Il seme del fico
sacro è un’opera potente, che guarda con lucidità alla politica
e alla società, e conferma Mohammad Rasoulof come una
delle voci più coraggiose e incisive del cinema contemporaneo.
Dopo il pluripremiato
Il male non esiste, il regista iraniano torna a
denunciare l’oppressione del regime di Teheran con un film che
mescola tensione, dramma e un’intensità emotiva che non lascia
scampo.
Il seme del fico
sacro, tra realtà e finzione
Girato in condizioni
estreme e portato clandestinamente fuori dall’Iran, il film
racconta la storia di Iman, comandante delle milizie Basij,
incaricato di reprimere le proteste del 2022 scoppiate dopo la
morte di Mahsa
Amini. Le sue due figlie, però, giovani e volitive, e
soprattutto ignare della vera natura del lavoro di loro padre, si
fanno coinvolgere nelle proteste. In mezzo a questo gigantesco e
pericolosissimo conflitto di interessi c’è la moglie di Iman,
Najmeh, consapevole sia del vero ruolo del marito
nel regime, sia del desiderio di rivolta che infiamma le
figlie. La narrazione si sviluppa quindi come un dramma
familiare che sfocia in un vero e proprio conflitto generazionale e
politico, con una tensione crescente che riflette il clima di paura
e oppressione vissuto in Iran. Rasoulof costruisce il film come se
fosse un thriller, con uno sguardo lucido e implacabile sul sistema
repressivo iraniano.
Il peso della
repressione e il coraggio della ribellione
Uno degli aspetti più
incisivi di Il seme del fico sacro è la rappresentazione del
regime iraniano attraverso la figura di Iman. Il protagonista non è
un semplice ingranaggio della macchina repressiva, ma un uomo che
si confronta con il lato più brutale del sistema e che lo
sottoscrive scientemente. Rasoulof non lo dipinge come un semplice
carnefice, ma come un uomo all’inizio combattuto, e poi
tragicamente cosciente del suo operato, travolto dal suo senso di
disciplina inculcatogli dal regime e dalla sua posizione.
Le figlie sono invece un
contraltare perfetto, sono la speranza e la resistenza: una
generazione che rifiuta di piegarsi e che, nonostante il pericolo,
lotta per la libertà. La loro ribellione è la miccia che innesca il
conflitto interiore di Iman, mettendo a nudo la violenza
sistematica del regime che prende il sopravvento anche quando di
fronte a lui c’è il sangue del suo sangue. Non ci sono sconti per
chi ostacola il regime, anche se si tratta della propria
famiglia.
La regia di Rasoulof:
realismo e intensità
Lo stile di
Rasoulof è asciutto, privo di retorica, e si
affida a una messa in scena cruda e immersiva. Le riprese in
interni, spesso claustrofobiche, contribuiscono a trasmettere il
senso di oppressione vissuto dai protagonisti anche grazie
all’utilizzo di primi piani intensi per catturare la sofferenza e
il conflitto emotivo dei personaggi. Agli interni stretti e angusti
si alternano i filmati reali degli scontri per le strade di
Teheran, raccolti mettendo a repentaglio sul serio la propria vita.
Finestre documentarie all’interno di una storia di fiction che
prima di diventare metafora in un finale imprevedibile, è un
resoconto più che plausibile della condizione di vita in Iran.
Più che un film, Il
seme del fico sacro è un atto di resistenza. Rasoulof ha dovuto
affrontare enormi difficoltà per realizzarlo, e la sua condanna
all’esilio dimostra quanto il regime consideri pericolosa la sua
voce. Il film non si limita a denunciare le ingiustizie, ma vuole
scuotere il pubblico, mostrando realtà scomode e mostrando il
prezzo della libertà.
Un atto di resistenza
cinematografica
Non è un caso che il
titolo richiami il fico sacro, simbolo di rinascita e resistenza.
Il film si chiude lasciando nello spettatore un senso di
inquietudine, ma anche di speranza: per quanto oppressiva possa
essere una dittatura, il desiderio di libertà non può essere
soffocato. Il film, protagonista nella stagione dei premi 2025,
batte bandiera tedesca, dal momento che solo da rifugiato in
Germania e con quei contributi, Rasoulof è riuscito a completare il
film. Tuttavia, dal Festival
di Cannes 2024 (dove ha vinto il premio della Giuria),
che ne ha visto l’esordio, fino alla
Notte degli Oscar 2025, dove il film concorre come Miglior
Film Internazionale, Il seme del fico sacro sta
raccontando al mondo la sua storia e la storia dell’Iran.
Il seme del fico
sacro è un film capace di unire denuncia politica e intensità
narrativa con straordinaria efficacia. Mohammad
Rasoulof è il regista di cui il cinema ha bisogno per
confermarsi, oltre a forma d’espressione artistica, anche voce di
popoli e di resistenza.
Storia della mia
famiglia è la nuova serie Netflix ideata da Filippo Gravino e diretta da
Claudio Cupellini, disponibile sulla piattaforma dal 19
febbraio con tutti e sei gli episodi rilasciati contemporaneamente.
Una serie che, partendo da un nucleo drammatico, riesce a tessere
un racconto che alterna leggerezza e profondità, allegria e dolore,
affrontando un ampio spettro di emozioni con grande
naturalezza.
Il protagonista della
storia è Fausto, interpretato con grande intensità da Eduardo Scarpetta, la serie ci accompagna nel
suo ultimo giorno di vita. Malato terminale, padre single di due
bambini, Fausto affida la sua eredità a delle registrazioni vocali
e i suoi figli alla sua famiglia allargata: madre, fratello e
migliori amici, “i fantastici quattro” come li chiama lui. Accanto
a lui, un cast affiatato che contribuisce in modo determinante alla
riuscita della narrazione: Vanessa Scalera,
Massimiliano Caiazzo, Cristiana Dell’Anna e
Antonio Gargiulo incarnano i membri della sua
famiglia sgangherata, ognuno alle prese con il proprio bagaglio di
errori, paure e speranze.
Storia della mia
famiglia non convenzionale ma contemporanea
Uno degli aspetti più
riusciti della serie è proprio la rappresentazione della famiglia.
Non un nucleo tradizionale, bensì un clan eterogeneo, una tribù,
come la definisce il creatore, fatto di legami elettivi,
responsabilità inattese e affetto incondizionato. Gravino e
Cupellini costruiscono un ritratto autentico della famiglia
contemporanea, lontano dagli stereotipi, in cui il legame affettivo
diventa la base su cui si costruisce la fiducia verso un futuro,
merce rarissima per i giovani di questa generazione. Una messa in
pratica, nella serie, di quello che era il pensiero di Michela
Murgia sulla famiglia allargata, concepita come un insieme di
individui che scelgono di esserci l’uno per l’altro, e ispirazione
dichiarata per Gravino. Si crea così un nucleo sociale intorno ai
più piccoli, che non è più formato dalla dualità madre/padre, ma da
tante persone che contribuiscono alla crescita dell’individuo,
arricchendolo di esperienze e punti di vista, formando una rete di
salvataggio fisica e emotiva.
Vanessa Scalera, Massimiliano Caiazzo, Cristiana Dell’Anna e
Antonio Gargiulo in Storia della mia famiglia – Credits: Claudia
Sicuranza / Netflix
Dal punto di vista
stilistico, la regia di Cupellini è misurata, accompagnata da una
selezione musicale accattivante, che accompagna la narrazione senza
mai risultare invasiva. Le inquadrature sono studiate per
valorizzare l’intensità delle interpretazioni, mentre la fotografia
contribuisce a creare un’atmosfera calda e realistica, ogni
elemento è al servizio degli attori, che mettono in scena
personaggi sfaccettati, fallibili, spaventati, che elaborano un
lutto drammatico sforzandosi di rimettere insieme i pezzi delle
loro vite. La serie non si rifugia in una rappresentazione patinata
della realtà, ma abbraccia la sua imperfezione, rendendo i
personaggi ancora più vicini al reale. Un trattamento che si
riflette nell’onestà con cui vengono tratteggiati i personaggi.
Nessuno di loro è idealizzato o perfetto: tutti commettono errori,
spesso macroscopici, ma allo stesso tempo sono capaci di gesti di
grande umanità.
Il perdono al di là
della nostra mediocrità
Questo equilibrio tra
mediocrità e grandezza, tra fallibilità e redenzione, rappresenta
uno degli aspetti più originali della serie che dribbla con
intelligenza il messaggio pedagogico: l’essere umano è fatto di
contraddizioni, e nell’accettazione di queste imperfezioni si trova
la chiave per costruire legami autentici. Il perdono diventa così
il tema portante della narrazione, un invito a comprendere e
accettare gli altri nonostante i loro difetti, perché è questa
l’unica via per sopperire a quelle mancanze e a quegli errori che
prima o poi tutti commettiamo.
Storia della mia famiglia – Foto Credits Claudia Sicuranza /
Netflix
La forza di Storia
della mia famiglia risiede nella sua capacità di parlare a
tutti. Chiunque si ritroverà in uno dei suoi personaggi, nelle loro
debolezze e nei loro sogni, nelle loro paure e nei loro gesti
d’amore. Una serie che celebra la complessità della natura umana,
che tocca corde profonde, e racconta con grande intelligenza e
modernità la condizione dura e dolorosa di chi elabora un lutto ma
che non può lasciarsi andare all’inattività e deve reagire.
Storia della mia
famiglia è, a sorpresa, una delle proposte più interessanti
del panorama televisivo italiano recente. Un racconto autentico e
vibrante che, ci ricorda che, nonostante tutti i suoi dilemmi e
complessità, la famiglia in ogni sua forma è il luogo in cui
possiamo sempre tornare.
La stagione 3 di Yellowjackets
rilascia un trailer che anticipa cosa aspettarsi nella stagione 3 e
negli altri episodi rimanenti. La serie di successo è tornata e
continua a esplorare la linea temporale del passato, dove gli
adolescenti sono bloccati nella natura selvaggia, e quella di 25
anni dopo, dove i sopravvissuti continuano a lottare con il loro
trauma. La serie Yellowjackets, stagione 3, episodio 2,
finisce con le adolescenti Shauna (Sophie Nélisse) e Melissa (Jenna
Burgess) che si baciano mentre la Shauna adulta (Melanie Lynskey) è
inseguita da un misterioso stalker.
Ora, Yellowjackets
ha rilasciato un trailer che mostra cosa accadrà nell’episodio 3 e
oltre. Shauna ha una visione della defunta Jackie (Ella
Purnell), che le avverte minacciosamente che la punizione è in
arrivo, non solo per quello che Shauna e i sopravvissuti hanno
fatto nella natura selvaggia, ma per quello che hanno fatto da
quando sono tornati. In un altro punto della linea temporale
attuale, la figlia di Shauna, Callie (Sarah Desjardins), si chiede
se sua madre sia una persona cattiva, e Taissa (Tawny Cypress) sta
di nuovo mangiando terra. Nel passato, l’adolescente Lottie
(Courtney Eaton) dichiara che i sopravvissuti non potranno mai
tornare a casa. Guarda il trailer qui sotto:
Cosa significa per la terza
stagione di Yellowjackets
Lottie crea un nuovo conflitto
nel passato, mentre un persecutore rimane a piede libero nel
presente
Il trailer conferma che la premiere
della terza stagione di Yellowjackets è solo un piccolo assaggio della storia
di questa stagione. La dichiarazione di Lottie secondo cui i
sopravvissuti adolescenti non possono tornare indietro e che non
appartengono più a quel luogo è il momento clou del trailer.
LaCiò che dice Lottie ricorda John Locke di
Lost (Terry O’Quinn) quando afferma che lui e gli altri
personaggi non erano destinati a lasciare l’isola, il che ha
portato a una divisione tra i sopravvissuti all’incidente aereo del
volo Oceanic 815. La terza stagione di Yellowjackets
potrebbe vedere una divisione tra coloro che vogliono rimanere
nella natura selvaggia e coloro che vogliono fuggire.
Un’inquadratura di un elicottero
suggerisce che il salvataggio potrebbe arrivare in questa
stagione, anche se l’elicottero potrebbe invece far parte della
linea temporale attuale. La storia ambientata 25 anni dopo conferma
che la situazione con il misterioso stalker di Shauna sta
peggiorando, costringendola a chiedere aiuto a Misty (Christina
Ricci) e Walter (Elijah Wood). Questa trama offre nuove relazioni
tra i personaggi da esplorare, soprattutto ora che l’adulta Natalie
(Juliette Lewis) non è più presente per condividere le scene con
Misty. Lo stalker non è l’unica minaccia per Shauna, però, dato che
Callie è più diffidente che mai nei confronti di sua madre.
Michael B. Jordan rivela i dettagli del suo
ritorno nel Marvel Cinematic Universe in
Black
Panther: Wakanda Forever. L’attore dà vita a uno dei
cattivi più amati del franchise, Erik Killmonger. Anche se il suo
personaggio è morto alla fine del
primo film di Black Panther, Killmonger è tornato per una scena
nel Piano Ancestrale per offrire qualche consiglio a Shuri,
interpretata da Letitia Wright, nel sequel. Data
la sua lunga amicizia con il regista della serie Ryan Coogler,
Jordan potrebbe anche tornare per un ruolo nel MCU confermato Black Panther 3,
forse conoscendo meglio la sceneggiatura rispetto a Wakanda
Forever.
Parlando con GQ,
Michael B. Jordan ha rivelato di non aver letto l’intero
Black Panther: Wakanda
Forever script e di come il cast avesse in mente
Chadwick Boseman durante le riprese.
Jordan ha spiegato che si stava
preparando a dirigere Creed 3 quando ha ottenuto la parte di
Kilmonger in Black Panther: Wakanda Forever. Secondo la
star, il regista Ryan Coogler ha tenuto segreta la trama di uno dei
migliori
film dell’MCU per vari motivi, quindi Jordan conosceva i
dettagli della sequenza in cui recitava.
Ha anche parlato dell’unità del
cast e di come tutti abbiano onorato la memoria di Chadwick Boseman
dopo la tragica scomparsa della star di Black Panther, dicendo:
“Abbiamo fatto tutti quel film per lui”. Ecco la citazione
completa:
“Tornare a fare Black Panther 2
dopo la tragedia della perdita di Chadwick [Boseman] è stato
estremamente difficile. Ero in pre-produzione per Creed 3, quindi
mi stavo preparando per andare direttamente. All’epoca non avevo
nemmeno letto l’intera sceneggiatura, quindi non sapevo di cosa
parlasse il film.
