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Chiude Prima Linea, lo studio de La famosa invasione degli orsi in Sicilia

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Prima Linea Productions, uno degli studi cinematografici dedicati all’animazione più importanti del panorama europeo, ha chiuso i battenti. Lo studio è andato in liquidazione il 7 febbraio scorso, stando al report di Le film français (via Cartoon Brew).

Tra i film più importanti prodotti dallo studio francese, ricordiamo La tartaruga rossa di Michaël Dudok de Wit e La famosa invasione degli Orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti. Lo studio, nato con il semplice nome di Prima Linea nel 1988, nasceva con lo scopo di sostenere fumettisti, grafici e illustratori, nelle intenzioni dei fondatori Valérie Schermann e Christophe Jankovic. Oltre alla collaborazione “nostrana” per il film di Mattotti, nel 2016 lo studio aveva collaborato con lo Studio Ghibli per la realizzazione de La Tartaruga Rossa.

A quanto pare, proprio l’insuccesso economico del film di Mattotti non ha certo contribuito a risanare le casse dello studio. Costato 11 milioni di euro, il film non ha richiamato sufficiente pubblico in sala, a dispetto del grande successo di critica e dei grandi riconoscimenti ottenuti nel corso della sua vita festivaliera.

La famosa invasione degli orsi in Sicilia, la recensione

Star Wars IX: confermato un importante dettaglio su Palpatine

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Star Wars IX: confermato un importante dettaglio su Palpatine

Il romanzo basato su Star Wars: L’Ascesa di Skywalker conferma un importante dettaglio a proposito del ritorno di Palpatine nel film di J.J. Abrams: quello che abbiamo visto sul grande schermo era in realtà un clone del “vero” Signore Oscuro dei Sith.

Nonostante il romanzo non sia ancora stato messo ufficialmente in commercio (negli Stati Uniti arriverà il prossimo 17 marzo), la Lucasfilm Publishing ha deciso di venderne anticipatamente alcune copie durante la convention nerd C2E2 di Chicago lo scorso fine settimana. Ovviamente, alcuni passaggi del romanzo sono già approdati online.

Il libro conferma davvero che lo spirito dell’Imperatore Palpatine è stato trasferito in un corpo clonato. Quando Kylo Ren arriva su Exegol e incontra Palpatine, osserva da vicino il macchinario a cui l’Imperatore è fisicamente legato e lo riconosce grazie ai suoi studi sulle Guerre del Cloni. Deduce, così, che lo spirito del Lato Oscuro di Palpatine sia troppo forte per il corpo clonato a cui è stato destinato: ciò gli sta causando una grave degenerazione.

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

Ritorno al Futuro: Tom Holland rivela che si è parlato del remake

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Poche settimane fa ha spopolato in rete un video deepfake in cui Robert Downey Jr. e Tom Holland interpretano Doc e Marty in Ritorno al futuro. Adesso, quasi come se quel video fosse stato in qualche modo “profetico”, è stato lo stesso Holland a confermare che ci sono state delle discussioni a proposito di un ipotetico remake del cult del 1985 di Robert Zemeckis.

Naturalmente, essendo Ritorno al futuro una delle pietre miliari della storia del cinema, nonché una pellicola amatissima dagli spettatori di tutto il mondo, Tom Holland è stato molto cauto nelle sue affermazioni, sottolineando che – ovviamente – non c’è alcun reboot in cantiere, rivelando soltanto che in passato ci sono state alcune discussioni sulla possibilità di riportare l’incredibile viaggio di Doc e Marty “a spasso nel tempo” sul grande schermo.

Intervistato da BBC Radio 1, Holland ha spiegato: “Mentirei se dicessi che in passato non ci sono state conversazioni a proposito di una sorta di remake, ma la verità è che quel film è perfetto, è uno dei migliori film che siano mai stati realizzati e che nessuno potrebbe fare meglio. Detto ciò, se Robert Downey Jr. e io potessimo rifare, soltanto per divertimento, quella scena ricreata per il deepfake – potrebbe pagare lui questa volta, è pieno zeppo di soldi -, lo farei gratis, ma almeno potremmo rifare quella scena. Penso che lo dobbiamo a chi ha realizzato il vero deepfake, perché hanno fatto un lavoro incredibile. Penso che parlerò con Robert e vedremo se riusciamo a ricreare qualcosa in onore del deepfake.”

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Fonte: ScreenRant

The Suicide Squad: James Gunn annuncia la fine delle riprese

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The Suicide Squad: James Gunn annuncia la fine delle riprese

Le riprese principali di The Suicide Squad sono ufficialmente terminate, e il regista James Gunn ha deciso di celebrare la fine della produzione con un nuovo post condiviso attraverso il suo account Instagram. Il post in questione ritrae un’immagine in cui è possibile vedere, oltre al logo ufficiale del film, anche uno scatto che ritrae Gunn insieme al cast e alla crew del film al completo.

Nella didascalia che ha accompagnato la foto, il regista ha scritto: “Terminate le riprese di The Suicide Squad. Mio padre è morto due settimane prima che iniziassimo a girare e il mio cane è morto due settimane prima della fine. È stato un momento davvero, davvero difficile della mia vita, ma al tempo stesso uno dei momenti più appaganti che ho mai avuto da quando faccio film. La professionalità, il talento, la compassione e la gentilezza di questo cast e di questa troupe mi hanno ispirato ogni giorno. Grazie a tutte le persone coinvolte in questo film, in ogni fase del suo sviluppo, ogni dipartimento. Vi sono grato dal profondo del mio cuore. Siete voi il motivo per cui faccio film.” Potete vedere il post originale di seguito:

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Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ScreenRant

Stargirl: il trailer italiano del film Disney+

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Stargirl: il trailer italiano del film Disney+

Arriva il primo trailer italiano di Stargirl, il nuovo original movie targato Disney+ che sarà disponibile sulla piattaforma di streaming a partire dal 24 marzo 2020.

In Stargirl Leo Borlock (Graham Verchere) è un normale studente della Mica High School. Prende voti soddisfacenti, è membro della banda musicale della scuola e ha sempre mantenuto un basso profilo. Ma tutto questo cambia quando incontra Stargirl Caraway (Grace VanderWaal), una nuova studentessa, allegra e sicura di sé, appassionata di ukulele, che si fa notare. Lei è gentile, trova la magia in ogni cosa e tocca le vite degli altri con gesti semplici. La sua stravaganza e la sua personalità contagiosa affascinano Leo e l’intero corpo studentesco e Stargirl passa dall’essere ignorata e ridicolizzata, all’essere accettata e ammirata, trascinando Leo in un carosello di emozioni. È una celebrazione dell’unicità, della gentilezza e del potere dell’umanità.

Stargirl è diretto da Julia Hart, la sceneggiatura è di Kristin Hahn e Julia Hart con Jordan Horowitz ed è ispirata al romanzo omonimo di Jerry Spinelli. Gli attori sono la cantautrice Grace VanderWaal – vincitrice dell’undicesima edizione di America’s Got Talent – al suo debutto cinematografico, Graham Verchere, Karan Brar, Maximiliano Hernandez (Thor, The Avengers, Captain America), Darby Stanchfield (Scandal) e Giancarlo Esposito (Fa la cosa giusta, Breaking Bad, The Mandalorian). Stargirl è prodotto da Ellen Goldsmith-Vein, p.g.a, Lee Stollman, p.g.a., e Kristin Hahn, p.g.a., con Jordan Horowitz, Jim Power, Jerry Spinelli, Eddie Gamarra, Catherine Hardwicke e Jonathan Levin sono i produttori esecutivi.

Presidenziali 2020: Brad Pitt, Scarlett Johansson e altri invitano gli USA al voto

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Alla fine del 2020, gli Stati Uniti saranno di nuovo chiamati alle urne, a votare per il proprio Presidente. E non è un caso che i membri di Hollywood, da sempre schierati politicamente, si siano uniti, sotto la guida di W Magazine, per invitare gli elettori al voto, o meglio a registrarsi alle liste elettorali per poter votare.

Brad Pitt, Scarlett Johansson, Elle e Dakota Fanning, Cynthia Erivo sono solo alcuni dei nomi di star hollywoodiane che invitano i loro fan a registrarsi per poter far sentire la loro voce.

Parasite: Donald Trump contro la vittoria del film agli Oscar

Nel 2016, l’esito delle elezioni che vide Hillary Clinton sconfitta da Donald Trump lasciò il mondo senza parole, visto che la vittoria della candidata democratica sembrava data per certa. Tutti i personaggi più in vista della cultura americana parteggiavano per lei e la percezione di quello che era in realtà il Paese Reale, dall’esterno, era decisamente falsata, come poi ha dimostrato l’esito delle elezioni.

Berlinale 2020: There is no evil, Orso d’Oro, distribuito da Satine Film

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L’ opera del regista iraniano condannato agli arresti domiciliari per il suo impegno civile e politico,  ha conquistato la Giuria presieduta da Jeremy Irons che ha annunciato il Premio con grande entusiasmo, e il pubblico della 70° Berlinale che ha accolto la proiezione ufficiale con commozione e interminabili applausi.

THERE IS NO EVIL del regista iraniano Mohammad Rasolouf trionfatore a Berlino con L’ Orso d’ Oro come Miglior film,  uscirà  nelle sale italiane con Satine Film. 

THERE IS NO EVIL è un dramma in quattro atti che si interroga sulla difficoltà di esprimere la libertà individuale quando si è di fronte a situazioni che vengono imposte come obbligate e dove non vi è alcuna possibilità di scelta.

“Un’opera protente e profonda- dichiara Claudia Bedogni, titolare di Satine Film– che sullo sfondo del dramma del popolo iraniano ci fa riflettere su dilemmi morali universali e sulla responsabilità delle nostre scelte”. Un’ opera che siamo davvero molto orgogliosi di aver acquisito e di far conoscere presto al pubblico italiano”. 

Berlinale 2020: premiati Elio Germano e i D’Innocenzo. Tutti i vincitori

Josephine Langford: 10 cose che non sai sull’attrice

Josephine Langford: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane attrice Josephine Langford è attualmente considerata una delle giovani promesse del cinema, avendo dimostrato buone doti recitative in alcuni film di grande successo. Doti che si immagina matureranno con il tempo, permettendole di ottenere sempre più ruoli di rilievo e importanti riconoscimenti. Attesa in progetti che possano metterne alla prova la versatilità, l’attrice può intanto godersi la popolarità di cui è stata investita grazie al film After, tratto dall’omonimo romanzo.

