Non sempre interpretare un cattivo
in un importante blockbuster si rivela divertente o artisticamente
stimolante. Nel corso degli ultimi anni diversi attori di fama
mondiale hanno accettato di prestare il volto ai più famosi
villain dei fumetti, spesso riscontrando
l’approvazione dei fan, altre volte confrontandosi con aspre
critiche.
Tra questi ce ne sono alcuni che, a
posteriori, si sono detti pentiti di aver lavorato a certe
produzioni e di aver interpretato quei cattivi sul grande schermo.
Scopriamo di seguito chi sono:
Christopher Eccleston – Malekith
Prima di entrare nei panni di
Malekith, Christopher Eccleston
aveva già interpretato il protagonista nel revival di
Doctor Who. Eccleston lasciando la
produzione dopo una sola stagione, cosa che gli provocò non pochi
problemi contrattuali con la BBC.
Tuttavia anche l’esperienza sul set
di Thor: The Dark World non si
dimostrò piacevole, con l’attore che avrebbe confessato di aver
accettato il ruolo solo per questioni economiche.
“Entrare ogni giorno nel
personaggio richiedeva fino a sette ore nella sedia da trucco,
qualcosa di cui non ero stato informato.“, ha confessato
Eccleston. E riassumendo la sua esperienza con la Marvel, disse: “Thor? Solo una
pistola in bocca. “
Jared Leto – Joker
Le aspettative erano salite alle
stelle quando venne annunciato che Jared Leto
avrebbe interpretato il nuovo Joker in
Suicide Squad. Tuttavia proprio
l’attore si è unito al coro di critiche e delusioni intorno al
film, perché “ingannato e deluso dal risultato finale”.
Durante le riprese Leto è stato
quasi “consumato” dal personaggio, perdendosi completamente nella
mente del villain, ma a quanto pare ogni sforzo è stato
inutile.
Jeff Bridges – Obediah Stane
Il premio Oscar Jeff
Bridges ha faticato a trovare la sua dimensione migliore
in Iron Man, dichiarandosi del tutto “impreparato”
per un pubblico così vasto e un genere così specifico.
Inoltre, secondo Bridges, il film
non aveva al momento delle riprese una sceneggiatura completa, ma
solo una bozza. Alla fine, cambiando il suo atteggiamento e
adattandosi al clima del set, l’attore ha confessato che rifarebbe
senza dubbio questa esperienza.
Matthew Goode – Ozymandias
Matthew Goode ha
sempre saputo che non sarebbe mai stato l’attore più adatto per il
ruolo di Ozymandias in Watchmen,
e a peggiorare la situazione è arrivata una dichiarazione che ha
brutalmente scosso i fan del fumetto.
In un’intervista con l’Huffington
Post infatti, l’attore aveva spiegato che questa sensazione è
rimasta con lui durante tutto il periodo delle riprese, cosa che
avrà sicuramente influenzato la performance.
Michael Fassbender – Magneto
Michael Fassbender ha avuto un ruolo
chiave nel rilancio del franchise degli X-Men, recitando finora in
quattro film della serie, (l’ultimo dei quali uscirà nel 2019,
ovvero Dark Phoenix), tuttavia l’attore si è
spesso dichiarato in imbarazzo per la sua performance, soprattutto
in X-Men: Apocalypse.
Fassbender ha descritto la sua prova
come “un tizio che urla“, e anche la critica – insieme al
pubblico – non sembra esser stata contraria a questa
definizione.
Mickey Rourke – Whiplash
Quando venne scelto per interpretare
Ivan Vanko in Iron Man 2,
Mickey Rourke prese così seriamente l’impegno da
iniziare un lavoro di tre mesi perfezionando il suo accento e
trascorrendo del tempo Russia per entrare meglio nel
personaggio.
Tuttavia, secondo l’attore iconico,
molti dei suoi sforzi sono stati sprecati perché in sala di
montaggio la produzione ha del tutto escluso alcune delle sue scene
più importanti. Rourke si è poi lamentato del fatto che quello
fosse “un cinecomic senza cervello”.
Hugo Weaving – Teschio Rosso
Hugo Weaving non si
è mai mostrato troppo entusiasta all’idea di tornare nei panni di
Teschio Rosso in un altro cinecomic Marvel dopo la sua apparizione in
Captain America: Il Primo Vendicatore.
L’attore tuttavia non aveva parlato
male del personaggio in sè o della parte, ma ammesso semplicemente
che quello non era il tipo di film in cui preferiva lavorare.
Toby Kebbel – Doctor Doom
Dopo la sua partecipazione al film,
Toby Kebbel ha subito chiarito che non avrebbe
partecipato ad un altro capitolo del franchise sui
Fantastici Quattro, condividendo la delusione dei
fan e sottolineando come il film si sia allontanato troppo dai
fumetti.
Kebbel ha interpretato il sinistro
villain Dottor Destino nel reboot dei personaggi Marvel, secondo il suo parere
eccessivamente forzato e non in linea con la sua controparte
originale.
Vinnie Jones – Juggernaut
Vinnie Jones è noto
al grande pubblico per aver interpretato diversi personaggi tosti
in film d’azione, e questo l’ha probabilmente indirizzato verso il
ruolo di Juggernaut in X-Men: Conflitto
Finale, cinecomic diretto da Brett Ratner e uscito nel
2006.
Tuttavia al termine delle riprese,
l’ex sportivo si è lamentato a lungo della quantità di protesi che
doveva indossare sul set e degli accessori scomodi, denunciando che
l’esperienza, complessivamente, lo aveva fatto sentire
“sottovalutato e poco sfruttato“.
A quattordici anni dall’uscita del
primo capitolo la Pixar riporterà al cinema la sua
poco convenzionale famiglia di supereroi de Gli
Incredibili 2, scritto e diretto nuovamente da
Brad Bird e che nella versione originale si
avvale delle voci di Holly Hunter, Craig T. Nelson,
Sarah Vowell, Huck Milner, Samuel L. Jackson, Bob Odenkirk,
Catherine Keener, Sophia Bush e Isabella
Rossellini.
Tuttavia i lavori non si fermano in
casa Pixar, dove diversi team di produzione stanno già progettando
il piano dei prossimi film; alcuni dei quali sono attesi sequel,
altri graditi ritorni di registi noti per aver firmato dei veri e
propri capolavori del genere.
Scopriamo allora di seguito tutti i
titoli attualmente in sviluppo che vedranno la luce non prima del
2019:
Toy Story 4
Tra quelli elencati, Toy
Story 4 è finora l’unico progetto Pixar in sviluppo ad
avere una data di uscita ufficiale. Originariamente programmato per
il 2017, il quarto capitolo del franchise sui giocattoli animati
arriverà invece nelle sale il 21 giugno del
2019.
Come rivelato negli ultimi mesi, il
film sarà un capitolo autonomo e non legato direttamente al terzo
Toy Story. Queste le parole di Jim Morris,
presidente della Pixar, in proposito:
“Credo che questo film non
faccia parte della trilogia, è una storia separata, che non so se
verrà a sua volta continuata (…) Non è una continuazione o la fine
di Toy Story 4 Lo è per il momento, ma sarà una love story,
una commedia romantica. Non sarà molto incentrato sull’interazione
tra i personaggi e i bambini”
Suburban Fantasy World
Dan Scanlon, il
genio dietro il franchise di Monsters & Co., è
attualmente al lavoro su un nuovo film originale della Pixar il cui
concept è stato annunciato lo scorso anno al D23 Expo.
Definito come una “suburban
fantasy“, un fantasia suburbana, il progetto dovrebbe
combinare la storia di una piccola città con l’avventura di un
mondo fantastico dove due adolescenti orfani dalla giovane età
cercano di trovare il modo di trascorrere un altro giorno con il
padre defunto.
Come rivelato da Scanlon, l’idea
del film trae ispirazione dalla sua esperienza personale, spiegando
al pubblico del D23 che quando era piccolo perse il padre ma riuscì
a sentire la sua voce in un film.
Film senza titolo diretto da Pete Docter
Tra i titoli confermati ma ancora
senza titolo c’è anche il nuovo film scritto e diretto da
Pete Docter, premio Oscar per Up
e Inside Out. Come saprete, dopo l’addio alla
Pixar di John Lasseter, Docter è diventato il
direttore creativo dell’azienda insieme a Jennifer
Lee (autrice di Frozen).
Del progetto sappiamo davvero poco,
ma si attendono ulteriori aggiornamenti nei prossimi mesi.
Film senza titolo diretto da Mark Andrews
Chi sogna un sequel di
Ribelle – The Brave, film d’animazione Pixar
uscito nelle sale nel 2012 (e vincitore dell’Oscar), dovrà
aspettare dal momento che uno dei suoi registi, Mark
Andrews, sta lavorando ad un nuovo progetto ancora senza
titolo.
La conferma è arrivata durante
l’attività stampa de Il Viaggio di Arlo, dove i
dirigenti della Pixar hanno svelato qualche dettaglio sul programma
dei prossimi anni.
Film senza titolo diretto da Brian Fee
Nonostante il suo ultra-decennale
rapporto con la Pixar, Brian Fee ha esordito come
regista soltanto lo scorso anno con Cars 3, e ora
è stato reso noto che il filmaker sta sviluppato un altro titolo
originale.
Nessun dettaglio è stato rilasciato
a riguardo, ma abbiamo ragione di credere che sia qualcosa di
interessante. Fee non ha solo diretto Cars 3, ma
ha anche sviluppato la storia originale del film e realizzato
straordinari artwork per Ratatouille e
WALL-E.
Dopo essere rimasta silenziosa per
anni sull’argomento, la moglie di Woody Allen,
Soon-Yi, ha commentato pubblicamente della
controversia che sta interessando il marito, accusato da
Mia Farrow (ex moglie di Woody
Allen e madre adottiva della stessa
Soon-Yi) di anni di abusi, soffermandosi anche su
quanto il movimento #MeToo venga male utilizzato.
Allen è stato al centro di denunce di abusi sessuali ai danni di
sua figlia adottiva, Dylan Farrow, e
Soon-Yi ha deciso finalmente di raccontare la sua
versione della storia.
Nel 1992, Dylan
Farrow, che all’epoca aveva sette anni, accusò Allen di
averla sessualmente abusata. Da all’ora c’è stata una confusa
battaglia in salita, con Allen che non è mai stato ufficialmente
imputato di alcun crimine e la questione che è diventata poi di
nuovo calda a seguito della nascita del movimento
#MeToo alla fine del 2017. Ora, dopo Mia,
Dylan e persino Ronan Farrow, fratello di
Dylan, che ha parlato in modo significativo del movimento
#MeToo, così come della relazione di sua sorella
con Allen, in pubblicazioni di prestigio quali The
New York Times e The
LA Times, Soon-Yi ha parlato
pubblicamente della controversia. Di solito silenziosa spettatrice,
Soon-Yi ha mostrato un angolazione profondamente
differente della situazione, rivelando che non solo le accuse
contro Allen non sono fondate, ma che Mia Farrow
era violenta contro di lei, da bambina.
Soon-Yi ha parlato
con Vulture allo
scopo di offrire una nuova prospettiva sulla questione, oltre ad
accendere un riflettore sulla sua relazione personale con
Mia Farrow. Dopo essere stata adottata dalla
Farrow e André Previn, all’epoca marito di lei, Soon-Yi ha rivelato
che l’attrice era violenta sin dall’inizio; dichiarando che la
Farrow non solo faceva favoritismi con i suoi altri figli (lei e
Previn hanno avuto tre figli biologici e due adottati ai tempi in
cui venne adottata anche Soon-Yi nel 1978), ma che abusava
fisicamente di lei picchiandola con dei blocchi di legno mentre le
insegnava a parlare inglese, che la teneva sottosopra per i piedi,
che la schiaffeggiava e le rivolgeva appellativi offensivi.
Soon-Yi ha aggiunto che il fratello, Moses
Farrow, un altro dei bimbi adottati dall’attrice, si
riferì alla genitorialità di Mia come a una “rottura totale
dello spirito“.
Soon-Yi ha
spiegato che non ha mai visto i benefici di dichiarazioni pubbliche
in merito al comportamento della sua madre adottiva, mentre
cresceva, ma ha poi rivelato che le accuse contro il marito Woody
Allen l’hanno convinta a rivedere la sua posizione. Ha spiegato a
Vulture durante la sua intervista “quello che sta accadendo a
Woody è così sconvolgente, così ingiusto” e che Mia “ha
approfittato del movimento #MeToo e ha esposto Dylan come una
vittima. E un’intera nuova generazione sta ascoltando queste storie
che non dovrebbe ascoltare.” In risposta, Dylan
Farrow ha rilasciato un comunicato ufficiale sul suo
account Twitter personale, rivelando che le dichiarazioni di
Soon-Yi su sua madre non sono corrette.
Come ogni controversia o scandalo,
ci sono due versioni della storia. In questo caso, le accuse contro
Woody Allen sono state soprattutto unilaterali. A
questo punto, oltre ogni possibile verità sulla questione delle
molestie, il resoconto di Soon-Yi sui
comportamenti della Farrow, quando era bambina, gettano una luce
nuova e una prospettiva differente su tutta la vicenda. Potrebbe
anche essere impossibile sapere con certezza quali informazioni
sono abbellite e quali no, ma è ovvio che anche la posizione di
Soon-Yi deve essere ascoltata.
