Nonostante la situazione del franchise di James Bond è piuttosto misteriosa: la MGM è in vendita (domani dovrebbero chiudersi le offerte finali), e finché il destino della compagnia non verrà deciso, difficilmente si saprà qualcosa di ufficiale sul prossimo film della saga.
Olivia Cooke: 10 cose che forse non sai sull’attrice
Sono bastati una manciata di ruoli all’attrice Olivia Cooke per affermarsi come una delle interpreti più talentuose della sua generazione. Attiva tra cinema e televisione, la Cooke ha già dato prova in più occasioni di sapersi destreggiare tra generi diversi, dando vita a personaggi iconici. Ora che è più popolare che mai, sono molti i progetti in cui la si può ritrovare protagonista.
Ecco 10 cose che non sai di Olivia Cooke.
Olivia Cooke: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in celebri film. L’attrice ha debuttato sul grande schermo nel 2014 con il film Le origini del male. In seguito ha recitato nei film The Signal (2014), Ouija (2014) e Quel fantastico peggior anno della mia vita (2015), che consolidano la sua popolarità. In seguito recita in The Limehouse Golem – Mistero sul Tamigi (2016), Amiche di sangue (2017) e, soprattutto, in Ready Player One (2018), comparendo qui accanto a Tye Sheridan. Questo film la consacra come una star, permettendole di recitare poi in La vita in un attimo (2018), Sound of Metal (2019), Little Fish (2020) e Pixie (2020).
2. È nota anche per alcune serie TV. Oltre ad essersi dedicata al cinema, la Cooke non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo, comparendo in serie come The Secret of Crickley Hall (2012), Blackout (2012) e in particolare Bates Motel (2013-2017), dove recita accanto a Freddie Highmore. In seguito ha preso parte ad un episodio di Modern Love (2019) e alla serie Slow Horses (2022). Nel 2022 viene scelta per essere una delle protagoniste di House of the Dragon, dove recita accanto a Matt Smith, Emma D’Arcy e Milly Alcock. Nel 2023 ha invece recitato nella serie The Good Mother.
Olivia Cooke protagonista di Ouija
3. Ha interpretato un’adolescente pur non essendolo. Nel film horror Ouija, Cooke ha ricoperto il ruolo di Laine Morris, la giovane protagonista in cerca di risposte per la misteriosa morte di una sua amica. Nonostante i personaggi principali siano tutti degli adolescenti, nessuno degli attori che li interpretano era realmente in età adolescenziale. L’attrice più giovane era proprio Olivia Cooke, che all’epoca delle riprese aveva però già 21 anni.

Olivia Cooke ha recitato in Ready Player One
4. Ha battuto note attrici per ottenere il ruolo. Nel film fantascientifico Ready Player One, diretto da Steven Spielberg, l’attrice interpreta il personaggio di Art3mis. Prima di poter ottenere questo, che l’avrebbe poi resa estremamente celebre, l’attrice ha però dovuto superare la concorrenza di altre note attrici. In lista per questo ruolo vi erano infatti anche Elle Fanning e Lola Kirke. Il provino della Cooke ha però convinto Spielberg, che l’ha infine scelta tra tutte.
5. Lavorare con gli effetti speciali è stata una sfida. Per l’attrice Ready Player One ha rappresentato il primo grande blockbuster ricco di effetti speciali. Nel film, inoltre, l’attrice recita spesso nei panni dell’avatar del suo personaggio umano. Per far ciò, si è dovuti ricorrere a tanti effetti speciali, che hanno talvolta confuso l’attrice. Questa ha però rivelato che parlare con Spielberg prima di ogni scena l’ha aiutata ad orientarsi e a capire il senso di ciò che stava facendo.
Olivia Cooke è Lady Alicent Hightower in House of the Dragon, il prequel di Il Trono di Spade
6. Si era candidata per altri ruoli. Nella serie House of the Dragon l’attrice interpreta Lady Alicent Hightower, figlia di ser Otto Hightower, cresciuta nella Fortezza Rossa e parte della cerchia ristretta del re. Olivia Cooke ha però rivelato che inizialmente aveva fatto il provino per Rhaenyra prima di essere presa in considerazione per Alicent. Ha poi fatto un altro provino sempre per Rhaenyra prima di essere presa nuovamente in considerazione per Alicent un’ultima volta. È stata quindi messa in attesa per sei settimane prima di sapere finalmente che aveva ottenuto la parte.
Olivia Cooke nel film Sound of Metal
7. Ha scritto e cantato un brano presente nel film. Per il film Sound of Metal, Olivia Cooke ha scritto la canzone eseguita dal suo personaggio Lou e da Ruben (Riz Ahmed) nella scena iniziale del film. Come confermato poi anche dallo sceneggiatore e regista Darius Marder, l’attrice ha realmente cantato e suonato la chitarra per le scene in cui era previsto che il suo personaggio facesse ciò.

Olivia Cooke in Bates Motel
8. Recita con accento americano. Chi ha avuto modo di vedere la serie Bates Motel, ispirata alla gioventù di Norman Bates, il celebre assassino di Psycho, avrà ritrovato la Cooke nel ruolo di Emma Decody. Chi ha però visto la serie in lingua originale, avrà notato come l’attrice, pur essendo inglese, recita con accento americano. Per far ciò, la Cooke si è esercitata approfonditamente, così da poter risultare credibile nei panni del suo personaggio.
Olivia Cooke è su Instagram
9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da 916 mila persone. La Cooke però ha dimostrato di non essere particolarmente interessata a tenere aggiornato il suo profilo, che ad oggi vanta solamente 36 post. Queste sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice, ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora.
Olivia Cooke: età e altezza
10. Olivia Cooke è nata a Oldham, in Inghilterra, il 27 dicembre del 1993. L’attrice è alta complessivamente 1.66 metri.
Olivia Colman: tutto quello che non sapevate sull’attrice
Olivia Colman è una delle attrici britanniche che negli ultimi anni ha avuto una notevole popolarità. Unica e fuori dagli schemi, si è fatta conoscere per aver partecipato a diverse serie tv, come The Night Manager e Broadchurch, ma anche grazie a diversi film come A Royal Weekend e Assassinio sull’Orient Express.
Le sue doti recitative sono pazzesche e nonostante la sua ascesa continui da diversi anni, la Colman è sempre rimasta una persona umile, conscia del proprio lavoro, delle proprie responsabili nell’interpretare personaggi di rilievo, riuscendo a farsi amare dal pubblico di tutto il mondo.
Ecco quello che non sapevate di Olivia Colman.
Olivia Colman in Doctor Who
La carriera di
Olivia Colman è cominciata nel 2019 ed è costellata da
numerose serie tv alle quali l’attrice ha partecipato. Una di
queste è proprio Doctor Who: ha recitato solo in
L’Undicesima Ora, primo episodio della quinta stagione
della nuova serie ed episodio di debutto di
Matt Smith come undicesimo dottore.
In seguito non ha più partecipato alla serie, ma nel corso dell’estate del 2017 il nome della Colman è girato parecchio sulle bocche di tutti. La decima stagione era l’ultima e avrebbe visto la presenza di Peter Capaldi per l’ultima volta nei panni del dodicesimo dottore. Ai tempi non era stato ancora rivelato chi avrebbe potuto raccogliere l’eredità del dottore e tra le ipotesi più accreditate vi era quella che una donna sarebbe potuta essere la protagonista.
Nella fattispecie, il nome più citato e ipotizzato era proprio Olivia Colman: tuttavia David Tennant, interprete del decimo dottore e al fianco dell’attrice nella serie Broadchurch, aveva asserito che Olivia non sarebbe potuta essere il tredicesimo dottore, poiché gli sembra l’attrice più impegnata sulla Terra. In seguito, poi, il ruolo di tredicesimo dottore è andato a Jodie Whittaker.
Olivia Colman e i social
Olivia Colman non nessun tipo di social network e, quindi, non ha nessun profilo Twitter ufficiale. Tuttavia, di recente il suo hashtag è molto inflazionato e questo non può che essere un buon segno: infatti, significa che l’attrice è conosciuta ai più e che il suo nome circola per il mondo.
Olivia Colman: il film
Ultimamente vi sono diversi suoi progetti che sono pronti a fare faville: prima di tutto c’è molta attesa per il suo ultimo film, La Favorita di Yorgos Lanthimos (che ha conquistato l’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia), in cui la Colman interpreta la Regina Anna che viene contesa dai personaggi interpretati da Emma Stone e Rachel Weisz.
In seconda istanza, la Colman sarà protagonista assoluta della terza stagione di The Crown: infatti, interpreterà la Regina Elisabetta II, raccogliendo il testimone datole da Claire Foy, recitando al fianco di Helena Bonham Carter. Non è stata rivelata ancora nessuna data di uscita da Netflix, ma uscirà sicuramente nel corso del 2019. Ecco, quindi, che pur non avendo un account di nessun tipo, della Colman si parla comunque e sempre in maniera del tutto positiva.
Olivia Colman in Broadchurch
Nel 2012 Olivia Colman ha iniziato le riprese di Broadchurch, una serie televisiva Britannica ideate da Chris Chibnall e trasmessa dal 2013 al 2017. Broadchurch è un piccolo centro marittimo inglese e la serie inizia con Alec Hardy (David Tennant) che è appena stato promosso al grado di ispettore di polizia: nello stesso momento viene ritrovato sulla spiaggia il cadavere di un bambino.
Inizia la prima indagine in cui Alec viene affiancato da Ellie Miller, ovvero Olivia Colman. La serie, che si compone di 3 stagione con 8 episodi ciascuna, è stata un trampolino di lancio perfetto per la Colman, che ha avuto l’occasione per farsi conoscere in tutto il mondo. Nel corso dei 5 anni che vanno dalla realizzazione della prima alla terza stagione, la Colman ha più volte dichiarato di adorare il personaggio di Ellie, che non è stato facile trovare una connessione che la unisse con lei e di vedere in lei una persona con ottimi principi.
