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Blood: Robert Rodriguez produrrà l’horror con Bold Films

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Secondo quanto riportato da Variety, Robert Rodriguez e Bold Films stanno sviluppando una nuova pellicola horror, che avrà come set il Texas, dal titolo Blood.

Bold Films finanzierà il progetto. Per ora non sono stati ingaggiati o confermati nè il regista nè gli eventuali attori che prenderanno parte al film.

Lo sceneggiatore è Jeff Buhler, che ha appena lavorato al remake Allucinazione Perversa, alla riscrittura del film Paramount Pet Semetary e a The Midnight Meat Train.

Michel Litvak e Michael Gary Walters produrranno per Bold Films. Lisa Zambri sarà il produttore esecutivo.

La storia è incentrata su una donna sul punto di sposarsi, che vuole trovare la sua famiglia d’origine prima delle nozze. Ma quando incontra i suoi strani parenti nel profondo di un bosco, comincia a rivivere orribili ricordi repressi, che la portano a credere che i suoi parenti ritrovati possano essere nascondere alcuni segreti oscuri.

Rodriguez è stato un regista attivo, sceneggiatore e produttore per più di due decenni. Tra i suoi film ricordiamo la pellicola del 1992 El Mariachi, C’era una volta in Messico, i tre film Dal tramonto all’alba, i due Sin City, i due Machete e i quattro film Spy Kids. Dovrebbe dirigere anche Alita: Battle Angel per James Cameron e Jon Landau.

Bold Films ha prodotto pellicole di successo come Whiplash, Nightcrawler, Drive. Ora è al lavoro su Stronger, film sulle bombe alla maratona di Boston, con protagonista Jake Gyllenhaal.

Fonte: Variety

Blood: recensione del film di Nick Murphy

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Blood: recensione del film di Nick Murphy

Un’ambientazione suggestiva e un cast di alto livello: queste le carte vincenti che Nick Murphy si è giocato in Blood, seconda prova del regista britannico che nel 2011 si fece notare per 1921 – Il mistero di Rookford. Girato quasi interamente nella penisola di Wirral, dove Murphy trascorse la sua infanzia, il film si presenta come un thriller sui generis, in cui i legami famigliari e le tensioni tra i personaggi prendono il sopravvento sulla suspense.

In Blood in una piccola località nel Nord Est dell’Inghilterra, una 12enne viene brutalmente assassinata. I fratelli Joe (Paul Bettany) e Chrissie (Stephen Graham) sono a capo delle indagini, e accusano il già noto pedofilo del paese Jason Buliegh (Ben Crompton), condannato per molestie anni prima. Ma le prove non sono sufficienti e Jason verrà rilasciato. Convinti della sua colpevolezza, i fratelli Fairburn lo conducono sulla punta estrema della penisola per costringerlo a confessare. Ubriaco e accecato dal bisogno di fare “giustizia” (forse anche per lavare via il senso di colpa residuo di un caso precedente), Joe finirà per uccidere il sospettato, coperto e aiutato da Chrissie ad occultare il cadavere. Quando il vero omicida della ragazza viene preso e inizia la caccia ai giustizieri dell’innocente Jason, i due si troveranno di fronte all’impossibile compito di incastrare se stessi.

Basato sulla serie tv del 2006 “Conviction”, l’opera seconda di Murphy calca la mano sui grandi temi del bene e del male, mai del tutto contrapposti, e sul motivo dominante della colpa. Questa, insieme alla sensazione di non avere alcuna via di scampo, sarà la molla che farà precipitare Joe e Chrissie in un vortice di paranoie, consapevoli che il loro mondo, un tempo costruito su regole ferree e senso del dovere, è ormai crollato. A ciò si unisce un’acuta analisi del rapporto con l’ingombrante figura paterna, l’ex capo della Polizia e ormai demente Lenny (Brian Cox), sulle cui orme i due fratelli hanno voluto/dovuto forgiare le proprie esistenze, ognuno a modo suo. Un tentativo di replicare un modello di vita che si scontrerà presto con la tragica imprevedibilità del vissuto.

C’è poi la messa a fuoco dei legami famigliari di Joe, il suo evidente disagio di fronte alla sessualità di una figlia adolescente la cui età è di poco superiore a quella della vittima. La perdita di controllo di chi sino a quel momento era sempre stato dalla parte del “bene” è dunque da collegarsi a paure personali, oltre che ad un semplice (ed eccessivo, certo) senso della giustizia.

Magistralmente supportato dalla fotografia di George Richmond e dalle musiche di Daniel Pemberton, Blood mostra qua e là qualche crepa nei dialoghi, prevedibili e privi di spessore, ma recupera ampiamente con le interpretazioni di un cast tutto anglosassone. Accanto alle ottime prove di Paul Bettany e Graham, si distingue la recitazione asciutta e decisa di Mark Strong, perfetto nella parte del solitario Robert. Splendide le panoramiche dell’isola, metafora di una realtà sospesa, lontana dalle regole sociali e per questo “adatta” ad ospitare crimini che rimangono impermeabili allo sguardo della comunità. Murphy avrebbe potuto osare qualcosa di più, nell’intreccio (a tratti un po’ piatto) come nello studio del protagonista, ma è riuscito comunque a dar vita ad un thriller di tutto rispetto, un poliziesco psicologico dai risvolti tanto amari quanto morbosi.

Blood’s A Rover di James Ellroy approda al cinema

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Blood’s A Rover di James Ellroy approda al cinema

Adattare per il cinema un romanzo di James Ellroy può essere impresa tanto affascinante quanto improba: un’arma a

Blood Ties: nuove foto dal set

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Ecco Mila Kunis e Clive Owen che si sbaciucchiano fuori ad una chiesa, ma non si tratta di un nuovo gossip, solo delle riprese di Blood Ties, thriller ambientato nella Brooklyn degli anni ’70.

Blood Ties: clip con Mila Kunis e Clive Owen

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Blood Ties: clip con Mila Kunis e Clive Owen

Prima clip in lingua originale per Blood Ties, remake del film francese Les Liens Du Sang di Jacques Maillot di cui Guillaume Canet (regista di questo film americano) era interprete.

Nella clip sottostante assistiamo a un dialogo tra due dei protagonisti del film, Mila Kunis e Clive Owen, ma se volete vedere di più del film potete cliccare qui e guardare il trailer completo.

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Blood Ties, diretto dal regista di Non dirlo a nessunoGuillaume Canet, e scritto da James Grey (I padroni della notte), è tra i film Fuori concorso al Festival di Cannesdi cui da poco sono state diffuse le prime otto foto. Il film è un remake del francese Les Liens Du Sang del 2008, interpretato all’epoca dallo stesso Canet.

La storia è ambientata a New York nel 1974 e ruota intorno a due fratelli. Uno è uscito da poco dal carcera e l’altro è un poliziotto che cerca di aiutare il fratello per poi scoprire soltanto che le vecchie abitudine sono dure a morire. Il cast stella include Clive OwenMarion CotillardMila KunisBilly CrudupJames Cann eMatthias Schoenaerts.

Fonte: Comingsoon.net

Blood Ties trailer del film con Marion Cotillard

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Ecco un nuovo trailer di Blood Ties con Clive Owen, Marion Cotillard, Mila Kunis, Billy Crudup, James Cann e Matthias Schoenaerts.

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MBlood Ties, diretto dal regista di Non dirlo a nessunoGuillaume Canet, e scritto da James Grey (I padroni della notte), è stato tra i film Fuori concorso al Festival di Cannes. Il film è un remake del francese Les Liens Du Sang del 2008, interpretato all’epoca dallo stesso Canet.

La storia è ambientata a New York nel 1974 e ruota intorno a due fratelli. Uno è uscito da poco dal carcera e l’altro è un poliziotto che cerca di aiutare il fratello per poi scoprire soltanto che le vecchie abitudine sono dure a morire. Il cast stella include Clive Owen, Marion Cotillard, Mila Kunis, Billy Crudup, James Cann e Matthias Schoenaerts.

Blood Story: recensione del remake con Chloe Moretz

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Blood Story: recensione del remake con Chloe Moretz

Possono un vampiro e un essere umano diventare amici? O nell’era di Twilight questa domanda sembra assurda? Secondo Matt Reeves (Cloverfield), che con Bella, Edward e compagnia non c’entra (per fortuna) nulla, la risposta è si. Remake dell’omonimo Lasciami entrare (Svezia, 2008) diretto dall’esordiente Tomas Alfredson, Blood Story (in originale Let me in) è la storia di due ragazzini speciali, Owen e Abby, che con circospezione e curiosità imparano a conoscersi e finiranno per aiutarsi a vicenda. A così breve distanza dal film d’ispirazione, è impossibile non fare un paragone tra questa rilettura americana e l’originale svedese.

Pur mantenendo inalterate ambientazioni e trama, l’approccio di Reeves all’opera mira ad una profonda americanizzazione della messa in scena, indulgendo con piacere nel truculento, quasi assente nella versione europea. Il regista riesce però a dare autonomia al film, raccontandoci bene la solitudine, la difficoltà e il riconoscersi dei due protagonisti nell’altro/a. Molto spazio è stato dedicato al personaggio del protettore della vampirella, interpretato dal bravo Richard Jenkins. L’uomo si assume il pericoloso compito di prendersi cura della ragazzina dimostrandole una dedizione paterna e anticipando, probabilmente, quella che sarà la sorte di Owen al fianco di Abby.

Blood Story, il remake che diventa qualcos’altro

I due giovani protagonisti sono volti relativamente nuovi del panorama hollywoodiano: il ragazzino, figlio di genitori separati, con problemi relazionali e vessato dai bulletti della scuola, è interpretato da Kodi Smit-McPhee, già visto in The Road, al fianco di Viggo Mortensen. Lei, la bionda e bella (forse un po’ troppo per essere una non morta) Abby è Chloe Moretz, già arrivata in Italia nel costume di Hit Girl accanto a Nicolas Cage in Kick Ass di Mattew Vaughn.

