Il prossimo film di Star
Wars, The
Mandalorian & Grogu, sembra avere un budget di
produzione sorprendentemente ridotto, e questo potrebbe confermare
i timori che alcuni fan hanno nei confronti del progetto. La
California Film Commission ha
infatti recentemente pubblicato una tabella dei progetti
cinematografici e televisivi che possono beneficiare di
agevolazioni fiscali nello Stato. The Mandalorian & Grogu è uno dei
titoli presenti, con circa 166,4 milioni di
dollari di “spese qualificate”.
La Lucasfilm ha ricevuto un credito
di circa 21,7 milioni di dollari per le riprese in California. Tra
le altre curiosità citate, il film è stato girato per 92 giorni
nello Stato, con l’assunzione di 54 membri del cast e 500 della
troupe. Se ciò fosse confermato, significherebbe che The
Mandalorian & Grogu è di gran lunga il film di
Star Wars meno costoso prodotto nell’era Disney
del franchise. I tre episodi della trilogia sequel hanno avuto
budget gargantueschi: Il risveglio della forza è costato 245 milioni di
dollari, Gli
ultimi Jedi 317 milioni di dollari e L’ascesa di Skywalker 275 milioni di dollari.
Anche entrambi i film antologici,
che hanno avuto la loro parte di problemi dietro le quinte durante
la produzione, non sono stati economici.
Rogue One ha avuto un budget di 200 milioni di dollari,
mentre Solo:
A Star Wars Story è costato 275 milioni di dollari. Ancora
una volta, bisogna attendere una conferma ufficiale sul budget di
questo imminente film, che potrebbe in ogni caso aver fatto di
necessità virtù riuscendo a stupire senza spendere troppo.
The Mandalorian &
Grogu, tutto quello che sappiamo sul film
Le riprese di The
Mandalorian & Grogu si sono svolte nell’autunno 2024.
Jon Favreau è produttore esecutivo insieme a
Filoni e Kennedy, che ha descritto la “nuova storia” come “perfetta
per il grande schermo”. Con Pedro Pascal nel ruolo del cacciatore di
taglie con l’elmetto Din Djarin, The
Mandalorian ha segnato la prima serie televisiva di Star
Wars in live-action quando è stata lanciata su Disney+ nel
novembre 2019. Nel 2023 è andata in onda la terza stagione, che si
è conclusa con l’insediamento di Din e Grogu – il suo apprendista
mandaloriano e figlio adottivo – sul pianeta Nevarro, un tempo
privo di vegetazione.
È lì che Din diventa un sicario
della neonata Nuova Repubblica, stringendo un patto con il Capitano
Carson Teva (Paul Sun-Hyung Lee), ranger di
Adelphi, per dare la caccia ai resti imperiali ancora fedeli
all’Impero caduto. “Sono entusiasta di quello che stiamo
facendo in questo momento, ma il film, credo, sarà grandioso“,
ha dichiarato recentemente Filoni, sceneggiatore, regista e
produttore di The
Mandalorian, a ET. “Con Jon al timone, sarà
fantastico, e lui ha studiato così bene Star Wars ora, quindi ha
una grande stenografia e amo collaborare con lui. Sono entusiasta
di condividere il futuro di quello che stiamo facendo“. Il
film arriverà in sala il 22 maggio 2026.
Solo pochi giorni fa, dopo la
conferma di una fonte anonima, si è parlato della totale
cancellazione di Saw XI. Non molto tempo dopo,
Patrick Melton e Marcus Dunstan,
gli sceneggiatori di quello che doveva essere il nuovo capitolo
della serie di grande successo Saw, hanno reagito
alla deludente notizia tramite The Hollywood Reporter. A quanto
pare, non è stato fatto alcun progresso sul film da quando i due
sceneggiatori hanno consegnato una bozza nella primavera del 2024.
“Non abbiamo notizie dallo scorso maggio”, dice Melton,
sceneggiatore di Saw XI, che è stato coinvolto nel
franchise a partire da Saw IV del 2007. “È in
stallo a livello manageriale. Non ha nulla a che fare con la
creatività o altro. Ci sono cose di livello superiore in
gioco”.
Alla fine di dicembre del 2023, la
Lionsgate aveva annunciato che Kevin Greutert,
colonna portante del franchise, era stato incaricato di dirigere
Saw XI per un’uscita nel settembre del 2024, ma
alla fine lo studio ha posticipato il film di un anno, al 26
settembre 2025. Greutert si era guadagnato il lavoro dirigendo
Saw X, film che ha rivitalizzato il franchise
quando è arrivato nelle sale nel settembre 2023 e ha raccolto 112
milioni di dollari al botteghino globale. Al momento, però, non è
chiaro se sia ancora coinvolto in questo undicesimo capitolo e la
Lionsgate non ha al momento fornito novità.
Melton sottolinea che Saw
X è andato bene e che il team ha un’idea di cui è
orgoglioso per il prossimo film. L’intenzione è quella di
affrontare un tema attuale, anche se i dettagli della trama non
sono ancora stati condivisi pubblicamente. Lo sceneggiatore
paragona la premessa del nuovo progetto all’attualità di
Saw VI, uscito nel 2009, in cui i dirigenti delle
assicurazioni sanitarie sono presi di mira da John Kramer, alias
Jigsaw (Tobin Bell). Questo argomento ha suscitato
nuova attenzione con il recente omicidio dell’amministratore
delegato di UnitedHealthcare Brian Thompson. “Saw XI può essere
realizzato o meno, ma è una storia molto attuale e spero che venga
realizzata proprio per questo”, dice Melton.
“Si rifà agli stessi temi di Saw
VI, dove sei un cittadino, ti senti arrabbiato e frustrato per
qualcosa, ti sembra di non poter fare nulla, e John Kramer lo
farà”. Per quanto riguarda Saw XI, lo
sceneggiatore ha poi aggiunto: “Il motivo per cui è stato
bloccato è che c’è una disputa tra i produttori e la Lionsgate. Non
riescono a mettersi d’accordo”. Al momento, dunque, non è
chiaro quale sia il destino del film, che aspetterebbe solo il via
libera per le riprese, essendo la sceneggiatura apparentemente
completa e, idealmente, solo da rimaneggiare. Bisognerà attendere
conferme ufficiali, per capire innanzitutto se è davvero stato
cancellato come si dice o la sua realizzazione è ancora nei
piani.
La terza stagione di
Invincible
si è conclusa con il botto, dopo un finale ricco di sangue che
ha lasciato i fan con la voglia di saperne di più su questo
universo narrativo. Come noto, lo show creato da Robert
Kirkman vede Steven Yeun nel ruolo principale dell’eroe
adolescente e vanta una schiera stellare di personaggi molto amati
dai fan, doppiati da attori convincenti le cui interpretazioni non
conoscono limiti e alimentano il fuoco di questo mondo
intergalattico. Quindi, è naturale per i fan dello show chiedersi
come sarebbe questa storia se adattata in live-action.
Un film con attori in carne ed ossa
è effettivamente stato annunciato nel 2017, ma ad oggi
non sono state fornite novità particolarmente incoraggianti a
riguardo. In una nuova chiacchierata con ComicBook, lo scrittore e
creatore dello show ha però assicurato ai fan che il film alla fine
uscirà e ha ammesso che il successo della serie animata ha reso sia
più difficile che più facile lavorare al film. “Purtroppo non
posso dire molto”, ha detto Kirkman a proposito del film.
“Dirò che la serie televisiva rende tutto molto più facile e
molto più difficile in vari aspetti dello sviluppo del film. Questo
è il punto in cui devo lasciarlo, purtroppo. È ancora presto per
dirlo”. Ha poi aggiunto: “Ma sarei scioccato se
un giorno non accadesse”.
Perché il film di
Invincible sta richiedendo così tanto tempo?
Dall’annuncio originale di sette
anni fa, abbiamo avuto tre stagioni di Invincible
e
la quarta è già in cantiere. Tuttavia, Kirkman ha rivelato in
precedenza che la ricerca della perfezione sta ritardando il film:
“È stato in sviluppo per molto tempo e probabilmente lo sarà
ancora per un po’”. In quell’occasione Kirkman aveva
aggiunto: “Solo perché, in relazione allo show, deve
fornire un’esperienza diversa. Deve essere ancora fedele a
Invincible in alcuni modi interessanti. Ma deve essere una cosa a
sé stante. Deve stare in piedi da solo. Per questo stiamo dedicando
molto tempo alla sua realizzazione. Ma credo che quando finalmente
accadrà, sarà davvero fantastico”.
I nuovi commenti di Kirkman sono
dunque in linea con quelli precedenti, poiché dopo aver regalato
stagioni incredibili dello show, i fan non si accontenterebbero di
niente di meno e non si farebbero certo problemi ad aspettarlo.
Poiché il film è ancora in fase di sviluppo iniziale, dovremo
probabilmente attendere ancora per l’annuncio di eventuali attori o
altri personaggi di spicco. Kirkman sembra però assolutamente
intenzionato a realizzare il film, anche se questo potrebbe voler
dire aspettare ancora per poterlo vedere davvero sul grande
schermo.
Nella prima stagione di
Daredevil:
Rinascita, un Matt Murdock sconvolto getta Bullseye in
strada prima di smascherarsi ed essere scoperto dal detective in
pensione della polizia di New York, Cherry. Dopo la morte di Foggy
Nelson, Cherry ha però mantenuto il segreto dell’Uomo senza Paura
ed è diventato un investigatore privato per Murdock e McDuffie.
Mentre prosegue la lavorazione della Stagione 2, Cherry –
interpretato da Clark Johnson – è stato avvistato
mentre girava una scena con la task force anti-vigilante del
sindaco Wilson Fisk.
Purtroppo, le cose sembrano non
mettersi bene per l’ex poliziotto. Come si può vedere nel post X qui
riportato, un Cherry spaventato viene sbattuto a terra dopo
aver ricevuto un colpo in testa da un manganello. Il poliziotto in
questione, che si ritiene essere l’agente Powell di Hamish
Allan-Headley, procede poi a colpirlo alla testa per
quattro volte. Anche se Cherry potrebbe essere solo gravemente
ferito, la scena sembra essere più indirizzata verso l’omicidio. Se
qualcuno deve morire per rendere l’AVTF una minaccia credibile,
allora tanto vale che sia il personaggio appena creato per
Daredevil: Rinascita.
Questo blocco di riprese della
seconda stagione dovrebbe concludersi a breve e la speranza è
quella di poter finalmente vedere Charlie Cox in costume nei panni del vigilante
(soprattutto
dopo gli accenni a un nuovo costume nella seconda stagione). I
Marvel Studios non possono fare molto per
evitare che spoiler come questo trapelino online prima della
conclusione della prima stagione. Il finale, però, si avvicina
rapidamente e Disney+ ha confermato oggi che
l’episodio 7 uscirà il 1° aprile, mentre l’episodio 8 seguirà l’8
aprile e il finale il 15 aprile.
Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per
la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex
boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York.
Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli
uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
La serie Daredevil:
Rinascita vede la partecipazione anche di
Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna
Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson,
Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e
Jon Bernthal. Dario Scardapane è
lo showrunner.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead,
Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; e i produttori
esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad
Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher
Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron
Moorhead.
Theo James si
è distinto come interprete dalle spiccate capacità di scegliere i
progetti per sé più giusti. Si è così mosso tra grandi blockbuster
e film indipendenti, passando anche con successo attraverso la
serialità. Volto ben riconoscibile della sua generazione, James è
tutt’oggi un attore capace di dar vita con ogni sua interpretazione
a personaggi ben approfonditi e curati, che rimangono pertanto
memorabili nella mente dello spettatore.
Dell’attore su Netflix si può ritrovare il film La fine, la
serie The Gentleman, ma anche la serie The
Witcher e il film d’animazione The
Witcher: Nightmare of the Wolf, dove dà voce a Vesemir. La
voce dell’attore si può ascoltare anche nelle serie Dark
Crystal – La resistenza e Castelvania, dove
interpreta rispettivamente Rek’yr e
Hector.
Theo James in The Monkey
2. Ha recitato in celebri
serie. James recita per la prima volta sul piccolo
schermo nel 2010, prendendo parte ad un paio di episodi
di A Passionate Woman. In seeguito recita in alcuni
episodi di serie quali Downton Abbey (2010), I
fantasmi di Bedlam (2011), Case Sensitive (2012),
Room at the Top (2012), Golden Boy (2013) e
Sanditon (2019). Nel 2022 recita in Un amore senza
tempo, e nello stesso anno interpreta Cameron Sullivan nella
seconda stagione di The White
Lotus. Nel 2024 è invece protagonista della serie
The Gentlemen.
3. È anche
doppiatore. Oltre a recitare davanti la macchina da presa,
James ha lavorato anche come doppiatore, in particolare per le
serie TV Castelvania (2018-2021) e Dark Crystal – La
resistenza (2019) e The
Witcher(2019), ma anche per il film animato The
Witcher: Nightmare of the Wolf (2021). Nel 2024 dà invece voce
a Bastion e alle Sentinelle nella serie animata X-Men
’97, disponibile su Disney+.
Theo James ha recitato nella saga di Divergent
4. Ha eseguito tutti i suoi
stunt. Theo James ha accettato di interpretare il
personaggio di Quattro nella
saga di Divergent a condizione che gli venisse
permesso di girare da sé anche le scene più complesse, senza
ricorrere a controfigure. Il coordinatore degli stunt dei film ha
poi confermato che ha svolto tutti i combattimenti previsti per il
suo personaggio senza ricorrere a controfigure. Attività per la
quale James si è ovviamente dovuto preparare fisicamente.
Shailene Woodley e Theo James in Divergent
5. All’inizio era titubante
all’idea di recitare in una saga young adult. Parlando di
Divergent, James ha ammesso a GQ che all’inizio ha avuto
delle riserve nel tuffarsi in una serie di film tratti da popolari
romanzi di genere young adult, ma ha poi ammesso:
“Probabilmente ho sbagliato a leggerli aspettandomi, tipo,
Sartre o qualcosa del genere, quando invece avrei dovuto prenderli
come Harry Potter e Il Signore degli Anelli”. Alla fine,
dunque, l’attore si è poi unito alla saga, che lo ha poi reso
celebre.
