I Marvel Studios non hanno ancora annunciato una
data di uscita ufficiale per Ant-Man 3, ma sembra che non dovremmo
aspettare ancora molto prima di rivedere al cinema le avventure di
Scott Lang e Hope Van Dyne nell’Universo Cinematografico Marvel. D’altronde, proprio di
recente Michael
Douglas, interprete di Hank Pym,
aveva dichiarato che presto ci sarebbero stato novità sul
film.
Ad oggi, tutto ciò che sappiamo sul
film riguarda la sceneggiatura, che sarà scritta da Jeff Loveness
(Rick and Morty) in collaborazione con Paul Rudd, e
il fatto che Peyton Reed, regista del primi due film, tornerà
dietro la macchina da presa. Adesso, come riportato da Murphy’s Multiverse,
sembra che i Marvel Studios abbiamo finalmente
stabilito la data di inizio riprese: stando alla fonte, le riprese
di Ant-Man 3
dovrebbero partire a giugno 2021 ad Atlanta; ciò indica che
probabilmente il film arriverà nelle sale nel 2023.
Per quanto riguarda i dettagli
sulla trama, nulla è stato rivelato al momento, ma è probabile che
nel film vedremo Cassie Lang, la figlia di Scott, trasformarsi in
Stature/Stinger, soprattutto dopo gli eventi di Avengers:
Endgame. Per quanto riguarda il villain del film, si
vocifera che il principale antagonista sarà M.O.D.O.K., ma ad oggi
non esiste ancora nessuna conferma ufficiale.
Ant-Man 3 spingerà il franchise in
luoghi ancora più folli?
Potrebbe volerci
molto tempo prima di avere notizie davvero concrete in merito ai
piani per Ant-Man 3, ma dopo che Scott Lang ha
contribuito a salvare l’intero universo viaggiando nel tempo, il
regista Peyton Reed ha sicuramente l’opportunità
di portare il franchise in alcuni luoghi ancora più folli dei primi
due episodi.
Di recente abbiamo appreso la
notizia che Ryan Gosling(La La Land, Blade Runner
2049) sarà il protagonista di Wolfman, nuovo
film del Monsterverse della Universal basato sull’iconico
mostro. Adesso, come riportato da
Variety, il regista e sceneggiatore Leigh
Whannell è in trattative per dirigere il film.
Whannell è noto per aver creato,
insieme a James Wan, le saghe cinematografiche di
Saw e di
Insidious. Se le trattative dovessero andare a buon fine,
si tratterebbe della regia del secondo film del
Monsterverse per Whannell, che quest’anno ha diretto anche
L’uomo
invisibile con
Elisabeth Moss, rivelatosi un grandissimo successo di
pubblico e critica.
La sceneggiatura di
Wolfman è stata scritta da Lauren Schuker
Blum e Rebecca Angelo (entrambi
showrunner di Orange Is the New Black) ed è basata su
un pitch originale dello stesso Gosling. Si dice che la storia
mantenga gli elementi soprannaturali del materiale originale, ma
sia ambientata nel presente, ed abbia un tono simile a
Lo sciacallo – Nightcrawler, film del 2014 con Jake Gyllenhaal.
I prossimi progetti del Monsterverse oltre
Wolfman
Oltre a Wolfman, ci
sono una manciata di altri progetti unici basati su storie di
mostri classici attualmente in fase di sviluppo, come un nuovo film
basato su Dracula ad opera di Karyn Kusama, un film
incentrato sullo scagnozzo del celebre Conte, Renfield, che sarà diretto dal Dexter Fletcher (regista di Rocketman),
e il film Dark Army di Paul Feig. Ogni progetto è una
versione originale delle storie conosciute e non c’è l’intenzione
di collegare i film tra loro, nonostante l’idea iniziale di un
universo condiviso.
Finalmente in arrivo per il
pubblico, da questo mese su Chili, dopo la
presentazione e gli applausi alla 14. Festa del Cinema di Roma,
I wish I was like you, il documentario su una
notte memorabile per la musica in Italia: quella del concerto che i
Nirvana – il gruppo deponente del Grunge e di una rivoluzione
musicale ancora vigente – tennero a Marino, un piccolo comune nella
provincia di Roma nel 1994.
I wish I was like
youè il racconto personalissimo,
in bassa fedeltà e alta passione, dei preparativi di una notte, e
l’autobiografia – tramite un’attesa e un concerto – di una
generazione e di un intero periodo della nostra storia. Un film
comico, ruvido, venato di malinconia e di un fuoco che da 25 anni i
protagonisti di quel momento conservano senza farlo esplodere e
senza estinguerlo. Una piccola gemma in vhs, un poemetto sulle
difficoltà e le piccole magie della gioventù.
I wish I was like
you è disponibile su Chili a noleggio in prima
visione al costo di 7,99 euro
I wish I was like you; la trama
I wish I was like you è un
documentario sul concerto dei Nirvana che si tenne a
Marino, in provincia di Roma, il 22 febbraio 1994. Ma
anche un viaggio negli anni ’90, compiuto a ritroso dai
due registi, spettatori di quell’epoca e di
quell’evento memorabile. Il
Palaghiaccio di Marino, location del concerto, è ormai abbandonato,
fatiscente e tristemente destinato a diventare un supermercato. A
25 anni dalle ultime esibizioni pubbliche dei Nirvana e dalla morte
di Kurt Cobain, la struttura appare come un simbolo di decadenza,
ma diventa anche spunto per l’esaltazione di quei protagonisti e
per una riflessione su quel periodo
storico. Il
tono generale è semiserio, ironico e dissacrante: i due registi
affrontano la materia del ricordo con allegria e con l’ausilio di
materiale di repertorio personale, girato in vhs-c nelle tante
serate di follia vissute da
ragazzi. I wish I was like
you è una dichiarazione d’amore alla giovinezza
degli autori e alla sua colonna sonora più preziosa: Kurt Cobain e
i Nirvana.
Regia e
sceneggiatura Luca
Onorati, Francesco Gargamelli
Mai una parola fuori posto.
Carattere schivo e introverso. Una delle più grandi dive
(in)dimenticate dei nostri tempi e del cinema italiano
contemporaneo. Parliamo di Margherita Buy. Attrice
romana classe 1962, che ha sempre preferito far parlare di sé per
le sue grandi prove artistiche e i ruoli ricercati. Uscita dai
radar negli ultimi anni, vogliamo rivedere alcuni momenti della sua
carriera attraverso queste curiosità.
Ecco 10 cose che non sai su
Margherita Buy.
Margherita Buy e i suoi film
10. Ha recitato in oltre 60
film. La carriera di Margherita Buy è costellata
da moltissimi film di successo, ma in pochi sanno che il suo
curriculum ha all’attivo più di 60 pellicole: esordisce al
cinema ventiquattrenne nel 1986 con La seconda
notte, film di Nino Bizzarri; il primo
ruolo, quello di Lea, le vale anche il primo premio di una lunga
serie, il Globo d’oro come miglior “attrice rivelazione”. Al grande
pubblico inizia a farsi conoscere con La Stazione
(1990) di Sergio Rubini, ma è con Carlo
Verdone e il sua commedia campione di incassi Maledetto il
giorno che ti ho incontrata che la Buy spopola definitivamente.
9. Ha lavorato con registi del
calibro di Virzì, Özpeteck,
Moretti e Monicelli. Il talento
di Margherita Buyl’ha poi portata a collaborare
con alcuni dei registi più in vista del nostro cinema. Nel 1995
recita in Facciamo paradiso, film diretto dal re
della satiraMario
Monicelli, che però si
rivelerà un flop di critica e botteghino. Nel nuovo millennio è un
giovane e promettenteFerzan Özpetecka regalarle uno dei ruoli più importanti
della sua carriera con Le fate ignoranti; la collaborazione tra i
due proseguirà anche in Saturno contro (2007)
eMagnifica Presenza(2011). È conPaolo Virzìinvece che nei primi anni 2000 la
Buy torna alla commedia inCaterina va in città(2003), pellicola che le vale il doppio
premio ai Nastri ed ai David.
Di tutti questi grandi autori è
Nanni Moretti a fare approdare ai lidi
del Festival
di Cannes l’attrice romana: Il Caimano (2006)
è la prima parte rivestita in un film di Moretti, con cui lavorerà
anche per Habemus Papam (2011) e Mia Madre (2015). Un autentico sodalizio
quello che si è andato ad instaurare tra l’attrice e il regista,
tanto che per
il suo ultimo film prossimo all’uscita nel 2020, Nanni Moretti abbia scelto nuovamente la
Buy come protagonista del suo Tre piani, questa
volta assieme a
Riccardo Scamarcio.
Negli ultimi anni Margherita Buy è
stata coinvolta in numerosi progetti che
spaziavano dallo struggente dramma romantico alla commedia
in costume: nel 2016 recita in
Io & Lei in duo con Sabrina Ferilli,
l’anno dopo è la volta dello “scontro” con Claudia Geriniin Nemiche per la pelle, passando sempre nel 2016
per Questi
giorni, La
vita impossibile e Come diventare grande
nonostante i genitori. Nel 2017 all’attivo solo
Piccoli crimini coniugali, mentre chiudono gli
anni ’10 del 2000 la commedia teologica Io
c’è (2018) e la commedia d’avventura Moschettieri
del Re (2018) di Veronesi. Nel 2020 l’attrice
esordirà alla regia con il film NON HO TEMPO, in
co-regia conGiuseppe Piccioni e vedrà protagonisti
Mauro Marino e
Silvio Orlando.
Margherita Buy e la pioggia di premi
8. Buy pigliatutto:
record di Nastri d’argento e David di Donatello. Vi avevamo già
anticipato di onorificenze parlandovi della sua carriera, eppure in
pochissimi sanno che Margherita Buy è la “Meryl
Streep” italiana: detiene il record di vittorie sia ai
David di Donatello, sia ai Nastri d’argento. Numeri da capogiro,
con 16 candidature e ben 7 vittorie ai David, altrettante vittorie
e 15 nomination ai Nastri. A questi premi vanno aggiunti 5 Globi
d’oro e 13 Ciak d’oro.
7. Lavora da gli anni ’80 nel
teatro. Margherita Buy si è diplomata
all’Accademia Nazionale dell’Arte Drammatica di Roma, dove ha
iniziato con piccoli ruoli teatrali, il primo ne Ascesa e
caduta della città di Mahagonny (1985). Nel corso della
sua carriera non ha mai abbandonato il teatro, con l’ultimo
spettacolo del 2014 dal titolo Nel nome del padre
basato sul soggetto di Luigi Lunari, per la regia
di Patrick Rossi Gastaldi.
Margherita Buy e Sergio Rubini
6. Margherita Buy
è stata sposata con l’attore
Sergio Rubini. Durante il suo percorso accademico
incontra Sergio Rubini (Manuale
d’amore): i due diventano coinquilini, recitano insieme
nel film La Stazione e nel 1991 si sposano. Il matrimonio con il
collega però dura solo un paio d’anni e i due si separano.
Nonostante l’allontanamento sentimentale, tra i due prosegue un
ottimo rapporto soprattutto sui set cinematografici.
Margherita Buy ha una figlia dalla relazione con Renato
De Angelis
5. Margherita Buy ha una
figlia. Dalla relazione successiva, con il chirurgo
Renato De Angelis, nasce nel 2001 la sua prima ed
unica figlia, Caterina. Nelle interviste rilasciate
Margherita Buy si è sempre detta molto legata alla
figlia, tanto da aver rinunciato ad alcuni ruoli anche importanti
per poter starle vicino ed essere un modello per lei.
4. Non si guarda mai nei
film in cui ha recitato. Verrebbe da chiedersi chissà, con
tutti i film girati in carriera, quante volte Margherita
Buy si sarà rivista sul grande schermo… In realtà
pochissime, quasi nessuna. L’attrice ha sempre dichiarato di
trovarsi a disagio di fronte a se stessa mentre recita, e di avere
paura di non piacersi. Preferisce piuttosto fidarsi del parere di
amici e amiche, che commentano il suo lavoro.
