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Sebastian Stan difende i film Marvel: “Hanno aiutato tante persone”

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I film Marvel sono spregevoli? Ad affermarlo è stato Francis Ford Coppola replicando al commento espresso dal collega e amico Martin Scorsese sui cinecomic e su come questo genere stia monopolizzando sempre di più la distribuzione e l’industria in generale. Qualcuno però, come confermano le parole di James Gunn e di altre personalità hollywoodiane coinvolte nel grande progetto dei Marvel Studios, non è d’accordo con quanto dichiarato dal regista de Il Padrino, o almeno è pronto ad esprimere un diverso punto di vista sulla questione.

Tra questi c’è anche Sebastian Stan, dal 2011 nella famiglia del MCU dove interpreta Bucky Barnes aka il Soldato d’Inverno, che ospite del Fandemic Tour Houston ha confessato:

Coppola è uno dei miei eroi e ho ascoltato cosa ha detto sui film Marvel. Nel frattempo ho trascorso una giornata con tutti voi fan, e le persone venivano da me ringraziandomi per il personaggio, per averle aiutate, o ispirate, per averle fatte sentire meglio e meno sole. Quindi come puoi dire che questi film non aiutano le persone?“.

Stan si riferisce ad un passaggio specifico della dichiarazione di Coppola in cui si rimprovera ai cinecomic di “non fornire al pubblico nessuna ispirazione, illuminazione o conoscenza“. È evidente che, secondo la sua esperienza, le cose sono andate diversamente…

L’attore tornerà presto nei panni del supereroe in The Falcon and The Winter Soldier, serie tv destinata a Disney + che vedrà protagonisti Sam Wilson e Bucky Barnes e in cui reciteranno anche Anthony Mackie, Daniel Bruhl e Emily VanCamp.

Fonte: Comicbook

Sebastian Stan contrario alla “separazione” tra Bucky e Cap in Endgame

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Quella tra Steve Rogers e Bucky Burnes è indubbiamente una delle “ship” più amate dal fandom del MCU. Sebastian Stan ha fatto il suo debutto nel MCU al fianco di Chris Evans in Captain America: Il Primo Vendicatore. Nonostante sembrava che il suo personaggio fosse stato ucciso alla fine del film, lo abbiamo visto fare ritorno in Captain America: The Winter Soldier: il migliore amico di Steve era stato manipolato dall’HYDRA e trasformato nel letale assassino noto come Soldato d’Inverno; alla fine è stata proprio la profonda amicizia con Cap (tra i fattori che portarono alla divisione dei Vendicatori in Civil War) a salvargli la vita.

Avengers: Endgame termina con Captain America che ritorna nel 1940 in modo che Steve possa finalmente vivere la sua vita insieme a Peggy Carter (Hayley Atwell). Il vecchio Cap cede il suo scudo in eredità a Sam Wilson (Anthony Mackie), mentre Bucky assiste alla scena. Il momento – al di là della sua valenza emotiva – ha in realtà preparato il terreno per quello che vedremo nell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier, che debutterà quest’anno su Disney+.

Molti fan hanno messo in discussione la fine della storia di Captain America nel MCU, sostenendo quanto fosse controintuitiva l’evoluzione dell’arco narrativo del personaggio nella Fase 3, con Steve che decide di passare il resto della sua vita con Peggy invece di continuare a combattere al fianco degli altri eroi. E pare che lo stesso Sebastian Stan sostenga questa tesi, come dimostrerebbe un recente contenuto di Instagram.

Attraverso le sue storie, infatti, l’attore ha condiviso lo screenshot di un thread di Twitter in cui un fan della Marvel critica apertamente la Casa delle Idee per non aver reso giustizia alla “relazione” fra i personaggi di Steve e Bucky.

Potete vedere lo screen della storia di Stan di seguito:

Poco dopo la pubblicazione della storia da parte di Stan, John Boyega, interprete di Finn nella trilogia sequel di Star Wars, ha pubblicato un tweet per manifestare tutto il suo sostegno verso la star del MCU.

In precedenza, infatti, anche Boyega aveva criticato L’Ascesa di Skywalker, l’ultimo capitolo della trilogia sequel, per come era stato gestito il rapporto tra Rey (Daisy Ridley) e Kylo Ren (Adam Driver) nel film, scelta che ha suscitato le reazioni più disparate tra i fan di Guerre Stellari.

Presumibilmente, Boyega ha voluto dare – in maniera velatamente ironica, ma gettando comunque benzina sul fuoco – il benvenuto a Stan all’interno di una sorta di “club ristretto” che allude a tutti coloro che non hanno paura di criticare, anche in maniera esplicita, alcune scelte narrative legate a determinati personaggi nei film. 

Potete vedere il tweet di Boyega di seguito:

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Fonte: ScreenRant

Sebastian Stan commenta la possibilità di interpretare Luke Skywalker

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Nessuno può negare che esista una certa somiglianza fisica tra Sebastian Stan e Mark Hamill, soprattutto se si pensa a quando l’attore statunitense era più giovane e ha interpretato Luke Skywalker nei film della trilogia originale di Star Wars. Ecco perché i fan non hanno mai smesso di sostenere un possibile casting della star di The Falcon and the Winter Soldier in un eventuale progetto dedicato all’iconico personaggio.

Una versione più giovane del personaggio di Luke Skywalker è apparsa a sorpresa nel finale della seconda stagione della serie tv The Mandalorian. Sarebbe potuta essere l’occasione perfetta per affidare finalmente il ruolo a Stan, ma la Disney ha preferito optare per un “ringiovanimento digitale” (l’ormai famosa tecnica del de-aging) dello stesso Hamill. Tuttavia, se il personaggio di Luke dovesse ritornare al centro della scena in un eventuale progetto futuro, è chiaro che sarà un altro attore a prendere il posto di Hamill. E se dovesse trattarsi proprio di Stan?

Intervistato da Good Morning America in occasione della promozione di The Falcon and the Winter Soldier (disponibile su Disney+), Sebastian Stan ha commentato la possibilità di interpretare Luke Skywalker in futuro, spiegando: “Beh… se sarà Mark Hamill a chiamarmi personalmente e a dirmi che si sente pronto a condividere il ruolo con me, allora ci crederò. Fino ad allora, non crederò a niente.”

Ad oggi non possiamo sapere né quali siano i piani della Lucasfilm nei confronti del personaggio di Luke Skywalker (ci sono ancora diverse lacune nella storia del personaggio che devono essere colmate), né tantomeno se Sebastian Stan – al di là di quello che i fan vorrebbero vedere – abbia mai discusso della parte con la casa di produzione. Inoltre, è probabile che nulla si concretizzerà nell’immediato futuro, considerati gli impegni dell’attore con il Marvel Cinematic Unvierse.

Sebastian Stan al Sundance con il body horror “A Different Man”

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Sebastian Stan al Sundance con il body horror “A Different Man”

A Different Man, un’agghiacciante storia di identità e ossessione con un cupo senso dell’umorismo, ha debuttato al Sundance con un’apprezzata anteprima domenica sera all’Eccles Center.

Il film A Different Man di A24 è interpretato da Sebastian Stan, Renate Reinsve e Adam Pearson e racconta la storia di un attore che si sottopone a un intervento di ricostruzione facciale e deve fare i conti con il fatto che un ruolo teatrale basato sulla sua vita viene affidato a un altro attore.

Durante la proiezione, il pubblico del Sundance è stato rapito dall’attenzione per la sceneggiatura contorta, che includeva una strana e perversa scena di sesso che ha lasciato le persone a contorcersi sulle loro sedie, così come un po’ di gore realistico che si è guadagnato le urla del pubblico.

Dopo la prima, lo scrittore e regista Aaron Schimberg si è unito a Sebastian Stan, Renate Reinsve e Adam Pearson sul palco per un Q&A per approfondire i temi del film. A un certo punto, Pearson, affetto da neurofibromatosi, ha discusso di come sia riuscito a trovare un terreno comune con Sebastian Stan, che per una parte del film è truccato in modo estremo per ottenere un aspetto simile.

Questo è stato l’aggancio che abbiamo dato a Sebastian“, ha detto. “Non sai cosa significhi avere una sfigurazione, ma sai cosa significa non avere privacy e avere la tua vita costantemente invasa. Diventi una proprietà pubblica“.

Sebastian Stan ha anche raccontato che di tanto in tanto andava in giro per New York con le protesi che aveva sul set e osservava come la gente lo trattava, pensando che avesse davvero una menomazione.

Ho interagito con le persone ed è stato davvero interessante“, ha detto. “È stato spaventoso vedere quanto sia limitata l’interazione tra due estremi: non affrontarlo o compensarlo eccessivamente. Le uniche persone più oneste sono state i bambini. Ho avuto un’interazione con una bambina, e sua madre cercava di fare la cosa giusta, ma nel fare la cosa giusta in realtà impediva alla bambina di vivere semplicemente un’esperienza. È stata coraggiosa e audace, e questi sono i bambini, giusto? Vogliono solo sapere, non vogliono giudicare. È stata una lezione per me“.