[Ryan] Coog[ler], sì, è tuo
fratello. Non mi ha nemmeno fatto leggere la sceneggiatura, sai? È
stato pazzesco. No, ma ha tenuto la cosa piuttosto segreta per
molti motivi diversi. Quindi ero eccitato quanto tutti gli altri.
Sai cosa intendo? Per guardare il film alla fine, per vedere cosa
ha fatto con l’intera cosa, ad essere sincero.
Ma ha significato molto per il
cast. Penso che il breve periodo in cui sono stato lì e,
ovviamente, sapete, il cast è estremamente unito, e parliamo tutti
– sembrava che lo stessimo facendo tutti per Chadwick. Abbiamo
fatto quel film per lui.”
Cosa significano le dichiarazioni
di Michael B. Jordan su Black Panther: Wakanda Forever
Black Panther: Wakanda
Forever è stato un film molto importante per l’MCU per molte ragioni. Come ha
notato Michael B. Jordan, il ricordo di Chadwick Boseman è stato
onorato magnificamente dal cast del film. L’attore ha dato vita
a T’Challa, la prima Pantera Nera dell’MCU, e il destino del personaggio
dopo la morte di Boseman nella vita reale doveva essere affrontato
dal film dell’MCU. Questa importante trama e
altre dovevano essere tenute segrete per il film, quindi non
sorprende che Jordan non sia stato in grado di leggere l’intera
sceneggiatura.
Il regista Ryan Coogler
probabilmente ha fatto lo stesso per la maggior parte del
cast di Black Panther: Wakanda Forever. Dopotutto, il
film aveva molti segreti da mantenere, il più grande dei quali
era la rivelazione del figlio di T’Challa, Toussaint. Dato che
il film e il suo compito di onorare l’eredità Marvel di Chadwick Boseman erano
così speciali, è logico che Coogler abbia cercato di mantenere il
maggior numero possibile di segreti. Alla fine, Jordan ha offerto
un’entusiasmante interpretazione di Killmonger, e il resto della
sceneggiatura di Wakanda Forever non ha avuto alcun impatto
su questo.
La terza stagione di Yellowjackets
inizia con Shauna Sadecki (Melanie Lynskey) che viene perseguitata
e la sua versione adolescente (Sophie Nélisse) che trova
un’inaspettata storia d’amore nella natura selvaggia. I
sopravvissuti adolescenti hanno dovuto trovare un nuovo modo per
adattarsi e sopravvivere nella natura selvaggia dopo che la capanna
è stata bruciata durante il
finale della seconda stagione di Yellowjackets.
L’adolescente Natalie Scatorccio (Sophie Thatcher) è ora il capo
del gruppo, mentre l’allenatore Ben Scott (Steven Krueger) cerca di
sopravvivere da solo.
Nella stagione attuale di
Yellowjackets, Misty Quigley (Christina
Ricci) sta lottando per andare avanti dopo aver ucciso
accidentalmente Natalie (Juliette Lewis), e si oppone a tutto
ciò che Walter Tattersall (Elijah Wood) cerca di fare per farla
sentire meglio. Taissa Turner (Tawny Cypress) e Van Palmer (Lauren
Ambrose) stanno riaccendendo la loro storia d’amore dopo essersi
riuniti nella seconda stagione. Dopo tutti questi sviluppi, la
premiere della terza stagione di Yellowjackets, composta da
due episodi, si conclude con il mistero di chi sta perseguitando
Shauna.
Yellowjackets suggerisce che
Melissa è collegata allo stalker di Shauna: è viva?
Melissa ha una storia
sorprendente con Shauna
Una figura misteriosa osserva la
figlia di Shauna, Callie Sadecki (Sarah Desjardins), e lascia alla
porta di casa una busta indirizzata a Shauna con dentro una
cassetta. Lo stesso individuo è presumibilmente la persona che si
trova minacciosamente fuori da una cabina nel bagno delle donne e
lascia un cellulare affinché Shauna lo trovi. Quando Shauna
richiama il ristorante per vedere se qualcuno ha risposto al
telefono, e scopre che qualcuno l’ha fatto, l’episodio passa da
questa scena a quella in cui Shauna adolescente e Melissa (Jenna
Burgess) sono nel deserto.
Nella scena nel deserto, Melissa
osserva Shauna, viene minacciata da lei e poi le due si baciano.
Questo suggerisce che Melissa potrebbe essere ancora viva ai
giorni nostri e potrebbe essere la stalker di Shauna. Il nuovo
personaggio interpretato da Hilary Swank deve ancora essere
presentato, ma potrebbe interpretare una versione più anziana di
Melissa. Proprio come Van e Lottie Matthews (Simone Kessell) non
sono stati rivelati come sopravvissuti ai giorni nostri più avanti
nella serie, lo stesso potrebbe valere per Melissa.
Cosa significa il colpo di
scena romantico di Melissa e Shauna per la terza stagione
Melissa può aiutare Shauna ad
acquisire più potere
Nella linea temporale precedente,
il colpo di scena romantico significa che Melissa non sarà più
relegata in secondo piano nella terza stagione di
Yellowjackets e che ora può essere un’alleata di Shauna. La
serie riconosce abilmente che Melissa sta diventando un personaggio
sviluppato, con Shauna che le chiede se abbia mai avuto una
personalità. Melissa sembra essere in soggezione di Shauna e
disposta a fare qualsiasi cosa lei le dica. Questo tipo di lealtà
può essere determinante per aiutare Shauna ad acquisire più potere
e potenzialmente a diventare la leader del gruppo al posto di
Natalie.
Jenna Burgess ha fatto il suo
debutto in Yellowjackets nel ruolo di Melissa nella seconda
stagione.
A livello più personale, una
relazione con Melissa rivela nuovi aspetti del carattere di Shauna,
che in precedenza aveva mostrato interesse sessuale o romantico
solo per uomini come Jeff Sadecki (Warren Kole) e Adam Martin
(Peter Gadiot). Dopo aver perso il suo bambino e la sua migliore
amica, Jackie Taylor (Ella Purnell), Shauna ha eretto dei muri
intorno a sé ed è diventata senza dubbio la sopravvissuta più
spaventosa e indurita. Melissa potrebbe abbattere quelle barriere e
rendere Shauna più vulnerabile, il che potrebbe aiutare Shauna a
guarire o aprirla a ulteriori dolori e perdite.
Melissa potrebbe essere
ancora ossessionata da Shauna, il che spiegherebbe perché la
perseguita e perché lascia cassette e telefoni affinché li
trovi.
Poiché Shauna e Melissa ovviamente
non finiscono insieme, se Melissa è ancora viva ai giorni nostri,
ciò significa probabilmente che la loro relazione non è finita
bene. Melissa potrebbe essere ancora ossessionata da Shauna, il che
spiegherebbe perché la perseguita e perché lascia cassette e
telefoni affinché li trovi. Shauna sembra la più pericolosa nel
passato, ma nel presente, Melissa potrebbe essere ora il vero
pericolo per Shauna e la sua famiglia.
Con chi sta parlando Coach Ben
nella caverna e perché prende Mari
Coach Ben è in modalità
autoconservazione
Coach Ben è riuscito a sopravvivere
da solo nella natura selvaggia e ha persino trovato una fossa piena
di casse di cibo non deperibile. Quando Mari (Alexa Barajas) cade
in questa fossa, lui la riporta nella caverna dove vive, la stessa
caverna in cui Javi Martinez (Luciano Leroux) è sopravvissuto
durante la sua scomparsa. L’allenatore Ben prende Mari perché
non può permettere che dica ai Yellowjackets dove si trova,
perché crede che lo uccideranno e lo mangeranno. Questa convinzione
si rafforza ulteriormente quando viene a sapere che la capanna è
bruciata e che danno la colpa a lui.
La natura gentile e premurosa di
Coach Ben sembra ancora presente quando offre a Mari una cioccolata
calda, ma diventa più discutibile dopo che viene sentito discutere
con un individuo sconosciuto negli angoli bui della grotta. Non è
confermato con chi stia parlando Coach Ben, le possibilità più
probabili sono che si tratti dell’amico di Javi che gli ha detto di
non tornare, oppure che Coach Ben continui ad avere allucinazioni
del suo ragazzo, Paul (François Arnaud). Indipendentemente dalla
risposta, la conversazione di Coach Ben non promette nulla di buono
per Mari.
Misty e Walter stanno davvero
rompendo?
I detective cittadini non
riescono a risolvere la loro relazione
L’inizio promettente della
relazione tra
Misty e Walter nella seconda stagione di Yellowjackets
sta rapidamente svanendo. Nonostante Walter sia l’unica persona che
sostiene Misty e che le è stato vicino dalla morte di Natalie, lei
continua a respingerlo. Insiste nel rimanere intrappolata in un
circolo autodistruttivo e vuole solo la compagnia dei suoi compagni
sopravvissuti alla natura selvaggia. L’episodio 2 si conclude con
Misty che respinge Walter dopo essere tornata a casa ubriaca dopo
la sua notte a casa di Shauna.
Per ora, Misty e Walter sembrano
aver rotto, anche se è improbabile che la loro separazione
duri. Le capacità investigative di Walter e la sua
intraprendenza lo renderanno un prezioso alleato nella risoluzione
della questione dello stalker di Shauna e di qualsiasi altro
problema importante che le Yellowjackets dovranno affrontare nella
linea temporale attuale. In assenza di Natalie, sta diventando
sempre più ovvio per tutti, tranne che per Misty, che gli altri
sopravvissuti non si preoccupano di lei, e una volta che se ne
renderà conto, potrà capire che lei e Walter sono una buona
coppia.
Perché Taissa non dice a Van
della morte del cameriere
Quando Taissa e Van lasciano un
ristorante senza pagare, il tentativo di ravvivare la loro
relazione prende una piega oscura che solo Taissa conosce per ora.
Dopo essere tornata al ristorante il giorno dopo per pagare, Taissa
viene a sapere che il cameriere che li ha inseguiti ha avuto un
infarto fatale sul marciapiede mentre inseguiva lei e Van. Taissa
non dice nulla a Van perché vuole continuare a godersi il tempo
insieme dopo anni di separazione e non vuole disturbarla.
Con la diagnosi di cancro
terminale, Van ha già molto a cui pensare nella sua vita. Taissa
non vuole essere un peso e far sentire Van in colpa per essere
responsabile della morte del cameriere. Da un punto di vista più
egoistico, Taissa ha anche paura di perdere Van ora che sono
finalmente tornati insieme e stanno ricostruendo la storia d’amore
che è riuscita a resistere nonostante tutti i traumi che hanno
vissuto. Come tutti i segreti in Yellowjackets, però, la
verità non rimarrà nascosta per sempre, ed è solo questione di
tempo prima che Van scopra cosa è successo.
Cosa sta succedendo a Callie e
Lottie?
Quando si sono incontrate per la
prima volta nel finale della seconda stagione di
Yellowjackets, Callie ha sparato a Lottie alla spalla per
proteggere Shauna. Questo rende sorprendente vedere Callie e Lottie
diventare apparentemente migliori amiche alla fine della terza
stagione, episodio 2. Callie e Lottie sono attratte l’una
dall’altra per motivi diversi. Per Callie, Lottie è la persona che
le ha dato più informazioni su ciò che è accaduto nella natura
selvaggia, dato che Shauna non condivide questo tipo di dettagli
con sua figlia. Anche il mistero di Lottie è attraente per Callie e
rappresenta un piacevole cambiamento rispetto a sua madre.
La nuova amicizia tra Callie
e Lottie è destinata a essere pericolosa.
Per quanto riguarda ciò che Lottie
vede in Callie, è rimasta affascinata da lei dal momento in cui si
sono incontrate. Invece di essere arrabbiata con Callie per averle
sparato, le prime osservazioni di Lottie riguardavano l’immenso
potere di Callie. Ora che Lottie ha perso la comunità che aveva
costruito, Callie potrebbe diventare la sua prima nuova seguace.
Qualunque cosa accada, la nuova amicizia tra Callie e Lottie sarà
pericolosa e potrebbe avere conseguenze che Shauna e Jeff non
possono nemmeno immaginare nella terza stagione di
Yellowjackets.
La quarta stagione della serie
Bridgerton
vedrà il ritorno di Anthony e Kate, insieme a Penelope, che
affronterà nuove sfide con la regina Charlotte nei panni di Lady
Whistledown. La serie, disponibile in streaming su Netflix, è ambientata durante l’epoca della Reggenza
in Inghilterra e segue gli otto fratelli della famiglia Bridgerton nel loro tentativo di trovare
l’amore.
Jonathan Bailey, Simone Ashley e Nicola Coughlan
riprenderanno i rispettivi ruoli nella storia della quarta stagione
dei Bridgerton.
Durante un’intervista con
Swooon, la showrunner Jess Brownell ha rivelato che la
quarta stagione esplorerà come si svilupperà la relazione tra
Anthony e Kate mentre si adattano alla vita da genitori. Nel
frattempo, la relazione di Penelope con la regina Charlotte
prenderà una nuova piega poiché la regina è ora a conoscenza del
suo segreto. Inoltre, la quarta stagione esaminerà anche la
resistenza al matrimonio di Eloise (Claudia Jessie), che deve
affrontare le pressioni di sua madre, Lady Violet (Ruth Gemmell),
mentre sua sorella minore, Hyacinth (Florence Hunt), è ansiosa di
fare il suo debutto in società. Ecco i commenti di Brownell:
Abbiamo il ritorno di Anthony,
Johnny Bailey, cosa di cui siamo molto entusiasti.Posso
rivelare qui per la prima volta oggi che anche Simone Ashley
tornerà. Quindi, Anthony e Francesca torneranno insieme, e potremo
vedere di più della loro felicità coniugale e vedere anche il loro
bambino, quindi sarà molto divertente.
[Penelope] ha una nuova
relazione con Penelope ora che sa chi è Whistleown e anche la sua
relazione con Lady Danbury è al centro della storia,
Francesca è ora sposata, il che
lascia Eloise nella posizione di essere di nuovo nelle grinfie di
sua madre… Lo teme assolutamente, mentre c’è Giacinto che… vuole
disperatamente debuttare presto, e i due vengono accoppiati in
questa stagione per risultati comici.“
Cosa significa questo per le
relazioni e le dinamiche di potere
diBridgerton
Nuovi sviluppi dei personaggi
sono in arrivo nella stagione 4
Al momento, la quarta stagione di
Bridgerton non ha una data di uscita definitiva, ma dovrebbe
arrivare nel 2026. Con l’avanzare della Bridgerton verso la
quarta stagione, lo sviluppo delle relazioni consolidate sarà un
aspetto chiave dello show. Mentre la storia d’amore tra Kate e
Anthony è stata un punto centrale della trama nelle stagioni
passate, l‘esplorazione della genitorialità offrirà
probabilmente nuove sfide e opportunità di crescita all’interno
della loro relazione.