Ecco 10 cose che non sai di Josephine Langford.

Josephine Langford: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dopo un piccolo ruolo nel film Pulse (2017), la Langford inizia a farsi notare con la pellicola Wish upon (2017). Il vero successo arriva però grazie al film After (2019), dove ricopre il ruolo della protagonista Tessa Young. Nel film recita condividendo la scena con l’attore Hero Fiennes-Tiffin, e i due riprenderanno i rispettivi ruoli nell’atteso sequel intitolato After 2, previsto per l’aprile del 2020.

2. Ha preso parte ad alcune serie televisive. Prima di diventare celebre grazie al personaggio di Tessa, l’attrice si era ulteriormente distinta recitando nei panni di Emma Webber negli episodi Journey e Outback, facenti parte della seconda stagione della serie horror Wolf Creek. Nel 2019 recita invece nel ruolo di Clair nella serie Hulu Into the Dark, precisamente nell’episodio They Come Knocking, della prima stagione.

3. Ha ottenuto un importante riconoscimento. Nel 2019 l’attrice viene candidata come miglior attrice di un film drammatico per il suo ruolo in After ai Teen Choice Award, i premi dove a decretare i vincitori sono propri i giovani spettatori. Questi hanno premiato la Langford permettendole di vincere l’ambito riconoscimento.

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Josephine Langford è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove ha un profilo seguito da 2,2 milioni di persone. All’interno di questo la Langford è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, con amici o colleghi, o ancora foto dei luoghi da lei visitati. Non mancano infine anche foto realizzate per servizi di moda e immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Josephine Langford e sua sorella

5. È la sorella di una nota attrice. Come suggerisce il cognome, l’attrice è la sorella di Katherine Langford, divenuta celebre per il ruolo di Hannah Baker nella serie Netflix Tredici. Le due sono ad oggi una delle coppie di sorelle attrici più promettenti e seguite del cinema, apprezzate per le loro doti da interpreti.

Josephine Langford è fidanzata?

6. Ha smentito le voci su una sua relazione. Durante un’intervista, l’attrice ha categoricamente smentito le voci secondo cui avrebbe avuto una relazione con il suo partner di scena nel film After. La Langford ha infatti dichiarato che tra lei e Fiennes-Tiffin scorre solo una buona amicizia, e che non ha ancora avuto modo di vivere un amore travolgente, lasciando intendere che al momento sia single.

Josephine Langford in After

7. Aveva già letto alcuni capitoli del romanzo. Prima di venire pubblicato su carta, il romanzo After era stato rilasciato sulla piattaforma Wattpad. Proprio su questa la Langford ha dichiarato di aver letto i primi capitoli, anni prima che venisse posta in produzione una trasposizione cinematografica e lei ottenesse la parte.

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8. Non è stata la prima scelta per il ruolo. Originariamente per il ruolo di Tessa Young era stata scelta l’attrice Julia Goldani Telles, nota per il suo ruolo nella serie The Affair. Tuttavia, per via di alcuni conflitti con le riprese di altri progetti, fu costretta a rinunciare al ruolo. Fu a questo punto che la produzione chiamò la Langford a sostituirla, assegnandole la parte che l’avrebbe resa celebre.

9. Ha avuto poco tempo per prepararsi al ruolo. Per via del suo casting tardivo, l’attrice ebbe a disposizione soltanto una settimana per prepararsi al ruolo. Le riprese erano infatti imminenti, e in quel breve tempo la Langford completò la lettura dei romanzi e della sceneggiatura, iniziando a costruire dentro di sé l’emotività del personaggio.

Josephine Langford: età e altezza

10. Josephine Langford è nata a Perth, in Australia, il 18 agosto 1997. L’attrice è alta complessivamente 167 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Don Cheadle: 10 cose che non sai sull’attore

Don Cheadle: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Don Cheadle ha negli anni dimostrato di potersi tranquillamente destreggiare tra grandi blockbuster hollywoodiani e più piccoli progetti di stampo autoriale. Cheadle ha così costruito la propria carriera affermandosi per la sua versatilità, che lo ha portato tanto a ricoprire ruoli continuamente diversi, quanto ad ottenere alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti dell’industria. Ecco 10 cose che non sai di Don Cheadle.

Don Cheadle: i suoi film

1. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attore inizia a lavorare per il cinema nel 1985, quando recita nel film Scuola guida. Negli anni successivi recita in pellicole come Colors – Colori di guerra (1988), Cosa fare a Denver quando sei morto (1995), Boogie Nights – L’altra Hollywood (1997), Out of Sight (1998), The Family Man (2000), Traffic (2000), Mission to Mars (2000), Codice: Swordfish (2001), Ocean’s Twelve (2004), Crash – Contatto fisico (2004) e Hotel Rwanda (2004), che lo rende particolarmente popolare. Negli anni successivi continua a recitare in pellicole di rilievo come Ocean’s Thirteen (2006), Brooklyn’s Finest (2009), Iron Man 2 (2010), Flight (2012), Iron Man 3 (2013), Avengers: Age of Ultron (2015), Miles Ahead (2015), Captain America: Civil War (2016), Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019).

2. Ha recitato per la televisione. All’inizio della sua carriera l’attore ha preso parte ad alcuni episodi di celebri serie come Saranno famosi (1986), Willy, il principe di Bel-Air (1990), con l’attore Will Smith, e ancora Cuori al Golden Palace (1992-1993), Mr. Cooper (1993), La famiglia Brock (1993-1995), e E.R. – Medici in prima linea (2002). Nel 2012 assume invece il ruolo di Marty Kaan per la serie House of Lies, dove recita fino al 2016. Nel 2019 è poi nella serie Black Monday, tutt’ora in corso, mentre nel 2020 è atteso in Ratched.

3. È anche regista, sceneggiatore e produttore. Nel 2015 Cheadle esordisce alla regia di un lungometraggio con il film Miles Ahead, da lui anche scritto e prodotto, incentrato sulla vita del trombettista Miles Davis. Tra gli altri film prodotti dall’attore si annoverano poi Crash – Contatto fisico e St. Vincent, come anche le serie Crash, House of Lies e Black Monday.

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Don Cheadle in Willy, il principe di Bel-Air

4. Ha recitato nella celebre serie comedy. Nel 1990 l’attore prende parte all’episodio Homeboy, Sweet Homeboy, della prima stagione della serie, ricoprendo il ruolo di Ice Tray. Questi era il miglior amico di Willy a Philadelphia, il quale va ora a trovarlo nella nuova dimora. Qui conosce Hilary, la cugina del protagonista, con cui inizia un flirt, attirandosi le antipatie degli zii di Willy.

Don Cheadle è War Machine

5. Ha sostituito un altro attore. Nel primo film dedicato ad Iron Man, il ruolo del colonnello James Rhodes era stato affidato all’attore Terrence Howard, il quale tuttavia si rifiutò di riprendere la parte per via di una disputa legata al salario. A sostituirlo fu allora Cheadle, che da quel momento assunse i panni di Rhodes e di War Machine anche per i successivi film Marvel.

6. Si è ispirato all’interpretazione del precedente attore. Cheadle ha affermato che inizialmente la sua intenzione era quella di dare una nuova interpretazione originale del personaggio, ma che in seguito decise di ispirarsi alla performance di Howard, così da non dar vita ad evidenti differenze tra un film e l’altro.

7. Ha avuto poco tempo per decidere. Dato l’inizio imminente delle riprese, la produzione aveva bisogno di una risposta rapida da Cheadle, per sapere se avrebbe accetto o meno il ruolo. L’attore ebbe così solo un’ora per decidere, e infine acconsentì a ricoprire la parte, stimolato anche dalla difficoltà per le persone di colore nell’ottenere ruoli da supereroe.

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Don Cheadle in Avengers

8. Ha svelato la sua scena preferita. All’interno del film Avengers: Endgame l’attore ha ricoperto nuovamente il ruolo di War Machine. Cheadle ha inoltre svelato quale delle tante scene girate è la sua preferita. Si tratta di quando Scott Lang, alias Ant-Man è intento a mangiare un taco, venendo tuttavia interrotto dall’arrivo di Nebula, Rocket e infine di War Machine, il cui arrivo fa spaventare il povero Lang.

Don Cheadle è su Twitter

9. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Twitter, dove ha un totale di 826 mila followers. Qui l’attore è solito condividere post riguardanti i suoi progetti da interprete, ma è anche il luogo dove l’attore può manifestare il suo attivismo, fornendo la propria opinione sui più importanti eventi d’attualità, dalla politica ai diritti umani.

Don Cheadle: età e altezza

10. Don Cheadle è nato a Kansas City, nel Missouri, Stati Uniti, il 29 novembre 1964. L’attore è alto complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Valeria Solarino: 10 cose che non sai sull’attrice

Valeria Solarino: 10 cose che non sai sull’attrice

Tra le più affermate interpreti italiane, Valeria Solarino si è negli anni distinta per le sue partecipazioni cinematografiche e televisive, dove ha potuto dar prova delle sue doti attoriali. Apprezzata da critica e pubblico, la Solarino ha inoltre ottenuto importanti riconoscimenti, arrivando anche a lavorare con celebri attori e registi, grazie ai quali ha potuto maturare come interprete. Ecco 10 cose che non sai di Valeria Solarino.

Valeria Solarino: i suoi film

1. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema con il film La felicità non costa niente (2002), per poi prendere parte a Fame chimica (2003) e Che ne sarà di noi (2003). L’anno della consacrazione è il 2005, quando prende parte al film La febbre, recitando nel ruolo di Linda accanto a Fabio Volo. Grazie a questo film ottiene una maggiore popolarità, che le permette di recitare in Viaggio segreto (2006), Valzer (2007), Signorina Effe (2007), Italians (2009), Viola di mare (2009), Vallanzasca – Gli angeli del male (2010), Manuale d’amore 3 (2011), Smetto quando voglio (2014), Una donna per amica (2014), La terra dei santi (2015), La scelta (2015), Era d’estate (2016), Smetto quando voglio – Masterclass (2017), Smetto quando voglio – Ad honorem (2017), A casa tutti bene (2018) e Moschettieri del re – La penultima missione (2018).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. La prima incursione televisiva per la Solarino avviene per il film televisivo Anita Garibaldi (2012), dove interpreta proprio la protagonista, recitando accanto all’attore Giorgi Pasotti. Nello stesso anno recita in Signorina Giulia (2012), per poi tornare in TV con la serie Una grande famiglia (2013-2015), dove recita con l’attore Alessandro Gassmann. Altre serie a cui partecipa sono Maltese – Il Romanzo del Commissario (2017), con Kim Rossi Stuart, e Rocco Schiavone (2019), con Marco Giallini.