Blood Story

Ogni essere umano ha bisogno di un amico, di un compagno, di una persona con cui condividere la solitudine che l’immensità del mondo ci riserva; così Owen e Abby troveranno completamento l’uno nell’altra, ma entrambi sanno, e anche lo spettatore lo sa, che per la ragazzina si tratta solo di un altro, forse l’ennesimo, schiavo che la sua condizione richiede per sopravvivere.

Presentato al FantaFestival, Blood Story è stato proiettato anche lo scorso ottobre durante il Festival Internazionale del film di Roma alla presenza di Reeves, e dopo essere uscito anche in Kuwait, Kazakhstan e a Singapore, ha finalmente trovato distribuzione anche in Italia con De Laurentiis. Uscirà al cinema il prossimo 30 settembre.

Blood Simple – Sangue facile: recensione del primo film dei Fratelli Coen

Blood Simple – Sangue facile è il film del 1984 diretto da Joel Coen con protagonisti Dan Hedaya, Frances McDormand, John Getz, M. Emmet Walsh, Samm-Art Williams, Deborah Neumann, Raquel Gavia, Van Brooks, Loren Bivens, William Creamer, Nancy Finger, Shannon Sedwice.

La trama di Blood Simple – Sangue facile

Il film ruota intorno alla liaison clandestina tra Abby, moglie di Marty, proprietario di un locale dalle indiscutibili origini greche, e Ray, un suo lavoratore stipendiato. Tra i due si accende la passione travolgente, ed è galeotta una “passeggiata” in auto per riaccompagnare la donna a casa, durante la quale riescono ad esternare entrambi i loro sentimenti e decidono di agire affittando la stanza di un motel e facendo subito l’amore.

Marty, dal canto suo, non accetta di essere cornuto e contento, così assolda un investigatore privato, tale Loren Visser, per spiare le loro messe. Quando l’uomo conferma ad un gelosissimo Marty che i due amanti traditori continuano a vedersi, l’uomo decide di pagare lautamente Visser affinché elimini fisicamente i due con un mossa sola.

L’analisi di Blood Simple – Sangue facile

Blood Simple – Sangue facile, nella traduzione italiana, è l’opera prima dei fratelli del Minnesota.  La storia segue fondamentalmente una tradizionale trama noir, con un triangolo amoroso, omicidi, sangue e tensione: ma l’abilità dei fratelli Coen (Joel, accreditato come regista, ed Ethan, solo come produttore) sta proprio nel sovvertire le regole di un genere che ben conoscono e con il quale sono cresciuti, al fine di decostruirlo e ristrutturarlo in un modo totalmente diverso ed atipico.

Particolare triangolo di inganni e riflessi, come in un gioco di specchi, tutti i personaggi coinvolti sono allo stesso tempo vittime e carnefici, predatori e prede, accollandosi colpe non loro e macchiandosi di peccati incancellabili anche quando sono palesemente innocenti oppure, in realtà, proprio per via dei loro comportamenti scorretti pagano l’ironia sadica di un destino beffardo?

I Coen, ancora lontani dall’umorismo prettamente cinico e cattivo che li contraddistingue, si concedono però di riprendere con sguardo beffardo il destino crudele che accomuna Marty, Abby, Ray e Visser: pedine sulla scacchiera della vita colta nelle sue infinite sfumature di bianco e nero, con la luce borderline che taglia il nero denso della notte irrompendo, come un faro, sulla colpevolezza delle loro nefandezze. Gli esseri umani sono tendenzialmente cinici e malvagi, e così si comportano se viene data loro l’occasione; alcuni critici hanno mosso al film particolari critiche legate alla crudeltà delle immagini e dei suoi personaggi, all’odio che traspare dalla storia e dalla pellicola stessa.

Blood Simple – Sangue facile è stato definito duro, irritante e rozzo (anche a livello tecnico), senza però negare la sottile genialità e il talento di Joel Coen, premiato dalla giuria del Sundance Film Festival del 1985, che confeziona in coppia con il fratello un prodotto ben lontano dagli standard e dalle finezze del genere noir, caratterizzato da meccanismi perfetti ad orologeria, ma forse troppo chiuso nella sua austera e rarefatta perfezione tanto da perdere di vista la verità dei personaggi e il realismo antropologico dei comportamenti umani.

Nel 2009 il regista cinese Zhang Yimou ne realizza un remake più in salsa comedy intitolato Blood Simple – a Woman, a Gun and a Noodle Shop.

Blood Red Sky: trailer dell’horror Netflix con Dominic Purcell

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Blood Red Sky: trailer dell’horror Netflix con Dominic Purcell

Netflix Italia ha diffuso il trailer ufficiale del film horror Originale Netflix Blood Red Sky che vede protagonisti Dominic Purcell, Peri Baumeister, Kais Setti, Alexander Scheer e Graham McTavish.

In Blood Red Sky Una donna con una misteriosa malattia è costretta ad agire quando un gruppo di terroristi tenta di dirottare un volo transatlantico notturno. Per proteggere suo figlio, dovrà svelare il suo oscuro segreto e scatenare il vampiro che è in lei.

Blood on Snow: Daniel Espinosa dirige Leonardo DiCaprio

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Blood on Snow: Daniel Espinosa dirige Leonardo DiCaprio

Il regista Daniel Espinosa (Safe House) è in trattative per dirigere il film in sviluppo  Blood on Snow,  che sarà prodotto da Leonardo DiCaprio e che lo vedrà protagonista nel ruolo principale. Blood on Snow è l’adattamento del romanzo di prossima uscita di genere crime scritto da Joe Nosbo. A confermare la notizia è Variety.

Leggi anche: Leonardo DiCaprio dona 3 Milioni di dollari per gli Oceani

Blood on Snow è il primo romanzo scritto da Joe Nesbo sotto lo pseudonimo di Tom Johansen. Il libro racconta di un killer che scopre di essere innamorato della moglie del suo boss dopo che quest ultimo gli ordina di ucciderla. Due sequel letterari sono già in fase di programmazione, e nel terzo capitolo lo stesso Johansen potrebbe diventare uno dei personaggi della storia.

Daniel Espinosa attualmente sta girando Child 44 con protagonisti Tom Hardy , Noomi Rapace , Joel Kinnaman , Gary Oldman , Vincent Cassel e Jason Clarke. A questo punto se dovesse accettare l’offerta di DiCaprio il regista si chiamerebbe fuori dalla corsa alla regia dell’adattamento di Assanssin’s Creed.

Leonardo DiCaprio e Jennifer Davisson Killoran della Appian Way produrranno la pellicola in collaborazione con Kevin McCormick della Langley Park.

Fonte: Variety

Blood of Zeus tornerà per un ultimo combattimento su Netflix

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Blood of Zeus tornerà per un ultimo combattimento su Netflix

Quando ha annunciato che ci sarebbe stato un panel per la popolare serie animata Blood of Zeus, Netflix non ha promesso nulla ai fan, a parte alcune discussioni sui temi della serie, sullo stile di animazione e sui video dietro le quinte. Tuttavia, tutto questo è stato preparato per fare un grande annuncio sulla serie a tema greco: la serie tornerà per una terza e ultima stagione, la cui anteprima è prevista per il 2025.

L’annuncio è stato fatto dagli stessi creatori e sceneggiatori della serie, Charley e Vlas Parlapanides, che hanno anche fatto da moderatori al panel del SDCC. In una dichiarazione ufficiale, il duo ha celebrato la nuova serie di episodi e ha anticipato la sfida finale che Heron (doppiato da Derek Phillips) dovrà affrontare quando la serie tornerà:

“Nella Terza Stagione, siamo così entusiasti di continuare la storia di Heron, Seraphim e degli dei mentre affrontano i loro avversari più pericolosi fino ad ora, Typhon, Cronus e i Titani”.

Alla fine della seconda stagione, i fan di Blood of Zeus hanno avuto modo di vedere Tifone, una creatura meno conosciuta della mitologia greca, spesso rappresentata come un mostro gigante con cento teste di drago in grado di sfidare lo stesso Zeus (Jason O’Mara). Inutile dire che Typhon potrebbe essere una bella sfida per Heron nella prossima stagione.

Chi era presente al panel di “Blood of Zeus” al SDCC?

Il panel di Blood of Zeus al SDCC era piuttosto ricco e ha visto la partecipazione del produttore Michael Hughes (Futurama), del regista Jae Kim (Pacific Rim: The Black), del compositore Paul Edward-Francis (Bunnicula) e dei membri del cast Elias Toufexis (Star Trek: Discovery), Matthew Mercer (Critical Role), Chris Diamantopoulos (Silicon Valley), Adetokumboh M’Cormack (Castlevania), Courtenay Taylor (X-Men ‘97), Matt Lowe (Hart of Dixie) e Julie Nathanson (Tiger & Bunny). Nonostante la rivelazione che ha preso d’assalto la sala, il gruppo ha avuto modo di parlare anche di alcuni elementi della Stagione 2, come l’introduzione dei nuovi personaggi Demetra (Cissy Jones), Ade (Fred Tatasciore) e Persefone (Lara Pulver).

Anche se nessun fan è particolarmente entusiasta della prospettiva di vedere una delle sue serie preferite giungere al termine, almeno questa volta Netflix non farà aspettare così tanto gli appassionati di Blood of Zeus per i nuovi episodi. L’intervallo tra le stagioni 1 e 2 è durato quasi quattro anni, mentre gli episodi finali arriveranno già l’anno prossimo. Fino ad allora, però, lo streamer non ha fornito dettagli sull’epica conclusione della storia di dei, mortali e demoni. La terza e ultima stagione di Blood of Zeus debutterà su Netflix nel 2025.