Ellie lavora nella forza di polizia per servire la sua comunità e lo fa duramente: proviene da quel paese, conosce tutti e ama la sua cittadina. Inoltre, l’attrice inglese ha ammesso anche di apprezzare il tipo di rapporto che si crea tra Ellie e Alec: i due all’inizio si scontrano ma devono lavorare insieme e nel corso degli episodi il loro rapporto cresce e si evolve in vera amicizia, senza scivoloni in cliché romantici.
Olivia Colman: Oscar e Bafta
Nel corso della sua carriera, Olivia Colman ha ricevuto numerose candidature a tanti premi diversi e sicuramente ne riceverà anche in futuro: quello che la rende particolare è che è riuscita a vincere ben tre premi BAFTA in due anni consecutivi. Infatti, nel 2013 ha vinto il BAFTA come Miglior Attrice non Protagonista per la serie britannica Accused e il premio come Miglior Attrice in Programma TV commedia per Twenty Twelve.
Nel 2014 la Colman ha replicato, vincendo nella categoria di Miglior Attrice per la serie Broadchurch: con questa vittoria, l’attrice inglese è letteralmente scoppiata in lacrime definendo la sua vittoria, successiva alla due dell’anno precedente, e le sue lacrime come una cosa poco cool. Questi premi sono la prova che la sua fama e la sua bravura sono ormai conclamate e in continua crescita.
Nel 2018 ha ricevuto il plauso della critica per la sua interpretazione della Regina Anna di Gran Bretagna nel film biografico La favorita, grazie a cui si è aggiudicata il Premio Oscar nella sezione di miglior attrice alla sua prima candidatura, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile al Festival di Venezia, il Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale e il BAFTA alla migliore attrice protagonista.
Olivia Colman: The Crown
Infatti, anche se è qualche
anno che non fa parte del giro dei premi, sicuramente il 2019 e il
2020 saranno per lei due anni di riscatto e sicuramente sarà
anche protagonista di diverse cerimonie, quasi sicuramente anche
dei BAFTA. Basti pensare alla terza stagione di
The Crown (della quale non è conosciuta la data di
uscita e che concorrerà sicuramente ai premi del 2020) e al film
La Favorita: per la sua interpretazione ha già ricevuto
una candidatura per la Miglior Attrice in un Film o Commedia
Musicale ai prossimi
Golden Globe e non è detto che non ne riceva altre.
Olivia Colman nel 2021
Nel 2021 ha ricevuto la sua seconda candidatura al Premio Oscar nella sezione migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione nel film The Father – Nulla è come sembra. Nel 2021 interpreterà Susan Edwards nella serie annunciata Landscapers. Semppre nello stesso hanno ha interpretato Leda in The Lost Daughter, Mrs. Niven in Mothering Sunday e ha prestato la voce a PAl nel film d’animazione I Mitchell contro le macchine. Dovrebbe far parte del cast di Secret Invasion, l’annunciata e attesa serie prodotta dai Marvel Studios e in arrivo su Disney+ nel 2022.
Fonti: IMDb, biography, bbcamerica, ew,
Oliver Twist: 10 cose che non sai sul film
Diretto dal premio Oscar Roman Polanski, Oliver Twist è stato distribuito in sala nel 2005, conoscendo un buon favore di critica e pubblico, i quali ne hanno particolarmente apprezzato la ricostruzione della Londra ottocentesca e la recitazione dei protagonisti. Il film è così divenuto uno dei più popolari degli ultimi realizzati dal regista polacco, che realizza una trasposizione appassionata del celebre romanzo di Charles Dickens.
Ecco 10 cose che non sai di Oliver Twist.
Oliver Twist: la trama del film
1. Racconta la storia di un giovane orfano nella Londra dell’Ottocento. Oliver Twist, protagonista del film, è costretto a stare in un istituto per giovani orfani in seguito alla morte dei genitori. Riuscito a fuggire da questo, si unisce ad un gruppetto di ladruncoli, i quali gli insegnano il mestiere. Tuttavia al suo primo furto, il ragazzo viene arrestato dalla polizia. Ma quella che sembrava una tragedia si dimostra invece una svolta felice, dopo che il facoltoso signor Brownlow ritira la denuncia e lo accoglie in casa. I compagni di Oliver tuttavia non intendono rinunciare a lui.
2. Polanski voleva realizzare un film per i suoi figli. Dopo aver diretto Il pianista, il regista Polanski sentì il desiderio di realizzare un film che potesse essere apprezzato dai suoi bambini. Dopo essersi reso conto che erano passati più di quarant’anni dall’ultimo film su Oliver Twist, decise che era giunto il momento per una nuova trasposizione.
Oliver Twist: il cast del film
3. C’è un premio Oscar nel cast del film. Il film si regge sulle spalle del giovane Barney Clark, il quale ricopre il ruolo di Oliver Twist. Grande rilievo ha anche il personaggio del subdolo Fagin, interpretato dal premio Oscar Ben Kingsley. Arricchiscono il cast anche gli attori Jamie Foreman, Leanne Rowe, Harry Eden e Edward Hardwicke.
4. Kingsley è rimasto sempre nel personaggio. Per aiutare i giovani protagonisti a sentirsi più partecipi, Kingsley è rimasto nei panni del personaggio di Fagin anche durante le pause, continuando così a muoversi con la sua andatura e a parlare con la sua voce, in modo che per i ragazzi la sensazione fosse di non trovarsi mai in pausa.
Oliver Twist è in streaming
5. È possibile guardare il film in streaming. Per gli appassionati del film di Polanski, sarà possibile rivederlo grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune piattaforme streaming. Tra queste vi sono Rakuten TV, Chili e Infinity. Per le prime due sarà sufficiente noleggiare o acquistare il singolo film, per l’ultima di queste occorrerà invece sottoscrivere un abbonamento.
Oliver Twist: il personaggio di Fagin
6. Kingsley è stato lodato per la sua interpretazione. Per il suo ruolo del capo della banda di giovani ladruncoli, l’attore Ben Kingsley ha ricevuto le lodi della critica, che ne hanno sottolineato la buona caratterizzazione e l’essere riuscito a rendere molto complesso il personaggio, più di tutte le altre impersonificazioni precedenti.
Oliver Twist: il romanzo di Charles Dickens
7. Il romanzo ha avuto numerose trasposizioni cinematografiche. La storia di Oliver Twist viene raccontata nel romanzo del 1839 dello scrittore inglese Charles Dickens. Tale storia ha avuto numerose trasposizioni cinematografiche, prevalentemente all’epoca del cinema muto. La versione di Polanski, l’ultima realizzata è la decima in totale.
Oliver Twist: il trailer del film
8. Ha incantato numerosi spettatori. All’uscita del trailer del film, questi ha in breve registrato numerose visualizzazioni sui canali dove era stato rilasciato. Da una parte vi era la curiosità nei confronti del nuovo film del regista premio Oscar, dall’altra il trailer riesce ad incantare per le sue scenografie e i personaggi che da sempre attraggono il grande pubblico.
Oliver Twist: il rating del film
9. È stato sconsigliato ai bambini minori di 13 anni non accompagnati. Quella di Oliver Twist è una realtà cruda e triste, per tanto negli Stati Uniti il film è stato sconsigliato a bambini inferiori di 13 anni non accompagnati dai genitori, in particolar modo per la presenza di alcune, seppur lievi scene di violenza, e un linguaggio in alcune occasioni colorito.
Oliver Twist: le frasi più belle del film
10. Contiene numerose frasi di particolare bellezza. All’interno del film si ritrovano quelle che sono le frasi più belle contenute anche nel romanzo di Dickens. Frasi che raccontano in modo semplice ma preciso la dura vita di quel periodo storico. Ecco alcune delle frasi più belle del film.
– La bontà viene premiata. Ricordalo figlio mio e vivi di conseguenza. (Fagin)
– Sai qual è secondo me il più grande peccato del mondo, mio caro? L’ingratitudine. È di questo che sei colpevole, di ingratitudine. (Fagin)
Fonte: IMDb
Oliver Stone: lo spot per Brasile 2014 con Sergio Agüero, Radamel Falcao e David Luiz
E’ una veste forse inedita quella di
Oliver Stone come responsabile della campagna
pubblicitaria dei Mondiali del 2014 che come tutto voi saprete si
terrà in Brasile. Il regista tuttavia ha già iniziato il suo
impegno in maniera brillante producendo a Barcellona il primo spot
tv della sua campagna. E i numeri sono davvero importanti, 140
persone, 50 attori e 800 comparse, più tre guest star d’eccezione:
i calciatori Sergio
Agüero, Radamel
Falcao e David Luiz.
Ecco il video trasmesso in anteprima da Direct Tv:
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Come molti di voi sapranno il regista non è nuovo a lavorare in ambito sportivo, infatti, alzi la mano chi non ha visto almeno una volta il suo Ogni maledetta domenica (Any Given Sunday) incentrato sul Football americano e con un cast d’eccezione composto da Al Pacini, Cameron Diaz, Jamie Foxx, James Woods e Aaron Eckhart.
Oliver Stone: biopic su Martin Luter King con Jamie Foxx
Steven Spielberg, Jamie
Foxx, Oliver Stone,
Dreamworks e Warner Bros.
Oliver Stone, Salma Hayek e John Travolta hanno presentato a Roma Le Belve
“E’ una storia molto attuale,
senza nessun luogo comune. Racconta di situazioni che si stanno
verificando” Così John Travolta parla di
Le Belve, il film che lo vede trai sei protagonisti
diretti da Oliver Stone. Questa mattina Travolta, accompagnato
dall’altra protagonista, la bellissima Salma
Hayek, e da Oliver Stone in persona, ha
presenziato alla conferenza stampa del film, in uscita il prossimo
25 ottobre in circa 350 copie.
