Continua a prendere forma il cast
di Matrix
4, il nuovo capitolo della celebre saga
sci-fi che sarà diretto ancora una volta da Lana
Wachowski. Come riportato da Variety, anche Priyanka Choprasarebbe in trattative per unirsi
al cast del film.
L’attrice, cantante e modella
indiana è nota soprattutto per il suo ruolo nella serie tv
Quantico e per aver recitato in pellicole
quali Baywatch al
fianco di Dwayne Johnson e Zac Efron e Non è
romantico? insieme a Rebel Wilson e Liam Hemsworth.
Al momento i dettagli sul ruolo che la Chopra avrà nel film non
sono stati rivelati.
In Matrix
4 dovrebbero apparire tutta una serie di personaggi
già noti ai fan del franchise: se Hugo
Weaving ha confermato che non tornerà a vestire i
panni dell’Agente Smith, sappiamo però che l’attore Lambert
Wilson dovrebbe tornare invece in quelli di
Merovingio.
Inoltre, è da molto tempo che si
parla del possibile recasting del personaggio
di Morpheus, interpretato nella trilogia
originale da Laurence Fishburne: sembra infatti
che Yahya Abdul-Mateen II, da tempo confermato nel
cast, avrà proprio il ruolo che fu di Fishburne, andando
chiaramente ad interpretare una versione più giovane dello
stesso.
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu
Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris,
Jonathan Groff,
Jessica Henwicke Toby
Onwumere.
Il nuovo capitolo del franchise
sarà diretto da Lana Wachowski. La
sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar
Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le
riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte
delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a
proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono
molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata
per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti
amici“, ha detto la Wachowski.
“Non potremmo essere più
entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato
Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera
visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che
stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo
dell’universo di Matrix“.
Kevin
Feige lo aveva già anticipato: Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, il sequel del
cinecomic Marvel con protagonista Benedict
Cumberbatch, introdurrà tutta una serie di nuovi personaggi
all’interno del MCU. Dopo i rumor circa la
possibile presenza di Miss America e
Fratello Voodoo nel
film, è ancora una volta The
Illuminerdi (via ComicBookMovie) a
rivelare che nel film dovrebbe apparire anche il personaggio di
Clea.
Stando ad un casting call, la
produzione sarebbe alla ricerca di un’attrice tra i 27 e i 42 anni,
di qualunque etnia, con “qualità da protagonista”: stando alla
fonte, la descrizione corrisponderebbe proprio al personaggio
creato da Stan Lee e Steve Ditko, che nei fumetti è la
nipote del malvagio Dormammu e il principale interesse amoroso di
Stephen Strange; date le sue orgini, è probabile che nel film il
personaggio avrà inizialmente un ruolo da antagonista.
Al momento non sappiamo ancora chi
dirigerà il sequel di Doctor Strange:
all’inizio del mese è arrivata come un fulmine a ciel sereno la
notizia che Scott
Derrickson ha deciso di abbandonare il progetto a
causa di alcune “divergenze creative” con la Marvel. Derrickson figurerà
comunque il qualità di produttore esecutivo. Un nuovo regista
dovrebbe essere annunciato a breve.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange
2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision. Le riprese
dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita
dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con
Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda
Swinton, Chiwetel
Ejiofor e Rachel McAdams.
Abbiamo rivisto Strange in Infinity
Ware
inEndgame.
È passato molto tempo da quando si è
sentito parlare di Arma Letale e di un
possibile nuovo film della serie. Il cast originale certo non
ringiovanisce, ma tutti i partecipanti ai film originali sono in
ottima forma, tanto che pare proprio che il capitolo 5 si farà.
Sembra però che da The Hollywood Reporter arrivino delle
conferme. Il produttore Dan Lin ha lasciato
trapelare la notizia durante la registrazione di uno degli incontri
che la rivista organizza trai protagonisti della stagione
cinematografica. “Stiamo cercando di realizzare l’ultimo film
di Arma Letale. E Dick Donner sta tornando. Il cast originale sta
tornando. Ed è semplicemente fantastico. La storia è molto
personale e Mel e Danny sono pronti a partire, quindi si tratta
della sceneggiatura”.
Questa è la prima volta in cui si
parla del film in maniera così chiara e intanto la speranza di
molti fan dei film è che Shane Black possa tornare
alla sceneggiatura ed avere un’ultima possibilità di rendere
omaggio ai personaggi che hanno dato inizio alla sua carriera.
Nel corso degli anni abbiamo avuto
tonnellate di speculazioni su un quinto film di Arma
Letale, ma questa dichiarazione del produttore sembra
valere più di mille rumors.
Divenuta celebre grazie ad alcuni
popolari film horror, l’attrice Teresa Palmer ha
negli anni dato prova di buona versatilità partecipando a progetti
di generi ben differenti. Ha così avuto modo di sfoggiare tanto
doti drammatiche quanto capacità ad adattarsi a contesti
fantascientifici. Apprezzata dalla critica e dal pubblico, la
Palmer inoltre avuto modo di collaborare con celebri attori e
importanti autori, costruendosi una carriera di tutto rispetto.
Ecco 10 cose che non sai su Teresa Palmer.
Parte delle cose che non sai sull’attrice
Teresa Palmer: film e programmi
televisivi
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. La prima interpretazione dell’attrice
avviene con il film horror Wolf Creek (2004), e la sua
carriera prosegue poi con i film The Grudge 2 (2006),
I ragazzi di dicembre (2007), L’apprendista
stregone (2010), Sono il Numero Quattro (2011),
Wish You Were Here (2012), Warm Bodies (2013),
Cut Bank – Crimine chiama crimine (2014), The Ever
After (2014), Knight of Cups
(2015), e Point Break
(2015). Nel 2016 partecipa ai film La scelta – The Choice,
Codice 999, Lights Out
– Terrore nel buio e La battaglia di
Hacksaw Ridge, di Mel Gibson.
Nel 2017 è invece tra i protagonisti dei film Berlin Syndrome –
In ostaggio e 2:22 – Il destino è già scritto.
2. È protagonista di una
serie TV. A partire dal 2018 l’attrice ricopre il ruolo di
Diana Bishop nella serie A Discovery of Witches – Il
manoscritto delle streghe, basata sulla Trilogia delle
anime, di Deborah Harkness.
3. Ha scritto e prodotto un
film. Insieme al marito Mark Webber,
attore e regista, la Palmer ha scritto e prodotto il film The
Ever After, realizzato nel 2014, e dove ricopre anche il ruolo
della protagonista, Ava.
Teresa Palmer è su Instagram
4. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un profilo seguito da un milione di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere foto che la
ritraggono in compagnia della sua famiglia, ma anche immagini
scattate in momenti di svago con amici o colleghi. Non mancano
inoltre foto promozionali dei suoi progetti da interprete.
Teresa Palmer: marito e figli
5. È sposata. Nel
settembre del 2012 l’attrice intraprende una relazione con
Mark Webber, attore e regista. I due si sposano
poi nel dicembre del 2013, dando alla luce il primo figlio nel
febbraio del 2014. Nel dicembre del 2016 la coppia dà alla luce il
secondo figlio, mentre nell’aprile del 2019 nasce la loro prima
figlia. L’attrice ha inoltre adottato il figlio che Webber aveva
avuto da una precedente relazione.
Parte delle cose che non sai sull’attrice
Teresa Palmer in Point Break
6. Non ha voluto una
controfigura. Per girare le dinamiche scene d’azione
presenti nel film Point Break, l’attrice ha richiesto che
non venisse utilizzata una controfigura, desiderosa di interpretare
da sé quanto previsto dal copione. Ciò le ha richiesto un lungo
allenamento preparatorio per raggiungere la forma fisica
ideale.
7. Era affascinata
dall’aspetto spirituale del personaggio. Nel film
l’attrice ricopre il ruolo di Samsara, interesse amoroso del
protagonista e tra i villain principali del film. La Palmer si è
dichiarata affascinata dal punto di vista di Samsara, convinta di
essere stata chiamata ad una missione da portare a termine ad ogni
costo. Questa sua spiritualità l’ha resa, agli occhi
dell’interprete, quasi come un oracolo a cui gli altri personaggi
si rivolgono in cerca di risposte.
Teresa Palmer in A Discovery of
Witches
8. Ricopre il ruolo della
protagonista. Nella serie, che sarà trasmessa su Sky
Atlantic a partire dal 29 gennaio 2020, l’attrice ricopre il ruolo
di Diana Bishop, strega e storica di ruolo all’Università di
Oxford, nella cui libreria ritrova un antico manoscritto che la
costringe a fare i conti con il mondo magico da cui ha preso le
distanze, con l’obiettivo di svelare i segreti appartenuti ai suoi
antenati.
9.È stata
istruita sulla gestione dei libri. Per poter risultare
ancor più convincente nel suo ruolo, l’attrice ha speso molto tempo
in compagnia dell’autrice Deborah Harkness, che le ha insegnato
molteplici cose sulla gestione di antichi libri, dal corretto modo
di sfogliare le pagine a quello più appropriato di trattare le
copertine in pelle dei libri.
Teresa Palmer: età e altezza
10. Teresa Palmer è nata ad
Adelaide, in Australia, il 26 febbraio 1986. L’attrice è
alta complessivamente 164 centimetri.
Gli adattamenti cinematografici
della saga di Harry
Potter sono stati senza dubbio un’operazione
felice, per Warner Bros e per i fan di tutto il mondo, molti dei
quali si sono avvicinati ai romanzi proprio grazie ai film.
Il lavoro di adattamento da testo
scritto a immagine in movimento è spesso un lavoro insidioso e
difficile, principalmente perché i due linguaggi sono differenti e
molte cose che funzionano su carta non vanno bene su schermo, e
viceversa. Per cui, nella saga di Harry Potter come in tante altre,
è normale registrare dei cambiamenti tra i due prodotti.
Tuttavia, alcuni cambiamenti operati
nella saga di Harry Potter in fase di
trasposizione sono davvero senza spiegazione, intere scene o
dettagli dai libri omessi o modificati in fase di sceneggiatura che
potevano benissimo rimanere nel film senza per questo causare
estreme lungaggini o cambiamenti di produzione, oltre ad aggiungere
un tocco di fedeltà in più all’opera di partenza, qualità che è
sempre apprezzata in un adattamento.
E così, ecco di seguito quei
cambiamenti da libro a
film, nella saga di Harry Potter, che non hanno alcun
senso:
Pix il Poltergeist
La decisione di tagliare
il dispettoso Pix il Poltergeist da Harry Potter e la Pietra
Filosofale è stato accolto con sgomento da molti fan, che si
chiedevano quali personaggi sarebbero rimasti fuori
dall’adattamento. Pix doveva apparire nel film, all’inizio,
interpretato dal leggendario attore inglese Rik Mayall, ma fu poi
eliminato al montaggio.
Il personaggio fu tagliato perché
protagonista di scene non direttamente importanti per la trama del
film, tuttavia, poteva essere un veicolo comico importante per il
futuro, soprattutto nel quinto film, durante “l’attacco” alla
scuola di Fred e George.
C.R.E.P.A.
In Harry Potter e il Calice
di Fuoco, Hermione fonda l’organizzazione a difesa degli Elfi
Domestici, il Comitato per la Riabilitazine degli Elfi Poveri e
Abbruttiti o C.R.E.P.A.(in inglese Society for the
Promotion of Elfish Welfare, abbreviato S.P.E.W. ovvche vuol dire
“vomita”). Il piano dell’associazione è quello di liberare tutti
gli elfi dalla condizione di schiavi dei maghi. La fondazione di
questa organizzazione è un ottimo modo per dare al lettore uno
sguardo ravvicinato al carattere di Hermione, mostrando quanto la
secchiona e saccente studentessa sia anche una persona gentile,
appassionate e determinata.
Lasciando fuori questa parte della
storia legata ad Hermione, gli spettatori dei film hanno perso una
parte importante della caratterizzazione del personaggio.
Naturalmente è una contrazione utile a semplificare una storia già
complessa, tuttavia è un peccato perché in questo modo si perde
un’occasione di conoscere davvero la strega più brillante della
saga.