Theo James mostra il fisico in The White Lotus
6. Il suo nudo è diventato
virale. Nella seconda stagione di The White
Lotus James interrpeta Cameron Sullivan, il quale ad un
certo punto è protagonista di un nudo integrale. Sebbene tale
momento permetta di osservare l’intero fisico dell’attore, un
dettaglio ha naturalmente catturato l’attenzione, ma James ha in
seguito affermato di “aver indossato un pene prostetico
di dimensioni extralarge” per la scena. L’attore ha però
anche spiegato che “questa scena non è sul pene, ma
parla dei giochi di potere durante il sesso“.
Theo James ha recitato nella pubblicità per Range Rover
7. È il volto della campagna
pubblicitaria della nota marca d’auto. Nel 2024 James
compare sul piccolo schermo come protagonista dello spot
pubblicitario Range Rover Sport – Velocity Blue. Come si
legge sul sito di Range Rover: “La nuova collaborazione tra
Range Rover Sport e l’attore Theo James incarna perfettamente il
lusso dinamico per cui il marchio è noto. Come modello più atletico
della gamma Range Rover, la Range Rover Sport mostra le sue
capacità in una campagna che cattura scene emozionanti di James
alla guida su terreni impegnativi, tra cui la scalata di gradini di
pietra e la navigazione su un’enorme scacchiera”.
8. È sposato e ha due
figli. James è impegnato dal 2009 in una relazione
con l’attrice irlandese Ruth Kearney, conosciuta
principalmente per il ruolo di Jess Parker nella serie
Primeval e per il ruolo di London nella serie televisiva
Flaked. I due si sono conosciuti alla Bristol Old Vic
Theatre School, portando poi avanti la loro relazione ben oltre
l’accademia. Si sono poi sposati a Londra il 25 Agosto 2018 e hanno
in seguito avuto ha due figli, una figlia nata nel 2021 e un figlio
nato nel 2023, di cui non hanno divulgato i nomi.
Theo James non è su Instagram
9. Non possiede un profilo
sul social network. L’attore ha in più occasioni
dichiarato di non essere una grande fan dei social network, dove
troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica.
Proprio per perseguire il desiderio di non condividere troppo di
sé, ha deciso di non possedere alcun account ufficiale sul social
Instagram né su altri social. Si possono tuttavia ritrovare alcune
fan page grazie alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui
suoi progetti.
L’età e l’altezza di Theo James
10. Theo James è nato il 16
dicembre 1984 a Oxford, Regno Unito. L’attore è alto
complessivamente 1,83 metri.
Arrivano altre foto dal set
dell’adattamento dell’Odissea di Christopher Nolan,
intitolato The
Odyssey. Foto che hanno subito fatto il giro del web e
offrono un nuovo sguardo all’Odisseo di Matt Damon mentre si prepara a entrare in
quella che ha tutta l’aria di essere la grotta del ciclope noto
come Polifemo. Le riprese di queste scene si
stanno svolgendo nella Grotta di Nestore in Grecia
ed è stato riportato che per la sequenza è stato creato un pupazzo
animatronico meccanico di Polifemo di circa sei metri.
Purtroppo al momento non ci sono
immagini del mostro stesso, ma queste potrebbero essere prima o poi
diffuse, dato che si tratta di una presenza nel film che desta
particolare curiosità. Nella storia originale, Polifemo era figlio
di Poseidone, dio del mare, e della ninfa Thoösa. Odisseo e i suoi
uomini furono catturati dal ciclope quando furono gettati a riva
sulle coste della Sicilia. Polifemo divorò poi molti dei compagni
di Odisseo prima che il leggendario eroe riuscisse ad accecare il
gigante e a condurre i sopravvissuti alla libertà.
L’antico poema epico di Omero
racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso
viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi
di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il
racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope
Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano
con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.
Secondo recenti indiscrezioni, nel
film Tom Holland interpreterà il figlio di Odisseo,
Telemaco (come già ipotizzato), Zendaya sarà la dea della saggezza Atena,
Charlize Theron la maga Circe, Anne Hathaway la moglie di Odisseo, Penelope,
Benny Safdie il re di Micene Agamennone e Lupita Nyong’o sua moglie Clitennestra.
I dettagli sulla trama del film
The
Odyssey di Christopher Nolan sono ad ora stati tenuti
nascosti e non è confermato quanto il regista sarà fedele all’opera
di Omero. Considerando i suoi precedenti, c’è da aspettarsi che
apporti una svolta inaspettata alla storia che già presenta tutti i
marchi di fabbrica del suo cinema, in particolare la non linearità
della narrazione. Le riprese di Odyssey dovrebbero iniziare il mese
prossimo e sarà il secondo film di Nolan per la Universal, dopo
Oppenheimer.
È stato diffuso online un video di
43 secondi con alcune riprese BTS mai viste prima del film di
Batgirl,
che mostra Barbara Gordon impegnata in uno scontro piuttosto
brutale con diversi scagnozzi. Per quanto ne sappiamo, non si
tratta della star Leslie Grace nel costume di
Batgirl, ma della sua controfigura Emely
Cartagena. L’impressionante sequenza coreografata ha
attirato molta attenzione e, dopo la recente notizia che la
Ketchup Entertainment è in trattative avanzate per acquisire i
diritti di Coyote Vs. Acme dalla Warner Bros,
i fan chiedono ancora una volta che venga garantita anche l’uscita
di Batgirl. Intanto,
a questo link si può vedere il video BTS.
Cosa è successo al film Batgirl
La decisione di David Zaslav, capo
della Warner Bros. Discovery, di accantonare il film della HBO Max
quando era già in fase di post-produzione, è stata una delle
notizie più scioccanti del 2022 ed è stata accolta con una notevole
quantità di reazioni da ogni angolo dell’industria. Il progetto,
stando a quanto riportato, è stato scartato per evitare di pagare
le tasse, mentre all’epoca si diceva che la prima uscita da solista
di Barbara Gordon non era un granché. Il co-CEO dei DC Studios,
Peter Safran, avrebbe in seguito suggerito che
Batgirl sarebbe stato un pasticcio ancor più grave di quanto si sia
voluto far credere.
“Ho visto il film e ci sono
molte persone di incredibile talento davanti e dietro la macchina
da presa. Ma quel film non era distribuibile, e a volte succede.
Quel film non era distribuibile. Penso che [il presidente e
amministratore delegato della Warner Bros. Discovery David] Zaslav
e il team abbiano preso una decisione molto coraggiosa e audace nel
cancellarlo, perché avrebbe danneggiato la DC. Avrebbe danneggiato
le persone coinvolte”. Più recentemente, l’assistente del
reparto artistico Annie Mitchell ha affermato che
il film era molto più vicino al completamento di quanto si
pensasse.
“È assurdo che l’abbiano
eliminato. Era letteralmente, completamente, finito con i VFX e
tutto il resto”, ha detto in risposta a un commento su TikTok.
“Credo assolutamente che esista ancora, però. Spero davvero che
qualcuno lo faccia trapelare tra 10 anni”. Anche se una
versione del film potrebbe ancora esistere da qualche parte negli
archivi della WB, le possibilità che veda mai la luce sono
piuttosto scarse a questo punto. Nella sua ultima newsletter, Jeff
Sneider afferma di non aspettarsi che Batgirl venga realizzato:
“Chi sperava in un accordo di “salvataggio” simile per il film
di Batgirl, dovrà continuare a sognare, perché le mie fonti
purtroppo non si aspettano che quel film di supereroi veda mai la
luce”.
Dopo
la notizia dello slittamento nell’uscita in sala di poco più di un
mese, Warner Bros. ha ora diffuso un breve
teaser trailer di One Battle After Another, il
nuovo film di Paul Thomas
Anderson (Il
petroliere, Il filo
nascosto) con protagonista Leonardo DiCaprio. Si tratta della prima
collaborazione tra i due, cosa che rende il film uno degli
appuntamenti più attesi al cinema di quest’anno. Il teaser anticipa
l’arrivo, la prossima settimana, del primo trailer ufficiale, e per
ora si limita a mostrarci alcune immagini del film.
Vediamo infatti sparatorie, fughe
per la città e la presenza di zone rurali e desertiche. Più
importante, però, è la presenza di una neonata e la domanda,
rivolta al personaggio di DiCaprio, “Cosa pensi di farne della
bambina?”. Particolarmente presente è anche il personaggio
interpretato dall’esordiente Chase Infiniti, che
si presume avrà dunque un ruolo particolarmente importante
all’interno del film.
Quello che sappiamo di One Battle After
Another
Prima che venisse rivelato il
teaser, gli unici dettagli sulla trama del film erano che ha
un’“ambientazione contemporanea” e che si tratta di un
film corale, ma ancora prima che venisse rivelata la storia,
circolavano già voci che il film sarebbe stato il più costoso di
Anderson. Secondo i primi rapporti di Variety, One Battle
After Another sarebbe costato più di 100 milioni di
dollari, mentre la cifra più recentemente riportata indicava 140
milioni di dollari.
Il film ha iniziato le riprese
principali con il titolo provvisorio “BC Project” nel gennaio 2024
in California, dove si svolge la maggior parte dei film di
Anderson. One Battle After Another è stato girato
su pellicola da 35 mm con telecamere VistaVision. Oltre alla
produzione in California, sono state effettuate altre riprese in
loco a El Paso, in Texas.
Il film è inoltre la sesta
collaborazione tra Anderson e il compositore Johnny
Greenwood, nonché la quinta tra Anderson e il primo
assistente alla regia Adam Somner, morto nel
novembre 2024. L’uscita del film è prevista per il 26
settembre, distribuito dalla Warner Bros. Pictures. Nel
film, DiCaprio sarà affiancato da Sean Penn, Benicio Del Toro, Regina Hall, Chase
Infiniti, Alana Haim e Teyana Taylor.
L’ormai ultraottantenne
Robert De Niro ritorna sul grande schermo per
sorprendere il pubblico interpretando il personaggio che più gli si
addice: il boss criminale. Diretto dal noto regista Barry Levinson (premio
Oscar alla regia per Rain Man- L’uomo della pioggia),
The Alto knights – I due volti del crimine è
infatti il nuovo gangster movie ispirato alla vera storia dei due
storici capi mafiosi Frank Costello e Vito
Genovese. Il film, ideato già negli anni 70, è
entrato effettivamente in produzione solo nel 2022, subendo anche
diversi rallentamenti collegati agli scioperi SAG AFRA nel
2023.
Oltre al già citato De Niro, il
quale interpreta qui entrambi i boss mafiosi, sono presenti nel
cast figure già ampiamente note nel panorama cinematografico
internazionale. Debra Messing (Will &
Grace) interpreta Bobbie, la moglie di Frank Costello,
mentre Katherine Narducci (The
irishman, I soprano) qui è
nel ruolo di Anna, moglie di Vito. Ma tutte le attenzioni,
ovviamente, sono rivolte alla duplice interpretazione di De Niro,
che si sdoppia per dar volto alle molteplici facce del crimine.
La trama di The Alto
knights – I due volti del crimine: la fratellanza
mafiosa
Il film si apre in medias
res: Frank Costello sta aspettando
l’ascensore per salire nel suo attico, quando gli arriva un colpo
di pistola dritto alla testa. Il sicario, il gangster
Vincent Gigante, scapperà subito dopo, senza
accorgersi di non aver completato il suo lavoro: Frank è ancora
vivo. Da qui parte la narrazione vera e propria, affidata allo
stesso Frank di alcuni anni dopo, in forma di flashback.
Tutto nasce a Manhattan, dove, all’inizio del ventesimo secolo,
Frank Costello e Vito Genovese, figli entrambi di
operai immigrati italiani, sognano un futuro più florido per
loro e cercano di ottenerlo ad ogni costo. Abbandonata la
scuola, i due si dedicano a traffici illegali, tra cui nell’epoca
del proibizionismo, anche gli alcolici.
Per Frank sarebbe abbastanza aprire
un attività, un bar magari, ma Vito vuole di più. Dopo essere stato
condannato per duplice omicidio, Vito è costretto a lasciare
l’America, per poi farci ritorno solo alcuni decenni dopo, alla
fine della Seconda Guerra Mondiale. Nel frattempo, la gestione di
tutti gli affari ricade sulle spalle di Frank, il quale governa il
suo regno mafioso nella maniera più cauta e pacifica possibile. Ma
Frank doveva essere solo un reggente: al suo ritorno, Vito vuole
che gli venga restituito tutto il suo potere e il suo ruolo di
boss. Dopo diversi decenni, però, il mondo non è più lo stesso e il
comportamento di Vito può creare grandi rischi per tutti.
Robert De Niro nel film The Alto Knights – I due volti del
crimine
Frank Costello, il gangster
gentleman
Già noto al grande pubblico e
descritto dalla stampa dell’epoca come il primo ministro
della malavita, Costello è certamente un personaggio
molto peculiare. Si tratta di un gangster cauto e astuto, capace di
comprendere a pieno la società in cui vive e di rispettarne le
regole, in modo da poter trarre profitto da tutto. Frank non si
dedica solamente a traffici clandestini, ma cerca anche di creare
legami con politici, sindaci e poliziotti, in modo tale da poter
agire in maniera indisturbata, e soprattutto senza bagni di sangue.
Con Frank al potere, la pace e la prosperità regna in tutto il
territorio di New York.
Frank si presenta pubblicamente come
un uomo pulito, totalmente avulso dal mondo mafioso: vive in un
lussuoso attico con la moglie, con cui è sposato da più di
trent’anni, organizza e partecipa a eventi di beneficienza. Il suo
obiettivo principale è proprio mantenersi spettabile davanti al
vigile occhio sociale. Dopo il ritorno di Vito in America,
continuare a mantenersi dissociato dalla vita da gangster diventa
sempre più difficile per Frank, anche per i coinvolgimenti creati
dalla moglie di Vito, Anna. Ma con la sua furbizia, Costello trova
sempre una soluzione.