Oliver Stone si scaglia contro “l’infantilizzazione di Hollywood”
In un’intervista rilasciata a Yahoo, il regista premio Oscar Oliver Stone ha espresso il proprio parere sui moderni film di Hollywood, criticando in particolar modo due successi del 2023 quali Barbie e John Wick 4. Parlando del film diretto da Greta Gerwig, Stone ha in particolare affermato che “Ryan Gosling sta sprecando il suo tempo se fa queste cose per soldi. Dovrebbe fare film più seri. Non dovrebbe far parte di questa infantilizzazione di Hollywood“. Stone ha poi ripreso il pensiero del regista Martin Scorsese sui film Marvel, che a suo dire hanno compromesso la qualità delle uscite hollywoodiane degli ultimi anni.
“Ora è tutto fantasy, fantasy, fantasy, compresi tutti i film di guerra: fantasy, fantasy“, ha osservato Oliver Stone. “Anche i film di Fast and Furious, che mi piacevano, sono diventati come i film della Marvel. Voglio dire, quanti incidenti si possono vedere?“. Il regista poi passato anche a criticare John Wick, un franchise che ha praticamente rivitalizzato il genere dei film d’azione negli ultimi anni. “In aereo ho guardato John Wick 4, che dura tre ore e qualcosa“, ha detto Stone, “e mi sono addormentato circa 778 volte. Continuavo a svegliarmi e a dovermi confrontare con lui che uccideva altre persone. È come se il mondo fosse degenerato nella non-logica“.
“I film di oggi hanno perso il contatto con la realtà. Al pubblico forse piacciono i videogiochi, ma a me annoiano”, ha poi aggiunto Stone. “Se facessi uno dei miei film oggi, non credo che durerei. Sarei diffamato. Sarei attaccato, svergognato. Avrei dovuto calpestare così tante sensibilità. Per fare un film bisogna avere una certa libertà, purtoppo. Devi essere scortese. Porca miseria, pensate che oggi avrei potuto fare uno qualsiasi di quei film?”, ha concluso Oliver Stone, che tra i suoi più celebri lungometraggi vanta titoli come Platoon, Wall Street, Nato il quattro luglio e JKF – Un caso ancora aperto, ricordati anche per le forti e controverse posizioni politiche espresse dal regista.
Oliver Stone ripensa a Pinkville
Nel 2007, Oliver Stone era pronto per girare Pinkville, un film sulla guerra del Vietnam. Prima dello sciopero degli autori del 2008, che ha successivamente fatto deragliare la produzione, Bruce Willis e Woody Harrelson erano stati scelti per interpretare i protagonisti. Adesso però Stone pare di nuovo interessato a rilanciare il progetto con un nuovo protagonista: Shia LaBeouf.
Stone ha rivelato nella traccia di commento per la versione Blu-ray di Wall Street: il denaro non dorme mai che lui e LaBeouf hanno discusso del film Pinkville e sulla possibilità di riportarlo al cinema. LaBeouf è molto interessato al progetto dal momento che il padre era un pilota di elicotteri in Vietnam.
Il massacro di My Lai designa l’assassinio di circa 350-500 inermi cittadini del Vietnam del Sud da una unità dell’esercito degli Stati Uniti il 16 marzo 1968. Molte delle vittime sono stati picchiate e torturate. Ventisei soldati sono stati inizialmente accusati di reati penali per le loro azioni a My Lai, ma solo uno è stato condannato.
Fonte: collider
Oliver Stone lascia il biopic su Martin Luther King
Oliver Stone a sorpresa
abbandona il film biopic su Martin Luther
King. A rivelarlo è lo stesso Stone
tramite il suo profilo twitter salutando così il progetto.
Ecco il riassunto di tutti i suoi twitt:
“Una triste notizia. Il mio coinvolgimento nel progetto MLK è terminato. Ho fatto una ricca riscrittura della sceneggiatura ma i produttori non l’hanno apprezzata. Nello script avevo affrontato temi come l’adulterio, conflitti interni al movimento e la trasformazione spirituale di Martin. Mi è stato detto che la ‘rispettabile’ comunità nera che custodisce la reputazione di King non l’avrebbe mai apprezzato. Così facendo soffocano l’uomo e la verità, vorrei che potessero vedere il film che avrei fatto. Temo che se mai verrà realizzato sarà un’altra commemorazione della marcia su Washington. Martin, mi spiace per te. Sei ancora fonte di ispirazione per i tuoi concittadini americani, ma, grazie a Dio, non sei mai stato un Santo”.
Pare quinti che Stone abbia abbandonato il progetto per l’impossibilità di raccontare al storia con libertà assoluta. Al momento no si hanno ulteriori dettagli in merito allo stato della produzione. Vi ricordiamo che ad interpretare Martin Luther King dovrebbe essere ancora l’attore Premio Oscar Jamie Foxx.
Fonte: Comingsoon.net
Oliver Stone critica John Wick 4 definendo le sequenze d’azione “disgustose”
Il regista di Platoon e Natural Born Killers Oliver Stone ha criticato pesantemente le sequenze d’azione di John Wick: Capitolo 4, parlando addirittura di disgusto per l’uso eccessivo della violenza simile a quella di un videogioco.
Il regista, produttore e sceneggiatore ha dedicato gran parte della sua carriera concentrandosi a raccontare controverse questioni politiche americane. Ex soldato di fanteria che ha prestato servizio durante la guerra del Vietnam, molte delle sue esperienze in tempo di guerra avrebbero continuato a riversarsi nei suoi film come il citato Platoon, Nato il 4 luglio e Tra cielo e terra.
Durante una recente intervista con Variety, Oliver Stone ha espresso la sua frustrazione per molti dei franchise cinematografici basati sulla cultura pop, concentrandosi sul recente John Wick 4 come esempio. Definendo il film “disgustoso oltre ogni immaginazione”, il regista veterano ha continuato a criticare i film d’azione guidati da Keanu Reeves additando la distanza dalla realtà come loro problema principale: “Ho visto ‘John Wick 4’ sull’aereo. Penso che il film sia disgustoso oltre ogni immaginazione. Disgustoso. Non so cosa possano pensare le persone, forse stavo guardando ‘G.I. Joe’ quando ero bambino. Ma [Keanu Reeves] uccide, quanti? tre, quattrocento persone nel fottuto film. E come veterano, devo dirtelo, nessuna di queste uccisioni è credibile. Mi rendo conto che è un film, ma è diventato un videogioco più che un film.”
“Ha perso il contatto con la realtà. Al pubblico forse piace il videogioco. Ma mi annoio. Quante auto possono schiantarsi? Quante acrobazie puoi fare? Qual è la differenza tra “Fast and Furious” e qualche altro film? È solo una cosa dopo l’altra. Che si tratti di un personaggio Marvel superumano o solo di un essere umano come John Wick, non fa alcuna differenza. Non è credibile.”
La posizione di Oliver Stone è sicuramente comprensibile, in quanto poi alfiere di una cinematografia realistica, è chiaro che le iperbole action di franchise come Fast and Furious o John Wick si allontanano dal suo gusto, ma è anche chiaro che entrambi i franchise citati appartengono a un modo di intrattenere e raccontare che non vuole certo essere realistico.
Oliver Stone contro Pokemon Go: “Un nuovo livello di invasione”
Oliver Stone è stato tra i protagonisti del primo giorno del Comic-Con di San Diego. Durante il panel dedicato al suo nuovo film Snowden, che avrà come protagonisti Joseph Gordon-Levitt, Shailene Woodley e Zachary Quinto, è stato chiesto al regista un parere in merito a Pokemon Go, la nuova app dedicata alle celebri creature giapponesi che sta facendo impazzire il mondo intero.
Le parole del regista premio Oscar sono state piuttosto dure: Stone ha infatti definito l’app “un nuovo livello di invasione” che potrebbe tranquillamente portare al totalitarismo. Poi ha aggiunto: “Stanno praticamente estraendo i dati di ogni persona in questa stanza. È quello che si chiama capitalismo della sorveglianza”, specificando poi che l’utilizzo di app del genere potrebbe tranquillamente portare alla nascita di una “società robotica”.
Il regista non è stato il primo a manifestare pubblicamente i suoi dubbi circa la raccolta dei dati degli utenti. Negli ultimi giorni però la Niantic, la società responsabile dell’app Pokemon Go, aveva dichiarato: “Di recente abbiamo scoperto che il processo di creazione dell’account Pokemon Go sull’iOS richiede erroneamente il pieno permesso per l’account degli utenti Google. Ad ogni modo l’app accede solo al profilo base di informazioni (ovvero lo user ID e l’indirizzo email). Non sono previste raccolte di dati Google di altra natura”. Cosa ne pensate di queste dichiarazioni?
Snowden, lo sfogo di Oliver Stone: “Nessuno ha sostenuto il film”
Il cast del film comprende Shailene Woodley nei panni della fidanzata del protagonista, Lindsay Mills, Melissa Leo, Zachary Quinto, Tom Wilkinson, Rhys Ifans e Nicolas Cage. Il film, dopo vari rinvii, uscirà nelle sale americane il 16 settembre. Il film è scritto e diretto dal tre volte premio Oscar Oliver Stone ed è basato su uno script tratto dai libri, “The Snowden Files: The Inside Story of the World’s Most Wanted Man” di Luke Harding e “Time of the Octopus” di Anatoly Kucherena, e racconta della vera storia di un ex analista che cerca di ottenere asilio dalla Russia mentre gli Stati Uniti chiedono la sua estradizione timorosi della possibilitù di una via di fuga di informazioni classificate.
Fonte: Variety
Oliver Stone al Teatro Palladium nell’ambito della Festa del Cinema di Roma
Una straordinaria sorpresa per tutti gli amanti del cinema: domani mercoledì 20 ottobre (ore 20) il Premio Oscar Oliver Stone arriva al Teatro Palladium nell’ambito della Festa del Cinema di Roma per presentare il film JFK Revisited: Through the Looking Glass (Stati Uniti, 2021, 118’), versione cinematografica in lingua originale sottotitolata in italiano della nuova serie JFK: Destiny Betrayed (Stati Uniti, Regno Unito, 2021, 4 episodi, 240’).