Blood Money – A qualsiasi costo: trama, cast e curiosità sul film

Da molti considerato uno degli attori più sottovalutati di Hollywood, John Cusack ha nel corso della sua carriera dato vita a numerose brillanti interpretazioni, in particolare in film come Con Air, Essere John Malkovich o Alta fedeltà. Negli ultimi anni, però, Cusack ha prevalentemente preso parte a film di minor rilievo, recitando in titoli poco apprezzati come Cell, Singularity – L’attacco dei robot o Blood Money – A qualsiasi costo. Quest’ultimo, diretto da Lucky McKee, è in realtà un crime thriller in parte sottovalutato, capace di offrire la giusta tensione ed una buona interpretazione di Cusack.

La vicenda di questo film del 2017 è in realtà piuttosto semplice, composta da pochi personaggio e grossomodo un’unica location aperta, ma McKee riesce a costruire pur con questi pochi elementi una messa in scena imprevedibile, dove il pericolo si può nascondere in ogni luogo. Blood Money – A qualsiasi costo è tuttavia passato grossomo inosservato, trovando popolarità solo tra i fan di questo genere di racconti. Ora che il film ha ottenuto un suo passaggio televisivo in Italia, è però l’occasione per riscoprirlo ulteriormente.

Per chi apprezza quella tipologia di film dove due o più personaggi si fronteggiano in uno spazio aperto ma selvaggio, come avviene ad esempio in Killing SeasonBlood Money – A qualsiasi costo si configura dunque come un titolo da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Blood Money – A qualsiasi costo: la trama e il cast del film

Protagonisti del film sono i giovani Victor, Lynn e Jeff, i quali durante una tranquilla e spensierata escursione in montagna si imbattono in alcuni borsoni colmi di banconote. I tre decidono di cogliere l’occasione e prendere il denaro, senza sapere che appartiene ad un criminale di nome Miller, che lo ha nascosto in quei luoghi in attesa di tornare a prenderlo. Quando quest’ultimo si mette sulle loro tracce, desideroso di recuperare i suoi soldi, per i tre ragazzi ha inizio un vero e proprio incubo. Dovranno quindi riuscire a scappare da quel labirintico bosco quanto prima, o per loro sarà la fine.

Blood Money - A qualsiasi costo cast

Come anticipato, John Cusack è la vera star del film, pur recitando nei panni dell’antagonista, il criminale Miller. L’attore ha raccontato di aver accettato il ruolo in quanto affascinato dalla possibilità di interpretare un personaggio di questo tipo, freddo e spietato. Per farlo, egli si è informato sulla psicologia criminale, cercando di caratterizzare al meglio l’imprevedibile Miller. Accanto a lui, nel ruolo di Victor, vi è invece l’attore Ellar Coltrane, meglio noto per aver interpretato Mason, protagonista del film Boyhood, che ha seguito la sua crescita nel corso di dodici anni.

Nei panni di Lynn vi è invece l’attrice Willa Fitzgerald, qui al suo primo ruolo di rilievo al cinema ma già celebre per aver interpretato Emma Duval nella serie televisiva Scream. Infine, l’attore Jacob Artist, celebre per essere stato Jake Puckerman in Glee, interpreta qui Jeff, il terzo dei tre ragazzi protagonisti. Per le riprese del film, svoltesi prevalentemente presso l’Ocoee River nel Tennesse e al Deception Pass Bridge a Whidbey Island, nello stato di Washington, gli attori protagonisti si sono dovuti preparare per poter interagire al meglio con un ambiente naturale che può offrire molteplici insidie.

Blood Money – A qualsiasi costo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Blood Money – A qualsiasi costo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 22 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Blood Father: Trailer dell’action con Mel Gibson

Blood Father: Trailer dell’action con Mel Gibson

Nel trailer ufficiale di Blood Father, Mel Gibson è John Link, un ex detenuto esperto di tatuaggi chiamato a proteggere la figlia adolescente (Erin Moriarty) dalla polizia e soprattutto dal cartello della droga che la sta braccando dopo che ha ucciso il fidanzato.

Diretto da Jean-François Richet per Lionsgate, Mel Gibson in modalità Liam Neeson di Io vi ucciderò dovrà ricorrere alle sue vecchie conoscenze del passato per sopravvivere. Nel cast anche Diego Luna, Michael Parks e William H. Macy.

 Blood Father uscirà in America il 12 agosto.

Fonte

Blood Father: Mel Gibson agli Alcolisti Anonimi nella nuova clip

Blood Father: Mel Gibson agli Alcolisti Anonimi nella nuova clip

Lionsgate ha pubblicato online una nuova clip di Blood Father, con protagonista Mel Gibson. Nella clip l’attore presenzia a una riunione degli Alcolisti Anonimi.

Mel Gibson è John Link, un ex detenuto esperto di tatuaggi chiamato a proteggere la figlia adolescente (Erin Moriarty) dalla polizia e soprattutto dal cartello della droga che la sta braccando dopo che ha ucciso il fidanzato.

Diretto da Jean-François Richet per Lionsgate, Mel Gibson in modalità Liam Neesondi Io vi ucciderò dovrà ricorrere alle sue vecchie conoscenze del passato per sopravvivere. Nel cast anche Diego Luna, Michael Parks e William H. Macy.

 Blood Father uscirà in America il 12 agosto.

Fonte: Comingsoon.net

Blood Father: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film con Mel Gibson

Negli ultimi anni il premio Oscar Mel Gibson ha abituato il pubblico a dinamici film d’azione come I mercenari 3 e Dragged Across Concrete. Tra questi, nel 2016, vi è stato anche Blood Father, dove egli dà vita ad un padre pronto a tutto pur di proteggere la sua unica figlia, cacciatasi in brutti guai. Il film è diretto dal regista francese Jean-François Richet, noto per aver diretto in patria film come Nemico pubblico N. 1 e Un momento di follia. Dotato di grande ritmo e di un protagonista particolarmente carismatico, il film si afferma così come un interessante rilettura del genere, in grado di appassionare anche il pubblico meno incline a questo.

Blood Father è l’adattamento dell’omonimo romanzo scritto nel 2005 da Pete Craig. Noto prevalentemente come sceneggiatore di The Town e Hunger Games: Il canto della rivolta, questi ha conosciuto buona fama anche grazie al romanzo in questione, divenuto in breve tempo particolarmente conteso tra gli studios cinematografici. Con l’interessamento di Gibson e della sua Icon Productions, questo prese infine vita sul grande schermo, non prima però di essere passato per il Festival di Cannes, nella sezione “Proiezioni di mezzanotte”.

Indicato dalla critica come uno dei migliori film d’azione del suo anno, il film ha però faticato ad affermarsi al box office, a causa anche di una distribuzione limitata. A fronte di un budget di circa 15 milioni di dollari, Blood Father è infatti riuscito ad incassarne solo 7 a livello globale. Si tratta però di un film da recuperare necessariamente, capace di fornire intrattenimento e buone emozioni. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile approfondire ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori coinvolti. Infine, si vedranno le principali piattaforme dove è possibile ritrovare il film per una comoda visione casalinga.

Blood Father cast

La trama di Blood Father

Protagonista del film è John Link, un motociclista dal passato violento e con problemi legati all’alcol. Dopo 9 anni passati in carcere per traffico d’armi, egli cerca ora di rigare dritto, tentando il più possibile di reinserirsi nella società da cui è sempre rifuggito. La sua quotidianità si svolge prevalentemente all’interno di una comunità di ex tossicodipendenti ed alcolisti, dove ognuno cerca di dare una mano agli altri per evitare di ricadere nei propri vizi. Nonostante ciò, John non riesce a non pensare al dolore causato ai suoi cari, e in particolare a sua figlia Lydia, che non vede da anni. Proprio questa, però, si ripresenterà improvvisamente da lui in cerca di aiuto.

La giovane, particolarmente scossa e poco lucida, racconta di aver tentato di ingannare il suo fidanzato, coinvolto in attività di narcotraffico. A causa di ciò, egli le dà ora la caccia con l’intenzione di farle quanto più male possibile. Chiamato a proteggere sua figlia, John vede in quella storia l’occasione per potersi riscattare e recuperare il rapporto con lei. I due iniziano così la loro fuga tattica, durante la quale l’ex galeotto rispolvererà la sua natura di soggetto pericoloso. Imbracciate nuovamente le armi, egli è ora pronto a scatenerà una vera e propria guerra contro quanti vogliono fare del male alla sua bambina.

Il cast del film

Per dar vita al personaggio di John Link era necessario trovare l’interprete più adatto a questo tipo di ruolo, che fosse in grado di apportarvi una buona dose di carisma e presenza fisica. Originariamente, il progetto avrebbe dovuto essere interpretato, e anche diretto, da Sylvester Stallone. Questi preferì però concentrarsi su John Rambo, e abbandono così il film, che rimase nel libro per qualche altro anno. Fu l’arrivo di Mel Gibson nei panni di Link a ridare vita al progetto. Per prepararsi al ruolo l’attore passò diverso tempo a contatto con ex tossicodipendenti, motociclisti e tatuatori, al fine di apprendere quanto più possibile sulle loro attività. Gibson si sottopose inoltre ad un allenamento intensivo, al fine di poter interpretare personalmente anche le scene più complesse.

Accanto a lui, nel ruolo della figlia Lydia Jane Carson, vi è invece l’attrice Erin Moriarty. Oggi nota per il ruolo della supereroina Starlight nella serie Amazon The Boys, questa venne scelta dopo essere stata vista in Jessica Jones, dove aveva un ruolo ricorrente. Il legame stretto con Gibson durante il set ha permesso ad entrambi di rendere ancor più realistico il rapporto tra padre e figlia. Ad interpretare Jonah, il pericoloso fidanzato di Lydia, si ritrova l’attore Diego Luna, noto per Rogue One: A Star Wars Story. L’attore William H. Macy compare invece nel ruolo di Kirby, lo sponsor di Link presso la comunità da questi frequentata. Compaiono poi anche gli attori Thomas Mann nei panni di Jason e Michael Parks, qui al suo ultimo ruolo cinematografico, in quelli del predicatore Tom Harris.