A24 non ha ancora fissato una data di uscita nelle sale per A Different Man che non ha ancora una distribuzione in Italia.

Sebastian Stan “muostroso” nella prima foto ufficiale di A Different Man

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L’A24 Films ha diffuso la prima foto (per mezzo dell’attore) di Sebastian Stan in quella che è sembra essere una trasformazione mostruosa dell’attore per entrare nel ruolo da protagonista del film.

In un recente post sul suo account Instagram ufficiale, Sebastian Stan ha condiviso una fotografia del suo personaggio Edward nel film e sembra quasi irriconoscibile. Nella foto, l’attore è quasi completamente coperto di protesi per sembrare qualcuno con una faccia deforme. Sebbene la storia del film ruoti attorno a un uomo che si sottopone a un intervento di chirurgia ricostruttiva facciale, non è chiaro ancora come il personaggio finisca per diventare così come appare nell’immagine.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Sebastian Stan (@imsebastianstan)

A Different Man è diretto da Aaron Schimberg (Chained for Life), e racconterà la storia di Edward, un emarginato che è alla ricerca di una nuova vita e di un nuovo inizio. Dopo una procedura di chirurgia di ricostruzione facciale, Edward si fissa su un uomo che interpreta lui in una produzione teatrale basata sulla sua vita precedente. Schimberg scriverà anche il film, la cui produzione inizierà il prossimo mese. Insieme a Stan, nel film reciterà anche Renate Reinsve (The Worst Person in the World).

Sebastian Stan è pronto per un grande 2022, poiché l’attore non solo ha ottenuto recensioni entusiastiche per la sua interpretazione di Tommy Lee nella  miniserie Pam & Tommy di Hulu/Disney, ma ha anche recitato nel thriller comico  Fresh, un ruolo che gli è valso ulteriori elogi per il suo prestazione. Il prossimo passo per l’attore sarà in Sharper, una commedia thriller di Benajmin Caron che lo vede protagonista al fianco di Julianne Moore, Justice Smith, Briana Middleton e John Lithgow.

Sebastian Stan “amerebbe interpretare l’Enigmista” per la DC

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Dal 2011 Sebastian Stan è il volto di Bucky Barnes nel Marvel Cinematic Universe, ed è apparso finora in cinque titoli del franchise (più due cameo), compreso Avengers: Endgame, il film che anticipa l’arrivo della serie tv di Disney + su Falcon e il Soldato d’Inverno dove lo rivedremo protagonista insieme ad Anthony Mackie.

Tra i nomi più amati e apprezzati dal pubblico dei cinecomic Marvel, l’attore era a Roma qualche giorno fa per partecipare ad una convention e rispondere alle domande dei fan sul suo percorso cinematografico con la Marvel e l’evoluzione di Bucky sul grande schermo, ma ha anche rivelato quale personaggio della concorrenza vorrebbe interpretare.

Vorrei provare e entrare nei panni dell’Enigmista. È una figura interessante. Non so come andrebbero le cose…forse sarebbe molto difficile, perché non puoi semplicemente essere folle. Dovresti essere più dark di così…

Curioso come qualche mese fa anche James McAvoy, che ha già un trascorso con i cinefumetti e ha interpretato il Professor X nella saga degli X-Men, abbia confessato che amerebbe vestire il costume dell’Enigmista, noto antagonista dell’universo DC portato sullo schermo da Batman Forever di Joel Schumacher grazie alla performance di Jim Carrey e di recente nella serie Gotham interpretato da Corey Michael Smith (e interesse sentimentale di Pinguino).

Ovviamente il “ritorno” del villain non rientra nei programmi attuali della Warner Bros. per quanto riguarda la nuova linea editoriale dell’universo condiviso, ma nulla esclude che possa ripresentarsi in qualche cameo, magari iniziando con The Batman di Matt Reeves ora in fase di sviluppo. In tal caso ci sarebbero già due possibili candidati…

Leggi anche –  Sebastian Stan: 10 cose che non sai sull’attore

CORRELATI:

Sebastian Stan è attualmente nelle sale con Avengers: Endgame.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Sebastian Stan rivela la sua frase preferita di Bucky nel MCU

Fonte: CBR

Sebastian Koch: 10 cose che non sai sull’attore

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Sebastian Koch: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Sebastian Koch aspirava originariamente ad essere un musicista, ma crescendo ha capito che la sua vera vocazione era la recitazione. Seguendo quella passione, Koch è oggi uno degli attori tedeschi più apprezzati e noti a livello internazionale. Distintosi in numerosi film di successo, ha poi avuto anche una brillante carriera televisiva con serie particolarmente popolari.

Ecco 10 cose che non sai di Sebastian Koch.

Sebastian Koch: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica di Koch è iniziata con film come A Song of Love and Death – Gloomy Domenica (1999), Il depuato (2002) e Deadly deviazione (2004). La grande occasione arriva grazie a Le Vite degli Altri (2006), dove interpreta Georg Dreyman, scrittore teatrale e noto intellettuale. Da quel momento predne parte a noti film internazionali come Black Book (2006), Unknown – Senza identità (2011), con Liam Neeson, Die Hard – Un buon giorno per morire (2013), con Bruce Willis, Il ponte delle spie (2015), con Tom Hanks, The Danish Girl (2015), In nome di mia figlia (2016), Nebbia in agosto (2016), Sotto sequestro (2018) e Opera senza autore (2018).

2. È noto anche per diverse serie televisive. Sebastian Koch ha iniziato la propria carriera lavorando in televisione e dagli anni Novanta in poi ha preso parte a diverse miniserie e film. Ottiene l’attenzione del pubblico internazionale per la sua interpretazione al fianco di Catherine Deneuve nella miniserie Princesse Marie (2004), e per aver recitato con Gérard Depardieu e John Malkovich nella miniserie Napoléon (2002). Tra gli altri suoi altri progetti che approfondiscono le personalità ed i temi della storia della Germania, ha interpretato il ruolo di Claus Schenk Graf von Stauffenberg nel telefilm Stauffenberg – Attentato a Hitler (2004). Successivamente recita in titoli come Sea Wolf – Lupo di mare (2010), Camelot (2011), Homeland – Caccia alla spia (2015-2017), Il nome della rosa (2019) e The Defeated (2020).

3. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Nel corso della sua carriera Sebastian Koch ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti, tra cui una nomination agli International Emmy Award per aver interpretato il personaggio Wolf Larsen nella miniserie Sea Wolf – Lupo di Mare. È inoltre l’unico attore ad aver ottenuto il Premio TV due volte in un anno, per le sue interpretazioni in I Mann – Un secolo romano e La danza col diavolo. Per il suo ruolo di protagonista nel film Stauffenberg – Attentato a Hitler è invece stato candidato per il premio TV tedesca e il Premio Grimme e ha ricevuto il Golden Gong.

Sebastian Koch in Sea Wolf – Lupo di mare

4. Si è preparato a lungo per il suo ruolo. Nella miniserie Sea Wolf – Lupo di mare, adattamento dell’omonimo romanzo di Jack London, Koch interpreta Wolf Larsen, il quale con suo fratello Death Larsen si contende la stessa donna, vagando nei mari del sud a capo ognuno del proprio battello. Per assumere tale ruolo, Koch si è cimentato in diverse attività tipiche degli uomini di mare, al fine di poter apprendere al meglio questo contesto e poter risultare più realistico nella sua interpretazione. Dati i numerosi riconoscimenti ottenuti, egli sembra essere riuscito nel proprio intento.

Sebastian Koch, le sue fidanzate e Paulina Koch

5. Ha avuto diverse relazioni. Koch è notoriamente molto riservato circa la propria vita privata e ha sempre evitato di diffondere troppi dettagli a riguardo. Di certo c’è che l’attore sembra non essersi mai sposato, ma da una relazione con la giornalista Brigit Keller ha avuto una figlia, Paulina, nata nel 1995. In seguito alla rottura con la Keller, Koch ha avuto una relazione con l’attrice Carice van Houten durata dal 2005 al 2009.

6. Ha ottimi rapporti con sua figlia. Pur essendosi separato dalla Keller, Koch mantiene comunque ottimi rapporti con sua figlia Paulina. L’attore, infatti, è solito portarla con sé alle premiere dei suoi film o serie e sono molte infatti le foto che li ritraggono insieme in queste occasioni. Koch ha inoltre dichiarato di spendere quanto più tempo possibile insieme alla figlia, cercando dunque di essere un padre molto attento e presente.

Sebastian Koch Sea Wolf

Sebastian Koch è su Instagram

7. Ha un profilo sul social network. L’attore è presente su Instagram con un proprio account verificato il cui nome è @sebastiankochofficial. All’interno di questo Jackson vanta oltre 6 mila follower, ed è solito pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono più di 60 e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.