Trent’anni dopo il suo film JFK – Un caso ancora aperto, Oliver Stone esamina i documenti recentemente desecretati sull’assassinio del Presidente americano John Fitzgerald Kennedy a Dallas nel 1963, il mistero più controverso del ’900. Con le voci narranti di Whoopi Goldberg e Donald Sutherland, e con un gruppo di scienziati forensi, medici, esperti di balistica, storici e testimoni, le prove presentate da Stone dimostrano che nel caso Kennedy la teoria del complotto è ormai una realtà.
BIGLIETTERIA PALLADIUM
Biglietti 5 € – Mail: [email protected]– Tel. 06 57 332 772
Oliver Stone a lavoro su un biopic di Edward Snowden
Oliver
Stone ha mostratoin passato un talento altalenante per i
biopic. Si veda, ai due opposti, JFK – Un caso ancora aperto e
Alexander. Tuttavia il regista sembra
avere intenzione di riprovarci con uno dei personaggi che hanno
fatto maggiormente parlare i giornali negli ultimi anni e che è
stato in grado di dare uno scossone agli Stati Uniti. Si tratta di
Edward Snowden, verso il quale sembrano adesso
indirizzate le attenzioni del regista di
Platoon.
Stone si è infatti messo al lavoro per portare sullo schermo il libro, uscito quest’anno, di Luke Harding, dal titolo The Snowden Files: The Inside Story of the World’s Most Wanted Man. Secondo il Guardian la produzione dovrebbe iniziare a breve termine. Il libro ripercorre il percorso di Snowden che ha fatto trapelare i documenti top secret della Casa Bianca e ha messo in ginocchio un intero sistema di spionaggio che coinvolge tutto il mondo.
Fonte: CS
Oliver Stark rivela perché Buck si scontra con Gerrard nell’ottava stagione di 9-1-1
La nuova leadership di Gerrard nella stagione 8 di 9-1-1 scuoterà le dinamiche che i fan si aspettano tra i personaggi. Vincent Gerrard (Brian Thompson) è un capitano senza peli sulla lingua, che si assicura che tutti seguano le regole secondo quanto stabilito. Alcune immagini della prossima stagione lo ritraggono mentre mette in fila i vigili del fuoco per un’ispezione, cosa che si vede raramente nella serie. Se a questa rigidità si aggiunge il suo disinvolto bigottismo, lavorare sotto di lui diventa un incubo per diversi membri del 118. Le reazioni di ognuno varieranno, ma per Buck, Gerrard è un no. Oliver Stark e il cast di 9-1-1 hanno partecipato a un panel con il Paley Center for Media, dove hanno discusso di tutto ciò che riguarda il 9-1-1. Stark ha svelato in anteprima le ragioni delle azioni del suo personaggio nella prossima stagione, che lo vedrà ai ferri corti con il suo superiore.
“Buck forse sta lottando con Gerrard, o almeno sta lottando di più con il cambiamento. È piuttosto fissato con le sue abitudini e penso che si senta molto fedele a Bobby, e sicuramente si scontra con Gerrard nel primo episodio”, ha detto Stark. “Buck è una persona che, nelle prime stagioni, abbiamo visto avere qualche problema con l’autorità e con il sapere qual è il suo posto, e questo problema si ripresenta di nuovo”, ha continuato, anticipando un problema delle prime stagioni che Buck pensava di aver superato. Data la natura autoritaria di Gerrard, Buck non la prenderà bene.
L’impatto di Bobby su Buck emerge nella stagione 8 di 9-1-1
“Si era in qualche modo
stabilizzato, sai, nel suo ruolo con Bobby come capitano”, ha detto
Stark, riferendosi alla natura evoluta del loro rapporto in cui
Bobby è come una figura paterna per Buck. “Ma il cambio di
leadership ha fatto emergere di nuovo il vecchio sé”. “E
si sta ribellando un po’ in questa stagione, e non con molto
successo. Pulisce un sacco di bagni, diventando molto bravo”, ha
anticipato le conseguenze delle azioni di Buck.
Questi commenti di Stark ampliano quanto detto dallo showrunner
Tim Minear a
Entertainment Weekly sullo stato d’animo di Buck. Ha
parlato del motivo per cui la situazione di Buck è unica,
dicendo,
“Penso che per Buck sia più difficile che per gli altri. Eddie era nell’esercito, e sia Hen che Chimney hanno già prestato servizio sotto quest’uomo – sono stati vaccinati, in un certo senso. Sanno come non farsi condizionare da lui. Bobby è l’unico capitano sotto cui Buck abbia mai prestato servizio. Bobby è davvero il suo padre surrogato, quindi per Buck è molto più difficile”.
Oliver Platt: 10 cose che non sai sull’attore
Continuiamo il nostro viaggio nell’universo televisivo di Chicago Med e parliamo oggi di uno degli attori più importante della serie, Oliver Platt.
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Oliver Platt e sulla sua incredibile carriera divisa tra grande cinema e televisione.
Oliver Platt film
10. Nato il 12 gennaio del 1960 a Windsor, in Ontario, Canada, Oliver Platt ha genitori di origini americane. Sua madre Sheila Maynard è un’assistente sociale mentre il padre, Nicholas Platt lavora negli anni come ambasciatore statunitense in Pakistan, Zambia e Filippine. Entrambi i suoi genitori provengono da famiglie ricche dell’alta società e la sua bisnonna materna, Cynthia Roche, era la sorella di Maurice Roche, nonno materno della principessa Diana.
Oliver è il secondo di tre fratelli, Nicholas Jr. Adam e Adam, ultimo dei quali è un famoso critico gastronomico del New York Magazine. Tra i suoi parenti celebri c’è anche suo zio, il noto architetto statunitense Geoffrey Platt.
9. Grazie alla carriera diplomatica del padre, Oliver ha la possibilità di girare il mondo e trascorre la sua infanzia e adolescenza tra Washington DC, l’Asia e il Medio Oriente. Dopo il diploma, viene ammesso alla Tuft University dove consegue la laurea in arte con specializzazione in recitazione. Sempre più convinto di intraprendere la carriera d’attore, comincia a studiare recitazione alla Shakespeare & Co., una celebre scuola di teatro situata a Lenox, in Massachusetts.
8. La sua carriera cinematografica comincia alla fine degli anni ottanta quando viene scelto per interpretare un ruolo minore nel film Robinson Crusoe – La Storia Vera, diretto da Caleb Deschanel nel 1988.
A quel primo film, ne sono seguiti tanti altri, tra gli anni ottanta e novanta; tra questi ricordiamo Una Vedova Allegra…Ma Non Troppo (1988), Una Donna in Carriera (1988), Linea Mortale (1990), Proposta Indecente (1993), Il momento di uccidere (1996), Gli imbroglioni (1998) e L’uomo bicentenario (1999), diretto da Chris Columbus e con Robin Williams.
Oliver Platt in 2012

7. Gli anni duemila sono sicuramente molto impegnativi per l’attore che sembra saltare da un set all’altro. Tra i film più importanti della filmografia di Oliver Platt nei primi dieci anni del nuovo millennio ricordiamo Don’t Say a Word (2001), Schegge di April (2003), Kinsey (2004), Casanova (2005) – con Heath Ledger -, Loverboy (2005) – diretto da Kevin Bacon -, Frost/Nixon – Il Duello (2008) e Amore & Altri Rimedi (2010).
Tra i film più amati dal pubblico compresi in questo arco temporale, ricordiamo inoltre 2012, con John Cusack. Diretta da Roland Emmerich nel 2009, la pellicola fa riferimento alla famosa profezia della civiltà Maya che annunciava nel proprio calendario la fine del mondo e della razza umana nell’anno 2012.
Negli anni, la famosa profezia dei maya viene analizzata da astrologi, numerologi e geologi famosi che sembrano confermare l’arrivo di un misterioso evento catastrofico per il pianeta Terra. Nonostante lo scetticismo generale, in un centro di ricerca viene rilevato un riscaldamento decisamente anomalo del nucleo terrestre che potrebbe portare a conseguenze nefaste e a lungo termine.
In 2012, Oliver Platt interpreta il ruolo di Carl Anheuser, capo dello staff del Presidente degli Stati Uniti, unico tramite tra gli scienziati allarmisti, il governo centrale e la stampa.
Oliver Platt in Year One
6. Cambiamo decisamente genere con Year One, film del 2009 con Oliver Platt, Jack Black e Michael Cera.
Diretto da Harol Rami, il film è una commedia che racconta la storia di Zed (Jack Black) e Oh (Michael Cera), due bizzarri e imbranati cavernicoli che lavorano in tandem: mentre uno caccia, l’altro raccoglie. Dopo essere stati banditi dal loro villaggio, Zed e Oh cominciano un lungo viaggio biblico attraverso la terra. I primi che incontrano sul loro cammino sono i celebri Caino (David Cross) e Abele (Paul Rudd) proprio nel momento in cui il primo uccide suo fratello. Il viaggio prosegue con l’incontro di Abramo (Hank Azaria) intento a sacrificare Isacco (Christopher Mintz-Plasse), sacrificio che i cavernicoli riescono con uno stratagemma a fermare. Abramo quindi conduce i viaggiatori a Sodoma sono però vengono catturati dalle guardie e resi schiavi.

Tra i personaggi biblici incontrati dai protagonisti ci sono anche Adamo ed Eva, Lilith e il sommo sacerdote. Quest’ultimo, interpretato da Oliver Platt, è Aronne, il primo sacerdote del popolo ebraico, presentato nella Bibbia come fratello di Mosè.
Ovviamente nel film di Harol Rami di biblico non c’è proprio niente; si tratta, infatti, di una commedia a tratti demenziale i cui personaggi sono liberamente ispirati al testo sacro della Bibbia.