Inoltre, i commenti di Brownell
riguardo al riconoscimento pubblico di Penelope come Lady
Whistledown suggeriscono che cambierà nei suoi rapporti con gli
altri, in particolare con la regina Charlotte. A partire dal
finale della terza stagione di Bridgerton, la regina è ora
consapevole che Penelope è Lady Whistledown. Ora, la posizione di
Penelope potrebbe influenzare il suo ruolo nella ton e la sua
capacità di influenzare gli eventi della serie.
Inoltre, Eloise deve affrontare le
pressioni di Lady Violet per sposarsi. Ora che Francesca è sposata
con John Stirling, Eloise è l’ultima figlia Bridgerton non sposata
in età da matrimonio. La sua riluttanza a entrare nel mercato
matrimoniale creerà probabilmente tensione tra lei e Violet nella
quarta stagione, soprattutto perché Hyacinth è ora ansiosa di
debuttare.
Le due co-protagoniste di The
White Lotus, Aimee Lou Wood e
Michelle Monaghan, spiegano quanto sia importante
per la
terza stagione Lalisa “Lisa” Manobal, membro delle BLACKPINK.
La serie antologica vincitrice di un Emmy è tornata con più dramma
e crimine nel lussuoso resort White Lotus, ora ambientato in
Thailandia. Il nuovo gruppo di ricchi ospiti include Chelsea, la
fidanzata molto più giovane di Rick (Walton Goggins), e Jaclyn, che
partecipa a un viaggio tra ragazze atteso da tempo. Il
cast della terza stagione di The White Lotus comprende
anche Jason Isaacs, Parker Posey, Carrie Coon e Leslie Bibb. La
prima sarà su HBO/Max il 16 febbraio.
In un’intervista con Tessa Smith di
ScreenRant, Wood e Monaghan hanno parlato della storia di
Lisa in
The White Lotus – stagione 3. La cantante, rapper e
ballerina thailandese farà il suo debutto come attrice nel ruolo di
Mook, la mentore della salute nella località thailandese del
resort, insieme a Natasha Rothwell, che riprenderà il ruolo di
Belinda Lindsey, la direttrice della spa, e alla nuova arrivata
Tayme Thapthimthong, che interpreta la guardia di sicurezza Gaitok.
Leggete qui sotto cosa hanno detto:
Wood:Lisa era così socievole. Come se fosse così figa. Invitava
le persone a bere qualcosa a casa sua, come se fosse sempre nella
sua piccola stanza d’albergo. È davvero, davvero con i piedi per
terra. Non lo diresti mai. In realtà non lo capivo fino in fondo
perché era così figa e così tranquilla che non lo
capivo.
Monaghan:È così modesta.
Wood:Ma il livello di fama e celebrità è così alto. È difficile
da capire. Io non ci riuscivo.
Monaghan:E il fatto chenon avevo idea che questo
fosse il suo primo lavorocome attrice. E non
ne avevo idea. Ho iniziato a guardare gli episodi e poi qualcuno me
l’ha detto nelle interviste precedenti, e io ero tipo, mi prendi in
giro. È così incredibile.Lei e Tayme sono così
belle. Adoro quella trama.
Penso che sia la cosa più
sorprendente perché era anche in thailandese, sapete? Adoro il modo
in cui Mike ha intrecciato quella storia, quella sorta di storia
d’amore thailandese. E sono entrambi così puri. Ciò che portano in
questa stagione è tanta purezza ela loro chimica insieme
è così bella. Ero tipo, oh mio Dio. Lei ha davvero molto
talento, così come lui.
Cosa significa la storia di
Lisa nella terza stagione di White Lotus
Mook nella terza stagione di
The White Lotus sarà il primo ruolo
cinematografico e televisivo di Lisa. Originaria della Thailandia,
l’attrice ha ottenuto il plauso internazionale grazie al
supergruppo K-pop BLACKPINK, che è diventato rapidamente uno dei
gruppi femminili più venduti di tutti i tempi dal debutto del loro
album nel 2016. Gaitok di Thapthimthong è una guardia di sicurezza
del resort che si prende cura di tutti e che si prende una cotta
per la modesta Mook. Nonostante questo fosse il suo primo
lavoro da attrice, Monaghan ha notato che la performance di Lisa è
stata “incredibile” e che la storia d’amore tra Mook e
Gaitok è “così bella”.
Durante le prime due stagioni
acclamate dalla critica, The White Lotus è stato pieno di
intrecci romantici. Tuttavia, queste relazioni sono raramente
semplici, poiché le coppie sono spesso coinvolte in un gioco di
inganni e lotte di potere. Nella
seconda stagione di The White Lotus, la coppia
apparentemente spensierata di Cameron (Theo James) e Daphne
(Meghann Fahy) spinge i più riservati Ethan e Harper (interpretati
da Will Sharpe e Aubrey Plaza) in una danza segreta di presunta
infedeltà. Tuttavia, Mook e Gaitok sembrano offrire un’esplorazione
più innocente della fantasia romantica.
Disponibile su Netflix dal 19 febbraio con tutti e sei gli
episodi contemporaneamente, Storia della mia famiglia è la
nuova serie ideata da Filippo Gravino e diretta da
Claudio Cupellini che vede nell’affiatato cast il
suo gioiello della corona: Eduardo Scarpetta, Vanessa
Scalera, Massimiliano Caiazzo, Cristiana
Dell’Anna e Antonio Gargiulo sfoderano
un’alchimia che raramente si trasmette in maniera così vivida allo
spettatore e danno vita a una famiglia contemporanea, vibrante di
emozioni e imperfezioni.
In occasione della conferenza stampa
di presentazione della serie, abbiamo incontrato il cast (con
eccezione di Dell’Anna, impegnata altrove) e i realizzatori, che
hanno raccontato come è stata messa insieme e realizzata la
serie.
Parola ai protagonisti di Storia della mia
famiglia
Storia della mia famiglia – Foto Credits Claudia Sicuranza /
Netflix
Eduardo Scarpetta è Fausto, capo famiglia
insolito, padre separato di due bambini e malato terminale. È sua
la voce narrante: mentre si avvicina a una inevitabile fine, l’uomo
decide di fare affidamento su sua madre, suo fratello e i suoi due
migliori amici, i “fantastici quattro” come li chiama lui,
perché saranno loro a occuparsi dei figli, una volta che lui sarà
passato a miglior vita. “Mi preparo sempre leggendo tutto il
materiale – spiega Scarpetta – Per la malattia mi sono
dovuto preparare e informare, nonostante la conosca bene perché mia
madre ha avuto quasi lo stesso male. Ho lavorato sulla dispnea:
questo malfunzionamento respiratorio per cui sembri in affanno
anche a riposo. Un lavoro sulla tosse, sul respiro, soprattutto per
le scene in cui sono in ospedale. Per il resto abbiamo costruito il
personaggio tutti insieme, sin dall’inizio abbiamo avuto una grande
cura nei rapporti. È una storia felice ma anche malinconica, ha un
forte equilibrio e soprattutto racconta dinamiche
credibili.”
A interpretare sua madre c’è la
carismatica VanessaScalera, che
con Lucia dà vita a una donna piena vita e di dubbi, diventata
madre molto giovane ma che è stata capace di non perdere se stessa
nella sua maternità, e di questo paga le conseguenze in una società
che vorrebbe le madri totalmente assorbite ed esaurite nei loro
figli: “Lucia non è Maria di Nazareth, è una madre che ha
tentato di regolarizzare se stessa nel mondo. Ha prima parlato a se
stessa e poi ai figli. Una donna che non è riuscita a capirsi, e ha
fatto dei gran casini nella vita. Non è riuscita a sostenere i suoi
figli anche perché sono entrambi dei caratteri molto particolari.
Si dice sempre delle madri che devono avere un certo riguardo verso
i figli, ma non si mette mai in conto che questi figli avranno poi
dei loro caratteri, e possono non capirsi con la madre.”
Storia della mia famiglia – Foto Credits Claudia Sicuranza /
Netflix
Fratello minore di Fausto,
secondogenito scapestrato di Lucia, Valerio ha il volto della star
di Mare
Fuori, Massimiliano Caiazzo: “Lui ha subito più
di tutti il fascino di suo fratello Fausto, che è un accentratore,
si mangia la vita, per lui è a un livello inarrivabile. Il suo è un
rapporto di dipendenza dal fratello che, quando quella figura viene
meno si trasforma in dipendenza da cocaina, ma quello è solo
l’ultimo passo. Per Valerio, la vera sfida, dopo la morte del
fratello, è stata riconoscersi fragile, fallibile, perdonarsi e non
imporsi delle aspettative da rispettare. Così si rende conto che
può essere abbastanza e che può avere qualcosa da dare a questi due
nipoti.”
Alla famiglia naturale, si aggiunge
in Storia della mia famiglia, quella di elezione. Demetrio
e Maria (Antonio Gargiulo e Cristiana
Dell’Anna) sono i migliori amici di Fausto, anche loro ne
subiscono pesantemente il temperamento e il fascino, esitano ma
alla fine ognuno a modo suo si fanno carico del compito che viene
loro affidato: “La famiglia che raccontiamo è l’essenza della
famiglia moderna come è intesa oggi. Svincolata dal legami di
sangue. – spiega Antonio Gargiulo– Il
personaggio che interpreto viene chiamato in causa senza la sua
volontà. E Demetrio non sboccia mai fino a che non muore Fausto,
perché solo quando l’amico non c’è più lui si rende conto che non
ha nessun salvagente e che ora la scelta, la vita è sua. A
partire dal grande dolore che per lui rappresenta la morte
dell’amico, Demetrio cerca di farsi carico del compito che gli
viene assegnato”.
Storia della mia famiglia – Foto Credits Claudia Sicuranza /
Netflix
E se Claudio
Cupellini ha fatto da direttore di coro per tutte queste
voci, mettendosi costantemente al servizio dell’esecuzione e
lasciando gli interpreti liberi di improvvisare dentro i contorni
tratteggiati dal testo, Filippo Gravino ha creato
la storia. Raccontando che la sua idea di famiglia, per questa
serie, è stata quella di una vera e propria tribù, l’autore ha
spiegato: “Condannarsi per ogni singolo errore crea separazioni
e disgregamento. In Storia della mia famiglia abbiamo raccontato di
una tribù che si perdona tutti i suoi difetti e i suoi errori,
perché solo così si crea unione. Questa serie è un inno alla
fragilità e alla mediocrità degli esseri umani. In mezzo a tanti
errori, vale la pena essere clementi e gioire anche per quella
singola cosa che si è riusciti a fare.”
Storia della mia famiglia è
disponibile dal 19 febbraio su Netflix. Diretta da Claudio
Cupellini da un’idea di Filippo Gravino,
la serie è scritta da Gravino con Elisa Dondi, è
interpretata da Eduardo Scarpetta, Vanessa Scalera,
Massimiliano Caiazzo, Cristiana Dell’Anna, Antonio
Gargiulo e Gaia Weiss.
The Chosen ha una
nuova casa di streaming in vista del ritorno della
quinta stagione. Creata da Dallas Jenkins, che è anche
co-sceneggiatore e regista, The Chosen ha debuttato nel
dicembre 2017. Il dramma storico racconta la storia di Gesù
attraverso le persone che hanno interagito con lui, con l’attore
Jonathan Roumie nel ruolo principale. Sebbene la serie abbia i suoi
siti web dedicati e sia andata in onda su The CW in momenti
diversi, ha ampiamente evitato le principali piattaforme di
streaming. Questo sta cambiando in vista della prima della quinta
stagione di The Chosen.
TVLine conferma che Prime Video
diventerà la piattaforma di streaming esclusiva negli Stati Uniti
per The Chosen. Ciò include le prime cinque stagioni
dello show, oltre alle prossime due stagioni finali. La nuova
piattaforma di streaming fa parte dell’accordo tra Amazon MGM
Studios e 5&2 Studios di Jenkins, che produce The
Chosen. Prime Video di Amazon avrà anche i diritti
esclusivi della serie non sceneggiata The Chosen in the Wild
With Bear Grylls, oltre a un primo sguardo a tutti i progetti
futuri di 5&2 Studios.
La quinta stagione di The
Chosen, che sarà incentrata sulla Settimana Santa, debutterà
nelle sale venerdì 28 marzo. Sarà poi trasmessa in streaming su
Prime Video a giugno. Il quinto episodio sarà disponibile anche
su Prime Video in Canada, Australia, Nuova Zelanda, Africa
subsahariana, Regno Unito e America Latina entro la fine
dell’anno.
Cosa significa la nuova casa di streaming per The
Chosen
Credit Image via Loaves & Fishes Productions
La nuova piattaforma è perfetta per
Prime Video. Diretto da Roumie e Shahar Isaac nel ruolo di Simon
Peter, il cast di The Chosen e la sua saga in continua
evoluzione si sono rivelati popolari tra il pubblico. Nel 2022, i
produttori dello show hanno condotto un’analisi che ha rilevato che
il dramma storico era stato visto almeno in parte da oltre 100
milioni di persone attraverso varie piattaforme di streaming e
attraverso i canali online dedicati allo show. Raccogliere tutti
gli episodi della serie in un unico servizio di streaming, con
Prime Video che è uno dei più grandi insieme a Netflix, è destinato a dare una spinta alle fortune
di The Chosen.
Con la possibilità che altre figure
religiose, tra cui Mosè, possano avere una serie dedicata, Prime
Video continuerà ad avere una libreria stabile con un sottogenere
che si è dimostrato popolare tra gli spettatori. Ciò significa
anche che altre opere di Jenkins, attraverso il suo marchio di
produzione 5&2, potrebbero trarre vantaggio dalla presenza
globale di Prime Video. È un accordo vantaggioso anche per i
consumatori, che ora hanno un hub dedicato per le serie invece di
dover cercare episodi specifici nelle app e nei siti web dedicati
ai drammi.