Introdotta in Guardiani della GalassiaVol. 2 e ritrovata in Avengers: Infinity War,
Mantis è uno dei personaggi del Marvel Cinematic Universe
che più di tutti ha avuto un processo creativo lungo, per quello
che riguarda il look. Il punto era creare visivamente un
personaggio che fosse efficace, non fosse troppo differente dal
modello del fumetto e che fosse accattivante per il pubblico.
L’esito è stato senz’altro vincente
e l’interpretazione di Pom Klementieff ha
aiutato i fan a fare amicizia con questo nuovo personaggio, che si
univa così all’improvviso alla squadra di Star Lord. Ma come è
stato costruito? Quali sono state le prove scartate e quelle invece
mantenute per realizzare il look definitivo di Mantis, che abbiamo
visto al cinema?
Di seguito il concept artist
Andy Park, in forze ai Marvel Studios, ha diffuso un concept
scartato, a suo dire il suo preferito di quelli realizzati per il
personaggio. Eccolo di seguito:
Come gli altri Guardiani della
Galassia, anche Mantis dovrebbe tornare in Avengers 4. La avevamo lasciata ridotta in
cenere su Titano, e adesso, grazie forse all’intervento di Captain Marvel, il personaggio potrebbe
ritornare.
Per quanto riguarda invece il terzo
volume dei Guardiani della Galassia, non si
conoscono ancora le sorti del film che, a seguito del licenziamento da parte di Disney di
James Gunn, è stato sospeso dalla produzione.
Speriamo che all’annuncio della Fase 4 del MCU arrivino buone notizie
per Star Lord e compagnia!
Arriva nei cinema italiani
Escape Plan 2: Ritorno all’Inferno, il seguito di
Escape Plan: Fuga dall’Inferno, prison movie del
2013 che vedeva affiancate due icone del cinema action coma
Sylvester Stallone e
Arnold Schwarzenegger.
Scrip e idea rimangono di
Miles Chapman, ma cambiano regista – qui
Steven C.Miller
(Silent Night) – e soprattutto
produzione. In quest’ultimo ambito infatti, è entrata in gioco la
Cina, che ha voluto insistentemente questo secondo capitolo, forte
degli incassi stratosferici ottenuti in patria dal primo film. La
presenza asiatica è evidente a partire dal cast, mettendo in campo
HuangXiaoming che ruba la quasi
totalità delle scene, rendendo la presenza di
Stallone di fatto marginale.
In Escape Plan 2: Ritorno
all’Inferno Ray Breslin (Stallone),
collaudatore di prigioni di massima sicurezza, ha fondato
un’agenzia dove usa le sue competenze in fatto di evasione per
liberare ostaggi innocenti. Ma quando un’operazione va male, i
membri della sua squadra vengono rapiti e rinchiusi nell’ “Ade”,
una prigione apparentemente inespugnabile. Ma il suo miglior
discepolo, Shu (Xiaoming), riuscirà a comprendere
la complicata architettura variabile della prigione, e tenterà di
fuggire. Non senza essersi prima cimentato in una decina di
combattimenti in stile arti marziali.
Escape Plan 2: Ritorno
all’Inferno risulta, senza stupore, un film che bada molto
poco alla trama e molto più all’azione. La storia, così come i
dialoghi, sono un mero pretesto per mettere in campo scene di lotte
tra detenuti ed inseguimenti rocamboleschi.
La presenza di guest star
come Stallone, 50 Cent o la new
entry Dave Bautista (il Drax de
I Guardiani della Galassia) è assolutamente
pleonastica, e chi si recherà al cinema per via della loro
millantata presenza su trailer e locandina, rimarrà alquanto
deluso.
Lo spunto della prigione
inespugnabile – sicuramente già esplorato in capolavori del calibro
di Fuga da Alcatraz o Il Cubo –
poteva dare molti spunti che qui non vengono invece sfruttati. E se
nel primo Escape Plan ci si trovava quanto meno di
fronte a due colpi di scena piuttosto buoni (come l’inaspettata
ubicazione della prigione “La Tomba”), in questo secondo capitolo
non ci si è nemmeno presi la briga di ideare un cliffhanger che
potesse movimentare una trama tanto piatta.
Mamma
Mia! Ci risiamoregge in testa al box
office italiano, seguito da Hotel Transylvania 3 – Una
vacanza mostruosa e The Equalizer
2.
I sequel dominano la
classifica del botteghino italiano non molto ricco di questa
settimana.
Infatti Mamma
Mia! Ci risiamo regge in cima con 676.000
euro incassati alla sua seconda settimana di programmazione con cui
giunge a quota 2,5 milioni di euro. Difficilmente raggiungerà i 9
milioni globali incassati dal primo film dieci anni fa.
Anche Hotel
Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa conferma
la posizione della scorsa settimana raccogliendo altri 638.9000 con
cui arriva a ben 11,4 milioni.
The Equalizer
2 apre al terzo posto con 594.000 euro incassati in
385 sale a disposizione, registrando una media per sala tutt’altro
che incoraggiante pari a 1500 euro.
Gotti
debutta in quarta posizione con 530.000 euro, mentre Mission:
Impossible – Fallout perde due posizioni e
raccoglie altri 472.000 euro per un totale di 4,6 milioni.
Calo anche per Slender
Man (348.000 euro) e Resta
con me (306.000 euro), arrivati
rispettivamente a 1,1 milioni complessivi e 2,9 milioni totali.
Un affare di
famiglia debutta all’ottavo posto con 236.000 euro
incassati in un’ottantina di sale.
Chiudono la top10 altre due novità
veneziane di questo fine settimana: Sulla mia pelle, che esordisce con
200.000 euro, e La profezia dell’armadillo, il cui
debutto si ferma a quota 147.000 euro.
È stato diffuso il nuovo trailer
italiano di Quello che non Uccide, il nuovo film
con protagonista Claire Foy (The
Crown, Il Primo Uomo). Il film è l’adattamento del
quarto romanzo della saga di Millennium di
Stieg Larsson completato e firmato
da David Lagercrantz.
I protagonisti dei romanzi di
Larsson sono stati già portati sul grande schermo da David
Fincher con Millennium – Uomini che odiano le
donne, in cui Rooney Mara e
Daniel Craig davano vita ai protagonisti. A
seguire anche il poster italiano con la Foy nei panni di
Lisbeth Salander.
Quello
che non uccideè stato
pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di
200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che,
nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci
capitoli. Scott Rudin e Amy
Pascal tornano a produrre il film.
La vincitrice del Golden Globe,
Claire Foy (The Crown), protagonista nel trailer internazionale di
Quello che non uccide. Nel film, nuova pellicola della serie
Millenium, creata da Stieg Larsson, e tratto del best seller di
David Lagercrantz (edito da Marsilio Editori), Claire Foy
interpreta l’iconico ruolo dell’hacker informatico Lisbeth
Salander. Nel cast anche Sverrir Gudnason (Borg McEnroe), nella
veste del giornalista Mikael Blomkvist, Sylvia Hoeks (Blade Runner
2049, La migliore offerta), Lakeith Stanfield (Selma – La strada
per la libertà, Scappa – Get Out) e Stephen Merchant (Logan – The Wolverine). Il film,
diretto da Fede Alvarez (Man in the Dark), al cinema dal 31 ottobre
distribuito da Warner Bros. Enterteinment Italia.
Sinossi: Lisbeth Salander, figura di
culto e personaggio principale dell’acclamata serie di libri
‘Millennium’ creata da Stieg Larsson, tornerà sul grande schermo in
Quello che non uccide, il primo adattamento del recente bestseller
mondiale scritto da David Lagercrantz. La vincitrice del Golden
Globe, Claire Foy protagonista della serie The Crown, interpreterà
l’iconica hacker sotto la direzione di Fede Alvarez, regista del
thriller del 2016, Man in the dark; la sceneggiatura di questo
nuovo capitolo è di Steven Knight, Fede Alvarez e Jay Basu.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
Torna al cinema una nuova commedia
prodotta dalla Warner Bros, che sembra ormai aver individuato la
formula perfetta per questo genere di film:
Prendimi!
A partire dalla trilogia di
Una Notte da Leoni, passando per Come Ammazzare il Capo…e Vivere Felici, fino
ad arrivare al recente
Game Night, ormai questo tipo di comedy made in U.S.A.
incontra sempre un buon successo di pubblico. Per non sbagliare il
risultato, gli ingredienti tendono a rimanere piuttosto invariati.
C’è un gruppo di grandi amici, una svolta improvvisa all’interno
delle loro vite, e soprattutto tanta tanta comicità scorretta.
Battute scurrili, doppisensi volgari, scene paradossali, che però
alla fine funzionano, e rendono il prodotto piuttosto
divertente.
In Prendimi! gli
amici di vecchia data Hoagie (Ed Helms), Chilli
(Jake
Johnson), Bob (Jon
Hamm) e Jerry (Jeremy
Renner) si ritrovano a giocare a Prendimi (in inglese
“Tag”) – ovvero il nostrano Acchiapparella – ogni mese di maggio da
quando sono piccoli. Il record di “imprendibilità” è detenuto da
Jerry, abilissimo nello sfuggire alle mille trappole che gli
tendono. Ma questo maggio è diverso. Jerry si sposa. E i tre
sconfitti vogliono farsi giustizia a tutti i costi, cercando di
rompereil primato di Jerry a Prendimi. Si fa fatica a pensare che
una sinossi del genere possa creare del vero intrattenimento.
L’idea di base è piuttosto labile, eppure in qualche strano modo
funziona.
Merito forse del cast
divertente e divertito, che oltre ai già citati
Helms, Renner e
Hamm, mette in campo una Isla Fisher agguerritissima. Pare che la
storia si basi su un fatto realmente accaduto e descritto anni fa
in un articolo del Wall Street Journal, dove si parlava di quattro
compagni di liceo che dagli anni ’80 ad oggi continuano a giocare a
rincorrersi, producendosi di volta in volta in effetti sorpresa che
colgano in fallo colui che deve essere acchiappato.
Proprio negli anni ’80 il gioco
“Tag” entrò molto in voga, e tra i film ad esso dedicati ricordiamo
Toccato (1985) e Tag: the Assassination
Game (1982). Nulla di nuovo quindi, sul fronte
cinematografico, eppure Prendimi! si rivela una
commedia godibile, con poche idee certo, ma un buon ritmo. Lungo i
titoli di coda scorrono alcuni video amatoriali dei veri
protagonisti della vicenda narrata.
La Disney ha diffuso il trailer
ufficiale di Il
Ritorno di Mary Poppins, il sequel del capolavoro
della Casa di Topolino con Julie Andrews. Questa
volta, nei panni della protagonista, ci sarà Emily
Blunt, che raccoglie un’eredità pesante e impegnativa.
Nel cast del
film Emily
Blunt, nel ruolo che fu di Julie
Andrews, Lin-Manuel Miranda,
creatore del musical di grandissimo
successo Hamilton, e la tre volte premio
Oscar Meryl
Streep, che interpreterà il ruolo della cugina
Topsy. Ben
Whishaw (Spectre, The Zero Theorem,
Paddington) interpreterà invece Michael Banks da
adulto e Emily Mortimer sarà Jane.
Infine ci saranno anche Dick Van
Dyke e Angela Lansbury.
Il film arriverà in sala il 19
dicembre 2018 e racconta di Jane e Michael Banks oramai diventati
adulti che, dopo una grave perdita, accolgono in
casa Mary Poppins. Attraverso le sue
doti magiche, e con l’aiuto del suo amico Jack, Mary aiuterà la
famiglia a riscoprire la gioia e il senso di meraviglia che hanno
abbandonato le loro vite.
La sceneggiatura sarà scritta
da David Magee; per quanto riguarda la
colonna sonora, importantissima per questo progetto, il candidato
al premio Oscar Marc Shaiman si
occuperà della composizione, mentre il vincitore del Tony
Award Scott Wittman scriverà nuove
canzoni originali.
A dirigere il film è stato chiamato
un esperto di musical, Rob Marshall.
L’ambientazione, che nel primo film era di poco precedente alla
Prima Guerra Mondiale, in questo film sarà quella della Grande
Depressione, mentre la storia sarà basata sulle storie
di Pamela Lyndon Travers su Mary Poppins
e la famiglia Banks.
Ambientato nelle corti criminali
sovraffollate di in una Los Angeles contemporanea, End of
Justice – Nessuno è innocente è la nuova, impressionante
prova attoriale di Denzel Washington, che gli vale la sesta
nomination all’Oscar. Il thriller legale è disponibile nei formati
DVD, Blu-ray e Digital HD dal 19 settembre con Universal
Pictures Home Entertainment Italia, con oltre 30 minuti di
contenuti extra e nuove scene eliminate mai viste. End of
Justice – Nessuno è innocente porta sullo schermo un cast
stellare (Denzel Washington, Colin Farrell) ed una
storia più attuale che mai.
