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Le avventure di Hooten & the Lady: trama, cast e dove vederlo in streaming

Le avventure di Hooten & the Lady è la serie tv drammatica UK creata da Tony Jordan, James Payne, Sarah Phelps, Jeff Povey e Richard Zajdlic per SKY.

Le avventure di Hooten & the Lady dove vederla in streaming

Le avventure di Hooten & the Lady in streaming è disponibile su NOW

Le avventure di Hooten & the Lady: trama e cast

La serie segue la storia di due partner cacciatori di tesori, Lady Alexandra ( Ophelia Lovibond ), curatrice del British Museum, che si allea con il carismatico avventuriero americano Hooten ( Michael Landes ) in una serie di tesori globali -scappatelle di caccia.

Nel cast di protagonisti sono Michael Landes nel ruolo di Ulysses Hooten, Ophelia Lovibond nel ruolo di Lady Alexandra Lindo-Parker, Jessica Hynes nel ruolo di Ella Bond, Shaun Parkes nel ruolo di Clive Stephenson, Jane Seymour nel ruolo di Lady Lindo-Parker, Jonathan Bailey nel ruolo di Edward e Vincent Regan nel ruolo di Kane.

Gli episodi de Le avventure di Hooten & the Lady

  • S1. Ep1 – La curatrice del British Museum Lady Alex Lindo-Parker si reca in Amazzonia alla ricerca dell’accampamento perduto dell’esploratore vittoriano Percy Fawcett . Una serie di disavventure la vede raggiunta dall’avventuriero americano anticonformista Hooten e si imbattono in El Dorado.
  • S1. Ep2 – Hooten chiede a Lady Alex di aiutarlo a trovare i Libri Sibillini perduti da tempo, una raccolta di profezie mistiche. A Roma, la curatrice del museo si ritrova rapidamente a scalare la Cappella Sistina, combattendo un alligatore di fogna e affrontando la mafia. Ospite interpretato da Jane Seymour.
  • S1. Ep3 – Quando Alex si reca in Egitto si allea ancora una volta con Hooten, questa volta per cercare di trovare la tomba perduta da tempo di Alessandro Magno, ma l’intrepida coppia scopre presto che alcuni locali senza scrupoli sono sulle loro tracce. Ospite interpretato da Angel Coulby.
  • S1. Ep4- Alex ottiene una pista su un antico rotolo che si dice sia stato scritto dallo stesso Buddha. Arruola Hooten per andare con lei nel regno himalayano del Bhutan per trovarlo, ma finisce per correre contro il tempo per salvargli la vita.
  • S1. Ep5 – Quando Ella viene rapita in Etiopia, Lady Alex e Hooten si dirigono in Africa dove devono superare banditi impazziti e cammelli scontrosi per salvare la situazione.
  • S1. Ep6 – Alex vola a Mosca per aiutare Hooten a cercare un uovo Fabergé perduto e affronta il suo acerrimo nemico dell’università, che ora lavora per un oscuro collezionista del mercato nero.
  • S1. Ep7 – Alex e Hooten tentano di rintracciare l’inestimabile gioiello Cintamani in Cambogia, che può manifestare qualunque cosa si desideri, ma presto attirano le attenzioni di una spietata gang di droga vietnamita. Ospite interpretato da Vincent Regan.
  • S1. Ep8 – Alex mette in pericolo il suo matrimonio quando segue Hooten su un’idilliaca isola dei Caraibi per andare a caccia del tesoro dei pirati perduto da tempo del capitano Henry Morgan. Alex finalmente sposa il suo fidanzato Edward.

Le Avventure di Fiocco di Neve: Recensione del film d’animazione

Le Avventure di Fiocco di Neve: Recensione del film d’animazione

Le avventure di Fiocco di neve-locandinaFiocco di neve è speciale, è l’unico gorilla bianco al mondo. Infatti, viene portato nello Zoo di Barcellona e sin dall’inizio è ammirato e coccolato dai visitatori. Ma a causa della sua pelliccia non riesce a fare gruppo con gli altri gorilla, quindi, Fiocco di Neve avverte questo disaggio e appena viene a sapere che la Strega del Nord arriva in città decide di andare a trovarla per chiederle aiuto. Mentre lui cerca una soluzione, Luc de Sac, uomo bersagliato dalla sfortuna, vuole impossessarsi del suo cuore e fare un incantesimo per cambiare la sua vita, lo ostacoleranno gli amici di Fiocco di Neve Leo, Paula e il panda rosso Miguel.

Le Avventure Acquatiche di Steve Zissou Criterion riunisce il cast [video]

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le-avventure-steve-zissouLa carriera di Wes Anderson è composta quasi esclusivamente da grandi film e il suo ultimo The Grand Budapest Hotel è altrettanto magnifico, ma oggi vi vogliamo parlare di un altro suo film del 2004 che ha appena ricevuto il “trattamento Criterion” (remaster di tutte le tracce e ingresso in una collezione storica).
Per celebrare l’uscita del blu ray infatti Criterion ha riunito il cast del film composto da Willem Defoe, Bill Murray e Jeff Goldblum a Wes Anderson per ricordare la realizzazione del film e scambiarsi alcune battute.
Di seguito potete vedere questa sorta di round table tra il regista e i suoi attori.

Fonte: Collider

Le attrici più pagate: Jennifer Lawrence e Scarlett Johansson nella Top Ten

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Grazie ai franchise come Hunger Games e X-Men l’attrice Jennifer Lawrence è stata l’attrice più pagata nel 2015. Al secondo psoto troviamo Scarlett Johansson che con i vendicatori si posiziona al secondo posto. Ecco di seguito le dieci attrici più pagate ad Hollywood:

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via Forbes

Le attrici più HOT apparse nei cinecomics

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Le attrici più HOT apparse nei cinecomics

Nel corso degli anni molte delle più belle e sexy attrici sono apparse in film tratta dai fumetti, ma quante di loro sono veramente rimaste nell’immaginario di tutti i fan? Non importa i ruoli che hanno interpretato, perché molte di loro hanno interpretato molti personaggi diversi nel corso degli anni e in alcuni casi hanno fornito alcune delle più incredibili performance sia se sono state la fidanzata dell’eroe o l’antagonista del film. Dunque scopriamo insieme in questa carrellata di foto delle delle attrici più hot di quasi tutti i film tratti dai fumetti.

Scarlet Johansson

scarlett johanssonDebuttando come vedova nera nel sequel di Iron Man , l’ingresso di Scarlett Johansson come Natasha potrebbe non aver incluso un accento russo, ma le sue diverse apparizioni nel MarvelCinematic Universe hanno da allora consacrato l’attrice come la migliore scelta possibile per un personaggio così sexy e oscuro.

Evangeline Lilly

the wasp avengers 4Dopo Lost la sua carriera ha subito un rallentamento ma poi la notizia che avrebbe interpretato Hope Van Dyne in Ant-Man sconvolse tutti. Mentre molti fan sarebbero più felici se fosse stata promossa come Avenger Janet, l’attrice avrà l’opportunità di diventare The Wasp l’anno prossimo nel titolo Ant-Man e The Wasp.

Carla Gugino

carla guginoPer molto Carla Gugino sarebbe la favorita per interpretare il ruolo di Catwoman nel DC Films Universe, ma finora ha fatto solo brevi apparizioni nei film dei fumetti come WatchmenMan of Steel e Sin City. Speriamo che le cose cambino nel prossimo futuro.

Hayley Atwell

Hayley AtwellLa popolarità di Peggy Carter ha consentito a Hayley Atwell di fare due film e due stagione della serie televisiva dedicata a Agent Carter ma è anche vero che l’attrice inglese ha tutte le curve al punto giusto per poterle rendere giustizia e magari chissà che non la rivedremo in Avengers 4.

Elizabeth Olsen

elizabeth olsenElizabeth Olsen ha fatto conquistato il rispetto nel mondo del cinema grazie a molte incredibili performance come protagonista di numerosi film indipendenti acclamati dalla critica, ma è il suo ruolo come Scarlet Witch che l’ha resa nota nell’Universo Cinematografico Marvel e che poi è diventata il suo lavoro più noto. A differenza del povero vecchio Quicksilver, si prevede solo che  il suo ruolo diventerà ancora più grande con il passare del tempo.

Morena Baccarin

deadpool 2Morena Baccarin è diventata famosa per essere stata laa protagonista di Firefly  e mentre trascorreva molto tempo a Gotham, il suo primo vero ruolo in un cinecomics è arrivato quando è apparsa nel  film Deadpool lo  scorso anno. Non è noto se l’attrice tornerà per il sequel, ma sembra che sia stata sostituita da Domino.

Michelle Pfeiffer

Michelle PfeifferMichelle Pfeiffer ha rubato le scene a tutte come Catwoman in Batman Returns e rimane probabilmente la miglior versione cinematografica del personaggio almeno fino ad oggi. Sorprendentemente, però lei farà ritornare nel mondo dei film tratti dai fumetti l’anno prossimo quando interpreterà Janet Van Dyne, l’originale Wasp nel sequel di Ant-Man.

Jessica Alba

Jessica AlbaNon c’è da dire che Jessica Alba è stata un’affascinante Susan Storm/Invisible Woman in Fantastic Four ma il suo ruolo più riuscito e sexy è quello nei film di Sin City, dove è stata notevole sotto tutti i punti di vista.

Amber Heard

amber heardMolti personaggi secondari sono stati apparentemente tagliati dalla Justice league, quindi speriamo che il personaggio di Amber Heard non sarà tra di loro! Ma in ogni caso vedremo il suo ritorno a fianco di Arthur Curry (Jason Momoa) in Aquaman il prossimo anno.

Halle Berry

halle berryHalle Berry potrebbe essere compromessa data la sua performance in quel tremendo adattamento di Catwoman ma è anche stata una straordinaria Tempesta nei quattro diversi adattamenti sugli X-Men. E’ forse per questo che le è stato poi affidato un ruolo altrettanto importante ruolo tratto dai fumetti in Kingsman: The Golden Circle.

Brie Larson

Brie LarsonBrie Larson farà presto il suo debutto nell’Universo cinematografico Marvel quando interpreterà Captain Marvel nel 2019 e crediamo fortemente che l’attrice vincitrice dell’Oscar diventerà uno dei volti protagonisti nel futuro della Marvel, dato che con ogni probabilità raccoglierà l’eredità dei vendicatori in Avengers 4.

Jennifer Lawrence

Parlando di Mystique, quando Matthew Vaughn ha voluto lanciare una versione più giovane del personaggio, ha scelto poi l’attrice e protagonista di Jennifer Lawrence. Mentre alcuni fan hanno trovato da ridire nel modo in cui il personaggio sia poi apparso nella parte centrale del franchise, non si può negare che l’attrice non abbia fatto uno lavoro con il personaggio.

Famke Janssen

x-men dark phoenixSophie Turner è la nuovo Jean Grey ma Famke Janssen rimane la versione definitiva del personaggio agli occhi della maggior parte dei  fan. Le cose non sono andate bene in X-Men: The Last Stand ma almeno tutto il resto ha contribuito a definirne la popolarità.

Anne Hathaway

Anne HathawayChristopher Nolan non era proprio quello più propenso ad adattare il materiale originale sul personaggio, per cui la sua versione di Selina Kyle è stata molto diversa rispetto ai fumetti. Nonostante ciò, Anne Hathaway ha avuto un impatto enorme nel ruolo e rimane una performance di tutto rispetto, anche se è incline a riprendere il ruolo in futuro.

Eva Mendes

Eva MendesNon ci sia poco di buono nei film di Ghost Rider con Nicolas Cage, Eva Mendes è stata sicuramente una parte discreta del film, oltre ad essere un sexy interesse amoroso. Peccato che proprio la parte migliore del primo film sia stata poi sostituita nel sequel.

