Si intitola Cry Havoc,
State Of Affairs 1×09, nono episodio
della prima stagione di State
of Affairs che va oggi in onda sul network
americano NBC.
Charlie (Katherine
Heigl) e la squadra PPB si affrettano per dimostrare che
Stacy Dover (guest star GracieDzienny), la ragazza della sorellanza, è, infatti,
un membro attivo della cellula terroristica
americana di Ar Rissalah. Tra le indagini di alto profilo, Charlie
è costretto a confrontarsi con il fatto che uno
dei suoi più stretti alleati può averla tradita. Nel frattempo,
l’Operazione Bellerofonte è in pieno svolgimento, quando Nick Vera
(guest star Chris L. McKenna) si avvicina di un
ulteriore passo a rintracciare Omar Fattah. Ma gli sforzi di
Charlie per abbattere la Ar Rissalah potrebbero
non essere in grado di prevenire un attacco alla
patria.
Si intitola Bellerophon ,
State Of Affairs 1×07, il titolo del
settimo episodio della prima stagione dello show televisvia con
protagonista KatherineHeigl.
Sessantacinque foto di
punti di riferimento nazionali improvvisamente
emergono, tutte dotate del simbolo del ar rissalah. Nel frattempo,
uno studente di college che dichiara di essere un
agente del ar rissalah irrompe nella Casa Bianca.
La squadra al 7 ° piano lavora per capire
l’identità di chi ha scattato quelle foto mentre la caccia per Al
Moosari continua. Charlie (KatherineHeigl), ora in Yemen, cerca disperatamente di
entrare in contatto con la sua fonte, mentre elude
la polizia segreta yemenita.
Si intitola Masquerade,
State Of Affairs 1×06, il sesto episodio
della prima stagione di State of Affairs
la nuova serie tv che va oggi in onda sul network americano
NBC.
https://www.youtube.com/watch?v=RSUzxZedNFY
In State Of
Affairs 1×06 Charlie (KatherineHeigl) e Maureen (SheilaVand) accompagnano il Presidente Payton
(AlfreWoodard) in Qatar per un
viaggio diplomatico. Ciò che inizia come una missione standard
diplomatica diventa un disastro quando un cittadino del Qatar si
infiltra all’ambasciata americana sostenendo di essere della CIA.
Constance da a Charlie il compito di scoprire se sta dicendo
la verità. Intanto Lucas (AdamKaufman), Dash (TommySavas) e Kurt (CliffChamberlain) lavorano per rintracciare Al Moosari,
che si ritiene essere un collegamento diretto con Omar Fatah (guest
star Farshad Farahat).
Si intitola Ar Rissalah , State Of Affairs
1×05, quinto episodio della prima stagione della
nuova serie televisiva con protagonista l’attrice Katherine
Heigl.
In State Of
Affairs 1×05 ora che una parte dell’attacco non è più segreta, il
presidente Payton (Alfre Woodard) ha molte domande
per Nick Vera (guest star Chris L. McKenna).
Sfortunatamente, lui sembra essere essere scomparso. Mentre
Charlie (Katherine Heigl) lo cerca, riflette sulle
ore prima dell’attacco al convoglio e scopriamo un altro segreto
before che tiene nascosto al presidente Payton. Dopo che a un
reporter americano (la guest star Ray Laska) viene
data l’opportunità di un’intervista, Charlie e il
suo team devono lavorare per non diffondere un video di una
situazione che potrebbe importare la sicurezza nazionale.
Kurt (Cliff Chamberlain) finalmente ha il coraggio
di mostrare a Maureen (Sheila Vand) le sue carte,
mentre D.P. (David Harbour) chiede aiuto a un
vecchio amico.
Si intitola Half the Sky,
State Of Affairs 1×03, la terza puntata della nuova serie
televisiva con protagonista l’attrice Katherine Heigl e trasmessa
dal network americano della CBS.
In State Of
Affairs 1×03 Charlie (Katherine Heigl) has dei
flashback relativi al suo primo arrivo a Midnight City dove ha
incontrato per la prima volta Nick (guest star
Chris L. McKenna) e ha testimoniato al brutale interrogatorio di
Fatah (guest star Farshad Farahat). Quando i membri del gruppo di
militanti del movimento islamista Boko Haram
rapiscono 21 bambine e ragazze nigeriane, il presidente
Payton (Alfre Woodard) dà a Charlie un compito
logisticamente impossibile: trovare e salvare queste ragazze senza
che la Nigeria scopra che gli Stati Uniti sono stati coinvolti. Nel
frattempo, il presidente Payton ospita il
presidente cinese (Tzi Ma) a Camp David e lei si
rende conto che può usare le sue abilità per ottenere qualcosa in
cambio.
Si intitola Secret & Lies, State Of Affairs 1×02, la
secondo episodio della prima stagione di State of
Affairs, nuova serie televisiva con protagonista
l’attrice Katherine Heigl.
In State Of
Affairs 1×02 Charleston (Katherine Heigl) e il suo
team sono opposti ai russi per un sottomarino che da sei mesi
nasconde alcuni segreti americani. Il loro unico vantaggio è che
hanno un membro della CIA a bordo. Allo stesso tempo, c’è ancora
chi le continua a inviare messaggi e le gira una foto. Mentre
Nick (guest star Chris L. McKenna) la forza a
chiedersi se Fatah è stato davvero il suo asser. Il Presidente
Payton (Alfre Woodard) sceglie un nuovo direttore
dalla Cia, Ray Navarro (guest star Nestor
Carbonell).
Andrà in onda stasera
State of Affairs 1×01, la prima puntata
della nuova serie televisiva con Katherine
Heigl che inizia oggi e trasmessa dal network
americano della NBC.
In State of Affairs
1×01 L’analista della CIA, Charleston
Tucker (Katherine Heigl), non riesce ancora a
ricordare cosa sia successo un anno quando prima quando un
convoglio diplomatico a cui aveva preso parte è stato attaccato a
Kabul. Mentre lei e l’ex
senatorice Payton (Alfre Woodard) ce
l’hanno fatta a mala pena, il fidanzato
di Charlie e il figlio
di Payton, Aaron (la
guest star Mark Tallman) non è stato così fortunato. Oggi si
celebra un anno dall’incidente di
Aaron, Payton è il
presidente, Charlie lavora per lui
alla CIA e insieme devono prendere una
scelta: provare a vendicare la morte di Aaron, andando
contro Fatah (guest star Farshad
Farahat),il terrorista responsabile dell’attacco al convoglio, o
attendere e distruggere l’intera rete.
State Like Sleep
la nuova pellicola diretta da Meredith
Danluckha trovato la propria
protagonisti ed altri due importanti membri del
cast: Rebecca Hall, Michael
Shannon e Ben Foster.
Rebecca
Hall vestirà i panni della protagonista Katherine,
una donna che, in seguito al suicidio del marito, una nota
celebrità, verrà a conoscenza della doppia vita condotta dall’uomo.
La pellicola è stata annunciata da Nadine de
Barros, co-fondatrice della Fortitude
International, mentre sarà prodotta da Eddie
Vaisman.
Queste le parole di de
Barros: “Meredith ha scritto una sceneggiatura potente
ed affascinante, composta da personaggi ricchi e complessi ed
Eddie ha messo insieme un cast composta da star in modo da dare
vita alla storia. Siamo felici di condividere questo progetto con i
nostri acquirenti.”
Serata all’insegna
della magia e del romanticismo quella in programmazione in prima
serata su rete 4. Infatti, il film che vi segnaliamo per questa
sera è The Illusionist –
l’illusionista di Neil Burger
con protagonisti Edward Norton, Paul Giamatti, Rufus
Sewell e Jessica Biel, che andrà in onda
alle 21:15.
Curiosità:
La trama riprende, o quantomeno si
ispira sapientemente, romanzandoli ed utilizzandoli come sfondo, ai
fatti accaduti a Mayerling piccolo paese della Bassa Austria, il 30
gennaio del 1889. Ovvero ove il principe ereditario alla corona
d’Austria l’Arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena, e la sua amante,
furono trovati morti in circostanze ancora non del tutto chiare.
