Dopo averne visto il primo trailer,
presentato a Ciné – Giornate estive di Cinema di Riccione, possiamo
dire che il Pinocchio di Matteo
Garrone si candida ad essere uno dei titoli di maggiore
interesse e richiamo dei prossimi mesi.
Seguendo il suo stile sempre
personale e identificabile, il regista ha realizzato, sembra, un
film che fonde alla perfezione realtà e fantasia, dimostrando di
trovarsi perfettamente a suo agio in quel fiabesco che riesce ad
inserire anche negli scenari più crudi e realistici.
Anche il suo approccio al materiale
di Collodi è stato quindi personale e unico, nonostante gli
adattamenti della storia siano numerosi e soprattutto ancora
attuali, visto che sono in produzione a Hollywood almeno altri due
film sul tema (un live action con Robert DowneyJr. e uno stop motion di Guillermo Del
Toro).
Stando a quanto dichiarato dal
location manager di Pinocchio di Garrone,
Gennaro Aquino, incontrato in occasione del
Sardinia Film Festival, il film sarà il più fedele ai realizzato
alla storia di Collodi.
“Il risultato finale non lo
conosco ancora, ma l’intento è quello di rimanere fedeli a Collodi
– ha dichiarato Aquino – a differenza delle altre
produzioni cinematografiche. Mi riferisco principalmente allo
sceneggiato televisivo di Comencini, ma anche ad altre versioni,
italiane e non. Ad esempio, per la prima volta Pinocchio resta
burattino dall’inizio alla fine del racconto, e diventa bambini
solo nel finale. Un altro elemento di fedeltà è stato quello di
mantenere intatte tutte le figure antropomorfe dell’originale, ad
esempio il Gatto e la Volpe hanno sembianze animalesche, ma anche i
mastini/carabinieri, o il gorilla/giudice e i dottori/uccelli.
Tutto ciò che aveva connotati antropomorfi nel racconto, li avrà
anche nel film.”
Stando a quanto visto nel primo
trailer del film, questa scelta sembra premiare tutto l’impegno e
l’immaginario visivo di Garrone e della sua squadra.
PINOCCHIO, una
coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da
Archimede con Rai Cinema e
Le Pacte, con Recorded Picture
Company, in associazione con Leone Film
Group, con il contributo del MiBAC – Direzione
Generale Cinema – e di Eurimages, in
associazione con Unipol Banca, con il sostegno di
Regione Toscana – Toscana Promozione. Le vendite
internazionali sono curate da HanWay Films. Il
film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution
e in Francia da Le Pacte.
Le riprese del film sono iniziate
lo scorso 18 marzo e proseguiranno tra Toscana,
Lazio e Puglia per un totale di
11 settimane. Il film è scritto e diretto da
Matteo Garrone che si avvale della stessa
squadra che lo ha seguito in Dogman: fotografia di Nicolaj
Bruel, scenografie di Dimitri Capuani,
costumi di Massimo Cantini Parrini, montaggio di
Marco Spoletini, suono di
Maricetta Lombardo. Al Prosthetic make up ci
saranno i francesi Coulier Creatures SFX, mentre
gli effetti speciali saranno eseguiti da One of
Us.
Di seguito tutto il cast al completo:
Pinocchio Federico Ielapi Geppetto
Roberto Benigni Mangiafuoco Gigi
Proietti Gatto
Rocco Papaleo Volpe Massimo
Ceccherini Fata adulta Matilda De
Angelis Fatina bambina Alida Baldari
Calabria
Lucignolo Alessio Di Domenicantonio Lumaca
Maria Pia Timo Grillo parlante Davide
Marotta Mastro Ciliegia Paolo
Graziosi Civetta Gianfranco Gallo
Corvo Massimiliano Gallo Pappagallo
Marcello Fonte Gorilla Teco
Celio Faina Enzo Vetrano Omino di
burro Nino Scardina
In occasione di Ciné – Giornate
estive di Cinema, 01 Distribution ha
presentato il primo trailer di Pinocchio,
il nuovo film di Matteo Garrone, con
Roberto Benigni nei panni di Geppetto. Eccolo a
seguire:
Il regista, reduce dal travolgente successo ai
Premi David di Donatello 2019, dove il suo
Dogman ha conquistato nove premi, è tornato subito
al lavoro al suo nuovo ambizioso progetto che vede Roberto
Benigni di nuovo alle prese con il burattino di Collodi,
questa volta nei panni di Geppetto.
Pinocchio,
una coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da
Archimede con Rai Cinema e
Le Pacte, con Recorded Picture
Company, in associazione con Leone Film
Group, con il contributo del MiBAC – Direzione
Generale Cinema – e di Eurimages, in
associazione con Unipol Banca, con il sostegno di
Regione Toscana – Toscana Promozione. Le vendite
internazionali sono curate da HanWay Films. Il
film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution
e in Francia da Le Pacte.
Le riprese del film sono iniziate
lo scorso 18 marzo e proseguiranno tra Toscana,
Lazio e Puglia per un totale di
11 settimane. Il film è scritto e diretto da
Matteo Garrone che si avvale della stessa
squadra che lo ha seguito in Dogman: fotografia di Nicolaj
Bruel, scenografie di Dimitri Capuani,
costumi di Massimo Cantini Parrini, montaggio di
Marco Spoletini, suono di
Maricetta Lombardo. Al Prosthetic make up ci
saranno i francesi Coulier Creatures SFX, mentre
gli effetti speciali saranno eseguiti da One of
Us.
Dopo le voci che si sono susseguite
nelle ultime settimane, è stato confermato che il cast del film su
Diabolik, diretto dai Manetti
Bros, sarà composto da Luca Marinelli, Miriam
Leone e Valerio Mastandrea, che
rispettivamente saranno il protagonista, Eva Kant e Ginko.
La notizia arriva direttamente da
Ciné – Giornate estive di Cinema. Il film sarà
girato anche a Triste ed è stato definito un “film oscuramente
romantico“.
Lo scorso maggio, lo sceneggiatore
del film Michelangelo La Neve, ha dichiarato:
“Il nostro approccio è stato quello di studiare il personaggio
del fumetto, capirlo e non tradirlo fino in fondo. Cercare di
raccontare questo, prima di tutto, e per questo siamo riusciti ad
arrivare a raccontare Diabolik. È un’icona e non bisogna avere
l’arroganza di tradirlo, ma è necessario usare i meccanismi del
cinema per portarlo sul grande schermo. Nella seconda parte del
film, ci siamo basati principalmente sul numero tre, dove si
racconta l’incontro tra Eva e Diabolik.”
Sembra quindi essere confermato che
il film si concentrerà principalmente sulla storia d’amore dei due
protagonisti.
Quarta giornata della
diciassettesima edizione dell’Ischia Film
Festival, all’insegna di Luca Argentero
che accompagna Copperman, il film di Eros
Puglielli in cui interpreta un supereroe molto
speciale.
Un film che arriva in un momento
molto particolare della sua carriera “Ho compiuto quarant’anni,
sono a un punto in cui cambiano I ruoli perché cambia la percezione
di te. Nonostante io, come tutti, rimanga ancorato alla versione
migliore di te. In questo senso, la storia di Copperman è capitata
nel momento migliore nella mia vita, perché sono ancora affezionato
al bambino che c’è in me, ma sono anche consapevole di essere
diventato adulto, ormai i capelli iniziano a imbiancarsi.