Vito Genovese, l’altra faccia di
Robert De Niro
Siete cresciuti insieme, giocavate insieme, rubavate
insieme.
Vito Genovese sembra invece essere
in The Alto knights – I due volti del crimine una
figura uguale e opposta a Frank: cresciuto come lui in una famiglia
di immigrati italiani, convertito alle attività clandestine. Ma
Vito ha sviluppato fin da ragazzo un’avidità, una fame di potere
maggiore rispetto al suo amico d’infanzia. Vito è disposto a tutto
pur di raggiungere i suoi obiettivi, e proprio per questo si
aspetta che gli altri facciano lo stesso. Frank giustifica il
comportamento quasi paranoico di Vito con le sue origini: il
gangster è nato in un piccolo comune della provincia di Napoli,
alle pendici del Vesuvio, e questo lo ha portato a stare sempre
all’erta.
E’ certamente interessante notare
come due personaggi così diametralmente diversi siano
contemporaneamente frutto della bravura dello stesso attore:
Robert De Niro riesce facilmente a dare una
connotazione diversa alle due performance interpretative dei due
protagonisti del film, mettendo a segno un altro convincente
ritratto di gangster dopo quelli recenti di
The Irishmane Killers
of the Flower Moon, entrambi sotto la guida del fidato
amico Martin Scorsese.
Robert De Niro in The Alto Knights – I due volti del
crimine
La verve comica di The Alto
knights – I due volti del crimine
Nonostante si tratti di un gangster
movie, anche in The Alto knights – I due volti del
crimine sono presenti degli elementi più ironici: molti di
questi sono collegabili allo stesso personaggio di Vincent Gigante.
Il ragazzo, alle prime armi nelle attività mafiose, è riuscito a
fallire nell’attentato a Frank, sparandogli un solo colpo poco
mirato alla testa, e non controllando che l’uomo fosse
effettivamente morto. Il dialogo con cui Vito gli rimprovera la sua
incompetenza, rimarcata anche verso la fine del film, è certamente
molto ironico. In definitiva, pur appartenendo a un filone
cinematografico molto sfruttato negli anni, The Alto
Knights – I due volti del crimine riesce a trovare una sua
individualità, affermandosi come un ottimo gangster movie.
Hulu ha rilasciato il trailer
definitivo della sesta e ultima stagione di The
Handmaid’s Tale, che anticipa ciò che June
Osborne (Elisabeth
Moss) deve ancora affrontare prima che le luci si
spengano su questo dramma distopico. La stagione debutterà l’8
aprile con i primi tre episodi. La serie ha ormai adeguatamente
preparato gli spettatori a una rivoluzione e in questa stagione
essa non è più una promessa, ma una realtà.
Nel trailer, June è in giro con Luke
(O-T Fagbenle) in direzione di Gilead, il che
porta a molte domande. Come e dove si sono riuniti dopo che June e
sua figlia sono partite su un treno dal Canada mentre la polizia
arrestava Luke? June è visibilmente combattuta tra i due amori
della sua vita: Luke e Nick (Max Minghella), il
quale continua a rischiare tutto per salvarla, a prescindere dalle
conseguenze.
Poi c’è la grande rivelazione:
Serena (Yvonne
Strahovski) non solo ha ritrovato la strada per
Gilead, ma sta anche percorrendo la navata di una chiesa indossando
un abito azzurro, mentre le ancelle la circondano. Chi è il suo
sposo? Più avanti nel trailer, si scopre che è il nuovo personaggio
di Josh Charles quando porta la sua nuova sposa
oltre la soglia della loro nuova casa. Ad ogni modo, una volta
scoppiata la guerra, le ancelle si dimostreranno armate e disposte
a uccidere chiunque ostacoli la loro libertà.
Quello che sappiamo su The
Handmaid’s Tale – Stagione 6
Hulu ha fissato la data della
première della sesta e ultima stagione di The
Handmaid’s Tale per l’8 aprile, con i primi tre
episodi. I successivi seguiranno ogni martedì fino al finale del 27
maggio.
Nella stagione finale, lo spirito
inflessibile e la determinazione di June (Elisabeth
Moss) la riportano nella lotta per distruggere Gilead.
Luke e Moira si uniscono alla resistenza. Serena cerca di riformare
Gilead, mentre il Comandante Lawrence e la zia Lydia fanno i conti
con ciò che hanno provocato e Nick affronta una difficile prova di
carattere. Questo capitolo finale del viaggio di June sottolinea
l’importanza della speranza, del coraggio, della solidarietà e
della resilienza nella ricerca della giustizia e della libertà.
La sesta stagione è interpretata da
Elisabeth Moss, Yvonne Strahovski, Bradley Whitford,
Max Minghella, Ann Dowd, O.T. Fagbenle, Samira Wiley, Madeline
Brewer, Amanda Brugel, Sam Jaeger, Ever Carradine e
Josh Charles.
La serie è prodotta da MGM
Television. La sesta stagione è prodotta da Bruce Miller,
Warren Littlefield, Eric Tuchman, Yahlin Chang, Elisabeth Moss,
Sheila Hockin, John Weber, Frank Siracusa, Steve Stark, Kim Todd,
Daniel Wilson e Fran Sears. La serie è
distribuita a livello internazionale da Amazon MGM Studios
Distribution.
Come riportato da Variety, la Warner
Bros. ha effettuato alcune importanti modifiche al suo
calendario di uscite cinematografiche, a partire da una nuova data
per l’attesissimo film di Paul Thomas Anderson con
Leonardo DiCaprio. Ora intitolato
ufficialmente One Battle After Another, il
progetto di Anderson è avvolto nel mistero ma si dice che sia un
thriller poliziesco americano. Precedentemente datato per l’8
agosto, il film uscirà ora negli Stati Uniti il 26
settembre, potenzialmente sfruttando un passaggio al
Festival di Venezia.
Secondo alcuni addetti ai lavori,
questa piccola spinta arriva nel momento in cui lo studio
contribuisce a dotare le sale cinematografiche statunitensi di
sistemi di proiezione VistaVision per adattarsi alla visione del
regista. Lo spostamento da agosto a fine settembre, inoltre,
allontana il film dalla stagione degli incassi estivi e lo colloca
più vicino al corridoio dei premi, habitat naturale di Anderson.
Nel film, DiCaprio sarà affiancato da Sean Penn, Benicio Del Toro, Regina Hall
e Teyana Taylor.
Altro film della
Warners, The
Bride di Maggie Gyllenhaal subirà un notevole
slittamento da settembre al 6 marzo 2026. Christian Bale e Jessie
Buckley sono i protagonisti di una rivisitazione in chiave
steampunk del mostro di Frankenstein e della sua consorte, un film
che ora riceverà un lancio nelle sale lontano dal film di
Guillermo del Toro su Frankenstein con Jacob Elordi (in uscita su Netflix a novembre). Gli addetti ai lavori notano che
negli ultimi anni il mese di marzo è stato favorevole ai tentpoles
dello studio, tra cui il franchise di Dune e i film di mostri della Legendary.
Andando avanti, il nuovo film del
regista Zach Cregger, autore del film horror di
successo Barbarian, era stato precedentemente fissato per il
gennaio 2026. Ufficialmente intitolato Weapons,
l’epopea horror a più piani interpretata da Josh Brolin e Julia Garner
arriverà invece molto prima, con la nuova data dell’8
agosto (la data originale di One Battle After
Another). L’anticipo suggerisce un voto di fiducia nei
confronti dell’ultimo film di Cregger, che sarà proiettato per i
proprietari di sale cinematografiche a fine mese al CinemaCon di
Las Vegas.
Un altro progetto misterioso,
Flowervale Street, con Anne Hathaway, Ewan McGregor e Maisy Stella,
è stato spostato da marzo 2026 al 14 agosto 2026.
Non si sa molto del film diretto da David Robert
Mitchell (It Follows) e prodotto da J.J.
Abrams, se non che è ambientato negli anni ’80 e segue una
famiglia che nota strani avvenimenti nel suo pittoresco quartiere.
Infine, la Warner Bros. Animation farà uscire The Cat
in the Hat due settimane prima del previsto, il 27
febbraio del prossimo anno. Con le voci di Bill
Hader e Quinta Brunson, l’adattamento di
Seuss si distanzia dal film Pixar Hoppers, che
uscirà una settimana dopo.
Biancaneve
è il classico dei classici. Primo film d’animazione a colori
Disney, nonché uno dei suoi maggiori successi al botteghino, è
riuscito a entrare nell’immaginario collettivo come una delle fiabe
più amate, con una delle principesse più memorabili. Nell’era dei
live-action, prodotti ormai con continuità, era quindi impensabile
escludere proprio il primo lungometraggio che segnò un’epoca
straordinaria per la Casa di Topolino e per generazioni di bambini.
E così, dopo un iniziale stop dovuto alla pandemia, le riprese
hanno preso il via nel 2022 sotto la direzione diMarc Webb.
Come accaduto per La Sirenetta, anche questo live-action non
è stato esente da critiche e polemiche, legate alla scelta della
protagonista. Non è cambiato nulla rispetto alle accuse rivolte
alla produzione per aver selezionato un’attrice che non
rispecchiasse nella carnagione la piccola sirenetta, polemica poi
messa a tacere dalla performance di
Halle Bailey, che ha dimostrato come il valore di una storia
emerga ben oltre il colore della pelle. Lo stesso destino è toccato
a Rachel Zegler, criticata per una carnagione
ritenuta troppo scura per interpretare Biancaneve, rinomata per la
pelle bianca come la neve e le labbra rosse. Eppure, nel film, che
si apre sfogliando il classico libro delle favole, viene subito
spiegato l’origine del suo nome: è nata durante una bufera di neve
e, nonostante il gelo, questa neve, lei, è riuscita “a dominarla”,
come sottolinea la narrazione più volte.
La pellicola, in uscita
nelle sale il 20 marzo, è scritta da Erin
Cressida Wilson, con canzoni originali curate da Pasek &
Paul.
La trama di
Biancaneve
In un regno lontano, circondato da
amore e serenità, la regina dà alla luce una bambina, in una
giornata di neve. E poiché la piccola dimostra una straordinaria
forza, non lasciandosi indebolire dal gelo, le viene dato il nome
di Biancaneve. Cresce felice, ballando e infornando torte per i
sudditi, con la promessa ai genitori di rimanere sempre impavida,
buona, e giusta.
Ma la sua vita è destinata a
cambiare: alla morte della madre, una donna bellissima arriva a
palazzo, ammaliando il re. Ben presto la sua natura si rivela, e,
quando convince il sovrano a partire per una missione volta a
salvare alcune terre, la Regina Grimilde prende il potere, gettando
il regno nell’oscurità e nel terrore. Biancaneve viene relegata
nell’ala più alta del castello, come serva, ignara che Grimilde,
invidiosa di lei, stia progettando di ucciderla. Seguendo la storia
del film d’animazione, Biancaneve, una volta fuggita, si ritrova
nella casa dei sette nani, ma questa volta sceglie di combattere,
affiancata da Jonathan, un ribelle ladro che, anziché essere un
principe, lotta in nome del re ormai scomparso.
Scenografie sontuose, fotografia
magica. I sette nani? Una sorpresa
I trailer diffusi nel 2024 avevano
già dato un’idea di ciò che sarebbe stato il film, e la visione
completa conferma molte delle impressioni iniziali. La
ricostruzione degli interni del castello, del regno e persino della
dimora dei sette nani riesce a restituire quella magia tipica delle
fiabe Disney, merito senza dubbio di una scenografia
sontuosa e di una fotografia elegante dai toni
caldi, che avvolge lo spettatore trasportandolo in un
mondo di sogni, speranze e meraviglia. Il grande impegno produttivo
è evidente anche nei costumi, realizzati con cura per evitare il
famigerato effetto cosplay, ma purtroppo, il celebre abito blu e
giallo di Biancaneve, indossato da Rachel Zegler, risulta il meno
incisivo tra tutti.
Per quanto riguarda invece i
sette nani, al centro di numerose discussioni,
dobbiamo ricrederci: sebbene la CGI non sia
impeccabile e il loro design non brilli per bellezza – al
punto che alcuni potrebbero persino risultare inquietanti –
la loro caratterizzazione è riuscita. Sono loro il
vero cuore emotivo del film, con un’energia che li
rende autentici e, a conti fatti, anche i più divertenti.
Simpatici, buffi, genuini: i sette nani si rivelano la sorpresa di
un film che, invece, non trova il suo punto di forza nei
protagonisti principali.
Il punto debole di
Biancaneve
E qui arriviamo al problema
principale: attori e sceneggiatura, due pilastri fondamentali per
il successo di un film. Se nelle prime scene la narrazione sembra
funzionare, tutto inizia a vacillare dopo la canzone Waiting On
a Wish, che, va detto, non ha la stessa potenza sonora in
doppiaggio. Dal momento in cui Biancaneve fugge nel bosco, la
pellicola prende una piega differente. Diversi passaggi
narrativi risultano poco chiari, con dinamiche affrettate
e scene che si interrompono bruscamente, creando un ritmo spezzato
che finisce per distanziare il pubblico dalla storia.
A rafforzare questo distacco è la
performance di Rachel Zegler, che in molte sequenze carica troppo
le espressioni facciali, rendendo evidente la finzione. Anche
Gal Gadot, pur mostrando impegno, fatica a
trasmettere appieno la crudeltà e l’invidia di Grimilde. Questo
perché, pur avendo assorbito il fascino del personaggio con sguardi
intensi e sorrisi malvagi, si scontra con uno script che non
valorizza a dovere la villain. Grimilde avrebbe potuto avere
maggiore profondità, ma la sceneggiatura la priva di sfumature,
rendendo il climax finale debole e respingente nello scontro con la
sua rivale in bellezza.