Rita Skeeter lo scarafaggio
Sempre in Harry Potter e il
Calice di Fuoco, i fan fanno la conoscenza della reporter
Rita Skeeter, una giornalista furba, viziosa, a volte addirittura
disonesta, nota per aver cercato di provocare sensazionalismo con
le sue storie. Il suo modo di acquisire informazioni sulle persone
di cui scrive è però illegale, visto che si avvicina alle sue
“vittime” in forma di scarafaggio. La Skeeter è infatti un animagus
non registrato, commette così un grave reato. Come al solito, è
Hermione a scoprire la verità sulla donna e usa questa informazioni
per ricattarla, alla fine del libro.
Tuttavia, nell’adattamento
cinematografico, non viene fuori nessun dettaglio sul personaggio,
né che è un animagus, né che riesce ad acquisire informazioni con
grande facilità. Il film fallisce nella rappresentazione del
personaggio, tratteggiandolo con superficialità e relegandolo a un
breve comprimario comico e fastidioso per i protagonisti.
I Malandrini
La Mappa del Malandrino
viene data ad Harry da Frd e George in Harry Potter e il
Prigioniero di Azkaban. La Mappa venne creata dai Malandrini
Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso, i nomi in codice per
Remusi Lupin, Peter Minus, Sirius Black e James Potter. James,
Peter e Sirius divennero animaghi non registrati per stare accanto
a Remus nelle notti di luna piena, quando si trasformava in lupo
mannaro.
I fan della serie di libri rimasero
confusi quando i film solitamente fedeli non riuscirono a fornire
una storia soddisfacente sui Malandrini e sulla loro connessione
con Harry.
La
profezia della Cooman
La profezia del professor
Trelawney è stata la causa del fatto che Voldemort andò ad uccidere
Harry a Godric’s Hollow, quando lui era solo un bambino. Piton
sentì per caso parte della profezia e la riportò a Voldemort, che
poi decise di uccidere Harry Potter.
Tuttavia, mentre in Harry Potter e
l’Ordine della Fenice si leggono un sacco di retroscena riguardo
alla profezia, l’adattamento cinematografico taglia la maggior
parte della conversazione tra Harry e Silente e gran parte della
motivazione di Voldemort a uccidere Harry non viene rivelata. Il
film non spiega neanche perché Harry debba andare dai Dursley ogni
estate e manca di dare le fondamentali spiegazioni per quello che
riguarda i meccanismi su cui si fonda la magia di protezione di cui
Harry beneficia. Rimane vero, però, che il quinto libro, in cui
questi fatti sono spiegati, è stato quello che ha ricevuto il
peggiore adattamento.
Il funerale di Silente
I fan avevano il cuore
spezzato quando la Rowling decise di uccidere il vecchio saggio
mentore del protagonista, alla fine di Harry Potter e
il Principe Mezzosangue. L'”omicidio” di Silente da
parte di Piton è stato un momento estremamente emozionante, poiché
ha segnato la perdita di un’altra figura paterna per Harry. Nel
film, i personaggi rendono omaggio a Silente alzando le bacchette
al cielo, guidate da Harry stesso.
Tuttavia, nel libro, è descritto un
grande funerale per Silente, a cui partecipano tutti, dagli elfi
domestici dalle cucine di Hogwarts, al Ministro della Magia, dalle
Sirene del lago Nero ai Centauri della Foresta Proibita. Il momento
bello ed emozionante è stato un modo perfetto per dire addio
all’amato personaggio. La scena è stata inclusa nella sceneggiatura
ma non è stata girata, probabilmente a causa di vincoli di tempo e
di budget.
Neville Paciock, il Prescelto
La profezia di Cooman
diceva che il ragazzo che avrebbe sconfitto Voldemort sarebbe nato
alla fine di luglio da genitori che lo avevano sfidato tre volte, e
il Signore Oscuro pensò che tale profezia si riferisse ad Harry,
perciò “lo segnò” con la sua maledizione. Tuttavia, la profezia
avrebbe potuto indicare un altro ragazzo, Neville, poiché anche i
suoi genitori avevano sfidato Voldemort tre volte, finendo non
morti ma pazzi, e anche lui era nato alla fine di luglio.
L’adattamento cinematografico di
Harry Potter e l’Ordine della Fenice,
tuttavia, non menziona affatto questo dettaglio, e i fan sono
rimasti a chiedersi perché l’importanza di Neville per la trama
dell’intera saga sia stata tagliata in parte dai film.
La redenzione di Dudley
I Dursley sono stati i
personaggi più antipatici della serie sin dall’inizio a causa della
loro paura, sfiducia e odio per qualsiasi cosa legata alla magia e
al modo in cui trattavano Harry, come fosse un animale domestico o
un oggetto non desiderato. Ma quando Harry diventa maggiorenne e
sta per lasciare la casa di Dursley in Harry Potter e i
Doni della Morte, Dudley, in un momento
sorprendentemente sentito, stringe la mano a Harry e lo ringrazia
per avergli salvato la vita dai Dissennatori (accade all’inizio del
quinto libro).
È un momento emozionante che il film
ignora completamente, scegliendo invece di mandare via i Dursley
fuori dallo schermo, rimanendo sul viso di Harry. La scena è stata
effettivamente girata ma è stata rimossa durante il montaggio,
forse a causa del minutaggio finale già lungo.
La storia di Tom Riddle
Grazie ai ricordi di vari
personaggi, Harry (e i lettori) apprendono cose davvero
interessanti sul passato di Tom Riddle, incluso perché e come ha
realizzato gli Horcrux che lo proteggono dalla morte. In
Harry Potter e il Principe Mezzosangue ci
sono molti capitoli che esplorano le origini e la storia della
famiglia di Voldemort.
L’adattamento cinematografico mostra
solo due ricordi: il primo incontro di Silente con il giovane Tom
Riddle e il ricordo di Lumacorno, sia nella sua versione corretta
che in quella integrale. Gran parte della storia di Voldemort, in
particolare quella su suo padre, Tom Riddle Sr. e sua madre, Merope
Gaunt, viene omessa. Le necessità di rientrare in un certo
minutaggio, per il film, potrebbero essere una giustificazione,
tuttavia, come nel caso di C.R.E.P.A., si perdono moltissimi
dettagli sulla natura dei personaggi.
Silente
chiese con calma…?
Uno dei cambiamenti più
assurdi e decisamente ridicoli in Harry Potter e il
Calice di Fuoco riguarda una battuta precisa
pronunciata da Silente in persona: “Harry, hai messo il tuo nome
nel Calice di Fuoco?”. Il libro dice chiaramente che Silente lo
chiede “con calma”, ma Sir Michael Gambon nell’adattamento
cinematografico ha restituito un Silente arrabbiato e furioso,
quasi, che afferra aggressivamente il ragazzo per le spalle e quasi
gli urla in faccia la battuta, un atteggiamento che non è nemmeno
lontanamente vicino al modo di fare di Silente.
Questo comportamento è molto diverso
da ciò che invece Silente fa, il Preside è infatti sempre molto
simpatico, composto e controllato.
Mark Hamill si rammarica di non aver avuto la
possibilità di lavorare con altri attori della saga di
Star Wars nella trilogia sequel. L’attore
è tornato nei panni di Luke Skywalker ne
Il Risveglio della Forza (nonostante
appaia soltanto alla fine del film) e ha poi avuto un ruolo di
primo piano ne Gli Ultimi Jedi; ne
L’Ascesa di Skywalker, invece, l’abbiamo
visto tornare sotto forma di Fantasma di Forza. In realtà, però,
non ha interagito con nessun altro personaggio del franchise se non
con Rey (Daisy Ridley) e
Kylo Ren (Adam Driver).
Interrogato da un fan su Twitter che gli ha
chiesto con quali attori della saga di Star
Wars avrebbe voluto condividere la scena nei panni di
Luke Skywalker all’interno della trilogia sequel, Mark Hamill ha dato una risposta intrisa
di tenerezza. L’attore, infatti, ha prima citato il compianto
Peter Cushing, interprete di Grand Moff Tarkin, e
poi ha dichiarato che gli sarebbe piaciuto lavorare di più con
qualsiasi altro attore della saga.
“Da Peter Cushing in poi, con
ognuno di loro.Immagina tutti i fantastici attori della
trilogia sequel e poi hai la possibilità di lavorare con solo due
di loro”, ha risposto in maniera decisamente ironica
Hamill.
È innegabile quanto la mancata
interazione tra Luke Skywalker e altri personaggi
della saga nella trilogia sequel sia stata una palese occasione
sprecata. E a voi con quali altri personaggi, oltre
Rey e Kylo Ren, vi sarebbe
piaciuto vedere Luke apparire in scena?
Lucasfilm e
il regista J.J. Abrams uniscono ancora
una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto
da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio,
mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
Assolutamente a sorpresa, il canale
YouTube della Sony Pictures ha reso
disponibile un documentario di ben 28 minuti su C’era
una volta a Hollywood, l’ultima fatica del
leggendario regista Quentin Tarantino, candidata a
ben 10 premi Oscar, incluso
Miglior Film e Miglior Regia.
Il documentario – dal titolo
“A Love Letter to Making Movies” – ci porta dietro
le quinte del nono film di Tarantino. Si tratta di una featurette
assolutamente imperdibile per tutti i fan del regista e per
chiunque abbia amato il film con Leonardo DiCaprio, Brad
Pitt e Margot Robbie.
Naturalmente, la release del
documentario potrebbe non essere del tutto casuale: mancano infatti
due settimane alla cerimonia di premiazione degli Oscar. Al di là
però delle intenzioni della Sony (che probabilmente ha voluto
spingere il film ancora di più), il documentario è davvero
divertente e ricco di dettagli, materiale inedito e numerose
interviste al cast e alla troupe.
Potete gustarvi il documentario nella parte superiore
dell’articolo.
La storia
diC’era una volta a
Hollywoodsi svolge a Los Angeles nel 1969, al
culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I due
protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una
serie televisiva western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth
(Brad Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood
che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto
famoso…Sharon
Tate.
Nel cast Brad Pitt,
Margot Robbie, Leonardo DiCaprio, Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile Hirsch, Luke Perry, Clifton Collins
Jr., Keith Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon Herriman sarà
Charles Manson. Il film segnerà anche l’ultima apparizione
cinematografica di Luke Perry, morto lo scorso 4 marzo.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
The New
Mutants arriverà finalmente sul grande schermo il
prossimo aprile, e una delle protagoniste del film, Anya
Taylor-Joy, ha anticipato che la pellicola avrà un tono
che non si è mai visto prima d’ora in un film destinato alle
sale.
L’attrice, che nel cinecomic avrà il
ruolo di Illyana Rasputin/Magik, è stata intervistata da DigitalSpy sul set del film
nel 2017, e ha dichiarato: “Penso che il film abbia un tono
molto diverso da qualsiasi altro film che abbia mai visto. Voglio
dire… ci sono tantissime cose con le quali avremo a che fare, siamo
dei supereroi. Ma Josh Boone ha sempre trattato i nostri personaggi
come esseri umani.”
Anya Taylor-Joy
avrebbe poi aggiunto: “Ha i toni del racconto di formazione ma
ci sono anche tantissimi momenti dark. E poi ci sono i poteri, le
levitazioni, e tutte cose del genere… è davvero unico.”
The New
Mutants è un thriller con sfumature horror,
originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di
giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano
ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti
e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di
fuggire.
Diretto da Josh
Boone e scritto da Boone e Knate
Lee, il film vede nel cast la presenza
di Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton,
Alice Braga, Blu Hunt e Henry
Zaga. TheNew
Mutants è prodotto da Simon
Kinberg, Karen
Rosenfelt e Lauren Shuler
Donner, mentre Stan
Lee e Michele Imperato Stabile
sono i produttori esecutivi.
La Universal produrrà un nuovo
remake de La Cosa, ma questa volta la
storia del film prenderà in prestito nuovi contenuti dal romanzo
originale. L’adattamento di John
Carpenter è probabilmente uno degli horror
fantascientifici più conosciuti e apprezzati degli anni ’80, ma
forse sono in pochi a sapere che il film è basato su un racconto di
John W. Campbell dal titolo “La cosa da un altro
mondo” (“Who Goes There?”) del 1938, che aveva già ispirato il
film omonimo del 1951
prodotto da Howard Hawks.