3. LaBuy
approda in radio nel 2017. Non solo
cinema e teatro, ma anche radio: dal 2017 è ospite fissa negli
studi di Radiodue nel programma d’attualità “Non è un paese per
giovani” condotto e diretto da Massimo Cervelli e Giovanni
Veronesi.
Margherita Buy e la parodia nel film
Boris
2. Vittima di una parodia nel film
Boris. Quando i fari della ribalta ti illuminano e
vieni visto come un modello, lo scherzo è sempre dietro l’angolo.
Dopo aver lavorato anche in alcune serie tv italiane,
Margherita Buy qui diventa preda della satira
parodistica di Boris: nel 2011 il film sugli studios televisivi
italiani, il personaggio di Marilita Loly viene presentato come
l’attrice italiana più in voga del momento e non può non richiamare
proprio Margherita Buy. Una bellissima parodia e un attestato di
stima enorme, vedere per credere.
Età e altezza.Margherita Buy
è nata a Roma, il 15 gennaio 1962. L’attrice è alta 168 cm.
Curiosità: Margherita Buy è su instagram
L’attrice ha un profilo pubblico su
Instagram sul quale posta sia materiale promozionali sulla sua
carriera ma anche numerose finestre sulla sua vita privata.
Nel corso degli ultimi anni
l’attore Jai Courtney ha guadagnato particolare
popolarità grazie ad una serie di titoli mainstream di genere
action, con i quali ha potuto dar prova del proprio carisma e delle
proprie doti da interprete. Fattosi così notare da un ampio
pubblico, è oggi atteso in nuovi blockbuster che possano confermare
il momento d’oro della sua carriera.
9. Ha numerosi progetti in
lavorazione. Attualmente l’attore è piuttosto richiesto
all’interno del panorama hollywoodiano, ed è presente sul set di
diversi progetti in lavorazione. Il primo di questi è l’action
Honest Thief (2020), con Liam
Neeson, a cui seguirà Jolt (2020), con
Kate
Beckinsale. Nel 2021, invece, l’attore riprenderà il
ruolo di Capitan Boomerang in The Suicide Squad,
atteso reboot firmato da James
Gunn. È stato poi annunciato come doppiatore del film
d’animazione Scarygirl, attualmente in pre-produzione.
8. Ha recitato in prodotti
televisivi. All’inizio della sua carriera, l’attore prende
parte ad alcuni episodi di serie come All Saints (2008) e
Packed to the Rafters (2008-2009), per poi farsi notare
nel ruolo di Varro in Spartacus (2010). Torna poi in
televisione nel 2017 recitando in alcuni episodi di Wet Hot
American Summer: Ten Years Later, recitando accanto ad attori
come Elizabeth
Banks. Nel 2020 è invece tra i protagonisti della
serie Stateless, con Yvonne
Strahovski.
Jai Courtney: chi è la sua
fidanzata
7. Ha una relazione con una
modella. A partire dal 2016 l’attore ha una relazione con
la modella Mecki Dent. I due non hanno rilasciato
molte dichiarazioni circa il loro rapporto, lasciando segreto il
loro primo incontro. Pur mantenendo un certo riserbo, sono comunque
soliti apparire insieme ad eventi e serate di gala, dove danno
continuamente prova del solido legame che li unisce. Ad oggi, la
coppia non sembra aver ancora preso in considerazione l’idea del
matrimonio, ma non hanno neanche smentito le voci sulla sua futura
realizzazione.
6. Ha avuto relazioni con
note attrici. La prima relazione nota avuta dall’attore è
stata quella, durata dal 2006 al 2013, con la collega
GemmaPranita, nota per la soap
opera australiana Neighbours. Dal febbraio al giugno del
2015 ha invece avuto una breve relazione con l’attrice
Emilia Clarke, nota per la serie Il Trono di
Spade. I due si erano conosciuti sul set di Terminator
Genisys, dove recitavano nei ruoli di due dei
protagonisti.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Jai Courtney è su Instagram
5. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 336 mila persone. All’interno
di questo egli è solito condividere in prevalenza immagini o video
promozionali dei suoi progetti futuri come interprete. Diverse a
riguardo sono anche le foto di backstage scattate sui set a cui ha
preso parte. Non mancano però anche diversi post relativi a luoghi
visitati o momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.
Jai Courtney in Spartacus
4. Il suo ruolo nella serie
è stato prolungato. Nel 2010 l’attore prese parte alla
prima stagione di Spartacus, interpretando il ruolo di
Varro, uno dei principali protagonisti. Originariamente, tuttavia,
questo era stato pensato per venir ucciso ed uscire di scena
nell’ottavo episodio. Tuttavia, dato il gradimento di pubblico nei
suoi confronti, la produzione decise di prolungare di ulteriori due
episodi la sua permanenza nella serie, rimandando l’uccisione alla
decima puntata, intitolata Scambio di favori.
Jai Courtney in Divergent
3. Ha interpretato uno dei
protagonisti. In Divergent, primo film basato
sulla saga di ambientazione post-apocalittica, l’attore ha dato
vita al ruolo di Eric, uno dei leader del gruppo degli intrepidi,
il quale si distingue appunto per il suo coraggio e le sue azioni
spericolate. Nell’accettare il ruolo, l’attore si è dichiarato
particolarmente entusiasta di poter interpretare un personaggio
talvolta indecifrabile, che potesse risultare un alternativa
all’eroe classico.
2. Ha rischiato di non
poter riprendere il ruolo. Fino all’ultimo l’attore non
era certo di riuscire a riprendere la propria parte per il sequel
del film, Insurgent, poiché impegnato nelle riprese di
Terminator Genisys. In seguito, ad alcune contrattazioni,
tuttavia, il suo calendario di riprese fu riorganizzato, e l’attore
ebbe modo di prendersi una pausa da un set per dedicarsi all’altro.
Questa transizione non è però stata semplice per lui, essendosi
dovuto rapidamente spogliare della psicologia di un personaggio per
vestire quella di uno completamente differente.
Jai Courtney: età e altezza
1. Jai Courtney è nato a
Sydney, in Australia, il 15 marzo 1986. L’attore è alto
complessivamente 185 centimetri.
Attore, culturista e imprenditore,
Arnold Schwarzenegger si è negli anni imposto come
una vera e propria icona culturale, capace di dar vita a primati
che lo hanno portato ad essere un apripista per generazioni
successive di interpreti e sportivi. Grazie ai suoi ruoli, ha poi
dato nuovo prestigio al genere action, e con il suo carisma si è
sempre dimostrato capace di poter affrontare generi e situazioni
spesso diverse tra loro. Ad oggi, è ancora uno dei massimi e
ineguagliati interpreti del suo genere.
Ecco 10 cose che non sai su
Arnold Schwarzenegger.
I film di Arnold
Schwarzenegger
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Dopo alcuni iniziali ruoli cinematografici,
l’attore diventa particolarmente celebre grazie ai film Conan
il barbaro (1982), Conan il distruttore (1984) e
Terminator
(1984). Grazie ad essi diventa una star, e ottiene parti da
protagonista in Commando (1985), Predator
(1987), I gemelli
(1988), con Danny
DeVito, Atto di forza (1990), Un
poliziotto alle elementari (1990), Terminator 2 –
Il giorno del giudizio (1991), Last Action Hero
(1993), True Lies (1994), e Batman & Robin
(1997). Nel 2003 recita in Terminator 3 – Macchine
ribelli, per poi prendersi una pausa per perseguire la
carriera politica. Negli ultimi anni ha poi ripreso la sua carriera
da attore recitando in I mercenari
2 (2012), con Sylverst
Stallone, Escape Plan
(2013), Contagious
(2015), con Abigail
Breslin, Aftermath
(2017) e Terminator – Destino
oscuro (2019).
9. È stato anche
regista. Agli inizi degli anni Novanta, nel pieno della
propria popolarità, l’attore ha compiuto il suo debutto alla regia
dirigendo l’episodio The Switch della serie I racconti
della cripta, andato in onda nel 1990. L’occasione si rivela
particolarmente importante per lui, che dichiarerà «Dopo aver
diretto l’episodio mi sentivo in estasi. Era una cosa che non mi
sarei mai aspettato, lavorare con gli attori e dare forma ad una
scena. È pazzesco.». Nel 1992 replica l’esperienza dirigendo
il lungometraggio Eroe per famiglie, trasmesso in
televisione.
8. Si è affermato come
produttore. Dal grande istinto imprenditoriale,
Schwarzenegger si è distinto anche per aver partecipato alla
produzione di alcuni film e documentari di buon successo. Tra
questi si annoverano film da lui anche interpretati, come Last
Action Hero, Contagious, Aftermath e The Iron Mask.
Ma ha ricoperto il ruolo anche per titoli come Il 6°
giorno (2000), Le meraviglie del mare (2017), The
Game Changers (2018) e le annunciate serie Superhero
Kindergarten e Outrider.
La moglie e i figli di Arnold
Schwarzenegger
7. Ha sposato una
giornalista. Nel 1986 l’attore sposa la giornalista Maria
Shriver, nota come la nipote del presidente Kennedy. I due si erano
conosciuti nell’agosto del 1977, intraprendendo da quel momento una
relazione. In quello stesso periodo, però, Schwarzenegger era
impegnato in una relazione anche con un’altra donna. Questa infine
pose un ultimatum all’attore, il quale decise però di proseguire il
proprio rapporto con Shriver. In seguito al matrimonio, ebbero
quattro figli, nati rispettivamente nel 1989, nel 1991, nel 1993 e
nel 1997.
6. Hanno divorziato dopo 25
anni. Nel maggio del 2011 la coppia annuncia la propria
separazione. Ciò fu deciso in seguito alla rivelazione che l’attore
aveva avuto, nel 1997, un figlio da un’altra donna. Schwarzenegger
ha dichiarato di aver scoperto la cosa soltanto 8 anni dopo,
decidendo di assumersi le proprie responsabilità nei confronti del
figlio e della madre, garantendo loro un mantenimento. Pur
separatasi, la coppia è tuttavia rimasta in buoni rapporti,
continuando a crescere i propri figli.
Il suo patrimonio di Arnold
Schwarzenegger
5. Possiede un ricco
patrimonio. Negli anni Schwarzenegger si è dimostrato un
imprenditore di grande talento, e ha coniugato tale attività a
quella di attore. Molti dei suoi film sono infatti stati dei veri e
propri campioni d’incasso, che hanno fatto crescere il suo status
all’interno dell’industria come anche il suo compenso. I suoi ruoli
svolti in politica, inoltre, gli hanno permesso di aggiungere
valore ad un patrimonio particolarmente ricco, attestato intorno ai
400 milioni di dollari.
Arnold Schwarzenegger è su
Instagram
4. Ha un account
personale. L’attore possiede un profilo sul social network
Instagram, dove vanta 20,9 milioni di follower. All’interno di
questo è solito prevalentemente condividere messaggi di carattere
politico, esprimendo la sua opinione su alcune delle principali
questioni d’attualità negli Stati Uniti. Allo stesso tempo
condivide momenti relativi alla propria quotidianità come anche
immagini o video promozionali dei suoi progetti legati al mondo del
cinema.
Arnold Schwarzenegger in
Terminator
3. Non credeva che il film
avrebbe avuto successo. Quando nel 1984 fu chiesto
all’attore a quale nuovo film stava lavorando, questi racconto del
progetto chiamato Terminator,
affermando però che sarebbe stata solo una rapida distrazione prima
di prendere parte nuovamente a film di maggior calibro.
Schwarzenegger infatti non credeva in possibile successo
commerciale del film. Quando questo invece si verificò, dovette
pertanto ricredersi, dimostrandosi ben disposto a riprendere il
ruolo per futuri sequel.
2. Ha dovuto esercitarsi a
lungo con le armi. In Terminator l’attore viene
visto utilizzare numerosi tipi di armi da fuoco. Per ottenere la
destrezza sfoggiata con queste, Schwarzenegger dovette sottoporsi a
numerose ore di allenamento, al fine di raggiungere un’automaticità
quasi robotica nell’usarle. Gli venne inoltre richiesto di
acquisire capacità di estrarre e sparare con entrambe le mani,
poiché così era previsto per il personaggio.