Probabilmente come nel film legate ad una supposta trama ordita da
quest’ultimo ai danni del padre e della corona quindi. Svariati
film per il cinema e la televisione, e persino un manga si
soffermano sulla storia.
The Illusionist – L’illusionista
(The Illusionist) è un film fantastico del 2006 diretto da Neil
Burger. È tratto dal racconto breve Eisenheim the Illusionist
scritto dal Premio Pulitzer Steven Millhauser.
Trama:
Due giovani adolescenti s’incontrano
nell’impero austroungarico di metà Ottocento: Eduard
Abramovitz, alle prime armi con trucchi di magia ed illusionismo,
s’innamora della bella duchessa Sophie von Teschen, la quale
ricambia l’amore del ragazzo, seppur per breve tempo, divisi dalla
differente classe sociale.
Quindici anni dopo, durante uno
spettacolo, Eduard, il cui nome d’arte è diventato Eisenheim,
divenuto un famoso e noto illusionista, ritrova Sophie, ora
promessa sposa del principe Leopold. Questi progetta di sposare la
bella Sophie per avere l’appoggio degli ungheresi e rovesciare il
padre. I due, accorgendosi che la loro passione non si è mai
spenta, riusciranno finalmente ad amarsi, suscitando le ire del
principe.
Eisenheim e Sophie sapranno però
fare della loro storia d’amore un grande spettacolo di magia, del
quale gli spettatori del film si accorgeranno solo al termine, così
come l’ispettore Uhl, inizialmente scagnozzo del principe, poi,
seppur in modo involontario, compiaciuto complice di Eisenheim.
Serata all’insegna del capolavoro
del cinema, infatti il film che vi segnaliamo è Il
Padrino, cult del 1972 diretto da
Francis Ford Coppola e interpretato da
Marlon Brando, Al Pacino e James
Caan.
Curiosità:
– Il film è stato candidato a 10
Premi Oscar (11 con la nomination ritirata per la colonna sonora)
vincendo tre statuette: Miglior film, Miglior attore protagonista a
Marlon Brando e Migliore sceneggiatura non originale a Francis Ford
Coppola e Mario Puzo
– Lo schiaffo che Don Vito sferra a
Johnny Fontane non era nel copione. Marlon Brando lo ha
improvvisato e la reazione confusa di Al Martino è reale. James
Caan ha raccontato che “Martino non sapeva se ridere o
piangere“.
– Marlon Brando voleva dare a Don
Corleone l’aspetto di un bulldog così ha messo all’interno delle
guance dei batuffoli di cotone e sia per per il provino che durante
le riprese del film indossava una protesi per la bocca realizzata
da un dentista. Questo apparecchio è in mostra all’American
Museum of the Moving Image del Queens a New York.
– I nonni materni di Al Pacino sono
emigrati in America da Corleone in Sicilia proprio come Vito
Corleone.
– Gianni Russo ha usato i suoi
contatti con la criminalità organizzata per garantirsi il ruolo di
Carlo Rizzi arrivando ad ottenere una troupe per filmare il suo
provino e inviarlo ai produttori. Tuttavia Marlon Brando era
inizialmente contrario a Russo che non aveva mai recitato prima in
un film, questo ha reso Russo tanto furioso che minacciò Brando in
un modo così convincente che Brando finì per ritenerlo perfetto per
il ruolo.
– Il gatto tenuto in braccio da
Marlon Brando nella scena di apertura era un randagio trovato
dall’attore in un lotto della Paramount e non era originariamente
richiesto dal copione.
– Al Pacino ha boicottato la
cerimonia degli Oscar arrabbiato per il fatto di essere stato
nominato dall’Academy come attore non protagonista, facendo notare
che il suo personaggio ha avuto più tempo schermo di tutti gli
altri attori. anche di Marlon Brando candidato come miglior attore
protagonista e vincitore della statuetta.
– Durante le riprese James Caan e
Gianni Russo non andavano d’accordo e sono stati spesso ai ferri
corti. Durante la scena del pestaggio di Sonny su Carlo, Caan ha
quasi colpito Russo con il bastone ed ha finito per rompergli due
costole e ferirlo ad un gomito.
– James Caan ha improvvisato la
parte in cui si getta a terra il fotografo dell’FBI. La
reazione sorpresa dell’attore è autentica.
– Orson Welles ha fatto pressioni
per ottenere la parte di Don Vito Corleone offrendosi di perdere
anche un bel po’ di peso al fine di ottenere il ruolo. Francis Ford
Coppola, un fan di Welles, ha dovuto declinare perché aveva già
Marlon Brando in mente per il ruolo e sentìva che Welles non
sarebbe stato giusto per la parte.
– Sergio Leone è stato avvicinato
per dirigere il film, ma rifiutò perché era convinto che la storia
glorificasse la mafia e non fosse abbastanza interessante. In
seguito si è molto ramarricato di aver rifiutato l’offerta, ma
avrebbe avuto in seguito la sua occasione con C’era una volta
in America (1984).
– La scena in cui Sonny picchia
Carlo (il marito di Connie) ha richiesto quattro giorni di riprese
e incluso più di 700 comparse. L’uso del coperchio del bidone della
spazzatura è stato improvvisato da James Caan.
– Il padrino è considerata la
seconda miglior pellicola statunitense della storia dall’American
Film Institute.
– La rivista Empire lo considera
come il film più bello di tutti i tempi, è al primo posto in un
elenco di 500 titoli.
– Il personaggio di Moe Greene è
stato modellato sul gangster ebreo Bugsy Siegel. Entrambi sono
stati assassinati con una pallottola che gli ha perforato
l’occhio.
– Il regista Francis Ford Coppola ha
lavorato con diversi suoi parenti in questo film,: sua sorella
Talia Shire che interpreta Connie Corleone, sua madre Italia
Coppola che appare come comparsa nella riunione al ristorante, suo
padre Carmine Coppola è il pianista nella sequenza dei materassi, i
suoi figli Giancarlo Coppola e Roman Coppola sono comparse nella
scena in cui Sonny picchia Carlo e al funerale, mentre sua figlia,
la regista Sofia Coppola, è la bambina al battesimo di Michael
Rizzi (all’epoca aveva tre settimane).
– Un giovane Sylvester Stallone ha
sostenuto un provino per i ruoli di Paulie Gatto e Carlo Rizzi, ma
venne scartato per entrambi.
– Anche se ci sono molte
affermazioni che raccontano di mafiosi come membri del cast,
Francis Ford Coppola ha dichiarato in un’intervista che nessun
membro della criminalità organizzata appare nel film o è stato
utilizzato come consulente. Coppola ha continuato spiegando che una
volta che si è fornito un “favore” a un membro della criminalità
organizzata poi ci si ritrova giocoforza coinvolti in scambi di
favori reciproci. In particolare ha negato la connessione di Gianni
Russo alla criminalità organizzata.
– Il boss Joe Colombo e la sua
organizzazione lanciarono una campagna per fermare il film in
corso. Secondo Robert Evans nella sua autobiografia Colombo
l’avrebbe chiamato a casa e avrebbe minacciato lui e la sua
famiglia. inoltre alla Paramount giunsero molte lettere durante la
pre-produzione da italoamericani, tra cui alcuni politici, che
accusavano il film di essere anti-italiano e che minacciavano di
protestare e di interrompere le riprese. Così il produttore Albert
S. Ruddy incontrò Colombo che chiese che i termini “mafia” e “Cosa
Nostra” non venissero utilizzati nel film. Ruddy diede loro la
possibilità di rivedere lo script e apportare le modifiche e
promise ingaggi come comparse, cosa che gli costò il licenziamento,
decisione del proprietario della Paramount Charlie Bluhdorn che
però alla fine riassunse Ruddy.
– Al Pacino, James Caan e Diane
Keaton sono stati tutti pagati 35.000$ per il loro lavoro sul
film.
– L’inconfondibile voce di Don Vito
Corleone è basata su quella del vero mafioso Frank Costello. Marlon
Brando lo aveva visto in tv durante alcune udienze tenutesi nel
1951 e ha deciso di imitare nel film la sua parlata sussurrata.
– George Lucas ha usato foto di vere
scene del crimine nella sequenza dei materassi. Una delle foto più
importanti mostra due poliziotti in ginocchio accanto a quello che
sembra un uomo che dorme per terra con la testa appoggiata contro
una recinzione. Quell’uomo è Frank Nitti, braccio destro di Al
Capone che si suicidò con un colpo di pistola alla testa.