Dopo la prima della terza stagione
di The
White Lotus, un nuovo trailer anticipa cosa aspettarsi
nei prossimi episodi. Ogni stagione della serie di successo della
HBO segue un nuovo gruppo di personaggi in una diversa location di
The White Lotus. La terza stagione di The
White Lotus si svolge in Thailandia e sarà incentrata sul
benessere e la spiritualità. Il
cast della terza stagione di The White Lotus include
Natasha Rothwell, Jason Isaacs, Parker Posey, Michelle Monaghan,
Walton Goggins, Aimee Lou Wood e altri ancora.
Max ha pubblicato
un nuovo trailer della terza stagione di White Lotus
che anticipa ulteriori misteri e il potenziale omicidio che sarà
inscenato nei prossimi episodi. Il trailer anticipa che le azioni
di più personaggi potrebbero potenzialmente portare alla loro
settimana al resort thailandese di White Lotus che si concluderà in
tragedia. Guarda il trailer completo qui sotto:
Cosa significa il nuovo trailer
per la terza stagione di The White Lotus
La terza stagione di White
Lotus potrebbe concludersi con molteplici morti
Come da tradizione per ogni nuova
stagione di The White Lotus, l’inizio della terza stagione,
episodio 1, anticipa che un personaggio, o potenzialmente diversi
personaggi, moriranno alla fine della settimana. The White Lotus – stagione 3 inizia con Nicholas, il
figlio di Belinda, che fa una meditazione guidata con uno dei
dipendenti dell’hotel. Tuttavia, la sua meditazione viene
interrotta quando sente diversi spari in lontananza.
Preoccupato per sua madre, che i telespettatori hanno già
incontrato nella prima stagione, Nicholas si dirige verso il rumore
degli spari, mentre sembra che stia avvenendo una sparatoria.
Al momento, non si sa quali
personaggi saranno coinvolti nella sparatoria alla fine della
stagione. Il personaggio di Goggins, Rick, sembra avere dei
conti in sospeso con il marito di Sritala, che è uno dei
proprietari del resort thailandese The White Lotus. Tuttavia, il
trailer anticipa anche che il personaggio di Isaac, Timothy,
potrebbe causare problemi dopo aver saputo che potrebbe andare in
prigione. Nel frattempo, il trailer mostra anche la preoccupazione
di Belinda quando scopre che Greg, che ora si fa chiamare Gary, è
in Thailandia.
Svelata la prima immagine del film
The
Odyssey, il film di Christopher
Nolandedicato
all’Odissea di Omero, il
celebre poema epico. In questa prima foto,
vediamo Matt
Damonnei panni del protagonista Odisseo, cosa
che ci conferma che sarà dunque il noto attore a ricoprire il ruolo
principale del film,
contrariamente ad una precedente indiscrezione che
indicava Tom
Holland come protagonista primario. Con le riprese ora
in corso, è lecito attendersi nuove notizie in merito a questo
atteso progetto, che si preannuncia essere uno dei film più epici e
ambiziosi di Nolan. Di seguito, ecco la prima foto dal set di
The Odyssey:
L’antico poema epico di Omero
racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso
viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi
di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il
racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope
Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano
con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.
Sebbene questo sarebbe
l’adattamento più ad alto budget del questo testo fino ad oggi, il
poema è stato precedentemente adattato nel film del 1954
Ulisse, diretto da Mario Camerini
e interpretato da Kirk Douglas, così come nella
miniserie del 1997 L’Odissea, diretta da
Andrei Konchalovsky e interpretata da
Armand Assante. Gli ultimi libri dell’Odissea sono
stati anche la fonte principale per The
Return, di Uberto Pasolini, che è
uscito in Italia all’inizio del 2025 e che vede protagonisti
Ralph Fiennes nei panni di Ulisse e Juliette Binoche in quelli di Penelope.
I dettagli sulla trama del film di
Christopher Nolan sono ad ora stati tenuti
nascosti e non è confermato quanto il regista sarà fedele all’opera
di Omero. Considerando i suoi precedenti, c’è da aspettarsi che
apporti una svolta inaspettata alla storia che già presenta tutti i
marchi di fabbrica del suo cinema, in particolare la non linearità
della narrazione. Le riprese di Odyssey dovrebbero iniziare il mese
prossimo e sarà il secondo film di Nolan per la Universal, dopo
Oppenheimer.
La serie procedurale della CBS
S.W.A.T.è riuscita a
sopravvivere a due precedenti cancellazioni, ma lo show con Shemar
Moore sarà rinnovato per la nona stagione? Debuttata nel 2017,
S.W.A.T. è incentrata sulla Twenty Squad della polizia di
Los Angeles, una task force d’élite guidata da Daniel “Hondo”
Harrelson (Shemar
Moore). Esistente nello stesso universo di The
Shield della FX, il successo di lunga data della CBS offre un
programma più crudo rispetto alla solita procedura e mette in
evidenza questioni come la razza e la violenza della polizia, pur
offrendo ancora molta azione tipica della rete televisiva. Moore
non è stato solo la star e il pilastro dello show, ma ha anche
contribuito a rinnovarlo.
Nonostante sia in onda da quasi un
decennio, il ciclo di S.W.A.T. non è stato
privo di ostacoli e la CBS ha cancellato la serie due volte. La
prima volta è stato annunciato che la sesta stagione sarebbe stata
l’ultima per la squadra. Tuttavia, una marea di sostegno (guidata
da Shemar Moore) ha spinto la CBS a cambiare idea e a riportare in
onda la serie per la sua settima e ultima stagione. La CBS ha
invertito nuovamente la rotta dopo la settima stagione, scegliendo
di dare un’altra possibilità a S.W.A.T. Questo ha lasciato
la nona stagione in un limbo, poiché la rete non ha né annunciato
la stagione 8 come l’ultima, né rinnovato la serie per altri
episodi.
Ultime notizie su S.W.A.T. –
Stagione 9
Mentre si continua ad aspettare che
la serie venga rinnovata o cancellata, le ultime notizie arrivano
sotto forma di un cauto aggiornamento da parte del produttore di
S.W.A.T.. Shawn Ryan è attualmente produttore esecutivo
della serie poliziesca ed è stato precedentemente showrunner fino
alla settima stagione, ma nemmeno lui ha una risposta riguardo allo
stato della serie. “È stata definita la stagione finale nelle
ultime tre o quattro stagioni, no?” ha riflettuto Ryan,
prima di ricordare quanto la serie sia “amata da” tutti i
dirigenti della CBS e dai fan.
Ha chiarito che non è sicuro
di cosa il nuovo arrivato David Ellison voglia fare con lo
show.
Nonostante la fiducia di Ryan e la
popolarità costante della serie, il produttore ha subito
sottolineato che il processo è ancora in corso e che non è sicuro
che la nona stagione ci sarà. Ryan ha menzionato specificamente
l’attuale cambio di guardia in atto presso la CBS, e ha chiarito di
non essere sicuro di cosa il nuovo arrivato David Ellison vorrà
fare con lo show.
Leggi qui i commenti completi di
Shawn Ryan:
È stata definita l’ultima
stagione nelle ultime tre o quattro stagioni, vero?
La serie è molto amata dai
dirigenti della CBS e dal nostro pubblico. Per quanto riguarda la
creatività, sono felice e un po’ imbarazzato nel dire che non ha
perso un colpo da quando ho passato le redini della serie ad Andy
Dettman. Ma sappiamo anche che in quel mondo è in atto un
cambiamento aziendale. Conosco David Ellison, ho scritto un film
per lui tempo fa.
Non conosco i piani. Non conosco
i criteri per il rinnovo. Sembra che potrebbe essere molto diverso
rispetto agli anni passati. Non so se sia un vantaggio o uno
svantaggio che quest’anno siamo prodotti da uno studio esterno.Penso che l’economia avrà un ruolo importante, quindi è tutto
incerto, ma continueremo a fare il miglior programma possibile che
il nostro pubblico ama, e vedremo come andrà a finire. Ed è quello
che abbiamo fatto nelle ultime stagioni. Siamo davvero orgogliosi
dell’eredità di quel programma.
La nona stagione di S.W.A.T.
non è confermata
Considerando la travagliata storia
della serie negli ultimi anni, non sorprende particolarmente che
la CBS non abbia né confermato né smentito S.W.A.T. stagione
9 ancora. Il network ha tergiversato dalla sesta stagione sul
destino della serie, e ogni decisione invertita non ha avuto un
buon impatto sul canale. Sebbene ci siano una serie di ragioni per
cui la sesta stagione doveva essere l’ultima, il successo di ogni
stagione successiva ha giustificato la scelta della CBS di
riportare in vita S.W.A.T. Tuttavia, la stagione 8 sarà il
vero banco di prova.
La stagione 8 di S.W.A.T. è
stata presentata in anteprima il 14 ottobre 2024.
Il rinnovo della settima stagione è
stato un ritorno trionfale dopo la scioccante rivelazione che la
sesta sarebbe stata l’ultima. La settima stagione, più breve, ha
raccolto un numero impressionante di spettatori, il che ha spinto
la rete a realizzare anche la stagione 8. Ora che la CBS ha dato il
via libera a una stagione di 22 episodi, non è chiaro se
S.W.A.T. rimarrà economicamente sostenibile. Anche se la
rete non ha annunciato che la stagione 8 sarà l’ultima, non c’è
alcuna garanzia che venga rinnovata per la stagione 9.
Dettagli del cast della
stagione 9 di S.W.A.T.
Dall’annuncio iniziale di
“cancellazione” dello show dopo la stagione 6, il cast di
S.W.A.T. è stato in continuo cambiamento.
Tuttavia, è impossibile sapere
esattamente chi potrebbe lasciare la serie finché non si conoscerà
l’intero ambito della stagione 8. Tenendo presente questo, si
può tranquillamente presumere che l’intero cast principale
tornerà, incluso Shemar Moore nel ruolo di Daniel “Hondo”
Harrelson Jr., il leader della squadra. Al suo fianco ci sarà Jay
Harrington nei panni di David “Deacon” Kay, il secondo in comando
di Hondo. Kay avrebbe dovuto lasciare la squadra nella stagione 7,
ma alla fine ha deciso di non ritirarsi.
Victor Tan (interpretato da David
Lim) è un’altra certezza per il cast della stagione 9, e il membro
della squadra è fondamentale per il successo del gruppo. Anche il
comandante della SWAT Robert Hicks (Patrick St. Esprit) dovrebbe
tornare, anche se lui e Hondo non sono sempre d’accordo su come
gestire la squadra. Nichelle, interpretata da Rochelle Aytes, è
stata ridotta a un ruolo di ospite nella stagione 8, e non è
chiaro se rimarrà senza un ruolo più importante nella storia.
Il cast della stagione 9 di
S.W.A.T. dovrebbe includere:
Shemar Moore interpreta Sgt. Daniel “Hondo” Harrelson Jr.
Jay Harrington interpreta Sgt. David “Deacon” Kay
Alex Russell interpreta Officer James “Jim” Street
David Lim interpreta Officer Victor Tan
Patrick St. Esprit interpreta Commander Robert Hicks
Rochelle Aytes interpreta Nichelle Carmichael
Anna Enger Ritch interpreta Officer Zoe Powell
Annie Ilonzeh interpreta Devin Gamble
Niko Pepaj interpreta Miguel Alfaro
Dettagli sulla possibile storia
diS.W.A.T. – Stagione 9
Anche se potrebbero succedere molte
cose durante i restanti episodi della stagione 8, è probabile che
la stagione 9 di S.W.A.T. segua uno schema simile a quello
delle precedenti. La maggior parte della serie riguarda la squadra
che affronta una miriade di scenari pieni di azione, e non c’è
motivo di pensare che questo cambierà in futuro. Poiché la stagione
8 di S.W.A.T. non è stata annunciata come l’ultima,
è logico che non ci sarà molto di conclusivo nell’attuale
stagione, il che significa che ci sono infinite possibilità per
la stagione 9.
La popolare serie procedurale
d’azione della CBS S.W.A.T.doveva originariamente concludersi dopo la settima
stagione, ma il network ha invece deciso di rinnovarla per
l’ottava. La serie, che ha debuttato nel 2017, vede protagonista
Shemar Moore nei panni del sergente Hondo, un
duro capo della squadra S.W.A.T. che è combattuto tra la protezione di
coloro che provengono dalla sua comunità e il suo servizio nella
polizia di Los Angeles. Basata sulla serie omonima degli anni ’70,
S.W.A.T. si distingue dalle altre serie procedurali per
l’aumento dell’azione di stagione in stagione.
La vita della longeva serie
procedurale è stata tutt’altro che tranquilla, e S.W.A.T. è
stata cancellata per la prima volta dopo la sesta stagione nel
2022. Tuttavia, grazie in gran parte alle suppliche della star
Shemar Moore, la CBS ha annullato la sua decisione e rinnovato lo
show per la settima e presumibilmente ultima stagione. La seconda
cancellazione sembrava definitiva anche quando la settima stagione
ha iniziato ad andare in onda, ma la CBS ha cambiato di nuovo idea
sullo status di S.W.A.T. Ora, dopo solo
pochi mesi, la CBS ha riportato la serie per una sorprendente
ottava stagione, e il futuro dello show è rimasto aperto per
ulteriori sviluppi.
Ultime notizie su S.W.A.T. –
Stagione 8
Poco dopo l’annuncio dell’ingresso
di Annie Ilonzeh nel cast, sono arrivate le ultime notizie sotto
forma di nuove immagini della stagione 8 di S.W.A.T. che
rivelano il suo nuovo personaggio. Per pubblicizzare la prima
puntata della stagione 8, “Vanished”, la CBS ha fornito alcune
immagini del nuovo team mentre entra in azione per salvare un
autobus pieno di bambini scomparsi. Tra le foto, Annie Ilonzeh
nel ruolo di Devin Gamble è mostrata insieme a star di ritorno come
Shemar Moore.
La data di uscita di S.W.A.T. –
Stagione 8
La stagione 8 è uscita in
ottobre
Dopo aver annullato la decisione di
cancellare la serie dopo la stagione 7, la CBS non solo ha
rinnovato S.W.A.T. per un’ottava stagione, ma ha anche
programmato la prima della serie per il 2024. Riprendendo il suo
posto come inizio del blocco di venerdì sera pieno di azione della
CBS, S.W.A.T. negli USA ha debuttato il 18 ottobre 2024
alle 20:00. La premiere dell’ottava stagione sarà seguita dal
ritorno di Fire
Country (stagione 3) e della lunga serie poliziesca
Blue Bloods (stagione 14).
S.W.A.T. – Stagione 8 in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il cast della stagione 8 di
S.W.A.T.