Fin dall’uscita del film nelle sale,
i fan hanno sempre chiesto a Carpenter di realizzare un sequel de
La Cosa, considerato il finale molto
ambiguo della pellicola originale. Il maestro non è mai stato
interessato a realizzare un nuovo film, ma nel 2011 la Universal
fece uscire al cinema un prequel con Mary Elizabeth
Winstead e Joel Edgerton, ambientato tre
giorni prima degli eventi narrati nel film di Carpenter ed
incentrato sull’equipaggio norvegese che per primo scoprì
l’alieno.
Adesso, come riportato da
Bloody Disgusting, la Universal e la Blumhouse starebbero
sviluppando un nuovo adattamento del romanzo di John W.
Campbell con l’intento di adattare parti del racconto
originale che nessuno ha mai letto prima: nel 2018, infatti, è
stata scoperta l’esistenza di una versione ampliata dell’opera di
Campbell, dal titolo “Frozen Hell”, con ben 45 pagine contenente
materiale assolutamente inedito.
La Cosa di
John Carpenter ottenne due candidature ai Saturn
Award del 1982, incluso quella per il miglior film horror. Il film
di Carpenter è il primo episodio della cosiddetta “Trilogia
dell’Apocalisse”, alla quale appartengono anche Il
Signore del Male e Il Sema della
Follia.
Nota per alcuni ruoli
cinematografici, ma celebre per quelli televisivi, l’attrice
Lauren German si è negli anni costruita una solida
carriera, fondata in particolare sul genere horror e thriller.
Negli ultimi anni è stata infatti apprezzata per il ruolo della
detective Chloe Decker nella serie Lucifer,
che le ha permesso di misurarsi con un personaggio ricco di
sfumature e zone d’ombra da esplorare. Ecco 10 cose che non
sai su Lauren German.
Lauren German: i film
1. È stata protagonista di
un celebre horror. All’inizio della sua carriera l’attrice
prende parte, ricoprendo piccoli ruoli, a film come Pazzo di
te! (2000), I passi dell’amore (2002), Non aprite
quella porta (2003), RX – Strade senza ritorno
(2005), e Piggy Banks (2005). Nel 2007 viene scelta per
essere la protagonista del film horror Hostel: Part II,
che le permette di ottenere una buona popolarità. Nel 2011 recita
invece nel film The Divide.
2. È nota per i ruoli
televisivi. Dopo aver recitato in alcuni episodi di serie
televisive come Undressed (1999), Settimo cielo
(2001) e Sex, Love & Secrets (2005), ottiene un ruolo di
rilievo nella serie Happy Town (2010), che viene però
cancellata dopo la prima stagione. La German raggiunge allora la
popolarità recitando nella serie Hawaii Five-0
(2011-2012), e ancor di più grazie al ruolo di Leslie Shay in
Chicago Fire (2012-2015). Il ruolo che la consacra è però
quello di Chloe Decker, nella serie Lucifer
(2015-2020), di cui è protagonista insieme all’attore Tom
Ellis.
Lauren German in Chicago Fire
Lauren German è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 2,7 milioni di
persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere
fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o
colleghi, ma anche immagini promozionali dei propri progetti da
interprete. Non mancano inoltre foto tratte dal dietro le quinte
della serie Lucifer.
Lauren German: chi è il suo
fidanzato
4. È molto
riservata. Negli anni l’attrice si è rivelata
particolarmente restia a condividere informazioni circa la sua vita
privata. Sui propri profili social, infatti, non vengono rilasciate
informazioni di alcun tipo, anche se diversi fan sospettano ci
fosse una relazione tra l’attrice e l’attore Ashton Homles,
conosciuto sul set di Hawaii Five-O. L’attrice tuttavia
non ha mai né confermato né smentito, e attualmente non si sa se
sia impegnata in una relazione sentimentale o meno.
5. Ha avuto una relazione
con uno sportivo. Altra relazione che l’attrice sembra
aver avuto, è quella con il giocatore di baseball Barry Zito. Non
si sa con precisione il periodo in cui i due si sono frequentati,
ma è collocabile certamente prima del 2011, anno in cui l’uomo ha
sposato la sua attuale moglie.
Lauren German in Lucifer
6. La nuova stagione l’ha
messa alla prova. Nell’annunciata quinta ed ultima
stagione di Lucifer, il personaggio interpretato
dall’attrice si troverà a dover fare i conti con l’abbandono da
parte di Lucifer. La German ha affermato che la nuova stagione la
vedrà infatti emotivamente più coinvolta rispetto alle precedenti,
e la sfida è stata quella di dover portare in scena una persona con
il cuore spezzato che finge di stare bene.
7. Non sa quale sarà il
destino dei due protagonisti. Nonostante molti fan si
aspettano, in conclusione della serie, il coronamento dell’amore
tra i due protagonisti, la German ha dichiarato di non conoscere
ancora il loro destino e che data la natura della serie è rischioso
aspettarsi il prevedibile. Secondo l’attrice, infatti, l’ipotesi di
un matrimonio tra i due personaggi è alquanto rischiosa per
molteplici motivi.
8. Ha una precisa idea di
come vorrebbe il matrimonio tra i due. Benché lo ritenga
improbabile, l’attrice ha dichiarato che qualora dovesse svolgersi
un matrimonio tra i due, questo si svolgerebbe in perfetto stile
Lucifer.
La German ha infatti affermato di immaginare una cerimonia con
molto fuoco, che si svolge necessariamente all’inferno. La sposa
indosserebbe un abito nero, e camminerebbe sulle note di un brano
di Wagner o di genere death metal.
Lauren German: il suo fisico
9. Si allena
costantemente. Per poter affrontare al meglio il suo ruolo
in Lucifer, spesso coinvolto in dinamiche scene che
richiedono una buona prestanza fisica, l’attrice ha ammesso di
tenersi costantemente in allenamento, e in più occasioni ha infatti
sfoggiato un fisico che le ha fatto guadagnare l’attenzione dei
media e dei fan.
Lauren German: età e altezza
10. Lauren German è nata ad
Huntington Beach, in California, Stati Uniti, il 29
novembre 1978. L’attrice è alta complessivamente 170
centimetri.
Che si tratti di eroi o di
antagonisti, l’Universo Cinematografico Marvel è da sempre
popolato di personalità dotate di una mente brillante ed evoluta,
in grado di elaborare gli stratagemmi più ingegnosi e mettere a
punto le armature più sofisticate quando si tratta di entrare in
azione per la difesa della Terra.
L’intelligenza dei numerosi
personaggi che compongono il MCU è diventato un
argomento particolarmente dibattuto all’interno del fandom. Dopo
aver passato in rassegna gli eroi con le storie
personali più tragiche, ecco di seguito i 10 personaggi più
intelligenti dell’Universo Cinematografico Marvel:
Peter Parker
Sebbene colpire alcune armi aliene
non identificate con un martello non sia stata una mossa
decisamente brillante, Peter Parker è sicuramente uno dei
personaggi più intelligenti del MCU. È soltanto un adolescente,
eppure è riuscito a stupire Tony Stark – uno dei geni della
tecnologia più importanti del mondo – con la resistenza alla
trazione delle sue cinghie fatte in casa.
Una cosa che differenzia la versione
di Spidey di Tom Holland dalle precedenti incarnazioni, è come il
personaggio riesca a rendere fluida la propria rete. Ha anche fatto
a pezzi il costume che Tony gli ha dato e frequenta un prestigioso
liceo scientifico, dimostrando di essere abbastanza esperto in
numerosi campi della scienza.
Nebula
Sebbene abbia iniziato il suo
percorso nel MCU come antagonista alle
dipendenze di Thanos, Nebula si è dimostrata davvero intelligente
ha poi scelto di agire da sola. Una volta catturata dai Guardiani
della Galassia, le ci sono volute soltanto alcune ore per liberarsi
e schierarsi dalla parte dei Ravager.
All’inizio di
Avengers: Endgame, mentre Nebula era bloccata nello spazio
con Tony Stark, i due hanno lavorato insieme per riparare la nave.
Tony non ha mai provato a mettere in dubbio l’intelligenza di
Nebula, arrivando ad ammettere che è altrettanto intraprendente
come lui, o forse anche di più, soprattutto quando si tratta di
maneggiare tecnologia ultraterrena.
Stephen Strange
Quando abbiamo incontrato Stephen
Strange per la prima volta, era il miglior chirurgo di New York.
Conosceva l’anatomia umana alla perfezione ed era noto soprattutto
per l’abilità e la fermezza delle sue mani. Sfortunatamente,
la sua carriera è terminata inaspettatamente quando è rimasto
vittima di un brutto incidente stradale che ha definitivamente
compromesso la sua attività.
Per questo motivo, ha dovuto trovare
un nuovo modo per soddisfare la sua sete di conoscenza. Ciò lo ha
portato a Kamar-Taj, dove si è unito ai Maestri delle Arti Mistiche
e ha imparato a controllare la struttura della realtà.
Thanos
Quando Tony Stark è sorpreso dal
fatto che Thanos sappia chi è, il Titano Pazzo gli rivela: “Non
sei l’unico maledetto dalla conoscenza”. Thanos è un essere
davvero intelligente, a parte una grande svista riguardo il suo
piano per “riparare” il mondo (se cancellare metà della popolazione
porterebbe sicuramente più risorse e prosperità, il Titano Pazzo
non ha calcolato altre alternative che avrebbero potuto funzionato,
come raddoppiare le risorse stesse).
Thanos ha una mente estremamente
filosofica, è determinato a ristabilire l’equilibrio nell’universo
ed è anche un brillante tattico militare.
Howard Stark
“Grazie per tutto
quello che hai fatto per questo paese”. I risultati raggiunti
da Howard Stark sono praticamente senza eguali; una sorta di
fusione di ogni industriale rivoluzionario che la storia abbia mai
conosciuto, incluso il suo omonimo, Howard Hughes.
Stark è l’uomo che ha inventato lo
scudo di Captain America. La ricerca
scientifica di Stark e il lavoro con il governo richiedevano così
tanto tempo che non aveva mai tempo di cenare con sua moglie o di
crescere suo figlio, Tony… ma come spiega Tony in Endgame,
quando ripensa a suo padre, ricorda soltanto i bei momenti
trascorsi insieme.
Jane Foster
Sebbene sia considerata da molti uno
dei personaggi meno affascinanti del MCU (cosa che potrebbe cambiare in
seguito all’arrivo nelle sale di Thor: Love and Thunder),
Jane Foster è innegabilmente anche uno dei personaggi più
intelligenti della saga.
È tra i maggiori esperti mondiali in
diversi ambiti: astrofisica, astronomia e, naturalmente, Asgard. È
anche la creatrice di un’omonima teoria. Soprattutto, Jane riesce a
mantenere una mente costantemente aperta quando si tratta di nuove
idee e concetti da assimilare.
Hank Pym
Nel mondo
reale, ridurre e aumentare proporzionalmente le dimensioni di una
persona è letteralmente impossibile. Ecco perché l’uomo che ha
inventato un dispositivo in grado di poterlo fare nel MCU deve essere per forza molto
intelligente.
Come tantissime
menti geniali presenti nel MCU, l’arroganza di Hank Pym è
stata la sua rovina. Quando facciamo la sua conoscenza nel primo
Ant-Man, è stato estromesso dallo S.H.I.E.L.D. per non
aver voluto rivelare i segreti dietro la sua invenzione (ma anche
per aver ridicolizzato i suoi colleghi dopo le loro aspre
osservazioni). La cosa più triste è che i più grandi risultati
scientifici raggiunti da Pym derivano proprio dall’aver finalmente
messo da parte il ego smisurato e dall’aver imparato a lavorare in
armonia con gli altri.
Bruce Banner
A parte quell’unico esperimento
andato così male da avergli cambiato per sempre la vita, Bruce
Banner è uno scienziato davvero eccellente. Era lui la mente dietro
il programma Ultron in collaborazione con Tony Stark, ma è stato
altrettanto intelligente da ammettere che si trattava soltanto di
un errore.
