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Inception: la trama del film di Christopher Nolan

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Inception: la trama del film di Christopher Nolan

Dopo mesi di curiosità da parte dei fedelissimi, e dopo un ostinato e religioso silenzio in merito al suo attuale progetto, finalmente Christopher Nolan rivela la trama di Inception, che promette già di essere un altro viaggio allucinante e allucinato nei meandri delle possibilità cinematografiche e un trip (mai come in questo caso) mentale per lo spettatore.

Ecco quindi la sinossi ufficiale del film Inception:

Don Cobb (Leonardo DiCaprio) è un abilissimo ladro, il migliore in assoluto nella pericolosa arte dell’estrazione, il furto di preziosi segreti dal profondo del subconscio durante i sogni, quando la mente è maggiormente vulnerabile. La rara abilità di Cobb lo ha reso un ambito attore in questo nuovo ingannevole mondo di spionaggio industriale, ma lo ha anche reso un fuggitivo internazionale costandogli la perdita di tutto ciò che ha amato. Ora a Cobb viene offerta una chance di redenzione.

Un ultimo lavoro gli può ridare indietro la sua vita ma solo se riuscirà a realizzare l’impossibile – l’inception. Invece del furto perfetto, Cobb e il suo team di specialisti devono compiere l’esatto contrario: il loro obiettivo non è quello di rubare un’idea ma di impiantarne una. Se hanno successo, potrebbe essere il crimine perfetto.

Ma nessun piano accurato e nessuna competenza possono metterli in guardia dal pericoloso nemico che sembra predirre ogni loro mossa. Un nemico che solo Cobb può aver visto arrivare. Quest’estate, la mente sarà la scena del crimine.

Mentre il mistero sarà svelato negli USA già a luglio, in Italia dovremo aspettare settembre per poter affluire numerosissimi al cinema e ammirare l’ultima fatica del regista de Il Cavaliere Oscuro.

Inception: il backstage per gli Oscar 2011

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La Warner Bros. lancia Christopher Nolan ed il suo Inception agli Oscar, e così ha organizzato degli screening per l’Academy: ecco un backstage “for your consideration” realizzato appositamente per promuovere il film…

La Warner Bros. punta a ottenere diverse nomination all’Oscar per Inception quest’anno, inclusa quella di miglior film e miglior regista. Per aumentare l’attenzione attorno al film che in realtà non avrebbe nemmeno il bisogno di tutto ciò se non fosse che negli states hanno la memoria corta, ha organizzato diversi screening per i membri dell’Academy a partire dal 31 dicembre, promuovendo l’evento con numerose inserzioni sui vari magazine trade e con un interessante video dietro le quinte, che mostra numerosi spezzoni di backstage con un inizio e una fine inediti.

Inception: 4 nuovi spot!!

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Christopher Nolan-interstellar-

Sono usciti quattro nuovi spot di Inception, l’atteso kolossal di Christopher Nolan

Inception: 4 nuovi spot!!

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Inception: 4 nuovi spot!!

Sono usciti quattro nuovi spot di Inception, l’atteso kolossal di Christopher Nolan




 

Inception: 10 cose da sapere sul film di Christopher Nolan

Inception: 10 cose da sapere sul film di Christopher Nolan

Il regista Christopher Nolan è oggi uno dei pochi registi impegnato nella realizzazione di veri e propri blockbuster d’autore, film tecnicamente e narrativamente ambiziosi attraverso cui porta avanti i suoi maggiori interessi tematici. Titoli come Il cavaliere oscuro, Interstellar o il recente Oppenheimer sono solo alcuni esempi di una filmografia costruita su opere tanto complesse quanto apprezzate. Uno dei film più amati di Nolan rimane però Inception (qui la recensione), uscito nel 2010, con cui Nolan esplora la malleabilità del tempo e il mondo onirico, dando vita ad un’opera ancora oggi oggetto di riflessioni e discussioni.

Ecco 10 cose da sapere su Inception!

La trama di Inception

1. Il film si muove tra sogno e realtà. Protagonista del film è Dominic Cobb, esperto nella tecnica dell’estrazione, che consiste nell’infiltrarsi nella vulnerabile mente di chi dorme per rubare informazioni preziose. Il magnate giapponese Saito assolda Cobb per fare però l’opposto, ovvero innestare nella mente del suo rivale in affari l’idea di disgregare il suo impero economico. Per Cobb è un’occasione irripetibile, poiché Saito gli offrirà in cambio l’opportunità di poter tornare dai suoi figli negli Stati Uniti, da dove è fuggito perché accusato dell’omicidio della moglie Mal. L’operazione, tuttavia, si rivelerà più rischiosa di quanto si potrebbe immaginare.

Le origini di Inception

2. L’idea per il film è nata circa dieci anni prima della sua realizzazione. Le origini di Inception sono da ritrovarsi nei primi anni Duemila, quando dopo aver lavorato a Memento Nolan si interessò sempre più ai sogni e al loro funzionamento. Ci sono voluti anni di studi e ragionamenti prima che il regista arrivasse alla versione definitiva della sceneggiatura, la quale aveva a questo punto assunto la forma di un film d’azione ambientato però in una dimensione mentale, che sfugge alle logiche della realtà. Il risultato è un film con cui Nolan stabilisce nuove vette nella sua ambizione di fornire grande intrattenimento misto a profonde riflessioni su temi che riguardano l’intera umanità.

Inception cast
Leonardo DiCaprio, Tom Berenger, Joseph Gordon-Levitt, Tom Hardy, Cillian Murphy, Elliot Page e Ken Watanabe in Inception. Foto di Stephen Vaughan – © 2010 Warner Bros. Entertainment, Inc.

Il cast del film, da Leonardo DiCaprio a Cillian Murphy

3. Leonardo DiCaprio ha contribuito alla sceneggiatura. Inception è noto per il suo cast composto da grandi stelle del cinema e capitanato da Leonardo DiCaprio nei panni di Dominic Cobb. L’attore si è preparato al ruolo studiando i sogni e le loro regole, così da poter risultare più credibile nella sua interpretazione. Ha infatti trascorso mesi insieme a Nolan a lavorare sulla sceneggiatura. Nolan ha dichiarato: “Ha dato dei contributi straordinari alla sceneggiatura e mi ha sfidato a renderla chiara pur seguendo la sua logica interna, rimanendo fedele all’essenza dei personaggi e alle regole che avevamo stabilito“.

4. È stato uno dei suoi primi ruoli “da adulta” per Elliot Page. In Inception, accanto a Leonardo DiCaprio, recita anche Elliot Page (precedentemente noto come Ellen Page) nel ruolo di Arianna, la giovane architetto a cui è affidato il ruolo di progettare gli scenari onirici. Nonostante all’epoca delle riprese l’attore avesse ormai 23 anni, quello di Arianna è stato uno dei primi personaggi adulti interpretati. Prima di esso, infatti, aveva interpretato quasi sempre ruoli di adolescenti, anche per via del suo viso che gli permetteva di dimostrare diversi anni in meno a quelli effettivamente posseduti.

5. Cillian Murphy ha continuato a recitare con il volto coperto. In Inception si ritrova anche Cillian Murphy, attore feticcio di Nolan, che interpreta qui Robert Michael Fischer, l’uomo nella cui mente deve introdursi Cobb. Dopo Batman Begins e Il cavaliere oscuro (dove indossa la maschera di Spaventapasseri) è questo il terzo film di Nolan in cinque anni in cui il personaggio di Murphy trascorre una parte significativa del tempo sullo schermo con un sacchetto di tela in testa. In seguito, Murphy ha ricevuto un trattamento simile anche in Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012), estendendo la cosa a sette anni.

Inception Leonardo DiCaprio Cillian Murphy
Leonardo DiCaprio e Cillian Murphy Inception. Foto di Stephen Vaughan – © 2010 Warner Bros. Entertainment, Inc.

6. Sono presenti diversi altri noti attori nel cast. Nel film, nel ruolo del braccio destro di Cobb, Arthur, vi è Joseph Gordon-Levitt, il quale ha eseguito personalmente la maggior parte delle acrobazie previste per il suo personaggio. L’attore Tom Hardy interpreta il falsario Eames, mentre Dileep Rao è l’anestesista Yusuf. L’attore Ken Watanabe ricopre invece il ruolo di Mr. Saito. Completano il cast Marion Cotillard nel ruolo di Mal, la defunta moglie di Cobb, e Michael Caine nel ruolo di Miles, suocero e mentore di Cobb.

La trottola di Inception

7. Il significato della trottola di Cobb. Nel film Inception, la trottola ha un significato molto importante, essa rappresenta il totem di Cobb, che egli utilizza per distinguere se si trova in un sogno o nella realtà. Quando questa viene fatta girare, continua a ruotare all’infinito nel sogno, ma si ferma nella realtà. Questa peculiarità è ciò che permette a Cobb di capire in quale dimensione si trova. Durante il film, la trottola diventa dunque un simbolo ricorrente che rappresenta la lotta di Cobb per distinguere dove si trovi ma allo stesso tempo diventa rappresentazione della sua ricerca della verità e della sua instabilità mentale ed emotiva.

