Non vediamo Bucky
Barnes, alias il Soldato d’Inverno, dalla
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier (e sul grande schermo da
Avengers:
Endgame), ma l’ex assassino è pronto a fare il suo
atteso ritorno nell’MCU nel prossimo film Thunderbolts*.
Sembra che l’attore
Sebastian Stan ritenga che questo gruppo sia più
adatto al suo personaggio rispetto agli Avengers.
“È sempre stato divertente per
me tornare da lui dopo tutti questi anni perché stai crescendo come
persona, e il personaggio finisce per crescere”, racconta Stan
a Total Film. “Non avrei mai pensato che saremmo
finiti dove siamo finiti con lui, ma è un gruppo di personaggi
molto interessante e ognuno tira fuori lati diversi di sé”,
continua. “Penso che [Bucky] si trovi molto più a suo agio con
loro di quanto inizialmente voglia ammettere, ma è sempre un
personaggio in evoluzione, ed è questo che amo di lui. Cerca sempre
di trovare un altro modo di esprimersi. Penso che sarà divertente.
Penso che la gente sarà entusiasta del film”.
Diretto da Jake Schreier (Paper
Towns), il cast di Thunderbolts*
comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes,
Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias
Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker,
David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov
alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov
alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus
‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di
Bob alias Sentry.
Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena
Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della
serie MarvelDisney+ Occhio di Falco). Inoltre, Julia
Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine,
con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che
sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di
impegni).
Lo sceneggiatore di Black
WidoweThor:
Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di
Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a
porte chiuse al San Diego Comic-Con. Thunderbolts*
arriverà nelle sale il 5 maggio 2025, in ritardo
rispetto alla precedente data di uscita del 20 dicembre 2024 a
causa degli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Nel frattempo,
restate aggiornati sul MCU con la nostra
guida alla storia della Fase 5 della Marvel e con uno
sguardo a ciò che deve ancora venire nella Fase 6 della Marvel.
Thunderbolts*
si è fatto attendere a lungo, anche se non è ingiusto dire che il
roster che stiamo ottenendo non è esattamente quello che la maggior
parte dei fan sperava di vedere.
Al posto di personaggi come il
Barone Zemo, Mach IV, Moonstone e Songbird ci sono
Bucky Barnes, l’Agente degli Stati Uniti, Yelena Belova e Red
Guardian. Quindi, pensate a questo film come a un sequel di
The Falcon and The Winter Soldier e Black
Widow!
La presenza della Sentinella
suggerisce che i Thunderbolts* non
sono solo questo e ora abbiamo raccolto tutte le indiscrezioni, le
fughe di notizie e gli spoiler più importanti in un unico posto.
Dal motivo per cui la squadra si riunisce ai piani per Robert
Reynolds e ai collegamenti con il più ampio MCU, c’è molto da approfondire.
1Un film sui Vendicatori Oscuri (Dark
Avengers)?
Parlando al CinemaCon all’inizio di
quest’anno, il presidente dei Marvel Studios Kevin
Feige ha confermato che l’asterisco nel titolo di Thunderbolts* è
significativo, ma non se ne parlerà prima dell’uscita del
film.
Come già detto, le teorie spaziano dal fatto
che il nome “Thunderbolts” sia un cenno ironico al Presidente dopo
la sua probabile trasformazione in Hulk Rosso, al fatto che la
squadra che abbiamo visto nei concept art non sia la vera squadra
dei Thunderbolts (si tratterebbe invece di una squadra esca o di un
gruppo simile alla Task Force X destinato a morire in
battaglia).
Tuttavia, la teoria più convincente è che
Thunderbolts* si
concluda con la rivelazione che questa squadra è, in realtà, i
Vendicatori Oscuri del MCU. Quale modo migliore
per Val di prendere il controllo dell’America, e forse del mondo,
se non quello di avere un gruppo di Vendicatori facilmente
manipolabili, tra cui la Sentinella?
I Marvel Studios hanno fatto un
ottimo lavoro nel mantenere i segreti relativi alla trama del loro
prossimo film, Thunderbolts*,
fino a quel misterioso asterisco che è stato aggiunto al titolo
poco prima dell’inizio delle riprese. Via CBM siamo in grado di mettere
insieme alcuni dettagli sul film, cose attraverso fughe di notizie
e interviste al cast, ma per la maggior parte il progetto rimane
avvolto nel segreto.
Adesso, però, alcuni nuovi dettagli
della storia hanno trovato la loro strada online. Non si tratta di
nulla di troppo chiaro e dettagliato – e c’è una buona possibilità
che questo elemento venga evidenziato nel primo trailer – ma se
preferite sapere il meno possibile, a questo punto è d’obbligo un
avviso spoiler.
Secondo Daniel Richtman, il film
inizierà con Yelena Belova, agente statunitense,
Ghost e Taskmaster inviate dalla
Contessa Valentina Allegra De Fontaine per eliminare un obiettivo
sconosciuto “in un caveau”. Non sappiamo chi sia questo
personaggio, ma la squadra si rende presto conto di essere stata
mandata lì a morire e decide di allearsi per abbattere Val.
Resta da vedere il modo in cui
Sentry, Guardiano Rosso e The Winter Soldier entrano in gioco, è
forse uno di loro la persona che gli altri devono eliminare? Sentry
potrebbe anche essere stato arruolato da Val come guardia del corpo
contro gli altri.
A
Olga Kurylenko – che riprenderà il ruolo di
Taskmaster visto in Black Widow –
è stato chiesto di quell’asterisco durante una recente intervista
con Screen Rant, e mentre ha scelto con attenzione le sue
parole, l’attrice ha confermato che il progetto ha subito alcuni
cambiamenti da quando è stato annunciato per la prima volta.
“Beh, hanno cambiato un paio di
cose. [Ride] Questo è tutto quello che posso dire, ma anche questo
non dice nulla, perché ovviamente ogni film è diverso, e in ogni
film le cose cambiano. Ma sì, sarà diverso, vedremo. Non c’è niente
che posso dire.” Non c’è ancora molto su cui speculare,
ovviamente, ma diremmo che Thunderbolts*
sarà un film completamente diverso – forse addirittura Dark
Avengers – rispetto a quello che era stato pensato
all’inizio.
Tutto quello che sappiamo su Thunderbolts*
Durante il panel dei Marvel Studios al
D23 2022, il presidente dei Marvel
StudiosKevin
Feige ha svelato il cast del prossimo film
Thunderbolts*,
che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e
antieroi. Comprende la Contessa Valentina Allegra de
Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red
Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah Jon-Kamen), US Agent
(Wyatt
Russell), Taskmaster (Olga
Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow
(Florence
Pugh) e Il Soldato d’Inverno (Sebastian
Stan). Secondo quanto appreso la contessa Valentina
Allegra de Fontaine metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry.
Harrison Ford – ammesso che sia ancora
presente – sostituirà
il defuntoWilliam Hurt nei panni di Thaddeus
“Thunderbolt” Ross. Thunderbolts*
è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio
2025. Il film sarà diretto da Jake
Schreier, la cui storia come regista non è estremamente
ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012,
Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del 2021 di
Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.
In linea con la tradizione
cinematografica Marvel, Thunderbolts* (leggi
la nostra recensione) presenta due scene post-credit, che
rivelano parecchio sullo stato del MCU e su cosa
aspettarsi dalle prossime uscite. Per la maggior
parte, Thunderbolts* racconta una
storia concreta e autoconclusiva, radicata nell’esplorazione della
salute mentale dei personaggi Marvel. Ma il finale del film
assume importanti implicazioni per il MCU quando viene svelato
il significato dell’asterisco del titolo. Questi non
sono i Thunderbolts dei fumetti Marvel, sono i Nuovi
Vendicatori.
Valentina Allegra de Fontaine
rinomina la squadra con il nome di New
Avengers come parte del suo piano per sfuggire
all’impeachment dal suo ruolo di direttrice della
CIA. Inizialmente, aveva intenzione di mostrare Robert
Reynolds, alias Sentry, come suo strumento per proteggere
il popolo americano, ma l’acuta stratega ha cambiato idea quando è
diventato chiaro che l’alter ego di Sentry, Void, era troppo
pericoloso. Invece, ha ingannato i protagonisti, tra
cui Yelena Belova e Bucky
Barnes, obbligandoli a una conferenza stampa in cui li
annuncia come New Avengers.
Le scene post-credits
di Thunderbolts* portano poi questa
rivelazione ancora più avanti, preparando la prossima apparizione
della squadra nel MCU e anticipando anche il prossimo
film Marvel in uscita nel 2025. Analizziamo quindi cosa
succede nelle scene post-credits
di Thunderbolts* e tutto ciò che
rivelano, oltre a come queste rivelazioni influenzino il quadro
generale dell’MCU.
Cosa succede nelle scene
post-credit di Thunderbolts*
La
scena a metà dei titoli di coda
di Thunderbolts* è in gran parte solo un
divertente spunto di riflessione sulla storia di Alexei Shostakov,
alias Red Guardian, che diventa un supereroe per fama e gloria. La
scena mostra Alexei, in borghese, nel reparto cereali di un
supermercato, mentre cerca di convincere una donna a caso a
comprare una scatola di Wheaties su cui compaiono i Nuovi
Vendicatori. Sta chiaramente cercando di farsi riconoscere
dalla foto sulla scatola, ma lei non lo collega, e ne consegue una
situazione imbarazzante. Alla fine la donna prende la scatola, ma
la abbandona prima di uscire dal reparto, lasciando Alexei un po’
deluso per non essere stato riconosciuto.
La scena post-credit
di Thunderbolts*, tuttavia, è molto più
importante. Il team dei Nuovi Vendicatori si trova nella nuova base
in cima a quella che in precedenza era conosciuta come Avengers
Tower, anche se Val l’aveva ribattezzata Watchtower. Yelena, Bucky,
John Walker e Ghost indossano tutti nuovi costumi da supereroe, con
il logo dei Nuovi Vendicatori. Stanno discutendo di una
controversia sul copyright con Sam Wilson, che guida la sua squadra
di Vendicatori e vuole impedire alla squadra dei Nuovi Vendicatori
di usare il nome. Bucky dice di aver provato a parlare con Sam, ma
non è andata bene.
La squadra è distratta quando Alexei
appare dalla cucina, indossando quella che sembra una tuta NASCAR
decorata con i loghi degli sponsor, mostrandola agli altri. Si
parla di volare e la discussione si sposta su Bob, seduto su una
poltrona leggermente distante dalla squadra. Dice loro
che non può diventare Sentry senza rischiare di
trasformarsi in VOid, quindi non volerà tanto presto (ha
lavato i piatti, però!).
Yelena fa riferimento a una crisi
spaziale in corso – John Walker interviene in modo poco utile
dicendo che hanno un sacco di spazio nella Torre dei Vendicatori, e
Yelena deve chiarire che intende lo spazio esterno. Poi, la squadra
avvista un’astronave che sta entrando nell’atmosfera terrestre, in
particolare una nave extra-dimensionale. Yelena visualizza
un’immagine satellitare della nave e viene rivelato il logo dei
Fantastici Quattro mentre viene riprodotto il tema di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi. Lì termina la
scena dei titoli di coda di Thunderbolts*. Sullo schermo
appare un testo che recita: “I Nuovi Vendicatori e Bob
torneranno”.
Logo, sponsorizzazione e base dei
Nuovi Vendicatori
Prima della scena a metà dei titoli
di coda, Thunderbolts* rivela
il logo dei New Avengers, che
utilizza lo stesso font del film The
Avengers del 2012, con il lato sinistro lungo
della “A” e la freccia che attraversa la lettera. La scena dopo i
titoli di coda chiarisce che la base dei Nuovi Vendicatori si trova
nella vecchia torre degli Avengers, ora di proprietà di Valentina.
Inoltre, per tutta la prima parte dei titoli di coda, così come
nelle scene a metà e dopo i titoli di coda, viene chiarito che i
Nuovi Vendicatori hanno una presenza molto pubblica.
