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Thunderbolts*: Bucky è più incline al lavoro di squadra di quanto non voglia ammettere

Thunderbolts Bucky

Non vediamo Bucky Barnes, alias il Soldato d’Inverno, dalla serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier (e sul grande schermo da Avengers: Endgame), ma l’ex assassino è pronto a fare il suo atteso ritorno nell’MCU nel prossimo film Thunderbolts*. Sembra che l’attore Sebastian Stan ritenga che questo gruppo sia più adatto al suo personaggio rispetto agli Avengers.

“È sempre stato divertente per me tornare da lui dopo tutti questi anni perché stai crescendo come persona, e il personaggio finisce per crescere”, racconta Stan a Total Film. “Non avrei mai pensato che saremmo finiti dove siamo finiti con lui, ma è un gruppo di personaggi molto interessante e ognuno tira fuori lati diversi di sé”, continua. “Penso che [Bucky] si trovi molto più a suo agio con loro di quanto inizialmente voglia ammettere, ma è sempre un personaggio in evoluzione, ed è questo che amo di lui. Cerca sempre di trovare un altro modo di esprimersi. Penso che sarà divertente. Penso che la gente sarà entusiasta del film”.

Sebbene Bucky si schiererà evidentemente con i Thunderbolts a un certo punto, il trailer recente ha mostrato il super soldato che lancia un attacco contro gli altri membri della squadra. Sarà forse assunto da Val per abbatterli? Circolano voci secondo cui Barnes apparirà per un cameo in Captain America: Brave New World, il che avrebbe sicuramente senso data la sua storia con Sam Wilson di Anthony Mackie.

Thunderbolts*
David Harbour, Hannah John-Kamen, Sebastian Stan, Florence Pugh e Wyatt Russell in ‘Thunderbolts*’. © MARVEL

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Tutto quello che c’è da sapere su Thunderbolts*

Diretto da Jake Schreier (Paper Towns), il cast di Thunderbolts* comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes, Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker, David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus ‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di Bob alias Sentry.

Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della serie Marvel Disney+ Occhio di Falco). Inoltre, Julia Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine, con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di impegni).

Lo sceneggiatore di Black Widow e Thor: Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a porte chiuse al San Diego Comic-Con. Thunderbolts* arriverà nelle sale il 5 maggio 2025, in ritardo rispetto alla precedente data di uscita del 20 dicembre 2024 a causa degli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Nel frattempo, restate aggiornati sul MCU con la nostra guida alla storia della Fase 5 della Marvel e con uno sguardo a ciò che deve ancora venire nella Fase 6 della Marvel.

 
 

THUNDERBOLTS*: 7 indiscrezioni e spoiler da conoscere sul possibile film Marvel sui Dark Avengers

Thunderbolts* (2025)

Thunderbolts* si è fatto attendere a lungo, anche se non è ingiusto dire che il roster che stiamo ottenendo non è esattamente quello che la maggior parte dei fan sperava di vedere.

Al posto di personaggi come il Barone Zemo, Mach IV, Moonstone e Songbird ci sono Bucky Barnes, l’Agente degli Stati Uniti, Yelena Belova e Red Guardian. Quindi, pensate a questo film come a un sequel di The Falcon and The Winter Soldier e Black Widow!

La presenza della Sentinella suggerisce che i Thunderbolts* non sono solo questo e ora abbiamo raccolto tutte le indiscrezioni, le fughe di notizie e gli spoiler più importanti in un unico posto. Dal motivo per cui la squadra si riunisce ai piani per Robert Reynolds e ai collegamenti con il più ampio MCU, c’è molto da approfondire.

1Un film sui Vendicatori Oscuri (Dark Avengers)?

Dark Avengers

Parlando al CinemaCon all’inizio di quest’anno, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha confermato che l’asterisco nel titolo di Thunderbolts* è significativo, ma non se ne parlerà prima dell’uscita del film.

Come già detto, le teorie spaziano dal fatto che il nome “Thunderbolts” sia un cenno ironico al Presidente dopo la sua probabile trasformazione in Hulk Rosso, al fatto che la squadra che abbiamo visto nei concept art non sia la vera squadra dei Thunderbolts (si tratterebbe invece di una squadra esca o di un gruppo simile alla Task Force X destinato a morire in battaglia).

Tuttavia, la teoria più convincente è che Thunderbolts* si concluda con la rivelazione che questa squadra è, in realtà, i Vendicatori Oscuri del MCU. Quale modo migliore per Val di prendere il controllo dell’America, e forse del mondo, se non quello di avere un gruppo di Vendicatori facilmente manipolabili, tra cui la Sentinella?

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Thunderbolts*, un nuovo dettaglio dà un’idea migliore di cosa aspettarci dal film

Thunderbolts*

I Marvel Studios hanno fatto un ottimo lavoro nel mantenere i segreti relativi alla trama del loro prossimo film, Thunderbolts*, fino a quel misterioso asterisco che è stato aggiunto al titolo poco prima dell’inizio delle riprese. Via CBM siamo in grado di mettere insieme alcuni dettagli sul film, cose attraverso fughe di notizie e interviste al cast, ma per la maggior parte il progetto rimane avvolto nel segreto.

Adesso, però, alcuni nuovi dettagli della storia hanno trovato la loro strada online. Non si tratta di nulla di troppo chiaro e dettagliato – e c’è una buona possibilità che questo elemento venga evidenziato nel primo trailer – ma se preferite sapere il meno possibile, a questo punto è d’obbligo un avviso spoiler.

Secondo Daniel Richtman, il film inizierà con Yelena Belova, agente statunitense, Ghost e Taskmaster inviate dalla Contessa Valentina Allegra De Fontaine per eliminare un obiettivo sconosciuto “in un caveau”. Non sappiamo chi sia questo personaggio, ma la squadra si rende presto conto di essere stata mandata lì a morire e decide di allearsi per abbattere Val.

Resta da vedere il modo in cui Sentry, Guardiano Rosso e The Winter Soldier entrano in gioco, è forse uno di loro la persona che gli altri devono eliminare? Sentry potrebbe anche essere stato arruolato da Val come guardia del corpo contro gli altri.

taskmasterA Olga Kurylenko – che riprenderà il ruolo di Taskmaster visto in Black Widow – è stato chiesto di quell’asterisco durante una recente intervista con Screen Rant, e mentre ha scelto con attenzione le sue parole, l’attrice ha confermato che il progetto ha subito alcuni cambiamenti da quando è stato annunciato per la prima volta.

“Beh, hanno cambiato un paio di cose. [Ride] Questo è tutto quello che posso dire, ma anche questo non dice nulla, perché ovviamente ogni film è diverso, e in ogni film le cose cambiano. Ma sì, sarà diverso, vedremo. Non c’è niente che posso dire.” Non c’è ancora molto su cui speculare, ovviamente, ma diremmo che Thunderbolts* sarà un film completamente diverso – forse addirittura Dark Avengers – rispetto a quello che era stato pensato all’inizio.

Tutto quello che sappiamo su Thunderbolts*

Durante il panel dei Marvel Studios al D23 2022, il presidente dei Marvel Studios  Kevin Feige  ha svelato il cast del prossimo film Thunderbolts*, che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e antieroi. Comprende la Contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah Jon-Kamen), US Agent (Wyatt Russell), Taskmaster (Olga Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow (Florence Pugh) e Il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan). Secondo quanto appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Harrison Ford – ammesso che sia ancora presente – sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Thunderbolts* è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio 2025. Il film sarà diretto da  Jake Schreier, la cui storia come regista non è estremamente ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012, Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del 2021 di Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.

 
 

Thunderbolts*, scene post-credit: le rivelazioni per il Futuro del MCU

Thunderbolts*
David Harbour, Hannah John-Kamen, Sebastian Stan, Florence Pugh e Wyatt Russell in 'Thunderbolts*'. © MARVEL

In linea con la tradizione cinematografica MarvelThunderbolts* (leggi la nostra recensione) presenta due scene post-credit, che rivelano parecchio sullo stato del MCU e su cosa aspettarsi dalle prossime uscite. Per la maggior parte, Thunderbolts* racconta una storia concreta e autoconclusiva, radicata nell’esplorazione della salute mentale dei personaggi Marvel. Ma il finale del film assume importanti implicazioni per il MCU quando viene svelato il significato dell’asterisco del titolo. Questi non sono i Thunderbolts dei fumetti Marvel, sono i Nuovi Vendicatori.

Valentina Allegra de Fontaine rinomina la squadra con il nome di New Avengers come parte del suo piano per sfuggire all’impeachment dal suo ruolo di direttrice della CIA. Inizialmente, aveva intenzione di mostrare Robert Reynolds, alias Sentry, come suo strumento per proteggere il popolo americano, ma l’acuta stratega ha cambiato idea quando è diventato chiaro che l’alter ego di Sentry, Void, era troppo pericoloso. Invece, ha ingannato i protagonisti, tra cui Yelena Belova e Bucky Barnes, obbligandoli a una conferenza stampa in cui li annuncia come New Avengers.

Le scene post-credits di Thunderbolts* portano poi questa rivelazione ancora più avanti, preparando la prossima apparizione della squadra nel MCU e anticipando anche il prossimo film Marvel in uscita nel 2025. Analizziamo quindi cosa succede nelle scene post-credits di Thunderbolts* e tutto ciò che rivelano, oltre a come queste rivelazioni influenzino il quadro generale dell’MCU.

Cosa succede nelle scene post-credit di Thunderbolts*

La scena a metà dei titoli di coda di Thunderbolts* è in gran parte solo un divertente spunto di riflessione sulla storia di Alexei Shostakov, alias Red Guardian, che diventa un supereroe per fama e gloria. La scena mostra Alexei, in borghese, nel reparto cereali di un supermercato, mentre cerca di convincere una donna a caso a comprare una scatola di Wheaties su cui compaiono i Nuovi Vendicatori. Sta chiaramente cercando di farsi riconoscere dalla foto sulla scatola, ma lei non lo collega, e ne consegue una situazione imbarazzante. Alla fine la donna prende la scatola, ma la abbandona prima di uscire dal reparto, lasciando Alexei un po’ deluso per non essere stato riconosciuto.

La scena post-credit di Thunderbolts*, tuttavia, è molto più importante. Il team dei Nuovi Vendicatori si trova nella nuova base in cima a quella che in precedenza era conosciuta come Avengers Tower, anche se Val l’aveva ribattezzata Watchtower. Yelena, Bucky, John Walker e Ghost indossano tutti nuovi costumi da supereroe, con il logo dei Nuovi Vendicatori. Stanno discutendo di una controversia sul copyright con Sam Wilson, che guida la sua squadra di Vendicatori e vuole impedire alla squadra dei Nuovi Vendicatori di usare il nome. Bucky dice di aver provato a parlare con Sam, ma non è andata bene.

La squadra è distratta quando Alexei appare dalla cucina, indossando quella che sembra una tuta NASCAR decorata con i loghi degli sponsor, mostrandola agli altri. Si parla di volare e la discussione si sposta su Bob, seduto su una poltrona leggermente distante dalla squadra. Dice loro che non può diventare Sentry senza rischiare di trasformarsi in VOid, quindi non volerà tanto presto (ha lavato i piatti, però!).

Yelena fa riferimento a una crisi spaziale in corso – John Walker interviene in modo poco utile dicendo che hanno un sacco di spazio nella Torre dei Vendicatori, e Yelena deve chiarire che intende lo spazio esterno. Poi, la squadra avvista un’astronave che sta entrando nell’atmosfera terrestre, in particolare una nave extra-dimensionale. Yelena visualizza un’immagine satellitare della nave e viene rivelato il logo dei Fantastici Quattro mentre viene riprodotto il tema di I Fantastici Quattro: Gli Inizi. Lì termina la scena dei titoli di coda di Thunderbolts*. Sullo schermo appare un testo che recita: “I Nuovi Vendicatori e Bob torneranno”.