I premi vinti da Inception

8. Ha vinto numerosi premi. Acclamato dalla critica e dal pubblico, Inception ha guadagnato ben 836 milioni di dollari in tutto il mondo, vincendo poi numerosi premi in occasioni come Satellite Awards, Saturn Awards, MTV Movie Awards, BAFTA Awards e Golden Globe. In particolare, però, si ricordano i quattro premi Oscar vinti dal film: Miglior fotografia, Migliori effetti speciali, Miglior sonoro, Miglior montaggio sonoro. Inception era candidato anche come Miglior film, Miglior sceneggiatura originale, Miglior scenografia e Miglior colonna sonora, ma non ha poi vinto in tali categorie.

Inception trottola
Leonardo DiCaprio in Inception. Foto di Stephen Vaughan – © 2010 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved

Il finale di Inception

9. Il finale è uno dei più ambigui di sempre. Chi ha già visto Inception sa che il finale rimane volutamente ambiguo riguardo il destino di Cobb. Il film si conclude prima che la trottola che egli fa girare nell’ultima scena possa chiarire se la sua riunione con i figli sia reale o solo un sogno. Nolan ha sempre ribadito che non ha senso interrogarsi sul finale e che ognuno può conferirgli il valore che preferisce. Se si vuole approfondire meglio l’argomento, però, ecco la nostra spiegazione del finale di Inception.

Il trailer di Inception e dove vedere il film in streaming e in TV

10. È possibile fruire di Inception grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple Tv+, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 giugno alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

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Inception premiato per gli effetti visivi

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Continua la stagione dei premi e continuano anche le decisioni , più o meno discusse , delle varie giurie. E’ ora il turno dei Visual Effects Society Awards , per i quali il film maggiormente premiato portando a casa quattro premi tra cui il principale, quello per il miglior film basato sugli effetti digitali, è stato l’Inception di Christopher Nolan.

Per l’animazione vince il delizioso Dragon Trainer con tre riconoscimenti. La cerimonia si è svolta al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles. Come in molti casi, questi premi sono significativi anche per gli Oscar, se si pensa che dal 2002, data della prima edizione, ogni anno, con sole due eccezioni, il vincitore del premio principale si è poi portato a casa la statuetta.

Fonte: comingsoon

Inception on Elm Street: mash up tra Nolan e Craven

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Inception on Elm Street: mash up tra Nolan e Craven

Pablo Fernández Eyre ha realizzato un magnifico video in cui si accosta lo straordinario lavoro del maestro Wes Craven, scomparso da poco, con quello di un suo collega, più giovane e forse meno illustre, ma sicuramente importante nel panorama cinematografico moderno, Christopher Nolan.

Ecco Inception on Elm Street, in cui si fondono Inception e Nightmare on Elm Street.

Fonte: IndieWire

Inception finale: Christopher Nolan svela il significato a Princeton?

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Come tradizione nelle Università americane una personalità di spicco tiene un discorso di commiato ai laureati e il regista Christopher Nolan è stato ospite all’Università di Princeton dove ha parlato ai neo laureati. Come era prevedibile il regista si è soffermato su alcuni temi a lui molto cari come il sogno e la mente. Ebbene questa è stata un’occasione anche di fare alcuni riferimenti al finale enigmatico di Inception:

Parlando di tradizione ha debuttato su: “Solitamente in queste occasioni si fa un gran parlare del dover inseguire i propri sogni, ma io non voglio puntare su quest’aspetto, perché non ci credo. Io voglio che voi inseguiate la vostra realtà. Di questi tempi è chiaro che la  realtà è vista come un cugino povero dei sogni. Io voglio che voi vi rendiate conto che i nostri sogni, le astrazioni con cui ci divertiamo e di cui ci circondiamo sono dei sottoinsiemi della realtà.”

Finale Inception

Inception finalePoi a sorpresa parla di Inception: “Il modo in cui il film finisce, il momento in cui il personaggio di Leonardo DiCaprio, Cobb, si riunisce ai suoi bambini, corrisponde alla sua realtà soggettiva. Non se ne preoccupa più, e questo porta a un assunto: forse tutti i livelli di realtà sono validi. La macchina da presa si sposta sulla trottola che gira e prima che si fermi lo schermo va al nero».

Poi ha chiuso scherzando con una battuta sul suo essere molto schivo: “Prima che il film finisca di solito scappo dal retro perché le persone vogliono catturarmiQuel punto interessa tantissimo gli spettatori in termini assoluti: anche se mentre guardo il film so che è finzione e quindi una sorta di realtà virtuale. Ma la domanda se la scena finale sia un sogno o sia vera è la domanda che mi è stata posta più che su qualsiasi altro film io abbia fatto. È la cosa che mi si chiede di più e che interessa di più perché riguarda la realtà. È la realtà quello che conta.”

Vi ricordiamo che Inception è il film di successo diretto da Chrstipher Nolan e uscito al cinema nel 2010. Il film vede protagonista un cast d’eccezione composto da  Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Ellen Page, Marion Cotillard e Cillian Murphy. La pellicola ha vinto 4 premi Oscar. 

Inception e L’ultimo dominatore dell’aria: Dite la vostra!

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Forse il più interessante week della nuova stagione italiana volge al termine, con due titoli certamente che molti di voi aspettavano da lungo tempo: l’attesissimo Inception e il kolossal di M. Night Shyamalan L’Ultimo Dominatore dell’Aria. Li avete visti? Diteci cosa ne pensate!

Inception e gli altri: quando il film necessita di una seconda visione

Rispetto al passato, oggi il pubblico sa cosa aspettarsi bene o male da un film. E così Hollywood e l’industria cinematografica devono impegnarsi ancora di più per offrire qualcosa che sia davvero in grado di colpire l’attenzione dello spettatore, magari lasciandolo turbato alla fine della visione, con più domande che risposte. In genere, un film palesa fin da subito quali sono i suoi intenti narrativi, quali siano le motivazioni dei personaggi e dove la trama voglia andare a parare. Ovviamente, ci sono le dovute eccezioni. Molti film, infatti, oltre ad affascinare il pubblico, risultato particolarmente intricati, riempiendo le menti dello spettatore di teorie, ipotesi e speculazioni. Screen Rant ha raccolto 15 celebri pellicole che meritano almeno una seconda visione per essere comprese appieno:

Akira

Molti anime giapponesi sono carichi di simbolismi e molti di essi richiedono ripetute visioni per poterli apprezzare appieno. Il più famoso di questo gruppo è senza dubbio il famosissimo Akira, che ha influenzato tutti, da James Cameron alle sorelle Wachowski. Basato sul manga omonimo, racconta la storia di un giovane membro di una banda di motociclisti che vive in una Tokyo futuristica e distopica che improvvisamente sviluppa spaventosi poteri psichici e telecinetici.

Una prima visione di Akira lascerà la maggior parte degli spettatori sbalorditi. Solo attraverso le ripetute visioni, gli strati narrativi iniziano a districarsi abbastanza da consentire di comprendere appieno cosa sta accadendo. L’obiettivo finale è comprendere la sequenza finale e le parole “Io sono Tetsuo”, oggetto di dibattito da decenni.

Ghost in the Shell

Un altro anime giapponese che può essere paragonato ad Akira in termini di complessità è certamente Ghost in the Shell. In contrasto con lo spensierato manga originale, più orientata all’azione, l’adattamento cinematografico animato è un assoluto frullatore che mette in discussione la natura stessa di ciò che significa essere umani in un’era cibernetica.

Sebbene non manchino l’azione e le immagini mozzafiato, Ghost in the Shell preferisce scavare in profondità, concentrandosi sul cyborg Motoko Kusanagi e sul suo conflitto interiore per capire chi e cosa è veramente. In tale senso, l’adattamento live-action del 2017 che messo totalmente da parte questa profondità.  

La terra silenziosa

Questo cult prodotto in Nuova Zelanda, noti soprattutto tra i cinefili più incalliti, è salito alla ribalta negli ultimi anni grazie alla distribuzione in home video. Basato sul romanzo di Craig Harrison del 1981, La terra silenziosa racconta la storia di un uomo che crede di essere l’unico essere umano rimasto sulla Terra. Dopo aver trovato altri due sopravvissuti che, come lui, erano tutti in uno stato di angoscia al momento della scomparsa dell’umanità, decidono insieme di impedire l’attivazione di un esperimento governativo, che potrebbe essere stata la causa originale.

Il film stesso è carico di simbolismi e forse è la rappresentazione più forte e realistica di un essere umano che affronta la prospettiva che l’umanità possa svanire. La sequenza finale, tuttavia, è noto per le sue immagini strabilianti e il suo significato nascosto. Si tratta di una congettura religiosa? Di un viaggio interdimensionale? Le ripetute visioni potrebbero aiutare a dare un senso a tutto.

