Home Blog Pagina 1070

Piccole donne: tutto quello che c’è da sapere sul film di Greta Gerwig

Del romanzo Piccole donne di Louisa May Alcott esistono ben cinque versioni cinematografiche, la più recente delle quali è uscita al cinema nel 2019 per la regia di Greta Gerwig. Il suo Piccole donne (qui la recensione), però, non è solo una trasposizione dell’omonimo romanzo, ma ingloba al proprio interno anche elementi tratti da altri libri della Alcott, così come alcuni suoi dettagli biografici. Il risultato è un film particolarmente elaborato, che oltre ad offrire un racconto di sorellanza regala personaggi di giovani donne capaci di emergere come artiste e di distinguersi proprio per questo. Il film della Gergwig, dunque, è un’opera profondamente moderna.

Piccole donne: le differenze tra il libro e il film

Sono dunque molte le differenze che intercorrono tra il libro della Alcott e il film realizzato dalla Gerwig. Quest’ultimo, come anticipato, contiene anche elementi tratti dai suoi romanzi Piccole Donne Crescono e dai due seguiti, meno famosi, Piccoli Uomini e I ragazzi di Jo. La prima maggiore differenza, che ha in questo caso scopi ben specifici, è la non linearità del racconto del film. Se il romanzo della Alcott segue senza salti temporali in avanti e indietro la storia delle sorelle March, il film invece si sposta continuamente tra passato e presente, mostrandoci i cambiamenti a cui le quattro protagoniste vanno incontro nel corso del tempo.

Un altro elemento che la Gerwig aggiunge alla sua versione del romanzo è l’elemento della meta-narrazione. La sua Jo March, infatti, è una scrittrice e nel corso del film il suo principale obiettivo rimane quello di poter vivere di questa sua passione. Il romanzo che sta scrivendo è proprio Piccole donne, ovvero la storia che gli spettatori stanno vedendo scorrere sul grande schermo. Così facendo, la regista permette di esaltare la figura della donna artista, allo stesso tempo rendendo omaggio alla Alcott. Ciò diventa definitivamente chiaro al momento del finale. dove Jo guarda con emozione il suo romanzo in fase di stampa.

L’intento ultimo del film, è in questo sta la sua modernità, è quello di mostrare con maggiore attenzione il ruolo della donna nell’epoca in cui è stato scritto il libro, ma che per alcuni aspetti non sembra essere troppo lontano da quello attuale. Il Piccole donne della Gerwig diventa dunque un’opera dedicata alla forza delle donne e alla loro autodeterminazione, passando obbligatoriamente anche attraverso le difficoltà di affermazione economica e artistica. Un film che affronta quindi aspetti particolarmente attuali e che portano quella ventata di modernità tanto ricercata dalla regista.

Piccole donne storia vera

 

Piccole donne è una storia vera?

Nello scrivere il suo romanzo, Alcott si ispiro a diversi avvenimenti della sua famiglia e in particolare allo stretto rapporto di sorellanza che la legava alle tre sorelle: Anna Alcott Pratt, Elizabeth Sewall Alcott e Abigail May Alcott Nieriker. Il legame tra le quattro viene dunque riproposto nel romanzo attraverso i personaggi di Meg, Jo, Amy e Beth, ma tra le pagine di Piccole donne trova posto anche l’ambizione letteraria della Alcott, che caratterizza Jo con la sua stessa ambizione. Il romanzo, poi, contiene anche riferimenti alla morte della sorella minore Lizzie e al matrimonio della sorella maggiore Anna, fatti che Alcott come la definitiva rottura della sorellanza.

La trama e il cast del film Piccole donne

Al netto delle differenze esistenti tra il libro e il film, la trama segue ad ogni modo le vicende delle quattro sorelle March, Meg, JoAmy e Beth, ognuna con la propria passione e tutte disposte a tutto pur di realizzare i propri sogni. Jo, in particolare, si distingue per la sua indole ribelle e desidera assolutamente affermarsi come scrittrice. Per riuscirci, andrà contro il rigido sistema sociale del periodo, la seconda metà dell’Ottocento, che la vorrebbe invece sposata in un matrimonio di convenienza, impegnata unicamente a badare ai figli e alla casa. Nell’andare contro di ciò, Jo cercherà di coinvolgere anche le sue sorelle, ma le difficoltà non tarderanno ad arrivare.

Ad interpretare Jo March vi è la candidata all’Oscar Saoirse Ronan, che aveva già recitato nel precedente film della Gerwig, Lady Bird. Fu proprio l’attrice a chiedere di poter avere il ruolo, da sempre appassionata del romanzo della Alcott. Emma Watson ha invece ottenuto il ruolo di Meg, per il quale era inizialmente stata scelta Emma Stone, poi rivelatasi però non disponibile. Florence Pugh è invece l’attrice chiamata ad interpretare la pittrice Amy. Il suo personaggio si rende particolarmente memorabile nel momento in cui pronuncia un monologo sul valore del matrimonio. Questo non era previsto in sceneggiatura e fu aggiunto all’ultimo, con la Pugh che ebbe poco tempo per impararlo.

piccole-donne-cast

L’attrice Eliza Scanlen, infine, è Beth, la più piccola delle sorelle. Questa, appassionata di musica, suona nel film il pianoforte e poiché la Scanlen ha realmente dimestichezza con tale strumento, è davvero lei a suonarlo e non una controfigura. Nel film sono poi presenti gli attori Laura Dern nel ruolo di Marmee March, Meryl Streep in quelli di zia March e Bob Odenkirk per il ruolo del signor March. Timothée Chalamet interpreta Theodore Laurence, con cui Amy intraprende una relazione, Chris Cooper nei panni del signor Laurence e Louis Garrel per il ruolo di Friedrich Bhaer, l’uomo di cui Jo si innamorerà.

Piccole donne: i premi ricevuti dal film

Questa nuova trasposizione di Piccole donne, con tutte le sue novità stilistiche e tematiche e con il grande cast di attori che lo anima, ha ricevuto una calorosa accoglienza da parte della critica e dell’industria, che non ha mancato di tributargli numerosi riconoscimenti. In particolare, il film è stato candidato a ben 6 premi Oscar, ovvero quello per il miglior film, la miglior sceneggiatura non originale, la miglior colonna sonora, la miglior attrice non protagonista (Pugh), la miglior attrice protagonista (Ronan) e i migliori costumi, vincendo però solo in quest’ultima categoria.

Ha poi ricevuto candidature ai Golden Globe per la Ronan e la colonna sonora, ai Bafta Awards, vincendo anche qui per i migliori costumi, ai Critic’s Choice Awards, dove la Gerwig ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura non originale. Piccole donne ha però poi ricevuto candidatura e premi anche in numerose altre occasioni, come le varie associazioni di critici presenti negli Stati Uniti, da quelli di Chicago a quelli di New York. In totale, il film ha riportato 230 candidature e 79 vittorie, risultando uno dei film più premiati del suo anno.

Il trailer di Piccole donne e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Piccole donne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 22 febbraio alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb

Piccole Donne: tutti i character poster del film

0
Piccole Donne: tutti i character poster del film

Ecco i character poster di Piccole Donne, il nuovo film da regista di Greta Gerwig. Le protagoniste del romanzo di Louisa Mary Alcott sono interpretate da Saoirse Ronan (Jo), Emma Watson (Meg), Florence Pugh (Amy), Eliza Scanlen (Beth), Laura Dern (Marmee), Meryl Streep (zia March) e Timothée Chalamet (Laurie).

La Warner Bros ha da poco posticipato l’uscita di Piccole Donne, l’atteso nuovo adattamenti firmato Greta Gerwig, con protagonista Saoirse Ronan. Il film è attualmente previsto per uscire al cinema in Italia il 9 Gennaio 2020.

Nel cast oltre alla candidata all’oscar c’è un cast d’eccezione composto da Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Laura Dern, Timothée Chalamet, Tracy Letts, Bob Odenkirk, James Norton, Louis Garrel, Chris Cooper e Meryl Streep.

Piccole Donne: la trama

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basandosi sia sul romanzo di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March. Secondo la Gerwig, la tanto amata storia dellesorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i proprisogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale. Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

Piccole Donne: trailer italiano del film Greta Gerwig

0
Piccole Donne: trailer italiano del film Greta Gerwig

Sony Pictures Italia ha diffuso il trailer italiano di Piccole Donne, dalla sceneggiatrice e regista candidata a 2 premi Oscar per Lady Bird, Greta Gerwig e basato sul romanzo di
Louisa May Alcott.

Protagoniste del film Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Timothee Chalamet, Laura Dern e con il premio Oscar Meryl Streep nel ruolo della zia March.

Piccole Donne arriverà in sala dal 30 gennaio. 

La scrittrice e regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basandosi sia sul romanzo classico di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March.

Secondo la Gerwig, la tanto amata storia delle sorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i propri sogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale. Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

Piccole Donne: scovato un errore in una scena con Timothée Chalamet

0

Molto spesso, i fan si rivelano essere degli osservatori particolarmente acuti, a volte molto più di quanto lo siano i registi e tutto il team che lavora sul set di un film. Nelle ultime ore, una fan particolarmente attenta di Piccole Donne ha scovato un errore nascosto nel bellissimo adattamento di Greta Gerwig uscito nelle nostre sale lo scorso gennaio.

Com’era già accaduto con il “famoso” bicchiere di Starbucks in un episodio di Game of Thrones, anche in Piccole Donne sono state scovate una bottiglietta e una borraccia di plastica in una scena con protagonista Timothée Chalamet: si tratta di due oggetti dimenticati sul set per pura coincidenza e che, sfortunatamente, sono finiti all’interno dell’inquadratura; naturalmente, le due bottigliette sono assolutamente fuori contesto e non hanno nulla a che vedere con il periodo storico che fa da sfondo alle vicende narrate.

La scena incriminata ha fatto ovviamente il giro del web, e su Twitter diversi utenti si sono divertiti a parlare della svista di qualche set manager e, ovviamente, a mettere a paragone l’errore con quello accaduto sul set de Il Trono di Spade.

Potete vedere il frame con l’evidente errore di seguito:

LEGGI ANCHE – Piccole Donne, recensione del film di Greta Gerwig

Nel cast di Piccole Donne figurano Saoirse RonanEmma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Laura DernTimothée Chalamet, Tracy Letts, Bob Odenkirk, James Norton, Louis Garrel, Chris Cooper e Meryl Streep.

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basandosi sia sul romanzo di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March. Secondo la Gerwig, la tanto amata storia dellesorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i proprisogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale.

Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

Fonte: ComicBook

Piccole Donne: nuova foto dal set con Emma Watson e Greta Gerwig

0

Arriva ancora da Emma Watson il nuovo scatto “rubato” sul set di Piccole Donne, il film scritto e diretto da Greta Gerwig che uscirà nei cinema a dicembre 2019.

Dopo il grande successo di Lady Bird, la Gerwig ha deciso di cimentarsi con un nuovo adattamento di Piccole Donne, e per farlo ha scelto un cast di giovani interpreti tra cui, appunto, Emma Watson, che sarà Meg March. Le altre sorelle sono interpretate da Saoirse Ronan (Jo), Florence Pugh (Amy) e Eliza Scanlen (Beth).

Con loro, nel cast principale anche Meryl Streep nei panni di zia March, Timothee Chalamet in quelli di Theodore “Laurie” Lawrence e Laura Dern che sarà invece Marmee March. James Norton, Bob Odenkirk, Chris Cooper, Louis Garrel Abby Quinn completano il cast.

Di seguito l’immagine pubblicata sull’account twitter dell’attrice:

 

Piccole Donne: foto e video dal set del film di Greta Gerwig

La pellicola è prodotta dalla Sony, che aveva già scelto la Gerwig come sceneggiatrice e che ha deciso di affidarle anche la regia dopo il successo di Lady Bird.