Età, altezza e dov’è vive oggi
Arnold Schwarzenegger
1. Arnold Schwarzenegger è
nato a Thal, in Austria, il 30 luglio 1947. L’attore è
alto complessivamente 188 centimetri. Dopo aver svolto attività
politica fino al 2011, l’attore ha negli ultimi anni ripreso a
lavorare nel cinema, ed oggi è impegnato in nuove produzioni
cinematografiche e televisive.
IN COPERTINA: Arnold Schwarzenegger arriva alla première di Los
Angeles della stagione 1 di ‘FUBAR’ di Netflix tenutasi all’AMC The Grove 14 il 22 maggio
2023 a Los Angeles, USA. – Foto di imagepressagency via Depositphotos.com
Netflix rilascia il primo trailer di
The Umbrella Academy 2, la
seconda stagione di The
Umbrella Academy, la serie tratta dai popolari fumetti
creati e scritti da Gerard Way e illustrati da
Gabriel Bá, che sarà disponibile in tutti i Paesi
in cui il servizio è attivo dal 31 luglio
2020.
Composta da 10
episodi e prodotta da Universal Content
Productions per Netflix, la seconda stagione vedrà il
ritorno degli attori protagonisti, tra cui Ellen Page, Tom
Hopper, David Castañeda, Emmy Raver-Lampman, Robert Sheehan, Aidan
Gallagher e Justin Min.
https://www.youtube.com/watch?v=OZW_MdftCwk
Showrunner / Produttore
esecutivo: Steve Blackman (Fargo, Altered Carbon)
Produttori esecutivi: Jeff King, Keith Goldberg,
Mike Richardson, Gerard Way e Gabriel Bá.
The Umbrella Academy 2: il trailer della serie Netflix
Cinque ha avvertito la sua famiglia
(così tante volte) che usare i poteri per fuggire dall’apocalisse
di Vanya del 2019 sarebbe stato rischioso. Bene, aveva ragione: il
salto nel tempo sparpaglia i fratelli per tutta Dallas, in Texas,
per un periodo di tre anni a partire dal 1960. Alcuni, rimasti
bloccati nel passato per anni, si sono costruiti una nuova vita e
sono andati avanti, certi di essere gli unici sopravvissuti. Cinque
è l’ultimo ad atterrare, nel mezzo del giorno dell’apocalisse, che
– spoiler! – è il risultato dell’interruzione temporale (qualcuno
ha un déjà vu?). Ora i membri dell’Umbrella Academy devono
trovare un modo per ricongiungersi, capire cosa ha causato il
giorno dell’apocalisse, fermarlo e tornare al tempo attuale per
bloccare quell’altra apocalisse. Il tutto mentre vengono cacciati
da un trio di spietati assassini svedesi.
Amazon Prime Video ha svelato il teaser
trailer ufficiale della seconda stagione di
The Boys2, la seconda stagione di
The
Boys i cui i primi tre episodi debutteranno venerdì 4
settembre su Prime Video. I successivi nuovi episodi saranno
diponibili uno ogni venerdì, per terminare con l’epico finale di
stagione il 9 ottobre. Gli otto episodi della serie Amazon Original
saranno disponibili in esclusiva su Prime Video in più di 200 paesi
nel mondo e sono prodotti dagli Amazon Studios e Sony Pictures
Television Studios in collaborazione con Point Grey Pictures,
Kripke Enterprises e Original Film.
Questa seconda stagione ancora più
forte e folle vede i The
Boys in fuga dalla legge, con i Supes a dargli la
caccia, mentre cercano disperatamente di riunirsi e combattere la
Vought. Hughie (Jack Quaid), Mother’s Milk
(Laz Alonso), Frenchie (Tomer
Capon) e Kimiko (Karen Fukuhara)
rimangono nascosti e cercano di adattarsi a questa nuova normalità,
mentre Butcher (Karl Urban) sembra introvabile.
Nel frattempo, Starlight (Erin Moriarty) deve
trovare il suo nuovo ruolo nei Seven ora che Homelander
(Antony Starr) punta ad acquisirne il controllo
completo. Il suo potere è minacciato dall’arrivo nel team di
Stormfront (Aya Cash), una nuova Supe esperta di
social media, anche lei con le proprie mire. Per giunta, la
minaccia dei Supervillain diventa cruciale con la Vought che prova
a sfruttare a proprio vantaggio la paranoia della nazione.
Tra i Supes dei Seven si annoverano
anche Queen Maeve (Dominique McElligott), A-Train
(Jessie T. Usher), The Deep (Chace
Crawford) e Black Noir (Nathan Mitchell).
Nel cast della seconda stagione si vedranno anche Claudia
Doumit, Goran Visnijc, Malcolm Barrett, Colby Minifie, Shantel
VanSanten, Cameron Crovetti, PJ Byrne, Laila Robbins e
Giancarlo Esposito, che ritorna nel ruolo del capo
della Vought, Stan Edgar.
The Boys – la
serie
The
Boys offre una versione divertente e irriverente
di ciò che accade quando i supereroi – più famosi delle
celebrity, influenti come politici e venerati come dei –
abusano dei propri poteri invece di usarli per fare del bene. I
“senza-potere” si scontrano con i “super-potenti”, mentre i Boys
portano avanti un’impresa eroica per svelare la verità sui Seven e
sulla Vought – la società multi miliardaria che gestisce questi
supereroi e che copre tutti i loro sporchi segreti.
Basato sul fumetto best-seller del
New York Times creato da Garth Ennis e Darick Robertson,
The
Boys è stato sviluppato dallo showrunner Eric Kripke
(Supernatural), anche autore ed executive producer della
serie. Al suo fianco, gli executive producer Seth Rogen
(Preacher), Evan Goldberg (Preacher), James
Weaver (Preacher) di Point Grey Pictures, Neal H. Moritz
(Prison Break) e Pavun Shetty (New Girl) di
Original Film, come anche Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Rebecca
Sonnenshine, Ken Levin e Jason Netter. Ennis e Robertson sono
anche co-executive producer con Michael Saltzman.
I clienti Prime possono guardare in
streaming The
Boys in esclusiva tramite l’app di Prime Video per TV,
dispositivi connessi come Fire TV, dispositivi mobili e online. I
clienti possono anche scaricare gli episodi per la visione offline
sui dispositivi mobili senza costi aggiuntivi all’abbonamento.
A pochi giorni dalla scomparsa del
Maestro Ennio Morricone, The Space
Cinema celebra il compositore Premio Oscar rimettendo in
programmazione tre successi della cinematografia internazionale
diretti da un altro maestro italiano, Giuseppe
Tornatore, con il quale ebbe una proficua
collaborazione.
Dal 9 al 15 luglio
nelle sale The Space Cinema tornano Il
Pianista sull’Oceano, del 1998, con Tim Roth, che è
valso a Morricone un Golden Globe e un
David di Donatello per la migliore colonna sonora;
Malèna, il film che ha ottenuto due
nomination agli Oscar e ai
Golden Globe, con cui Morricone ha vinto il
Nastro D’Argento più una nomination ai
David di Donatello, con Monica
Bellucci indimenticabile protagonista. Infine
La Sconosciuta, vincitore di
cinque David di Donatello e quattro Nastri
d’Argento, tra cui anche il riconoscimento alla migliore
colonna sonora, con Ksenia Rappoport, Michele Placido, Claudia Gerini, Pierfrancesco Favino e
Margherita Buy.
Il prezzo del
biglietto rimane quello annunciato dal giorno della
riapertura del multisala, ovvero 4,90€, anche
online, modalità raccomandata da The
Space per assicurarsi il posto in sala nel rispetto delle
disposizioni di sicurezza anti contagio.Il nuovo sistema di
assegnazione dei posti garantirà il rispetto della distanza tra le
persone o i gruppi di persone (come le famiglie o i congiunti).
L’attrice Anna Foglietta condurrà le serate di apertura
e di chiusura della 77. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia 2020, diretta da
Alberto Barbera e organizzata dalla
Biennale di Venezia. Anna Foglietta aprirà la 77. Mostra di Venezia
nella serata di mercoledì 2 settembre 2020, sul
palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione
della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la
cerimonia di chiusura il 12
settembre, in occasione della quale saranno annunciati i
Leoni e gli altri premi ufficiali della 77. Mostra. Anna Foglietta muove i suoi primi passi nella
recitazione già al liceo, che rappresenta solo l’inizio di un
percorso che passa attraverso la pubblicità, il teatro, la
televisione e approda infine al cinema. Arriva alla sua prima
esperienza televisiva con La Squadra in
cui rimane per quattro anni e a cui seguono due stagioni di
Distretto di Polizia. Il primo film per
il cinema è Sfiorati di Angelo Orlando e
nel 2008 Solo un padre di Luca Lucini.
Con il ruolo di Eva in Nessuno mi può
giudicare di Massimiliano Bruno ottiene la
candidatura ai David di Donatello e ai
Nastri d’Argento riceve il premio
come miglior attrice di commedia per il 2011.
Lavora con i fratelli Vanzina in Ex-Amici come
prima (2011) e in Mai stati
uniti (2013), con Neri Parenti in Colpi
di fulmine nel 2012. Per quest’ultimo vince il
Cine Ciak d’Oro come miglior attrice comica e le
Chiavi d’Oro per gli incassi.
Ritorna in televisione con
L’oro di Scampia e con Ragion
di Stato di Marco Pontecorvo, mentre al cinema, nel
2014, è tra i protagonisti di Confusi e
felici di Massimiliano Bruno. Nello stesso anno dà
sfoggio delle sue qualità da conduttrice presentando al fianco di
Paolo Ruffini il premio David di Donatello. Nel 2015 è la
protagonista femminile del terzo film da regista di Edoardo Leo dal
titolo Noi e la Giulia in un ruolo che le
vale la nomination ai David di Donatello. Il 2015
è anche l’anno in cui gira il fortunatissimo e pluri-premiato film
per la regia di Paolo Genovese (col quale Anna aveva già lavorato
nel 2014 in Tutta colpa di Freud)
Perfetti sconosciuti, dove è una delle
protagoniste femminili: vince il Nastro d’argento
speciale e riceve un’altra nomination ai David di
Donatello.
Nel 2016, è protagonista della
serie tv Rai tratta dall’omonimo film La mafia uccide
solo d’estate. Dato il successo della serie in onda
su Rai 1, prende parte anche alla seconda stagione, in onda nel
2018. Nello stesso anno la vediamo protagonista nel film
Che vuoi che sia, subito dopo il quale
gira altri due film sempre da protagonista: Il
contagio presentato alla 74esima Mostra di Venezia e
Il premio per la regia di Alessandro
Gassman. Diretta nuovamente da Alessandro Gassman, il 2016 è l’anno
in cui si impegna in teatro nel difficile ruolo della poetessa Alda
Merini all’interno dello spettacolo La pazza della
porta accanto, fortunato spettacolo che le è valso il
Premio Maschere d’oro del teatro 2016.
Il 2018 la vede impegnata nelle
riprese di due fortunate opere prime molto diverse tra di loro: la
prima è una commedia girata a Milano di Laura Chiossone,
Genitori quasi perfetti, la seconda un
dramma ambientato a Napoli, Un giorno
all’improvviso di Ciro D’Emilio, presentato alla
75esima Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti, per il quale ha
vinto il Nastro d’argento come miglior attrice protagonista.
Durante la stagione 2018/2019 è nuovamente protagonista a teatro
nello spettacolo Bella Figura di Yazmina
Reza diretto da Roberto Andò, e del toccante monologo
Una guerra, scritto da Michele
Santeramo. Nel 2019, in occasione della 69esima edizione del
Festival di Sanremo firmata da Claudio Baglioni, Anna conduce,
insieme a Rocco Papaleo il DopoFestival. Lo stesso
anno porta sul piccolo schermo per Rai 1 un’altra grande figura
femminile, interpretando Nilde Iotti in Storia di
Nilde, che raccoglie numerosi consensi raggiungendo
il 16.2% di share.
Nel 2020 è interprete di due
commedie cinematografiche: la prima è DNA – Decisamente
Non Adatti, con la regia di Lillo e Greg, che a causa
dell’emergenza COVID-19 debutta in streaming anziché nei cinema.