Sebastian Koch e il teatro

8. Si è formato a teatro. Prima di iniziare a recitare per il cinema e la televisione, Koch ha principalmente calcato il palcoscenico teatrale. Egli si è infatti formato presso un’accademia della sua città, per poi esordire al teatro di Ulma e al teatro nazionale di Darmstadt. Nel 1990 debutta invece al celebre teatro Schiller di Berlino, recitando in varie opere. Intraprendendo poi la carriera cinematografica, abbandona il teatro per ritornarvi solo molti anni dopo, affermando di considerare sempre il palcoscenico come il suo primo grande amore.

Sebastian Koch: i suoi progetti futuri

9. Recitererà in alcune nuove serie. Attualmente l’attore è impegnato nelle riprese di una nuova serie televisiva dal titolo Your Honor, incentrata su un giudice incorruttibile che ha speso la sua vita a combattere il crimine e che vede crollare ogni suo valore nel momento in cui il figlio viene riconosciuto come colpevole di un caso particolare. Non è ancora noto il ruolo che Koch avrà nella serie. In seguito reciterà invece nei panni di Horst Faas in Nhiem, che racconterà la storia di un cineasta coinvolto negli orrori della guerra del Vietnam.

Sebastian Koch: età e altezza dell’attore

10. Sebastian Koch è nato il 31 maggio del 1962 a Karlsruhe, una città extracircondariale del Baden-Württemberg, in Germania. L’attore è alto complessivamente 1.82 metri.

Fonte: IMDb

 

Seattle Film Festival Boyhood di Richard Linklater sbaraglia la concorrenza

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SIFFEra prevedibile e così è stato, Boyhood di Richard Linklater ha vinto il Golden Space Neeedle Award del Seattle Film Festival, battendo Dragon Trainer 2 e Per Colpa delle Stelle.
Il film ha ottenuto anche il premio alla miglior regia (forse ancor più scontato del miglior film, ma non per questo immeritato) e quello per la miglior attrice, assegnato a Patricia Arquette.
Altri premi sono andati a Carlos Marquet-Marcet (miglior nuovo regista), Dawid Ogrodnik (miglior attore per Life Feels Good) e Alan Hicks con il suo documentario Keep On Keepin’ On.
Il Seattle Film Festival è una manifestazione in piena crescita che comprende 452 film da 83 paesi diversi, in cui figurano 44 prime visioni mondiali per un totale di 25 giorni di programmazione.
Di seguito la lista completa dei vincitori dei Seattle Film Festival:

GOLDEN SPACE NEEDLE AWARD – MIGLIOR FILM
Boyhood, di Richard Linklater (USA 2014)

Feels Good, di Maciej Pieprzyca (Poland 2013)
How to Train Your Dragon 2, di Dean DeBlois (USA 2014)
The Fault in Our Stars, di Josh Boone (USA 2014)
Big in Japan, di John Jeffcoat (USA 2014)

GOLDEN SPACE NEEDLE AWARD – MIGLIOR DOCUMENTARIO
Keep On Keepin’ On, di Alan Hicks (USA 2014)

Alive Inside: A Story of Music & Memory, di Michael Rossato-Bennett (USA 2014)
I Am Big Bird: The Caroll Spinney Story, di Dave LaMattina, Chad Walker (USA 2014)
Strictly Sacred: The Story of Girl Trouble, di Isaac Olsen (USA 2014)
The Case Against 8, di Ben Cotner, Ryan White (USA 2014)

GOLDEN SPACE NEEDLE AWARD – MIGLIOR REGISTA
Richard Linklater, “Boyhood” (USA 2014)

Maciej Pieprzyca, “Life Feels Good” (Poland 2013)
Zaza Urushadze, “Tangerines” (Estonia/Georgia 2013)
Pawel Pawlikowski, “Ida” (Poland 2013)
Sara Colangelo, “Little Accidents” (USA 2014)

GOLDEN SPACE NEEDLE AWARD – MIGLIOR ATTORE
Dawid Ogrodnik, “Life Feels Good” (Poland 2013)

Guillaume Gallienne, “Me, Myself and Mum” (Belgium/France/Spain 2013)
Matt Smith, “My Last Year With the Nuns” (USA 2014)
Felix Bossuet, “Belle & Sebastien” (France 2013)
Igor Samobor, “Class Enemy” (Slovenia 2013)

GOLDEN SPACE NEEDLE AWARD – MIGLIOR ATTRICE
Patricia Arquette, “Boyhood” (USA 2014)

Juliette Binoche, “1,000 Times Good Night” (Norway 2013)
Agata Kulesza, “Ida” (Poland 2013)
Jenny Slate, “Obvious Child” (USA 2014)
Jördis Triebel, “West” (Germany 2013)

GOLDEN SPACE NEEDLE AWARD – MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Fool’s Day, di Cody Blue Snider (USA 2013)

The Hero Pose, diMischa Jakupcak (USA 2013)
Strings, diPedro Solis (Spain 2013)
Mr. Invisible, di Greg Ash (United Kingdom 2014)
Aban + Khorshid, di Darwin Serink (USA 2014)

LENA SHARPE AWARD FOR PERSISTENCE OF VISION
Africans Versus African Americans, di Peres Owino (USA 2014)

Premi per la competizione:

SIFF 2014 MIGLIOR NUOVO REGISTA
GRAND JURY PRIZE
10,000KM,di Carlos Marques-Marcet (Spain/USA 2014)

MENZIONE SPECIALE
B For Boy, di Chika Anadu (Nigeria 2013)

SIFF 2014 MIGLIOR DOCUMENTARIO

GRAND JURY PRIZE
Marmato, di Mark Grieco (Colombia/USA 2014)

SPECIAL JURY MENTIONS
Dior and I,di Frédéric Tcheng (France 2014) e Garden Lovers, di Virpi Suutari (Finland 2014)

SIFF 2014 BEST NEW AMERICAN CINEMA
GRAND JURY PRIZE
Red Knot,di Scott Cohen (USA/Argentina/Antarctica 2014)

Fonte: Variety

Season One: on air su Dixieland Radio con Mattia Nicoletti e Francesco Madeo

Va in onda a partire dalle 19.30 Season One, il programma radiofonico on air su Dixieland Radio con Mattia Nicoletti e Francesco Madeo.

A farla da padrona sarà la musica, ovviamente, ma anche e soprattutto le serie tv, vero e proprio pane quotidiano dei due addicted seriali alla conduzione del programma.

Argomenti di questa puntata saranno The Walking Dead e Game of Thrones. Potete seguire la puntata a questo link.

Seasmoke, la spiegazione del suo nuovo cavaliere: chi ha scelto, perché e cosa significa

ATTENZIONE – l’articolo contiene SPOILER su House of the Dragon 2×06

Seasmoke ha un nuovo cavaliere in House of the Dragon, che sceglie di legarsi con Addam di Hull. Il drago è stato cavalcato da Laenor Velaryon nella prima stagione e, dopo che Laenor ha simulato la sua morte e ha lasciato Westeros, non è chiaro cosa sarebbe successo alla creatura. È diventato un argomento di discussione importante nei primi episodi della seconda stagione di House of the Dragon, con Seasmoke che ha fatto alcune apparizioni e in precedenza ha persino girato intorno ad Addam.

Rhaenyra Targaryen è alla ricerca di cavalieri per alcuni dei draghi non reclamati, tra cui Seasmoke. La sua scelta iniziale, Ser Steffon Darklyn, viene purtroppo data alle fiamme e uccisa, ma Seasmoke stesso provvederà a trovarsi un cavaliere, lo cerca e lo insegue. Il finale di House of the Dragon 2×06 non mostra apertamente che i due si siano uniti, ma a ogni dubbio su quanto accaduto viene data risposta da Fuoco & Sangue di George R.R. Martin.

Addam di Hull è il nuovo dragoniere di Seamsoke

Addam ha avuto un’importanza crescente in House of the Dragon 2

Proprio come in Fuoco & Sangue, Addam di Hull è il nuovo dragoniere di Seasmoke. Addam è apparso poco nella serie, spesso insieme a suo fratello Alyn, prima di legarsi con Seasmoke. Interpretato da Clinton Liberty nel cast di House of the Dragon 2, Addam è un maestro d’ascia che vive nel Driftmark e fa parte della flotta della Casata Velaryon. Come confermato in precedenza, Alyn e Addam sono i figli bastardi di Corlys Velaryon.

House of the Dragon ha apportato alcune modifiche chiave al personaggio di Addam. Nel libro, ha solo circa 15 anni quando viene presentato, mentre apparentemente ha circa 20 anni nello show (Liberty ha 26 anni nella seconda stagione). Il libro crea anche più mistero attorno ai loro genitori, con alcuni che affermano che sono in realtà i figli bastardi di Laenor, e altri sostengono che siano di Corlys.

Perché Seasmoke ha scelto Addam di Hull dopo aver rifiutato Steffon Darklyn?

