Michael Shannon
(attualmente al cinema con Elvis e
Nixon) e Chris
Hemsworth (al momento impegnato nella realizzazione
di Thor Ragnarok) faranno coppia sul
grande schermo in Horse Soldier,
pellicola diretta da Nicolai Fuglsig che
racconterà la storia di un gruppo di soldati appartenenti alle U.S.
Special Forces che, in seguito agli eventi del 9/11, sarà inviato
in una regione montagnosa dell’Afghanistan dove uniranno le forze
con un’allenaza del nord di signori della guerra contro le milizie
talebane.
La pellicola sarà prodotta
da Jerry Bruckheimer e finanziata
da Black Label Media.
Ecco come ha presentato il
progetto Jerry Bruckheimer:
“Sono contento di poter
realizzare questo progetto con degli attori eccezionali quali Chris
Hemsworth e Michael Shannon, è altrettanto fantastico essere
affiancato da Molly Smith, Trent Luckinbill e Thad Luckinbill di
Black Label Media, una compagnia di produzione dinamica ed
eccitante.”
In arrivo nelle sale nostrane il
prossimo 6 ottobre Mine, il
thriller diretto da Fabio Guaglione
e Fabio Resinaro che vede
protagonista Armie Hammer torna a
mostrarsi in una nuova clip ed un video dietro le quinte.
In quello che si annuncia come un
thriller ad altissima tensione, Armie Hammerinterpreta un soldato che
in Afghanistan dovrà combattere per non esplodere letteralmente in
aria su una mina anti-uomo resistendo contro l’ambiente
circostante, i nemici in agguato, le trappole psicologiche e
l’amore lasciato a casa (Annabelle
Wallis). Nel cast anche Tom
Cullen.
I diritti di
Mine sono stati acquisiti da Well Go
USA per la distribuzione in Usa e Canada. Il film uscirà in Italia
il 6 ottobre.
Afghanistan: un soldato (Armie
Hammer) sta tornando al campo base dopo una missione, ma
inavvertitamente poggia il piede su una mina antiuomo. Non può più
muoversi, altrimenti salterà in aria. In attesa di soccorsi per due
giorni e due notti, dovrà sopravvivere non solo ai pericoli del
deserto ma anche alla terribile pressione psicologica della
tutt’altro che semplice situazione.
La Festa del Cinema di Roma
2016, arrivata alla sua undicesima edizione dedica ampio
spazio agli incontri ravvicinati con registi,
attori e grandi personalità del mondo della cultura.
Sarà il Premio Oscar® Tom Hanks,
universalmente riconosciuto come uno dei più grandi attori del
cinema contemporaneo, ad essere insignito del Premio alla Carriera
durante l’undicesima edizione della Festa del Cinema, che gli
dedica un’ampia retrospettiva con i suoi film più significativi
(sedici in tutto, compresi Music Graffiti e L’amore
all’improvviso – Larry Crowne, da lui diretti). In occasione
della cerimonia di premiazione, Hanks sarà protagonista di un
incontro nel corso del quale verranno mostrate alcune sequenze dei
suoi film preferiti e la clip di una pellicola da lui
particolarmente amata. Forse il fatto di avere nelle vene il sangue
di Abraham Lincoln lo ha aiutato a sognare in grande: con un
antenato di tale calibro, si può davvero immaginare qualsiasi cosa,
anche di diventare l’attore più amato d’America. Vincitore di due
Oscar® consecutivi, uno per l’interpretazione dell’intenso Andrew
Beckett inPhiladelphia e l’altro per aver vestito i panni
del candido Forrest Gump, Tom Hanks esordisce al cinema
nel 1980 conHe Knows You’re Alone ma è nell’84 con
Splash – Una sirena a Manhattan e nel successivo
Big, che gli vale una nomination all’Oscar®, che inizia a
farsi notare. Soprannominato il moderno James Stewart per i modi
gentili da perfetto uomo della porta accanto, eclettico e
poliedrico senza mai essere sopra le righe, nei quasi cinquanta
film di cui è stato protagonista (da Salvate il soldato
Ryan a Cast Away, da Prova a prendermi a
Il ponte delle spie) è riuscito a incarnare alla
perfezione il volto più pulito e genuino di Hollywood. Con il
sostegno dell’Ambasciata U.S.A. a Roma.
RENZO
ARBORE
Conduttore televisivo, musicista,
regista, attore, sceneggiatore, deejay, talent scout, è una delle
personalità più interessanti e innovatrici del panorama culturale
italiano. Nato a Foggia nel 1937, dimostra giovanissimo la sua
passione per la musica, in particolare per il jazz, suonando nel
gruppo dei Parker’s Boys. Laureatosi in giurisprudenza a Napoli, a
metà degli anni Sessanta arriva a Roma iniziando a lavorare alla
radio come programmatore di musica leggera alla Rai. Con la
trasmissione Alto gradimento, nel 1970, basata
sull’improvvisazione e sull’utilizzo al contempo intelligente e
demenziale del mezzo, rivoluziona il linguaggio della radio, dando
vita a un vero e proprio fenomeno di costume. Anche in TV Arbore
gioca a stravolgere le regole imposte fino a quel momento e con
trasmissioni comeL’altra domenica (1975), Quelli della
notte (1985) e Indietro tutta (1987) rinnova
profondamente gli stilemi televisivi dell’epoca. Anche la settima
arte diventa terreno di sperimentazione per Arbore, che nel 1980
firma la sua prima regia con Il pap’occhio nel quale
raccoglie attorno a sé i protagonisti dei suoi programmi televisivi
da Roberto Benigni a Diego Abatantuono e Luciano De Crescenzo, e in
cui trova posto anche un cameo di Martin Scorsese. Nel 1983 firma
la sua seconda regia, “FF.SS.” – Cioè: “…che mi hai portato a
fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene”. Nel 1991, con
lo scopo di divulgare la tradizione della canzone napoletana
classica, fonda L’Orchestra Italiana con la quale continua a girare
il mondo.
ROBERTO
BENIGNI
Attore, regista, sceneggiatore,
comico, personaggio di spettacolo a tutto tondo, il suo modo di
fare arte incarna perfettamente quello spirito popolare e clownesco
che unisce l’esuberanza del giullare alle capacità attoriali dei
più grandi comici del cinema. Nato nel 1952 a Manciano La
Misericordia, frazione di Castiglion Fiorentino, Roberto è l’ultimo
di quattro figli. Si diploma come ragioniere ma la sua passione per
lo spettacolo lo porta a trasferirsi a Roma, nel 1972, dove inizia
la sua carriera artistica lavorando in teatro, in TV e al cinema
(collaborando con autori del calibro di Jim Jarmusch e Blake
Edwards). Nel 1983 fa il suo esordio come regista con il film
Tu mi turbi, cui seguono titoli che hanno riscosso un
notevole successo di pubblico come Non ci resta che
piangere (da lui diretto e interpretato insieme a Massimo
Troisi) Il piccolo diavolo, Il mostroe
Johnny Stecchino. Poi, nel 1997, per lui arriva la
consacrazione grazie a La vita è bella, che riceve
numerosi riconoscimenti internazionali fra i quali il Gran premio
della giuria al Festival
di Cannes e tre premi Oscar® tra cui quello al miglior film
straniero, al migliore attore e alla migliore colonna sonora, ad
opera di Nicola Piovani. Quell’indimenticabile notte entrata ormai
nell’immaginario collettivo, a Los Angeles, fu una commossa Sophia
Loren ad annunciare la vittoria di Benigni, che l’ha raggiunta sul
palco dell’Academy saltando sulle poltrone in un tripudio di
esultanza. Negli ultimi anni l’interpretazione a memoria e il
commento della Divina Commedia di Dante Alighieri nelle piazze e in
TV lo hanno consacrato definitivamente come uno dei personaggi più
amati e apprezzati del panorama artistico italiano
contemporaneo.
Classe 1941, nato a Parma e
cresciuto a cinema e poesia (suo padre, il poeta Attilio, aveva
fondato il cineclub della città, dove amava proiettare i film di
Murnau e Ophuls), Bernardo Bertolucci è una delle
voci più importanti del cinema contemporaneo. Ancora giovanissimo,
conosce Pier Paolo Pasolini e diventa il suo assistente. Con lui,
nel 1961, gira Accattone e l’anno seguente dirige il suo
primo film da regista, La commare secca, da un soggetto
dello stesso Pasolini. Osservatore attento delle avanguardie
internazionali e spettatore appassionato del cinema francese (con
una predilezione per Godard), Bertolucci inizia a definire la sua
idea di cinema mantenendo sempre uno specifico impegno di stile e
una forza espressiva del tutto personali: tra i suoi massimi
capolavori Il conformista, Ultimo tango a Parigi,
Novecento. Primo e unico italiano a ricevere un Oscar® per
la miglior regia per L’ultimo imperatore, pellicola che si
aggiudica nove Oscar® su nove nomination ricevute, ha dimostrato in
più occasioni di aver saputo conciliare autorialità e produzioni ad
alto budget. Premiato nel 2007 con il Leone d’oro alla carriera a
Venezia e con la Palma d’oro onoraria a Cannes nel 2011, Bertolucci
continua a regalarci un cinema autentico e privo di sovrastrutture,
in cui personaggi incompiuti, trasgressivi e ricchi di
contraddizioni, continuano a cercare il loro posto nel mondo.