Proprio per la sua singolare interpretazione che la vede interprete
di tutte le protagoniste femminili di questo film, riceve una la
candidatura ai Nastri D’Argento 2020 come
migliore attrice di una commedia. La seconda è
l’atteso film di Carlo Verdone Si vive una volta
sola all’interno del quale recita insieme a Max
Tortora, Rocco Papaleo e lo stesso Verdone. L’uscita del film è
stata sospesa a causa dell’emergenza COVID-19. Anna
Foglietta è impegnata attivamente nel sociale con la onlus
Every Child Is My Child, di cui è presidente, e
che recentemente ha collaborato con Banco
Alimentare durante l’emergenza COVID-19 a sostegno dei
bambini e delle famiglie più deboli. Di prossima uscita il film di
genere e opera prima Il talento del
calabrone, all’interno del quale Anna è protagonista
femminile al fianco di Sergio Castellitto.
I Festival cinematografici di
Venezia, Telluride, Toronto e New
York uniscono le loro forze e inviano la seguente
comunicazione in cui annunciano la loro intenzione di collaborare
per le edizioni del prossimo autunno.
Quest’anno abbiamo visto come la
pandemia COVID-19 abbia devastato le comunità in
tutto il mondo e che la vita, così come la conoscevamo, è stata
portata a fermarsi. Come sostenitori del cinema globale,
abbiamo visto il lavoro degli artisti fermarsi e la stessa cultura
cinematografica messa in discussione. I film prendono vita con
il pubblico, che non è più riuscito a riunirsi come aveva
fatto per oltre un secolo.
La forma d’arte che amiamo è in
crisi. Le nostre organizzazioni hanno affrontato sfide senza
precedenti per il lavoro e la sicurezza finanziaria. La pandemia ci
ha colti mentre ci preparavamo per le nostre manifestazioni
dell’autunno 2020. Sapevamo che dovevamo adattarci. Abbiamo
deciso di collaborare come mai prima d’ora.
Venezia è l’origine di ogni
festival cinematografico nel mondo. Telluride è uno dei festival
più influenti al mondo. Toronto ospita il più grande festival
cinematografico pubblico del mondo. E il New York Film
Festival si occupa di una delle città del cinema più famose e
importanti del mondo. I nostri quattro festival condividono
l’amore per il cinema e la devozione per i registi.
Condividiamo anche un breve periodo di sei settimane ogni
autunno.
Quest’anno ci siamo allontanati
dalla competizione con i nostri colleghi dei festival autunnali e
ci siamo impegnati invece a collaborare. Stiamo condividendo
idee e informazioni. Stiamo offrendo i nostri festival come
piattaforma unita per ottenere il miglior cinema che si possa
trovare. Siamo qui per essere al servizio dei registi, del
pubblico, dei giornalisti e dei protagonisti del settore
affinché mantengano in vita l’ecosistema cinematografico.
Dobbiamo farlo insieme.
Crediamo che il cinema abbia un
potere unico di illuminare sia il mondo che ci circonda, sia
le nostre percezioni più intime. In una crisi, i film
possono metterci in movimento. Possono incantare, informare,
provocare e guarire. Mentre lavoriamo in circostanze difficili
per organizzare i nostri festival, questa estate
lavoreremo insieme, a sostegno dei film.
Cameron Bailey, Toronto International Film Festival
Alberto Barbera, Venice International Film Festival
Eugene Hernandez, New York Film Festival
Julie Huntsinger, Telluride Film Festival
Tom Luddy, Telluride Film Festival
Joana Vicente, Toronto International Film Festival
Arriva da
Variety la notizia che Paolo
Sorrentino dirigerà per conto di Netflix un nuovo film originale dal titolo È
stata la mano di Dio. Il film verrà girato a Napoli, città
natale del regista premio Oscar per
La grande bellezza.
In una nota ufficiale Sorrentino,
che si occuperà di produrre la pellicola insieme a Lorenzo
Mieli di The Apartment Pictures, ha dichiarato: “Sono
emozionato all’idea di tornare a girare a Napoli, esattamente a
vent’anni dal mio primo film. È stata la mano di Dio rappresenta,
per la prima volta nella mia carriera, un film intimo e personale,
un romanzo di formazione allegro e doloroso.”
“La sintonia con Teresa Moneo,
David Kosse e Scott Stuber di Netflix, sul significato di questo
film, è stata immediata e folgorante. Mi hanno fatto sentire a
casa, una condizione ideale, perché questo film, per me, significa
esattamente questo: tornare a casa.”, ha continuato il
regista.
Paolo Sorrentino torna alla sua Napoli grazie a Netflix
Al momento sulla trama non sono
stati svelati dettagli. Lorenzo Mieli di The
Apartment Pictures ha dichiarato: “Lavorare con Paolo è sempre
un immenso piacere. E questa volta, produrre un film con lui mi
rende ancora più felice ed emozionato. Quando affrontiamo un nuovo
progetto insieme, ogni volta succede che Paolo mi sorprende per la
capacità che ha di sparigliare le carte e di approcciarsi alle cose
in maniera sempre diversa. Una capacità di guardare ostinatamente
avanti che ci ha fatto trovare in Netflix – protagonista assoluto
dell’innovazione – il partner ideale per affrontare insieme questo
nuovo, emozionante, viaggio.”
Sky e Sony Pictures
Television (SPT) hanno siglato una nuova partnership a
lungo termine, che riguarda il Regno Unito, Irlanda, Italia,
Germania, Austria e Svizzera, volta a garantire agli abbonati Sky
l’accesso ad un numero ancora maggiore di contenuti di qualità,
tutti in un unico posto.
Nell’ambito di questo accordo,
tutte le nuove e future uscite dei film Sony Pictures
Entertainment (SPE), inclusi i recenti successi
Jumanji:
The Next Level, Piccole
Donne, Bad Boys For
Life e il sequel di prossima uscita
Peter Rabbit 2, saranno disponibili su Sky
Cinema, insieme al nuovo film di animazione per tutta la famiglia
di Lin-Manuel Miranda, Vivo e i film della Sony Pictures
Universe basati sui personaggi MarvelVenom
2 e Morbius.
Le parti hanno inoltre esteso il perimetro dei propri accordi
per rendere disponibili i titoli su tutti i servizi pay per
view di Sky in tutti i suoi mercati – Sky Store e Sky
Primafila, nonché i servizi di streaming – NOW TV, Sky Ticket, Sky
Show e Sky X – offrendo ai clienti l’accesso ai contenuti sia in
diretta che on demand.
La nuova partnership copre anche la
vasta library di lungometraggi della SPE che comprende le saghe di
Hotel
Transylvania, Ghostbusters, Karate Kid e Spider-Man.
Nel Regno Unito la partnership includerà anche il nuovissimo show
di successo For Life (che sarà presentato in anteprima su
Sky Witness) e i futuri rinnovi delle serie SPT per Sky
Entertainment con le prossime stagioni delle serie di successo
Blacklist, The Good Doctor e S.W.A.T.
Stephen van Rooyen, Chief Executive
Officer, UK & Europe, Sky ha affermato: “Siamo lieti che questo
accordo appena siglato con Sony Pictures permetterà ai clienti Sky
in tutta Europa di avere accesso a un numero ancora maggiore di
contenuti di qualità tutti in un unico posto su Sky Q insieme a
Discovery, HBO, Netflix e Showtime, il miglior sport in Europa e le
nostre premiate produzioni originali”.
Mark Young, Regional Executive Vice
President, Western Europe, Sony Pictures Television ha dichiarato:
“Siamo lieti di estendere la nostra speciale
collaborazione con Sky attraverso questo nuovo accordo, migliorato
rispetto al precedente, relativo ai contenuti di serie TV e film.
Il settore sta attraversando un momento dinamico e stimolante e la
nostra continua collaborazione rappresenta un’occasione
straordinaria per presentare tutta la potenza della nostra library,
insieme ai nostri titoli più popolari, ai clienti Sky in tutta
Europa”.
Molti attori il cui lavoro è oggi
universalmente amato e riconosciuto grazie alle loro incarnazioni
di celebri personaggi dei fumetti Marvel o
DC,
hanno in realtà dovuto lavorare tanto per allontanare la loro
immagine da alcune passate esperienze – non propriamente felici –
con il mondo dei cinecomics
(come, ad esempio, Ryan Reynolds, che prima di interpretare
Deadpool
aveva recitato nel disastroso
Lanterna Verde).
ComicBookMovie ha raccolto 10 attori che, dopo aver recitato in
adattamenti da fumetti e/o graphic novel non particolarmente
riusciti, sono stati in grado di riscattare le loro carriere ed
occupare un posto d’onore all’interno del genere
supereroistico:
Scarlett Johansson
Prima di assumere il ruolo
di Vedova Nera nel MCU
e debuttare ufficialmente nei panni del personaggio in
Iron Man 2 del 2010, Scarlett
Johansson aveva interpretato il ruolo di Silken
Floss, scienziata femme fatale, nell’adattamento di The
Spirit di Frank Miller. Il film, che può essere
tranquillamente annoverato tra i più grandi passi falsi della
carriera dell’attrice, fu un totale disastro.
Per fortuna, il suo salto di
qualità che l’attrice avrebbe compiuto di lì a pochissimi anni,
proprio grazie al suo ingresso nell’Universo Cinematografico
Marvel, ha dato i suoi frutti: oggi
Vedova Nera è uno dei personaggi più amati del MCU e proprio grazie
all’interpretazione della Johansson è impossibile immaginare
un’altra attrice nei panni di Natasha Romanoff. Black
Widow, lo stand-alone dedicato al personaggio, arriverà
nelle sale a novembre.
Idris Elba
Idris
Elba ha avuto un ruolo decisamente minore in Thor
del 20221; quando l’attore britannico noto soprattutto per la serie
Luther ha accettato di recitare in
Ghost Rider: Spirito di Vendetta, probabilmente si aspetta
che il suo Moreau avrebbe avuto molto più spazio a disposizione. Il
film venne letteralmente bombardato da pubblico e critica, con i
diritti sul personaggio che tornarono immediatamente ai Marvel Studios.
Naturalmente, come la maggior parte
dei membri del cast, neanche Elba ha evitato di condividere la sua
insoddisfazione per il ruolo secondario di Heimdall in
Thor: The Dark World. Le cose sono poi cambiate con
Thor: Ragnarok, lo ha redento agli occhi di tantissimi fan
(è un peccato, però, che il personaggio sia morto in Avengers:
Infinity War).
Josh Brolin
Nel corso degli anni,
Josh Brolin ha avuto certamente un rapporto
con il mondo degli adattamenti tratti da fumetti decisamente
contrastante, visti gli insuccessi di film come Jonah Hex
e
Sin City: Una donna per cui uccidere.
Tuttavia, il 2018 è stato
sicuramente il suo anno, dato che l’attore ha regalato un
incredibile performance in motion capture grazie al ruolo
di Thanos in Avengers:
Infinity War, e ha poi vestito i panni di uno dei
mutanti preferiti dai fan, ossia Cable, in Deadpool
2. Si è distinto in entrambi i ruoli ed il suo lavoro in
Avengers:
Endgame è stato altrettanto impressionante. Tutti questi
film hanno avuto un enorme successo, contribuendo a cementare
Brolin come una delle migliori star di Hollywood.
Chris Evans
Nonostante i film non
fossero all’altezza delle aspettative, Chris Evans ha interpretato un memorabile
Johnny Storm nei due film della Fox dedicati ai Fantastici Quattro,
ed ha regalato una performance abbastanza godibile anche nel film
The Losers (di cui probabilmente nessuno ha memoria!).
Tuttavia, anche se
aveva già dimostrato di essere in grado di rubare la scena in
Scott Pilgrim vs. The World, è stato grazie al ruolo
di Capitan America che la carriera dell’attore è cambiata
radicalmente. Grazie al suo ingresso nel MCU, Evans non è solo diventato una
star a livello mondiale, ma anche un attore di serie A che non è
più costretto ad accettare ruoli in progetti minori o dalla dubbia
riuscita (basti pensare al grande successo riscosso da
Cena con Delitto – Knives Out di Rian Johson). Se Captain America: Il primo vendicatore non fosse mai
arrivato, chissà a che punto sarebbe la carriera di Evans
oggi…
Michael B. Jordan
Ci sono state molte
polemiche intorno al casting di Michael B. Jordan nei panni di Johnny Storm
per il
reboot dei Fantastici Quattro ad opera di Josh Trank. La cosa,
però, è stata rapidamente messa da parte quando sono emersi tutti
quei succosi retroscena su ciò che è realmente accaduto tra il
regista e la Fox dietro le quinte.