Oltre alla scatola di Wheaties e alla tuta di
Alexei, ci sono molti titoli di giornali e riviste che commentano
la nuova squadra. Questo fa seguito al finale del
film Thunderbolts*, che presentava la
conferenza stampa che annunciava i Nuovi Vendicatori. Sebbene lo
scopo della squadra sia, ovviamente, proteggere e salvare le
persone, è ovvio che una parte importante del loro ruolo sia la
pubblicità, in particolare una buona pubblicità. Dato che questo
era un problema con cui gli Avengers originali avevano difficoltà,
soprattutto dopo Avengers: Age of
Ultron. Sarà interessante vedere se i Nuovi Avengers
avranno problemi simili.
Yelena è la leader dei New
Avengers
Sebbene Bucky abbia più esperienza
come Avengers – o, almeno, esperienza di lavoro al fianco di
Avengers come Steve Rogers e Sam Wilson – Yelena finisce per essere
la leader dei New Avengers in
base alla scena post-credits
di Thunderbolts*. Ha senso, dato che è stata
lei a sparire volontariamente nel Vuoto per cercare Bob e salvare
New York City dal suo oscuro alter ego. Nel processo, Yelena è
diventata il fattore unificante che ha portato gli altri personaggi
a seguirla. È evidente che la considererebbero la loro nuova
leader.
Ha
senso anche in termini di narrazione del
film. Thunderbolts* si apre con Yelena
che si sente senza scopo e ha bisogno di un cambiamento. Dopo aver
parlato con Alexei, chiede a Val un lavoro più pubblico, e tutto
ciò la porta a diventare il leader dei New
Avengers. Le dà tutto ciò che aveva chiesto: uno
scopo e un volto molto pubblico. Tuttavia, sembra quasi che Yelena
si penta delle sue decisioni all’inizio della scena post-credits
di Thunderbolts*. Sembra un po’ stanca, e solo quando la nave
extra-dimensionale viene rivelata sembra davvero
coinvolta.
I New Avengers sono in conflitto
per il copyright con gli Avengers di Sam Wilson
Forse uno degli aspetti più
affascinanti della scena post-credits
di Thunderbolts* è la
rivelazione che i Nuovi Vendicatori sono in una sorta di faida con
i veri Vendicatori di Sam Wilson. Il finale di Captain
America: Brave New World ha stabilito che Sam
avrebbe formato una nuova versione degli Vendicatori, su richiesta
del Presidente Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Dato che Sam era un
membro degli Vendicatori originali, ha senso. Ma sembra che Sam non
abbia preso alla leggera l’uso di quel nome di squadra da parte dei
Nuovi Vendicatori e stia cercando di fargli causa per
violazione del copyright.
L’aspetto più straziante è che
l’amicizia tra Bucky e Sam, conquistata a fatica fin dall’inizio,
si è inasprita. Tutto sommato, sembra un po’ il finale
di Captain America: Civil
War, quando Steve Rogers e Tony Stark si
separarono, lasciando gli Avengers vulnerabili agli attacchi di
Thanos in Avengers: Infinity
War. Non è chiaro se
la Marvel stia specificamente preparando una storia
simile per Avengers: Doomsday, ma di
certo sembra così.
Bucky Barnes ottiene finalmente un
nuovo costume da supereroe
Bucky Barnes ha una lunga e
leggendaria storia nell’MCU, essendo stato conosciuto come il
Soldato d’Inverno per buona parte della sua eredità. Tuttavia, il
personaggio ha intrapreso un percorso di guarigione e si è redento
agli occhi degli spettatori e dei cittadini dell’universo. La sua
ultima apparizione in The Falcon and the
Winter Soldier non ha dato a Bucky un nuovo
nome da supereroe, ma ha mostrato quanta strada avesse fatto dai
suoi giorni da Soldato
d’Inverno. Thunderbolts* non
gli ha ancora dato un nuovo nome, ma nella scena post-credits,
Bucky ottiene finalmente un nuovo costume.
Il nuovo costume sembra una
rivisitazione del design del personaggio dei fumetti Marvel,
con una tuta di pelle completamente nera, che lascia spazio al suo
braccio di vibranio nero e oro. Ha una specie di cintura
portaoggetti, con una grande fibbia che sembra non avere alcun logo
riconoscibile. La giacca ha anche delle toppe con dei loghi: sia il
logo dei New Avengers che la stella del suo braccio di metallo
originale donatagli dall’Hydra. Questi, ovviamente, rendono omaggio
alla sua storia e al suo ruolo attuale. Nel complesso, è un buon
mix tra l’eredità di Bucky e il suo futuro come Nuovo
Vendicatore.
Sentry ora è solo Bob (ma è ancora
con la squadra)
Dato che alla fine
di Thunderbolts* Bob riprende
il controllo del suo corpo da Void, viene da chiedersi cosa gli
accadrà. Nel montaggio di giornali e riviste durante i titoli di
coda, né Bob né Sentry sono mostrati come membri ufficiali. Questo
ha senso perché i Nuovi Vendicatori sono stati lanciati come
squadra di supereroi dopo aver sconfitto proprio lui; non
aiuterebbe la loro immagine pubblica avere il “cattivo” nella
squadra. Sembra anche probabile che Val abbia ordinato a Bob di
mantenere un basso profilo, motivo per cui si trova nella
torre.
Tuttavia, la scena post-credits
di Thunderbolts* mostra che Bob
vive nella Torre degli Vendicatori/Torre di Guardia. È
ancora in grado di essere Sentry, ma sceglie di non farlo perché
non vuole rischiare di diventare il Vuoto. Gli altri
membri dei Nuovi Vendicatori sembrano essere d’accordo con questo
piano, anche se Alexei protesta un po’. Ma hanno visto in prima
persona i danni che il Vuoto può fare, quindi è comprensibile che
non vogliano che lui corra il rischio. Detto questo, sembra
probabile che arriverà il momento in cui avranno più bisogno di
Sentry che di preoccuparsi del rischio del Vuoto.
Una delle rivelazioni più oscure nella scena
post-credits di Thunderbolts* è
il riferimento di Yelena a una “crisi spaziale”. In pieno
stile Marvel, la scena cerca di sviare lo spettatore con una
distrazione: John Walker pensa che Yelena si riferisca a una crisi
spaziale nella Avengers Tower. Ma solo perché il riferimento a una
crisi spaziale è posizionato come una battuta buttata lì non
significa che sia irrilevante. Non sarebbe sorprendente se fosse in
realtà un riferimento a qualsiasi evento si svolga
in Avengers: Doomsday.
Qual sia effettivamente la crisi
spaziale, però, resta da vedere. È possibile che Nuovi Vendicatori
siano stati allertati di qualcosa nello spazio da uno dei loro
alleati, forse la SWORD di Nick Fury o Capitan Marvel. In
effetti, potrebbe riferirsi agli eventi del finale
di The
Marvels, quando Capitan Marvel,
Ms. Marvel e Monica Rambeau hanno chiuso una frattura tra
gli universi del multiverso. Oppure potrebbe essere qualcosa
causato dalle incursioni a cui si fa riferimento alla fine
di Doctor Strange in the
Multiverse of Madness. Bisognerà aspettare e
vedere a cosa si riferisce esattamente.
I Fantastici Quattro entrano
ufficialmente nell’universo principale dell’MCU
La più grande rivelazione della
scena post-credits
di Thunderbolts* è, ovviamente,
l’apparizione della nave spaziale dei Fantastici
Quattro nell’universo principale dell’MCU.
La Marvel ha chiarito ampiamente che I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è ambientato in un
universo alternativo all’interno dell’MCU, e da tempo si ipotizza
che il film si concluderà con la distruzione del loro universo e/o
con la necessità per la squadra di raggiungere l’MCU per
sopravvivere. Thunderbolts* sembra
confermarlo nella scena post-credits, sebbene il motivo esatto per
cui i Fantastici Quattro siano apparsi nell’MCU non sia ancora
noto.
Non è inoltre chiaro se tutti e quattro i
membri della squadra siano sulla nave mostrata nella scena
post-credits di Thunderbolts*, o se
ci siano anche altri personaggi. Infatti, date le speculazioni
sulla possibile apparizione del Dottor Destino
di Robert Downey Jr., sembra possibile che la
nave non contenga alcun membro dei Fantastici Quattro e che sia
invece guidata da Destino. Questa potrebbe essere una teoria un po’
azzardata, ma darebbe una svolta interessante a quella che sembra
essere una rivelazione piuttosto semplice.
Quando torneranno i New Avengers e
Bob
La Marvel ha già
confermato che gli attori dei New Avengers e di Bob faranno parte
del cast di Avengers:
Doomsday, il che ha in un certo senso
spoilerato Thunderbolts*, in
particolare la morte di Taskmaster, sebbene sia stato il
segreto MCU peggio custodito da anni. Quindi il testo
alla fine della scena post-credits
di Thunderbolts* è molto
probabilmente un riferimento al ritorno dei personaggi
in Avengers: Doomsday. Il primo film
sugli Avengers dopo Avengers:
Endgame uscirà tra circa un anno e le riprese
sono attualmente in corso.
Si sa ancora poco della trama
di Avengers: Doomsday, ma è stato
confermato che il cattivo sarà il Dottor Destino. Il capo
dei Marvel Studios, Kevin Feige,
aveva precedentemente affermato che ci saranno diverse squadre ad
affrontare il Dottor Destino, e ora ne abbiamo la conferma per due:
i Nuovi Vendicatori e i veri Vendicatori di Sam Wilson. Resta da
vedere se i Fantastici Quattro saranno un’altra squadra o si
uniranno ai Nuovi Vendicatori. Ma ora sappiamo molto di più su cosa
aspettarci grazie alla scena post-credits
di Thunderbolts*.
A marzo, Florence Pugh ha postato sui propri canali
social
un video in cui mostrava il set del film Thunderbolts*,
confermando l’inizio delle riprese e mostrando anche alcuni
dettagli interessanti. Quello che ha generato più dibattiti tra
tutti, però, è la comparsa di un asterisco nel titolo del film. I
Marvel Studios hanno poi condiviso
il video, confermando che il film sui supercattivi (o meglio, sugli
antieroi) si chiamerà ufficialmente Thunderbolts*.
Cosa significa questo? Ci sono
diverse teorie, la più popolare delle quali ipotizza
che Thunderbolts*
sarà in realtà
un film sui Dark Avengers. Kevin Feige ha parlato del cambio di
titolo durante il CinemaCon del mese scorso, ma ha detto che
dovremo aspettare l’uscita del film nelle sale per scoprirne il
significato. Si è allora tentato di ottenere qualche informazione
in più dall’attrice
Olga Kurylenko, che riprenderà il ruolo di Taskmaster
nel film.
Durante un’intervista con Screen Rant le è infatti stato
chiesto di parlare dell’asterisco, ma pur scegliendo con cura le
parole, l’attrice ha confermato che il progetto ha subito alcuni
cambiamenti da quando è stato annunciato. “Beh, hanno cambiato
un paio di cose. [È tutto quello che posso dire, ma questo non vuol
dire nulla, perché ovviamente ogni film è diverso e in ogni film le
cose cambiano. Ma sì, sarà diverso, vedremo. Non posso dire
nulla“.
Ovviamente non c’è ancora molto su
cui basarsi, ma la spiegazione più probabile è che Thunderbolts* sia un film completamente diverso
rispetto a quello che è oggi stato comunicato. Questa squadra di
antieroi, il cui nome doveva essere un riferimento al generale
Thaddeus “Thunderbolts” Ross, potrebbe
non avere più alcun collegamento con il personaggio
che Harrison
Ford interpreterà già in Captain America: Brave New World. Non resta
dunque che attendere di scoprire quali siano però questi
cambiamenti.
Durante il panel dei Marvel Studios al
D23 2022, il presidente dei Marvel
StudiosKevin
Feige ha svelato il cast del prossimo film
Thunderbolts*,
che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e
antieroi. Comprende la Contessa Valentina Allegra de
Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red
Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah Jon-Kamen), US Agent
(Wyatt
Russell), Taskmaster (Olga
Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow
(Florence
Pugh) e Il Soldato d’Inverno (Sebastian
Stan). Secondo quanto appreso la contessa Valentina
Allegra de Fontaine metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry.