Sia la versione di Edward Norton ne
L’incredibile Hulk del 2008 che la versione di Mark
Ruffalo a partire da The Avengers del 2012 in poi, hanno
rappresentato Bruce Banner come un genio mosso soltanto da buona
fede. Bruce è persino riuscito ad invertire gli effetti della sua
radiazione gamma a tal punto da mantenere la sua coscienza umana
quando si trasforma in Hulk.
Shuri
La sorella di T’Challa, Shuri, è
stata eletta dai fratelli Russo il personaggio più intelligente del
MCU. Ci sono molte prove a sostegno
di questa tesi. Wakanda ha ottenuto numersoi vantaggi grazie ad una
montagna inestimabile di vibranio, ma senza il genio di Shuri che
l’ha trasformato in una tecnologia all’avanguardia per combattere
il crimine, sarebbe rimasto soltanto un enorme pezzo di
metallo.
Non dimentichiamo che è stata anche
l’unica ad aver capito come far uscire la Gema della Mente dalla
testa di Visione mentre era ancora intenta a salvare la sua
coscienza dopo che Bruce Banner aveva fallito nell’impresa.
Tony Stark
Nessuno nel MCU è più intelligente di Tony
Stark. Ha creato un’intelligenza artificiale genocida che ha quasi
portato alla fine del mondo, e subito dopo ha creato un’altra
intelligenza artificiale – più pacifica questa volta – per
distruggere la precedente. Ha anche inventato la nanotecnologia,
che consente alla tuta di Iron Man di formarsi letteralmente
attorno al suo corpo grazie a dei minuscoli nanorobot immagazzinati
nel suo reattore ad arco.
Tony era avvantaggiato a causa della
ricchezza illimitata, quindi poteva permettersi di creare qualunque
folle invenzioni gli passasse per la testa. Ad ogni modo, tutto ciò
che realizzava era comunque impressionante. Ha persino inventato un
elemento completamente nuovo dopo aver seguito alcune istruzioni
lasciate da suo padre.
Tra i più apprezzati interpreti
della sua generazione, l’attore John Malkovich si
è distinto per la classe con cui ha dato vita ad alcuni celebri
ruoli, affermandosi come interprete sensibile e dalle numerose
sfumature. Con il ruolo giusto, Malkovich può davvero dar prova
delle sue abilità, incantando tanto per la sua voce ammaliante
quanto per il suo volto mellifluo. Negli anni l’attore ha saputo
reinventarsi attraverso generi nuovi e differenti, divenendo una
vera e propria icona meta-cinematografica.
Ecco 10 cose che non sai di
John Malkovich.
John Malkovich: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1984 con
Le stagioni del cuore, con cui ottiene da subito grande
popolarità. Successivamente recita in Urla del silenzio
(1984), Cercasi l’uomo giusto (1987), Lo zoo di
vetro (1987), L’impero del sole (1987), Gli
irriducibili (1988) e Le relazioni pericolose (1988),
con cui ottiene nuova popolarità. È poi tra i protagonisti di
Il tè nel deserto (1990), Ombre e nebbia (1992),
Gli occhi del delitto (1992) e Nel centro del
mirino (1993), altro importante titolo nella sua carriera.
Negli anni successivi recita invece in Al di là delle
nuvole (1995), Ritratto di signora (1996), La
maschera di ferro (1998), Il tempo ritrovato
(1999), Giovanna d’Arco (1999) e Essere John
Malkovich (1999), dove interpreta una lieve variazione di sé
stesso. A partire dal nuovo millennio è invece tra i protagonisti
dei film Compagnie pericolose (2001), Il gioco di
Ripley (2002), Johnny English (2003), The
Libertine (2004), Guida galattica per autostoppisti
(2005), Klimt (2006), Changeling (2008), Burn
After Reading (2008), Red (2010), Educazione
siberiana (2013), Deepwater – Inferno
sull’oceano (2016), I Love You, Daddy (2018),
Bird Box (2018), Velvet Buzzsaw (2019) e Ted Bundy – Fascino
criminale (2019).
2. Ha preso parte anche a
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera
l’attore ha preso parte a film televisivi come Morte di un
commesso viaggiatore (1985), Cuore di tenebra (1994),
e RKO 281 – La vera storia di Quarto potere (1999). Ha
inoltre recitato nelle serie Il sogno dei Novak (1981),
I miserabili (2000), Napoléon (2002),
Crossbones (2014), Billions (2018) e The New Pope
(2020), la serie ideata da Sorrentino, dove ricopre il ruolo di
Papa Giovanni Paolo III.
3. È un rinomato
produttore. A partire dagli anni 2000 Malkovich si è
distinto anche come produttore, ricoprendo tale ruolo per film come
Danza di sangue (2002), The Libertine (2004),
Juno (2007), Abel (2010), Young Adult
(2011), Noi siamo infinito (2012), Cesar Chavez
(2014) e Dominion (2016).
John Malkovich: chi è sua
moglie
4. Ha avuto una storia con
una nota attrice. Malkovich è stato sposato con l’attrice
Glenne Headly dal 1982 al 1988, anno in cui divorziano per via
della storia d’amore nata tra l’attore e Michelle
Pfeiffer, conosciuta sul set de Le relazioni
pericolose.
5. Ha conosciuto sua moglie
sul set di un film. Partecipando al film Il tè nel
deserto, di Bernardo Bertolucci, l’attore
incontra Nicoletta Peyran, la quale svolgeva il ruolo di assistente
alla regia. I due, in seguito, si sposeranno, dando alla luce due
figli rispettivamente nel 1990 e nel 1992.
John Malkovich e i premi Oscar
6. Ha ottenuto due
nomination all’ambito premio. Nonostante i suoi numerosi
ruoli di valore, l’attore non ha mai vinto un premio Oscar, ma può
vantare due nomination come miglior attore non protagonista. La
prima risale al 1984 con il suo film di debutto, Le stagioni
del cuore, mentre la seconda nomination arriva nel 1994, per
il film Le relazioni pericolose.
John Malkovich in Essere John
Malkovich
7. Non ha interpretato sé
stesso. Per dar vita al personaggio di John Malkovich nel
film diretto da Spike Jonze, l’attore ha
dichiarato di non aver messo nulla di sé nel ruolo, tranne il
proprio guardaroba. Per Malkovich era infatti importante proporre
un distacco tra l’uomo e il personaggio.
John Malkovich in The New Pope
8. È il nuovo papa della
serie. Dopo il successo di The Young Pope, serie
televisiva con Jude
Law, Paolo Sorrentino ha dato vita ad
un seguito con The New Pope, dove Malkovich dà vita a Sir.
John Brennox, incaricato di assumere il ruolo di nuovo Papa sotto
il nome di Giovanni Paolo III. Elegante, volubile e malinconico,
Brennox acquisirà sempre più potere all’interno della serie,
diventandone il protagonista.
9. Ha contribuito a dar vita
allo stile del nuovo Papa. Sin dalle sue prime
apparizioni, John Brennox si rivela un dandy, puro aristocratico
inglese con la passione per l’abbigliamento. Malkovich, che nella
sua carriera si è dilettato anche come stilista, ha affermato di
aver contribuito a dar vita allo stile del suo personaggio,
divertendosi ad indossare numerosi abiti diversi per ogni singolo
episodio.
John Malkovich: età e altezza
10. John Malkovich è nato a
Christopher, nell’Illinois, Stati Uniti, il 9 dicembre
1953. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.
L’attore danese Claes
Bang è attualmente sulla cresta dell’onda per la sua
magistrale interpretazione del vampiro Dracula nell’omonima mini
serie targata Netflix. Bang, tuttavia, vanta una carriera che
spazia dal cinema alla televisione, con ruoli che lo rendono un
attore tutto da scoprire. Versatile e dal gran carisma, l’attore ha
infatti in più occasioni rubato l’attenzione di pubblico e critica,
ottenendone importanti riconoscimenti.
Ecco 10 cose che non sai di
Claes Bang.
Claes Bang: i suoi film
1. Ha recitato in un film
premiato a Cannes. Dopo aver recitato in numerosi film
danesi, l’attore diventa celebre nel 2017 per aver interpretato
Christian, curatore di un museo di arte moderna, nel film The Square.
Questo è stato presentato in concorso al Festival di Cannes,
vincendo infine la Palma d’Oro, cosa che ha contribuito
all’accrescere della notorietà di Bang. Nel 2018 recita invece nel
film Millennium – Quello che non uccide, mentre nel 2019
prende parte ai film The Glass Room, Lyrebird e The
Burnt Orange Heresy.
2. È noto per i ruoli
televisivi. L’attore si è reso particolarmente celebre
grazie alla sua partecipazione in serie TV di rilievo. Tra queste
si annoverano Il medico di campagna (2003), Borgen –
Il potere (2010), Guardia costiera (2010), SOKO
Wismar (2012), Dicte (2013), The Bridge – La
serie originale (2013), Sibel &
Max (2015-2016), e The Affair – Una relazione
pericolosa (2019), dove interpreta il ruolo di Sasha Mann. Nel
2020 raggiunge ulteriore popolarità recitando nella miniserie,
Dracula, dove ricopre proprio il ruolo del vampiro
protagonista.
Claes Bang è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram, con un profilo seguito da 38,2 mila persone. All’interno
di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in
momenti di svago, ma particolarmente presenti sono anche immagini o
video promozionali dei suoi progetti da interprete.
Claes Bang è This Is Not
America
4. È il suo pseudonimo da
musicista. Bang è anche un grande appassionato di musica,
e negli anni si è distinto realizzando brani sotto lo pseudonimo di
This Is Not America. L’attore possiede infatti un proprio canale
YouTube dove è solito caricare le proprie canzoni, portando così
avanti parallelamente la carriera da interprete e quella da
musicista.
Claes Bang in The Square
5. Stava per ritirarsi dalla
recitazione. In un’intervista Bang ha ammesso di aver
considerato di ritirarsi dalla recitazione, stanco dei progetti
poco entusiasmanti che gli venivano proposti. A fargli cambiare
idea è arrivato il ruolo da protagonista in The Square,
commedia dark che ne ha rilanciato la carriera.
6. Ha vinto un importante
premio. Per il ruolo di Christian, curatore di un museo di
arte moderna, l’attore ha vinto il premio come miglior attore agli
European Film Awards del 2017. La vittoria dell’ambito premio ha
contribuito ulteriormente a rendere popolare l’attore anche al di
fuori del suo paese d’origine.
Claes Bang è Dracula
7. Si è preparato al ruolo
guardando precedenti opere sul personaggio. Per acquisire
quante più sfumature e conoscenze possibili sul personaggio di
Dracula, l’attore ha guardato quante più interpretazioni possibili
del celebre vampiro, realizzate sia per il cinema che per la TV. Ad
averlo impressionato in modo particolare è stata quella dell’attore
Klaus Kinski per il film Nosferatu – Il
principe della notte, di Werner Herzog.
8. Ha avuto problemi con il
trucco e con il sangue. L’attore ha affermato di aver
inizialmente fatto fatica a gestire il personaggio, specialmente
per via della particolare dentiera richiesta, che gli impediva di
articolare a dovere le parole, e delle affilate unghie che
tendevano a staccarsi facilmente. Bang ha inoltre dichiarato di
aver dovuto sperimentare diverse combinazioni di sangue finto prima
di trovare quella più gradevole.
9. Ha adorato il complesso
interiore del personaggio. L’attore ha affermato che
misurarsi con Dracula è stata la sfida più grande della sua
carriera, che gli ha permesso tanto di sperimentare nuove sfumature
del personaggio quanto di entrare nel vivo dei suoi tormenti. Per
Bang, l’importante era trasmettere il senso di solitudine che
Dracula prova, e che lo guida nel compiere le sue azioni.
Claes Bang: età e altezza
10. Claes Bang è nato a
Odese, in Danimarca, il 28 aprile 1967. L’attore è alto
complessivamente 194 centimetri.
Tra i più apprezzati registi degli
ultimi due decenni vi è certamente Sam Mendes,
autore in grado di spaziare tra i generi che ha in più occasioni
dimostrando grande conoscenza della tecnica e del linguaggio
cinematografico, riadattati alle proprie esigenze. La sua esigua
filmografia è indice di un’attenta ricerca ai progetti a cui dar
vita, ed ogni suo film è atteso con trepidazione, poiché promette
qualità e grande intrattenimento.