3. È stata nominata per un importante premio. Nel corso della sua carriera l’attrice ha dato vita a più di un’apprezzata interpretazione. È divenuta però particolarmente famosa per il ruolo di Emma nel film Signorina Effe, che le ha permesso di ottenere una nomination come miglior attrice protagonista ai David di Donatello nel 2008.

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Valeria Solarino è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 59,8 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago o di luoghi da lei visitati. Non mancano, naturalmente, immagini promozionali dei suoi progetti da interprete, come anche diverse foto realizzate per servizi di moda.

Valeria Solarino: chi è il suo compagno

5. Ha una relazione con un noto regista. Durante le riprese del film Che ne sarà di noi, l’attrice intreccia una relazione con il regista, Giovanni Veronesi. Da quel momento i due non si sono più lasciati, dando vita ad una delle coppie più durature dello spettacolo italiano. Particolarmente riservati, i due hanno negli anni mantenuto un profilo piuttosto riservato, evitando così un’eccessiva intromissione dei media nella loro vita privata.

6. Non pensano al matrimonio. In diverse occasioni la coppia ha affermato di non avere in progetto il matrimonio, almeno nel breve tempo, con la Solarino pronta a dichiarare di sognare tale cerimonia solo quando saranno anziani, perché ciò significherebbe coronare l’amore di una vita. Anche per quanto riguarda i figli i due si sono mostrati piuttosto riservati, affermando semplicemente che arriveranno quando arriveranno.

7. Hanno lavorato insieme diverse volte. Dopo averla diretta in Che ne sarà di noi, Veronesi ha voluto nuovamente la compagna nel cast di alcuni suoi film. La Solarino è infatti comparsa nel ruolo di Haifa in Italians, in quelli di Sara in Manuale d’amore 3, nei panni di Anna in Una donna per amica, e come Cicognac in Moschettieri del re – La penultima missione.

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Valeria Solarino e il tennis

8. È una grande appassionata di questo sport. L’attrice non ha mai nascosto la sua passione per il tennis, che più che una passione la Solarino ha descritto come una vera e propria ossessione. Per questo è solita allenarsi nei momenti di pausa tra un lavoro e l’altro, praticando quello sporto che, a detta dell’attrice, è un pensiero costante all’interno della sua vita.

Valeria Solarino ha una cicatrice sul naso

9. Ha imparato ad accettarsi così com’è. La Solarino è unanimemente considerata una delle donne più belle del cinema italiano. Tuttavia, proprio lei aveva difficoltà ad accettare una cicatrice presente sul suo naso sin da quando era bambina. L’attrice ha dichiarato che un tempo la trovava anti-estetica, ma che con il tempo ha imparato ad accettarla, poiché è un elemento che la rende unica.

Valeria Solarino: età e altezza

10. Valeria Solarino è nata a Morro de Barcelona, in Venezuela, il 4 novembre 1978. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Pietro Sermonti: 10 cose che non sai sull’attore

Pietro Sermonti: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto popolare grazie a diverse celebre serie TV a cui ha preso parte, l’attore Pietro Sermonti vanta anche molteplici e importanti collaborazioni cinematografiche. Nel corso degli anni ha infatti saputo affermarsi tanto per i suoi ruoli comici quanto per parti più drammatiche. Ciò gli ha permesso di dimostrare le proprie doti, guadagnando la stima di critica e pubblico. Ecco 10 cose che non sai di Pietro Sermonti.

Parte delle cose che non sai di Pietro Sermonti

Pietro Sermonti: i suoi film e le fiction

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film Piccole anime (1998), per poi tornare al cinema in SoloMetro (2007) e ancora Sweet Sweet Marja (2007), Roulette (2007), Amore, bugie e calcetto (2008), Sleepless (2009) e Boris – Il film (2011), che gli permette di ottenere una buona fama anche sul grande schermo. Da quel momento recita infatti in film come Smetto quando voglio (2014), Confusi e felici (2014), Sei mai stata sulla Luna? (2015), Smetto quando voglio – Masterclass (2017), Smetto quando voglio – Ad honorem (2017), Lasciati andare (2017), Terapia di coppia per amanti (2017), Bentornato Presidente (2019) e Bangla (2019).

2. Ha preso parte a celebri serie TV. Dopo aver recitato nella serie Carabinieri (2002), l’attore ottiene una discreta popolarità grazie a Elisa di Rivombrosa (2003-2004) e La moglie cinese (2006). Grande notorietà gli è però data dalla serie Un medico in famiglia, dove dal 2001 al 2009 recita nel ruolo di Guido Zanin. Conferma poi il suo successo recitando nella popolare serie Boris (2007-2010), dove dà vita all’iconico Stanis La Rochelle. Negli anni successivi torna in televisione per recitare in Nero Wolfe (2012) e Tutto può succedere (2015-2018).

Pietro Sermonti e Margot Sikabonyi

3. Ha avuto una relazione con la collega di set. Durante le riprese della fiction Un medico in famiglia, l’attore ha modo di conoscere Margot Sikabonyi, che ricopre il personaggio di Maria Martini. I due sviluppano in breve tempo un feeling, dando vita ad una relazione che si protrae per diverso tempo. Si lasciano poi senza fornire particolari motivazioni, con l’attrice ha affermato che quello vissuto è stato il suo primo vero amore, ma che non permetterà più di innamorarsi sul set.

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Pietro Sermonti ha una moglie?

4. Non è sposato. Attualmente l’attore sembra essere single, avendo terminato da poco la relazione con l’attrice Margherita Vicario. Tra le altre storie d’amore celebri di Sermonti vi è stata anche quella con la conduttrice televisiva Alessia Marcuzzi. Tuttavia, l’attore non ha mai fornito ulteriori dettagli sulla propria vita privata, preferendo tenere i media lontani da questa.

Pietro Sermonti e il calcio

5. Voleva diventare un calciatore. Da ragazzo, Sermonti aveva come sogno quello di diventare un calciatore. Inizia ad allenarsi giocando nelle giovanili della Juventus, ma per problemi fisici è costretto ad abbandonare. Ciò non gli impedisce però di praticare tale sport a livello amatoriale, prendendovi infatti parte a scopi benefici, giocando ad esempio per alcuni anni nella Nazionale Italiana Attori.

Parte delle cose che non sai di Pietro Sermonti

Pietro Sermonti in Un medico in famiglia

6. Ha abbandonato la serie. Dopo aver recitato nelle stagioni 3, 4 e 6, l’attore ha confermato che non sarebbe tornato a recitare nella celebre fiction, poi protrattasi fino al 2016. Sermonti giudicava infatti completo l’arco narrativo del proprio personaggio, e ha ulteriormente motivato la scelta con il desiderio di intraprendere nuove strade nel campo della recitazione.

Pietro Sermonti in Boris

7. Nella serie interpreta un attore che interpreta un medico. Per un incredibile coincidenza, nella serie Boris, dove l’attore ricopre il ruolo di Stanis La Rochelle, si è ritrovato a dar vita nuovamente ad una parte legata al mondo della medicina. Sermonti ha affermato di essersi divertito molto a dar vita a questo personaggio, potendo prendere in giro in modo ironico e affettuoso quanto fatto invece con serietà in Un medico in famiglia.

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8. Il ruolo è stato scritto per lui. Amico da anni con gli sceneggiatori di Boris, Sermonti ha affermato di aver particolarmente apprezzato il ruolo che questi avevano scritto per lui. Data la profonda amicizia, gli sceneggiatori hanno infatti potuto assegnare all’attore una parte che ne liberasse le vene più deliranti della sua personalità, ottenendone un personaggio particolarmente comico.

9. Si ritiene ben diverso dal suo personaggio. Stanis La Rochelle è una personalità prevalentemente sgradevole, ricca di presunzione ed egocentrismo. Sermonti ha ribadito di non ritrovarsi affatto in questi aspetti, ma che dargli voce è stata una delle sfide più entusiasmanti, poiché si è visto costretto ad attingere ad un repertorio che non gli è proprio. Mettendosi alla prova, l’attore ha così potuto svelare nuove sfumature del suo talento.

Pietro Sermonti: età e altezza

10. Pietro Sermonti è nato a Roma, Italia, il 25 ottobre 1971. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Berlinale 2020: premiati Elio Germano e i D’Innocenzo. Tutti i vincitori

Si è appena conclusa la Berlinale 2020 con un palmares davvero vincente per l’Italia che ha presenziato al Festival. Sia il film di Giorgio Diritti, Volevo Nascondermi, che Favolacce, dei fratelli D’Innocenzo, sono andati a premio, con Elio Germano che vince il premio per il migliore attore e i D’Innocenzo per la migliore sceneggiatura.

L’Orso d’Oro è andato invece a There is no evil dell’iraniano Mohammad Rasoulof, sulla pena di morte, in quattro parti. Ecco di seguito tutti i premi che ha assegnato la giuria presieduta da Jeremy Irons (in cui c’era anche Luca Marinelli).

Orso d’oro per il miglior film:
There Is No Evil di Mohammad Rasoulof

Orso d’argento Gran Premio della Giuria:
Never Rarely Sometimes Always di Eliza Hittman

Premio 70° Berlinale per l’innovazione:
Delépine e Kervern per Effacer l’historique

Orso d’argento per la miglior regia:
Hong Sang-Soo per The Woman Who Run

Orso d’argento per la migliore attrice:
Paula Beer per Undine

Orso d’argento per il miglior attore:
Elio Germano 
per Volevo nascondermi

Orso d’argento per la miglior sceneggiatura:
Fabio e Damiano D’Innocenzo
 per Favolacce

Orso d’argento per il miglior contributo tecnico:
per la fotografia di DAU. Natasha

Premio per la migliore opera prima:
Los Conductos di Camilo Restrepo

Premio per il miglior documentario
Irradiés di Rithy Panh
Menzione speciale:
Notes from the Underworld, di Tizza Covi e Rainer Frimmel

Panorama – Premio del Pubblico, fiction

 Otac di Srdan Golubovic
2° Futur Drei (Stitches) di Faraz Shariat
3° Hap di Maria Sodahl

Panorama – Premio del Pubblico, documentari:
1° Welcome to Chechnya di David France
2° Saudi Runaway di Susanne Regina Meures
3° Petite Fille di Sebastien Lifshitz

César 2020: a Polanski la migliore regia, tra le polemiche

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César 2020: a Polanski la migliore regia, tra le polemiche

Si è svolta la scorsa notte la 45° cerimonia di premiazione dei César 2020, nella lussuosa cornice della Salle Pleyel. Tuttavia, come preannunciavano le agitazioni di qualche giorno fa, la cerimonia ha avuto più di un fuori programma, a cominciare dall’ingresso in sala.