Harrison Ford – ammesso che sia ancora
presente – sostituirà
il defuntoWilliam Hurt nei panni di Thaddeus
“Thunderbolt” Ross. Thunderbolts*
è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio
2025. Il film sarà diretto da Jake
Schreier, la cui storia come regista non è estremamente
ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012,
Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del 2021 di
Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.
A metà produzione
di Thunderbolts* (leggi
la nostra recensione) abbiamo appreso che il titolo ufficiale
del film avrebbe compreso un asterisco. Ora che il film è in sala e
dopo diverse speculazioni in merito, conosciamo il vero significato
di quel simbolo nel titolo del film! Attenzione
seguono spoiler!
Il vero significato dell’asterisco
nel titolo di Thunderbolts*
Thunderbolts* rivela il significato del suo
asterisco durante le scene finali. Dopo aver
sconfitto The Void e
affrontato Valentina Allegra de Fontaine, la
squadra viene presentata al pubblico come “The New
Avengers” durante una conferenza stampa organizzata
da Valentina. L’annuncio conferma che l’asterisco
in Thunderbolts* sta per
“New Avengers“,
un rebranding della squadra sotto
l’egida del governo.
Il titolo alla fine del film mostra
il logo dei “Thunderbolts” che si
trasforma in “The New Avengers“. Questo
conferma visivamente il cambiamento. L’asterisco, assente
all’annuncio iniziale del film, era stato oggetto di speculazioni,
con primi resoconti che suggerivano un riferimento al nome dei
Nuovi Vendicatori.
Il rebranding avviene dopo che
Valentina ha protetto la sua reputazione rigirando la frittata e
presentando i Thunderbolts come un
progetto segreto da lei creato. Yelena Belova le dice che la
squadra ora “ce l’ha in pugno”, il che implica che si sono
assicurati risorse e autonomia. Ora operano dalla Watchtower, una
nuova incarnazione della Stark Tower/Avenger Tower. L’asterisco
riflette questa transizione e le condizioni alla base della loro
formazione.
Il film suggerisce anche un doppio
significato per l’asterisco
I membri dei
Thunderbolts si ritrovano per la prima volta
per caso nella base segreta che sarebbe dovuta essere la loro
tomba, secondo i piani di Valentina. Il bunker sotterraneo vede
però Yelena, Ava, Bob e John sopravvivere grazie al lavoro di
squadra. I quattro formano proprio un asterisco per salvarsi:
quando scelgono di darsi una mano, schiena contro schiena, con le
gambe verso le pareti del cunicolo rotondo che provano a risalire,
la loro forma, dall’alto è proprio quella di quel simbolo, che in
maniera figurativa diventa anche una rappresentazione della loro
unione. In forma di asterisco il gruppo si salva, impara a
collaborare e a rimanere unito, proteggendosi a vicenda le
spalle.
E’ sicuramente una analisi visiva a
tratti forzata ma non manca di fascino e sicuramente non è un caso
che si sia scelto di realizzare una scena in cui i membri
principali della squadra, prima dell’arrivo di Alexei e Bucky,
assumono la forma di un asterisco. E’ il primo momento in cui
lavorano insieme e imparano a fidarsi l’uno dell’altro.
Gli AvengerZ
Nella scena post credits, ambientata
14 mesi dopo, il Red Guardian suggerisce scherzosamente nomi
alternativi per la squadra, come “New Avengerz”. Il gruppo discute
di una causa intentata da Sam Wilson per l’uso non
autorizzato del nome Avengers. Bob esprime preoccupazione
all’idea di tornare a essere Sentry, temendo di poter scatenare di
nuovo The Void.
L’asterisco è direttamente collegato
alla storia, indicando lo status di squadra voluta dal governo e il
loro nuovo ruolo nel MCU. Il film si conclude con i
Nuovi Vendicatori che avvistano la navicella spaziale
dei Fantastici Quattro diretta su Terra-616.
Questo momento prepara gli eventi futuri di Fantastici
Quattro: Gli Inizi e Avengers:
Doomsday.
Thunderbolts*
introduce una squadra tutta nuova nel Marvel Cinematic Universe
(MCU), composta da super soldati scartati e un paio di
assassini, ma il film si conclude sicuramente con uno dei colpi di
scena più grandi della saga Multiverse fino ad oggi. Sebbene
l’annuncio iniziale del film sia stato accolto con una reazione
tiepida e il gruppo eterogeneo di eroi nel cast sembrasse a
malapena all’altezza della lista D degli eroi, Thunderbolts* supera le aspettative con il
suo ruolo fondamentale nell’impostare i capitoli finali della
saga del Multiverso.
Il film si è concentrato in gran
parte sui personaggi secondari dei precedenti progetti MCU e ha
introdotto un nuovo personaggio degno di nota, Bob Reynolds.
Sebbene il film abbia risposto ad alcune domande rimaste in sospeso
su personaggi aggiuntivi come Valentina Allegra de Fontaine, il
cuore e l’anima del film è la formazione di una nuova squadra di
supereroi. Ma il finale presenta anche un significativo
cambiamento di tono rispetto alla storia precedente, poiché apre la
strada alle prossime uscite della Marvel Studios.
Come i Thunderbolts e Bob
sconfiggono il Vuoto
L’ultimo atto di
Thunderbolts* vede gli antieroi unirsi e scegliere di
entrare letteralmente nel vuoto per salvare la situazione. Come gli
eroi che li hanno preceduti, questi disadattati mettono da parte la
propria sicurezza e sopravvivenza, nel tentativo di fermare la
distruzione e il caos che stanno consumando New York City. Yelena
Belova guida la carica, entrando nel Vuoto e cercando il
tormentato Bob, solo per ritrovarsi intrappolata in un regno da
incubo dove i suoi ricordi peggiori si ripetono all’infinito. Ma in
breve tempo, Yelena trova Bob.
Dopo essere entrata nella sua
mente, vede alcuni dei ricordi che hanno segnato la vita di
quest’uomo tormentato e gli offre conforto e gentilezza. Poi,
mentre i due si impegnano a cercare di liberarsi da questa prigione
mentale, la parte più oscura di Bob si rivolta contro di loro. Ma
con l’aiuto del resto della squadra, riescono ad arrivare al
ricordo più oscuro di Bob, dove Bob e The Void si
affrontano. Tuttavia, solo quando Bob viene abbracciato dai
suoi nuovi amici e allontanato dal combattimento, riescono a
liberarsi da The Void e a riportare la città al suo stato
normale.
Cosa è successo ai poteri di
Bob/Sentry/Il Vuoto
Quando il film salta a 14 mesi dopo
questi eventi, la squadra sembra essere organizzata e situata come
i Nuovi Vendicatori, ma Bob sembra passare in secondo piano quando
si tratta di compiti da supereroe. Nella torre dei New Avengers,
Bob è visto leggere un libro e scusarsi per non poter aiutare, ma
si affretta a precisare che non può usare i suoi poteri senza
rischiare che il Vuoto riemerga. Ha senso che Bob abbia ancora
i suoi poteri, ma li sta sopprimendo di proposito per evitare di
perdere il controllo.
Cosa potrebbero aver visto gli
altri Thunderbolts nelle loro stanze
Mentre Yelena, Bob e John Walker
hanno mostrato brevemente le loro stanze nel film, Alexei
Shostakov, Ava Starr e Bucky Barnes non hanno mostrato i loro
incubi. Tuttavia, ognuno di questi personaggi ha molti rimpianti
e dolori che probabilmente popolavano le loro stanze. Ava,
alias Ghost, potrebbe aver visto le vittime che era stata
incaricata di uccidere, o essere rimasta intrappolata nei
laboratori sperimentali che hanno cambiato il suo stato molecolare.
Alexei ha probabilmente provato dolore quando ha lasciato che le
sue figlie adottive, Yelena e Natasha, venissero portate via dagli
agenti della Red Room. E Bucky aveva più del dovuto sulle mani dopo
decenni passati come agente dormiente per HYDRA.
I Nuovi Vendicatori spiegati:
la storia dei fumetti Marvel e cosa succederà nel MCU
Nei fumetti, i Nuovi Vendicatori
avevano un aspetto molto diverso. Sulla scia del Registration Act,
equivalente agli Accordi di Sokovia, si formò una nuova squadra
dopo la fuga dalla prigione dei supereroi, The Raft. Inizialmente,
Capitan America e Iron Man erano i membri fondatori, ai
quali si aggiunsero Luke Cage, Spider-Man e Spider-Woman. Tuttavia,
invitarono anche Daredevil e cercarono di contattare Sentry, ma
Daredevil rifiutò l’offerta e Sentry scomparve. Nella storia della
squadra, Bucky si è unito alla formazione quando ha assunto il
mantello di Capitan America, ma per il resto la formazione dell’MCU
è completamente diversa.
È interessante notare che nei
fumetti i Nuovi Vendicatori erano un gruppo di eroi non
autorizzati e fuorilegge, mentre le altre squadre continuavano
a operare sotto la supervisione del governo. Nell’MCU, questo
sembra essere leggermente modificato. I New Avengers sono molto
sotto gli occhi del pubblico e, con Valentina che difende questi
eroi, sembrano operare nei limiti della legge. Nel frattempo, la
squadra di supereroi di Sam Wilson potrebbe rivelarsi meno
trasparente con il governo, nonostante sia più popolare tra il
pubblico.
Confermato il roster dei New
Avengers
La nuova formazione di eroi include
diversi nuovi arrivi nell’MCU, tra cui Red Guardian e US Agent, ma
non include Bob, alias Sentry, che era presente nella formazione
quando Valentina ha presentato la squadra. Lo status di Bob come
membro della squadra potrebbe essere influenzato dalla sua mancanza
di controllo sui propri poteri, il che significa che, per quanto
riguarda l’opinione pubblica, non fa parte della squadra. Inoltre,
Yelena sembra essere la nuova leader della squadra, supportata da
uno dei personaggi più antichi dell’MCU, sia in termini reali che,
secondo la sua storia, Bucky Barnes.
Cosa intendeva Yelena quando ha
detto a Valentina “Ora sei nostra”?
Durante tutto Thunderbolts*,
Valentina ha cercato di evitare di essere destituita dalla sua
posizione di alto funzionario governativo e direttore della CIA.
Dopo aver condotto trattamenti sperimentali e segreti su persone,
causando un numero imprecisato di morti, Valentina era nei
guai. E Yelena e i suoi compagni assassini si stavano muovendo
per aiutarla a destituirla.
Tuttavia, approfittando della
situazione in cui la squadra ha impedito a New York di essere
consumata dal Vuoto, Valentina ha fatto in modo che Yelena sapesse
che “lei le appartiene”. Data la sua posizione precaria e la loro
conoscenza di ciò che è accaduto e di come Valentina sia stata la
causa diretta del blackout, Yelena vuole assicurarsi che la squadra
non venga manipolata senza avere voce in capitolo.
Il significato della confezione
di Wheaties dei Nuovi Vendicatori
All’inizio del film, quando Alexei
si unisce agli altri eroi, è profondamente entusiasta della
possibilità di creare una nuova squadra di eroi e menziona come
potrebbero apparire sulla confezione dei Wheaties. Negli Stati
Uniti, questo è stato un risultato significativo e notevole
assegnato agli atleti di alto livello, spesso medaglie d’oro, e
di quel calibro, indicando come i Wheaties siano la “colazione dei
campioni”. Sebbene all’inizio fosse solo un sogno irrealizzabile di
Alexei, la squadra sembra avere un rapporto speciale con gli
sponsor e alla fine riesce davvero ad apparire sulla confezione dei
Wheaties.