Logo, sponsorizzazione e base dei Nuovi Vendicatori

Prima della scena a metà dei titoli di coda, Thunderbolts* rivela il logo dei New Avengers, che utilizza lo stesso font del film The Avengers del 2012, con il lato sinistro lungo della “A” e la freccia che attraversa la lettera. La scena dopo i titoli di coda chiarisce che la base dei Nuovi Vendicatori si trova nella vecchia torre degli Avengers, ora di proprietà di Valentina. Inoltre, per tutta la prima parte dei titoli di coda, così come nelle scene a metà e dopo i titoli di coda, viene chiarito che i Nuovi Vendicatori hanno una presenza molto pubblica.

Oltre alla scatola di Wheaties e alla tuta di Alexei, ci sono molti titoli di giornali e riviste che commentano la nuova squadra. Questo fa seguito al finale del film Thunderbolts*, che presentava la conferenza stampa che annunciava i Nuovi Vendicatori. Sebbene lo scopo della squadra sia, ovviamente, proteggere e salvare le persone, è ovvio che una parte importante del loro ruolo sia la pubblicità, in particolare una buona pubblicità. Dato che questo era un problema con cui gli Avengers originali avevano difficoltà, soprattutto dopo Avengers: Age of Ultron. Sarà interessante vedere se i Nuovi Avengers avranno problemi simili.

Yelena è la leader dei New Avengers

Sebbene Bucky abbia più esperienza come Avengers – o, almeno, esperienza di lavoro al fianco di Avengers come Steve Rogers e Sam Wilson – Yelena finisce per essere la leader dei New Avengers in base alla scena post-credits di Thunderbolts*. Ha senso, dato che è stata lei a sparire volontariamente nel Vuoto per cercare Bob e salvare New York City dal suo oscuro alter ego. Nel processo, Yelena è diventata il fattore unificante che ha portato gli altri personaggi a seguirla. È evidente che la considererebbero la loro nuova leader.

Ha senso anche in termini di narrazione del film. Thunderbolts* si apre con Yelena che si sente senza scopo e ha bisogno di un cambiamento. Dopo aver parlato con Alexei, chiede a Val un lavoro più pubblico, e tutto ciò la porta a diventare il leader dei New Avengers. Le dà tutto ciò che aveva chiesto: uno scopo e un volto molto pubblico. Tuttavia, sembra quasi che Yelena si penta delle sue decisioni all’inizio della scena post-credits di Thunderbolts*. Sembra un po’ stanca, e solo quando la nave extra-dimensionale viene rivelata sembra davvero coinvolta.

I New Avengers sono in conflitto per il copyright con gli Avengers di Sam Wilson

Forse uno degli aspetti più affascinanti della scena post-credits di Thunderbolts* è la rivelazione che i Nuovi Vendicatori sono in una sorta di faida con i veri Vendicatori di Sam Wilson. Il finale di Captain America: Brave New World ha stabilito che Sam avrebbe formato una nuova versione degli Vendicatori, su richiesta del Presidente Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Dato che Sam era un membro degli Vendicatori originali, ha senso. Ma sembra che Sam non abbia preso alla leggera l’uso di quel nome di squadra da parte dei Nuovi Vendicatori e stia cercando di fargli causa per violazione del copyright.

L’aspetto più straziante è che l’amicizia tra Bucky e Sam, conquistata a fatica fin dall’inizio, si è inasprita. Tutto sommato, sembra un po’ il finale di Captain America: Civil War, quando Steve Rogers e Tony Stark si separarono, lasciando gli Avengers vulnerabili agli attacchi di Thanos in Avengers: Infinity War. Non è chiaro se la Marvel stia specificamente preparando una storia simile per Avengers: Doomsday, ma di certo sembra così.

Bucky Barnes ottiene finalmente un nuovo costume da supereroe

Bucky Barnes ha una lunga e leggendaria storia nell’MCU, essendo stato conosciuto come il Soldato d’Inverno per buona parte della sua eredità. Tuttavia, il personaggio ha intrapreso un percorso di guarigione e si è redento agli occhi degli spettatori e dei cittadini dell’universo. La sua ultima apparizione in The Falcon and the Winter Soldier non ha dato a Bucky un nuovo nome da supereroe, ma ha mostrato quanta strada avesse fatto dai suoi giorni da Soldato d’Inverno. Thunderbolts* non gli ha ancora dato un nuovo nome, ma nella scena post-credits, Bucky ottiene finalmente un nuovo costume.

Il nuovo costume sembra una rivisitazione del design del personaggio dei fumetti Marvel, con una tuta di pelle completamente nera, che lascia spazio al suo braccio di vibranio nero e oro. Ha una specie di cintura portaoggetti, con una grande fibbia che sembra non avere alcun logo riconoscibile. La giacca ha anche delle toppe con dei loghi: sia il logo dei New Avengers che la stella del suo braccio di metallo originale donatagli dall’Hydra. Questi, ovviamente, rendono omaggio alla sua storia e al suo ruolo attuale. Nel complesso, è un buon mix tra l’eredità di Bucky e il suo futuro come Nuovo Vendicatore.

Sentry ora è solo Bob (ma è ancora con la squadra)

Dato che alla fine di Thunderbolts* Bob riprende il controllo del suo corpo da Void, viene da chiedersi cosa gli accadrà. Nel montaggio di giornali e riviste durante i titoli di coda, né Bob né Sentry sono mostrati come membri ufficiali. Questo ha senso perché i Nuovi Vendicatori sono stati lanciati come squadra di supereroi dopo aver sconfitto proprio lui; non aiuterebbe la loro immagine pubblica avere il “cattivo” nella squadra. Sembra anche probabile che Val abbia ordinato a Bob di mantenere un basso profilo, motivo per cui si trova nella torre.

Tuttavia, la scena post-credits di Thunderbolts* mostra che Bob vive nella Torre degli Vendicatori/Torre di Guardia. È ancora in grado di essere Sentry, ma sceglie di non farlo perché non vuole rischiare di diventare il Vuoto. Gli altri membri dei Nuovi Vendicatori sembrano essere d’accordo con questo piano, anche se Alexei protesta un po’. Ma hanno visto in prima persona i danni che il Vuoto può fare, quindi è comprensibile che non vogliano che lui corra il rischio. Detto questo, sembra probabile che arriverà il momento in cui avranno più bisogno di Sentry che di preoccuparsi del rischio del Vuoto.

C’è una crisi nello spazio, che potrebbe anticipare Avengers: Doomsday

Una delle rivelazioni più oscure nella scena post-credits di Thunderbolts* è il riferimento di Yelena a una “crisi spaziale”. In pieno stile Marvel, la scena cerca di sviare lo spettatore con una distrazione: John Walker pensa che Yelena si riferisca a una crisi spaziale nella Avengers Tower. Ma solo perché il riferimento a una crisi spaziale è posizionato come una battuta buttata lì non significa che sia irrilevante. Non sarebbe sorprendente se fosse in realtà un riferimento a qualsiasi evento si svolga in Avengers: Doomsday.

Qual sia effettivamente la crisi spaziale, però, resta da vedere. È possibile che Nuovi Vendicatori siano stati allertati di qualcosa nello spazio da uno dei loro alleati, forse la SWORD di Nick Fury o Capitan Marvel. In effetti, potrebbe riferirsi agli eventi del finale di The Marvels, quando Capitan Marvel, Ms. Marvel e Monica Rambeau hanno chiuso una frattura tra gli universi del multiverso. Oppure potrebbe essere qualcosa causato dalle incursioni a cui si fa riferimento alla fine di Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Bisognerà aspettare e vedere a cosa si riferisce esattamente.

I Fantastici Quattro entrano ufficialmente nell’universo principale dell’MCU

La più grande rivelazione della scena post-credits di Thunderbolts* è, ovviamente, l’apparizione della nave spaziale dei Fantastici Quattro nell’universo principale dell’MCU. La Marvel ha chiarito ampiamente che I Fantastici Quattro: Gli Inizi è ambientato in un universo alternativo all’interno dell’MCU, e da tempo si ipotizza che il film si concluderà con la distruzione del loro universo e/o con la necessità per la squadra di raggiungere l’MCU per sopravvivere. Thunderbolts* sembra confermarlo nella scena post-credits, sebbene il motivo esatto per cui i Fantastici Quattro siano apparsi nell’MCU non sia ancora noto.

Non è inoltre chiaro se tutti e quattro i membri della squadra siano sulla nave mostrata nella scena post-credits di Thunderbolts*, o se ci siano anche altri personaggi. Infatti, date le speculazioni sulla possibile apparizione del Dottor Destino di Robert Downey Jr., sembra possibile che la nave non contenga alcun membro dei Fantastici Quattro e che sia invece guidata da Destino. Questa potrebbe essere una teoria un po’ azzardata, ma darebbe una svolta interessante a quella che sembra essere una rivelazione piuttosto semplice.

Quando torneranno i New Avengers e Bob

La Marvel ha già confermato che gli attori dei New Avengers e di Bob faranno parte del cast di Avengers: Doomsday, il che ha in un certo senso spoilerato Thunderbolts*, in particolare la morte di Taskmaster, sebbene sia stato il segreto MCU peggio custodito da anni. Quindi il testo alla fine della scena post-credits di Thunderbolts* è molto probabilmente un riferimento al ritorno dei personaggi in Avengers: Doomsday. Il primo film sugli Avengers dopo Avengers: Endgame uscirà tra circa un anno e le riprese sono attualmente in corso.

Si sa ancora poco della trama di Avengers: Doomsday, ma è stato confermato che il cattivo sarà il Dottor Destino. Il capo dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente affermato che ci saranno diverse squadre ad affrontare il Dottor Destino, e ora ne abbiamo la conferma per due: i Nuovi Vendicatori e i veri Vendicatori di Sam Wilson. Resta da vedere se i Fantastici Quattro saranno un’altra squadra o si uniranno ai Nuovi Vendicatori. Ma ora sappiamo molto di più su cosa aspettarci grazie alla scena post-credits di Thunderbolts*.

 
 

Thunderbolts*, Olga Kurylenko sul misterioso asterisco: “Hanno cambiato alcune cose”

Thunderbolts*

A marzo, Florence Pugh ha postato sui propri canali social un video in cui mostrava il set del film Thunderbolts*, confermando l’inizio delle riprese e mostrando anche alcuni dettagli interessanti. Quello che ha generato più dibattiti tra tutti, però, è la comparsa di un asterisco nel titolo del film. I Marvel Studios hanno poi condiviso il video, confermando che il film sui supercattivi (o meglio, sugli antieroi) si chiamerà ufficialmente Thunderbolts*.

Cosa significa questo? Ci sono diverse teorie, la più popolare delle quali ipotizza che Thunderbolts* sarà in realtà un film sui Dark Avengers. Kevin Feige ha parlato del cambio di titolo durante il CinemaCon del mese scorso, ma ha detto che dovremo aspettare l’uscita del film nelle sale per scoprirne il significato. Si è allora tentato di ottenere qualche informazione in più dall’attrice Olga Kurylenko, che riprenderà il ruolo di Taskmaster nel film.

Durante un’intervista con Screen Rant le è infatti stato chiesto di parlare dell’asterisco, ma pur scegliendo con cura le parole, l’attrice ha confermato che il progetto ha subito alcuni cambiamenti da quando è stato annunciato. “Beh, hanno cambiato un paio di cose. [È tutto quello che posso dire, ma questo non vuol dire nulla, perché ovviamente ogni film è diverso e in ogni film le cose cambiano. Ma sì, sarà diverso, vedremo. Non posso dire nulla“.

Ovviamente non c’è ancora molto su cui basarsi, ma la spiegazione più probabile è che Thunderbolts* sia un film completamente diverso rispetto a quello che è oggi stato comunicato. Questa squadra di antieroi, il cui nome doveva essere un riferimento al generale Thaddeus “Thunderbolts” Ross, potrebbe non avere più alcun collegamento con il personaggio che Harrison Ford interpreterà già in Captain America: Brave New World. Non resta dunque che attendere di scoprire quali siano però questi cambiamenti.

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Harrison Ford – ammesso che sia ancora presente – sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Thunderbolts* è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio 2025. Il film sarà diretto da  Jake Schreier, la cui storia come regista non è estremamente ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012, Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del 2021 di Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.