LORENZO JOVANOTTI
CHERUBINI
In più di un’occasione la sua
musica è entrata nei film: da “Muoviti, muoviti” ascoltata
nella commedia Parenti serpentidi Monicelli a “Ragazzo
fortunato” in Aprile di Nanni Moretti fino a “Una tribù
che balla” in Un boss sotto stress di Harold Ramis. Lo
scorso anno abbiamo riconosciuto la sua voce come sottofondo in una
sequenza di Padri e figlie, di Gabriele Muccino, mentre il
2016 ha segnato una nuova collaborazione tra il cantautore e il
regista – che già in passato aveva fruttato a Jovanotti un David di
Donatello per “Baciami ancora” come miglior canzone originale – con
il film L’estate addosso. Considerato uno degli artisti
più originali e innovativi del pop italiano, Jovanotti sarà
protagonista di un incontro con il pubblico dal titolo “Le
immagini, la musica e le parole” e parlerà, per la prima volta, del
suo personale viaggio nel cinema, commentando alcune sequenze di
film che hanno segnato la sua vita e la sua carriera di artista.
Tra videoclip innovativi che accompagnano i suoi brani, i
cortometraggi e gli spettacolari effetti visivi durante i suoi
concerti-spettacolo, risulta evidente quanto il suo rapporto con il
cinema sia qualcosa di profondo e viscerale.
PAOLO CONTE
| In collaborazione con Fondazione Musica per Roma
“Una delle più importanti voci
poetiche del nostro tempo”, così lo ha definito Vincenzo Cerami.
Paolo Conte, musicista polistrumentista, cantante, paroliere,
autore, avvocato e pittore, ha iniziato giovanissimo a dipingere e
a scrivere musica e testi. Nato e cresciuto ad Asti in una famiglia
di notai, si laurea in giurisprudenza e inizia a lavorare come
assistente presso lo studio paterno. La passione per la musica, per
il jazz in particolare, lo porta, parallelamente, a imparare a
suonare il trombone e il vibrafono. Nel 1974 Conte decide di
abbandonare la carriera forense per dedicarsi esclusivamente a
quella artistica. Cantore della provincia, di storie ruvide di
gente comune, ma anche di terre esotiche richiamate alla mente
attraverso il jazz, la rumba o il tango (“Boogie”, “Macaco”,
“Sudamerica”), i suoi testi evocano, alludono, rimandano ai
tempi passati (“Bartali”, “La topolino amaranto”), racchiudono
un’epoca, una situazione e la cristallizzano al di fuori dello
spazio e del tempo. Prolifico autore di colonne sonore per il
cinema, Conte ha composto le musiche per Tu mi turbi, la
prima regia di Roberto Benigni, per due film di Lina
Wertmüller,Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come
un brigante da strada e Sotto… sotto… strapazzato da
anomala passione, e per il film d’animazione diretto da Enzo
D’Alò, La freccia azzurra. Una vita vissuta a tempo di
jazz e di swing, di melodie raffinate dal respiro internazionale e
di testi poetici e ironici, eccentrici e maliardi. Conducono
Ernesto Assante, Gino Castaldo e Mario Sesti.
DON
DELILLO
Scrittore, saggista, drammaturgo e
sceneggiatore statunitense, dopo la laurea in Arte e comunicazione
(alla Fordham University), inizia a lavorare come pubblicitario e a
interessarsi al jazz e alla scrittura. Nel 1971 pubblica
il suo primo romanzo, “Americana”, cui seguono “End
Zone”, “Great Jones Street”, “Ratner’s Star” e, nel 1997,
quello universalmente riconosciuto come il suo capolavoro,
“Underworld”. Figura centrale della narrativa postmoderna
americana, DeLillo è un brillante e acuto osservatore delle
trasformazioni che attraversano la società statunitense, dei suoi
eccessi e delle sue distorsioni. Autore raffinato e sensibile, ha
affrontato negli anni un vasto numero di argomenti quali la guerra
fredda, il jazz, il consumismo, l’onnipresenza della tv, la
disintegrazione della famiglia moderna, il terrorismo. Nel 2012
David Cronenberg è riuscito nell’impresa di trasformare in film uno
dei suoi romanzi considerato infilmabile: Cosmopolis,
apologo oscuro e surreale sul nuovo millennio alle porte, con
protagonista Robert Pattinson. Poco propenso alle interviste e alla
visibilità mediatica (anche per questo riuscire a incontrarlo
risulta un vero privilegio), DeLillo è un virtuoso della lingua,
che utilizza in modo ora ironico ora epico, regalando a ogni suo
scritto numerosi livelli di lettura. Nel corso dell’incontro
racconterà del rapporto fra cinema e letteratura e della sua
passione per Michelangelo Antonioni.
GILBERT &
GEORGE
George, nato nel Devon in
Inghilterra nel 1942, e Gilbert, nato a San Martino in Badia sulle
Dolomiti nel 1943, s’incontrano mentre studiano scultura alla St.
Martin’s School of Art di Londra. Un giorno, mentre si scattano
foto a vicenda con alcune statue, hanno l’intuizione di poter fare
a meno di tutto e che la loro presenza come sculture viventi
all’interno dell’immagine è più efficace di qualsiasi altro
prodotto. Quando G&G iniziano la carriera, il mondo dell’arte è
diviso tra pop, minimal e concettuale. La strada che intraprendono
è completamente diversa ed estremamente personale: l’interazione
col mondo è più importante dell’oggetto d’arte in sé. L’obiettivo è
un’arte per tutti – Art For All -, con mezzi e figurazioni radicati
nella realtà contemporanea e che affronta in maniera diretta e
anticonvenzionale, tematiche politiche, religiose ed erotiche. Per
il loro lavoro hanno ricevuto il premio Turner della Tate Gallery
di Londra nel 1986 e nel 2005 hanno rappresentato il Regno Unito
alla Biennale di Venezia. Gilbert & George incontreranno il
pubblico della Festa del Cinema di Roma e in questa occasione
presenteranno il film I giganti del karaté di Chang Cheh e
il documentario The World of Gilbert&George restaurato
dal CSC/Cineteca Nazionale.
DANIEL
LIBESKIND
Teorico dell’architettura e artista
nel senso più ampio del termine, Daniel Libeskind è uno dei
principali esponenti dell’architettura decostruttivista. Di
famiglia ebraica, dopo essersi trasferito per qualche tempo
in Israele, dove ha studiato musica, si è laureato in
architettura alla Cooper Union di New York e ha proseguito la
propria formazione in Gran Bretagna. Ha quindi insegnato negli
Stati Uniti, in Europa e in Giappone. Fra le sue realizzazioni più
importanti il Jüdisches Museum di Berlino (1998), il policromatico
Grand Canal Square di Dublino e il Royal Ontario Museum di Toronto
(struttura futuristica composta da cinque volumi intersecati tra
loro, accostata all’antico edificio museale ottocentesco). Nel 2003
si è aggiudicato il progetto per la ricostruzione del World Trade
Center di New York. Per Libeskind il segreto della creatività va
ricercato in un animo e in una mente aperti a suggerimenti e
influenze che arrivano da ogni minimo stimolo esterno. I suoi
progetti, caratterizzati da volumi spesso quadrati, linee spezzate
e forme spigolose, nascono da un ascolto profondo e sentito della
realtà e creano un contrasto di stili, epoche ed elementi
architettonici particolarmente suggestivo e fuori dal comune.
Libeskind discuterà del rapporto tra la settima arte e
l’architettura e del suo amore per il cinema di Paolo Sorrentino.
Con il sostegno dell’Ambasciata U.S.A. a Roma.