Cosa significa il finale di
Thunderbolts* per Fantastic Four: Gli Inizi e Avengers:
Doomsday
Nella
scena post-crediti di Thunderbolts*, Yelena e la squadra
prendono nota di una “crisi spaziale”. Controllano i monitor, che
rivelano un’immagine del razzo spaziale dei Fantastici Quattro che
sfreccia nel cielo. Questo sembra essere un chiaro spoiler del
finale di The Fantastic
Four: First Steps, che si svolge in una linea temporale
alternativa, che probabilmente verrà distrutta per consentire a
questi eroi di viaggiare verso la Terra 616 con gli altri eroi
prima di Avengers: Doomsday.
Nei fumetti, i New Avengers
erano un gruppo di eroi non autorizzati e fuorilegge, mentre altre
squadre continuavano a operare sotto la supervisione del
governo.
Sebbene si tratti di uno spoiler
del film, questa teoria è stata ampiamente ipotizzata e il fatto
che i Fantastici Quattro siano stati annunciati in Avengers:
Doomsday indica già che dovrà accadere qualcosa di enorme
perché queste realtà entrino in collisione. Evidentemente, con
un’entrata così pubblica nella Sacra Linea Temporale, i
Fantastici Quattro saranno probabilmente accolti dagli eroi e dai
difensori della Terra, come i New Avengers e gli Avengers di
Sam Wilson, il che sarebbe un ottimo punto di partenza per
Avengers: Doomsday.
Il vero significato del finale
di Thunderbolts*
Al di là di ciò che appare
effettivamente sullo schermo, questo film è anche intriso di
significati e simbolismi più profondi, che lo rendono piuttosto
cupo per un film dell’MCU. Il film affronta molti temi legati alla
salute mentale, alla depressione e all’ansia. Non solo Bob è una
persona che ha subito esperienze traumatiche durante l’infanzia,
che gli hanno causato una frattura mentale, ma anche gli altri
eroi della squadra sono persone che hanno fallito.
Tutti provano un intenso dolore,
vergogna e senso di colpa. Ma hanno anche il desiderio di superare
quel dolore e creare un futuro più luminoso. Con questo in mente,
il tema dell’oscurità e del vuoto viene utilizzato più
frequentemente che per fare riferimento al cattivo del film. E
questo vuoto viene superato solo quando queste persone si uniscono,
formano un forte legame e creano una comunità per se stesse,
aprendo la porta alla guarigione e al miglioramento, come si vede
in tutto Thunderbolts*.
Il
primo trailer di Thunderbolts* ha
finalmente trovato la sua via ufficiale in rete. Marvel Studios ha diffuso il primo
video ufficiale promozionale del film, dopo i
tanti leak dalle fiere estive. E mentre la curiosità cresce
intorno al progetto, lo studio ha diffuso anche un primo poster
ufficiale che vi proponiamo di seguito:
Chi di voi si sentisse confuso
avrebbe ragione ad esserlo, o meglio più che confusione è una
sensazione di déjà vu: dove abbiamo già visto questa
immagine? Chi ha la memoria lunga non esiterà a rispondere:
l’immagine assomiglia tantissimo al poster ufficiale di Sons of
Anarchy, la serie andata in onda tra il 2088 e il 2014 ideata
da Kurt Sutter e trasmessa su FX (disponibile
su Disney+).
La somiglianza è così evidente che
si potrebbe quasi pensare a un omaggio voluto, un po’ come sempre
Marvel Studios ha fatto per la promozione di Agatha All Along, la
sua serie disponibile in questi giorni su Disney+. Se così dovesse essere siamo
sicuri che nelle prossime ore usciranno altri poster con altri
omaggi a prodotti per cinema e tv di successo.
Chi fa parte della squadra dei
Thunderbolts della Marvel?
Come accennato, non tutti i membri
del cast dei Thunderbolts* erano visibili nel primo
filmato del film. Questo porta a chiedersi come sia l’intero roster
della squadra titolare. Evidentemente, cinque dei membri dei
Thunderbolts sono Red Guardian e Yelena Belova di Vedova
Nera, Ghost di Ant-Man and the Wasp, Bucky Barnes di Captain
America e U.S. Agent, che ha debuttato in The Falcon and
the Winter Soldier.
Gli altri due membri della squadra
che non vengono mostrati nel filmato della Marvel sono personaggi a
dir poco interessanti. Uno di essi proviene dalla Vedova Nera, il Taskmaster del MCU. Taskmaster è stato
poco approfondito in Vedova Nera, il che rende la sua
apparizione nei Thunderbolts* molto più intrigante.
L’ultimo membro della squadra dei Thunderbolts dovrebbe essere il
loro leader, Valentina Allegra De Fontaine, un personaggio che è
apparso in tutte le fasi 4 e 5 del MCU.
Chi fa parte della squadra dei
Thunderbolts della Marvel?
Come accennato, non tutti i membri
del cast dei Thunderbolts* erano visibili nel primo
filmato del film. Questo porta a chiedersi come sia l’intero roster
della squadra titolare. Evidentemente, cinque dei membri dei
Thunderbolts sono Red Guardian e Yelena Belova di Vedova
Nera, Ghost di Ant-Man and the Wasp, Bucky Barnes di Captain
America e U.S. Agent, che ha debuttato in The Falcon and
the Winter Soldier.
Gli altri due membri della squadra
che non vengono mostrati nel filmato della Marvel sono personaggi a
dir poco interessanti. Uno di essi proviene dalla Vedova Nera, il Taskmaster del MCU. Taskmaster è stato
poco approfondito in Vedova Nera, il che rende la sua
apparizione nei Thunderbolts* molto più intrigante.
L’ultimo membro della squadra dei Thunderbolts dovrebbe essere il
loro leader, Valentina Allegra De Fontaine, un personaggio che è
apparso in tutte le fasi 4 e 5 del MCU.
Il
primo trailer di Thunderbolts* offre uno sguardo alla squadra
titolare che si riunisce, con un nuovo personaggio di nome
Bob. Il cast del film, come noto, è composto da
personaggi già esistenti nel MCU, dalla Yelena Belova di
Florence Pugh al Bucky Barnes di Sebastian Stan. Essendo uno dei tanti film
Marvel in uscita nel 2025, il progetto è molto atteso, soprattutto
per l’assemblaggio dei membri della squadra Thunderbolts del MCU. È interessante notare che
un nuovo personaggio completa il roster con il nome di Bob.
Il trailer di Thunderbolts* mostra i membri Yelena, John
Walker/U.S. Agent, Ghost e Taskmaster scontrarsi in un gigantesco
magazzino, ignari di chi abbia mandato gli altri. È presente anche
Bob, un uomo apparentemente normale con pochi poteri o abilità
degne di nota che si trovava semplicemente nel magazzino piuttosto
che essere stato mandato da un individuo. In base al trailer, Bob
avrà evidentemente un ruolo importante nella storia del MCU di
Thunderbolts*, il che porta a chiedersi chi sia
e quale sia la sua identità segreta.
Bob è il Sentry dei
Thunderbolts
In Thunderbolts*, il personaggio di Bob sembra in
realtà essere Sentry. Sentry proviene dai fumetti Marvel ed è un
supereroe incredibilmente potente, spesso considerato la versione
Marvel di Superman. Dato che il film è incentrato su una squadra
datata di forza bruta, sembra che Sentry/Bob sarà la principale
potenza del gruppo. Non resta a questo punto che attendere di
scoprire in che modo acquisirà i suoi poteri o manifesterà la sua
forza all’interno del film.
Chi interpreta Bob in
Thunderbolts*
In Thunderbolts*, Bob/Sentry sarà interpretato da
Lewis Pullman. L’attore è noto per film come
La battaglia dei sessi, The Strangers: Prey at Night e, più recentemente,
Top Gun: Maverick. Alcune apparizioni televisive hanno
visto Pullman interpretare ruoli in Outer Range e
Lezioni di chimica. Inizialmente, la star di The
Walking DeadSteven Yeun era stata scritturata per il ruolo
di Bob in Thunderbolts*, ma ha dovuto abbandonare il
progetto per motivi di programmazione e Pullman è stato assunto al
suo posto.
Chi fa parte della squadra dei
Thunderbolts della Marvel?
Come accennato, non tutti i membri
del cast dei Thunderbolts* erano visibili nel primo filmato
del film. Questo porta a chiedersi come sia l’intero roster della
squadra titolare. Evidentemente, cinque dei membri dei Thunderbolts sono
Red Guardian e Yelena Belova di Vedova Nera, Ghost di
Ant-Man and the Wasp, Bucky Barnes di Captain
America e U.S. Agent, che ha debuttato in The Falcon and
the Winter Soldier.
Gli altri due membri della squadra
che non vengono mostrati nel filmato della Marvel sono
personaggi a dir poco interessanti. Uno di essi proviene dalla
Vedova Nera, il Taskmaster del MCU. Taskmaster è
stato poco approfondito in Vedova Nera, il che rende la
sua apparizione nei Thunderbolts* molto più intrigante. L’ultimo
membro della squadra dei Thunderbolts dovrebbe essere il loro
leader, Valentina Allegra De Fontaine, un personaggio che è apparso
in tutte le fasi 4 e 5 del MCU.
I Marvel Studios hanno pubblicizzato
Thunderbolts* al
Comic-Con di San Diego di questo fine settimana,
ma la decisione di non pubblicare il trailer online ha visto il
film ampiamente oscurato dalle altre imminenti uscite MCU esposte
nella Hall H. Il cast è salito sul palco insieme a David Harbour vestito da Red
Guardian, anche se il nome del misterioso personaggio di
Geraldine Viswanathan non è mai stato rivelato.
Tuttavia, grazie a un video ufficiale condiviso dai Marvel Studios,
ora sappiamo che si chiama “Mel”.
Dovrebbe essere ovvio che, dopo aver
messo insieme i pezzi, l’unica spiegazione logica è che l’attrice
interpreterà Melissa Gold, alias Songbird. Resta
da vedere se avrà le stesse abilità sonore supersoniche della sua
controparte nei fumetti.
Chi è Songbird?
Songbird,
originariamente nota come Screaming Mimi, debuttò sulle pagine di
Marvel Two-in-One #54 nel 1979. Fu creata da Mark Gruenwald, Ralph
Macchio e John Byrne, diventando in seguito la supereroina nota
come Songbird dopo essersi unita ai Thunderbolts.
Parlando con Entertainment Weekly al
Comic-Con, Viswanathan ha detto che il suo personaggio è “nel
mondo di Valentina [Allegra de Fontaine]” e ha aggiunto,
“Sono una specie di suo piccolo braccio destro. E tipo,
‘Aspetta un attimo? Chi è questa e cosa sta facendo? Quindi siamo
davvero in coppia, il che è un sogno: è Julia Louis
Dreyfus!“
Molti fan hanno espresso delusione
per la decisione di riempire il roster dei
Thunderbolts* con personaggi dei franchise di
Captain America e Black Widow,
quindi la presenza di Sonbird sarà sicuramente apprezzata da coloro
che sentono la mancanza di personaggi come Baron Zemo e Mach
IV.
Oltre a questo nuovo ruolo, il video
dal Comic Con di San Diego mostra anche un nuovo logo per il
film:
Tutto quello che c’è da sapere su
Thunderbolts*
Diretto da Jake Schreier (Paper
Towns), il cast di Thunderbolts*
comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes,
Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias
Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker,
David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov
alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov
alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus
‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di
Bob alias Sentry. Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena
Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della
serie Marvel Disney Plus Occhio di Falco).
Inoltre, Julia
Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine,
con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che
sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di
impegni). Lo sceneggiatore di Black Widow e
Thor:
Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di
Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a
porte chiuse al San Diego Comic-Con.
Thunderbolts*
arriverà nelle sale il 5 maggio 2025, in ritardo rispetto alla
precedente data di uscita del 20 dicembre 2024 a causa degli
scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Nel frattempo, restate
aggiornati sul MCU con la nostra guida alla storia della Fase 5
della Marvel e con uno sguardo a ciò che deve ancora venire nella
Fase 6 della Marvel.
David Harbour definisce i Thunderbolts
i “perdenti” del Marvel Cinematic Universe. La star
di Stranger Things ha fatto il suo debutto nel MCU
in Black Widow del 2021 nei panni di Alexei
Shostakov, alias Red Guardian, un super soldato russo e figura
paterna di Natasha Romanoff e Yelena Belova.