 
 

Thunderbolts*, la spiegazione del VERO significato dell’asterisco

Thunderbolts*

A metà produzione di Thunderbolts* (leggi la nostra recensione) abbiamo appreso che il titolo ufficiale del film avrebbe compreso un asterisco. Ora che il film è in sala e dopo diverse speculazioni in merito, conosciamo il vero significato di quel simbolo nel titolo del film! Attenzione seguono spoiler!

Il vero significato dell’asterisco nel titolo di Thunderbolts*

Thunderbolts* rivela il significato del suo asterisco durante le scene finali. Dopo aver sconfitto The Void e affrontato Valentina Allegra de Fontaine, la squadra viene presentata al pubblico come “The New Avengers” durante una conferenza stampa organizzata da Valentina. L’annuncio conferma che l’asterisco in Thunderbolts* sta per “New Avengers“, un rebranding della squadra sotto l’egida del governo.

Il titolo alla fine del film mostra il logo dei “Thunderbolts” che si trasforma in “The New Avengers“. Questo conferma visivamente il cambiamento. L’asterisco, assente all’annuncio iniziale del film, era stato oggetto di speculazioni, con primi resoconti che suggerivano un riferimento al nome dei Nuovi Vendicatori.

Il rebranding avviene dopo che Valentina ha protetto la sua reputazione rigirando la frittata e presentando i Thunderbolts come un progetto segreto da lei creato. Yelena Belova le dice che la squadra ora “ce l’ha in pugno”, il che implica che si sono assicurati risorse e autonomia. Ora operano dalla Watchtower, una nuova incarnazione della Stark Tower/Avenger Tower. L’asterisco riflette questa transizione e le condizioni alla base della loro formazione.

Il film suggerisce anche un doppio significato per l’asterisco

I membri dei Thunderbolts si ritrovano per la prima volta per caso nella base segreta che sarebbe dovuta essere la loro tomba, secondo i piani di Valentina. Il bunker sotterraneo vede però Yelena, Ava, Bob e John sopravvivere grazie al lavoro di squadra. I quattro formano proprio un asterisco per salvarsi: quando scelgono di darsi una mano, schiena contro schiena, con le gambe verso le pareti del cunicolo rotondo che provano a risalire, la loro forma, dall’alto è proprio quella di quel simbolo, che in maniera figurativa diventa anche una rappresentazione della loro unione. In forma di asterisco il gruppo si salva, impara a collaborare e a rimanere unito, proteggendosi a vicenda le spalle.

E’ sicuramente una analisi visiva a tratti forzata ma non manca di fascino e sicuramente non è un caso che si sia scelto di realizzare una scena in cui i membri principali della squadra, prima dell’arrivo di Alexei e Bucky, assumono la forma di un asterisco. E’ il primo momento in cui lavorano insieme e imparano a fidarsi l’uno dell’altro.

Gli AvengerZ

Nella scena post credits, ambientata 14 mesi dopo, il Red Guardian suggerisce scherzosamente nomi alternativi per la squadra, come “New Avengerz”. Il gruppo discute di una causa intentata da Sam Wilson per l’uso non autorizzato del nome Avengers. Bob esprime preoccupazione all’idea di tornare a essere Sentry, temendo di poter scatenare di nuovo The Void.

L’asterisco è direttamente collegato alla storia, indicando lo status di squadra voluta dal governo e il loro nuovo ruolo nel MCU. Il film si conclude con i Nuovi Vendicatori che avvistano la navicella spaziale dei Fantastici Quattro diretta su Terra-616. Questo momento prepara gli eventi futuri di Fantastici Quattro: Gli Inizi e Avengers: Doomsday.

 
 

Thunderbolts*, la spiegazione del finale: l’MCU prende una direzione in vista delle grandi alleanze apocalittiche

Thunderbolts* finale

Thunderbolts* introduce una squadra tutta nuova nel Marvel Cinematic Universe (MCU), composta da super soldati scartati e un paio di assassini, ma il film si conclude sicuramente con uno dei colpi di scena più grandi della saga Multiverse fino ad oggi. Sebbene l’annuncio iniziale del film sia stato accolto con una reazione tiepida e il gruppo eterogeneo di eroi nel cast sembrasse a malapena all’altezza della lista D degli eroi, Thunderbolts* supera le aspettative con il suo ruolo fondamentale nell’impostare i capitoli finali della saga del Multiverso.

Il film si è concentrato in gran parte sui personaggi secondari dei precedenti progetti MCU e ha introdotto un nuovo personaggio degno di nota, Bob Reynolds. Sebbene il film abbia risposto ad alcune domande rimaste in sospeso su personaggi aggiuntivi come Valentina Allegra de Fontaine, il cuore e l’anima del film è la formazione di una nuova squadra di supereroi. Ma il finale presenta anche un significativo cambiamento di tono rispetto alla storia precedente, poiché apre la strada alle prossime uscite della Marvel Studios.

Come i Thunderbolts e Bob sconfiggono il Vuoto

L’ultimo atto di Thunderbolts* vede gli antieroi unirsi e scegliere di entrare letteralmente nel vuoto per salvare la situazione. Come gli eroi che li hanno preceduti, questi disadattati mettono da parte la propria sicurezza e sopravvivenza, nel tentativo di fermare la distruzione e il caos che stanno consumando New York City. Yelena Belova guida la carica, entrando nel Vuoto e cercando il tormentato Bob, solo per ritrovarsi intrappolata in un regno da incubo dove i suoi ricordi peggiori si ripetono all’infinito. Ma in breve tempo, Yelena trova Bob.

Dopo essere entrata nella sua mente, vede alcuni dei ricordi che hanno segnato la vita di quest’uomo tormentato e gli offre conforto e gentilezza. Poi, mentre i due si impegnano a cercare di liberarsi da questa prigione mentale, la parte più oscura di Bob si rivolta contro di loro. Ma con l’aiuto del resto della squadra, riescono ad arrivare al ricordo più oscuro di Bob, dove Bob e The Void si affrontano. Tuttavia, solo quando Bob viene abbracciato dai suoi nuovi amici e allontanato dal combattimento, riescono a liberarsi da The Void e a riportare la città al suo stato normale.

Cosa è successo ai poteri di Bob/Sentry/Il Vuoto

Quando il film salta a 14 mesi dopo questi eventi, la squadra sembra essere organizzata e situata come i Nuovi Vendicatori, ma Bob sembra passare in secondo piano quando si tratta di compiti da supereroe. Nella torre dei New Avengers, Bob è visto leggere un libro e scusarsi per non poter aiutare, ma si affretta a precisare che non può usare i suoi poteri senza rischiare che il Vuoto riemerga. Ha senso che Bob abbia ancora i suoi poteri, ma li sta sopprimendo di proposito per evitare di perdere il controllo.

Cosa potrebbero aver visto gli altri Thunderbolts nelle loro stanze

Yelena in Thunderbolts*

Mentre Yelena, Bob e John Walker hanno mostrato brevemente le loro stanze nel film, Alexei Shostakov, Ava Starr e Bucky Barnes non hanno mostrato i loro incubi. Tuttavia, ognuno di questi personaggi ha molti rimpianti e dolori che probabilmente popolavano le loro stanze. Ava, alias Ghost, potrebbe aver visto le vittime che era stata incaricata di uccidere, o essere rimasta intrappolata nei laboratori sperimentali che hanno cambiato il suo stato molecolare. Alexei ha probabilmente provato dolore quando ha lasciato che le sue figlie adottive, Yelena e Natasha, venissero portate via dagli agenti della Red Room. E Bucky aveva più del dovuto sulle mani dopo decenni passati come agente dormiente per HYDRA.

I Nuovi Vendicatori spiegati: la storia dei fumetti Marvel e cosa succederà nel MCU

Nei fumetti, i Nuovi Vendicatori avevano un aspetto molto diverso. Sulla scia del Registration Act, equivalente agli Accordi di Sokovia, si formò una nuova squadra dopo la fuga dalla prigione dei supereroi, The Raft. Inizialmente, Capitan America e Iron Man erano i membri fondatori, ai quali si aggiunsero Luke Cage, Spider-Man e Spider-Woman. Tuttavia, invitarono anche Daredevil e cercarono di contattare Sentry, ma Daredevil rifiutò l’offerta e Sentry scomparve. Nella storia della squadra, Bucky si è unito alla formazione quando ha assunto il mantello di Capitan America, ma per il resto la formazione dell’MCU è completamente diversa.

È interessante notare che nei fumetti i Nuovi Vendicatori erano un gruppo di eroi non autorizzati e fuorilegge, mentre le altre squadre continuavano a operare sotto la supervisione del governo. Nell’MCU, questo sembra essere leggermente modificato. I New Avengers sono molto sotto gli occhi del pubblico e, con Valentina che difende questi eroi, sembrano operare nei limiti della legge. Nel frattempo, la squadra di supereroi di Sam Wilson potrebbe rivelarsi meno trasparente con il governo, nonostante sia più popolare tra il pubblico.

Confermato il roster dei New Avengers

La nuova formazione di eroi include diversi nuovi arrivi nell’MCU, tra cui Red Guardian e US Agent, ma non include Bob, alias Sentry, che era presente nella formazione quando Valentina ha presentato la squadra. Lo status di Bob come membro della squadra potrebbe essere influenzato dalla sua mancanza di controllo sui propri poteri, il che significa che, per quanto riguarda l’opinione pubblica, non fa parte della squadra. Inoltre, Yelena sembra essere la nuova leader della squadra, supportata da uno dei personaggi più antichi dell’MCU, sia in termini reali che, secondo la sua storia, Bucky Barnes.

Cosa intendeva Yelena quando ha detto a Valentina “Ora sei nostra”?

Valentina in Thunderbolts*

Durante tutto Thunderbolts*, Valentina ha cercato di evitare di essere destituita dalla sua posizione di alto funzionario governativo e direttore della CIA. Dopo aver condotto trattamenti sperimentali e segreti su persone, causando un numero imprecisato di morti, Valentina era nei guai. E Yelena e i suoi compagni assassini si stavano muovendo per aiutarla a destituirla.

Tuttavia, approfittando della situazione in cui la squadra ha impedito a New York di essere consumata dal Vuoto, Valentina ha fatto in modo che Yelena sapesse che “lei le appartiene”. Data la sua posizione precaria e la loro conoscenza di ciò che è accaduto e di come Valentina sia stata la causa diretta del blackout, Yelena vuole assicurarsi che la squadra non venga manipolata senza avere voce in capitolo.

Il significato della confezione di Wheaties dei Nuovi Vendicatori

All’inizio del film, quando Alexei si unisce agli altri eroi, è profondamente entusiasta della possibilità di creare una nuova squadra di eroi e menziona come potrebbero apparire sulla confezione dei Wheaties. Negli Stati Uniti, questo è stato un risultato significativo e notevole assegnato agli atleti di alto livello, spesso medaglie d’oro, e di quel calibro, indicando come i Wheaties siano la “colazione dei campioni”. Sebbene all’inizio fosse solo un sogno irrealizzabile di Alexei, la squadra sembra avere un rapporto speciale con gli sponsor e alla fine riesce davvero ad apparire sulla confezione dei Wheaties.

Cosa significa il finale di Thunderbolts* per Fantastic Four: Gli Inizi e Avengers: Doomsday

Bucky in Thunderbolts*

Nella scena post-crediti di Thunderbolts*, Yelena e la squadra prendono nota di una “crisi spaziale”. Controllano i monitor, che rivelano un’immagine del razzo spaziale dei Fantastici Quattro che sfreccia nel cielo. Questo sembra essere un chiaro spoiler del finale di The Fantastic Four: First Steps, che si svolge in una linea temporale alternativa, che probabilmente verrà distrutta per consentire a questi eroi di viaggiare verso la Terra 616 con gli altri eroi prima di Avengers: Doomsday.

Nei fumetti, i New Avengers erano un gruppo di eroi non autorizzati e fuorilegge, mentre altre squadre continuavano a operare sotto la supervisione del governo.

Sebbene si tratti di uno spoiler del film, questa teoria è stata ampiamente ipotizzata e il fatto che i Fantastici Quattro siano stati annunciati in Avengers: Doomsday indica già che dovrà accadere qualcosa di enorme perché queste realtà entrino in collisione. Evidentemente, con un’entrata così pubblica nella Sacra Linea Temporale, i Fantastici Quattro saranno probabilmente accolti dagli eroi e dai difensori della Terra, come i New Avengers e gli Avengers di Sam Wilson, il che sarebbe un ottimo punto di partenza per Avengers: Doomsday.