Blake Lively

blake livelyLa performance di Blake Lively in Lanterna Verde è stata ampiamente criticata. Da allora, però l’attrice se l’è cavata piuttosto bene sui set di hollywood, quindi forse il marito Ryan Reynolds può portarla con sé nel prossimo futuro, magari in Deadpool 3.

Zoe Saldana

zoe saldanaIl vero volto femminile dei francesi dei Guardiani della galassia, Zoe Saldana non è estraneo al mondo dello sci-fi dopo essere stato protagonista di Avatar e Star Trek. Tuttavia, è come Gamora che l’attrice brilla di più e bisogna darle merito per aver reso così memorabile il suo personaggio al cinema.

Megan Fox

Megan FoxMegan Fox non è ha mai interpretato un ruolo di supereroe ma è apparso in Jonah Hex accanto a Josh Brolin ed è una delle star dei film Teenage Mutant Ninja Turtles. I rumors dicono che avrebbe potuto interpretare  Poison Ivy in Gotham City Sirens ma il tempo ci dirà la verità su questo rumors.

Gal Gadot

Gal GadotQuando Gal Gadot è stato lanciato come Wonder Woman, i tifosi erano scettici, per usare un eufemismo. Tuttavia, dopo averla vista in Batman v Superman  ha dimostrato che tutti si sbagliavano e dopo Wonder Woman è stato chiaro a tutti che Zack Snyder aveva fatto una decisione eccellente per il suo casting.

Margot Robbie

margot robbieHarley Quinn non è un personaggio facile da lanciare, ma non si può criticare la scelta di Margot Robbie di David Ayer. L’attrice ha rubato la scena a tutti in un modo che la Warner Bros. ha dato la luce verde ad un sequel su Suicide Squad, Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn e probabilmente anche a Gotham City Sirens .

Amy Adams

amy adamsAmy Adams è un’attrice che la maggior parte di noi non si aspettava mai di vedere in un film di supereroi ma per fortuna è accaduto. Ma per alcuni non è stata la scelta più azzeccata dato che hanno sostenuto che la Warner Bros. avrebbe dovuto trovare un’attrice leggermente più giovane per interpretare Lois Lane. Sbagliato perché Amy Adams è perfetta nel ruolo di Lois Lane.

Nel 2020 Amy Adams sarà  protagonista del thriller La donna alla finestra, diretto da Joe Wright. Interpreta Anna Fox, una psicologa affetta da agorafobia che trascorre le sue giornate chiusa in casa a spiare i vicini, ma un giorno assiste ad un brutale crimine

Rosario Dawson

rosario-dawson-filmRosario Dawson ora può essere nota per aver interpretato Claire Temple nelle serie tv Marvel targate ma prima di apparire in quegli show l’attrice ha dato un’interpretazione memorabile in Sin City.

Eva Green

Eva GreenEva Green secondo i rumors avrebbe potuto essere il villain di Wonder Woman ma il suo ruolo più importante in un film tratto dai fumetti è in Sin City e 300: Rise of an Empire. Nessuno di questi due titoli è stato ben accolto, ma l’attrice è stata certamente un ottima scelta per entrambi.

Le attrici che hanno detto NO al nudo su grande schermo

Molte diventano celebri proprio per una scena audace, altre si affidano semplicemente al talento, ma tra queste ci sono quelle che categoricamente, almeno fino a ora, non hanno mai ceduto alle lusinghe di una scena senza veli. Ecco le attrici che hanno detto NO al nudo sul grande schermo:

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Per chi volesse obbiettare in merito alla famosa scena di Jessica Alba in doccia in Machete Kills oppure a quella in Jennifer’s Body di Megan Fox, nel primo caso si tratta di CGI (Alba indossava reggiseno a fascia e culotte, eliminati poi in post produzione), nel secondo la Fox indossa dei copri capezzoli, per cui non si può parlare di nudo.

Fonte

Le assaggiatrici: la storia vera dietro al film di Silvio Soldini

Arrivato in sala lo scorso 27 marzo 2025, Le assaggiatrici di Silvio Soldini porta al cinema il romanzo omonimo di Rosella Postorino, basato a sua volta su una storia vera.

Vincitore del Premio Campiello nel 2018 e tradotto in oltre trenta lingue, il romanzo di Postorino ha riportato alla ribalta una vicenda storica e umana di grande rilevanza. Questa storia ha ispirato un applaudito adattamento teatrale con Silvia Gallerano e Alessia Giangiuliani, intitolato L’assaggiatrice di Hitler, e, più recentemente, il film Le assaggiatrici di Silvio Soldini. Un ulteriore segno della forza narrativa e del valore storico del racconto.

Di cosa parla il romanzo di Rosella Postorino

Il romanzo segue la storia di Rosa, una giovane donna costretta a mangiare il cibo destinato ad Adolf Hitler per testarne l’eventuale presenza di veleni. Una vicenda di finzione, ma basata su fatti reali: quelli di Margot Wölk, l’unica sopravvissuta tra le assaggiatrici del Führer. Per decenni ha taciuto la sua esperienza, che ha rivelato solo nel 2012 in un’intervista allo Spiegel, poi ripresa da ABC News, riportando alla luce un capitolo della Seconda guerra mondiale rimasto a lungo nell’ombra.

La storia vera di Le Assaggiatrici

Margot Wölk nacque nel 1917 a Berlino, in una famiglia della piccola borghesia. Crebbe nella Repubblica di Weimar, vivendo i profondi cambiamenti politici che portarono all’ascesa del nazismo. Studiò stenografia e segreteria, trovando impiego in alcune aziende. Tuttavia, la sua vita cambiò radicalmente con l’inizio della guerra: dopo il matrimonio con Karl Wölk, impiegato delle ferrovie del Reich, la sua quotidianità fu sconvolta dalla partenza del marito per il fronte e dai bombardamenti su Berlino. Per sfuggire ai pericoli della capitale, si rifugiò in Prussia orientale, nella cittadina di Gross-Partsch, non lontano dal quartier generale di Hitler. Proprio lì, nel 1942, fu costretta a unirsi a un gruppo di giovani donne incaricate di un compito tanto singolare quanto angosciante: assaggiare il cibo del Führer per verificare che non fosse avvelenato.

Cosa voleva dire essere un’assaggiatrice di Hitler?

Essere una delle assaggiatrici di Hitler significava affrontare ogni pasto come se potesse essere l’ultimo. Margot e altre quattordici donne venivano condotte ogni giorno in una sala sorvegliata, dove le attendevano piatti abbondanti e raffinati, da consumare sotto lo sguardo vigile delle SS. “Tutti pensano che morissimo di fame, ma il problema era l’opposto: dovevamo mangiare forzatamente, senza sapere se quel boccone ci avrebbe uccise”, ha raccontato Margot molti anni dopo. La paura era costante, l’angoscia soffocante. Dopo ogni pasto, erano costrette ad attendere un’ora sotto stretta sorveglianza per verificare eventuali effetti letali. Con l’aggravarsi del conflitto, l’atmosfera si fece ancora più pesante.

La svolta nel 1944

Nel 1944, il fallito attentato a Hitler nell’ambito dell’Operazione Valchiria fece crescere i sospetti, portando a controlli ancora più rigidi. A dicembre di quell’anno, Margot riuscì a fuggire prima dell’arrivo dell’Armata Rossa, che segnò la tragica fine delle sue compagne. Ma la fuga non le garantì la salvezza: catturata dai soldati sovietici, fu vittima di violenze e abusi, e solo in seguito riuscì a tornare a Berlino. La sua esistenza, dopo la guerra, fu segnata dal trauma e dal silenzio. Soltanto nell’inverno del 2012 trovò il coraggio di raccontare la sua storia. “Non volevo che la mia storia morisse con me”, ha dichiarato in una delle sue ultime interviste. Margot Wölk è morta nel 2014.

Le art di Andrea Meloni

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Le art di Andrea Meloni

Dopo avervi rivelato il portfolio di Adi Granov, oggi abbiamo scovato per voi le meravigliose art di Andrea Meloni, lavori di notevole fattura.

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Le anticipazioni sulla quarta stagione di Bridgerton includono la felicità coniugale delle coppie preferite dai fan e molto altro

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La quarta stagione della serie Bridgerton vedrà il ritorno di Anthony e Kate, insieme a Penelope, che affronterà nuove sfide con la regina Charlotte nei panni di Lady Whistledown. La serie, disponibile in streaming su Netflix, è ambientata durante l’epoca della Reggenza in Inghilterra e segue gli otto fratelli della famiglia Bridgerton nel loro tentativo di trovare l’amore. Jonathan Bailey, Simone Ashley e Nicola Coughlan riprenderanno i rispettivi ruoli nella storia della quarta stagione dei Bridgerton.

Durante un’intervista con Swooon, la showrunner Jess Brownell ha rivelato che la quarta stagione esplorerà come si svilupperà la relazione tra Anthony e Kate mentre si adattano alla vita da genitori. Nel frattempo, la relazione di Penelope con la regina Charlotte prenderà una nuova piega poiché la regina è ora a conoscenza del suo segreto. Inoltre, la quarta stagione esaminerà anche la resistenza al matrimonio di Eloise (Claudia Jessie), che deve affrontare le pressioni di sua madre, Lady Violet (Ruth Gemmell), mentre sua sorella minore, Hyacinth (Florence Hunt), è ansiosa di fare il suo debutto in società. Ecco i commenti di Brownell:

Abbiamo il ritorno di Anthony, Johnny Bailey, cosa di cui siamo molto entusiasti. Posso rivelare qui per la prima volta oggi che anche Simone Ashley tornerà. Quindi, Anthony e Francesca torneranno insieme, e potremo vedere di più della loro felicità coniugale e vedere anche il loro bambino, quindi sarà molto divertente.

[Penelope] ha una nuova relazione con Penelope ora che sa chi è Whistleown e anche la sua relazione con Lady Danbury è al centro della storia,

Francesca è ora sposata, il che lascia Eloise nella posizione di essere di nuovo nelle grinfie di sua madre… Lo teme assolutamente, mentre c’è Giacinto che… vuole disperatamente debuttare presto, e i due vengono accoppiati in questa stagione per risultati comici.

Cosa significa questo per le relazioni e le dinamiche di potere di Bridgerton

Bridgerton - Stagione 4
(Da sinistra a destra) Hugh Sachs nel ruolo di Brimsley, Golda Rosheuvel nel ruolo della regina Charlotte nell’episodio 403 di Bridgerton. Foto di Liam Daniel/Netflix © 2025

Nuovi sviluppi dei personaggi sono in arrivo nella stagione 4

Al momento, la quarta stagione di Bridgerton non ha una data di uscita definitiva, ma dovrebbe arrivare nel 2026. Con l’avanzare della Bridgerton verso la quarta stagione, lo sviluppo delle relazioni consolidate sarà un aspetto chiave dello show. Mentre la storia d’amore tra Kate e Anthony è stata un punto centrale della trama nelle stagioni passate, l‘esplorazione della genitorialità offrirà probabilmente nuove sfide e opportunità di crescita all’interno della loro relazione.

Inoltre, i commenti di Brownell riguardo al riconoscimento pubblico di Penelope come Lady Whistledown suggeriscono che cambierà nei suoi rapporti con gli altri, in particolare con la regina Charlotte. A partire dal finale della terza stagione di Bridgerton, la regina è ora consapevole che Penelope è Lady Whistledown. Ora, la posizione di Penelope potrebbe influenzare il suo ruolo nella ton e la sua capacità di influenzare gli eventi della serie.

Inoltre, Eloise deve affrontare le pressioni di Lady Violet per sposarsi. Ora che Francesca è sposata con John Stirling, Eloise è l’ultima figlia Bridgerton non sposata in età da matrimonio. La sua riluttanza a entrare nel mercato matrimoniale creerà probabilmente tensione tra lei e Violet nella quarta stagione, soprattutto perché Hyacinth è ora ansiosa di debuttare.