Se alcuni aspetti lasciano l’amaro
in bocca, Biancaneveriesce comunque a regalare
momenti di nostalgia grazie ai numerosi
riferimenti al classico del 1937, che conquisteranno gli
amanti della pellicola originale e i fan Disney. La riproduzione di
scene iconiche – come la trasformazione di Grimilde, la fuga nel
bosco e i sette nani al lavoro in miniera – è un omaggio
commovente. Sono questi i momenti che creano il legame più
forte con il passato, suscitando quel senso di familiarità
per chi, da bambino, ha visto e rivisto Biancaneve e i sette nani
in VHS accoccolato sul divano, premendo il tasto rewind ogni volta
che finiva. Un tuffo, perciò, nei ricordi d’infanzia. Una scelta
forse prevedibile, ma anche profondamente sentita, che per le
vecchie generazioni diventa un motivo in più per rimanere a
guardare.
Il cast di Interstellar
(qui
la nostra recensione) riunisce vincitori di Oscar, giovani
attori affermatisi in seguito e alcune vere e proprie leggende
della recitazione, tutti riuniti per dar vita alla più epica delle
avventure fantascientifiche di Christopher Nolan. Ambientato in un futuro in
cui le risorse naturali della Terra sono state prosciugate al punto
da renderla inabitabile, Interstellar racconta dunque della
missione spaziale alla ricerca di un nuovo pianeta su cui far
vivere la razza umana. Ha così inizio un viaggio attraverso lo
spazio e il tempo, nel quale si sfidano le leggi della fisica dando
vita a scenari estremamente complessi.
Il film di Christopher Nolan è infatti pieno di idee
fantascientifiche audaci e di immagini meravigliose, come ci si può
aspettare dall’acclamato regista. Tuttavia, al centro del film c’è
una storia molto umana sull’amore e sul futuro dell’umanità. Per
dare vita a questi personaggi stratificati e ricchi di spunti di
riflessione, Nolan ha dunque messo insieme uno dei suoi ensemble
più ricchi di star, che comprende alcuni dei suoi collaboratori
passati e altri con cui lavorerà di nuovo in futuro. Scopriamoli in
questa guida al cast e ai personaggi diInterstellar!
Il cast e i personaggi di Interstellar
Matthew McConaughey nel ruolo di
Joseph Cooper
Protagonista di
Interstellar, Joseph Cooper è un
pilota della NASA rimasto vedovo e diventato agricoltore quando il
governo degli Stati Uniti ha chiuso l’agenzia. Mentre si occupa dei
suoi figli nella nuova e desolante realtà della Terra, viene
invitato a partecipare a una missione spaziale per trovare un nuovo
pianeta con la speranza di salvare il futuro dell’umanità. Pur
sapendo di dover necessariamente affrontare la missione, è
distrutto dal fatto di dover abbandonare i suoi figli,
potenzialmente per decenni.
Anne Hathaway nel ruolo della
dottoressa Amelia Brand
La dottoressa Amelia
Brand è una devota scienziata e astronauta della NASA che
si unisce alla missione intergalattica di Cooper per trovare una
nuova casa all’umanità. È la figlia del fondatore della missione,
il professor John Brand, e si scopre che in
precedenza aveva avuto una relazione con uno degli astronauti della
prima missione nello spazio. Pur essendo una scienziata
intelligente e logica, cerca anche di far abbracciare a Cooper
qualcosa di più intuitivo dei fatti.
Anne Hathaway ha trovato il suo primo ruolo a
Hollywood nella commedia adolescenziale Pretty Princess. A
questo sono seguite commedie come Il diavolo veste Prada e drammi acclamati dalla
critica, come I segreti di Brokeback
Mountain. Hathaway ha poi vinto un Oscar per il ruolo di
Fantine nell’adattamento cinematografico di Les Misérables e in precedenza aveva ricevuto una
nomination all’Oscar per la sua interpretazione in Rachel sta
per sposarsi. Ha lavorato con Christopher Nolan in Il cavaliere oscuro – Il
ritorno, nel ruolo di Catwoman e si riunirà con lui nel
prossimo The
Odyssey.
Mackenzie Foy nel ruolo della
giovane Murphy “Murph” Cooper
Interstellar
presenta Murph, la figlia di Cooper, in tre
momenti diversi della sua vita. All’inizio del film, Murph è una
bambina precoce che condivide la passione del padre per la scoperta
e la curiosità generale per il mondo. Il legame tra i due è più
forte di quello che Cooper ha con Tom, ma si spezza quando Cooper
parte per la missione spaziale e Murph è sconvolta dalla sua
partenza.
La versione di Murph a cui il film
dedica più tempo è quella adulta, interpretata da Jessica Chastain. Nonostante il fatto che nel
corso degli anni sia cresciuta sempre di più l’amarezza per il
tradimento e l’abbandono percepito dal padre, continua a seguire le
orme di Cooper unendosi alle operazioni della NASA sulla Terra.
Viene poi affiancata dal professor Brand, mentre mette insieme i
pezzi che salveranno l’umanità.
Quando Cooper viene finalmente
riportato indietro dalla sua missione, riesce a ricongiungersi con
sua figlia, solo per scoprire che Murph è ormai una donna anziana
prossima alla fine della sua vita. Tuttavia, nonostante il
risentimento del padre per averla abbandonata quando era più
giovane, padre e figlia riescono a ricongiungersi con amore e
comprensione dopo che Murph ha scoperto il modo in cui Cooper si è
messo in contatto con lei dal cosmo.
Ellen Burstyn è una
leggenda della recitazione e uno dei pochi interpreti che ha
ottenuto la “Tripla Corona della recitazione”, con un Oscar, un
Tony Award e due Primetime Emmy Award. È nota soprattutto per il
suo acclamato lavoro ne L’esorcista e Requiem for a dream, ma ha
recitato in molti film classici, tra cui Alice non vive più
qui e The Last Picture Show. Il suo ruolo nel film è
breve ma decisivo ed estremamente commovente.
Michael Caine, Anne Hathaway e Matthew McConaughey in
Interstellar
Michael Caine nel ruolo del
professor John Brand
Il Professor John
Brand è il genio della NASA e un ex mentore di Cooper che
ha ideato la missione Endurance in Interstellar.
Quando Cooper si dirige nel cosmo, il Professor Brand diventa anche
mentore di Murph, portandola a far parte della missione condotta
sul suolo terrestre. Tuttavia, il Professor Brand nasconde un
segreto sulla missione che non ha rivelato nemmeno a Cooper prima
di partire.
Michael Caine è uno dei collaboratori più
frequenti di Christopher Nolan, avendo interpretato Alfred
Pennyworth in tutti e tre i film di Batman,
oltre ad essere apparso in The Prestige, Inception, Dunkirk e
Tenet. La leggendaria carriera di Caine comprende
anche due premi Oscar per Hannah e le sue sorelle e
Le regole della casa del sidro, oltre ad altre quattro
nomination. Ha recitato in film leggendari come Alfie,
Carter,The Italian Job, Quell’ultimo
ponte, Vestito per uccidere, Fuga per la vittoria e
Trappola mortale.
John Lithgow nei panni di
Donald
Sebbene la moglie di Cooper sia
morta prima degli eventi del film, il suocero,
Donald, rimane una parte importante della loro
vita, vivendo nella fattoria con Cooper e i bambini. Spesso si
lamenta dello stato del mondo, ma è una costante fonte di forza per
la famiglia. Quando Cooper parte per la missione spaziale, Donald
si prende cura con ancor più vigore di Murph e Tom.
John Lithgow è un
attore acclamato di teatro, televisione e cinema. È probabilmente
noto per aver interpretato Dick Solomon nella sitcom
fantascientifica 3rd Rock from the Sun, per la quale ha
vinto tre Emmy Award. Lithgow ha poi ricevuto altri Emmy per aver
interpretato il serial killer Arthur Mitchell in Dexter e Winston Churchill in The
Crown. Ha ottenuto una nomination all’Oscar per le sue
interpretazioni in Voglia di tenerezza e Il mondo secondo
Garp. È apparso anche in Footloose, Cliffhanger, Killers of the Flower Moon e Conclave. Prossimamente interpreterà Albus Silente
nella serie reboot di
Harry Potter.
Matt Damon in Interstellar
Matt Damon è il dottor Mann
Il dottor Mann era
il capo dell’equipaggio originale dell’Endurance, che andò nello
spazio alla ricerca di un nuovo pianeta su cui l’umanità potesse
sopravvivere. Sebbene si parli di lui per tutto il film, è solo nel
terzo atto che appare finalmente. Dopo aver vissuto da solo sul
pianeta per anni, Mann viene risvegliato dal suo criosonno da
Cooper e dagli altri, ma non riesce ad essere all’altezza della
reputazione eroica che ha sempre avuto.
Pur avendo un ruolo di supporto,
Matt Damon è stato probabilmente la star più
importante di Interstellar. Damon ha fatto il suo
ingresso a Hollywood con il ruolo di protagonista in
Will Hunting – Genio ribelle, per il quale ha anche vinto
un Oscar per la migliore sceneggiatura insieme a Ben Affleck. Si è poi imposto come uno degli
attori più importanti di Hollywood recitando in Salvate il soldato Ryan, Il talento di
Ripley, la trilogia di Ocean’s e i film di Jason Bourne. Damon è poi stato nominato agli Oscar
anche per Invictus e The
Martian. Ha collaborato nuovamente con Christopher Nolan in Oppenheimer e si riunirà con il regista in The
Odyssey.
Timothée Chalamet e Casey Affleck nel ruolo del giovane e
adulto Tom Cooper
Il figlio di Cooper, Tom, è
interpretato da Timothée Chalamet da bambino (in uno dei suoi
primi ruoli di rilievo, seppur breve) e da Casey Affleck da adulto, il quale compare però
ancor più brevemente all’interno del film. Chalamet è noto per
recitato in film acclamati come Dune,
Lady Bird, Wonka e
Chiamami col tuo nome, mentre più di recente ha
interpretato Bob Dylan in A
Complete Unknown.
Affleck, invece, ha debuttato nel
1995 con il film Da morire, per poi recitare in
Will Hunting – Genio ribelle e trilogia di Ocean’s. Ottiene ulteriore popolarità grazie ai film
Gerry,L’assassinio di Jesse James per mano del
codardo Robert Ford, Gone Baby Gone, Senza santi
in paradiso e Il fuoco della vendetta. Ha vinto
un Oscar per la sua interpretazione in Manchester by the
Sea, per poi recitare anche in Storia di un
fantasma, Old Man & the
Gun e Light of My
Life.
The Equalizer – Il
vendicatore è il thriller d’azione del 2014 che ha
visto Denzel Washington interpretare Robert
McCall, un marine letalmente pericoloso diventato
ufficiale della DIA. Nel teso film, diretto da Antoine Fuqua, il
personaggio di Washington torna in azione con riluttanza per
salvare un adolescente dalla mafia russa. Dato il successo di
questo lungometraggio, è poi stato realizzato un sequel,
The Equalizer 2 – Senza perdono, in cui Robert e
il suo ex collega Dave York indagano sull’omicidio
di un’altra collega, Susan Plummer, uccisa da
assalitori non visti durante quella che sembrava una rapina a
Bruxelles.
Nell’indagare su questo omicidio,
non ci vuole poi molto perché l’antieroe incallito di Washington
scopra la scioccante verità che ha porta al finale. Nel frattempo,
un artista adolescente problematico di nome Miles
si è offerto di dipingere un murales nell’appartamento di Robert.
Queste due trame convergono nelle scene finali di The
Equalizer 2– Senza perdono, quando Miles
viene rapito dall’assassino di Susan e Robert deve tornare nella
sua città natale per affrontare gli assassini. Nel frattempo, il
finale fornisce anche nuove informazioni sulla visione del mondo di
Robert, sulle sue lotte e sul percorso che lo ha portato a una vita
di protezione degli innocenti.
La spiegazione del finale di
The Equalizer 2 – Senza perdono, chi ha ucciso
Susan Plummer?
È scioccante apprendere che èstato
l’apparentemente dolce e onesto Dave York interpretato da Pedro Pascal a uccidere Susan in The
Equalizer 2 – Senza perdono. La donna era stata incaricata
di risolvere un caso a Bruxelles dove un agente della CIA ha ucciso
la moglie per poi spararsi. Tuttavia, è stata eliminata prima di
poter stabilire cosa effettivamente fosse successo. A farla fuori è
stato proprio Dave, responsabile di quel crimine. Insieme agli
altri ex colleghi di Robert, Kovak,
Ari e Resnik, si è infatti dato
al crimine dopo essere stati abbandonati dalla DIA nonostante anni
di fedele servizio. Sapendo che Susan sarebbe arrivata ad
incastrarli, hanno dunque deciso di eliminarla.
Alla luce di ciò, anche se Dave ha
trascorso la maggior parte del film cercando di trovare l’assassino
di Susan insieme a Robert, si è alla fine rivelato proprio lui il
colpevole dell’omicidio. Robert se ne rende conto quando vede il
numero di Dave nell’elenco delle chiamate di un assassino che ha
tentato, senza riuscirci, di uccidere Robert. A questo punto il
sequel diventa veramente brutale: Dave e i suoi soci rapiscono
Miles e seguono Robert fino alla sua città natale in riva al mare.
Lì, usando la torre di guardia locale come base, Robert li fa però
fuori usando una forte tempesta come copertura, per poi affrontare
Dave in un combattimento uno contro uno.
Perché c’è un uragano nel finale di The Equalizer 2 –
Senza perdono?
L’uragano nel finale di The
Equalizer 2 – Senza perdono è un classico caso di fallacia
patetica, in cui la natura diventa l’incarnazione delle emozioni dei personaggi.
L’omicidio di Susan da parte di Dave ha sconvolto i ricordi di
Robert sul periodo trascorso insieme alla DIA e lo ha costretto a
confrontarsi con gli orrori del suo passato. Così, la sua città
natale è stata letteralmente fatta a pezzi mentre, interiormente,
Robert sentiva che anche la sua meritata pace era stata interrotta
e fatta a pezzi. L’immagine dell’uragano esteriorizza quindi
l’agitazione interna di Robert, che si rende conto che non si può
mai tornare veramente a casa dopo aver vissuto gli orrori della
guerra. Robert deve invece accettare brutalmente di aver fatto
parte della squadra di Dave e di dover uccidere i suoi ex
amici.