Blade Runner

Blade Runner: The Final CutSono in molti ormai a dare per scontato il simbolismo e l’intricata trama di Blade Runner, dal momenti che sono trascorsi ormai decenni dalla sua uscita al cinema. Per chi non avesse mai avuto la fortuna di vedere uno dei capolavori realizzati da Ridley Scott, sappiate che state per immergervi nella visione di un gran bel rompicapo.

Blade Runner è universalmente riconosciuto come uno dei film più complessi di sempre, un film che ha sempre richiesto più di una visione per permettere allo spettatore di assorbire realmente tutto ciò che ha da offrire. La sua influenza sul genere fantascientifico è indubbia, ma i suoi numerosi intrecci, i personaggi così misteriosi e il tema “È lui o non è lui” continuano a renderlo un punto fermo tra le gemme della storia del cinema.

Americani

Americani è noto soprattutto per il suo cast eclettico, composto essenzialmente da attori di serie A, performance incredibilmente affascinanti e parecchio linguaggio volgare. Racconta la storia di diversi agenti immobiliari che si trovano sotto il controllo delle autorità dopo che una serie di ambiti contatti di vendita è stata rubata dall’ufficio.

Questa è solo la punta dell’iceberg, dal momento che Americani mostra un ritratto poco lusinghiero e sporco del gioco delle vendite e dei giocatori moralmente falliti coinvolti. Deve essere guardato più volte semplicemente per poter meglio entrare nelle teste dei molteplici personaggi che compongono la storia. Per coloro che non sono avvezzi al mondo delle vendite, parte del gergo può anche creare confusione. Tuttavia, ne vale la pena anche solo per vedere l’interpretazione di Alec Baldwin. Eroe o cattivo? È difficile dirlo…

Inception

Inception, il celebre film di Christopher Nolan del 2011, ha affascinato il pubblico con la sua interpretazione unica del genere heist. Scavando a fonto nel tema e nelle implicazioni dei sogni, Inception è un film che richiede tutta l’attenzione dello spettatore per tenere davvero traccia di ciò che sta accadendo.

Ogni livello del subconscio presenta nuovi pericoli per la gang protagonista. Il finale ambiguo che lascia lo spettatore con più domande che risposta non solo necessita almeno di una seconda visione, ma la impone.

Moon

Da quando è stato rilasciato nel 2009, Moon ha ottenuto un ampio seguito e elogi universali. Realizzato con un budget esiguo di soli cinque milioni di dollari, ha dato vita ad una base lunare, un robot e una serie di altri effetti sorprendenti.

Sebbene il film abbia una struttura lineare e relativamente facile da seguire, è la grande svolta centrale del film che stravolge tutto ciò che pensavamo di sapere. Già alla seconda visione il film assume i contorni di un’esperienza completamente diversa…

Interstellar

Interstellar si differenzia dalla maggior parte degli epici film di fantascienza realizzati ad Hollywood, in quanto non è interessato alla fantasia, ma piuttosto alla realtà e alla vera scienza. Il film non tiene lo spettatore per mano, e si aspetta che il pubblico stia al passo con tutti i complessi concetti scientifici che tira in ballo.

La natura radicata della scienza che viene presentata nel film è accattivante, ma una seconda visione consente agli spettatori di concentrarsi meglio sulla storia che viene raccontata.

La donna che visse due volte

Il classico La donna che visse due volte di Hitchcock è senza dubbio uno dei suoi più grandi thriller. Per chi non lo conoscesse, la premessa è semplice: il detective Scottie viene assunto per seguire la moglie di un vecchio amico del college. Da lì la storia cambia e si trasforma, come fanno i migliori thriller.

Com’è nel classico stile del regista, il film era già in anticipo sui tempi per quanto riguarda la struttura insolita e manipolatrice, non solo nei confronti del pubblico ma anche degli stessi personaggi. Sebbene il film abbia più di 50 anni, regge ancora oggi il confronto e affascina qualsiasi tipo di spettatore.

L’uomo senza sonno

Christian Bale offre una delle più grandi interpretazioni della sua carriera. Avendo perso un sacco di peso per il ruolo, è davvero irriconoscibile nei panni di Trevor Reznik. Il film presenta molti concetti surreali e ultraterreni apparentemente contraddittori.

Trevor giustifica la sua scioccante perdita di peso come risultato del non aver dormito per molti mesi. Combinato con altri strani avvenimenti, il film diventa un vero e proprio puzzle. Il climax rivela tutto e ricontestualizza l’intero film, rendendo le visioni successive un’esperienza completamente nuova.

Pulp Fiction

Pulp Fiction, il rivoluzionario successo di Quentin Tarantino che ha definito ufficialmente la sua carriera, è stato una boccata d’aria fresca quando è uscito nel 1994. Il film presenta più protagonisti e una struttura non lineare. Questo non è evidente fin dall’inizio, ma tutto viene rivelato durante il film, portando ad un climax soddisfacente e inaspettato.

Il film ha avuto successo sia di critica che di pubblico e, sebbene sia più che probabile che tutti abbiano già visto questo grande classico, merita comunque un posto in questa lista.

Shutter Island

Shutter Island è uno dei thriller moderni più oscuri e intriganti. Le cose iniziano in modo abbastanza innocente, con due detective inviati sull’isola di Shutter per condurre un’indagine, solo per ritrovarsi bloccati lì.

Il film offre uno dei più grandi colpi di scena verso il finale, che altera completamente la storia che è stata raccontata fino al quel momento. Questo è un altro film in cui una seconda visione significa guardare un film completamente nuovo.

Se mi lasci, ti cancello

Se mi lasci, ti cancello è confusionario come le menti di Joel e Clem. È questo è – ovviamente – uno dei maggiori punti di forza del film. Tuttavia, la struttura non lineare del film non diventa subito evidente.

In modo spettacolare, il climax del film assembla perfettamente tutti i pezzi, come un puzzle che domina il tavolo della nostra sala da pranzo. Concedere al film un’altra visione è un’esperienza certamente gratificante, offrendo una comprensione più profonda dei personaggi.

Memento

Memento piega la mente come pochi film riescono a fare, cominciando dal climax del film e poi tornando alla scena precedente, fino a raggiungere l’inizio della storia. Questa struttura rivoluzionaria rende il film impossibile da capire finché tutto non è stato rivelato, rendendo le visioni successive ancora più piacevoli.

I molti segreti che il film custodisce non possono essere compresi e scoperti finché gli eventi del film non vengono esaminati con tutte le informazioni necessarie. Fondamentalmente, se hai guardato Memento solo una volta, non hai visto “davvero” Memento.

Synecdoche, New York

Synecdoche, New York è un film che probabilmente meriterebbe più di una visione, e non soltanto due. In realtà, ad una seconda visione, potrebbero sorgere ancora più domande. Il film racchiude così tanti personaggi, sottotrame, eventi della vita e dettagli idiosincratici, che richiede un’attenzione totale ad ogni singola visione.

È un film che ha davvero bisogno di essere digerito e interiorizzato più e più volte. Sebbene la natura non convenzionale del film possa scoraggiare alcuni, non c’è dubbio che ciò che impareranno grazie al film, e ciò che il film comunicherà loro, rimarrà per molto, molto tempo…

Inception e gli altri: i 10 finali più ambigui del cinema

Inception e gli altri: i 10 finali più ambigui del cinema

Un finale ambiguo è qualcosa di molto difficile da concepire per un regista e, forse, qualcosa di ancora più difficile da metabolizzare per lo spettatore. Quasi sempre, il pubblico si approccia alla visione di un film con la speranza che tutti i nodi della trama vengano sciolti prima del suo epilogo. Non sempre però accade, e molto spesso alla fine di un film ci troviamo con più domande che risposte.

Per costruire un finale aperto, bisogna essere estremamente abili, lasciare allo spettatore le giusti tasselli per arrivare ad una propria chiave di lettura, o altrimenti si correrà il rischio di deludere le sue aspettative.

Di seguito abbiamo raccolto i 10 film con i finali più ambigui della storia del cinema:

A Serious Man

A Serious Man dei Fratelli Coen, ambientato negli anni ’60, è la storia – ricca di riferimenti biblici – di un uomo ebreo la cui tranquilla vita suburbana si sgretola sotto ai suoi occhi nel giro di una settimana. Alla fine di quella settimana – che corrisponde al finale del film -, un gigantesco tornado si abbatte sulla città in cui vive.

Questo avviene subito dopo che Larry, il protagonista del film, riceve una telefonata dal suo medico, il quale gli spiega che deve urgentemente parlargli dei risultati di una sua recente radiografia al torace…

Shining

Shining di Stanley Kubrick si chiude in modo decisamente ambiguo. Jack Torrance è ormai preda della follia più bieca e tenta di uccidere sua moglie e suo figlio, che riescono a sfuggirli e a farlo perdere all’interno di un labirinto, cosa che gli provocherà una morte per congelamento. 