Mel Gibson e Diego Luna in Blood Father

Il finale di Blood Father

Nel finale del film, Jonah dà appuntamento a John nel Gran Canyon. In vista dello scontro finale, John si munisce di una moto e bombe a mano torna nel magazzino del Predicatore; nonostante esso sia molto fornito di armi, John si porta via solo delle bombe a mano e una mina antiuomo; quando il Predicatore cerca di fermarlo, lui lo uccide a sangue freddo e se ne va. John si presenta poi al luogo dell’appuntamento disarmato e scende dalla moto con le mani in alto. Uno degli uomini di Jonah gli lega i polsi e lo fa salire in auto assieme a Lydia: i due sono tenuti sotto tiro da uno dei tre uomini di Jonah.

Gli altri due sono mandati da Jonah a controllare la moto, ma saltano in aria con essa: John aveva sistemato le bombe nel tascone della moto e quest’ultima sulla mina. Approfittando del momento sorpresa, John ha una colluttazione con l’uomo in auto, uccidendolo; poi spara a Jonah, che si dà alla fuga; dopo essersi liberato e sceso dall’auto, John viene ferito al fianco dal sicario, acquattatosi nelle alture lì vicino. Ma Lydia non lo abbandona e ferma l’auto, dando a John una pistola con cui John uccide il sicario, venendo colpito al petto. John si riconcilia con lei, morendo però poco dopo.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere tale film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Blood Fatherè infatti disponibile nel catalogo di Tim Vision, Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 12 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Blood Father Mel Gibson e William H. Macy in una foto non ufficiale

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Arriva direttamente dall’account Twitter di William H. Macy la notizia che l’attore avrà un ruolo in Blood Father di Jean-Francois Richet (Nemico Pubblico N.1, Assoult on Precint 13) come antagonista di Mel Gibson, con il quale ha posato per una foto che potete vedere qua sotto.

La sceneggiatura del film è stata scritta da Peter Craig (The Town); la storia sarà quella di un ex galeotto (Gibson) che dovrà difendere la figlia da alcuni violenti spacciatori di droga. Le riprese del film partiranno il prossimo Maggio nel Nuovo Messico.

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Fonte: Deadline

Blood Drive e Ash vs Evil Dead 3 su Infinity

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Blood Drive e Ash vs Evil Dead 3 su Infinity

Automobili, azioni folli e crimine con la prima stagione di Blood Drive, in esclusiva su Infinity dall’11 ottobre.  Sangue e motori in attesa Ash VS Evil Dead 3, la terza stagione. 

È ufficialmente iniziato il countdown per l’atteso arrivo del mondo apocalittico di Blood Drive, ispirata alle pellicole di “Grindhouse”,  la cui prima stagione inedita è in esclusiva su Infinitydall’11 ottobre.

Siamo nella desolata Los Angeles del 1999, città ed epoca in cui l’olio manca esattamente come l’acqua e  il crimine è dilagante. In una realtà corrotta e spietata Arthur Bailey sconfigge la più tremenda delle manifestazioni automobilistiche sotterranee del mondo: Blood Drive. I conducenti sono devianti omicidi e le auto corrono sul sangue umano.
 Arthur Bailey (Alan Ritchson) è forse l’ultimo buon funzionario di una polizia corrotta di L.A. In una città la cui moneta è corruzione e brutalità, quando Arthur si ritrova nel Blood Drive è costretto a collaborare con Grace  (Christina Ochoa) personaggio femminile pronto ad uccidere per accaparrarsi il grande premio in denaro che cambierà la sua vita e quella di sua sorella.

Compagno di Arthur, Christopher “Chris” (Thomas Dominique) viene trascinato nel Blood Drive per indagare sulla condizione del suo amico e si ritroverà davanti al caso più pazzesco della sua vita.

Ma una gara di questo tipo non può avere il suo front man, Julian Slink (Colin Cunningham), uomo che vive per i riflettori e il divertimento più cruento.Tra i personaggi, infine, spicca anche Aki (Marama Corlett) la killer dalla calma serafica di cui si dice che non sia davvero cattiva, ma piuttosto, che l’abbiano programmata così.

Insomma, per chi è fan di “Grindhouse” e azioni folli, allora è il momento di accendere i motori. E proprio a 10 anni dall’uscita nelle sale italiane di “Grindhouse”,  impossibile perdere “Grindhouse – Planet Terror“, pellicola splatter del 2007 scritta e diretta da Robert Rodriguez, disponibile su Infinity.

Crimine e automobili, dunque, in attesa dell’arrivo di Ash VS Evil Dead 3. In occasione del New York Comic-Con 2017, Starz ha infatti annunciato la partenza il prossimo 25 febbraio della terza stagione della serie che in Italia andrà in esclusiva su Infinity in contemporanea con gli Usa. 

Blood Diamond: trama, cast e la storia vera dietro al film

Blood Diamond: trama, cast e la storia vera dietro al film

Attraverso il cinema e i film è possibile portare all’attenzione mondiale vicende che altrimenti rischierebbero di passare, più o meno volontariamente, inosservate. Grazie a film come Il caso Spotlight o La grande scommessa si è infatti potuto dare ulteriore risonanza a casi che, a loro modo, possono influenzare ben al di fuori della loro sfera d’azione. Tra i più celebri e premiati film di questo genere si colloca anche Blood Diamond – Diamanti di sangue, diretto nel 2006 da Edward Zwick, autore del celebre Vento di passioni. Con tale opera, egli si cimenta dunque nel ripercorrere il traffico dei cosiddetti diamanti di sangue, venduti dai signori della guerra per scopi tutt’altro che benevoli.

Scritto da Charles Leavitt, il film si configura dunque come un duro attacco all’industria di tali diamanti. Consapevole dei rischi a cui andava incontro con questa storia, Leavitt decise di essere il più accurato possibile nella descrizione di tali traffici, così da non lasciare nulla di intentato. Giudicato particolarmente rischioso, il suo lavoro rimase per diverso tempo in un limbo produttivo. La Warner Bros. decise infine di darvi fiducia, avviando la produzione. Avvalsosi di un grande cast di attori, Blood Diamond divenne in breve uno dei titoli di punta del suo anno, arrivando ad ottenere il considerevole incasso di circa 171 milioni di dollari.

Apprezzato dalla critica, questo venne poi candidato a ben 5 premi Oscar, senza però vincerne nessuno. Riconoscimenti materiali o meno, il film rimane ancora oggi un forte atto di denuncia, che permette di conoscere una realtà molto più diffusa di ciò che si potrebbe pensare. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Blood Diamond: la trama del film

La storia qui narrata si svolge in Sierra Leone, nel 1999. Il protagonista è Danny Archer, un cinico mercenario originario della Rhodesia (l’attuale Zimbabwe) ed ex operatore del 32º Battaglione dell’Esercito sudafricano. Questi si trova ora in uno dei paesi più poveri del mondo per condurre una serie di affari sul contrabbando di diamanti con la Liberia. Tale commercio illegale è anche la causa della feroce guerra civile che affligge il paese. Tra le vittime di questa vi è il pescatore locale Solomon, il cui villaggio viene attaccato ed egli si ritrova separato dalla famiglia, deportato in un campo diamantifero per prigionieri controllato dal RUF, il Fronte Unito Rivoluzionario.

Qui, però, egli scopre un grande diamante rosa, che potrebbe rivelarsi la sua unica possibilità di tornare a casa. Nel momento in cui Danny viene a sapere del suo ritrovamento, il contrabbandiere si offre infatti di aiutarlo a ritrovare la sua famiglia in cambio della preziosa pietra. Stringendo dunque un’inaspettata alleanza, i due si ritrovano poi affiancati dalla reporter Maddy Bowen, intenzionata a documentare gli orrori perpetrati nel paese. Ben presto, le loro divergenze di pensiero li porteranno però a doversi inevitabilmente scontrare, mettendo a rischio la vita di tutti.

Blood Diamond cast

Blood Diamond: il cast del film

Ad interpretare il controverso Danny Archer vi è il celebre Leonardo DiCaprio, il quale è sempre stato la prima scelta per tale ruolo. Per lui si è trattato di un personaggio a suo modo inedito, dalla personalità prevalentemente negativa. Per prepararsi ad interpretarlo, DiCaprio ha approfondito il lavoro di questi mercanti di diamanti. È inoltre arrivato a guadagnare diversi chili di muscoli, ricevendo addestramento da un soldato dello Zimbabwe. Una preparazione fisica si è infatti resa necessaria nel momento in cui l’attore ha voluto personalmente interpretare anche diverse tra le scene più complesse. Grazie alla sua intensa interpretazione, l’attore ha ricevuto una nomination al premio Oscar come miglior attore.

Ad interpretare il pescatore Solomon vi è invece l’attore Djimon Hounsou. Celebre per i suoi numerosi film, questi ha raccontato di aver accettato con estremo entusiasmo il ruolo. Originario dello stato africano del Benin, questi desiderava infatti dar vita ad un personaggio che rendesse giustizia a quanti del continente venivano ogni giorno sfruttati dai mercanti di diamanti. Anche lui è in seguito stato nominato al premio Oscar come miglior attore non protagonista. La reporter Maddy Bowen ha invece il volto della premio Oscar Jennifer Connelly. L’attrice non ha avuto vita facile sul set, essendosi infortunata alla schiena in seguito ad incidente d’auto. Infine, l’attore sudafricano Arnold Vosloo, celebre per il film La mummia, interpreta il colonnello Coetzee.