Il significato della morte di Dave,
Kovak, Ari e Resnik
Robert attirato quindi Kovak, Ari e
Resnik nella sua città natale e li uccide con un fucile subacqueo,
dei coltelli e un’esplosione di polvere. In termini pratici, Robert
ha ucciso questi scagnozzi uno alla volta per rendere più facile la
resa dei conti finale. A livello metaforico, Robert aveva bisogno
di tornare nella sua casa d’infanzia e di infliggere questi destini
violenti ai suoi colleghi per uccidere le parti di sé che volevano
trasformare la sua rabbia in una vendetta omicida. Robert, come i
suoi colleghi, si sentiva ingannato e tradito da un governo
noncurante dopo anni di fedele servizio. Per questo motivo, aveva
bisogno di ucciderli per assicurarsi di non diventare come
loro.
Infine, Robert ha lentamente
pugnalato a morte Dave con il suo stesso coltello, utilizzando le
tecniche che entrambi hanno imparato alla DIA. Dave si è appoggiato
alla sua rabbia, amarezza e risentimento per diventare un
assassino, mentre Robert ha rivolto la lama su Dave (e, per
estensione, sul suo stesso risentimento). The Equalizer 2 –
Senza perdono è stato il primo sequel nella carriera di
Denzel Washington e questo pesante finale spiega perché. Quando
Robert ha ucciso Dave, ha scelto la strada del perdono piuttosto
che quella della vendetta violenta. Questo gli ha conferito un
senso di responsabilità che mancava nel finale dell’originale
The Equalizer – Il
vendicatore.
Per quanto riguarda la linea
narrativa dedicata a Miles, nel finale di The Equalizer 2 –
Senza perdono, il ragazzo dipinge un’idilliaca scena
rurale sul lato dell’edificio in cui vive Robert. Il murale
raffigura una comunità che si prende cura dei propri raccolti,
riflesso dell’orto comune del condominio e testimonianza del potere
della riabilitazione comunitaria. Dopo tanti spargimenti di sangue
e morti, Robert non avrebbe potuto trovare uno scopo nella sua vita
se non fosse stato per il potere riparatore della comunità.
Offrendosi come mentore di Miles, Robert ha incarnato l’approccio
olistico alla vita, incentrato sulla comunità, descritto nella
visione utopica di Miles. Tuttavia, l’incapacità di Robert di
offrire la stessa guida ai suoi colleghi lo perseguita dopo la loro
morte per mano sua.
Il vero significato del finale di
The Equalizer 2 – Senza perdono
Anche se il finale di The
Equalizer 2 – Senza perdono non è del tutto tragico, c’è
un forte senso di tristezza. Robert riunisce un sopravvissuto
all’Olocausto con il fratello perduto da tempo grazie alle sue
capacità, ma non riesce a costringere Dave a vedere un percorso per
la sua vita che non sia definito dalla violenza e dalla punizione.
Come dice il Nuovo Testamento, “È più facile che un cammello
passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di
Dio”, e Robert se n’è reso conto quando si è dimostrato più
facile cavare gli occhi a Dave che fargli capire l’errore dei suoi
modi.
Robert avrebbe potuto facilmente
diventare un altro mercenario scontento come Dave, Kovak, Ari e
Resnik, e nel finale di The Equalizer 2 – Senza
perdono è stato costretto a fare i conti con questo fatto.
Incoraggiando Miles a perseguire l’arte invece di una vita
criminale, Robert ha trasmesso la sua saggezza alla generazione
successiva. Tuttavia, non è riuscito a salvare gli uomini con cui
ha combattuto e, alla fine, è stato lui a doverli uccidere.
Nonostante i suoi tentativi di aiutare i bisognosi, Robert McCall è
dunque ancora turbato dai suoi limiti nel finale di questo film,
poiché si rende conto che avrebbe potuto essere tentato dal crimine
proprio come i suoi fratelli in armi. Forse è anche per questo che
in The Equalizer 3 – Senza tregua, cerca pace lontano da
quei luoghi.
Due nuovi nomi si aggiungono al cast
di Vought Rising, il prequel della
serie The
Boys. Si tratta dell’attrice Elizabeth
Posey, vista nel quarto episodio della prima stagione di
Euphoria
nel ruolo di Becky e nel ruolo di Tricia nella serie
Heels; e di Will Hochman, conosciuto
invece per il ruolo di Joe Hill nella serie Blue
Bloods. Di entrambi non sono stati forniti dettagli sui
personaggi che interpreteranno, che rimangono dunque per ora un
segreto. Si attendono dunque maggiori informazioni su questo e
altri elementi di questa attesa serie, le cui
riprese sono previste ad agosto di quest’anno.
Di cosa parlerà Vought
Rising?
Vought Rising sarà
una serie prequel ambientata nella New York degli anni ’50,
incentrata sulle origini della corporazione onnicomprensiva della
serie principale, con Jensen Ackles e Aya Cash che
riprenderanno i rispettivi ruoli di Soldier Boy e
Stormfront. I fan hanno visto alcuni retroscena
della Vought International nelle
passate stagioni di The Boys, soprattutto nel
contesto dell’ascesa di Soldier Boy, Stormfront e Stan Edgar
(Giancarlo
Esposito).
Soldier Boy ha recentemente fatto un
delizioso cameo nei momenti finali della quarta stagione di
The Boys,
quando Patriota lo ritrova in un laboratorio. In precedenza, la sua
storia è stata elaborata nella terza stagione, dove lo abbiamo
visto guidare la squadra di supereroi Payback durante la Seconda
Guerra Mondiale e tormentare la sua stessa squadra. Ha anche
lavorato con il Macellaio di
Karl Urban e con Hughie di Jack
Quaid durante il suo incarico in The
Boys, aiutando la coppia a distruggere suo figlio,
Homelander (Antony Starr).
Ackles ha anche confermato che
Solider Boy tornerà come series regular per la quinta e ultima
stagione di The
Boys, dopo aver fatto una breve apparizione nella
scena post-credits del finale della quarta stagione. “Fin
dall’inizio ho voluto chiudere la serie con la quinta
stagione”, ha dichiarato lo showrunner Eric
Kripke. “Puoi avere il tuo momento di calma prima
della tempesta, che è un po’ quello che la quarta stagione è per
me. Dico calma… sapete cosa intendo. È incentrata sui personaggi e
poi si dà il via al climax”.
La celebre DC Comics non ha negli
anni pubblicato soltanto le storie dei supereroi
Batman,
Superman o Wonder Woman, bensì
anche titoli che nulla hanno a che fare con tale genere di
racconti. Di questo filone, uno dei loro progetti più noti e
apprezzati è Red, scritto da
Warren Ellis e disegnato da Cully
Hamner. La popolarità di questo lo ha infine portato a
diventare un film per il cinema nel 2010, diretto da Robert Schwentke, in
seguito divenuto celebre come regista di alcuni film della
saga di Divergent. Red ha così
debuttato sul grande schermo, proponendo una storia di spionaggio
con protagonisti una serie di inaspettati agenti.
I principali personaggi sono infatti
un gruppo di anziani, ex agenti e spie ormai in pensione. Ad
interpretarli, ci sono un gruppo di grandi attori, tra divi del
cinema d’azione e premi Oscar, formando così un cast che è senza
ombra di dubbio il primo elemento di grande fascino di
Red. Alla sua buona riuscita contribuisce però
anche un’intricata vicenda di spionaggio, tradimenti e crimini del
passato, che conduce ad un finale tanto dinamico quanto
sorprendente. In questo articolo, approfondiamo proprio la
conclusione del film, esplorando i suoi vari colpi di scena e
sciogliendo le domande rimaste in sospeso.
Protagonista del film è
Frank Moses, ex agente della CIA ormai in pensione
e desideroso di trascorrere il resto della sua vita in modo
tranquillo, nella solitudine della sua abitazione, intrattenendo
rapporti solo con SarahRoss,
impiegata presso l’ufficio pensioni, e da Frank contattata
pretestuosamente ogni giorno. Inaspettatamente, il suo passato da
agente segreto si ripresenta però in modo quanto mai brusco. Frank
riceve infatti la visita di un commando di assassini, dotati di
equipaggiamento avanzato, che tentano di ucciderlo senza troppi
complimenti. Sopravvissuto all’aguato, Frank intende ora sapere chi
e perché lo voglia morto.
Si mette così in contatto con il suo
vecchio capo, Joe Matheson, tramite il quale
scopre che è stata la stessa CIA ad avergli messo un giovane agente
di nome Cooper alle calcagna. L’obiettivo è
eliminare l’ex agente per impedirgli di divulgare alcune
informazioni segrete di cui è al corrente. Frank si rivolgerà a
quel punto a Marvin e Gabriel,
amici ed ex colleghi, anche loro finiti nel mirino dei nuovi
assassini. A loro si unirà anche Victoria Winslow,
anziana ma sempre letale assassina. Le loro ricerche su cosa stia
realmente accadendo li condurranno verso il trafficante d’armi
Alexander Dunning. Per ottenere le risposte che
cercano, gli ex agenti dovranno però riuscire a sopravvivere agli
attacchi di Cooper.
Bruce Willis
interpreta Frank Moses, il quale accettò con piacere il ruolo,
preparandosi fisicamente per poter interpretare anche le scene più
complesse. Nei panni di Victoria Winslow vi è invece la premio
Oscar Helen Mirren,
che per il ruolo dovette imparare a sparare senza chiudere gli
occhi. Altro premio Oscar presente nel cast è Morgan Freeman,
presente nei panni di Joe Matheson, mentre John Malkovich
interpreta il ruolo di Marvin Boggs. Nel film sono poi presenti gli
attori Richard Dreyfuss nel ruolo del trafficante
Alexander Dunning, Brian Cox in
quello dell’ex agente russo Ivan Simanov e Julian McMahon
nel ruolo del vice presidente Stanton. Infine, Mary-Louise
Parker è Sarah Ross, mentre Karl Urban,
noto per la serie Amazon The Boys, è
l’agente della CIA Cooper.
Nel corso del film, Joe
Matheson comunica a Frank che la stessa
squadra di assassini che lo ha attaccato aveva ucciso in precedenza
una giornalista del New York Times. Indagando sulla cosa, Frank
riesce ad entrare in possesso di una lista di nomi nascosta dalla
giornalista, che Marvin Boggs gli spiega poi
essere nomi connessi a una missione segreta in Guatemala nel 1981.
L’ultimo componente della lista ancora in vita è un tale
Gabriel Singer, secondo cui la missione era
estradare un individuo da un villaggio guatemalteco. Singer, però,
viene ucciso prima che possa rivelare quello che sa. Frank riesce
però ad entrare in possesso di un fascicolo che lo conduce al
trafficante Alexander Dunning.
Messo sotto torchio, Dunning
confessa che l’obiettivo della missione guatemalteca era di portare
via Robert Stanton, all’epoca figlio di un
senatore che ne aveva organizzato l’estradizione attraverso Dunning
stesso. Stanton è ora diventato vicepresidente e volendo candidarsi
per la Presidenza ha ordinato l’assassinio di tutti coloro che
possono collegarlo a quel villaggio del Guatemala, che proprio lui
all’epoca aveva fatto sterminare senza motivo in un raptus di
follia omicida. In seguito, le cose precipitano con l’uccisione di
Joe e il rapimento da parte della CIA di Sarah. La
squadra di Frank Moses decide per uno scambio: useranno Stanton
come ostaggio in cambio della vita di Sarah.
Tuttavia, dopo aver rapito il
vicepresidente, al punto di raduno si presenta Dunning, che si
rivela essere il vero mandante di tutti gli assassinii. Cooper,
disgustato dalla corruzione della CIA, finge di arrestare Frank ma
spara poi alla Wilkes stessa. Ne segue una sparatoria al culmine
del quale Frank uccide di persona Dunning spezzandogli la trachea.
Cooper, riconoscente, lascia la squadra di Frank in pace. Ma quando
tutto sembra risolto, Ivan – l’agente russo che ha
fatto un favore a Frank – ricorda a tutti di avere un favore da
riscuotere e Sarah si propone di accompagnare Frank nella nuova
missione. Nell’ultima scena, ambientata alcuni mesi dopo, si vede
dunque Frank e Marvin mentre fuggono dalle truppe moldave con un
congegno nucleare che hanno rubato.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di
Red grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Tim Vision,
Infinity+, Apple iTunes e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì
19 marzo alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Il
trailer di Flight
Risk, il nuovo thriller diretto da Mel Gibson, è finalmente online, promettendo
un’esperienza ad alta tensione tra i cieli dell’Alaska. Il film,
che arriverà nei cinema italiani l’8 maggio con Eagle Pictures,
vede protagonista Mark Wahlberg, affiancato da Michelle Dockery (Downton Abbey) e Topher Grace
(BlacKkKlansman).
Scritto da Jared Rosenberg, Flight Risk racconta la storia di un pilota
esperto (Wahlberg) incaricato di trasportare un agente federale
(Dockery) e il suo prigioniero (Grace) al processo. Ma il viaggio
si trasforma rapidamente in una lotta per la sopravvivenza quando
diventa chiaro che a bordo c’è qualcuno con intenzioni pericolose.
Isolati in volo sopra le terre selvagge dell’Alaska, i tre si
trovano intrappolati in un gioco mortale in cui il confine tra
alleati e nemici è sempre più labile.
Il
trailer, carico di suspense, offre un assaggio dell’intensa
atmosfera del film, tra paesaggi mozzafiato e un crescendo di
tensione che esplode in un vortice di inganni e azione. Il rapporto
tra i personaggi si fa sempre più instabile, portando a un’unica
domanda: di chi ci si può davvero fidare quando il pericolo è a
migliaia di metri da terra?