Prima dei titoli di coda, però, la macchina da presa si avvicina lentamente ad una fotografia scattata decenni prima dei fatti narrati nel film, in cui vediamo Jack festeggiare all’Overlook Hotel insieme ad altri ospiti. Nonostante le migliaia di analisi di appassionati cinefili e non, nessuno è mai riuscito a spiegare cosa Kubrick avesse davvero voluto dire con il finale del suo film. 

Il braccio violento della legge

Alla fine del thriller poliziesco Il braccio violento della legge di William Friedkin, termina la caccia di Jimmy Doyle nei confronti del misterioso trafficante Charnier. Quando Doyle scopre di aver sparato per errore a Mulderig, l’agente federale con cui era in servizio, lo stesso rivela a Cloudy che stava ancora dando la caccia a Charnier.

Il personaggio esce poi dall’inquadratura e lo spettatore sente un singolo colpo risuonare prima che lo schermo diventi nero. Una serie di didascalie ci informano che Charnier non venne mai catturato e che Doyle e Cloudy vennero trasferiti in un altro dipartimento. Non è mai stato chiarito cosa quello sparo abbia comportato.

Blade Runner

Rick Deckard è un replicante? Questa è la domanda che ha letteralmente torturato gli appassionati di fantascienza per circa 40 anni. Blade Runner di Ridley Scott sfrutta sapientemente tutti gli elementi tipici del noir in un film dall’ambientazione futuristica, con dove il personaggio di Rick Deckard interpretato da Harrison Ford ha il compito di scovare androidi che si sono mescolati alla società umana.

Il finale non chiarisce davvero se lo stesso Deckard sia o meno un androide. Il sequel di Denis Villeneuve, Blade Runner 2049, usciti a diversi anni di distanza dal film originale, avrebbe finalmente potuto fornire la risposta definitiva alla questione, ma ha nuovamente lasciato Deckard incerto a proposito delle sue vere origini, esattamente come lo spettatore.

Birdman

L’oscura satira messa in piedi da Alejandro G. Iñárritu in Birdman termina con Riggan Thomson che esce sul palco e si spara di fronte agli spettatori. Nell’epilogo, lo troviamo ricoverato in ospedale e perseguitato dalla stampa: la sua esibizione è stata elogiata e sua figlia Sam sembra volersi finalmente riavvicinare a lui. Si tratta di una conclusione molto simile a quelle di film come Taxi Driver e Re per una notte, dove il protagonista decide di andare incontro ad un destino nefasto per poi vedere tutti i suoi sogni diventare realtà in un finale a dir poco incredibile.

Negli ultimi minuti di Birdman, Riggan si getta dalla finestra e Sam si precipita a guardare fuori. I suoi occhi si spostano verso l’alto. Riggan ha davvero spiccato il volo? O l’intera sequenza finale è balenata davanti agli occhi di Riggan prima di morire? Quest’ultima è l’ipotesi più accreditata, anche se il film non lo chiarisce mai.

Il laureato

Il laureato è la storia di un giovane ragazzo di nome Benjamin Braddock, interpretato da Dustin Hoffman, che una volta terminato il college si trova a dover fare i conti con il suo futuro. Una fase della vita che abbiamo attraversato tutti. Il finale si collega direttamente a questo passaggio della vita del protagonista, con Benjamin che cerca di impedire alla sua ragazza, Elaine, di sposarsi e di convincerla invece a scappare con lui.

La maggior parte delle commedie sentimentali avrebbe chiuso così la storia, ma ne Il laureto le cose vanno in maniera un tantino diversa: prima che compaiano i titoli di coda, infatti, vediamo Benjamin ed Elaine salire su un autobus, diretti verso una destinazione ignota.

Inception

Probabilmente, il finale più ambiguo della storia del cinema recente. Inception di Christopher Nolan termina con Cobb (Leonardo DiCaprio) che torna a casa dai suoi figli, tutto ciò che l’uomo ha sempre desiderato dall’inizio della storia: assicurarsi di essere nel mondo reale e di non essere in preda ad un sogno prima di tornare da loro.

Sul finale, una volta a casa, Cobb fa girare il totem, ma viene distratto dai suoi due figli che può finalmente riabbracciare, prima che l’oggetto gli riveli se si tratti di un sogno oppure no. Lo spettatore vede che la parte superiore del totem sta iniziando a cedere, ma prima che l’oggetto concluda definitivamente il suo giro, lo schermo diventa nero.

Un colpo all’italiana

Dopo che una rapina pianificata al dettaglio riesce alla perfezione e la squadra si allontana con il bottino, Un colpo all’italiana termina con un enorme cliffhanger: il furgone della squadra resta bloccato sul bordo di una scogliera, barcollando dall’alto verso il basso. Il bottino pende sul retro e la squadra non è in grado di avanzare.

Prima che il film termini, il personaggio di Michael Caine afferma: “Aspettate un attimo, ragazzi, ho avuto una grande idea”. Sfortunatamente, non riusciamo a vedere quale sia quest’idea e se abbia avuto effettivamente successo.

2001: Odissea nello spazio

Il finale di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick è un autentico spettacolo visivo. Dave Bowman viene risucchiato attraverso un vuoto nelle profondità dello spazio esterno e lanciato “oltre l’infinito”. Si vedono luci lampeggianti, paesaggi surreali e colori brillanti; poi approda in una misteriosa camera da letto futuristica.

C’è un monolite in mezzo al pavimento, Dave vede una versione più vecchia di se stesso intento a cenare. Va a letto, invecchia rapidamente e poi muore, rinascendo sotto forma di feto cosmico. Un finale meraviglioso, sicuramente ambiguo, ma decisamente stimolante per lo spettatore.

Taxi Driver

Se facciamo riferimento agli eventi così come ci vengono raccontati sullo schermo, Taxi Driver sembra concludersi in maniera apparentemente felice. La sanguinosa furia di Travis Bickle nel bordello ha permesso ad Iris di tornare a casa dai suoi genitori. Una volta ripresosi dalle sue ferite, invece di essere condannato, Travis viene celebrato come un eroe metropolitano; persino Betsy sembra voler ritornare sui suoi passi.

In realtà, non è assolutamente ciò che è accaduto. Il finale è così assurdamente idealizzato – e anche ottimista, in contrasto con il tono del resto del film – che quasi sicuramente si tratta di un allucinazione partorita dalla mentre di un delirante Travis in punto di morte.

Fonte: ScreenRant

Inception di Christopher Nolan in 8 Bit

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CineFix continua a sfornare delle vere chicche per gli amanti del cinema e oggi arriva la versione in 8 Bit del  film Inception di Christopher Nolan con tanto di adattamento della soundtrack di Hans Zimmer nella stessa modalità. Gustiamoci quindi Leonardo DiCaprio, Joseph Gondon-Levitt, Ellen Page, Marion Cotillard e tutti gli altri in 8 Bit:

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Inception

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Incendio negli studios, locali evacuati. Clint Eastwood resta: “C’è del lavoro da fare”

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Due giorni fa gli studios della Warner Bros a Hollywood sono stati soggetti ad un incendio. L’evento è stato presto domato, ma come c’è da aspettarsi, ha generato una certa agitazione e l’evacuazione preventiva dei locali vicini alle colonne di fumo.

A quanto pare, però, Clint Eastwood non si è lasciato intimidire, rifiutandosi di lasciare l’edificio e chiudendosi in sala di missaggio per il film a cui sta lavorando (Richard Jewell). A raccontare la storia è stato un testimone oculare, il figlio del regista, Scott.

Il giovane attore figlio d’arte ha condiviso su Instagram un mini video in cui mostra le colonne di fumo innalzarsi intorno ai locali dello studio, e ha accompagnato il video con questa didascalia:

“Questo video è di un paio di ore fa. La sicurezza ci ha detto di evacuare lo studio. Ma mio padre di 89 anni ha detto: “No, stiamo bene, c’è del lavoro da fare.” Poi siamo andati nella sala di missaggio a guardare il suo nuovo film, Richard Jewell. Come direbbe lui ‘torna al lavoro e stai zitto’. Storia vera. A proposito, era sabato.”

Che tempra, Clint!

Ecco il video condiviso da Eastwood junior su Instagram:

Richard Jewell: trailer del film di Clint Eastwood

Richard Jewell, il film di Clint Eastwood basato su fatti realmente accaduti, con Sam Rockwell, Kathy Bates, Jon Hamm, Olivia Wilde e Paul Walter Hauser, uscirà nelle sale italiane da giovedì 16 gennaio 2020.

Diretto da Clint Eastwood e basato su fatti realmente accaduti, Richard Jewell è la storia di ciò che può accadere quando quel che viene riportato oscura la verità.

Incastrati: intervista a Marianna di Martino e Anna Favella

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Incastrati: intervista a Marianna di Martino e Anna Favella

Sarà disponibile dal 1° gennaio 2022 la nuova serie targata Netflix dal titolo Incastrati, che segna l’esordio di Ficarra & Picone con la serialità. Ecco l’intervista a Marianna di Martino e Anna Favella, co-protagoniste della serie.