Blood Diamond: la vera storia, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Pur non essendo una storia direttamente ispirata a persone o eventi reali, quella di Blood Diamond è una realtà molto simile a quella che si verifica ogni giorno in queste zone di guerra. Nel film vi è però un riferimento diretto ad un reale risvolto di tale vicenda. Si tratta del Kimberley Process. Al termine del film, è infatti presente la conferenza, tenutasi nella città sudafricana di Kimberley nel 2000. A seguito di questa si stipulò un accordo volto a garantire che i profitti ricavati dal commercio di diamanti non siano utilizzati per finanziare guerre civili. L’accordo è stato messo a punto e approvato con lo sforzo congiunto dei governi di numerosi paesi, di multinazionali produttrici di diamanti, e della società civile. Ad oggi questo conta oltre 37 Stati firmatari, tra cui l’Italia.

È possibile fruire di Blood Diamond – Diamanti di sangue grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 16 settembre alle ore 23:45 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Blood Diamond Diamanti di sangue con Leonardo DiCaprio stasera in tv

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Andrà in onda questa sera su Rete 4, Blood Diamond Diamanti di sangue il film di Edward Zwick con Djimon Hounsou, Leonardo DiCaprio, Jennifer Connelly, Kagiso Kuypers e David Harewood. La pellicola andrà in onda alle 21.15 su Rete 4.

Ha ricevuto cinque nomination agli Oscar, tra cui quella per Leonardo DiCaprio come migliore attore e quella di Djimon Hounsou come migliore attore non protagonista.

Blood Diamond Diamanti di sangue

Blood DiamondSierra Leone, 1999. Danny Archer, cinico mercenario originario della Rhodesia (l’attuale Zimbabwe) ed ex operatore del 32º Battaglione dell’Esercito sudafricano, si trova nel paese per condurre affari sul contrabbando di diamanti tra la Sierra Leone e la Liberia; frattanto il pescatore locale Solomon, il cui villaggio è stato attaccato dal RUF, viene separato dalla famiglia e deportato in un campo diamantifero per prigionieri controllato dal RUF, dove scopre un grande diamante rosa e riesce a nasconderlo subito prima che il governo attacchi il campo.

Blood Creek: la spiegazione del finale del film con Henry Cavill

Blood Creek: la spiegazione del finale del film con Henry Cavill

Il regista Joel Schumacher è principalmente ricordato per film come Batman Forever e Batman & Robin, grandi insuccessi che ne hanno macchiato la carriera. Eppure, nella sua filmografia si ritrovano titoli che mostrano le grandi doti di questo regista. Tra St. Elmo’s Fire, Linea mortale, Un giorno di ordinaria follia o Number 23 sono solo alcuni tra i più noti. Se il suo ultimo film prima della scomparsa risale al 2011, ed è intitolato Trespass, solo due anni prima Schumacher aveva realizzato uno dei suoi progetti più folli: Blood Creek.

Si tratta di un film che mescola storia e orrore, andando a concentrarsi su un particolare aspetto dell’attività nazista, ovvero quello della ricerca sull’occulto e il paranormale. In più occasioni il cinema ha affrontato questo aspetto, come in Hellboy di Guillermo del ToroOverlord. Anche in questo caso, dunque, ci si confronta con un contesto di questo genere, che ben presto vira prepotentemente verso il sovrannaturale per caratterizzare Blood Creek come un film horror a tutti gli effetti.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, specialmente considerato che fino ad oggi è rimasto inedito in Italia e che è ora finalmente possibile recuperarlo grazie al passaggio televisivo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Blood Creek. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Blood Creek Henry Cavill
Henry Cavill in Town Creek. © Lions Gate Home Entertainment. All rights reserved.

La trama e il cast di Blood Creek

La vicenda si svolge in due epoche diverse. Nel 1936, ci troviamo in West Virginia dove vive la famiglia di emigrati tedeschi Wollner. Quando al capo famiglia, Otto Wollner, viene offerta un’ingente somma di denaro per ospitare lo studioso Richard Wirth al servizio del Terzo Reich, l’uomo non può rifiutare. Wirth, incaricato di compiere alcune ricerche sulla comunità tedesca negli Stati Uniti, è in realtà alla ricerca delle pietre runiche presenti nel terreno dei Wollner. L’uomo ha intenzione di praticare dei riti occulti e ben presto la famiglia diventa vittima delle sue oscure pratiche.

Quando il racconto si sposta ai giorni nostri, vede protagonista il poliziotto Evan Marshall. L’uomo si sente responsabile per la misteriosa scomparsa del fratello Victor avvenuta due anni prima in un campeggio vicino a Town Creek. Ora vive col vecchio padre invalido di cui si prende cura e che nutre i suoi senso di colpa. Fino a quando una notte, Victor ricompare vivo chiedendo al fratello di aiutarlo a sconfiggere i demoni che si trovano a Town Creek.

Ad interpretare Evan Marshall vi è l’attore Henry Cavill, che di lì a qualche anno sarebbe diventato celebre per il ruolo di Superman in L’uomo d’acciaio. Suo fratello Victor è interpretato dall’attore Dominic Purcell, noto per il ruolo di Lincoln Burrows in Prison Break. L’attore Michael Fassbender, all’epoca ancora poco conosciuto, interpreta invece Richard Wirth. Completano il cast gli attori Emma Booth nel ruolo di Liese Wollner, Rainer Winkelvoss in quello di Otto Wollner e Shea Whigham in quello di Luke.

Blood Creek Michael Fassbender

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, i due fratelli Marshall si recano alla fattoria indicata da Victor e affrontano i Wollner. Questi ultimi, a loro volta, mettono però in guardia i fratelli da Wirth. I due non li ascoltano finché Wirth non esce dalla cantina e dà vita al terrore. Wirth rivela infatti che il motivo per cui Victor è riuscito a fuggire è che sapeva che Victor sarebbe tornato alla fattoria per vendicarsi e che alla fine lo avrebbe liberato dai Wollner, quindi ha lasciato andare Victor di proposito.

Wirth, infatti, non può attraversare le rune con cui la famiglia Wollner ha dipinto le finestre e le porte. Non può nemmeno attraversare la recinzione esterna, anch’essa decorata con rune dai Wollner. Wirth, inoltre, non può rivoltarsi contro il “suo stesso sangue”. Aveva un’armatura ricavata dalle ossa della sua famiglia che usava per i rituali. Liese Wollner rubò l’armatura d’ossa di Wirth e la chiuse nel fienile dietro una porta dipinta con rune.

Wirth si nutre dunque di sangue per aumentare il suo potere in modo da aprire il terzo occhio e diventare onnipotente. Tuttavia, nutrirsi del “suo stesso” sangue è come un veleno per Wirth. Evan Marshall sbriciola dunque alcune ossa dell’armatura di Wirth e le fa spalmare da Liese nelle ferite aperte sulla schiena per indebolire Wirth. Il nazista riesce però a consumare abbastanza sangue non contaminato per iniziare ad aprire il suo terzo occhio.

Tuttavia, a quel punto Evan Marshall usa un pezzo rotto dell’armatura d’osso per pugnalarlo direttamente nel terzo occhio, indebolendolo abbastanza da permettere a Victor Marshall di decapitarlo. Il risultato è però che i Wollner invecchiano rapidamente e muoiono. Prima che la più giovane muoia, dice a Evan che il leader delle SS Heinrich Himmler ha inviato altri otto agenti nazisti in diverse fattorie. Evan trova una mappa grazie alla quale scopre dove si trovano. Mentre Victor torna a casa dalla sua famiglia, Evan decide dunque di recarsi nelle altre fattorie per fermare i nazisti.

Il trailer di Blood Creek e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Blood & Gold: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

I film ambientati nel contesto della Seconda guerra mondiale sono innumerevoli, impegnati a raccontare vicende realmente avvenute sui campi di battaglia o negli ambienti politici in cui si decidevano le prossime mosse da compiere in un conflitto che sembrava non avere fine. Più raro è imbattersi in film che, con questo contesto, raccontano di cacce al tesoro, un’attività che, si dice, i nazisti tenevano in gran considerazione. L’obiettivo era spesso quello di recuperare l’oro degli ebrei deportati nei campi di concentramento e rimasto incustodito o ancora quello di scoprire antichi manufatti di grande pregio. La prima di queste due opzioni è alla base del film Blood & Gold, presente ora nel catalogo di Netflix.

Blood & Gold è diretto dal regista tedesco Peter Thorwarth da una sceneggiatura dello scrittore-regista Stephan Barth. Thorwarth ha debuttato con il suo lungometraggio, Bang Boom Bang nel 1999, che è stato una svolta per la sua carriera e in seguito è diventato un film di culto. Ha anche scritto e diretto il film tedesco vincitore del Jupiter Award, What doesn’t fit, will be made to fit, The Wave, e il film horror d’azione del 2021 Blood Red Sky, che è considerato uno dei film di maggior successo di produzione tedesche. Barth è invece meglio conosciuto per aver scritto per film come Motown, Ein Schnitzel für drei e serie come Alarm für Cobra 11 – Die Autobahnpolizei e Cologne P.D..

Quella da loro qui offerta è dunque un’opera che ancora una volta mescola i generi, passando dal film storico al film d’azione, senza dimenticare generose dosi di cinica comicità e tanta violenza che va a rendere giustizia alla parola Blood del titolo. Blood & Gold è dunque un altro heist movie ambientato durante la Seconda guerra mondiale per Netflix, dopo che nell’autunno del 2022 era entrato a far parte del catalogo anche il film itialiano Rapiniamo il Duce!, interpretato da Pietro Castellitto e Matilda De Angelis. Due opere molto diverse tra loro, ma che dimostrano il rinnovato fascino che un contesto come quello della Seconda guerra mondiale può ritrovare se applicato a generi, toni e atmosfere nuove.

La trama e il cast di Blood & Gold

Il film si svolge nella primavera del 1945, ovvero negli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale. Elsa e Heinrich si incontrano dopo essere stati inseguiti da un gruppo di fanatici nazista, rendendosi così conto di avere nemici comuni. I due iniziano allora a combattere per la giustizia, contro i nazisti e per le loro famiglie. Heinrich sta cercando sua figlia, mentre Elsa l’amato fratello Paule. Ma il remoto villaggio di Elsa nasconde anche un tesoro ebraico che i nazisti stanno cercando per saccheggiarlo. Un conflitto tra gli abitanti del villaggio e le SS dà dunque il via a una caccia al tesoro ricca di azione, portando a galla vecchi segreti destinati a sfociare in una sanguinosa resa dei conti.