Un gruppo di femministe ha manifestato con fumogeni sul tappeto rosso, la causa del loro disappunto sono le 12 candidature a L’Ufficiale e la Spia, il bellissimo film di Roman Polanski, già Leone d’Argento a Venezia 2019. Il regista, di recente travolto di nuovo dallo scandalo e dalle accuse di molestie sessuali, aveva già deciso nelle ore precedenti alla cerimonia di non partecipare, per proteggere la sua famiglia, moglie, figli e se stesso, ovviamente, da insulti e attacchi.

Roman Polanski non presenzierà ai César 2020

Questo però non è bastato. Oltre alle proteste esterne alla sala, anche durante la cerimonia, quando è stato annunciato il premio alla regia a Polanski, l’attrice Adèle Haenel ha lasciato la sala in segno di protesta, urlando “vergogna”. Con lei, anche altri presenti hanno abbandonato la cerimonia, compresa Céline Sciamma, regista di Ritratto di una giovane in fiamme, anche lei nominata nella categoria per la migliore regia.

Il trambusto che ha fatto da cornice alla cerimonia rischia però di far perdere di vista i veri protagonisti della serata, i film e i vincitori, che potete leggere di seguito:

Miglior suono: per Wolf Call

Miglior montaggio: Flora Volpelière per Les Misérables

Miglior colonna sonora originale: Dan Lévy per Dov’è il mio corpo

Miglior film d’animazione: Dov’è il mio corpo di Jérémy Clapin

Miglior fotografia: Claire Mathon per Ritratto della giovane in fiamme

Miglior scenografia: Stéphane Rozenbaum per La belle époque

Migliori costumi: Pascaline Chavanne per L’ufficiale e la spia

Miglior sceneggiatura non originale: Roman Polanski e Robert Harris per L’ufficiale e la spia

Miglior sceneggiatura originale: Nicolas Bedos per La belle époque

Miglior film straniero: Parasite di Bong Joon-Ho

Miglior documentario: M di Yolande Zauberman

Miglior opera prima: Papicha di Mounia Meddour

César du public: Les Misérables

Miglior speranza maschile: Alexis Manenti per Les Misérables

Miglior speranza femminile: Lyna Khoudri per Papicha

Miglior attrice non protagonista: Fanny Ardant per La belle époque

Miglior attore non protagonista: Swann Arlaud per Grazie a Dio

Miglior attore: Roschdy Zem per Roubaix, une lumiere

Miglior attrice: Anais Demoustier per Alice e il sindaco

Miglior regia: Roman Polanski per L’ufficiale e la spia

Miglior Film: Les Misérables 

Henry Cavill sarà un mutante famoso in Captain Marvel 2?

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Sembra tutto troppo bello per essere vero, e infatti si tratta di un rumor tanto insistente da essere diventato virale: sembra che Henry Cavill possa interpretare un mutante famoso in Captain Marvel 2, il film con Brie Larson che sarà presto messo ufficialmente in produzione presso i Marvel Studios.

Cavill sarebbe stato chiamato ad interpretare Wolverine, il personaggio che ha accompagnato per 19 anni di carriera l’australiano Hugh Jackman e che nel 2017 è morto sul grande schermo in Logan, di James Mangold.

La fusione tra Fox e Disney ha portato i Mutanti Marvel, i cui diritti erano in possesso di Fox, nelle mani della Casa di Topolino, sotto la quale si trovano anche i Marvel Studios, per cui per gli X-Men è arrivato il momento di unirsi al Marvel Cinematic Universe.

Non sappiamo quali saranno le tempistiche di questa unione cinematografica, ma sappiamo che se lo studio volesse cominciare a reintrodurre gli X-Men nel MCU cominciare da un mutante come Wolverine, amatissimo e ben strutturato nei ricordi degli spettatori, si tratterebbe di una decisione azzardata.

Dal canto suo, Henry Cavill non è nuovo al mondo dei cinecomics, visto che ha interpretato Superman per Zack Snyder in L’Uomo d’Acciaio, Batman v Superman e Justice League. Tuttavia, le sorti avverse del DCEU lo hanno fatto allontanare dal ruolo e, sebbene non sia ufficiale che l’attore britannico abbia appeso il mantello al chiodo, all’orizzonte non ci sono ancora progetti per il suo ritorno nella parte.

Di recente, Henry Cavill è stato però protagonista di un nuovo successo, rappresentato da The Witcher, la serie Netflix basata sull’omonima serie di romanzi. Se la sua partecipazione a Captain Marvel 2 nei panni di Wolverine dovesse essere confermata, l’attore reciterà accanto a Brie Larson.

Jaina Lee Ortiz: 10 cose che non sai sull’attrice

Jaina Lee Ortiz: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre grazie alla sua partecipazione ad un noto reality show statunitense, l’attrice Jaina Lee Ortiz ha in breve tempo raggiunto una buona fama come interprete prendendo parte a note serie TV. La Ortiz ha così avuto modo negli ultimi anni di sfoggiare una buona versatilità, lasciando intendere che la sua potrebbe essere una carriera in crescendo, in attesa soltanto del ruolo che possa metterne totalmente in risalto le qualità. Ecco 10 cose che non sai di Jaina Lee Ortiz.

Parte delle cose che non sai di Jaina Lee Ortiz

Jaina Lee Ortiz: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in un film per il cinema. Nel 2012 l’attrice debutta al cinema con il lungometraggio dal titolo Misfire, dove ricopre il ruolo di I.C. all’interno di un duello tra assassini composti di sole donne. Successivamente, nel 2017, recita in Il viaggio delle ragazze, dove grazie ad un piccolo ruolo, ha modo di recitare accanto all’attrice Jada Pinkett Smith. Queste sono per ora le uniche incursioni cinematografiche che la Ortiz ha all’attivo, data la sua più attiva partecipazione a progetti televisivi.

2. È nota per le serie TV. La Ortiz debutta nel mondo della televisione con la serie TV The Shop (2016), dove ricopre il ruolo di Petrona per sei episodi. In seguito, recita nel film The After (2014), ma la vera popolarità arriva grazie alla serie Rosewood, dove dal 2015 al 2017 ricopre il ruolo di Annalise Villa. Terminata la serie ha poi preso parte a Shooter (2017) e Grey’s Anatomy (2018-2019), dove ha interpretato Andy Herrera.

3. Attualmente è protagonista di una serie. Il ruolo di Andy Herrera in Grey’s Anatomy ha ottenuto un tale buon riscontro di pubblico, che i produttori hanno pensato bene di scrivere una serie spin-off interamente dedicata a lei. È così nata Station 19, dove dal 2018 la Ortiz ha ripreso la parte, che ricopre tutt’ora, e che le ha permesso di ottenere un ruolo da protagonista in una serie di alto profilo.

jaina-lee-ortiz-instagram

Jaina Lee Ortiz è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove ha un profilo seguito da 286 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma molto presenti sono anche curiosità dai set a cui prende parte e immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Jaina Lee Ortiz e Bradley Marques

5. È sposata. Da circa dieci anni l’attrice è sposata con l’autore televisivo Bradley Marques. I due hanno da sempre mantenuto un profilo di coppia riservato, cercando di tenere lontani i riflettori che il loro lavoro porta inevitabilmente con sé. In diverse interviste, l’attrice ha dichiarato di essere profondamente legata a suo marito, che la aiuta in ogni nuova sfida, ma di sentirsi anche indipendente nel poter affrontare le difficoltà.

Parte delle cose che non sai di Jaina Lee Ortiz

Jaina Lee Ortiz in Station 19

6. Ha ricevuto importanti consigli dalle produttrici. Al momento di dar vita alla serie spin-off Station 19, l’attrice ha ricevuto semplici ma importanti consigli dalle due produttrici, Shonda Rhimes ed Ellen Pompeo. Dato che la serie si concentra in particolare sul suo personaggio, le è stato infatti detto di farsi trovare sul set sempre riposata, dormendo il più possibile durante la notte, così da avere l’energia per affrontare le riprese.

7. Si è esercitata a lungo per il ruolo. Per dar vita al personaggio di Andy Herrera, vigile del fuoco protagonista della serie, ambientata in una stazione dei pompieri a Seattle, l’attrice ha affermato di essersi allenata duramente. Tra le altre esercitazioni compiute vi è stata quella di essersi arrampicata più volte su una scala con diversi chili sulle spalle. Tutto ciò le ha permesso di ottenere il fisico necessario per la parte. L’attrice ha inoltre conseguito con successo un test per pompieri, così da poter acquisire quelle conoscenze per essere maggiormente realistica nella parte.

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8. Si è ispirata a suo padre. La Ortiz è figlia di un detective della omicidi del Bronx, ora in pensione. Per dar vita al vigile Andy, l’attrice ha dichiarato di essersi ispirata in buona parte a lui, al suo modo di fare, alla sua sicurezza e al suo rispetto per le regole e le persone. Qualità riscontrabili all’interno della serie dal suo personaggio.

Jaina Lee Ortiz in Grey’s Anatomy

9. Ha recitato nella nota serie TV.  Prima di ottenere una serie tutta per sé, l’attrice era apparsa per la prima volta nel ruolo di Andy Herrera nell’episodio You Really Got a Hold on Me, il tredicesimo della quattordicesima stagione. Qui il personaggio si faceva notare per aver salvato un giovane da una casa in fiamme, accompagnandolo poi fino all’ospedale dove sarebbe stato sottoposto ad urgenti cure. La parte interpretata dalla Ortiz ha ricevuto una così calorosa accoglienza da fargli ottenere uno spin-off a lei dedicata.