Un omicidio, due amici capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato e tanti malintesi che li porteranno in situazioni surreali. Questo il mix di ingredienti, tra comicità e genere crime, della nuova serie Incastrati, che debutterà, in Italia, il 1° gennaio 2022 solo su Netflix.

Scritta, diretta e interpretata da Salvo Ficarra e Valentino Picone, che per la prima volta si cimentano con la serialità, Incastrati è prodotta da Attilio De Razza per Tramp Limited ed è interamente girata in Sicilia.

Incastrati, la trama

Incastrati è una serie comedy in 6 episodi che, attraverso il linguaggio e l’ironia tipici di Ficarra & Picone, racconta, in perfetto stile commedia degli equivoci, una vicenda criminosa. Al centro della storia due amici che rimangono coinvolti nelle vicende di un omicidio eccellente. Cercando di scappare dalla scena del crimine, i due si mettono sempre più nei guai in un crescendo di eventi che li porterà addirittura a dover fare i conti con la mafia.

Nel cast, oltre a Salvo Ficarra (Salvo) e Valentino Picone (Valentino), Marianna di Martino (Agata Scalia), Anna Favella (Ester), Tony Sperandeo (Tonino Macaluso, detto “Cosa Inutile”), Maurizio Marchetti (Portiere Martorana), Mary Cipolla (Signora Antonietta), Domenico Centamore (Don Lorenzo, detto “Primo Sale”) e Sergio Friscia (Sergione). La serie vede tra gli scrittori anche Fabrizio Testini, Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli.  Tra i produttori Nicola Picone per Tramp Limited.

Incastrati: Ficarra & Picone sulla serie Netflix

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Incastrati: Ficarra & Picone sulla serie Netflix

Sarà disponibile dal 1° gennaio 2022 la nuova serie targata Netflix dal titolo Incastrati, che segna l’esordio di Ficarra & Picone con la serialità. Ecco la nostra intervista.

Un omicidio, due amici capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato e tanti malintesi che li porteranno in situazioni surreali. Questo il mix di ingredienti, tra comicità e genere crime, della nuova serie Incastrati, che debutterà, in Italia, il 1° gennaio 2022 solo su Netflix.

Scritta, diretta e interpretata da Salvo Ficarra e Valentino Picone, che per la prima volta si cimentano con la serialità, Incastrati è prodotta da Attilio De Razza per Tramp Limited ed è interamente girata in Sicilia.

Incastrati, la trama

Incastrati è una serie comedy in 6 episodi che, attraverso il linguaggio e l’ironia tipici di Ficarra & Picone, racconta, in perfetto stile commedia degli equivoci, una vicenda criminosa. Al centro della storia due amici che rimangono coinvolti nelle vicende di un omicidio eccellente. Cercando di scappare dalla scena del crimine, i due si mettono sempre più nei guai in un crescendo di eventi che li porterà addirittura a dover fare i conti con la mafia.

Nel cast, oltre a Salvo Ficarra (Salvo) e Valentino Picone (Valentino), Marianna di Martino (Agata Scalia), Anna Favella (Ester), Tony Sperandeo (Tonino Macaluso, detto “Cosa Inutile”), Maurizio Marchetti (Portiere Martorana), Mary Cipolla (Signora Antonietta), Domenico Centamore (Don Lorenzo, detto “Primo Sale”) e Sergio Friscia (Sergione). La serie vede tra gli scrittori anche Fabrizio Testini, Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli.  Tra i produttori Nicola Picone per Tramp Limited.

Incastrati, il trailer della seconda stagione della serie Netflix di Ficarra e Picone

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INCASTRATI, la serie che ha segnato il fortunato esordio di Ficarra & Picone nel mondo della serialità, torna con una seconda stagione, in sei episodi, il 2 marzo solo su Netflix, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. I nuovi episodi ritroveranno Salvo Ficarra e Valentino Picone sia dietro che davanti alla macchina da presa, in qualità di registi, sceneggiatori e attori.

INCASTRATI, la trama

La seconda stagione di INCASTRATI comincia laddove era finita la prima: Salvo e Valentino sono in pericolo di vita. I nostri due “eroi” si ritrovano, ancora, incastrati e intrappolati in una serie di vicende all’interno delle quali è arduo districarsi senza ferire i sentimenti delle persone che amano. A complicare le cose una sequenza infinita di colpi di scena e novità tra cui un duplice omicidio dietro il quale si nasconde un uomo misterioso, l’ingresso in scena di malavitosi stranieri, le complesse indagini sul “caso dell’omicidio Gambino” che non trovano soluzioni, i rapporti di coppia sempre più burrascosi fra Salvo, Valentino e le rispettive compagne.

Anche questa nuova stagione sarà sempre in bilico fra la comicità tipica di Ficarra&Picone e i codici canonici del genere thriller su cui è basata tutta la serie.

Prodotta da Attilio De Razza per Tramp Limited, la seconda stagione manterrà la stessa squadra di scrittura della prima, oltre a Salvo Ficarra e Valentino Picone, Fabrizio Testini, Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli.

Confermato il cast principale. Oltre a Salvo Ficarra (Salvo) e Valentino Picone (Valentino), Anna Favella (Ester), Marianna di Martino (Agata Scalia), Tony Sperandeo (Tonino Macaluso, detto “Cosa Inutile”), Maurizio Marchetti (Portiere Martorana), Domenico Centamore (Don Lorenzo, detto “Primo Sale”), Sergio Friscia (Sergione), Mary Cipolla (Signora Antonietta) e con la partecipazione di Leo Gullotta (Procuratore Nicolosi).

Incastrati 2, recensione dei primi quattro episodi della serie Netflix

Salvo Ficarra e Valentino Picone ci tengono a sottolineare che Incastrati 2 è l’ultimo capitolo, in sei episodi, del loro primo esperimento nella serialità televisiva. Dunque, non si faccia illusioni su un possibile proseguimento, chi ha apprezzato questo lavoro. Quello che è certo, è che sarà possibile seguire le vicende di Salvo e Valentino, sempre invischiati in questioni di mafia più grandi di loro e non solo, dal 2 marzo in esclusiva su Netflix.

La trama di Incastrati 2

Salvo (Salvo Ficarra) e Valentino (Valentino Picone) cercano di riprendere la loro vita di sempre. Mentre stanno andando a lavoro col furgone, però, una distrazione è fatale e succede qualcosa di inaspettato. I due incroceranno la latitanza di Padre Santissimo (Maurizio Marchetti), accompagnato da Tonino – Cosa Inutile (Tony Sperandeo) e da lì prenderà il via una nuova girandola di vicende. I due si troveranno di nuovo in pericolo, a doversi districare tra i dictat del boss e la volontà di proteggere le donne che amano, con le quali i rapporti non sono affatto facili. Salvo ed Ester (Anna Favella) sono separati, in seguito al tradimento di lei, ma entrambi non hanno abbandonato le speranze di ricostruire la loro storia. Mentre, Valentino e Agata (Marianna di Martino) stanno per andare a vivere insieme, ma non saranno soli. Assieme a loro ci sarà, infatti, anche Robertino (Luca Morello), il figlio di Agata. La donna è impegnata, poi, nelle indagini sull’ omicidio Gambino e a questo si aggiunge l’uccisione di due operai, ancora avvolta nel mistero. Anche la mafia di Padre Santissimo, poi, avrà i suoi rompicapi, dovendo estinguere un debito niente meno che coi messicani.

Incastrati 2, ritmo, scrittura efficace, esperienza trentennale

Incastrati 2 ha un buon ritmo, anche grazie al montaggio di Claudio Di Mauro. Gode, certo, dell’affiatamento ormai trentennale della coppia FicarraPicone. Le gag divertono e si ride, i tempi comici sono buoni e più che rodati. Ma non è solo per questo che sono efficaci. Mentre si ride, infatti, spesso si riflette, il che non guasta. Merito anche della scrittura, che ha visto il duo comico collaborare con Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli e Fabrizio Testini in un lavoro d’equipe riuscito.

Un’ironia trasversale, che non risparmia nulla

L’ironia e lo sberleffo in Incastrati 2 spaziano su ogni argomento e spesso sono ficcanti. Si ride sulla mafia, ma anche sulla collusione mafiosa, ben più sottile, sulla sanità, col balletto tra pubblico e privato – il dottor Tantillo, interpretato da Gino Astorina, ne è esempio perfetto. Si ironizza sul circo mediatico, ovvero sul giornalismo sensazionalistico, esemplificato perfettamente dai due caratteri opposti di Sergione (Sergio Friscia) e Bellomo (Matteo Contino). Non vengono risparmiate neanche le stesse serie tv – se nella prima serie c’era The touch of the killer, in questa seconda c’è il prequel, The look of the killer. La comicità e l’ironia non risparmiano neppure i rapporti di coppia, quelli genitori-figli, e ovviamente, gli stereotipi legati al sud.