Ecco 10 cose che non sai di
Sam Mendes.
Sam Mendes: i suoi film
1. Ha dato vita a celebri
lungometraggi. Mendes esordisce alla regia nel 1999 con il
film American
Beauty, con cui infrange il mito della perfetta famiglia
americana. Grazie a questo film, con protagonisti Kevin
Spacey e Annette
Bening, vince l’Oscar come miglior regista,
affermandosi come debuttante dalle grandi qualità. Negli anni
successivi realizza importanti e apprezzati film come Era mio
padre (2002), Jarhead (2005), Revolutionary
Road (2008), con protagonisti Leonardo
DiCaprio e Kate
Winslet, American Life (2009), e poi i
capitoli della saga di James Bond Skyfall (2012) e
Spectre
(2015). Nel 2019 torna alla ribaltà con il film di guerra
1917.
2. Ha ricoperto in più
occasioni il ruolo di produttore. Nel corso degli anni
Mendes si è distinto anche come produttore, ricoprendo tale ruolo
per suoi film quali Era mio padre, Revolutionary Road e
1917. Ha inoltre prodotto i film Il cacciatore di
aquiloni (2007), Noi due sconosciuti (2007), e le
serie TV The Hollow Crown (2012-2016), Penny
Dreadful (2014-2016), Informer (2018) e Penny
Dreadful: City of Angels (2020).
3. Ha scritto la
sceneggiatura di un suo film. Come alcuni rinomati
registi, Mendes non ha mai preso parte alla stesura delle
sceneggiature dei film da lui diretti. La prima volta che il suo
nome compare anche come sceneggiatore è per il film 1917,
ispirato ai racconti di suo nonno. Per il suo lavoro di scrittura,
Mendes è stato nominato ai premi Oscar 2020 per la miglior
sceneggiatura originale.
Sam Mendes e Kate Winslet
4. È stato sposato con
l’attrice. Il regista è stato sposato con l’attrice premio
Oscar Kate Winslet dal 2003 al 2010. La coppia ha
avuto anche un figlio, di nome Joe Alfie, nato il 22 dicembre del
2003. Per tutta la durata del loro matrimonio, i due hanno
mantenuto un profilo basso, tenendo la vita privata lontana dai
riflettori che i rispettivi lavori nel mondo dello spettacolo
portano con sé.
5. Hanno girato un film
insieme. Mendes ha inoltre diretto la Winslet nel film
drammatico Revolutionary Road, che la vedeva riunita con
il grande amico Leonardo DiCaprio. Il regista ha
affermato di essere sempre stato presente sul set accanto ai due
attori, tranne nelle previste scene di sesso. In tal caso Mendes
preferì seguire con distacco la cosa da un’altra stanza e
attraverso un monitor.
Sam Mendes: i premi Oscar
6. Ha vinto come miglior
regista. Con il suo film di debutto Mendes vince l’Oscar
come miglior regista, nel 2000, affermandosi come uno dei più
promettenti autori a cui guardare per il futuro. A distanza di
vent’anni, Mendes torna ad essere nominato per il film
1917, stavolta in ben tre categorie: miglior regista,
miglior sceneggiatura originale e miglior film.
Sam Mendes e 007
7. È stato ispirato da un
celebre cinecomic. Per realizzare il film
Skyfall, nuovo capitolo dedicato al personaggio
dell’agente 007 James Bond, Mendes ha affermato di essersi ispirato
al film Il cavaliere oscuro, di Christopher
Nolan, dedicato al personaggio di Batman. Il mood cupo del
film rimanda in modo evidente a quello costruito per il film sul
supereroe mascherato, e Mendes ha aggiunto di essersi ispirato
all’opera di Nolan anche per riuscire a realizzare un grande film
che potesse essere allo stesso tempo di forte intrattenimento.
Sam Mendes dirige 1917
8. Ha costruito il film
come un unico piano sequenza. Con 1917 Mendes ha
dato vita alla sua volontà di realizzare un film che sembrasse
avvenire in tempo reale. Per far ciò si è avvalso della tecnica del
piano sequenza, con cui segue senza interruzioni i personaggi
protagonisti. Per riuscire nell’impresa il regista ha ideato una
serie di queste lunghe sequenze da poter poi montare insieme, ma in
modo tale che i tagli di montaggio non fossero visibili, dando così
l’idea di continuità.
9. Si è ispirato ai
racconti di suo nonno. L’idea del film nasce dai racconti
che Mendes sentì fare da suo nonno. Questi aveva combattuto durante
la prima guerra mondiale e raccontò al nipote molte delle vicende
in cui si ritrovò coinvolto. Il regista rielaborò in seguito tali
storie, dando però vita ad un film solamente ispirato ad eventi
reali.
Sam Mendes: età e altezza
10. Sam Mendes e nato a
Reading, nel Regno Uniti, il 1 agosto 1965. Il regista è
alto complessivamente 175 centimetri.
Divenuto noto grazie ad alcuni
celebri blockbuster, l’attore T. J. Miller si è
negli anni affermato con i suoi ruoli di rilievo, conquistando le
attenzioni del pubblico. Miller ha poi dimostrato di saper spaziare
tra i generi, recitando tanto in film d’azione quanto in apprezzate
commedie. La sua versatilità gli ha permesso di arrivare a recitare
al fianco di importanti registi o con grandi attori. A consacrare
la sua popolarità è stata però la televisione, con la sua
partecipazione a note serie televisive.
Ecco 10 cose che non sai di
T. J. Miller.
T. J. Miller: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
blockbuster. L’attore esordisce al cinema con il film
Cloverfield (2008), che gli permette di raggiungere subito
una buona notorietà. Successivamente recita in La
concessionaria più pazza d’America (2009), Extract
(2009), Lei è troppo per me (2010), In viaggio con una
rock star (2010), Unstoppable – Fuori controllo
(2010), L’orso Yoghi (2010), I fantastici viaggi di
Gulliver (2010), Quell’idiota di nostro fratello
(2011), Rock of Ages
(2012), Cercasi amore per la fine del mondo (2012),
Transformers 4 –
L’era dell’estinzione (2014) e Deadpool
(2016), dove ottiene un ruolo di rilievo accanto all’attore
Ryan
Reynolds. Tra gli ultimi film da lui interpretati vi
sono La festa prima delle feste (2016), Ready Player
One (2018), Deadpool 2
(2018) e Undewater (2020).
2. È noto per i ruoli
televisivi. Dopo aver recitato in alcuni episodi della
serie Carpoolers (2007-2008), l’attore recita in alcuni
episodi di serie come Traffic Light (2011), Happy
Endings (2011), The League (2011), e The Goodwin
Games (2013). Ottiene però maggior popolarità recitando nel
ruolo di Erlich Bachman nella serie Silicon Valley
(2014-2017).
3. Ha ricoperto il ruolo di
doppiatore. Miller è noto anche per essere stato la voce
originale del personaggio Tuffnut nei film d’animazione Dragon
Trainer (2010) e Drago Trainer 2 (2014). Ha inoltre
prestato la sua voce per i film d’animazione Big Hero 6
(2014) e Emoji – Accendi le emozioni (2017). Ha poi
partecipato al doppiaggio delle serie Dragons: I paladini di
Berk (2012-2014), High School USA! (2013-2015),
Gravity Falls (2012-2016) e Dragons: Race to the
Edge (2015-2018).
4. È autore di diverse
sceneggiature. Negli anni Miller si è distinto anche per
aver scritto la serie Mash Up (2012), come anche The
Gorburger Show (2012-2013) e il proprio spettacolo televisivo
Laugh Factory (2010-2018).
T. J. Miller è su Instagram
5. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo seguito da 295 mila persone.
All’interno di questo l’attore è solito condividere immagini
promozionali dei propri progetti da interprete, ma non mancano
anche foto scattate in compagnia di amici o colleghi, il più delle
volte sui set frequentati.
T. J. Miller in Silicon Valley
6. Ha rinunciato al
ruolo. Quando venne annunciato che la serie era stata
rinnovata per una quinta stagione, l’attore ha rivelato che non
avrebbe ripreso il ruolo di Erlich Bachman, che lo ha reso celebre.
La scelta sarebbe stata presa di comune accordo con i produttori,
motivata dal desiderio dell’attore si misurarsi con altri progetti,
cosa che l’impegno richiesto dalla serie non gli permetteva di
fare.
T. J. Miller è in Deadpool
7. È stato scelto per essere
l’elemento comico. Quando gli fu affidato il ruolo di
Weasel nel cinecomic Deadpool
l’attore ha ammesso di essersi sentito inadatto, specialmente
considerando che il suo personaggio non ha alcun superpotere. Il
produttore del film ha però motivato la sua importanza con la
necessità di fornire una spalla comica al protagonista. Il ruolo fu
poi effettivamente apprezzato dal pubblico.
8. Il suo personaggio è
stato ridefinito. Nei fumetti il personaggio di Weasel è
per lo più un inventore ed esperto hacker che aiuta Deadpool nelle
sue missioni. Per il film, considerando anche la carriera da comico
dell’attore, il personaggio è stato riscritto perché fosse
maggiormente calzante con il suo interprete.
T. J. Miller in Ready Player
One
9. Ha recitato nel film di
Steven Spielberg. Nel film d’avventura fantascientifica
diretto da Steven Spielberg, l’attore ricopre il
ruolo di I-R0K, personaggio non presente nel romanzo da cui il film
è tratto, e che svolge il ruolo di pericoloso cacciatore di taglie.
Per dar vita al personaggio Miller ha affermato di essersi ispirato
al personaggio di Boba Fett, della saga di Star Wars.
T. J. Miller: età e altezza
T. J. Miller è nato a
Denver, in Colorado, Stati Uniti, il 4 giugno 1981.
L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.
Mentre continuano le riprese di
Venom
2 presso gli studi Leavesden in Inghilterra, sono
emersi online alcuni nuovi dettagli sul ruolo che Cletus Kasady
(Woody Harrelson) e Frances Louise Barrison
(Naomie Harris) – meglio conosciuti come
Carnage e Shriek – potrebbero
avere nel film.
Stando a quanto riportato da
HN
Entertainment (via ComicBookMovie),
quando incontreremo per la prima volta Cletus nel sequel, questi
sta per essere condannato a morte dallo stato della California per
una serie di omicidi commessi in passato. Tuttavia, le cose
cambiano quando Cletus riesce a fuggire dall’istituto Ravencroft
insieme a Frances, anch’essa rinchiusa all’interno della
struttura.
Sembra che Kasady non sarà ancora
il terrificante simbionte alieno quando riuscirà a scappare da
Ravencroft: ecco perché, come ipotizzano da alcune recenti
indiscrezioni, il sequel di Venom esplorerà il passato
dell’antagonista dell’Uomo Ragno, mostrandoci ad esempio
l’orfanotrofio che ha incendiato da bambino (come già anticipato da
alcune foto dal set
diffuse tempo fa da Tom Hardy).
Potrebbe anche darsi che sarà
proprio Eddie Brock a collegare tra loro gli omicidi del quale è
stato accusato Cletus: ecco perché, una volta evaso dall’istituto,
Kasady potrebbe preparare la sua vendetta.
Come già annunciato dal
finale del precedente capitolo, in Venom
2 assisteremo allo scontro tra il simbionte
e Cletus Kasady, aka Carnage, uno
degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man.
Nel cast del sequel
anche Michelle Williams (Fosse/Verdon)
nei panni di Anne Weying, Woody Harrelson
(Zombieland: Double Tap) nei panni di Cletus Kasady/Carnage,
Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di
Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.
Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert
Richardson in qualità di direttore della fotografia.
“Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel
secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha
dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che
ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà
con la collaborazione tra Sony e Marvel.”
Vi ricordiamo
che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche
nel sequel di Venom,
progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office
dello scorso autunno, e a confermarlo è stata la
produttrice Amy Pascal.
La AMC ha diffuso
il nuovo inedito promo di Better Call Saul
5, la quinta attesissima stagione della serie
spin-off Better Call
Saul.
I primi episodi
di Better Call Saul 5 hanno debuttato partire
dal 24 febbraio 2020. L’acclamata serie prodotto da Sony Pictures
Television, andrà in onda lunedì 6 agosto alle 21:00.