DAVID
MAMET
Autore teatrale, attore,
sceneggiatore, scrittore, saggista, regista e produttore, David
Mamet è una delle menti più versatili e poliedriche del nostro
tempo. Artista polimorfo oltre che scrittore prolifico, inizia la
sua carriera nel teatro (è uno dei fondatori dell’Atlantic Theater
Company), dove esordisce come commediografo nel 1974 con “Sexual
Perversity in Chicago”. Col tempo si afferma come uno dei maggiori
autori teatrali americani contemporanei con testi come “American
Buffalo” (1976), “Glengarry Glen Ross” (vincitore del Premio
Pulitzer nel 1984, poi divenuto film per la regia di James Foley) e
“Oleanna”. Nei primi anni Ottanta Mamet si avvicina al cinema,
scrivendo le sceneggiature de Il postino suona sempre due
volte, Gli intoccabili, Il verdetto e Sesso &
potere, solo per citarne alcuni. Tra i suoi film da regista,
House of Games, Homicide, Oleanna,
Hollywood, Vermont e Redbelt. Attratto da ogni
possibile declinazione del mistero e dall’eterno conflitto tra
verità e menzogna, leitmotiv di quasi tutte le sue opere, Mamet è
noto per far parlare i suoi personaggi con un’immediatezza e una
fedeltà al gergo della strada tali che nel tempo sono divenute la
cifra più riconoscibile della sua espressione artistica. Con il
sostegno dell’Ambasciata U.S.A. a Roma.
Mercoledì 19 ottobre, alle ore
15, Luca Barbareschi direttore dell’Eliseo ospita David Mamet per
un incontro con gli studenti dell’Università La Sapienza e il
pubblico del teatro, che ha inaugurato la stagione con due opere
del grande drammaturgo: “Americani” e “American Buffalo”, con la
regia rispettivamente di Sergio Rubini e Marco D’Amore. Interviene
Andrea Minuz.
Nato a Manhattan da padre danese e
madre americana, Viggo Mortensen cresce tra Venezuela, Argentina,
Danimarca e Stati Uniti. Il suo primo ruolo al cinema arriva nel
1985, con Witness – Il testimone di Peter Weir: da quel
momento la sua carriera decolla. Nel 1991 è in Lupo
Solitario di Sean Penn, due anni dopo recita con Al
Pacino inCarlito’s Way e nel 1995 è al fianco di Denzel
Washington e Gene Hackman in Allarme rosso di Tony Scott.
La consacrazione, però, arriva grazie alla trilogia de Il
Signore degli anelli, diretta da Peter Jackson. Negli anni
2000 il sodalizio con David Cronenberg gli regala altri ruoli
memorabili: il ristoratore dalla doppia identità di A History
of Violence, l’imperturbabile autista Nikolai Luzhin de La
promessa dell’assassino (per il quale nel 2008 ottiene la
candidatura all’Oscar® come miglior attore) e il padre della
psicoanalisi, Freud, di A Dangerous Method. Nel 2009 è
protagonista di un altro successo, The Road, adattamento
del romanzo di Cormac McCarthy. Parallelamente
all’attività cinematografica, Mortensen coltiva la sua passione per
l’arte a tutto tondo. Pittore, poeta, musicista e fotografo, è
anche un eccellente poliglotta: parla fluentemente inglese, danese,
spagnolo, norvegese, svedese, francese e se la cava bene anche con
l’italiano. Il pubblico della Festa di Roma potrà incontrarlo in
occasione della presentazione di Captain Fantastic,
pellicola di Matt Ross in cui interpreta un uomo che tenta di
reintegrarsi nella società dopo aver vissuto in isolamento con la
sua famiglia per oltre un decennio.
Tra le figure più interessanti e
controverse del panorama cinematografico internazionale, il regista
newyorkese ha fatto della rappresentazione del potere e della
critica, spesso feroce, alla società americana la summa del suo
cinema, scegliendo per i suoi film storie “scomode”, di denuncia
soprattutto nei confronti della politica statunitense.
Sceneggiatore e produttore, oltre che regista e, sporadicamente,
comparsa in piccoli camei all’interno delle sue pellicole, il tre
volte premio Oscar® (per Platoon, Nato il quattro luglio,
e per la sceneggiatura di Fuga di mezzanotte) sarà il
protagonista di uno degli incontri della Festa. Nel corso
dell’evento, l’autore newyorkese, che ha firmato film
indimenticabili come JFK – Un caso ancora
aperto, Assassini nati – Natural Born
Killers, Ogni maledetta domenica, Wall
Street – Il denaro non dorme mai, parlerà di politica
statunitense, a ridosso delle elezioni presidenziali. Alla Festa,
Stone presenterà anche il suo ultimo film, Snowden,
incentrato sulla storia del tecnico della NSA (National Security
Agency) che nel 2012 rese note al pubblico informazioni top-secret
sul programma di intercettazioni e sorveglianza operate
illegalmente negli Stati Uniti, causando un terremoto
nell’intelligence internazionale e nell’opinione pubblica.
Voleva fare la soprano, Mary Louise
Streep. Poi, fortunatamente, mentre era al college, si è iscritta a
un corso di recitazione. Ora sul suo caminetto campeggiano tre
Premi Oscar® (vinti per le interpretazioni per Kramer contro
Kramer, La scelta di Sophie e The
Iron Lady) e si è guadagnata di diritto lo scettro di Signora
del cinema, con il suo impegno per l’arte, l’ironia e l’eleganza
che le sono proprie. Una cinquantina di film al suo attivo in
quarant’anni di carriera priva di passi falsi, durante i quali ha
interpretato ogni genere di personaggio: dalla timida e delicata
Linda neIl cacciatore di Michael Cimino, alla combattiva
Joanna Kramer, al fianco di Dustin Hoffman, in Kramer contro
Kramer, dalla madre coraggio ossessionata dal rimorso nel
toccante La scelta di Sophie, alla casalinga innamorata di
Clint Eastwood ne I ponti di Madison
County. Se nella prima parte della sua carriera, Streep ha
interpretato soprattutto ruoli drammatici, è dagli anni Ottanta in
poi che riesce a far emergere anche la parte più comica del suo
talento, interpretando personaggi brillanti in commedie di successo
quali La morte ti fa bella, Il diavolo veste
Prada,Mamma Mia!. Nell’incontro, Streep parlerà agli
spettatori delle grandi attrici italiane che l’hanno influenzata,
Silvana Mangano e Anna Magnani su tutte. Con il sostegno
dell’Ambasciata U.S.A. a Roma.
ANDRZEJ
WAJDA
È uno dei più grandi maestri del
cinema mondiale e una voce imprescindibile della cinematografia
dell’Est Europa nel periodo del disgelo seguito alla morte di
Stalin. Attraverso un itinerario artistico iniziato sessanta anni
fa, lungo il quale ha ricevuto un Oscar® Onorario nel 2000 ed un
Orso d’Oro alla Carriera sei anni più tardi, Waida ha costruito una
filmografia che è arrivata a fondersi con la storia moderna della
Polonia, riflettendo costantemente sul rapporto tra libertà ed
espressione artistica. La Festa del Cinema gli rende omaggio con la
presentazione in Selezione Ufficiale del suo nuovo film,
Powidoki (Afterimage), e con un incontro con il
pubblico. Molti i suoi capolavori, quali Cenere e
Diamanti, Danton e L’uomo di ferro, Palma
d’Oro a Cannes nel 1981, ai quali si aggiungono La terra della
grande promessa, Le signorine di Wilko
eKatyń, nominati all’ Oscar® per il miglior
film straniero. Powidoki (Afterimage) racconta in
modo struggente il rapporto tra dittatura e arte, narrando la
tragica sorte di Władysław Strzemiński, una figura eroica dell’arte
moderna. È il più recente tassello di una produzione artistica che
può essere letta come un gigantesco e coerente affresco, in cui
elementi quali l’inquietudine esistenziale e i turbamenti di un
popolo si sono trasformati in strumento per la comprensione della
realtà sociale e dell’analisi storica. Conducono Richard Peña e
Mario Sesti.
Intervenuto in occasione della
celebrazione del fumetto numero 50 di X-O
Manowar,Dinesh
Shamdasani, CEO della Valiant
Entertainment, ha reso pubblici i piani della casa per il
futuro del franchise, tra cui la realizzazione di una pellicola in
live action che potrebbe essere diretta non da uno ma da ben due
registi, in pure stile Anthony e Joe Russo di casa
Marvel.
Ecco quanto dichiarato
da Dinesh Shamdasani:
“Abbiamo grandi piani per X-O
Manowar, non solo nei fumetti ma attraverso varie forme di media.
Per ora pubblichiamo fumetti – non fraintendetemi vogliamo
continuare a farlo, è quello su cui ci concentriamo ma abbiamo
intenzione di percorrere altre strade per far avvicinare molte
altre persone al mondo dei fumetti. Perciò avrei cose da dirvi
riguardo a dei videogiochi ma non posso farlo. Abbiamo intenzione
di realizzare alcuni live-action e film di cui tuttavia non potrà
dire nulla. Ma ciò che posso dire è che spero che la gente scopra
chi saranno i registi di X-O Manowar così che possa parlarne perché
non solo sono eccezionali ma ciò che faranno con X-O Manowar farà
letteralmente impazzire i fan… non posso dire altro.”