5. Dal 2010 a oggi, Oliver Platt prende parte alla realizzazione di tanti altri film come X-Men – L’Inizio (2011), Il Magico Mondo di Oz (2013), La Regola del Gioco (2014), Cut Bank – Crimine Chiama Crimine (2014), The 9th Life of Louis Drax (2016), L’eccezione alla Regola (2016), Shut In (2016) e La Genesi di Wonder Woman (2017).
Oliver Platt serie tv
5. Parallelamente alla sua carriera nel cinema, Oliver Platt si dedica anche alla televisione. I suoi passi sul piccolo schermo risalgono agli anni duemila quando partecipa alla serie Deadline, nel ruolo del protagonista.
Nella serie, ideata da Dick Wolf, Oliver Platt interpreta Wallace Benton, un giornalista di un magazine newyorkese, chiamato il New York Ledger. Wallace lavora con la sua quasi ex moglie e una lunga serie di persone assai bizzarre, usando il suo innato istinto giornalistico per accaparrasi sempre l’ultimo scoop.
Nonostante ci vada giù pesante con gli alcolici, Benton è anche un professore di giornalismo e spesso si serve dei suoi alunni per le sue indagini sull’ultima storia da prima pagina. Dotato di un’ottima parlantina, riesce sempre a ottenere ciò che vuole anche a discapito degli altri.
La serie, brillante sotto ogni aspetto, purtroppo però è andata in onda per una sola stagione e un totale complessivo di 13 episodi, prima di essere cancellata.
Abbandonati i panni del protagonista, negli anni successivi Platt partecipa ad alcune serie tv di successo come West Wing – Tutti Gli Uomini del Presidente (2001-2005), Huff (2004-2005), Nip/Tuck (2007-2008), Bored to Death – Investigatore per noia (2009-2011), The Big C (2010-2013), Fargo (2014), The Good Wife (2015) e Modern Family (2014-2015)
Oliver Platt in Modern Family

4. Nel 2015, l’attore canadese partecipa come guest star nella famosa serie comedy della ABC, Modern Family.
La serie, creata da Christopher Lloyd e Steven Levitan, racconta, come in una sorta di documentario, della vita di tre diversi nuclei familiari di Los Angeles, uniti da legami di parentela. Tutta la storia è incentrata sui rapporti interpersonali tra i membri delle tre famiglie e sulla loro quotidianità.
A capo della prima famiglia c’è Jay Pritchett (Ed O’Neill), sposato con Gloria (Sofía Vergara), una donna colombiana molto più giovane di lui e madre di Manny (Rico Rodriguez), figlio avuto dalla donna e dal suo precedente matrimonio. La seconda famiglia è invece composta da Claire (Julie Bowen), primogenita di Jay, suo marito Phil (Ty Burrell) e i loro tre figli Haley (Sarah Hyland), Alex (Ariel Winter) e Luke (Nolan Gould). L’ultimo nucleo familiare è quello formato da Mitchell (Jesse Tyler Ferguson), figlio omosessuale di Jay, e dal suo compagno Cameron (Eric Stonestreet), entrambi papà adottivi di Lili (Aubrey Anderson-Emmons), una bambina di origini vietnamite.
Oliver Platt compare nell’episodio 6×20 dal titolo “Knock ‘Em Down” (titolo italiano “Questione di Gusti”). Modern Family è andata in onda sulla ABC dal dal 2009 al 2020 per 11 stagioni e un totale complessivo di 250 episodi.
Oliver Platt Chicago Med
3. Nel 2015 Oliver Platt viene scelto per interpretare uno dei medici della nuova serie della NBC, dal titolo Chicago Med.
Spinoff dell’acclamatissima serie Chicago Fire, Chicago Med, prodotta dal genio televisivo di Dick Wolf, racconta delle vicissitudini di medici e infermieri dell’ospedale Chicago Medical Center.
Tra i personaggi principali abbiamo William Halstead (Nick Gehlfuss) chirurgo e specializzando anziano in Medicina d’Emergenza; Maggie Lockwood (Marlyne Barrett), infermiera caporeparto del Pronto Soccorso; Sharon Goodwin (S. Epatha Merkerson), Direttore Sanitario del Chicago Medical Center; April Sexton (Yaya DaCosta), infermiera; Natalie Manning (Torrey DeVitto), pediatra e specializzanda in Medicina d’Emergenza.

Ancora, Sarah Reese (Rachel DiPillo), una studentessa del quarto anno di medicina; Ethan Choi (Brian Tee), ex militare e specializzando del terzo anno di Medicina d’Emergenza; Connor Rodhes (Colin Donnell) chirurgo specializzati in Chirurgia d’Emergenza. e in ultimo Ava Bekker (Norma Kuhling), chirurgo cardio-toracico del Chicago Med.
Nella serie Oliver Platt interpreta Daniel Charles, primario del reparto di psichiatria del Chicago Med. Vedovo della prima moglie, Daniel si risposa una seconda e poi una terza volta. Purtroppo anche il suo terzo matrimonio con una misteriosa donna spagnola finisce e Charles chiede il divorzio. Ha due figlie, Anna, la più giovane e Robin, la più grande, che lavoro come epidemiologa del Chicago Med. Nonostante Daniel sia un eccellente psichiatra, da sempre ha problemi di depressione.
Al momento Chicago Med è arrivato alla sua quinta stagione, non senza stravolgimenti di trama e cast, contando per ora ben 103 episodi.
Oliver Platt e gli episodi crossover di Chicago Med

2. L’intero universo televisivo di Chicago, creato a Dick Wolf, è molto più intricato di quanto si possa immaginare. Capita spesso – soprattutto durante le prime due stagioni di Chicago Fire – che i personaggi delle tre serie si mixino in uno stesso episodio. Questo stratagemma è stato ideato dagli autori per presentare al pubblico di Chicago Fire, alcuni nuovi personaggi che saranno poi protagonisti degli spinoff Chicago PD, Chicago Med e Chicago Justice.
Quasi tutti i personaggi di ognuna delle serie è comparso in almeno un paio di episodi delle altre due. Oltre alle varie ‘comparsate’, utilizzate più che altro per mantenere una sorta di continuità nell’universo Chicago, ci sono anche gli episodi crossover. Queste particolari puntate sono caratterizzate da storie che mettono in comunicazione tra loro le varie serie e tutti i loro personaggi.
Quel gran burlone di Dick Wolf, tuttavia, continua a complicare le cose aggiungendo all’intricato universo televisivo di Chicago anche alcuni episodi crossover con la famosa e fortunatissima serie crime Law & Order – SVU.
Insomma, se volete iniziare a vedere almeno una di queste serie senza rischiare di perdere pezzi di trama per strada, vi servirà uno schema. Per capire come guardare nell’ordine esatto i vari episodi delle serie Chicago Fire, PD, Med e Justice, vi consigliamo di consultare il validissimo schema de Il Criticatore di Telefilm.
Oliver Platt in Chicago Fire, Chicago PD e Chicago Justice
1. Troviamo il personaggio di Daniel Charles di Chicago Med nelle puntate 3×19 “I Am The Apocalypse”, 4×03 “I Walk Away”, 4×23 “Superhero”, 5×01 “The Hose of the Animal”, 5×02 “A Real Wake-Up Call”, 5×15 “Deathtrap”e la 5×17 “Babies and Fools” di Chicago Fire.
Ancora, nelle puntate 3×03 “Actual Physical Violence”, 3×04 “Debts of the Past”, 3×05 “Climbing Into Bed”, 3×06 “ You Never Know Who’s Who”, 3×08 “Forget My Name”, 3×10 “Now I’m God”, 3×19 “If We Were Normal”, 3×22 “She’s Got Us” e 4×08 “A Shot Heard Round the World” di Chicago PD.
Il personaggio di compare inoltre anche nelle puntate 1×04 “Judge Not” e 1×07 “Double Helix” di Chicago Justice, il più “giovane” tra gli spinoff di Chicago Fire.
Oliver Hirschbiegel dirigerà un film biografico su Georg Elser
A distanza di 10
anni da La Caduta Gli ultimi giorni di
Hitler, il regista tedesco Oliver
Hirschbiegel, torna ai tempi del nazismo per dirigere il
film biografico intitolato Georg
Elser.
Quest’ultimo racconterà la storia del falegname tedesco e combattente della resistenza che tentò di uccidere Hitler nel novembre 1939, poco dopo l’inizio della seconda guerra mondiale. Il fallito attentato portò Elser ad essere imprigionato nel campo di concentramento di Dachau, dove fu ucciso 70 anni fa, pochi giorni prima della fine della guerra.
Il cast di
Georg Elser è ancora provvisorio, ma
probabilmente coinvolgerà nomi di attori tedeschi del calibro di
Christian Friedl (Il nastro
bianco), Katharina Schüttler
(Generation War) e Burghart
Klaußner.
In compenso si sa qualcosa in più sullo squadrone degli “addetti ai lavori”: lo script è stato affidato a Fred Breinersdorfer, già sceneggiatore di Sophie Scholl, mentre fotografia e scenografia sono nella mani di Judith Kaufmann (Four Minutes) e Benedikt Herforth (Rommel).
Della produzione del film invece, se ne stanno occupando alcune reti tedesche come ARD Degeto, BR, WDR, ARTE insieme a Oliver Schündler, Boris Ausserer della Lucky Bird e Fred Breinersdorfer della Delphi.
Le riprese di Georg Else, inoltre, sono iniziate ieri e si stanzieranno nei prossimi mesi tra Baden-Württemberg, Baviera, Berlino e Alto Adige.
Fonte: Deadline.com
Olga: una clip esclusiva del film in sala dall’8 giugno
Ecco una clip esclusiva dal film sportivo Olga, diretto da ELIE GRAPPE Con Anastasia Budiashkina e Sabrina Rubtsova, dall’8 giugno al cinema distribuito da Wanted Cinema. Qui la nostra recensione del film.