Better Call Saul
5
Better Call Saul 5
è la quinta stagione della serie spin-off Better
Call Saul, prequel della pluripremiata serie
Breaking
Bad. Il creatore Vince Gilligan e lo
sceneggiatore e produttore Peter Goul hanno lavorato anche in
qualità di co-produttori. Il cast vede la partecipazione di
Bob Odenkirk, Jonathan Banks, Michael McKean, Rhea Seahorn,
Patrick Fabian, Michael Mando rispettivamente nei ruoli di
Jimmy McGill, Mike Ehrmantraut, Chuck McGill, Kim Wexler,
Howard Hamlin e Nacho Varga.
Better Call Saul 5
è scritta ancora una volta da Vince Gilligan
e Peter Gould che sono anche produttori
esecutivi insieme a Mark Johnson (Breaking
Bad, Diner, Rain Man),
Melissa Bernstein (Breaking
Bad, Rectify, Halt and Catch
Fire) e Thomas Schnauz.
Nella quarta stagione
diBetter Call
Saul, la morte di Chuck catalizza la trasformazione di
Jimmy McGill (Odenkirk) in Saul Goodman. Sulla scia della sua
perdita, Jimmy prende provvedimenti nel mondo criminale che metterà
il suo futuro come avvocato – e il suo rapporto con Kim (Rhea
Seehorn) – a rischio. La morte di Chuck (Michael McKean)
colpisce profondamente gli ex colleghi Howard (Patrick Fabian) e
Kim, rimettendo i due ancora sui due lati opposti di una battaglia
scatenata dai fratelli McGill.
Nel frattempo, Mike Ehrmantraut
assume un ruolo più attivo come il più recente (e più completo)
consulente di sicurezza di Madrigal Electromotive. E’ un
momento molto delicato per essere in servizio a Gus Fring, dato che
il crollo di Hector manda segnali in tutto il mondo sotterraneo di
Albuquerque e getta il cartello nel caos – facendo a pezzi i piani
ben strutturati di Gus e Nacho. Mentre Gus cambia rotta, Nacho
si ritrova nel mirino di forze nemiche.
I Marvel Studios avevano dichiarato che
The Falcon and the Winter Soldier avrebbe
debuttato su Disney+ il prossimo autunno: come già
accaduto con WandaVision, che è
stato anticipato a quest’anno, anche per la serie con
Sebastian Stan e Anthony Mackie
potrebbe esserci stato un cambio di programma.
Come apprendiamo da Deadline, lo
show – che porterà avanti le storie di Bucky Barnes e Sam Wilson –
arriverà su Disney+
il prossimo agosto. Ciò significa che Wanda/Vision (che
dovrebbe contenere al suo interno alcuni elementi horror ed
un’ambientazione in perfetto stile Halloween) potrebbe debuttare
tra il mese di ottobre e quello di novembre.
Quasi certamente The
Falcon and The Winter Soldier affronterà le
conseguenze di Avengers: Endgame, con l’arrivo di un nuovo
Captain America (ruolo che dovrebbe inizialmente essere ricoperto
dal personaggio di John F. Walker, e solo in segutio da Sam
Wilson). Secondo alcune indiscrezioni, la serie introdurrà
ufficialmente i Thunderbolts – il gruppo di supereroi
creati da Kurt Busiek – nel MCU.
Vi ricordiamo che nel cast è
previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo
cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon
Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil
War e Daniel Bruhl, nei panni del
Barone Zemo.
Per quanto concerne la serie, il
lancio è fissato in autunno 2020 e Kari
Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful,
Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the
Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of
Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.
Probabile, visti gli esiti
di Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
Durante lo scorso fine settimana, un
utente di Twitter – tale @hirotheheroo – ha affermato di
aver parlato con un attore siriano poco più che adolescente –
Zein Al Rafih, noto su Instagram come @zein_alrafih -, il quale
gli avrebbe rivelato di avere un piccolo ruolo ne Gli
Eterni, l’atteso nuovo film Marvel che arriverà nelle sale a
novembre.
Il ruolo in questione sarebbe quello
di “un bambino il cui padre viene ucciso da alcuni mostri
marini”. Secondo quanto riferito, si tratterebbe di un
personaggio che verrà sostituito in seguito – all’interno del
MCU – da un attore più grande.
L’utente di Twitter avrebbe
condiviso gli screenshot della conversazione con l’attore siriano:
si tratta di un ragazzo di 15 anni che ha già recitato nel film
Cafarnao – Caos e miracoli e che lo
scorso anno aveva destato alcuni sospetti circa una sua eventuale
presenza ne Gli Eterni, condividendo online alcune foto
proprio in compagnia di due delle star che vedremo nel
film, ossia Salma Hayek e Lia
McHugh.
Le speculazioni hanno subito preso
corpo: sono in molti, infatti, a sostenere che Zein Al
Rafih interpreterà un giovane Namor ne
Gli Eterni, preparando così il terreno al
debutto ufficiale del personaggio in veste adulta: se la notizia
dovesse essere confermata, la storia del Sub-Mariner dovrebbe
essere in qualche modo collegata a quella degli Eterni e che per il
futuro, i Marvel Studios affideranno il ruolo ad un
attore siriano, vista la scelta ricaduta sul piccolo Zein.
Proprio ieri vi abbiamo riportato le
recenti dichiarazioni di Henry
Golding (Last Christmas, The Gentlemen) in merito alla
possibilità di interpretare Namor nel MCU: l’attore sarebbe il favorito
dei fan e nonostante sia un grande appassionato di fumetti (in
particolare proprio del Sub-Mariner), ha rivelato di non aver mai
discusso con la Marvel a proposito del
personaggio.
Gli
Eterni, diretto da Chloe
Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh).
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6
novembre 2020.
Sembra che la Paramount Pictures sia
intenzionata a rilanciare il franchise di
Transformers. Come riportato nelle ultime
ore da THR,
infatti, lo studio ha ingaggiato due diversi sceneggiatori per
riavviare la saga cinematografica campione d’incassi, lanciata dal
regista Michael Bay nel lontano 2007.
Come apprendiamo dalla fonte,
Joby Harold (King Arthur – Il potere della spada,
Army of the Dead) e James Vanderbilt (Zodiac,
Murder Mystery) sono stati incaricati di lavorare a due differenti
sceneggiature per due differenti nuovi film. Al momento i dettagli
sulle trame di entrambi i progetti non sono stati rivelati.
In seguito al report di THR, è stato
Deadline ad
aggiornare sulla questione, rivelando che uno dei due progetti
dovrebbe basarsi sui Beast Wars, la linea di
giocattoli dei Transformers distribuita dalla Hasbro tra il 1995 e
il 2000, mentre l’atro dovrebbe essere una sorta di sequel o
spin-off di Bumblebee, lo
spin-off di Travis
Knight con Hailee Steinfeld.
In attesa di nuovi dettagli sul
futuro della saga di Transformers, vi
ricordiamo che Bumblebee, uscito nel
2018, annovera nel cast anche anche John
Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby Quinn, Rachel
Crow, Ricardo Hoyos, Gracie
Dzienny e Jason Drucker. La
sceneggiatura del film è opera di Christina
Hodson. Nella versione italiana, il campione di
pallavolo Ivan
Zaytsevha doppiato il transformer del
titolo.
Durante il 1987, Bumblebee trova
rifugio in una discarica in una piccola cittadina di mare della
California. Charlie (Hailee Steinfeld), in
procinto di compiere 18 anni e mentre cerca di trovare il suo posto
nel mondo, scopre Bumblebee, scarico, ammaccato e spezzato. Quando
Charlie gli restituisce la vita, impara immediatamente che non si
tratta di un ordinario maggiolino giallo WV.
Per quanto riguarda la saga
principale, l’ultimo film ad essere arrivato nelle sale è stato
Transformers
– L’ultimo cavaliere del 2017, con protagonisti
Mark Wahlberg, Josh Duhamel, John Turturro, Glenn
Morshower e Anthony Hopkins.
Dopo settimane di attesa, il
regista Matt Reeves ha finalmente annunciato via
Twitter che sono
ufficialmente partite le riprese di The
Batman, l’attesissimo cinecomic DC che avrà
come protagonista Robert Pattinson nei panni del
Crociato di Gotham.
Il ricchissimo cast del film
annovera anche Jeffrey Wright, Zoe Kravitz, Paul Dano, Andy
Serkis e Colin Farrell. L’immagine
condivisa da Reeves via Twitter ci permette di dare un primissimo
sguardo al logo ufficiale della pellicola.
Al momento i dettagli sulla trama
del film non sono ancora stati resi noti, ma secondo le teorie più
accreditate il film dovrebbe essere un adattamento della popolare
miniserie a fumetti “Batman: Il lungo
Halloween“.
Potete vedere lo scatto condiviso da Matt Reeves di seguito:
Il cast di The
Batman è formato da molti volti noti: insieme
a Robert Pattinson nei panni di Bruce
Wayne, ci saranno anche Andy
Serkis (Alfred), Colin
Farrell (Oswald
Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey
Wright (Jim Gordon) e Paul
Dano (Enigmista). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero
sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che
le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios
di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League,
Wonder Woman e del sequel Wonder Woman
1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25
giugno 2021.
“The Batman esplorerà un caso
di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone
iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà
scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere
il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali
di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues
Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale
fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché
sono tutti sospettati“.
C’è stato un tempo in cui il cinema
non era invaso di supereroi e in cui gli adattamenti di fumetti
erano solo simpatici passatempi a basso budget indirizzati a uno
sparuto gruppo di spettatori nerd.
Con gli
X-Men di Bryan Singer
qualcosa cambiò, era il 2000 e avremmo dovuto aspettare ancora otto
anni, prima dell’arrivo al cinema di Iron Man, che
a tutti gli effetti, inaugurando l’Universo Marvel al Cinema, ha anche cambiato
l’idea di film sui supereroi dei fumetti.
Dal 2000 a oggi, tuttavia, si può
rintracciare un supereroe (o una formazione di supereroi)
protagonista con il proprio film per ogni anno solare. Ecco il
supereroe più famoso del mondo, per ogni anno dal 2000 a
oggi:
2000 – X-MEN
E cominciamo proprio da
loro. Gli X-Men hanno dettato legge in tv
per tutti gli anni ’90, con la bellissima serie animata. Dopo
l’uscita del film di Bryan Singer, nel 2000, i
Mutanti Marvel divennero gli eroi più
famosi del pianeta. Anche oggi, a 20 anni di distanza, è difficile
per i fan dimenticare quel film e gli attori che diedero vita a
quei personaggi, soprattutto per il caso di Hugh
Jackman, che ha continuato ad interpretare Wolverine per i
16 anni successivi.
2001 – SUPERMAN
Dopo il successo degli
X-Men del 2000, le case di produzione cominciarono a dare fiducia
ai film di genere. Tuttavia era ancora troppo presto per il grande
schermo, ma ci pensò la tv che in quell’anno fece esplodere il
successo di Smalville, la serie tv targata The CW che raccontava
l’adolescenza di Clark Kent nel paesino del Kansas. Anche se la
popolarità dello show è diminuita con il tempo, è innegabiel che
quello fu l’anno del giovane Superman.
2002 – SPIDER-MAN
La trilogia su Spider-Man
di Sam Raimi è cominciata nel 2002, proiettando Peter Parker
nell’empireo dei personaggi remunerativi e popolari di Hollywood.
In molti anni a seguire, l’Arrampicamuri dovrà discutere della sua
popolarità con altri eroi, ma non è questo l’anno, completamente
dedicato a lui.
2003 – X-MEN
Dopo il successo del primo
film, l’intero cast e crew di X-Men tornò per X2 (a.k.a. X2: X-Men
United). Dopo la sua uscita, nel 2003, i mutanti ripresero il
sopravvento e anche il loro titolo di eroi più popolari al mondo,
con Wolverine che prendeva il suo posto a capo del franchise.