Le analisi del sangue (50 sfumature di Sticazzi)

Le analisi del sangue (50 sfumature di Sticazzi)

Una mattina, dopo una notte di incubi tormentosi, Andrea Guglielmino, alias Ang, si ritrovò nel suo letto tramutato in un enorme ‘Sticazzi‘. Pensavate che avrei detto ‘scarafaggio’ solo per omaggiare lo scarabeo stercorario del post di un paio di giorni fa, eh? E invece no.

Oggi il mio mood è questo, Sticazzi a manetta. A circa metà Festival l’istinto di sopravvivenza prende il sopravvento. Non hai dormito? Sticazzi! Mal di testa? Sticazzi! Ti cascano tutte le fottute monete dalle tasche mentre ti cambi i pantaloni? Sti gran cazzi! Non fai in tempo a vedere il film che volevi vedere? Sti mega-cazzi! Il film che volevi vedere si rivela una sonora vaccata? Sti cazzi rovesciati! Ti perdi l’intervento più importante della conferenza stampa per fare la fila al cesso? Sticazzi ar sugo!

Oggi è la giornata di Marco Bellocchio, che presenta al pubblico il suo nuovo film, Sticazzi del mio Sticazzi. È una storia doppia, quindi se non vi piace Sticazzi doppi.

metallicaNella prima parte, ambientata nel Settimo secolo, parlano di una povera Crista che è costretta dall’inquisizione a dichiararsi strega e finire murata viva da alcuni simpatici pretini di campagna. E Guadagnino ancora a piede libero, notare bene. Il secondo episodio è la storia di un vampiro dei giorni nostri, con annessa metafora scorreggiona sulla connivenza tra Stato e Chiesa e del Dominio della Democrazia Cristiana che promette benessere succhiando però linfa vitale a una prospettiva di novità e cambiamento. Se vi sembra che il genio dietro a Il nome del padre, I pugni in tasca e L’ora di religione abbia le idee un po’ confuse sappiate che non vi ho ancora raccontato la parte più bella, quando si vede una tizia che affoga mentre le monache cantano Nothing Else Matters dei Metallica, che erano, come noto, già una band di culto nella Bobbio del Seicento. Non ridete che non è una battuta. Probabilmente dopo ruttano e dicono ‘motherfucker’, ma il film non lo spiega. Però giuro che mi stava piacendo. Non chiedetemi il motivo, dev’essere lo stesso per cui sono attratto dal quelle orrende provette per le urine che riempiono di tè in sala stampa o per cui nel ’98 mi sono provocato un attacco di diarrea fulminante per non aver resistito a consumare del Mars da bere su un’assolata spiaggia dell’isola di Rodi.

Comunque, ho dovuto lasciare a metà la proiezione per un sopraggiunto impegno lavorativo. L’ho fatto naturalmente al grido di ‘Sticazzi al sangue!‘, urlato con fierezza in mezzo alla sala grande tra lo stupore degli astanti. Un energumeno in doppiopetto mi ha afferrato e cacciato con violenza dalla sala, ma non sa che io ho il potere degli Sticazzi incravattati.

Altro film della giornata è Anomalisa. È un bel dramma psicologico, ma sarà ricordato perché è interpretato da pupazzi animati in stop-motion che a un certo punto si accoppiano come ricci. Niente che Kermit la rana e Miss Piggy non abbiano già filmato nei loro video privati, intendiamoci, ma come esperimento è interessante. Purtroppo durante la proiezione ho avuto un problema di percezione – forse perché ieri sera alla cena di cui vi parlavo un post fa mi sono bevuto, sempre per spirito di cortesia, una cosa come due bottiglie di bianco e ci ho aggiunto sopra pure uno sgroppino, per pulire – che mi ha rovinato in pratica la visione dell’intero film. Per un abile gioco narrativo il protagonista vede quasi tutti gli altri personaggi con la stessa faccia, e con la stessa voce, maschile. Per dire, sua moglie – che sostanzialmente gli sfrantica i coglioni– ha la stessa faccia del tassista e del suo vicino di casa. Ebbene, essendo pupazzi, io di questa cosa non me ne sono accorto. Per me Topolino con le ciglia è Minnie oh, che cazzo ne so che volete fà introspezione psicologica. Lo scopro in conferenza stampa e mi si apre un mondo di riflessioni profonde: la prima è ’nonostante tutto, non credevo di essere così rincoglionito’.

E comunque Sticazzi a passo uno.

Ora mi devo murare in redazione come la Santa di Bellocchio che c’ho un botto di cose da scrivere, ma se volete venire a cantare per darmi sostegno, sappiate che – tanto per restare in tema di pupazzi – ho sempre preferito Master of Puppets.

(Ang)

Vorrei anch’io ballare lo sticazzi. Ma ancora non ci riesco, abbiate pazienza, ma alcune cose siccome sono un donnino mi turbano particolarmente. Vi tralascio che me so svegliata all’alba per i due film in concorso, che qua fa freddo e in sala (ormai ci tengo a rincuorarvi) continuiamo a fare ‘ste sedute di crioterapia (che almeno spero mi ritardino la comparsa delle rughe). Vi tralascio tutto l’ordinario, perché ci tengo proprio a raccontarvi qualcosa che invece è straordinaria. Questa storia si intitola ‘ma Bellocchio, quando sogna, sogna pecore elettriche?’

C’era una volta in una specie de monastero, co’ ‘na sottospecie di monaci, monache e Alba Rohrwacher. Un giovane uomo belloccio, gemello di un altro che non si sa che fine ha fatto, arriva sul posto, perché il gruppo così variamente composto alla cazzodicane vuole far luce sulla vicenda. Ma allora, come i migliori gialli insegnano, non so pensiamo ad Agatha Christie, uno come fa per indagare? Cerca indizi? Ceeerto. Attraverso la precisa arte del vaticinio, insomma si affidano a Dio. Sospettano che sto gemello, prete del posto, sia morto/sparito perché se trombava una monaca maledetta. Allora sai che facciamo? Intanto vediamo se è davvero maledetta.

prova n 1: facciamole i capelli di Arisa così pare un cesso e la smette de fa la sgualdrina! però fingiamo che stiamo cercando il segno di Satana così sembriamo intellettuali mica quattro stronzi invidiosi perché non trombano da quella volta che fingevamo di dire le preghiere in ginocchio tutti insieme.

prova n 2: leghiamola come un salame, riempiamola di piombo e buttiamola in acqua. Se vive è colpevole! Ovviamente poi la raccattiamo, ma non perché è innocente, ma semplicemente perché così continuiamo a divertirci che qua non succede ‘na mazza dai tempi de quella sgualdrina della Monaca di Monza.

prova n 3: ‘facciamola piangere! se piange è innocente!’ (diamole una prova facile così se crede che ha svortato)

prova n 4: ‘marchiamola a fuoco!’ ‘poi bruciamola!’ ‘poi muriamola viva!!!’ (così, a buffo)

Insomma uno script dallo snodo narrativo raffinato, una roba pe’ signori mica le solite cafonate. La messa in scena è classica, na puntata di Fantaghirò a caso.

FINE

E invece no! Scherzetto! ahah!

Ecco a voi la seconda parte: ‘prendi più personaggi che puoi, buttali in mezzo a un Paese, fai fa a Timi lo scemo del villaggio che glie viè sempre un sacco bene e tieni dritta sta fottuta videocamera, cazzo’.

Ecco a voi le analisi del sangue (del mio sangue). C’ho la rabbia me sa.

p.s. oggi in conferenza stampa è stato svelato che in realtà se scorri la seconda parte a ralenti c’è un cameo di Gianni Morandi mentre pota gli alberi della sua villa in campagna. Il footage, ovviamente, è di Anna.gianni-morandi

(Vì)

Le Amiche della Sposa: recensione del film di Paul Feig

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Le Amiche della Sposa: recensione del film di Paul Feig

Le amiche della sposa, il film di Paul Feig con Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne e Melissa McCarthy.

In Le Amiche della Sposa Annie (Kristen Wiig) trentenne presa nel vortice della vita, impelagata in storie con uomini immaturi, con alle spalle il fallimento di una pasticceria nella quale aveva investito tutti i suoi soldi ha una migliore amica, Lillian (Maya Rudolph), con cui è cresciuta, che le annuncia le sue prossime nozze e le chiede di essere la sua damigella d’onore.

Le Amiche della Sposa, la trama

La damigella d’onore, negli Stati Uniti, è un affare serio, visto che è sua l’organizzazione della festa di addio al nubilato e la scelta dei vestiti delle altre damigelle. A mettere i bastoni tra le ruote ad Annie è un’altra delle prescelte, moglie di un collega del futuro marito di Lillian, Helen, Rose Byrne, che vuole assolutamente prendere il suo posto come amica del cuore della sposa.

La vita di Annie, non appena ricevuto questo incarico, sembra andare a rotoli: organizza un pranzo per conoscere le altre damigelle che porta ad un’intossicazione alimentare che esplode nel negozio di abiti da sposa più chic della città, poi, presa dal panico sull’aereo che le dovrebbe portare a Las Vegas, lo costringe ad un atterraggio di emergenza perché dopo aver mescolato alcol e tranquillanti, diventa irrefrenabile e assolutamente molesta

Ma non preoccupatevi, in fondo, si tratta sempre una commedia rosa e  tutto troverà il suo giusto epilogo. Ci sono poche cose sicure nella vita, tra queste, da qualche anno, c’è la capacità di Judd Apatow di trasformare ciò che dirige/produce in una miniera di soldi per chi investe nei suoi film.

C’è lui dietro l’ondata di commedie semidemenziali che ultimamente fanno grandi incassi (Molto incinta, 40 anni vergine, Strafumati) anche grazie alla presenza di cast importanti, prelevati di solito direttamente dal Saturday Night Live. Così accade anche per Bridesmaids, che ha 5 donne protagoniste, ma le due che spiccano sono appunto due star dello show che da più di 30 anni ci regala mostri sacri della comicità, come ad esempio John Belushi che lo ha presentato per diversi anni.

Ora, a presentarlo sempre più spesso c’è  James Franco, che ha visto infatti la sua carriera mutare da “bello ma poco capace” a “bello e comico” fino a “bello e in odore di Oscar”, con la sua performance in 127 ore di Danny Boyle.

Bridesmaids, come struttura potrebbe essere definito un Hangover al femminile a cui strizza l’occhio sia per la composizione del gruppo di damigelle in cui c’è anche simpatica e debordante Melissa McCarthy sia per il  viaggio a Las Vegas,  ma si ferma appena prima dal diventarlo, per focalizzare più sul rapporto di amicizia profondo che lega i due personaggi principali. Si tratta di una “buddy comedy” in cui le protagoniste si spalleggiano a favore delle risate del pubblico, causate perlopiù dalle situazioni e dalle battute, realisticamente femminili, scritte dalla stessa Wiig impiegata come sceneggiatrice, fatto che le rende estremamente più scurrili e divertenti di quanto avrebbe mai potuto pensare una mente scrivente maschile.

Le amiche della sposa stasera in tv

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Le amiche della sposa stasera in tv

le-amiche-della-sposaSerata all’insegna della comicità quella in programmazione su Italia 1. Infatti andrà in onda in prima serata il film di successo Le amiche della sposa stasera diretto da Paul Feig. Pellicola del 2011 con protagonisti  Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne e Melissa McCarthy, ottenne numerosi riconoscimenti compreso due nomination all’Oscar.

Trama: Annie è una donna single, vicina a quarant’anni, che vive a Milwaukee. La sua vita è un disastro; la sua pasticceria è fallita e ha perso tutti i suoi risparmi, è stata lasciata dal suo fidanzato e sua madre continua ad insistere per farla tornare a casa. Ha una relazione sessuale con Ted, ma Annie spera in qualcosa di più. Solo l’amicizia di lunga data con Lillian sembra essere una nota positiva nella sua vita.