Vi ricordiamo
che X-O Manowar è un fumetto
nato dalla mente di Jim
Shooter, Bob
Layton e Joe Hartz, pubblicato
dalla Valiant Comics a partire dal
1992.
Mentre in rete già da tempo è
partito il toto 007 su chi sarà a prestare il volto allo storico
agente segreto in Bond 25, sembrerebbe che la
produzione, nonostante gli altisonanti nomi accostati al franchise
quali Idris
Elba e Tom Hiddleston, sarebbe
intenzionata a confermare ancora una volta Daniel
Craig, qualora l’attore fosse interessato a fare un passo
indietro.
Daniel Craig ancora a bordo per
Bond 25?
Ecco quanto dichiarato dal
produttore Callum McDougall:
“So che sperano di portarlo
indietro – aggiungendo inoltre che – “Craig è
assolutamente la prima scelta”
Non ci è dato sapere
se Craig tornerà ancora una volta a
vestire i panni di James
Bond, ma sappiamo che l’attore si è dimostrato poco
interessato a far parte del franchise, rifiutando anche un ricco
contratto che prevedeva la realizzazione di due ulteriori
pellicole.
Daniel Craig è
stato James Bond per quattro avventure
cinematografiche: Casino Royale, Quantum of Solace,
Skyfall e Spectre. Il Bond
25 in arrivo potrebbe essere il suo quinto appuntamento
con l’agente 007. Che ne pensate? vi piacerebbe
rivedere Craig nei panni di questo iconico
personaggio?
Remake/sequel del classico targato
1995 ed interpretato dall’indimenticabile Robin
Williams, Jumaji ha
avuto ufficialmente il via alle riprese che, infatti, in questi
giorni si stanno tenendo alle isole Hawaii. A tenerci aggiornato
sullo stato delle riprese, inoltre, ci pensa lo stesso
cast che, tramite Instagram, non perde
occasione per pubblicare foto e video provenienti dal set.
Qui di seguito vi proponiamo alcune
nuove immagini ed un nuovo video.
Un video pubblicato da therock (@therock) in data: 30 Set 2016 alle
ore 10:48 PDT
Jumanji:
il cast sul set, sotto la pioggia delle Hawaii –video
Il film originale del 1995 guadagnò
$ 262.700.000 in tutto il mondo al box office, con $ 65.000.000 di
budget di produzione. Tra gli attori, oltre al grande Robin
Williams, abbiamo avuto il piacere di
vedere Kirsten Dunst (Spider Man,
Marie Antoinette, Intervista col
vampiro), Bonnie Hunt (Rain
Man, Jerry Maguire, Il Miglio Verde) e Bebe
Neuwirth (Fame).
Il remake
di Jumanji uscirà nelle sale
americane il 25 dicembre 2016. Ted
Field e Mike Weberne saranno i
produttori esecutivi. Il film originale era tratto dall’omonimo
albo illustrato per bambini scritto da Chris Van Allsburg nel
1981.
Protagonistasarà
Dwayne Johnson. Nel cast anche
Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillan e
Nick Jonas.
Per i fan dei
fumetti, la promessa di un crossover che possa
mostrare tutti i propri eroi preferiti in una sola tavola è sempre
allettante. Qualche volta però i creatori e gli editori si sono
spinti un po’ oltre, realizzando degli incontri e scontri davvero
bizzarri per quanto, in alcuni casi, di discreto valore artistico e
narrativo.
La prima immagine di
Batman in Justice League ci ha mostrato un
Cavaliere Oscuro con una tuta molto diversa da quella che abbiamo
visto in Batman v Superman Dawn of
Justice. Alcuni fa, memori del lavoro di Zack
Snyder in Watchmen, hanno
addirittura paragonato, senza per altro sbagliare troppo, il nuovo
costume di Batman a quello di Gufo Notturno.
Adesso, durante la promozione di
The Accountant, nuovo flm di
Gavin O’Connor in cui è il protagonista,
Ben Affleck, interprete di
Batman, ha avuto modo di commentare questo
upgrade del costume, specificando: “Ci
saranno due costumi in Justice League. Uno è quello che abbiamo già
visto prima, e poi ce ne sarà un altro creato in base alle
necessità della missione che Batman affronterà, cosa di cui non vi
posso parlare. Per loro però è stata una chance per giovare con
questi gadget tecnologici e con gli elementi della tuta. Penso che
abbiano fatto un lavoro egregio.”
Justice
League sarà diretto ancora una volta da Zack
Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film
vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
Tutte le news sul mondo dei film
della DC COMICS
nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.
Il primo trailer di
Ghost in the Shell ha lasciato tutti gli
spettatori, e soprattutto gli amanti dell’originale, un po’
spaesati. Lo stile del video non era proprio quello tradizionale e
le immagini viste erano brevi e si susseguivano senza apparente
logica.
Adesso la Paramountspiega, attraverso la produttrice Megan Colligan, che il trailer
altri non è che un suggerimento di quello che sarà il film stesso
sulla base delle tematiche e del senso più originale e particolare
del film.
Il film d’animazione originale è
basato tutto su questouniverso tecnologico pieno di glitch e di
anomalie, un universo misterioso e affascinante che contribuisce in
maniera determinante all’originalità e alla unicità del prodotto.
Con il trailer che abbiamo visto, la Paramount ha
voluto emulare il glitch, l’anomalia elettronica del film stesso,
mantenendo un grande alone di mistero e allo stesso tempo
solleticando la curiosità dello spettatore.
Ghost in the Shell: teaser trailer con Scarlett
Johansson
A produrre il film ci
sono Avi
Arad e Steven Paul con
la Paramount al fianco della DreamWorks, dopo l’abbandono da parte
della Disney.
La pellicola sarebbe
dovuta arrivare al cinema il 31 marzo 2017,
mentre l’uscita di The Girl on the
Train era stata fissata per il 7
ottobre 2016. Annunciato all’inizio del
2015, Ghost in the Shellsarò
diretto da Rupert Sanders e si baserà su
una sceneggiatura scritta da Jonathan Herman.
Nel cast oltre a Scarlett Johansson,
anche Jamie Moss, Michael
Pitt, William
Wheeler e Pilou Asbæk Takeshi
Kitano.
Tra un ciak e l’altro, impegnato
nelle riprese di Spider-Man Homecoming,
Tom Holland riesce a trovare il tempo di
immortalare alcuni dei migliori momentidi lavoro, momenti che per
lui, grande appassionato di Spider-Man e
di cinecomics, sono anche un po’ un divertimento.
Eccolo che ruba una foto da una
prospettiva privilegiata, il tetto di un edificio, durante le
riprese, prima di rimettersi a lavoro con Jon Watts e la troupe del
film Marvel.
A seguire anche un video dal set del
film sempre con Holland che va in giro con il cellulare.
Un video pubblicato da Harrison Osterfield (@hazosterfield) in
data:
Sinossi: “Un giovane Peter
Parker / Spider-Man (Tom Holland), che ha fatto il suo sensazionale
debutto in Civil War, comicnia ad esplorare la sua nuova identità
nei panni del tessi ragnatele in Spider-Man Homecoming”.
Diretto da Jon
Watts, Spider-Man Homecoming
vedrà protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà
invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin
Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal
Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J.
Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth Choi.
Nell’ottobre del 1984 debuttava
Nightmare di Wes Craven
e regalava al mondo la nuova icona del cinema horror,
Freddy Krueger. Ebbene oggi quell’icona
torna a splendere nella nuova action figure
firmata NECA, di pregevolissima fattura.
Ecco le foto:
[nggallery
id=2950]
La nuova versione dell’action
figure di Freddy Krueger è un
ritorno alle origini e in perfetto stile originale del classico
dell’horror. Inoltre fa parte della serie NECA basata su A
Nightmare on Elm Street. L’action figure è scala 7 pollici.
Chris Hemsworth e Liam
Hemsworth hanno celebrato il padre
Craig insieme ai Western Bulldogs durante
l’evento 2016 AFL Grand
Final, a Melbourna, Australia. L’attore insieme
al fratello ha festeggiato il papà
Craig Hemsworth.
Nel 1999 Bryan
Singer scelse Hugh Jackman per
interpretare Wolverine in
X-Men. Adesso, dopo circa 16 anni,
Jackman è in procinto di abbandonare il ruolo dopo
Wolverine 3, terzo capitolo in solitaria
del Mutante Marvel più amato del grande schermo. In questi anni,
l’attore australiano ha interpretato otto volte il personaggio e
prima di appendere al chiodo gli artigli, si è accertato di mandare
il suo ringraziamento speciale a Singer stesso,
che si può ritenere responsabile del lancio internazionale della
sua carriera di attore di cinema.