Il primo romanzo di Piccole Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo, Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte come cappellano durante la Guerra di Secessione americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da qualsiasi vicissitudine.

Uno degli ultimi adattamenti dal romanzo era stato firmato da Gillian Armstrong e vantava un cast di attori e attrici di grande rilievo, con Winona Ryder, Susan Sarandon, Claire Danes Kirsten Dunst, ma anche Christian Bale e Gabriel Burne.

Piccole donne: libro, trama e cast del film con Winona Ryder

Piccole donne: libro, trama e cast del film con Winona Ryder

Del romanzo Piccole donne di Louisa May Alcott esistono ben tre versioni cinematografiche sonore, la più recente delle quali è uscita al cinema nel 2019 per la regia di Greta Gerwig. Prima di questa, però, nel 1994 era stata realizzata un’altra trasposizione del libro altrettanto interessante. Diretto dalla regista australiana Gillian Armstrong, nota anche per titoli come Fuga d’inverno e Oscar e Lucinda, il film Piccole donne fu particolarmente importante per quegli anni, dimostrando che anche opere con protagoniste femminili potevano riscuotere un grande successo e che il pubblico, contrariamente a come molti produttori lo immaginano, non è composto da soli uomini.

Per realizzare questo nuovo adattamento del romanzo, infatti, ci vollero ben 12 anni. Secondo la sceneggiatrice Robin Swicord, nessuno sembrava interessato a finanziare un film dove le protagoniste erano esclusivamente donne. Per molti si trattava infatti di un progetto senza reali possibilità di incasso, poiché non avrebbe saputo attrarre anche un pubblico maschile. Fortunatamente, la Columbia Pictures si dimostrò di altre vedute, accettando di produrre il film. Realizzato sotto l’ispirazione dei dipinti della seconda metà dell’Ottocento, Piccole donne trattò per la prima volta anche temi più attuali come la crescita e l’emancipazione femminile.

Al momento della sua uscita in sala, infine, Piccole donne smentì quanti non credevano nel suo potenziale. A fronte di un budget di 15 milioni di dollari, questo arrivò infatti a guadagnarne circa 50 in tutto il mondo, ottenendo anche tre nomination ai premi Oscar. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Piccole donne: la trama del film

Ambientato nel 1961, il film ha per protagoniste le quattro sorelle Joe, Meg, Beth e Amy March. La loro tranquilla vita viene improvvisamente sconvolta dal richiamo alle armi di loro padre, il quale partendo le lascia in una situazione economica particolarmente precaria. Data questa situazione, le quattro ragazze si ritroveranno a dover crescere più in fretta del previsto, badando a sé stesse e alla casa. In particolare, Joe, desidera però poter raggiungere un indipendenza tale che le permetta di coronare il suo sogno di diventare scrittrice. Nel tentativo di riuscirci, si imbatterà in storie d’amore turbolente e grandi sconvolgimenti emotivi, sino a decidere di raccontare la storia della sua famiglia, delle loro difficoltà e del grande affetto che lega tutti loro.

Piccole donne cast

Piccole donne: il cast del film

Ad interpretare il personaggio di Joe March è l’attrice Winona Ryder. Fu proprio il suo coinvolgimento nel film che permise di ottenere l’interessamento di alcuni studios di produzione. Tra le più note interpreti della sua generazione, la Ryder veniva infatti vista come una buona possibilità di successo per il film. Questa si dedicò poi molto allo studio del personaggio e per la sua interpretazione ottenne una nomination al premio Oscar come miglior attrice protagonista. Accanto a lei, nei ruoli dei suoi spasimanti Friedrich Bhaer e Laurie Lawrence vi sono gli attori Gabriel Byrne e Christian Bale. Quest’ultimo conobbe qui la sua futura moglie, Sibi Blazic, all’epoca assistente personale della Ryder.

Ad interpretare le altre sorelle March, Meg e Beth, vi sono invece le attrici Trini Alvardo e Claire Danes. Quest’ultima debuttò sul grande schermo proprio grazie a questo film, per poi diventare celebre qualche anno dopo come Giulietta in Romeo + Giulietta di William Shakespeare. Il casting più complesso fu quello relativo al personaggio di Amy March. Questo doveva essere infatti interpretato da due attrici, una più giovane ed una più adulta. Ad ottenere il ruolo della versione di lei da bambina fu l’attrice Kirsten Dunst, mentre quella adulta ha il volto di Samantha Mathis. L’attrice Susan Sarandon interpreta invece la madre delle quattro sorelle. Un ruolo, questo, a cui stava per rinunciare a causa dell’incompatibilità con alcuni impegni famigliari.

Piccole donne: le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare l’amato e celebrato romanzo, la regista e la sceneggiatrice si impegnarono quanto più possibile nel rimanere fedeli a quanto in esso narrato. Nel film si ritrovano tuttavia alcune differenze, attraverso cui si esaltano determinati aspetti piuttosto di altri. Un primo cambiamento è quello riguardante le motivazioni che spingono Jo March a trasferirsi a New York. Nel romanzo, infatti, il personaggio si reca nella grande città nel tentativo di dar vita ai propri sogni da scrittrice. A spingerla, infatti, è unicamente tale desiderio. Nel film, invece, Jo va a New York per porre una certa distanza tra sé e Laurie, in seguito alla fallita proposta di matrimonio di questi. Nella città, Jo avrà poi di perseguire i propri sogni.

Allo stesso modo, cambia il modo in cui Bhaer si propone come marito alla protagonista. Nel film questo avviene in seguito ad una corsa sotto la pioggia di Jo, la quale desidera impedire all’uomo di partire. Questi, spinto dall’amore, le chiederà di sposarlo, ottenendo risposta affermativa. Nel romanzo, invece, il tutto avviene con più calma e moderazione. Bhaer viene invitato a soggiornare per alcuni giorni preso la casa dei March, così che Jo possa avere un’idea di come sarebbe la sua vita con lui. A differire, infine, è anche il finale. Il film termina infatti con la proposta di matrimonio di Bhaer e il suo bacio con Joe. Il romanzo, al contrario, termina con i festeggiamenti del compleanno di Marmee, evento che riunisce l’intera famiglia, mostrando quanto questa sia cambiata dall’inizio del racconto.

Piccole donne: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Piccole donne è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 25 marzo alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb, ScreenRant

Piccole Donne: le prime immagini ufficiali del film di Greta Gerwig

0

Vanity Fair ha pubblicato in esclusiva le prime immagini ufficiali di Piccole Donne, nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di Louisa May Alcott scritto e diretto da Greta Gerwig che arriverà in sala il 25 dicembre 2019.

Nel cast figurano Emma Watson, che sarà Meg March, mentre le altre sorelle sono state interpretate da Saoirse Ronan (Jo), Florence Pugh (Amy) e Eliza Scanlen (Beth).

Con loro, in scena, anche Meryl Streep nei panni di zia March, Timothee Chalamet in quelli di Theodore “Laurie” Lawrence e Laura Dern che sarà invece Marmee March. James Norton, Bob Odenkirk, Chris Cooper, Louis Garrel Abby Quinn completano il cast.

È come se fosse la mia autobiografia”, ha dichiarato la Gerwig a Vanity Fair. “Succede quando vivi attraverso un libro e quello diventa il paesaggio della tua vita interiore. Diventa parte di te, in un modo profondo.

La pellicola è prodotta dalla Sony, che aveva già scelto la Gerwig come sceneggiatrice e che ha deciso di affidarle anche la regia dopo il successo di Lady Bird.

Il primo romanzo di Piccole Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo, Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte come cappellano durante la Guerra di Secessione americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da qualsiasi vicissitudine.

Uno degli ultimi adattamenti dal romanzo era stato firmato da Gillian Armstrong e vantava un cast di attori e attrici di grande rilievo, con Winona Ryder, Susan Sarandon, Claire Danes Kirsten Dunst, ma anche Christian Bale e Gabriel Burne.

Fonte: Vanity Fair

Piccole Donne: la reazione di Greta Gerwig alle nomination agli Oscar 2020

0

Le reazioni alla mancata nomination a Greta Gerwig nella categoria Migliore regista per Piccole Donne sono state immediate, sia nel mondo di Hollywood che in quello della stampa specializzata.

Mentre anche le sue attrici protagoniste si sono scaldate, protestando contro l’Academy e contro la mancata nomination per la regia di Piccole Donne, Greta Gerwig ha fatto sentire pubblicamente la sua voce in un messaggio affidato ai social di Emma Watson, in cui si dice grata all’Academy per le sei nomination a Piccole Donne e a tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione del film.

Eccolo di seguito:

Da Greta ❤️: “Sono traboccante di felicità—grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie (sono sei!) all’Academy. Questo film di Piccole Donne ha impiegato 30 anni per essere fatto, dalla prima volta in cui Louisa May Alcott e Jo March hanno attraversato il tempo e lo spazio e mi hanno fatto credere che potessi diventare una scrittrice e una creatrice. Ogni singola persona che ci ha lavorato ha immesso nel film cuore e anima e siamo tutti grati all’Academy che ha riconosciuto lo sforzo collettivo. Io sono personalmente fiera di ogni persona che ha lavorato al film, e scoppio di gioia per ognuno di loro.Devo pronunciare alcuni dei loro nomi ad alta voce, perché sono profondamente emozionata per loro. La mia partner di riprese/maga/genio Saoirse Ronan, tu sei la mia ispirazione, la mia onestà e la mia co-capitana, sempre; la mia piccola superstar Florence Pugh, la Marmee dei nostri sogni Laura Dern (cosa? Storia di un Matrimonio?), la nostra meravigliosamente talentuosa e ridicolmente intelligente Emma Watson, la splendente anima e forza vitale Eliza Scanlen, la nostra Regina Meryl, e la quinta sorella March e il principe di zona Timothee Chalamet. Gli uomini che, come dice Louisa, rendono “degna la cavaleria di esistere” Chris Cooper, Tracy Letts, James Norton, Bob Odenkirk, e Louis Garrel. I costumi di Jacqueline Durran, i set di Jess Gonchor, e la musica di Alexandre Desplat—mi hanno fatto doni incredibili e ogni frame del film è ripieno delle loro doti, del loro lavoro, della loro cura. Amy Pascal, non ho parole abbastanza grandi ma tu sai cosa intende il mio cuore. Tutti alla Sony e alla COlumbia Pictures, specialmente Tom Rothman, il mio partner preferito e campione instancabile. Scrivere e dirigere questo film è stato un onore e condividerlo con il pubblico è stato un viaggio che mi ha scaldato il cuore. Spero che il nostro Piccole Donne rappresenti per un’altra generazione di ragazze e donne quello che ha rappresentato per me: accendere un fuoco per scrivere un libro, fare un film, cantare dei versi. Da tutti noi Piccole Donne e Uomini, grazie all’Academy.”

Le parole di Greta Gerwig sono sicuramente di gratitudine, ma non si può non sottolineare che la Gerwig abbia specificato che l’Academy ha riconosciuto lo “sforzo collettivo” non riconoscendo forse il suo, nella categoria della regia. Tuttavia è pacifico stabilire che nelle sue intenzioni non ci sono polemiche, ma forse solo il desiderio di andare avanti e mettere fine alla polemica che ha seguito le nomination.

Nel cast Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Laura Dern, Timothée Chalamet, Tracy Letts, Bob Odenkirk, James Norton, Louis Garrel, Chris Cooper e Meryl Streep.

Piccole Donne: la recensione

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basandosi sia sul romanzo di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March. Secondo la Gerwig, la tanto amata storia dellesorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i proprisogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale. Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

Piccole Donne: il trailer del nuovo film di Greta Gerwig

0
Piccole Donne: il trailer del nuovo film di Greta Gerwig

Sony Pictures ha pubblicato il primo trailer ufficiale di Piccole Donne, nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di Louisa May Alcott scritto e diretto da Greta Gerwig che arriverà in sala il 25 dicembre 2019.