Lillian si fidanza con un ricco banchiere di Chicago, e chiede all’amica Annie di essere la sua damigella d’onore e organizzarle il matrimonio. Alla festa di fidanzamento, Annie incontra le altre damigelle: Rita, la cinica cugina di Lillian, l’amica idealista Becca, la volgare futura cognata Megan e Helen, la bella moglie del capo del fidanzato di Lillian. Tra Annie e Helen nasce un’immediata gelosia, contendendosi l’amicizia di Lillian e il ruolo di prima damigella.

Le Ali della Libertà, la spiegazione del finale, la fuga di Andy e il suo significato reale

La redenzione di Shawshank è un aspetto fondamentale della reputazione del film Le Ali della Libertà come alluno dei più grandi di tutti i tempi. Adattamento del racconto di Stephen King, l’iconico film vede Andy Dufresne (Tim Robbins) condannato all’ergastolo nel penitenziario statale di Shawshank per l’omicidio della moglie e del suo amante, nonostante si dichiari innocente. Lì, incontra un compagno di cella di nome Red (Morgan Freeman), si confronta con i funzionari corrotti e trova la speranza in uno dei luoghi più improbabili.

Sebbene il finale trionfale di Le ali della libertà sia indimenticabile, lascia una manciata di domande scottanti. Le risposte non sono sempre immediatamente evidenti, ma con un’analisi più attenta, il significato più profondo della storia del film inizia a diventare chiaro. Si tratta di un adattamento di Stephen King che fa sua la storia, e quindi è più efficace guardare al film stesso per avere più contesto e indizi sul vero significato del finale di Le ali della libertà.

Perché Andy Dufresne evade da Shawshank (anche se è innocente)

La fuga di Andy è un modo per mantenere la sua innocenza

Andy viene condannato all’ergastolo a Shawshank per due omicidi che insiste di non aver commesso e, sebbene sembri accettare la sua ingiusta punizione, in realtà trascorre i due decenni di detenzione scavando un tunnel verso la libertà. Uno degli elementi chiave del personaggio di Andy in Le ali della libertà è la sua tranquilla intelligenza, che utilizza per tutto il film per raggiungere i propri scopi. Tuttavia, il vero motivo per cui Andy evade è legato al tema centrale del film, la speranza.

Non è subito dopo il suo arrivo che Andy inizia a scavare il suo tunnel per uscire da Shawshank, ma il suo piano di fuga gli viene in mente quando inizia a capire la gravità della sua situazione. Con il tempo, Andy capisce che la sua innocenza non è importante per nessun altro. Quando ha la possibilità di essere scagionato dai crimini per cui è stato condannato, la sua ultima speranza di uscire legalmente da Shawshank gli viene tolta dal direttore corrotto, spingendolo a fare finalmente la sua uscita.

Perché il direttore fa uccidere Tommy

Morgan Freeman and Tim Robbins in Le ali della libertà
© 1994 Castle Rock Entertainment

L’innocenza di Andy minaccia di rivelare i crimini di Norton

Uno degli ultimi momenti determinanti che Andy Dufresne vive a Shawshank è la morte di Tommy, un giovane detenuto che Andy aveva aiutato a conseguire il diploma di maturità. Dopo l’arrivo di Tommy a Shawshank, Andy e Red lo prendono sotto la loro ala. Tuttavia, in breve tempo, Tommy viene ucciso. Non sarà l’unico personaggio di Shawshank Redemption a incontrare un triste destino, ma la sua morte è ancora più tragica per un semplice fatto: il direttore lo ha fatto uccidere.

Il motivo esatto per cui Norton lo fa è, in ultima analisi, l’innocenza di Andy. Dovendo potenzialmente perdere il detenuto che gestiva il suo schema di riciclaggio di denaro, il direttore ha scelto di eliminare l’unica persona in grado di liberarlo. Tommy aveva le prove, fornite da un ex compagno di cella, che Andy non aveva ucciso sua moglie, e Norton voleva che fossero tenute nascoste – ed è per questo che Tommy è finito con un colpo di pistola alla schiena durante un “tentativo di fuga”. Si tratta comunque di un momento importante, in quanto indurisce la determinazione di Andy e consolida Norton come vero cattivo del film.

Perché Andy non ha aiutato Red a fuggire da Shawshank

Red sarebbe scappato se avesse saputo il piano di Andy?

Nel corso di Le ali della libertà, l’amicizia tra Red e Andy è un fattore chiave. Tuttavia, nonostante ci siano voluti 20 anni per realizzarlo, Andy non condivide il suo piano con Red. Nella logica della narrazione stessa, c’è una spiegazione semplice: Andy stava cercando di proteggere Red nel caso in cui qualcosa fosse andato storto e non c’era modo di coinvolgerlo nella fuga, dato che il tunnel era nella sua cella. Tuttavia, nonostante le complicazioni logistiche ed etiche, c’è anche un’importante ragione sottotestuale. La fuga di Andy da Shawshank è il simbolo della sua eterna speranza.

Persevera nello scavare il suo tunnel perché spera nella libertà del suo futuro, qualcosa a cui si aggrappa grazie alla sua innocenza rispetto al crimine per cui è stato condannato. D’altra parte, Red si trova nella prigione di Shawshank per omicidio, il che significa che la sua fuga con Andy comprometterebbe lo sviluppo del suo personaggio (e lo farebbe sembrare molto meno simpatico al pubblico). Inoltre, Red ha persino dichiarato di non voler uscire, poiché ritiene di appartenere alla prigione e di non poter esistere nel mondo esterno.

Perché Andy fugge in Messico nel finale di Shawshank Redemption

Andy assicura al suo amico di raggiungerlo in Paradiso

Dopo la fuga di Andy Dufresne alla fine di Le ali della libertà, scompare senza lasciare traccia, anche se ha lasciato una traccia che Red può seguire. Questa lo conduce a Zihuatanejo in Messico, ma c’è un motivo per cui è fuggito a sud del confine. Zihuatanejo rappresenta la libertà per Andy ed è una delle ultime cose di cui parla a Red prima di fuggire da Shawshank.

Dopo aver seguito il messaggio segreto di Andy, Red si riunisce al suo amico su una spiaggia messicana idilliaca e remota, che rappresenta un senso di pace e paradiso per i due uomini dopo il periodo trascorso a Shawshank.

Perché il lieto fine di Red e Andy è così importante

Il cambiamento di tono nei momenti finali è meritato

Il lieto fine di Le ali della libertà potrebbe sembrare fuori luogo rispetto al tono di disperazione che caratterizza il resto del film, ma in realtà è fondamentale per il personaggio di Red e Andy. I due uomini subiscono entrambi un percorso di scoperta simile in prigione – Red diventa più fiducioso e Andy più cinico – ed entrambi superano le difficoltà per superare il loro passato. Durante gli anni di sofferenza a Shawshank, i due uomini si guadagnano il lieto fine, il che significa che Le ali della libertà premia la loro capacità di superare il trattamento ingiusto con la felicità.

Come il finale di Le ali della libertà cambia la storia originale di Stephen King

Il film regala il finale catartico che il libro lascia solo intendere

Oltre a eliminare “Rita Hayworth” dal titolo, Le ali della libertà apporta alcune modifiche alla storia originale di Stephen King, praticamente tutte in meglio. Il più grande di questi cambiamenti è il finale del film: la storia di Stephen King si conclude con Red che si mette alla ricerca di Andy, invece di trovarlo davvero. Questo potrebbe sembrare un piccolo cambiamento, ma è importante.

Il ricongiungimento tra Red e Andy consolida il loro lieto fine e dà a entrambi una conclusione più definita allo sviluppo dei loro personaggi. Il film mostra che Red è stato in grado di superare il suo passato per andare avanti con il suo futuro, cosa che è molto meno evidente nel libro.

Il vero significato del finale di Le ali della libertà

vero significato del finale di Le ali della libertà

L’amicizia tra Andy e Red è la chiave del film

Come suggerisce il titolo di Le ali della libertà, il film è incentrato sulla ricerca di un senso di redenzione da parte dei suoi protagonisti, ma soprattutto sulla speranza. La storia del film vede Andy sperare (e lavorare segretamente) per un futuro che probabilmente non avrà, e vede Red respingere l’idea di poter sperare nella redenzione. Il finale del film vede Andy realizzare questa speranza e Red ritrovare uno scopo grazie agli sforzi dell’amico.

Le ali della libertà vede entrambi gli uomini superare i loro demoni per raggiungere il loro lieto fine: Andy supera l’ingiusta perdita della sua innocenza e Red affronta la propria colpa prima di scegliere di perseguire una vita al di fuori di Shawshank. Red e Andy sono stati i catalizzatori del cambiamento dell’altro e ognuno rappresenta la speranza per l’altro. Entrambi gli uomini trovano la salvezza nella loro amicizia in Le ali della libertà e questo è ciò che salva le loro vite.

Le ali della libertà recensione del film con Morgan Freeman

Le ali della libertà recensione del film con Morgan Freeman

Le ali della libertà è un film del 1994 diretto da Frank Darabont e con protagonisti Tim Robbins (Andy Dufresne), Morgan Freeman (Red), Bob Gunton (Direttore Norton), Clancy Brown (capitano Hadley).

La trama de Le Ali della Libertà –  Maine, fine anni ’40. Il giovane bancario Andy Dufresne viene condannato a due ergastoli per l’assassinio della moglie e del suo amante. Dufresne, che si proclama innocente, finisce nel carcere di Shawshank. Sarà una lunghissima avventura fatta di violenza e umiliazione, ma illuminata dalla speranza e da una bellissima amicizia.

Il trailer ufficiale di Le ali della libertà

Analisi: Per far respirare a un pubblico di liberi donne e uomini il profumo della libertà, occorre far assaggiare quello amaro della reclusione, della violenza, della dignità che scivola sotto i piedi. Non è facile, ma The Showshank Redemption (tratto dal racconto di Stephen King Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank e rinominato dai “soliti Illuminati” di turno Le ali della libertà), diretto da Frank Darabont, ne è pienamente capace. È, questo, uno straordinario punto di forza. Far scorrere sulla pelle di chi guarda il senso del soffocamento e della paura, ricorrendo alle soluzioni narrative, al montaggio, all’inquadratura, al calibrato utilizzo dei personaggi che popolano la finzione, spuntando fuori dalle oscure quinte del carcere di Showshank. L’assenza pressoché totale di figure femminili – se non in poster, o in un oscuro flashback velato di morte – rende poi tutto il film una prigione psichica e morale ancor più aguzza e ferina.

Le ali della libertà insegna. Educa, alla Speranza e all’amicizia. Senza, abbandonati e spenti, si è perduti. Come il vecchio Brooks, che investito dall’abbagliante libertà, solo, straziato da mezzo secolo dietro le sbarre, dal ritmo della modernità, non regge che pochi giorni: poi, il cappio al collo in una pensione polverosa. La Speranza è luce, e salva quello che scorre sullo schermo, nei paradisi provvisori della nuova biblioteca di Showshank, nella salvezza definitiva che Andy vuole caparbiamente strappare alla vita. Dopo vent’anni di galera, dopo l’ennesima tortura morale inflitta dal Direttore Norton, sadico corrotto che gira con la Bibbia in petto, sacra e travisata base della sua maestosa vergine di ferro.

Le ali della libertà trailerBenché la storia sia ambientata negli Stati Uniti d’America qualche decennio fa è indubbio che, per la tenerezza, la profondità e il realismo con cui è raccontata, riporti vicino al cuore il significato della reclusione, le sorti di chi sta in gabbia oggi. Non è il tema del film – dirlo sarebbe un volgare ridimensionamento da quotidiano militante – ma  sicuramente anche il più ferreo teorico dello “sbatti dentro e ingoia la chiave”, inoltrandosi tra le alte mura di Showshank, può cominciare a credere che dietro le sbarre ci siano degli esseri umani. E la Speranza, per loro, siamo soprattutto noi che stiamo fuori.