Alcuni anni dopo,
Jordan riuscì a riscattarsi interpretando il ruolo di Erik
Killmonger in Black
Panther di Ryan Coogler. È stata una performance
incredibile grazie alla quale, dopo il suo lavoro in Creed
– Nato per combattere, l’attore ha dimostrato di essere
uno dei migliori in circolazione.
Ryan Reynolds
Prima di trovare il meritato
successo con Deadpool,Ryan Reynolds ha provato più volte a
legare la sua immagine a quella del genere supereroistico, con
scarso successo. È stato divertente guardarlo in Blade:
Trinity, ma di quel film non importava a nessuno, soprattutto
dopo la delusione dei primi due episodi.
Poi c’è stato
X-Men le origini: Wolverine, in cui ha vestito per la
prima volta i panni di Wade Wilson (versione che i fan e lo stesso
Reynolds vogliono dimenticare). Prima dello spin-off dedicato al
Mercenario Chiacchierone, però, l’attore ha interpretato Lanterna Verde nell’omonimo film del 2011: un tale
flop che lo stesso Reynolds pensò all’epoca che la sua carriera
fosse finita per sempre. Fortunatamente, le cose sono cambiate
proprio grazie a Deadpool,
con i fan che non vedono l’ora di vedere l’ingresso del personaggio
nel MCU.
Brandon Routh
Superman
Returns avrebbe dovuto fare di Brandon Routh una celebrità, ma l’insistenza
di Bryan Singer sul fatto che l’attore potesse in qualche modo
replicare i fasti di Christopher Reeve nel medesimo ruolo (anche
grazie alla profonda somiglianza con il compianto attore) ha
probabilmente fatto più male che bene alla sua carriera. Per
fortuna, Edgar Wright gli ha dato l’opportunità di mostrare un lato
molto diverso del suo talento in Scott Pilgrim vs. The World, e da
allora ha trovato successo grazie al ruolo di Ray Palmer in
Arrow e nello spin-off Legends of Tomorrow.
Sfortunatamente, il suo tempo nei
panni di Atomo si è concluso prematuramente, qualcosa per cui sia i
fan che lo stesso Routh hanno espresso profonda delusione. Prima
che ciò accadesse, però, ebbe un’altra possibilità di interpretare
Superman nel crossover dell’Arrowverse, Crisis on Infinite
Earths, congedandosi così dal ruolo dell’Uomo d’Acciaio in
modo sorprendente e soddisfacente.
Dominic Purcell
Parlando sempre
dell’Arrowverse, Dominic Purcell ha usato la
serialità per cercare di dare una sferzata alla sua carriera.
Inizialmente ha attirato l’attenzione di pubblico e critica quando
ha accettato di recitare al fianco di Wentworth Miller nella
popolarissima Prison Break; parallelamente, ha tentato di
sfondare a Hollywood con un ruolo come quello di Dracula in
Blade: Trinity.
Sfortunatamente,
quel ruolo non riuscì a regalarsi la fama sperata e Purcell svanì
rapidamente nell’oscurità. Le cose sono però cambiate quando ha
ottenuto il ruolo di Heatwave in The
Flash, ed ora è una delle star principali di Legends
of Tomorrow: siamo ceti che i fan si ribellerebbero se il
personaggio dovesse mai essere eliminato dalla
serie…
Samuel L. Jackson
Samuel
L. Jackson ha cambiato il MCU per sempre quando è apparso nei
panni di Nick Fury alla fine di Iron
Man, anche se l’attore ha preso molte decisioni strane nel
corso degli anni, con The Spirit che è stata probabilmente
quella più discutibile. Nel ruolo del cattivo principale, The
Octopus, è probabilmente una delle performance meno riuscite di
tutta la sua storica carriera.
Probabilmente, se i fan avessero
saputo che era stato scelto per il ruolo di Nick Fury all’epoca
dell’uscita del film di Frank Miller, non avrebbe mai accettato di
vederlo entrare a far parte del MCU. Fortunatamente, Jackson – da
vero fuoriclasse qual è – non ha impiegato molto tempo per lasciare
un’impronta duratura interpretando Fury, un ruolo che è riuscito a
fare suo sotto molti punti di vista.
Mark Strong
Mark
Strong ha effettivamente riscosso un grande successo
grazie a film come Kick-Ass
e ai due capitoli della saga di Kingsman, ma il
suo ruolo in Lanterna Verde lo ha perseguitato per diversi anni. Se
da un lato è stata un’ottima scelta per interpretare Sinestro,
dall’altro è risultato poco credibile quanto Ryan Reynolds, e
questo soprattutto a causa della CGI.
Ci è voluto un po’, ma Strong ha
avuto la sua rivincita grazie alla possibilità di unirsi al
DC
Universe, dove in Shazam! ha
interpretato il temibile Dottor Sivana, un cattivo di gran lung più
memorabile del Sinestro che abbiamo avuto nel 2011.
In una recente intervista con
Empire, il regista Cary Joji Fukunaga ha
parlato di No Time To Die, il nuovo attesissimo
capitolo della saga di James
Bond che sarebbe dovuto arrivare nelle sale lo scorso aprile e
che, a causa della pandemia di Covid-19, è stato posticipato al
prossimo novembre.
In merito allo slittamento
dell’uscita del film nelle sale, Fukunaga ha spiegato: “Il mio
primo film, Sin Nombre, uscì proprio durante la pandemia di suina
del 2009 e arrivo nei cinema del Messico proprio mentre il
Presidente Messicano diceva ‘Non andate al cinema’. Sono
rimasto abbastanza traumatizzato da quell’esperienza, tanto che ho
seguito con attenzione gli aggiornamenti sul Covid-19. Ogni giorni
chiedevo ai produttori: ‘Quali sono i piani? Perché questa cosa non
si fermerà’.”
“Non credo che qualcuno avrebbe
potuto prevedere come il mondo si sarebbe fermato completamente, ma
pensavo comunque che il pubblico non sarebbe andato al
cinema”, ha continuato il regista. “Arrivati a questo
punto, potresti solo modificare qualcosa, giocare con altre, ma non
miglioreresti mai il film. Lo abbiamo finito, a tutti gli effetti.
Avevamo finito mentalmente il film. Sia mentalmente che
emotivamente.”
La teoria sul villain di Rami Malek in No Time to Die
Oltre alle dichiarazioni di Cary
Joji Fukunaga,
Empire ha diffuso online anche un nuovo scatto inedito del
premio Oscar Rami Malek nei panni del misterioso
villain Safin.
Secondo un’interessante teoria emerse online diverso tempo fa,
il personaggio di Malek sarebbe già noto ai fan del franchise: non
sarebbe altri che il Dr. Julius No, celebre nemesi di 007 creata da
Ian Fleming nel romanzo “Licenza di uccidere” del 1958 e
interpretata dall’attore Joseph
Wiseman nel film Agente 007 –
Licenza di uccidere del 1962. Potete ammirare la
nuova immagine di seguito:
In No Time To Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
Come apprendiamo grazie a
ComicBookMovie, POW! Entertainment e Genius Brands
International hanno stretto un accordo per creare
l’Universo di Stan Lee, un nuovo progetto che
riunirà tutte le opere create dal leggendario fumettista scomparso
nel 2018 al di fuori della Marvel Entertainment.
Andy Heyward, capo
di Genius Brands, ha dichiarato in una nota ufficiale: “In
tutta Hollywood, non c’è premio migliore. Questo è il nostro Santo
Graal. L’Universo di Stan Lee è un prodotto unico fatto di 100
proprietà originali, proprietà mai sfruttate e nate dalla mente del
creatore di proprietà intellettuali di maggiore successo dei nostri
tempi.Dopo aver lavorato con Stan ed esser stato suo
intimo amico per quasi 30 anni, nulla potrebbe rendermi più fiero
del fatto che Genius Brands sia diventato il protettore del suo
brand e del suo operato.”
Secondo la fonte, la joint
venture assumerà i diritti su tutte le creazioni del prolifico
autore successive alla sua attività con la Marvel. L’Universo di Stan
Lee attingerà, dunque, al vastissimo catalogo di proprietà
intellettuali che il celebre fumettista ha creato dopo la fine
della sua collaborazione con la Casa delle Idee. “Non ho dubbi
sul fatto che i più grandi personaggi, le più grandi storie e i più
grandi successi partoriti dalla mente di Stan Lee debbano ancora
essere raccontati”, ha aggiunto Heyward. “Grandi quanto
sono oggi Spider-Man, Black Panther, gli X Men e gli Avengers.
Domani sentiremo parlare di Tomorrow Men, Stringbean, Black Fury e
Virus.”
Il fumettista è morto nella mattina
di Lunedì 12 novembre al Cedars-Sinai Medical Center di Los
Angeles. Gli ultimi anni di Stan
Lee sono stati di grande tumulto. Dopo la morte
di sua moglie Joan, che ha condiviso con lui un matrimonio lungo 69
anni, nel luglio del 2017, ha fatto causa alla POW! Entertainment
per una fronde da un miliardo di dollari.
Da solo e attraverso il suo lavoro
con i frequenti collaboratori artisti-scrittori Jack Kirby, Steve
Ditko e altri, Lee ha catapultato la Marvel da una piccola avventura
editoriale nell’editore numero 1 al mondo di fumetti, e in seguito
un gigante multimediale.
Una delle sue ultime dichiarazioni
pubbliche era stato un commento a seguito della fusione tra Disney
e Fox, a seguito della quale i supoi X-Men e i Fantastici Quattro
sarebbero tornati “a casa”, in seno alla Marvel.
Jojo
Rabbit è un film di satira sulla Seconda Guerra
Mondiale che segue le imprese di un ragazzo tedesco un po’
solitario (Roman Griffin Davis nei panni di JoJo), la cui visione
del mondo viene sconvolta quando scopre che sua madre
(Scarlett
Johansson) tiene nascosta in soffitta una giovane
ragazza ebrea (Thomasin McKenzie). Aiutato solo
dal suo amico immaginario, Adolf Hitler (Taika
Waititi), JoJo è costretto a confrontarsi con il suo
cieco nazionalismo.
Il regista e sceneggiatore
Taika Waititi ha impresso al film il suo stile
distintivo, caratterizzato da umorismo e pathos, offrendo
attraverso gli occhi di un bambino la visione acutamente
divertente, ma profondamente conturbante, di una società divenuta
preda dell’intolleranza.
Jojo
Rabbit è interpretato da Roman Griffin Davis,
Scarlett Johansson,
Taika Waititi,
Sam Rockwell,
Rebel Wilson e Thomasin McKenzie. Di
recente il cast ha conquistato l’attenzione del pubblico grazie ai
numerosi riconoscimenti guadagnati, tra cui una nomination agli
Oscar come miglior film, una nomination ai Golden Globe come
miglior film musical o commedia e una ai Critics’ Choice Award come
miglior film. Il giovanissimo Roman Griffin Davis,
alla sua prima esperienza da attore, è stato premiato come miglior
Giovane Attore ai Critics’ Choice Award, mentre
Scarlett Johansson, nel ruolo di Rosie, ha ottenuto la
nomination agli Oscar come miglior attrice non protagonista.
Taika Waititi, regista, sceneggiatore, interprete e
produttore del film, ha ricevuto due nomination agli Oscar per la
miglior sceneggiatura non originale e miglior film. Il film è stato
anche inserito nella lista dei migliori 10 film del 2019
dall’American Film Institute.
Jojo
Rabbit è ora disponibile in Home Video in formato
Blu-Ray e DVD. Il Blu-Ray include anche tanti contenuti extra che
porteranno gli spettatori direttamente dietro le quinte del film
per scoprirne curiosità e retroscena.