Con un cast d’eccezione e la regia di Mel Gibson, noto per il suo
talento nel costruire storie adrenaliniche (La passione di Cristo, Apocalypto, La battaglia di Hacksaw Ridge), Flight Risk si preannuncia come un thriller ad
alta quota che terrà il pubblico con il fiato sospeso fino
all’ultima scena.
L’appuntamento è fissato
per l’8 maggio: siete pronti a decollare con Flight Risk?
L’attrice premio Oscar Gwyneth Paltrow ha partecipato a una video
intervista retrospettiva sulla sua carriera con Vanity Fair ed è rimasta scioccata nello scoprire
che ha interpretato Pepper Potts in sette film della Marvel. Guardando una clip di
“Iron Man” del 2008, che ha dato il via al MCU, la Paltrow ha anche osservato:
“Non è una grande parrucca, ragazzi. Ammettiamolo”.
“Ci siamo divertiti così tanto
in questo film. Sembrava un film indipendente”, ha detto la
Paltrow. “Jon [Favreau], Robert [Downey Jr.] e io abbiamo
improvvisato tutto il giorno ogni giorno. Ci sono state molte
riscritture. La mattina andavamo nella roulotte di Jon e
improvvisavamo tutti e tre. Non è tipico farlo in un film d’azione
a grande budget. Jon era così brillante e voleva che il film avesse
un senso di realtà e che fosse basato sui personaggi”.
“Non c’era alcuna pressione su
di noi”, ha aggiunto Gwyneth Paltrow. “Nessuno pensava che
sarebbe diventato qualcosa. Lo studio pensava di aver corso un
grosso rischio con Robert come protagonista e che probabilmente non
sarebbe stato nemmeno un successo. Poi è uscito e ha cambiato il
corso di quello studio”.
Quando le è stato chiesto se avrebbe
mai immaginato di interpretare Pepper Potts in altri sei film
Marvel, tra cui i blockbuster
“Avengers:
Endgame” e ”Avengers:
Infinity War”, la Paltrow ha risposto incredula. “Non
può essere vero. Non posso aver partecipato a sette film. È
vero?”. Come sapranno i suoi fan, la Paltrow è spesso
diventata virale per il fatto di non ricordare le cose del Marvel Cinematic Universe, in
particolare quando ha ammesso che non aveva idea di aver girato
delle scene nei panni di Pepper per “Spider-Man:
Homecoming”.
Quando è stato tirato in ballo
“Captain
America: Brave New World” è stato tirato in ballo da
Vanity Fair, Gwyneth Paltrow ha chiesto: “Che
cos’è?”. “Mantengono tutto molto top secret”, ha poi
detto Paltrow della Marvel. “Pensano di essere la
CIA, come se si trattasse di segreti nazionali. Ecco perché non
sapevo di essere in ‘Spider-Man’. Non me l’hanno mai detto. Non
c’erano cartelli con scritto Spider-Man. Nel copione non c’era
nemmeno scritto Spider-Man. Con loro è tutto un segreto”.
Sei anni dopo la fine dell’universo
dei Difensori, il co-CEO di Netflix, Ted Sarandos, ha finalmente
rivelato il motivo per cui gli show Marvel di Netflix hanno avuto una
portata limitata. Nel 2013 era infatti stato annunciato un accordo
massiccio tra Marvel e Netflix per la produzione
di spettacoli per il servizio di streaming che sarebbero stati
collegati al suo universo più ampio. L’accordo ha portato a diversi
show di successo, tra cui Daredevil, Jessica Jones,
Luke Cage, Iron Fist, The
Defenders e The Punisher.
Mentre molti spettatori Marvel volevano che spettacoli come
Daredevil continuassero, Netflix ha poi cancellato tutti i suoi
spettacoli Marvel nel febbraio 2019, mentre
Disney si preparava a lanciare il suo servizio di streaming,
Disney+. Sebbene gli show di Netflix
includessero alcuni elementi mistici e soprannaturali, si
limitavano principalmente a contenere sequenze di combattimento
all’interno della città di New York. In un’intervista a Variety, il co-CEO di Netflix ha
dunque ora rivelato che le risorse erano limitate poiché Disney
controllava il budget.
Ha anche dichiarato che hanno
lavorato con il vecchio regime della Marvel Television, che non spendeva
soldi liberamente, spiegando che: “Operava in modo indipendente
dalla Disney. E loro erano parsimoniosi. E ogni volta che volevamo
rendere gli show più grandi o migliori, dovevamo sbatterci sopra. I
nostri incentivi non erano ben allineati. Noi volevamo fare grande
televisione, loro volevano fare soldi. Io pensavo che avremmo
potuto fare soldi con la grande televisione”. Tutte
queste serie, alla fine, sono state cancellate e ad ora solo
Daredevil è riuscito a trovare nuova vita su Disney+ con Daredevil: Rinascita,
che si configura come sequel di quanto narrato sul personaggio da
Netflix.
Contro ogni aspettativa, il destino
del film Coyote vs. Acme potrebbe non essere del
tutto segnato, dato che secondo alcuni report la Warner
Bros. starebbe negoziando con un distributore per
vendergli il progetto fino ad oggi accantonato. Il film era infatti
stato
originariamente cancellato dalla Warner Bros. nel novembre 2023
per una rimozione fiscale, nonostante fosse già completo. Tuttavia,
il film ha iniziato a essere presentato a potenziali distributori
in seguito al clamore suscitato nell’opinione pubblica. Nell’aprile
del 2024, sembrava però che lo studio non fosse riuscito a trovare
un accordo con i potenziali acquirenti, lasciando il film
accantonato per il prossimo futuro.
Tuttavia, nonostante la mancanza di
notizie sul suo destino, il film sembra non fosse del tutto stato
cancellato. Ora, Deadline riporta che la Warner
Bros. è in trattativa per vendere Coyote vs. Acme
al distributore Ketchup Entertainment per circa 50
milioni di dollari. La società di distribuzione e finanziamento ha
precedentemente acquistato The Day the Earth Blew Up: A Looney
Tunes Movie, uscito nelle sale il 14 marzo 2025. Secondo il
rapporto, se si raggiungerà un accordo tra le due parti, il film –
nel cui cast figura anche John
Cena– potrebbe uscire nelle sale nel 2026,
salvando così il film dalla prevista cancellazione.
Ci si aspettava che Coyote
vs. Acme facesse la fine di altri progetti della Warner
Bros. come l’accantonato film su Batgirl e
Scoob: Holiday Haunt, entrambi terminati prima che lo
studio staccasse la spina. Questi cambiamenti dietro le quinte sono
avvenuti durante la fusione della società con Discovery, che ha
visto l’adozione di molte misure di riduzione dei costi. Tuttavia,
il film dei Looney Tunes sembra essere riuscito a sfuggire al suo
destino e quest’ultima notizia indica che potrebbe essere
distribuito nelle sale cinematografiche come previsto in
origine.
La Warner Bros. ha continuato ad
assistere a importanti cambiamenti dietro le quinte, come ad
esempio un rapporto del febbraio 2025 secondo il quale la Warner
Bros. Games avrebbe eliminato il suo gioco di Wonder Woman e chiuso tre dei suoi studi di
videogiochi. Anche Max ha rimosso tutti i cortometraggi originali
dei Looney Tunes dalla sua piattaforma, nonostante l’uscita
dell’ultimo film della serie. Tuttavia, se Ketchup Entertainment
riuscirà a trovare un accordo con lo studio per assicurarsi il
futuro del film, sarà almeno una produzione salvata tra i tanti
cambiamenti in corso nella società.
Creata da Matt e
Ross Duffer, Stranger
Things è lo show fantasy-horror di successo di
Netflix, incentrato sulle avventure della Undici di
Millie Bobby Brown e dei suoi amici a Hawkins,
Indiana, mentre affrontano le forze maligne del Sottosopra. Ora,
nove anni dopo il debutto, la quinta stagione porterà a conclusione
le storie di tutti i personaggi principali. C’è dunque grande
attesa per questo ritorno, che avverrà nel corso di questo
2025.
In una recente intervista a Variety,
Ted Sarandos – co-CEO di Netflix – ha
rivelato di sapere esattamente come si concluderà la quinta
stagione di Stranger
Things e ha anticipato che sarà un’esperienza
emozionante per il pubblico. Pur non rivelando alcun dettaglio, il
dirigente afferma che la stagione finale sarà una “corsa da
brivido”. “La stagione finale di Stranger Things è un viaggio da brivido, ma
un viaggio da brivido emotivo. Non ci sarà un occhio asciutto. So
già come finirà.
“Penso che Stranger Things sia
un grande universo. Lo si vede nelle novelization della storia e
dei personaggi, lo si vede nei prodotti di consumo, lo si vede
nello spettacolo teatrale dal vivo, che è un prequel di Stranger
Things, che sta avendo un enorme successo nel West End e che aprirà
a Broadway tra pochi mesi”.
Cosa significa l’annuncio di
Sarandos per la quinta stagione di Stranger
Things
I commenti di Sarandos arrivano
mentre i membri del cast di Stranger
Things continuano a condividere quanto sia stata
emozionante l’esperienza di dire addio alla serie di successo.
L’attrice di Max Mayfield, Sadie Sink, ha recentemente parlato dei suoi
ultimi giorni di riprese, raccontando a Josh Horowitz del podcast
Happy Sad Confused: “E poi è arrivato l’ultimo giorno. È come
se fosse un casino. Quindi sì, è difficile, di sicuro”. In
un’intervista a Collider, l’attore di Mike Wheeler, Finn Wolfhard ha invece definito la lettura
dell’episodio finale un’esperienza “incredibilmente
emotiva”.
Mentre gran parte dell’emozione per
il cast deriva indubbiamente dall’addio ai loro personaggi e ai
loro colleghi, è probabile che la storia stessa degli ultimi
episodi presenti alcuni momenti emozionanti. La serie ha già
eliminato personaggi come Bob Newby (Sean
Astin), Alexei (Alec Utgoff) e Eddie
Munson (Joseph
Quinn), anche se finora ha esitato a far morire i
personaggi principali. Con il finale della quarta stagione che
lascia aperta la porta al ritorno di
Vecna, è possibile che un personaggio principale non arrivi ai
titoli di coda dello show.
È stato presentato un nuovo trailer
di Elio,
il prossimo film Pixar che segue Elio Solis (Yonas
Kibreab), un ragazzino di 11 anni che vuole essere rapito
dagli alieni, per poi veder realizzato il suo sogno. La zia di
Elio, Olga, è doppiata da Zoe Saldaña, mentre gli ambasciatori alieni
Questa, Lord Grigon e Oooooo sono rispettivamente doppiati da
Jameela Jamil, Brad Garrett e
Shirley Henderson. L’uscita del film era
inizialmente prevista per il 1° marzo 2024, prima di essere
spostata al 18giugno
2025.
Ora, come anticipato, la Pixar ha
pubblicato un nuovo trailer che offre uno sguardo più ravvicinato a
Elio. Il filmato inizia introducendo i vari personaggi con scene
che includono Elio che cerca di essere rapito su una spiaggia, la
zia Olga frustrata dal suo distacco dal mondo circostante e
l’alieno Glordon (Remy Edgerly) che reagisce in
modo apatico all’introduzione di una nuova macchina da guerra da
parte di suo padre, Lord Grigon.
Dopo aver inviato un messaggio di
successo a un gruppo di alieni in cerca di sognatori, Elio fa
amicizia con Glordon. Quando Lord Grigon arriva in missione di
conquista, i due diventano l’unica speranza di pace della galassia.
Naturalmente, i due bambini potrebbero non essere del tutto adatti
a questo compito, come dimostra la scena finale in cui Elio deve
arrampicarsi nella bocca di Glordon per proteggersi dalla lava.
Cosa il nuovo trailer ci svela di
Elio
Questo nuovo trailer completo
sottolinea il fatto che il film si è stabilizzato nella sua nuova
direzione. Uno dei motivi principali del ritardo della data di
uscita del film è stata un’importante revisione creativa che ha
incluso la sostituzione della zia Olga di Zoe Saldaña con America Ferrera inizialmente scelta per il
ruolo della madre di Elio, e il regista originale Adrian
Molina è diventato co-regista insieme a Domee
Shi e Madeline Sharafian di Red. Il precedente trailer di Elio ha
poi messo in evidenza i numerosi cambiamenti nella storia, in
quanto riprendeva una scena importante del trailer originale, in
cui il personaggio era terrorizzato anziché felice del suo
rapimento.
Il nuovo trailer è dunque coerente
con la direzione creativa rivelata dal trailer precedente e
approfondisce ulteriormente la trama del prossimo film Pixar.
Questo include un approfondimento significativo dell’amicizia tra
Elio e Glordon, quest’ultimo per la prima volta sotto i riflettori.
Anche lo scheletro generale della storia è stato rivelato, anche se
la trama malvagia di Lord Grigon sembra evocare lo stesso tono
leggero mostrato dal trailer precedente, che esplorava
principalmente l’ossessione e il rapimento di Elio.
Lionsgate ha rilasciato un nuovo
trailer di Ballerina,
il film spinoff della saga di John Wick con
Ana de Armas nei panni di un’assassina
addestrata a caccia di vendetta. L’azione – e ce n’è molta – si
svolge durante gli eventi di John Wick 3 – Parabellum e segue Eve Macarro (de
Armas), che sta iniziando il suo addestramento nelle tradizioni
assassine dei Ruska Roma. Un
precedente trailer, risalente al mese di settembre, aveva
delineato la posta in gioco e la possibilità che Eve si imbattesse
nel John Wick di Keanu Reeves.
Questo trailer, finalmente, lo
rivela: i due si affronteranno in quella che sarà sicuramente
un’epica resa dei conti wickeiana. “Ti ha mandato qui per
uccidermi?”, Eve chiede a Wick quando emerge dall’oscurità in
una notte di neve. “Oppure puoi andartene”, risponde Wick.
“Non me ne vado”, dice lei. “A te la scelta“,
conclude Wick. Con queste premesse, non resta che attendere
l’uscita del film in sala.