– Secondo lo scrittore e
sceneggiatore Mario Puzo il personaggio di Johnny Fontane NON è
stato basato su Frank Sinatra. Tuttavia tutti davano per scontato
che lo fosse e Sinatra era furioso per questo, tanto che quando il
cantante incontrò Puzo in un ristorante insultò e minacciò Puzo.
Sinatra inoltre si oppose con veemenza al film. A causa di questa
reazione il ruolo di Fontane nel film è stato ridotto a un paio di
scene.
– Uno dei motivi per cui Francis
Ford Coppola accettò di dirigere il film era perché era in debito
con la Warner Bros. di 400.000$ dovuti per i sforamenti di budget
di George Lucas per L’uomo Che Fuggi dal
futuro (1971).
– Ernest Borgnine, Edward G.
Robinson, Orson Welles, Danny Thomas, Richard Conte, Anthony Quinn
e George C. Scott sono stati tutti considerati dalla Paramount
Pictures per il ruolo di Vito Corleone con Burt Lancaster che
invece voleva il ruolo, ma che non venne preso in
considerazione.
– Quando Sonny picchia Carlo, un
camion sullo sfondo e una scatola di legno sul marciapiede sono
stati posizionati strategicamente per nascondere oggetti
anacronistici impossibili da eliminare dalla scena.
– lo scrittore Mario Puzo ha dato al
figlio maggiore di Vito il soprannome di “Sonny”, stesso soprannome
dato al figlio di Al Capone. Le somiglianze però finiscono qui
perchè Sonny Capone non entrò mai in affari con suo padre.
Serata all’insegna della magia
quella in programmazione questa sera, sabato 8 Marzo. Infatti,
andrà in onda su Italia 1 il filmHarry
Potter e i Doni della Morte Parte 1 diretto da
David Yates e prima puntata dell’ottavo e
ultimo capitolo della aga cinematografica basata sulla celebre
serie di libri fantasy della scrittrice britannica J.K. Rowling.
La pellicola vede Harry Potter
abbandonare Hogwarts per cercare e distruggere gli horcrux, oggetti
in cui Lord Voldemort ha imprigionato una parte della propria
anima. Daniel Radcliffe riprende il ruolo di Harry, affiancato da
Emma Watson (Hermione), Rupert
Grint (Ron) e Ralph Fiennes
(Voldemort).
L’avanzata di Lord Voldemort
(Fiennes) e dei suoi Mangiamorte sembra ormai
inarrestabile e l’unica speranza di fermarli è riposta in Harry
Potter (Radcliffe) protetto dai membri dall’Ordine della
Fenice, che continuano a perdere alleati sul campo di
battaglia. Sembra che l’unico modo per contrastare Voldemort e i
suoi scagnozzi dediti alle arti oscure sia
rintracciare e distruggere gli Horcrux, oggetti che
contengono frammenti dell’anima del malvagio mago oscuro. Inizia
così per Harry e i suoi amici un’ultimo viaggio insieme che li
porterà verso la battaglia finale, evento ineluttabile per il quale
Harry è stato prescelto dalla sua nascita.
Sarà Denzel
Washington il protagonista della prima serata di Rete 4.
Questa sera infatti andrà in
onda Flight di Robert
Zemeckis.
Il film è stato candidato a 2 Premi
Oscar: Miglior attore protagonista a Denzel Washington e Migliore
sceneggiatura originale a John Gatins. Inoltre la
pellicola segna il ritorno del regista Robert Zemeckis ad un
lungometraggio live-action dopo tre film d’animazione realizzati in
sequenza (Polar Express, La leggenda di Beowulf, A Christmas
Carol).
In un mattino di metà autunno, il
SouthJet 227 parte da Orlando, Florida, per quello che dovrebbe
essere uno dei suoi soliti voli di routine. Il Comandante Whip
Whitaker è al comando di questo Jet Jackson-Ridgefield insieme al
suo giovane e perfettino co-pilota e primo ufficiale Ken Evans, che
è l’opposto di Whip in tutto. L’aereo si imbatte presto in una
turbolenza più intensa del previsto ed entra in una forte
tempesta.
Nessun problema per Whip che
manovra l’aereo verso il sereno, sebbene lo faccia in una maniera
non convenzionale e sorprendente, per il sollievo dei 96 passeggeri
del volo e di sei membri dell’equipaggio. A questo punto però le
cose iniziano ad andare veramente male. Inaspettatamente, i piloti
devono registrare una serie di inesplicabili guasti meccanici che
fanno ballare, tremare e precipitare l’aereo come se stesse su
delle montagne russe.
Sta per iniziare l’ultimo mese del
2021 ed ecco tutti i titoli in arrivo su STARZPLAY
nel mese di Dicembre 2021. Il 19 dicembre su STARZPLAY
torna The
Greatcon la seconda stagione che vi
trasporta nuovamente nella Russia del ‘700. Troveremo Caterina che
con tenacia insiste nel suo tentativo di detronizzare il marito,
l’imperatore di Russia Pietro III. Tra complotti, odio e amore
verso di lui e la gravidanza, Caterina dovrà impegnarsi molto più
di quanto immaginasse per diventare “la grande”.
Arriva invece alla fine la seconda
stagione di Hightown con la
puntata finale in onda il 19 dicembre.
RiusciràJackie Quinones a debellare
lo spaccio di Carfentanyl a Cape Cod o sarà sopraffatta dai propri
fantasami del passato? Scopritelo solo su STARZPLAY.
THE GREAT S2DAL 19 DICEMBRE
Nella seconda
stagione di The Great, Caterina
si impossessa finalmente del trono russo. Seppur difficilissimo, il
colpo di stato contro il marito era nulla in confronto alla sfida
di volere liberare un paese che non vuole essere liberato. Dovrà
combattere contro la corte, i suoi fedeli e persino sua madre
(interpretata dalla guest star Gillian Anderson) nel tentativo di
portare l’Illuminismo in Russia. Nel frattempo si trova a
combattere anche contro il suo cuore con Pietro (Nicholas Hoult)
che passa dall’essere l’odiato marito ad essere un prigioniero, o
forse, un alleato o un amante… Caterina imparerà sulla propria
pelle che per cambiare un Paese devi lasciare che esso ti cambi,
che c’è una linea sottile tra idealismo e delusione, e che
diventare “ la grande” richiede più di quanto avrebbe potuto
immaginare.
L’immagine perfetta dell’estate a
Cape Cod si scontra con la sua realtà fuori stagione. Jackie
Quinones ha realizzato il suo sogno di diventare una vera
poliziotta ed è pronta a fare del bene in questo mondo. Viene
immediatamente travolta dallo spaccio criminale del letale
Carfentanyl che sta inondando Cape Cod e concentra le sue indagini
sullo spacciatore Frankie Cuevas, l’uomo che Jackie ritiene
responsabile della morte del suo migliore amico, Junior. Quando il
cugino di Frankie, Jorge, si unisce all’operazione, introduce
ulteriore violenza e caos. In tutto questo, Jackie deve camminare
sul filo del rasoio per rimanere sobria, cercando di non affogare
in un oceano di segreti, tradimenti, vergogna e fallimenti del suo
passato.
POWER BOOK II: GHOST
S2DAL 21 NOVEMBRE
Nella seconda stagione
di Power
Book II: Ghost Tariq St. Patrick è ancora in fuga
dal proprio destino. Ma dopo avere ucciso il suo professore Tariq
si allontana ulteriormente da tutto ciò per cui lottava e che
proteggeva: la sua famiglia. Con Tasha nel programma protezione
testimoni, Tariq capisce di dovere sacrificare qualsiasi cosa per
salvare ciò che resta della sua famiglia.
L’ultima volta che ne abbiamo
sentito parlare era il 2014 ma adesso sembra che il reboot di
Starship Troopers si farà. Sono circa cinque anni
che Neal H. Moritz è a lavoro sul progetto, il
cult sci-fi del 1997 diretto da Paul Verhoeven con
Caspet van Dien, Denise Richards e Neil
Patrick Harris, ma adesso, via Hollywood Reporter, arriva la
notizia che la SONY ha affidato a Mark Swift e
Damian Shannon la sceneggiatura.