Probabilmente per questo sono riuscito a entrare nel mondo di
Anselmo, che un vero superpotere non ce l’ha, se non la sua
diversità. Copperman, pur nella sua dimensione fantastica, è un
film per cui ci siamo tutti dovuti confrontare con la realtà, è una
storia che parla di autismo, su cui abbiamo fatto tante ricerche,
aiutati da un’associazione, scoprendo che è una condizione che ha
tantissimi livelli di lettura. E proprio questo mi ha permesso di
guardare il mondo attraverso un diverso punto di vista”. Dopo
Copperman, Argentero non si è certo riposato, anzi, la sua agenda è
fittissima. “Mi sono ritrovato con una parrucca lunga fino al
sedere e in costumi del Quattrocento trasformato in Leonardo Da
Vinci in un film prodotto da Sky che sarà al cinema il 26
settembre. Poi circondato da quattro donne, in un bellissimo ruolo
da comprimario, nel nuovo film di Michela Andreozzi. E per la prima
volta farò una serie, in cui vestirò i panni del medico. Dopo
essere stato un supereroe, che era il mio sogno da attore, adesso
inizieranno altre sfide, e questa è una di quelle. Spero che fra un
paio d’anni mi fermino per strada per chiedermi un
parere!”
Una sfida è stata quella di Aitana
Serrallet, sedici anni da compiere, regista di
Bosa, cortometraggio che racconta una storia di
migrazioni e di amicizia. Forse un record mondiale per un festival,
e la giovane esordiente spagnola, oltre che a essere un talento, ha
le idee molto chiare. “Ho fatto un corso di cinema a scuola, sapevo
che era una mia passione, quando ho pensato a questa storia ho
fatto tutto quello che dovevo per realizzarla e poi ho iniziato a
mandarla ai festival. È l’inizio, ma sono sicura che è questo che
voglio fare nella vita”.
Un film molto speciale, come lo è
stato nella sua genesi e nel suo percorso
Rwanda, di Riccardo Salvetti, nato da un testo
teatrale di Marco Cortesi e Mara Moschini, tutti e tre presenti a
Ischia, città numero 98 in cui il film fa tappa da quando ha
iniziato il suo percorso. Un film che racconta “del massacro
dei tutsi del 1994, una storia che ci siamo accorti essere stata
dimenticata” ha detto al pubblico la Moschini. Film in
concorso nella sezione Location Negata “una scelta
perfetta” ha detto il regista “perché ci siamo dovuti
inventare l’Africa in Emilia Romagna”.
Ieri è stata anche la volta di
Costanza Quatriglio, regista che con le sue opere accompagna
l’Ischia Film Festival dalla prima edizione. Alla diciassettesima è
venuta con Sembra mio figlio, film vincitore del Ciak d’oro e del
Nastro d’argento. Un film che arriva da lontano. “Durante le
riprese del mio documentario Il mondo addosso, nel 2005, ho
conosciuto un giovane afgano, Jan Azad, che desiderava trovare e
conoscere la sua famiglia. Sogno che ha coronato qualche anno dopo,
un lungo viaggio alla ricerca delle sue origini, che è anche il
viaggio che ho fatto con questo film”.
Una sera di viaggi all’Ischia Film
Festival che si era aperta raccontando nella maniera ideale.
Raccontando il porto di Napoli, nel cortometraggio di Aldo Zappalà
Ogni nave ha bisogno di un porto. Segno che il
cinema non succede mai per caso.
Creato da Joe Simon e Jack Kirby, il
Soldato d’Inverno debuttò in Captain
America Comics (Vol. 1) nel 1941 come braccio destro di
Steve Rogers
e al cinema presenta diverse differenze rispetto alla controparte
dei fumetti.
Ecco allora di seguito tutte le cose lasciate fuori dal MCU:
È stato la spalla di Batman
È raro vedere
personaggi Marvel e
DC insieme sulla stessa pagina, ma quando questo
succede si tratta sempre di scontri testa a testa e non di
collaborazioni.
Uno di quei rari
casi risale al 1996 con il crossover Batman/Captain
America, nelle realtà alternativa di Elseworld durante la
seconda guerra mondiale dove Batman e il suo
fedele compagno Robin incrociano la strada di
Steve e Bucky.
Solo per il gusto di
farlo, i due supereroi leader decidono di scambiare i rispettivi
compagni per un giorno, ma inspiegabilmente, Bucky muore nelle
pagine seguenti.
Il revival di Ed Brubaker
Come accennato sopra, Bucky Barnes
ha lasciato la Marvel dopo la sua morte per un
breve periodo, sorte di cui si occuperà in seguito Ed
Brubaker con i suoi fumetti su Captain America.
Lo scrittore, cresciuto amando il
personaggio sul quale produsse una fanfiction in cui veniva
catturato dai sovietici, desiderò rendergli giustizia riportandolo
in vita e facendolo diventare ciò che è oggi.
Ha distrutto il Tesseract
Il cubo cosmico è
stato presentato nel MCU semplicemente come
Tesseract, uno degli oggetti più potenti
dell’universo e fondamentale ai fini della trama culminata in
Infinity War. Nei fumetti però (Captain
America vol. 5, #14), vediamo Bucky mentre lo
distrugge.
Successivamente
Steve Rogers, convinto che in lui ci fosse ancora
traccia del suo amico (e non solo il Soldato d’Inverno
post-lavaggio del cervello), usa il cubo per ripristinare la
memoria di Bucky, e l’idea funziona.
Armi speciali
Da quando è stato
reintrodotto ai lettori di fumetti come Soldato
D’Inverno, Bucky ha mostrato tutte le sue
abilità nel maneggiare le armi, tra cui pistole, granate, fucili e
altri oggetti da lui progettati.
Inoltre le sue armi
hanno sensori palmari esplosivi. il che significa che se qualcun
altro volesse provare a usarle, non ci riuscirebbe perché queste
esploderebbero immediatamente. L’impronta del loro padrone non
corrisponde…
Ha addestrato Vedova Nera
Quando Ed Brubaker riavviò la figura
di Bucky per i fumetti Marvel, versione che ha ispirato
maggiormente il MCU, sono aumentati i legami del
personaggio con la Russia e la Stanza Rossa. Questi due nomi vi
ricordano qualcosa?
Ebbene si, nelle pagine della
Marvel Comics Bucky ha addestrato
Vedova Nera, stringendo perfino una relazione
sentimentale con la spia.
Il passato con Wolverine
Il passato di Bucky
Barners annovera anche l’incontro con
Wolverine, subito dopo la fuga del
mutante dalla Weapon X.Senza saperlo, il
Soldato D’Inverno ha aiutato Logan molte volte, senza che lui
scoprisse che era stato proprio Bucky ad uccidere sua moglie,
Itsu.
La lunga lista di omicidi
È stato chiarito fin dall’inizio che
nel MCU Bucky Barnes viene sfruttato
dall’ HYDRA per molti decenni come un assassino letale, dopo che
l’organizzazione segreta lo aveva sottoposto al lavaggio del
cervello.
Tuttavia c’è un dettaglio tenuto
fuori dai film, ovvero la lunga lista di omicidi commessi che
ammonta a 100 vittime uccise nel corso di 70 anni.
La versione di Arnie Roth
Le origini di Bucky Barners nel
MCU hanno attinto a vari dettagli
dell’originale, rubando diversi elementi dalla rilettura di
Earth-616 in cui Capitan America ritrova l’amico Arnie
Roth che l’aveva difeso quando era stato vittima di
bullismo a Brooklyn.