OLGA racconta in modo originale la dicotomia tra vita privata e dedizione assoluta allo sport della giovanissima Olga – interpretata da Anastasia Budiashkina, ginnasta professionista anche nella realtà – campionessa in erba tra le migliori ucraine, che punta a prendere parte ai Campionati europei. Quando le inchieste della madre giornalista, che in Ucraina segue da vicino la “rivoluzione della dignità” in piazza Majdan a Kiev, contraria al presidente Yanukovych (tra il 2013 e il 2014), mettono a rischio le loro vite, Olga viene mandata ad allenarsi in Svizzera, dove vive il padre, separato. Lì potrà vivere al sicuro senza dover rinunciare alle sue ambizioni sportive, aggregata alla nazionale elvetica che si prepara a disputare i prossimi campionati europei, ma il prezzo da pagare sarà emotivamente molto alto. Ospitata da una famiglia che non conosce, Olga dovrà mettersi alla prova non solo con gli attrezzi, ma anche con la quotidianità del suo esilio e con l’amara prospettiva di rinunciare alla nazionalità ucraina. Intanto Olga vive in costante contatto video con la mamma, che ogni giorno rischia la vita nei tumulti che investono il suo paese.
Olga, la trama
2013. Una ginnasta di 15 anni è divisa tra la Svizzera, dove si allena per il Campionato Europeo per le Olimpiadi, e l’Ucraina, dove sua madre, una giornalista, segue gli eventi per la testata Euromaidan.
Olga, la recensione del film di Elie Grappe
Ci sono alcune storie amare, dal sapore agre, che diventano pesanti come un macigno per quello che si trascinano dietro. Sono storie piene di ferite, ancora grondanti, difficili da rimarginare e incerottare. Che si faticano a digerire e sono impossibili da accettare. Storie come Olga, film del giovanissimo Elie Grappe, che all’età di ventisette anni si è posizionato dietro la macchina da presa per scolpire un racconto tragico, intimo, lacerante, che ad oggi vanta un premio nella sezione Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2021 e una menzione speciale ad Alice nella Città 2021.
Pur concentrandosi su una ginnasta, e su tutto il mondo della ginnastica artistica, la narrazione cela al suo interno un cuore drammatico, politico, quello della rivoluzione ucraina del 2014, che pulsa sofferente e martoriato, iniziato con le famose proteste dell’Euromaidan nel 2013. E che, nell’anno che corre, si trasforma in un grido d’aiuto ancora più forte, pronto a farsi portavoce del popolo, nella speranza che il suo eco possa raggiungere anche gli animi più duri. “Liberiamo l’Ucraina”, si sentirà dire nel film. Una frase che si riverbererà di continuo nel corso dell’opera, calcificandosi nelle immagini, agganciandosi ai corpi mostrati e imprimendosi nelle anime e nelle menti di chi osserva. Olga è distribuito da Wanted Cinema e arriva nelle sale italiane l’8 giugno.
Olga, la trama
Olga (Anastasia Budiashkina) è una giovane ginnasta in erba di quindici anni che quotidianamente si allena per poter partecipare ai Campionati europei di ginnastica artistica. La sua vita, però, viene stravolta quando qualcuno tenta di assassinare lei e la madre, una giornalista antigovernativa, durante quella che sarà la rivoluzione di Maidan in Ucraina. Conscia del pericolo che la figlia corre, la donna decide di mandarla dai nonni paterni che vivono in Svizzera, per poterla mettere al sicuro.
Una volta arrivata lì, Olga si scontra con un’ambiente sportivo molto sfaccettato, multilingue, e inizia ad allenarsi duramente per poter entrare nella squadra nazionale svizzera che la porterà alle Olimpiadi. Ma la quotidianità della ginnasta viene costantemente minata dalle notizie provenienti da Kiev, epicentro delle rivolte che si riversano in piazza Maidan di cui vede filmati e immagini, e che ad un certo punto iniziano a influenzare la sua vita e e le sue decisioni, portandola a mettere a rischio tutta la sua carriera.
Dentro la rivoluzione dell’Ucraina
Come accennavamo in apertura, Olga è un racconto pieno di lividi e tagli e il suo tono drammatico è subito percepibile, sin da quando vediamo nelle prime immagini la sportiva e la madre venire travolte da un’auto che vuole ucciderle. L’atmosfera politica e i tumulti sociali che hanno inghiottito e scosso l’Ucraina nel 2013/2014 costituiscono l’ossatura del film, lo spazio temporale in cui questo si chiude e alimenta e con esso la sua protagonista, che diventa veicolo attraverso cui mostrare sconfitte e sofferenze del popolo ucraino, quotidianamente assalito e ferito. Il contesto storico in cui le vicende si svolgono vede al potere il presidente Janukovyc che, dopo la rivoluzione anche definita “di Maidan”, si diede alla fuga trovando riparo in Russia.
Per quanto sembri un
passato lontano, la guerra fra Russia e Ucraina scoppiata l’anno
scorso non fa che accentuare la portata drammatica del film,
rendendolo più attuale che mai, poiché quello a cui si assiste oggi
è il culmine delle proteste e delle manifestazioni iniziate nel
2013. Ed è proprio in questa precarietà, in questo stato di
soffocamento sociale, che si muove Olga.
Il percorso che la ragazza affronta scorre in parallelo con le
rivolte violente ucraine, lì dove la protagonista diventa
estrema rappresentazione della sua nazione. Sempre con lo
sguardo spento, pieno di paure ma anche di voglia di lottare, Olga
oscilla fra crisi adolescenziali e desiderio di combattere al
fianco dei suoi concittadini, mentre cerca di sfogarsi con l’unica
cosa che la fa stare bene: la ginnastica artistica.
La sua unica via di fuga, di evasione e di libertà. Nella determinazione di Olga che si muove sulle sbarre e volteggia vi è anche quella dell’Ucraina. Nel suo pianto liberatorio vi è l’urlo provato di un Paese che si vuole libero, compreso, non assoggettato. La sua sofferenza fisica mentre si allena, le mani sanguinanti, il sacrificio, sono testimonianza di una sfida con se stessa a favore della gloria sportiva. Esattamente come lo sono le manifestazioni nella piazza Majdan di Kiev, dove ogni giorno gli ucraini si riversano per lottare contro una politica sbagliata, per farsi sentire.
Un popolo che sanguina, una protagonista che lotta
Per trasmettere maggiormente l’animo straziato sia dell’Ucraina che di Olga stessa, Grappe decide di usare il 16:9 come formato, che è più ristretto, al quale affianca molte inquadrature in primo piano. Del viso di Olga, delle sue mani, dei suoi occhi. Della protagonista vengono restituiti frammenti della sua figura, volti a enfatizzarne da una parte le emozioni provate, dall’altra il coraggio di lottare. Si ha interezza del suo corpo quando invece si allena con gli attrezzi, oppure quando corre per le strade svizzere nel tentativo di far scivolare via una tristezza che la assale. Ma tutto, di lei, è mostrato in maniera frenetica e disorientante. Mentre si esercita, mentre corre, mentre cammina.
La macchina da presa è instabile, le inquadrature traballanti sono riflesso e trasposizione sia del suo stato d’animo che della condizione ucraina. Anastasia Budiashkina, pur non essendo un’attrice ma una vera ginnasta, riesce a incarnare la destabilizzazione di Olga e la sua ribellione. Il regista, così, si affida principalmente alla presenza scenica impattante della sportiva e alla regia puntuale e decisa che usa una palette di colori principalmente fredda per incupire tutta la messa in scena e accentuarne il contenuto. E in cui la sceneggiatura fa solo da sostegno alla struttura già di per sé spessa e corposa. Ma per elevare ancora la sua portata drammatica, Grappe arricchisce il film di inserti documentaristici della rivoluzione avvenuta, vero e proprio teatro dell’orrore, mettendo in ordine una galleria d’immagini in cui realtà e finzione si alternano, rendendo in tal modo l’intera opera più concreta e solida.
La bravura del regista è tutta qui, nel non spezzare l’armonia del film, amalgamando bene i video d’archivio con la parte fittizia. E così tutto si mescola, la realtà con la finzione, la verità con la fantasia. Cosa è vero? Cosa non lo è? A ben guardare, è vero tutto. L’essenza di Olga, la sua anima narrativa. La perdita, la speranza, la solidarietà, la rivoluzione. La voglia di cambiare il proprio destino, la delusione di non essere riusciti a farlo. Il desiderio di risollevarsi più forti di prima, anche se il futuro davanti a sé sembra tutto fuorché roseo.Se Grappe ha deciso di portare sullo schermo la storia di una ginnasta, è perché lo sport è un segmento che può essere paragonato alla politica. È una continua battaglia per emergere, per farsi valere, per avere una propria identità. Per non soccombere ed essere riconosciuti.
Due realtà soggette a manipolazioni, come abbiamo visto anche recentemente nel documentario Il caso Alex Schwazer in merito allo sport, in cui si rischia di perdersi e non ritrovarsi più. Quello del regista è un film politico che cerca di indossare l’abito di un altro genere. Ma alla fine il vestito indossato gli sta stretto, addosso è sgualcito, si creano strappi e così scivola via per mostrare la sua vera natura. Olga non è un coming of age o un racconto dello sport come all’inizio può sembrare, ma la storia di un Paese che è annegato nonostante abbia provato a risalire in superficie fino all’ultimo suo respiro. Che non ha mai smesso di farsi valere e mai lo farà. Olga è la storia di un popolo resiliente, e di una nazione che non ha mai voluto arrendersi.
Olga Kurylenko: intervista esclusiva all’attrice e modella
In occasione del London Film Festival abbiamo avuto il piacere di intervistare Olga Kurylenko, l’attrice e modella che ha presentato il suo ultimo film, L’uomo che uccise Don Chisciotte, l’attesissimo film scritto e diretto da Terry Gilliam, uscito nelle sale italiane dal 27 settembre grazie a M2 Pictures.