2004 – SPIDER-MAN
Catwoman, Hellboy e The
Punisher ci hanno provato, ma non c’è stata
competizione, nel 2004, per lo Spider-Man
2 di Sam Raimi. Di nuovo, Peter
Parker vinse la gara immagginaria trai supereroi per il titolo di
più popolare al mondo, consolidando la sorte di questi film
pre-Marvel Era. A oggi, il film in
questione è quello, con protagonista Spider-Man, con la percentuale
più alta di gradimento su Rotten Tomatoes, un impressionante
93%.
2005 – BATMAN
Nel 2005, Constantine fece
un esordio davvero insperato, ma senza alcun dubbio fu il Batman di
Nolan a vincere la gara. Christian Bale divenne il nuovo Batman per
tutto il mondo. Quasi 10 anni dopo il disastro di Batman & Robin,
Batman Begins prese Bruce Wayne di nuovo seriamente e diede inizio
a quella che ora è nota come la trilogia de Il Cavaliere
Oscuro.
2006 – SUPERMAN
Era il 2006. La serie NBC
Heroes aveva appena debuttato in TV. Gli X-Men stavano concludendo
molto male la loro trilogia con Conflitto Finale. La Marvel aveva appena pubblicato la
serie di Civil War di Mark Millar che avrebbe ispirato il MCU dieci anni dopo. Tuttavia,
nessun altro progetto legato al mondo dei supereroi fu così atteso
e chiacchierato come Superman Returns di Bryan Singer. Il mondo era
rimasto per 20 anni senza un film di Superman, e ora, finalmente,
l’attenzione tornava sull’Uomo d’Acciaio.
2007 – SPIDER-MAN
Dopo due film di grande
successo su Spider-Man, Sam Raimi ha concluso la sua trilogia
sull’Uomo Ragno nel 2007. Sfortunatamente, i fan non hanno accolto
il terzo film con la stessa felicità dei primi due. Nonostante
questo, il film ha incassato moltissimo. Come possiamo dimenticare
la sequenza di Emo Parker che balla?
2008 – BATMAN
Con il senno di poi,
tutti consideriamo il 2008 come l’anno di Iron Man, film che ha
dato inizio al Marvel Cinematic Universe.
Tuttavia, nella contemporaneità, Tony Stark non era ancora
all’altezza di Bruce Wayne.
Il 2008 fu tutto per Batman e per il
successo de Il Cavaliere Oscuro. Inoltre,
Heath Ledger ha spinto il Joker a nuove vette di
popolarità, trasformandolo in un classico di Halloween e nel
re del merchandising.
2009 – WATCHMEN
Nel 2009, il MCU era già arrivato in sala e Il
Cavaliere Oscuro stava vincendo un Oscar importante (al migliore
attore non protagonista). Tuttavia, sul grande schermo abbiamo
visto diverse cose non proprio esaltanti, da X-Men Le Origini:
Wolverine a Push con Chris Evans.
Per fortuna, i fan sono stati
abbastanza fortunati da riuscire a veder arrivare al cinema
Watchmen, diretto da Zack Snyder. In molti modi, il successo
critico e commerciale di Watchmen ha dimostrato che i fan dei
fumetti erano disposti a guardare film su personaggi e storie meno
conosciuti, purché fossero fatti bene.
2010 – IRON MAN
Per l’anno di uscita di
Iron Man 2, il mondo era ormai pronto a venerare Robert Downey Jr.
e la sua incarnazione di Tony Stark. Inoltre, è stato proprio con
Iron Man 2 che la Marvel ha raddoppiato la promessa
che ci sarebbe stato un Marvel Cinematic Universe
interconnesso con altri personaggi, cosa che i fan hanno
particolarmente gradito.
2011 – CAPTAIN AMERICA
Nel 2011, la DC ha distribuito
Lanterna Verde con Ryan Reynolds. Inoltre, Fox ha riavviato la
serie degli X-Men con X-Men: L’Inizio. Nel frattempo, i Marvel Studios hanno iniziato a costruire il
loro MCU con Thor e Captain America: Il
primo vendicatore, entrambi usciti quell’anno. È difficile
scegliere un supereroe che si è distinto di più nel 2011, ma il
concetto di MCU ha davvero contribuito a
rendere Capitan America popolare in tutto il mondo.
2012
– THE AVENGERS
Nel 2012, abbiamo visto
arrivare al cinema l’affascinante film di supereroi
Chronicle,Christopher
Nolan ha concluso la sua trilogia di Batman con
Il Cavaliere Oscuro il Ritorno e Sony ha
distribuito il riavvio di The Amazing
Spider-Man. Ma, quando si tratta di popolarità in
tutto il mondo, nel 2012 non c’era niente che abbia raggiunto le
vette di The Avengers. Era il primo tie
in del MCU, con Iron Man, Cap e Thor che
si univano agli altri Vendicatori Originali per il primo team up
dei Marvel Studios.
2013 – SUPERMAN
Mentre il MCU era impegnato con i sequel nel
2013, la DC stava costruendo il suo universo di supereroi.
L’Uomo d’Acciaio sembrava un enorme
riavvio su Superman per il grande schermo, che all’epoca era un
grosso problema. A parte i dibattiti dei fan, il film ha reso
Superman di nuovo un personaggio davvero entusiasmante, cosa che
Superman Returns del 2006 non è riuscita
a fare.
2014 – GUARDIANI DELLA
GALASSIA
In un anno con film di
grande successo come Captain America, Spider-Man e gli X-Men, sono
stati i Guardiani della Galassia ad
esplodere davvero. Il film di James Gunn è stato un enorme rischio,
ma ha ripagato molto bene e personaggi come Groot e Star Lord sono
diventati amatissimi dai fan.
2015 – THE AVENGERS
Si tratta dell’anno in cui
Daredevil e Jessica Jones hanno fatto il loro esordio su Netflix,
ma nessun altro eroe (o squadra) era così popolare come gli
Avengers dopo l’uscita di Avengers: Age of
Ultron. La novità di vedere tutti questi personaggi
insieme e di espandere il MCU era ancora caldissima, anche se
la maggior parte dei fan ha amato questo film meno del
precedente.
2016 – DEADPOOL
Chi avrebbe mai detto che
un film di supereroi R-Rated della Fox si sarebbe distinto in un
anno in cui sia il MCU che il DCEU avevano portato
sullo schermo i loro migliori eroi?
I personaggi del MCU stavano ancora districandosi
dalle complicazioni di Captain America: Civil
War, e il mondo si era già scatenato contro
Batman v Superman: Dawn of Justice.
Tuttavia è chiaro a tutti che il vero eroe vincitore del 2016 è
stato Deadpool.
2017 – WONDER WOMAN
Con
Logan, Justice
League e Spider-Man:
Homecoming in competizione per il 2017, possiamo
parlare sicuramente di un anno combattuto. Tuttavia, non ci sono
dubbi che Wonder Woman ha sbaragliato la
concorrenza, infrangendo l’idea che nessun film di supereroi con
protagoniste donne potesse avere successo. Infatti il 2017 è
diventato un anno dedicato a Diana.
2018 – BLACK PANTHER
Proprio come il successo di
Wonder Woman nel 2017, Black
Panther è diventato il film di supereroi
straordinario nel 2018. Sì, altri film basati sui fumetti avrebbero
potuto incassare più soldi quell’anno, ma la popolarità di
T’Challa, Killmonger, Okoye e Shuri è stata semplicemente
inarrivabile. Il film è stato anche nominato per un Oscar per il
miglior film, consolidando il suo significato culturale e la sua
portata.
2019 – GLI AVENGERS
La grande conclusione della
Infinity Saga del MCU è arrivata con
Avengers: Endgame, e ancora una volta non
c’è stata alcuna competizione quando si è arrivati a confrontarsi
con i Vendicatori come squadra. In particolare, il film ha segnato
l’uscita dal franchise di due personaggi simbolo dello stesso: Iron
Man e Captain America.
È trapelata in rete, tramite
l’account Twitter Secrets of Eternals, una immagine di
Richard Madden in quello che dovrebbe essere il
costume di Ikaris, uno dei personaggi de Gli
eterni, il nuovo film Marvel Studios con un super cast, tra cui
Angelina Jolie, Kit Harington e Salma
Hayek.
Ecco il leak in cui vediamo la tuta
blu acceso del personaggio:
Gli
Eterni, diretto da Chloe
Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh).
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6
novembre 2020.
Dopo Se mi vuoi
bene, il trailer di La mia banda
suona il pop presenta il nuovo film di Fausto
Brizzi, che anche questa volta dirige un super cast,
formato da Christian De Sica, Massimo Ghini, Angela
Finocchiaro, Paolo Rossi, Natasha Stefanenko, Rinat
Khismatouline e Diego Abatantuono.
SINOSSI
Il magnate russo Ivanov sogna una
réunion a Pietroburgo del suo complesso musicale
italiano preferito, i Popcorn, (Christian De
Sica, Massimo Ghini, Paolo Rossi, Angela Finocchiaro)
famosissimi negli anni ’80.
Il manager della band,
Franco (Diego Abatantuono), che vive tra Italia e
Russia, viene contattato a questo proposito da tale Olga, donna di
fiducia di Ivanov.
Franco tenta di dissuaderlo perché
lui in fondo i Popcorn li odia e preferisce controproporre
alternative a suo avviso ben più valide (Pupo, Sabrina Salerno…).
Ma con Ivanov non si discute, vuole i Popcorn e così sarà.
Tuttavia i quattro membri della
band, ognuno per un motivo diverso, rifiutano l’offerta per
inseguire sogni e obiettivi più appetibili.
Ma evidentemente è scritto che la
réunion si faccia perché i suddetti “sogni e obiettivi”, come in un
beffardo gioco del destino, vengono tutti improvvisamente meno
inducendo i vecchi compagni ad accettare la bizzarra proposta.
Gli artisti, un po’ arrugginiti,
sono pronti alla nuova avventura, depressi ma pronti…
Tra prove costumi, sound check,
liti, vecchi amori e vecchi rancori, i quattro scoprono con stupore
di dover fungere da cavallo di troia per una colossale rapina ai
danni di Ivanov progettata da Olga.
Le loro resistenze sono inutili. Ma
le perplessità si convertono ben presto in sentimenti di polarità
opposta. I quattro vedono nel progetto criminale un potenziale
salvifico per le vite di tutti…
Che succederebbe quindi se
provassero a rubarli loro quei soldi? Perché non tentare il
colpaccio?
Empire Magazine ha
diffuso online una nuova immagine ufficiale di Escape
from Pretoria, thriller basato sulla storia vera di
tre prigionieri politici che nel 1979 fuggirono da una prigione nel
Sud Africa. Il film ha come protagonisti Daniel
Radcliffe (l’ex maghetto occhialuto della saga di
Harry Potter) e Daniel Webber (attore
australiano conosciuto per le serie tv 22.11.63 e The
Punisher).
La nuova immagine del film ritrae proprio i due
protagonisti:
Alla celebre rivista, Daniel
Radcliffe ha dichiarato: “Quando leggi la
sceneggiatura di un film del genere pensi: ‘Come mai questa storia
non è così conosciuta?’. Per quanto riguarda la mia carriera, Harry
Potter mi ha dato la possibilità di crescere e di orientarmi verso
altri progetti. Volevo assolutamente essere parte di questo film e
raccontare questa storia. Era una ragione più che sufficiente per
me.”
Nel film Radcliffe ha il ruolo di
Tim Jenkin, scrittore sudafricano, ex attivista
anti-apartheid e prigioniero politico, noto appunto per la sua fuga
nel 1979 dalla prigione locale di Pretoria, insieme a Stephen Lee
(interpretato da Webber) e Alex Moumbaris.
A proposito dell’incontro con il
vero Jenkin, l’attore ha spiegato: “In realtà ha una piccola
parte nel film. È venuto sul set per alcuni giorni e mentre stavamo
girando in una vera prigione, hanno pensato di fargli interpretare
una piccola parte e fargli indossare di nuovo degli abiti da
carcerato. Era decisamente all’altezza.”
Escape from
Pretoria, diretto da Francis Annan e
basato sul romanzo “Inside Out: Escape from Pretoria Central
Prison” dello stesso Jenkin, arriverà nelle sale americane il 6
marzo 2020.