La commistione dei generi in Incastrati 2

Diversi sono i generi cinematografici che si fondono in Incastrati 2, ognuno evidentemente amato e ripreso con precisione nei codici. Thriller, ovviamente, ma anche western, action movie, film romantico, vanno ad arricchire la commedia. Si potrebbe pensare che questa sorta di insalata di generi disturbi, invece è ben orchestrata e diverte.

Incastrati 2, Salvo Ficarra e Anna Favella
Incastrati. (L to R) Anna Favella as Ester, Salvatore Ficarra as Salvo in episode 104 of Incastrati. Cr. Dario Palermo/Netflix © 2021

Le musiche di Paolo Buonvino e la fotografia di Daniele Ciprì

Le musiche di Paolo Buonvino sono trascinanti e si percepisce come si sia divertito a spaziare tra i generi. I violini accompagnano egregiamente tutta la serie, a partire dalla sigla iniziale, fumettistica. Ogni situazione ha musiche appropriate: da quella romantica, con canzoni d’amore, al western, all’azione, alla suspense. La fotografia di Daniele Ciprì ha i colori vividi che si adattano alla commedia ed esaltano il sole della Sicilia, richiamato dal furgone giallo dei protagonisti.

Gli omaggi in Incastrati 2

Del tributo al genere western si è detto sopra e lo spettatore lo apprezzerà senz’altro. Ma tra gli omaggi schietti a capolavori e artisti del nostro cinema, spicca sicuramente quello a Massimo Troisi. In particolare, a Non ci resta che piangere. Si parte dal Padre Santissimo, che non può non ricordare il Santissimo Savonarola, fino ad arrivare al “Grazie Salvo!”, che riprende il “Grazie Mario!” di Non ci resta che piangere. I due autori, registi e sceneggiatori assicurano poi che vi sarà un’altra, più corposa, citazione del genio di Massimo Troisi, voluta per omaggiare il regista e attore da loro tanto amato. Incastrati 2 ha dunque gli ingredienti giusti per offrire un buon intrattenimento da vedere sul piccolo schermo, divertendosi, ma anche riflettendo. Prodotta da Tramp Limited, la serie originale Netflix, che sarà distribuita in 190 paesi, è disponibile sulla piattaforma dal 2 marzo.

Incassi USA: prime proiezioni del 4 Luglio, primato a La Notte del Giudizio

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Arrivano finalmente le prime proiezioni e incassi USA per il lungo week end del 4 Luglio. A sorpresa primato per il sorprendente La Notte del Giudizio Election Year, mentre deludono The Legend of Tarzan e Il GGG. 

Tuttavia il venerdì sera è andato a La Notte del Giudizio – Election Year, che con 14.4 milioni di dollari ha battuto tutti. Secondo posto invece per The Legend of Tarzan che ha superato 14 milioni di dollari e dovrebbe chiudere a quota 40 nei quattro giorni. Terzo posto per Alla Ricerca di Dory, con 13.4 milioni di dollari e 343 milioni complessivi. Brutto esordi per IL GGG di Steven Spielberg, che incassa solo 7 milioni e non dovrebbe superare i 25 milioni totale. In fine Independence Day: Rigenerazione che incassa altri 4.6 milioni e che dovrebbe raggiungere gli 80 milioni nella seconda settimana, molto al disotto delle aspettative della FOX.

 

Incassi da record per Spider-Man: No Way Home

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Incassi da record per Spider-Man: No Way Home

Incassi da record per Spider-Man: No Way Home che ha esordito ieri con 3 milioni di euro in 600 cinema. Un risultato straordinario che segna la miglior apertura di sempre in Italia per Sony Pictures, il miglior debutto di tutti gli Spider-Man e anche il miglior primo giorno di sempre per un film di supereroi non corale. Thomas J. Ciampa, Senior Vice President di Warner Bros. Entertainment Italia ha dichiarato: «Un esordio straordinario per il supereroe più amato di sempre che conferma ancora una volta, in un momento complesso come quello che stiamo vivendo, la grande voglia di cinema e l’unicità dell’esperienza in sala che riesce con la sua magia a trasportare le persone nelle storie, in un modo che non conosce eguali. Sono certo che, con il Natale alle porte, questo debutto sia solo il primo miglio di una lunga corsa che ci vedrà protagonisti verso un incredibile risultato finale». Spider-Man: No Way Home di Jon Watts, con  Tom Holland,  Benedict Cumberbatch, Marisa TomeiZendaya, Jacob Batalon, Jamie FoxxWillem Dafoe, prodotto da Sony Pictures e distribuito solo al cinema da Warner Bros. Entertainment.

LEGGI ANCHE: Spider-Man: No Way Home, recensione del film con Tom Holland

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Incassi al cinema nel 2023: primo semestre con +54% di presenze

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Incassi al cinema nel 2023: primo semestre con +54% di presenze

Incassi al cinema nel 2023 al 30 giugno 2023 hanno registrato un incasso complessivo di circa 221.3 milioni di € per un numero di presenze pari a 31.6 milioni di biglietti venduti dall’inizio dell’anno. Si tratta di un risultato in termini di presenze del 54% superiore allo stesso periodo del 2022.

In netto miglioramento anche il confronto con i risultati del periodo pre-pandemico 2017-2019: negli ultimi due mesi il mercato ha recuperato quasi  10 punti in percentuale scendendo al 30 giugno ad un differenziale negativo del 27,9% in incassi (-35% invece le presenze). Al 31/12/22 la differenza negativa era del 48,2% in incassi e del 51,6% in presenze.

Questa la top 10 degli incassi dal 1° gennaio a 30 giugno: 1) Super Mario Bros. (20.3mln); 2) Avatar – la via dell’acqua (€ 17.2mln); 3) Fast X (18.5mln); 4) La Sirenetta (11.7mln); 5) Guardiani della Galassia Vol.3 (10.8mln); 6) Creed III (€ 6.8mln); 7) Spider-Man: Across the Spider-Verse (5.9mln); 8) Ant-Man and the Wasp: Quantumania (€5.9mln); 9) John Wick 4 (5.6mln); 10) Me contro Te il film – Missione giungla (€4.7mln).

Per quanto riguarda le produzioni italiane, incluse le co-produzioni, si evidenzia un incasso di oltre 48.2 milioni di € per un numero di ingressi pari a circa 7.3 milioni di biglietti venduti ed una quota sul totale delle presenze di circa il 23,3% (nel 2022 era del 17,8% mentre nel periodo pre-pandemico 2017-2019 la media era del 22,5%). Positivi anche i dati emersi da CinExpert, il monitoraggio sulle caratteristiche sociodemografiche del pubblico realizzato per CINETEL dalla società Ergo Research.

Crescono, in maniera determinante, il pubblico femminile (+80% rispetto al 2022) e gli ingressi dei “35-49enni” (+63% rispetto all’analogo periodo del 2022). Ancora più netta la crescita, seppure con una % inferiore sul totale, dei “50-59enni” (+95%) e “60+” (+73%). Notizie positive visto che lo scorso anno le fasce più colpite dalle restrizioni pandemiche furono proprio quelle rappresentate dal pubblico più adulto in generale e femminile in particolare.

Il recupero di queste fasce rappresenta un elemento fondamentale anche guardando al confronto con il mercato francese: in un mercato con un totale presenze 2,5 volte quello italiano, siamo competitivi sulle fasce centrali (25-49 anni), più deboli nelle altre fasce di età, in particolare nel segmento 60+ che rappresenta il 27% del mercato francese, con un rapporto quasi 7 a 1 con l’Italia. In generale il mercato conferma quindi il trend di crescita dei periodi precedenti facendo ben sperare per i prossimi mesi che vedono grandi titoli italiani e internazionali in uscita e diverse iniziative di promozione per il pubblico.

Incarnate: recensione del film con Aaron Eckhart

Incarnate: recensione del film con Aaron Eckhart

Arriva l’8 febbraio in sala Incarnate, film con protagonista Aaron Eckhart prodotto dalla Blumhouse. In Incarnate  Reduce da un tragico incidente che lo ha lasciato paraplegico e privo dei più cari affetti, il dottor Seth Ember è divenuto col tempo un “incarnato”, un individuo dotato della particolare capacità di immergersi nella psiche di soggetti posseduti da entità demoniache ed esorcizzarli mediante una complessa strategia onirica. Inizialmente riluttante nell’accogliere direttamente dal Vaticano il caso di un bambino tormento da una feroce entità malefica, Seth decide di accettare quando scopre che il demone potrebbe essere lo stesso che ha causato la morte della moglie e del figlio.