Roman (Denzel Washington) è un
avvocato difensore idealista e determinato la cui vita viene messa
improvvisamente sottosopra. Quando viene reclutato da uno studio
legale guidato dall’ambizioso George Pierce (Colin Farrell) e fa
amicizia con una giovane sostenitrice dei pari diritti (Carmen
Ejogo), s’innesca una serie di eventi torbidi che mettono a dura
prova l’attivismo che da sempre caratterizza il lavoro di
Roman.
Diretto dal candidato all’Oscar Dan
Gilroy (The Nightcrawler – Lo sciacallo), è il secondo film
del regista e la sesta nomination agli Academy Awards per Denzel
Washington (Glory – Uomini di gloria, Training Day come
Miglior attore protagonista. End of Justice – Nessuno è
innocente affronta tematiche sociali e politiche attuali e
non rimandabili, soprattutto nell’odierna America di Trump.
End of Justice – Nessuno
è innocente DVD E BLU-RAY:
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• La realizzazione di End of Justice – Nessuno è innocente • Colin
Farrell: alla scoperta di George • 8 scene eliminate
Dopo i Festival di Venezia e Toronto,
il profilo cinematografico della stagione si delinea, visto che, in
genere, i film che arriveranno alla Notte degliOscar 2019 vengono presentati in una delle due
manifestazioni.
Iter diverso invece percorrono i
film che si inseriscono nelle categorie di Miglior Film Straniero.
Così, mentre sappiamo già, ad esempio, che Roma di
Alfonso Cuaron sarà il candidato al Miglior film
straniero per il Messico, in Italia è appena stata resa nota la
lista dei 21 film che ambiscono a rappresentare il Paese nel mondo,
a Hollywood.
Tra qualche scelta insolita, come la
commedia con Vinicio Marchioni, Quanto
Basta, e qualche scelta scontata ma sacrosanta, come il
bellissimo Dogman di Matteo
Garrone, ci sono anche le sorprese che hanno escluso
Loro di Paolo Sorrentino, film
che forse paga lo scotto della misteriosa divisione in due capitoli
(Loro 1 e
Loro
2). Di seguito la lista completa:
Oscar 2019: ecco i candidati
italiani al miglior film straniero
A CASA TUTTI
BENE di Gabriele Muccino CAINA di Stefano Amatucci COME UN GATTO IN
TANGENZIALE di Riccardo Milani DOGMANdi
Matteo Garrone DOVE NON HO MAI ABITATO di Paolo Franchi L’ESODO di Ciro Formisano L’ETA’ IMPERFETTA di Ulisse Lendaro IL FIGLIO SOSPESO di Egidio Termine LAZZARO
FELICE di Alice Rohrwacher MANUEL di Dario Albertini NAPOLI VELATA di Ferzan Ozpetek NOME DI DONNA di Marco Tullio Giordana QUANTO BASTA di Francesco Falaschi LA RAGAZZA NELLA NEBBIA di Donato Carrisi RICCARDO VA ALL’INFERNO di Roberta Torre SEMBRA MIO FIGLIO di Costanza Quatriglio UNA STORIA SENZA NOME di Roberto Andò SULLA MIA PELLEdi
Alessio Cremonini LA TERRA
DELL’ABBASTANZA di Damiano e Fabio
D’Innocenzo THE
PLACE di Paolo Genovese TITO E GLI
ALIENI di Paola Randi
Sono iniziate a Trieste le riprese
di Se ti abbraccio non aver paura, il nuovo film
diretto dal Premio Oscar Gabriele Salvatores. Nel
cast Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego
Abatantuono e il giovane Giulio
Pranno.
Il film, scritto da Umberto
Contarello e Sara Mosetti, è prodotto da Indiana
Production ed EDI -effetti digitali italiani- con Rai Cinema, in
collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission.
Gabriele Salvatores
torna a girare un road movie, dall’Italia dell’est fino alle strade
deserte dei Balcani.
Se ti abbraccio non aver
paura è il nuovo film di Gabriele Salvatores
Il film, liberamente ispirato
all’omonimo romanzo di Fulvio Ervas, racconta la straordinaria
avventura di un padre e un figlio e il loro rapporto tenero,
divertente, problematico e fuori dagli schemi.
“Il viaggio, la musica, le
strade senza nome dove emozioni e sentimenti trovano lo spazio per
volare. Insomma rock and roll! Di nuovo in strada, dove a volte ho
bisogno di tornare” Gabriele Salvatores.
Le riprese si svolgeranno tra
Italia, Slovenia e Croazia e dureranno 9 settimane. Il film uscirà
nel 2019 e sarà distribuito da 01 Distribution.
Dopo la prima immagine ufficiale di
Joaquin Phoenix nei panni del protagonista,
cominciano a circolare i primi contenuti “rubati” dal set di
The Joker Origins. Si tratta di foto e video
in cui vediamo l’attore in azione. Di seguito vediamo il video dal
set in cui Phoenix si confronta con un clown corpulento, e proprio
da questa scena e dalle immagini diffuse si possono cogliere alcuni
riferimenti e omaggi a The Killing Joke, una delle
migliori storie raccontate dai fumetti con protagonista il
Clown Principe del Crimine.
Il video e le foto dal set del film
mostrano Arthur che esce dall’ufficio della Ha-Ha’s Talent
Booking, plausibilmente la talent agency gestita dal personaggio
interpretato da Marc Maron, e
incontrare un pagliaccio scontroso, a cui afferra il naso
rosso, gettandolo per strada. Altre foto mostrano che l’agenzia si
trova su Amusement Mile, una parte di Gotham City che, nei fumetti,
ospita un parco di divertimenti. In The Killing
Joke, il Joker sequestra il commissario Gordon e lo porta
a un parco divertimenti fatiscente. Il nome del parco non viene
rivelato, e non sembra essere Amusement Mile, ma questa scena
appare essere comunque un forte legame tematico con la graphic
novel di Moore e Bolland, e un’ulteriore indicazione che
The Joker Origins attingerà agli elementi di
The Killing
Joke.
The Joker
Origins (titolo provvisorio) arriverà nelle sale
il 4 ottobre 2019, come ufficializzato nelle
ultime ore dalla Warner Bros e
sarà diretto da Todd Phillips (Una
notte da leoni).
Il film sarà ambientato nel
1980, e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua
trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
“Sono tre o quattro anni
che chiedo al mio agente perché non esista un film su questi
personaggi da realizzare con budget inferiori, che possa studiarli
per bene…certo non aver mai pensato al Joker, perché aveva già
avuto diverse rappresentazioni– ha raccontato Phoenix in una
recente intervista –Prendo molto tempo quando si tratta
di accettare un ruolo Il processo è sempre lo stesso: leggo la
sceneggiatura e incontro il regista, che è ciò che ho fatto con con
Todd [Phillips], e ho subito pensato che fosse un progetto molto
interessante. Aveva una speciale comprensione di questo mondo,
unico nel genere, e mi spaventa a morte.“
Ufficiali nel cast del
film Joaquin Phoenix, Zazie Beetz, Robert De
Niro, Frances Conroy, Marc Maron.
Kit Harington ha
partecipato al Toronto International Film Festival 2018 in
occasione della presentazione al pubblico e alla
stampa di The Death and Life of John F.
Donovan, l’ultimo film di Xavier Dolan in
cui è protagonista, insieme al regista e alle
co-star Emily Hampshire e Thandie
Newton.
Durante la promozione del film, è
sembrato che Harington avesse qualcosa da dire alle grandi
produzioni supereroistiche, alla Marvel in particolare, tacciata di
non aver mai assunto un attore gay per interpretare un suo
protagonista. Ecco le parole dell’attore di Game of Thrones:
“C’è un grande problema con la mascolinità e l’omosessualità
che implica la convinzione che le due cose non possano andare a
braccetto. È come se non potessimo avere qualcuno in un film
Marvel che è gay nella vita reale e
che interpreta un supereroe. Quando accadrà?”
Probabilmente l’affermazione di
Kit Harington andrebbe contestualizzata in un
quadro più ampio soprattutto perché i casting Marvel si sono sempre rivelati
essere la scelta migliore per il personaggio, man mano che si
presentava la necessità di dare un volto di carne e ossa a un nuovo
eroe di carta e inchiostro. Ci sono in effetti molti esempi di
attori apertamente gay che rappresentano con grande disinvoltura
ruoli mascolini. Il primo esempio è quello di Luke
Evans, che per fisicità e appeal dà corpo impeccabilmente
a ruoli molto mascolini.
Nonostante la dichiarazione di Kit
sia corretta nell’ambito dei Marvel Studios, in tempi non sospetti
un grande personaggio Marvel (pure se in casa Fox) è
stato interpretato con risultati egregi da un attore apertamente
omosessuale: parliamo del grandioso Magneto di Ian
McKellen, che ha fatto la storia del cinecomic
ante-litteram e che detiene ancora il primato per uno dei migliori
adattamenti di un personaggio dei fumetti.
Ricordiamo, in merito a Kit
Harington e ai cinecomics, che il nome dell’attore è stato fatto
in merito a un nuovo eventuale casting per The
Batman, con una possibile posizione lasciata aperta da
Ben Affleck per il ruolo dell’Uomo
Pipistrello. Il rumor non è stato confermato,
ma nemmeno ufficialmente smentito dalla produzione.
La Captain Marvel che arriverà al
cinema l’8 marzo 2019 non è quella che gli appassionati di fumetti
di lunga data conoscono bene. La Carol Danvers di Brie
Larson deve attraversare una revisione che la renderà
adatta al MCU e che
quindi ne cambierà non solo le origini ma anche il set di poteri e
abilità.
Il viaggio di Carol, da membro del
USAF e supereroe dell’Universo Marvel è segnato da guerre contro
razze aliene, mentori condannati e storie d’amore, senza menzionare
cambiamenti di abilità che cambiano in maniera radicale. È
comprensibile quindi che l’adattamento del personaggio richiedeva
una normalizzazione. Ecco quindi un piccolo compendio di come
Captain Marvel cambierà dai fumetti,
e quali elementi del personaggio rimarranno invece gli stessi.
L’origine a fumetti di Captain
Marvel
Nei fumetti Marvel della fine degli anni ’60,
Carol Danvers non è stata la prima a indossare il mantello
metaforico di Captain Marvel. Quel ruolo apparteneva
all’alieno Mar-Vell, un membro della Milizia Imperiale Kree.
Inviato inizialmente a osservare la Terra per preparare la razza
umana ai viaggi spaziali, Mar-Vell si è finto uno scienziato, il
Dottor Walter Lawson e comincia ad innamorarsi del capo della
sicurezza ed ex pilota USAF, una certa Carol Danvers. Ribellatosi
al piano definitivo della Suprema Intelligenza Kree per l’umanità,
Mar-Vell – o Captain Marvel, come si è fatto chiamare
dopo – è diventato un protettore della Terra. Questo fino a che il
villain Nitro non gli ha inflitto un cancro, nella graphic novel
del 1982, The Death of Captain Marvel.
Prima della sua morte,
Mar-Vell era stato impegnato in una battaglia contro un
vecchio ufficiale superiore e geloso rivale in amore dell’esercito
Kree di nome Yon-Rogg (Jude Law potrebbe interpretare entrambi i
ruoli nel film in uscita, ma attualmente tutte le parti coinvolte
mantengono il silenzio sul nome del suo personaggio; l’unica cosa
che si sa su di lui è che è un guerriero e “devoto” capo Kree).
Yon-Rogg rapisce Carol Danvers, e quando Mar-Vell tenta di
salvarla, viene sottoposta a radiazioni Kree, che cambiano metà del
suo DNA. Questa esposizione le fa guadagnare dei poteri simili a
quelli di Mar-Vell, che lei usa per combattere il crimine e la
malvagità sotto le sembianze di Miss Marvel. Poco dopo, si unisce ai
Vendicatori. Il suo cammino si intreccia anche con quello degli
X-Men, con i quali combatte, ma in seguito, un incontro con Rogue
la lascia senza poteri. La mutante, in quella fase alleata di
Mistica, le risucchia tutti i poteri e i suoi ricordi, rendendola
di nuovo una comune mortale.
Nel 2012, Carol accetta finalmente
il ruolo di Captain Marvel, dopo essere stata per breve
tempo Binary e Warbird, seguendo una squadra contro la Phoenix
Force con una brevissima apparizione di Mar-Vell. Considerando
l’eredità del primo Captain Marvel, e il suo significato nella
sua vita, lei assume finalmente il nome ufficiale con la
benedizione di Captain America, che la rassicura del fatto che
proprio Mar-Vell avrebbe voluto per lei quel nome. Così Carol
abbraccia questa identità con stile, diventando uno degli eroi più
importanti della Marvel.
Starforce, Kree e Skrulls
Stando al coverage dal set di
Entertainment Weekly, Captain
Marvel si aprirà con un
“tradimento” nella storia dei fumetti, come spesso accade nelle
storie d’origine dei supereroi al cinema. Carol avrà già i suoi
poteri, e sarà già un membro della forza militare Kree, Starforce.
Come è entrata in possesso dei suoi poteri, non si sa, ma il fatto
che lei possa combattere nella squadra, come membro rilevante, è
una decisa rottura con la storia dei fumetti.