GUARDA ANCHE Terry Gilliam: intervista al regista culto
L’uomo che uccise Don Chisciotte è una storia di fantasia e avventura, ispirata al leggendario protagonista di un classico della letteratura mondiale: il Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, pubblicato in due volumi nel 1605 e nel 1615.
Il film è diretto da Terry Gilliam, ex Monty Python e celebre regista di La leggenda del re pescatore, L’esercito delle 12 scimmie, Brazil, Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo e Paura e delirio a Las Vegas. Gilliam ha lavorato al progetto per quasi 25 anni dopo che vari tentativi di realizzarlo sono stati funestati e interrotti da ogni possibile disavventura produttiva, facendogli guadagnare la fama di film maledetto.
Nel cast figurano Adam Driver (Star Wars: Il risveglio della Forza, Paterson, Silence), Jonathan Pryce, che aveva già lavorato con Gilliam (la saga di Pirati dei Caraibi, I fratelli Grimm e l’incantevole strega, Brazil, Il domani non muore mai) nel ruolo di Don Chisciotte, Stellan Skarsgård (Le onde del destino, Mamma Mia!, Will Hunting – Genio ribelle), Olga Kurylenko (Quantum of Solace, Oblivion, To the Wonder), Joana Ribeiro (Portugal Não Está à Venda, A Uma Hora Incerta), Óscar Jaenada (Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare, Cantinflas), Jason Watkins (premio BAFTA per The Lost Honour of Christopher Jefferies, Trollied, W1A), Sergi López (Il labirinto del fauno, Piccoli affari sporchi, With a Friend Like Harry), Rossy de Palma (Julieta, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, Three Many Weddings), Hovik Keuchkerian (Assassin’s Creed, The Night Manager) e Jordi Mollá (Criminal, Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick, Blow).
Olga Kurylenko: 10 cose che non sai sull’attrice
Di origini ucraine ma naturalizzata francese, l’attrice Olga Kurylenko si è in particolare distinta per aver preso parte a celebri produzioni hollywoodiane. Queste le hanno permesso non solo di collaborare con importanti attori e registi, ma anche di ottenere gli apprezzamenti di critica e pubblico. Ecco 10 cose che non sai di Olga Kurylenko.
Parte delle cose che non sai sull’attrice
Olga Kurylenko: i suoi film e le serie TV
10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dopo aver recitato in piccoli ruoli in film come Paris, je t’aime (2006), Le serpent (2006), Hitman – L’assassino (2007), e Max Payne (2008), diventa celebre come Bond girl in Quantum of Solace (2008), dove recita accanto all’attore Daniel Craig. Grazie al successo ottenuto, prende parte a pellicole come Centurion (2010), La terre outragée (2011), To the Wonder (2012), con Ben Affleck, 7 psicopatici (2012), Oblivion (2013), The Water Diviner (2014), La corrispondenza (2016), Morto Stalin, se ne fa un altro (2017), L’uomo che uccise Don Chisciotte (2018), con Adam Driver, Johnny English colpisce ancora (2018), The Room (2019) e The Courier (2019).
9. Ha preso parte a produzioni televisive. Negli anni l’attrice ha avuto modo di recitare anche per il piccolo schermo, in particolare per la serie francese Suspectes (2007), e in seguito per Tyranny (2010) e per Magic City (2012-2013), dove ha ricoperto il ruolo di Vera Evans.
8. È la produttrice di un film da lei interpretato. Tra i film che la vedono protagonista, uno di quelli a cui l’attrice è più legata è La terre outragée, per il quale ha pertanto ricoperto anche il ruolo di produttrice. Questo è la storia di una giovane coppia, il cui matrimonio viene interrotto da un grave incendio. A rendere più drammatica la storia, vi è la sua ambientazione. La vicenda della coppia si svolge infatti poche ore prima del disastro di Chernobyl.
Olga Kurylenko è su Instagram
7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 563 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere foto realizzate per servizi fotografici o che la raffigurano durante particolari eventi di gala. Presenti sono anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Olga Kurylenko: chi è il suo compagno
6. Ha avuto diverse relazioni importanti. L’attrice era inizialmente sposata, dal 2000 al 2004 con il fotografo Cedric van Mol. In seguito, si è sposata nuovamente nel 2006 con Damian Gabrielle, impegnato nel settore della telefonia. I due divorziano però nel tardo 2007. Da una relazione con il giornalista Max Benitz dà alla luce il primo figlio, nell’ottobre del 2015. Negli ultimi anni sembra invece legata sentimentalmente all’attore Ben Cura.
Parte delle cose che non sai sull’attrice
Olga Kurylenko in 007
5. Ha ricevuto un importante regalo. Dopo aver ottenuto il ruolo di Camille in Quantum of Solace, l’attrice ricevette in dono dalla produzione la collezione completa dei film di James Bond, così che potesse recuperare quelli che non aveva visto. In Ucraina, infatti, non era scontato che i film della saga arrivassero in sala.
4. Si è esercitata nei dialetti. Per il ruolo l’attrice è stata seguita da un dialect coach, che l’ha aiutata ad imparare a recitare con un accento spagnolo. Per l’attrice non fu difficile impararlo, perché, stando a quanto da lei affermato, possiede diversi amici spagnoli e sudamericani, e per tanto è un modo di parlare che le era famigliare.
3. Si è allenata duramente per il ruolo. Per poter prendere parte alle dinamiche sequenze d’azione e di combattimento presenti nel film, l’attrice si è allenata a lungo per imparare a lottare con le armi, così da acquisirne la giusta padronanza. Tali abilità vengono poi sfoggiate con successo dall’attrice nel film.
Olga Kurylenko in Momentum
2. È la protagonista del film thriller. Dopo il successo di Quantum of Solace, l’attrice inizia ad ottenere ruoli da protagonista. Uno di questi è quello di Alexis Farraday in Momentum, dove è capo di una banda di criminali che mette in atto un pericoloso furto di diamanti, attirando su di sé le ire del proprietario, che farà di tutto per riaverli.
Olga Kurylenko: età e altezza
1. Olga Kurylenko è nata a Berdjans’k, in Ucraina, il 14 novembre 1979. L’attrice è alta complessivamente 175 centimetri.
Fonte: IMDb
Olga Kurylenko su Thunderbolts* e Taskmaster: “Ci siamo trasferiti ad Atlanta per 5 mesi”
L’interpretazione di Taskmaster vista in Black Widow era fedele al fumetto, nel senso che “lui” imitava con successo i supereroi dell’MCU ed era una forza da non sottovalutare. Tuttavia, il film avrebbe poi rivelato che sotto al costume c’era Antonia Dreykov, interpretata da Olga Kurylenko.
Con un costume notevolmente migliorato in Thunderbolts*, si sperava che Taskmaster potesse trovare una qualche redenzione. Invece, Olga Kurylenko ha avuto una sola battuta di dialogo e una breve scena di combattimento prima di essere uccisa da Ghost.
In seguito abbiamo appreso che i piani originali prevedevano che diventasse una Nuova Vendicatrice, con un’intera sottotrama dedicata al suo legame con Ghost e ai ripetuti tentativi di uccidere John Walker a causa dei suoi problemi di memoria. Il regista Jake Schreier, tuttavia, riteneva che il film avesse bisogno di un po’ di tensione in più e decise che il modo migliore per raggiungere questo obiettivo fosse far morire uno dei protagonisti all’inizio.
Molti fan l’hanno accolto positivamente, mentre altri hanno chiesto “#JusticeForTaskmaster”. In un’intervista appena uscita (tradotta da @Miranes2310), Olga Kurylenko rivela che la sceneggiatura è cambiata significativamente quando la produzione è stata sospesa nel 2023, prima di raccontare il suo shock per il fatto che la sua parte fosse stata ridotta a un cameo. “In realtà, siamo stati sfortunati perché abbiamo iniziato a girare questo film quando è scoppiato lo sciopero. Quindi, in pratica, abbiamo portato con noi tutta la nostra roba. Ho portato mio figlio fuori da scuola, ci siamo trasferiti ad Atlanta per cinque mesi, abbiamo affittato una casa e tutto il resto. E all’improvviso, due settimane dopo, ci hanno detto: ‘Tornate a casa perché c’è uno sciopero e non sappiamo quando finirà’.”
“Ma improvvisamente, nella prima sceneggiatura, il mio personaggio era… Era lì fino alla fine, ma non era affatto la stessa sceneggiatura. Dopo lo sciopero, la sceneggiatura non c’entrava più nulla. Hanno cambiato il concept, hanno cambiato la storia, i luoghi, le ambientazioni. Non era più la stessa. È un peccato. Era un personaggio fantastico.”
“È soprattutto perché tutti, persino i costumisti, hanno detto: ‘Oh cielo, è il nostro personaggio preferito in termini di costumi, perché è quella con il look migliore’. Il mio costume è il migliore.”
Bisogna provare compassione per Olga Kurylenko, ma Thunderbolts* non ha sofferto molto senza Taskmaster e probabilmente ha avuto tempo per il resto dei suoi personaggi non concentrandosi sulla piuttosto impopolare Vedova Nera.
Olga Kurylenko sexy ed esplosiva nel trailer di Momentum
Guarda l’attrice Olga Kurylenko sexy ed esplosiva nel trailer ufficiale di Momentum, l’action movie diretto da Stephen S. Campanelli con James Purefoy, Morgan Freeman, Karl Thaning, Shelley Nicole Christians, Dylan Edy, Jenna Saras, Greg Kriek, and Aidan Whytock.
Olga Kurylenko positiva al Coronavirus, l’annuncio su IG
Dopo Tom Hanks e sua moglie Rita Wilson, un’altra stella di Hollywood è risultata positiva al Coronavirus: stiamo parlando di Olga Kurylenko, che attraverso il suo account Instagram ha ufficializzato di essere risultata positiva al COVID-19.
Su Instagram, l’attrice ha scritto: “Rinchiusa in casa dopo essere risultata positiva al Coronavirus. Sono malata da circa una settimana ormai. Febbre e stanchezza sono i miei sintomi principali. Prendetevi cura di voi e prendete seriamente questo virus!”