Nei fumetti era molto più
giovane
Come successo a tanti personaggi dei
fumetti tradotti sul grande schermo, le storie di origine possono
subire dei cambiamenti, e nel caso di Bucky, il suo debutto è
leggermente diverso da quello del MCU.
La sua controparte originale era
infatti molto più giovane della versione di Sebastian Stan,
addirittura adolescente quando si unì a Steve Rogers come suo
aiutante.
Morto per decenni
Raramente la “morte”
viene presa sul serio nei fumetti, dal momento che ci si aspetta
sempre che i personaggi vengano resuscitati in qualche modo. Ma nel
caso di Bucky, gli autori avevano hanno esposto la cosiddetta
“clausola” che diceva che fra tutti, solo Bucky
Barnes, Jason Todd o lo zio
Ben non sarebbero “sopravvissuti”.
Ironia della sorte,
sia Jason Todd che Bucky Barnes sono stati riportati in vita nel
2006 entrambi come assassini armati di pistola.
Sarà Dan Romer il
compositore della colonna sonora originale di Bond 25, nuovo capitolo
del franchise attualmente in produzione e affidato alla regia di
Cary Joji Fukunaga, con il quale il musicista
aveva già collaborato nella serie di NetflixManiac e Beasts of
No Nation.
A quanto pare Romer è riuscito a
scalzare nella lista di possibili candidati il vincitore dell’Oscar
Justin Hurwitz e il veterano della saga di
James
BondDavid Arnold, autore – tra gli altri –
della soundtrack di Casino Royale e
Quantum of Solace.
Come annunciato lo scorso aprile,
la MGM ha assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale
richiesta di Daniel Craig, grande fan di Fleabag e
Killing Eve, le due serie prodotte e scritte
dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con
Dr. No e From Russia With Love) che la casa
di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi
del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.
Vi ricordiamo che insieme a Craig
figureranno anche Ralph Fiennes (M), NaomieHarris (Eve Moneypenny), Ben
Whishaw (Q), Lea Seydoux (Dr. Madeleine
Swann), Rory Kinnear (Bill Tanner) e
Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del
cast sono invece Rami
Malek, Billy Magnussen,
Lashana Lynch e Ana de Armas.
Una parte importante delle riprese
si terrà nella città di Matera, capitale europea della cultura per
2019, fornendo l’ambientazione perfetta per quella che dovrebbe
diventare la sequenza d’azione del prologo, simile al segmento
di apertura di Spectre a Città del
Messico durante le celebrazioni del Giorno dei Morti.
Dopo lo straordinario successo
della scorsa edizione, Alice nella
città è pronta a ripartire per la nuova edizione ed
ha scelto di annunciare, in occasione di Ciné, il primo titolo
italiano in concorso quest’anno.
La famosa invasione degli orsi in
Sicilia di Lorenzo Mattotti,
tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati edito
da Arnoldo Mondadori Editore, è prodotto da Indigo Film con Rai
Cinema, Prima Linea Productions, Pathé, France 3
Cinema e uscirà nelle sale italiane con Bim Distribuzione.
A prestare le voci ai protagonisti
del film un cast d’eccezione formato, tra gli altri, da: Toni
Servillo, Antonio Albanese e Corrado Guzzanti e con la
partecipazione straordinaria di Andrea Camilleri.
Il film racconta la storia di
Leonzio, il Re degli orsi, che, nel tentativo di ritrovare il
figlio da tempo perduto e di sopravvivere ai rigori di un terribile
inverno, decide di condurre il suo popolo dalle montagne fino alla
pianura, dove vivono gli uomini. Grazie al suo esercito e all’aiuto
di un mago, riuscirà a sconfiggere il malvagio Granduca e a
trovare finalmente il figlio Tonio. Ben presto, però, Re Leonzio
si renderà conto che gli orsi non sono fatti per vivere nella
terra degli uomini.
La famosa invasione degli Orsi in
Sicilia, recensione
Mattotti sarà inoltre protagonista
al Festival di una Masterclass aperta al pubblico e in particolare
agli studenti delle scuole di cinema.
“Per noi il film di Mattotti è
più di una premiere è un progetto” dichiarano Fabia Bettini e
Gianluca Giannelli, “Alice è uno start, dal festival
partirà un percorso che accompagnerà il film in occasione
dell’uscita sala e si snoderà durante l’anno a cavallo tra
letteratura e cinema tra proiezioni, letture ed incontri con le
scuole”.
Alice nella
Città inoltre prosegue la collaborazione con
Moviement e ha realizzato, grazie al supporto del Mibac, delle
associazioni di categoria Anica, Anec , Anem, e di tutti gli attori
in campo, una card personalizzata che permetterà agli studenti che
hanno seguito tutto il percorso formativo promosso
da Alice – Seminare Domande, di accedere con il
biglietto ridotto a tutte le proiezioni estive a partire da ora
fino a settembre. Un modo per premiare e per incentivare e
supportare i ragazzi appassionati e amanti del cinema ad andare in
sala anche in estate.
Ha ricevuto il Taormina Arte Award,
il regista e produttore australiano Phillip Noyce,
protagonista del CineCocktail condotto dalla giornalista
Claudia Catalli al Taormina Film Fest. “Un
onore avere ospite dei nostri speciali incontri di cinema un pezzo
della storia del cinema hollywoodiano come Noyce, ringraziato ieri
anche da Nicole Kidman per averla scelta, appena diciottenne, per
il suo Ore 10: Calma Piatta”, dichiara Catalli in apertura del
CineCocktail.
Al Taormina Film Festival il
cineasta presenta il film in concorso Show Me What You
Got, di cui è produttore esecutivo. “Questo film è il
debutto alla regia della già acclamata Direttore della Fotografia
Svetlana Cvetko, e la prova che solo le donne oggi
possono portare sullo schermo un’opera così unica, speciale, che
parla di un amore non convenzionale. Era ora che Hollywood si
accorgesse delle donne”.
Sorseggiando un cocktail all’Hotel
Metropole di Taormina, il regista si lascia andare sulle novità
riguardo al suo nuovo progetto Rats of
Tobruk: “L’idea è nata quando ho ritrovato dei diari
personali di mio padre, che partì per la guerra in Libia otto ore
dopo aver conosciuto mia madre. Nel film racconterò quella guerra
tra tedeschi, australiani e italiani – ma, giuro, nessun italiano
morirà – e anche una incredibile storia d’amore. Mio padre è
tornato dalla guerra due anni e mezzo dopo, e i miei sono stati
insieme per 65 anni”.
Prende la parola la regista Svetlana
Cvetko, il cui film è una sorta di Jules et
Jim contemporaneo senza frontiere. “Mi piaceva
raccontare come, nelle problematiche di oggi, tra dramma dei
migranti e paura di attacchi terroristici, potesse scoccare una
scintilla di amore travolgente e passionale tra tre ragazzi,
Christine, Nassim e Marcello”.
Ad interpretarli, un trio di giovani
attori italiani trapiantati a Los Angeles: Cristina
Rambaldi, Mattia Minasi e Neyssan Falahi. Presenti al
CineCocktail anche gli attori Pietro Genuardi, Giusy
Frallonardo e la vincitrice di due premi
César Anne Brochet.
Dopo la morte del celebre
romanziere Harlan Thrombey, avvenuta in circostanze misteriose poco
dopo il suo 85esimo compleanno, il detective Benoît Blanc viene
ingaggiato per scoprire l’assassino. Blanc avrà a che fare con la
famiglia disfunzionale del defunto, dove tutti hanno un movente tra
bugie e depistaggi.