Ormai un classico, Le ali della libertà ha riscosso negli anni un successo ampio e trasversale. Non certo perché stimola valori intestinali – non che sia reato – ma perché va a toccare l’umanità che, nonostante tutto, dovrebbe abitare ancora dentro ogni individuo. Magari ben nascosta, ma presente, pronta a farsi interrogare, a ritrovarsi, a riconoscersi.

Le migliori frasi dal film Le Ali della Libertà

  • Uno come me lo trovate in tutte le prigioni. Vi serve qualcosa? Rivolgetevi a me. Sigarette, spinelli, se è questo il vostro genere, una bottiglia di whisky per festeggiare il diploma di vostro figlio; qualsiasi cosa, nei limiti del ragionevole. Sì, signori. Io sono i “grandi magazzini” di questo schifo di posto. (Red)
  • Io credo in due cose: nella disciplina e nella Bibbia. Qui le conoscerete entrambe. Sappiate che l’anima è del Signore, ma il vostro culo appartiene a me. Benvenuti a Shawshank. (Samuel Norton)
  • Tu mangi quando ti diciamo di mangiare, caghi quando ti diciamo di cagare e pisci quando ti diciamo di pisciare! Ficcatelo in quella testa di cazzo, pezzo di merda! (Capitano Hadley a un prigioniero)
  • La prima notte è la più dura. Su questo non c’è dubbio. Ti fanno restare nudo, come il giorno in cui sei nato, con la pelle bruciata e mezzo accecato da quella merda anti-pidocchi che ti sparano addosso. E quando ti mettono nella tua cella, e senti sbattere il cancello, allora capisci che è tutto vero. L’intera vita spazzata via in quel preciso istante. Non ti resta più niente, solo una serie interminabile di giorni per pensare. Molti novizi danno quasi i numeri la prima notte, e ce n’è sempre qualcuno che si mette a piangere. Succede ogni volta. L’unica domanda è: chi sarà il primo? È una cosa buona su cui scommettere, come ogni altra, credo. Io avevo puntato su Andy Dufresne. Mi ricordo la mia prima notte. Dio, quanto tempo è passato. (Red)
  • Hey! Non hai ancora conosciuto nessuno? Non puoi continuare a startene da solo. Tutti hanno bisogno di amici… e io vorrei tanto esserti amico. (Bogs Diamond a Andy)
  • Qui dentro sono tutti innocenti. (Red)
  • Bravo! Più lotti e più mi piace! (Bogs Diamond mentre tenta di stuprare Andy)
  • Stavamo lì seduti, il sole ci picchiava sulle spalle e ci sentivamo liberi. Era come se stessimo asfaltando il tetto di casa nostra, eravamo i signori dell’intero creato. Quanto a Andy, rimase tutto il tempo seduto in disparte, con uno strano sorriso stampato in faccia, e ci guardava bere le sue birre. Voi potreste pensare che lo fece per ingraziarsi i secondini, o magari per farsi qualche amico fra di noi; invece io penso che l’abbia fatto per sentirsi di nuovo come tutti gli altri, anche se solo per poco tempo. (Red)
  • Ancora oggi non so cosa dicessero quelle due donne che cantavano, e a dire la verità non lo voglio sapere. Ci sono cose che non devono essere spiegate. Mi piace pensare che l’argomento fosse una cosa così bella da non poter essere espressa con delle semplici parole. Quelle voci si libravano nell’aria ad un’altezza che nessuno di noi aveva mai osato sognare. Era come se un uccello meraviglioso fosse volato via dalla grande gabbia in cui eravamo, facendola dissolvere nell’aria, e per un brevissimo istante tutti gli uomini di Shawshank si sentirono liberi. (Red)
  • O fai di tutto per vivere, o fai di tutto per morire. (Andy)
  • La speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose, e le cose buone non muoiono mai. (Andy)
  • La cosa strana è che quando ero fuori ero un uomo onesto, dritto come una freccia. Qui in prigione sono diventato un diavolo! (Andy)
  • Io dico che queste mura sono strane: prima le odii, poi ci fai l’abitudine, e se passa abbastanza tempo non riesci più a farne a meno: sei istituzionalizzato… È la tua vita che vogliono, ed è la tua vita che si prendono. La parte che conta almeno. (Red)

Voto 90

Le 6 domande poste da Eternals e alle quali Blade dovrà rispondere

Il reboot di Blade è attesissimo per tanti motivi: all’hype per un nuovo film Marvel si aggiungono la curiosità di vedere in azione l’attore Mahershala Ali e il desiderio di trovare una risposta alle delle domande sollevate da Eternals.

Eternals è un film ricco di personaggi: i nuovi eroi introdotti nell’MCU sono circa una dozzina. Il film cerca di spiegare al pubblico la storia che sta dietro agli Eterni, ai Devianti e ai Celestiali, ma aggiunge anche una serie di dettagli criptici e accattivanti. Primo fra tutti è l’inserimento della voce di Mahershala Ali nei post-credits. Con un debutto inaspettato, l’attore compare parzialmente, in voice-over accompagna le immagini che creano un collegamento tra il film del 2021 e i capitoli successivi. Ora sappiamo con certezza che sarà Blade ad aggiungere un tassello alla storia Marvel. Mahershala Ali è stato confermato come protagonista del film: vestirà i panni di Eric Brooks, noto come ‘Il Diurno‘ per la sua natura ibrida tra umano e vampiro.

Dopo aver visto la fine di Eternals, i fan si sono posti tante domande sul senso della scena in cui Dane Whitman entra in contatto con la sola voce di Eric Brooks. Ecco 6 possibili dubbi che cercano risposta e, si spera, la otterranno in Blade.

Perché Brooks arriva nel finale Eternals?

Blade-EternalsLa domanda più grande a cui Blade deve rispondere è perché il personaggio di Mahershala Ali appaia così avanti nel tempo. E soprattutto, cosa ha fatto fino ad ora Erick Brooks? In primis va considerato che, prima che Ali dicesse a Kevin Feige di volerlo interpretare, il personaggio non era stato inserito nei piani dei Marvel Studios.

Cosa stava facendo Blade prima di apparire in Eternals? Dov’era quando Loki stava facendo le sue invasioni, Ultron era in attacco o Thanos faceva la sua comparsa? L’MCU ha un serie di opzioni per spiegare perché Erick Brooks ha aspettato fino a Eternals per unirsi all’universo Marvel. Solo vedendo il nuovo film scopriremo il passato del cacciatore di vampiri.

Blade è connesso allo zio di Dane Whitman?

Blade-mahershala-ali-Dane-WhitmanTra le domande lasciate senza risposta da Eternals, ci sono quelle sulle circostanze che hanno portato all’incontro tra Blade e Dane Whitman. Erick Brooks è legato alla figura dello zio di Dane?

Nella scena post-credits di Eternals, Blade si presenta per parlare con Dane mentre quest’ultimo maneggia la Lama d’Ebano. Inoltre, il film presenta una serie di indizi sullo zio di Whitman: sembra essere il cattivo Nathan Garrett, il precedente proprietario dell’arma. Con Eternals viene spiegato il passaggio di proprietà dallo zio al nipote, ma viene anche inserito un nuovo dubbio: c’è familiarità tra Brooks e Garrett, dato che entrambi sembrano avere a che fare con la Lama d’Ebano. Il legame tra i due personaggi avrebbe senso e spiegherebbe perché Blade ha fatto visita a Dane. E, in caso, il nuovo film sarebbe il posto perfetto per far esplorare questa correlazione.

Blade ha realmente fatto visita a Whitman?

Blade-EternalsDato il cameo tutto vocale di Blade in Eternals, viene da chiedersi qual è stata la modalità dell’incontro tra Brooks e Whitman. Del personaggio di Mahershala Ali viene presentata solo la voce, cosa che crea confusione: non si riesce a capire se la sua presenza sia fisica o meno.

Dane gira la testa dopo aver sentito parlare Blade, cosa che potrebbe indicare la presenza del cacciatore di vampiri nella stanza ma fuori dalla vista del pubblico. Tuttavia, c’è anche la possibilità che Brooks abbia parlato con Whitman attraverso qualche strana modalità. Per quanto ne sappiamo, Blade potrebbe essere apparso a Dane attraverso un portale magico aperto da Wong, dal Dottor Strange o da un altro stregone. Sarebbe interessante vedere in Blade il proseguimento di questa breve scena.

In che modo la Lama d’Ebano è collegata a Blade?

Kit-Harington-as-Dane-WhitmanOltre alla scena post-credits, c’è un altro fatto che accerta la connessione tra Brooks e Black Knight. Il produttore Marvel Nate Moore ha suggerito che le caratteristiche della Lama d’Ebano non sono così dissimili dal vampirismo. Come l’arma sia collegata al vampirismo non è però ancora noto, ma questo dettaglio potrebbe essere il punto d’origine per spiegare il senso della spada Marvel in Blade.

Anche Black Knight è un cacciatore di vampiri?

Blade-Black-KnightAlcuni spettatori di Eternals hanno anche sollevato la possibilità che il Cavaliere Nero sia un cacciatore di vampiri per la MCU. Le frasi dette da Moore sembrano suggerire che la Lama d’Ebano abbia un legame con il vampirismo. Tramandata nel corso delle generazioni, l’arma potrebbe risalire alle origini dei vampiri, creando un collegamento con Black Knight e il suo mantello. Tra l’altro, anche la Lama d’Ebano è assetata di sangue come i vampiri.

Eternals ha a malapena introdotto Dane Whitman come personaggio, e non ha avuto il tempo di esplorare eventuali legami tra i vampiri e il mantello del Cavaliere Nero. Di conseguenza, Blade sembra essere il luogo perfetto per rivelare le informazioni mancanti.

Brooks e Whitman saranno nello stesso team?

Blade-Black-KnightEternals si chiude con Black Knight e Blade insieme sulla scena. Dato ciò, ci si immagina che entrambi i personaggi saranno presenti nel prossimo capitolo. Faranno parte di uno stesso team? Per la Fase 4 la MCU sta creando diverse squadre in cui suddividere e raggruppare i supereroi. Potrebbe quindi crearsi una situazione simile a quella in cui Black Widow si è trovata per Captain America – The Winter SoldierDane e Brooks potrebbero lavorare insieme, senza essere ufficialmente parte di una stessa squadra di supereroi.

Un’altra opzione vedrebbe il personaggio di Mahershala Ali e quello di Kit Harington membri dell’MI-13, la squadra di supereroi britannici guidata da Capitan Bretagna. Nei fumetti, entrambi gli eroi fanno parte del team. Ora che i post-credits di Eternals li hanno collegati, Blade e Black Knight potrebbero essere parte di quel team nell’MCU.

Le 59 migliori performance del 2014

Le 59 migliori performance del 2014

Variety ha stilato la sua classifica delle 59 migliori performance del 2014 appena trascorso. Tra attori che abbiamo acclamato anche qui in Italia ed altri che aspettiamo di vedere nel prossimo 2015, ecco le migliori interpretazione del 2014 secondo Variety:

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Le 50 protagoniste horror più ‘cazzute’ del cinema [FOTO]

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Un horror senza una screaming girl è un film incompleto, ma cosa accade quando la protagonista femminile di un horror è una vera dura invece che una ragazza urlante e in difficoltà? In questi casi, spesso, nascono veri e propri capolavori e cult di genere, così come conferma la galleria fotografica delle 50 protagoniste horror più ‘cazzute’ del cinema: [nggallery id=567]

50 protagoniste horrorPartendo dalle famosissime Marion Crane di Psycho e Clarice Starling de Il Silenzio degli Innocenti, passando anche per Carrie (Sissy non Chloe!), tutte queste donne sono senza dubbio il perfetto esempio di personaggi che nonostante si trovino in situazioni pericolose e spaventose, riescono a farsi valere senza farsi mettere i piedi in testa dal mostro, anzi, diventando a volte loro stesse il mostro di cui aver paura. La scelta delle 50 migliori protagoniste è stata fatta da TotalFilm.