Nel cast figurano Emma Watson, che sarà Meg March, mentre le altre sorelle sono state interpretate da Saoirse Ronan (Jo), Florence Pugh (Amy) e Eliza Scanlen (Beth). Con loro, in scena, anche Meryl Streep nei panni di zia March, Timothee Chalamet in quelli di Theodore “Laurie” Lawrence e Laura Dern che sarà invece Marmee March.

È come se fosse la mia autobiografia”, ha dichiarato la Gerwig a Vanity Fair. “Succede quando vivi attraverso un libro e quello diventa il paesaggio della tua vita interiore. Diventa parte di te, in un modo profondo.

Il primo romanzo di Piccole Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo, Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte come cappellano durante la Guerra di Secessione americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da qualsiasi vicissitudine.

Uno degli ultimi adattamenti dal romanzo era stato firmato da Gillian Armstrong e vantava un cast di attori e attrici di grande rilievo, con Winona Ryder, Susan Sarandon, Claire Danes Kirsten Dunst, ma anche Christian Bale e Gabriel Burne.

Piccole Donne: il nuovo adattamento porterà la firma di Greta Gerwig

0

È stata affidata a Greta Gerwig, attrice, regista e sceneggiatrice statunitense, il compito di riscrivere la sceneggiatura del nuovo Piccole donne, ennesima traduzione cinematografica del classico senza tempo scritto da Louisa May Alcott con protagoniste le quattro sorelle March. Inizialmente la stesura dello script era stato affidato a Sarah Polley.

Greta Gerwig è nota per essere la musa del regista e sceneggiatore statunitense Noah Baumbach, con il quale ha lavorato in Lo stravagante mondo di Greenberg, Frances Ha e Mistress America.

Greta Gerwig in Il Piano di Maggie: leggi la recensione del film

La Sony sta sviluppando questa nuova versione di Piccole donne sin dal 2013, che sarà prodotta nello specifico da Amy Pascal, non più ormai boss dello studio, insieme a Robin Swicord e Denise Di Novi.

Un progetto tutto al femminile per la Sony, che si prefigge l’ambizioso obiettivo di aggiornare l’immortale storia di formazione di Meg, Beth, Amy e soprattutto Jo March, portata sullo schermo per l’ultima volta nel 1994. Il film diretto dalla regista Gillian Armstrong contava su un cast d’eccezione, formato da Susan Sarandon, Winona Ryder, Kirsten Dunst, Christian Bale, Gabriel Byrne e Claire Danes.

piccole donnePiccole donne è il più famoso romanzo di Louisa May Alcott, che pubblicò, per la prima volta in due volumi, il primo nel 1868 e il secondo nel 1869 in America, con il titolo Little Women or, Meg, Jo, Beth, and Amy.

Nel 1880 i due volumi furono riuniti in uno solo, Little Women, che continua ad essere quello letto in America. L’edizione del 1880 presenta anche alcune modifiche, soprattutto nel linguaggio, l’American Idiom, che rispecchiava pienamente il parlato dei personaggi, ma poco conveniente in una prosa letteraria. In Italia le prime parziali traduzioni risalgono al 1908, dove anche dopo si preferì, come del resto in molti altri paesi, come la Francia e l’Inghilterra, dividere il romanzo in due parti, dato il pubblico di ragazzi a cui era destinato, con i due titoli Piccole donne e Piccole donne crescono.

Il libro ebbe un successo immediato quando uscì e oggi è considerato un classico della letteratura per l’infanzia, consigliato dagli insegnanti e amato dai bambini.

Fonte: Indiewire

Piccole Donne: Greta Gerwig alla regia con Emma Stone, Saoirse Ronan e Meryl Streep?

0

Come riportato da Variety nelle ultime ore, Greta Gerwig potrebbe dirigere il nuovo adattamento cinematografico di Piccole Donne, il romanzo del 1869 di Louisa May Alcott portato sul grande schermo da Gillian Armstrong con Winona Ryder, Susan Sarandon, Claire Danes e Kirsten Dunst.

La pellicola sarà prodotta dalla Sony, che aveva già scelto la Gerwig come sceneggiatrice e che, sempre secondo Variety, avrebbe deciso di affidarle anche la regia dopo il successo di Lady Bird.

Piccole Donne: Greta Gerwig in trattative

Si fanno anche le prime speculazioni sul cast, con Saoirse Ronan, Emma Stone, Meryl Streep e Timothée Chalamet che sarebbero in trattative per un ruolo nel film.

Il primo romanzo di Piccole Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo, Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte come cappellano durante la Guerra di Secessione americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da qualsiasi vicissitudine.

Piccole Donne: foto e video dal set del film di Greta Gerwig

0

Dopo il grande successo di Lady Bird, suo esordio alla regia, Greta Gerwig torna subito dietro alla macchina da presa per il suo adattamento del celebre romanzo Piccole Donne, portando con sé anche Saoirse Ronan e Timotée Chalamet, che aveva già diretto nel suo primo film.

Le foto e i video che seguono mostrano le quattro protagoniste della storia, le sorelle March, Amy, Meg, Jo e Beth, interpretate rispettivamente da Florence Pugh, Emma Watson, Saoirse Ronan e Eliza Scanlen. Chalamet interpreterà Laurie. Nel cast ci sono anche Laura Dern e Meryl Streep.

Ecco le prime immagini dal set di Piccole Donne

https://www.instagram.com/p/Bp1cFAVn_Dj/

La pellicola è prodotta dalla Sony, che aveva già scelto la Gerwig come sceneggiatrice e che ha deciso di affidarle anche la regia dopo il successo di Lady Bird.

Il primo romanzo di Piccole Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo, Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte come cappellano durante la Guerra di Secessione americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da qualsiasi vicissitudine.

Uno degli ultimi adattamenti dal romanzo era stato firmato da Gillian Armstrong e vantava un cast di attori e attrici di grande rilievo, con Winona Ryder, Susan Sarandon, Claire Danes e Kirsten Dunst, ma anche Christian Bale e Gabriel Burne.

Piccole Donne: Emma Watson sostituisce Emma Stone nel film di Greta Gerwig

0

Come riportato da Variety nelle ultime ore, Emma Watson prenderà il posto di Emma Stone in Piccole Donne, il nuovo adattamento cinematografico del romanzo di Louisa May Alcott affidato a Greta Gerwig.

A quanto pare la Stone non avrebbe potuto conciliare gli impegni di promozione del suo ultimo film, The Favourite, con le riprese della pellicola della Gerwig che inizieranno tra un mese. Curioso che, qualche anno fa, fu invece l’attrice premio oscar a sostituire in corsa la Watson in La La Land di Damien Chazelle.

Piccole Donne è stato già portato sul grande schermo da Gillian Armstrong con Winona Ryder, Susan Sarandon, Claire Danes e Kirsten Dunst.

La pellicola sarà prodotta dalla Sony, che aveva già scelto la Gerwig come sceneggiatrice e che, sempre secondo Variety, avrebbe deciso di affidarle anche la regia dopo il successo di Lady Bird.

Il primo romanzo di Piccole Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo, Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte come cappellano durante la Guerra di Secessione americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da qualsiasi vicissitudine.

Fonte: Variety

Piccole Donne: Eliza Scanlen entra nel cast del film di Greta Gerwig

0

Continua a prendere forma il cast di Piccole Donne, prossimo progetto affidato a Greta Gerwig le cui riprese partiranno in autunno: è infatti Variety a confermare che Eliza Scanlen – di recente vista nella miniserie HBO Sharp Objects – è entrata nelle trattative finali per ottenere un ruolo nel film.

Già confermati invece Saoirse RonanEmma StoneMeryl Streep e Timothée Chalamet.

Piccole Donne: Greta Gerwig alla regia con Emma Stone, Saoirse Ronan e Meryl Streep

Come riportato da Variety il mese scorso, Greta Gerwig dirigerà il nuovo adattamento cinematografico di Piccole Donne, il romanzo del 1869 di Louisa May Alcott portato sul grande schermo da Gillian Armstrong con Winona Ryder, Susan Sarandon, Claire Danes e Kirsten Dunst.

La pellicola sarà prodotta dalla Sony, che aveva già scelto la Gerwig come sceneggiatrice e che, sempre secondo Variety, avrebbe deciso di affidarle anche la regia dopo il successo di Lady Bird.

Il primo romanzo di Piccole Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo, Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte come cappellano durante la Guerra di Secessione americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da qualsiasi vicissitudine.

Piccole Donne: diretto da Greta Gerwig, al cinema dal 9 gennaio

Piccole Donne: diretto da Greta Gerwig, al cinema dal 9 gennaio

Piccole Donne, diretto da Greta Gerwig, al cinema dal 9 gennaio prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Protagoniste del film, nei ruoli delle quattro sorelle March, Jo, Meg, Amy e Beth, sono Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh e Eliza Scanlen. Nel cast anche Laura Dern, Timothée Chalamet, Tracy Letts, Bob Odenkirk, James Norton, Louis Garrel, Chris Cooper e l’attrice Premio Oscar Meryl Streep. Il film, che ha ricevuto cinque nomination ai BAFTA Awards, sarà nelle sale italiane dal 9 gennaio prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia in 400 copie.

Piccole Donne, le protagoniste

Mi sono immersa in questo film con tutta me stessa – racconta la regista Greta Gerwig, nominata all’Oscar nel 2018 per Lady Bird. Gerwig aggiunge – Piccole Donne ha fatto parte della mia vita da sempre. Non ho passato un istante della mia vita senza sapere chi fosse Jo March, lei è la mia donna, la persona che avrei voluto essere e la persona che spero di essere diventata”. Ad interpretare il ruolo di Jo March è Saoirse Ronan che ritrova la regista Greta Gerwig dopo il successo di Lady Bird.

Non ho mai lavorato con una regista come Greta Gerwig. Sembra che Greta voglia invitarci nel mondo segreto della famiglia March – dichiara Ronan sulla regista, e sul film aggiunge – Credo che oggi questa storia sia più attuale che mai. Racconta di giovani donne che stanno per intraprendere importanti percorsi di vita e la percezione della storia cambia in base a quale fase della vita stiamo vivendo”.

“Credo che il desiderio di Meg di sposarsi e diventare madre sia una scelta femminista. Si pensa che per essere femminista tu debba rifiutare il matrimonio ma per Meg sposarsi è la cosa che più conta” racconta Emma Watson che nel film interpreta la sorella maggiore Meg. Il ruolo di Amy è interpretato da Florence Pugh che sul suo personaggio afferma: “Amy è vista come la giovane viziata della famiglia ma in realtà è un’artista che fa di tutto per essere la migliore versione di sé stessa”. La giovane attrice australiana Eliza Scanlen, che invece interpreta il ruolo di Beth, afferma: “Il film ci spiega che le emozioni che proviamo durante l’infanzia sono importanti tanto quanto quelle che proviamo da adulti”

Piccole Donne, il film

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basandosi sia sul romanzo di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March.

Secondo la Gerwig, la tanto amata storia delle sorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i propri sogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale. Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

Piccole Donne, recensione del film di Greta Gerwig

0
Piccole Donne, recensione del film di Greta Gerwig

Greta Gerwig sceglie il capolavoro di Louisa May Alcott, Piccole Donne, per portare avanti il suo percorso da regista, cominciato con grande successo con Lady Bird. Ancora una volta, dunque, l’attrice e sceneggiatrice manifesta il suo interesse nel raccontare storie di giovani donne, partendo questa volta da un testo che non tocca il suo vissuto ma che rappresenta una montagna molto più difficile da scalare, data la popolarità del materiale di partenza e anche il numero di volte che la storia è stata portata al cinema (cinque trasposizioni per il grande schermo).