Il vero significato del finale di Thunderbolts*

Al di là di ciò che appare effettivamente sullo schermo, questo film è anche intriso di significati e simbolismi più profondi, che lo rendono piuttosto cupo per un film dell’MCU. Il film affronta molti temi legati alla salute mentale, alla depressione e all’ansia. Non solo Bob è una persona che ha subito esperienze traumatiche durante l’infanzia, che gli hanno causato una frattura mentale, ma anche gli altri eroi della squadra sono persone che hanno fallito.

Tutti provano un intenso dolore, vergogna e senso di colpa. Ma hanno anche il desiderio di superare quel dolore e creare un futuro più luminoso. Con questo in mente, il tema dell’oscurità e del vuoto viene utilizzato più frequentemente che per fare riferimento al cattivo del film. E questo vuoto viene superato solo quando queste persone si uniscono, formano un forte legame e creano una comunità per se stesse, aprendo la porta alla guarigione e al miglioramento, come si vede in tutto Thunderbolts*.

 
 

Thunderbolts*, il poster “copiato”? Ecco dove lo abbiamo visto

Thunderbolts*
David Harbour, Hannah John-Kamen, Sebastian Stan, Florence Pugh e Wyatt Russell in 'Thunderbolts*'. © MARVEL

Il primo trailer di Thunderbolts* ha finalmente trovato la sua via ufficiale in rete. Marvel Studios ha diffuso il primo video ufficiale promozionale del film, dopo i tanti leak dalle fiere estive. E mentre la curiosità cresce intorno al progetto, lo studio ha diffuso anche un primo poster ufficiale che vi proponiamo di seguito:

Chi di voi si sentisse confuso avrebbe ragione ad esserlo, o meglio più che confusione è una sensazione di déjà vu: dove abbiamo già visto questa immagine? Chi ha la memoria lunga non esiterà a rispondere: l’immagine assomiglia tantissimo al poster ufficiale di Sons of Anarchy, la serie andata in onda tra il 2088 e il 2014 ideata da Kurt Sutter e trasmessa su FX (disponibile su Disney+).

La somiglianza è così evidente che si potrebbe quasi pensare a un omaggio voluto, un po’ come sempre Marvel Studios ha fatto per la promozione di Agatha All Along, la sua serie disponibile in questi giorni su Disney+. Se così dovesse essere siamo sicuri che nelle prossime ore usciranno altri poster con altri omaggi a prodotti per cinema e tv di successo.

Chi fa parte della squadra dei Thunderbolts della Marvel?

Come accennato, non tutti i membri del cast dei Thunderbolts* erano visibili nel primo filmato del film. Questo porta a chiedersi come sia l’intero roster della squadra titolare. Evidentemente, cinque dei membri dei Thunderbolts sono Red Guardian e Yelena Belova di Vedova Nera, Ghost di Ant-Man and the Wasp, Bucky Barnes di Captain America e U.S. Agent, che ha debuttato in The Falcon and the Winter Soldier.

Gli altri due membri della squadra che non vengono mostrati nel filmato della Marvel sono personaggi a dir poco interessanti. Uno di essi proviene dalla Vedova Nera, il Taskmaster del MCU. Taskmaster è stato poco approfondito in Vedova Nera, il che rende la sua apparizione nei Thunderbolts* molto più intrigante. L’ultimo membro della squadra dei Thunderbolts dovrebbe essere il loro leader, Valentina Allegra De Fontaine, un personaggio che è apparso in tutte le fasi 4 e 5 del MCU.

 
 

Thunderbolts*, finalmente il primo trailer on line!

Marvel Studios ha finalmente diffuso il trailer ufficiale di Thunderbolts*dopo i leak dal San Diego Comic Con e dal D23. E’ stato diffuso anche il primo poster ufficiale.

Thunderbolts* il poster del film

Chi fa parte della squadra dei Thunderbolts della Marvel?

Come accennato, non tutti i membri del cast dei Thunderbolts* erano visibili nel primo filmato del film. Questo porta a chiedersi come sia l’intero roster della squadra titolare. Evidentemente, cinque dei membri dei Thunderbolts sono Red Guardian e Yelena Belova di Vedova Nera, Ghost di Ant-Man and the Wasp, Bucky Barnes di Captain America e U.S. Agent, che ha debuttato in The Falcon and the Winter Soldier.

Gli altri due membri della squadra che non vengono mostrati nel filmato della Marvel sono personaggi a dir poco interessanti. Uno di essi proviene dalla Vedova Nera, il Taskmaster del MCU. Taskmaster è stato poco approfondito in Vedova Nera, il che rende la sua apparizione nei Thunderbolts* molto più intrigante. L’ultimo membro della squadra dei Thunderbolts dovrebbe essere il loro leader, Valentina Allegra De Fontaine, un personaggio che è apparso in tutte le fasi 4 e 5 del MCU.

 
 

Thunderbolts*, chi è Bob? La spiegazione del nuovo personaggio e della sua identità

Thunderbolts*
David Harbour, Hannah John-Kamen, Sebastian Stan, Florence Pugh e Wyatt Russell in 'Thunderbolts*'. © MARVEL

Il primo trailer di Thunderbolts* offre uno sguardo alla squadra titolare che si riunisce, con un nuovo personaggio di nome Bob. Il cast del film, come noto, è composto da personaggi già esistenti nel MCU, dalla Yelena Belova di Florence Pugh al Bucky Barnes di Sebastian Stan. Essendo uno dei tanti film Marvel in uscita nel 2025, il progetto è molto atteso, soprattutto per l’assemblaggio dei membri della squadra Thunderbolts del MCU. È interessante notare che un nuovo personaggio completa il roster con il nome di Bob.

Il trailer di Thunderbolts* mostra i membri Yelena, John Walker/U.S. Agent, Ghost e Taskmaster scontrarsi in un gigantesco magazzino, ignari di chi abbia mandato gli altri. È presente anche Bob, un uomo apparentemente normale con pochi poteri o abilità degne di nota che si trovava semplicemente nel magazzino piuttosto che essere stato mandato da un individuo. In base al trailer, Bob avrà evidentemente un ruolo importante nella storia del MCU di Thunderbolts*, il che porta a chiedersi chi sia e quale sia la sua identità segreta.

Bob è il Sentry dei Thunderbolts

In Thunderbolts*, il personaggio di Bob sembra in realtà essere Sentry. Sentry proviene dai fumetti Marvel ed è un supereroe incredibilmente potente, spesso considerato la versione Marvel di Superman. Dato che il film è incentrato su una squadra datata di forza bruta, sembra che Sentry/Bob sarà la principale potenza del gruppo. Non resta a questo punto che attendere di scoprire in che modo acquisirà i suoi poteri o manifesterà la sua forza all’interno del film.

Chi interpreta Bob in Thunderbolts*

In Thunderbolts*, Bob/Sentry sarà interpretato da Lewis Pullman. L’attore è noto per film come La battaglia dei sessi, The Strangers: Prey at Night e, più recentemente, Top Gun: Maverick. Alcune apparizioni televisive hanno visto Pullman interpretare ruoli in Outer Range e Lezioni di chimica. Inizialmente, la star di The Walking Dead Steven Yeun era stata scritturata per il ruolo di Bob in Thunderbolts*, ma ha dovuto abbandonare il progetto per motivi di programmazione e Pullman è stato assunto al suo posto.

Chi fa parte della squadra dei Thunderbolts della Marvel?

Come accennato, non tutti i membri del cast dei Thunderbolts* erano visibili nel primo filmato del film. Questo porta a chiedersi come sia l’intero roster della squadra titolare. Evidentemente, cinque dei membri dei Thunderbolts sono Red Guardian e Yelena Belova di Vedova Nera, Ghost di Ant-Man and the Wasp, Bucky Barnes di Captain America e U.S. Agent, che ha debuttato in The Falcon and the Winter Soldier.

Gli altri due membri della squadra che non vengono mostrati nel filmato della Marvel sono personaggi a dir poco interessanti. Uno di essi proviene dalla Vedova Nera, il Taskmaster del MCU. Taskmaster è stato poco approfondito in Vedova Nera, il che rende la sua apparizione nei Thunderbolts* molto più intrigante. L’ultimo membro della squadra dei Thunderbolts dovrebbe essere il loro leader, Valentina Allegra De Fontaine, un personaggio che è apparso in tutte le fasi 4 e 5 del MCU.

 
 

Thunderbolts* svela un nuovo personaggio e un nuovo logo!

Thunderbolts* Anthony Mackie e Harrison Ford
Gentile Concessione © Marvel Studios

I Marvel Studios hanno pubblicizzato Thunderbolts* al Comic-Con di San Diego di questo fine settimana, ma la decisione di non pubblicare il trailer online ha visto il film ampiamente oscurato dalle altre imminenti uscite MCU esposte nella Hall H. Il cast è salito sul palco insieme a David Harbour vestito da Red Guardian, anche se il nome del misterioso personaggio di Geraldine Viswanathan non è mai stato rivelato. Tuttavia, grazie a un video ufficiale condiviso dai Marvel Studios, ora sappiamo che si chiama “Mel”.

Dovrebbe essere ovvio che, dopo aver messo insieme i pezzi, l’unica spiegazione logica è che l’attrice interpreterà Melissa Gold, alias Songbird. Resta da vedere se avrà le stesse abilità sonore supersoniche della sua controparte nei fumetti.

Chi è Songbird?

Songbird, originariamente nota come Screaming Mimi, debuttò sulle pagine di Marvel Two-in-One #54 nel 1979. Fu creata da Mark Gruenwald, Ralph Macchio e John Byrne, diventando in seguito la supereroina nota come Songbird dopo essersi unita ai Thunderbolts.

Parlando con Entertainment Weekly al Comic-Con, Viswanathan ha detto che il suo personaggio è “nel mondo di Valentina [Allegra de Fontaine]” e ha aggiunto, “Sono una specie di suo piccolo braccio destro. E tipo, ‘Aspetta un attimo? Chi è questa e cosa sta facendo? Quindi siamo davvero in coppia, il che è un sogno: è Julia Louis Dreyfus!

Molti fan hanno espresso delusione per la decisione di riempire il roster dei Thunderbolts* con personaggi dei franchise di Captain America e Black Widow, quindi la presenza di Sonbird sarà sicuramente apprezzata da coloro che sentono la mancanza di personaggi come Baron Zemo e Mach IV.

Oltre a questo nuovo ruolo, il video dal Comic Con di San Diego mostra anche un nuovo logo per il film:

Tutto quello che c’è da sapere su Thunderbolts*

Diretto da Jake Schreier (Paper Towns), il cast di Thunderbolts* comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes, Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker, David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus ‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di Bob alias Sentry. Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della serie Marvel Disney Plus Occhio di Falco).

Inoltre, Julia Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine, con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di impegni). Lo sceneggiatore di Black Widow e Thor: Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a porte chiuse al San Diego Comic-Con.

Thunderbolts* arriverà nelle sale il 5 maggio 2025, in ritardo rispetto alla precedente data di uscita del 20 dicembre 2024 a causa degli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Nel frattempo, restate aggiornati sul MCU con la nostra guida alla storia della Fase 5 della Marvel e con uno sguardo a ciò che deve ancora venire nella Fase 6 della Marvel.

 
 

Thunderbolts saranno i “perdenti” del Marvel Cinematic Universe

The MCU Thunderbolts

David Harbour definisce i Thunderbolts i “perdenti” del Marvel Cinematic Universe. La star di Stranger Things ha fatto il suo debutto nel MCU in Black Widow del 2021 nei panni di Alexei Shostakov, alias Red Guardian, un super soldato russo e figura paterna di Natasha Romanoff e Yelena Belova.

Al recente D23 Expo, è stata rivelata la line-up del prossimo film Thunderbolts del MCU che, oltre a Red Guardian, include anche Bucky Barnes/Winter Soldier, Yelena, John Walker/U.S. Agente, Antonia Dreykov/Taskmaster e Ava Starr/Ghost, tutti guidati dalla Contessa Valentina Allegra de Fontaine.