La squadra della Starforce, al
cinema, vedrà Jude Law nei panni del comandante, al momento senza
nome; le prime teorie suggeriscono che Law interpreterà il mentore
di Carol, nonché interesse romantico e predecessore, Mar-Vell,
tuttavia la presenza di Ronan l’Accusatore (Lee Pace) nel film,
suggerisce che i rapporti saranno un po’ più articolati e che forse
i villain saranno di più e che i personaggi avranno ruoli meno
netti. In questo contesto, la Carol del film sarà allineata con
quella dei fumetti, con legami con gli eroi di guerra e con le
forze Kree.
La Starforce nei fumetti comprendeva
personaggi quali Captain Atlas, Ultimus, Minerva e Korath, ma
solo un paio di questi personaggi compariranno nel film. Da una
parte abbiamo Djimon Hounsou che torna a essere Korath come
già visto in Guardiani della Galassia, e
dall’altra c’è Gemma Chan, vista in Humans, che sarà invece
Minerva. I registi del film, Boden e Fleck, descrivono la
squadra come i Seal dello spazio.
Nel film, Captain Marvel tornerà sulla Terra a un
certo punto per combattere gli Srulls infiltrati sul pianeta.
Saranno guidati da Talos (Ben Mendelson), che a un certo punto
comparirà sotto copertura nello SHIELD, il che ci porterà di nuovo
in contatto con Nick Fury e Phil Coulson, all’inizio della loro
carriera nell’organizzazione. Gli Srulls come parte della storia di
Captain Marvel non si inseriscono nelle sue
vicende a fumetti, visto che non ha mai partecipato alla guerra tra
Kree e Skrulls, e le sue interazioni con gli SKrulls sono arrivate
solo nei fumetti del 2008, in Secret Invasion e persino allora lei era un
membro di New Avengers e non li ha mai affrontati da sola. I fan
stanno però teorizzando che le prossime Fasi Marvel potrebbero vedere al cinema
proprio Secret Invasion.
I poteri di Captain Marvel
La storia dei poteri di Carol è
alquanto complessa. Danvers è stata inizialmente esposta alla
macchina Kree, che converte l’immaginazione in realtà, nota con il
nome di Psyche-Magnitron, durante uno scontro traMar-Vell e
Yon-Rogg. A causa della sua prossimità con Mar-Vell, che la salva
dall’esplosione della macchina, si è “inzuppata” di DNA Kree.
Questo le ha permesso di aumentare la sua forza, la sua resistenza
e le ha conferito la capacità di volare. Inoltre la fisiologia Kree
l’ha resa anche immune a tossine e veleni.
Carol è stata poi soggetta a
sperimentazioni da parte della razza insettoide aliena dei Brood,
che le ha conferito altri poteri cosmici, dopo i quali ha assunto
l’identità di Binary. Tra questi poteri c’è la capacità di
manipolare l’energia (anche quella gravitazionale) e di
sopravvivere nello spazio. Tuttavia questi poteri durarono poco e
le rimase soltanto la capacità di assorbire energia e spararla
attraverso raggi luminosi dalle mani.
Le foto dal film mostrano
Captain Marvel con due costumi differenti: quello
verde e nero della forza militare Kree, la Starforce, e quello
iconico rosso, blu e oro del personaggio che conosciamo dai
fumetti. Quello che i due costumi hanno in comune sono degli spessi
guanti che potrebbero essere i Nega-Bands usati da Mar-Vell
nei fumetti (ma mai da Carol).
Se il personaggio sarà dotata di
queste armi Kree sullo schermo, queste potrebbero aiutarla in volo
e le consentirebbero soprattutto di redirezionare l’energia del
Regno Quantico (o della Zona Negativa, nei fumetti) per resistere
agli attacchi e alla micropressione dagli stress dei viaggi
interstellari.
I fan non
hanno problemi a far viaggiare la propria immaginazione quando si
parla di MCUe di tutto ciò
che è legato all’universo cinematografico Marvel.
Ogni scena, dettaglio o
battuta diventa spesso materiale ghiotto per ipotizzare scenari o
scovare easter egg che sfuggono anche agli occhi più
attenti; molte di queste teorie si sono addirittura rivelate
corrette, mentre altre sono state presto smentite dai film, o dalle
serie prodotte in questi anni.
Ma quali di queste si sono
effettivamente rivelate fondate? Ecco le dieci più importanti:
Il Regno Quantico
Dopo averne avuto un assaggio in
Ant-Man, i fan sapevano che era questione di tempo
e che avremmo rivisto il Regno Quantico in maniera
più approfondita. Questo “universo” parallelo esiste oltre il tempo
e lo spazio e molte teorie lo davano come unico modo per riportare
in vita Janet Van Dyne e come possibile trappola per chiunque vi
fosse entrato. Cosa effettivamente successa dopo lo schiocco di
Thanos alla fine di Infinity War.
La scena post credits di Ant-Man e Wasp
ha infatti dimostrato che le teorie dei fan erano fondate,
confermando che il viaggio nel tempo è possibile nel Reame
Quantico. Da qui ulteriori speculazioni su Avengers 4 e la strategia dei
Vendicatori per sistemare l’irrimediabile piano del Titano
Pazzo.
Teschio Rosso
Teschio Rosso è
stato uno dei primi villain del MCU, presentato come il leader
dell’Hydra in Captain America: Il Primo
Vendicatore. Scomparso alla fine del film, il personaggio
portava con sé anche il cubo cosmico (il tesseract), apparentemente
distrutto.
Tuttavia nel corso degli anni molti
fan hanno teorizzato che il cubo altro non era che una gemma
dell’infinito, e come tale aveva teletrasportato il Teschio Rosso
da qualche altra parte nell’universo. Grazie ad Avengers: Infinity
War questa fantasia si è tramutata in realtà con il
villain che torna nei panni del guardiano immortale della
gemma dell’anima.
Spider-Man nel MCU
Una delle teorie che ha accompagnato
Captain America: Civil
War prima del suo annuncio ufficiale fantasticava sul
ritorno di Spider-Man ” a casa” con il suo debutto
nel Marvel Cinematic Universe. Così è
stato, e Peter Parker è apparso tra le fila degli eroi e
successivamente protagonista del suo standalone (Spider-Man: Homecoming).
Dopo l’annuncio del film su
Doctor Strange, i fan stavano già
cercando la posizione delle gemme dell’infinito in vista
dell’arrivo di Thanos, e diverse erano state confermate come quella
della realtà in Thor: The Dark World, dello
spazio (o Tesseract) in The Avengers, della mente
in Avengers: Age of Ultron e
del potere in Guardiani della
Galassia.
Mancava all’appello quella del
tempo, ma basandosi su alcuni accenni ai suoi poteri e
confrontandoli con quelli dell’occhio di Agamotto,
i fan sono giunti alla conclusione che l’amuleto al collo di
Strange fosse proprio l’indiziata gemma. Teoria poi confermata.
Il destino di Gamora
Nei fumetti si Infinity Gauntlet,
Thanos fa di tutto per ottenere e mantenere gemme
dell’infinito, anche sacrificare la vita di sua figlia adottiva
Gamora, la cui anima viene assorbita nella Gemma
da Adam Warlock. Basandosi su queste immagini, i fan hanno
ipotizzato che l’eroina avrebbe affrontato lo stesso destino in
Avengers: Infinity War. Così è stato, ma speriamo
comunque di rivederla in Avengers 4.
Hulkbuster
A volte le teorie dei fan vengono
incoraggiate dalla fantasia, altre volte dagli spoiler del
merchandise ufficiale dei film: come nel caso dei giocattoli Lego e
del set di Avengers: Infinity War che ha mostrato
Bruce Banner mentre pilotava la sua
Hulkbuster.
È possibile che ne avremo di più in
Avengers 4, ma sappiate che questa non è la prima
volta che i Lego rovinano alcune sorprese dei film Marvel. Già con Ant-Man che sarebbe
diventato Giant-Man in Captain America: Civil War
avevano offerto ai fan un ghiotto spoiler…
Peter Parker in Iron Man 2
In una scena di Iron Man
2 vediamo un bambino che indossa una maschera di Iron Man
inquadrato da uno dei droni di Whiplash. Da lì partirono
speculazioni sull’identità del personaggio, e alcuni fan hanno
immaginato che si trattasse nientemeno che di un piccolo
Peter Parker.
E mentre Tom
Holland si è detto entusiasta all’idea, Kevin
Feige ha più o meno accettato questa della teoria. Sarà
veramente così? O è solo un modo per accontentare gli
appassionati?
La fine di Visione
Considerando che
Visione aveva una gemma dell’infinito incastonata
sulla sua fronte, l’idea che il finale di Infinity
War gli riservasse un destino atroce era alquanto
scontata. I fan avevano infatti immaginato che Thanos, per
ottenerla, avrebbe torturato il supereroe, cosa realmente accaduta
nel terzo atto nel Wakanda.
La storia di Valchiria
Nei fumetti
Valchiria viene ritratta con caratteri nordici,
pallida, con lunghi capelli biondi e occhi azzurri, ma quando
Thor: Ragnarok ha presentato la
“nuova” eroina del MCU, interpretata da Tessa
Thompson, molti fan sono rimasti sconcertati dal look
totalmente inedito.
In seguito hanno teorizzato che non
si trattava della Valchiria dei fumetti, il cui nome era Brunhilde,
ma di un altra guerriera e amante dell’eroina originale. Ed
effettivamente parte di questa fantasia viene confermata dalla
stessa Tessa Thompson quando dichiara in modo definitivo che il suo
personaggio è bisessuale.
Chi può sollevare il martello di Thor?
Sollevare il martello di Thor è una
sfida impossibile per chiunque non sia il Dio del
Tuono, tuttavia qualcun altro si è rivelato “degno”
“degno” di questo potere, e non è stato nè Captain America nè Iron
Man ma Visione. Come mostrato in Avengers:
Age of Ultron, l’androide ignaro della clausola ha
sollevato il Mjolnir per consegnarlo a Thor.
Dopo il successo da record al box
office, Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, l’ottavo film della Saga,
firmato LucasFilm e diretto da
Rian Johnson (Breaking
Bad, Looper) sbarca in prima tv lunedì 17
settembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e alle
21.45 su Sky Cinema Hits. Il film sarà disponibile
anche on demand. Nel cast, i protagonisti storici della saga,
Mark Hamill (Guerre Stellari, Ritorno
dal futuro) e Carrie Fisher (Harry ti
presento Sally, Patto di sangue) brillano accanto ai
protagonisti della nuova trilogia, Adam Driver
(Lincoln, Star Wars: Il risveglio della
forza), Daisy Ridley (Ophelia),
Benicio Del Toro (Escobar, Avengers: Infinity War) e
Laura Dern (The Founder, The Tale).
Il Primo Ordine è in lotta contro
la Resistenza e Rey consegna a Luke Skywalker la spada laser di sua
proprietà per cercare di convincerlo a tornare a combattere per
salvare il mondo libero. Luke però non vuole saperne di tornare in
guerra, credendo sia il momento di porre fine ai Cavalieri
Jedi.
Nel frattempo la flotta della
Resistenza esce dall’iperspazio e si ritrova alla deriva con poco
carburante a disposizione: il Primo Ordine riesce a rintracciarla
una seconda volta e l’Alleanza capisce che i nemici sono dotati di
un potente localizzatore a lungo raggio che può essere disattivato
soltanto salendo a bordo della loro nave ammiraglia.
Con il sesto incasso d’esordio più
alto di sempre, il film ha ricevuto ampi consensi anche dalla
critica cinematografica mondiale: per il New York Post il film
«è un capolavoro audace e di alta qualitàdai dettagli
fantastici», per il Guardian «è un esplosivo tripudio di
proporzioni galattiche» mentre per il Telegraph la trama
«è emozionante e sinceramente sorprendente».
Impreziosiscono il già stellare
cast il Premio Oscar Lupita Nyong’o (12 anni
schiavo, Queen of Katwe), John
Boyega (Star Wars: il risveglio della forza,
Detroit), Oscar Isaac (Robin Hood,
X-Men – Apocalisse), Domhnall Gleeson
(Anna Karenina, Revenant – Redivivo) e Anthony
Daniels (Guerre Stellari, Solo: A Star Wars
Story).
STAR WARS: GLI ULTIMI
JEDI sbarca in prima tv lunedì 17 settembre alle 21.15 su Sky
Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Hits. Disponibile su Sky On
Demand
Rivelando la prima immagine
ufficiale di Joaquin Phoenix nei panni di
“Arthur”, Todd Phillips ha ufficialmente dato
inizio alla produzione di The Joker Origins, il film esterno
all’universo cinematografico DC che racconterà appunto le origini
del noto antagonista di Batman.
Di seguito tutto ciò che sappiamo
finora sulla pellicola, le cui riprese sono appena partite:
Racconterà le “origini” di Joker
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio nei Batman di
Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher Nolan e in
Suicide Squad, The Joker
Origins sarà ambientato nel 1980 e racconterà l’evoluzione
di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che
tutti conosciamo.
Possibile l’ispirazione al fumetto
di Alan Moore The Killing Joke, dove il noto
villain è mostrato come un comico fallito che inizia a commettere
atti violenti dopo che è entrato in contatto con sostanze chimiche
nocive.