Non è chiaro come la conclusione
prevista della settima stagione influenzerà il cast della stagione
8, ma finora ci sono già stati alcuni cambiamenti nel cast. Anche
se si prevede che la maggior parte del cast principale tornerà,
una notevole assenza nella stagione 8 sarà Kenny Johnson nel
ruolo di Dominique Luca, che ha lasciato la squadra dopo la
commovente cerimonia di pensionamento. Un ritorno quasi garantito è
quello di Shemar Moore nel ruolo del sergente Daniel “Hondo”
Harrelson Jr., che è stato il più grande sostenitore della serie
sin dal suo debutto nel 2017.
È stato annunciato un altro
cambiamento nel cast della stagione 8: la co-protagonista di lunga
data Rochelle Aytes tornerà nel ruolo di Nichelle
Carmichael-Harrelson. Aytes ha interpretato il ruolo dalla terza
stagione, ma non farà parte del cast a tempo pieno nella stagione
8.
Il presunto cast della stagione 8
di S.W.A.T. include:
Shemar Moore interpreta Sgt. Daniel “Hondo” Harrelson Jr.
Jay Harrington interpreta Sgt. David “Deacon” Kay
Alex Russell interpreta Officer James “Jim” Street
David Lim interpreta Officer Victor Tan
Patrick St. Esprit interpreta Commander Robert Hicks
Rochelle Aytes interpreta Nichelle Carmichael
Anna Enger Ritch interpreta Officer Zoe Powell
Annie Ilonzeh interpreta Devin Gamble
Niko Pepaj interpreta Miguel Alfaro
La trama dell’ottava stagione
di S.W.A.T.
Anche se la prossima stagione
potrebbe introdurre qualche nuovo colpo di scena, S.W.A.T. è
come la maggior parte delle serie procedurali, in quanto tende a
seguire un formato episodico. La tendenza a un caso a settimana
dovrebbe continuare anche nell’ottava stagione, anche se ci
sono alcuni fili che possono ancora essere esplorati. La partenza
di Luca potrebbe richiedere l’arrivo di un nuovo membro del team, e
Powell probabilmente avrà ancora a che fare con l’esperienza di
pre-morte che ha avuto all’inizio della stagione 7.
Con Nichelle che torna a un ruolo
di supporto, non è chiaro se il suo status ridotto sarà affrontato
nella trama o se semplicemente non apparirà in alcuni episodi. Con
il futuro di S.W.A.T. ancora incerto, non è chiaro se
ci sarà un aspetto conclusivo nella storia della stagione 8.
Tuttavia, fino all’arrivo della stagione 8, sarà impossibile
indovinare cosa succederà dopo.
Già
disponibile su Disney+,
Sugarcane, diretto da Julian Brave
NoiseCat e Emily Kassie, è il film
documentario candidato agli Oscar 2025 e dedicato all’indagine
svolta sulla scuola cattolica St. Joseph di Williams Lake, in
Canada; un istituto che faceva parte del sistema scolastico
residenziale degli indiani canadesi, scopertosi essere luogo di
abusi e violenze indicibili.
Attraverso le testimonianze delle vittime,
Sugarcane svela gli orrori che si sono consumati
per decenni dietro le mura dell’istituto, chiuso nel 1981, e si
interroga sull’assordante silenzio calato sulla vicenda fino al
2021, quando la scoperta di fosse comuni vicino alla scuola ha
finalmente portato alla luce la verità.
Sugarcane è una produzione USA
e Canada, della durata di 107 minuti. La fotografia è curata da
Emily Kassie e Christopher
LaMarca, il montaggio da Maya Hawke e
Nathan Punwar, mentre le musiche sono di
Mali Obomsawin. La produzione è di
Hedgehog Films e Kassie
Films.
La
trama di Sugarcane
Julian Brave NoiseCat, oltre
che regista è anche un testimone indiretto di questa tragedia. Suo
padre, Ed Archie, ha frequentato il St. Joseph e ha subito abusi
che lo hanno segnato per tutta la vita. Un legame che ha spinto il
cineasta a intraprendere un viaggio doloroso, ma necessario per
raccontare la verità.
Insieme a Emily Kassie,
NoiseCat si è recato a Williams Lake, dove ha
incontrato e ascoltato gli abitanti del luogo. Per ricostruire i
fatti, entrare in profondità nelle vite delle vittime, e mostrare
le ferite ancora aperte e il lungo cammino verso la
guarigione.
Sugarcane: tra Storia e Immagine
La
rappresentazione dei Nativi e del ruolo da essi rivestito nella
composizione del tessuto sociale dell’America di oggi ha di fatto
accompagnato l’evoluzione della Storia del Cinema e del genere
hollywoodiano per eccellenza: il Western. Raccontati per decenni alla
stregua di primitive orde barbariche desiderose di assaltare le
carovane della civiltà bianca in progressiva espansione, gli
Indiani d’America hanno infatti potuto iniziare ad affrancarsi,
solo di recente, dalla narrazione stereotipata affibbiatagli. In un
processo che, senza dubbio accelerato (o quantomeno propagato) da
pellicole di culto del calibro di Balla coi Lupi
(1990), ha riscoperto negli ultimi anni un encomiabile impeto
incendiario; volto alla denuncia delle numerose ingiustizie e dei
soprusi che, inflitti per intere decadi alla comunità indigena,
sono poi stati sistematicamente taciuti, se non addirittura
insabbiati.
I segreti di Wind
River di Taylor Sheridan,
action-western-thriller pensato per fare luce sulla preoccupante
mancanza di dati relativi alle persone scomparse appartenenti alla
fascia demografica delle donne Native Americane, va in questa
precisa direzione. E lo stesso vale per il geniale radiodramma
posto da Martin Scorsese
in epilogo alla sua ultima opera. Tessere
di un puzzle audio-visivo che, con colpevole ritardo, sta tentando
di fare ammenda di peccati reali a cui “l’Immagine-Cinema” ha
purtroppo contribuito a dare riverbero.
Sugarcane: il dolore e la
dignità
Nel
medesimo solco di rabbia e indignazione si inserisce anche
Sugarcane – seppur con le dovute, decisive
differenze. Non solo per l’impostazione documentaria che di fatto
segna una netta linea di demarcazione tra il film di
NoiseCat e Kassie e i titoli
poc’anzi citati. Ma in particolar modo per il sentimento di
inevitabile partecipazione emotiva del regista nei confronti del
racconto; che vede suo padre, Ed Archie, tra le persone maltrattate
dal sistema scolastico.
Sebbene alcune didascalie che precedono i titoli
di coda non manchino di raccontare il fenomeno nella sua vastità
(anche territoriale), Sugarcane concentra infatti
le proprie indagini sulla scuola cattolica St. Joseph di Williams
Lake in Canada. E lo fa ponendo l’accento non tanto sul
lavoro investigativo o sulla ricerca di informazioni in sé (a cui
concede comunque largo spazio nel corso della narrazione), quanto
sul contatto umano, di tipo archeologico, necessario a scandagliare
i dolorosi ricordi delle vittime. I cui traumi, segnati sui volti
scavati dal tempo, emergono con prepotenza e colpiscono dritto allo
stomaco; arrivando a rievocare, nella loro tragicità, pagine di
Storia che pensavamo appartenere a un certo tipo di immaginario
passato – “A tutti veniva dato un numero”.
Alternando momenti istituzionali a frangenti più
intimi – tra i quali spiccano i sofferti dialoghi tra Julian e il
padre – il documentario arriva persino a giocare sul contrasto tra
la natura incontaminata che circonda le località della strage
canadese e la magniloquenza umana visibile nelle “aule” del Clero
di Roma – evocate nella rievocazione dell’incontro, avvenuto nel
2022 nella capitale, tra Papa Francesco e diversi sopravvissuti. Ma
colpisce soprattutto in virtù del vigore con cui, in maniera simile
a quanto raccontato da To Kill A Mongolian Horse
all’ultimo Festival di Venezia, i due
registi raccontano l’orgoglio di un popolo che non ha mai smesso di
lottare.
E che
tra danze, lingua e canti della tradizione, grida ancora con forza
la propria dignità.
Ogni secondo di ogni giornata, la
nostra mente è affollata di pensieri. Cerchiamo di dar ascolto a
tutti, rischiando di generare un caos incontrollato. Ecco perché a
volte, quello che serve fare, è spegnere l’interruttore e lasciarsi
andare. Sono queste le fondamenta su cui si costruisce
FolleMente, il nuovo film di Paolo Genovese, che torna al cinema schierando
un parterre di star di tutto rispetto del nostro panorama
cinematografico per raccontare, da un lato, la bellezza
della semplicità nei rapporti umani e, dall’altro, la
complessità della personalità maschile e
femminile.
Lara e Piero sono due sconosciuti al
loro primo appuntamento, ma anziché seguire la comune prassi di
incontrarsi in un ristorante, si vedono a casa di lei. Una scelta
inusuale per Piero, che arriva sotto casa della ragazza con mille
dubbi e ipotesi sul perché abbia optato per questa soluzione. Si
chiede se sarà all’altezza, se riuscirà a rompere il ghiaccio dopo
sei mesi di astinenza. Lara, nel frattempo, si preoccupa invece di
quale atmosfera creare e se il suo look sia adeguato. Quando
finalmente si incontrano sulla soglia della porta, i loro pensieri
iniziano ad accavallarsi. Nella testa di Piero si scambiano battute
Il Professore, Eros, Valium e Romeo, in quella di Lara a
confrontarsi sono invece Giulietta, Trilli, Scheggia e Alfa. Cosa è
meglio dire? Cosa fare? Ogni loro riflessione prende forma,
svelandoci gli ingranaggi nascosti dietro le parole che scegliamo e
le azioni che compiamo.
Mente caotica, pensieri veloci a
cui mettere il freno
Guardando FolleMente, è
facile pensare al libro di successo di John Gray, Gli uomini
vengono da Marte, le donne vengono da Venere. L’autore, con
attenta analisi, raccontava le differenze nel modo di pensare,
agire e amare tra uomini e donne. Due mondi distinti, ma in qualche
modo complementari. Nel primo incontro tra Lara e Piero ci troviamo
di fronte proprio a questo: le loro riflessioni e la percezione
dell’altro vengono esplicitate da figure in carne e ossa che
incarnano le varie sfumature della loro personalità e mentalità.
Entrambi hanno un assetto consolidato di pensieri e attitudini: c’è
la parte romantica, quella folle, quella razionale e quella
erotica. Lara e Piero hanno quindi più in comune di quanto credano,
incluso il non riuscire a mettere a tacere le voci nella
loro testa, che impediscono loro di essere completamente
spontanei. Ciò che cambia è il loro modo di relazionarsi, elemento
che diventa la forza della pellicola.
Nella loro “control room” (per
citare Inside Out), nessuno ha però il pieno controllo:
ogni lato del loro carattere e ogni pensiero si fanno spazio e
prendono il sopravvento. Questo permette alle dinamiche che si
creano nei tre spazi – quello fisico dei protagonisti e quelli
mentali, teatro di tutte le vicende – di rendere la
narrazione più ritmata e coinvolgente, sostenuta
da una regia solida e incalzante e da un
cast affiatato con la giusta alchimia.
Un cast da applausi
Ed è proprio il cast la
punta di diamante di FolleMente. Pilar Fogliati
ed Edoardo Leo sono attori noti per la loro vena comica – pur
essendo eccellenti anche in ruoli drammatici – e questo
contribuisce a creare un’atmosfera divertente e frizzante, capace
di suscitare nel pubblico continue risate. Inoltre, avendo
un’ottima padronanza dei tempi comici e della cadenza delle
battute, hanno la capacità di rendere il racconto ancora più
credibile e autentico. E lo stesso vale per i loro comprimari,
Claudio Santamaria, Marco Giallini, Rocco Papaleo, Maurizio
Lastrico, Vittoria Puccini, Claudia Pandolfi, Emanuela Fanelli e
Mariachiara Giannetta, in perfetta sintonia.
Grazie alle loro brillanti
interpretazioni, ci si lascia trasportare in quelli che sono –
letteralmente – gli scontri e il caos che ognuno di noi ha nella
propria testa. Rendendoci conto, di conseguenza, di quanto spesso
ci lasciamo travolgere da un’infinità di pensieri inutili, che ci
impediscono di goderci il momento, facendoci rischiare di perdere
occasioni che potrebbero cambiarci la vita.
Lasciarsi andare al fluire
incontrollato delle cose
Ecco, dunque, cosa ci ricorda
FolleMente: per quanto uomini e donne abbiano impostazioni
mentali diverse, questo non basta a renderli davvero distanti.
Perché, in fondo, a prescindere dal genere, abbiamo tutti bisogno
di spegnere il cervello e abbandonarci a ciò che accade senza
pensare troppo. Per quanto sia bello dare libero sfogo ai nostri
pensieri.
Paramount+ ha annunciato che The
Substance, il film body horror diretto
da Coralie Fargeat e interpretato da Demi Moore, arriverà il 4 marzo su
Paramount+ e su IWONDERFULL Prime Video Channels. Il film, che
all’ultima edizione del Festival
di Cannes ha conquistato il premio per la miglior sceneggiatura
e che è valso a Demi Moore un Golden Globe come
migliore attrice protagonista, si presenta agli Oscar 2025 con 5
nomination nelle categorie per il miglior film, la regia, migliore
attrice protagonista, migliore sceneggiatura e miglior trucco.
Prodotto da
Universal Pictures, Working Title Films e Blacksmith Pictures,
The Substance (
la nostra recensione) ha come protagonista Demi Moore nel ruolo
di Elisabeth, Marghareth Qualley nel ruolo di Sue e Dennis Quaid
nel ruolo di Harvey. Nel cast anche Joseph Balderrama, Oscar
Lesage, Gore Abrams, Vincent Colombe, Olivier Raynal, Tiffany
Hofstetter, Matthew Geczy, Philip Schurer e Jiselle Henderkott.
Hai mai sognato una
versione migliore di te? Sei sempre tu. Semplicemente, migliore, in
ogni senso. Davvero. Devi provare questo prodotto rivoluzionario.
Si chiama The Substance. Ti cambia la vita. Genera una nuova
versione di te. Una versione più giovane, più bella, una versione
perfetta. C’è solo una regola: vi dovete dividere il tempo. Una
settimana sta alla vecchia versione di te. Quella dopo sta alla
nuova. Sette giorni a testa. Un equilibrio perfetto. Facile, no? Se
rispetti l’equilibrio…Cosa può andare storto?