Durante una recente apparizione al podcast Phase Zero di ComicBook.com per promuovere il suo nuovo film di Natale Una notte violenta e silenziosa, Harbour si è anche preso del tempo per discutere di Thunderbolts.

“Siamo come dei perdenti, cosa che mi piace. Siamo i perdenti. Penso che sia divertente vederci rovinare tutto. È molto divertente, c’è anche molto pathos in questo. C’è molto dramma in un gruppo di persone che continuano a sbagliare la vita e, a causa dei difetti del personaggio, continuano a incasinare le cose. Nessuno dà loro il rispetto che danno a Captain America e Iron Man, persone molto capaci. Quindi c’è molto da cui attingere. Penso che ci siano molti film che saranno divertenti. Ha tutta questa bella azione e una bella commedia da quello che mi è stato descritto.”

Vi ricordiamo che Thunderbolts  uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Il film sarà diretto da Jake Schreier, e vedrò protagonisti Florence Pugh, Hannah John-Kamen,  Sebastian Stan, David Harbour, Olga Kurylenko, Wyatt Russell, Julia Louis-Dreyfus l’ultimo grande annuncio Harrison Ford.

 
 

Thunderbolts è ufficialmente in fase di sviluppo ai Marvel Studios

Thunderbolts

Arriva da Deadline la conferma ufficiale (considerata l’autorevole fonte) che un film basato su Thunderbolts, il team di supercriminali/antieroi è ufficialmente in fase di sviluppo. Jake Schreier (Robot e Frank, Dave) sarà il regista, con lo sceneggiatore di Black Widow Eric Pearson che scriverà la sceneggiatura. I dettagli della trama sono pochi, ma pare il prossimo film potrebbe ruotare “intorno a un gruppo di supercriminali (o almeno personaggi che hanno interpretato i cattivi a un certo punto nel MCU) che vanno in missione per il governo”.

Nei fumetti, i Thunderbolts  sono stati originariamente introdotti come una nuova squadra di supereroi che è intervenuta quando i Vendicatori sono stati dichiarati morti dopo gli eventi di Onslaught, ma è stato presto svelato che in realtà erano i Maestri del Male sotto mentite spoglie. Alla fine, la maggior parte dei membri della squadra si è riformata per davvero e ha fatto del proprio meglio per diventare una forza positiva.

Quali personaggi saranno coinvolti nel prossimo film su Thunderbolts?

Non sappiamo quali personaggi comporranno il roster del film, ma supponiamo che questo sia il gruppo che Valentina Allegra de Fontaine ha iniziato a mettere insieme in The Falcon e The Winter Soldier. Se è così, John Walker/US Agent è una scommessa sicura, con il barone Zemo, Abomination e Yelena Belova/Black Widow che potrebbero completare la squadra. Ghost, Taskmaster e Winter Soldier sono anche citati come potenziali membri.

In ogni caso ci sarà da aspettarsi comunque un mix di personaggi affermati e volti nuovi. Secondo quanto riferito, la Marvel è stata in contatto con “alcune persone che fanno già parte del MCU per assicurarsi di mantenere un’apertura nella loro programmazione di impegni per la prossima estate”.

 
 

Thunderbolt: il film segnerà la fine della Fase 5

Thunderbolts* film 2024

I Marvel Studios sono tornati nella Hall H al Comic-Con di San Diego e hanno rivelato una serie di nuove informazioni, comprese notizie entusiasmanti sul loro prossimo progetto Thunderbolts.

Thunderbolts è solo una delle tante nuove squadre che stanno iniziando a formarsi nella Fase 4 del MCU, ma questo gruppo sembra aver fatto i maggiori progressi finora. Contessa di Julia Louis Dreyfus ha lentamente raccolto un elenco di cattivi e antieroi, come anticipato in serie come The Falcon and the Winter Soldier con US Agent e con la scena post credits di Black Widow con Yelena Belova.

A conferma che i semi dei Thunderbolts stavano già germogliando, all’inizio di quest’estate sono emerse notizie secondo cui la Marvel era ufficialmente in fase di sviluppo del film. I Marvel Studios hanno offerto un aggiornamento su Thunderbolts all’SDCC, rivelando che il film concluderà la Fase 5 della Marvel. Lo studio ha anche annunciato che Thunderbolts uscirà nelle sale il 26 luglio 2024, poco prima che i Fantastici Quattro dia inizio alla Fase 6 a novembre.

 
 

Thunder Force: trailer del film Netflix con Melissa McCarthy

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Thunder Force, l’annunciato film originale Netflix che vede protagoniste Melissa McCarthy e Octavia Spencer. Il film è scritto da Ben Falcone e prodotto da Melissa McCarthy, Ben Falcone, Marc E. Platt

 
 

Thunder Force: recensione del film con Melissa McCarthy

Thunder Force

Disponibile su Netflix, Thunder Force è una commedia supereroistica con Melissa McCarthy e Octavia Spencer protagoniste, quinta collaborazione tra Ben Falcone, regista e sceneggiatore del film, e la moglie McCarthy. Il film parte da premesse interessanti, che avrebbero potuto far svettare il film in chiave di regia, purtroppo non sviluppate però adeguatamente: commedia, action e fantascienza tentano di compenetrarsi, in una pellicola che non risulta altro che un pastiche di stilemi e stereotipi di genere mischiati confusamente, in cui alcuni momenti ben riusciti non riescono a sopperire al poco slancio del prodotto.

Thunder Force: la trama

Nel 1983 un raggio cosmico colpisce la Terra, mutando il dna di alcuni soggetti predisposti alla sociopatia, i Miscredenti, donandogli alcune capacità straordinarie. I genitori di Emily Stanton (Octavia Spencer), genetisti di Chicago specializzati nella ricerca sulla mutazione, vengono uccisi e così la giovane ambiziosa e determinata decide di impegnarsi nello studio e nella ricerca con un solo obiettivo: riuscire a sconfiggere i Miscredenti. A scuola fa la conoscenza di Lydia (Melissa McCarthy), con cui stringe una profonda amicizia. Il legame tra le due cresce sempre di più fino al momento in cui dovranno prendere decisioni importanti una volta divenute grandi, motivo per cui si allontaneranno. Gli anni passano e Lydia, sentendo la mancanza del legame più solido e autentico della sua vita, decide di mettersi di nuovo sulle tracce di Emily, ormai donna in carriera, ancora impegnata nella ricerca di un metodo per poter sconfiggere i Miscredenti. In circostanze divertenti inaspettate, finirà nel laboratorio di Emily, dove le verrà iniettato involontariamente il siero della super forza, a cui l’amica stava lavorando da tempo. A quel punto Emily prende la seconda formula, quella dell’invisibilità, e insieme decidono di formare le Thunder Force, un team privato contro i criminali della città.

Thunder Force: ritmi comici non gestiti in maniera ottimale

Il film si configura come una commedia legata al filone dei supereroi, con la differenza che al timone della narrazione abbiamo un duo tutto al femminile, impegnate in prima linea nello studio, allenamento e messa in atto dei loro poteri. La scelta di incentrare la storia su un eccentrico duo di eroine è un aspetto positivo della sceneggiatura di Falcone, oltretutto se aggiunto al fatto che le protagoniste sono lontane dallo stereotipo femminile di donna impeccabile e ineccepibile. Emily è determinata, ambiziosa , e si affermerà come una donna in carriera, lottando per raggiungere i propri obiettivi. Lydia è più schietta, a tratti burbera, ma piuttosto divertente e dal carattere esuberante. Le due personalità ci vengono quindi rappresentate pressochè agli antipodi, peccato che questa interessante dinamica vada quasi totalmente a spegnersi nelle situazioni comiche, non sposandosi appieno col messaggio che Ben Falcone avrebbe potuto rendere centrale nella narrazione.

Gli scambi di dialogo, con svariati riferimenti alla pop culture, offrono momenti esilaranti e irriverenti, ma sono pochi quelli ben riusciti. La storia si sviluppa in maniera piuttosto lineare e si avverte la mancanza di colpi di scena che avrebbero potuto aggiungere un tocco di imprevedibilità alla narrazione e aumentare il livello di tensione associato alla posta in gioco dei personaggi.

Per quanto riguarda le dinamiche che si instaurano tra le protagoniste, Falcone sembra intraprendere un percorso battuto più e più volte, che si basa sulla contrapposizione tra persona ordinaria e supereroe. Lo stereotipo di genere sarebbe riuscito ad ergersi a prodotto originale e umoristico, se i tempi comici fossero stati gestiti diversamente. La chimica fra le due attrici non è incendiaria quanto il titolo del film vorrebbe sottolineare: Octavia Spencer è costretta in un ruolo quasi di secondo piano e alla McCarthy spetta il compito di reggere sulle proprie spalle l’intero spalle, ma non è abbastanza. Le sequenze con Jason Bateman sono forse le uniche esilaranti, piene di verve e dell’intesa vincente per poter divertire lo spettatore. Nonostante ciò, i personaggi risultano essere piuttosto bidimensionali, senza alcuna incisiva profondità o ambiguità morale che possa sollevare riflessioni o quesiti nello spettatore, creando una vera e propria opposizione.

Thunder force

Thunder Force non riesce ad essere più che una visione d’intrattenimento

Visivamente la pellicola cattura lo spettatore, con alcuni effetti speciali discretamente resi sullo schermo, pur senza una notevole originalità in sede di regia. Thunder Force è l’ideale per una visione in famiglia, ma non riesce a spingersi più in là di mero prodotto di intrattenimento targato Netflix. Non c’è sinergia tra gli elementi tecnici e narrativi alla base del film, nessun punto fermo che faccia sì che questa alleanza tutta al femminile si distingua per coinvolgimento e incisività. Quello che ci rimane a fine visione sono le troppe gag comiche, che cercano di ritmare il racconto, ma risultano ridondanti, difficili da gestire. La MacCarthy si distingue senz’altro come attrice comica, eppure i suoi momenti comici risultano a volte quasi di troppo, nel loro voler sfociare quasi continuamente nell’assurdo.

Thunder Force avrebbe avuto tutte le premesse per essere classificato come buon film, sia da un punto di vista narrativo che di casting e performance attoriali, eppure inciampa nella rete degli stereotipi ancorati al genere delle narrazioni a tema supereroi; l’idea della coppia di eroine inaspettate e indipendenti viene ridicolizzata, scegliendo di ridurre il focus all’elemento puramente comico. Siamo quindi di fronte a un film che deve essere considerata una commedia leggera e godibile senza troppe pretese, leggera senza pretese, che lascia però un po’ di disappunto rispetto alle potenzialità che il film presenta e che non sono state sfruttate a dovere.

 
 

Throught the Looking Glass: Mark Rylance nel cast

mark rylance
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Dopo Johnny Depp Mia Wasikowska, i primi a confermare la propria presenza in Throught The Looking Glass, sequel di Alice in Wonderland, sembrerebbe che anche Mark Rylance sia in procinto di aggiungersi al viaggio di Alice attraverso lo specchio.

L’attore inglese, solito calcare i palcoscenici teatrali, dovrebbe aggregarsi al cast del film al fine di rivestire i panni del padre del Cappellaio Matto (ancora una volta interpretato da Johnny Depp).

Throught The Looking Glass sarà diretto da James Bobin che sostituirà l’uscente Tim Burton, mentre Linda Woolverton, che si era occupata della sceneggiatura della precedente pellicola, sarà ancora una volta la penna che firmerà questo adattamento. Johnny Depp e Mia Wasikowska avevano già confermato la loro presenza anche in questo progetto.

Attualmente non vi sono ulteriori informazioni circa il plot della pellicola, tuttavia è nota la data di pubblicazione, che dovrebbe coincidere con il 27 maggio 2016.

Fonte: Variety

 
 

Thrones Wars: Star Wars incontra Game of Thrones

Il divertente canale Youtube Darth Blender ha condiviso un divertente video mash up che fonde gli universi fantastici di Star Wars e Game of Thrones, la serie HBO.