Nel cast all stars del film
compaiono
Daniel Craig,
Chris Evans, Ana de Armas, Jamie Lee Curtis, Toni Collette, Don
Johnson,
Michael Shannon, Lakeith Stanfield, Katherine Langford, Jaeden
Martell e Christopher Plummer.
Chi ha visto i film del MCU sa che il rapporto tra
Tony Stark e Peter Parker ha un
po’ sostituito quella che, nei fumetti e al cinema, è la dinamica
padre-figlio instaurata dal giovane supereroe con lo zio Ben. Allo
stesso modo, in Avengers:
Endgame, Peter si confronta con la morte del suo
mentore ed è chiamato ad affrontare il futuro senza una figura
chiave per il suo percorso di realizzazione personale (e come
abbiamo visto nel trailer di Far From
Home, superare il lutto non sarà affatto facile).
Allo stesso modo sembra che anche i
loro interpreti Tom
Holland e Robert Downey
Jr. abbiano instaurato un legame speciale sul set,
talmente stretto da permettere al più giovane dei due di dare un
soprannome al collega (con cui ha registrato il suo numero di
telefono).
A rivelarlo è stato Holland sul red
carpet di Spider-Man: Far From Home,
l’ultimo capitolo della Fase 3 in uscita nelle sale tra pochi
giorni:
“Nel mio cellulare è il
Padrino. Sì, c’è scritto RDJ The Godfather.“
Non poteva esserci soprannome
migliore per l’icona del MCU, nonché primo supereroe
dell’universo cinematografico.
Diretto ancora una volta da Jon
Watts, Spider-Man: Far From
home arriverà nei cinema il 10 luglio.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di
Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli
di Maria Hill.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il
film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony
Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon),
gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente
della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei
Marvel Studios?
Entertainment Weekly ha
diffuso gli splendidi ritratti del Il Re
Leone, in cui vediamo i personaggi principali del film
confrontarsi con gli attori che danno loro la voce nell’adattamento
in live action diretto da John Favreau.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy Eichner
doppieranno
Pumba e Timon. Nel cast
anche John Kani, visto in Civil War, che darà
voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Aaron Paul e
Bryan Cranston sanno come alimentare le
aspettative dei fan di Breaking Bad, e quanto pare
ogni voce su una possibile reunion di Jesse Pinkman e Walter White
nel film-sequel sembrerebbe fondata.
Così, dopo le immagini pubblicate
qualche giorno fa su Twitter e Instagram, gli attori hanno
replicato con questa foto che trovate qui sotto e che li mostra
finalmente insieme mentre camminano a piedi nudi su un
torrente.
Cosa avranno voluto dire? E quel
“Sooner” è presagio di una futura reunion oppure soltanto
una crudele strategia di marketing per promuovere il film?
Chi conosce gli eventi dello show
creato da Vince Gilligan sa che il personaggio
interpretato da Cranston muore nell’ultimo
episodio, quindi resta da capire in che modo potrebbe tornare
in azione.
Tempo fa lo stesso Cranston si era
detto disponibile a comparire nel film, sebbene all’epoca non
conoscesse i dettagli:
“Mi faranno vedere su una lapide
o qualcosa del genere? Non ne ho idea, non ho ancora letto né visto
una sceneggiatura. Presumo che stia succedendo qualcosa, o forse
no. Ma certo che mi piacerebbe fare un film di Breaking Bad. Non
ora, perché sono impegnato con uno spettacolo a Broadway, almeno
fino marzo….poi chissà“.
Sul progetto si sa ancora poco,
tranne il fatto che Gilligan scriverà la
sceneggiatura e figurerà nelle vesti di produttore
esecutivo. È anche probabile che alla fine dei giochi assumerà
il comando dell’operazione dirigendo il film. Per quanto
riguarda le riprese, sembra che il set sia pronto a partire già
nelle prossime settimane in New Mexico.
Va ricordato che questo speciale
lungometraggio di due ore di Breaking
Bad segna il primo titolo di Gilligan in seguito al
nuovo accordo triennale firmato a luglio con Sony TV. Le fonti
parlano di un contratto da 50 milioni di dollari che fa affiancare
la figura del produttore a nomi del calibro di Shonda
Rhimes e Ryan Murphy.
Dopo un anno di assenza i
Marvel Studios hanno confermato la
loro presenza al Comic-Con che si terrà a San
Diego dal 18 al 21 Luglio, e le aspettative sono ovviamente alle
stelle, considerando l’uscita di Spider-Man: Far
From Home (film conclusivo della Fase 3) e il
possibile annuncio dei nuovi progetti della Fase 4.
Come riportato da Deadline,
Anthony e Joe Russo (registi di Avengers: Endgame, Infinity War, Civil
War e The Winter Soldier) saranno protagonisti di un
panel venerdì 19 luglio nella Sala H in cui si parlerà di Endgame e
dei loro piani futuri con lo studio di produzione indipendente,
moderato dal caporedattore di Collider Steven Weintraub.
Diverse voci però suggeriscono che
sul palco del Comic-Con potrebbe arrivare anche una reunion dei
Vendicatori con la presenza di alcuni attori lo stesso venerdì
oppure sabato sera, sempre in concomitanza del panel Marvel. Ovviamente si tratterebbe
di una sorta di cerimoniale di addio per festeggiare i primi dieci
anni di MCU con i volti più rappresentativi
del franchise.
Dopo i due capitoli di
IT la nuova avventura cinematografica di
Andy Muschietti potrebbe essere The
Flash, lo standalone dedicato a Barry Allen che vedrà
protagonista Ezra
Miller dopo le apparizioni in Batman v Superman e
Justice League: come riportato
dall’Hollywood Reporter infatti, il regista sarebbe ora in
trattative con la Warner Bros. per dirigere il cinecomic al posto
di Jonathan Goldstein e John
Francis Daley, che a quanto pare hanno definitivamente
lasciato il progetto.
La notizia arriva a pochi giorni
dall’ultimo aggiornamento di Variety, secondo cui le riprese
inizieranno non prima della fine della produzione di
Animali Fantastici 3, film a cui Miller è legato
da contratto e che uscirà nelle sale il 12 novembre 2021.
Per quanto riguarda lo sviluppo di
The Flash, lo studio metterà da parte sia la
sceneggiatura completata da Goldstein e Daley, sia lo script
rivisto da Miller insieme all’autore di fumetti Grant Morrison. Al
loro posto ci sarà invece Christina Hodson, che
aveva già curato le storie di Bumblebee e
dell’altro titolo DC in cantiere, Birds of Prey
con Margot Robbie.
L’Hollywood Reporter spiega inoltre
che l’uscita di scena dei due registi è stata volontaria ma
motivata da differenze creative inconciliabili con gli obiettivi
della produzione.
Kiersey
Clemons ha recentemente confermato che tornerà nei
panni di Iris West dopo che la sua scena
era stata tagliata da Justice League. Dunque
sembrerebbe che la Warner bros. abbia grandi progetti per lei nello
standalone. E come riportato nei mesi scorsi, anche
Billy Crudup tornerà per
interpretare Henry Allen, personaggio
introdotto in Justice League.