È solo a causa della sua relazione con Laenor?

Il primo tentativo di rivendicare Seasmoke, con Steffon Darklyn, non è andato molto bene, per usare un eufemismo. Inizialmente il drago sembra accettare la Cappa Bianca come suo nuovo cavaliere ma, man mano che Steffon si avvicina, decide chiaramente di non farlo. Forse percepiva la paura di Steffon, o che non era un Velaryon come il suo precedente cavaliere; i pensieri e i sentimenti esatti dei draghi e il motivo per cui scelgono determinate persone sono per lo più misteriosi.

Ciò che è chiaro, però, è che Seasmoke si interessa ad Addam da qualche tempo. Il secondo episodio di questa stagione lo mostrava mentre volava nel cielo sopra un Addam che osservava, suggerendo il loro potenziale legame. Può darsi che ci sia qualcosa in Addam, che sembra essere sinceramente rispettabile, che gli ricorda Laenor. Il fatto che siano fratellastri aiuta sicuramente: se Seasmoke sente la mancanza del suo ex cavaliere, allora Addam potrebbe essere la scelta migliore.

Naturalmente, è ragionevole chiedersi perché Addam e non Alyn, dato che quest’ultimo è stata un po’ più prominente nello show. Ciò potrebbe essere semplicemente dovuto al fatto che Addam è il più vecchio dei due, almeno in base al libro. Ma forse questa scelta dipende dal fatto che mentre Alyn è presentato come l’ideale erede di Corlys, a Addam resta un altro ruolo importante da giocare. Non solo in termini di trama, ma anche perché nella sua essenza Alyn è, come dice Baela, “sale e mare“, il che significa che potrebbe non essere destinato a legarsi con un drago.

Come mai Addam di Hull può cavalcare un drago

Addam non è un Targaryen, almeno non direttamente

Addam of Hull
Addam di Hull

Poiché Addam e Alyn sono i bastardi di Corlys Velaryon, hanno una forte eredità valyriana nelle vene. Apparentemente questo è più che sufficiente perché Addam possa cavalcare un drago, anche se gli stessi Velaryon non sono mai stati signori dei draghi nell’Antica Valyria. È anche possibile che abbia qualche traccia di sangue Targaryen, poiché loro e i Velaryon si sono sposati in diverse occasioni nel corso dei decenni, quindi le loro linee di sangue si sarebbero inevitabilmente mescolate.

L’idea alla base dei semi di drago è che non è necessario un lignaggio Targaryen immediato o diretto per cavalcare un drago, e Addam dimostra che è vero. È possibile, tuttavia, che la questione vada più in profondità: non è mai stato dimostrato al 100% che solo qualcuno con sangue Targaryen, o anche solo Valyriano, possa cavalcare un drago. Nel libro, c’è una ragazza, Nettles, che rivendica un drago selvaggio chiamato Sheepstealer, e non c’è conferma se abbia sangue valyriano o meno.

Seasmoke che sceglie Addam significa che Laenor Velaryon è morto?

È possibile che sia morto fuori scena

La più grande crepa nel legame di Seasmoke con Addam non è il sangue di quest’ultimo, ma piuttosto lo status del precedente cavaliere del drago. Laenor Velaryon è ancora vivo nella serie, a differenza dei libri in cui muore effettivamente (nello stesso punto della storia). Ma è ancora così?

È stato detto che Seasmoke sta diventando irrequieto e Rhaenyra crede che gli “manchi il suo legame”. È del tutto possibile che, dato che sono passati anni da quando Laenor se n’è andato, abbia finalmente accettato che il suo ex cavaliere non tornerà e abbia deciso di sceglierne uno nuovo. Seasmoke e Laenor hanno trascorso anni insieme, quindi è naturale che lui possa sentirsi solo. Ma potrebbe anche significare che Laenor è morto?

Ancora una volta, sono passati anni, quindi è possibile che Laenor sia stato ucciso fuori dallo schermo (e, in realtà, non ci sarebbe alcun motivo per cui Rhaenyra o chiunque altro lo venisse a sapere, dal momento che la maggior parte lo crede già morto). Non è mai stato confermato se un drago possa prendere un nuovo cavaliere quando l’altro è ancora vivo: o la serie lo ha appena fatto, oppure Laenor è morto davvero questa volta.

Seasmoke e Addam combattono nella Danza dei Draghi?

Cosa riserva il futuro, secondo Fuoco & Sangue

Addam potrebbe non essere stato la persona che Rhaenyra intendeva scegliere per rivendicare Seasmoke, ma funziona bene per i Neri. Dato che è già fedele a Corlys, Addam combatterà per Rhaenyra nella Danza dei Draghi, facendo volare il suo nuovo drago in molteplici battaglie. Ciò includerà la Battaglia di Gullet, che è attesa per la stagione 3 di House of the Dragon con vari riferimenti.

Addam e Seasmoke aiutano anche Rhaenyra a conquistare Approdo del Re, cosa che presumibilmente avverrà nella terza stagione, e il drago verrà tenuto nella Fossa del Drago e aiuta a proteggere la città. Successivamente, combattono nella Seconda Battaglia di Tumbleton, coinvolgendo anche draghi come Vermithor e Ali d’Argento. Resta da vedere quanto House of the Dragon seguirà i libri, ma il futuro riserva sicuramente grandi cose a Seasmoke e Addam.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

Searching: trailer Ufficiale del film con Debra Messing

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Searching: trailer Ufficiale del film con Debra Messing

La Sony Pictures Italia ha diffuso il trailer ufficiale di Searching, il film diretto da Aneesh Chaganty e con protagonisti con John Cho, Debra Messing, Joseph Lee e Michelle La.

Searching arriverà al cinema a settembre. 

Dopo che la figlia sedicenne di David Kim (John Cho) scompare, viene aperta un’indagine locale e assegnato un detective al caso. Ma 37 ore dopo David decide di guardare in un luogo dove ancora nessuno aveva pensato di cercare, dove tutti i segreti vengono conservati: il laptop della figlia. In un thriller iper-moderno raccontato attraverso i dispositivi tecnologici che usiamo ogni giorno per comunicare, David deve rintracciare tutti i movimenti di sua figlia prima che scompaia per sempre.

Searching

Searching for Sugarman: recensione del film di Malik Bendjelloul

Searching for Sugarman: recensione del film di Malik Bendjelloul

Searching-for-SugarManAmerican Zero – South African Hero con questa frase può essere riassunta la vicenda di Sixto Rodriguez, cantante folk di Detroit, ma originario del Messico, che all’inizio degli anni70 provò a sfondare nel mondo della canzone d’autore ma senza risultati, almeno negli Stati Uniti. Perché, mentre i produttori americani pur impressionati dal suo talento lasciavano perdere l’ardua impresa di farlo piacere al pubblico yankee, in Sud Africa Rodriguez guidava con le sue canzoni (e a sua insaputa) il vivace movimento giovanile che in quel periodo lottava contro l’apartheid. Canzoni come Estabilishing Blues o I Wonder diventarono manifesto di un intera generazione senza però che i fan sapessero nulla del loro cantante preferito e viceversa. La storia raccontata dal documentario Searching for Sugarman di Malik Bendjelloul parte da questo mistero. I due album registrati da Rodriguez infatti diventarono con gli anni patrimonio di ogni Sudafricano: “In ogni casa c’era una disco dei Beatles, uno degli Stones e poi Rodriguez. Ma nessuno di noi sapeva davvero chi lui fosse”. Questo il racconto di Stephen Segermen, fan e proprietario di uno dei negozi di dischi di Cape Town che contribuì alla diffusione di quelle canzoni così ispiranti per lui e i suoi coetanei. E da questi misteri inizia la sua ricerca sulle tracce dello sconosciuto Sugarman. Studiando i testi delle canzoni, osservando minuziosamente le copertine dei dischi, inondando di lettere e telefonate redazioni di giornali, case di produzione e tv americane.

Il documentario, uscito negli Stati Uniti nel 2012 e vincitore dell’Academy Award nell’anno successivo, è in Italia solo da pochi mesi e resiste imperterrito in poche ma tenaci sale cinematografiche che ogni sera si riempiono di curiosi, attratti dall’enorme passaparola che è circolato intorno a questo piccolo gioiello del cinema documentario. Trasmesso qualche settimana fa dalla piattaforma satellitare Sky (non a caso sul canale Sky Arte) ha registrato un ottimo seguito. Ciò che forse attrae di più di questa storia, oltre alla colonna sonora stupefacente e al mistero che per la maggior parte del film aleggia intorno alla figura di Rodriguez, è la visione nuova e controcorrente che l’autore riesce a dare dell’artista. Molte infatti erano le leggende che circolavano su di lui, che in quanto artista doveva necessariamente essere problematico, e per questo irraggiungibile. “Si è ucciso con un colpo di pistola” oppure “Si è dato fuoco durante un concerto, ed è morto di fronte al pubblico. Per questo non fa più dischi”. L’immagine collettiva lo voleva “pazzo come tutti i geni” e invece questa storia (e soprattutto il suo finale, che non sveleremo) ridà una nuova dignità alla figura dell’artista: sereno, impegnato, intelligente soprattutto quando sicuro di sé e del proprio valore.