Ecco l’esilarante risultato di Thrones Wars:

 
 

Thriller: i luoghi comuni

Terza puntata. Terzo genere. Questa volta Lucio Laugelli e lo staff di Middle Crossing & Stan Wood Studio vi portano alla scoperta dei luoghi comuni nei film thriller-polizieschi.

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Three Thousand Years of Longing, il trailer del nuovo film di George Miller

Sette anni dopo l’acclamato Mad Max: Fury Road, George Miller è tornato sulla sedia di regia per l’epico film romantico Three Thousand Years of Longing.

Basato sul racconto del 1994 “The Djinn in the Nightingale’s Eye” dello scrittore inglese A. S. Byatt, Three Thousand Years of Longing vede Tilda Swinton nei panni di Alithea, una brillante studiosa che incontra un Djinn (Idris Elba) imprigionato in un’urna. Nel corso di una lunga conversazione in una stanza d’albergo a Istanbul, il Djinn stringe un accordo con Alithea per esaudire i suoi tre desideri se lei lo aiuta a ottenere la sua libertà. I desideri di Alithea si traducono in salti nel tempo di vent’anni, mentre trai due si sviluppano sentimenti inaspettati.

Three Thousand Years of Longing sarà presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes. Miller ha scritto la sceneggiatura con August Gore e produce il film con Doug Mitchell. Craig McMahon e Kevin Sun sono i produttori esecutivi del film, mentre Metro-Goldwyn-Mayer, FilmNation Entertainment e Kennedy Miller Mitchell sono i produttori. La United Artists Releasing si occuperà della distribuzione del film.

Three Thousand Years of Longing debutterà nelle sale americane il 31 agosto, aspettiamo di vedere se e quando verrà distribuito in Italia.

 
 

Three Seconds: Luke Evans nel cast

Luke Evans
Luke Evans a Roma - Foto di © Cinefilos.it

L’attore gallese Luke Evans, che abbiamo recentemente visto nell’ultimo capitolo de Lo Hobbit (Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate) e in Dracula Untold, farà parte del cast di Three Seconds, thriller che sarà diretto da Otto Bathurst e i cui diritti di prevendita internazionali saranno a breve messi in vendita all’European Film Market della Berlinale.

Le riprese inizieranno questa primavera a New York. Il film è basato sull’omonimo libro best-seller scritto dagli svedesi Anders Roslund e Borge Hellstrom mentre la sceneggiatura sarà curata da Matt Cook. Three Seconds segue la storia di un uomo che si ritrova costretto al carcere sotto copertura in seguito ad un’operazione dell’FBI a cui prende parte. L’uomo dovrà poi cercare di evadere contando sulle sue forze quando sarà abbandonato nella sua missione. Il regista Otto Bathurst è già noto per aver diretto Peaky Blinders.

Fonte: EmpireOnline

 
 

Three Minutes to Doomsday: George Clooney acquista i diritti

George Clooney

Il sito Deadline riporta che la Smokehouse Pictures di George Clooney e Grant Heslov ha acquistato i diritti cinematografici del libro di memorie scritto da Joe Navarro dal titolo Three Minutes to Doomsday.

Scritto da Navarro e Howard Means il libro narra degli sforzi del primo, agente dell’FBI esperto del linguaggio del corpo, di rintracciare Clyde Lee Conrad, un ufficiale dell’esercito che durante la Guerra Fredda ha venduto segreti di stato all’Ungheria. Il libro si concentra sulle interviste e il rapporto che Navarro ha avuto con Rod Ramsey, che conosceva molto bene il crimine di Conrad. Navarro sta tutt’oggi continuando a scrivere il suo libro di memorie assieme a Howard Means il quale ha collaborato a best-seller tra cui See No Evil e Sleeping with the Devil di Robert Baer che sono serviti come base per il film che permise a George Clooney di vincere l’Oscar come miglior attore non protagonista: Syriana.

Il prossimo film della Smokehouse Pictures è Our Brand Is Crisis, una commedia ambientata durante le elezioni presidenziali boliviane 2002 e basato sulla storia vera di alcuni consulenti politici democratici che portarono delle tecniche di coltivazione nel Sud America. Diretto da David Gordon Green l’uscita negli Stati Uniti è prevista per il 2016.

Fonte: Deadline

 
 

Three Kings: trama, cast e curiosità sul film con George Clooney

Three Kings film

La prima Guerra del Golfo è ancora oggi un conflitto che gli Stati Uniti in particolare cercano di metabolizzare e rielaborare attraverso film e opere audiovisive ad esso dedicate. Titoli come Il coraggio della verità e Jarhead mostrano tutte le novità e gli orrori introdotti da questo scontro, come anche il peso che ognuno dei Paesi coinvolti ha avuto nella sua definizione. Vi è però un film che, con i toni della commedia satirica, affronta tale evento sotto punti di vista insoliti e originali. Si tratta di Three Kings, diretto nel 1999 da David O. Russell.

Prima di consacrarsi grazie a film come Il lato positivo e American Hustle, egli diresse questo film basato su un soggetto di John Ridley. Ad attrarre Russell, in particolare, è stata l’idea di dar vita ad un heist movie ambientato durante la Guerra del Golf. Mescolando così azione, commedia e dramma, il regista ha potuto affrontare a suo modo alcuni complessi risvolti del conflitto, come anche il ruolo avuto dagli Stati Uniti e dall’allora presidente George H. W. Bush in determinati momenti del conflitto. Per conferire al film un maggior ritmo e un tono da documentario giornalistico, Russell si avvalse inoltre di camere a mano.

Caratterizzato da numerosi problemi durante le riprese, dovuti all’alto budget, ai pochi giorni di riprese a disposizione e a diverse tensioni tra la troupe, Three Kings riuscì infine a concretizzarsi, ottenendo un ampio consenso di critica e pubblico e affermandosi come uno dei migliori film del suo anno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Three Kings: la trama del film

Protagonisti del film sono quattro soldati americani: il maggiore Archie Gates, il sergente di prima classe Troy Barlow, Chief Elgin e Conrad Vig. Guidati dal primo, questi in seguito alla conclusione della guerra decidono di rubare una partita di lingotti d’oro arrivati dal Kuwait e nascosti all’interno dei bunker iracheni. A colpo compiuto, però, proprio mentre stanno per tornare con il bottino alla loro base si imbattono in un plotone dell’esercito di Saddam Hussein. Questi hanno l’ordine di uccidere tutti gli iracheni ribelli, spinti ad opporsi a Saddam dal presidente americano ma poi non sostenuti militarmente.

Venuto a conoscenza delle tragica sorte che aspetta gli insorti, il maggiore Gates decide di prendere le loro difese, violando apertamente l’armistizio. Lo scontro, però, è più duro del previsto e durante questo Troy viene rapito e tenuto in ostaggio. Credendolo morto, Gates ordina ai suoi altri due uomini di ritirarsi ma Conrad non vuole lasciare da solo l’amico, convinto che possa essere ancora vivo. Nel disperato tentativo di scoprirne le sorti, i tre soldati americani dovranno dunque tentare di riorganizzare l’esercito di ribelli con l’obiettivo di sferrare un colpo decisivo ai militari di Saddam. L’operazione, però, sarà più caotica e rocambolesca del previsto.

Three Kings cast

Three Kings: il cast del film

Per il ruolo del maggiore Archie Gates era inizialmente stato ipotizzato l’attore Clint Eastwood, ma Russell decise di riscrivere il personaggio per un attore più giovane. Quando per caso George Clooney lesse la sceneggiatura, si interessò moltissimo al film, ottenendo di poter interpretare Gates. L’esperienza non fu però delle migliori, ed è noto il  cattivo rapporto avuto dall’attore con il regista. I due ebbero infatti accesi scontri durante le riprese, ma al termine del tutto lodarono il risultato comune raggiunto. Nel ruolo del soldato Troy Barlow vi è invece l’attore Mark Wahlberg, che avrebbe poi nuovamente lavorato con Russell per The Fighter. Per calarsi nel ruolo, l’attore si è sottoposto a diverse esperienze, tra cui un vero elettroshock in vista di una scena di tortura.

Per il ruolo di Conrad Vig, invece, Russell ha contattato il regista Spike Jonze, celebre per i film Her ed Essere John Malkovich. Jonze, che all’epoca era impegnato nelle riprese proprio di quest’ultimo titolo, era titubante all’idea di recitare, non avendolo mai fatto prima. Dopo aver convinto tanto lui quanto i produttori, Russell dimostrò che l’inesperienza recitativa di Jonze era perfetta per la natura del suo personaggio. Il rapper Ice Cube, invece, recita nel ruolo di Chief Elgin. Nel film sono poi presenti gli attori Cliff Curtis nel ruolo di Amir Adbulah e Nora Dunn in quelli di Adriana Cruz. Holt McCallany è il capitano Van Meter e Judy Greer interpreta Cathy Daitch. Molti dei ribelli iracheni che si vedono nel film, infine, sono dei reali ribelli al dominio di Saddam.

Three Kings: la vera storia, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Nonostante sia ambientata durante la vera e drammatica guerra del Golfo, svoltasi dal 1990 al 1991, quella narrata nel film non è propriamente una storia vera. Si tratta invece ideata dal comico John Ridley e poi rielaborata da Russell. Nonostante i personaggi siano dunque frutto di fantasia, si possono comunque ritrovare nel film veri dettagli o eventi riguardanti la guerra, tra cui luoghi, nomi di generali e scontri tra civili e soldati. Ciò permette dunque al film di configurarsi ugualmente come una profonda critica verso questa guerra e in particolare verso il coinvolgimento degli Stati Uniti. Russell, infatti, ebbe anche modo di incontrare George Bush jr., confessandogli di aver realizzato un film critico nei confronti dell’operato di suo padre per quella guerra.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Three Kings è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 25 giugno alle ore 23:45 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

 
 

Three Kilometers to the End of the World, recensione del film di Emanuel Pârvu – Cannes 77

THREE KILOMETRES TO THE END OF THE WORLD © Vlad Dumitrescu
THREE KILOMETRES TO THE END OF THE WORLD © Vlad Dumitrescu

Sulla scia dei grandi nomi della new wave rumena, come Cristian Mungiu (Animali Selvatici) e Cristi Puiu, che si sono fatti scoprire anche grazie al Festival di Cannes, arriva in concorso a Cannes 77 Three Kilometers to the End of the World del regista rumeno Emanuel Pârvu. Si tratta di un dramma poliziesco che ruota attorno all’indagine sul caso di un ragazzo picchiato in un villaggio dell’entroterra rumeno, un atto di violenza omofoba. Un crimine e un’indagine sono al centro della narrazione, anche se non succederà nulla di quello che ci aspettiamo: la legge è una cosa, ma le famiglie, le tradizioni, il potere, la chiesa e i legami di un piccolo paesino sono al di sopra di tutto.

3 chilometri… lontano da tutto

Adi (Ciprian Chiujdea) è un adolescente di 17 anni che fa ritorno in un piccolo e remoto villaggio del Delta del Danubio per trascorrere l’estate con il padre Dragoi (Bogdan Dumitrache) e la madre (Laura Vasiliu). Il ragazzo studia e vive in una città più grande e sogna di andare a Bucarest all’università; è omosessuale e, durante l’estate, si è frequentato con un ragazzo, all’insaputa dei suoi genitori dalla mentalità estremamente conservatrice. Scopriamo che, una notte, è stato picchiato da alcuni vicini, ma questo gesto di omofobia sarà solo l’inizio delle sue difficoltà: tra segreti, bugie, inganni e compromessi, inizia un lungo processo poliziesco, religioso e giudiziario, da cui ogni adulto vorrà trarre profitto senza mai tenere conto dei bisogni e dei desideri della vittima.

Il padre, che non sa nulla di ciò che è realmente accaduto, porta Adi a fare un controllo medico e a sporgere denuncia alla polizia. Il ragazzo dice di non sapere chi è stato e perché, ma è chiaro che non vuole parlarne troppo. Lentamente cominciano a emergere possibili sospetti, come i figli di un gangster a cui il padre deve dei soldi; pensa che sia questo il motivo del pestaggio, mentre tutto sembra indicare che si tratti di un’aggressione omofoba. Lentamente, in silenzio, la voce di cui nessuno sembrava essere a conoscenza inizierà a diffondersi e i genitori di Adi verranno a sapere, increduli, che il loro figlio è gay.