Prorpio Bryan
Singer ha condiviso su Instagram l’immagine di una cover
personalizzata di un nuovo numero degli
X-Men, realizzata sotto richiesta di
Jackman dall’artista Joe Quesada. La cover, che
nell’immagine vedete in doppia versione, mostra Hugh nei panni di
Wolverine e Patrick Stewart in quelli di
Xavier.
Al fianco della cover, nella foto,
c’è lo schizzo originale, autografato da Hugh
Jackman per Singer in cui si dice: “È cominciato tutto
con te! 1999-2016! Dal profondo del mio cuore, grazie. Con affetto
Hugh Jackman.”
Per Hugh
Jackman questo ritorno nei panni del mutante con gli
artigli di adamantio sarà la sua ottava volta (se si conta anche il
cameo di X-Men L’Inizio) nel personaggio.
È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti Marvel al cinema, una sorta di
Robert Downey Jr per il corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato
alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con
Wolverine 3.
Cosa ne pensate?
Wolverine
3 ha un’uscita prevista per il 3 marzo
2017. Alla regia c’è James Mangold (già
regista di Wolverine L’immortale), mentre
nel cast ci saranno Hugh Jackman,Boyd
Holbrook, Richard E. Grant,
Stephen Merchant, Eriq La
Salle, Elise Neal e Patrick
Stewart.
Il 1 novembre 2007 si
consumò a Perugia l’omicidio della giovane Meredith Kercher,
studentessa inglese in Italia nell’ambito del progetto Erasmus. Per
l’omicidio è stato condannato in via definitiva l’ivoriano Rudy
Guede. Come concorrenti dello stesso, furono inizialmente
condannati la statunitense Amanda Knox
(una delle coinquiline di Meredith) e il suo ragazzo dell’epoca,
l’italiano Raffaele Sollecito. Nel giro di poche settimane la Knox
divenne la protagonista di uno dei più risonanti casi di cronaca
nera mai avvenuti in Italia e, con il passare degli anni, di quello
che è stato definito il “processo del secolo”.
Oggi, a circa un anno e
mezzo dall’annullamento senza rinvio delle condanne alla Knox e a
Sollecito (ufficialmente assolti per non aver commesso il fatto),
arriva su NetflixAmanda Knox,
documentario diretto dai registi Rod Blackhurst e Brian
McGinn, che prova a gettare nuova luce su una delle più
discusse e controverse protagoniste delle pagine di cronaca che la
recente storia italiana ricordi.
Nonostante il forte eco
nazionale e internazionale che il caso ha avuto (quindi la
conseguente presunzione di un’onniscienza dei fatti da parte dei
più), il documentario di Blackhurst e McGinn risulta interessante
grazie alla vasta quantità di materiale inedito che il duo utilizza
per ricostruire in maniera lineare, cronistica, quanto accaduto
dall’arrivo di Amanda nel capoluogo umbro fino al 27 marzo 2015,
quando l’annullamento senza rivio delle condanne alla giovane e a
Solletico pose definitivamente fine a uno dei casi giudiziari più
travagliati di sempre.
Vengono mostrate le
immagini girate sulla scena del crimine e utilizzate dagli
inquirenti per le indagini, le ricostruzioni fatte dalla
scientifica, addirittura la reazione di Amanda e della sua famiglia
alla lettura del verdetto della Suprema Corte di Cassazione. Tutto
materiale raccolto nel corso di 5 anni di meticoloso lavoro tra
Italia, America e Inghilterra, che i due registi alternano alle
dichiarazioni dei veri protagonisti della storia (dalla Knox a
Sollecito, dal pm Giuliano Mignini al giornalista del Daily Mail,
Nick Pisa, fino a Valter Biscotti, avvocato di Guede), suscitando
ancora clamore proprio per la palese impossibilità di riuscire a
mettere il punto a una vicenda dall’interesse viscerale che
continua a lasciare in chi ne è ossessionato (o semplicemente
appassionato) più domande che risposte.
Amanda
Knox
Pur cedendo alla velata
empatia nei confronti della protagonista (troppo eccessiva nel
finale), Amanda Knox ricostruisce in
maniera precisa e accurata, attraverso un approccio più televisivo
che cinematografico, un caso vittima del sensazionalismo mediatico
e della morbosità umana, quella che giudica, etichetta, distrugge
soltanto perché – nelle parole della stessa Amanda (attualmente
giornalista freelance per un giornale di Seattle) – “le persone
vogliono essere sicure di sapere chi sono i cattivi e che non sono
loro”.
Sull’omicidio di
Meredith Kercher sono stati realizzati il film per la tv
intitolato Amanda Knox: Murder on Trial in
Italy del 2001 con protagonista Hayden
Panettiere, e il film The Face of an
Angel del 2014 diretto da Michael
Winterbottom con
Daniel Brühl,
Kate Beckinsale e Cara Delevingne.
L’attrice Margot
Robbie è stata tra gli ospiti
del Sathurday Night
Live, ritornando in onda giusto in tempo
per la corsa presidenziale per la Casa Bianca. E protagonista di
uno dei divertenti momento comici è stata proprio l’attrice che ha
dato il volto ad Harley Quinn nel film di successo Suicide Squad della DC
FILMS.
L’attrice ha impersonato nientemeno
che Ivanka Trump, moglie di Donald e lo show ha
inscenato una sorta di Family Feud tra la squadra
di Trump e quella di Clinton. La squadra di Trump era composta
dal suo responsabile di campagna Kellyanne Conway,
Ivanka , Chris Christie , e Vladamir Putin. Ecco di
seguito uno dei momenti più esilaranti:
Dopo aver diretto (con più o meno
successo, sta agli spettatori giudicarlo) gli ultimi quattro film
della saga cinematografica di Harry Potter,
David Yates è tornato nel mondo magico della
Warner Bros per dirigere Animali Fantastici e Dove Trovarli, film che
ci riporta nell’universo incantato del maghetto britannico, ma che
ci catapulta negli USA, a seguire le avventure di Newt Scamandro,
noto magizoologo e autore del libro di testo di Potter a Hogwarts:
Animali Fantastici e Dove
Trovarli, appunto.
Durante una recente intervista,
Yates ha raccontato e spiegato i motivi che lo
hanno spinto a tornare al franchise. “Sapete cosa è stato
adorabile per me? Con Harry Potter l’espresso per Hogwarts era già
partito e io sono salito in corsa a metà percorso. Ho fatto del mio
meglio ma avevamo già tutti i pezzi sul tavolo. Invece, con questi
film, li ho costruiti dal nulla, effettivamente. Quindi, per un
regista e un narratore questo è molto più eccitante, come scegliere
il cast, creare il progetto, costruirlo. Ho amato i concept di Jo,
l’idea di sbarcare nella New York del 1926. Mantenere il suo
universo, ma spostarlo in un nuovo contesto è stato davvero
eccitante. E funziona!”
Per Yates inoltre
sembraliberatorio approcciarsi a un franchise già così amato ma
partendo da zero: “È incredibilmente liberatorio. E inoltre
sai, con i libri, che ognuno ha la sua idea di quello che
apparirà e di come saranno alcuni personaggi. Di come la
storia dovrebbe evolversi. Lavori sempre nel contesto delle
aspettative delle persone, il che va bene, è grandioso, come
dovrebbe essere, dal momento che parliamo di libri meravigliosi. Ma
che cosa meravigliosa è lavorare a una serie in cui nessuno conosce
la storia. Non siamo limitati da nulla, e soprattutto non dal
numero di pagine che già esistono.”
Chissà come sarà poi il risultato
finale! Lo scopriremo a partire dal prossimo 18 novembre.
Animali Fantastici e Dove Trovarli uscirà il
18 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt
Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove
trovarli, che avrà esattamente 23 anni. Il film sarà
ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry
Potter. Nel cast Eddie
Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller,
Dan Folger e Alison Sudol.
Arriva da Instagram
e da Jason Momoa la conferma che le
riprese principali di Justice League sono terminate.
L’attore ha infatti condiviso sul suo profilo della piattaforma social una nuova immagine che lo
ritrae a torso nudo in cui spiega che mai e poi mai si perderebbe
un party di fine riprese, tuttavia per lui il lavoro continua
ancora in Islanda.
Questo può voler dire che mentre le
riprese principali sono terminate a Londra, Momoa
si sta spostando adesso al nord, in Islanda appunto, per alcune
riprese secondarie, su quel set che avevamo annunciato già qualche
tempo fa.
Probabilmente il set del profondo
nord sarà dedicato al personaggio di Aquaman e quind l’attore sarà coinvolto in
riprese che lo vedono protagonista. Un assaggio di questo paesaggio
lo abbiamo avuto anche nel footage del film presentato al Comic Con di San Diego, per cui è plausibile che si
tratti del set dedicato al personaggio.