Jojo Rabbit Contenuti extra:
Commento audio di Taika
Waititi
Scene tagliate
Fuoriscena
Dentro al film
Trailer cinematografici
DURATA:
108 minuti circa
RATING:
Per tutti
ASPECT RATIO:
1.85:1
AUDIO:
Blu-Ray = Inglese DTS-HD MA 5.1;
Italiano, Francese, Spagnolo, Tedesco, Giapponese e Cinese
tradizionale DTS Digital Surround 5.1; Inglese audio descrittivo
Dolby Digital 5.1; Inglese Dolby 2.0 DVD = Italiano, Inglese, Tedesco e Francese
Dolby Digital 5.1
SOTTOTITOLI:
Blu-Ray =
Italiano, Inglese per non udenti, Francese, Spagnolo, Danese,
Olandese, Finlandese, Tedesco, Giapponese, Norvegese, Svedese,
Cinese tradizionale DVD = Italiano, Inglese per non udenti,
Tedesco, Francese e Olandese
Intervistata da
Empire in occasione della promozione del suo ultimo film
Antebellum, l’attrice Janelle Monáe ha
rivelato che le piacerebbe entrare a far parte del cast
dell’annunciato sequel di Black
Panther, il cinecomic Marvel diretto da Ryan
Coogler nel 2018, grande successo di pubblica e critica,
nonché il primo film di supereroi ad essere candidato agli Oscar
nella categoria miglior film.
Quando ha stato chiesto all’attrice
se avesse già espresso il suo desidero di prendere parte al sequel
a Coogler, Monáe ha risposto: “L’ho fatto notare
decisamente”, per poi aggiungere: “Uno dei miei sogni è
sempre stato di interpretare Tempesta. Non so se ha un ruolo in
Black Panther, ma sarebbe un sogno se ci fosse. Non so a che punto
siano in questo senso. Molte donne hanno interpretato Tempesta e
hanno svolto un lavoro eccezionale. Mi piacerebbe unirmi al coro e
rendere giustizia a Tempesta.”
Se Kevin Feige & co.
volessero introdurre singolarmente i personaggi degli X-Men nel
MCU prima di riunirli in un nuovo
film a loro dedicato, Black
Panther 2 potrebbe rappresentare la giusta occasione
in cui far debuttare il personaggio di Tempesta; al momento, però,
non sappiamo neanche se i Marvel Studios stiano considerando o meno
l’idea.
Un possibile ruolo per Janelle Monáe in Black Panther 2
Un’attrice come Monáe potrebbe
tranquillamente essere coinvolta nell’annunciato sequel di
Black
Panther, ma potrebbe anche non ritrovarsi ad interpretare
l’iconica Ororo Monroe. Alcuni rumor passati hanno suggerito che
T’Challa potrebbe trovarsi ad affrontare un villain femminile nel
sequel: se la voce dovesse rivelarsi fondata, è certo Monáe
sarebbe una candidata ideale.
Successo planetario capace di
incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con il maggior risultato
domestico di sempre secondo solo ad Avengers:
Endgame e vincitore di tre premi Oscar, Black
Panther tornerà con un nuovo capitolo
– Black Panther
2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da Kevin
Feige. Il film arriverà in sala il 6 maggio 2022 e sarà scritto e
diretto anche da Ryan Coogler.
Tra gli aspetti dell’attesissimo
The
Batman di Matt Reeves a destare maggiore curiosità,
figura sicuramente il tono che avrà il nuovo cinecomic dedicato al
Crociato di Gotham e, di conseguenza, le atmosfere che pervaderanno
la pellicola. Sulla questione è stato interrogato da
Collider il direttore della fotografia del film, Greig
Fraser, che però non ha potuto anticipare nulla a
proposito del cinecomic.
“Niente, niente, niente,
niente”, ha detto Fraser quando la celebre rivista gli ha
chiesto di anticipare qualche dettaglio sul cinecomic. “Posso
dire, però, quello che hanno già detto alcuni attori del cast. Sarà
un film basato sui personaggi: personaggi come quello di Robert
Pattinson e come quello di Andy Serkis. La sceneggiatura è ottima,
come tutte le sceneggiatura dei film di Matt. È davvero ben
strutturata.”
Parlando nel dettaglio
dell’atmosfera del film, Fraser ha spiegato: “C’è oscurià nel
personaggio e ovviamente c’è bisogno di creare atmosfera. Una cosa
abbastanza ovvia trattandosi di un film di Batman. Non credo però
che visivamente sarà opprimente. Non è quello il nostro obiettivo.
Non è una gara a chi realizza il film più cupo di tutti. Ciò che
vogliamo è creare qualcosa di affascinante. Adoro l’atmosfera di
alcuni fumetti e di alcune graphic novel… dove si vede tutto molto
chiaramente. Mi diverto molto quando devo preparare l’illuminazione
dei set. È dura, ma è anche soddisfacente.”
La rinnovata collaborazione tra
Matt Reeves e il direttore della fotografia Creig Fraser per The
Batman
A proposito della rinnovata
collaborazione con Reeves (con cui aveva già lavorato per l’horror
Let Me In), ha poi aggiunto: “Ovviamente il casting
ricopre una parte importantissima nel processo, ma è il lavoro di
un regista veramente, veramente bravo che alla fine riesce a farti
provare emozioni anche parlando di cose che naturalmente sono prive
di qualsiasi emozione. Parlo di animali, di scimmie… Matt ha fatto
un lavoro incredibile in quel senso. Ecco perché sono veramente
eccitato in merito alla possibilità di poter lavorare di nuovo con
lui su Batman.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
In una recente intervista con
Empire, il regista Colin Trevorrow ha parlato
di Jurassic
World: Dominion, riflettendo in particolare sulla
sospensione delle riprese e sull’imminente ripartenza: proprio
questo mese, infatti, grazie alle nuove regole imposte dal governo
UK in materia di Covid-19, la produzione del film potrà finalmente
tornare sul set.
Trevorrow ha parlato prima dello
stop obbligatorio a cui hanno dovuto sottostare tantissime
produzioni a livello internazionale, sia cinematografiche che
televisive, sottolineando qual è stato – dal suo punto di vista –
l’unico aspetto positivo dell’intera vicenda: “Per molti di
noi, Dominion era già la sfida creativa più difficile della
nostra vita prima del lockdown. Il programma di riprese è andato a
nostro vantaggio. Durante le prime quattro settimane abbiamo girato
principalmente sequenze che coinvolgevano dinosauri. Perciò la cosa
ci ha dato modo di iniziare a lavorare agli effetti visivi e a
tutta una serie nuovi elementi senza la pressione di una scadenza
all’orizzonte.”
Il regista ha poi fatto riferimento
al tanto agognato ritorno sul set, dichiarando: “Sono certo che
le linee guida ci possano tenere al sicuro. La parte difficile sarà
costruire un ambiente creativo nell’ambito di tutte le precauzioni.
Ogni volta che ci troveremo a girare, dovremo dimenticare il nostro
mondo e vivere in quello del film. Potrebbe volerci un po’ di
pratica. Mi ha davvero commosso il modo in cui ci siamo supportati
a vicenda in questo periodo. Siamo tutti entusiasti di poter
finalmente tornare al lavoro. Questo è ciò che facciamo e non
vediamo l’ora di tornare a farlo.”
Le riprese di Jurassic World: Dominion
Le riprese di Jurassic
World: Dominiondovrebbero
ripartire a breve ai Pinewood Studios di Londra. La Universal
Pictures dovrà implementare sul set tutta una serie di
rigidi protocolli sanitari per permettere a tutti i membri
coinvolti nella produzione di poter lavorare in sicurezza. Tra i
protocolli che entreranno in vigore, figura anche un’area dedicata
che gestirà tutti i requisiti medici della produzione, inclusi test
sierologici e tamponi.
Jurassic
World: Dominion vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel
Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm,
interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per
tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Un nuovo report di
The Playlist (via Disney
Insider) suggerisce che il tanto chiacchierato Tron
3, sequel di Tron: Legacy del 2010, è
ufficialmente tornato in sviluppo e che il premio Oscar
Jared Leto(Suicide
Squad, Morbius) è
ancora collegato al progetto. Secondo la fonte, la Disney sarebbe
impegnata nella ricerca di un regista a cui affidare il film.
Come si legge nel report,
Tron 3 dovrebbe essere un vero e proprio sequel e
non un reboot del franchise iniziato nel lontano 1982. Secondo la
fonte, il cast principale di Tron: Legacy, composto da
Jeff Bridges,
Garrett Hedlund e Olivia Wilde,
potrebbe tornare. Già lo scorso aprile si erano riaccese le
speranze in merito al tanto auspicato Tron 3, grazie ad
alcune dichiarazioni di Joseph Kosinski, regista di Legacy,
che aveva dichiarato: “La Disney sta soltanto aspettando il
momento giusto!”
La veridicità di quanto riportato
prima da Disney
Insider e poi da
The Playlist è stata supportata anche da una serie di
dichiarazioni di Mitchell Leib, presidente del
reparto musiche della Disney, che ha parlato del lavoro fatto dai
Daft Punk per la colonna sonora di
Legacy, spiegando di essere intenzionato a ricontattare il
gruppo per affidarli anche le musiche del terzo film.
I Daft Punk coinvolti ancora una volta in Tron 3?
“Stiamo pensando di
fare Tron 3”, ha dichiarato Leib. “Abbiamo una grande
sceneggiatura. Una sceneggiatura davvero fenomenale di cui siamo
felicissimi. Se anni fa non era il momento giusto per farlo, adesso
lo è. Abbiamo imparato diverse lezioni da Tron: Legacy. La
prima cosa giusta da fare è riavere i Daft Punk e sentire
se sono interessati. Ancora non sappiamo chi dirigerà il film.
Speriamo che Joe Kosinski tornerà per fare un nuovo film.
Molte cose devono andare al posto giusto”.
In attesa di nuovi dettagli,
ricordiamo che Tron: Legacy è un film del 2010 diretto
da Joseph Kosinski, seguito del
film Tron del 1982. Il film, prodotto dal regista
di Tron Steven Lisberger, è incentrato su un soggetto
originale di Brian Klugman e Lee Sternthal. I protagonisti
originali, Bruce Boxleitner e
Jeff Bridges, riprendono i loro ruoli,
mentre Garrett
Hedlund interpreta il figlio adulto di Flynn. Tra
gli altri nel cast appaiono anche Olivia Wilde,
Michael Sheen e James
Frain.
Arriva da
Variety la notizia che Jude Law è in trattative con i Walt Disney
Studios per interpretare il ruolo di Capitan Uncino nell’annunciato
live action di Peter Pan, il cui titolo
ufficiale sarà Peter Pan and Wendy. Se le
trattative dovessero andare a buon fine, Law raccoglierà l’eredità
di attori quali
Dustin Hoffman, Jason Isaacs e
Hugh Jackman, che prima di lui avevano interpretato il
celebre antagonista al cinema.
Secondo un rumor emerso diversi
mesi fa, inizialmente la Disney aveva offerto la parte a
Joaquin Phoenix: ad oggi non sappiamo se l’attore
premio Oscar per Joker abbia
davvero mai discusso con la Casa di Topolino del progetto. Come
riportato da Justin Kroll su
Twitter, prima che il ruolo venisse ufficialmente offerto a
Law, pare che la multinazionale avesse considerato un altro attore
per la parte, ossia Will Smith, che aveva già interpretato il
Genio nel live action di Aladdin.
Peter Pan and
Wendy sarà diretto da David
Lowery, già regista del live action deIl
Drago Invisibile.
L’esordiente Alexander Molony avrà il
ruolo di Peter, mentre l’esordiente Ever
Anderson sarà Wendy. La Anderson è la figlia
di Milla Jovovich e del
regista Paul W.S. Anderson, ed è apparsa
brevemente in Resident
Evil: The Final Chapter nei panni di una giovanissima
Alice.
Peter Pan and
Wendy dovrebbe arrivare al cinema: al contrario di quanto
accaduto con Lilli e il
Vagabondo, dunque, non sarà destinato a
Disney+. Il film d’animazione originale, prodotto da Walt
Disney e basato sull’opera teatrale “Peter e
Wendy” di J. M. Barrie, è il 14°
Classico Disney e venne distribuito nei cinema americani il 5
febbraio 1953.