L’idea dello studio è naturalmente
quella di creare un franchise dall’originale e alla produzione ci
sarà lo stesso Neal H. Moritz e Toby
Jaffe, che hanno lavorato insieme al remake di
Atto di Forza.
Il film è liberamente tratto dal
romanzo Fanteria dello spazio del 1959 di
Robert A. Heinlein. Ha avuto tre seguiti:
Starship Troopers 2 – Eroi della
federazione (2004), Starship Troopers 3 –
L’arma segreta (2008) e Starship Troopers:
l’Invasione (2012), un film animato che riprende la
storia dal primo film senza tenere in considerazione i due
seguiti.
L’approccio della Sony sarà quello
di prendere le distanze dall’originale di
Verhoeven e di costruire una storia fedele al
romanzo di Heinlein.
Intervistato da Empire,
il produttore del nuovo Total Recall – Atto di forza Toby Jaffe ha
confermato le voci che lo vogliono impegnato con un reboot di
Starship Troopers
Oltre a titoli di stampo erotico
comeBasic
Instinct ed Elle, il regista
Paul Verhoeven ha nel corso della sua carriera
dato vita ad alcune tra le più celebri pellicole di fantascienza di
sempre, da RoboCop ad Atto di
Forza e fino a Starship Troopers– Fanteria dello spazio. Questo, uscito nel
1997, è stato inizialmente accolto in modo negativo dalla critica e
dal pubblico, salvo venire poi rivalutato nel tempo tanto per il
suo contesto fantascientifico quanto per il modo in cui viene
portato avanti un discorso fortemente critico nei confronti della
società statunitense.
Verhoeven, infatti, ritrae nel film
una società militarizzata e xenofoba, alla continua ricerca di un
nemico da combattere. Questa si pone dunque come una satira della
politica statunitense dell’epoca, al contrario di quanto invece
faceva il romanzo omonimo da cui il film è tratto. Scritto nel 1959
da Robert A. Heinlein, questo è infatti stato più
volte accusato di promuovere l’ideologia fascista e l’uso della
violenza armata. Oggi il film è però ricordato anche per i suoi
effetti speciali, all’epoca particolarmente avanzati, candidati al
premio Oscar.
Starship Troopers si
configura dunque non solo come un film di fantascienza che offre del sano
intrattenimento, ma anche come un’opera capace di far riflettere
sulla brutalità della guerra e delle degenerazioni che questa porta
nell’animo umano. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e ai
suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Starship Troopers: la trama del film
Ambientata in un lontano futuro,
dove la razza umana ha iniziato la colonizzazione di nuovi pianeti,
la storia ha inizio nel momento in cui gli esseri umani si
imbattono in una sconosciuta e ostile specie insettoide, chiamata
“Aracnidi”. Johnny Rico, la sua fidanzata
Carmen Ibanez e il loro migliore amico, dotato di
poteri psichici, Carl Jenkins, si arruolano nel
servizio militare Federale per combattere contro l’orripilante
specie. Dopo aver dimostrato grandi doti combattive e abilità di
leadership durante l’addestramento, Rico viene promosso a
caposquadra. La formazione sembra procedere nel migliore dei modi,
finché uno dei suoi sottoposti causa la morte di un altro durante
un’esercitazione.
Retrocesso e punito, Rico decide di
dimettersi, ritenendo che quella vita non sia adatta per lui.
Tuttavia, un attimo prima di lasciare l’accademia, viene informato
che un enorme asteroide lanciato dagli Aracnidi ha colpito Buenos
Aires. L’effetto dell’impatto ha causato la morte dei suoi genitori
e di milioni di altre persone. Il ragazzo annulla le dimissioni e,
seppure reintegrato come soldato semplice, si prepara ad andare in
guerra. La Federazione ha deciso di rispondere all’attacco alieno
con un’invasione di massa nel pianeta degli insetti. La guerra sarà
però molto più dura di quanto la razza umana possa immaginare.
Starship Troopers: il cast del film
Ad interpretare Johnny Rico,
protagonista del film, vi è l’attore Casper Van
Dien, divenuto celebre proprio grazie a questo film. Per
interpretare questo ruolo, l’attore si è dovuto sottoporre ad un
lungo addestramento simile a quello previsto per i militari. Egli è
così non solo stato in grado di entrare nella mentalità del
personaggio, ma anche di sviluppare le capacità fisiche necessarie
per interpretare anche le scene più complesse. Ad oggi Van Dien
considera Starship Troopers il film più bello tra tutti
quelli a cui ha partecipato, ritenendosi estremamente contento del
fatto che i fan continuino ad associarlo al personaggio di Johnny
Rico.
Accanto a lui, nel ruolo di Carmen
Ibanez vi è invece Denise Richards. L’attrice
apprezzò molto il ruolo, specialmente perché le permetteva di dar
vita ad una donna forte, non coinvolta dunque solamente per scene
romantiche. L’attore Neil Patrick
Harris, qui in uno dei suoi primi film e oggi noto per
il ruolo di Barney in How I Met Your Mother, è invece Carl
Jenkins. Completano poi il cast gli attori Dina
Meyer nei panni di Dizzy Flores, Patrick
Muldoon in quelli di Zander Barcalow e Clancy
Brown per il ruolo del sergente istruttore Zim.
I sequel di StarshipTroppers, il trailer e dove vedere il film in streaming e
in TV
Pur se sul momento non ha avuto il
successo sperato, Starship Troopers ha comunque ottenuto
diversi sequel nel corso degli anni, anche se tutti caratterizzati
da registi e un cast diversi, dall’essere stati distribuiti
direttamente per l’home-video e dall’aver goduto di ancor
minor fortuna presso il pubblico e la critica. Il primo sequel
uscito, Starship Troopers 2 – Eroi della federazione, è
del 2004 e pur riprendendo alcune tematiche del titolo precedente
si configura come un prodotto più simile alla serie Alien.
Nel 2008 è invece uscito Starship Trooper 3 – L’arma
segreta, che è invece un sequel più diretto del primo film.
Sono poi stati realizzati due sequel animati, Starship Troopers
– L’invasione (2012) e Starship Troopers – Attacco su
Marte (2017).
È possibile fruire di Seven grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Prime Video, Apple
TV+ e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 20 luglio alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Annapurna
Pictures potrebbe essere a lavoro per riportare sul grande schermo
Starship Troopers – Fanteria dello
Spazio, in un reboot che riadatti con le nuove
tecnologie e i nuovi mezzi artistici del cinema, il film del 1997
di Paul Verhoeven, a sua volta basato sul romanzo
del 1959 di Robert Heinlein.
L’idea di un reboot del film è
saltata fuori quando Megan Ellison, della
Annapurna, ha twittato la celebre frase “Would you like to know
more?”. A questa battuta sono seguite insinuazioni e anche
affermazioni che indicavano la battuta della Ellison solo uno
scherzo. Non sappiamo di più, ma al momento la Annapurna è una casa
di produzione attivissima, sia sul fronte di progetti nuovi che sul
fronte di revival storici. A lei fanno capo alcuni dei film recenti
più chiacchierati, come Zero DarkThirty, o Spring
Breakers, oppure Her, o
ancora il premio alla regia all’ultimo Festival
di Cannes, Foxcatcher. Inoltre la
Annapurna è tra le case produttrici che si stanno occupando del
nuovo sequel-reboot di Terminator, Terminator
Genesis.
Vincitore del
Gran Premio della Giuria all’ultimo
Festival Di Cannes, Stars at Noon, l’ultimo
film di Claire Denis, è stato tra i primi
presentati alla stampa accreditata alla 60a edizione del New York
Film Festival, dopo il successo ottenuto sempre alla kermesse della
Grande Mela con High Life. Abbiamo citato non a caso lo sci-fi
che vedeva protagonisti tra gli altri Robert Pattinson e Juliette
Binoche in quanto presenta alcuni punti in comune con il
nuovo, riuscito Stars at Noon. In particolar modo
si rivela immediatamente all’attenzione dello spettatore la volontà
di adoperare il cinema di genere per inserirvi al proprio interno
una visione personale dello stesso.