Jaina Lee Ortiz: età e altezza

10. Jaina Lee Ortiz è nata a Fort Ord, in California, Stati Uniti, il 20 novembre 1986. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Asia Kate Dillon: 10 cose che non sai sull’attrice

Asia Kate Dillon: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Asia Kate Dillon è nota per alcune importanti partecipazioni televisive, ma ancor di più per aver generato all’interno dell’industria accesi dibattiti sul gender degli attori. Considerando sé stesso come genderqueer, infatti, l’attrice negli anni contribuito a spianare la strada verso una maggior diversità all’interno dell’industria. Grazie ai suoi ruoli di rilievo ha poi potuto affermarsi anche grazie alle sue doti da interprete, che ne hanno decretato il vero successo. Ecco 10 cose che non sai di Asia Kate Dillon.

Parte delle cose che non sai di Asia Kate Dillon

Asia Kate Dillon: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in un celebre film d’azione. Dillon esordisce al cinema grazie al film John Wick 3 – Parabellum, dove ricopre il ruolo di La Giudicatrice. Nel film ha modo di recitare in un ruolo di rilievo accanto all’attore Keanu Reeves. Prossimamente è atteso al cinema con il film The Outside Story, dove darà vita al personaggio di Inez.

2. È noto per i suoi ruoli televisivi. Dopo aver recitato nei film televisivi Hitting the Wall (2011) e Marcus Garlard: A Necessary Option (2011), l’attrice prende parte ad alcuni episodi delle serie Younger (2015), Opus for All (2015), e Master of None (2015). Il vero successo arriva però grazie a Orange Is the New Black (2016-2017), dove recita nel ruolo di Brandy Epps. Ulteriore popolarità arriva poi con la serie Billions (2017-in corso), dove recita accanto agli attori Paul Giamatti, Damian Lewis e Maggie Siff.

3. Ha ricevuto importanti nomination. Per il suo ruolo nella serie Billions, la Dillon è stata candidato rispettivamente nel 2018, nel 2019 e nel 2020 come miglior attore non protagonista ai Critics Choice Awards, senza tuttavia riportare vittorie. Il posizionamento in tale categoria è la volontà della Dillon di contribuire ad abbattere le distinzioni tra attore uomo e attore donna.

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Asia Kate Dillon è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 104 mila persone. All’interno di questo è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Particolarmente presenti sono poi anche foto realizzate per servizi di moda, ma anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Asia Kate Dillon: il significato dei suoi tatuaggi

5. Ha tatuaggi dai precisi significati. Nelle sue apparizioni pubbliche, o nei suoi post su Instagram, l’attrice ha sfoggiato due tatuaggi, ma attualmente non si sa se sul suo corpo ve ne sono di più. Il primo dei due in questione è una rosa tatuata sul polpaccio sinistro, mentre il secondo è una scritta tedesca sul collo, “einfühlung”, il cui significato è “empatia”.

Parte delle cose che non sai di Asia Kate Dillon

Asia Kate Dillon: il suo gender

6. Non si riconosce né nel genere femmine né in quello maschile. Sin da giovane l’attrice ha dichiarato di non riconoscersi nelle tradizionali categorie di gender, pertanto rifiutandole in toto. Dillon ha infatti affermato di preferire la definizione di “non binario”, e per riferirsi a sé stesso ha sostituito ai pronomi “lei” o “lui” quello di “loro”. Pur essendo nato con caratteristiche di sesso femminile, inoltre, Dillon preferisce la definizione di “attore”, poiché più generica di quella di “attrice”, che invece si riferisce alle sole donne.

7. Ha stabilito un importante primato. Nel 2017 l’attrice viene scelta per interpretare Taylor Mason nella serie Billions. Il personaggio è unanimemente considerato come il primo non-binario della storia della televisione americana. Dillon si è dichiarato entusiasta di poter essere il rappresentante di una maggior inclusività e diversità all’interno dell’industria televisiva e cinematografica.

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Asia Kate Dillon in John Wick 3

8. Ha accettato il ruolo senza aver letto la sceneggiatura. Grande fan dei primi due capitoli della trilogia con Keanu Reeves, l’attrice ha dichiarato di aver accettato il ruolo dopo aver incontrato il regista Chad Stahelski, con il quale ha stabilito da subito un’ottima intesa. Ancor prima che questi potesse inviarle la sceneggiatura, l’attrice aveva già accettato la parte.

9. Non ha lavorato ad un background del personaggio. Le origini de La Giudicatrice non vengono rivelate nel film, e l’attrice ha ammesso di non aver lavorato ad una personale backstory, cercando di focalizzarsi maggiormente sulle motivazioni che spingono il personaggio a compiere quanto si può vedere nel film.

Asia Kate Dillon: età e altezza

10. Asia Kate Dillon è nata a Ithaca, nello stato di New York, Stati Uniti, il 15 novembre 1984. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Phoebe Waller-Bridge svela le modifiche allo script di Bond 25

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Phoebe Waller-Bridge svela le modifiche allo script di Bond 25

Forse non tutti sanno (o ricordano) che Phoebe Waller-Bridge, star di Killing Eve e Fleabag, figura tra gli sceneggiatori di No Time to Die, l’attesissimo Bond 25 che segnerà l’ultima apparizione di Daniel Craig nei panni dell’iconico agente segreto. In una recente intervista emersa grazie a The Independent, l’attrice, sceneggiatrice e commediografa ha rivelato nel dettaglio qual è stato il suo effettivo apporto allo script del film diretto da Cary Joji Fukunaga.

L’attrice ha parlato di un intervento sui dialoghi e su diverse scene, menzionando anche uno scambio continuo di opinioni con Daniel Craig, coinvolto in tutte le fase del progetto, incluso il brano portante della colonna sonora affidato a Billie Eilish:

“Mi è stato chiesto di scrivere dei dialoghi brillanti e di proporre alcune modifiche”, ha spiegato Phoebe Waller-Bridge. “Mi hanno consegnato diverse scene dicendo: ‘Puoi scrivere un’alternativa per questa? Hai un’altra idea? Come potrebbero svolgersi o come potrebbero chiudersi?’. Il mio compito era quello di fornire una serie di opzioni, poi loro avrebbero considerato quelle che ritenevano più adatte. C’erano molte persone impegnate in questo processo di scrittura, come il regista. E prima di me c’erano stati altri che avevano lavorato alla storia.”

All’inizio la sceneggiatura di Bond 25 era stata affidata dagli “storici” Neal Purvis e Robert Wade. In seguito al coinvolgimento di Danny Boyle nel progetto, è subentrato alla sceneggiatura John Hodge. Dopo l’uscita di scena del regista di Traninspotting, Purvis e Wade sono stati richiamati dalla produzione a rimaneggiare lo script insieme al nuovo regista ingaggiato, ossia Fukunaga. Successivamente, venne approvata una riscrittura completa da Paul Haggis (Casino Royale e Quantum of Solace) e poi da Scott Z. Burns. L’ingresso della Waller-Bridge nel team per un nuovo processo di riscrittura – ingresso fortemente voluto da Craig –  risale ad aprile dello scorso anno.

LEGGI ANCHE – No Time to Die: Daniel Craig difende Phoebe Waller-Bridge da un giornalista

Il film, atteso nelle sale l’8 aprile 2020, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami MalekBilly Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Roman Polanski non presenzierà ai César 2020

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Roman Polanski non presenzierà ai César 2020

Il regista Roman Polanski ha confermato all’AFP che questa sera non parteciperà alla cerimonia di premiazione dei César Awards, gli Oscar francesi. L’ultimo film del regista, L’Ufficiale e la Spia, ha ottenuto quest’anno il maggior numero di candidature al prestigioso riconoscimento: ben 12, incluso miglior film e miglior regia.

A causa delle nuove accuse che hanno reso ancora più turbolento l’ultimo periodo della vita del regista, le 12 candidature del film ai César hanno scatenato l’indignazione di numerosi gruppi femministi francesi, spingendo ben 21 membri dell’Académie des arts et techniques du cinéma (l’organizzazione che sovrintende i premi) a dimettersi in massa dopo aver ricevuto diverse critiche in merito alle loro pratiche di assegnazione delle nomination.

Nella giornata di ieri, Polanski ha rilasciato la seguente dichiarazione ufficiale: Per tanti giorni, la gente mi ha posto questa domanda: parteciperò o non parteciperò alla cerimonia dei César? La domanda che faccio adesso io è questa: come potrei?”

“Come andranno le cose quella notte, lo sappiamo già”, ha detto Polanski. “Gli attivisti mi hanno già minacciato di linciaggio pubblico, altri hanno annunciato proteste di fronte alla Salle Pleyel. Altri ancora intendono trasformare la cerimonia in una piattaforma per denunciare l’organo di governo. Promette di sembrare più un simposio che una celebrazione del cinema. “

Polanski ha spiegato che intende non presenziare alla cerimonia in modo da  proteggere i suoi collaboratori, sua moglie ed i suoi figli, che “sono stati costretti a subire ingiurie e affronti”. 

In riferimento al recente scandalo mediatico che ha portato alle dimissioni in massa del consiglio di amministrazione dei César, Polanski ha aggiunto: “La stampa e i social media hanno presentato le nostre 12 nomination come se ci fossero stati offerti regali dal consiglio di amministrazione dell’Accademia, come alcuni gesti autoritari che avevano forzato le dimissioni. Ciò mina il voto segreto dei 4.313 professionisti che decidono da soli le nomination e degli oltre 1,5 milioni di spettatori che sono venuti a vedere il film.”

Il regista ha anche accennato alle nuove accuse di molestie sessuali mosse contro di lui negli ultimi anni. Proclamando la sua innocenza, si è espresso in toni aspri contro “gli attivisti che brandivano questo numero di 12 donne che presumibilmente ho aggredito mezzo secolo fa”, definendo le recenti accuse come “fantasie di menti malsane… una bugia raccontata 1.000 volte alla fine diventa una verità”.

LEGGI ANCHE – Roman Polanski rompe il silenzio: “Provano a fare di me un mostro”

Fonte: Variety

Eroine del MCU: ecco chi meriterebbe più spazio

Eroine del MCU: ecco chi meriterebbe più spazio

I personaggi femminili all’interno del Marvel Cinematic Universe non sono certo i più rilevanti ma, dalla sua nascita a oggi, le eroine del MCU sono state spesso determinanti per le svolte che la storia ha preso, fino all’ultimo capitolo, che ha visto la sconfitta di Thanos.

