Si è svolta a Roma, presso la Casa
del Cinema, la presentazione ufficiale delle candidature ai
David di Donatello 2017, alla presenza del
Presidente ad interim dell’Accademia del Cinema Italiano
che assegna il premio, Giuliano Montaldo, di una
nutrita rappresentanza di Sky, network televisivo che dallo scorso
anno segue in esclusiva l’evento, nonché di ANICA, ANEC e FICE.
L’evento si è aperto con il ricordo
di Gian Luigi Rondi, Presidente dell’Accademia,
scomparso lo scorso anno, che Giuliano Montaldo ha ricordato così:
“Come Presidente ad interim sono a disagio pensando di
sostituirlo, è insostituibile”, e a chi lo vorrebbe
stabilmente alla presidenza ha risposto: “Non vedo bene attori,
registi o sceneggiatori in questo ruolo, si potrebbe avere un certo
imbarazzo nel votare, anche se si dà un solo voto. Per me è meglio
guardare dalla poltrona del cinema cosa fanno i giovani
colleghi.”
Il David di Donatello, giunto alla
sua 61ª edizione, è a tutti gli effetti il riconoscimento più
ambito per il cinema italiano, alla stregua dell’Oscar per la
cinematografia americana. A contenderselo quest’anno 99 film usciti
in sala nel 2016, dal 29 febbraio al 31 dicembre. Tra questi, la
Giuria dell’Accademia ha selezionato i 25 finalisti.
I due film più votati sono stati, a
pari merito, La pazza gioia di Paolo
Virzì e Indivisibili di Edoardo
De Angelis, che portano a casa ben 17 candidature.
La pazza gioia,
oltre a concorrere per il miglior film, la miglior regia e la
miglior sceneggiatura originale di Francesca
Archibugi e Paolo Virzì, ha due candidate al premio per la
migliore interpretazione femminile: Valeria Bruni
Tedeschi e Micaela Ramazzotti, affiancate
da Valentina Carnelutti, in gara per il
riconoscimento come miglior attrice non
protagonista. Sono infatti le figure femminili ad
animare questa intensa storia di amicizia tra due pazienti di una
clinica per disturbi mentali.
Indivisibili è un
lavoro altrettanto intenso, che vede protagoniste due gemelle
siamesi, poste di fronte alla difficile decisione sulla possibilità
di dividersi. Anch’esso candidato ai premi maggiori: miglior film,
regia, sceneggiatura originale del regista De Angelis con
Nicola Guaglianone e Barbara
Petronio, miglior attrice protagonista Angela e
Marianna Fontana. Mentre per il ruolo di migliore
interprete femminile non protagonista concorre Antonia
Truppo.
Nella categoria migliori attrici non
protagoniste troviamo anche Valeria Golino
(La vita possibile) e Michela
Cescon (Piuma).
Segue con 16 candidature
Veloce come il vento di Matteo
Rovere, un “piccolo” film che però sembra aver messo
d’accordo gran parte della giuria, coniugando genere e autorialità
in una storia familiare ambientata nel mondo dei
motori. Tra le candidature di maggior peso quella
al miglior film e alla miglior regia, ma anche alla miglior
sceneggiatura originale. In veste di miglior protagonista maschile
concorre Stefano Accorsi, mentre l’esordiente
Matilda De Angelis aspira al premio come migliore
protagonista femminile. Domenico Procacci è in
lizza in qualità di produttore.
“Solo” 10 le candidature per
Fai bei sogni di Marco
Bellocchio, tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di
Massimo Gramellini. Oltre a miglior film e miglior regia, la
pellicola concorre nella categoria introdotta quest’anno della
miglior sceneggiatura adattata, ma anche per il premio al miglior
attore protagonista con Valerio Mastandrea, che
cerca la sua terza vittoria, e per la miglior fotografia con
Daniele Ciprì.
A contendersi i premi per la
migliore opera e regia con i lavori sopra citati c’è un altro
“piccolo” film, Fiore di Claudio
Giovannesi, storia di un amore tra due giovani detenuti,
che vede concorrere come miglior interprete principale l’esordiente
Daphne Scoccia e porta a casa altre tre
candidature, tra cui la seconda per Valerio
Mastandrea, stavolta da non protagonista.
La stoffa dei sogni
di Gianfranco Cabiddu, adattamento di due testi di
Eduardo De Filippo, ottiene 9 candidature, tra cui quelle per la
miglior sceneggiatura adattata, al miglior attore protagonista,
Sergio Rubini, al miglior attore non protagonista,
Ennio Fantastichini, che vinse nella stessa
categoria nel 2010, e al miglior montatore Alessio
Doglione.
La seconda regia di
Pierfrancesco Diliberto, In guerra per
amore, concorre invece a 7 premi, tra i quali miglior
sceneggiatura originale, scenografia, costumi e il David Giovani,
il premio che assegneranno oltre 6.000 giovani delle scuole
superiori italiane.
Le confessioni di
Roberto Andò, un noir che vede protagonista
Toni Servillo nei panni di un monaco invitato a
presenziare a un G8 dei ministri dell’economia, è in lizza per 5
premi. Servillo concorre per la settima volta al David come miglior
interprete principale, avendolo vinto già quattro volte.
Pierfrancesco Favino aspira al premio come miglior
attore non protagonista. Il film gareggia anche per la miglior
sceneggiatura originale e il miglior produttore, Angelo
Barbagallo per Bibi Film.
7 Minuti di
Michele Placido si ferma invece a due candidature,
quella al miglior montaggio con Consuelo Catucci e
al David Giovani.
Oltre alle opere dirette da registi
già affermati, l’Accademia premia poi il miglior esordio dietro la
macchina da presa. A contenderselo nella 61ª edizione dei David
sono: Michele Vannucci per Il più grande
sogno, storia di riscatto nella periferia romana;
Marco Danieli per La ragazza del
mondo, che racconta il mondo dei testimoni di Geova
attraverso le vicende di una ragazza e di un amore che la spinge
alla ricerca della propria identità. Il film vede anche
Michele Riondino candidato come miglior
protagonista maschile. Aspirano al premio come miglior regista
esordiente anche Marco Segato, con il suo noir
dalle venature western di ambientazione dolomitica, La
pelle dell’orso, Fabio Guaglione e
Fabio Resinaro con Mine e
Lorenzo Corvino per Wax: We are the
X.
Già annunciato, invece, il vincitore
del David per il miglior cortometraggio. Il premio è andato a
Mario Piredda per A casa mia,
ultimo episodio di un film in cinque parti, tutte selezionate tra i
finalisti, che racconta, prevalentemente per immagini e con
stile rigoroso, l’asprezza e la bellezza di un’isola come la
Sardegna e una piccola grande storia di tenacia e speranza.
Per sapere chi porterà a casa gli
altri David di Donatello 2017 si dovrà attendere
poco più di un mese, dal momento che la proclamazione dei vincitori
avrà luogo lunedì 27 marzo. A condurre la serata evento, trasmessa
in diretta su Sky Cinema Uno e su altri tre canali del network, di
cui uno dedicato, anche quest’anno ci sarà Alessandro Cattelan. La
cerimonia di premiazione sarà visibile anche in chiaro su TV8.