Stars at Noon, la
trama
Ispirato da un romanzo di
Denis Johnson che vuole rimandare in maniera quasi
esplicita alle atmosfere e ai personaggi del miglior Graham Greene,
Stars at Noon è a tutti gli effetti un
noir che vede come protagonisti una giornalista inesperta
trattenuta suo malgrado in Nicaragua – a causa di un articolo che
denunciava la corruzione e la violenza del governo – e un elegante
inglese venuto in Centro America per affari piuttosto misteriosi.
Insomma, gli ingredienti per una storia d’amore e spionaggio, di
emozioni e tradimento ci sono tutti, e la Denis fin dalle prime
scene dimostra di volerli amalgamare a modo suo.
L’autrice francese sta
continuando negli anni e nei lungometraggi a trovare un equilibrio
instabile tra un tipo di narrazione strutturata e la visceralità
spesso torrenziale del suo modo di far cinema. Denis mette in scena
i due protagonisti, sia i loro volti che i corpi invadenti,
attraverso un’immediatezza spesso trascinante: Stars at
Noon si fa tanto più coinvolgente quanto più la macchina
da presa si avvicina agli attori, un po’ alla maniera – prendete
ovviamente il paragone secondo le giuste proporzioni – del
John Cassavetes di Faces o
Una moglie.
C’è una spontaneità quasi
snervante nel cinema di Claire Denis, e lo
scriviamo nel senso migliore del termine: lo spettatore deve
accettare di essere trascinato non soltanto dentro la storia ma
anche, anzi forse prima di tutto, dentro il turbine umano
rappresentato da Stars at Noon. Il che non
significa necessariamente entrare in alcun tipo di connessione
empatica con le psicologie dei personaggi, non è questo che la
regista vuole ottenere con il suo stile di ripresa. Il fatto è che
non si può comunque restare “fuori” da quasi ogni suo
lungometraggio, osservarlo in maniera empirica e distaccata, e
quest’ultimo non fa eccezione, tutt’altro.
Uso corrosivo
dell’ambientazione
Altro fattore importante
che rende Stars at Noon notevolmente efficace è
l’uso corrosivo dell’ambientazione: il film si poggia su un
naturalismo dei setting che scena dopo scena diventa sempre più
brutale nella sua semplice decadenza, un altro punto in comune con
le scenografie scarne e angosciose di High Life.
Stars at Noon non “mette in scena” la povertà
economica, il disagio sociale, lo squallore politico del Nicaragua:
mentre la narrazione e il rapporto sentimentale tra i due
protagonisti si sviluppa il contesto sembra quasi tirarsi indietro
volontariamente, asciugandosi per lasciare spazio alla necessità di
respirare dei personaggi. Con pochissimi tratti la Denis tratteggia
un universo preciso ma mai invasivo, che non distrae nei momenti in
cui la tensione sale di tono.
Se Stars at
Noon non ottiene un voto più alto è principalmente perché,
e siamo ben consci di quanto questo possa rappresentare un
paradosso, la coppia di attori protagonisti non convince fino in
fondo: Joe Alwyn rimane sempre un po’ troppo
“pulito” e trattenuto per restituire la necessaria ambiguità alla
figura di Daniel. Quando infatti arriva in scena il più ambiguo e
scoppiettante Benny Safdie, il confronto tra i due
attori risulta quasi immediatamente impari, soprattutto riguardo lo
charme e l’energia che sanno imprimere dentro i rispettivi
ruoli.
Margaret
Qualley, un’interprete dalle potenzialità enormi
E questo porta al
discorso della prova della protagonista assoluta Margaret Qualley: partendo con lo scrivere che
a nostro avviso si tratta di un’interprete dalle potenzialità
enormi, che recita apparentemente lavorando su un istinto e una
presenza scenica fuori dal comune, in questo caso dimostra di non
essere ancora in grado di lavorare in sottrazione. La sua Trish
infatti quasi mai cambia tono o linguaggio del corpo, il che
avrebbe dovuto succedere quando la storia si fa maggiormente tesa o
drammatica. Sia ben chiaro, la prima a non lavorare quasi mai in
sottrazione nei suoi film è proprio Claire Denis, ed è
probabilmente questo che ha chiesto alla sua attrice.
Rimane comunque il fatto
che in alcuni momenti Qualley pare portare il suo personaggio verso
toni altri rispetto a quelli che la storia sta raccontando. Poco
importa comunque, poiché Stars at Noon rimane un
lungometraggio che bisogna “vivere” prima che ragionarci sopra,
come il miglior cinema prodotto dalla Denis. Se si ha voglia di
immergersi anima e corpo in questa spy-story insieme datata e
contemporanea, il piacere cinematografico è garantito.
Ecco un trailer di
Starred Up, diretto da David
Mackenzie (Perfect Sense con Ewan
McGregor e Eva Green) e interpretato da
Jack O’Connell, Ben Mendelsohn e Rupert
Friend.
Ecco di seguito il trailer del film
e il poster:
Il film racconta di
Eric, giovane adolescente tormentato, che viene
trasferito in un carcere per adulti. Il nuovo ambiente serve però
solo ad amplificare il suo comportamento ultra-violento e ben
presto Eric finisce sotto il controllo del luogotenente Nev. Nev,
che è il padre di Eric, non vede il figlio da 12 anni e instaurare
con lui un rapporto di comprensione è più che complicato dopo un
decennio di sfiducia e di separazione.
Per potenza di immagini e
di interpretazioni, Starred Up è stato già paragonato al
bellissimo film di Jacques Audiard Un Profeta.
Il film uscirà il 21 marzo nei cinema del Regno Unito. Non
sappiamo se avrà distribuzione qui in Italia.
Considerato uno dei più grandi
maestri dei generi thriller ed horror, John Carpenter ha nel
corso della sua carriera realizzato alcuni grandi capolavori del
cinema. Tra questi si annoverano Halloween, La cosa, 1997: Fuga da New York, Essi
vivono e Il seme della follia. Uno dei suoi
lungometraggi meno citati e più insoliti è però
Starman (qui
la recensione), realizzato nel 1984. Questo si discosta
fortemente dal genere di opere per cui Carpenter è conosciuto,
offrendo piuttosto una leggera storia di fantascienza con elementi
da film sentimentale. Carpenter, però, dopo tanto orrore, si era
detto intenzionato a mostrare il lato migliore degli Stati
Uniti.
Oltre a tale motivazione, il suo
aver accettato la regia di questo progetto si spiegava anche con la
volontà di realizzare un film che fosse tonalmente l’opposto a La
cosa, nel tentativo di dimostrare di potersi occupare anche di film
più graditi agli occhi di Hollywood. Certo, Starman era
all’epoca ritenuto un progetto molto rischioso in quanto molto
simile in quanto a racconto a E.T. – L’extraterrestre,
uscito solo due anni prima, ma Carprenter volle privilegiare non
gli effetti speciali bensì il rapporto che si sviluppa tra i due
protagonisti, come avviene nei titoli da lui citati come fonte di
ispirazione: Accadde una notte (1934),Il
club dei 39 (1935) e La parete di fango
(1958).
Per i fan del regista,
Starman rimane dunque un’opera insolita ma meritevole di
essere riscoperta, che dimostra la capacità di Carpenter di saper
adattare la propria idea di cinema a racconti e temi sempre
diversi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e
ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Starman
Protagonista del film è
Jenny Hayden, rimasta vedova e senza figli, che
una notte viene svegliata da uno strano splendore nel soggiorno
della sua casetta. Un fenomeno assurdo e terrorizzante si produce
sotto i suoi occhi: in pochi minuti, il corpo di un neonato si
trasforma e Jenny lo vede diventare bambino, adolescente ed uomo
fatto. Ma la cosa più incredibile è che l’uomo in questione è
identico al defunto marito, Scott Hayden. Lo
sconosciuto, che sembra conoscere solo alcune parole, fa salire la
donna sulla di lei macchina e la prega di condurlo subito in una
località dell’Arizona. È lontano, ma “loro” lo aspettano là e, se
non arriverà sul posto entro tre giorni, sarà destinato a
morire.