Joaquin Phoenix interpreterà il protagonista
Joaquin Phoenix
sarà il quarto Joker cinematografico della storia, e queste
sono state le sue parole dopo aver accettato il ruolo: “Prendo
molto tempo quando si tratta di accettare un ruolo Il processo è
sempre lo stesso: leggo la sceneggiatura e incontro il regista, che
è ciò che ho fatto con con Todd [Phillips], e ho subito pensato che
fosse un progetto molto interessante. Aveva una speciale
comprensione di questo mondo, unico nel genere, e mi spaventa a
morte.“
“Sono
tre o quattro anni che chiedo al mio agente perché non esista un
film su questi personaggi da realizzare con budget inferiori, che
possa studiarli per bene…certo non aver mai pensato al Joker,
perché aveva già avuto diverse rappresentazioni“, ha
raccontato Phoenix in una recente intervista.UPDATE: il cast completo sarà formato da Robert De
Niro, Zazie Beetz, Bill Camp, Frances Conroy, Brett Cullen, Glenn
Fleshler, Douglas Hodge, Marc Maron, Josh Pais e Shea
Whigham.
Todd Phillips dirigerà il film
Sarà Todd
Phillips a dirigere l’atteso film sulle origini di
Joker.
Il regista, noto al grande pubblico
per la trilogia di Una notte da leoni, si è fatto
notare con le commedie Trafficanti (2016),
Parto col folle (2010) e Starsky &
Hutch (2004).
Martin Scorsese non sarà coinvolto nella produzione
Nei mesi scorsi si era diffusa la
voce, ma confermata ufficialmente, di un possibile coinvolgimento
di Martin Scorsese nella produzione di The
Joker Origins. Parte dell’entusiasmo iniziale deriva dal
fatto che il film – secondo i primi report – avrebbe tratto
ispirazione da The King of comedy, pellicola
firmata proprio da Scorsese.
Sarà un film a budget ridotto
È stato confermato nelle settimane
precedenti all’inizio delle riprese che il budget di The
Joker Origins si aggirerà intorno ai 55 milioni di
dollari, il che suggerisce che si tratterà di una produzione più
“indipendente” rispetto agli altri cinecomic della Warner Bros.
Inizio riprese e data di uscita
Le riprese del film sono
ufficialmente iniziate pochi giorni fa a New York, e le prime foto dal set
hanno già mostrato Joaquin Phoenix mentre scherza
con un individuo vestito da pagliaccio. Per quanto riguarda
l’uscita, è stato confermato che The Joker
Origins arriverà nelle sale il 4 ottobre
2019.
Il film inaugurerà il franchise DC Dark
Come annunciato nel corso del
Comic-Con di San Diego (e vociferato anche prima) la Warner Bros. è pronta a lanciare una nuova etichetta
interamente dedicata ad adattamenti di fumetti con budget ridotti e
un target più adulto. Questo “franchise” verrà aperto
con The Joker Origins, il film ambientato
negli anni ’80 e diretto da Todd
Phillips e già si ipotizza che lo studio chiamerà
questa etichetta DC
Dark o DC Black.
Dopo le prime foto la DC
Entertainment ha diffuso un teaser promo inedito di
Titans,
nel quale vediamo il primo incontro di Dick Grayson
incontra Jason Todd.
https://youtu.be/gUk0bEGunhQ
Titans
Titans è la serie
tv prodotta dalla DC
Entertainmet e creata da Akiva Goldsman, Geoff
Johns, e Greg Berlanti. La serie vede
protagonista Brenton Thwaites come Dick Grayson / Robin, leader dei
Titans.
Titans
vede come produttori esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns,
Greg Berlanti e Sarah Schechter.
In Titans protagonisti
sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick” Grayson / Robin,
Anna Diop come Koriand’r / Starfire, Teagan Croft nei panni di
Rachel Roth / Raven e Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan
/ Beast Boy. Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan Ritchson
nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka Kelly as Dawn Granger / Dove,
Lindsey Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno Bichir as Niles
Caulder / Chief.
Nella serie tv Dick Grayson emerge
dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi
eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono
aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche
che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di
fumetti di sempre. La prima stagione Titans debutterà
nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC
Universe, gestito da Warner Bros. Digital
Networks.
E se Avengers: Infinity War fosse
stato ambientato negli anni ’80 a Austin, Texas? Non abbiamo tirato
fuori dal cappello un anno e un posto qualsiasi, ma l’ambientazione
esatta di Stranger Things, la serie ormai
culto prodotta da Netflix che ha riportato “in vita” gli anni
’80 grazie ai Fratelli Duffer.
Il canale
Youtube TNovix ha realizzato un fan
trailer del film Marvel Studios in cui gli eventi
raccontati sono stati traslati nel tempo e Tony
Stark e gli altri Vendicatori si scontrano con
Thanos nell’inflazionato decennio, riportato in
auge da cinema e televisione negli ultimi anni. Potete vederlo di
seguito:
Gli eventi raccontati dai Marvel Studios al cinema, in
genere, coincidono con l’anno corrente, come nel caso di
Iron Man, di The Avengers, o di
Avengers: Infinity War, appunto. Qualche volta
però sono spostati indietro nel tempo, come è avvenuto per
Captain America: Il Primo Vendicatore, ambientato
durante la Seconda Guerra Mondiale. Molto presto, vedremo un altro
film Marvel Studios ambientato nel
passato, per la precisione negli anni ’90; si tratta di Captain Marvel, che vedrà
raccontata sul grande schermo l’origine dell’eroe, Carol Danvers,
interpretata da Brie Larson. Il personaggio dovrebbe essere la
chiave per battere Thanos, come anticipato dalla scena post credits
di Infinity War, e infatti compare in una
posizione predominante nel nuovo fan poster di Avengers 4, in cui
vediamo schierati, intorno al logo dei Vendicatori, i sei Avengers
originali più Carol Danvers.
Avengers: Infintiy
War è considerato a ragione il capolavoro della Marvel, e sicuramente il suo
seguito, Avengers 4, riuscirà a tenere
testa al predecessore, portando a compimento un lavoro decennale,
che ha riscritto i manuali di storia del cinema e ha contribuito a
sdoganare al grande pubblico la cultura del fumetto.
Mentre si chiude il sipario sul
Toronto Film Festival, che ha visto trionfare la commedia
Green Book con Viggo
Mortensen e Mahershala Ali), e
resta l’eco di una meravigliosa edizione della Mostra del cinema di
Venezia (dove a regnare sono stati Roma di
Alfonso Cuaron e La Favorita di
Yorgos Lanthimos), è già tempo di bilanci per
quanto riguarda l’imminente stagione dei premi.
Quali saranno i titoli che
rivedremo sicuramente agli Oscar? Quali otterranno più nomination?
Di seguito i nostri quindici candidati:
A Star Is born
In questa nuova versione di una
tormentata storia d’amore, Bradley Cooper interpreta il musicista
di successo Jackson Maine, che scopre la squattrinata artista Ally
(Lady Gaga) e si innamora di lei. Ally ha da poco chiuso in un
cassetto il suo sogno di diventare una grande cantante, fino a
quando Jack la convince a tornare sotto i riflettori. Ma mentre la
carriera di Ally inizia a spiccare il volo, il lato privato della
loro relazione perde colpi a causa della battaglia che Jack conduce
contro i suoi demoni interiori.
Presentato in anteprima mondiale,
fuori Concorso, alla 75. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia, A Star Is
Born segna il debutto dietro la macchina da presa per
Bradley Cooper, protagonista sullo schermo insieme
a Lady Gaga in quello che è il terzo rifacimento
del classico hollywoodiano. Un dramma ambientato nel mondo della
musica che, per caratteristiche e sofferte prove d’attore ha già
prenotato un biglietto per la stagione dei premi.
Quasi certe le candidature per i
due interpreti (ma è probabile che si spingerà più per Cooper) e
per almeno un brano originale della colonna sonora, a cui ha
lavorato la stessa Gaga insieme ad un ricco team di musicisti. Non
è esclusa una nomination al regista.
First Man
Dopo il
successo di La La Land, vincitore di sei premi
Oscar, Damien Chazelle e Ryan
Gosling tornano a lavorare insieme
in First Man, film
che segue l’avvincente storia della prima missione della NASA sulla
luna, focalizzandosi sulla figura di Neil Armostrong e sui dieci
anni che precedono la storica missione dell’Apollo 11. Resoconto intimo e
viscerale raccontato dal punto di vista di Armstrong, basato sul
libro di James R. Hansen, la pellicola esplora i sacrifici e il
costo – per Armstrong, per la sua famiglia e per l’intera nazione
stessa – di una delle missioni più pericolose della
storia.
Titolo d’apertura
della 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, First Man segna il ritorno
alla regia del giovane premio Oscar Damien
Chazelle sullo scivoloso terreno del biopic americano.
Prova superata, se pensiamo a come riesce a divincolarsi dai
tradizionali schemi del genere, che senza dubbio meriterà di stare
sotto i riflettori della award season. Possibili
nomination per il protagonista maschile e per la protagonista
femminile (Claire Foy), colonna sonora originale
(Justin Hurwitz, Oscar per La La Land),
regia, sceneggiatura non originale, montaggio ed effetti
speciali.
Vox Lux
Dopo il folgorante esordio con
L’infanzia di un capo (The Childhood of a Leader),
Brady Corbet torna dietro la macchina da presa
conVox
Lux, il film che segue da vicino l’ascesa della
popstar Celeste dalle ceneri di un’immensa tragedia nazionale a
superstar americana. La storia abbraccia un arco di tempo di
diciotto anni che va dal 1999 al 2017, delineando alcuni importanti
momenti culturali attraverso lo sguardo della
protagonista.
Vincitore nella sezione Orizzonti
con il suo primo lungometraggio nel 2015, Brady
Corbet è tornato a Venezia quest’anno ma in concorso
ufficiale con Vox Lux, lucida e originale analisi
politica del XI secolo scandita attraverso uno sguardo sulla
società dello spettacolo e dei suoi falsi miti. Protagonista
assoluta Natalie Portman, autrice di una
performance che frutterà almeno una nomination agli Oscar (forse
l’unica ipotizzabile), anche se meriterebbe attenzione pure la
giovanissima Raffey Cassidy (che interpreta la
versione giovane della Portman).
Beautiful Boy
Basato sui libri “Beautiful
Boy: A Father’s Journey Through His Son’s Addiction” di David
Sheff e “Tweak: Growing Up on Methamphetamine” di suo figlio
Nic Sheff,Beautiful Boyporta al cinema
la vera storia un ragazzo tossicodipendente che attraversa un
viaggio di recupero insieme alla sua famiglia, percorso non privo
di difficoltà e contraddizioni.
Presentato in anteprima mondiale al
Toronto Film Festival 2018, Beautiful
Boy segna il ritorno sul grande schermo della
rivelazione dello scorso anno, Timothée
Chalamet (protagonista di Chiamami col tuo
nome di Luca Guadagnino), in una
pellicola che ha tutte le carte in regola per la prossima stagione
dei premi.
Scritto da Luke
Davies (Lion) e diretto dal
belga Felix Van Groeningen (sua la regia
di Alabama Monroe), Beautiful
Boy vede nel cast anche Steve
Carell. Possibili nomination ai due attori, sceneggiatura
e regia.
Colette
Dopo aver sposato uno scrittore
parigino di successo noto come Willy, Sidonie-Gabrielle Colette si
trasferisce dalla provincia rurale dove è nata e cresciutoa nello
splendore intellettuale e artistico di Parigi. Presto, Willy
convince Colette a farle da ghostwriter, e la ragazza scrive un
romanzo semi autobiografico su una intelligente e sfacciata ragazza
di campagna di come Claudine, che divene vendutissimo e
chiacchieratissimo. Dopo quel successo, Colette e Willy diventano
il centro delle attenzioni parigine, e le loro avventure ispirano
numerosi altri romanzi di Claudine. La battaglia di Colette per la
proprietà intellettuale delle sue opere e contro gli stereotipi di
genere la portano a superare i legacci della società, a
rivoluzionare la letteratura, la moda e le espressioni
sessuali.
Passato a gennaio al Sundance Film
Festival e poi presentato a Toronto, Colette è il
nuovo film del regista di Still Alice, Wash
Westmoreland e vede protagonista Keira
Knightley nei panni della scrittrice
teatrale Sidonie-Gabrielle Colette vissuta a
cavallo tra 800 e 900, donna libera, anticonformista ed emancipata,
che sfidò le convenzioni e le restrizioni morali dell’epoca,
contribuendo a rompere alcuni tabù femminili.
Secondo i commenti che arrivano
dall’America, l’attrice potrebbe ottenere la sua terza nomination
agli Oscar (dopo Orgoglio e Pregiudizio e
The Imitation Game), e le tematiche del film sulla
corrente del nuovo “risveglio femminile” a Hollywood potrebbero
favorire la corsa ai premi di Colette. Vi
ricordiamo che grazie
a Westmoreland, Julianne
Moore vinse l’Oscar come miglior protagonista per
Still Alice.
If Beale Street Could Talk
If Beale Street
Could Talk, tratto dal romanzo omonimo
di James Baldwin, racconta la relazione tra una ragazza di
diciannove anni di nome Tish, il cui vero nome è Clementine, e uno
scultore di ventidue anni di nome Fonny, il cui vero nome è Alonzo.