Recenti dichiarazioni di Miller
sembrano anticipare l’arrivo di un nuovo universo in casa DC,
proprio a partire dal cinecomic:
“Ne stiamo parlando e
l’intenzione è scatenare un intero nuovo universo, non solo il
multiverso DC, ma il multiverso dello speedster. E gli speedster
sono quelli che connettono tutti i pezzi disparati di esso. Sarà un
mondo con tutti gli stessi personaggi e storie diverse con realtà
diverse, eroi diversi e versioni differenti di personaggi. E gli
speedster sono quelli che si muovono attraverso tutto
questo.“
Terza giornata della
diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival, tocca a
Massimiliano Bruno che nella sezione Best
of accompagna il suo
Non ci resta che il crimine, fortunata commedia “a
spasso nel tempo” che è stata uno dei maggior incassi italiani
dell’anno. Merito di un cast in grande forma, composto da Marco
Giallini, Alessandro Gassman,Gianmarco Tognazzi, Edoardo Leo e
Ilenia Pastorelli.
La protagonista di Lo chiamavano
Jeeg Robot ha presentato il film al pubblico insieme al regista e
allo sceneggiatore Nicola Guaglianone. “Non ci resta che il crimine
è uno di quei film che fa sognare. Per me è stato così già dai
costumi, erano stupendi, ho indossato un coprispalle che aveva
usato già Raffaella Carrà, che si può volere di più. Massimiliano e
Nicola sono due uomini molto sensibili, hanno tirato fuori tanti
talenti, possiamo dire che sono stati i Pippo Baudo di tante
attrici, perché hanno scritto ruoli femminili bellissimi. In un
momento storico in cui si parla tanto di come le donne vengano
usate, Sabrina è un personaggio tridimensionale che usa il sesso
per manipolare gli uomini. Una cosa che io non sono mai riuscita a
fare”.
Un film che Massimiliano Bruno si è
molto divertito a fare in cabina di regia. “Qui ancora più che in
altri casi volevo fare il regista, divertirmi con i topos del
poliziottesco anni Settanta, aiutato da un cast davvero
eccezionale, a cui avevo dato un superpotere, quello della
conoscenza dei trent’anni successivi. Il film è stato amato e
grazie a questo ne gireremo un sequel. Saremo sul set dalla fine di
settembre e gireremo a Napoli. Senza Guaglianone alla scrittura,
purtroppo”.
“Non faccio sequel” ha dichiarato
lo sceneggiatore. “Dopo Lo chiamavano Jeeg Robot, per cui ho deciso
che non ci sarebbe stato un numero due, preferisco evitare. Ma sono
sicuro che verrà fuori un bel film che andrò a vedere al cinema da
spettatore”.
Lunedì 1° luglio è stata anche al
volta di Laura Luchetti e del suo Fiore Gemello, “una storia
d’amore di due anime rotte” come definito dalla stessa regista.
“Volevo raccontare di una ragazza che ho conosciuto davvero anni fa
e la cui storia mi è rimasta impressa. Mi sono chiesta cosa sarebbe
potuto succedere se, nella realtà odierna, questa quattordicenne
scappata di casa per sfuggire a un ambiente violento, avesse
incontrato uno dei tanti migranti minorenni che ci sono nel nostro
paese”. Il film è stato accompagnato a Ischia anche da Giorgio
Colangeli, il protagonista “adulto”, che ha dichiarato “Fiore
gemello è la storia di due ragazzi che non riescono a integrarsi in
un mondo di adulti che non ha cura di loro, e fa capire quanto poco
basterebbe per migliorare le cose nella società odierna”.
La serata è proseguita con Coreur,
lungometraggio autobiografico diretto da Kenneth Merchen, alla sua
prima esperienza dietro la macchina da presa. Film sul ciclismo
girato da un ciclista che ha dichiarato: “Tra una gara e un film
cos’è più dura? Dipende dalla gara! Sicuramente è stata dura
mettere in scena momenti molto personali, ma non mi è dispiaciuto
smettere i panni del ciclista per un po’”.
Ci sono anche i “nostri”
Matteo Garrone, Toni Servillo,
Carlo Verdone e Giancarlo
Giannini nella lista degli 842 nuovi invitati dall’Academy
of Motion Picture Arts and Sciences rivelata nelle ultime ore, che
ha aggiunto quest’anno artisti e dirigenti provenienti da 59 paesi
incrementando la percentuale di giurati di colore e di donne.
Oltre agli italiani l’associazione
dà il benvenuto ai vincitori dell’Oscar Guy Nattiv
(Skin), Jimmy Chin (Free Solo),
Phil Lord e Chris Miller (Spider-Man: Into the
Spider-Verse) e i nominati Lady Gaga (A
Star Is Born) e Marina de Tavira (Roma), ma
anche a nomi provenienti dalla tv come Brad Simpson, Marti Noxon,
Alexander Skarsgard, Elisabeth Moss e Sterling K. Brown.
Tra i nuovi giurati spiccano inoltre
personalità note al grande pubblico come Leitita
Wright, Winston Duke, Tom
Holland, Claire Foy, Marina de
Tavira, Tracy Letts, Gemma
Chan, Jennifer Kent, Melanie
Laurent, Adele, Annie
Lennox, Mamoru Oshii.
Mentre aspettiamo che vengano
ufficialmente annunciati i titoli della Fase 4 del MCU, i fan possono fare affidamento
sulle conferme e le voci riguardanti Doctor
Strange 2, uno dei capitoli annunciati tempo fa da
Kevin Feige che vedrà di nuovo protagonista Benedict
Cumberbatch nei panni dello stregone supremo dopo gli
eventi di Avengers:
Endgame.
Ecco di seguito tutto ciò che sappiamo a riguardo:
Scott Derrickson tornerà alla regia
(Photo by Frazer Harrison/Getty Images)
Scott Derrickson,
regista di Sinister e del primo capitolo di
Doctor Strange nel 2016, è stato
confermato anche per il sequel. Derrickson si è detto entusiasta
all’idea di esplorare il mondo del personaggio oltre i vincoli
imposti dalle origin story.
Per questo sequel non ci saranno
limitazioni di alcun tipo, e la trama potrà andare in qualsiasi
direzione per espandere l’arco narrativo dello stregone.
Il sequel si ispirerà al Cavaliere Oscuro
Come dichiarato dallo stesso
Derrickson, l’intenzione per il sequel è seguire le tracce di
The Dark Knight di Christopher Nolan introducendo
un villain la cui personalità verrà indagata in profondità.
Del cinecomic su Batman il regista
ha apprezzato in particolar modo il ritratto di
Joker di Heath Ledger, quindi aspettiamoci
qualcosa di simile anche nel film.
Karl Mordo potrebbe essere il villain
Diverse voci sostengono che
Karl Mordo sarà il villain principale nel sequel
di Doctor Strange. Per l’antagonista soltanto pochi eletti
dovrebbero poter esercitare i poteri magici, incluso se stesso, e
per raggiungere i suoi scopi deciderà di eliminare tutti quelli che
ritiene indegni.
Mordo è già apparso nel primo film,
interpretato da Chiwetel Ejiofor.
I rumor su Fratello VooDoo e Clea
Secondo gli ultimi report il sequel
segnerà il debutto, sul grande schermo, di due personaggi dei
fumetti noti come Jericho Drumm aka
Fratello Voodoo e Clea. Questo è
ciò che suggerisce Roger Wardell su Twitter, misterioso account che
spesso ha l’abitudine di divulgare segreti sulle prossime
produzioni Marvel (come dettagli sulla trama
di Endgame, la trasformazione fisica di Thor, il ritorno di James
D’Arcy nei panni di Jarvis e il cameo di Robert Redford).