Incarnate, il film

Pochi attori possono vantare una carriera cinematografica tanto schizofrenica quanto quella di Aaron Eckhart, bizzarro oggetto hollywoodiano capace di passare apparentemente senza alcuna difficoltà né ritegno da un piccolo capolavoro d’autore come Sully di Clint Eastwood a un imbarazzante aborto spontaneo di genere qual è Incarnate, ennesimo maldestro e mancato tentativo di rivitalizzare un filone ormai privo di sbocchi degni di nota come quello delle possessioni demoniache. L’ormai collaudata formula Blumhouse (rapidità, risparmio, competenza) capace di ottime sorprese in ben altre sedi qui non riesce a replicare il consueto miracolo, generando un prodotto privo di qualunque ragion d’essere che scivola viscoso fra le impacciate dita registiche di un Brad Peyton decisamente anonimo e alquanto ridimensionato dai fasti apocalittici di San Andreas, seppur ben preparato a livello tecnico.

Cercando pietosamente di amalgamare la filosofia dei viaggi astrali di Insidious con la meccanica visionaria degli innesti onirici di The Cell e Inception (facendo un ben magro servizio al capolavoro di Nolan) Incarnate dà origine a una narrazione a metà strada fra i cliché classici del genere diabolico e stantie suggestioni ateo-scientifiche, con il risultato di creare un ibrido che non appare né carne né pesce, nonostante alcune interessanti premesse per una fresca novità tematica fossero obbiettivamente presenti.

IncarnateIl comparto attoriale – con Aaron Eckhart ai minimi storici da I, Frankenstein affiancato dal giovane David Mazouz e dall’affascinante Carice van Houten –  di per sé non può essere accusato di alcun crimine, se non forse di una piattezza generale indirettamente generata dalla mancanza di convincimento per uno script, quello di Ronnie Christensen, farraginoso e privo della materia di base per dare sostanza alla seppur ottima e suggestiva fotografia di Dana Gonzales, capace in più occasioni di occhieggiare a classici come Silent Hill e a gran parte della produzione targata Jason Blum. Peyton tenta il tutto e per tutto sfoderando urli, volti sfigurati, contorsionismo ultraterreno e l’immancabile voce gutturale dal profondo inferno, ma, a conti fatti, Incarnate non può far altro che accartocciarsi su sé stesso senza portare nulla di veramente degno e necessario da giustificare novanta minuti di visione, rivelando ingenuità e difetti dai quali, parafrasando il sottotitolo italiano, sarà davvero impossibile nascondersi.

Incarnate: due clip dal film con Aaron Eckhart

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Incarnate: due clip dal film con Aaron Eckhart

Ecco due nuove clip da Incarnate, l’insolito horror sugli esorcismi con protagonista Aaron Eckhart, al cinema dall’8 febbraio scorso.

Incarnate recensione del film con Aaron Eckhart

Protagonista della storia è il dottor Seth Ember, un uomo che è costretto su una sedia a rotelle in seguito ad un incidente d’auto. Questo suo handicap però lo ha dotato di un’abilità che gli consente di “esorcizzare dall’interno” i posseduti, entrando con il pensiero nelle loro menti. Arruolato dal Vaticano per esorcizzare un ragazzo, l’uomo rimane sconvolto quando scopre che dentro il giovane c’è lo spirito maligno che aveva provocato la morte di sua moglie e di suo figlio un anno prima. Ember cercherà di redimersi e di distruggere il demone prima che possa scatenare la sua furia nel mondo.

Al fianco di Aaron Eckhart, a completare il cast del film, ci sono anche Carice van Houten (Il Trono di Spade), David Mazouz (Gotham) e Catalina Sandino Moreno.

Incarnate: Aaron Eckhart e Carice Van Houten nel nuovo trailer

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Incarnate: Aaron Eckhart e Carice Van Houten nel nuovo trailer

Torna a mostrarsi in un nuovo trailer ufficiale Incarnate, la pellicola horror prodotta dalla Blumhouse Picture e diretta da Brad Peyton. Protagonista della pellicola, come appare ben visibile dal trailer a seguire, la coppia composta da Aaron Eckhart e Carice Van Houten.

https://www.youtube.com/watch?v=jOp75JYzcSg

Protagonista della storia è il dottor Seth Ember, un uomo che è costretto su una sedia a rotelle in seguito ad un incidente d’auto. Questo suo handicap però lo ha dotato di un’abilità che gli consente di “esorcizzare dall’interno” i posseduti, entrando con il pensiero nelle loro menti. Arruolato dal Vaticano per esorcizzare un ragazzo, l’uomo rimane sconvolto quando scopre che dentro il giovane c’è lo spirito maligno che aveva provocato la morte di sua moglie e di suo figlio un anno prima. Ember cercherà di redimersi e di distruggere il demone prima che possa scatenare la sua furia nel mondo.

Al fianco di Aaron Eckhart, a completare il cast del film, ci sono anche Carice van Houten (Il Trono di Spade), David Mazouz (Gotham) e Catalina Sandino Moreno.

Incarnate arriverà nelle sale USA il prossimo 2 dicembre.

Fonte: Joblo Movie Trailer

Iñarritu commuove il pubblico di Cannes

Standing ovation per ”Biutiful” di Alejandro Iñarritu. Infinita, il pubblico in piedi applaude imperterrito nonostante il film di oltre due ore sia tutt’altro che allegro, cogliendo di sorpresa regista e cast.

 

In your eyes: primo sguardo al film scritto da Joss Whedon

In your eyes: primo sguardo al film scritto da Joss Whedon

La notizia che farà felici tutti i fan di Joss Whedon si chiama In your eyes: questo nuovo lavoro, prodotto dalla casa indipendente di Whedon, la Bellweather, era stato quasi interamente realizzato già nel 2012 ma, dopo alcuni intoppi tecnici di varia natura, ecco che verrà ufficialmente presentato nel 2014, al Tribeca Film Festival.

Leggi anche: Joss Whedon: “Il Padrino II è la mia stella polare per Avengers Age of Ultron”.

Il film narra le vicende di Dylan (Micheal Stahl-David in Cloverfield) e Rebecca (Ruby Spark Zoe Kazan), due persone completamente diverse (i classici opposti) che, in realtà, sono collegati in modi del tutto imprevedibili, che nessuno potrebbe facilmente immaginare. Com’è chiaramente intuibile, In your eyes racconta una storia d’amore che strizza l’occhio ripetutamente alla fantascienza ; un film pregno di tensione e condito da atmosfere degne delle più torbide storie d’amore.

Una buona notizia per chi, amando Whedon, dovrà aspettare per forza il 2015 per potersi godere Avengers Age of Ultron.

Fonte: Comicbookmovie.com

In viaggio, recensione del documentario di Gianfranco Rosi

In viaggio, recensione del documentario di Gianfranco Rosi

Nei primi nove anni del suo pontificato, Papa Francesco ha compiuto 37 viaggi visitando 53 Paesi: nel documentario In Viaggio, presentato fuori concorso a Venezia 79, questi itinerari diventano per Gianfranco Rosi viatico per riunire il cammino di un uomo con molte delle terre che aveva esplorato nei suoi documentari precedenti. Povertà, migrazione, ambiente, solidarietà e guerra sono solo alcune delle tematiche che In Viaggio affronta, cercando di mettere in relazione la Via Crucis del Papa con gli itinerari degli “uomini di Fuoco” di Rosi, tracciati da Fuocoammare (2016) e Notturno (2020).

L’umanità di Papa Francesco

Il 13 marzo 2013 Jorge Mario Bergoglio si presentò ufficialmente al mondo come Papa Francesco con una frase memorabile, ma umilissima: “Fratelli e sorelle, buonasera!“. Gianfranco Rosi estende la propensione alla cordialità di Francesco decidendo di incentrare In Viaggio sull’umanità del papa, relegando alla documentazione – la maggior parte del prodotto finito è composto da filmati d’archivio – il mistero della visione, che avrebbe potuto disvelarsi in tutta la sua potenza se ci fossero stati mostrati scorci più inediti del Pontefice oltre la sfera religiosa, nel suo attaccamento all’incontro con l’altro, alla parola, alla cordialità come vero significato di fede.

Il viaggio del Papa è un’esperienza in divenire, di cui però ci sfugge l’immediatezza: non ci mostra nulla che già non sappiamo, nessun contatto di Francesco che non sia già stato immortalato da giornalisti e televisioni. L’impatto semiologico della sua figura rimane invariato: Francesco è veicolo di comunicazione, è un papa che ammette l’errore ma non smette mai di provare. Gianfranco Rosi sposta la cinepresa dalle guerre e dai rifugiati, centro propulsore delle sue precedenti narrazioni, per soffermarsi sull’incontro dello straniero con popoli altri, sulla sua predisposizione all’adattamento fiducioso, in totale opposizione all’indisponenza spesso mostrata dai vertici nei riguardi di questioni così spinose. È un Papa che parla nella lingua della gente che va a visitare ma, soprattutto, guarda dritto negli occhi chi ha di fronte, siano – indifferentemente – proseliti, capi di stato, bambini e adulti.