Il primo elemento di rilievo della lettura di Piccole Donne a firma Gerwig è la decostruzione della narrativa del racconto; il film prende infatti spunto non solo da Piccole Donne, ma anche da Piccole Donne Crescono e dai due seguiti, meno famosi, Piccoli Uomini e I ragazzi di Jo. Il risultato è una storia che drammaturgicamente si spezza tra passato e presente. In questo modo Greta Gerwig produce due effetti, il primo è quello di dare movimento, trasporto, vivacità al racconto, e questo rappresenta sicuramente un pregio. Il secondo effetto è invece quello di sovvertire la scoperta degli eventi da parte dello spettatore: l’ordine naturale dei fatti raccontati da Alcott regalava senza dubbio alla storia una forma più coesa, che manteneva alta la curiosità del lettore. Poco male, si dirà, visto che la storia di Piccole Donne è molto conosciuta, anche grazie al cinema.

In Piccole Donne, Jo incarna anche Alcott

E proprio come la versione di Gillian Armstrong, con Winona Rider nei panni di Jo, anche Gerwig contamina il testo con episodi biografici dell’autrice, come si capisce chiaramente soprattutto nel finale del film, con Jo/Louisa che contratta in maniera scaltra e decisa con il suo editore, fino a stringere tra le mani la copia rilegata della storia, sua e delle sorelle.

Il lavoro di adattamento di Greta Gerwig è tutto incentrato alla modernizzazione dei personaggi, cosa che effettivamente suona bizzarra, se consideriamo che ancora oggi Jo, Amy, Laurie e persino Meg risuonano incredibilmente moderni. La regista ne traspone forse una versione con cui è più semplice entrare in contatto, a partire dal rapporto che nasce tra Jo e Laurie, questi due giovani pieni di vita che già dai loro nomignoli giocano con i generi e si rincorrono per poi perdersi definitivamente, in una delle scene sicuramente più intense del film che non a caso la regista sposta nel terzo atto.

Interessante il fatto che i personaggi intorno ai quali Gerwig ha costruito gran parte della sua drammaturgia siano le uniche due sorelle che provano a coltivare il loro talento artistico. Se Meg (Emma Watson) viene relegata a margine della storia, lei che rinuncia alla sua passione per la recitazione in favore di un matrimonio non troppo furbo, e Beth (Eliza Scanlen) muore senza mostrare mai allo spettatore a pieno il suo talento musicale, Jo e Amy sono le uniche che trovano spazio, nel film, per mettersi alla prova e affinare la propria arte. È quindi indicativo che la regista si sia concentrata principalmente sulle due sorelle che cercano di sbocciare in quanto artiste e non solo come donne: Jo ci riuscirà, diventando una scrittrice di successo, Amy accantonerà la pittura, dal momento che non ha abbastanza talento per essere la migliore.

Jo e Amy vere protagoniste

Piccole DonneE proprio i due personaggi, interpretati da Saoirse Ronan e da Florence Pugh, sono quelli che risentono della riscrittura più interessante da parte di Gerwig: l’attrice irlandese dà alla sua Jo una fragilità e una delicatezza che il personaggio non aveva mai avuto, dal canto suo, la protagonista di Midsommar si trova a confrontarsi con un personaggio molto più solido, realistico, molto distante dalla frivola e capricciosa Amy che invece viene descritta nelle pagine di Alcott. Forse proprio per la scrittura più attenta dei loro personaggi, sono loro a brillare maggiormente in tutto il film, anche se Laura Dern e Meryl Streep riescono ugualmente a sorprendere, commuovere e divertire, la prima con una dolcezza materna davvero toccante, la seconda con un’interpretazione che non cede a facili smorfie da macchietta e che imprime un piglio molto personale a Zia March.

Per quello che riguarda la regia, Greta Gerwig si dimostra bravissima a mettere in scena i quadri d’insieme, forte anche della fotografia brillante e vivace di Yorick Le Saux. Risulta invece meno incisiva nel dare corpo omogeneo al racconto, forse proprio per la scelta di confondere e mescolare i piani temporali e tentare di dare maggiore movimento al racconto.

Con Piccole Donne, Greta Gerwig si mette alla prova con materiale che tocca il suo interesse ma che non appartiene al suo vissuto e risulta dunque un po’ meno ispirata di quanto era riuscita a fare con Lady Bird. Tuttavia la bellezza della storia, la fotografia vivace e limpida, le interpreti rendono il suo adattamento del romanzo di Alcott una tappa fondamentale della stagione per gli appassionati di cinema.

Piccole Donne, adattamenti a confronto: meglio il 1994 o il 2019?

Il famoso romanzo di Louisa May Alcott, Piccole Donne, è stato riadattato diverse volte per il grande schermo nel corso degli anni. Pubblicato nel 1868, è un romanzo in grado di appassionare ancora oggi il pubblico di tutte le età. E anche se parti della trama sono rimaste invariate in base alla visione dei registi dei numerosi adattamenti, il modo in cui i personaggi e le loro dinamiche si intrecciano sono stati spesso oggetti di diverse rivisitazioni.

Sia la versione del 2019 che quella del 1994 di Piccole Donne sono state dirette da registe donne: Greta Gerwig (quella del 2019) e Gillian Armstrong (quella del 1994). In un’industria in cui è ancora difficile per la donna riuscire ad affermarsi, la Gerwig e la Armstrong hanno certamente compreso in profondità la lotta del personaggio di Jo, riflesso della vera storia della stessa Alcott, per cercare di diventare una scrittrice affermata.

Ma in cosa è riuscito meglio l’adattamento del 2019 con Saoirse Ronan e in cosa, invece, è stato superato da quello del 1994 con Winona Ryder? Scopriamolo di seguito:

Il personaggio di Amy (2019)

Molti parlano del nuovo modo in cui è stata presentata Amy nel film del 2019. In un certo senso, è una figura speculare a quella di Jo: forte, intelligente, dallo spirito artistico ma pragmatico. Sia Amy che Jo condividono la stessa idea in merito al matrimonio, che nella maggior parte dei casi ha più a che fare con questioni di prestigio sociale ed economico che non con un reale sentimento. Nel libro e nei precedenti adattamenti, Amy è sempre stata considerata la sorella March meno popolare; tuttavia, le cose potrebbero cambiare dopo la visione del film della Gerwig.

Nel film del 1994, Amy appare forte, amorevole, irrequieta e a tratti un po’ viziata, ma a mano a mano che la storia procede, il suo personaggio appare decisamente ai margini. Nel film del 2019, invece, vediamo che Amy da adulta non è affatto nell’ombra, ma addirittura capiamo perché il personaggio di Laurie avrebbe potuto fidanzarsi con lei.

Il personaggio di Beth (1994)

Beth è piena di vita all’inizio della versione del 1994: è timida ma al tempo stesso è anche molto dolce e affettuosa. Quando il nonno di Laurie le regala un pianoforte, Beth è sorpresa ma al tempo stesso pazza di gioia all’idea di essere così amata da qualcuno. In questa particolare scena, tutte le sorelle March mostrano quanto tengono a Beth e quanto si preoccupano per lei, qualcosa che nella versione del 2019 è invece meno evidente.

Inoltre, nel film del 1994, vediamo più momenti che mostrano quanto siano vicini i personaggi di Beth e Jo, come quando Beth conforta Jo per il suo taglio di capelli o quando si identifica in tutte le sue storie. Nel film del 2019, questo forte legame tra le due sorelle non scompare del tutto, ma essenzialmente Beth serve più a sciogliere alcuni nodi della trama, invece di risultate come un personaggio dotato di un forte spessore: è lei l’anello di congiunzione tra il passato e il presente, ciò che spingerà Jo a scrivere “Piccole Donne”.

I talenti delle sorelle March (2019)

Nella versione del 2019, grande attenzione viene riposta su tutte e quattro le sorelle e sui loro talenti artistici. Jo è un’aspirante scrittrice, Meg un’attrice, Beth una musicista e Amy un’artista. Tutte e quattro hanno talento da vendere e spesso uniscono le loro grandi passioni per realizzare insieme dei piccoli spettacoli.

Jo crede fortemente nella sua arte; fa parte di chi è, la definisce come persona. Inoltre, sfrutta questa sua passione anche per guadagnare qualcosa ed aiutare così la sua famiglia, cosa che la stessa Louisa May Alcott ha davvero fatto. Poiché Jo crede così tanto nella scrittura, non capisce bene perché Meg decisa così repentinamente di lasciarsi alle spalle la sua passione per la recitazione. Tuttavia, alla fine della versione del 2019, ritroviamo le tre sorelle che usano il loro talento per creare una scuola e insegnare ai bambini il valore dell’arte.

Il professor Friedrich Bhaer (1994)

Nella versione del 2019 il professor Friedrich Bhaer è un giovane francese accattivante, interpretato da Louis Garrell. Nei romanzi, però, il personaggio è un uomo di mezza età, di origine tedesca. Da questo punto di vista, la versione del 1994 è sicuramente più fedele alla pagine scritte.

Nel film della Armstrong, infatti, seguiamo l’evolversi della relazione tra Bhaer (interpretato da Gabriel Byrne) e Jo. Abbiamo modo di scoprire anche delle lettere di Jo indirizzate alle sorelle, in cui la ragazza rivela i sui suoi sentimenti per l’uomo. Il professore è un uomo molto generoso, ma è anche abbastanza ingenuo, tanto da non capire che Jo vorrebbe qualcosa di più di una sincera e leale amicizia. Sicuramente la fedeltà al romanzo ha intriso anche il rapporto tra i due personaggi sul grande schermo di quella dolcezza e di quel sentimentalismo necessari. 

La relazione tra Jo e Marmee (2019)

Il forte legame tra Jo e Marmee testimonia quanto madre e figlia abbiano due caratteri molto simili. Marmee è una madre paziente e una donna estremamente saggia, ma in realtà ha dovuto lavorare molto su se stessa per diventare così.

Nasconde in realtà un carattere molto coraggioso, e anche da questo punto di vista Jo finirà per assomigliarle. Nel film del 1994 vediamo il personaggio di Marmee (interpretato da Susan Sarandon) prendere importanti decisioni, ma è nella versione del 2019 che il suo spirito intrepido viene fuori grazie alla straordinaria interpretazione di Laura Dern.

La situazione economica della famiglia March (1994)

In entrambi i film ci viene raccontato che la famiglia March vive in una grande casa a pochi passi da alcuni ricchi vicini: la famiglia March, però, non è una famiglia ricca. Sappiamo che i March sono più ricchi della famiglia Hummel, ma anche più poveri di molti altri personaggi (Laurie, gli amici di Meg e i compagni di scuola di Amy). Tuttavia, apprendiamo molto di più sulla situazione economica della famiglia nel film del 1994.

Una volta la famiglia March era ricca: essendo la più grande, Meg ricorda meglio il passato della famiglia rispetto alle sue sorelle; ecco perché fa più fatica adesso a vivere in condizioni meno agiate. Sia lei che Jo lavorano per aiutare la loro famiglia. Jo lavora per zia March, mentre Meg lavora come governante. Data la difficile situazione, un pranzo di Natale può rappresentare una specie di miracolo per le sorelle March…

Il riscatto economico di Meg (2019)

Un aspetto della storia sicuramente più approfondito nel film del 2019 è il fatto che Meg non sia totalmente entusiasta del suo matrimonio, guardando con nostalgia alla sua vecchia vita e, soprattutto, alle sue vecchie passioni.

La versione del film uscita nel 1994 ci mostra una Meg sposata molto più contenta della sua vita, mentre in quella del 2019 Meg è decisamente più tormentata e pensierosa, cosa che contribuisce a rendere il personaggio decisamente più realistico, dal momento che Meg sembra essere sprofondata in una situazione economica anche più instabile di quella della sua famiglia.