Il cast di Starman
Ad interpretare lo Starman del
titolo vi è l’attore Jeff Bridges. Per prepararsi a questo ruolo da
alieno con sembianze umane, Bridges ha studiato l’ornitologia e il
comportamento degli uccelli. Per il suo personaggio di Starman,
Bridges ha infatti utilizzato in particolare i movimenti improvvisi
e a scatti della testa, oltre ad altre sfumature e manierismi,
degli uccelli. Bridges pensava che l’alieno non avrebbe avuto
caratteristiche umane e, essendo racchiuso in un corpo umano,
avrebbe agito con istinti animali primitivi di base. Per la sua
interpretazione, Bridges fu poi nominato come Miglior attore agli
Oscar e questa è l’unica candidatura a tale premio mai ricevuta da
un film di Carpenter.
Per il ruolo del protagonista, in
realtà, erano stati considerati anche gli attori Kevin Bacon e Tom Cruise. Carpenter rimase colpito da
quest’ultimo, ma per via di altri impegni non poté prendere parte
al film. Nel ruolo di Jenny Hayden, ruolo per il quale ha dovuto
fare affidamento a tutta la propria immaginazione, vi è invece
l’attrice Karen Allen, meglio nota per aver
interpretato Marion Ravenwood nella
saga di Indiana Jones. Nel cast figurano poi anche
Charles Martin Smith nel ruolo di Mark
Shermin, Richard Jaeckel in quello di George Fox e
Robert Phalen in quello del Maggiore Bell.
Tony Edwards è il Sergente Lemon, mentre
Ted White è il cacciatore di cervi.
Starman, ci sarà un sequel?
Il successo del film portò alla
realizzazione di una serie sequel, che presenta però personaggi
completamente diversi. Realizzata nel 1986 e composta da 22
episodi, questa propone un racconto che si svolge circa 15 anni
dopo gli eventi del film. L’alieno torna sulla Terra nel corpo di
un fotoreporter di nome Paul Forrester che ha un figlio
adolescente, Scott Hayden Jr. e che si ritrova alle prese con un
agente del governo degli Stati Uniti. Ogni episodio è dunque il
racconto della fuga dei due da un posto all’altro degli Stati
Uniti. Lo scarso successo portò però alla cancellazione della serie
dopo la prima stagione.
Nell’aprile 2016, invece, era stato
riferito che il regista Shawn Levy (Una notte
al museo, Deadpool &
Wolverine) avrebbe diretto e prodotto un remake di
Starman. Nel 2021, però, Levy aveva dichiarato che il
remake era improbabile, poiché non era riuscito a trovare una buona
bozza della sceneggiatura che fosse degna di essere adattata. Nel
2018 è stato lo stesso Bridges a dirsi perplesso del remake,
dichiarando di essere invece disposto a tornare per un sequel, ma a
quella sua dichiarazione non è stato fatto seguito in alcun modo.
Ad oggi, dunque, il film di Carpenter sembra destinato a rimanere
un’opera a sé.
Il trailer di Starman e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Starman grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 13 febbraio alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Sono stati diversi in questi anni i
remake e i film ispirati agli anni Ottanta. Spesso banali, la
maggior di queste pellicole non sono state un grande successo
di critica, anche se la riconoscibilità dei vecchi franchise è
sempre una spinta in più al botteghino.
Ad aggiungersi a questo nugolo di
film, sembra essere sulla buona strada il remake dello sci-fi di
John Carpenter,
Starman.
THR riporta che Shawn
Levy, il regista di Una notte al
museo, Real Steel,
The Internship e La
Pantera Rosa dirigerà e produrrà il film, mentre
della sceneggiatura se ne occuperà Arash Amel
(Grace di Monaco). Michael
Douglas, che ha prodotto il film originale 1980
interpretato da Jeff Bridges e Karen
Allen, fare parte anche di questo progetto.
Questa la trama del film del 1984,
Starman:
Jenny Hayden, rimasta vedova e
senza figli, viene svegliata una notte da uno strano splendore nel
soggiorno della sua casetta. Un fenomeno assurdo e terrorizzante si
produce sotto i suoi occhi: in pochi minuti, il corpo di un neonato
si trasforma e Jenny lo vede diventare bambino, adolescente ed uomo
fatto. Ma la cosa più incredibile è che l’uomo in questione è
identico al defunto marito. Lo sconosciuto, che sembra conoscere
solo alcune parole, fa salire la donna sulla di lei macchina e la
prega di condurlo subito in una località dell’Arizona. E’ lontano,
ma “loro” lo aspettano là e, se non arriva sul posto entro tre
giorni, egli è destinato a morire.
Starman è il film
del 1984 diretto da John Carpenter e con
protagonisti nel cast Jeff Bridges, Karen Allen,
Charles Martin Smith, Richard Jaeckel
La trama di Starman
La sonda Voyager II,
lanciata alla fine degli anni ’70 con messaggi di saluto e varie
informazioni riguardanti la Terra e i suoi abitanti
indirizzate a eventuali civiltà aliene, raggiunge effettivamente
l’obbiettivo: un visitatore a bordo di una navetta spaziale
raggiunge così il nostro pianeta, non trovando però l’accoglienza
desiderata, bensì il solito nugolo di gretti militari che si
impegnano fin da subito a dargli la caccia. Nel corso della fuga,
il nostro s’imbatte in una giovane vedova: per poter facilitare il
contatto, l’alieno prende le sembianze del defunto marito; dopo il
comprensibile shock, la ragazza accetta di aiutarlo, seguendolo nel
suo tentativo di raggiungere un cratere dove l’astronave madre
potrà venire a prenderlo; lungo la strada, il nostro mostrerà di
avere poteri strabilianti, legati ad alcune biglie di cui è in
possesso, che gli permettono tra le altre cose di riportare in vita
gli esseri viventi.
La missione naturalmente avrà
successo, trai due sboccerà l’amore e l’ultimo regalo del
protagonista alla sua compagna di viaggio sarà un figlio, che
porterà quindi i cromosomi del defunto consorte e che quindi sarà
umano a tutti gli effetti.
Starman
Analisi: E’ il
1984, e dal ciclone E.T. sono passati solo due
anni: la Columbia cerca di battere il ferro finché è caldo e
promuove la propria versione della storia dell’alieno naufrago
sulla Terra in cerca di aiuto per tornare a casa, spostando il
tutto dall’infanzia all’età adulta: il risultato è un mezzo, se non
totale, disastro.
La scelta di un regista di peso,
(per quanto poco avvezzo al clima da buoni sentimenti del progetto)
come Carpenter e di due giovani attori già in parte affermati, ma
con tanta strada ancora da percorrere – Jeff Bridges e
Karen Allen – non bastò a compensare la sensazione di una
storia già visto, con la sola variazione dell’età dei
protagonisti.
Eppure, i produttori,
Michael Douglas e Larry J. Franco, sembravano
essere davvero convinti di avere tra le mani un potenziale
blockbuster: alla il film costò più del doppio dell’opera di
Spielberg, 24 milioni di dollari, raccogliendone però al botteghino
poco più di 28, il che lo collocò a fine anno al 30esimo posto
della classifica degli incassi, preceduto non solo da ‘campioni’
come Beverly Hills Cop, Ghostbusters, Indiana Jones e il
Tempio Maledetto o Scuola di Polizia, ma
anche da film molto meno memorabili, come il quarto capitolo della
saga di Venerdì 13 o Ho sposato un
fantasma.
Ancora oggi resta
l’interrogativo di come si sia potuto puntare su un film così
smaccatamente ricalcato sul suo predecessore, ma privo della stessa
aura favolistica e, soprattutto, da quell’essere destinato
all’infanzia, ma non solo che ne sancì il successo planetario.