Justice
League sarà diretto ancora una volta da Zack
Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film
vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
Tutte le news sul mondo dei film
della DC COMICS
nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.
È stata diffusa on-line una gallery fotografica che la linea
di Toys LEGO dedicati a Rogue One A Star
Wars Story. Di seguito potete vedere le
immagini:
[nggallery id=2949]
Rogue One A Star Wars
Story: Darth Vader nel nuovo trailer ufficiale
Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris Weitz, Rogue
One a Star Wars Story è un film prequel ambientato
negli anni tra La Vendetta dei Sithe
Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è
prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del
film Felicity Jones, Mads
Mikkelsen, Rizz Ahmed, Diego
Luna, Forest Whitaker, Jiang
Wen e Ben Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e
IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars.
Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia
tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo
sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di
nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle
pronta per la battaglia.
Quando si parla di kolossal e di
peplum, non ci si può esimere dal chiamare in causa il film che ha
cambiato radicalmente il modo di fare cinema e di intendere lo
spettacolo a Hollywood. Ben-Hur, il film
dai grandi numeri (11 Oscar vinti, 300 set
utilizzati, 8000 comparse impiegate), è ancora oggi una delle
rappresentazioni epiche più amate della storia del cinema, nonchè
una delle più mastodontiche produzioni mai realizzate.
Terza versione cinematografica del
romanzo del generale Lee Wallace (dopo quella del
1907 e un’altra del 1925), Ben-Hur si
avvale della mano del grande maestro William Wyler
(uno dei registi più poliedrici mai esistiti) che riesce a
coniugare in 219 minuti una storia epica modellata su uno stampo
drammatico con il grande tema della religione, infondendo
all’intero racconto una crudeltà e un’integrità che –
narrativamente parlando – restano a cinquantasette anni di distanza
ancora incomparabili. Un’opera intrisa di violenza (sia fisica che
morale) dove le tematiche più ambigue della cupidigia, dell’odio e
della vendetta si mescolano a quell più edulcorate della
redenzione, del perdono e – naturalmente – dell’amore.
Ben-Hur, il film dai grandi
numeri
Charlon Heston,
reduce all’epoca dall’interpretazione di Mosè ne I
Dieci Comandamenti (1956), si fa carico, non solo
attraverso un’eccellente forma fisica, ma anche e soprattutto
attraverso il suo carisma e il suo pacato fervore, di un conflitto
interiore che serve a diramare da un lato l’aspetto più riflessivo
ed emotivo della parabola, dall’altro quello più animato, vivace e
dinamico, votato essenzialmente all’azione.
Un discorso che trova la sua
completa attualizzazione nell’enorme lavoro svolto da Wyler sul
piano tecnico, grazie alla realizzazione di scene mitiche girate
nell’eccezionale formato 65mm ed entrate nella storia della settima
arte, come la sequenza dei 200 schiavi che remano disperatamente al
ritmo di un tamburo o quella famosissima della corsa delle bighe,
prodotta senza l’ausilio di effetti speciali, una delle più
entusiasmanti e pericolose che siano mai state concepite. Una
straordinaria miscela di solennità, accuratezza scenografica e
ritmo che deve buona parte della sua riuscita anche alla fotografia
precisa e incisiva di Robert Surtees, e alle
musiche imperiose e superbe di Miklòs Ròzsa.
Nonostante la genesi
tormentata (prima di realizzare il film la MGM era sull’orlo della
bancarotta) e i numerosi problemi legati alla sua realizzazione (in
primis le “guerre” per la sceneggiatura),
Ben-Hur è riuscito a imporsi come opera
titanica capace di sconfinare nell’immortalità, apripista per tutte
le grandi produzioni che seguirono (da Spartacus a Guerra e
Pace), imprescindibile punto di riferimento per tutti
quei grandi registi (su tutti
Ridley Scott con i suoi Il
Gladiatore e il più recente Exodus) e tutte quelle grandi major
(un nuovo
remake del film, firmato da Timur Bekmambetov,
è attualmente nelle nostre sale) che ancora si battono per cercare
di riportare in auge un genere purtroppo vittima dello scorrere del
tempo e dei continui cambiamenti – in termini di scelte e di gusto
– di un pubblico in continua evoluzione.
Padre Cataldo è un sacerdote grosso,
rubizzo, dal fare brusco e con un improbabile cappello di
lana perennemente in bilico sul capoccione. È un esorcista
provetto e intima al demonio di abbandonare il suo posseduto
parlandogli al cellulare. No, non è un nuovo film di Alex De La Iglesia, o una avventura
di Dylan Dog, ma un singolare documentario
realizzato da Federica Di Giacomo.
La regista ha costruito con grande
misura e senso della narrazione un film sorprendente, seguendo, con
un grande lavoro di ricerca, la vita quotidiana di Padre Cataldo e
di un colorito manipolo di guerriglieri del bene, in perenne lotta
con il maligno che si annida fetente nel profondo delle viscere di
una dolente popolazione della Sicilia di oggi, che mai avremmo
immaginato esistere.
Storie estreme di gente
comune: il punk maledetto che sputa, inveisce e striscia come un
ragno, la studentessa modello che viene traviata dal suo ospite
maligno e sorvegliata a vista dai genitori disperati, la donna
dalla vita distrutta per l’emergere continuo di una doppia
personalità malvagia che le impedisce di condurre un esistenza
normale. Tante piccole vicende di persone afflitte che ricorrono
come ultima spiaggia alla religione, al supporto di uomini di fede,
in grado con strambi quanto grotteschi rituali di tenere a bada
problemi di natura psichica, che medici e specialisti hanno
rinunciato a curare.
In tutto il film si avverte una
grande sofferenza, uno stato di disagio interiore e uno smarrimento
di persone semplici che non hanno più nulla a cui potersi
appigliare. E cinicamente si sorride, non ci si capacita di come
possa esistere un sottobosco di siffatta ingenuità, che non esita a
portare ad accusare il maligno e a dichiarare di essere posseduti.
A tratti sembra quasi di vedere i vecchi personaggi di
Cinico TV di Ciprì e Maresco, ma sono persone
vere, i nostri vicini di casa, individui che tutti i giorni
incontriamo sulla nostra strada.
Liberami è
consigliato a chi vorrebbe scacciare ogni male con una app
gratuita
La chiesa di Padre Cataldo è
perennemente stracolma di persone provenienti da ogni parte della
Sicilia, ognuna carica dei propri problemi, delle proprie paure, di
ansie incontenibili. C’è chi chiede l’intervento dell’esorcista per
riuscire a farsi pagare uno stipendio arretrato, o per risolvere
problemi di cuore. Ma c’è anche chi realmente combatte con una
malvagia forza interiore.
Federica Di
Giacomo sostiene che “l’esorcista è un nuovo guaritore,
spesso l’ultima spiaggia dopo una via crucis di maghi, psichiatri e
rimedi alternativi, metafora di una società in cui l’importante è
trovare una cura, rapida e risolutoria. Anche a costo di
consegnarsi a qualcuno che ci chiama “Satana”.” Dice di aver
scelto di raccontare questa storia dal punto di vista di chi
la vive ogni giorno. “ I cosiddetti “posseduti” sono persone comuni
che si avvicinano alla Chiesa in un momento critico della loro
vita. La loro esperienza si emancipa, quindi, dall’immaginario
horror e acquista una complessità in cui c’è posto anche per
l’ironia”.
Liberami è
consigliato a chi vorrebbe scacciare ogni male con una app per
tablet o smartphone, magari gratuita.
Il canale Youtube della 01Distribution ha diffuso il primo trailer di
In guerra e in amore, il nuovo film da
regista di Pif (Pierfrancesco
Diliberto), che torna sul grande schermo dopo il
travolgente successo de La mafia uccide solo
d’estate.
In guerra per
amore in preapertura per la Festa del Cinema di Roma
2016
Di seguito il video:
Di seguito la trama del film: 1943.
Mentre il mondo è nel pieno della seconda guerra mondiale, Arturo
vive la sua travagliata storia d’amore con Flora. I due si amano,
ma lei è la promessa sposa del figlio di un importante boss di
New-York. Per poterla sposare, il nostro protagonista deve ottenere
il sì del padre della sua amata che vive in un paesino siciliano.
Arturo, che è un giovane squattrinato, ha un solo modo per
raggiungere l’isola: arruolarsi nell’esercito americano che sta
preparando lo sbarco in Sicilia, l’evento che cambierà per sempre
la storia della Sicilia, dell’Italia e della Mafia.
In guerra per
amore sarà presentato in preapertura il 12 ottobre
alla Festa del Cinema di Roma 2016 e uscirà nei cinema giovedì 27
ottobre.