“The Substance
è un film che parla di corpi femminili. Di come siano sempre
oggetto di scrutinio, fantasie e critiche all’interno dello spazio
pubblico. Di come noi, in quanto donne, siamo portate a pensare di
non avere scelta se non essere
perfette/sexy/sorridenti/magre/giovani/belle per avere valore nella
società. E di quanto ci risulti impossibile sfuggire a questa
logica, per quanto istruite, intelligenti e indipendenti possiamo
essere. Perché da oltre 2000 anni i corpi femminili sono plasmati e
controllati dal desiderio di coloro che li osservano. Ovunque
intorno a noi, nelle pubblicità, nei film, nelle riviste vengono
messe in mostra versioni di noi che sono frutto della fantasia di
altri. Versioni sempre belle. E magre. E giovani. E sexy. Sono la
“donna ideale” che attrae amore. Successo. Felicità. E se osiamo
distaccarci da quei canoni, che sia per l’età, il peso, le curve,
la società ci dice che siamo finite. Nessuno vuole più vederci.
Nessuno ci vuole più sugli schermi. Nessuno ci vuole più sulle
copertine delle riviste. Veniamo cancellate dallo spazio pubblico.
Non valiamo più il tempo e l’attenzione della società” –
afferma Coralie Fargeat, regista francese, nata e cresciuta a
Parigi, nota per il suo lungometraggio d’esordio
REVENGE, presentato al Toronto
International Film Festival e al Sundance Film Festival e
distribuito da Neon nella primavera del 2018.
«Ero convintissima
che a una certa età non avrei avuto più alcun valore. Allo stesso
modo in cui, da giovane, ero convinta che se non avessi avuto un
corpo magro e perfetto, non avrei avuto alcun valore. Assurdo, no?
Perciò ho deciso di scrivere questo film. Per affrontare la cosa. E
per fare una dichiarazione politica: queste idee devono scomparire.
I film di genere sono politici. Per me, in quanto regista, sono un
ottimo mezzo per affrontare questioni politiche e personali
attraverso la lente dell’intrattenimento, del divertimento e
dell’eccesso. È una storia che riguarda la distruzione del corpo
femminile per liberarsi da quelle catene che imprigionano le donne
da tempo immemore. Da sempre ci dicono di controllarci e darci un
contegno. È ora di fare l’opposto. In questo film i corpi vengono
tiranneggiati, ridicolizzati, distrutti allo stesso modo in cui la
società distrugge le donne ogni giorno con tutte le regole che ci
hanno insegnato tacitamente a seguire. Sarà un bagno di sangue. Ma
farà anche sbellicare dalle risate. Perché non conosco arma
migliore della satira per mostrare al mondo l’assurdità delle
proprie regole. E soprattutto credo abbia un tempismo perfetto.
D’altronde il film riguarda proprio questo, una liberazione. Una
presa di potere”, conclude la regista.
Demi Moore, che in
THE SUBSTANCE interpreta la protagonista Elizabeth, è tra
le attrici più talentuose e di successo dell’industria
cinematografica. Nel 1995 è diventata l’attrice più pagata di
Hollywood, a riprova del suo potere mediatico e della sua forza di
attrazione al botteghino. Ha recitato in film iconici come
CODICE D’ONORE, GHOST, PROPOSTA INDECENTE, RIVELAZIONI e
SOLDATO JANE.
Sul piccolo
schermo, è stata candidata al Golden Globe come miglior attrice per
il suo ruolo nella miniserie TRE VITE ALLO SPECCHIO,
ambientata negli anni ‘50. La miniserie, di cui è anche
produttrice, è stata anche candidata all’Emmy come migliore film
per la televisione. Nel 2011 ha colpito con quella che il NYM
ha definito “la performance della vita” nel thriller finanziario
MARGIN CALL, il cui cast ha ricevuto il premio Robert
Altman agli Spirit Award. Dopo aver recitato in ANOTHER HAPPY
DAY, con Ellen Barkin, Moore ha diretto l’acclamato film
LIFETIME FIVE, un’antologia di cinque cortometraggi che
esplorano l’impatto del tumore al seno sulla vita delle persone. Il
film le è valso una candidatura al Premio Director’s Guild.
Di recente, Demi
Moore ha recitato nella serie LANDMAN di Taylor Sheridan e Christian Wallace,
disponibile su Paramount+, interpretando il ruolo di Cami, moglie
di uno dei più potenti magnati del petrolio texani e amica di Tommy
Norris, interpretato da Billy Bob Thornton.
La regia e la
sceneggiatura di THE SUBSTANCE sono firmate da Coralie
Fargeat, mentre la direzione della fotografia è affidata a Benjamin
Kračun. Le scenografie sono curate da Stanislas Reydellet, i
costumi da Emmanuelle Youchnovski e il primo assistente alla regia
è Matthieu De La Mortiere. Gli effetti speciali trucco sono
realizzati da Pierre-Olivier Persin, con la supervisione degli
effetti visivi di Bryan Jones e la produzione degli effetti visivi
di Pierre Procoudine-Gorsky. Jean Miel è il supervisore degli
effetti speciali. Il montaggio è a cura di Coralie Fargeat, Jérôme
Eltabet e Valentin Féron. Le musiche sono di Raffertie. Il
missaggio del suono è affidato a Emmanuelle Villard, con il
supporto dei tecnici audio Valerie Deloof e Victor Fleurant, mentre
il missaggio delle registrazioni è a cura di Stéphane Thiébaut e
Victor Praud.
In La Città Proibita Mei, una
misteriosa ragazza cinese, arriva a Roma in cerca della sorella
scomparsa. Il cuoco Marcello e la mamma Lorena portano avanti il
ristorante di famiglia tra i debiti del padre Alfredo, che li ha
abbandonati per fuggire con un’altra donna. Quando i loro destini
si incrociano, Mei e Marcello combattono antichi pregiudizi
culturali e nemici spietati, in una battaglia in cui la vendetta
non si può scindere dall’amore.
Soggetto e sceneggiatura di STEFANO
BISES, GABRIELE MAINETTI, DAVIDE SERINO. Prodotto da SONIA ROVAI
prodotto da MARIO GIANANI e LORENZO GANGAROSSA. Una produzione
WILDSIDE, UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO FREMANTLE, PIPERFILM E
GOON FILMS.
Captain America: Brave New World non presenta
tante apparizioni di volti familiari quante ne avremmo volute, ma
nel film c’è un cenno ai fumetti che fa riferimento uno degli
Avengers più deboli e strani dei Marvel Comics.
Seguono SPOILER su Captain
America: Brave New World
Nel film, Sam Wilson si rivolge al
comandanteDennis Dunphy, un
vecchio amico e membro delle forze armate degli Stati Uniti, per
farsi aiutare a capire cosa c’è nelle pillole che Samuel Sterns ha
dato al presidente Ross.
Si ritiene ampiamente che
Amadeus Cho avrebbe dovuto fornire quelle
risposte, ma Dunphy si rivolge a un socio senza nome dare a Sam
l’aiuto di cui ha bisogno. Ma, prima che possa avvertire Cap, il
Leader lo uccide.
Quel nome, Dennis Dunphy, vi dice
qualcosa? Dovrebbe! Nei fumetti, Dunphy è meglio conosciuto come
Demolition Man o D-Man, un personaggio che ha
indossato per la prima volta il costume nel numero 328 di Captain
America del 1987 dopo essere stato creato da Mike Carlin e Ron
Wilson un paio di anni prima.
Sulla pagina, dopo aver ricevuto la
super forza dal Power Broker, D-Man fa squadra con Capitan America
(Steve Rogers) in un costume ispirato a Daredevil e Wolverine. I
suoi potenziamenti gli danneggiano il cuore e alla fine va in
arresto cardiaco (in Capitan America: Brave New
World, muore di infarto grazie alle macchinazioni di
Sterns).
Mentre D-Man è diventato più un
personaggio comico negli ultimi anni, non era destinato a esserlo
al momento della sua introduzione ed è stato utilizzato come
personaggio secondario, persino in coppia con Sam, in varie serie
di fumetti. Non ha mai fatto presa sui fan, da qui l’etichetta di
“Avenger più debole“.
L’attore di The Walking
Dead e Cobra KaiWilliam Mark
McCullough interpreta il Dunphy del MCU, ma questa è un’apparizione una
tantum e, no, non indossa mai un costume. I Marvel Studios hanno dato a molti personaggi
minori nomi familiari nel corso degli anni, quindi questo è un
divertente cenno al materiale di partenza, data la storia di D-Man
con Cap.
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon
Sam Wilson (Anthony
Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di
Capitan America. Il regista Julius
Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha
descritto il film come un “thriller paranoico” e ha
confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake
Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva
alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante
dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film
riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Il film
è al cinema dal 12 febbraio.
Il Premio Oscar J.K.
Simmons ha parlato del suo ritorno nel MCU per Spider-Man
4, e sembra che, per lui, la porta sia potenzialmente
aperta. Simmons è apparso originariamente nella trilogia di
Spider-Man di Sam Raimi come
J. Jonah Jameson, l’impertinente caporedattore del
The Daily Bugle.
Quando l’MCU ha rilanciato Spider-Man,
sembrava che sarebbe stato uno dei tanti personaggi rivisitati.
Tuttavia, Simmons ha ripreso il suo ruolo in un cameo a sorpresa
alla fine di
Spider-Man: Far From Home, poi di nuovo in No Way Home. Sebbene interpretato ancora da
Simmons, Jameson del MCU è una versione alternativa che
gestisce un sito di notizie sensazionalistiche.
Tuttavia, i fan erano entusiasti di
vedere J.K.
Simmons entrare nel MCU canonico e si chiedevano se
sarebbe mai tornato in futuro. L’attore sta attualmente promuovendo
la terza stagione di Invincible, ma un altro
progetto sui supereroi potrebbe essere sul suo radar nel prossimo
futuro. Durante un’intervista esclusiva con ScreenRant, l’attore ha risposto
così sul suo potenziale ritorno: “Nessuno spoiler. Mi dispiace,
non lo dirò”.
J.K. Simmons non nega il suo futuro da J. Jonah
Jameson
Al momento ci sono poche conferme su
Spider-Man 4, a parte la data di uscita del 24
luglio 2026 e il fatto che Tom Holland tornerà.
J.K.
Simmons ha interpretato più iterazioni di
J. Jonah Jameson, e l’ultima, dal Marvel Cinematic Universe, è una
partenza per il personaggio.
La versione di Jameson dell’MCU ha uno scopo leggermente
diverso rispetto alle apparizioni di Simmons nella trilogia di
Raimi. Invece di agire come il suo capo, Jameson è il reporter
esecutivo di TheDailyBugle.net senza legami diretti con
Peter. Spider-Man è puramente una figura da sensazionalizzare,
specialmente con la reputazione negativa dell’eroe dopo Far
From Home. Per questo motivo, Peter di Holland
vede Simmons come un vero nemico. Se Simmons dovesse
davvero tornare nel MCU, allora è probabile che lo
studio abbia trovato un modo per utilizzarlo in modo
interessante.
Ci sono stati alcuni resoconti
contrastanti riguardo al prossimo film di Clayface
che hanno fatto il giro la scorsa settimana, mentre
Deadline che afferma che Jeff
Wadlow è in lizza per la regia e
THR contesta il potenziale coinvolgimento del
regista aggiungendo che J.A. Bayona ha incontrato
i DC Studios per il lavoro. Il regista di Speak No
EvilJames Watkins è
l’unico nome su cui i produttori sono d’accordo e, secondo
MTTSH, è ancora il “chiaro favorito e la prima scelta” per
dirigere il progetto.
Lo scooper afferma anche che la
recente voce secondo cui James McAvoy è in trattative per interpretare
il protagonista non è accurata, poiché il casting non è ancora
iniziato.
La sceneggiatura di Mike
Flanagan è presumibilmente completa, ma non è disponibile
per dirigere a causa dei suoi impegni con una serie TV di
Carrie e il nuovo film di
Exorcist. Al progetto è stata assegnata una data
di uscita ufficiale: 11 settembre 2026.
Cosa sappiamo di
Clayface
In base ai commenti di
James
Gunn, il film sarà ambientato nel DCU, al contrario di “BatVerse” del regista di
The
Batman Matt Reeves. “Notizie entusiasmanti da [DC]
Studios oggi, poiché [Clayface], una storia del DCU da una sceneggiatura di Mike Flanagan, ha
ricevuto UFFICIALMENTE il via libera. Clayface debutterà nel
2026.”
Il co-CEO di DC Studios
Peter Safran ha condiviso alcuni nuovi dettagli
sulla sceneggiatura di Flanagan, osservando che Clayface
sarà effettivamente un film horror sullo stesso filone di
La Mosca di David Cronenberg. THR
ha recentemente fornito alcuni aggiornamenti interessanti e sembra
che il film trarrà anche più di un po’ di ispirazione dal successo
di body horror di Coralie Fargeat, The
Substance.
“Clayface, vedi, è una storia
horror di Hollywood, secondo le nostre fonti, che usa
l’incarnazione più popolare del cattivo: un attore di film di serie
B che si inietta una sostanza per mantenersi giovane e rilevante
solo per scoprire che può rimodellare il suo viso e la sua forma,
diventando un pezzo di argilla ambulante”.
Clayface
ha un budget dichiarato di 40 milioni di dollari e dovrebbe essere
girato in una varietà di località, tra cui Vancouver, Toronto e New
Jersey o Atlanta. Alan Tudyk ha recentemente
prestato la voce a Clayface
nella serie animata Creature Commandos di
James Gunn, il che significa che c’è la
possibilità che possa anche interpretare il personaggio in un
live-action a un certo punto.
Sappiamo che Avengers:
Doomsdayinizierà
le riprese nei prossimi due mesi, ma ora sembra che ci sia
stato un leggero ritardo. Secondo lo scooper Daniel
Richtman, le riprese non inizieranno prima di aprile (in
precedenza era stato riferito che i lavori sarebbero iniziati a
marzo).
Perché questo cambiamento? Si dice
che la sceneggiatura non sia ancora del tutto terminata. Tuttavia,
questo non è motivo di preoccupazione, soprattutto perché molti
film dei Marvel Studios vengono scritti mentre le
riprese sono in corso.
Lo sceneggiatore di Avengers:
EndgameStephen McFeely sta
scrivendo Avengers:
Doomsday e Avengers:
Secret Wars, senza il suo solito partner di scrittura
Christopher Markus. Le sceneggiature per entrambi
i film sono state iniziate da zero, con le idee di Jeff
Loveness e Michael Waldron che, a quanto
si dice, sono state scartate.