Al recente
D23 Expo, è stata rivelata la line-up del prossimo film
Thunderbolts del MCU che, oltre a Red
Guardian, include anche Bucky Barnes/Winter Soldier, Yelena, John
Walker/U.S. Agente, Antonia Dreykov/Taskmaster e Ava Starr/Ghost,
tutti guidati dalla Contessa Valentina Allegra de Fontaine.
“Siamo come dei perdenti, cosa
che mi piace. Siamo i perdenti. Penso che sia divertente vederci
rovinare tutto. È molto divertente, c’è anche molto pathos in
questo. C’è molto dramma in un gruppo di persone che continuano a
sbagliare la vita e, a causa dei difetti del personaggio,
continuano a incasinare le cose. Nessuno dà loro il rispetto che
danno a Captain America e Iron Man, persone molto capaci. Quindi
c’è molto da cui attingere. Penso che ci siano molti film che
saranno divertenti. Ha tutta questa bella azione e una bella
commedia da quello che mi è stato descritto.”
Arriva da
Deadline la conferma
ufficiale (considerata l’autorevole fonte) che un film basato su
Thunderbolts,
il team di supercriminali/antieroi è ufficialmente in fase di
sviluppo. Jake Schreier (Robot e Frank,
Dave) sarà il regista, con lo sceneggiatore
di Black
Widow Eric Pearson che scriverà la
sceneggiatura. I dettagli della trama sono pochi, ma pare il
prossimo film potrebbe ruotare “intorno a un gruppo di
supercriminali (o almeno personaggi che hanno interpretato i
cattivi a un certo punto nel MCU) che vanno in missione
per il governo”.
Nei
fumetti, i Thunderbolts
sono stati originariamente introdotti come una nuova squadra di
supereroi che è intervenuta quando i Vendicatori sono stati
dichiarati morti dopo gli eventi di
Onslaught, ma è stato presto svelato che
in realtà erano i Maestri del Male sotto mentite spoglie. Alla
fine, la maggior parte dei membri della squadra si è riformata per
davvero e ha fatto del proprio meglio per diventare una forza
positiva.
Quali personaggi saranno coinvolti
nel prossimo film su Thunderbolts?
Non
sappiamo quali personaggi comporranno il roster del film, ma
supponiamo che questo sia il gruppo che Valentina Allegra de
Fontaine ha iniziato a mettere insieme in The Falcon e
The Winter Soldier. Se è così, John Walker/US
Agent è una scommessa sicura, con il barone Zemo, Abomination e
Yelena Belova/Black Widow che potrebbero completare la squadra.
Ghost, Taskmaster e Winter Soldier sono anche citati come
potenziali membri.
In ogni
caso ci sarà da aspettarsi comunque un mix di personaggi affermati
e volti nuovi. Secondo quanto riferito, la Marvel è stata in
contatto con “alcune persone che fanno già parte del MCU per
assicurarsi di mantenere un’apertura nella loro programmazione di
impegni per la prossima estate”.
Thunderbolts è solo una delle tante nuove
squadre che stanno iniziando a formarsi nella Fase 4 del MCU, ma
questo gruppo sembra aver fatto i maggiori progressi finora.
Contessa di Julia Louis Dreyfus ha lentamente
raccolto un elenco di cattivi e antieroi, come anticipato in serie
come The Falcon and the Winter Soldier con US
Agent e con la scena post credits di Black Widow
con Yelena Belova.
A conferma che i semi dei Thunderbolts
stavano già germogliando, all’inizio di quest’estate sono emerse
notizie secondo cui la Marvel era ufficialmente in fase di sviluppo
del film. I Marvel Studios hanno offerto un aggiornamento su
Thunderbolts
all’SDCC, rivelando che il film concluderà la Fase 5 della Marvel.
Lo studio ha anche annunciato che Thunderbolts
uscirà nelle sale il 26 luglio 2024, poco prima che i Fantastici
Quattro
dia inizio alla Fase 6 a novembre.
Netflix ha diffuso
il trailer ufficiale di Thunder
Force, l’annunciato film originale Netflix che vede
protagoniste
Melissa McCarthy e
Octavia Spencer. Il film è scritto da Ben
Falcone e prodotto da Melissa McCarthy, Ben
Falcone, Marc E. Platt
Disponibile su Netflix,
Thunder Force è una commedia supereroistica con
Melissa McCarthy e Octavia Spencer protagoniste, quinta
collaborazione tra Ben Falcone, regista e
sceneggiatore del film, e la moglie McCarthy. Il film parte da
premesse interessanti, che avrebbero potuto far svettare il film in
chiave di regia, purtroppo non sviluppate però adeguatamente:
commedia, action e fantascienza tentano di compenetrarsi, in una
pellicola che non risulta altro che un pastiche di stilemi e
stereotipi di genere mischiati confusamente, in cui alcuni momenti
ben riusciti non riescono a sopperire al poco slancio del
prodotto.
Thunder Force: la trama
Nel 1983 un raggio cosmico colpisce
la Terra, mutando il dna di alcuni soggetti predisposti alla
sociopatia, i Miscredenti, donandogli alcune capacità
straordinarie. I genitori di EmilyStanton (Octavia
Spencer), genetisti di Chicago specializzati nella
ricerca sulla mutazione, vengono uccisi e così la giovane ambiziosa
e determinata decide di impegnarsi nello studio e nella ricerca con
un solo obiettivo: riuscire a sconfiggere i Miscredenti. A scuola
fa la conoscenza di Lydia (Melissa
McCarthy), con cui stringe una profonda amicizia. Il
legame tra le due cresce sempre di più fino al momento in cui
dovranno prendere decisioni importanti una volta divenute grandi,
motivo per cui si allontaneranno. Gli anni passano e Lydia,
sentendo la mancanza del legame più solido e autentico della sua
vita, decide di mettersi di nuovo sulle tracce di Emily, ormai
donna in carriera, ancora impegnata nella ricerca di un metodo per
poter sconfiggere i Miscredenti. In circostanze divertenti
inaspettate, finirà nel laboratorio di Emily, dove le verrà
iniettato involontariamente il siero della super forza, a cui
l’amica stava lavorando da tempo. A quel punto Emily prende la
seconda formula, quella dell’invisibilità, e insieme decidono di
formare le Thunder Force, un team privato contro i criminali della
città.
Thunder Force: ritmi comici non
gestiti in maniera ottimale
Il film si configura come una
commedia legata al filone dei supereroi, con la differenza che al
timone della narrazione abbiamo un duo tutto al femminile,
impegnate in prima linea nello studio, allenamento e messa in atto
dei loro poteri. La scelta di incentrare la storia su un eccentrico
duo di eroine è un aspetto positivo della sceneggiatura di Falcone,
oltretutto se aggiunto al fatto che le protagoniste sono lontane
dallo stereotipo femminile di donna impeccabile e ineccepibile.
Emily è determinata, ambiziosa , e si affermerà come una donna in
carriera, lottando per raggiungere i propri obiettivi. Lydia è più
schietta, a tratti burbera, ma piuttosto divertente e dal carattere
esuberante. Le due personalità ci vengono quindi rappresentate
pressochè agli antipodi, peccato che questa interessante dinamica
vada quasi totalmente a spegnersi nelle situazioni comiche, non
sposandosi appieno col messaggio che Ben Falcone avrebbe potuto
rendere centrale nella narrazione.
Gli scambi di dialogo, con svariati
riferimenti alla pop culture, offrono momenti esilaranti e
irriverenti, ma sono pochi quelli ben riusciti. La storia si
sviluppa in maniera piuttosto lineare e si avverte la mancanza di
colpi di scena che avrebbero potuto aggiungere un tocco di
imprevedibilità alla narrazione e aumentare il livello di tensione
associato alla posta in gioco dei personaggi.
Per quanto riguarda le dinamiche
che si instaurano tra le protagoniste, Falcone sembra intraprendere
un percorso battuto più e più volte, che si basa sulla
contrapposizione tra persona ordinaria e supereroe. Lo stereotipo
di genere sarebbe riuscito ad ergersi a prodotto originale e
umoristico, se i tempi comici fossero stati gestiti diversamente.
La chimica fra le due attrici non è incendiaria quanto il titolo
del film vorrebbe sottolineare: Octavia Spencer è costretta in un ruolo quasi
di secondo piano e alla McCarthy spetta il compito di reggere sulle
proprie spalle l’intero spalle, ma non è abbastanza. Le sequenze
con Jason Bateman sono forse le uniche esilaranti,
piene di verve e dell’intesa vincente per poter divertire lo
spettatore. Nonostante ciò, i personaggi risultano essere piuttosto
bidimensionali, senza alcuna incisiva profondità o ambiguità morale
che possa sollevare riflessioni o quesiti nello spettatore, creando
una vera e propria opposizione.
Thunder Force non riesce ad essere
più che una visione d’intrattenimento
Visivamente la pellicola cattura lo
spettatore, con alcuni effetti speciali discretamente resi sullo
schermo, pur senza una notevole originalità in sede di regia.
Thunder Force è l’ideale per una visione in
famiglia, ma non riesce a spingersi più in là di mero prodotto di
intrattenimento targato Netflix. Non c’è sinergia tra gli elementi
tecnici e narrativi alla base del film, nessun punto fermo che
faccia sì che questa alleanza tutta al femminile si distingua per
coinvolgimento e incisività. Quello che ci rimane a fine visione
sono le troppe gag comiche, che cercano di ritmare il racconto, ma
risultano ridondanti, difficili da gestire. La MacCarthy si
distingue senz’altro come attrice comica, eppure i suoi momenti
comici risultano a volte quasi di troppo, nel loro voler sfociare
quasi continuamente nell’assurdo.
Thunder Force
avrebbe avuto tutte le premesse per essere classificato come buon
film, sia da un punto di vista narrativo che di casting e
performance attoriali, eppure inciampa nella rete degli stereotipi
ancorati al genere delle narrazioni a tema supereroi; l’idea della
coppia di eroine inaspettate e indipendenti viene ridicolizzata,
scegliendo di ridurre il focus all’elemento puramente comico. Siamo
quindi di fronte a un film che deve essere considerata una commedia
leggera e godibile senza troppe pretese, leggera senza pretese, che
lascia però un po’ di disappunto rispetto alle potenzialità che il
film presenta e che non sono state sfruttate a dovere.
Dopo Johnny
Depp e MiaWasikowska, i primi a confermare la propria
presenza in Throught The LookingGlass, sequel di Alice in
Wonderland, sembrerebbe che anche Mark
Rylance sia in procinto di aggiungersi al viaggio di
Alice attraverso lo specchio.
L’attore inglese, solito calcare i
palcoscenici teatrali, dovrebbe aggregarsi al cast del film al fine
di rivestire i panni del padre del Cappellaio Matto (ancora una
volta interpretato da Johnny Depp).
Throught The Looking
Glasssarà diretto
da James Bobin che sostituirà
l’uscente Tim Burton,
mentre Linda Woolverton, che si era occupata
della sceneggiatura della precedente pellicola, sarà ancora una
volta la penna che firmerà questo adattamento. Johnny
Depp e Mia
Wasikowska avevano già confermato la loro presenza
anche in questo progetto.
Attualmente non vi sono ulteriori
informazioni circa il plot della pellicola, tuttavia è nota la data
di pubblicazione, che dovrebbe coincidere con il 27
maggio 2016.
Il divertente canale Youtube
Darth Blender ha condiviso un
divertente video mash up che fonde gli universi fantastici di
Star Wars e Game of Thrones, la
serie HBO.
Terza puntata. Terzo genere. Questa
volta Lucio Laugelli e lo staff di Middle Crossing & Stan Wood
Studio vi portano alla scoperta dei luoghi comuni nei film
thriller-polizieschi.
Sette anni dopo l’acclamato Mad Max: Fury Road, George
Miller è tornato sulla sedia di regia per l’epico film
romantico Three Thousand Years of Longing.