Da Sharon Carter che ha aiutato Cap nel momento del bisogno, a Pepper Potts che ha letteralmente salvato la vita a Tony Stark, fino a Natasha/Vedova Nera il cui sacrificio ha permesso la confitta definitiva del Titano Pazzo, le eroine del MCU sono sicuramente personaggi interessanti che meriterebbero più spazio.

Ecco di seguito alcune di loro che dovrebbero essere oggetto di un approfondimento sul grande schermo:

Sharon Carter

L’arco narrativo di Sharon Carter all’interno del MCU è estremamente limitato, e c’è da dire che non è stato gestito nel migliore dei modi. In realtà l’Agente 13 potrebbe essere un personaggio davvero interessante, come mostrano i fumetti.

Nel film, Sharon è stata prevalentemente identificata come l’interesse amoroso di Steve Rogers, nemmeno troppo importante, visto che lo “spettro” di Peggy Carter, invece, è stato sempre più importante e presente, come dimostra anche la conclusione dell’arco narrativo di Steve stesso.

Sharon apparirà di nuovo in The Falcon and the Winter Soldier e quindi, forse, avremo una possibilità di vedere riscattato il suo ruolo all’interno del MCU, con lo sviluppo e la cura che il suo personaggio merita.

Gamora

Gamora è un personaggio interessantissimo in molti modi: è sicuramente una combattente formidabile, un personaggio complesso e sfaccettato, ma anche una persona dalla biografia molto interessante. Per cui è stato un peccato che il franchise l’abbia eliminata, in un certo senso, dopo averla raccontata solo in film corali (Guardiani e Avengers).

In primo luogo, è stata una delle poche persone a morire davvero in Infinity War, quando Thanos l’ha uccisa per ottenere la Gemma dell’Anima su Vomir. E nonostante il fatto che la rivediamo in Endgame, si tratta di una versione del personaggio che viene dal passato, quindi senza l'”educazione sentimentale” che ha subito stando insieme ai Guardiani.

Sarebbe divertente vedere un film, o una serie in cui seguiamo Gamora nelle sue avventure in solitaria, magari a cavallo tra passato a futuro, alternando la sua formazione da villain, da cattiva e assassina, alla sua trasformazione in eroina, pentita delle sue azioni e affiliata ai Guardiani.

Okoye

Avengers: Endgame
Marvel StudiosAVENGERS: INFINITY WAR..Okoye (Danai Gurira)..Photo: Film Frame..©Marvel Studios 2018

Nonostante sia un personaggio secondario, Okoye è sicuramente uno di quelli che ha subito catturato l’attenzione perché nasconde una grande complessità e probabilmente anche grazie al carisma e alla bellezza di Danai Gurira, che la interpreta.

Il suo impatto sul pubblico in Black Panther è stato travolgente ed è chiaro che il personaggio meriterebbe più spazio, soprattutto alla luce dei suoi rapporti personali, così viscerali con i personaggi che la circondano, in primis il suo Re T’Challa.

L’abbiamo intravista anche in Endgame, e sempre in primo piano sul campo di battaglia. Tuttavia non è il solo aspetto del personaggio che conta e le sue storie potrebbero essere un ottimo spunto per una serie che possa essere avvincente ma anche inclusiva e rappresentativa di una larga fascia di pubblico.

Natasha Romanoff

vedova nera avengers: endgameDato che Vedova Nera è stata la prima tra le eroine del MCU e l’unica donna trai sei Vendicatori, è scioccante il modo in cui è stato gestito l’arco narrativo del suo personaggio. Il fatto che sia stata lei a morire su Vormir in Endgame invece di Occhio di Falco è triste, eppure giustificato.

Il personaggio non ha avuto un funerale come Tony, ma solo una discreta scena di commemorazione, il che, se vogliamo, si allinea con la natura misteriosa e sfuggente dell’ex spia russa. A breve, ci sarà un film che ne approfondirà le origini, un’occasione per lo Studio di fare ammenda e di porre il suo dovuto omaggio al personaggio che forse più di tutti ha contribuito alla solida formazione dei Vendicatori.

Il contributo di Natasha nelle occasioni di crisi è sempre stato fondamentale ed è sempre stato offerto utilizzando gli strumenti che le erano più congeniali: il ragionamento, l’intelletto, la furbizia. Nat ha salvato la sua famiglia anche il MCU, e il film che è in arrivo è un pallido e tardivo ma dovuto omaggio alla sua eroica figura.

Peggy Carter

Hayley Hatwell Peggy Carter Avengers: Infinity WarL’arco narrativo di Peggy Carter sembrava fare molte promesse allo spettatore, quando l’abbiamo conosciuta ne Il Primo Vendicatore. Nel film di presentazione di Captain America era uno dei personaggi principali, per poi trasformarsi in un personaggio secondario, al quale è stata però dedicata una serie tv di due stagioni sulla ABC.

La serie ha approfondito il suo personaggio, consegnando al grande pubblico tutta la sua potenza di donna e di eroina. L’abbiamo anche vista in Endgame, alla fine del film, un vero e proprio premio per Steve Rogers, anche se non le è stata affidata nemmeno una battuta.

Inutile dire che non ci stancheremmo mai di conoscere e approfondire questa donna così straordinaria, così incredibile ed eroica, pur senza poteri straordinari o mezzi incredibili. Nelle sue doti naturali risiede la sua grandezza, e soprattutto il suo valore, del quale è ben consapevole.

Blithe Spirit: trailer con Dan Stevens e Judi Dench

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Blithe Spirit: trailer con Dan Stevens e Judi Dench

La celebre commedia Blithe Spirit (in italiano Spirito Allegro) del commediografo inglese Noël Coward è stata adattata per il teatro e per il grande schermo tantissime volte in passato. Adesso, Dan Stevens, Judi Dench, Isla Fisher e Leslie Mann fanno parte del cast che compone il nuovo adattamento cinematografico ad opera di Edward Hall che arriverà nelle sale britanniche il 1 maggio.

La storia di Blithe Spirit è quella del celebre romanziere poliziesco Charles (interpretato da Dan Stevens), che sta lottando con un catastrofico blocco dello scrittore ed una stressante scadenza riguardo la sua prima sceneggiatura. La sua seconda moglie Ruth (interpretata da Isla Fisher) sta facendo del suo meglio per mantenere alta la concentrazione del marito, nella speranza di realizzare il suo sogno di andare ad Hollywood.

La disperata ricerca di un’ispirazione porta Charles ad invitare Madame Arcati (interpretata da Judi Dench), una medium recentemente accusata di frode, per tenere una seduta spiritica in casa sua. Arcati, però, rievoca accidentalmente lo spirito della defunta prima moglie di Charles: l’infuocata e gelosa Elvira (interpretata da Leslie Mann), intenta ad uccidere Charles in modo da poter finalmente trascorrere l’eternità insieme.

La sceneggiatura del film è opera di Nick Moorcroft, Meg Leonard e Piers Ashworth. Il regista Edward Hall e Dan Stevens avevano già lavorato insieme nella popolare serie Downton Abbey.

Di seguito il poster ufficiale del film:

Fonte: Empire

Matrix 4: una nuova misteriosa aggiunta al cast

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Matrix 4: una nuova misteriosa aggiunta al cast

Arriva da The Wrap la notizia che Ellen Hollman, attrice americana nota per le serie Spartacus e Into the Badlands, si è unita ufficialmente al cast di Matrix 4, le cui riprese sono attualmente in corso a San Francisco. I dettagli sul ruolo che l’attrice interpreterà nel film non sono stati rivelati, ma stando alle prime indiscrezioni la Hollman potrebbe interpretare una versione più giovane di Trinity.

Dato il ritorno di Carrie Ann-Moss, tale speculazione appare improbabile, ma non essendo ancora stati rivelati dettagli sulla trama, qualsiasi congettura potrebbe essere valida. Inoltre, è da tempo che si vocifera che nel film appariranno le versioni più giovani di alcuni celebri personaggi della saga, come ad esempio Morpheus, che dovrebbe essere interpretato da Yahya Abdul-Mateen II, noto per aver interpretato Black Manta in Aquaman di James Wan.

LEGGI ANCHE – Matrix 4: le esplosioni sul set causano danni a San Francisco

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere.

Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski.

Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.

Avengers: Infinity War, una diversa location per la Gemma dell’Anima

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Un nuovo concept inedito di Avengers: Infinity War ha rivelato una collocazione alternativa per la Gemma dell’Anima. Le Gemme dell’Infinito hanno giocato un ruolo fondamentale in tutta la “Saga dell’Infinito” dell’Universo Cinematografico Marvel, soprattutto in Infinity War e nel suo sequel Endgame

Nel caso della Gemma dell’Anima, questa viene trovata da Thanos su Vormir dopo che il Titano Pazzo ha costretto sua figlia Gamora a rivelargli la sua collocazione in cambio della salvezza di sua sorella Nebula. Dopo essere fuggita, Nebula si unisce ai Guardiani della Galassia. Una volta giunti su Vormir, Thanos e Gamora scoprono che Teschio Rosso è il guardiano della Gemma dell’Anima, il quale li rivela che Thanos deve uccidere qualcuno che ama per recuperare la Gemma. Il Titano Pazzo uccide Gamora e lascia Vormir con la sua conquista.

Un nuovo concept dell’artista del MCU Stephen Schirle rivela che inizialmente la collocazione della Gemma dell’Anima doveva essere su Vormir, ma che il pianeta aveva un aspetto molto diverso rispetto a ciò che abbiamo visto nel film. In Avengers: Infinity War, Vormir viene rappresentata come una scogliera rocciosa a sé stante, ricoperta di neve e piena di cenere nell’aria. Nelle immagini di Schirle, la collocazione della Gemma dell’Anima è un pianeta molto più colorato, con foglie e fiori estremamente visibili; inoltre, Gamora viene gettata da Thanos in una sorta di buia caverna anziché da una scogliera.

Potete vedere i concept di seguito:

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Avengers: Infinity War è uscito al cinema cinema il 4 Maggio 2018. Christopher Markus e Stephen McFeely si sono occupatidella sceneggiatura del film, mentre la regia è stata affidata a Anthony e Joe Russo.