Si vocifera anche che una
controfigura girerà alcune scene di Spider-Man di
Tom Holland, con l’attore sostanzialmente arruolato
per un ruolo di doppiaggio quando indossa la maschera. Questo
perché Holland ha ottenuto il ruolo da protagonista in
The
Odyssey di Christopher Nolan.
Ciò significa che vedremo molto di
più Spidey con la maschera; non una brutta cosa e una decisione
logica dopo che Spider-Man: No Way Home ha fatto
dimenticare al mondo Peter Parker. Non è diverso da quello che è
successo quando Robert Downey Jr. ha interpretato
Iron Man, per esempio.
Nonostante le recensioni non
entusiaste della critica (51% su Rotten Tomatoes) e un B-
CinemaScore da parte degli spettatori, Captain America: Brave New World sta
superando le aspettative al botteghino. Secondo Deadline, il film
ha avuto un andamento migliore del previsto sabato con 27,5 milioni
di dollari. Sia la Disney che gli studi rivali prevedono un weekend
di apertura di quattro giorni da 100 milioni di dollari e un
debutto globale da 192,4 milioni di dollari (un paio di milioni in
più rispetto alle prime stime).
La Disney ha ceduto il passo nel
Regno Unito, dove Brave New World è stato sonoramente
battuto da Bridget Jones: Un Amore di Ragazzo.
L’ultimo titolo dei Marvel Studios è uscito mercoledì in diversi
paesi, ma il Regno Unito non era uno di questi, privandolo della
possibilità di anticipare l’ultima puntata di quel classico
franchise di commedie romantiche.
Si tratta comunque di un
impressionante successo globale, ovviamente, e tornando in Nord
America, Captain America: Brave New World punta a
un incasso di 88,5 milioni di dollari in tre giorni.
Il film ha incassato il quarto più
grande weekend del Presidents’ Day di tutti i tempi dietro
Black Panther (242 milioni di dollari),
Deadpool (152 milioni di dollari) e
Ant-Man and the Wasp:
Quantumania (120 milioni di dollari). Sebbene non sia
stato un successo della critica, Brave New World è
il 35° film MCU consecutivo ad aprire al primo
posto a livello nazionale.
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon
Sam Wilson (Anthony
Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di
Capitan America. Il regista Julius
Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha
descritto il film come un “thriller paranoico” e ha
confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake
Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva
alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante
dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film
riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Il film
è al cinema dal 12 febbraio.
The White Lotus 4 ha
ricevuto il via libera molto prima della prima della
stagione 3. Con un cast di stelle, la serie di commedie dark di
Mike White vede i ricchi ospiti del resort titolare affrontare
tentazioni, verità e colpi di scena durante le loro vacanze. Dopo
aver trascorso le prime due stagioni nelle filiali Hawaii e Sicilia
della catena, The White Lotus stagione 3 esplorerà un cast
completamente nuovo di personaggi in vacanza nel resort
thailandese.
Anche se il pubblico non ha ancora
visto il resort in Thailandia, il ritorno della serie di White è
già confermato. HBO ha annunciato che The White
Lotus 4 ha ricevuto il via libera prima della premiere
della stagione 3 il 16 febbraio. Mentre HBO ha confermato il futuro
della serie oltre il 2025, ulteriori dettagli come il cast,
l’ambientazione e la finestra di uscita non sono stati rivelati al
momento.
Cosa significa il rinnovo della
stagione 4 di The White Lotus per la stagione 3
The White Lotus stagione 3 – Cortesia di Sky
I creativi chiave sono ansiosi
di condividere altre storie dai resort
Il rinnovo anticipato della quarta
stagione di The White
Lotus da parte di HBO è un promettente spettacolo per i
fan in attesa della premiere della terza stagione. Non solo
dimostra che White ha altre storie da raccontare nel mondo che ha
creato, ma dimostra anche che HBO continua a credere nel suo lavoro
e nella qualità della prossima stagione. Resta da vedere, tuttavia,
se il successo della terza stagione tra il pubblico ne determinerà
il futuro anche oltre la quarta stagione.
La terza stagione di The White
Lotus è destinata a essere la più grande stagione dell’acclamata
serie HBO, con diversi attori famosi aggiunti al suo cast.
Inoltre, i volti e la location
della quarta stagione sono ancora un mistero. Ogni stagione ha
offerto un nuovo ambiente e un nuovo cast, con l’eccezione di Tanya
McQuoid, ospite di Jennifer Coolidge nelle stagioni 1 e 2, e
Belinda Lindsey, direttrice della spa di Natasha Rothwell nelle
stagioni 1 e 3. Pertanto, è probabile che verranno rivelati pochi
dettagli fino a dopo la conclusione della terza stagione di The
White Lotus, per mantenere l’attenzione sui nuovi episodi.
Potrebbero esserci alcuni indizi nella prossima stagione,
magari attraverso una menzione delle altre sedi internazionali del
White Lotus.
Secondo quanto riferito, il regista
Denis Villeneuve inizierà le riprese di Dune
3 un anno prima del previsto, portando l’attesissima
trilogia nelle sale cinematografiche più velocemente di quanto
inizialmente previsto. L’enorme successo di Dune:
Parte Seconda ha reso più facile per Villeneuve convincere la
Warner Bros. a realizzare un terzo film, poiché il regista cerca
di completare la storia di Paul Atreides con un adattamento diDune Messiah di Frank Herbert, il secondo libro
della leggendaria serie di fantascienza dell’autore.
Le riprese dell’epico Dune:
Parte tre dovevano iniziare nell’estate del 2026, ma secondo un
nuovo rapporto di Baz Bamigboye di Deadline, Villeneuve
sta ora pianificando di iniziare a girare il sequel nel giugno
2025. Nulla è stato confermato al momento, ma in precedenza era
stato riportato che l’uscita del prossimo film di Villeneuve era
prevista per il 18 dicembre 2026, e si ipotizzava che questo
prossimo film sarebbe stato Dune 3, e non uno degli altri tre
progetti a cui il regista è legato.
Cosa significa questo per Dune 3
Le riprese devono iniziare quest’anno per rispettare la data
di uscita prevista
L’estate del 2026 non è mai stata
una finestra realistica per l’inizio delle riprese di Dune:
Parte terza, se Villeneuve intende davvero finire il film in
tempo per l’uscita il 18 dicembre 2026. Iniziare le riprese a
giugno di quest’anno rende la data di uscita un obiettivo più
raggiungibile, dato il lungo processo di post-produzione e
montaggio necessario per un film di queste dimensioni.
Villeneuve afferma che Dune:
Parte terza sarà il suo ultimo film di Dune, ma spera
che altri si assumano il compito di adattare altri libri della
serie di Herbert.
Lo stesso Villeneuve ha
recentemente ipotizzato a Deadline che le riprese di Dune
3 sarebbero iniziate nel 2026, ma ha anche indicato che il
lavoro stava procedendo rapidamente e che avrebbe potuto
“tornare dietro la macchina da presa più velocemente di quanto
pensi”. Il regista ha anche avvertito che “questi film
richiedono molto tempo per essere realizzati, quindi è meglio non
dire ad alta voce quando potrei girare”. Villeneuve ha anche
detto di non voler affrettare il processo, quindi si può
presumere che non stia accelerando Dune: Parte tre su
sollecitazione dello studio, ma che sia pronto a partire nella sua
mente.
Il riavvio previsto di Buffy
l’ammazzavampiri manterrà un aspetto importante della serie
originale. All’inizio di febbraio è stato confermato che Hulu stava
procedendo con l’ordine di un pilot per un progetto di
Buffy l’ammazzavampiri che avrebbe funzionato sia come
riavvio che come sequel. Sarah Michelle Gellar riprenderà il suo
iconico ruolo di Buffy Summers in un ruolo ricorrente, con
l’attenzione rivolta a una nuova cacciatrice. La regista premio
Oscar di Nomadland, Chloé Zhao, dirigerà il
pilot, con le showrunner di Poker Face, Lilla e Nora
Zuckerman, che scriveranno la sceneggiatura.
Lesley Goldberg di The
Ankler riferisce che il reboot di Buffy sarà
girato a Los Angeles, proprio come la serie originale. Sebbene ci
sia stata una tendenza a far rimanere le produzioni
cinematografiche e televisive a Los Angeles, in particolare dopo i
devastanti incendi di quest’anno, è stato anche detto che i
produttori e i talenti coinvolti ritenevano che Los Angeles fosse
il posto giusto per il reboot.
Cosa significa per il reboot di
Buffy la notizia sulla location
Lo show originale è stato girato
quasi interamente a Los Angeles, ambientato nella città immaginaria
di Sunnydale, in California. Le location cruciali di
Buffy, tra cui il liceo di Sunnydale e il Bronze,
sono state girate in esterni in California. Lo stesso vale per il
cimitero, la casa dei Summers e l’università di Sunnydale durante
le stagioni centrali della serie soprannaturale. È difficile fare
previsioni su cosa significherà la scelta delle location per il
reboot, dato che tutto ciò che si sa dello show sono i produttori
esecutivi coinvolti, ma la serie potrebbe presumibilmente
rivisitare alcuni dei momenti fondamentali dell’originale.
I produttori esecutivi saranno i
Zuckerman, così come Zhao e Gellar, insieme ai produttori originali
Gail Berman, Fran Kuzui e Kaz Kuzui. Anche Dolly Parton,
produttrice non accreditata durante la serie originale, è tra i
produttori esecutivi del reboot della 20th Television e della
Searchlight Television. Il creatore del franchise Joss Whedon non è
coinvolto nel progetto, a seguito delle accuse di cattiva condotta
e di aver favorito un ambiente di lavoro tossico nel 2021.
Tra i fan si è ipotizzato che il
reboot si svolgerà in Ohio, dove si trova una seconda Bocca
dell’Inferno. Tuttavia, le ultime notizie sembrano suggerire che,
almeno per il pilot e gli episodi iniziali, il reboot potrebbe
rivisitare la pericolosa città di Sunnydale, in California.
Questo presenta alcune sfide, considerando come l’originale si è
concluso con un addio a Sunnydale e l’attivazione di ogni
potenziale cacciatrice.
Il reboot di Red
Sonja, in lavorazione da tempo, è stato venduto nel
Regno Unito, dove dovrebbe uscire “più avanti quest’anno”
dopo due anni di post-produzione. Questo potrebbe voler dire che
arriverà anche da noi in Italia tra non molto.
Signature Entertainment ha acquisito
i diritti per il Regno Unito e l’Irlanda del film fantasy da
Millennium Media, che in precedenza aveva venduto il film in
diversi mercati internazionali, ma una prima data di uscita deve
ancora essere rivelata.
Basato sulla serie di fumetti
best-seller, il fantasy segue la cacciatrice barbara Red
Sonja, che deve unire un gruppo di improbabili
guerrieri per affrontare il malvagio tiranno Imperatore Draygan e
la sua mortale sposa, Dark Annisia.
Il film è interpretato da
Matilda Lutz (Revenge), Robert
Sheehan (The
Umbrella Academy), Wallis Day(Krypton), Michael Bisping (xXx:
Return of Xander Cage), Martyn
Ford (F9: The Fast Saga), Eliza
Matengu (Thor: Love and Thunder),
Manal El-Feitury (Code Red) e
Katrina Durden (Doctor
Strange).
Millennium è finalmente riuscita a
mettere in produzione il suo reboot di Red
Sonja nel 2022, con il regista di Solomon
Kane,M.J. Bassett al timone e Lutz che
prende il posto dell’attrice di Ant-Man and the Wasp e
Thunderbolts*Hannah John
Kamen nel ruolo della temibile guerriera del titolo.
Diverse versioni sono state in fase
di sviluppo per almeno 20 anni prima di questa iterazione, mentre
diversi sceneggiatori, registi e finanziatori si confrontavano con
il progetto. L’originale del 1985 aveva come protagonista
Brigitte Nielsen.
La finestra di uscita per la quarta
stagione di Upload riceve un aggiornamento
positivo. Portata sullo schermo dal co-creatore di Parks and
Recreation Greg Daniels, la commedia fantascientifica Prime Video è
iniziata nel maggio 2020 introducendo gli spettatori in un futuro
prossimo in cui gli individui possono essere caricati in un aldilà
virtuale di loro scelta. Guidata da Robbie Amell nel ruolo del
programmatore informatico Nathan Brown, la quarta stagione
di Upload segnerà la fine della serie.
Tuttavia, non è stata ancora annunciata una data ufficiale di
uscita.
TV Line ha fornito un aggiornamento sullo stato
della commedia fantascientifica quando gli è stato chiesto,
menzionando che le riprese si sono concluse lo scorso autunno e che
la stagione 4 di Upload uscirà quest’anno. Tuttavia,
si nota che i nuovi episodi probabilmente non usciranno fino ad
aprile e potrebbero essere rilasciati molto più tardi.
Cosa significa la stagione 4 di
Upload
C’erano due Nathan Brown nella
stagione 3
Nel finale col botto della terza
stagione di Upload, i due Nathan giungono a un accordo. Il
vero Nathan avrebbe continuato la sua relazione con Nora (Andy
Allo), mentre il Nathan di riserva avrebbe potuto portare avanti la
sua storia d’amore con Ingrid (Allegra Edwards). Ma la calma
situazione non dura a lungo. Nel finale di stagione, entrambi i
Nathan sono stati catturati e solo uno sopravvive, anche se non è
chiaro quale. Questa sarà la domanda a cui l’episodio finale
potrebbe cercare di rispondere fin dall’inizio.
In una recente intervista con
ScreenRant, Allo ha promesso che il finale di Upload
sarà strabiliante e ha riconosciuto che molti spettatori continuano
a chiedersi quale dei due Nathan sia sopravvissuto. A questo si
aggiunge la domanda generale se e come gli eroi trionferanno sul
loro ambiente corrosivo. L’ultimo aggiornamento significa che
l’attesa per le risposte non sarà troppo lunga.
Daniels ha anche parlato di come la
commedia di alto livello tenda a lasciare gli spettatori a
chiedersi quale sarà il prossimo passo della serie. Questo è
continuato nella terza stagione, che porta a casa il punto che
un’utopia tecnologicamente guidata potrebbe non essere così
confortante o idilliaca come pubblicizzata. È un tema che si
concluderà, in un modo o nell’altro, nella quarta stagione di
Upload. Qualunque versione di Nathan sia sopravvissuta, ed è
possibile che entrambe le versioni trovino il modo di continuare a
vivere, l’obiettivo potrebbe essere quello di assicurarsi che la
società circostante funzioni in modo da portare benefici a tutti
nel lungo periodo.