Ad interpretare il protagonista, Heinrich, vi è l’attore tedesco Robert Maaser, noto per aver recitato anche in film come Mission: Impossible – Rogue NationUncharted e 1917, dove interpretava un pilota tedesco. L’attrice Marie Hacke, attiva principalmente in Germania, interpreta invece la contadina Elsa, mentre Simon Rupp interpreta il suo amato Paule. Sono poi presenti gli attori Alexander Scheer nel ruolo di Von Starnfeld, Roy McCrerey in quelli di un sergente tedesco e Stephan Grossmann in quelli di Bürgermeister Richard. Florian Schmidtke interpreta il temibile nazista Dorfler, mentre l’attrice Jördis Triebel, particolarmente celebre per aver interpretato Katharina Nielsen nella serie Dark e la dottoressa

Blood-&-Gold-cast

Blood & Gold: la spiegazione del finale

Sul finire del film, un Heinrich ferito viene informato dal prete locale su dove si trova l’oro ricercato dai nazisti. Questo è stato rubato da quattro abitanti del villaggio – guidati dal sindaco della città e da una donna di nome Sonja – ed è stato nascosto in una tomba con il nome “Walter Hill”. Quando però la stessa Sonja torna lì a riprenderlo, si accorge che il tesoro non c’è più. Il prete, che l’aveva vista nasconderlo, lo ha poi recuperato e nascosto sotto l’altare in la Chiesa. Sonja viene però a sua volta a sapere di ciò e si dirigere in chiesa per recuperare l’oro. Ben presto, Heinrich, il tedesco Dorfler e i suoi uomini, il prete e Sonja si ritrovano tutti lì, mentre Elsa si prepara ad attaccare dall’esterno. Ma quando gli amici di Sonja cercano di ottenere l’oro, scoprono che è protetto una trappola esplosiva.

Viene dunque innescata un’esplosione, che sparge i lingotti d’oro su tutto il pavimento della chiesa. Nel caos, Dorfler spara al prete ed Elsa spara con un lancirazzi contro il campanile, che crolla sulla chiesa. Nel giro di pochi minuti, quasi tutti sono morti, tranne Elsa, Heinrich e Dorfler. Heinrich riesce poi ad uccidere Dorfler e lui ed Esla si allontanano dalla chiesa, ignorando i lingotti d’oro sparsi sul pavimento. A loro insaputa, un giovane membro della squadra di Dorfler si è nascosto nella campana caduta. Una volta che se ne sono andati tutti, questi esce allo scoperto e cammina verso l’oro, incapace di credere alla fortuna che gli è toccata. Tuttavia, Sonja, rivelatasi ancora viva, si libera delle rovine e gli spara.

Elsa ed Heinrich si riuniscono con la figlia di lui, Lottchen, mentre in una scena finale, scopriamo cosa è successo sia all’oro che all’avida Sonja: la donna, mentre si allontanava in auto viene colpita da un carro armato, rimanendo mortalmente ferita dallo scontro. Appare a questo punto un gruppo di soldati americani, che si avvicinano ad osservare i danni che hanno causato. Non sembrano troppo preoccupati di aver sparato su un civile senza preavviso, ma piuttosto si accorgono dell’oro che Sonja aveva preso per sé. Gli uomini decidono che non denunceranno il ritrovamento e terranno il tesoro tutto per loro. La risposta a chi tra i protagonisti ottiene infine il tesoro è dunque “nessuno”.

Il trailer di Blood & Gold e come vedere il film su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Blood & Gold unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonti: IMDb

Blonde: trailer ufficiale del film con Ana de Armas nei panni Marilyn Monroe

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Netflix ha presentato il primo trailer evocativo di Blonde di Andrew Dominik, con Ana de Armas nei panni dell’icona di Hollywood Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di supporto include Bobby Cannavale, Adrien Brody, Julianne Nicholson, Xavier Samuel e Evan Williams.

“[Il film] reinventa audacemente la vita di una delle icone più durature di Hollywood, Marilyn Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane, attraverso la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti romantici, “Blonde” offusca i confini tra realtà e finzione per esplorare la crescente divisione tra il suo sé pubblico e privato”.

Blonde: perché Ana de Armas non si è sentita sfruttata nelle scene di nudo

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In una nuova intervista con EW, Ana de Armas discute delle sue scene di nudo in Blonde, rivelando che non si è mai sentita sfruttata in quelle occasioni. L’attrice afferma che le scene sono state ampiamente discusse in anticipo e che l’ambiente sul set era sicuro e dominato da un senso di rispetto per il materiale originale.

In definitiva, spiega Ana de Armas, guardare quelle scene come membro del pubblico è probabilmente un’esperienza più difficile di quella che ha avuto lei quando le stava effettivamente girando.

“È più difficile per le persone guardare [quelle scene] che per me realizzarle, perché ho capito cosa stavo facendo e mi sono sentita molto protetta e al sicuro. Non mi sentivo sfruttata perché avevo il controllo. Ho preso io quella decisione. Sapevo che film stavo facendo. Mi sono fidata del mio regista. Mi sentivo come se fossi in un ambiente sicuro. Abbiamo avuto centinaia di conversazioni su queste scene. Tutti sentivano un profondo rispetto per il film che stavamo girando. E in questo senso, non avevo paura. Non mi sentivo affatto a disagio, anche se erano scene davvero difficili.”

Blonde di Andrew Dominik, con Ana de Armas nei panni dell’icona di Hollywood Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di supporto include Bobby Cannavale, Adrien Brody, Julianne Nicholson, Xavier Samuel e Evan Williams.

“[Il film] reinventa audacemente la vita di una delle icone più durature di Hollywood, Marilyn Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane, attraverso la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti romantici, “Blonde” offusca i confini tra realtà e finzione per esplorare la crescente divisione tra il suo sé pubblico e privato”.

Blonde: Marilyn Monroe e le altre attrici tormentate di Hollywood

Su Netflix dal 28 settembre arriva Blonde, il biopic di Marilyn Monroe con l’attrice Ana de Armas. La storia della Monroe ha spesso sollevato dubbi su come effettivamente venissero trattate e considerate le star del tempo e la verità è che sono stati tanti i divi che a causa di Hollywood hanno avuto una vita difficile.

Hollywood non è mai stata un’oasi felice. Chiunque sia finito nella sua morsa è stato masticato, modellato e sputato fuori senza pietà alcuna. Ai tempi dello star system – che ha contribuito a creare l’epoca d’oro del cinema americano – ciò che contava non era chi facesse la differenza, ma chi piuttosto riuscisse a rimanere a galla.

Blonde, Marilyn e le altre: le clausole di Hollywood

Le case di produzione cinematografica, le “Majors” (MGM, Paramount, 20th Century Fox, RKO Pictures, Warner Bros), negli anni successivi alla loro fondazione erano mosse dal principio dello star system. Esso altro non era che la creazione e la promozione di divi, persone da far crescere ad Hollywood e poter lanciare affinché portassero il maggior numero di introiti per i loro film. I divi erano ciò che serviva per catturare l’attenzione del pubblico e spesso erano giovani comuni, alcuni senza né arte né parte, che venivano istruiti per diventare qualcun altro. Il personaggio che veniva rigurgitato – letteralmente – da Hollywood, era diverso, costruito, e aveva persino un altro nome.

Il prezzo della fama, però, era la libertà. Spesso le case di produzione avevano regole  ferree, molte delle quali non erano solo sfiancanti ma anche eccessivamente limitanti. Venivano istituite delle clausole di moralità fra Studios e divi, i quali avevano delle linee ben precise da seguire e alle quali non potevano sottrarsi dopo aver firmato il contratto. Ciò che contava non era la recitazione, ma l’immagine. L’epoca d’oro del divismo, iniziata negli anni ’20, verrà sempre ricordata come un momento florido per il cinema americano, ma che si trascina anche il peso di aver ridotto in cenere molte star.

Come nasceva una stella

All’epoca Hollywood era famosa per mettere in pratica il processo di glamorizzazione, ossia la “fabbricazione di una star”. Gli Studios si ponevano l’obiettivo di glamorizzare circa 10 future “stelline” all’anno secondo il principio del piantare un albero. Chiunque fosse riuscito a germogliare dopo 3 anni, e quindi a diventare qualcuno, sarebbe rimasto lì. Gli altri, come le radici della pianta, sarebbero stati estirpati da quel posto e buttati via. Tutto cambiava: il nome, i capelli, i denti, le pose, il comportamento, persino come sorridere e sbattere le ciglia. Non tutte però, seppur superassero la prova, riuscivano a reggere quel tipo di vita e imposizioni.

Marilyn Monroe non è stata l’unica ad aver avuto una vita tormentata dopo essere approdata a Los Angeles. Non è stata neppure l’unica ad aver dovuto cambiare nome e vivere per due: per Norma Jane (suo vero nome) e per Marilyn Monroe, la diva dai capelli d’oro che ancora oggi è considerata un’icona nel panorama hollywoodiano. Altre sono state le attrici che hanno dovuto subire in silenzio e rinunciare alla propria felicità. Non sempre, come si suol dire, è tutto oro ciò che luccica.

Judy Garland, una bambina cresciuta in fretta

Altre due figure di spicco nel cinema americano sono state Judy Garland e Gene Tierney. Entrambe hanno un comune denominatore uguale a quello della Monroe: la tragedia. Ed entrambe sono state figlie di Hollywood. Judy Garland, il cui vero nome è Frances Ethel Gumm, non ha mai avuto un buon rapporto con gli Studios sin da subito; Los Angeles le portò una serie di problemi sin dall’adolescenza e questi si riversarono spietati poi nell’età adulta.