Il cast del film al momento è composto da Cobie Smulders, Benedict Cumberbatch, Chris Pratt, Vin Diesel, Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen Gillan, Zoe Saldana, Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey Jr., Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland, Bradley Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict Wong, Pom Klementieff e Chadwick Boseman.

 

The Last Duel: Ben Affleck, Matt Damon e Adam Driver sul set

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The Last Duel: Ben Affleck, Matt Damon e Adam Driver sul set

Sono comparse su Twitter le prime immagini dal set di The Last Duel, il film in costume diretto da Ridley Scott che vede schierato un cast di superstar, a partire da Ben Affleck e Matt Damon, di nuovo insieme sul grande schermo. Con loro, nelle immagini, anche Adam Driver, reduce da una candidatura agli Oscar per Storia di un Matrimonio.

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https://twitter.com/AdamDriverFiles/status/1233068672773582848?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1233068672773582848&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.badtaste.it%2F2020%2F02%2F28%2Fthe-last-duel-adam-driver-matt-damon-e-ben-affleck-biondo-sul-set-del-film-di-ridley-scott%2F419408%2F

 

The Last Duel è interpretato da Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer e Ben Affleck con la regia di Scott. La sceneggiatura è di Ben Affleck, Matt Damon e Nicole Holofcener. Jennifer Fox produce al fianco di Scott, Kevin Walsh e Nicole Holofcener. Damon e Affleck saranno i produttori esecutivi con Drew Vinton e Kevin Halloran.

Ambientato nella Francia del 14° secolo, il film è un racconto epico di tradimento e giustizia, raccontato da tre punti di vista distinti: due cavalieri (Damon e Driver) il cui legame è messo alla prova dal tradimento e una giovane donna (Comer) costretta a vivere nella brutale e oppressiva cultura dell’epoca per sopravvivere. Lo studio ha anche assegnato una data d’uscita al thriller con Ben Affleck, Deep Water, che è diretto da Adrian Lyne, andandolo a piazzare il 13 novembre 2020.

The Last Duel è interpretato anche da Ana De Armas e si basa su un romanzo omonimo del 1957 di Patricia Highsmith. La storia segue una coppia di una piccola città che vive in un matrimonio senza amore in cui la moglie è autorizzata ad avere degli amanti, purché non diserti mai i suoi obblighi familiari. Tuttavia, sorgono complicazioni quando il marito si interessa all’omicidio irrisolto di uno degli ex amanti della moglie.

Mulan: ecco perché Li Shang non sarà nel live action

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Mulan: ecco perché Li Shang non sarà nel live action

Quando è stato annunciato ufficialmente il casting del live action di Mulan, i fan sono rimasti particolarmente delusi dall’assenza nel film del personaggio del Generale Li Shang, uno dei personaggi chiave del classico d’animazione del 1998, entrato nei cuori degli spettatori non solo per il suo aspetto fisico e per il suo carisma, ma anche per le sue abilità nelle arti marziali.

In una recente intervista con Collider, il produttore Jason Reed ha motivato l’assenza dell’iconico personaggio nel live action di Niki Caro, rivelando che in realtà lo stesso è stato “scisso” in altri due personaggi:

“Abbiamo scisso il personaggio di Li Shang in due personaggi: uno è diventato il Comandante Tung (Donnie Yen), che serve da padre surrogato e da mentore di Mulan durante il corso del film; l’altro è Honghui (Yoson An), un pari della ragazza all’interno della squadra.”

Reed ha poi citato il movimento #MeToo come motivo che li ha spinti ad eliminare il personaggio di Li Shang dal live action: “Penso che in un’epoca come quella del movimento #MeToo, avere un ufficiale al comando che è anche un interesse amoroso e sessuale potesse mettere a disagio. Pensavamo non fosse appropriato.” 

Li Shang non è l’unico personaggio del Classico originale che non apparirà nel live action: anche Mushu, lo spiritello degli avi della famiglia di Mulan con le sembianze di un draghetto rosso, non sarà presente.

LEGGI ANCHE – Mulan: perché la Disney non ha assunto una regista asiatica?

Liu Yifei (Il Regno ProibitoOnce Upon a Time) interpreta la protagonista del film Disney Mulan, che vede nel cast anche Donnie Yen (Rogue One: A Star Wars Story) nel ruolo del Comandante Tung, Jason Scott Lee (Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of Destiny) nel ruolo di Böri Khan e Yoson An (Shark – Il Primo Squalo) nel ruolo di Cheng Honghui, con la partecipazione di Gong Li (Memorie di una GeishaLanterne Rosse) nel ruolo di Xianniang e di Jet Li (Shao Lin SiArma Letale 4) nel ruolo dell’Imperatore. La sceneggiatura è firmata da Rick Jaffa & Amanda Silver e da Elizabeth Martin & Lauren Hynek.

Quando l’Imperatore della Cina decreta che un uomo per ogni famiglia dovrà arruolarsi nell’Armata Imperiale per difendere il Paese dall’attacco di invasori provenienti dal Nord, Hua Mulan, la figlia maggiore di un rispettato guerriero, prende il posto del padre malato. Dopo essersi travestita da uomo ed essersi arruolata con il nome di Hua Jun, Mulan verrà messa alla prova in ogni momento del suo cammino e dovrà trovare la propria forza interiore e dimostrare tutto il suo autentico potenziale. Nel corso di questo epico viaggio si trasformerà in una stimata guerriera guadagnandosi il rispetto di una nazione riconoscente e l’orgoglio di un padre.

Candyman: il trailer del film prodotto da Jordan Peele

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Candyman: il trailer del film prodotto da Jordan Peele

Dopo il teaser di poche ore fa, ecco il trailer di Candyman, il “sequel spirituale” del piccolo cult horror del 1992 (noto in Italia col titolo Candyman – Terrore dietro lo specchio), sceneggiato e prodotto da Jordan Peele, acclamato regista di Scappa – Get Out e Noi

Il cast di Candyman annovera Yahha Abdul Mateen II (Aquaman), Teyonah Parris (Se la strada potesse parlare), Nathan Stewart-Jarrett (Misfits) e Colman Domingo (Euphoria).

Yahha Abdul Mateen II ha vestito i panni di Black Manta in Aquaman, il cinecomic campione di incassi targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare anche nella serie The Get Down, prodotto originale Netflix, e lo abbiamo visto anche nel thriller Noi diretto dallo stesse Peele.

Per quanto riguarda Candyman, la regia è stata affidata a Nia Da Costa, mentre lo studio ha annunciato che il film sarà un “sequel spirituale” dell’originale e che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la leggenda.

L’uscita nelle sale americane è prevista il 12 Giugno 2020.

Harry Potter: i misteri irrisolti dietro all’Ufficio Misteri

Harry Potter: i misteri irrisolti dietro all’Ufficio Misteri

Il franchise di Harry Potter è stato creato in modo completo e dettagliato, tuttavia, molti aspetti di quel mondo ci mettono di fronte alla situazione di porci domande che forse nessuno si era posto, in merito a incantesimi, luoghi, circostanza che forse tra film e libri non sono stati raccontati in maniera abbastanza dettagliata.

Tra questi luoghi, in particolare, c’è il Ufficio Misteri, la sezione di massima sicurezza del Ministero della Magia, che assume un’importanza chiave nella quinta avventura del maghetto occhialuto, Harry Potter e l’Ordine della Fenice.

Il Dipartimento dei Misteri è ovviamente misterioso per una ragione, ma ci sono molte cose che ci piacerebbe sapere su questa strana sezione del Ministero della Magia. Ecco qualche domanda a cui sarebbe bello trovare risposta:

CHI LO HA CREATO?

Non è chiaro chi abbia effettivamente creato questo dipartimento. Sappiamo che all’inizio molti ministri lo hanno utilizzato per ricercare i Babbani, specialmente durante l’apice dell’Impero britannico. Tuttavia, non è chiaro chi ne sia stato l’artefice.

Ci sono anche informazioni che suggeriscono che l’Ufficio precede lo stesso Ministero della Magia. Se questo è vero, allora sorge la domanda: chi ha avuto la lungimiranza di sapere che sarebbe stata una parte tanto necessaria di un’organizzazione più grande?

È NECESSARIO?

Dato che lo stesso Ministero della Magia è custode, in qualche modo, di segreti e misteri, è davvero necessario un dipartimento dedicato? Forse sarebbe molto più facile chiudere completamente l’Ufficio Misteri e ricollocare tutte le sue risorse.

Sembra anche un posto incredibilmente pericoloso, che dovrebbe essere più protetto di quanto non sia in realtà. Forse custodire tutti i segreti del governo in una sola posizione non è l’idea più intelligente del mondo (magico).

COME VIENE SCELTO IL PERSONALE?

Gli impiegati dell’Ufficio Misteri sono soprannominati gli “Indicibili” in quanto non sono in grado di parlare apertamente del proprio lavoro. È chiaramente un ruolo molto importante e certamente non dovrebbe essere preso alla leggera. Ma come vengono effettivamente scelti questi dipendenti?

Avrebbe senso che si trattasse di membri altamente qualificati già interni al Ministero, tuttavia potrebbe essere valida la tecnica adottata anche da alcuni servizi segreti, che reclutano il personale direttamente a scuola, nelle università, e in questo caso a Hogwarts.

CONOSCIAMO QUALCHE INDICIBILE?

Dal momento che coloro che lavorano nel dipartimento non sono autorizzati a parlarne, sembra normale che le persone che ci lavorano siano di più di quelle che immaginiamo. Uno dei personaggi principali potrebbe anche avere un ruolo nell’Ufficio Misteri, e non lo sapremmo mai.

Ci sono alcuni membri del Ministero, come Kingsley o Malocchio Moody, o forse anche Tonks, che potrebbero essere degli Indicibili. Tuttavia, ci sono molti altri personaggi che, in maniera molto più sorprendente, potrebbero esserlo. Dove trascorre Molly Weasley molto del suo tempo, per esempio? Per quanto improbabile, potrebbe essere sicuramente possibile che la strega che è riuscita a mettere KO Bellatrix Lastrange e che tiene a bada i giovani Weasley sia un Indicibile.

PERCHÉ È SEPARATO?

L’organizzazione è separata dal resto del Ministero, ma non ci è mai stato detto perché. Forse è per impedire che diventi il centro dell’attenzione politica, visto che custodisce magie e segreti che sono segreto di Stato, oltre gli schieramenti politici.