I due si fidanzano e successivamente lei rimane incinta, ma quando
Fonny viene ingiustamente accusato di aver stuprato una donna
portoricana, verranno alla luce questioni di razzismo da parte di
un poliziotto…
C’erano molte aspettative per il
ritorno sulle scene di Barry Jenkins, regista di
Moonlight (che due anni
fa strappò l’Oscar del Miglior Film a La La Land),
e a sentire le prime recensioni che arrivano da Toronto le promesse
sono state mantenute.
Lo rivedremo alla stagione dei
premi? A questo punto sembra scontato. Più sicure le nomination a
Jenkins (regia e sceneggiatura) che quelle agli
attori Kiki Layne e Stephan
James.
Widows
Quattro donne che non hanno
nulla in comunque, tranne un debito lasciato loro dalle attività
criminali dei loro defunti mariti, si ritrovano a Chicago:
Veronica, Alice, Linda e Belle, prenderanno in mano il loro destino
per costruirsi un nuovo futuro.
Cinque anni 12
anni schiavo (con cui vinse l’Oscar per il Miglior
Film) Steve McQueen torna alla regia con Widows traducendo sul
grande schermo la sceneggiatura di Gyllian
Flinn (Gone Girl, Dark
Places), a sua volta ispirata alla serie
televisiva Le vedove.
Presentato in anteprima al Toronto
Film Festival, il nuovo lavoro del regista americano vede nel
cast Viola Davis, Michelle
Rodriguez, Elizabeth
Debicki, Colin
Farrell e Liam Neeson e si
candida ad un ruolo da protagonista per la prossima stagione dei
premi. Nomination già in tasca per le attrici (la Davis su tutte),
ma avrà le sue chance anche McQueen.
Roma
Raccontando i suoi
ricordi, Alfonso Cuaron torna
al cinema (e su Netflix) con Roma, definito dallo
stesso regista “il più autobiografico che potessi realizzare”. Il
film è infatti basato sulla ricostruzione dei suoi ricordi
d’infanzia a Città del Messico, con la famiglia, la domestica, e
sullo sfondo il Paese in tumulto. Tre storie in una che raccontano
di fratture: Cleo, la domestica, che resta incinta e abbandonata
dall’uomo al quale si è concessa; la padrona, donna dell’alta
borghesia apparentemente eccentrica che si trova a dover badare a
quattro figli dopo l’abbandono del marito; il Paese che affronta le
rivolte interne, in quegli anni ’70 che furono uno dei periodi più
bui della storia del Messico.
Vincitore del Leone d’oro come
Miglior Film alla 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, Roma è il nuovo lavoro di
Alfonso Cuaron, girato in bianco e nero con attori
poco noti (alcuni esordienti). Volendo essere oggettivi,
meriterebbe riconoscimenti a valanga: regia, sceneggiatura,
fotografia, interpreti, ogni categoria può conquistare almeno una
nomination. E per un titolo Netflix, forse, sarebbe un record.
The Sisters Brothers
Il film racconta
di Charlie ed Eli Sisters, due fratelli che vivono in un mondo
selvaggio e ostile. Hanno le mani sporche di sangue: sangue di
criminali, ma anche di innocenti. Non hanno scrupoli a uccidere. È
il loro lavoro. Charlie, il fratello più giovane, è nato per
uccidere. Eli, invece, sogna una vita normale. Il Commodoro li
ingaggia per scovare un uomo e ucciderlo. Comincia così una
spietata caccia dall’Oregon alla California: un viaggio iniziatico
che metterà alla prova l’insano legame tra i due fratelli. Un
sentiero che condurrà alla loro umanità?
Presentato in concorso a Venezia
75, The Sisters
Brothers, è il primo lavoro in lingua inglese del
regista Jaques Audiard, strana commistione di
genere western e commedia che vede
protagonisti Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Jake
Gyllenhaal e Riz Ahmed.
Dal Lido Audiard porta con sé il
Leone d’Oro alla regia (e chissà se non lo rivedremo agli Oscar
nella stessa categoria) e il plauso della critica; di certo uno
degli attori – più probabile Reilly o Phoenix – potrebbe essere
candidato, ma attenzione agli splendidi costumi di Milena
Canonero e alle musiche originali di Alexandre
Desplat (due personaggi che con l’Academy hanno un
felice rapporto).
Green Book
Quando Tony Lip (Viggo
Mortensen), un buttafuori di un quartiere italo-americano nel
Bronx, viene ingaggiato per guidare l’auto del Dottor Don Shirley
(Mahershala Ali), un pianista nero di fama mondiale, da Manhattan a
Deep South, deve affidarsi a “The Green Book”, una guida per
trovare le pochissime strutture all’epoca sicure per gli
afro-americani. Di fronte al razzismo e al pericolo, i due sono
costretti a mettere da parte le differenze per sopravvivere e
proseguire nel viaggio di una vita.
Fresco trionfatore al Toronto
Film Festival, dove ha conquistato il premio del pubblico,
Green
Book è il classico titolo che potrebbe – a sorpresa –
riservarsi il suo spazio sotto i riflettori durante la stagione dei
premi. D’altronde in un’edizione della rassegna canadese in
cui chiunque avrebbe scommesso sulla vittoria del
drammatico A Star Is born, il film
di Peter Farrelly rappresenta la novità
di cui preoccuparsi.Tematica sociale e attori in stato di grazia
(Viggo Mortensen e il premio
Oscar Mahershala Ali) gli assicureranno
qualche nomination.
Boy Erased
Tratto dalle memorie
di Garrard Conley, Boy
Erasedracconta la storia di
Jared, figlio di un pastore battista di una piccola città
americana, e del suo coming out con i genitori quando ha 19 anni.
Il ragazzo si troverà quindi di fronte ad un ultimatum: partecipare
ad un programma di “conversione” oppure essere permanentemente
esiliato ed evitato dalla sua famiglia, dai suoi amici e dalla sua
fede.
Insieme a Timothée
Chalamet, Lucas Hedges è l’altra
grande promessa del cinema americano, visto negli ultimi in alcune
delle pellicole più acclamate e premiate (Lady
Bird, Manchester by the sea, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri) e adesso
protagonista del film che segna la seconda regia di Joel
Edgerton.
Le recensioni della critica
americana non sono state proprio entusiasmanti, tuttavia
un’eventuale nomination agli attori (tra cui Nicole
Kidman nel ruolo della madre del protagonista) non sarebbe
così impensabile.
Wildlife
Il
quattordicenne Joe Brinson è testimone del naufragio del matrimonio
dei suoi genitori, Jeanette e Jerry, una casalinga e un giocatore
di golf, in una cittadina del Montana degli anni ’60. Sul vicino
confine canadese infuria un incontrollato incendio boschivo e Jerry
decide di unirsi ai volontari per fronteggiare il fuoco, lasciando
da soli moglie e figlio. Joe si vede improvvisamente costretto a
diventare adulto per aiutare la madre, che nel frattempo ha trovato
l’amore tra le braccia di un altro uomo.
Questa potrebbe essere la vera sorpresa
della prossima Award Season, il puntualeunderdogdei premi americani: debutto alla regia
diPaul
Dano,Wildlifeè stato presentato con successo a Cannes
nella sezione Semaine de la Critiquee vede protagonisti due ispiratissimiCarey MulliganeJake Gyllenhaal. Nomination in arrivo per gli attori e per
la sceneggiatura, firmata dallo stesso Dano e dalla sua
compagnaZoe
Kazan? Noi ci
scommettiamo.
La Favorita
Mentre imperversa la guerra con
la Francia, la fragile e instabile Regina Anna (Olivia Colman)
siede sul trono inglese ma il regno è di fatto governato da una
persona a lei vicina, Lady Sarah (Rachel Weisz). Quando a corte
arriva Lady Abigail (Emma Stone), le due sfrutteranno la situazione
politica per diventare la favorita della Regina.
Presentato in concorso
alla 75a Mostra d’arte
cinematograficadi
Venezia, La
Favorita di Yorgos Lanthimos ha
ottenuto già due importanti riconoscimenti al Lido (Miglior Attrice
e Leone d’Argento) e si prepara a interpretare un ruolo da
protagonista nella award season in qualsiasi categoria.
Qualche previsione: la Colman e la Stone candidate come attrice
protagonista e non, Lanthimos per la regia, costumi, scenografia,
sceneggiatura e fotografia.
The Front Runner
Basato su All the Truth is
Out: The Week Politics Went Tabloid scritto da Matt Baie,
The Front
Runner racconta l’ascesa del
politico Gary Hart, dai suoi giorni da
senatore del Colorado fino alla sua candidatura con i Democratici
nel 1988 quando venne considerato un aspirante alla Casa Bianca con
lo stile di Kennedy. La sua corsa si interruppe quando arrivò alla
ribalta la notizia di una relazione di Hart con la
modella Donna Rice. Questo scandalo lasciò spazio
a Michael Dukakis che però si frantumò contro la corsa
presidenziale di George H. W. Bush. In molti si sono chiesti
in che modo sarebbe cambiata la storia americana se Hart avesse
concorso contro Bush.
Ben accolto dalla critica presente
al Toronto Film Festival, The Front Runner è il
nuovo lavoro di Jason Reitman e vede protagonista
Hugh Jackman nei panni di Hart. Otto anni fa, con
Tra le nuvole, Reitman riuscì ad ottenere ben sei
nomination agli Oscar (tra cui regia, attori, sceneggiatura) e non
è detto che non possa ripetersi anche quest’anno. Le premesse ci
sono e già si parla di un ottimo Jackman protagonista.
At Eternity’s Gate
Ispirato dai dipinti di Vincent
Van Gogh, dagli eventi della sua vita realmente accaduti, da
dicerie e scene completamente inventate,At Eternity’s
Gateporta sul grande schermo la violenza e le
tragedie sofferte dal pittore nella sua esistenza.
In concorso ufficiale a Venezia 75,
At Eternity’s
Gate segna il ritorno dietro la macchina da presa del
regista e pittore Julian Schnabel e vede
protagonista Willem Dafoe insieme
a Rupert Friend, Oscar Isaac, Mads Mikkelsen, Mathieu
Amalric, Emmanuelle Seigner e Niels
Arestrup.
Dafoe, fresco vincitore del Leone
d’Oro come miglior attore, dovrebbe ottenere una candidatura senza
problemi, mentre resta più complicato il percorso del film durante
la stagione dei premi. Qualcosa potrebbe ottenere il reparto
creativo (costumi, scenografia).
Si sono concluse le riprese di
Jungle Cruise, il prossimo film prodotto dalla
Disney che vede protagonista una inedita coppia, formata da
Emily Blunt e Dwayne Johnson. I
due sono i protagonisti del video diffuso dalla produzione su
Twitter, con cui viene annunciata la fine delle riprese. Il nuovo
film d’avventura in costume sarà ispirato a La Regina
d’Africa. Ecco il video:
Ad agosto, con lo stesso sistema
(video reso pubblico dai
canali ufficiali) la produzione aveva annunciato l’inizio delle
riprese. La natura di questo progetto sembra chiaramente
un’operazione destinata ad un alto incasso, dal momento che si fa
leva su due degli attori più amati e premiati dal pubblico.
Ricordiamo che Emily
Blunt in particolare è molto attesa sul grande schermo nei
panni di Mary Poppins, nel sequel che arriverà in
sala nei prossimi mesi, in concomitanza con il periodo
natalizio.
Con Emily Blunt e
Dwayne Johsnon, nel film ci sono anche
Edgar Ramirez e Jess Plemons, che
interpretano i villain che cercano di ostacolare gli eroi del film,
verso la corsa alla ricerca di un mistico albero con poteri
taumaturgici.
Jungle Cruise
arriverà nei cinema statunitensi l’11 ottobre 2019.
Va a Green
Book di Peter Farrelly il premio
del pubblico del Toronto Film Festival 2018,
un’edizione in cui chiunque avrebbe scommesso sulla vittoria del
drammatico A Star Is born, debutto alla regia di
Bradley Cooper con Lady Gaga.
Green
Book, tratta da una storia vera, vede come
protagonisti Viggo
Mortensen e Mahershala
Ali al fianco di Linda
Cardellini, Don Stark, P.J.
Byrne, Brian
Stepanek, Sebastian Maniscalco,
e Iqbal Theba. Vi ricordiamo che l’uscita
nelle sale è fissata al prossimo 21 Novembre, ma non c’è dubbio che
ne risentiremo parlare durante la stagione dei premi.
La sinossi: Quando Tony Lip
(Viggo Mortensen), un buttafuori di un quartiere italo-americano
nel Bronx, viene ingaggiato per guidare l’auto del Dottor Don
Shirley (Mahershala Ali), un pianista nero di fama mondiale, da
Manhattan a Deep South, deve affidarsi a “The Green Book”, una
guida per trovare le pochissime strutture all’epoca sicure per gli
afro-americani. Di fronte al razzismo e al pericolo, i due sono
costretti a mettere da parte le differenze per sopravvivere e
proseguire nel viaggio di una vita.