Basato sul racconto del 1994 “The
Djinn in the Nightingale’s Eye” dello scrittore inglese A.
S. Byatt, Three Thousand Years of Longing
vede Tilda Swinton nei panni di Alithea, una
brillante studiosa che incontra un Djinn (Idris
Elba) imprigionato in un’urna. Nel corso di una lunga
conversazione in una stanza d’albergo a Istanbul, il Djinn stringe
un accordo con Alithea per esaudire i suoi tre desideri se lei lo
aiuta a ottenere la sua libertà. I desideri di Alithea si traducono
in salti nel tempo di vent’anni, mentre trai due si sviluppano
sentimenti inaspettati.
Three Thousand Years of
Longing sarà presentato in anteprima mondiale al Festival
di Cannes. Miller ha scritto la sceneggiatura con August
Gore e produce il film con Doug Mitchell.
Craig McMahon e Kevin Sun sono i
produttori esecutivi del film, mentre Metro-Goldwyn-Mayer,
FilmNation Entertainment e Kennedy Miller Mitchell sono i
produttori. La United Artists Releasing si occuperà della
distribuzione del film.
Three Thousand Years of
Longing debutterà nelle sale americane il 31 agosto,
aspettiamo di vedere se e quando verrà distribuito in Italia.
L’attore gallese Luke
Evans, che abbiamo recentemente visto nell’ultimo capitolo
de Lo Hobbit (Lo Hobbit: La
Battaglia delle Cinque Armate) e in Dracula
Untold, farà parte del cast di Three
Seconds, thriller che sarà diretto
da Otto Bathurst e i cui diritti di
prevendita internazionali saranno a breve messi in vendita
all’European Film Market della Berlinale.
Le riprese inizieranno questa
primavera a New York. Il film è basato sull’omonimo libro
best-seller scritto dagli svedesi Anders Roslund e Borge Hellstrom
mentre la sceneggiatura sarà curata da Matt Cook. Three
Seconds segue la storia di un uomo che si ritrova
costretto al carcere sotto copertura in seguito ad un’operazione
dell’FBI a cui prende parte. L’uomo dovrà poi cercare di evadere
contando sulle sue forze quando sarà abbandonato nella sua
missione. Il regista Otto Bathurst è già noto
per aver diretto Peaky Blinders.
Il sito
Deadline riporta che la
Smokehouse Pictures di George
Clooney e Grant Heslov ha acquistato i
diritti cinematografici del libro di memorie scritto da Joe
Navarro dal titolo Three Minutes to
Doomsday.
Scritto da Navarro
e Howard Means il libro narra degli sforzi del
primo, agente dell’FBI esperto del linguaggio del corpo, di
rintracciare Clyde Lee Conrad, un ufficiale
dell’esercito che durante la Guerra Fredda ha venduto segreti di
stato all’Ungheria. Il libro si concentra sulle interviste e il
rapporto che Navarro ha avuto con Rod
Ramsey, che conosceva molto bene il crimine di
Conrad. Navarro sta tutt’oggi continuando a
scrivere il suo libro di memorie assieme a Howard
Means il quale ha collaborato a best-seller tra cui
See No Evil e Sleeping with
the Devil di Robert Baer che sono
serviti come base per il film che permise a George
Clooney di vincere l’Oscar come miglior attore non
protagonista: Syriana.
Il prossimo film della
Smokehouse Pictures è Our Brand Is
Crisis, una commedia ambientata durante le
elezioni presidenziali boliviane 2002 e basato sulla storia vera di
alcuni consulenti politici democratici che portarono delle tecniche
di coltivazione nel Sud America. Diretto da David Gordon
Green l’uscita negli Stati Uniti è prevista per il
2016.
La prima Guerra del Golfo è ancora
oggi un conflitto che gli Stati Uniti in particolare cercano di
metabolizzare e rielaborare attraverso film e opere audiovisive ad
esso dedicate. Titoli come Il coraggio della verità e
Jarhead mostrano tutte le novità e gli orrori introdotti
da questo scontro, come anche il peso che ognuno dei Paesi
coinvolti ha avuto nella sua definizione. Vi è però un film che,
con i toni della commedia satirica, affronta tale evento sotto
punti di vista insoliti e originali. Si tratta di Three
Kings, diretto nel 1999 da David O.
Russell.
Prima di consacrarsi grazie a film
come Il lato positivo e
American Hustle, egli
diresse questo film basato su un soggetto di John
Ridley. Ad attrarre Russell, in particolare, è stata
l’idea di dar vita ad un heist movie ambientato durante la
Guerra del Golf. Mescolando così azione, commedia e dramma, il
regista ha potuto affrontare a suo modo alcuni complessi risvolti
del conflitto, come anche il ruolo avuto dagli Stati Uniti e
dall’allora presidente George H. W. Bush in
determinati momenti del conflitto. Per conferire al film un maggior
ritmo e un tono da documentario giornalistico, Russell si avvalse
inoltre di camere a mano.
Caratterizzato da numerosi problemi
durante le riprese, dovuti all’alto budget, ai pochi giorni di
riprese a disposizione e a diverse tensioni tra la troupe,
Three Kings riuscì infine a concretizzarsi, ottenendo un
ampio consenso di critica e pubblico e affermandosi come uno dei
migliori film del suo anno. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Three Kings: la trama del film
Protagonisti del film sono quattro
soldati americani: il maggiore Archie Gates, il
sergente di prima classe Troy Barlow,
Chief Elgin e Conrad Vig. Guidati
dal primo, questi in seguito alla conclusione della guerra decidono
di rubare una partita di lingotti d’oro arrivati dal Kuwait e
nascosti all’interno dei bunker iracheni. A colpo compiuto, però,
proprio mentre stanno per tornare con il bottino alla loro base si
imbattono in un plotone dell’esercito di Saddam Hussein. Questi
hanno l’ordine di uccidere tutti gli iracheni ribelli, spinti ad
opporsi a Saddam dal presidente americano ma poi non sostenuti
militarmente.
Venuto a conoscenza delle tragica
sorte che aspetta gli insorti, il maggiore Gates decide di prendere
le loro difese, violando apertamente l’armistizio. Lo scontro,
però, è più duro del previsto e durante questo Troy viene rapito e
tenuto in ostaggio. Credendolo morto, Gates ordina ai suoi altri
due uomini di ritirarsi ma Conrad non vuole lasciare da solo
l’amico, convinto che possa essere ancora vivo. Nel disperato
tentativo di scoprirne le sorti, i tre soldati americani dovranno
dunque tentare di riorganizzare l’esercito di ribelli con
l’obiettivo di sferrare un colpo decisivo ai militari di Saddam.
L’operazione, però, sarà più caotica e rocambolesca del
previsto.
Three Kings: il cast del film
Per il ruolo del maggiore Archie
Gates era inizialmente stato ipotizzato l’attore Clint
Eastwood, ma Russell decise di riscrivere il personaggio
per un attore più giovane. Quando per caso George Clooney
lesse la sceneggiatura, si interessò moltissimo al film, ottenendo
di poter interpretare Gates. L’esperienza non fu però delle
migliori, ed è noto il cattivo rapporto avuto dall’attore con
il regista. I due ebbero infatti accesi scontri durante le riprese,
ma al termine del tutto lodarono il risultato comune raggiunto. Nel
ruolo del soldato Troy Barlow vi è invece l’attore Mark Wahlberg, che
avrebbe poi nuovamente lavorato con Russell per The Fighter. Per calarsi
nel ruolo, l’attore si è sottoposto a diverse esperienze, tra cui
un vero elettroshock in vista di una scena di tortura.
Per il ruolo di Conrad Vig, invece,
Russell ha contattato il regista Spike Jonze,
celebre per i film Her ed Essere John Malkovich.
Jonze, che all’epoca era impegnato nelle riprese proprio di
quest’ultimo titolo, era titubante all’idea di recitare, non
avendolo mai fatto prima. Dopo aver convinto tanto lui quanto i
produttori, Russell dimostrò che l’inesperienza recitativa di Jonze
era perfetta per la natura del suo personaggio. Il rapper
Ice Cube, invece, recita nel ruolo di Chief Elgin.
Nel film sono poi presenti gli attori Cliff Curtis
nel ruolo di Amir Adbulah e Nora Dunn in quelli di
Adriana Cruz. Holt McCallany è il capitano Van
Meter e Judy Greer interpreta Cathy Daitch. Molti
dei ribelli iracheni che si vedono nel film, infine, sono dei reali
ribelli al dominio di Saddam.
Three Kings: la vera
storia, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Nonostante sia ambientata durante la
vera e drammatica guerra del Golfo, svoltasi dal 1990 al 1991,
quella narrata nel film non è propriamente una storia vera. Si
tratta invece ideata dal comico John Ridley e poi rielaborata da
Russell. Nonostante i personaggi siano dunque frutto di fantasia,
si possono comunque ritrovare nel film veri dettagli o eventi
riguardanti la guerra, tra cui luoghi, nomi di generali e scontri
tra civili e soldati. Ciò permette dunque al film di configurarsi
ugualmente come una profonda critica verso questa guerra e in
particolare verso il coinvolgimento degli Stati Uniti. Russell,
infatti, ebbe anche modo di incontrare George Bush jr.,
confessandogli di aver realizzato un film critico nei confronti
dell’operato di suo padre per quella guerra.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Three
Kings è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di domenica 25 giugno alle ore
23:45 sul canale Rete 4.
Sulla scia dei grandi nomi della new
wave rumena, come Cristian Mungiu (Animali
Selvatici) e Cristi Puiu, che si sono fatti
scoprire anche grazie al Festival di Cannes,
arriva in concorso a Cannes 77Three
Kilometers to the End of the World del regista rumeno
Emanuel
Pârvu. Si tratta di un dramma poliziesco che ruota
attorno all’indagine sul caso di un ragazzo picchiato in un
villaggio dell’entroterra rumeno, un atto di violenza omofoba. Un
crimine e un’indagine sono al centro della narrazione, anche se non
succederà nulla di quello che ci aspettiamo: la legge è una cosa,
ma le famiglie, le tradizioni, il potere, la chiesa e i legami di
un piccolo paesino sono al di sopra di tutto.
3 chilometri… lontano da tutto
Adi
(Ciprian Chiujdea) è un adolescente di 17 anni che
fa ritorno in un piccolo e remoto villaggio del Delta del Danubio
per trascorrere l’estate con il padre Dragoi
(Bogdan Dumitrache) e la madre (Laura
Vasiliu). Il ragazzo studia e vive in una città più grande
e sogna di andare a Bucarest all’università; è omosessuale e,
durante l’estate, si è frequentato con un ragazzo, all’insaputa dei
suoi genitori dalla mentalità estremamente conservatrice. Scopriamo
che, una notte, è stato picchiato da alcuni vicini, ma questo gesto
di omofobia sarà solo l’inizio delle sue difficoltà: tra segreti,
bugie, inganni e compromessi, inizia un lungo processo poliziesco,
religioso e giudiziario, da cui ogni adulto vorrà trarre profitto
senza mai tenere conto dei bisogni e dei desideri della
vittima.
Il padre, che non sa nulla di ciò
che è realmente accaduto, porta Adi a fare un
controllo medico e a sporgere denuncia alla polizia. Il ragazzo
dice di non sapere chi è stato e perché, ma è chiaro che non vuole
parlarne troppo. Lentamente cominciano a emergere possibili
sospetti, come i figli di un gangster a cui il padre deve dei
soldi; pensa che sia questo il motivo del pestaggio, mentre tutto
sembra indicare che si tratti di un’aggressione omofoba.
Lentamente, in silenzio, la voce di cui nessuno sembrava essere a
conoscenza inizierà a diffondersi e i genitori di
Adi verranno a sapere, increduli, che il loro
figlio è gay.
Un paesaggio idilliaco per un
racconto di oppressione
Il pregio narrativo di Three
Kilometers to the End of the World è principalmente quello
di non mostrare il punto di vista della vittima, ma del sistema
attorno a lui, fatto di adulti chiusi nell’ignoranza di un posto
che sembra veramente distare pochi chilometri dalla fine del mondo.