Poiché il film si svolge prima degli
eventi di John Wick
4, non è chiaro se si potrà avere un accenno a ciò che
potenzialmente accadrà nel tanto vociferato John Wick 5, ma ci si può quantomeno aspettare un
piccolo accenno a dove potrebbe andare il franchise in futuro. Ad
ogni modo, l’appuntamento in sala è per il 6 giugno
2025.
Il cast di Ballerina
Oltre ad Ana de Armas (Knives Out; No Time to Die) nel
ruolo principale e a Keanu Reeves (Matrix; John Wick) che
riprende il suo ruolo iconico, il cast di supporto del film è
composto da Anjelica Huston (La famiglia
Addams; L’onore dei Prizzi), Gabriel Byrne
(I soliti sospetti; Miller’s Crossing), il compianto
Lance Reddick (John Wick; The Wire),
Catalina Sandino Moreno (Maria Full of Grace;
The Affair), Norman Reedus (The Walking Dead; Boondock
Saints) e Ian McShane (Deadwood; John
Wick).
Len Wiseman ha
diretto lo spinoff, mentre Shay Hatten (John
Wick 3 – Parabellum; Army of the Dead) ha scritto la
sceneggiatura. Basil Iwanyk, Erica
Lee e Chad Stahelski sono i
produttori.
Dopo aver interpretato Aquaman nei film del DCEU, il tempo di Jason Momoa con il genere dei supereroi è
dunque tutt’altro che finito, poiché si sta preparando a entrare
nel DCU di James Gunn, ma questa volta in un ruolo molto
diverso. Momoa interpreterà infatti il famoso cacciatore di taglie
della DC, Lobo, anche se i dettagli sul suo coinvolgimento sono
rimasti molto riservati.
Momoa ha però ora fornito ulteriori
dettagli su come l’Universo DC stia realizzando un costume di
Lobo fedele a quello del fumetto per il suo
debutto in
Supergirl: Woman of Tomorrow. In una nuova intervista
con Ash Crossan di ScreenRant per il
suo nuovo film, Minecraft,
Momoa ha infatti parlato di diversi aspetti del personaggio, tra
cui il fatto che ama il materiale di partenza della DC e che si
tratta di un ruolo che lo rende nervoso.
“Questo è il ruolo che ho sempre
voluto interpretare. È il fumetto che ho amato, quindi sono molto
nervoso. Interpretare questo personaggio non è per nulla scontato.
È piuttosto grande. Non voglio svelare troppo, ma voglio dire,
siamo abbastanza in linea con il personaggio e lui è piuttosto rude
e burbero e… devo dire che la moto è molto bella. Alla domanda
se pensa che Lobo sarà in giro per un bel po’ nel DC
Universe, Momoa ha invece replicato: “Lo spero, lo spero. È
il film di Supergirl, quindi è fantastico. Per ora vi sono entrato
solo per un po’”.
Jason Momoa è perfetto per il ruolo
di Lobo nell’Universo DC
Da quando è stato rivelato che Momoa
si unirà ufficialmente al cast di
Supergirl: Woman of Tomorrow, è stato uno degli
aspetti più discussi del film, soprattutto per il fatto che una
delle principali star della Justice League del DCEU si sta già unendo
al DCU. Dalle dichiarazioni di Momoa, si evince che,
sebbene la sua carriera di Aquaman si sia conclusa con una nota
negativa, è pronto per un nuovo capitolo nel ruolo di Lobo, che
diventa un sogno che si avvera. Grazie alla ricca storia di Lobo
nei fumetti, ci sono molte direzioni in cui il DCU può portarlo in futuro.
Anche se Lobo sarà una novità per
Supergirl: Woman of Tomorrow, l’idea di far
interpretare il ruolo a Jason Momoa era nel mirino dei DC Studios da
molto tempo. Anche Gunn ha rivelato di recente che il casting di
Lobo per Momoa era qualcosa che avevano già in mente, il che rende
la sua aggiunta al DCU ancora più eccitante. Cosa ha in serbo il
futuro per Momoa dopo il film di Supergirl resta da vedere, poiché
i DC Studios non hanno rivelato in quali altri film e spettacoli
potrebbe apparire in seguito.
“Sì, certo che dico di sì.
Disney, Marvel Studios, li adoro”, ha
dichiarato Majors a USA Today. “Tom Hiddleston,
ho amato lavorare con lui. Mi è piaciuto lavorare con Paul Rudd. Mi
è piaciuto lavorare con Gugu Mbatha-Raw. Amo così tanto
quell’industria, e ora sono nel posto in cui posso sentire l’amore
da parte loro ed esprimere effettivamente il mio amore per
loro”. Majors, come noto, è stato abbandonato dalla Marvel dopo essere stato condannato
per due reati di aggressione e molestie.
L’attore è poi stato condannato alla
libertà vigilata. Secondo quanto riferito, avrebbe dovuto
riprendere il suo ruolo in Avengers: The Kang Dynasty.
Tuttavia, in seguito alle accuse e alla successiva condanna, la
Marvel ha preso le distanze dal
personaggio, reintitolando il film sui Vendicatori in Avengers:
Doomsday e concentrandosi così sul Dottor Destino,
interpretato da Robert Downey Jr.. In un’intervista separata
con Entertainment Weekly, a Majors è
stato quindi chiesto di nuovo se tornerà alla Marvel e se in futuro riprenderebbe
il suo ruolo di Damian “Diamond Dame” Anderson di Creed
III.
“Sì, sì, a entrambi”, ha
risposto
Jonathan Majors. “La versione di me che tornerebbe
in quei posti, però, sarebbe diversa. Non credo che tra ‘azione’ e
‘stop’ succederebbe qualcosa di diverso. È per questo che ho
ottenuto il lavoro. Ma ci sarebbe qualcosa di diverso se dovessi
tornare, e mi piacerebbe. Ma come ho detto, non è sotto il mio
controllo”. Sembra tuttavia piuttosto improbabile che i
Marvel Studios richiamino Major per
il ruolo di Kang, considerando che stanno totalmente voltando
pagina, ma anche l’attore sembra avere altri progetti per il
futuro.
Mia Wasikowska, Taika Waititi e gli attori David
Walliams, Richard Roxburgh,
Penelope Wilton, Blake Harrison e
Robyn Nevin saranno i protagonisti, insieme
all’esordiente Iona Bell, dell’adattamento
cinematografico del best seller internazionale per bambini
Fing di David Walliams. Variety
ha riportato a novembre che Waititi era in trattative per recitare
nel film. Il lungometraggio fantasy è co-scritto da Walliams e
Kevin Cecil, con il regista Jeffrey
Walker alla regia.
Le riprese principali sono iniziate
presso gli Screen Queensland Studios di Brisbane, in Australia,
grazie alla Production Attraction Strategy di Screen Queensland. Il
film è una coproduzione ufficiale australiana e britannica guidata
da Jo Sargent della King Bert Productions di
Londra e Todd Fellman della Story Bridge Films del
Queensland; AGC Studios cofinanzia e gestisce le vendite e la
distribuzione a livello mondiale.
Di cosa parla Fing, con Mia Wasikowska e Taika Waititi?
La storia segue i bibliotecari Mr. e
Mrs. Meek (Harrison e Mia Wasikowska), che fanno di tutto per
rendere felice la loro adorata figlia Myrtle (Bell). Ma non è
abbastanza per Myrtle, che vuole sempre di più. Quando Myrtle
dichiara di volere un Fing, i suoi genitori non hanno altra scelta
che rintracciarne uno, portandoli negli angoli più remoti e oscuri
della giungla. Il Fing si rivela un mostro distruttivo tanto quanto
Myrtle, che a sua volta deve combattere con il malvagio
proprietario del parco degli animali, il Visconte (Waititi),
determinato a possedere questa rarissima creatura.
Il preside della scuola di Myrtle
(Walliams) riesce a malapena a gestire le sue buffonate e a
destreggiarsi tra le esigenze di una scuola nell’era moderna. La
tata (Wilton) è l’ostinata e fedele servitrice del visconte, che ha
cresciuto fin dalla nascita, mentre il direttore della banca
(Roxburgh) ha dovuto fare i conti con le spese eccessive del
visconte per molti anni e sta esaurendo la pazienza. Walliams, che
ha venduto più di 60 milioni di copie dei suoi libri in 55 lingue,
ha pubblicato Fing nel 2019.
È finalmente arrivata la
conferma ufficiale: L’Isola dei Famosi 2025 si farà. La
nuova edizione di uno dei reality più seguiti di Canale 5 è stata
annunciata e non rimangono dunque più dubbi: tutti gli appassionati
potranno seguire le vicende dei naufraghi anche quest’anno. Saranno
però tantissime le novità per i telespettatori, che non vedranno
più Vladimir Luxuria alla conduzione della trasmissione ma
un volto nuovo, che a quanto pare piace parecchio soprattutto ai
giovani.
Stiamo parlando di
Veronica Gentili, già nota nel piccolo schermo perché alla guida
de Le Iene su Italia 1 ed effettivamente molto amata dal
pubblico.
Veronica Gentili: un
volto amato dai giovani
Alla conduzione de
L’Isola dei Famosi 2025 troveremo dunque Veronica Gentili.
Giornalista ed attrice, oltre che conduttrice televisiva, è stata
scelta per via del suo grande appeal nei confronti dei più giovani.
Il reality, infatti, aveva bisogno di una ventata di novità e di
attrarre un pubblico più fresco: da qui la scelta di Veronica
Gentili che, tra l’altro, piace ai giovani molto più di Diletta
Leotta.
Simona Ventura: un
grande ritorno a L’Isola dei Famosi?
Un possibile grande
ritorno a L’Isola dei Famosi potrebbe essere quello di Simona
Ventura. L’obiettivo sarebbe quello di farla partecipare in
veste di opinionista all’interno di un reality che, come sappiamo,
conosce molto bene. La Ventura, infatti, non solo aveva condotto
una delle prime edizioni dell’Isola dei Famosi, ma aveva anche
partecipato come concorrente. Quello di quest’anno sarebbe dunque
un ritorno in grande stile, in un ruolo del tutto nuovo ma che le
calzerebbe a pennello.
Per il momento,
comunque, non sono arrivate ancora conferme ufficiali in
merito alla partecipazione di Simona Ventura. Bisogna infatti
aspettare il via libera da parte della Rai.
Pierpaolo Pretelli il
nuovo inviato in Honduras?
Un altro volto nuovo
nell’Isola dei Famosi 2025 potrebbe essere poi quello di
Pierpaolo Pretelli: personaggio molto amato dai giovani, da
poco diventato papà per la seconda volta e reduce dalla tournée
teatrale del musical Rocky. Pierpaolo potrebbe essere il nuovo
inviato, ma anche su questo non sono ancora arrivate conferme
ufficiali. Quel che è certo, è che il pubblico apprezzerebbe
sicuramente la sua presenza e che anche lui porterebbe una bella
ventata di freschezza in questa edizione del reality. Attivo sui
social insieme alla sua Giulia Salemi, Pierpaolo Pretelli
sostituirebbe Elenoire Casalegno, che lo scorso anno non ha
deluso le aspettative ma si sa, i cambiamenti sono sempre ben
accetti.
Questa nuova edizione de
L’Isola dei Famosi sembra riservare dunque un bel po’ di novità
interessanti, che potrebbero portare il reality verso una nuova
era. Che il format funzioni infatti è indubbio: probabilmente, ha
solo bisogno di una ventata di freschezza e di volti nuovi in
grado di catturare e far appassionare anche i più giovani. Nei
prossimi giorni arriveranno sicuramente nuovi aggiornamenti in
merito: non ci resta che aspettare per sapere chi prenderà parte di
questa edizione 2025.
Ecco una clip esclusiva da
L’ultima sfida, film di Antonio Silvestre, che
arriverà al cinema dal 3 aprile distribuito da Amaranta Frame e Pfa
films.
“L’ultima sfida” è una storia di
sogni infranti e desideri mai realizzati, dove il calcio è qualcosa
di più di una metafora di vita, dove le partite si vincono e si
perdono, senza mai smettere di mettersi in gioco e rischiare.
Al centro della
vicenda Massimo De Core (interpretato
da Gilles Rocca), calciatore a fine
carriera e incrollabile bandiera della sua squadra, che per
anni ha sfiorato la possibilità di vincere un importante trofeo
senza mai riuscirci. Quando finalmente raggiunge l’insperata finale
della Coppa di Lega, la città esplode di entusiasmo. Ma anche
nell’ultima partita della sua vita, il Capitano rischia di veder
sfumare il suo sogno: un’organizzazione criminale vuole manipolare
il risultato della partita e far perdere la sua squadra.
Protagonista del
film Gilles Rocca, interprete di numerose fiction di
successo come Carabinieri, Distretto di polizia, Don
Matteo, I Cesaroni, Ris, Le tre rose di Eva, Nero a
metà, e per il cinema di “Tre
Tocchi” diretto da Marco Risi, “Natale a
Londra” e “Lo sposo indeciso”, e vincitore di
programmi come Ballando con le stelle e Tale e quale
Sanremo. Protagonista femminile Michela
Quattrociocche, già protagonista di “Scusa ma ti
chiamo amore” e “Scusa ma ti voglio sposare” tratti
dai romanzi di Federico Moccia, e interprete dei
film “Natale a Beverly Hills” di Neri Parenti, “Una
canzone per te” di Herbert Simone Paragnani, e “Sharm el
Sheikh – Un’estate indimenticabile”, qui nuovamente
protagonista nel ruolo di Germana, moglie e per anni procuratore
del calciatore Massimo De Core, oggi influencer da milioni di
follower che avrà un ruolo decisivo nella vicenda. Completano il
cast Chiara iezzi, già interprete in diversi progetti, tra cui
film e serie tv come Alex&Co 2 della Disney e la
serie Mare
Fuori per la quale riceve il prestigioso Filming Italy
Award durante il Festival del Cinema di Venezia 81, e Giorgio
Colangeli.