Un altro motivo potrebbe essere la presenza di corruzione nel ministero, come in ogni organizzazione politica umana, che sia magica o no. Tenere l’Ufficio Misteri separato dalla macchina politica e amministrativa ne impedirebbe così la “contaminazione”.

DOVREBBE ESSERE NEL MINISTERO?

Se il dipartimento è effettivamente separato da tutto il resto, perché mai è collocato ancora nello stesso edificio del Ministero della Magia? Non avrebbe molto più senso collocare l’Ufficio Misteri in un altro edificio separato?

Certo, a volte le due branche dell’organizzazione statale magica possono lavorare fianco a fianco, ma collocarlo in una posizione segreta sarebbe molto più appropriato e impedire a un gruppo di bambini di Hogwarts di riuscire facilmente ad accedere ad alcuni dei segreti più importanti nel paese.

CHI HA IL CONTROLLO?

Esiste un leader di questo dipartimento e da chi viene scelto, effettivamente? Chi sceglie i dipendenti? Ci deve essere una sorta di struttura di leadership per il funzionamento quotidiano del dipartimento.

Ci sono molte domande relative alla gestione di questo luogo e non ci è stato mai spiegato, effettivamente, come funziona tutto il meccanismo organizzativo. Dal momento che il dipartimento non risponde mai al Ministro della Magia, chi è ai suoi vertici?

CI SONO FILIALI INTERNAZIONALI?

Dato che questo dipartimento è separato da tutto il resto, ci sono sue filiali internazionali? Forse altri paesi hanno deciso di volerne creare la propria versione o forse ci sono varie estensioni dell’originale Ufficio Misteri.

Sarebbe fin troppo “comodo” se l’originale Ufficio fosse proprio quello britannico. Considerando che gli Stati Uniti hanno un enorme governo magico dall’altra parte del mondo, devono avere anche loro un Ufficio addetto al trattamento e alla conservazione di magie particolarmente delicate o “proibite”.

QUESTI DIPARTIMENTI SI TENGONO IN CONTATTO?

Se ogni Paese ha il suo Ufficio Misteri, così come ha la sua scuola magica, in che modo questi uffici si tengono in contatto? Tra loro c’è uno scambio di informazioni come se si trattasse di organizzazioni per la sicurezza magica mondiale? Sappiamo che il Ministero della Magia è in contatto con gli altri ministeri internazionali.

Tuttavia, poiché l’Ufficio Misteri è tutto incentrato sulla segretezza, forse, proprio sul modello dei servizi segreti Babbani, ogni dipartimento tiene per sé i suoi segreti. Ma forse per lo sviluppo del mondo dei maghi sarebbe utile scambiarsi questi segreti…

A CHI SONO UTILI LE INFORMAZIONI CHE CUSTODISCE?

Se tutte queste informazioni vengono raccolte, ma non vengono condivise internazionalmente agli alleati né riferito al Ministro della Magia, cosa succedendo esattamente con tutte queste informazioni e a chi sono utili? Forse è questo il punto che desta maggiore curiosità.

È quasi come se queste informazioni venissero raccolte per uno scopo, ma lo scopo non è mai stato palesato. In un certo senso, il dipartimento è completamente inutile in quanto non sembra avere uno scopo a breve termine, ma sembra semplicemente un posto dove vengono custoditi dei segreti. E come gli eventi di Harry Potter dimostrano, si tratta di un metodo molto pericoloso.

Justice League: la Director’s Cut è l’incubo di ogni regista

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Justice League: la Director’s Cut è l’incubo di ogni regista

Mentre i fan della DC continuano a chiedere a gran voce la #SnyderCut di Justice League, arriva una voce fuori dal coro: Leigh Whannell, regista e sceneggiatore noto per le saghe di Saw, Insidious e per il recente L’Uomo Invisibile, sostiene che l’idea che esista una versione del film che non rispecchia la visione del suo regista è semplicemente “un incubo”. 

Dal suo punto di vista, Whannell crede che il fatto che esista una versione di Zack Snyder di Justice League, quindi una versione del film mai vista prima, non sia una buona cosa. In un recente podcast di CinemaBlend, infatti, Whannell ha parlato della #SnyderCut e di altre “Director’s Cut” che sono state rilasciate nel corso degli anni:

Per quanto mi riguarda, non vorrei mai che ci fosse una mia versione di un mio film che deve esistere in relazione alla versione di qualcun’altro. Quello che voglio dire è che, qualsiasi circostanza abbia portato a quella versione, qualsiasi orribile circostanza è totalmente incomprensibile. Personalmente, vedrei sempre il fatto che esista una versione del regista che nessuno ha mai visto come una cosa terribile. Nel corso degli anni, abbiamo visto cose come: ‘James Cameron rilascia la Director’s Cut di Aliens’. E poi arriva l’introduzione da parte del regista. Quando la guardi, appare sullo schermo e dice: ‘Questo è il modo in cui ho sempre voluto che le persone guardassero Aliens’. E la prima cosa che penso è: “È pazzesco!” Non ho una versione definitiva del film’. Odio l’idea che ci siamo persi la versione che voleva che vedessimo.”

Quando gli è stato chiesto di Blade Runner di Ridley Scott, di cui esistono ben sette differenti versioni (e soltanto su una Scott ha avuto totale libertà artistica), Whannell ha detto:

“Questa è la situazione di cui sto parlando… sarebbe un incubo! Qualcuno ha cambiato talmente il film che avevo realizzato che ho sempre saputo che la versione arrivata al cinema non era quella che io avevo pensato. Questo è un incubo ad occhi aperti che non voglio mai vivere. Ma forse lo vivrò… un giorno.” 

LEGGI ANCHE – Ben Affleck sostiene l’uscita della #SnyderCut di Justice League

Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

Fonte: ScreenRant

Avengers: Endgame, Nebula con il Guanto dell’Infinito nel concept inedito

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Un concept artist che ha lavorato ad Avengers: Endgame ha rivelato come sarebbe stata una scena presente in una delle prime stesure della sceneggiatura del cinecomic campione d’incassi: nella scena in questione, Nebula brandisce il Guanto dell’Infinito di suo padre Thanos. 

Nel film di Anthony e Joe Russo, i Vendicatori viaggiano indietro nel tempo per recuperare le Gemme dell’Infinito. Per questo motivo, alcuni personaggi hanno incontrato il proprio io del passato, inclusa Nebula. In una prima bozza della sceneggiatura del film, Nebula avrebbe cercato di impugnare il Guanto dell’Infinito nel tentativo di mettersi in competizione con Thanos. La scena sarebbe stata un omaggio ai fumetti, dato che nelle pagine scritte Nebula usa proprio il Guanto per curarsi le ferite inflitte da Thanos. Purtroppo, quel momento non è mai stato girato e non è mai finito nella versione finale di Endgame.

Fortunatamente, i fan non dovranno chiedersi come sarebbe potuta essere la scena in questione, dato che il concept artist del MCU Stephen Schirle ha condiviso una bozza che rappresenta proprio quel momento: nel concept, infatti, vediamo la Nebula del 2014 mentre indossa il Guanto dell’Infinito; nell’immagine è presenta anche Rocket Raccoon che osserva il momento, nascosto dietro una roccia.

Potete ammirare il bellissimo artwork di seguito:

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Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Fonte: ScreenRant

Matrix 4: le esplosioni sul set causano danni a San Francisco

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Matrix 4: le esplosioni sul set causano danni a San Francisco

Le riprese di Matrix 4, attualmente in corso a San Francisco, pare abbiano causato una serie di danni alla città californiana: il tutto sarebbe avvenuto durante la realizzazione di una scena d’azione particolarmente intensa.

Secondo quanto riportato da Task Comics, infatti, alcuni edifici di San Francisco avrebbero subito danneggiamenti a causa delle esplosioni e delle elevate temperature raggiunte sul set: insegne, cartelloni, lampioni e persino automobili sarebbero coinvolti nella spiacevole vicenda, per un totale di circa duemila dollari di danni. 

Naturalmente, si trattava di un’esplosione pianificata ed azionata da un team di professionisti; a quanto pare, però, ci sono state alcune fastidiose conseguenze che hanno comunque portato problemi alla città. 

Di recente sono emerse online diverse immagini dal set di Matrix 4 che ci hanno già permesso di dare un primo sguardo al ritorno di Keanu Reeves e Carrie-Ann Moss nei panni rispettivamente di Neo e Trinity.

LEGGI ANCHE – Matrix 4: ecco Keanu Reeves sul set del film

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere.

Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski.

Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.

Spider-Man 3: svelato il titolo di lavorazione

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Spider-Man 3: svelato il titolo di lavorazione

Svelato il titolo di lavorazione di Spider-Man 3, ancora una volta un omaggio alla popolare sit-com degli anni ’90 Seinfeld. Il film vedrà ancora una volta riuniti Tom Holland e il regista Jon Watts, che aveva già diretto Spider-Man: Homecoming del 2017 e Spider-Man: Far From Home dello scorso anno.

Come riportato da Production Weekly (generalmente molto attendibile in materia di produzioni cinematografiche), le riprese di Spider-Man 3 partiranno ufficialmente quest’estate, mentre l’uscita nelle sale è fissata per il mese di luglio del prossimo anno. Come già accaduto con i predecessori, anche il titolo di lavorazione della terza avventura cinematografica di Spidey ha una connessione con la sit-com Seinfeld: il titolo di lavorazione del film è infatti “Serenity Now”.

Per chi non lo sapesse, il titolo di lavorazione di Homecoming era “Summer of George”, il titolo di uno degli episodi della serie; Far From Home ha portato avanti la tradizione con “Fall of George”, nonostante quest’ultimo titolo non sia direttamente connesso con la serie tv; “Serenity Now” non è solo il titolo di uno degli episodi della stagione 9 dello show, ma potrebbe anche fare riferimento alla storia che verrà raccontata nel film.

“Serenity Now”, un’espressione che viene utilizzata per cercare di calmare qualcuno, potrebbe far riferimento alla situazione in cui abbiamo lasciato Peter alla fine di Far From Home, visibilmente scosso non solo per la rivelazione della sua identità, ma anche perché è stato incastrato per l’omicidio di Mysterio. Sicuramente, nel terzo film vedremo Peter fare di tutto per riprendere il controllo della situazione…

LEGGI ANCHE – Spider-Man 3: Tom Holland conosce tutti gli spoiler

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Fonte: ScreenRant

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