Il contesto storico e le questioni razziali (1994)

Piccole Donne è ambientato durante la Guerra Civile. Nel film del 2019 ciò viene appena menzionato, mentre in quello del 1994 assume una connotazione decisamente più rilevante. Quando Marmee e le sorelle March si radunano per ascoltare i racconti del padre, vengono raccontati diversi dettagli a proposito dell’esperienza dell’uomo sul campo di battaglia. Inoltre, una volta terminata la guerra, c’è una sequenza in cui è possibile vedere alcuni soldati che tornano a casa con le loro attrezzature, tristi e stanchi.

Per quanto riguarda invece le questioni razziali, nella scena in cui Meg rimane con le sue amiche prima che lei vada al ballo e queste decidano di vestirla, la ragazza protesta. Le amiche vogliono vestirla con un abito di seta, ma Meg è contraria perché sostiene che la seta è lavorata dagli schiavi nel Sud o dai bambini cinesi nelle fabbriche. È solo quando la sua amica le assicura che quell’abito è stata creato nel Nord, che Meg si convince ad indossarlo.

Mescolare finzione e realtà (2019)

La Gerwig e l’intero cast del film hanno svolto numerose ricerche. Ecco perché Laura Dern (Marmie) usa effettivamente le parole che la madre di Louisa May Alcott le scrisse in una lettera. Il finale è probabilmente la più importante testimonianza del modo in cui i romanzi si sono mescolati con quanto accaduto realmente nella vita della Alcott: Jo parla della fine del libro a un editore.

Pressata per far sposare la sua eroina, Jo rivela scherzosamente come andrà a finire la storia, mentre sotto la pioggia battente cerca di ottenere i diritti sul suo libro e sui suoi guadagni. Si tratta di qualcosa che è successa veramente alla Alcott, quando le hanno detto che Jo avrebbe dovuto sposarsi per accontentare i lettori. È un momento altamente sarcastico – dato anche il contesto formale – che nel film funziona alla perfezione.

La resistenza di Jo al cambiamento (1994)

Uno dei motivi per cui Jo non vuole che Meg si sposi è che la ragazza adora la loro vita così com’è, e non vuole cambiarla. Inoltre, quando Laurie le propone di sposarlo, è arrabbiata perché si accorge che il loro rapporto potrebbe cambiare.

Jo vuole che le cose rimangano come sono: è disposta a cambiare, ma con profonda riluttanza. Nella sua mente, il tempo trascorso con le sue sorelle e con Laurie è prezioso. Una parte fondamentale del suo arco narrativo è proprio riuscire ad imparare e ad accettare che tutto prima o poi cambia, anche le cose, le situazioni e le persone che ami.

Fonte: ScreenRant

Piccole Donne di Greta Gerwig cambia data di uscita

0
Piccole Donne di Greta Gerwig cambia data di uscita

La Warner Bros ha annunciato un cambio di data di uscita di Piccole Donne, l’atteso nuovo adattamenti firmato Greta Gerwig, con protagonista Saoirse Ronan. Il film è attualmente previsto per uscire al cinema in Italia il 9 Gennaio 2020.

Nel cast oltre alla candidata all’oscar c’è un cast d’eccezione composto da Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Laura Dern, Timothée Chalamet, Tracy Letts, Bob Odenkirk, James Norton, Louis Garrel, Chris Cooper e Meryl Streep.

Piccole Donne: la trama

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basandosi sia sul romanzo di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March. Secondo la Gerwig, la tanto amata storia dellesorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i proprisogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale. Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

Piccole donne di Greta Gerwig arriva in home video

0
Piccole donne di Greta Gerwig arriva in home video

Nominato a sei Academy Award, tra cui Miglior film, e vincitore del premio Oscar per i Migliori costumi, l’adattamento fresco, moderno e unico di Greta Gerwig del capolavoro letterario di Louisa May Alcott Piccole donne arriva in Dvd, Blu-ray e Digital HD a partire dal 5 Maggio insieme a Universal Pictures Home Entertainment Italia.

Le edizioni home video vi trasporteranno ancor più in profondità nella celeberrima storia di Jo, Meg, Amy e Beth con oltre 45 minuti di contenuti speciali ricchi di fascino. Scoprite come la sceneggiatrice e regista Greta Gerwig ha diretto questo adattamento moderno di un classico della letteratura insieme ad un cast magnifico, un’incredibile direzione artistica, costumi eccezionali, location e set elaborati, e come si è ispirata dalla vera Orchard House dove Louisa May Alcott visse e scrisse Piccole donne.

Sceneggiatrice e regista al tempo stesso, Greta Gerwig (Lady Bird) ha creato una versione di Piccole Donne che prende spunto sia dal romanzo classico che dagli scritti di Louisa May Alcott, e si dipana lungo il racconto di Jo March, alter ego dell’autrice, che ripensa continuamente alla sua vita. L’approccio di Greta Gerwig alla storia delle sorelle March – quattro giovani donne determinate a vivere la vita senza scendere a patti – è al contempo eterno e puntuale. Ad interpretare Jo, Meg, Amy e Beth March, il film presenta Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh ed Eliza Scanlen, con la partecipazione di Timothée Chalamet nei panni del vicino Laurie, Laura Dern come Marmee e Meryl Streep come Zia March.

Oltre ad essersi guadagnato il plauso dei critici di tutto il mondo, ottenendo un “Certified Fresh” su Rotten Tomatoes con un rating del 95%, il film è stato premiato con un Academy Award per Migliori costumi, oltre a ben cinque nomination, tra cui Miglior Film, Miglior sceneggiatura non originale e Miglior colonna sonora originale. L’incredibile performance di Saoirse Ronan le ha permesso di guadagnarsi una nomination come Miglior attrice protagonista, mentre quella di Florence Pugh come Miglior attrice non protagonista. Piccole donne è solamente il terzo film nella storia ad essere nominato come Miglior film ad essere scritto, diretto e prodotto solamente da donne.

CONTENUTI EXTRA NEI FORMATI DVD E BLU-RAY Una nuova generazione di Piccole Donne

  • Il fenomenale cast che ha ricreato il celebre mondo della famiglia March con realismo, umorismo e vulnerabilità Un classico rivisitato in chiave moderna
  • Il film combina elementi moderni (riprese dinamiche e dialoghi sovrapposti) con l’autenticità storica dei costumi, dei set e delle location Greta Gerwig: donne che fanno arte
  • Seguite la regista e sceneggiatrice dietro la macchina da presa, scoprite i processi creativi del film e come è riuscita a dare forma alla storia con un suo stile Prove trucco e capelli
  • Un’eccezionale carrellata di costumi incredibili, trucco e parrucco creati appositamente per il film Dietro le quinte di Piccole Donne
  • Un breve sguardo al dietro le quinte del set di Piccole Donne Orchard House, la casa di Louisa May Alcott – Scoprite di più sulla scrittrice Louisa May Alcott e sulla sua vera casa, Orchard House, a Concord, MA

Piccole cose come queste: recensione del film con Cillian Murphy – #RoFF19

Ci sono atti di umanità a cui non ci si può – o non ci si dovrebbe – sottrare. Anche quando compierli può compromettere la propria posizione, come ci si potrebbe guardare poi allo specchio o sedersi tra i propri cari facendo finta di nulla? Il protagonista di Piccole cose come queste, film diretto dal regista belga Tim Mielants e scritto dall’autore irlandese Enda Walsh (sceneggiatore di Hunger), di certo non può, e non vuole. È così che il ritorno sul grande schermo di Cillian Murphy dopo l’Oscar vinto per Oppenheimer avviene in nome della fermezza d’animo, dell’umanità e del fare ciò che è giusto.

L’occasione è una storia basata sul romanzo Piccole cose da nulla (2021) di Claire Keegan, in cui si racconta dello scandalo irlandese legato alle Case Magdalene, istituti femminili religiosi per donne ritenute immorali, dove queste ultime venivano sfruttate e maltrattate. Film d’apertura al Festival di Berlino 2024 (dove Emily Watson ha vinto l’Orso d’argento per la migliore interpretazione da non protagonista), Piccole cose come queste si costruisce dunque sui silenzi e gli sguardi di un’intera comunità, attraversando toni sommessi e la rigidità data dall’atmosfera invernale, che non può però raffreddare il cuore del protagonista.

La trama di Piccole cose come queste

Il film ci porta nell’Irlanda del 1985. Bill Furlog (Cillian Murphy) è un uomo silenzioso, dall’animo semplice, che ha dedicato la vita al lavoro (commercia e distribuisce legna e carbone), alla moglie Eileen (Eileen Walsh) e alle loro cinque figlie. Nei giorni che precedono il Natale, quando Bill entra nel cortile del convento locale, diretto da Suor Mary (Emily Watson), per consegnare del carbone, fa però un incontro che riporta a galla ricordi sepolti nella sua memoria. Non può ignorarli anche perché lo portano a scoprire segreti e verità che lo sconvolgeranno. Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall’altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di un’intera comunità.

Cillian Murphy ed Eileen Walsh in Piccole cose come queste
Cillian Murphy ed Eileen Walsh in Piccole cose come queste. Photo Credits: Teodora Film

Il conflitto di un uomo

Ha il sapore di un racconto di Charles Dickens (Canto di Natale, Oliver Twist) il film di Tim Mielants. Non a caso l’autore britannico, celebre in particolare per i suoi romanzi sociali in cui denuncia i mali della società inglese ottocentesca, viene citato in più occasioni all’interno di Piccole cose come queste. Il motivo è la somiglianza tra ciò che entrambi vogliono restituire al proprio pubblico, con racconti che mirano non solo ad evidenziare certi orrori avvenuti nell’indifferenza generale, ma anche la necessità di compiere le giuste scelte quando ci si presenta il momento di farlo.

Con questo obiettivo, il film procede sommessamente tra grandi silenzi e una certa compostezza formale che sembra essere specchio delle emozioni soffocate del protagonista. Un’ora e mezza di racconto particolarmente densa, in cui tutto ciò che avviene accade dentro il cuore e la mente di Bill, con Cillian Murphy chiamato dunque a restituire tuttò ciò attraverso i suoi sguardi dolenti. Compito in cui l’attore è notoriamente un maestro, trasmettendo un senso di disagio crescente e che si svela a poco a poco con l’esplorazione del suo passato attraverso dei flashback.

Ma quello strano non è Bill, bensì chi – per un motivo o per un altro – gli suggerisce di rimanere in silenzio, di volgere altrove lo sguardo, di convincersi delle menzogne che gli vengono offerte. Per tutto il film il protagonista è  dunque continuamente scisso tra la tentazione di ascoltare questi consigli e l’ignorarli per fare ciò che sente moralmente giusto. Non è però il periodo natalizio a fare di Bill un uomo più buono, cresciuto sin da piccolo con la consapevolezza che aiutare chi è in difficoltà – come a suo tempo lo fu sua madre – è l’unico modo per far guarire un mondo malato.

Cillian Murphy in Piccole cose come queste
Cillian Murphy in Piccole cose come queste. Photo Credits: Teodora Film

Cose che non si possono ignorare

Non bisogna dunque aspettarsi particolari colpi di scena né tantomeno improvvisi cambiamenti di registro. Piccole cose come queste trova la sua forza proprio nella delicatezza con cui propone il proprio racconto, quasi come ci venisse sussurrato. Certo, c’è un evidente prima e dopo rispetto alla sequenza in cui Bill ha finalmente l’occasione di entrare nel convento di Suor Mary. Un momento del film che vira verso un registro da horror, con gli spazi scuri e angusti, oltre ai volti minacciosi delle suore (su cui spicca una mefistofelica Emily Watson). Ma è proprio in seguito a questo momento che i dubbi di Bill iniziano a sciogliersi.