Searching Eva: recensione del documentario con Eva Collé

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Searching Eva: recensione del documentario con Eva Collé

È distribuito da Dreamcatchers Entertainment a partire dal 10 ottobre, per una serie di proiezioni evento, e si intitola Searching Eva. Si tratta del documentario diretto dall’esordiente Pia Hellenthal sulla vita, o meglio, sulla persona di Eva Collé.

Italiana di 27 anni, Eva è modella, attrice, pittrice, scrittrice, sex worker di base a Berlino. Difficile incasellarla e identificarla con una sola professione, tuttavia è chiaro che il suo corpo e il sesso sono la parte che più incuriosisce il pubblico, probabilmente per le ragioni sbagliate. Perché quello della Hellenthal non è uno sguardo pruriginoso nella promiscua vita sociale/sessuale di Eva, né nel suo vendere se stessa per soldi, né una ricerca di gender che coinvolge una ragazza giovane in terra straniera.

Searching Eva è il ritratto di una donna libera, che si autodetermina in ogni sua scelta e in ogni suo passo, senza barriere mentali, senza schermi sociali, senza indirizzo di genere, senza gusti sessuali, ma votata alla ricerca di una determinazione di sé così radicale dal rendere non necessario l’incasellamento in una professione, una casa, un ruolo.

Eva è uno spirito libero, una donna dal corpo esile, che non esita a mostrare, una bambina dal volto delicato, un contrasto violento con la potenza delle sue scelte. Una nave tanto solida da non aver bisogno di un’ancora, in mezzo alla tempesta della vita. Cresciuta in una famiglia operaia, in Italia, Eva fugge non solo da un nucleo di nascita, che non le ha dato i riferimenti che da questa istituzione sociale ci si aspetta, ma scappa anche dal lavoro propriamente inteso, dalla fatica, da tutto ciò che rendeva suo padre insoddisfatto. Va via di casa a 17 anni alla ricerca di una dimensione che trova soltanto nella volontà di coltivare esclusivamente se stessa.

Sembra non sentire nulla, Eva, non il piacere del sesso che pratica, né la gioia di ragazza libera, eppure dimostra una vivacità, una tenerezza che smascherano la sua estrema purezza. Eva può attraversare ogni cosa: può drogarsi, può prostituirsi, può scegliere strade che la morale comune non approverebbe, eppure appare sempre un essere puro nelle sue intenzioni, limpido nel suo discernimento, completamente consapevole del suo posto nel mondo.

Di fronte alla ricchezza della sua protagonista, il documentario della Hellenthal si rivela estremamente inadeguato, nonostante la grande cura nella raccolta dei materiali, durata circa quattro anni, e la razionalizzazione degli stessi attraverso il montaggio.

Di fronte a questa disparità tra forma e contenuto, e data l’innegabile bellezza di alcune immagini (come quella conclusiva, in cui in una luce rosa al neon Eva festeggia il capodanno da sola, seduta sul pavimento della sua casa in affitto, con fuoco d’artificio che si consuma sfrigolando, oppure del suo corpo nudo e candido in contrasto con il buio dell’aperta campagna di notte), Searching Eva è una scatola non adeguatamente preziosa per contenere la sua straordinaria protagonista.

Guarda il trailer di Searching Eva

Searching Eva: in anteprima al Biografilm, ad ottobre in sala

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Searching Eva: in anteprima al Biografilm, ad ottobre in sala

Dreamcatchers Entertainment è lieta di annunciare l’arrivo nei cinema italiani a ottobre del documentario Searching Eva, lungometraggio d’esordio di Pia Hellenthal presentato all’interno della sezione Panorama alla 69ma edizione della Berlinale e ora in concorso internazionale e in anteprima italiana al Biografilm Festival di Bologna.

Searching Eva sfida i limiti, i pregiudizi e i gusti del pubblico, mettendo in scena attraverso un diario visivo la vita pubblica e privata della ventenne Eva Collé, modella-artista-personaggio sui social media che incarna una sorta di progetto d’arte vivente. Eva è una, nessuna e centomila, in grado di re-inventarsi ogni volta che vuole e simbolo di una generazione fluida che si racconta attraverso i social. Scrivendo e parlando di temi comunemente ritenuti intimi o imbarazzanti e mostrando il proprio corpo, Eva riflette su chi è veramente, facendo crollare le barriere dell’intimità ed esponendosi fino in fondo. Ma qual è il confine tra essere e la sua rappresentazione? Pia Hellenthal dipinge il ritratto dell’esistenza contemporanea, in cui il concetto di un’identità solida e immutabile è ormai passato di moda. Siete pronti a entrare nel mondo senza filtri di Eva Collé? Searching Eva arriverà nei cinema italiani a ottobre.

Searching Eva è prodotto da Corso Film- und Fernsehproduktion, da Erik Wunker e Martin Roelly; Giorgia Malatrasi e Daniela Dieterich hanno partecipato alla produzione creativa, mentre la distribuzione italiana è affidata a Dreamcatchers Entertainment, casa di produzione nata a Milano, alla sua prima avventura nella distribuzione cinematografica.

Searching Eva: anteprima con il cast al Cinema Aquila

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E’ in arrivo nei cinema italiani a ottobre del documentario SEARCHING EVA, lungometraggio d’esordio di Pia Hellenthal presentato all’interno della sezione Panorama alla 69ma edizione della Berlinale. Per l’occasione verranno realizzate delle proiezioni in anteprima il 10 ottobre a Roma presso il Cinema Aquila. Di seguito la programmazione:

  • ore 18:50 – proiezione in anteprima del film
  • ore 20:40 – proiezione alla presenza della protagonista Eva Collè e della sceneggiatrice Giorgia Malatrasi
  • ore 22:20 – proiezione alla presenza della protagonista Eva Collè e della sceneggiatrice Giorgia Malatrasi

Il film sarà in programmazione al Cinema Aquila anche nei giorni  12, 13, 20, 21 e 22 ottobre.

SEARCHING EVA sfida i limiti, i pregiudizi e i gusti del pubblico, mettendo in scena attraverso un diario visivo la vita pubblica e privata della ventenne Eva Collé, modella-artista-personaggio sui social media che incarna una sorta di progetto d’arte vivente. Eva è una, nessuna e centomila, in grado di re-inventarsi ogni volta che vuole e simbolo di una generazione fluida che si racconta attraverso i social. Scrivendo e parlando di temi comunemente ritenuti intimi o imbarazzanti e mostrando il proprio corpo, Eva riflette su chi è veramente, facendo crollare le barriere dell’intimità ed esponendosi fino in fondo. Ma qual è il confine tra essere e la sua rappresentazione? Pia Hellenthal dipinge il ritratto dell’esistenza contemporanea, in cui il concetto di un’identità solida e immutabile è ormai passato di moda. Siete pronti a entrare nel mondo senza filtri di Eva Collé? SEARCHING EVA arriverà nei cinema italiani a ottobre.

SEARCHING EVA è prodotto da Corso Film- und Fernsehproduktion, da Erik Wunker e Martin Roelly; Giorgia Malatrasi e Daniela Dieterich hanno partecipato alla produzione creativa, mentre la distribuzione italiana è affidata a Dreamcatchers Entertainment, casa di produzione nata a Milano, alla sua prima avventura nella distribuzione cinematografica.

Searching Eva: anteprima al Milano Film Festival con il cast

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Searching Eva: anteprima al Milano Film Festival con il cast

Si svolgerà il 09 ottobre alle ore 21:30 presso THE SPACE CINEMA ODEON alla presenza della regista, della sceneggiatrice Giorgia Malatrasi e della protagonista Eva Collé l’anteprima di Searching Eva, il documentario distribuito da Dreamcatchers Entertainment, realtà indipendente di Milano.

Il film è lungometraggio d’esordio di Pia Hellenthal presentato all’interno della sezione Panorama alla 69ma edizione della Berlinale, in anteprima italiana all’ultimo Biografilm Festival di Bologna e prossimamente al Milano Film Festival 2019 nella sezione “The Outsiders” in collaborazione con VICE Italia.

SEARCHING EVA sfida i limiti, i pregiudizi e i gusti del pubblico, mettendo in scena attraverso un diario visivo la vita pubblica e privata della ventenne Eva Collé, modella-artista-personaggio sui social media che incarna una sorta di progetto d’arte vivente. Eva è una, nessuna e centomila, in grado di re-inventarsi ogni volta che vuole e simbolo di una generazione fluida che si racconta attraverso i social. Scrivendo e parlando di temi comunemente ritenuti intimi o imbarazzanti e mostrando il proprio corpo, Eva riflette su chi è veramente, facendo crollare le barriere dell’intimità ed esponendosi fino in fondo. Ma qual è il confine tra essere e la sua rappresentazione? Pia Hellenthal dipinge il ritratto dell’esistenza contemporanea, in cui il concetto di un’identità solida e immutabile è ormai passato di moda. Siete pronti a entrare nel mondo senza filtri di Eva Collé?