Per quanto riguarda Drumm, chi ha
letto i fumetti saprà che l’eroe viene scelto dall’occhio di
Agamotto dopo l’abdicazione di Strange, e diventa così il nuovo
Mago Supremo della Terra con il nome di Dottor Voodoo. Nel corso
della sua storia combatte insieme ai Nuovi Vendicatori contro chi
vuole recuperare l’occhio e guadagnare il potere di governare la
Terra.
Clea invece è una
supereroina originaria della Dimensione Oscura, nipote del villain
Dormammu (già visto nel primo film di Doctor
Strange) e uno dei principali interessi amorosi di Stephen Strange
che sposerà ad un certo punto del suo percorso.
Quando inizieranno le riprese?
Ospite di un panel al recente
Denver Pop Culture Con, la star di Doctor Strange
Benedict Wong sembra aver confermato che le riprese del sequel
inizieranno prima del previsto entro il 2020. “So che i
Marvel Studios hanno assunto uno
sceneggiatore, che tra l’altro ho incontrato alla premiere di
Avengers: Endgame. Quindi penso che possa
accadere da qualche parte l’anno prossimo.“
Rachel McAdams dovrebbe tornare nei panni di Christine
Palmer
Rachel
McAdams è attesa di nuovo nei panni di
Christine Palmer, l’interesse sentimentale di
Stephen Strange scomparsa dai radar del MCU dopo il film del 2016. Non
sappiamo che fine abbia fatto durante gli eventi di
Infinity War e se sia sopravvissuta (o
resuscitata) in Endgame, quindi sarà interessante
vedere come verrà gestito l’arco narrativo e che motivazioni
verranno fornite.
Impegnato con la promozione di
Spider-Man: Far
From Home, ultimo capitolo della Fase 3, Kevin
Feige ha avuto modo di discutere del futuro dei Marvel Studios e dei progetti riguardanti la
prossima fase del MCU.
Ecco di seguito le più importanti
rivelazioni:
Spider-Man: Far From Home chiuderà
la Infinity Saga
Come dichiarato nei mesi scorsi in
contemporanea con l’uscita di Avengers:
Endgame sarà Spider-Man: Far
From Home, sequel di Homecoming, a chiudere il sipario
sulla Fase 3, i cui eventi sono culminati nella battaglia dei
Vendicatori contro Thanos con la conclusione della saga delle gemme
dell’infinito.
Le ragioni di questa scelta
“editoriale” sono state però motivate dal presidente dei Marvel Studios Kevin
Feige in una recente intervista:
“Mentre stavamo lavorando a
Endgame ci siamo resi conto che il vero finale dell’intera Infinity
Saga, il film finale della Fase 3, doveva essere Spider-Man: Far From Home,
semplicemente perché avremmo perso Tony Stark. E il rapporto tra
Peter Parker e Tony è stato così speciale nei cinque film in cui
Tom Holland ha interpretato Spider-Man nel MCU, che dovevamo vedere dove era
arrivato il suo viaggio, o come Spider-Man usciva dall’ombra del
suo mentore diventando il vero eroe che era destinato a essere. Per
questo motivo ritengo che Endgame e Far From Home siano
essenzialmente due pezzi della stessa storia, e che quella storia
non si può dire conclusa fino alla fine del prossimo
film“.
Il futuro dei Defenders
Che ne sarà dei protagonisti delle
serie tv Marvel cancellate da Netflix? Sappiamo che Disney + si concentrerà sugli
eroi già introdotti al cinema, ma che dire dei
Defenders?
Sull’argomento Feige è rimasto
misterioso ammettendo di non sapere nulla: “C’erano un sacco di
grandi personaggi in quelle serie e penso che ci vorrà un po’ di
tempo prima di poterli usare…“
Le serie di Disney + e l’impatto
sui film
La nuova sfida in casa Marvel Studios è rappresentata
dall’approccio alla tv. In passato, l’universo condiviso ha aperto
le sue porte al piccolo schermo con le serie prodotte dalla
Marvel TV (vedi The
Defenders, Luke Cage, Daredevil, Iron Fist e Jessica Jones
su Netflix, o Agents of SHIELD e Agent Carter su
ABC, Runaways su Hulu e Cloak &
Dagger su Freeform), tuttavia i titoli originali che
arriveranno su Disney + porteranno il concetto di “condivisione” ad
un livello successivo.
“Questi episodi si
intersecheranno con i film in un modo importante“, ha detto
Feige. “Si tratta di una forma totalmente nuova di narrazione
con cui possiamo giocare ed esplorare“. Sappiamo già Disney ha
confermato le serie spin-off su Loki, Soldato d’Inverno e
Falcon e Scarlet Witch e Visione, con il ritorno degli
attori che avevano interpretato gli eroi al cinema.
Fantastici 4 e X-Men
“È ancora presto per parlarne,
ma posso dirvi che ogni progetto inizia con lo sviluppo di idee
interessanti e divertenti, pensando a quei personaggi a cui
potremmo avere accesso“, ha detto il presidente dei Marvel Studios riguardo l’arrivo di
Fantastici 4 e X-Men nel MCU dopo la fusione tra Disney e
Fox.
“Tutto dipende dalla storia che
stiamo cercando di raccontare“, ha concluso.
Il 2019 è l’anno di Nick Fury
“Assente” solo da due titoli del
MCU, Black Panther
e Captain America: Civil
War, Samuel L. Jackson è la presenza
più ricorrente dei Marvel Studios, oltre che vero
protagonista del 2019 con ben tre film all’attivo (Captain Marvel,
Endgame e Far From Home).
“Sam è stato molto divertente durante una tavola rotonda in
cui abbiamo parlato di come Fury fosse scomparso per un po’
di tempo. Si presentava in Avengers: Age of Ultron e poi sarebbe
scomparso in Civil War…Ci siamo incontrati e gli ho detto che era
passato troppo tempo e che il 2019 sarebbe stato il suo
anno“.
Più rappresentazione nel MCU
Black Panther e
Captain Marvel sono soltanto i
primi due esempi di una ricerca di diversità di genere e nuove
storie che il MCU sta mettendo in atto, come
spiegato in più occasioni da Kevin Feige.
Il presidente dei Marvel Studios ha fatto il bilancio
dell’anno appena trascorso, tra successi annunciati
(Avengers: Infinity War) e
inaspettati (il cinecomic di Ryan Coogler
sull’eroe di Wakanda), guardando al futuro con ottimismo:
“Black Panther è stato solo
l’inizio. Ha funzionato nel modo in cui ci ha spinti a dirigerci
nella direzione in cui saremmo andati comunque. Poi guardi quel
film, ed è incredibile, segnale che i Marvel Studios sono cresciuti […]
Porteremo sempre più donne nei prossimi anni e cercheremo di
promuovere la diversità di genere, sia per quanto riguarda i
personaggi che per le persone che lavorano a questi film. Sono
convinto che se hai diverse voci, allora otterrai storie migliori e
sorprendenti.“
Un crossover tra Spider-Man e Venom
è possibile
Marvel Studios e Sony Pictures si
contendono da anni i diritti sui personaggi relativi alla storia
editoriale di Spider-Man, ma l’arrivo del
personaggio principale nel MCU datato 2015 sembra aver rimesso
in gioco la possibilità di vedere uniti nello stesso film icone
come Peter Parker e Eddie Brock aka Venom (evento
già accaduto dodici anni fa in Spider-Man 3 di Sam
Raimi, film comunque precedente all’era dei nuovi cinecomic).