Che dire poi della leggendaria Ellen Ripley che per ben quattro film se l’è vista brutta contro gli alieni più famosi della storia del cinema horror/sci-fi? Senza dubbio in una mischia tra tutte queste eroine ‘cazzute’, sarebbe decisamente lei ad uscire viva.

Le 5 migliori serie come Adolescence da guardare su Netflix

Le 5 migliori serie come Adolescence da guardare su Netflix

Subito dopo la sua uscita, il 13 marzo 2025, Adolescence ha fatto parlare di sé, diventando la serie TV di tendenza del momento e ottenendo anche un punteggio di critica del 100% su Rotten Tomatoes. La serie racconta la storia di Jamie Miller, un tredicenne accusato dell’omicidio di un compagno di classe. In soli quattro episodi, la serie esplora non solo il viaggio di Jamie, ma anche le conseguenze sulla sua famiglia, sui suoi amici e sui detective che si occupano del caso. Dopo aver visto la nuova miniserie di Netflix, Adolescence, gli spettatori potrebbero desiderare altri strazianti drammi polizieschi da vedere, e le seguenti cinque serie Netflix che elenchiamo qui di seguito sono perfette per questo scopo.

Oggi sono davvero innumerevoli i drammi polizieschi che si possono vedere, ma quando si tratta di Adolescence, i titoli da vedere dopo devono essere un po’ più specifici. Per esempio, alcune delle migliori opere di accompagnamento sono quelle che parlano di criminalità, ma anche di giovani coinvolti nella criminalità. Inoltre, l’ambientazione di Adolescence e la sua attenzione al perché le persone commettono crimini sono altri elementi che dovrebbero comparire in un solido seguito. Le cinque serie di Netflix qui proposte possiedono tutto ciò, offrendo evidenti legami con Adolescence e i suoi temi.

LEGGI ANCHE: Adolescence, spiegazione del finale: Jamie ha davvero ucciso Katie?

Una famiglia quasi normale

Una serie Netflix che ha una premessa molto simile ad Adolescence è Una famiglia quasi normale (qui la recensione). Distribuito nel 2023, questo dramma svedese segue i Sandell, una coppia apparentemente normale la cui vita viene sconvolta quando la figlia quindicenne diventa la principale sospettata di un omicidio. Nel corso di sei episodi, il pubblico assiste alla lotta dei Sandell per proteggere la figlia, anche a costo di nascondere la verità.

Una famiglia quasi normale non ha le stesse recensioni positive di Adolescence, ma è un compagno molto sensato per la serie. Entrambe prendono in considerazione l’idea di un giovane che commette un crimine orribile e la ricerca della verità che ne consegue. La grande differenza che distingue Una famiglia quasi normale da Adolescence è il fatto che i Sandell sono più preoccupati di salvare la figlia che di risolvere il crimine vero e proprio, il che è diverso dal senso di realismo e giustizia di Adolescence.

LEGGI ANCHE: Una famiglia quasi normale: spiegazione del finale e fonti d’ispirazione

Criminal: Regno Unito

Criminal Regno Unito

Adolescence presenta diversi momenti intensi nel corso delle sue quattro puntate, ma una scena che spicca particolarmente è l’interrogatorio di Jamie nel primo episodio. Chi è rimasto particolarmente affascinato da questa scena e dai metodi utilizzati dall’ispettore Bascombe di Ashley Walters dovrebbe allora dare un’occhiata a Criminal: Regno Unito. Questa serie di due stagioni si svolge esclusivamente all’interno di una suite di interrogatori della polizia, dove il pubblico vede i sospetti messi in posizioni difficili.

Certo, Criminal: Regno Unito rinuncia a molti degli elementi principali di Adolescence. Non c’è una trama generale e non c’è un focus particolare sui giovani e sul crimine. Tuttavia, la serie cattura molto dell’essenza della nuova serie Netflix. Ci sono casi che devono essere risolti e criminali che i detective sono ansiosi di risolvere. In questo senso, Criminal: Regno Unito è altrettanto avvincente e tesa di Adolescence.

Mindhunter

Mindhunter

Per chi cerca altri drammi polizieschi di alta qualità su Netflix, Mindhunter è un must da guardare. La serie thriller si svolge negli anni ’70 e segue gli agenti dell’FBI Holden Ford e Bill Tench, che fanno parte dell’Unità di Scienze Comportamentali dell’FBI. Insieme, i due uomini portano avanti un progetto in cui intervistano i serial killer, sperando di ottenere maggiori informazioni sulla loro mentalità e sulle loro motivazioni. In definitiva, il loro lavoro porta a quello che oggi è noto come criminal profiling.

Ancora una volta, Mindhunter potrebbe non avere i legami più ovvi con Adolescence, ma il loro rapporto va oltre la semplice trama. In fondo, entrambe le serie si interessano al perché i criminali commettono crimini. Proprio come Ford e Tench imparano a conoscere assassini agghiaccianti, Adolescence si addentra nella personalità di Jamie e negli eventi che hanno portato al suo presunto crimine. Entrambe le serie sono intense e inquietanti, ma trattano i loro personaggi con il massimo rispetto e umanità.

Unbelievable

Unbelievable (2019)

Owen Cooper, che interpreta Jamie in Adolescence, è una delle parti migliori della serie. Un’altra serie che vanta un incredibile giovane attore nel ruolo di protagonista è Unbelievable. La serie è incentrata su Kaitlyn Dever nel ruolo di Marie Adler, un’adolescente che denuncia di aver subito una violenza sessuale, salvo poi ritrattare la sua dichiarazione. Con molti che la accusano di essere una bugiarda, una squadra di detective donne si mette alla ricerca della vera storia.

Unbelievable condivide molto DNA di Adolescence. Proprio come Jamie, Marie si trova nel mezzo di un’indagine criminale che potrebbe non essere così clemente come spera. A causa della sua età, le conseguenze di ogni cosa sembrano gigantesche e terrificanti. Fortunatamente, però, due detective si interessano alla sua storia e scoprono una lunga storia di corruzione e criminalità che tiene le vittime in silenzio e i criminali a piede libero. Inoltre, Unbelievable vanta un altro incredibile punteggio su Rotten Tomatoes, pari al 98%.

Baby Reindeer

Baby Reindeer spiegazione finale
Richard Gadd è Donny e Jessica Gunning è Martha in Baby Reindeer. Credits: Ed Miller/Netflix © 2022 Netflix, Inc.

L’intensità cruda di Adolescence è una delle qualità più sorprendenti dello show, e potrebbe far venire in mente un’altra serie Netflix che ha ottenuto elogi simili l’anno scorso: Baby Reindeer. La serie racconta di Donny, un giovane aspirante comico che inizia a essere perseguitato da una donna ossessiva di nome Martha. Mentre il sostentamento di Donny è in pericolo, gli vengono ricordati i traumi del passato che ha lasciato andare troppo oltre, e deve ora affrontare i suoi problemi per ottenere finalmente giustizia.

Come Adolescence, Baby Reindeer è vulnerabile e scioccante. È un altro show che non fa sconti, lasciando che il pubblico assista a momenti davvero inquietanti. Tuttavia, queste scene cupe sono importanti perché piene di realismo. Ricordano che il crimine non è solo una finzione televisiva, ma ha effetti reali sulle persone e può non essere così chiaro come appare sullo schermo. In questo, Baby Reindeer è molto simile ad Adolescence.

LEGGI ANCHE: La straziante storia vera di Baby Reindeer

Le 5 leggende: una clip originale

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Le 5 leggende: una clip originale

Sarà presto presentato al prossimo Festival Internazionale del Film di Roma, ma intanto vi proponiamo una nuova clip da Le 5 Leggende, il film

Le 5 leggende: un nuovo poster!

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Le 5 leggende: un nuovo poster!

Cine1 ha pubblicato un nuovo poster per Le 5 Leggende (Rise of the Guardians), il nuovo film d’animazione della Dreamworks diretto da Peter Ramsey che uscirà a novembre nelle sale italiane. Potete vederlo qui sotto:

fonte: badtaste.it

Le 5 Leggende: Teaser Trailer Italiano

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Le 5 leggende (Rise of the Guardians) è un film d’animazione del 2012 diretto da Peter Ramsey e William Joyce e prodotto dalla DreamWorks Animation. Il film uscirà nelle sale cinematografiche statunitensi il 21 novembre 2012. Il 28 marzo 2012 è stato distribuito il primo trailer del film.

Le 5 Leggende: recensione del film prodotto del Toro

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Le 5 Leggende: recensione del film prodotto del Toro

E se le storie che raccontano ai bambini fossero vere? Se Babbo Natale esistesse davvero? E’ proprio quello che racconta Le 5 Leggende, film d’animazione della DreamWorks, che vede protagonisti appunto Babbo Natale (Santa), La fata dei denti (Dentolina), il Coniglio Pasquale (Calmoniglio), Sandman (Sandy) e Jack Frost. Ma se tutti i ‘buoni’, i Guardiani esistono davvero, allora forse esiste anche la loro ombra, il temibile Uomo Nero e gli incubi che porta con sé, infilandosi nei sogni dei bambini.

Il film, che da noi uscirà con il titolo de Le 5 Leggende, racconta proprio del tentativo dell’Uomo Nero (Pitch) di prendere possesso del mondo, inducendo tutti i bambini della terra a non credere più ai loro guardiani. Il primo passo da compiere quindi e sabotare il loro “lavoro”, inducendo così i bambini a disperare. Ma i Guardiani hanno un asso nella manica: Jack non ricorda nulla della sua vita precedente, non sa da dove viene, né qual è il suo scopo. Unirsi alle leggende lo aiuterà a ricordare e a capire, inducendolo a combattere accanto a Babbo Natale, Calmoniglio, Dentolina e Sandy per la salvezza dei bambini.

La DreamWorks fa un’altra volta centro e realizza un film appassionante e divertente, dalle scenografie maestose che si avvale di un 3D spettacolare e sfrutta al massimo gli effetti coreografici dei “super poteri” che i protagonisti mettono a disposizione dell’azione. A doppiare, nella versione originale, i fantastici protagonisti del film sono stati chiamati Alec Baldwin per interpretare Babbo Natale, grande grosso e sempre allegro, meravigliosamente (in tutti i sensi) buono.

Dentolina invece è stata doppiata con il consueto brio che la contraddistingue, da Isla Ficher, mentre chi meglio in un australiano DOC poteva doppiare l’energumeno Calmolino se non Hugh Jackman? A completare il quadro dei buoni, si aggiunge Chris Pine, che presta la voce ad un riluttante Jack Frost. Dal versante del cattivo invece troviamo la magnifica voce di Jude Law, che interpreta l’Uomo Nero. Un cast all star per un film molto adatto ai bambini per temi e storia, ma che può interessare anche ai grandi che non dimenticano la bellezza della speranza e dell’ingenuità di fronte alle meraviglie del mondo.

Le 5 Leggende

Peter Ramsey dirige un film molto classico dal punto di vista dello sviluppo narrativo, che mette insieme gli eroi dei più piccoli, facendoli diventare veri e propri super eroi senza far perdere loro nemmeno un pizzico della loro magia.

Le 5 Leggende: nuova clip!

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E’ stata diffusa una nuova clip per Le cinque Leggende( The Rise of the Guardians), attesa pellicola d’animazione di Peter Ramsey prodotta da Guillermo Del Toro. Il film, che sarà presentato in anteprima al Festival di Roma, uscirà nelle sale italiane a fine novembre e racconterà le avventure dei 5 Guardiani, universali icone dell’infanzia( Babbo Natale, Jack Frost, il coniglietto di Pasqua etc.), impegnati a proteggere i loro bambini dagli Oscuri poteri del Malvagio Uomo Nero.