Un frame di In Viaggio

Si può sognare viaggiando in alto

Forse questo Papa vorrebbe solo qualcuno che, a sua volta, gli rispondesse con lo sguardo, compito a cui il controcampo silenzioso di Rosi non riesce ad adempiere. Resta la figura di un pontefice solitario e in solitudine che, nonostante la continuità verbale e solidale che garantisce ai fedeli, fatica a trovare il destinatario ultimo dell’appello che reitera diffusamente: “Non abbiate paura di sognare“. Un Papa che porta su di sè il peso dei conflitti e catastrofi che invadono la Terra, la cui fisicità muta col passare dei viaggi e la constatazione che le distanze concettuali sono molto più difficili da abbattare rispetto a quelle fisiche.

Forse la vicinanza partecipe – a dispetto della lontananza geografica – non conosce limiti sopra di noi, dove regna il Divino e dove si trovano gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale con cui Papa Francesco instaura il dialogo più memorabile di In Viaggio. Nella distanza della ricezione della parola con gli astronauti, negli attimi di tempo necessari per decifrare un messaggio che arriva da lontanissimo, solo allora la solitudine del Pontefice trova un appiglio: in cielo, lontani dalla nostra Terra, c’è ancora spazio per il sogno e la sofferenza terrena può assumere un senso, nell’abbraccio umano di chi viaggia nello spazio con curiosità e, soprattutto, speranza.

In viaggio verso un sogno: la recensione del film con Shia LaBeouf

Inizialmente previsto per la sala cinematografica, anche il film In viaggio verso un sogno – The Peanut Butter Falcon è infine approdato ad una distribuzione in streaming, trovando il proprio spazio in piattaforme come Chili, Rakuten TV e Tim Vision. Scritto e diretto dagli esordienti Tyler Nilson e Michael Schwartz, questo è un buddy movie di puro stampo indie, che porta con sé l’onere e l’onore di aver per protagonista un attore affetto da sindrome di Down. Una novità non indifferente all’interno dell’industria, che negli ultimi anni ha tuttavia visto il fiorire di opere con al centro persone e personaggi troppo spesso dimenticati.

La vicenda è quella di Zak (Zack Gottsagen), ragazzo affetto da tale sindrome e un grande sogno nel cassetto: diventare un famoso lottatore di wrestling. Fuggito dall’ospizio dove la sua famiglia lo aveva abbandonato anni prima, questi intraprenderà un lungo viaggio attraverso i selvaggi territori della Carolina del Nord, con l’intenzione di incontrare il leggendario Salt Water Redneck, da cui spera di imparare l’arte del combattimento. Ad accompagnarlo nella sua avventura vi è Tyler (Shia LaBeouf), pescatore buono di cuore ma con numerosi problemi alle spalle, con il quale stringerà una sincera amicizia.

In viaggio verso un sogno, consapevoli dei propri limiti

Quando i due aspiranti registi incontrarono il giovane Gottsagen ad un laboratorio per attori con disabilità, rimasero particolarmente colpiti da lui e dal suo carisma. Questi raccontò loro del suo grande desiderio di diventare un attore, e su tale sogno Nilson e Schwartz basarono la storia divenuta poi film. Decidendo di scrivere il ruolo del protagonista per un ragazzo affetto dalla nota sindrome, i due debuttanti si sono evidentemente assunti tutti i rischi del caso, ricercando la giusta chiave con cui poter dar vita al tutto.

Ne è così nato un film che sfoggia la possibilità per la settima arte di rappresentare con successo quelle diversità che spesso non hanno voce, inserendo il suo protagonista in un contesto tradizionalmente consolidato. Descritto come una moderna rivisitazione della storia di Huckleberry Finn, In viaggio verso un sogno riesce così allo stesso tempo sia a mantenersi aggrappato a solidi riferimenti preesistenti, sia a proporre una novità meno scontata di quanto si potrebbe immaginare.

Il rischio maggiore per tale progetto poteva essere quello di sfociare in un pietismo fuori luogo e controproducente, come spesso accade in questi casi. I due registi, così come lo stesso attore protagonista, sono consapevoli dei limiti imposti dalla sindrome, e riescono a parlarne sia senza sottolineature sia senza il bisogno di dover nascondere qualcosa già di suo evidente. Ciò permette allo spettatore di non vedersi sbattuti in faccia motivi per cui dovrebbe sentirsi a disagio, con la diversità che appare essere soltanto un altro colore nel dipinto dell’umanità. Sorretto da LaBeouf e dall’attrice Dakota Johnson, qui nei panni della dipendente dell’ospizio alla ricerca del giovane Zak, il protagonista riesce a distogliere l’attenzione dalla sua caratteristica principale per catturare invece con le sue notevoli doti da interprete.

In viaggio verso un sogno recensione

In viaggio verso un sogno: la recensione

Il giovane Gottsagen è dunque il punto d’originalità del film, inserito in un viaggio dell’eroe pur sapendo di non potersi definire tale. “Io non posso essere un eroe, perché ho la sindrome di Down”, esclama il protagonista in una delle poche ed esplicite dichiarazioni d’intenti. Eppure, ogni evento è costruito per lui, per esaltarne le reali capacità prima di ogni altra cosa. Con In viaggio verso un sogno si riscrive dunque la fisionomia dell’eroe tipo, e dato il successo dell’opera, che negli Stati Uniti è stata eletta come il film indipendente dal maggior incasso del 2019, sembra che tale riscrittura sia stata ampiamente apprezzata e premiata.

C’è da dire che la storia scritta dai due autori può anche essere vista come un’arma a doppio taglio, poiché se da una parte aspira ad esaltare, sempre con discrezione, il proprio protagonista, dall’altra finisce per poter vantare pochi altri spunti di particolare interesse. Il viaggio compiuto dai due è infatti ovviamente parte di una tradizione che, per quanto funzionante, ci si può stufare di rivedere per l’ennesima volta. Con un ritmo nella prima parte piuttosto sottotono ed alcune ripetizioni di espedienti stilistici, in questo caso di alcune sequenze di montage, si rischia infine di eccedere con l’ormai inflazionata “estetica indie”.

Dalla metà in poi, fortunatamente, gli eventi permettono al film di ottenere un maggior coinvolgimento, e grazie alla chimica tra i due attori protagonisti si riesce ad affezionarsi all’amicizia tra loro, raccontata in modo prima di tutto genuino. La speranza è che film del genere possano dunque diventare sempre più presenti, e che per ogni tipo di spettatore possa esserci un eroe in cui ritrovarsi.

In viaggio verso un sogno con Shia LaBeouf da oggi in On Demand

In viaggio verso un sogno con Shia LaBeouf da oggi in On Demand

E’ da oggi disponibile on demand in prima visione In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon, il film rivelazione negli Stati Uniti diretto da Tyler Nilson e Michael Schwartz che vede protagonisti l’emergente Zack Gottsagen e le star hollywoodiane Shia LaBeouf e Dakota Johnson, e che sarà disponibile a partire dal primo giugno in PRIMA VISIONE ON DEMAND sulle principali piattaforme digitali. Nel cast del film anche John Hawks, Jon Bernthal, Bruce Dern.

In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon ha fatto parlare molto di sé fin dalla première allo scorso South by Southwest (Texas), dove il passaparola generato dalla calorosa accoglienza ricevuta da parte di pubblico e critica gli ha permesso di raggiungere oltre 20 milioni di dollari al box office, diventando il maggiore incasso di un film indipendente nel 2019 negli Stati Uniti. É un’originale storia di amicizia on the road raccontata con leggerezza, umorismo e sensibilità, che saprà conquistare il cuore degli spettatori grazie anche alla straordinaria interpretazione di Zack Gottsagen.

Grazie a Officine UBU, In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon è disponibile ON DEMAND sulle principali piattaforme digitali, inclusa Vativision, la nuova piattaforma che debutterà nella prima decina di giugno, su SKY Primafila Premiere e sulla nuova piattaforma digitale #iorestoinSALA, fortemente voluta e gestita dagli esercenti cinematografici colpiti dalla fase emergenziale che ha imposto la chiusura delle sale. #iorestoinSALA è la nuova iniziativa digitale nata dalla volontà comune di un gruppo di Esercenti cinematografici che gestiscono circa 70 strutture per un totale di circa 170 schermi e che, in attesa di poter tornare a riempire fisicamente le sale, hanno deciso di creare una soluzione on-line per mantenere vivo il rapporto i propri spettatori, offrendo anche una serie di attività collaterali quali presentazioni, dibattiti e promozioni.

In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon, la trama

Zak (Zack Gottsagen), un giovane ragazzo con la sindrome di Down, scappa dalla casa di cura dove vive per inseguire il sogno di allenarsi con il suo eroe e diventare un wrestler professionista. In un’imprevista svolta del destino, la strada di Zak s’incrocia con quella di Tyler (Shia LaBeouf), un burbero fuorilegge in fuga. Tra i due nascerà un’amicizia così forte da riuscire persino a convincere Eleanor (Dakota Johnson), amorevole ma determinata tutrice di Zak, a unirsi al loro viaggio verso la Florida. Un’avventura moderna in stile Mark Twain per sognare senza limiti.

In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon: il trailer

Una clip dal film con protagonisti Shia LaBeouf e Dakota Johnson