Sull’argomento e il sogno di un
futuro crossover tra questi due è tornato a parlare anche Kevin
Feige, ora impegnato con la promozione dell’ultimo capitolo della
Fase 3 Spider-Man: Far From Home, dichiarandosi aperto ad ogni
soluzione:
“Penso che probabilmente tutto
dipenda dalla Sony. Lo studio possiede i diritti di entrambi quei
personaggi e adesso ha Venom nel loro mondo. Non so quali siano i
loro piani per un sequel sul simbionte o se lo stiano già
progettando, ma un crossover mi sembrerà probabile ad un certo
punto“.
Vedova Nera: prequel o un
sequel?
Gli eventi di Avengers:
Endgame ci hanno lasciato con la morte definitiva di
Vedova Nera su Vormir, dove si era recata insieme
a Occhio di Falco per recuperare la gemma dell’anima. Tuttavia la
certezza che il personaggio tornerà nel suo standalone attualmente
in produzione ha aggiunto ancora più mistero sulla timeline del
film e sul modo in cui questo prequel (o presunto tale) potrebbe
influenzare il futuro del MCU.
Sull’argomento si è espresso
Kevin Feige, spiegando che c’è sempre del metodo
nella pazzia con cui lo studio affronta le sfide e che il
divertimento è la base di ogni progetto. Nessun dettaglio sulla
storia di Vedova Nera trapela dalle sue parole, ma è chiaro che le
nuove avventure di Natasha Romanoff avranno un qualche impatto
significativo nella gestione delle prossime Fasi (anche in
relazione alla continuity stravolta dai viaggi nel tempo di
Endgame).
“Guardo a Better Call Saul come un meraviglioso
esempio di prequel che riesce a distinguersi da solo oltre Breaking
Bad, perché in grado di informarti su tanti aspetti dello stesso
universo che prima non conoscevi. Quindi il tempo ci dirà in che
direzione siamo andati con la mossa di questo standalone.”
Keanu Reeves
Nelle scorse settimane era stato il
sito MCU Cosmic a rivelare che i
Marvel Studios avrebbero consideratoKeanu
Reeves per un ruolo nel film sugli
Eterni, e che le trattative sarebbero state già in
corso. Ora però, nonostante non vengano forniti ulteriori dettagli
in merito, arriva la conferma del fatto che lo studio ha
effettivamente contattato l’attore ma più volte nel corso degli
ultimi anni e per vari personaggi.
A svelarlo è Kevin
Feige in una recente intervista con Comicbook, e queste
sono state le sue parole sull’argomento:
“In pratica parlavamo con Keanu
per quasi tutti i film che abbiamo realizzato. Non so se e quando
si unirà al Marvel Cinematic Universe, ma
vogliamo davvero capire il modo giusto per farlo
accadere“.
Ironheart nel MCU
Riri Williams è uno
dei personaggi più controversi della storia recente della Marvel Comics, ora conosciuta come
Ironheart, ma originariamente esordì nel ruolo di
Iron Man nel 2014 tra l’amore e l’odio dei fan. E
ora che i Marvel Studios sono sempre più
aperti alla possibilità di dedicare spazio alle eroine – sfruttando
la scia del successo di Captain
Marvel al botteghino – Riri potrebbe essere l’erede
perfetta di Tony Stark nel MCU dopo l’addio di Robert Downey
Jr.
Anche Feige si è espresso
sull’argomento dichiarando il suo interesse:
“Penso che sia un grande
personaggio, ed è stato divertente vedere come si evolve nei
fumetti.“
Killmonger tornerà in Black Panther
2?
Diverse voci sostengono che
Michael B. Jordan tornerà a interpretare
Killmonger nel sequel Black
Panther anche se Kevin Feige sembra aver respinto quelle
affermazioni.
“Si tratta solo di voci e
speculazioni, e Ryan Coogler ha appena iniziato a scrivere il film,
quindi è presto per queste notizie.”
Ospiti lo scorso weekend dell’ACE
comic con di Seattle, diversi attori del MCU hanno preso parte ai panel con
i fan in cui si è discusso dei retroscena di Avengers:
Endgame e della loro esperienza decennale con i
Marvel Studios. Tra questi c’era anche
Jeremy
Renner, il volto di Clint Barton aka Occhio di
Falco, che abbiamo ritrovato protagonista durante gli
eventi dell’ultimo capitolo uscito in sala al fianco di
Vedova Nera.
In una delle scene più emozionanti
del film il personaggio assiste al sacrificio dell’amica Natasha
Romanoff che si getta dalla rupe del pianeta
Vormir per ottenere la gemma dell’anima, senza la
quale i Vendicatori non potranno attivare il nuovo guanto
dell’infinito riportando in vita tutte le vittime della
Decimazione, ma a quanto pare la stessa sequenza era stata
concepita in maniera diversa nelle prime bozze di
sceneggiatura.
A rivelarlo è proprio Renner nel
botta e risposta con il pubblico dell’ACE Comic Con, spiegando che
nella versione originale di Endgame (poi scartata) Thanos sarebbe
arrivato su Vormir attaccando i due eroi:
“Quella in particolare è stata
una scena difficile da girare. L’abbiamo terminata circa sei mesi
fa, ma inizialmente le cose erano molto più complicate, con un
attacco di Thanos. Nella versione vista al cinema c’eravamo solo
noi due“.
Diverse sequenze sono state
eliminate in sala di montaggio, come hanno già raccontato nelle
scorse settimane i fratelli Russo, gli sceneggiatori e i montatori
di Endgame, e in questo caso sembra che Occhio di
Falco avrebbe respinto Thanos e i suoi soldati cercando di impedire
a Vedova Nera di correre verso il limite della scogliera.
Sicuramente l’aver ridotto lo spazio per favorire le emozioni di
questa coppia di amici di lunga data che si dicono addio per sempre
è stata una mossa saggia, oltre che visivamente e sentimentalmente
perfetta.
Avengers:
Endgame tornerà nelle sale il 4 luglio con alcuni
contenuti extra dopo i titoli di coda che presenteranno al pubblico
una scena eliminata, un tributo a Stan Lee (scomparso dopo la fine
delle riprese e protagonista dell’ultimo cameo dell’universo
condiviso) e una piccola anticipazione, o teaser, di Spider-Man: Far
From Home.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Uno tra Ansel
Elgort, Miles
Teller, Harry Styles e Austin
Butler potrebbe essere il nuovo volto di Elvis
Presley in Elvis,
il film biografico che sarà scritto e diretto da Baz
Luhrman e prodotto dalla Warner Bros. Come riportato
infatti da Deadline, il regista australiano testerà nei
prossimi giorni i quattro attori per il ruolo del leggendario
cantante che sarà protagonista sullo schermo insieme al personaggio
dello storico manager di Presley, il colonnello Tom Parker. A
quanto pare Tom Hanks è già pronto per
interpretare Parker.
La sceneggiatura del film Elvis è
stata curata a quattro mani da Luhrman e Craig Pearce, e la storia
ruoterà intorno al rapporto tra il giovane Elvis, un ragazzo di
estrazione sociale umile con il sogno di diventare una star della
musica americana, e il suo impresario. Secondo la cronaca Parker
avrebbe sperperato la metà dei guadagni di Presley per scopi
personali in cambio della sua ascesa nell’olimpo discografico.