Allo stesso tempo c’è da chiedersi
cosa (a parte lo stipendio) abbia spinto Carpenter ad addentrarsi
in territori così distanti dai suoi abituali percorsi, dalle
atmosfere tetre, e l’orrore incombente che ne hanno sempre
caratterizzato l’opera: per il regista un’escursione nei ‘buoni
sentimenti’ poco riuscita, in un periodo di carriera non brillante;
Jonh Carpenter proveniva infatti da un
adattamento, discreto ma non eccezionale, di
Christine La Macchina Infernale di Stephen
King e in seguito si sarebbe dedicato a Grosso Guaio a
Chinatown…
La differenza è che mentre
quest’ultimo col tempo è stato in gran parte rivalutato quale
omaggio parodistico alle storie giapponesi a base di cavalieri
erranti, Starman non ha goduto di altrettanta
stima. Gli unici a salvarsi alla fine sono proprio gli attori:
Jeff Bridges almeno prova a dare credibilità a un
alieno dalle fattezze umane disperso sulla Terra, ottenendo una
nomination all’Oscar (per vincerlo dovrà aspettare quasi
trent’anni, il 2010, grazie a
Crazy Heart); Karen Allen, lanciata
dai Predatori dell’Arca Perduta, in seguito
diraderà le proprie apparizioni sul grande schermo.
Starman negli anni
è comunque riuscito a conquistarsi un piccolo pubblico di
appassionati, che in genere ne sottolineano la leggerezza, la
filosofia ‘ecologista’ (l’alieno che non capisce come gli uomini
non siano consapevoli del paradiso dove vivono e di come lo stiano
rapidamente devastando), il suo essere un film senza troppe
complicazioni, dal quale lasciarsi trasportare, più che stare lì a
‘sezionarlo’.
Elementi certo da non trascurare,
ma che non riescono a fuggire la sensazione di troppa vicinanza al
suo più illustre predecessore. Nel 1986 il film offrì lo spunto per
una breve serie tv – dagli esiti altrettanto modesti – protagonista
Robert Hays, noto al grande pubblico come il pilota dell’Aereo più
pazzo del mondo.
La 2oth Century Fox è
entrata ufficialmente in trattative per acquisire i diritti
cinematografici del nuovo fumetto di Mark
Millar, Starlight. L’autore
ha già regalato due storie al mondo del
cinema, Wanted e
Kick-Ass, ed è in arrivo anche una
terza The
Secret Service, le cui riprese sono attualmente
in lavorazione per la regia di Matthew Vaughn
(Kick-Ass). Quindi questa sarebbe la
quarta trasposizione da un lavoro di Millar. A
produrre l’adattamento dovrebbe essere
l’impegnatissimo Simon Kinberg, che dovrebbe
essere impegnato anche con la saga sugli X-Men e l’adattamento di
Omicidio sull’Orient
Express, di cui abbiamo dato notizia solo ieri
(Leggi qui). Simon
Kinberg è anche dietro alla produzione
di The
Secret Service.
Starlight, disegnato da
Goran Parlov sarà pubblicato da Image a marzo, ed
è descritto da Millar come un Flash Gordon
incontra Dark Knight Returns.
Il fumetto racconta di un eroe dello
spazio che ha salvato l’universo 35 anni fa e che ora vive sulla
terra ma nessuno crede nelle sue storie fantastiche. Finché viene
richiamato per un’ultima avventura.
Mark
Millar è un fumettista scozzese. L’autore è noto per
aver creato fumetti quali Wanted e Kick-Ass che hanno goduto di
trasposizioni cinematografiche. Ha lavorato anche sui personaggi DC
Comics e Marvel Comics ma ora è impeganto a sviluppare
l’etichetta Millarworld per la quale crea serie e personaggi di cui
detiene e controlla i diritti. Nel 2013 ha ricevuto un’onorificenza
tra la più prestigiose del Regno Unito, il Most Excellent Order of
the British Empire. Si tratta di un riconoscimento cavalleresco
istituito da Giorgio V nel 1917 e che viene riservato a coloro che
si sono distinte per il bene dell’Impero Britannico in patria e nel
mondo.
Arriva da
Deadline la notizia che i 20th Century Studios (ora proprietà
dei Walt Disney Studios) sono ufficialmente tornati a lavoro sullo
sviluppo di Starlight, film basato sull’omonimo
fumetto di Mark Millar, in cantiere dal lontano
2013, prima ancora della pubblicazione dell’opera.
Creato da Millar e
dall’artista Goran Parlov,
Starlight segue le avventure di un eroe spaziale
di nome Duke McQueen, che ha salvato l’universo da un diabolico
cattivone 35 anni fa, ma che ritornato sulla Terra ha scoperto che
nessuno credeva alla sua storia di coraggio. Scrollandosi di dosso
la delusione, cerca di andare avanti con la sua vita, si innamora e
si sposa. Ora, decenni dopo, vecchio e con figli a carico, è
chiamato a ritornare in azione quando il vecchio cattivone minaccia
di ritornare. Pubblicato a marzo 2014, il fumetto viene descritto
come un incrocio tra Flash Gordon e The Dark
Knight Returns.
Qualcuno dice che per
lavorare ad Hollywood bisogna avere un ‘Santo in Paradiso’.
Probabilmente lo sceneggiatore Gary Whitta deve
averne più di uno, dal momento che, nonostante le brutte critiche e
gli scarsi incassi dei suoi ultimi due film, continua ad avere
incarichi importanti dagli Studios.
Dopo Codice
Genesi e After Earth
(quest’ultimo in particolare non propriamente un successo), lo
sceneggiatore è al lavoro su uno spin off di Star
Wars con Gareth Edwards ed è
stato incaricato dalla Fox di scrivere la sceneggiatura per
l’adattamento cinematografico di
Starlight, di Mark
Millar.
Creato da Millar e dall’artista
Goran Parlov, Starlight,
che sarà disponibile da Marzo, è un incrocio tra Flash
Gordon e The Dark Knight Returns. Segue le avventure
di un eroe spaziale alla Gordon, che ha salvato l’universo da un
diabolico cattivone 35 anni fa, ma che ritornato sulla Terra ha
scoperto che nessuno credeva alla sua storia di coraggio.
Scrollandosi di dossa la delusione,
cerca di andare avati con la sua vita, si innamora e si sposa. Ora,
decenni dopo, vecchio e con figli a carico, è chiamato a ritornare
in azione quando il vecchio cattivone minaccia di ritornare.
Simon Kinberg, che
sta collaborando con la Fox e con la Disney ai rispettivi franchise
di X-Men e di Star
Wars, supervisionerà il lavoro insieme a
Steve Asbell.
In occasione della nona
edizione del Filming Italy – Los Angeles, festival
creato e diretto da Tiziana Rocca che si è
concluso ieri giovedì 29 febbraio a Los Angeles, la casa di
produzione Starlex Productions con il
cortometraggio “Non io” – con la regia di Benedetta Pontellini e la
sceneggiatura di Claudia Gatti – si è aggiudicata il premio
Filming Italy Improving Talent Award.
Vincitore del Ciak D’Oro
per il Miglior cortometraggio nel 2020, “Non io” con protagonisti
Monica Guerritore, Pietro de Silva, Giorgia Gatti e con la voce di
Lina Wertmüller è una storia nata durante la pandemia, girata nella
sua prima versione con uno smartphone e poi successivamente
rielaborata e arricchita. In un periodo storico in cui il contatto
fisico e il raggiungimento delle persone care erano tra i temi più
delicati, il cortometraggio è il racconto di una storia d’amore, in
cui la vita cerca di andare avanti mentre il tempo scorre intorno,
con le difficoltà per incontrarsi e il tempo che sembra durare un
attimo.
Tra gli obiettivi del
festival Filming Italy – Los Angeles c’è quello di incoraggiare la
crescita del talento per garantire il futuro del ricambio creativo
e produttivo e il premio Filming Italy Improving Talent Award è
destinato a realtà emergenti della creatività e della produzione
italiana, con particolare focus ai cortometraggi.
Con questo cortometraggio
scritto e diretto da donne, Starlex Productions – realtà
indipendente tutta al femminile – si aggiudica questo premio, segno
della creatività, originalità e affiatamento del team di
lavoro.
La sceneggiatrice Claudia
Gatti e la regista Benedetta Pontellini sono le fondatrici di
Starlex Productions, che dopo un lungo lavoro nel mondo degli
spettacoli teatrali dal vivo, da qualche anno realizza film e serie
tv, tra cui “Tutte insieme all’abbazia”, commedia prossimamente in
uscita.
Starlex Productions
Fondata nel 2009 da
Benedetta Pontellini e Claudia Gatti, Starlex Productions è una
casa di produzione attiva nell’ambito cinematografico e teatrale.