Netflix ha diffuso online il
trailer ufficiale di Il Suo Ultimo
Desiderio(The Last Thing He Wanted) con
protagonista il premio Oscar Anne Hathaway. Si
tratta dell’adattamento per il grande schermo di uno dei romanzi
più belli di Joan Didion (The White
Album, L’anno del pensiero magico), diretto da
Dee Reese, acclamata regista di
Mudbound, candidato a quattro premi Oscar
nel 2018 (tra cui Miglior Attrice non protagonista e Miglior
Sceneggiatura Non Originale).
Il film verrà presentato in
anteprima mondiale oggi al Sundance Film Festival e sarà poi
disponibile su Netflix a partire dal prossimo 21 febbraio. Nel cast
anche Willem Dafoe e Ben
Affleck.
Nel film la Hathaway interpreta
Elena McMahon, giornalista del Washington Post che
nel 1984 seguì le primarie americane e lo scandalo del
coinvolgimento politico nel commercio di armi.
Il romanzo omonimo è stato pubblicato nel 1996.
Per la Rees si tratta del secondo
lungometraggio in carriera, dopo aver prodotto una serie di
cortometraggi e aver esordito
con Mudbound nel 2017 (sempre
distribuito da Netflix). Rivedremo invece la Hathaway prossimamente
in Cattive
Acque al fianco di Mark Ruffalo e nel nuovo
adattamento di The
Witches ad opera di Robert Zemeckis.
Di seguito la sinossi ufficiale de
Il Suo Ultimo Desiderio:
Spinta dal senso di colpa, una
giornalista veterana di Washington, D.C. (il premio Oscar Anne
Hathaway) accetta di svolgere un compito per suo padre (il
candidato agli Oscar Willem Dafoe), trasformandosi da autrice a
ignara protagonista della storia che sta cercando di
pubblicare.
Arriva da Variety la notizia
che Tina Fey porterà il musical di Mean
Girls sul grande schermo. Il musical di Broadway
ideato dalla stessa Fey e basato sul film del 2004 (interpretato e
sceneggiato sempre dalla comica statunitense), arriverà al cinema
grazie alla Paramount Pictures.
“Sono davvero emozionata
all’idea di portare di nuovo Mean Girls sul grande schermo”,
ha dichiarato Tina Fey. “È incredibilmente
gratificante vedere quanto il film e il musical contino per il
pubblico. Ho trascorso sedici anni della mia vita con questi
personaggi. Sono il mio Marvel Universe e li amo
profondamente.”
Il film originale, uscito nel 2004
e diretto da Mark Waters, aveva come protagonista
Lindsay Lohan al fianco di Rachel
McAdams, Amanda
Seyfried e Lacey Chabert. Negli anni
il film è divenuto un piccolo cult non solo per via dei suoi
iconici personaggi (su tutti la perfida Regina King interpretata
dalla McAdams), ma anche grazie alla spumeggiante colonna
sonora.
Tina Fey scrisse
la sceneggiatura del film basandosi sul romanzo “Queen Bees &
Wannabees” di Rosalind Wisenman. Nel film la
Fey interpreta anche il ruolo di Miss Norbury. Del cast fa parte
anche Amy Poehler nei panni della madre di Regina:
la Poehler e la Fey hanno lavorato insieme diverse volte, tanto al
cinema quanto sul grande schermo, sia come attrici che in qualità
di conduttrici.
Costato appena 17 milioni di
dollari, il film ne incassò ben 130 in tutto il mondo, diventando
il film della carriera di Lindsay Lohan ad aver
guadagnato di più. Oltre al musical, il film ha ispirato anche un
videogame e il videoclip della canzone “Thank U, Next” di
Ariana Grande.
Dopo l’abbandono del regista
Travis
Knight, c’era da aspettarselo! Ed infatti
l’adattamento cinematografico di Uncharted ad
opera della Sony Pictures subisce l’ennesimo slittamento: era
altamente improbabile che il film riuscisse ad essere pronto per il
prossimo 18 dicembre; la pellicola arriverà adesso nelle sale
americane il 5 marzo 2021.
La notizia è stata riportata dal
giornalista di THR, Borys Kit, via Twitter. Nel
medesimo tweet, Kit ha anche rivelato che il nuovo adattamento di
Masters of the
Universe, che avrebbe dovuto debuttare al cinema
il prossimo marzo, è stata ufficialmente cancellato dal listino
della Sony.
Tornado a parlare di Uncharted,
di recente abbiamo appreso che la Sony avrebbe puntato
a Ruben Fleischer, tornato sul grande schermo
a novembre dello scorso anno con Zombieland – Doppio
colpo, come possibile sostituto di Travis
Knight. Al momento il regista non ha ancora firmato alcun
accordo, ma pare ci siano buone possibilità che sia proprio
Fleischer a raccogliere nuovamente le redini del travagliatissimo
progetto.
Tom
Holland resta collegato al progetto nei panni di
Nathan Drake, così come Mark Wahlberg in
quelli di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente,
Wahlberg avrebbe
dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa
quando David O. Russell era coinvolto
nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il
film come una origin story.
La sceneggiatura è stata firmata da
Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure
del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre
diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà
la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
In attesa dei
BAFTA, domenica prossima, e soprattutto degli
Oscar, il 24 febbraio, la Spagna ha assegnato i suoi riconoscimenti
al suo cinema, ovvero i premi Goya 2020.
Quest’anno la cerimonia è andata esclusivamente nella direzione di
Pedro Almodovar, che con il suo bellissimo
Dolore e Gloria ha conquistato sette
premi, tra cui quelli di miglior film, miglior regia, miglior
sceneggiatura e migliore attore a Antonio
Banderas.
Il film consolida in questo modo la
sua fama internazionale, mentre si aspettano ovviamente anche i
premi Oscar 2020,
dove Dolore e
Gloria è candidato per due statuette, quella al
miglior film internazionale e al migliore attore protagonista
(Banderas).
Tutti i vincitori dei Goya 2020F
HONORARY
GOYA: PEPA FLORES
BEST
MOVIE: PAIN AND GLORY
BEST
DIRECTOR: PEDRO ALMODÓVAR for Pain and
Glory
BEST
ACTOR: ANTONIO BANDERAS for Pain and Glory
BEST
ACTRESS: BELÉN CUESTA by The Endless
Trench
BEST ADAPTED
SCREENPLAY: BENITO ZAMBRANO, DANIEL REMÓN AND PABLO
REMÓN for Out In The Open
BEST ORIGINAL
SCREENPLAY: PEDRO ALMODÓVAR for Pain and
Glory
BEST SUPPORTING
ACTOR: EDUARD FERNÁNDEZ for While At War
BEST SUPPORTING
ACTRESS: JULIETA SERRANO for Pain and
Glory
BEST NEW
ACTOR: ENRIC AUQUER by Eye For An Eye
BEST NEW
ACTRESS: BENEDICTA SÁNCHEZ for Fire Will
Come
BEST BREAKOUT
DIRECTOR: BELÉN FUNES by A Thief’s
Daughter
BEST EUROPEAN
FILM: Les miserables, by LADJ LY. (France)
BEST ANIMATION
FILM: BUÑUEL IN THE LABYRINTH OF THE TURTLES,
SALVADOR SIMÓ
BEST PRODUCTION
DESIGN: CARLA PÉREZ DE ALBENIZ for While At
War
BEST DOCUMENTARY
FILM: Ara Malikian: A Life Among Strings, NATA
MORENO
BEST SPECIAL
EFFECTS: MARIO CAMPOY AND IÑAKI MADARIAGA for The
Platform
BEST SOUND: IÑAKI
DÍEZ, ALAZNE AMEZTOI, XANTI SÁLVADOR and NACHO ROYO VILLANOVA for
The Endless Trench
BEST COSTUME
DESIGN: SONIA GRANDE for While At War
BEST IBEROAMERICAN
FILM: HEROIC LOSERS, SEBASTIÁN BORENSZTEIN (ARGENTINA
/ SPAIN)
BEST ORIGINAL
SONG: JAVIER RUÍBAL for La intemperie
BEST ORIGINAL
MUSIC: ALBERTO IGLESIAS by Pain and Glory
BEST MAKEUP AND
HAIR: ANA LÓPEZ-PUIGCERVER, BELÉN LÓPEZ-PUIGCERVER
AND NACHO DÍAZ for While At War
BEST ARTISTIC
DIRECTION: JUAN PERDRO DE GASPAR for While At
War
BEST
CINEMATOGRAPHY: MAURO HARCE for What Burns
BEST
EDITING: TERESA FONT FOR Pain And Glory
BEST LIVE-ACTION SHORT
FILM: SUC DE SÍNDRIA, IRENE MORAY
BEST DOCUMENTARY SHORT
FILM: OUR LIFE AS REFUGEE CHILDREN IN EUROPE, SILVA
VENEGAS VENEGAS
BEST ANIMATED SHORT
FILM: MADRID 2120, JOSÉ LUIS QUIRÓS AND PACO
SÁEZ
A quasi due mesi esatti dall’arrivo
del film nelle sale, ecco che la Disney ha diffuso online i
character poster ufficiali del live action di
Mulan. Il classico d’animazione originale
è uscito nel 1998 ed è divenuto celebre anche grazie alla sua
colonna sonora e a canzoni quali “Reflection” e “I’ll
Make a Man Out of You”. Il live action, che non sarà un
musical, si concentrerà sulla storia e sulla leggenda originali,
ossia quella di una giovane donna che decide di sostituire suo
padre in guerra e salvare così il suo popolo.
Una delle più grandi differenze tra
il live action e il classico d’animazione Disney sarà l’assenza del
personaggio di Mushu, doppiato nel cartone
originale da Eddie Murphy. La regista Niki
Caro, che di recente ha presento il film a
Milano, aveva spiegato le ragioni dietro
l’assenza del piccolo drago rosso nel suo adattamento:
“Per me era inconcepibile
ricreare il personaggio d Mushu, perché nel film di animazione era
un personaggio perfetto, così come era perfetta la recitazione che
l’ha portato sul grande schermo. Per un senso di rispetto verso il
film d’animazione volevo che rimanesse quello, puntando nel live
action su una storia che voleva essere più vera e intima e al tempo
stesso epica. La cosa straordinaria del personaggio è la sua
sconfinata libertà e l’umorismo. C’è dell’umorismo anche nel live
action, che nasce dal rapporto di Mulan con questo mondo di soli
uomini, l’aspetto comico del fatto che, se vogliamo, si tratta di
una ragazza travestita da uomo in un mondo maschile.”
Il live action di
Mulan introdurrà una serie di nuovi
personaggi, come il Comandante Tung (interpretato
da Donnie Yen), che servirà da mentore alla
protagonista, o come Xian Lang (interpretata da
Gong Li), descritta come una potentissima
strega.
Di seguito i character poster con tutti i personaggi del live
action:
Liu Yifei (Il
Regno Proibito, Once Upon a Time) interpreta la
protagonista del film DisneyMulan,
che vede nel cast anche Donnie Yen (Rogue One:
A Star Wars Story) nel ruolo del Comandante Tung,
Jason Scott Lee (Crouching Tiger, Hidden
Dragon: Sword of Destiny) nel ruolo di Böri Khan e
Yoson An (Shark – Il Primo Squalo) nel
ruolo di Cheng Honghui, con la partecipazione di Gong
Li (Memorie di una Geisha, Lanterne
Rosse) nel ruolo di Xianniang e di Jet Li
(Shao Lin Si, Arma Letale 4) nel ruolo
dell’Imperatore. La sceneggiatura è firmata da Rick Jaffa & Amanda
Silver e da Elizabeth Martin & Lauren Hynek.
Quando l’Imperatore della Cina
decreta che un uomo per ogni famiglia dovrà arruolarsi nell’Armata
Imperiale per difendere il Paese dall’attacco di invasori
provenienti dal Nord, Hua Mulan, la figlia maggiore di un
rispettato guerriero, prende il posto del padre malato. Dopo
essersi travestita da uomo ed essersi arruolata con il nome di Hua
Jun, Mulan verrà messa alla prova in ogni momento del suo cammino e
dovrà trovare la propria forza interiore e dimostrare tutto il suo
autentico potenziale. Nel corso di questo epico viaggio si
trasformerà in una stimata guerriera guadagnandosi il rispetto di
una nazione riconoscente e l’orgoglio di un padre.