Come lei stessa raccontò, non aveva mai voluto fare l’attrice. Decisero per lei i genitori quando aveva 10 anni e cantava con il padre e le sorelle a teatro. Lì fu vista da un esponente della MGM che le fece fare un provino: è lì che Judy divenne di loro proprietà. Il periodo alla MGM non fu mai facile: essa era diventata il “padre” della Garland e veniva costantemente minacciata dalla madre “che lo avrebbe raccontato a Louis Mayer”, se qualcosa non andava nel verso giusto.

Non solo Blonde: Judy, una vita infelice

Judy, nella sua permanenza lì, era costretta a una dieta ferrea e se infrangeva la regola mangiando qualcosa che non fosse brodo, Louis Mayer la riempiva di offese. Uno dei suoi primi e iconici film, Il Mago di Oz, fu quasi un trauma per lei. Come lei stessa ricorda, la trattavano come se fosse un pollo al mercato definendola “grassa e brutta”. Fu lì che Judy, resasi conto di non poter fare a meno del cibo, iniziò a prendere le pillole per dimagrire. Pillola dopo pillola, ne diventò dipendente. Prendeva di tutto: pillole per dormire, per stare tranquilla, per svegliarsi e… per essere felice. Il suo sistema nervoso era a pezzi.

La vita di Judy fu costellata di problemi matrimoniali e divorzi. Per Hollywood non andava bene che avesse dovuto divorziare, non andavano bene i suoi atteggiamenti, non andava bene che lei mangiasse. Il suo compito era soddisfare la MGM che la voleva impeccabile, non permettendole neppure di pensare ai suoi figli, e allo stesso tempo doveva impegnarsi per far rimanere in piedi i suoi matrimoni. Nella sua breve vita, la Garland ha avuto molti esaurimenti nervosi che l’hanno portata non solo ad assumere più farmaci del previsto, ma anche ad essere spesso alcolizzata.

Gene Tierney, fra amore e follia

La Tierney, a differenza della Garland, voleva invece diventare attrice a tutti i costi e il suo sogno più grande era debuttare a Broadway. Il suo primo vero contratto lo firmò con la 20th Century Fox all’età di 17 anni, diventando una vera e propria diva a 19. Nel 1941 Gene sposò Oleg Cassini, un nobil uomo dalle origini italiane. Se fino a quel momento Hollywood con lei era stata clemente, dopo la nascita della loro bambina Daria affetta da alcuni disturbi mentali, diventò spietata.

Gene, infatti, sconvolta dai problemi di salute della figlia si era ritirata nel Connecticut con il bisogno di riprendersi da quel forte scossone. Ma la 20th Century Fox ignorò il problema, imponendole di tornare a Los Angeles e di condurre la vita di prima come se nulla fosse successo. Ancora una volta gli Studios volevano il personaggio e gettavano nella spazzatura la persona.

Da qui, la Tierney cominciò a condurre una vita malinconica e trascurata, tanto che ad un certo punto decise di andare da uno psicanalista. Le pressioni della casa di produzione e il non riuscire a conciliarle con la sua vita privata che, piano piano, stava andando alla deriva, la abbandonarono in una “dolce follia” dalla quale non si riprese mai più.

Da sempre con Hollywood esiste solo un concetto: o la si ama o la si odia. Ma una cosa è certa: spesso quel che si vede dall’esterno non rispecchia mai cosa realmente accade all’interno. E nonostante Hollywood sia stata quasi spietata con le proprie stelle, i divi che ha partorito sono diventati dei grandi immortali.

Blonde, diretto da Andrew Dominik, è disponibile su Netflix dal 28 settembre, dopo essere stato presentato in anteprima alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia 2022.

Blonde: le foto dal red carpet con Ana de Armas, Adrien Brody, Brad Pitt a Venezia 79

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Si è tenuta questa sera la premiere alla 79esima Mostra d’Arte Internazionale del cinema di Venezia di Blonde, il nuovo film del regista Andrew Dominik che vede Ana de Armas nei panni della leggendaria icona Marilyn Monroe. Sul red carpet tutto il cast e il produttore del film, Brad Pitt

Il film

Tratto dal bestseller di Joyce Carol Oates, Blonde reinventa con audacia la vita di una delle icone più leggendarie di Hollywood: Marilyn Monroe. Dalla sua infanzia imprevedibile come Norma Jeane, attraverso l’ascesa alla fama e i legami sentimentali, Blonde mescola realtà e finzione per esplorare la sempre più vasta differenza tra l’immagine pubblica e quella privata dell’attrice. Scritto e diretto da Andrew Dominik, il film vanta un cast straordinario con Ana de Armas al fianco di Bobby Cannavale, Adrien Brody, Julianne Nicholson, Xavier Samuel ed Evan Williams.

 

COMMENTO DEL REGISTA

È possibile vedere il mondo al di fuori dei nostri traumi, al di fuori delle nostre paure e desideri? E se si incarna un oggetto del desiderio, quello che il mondo vede è il tuo vero io o una proiezione dei propri bisogni? Marilyn Monroe una volta disse: “Quando si è famosi, ci si imbatte sempre nell’inconscio delle persone”. Come si pone una bambina indesiderata di fronte all’essere diventata la donna più desiderata del mondo? Deve dividersi a metà? Proporre un’immagine sfolgorante al mondo, mentre l’io indesiderato soffoca all’interno. E non è forse il cinema stesso una macchina del desiderio? L’abbiamo in qualche modo uccisa noi stessi con il nostro sguardo? Lei ora esiste, come la polvere di una stella esplosa, sotto forma di migliaia di immagini che fluttuano nel nostro inconscio collettivo, nei film, nelle fotografie, sui muri, nelle pubblicità, sulle fiancate dei furgoni dell’aria condizionata e la sua luce – come quella di una stella – viaggia ancora verso di noi, anche se lei si è spenta da tempo.

Blonde: le differenze tra il film e la vita di Marilyn

Blonde: le differenze tra il film e la vita di Marilyn

Andrew Dominik non è il primo regista a parlare di Marilyn Monroe e Blonde non può essere definito fino in fondo un biopic. Il film Netflix si basa sull’omonimo romanzo semi-immaginario di Joyce Carol Oates e si muove tra fatti reali e rappresentazioni fantasiose. Il lungometraggio esplora la vita di Marilyn Monroe (interpretata da Ana de Armas) attraverso un viaggio favolistico: dall’infanzia travagliata alla morte prematura. Il film si concentra soprattutto sulla vita privata di Monroe, mostrando la persona che si cela dietro al celebre personaggio (e allo pseudonimo): Norma Jean, i suoi affetti, le gravidanze, gli aspetti più profondi dei suoi matrimoni e della sua carriera. Nonostante Dominik abbia cambiato molti dettagli reali ai fini della narrazione, Blonde fa luce su alcuni aspetti dell’attrice che, fino ad oggi, erano rimasti inesplorati.

Blonde confonde continuamente i confini tra realtà e immaginazione: ma cosa di quanto viene mostrato è accaduto realmente e cosa è stato inventato ai fini della rappresentazione?

Marilyn Monroe pensava davvero che suo padre fosse Clark Gable: VERO

BLONDE FILM NETFLIXUno dei temi principali di Blonde è il disperato desiderio di Marilyn di incontrare il vero padre. All’inizio del film, la madre di Marilyn (Julianne Nicholson) mostra alla figlia una foto di Clark Gable e la convince che sia lui il suo vero papà. Per quanto assurdo, si tratta di un fatto realmente accaduto: Norma Jean ha creduto per buona parte della sua vita che il famoso attore fosse suo padre. Sicuramente, nella realtà il disincanto è durato meno che in Blonde. Fatto curioso: Monroe e Gable si sono realmente incontrati e hanno lavorato come co-protagonisti nel film del 1961 Gli spostati (per entrambi l’ultimo lungometraggio prima di morire).

Marilyn ha avuto una relazione poliamorosa: FALSO

blonde cass eddy marilynIn Blonde, da giovane Marilyn ha una relazione poliamorosa con gli attori Charles Chaplin Jr. (detto Cass) e Edward G. Robinson Jr. (Eddy). Non appena la notizia inizia a fare scalpore, lo studio che si occupa di lei spinge Marilyn a troncare i rapporti con i due ragazzi, portando alla fine della relazione. Nella realtà le cose sono andate diversamente: anche se sembra che Monroe abbia avuto delle storie con entrambi gli attori, non si è mai parlato di un ménage à trois. Probabilmente Dominik ha scelto di includere questa trama nel film perché era già presente nel romanzo originale Blonde. In ogni caso, il regista ha fatto la scelta giusta: il trio è incredibile sullo schermo.

Marilyn Monroe è rimasta incinta più volte: INCORRETTO

Ana de Armas BlondeUn altro tema centrale di Blonde sono le gravidanze travagliate di Marilyn Monroe. Non tutte quelle rappresentate sono però reali: non è certo ad esempio che Norma fosse incinta nel 1953. Al contrario, sono reali la gravidanza e l’aborto di Monroe avvenuti durante il suo matrimonio con il drammaturgo Arthur Miller (Adrien Brody), anche se in Blonde le circostanze e sono sicuramente state modificate.

Joe DiMaggio era violento nei confronti di Marilyn Monroe: VERO

BlondeBlonde porta sullo schermo il matrimonio di Marilyn con la leggenda del baseball Joe DiMaggio. Nel film, l’attore appare come un soggetto violento e irascibile e, purtroppo, l’uomo reale non differisce dalla rappresentazione. Nella realtà, Monroe e DiMaggio (Bobby Cannavale) hanno avuto un matrimonio breve e tumultuoso. Fedele è anche l’episodio legato alla scena del vestito bianco di Quando la moglie è in vacanza, per cui DiMaggio è andato su tutte le furie. Successivamente a questo fatto, Monroe ha chiesto il divorzio e, dopo soli nove mesi di matrimonio, i due si sono lasciati.