La star di Yellowjackets
Sarah Desjardins spiega la strana attrazione di Callie verso Lottie
(Simone Kessell) nella
terza stagione. La Callie di Desjardins è Shauna (Melanie
Jayne Lynskey), la figlia di Jeff (Warren Kole) nella linea
temporale attuale. Nella terza stagione di Yellowjackets, nell’episodio 2, Lottie,
appena uscita da un ricovero psichiatrico, si presenta alla porta
di Shauna per chiedere aiuto, e Callie è quella che convince i suoi
genitori a lasciare che Lottie rimanga per una notte.
In un’intervista con
ScreenRant, Desjardins spiega il fascino di Callie per
Lottie nella terza stagione. La star spiega che dietro l’attrazione
ci sono “molti livelli diversi” e che, anche se Callie può
provare molte emozioni diverse quando Lottie è alla loro porta, la
sensazione vincente è la “curiosità”. Con Lottie più aperta,
c’è una reale possibilità per Callie di “ottenere le
risposte” che muore dalla voglia di sapere. Ecco cosa ha
detto:
Penso che ci siano tanti
livelli diversi, ma il principale è che c’è un’energia in Lottie,
come tutti sappiamo, come sa il pubblico. Alla fine della seconda
stagione, Lottie forse riconosce qualcosa di simile in Callie. E
Callie sente quello che dice, “È così potente”, ma non sa cosa
significhi o cosa farne.Quando Lottie finisce
sulla soglia di casa nostra, penso che stiano succedendo molte
cose. È incuriosita da Lottie, ha paura di Lottie e si sente
attratta da Lottie. C’è molta confusione.
Ma penso che alla fine la
curiosità sia la sensazione che prevale.Lottie ha
un’energia così aperta che penso che Callie veda che forse questa è
l’opportunità per ottenere davvero le risposte da qualcuno che
[lei] voleva sapere. Quindi, forse manipola un po’. Il risultato
ovvio è che Lottie rimanga con noi dopo tutto, ovviamente. Callie
fa solo quello che può, e vedremo come andrà avanti nel corso della
stagione.
Cosa significa il commento di
Desjardins per Callie nella terza stagione di
Yellowjackets
Callie potrebbe scoprire altre
verità
Il commento di Desjardins mette in
evidenza le sfumature nel rapporto tra Callie e Lottie e ciò che
Callie sta facendo nella terza stagione di Yellowjackets,
suggerendo che il suo personaggio è sulla buona strada per
scoprire la verità. In un’intervista separata, Kessell ha fatto
luce su ciò che la Lottie adulta sta attraversando nella nuova
stagione, spiegando che, a differenza dell’oscuro
arco narrativo della stagione 2 di Lottie nella linea temporale
passata, il suo personaggio “non ha basi” ed è
“euforica”.
Nella stagione 3, episodio 2,
Lottie fa un pigiama party con Callie e, prima che Shauna
interferisca, sembra disposta a rispondere ad alcune domande.
Kessell ammette che Lottie sta
“vivendo un momento infantile” ed è “molto
vulnerabile”. Con Callie a casa dopo la sospensione, c’è
una grande possibilità che possa scoprire più di quanto già sappia.
Alla fine della terza stagione di Yellowjackets, episodio 2,
lo show anticipa anche che potrebbero esserci altri sopravvissuti
nella linea temporale attuale.
Dexter: Original Sin ha rivelato che il
capitano Aaron Spencer (Patrick
Dempsey) era dietro il rapimento di Nicky, cosa che ha
colto di sorpresa l’attore Patrick Gibson. Original Sin è il
prequel dell’amata serie Dexter
con
Michael C. Hall, che segue un giovane Dexter Morgan mentre
diventa un serial killer assetato di vendetta. Il cast di
Original Sin include Gibson nel ruolo principale
insieme a Dempsey, Christian Slater, James Martinez e Christina
Milian.
Durante un’intervista con TV Line, Patrick Gibson ha reagito
alla rivelazione che il Capitano Spencer ha rapito suo figlio,
descrivendola come uno sviluppo inaspettato. Gibson ha
continuato spiegando che lui, come Dexter, inizialmente non
sospettava di Spencer, soprattutto perché aveva i suoi sospetti che
si trattasse di altri personaggi dello show, il che ha portato a
sentirlo come “un tradimento piuttosto grande” per il
personaggio titolare: Guarda i commenti di Gibson qui sotto:
Patrick
Gibson:Onestamente, non me
l’aspettavo. Avevo dei sospetti su altre persone. Sulla pagina e
solo sapendo chi lo avrebbe interpretato, non me lo aspettavo
assolutamente ed ero completamente scioccato. E questo è stato un
bene, perché penso che, per la maggior parte, anche Dexter sia nei
guai. Non sospetta nulla. È proprio sotto il suo naso. È anche un
tradimento piuttosto grande.[Spencer] è qualcuno con cui
Dexter è cresciuto, e penso che Dexter abbia sempre avuto la
sensazione di poter percepire il Passeggero Oscuro nelle altre
persone piuttosto rapidamente.
Come con l’infermiera Mary, lo
capisce istintivamente.Qualcosa in Spencer, che credo parli
anche del suo carattere, è che forse è qualcuno che è stato
corrotto nella sua moralità piuttosto che essere nato con questo
Passeggero Oscuro, ma penso che sia una grande lezione anche per
Dexter. Quindi sì, sono rimasto scioccato. Sono davvero curioso di
sapere come reagirà la gente. Mia madre ha indovinato che si
trattava di qualcun altro, ed è stato difficile tacere quando ho
saputo chi avevo legato al tavolo.
Il rapimento di Aaron Spencer
potrebbe avere un’influenza diretta sui comportamenti futuri di
Dexter
Nel
settimo episodio di Dexter: Original Sin, Nicky ha
pugnalato Aaron, costringendolo a fasciarsi la ferita, cosa che il
protagonista ha collegato quando ha trovato il sangue
dell’assassino sulla scatola che conteneva il dito di Nicky e ha
poi visto la benda sul braccio di Aaron. Per questo motivo, il vero
ruolo di Spencer nel rapimento potrebbe avere un effetto diretto
sul Passeggero Oscuro di Dexter. A differenza di altri personaggi
che Dexter incontra, Spencer inizialmente non sembra condividere
gli stessi istinti, il che solleva interrogativi sul fatto che
le sue azioni derivino da tendenze innate o da corruzione
esterna.
Inoltre, il coinvolgimento di
Spencer influisce anche sullo sviluppo di Dexter, in particolare
sul modo in cui percepisce la fiducia e la manipolazione.
Dexter ha impostato il personaggio titolare come qualcuno
altamente in sintonia con il riconoscimento degli assassini, ma lo
show prequel presenta uno scenario in cui i suoi istinti
falliscono. Inserendo un tale inganno negli anni formativi di
Dexter, questo errore di valutazione potrebbe influenzare la sua
successiva cautela e il suo approccio metodico nell’identificare le
minacce, soprattutto ora che Dexter: Original Sin si sta muovendo verso una potenziale
seconda stagione.
La
seconda stagione della serie drammatica per adolescenti di
successo della HBO con Zendaya si è conclusa nel febbraio 2022 e
tre anni dopo stanno arrivando le notizie sulla terza stagione di
Euphoria.
Dopo la prima del 2019, la seconda stagione di Euphoria ha richiesto molto tempo, con oltre due
anni tra la prima e la seconda stagione (tranne due episodi
speciali incentrati sul personaggio di
Zendaya, Rue, e sul personaggio di
Hunter Schafer, Jules). La seconda stagione di Euphoria
si è rivelata controversa anche se la sua popolarità è salita alle
stelle, promuovendo accese discussioni sullo show sui social media
sia sul dramma dietro le quinte che su alcune delle decisioni
creative prese durante la sua messa in onda.
La seconda stagione di
Euphoria riprende qualche tempo dopo gli eventi del finale
della prima stagione, con Rue che ha avuto una ricaduta ed è ancora
in conflitto con la sua (ormai ex) ragazza Jules dopo che l’ha
lasciata alla stazione ferroviaria. Jules non sa che Rue ha avuto
una ricaduta, anche se è subito chiaro che qualcosa non va. Non è
chiaro cosa succederà in Euphoria, dato che il finale della
seconda stagione non dipinge un quadro chiaro di come potrebbe
essere il futuro della serie. Nonostante questi difetti, la
sicurezza con cui la serie è stata realizzata indica che la terza
stagione di Euphoria potrebbe superare la precedente.
Le ultime notizie sulla terza
stagione di Euphoria
Zendaya e Hunter Schafer in Euphoria
La terza stagione è finalmente
in fase di ripresa
Con la notizia che arriva più di
tre anni dopo il finale della seconda stagione, l’ultimo
aggiornamento conferma finalmente che la terza stagione di Euphoria è in fase di ripresa. Dopo molti mesi di
aggiornamenti sul se-lo-faranno-o-non-lo-faranno riguardo alla
serie originale
della HBO, il network via cavo premium ha finalmente annunciato
su X (ex Twitter) che il dramma crudo per giovani adulti era
effettivamente in corso. Il post include la semplice didascalia
“La terza stagione di Euphoria è in produzione” e
un’immagine di Zendaya nei panni di Rue che si guarda alle spalle
con aria cupa.
Sebbene l’aggiornamento sia
certamente entusiasmante, nessuno dei partecipanti alla terza
stagione ha ancora rivelato una tempistica di produzione completa.
Tuttavia, con un ritardo di tre anni tra le stagioni (finora),
forse la HBO vorrà girare la terza stagione il più rapidamente
possibile. Allo stato attuale, non è nota alcuna data di uscita
per la terza stagione di Euphoria.
La seconda stagione di
Euphoria si è conclusa il 27 febbraio 2022.
Stato della produzione della
terza stagione di Euphoria
Zendaya in Euphoria. Credit: HBO
Le riprese sono iniziate a
febbraio 2025
Anche se la terza stagione di
Euphoria ha ricevuto il via libera dalla HBO nel 2022, ciò
non significa che uscirà presto. Tra i ritardi dovuti alla
programmazione e la perdita di gran parte del 2023 a causa degli
scioperi di Hollywood, è stato ora rivelato che la terza
stagione di Euphoria non tornerà fino al 2026. La HBO
deve ancora fornire una finestra di uscita più specifica in questo
momento.
La prima notizia positiva riguardo
alla terza stagione è arrivata a luglio 2024 con l’annuncio che le
riprese dei nuovi episodi inizieranno a gennaio 2025. Il capo della
HBO Casey Bloys ha confermato con enfasi la data delle riprese di
gennaio 2025 in una dichiarazione di novembre 2024, e ha rivelato
che la terza stagione avrà otto episodi. Purtroppo, più ci vorrà
per la terza stagione di Euphoria, più il pubblico rischia
di abbandonare. Le riprese sono state annunciate all’inizio di
febbraio 2025, ma non è stata rivelata alcuna tempistica.
Gli scioperi WGA e SAG/AFTRA sono
durati da maggio a novembre 2023 e hanno portato a ritardi o
sospensioni di molte produzioni televisive e cinematografiche.
Dettagli sul cast della terza
stagione di Euphoria
Chi tornerà e chi non tornerà
per la terza stagione?
Sebbene non ci siano stati annunci
ufficiali sul casting della terza stagione di Euphoria, due
ritorni sembrano già confermati. Dominic Fike ha recentemente
rivelato che “assolutamente” tornerà nella terza stagione
nei panni di Elliot (tramiteNME). Il dirigente della HBO Casey Bloys ha anche
confermato che Zendaya tornerà nei panni di Rue nella terza
stagionedi Euphoria, dopo i dubbi che la
megastar non sarebbe tornata per concentrarsi su altri progetti.
Purtroppo, dopo la morte di Angus Cloud, Fez probabilmente non
apparirà nella terza stagione diEuphoria. Anche
se è possibile un nuovo casting, la performance unica e memorabile
di Cloud renderebbe il rischio enorme.
La terza stagione sarà senza Gia,
interpretata da Storm Reid, e la giovane star non riprenderà il suo
ruolo. Mentre il resto del cast principale dovrebbe tornare,
l’unico punto interrogativo era Barbie Ferreira nel ruolo di Kat Hernandez. Dopo
diversi scontri con lo showrunner Sam Levinson, la Ferreira ha
finalmente annunciato che avrebbe lasciato Euphoria perché non le
piaceva la direzione che stava prendendo il suo personaggio.
L’attrice ha rivelato il motivo della sua partenza, dicendo
(tramite Cinema Blend):
“Penso che il mio personaggio,
che amo così tanto, non avesse un posto dove andare. … Penso che ci
fossero posti dove avrebbe potuto andare. Penso solo che non si
sarebbe adattato alla serie. Non so se le avrebbe reso
giustizia.”
Gli attori che torneranno per la
terza stagione includono:
Zendaya interpreta Rue
Alexa Demie interpreta Maddy
Sydney Sweeney interpreta Cassie
Jacob Elordi interpreta Nate
Hunter Schafer interpreta Jules
Maude Apatow interpreta Lexi
Dominic Fike interpreta Elliot
Colman Domingo interpreta Ali
Dettagli della trama della
terza stagione di Euphoria
Cosa succederà nella terza
stagione?
Nonostante una corsa controversa e
un finale un po’ confuso, il finale della seconda stagione di
Euphoria apre numerose possibilità per la storia della terza
stagione di Euphoria. Anche se non è chiaro dove siano
diretti alcuni personaggi (Rue sembra essere sulla via della
redenzione, ma c’è anche un accenno a una possibile ricaduta),
ci sono relazioni che devono essere seguite. La terza stagione
vedrà anche un salto temporale che porterà i personaggi fuori
dall’ambiente scolastico, anche se non è chiaro dove finiranno.
La morte di Angus Cloud
richiederà probabilmente alcuni cambiamenti nella storia per tener
conto della sua assenza.
Dalla caduta di Fez e la sua
reazione alla morte di Ashtray, alla relazione tra Cassie e Maddy
(e la storia d’amore della prima con Nate), c’è molto da scoprire
nella terza stagione di Euphoria. Tuttavia, la morte
di Angus Cloud richiederà probabilmente alcuni cambiamenti nella
storia per giustificare la sua assenza. Dopo che altri personaggi
come Kat, Jules ed Elliot sono stati messi da parte, però, non è
chiaro cosa li attenda nella prossima stagione.