Il 18 marzo 2021, Zack Snyder’s Justice League è stato
presentato in anteprima su HBO Max. Sebbene abbia fatto poco per
influenzare i detrattori del regista, la maggior parte dei fan
della DC sembrava concordare sul fatto che si trattasse di un
enorme miglioramento rispetto al montaggio cinematografico del 2017
di Joss Whedon. La Warner Bros. ha permesso a
Zack Snyder di aggiungere nuove scene al film,
molte delle quali hanno preparato il terreno per i suoi
sequel mai realizzati.
Quattro anni dopo e oltre due anni
dopo la fondazione dei DC Studios per riavviare il DCEU come
DCU, è abbastanza ovvio che i sequel della
Zack Snyder’s Justice League non si faranno. È
difficile dire perché non abbiamo mai avuto un seguito animato o a
fumetti, ma in questo articolo, grazie a CBM, diamo un’occhiata più da
vicino ai più grandi fili della trama irrisolti e a cosa, se è
stato rivelato, sulle intenzioni del regista per loro.
La gravidanza di Lois Lane
Ci sono stati diversi
accenni nel corso del film che Lois Lane fosse incinta del figlio
di Superman, e da allora è stato confermato dallo stesso Snyder.
Inutile dire che è una cosa importante e probabilmente qualcosa che
il regista aveva pianificato di esplorare in dettaglio nei due
capitoli successivi della sua trilogia della Justice League. Questa rivelazione
rende quella scena dell’Uomo d’Acciaio che culla i resti
carbonizzati di Lois ancora più terrificante e spiega meglio perché
l’eroe alla fine cade sotto il controllo di Darkseid.
Sebbene potremmo fare delle
previsioni su dove questa gravidanza avrebbe portato alla fine,
sappiamo grazie a Snyder che il figlio impotente di Superman
sarebbe diventato un giorno il nuovo Batman.
La missione di Darkseid
Steppenwolf viene sconfitto
dalla Lega (gravemente!) mentre Darkseid resta a guardare, ma ora
che sa che l’Equazione Anti-Vita risiede sulla Terra, niente gli
impedirà di provare ad ottenerla.
Alla fine del film, decide di
radunare le forze di Apokolips per un’altra invasione su vasta
scala della Terra, quindi è chiaro che questa battaglia contro
Steppenwolf e i suoi Parademoni era solo la punta dell’iceberg.
Alla fine, sembra che Darkseid sarebbe stato vittorioso, da qui
l’esistenza di quella linea temporale di Knightmare.
Tuttavia, ci sono stati parecchi
cenni al Multiverso in tutto lo Snyder Cut, quindi non possiamo
fare a meno di chiederci se il regista avesse piani ambiziosi per
esplorare cosa significasse anche nei suoi sequel.
Lex Luthor rivela l’identità di
Batman
La versione del 2017
dell’incontro di Lex Luthor con Deathstroke ha visto la Warner
Bros. anticipare la formazione della Injustice League (un gruppo
che Snyder aveva pianificato di utilizzare in uno dei suoi
sequel).
La scena originale, tuttavia, doveva
gettare le basi per The
Batman di Ben Affleck. In cerca di
vendetta dopo essere stato rinchiuso nell’Arkham Asylum, Lex dice a
Slade Wilson che Bruce Wayne è sotto il cappuccio. Ciò avrebbe
sicuramente reso la missione di Deathstroke di eliminare Batman
molto più interessante ed è qualcosa che molti fan erano entusiasti
di vedere diventare realtà.
Affleck non solo è tornato per le
riprese aggiuntive di Snyder, ma ha anche firmato per recitare in
The
Flash. Sfortunatamente, il suo periodo da Cavaliere
Oscuro è ormai finito e non vedremo mai cosa stavano escogitando
lui e Geoff Johns.
Attingere alla Forza della
Velocità
Barry Allen di Joss
Whedon era un comico che non riusciva a iniziare una corsa
senza inciampare nei suoi stessi piedi. Questa versione, tuttavia,
è portata in un viaggio molto diverso nella Zack Snyder’s Justice League.
Dopo aver attinto alla Forza della
Velocità per invertire il tempo e salvare la Lega, lo Scarlet
Speedster è molto più sicuro di sé quando corre per Central City
rispetto a quando lo abbiamo incontrato per la prima volta. Vale
anche la pena notare che è stato chiaramente in grado di attingere
in modo più efficace alle sue straordinarie abilità. Tra queste, il
viaggio nel tempo, un punto di svolta per qualsiasi universo dei
fumetti.
Non è chiaro cosa Rick
Famuyiwa avesse pianificato per questa versione di Flash,
ma Andy Muschietti ha fornito uno strano mashup di
toni da entrambe le versioni di Justice League.
Il ritorno di Clark Kent
Si dice che Clark Kent sia
morto durante l’attacco di Doomsday, ma sembra che Kal-El abbia
ripreso quell’identità, se la scena sopra è un’indicazione.
L’abbiamo visto nel 2017, ovviamente, ma il colore della tuta è
cambiato perché Snyder ha deciso che l’Uomo d’Acciaio avrebbe continuato a
indossare il costume nero.
Questo è degno di nota e Superman
potrebbe essere visto indossare quell’abito mentre culla i resti
carbonizzati di Lois. Tuttavia, sembra che cadere sotto il
controllo di Darkseid sia ciò che porta al ritorno della tuta rossa
e blu.
Ciò che non sappiamo è come Clark
sia riuscito a resuscitare senza compromettere la sua identità
segreta di Superman, anche se, ovviamente, è stato rivelato che
Snyder aveva pianificato di esplorare le difficoltà dell’eroe nel
rimettersi in contatto con il suo lato umano in quei sequel
pianificati. Quindi, anche se questo sembra un momento bello e
superficiale, c’era chiaramente ancora molta storia da
raccontare.
Last Heroes Standing
La visione di Cyborg ci dà un’idea
di cosa succede dopo Zack Snyder’s Justice League, ma la scena
Knightmare proprio alla fine del film ha lasciato i fan
con una lunga lista di domande senza risposta.
Chiaramente, Batman ha bisogno
dell’aiuto del Joker per trovare qualcosa che aiuti a rimandare
Flash indietro nel tempo per salvare Lois Lane e sistemare le cose,
ma è stata l’inazione di Bruce a causare apparentemente la sua
dipartita (qualcosa che il Joker sottolinea con grande gioia in una
scena eccezionale) in primo luogo.
Deathstroke, Mera e Cyborg sono
tutti lì per aiutare, ma le cose vanno male quando arriva Superman.
Non è chiaro se questo avvenga prima o dopo la scena
Knightmare di Batman v Superman: Dawn of
Justice, ma possiamo tranquillamente supporre che non
tutti escano vivi da questo confronto. Sfortunatamente, rimane
impossibile dare un senso a tutto questo senza i sequel di
Snyder.
Potenziamento dei poteri di
Cyborg
L’arco narrativo di Cyborg
in Zack Snyder’s Justice League è senza dubbio il
più interessante e, nonostante perda il padre, l’eroe accetta alla
fine il suo nuovo status quo e supera il suo dolore e la sua
rabbia.
Il piano originale prevedeva che
Victor Stone fosse un fattore importante nel film di Flash, cosa
che non è accaduta per una lunga serie di motivi. Avrebbe dovuto
anche recitare nel suo film da solista, ma non possiamo immaginare
che ci sia un futuro per Cyborg di Ray Fisher nel
DCU dopo i suoi scontri molto pubblici con i
vertici della Warner Bros.
È emozionante pensare a dove
potrebbe arrivare questo Cyborg potenziato, e abbiamo sentito voci
secondo cui Snyder immaginava che la sua storia finisse con Victor
che padroneggiava i suoi poteri al punto da poter tornare ad
apparire umano.
Wonder Woman torna a casa
Wonder Woman 1984 non ha avuto
molto successo tra i fan e con Wonder Woman scartata dopo il reboot
DCU, non abbiamo mai avuto un’avventura in
solitaria ambientata ai giorni nostri. In ogni caso, Snyder
sembrava voler stuzzicare qualcosa di diverso per la sua
interpretazione del personaggio alla fine di Justice
League.
Mentre Wonder Woman guarda
tristemente in lontananza, è chiaro che sta pensando a Themyscira.
Sappiamo da quello sguardo al futuro che alla fine si è riunita con
sua madre, anche se Darkseid brucia il suo corpo di fronte alle sue
compagne Amazzoni.
Snyder una volta sperava di usare
Doctor Poison per spazzare via Themyscira dopo che Diana è tornata
a casa, ma sembra che Darkseid la uccida se questa sequenza, che è
stata aggiunta insieme alla scena Knightmare, è
un’indicazione. Il regista ha apportato molti cambiamenti durante
le riprese aggiuntive, quindi il posto di Wonder Woman nei sequel
rimane un po’ confuso.
Hall Of Justice
Bruce Wayne ha deciso di
trasformare Wayne Manor nella Hall of Justice
anche nel montaggio cinematografico, ma qui sembra un po’ più
significativo (specialmente perché mostra Batman uscire
ulteriormente dall’ombra).
Grazie a uno sguardo al futuro,
sappiamo che il Cavaliere Oscuro alla fine riesce a creare questa
base operativa per la squadra, ma per gentile concessione di
Superman controllato mentalmente, sembra che non duri a lungo. A un
certo punto viene mostrato mentre volteggia sui resti della Hall of
Justice con un Kilowog morto ai suoi piedi e il cappuccio di Batman
in mano. È un’immagine sorprendente e memorabile.
Sfortunatamente, questo è un altro
sguardo al futuro da una storia che Snyder difficilmente racconterà
mai. Una ripartizione completa dei suoi piani per il sequel
contraddice molto di ciò che è stato inserito in questo montaggio,
anche se è chiaro che queste anticipazioni sono state incluse nel
tentativo di forzare la mano della Warner Bros.
Messaggio di Martian Manhunter
Il piano di Zack
Snyder era che questo incontro presentasse la versione di
Green Lantern di John Stewart. Tuttavia, a causa dei piani per una
serie TV di Green Lantern poi scartata, la Warner Bros. gli ha
chiesto di non usare il Corpsman cosmico (il che ha senso,
soprattutto perché avrebbe messo in ombra chiunque avessero
pianificato di ingaggiare per il ruolo in quel momento).
Martian Manhunter
non è un cattivo sostituto, però, ed è chiaro che era destinato ad
aiutare la Lega. Ciò potrebbe in qualche modo contribuire a
garantire che quel futuro desolato non si verifichi, e l’eroe
sarebbe probabilmente la chiave nella battaglia contro
Darkseid.
È stata una conversazione breve,
anche se molto interessante, tra lui e Batman. Inoltre, poiché
Martian Manhunter apparentemente non rientrava nei piani originali
di Snyder, sarebbe stato affascinante vedere come un sequel avrebbe
sfruttato sia lui che, forse, Lanterne Verdi non umane.
The
Monkey, il nuovo film tratto da Stephen
King, è diventato un grande successo per l’autore. King è
noto soprattutto per le sue opere nel genere horror, molte delle
quali sono state adattate per il cinema. Molte di queste hanno
ottenuto uno straordinario successo di critica, tra cui
Carrie del 1976, che ha ottenuto un punteggio
Certified Fresh del 94% su Rotten Tomatoes ed è stato candidato a
due Oscar. Altri importanti adattamenti includono
Shining (83%), Misery non deve
morire (91%, una vittoria all’Oscar) e i titoli non horror
Stand by Me (92%, una nomination all’Oscar) e
Le Ali della Libertà (89%, sette nomination
all’Oscar).
Oltre al suo successo di critica,
molti film basati sui romanzi di Stephen King sono
diventati dei successi al botteghino. I più notevoli sono
It del 2017 e il suo seguito del 2019 It:
Capitolo 2, che hanno incassato rispettivamente 701
milioni di dollari e 467,6 milioni di dollari in tutto il mondo,
diventando il suo primo e secondo adattamento con il maggior
incasso di tutti i tempi. In totale, una mezza dozzina di
adattamenti di King hanno incassato più di 100 milioni di dollari
al botteghino, tra cui Il miglio verde (290,7
milioni di dollari) e 1408 (131,3 milioni di
dollari).
The Monkey è uno dei film di
Stephen King con i maggiori incassi e continua a guadagnare
The Monkey sta scalando una delle
classifiche più importanti. Il nuovo film, scritto e diretto da
Osgood Perkins di Longlegs, è un adattamento del racconto omonimo di
Stephen King e vede Theo James nei panni dei gemelli Bill e Hal
Shelburn, tormentati da una scimmia giocattolo maledetta che uccide
le persone intorno a loro in modi raccapriccianti e inspiegabili.
L’uscita di The
Monkey è iniziata il 21 febbraio, debuttando al
secondo posto della classifica nazionale per il weekend, dietro al
secondo weekend di Captain America: Brave New
World, con un incasso di debutto di 3 giorni di 14 milioni
di dollari.
Le previsioni di incasso parlano di
un totale nazionale cumulativo di 35,2 milioni di dollari. Secondo
la classifica pubblicata da The Numbers, questo sarà più che
sufficiente per il film per scalare la classifica delle uscite
cinematografiche nazionali di Stephen King con il
maggior incasso di tutti i tempi, piazzandosi al 15° posto tra
L’Acchiappasogni del 2003 (33,7 milioni di
dollari) e Carrie del 2013 (35,3 milioni di
dollari).
Cosa significa questo per The
Monkey
Mentre The
Monkey sta compiendo la parabola della sua vita in
sala, arrivando anche in Italia il 20 marzo, il film di
Osgood Perkins ha ancora la possibilità di
continuare a scalare la classifica degli adattamenti di
Stephen King. Mancano solo 0,1 milioni di dollari
al sorpasso su Carrie del 2013, ma a seconda di
come andrà, potrebbe potenzialmente superare The Running
Man (38,1 milioni di dollari) e The
Boogeyman (43,2 milioni di dollari) e raggiungere il 12°
posto, anche se sembra improbabile che il film entri nella Top 10,
poiché dovrebbe incassare più dei 47,9 milioni di dollari
guadagnati da Secret Window del 2004.