THREE KILOMETRES TO THE END OF THE WORLD © Vlad Dumitrescu
THREE KILOMETRES TO THE END OF THE WORLD © Vlad Dumitrescu

Un paesaggio idilliaco per un racconto di oppressione

Il pregio narrativo di Three Kilometers to the End of the World è principalmente quello di non mostrare il punto di vista della vittima, ma del sistema attorno a lui, fatto di adulti chiusi nell’ignoranza di un posto che sembra veramente distare pochi chilometri dalla fine del mondo. La prospettiva è fondamentale per dare un senso a questo tipo di racconto di periferia, che trova il giusto spazio all’interno di un Festival, anche se decisamente meno incisivo di altre proposte dei connazionali di Pârvu.

Se l’amore incondizionato di un genitore diventa condizionato da circostanze inattese, come cambia il modo di pensare e agire della nostra famiglia? Questa sembra essere la tesi di partenza di Three Kilometers to the End of the World, che si sparge per tutto l’incrocio su cui sembra sia costruito l’intero villaggio. Tutto è limitato a un’intersezione di stradine, la stazione di polizia, la chiesa, l’ospedale. Girato in due villaggi sul Delta del Danubio, Sfântu Gheorghe e Dunavăț, la location idilliaca di Three Kilometers to the End of the World è lo scenario perfetto per raccontare crimine impeccabile: rifiutarsi di comprendere. Si tratta di un posto isolato e non facilmente raggiungibile, ma che in estate attira comunque turisti, gente non locale, ed è proprio questo l’elemento di disturbo, che mina gli equilibri del villaggio, un agente esterno che porta qualcosa di inammissibile.

L’incomunicabilità è la morte di una famiglia

In questi tre chilometri si consuma la morte di Adi, raccontata tramite i suoi occhi, le urla strazianti, il progressivo allontanamento dal nido che è tutto tranne che famiglia. Nel paese, tutti gli adulti suggeriscono che è meglio se non si sparge parola, ma è esattamente quello che manca, un dialogo a due voci, qui sostituito sempre dal monologo spiazzante, dall’incomprensione che non trova un interlocutore, dai “perchè” che non ammettono una risposta, da considerazioni fuori dalla realtà come “se ne andrà tutto con l’autunno“.

In un paese che sembra quasi solo di uomini, forse, la cosa peggiore è che una madre consenta tutto questo, che pensi che la vita di città abbia fuorviato la mente del figlio. Anche il femminile adulto è minaccioso, solo quello giovane lascia uno spiraglio di luce per Adi: sarà la sua amica Ilinca a capire senza chiedere troppo, ad agire nel caos di intenzioni interrotte (e corrotte).

Alla fine di Three Kilometers to the End of the World, Adi rimane un mistero: solo una cosa sappiamo di lui, quella a cui si sono limitati i suoi genitori e i compaesani, l’unica per cui credono che il ragazzo sarà identificato nel mondo. Vorremmo averlo potuto conoscere di più ma capiamo che, solo andandosene, potrà rivelarsi.

 
 

Thread: An Insidious Tale, Mandy Moore e Kumail Nanjiani nello spin-off di Insidious

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Secondo DeadlineBlumhouse e Screen Gems stanno sviluppando un nuovo capitolo del franchise horror di successo Insidious. Il nuovo film spin-off si intitolerà Thread: An Insidious Tale e vedrà protagonista la star di This is Us, Mandy Moore e la star di Eternals Kumail Nanjiani.

Il progetto precede l’imminente uscita nelle sale di Insidious: The Red Door di Patrick Wilson il 7 luglio, che riporterà la storia alla famiglia Lambert. Thread: An Insidious Tale sarà diretto e scritto dal creatore di Moon Knight Jeremy Slater, con James Wan che sarà il produttore attraverso la sua società l’Atomic Monster. Lo spin-off horror vedrà Nanjiani e Moore nei panni di una coppia sposata, “che si avvalgono dell’aiuto di un incantesimo per viaggiare indietro nel tempo, in modo tale da poter impedire la morte della loro giovane figlia. Le conseguenze, ovviamente, si dimostrano gravi”.

Di cosa parla Insidious: La Porta Rossa?

I fan hanno visto l’ultima volta la famiglia Lambert in Insidious: Chapter 2 del 2013 , dove Josh e Dalton sopprimono i loro ricordi per impedire loro di proiettarsi in Astrale e di entrare di nuovo in The Further. Il nuovo film riprenderà un decennio dopo gli eventi del Capitolo 2, con Dalton che va al college e fa i conti con le sue capacità di proiezione astrale oltre ai problemi esistenziali.

Insidious: La Porta Rossa presenta il ritorno di Patrick Wilson (The Conjuring films) e Ty Simpkins (Iron Man 3) mentre riprendono i rispettivi ruoli di Josh e Dalton. Insidious 5 è diretto da Wilson da una sceneggiatura scritta da Scott Teems (Halloween Kills); è basato su una storia di Leigh Whannell e Jason Blum. Sarà prodotto da Blum, Whannell, Wan e Oren Peli.

Il franchise è iniziato per la prima volta con Insidious del 2011, diretto da James Wan. È stato un grande successo, ottenendo recensioni generalmente positive da critica e pubblico e incassando poco meno di $ 100 milioni al botteghino USA. Il suo successo non solo ha contribuito a rilanciare le carriere di Wan e dello sceneggiatore Leigh Whannell, ma ha anche portato la Blumhouse Productions ad alti livelli.

 
 

Those About to Die: teaser trailer della serie sui Gladiatori girata a Roma

Those About To Die (Quelli che stanno per morire)

Il regista di Independence Day, Roland Emmerich, ha presentato un nuovo teaser della serie Those About To Die (Quelli che stanno per morire), che introduce il complesso e corrotto mondo dei combattimenti gladiatori nell’Antica Roma, con un piccolo aiuto da parte dell’imperatore romano Vespasiano, interpretato dal due volte premio Oscar Sir Anthony Hopkins. Come si conviene, tutti i 10 episodi della serie usciranno su Peacock giovedì 18 luglio negli USA, poco più di una settimana prima dell’inizio dei Giochi Olimpici estivi di Parigi, il 26 luglio.

Sviluppato da Robert Rodat e diretto da Emmerich e Marco Kreuzpaintner, Those About To Die (Quelli che stanno per morire) esplora lo squallido ventre della competizione gladiatoria, dove si intrecciano intrattenimento per le masse, manovre politiche e dinastie romane. L’obiettivo esteriore è dare al pubblico il sangue e lo sport che desidera con ogni mezzo necessario. Sotto lo spettacolo, tuttavia, ogni sorta di personaggio proveniente da tutto l’Impero usa il Colosseo come luogo per perseguire i propri scopi. La serie promette un alto livello di pericolo e di eccitazione: i gladiatori si scontrano e il sangue scorre in questo mondo di corruzione e morte, mentre la lotta per la successione all’imperatore invecchiato infuria.

Il teaser è narrato da Anthony Hopkins, che prepara il terreno per lo spettacolo di sangue che verrà. Mentre passano flash di guerrieri con spade, scudi e archi, racconta come le battaglie nell’arena facciano parte della storia della guerra tanto quanto gli scontri sul campo e le dispute verbali e i sotterfugi a porte chiuse. Sebbene sembri che si stia rivolgendo al popolo di Roma per l’inizio dei giochi, le sue parole riflettono anche gli intrighi politici che si svolgono dietro le quinte. L’azione non mancherà comunque nella serie di Emmerich e Rodat, visto che un’inquadratura finale mostra cavalli e carri che attraversano l’arena mentre i guerrieri combattono con furia e grazia.

Cosa sappiamo su Those About To Die (Quelli che stanno per morire)

La descrizione del personaggio di Vespasian descrive il personaggio come “provato in battaglia, un novellino rurale che ha reclamato il suo trono dopo aver vinto una sanguinosa guerra civile durata dieci anni. Sta invecchiando ed è disprezzato dai Patrizi che lottano per una posizione nell’Impero e cercano di soppiantare i suoi eredi al trono alla prima occasione che ne hanno.”

Those About To Die sarà prodotto esecutivamente e diretto da Emmerich attraverso la sua società Centropolis Entertainment e lo sceneggiatore di Salvate il soldato Ryan Robert Rodat,  scriverà la sceneggiatura basata sull’omonimo libro di saggistica di Daniel Mannix. La produzione dovrebbe iniziare quest’anno in Italia. “È un dramma epico ambientato nel mondo complesso e corrotto della competizione tra gladiatori guidata dallo spettacolo“, recita la sinossi. “La serie introduce un insieme di personaggi diversi provenienti da tutte le parti della società romana che si scontrano all’incrocio tra sport, politica e dinastie del mondo antico.

Those About To Die segna il primo progetto televisivo di Roland Emmerich in un decennio dal suo debutto alla regia televisiva nel 2012 con Dark Horse. È meglio conosciuto per aver diretto film di sopravvivenza ai disastri come Universal SoldierIndependence Day Godzilla , The Day After Tomorrow2012 e Moonfall. Altri produttori esecutivi sono Gianni Nunnari, Harald Kloser, Herbert G. Kloiber, Oliver Berben, Martin Moszkowicz, Stuart Ford, Lourdes Diaz e Jonas Bauer. È una produzione di AGC Studios, con la produzione di Centropolis Entertainment, Hollywood Gang Productions e Street Entertainment.

 
 

Those About to Die: dal 19 luglio la serie di Roland Emmerich su Prime Video

Cortesia di Prime Video © 2024

Un’epica immersione nella storica arena dell’Impero Romano: Those About To Die. Il dramma storico diretto da Roland Emmerich (Moonfall, Independence Day, Godzilla) debutterà in esclusiva su Prime Video il 19 luglio in Paesi europei selezionati, nonché in Australia, Nuova Zelanda, Canada, India e Africa subsahariana. Tutti i 10 episodi saranno disponibili per i clienti Prime il giorno successivo al lancio negli Stati Uniti. Creata dallo scrittore candidato all’Oscar® Robert Rodat (Il patriota, Salvate il soldato Ryan) e ispirata all’omonimo libro di Daniel P. Mannix, la serie condurrà gli spettatori nel mondo straordinario, complesso e corrotto delle corse delle bighe e delle lotte tra gladiatori nell’antica Roma.

Those About to Die, cosa racconta?

Panem et Circenses, Roma, 79 D.C.: il centro dell’Impero Romano è la città più ricca del mondo, e un grande flusso di schiavi giunge dal crescente impero come manodopera. La popolazione romana, annoiata, irrequieta e sempre più violenta, è tenuta sotto controllo da due elementi: cibo gratuito e intrattenimento spettacolare con gare di bighe e lotte di gladiatori. Those About to Die esplora il mondo di questi giochi, caratterizzato da sete di sangue, avidità di denaro, lotte di potere e corruzione. Le gare al Circo Massimo sono controllate da quattro corporazioni di proprietà dei Patrizi: le fazioni Blu, Rossa, Bianca e Verde, e, a Roma, avere una quota di queste quattro fazioni è considerata la cosa più preziosa. Il gusto della plebe per l’intrattenimento si fa sempre più cinico e assetato di sangue, e diventa necessario un nuovo stadio progettato appositamente per i combattimenti dei gladiatori: il Colosseo. Le dimensioni dello stadio, come anche l’imponenza dei combattimenti tra gladiatori e animali, è enorme, così come lo è la criminalità legata al fiorente giro di scommesse. Sottoterra, sotto le gradinate, migliaia di persone lavorano e vivono e, tra loro, ce ne sono migliaia che morirebbero per i giochi.

Those About to Die, un cast internazionale

Nel cast della serie il vincitore del premio Oscar® Sir Anthony Hopkins (Il silenzio degli innocenti, Re Lear), nel ruolo dell’Imperatore Vespasiano, Iwan Rheon (Il trono di spade) come Tenax, Tom Hughes (The English, Victoria) nei panni di Tito Flaviano, Sara Martins (Non dirlo a nessuno, Delitti in Paradiso) nel ruolo di Cala e Jóhannes Haukur Jóhannesson (Il trono di spade) in quello di Viggo, ma anche, tra gli altri, Jojo Macari (Sex Education) nel ruolo di Domiziano, Gabriella Pession (Crossing Lines) come Antonia, Dimitri Leonidas (Rosewater, Renegades: Commando d’assalto) nel ruolo di Scorpus, mentre Emilio Sakraya (60 minuti, Rheingold, 4 Blocks) è Xeno, Moe Hashim (Ted Lasso) interpreta Kwame e Rupert Penry Jones (Whitechapel- Crimini dal passato) è Marcus.