La prospettiva è fondamentale per dare un senso a questo tipo di
racconto di periferia, che trova il giusto spazio all’interno di un
Festival, anche se decisamente meno incisivo di altre proposte dei
connazionali di Pârvu.
Se l’amore incondizionato di un
genitore diventa condizionato da circostanze inattese,
come cambia il modo di pensare e agire della nostra famiglia?
Questa sembra essere la tesi di partenza di Three
Kilometers to the End of the World, che si sparge per
tutto l’incrocio su cui sembra sia costruito l’intero villaggio.
Tutto è limitato a un’intersezione di stradine, la stazione di
polizia, la chiesa, l’ospedale. Girato in due villaggi sul Delta
del Danubio, Sfântu Gheorghe e
Dunavăț, la location idilliaca di Three
Kilometers to the End of the World è lo scenario perfetto
per raccontare crimine impeccabile: rifiutarsi di comprendere. Si
tratta di un posto isolato e non facilmente raggiungibile, ma che
in estate attira comunque turisti, gente non locale, ed è proprio
questo l’elemento di disturbo, che mina gli equilibri del
villaggio, un agente esterno che porta qualcosa di
inammissibile.
L’incomunicabilità è la morte di
una famiglia
In questi tre chilometri si consuma
la morte di Adi, raccontata tramite i suoi occhi,
le urla strazianti, il progressivo allontanamento dal nido che è
tutto tranne che famiglia. Nel paese, tutti gli adulti suggeriscono
che è meglio se non si sparge parola, ma è esattamente quello che
manca, un dialogo a due voci, qui sostituito sempre dal monologo
spiazzante, dall’incomprensione che non trova un interlocutore, dai
“perchè” che non ammettono una risposta, da considerazioni
fuori dalla realtà come “se ne andrà tutto con
l’autunno“.
In un paese che sembra quasi solo di
uomini, forse, la cosa peggiore è che una madre consenta tutto
questo, che pensi che la vita di città abbia fuorviato la mente del
figlio. Anche il femminile adulto è minaccioso, solo quello giovane
lascia uno spiraglio di luce per Adi: sarà la sua
amica Ilinca a capire senza chiedere troppo, ad
agire nel caos di intenzioni interrotte (e corrotte).
Alla fine di Three Kilometers to the End of the
World, Adi rimane un mistero: solo una
cosa sappiamo di lui, quella a cui si sono limitati i suoi genitori
e i compaesani, l’unica per cui credono che il ragazzo sarà
identificato nel mondo. Vorremmo averlo potuto conoscere di più ma
capiamo che, solo andandosene, potrà rivelarsi.
Secondo Deadline, Blumhouse e Screen
Gems stanno sviluppando un nuovo capitolo del
franchise horror di
successo Insidious.
Il nuovo film spin-off si intitoleràThread:
An Insidious Tale e vedrà protagonista
la star di
This is Us, Mandy Moore e la star di
EternalsKumail Nanjiani.
Il progetto precede
l’imminente uscita nelle sale di Insidious: The Red
Door diPatrick Wilson il 7 luglio, che riporterà
la storia alla famiglia Lambert. Thread: An Insidious
Tale sarà diretto e scritto dal creatore
di Moon
Knight Jeremy Slater, con James
Wan che sarà il produttore attraverso la sua società
l’Atomic Monster. Lo spin-off horror vedrà Nanjiani e Moore nei
panni di una coppia sposata, “che si avvalgono dell’aiuto di un
incantesimo per viaggiare indietro nel tempo, in modo tale da poter
impedire la morte della loro giovane figlia. Le conseguenze,
ovviamente, si dimostrano gravi”.
Di cosa parla Insidious: La Porta
Rossa?
I fan hanno visto l’ultima volta la
famiglia Lambert in Insidious:
Chapter 2 del 2013 , dove Josh e Dalton
sopprimono i loro ricordi per impedire loro di proiettarsi in
Astrale e di entrare di nuovo in The Further. Il nuovo film
riprenderà un decennio dopo gli eventi del Capitolo
2, con Dalton che va al college e fa i conti con le sue
capacità di proiezione astrale oltre ai problemi esistenziali.
Insidious: La Porta Rossa presenta il ritorno diPatrick Wilson(The
Conjuring films)
e Ty Simpkins(Iron
Man 3) mentre riprendono i rispettivi
ruoli di Josh e Dalton. Insidious
5è diretto da Wilson da una sceneggiatura
scritta da Scott Teems (Halloween
Kills); è basato su una storia di Leigh
Whannell e Jason Blum. Sarà prodotto da Blum, Whannell, Wan e
Oren Peli.
Il franchise è iniziato per
la prima volta
con Insidiousdel
2011, diretto da James Wan. È stato un grande successo,
ottenendo recensioni generalmente positive da critica e pubblico e
incassando poco meno di $ 100 milioni al botteghino USA. Il suo
successo non solo ha contribuito a rilanciare le carriere di Wan e
dello sceneggiatore Leigh Whannell, ma ha anche
portato la Blumhouse Productionsad
alti livelli.
Il regista di Independence
Day, Roland Emmerich, ha presentato un
nuovo teaser della serie Those
About To Die (Quelli che stanno per morire), che
introduce il complesso e corrotto mondo dei combattimenti
gladiatori nell’Antica Roma, con un piccolo aiuto da parte
dell’imperatore romano Vespasiano, interpretato dal due volte
premio Oscar Sir Anthony Hopkins. Come si conviene, tutti i 10
episodi della serie usciranno su Peacock giovedì 18 luglio negli
USA, poco più di una settimana prima dell’inizio dei Giochi
Olimpici estivi di Parigi, il 26 luglio.
Sviluppato da Robert Rodat e diretto
da Emmerich e Marco Kreuzpaintner, Those
About To Die (Quelli che stanno per morire)
esplora lo squallido ventre della competizione gladiatoria, dove si
intrecciano intrattenimento per le masse, manovre politiche e
dinastie romane. L’obiettivo esteriore è dare al pubblico il sangue
e lo sport che desidera con ogni mezzo necessario. Sotto lo
spettacolo, tuttavia, ogni sorta di personaggio proveniente da
tutto l’Impero usa il Colosseo come luogo per perseguire i propri
scopi. La serie promette un alto livello di pericolo e di
eccitazione: i gladiatori si scontrano e il sangue scorre in questo
mondo di corruzione e morte, mentre la lotta per la successione
all’imperatore invecchiato infuria.
Il teaser è narrato da Anthony Hopkins, che prepara il terreno per lo
spettacolo di sangue che verrà. Mentre passano flash di guerrieri
con spade, scudi e archi, racconta come le battaglie nell’arena
facciano parte della storia della guerra tanto quanto gli scontri
sul campo e le dispute verbali e i sotterfugi a porte chiuse.
Sebbene sembri che si stia rivolgendo al popolo di Roma per
l’inizio dei giochi, le sue parole riflettono anche gli intrighi
politici che si svolgono dietro le quinte. L’azione non mancherà
comunque nella serie di Emmerich e Rodat, visto che un’inquadratura
finale mostra cavalli e carri che attraversano l’arena mentre i
guerrieri combattono con furia e grazia.
La descrizione del personaggio di
Vespasian descrive il personaggio come “provato in battaglia,
un novellino rurale che ha reclamato il suo trono dopo aver vinto
una sanguinosa guerra civile durata dieci anni. Sta
invecchiando ed è disprezzato dai Patrizi che lottano per una
posizione nell’Impero e cercano di soppiantare i suoi eredi al
trono alla prima occasione che ne hanno.”
Those
About To Die sarà prodotto esecutivamente e
diretto da Emmerich attraverso la sua società Centropolis
Entertainment e lo sceneggiatore di Salvate il soldato
Ryan Robert Rodat, scriverà la sceneggiatura basata
sull’omonimo libro di saggistica di Daniel Mannix. La
produzione dovrebbe iniziare quest’anno in Italia. “È un dramma
epico ambientato nel mondo complesso e corrotto della competizione
tra gladiatori guidata dallo spettacolo“, recita la
sinossi. “La serie introduce un insieme di personaggi
diversi provenienti da tutte le parti della società romana che si
scontrano all’incrocio tra sport, politica e dinastie del mondo
antico.“
Those
About To Die segna il primo progetto televisivo
di Roland Emmerich in un decennio dal suo debutto alla regia
televisiva nel 2012 con Dark Horse. È meglio
conosciuto per aver diretto film di sopravvivenza ai disastri
come Universal Soldier, Independence
Day, Godzilla , The Day After
Tomorrow, 2012 e Moonfall.
Altri produttori esecutivi sono Gianni Nunnari, Harald
Kloser, Herbert G. Kloiber, Oliver Berben, Martin Moszkowicz,
Stuart Ford, Lourdes Diaz e Jonas Bauer. È una
produzione di AGC Studios, con la produzione di Centropolis
Entertainment, Hollywood Gang Productions e Street
Entertainment.
Un’epica immersione nella storica
arena dell’Impero Romano: Those
About To Die. Il dramma storico diretto da
Roland Emmerich (Moonfall, Independence
Day, Godzilla) debutterà in esclusiva su Prime Video il 19 luglio in Paesi europei
selezionati, nonché in Australia, Nuova Zelanda, Canada, India e
Africa subsahariana. Tutti i 10 episodi saranno disponibili per i
clienti Prime il giorno successivo al lancio negli Stati Uniti.
Creata dallo scrittore candidato all’Oscar® Robert Rodat (Il
patriota, Salvate il soldato Ryan) e ispirata all’omonimo libro di
Daniel P. Mannix, la serie condurrà gli spettatori nel mondo
straordinario, complesso e corrotto delle corse delle bighe e delle
lotte tra gladiatori nell’antica Roma.
Those About to Die, cosa
racconta?
Panem et Circenses, Roma,
79 D.C.: il centro dell’Impero Romano è la città più ricca del
mondo, e un grande flusso di schiavi giunge dal crescente impero
come manodopera. La popolazione romana, annoiata, irrequieta e
sempre più violenta, è tenuta sotto controllo da due elementi: cibo
gratuito e intrattenimento spettacolare con gare di bighe e lotte
di gladiatori. Those About to Die esplora il mondo di questi
giochi, caratterizzato da sete di sangue, avidità di denaro, lotte
di potere e corruzione. Le gare al Circo Massimo sono controllate
da quattro corporazioni di proprietà dei Patrizi: le fazioni Blu,
Rossa, Bianca e Verde, e, a Roma, avere una quota di queste quattro
fazioni è considerata la cosa più preziosa. Il gusto della plebe
per l’intrattenimento si fa sempre più cinico e assetato di sangue,
e diventa necessario un nuovo stadio progettato appositamente per i
combattimenti dei gladiatori: il Colosseo. Le dimensioni dello
stadio, come anche l’imponenza dei combattimenti tra gladiatori e
animali, è enorme, così come lo è la criminalità legata al fiorente
giro di scommesse. Sottoterra, sotto le gradinate, migliaia di
persone lavorano e vivono e, tra loro, ce ne sono migliaia che
morirebbero per i giochi.
Those About to Die, un cast
internazionale
Nel cast della serie il
vincitore del premio Oscar® Sir Anthony Hopkins (Il silenzio degli innocenti,
Re Lear), nel ruolo dell’Imperatore Vespasiano, Iwan
Rheon (Il trono di spade) come Tenax, Tom Hughes (The
English, Victoria) nei panni di Tito Flaviano, Sara
Martins (Non dirlo a nessuno, Delitti in Paradiso) nel
ruolo di Cala e Jóhannes Haukur Jóhannesson (Il
trono di spade) in quello di Viggo, ma anche, tra gli altri,
Jojo Macari (Sex Education) nel ruolo di
Domiziano, Gabriella Pession (Crossing Lines) come
Antonia, Dimitri Leonidas (Rosewater, Renegades:
Commando d’assalto) nel ruolo di Scorpus, mentre Emilio
Sakraya (60 minuti, Rheingold, 4 Blocks) è Xeno,
Moe Hashim (Ted Lasso) interpreta Kwame e Rupert
Penry Jones (Whitechapel- Crimini dal passato) è Marcus.