Dopo aver visto l’orrore, ogni sospetto lascia il posto alla terrificante certezza, che gli impedisce di sedersi a tavola con le sue figlie sapendo di ciò che ragazze come loro subiscono. A questo punto lo spettatore giunge al massimo del coinvolgimento possibile, desideroso di scoprire quale scelta compirà il protagonista, poiché se da un lato scegliere fare la cosa giusta sembra scontato, dall’altra i motivi per non farla sarebbero molti e tutti apparentemente validi. Di certo, è anche nel portare lo spettatore a domandarsi cosa avrebbe fatto al posto di Bill che il film si dimostra riuscito nei suoi intenti.

Sono le piccole cose come queste a fare la differenza

Piccole cose come queste, come anticipato, ci narra una storia vera, ma andando oltre di essa risulta difficile non attualizzare il conflitto di Bill all’oggi, ad una società che, davanti a terribili guerre, si divide in chi volge lo sguardo altrove e in chi invece tende una mano al prossimo. Sono le piccole cose come queste del titolo a fare la differenza, molto più di quelle “grandi”. Azioni e gesti quotidiani che infondono speranza e salvano l’umanità, come specie e come natura. Il film ce lo ricorda con grande eleganza, regalandoci un protagonista tutt’altro che perfetto, ma che proprio per questo può essere di grande esempio.

Piccole cose come queste: la storia vera dietro al film con Cillian Murphy

Piccole cose come queste dipinge un quadro affascinante della vita in Irlanda durante il XX secolo. Adattato dal romanzo di Claire Keegan del 2021, il film analizza la vita di Bill Furlong, un commerciante di carbone che vive a Wexford, in Irlanda, e che lavora duramente per mantenere moglie e figli. Nel periodo che precede il Natale del 1985, Bill diventa sospettoso nei confronti del convento locale della città e cerca di scoprire i segreti della lavanderia Magdalene gestita dalle suore del convento.

Il cast di Piccole cose come queste è guidato dall’attore irlandese Cillian Murphy, al suo primo film dopo il premio Oscar in Oppenheimer. Presentato in anteprima al Festival di Berlino, Piccole cose come queste (la nostra recensione) ha ricevuto un alto punteggio di critica su Rotten Tomatoes ed è stato considerato un ottimo seguito per Murphy dopo il successo ottenuto in Oppenheimer. Il film è stato descritto dalla critica come “un dramma sommesso e risoluto” che guarda all’Irlanda degli anni ’80 e offre uno sguardo sulle esperienze delle donne che vivono nelle famigerate lavanderie Magdalene.

Piccole cose come queste si ispira alla vera storia delle Magdalene Laundries irlandesi

Emily Watson in Piccole cose come questa (2024)
Foto di Enda Bowe/Lionsgate/Enda Bowe/Lionsgate – © 2024 Lionsgate

Le Magdalene Laundries ospitavano le “donne cadute” in tutta l’Irlanda

Anche se i personaggi rappresentati nel film sono di fantasia, Piccole cose come queste è ispirato alla storia delle lavanderie Magdalene in Irlanda. Nel corso del film, Bill deve convivere con lo stigma di essere figlio di una madre non sposata. Sua madre, Sarah, è stata ostracizzata dalla famiglia per essere rimasta incinta fuori dal matrimonio, ma la sua datrice di lavoro, la signora Wilson, le ha permesso di continuare a lavorare e l’ha aiutata a crescere Bill da bambino. Mentre la madre di Bill evitò di doversi trasferire in una lavanderia Magdalene, ci furono migliaia di altre donne che non ebbero la stessa fortuna.

Fondate in Irlanda nel XVIII secolo, le lavanderie Magdalene furono create per ospitare e riscattare le donne che erano “decadute” nella società irlandese; intitolate a Maria Maddalena, le lavanderie accoglievano donne incinte non sposate, orfane, piccole criminali e coloro che erano considerate “troppo promiscue” dalla società. Coloro che venivano ammesse erano spesso ripudiate dalle loro famiglie e venivano costrette a svolgere un lavoro non retribuito, lavando e pulendo la biancheria dalla mattina alla sera, sotto la stretta osservazione delle suore che gestivano le lavanderie. Secondo l’NCWI, tra il 1790 e il 1996, si stima che circa 30.000 donne e ragazze siano state detenute nelle lavanderie Magdalene in tutta l’Irlanda.

Gli scandali delle Magdalene Laundries irlandesi spiegati

Durante la consegna del carbone al convento locale, Bill è testimone di una ragazzina che viene portata con la forza nella lavanderia; in seguito scopre una ragazza di nome Sarah, chiusa fuori dall’edificio per il freddo. Questi momenti fanno sì che Bill si interroghi sulla vera natura della lavanderia Magdalene, ma gli viene ripetutamente detto di tacere su ciò che vede. Sebbene si sia speculato in silenzio sugli abusi, è stato solo nel 1993, quando è stata scoperta una fossa comune di 155 donne Magdalene a Donnybrook, che è stata rivelata la realtà della vita all’interno delle lavanderie (via The Irish Times).

Dal 1993, i sopravvissuti hanno parlato dei duri abusi e delle crudeltà che hanno dovuto affrontare per mano delle suore; le donne Magdalene erano spesso private del cibo, picchiate duramente se svolgevano un lavoro scadente e rinchiuse in isolamento (via History). I figli delle madri non sposate venivano adottati con la forza e chiunque tentasse di fuggire veniva picchiato e trasferito in un’altra lavanderia. Alcune detenute riuscirono a fuggire o furono salvate da parenti comprensivi, ma molte donne furono costrette a lavorare nelle lavanderie per il resto della loro vita (via JFMR).

Cosa è successo alle Magdalene Laundries in Irlanda

Il film Piccole cose come queste si svolge a New Ross, Co. Wexford. La lavanderia di New Ross era gestita dalle Suore del Buon Pastore ed era una delle 10 lavanderie Magdalene in Irlanda. Sebbene il film descriva la lavanderia come aperta e funzionante nel 1985, in realtà ha chiuso nel 1967. Nel corso del tempo, la società è cambiata e i diritti delle donne sono stati introdotti in Irlanda, il che significa che il numero di donne inviate alle lavanderie Magdalene è lentamente diminuito fino alla chiusura dell’ultima lavanderia nel 1996.

Le lavanderie Magdalene in Irlanda
Name of Laundry Location Opening Closure
Sisters of Mercy Magdalene Laundry Dun Laoghaire, Dublin 1790 1963
Religious Sisters of Charity Laundry Donnybrook, Dublin 1796 1992
St Vincent’s Magdalene Laundry Peacock Lane, Cork 1809 1991
Sisters of Mercy Magdalene Laundry Galway 1824 1984
Good Shepherd Magdalene Laundry Limerick 1826 1982
St Mary’s Refuge Magdalene Laundry High Park, Drumcondra, Dublin 1831 1991
Good Shepherd Magdalene Laundry Waterford 1842 1982
Good Shepherd Magdalene Laundry New Ross, Wexford 1860 1967
Good Shepherd Magdalene Laundry Sundays Well, Cork 1870 1977
Our Lady of Charity Laundry Sean McDermott Street, Dublin 1821 1996

Nel 2013 il governo irlandese ha presentato scuse formali alle donne Magdalene, riconoscendo il duro trattamento subito; le sopravvissute continuano a battersi per ottenere giustizia. Molte delle lavanderie sono state abbandonate o demolite, ma secondo l’UCD Research, è in programma la creazione di un centro di memoria presso l’ex lavanderia di Sean McDermott Street, a Dublino. Sebbene non sia stata confermata la data di apertura del centro, si spera che le persone possano conoscere la vera storia delle lavanderie Magdalene e, come illustrato in Piccole cose come queste, l’importanza di parlare nella società.

Piccole cose come queste: il trailer del film con Cillian Murphy

0
Piccole cose come queste: il trailer del film con Cillian Murphy

Esce al cinema in Italia il 28 novembre Piccole cose come queste (Small Things Like These), il nuovo film interpretato da Cillian Murphy dopo l’Oscar per Oppenheimer, presentato questi giorni in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Titolo d’apertura della Berlinale, dove la coprotagonista Emily Watson è stata premiata con l’Orso d’Argento, il film è prodotto da Ben Affleck e Matt Damon e diretto da Tim Mielants (Peaky Blinders).

La trama di Piccole cose come queste

Irlanda, 1985. Bill Furlong (Cillian Murphy) è un commerciante di carbone, un uomo taciturno che ha dedicato la vita al lavoro, alla moglie Eileen e alle loro cinque figlie. Quando per caso scopre un terribile segreto nascosto nel convento locale, diretto da Suor Mary (Emily Watson), i ricordi più dolorosi del suo passato tornano a galla. Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall’altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di un’intera comunità.

Film di straordinaria intensità e di grande valore civile, Piccole cose come queste è basato sul libro della scrittrice irlandese Claire Keegan (Piccole cose da nulla, Einaudi), già autrice del racconto The Quiet Girl, da cui è stato tratto il film omonimo candidato all’Oscar.

Piccole cose come queste, la spiegazione del finale del film con Cillian Murphy

Il finale di Piccole cose come queste è al tempo stesso commovente e straziante. Adattato dal romanzo storico di Claire Keegan, il nuovo film di Cillian Murphy lo vede nei panni del minatore Bill Furlong, un insonne tranquillo e taciturno con una moglie e cinque figlie. Offrendo una delle migliori interpretazioni di Cillian Murphy, Piccole cose come queste (la nostra recensione) vede la vita del suo personaggio prendere una svolta quando si imbatte in una lavanderia Magdalene nascosta in un convento che abusa delle ragazze e intraprende un piano per fornire aiuto.

Bill si trova coinvolto nel dilemma di una ragazza di nome Sarah e cerca di proteggerla dalla corrotta Madre Maria. Quest’ultima minaccia e corrompe Bill affinché taccia su tutto ciò che ha visto. In città si sparge la voce dell’interazione tra Bill e Madre Maria e i personaggi di Piccole cose come queste consigliano a Bill di tacere. Alla fine, però, la moralità di Bill ha la meglio e si conclude con la promessa di un futuro migliore per Sarah.

Perché Bill torna a salvare Sarah nel finale di Piccole cose come queste

Aveva bisogno di fare qualcosa perché le era stata tolta la possibilità di scelta

Quando Bill incontra Sarah per la prima volta, le suore del convento la fanno vergognare dicendole che alcune ragazze del convento l’hanno lasciata nel capannone dopo aver giocato a nascondino, in aperto contrasto con l’evidenza che le suore stanno costringendo Sarah a dormire fuori nel capannone come punizione per la sua scellerata gravidanza. Quando Bill entra in casa per discutere con Madre Maria, è chiaro che Sarah ha molta paura di lei. Dalla loro interazione emerge anche che persino Bill è nervoso nei confronti di Madre Maria. Nonostante ciò, Bill offre aiuto a una delle ragazze e alla fine aiuta Sarah.

Per tutto il film, Bill ha cercato qualcosa da fare una volta scoperto l’abuso della lavanderia, anche se ha avuto difficoltà a capire come aiutare. Bill è una persona gentile e dal cuore tenero che finalmente mostra il coraggio morale che ha cercato per tutto il film. Il suo atto di gentilezza è ciò di cui sia Bill che Sarah hanno bisogno.

Nel film si capisce che la madre di Bill era la serva di una donna ricca. La madre di Bill non poteva provvedere a molto per lui e questo lo frustrava per la sua mancanza di scelte. Quando morì tragicamente, Bill si sentì in colpa e non si perdonò mai per la sua morte. Questo bagaglio ha influito pesantemente sul desiderio irrefrenabile di Bill di aiutare in Piccole cose come queste.