Nella stagione 2016/17 ha festeggiato la cifra record di 202 mila
spettatori in tutta Italia grazie a spettacoli di successo come “La
Più meglio Gioventù” con Francesco Montanari e “Serata D’Onore” con
Michele Placido. A oggi la società conta oltre 80 spettacoli dal
vivo, documentari, spot, corti, Pubblicità Progresso, Master per le
arti e il premio Migliore Produzione Emergente alla Mostra del
Cinema dello Stretto 2010. Nel 2020 ha prodotto il “3+1 giorni per
innamorarsi”, una commedia romantica con la partecipazione
straordinaria di Maurizio Costanzo e Maria Grazia Cucinotta e con
Lina Sastri, Myriam Catania, Marco Bonini e Pietro De Silva.
Sempre nello stesso anno ha prodotto “Non io”, un corto
sull’esistenzialismo con protagonisti Monica Guerritore, Pietro de
Silva e con la voce di Lina Wertmuller, che ha vinto il Ciak D’Oro
per il Miglior cortometraggio nel 2020.
Arriva il primo trailer italiano di
Stargirl,
il nuovo original movie targato Disney+ che sarà disponibile
sulla piattaforma di streaming a partire dal 24 marzo 2020.
In Stargirl Leo
Borlock (Graham Verchere) è un normale studente della Mica High
School. Prende voti soddisfacenti, è membro della banda musicale
della scuola e ha sempre mantenuto un basso profilo. Ma tutto
questo cambia quando incontra Stargirl Caraway (Grace VanderWaal),
una nuova studentessa, allegra e sicura di sé, appassionata di
ukulele, che si fa notare. Lei è gentile, trova la magia in ogni
cosa e tocca le vite degli altri con gesti semplici. La sua
stravaganza e la sua personalità contagiosa affascinano Leo e
l’intero corpo studentesco e Stargirl passa dall’essere ignorata e
ridicolizzata, all’essere accettata e ammirata, trascinando Leo in
un carosello di emozioni. È una celebrazione dell’unicità, della
gentilezza e del potere dell’umanità.
Stargirl
è diretto da Julia Hart, la sceneggiatura è di Kristin Hahn e Julia
Hart con Jordan Horowitz ed è ispirata al romanzo omonimo di Jerry
Spinelli. Gli attori sono la cantautrice Grace VanderWaal –
vincitrice dell’undicesima edizione di America’s Got
Talent – al suo debutto cinematografico, Graham Verchere,
Karan Brar, Maximiliano Hernandez (Thor, The Avengers, Captain
America), Darby Stanchfield (Scandal) e Giancarlo
Esposito (Fa la cosa giusta, Breaking Bad, The Mandalorian). Stargirl è
prodotto da Ellen Goldsmith-Vein, p.g.a, Lee Stollman, p.g.a., e
Kristin Hahn, p.g.a., con Jordan Horowitz, Jim Power, Jerry
Spinelli, Eddie Gamarra, Catherine Hardwicke e Jonathan Levin sono
i produttori esecutivi.
Sulla scia degli
aggiornamenti di ieri sull’atteso sequel di
Indipendence Day di Roland
Emmerich arrivano alcune notizia su un altro suo storico
film. Infatti sembra che il regista insieme
alla Metro Goldwyn Mayer Pictures e
Warner Bros. Pictures, e a Dean
Devlin stanno lavorando per lanciare una nuova trilogia
sul film del 1994 Stargate. L’annuncio è stato dato oggi
da Gary Barber, Presidente e CEO della
MGM. Roland Emmerich ha diretto il film
e co-scritto insieme a Devlin, ed è confermato alla regia anche
della nuova trilogia.
Stargate uscito nel 1994 vedeva
come protagonisti gli attori Kurt Russell, James
Spader, Jaye Davidson e Alexis
Cruz e incasso quasi 200 milioni di dollari.
Barber ha detto
“Non potremmo essere più felici di collaborare nuovamente con
Roland e Dean i creatori dell’originale ‘ Stargate ‘, per
portare la loro visione rinvigorita alle nuove generazioni.
Stargate è uno dei più grandi titoli della vasta libreria di
MGM , e non vediamo l’ora di aggiungere nuovi titolo alla nostra
lista. “
Roland Emmerich ha
detto “Non vediamo l’ora di andare avanti immaginando
nuove avventure e situazioni per l’universo Stargete. Questa storia
è molto vicino ai nostri cuori , e avere la possibilità di
rivisitare questo mondo è per molti versi come un bambino a lungo
perduto e che ora ha trovato la sua strada di casa “
DunqueRoland Emmerich, e Dean
Delvin produrranno, con Jonathan Glickman (MGM) supervisore del
progetto insieme a Greg Silverman produzione e sviluppo creativo di
Warner Bros Pictures.
Emmerich al momento sta girando il
dramma Stonewall, mentre è in fase di pre-produzione con
Indipendence Day 2.
Sappiamo ormai da tempo che
Roland Emmerich, insieme alla Metro
Goldwyn Mayer Pictures e Warner Bros. Pictures, e a Dean
Devlin, sta lavorando per lanciare una nuova trilogia
basata sul film del 1994 Stargate.
L’annuncio è stato dato diverso tempo fa da Gary
Barber, Presidente e CEO della MGM. Emmerich è stato
confermato alla regia anche della nuova trilogia.
Adesso, The Hollywood Reporter ci
informa che James A. Woods e Nicolas
Wright sono stati ingaggiati per occuparsi dello script
del film. I due hanno lavorato anche allo script di
Independence Day 2, sempre diretto da
Emmerich.
Stargate, uscito, nel 1994
vedeva come protagonisti gli attori Kurt Russell,
James Spader, Jaye Davidson e Alexis
Cruz e incasso quasi 200 milioni di dollari.
Barber ha detto
“Non potremmo essere più felici di collaborare nuovamente con
Roland e Dean i creatori dell’originale ‘ Stargate ‘, per
portare la loro visione rinvigorita alle nuove generazioni.
Stargate è uno dei più grandi titoli della vasta libreria di
MGM , e non vediamo l’ora di aggiungere nuovi titolo alla nostra
lista. “
Roland Emmerich ha
detto “Non vediamo l’ora di andare avanti immaginando
nuove avventure e situazioni per l’universo Stargete. Questa storia
è molto vicino ai nostri cuori , e avere la possibilità di
rivisitare questo mondo è per molti versi come un bambino a lungo
perduto e che ora ha trovato la sua strada di casa “
Roland Emmerich e Dean Delvin
produrranno, con Jonathan Glickman (MGM) supervisore del progetto
insieme a Greg Silverman produzione e sviluppo creativo di Warner
Bros Pictures. Emmerich al momento sta girando il dramma Stonewall,
mentre è in fase di pre-produzione con Indipendence Day 2.
Sappiamo ormai da diverso tempo che
Roland Emmerich, insieme alla Metro
Goldwyn Mayer Pictures e alla Warner Bros. Pictures, e a
Dean Devlin, sta lavorando per lanciare una nuova
trilogia basata sul film del 1994
Stargate. L’annuncio è stato dato diverso
tempo fa da Gary Barber, Presidente e CEO
della MGM, con Emmerich confermato alla regia della trilogia.
Adesso, in una recente intervista
con Variety in occasione della promozione di
Independence Day Rigenerazione, lo stesso
Devlin ha aggiornato in merito al progetto, rivelando quanto
segue:
“Quando abbiamo scritto
Stargate, tutti gli studios di Hollywood continuanvano a dirmi che
la fantascienza era morta. Ma a me e a Roland piace troppo, quindi
penso sia per questo che ha funzionato così bene e ha avuto poi
grande successo. Non è stato un semplice e cinico tentativo di
produrre qualcosa che abbracciasse i gusti del pubblico“.
Già nel lontano 1994 c’era l’idea di
realizzare una trilogia, ma al suo posto venne sviluppata una serie
tv. Oggi, l’obiettivo di Emerich e Devlin è proprio quello di
portare a compimento i loro piani originari. A tal proposito, lo
sceneggiatore ha aggiunto:
“Quella di Stargate non è una
storia che può essere ambientata 20 anno dopo. Quindi l’unico modo
per poter effettivamente girare una trilogia è quello di tornare
alle origini e ricominciare tutto dall’inizio”.