Those
About To Die di AGC Television è stata
commissionata da High End Productions, la recente Joint Venture
nata da Herbert G. Kloiber e Constantin Film, con il servizio
streaming statunitense Peacock, ed è prodotta da Centropolis
Entertainment, Hollywood Gang e Street Entertainment. La serie è
creata da Robert Rodat e diretta da Roland Emmerich insieme a Marco
Kreuzpaintner (Beat, Progetto Lazarus). Gli executive producer sono
Roland Emmerich, Harald Kloser, Gianni Nunnari, Stuart Ford,
Lourdes Diaz, Miguel A. Palos Jr., Marco Kreuzpaintner, Robert
Rodat, Herbert G. Kloiber, Martin Moszkowicz, Oliver Berben, Jonas
Bauer, Charles Holland e Namit Malhotra.
Peacock ha annunciato che il
veterano attore premio Oscar Anthony
Hopkins ha firmato per un ruolo chiave nel
prossimo dramma sui gladiatori che sarà diretto da
Roland Emmerich, Those
About To Die (Quelli che stanno per morire).
Anthony Hopkins interpreterà il
personaggio principale di Vespasiano, l’imperatore di Roma e capo
della stirpe dei Flavi. Questo segna il ritorno in una grande
serie TV per Anthony Hopkins in quattro anni da quando
ha fatto la sua ultima apparizione nei panni del Dr. Robert
Ford durante la seconda stagione del dramma di
fantascienza Westworld.
La descrizione del personaggio di
Vespasian descrive il personaggio come “provato in battaglia,
un novellino rurale che ha reclamato il suo trono dopo aver vinto
una sanguinosa guerra civile durata dieci anni. Sta
invecchiando ed è disprezzato dai Patrizi che lottano per una
posizione nell’Impero e cercano di soppiantare i suoi eredi al
trono alla prima occasione che ne hanno.”
Those
About To Die sarà prodotto esecutivamente e
diretto da Emmerich attraverso la sua società Centropolis
Entertainment e lo sceneggiatore di Salvate il soldato
Ryan Robert Rodat, scriverà la sceneggiatura basata
sull’omonimo libro di saggistica di Daniel Mannix. La
produzione dovrebbe iniziare quest’anno in Italia. “È un dramma
epico ambientato nel mondo complesso e corrotto della competizione
tra gladiatori guidata dallo spettacolo“, recita la
sinossi. “La serie introduce un insieme di personaggi
diversi provenienti da tutte le parti della società romana che si
scontrano all’incrocio tra sport, politica e dinastie del mondo
antico.“
Those
About To Die segna il primo progetto televisivo
di Roland Emmerich in un decennio dal suo debutto alla regia
televisiva nel 2012 con Dark Horse. È meglio
conosciuto per aver diretto film di sopravvivenza ai disastri
come Universal Soldier, Independence
Day, Godzilla , The Day After
Tomorrow, 2012 e Moonfall.
Altri produttori esecutivi sono Gianni Nunnari, Harald
Kloser, Herbert G. Kloiber, Oliver Berben, Martin Moszkowicz,
Stuart Ford, Lourdes Diaz e Jonas Bauer. È una
produzione di AGC Studios, con la produzione di Centropolis
Entertainment, Hollywood Gang Productions e Street
Entertainment.
Disponibile dal 19 luglio su
Prime
Video, Those About to Die è la
nuova
serie diretta da Roland Emmerich. Fin dal
suo primo vero successo al botteghino americano Universal
Soldier, nel lontano 1992,
con Emmerich è sempre stato prendere o
lasciare. A conti fatti, è stata proprio la sua idea di messa in
scena soavemente eccessiva, sopra le righe e ultra spettacolare, a
decretarne i
maggiori successi. Un “marchio di fabbrica” che il cineasta tedesco
ha costantemente riproposto a prescindere dalle dimensioni del
budget a disposizione, arrivando a vette di kitsch che pochi altri
registi hanno saputo raggiungere in tempi moderni.
Those About to Die, una
rivisitazione del peplum
Perché quindi cambiare
strategia quando si tratta di una serie
televisiva? Soprattutto se poi l’idea di base è quella di
resuscitare il “peplum” sfacciatamente iperbolico e
sanguigno di Rome, show targato originariamente
HBO che ebbe un notevole successo di pubblico a partire dal 2005.
Creata da Robert Rodat (nomination all’Oscar per
la sceneggiatura di Salvate il soldato Ryan) Those About
to Die si rivela fin dal pilot una rivisitazione
estremamente libera sia nel contenuto che nella messa in scena,
entrambi sviluppati per creare un tipo di spettacolo tutt’altro che
impegnato o impegnativo: nello sviluppo delle varie trame che si
intrecciano negli intrighi di potere possiamo ritrovare
quell’agilità rivolta a chi vuole godersi un prodotto veloce e
sfizioso invece che una
serie con personaggi e situazioni di spessore.
Un ritmo scatenato
Ed ecco allora che
Emmerich poggia su questo canovaccio narrativo una regia spigliata,
addirittura frivola quando si tratta di caratterizzare i
personaggi. Questo rende Those About to Die uno
spettacolo dal ritmo scatenato, un qualcosa che quasi non si è più
abituati a vedere nella serialità “adulta” contemporanea. L’effetto
è oggettivamente straniante, in particolar modo nel primo episodio,
mentre la seconda puntata contiene alcune idee e un paio di momenti
che rendono maggiormente interessante. Nel complesso però lo show
offre davvero troppa poca qualità drammatica per convincere in
pieno: dal momento che quello che conta maggiormente sembrano
essere il ritmo del racconto e lo spettacolo delle scene d’azione,
agli attori vengono assegnati ruoli che risulta evidentemente
difficile caratterizzare in maniera sostanziosa di fronte a un tale
vortice di azioni ed eventi.
Ecco allora che l’unico
con cui si riesce a entrare un minimo in sintonia, magari anche
provare una certa empatia, è il Tenax interpretato con brio da
Iwan Rheon (Il trono di spade,
Vicious), mentre tutti gli altri si dipanano in maniera
troppo superficiale per entrare nelle grazie del pubblico. Anche un
grande attore come il due volte premio Oscar Sir Anthony Hopkins, il quale comincia ad
evidenziare anche i segni di cedimento di un’età ormai avanzata,
non riesce ad andare oltre una caratterizzazione approssimativa
dell’imperatore che regge Roma e le sue sorti nelle prime
puntate.
Divertimento senza troppi
pensieri
Per un certo pubblico
televisivo abituato allo sviluppo di personaggi, situazioni e
atmosfere in grado di coinvolgere, anche prendendosi il tempo
necessario nel corso di una singola puntata o addirittura un’intera
stagione, Those About to Die non è certo un tipo
di prodotto che ci sentiamo di consigliare. Se invece quello che si
vuole ottenere da uno show è un’ora di divertimento senza troppi
pensieri, incentrato sullo splendore dell’ambientazione lontana (e
mitizzata) e sul ritmo dell’esposizione che non concede tregua a
furia di intrighi, colpi di scena e azione spettacolare, magari
la
serie di Rodat ed Emmerich potrebbe anche intrattenere.
Francamente di un altro
“peplum” seriale che lavora soltanto in superficie non sentivamo un
bisogno spasmodico: è innegabile che Emmerich sappia costruire i
suoi giocattoli creando un universo estetico barocco e spericolato,
assemblato ogni volta da un montaggio vorticoso. Allo stesso modo
però i tempi di Independence Day e soprattutto
The Day After Tomorrow – a nostro avviso il suo
“capolavoro” proprio perché possedeva personaggi di spessore e una
trama efficace oltre la maestosità degli effetti speciali –
sembrano ormai passati, e anche il cineasta sembra continuare a
sfruttare un marchio di fabbrica che, non supportato dai mezzi
adeguati per esprimersi al massimo, mostra i segni di un certo
logorio. Anzi, li ha già mostrati da qualche tempo, mentre Those
About to Die arriva semplicemente a ribadirlo…
Those
About To Die , dal regista Roland
Emmerich (Moonfall, Independence Day, Godzilla),
debutterà in esclusiva su Prime Video il 19 luglio in Paesi europei
selezionati, nonché in Australia, Nuova Zelanda, Canada, India e
Africa subsahariana. Tutti i 10 episodi saranno disponibili per i
clienti Prime il giorno successivo al lancio negli Stati Uniti.
Ispirata all’omonimo saggio di Daniel P. Mannix, la serie condurrà
gli spettatori nel mondo spettacolare, complesso e corrotto delle
gare di bighe e dei combattimenti dei gladiatori nell’antica Roma.
Those
About To Die è l’ultima novità per i
clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni
veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video,
con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.
La trama di Those
About To Die
Panem et Circenses, Roma, 79 a.C.:
il centro dell’Impero Romano è la città più ricca del mondo, e un
grande flusso di schiavi giunge dal crescente impero come
manodopera. La popolazione romana, annoiata, irrequieta e sempre
più violenta, è tenuta sotto controllo da due elementi: cibo
gratuito e intrattenimento spettacolare con gare di bighe e lotte
di gladiatori. Those
About To Die esplora il mondo di questi
giochi, caratterizzato da sete di sangue, avidità di denaro, lotte
di potere e corruzione. Le gare al Circo Massimo sono controllate
da quattro corporazioni di proprietà dei Patrizi: le fazioni blu,
rossa, bianca e verde, e, a Roma, avere una quota di queste quattro
fazioni è considerata la cosa più preziosa. Il gusto della plebe
per l’intrattenimento si fa sempre più cinico e assetato di sangue,
e diventa necessario un nuovo stadio progettato appositamente per i
combattimenti dei gladiatori: il Colosseo. Le dimensioni dello
stadio, come anche l’imponenza dei combattimenti tra gladiatori e
animali, è enorme, così come lo è la criminalità legata al fiorente
giro di scommesse. Sottoterra, sotto le gradinate, migliaia di
persone lavorano e vivono e, tra loro, ce ne sono migliaia che
morirebbero per i giochi.
Nel cast della serie il vincitore
del Premio Oscar® Sir Anthony Hopkins (Il silenzio degli
innocenti, Re Lear), nel ruolo dell’Imperatore Vespasiano,
Iwan Rheon (Il trono di spade)come Tenax,
Tom Hughes (The English, Victoria) nei panni di Tito
Flaviano, Sara Martins(Non dirlo a nessuno, Delitti in
Paradiso) nel ruolo di Cala e Jóhannes Haukur Jóhannesson
(Il trono di spade) interpreta Viggo, ma anche Jojo Macari
(Sex Education) nel ruolo di Domiziano, Gabriella Pession
(Crossing Lines) come Antonia, Dimitri
Leonidas(Rosewater, Renegades: Commando d’assalto)
interpreta Scorpus, Emilio Sakraya (60 minuti, Rheingold, 4
Blocks) è Xeno, Moe Hashim (Ted Lasso)
interpreta Kwame, Rupert Penry Jones (Whitechapel- Crimini dal
passato) è Marcus, tra gli altri.
Those About To
Die di AGC Television è stata commissionata da High End
Productions, la recente Joint Venture nata da Herbert G. Kloiber e
Constantin Film, con il servizio streaming statunitense Peacock, ed
è prodotta da Centropolis, Hollywood Gang e Street Entertainment.
La serie è creata dallo scrittore nominato agli Oscar Robert Rodat
(Il patriota, Salvate il soldato Ryan), e diretta da
Roland Emmerich con Marco Kreuzpaintner (Beat, Progetto
Lazarus). Gli executive producer sono Roland Emmerich, Harald
Kloser, Gianni Nunnari, Stuart Ford, Lourdes Diaz, Miguel A. Palos
Jr., Marco Kreuzpaintner, Robert Rodat, Herbert G. Kloiber, Martin
Moszkowicz, Oliver Berben, Jonas Bauer, Charles Holland e Namit
Malhotra.