SEARCHING EVA è prodotto da Corso Film- und Fernsehproduktion, da Erik Wunker e Martin Roelly; Giorgia Malatrasi e Daniela Dieterich hanno partecipato alla produzione creativa, mentre la distribuzione italiana è affidata a Dreamcatchers Entertainment, casa di produzione nata a Milano, alla sua prima avventura nella distribuzione cinematografica.

Sean Young sul sequel di Blade Runner

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sean-youngL’attrice Sean Young, nota al grande pubblico principalmente per il suo leggendario ruolo di Rachael in Blade Runner ha detto la sua riguardo al sequel del film, che da tempo ormai è in cantiere e che adesso è in fase di scrittura. La Young, impegnata a promuovere il suo ultimo film horror, Jug Face, ha detto di sapere della possibilità di un sequel per Blade Runner, ma a domanda diretta, ovvero alla richiesta di dire la propria sul progetto, l’attrice ha riservato parole molto amare per Ridley Scott e per l’intera idea.

La Young avrebbe detto di essere stata coinvolta in una riunione preliminare, ma di non aver ricevuto nessuna offerta per partecipare al progetto, cosa secondo lei assurda. Al che Sean avrebbe chiamato l’ufficio di Scott, che però non l’ha richiamata. Ora le intenzioni della produzione sembrano chiare, anche se non si sa ancora bene se ci sarà o meno necessità del personaggio di Rachael, dal momento che non si sa ancora di cosa tratterà la storia, ma Sean Young lancia un avvertimento: “se non mi includeranno, boicottate il film. Perché sarebbe veramente stupido non inserirmi. Veramente stupido. Ma è la mia opinione! “

Non sappiamo ovviamente se le parole di Sean verranno ascoltate da qualcuno, tuttavia restiamo in allerta per raccontarvi qualsiasi novità a riguardo.

Fonte EW

Sean William Scott: 10 cose che non sai sull’attore

Sean William Scott: 10 cose che non sai sull’attore

La generazione dei trentenni di oggi ricorda benissimo l’adolescenza passata in compagnia di boyband, stelline del pop e dei ragazzacci di American Pie. Come dimenticarsi di Sean William Scott e del suo iconico Steve Stifler? Impossibile. Eppure negli anni molte delle prodezze, delle conquisti e degli scivolini di Sean sono passati inosservati.

Oggi scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Sean William Scott.

Sean William Scott in tv: gli inizi della sua carriera

sean william scott
Sean William Scott in “C’è sempre il sole a Philadelphia”

10. Sean William Scott è nato il 3 ottobre del 1976 a Cottage Grove, in Minnesota, Stati Uniti, ed è l’ultimo di ben sette figli. Considerato sin da piccolo come il figlio più creativo e ‘ribelle’, Sean si è avvicinato alla recitazione e al mondo dello spettacolo in modo decisamente anticonvenzionale.

Da ragazzo, infatti, lavorava in un piccolo cinema vicino casa dove, oltre che a risistemare le sale e a staccare i biglietti, aveva l’opportunità di vedere tantissimi film. L’atmosfera della sala, le luci spente e la magia del cinema l’hanno subito catturato. Tutto il suo tempo libero Sean lo passava a lavorare e a vedere film gratis: niente male, no?

9. Convinto di voler intraprende una carriera nel mondo dello spettacolo, dopo il diploma decide di trasferirsi a Los Angeles in cerca di fortuna. E la dea bendata decide di premiarlo. Nel 1996 partecipa alla sua prima serie tv dal titolo E Vissero Infelici per Sempre, interpretando il ruolo di Moondoggie nel secondo episodio della terza stagione.

L’anno successivo è stata la volta di un film per la tv dal titolo Born Into Exile che racconta la storia di una coppia di ragazzi, scappati dalla miseria in cerca di una nuova vita e soprattutto della felicità. Nel 1998 Sean ottiene un altro piccolo ruolo nella serie Troppi In Famiglia, partecipando al terzo episodio della seconda stagione.

I suoi ultimi lavori sul piccolo schermi risalgono tuttavia a tempi più recenti. Nel 2013 partecipa alla serie tv C’è Sempre Il Sole a Philadelphia, dove compare solo nel quinto episodio della nona stagione.

Sean William Scott in Lethal Weapon

Sean William Scott
Sean William Scott nella serie “Lethal Weapon”

8. Un ruolo decisamente più importante gli viene offerto solo nel 2018 quando accetta di partecipare alla serie tv Lethal Weapon. Si tratta di un telefilm poliziesco infarcito con una buona dose di comicità andato in onda per tre stagioni e quarantasei episodi, dal 2016 al 2019.

Sean William Scott ha interpretato Wesley Cole, il nuovo partner di Roger Murtaugh (Damon Wayans), dopo la morte di Martin Riggs (Clayne Crawford). Il suo personaggio, introdotto nella terza stagione, è rimasto attivo per un arco di undici episodi.

La serie, prodotta e trasmessa negli States dalla Fox, è andata in onda qui da noi su Italia 1 per poi passare al canale a pagamento Premium Crime di Mediaset.

Sean William in American Pie: un grande successo

Sean William Scott
Sean William Scott in “American Pie – Ancora Insieme”

7. Dopo i primi esperimenti televisivi, Sean decide di passare al cinema e decide di accettare una parte nel film American Pie. Per tutti coloro che finora hanno vissuto rinchiusi in una caverna e non conoscono American Pie, ecco un piccolo riassunto…

Sopravvivere al liceo è sempre un’impresa, soprattutto se si è nerd e un po’ sfigatelli. Il film racconta la storia di quattro amici, Jim Levenstein (Jason Biggs), Kevin Myers (Thomas Ian Nicholas), Paul Finch (Eddie Kaye Thomas) e Chris Ostreicher (Chris Klein) ossessionati dall’idea di perdere la propria verginità. Arrivati ormai all’ultimo anno del liceo, i quattro ragazzi stringono un patto: promettono di fare sesso prima della fine dell’anno scolastico. L’occasione perfetta gli viene offerta da un loro “amico”, Steve Stifler (Sean William Scott) che, in occasione ballo scolastico di fine anno, organizza una mega festa nella sua villa in riva al lago.

Sean William Scott
da sinistra: Chris Klein, Sean William Scott, Jason Biggs, Eddie Kaye Thomas e Thomas Ian Nicholas in “American Pie 2”

Ovviamente si tratta di una commedia per teenagers che però è diventata col tempo un vero cult di genere. Volgare, eccessiva e davvero troppo divertente, American Pie hanno fatto storia proprio come i suoi protagonisti. Nonostante, Sean ricoprisse un ruolo minore, il suo Steve Stifler è diventato un icona pop.

Sean William Scott
Sean William Scott in “American Pie 2”

Il film ha avuto un successo enorme tanto da diventare il primo di una saga. Al primo American Pie sono seguiti American Pie 2 (2001), American Pie – Il Matrimonio (2003) e American Pie – Ancora Insieme (2012). Sono stati prodotti anche degli spinoff che, a causa della mancanza del cast originale, sono stati dei veri e proprio flop.

6. Anni più tardi Sean William Scott ha rivelato un’indiscrezione relativa alla sua esperienza con il primo film di American Pie. Sembra infatti che l’attore, per interpretare il ruolo di Stifler, considerato di contorno, sia stato pagato solo ottomila dollari.

Sean William Scott film

Sean William Scott
Sean William Scott in “Road Trip”

5. Dopo una partenza col botto grazie ad American Pie, la carriera cinematografica di Sean ha preso il volo. Nei primi anni duemila, infatti, l’attore ha partecipato a tantissime produzioni come Final Destination (2000), Road Trip (2000), Fatti Strafatti e Strafighe (2000) e American Pie 2 (2001).

Dedito sempre a film dello stesso genere, ovvero commedia, azione e avventura, negli anni successivi lo vediamo anche nel cast di Crime Party (2002), Old School (2003), Il Tesoro dell’Amazzonia (2003), Il Monaco (2003) e American Pie – Il matrimonio (2003).

Sean William Scott
Sean William Scott in “Final Destination”

Nel 2005 partecipa al film Hazzard, diretto da Jay Chandrasekhar, ispirato all’iconia serie anni ottanta. A seguire abbiamo Southland Tales (2006), Mr Woodcock (2007), Role Models (2008), Una Carriera a Tutti i Costi (2008), Poliziotti fuori – Due Sbirri a Piede Libero (2010) e Jackass 3D (2010).