Todd Phillips ha
condiviso la prima foto ufficiale di
The Joker Origins, in cui compare un primo piano di
Joaquin Phoenix nei panni di Arthur. Infatti la
foto è la conferma che il personaggio interpretato dall’attore è
Arthur Fleck. Lo scorso luglio è stato annunciato che sarà
questo il nome del protagonista del film e che sarà un comico
fallito che, non sappiamo ancora come, troverà nel suo futuro la
maschera del Joker.
Ovviamente nella foto Phoenix non
compare con il trucco tradizionale del personaggio, anche perché
immaginiamo che il trucco verrà molto più avanti nel film, dal
momento che, sebbene sia difficile da credere, la storia comincerà
quando il Joker non esiste ancora.
Sebbene l’immagine, come detto, non
ci dà alcun indizio su quello che sarà il trucco tradizionale del
personaggio, le foto dal set comparse su Just
Jared ci mostrano che il personaggio avrà a che fare con
personaggi che rientrano nell’immaginario del circo, da dove nasce,
in un modo sicuramente distorto, il make-up da clown della nemesi
di Batman.
Eccone alcune in cui Arthur scherza con un corpulento
pagliaccio.
The Joker
Origins (titolo provvisorio) arriverà nelle sale
il 4 ottobre 2019, come ufficializzato nelle
ultime ore dalla Warner Bros e
sarà diretto da Todd Phillips (Una
notte da leoni).
Il film sarà ambientato nel
1980, e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua
trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
“Sono tre o quattro anni
che chiedo al mio agente perché non esista un film su questi
personaggi da realizzare con budget inferiori, che possa studiarli
per bene…certo non aver mai pensato al Joker, perché aveva già
avuto diverse rappresentazioni“, ha raccontato Phoenix in una
recente intervista. “Prendo molto tempo quando si
tratta di accettare un ruolo Il processo è sempre lo stesso: leggo
la sceneggiatura e incontro il regista, che è ciò che ho fatto con
con Todd [Phillips], e ho subito pensato che fosse un progetto
molto interessante. Aveva una speciale comprensione di questo
mondo, unico nel genere, e mi spaventa a morte.“
Ufficiali nel cast del
film Joaquin Phoenix, Zazie Beetz, Robert De
Niro, Frances Conroy, Marc Maron.
Si può dire che, esclusa la saga di
Blade, quello degli X-Men è il
franchise di supereroi più “antico” e longevo del cinema
contemporaneo. Lanciato nel 2000 da Bryan Singer e
prodotto dalla 20th Century Fox, ha visto alternarsi registi e
attori in due grandi blocchi narrativi (il secondo inaugurato da
X-Men: l’inizio del 2011 sulle origini di Magneto
e co).
L’ultimo, atteso titolo,
X-Men: Dark Phoenix, arriverà
nelle sale il prossimo anno, ma quali sono gli altri titoli in
programma? Ecco di seguito i 10 progetti in sviluppo sui
mutanti Marvel, tra cinema e
televisione:
The New Mutans
New Mutans sarà il
dodicesimo titolo ufficiale del franchise sugli X-Men, adattamento
cinematografico del fumetto scritto e diretto da Josh
Boone (Colpa delle stelle).
A detta del regista, si tratterà di
un vero e proprio cinecomic di genere horror, con scene crude e
violente, dove vedremo in azione cinque giovani mutanti scoprire le
proprie capacità mentre sono confinati in una struttura
segreta contro la loro volontà.
Protagonisti della pellicola
Maisie Williams, Charlie Heaton,
Anya Taylor Joy, Henry Zaga e
Blu Hunt. L’uscita nelle sale è fissata al
19 agosto 2019 in America.
Legion – Stagione 3
La seconda stagione di
Legion si è conclusa da poco, ma è lecito
aspettarsi una terza stagione in arrivo entro la fine del 2019.
Il creatore Noah Hawley è infatti già al
lavoro sui prossimi episodi e con lui l’intero team produttivo.
D’altronde quella che abbiamo appena
visto offre una serie di interessanti colpi di scena, alcuni dei
quali potrebbero portare la serie in una direzione che ricorda
molto i fumetti originali.
Gambit
Intervistato sul red
carpet di Deadpool 2, il produttore del
franchise sugli X-Men Simon Kinberg ha
svelato qualche aggiornamento su Gambit,
rassicurando i fan sull’inizio delle riprese:
“Abbiamo
una sceneggiatura che amiamo e che Channing [Tatum] ama. Abbiamo
incontrato diversi registi nelle ultime due settimane e speriamo di
sceglierne uno prima possibile, così da iniziare le riprese già
alla fine dell’estate.“
Nonostante le varie tegole piombate
sul progetto (l’addio del regista, vari rimandi all’inizio delle
riprese) sembrerebbe tutto pronto a ripartire
per Gambit, il cinecomic
con Channing Tatum la cui uscita è
prevista nel 2019.
A confermare che il film è ancora
vivo è stato proprio Kinberg: “Non
abbiamo ancora avuto alcuna discussione sull’acquisizione da
parte della Disney dei diritti cinematografici della Fox per le
proprietà Marvel, perché ritengo che
legalmente io non sia autorizzato a parlarne fino a quando non sarà
terminato. Posso dire che, per ora, stiamo semplicemente andando
avanti con i nostri progetti, la X-Force e Gambit. La speranza è di
continuare fino a quando non ci verrà detto il contrario.“
143
Quello su 143
potrebbe diventare davvero il film più intrigante – almeno sulla
carta – della saga degli X-Men. Il progetto è in fase di sviluppo
in casa Fox, curato dal fumettista Brian Michael
Bendis e scritto nientemeno che da Tim
Miller.
Pur non avendo ancora un titolo, la
pellicola dovrebbe avere come protagonista Kitty
Pryde, tuttavia non sono ancora stati rivelati dettagli
importanti, quindi sono notizie da leggere con cautela.
In ogni caso questo sarebbe il primo
film dell’universo degli X-Men diretto da Tim Miller dopo che il
regista aveva lasciato Deadpool 2 a David
Leitch per “divergenze produttive” con Reynolds e co.
Multiple Man
Dopo i già
annunciati New Mutans, X-Men:
Dark
Phoenix e Gambit (con Channing
Tatum e diretto da Gore
Verbinski), la 20th Century Fox ha confermato la
produzione di un nuovo spin-off del franchise dedicato agli X-Men
che avrà come protagonista James
Franco nei panni di Jamie Madrox
alias Multiple Man.
Il progetto vedrà l’attore anche
nelle vesti di co-produttore e ha già ingaggiato lo sceneggiatore
di Wonder Woman Allan Heinberg, forte
del recente successo del cinecomic DC.
Non è la prima volta che il mutante
dalle molteplici facce appare sul grande schermo: già nel 2006,
in X-Men: Conflitto Finale, Eric Dane aveva
interpretato il personaggio. Nei fumetti invece, Madrox fa la sua
comparsa nel 1975 sul numero 4 del Giant-Size Fantastic
Four.
The Gifted – Stagione 2
La seconda stagione di The
Gifted debutterà il prossimo 25 settembre e i fan sono in
trepidante attesa: i nuovi episodi risolveranno i misteri
lasciati sul finale della prima stagione?
Le tante direzioni in cui potrebbe
andare la trama hanno definito The Gifted come
“l’alba dell’era mutante“, ricco di new entry nel cast e
inaspettate sorprese…
Deadpool 3
Nonostante il successo scatenato dal
personaggio e dai primi due film del franchise, il futuro di
Deadpool è ancora un mistero. Il terzo capitolo si
farà?
Inizialmente Ryan
Reynolds non si era detto sicuro sul continuare o meno le
avventure del mercenario chiacchierone, pensando che lo studio
avrebbe preferito andare avanti con la X-Force
piuttosto che con un altro standalone.
Tuttavia sembra che anche
Deadpool 3 sia attualmente in lavorazione
ed è risaputo che tra i desideri di Reynolds c’è rivedere il
ritorno di Hugh Jackman nei panni di
Wolverine al suo fianco.
X-23
Chiunque è rimasto affascinato dal
personaggio di Laura, la figlia “ritrovata” di
Logan nel film che ha chiuso la saga di
Wolverine con Hugh Jackman. Da lì
i fan hanno iniziato a sognare uno standalone tutto dedicato alla
giovane supereroina, possibilità diventata sempre più concreta
visto il successo raggiunto da Logan.
Il regista James
Mangold ha perfino scherzato dicendo che tornerebbe
volentieri dietro la macchina da presa per il film, e si vocifera
dell’esistenza di una sceneggiatura. Staremo a vedere.
X-Force
L’accordo fra Disney e Fox potrebbe
averne rallentato i tempi di pre-produzione, tuttavia sembra che lo
spin-off sulla X-Force si farà con il regista
Drew Goddard scelto per portare sul grande schermo
le avventure di questa banda sgangherata di supereroi.
Sappiamo già che
Cable, Domino e, naturalmente, lo
stesso Deadpool, saranno i personaggi principali
del film (dunque sono attesi i ritorni di Josh
Brolin, Zazie Beetz e Ryan
Reynolds), ma non è ancora chiaro chi saranno gli altri
membri del team.
X-Men: Dark Phoenix
Si stanno svolgendo proprio in
questi giorni a Montreal i reshoot di X-Men: Dark
Phoenix, il film che vedrà nel cast Michael
Fassbender, Jennifer Lawrence, Nicholas
Hoult,James McAvoy, Alexandra Shipp, Sophie
Turner, Tye Sheridan e Kodi Smit-McPhee.
Jessica Chastain, con molte probabilità, potrebbe
indossare le vesti di un classico villain di X-Men,
ovvero Miss Sinister.
La saga della Fenice
Nera è stata male accennata in X-Men:
Conflitto Finale, tanto che gli eventi raccontati
in X-Men: Giorni di un Futuro
Passato hanno completamente cancellato, grazie al
viaggio nel tempo, gli effetti di quel film sulla saga,
contribuendo però a pasticciarne la continuity.
Questa la
prima sinossi: Jean Grey inizia a
sviluppare poteri incredibili che la corrompono e la trasformano in
un Dark Phoenix. Ora gli X-Men dovranno decidere se la vita di un
membro del team vale più di tutte le persone che vivono nel
mondo.
Continuano tra America ed Europa le
riprese di Spider-Man: Far From Home,
annunciato sequel di Homecoming che proseguirà le
avventure in solitario del supereroe più giovane del Marvel Cinematic Universe.
Ripreso il ruolo da protagonista,
Tom Holland è stato avvistato sul set insieme ai
colleghi Zendaya (MJ) e Jacob
Batalon (Ned) mentre Jon Watts è tornato
dietro la macchina da presa. Ma cosa sappiamo sul cinecomic? Quali
voci si sono rivelate fondate? Di seguito trovate ogni
dettaglio:
Il titolo
Dopo l’involontario (o
voluto?) incidente che ha visto
protagonista Tom Holland e la
rivelazione del titolo del sequel di Spider-Man:
Homecoming, Kevin Feige ha
confermato che si, il film si chiamerà Spider-Man: Far
From Home, ma ha anche aggiunto che questo apre ad un
ventaglio di possibilità sulla storia che andrà a raccontare.
Queste le sue parole durante il
press junket di Ant-Man and The Wasp,
cinecomic uscito nelle sale in estate:
“È simile
a Spider-Man: Homecoming. Non dirò cosa vuol dire, ma ci piace quel
titolo perché, proprio come il primo, è pieno di significati
alternativi. Inoltre volevamo continuare la tradizione dell’
‘Home’, con il piccolo simbolo su Spider-Man nel
logo“.
Nuovi compagni di scuola per
Peter
Come rivelato da fonti molto
attendibili, la produzione di Spider-Man: Far From
Home – le cui riprese sono attualmente in svolgimento
– è alla ricerca di quattro attori che possano interpretare i
nuovi compagni di scuola di Peter Parker.
Il casting ha infatti previsto la
selezione di candidati di età compresa fra i 18 e i 25 anni, di cui
uno preferibilmente donna con caratteristiche da commediante, uno
maschio di bell’aspetto che vestirà i panni di un
certo Jason, infine uno di sesso non
specificato.
È probabile che questi non
ricopriranno uno spazio di rilievo all’interno della storia ma che
si andranno semplicemente ad unire al gruppo originale durante la
trasferta in Europa. Ovviamente non resta che aspettare qualche
foto dal set che ne dia la conferma.
Il film sarà un’avventura globale
In occasione dell’uscita di
Avengers: Infinity
War, Kevin Feige ha
raccontato a io9 qualche dettaglio sulla
produzione di Spider-Man: Far From Home:
“Cominceremo a girare all’inizio di Luglio, prima ad Atlanta,
poi ci sposteremo a Londra e ovviamente c’è una ragione dietro
questa trasferta: perché Spidey stavolta girerà in ogni parte del
mondo, compresa la sua città, New York”.
“Pensate quanti spostamenti ha
già affrontato: la partecipazione alla Civil War, la battaglia
di Leipzig Airport, il suo ritorno a scuola, l’intervento in
Infinity War, e poi di nuovo a scuola”, ha continuato
Feige.