LEGGI ANCHE – Olga Kurylenko: 10 cose che non sai sull’attrice
Olga Kurylenko è un’attrice e modella ucraina naturalizzata francese, nota soprattutto per il ruolo della Bond Girl Camille Montes in Quantum of Solace, ventiduesimo film della saga di 007 diretto da Marc Forster.
Nel 2012 è stata la protagonista femminile di To the Wonder di Terrence Malick ed è apparsa in 7 Psicopatici di Martin McDonagh. L’anno successivo, invece, ha recitato al fianco di Tom Cruise in Oblivion.
Nel 2016, Giuseppe Tornatore la sceglie come protagonista del suo film La Corrispondenza al fianco di Jeremy Irons. L’ultimo film in cui ha recitato è stato Johnny English colpisce ancora, uscito nel 2018.
Olga Kurylenko nel primo trailer de La Corrispondenza di Giuseppe Tornatore
Guarda il primo atteso trailer de La Corrispondenza, il nuovo film scritto e diretto da Giuseppe Tornatore con Olga Kurylenko e Jeremy Irons.
https://youtu.be/kQQnhjFHHGw
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Una giovane studentessa
universitaria impiega il tempo libero facendo la controfigura per
la televisione e il cinema. La sua specialità sono le scene
d’azione, le acrobazie cariche di suspence, le situazioni di
pericolo che nelle storie di finzione si concludono fatalmente
con la morte del suo doppio. Le piace riaprire gli occhi dopo ogni
morte. La rende invincibile, o forse l’aiuta a esorcizzare un
antico senso di colpa. Ma un giorno il professore di astrofisica di
cui è profondamente innamorata sembra svanire nel nulla. E’
fuggito? Per quale ragione? E perché lui continua a inviarle
messaggi in ogni istante della giornata?
Con queste domande, che conducono la ragazza lungo la strada di
un’indagine molto personale, inizia la storia del film.
Olga Kurylenko in The Man Who Killed Don Quixote di Terry Gilliam
Prende vita l’attesissimo The Man Who Killed Don Quixote di Terry Gilliam e oggi arriva la notizia che Olga Kurylenko farà parte del cast del film che è stata una vera ossessione per il regista culto. L’attrice sarà al fianco di Adam Driver e Michael Palin.
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Palin doveva interpretare il protagonista già nel progetto del 2008, mentre Driver sarà Toby, che un tempo era un giovane studente di cinema che aveva deciso di realizzare un film su Don Chisciotte in un piccolo villaggio spagnolo.
Con il tempo Toby perde le sue ambizioni e diventa un arrogante publicista corrotto dalla libidine e dai soldi. In Spagna per girare un film, viene contattato da una zingara che gli consegna una copia del suo vecchio film. Incuriosita raggiunge il villaggio in cui girò il film tanti anni prima e scopre che il vecchio che interpretava il protagonista è impazzito, credendo di essere il vero Don Chisciotte.
Dopo una serie di incidenti, Toby viene accusati di aver appiccato fuoco al villaggio, ricercato dalla polizia viene salvato dal vecchio pazzo che lo scambia per il suo scudiero Sancho e lo porta con sè alla ricerca di Dulcinea.
Il film si profila dunque essere un mix avvincente di fantasia e realtà, in pieno stile di Gilliam.
Il progetto, in cantiere da quasi 20 anni, ha avuto una storia alquanto burrascosa ma adesso è intervenuto Paulo Branco, già produttore di Cosmopolis, a finanziare il film. È dal 1998 che Gilliam tenta di realizzare questa idea e adesso sembra la volta buona. Le riprese cominceranno a settembre in Spagna e Portogallo e la Alfama Films di Blanco e le spagnole Tornasol Films e Leopardo Films forniranno il bidget di 18.2 milioni di dollari.
Olga Kurylenko è una sirena
Olga Kurylenko è stata scelta per
il ruolo di regina delle Sirene in un film fantastico d’avventuta
intitolato Empires of the Deep.
Olga Kurylenko e Andrea Riseborough a fianco di Tom Cruise?
Il nuovo film di Joseph Kosinski, regista di Tron Legacy, non ha ancora un titolo definitivo (negli ultimi tempi sono stati scelti e poi scartati, Oblivion e Horizons), ma un cast già in via di definizione: a fianco del protagonista, Tom Cruise, dovrebbero comparire Andrea Riseborough e Olga Kurylenko.
Il film è ambientato in una Terra devastata e divenuta inospitale, teatro dello scontro con una razza aliena, dove la razza umana è stata costretta ad andare a vivere su piattaforme sospese, tra le nuvole. Cruise interpreterà un soldato incaricato di riparare i droni utilizzati nella guerra. Nel corso del film, il protagonista si troverà diviso tra due donne: da una parte la sua compagna (interpretata dalla Kurylenko), che resta costantemente in contatto con lui; dall’altra una donna misteriosa che sembra essere letteralmente caduta dal cielo, il cui incontro lo porterà a cambiare radicalmente la sua visione del mondo.
Il percorso del film è stato finora particolarmente accidentato: inizialmente seguito dalla Disney, è stato in seguito abbandonato, non essendo propriamente un film per famiglie; a quel punto è entrata in gioco la Universal. Problemi sono sorti anche in sede di sceneggiatura, passata per le mani di Karl Gajdusek, William Monahan e, recentemente Michael Arndt. Per il ruolo di una delle protagoniste si era pensato a Jessica Chastain, che ha poi rinunciato. Se non vi saranno altri contrattempi, l’inizio delle riprese è previsto nel giro di un paio di mesi, in vista di un’uscita nel luglio 2013. La Riseborough ha raggiunto una certa notorietà solo in tempi recenti, con la sua partecipazione a W.E. di Madonna; molto più conosciuta la Kurylenko, già abituata ad action movie e blockbuster, con ruoli in Quantum Of Solace, Centurion e Max Payne.
Fonte: Empire
Oleh Yutgof, intervista: da Stranger Things al Concorso di Venezia 77
La nostra intervista a Oleh Yutgof, attore conosciuto grazie alla terza stagione di Stranger Things, e protagonista di Never Gonna Snow Again, film in Concorso a Venezia 77 e prossimamente in sala con I Wonder Pictures.
Un massaggiatore entra nelle case e nelle vite dei cittadini di un ricco quartiere residenziale, i cui abitanti, a dispetto della loro ricchezza, trasudano tristezza interiore e desiderio. Le mani del misterioso nuovo arrivato hanno proprietà curative, i suoi occhi penetrano le loro anime. Alle loro orecchie, il suo accento russo suona come una melodia del passato, un ricordo di un’infanzia più sicura e protetta. Zhenia, questo è il suo nome, cambierà le loro vite.
Never Gonna Snow Again, che è già stato scelto come film per rappresentare la Polonia ai prossimi Oscar 2021, sarà nelle sale italiane prossimamente con I Wonder Pictures
Never Gonna Snow Again, la trama
Un massaggiatore dell’Est fa il suo ingresso nella vita dei facoltosi abitanti di una comunità scialba e inaccessibile, i quali, a dispetto della loro ricchezza, trasudano tristezza interiore e desiderio. Le mani del misterioso nuovo arrivato hanno proprietà curative, i suoi occhi penetrano le loro anime. Alle loro orecchie, il suo accento russo suona come una melodia del passato, un ricordo di un’infanzia più sicura e protetta. Zhenia, questo è il suo nome, cambierà le loro vite.
Il commento del regista
La parola “neve” può assumere svariati significati ed evocare molteplici emozioni. Se da un lato può essere un elemento pervasivo e pericoloso, dall’altro è fonte di sicurezza e conforto, una coperta che ci riporta alle favole dell’infanzia. Oggi, viene associata alla distruzione del clima del pianeta per mano dell’uomo e, di conseguenza, alla sua lenta sparizione dalla nostra vita. I protagonisti sono concentrati su un piccolo mondo rassicurante, che danno per scontato. Tuttavia, dietro le apparenze, sono alla ricerca di una dimensione più spirituale. I personaggi bramano il contatto, l’intimità, il sesso, la comprensione, la libertà. Finanziariamente ricchi e spiritualmente poveri, sono sopraffatti da una brama inconscia. Proiettano le proprie fantasie su uno sconosciuto che, dopo essere entrato nelle loro vite, agisce come uno specchio. È difficile dire se questa esperienza sia reale o un’illusione. La foresta magica nella quale si trovano con lo sconosciuto è puramente frutto della loro immaginazione, oppure esiste veramente? Il film è avvolto da un’aura di mistero. Vorremmo incoraggiare il pubblico a riflettere sulle condizioni attuali dell’Europa. Il nostro obiettivo è suscitare una serie di domande, sottili, all’insegna dell’umorismo, senza alcun preconcetto da parte nostra.
Oldboy: una nuova clip per il remake di Spike Lee
Fresca di giornata è
arrivata una nuova clip per la versione
di Oldboy firmata Spike
Lee. La Universal Pictures
ha voluto così stuzzicare l’interesse per chi è in attesa di
questo remake del film coreano firmato Park
Chan-Wook che nel 2003 ha colpito
pubblico, critica e soprattutto un Maestro del Pulp
quale Quentin Tarantino.
Il film, seguendo le linee guida dell’originale, presenta come protagonista Joe Ducett (Josh Brolin), un pubblicitario che, dopo essere stato inspiegabilmente rapito e tenuto segregato per oltre 20 anni, viene rilasciato senza alcun motivo, così come la sua prigionia era iniziata. A seguito di questo avvenimento Ducett avrà un solo scopo, trovare il motivo e la persona che ha deciso di giocare in quel modo con la sua vita.
Il film è in attesa nelle sale per il 27 novembre. Nel cast anche Elizabeth Olsen, Sharlto Copley, Samuel L. Jackson e James Ransone.
La clip, rilasciata in esclusiva per Esquire, è visibile a questo indirizzo.
Fonte: Esquire.com