Negli ultimi anni la sua carriera cinematografica, a causa di problemi personali, ha però subito un rallentamento. Dal 2011 abbia Goon (2011), American Pie – Ancora Insieme (2012), Comic Movie (2013), Just Before I Go (2014), Goon – Last of the Enforcers (2017), Super Troopers 2 (2018), Bloodline (2018) e Already Gone (2019).

Sean William Scott curiosità

4. Forse pochi sanno che Sean, all’inizio della sua carriera, era riuscito a ottenere un provino per niente di meno che Baywatch, la famosa serie divenuta poi un vero e proprio cult televisivo. Stando a quanto dichiarato dallo stesso attore, sembra che quella stessa mattina, mentre si recava al provino, Sean fu aggredito da una gang di South Central L.A e derubato di tutto ciò che aveva, compresi camicia e scarpe.

3. Prima ancora di darsi al cinema e alla tv, nei primi anni della sua carriera, ebbe l’incredibili opportunità di lavorare con gli Aerosmith. Fu infatti scelto come comparsa per il video musicale della canzone del 1997 dal titolo Hole In My Soul.

2. Sean William Scott è un vero appassionato di doppiaggio. L’attore ha, infatti, prestato la sua voce a diversi progetti tra cui film d’animazione famosissimi come L’era Glaciale 2 – Il Disgelo (2006), L’era Glaciale 3 – L’alba dei Dinosauri (2009), L’era Glaciale 4 – Continenti alla Deriva (2012), L’era Glaciale – In Rotta di Collisione (2016) e Planet 51 (2009).

Nella saga de L’era Glaciale, l’attore doppia, nella versione originale, Crash, uno dei due pazzi opossum, amatissimi dai bambini. In Planet 51, invece, dà la voce a Skiff, un piccolo alieno verde appassionato, incredibilmente, di film sugli alieni.

Sean William Scott oggi

1. Sean è sempre stato un po’ una ‘testa calda’ e in passato il suo temperamento gli ha dato non pochi problemi. Nel 2011, ad esempio, è stato ricoverato in una struttura di recupero per far fronte a “problemi personali e di salute”. Queste sono state le motivazione divulgate dal suo agente e dal suo addetto stampa che non hanno fornito nessuna informazione aggiuntiva. Il nome della struttura dove è stato ricoverato non è mai stato rivelato ma sappiamo che un mese più tardi, dopo aver completato il suo trattamento, Sean è stato rimandato a casa.

Purtroppo oggi non si conoscono molti dettagli della sua vita privata né tantomeno della sua salute mentale e fisica. Sean è infatti poco presente sui social, non ha un account Instagram e il suo account Twitter non è aggiornato. Non ci resta che sperare di vederlo presto in tv o al cinema.

Fonte: IMDB, Throwbacks

Sean Penn: 10 cose che non sai sull’attore

Sean Penn: 10 cose che non sai sull’attore

Sean Penn è unanimemente considerato uno degli interpreti più talentuosi e camaleontici oggi in circolazione, capace di dar vita ad interpretazioni intense che gli hanno permesso di ottenere i massimi riconoscimenti dell’industria. Ruolo dopo ruolo Penn ha provato la propria grandezza, attirando su di sé le attenzioni anche per via del suo fascino dannato e della sua burrascosa vita privata. Ecco 10 cose che non sai di Sean Penn.

Sean Penn: i suoi film

1. Ha recitato in celebri pellicole. Penn debutta al cinema con il film Taps – Squilli di rivolta (1981), per poi recitare in Fuori di testa (1982), Colors – Colori di guerra (1988), Vittime di guerra (1989) e Carlito’s Way (1993). Ottiene poi grande notorietà grazie al ruolo in Dead Man Walking (1995), per poi continuare ad affermarsi grazie a film come She’s So Lovely (1997), Bugie, baci, bambole & bastardi (1998), La sottile linea rossa (1998), Amori e disaccordi (1999), Prima che sia notte (2000), Mi chiamo Sam (2001). La consacrazione arriva poi con Mystic River (2003), e negli anni successivi continuerà ad affermarsi in ruoli come 21 grammi (2003), The Interpreter (2005), Tutti gli uomini del re (2006), Milk (2008), The Tree of Life (2011), This Must Be the Place (2011), Gangster Squad (2013), I sogni segreti di Walter Mitty (2013), The Gunman (2015), Il professore e il pazzo (2019), Flag Day (2021), Licorice Pizza (2021).

2. Ha scritto, diretto e prodotto alcuni noti film. Penn esordisce alla regia con il film Lupo solitario (1991), da lui anche scritto. Dirigerà poi 3 giorni per la verità (1995), La promessa (2001) e Into the Wild – Nelle terre selvagge (2007), che gli permette di ottenere ottimi riconoscimenti di pubblico e critica come regista. Nel 2016 torna dietro la macchina da presa per realizzare il film Il tuo ultimo sguardo, con gli attori Javier Bardem e Charlize Theron. Per ogni suo film Penn ha partecipato anche alla sceneggiatura o alla produzione, distinguendosi come personalità poliedrica. Nel 2021 porta al Festival di Cannes il suo nuovo film da regista, Flag Day, dove dirige anche la figlia Dylan Penn.

3. Ha vinto due premi Oscar. Nel corso della sua ricca carriera, Penn ha ricevuto un totale di cinque nomination come miglior attore protagonista al premio Oscar. Le prime furono per i film Dead Man Walking, Accordi e disaccordi e Mi chiamo Sam. Successivamente, nel 2004 l’attore vince per la prima volta il premio per il suo ruolo in Mystic River, ripetendosi nel 2009 per il film Milk.

Sean Penn: Charlize Theron, la fidanzate e i figli

4. Ha avuto relazioni con note attrici. Penn è inoltre celebre per le sue diverse relazioni avute con attrici. Negli anni Ottanta è infatti stato brevemente fidanzato con Pamela Springsteen, conosciuta sul set di Fuori di testa, Elizabeth McGovern, conosciuta sul set di In gara con la luna, e Susan Sarandon. Nel 2011 ha avuto una breve relazione con Scarlett Johansson, mentre dal 2014 al 2015 ha invece avuto una relazione con l’attrice Charlize Theron. Nel 2016 si è invece legato a Leila George, figlia degli attori Greta Scacchi e Vincent D’Onofrio, che ha sposato il 30 luglio 2020. La coppia ha però divorziato il 15 ottobre 2021.

5. È stato sposato con una celebre collega. Dopo sette anni di fidanzamento, nel 1996 l’attore sposa l’attrice Robin Wright, celebre per il suo ruolo nella serie House of Cards. La coppia ha avuto due figli, Dylan Frances e Hopper Jack, nati rispettivamente nel 1991 e nel 1993, e ha cercato di mantenere una certa riservatezza per quanto riguardava la loro vita privata. Nel 2007 annunciano però la separazione, e nonostante diverse riconciliazioni annunciano definitivamente il divorzio nel 2010.

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Sean Penn e El Chapo

6. È stato al centro di un’accesa polemica. Nel gennaio del 2016 l’attore ha dato vita ad una polemica nei suoi confronti per via della sua intervista segreta al latitante narcotrafficante messicano Joaquin Guzmán, noto con il soprannome di El Chapo. Questi è stato successivamente catturato, ma Penn fu accusato di non aver collaborato con la giustizia nella sua cattura, nonostante ne conoscesse la posizione.

Sean Penn e Madonna

7. È stato sposato con la celebre cantante. Nel 1985 l’attore attira diverse attenzioni sulla sua vita privata per via del matrimonio con l’attrice e cantante Madonna, conosciuta sul set del film Shangai Surprise, dove entrambi recitavano. La cantante dedicò a Penn anche l’album True Blue, dove lo definisce “il ragazzo più cool dell’universo”.

8. Hanno avuto una relazione turbolenta. La loro relazione è tuttavia segnata da eventi burrascosi, con Penn accusato in diverse occasioni anche di violenza domestica. Nel 1989, infine, firmano le carte per il divorzio. Anche in seguito alla loro separazione, tuttavia, i due non hanno mancato di manifestarsi affetto, lasciando intendere che vi è stata una riconciliazione nei loro rapporti.

Sean Penn in Milk

9. Per il ruolo è stato trasformato con il trucco. Per dar vita ad Harvey Milk, primo gay dichiarato ad essere eletto ad una carica politica negli Stati Uniti, Penn si è sottoposto ad un trucco che gli ha permesso di acquisire maggior somiglianza con il personaggio. Questo prevedeva un naso e dei denti finti, come anche delle apposite lenti a contatto e una diversa acconciatura.

Sean Penn: età e altezza

10. Sean Penn è nato a Santa Monica, in California, Stati Uniti, il 17 agosto 1960. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Sean Penn tra i doppiatori di Angry Birds Il Film

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Sean Penn tra i doppiatori di Angry Birds Il Film

Arriva dall’Hollywood Reporter la notizia che il cast di Angry Birds Il Film si arrichisce della presenza del due volte premio Oscar Sean Penn, il quale doppierà il personaggio di Terence.