Potete vedere la clip qui sotto:

Le 5 Leggende, arriva Jack Frost

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Le 5 Leggende, arriva Jack Frost

Le 5 leggende è l’ultima opera della Dreamworks. La storia parla dei Guardiani che hanno il compito di mantenere integra l’innocenza dei bambini, la

Le 5 Leggende stasera in Tv

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Le 5 Leggende stasera in Tv

Le 5 Leggende-locandinaSerata all’insegna dell’animazione quella in programmazione in prima serata su Canale 5, infatti andrà in onda Le 5 leggende, il film prodotto da Guillermo del Toro e della DreamWorks Animation.

LEGGI ANCHE: Guillermo del Toro a Roma presenta Le 5 Leggende

LEGGI ANCHE: Recensione film Le 5 Leggende

Le 5 leggende (Rise of the Guardians), film d’animazione del 2012 diretto da Peter Ramsey e prodotto da DreamWorks Animation.

Trama: E se ci fosse di più, dietro le storie di Babbo Natale (Nord) del Coniglietto di Pasqua (Calmoniglio), della Fata dei Dentini (Dentolina) e di Sandman (Sandy), di quanto avessimo mai creduto fin’ora? Che cosa succederebbe se i portatori di doni tanto meravigliosi, come uova, denaro e sogni, fossero molto di più di ciò che sembravano? Ne “Le 5 Leggende”, della DreamWorks Animation, tutto questo troverà risposta! Immortali, forti e veloci, queste Leggende dell’infanzia sono state incaricate di proteggere l’innocenza e la fantasia dei bambini di ogni età, usando al massimo i loro poteri.Quando una minaccia, con un piano malvagio, cercherà di cancellare l’esistenza delle Leggende, privando i bambini di ogni sogno e speranza, questi amati crociati avranno bisogno dell’aiuto di Jack Frost (Chris Pine), una nuova recluta riluttante, che preferisce godersi un giorno di neve che salvare il mondo.

Curiosità:

– La trama è basata sulla serie di libri per bambini “The Guardians of Childhood” di William Joyce e sul cortometraggio “The Man in the Moon” realizzato da Joyce e Reel FX.

– Il film ha fruito di un’anteprima fuori concorso al Festival di Roma 2012, dove il regista Peter Ramsey e il boss della Dreamworks Animation Jeffrey Katzenberg hanno ricevuto uno speciale riconoscimento da Vanity Fair.

– In una scena la Fatina dei denti trova un topo sotto il cuscino e lo identifica come “uno di noi, della divisione europea”. Ratoncito (Little Mouse) Perez o il Topolino dei denti è il personaggio di un libro per bambini creato dall’autore spagnolo Luis Coloma nel 1894 e che si dice sostituisca i dentini persi dai bambini con doni in Spagna, Portogallo, Francia, Italia e America Latina.

– Bunny afferma che Jack Frost ha causato una bufera di neve la Domenica di Pasqua del 1968, si tratta di un riferimento ad un evento reale.

– Nel film c’è una dedica: “Per Mary Katherine Joyce un Guardiano impetuoso e sincero”. Questo si riferisce alla figlia di William Joyce scomparsa all’età di 18 anni per un tumore al cervello. Il film è basato sui libri della serie di Joyce “Guardians of Childhood” che è stata ispirata da storie che Joyce raccontava a sua figlia.

Le 5 Leggende Blu-ray – recensione

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Le 5 Leggende Blu-ray – recensione

Le 5 Leggende-blu-rayArriva in Blu-ray 3D, Blu-ray e Dvd l’avventura firmata DreamWorks Animation Le 5 Leggende, che ha incantato grandi e piccoli con una storia di magia e divertimento

Le 5 Leggende arriva al cinema, tra l’Uomo Nero, Babbo Natale e Jack Frost

Anche l’Uomo Nero vuole che i bambini credano in lui. Si è stancato di essere relegato sotto i letti senza che nessuno provi più paura, di tutti i genitori che da secoli riempiono quelle testoline con Babbi Natale, Fate dei Dentini e Spiriti della Neve. Vuole essere visto, invadere il mondo, vuole che tutti abbiano paura di lui e distruggere le sicurezze che solo i sogni garantiscono, soprattutto quando si è – o si è rimasti – piccoli.

Le 40 scene più scioccanti del 2014 in tv

ATTENZIONE: L’ARTICOLO POTREBBE CONTENERE POTENZIALI SPOILER PER CHI NON AVESSE VISTO LE STAGIONI DELLE SERIE TV ANDATE IN ONDA QUEST’ANNO QUEST’ANNO

Entertainment Weekly ha pubblicato una classifica delle 40 scene più scioccanti viste in tv in questi ultimi 12 mesi. Tra le varie parentesi dedicate ai talk show americani che qui non vediamo, ci sono tantissime serie seguitissime anche in Italia, e tra queste annoveriamo ovviamente le prime posizioni, detenute da The Walking Dead e da Game of Thrones.

Una posizione tutte speciale è stata dedicata a Peter Pan Live, in quanto, pare, è stato tanto noioso da meritarsi un posto nella classifica.

Ecco le 40 scene più scioccanti del 2014 in tv:

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Le 23 migliori docuserie crime in questo momento su Netflix

Le 23 migliori docuserie crime in questo momento su Netflix

Se siete alla ricerca della prossima grande docuserie true-crime da guardare su Netflix, siete nel posto giusto. Una docuserie poliziesca davvero eccezionale ti cattura con un aggancio affascinante, per poi approfondire sempre di più il caso a ogni episodio successivo. Sebbene l’omicidio sia certamente un tema presente nella nostra lista, ci sono anche alcune serie true-crime incentrate su crimini non violenti. Consultate la nostra lista dei migliori spettacoli di cronaca nera su Netflix qui sotto.

Worst Roommate Ever (2022)

Questo terrificante documentario racconta la storia di Alex Miller, una storia di inganni e diffidenza che vi scuoterà nel profondo. Nel tentativo di affittare la sua stanza libera su Craigslist, Alex ha accettato l’offerta di Jed Creek che, a sua insaputa, era un abusivo seriale che progettava di eliminarla meticolosamente dalla sua stessa casa. Con una storia che probabilmente molti di noi conosceranno, Worst Roommate Ever mescola l’orrore di un vero crimine con la suspense di un film di Hitchcock per creare un’esperienza di visione che non dimenticherete presto.

‘Get Gotti’ (2023)

Chi non ama il binge-watch di un vero crimine? Netflix lo fa di sicuro, e Get Gotti è una delle sue migliori offerte nel genere. Seguendo la vita e i crimini del famigerato John Gotti, questo racconto esamina entrambi i lati della questione, documentando il caso dell’FBI che alla fine ha portato alla sua condanna nel 1992. Agghiacciante e così avvincente, Get Gotti è come un film di Martin Scorsese avvolto in colori da vero crimine, con la comprensione della profondità del lavoro investigativo messo in un caso come questo a dir poco sbalorditivo. Anche una capsula del tempo nostalgica per chi ha vissuto nella New York degli anni ’80, Get Gotti è una miniserie avvincente e memorabile.

Murdaugh Murders: scandalo nel profondo Sud (Murdaugh Murders: A Southern Scandal) (2023)

Creato da Jenner Furst e Julia Willoughby Nason, Murdaugh Murders: A Southern Scandal segue la tragica storia vera di un incidente in barca che uccise l’amata giovane Mallory Beach – e di come la ricchezza e l’influenza di una famiglia abbiano corrotto il caso per assicurarsi che l’autista ubriaco Paul Murdaugh la facesse franca. È facile sottolineare quanto questa serie sia divertente, ma la verità è che la pura ingiustizia che ne è alla base è in grado di accendere la furia in tutti coloro che la guardano, e il miglior pregio della serie è la sua capacità di evocare una reazione viscerale ed emotiva. Avvincente dall’inizio alla fine, Murdaugh Murders: A Southern Scandal merita il vostro tempo.

‘How to Become a Cult Leader’ (2023)

Per quanto riguarda i titoli di true crime, questo è forse il più allettante di Netflix. How to Become a Cult Leader segue il successo di How to Become a Tyrant, con un esame in sei episodi di alcuni dei culti più malvagi della storia, come la Manson Family e Heaven’s Gate. Inoltre, gli elementi sociologici e culturali in gioco sono illustrati dalla voce rassicurante di Peter Dinklage. Con una pletora di filmati d’archivio e interviste che aprono gli occhi, oltre a una curiosa sezione animata, How to Become a Cult Leader attira l’utente con il suo seducente intrattenimento a episodi e lo tiene attaccato con promesse di maggiore conoscenza – una struttura intelligente che può sembrare fin troppo familiare a chi ha visto la serie.

‘Catching Killers’ (2021 – Present)

A volte un solo caso di true crime non è sufficiente. Catching Killers di Netflix offre una svolta unica a uno dei generi più affidabili dello streaming, con la serie che fornisce uno sguardo dettagliato al viaggio dell’investigatore verso la soluzione di alcuni dei casi più famigerati del mondo. Sostenendo coloro che hanno fermato il male piuttosto che caratterizzare il colpevole, Catching Killers offre un’esperienza di visione che suscita nel pubblico la volontà di riuscire, senza mai mancare di dare un forte impatto. Forse l’approccio più unico della serie al genere del true crime è quello di offrire la realtà del lavoro della polizia e di come i fondi e il tempo che vengono impiegati nei casi purtroppo non possono essere infiniti.

American Manhunt: l’attentato alla maratona di Boston (American Manhunt: The Boston Marathon Bombing) (2023)

Affrontare uno dei crimini più infami della storia recente non è cosa da poco, ma il team di American Manhunt: The Boston Marathon Bombing si è impegnato al massimo per offrire una visione sfumata e rispettosa della tragedia. Dalle interviste esclusive a giornalisti del calibro di Phillip Martin e dell’agente speciale dell’FBI Rick Deslauriers ai potenti filmati d’archivio, la serie di documentari sfida lo spettatore a non limitarsi a guardare passivamente, ma a impegnarsi attivamente in un evento che ha sconvolto la vita di molti. Agghiacciante e commovente in egual misura, American Manhunt rappresenta un’importante pietra miliare per la televisione sui crimini veri.

‘I Just Killed My Dad’ (2022)

Documentando la vera storia di Anthony Templet, I Just Killed My Dad racconta la storia che il titolo suggerisce, con l’orribile crimine del suddetto assassino e gli eventi che hanno portato ad esso mostrati in dettaglio. Diretto da Skye Borgman, il visionario autore del classico true crime Abducted in Plain Sight, I Just Killed My Dad affronta con disinvoltura una storia davvero terrificante, dando al pubblico la possibilità di immergersi completamente nell’agghiacciante sequenza di eventi che hanno portato alla tragedia. Grazie alle interviste con le persone più vicine a Templet, tra cui la madre e il fratellastro, non sorprende che questa docu-serie abbia ricevuto grandi apprezzamenti, tra cui un notevole punteggio del 100% su Rotten Tomatoes.

‘Killer Sally’ (2022)

In soli tre episodi, Killer Sally racconta la storia dell’ex lottatrice amatoriale Sally McNeil e del famigerato caso criminale che l’ha vista abusare e uccidere il suo fidanzato, l’iconico culturista Ray McNeil. Con un argomento così eclatante ed emotivamente sensibile al centro della vicenda, Killer Sally riesce a rappresentare con rispetto il difficile tema di fondo senza mai mancare di offrire un’ampia gamma di punti di vista sulla situazione. Creando un’atmosfera da brivido per tutta la breve durata della serie, Killer Sally si seppellisce nella mente del pubblico, diventando uno studio che fa riflettere sulla violenza domestica e un’esperienza genuinamente divertente.