Arthur Miller ha scritto di Marilyn Monroe: VERO

blonde ana de armas adrien brodyIn BlondeMarilyn scopre che il suo terzo marito, il drammaturgo Arthur Miller, ha scritto di lei in una delle sue opere. Nonostante le richieste dell’attrice di tenerla fuori dal suo lavoro, Miller riporta addirittura una loro conversazione parola per parola. Questo fatto crea una frattura nella coppia. Il dettaglio sul matrimonio riportato nel film è vero: Miller inserisce il personaggio di Marilyn nel suo lavoro anche anni dopo il divorzio. Inoltre, il drammaturgo ha scritto la sceneggiatura de Gli spostati, l’ultimo film in cui ha recitato Monroe. Nel lungometraggio, il personaggio di Roslyn presenta tratti molto simili alla sua interprete Marilyn.

Era difficile lavorare con Marilyn sul set: VERO

Ana de Armas Marilyn Blonde

In BlondeMarilyn appare come un’attrice difficile sul set, che fa impazzire la troupe tra attacchi di panico e sfuriate. Purtroppo, anche questo è un aspetto reale di Marilyn Monroe. Anche a causa delle sue dipendenze da farmaci e psicofarmaci, Monroe spesso arrivava in ritardo, si assentava ed era poco collaborativa. Quanto detto vale soprattutto per il film Il principe e la ballerina: come possiamo notare in BlondeMarilyn ha fatto molta fatica a lavorare con Laurence Olivier.

Marilyn Monroe ha davvero avuto una storia con il presidente Kennedy?

Ana de Armas in BlondeVerso la fine di BlondeMarilyn viene condotta dai servizi segreti per incontrare il presidente John F. Kennedy. Nel film, i due hanno uno squallido rapporto sessuale, totalmente privo di sentimento o rispetto nei confronti di Monroe. La presunta relazione tra Marilyn Monroe e il presidente Kennedy è forse uno dei dettagli più appariscenti della vita dell’attrice, in primis per la famosa esibizione del 1962 “Happy Birthday Mr. President“. Indubbiamente, Monroe e Kennedy hanno avuto una connessione nella vita reale, ma si sa poco delle dinamiche tra i due. Il presidente era realmente irrispettoso nei confronti di Marilyn? Questo aspetto di Blonde è difficile da verificare: al tempo, i dettagli sulla presunta relazione tra Monroe e Kennedy sono stati ben oscurati.

Blonde: la Marilyn Monroe Estate in difesa di Ana de Armas

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Blonde: la Marilyn Monroe Estate in difesa di Ana de Armas

La Marilyn Monroe Estate sta rispondendo a una reazione negativa contro Ana de Armas dopo la premiere del primo trailer ufficiale di Blonde. La candidata al Golden Globe interpreta l’icona di Hollywood nel prossimo drammatico di Netflix, che sarà presentato in anteprima mondiale sulla piattaforma il 28 settembre e prima ancora a Venezia 79 in Concorso. Basato sull’omonimo romanzo, Blonde reinventa la vita di Marilyn Monroe dalla sua burrascosa infanzia fino a la sua ascesa a diventare uno dei simboli più famosi e amati del 20° secolo americano.

De Armas aveva precedentemente rivelato al Times di Londra di aver trascorso quasi un anno a lavorare sull’accento di Monroe e sul caratteristico tono affannoso prima dell’inizio delle riprese. Ha descritto il processo estenuante come una “grande tortura”, notando che il suo “cervello era fritto” dopo più di nove mesi di coaching dialettale e sessioni di ADR. Quando il trailer di Blonde è finalmente uscito il 28 luglio, molti spettatori hanno affermato che de Armas non suonava come Monroe e aveva mantenuto il suo accento cubano nonostante la sua preparazione per il ruolo.

Sebbene la Marilyn Monroe Estate non abbia ufficialmente autorizzato Blonde, i portavoce hanno rapidamente espresso sostegno per il casting di Ana de Armas nel film. Marc Rosen, presidente dell’intrattenimento presso Authentic Brands Group, che possiede la Marilyn Monroe Estate, definisce de Armas “un’ottima scelta per il casting” e difende l’interpretazione della star con una serie di altre lodi.

“Marilyn Monroe è una singolare icona di Hollywood e della cultura pop che trascende le generazioni e la storia. Ogni attore che entra in quel ruolo sa di dover far fronte a una grande eredità. Basandosi solo sul trailer, sembra che Ana sia stata un’ottima scelta per il casting poiché cattura il fascino, l’umanità e la vulnerabilità di Marilyn. Non vediamo l’ora di vedere il film nella sua interezza!”

Blonde di Andrew Dominik, con Ana de Armas nei panni dell’icona di Hollywood Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di supporto include Bobby Cannavale, Adrien Brody, Julianne Nicholson, Xavier Samuel e Evan Williams.

“[Il film] reinventa audacemente la vita di una delle icone più durature di Hollywood, Marilyn Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane, attraverso la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti romantici, “Blonde” offusca i confini tra realtà e finzione per esplorare la crescente divisione tra il suo sé pubblico e privato”.

Blonde: l’autrice del romanzo dice la sua sulle controversie legate al film

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Blonde, di Andrew Dominik con Ana de Armas, si ispira all’omonimo romanzo del 2000 di Joyce Carol Oates, fondendo realtà e finzione in un ritratto sognante del turbolento stato emotivo di Marlyn Monroe.

Il film in questione è stato criticato dai recensori per aver creato un’immagine unidimensionale e sfruttata di Monroe. In particolare, il film è stato criticato per aver costretto la Monroe a una vittimizzazione costante e brutale, creando un tributo vuoto e disumanizzante di una donna che era molto più delle sue relazioni traumatiche con gli uomini. Tuttavia, i critici ritengono che la performance di Ana de Armas sia una rivelazione e un momento clou del film divisivo.

Ora, chiamata in causa, interviene nel dibattito intorno al film anche l’autrice del romanzo di partenza del film, Joyce Carol Oates, che su Twitter difende il film, le scelte di Dominik e la performance di de Armas:

“Penso che sia stata/è una brillante opera d’arte cinematografica ovviamente non per tutti. Sorprendente che in un’era post #MeToo la cruda esposizione della predazione sessuale a Hollywood sia stata interpretata come “sfruttamento”. Sicuramente Andrew Dominik intendeva raccontare sinceramente la storia di Norma Jeane.”

Blonde: perché Ana de Armas non si è sentita sfruttata nelle scene di nudo

Blonde di Andrew Dominik, con Ana de Armas nei panni dell’icona di Hollywood Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di supporto include Bobby Cannavale, Adrien Brody, Julianne Nicholson, Xavier Samuel e Evan Williams.

“[Il film] reinventa audacemente la vita di una delle icone più durature di Hollywood, Marilyn Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane, attraverso la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti romantici, “Blonde” offusca i confini tra realtà e finzione per esplorare la crescente divisione tra il suo sé pubblico e privato”.

Blonde: Ana de Armas si trasforma in Marilyn Monroe, il teaser

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Blonde: Ana de Armas si trasforma in Marilyn Monroe, il teaser

Ecco il primo trailer di Blonde, il film Netflix in cui Ana de Armas è chiamata a interpretare Marilyn Monroe, la sfortunata dive, divenuta icona sempre giovane.

Netflix ha presentato il primo trailer evocativo di Blonde  di Andrew Dominik, con Ana de Armas nei panni dell’icona di Hollywood Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di supporto include Bobby Cannavale, Adrien Brody, Julianne Nicholson, Xavier Samuel e Evan Williams.

Blonde, la trama

“[Il film] reinventa audacemente la vita di una delle icone più durature di Hollywood, Marilyn Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane, attraverso la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti romantici, “Blonde” offusca i confini tra realtà e finzione per esplorare la crescente divisione tra il suo sé pubblico e privato”.

Blonde uscirà in tutto il mondo su Netflix il 23 settembre.

Blonde: Ana de Armas è contrariata dal divieto ai minori

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Blonde: Ana de Armas è contrariata dal divieto ai minori

L’attrice Ana de Armas, celebre per film come Blade Runner 2049 e Knives Out, interpreta l’iconica Marilyn Monroe nell’atteso film Netflix Blonde. Ancor prima di diventare disponibile al pubblico, dal 28 settembre, il film sta già facendo parlare molto di sé. Negli Stati Uniti, infatti, Blonde ha ricevuto il rating “restricted”, che vieta dunque la visione ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto. Ciò sarebbe dovuto per via della presenza di scene sessualmente esplicite.

La de Armas, tuttavia, si è detta particolarmente contraria da questa decisione, non comprendendone i motivi. “Potrei citare numerosi film o show che sono molto più espliciti e che hanno molti più contenuti sessuali rispetto a Blonde. Per raccontare questa storia era importante mostrare tutti questi aspetti della vita di Marilyn, che l’hanno portata a fare la fine che ha fatto. Tutti nel cast sapevamo che avremmo dovuto esplorare anche gli angoli più bui.” Lo stesso regista, Andrew Dominik, ha affermato che per poter davvero raccontare la Monroe era indispensabile realizzare il film così come è stato realizzato, con contenuti necessariamente adulti nei toni.

Blonde, dunque, si preannuncia più cupo e introspettivo di quanto si potesse immaginare, non facendosi problemi a mostrare anche i momenti più delicati, e per questo significativi, della vita di Marilyn. La de Armas, inoltre, già sin dalle prime immagini è stata vista come l’interprete perfetta per la parte. Dalle sue parole, si può anche capire quanto tenga a questo progetto. Per poter scoprire quali aspetti il film realmente affronta occorrerà ora attendere l’arrivo del film sulla piattaforma, ma già dalla sua presentazione in concorso al Festival di Venezia si potrà avere qualche notizia in più a riguardo.

Fonte: ScreenRant

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