Protagonisti del film, al fianco di Pif che è anche il
regista, ci sono Miriam Leone, Andrea Di Stefano e
Stella Egitto.
Dopo un’intensa ricerca, ecco un
nuovo ingresso nel casto di
Alita Battle Angel,
film basato sul manga degli anni ’90 di Yukito Kishiro. Si
tratta di Keean Johnson, meglio conosciuto per il suo lavoro
nella serie Nashville, della ABC.
In
AlitaBattle Angel, lo
scienziato Dr. Ido recupera una cyborg femmina, Alita, da una
discarica del 26esimo secolo. Diventato un surrogato di padre per
Alita, Ido scopre che lei è una sorta di Angelo della Morte che
potrebbe rompere il cerchio di morte e distruzione nel quale ruota
questo mondo post-apocalittico, devastato 300 anni prima da una
terribile guerra mondiale…
La protagonista del film sarà
interpretata da Rosa Salazar (The
Divergent Series,Maze
Runner).Nel cast ci sono anche Christoph
Waltz, Jackie Earle Haley e Ed
Skrein.
Alita che verrà distribuito dalla 20th Century
Fox, sarà diretto da Robert
Rodriguez (Sin City, Grindhouse Planet
Terror, Machete) e prodotto da James
Cameron. Al momento non sappiamo quando inizieranno le
riprese. Il film uscirà nelle sale americane il 20 luglio 2018.
Grande successo al botteghino
per Miss Peregrine, il nuovo film
diretto da Tim Burton con protagonista Eva
Green. La pellicola si è infatti piazzata al primo posto
al box office questo venerdì, e sembra destinato e vincere la
battaglia nel suo weekend di apertura. Il film è infatti stato
distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire
dal 30 settembre.
Miss Peregrine ha guadagnato
una cifra stimata di 9 milioni di dollari il venerdì, tra cui 1,2
milioni già nell’anteprima del giovedì notte. Il film è sulla
buona strada per guadagnare nel fine settimana di apertura intorno
ai 26 milioni di dollari.
La casa per bambini
speciali di Miss Peregrine: iltrailer italiano
Il sedicenne Jacob Portman
(Asa Butterfield) e suo nonno Abraham sono gli
unici sopravvissuti alla tragedia che ha distrutto la lora famiglia
ebrea polacca. Il nonno è tormentato dagli incubi e Jacob decide di
indagare. La sua ricerca lo porta a scoprire il segreto racchiuso
tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato
rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all’orrore
della Seconda guerra mondiale. Soltanto in quelle stanze
abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e
dei detriti di vite lontane, Jacob può realmente stabilire se i
ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero,
erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni o se,
invece, erano la realtà. La casa di Miss Peregrine (Eva
Green) accoglieva bambini speciali, dotati di poteri
straordinari. Forse sono ancora vivi.
Il regista Tim
Burton ha descritto il personaggio diEva
Green, Miss Peregrine come “una spaventosa Mary
Poppins“, la donna che protegge i bambini speciali ed è capace
di trasformarsi in uccello.
Nel cast del film figurano, oltre ad
Eva Green eAsa Butterfield,
Chris O’Dowd, Ella Purnell,Judi
Dench, Samuel L. Jackson e
Terence Stamp. La sceneggiatura è curata da
Jane Goldman. La pellicola sarà prodotta
da Chernin Entertainment e distribuita da 20th Century Fox.
L’uscita del film è prevista per il 30 settembre 2016 negli
USA.
Angelina Jolie
dovrebbe interpretare l’Air Force Major Mary Jennings Hegar,
nel biopic Shoot Like a Girl.
Secondo The Hollywood Reporter,
l’attrice sarebbe infatti in serrate trattative per la
pellicola, adattamento per il grande schermo del prossimo
libro di memorie di Mary Jennings Hegar. Il libro dovrebbe
essere pubblicato la prossima primavera, con il
titolo Shoot Like a Girl: One Woman’s Dramatic Fight in
Afghanistan and on the Home Front.
Il 29 giugno 2009 il maggiore
Hegar è stata abbattuta durante una missione alla sua terza
volta in Afghanistan. Nonostante fosse stata ferita,
ha combattuto il nemico e salvato la vita del suo equipaggio e dei
loro pazienti. Presto si è trovata ad affrontare una nuova
battaglia: dare alle donne che servono in prima linea il credito
che meritano.
Dopo essere entrata nell’US Air
Force, MJ Hegar è stata selezionata per l’addestramento dei piloti
dalla Air National Guard. Tra i migliori della sua classe,
ha poi servito tre volte in Afghanistan, volando per
missioni di combattimento, di ricerca e salvataggio,
culminate in un difficile tentativo di salvataggio che le
ha fatto guadagnare il Purple Heart e la Distinguished Flying
Cross al Valore.
Ma è stato sul suolo americano che
avrebbe Hegar intraprendere la sua più grande sfida, cercando di
far riconoscere al meglio il ruolo delle donne nell’esercito.
Shoot Like a
Girl prenderà vita da una sceneggiatura adattata da
Frank Baldwin.
Quando si parla di cinecomic non si
può fare a meno di pensare immediatamente a Marvel e Dc Comics e alla loro
rivalità, che dal campo del fumetto si è spostata al cinema.
Samuel L. Jackson è
attualmente impegnato nel press tour dell’ultimo film di
Tim Burton, Miss Peregrine’s Home for
Peculiar Children. All’attore, che interpreta Nick
Fury nell’universo Marvel, è stato chiesto circa lo
scontro tra le due fanbase, che battagliano online. “Il
successo genera disprezzo”, ha risposto Jackson.
Quando gli è stato chiesto il motivo
per cui questo scontro è così acceso e non ci siano probabilità
perchè le due fanbase vadano d’accordo, Jackson ha lanciato una
sottile stoccata alla concorrenza.
Non è una
domanda che si chiedono le persone alla DC? (Ride) La gente della
Marvel no, non credo che le persone
alla Marvel si facciano questa
domanda.
L’intervistatore ha oltretutto
manifestato a Jackson il suo amore per Man of Steel.
L’attore ha risposto:
Speriamo che
Wonder Woman sarà altrettanto grande, sai,
perché un mio amico la allena, quindi spero che sia un buon
film. Sai, penso che ci sia spazio per tutti di esistere qui,
e il fatto che qualcosa non stia funzionando o non funzioni, o che
la gente voglia una cosa specifica, voglio dire
questo è ciò che rende i film dei film e ciò che rende il
pubblico un pubblico. Quindi speriamo che realizzeranno uno di
quei film uno di questi giorni e che sarà grande come un film
Marvel.
Come ricordato da Samuel L.
Jackson, Gal Gadot ha fatto il suo
esordio nei panni di Wonder Woman in Batman v Superman Dawn of
Justice di Zack Snyder, al
fianco di Ben
Affleck e Henry Cavill. Oraè
pronta per un film stand-alone.
Trama: “Prima di
diventare l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana,
principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera
invincibile. Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un
pilota americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive
e annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno,
Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia.
Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere
fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri
andando incontro al suo vero destino”.
Il film è prodotto
da Charles Roven, Zack
Snyder e Deborah Snyder,
con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller,
Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca
Roven come executive producers.
Vi ricordiamo che il film è diretto
da Patty
Jenkinse vedrà protagonista Gal
Gadotaffiancata da Chris
Pine, Connie Nielsen, Robin
Wright, David Thewlis, Danny Huston, Elena Anaya, Ewen
Bremner e Saïd Taghmaoui. Il
film arriverà al cinema il 23 giugno 2017.
Walt Disney Pictures ha pubblicato
il nuovo trailer italiano di Oceania
(Moana), il classico dello studio che
vedremo alla fine di quest’anno al cinema. La pellicola è diretta
da Ron Clements e John Musker,
registi de La
Sirenetta e Aladdin. Ve
lo mostriamo.
Oceania
uscirà a Natale in Italia. La sceneggiatura porterà la firma degli
stessi registi in collaborazione con Jared Bush, Pamela
Ribon e Taika Waititi.
Trama: Vaiana è una teenager vivace
che decide di partire in barca per una missione rischiosa,
intenzionata a onorare il destino mai compiuto dei suoi antenati.
Incontrerà il semidio Maui (Dwayne Johnson) e,
insieme a lui, attaverserà l’Oceano Pacifico in un viaggio ricco
d’azione.
Nel cast vocale originale del film
ci sono l’esordiente di 14 anni Auli’i
Cravalho, che doppierà la protagonista Vaiana,
Dwayne Johnson e Phillipa Soo,
cantante e attrice statunitense.