The Real Bling Ring: Hollywood Heist” (2023)

Molti documentari sui crimini veri si concentrano su storie lontane nel tempo o non abbastanza pubblicizzate da essere ricordate da molti di noi. The Real Bling Ring: Hollywood Heist, invece, si immerge in una storia molto più recente e di alto profilo rispetto a molte altre – in particolare, le famigerate rapine alle case hollywoodiane di personaggi del calibro di Paris Hilton e Lindsay Lohan da parte di una banda nei primi anni Novanta. Utilizzando interviste sia con gli autori che con alcune delle vittime, The Real Bling Ring offre una doppia prospettiva sui crimini, con discussioni sulla verità e sullo status di celebrità, tra gli altri temi, rendendo la miniserie impossibile da spegnere.

The Most Hated Man on the Internet (2023)

Molto più di un titolo accattivante, The Most Hated Man on the Internet racconta la storia del francamente disgustoso Hunter Moore e della sua creazione – il sito web IsAnyoneUp.com. Con l’intento di rovinare la vita delle persone e di collezionare il maggior numero possibile di vittime, Moore si fa portavoce dell’orribile epidemia di revenge porn è semplicemente spaventoso, e questo documentario offre non solo la storia di Moore ma anche quella delle sue vittime. Avvincente e terribilmente reale, The Most Hated Man on the Internet è un promemoria degli orrori che vivono nel moderno mondo virtuale, con Moore purtroppo solo uno dei tanti terribili cattivi che si nascondono nel cyberspazio.

Bad Vegan: Fama, Frode e Fuggitivi (Bad Vegan: Fame. Fraud. Fugitives.) (2022)

Dopo aver ricevuto la promessa di far vivere per sempre il suo cane, la famosa ristoratrice di New York Sarma Meingailis sposa un uomo che, a sua insaputa, sta per rovinarle la vita. Quattro anni dopo, il marito Anthony Strangis, grazie a un controllo coercitivo, è riuscito a far arrestare entrambi per frode e la reputazione di Sarma sembra essere rovinata per sempre. Nominata come miglior docuserie in streaming agli Hollywood Critics Association Television Awards, Bad Vegan è una storia davvero unica che si distingue come una delle serie true crime più indimenticabili del periodo, non solo di Netflix, grazie al fatto che affronta la disgustosa realtà di molte relazioni moderne.

Night Stalker: The Hunt For a Serial Killer (2021)

Una serie true crime viscerale e grintosa come poche, Night Stalker: The Hunt For a Serial Killer racconta la storia di Richard Ramirez, il California Killer che ha brutalmente tolto la vita ad almeno 13 persone a metà degli anni Ottanta. Non lasciando nulla di intentato, Night Stalker racconta ogni aspetto della caccia a Ramirez, dall’uomo stesso ai detective incaricati di trovarlo, Gil Carrillo e Frank Salerno. Con la discussione su un mostro al centro di questo documentario, Night Stalker riesce a camminare sul filo tra una rappresentazione accurata di orrori reali e un’affascinante visione della mente di un assassino.

Unsolved Mysteries (2020 – Presente)

Originariamente una serie classica creata da John Cosgrove e Terry Dunn Meurer, Unsolved Mysteries è il reboot di Netflix che gli appassionati di true crime avevano richiesto da tempo. Con una serie di episodi diversi disponibili in tre stagioni, Unsolved Mysteries presenta una pletora di temi e racconti diversi che spaziano dalla realtà brutale al paranormale. Sempre avvincente e varia, Unsolved Mysteries si è certamente guadagnata le nomination agli MTV Movie, ai Critics’ Choice e agli Hollywood Critics Association Television Awards.

Scena del crimine: The Vanishing at the Cecil Hotel (2021)

Uno dei misteri più famosi di tutti i tempi, Scena del crimine: The Vanishing at the Cecil Hotel documenta l’improbabile tragedia di Elisa Lam nel 2013, quando la sua sparizione portò al ritrovamento del suo corpo in una cisterna in cima all’hotel. Dopo aver lasciato perplessi migliaia di aspiranti investigatori su Internet per anni, Crime Scene, a differenza di molti altri documentari su questo argomento, offre una risposta definitiva agli eventi accaduti poco più di dieci anni fa. Per coloro che sono abituati a questa storia e sono incerti se valga la pena di guardarlo, la sua interpretazione unica del caso lo rende sicuramente un’esperienza rinfrescante ma comunque straziante, sia che si abbia familiarità con il Cecil Hotel o meno.

‘The Ripper’ (2020)

Dall’altra parte dell’oceano, nel Regno Unito, il caso dello Squartatore dello Yorkshire (chiamato così dai media britannici in onore del suo omonimo vittoriano) è tristemente agghiacciante e continua a perseguitare gli incubi di molti che ne sono stati colpiti. Questo documentario di Netflix racconta la storia a un pubblico mondiale, documentando le imprese malvagie di Peter Sutcliffe e le furiose indagini che hanno portato alla sua cattura e alla sua incarcerazione. Certamente non è una serie true crime per i deboli di cuore, Lo Squartatore non ha peli sulla lingua nel raccontare questa storia atroce, ma si addentra anche nel modo misogino in cui il caso è stato trattato dai media alla fine degli anni ’70, un argomento ancora oggi di grande attualità.

‘Tiger King: Murder, Mayhem, and Madness’ (2020 – 2021)

Il fiore all’occhiello del catalogo dei crimini veri di Netflix, Tiger King: Murder, Mayhem, and Madness è stato un fenomeno mondiale alla sua uscita originale nel 2020, probabilmente aiutato dal fatto che la maggior parte di noi era a casa. Documentando la vita del proprietario di uno zoo di grandi felini, Joe Exotic, ogni episodio si dipana come un mistero tortuoso, ricco di colpi di scena inaspettati e di svolte ridicole quando la storia di Joe Exotic viene esaminata nei dettagli. Da un complotto per commettere un omicidio a un tentativo di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti, in Tiger King si ha la sensazione che nulla sia fuori dal tavolo, rendendo l’esperienza di visione indimenticabile, diversa da qualsiasi altra.

Aguzzini in casa: la vicenda del piccolo Gabriel Fernandez (2020)

Questa serie originale Netflix racconta la storia straziante del protagonista Gabriel Fernandez, un bambino di 8 anni che è stato brutalmente torturato dai suoi genitori malvagi per un periodo di 8 mesi. Esaminando non solo la famiglia, ma anche il sistema sociale che ha deluso il bambino, The Trials of Gabriel Fernandez è, comprensibilmente, una visione terribilmente dura, con l’argomento al centro che rende la visione di alcuni dei crimini veri più scomodi disponibili oggi. Tuttavia, questo non toglie nulla alla sua pregnanza: la triste realtà che questo è solo uno dei tanti casi simili fa di questa docu-serie un faro di speranza che potrebbe allargare gli occhi di coloro che sono al potere e incoraggiarli a fare di più per impedire che questo accada di nuovo.

The Keepers’ (2017)

Raccontando la storia della scomparsa di suor Cathy Cesnik nel 1969, The Keepers si trasforma rapidamente in un mistero pieno di inganni e di realtà strazianti, con i tentativi della suora scomparsa di scoprire un sistema di terribili abusi sessuali in un liceo femminile che mette in moto la possibilità che ci sia stata una cospirazione che avrebbe potuto costarle la vita. Quella che inizia come una tipica serie di true crime si trasforma ben presto in un’indagine stomachevole su alcuni dei crimini più malvagi che si possano immaginare, con l’ignoranza armata di chi ha il potere che rischia di accendere un fuoco di rabbia nel ventre di tutti gli spettatori. The Keepers è davvero uno dei migliori documentari sui crimini veri presenti su Netflix.

‘Making a Murderer’ (2015 – 2018)

Una serie true crime che ha conquistato il mondo, Making a Murderer segue la storia di Steven Avery, un uomo che è stato ingiustamente condannato per omicidio e imprigionato per 18 anni. Dopo il suo rilascio, i tentativi di Avery di tornare alla sua vita tranquilla si sono arenati quando è stato nuovamente accusato di omicidio, questa volta di Teresa Halbach, e sia lui che suo nipote Brendan Dassey sono stati incarcerati. Questa volta, però, nonostante il documentario suggerisca l’innocenza di entrambi, i due sono ancora dietro le sbarre, e Making a Murderer esamina dove il sistema giudiziario potrebbe aver sbagliato. Completamente coinvolgente e molto divertente, Making a Murderer è così ben realizzato e unilaterale che può essere facile dimenticare che non si tratta di un’opera di finzione, con la pura indulgenza della storia che rende la serie un vero crimine che deve essere visto per essere creduto.

‘Wild Wild Country’ (2018)

Selezione ufficiale al Sundance Festival 2018, Wild Wild Country è una serie true crime come nessun’altra. La serie segue il guru Osho (più formalmente conosciuto come Bhagwan Shree Rajneesh) mentre lui e le sue legioni di devoti seguaci si dirigono nel deserto dell’Oregon per dare vita alla loro utopia. Tuttavia, le crepe tra la Chiesa e lo Stato iniziano a manifestarsi, mentre un conflitto con la popolazione locale si trasforma presto nel primo attacco bioterroristico del Paese. Avvincente, enigmatica ed estremamente importante, Wild Wild Country ha catturato l’immaginazione della critica e del pubblico alla sua uscita, portando la docu-serie a vincere il Primetime Emmy per il miglior documentario.

The Innocent Man (2018)

Uscito nel 2018, The Innocent Man adatta l’omonimo bestseller di John Grisham, raccontando la storia dell’uomo locale dell’Oklahoma Ron Williamson, rimasto nel braccio della morte per oltre dieci anni per un crimine che non aveva nemmeno commesso. Affascinante e devastante in egual misura, L’uomo innocente fa un’immersione profonda nel sistema giudiziario degli Stati Uniti e analizza le conseguenze mortali che si verificano quando si commettono errori, che molti ritengono avvengano troppo spesso. Questa serie, di una potenza sconvolgente, si assicura di rimanere fedele al materiale di partenza, coinvolgendo anche lo scrittore John Grisham come partecipante alla telecamera durante il documentario.

Killer Inside: The Mind of Aaron Hernandez (2020)

Una storia che ha catturato l’attenzione di una nazione, Killer Inside: The Mind of Aaron Hernandez racconta nel dettaglio la tragica serie di circostanze che hanno circondato gli efferati crimini dell’ex stella della NFL Hernandez, ricostruendo la sequenza di eventi che ha portato al momento in cui il mondo ha scoperto tutto. Quando si cerca il prossimo documentario sui crimini veri da guardare, è fondamentale che la serie sia in parti uguali sensibile e avvincente, e The Mind of Aaron Hernandez riesce in entrambi i casi. Riuscendo a esaminare in modo ordinato tutti i diversi colpi di scena che hanno circondato la tragedia, questa serie è un trionfo del genere true crime.

‘The Devil Next Door’ (2019)

The Devil Next Door segue sia John Demjanjuk, un uomo accusato di aver commesso crimini terribili come guardia di un campo di concentramento durante l’Olocausto, sia il suo avvocato, Yoram Sheftel, che, in quanto ebreo, si definisce “l’uomo più odiato di Israele” per la sua difesa di un potenziale nazista. Quello che normalmente sembrerebbe un caso aperto e chiuso, viene esaminato nei dettagli cruciali di questa docu-serie, che rappresenta uno degli spettacoli più ricchi di sfumature che Netflix possa offrire. Sostenuta dal suo 91% di gradimento su Rotten Tomatoes, Il diavolo della porta accanto è una serie di cronaca nera affascinante e malata che vi terrà sicuramente svegli la notte, sia per paura che per il desiderio di saperne di più.

Le 20 migliori storie di supereroi al cinema … ma anche no!

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Le 20 migliori storie di supereroi al cinema … ma anche no!

Questa interessante classifica apparsa in rete avrà senz’altro qualche strascico e farà discutere in merito a molte posizione, ma è senza dubbio una prospettiva interessante sull’evoluzione del supereroe e su come è stato raccontato al cinema. Già dalla prima posizione potete immaginare, non avremmo mai messo Guardiani della Galassia al ventesimo posto.

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