Le parole del presidente dei
Marvel Studios hanno chiarito che la posizione
di Peter Parker è assolutamente unica nel panorama degli Avengers,
e che il ragazzo è colui che trae maggiore giovamento dalla
segretezza della sua identità. Anche al di fuori dei propri confini
americani…
Più di un villain
Negli ultimi giorni si stanno
facendo sempre più insistenti i rumors che vorrebbero più di un
antagonista nel prossimo capitolo dedicato all’uomo
ragno, Spider-Man: Far From Home. Quello che
si sa sulla trama, al momento, è che il giovane eroe interpretato
da Tom Holland se la dovrà vedere con il
Mysterio di Jake Gyllenhaal, ma potrebbe non
finire qui.
Si è ipotizzata infatti la presenza
di un altro villain, ovvero Mark Raxton, chiamato
poi Molten, che nei fumetti è il fratellastro
di Liz Allen, un personaggio visto già alla fine di
Homecoming. I suoi poteri sono quelli di emettere
radiazioni e scoppi di calore, mostrando una forza ed una
resistenza fuori dal normale. Questa identità è però nascosta da un
quotidiano lavoro come importante uomo d’affari.
Inoltre, grazie ad un video pubblicato
da Tom Holland sul set veneziano, i
fan hanno dato inizio ad una serie di speculazioni sulla presenza o
meno di Hydro-Man, personaggio che nei
fumetti viene accidentalmente gettato in mare proprio da Spider-Man
diventando capace di trasformare se stesso in acqua.
Ci saranno Nick Fury e Maria Hill
Ciò che si vociferava nelle scorse
settimane è stato ufficialmente confermato: i personaggi di Nick
Fury e Maria Hill torneranno in azione in Spider-Man:
Far From Home, sequel
di Homecoming attualmente in fase di
riprese.
A suggerire la loro comparsa nel
film era stata prima la foto pubblicata
da Samuel L. Jackson da Londra,
dove Tom Holland e il cast stanno
girando, e successivamente l’immagine postata
da Numan Acar sul set aggiungendo
fra gli hashtag anche il nome di Cobie
Smulders.
Il logo ufficiale
Sony Pictures ha finalmente rivelato
il logo ufficiale di Spider-Man: Far From
Home un mese fa, in concomitanza con l’inizio delle
riprese in Europa.
Si tratta di una riproposizione del
marchio ufficiale rilanciato per Spider-Man:
Homecoming, con il tradizionale ’
‘Home’ e il piccolo simbolo dell’Uomo Ragno incastonato
tra le lettere “h” e “m”.
Il costume di Spider-Man
Come rivelato dal video pubblicato
da Tom Holland direttamente sul set
del sequel, il costume che Peter Parker indosserà in
Spider-Man: Far From Home è praticamente identico
all’uniforme di Homecoming e
Captain America: Civil War, donata al
supereroe da Tony Stark.
Dunque non c’è traccia di Iron
Spider o di un nuovo costume, ma abbiamo ragione di credere che un
update potrebbe ancora realizzarsi nel corso della lavorazione.
L’ambientazione
La conferma ufficiale che il sequel
del film del 2017 dedicato all’Uomo Ragno
sarà Spider-Man: Far From Home ha
generato già una serie di congetture, ma, come suo
solito, Kevin Feige è intervenuto nella
conversazione, spargendo indizi e piccolissime informazioni.
A i09, Feige ha
spiegato perché, ad esempio, Peter Parker non sarà a casa a New
York durante il film: “Dunque, quando è ambientato il
film? Sappiamo che sarà estate. Credo si possa trattare di vacanze
estive. Non so però quale estate… cioè, lo so, ma voi no.”
Mysterio e Avvoltoio
Nei mesi scorsi è stato svelato
dal THRche Jake
Gyllenhaal si trova nelle fase finali delle
trattative per interpretare il
villain Mysterio in Spider-Man: Far
from Home. Si attendono conferme ufficiali da parte dei
Marvel Studios.
È Variety invece a riportare
che Michael Keaton tornerà a essere
Avvoltoio nel film, dove torneranno
anche Zendaya e Marisa
Tomei, stando alle prime dichiarazioni ufficiali. Non
sappiamo però da che parte starà il “nuovo” Avvoltoio. Dato il
finale di Homecoming, sarebbe plausibile che
questa volta il personaggio possa essere dalla parte di Peter, ma
non è detto che invece si schieri con Mysterio, una volta accertato
il coinvolgimento del personaggio nel film.
Chris Evans ha
scelto i suoi social media per confermare che, nel prossimo
Avengers 4, il suo Steve
Rogers tornerà a un look classico. Addio barba e capelli
un po’ lunghi.
La programmazione Marvel Studios deve ancora proporre ai suoi
fan Captain Marvel, ma sembra che gli
spettatori siano rimasti focalizzati sul futuro collettivo degli
Avengers e che quindi il film atteso, di cui si parla e si cercano
novità sia sempre il quarto capitolo del franchise diretto da
Anthony e Joe Russo. Il film sarà la conclusione
della storyline delle Gemme dell’Infinito e sarà
il canto del cigno di molti attori coinvolti (vedi Pepperony!) e al momento la
Marvel sta girando alcune scene
aggiuntive ad Atlanta, con molti degli attori principali
coinvolti.
Uno degli attori attesi per prendere
parte a questa fase della produzione è Chris
Evans, che ha già parlato di queste scene come delle
ultime volte in cui interpreta Captain America. E adesso arriva la
conferma ineluttabile che Avengers 4 sarà l’ultimo
anno alla Marvel per lui (Evans utilizza
l’espressione Senior Year, come alle superiori).
Come potete vedere, la foto mostra
uno Steve Rogers sbarbato e perfettamente curato nell’acconciatura,
una versione precedente a quello che abbiamo visto in
Avengers: Infinity War, dove
il personaggio ha sfoggiato un look più adatto alla sua identità di
Vendicatore Segreto. Già a giugno le prime foto promozionali,
prevalentemente artwork, hanno rivelato, insieme
ad altri dettagli, un ritorno alle origini per il look di Cap.
All’inizio si pensava a un fllashback, tuttavia, mentre tutti gli
altri personaggi presenti nelle immagini impugnavano le loro armi
tradizionali, Steve Rogers era senza il suo scudo. Questo potrebbe
voler dire che il personaggio è rappresentato nel futuro post
Infinity War.
La foto conferma definitivamente che
Evans avrà quel look in Avengers 4. Sarà
interessante capire in che modo il personaggio possa essere tornato
a quel look “pulito” dopo tutto quello che il suo arco narrativo lo
ha portato ad affrontare, compresa la Guerra Civile e gli anni in
fuga con Vedova Nera e Falcon.
Soltanto il film, nella primavera del
2019, fugherà ogni dubbio.
Emma Stone è stata
confusa con Emma Watson da un
passante. L’attrice premio Oscar è stata infatti confusa con
la collega meno talentuosa ma sicuramente più nota durante una
puntata di Billy on the Street, il programma
condotto da Billy Eichner. Durante l’episodio il
conduttore ha portato la Stone in giro per chiedere ai passanti di
convincerla a iscriversi a Instagram, e al minuto
1:09 potete assistere a quello che è accaduto a Emma
Stone quando è stata scambiata per la Watson.
Come sempre, la Stone ha reagito
con ironia all’errore del passante, una confusione forse
comprensibile se non si è troppo ferrati in film e filmografie
degli attori.
Venezia 75: La Favorita,
recensione del film con Emma
Stone
Abbiamo visto Emma
Stone al Festival di Venezia 75, dove ha
presentato insieme a Olivia Colman e a
Yorgos Lanthimos l’ultimo film del regista greco,
La Favorita, in cui recita al fianco di
Rachel Weisz. Il film ha conquistato la Coppa
Volpi per la Colman e il premio alla regia. L’ultima volta che
Emma Stone era stata a Venezia, presentò
La la Land e vinse il premio alla migliore
interpretazione femminile, la stessa interpretazione che l’ha
portata fino agli Oscar.
La trama de La
Favorita: Mentre imperversa la guerra con la Francia, la
fragile e instabile Regina Anna (Olivia Colman)
siede sul trono inglese ma il regno è di fatto governato da una
persona a lei vicina, Lady Sarah (Rachel Weisz).
Quando a corte arriva Lady Abigail (Emma Stone),
le due sfrutteranno la situazione politica per diventare la
favorita della Regina.
Brad Pitt è pronto
ad andare verso lo spazio profondo nella prima immagine del
film di fantascienza di James
Gray, Ad
Astra. Gray non si è mai accontentato di essere un
regista che aderisce a un solo genere, avendo finora realizzato un
thriller (I Padroni della Notte) a un romanzo
d’epoca (The Immigrant) e, più recentemente, a
un’avventura storica, The Lost City of Z, sua
personale successo di critica. Inoltre, il regista si cimenterà
presto in un adattamento cinematografico del romanzo di spionaggio
scritto da Terry Hayes, I Am Pilgrim.
Prima però, Gray viaggerà verso i
confini del nostro sistema solare con Ad Astra, tratto dal racconto
Heart of Darkness che segue la storia dell’ingegnere spaziale Roy
McBride (Pitt) in una spedizione per rintracciare suo padre
(Tommy Lee Jones), che è sparito durante un lavoro
di ricerca a caccia di vita aliena nei pressi di Nettuno. Scritto
da Gray e Ethan Gross (Fringe), Ad Astra include
nel cast anche Ruth Negga (Preacher),
Donald Sutherland (The Hunger Games), John
Ortiz (Kong: Skull Island) e Kimmy
Shields (Insatiable).
Mentre l’uscita ufficiale di
Ad
Astra è prevista per gennaio 2019, sembra che la
20th Century Fox voglia anticiparne l’uscita in
cinema selezionati per rendere il film eleggibile agli Oscar 2019.
Anche se questa intenzione non è ufficiale, il fatto che sia stata
diffusa dalla produzione la prima foto ufficiale può essere un
indizio che conferma la voce. Di seguito ecco la foto in questione,
con Brad Pitt nei panni del protagonista:
Come è facile dedurre
dalla foto in questione, Hoyte Van Hoytema, DOP di
Interstellar, ha diretto la
fotografia del film e sembra che anche per questo lavoro abbia
scelto una luce e dei colori simili a quelli usati per il film di
Christopher Nolan.
Tuttavia i film sono molto diversi
per temi e intenzioni, oltre al fatto che sono stati realizzati da
mani registiche completamente diverse. La foto di Ad
Astra arriva alla vigilia dell’uscita in sala di
Il Primo Uomo, diretto da Damien
Chazelle con protagonista Ryan Gosling
nei panni di Neil Armstrong, un’altra avventura nello spazio, anche
se dal carattere storico piuttosto che fantascientifico.
Nonostante le riprese siano iniziate
soltanto l’1 Agosto scorso, c’è già qualcuno che crede che la
Lucasfilm potrebbe annunciare a breve, con una mossa a sorpresa, il
titolo ufficiale di Star
Wars: Episodio IX. J.J. Abrams ha
battuto il primo ciak quest’estate, cominciando così il lavoro sul
suo secondo episodio del franchise da regista e i fan scalpitano
per conoscere il titolo del film che dovrebbe definitivamente
mettere la parola fine alla saga degli Skywalker al cinema. I punti
fissi del film sono pochi: sappiamo che non ci sarà nessuna
discussione sull’intervento o meno in guerra di Luke, visto che il
jedi potrebbe comparire solo sotto forma di spirito di Forza,
mentre sappiamo che Leia guida imperterrita gli ultimi scampoli
della Resistenza, con al fianco Poe Dameron, suo diretto erede alle
redini delle forze ribelli, e Rey, ultima speranza per l’Ordine dei
cavalieri Jedi.
I titoli di Star Wars hanno sempre
rivelato qualche dettagli sulla trama del film, è quindi davvero
improbabile che la Lucasfilm decida adesso di
diffonderlo, soprattutto se si considera il fatto che questo film
dovrebbe essere il più atteso della saga perché effettivamente
conclusivo per Luke, Leia e forse anche per Ben Solo/Kylo Ren,
visto anche lui ha sangue Skywalker nelle vene. Ne L’Impero
Colpisce Ancora c’era l’Impero che schiacciava i Ribelli,
ne Il Risveglio della Forza c’era invece Rey che
scopriva i suoi poteri, e così via.
Nel caso di Il Risveglio
della Forza e di Gli Ultimi Jedi, i
titoli sono stati annunciati a produzione chiusa, e le riprese di
Episodio IX si concluderanno a febbraio, che sembra un buon mese
per diffondere il titolo. Se questo non dovesse accadere, la
finestra entro la quale si dovrebbe annunciare il titolo andrebbe
da febbraio ad aprile 2019, quando si svolgerà la Star Wars
Celebration, durante la quale, ovviamente, ci sarà tantissimo
spazio dedicato al film, essendo l’unico titolo Lucasfilm in
programma fino al dicembre 2019. Potrebbe quindi ospitare un panel
sul film e persino un primo trailer.
Nel cast del film
tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar
Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas
Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al
cast di Star Wars: Episodio IX Naomi Ackie e
Richard E. Grant, insieme ai veterani del
franchise Mark Hamill, Anthony Daniels e
Billy Dee Williams, che riprenderà il ruolo di
Lando Calrissian.