Those About To Die di AGC Television è stata commissionata da High End Productions, la recente Joint Venture nata da Herbert G. Kloiber e Constantin Film, con il servizio streaming statunitense Peacock, ed è prodotta da Centropolis Entertainment, Hollywood Gang e Street Entertainment. La serie è creata da Robert Rodat e diretta da Roland Emmerich insieme a Marco Kreuzpaintner (Beat, Progetto Lazarus). Gli executive producer sono Roland Emmerich, Harald Kloser, Gianni Nunnari, Stuart Ford, Lourdes Diaz, Miguel A. Palos Jr., Marco Kreuzpaintner, Robert Rodat, Herbert G. Kloiber, Martin Moszkowicz, Oliver Berben, Jonas Bauer, Charles Holland e Namit Malhotra.

 
 

Those About to Die: Anthony Hopkins nel cast della serie sui Gladiatori!

king lear anthony hopkins

Peacock ha annunciato che il veterano attore premio Oscar Anthony Hopkins ha firmato per un ruolo chiave nel prossimo dramma sui gladiatori che sarà diretto da Roland Emmerich, Those About To Die (Quelli che stanno per morire). Anthony Hopkins interpreterà il personaggio principale di Vespasiano, l’imperatore di Roma e capo della stirpe dei Flavi. Questo segna il ritorno in una grande serie TV per Anthony Hopkins in quattro anni da quando ha fatto la sua ultima apparizione nei panni del Dr. Robert Ford durante la seconda stagione del dramma di fantascienza Westworld.

La descrizione del personaggio di Vespasian descrive il personaggio come “provato in battaglia, un novellino rurale che ha reclamato il suo trono dopo aver vinto una sanguinosa guerra civile durata dieci anni. Sta invecchiando ed è disprezzato dai Patrizi che lottano per una posizione nell’Impero e cercano di soppiantare i suoi eredi al trono alla prima occasione che ne hanno.”

Those About To Die sarà prodotto esecutivamente e diretto da Emmerich attraverso la sua società Centropolis Entertainment e lo sceneggiatore di Salvate il soldato Ryan Robert Rodat,  scriverà la sceneggiatura basata sull’omonimo libro di saggistica di Daniel Mannix. La produzione dovrebbe iniziare quest’anno in Italia. “È un dramma epico ambientato nel mondo complesso e corrotto della competizione tra gladiatori guidata dallo spettacolo“, recita la sinossi. “La serie introduce un insieme di personaggi diversi provenienti da tutte le parti della società romana che si scontrano all’incrocio tra sport, politica e dinastie del mondo antico.

Those About To Die segna il primo progetto televisivo di Roland Emmerich in un decennio dal suo debutto alla regia televisiva nel 2012 con Dark Horse. È meglio conosciuto per aver diretto film di sopravvivenza ai disastri come Universal SoldierIndependence Day Godzilla , The Day After Tomorrow2012 e Moonfall. Altri produttori esecutivi sono Gianni Nunnari, Harald Kloser, Herbert G. Kloiber, Oliver Berben, Martin Moszkowicz, Stuart Ford, Lourdes Diaz e Jonas Bauer. È una produzione di AGC Studios, con la produzione di Centropolis Entertainment, Hollywood Gang Productions e Street Entertainment.

 
 

Those About to Die, recensione della serie con Anthony Hopkins

Those About to Die recensione

Disponibile dal 19 luglio su Prime VideoThose About to Die è la nuova serie diretta da Roland Emmerich. Fin dal suo primo vero successo al botteghino americano Universal Soldier, nel lontano 1992, con Emmerich è sempre stato prendere o lasciare. A conti fatti, è stata proprio la sua idea di messa in scena soavemente eccessiva, sopra le righe e ultra spettacolare, a decretarne  i maggiori successi. Un “marchio di fabbrica” che il cineasta tedesco ha costantemente riproposto a prescindere dalle dimensioni del budget a disposizione, arrivando a vette di kitsch che pochi altri registi hanno saputo raggiungere in tempi moderni.

Those About to Die, una rivisitazione del peplum

Perché quindi cambiare strategia quando si tratta di una serie televisiva? Soprattutto se poi l’idea di base è quella di resuscitare il “peplum” sfacciatamente iperbolico e sanguigno di Rome, show targato originariamente HBO che ebbe un notevole successo di pubblico a partire dal 2005. Creata da Robert Rodat (nomination all’Oscar per la sceneggiatura di Salvate il soldato Ryan) Those About to Die si rivela fin dal pilot una rivisitazione estremamente libera sia nel contenuto che nella messa in scena, entrambi sviluppati per creare un tipo di spettacolo tutt’altro che impegnato o impegnativo: nello sviluppo delle varie trame che si intrecciano negli intrighi di potere possiamo ritrovare quell’agilità rivolta a chi vuole godersi un prodotto veloce e sfizioso invece che una serie con personaggi e situazioni di spessore.

Un ritmo scatenato

Ed ecco allora che Emmerich poggia su questo canovaccio narrativo una regia spigliata, addirittura frivola quando si tratta di caratterizzare i personaggi. Questo rende Those About to Die uno spettacolo dal ritmo scatenato, un qualcosa che quasi non si è più abituati a vedere nella serialità “adulta” contemporanea. L’effetto è oggettivamente straniante, in particolar modo nel primo episodio, mentre la seconda puntata contiene alcune idee e un paio di momenti che rendono maggiormente interessante. Nel complesso però lo show offre davvero troppa poca qualità drammatica per convincere in pieno: dal momento che quello che conta maggiormente sembrano essere il ritmo del racconto e lo spettacolo delle scene d’azione, agli attori vengono assegnati ruoli che risulta evidentemente difficile caratterizzare in maniera sostanziosa di fronte a un tale vortice di azioni ed eventi.

Ecco allora che l’unico con cui si riesce a entrare un minimo in sintonia, magari anche provare una certa empatia, è il Tenax interpretato con brio da Iwan Rheon (Il trono di spade, Vicious), mentre tutti gli altri si dipanano in maniera troppo superficiale per entrare nelle grazie del pubblico. Anche un grande attore come il due volte premio Oscar Sir Anthony Hopkins, il quale comincia ad evidenziare anche i segni di cedimento di un’età ormai avanzata, non riesce ad andare oltre una caratterizzazione approssimativa dell’imperatore che regge Roma e le sue sorti nelle prime puntate.

Divertimento senza troppi pensieri

Per un certo pubblico televisivo abituato allo sviluppo di personaggi, situazioni e atmosfere in grado di coinvolgere, anche prendendosi il tempo necessario nel corso di una singola puntata o addirittura un’intera stagione, Those About to Die non è certo un tipo di prodotto che ci sentiamo di consigliare. Se invece quello che si vuole ottenere da uno show è un’ora di divertimento senza troppi pensieri, incentrato sullo splendore dell’ambientazione lontana (e mitizzata) e sul ritmo dell’esposizione che non concede tregua a furia di intrighi, colpi di scena e azione spettacolare, magari la serie di Rodat ed Emmerich potrebbe anche intrattenere.

Francamente di un altro “peplum” seriale che lavora soltanto in superficie non sentivamo un bisogno spasmodico: è innegabile che Emmerich sappia costruire i suoi giocattoli creando un universo estetico barocco e spericolato, assemblato ogni volta da un montaggio vorticoso. Allo stesso modo però i tempi di Independence Day e soprattutto The Day After Tomorrow – a nostro avviso il suo “capolavoro” proprio perché possedeva personaggi di spessore e una trama efficace oltre la maestosità degli effetti speciali – sembrano ormai passati, e anche il cineasta sembra continuare a sfruttare un marchio di fabbrica che, non supportato dai mezzi adeguati per esprimersi al massimo, mostra i segni di un certo logorio. Anzi, li ha già mostrati da qualche tempo, mentre Those About to Die arriva semplicemente a ribadirlo…

 
 

Those About To Die debutterà in esclusiva su Prime Video il 19 luglio

Those About To Die (Quelli che stanno per morire)

Those About To Die , dal regista Roland Emmerich (Moonfall, Independence Day, Godzilla), debutterà in esclusiva su Prime Video il 19 luglio in Paesi europei selezionati, nonché in Australia, Nuova Zelanda, Canada, India e Africa subsahariana. Tutti i 10 episodi saranno disponibili per i clienti Prime il giorno successivo al lancio negli Stati Uniti. Ispirata all’omonimo saggio di Daniel P. Mannix, la serie condurrà gli spettatori nel mondo spettacolare, complesso e corrotto delle gare di bighe e dei combattimenti dei gladiatori nell’antica Roma. Those About To Die  è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

La trama di Those About To Die

Panem et Circenses, Roma, 79 a.C.: il centro dell’Impero Romano è la città più ricca del mondo, e un grande flusso di schiavi giunge dal crescente impero come manodopera. La popolazione romana, annoiata, irrequieta e sempre più violenta, è tenuta sotto controllo da due elementi: cibo gratuito e intrattenimento spettacolare con gare di bighe e lotte di gladiatori. Those About To Die  esplora il mondo di questi giochi, caratterizzato da sete di sangue, avidità di denaro, lotte di potere e corruzione. Le gare al Circo Massimo sono controllate da quattro corporazioni di proprietà dei Patrizi: le fazioni blu, rossa, bianca e verde, e, a Roma, avere una quota di queste quattro fazioni è considerata la cosa più preziosa. Il gusto della plebe per l’intrattenimento si fa sempre più cinico e assetato di sangue, e diventa necessario un nuovo stadio progettato appositamente per i combattimenti dei gladiatori: il Colosseo. Le dimensioni dello stadio, come anche l’imponenza dei combattimenti tra gladiatori e animali, è enorme, così come lo è la criminalità legata al fiorente giro di scommesse. Sottoterra, sotto le gradinate, migliaia di persone lavorano e vivono e, tra loro, ce ne sono migliaia che morirebbero per i giochi.

Nel cast della serie il vincitore del Premio Oscar® Sir Anthony Hopkins (Il silenzio degli innocenti, Re Lear), nel ruolo dell’Imperatore Vespasiano, Iwan Rheon (Il trono di spade)come Tenax, Tom Hughes (The English, Victoria) nei panni di Tito Flaviano, Sara Martins(Non dirlo a nessuno, Delitti in Paradiso) nel ruolo di Cala e Jóhannes Haukur Jóhannesson (Il trono di spade) interpreta Viggo, ma anche Jojo Macari (Sex Education) nel ruolo di Domiziano, Gabriella Pession (Crossing Lines) come Antonia, Dimitri Leonidas(Rosewater, Renegades: Commando d’assalto) interpreta Scorpus, Emilio Sakraya (60 minuti, Rheingold, 4 Blocks)  è Xeno, Moe Hashim (Ted Lasso) interpreta Kwame, Rupert Penry Jones (Whitechapel- Crimini dal passato) è Marcus, tra gli altri.

Those About To Die di AGC Television è stata commissionata da High End Productions, la recente Joint Venture nata da Herbert G. Kloiber e Constantin Film, con il servizio streaming statunitense Peacock, ed è prodotta da Centropolis, Hollywood Gang e Street Entertainment. La serie è creata dallo scrittore nominato agli Oscar Robert Rodat (Il patriota, Salvate il soldato Ryan), e diretta da Roland Emmerich con Marco Kreuzpaintner (Beat, Progetto Lazarus). Gli executive producer sono Roland Emmerich, Harald Kloser, Gianni Nunnari, Stuart Ford, Lourdes Diaz, Miguel A. Palos Jr., Marco Kreuzpaintner, Robert Rodat, Herbert G. Kloiber, Martin Moszkowicz, Oliver Berben, Jonas Bauer, Charles Holland e Namit Malhotra.