Attrice di nazionalità tedesca,
Maja Schöne ha sempre lavorato nel proprio paese
di origine, costruendo lì la sua fama e la sua carriera. A partire
dagli ultimi anni si è però resa celebre grazie ad una popolare
serie Netflix, la quale le ha permesso di oltrepassare i
confini nazionali, ricevendo apprezzamenti da ogni parte del mondo
per il suo carisma e le sue doti interpretative.
Ecco 10 cose che non sai di
Maja Schöne.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Maja Schöne. i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
film tedeschi. L’attrice debutta per la prima volta sul
grande schermo grazie al film Cowgirl (2004), commedia che
le permette di farsi notare con un ruolo di rilievo. Tornerà poi al
cinema con il dramma 1. Mai (2008) e in seguito con i
titoli Buddenbooks (2008), Summertime Blues
(2009) e Zarte Parasiten (2009).
9. È nota per i ruoli
televisivi. A partire dal 2005 l’attrice ottiene grande
popolarità grazie al ruolo di Julia Bootz nella serie
Tatort, a cui prenderà parte fino al 2020 recitando
complessivamente in 15 episodi. Si distingue poi in titoli come
Stubbe – Von Fall zu Fall (2006), Polizeiruf 110
(2007-2011), e Blochin: Die Lebenden un die Toten (2015).
A partire dal 2017 ricopre il ruolo di Hannah Kahnwald nella
celebre serie Netflix Dark, che le
permette di ottenere estrema popolarità anche al di fuori del
proprio paese.
Maja Schöne non è presente su
Instagram
8. Non possiede un account
personale. Ricercando l’attrice sul social network
Instagram, non ci si imbatterà in nessun profilo verificato o
ufficiale, poiché la Schöne non ne possiede alcuno. Questa sembra
infatti restia all’idea di condividere con il pubblico anche la
propria vita al di fuori del set, preferendo mantenere un netto
distacco tra il lavoro e il privato. La notorietà fino ad ora
limitata al suo paese l’ha certamente aiutata in questo, ma ora che
è una star internazionale sarà sempre più difficile mantenere tale
equilibrio.
7. Vi sono numerose fan
page a lei dedicate. Proprio per via della popolarità oggi
raggiunta dall’attrice, si possono ritrovare numerose fan page su
Instagram a lei dedicate, che tentano di sopperire alla mancanza di
account ufficiale. La più seguita di queste, vanta oltre 12 mila
follower e permette ai fan dell’attrice di rimanere aggiornati su
tutte le novità a lei legate. Vengono infatti pubblicati
aggiornamenti relativi ai suoi progetti da interprete, ma anche le
foto più recenti scattate all’attrice.
Maja Schöne e Carlo Ljubek
6. È sposata con un noto
attore. Anche se molto riservata, l’attrice non ha
nascosto il legame con l’attore tedesco Carlo
Ljubek. I due si sono poi sposati, senza però rivelare la
data in cui ciò è avvenuto. La coppia ha in diverse occasioni avuto
anche modo di recitare insieme, come per la serie Stubbe – Von
Fall zu Fall. Hanno poi avuto una figlia, ma anche di tale
evento non si conosce l’anno in cui è avvenuto. I due attori
cercano infatti di rimanere il più riservati possibile, evitando
l’ingresso di riflettori nella loro vita privata.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Maja Schöne in Dark
5. È la madre del
protagonista. Nella complessa serie Dark,
l’attrice ricopre il ruolo di Hannah Kahnwald. Questa è la madre di
Jonas, il protagonista, e la moglie di Michael. La Schöne
interpreta la versione adulta del personaggio, poiché quella più
giovane mostrata in alcuni segmenti della serie è affidata ad
un’altra attrice. Il suo personaggio si è inoltre fanno notare
anche per i sentimenti provati nei confronti di Ulrich Nielsen, un
altro dei personaggi principali della serie.
4. Non ha mai giudicato il
suo personaggio. Proprio per questa sua relazione segreta,
sarebbe stato facile giudicare il personaggio incolpandolo di
tradimento. La Schöne ha però scelto di non cadere in tale
trappola, preferendo lavorare sul cercare di capire le azioni del
personaggio per poterlo comprendere e interpretare meglio. L’idea
che ne ha generato è quella di una donna sola, che si abbandona
istintivamente a ciò che sente possa darle una maggiore stabilità
nella propria vita.
3. Era emozionata all’idea
di far parte della serie. L’attrice ha raccontato di
essere stata da subito particolarmente entusiasta di far parte
della serie, affermando che leggendone il copione sentiva che
possedeva il potenziale per affermarsi a livello internazionale. In
quanto prima grande produzione televisiva tedesca per Netflix,
inoltre, è convinta che possa portare nuova luce sulle produzioni
del suo paese, permettendo uno sviluppo dell’industria.
2. L’esperienza del set è
stata estremamente positiva per lei. Nell’intraprendere le
riprese della serie, l’attrice ha affermato che i lunghi tempi di
lavorazione l’avevano inizialmente preoccupata, temendo di
ritrovarsi sottopressione. Ciò fortunatamente non si è verificato,
e se anche il clima di Dark è
particolarmente cupo, la Schöne ha raccontato che sul set si è
instaurato un’atmosfera di positività che ha aiutato tutti gli
attori a vivere al meglio l’esperienza.
Maja Schöne: età e altezza
1.Maja
Schöne è nata a Stuttgart, in Germania, nel 1976.
L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.
Pur essendo giovanissima, l’attrice
tedesca Lisa Vicari vanta già alcuni importanti
titoli relativi al cinema e alla televisione del proprio paese. Di
recente ha poi preso parte ad una celebre serie televisiva che le
ha permesso di ottenere successo anche a livello internazionale.
Grazie ad essa ha infatti potuto sfoggiare il suo talento e un
promettente carisma.
Ecco 10 cose che non sai di
Lisa Vicari.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Lisa Vicari: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi tedeschi. Il primo ruolo per il grande
schermo per la Vicari è quello per il film Hanni & Nanni
(2010). Successivamente, guadagna popolarità all’interno del suo
paese con titoli come Hell (2)011), Doktorspiele
(2014), La vendetta di Luna (2017), e Schwimmen
(2018). Nel 2020 è protagonista della commedia sentimentale
Isi& Ossi, distribuita il 14 febbraio sulla
piattaforma Netflix, diventando il primo film in lingua tedesca
prodotto dal colosso di streaming.
9. È nota per una celebre
serie televisiva. Parallelamente all’attività
cinematografica, l’attrice prende parte anche a diverse produzioni
televisive nazionali. Tra queste si annoverano le serie Unter
Verdacht (2013), Il commissario Lanz (2014), SOKO
München (2016) e Tatort (2017). Nel 2017 acquista
popolarità a livello mondiale grazie al ruolo di Martha Nielsen in
Dark,
celebre serie distribuita su Netflix e composta di tre
stagioni.
Lisa Vicari è su Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo ufficiale seguito da 911 mila persone.
All’interno di questo la Vicari è solita condividere immagini
relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.
Non mancano poi anche foto di curiosità a lei legate o di luoghi
visitati, in aggiunta a post relativi a cause sociali da lei
supportate. L’attrice ha inoltre conferito al proprio account un
look particolarmente curato, condividendo sempre immagini
particolarmente artistiche.
7. Utilizza il social per
promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo,
inoltre, l’attrice è solita condividere con i propri follower
immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono
presenti infatti numerose foto di backstage tratte dai set a cui ha
preso parte. Queste permettono di avere uno sguardo inedito su tali
progetti, generando grande attesa nei confronti di essi.
Lisa Vicari ha un fidanzato?
6. È molto
riservata. L’attrice, ancora molto giovane, dimostra già
la volontà di tenere ben separata vita privata e lavoro. Anche
tramite i propri profili social non accenna a rilasciare indizi che
potrebbero suggerire qualcosa riguardo la sua vita sentimentale.
Ciò è stato fino ad ora possibile data anche la sua popolarità
ristretta al suo solo paese d’origine, ma ora che la Vicari è una
star a livello internazionale dovrà impegnarsi ulteriormente per
riuscire a mantenere tale distinzione. Attualmente, tuttavia,
l’attrice sembra essere single.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Lisa Vicari parla italiano
5. Ha origini
italiane. Nata in Germania, l’attrice vanta comunque
origini italiane da parte dei suoi famigliari. Ciò è, ovviamente,
suggerito anche dal nome e dal cognome dell’attrice. Nonostante
ciò, la Vicari non ha ancora avuto occasione di recitare per il
cinema italiano, pur esprimendone il desiderio. Anche se non in
modo fluente, ha infatti dimostrato di poter parlare
tranquillamente la lingua del Bel Paese.
Lisa Vicari: chi è la sua
doppiatrice
4. Ha una celebre
doppiatrice. Per doppiare la Vicari nella serie
Dark è stata chiamata Veronica Puccio,
nota per aver prestato la propria voce anche al personaggio di Luna
Lovegood nella saga di Harry Potter. Tra le altre attrici
da lei doppiate si annoverano Emma
Roberts e Chloe Grace
Moretz. Per il film Isi & Ossi, invece, la
Vicari è stata doppiata da Emanuela Ionica.
Lisa Vicari in Dark
3. Interpreta uno dei
personaggi principali. Nell’acclamata serie tedesca
Dark,
l’attrice ricopre il ruolo Martha Nielsen, come anche una delle
versioni alternative di questa, chiamata Ava. La versione ricoperta
dall’attrice è quella relativa all’anno 2020. Dalla prima stagione
ad oggi, l’attrice è comparsa in quasi tutti gli episodi della
serie, per un totale di 20 su 26.
2. È rimasta entusiasta
della sceneggiatura. Nel leggere la sceneggiatura della
serie, l’attrice ha affermato di essere rimasta sorpresa dalla
complessità della trama, trovando avvincente proseguire nella
lettura per scoprirne il finale. Ad attrarla verso il progetto è
stata poi l’occasione di poter recitare in un prodotto tedesco di
portata internazionale, che avrebbe così portato ulteriore
prestigio all’industria del proprio paese.
Lisa Vicari: età e altezza
1. Lisa Vicari è nata a
Monaco di Baviera, in Germania, l’11 febbraio del 1997.
L’attrice è alta complessivamente 175 centimetri.
Halle Berry è nella bufera a causa di un
annuncio di qualche giorno fa. L’attrice premio Oscar aveva infatti
annunciato che aveva in programma di interpretare un uomo
transgender e che era intenta a immergersi nello studio e
nella ricerca per dare giustizia al personaggio che le era stato
affidato. Tuttavia, la valanga di critiche arrivate all’attrice,
l’hanno spinta a rinunciare al ruolo con il seguente messaggio:
“Durante il fine settimana ho
avuto l’opportunità di discutere la possibilità di interpretare un
uomo transgender, e volevo chiedere scusa per i miei commenti.
Capisco ora che non avrei dovuto accettare la parte, cosa che
spetta alla comunità transgeder, che merita l’opportunità di
raccontare la propria storia. Sono grata per tutte le critiche
costruttive dei giorni scorsi che sto continuando a seguire con
attenzione, per migliorarmi dopo questo errore. Voglio essere
un’alleata e usare la mia voce per promuovere una migliore
rappresentazione sia fuori che sullo schermo.”
Halle Berry si scusa per aver accettato il ruolo di un
transgender
Non è la prima volta che capita una
situazione del genere, qualche tempo fa anche Scarlett Johansson si era vista costretta a
rinunciare ad un ruolo per una ragione simile, anche se la
sua reazione è stata decisamente differente, visto che a poco
tempo dall’accaduto, aveva dichiarato che il politicamente corretto
nell’arte era una pratica nociva. L’attrice si fece all’epoca
sostenitrice del lavoro dell’interprete a tutti i livelli.
“Personalmente ritengo che, in
un mondo ideale, qualsiasi attore dovrebbe essere in grado di
interpretare chiunque e che l’arte, in tutte le sue forme, dovrebbe
essere immune dal politicamente corretto. Questo è il punto che
stavo sottolineando, anche se forse non mi sono spiegata così bene.