Cosa significa per la sua famiglia il fatto che Bill abbia salvato Sarah

Cillian Murphy in Piccole cose come queste
Cillian Murphy in Piccole cose come queste. Photo Credits: Teodora Film

Probabilmente saranno ostracizzati ed emarginati

Prima di corrompere Bill, Madre Maria ha messo in chiaro il suo immenso potere. Ha chiesto a Bill delle sue figlie e ha notato che per le ragazze è sempre più difficile entrare nella scuola della chiesa. La moglie di Bill e le persone in città, come la signora Kehoe, hanno fatto pressione su Bill affinché rimanesse in silenzio. È evidente che la città non reagirà bene alle azioni di Bill. Anche la sua famiglia sarà scioccata dalle sue azioni. Il film lo dimostra anche alla fine. Anche se la famiglia di Bill non è stata coinvolta nella sua scelta, sentirà l’impatto delle sue azioni. Sarà difficile per loro, perché probabilmente non sono d’accordo con la sua scelta, in particolare per la moglie Eileen.

Bill Furlong ha lottato per entrare in contatto con la sua famiglia per tutto il film. Il momento in cui entra in contatto con la povera Sarah è un punto di svolta nell’arco di Bill. Una svolta che probabilmente non piacerà alla moglie Eileen.

Quando Bill e Sarah attraversano il ponte per tornare in città, tutti quelli che si trovano per strada guardano Bill e Sarah con occhi penetranti, ma lui continua ad aiutare Sarah, in difficoltà, a raggiungere la sua casa. Una volta arrivati a casa sua e assicurata la sicurezza di Sarah, Bill le presenta la sua famiglia. Si stavano divertendo in un’altra stanza quando Bill e Sarah entrano. La stanza diventa silenziosa. Poi lo schermo diventa nero. Il loro shock si percepisce attraverso lo schermo.

Bill era responsabile di aver rivelato lo scandalo della Lavanderia Magdalene?

Cillian Murphy ed Eileen Walsh in Piccole cose come queste
Cillian Murphy ed Eileen Walsh in Piccole cose come queste. Photo Credits: Teodora Film

Nessun altro avrebbe aiutato quelle ragazze

Bill Furlong è un personaggio il cui cuore ha bisogno di essere riparato. Lotta con il suo passato giovanile e con la morte traumatica della madre. La responsabilità di Bill cresce con il progredire della storia. Prima nota una ragazza in difficoltà che entra nel manicomio, poi parla con le ragazze maltrattate all’interno del manicomio. Quando Bill incontra finalmente Sarah, la responsabilità che sente crescere dentro di sé si manifesta nell’azione. C’è voluto un po’ di tempo, ma quando Bill si è reso conto di essere gravato dal compito di salvare Sarah, la sua coscienza lo ha spinto ad agire.

L’impatto del convento fa sì che la gente taccia su questo tema, mentre altri sostengono che le ragazze in difficoltà della lavanderia Magdalene non sono di loro competenza. Il cuore caldo di Bill lo spinge a compiere piccoli atti di gentilezza che altri potrebbero mettere in discussione. La differenza è che lui sa di prendere la decisione moralmente giusta.

Cosa accadde al convento dopo piccole cose come queste?

In base alla storia vera su cui si basa il film, il convento alla fine avrebbe chiuso i battenti.

Il finale brusco di Piccole cose come queste ci impedisce di vedere le ripercussioni della decisione di Bill di salvare Sarah. Il film sfuma in nero con una dedica a tutte le vittime e ai sopravvissuti di queste lavanderie Magdalene in Irlanda dall’inizio del 1900 agli anni Novanta. Questi famigerati manicomi, rappresentati in Piccole cose come queste, sono stati oggetto di inchieste, risarcimenti e scandali. Alla fine il governo irlandese chiuse tutti questi luoghi e nel 1993 fu scoperta una fossa comune di donne provenienti da una di queste lavanderie.

Per quanto riguarda il film, il salvataggio di Sarah da parte di Bill susciterebbe probabilmente qualche contraccolpo anche nella timida comunità cattolica di New Ross, in Irlanda. Più probabilmente, avrebbe avuto ripercussioni a livello più nazionale, creando reazioni divisive e polarizzanti intorno al tema della religione e dei cattolici in Irlanda. Alla fine, il convento sarà costretto a chiudere a causa di uno scandalo e del governo nel decennio successivo.

Il vero significato di piccole cose come queste

Cillian Murphy e Abby Fitz in Piccole cose come questa (2024)
Foto di Enda Bowe/Lionsgate/Enda Bowe/Lionsgate – © 2024 Lionsgate

Intervenite se c’è qualcosa di sbagliato

Piccole cose come queste è la storia di una persona tenera e distante, ma con un cuore che desidera fare del bene in una comunità cattolica dove il suo convento gestisce una lavanderia Magdalene che abusa delle ragazze. La gente della città ne è a conoscenza, ma lascia perdere. Ci vuole un personaggio come Bill, che sta lottando contro i suoi demoni e i suoi traumi passati, per capire che lasciar perdere questo problema dopo averlo vissuto in prima persona è la cosa moralmente più sbagliata da fare.

Il finale improvviso e ambiguo ci dice che le ripercussioni delle azioni di Bill non hanno importanza per lui. L’unica cosa che contava era fare la cosa giusta, cioè salvare Sarah. Questa è stata la sua redenzione e il passo finale nel perdono di Bill nei confronti del suo giovane io, traumatizzato dalla morte della madre. Una volta superato il trauma del passato, Bill può salvare Sarah senza paura.

Bill Furlong si assume il compito di compiere piccoli atti di gentilezza, anche se soffre per la sua giovinezza traumatica e per l’insonnia durante tutta la storia, che poi culmina in un enorme atto di gentilezza che farà arrabbiare tutti a New Ross, in Irlanda. Piccole cose come queste cerca di dire al suo pubblico che anche nelle circostanze più difficili, le persone sono in grado di compiere un grande atto di gentilezza, anche con i mezzi più semplici.

Piccole Bugie tra Amici: Trailer Italiano

0

La consueta estate a Cap Ferret, nella grande casa sul mare, per un gruppo di amici parigini, ciascuno con il proprio stress, ciascuno con le proprie piccole bugie. E per tutti il dolore di una mancanza, l’amico rimasto solo a Parigi in ospedale dopo un gravissimo incidente. Ci pensano e non ci pensano, la vita (e le vacanze) vanno avanti. Ma stavolta l’estate è per tutti un grande freddo: Vincent (Benoit Magimel) non ama più sua moglie e prova qualcosa per l’amico Max (François Cluzet), che la rivelazione rende ancor più nervoso e insopportabile, Eric (Gilles Lellouch) non smette di provarci con tutte, mentre l’abbandonata Marie (Marion Cotillard) consuma storie di sesso senza gusto e futuro. Fra tutti questi disperati della vita branchè, s’aggira un solo idealista, il tenero Antoine (Laurent Laffite) che vive appeso agli sms della ex di cui è ancora innamorato (Anne Marivin). Una tranquilla estate di paura. Con malinconia e tenerezza.

Piccole bugie tra amici: recensione del film di Guillaume Canet

Arriva al cinema Piccole bugie tra amici di Guillaume Canet con protagonisti François Cluzet, Marion CotillardeJean Dujardin.

Un grave incidente sconvolge la vita di un gruppo di amici, che si trovano così a dover affrontare non solo la difficile situazione che si è creata, ma anche – e soprattutto – sé stessi e i rapporti che li legano gli uni agli altri. L’occasione sarà offerta dalla consueta trasferta estiva a Cap Ferret, nella casa del più ‘maturo’ (e ricco) della comitiva.

Piccole bugie tra amici, il film

La lontananza dalla frenesia cittadina da cui sono abitualmente risucchiati, insieme all’atmosfera più o meno ‘vacanziera’ in cui si immergono per qualche giorno, permetterà a ciascuno di loro di fermarsi a riflettere come non hanno mai potuto/voluto fare prima.

Questo, a grandi (grandissime) linee, quanto ci racconta il francese Guillaume Canet nel suo terzo lungometraggio, Piccole bugie tra amici: un film, a suo dire, “molto sentito e molto personale”, che lo ha coinvolto a 360°. E si vede. Canet riesce a trasmettere le sue stesse altalenanti emozioni anche allo spettatore.

Parte del merito è da attribuire ad un cast ‘stellare’ e in ottima forma (fra gli altri, il François Cluzet dell’apprezzatissimo Quasi amici, Marion Cotillard, premio Oscar per La vie en rose, e Jean Dujardin, fresco di statuetta per The Artist).

Piccole bugie tra amici è un film corale in cui però c’è spazio per tutti: ciascun personaggio ha un ruolo da protagonista, con una sua storia, con i mille pregi e difetti che lo caratterizzano e che emergono lentamente, scena dopo scena. L’affiatamento del gruppo, poi, è palpabile in ogni fotogramma. Anche perché, oltre all’indubbio talento dei singoli interpreti, Canet ha saputo sfruttare al meglio le dinamiche (di gruppo e di coppia) che si sono innescate all’interno del cast.

Dopo aver sottoposto per una settimana i suoi attori ad un vero e proprio ‘boot camp’ sul posto – perché familiarizzassero tra loro e con l’ambiente – è riuscito a ricreare con spontaneità e onestà (insomma, con ‘semplicità’) quei legami d’amicizia e d’amore così intimi e complessi che noi tutti viviamo ogni giorno. Per questo è facile identificarsi con loro, con tutti loro: perché in ognuno possiamo ritrovare un pezzettino di noi stessi. E siamo a nostro agio con Max, Marie, Vincent, Eric, e tutti gli altri: ridiamo e piangiamo insieme a loro, ci sentiamo partecipi di questo gruppo assai variegato, in cui ognuno tende a nascondere una parte di sé (la parte più fragile o più ‘scomoda’), generando una catena di piccole bugie ‘innocenti’ che servono a non affrontare i problemi veri. Finché non arriva il momento in cui i problemi veri devono essere affrontati.

Piccole bugie tra amici esce il 6 aprile, distribuito da Lucky Red.

Non lasciatevi spaventare dalla durata extra-large: 154 minuti non sono poi tanti se li passate con degli amici così… e vedrete che alla fine quasi vi dispiacerà separarvi da loro.

Piccole bugie tra amici: il trailer del sequel con Marion Cotillard

Pathè ha reso disponibile il primo trailer ufficiale di Nous Finirons Ensemble, sequel di Les petits mouchoirs (in Italia tradotto con Piccole bugie tra amici) che arriva a nove anni di distanza dal film scritto e diretto da Guillaume Canet.

Nel cast tornano François Cluzet, Marion Cotillard, Gilles Lellouche, Laurent Lafitte, Benoît Magimel, Pascale Arbillot, Clémentine Baert, Valérie Bonneton e José Garcia, mentre l’uscita è fissata al 1 Maggio 2019.

La sinossi:

Max torna nella sua casa estiva per ricaricare le batterie quando lo raggiungono gli amici che non vede da oltre tre anni, arrivati a sorpresa per festeggiare il suo compleanno. Ma la reazione non è quella che ci si aspettava, e la situazione degenererà tra commedia e dramma. I bambini sono cresciuti, altri sono nati, e i loro genitori non hanno più le stesse priorità di una volta; e poi ci sono le separazioni, gli incidenti della vita…allora cosa rimane di una grande amicizia?

Piccole Bugie Tra Amici: in arrivo il sequel

Fonte: Pathe

Piccole bugie tra amici arriva in Italia

0

Il 6 aprile arriverà finalmente in Italia Piccole bugie tra amici, la commedia francese di successo diretta da Guillaume Canet, con Marion Cotillard, François Cluzet e il neo Premio Oscar Jean Dujardin.