Basato sul popolarissimo gioco “Angry Birds”, nel film scopriremo finalmente perché i famosi pennuti sono così arrabbiati! La storia ci porta su un’isola popolata da volatili quasi tutti felici, anche se incapaci di volare. In questo paradiso, Red, un uccello con problemi di controllo della rabbia, il velocissimo Chuck e l’esplosivo Bomb, sono sempre stati emarginati. Ma quando sull’isola arrivano dei terribili maialini verdi, toccherà a loro dimostrargli di che cosa sono capaci…

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Il trio principale degli Angry Birds sarà composto da Jason Sudeikis (Horrible Bosses, We’re the Millers) che sarà Red, uccellino dal grande temperamento, poi Josh Gad (Frozen) sarà il piumato rapidissimo e giallo, infine Danny McBride (This is the End, Eastbound & Down) darà la sua voce all’esplosivo volatile nero. A supporto di queste tre superstar ci saranno Bill Hader (Piovono Polpette) che sarà uno dei maiali, Maya Rudolph (Bridesmaids) come Matilda e Peter Dinklage (Game of Thrones) che interpreterà Mighty Eagle.

Fonte

Sean Penn sul set per Ben Stiller?

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La ‘strana coppia’ potrebbe formarsi in occasione di The Secret Life Of Walter Mitty, il nuovo lavoro Stiller si appresta a girare, dopo averlo tenuto in stand-by per diverso tempo: Penn non avrebbe però uno dei ruoli principali, limitandosi a una piccola parte. La storia, a cavallo tra realtà e sogno, girerà attorno ad un fotografo che fugge dal grigiore quotidiano immergendosi in sogni ad occhi aperti nei quali tra l’altro riesce a vivere una storia d’amore con una collega, interpretata da Kristin Wiig, oggetto dei suoi desideri inespressi.

La scomparsa di un importantissimo negativo costringerà però il protagonista ad interrompere la propria apatica esistenza e ad abbandonare la sua immaginazione, per vivere un’avventura nel mondo reale che, prevedibilmente, cambierà la sua vita. Sul ruolo di Sean Penn al momento non vi sono particolari: del resto deve ancora firmare il contratto, che lo farebbe entrare in un cast del quale, oltre a Stiller e Wiig, fanno già parte Adam Scott, Patton Oswalt, Josh Charles e Shirley MacLaine. Il prossimo impegno di Penn sarà Gangster Squad a fianco di Ryan Gosling ed Emma Stone, per il quale manca ancora una data di uscita.

Fonte: Empire

Sean Penn Rockstar: le foto dal set di Penn per il film di Sorrentino

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sean penn

Arrivano le prime immagini di uno Sean Penn truccatissimo, con look da rockstar, per il nuovo  attesissimo film di Paolo Sorrentino, This Must Be the Place. Per vedere le foto.

L’attore è stato fotografato con ancora indosso parrucca e trucco a New York, nel quartiere Wednesday. Ecco alcuni scatti:

Sean Penn recita per Bill Pohlad

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Sean Penn è in trattative per interpretare Genius, storia dell’editore Max Perkins. Il film sarà diretto dal produttore Bill Pohlad, al suo debutto registico.

Sean Penn Pazzo per la tempesta

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Sean Penn è in trattative con la Warner Bros per dirigere Pazzo per la tempesta, adattamento cinematografico dell’omonimo memoir di Norman Ollestad

Sean Penn non vuole scusarsi per le sue parole a Alejandro González Iñárritu

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La notte degli Oscar che ha incoronato Alejandro González Iñárritu e il suo Birdman ha anche, come era ovvio per il perbenismo degli americani, generato qualche polemica. Le lamentele sono nate dal fatto che Sean Penn, presentando il miglior film, abbia appellato il regista e produttore “son of a b****”, facendo un riferimento chiaramente scherzoso alla green card e al fatto che un messicano producesse film in USA.

L’attore ha dichiarato di recente di non volersi scusare con le seguenti motivazioni: “Ci sono degli scherzi e delle chiacchiere ricorrenti tra me e lui (Iñárritu, ndr) Nel momento in cui ho detto quella cosa, lui è stata le prima persona nella stanza a sapere che aveva vinto”.

A gudicare dall’abbraccio che è seguito trai due e dal fatto che in passato hanno collaborato con grande profitto artistico, sembra davvero improbabile che il regista voglia delle scuse!

Ecco il video della premiazione:

Sean Penn nel cast di Inherent Vice?

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Sean Penn nel cast di Inherent Vice?

Solo tre giorni fa vi avevamo detto che il premio Oscar Reese Witherspoon si sarebbe unita al cast di Inherent Vice, prossimo film di Paul Thomas Anderson e adattamento del romanzo Vizio di forma da noi di Thomas Pynchon.

Adesso invece, stando alla fan page ufficiale del regista a Joaquin Phoenix, Benicio del Toro, Owen Wilson, Reese Witherspoon, Jena Malone e Martin Short si unisce anche Sean Penn. La notizia non è ancora ufficiale, ma la pagina si è rivelata già altre volte abbastanza attendibile.

In attesa di sapere come Anderson adatterà la storia per lo schermo, ecco la trama ufficiale del romanzo di Pynchon: California, inizio anni Settanta. Doc Sportello, investigatore privato con una passione smodata per le droghe e il surf, viene contattato da una vecchia fiamma, Shasta, che gli rivela l’esistenza di un complotto per rapire il suo nuovo amante, un costruttore miliardario. L’investigatore non fa neanche in tempo ad avviare le sue indagini che si ritrova arrestato per l’omicidio di una delle guardie del corpo del costruttore, il quale è intanto sparito, come pure Shasta. Sembrano le premesse del più classico dei noir, ma ben presto le coincidenze piú strane si accumulano e il mistero si allarga a macchia di leopardo. Doc inciampa così in collezioni di cravatte con donnine discinte, in falsi biglietti da venti dollari con il ritratto di Richard Nixon, in un’associazione di dentisti assassini nota come Zanna d’Oro, che è però anche il nome di un sedicente cartello indocinese dedito al traffico di eroina.

Sean Penn indagato per aver incontrato El Chapo, signore della droga

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L’attore e regista Sean Penn sarebbe finito sotto indagine per aver incontrato segretamente il boss del narcotraffico El Chapo prima del suo arresto. L’attore incontrò il boss per un’intervista, apparsa poi sulla rivista Rolling Stone grazie all’aiuto dell’attrice messicana Kate del Castillo, che ha interpretato una parte messicana in una nota soap opera.

chapopenn-Penn racconta che il boss del cartello di Sinaloa, considerato il più grande narcotrafficante del mondo, voleva far girare un film sulla sua vita. Una vicenda che ha portato le autorità messicane a indagare l’attore Usa.

Trai passaggi più scottanti tra i due in cui a un certo punto il boss definisce il candidato repubblicano Donald Trump «un mio amico».

Sean Penn in un film action?

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Siamo abituati a vedere le prove d’attore di Sean Penn in tutti i generi e nei personaggi più complessi. E sembra che dopo aver terminato Gangster Squad ora sia in trattative per

Sean Penn elogia la schietta onestà di Matthew Perry riguardo alle sue dipendenze

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Sean Penn, che ha recitato in due episodi di Friends nel 2001, ha detto che il defunto attore Matthew Perry era un “ragazzo di talento”, e ha detto di averlo elogiato l’ultima volta che si sono incontrati.

Non posso affermare di averlo conosciuto bene, ma mi è piaciuto molto“, ha detto Sean Penn nell’episodio di mercoledì di Piers Morgan Uncensored. L’ho visto di recente, e stavamo entrambi prendendo un volo in partenza dall’aeroporto di Los Angeles, e gli ho fatto i complimenti per quello che sapevo del suo libro.”

Il libro di memorie di Perry, Friends, Lovers, and the Big Terrible Thing, parla della sua battaglia decennale contro la dipendenza da droga e alcol. Sean Penn ha ammesso di “non aver letto il libro“, ma ha detto di aver letto “diverse” interviste di Matthew Perry sull’opera.

“Sembrava che ne parlasse, lo avesse affrontato ed era molto intelligente e audace al riguardo. E offre generosamente la sua esperienza alle persone per essere d’aiuto”, ha detto l’attore. “È tragico, non posso dire di essere rimasto terribilmente sorpreso. Non so cosa riferisca l’intero coroner e tutto il resto, ma so che nel corso degli anni aveva causato molti danni ai suoi organi”.

Sean Penn ha detto che Matthew Perry ha lasciato un impatto duraturo sul mondo. “Ha avuto modo di lasciarsi alle spalle quella storia e di dare molta gioia a molte persone con il suo talento“, ha detto. “Quindi auguro ogni bene alla sua famiglia. Matthew Perry è morto all’età di 54 anni il mese scorso nella sua casa di Pacific Palisades. La causa ufficiale della morte non è stata ancora determinata.