Riconosco che, in realtà, c’è una discrepanza diffusa nella mia
industria che favorisce gli attori di caucasici cis gendered, e che
non a tutti gli attori vengono state date le stesse opportunità che
io ho avuto il privilegio di avere. Continuo a sostenere la
diversità in ogni settore e continuerò a lottare per progetti in
cui tutti vengano inclusi.” Aveva dichiarato.
Il gruppo editoriale
NetAddiction è lieto di annunciare la prima
edizione di UltraPop Festival, il nuovo evento
digitale dedicato all’intrattenimento, nato con l’idea raccontare e
di vivere insieme gli aspetti più salienti di questa prima,
atipica, metà del 2020 e di analizzare quello che
succederà nella seconda metà dell’anno. Un
festival gratuito aperto a tutti che, con la sospensione
momentanea degli eventi fisici, vuole dare il suo contributo ed
intrattenere gli appassionati di cinema, serie TV,
videogiochi, scienza e cultura nerd con appuntamenti che
possono essere seguiti comodamente da casa, dal
lavoro e dalle vacanze.
Le dirette si svolgeranno dal 13
luglio al 19 luglio, tutti i giorni, dalle 15.00 alle 22.00 sui
canali Twitch di
NetAddiction.
Siamo onesti, la maggior parte dei
film con Chris Hemsworth, che non siano parte
dell’universo Marvel, non è stata
grandiosa. In effetti, ci sono solo due di quei film che sono stati
accolti con favore e sono Rush e
Tyler Rake.
Da Blackhat a In the Heart of the Sea passando per Men in Black: International, Hemsworth ha
cercato di differenziare la sua carriera, virando qualche volta
anche sul registro comedy, con Come ti rovino le vacanze e
Ghostbusters in cui, nonostante il film non
abbia avuto grande successo, lui è riuscito ad emergere con il suo
talento per quel genere.
Anche se il suo futuro come Thor non
è chiarissimo, Chris Hemsworth sta lavorando già per il suo
prossimo progetto, che sarà un biopic su Hulk
Hogan che è attualmente in lavorazione. Pochi attori sono
fisicamente imponenti come Hemsworth, il che lo rende un perfetto
interprete per il wrestler. Ma è anche vero che l’attore dovrà
costruire il suo corpo ad un livello completamente nuovo, data la
massa fisica del soggetto del film.
In un’intervista a Total
Film (via ComicBook), la star
di Thor ha parlato di quanto questo ruolo presenterà nuove sfide
per lui e il suo fisico, spiegando: “Questo film sarà un
progetto davvero divertente. Come puoi immaginare, la preparazione
per il ruolo sarà follemente fisica. Dovrò mettere su più
dimensioni di quanto abbia mai fatto prima, anche più di quanto
abbia messo su per Thor. C’è l’accento del personaggio da
costruire, ma anche la fisicità e l’atteggiamento. Dovrò anche fare
un tuffo profondo nella tana del coniglio, ovvero il mondo del
wrestling, che non vedo davvero l’ora di fare!”.
Oltre ai muscoli, Hogan ha anche un
aspetto molto distinto, compresi i baffi a manubrio e un taglio di
capelli caratteristico, oltre ad un colore specifico. Il film
biografico,
annunciato più di un anno fa, sarà diretto da Todd
Phillips. Mentre è principalmente noto come regista di
commedie, i suoi ultimi due film, War Dogs e Joker, sono più orientati verso temi più
impegnativi.
La prossima edizione della Mostra
del Cinema di Venezia 77, in programma dal 2 al 12 settembre,
prevede alcune novità, rese necessarie a seguito
dei protocolli sanitari imposti dall’emergenza Covid-19. Per
consentire l’assunzione delle misure intese a garantire lo
svolgimento della Mostra in piena sicurezza per tutti i
partecipanti – prima fra tutte il distanziamento fisico – il numero
complessivo dei film della selezione ufficiale sarà ridotto, benché
in misura contenuta.
Il programma prevede infatti la
conferma delle sezioni competitive Venezia 77 e
Orizzonti, che si terranno secondo le
modalità e le dimensioni consuete, allo stesso modo della
sezione Fuori Concorso, come pure
Biennale College Cinema. Le proiezioni si terranno nelle
sale tradizionalmente allestite al Lido, con l’adozione di tutte le
misure di sicurezza sanitaria stabilite dalle autorità competenti
alla data dell’evento. Il concorso Venezia Virtual
Reality invece, anziché sull’isola del Lazzaretto Vecchio,
sarà interamente fruibile online, grazie a una piattaforma
innovativa a esso dedicata, accessibile a tutti gli accreditati, in
collaborazione con VRChat e HTC Vive Pro.
Venezia 77 in tempo di Covid
Per quanto riguarda la sezione
Venezia Classici, sarà ospitata all’interno del
programma del festival Il Cinema Ritrovato,
promosso dalla Cineteca di Bologna, che si
svolgerà dal 25 al 31 agosto nella città emiliana.
Questa collaborazione tra i due festival offre una soluzione senza
precedenti a una situazione straordinaria. La selezione di Classici
restaurati, arricchita di ulteriori titoli, verrà poi replicata a
Venezia nei mesi successivi.
La 77. Mostra del Cinema rinuncia
invece per quest’anno a organizzare la sezione
Sconfini, allo scopo di garantire il maggior
numero di posti disponibili alle repliche dei film delle sezioni
principali testé confermate.
Si segnala infine che saranno
disponibili anche due arene all’aperto, una ai
Giardini della Biennale e una al pattinodromo del
Lido. La maggior parte dei film del programma
ufficiale sarà inoltre replicata ai Cinema Rossini
di Venezia e al Centro Culturale Candiani di
Mestre, nell’ambito del programma Esterno Notte
organizzato dal Circuito Cinema del Comune
di Venezia. La Biennale di Venezia, per far svolgere la
Mostra in sicurezza, seguirà tutti protocolli anti Covid-19 sulle
procedure sanitarie, nel pieno rispetto della salute del
pubblico.
In merito a questa riorganizzazione
temporanea del programma della Mostra, il Direttore artistico
Alberto Barbera ha dichiarato: “Sono estremamente
lieto che la Biennale Cinema possa tenersi con una minima riduzione
di titoli e sezioni. Senza dimenticare le tante vittime di questi
ultimi mesi, il primo festival internazionale dopo la forzata
interruzione imposta dalla pandemia assume il significato di
un’auspicata celebrazione della ripartenza, e di messaggio di
concreto ottimismo per l’intero mondo del cinema duramente colpito
dalla crisi”. Ha poi aggiunto: “La Selezione Ufficiale di Venezia
77, con i suoi 50-55 film provenienti da tutto il mondo, offrirà la
consueta panoramica di quanto di meglio l’industria cinematografica
ha prodotto negli ultimi mesi, grazie alla risposta straordinaria
che registi e produttori hanno saputo dare, pur nelle difficili
condizioni di lavoro di questi ultimi mesi. Una nutrita presenza di
autori e attori accompagnerà i film al Lido, mentre collegamenti
via internet consentiranno la realizzazione di conferenze stampa
per tutti coloro che non potranno partecipare di persona, a seguito
delle restrizioni di viaggio tuttora attive”.
Per quanto riguarda il
Venice Production Bridge, la 5a edizione (3 – 11
settembre 2020) si terrà sia in presenza al Lido con le strutture
abituali al terzo piano dell’Hotel Excelsior, sia online con
progetti specifici. Incontri one-to-one saranno
organizzati anche online, permettendo che alcuni progetti in
presenza siano seguiti anche da quegli accreditati che non potranno
raggiungere Venezia.
E’ confermata l’organizzazione in
presenza del Venice Gap Financing Market (VGFM,
lungometraggi) e del Book Adaptation Rights
Market, che offriranno anche molte possibilità di
partecipare da remoto (VGFM per tutti i progetti di Realtà
Virtuale, Final Cut in Venice, le proiezioni del Mercato e
l’European Film Forum). Convegni ed eventi si terranno fisicamente
all’Hotel Excelsior e saranno per la prima volta visibili in
streaming sul sito web del Venice Production
Bridge, sul quale potrà essere trovato ogni altro
dettaglio sul programma.
Il pubblico di Venezia 77 potrà
scoprire il programma completo, con maggiori dettagli sulla Mostra,
in occasione della conferenza stampa del 28 luglio
pv.
Dopo il grande successo al Festival
di Berlino nel 2019 e dopo essere stato presentato in anteprima
nazionale allo scorso Bif&st Bari International Film Festival,
l’emozionante film Il
corpo della sposa arriva su MioCinema.
Come di consueto, la presentazione
potrà essere seguita sul sito e sulla pagina Facebook di
Miocinema, senza alcun bisogno di registrazione. A seguire, il
film sarà disponibile sulla piattaforma a pagamento.
Attraverso la storia di una
donna che arriva persino a mettere a rischio la propria salute per
soddisfare un canone estetico imposto da altri, Il corpo della
sposa, vuole raccontare la complessità del rapporto tra le
donne e i loro corpi su una scala molto più ampia. Fino a che punto
i modelli sociali, spesso costruiti per soddisfare i desideri
maschili, influenzano e condizionano le donne nel mondo? La
Mauritania nel film funziona come un “altrove”, in opposizione al
mondo da cui provengo e vivo, e tuttavia, nella sua paradossale
inversione di una serie di rapporti, si trasforma in uno specchio
che mostra il modo distorto in cui il corpo delle donne viene
sempre percepito.
Michela Occhipinti
SINOSSI de Il corpo della
sposa
Ambientato in un’inedita
Mauritania, Il corpo della sposa – Flesh out racconta la
storia di Verida (l’esordiente Verida Beitta Ahmed Deiche), una
ragazza moderna che lavora in un salone di bellezza, frequenta i
social network, si diverte con le amiche. Quando la famiglia
sceglie per lei un futuro sposo, Verida – come molte sue coetanee –
si vede costretta a prendere peso affrontando il “gavage”, per
raggiungere l’ideale di bellezza e lo status sociale che la
tradizione del suo Paese le impone. Mentre il matrimonio si
avvicina a grandi passi, pasto dopo pasto, Verida mette in
discussione tutto ciò che ha sempre dato per scontato: i suoi cari,
il suo modo di vivere e – non ultimo – il suo stesso corpo.
La prossima uscita,
su HBO Max, di Justice League Snyder Cut è una
grande vittoria dei fan che da tanto chiedono di vedere il film
sugli eroi DC Comics così come lo aveva pensato il regista del
progetto.
Snyder ha dovuto abbandonare il suo
ruolo di regista di Justice League a metà della
produzione per motivi personali. La Warner Bros. ha poi assunto il
regista di The Avengers, Joss
Whedon per finire il film, ma ciò che è stato distribuito
è stata una versione drasticamente diversa da ciò che Snyder aveva
immaginato. Da allora molti hanno supportato un’uscita del cut
originale di Snyder, inclusi i membri del cast, molti fan e, a
quanto pare, anche altri registi.
In un’intervista con Comic Book Movie,
Joe Russo, uno dei due registi di Avengers: Endgame, ha condiviso i
suoi pensieri sulla versione di Snyder in arrivo, dicendo:
“Penso che sia sempre bello quando la visione originale di un
regista riesce a farsi strada sullo schermo”.
Russo ha anche commentato
l’esperienza che ha avuto lavorando come regista per la Marvel: “Siamo stati molto,
molto fortunati nelle nostre carriere perché tutto ciò che abbiamo
fatto per la Marvel. Erano molto gentili e
deferenti e molto favorevoli alla nostra visione per quei film, e
non c’è niente di quello che è stato deciso in sala di montaggio
che non sia stato condiviso. Abbiamo lavorato molto duramente su
quello che è l’attuale versione di quei film, quindi siamo molto
fortunati ad aver visto distribuita la nostra visione dei quattro
film che abbiamo diretto.”
Come ha giustamente commentato
Joe Russo, un regista lavora molto duramente per
realizzare la sua visione del film ed è bello vedere che Snyder ha
il supporto dei suoi pari nel completare la sua visione. Se la
versione di Snyder sarà migliore della Justice
League di Whedon è ancora da vedere, ma lo scopriremo
nel 2021.