20th Century Fox ha annunciato oggi
che il regista Matt Reeves, il produttore
Dylan Clark e Andy Serkis
porteranno, all’evento speciale del Comic Con, un dietro le
quinte esclusivo di War for the Planet of the
Apes.
I tre approfondiranno il rapporto
unico tra performance capture, recitazione e regia. I fan verranno
trasportati dietro le quinte e avranno uno sguardo esclusivo
sul processo di lavorazione del film. Oltretutto potranno,
ovviamente, dare un occhio ai primi filmati mai visti
dell’attesa pellicola.
L’evento si terrà il Giovedi, 6
ottobre, 8:30-21:30 al Teatro Regal E-Walk a 247 West 42nd
Street
Dopo L’alba del pianeta
delle scimmie del 2011 e il sequel Apes
Revolution – Il pianeta delle scimmie (2014), arriva
quindi un nuovo titolo a completare questa trilogia di prequel, dal
titolo War for the Planet of the Apes.
Via Screen
Rant, abbiamo oggi la prima sinossi del film che avrà
come protagonista umano Woody Harrelson.
Ecco la sinossi:
In War for the Planet of
the Apes, il terzo capitolo del franchise di blockbuster
acclamato dal pubblico, Caesar e le sue scimmie sono forzati a
intraprendere un conflitto mortale contro un’armata di uomini
guidati dal Colonnello, una persona senza scrupoli. Dopo che le
scimmie hanno affrontato terribili perdite, Caesar combatte con il
suo istinto più oscuro e intraprende la sua solitaria e mitica
impresa per vendicare la sua specie. Quando il suo viaggio lo porta
faccia a faccia con il Colonnello, i due sono costretti a
combattersi in una battaglia epica che determinerà il fato di
entrambe la specie e il futuro del pianeta.
Woody Harrelsonvillain in
War of the Planet of the Apes
Trattandosi di un sequel, dovremmo
già sapere quale sarà l’esito della battaglia, ma chiaramente sarà
interessante vedere in che termini si sceglierà di raccontare
questa guerra primordiale.
Confermati nella produzione, per
ora, ci sono il regista Matt Reeves e i
protagonisti,Andy Serkis nei panni di Caesar e
Woody Harrelson in quelli del Colonnello.
Dopo le linee speciali dedicate a
Il Piccolo Principe e a
Star
Wars, la Moleskine ha realizzato una magnifica
linea di agende e taccuini Limited Edition a tema supereroistico,
con dei pezzi dedicati a Batman
v Superman e agli
Avengers, così da accontentare tutti gli
appassionati di cinecomics.
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Per acquistare le agende potete
consultare il sito ufficiale Moleskine.
Quando si parla di caparbietà,
Terry Gilliam può essere un esempio
per molti. Da oltre 20 anni il regista di
Brazil sta infatti cercando di portare a
compimento il suo The Man Who Killed Don
Quixote, progetto molto ambizioso e costoso, e
sembrava davvero essere riuscito a trovare i fondi necessari e a
far partire la macchina produttiva questo settembre. Tuttavia, al
primo ottobre 2016, arriva la conferma, tramite lo stesso Gilliam,
che The Man Who Killed Don Quixote è stato ancora
rimandato di qualche tempo. Ecco cosa ha dichiarato il regista:
Avrei dovuto cominciare a girare
questo lunedì, ma tutto viene leggermente rimandato. Avevo questo
produttore, un tizio portoghese che aveva assicurato che avrebbe
avuto tutti i soldi in tempo. Ma qualche settimana fa ha ammesso
che non aveva il budget necessario. Ma stiamo ancora lavorando
perché il film non è morto. Morirò prima io di questo
film!
Sperando che il regista si sbagli e
che riesca a completare il film prima di lasciarci (non che ce ne
siano avvisaglie, Gilliam è in perfetta e smagliante forma), vi
ricordiamo che il film avrà per protagonisti Adam
Driver e Michael Palin a cui si
unisce l’affascinante Olga Kurylenko.
The Man Who Killed Don
Quixote: le location da sogno del film di Terry Gilliam –
foto
Il progetto, in cantiere da quasi 20
anni, ha avuto una storia alquanto burrascosa ma adesso è
intervenuto Paulo Branco, già produttore di
Cosmopolis, a finanziare il film. È dal
1998 che Gilliam tenta di realizzare questa idea e adesso sembra la
volta buona. Le riprese dovevano cominciare a settembre in Spagna e
Portogallo e la Alfama Films di Blanco e le spagnole Tornasol
Films e Leopardo Films dovrebbero comunque fornire un budget di
18.2 milioni di dollari.
La serie televisiva targata
Marvel,Luke
Cage, ha finalmente debuttato su Netflix
e, in attesa di scoprire cosa ne pensate, vi segnaliamo di seguito
i 15 superpoteri che non sapevate fossero tra le facoltà di questo
misterioso eroe metropolitano. Conosciamo tutti i pro e i contro di
essere Daredevil, e abbiamo imparato a
conoscere Jessica Jones, ma Luke
Cage rimane un personaggio poco conosciuto.
Quindi, senza ulteriore indugio,
ecco i 15 superpoteri di Luke Cage che non sapevamo avesse:
15. Può saltare per lunghe
distanze
Oltre ad avere una
forza sovrumana, Luke è dotato di un salto davvero molto lungo, e
questa capacità lo ha salvato più volte nel corso delle sue storie
a fumetti.
14. La sua pelle è
piombo
In seguito alla sua
sfortunata esperienza, Luke ha sviluppato una pelle incredibilmente
resistente ed è letteralmente piombo imperforabile.
13. Rigenerazione
cellulare
Avere una pelle di
piombo lo rende indistruttibili ma come per ogni supereroe che si
rispetti arriva sempre il peggio. Ebbene Luke Cage
non ha paura di affrontarlo perché le sue cellule hanno il potere
di rigenerarsi.
12. Ha la capacità di
sopravvivere ad attacchi biologici
Considerato che
il suo debutto è datato 1972, in piena Guerra Fredda, uno dei primi
super poteri di cui è stato dotato è la capacità di sopravvivere ad
armi biologiche.
11. Velocità di recuperare
le forze
Come ogni
supererei che si rispetti di questi tempi, avere la capacità di
recuperare in tempo super è un super vantaggio.
10. Capacità atletiche e di
lotta
Essere super forti spesso non basta, e saper lottare è
qualcosa di estremamente diverso. Luke
Cage è imbattibile non solo per la forza ma
soprattutto perché è un ottimo lottatore e possiede un’ottima
tecnica.
9. La sua SUPER giacca
Anche se non ha molto
senso considerato che possiede una super pelle, Luke
Cage possiede anche una super giacca. Tuttavia non
sappiamo se la vedremo nella nuova serie Netflix.
8. Pugno SUPER perforante
Non c’è
nulla che possa resistere al pungo super-perforante di Luke
Cage: l’acciaio, le pareti delle prigioni. Il suo pugno è
capace di oltrepassare e distruggere ogni cosa.
7. Non può essere tagliato
Ovviamente la pelle di Luke
Cage non può essere nemmeno scalfita da un coltello e da
una qualsiasi altra lama affilata. In pratica è
indistruttibile.
6. Può resistere al fuoco e
ad alte temperature
Nemmeno il fuoco può
scalfire o bruciare la pelle di Luke Cage.
5. Conosce la legge quasi
quanto Matt Murdock
Tutti sanno che
Matt Murdock (Daredevil) è un ottimo avvocato ma
nessuno sa che anche Luke Cage conosce molto bene
la legge, da autodidatta. Dunque non è soltanto molto forte.
4. Conosce molte lingue
Oltre ad essere
un profondo conosciuto della legge è anche molto bravo a parlare
lingue diverse. Infatti, una cosa che lo distingue rispetto ad
altri eroi è proprio questa sua sete di conoscenza che lo ha
portato a imparare tantissimo da autodidatta.
3. Una volontà sovrumana
Molti considerano
superpoteri solo abilità fisiche ma non tutti sanno che
Luke Cage possiede anche una supervolontà che gli
ha consentito di andare avanti anche dopo anni di prigione e dopo
la morte della sua amata. La supervolontà di essere un uomo
migliore che lo ha portato anche a unirsi ai Vendicatori in nome
della giustizia.
2. Possiede una velocità
sovrumana
Oltre alla super forza
e alla capacità di saltare su lunghe distanze, Luke
Cage possiede anche la super velocità. Infatti è più
veloce di qualsiasi altro uomo a Harlem.
1. Si allena per 24 ore di fila
Luke Cage
non è come noi poveri umani normodotati che dopo due ore di
esercizio fisico sentiamo la necessità di riposare. Infatti spesso
si allena anche per 24 ore di fila senza spillare neanche una
goccia di suore.
Noi abbiamo già iniziato a guardare
la serie Luke Cage, e voi?