Piccola Patria recensione del film con Maria Roveran

Piccola PatriaUn coro alpino in dialetto veneto ci accoglie: riprese aree di una provincia fatta di capannoni industriali, autostrade, campi e fango. In mezzo a questo deserto industriale, c’è un hotel, un oasi di cemento e cloro, attorno al quale ruota la storia. Un borgo nel quale la vita quotidiana delle due protagoniste prende vita: tra l’ignoranza la noia, nasce la Piccola Patria di Alessandro Rossetto.

Luisa e Renata sono due ragazze di provincia, cresciute tra fattorie e fabbriche perse nel destino comune di chi si è arreso alla vita. Sotto pagate per fare le pulizie nel grande hotel del borgo, loro in realtà cercano un modo per sfuggire dalla banalità della provincia, sognano la Cina e sono disposte a tutto per cambiare il corso delle cose. Luisa è piena di vita, ancora bambina nell’ingenuità e nei modi di vivere. Renata invece è arrabbiata, ha capito che il suo corpo è un arma e ha forse dovuto fare i conti con la realtà troppo presto nella vita.  Durante una calda estate le vite delle due ragazze si incontreranno e scontreranno con un ricatto, una storia di vendetta e tradimento, rischiando di perdersi, in tanti sensi.

Una società decadente quella raccontata da Rossetto. Giovani senza morale, senza esempi da seguire o obbiettivi nella vita. Che si ritrovano a vivere vite che non vorrebbero, arrabbiati e con l’inutile fame dei soldi, o meglio degli “schei”. Comunità bloccate e schiacciate tra la vecchia realtà contadina e il progresso industriale. Donne sottomesse e uomini abbrutiti e rassegnati ad una vita di sacrifici. Il regista ci forza a criticare e giudicare quel modo di vivere, mostrando in tutta la sua cruda realtà il vuoto delle giornate, i raduni degli indipendentisti e improbabili feste a tema texano (tutto avvenuto sul serio, dove Rossetto ha ambientato le sue scene). Ci forza a calarci nei panni delle due ragazze facendoci vedere la vita della provincia attraverso i loro occhi giovani e affamati di vita.

Il lungometraggio Piccola Patria è fatto di silenzi, di sguardi e di corpi. Si nota la cifra documentaristica del regista, che attraverso suggestive riprese aeree configura il territorio come primo personaggio della storia. Tanto spazio alle sensazioni e alle intuizioni che lo spettatore riceve dalle immagini, dalle parole, pesate e distribuite con il contagocce. Una reale realtà ottenuta anche grazie al dialetto veneto, usato in modo diretto e continuo, che si fonde con l’albanese dei tanto temuti extracomunitari.

Piccola PatriaRossetto si affida alle esordienti Maria Roveran e Roberta Da Soller per portare avanti questo grido d’aiuto della provincia, accompagnate da Diego Ribon, Vladimir Doda, Lucia Mascino e Mirko Artuso. Per quanto la pellicola sia interessante e questo sia punto di vista diverso e un nuovo modo di approccio per il cinema italiano, la provenienza di Rossetto dal documentario si sente troppo nel minutaggio, perdendo un po’ per strada la trama e lasciando all’immaginazione e alle sensazioni dello spettatore troppe situazioni.

Al cinema dal 10 Aprile 2014.

Leggi anche Conferenza Stampa del film Piccola Patria

Piccola Patria conferenza stampa del film di Alessandro Rossetto

Piccola Patria conferenza stampa del film di Alessandro Rossetto

Piccola Patria E’ stato presentato oggi a Roma , Piccola Patria un film di Alessandro Rossetto con Maria Roveran, Roberta De Soller , Vladimir Doda e Diego Ribon. Già presentato nella sezione Orizzonti durante la Mostra Internazionale d’Arta Cinematografica di Venezia 70, la pellicola ruota attorno alla vita di due ragazze durante una calda estate nella provincia veneta e sarà distribuito in 15 copie dal 10 Aprile. Ecco cosa ci hanno raccontato il regista e gli attori di Piccola Patria.

Come nasce l’idea dietro al film e dietro al titolo? Risponde Alessandro Rossetto“Il titolo Piccola Patria l’ho deciso quando ho trovato il borgo, quindi l’Hotel, il maneggio e la roulotte. Per me quello era un chilometro quadrato di Texas, che per me era una Piccola Patria. L’idea dietro al film era di partire nel raccontare la paura della mercificazione del corpo dei giovani e del loro destino oggi. Da questo inizio abbiamo poi raccolto tutte storie di amore tradito, perduto, storie di ricatto. Tutto questo lo abbiamo attaccato e condensato all’idea iniziale. 

Piccola PatriaAlessandro Rossetto viene dal mondo del documentario e Piccola Patria è il suo primo lungometraggio di finzione: cosa ha determinato il passaggio dal documentario alla finzione? “Ho una formazione cinematografica dove il confine tra documentario e la finzione non è così delineato. Per cui sono un finto esordiente in qualche modo. Il passaggio è stato facile: ho portato gli strumenti del documentario nella finzione in molteplici modi. Ho cercato di mantenere un ritmo e uno sguardo sui personaggi e le situazioni di tipo documentaristico. Pronto sempre a rivedere storia e scene, mi sono affidato molto all’ascolto dell’energia giornaliera che ha il documentarista. Anche il lavoro che ho fatto con gli attori è stato diverso dal solito : con loro si è aperta una strada all’improvvisazione mettendo la macchina da presa in condizione di filmare una finzione naturale continua.” 

Quindi si può parlare di una sorta di improvvisazione guidata? “Alcuni attori non avevano la sceneggiatura, sapevano settimana per settimana, giorno per giorno il lavoro che gli aspettava. Abbiamo prestato molta attenzione al lavoro delle coppie, dopotutto questo è un film di coppie. Li facevamo stare insieme per creare un rapporto, un territorio di lavoro insieme. Ho cercato di creare attraverso la casa, gli oggetti, l’abbigliamento un rapporto continuo con lo spazio e i corpi per portare delle tracce di vita vera nella pellicola. La messa, il comizio e il raduno country erano situazioni e realtà vere, noi abbiamo solo calato all’interno gli attori.”

Risponde a proposito Lucia Mascino , che interpreta la mamma della protagonista Luisa: “Io non sono veneta, e quindi all’inizio improvvisare in veneto per me non veniva facile quindi abbiamo dovuto cambiare e dare al mio personaggio l’adozione veneta, perché non ero credibile. Conosco Alessandro Rossetto da tempo, ma una cosa che ho scoperto e ammiro molto in lui è la sua grande capacità di stare in uno spirito di ispirazione continua. Durante le riprese magari noi certe cose non le capivano, ma in realtà lui aveva tutto in testa e gli ha dato poi un senso. C’è in lui un costante rispetto del momento di ispirazione, che è un processo molto difficile. E’ quindi molto bello essere di fronte a qualcuno che si prende la responsabilità di tenere occupata una troupe intera a servizio della sua ispirazione.”

Piccola PatriaContinua Roberta Da Soller, che interpreta Renata,una delle due protagoniste, “Alessandro ha cavalcato molto le emozioni che gli attori gli davano:  se un attore finiva di dire la sua battuta e non sapeva più che dire, lui continuava a filmare per recepire l’intensità che l’attore ci aveva messo nella situazione.” e Vladimir Doda, il Bilan della storia, “Per quanto riguarda me ho lavorato più sulle reazioni che sulle azioni.” E conclude Maria Roveran, la protagonista Luisa, ” La cosa bellissima è che, di solito la parola arriva sulla carta, la leggi e la dici, invece qui doveva passare dalla pancia. Alessandro aveva in testa tutto quello che dovevamo dire, ma arrivava a noi solo attraverso vasi comunicanti e direttamente a livello fisico. C’è stato un linguaggio del corpo molto presente, più della parola. L’estetica è arrivata dopo, perché era cosciente nella testa di Alessandro. Noi non dovevamo preoccuparci di quello.”

Le notizie di cronaca non potrebbero essere più in linea con il film, ambientato nella provincia Veneta, tra comizi di indipendentisti e paura e razzismo verso lo straniero. Cosa ne pensa il regista? “Sono nato e cresciuto in quei luoghi e ho continuato a frequentarli ultimamente per girare questo film. Per chi è veneto del nord est gli ultimi anni sono da sempre stati contaminati da questo tipo di pulsione. Sono cicli di una continua cultura leghistoide. Per quanto saprete che la Lega ha deluso molto il nord-est… In una regione dove l’etica del lavoro e la dedizione è leggendaria, la crisi ha morso in maniera molto intima; ha morso le soggettività più che in altre realtà. Il problema veneto è che molte famiglie dagli anni 70 in avanti si sono trasformate in piccole aziende. E ciò ha fatto si che molti nuclei familiari sono stati i più colpiti dalla crisi perché al loro interno si erano create realtà micro-aziendali, e questa cosa ricade ovviamente sul territorio. E il territorio stesso è diventato uno specchio di questa decadenza (capannoni vuoti, aziende chiuse, etc.)”.

Infine la conferenza stampa è stata piacevolmente interrotta da una performance live di Maria Roveran accompagnata da Marco Guazzone & STAG. L’attrice è infatti autrice e compositrice dei brani presenti nel film , oltre ad aver rivisitato in chiave contemporanea alcuni cori di ispirazione popolare: “Ho scritto io le canzoni che sentirete nel film, e per me è stato un onore. E’ stata un progetto molto importante, soprattutto a livello linguistico. Io sono di origini venete e per me è stato comunque un grande lavoro riscoprire il mio dialetto. Nel film sono presenti due brani della tradizione della mia regione e a Venezia 70 ho avuto l’occasione di conoscere Marco Guazzone & STAG e da lì abbiamo iniziato questa collaborazione musicale.  Insieme andremo in diverse città nel nord Italia ad esibirci con il Piccola Patria Tour per promuovere il film e questa tradizione linguistica.”

 

 

 

 

Picciridda di Paolo Licata vince il Cariddi D’argento al Taormina Film Fest

0

Il delicato e potente film “Picciridda” di Paolo Licata, tratto dal romanzo di Catena Fiorello, presentato in concorso alla 65^ edizione del Taormina Film Fest, si è aggiudicato il Premio Cariddi D’argento per la miglior sceneggiatura, scritta da Paolo Licata e Catena Fiorello con la collaborazione di Ugo Chiti, e due menzioni speciali per le interpreti Lucia Sardo e Marta Castiglia.

Durante la cerimonia di premiazione, il presidente della giuria Oliver Stone ha pubblicamente lodato la grande interpretazione dell’attrice protagonista Lucia Sardo e il lavoro del regista Paolo Licata per la realizzazione di un film intenso e delicato come “Picciridda”.

Ambientato nell’isola di Favignana negli anni ’60, “Picciridda” è la perfetta rappresentazione dell’infanzia come età della vulnerabilità. La storia di “Picciridda” si ispira ai tanti tristi episodi realmente accaduti in quegli anni e in quei luoghi, e al tempo stesso richiama fortemente un parallelo con le realtà di oggi; di emigrazione, abbandono e prevaricazione degli adulti sui bambini.

Sinossi:

Esaminando il fenomeno dell'”emigrazione passiva”, Picciridda narra la storia di Lucia, una bambina di 10 anni i cui genitori decidono di emigrare in Francia alla fine degli anni ’60, lasciandola in Sicilia con nonna Maria, una donna rigida e anaffettiva, incapace di manifestare i propri sentimenti a causa dei traumi e delle delusioni che la vita le ha procurato.

Col passare dei mesi l’esistenza di Lucia si popola di persone e affetti. La curiosità la spinge verso gli uomini, un mondo misterioso da cui stare alla larga (come dice la nonna) o tutto da scoprire (come pensa Lucia). Uno di loro nasconde un terribile segreto sul quale Lucia non smette di indagare, anche a costo di mettersi nei guai. In un contesto sociale spietato, la piccola protagonista paga un prezzo molto alto, ma continua a lottare con tutte le forze per uscirne fuori con dignità e ottimismo.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità