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Michelle Trachtenberg: morta l’attrice di Buffy l’Ammazzavampiri e Gossip Girl, aveva 39 anni

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Michelle Trachtenberg, attrice amata dai millennials per i suoi ruoli in Buffy l’ammazzavampiri, Ice Princess – Un sogno sul ghiaccio della Disney, Gossip Girl e altri, è stata trovata morta all’età di 39 anni, secondo quanto riportato da diversi giornali come il New York Post, ABC News e Deadline. Al momento non sono state rese note le cause del decesso.

Michelle Trachtenberg tra televisione e cinema

Nata a New York l’11 ottobre 1985, la Trachtenberg ha debuttato in televisione in spot pubblicitari a soli tre anni prima di ottenere un ruolo ricorrente come Lily Montgomery nella longeva soap opera All My Children. Ha ottenuto ulteriori riconoscimenti recitando in The Adventures of Pete & Pete di Nickelodeon ed è stata nominata per un Daytime Emmy per il suo ruolo nella serie per bambini Truth or Scare di Discovery, prima di ottenere il ruolo principale di Harriet M. Welsch nel film del 1996 della Paramount Harriet the Spy, basato sul classico romanzo per bambini.

Trachtenberg è però meglio nota per essere entrata a far parte di Buffy l’ammazzavampiri nella quinta stagione, nel 2000, interpretando Dawn Summers, la sorella minore della Buffy di Sarah Michelle Gellar. Il ruolo, estremamente importante nella serie e confermato poi anche per le stagioni sei e sette, ha reso la Trachtenberg un’icona, nonché una delle attrici più amate dai giovani spettatori di quegli anni.

Successivamente, l’attrice si è fatta notare con ruoli nella commedia cult EuroTrip del 2004 e nel dramma sportivo Disney Ice PrincessUn sogno sul ghiaccio, dove ha interpretato un’adolescente libertina che scopre la sua passione per il pattinaggio artistico. Uno degli altri ruoli più memorabili della Trachtenberg risale al 2008, quando entra a far parte di Gossip Girl nel ruolo di Georgina Sparks, la manipolatrice e imprevedibile combinaguai che spesso getta nel caos le vite dell’élite dell’Upper East Side.

Nello stesso periodo, ha recitato accanto a Zac Efron e Matthew Perry nella commedia della Warner Bros 17 Again, interpretando la figlia del Mike O’Donnell di Perry, che ottiene magicamente la possibilità di rivivere la sua adolescenza. In seguito, la Trachtenberg ha continuato a lavorare costantemente in televisione, con apparizioni in serie come House, Weeds, NCIS: Los Angeles e Sleepy Hollow. Con il reboot di Buffy l’Ammazzavampiri in programma, era possibile che riprendesse il ruolo di Dawn, ma la sua improvvisa scomparsa spegne ogni speranza a riguardo e getta un’ombra di tristezza sul cuore dei suoi fan.

Michelle Rodriguez: 10 cose che non sai sull’attrice

Michelle Rodriguez: 10 cose che non sai sull’attrice

Nota per i suoi ruoli da dura in celebri film action, Michelle Rodriguez è la prova che si può coniugare la sensualità alla forza fisica. Divenuta membro stabile all’interno del cast della saga di Fast & Furious, l’attrice ha negli anni partecipato a numerose note pellicole di genere, che le hanno permesso di affermarsi come una delle figure femminili più dure del cinema.

Ecco 10 cose che non sai di Michelle Rodriguez.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Michelle Rodriguez: i film e le serie in cui ha recitato

10. Ha preso parte a noti film d’azione. L’attrice debutta al cinema con il film Girlfight (2000), ottenendo la parte di Diana Guzman battendo altre 350 attrici candidati. Ottiene poi una prima popolarità grazie al ruolo di Letty in Fast and Furious (2001), recitando accanto all’attore Vin Diesel. Successivamente acquista ulteriore popolarità grazie ai film Resident Evil (2002), S.W.A.T. – Squadra speciale anticrimine (2003), Control (2004), BloodRayne (2005) e Battle in Seattle – Nessuno li può fermare (2007). Riprende poi il ruolo che l’ha resa celebre in Fast & Furious & – Solo parti originali (2009), per poi recitare nel film campione d’incassi Avatar (2009), di James Cameron e con Sam Worthington e Zoe Saldana. Negli anni successivi continua a comparire in film di genere come Machete (2010), Resident Evil: Retribution (2012), Fast & Furious 6 (2013), Machete Kills (2013), Fast & Furious 7 (2015), Fast & Furious 8 (2017), Widows – Eredità criminale (2018), con Viola Davis ed Elizabeth Debicki, Alita – Angelo della battaglia (2019) e Fast & Furious 9 – The Fast Saga (2020).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Anche se attiva quasi esclusivamente al cinema, l’attrice è nota per essere apparsa anche sul piccolo schermo nel ruolo di Ana Lucia Cortez nella celebre serie Lost, con Evangeline Lilly e Dominic Monaghan. Qui è apparsa per un totale di 26 episodi, comprendo un arco che va dal 2005 al 2010. Il suo debutto in scena è legato all’episodio Alla deriva, presente nella seconda stagione della serie. Il personaggio da lei ricoperto, prima dello schianto aereo, era un’esperta poliziotta, intuitiva e laboriosa. Tali capacità le torneranno poi particolarmente utili all’interno delle puntate a lei dedicate.

Michelle Rodriguez: la sua vita privata

8. Ha fatto coming out. Nel 2013, durante un’intervista, l’attrice si è definita come bisessuale, affermando di aver sempre provato curiosità sia per gli uomini che per le donne. La Rodriguez ha inoltre dichiarato che spera che la sua sincerità circa le proprie preferenze sessuali possa essere d’esempio per chi non ha ancora avuto il coraggio di dar voce al proprio io. La sua speranza è infatti quella non solo di essere la rappresentante di voci troppo spesso inudite, ma anche di non dover più imbattersi in situazioni in cui si è costretti a tacere tali propri orientamenti.

7. Ha avuto celebri relazioni. Benché l’attrice sia sempre stata particolarmente riservata circa le proprie relazioni, alcune voci parlano di un flirt con l’attore Vin Diesel, conosciuto sul set di Fast and Furious, ma anche con la cantante Pink. Tali gossip non sono tuttavia mai stati confermati dall’attrice, che ha preferito lasciare il tutto nel vago. Nel 2014 intrattiene invece un’intensa storia d’amore con l’attrice Cara Delevingne, di cui però non ha mai voluto rivelare troppi dettagli con la stampa. Ad oggi non è certo se l’attrice abbia o meno una relazione, né, eventualmente, con chi.

Michelle Rodriguez in Lost

6. È stata parte dei protagonisti della serie. L’attrice compare per la prima volta nel ruolo di Ana Lucia Cortez nell’ultimo episodio della prima stagione, tramite un flashback, per poi comparire attivamente a partire dalla seconda stagione. Il personaggio si rende particolarmente utile grazie alla sua esperienza come ufficiale di polizia, in grado di investigare, interrogare e pianificare le prossime mosse del gruppo. Pur comparendo soltanto nella seconda stagione, con sporadiche apparizioni successive, il personaggio dell’attrice ha avuto tute le carte in regola per attrarre gli spettatori, affezionatisi poi a lei e al suo carattere duro e combattivo.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Michelle Rodriguez in Machete

5. Ha avuto un ruolo di rilievo nel film. In Machete, folle film d’azione diretto da Robert Rodriguez, l’attrice ricopre il ruolo di Luz. Questa si presenta come una semplice ragazza che vende panini, ma è in realtà il capo di un’organizzazione di aiuto per gli immigrati clandestini. La sua presenza si rivelerà particolarmente utile per la missione del protagonista, con cui si allea. L’attrice ha raccontato di essere da subito rimasta entusiasta del film, sentendo che questo era perfettamente nelle sue corde.

4. Si è allenata duramente. Per realizzare le numerose sequenze d’azione previste nel film, l’attrice ha seguito un allenamento quotidiano per mantenersi in forma. Già atletica grazie ai ruoli action ricoperti in passato, la Rodriguez ha inoltre richiesto di poter eseguire da sé le acrobazie previste dal personaggio, senza ricorrere all’utilizzo di controfigure. Ciò le ha permesso non solo di calarsi ancor di più nei panni del proprio personaggio, ma anche di rendere ancor più credibili le sequenze da lei interpretate.

Michelle Rodriguez in Avatar

3. Il regista voleva lavorare da tempo con lei. James Cameron, regista di Avatar, ha dichiarato di aver a lungo cercato un progetto in cui includere la Rodriguez, con cui desiderava lavorare sin da quando l’aveva vista nel di lei film d’esordio Girlfight. A lei assegnò la parte di Trudy Chacón, pilota militare di supporto al programma Avatar. Poiché muore nella battaglia finale, l’attrice non tornerà a prendere il ruolo nei sequel previsti. Legata però al franchise, l’attrice ha affermato di aver fatto visita ai set dei sequel attualmente in lavorazione, rimanendone affascinata e dichiarando che quanto Cameron sta realizzando è la cosa più ambiziosa mai vista prima.

Michelle Rodriguez è su Instagram

2. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 5,5 milioni di persone. All’interno di questo è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, con amici o colleghi, come anche immagini dei luoghi visitati o di curiosità a lei legate. Non mancano tuttavia anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Così facendo, la Rodriguez permette ai suoi fan di rimanere continuamente aggiornati sui suoi film in lavorazione, come anche di scoprire retroscena ad essi legati.

Michelle Rodriguez: età e altezza

1. Michelle Rodriguez è nata a San Antonio, in Texas, Stati Uniti, il 12 luglio 1978. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

Michelle Rodriguez, nuovo video per Machete Kills

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Michelle Rodriguez, nuovo video per Machete Kills

Michelle RodriguezMichelle Rodriguez è protagonista di un movimentato video pieno d’azione appartenente a Machete Kills, l’ultima fatica di Robert Rodriguez, sequel del primo capitolo del 2010 Machete, diretto dallo stesso regista. 

Il fascino dell’attrice di origini portoricane era già noto a tutti, ma qui gli abiti a dir poco succinti, le movenze da paladina dell’azione e l’affascinante benda sull’occhio potranno convincere anche chi ancora non ne avesse un’idea ben precisa…

Distribuito da Lucky Red, Machete Kills arriva in Italia il 3 Ottobre 2013.

Fonte: Comingsoon.net

Diretto da Robert RodriguezMachete Kills uscirà nel 2013. Nel cast, oltre Sofia Vergara, anche ,  ,  Lady Gaga.

Ecco la Trama: Il governo degli Stati Uniti recluta Machete mandandolo in Messico per rintracciare e eliminare un trafficante d’armi che cerca di lanciare un’arma nello spazio.

Ecco tutta la Foto Gallery del film:

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Michelle Rodriguez in Widows di Steve McQueen

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Michelle Rodriguez affiancherà Viola Davis e Cynthia Erivo nell’heist thriller Widows diretto da Steve McQueen, regista di 12 anni schiavo, atteso al suo ritorno sul grande schermo.

Michelle Rodriguez interpreta una delle quattro donne decise a unire le forze, dopo che i mariti vengono uccisi durante una rapina. La missione diventa allora quella di portare a termine il piano criminale dei consorti.

Gillian Flynn, autrice del romanzo Gone Girl, ha scritto insieme a Steve McQueen la sceneggiatura, tratta dalla miniserie britannica Widows degli anni Ottanta ad opera di Lynda LaPlante. Il progetto verrà prodotto da McQueen insieme a Iain Canning e Emile Sherman della See-Saw Films, già dietro a Shame.

Manca solo un’attrice per completare il quartetto delle protagoniste. Chi sarà?

Leggi la recensione di Widows – Eredità Criminale

Fonte

Michelle Rodriguez e Siguorney Weaver nelle prime foto di (Re)Assignment

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Michelle Rodriguez e Siguorney Weaver sono le protagoniste del nuovo film scritto e diretto da Walter Hill (I Guerrieri della Notte), (Re)Assignment. Di seguito le prime immagini:

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La pellicola, che all’inizio della produzione era intitolata Tomboy, A Revenger’s Tale, racconta la storia di un letale assassino (Rodriguez) che cade nelle mani di un folle chirurgo (Weaver) che lo trasformerà in una donna. Il killer cercherà vendetta insieme ad un infermiere di nome Johnnie, anch’esso custode di alcuni segreti.

(Re)Assignment verrà distribuito nelle sale americane dalla Seban Films.(Re)Assignment 2 Michelle Rodriguez

Fonte: ThePlaylist

Michelle Rodriguez e Sigourney Weaver per il ritorno di Walter Hill

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Walter Hill si prepara a tornare dietro la macchina da presa. A tre anni di distanza da Jimmy Bobo Bullet to the Head con Sylvester Stallone, infatti, il regista di 48 ore e Strade di fuoco tornerà al cinema per occuparsi della regia di Tomboy A Revenger’s Tale, che avrà come protagoniste due vere “guerriere” del grande schermo: Michelle Rodriguez (Fast & Furious) e Sigourney Weaver (Alien).

La pellicola, tratta da un soggetto di Denis Hamill e sceneggiata dallo stesso Hill, racconterà la storia di un letale assassino (Rodriguez) che viene tradito da alcuni gangster e trasformato da un fantomatico dottore (Weaver) in una donna assetata di vendetta. Le riprese del film inizieranno il 9 novembre a Vancouver.

Fonte

Michelle Pfeiffer: 10 cose che non sai sull’attrice

Michelle Pfeiffer: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Michelle Pfeiffer è oggi una vera e propria icona. Interprete di film di successo, si è sempre distinta per classe e talento, ottenendo in più occasioni prestigiosi riconoscimenti. Negli anni la Pfeiffer non ha perso il suo carisma, apparendo ancora oggi in importanti film con ruoli di rilievo.

Ecco 10 cose che non sai di Michelle Pfeiffer.

Michelle Pfeiffer film

1. Ha una lunga filmografia di successi. L’attrice debutta al cinema nel 1980 con il film The Hollywood Knights, e diviene estremamente popolare recitando nel film Scarface (1983), accanto all’attore Al Pacino. Da quel momento in poi la sua carriera decolla, e l’attrice appare in importanti film come Tutto in una notte (1985), Le streghe di Eastwick (1987), Le relazioni pericolose (1988), Batman – Il ritorno (1992), L’età dell’innocenza (1993), Wolf – La belva è fuori (1994), Un giorno… per caso (1996), Le verità nascoste (2000), Hairspray (2007), Dark Shadows (2012), Madre! (2017), Assassinio sull’Orient Express (2017), Ant-Man and the Wasp (2018) e Maleficent – Signora del male (2019), dove recita accanto ad Elle Fanning e Angelina Jolie.

2. Ha recitato anche in TV. Nel corso degli anni l’attrice si è distina anche per alcuni film e serie TV. Tra questi si ricordano B.A.D. Cats (1980), Casa Butterfield (1981) e The Wizard of Lies (2017).

Michelle Pfeiffer figli

3. Ha due figli. L’attrice è stata sposata una prima volta nel 1981 con l’attore e regista Peter Horton, con il quale però non ha avuto figli. L’attrice in seguito adotta una bambina, mentre nel 1993 si sposa nuovamente con il produttore David E. Kelley, con il quale nel 1994 dà alla luce il primo, e unico, figlio naturale.

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Michelle Pfeiffer Scarface

4. Ha ferito Al Pacino. Durante una scena particolarmente violenta del film, l’attrice ha accidentalmente ferito l’attore, provocandogli un taglio. La cosa non si è tuttavia rivelata particolarmente grave, e l’attore ha ripreso a recitare poco dopo l’accaduto.

5. Ha perso molto peso per il ruolo. Nel film diretto da Brian De Palma, l’attrice interpreta una tossicodipendente, e per poter risultare credibile l’attrice ha rivelato di essersi sottoposta ad una dura dieta che l’ha portata a perdere molto peso. Stando alle sue parole, tutti sul set erano preoccupati per il suo dimagrimento, ma l’attrice ha comunque trovato le forze di completare il film.

Michelle Pfeiffer Ant-Man

6. Non era convinta del film. In Ant-Man and the Wasp l’attrice interpreta Janet Van Dyne, moglie del personaggio di Michael Douglas, scomparsa da tempo nel reame quantico. L’attrice ha tuttavia ammesso che prima che le venisse proposto il ruolo non sapeva nulla di Ant-Man, e che era scettica riguardo il suo potenziale. Successivamente si è ricreduta, rimanendo sorpresa dal risultato del film.

7. È pronta a tornare in un terzo capitolo. Dopo essere apparsa nel secondo film dedicato al personaggio di Ant-Man, l’attrice si è dichiarata entusiasta dell’esperienza, confermando di essere disponibile a riprendere il suo ruolo nel terzo capitolo sul supereroe.

michelle-pfeiffer-maleficent

Michelle Pfeiffer Maleficent

8. Ha interpretato il villain. In Maleficent – Signora del male, l’attrice interpreta la regina Ingrid, il cui obiettivo è quello di separare per sempre umani e creature fantastiche. Questa è la quarta volta che l’attrice recita il ruolo di un cattivo. Gli altri sono Catwoman in Batman – Il ritorno, Velma Von Tussle in Hairspray e Lamia in Stardust.

Michelle Pfeiffer 2019

9. È stato un anno importante. Il 2019 è stato un anno importante per l’attrice, che è apparsa in un cameo nel film campione d’incassi Avengers: Endgame. È poi stata protagonista del film Maleficent – Signora del male, attualmente in sala e in vetta al box office. L’attrice è inoltre impegnata sul set del film French Exit, previto per il 2020 in sala.

Michelle Pfeiffer età e altezza

10. Michelle Pfeiffer è nata a Santa Ana, in California, Stati Uniti, il 29 aprile 1958. L’altezza complessiva dell’attrice è di 171 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Michelle Pfeiffer vorrebbe ritornare al ruolo di Catwoman

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Michelle Pfeiffer vorrebbe ritornare al ruolo di Catwoman

Nonostante quella di Anne Hathaway sia per bellezza e personaggio più vicina alla sensibilità moderna, la Catwoman di Michelle Pfeiffer rimane, nel cuore dei fan che pure hanno amato il personaggio di Nolan, l’emblema della rappresentazione della gatta ladra sul grande schermo.

La Selina Kyle messa in scena dalla Pfeiffer è un concentrato di pericolo e seduzione con il giusto tocco di follia che rende i personaggi, declinati da Tim Burton, unici nel loro genere.

Parlando con Variety, Michelle Pfeiffer ha dichiarato che le piacerebbe molto interpretare di nuovo il ruolo di Catwoman, ma che preferirebbe utilizzare la CGI questa volta, invece che mettere in bocca un uccellino vivo.

“Non posso credere che l’ho fatto sul serio. Avrei potuto beccarmi una malattia!” Ha dichiarato, salvo poi confermare la sua grande stima per Tim Burton: “Era tutto lui. Lui è stato capace di portare cuore, oscurità e allo stesso tempo umorismo al film.”

Michelle Pfeiffer è al cinema con madre! e arriverà presto trai passeggeri del treno più famoso del cinema di genere con Assassinio sull’Orient Express.

La sua interpretazione di Catwoman resta iconica nella storia del cinema e il personaggio dovrebbe ricomparire sul grande schermo in Gotham City Sirens, con Harley Quinn e Poison Ivy.

Dopo l’esperienza con un personaggio DC, la Pfeiffer “passerà a Marvel” con il ruolo di Janet Van Dyne nel prossimo Ant-Man and the Wasp.

Michelle Pfeiffer supporta Elle Fanning come nuova Catwoman

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Michelle Pfeiffer supporta Elle Fanning come nuova Catwoman

Reciteranno una accanto all’altra in Maleficent – Signora del Male, ma Michelle Pfeiffer ed Elle Fanning potrebbero avere altro in comune. Sappiamo infatti che Michelle Pfeiffer è stata la prima ipnotica e amatissima Catwoman del grande schermo, nel Batman di Tim Burton, e sappiamo anche che presto arriverà al cinema una nuova versione del Crociato di Gotham. Sembra probabile, quindi, che sia il tempo anche di una nuova Catwoman, alla luce del fatto che sembra che il film, con Robert Pattinson protagonista, possa mostrare più di un antagonista.

Alla premiere mondiale di Maleficent – Signora del Male, Michelle Pfeiffer ha dichiarato che come futura Catwoman, Elle Fanning potrebbe essere una scelta sorprendente ma magnifica, visto che la giovane attrice mostra, a ogni prova, una maggiore versatilità per ogni sorta di ruolo. Chissà che la proposta non arrivi alle orecchie di Matt Reeves!

Ricordiamo che, oltre alla Pfeiffer, il personaggio di Selina Kyle è stato interpretato da Halle Berry, nel disastroso standalone della Warner Bros, e da Anne Hathaway, ne Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno, di Christopher Nolan.

Il film arriverà il 29 maggio 2020, continuando a cavalcare l’onda dei live action dei classici Disney, e si intitolerà Maleficent: Mistress of Evil, da noi Maleficent – Signora del Male.

Maleficent – Signora del Male sarà diretto da Joachim Ronning, che collaborerà ancora con Espen Sandberg, come per Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar.

Il film rientra nella nuova politica Disney del revival in live action del classici d’animazione. Dopo il primo capitolo, Cenerentola, La Bella e la Bestia e Il Libro della Giungla, già arrivati in sala e Aladdin, Dumbo e Il Re Leone previsti entro quest’anno, Maleficent – Signora del Male si aggiunge alla lista di film che riproporranno in carne e ossa i personaggi iconici della Casa di Topolino, insieme a tanti altri confermati e molti che sicuramente arriveranno.

Michelle Pfeiffer offre un buffo consiglio alla nuova Catwoman

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Michelle Pfeiffer sta vivendo una seconda giovinezza cinematografica grazie anche alla Disney che, prima in Ant-Man and the Wasp, e poi in Maleficent – Signora del Male, l’ha scelta per interpretare due donne completamente differente nei suoi franchise.

L’attrice è una vera e proprio icona, una delle dive di Hollywood, nota per la sua bellezza e per la sua grazia che passa tutta attraverso lo schermo. Idolo indiscusso dei fan di Tim Burton, Michelle Pfeiffer è sta la prima Catwoman cinematografica della storia, che, così come il Batman di Michael Keaton, è rimasta nel cuore degli spettatori.

Adesso, con all’orizzonte una nuova giovane attrice destinata al ruolo, Zoe Kravitz, la veterana del costume di latex si è sentita simpaticamente in dovere di dare un consiglio alla collega.

Durante un’ospitata a Good Morning America per promuovere proprio Maleficent 2, è stato chiesto all’attrice se avesse qualche consiglio da dare a Kravitz. E ha così risposto: “Che si assicuri, durante la progettazione del costume, che ci sia un modo per andare in bagno mentre ce l’ha addosso!” Il commento non sembra troppo differente da quello che Christian Bale ha già dato a ben due Batman differenti!

Confermati nel cast di The Batman, al momento, sono Robert Pattinson nei panni del protagonista, Zoe Kravitz in quelli di Catwoman, Paul Dano in quelli dell’Enigmista e Jeffrey Wright in quelli del nuovo Commissario Gordon.

Il cinecomic riavvierà le sorti del crociato di Gotham al cinema, ma sembra che i piani del regista per il franchise si estenderanno ad una trilogia, introducendo sullo schermo altri supereroi e villain dei fumetti.

Come suggerito da HN Entertainment, le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984).

Michelle Pfeiffer in trattative per Malavita

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Pochi giorni dopo essersi assicurato la presenza di Robert De Niro, Luc Besson sta portando a termine un altro ‘colpo’ per il cast di Malavita, la sua nuova commedia nera: Michelle Pfeiffer è stata infatti ufficialmente contattata per prendere parte al progetto. Pfeiffer, attualmente sugli schermi in Dark Shadows, avrebbe la parte della moglie di De Niro, che oltre ad aver sposato un boss criminale, è anche affetta di piromania (la tendenza a dare fuoco agli oggetti).

Besson e il co-sceneggiatore Michael Caleo hano steso la sceneggiatura partendo dal romanzo Badfellas di  Tonino Benacquista,  che segue le vicende ina nota famiglia mafiosa trasferita in Francia nel corso di un programma di protezione testimoni; i problemi sorgono quando il richiamo delle vecchie abitudini diventano irresistibili e i protagonisti tornano alle abituali pratiche criminali. Besson è intenzionato a girare il film nel prossimo agosto, in Normandia.

Fonte: Empire

Michelle Pfeiffer e Helena Bonham Carter per Dark Shadows!

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Michelle Pfeiffer e Helena Bonham Carter per Dark Shadows!

Dopo le dichiarazioni di Johnny Depp di ieri sul film, ecco arrivare alcune notizie riguardanti il casting. Sembrerebbe che in trattative ci sarebbero nientemeno che Michelle Pfeiffer e l’ormai onnipresente nei progetti burtiani Helena Bonham Carter

Deadline riporta la notizia aggiungendo che Michelle Pfeiffer sta chiudendo gli ultimi dettagli di un accordo che la porterà a interpretare Elizabeth Collins Stoddard, la solitaria matriarca della famiglia Collins e che non ha mai lasciato la villa sin dalla scomparsa del marito. Mentre Helena Bonham Carter dovrebbe interpretare Hoffman, una psicologa specializzata in rari disordini legati al sangur, che si trasferisce in città all’inizio del film. Ricordiamo che il cast oltre a questo rumorso e a Depp, comprende anche la bella Eva Green.

Michelle Pfeiffer e Halle Berry danno la loro benedizione a Zoe Kravitz!

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Arrivano dai social le “benedizioni” di Michelle Pfeiffer e Halle Berry a Zoe Kravitz, nuova incarnazione cinematografica di Catwoman. Prima di loro era stata anche Anne Hathaway a sostenere la collega come nuova iterazione del personaggio DC Comics nel film di Matt Reeves, The Batman.

The Batman: il bizzarro allenamento di Zoe Kravitz per Catwoman

Ecco di seguito i commenti di Pfeiffer e Berry alla foto di Kravitz in cui impersona Selina Kyle per un photoshoot di Wonderland:

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

Michelle Pfeiffer e Chloe Moretz in Man Under di Tim Robbins!

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Tim Robbins dirigerà nel film Man Under Michelle Pfeiffer e Chloe Moretz, ad annunciarlo è  Variety che ha affermato che Robbins comparirà nella pellicola anche da attore e dirigerà

Michelle Pfeiffer apparirà nei prossimi film degli Avengers?

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In una recente intervista con l’Hollywood Reporter, la produttrice Victoria Alonso ha nominato Michelle Pfeiffer discutendo dei piani di lavorazione dei Marvel Studios e del modus operandi del team che agisce dietro le quinte di questi enormi blockbuster.

Ma quando le è stato chiesto che tipo di esperienza sia stata vivere sul set di una produzione così grande come Avengers: Infinity War, la Alonso è sembrata rivivere tutte le emozioni provate:

Non ho intenzione di mentire a riguardo: ho pianto. Vedere tutte quelle star di Hollywood insieme è stato incredibile…come quando ho pensato “Aspetta, ma quella è Michelle Pfeiffer?

Senza volerlo, la produttrice potrebbe aver anticipato un dettaglio inedito ai fan: l’attrice, che nel MCU esordirà nei panni di Janet Van Dyne in Ant-Man and The Wasp, potrebbe effettivamente avere un cameo nei prossimi due film degli Avengers (Infinity War e Avengers 4, visto che sono stati girati quasi contemporaneamente).

Che ne pensate?

Ant-Man and the Wasp, foto: ecco Michelle Pfeiffer come Janet Van Dyne

Certo è che rivedremo la Pfeiffer in Ant-Man and The Wasp, atteso nelle sale il 6 luglio 2018 e diretto da Peyton Reed, vede nel cast anche Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas, Michael PenaDavid DastmalchianLaurence Fishburne.

Di seguito la sinossi ufficiale del film:

Dal Marvel Cinematic Universe, arriva Ant-Man and the Wasp, un nuovo capitolo del MCU con protagonisti i due eroi con la straordinaria abilità di cambiare dimensione. A seguito degli eventi di Captain America: Civil War, Scott Lang deve scendere a patti con le conseguenze della sua scelta sia come super eroe che come padre. Lotta per trovare un nuovo equilibrio tra la sua vita a casa e le sue responsabilità in quanto Ant-Man, deve confrontarsi con Hope van Dyne e suo padre, Hank Pym, per una missione urgente. Scott deve indossare di nuovo la sua tuta e imparare a combattere al fianco di Wasp come compagna di squadra per collaborare e svelare dei mistero del passato.

Ant-Man and The Wasp: Paul Rudd sulla convivenza con Michael Douglas e Michelle Pfeiffer

Fonte: The Hollywood Reporter

Michelle Monaghan: 10 cose che non sai sull’attrice

Michelle Monaghan: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Michelle Monaghan potrà non essere un nome particolarmente familiare, ma negli anni si è costruita una solida carriera partecipando a numerosi film d’azione, commedie e thriller ad alta tensione. Celebre anche per i suoi ruoli televisivi, come quello nella prima stagione della serie True Detective, la Monaghan si è negli anni guadagnata le attenzioni di critica e pubblico, che l’hanno seguita nel crescere della sua filmografia, apprezzandone la versatilità.

Ecco 10 cose che non sai su Michelle Monaghan.

Michelle Monaghan: i suoi film

1. Ha recitato in numerosi lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 2002 con il film L’amore infedele. Negli anni successivi la sua popolarità cresce grazie alla partecipazione a film come The Bourne Supremacy (2004), Mr. & Mrs. Smith (2005), Mission: Impossible III (2006), Gone Baby Gone (2007), Lo spaccacuori (2007), Trucker (2008) e Un amore di testimone (2008). L’attrice si fa ulteriormente notare con i suoi ruoli in Somewhere (2010), Parto col folle (2010) e Source Code (2011). Negli ultimi anni ha invece partecipato ai film La formula della felicità (2014), Pixels (2015), Boston – Caccia all’uomo (2016) e Mission: Impossible – Fallout (2018).

2. È celebre per i ruoli televisivi. Dopo aver recitato in alcuni episodi delle serie Young Americans (2000), Law & Order – Unità vittime speciali (2001) e Boston Public (2002-2003), l’attrice è divenuta celebre per il ruolo di Maggie Hart nella prima stagione della serie True Detective (2014). Dal 2016 al 2018 è invece tra i protagonisti della serie The Path, dove recita accanto all’attore Aaron Paul.

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3. Ha ricoperto il ruolo di produttrice. Nel corso della sua carriera l’attrice si è cimentata anche come produttrice, una prima volta per il film Trucker e in seguito per la serie The Path.

4. Ha ricevuto nomination a importanti premi per i suoi ruoli. Per il suo ruolo nella serie True Detective l’attrice è stata nominata come miglior attrice non protagonista ai premi Satellite Awards e Golden Globe.

Michelle Monaghan è su Instagram

5. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 1,1 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia della propria famiglia o dei propri amici. Non mancano tuttavia anche immagini e video promozionali dei suoi progetti da interpreti.

Michelle Monaghan: la sua vita privata

6. È sposata e ha dei figli. Nel 2000, durante un party, l’attrice conosce Peter White, grafico australiano. I due si sono sposati poi cinque anni dopo, nel 2005. La coppia ha poi avuto due figli, nati rispettivamente nel 2008 e nel 2013.

Michelle Monaghan e la Fiorentina

7. Sostiene la squadra di calcio italiana. Nel febbraio del 2019 l’attrice ha fatto sapere tramite i propri profili social di aver assistito ad una partita della squadra di calcio Fiorentina contro l’Inter, seduta in Curva Fiesole con tanto di sciarpa viola, simbolo della squadra toscana.

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Michelle Monaghan in True Detective

8. Sedurre il protagonista è stata la cosa per lei più difficile. Nella serie l’attrice interpreta la moglie del personaggio di Woody Harrelson. Desiderosa di liberarsi del proprio infelice matrimonio, la donna sedurrà poi Rust Cohle, interpretato da Matthew McConaughey. L’attrice ha dichiarato che la scena si è rivelata particolarmente difficile da girare, per via dell’alto tasso erotico. Tuttavia con l’aiuto del collega le riprese sono andate per il meglio.

9. Ha accettato subito il ruolo. Gli ideatori Cary Fukunaga e Nic Pizzolato proposero il ruolo all’attrice, che non appena ebbe letto la sceneggiatura di alcuni episodi accettò la parte, pur non sapendo ancora alcuni dei risvolti narrativi del suo personaggio.

Michelle Monaghan età e altezza

10. Michelle Monaghan è nata a Winthrop, in Iowa, Stati Uniti, il 23 marzo 1976. L’altezza complessiva dell’attrice è di 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Michelle Monaghan rivela il destino del suo personaggio MaXXXine

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Michelle Monaghan rivela il destino del suo personaggio MaXXXine

Come abbiamo imparato dal personaggio di Jamie Kennedy, Randy Meeks, in Scream, i film horror hanno alcune regole che vengono affrontate e rispettate. Insieme a quella di non dire mai e poi mai “Torno subito” quando si esce da una stanza e di non fare uso di droghe o alcolici, c’è anche quella di non contare sul fatto che quella persona sia completamente morta finché non si vede un corpo. Anche se vedete un cadavere, come è successo tante volte con personaggi come Michael Myers, Ghostface e Jason, potrebbero comunque tornare. Così, quando Collider ha chiacchierato con la star di MaXXXine, Michelle Monaghan, in occasione di una recente puntata di Ladies Night, la rivista non ha potuto fare a meno di chiederle qualche chiarimento sul destino del personaggio.

I momenti che hanno preceduto l’ultima apparizione della Monaghan sullo schermo hanno visto il suo personaggio morire in un tripudio di gloria, mentre lei e il detective Torres di Bobby Cannavale arrestavano un gruppo di pazzi fondamentalisti che stavano girando un vero e proprio film dell’orrore per dimostrare i pericoli di Hollywood. Entrambi gli agenti hanno attraversato i boschi quando il loro principale colpevole, il padre di Maxine (Mia Goth), Ernest Miller (Simon Prast), si è dato alla fuga, ma le ferite riportate dal detective Williams si sono rivelate troppo gravi. Certo, abbiamo visto il detective Williams di Monaghan beccarsi qualche proiettile prima di crollare a terra, ma in questo genere di film si è sopravvissuti a ben di peggio. Rispondendo alla domanda di Collider su cosa fosse successo all’infuocata detective una volta che la telecamera si è spostata sull’inquadratura successiva, Monaghan ha confermato che, almeno nella sua mente, “credo sia morta”. Tuttavia, si è detta entusiasta di guardare il momento attraverso gli occhi dei fan dell’horror e ha detto che non le dispiacerebbe affatto se il detective Williams uscisse da quella notte, magari un po’ malconcio ma con una benda sull’occhio “piuttosto sexy”, aggiungendo: “Potrei dover mandare un messaggio a Ti [West] dopo questo”.

Un modo micidiale di uscire di scena

Anche se il suo personaggio non è arrivato ai titoli di coda, la Monaghan è stata più che grata per il modo in cui West ha progettato la sua grande scena di morte. Per un film sull’industria cinematografica che si svolge a Hollywood, non c’è luogo migliore in cui un personaggio principale possa morire se non sotto le lettere dell’insegna di Hollywood. Monaghan ha raccontato gli ultimi momenti del detective Williams dopo una sparatoria con una setta di cristiani fondamentalisti,

“È sicuramente un po’ sbilenca perché il suo equilibrio è saltato. Adoro quella scena di morte perché [West] è famoso per le sue incredibili scene di morte, e io ho pensato: “Oh mio Dio, mi sono spento davanti all’insegna di Hollywood”. Quanto è significativo? [Voglio dire, è stato molto bello. Mi è piaciuto molto. Con il crocifisso, per giunta. È stato super radicale. E sì, penso che sia morta, ma caspita, se vuole tornare in qualche modo, forma o modo con un occhio solo, penso che sia fantastico anche quello”.

Guardate l’intera conversazione di Monaghan con Collider nella nuovissima Ladies Night qui sotto.

Michelle Monaghan per Nicholas Sparks

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Michelle Monaghan( Mission Impossible III,Source Code, Gone Baby Gone) sarà la protagonista del nuovo film tratto da Nicholas Sparks, The Best of Me.  Il film sarà diretto da Michael Hoffmann e racconterò di una coppia, già fidanzatini al liceo, che si riunirà dopo molti anni in occasione del ritorno nella loro piccola città del North Carolina. Il romanzo di Sparks è uscito nel marzo 2013 e lo scrittore produrrà il film insieme a Ryan Kavanaugh e Denise Di Novi. Will Fetters fimerà la sceneggiatura.

The Hollywood Reporter

Michelle Monaghan definisce la co-star della terza stagione di The White Lotus “la regina della nostra vita”

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Michelle Monaghan non è nuova a far parte di un ensemble di star. L’attrice è apparsa di recente al fianco di nomi come Mia Goth, Kevin Bacon e Bobby Cannavale in MaXXXine di Ti West, mentre il suo prossimo ruolo sul piccolo schermo la vedrà al fianco di personaggi come Vince Vaughn, Rob Delaney, e Jodie Turner-Smith in Bad Monkey di Apple TV+. Ma quando abbiamo saputo che l’attrice nominata ai Golden Globe avrebbe aggiunto il suo nome all’elenco delle presenze per l’imminente terza stagione della serie della HBO, The White Lotus, abbiamo capito che era l’aggiunta perfetta a un cast già notevole.

Finora sappiamo che nomi come Jason Isaacs del franchise di Harry Potter, Carrie Coon di The Gilded Age e Walton Goggins di The Righteous Gemstones fanno tutti parte del dinamico ensemble. Con queste premesse, non dovrebbe sorprendere che quando Collider ha avuto l’occasione di chiacchierare con la Monaghan nell’ultimo episodio di Ladies Night, abbia chiesto all’attrice chi, tra i membri del cast, avesse superato le sue aspettative, lasciandola entusiasta di vedere il loro lavoro. Senza esitare, la Monaghan ha risposto: “Parker Posey”.

“La regina delle nostre vite2

La nostra regina indie degli anni ’90. Conosciuta per i suoi ruoli in classici come Dazed and Confused, The Daytrippers, Clockwatchers e Scream 3, e per aver collaborato spesso con il regista Christopher Guest, la Posey è, come ha detto elegantemente Michelle Monaghan, “la regina delle nostre vite, come tutti i nostri sogni indie”. Parlando di come è stato lavorare con la famosa interprete, Monaghan ha raccontato,

Lei non delude. Ho vissuto con Parker Posey, quindi ho un debole per quella donna. È così eterea, ma allo stesso tempo radicata, eccentrica e di grande talento. È incredibile il suo talento, ma è anche la più straordinaria sostenitrice del potere femminile. “Non è un gas, Michelle? Mi sedevo e la ascoltavo. Prendi la parola. Faremo colazione qui, ma non dirò una parola. Voglio solo ascoltarti mentre parli del mondo”.

Sebbene siano stati compagni di stanza durante le riprese di The White Lotus, non è ancora chiaro come i loro personaggi si relazioneranno l’uno con l’altro nel prossimo episodio della serie antologica. Come sappiamo dalle ultime due stagioni, non importa quanti soldi gli ospiti del resort abbiano nel loro conto in banca, gli incidenti mortali sembrano essere attratti dalla proprietà come calamite. Ma siamo certi che, a prescindere dal loro destino, Monaghan, Posey e il resto del cast deliziosamente brillante ci regaleranno un’altra straordinaria stagione della pluripremiata serie.

Michelle Monaghan affianca Owen Wilson per In The Coup

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Una famiglia che, trasferitasi a vivere in un Paese del sudest asiatico, si troverà nel bel mezzo di un colpo di Stato, lottando per la sopravvivenza: questa la trama di In The Coup, nuova opera di John Erick Dowdle (regista noto finora per un paio di horror, Devil e Quarantine, di scarso successo). Dopo aver preso  Owen Wilson, il progetto vede ora salire a bordo anche la protagonista femminile, Michelle Mohagan; della partita sarà anche Pierce Brosnan, nel ruolo di un funzionario governativo che si adopererà per aiutare i protagonisti. L’inizio delle riprese è previsto per ottobre.

Fonte: Empire

Michelle Dockery: intervista alla protagonista di Downton Abbey II – Una nuova era

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Guarda l’intervista a Michelle Dockery, la protagonista di Downton Abbey II – Una nuova era, il nuovo film basato sulla serie di successo Downton Abbey. Dal pluripremiato scrittore Julian Fellowes arriva il film evento Downton Abbey II: Una Nuova Era. L’attesissimo ritorno cinematografico del fenomeno globale riunisce l’amato cast in un grande viaggio nel sud della Francia per scoprire il mistero della villa appena ereditata dalla Contessa Madre di Grantham.

Il cast di Downton Abbey ritorna ancora una volta per un secondo film! In aggiunta al cast originale ci saranno Hugh Dancy, Laura Haddock, Nathalie Baye, Dominic West e Jonathan Zaccaï. 

Downton Abbey II – Una nuova era è diretto da Simon Curtis e scritto da Julian Fellowes, prodotto da Gareth Neame, Liz Trubridge, Julian Fellowes. Protagonisti il cast storico Hugh Bonneville, Laura Carmichael, Jim Carter, Brendan Coyle, Michelle Dockery, Kevin Doyle, Joanne Froggatt, Harry Hadden-Paton, Robert James-Collier, Allen Leech, Phyllis Logan, Elizabeth McGovern, Sophie McShera, Tuppence Middleton, Lesley Nicol, Maggie Smith, Imelda Staunton, Penelope Wilton.

Michelle Dockery: 10 cose che non sai sull’attrice

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Michelle Dockery: 10 cose che non sai sull’attrice

Michelle Dockery è una di quelle attrici che ha contribuito alla rivoluzione del piccolo e grande schermo grazie alle sue interpretazioni. L’attrice, che ha una carriera consistente alle spalle, ha dimostrato sin da subito di essere un’attrice di talento, in grado di conquistare gran parte del pubblico mondiale e diventando una delle attrici più apprezzate.

Ecco, allora, dieci cose che non sapevate su Michelle Dockery.

Michelle Dockery: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attrice inizia nel 2011, quando debutta sul grande schermo apparendo in Hanna, per poi lavorare in Anna Karenina (2012), Non-Stop (2014) e Self/less (2015). In seguito, prende parte a film come L’altra metà della storia (2017), Downton Abbey (2019) e The Gentlemen (2020). Nel 2022 torna al cinema con Downton Abbey II – Una nuova era.

2. Ha lavorato in molte serie tv. Oltre ad aver prestato la sua attività attoriale per il cinema, l’attrice ha lavorato stesso in prodotti destinati al piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nel mondo della recitazione nel 2005, apparendo nella serie Fingersmith, per poi apparire in serie come Dalziel and Pascoe (2007), Heartbeat (2008), Walking the Dead (2009), Cranford (2009) e The Hollow Crown (2012). In seguito, ha preso parte a serie tv come Downton Abbey (2010-2015), Angie Tribeca (2017), Godless (2017), Good Behavior (2016-2017), In difesa di Jacob (2020) e Anatomia di uno scandalo (2022).

3. Ha partecipato a qualche corto ed è anche doppiatrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha avuto altre esperienze oltre a quelle già citate. Infatti, ha recitato in diversi cortometraggi, tra cui Spoiler (2010), Shades of Beige (2010), Out of Time (2011) e Tough Justice (2014). Inoltre, ha avuto qualche esperienza da doppiatrice, prestando la propria voce per le serie tv animate American Dad! (2012), I Griffin (2013) e Anfibia (2020-in corso).

Michelle Dockery

Michelle Dockery e il fidanzato John Dineen

4. Ha avuto una storia importante finita tragicamente. L’attrice è stata fidanzata con il collega John Dineen, direttore delle pubbliche relazioni. I due si erano conosciuti nel 2013 e a San Valentino del 2015 lui l’aveva chiesta in moglie. Tuttavia, poco tempo dopo all’attore è stato diagnosticato un tumore che lo ha portato alla morte il 13 dicembre dello stesso anno, al fianco di Michelle, rientrata dagli Stati Uniti dove si trovava per promuovere la serie televisiva.

5. Ha dovuto ringraziare Downton Abbey. È stato proprio grazie alla serie Downton Abbey se l’attrice e il suo compagno si sono conosciuti ed amati. I due sono stati presentati dall’attore Allen Leech, amico di Dineen. Nell’episodio della serie Thing Deserve Beautiful Things gli è stata fatta una dedica nei titoli di coda. La Dockery si è dunque sempre dichiarata grata alla serie di essere stata il punto di contatto con il suo grande amore.

Michelle Dockery non è su Instagram

6. Non è più sul social. Fino a qualche tempo fa, l’attrice possedeva un proprio account Instagram seguito da circa 422 mila persone. Sulla sua bacheca erano molte le foto che la ritraggono protagonista tra momenti di lavoro o svago con colleghi e amici. La Dockery ha però poi deciso di chiudere il proprio account, allontanandosi dunque da questo tipo di social. I suoi fan possono però ritrovare diverse fanpage a lei dedicate, con foto e novità.

Michelle Dockery The Gentleman

Michelle Dockery in Downton Abbey

7. Ha ottenuto un ruolo grazie ad un premio. Formatasi a teatro, l’attrice arriva a vincere il secondo premio ai Ian Charleson Awards del 2008 per la sua interpretazione di Eliza Doolittle nello spettacolo Pigmalione. Grazie a questo premio ottiene una buona popolarità e le viene assegnato il ruolo di Mary Crawley, figlia maggiore del conte di Grantham, nella nuova serie televisiva Downton Abbey. Reciterà in questa per tutte e sei le sue stagioni.

8. Si sente molto diversa dal suo personaggio. In più di un’intervista l’attrice ha rivelato di come rispetto al suo personaggio, nella vita reale, dato il suo background da classe operaia, molto probabilmente sarebbe stata la domestica Anna piuttosto che l’aristocratica Lady Mary Crawley.

Michelle Dockery in The Gentleman

9. Ha avuto poco tempo per prepararsi alla parte. Nel film The Gentleman l’attrice ricopre il ruolo di Rosalind Pearson, una parte inizialmente assegnata a Kate Beckinsale, che dovette però tirarsi fuori dal progetto all’ultimo per via di problemi personali. La Dockery ottenne così la parte, pur avendo poco tempo a disposizione per prepararsi. Inoltre, alcune delle sue battute vennero continuamente riscritte, dandole ulteriore poco tempo per poter memorizzare i cambiamenti.

Michelle Dockery: età e altezza

10. Michelle Dockery è nata il 15 dicembre del 1981 a Barking, nell’Essex, in Inghilterra. La sua altezza complessiva corrisponde a 173 centimetri.

Fonti: IMDb, Town&Country

Michelle Dockery su Downton Abbey: “C’è del potenziale per un film”

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Michelle Dockery Downton AbbeyA tutti i downtonians in crisi d’astinenza, Michelle Dockery, la glaciale Mary Crawley, ha dichiarato che secondo lei la serie di Julian Fellowes, Downton Abbey, potrebbe non essere finita del tutto.

Lo show iTv ha chiuso i battenti lo scorso Natale, con l’ultimo Christmas Special, ma stando a quanto dichiara la Dockery a The Telegraph, potrebbe esserci ancora spazio per altro da raccontare, magari per un film.

Michelle Dockery nelle prime foto di The Sense of an Ending

“Penso che ci sia del potenziale per un film, è qualcosa che ho ampiamente considerato, quindi vedremo. Potrebbe non essere finita. La cosa che mi manca di più sono gli altri membri del cast, ma siamo ancora molto legati.”

Che ve ne pare? Che cosa vorreste venisse raccontato in un eventuale film su Downton Abbey?

Fonte: Zimbio

Michelle Dockery nelle prime foto di The Sense of an Ending

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Sono iniziate le riprese di The Sense of an Ending, e oggi dal set arrivano le prime foto di Michelle Dockery, protagonista della pellicola al fianco di Jim Broadbent (Iris), Charlotte Rampling (Melancholia), Harriet Walter (The Young Victoria), Emily Mortimer (Hugo), Michelle Dockery (Non-Stop), Billy Howle (The Seagull), Freya Mavor (The White Queen) e Joe Alywn (Billy Lynn’s Long Halftime Walk).

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The Sense of an Ending è una produzione BBC FILMS ed è diretto da  Ritesh Batra (The Lunchbox).

Via CS.NET

Michelle Dockery loda la sceneggiatura di Flight Risk: “Non ho mai letto niente del genere prima”

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Michelle Dockery si ritrova in una posizione precaria in Flight Risk. Dockery interpreta il ruolo del maresciallo statunitense Madolyn Harris al fianco di Mark Wahlberg (Daryl Booth / Il Pilota) e Topher Grace (Winston) in questo film diretto da Mel Gibson. Madolyn ha il compito di trasportare Winston, un contabile che lavora come informatore contro una famiglia criminale di alto profilo, dal suo nascondiglio in Alaska a New York. La situazione cambia radicalmente quando Daryl, il loro pilota, si rivela essere un sicario incaricato di uccidere Winston.

Flight Risk non è la prima volta che Dockery vola per un film importante. In precedenza ha recitato al fianco di Liam Neeson in Non-Stop del 2014. Dockery è nota soprattutto per aver interpretato Lady Mary Crawley nella serie Downton Abbey, un ruolo per il quale ha ricevuto tre nomination ai Primetime Emmy Award.

In occasione dell’uscita di Flight Risk nei cinema americani, ScreenRant ha parlato con Michelle Dockery del suo personaggio, Madolyn Harris, di come riesca a mantenere la calma in un ambiente così stressante, di come sia stato girare in un unico set con solo due attori e di come ci si sente a dire addio a Downton Abbey, visto che il prossimo film, Downton Abbey: The Grand Finale, del franchise dovrebbe essere l’ultimo.

Come fa la Madolyn di Michelle Dockery in Flight Risk a mantenere la calma?

Michelle Dockery: Una delle cose fondamentali per essere un agente di polizia è mantenere la calma in situazioni molto, molto difficili. Voglio dire, è la parte principale della tua responsabilità come agente di polizia. È molto importante mantenere la calma e affrontare la situazione nel miglior modo possibile, senza che la situazione degeneri in qualcosa che non si desidera. Mentre, in questo film, ovviamente, ciò che accade è in un certo senso fuori dal suo controllo, ma è responsabile dell’arresto di soggetti federali e della loro scorta da un luogo all’altro. Quindi è molto responsabile nei confronti di questa persona e, man mano che il film si sviluppa, si scopre che la sua carriera ha avuto alti e bassi.

Quindi, in questo caso, ha davvero bisogno di dimostrare il suo valore ai colleghi e ai superiori per portare a termine il lavoro e dimostrare di essere davvero capace. C’è un grosso ostacolo che si frappone tra i suoi meccanismi e lei è davvero messa alla prova e deve trovare un modo per uscirne. È una parte incredibile. L’ho adorato quando l’ho letto per la prima volta. Ho pensato: “Wow, non avevo mai letto niente del genere prima”. E ho tanto rispetto per gli ufficiali giudiziari e per quello che fanno, e mio Dio, se uno di loro si trovasse in una situazione del genere, tanto di cappello a chiunque lo faccia.

Flight Risk esce nelle sale italiane l’8 maggio distribuito da Eagle Pictures. Diretto da Mel Gibson, Flight Risk è stato scritto da Jared Rosenberg, al suo debutto cinematografico e vede protagonisti Mark Wahlberg, Michelle Dockery e Topher Grace.

Michelle Dockery incanta la Festa del Cinema di Roma in Valentino

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Il grande pubblico la conosce come Lady Mary, l’aristocratica snob, figlia primogenita di Lord Grantham, nella serie Downton Abbey. E proprio per presentare il film, tratto dalla serie, che l’attrice inglese Michelle Dockery è arrivata a Roma, alla Festa del Cinema, in compagnia di Jim Carter e Imelda Staunton, anche loro nel cast del film scritto da Julian Fellows, ideatore della serie.

Bella proprio come Lady Mary, ma nient’affatto snob, la Dockery ha incantato il pubblico dell’Auditorium con grazia e simpatia, indossando un magnifico Valentino floreale. Ecco gli scatti dal red carpet:

Downton Abbey, recensione del film con Michelle Dockery

Michele Riondino: 10 cose che non sai sull’attore

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Michele Riondino: 10 cose che non sai sull’attore

Michele Riondino è uno di quegli attori italiani che ha contribuito a cambiare la storia del cinema italiano recente, grazie anche alle sue incredibili interpretazioni. L’attore, che fa questo lavoro praticamente da sempre, è entrato sin da subito nel cuore degli spettatori, dimostrando di essere molto in gamba e di avere un talento per la recitazione fuori dal comune e scegliendo i ruoli più adatti alla sua persona.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Michele Riondino.

Michele Riondino: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attore è iniziata nel 2003, quando debutta sul grande schermo con il film Uomini & Donne, amori & bugie, per poi continuare a recitare in film come Principessa (2008), Il passato è una terra straniera (2008), Fortapàsc (2009), Dieci inverni (2009), Maripiccolo (2009), Noi credevamo (2010), Henry (2010) e Qualche nuvola (2011). In seguito, recita in Gli sfiorati (2011), Acciaio (2012), Bella addormentata (2012), Il giovane favoloso (2014), Meraviglioso Boccaccio (2015) e Senza lasciare traccia (2016). Tra i suoi ultimi film, vi sono La ragazza del mondo (2016), Falchi (2017), Diva! (2017), Un’avventura (2019), Restiamo amici (2019) e I nostri fantasmi (2021).

2. Ha recitato in molte serie tv. Nel corso della sua carriera di attore, Riondino non ha prestato la sua opera solo per prodotti dedicati al grande schermo, ma ha anche recitato in diversi progetti televisivi. Infatti, nel 2001 è apparso in Compagni di scuola, per apparire poi in Incatesimo 5 (2002), Distretto di Polizia (2003-2005), La freccia nera (2006), Giorni da Leone 2 (2006) e Il segreto dell’acqua (2011). In seguito, ha preso parte alle serie Il giovane Montalbano (2012-in corso), Pietro Mennea – La freccia del Sud (2015) La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata (2018), La guerra è finita (2020) e Fedeltà (2022).

3. È stato candidato a diversi premi. Nel corso della sua carriera, l’attore ha ricevuto diverse nomination, come ai David di Donatello nel 2017 per La ragazza migliore del mondo, ai Nastri d’argento nel 2009, 2012, 2013 e 2017 rispettivamente per Il passato è una terra straniera, Gli sfiorati, Bella Addormentata e Acciaio, e La ragazza del mondo. Inoltre, è stato candidato al Globo d’oro nel 2017 per La ragazza migliore del mondo e ai Ciak d’oro nel 2015 per Il giovane favoloso. In totale, l’attore ha vinto due premi: un Nastro d’argento nel 2010 per Dieci inverni e un Ciak d’oro per la Miglior coppia, insieme a Sara Serraiocco, per La ragazza del mondo.

michele riondino

Michele Riondino e il padre

4. Non è il figlio del noto cantautore. Contrariamente a quanto si pensa, il padre di Michele Riondino, l’interprete del Giovane Montalbano, è un un ex operaio Ilva di nome Franco e non David Riondino: il celebre cantautore, attore e regista di grande successo, molto apprezzato dal pubblico italiano.

Michele Riondino: la fidanzata e la figlia

5. È fidanzato da diverso tempo. L’attore è fidanzato da qualche anno con la make up artist Eva Nestori. Il caso ha voluto che i due si conoscessero sul set de Il giovane Montalbano, finendo per innamorarsi e non lasciarsi più. L’attore ha ammesso più volte che sia lui che la compagna sono fermamente decisi di non voler convolare a nozze, per il semplice fatto di avere la libertà di scegliersi ogni giorno senza imposizione alcuna.

6. È padre di una bambina. L’attore è diventato padre da qualche anno della piccola Frida, nata nel 2014 dall’unione con la compagna. Il nome della bambina non è casuale: infatti, è un omaggio alla celebre Frida Kahlo.

michele riondino

Michele Riondino è Montalbano

7. Ha avuto l’approvazione del Montalbano originale. Scritturato dopo essere stato proposto dal produttore Carlo Degli Esposti, l’attore ha avuto diversi colloqui soprattutto con Luca Zingaretti per poter valutare a pieno il progetto. L’interprete storico di Montalbano voleva infatti essere sicuro di trovare l’attore migliore per il personaggio e Riondino è risultato il prescelto.

8. È stato aiutato da Camilleri. Per interpretare il giovane Montalbano in Il giovane Montalbano, l’attore ha avuto l’onore di poter costruire il personaggio con Andrea Camilleri, creatore del personaggio e del suo mondo, il quale gli ha fornito indicazioni utili sul carattere di questa versione più giovane del suo celebre commissario.

Michele Riondino e Venezia

9. È stato padrino del Festival di Venezia. Nel 2018, l’attore ha avuto l’onore di vestire i panni del padrino della Mostra del Cinema di Venezia, cerimoniere delle serate di apertura e chiusura del Festival.

Michele Riondino: età e altezza

10.Michele Riondino è nato il 14 marzo del 1979 a Taranto, in Puglia. La sua altezza complessiva misura 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Michele Profeta: Il killer di Padova, la recensione del nuovo documentario di Sky

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La storia di Michele Profeta prende vita in un nuovo documentario crime. A 22 anni dalla morte di Lissandron, domenica 29 e lunedì 30 gennaio alle 22.55 una nuova produzione originale Crime+Investigation, in prima visione assoluta, racconterà in due episodi la storia di Michele Profeta: Il killer di Padova, in esclusiva sul canale 119 di Sky. Il documentario in due episodi va a fondo alla vicenda che ha colpito la città nel 2001. Siamo a gennaio del 2001 e viene ritrovato a Padova un taxi con a bordo il cadavere di Pierpaolo Lissandron, il proprietario del veicolo. 12 giorni dopo, l’11 febbraio, all’interno di un appartamento viene scoperto il cadavere dell’agente immobiliare, Walter Boscolo, anche questo freddato con un proiettile alla nuca.

Michele Profeta Il killer di Padova documentario

Michele Profeta: Il killer di Padova, la recensione

Questa è la storia di Michele Profeta: Il killer di Padova, conosciuto anche come “il professore” o “Mostro di Padova”. Originario di Palermo, Michele Profeta si trasferisce al Nord negli anni Novanta e lavora in una società di servizi finanziari. Risiede con la moglie Concetta Mordino e due dei suoi figli (ne ha altri due da un precedente matrimonio) ad Adria. A Mestre invece condivide una casa con l’amante, Antonia Gemmati. In seguito alla contrazione di diversi debiti dovuti forse alla passione per il gioco d’azzardo, in preda ad un probabile delirio di onnipotenza, il 10 gennaio 2001 scrive alla Questura di Milano sostenendo che avrebbe commesso omicidi a caso qualora gli fossero stati negati i 12 miliardi di lire. A quel punto compie i due delitti, il primo il 29 gennaio uccidendo il tassista Pierpaolo Lissandron e l’altro, l’11 febbraio, con l’omicidio dell’agente immobiliare Walter Boscolo.

In Michele Profeta: Il killer di Padova si racconta la storia di uno dei serial killer italiani meno prolifici, ma sicuramente una delle personalità più complesse ed articolate. Amava essere al centro dell’attenzione, firmava i suoi delitti con delle carte da gioco e premeditava i suoi attacchi lasciando degli indizi nelle lettere e sulla scena del crimine. Questo ha facilitato le indagini della polizia che presto conducono ad un signore elegante e dall’aspetto impeccabile, che all’apparenza poteva sembrare chiunque tranne l’assassino. Nel 2002 la Corte di Assise di Padova lo condanna all’ergastolo per gli omicidi di Pierpaolo Lissandron e Walter Boscolo, dopo una lunga ricerca estenuante durata una settimana. Dopo un tentativo di evasione dal carcere di Padova, viene trasferito nel penitenziario di Voghera, in provincia di Pavia.

Un racconto in atti

Fin dall’inizio del racconto di Michele Profeta: Il killer di Padova siamo immersi nelle spettrali e difficili giorni che hanno avvolto la città nel 2001. Padova è messa sottosopra da un serial killer spietato che nella sua freddezza ha seminato il panico nella città. Nessuno usciva più di casa la sera, nessuno si muoveva più da solo, sempre accompagnato da piccoli gruppi di amici. Le indagini si sono svolte in tutta velocità, ma anche le autorità che hanno lavorato al caso all’epoca si trovavano di fronte a una personalità narcisistica che, in un certo senso, voleva essere trovata. Ma Michele Profeta è riuscito a mettere a tacere tutti, perfino il suo secondo avvocato – che già aveva lavorato ad un altro grosso caso importante. Lo stesso difensore si dirà impaurito da questa personalità giudicando il suo assistito come un “invasato”.

Potrebbe essere un episodio di una serie crime qualunque ma questo spaccato di storia del nostro paese mette in luce le atrocità dell’animo umano. Michele Profeta: Il killer di Padova viene raccontato tramite degli atti che scandiscono la storia in un breve arco di tempo. Dalla lettera “minatoria” arrivata al Tribunale di Milano fino all’arresto e alla condanna a due ergastoli. Non basterà appellarsi alla perizia psichiatrica – che accerterà un bipolarismo per l’uomo – per evitare di scontare la lunga pena.

Michele Profeta Il killer di Padova

Il sopravvissuto

Lungo il racconto di Michele Profeta: Il killer di Padova, oltre alla parte della indagini c’è il racconto di un sopravvissuto – diventato poi testimone chiave dell’inchiesta – che spiega quelle ore, quei momenti cruciali che hanno portato all’arresto di Michele Profeta. Leonardo Carraro è il primo a incontrare Profeta, dopo l’omicidio del tassista Lissandron. Un agente immobiliare agli inizi della sua carriera viveva una vita normale e lavorava sodo, così racconta del documentario. Poi un giorno riceve una chiamata, come ne riceveva ogni giorno a dozzine, per visitare un appartamento e davanti a lui un uomo abbastanza elegante che gli stringe la mano con un paio di guanti. Carraro rimane interdetto da questo incontro e ne parla con il fiato spezzato e gli occhi sul punto di piangere. Non lo sa, ma è sopravvissuto a un serial killer. Più tardi poi Profeta racconterà che “lui non era l’uomo giusto”.

Carraro sarà poi l’unico, infatti, in grado di indentificare il colpevole degli omicidi presentatosi come “il signor Pertini”. L’agonia di Carraro non cessa con il processo e neanche con il doppio ergastolo confermato poi al secondo appello. L’attimo in cui l’uomo capisce che è tutto finito è quando arriva la notizia della morte di Profeta. Il 16 luglio 2004 muore a Milano, stroncato da un infarto nella sala degli avvocati del carcere di San Vittore, mentre sostiene il suo primo esame universitario in Storia della filosofia per l’Università degli Studi di Milano. Carraro non si è mai liberato dalla paura che un giorno potesse tornare e portare a compimento quello che “la voce” gli aveva detto di non fare in passato e senza rimorso afferma che con la sua morte ha potuto continuare a vivere.

Michele Placido: 10 cose che non sai sull’attore

Michele Placido: 10 cose che non sai sull’attore

Considerato uno dei grandi interpreti dello spettacolo italiano, Michele Placido ha costruito una carriera ricca di titoli per il cinema e la televisione, sia in qualità di attore che di regista. Il suo è oggi uno dei nomi più noti, indice spesso di una ricercata qualità artistica, da lui riproposta in ogni suo lavoro. Diversi sono ad oggi i titoli che lo hanno reso celebre, tra cui si affermano in particolare la serie La piovra e il film Romanzo criminale. 

Ecco 10 cose che non sai di Michele Placido.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Michele Placido moglie

Michele Placido: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Placido debutta al cinema con il film Il caso Pisciotta (1972), per poi distinguersi in titoli come Romanzo popolare (1974), Mio Dio, come sono caduta in basso! (1974), Marcia trionfale (1976), Casotto (1977), Un uomo in ginocchio (1979), Il prato (1979), Tre fratelli (1981), Grandi magazzini (1986), Mary per sempre (1989), Padre e figlio (1994), La lupa (1996), La balia (1999), Un uomo perbene (1999), Il posto dell’anima (2003), Il caimano (2006), con Silvio Orlando, La sconosciuta (2006), Baarìa (2009), Manuale d’amore 3 (2011), Tulpa – Perdizioni mortali (2012), Viva l’Italia (2012), con Raoul Bova, Razzabastarda (2012), di Alessandro Gassmann, Io che amo solo te (2015), La cena di Natale (2016), con Laura Chiatti, e Odio l’estate (2020).

9. Si è distinto anche come regista. A partire dal 1990 Placido inizia a ricoprire anche il ruolo del regista, dando vita negli anni a diversi film di buon successo, in molti dei quali è stato anche presente come attore. Il primo di questi fu Pummarò (1990), e seguirono Le amiche del cuore (1992), con Claudia Pandolfi, Un eroe borghese (1995), Del perduto amore (1998), con Fabrizio Bentivoglio, Un viaggio chiamato amore (2002), Ovunque sei (2004), Romanzo criminale (2005), con Pierfrancesco Favino e Kim Rossi Stuart, Il grande sogno (2009), Vallanzasca – Gli angeli del male (2010), Il cecchino (2012), Prima di andar via (2014), La scelta (2015) e 7 minuti (2016), con Cristiana Capotondi.

8. È noto anche per i suoi ruoli televisivi. In televisione Placito si è reso noto grazie alla serie La piovra (1984-1989), dove ha interpretato il commissario di polizia Corrado Cattani. In seguito, ha recitato nei film Uomo di rispetto (1993), Padre Pio – Tra cielo e terra (2000), Karol – Un papa rimasto uomo (2006), L’ultimo padrino (2008), Aldo Moro – Il presidente (2008), Volare – La grande storia di Domenico Modugno (2013), Trilussa – Storia d’amore e di poesia (2013). I suoi ultimi ruoli in televisione risalgono alle serie Questo è il mio paese (2015) e In Treatment (2015-2016), con Sergio Castellitto.

Michele Placido: la moglie e i figli

7. È stato sposato con un’attrice. Placido è stato sposato dal 1989 al 1994 con l’attrice Simonetta Stefanelli, nota per aver recitato anche nel film Il padrino (1972). I due si sono conosciuti sul set del film Peccati in famiglia, del 1975, ed intrapresero una relazione che li portò poi al matrimonio. La coppia ebbe poi modo di recitare nuovamente insieme nei film Grandi magazzini e Le amiche del cuore. Diedero alla luce tre figli: l’attrice Violante Placido, l’attore Marco Brenno Placido e Michelangelo.

6. Si è sposato una seconda volta. A partire dal 2002 l’attore ha intrapreso una relazione con l’attrice Federica Vincenti, poi sposata nell’agosto del 2012. La coppia, già prima del matrimonio, aveva avuto un figlio, nato nel 2006. Placido e la Vincenti hanno poi avuto diverse occasioni per recitare insieme, grazie ai film Il grande sogno, Vallanzasca – Gli angeli del male, Tulpa – Perdizioni mortali e Trilussa – Storia d’amore e di poesia.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Michele Placido La piovra

Michele Placido in La piovra

5. Ha interpretato un celebre commissario della televisione. Con la serie La piovra, di genere poliziesco e andata in onda dal 1984 al 1989, l’attore ha avuto modo di affermarsi definitivamente come grande interprete, prima di intraprendere la sua fortunata carriera cinematografica. Placido ricopriva infatti il ruolo del protagonista, il commissario Corrado Cattani, che arrivato in Sicilia da Milano si trova a dover investigare su alcuni misteriosi omicidi, opera probabilmente della mafia. Così, nel corso delle puntata, si costruisce quello che ancora oggi è uno dei commissari più celebri della televisione.

4. Ha chiesto lui di far morire il personaggio. Nel 1989 gli spettatori rimasero sconvolti nel vedere il protagonista della serie, giunta alla sua quarta stagione, venire brutalmente ucciso. Di tale morte televisiva si parlò a lungo e soltanto diversi anni dopo lo stesso Placido spiegò le motivazioni di quella scelta. Fu infatti lui a chiedere al regista di far morire il suo commissario, poiché desiderava perseguire altri obiettivi professionali e dedicarsi maggiormente al cinema. Libero dalla serie, Placido ebbe infatti modo di cimentarsi anche nella regia per il grande schermo.

Michele Placido e Caravaggio

3. Realizzerà un film sul celebre pittore. Il prossimo film da regista di Placido sarà dedicato al celebre pittore Caravaggio, che verrà interpretato dall’attore Riccardo Scamarcio. Il lungometraggio, stando a quanto dichiarato da Placido, vanterà inoltre un cast internazionale, con attori francesi del calibro di Louis Garrel, e verrà girato prevalentemente a Roma, Napoli e Malta, dove si svolgerà una parte importante del racconto. L’emergenza da Covid-19 ha tuttavia costretto a rimandare l’inizio delle riprese, previsto ora però per l’autunno.

2. Non realizzerà una classica biografia. Placido ha dichiarato di star lavorando al progetto ormai da diversi anni, intenzionato a non voler realizzare una classica biografia del pittore, quanto andare a ricercare i momenti più oscuri e misteriosi della sua vita per darvi significato. Nel film, infatti, sembra si tratterà prevalentemente del suo rapporto con la chiesa, con la pittura e la morte. Placido ha descritto il progetto come una “radiografia psicofisica del personaggio, volta a mostrare chi era, come ragionava e come creava i suoi capolavori”.

Michele Placido: età e altezza

1. Michele Placido è nato ad Ascoli Satriano, in Puglia, Italia, il 19 maggio del 1946. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

Michele Placido, attore vulcanico e regista “ di pancia”

Michele Placido, attore vulcanico e regista “ di pancia”

Michele Placido Nella sua carriera, tra direzione e recitazione, ha collezionato più di cento film. Ha lavorato con i più grandi registi italiani: Monicelli, Comencini, Montaldo, Bellocchio, Lizzani, Citti, Damiani, solo per citarne alcuni. Ha partecipato a progetti diversissimi, passando dall’impegno civile, all’affresco sociale, alla commedia con ammirevole disinvoltura.

Ha esordito in teatro, per poi frequentare principalmente cinema e televisione, quella che lo ha portato nelle case di tutti gli italiani, dandogli la maggior notorietà. I risultati del suo lavoro non sono sempre stati felici, ma in tutti i suoi progetti ha sempre messo energia e passione, senza risparmiarsi mai, e ci ha regalato diverse straordinarie interpretazioni e alcuni ottimi film. Stiamo parlando di Michele Placido, classe ’46, radici profonde nel meridione d’Italia – padre lucano di Rionero in Vulture, discendente del brigante Carmine Crocco, e madre pugliese di Ascoli Satriano – romano d’adozione.

La famiglia è numerosa (è terzo di otto figli) e si respira aria dei mestieri più vari: ci sono giornalisti (il cugino del padre Beniamino), un sacerdote (lo zio Padre Alessandro), un insegnante (lo zio Cosimo), mentre il fratello Donato condividerà con lui il mestiere d’attore. Il grande passo è il trasferimento a Roma, dove diventa poliziotto. Ma la sua passione è la recitazione e presto lascia la polizia per iscriversi all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. La prima esperienza importante è in teatro, diretto da Gabriele Lavia nel ’70 per una trasposizione dell’Orlando Furioso. Di lì a poco, approda al cinema: è accanto a Monica Vitti e Carlo delle Piane in Teresa la ladra (’73), è diretto da Eriprando Visconti, nipote di Luchino, ne Il caso Pisciotta (’73).

L’anno seguente vede l’incontro col maestro della commedia all’italiana, Mario Monicelli, che lo sceglie nel ’74 per Romanzo popolare, dove è il poliziotto Giovanni Pizzullo, coinvolto in un triangolo amoroso con Ornella Muti e Ugo Tognazzi. Il “Romanzo”, al cui soggetto hanno collaborato Age e Scarpelli, ritrae abilmente la Milano proletaria dell’epoca, ironizzando sui suoi  stereotipi e introducendo temi attuali come quello dell’emancipazione femminile. Sempre nel ’74 avviene l’incontro con Luigi Comencini per Mio Dio, come sono caduta in basso!, che vede Placido accanto a Laura Antonelli. Altri importanti nomi del cinema italiano lo notano e lo scelgono. Nel 1976 lascia la commedia per dedicarsi alla versione cinematografica del romanzo L’Agnese va a morire, diretto da Giuliano Montaldo, ma si distingue soprattutto per la sua interpretazione del giovane soldato Paolo Passeri in Marcia trionfale di Marco Bellocchio, che gli vale i primi riconoscimenti di peso: Nastro d’Argento e David di Donatello come Miglior Attore. Il film, che narra le vicende del giovane Placido/Passeri alle prese col servizio di leva e con il severo superiore Franco Nero/Asciutto, è un’aspra critica al mondo militare e alle sue logiche, ma affronta anche il tema del ruolo della donna in una società machista, e quello dell’omosessualità, altra faccia di questa realtà. Michele Placido tornerà a lavorare con Bellocchio nel 1980 per Salto nel vuoto e nel 1999 per La balia.

Michele Placido, attore vulcanico e regista “ di pancia”

Per quel che riguarda la sfera privata, l’attore in questi anni è legato a Simonetta Stefanelli, e proprio nel ’76 nasce la loro primogenita Violante, che poi seguirà le orme dei genitori, intraprendendo la strada del cinema. Da questa unione nasceranno altri due figli: Michelangelo nel ’90 e Brenno Marco nel ’91, anche lui farà l’attore; mentre un quarto figlio nascerà da una relazione extraconiugale nell’’88.

Negli anni ’70 le collaborazioni con nomi importanti fioccano: nel ’77 lo vuole Lizzani per Kleinhoff Hotel, dramma erotico però poco riuscito, poi Sergio Citti per un ruolo nella divertente commedia corale Casotto. Tratta da un racconto di Vincenzo Cerami, si incentra su un gruppo di villeggianti che a turno utilizzano la stessa cabina della spiaggia di Ostia. La carrellata dei personaggi è comica e grottesca; il cast nutrito ed efficace: si va dalla famiglia in villeggiatura, con Placido nel ruolo del giovane sempliciotto alle prese con una giovanissima Jodie Foster, alle due donne (le sorelle Mariangela e Anna Melato) che per denaro accettano un ambiguo incontro con il facoltoso Cerquetti (Ugo Tognazzi), agli amici in cerca di divertimenti (Gigi Proietti e Franco Citti) e così via, fino a comporre un mosaico policromo che ben fotografa vizi e virtù del nostro paese all’epoca.

Michele Placido La piovraL’anno dopo passa di nuovo dalla commedia al dramma. È infatti la volta di Squitieri, che lo dirige in Corleone. Nel ’79 Placido incontra per la prima volta il regista Damiano Damiani, sotto la cui direzione offre un’intensa interpretazione in Un uomo in ginocchio, dove veste i panni del killer mafioso Antonio Platamone in un complesso rapporto con la sua vittima designata Giuliano Gemma/Nino Peralta, commerciante invischiato suo malgrado in una lotta tra clan. Salvatore Samperi lo sceglie poi per portare sullo schermo il romanzo incompiuto di Umberto Saba Ernesto, incentrato sulle prime esperienze amorose omosessuali di un adolescente ebreo nella Trieste degli anni ’10 e largamente autobiografico. Per la convincente prova attoriale Placido riceve l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. Desideroso di cambiare atmosfere e instancabile lavoratore, Placido si dedica alla commedia con Castellano e Pipolo, partecipando a un episodio del loro Sabato, domenica e venerdì (’79).

Nell’ ’80 è di nuovo con Lizzani per portare su grande schermo il romanzo di Silone Fontamara. Ritrova Marco Bellocchio in Salto nel vuoto. Qui il regista, dotato di straordinario acume nell’analisi di universi familiari dominati da rapporti malati, ci presenta la storia di due fratelli: il giudice Michel Piccoli/Mauro Ponticelli e sua sorella Anouk Aimée/Marta. Il protagonista, terrorizzato dall’idea che sua sorella stia impazzendo (c’era stato un caso in famiglia), decide di portarla al suicidio. Per far ciò, le presenta un Michele Placido perfettamente in parte nel ruolo di Giovanni Sciabola, delinquente già istigatore al “salto nel vuoto” di un’altra donna. Ponticelli spera che Sciabola porti al suicidio anche Marta. La manovra però non riesce, e anzi, la sorella ha una relazione con l’uomo e questa le dà il coraggio di allontanarsi dal fratello, cui era legata da un perverso rapporto affettivo. A questo punto sarà Piccoli a suicidarsi. A Cannes Piccoli e Aimée ricevono la Palma d’Oro per la miglior interpretazione, mentre Bellocchio è premiato con il David di Donatello per la sua lucida regia.

In questi anni Michele Placido, approfittando della fama di cui comincia a godere all’estero, varca i confini italiani e si fa dirigere da Walerian Borowczyk in Lulù (1980) e poi in Ars amandi (1983), e dal francese Benoît Jacquot in Les ailes de la colombe (1981). In Italia è scelto da Francesco Rosi per Tre fratelli (’81), pellicola che restituisce, attraverso la storia di Raffaele/Philippe Noiret, Rocco/Vittorio Mezzogiorno e Nicola/Michele Placido, tornati al paesino d’origine per la morte della madre, la complessità della nostra storia recente e racconta la difficoltà di rapporti interrotti. Il film è ben accolto dalla critica e premiato. Lo stesso avviene l’anno dopo per Sciopèn, commedia corale, quasi esordio di Luciano Odorisio (’82), premiata a Venezia col Leone d’Oro. Nell’’85 l’attore pugliese lavora ancora con Damiani, interpretando un killer della mafia in Pizza connection. L’anno prima però, era stato lo stesso Damiani a volerlo per la televisione, ad interpretare il ruolo opposto a quello del film sopra descritto, nella prima serie de La Piovra. Placido vestirà i panni del commissario Cattani fino al 1989. Grazie a questo ruolo raggiungerà un’enorme popolarità. Basti pensare che la serie, andata in onda su Rai 1, faceva registrare una media di 10 milioni di spettatori. Nel frattempo, instancabile, continua a lavorare anche per il cinema e qui, proprio nell’’89 interpreta un altro personaggio molto amato dal pubblico. È infatti insegnante nel carcere minorile Malaspina a Palermo, in Mery per sempre, diretto da Marco Risi e ispirato all’opera autobiografica di Aurelio Grimaldi. Qui Risi trova la sua chiave espressiva, occupandosi di temi forti, radicati nella contemporaneità, come il fenomeno della delinquenza minorile nel sud Italia, di cui indaga moventi, ma che soprattutto fotografa puntualmente, trovando in Placido l’ideale alter ego di Grimaldi.

Negli anni ’90, che si aprono con la nascita del suo secondogenito Michelangelo e proseguono con quella di Brenno Marco, Placido si dedica ancora a un ruolo d’impegno civile: è Giovanni Falcone nell’omonimo film di Giuseppe Ferrara (’93). Poi sarà un faccendiere senza scrupoli accanto a Enrico Lo Verso in Lamerica di Gianni Amelio (’94) e a fine decennio lo vorrà di nuovo Monicelli, che lo lanciò agli inizi, nella commedia Panni sporchi (’99) accompagnato da un nutrito cast, che gli fa incontrare nuovamente (dopo Romanzo Popolare e Casotto) Mariangela Melato, Ornella Muti, Gigi Proietti. Il ’99 è l’anno dei ritorni: lo vediamo infatti in un piccolo ruolo, diretto per la terza volta da Bellocchio, in La balia, protagonisti Fabrizio Bentivoglio e Valeria Bruni Tedeschi, coppia borghese alle prese con la maternità. Gli anni ’90 vedono l’attore di Ascoli Satriano affrontare il divorzio da Simonetta Stefanelli.

Negli anni 2000 si divide ancora tra ruoli impegnati e leggeri. Si inizia con la commedia Liberate i pesci di Cristina Comencini, dove Placido interpreta il boss Michele Verrio, spassosa macchietta. Accanto a lui Laura Morante, Lunetta Savino, Emilio Solfrizzi e Francesco Paolantoni. Si prosegue con l’impegno sociale: nel 2003 è un sindacalista a rischio di licenziamento ne Il posto dell’anima di Riccardo Milani, che l’anno prima lo aveva diretto in una misurata interpretazione nel film per la tv sulla vicenda del sequestro Soffiantini. Mentre l’anno successivo è la volta di una tormentata storia d’amore, dai toni crudi, che vede Michele Placido accanto a Fanny Ardant, diretti da Mario Martone (L’odore del sangue). Partecipa poi a Il caimano di Nanni Moretti (2006) e a La sconosciuta di Giuseppe Tornatore, per ritrovare Monicelli in Le rose del deserto. È di nuovo in un ruolo leggero nel film di Alessandro D’Alatri Commediasexy (2007), mentre torna al dramma interpretando il padre del pianista jazz Luca Flores/Kim Rossi Stuart in Piano Solo, dove è diretto ancora da Riccardo Milani. In questi anni, partecipa anche ad alcune pellicole meno riuscite: SoloMetro di Marco Cucurnia (2006), 2061 – Un anno eccezionale di Carlo Vanzina (2007), Il sangue dei vinti di Michele Soavi (2008).

Fin qui abbiamo parlato di Michele Placido attore, ma un altro capitolo importante della sua storia cinematografica è il lavoro da regista. Dopo aver lavorato al fianco dei più grandi registi italiani, infatti, Michele decide che è arrivato il momento di passare dietro la macchina da presa, per raccontare la “sua” Italia. Lo fa per la prima volta nel ’90 con Pummarò, in cui affronta il tema dell’immigrazione, proprio negli anni in cui i suoi effetti cominciavano a porre importanti questioni al nostro paese. E sarà indiscutibilmente un cinema d’impegno il suo. Nel ’95 dirige con maestria un ottimo Fabrizio Bentivoglio, che interpreta in modo misurato e intenso al tempo stesso l’avvocato Giorgio Ambrosoli, in Un eroe borghese. Il film ricostruisce efficacemente le vicende legate alla morte dell’avvocato, chiamato a gestire la liquidazione del Banco Ambrosiano, e poi fatto uccidere perché non intendeva piegarsi al complicato groviglio di interessi soggiacenti all’affare. Si ricostruisce così una delle pagine buie della nostra storia recente, facendola conoscere alle giovani generazioni e ricordandola alle meno giovani. Tre anni dopo dirige con successo Del perduto amore: ancora alle prese con una ricostruzione del nostro passato, siamo nel 1958, qui racconta la storia di un’appassionata insegnante, Liliana/Giovanna Mezzogiorno, che in un paesino di provincia lucano fa di tutto per assicurare un’istruzione ai ragazzi meno fortunati. Nutrito cast, in cui Michele Placido vuole nuovamente Fabrizio Bentivoglio, oltre a Sergio Rubini, Enrico Lo Verso e Rocco Papaleo. Il film ottiene un buon riscontro di pubblico ed è apprezzato dalla critica.

Per iniziare il nuovo millennio dietro la macchina da presa, Michele Placido sceglie invece una storia d’amore intensa e tormentata: quella tra il poeta Dino Campana e la scrittrice Sibilla Aleramo, interpretati da Stefano Accorsi e Laura Morante. Anche qui affresco d’epoca (siamo negli anni ’10), con accenti più sentimentali e due interpretazioni vibranti. Ovunque sei (2004) rivela limiti e non è all’altezza dei precedenti e dei seguenti.

Nel 2005 il grande successo, con Romanzo criminale. Qui il regista raccoglie l’ennesima sfida e non rinuncia alla sua passione: raccontare l’Italia in tutta la sua complessità, anche le pagine più oscure. Prende spunto dal romanzo omonimo di De Cataldo, che collabora alla sceneggiatura assieme a Rulli e Petraglia, vuole nel cast i più talentuosi attori italiani di questi anni – Pierfrancesco Favino/il Libanese, Kim Rossi Stuart/il Freddo, Claudio Santamaria/ il Dandi per interpretare i componenti della banda della Magliana e Stefano Accorsi nel ruolo dell’ispettore Scialoja che dà loro la caccia. È appunto una storia romanzata, non una ricostruzione cronachistica. Il film suscita polemiche da parte di chi teme l’identificazione con questi eroi negativi. È forse un film scomodo anche perché, come sempre nella filmografia di Placido regista, al di là delle gesta dei criminali protagonisti, presenta un paese lacerato e corroso dall’interno da interessi e poteri occulti, che ne determinano le sorti. Questi poteri finiscono per fagocitare e strumentalizzare anche la banda, il che non la assolve certo dagli efferati crimini commessi, ma fa percepire a chi guarda un altro livello di lettura, più complesso, e altrettanto importante. Michele Placido rivendica l’impegno civile e la volontà di destare curiosità su quel periodo storico, da parte delle giovani generazioni. Tutte perfettamente in parte le interpretazioni degli attori. Direzione sapiente e dinamica da parte di Placido, che non fa mai perdere l’interesse allo spettatore. I premi arrivano copiosi. Sette Nastri d’Argento, tra cui Miglior Film, Migliori Attori Favino, Rossi Stuart, Santamaria; dieci David di Donatello che premiano, tra l’altro, ancora Favino, la sceneggiatura e la fotografia di Luca Bigazzi. Il successo di pubblico è tale che il film viene ottimamente venduto all’estero e in Italia ne viene tratta una fortunata serie televisiva. L’anno successivo Placido ha il suo quinto figlio, Gabriele, con la sua nuova compagna, Federica Vincenti.

Il 2009 vede il regista portare sullo schermo una storia ispirata alla sua gioventù. Ne Il grande sogno, infatti, il personaggio di Riccardo Scamarcio, poliziotto coinvolto nelle lotte studentesche degli anni ’60, alle prese con i suoi dubbi in un’Italia che cambia, è alter ego di Placido. Il 2011 invece è l’anno di Vallanzasca – Gli angeli del male. Nei panni del protagonista, Kim Rossi Stuart, scelto per interpretare questo difficile ruolo. È infatti, come lo ha definito lo stesso regista, un viaggio attraverso il male, un male che però è necessario conoscere, che è in Renato Vallanzasca – criminale, assassino, colpevole con la sua banda di rapine, sequestri e omicidi nella Milano degli anni ‘70 e ’80 – ma ci fa riflettere su quella parte di male che è in ognuno di noi, e parallelamente ci mostra come in ogni criminale ci sia anche un lato umano, perché ognuno è luci e ombre e non esiste il male assoluto. La regia di Placido è istintiva e viscerale, «di pancia», come ha dichiarato Filippo Timi in una recente intervista (nel film è Enzo “fratellino” di René). Ritmo veloce e incalzante, ampi spazi d’improvvisazione per gli attori, un ruolo da co-sceneggiatore per l’ottimo Rossi Stuart, che sfoggia tra l’altro un perfetto accento milanese.

Il film ha partecipato fuori concorso alla 67° Mostra del Cinema di Venezia, accolto freddamente dalla platea, e preceduto da molte polemiche, oltre che da una lettera indignata da parte dell’Associazione che raccoglie i familiari delle vittime. Ancora una volta Michele Placido ci restituisce qui la sua visione complessa e problematica della realtà italiana, raccontata con passione autentica. E l’obiettivo, come sempre dovrebbe darsi nell’arte, è quello di suscitare riflessioni, dibattiti, domande, in ogni caso mettere in moto qualcosa, innescare un meccanismo virtuoso di conoscenza. Anche stavolta il regista pugliese l’ha raggiunto.

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