Elgort sarà presto sul grande
schermo con il nuovo adattamento di West Side
Story di Steven Spielberg e nella pellicola
tratta dal romanzo Il Cardellino di Donna Tartt;
Teller è uno dei protagonisti della serie Too Old To Die
Young di Nicolas Winding Refn
(disponibile ora su Amazon Prime Video) e tornerà al cinema nel cast
di Top Gun: Maverick al fianco di Tom
Cruise; Butler invece, che abbiamo visto di recente in
The Dead Don’t Lie di Jim
Jarmush, fa parte della ricca line-up di attori del nuovo
lavoro di Quentin Tarantino, C’era una
volta a Hollywood, in uscita nelle nostre sale in
autunno.
Vanessa Kirby
(Mission:
Impossible – Fallout, Hobbs and
Shaw) potrebbe essere il nuovo volto di Catwoman al
cinema, nel prossimo adattamento per il grande schermo di
The
Batman. Sembra che l’attrice britannica sia tra le
favorite agli occhi del regista Matt Reeves e che
possa dunque incarnare Selina Kyle.
Il report arriva da Geeks
Worldwide, che riferisce che l’attrice britannica di 31 anni
sia nel radar della Warner Bros. e di Reeves, ma sottolinea anche
che si tratta di un precoce rumor e che non si sono ancora tenuti
dei colloqui formali in merito.
Al netto di quello che potrebbe
rimanere solo un rumor, l’attrice sembra avere tutte le carte in
regola per diventare la prossima Catwoman, ed essere una degna
erede non solo di Anne Hathaway, ma soprattutto
dell’indimenticabile e perfetta Michelle Pfeiffer
(lasciamo in un angolo, per decenza, il film con Halle
Berry).
The Batman, che vedrà
protagonista Robert Pattinson, dovrebbe svolgersi
negli anni Novanta. Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di
Batman di Tim Burton che
prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte
di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda
una scena particolare di Batman V
Superman: Dawn of Justice (dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Per The Batman è
stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno
2021.
Durante il fine settimana, è
arrivata la notizia che Melissa McCarthy era
in trattative per
interpretare la malvagia Strega del Mare, Ursula, nel remake
live action Disney de La
Sirenetta dal regista Rob Marshall.
Ora è stato confermato che anche Jacob Tremblay e
Awkwafina sono in trattative per interpretare due
ruoli secondari del film.
Tremblay (Room, The
Predator) interpreterà il pesciolino Flounder, fraterno
amico di Ariel, mentre Awkwafina (Crazy
Rich Asians) è in trattative per interpretare il
fastidioso ma simpatico Scuttle il gabbiano “esperto” di usi e
costumi degli umani.
L’attrice di Spider-Man: Far
From Home, Zendaya, ha recentemente
alimentato le voci che la vorrebbero come front runner nei panni di
Ariel stessa, presentandosi sul red carpet del film sull’Uomo Ragno
con una folta chioma rosso fuoco. Tuttavia non si hanno ancora
conferme ufficiali in merito.
Sappiamo che Lin-Manuel
Miranda, che ha lavorato con Marshall per Il
Ritorno di Mary Poppins, lavorerà alle musiche originali
del film, che saranno integrate con il lavoro storico di
Alan Menken, ancora una volta coinvolto nel
progetto (come accaduto con
Aladdin).
Avengers: Endgame arriverà su
Digital HD alla fine di questo mese negli USA e, anche se sembra
che sarà una dura per il film dei Russo battere il risultato di
Avatar al box office (anche con la re-release), i fan
sono comunque ovviamente entusiasti di poter guardare il film di
nuovo a casa.
Per promuovere l’arrivo della
versione digitale del film, è stata rilasciata una nuova featurette
in cui il cast del film racconta la forte emozione che ha
rappresentato girare un film che ha concluso un’avventura decennale
con dei personaggi e un progetto, in compagnia delle stesse
persone.
Avengers:
Endgame tornerà nelle sale il 4 luglio con alcuni
contenuti extra dopo i titoli di coda che presenteranno al pubblico
una scena eliminata, un tributo a Stan Lee (scomparso dopo la fine
delle riprese e protagonista dell’ultimo cameo dell’universo
condiviso) e una piccola anticipazione, o teaser, di Spider-Man: Far
From Home.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Birds of Prey (e Fantabulous
Emancipation of One Harley Quinn) metterà sotto i
riflettori il personaggio interpretato da Margot
Robbie, ma anche altri nuovi volti dell’universo DC COmics
che arrivano al cinema. Tra questi c’è anche Maschera Nera.
Tuttavia ci sono anche personaggi secondari che potrebbero destare
l’interesse del pubblico, come il Dr. Ken, interpretato da
Dana Lee.
Durante un’intervista con Curb Your
Enthusiasm, l’attore ha raccontato qualcosa in più del suo
personaggio, spiegando che ha un legame particolare con Harley e
indirettamente con il Joker, che non sappiamo ancora se apparirà o
meno nel film.
“Interpreto un personaggio di
nome Doc – ha spiegato Lee durante un’intervista con Your
Entertainment Corner – Possiedo questo piccolo ristorante e ci
abito proprio sopra. Ogni volta che Harley Quinn si mette nei guai
con il Joker, lei viene a stare con me. E io sono per lei, come
afferma lei stessa, una specie di nonno, quel nonno di Taiwan che
non ha mai avuto!”
Anche se non è chiaro quanto esteso
sia il ruolo di Doc nel film, sembra che possa avere un ruolo
chiave nella storia di Harley Quinn, dato che le foto dal set
trapelate in rete hanno lasciato intuire che la svampita e un po’
folle spalla di Joker troverà la sua via lontano dal Principe del
Crimine.
Birds of
Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley
Quinn) arriverà nelle sale il 7
febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie, che riprenderà il ruolo
di Harley Quinn, Mary Elizabeth
Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente
Cacciatrice e Black Canary), Rosie
Perez (Renee Montoya), Ella Jay
Basco (Cassandra Cain) e Ewan
McGregor (Maschera Nera).
La prima sinossi del film
riporta:
Dopo essersi separata da Joker,
Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee
Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra
Cain da un malvagio signore del crimine.
Prima che Gal
Gadot venisse scelta per interpretare Wonder
Woman, la Warner Bros era aperta a diverse
interpretazioni del personaggio DC Comics, per il suo esordio al
cinema. Trai tanti registi a discutere del personaggio e della
possibilità di adattarlo per il grande schermo c’è stato anche
Nicolas Winding Refn, regista di
Drive e di The Neon
Demon.
Refn, da poco su Amazon Prime Video con la sua serie
Too Old to Die Young, ha raccontato di aver
presentato alla Warner Bros il suo progetto per il personaggio di
Diana, proponendo coe protagonista la giunonica Christina
Hendrick, nota per Mad Men e che aveva
già lavorato con lui in Drive.
Durante la promozione della sua
serie Amazon, il regista è tornato sull’argomento, durante una
intervista con Collider, spiegando che
tutto quello che gli è stato proposto da Warner e DC non è mai
riuscito ad incontrare il suo interesse tanto da imbarcarsi in
un’avventura del genere.
“Adoro Hollywood. Adoro il
glamour e lo sfarzo. Amo la vanità, amo l’ego, mi concedo tutto
questo – ha spiegato Refn – ma l’approccio e le offerte
che mi sono pervenute non mi hanno mai fatto pensare che fossi la
persona giusta a realizzarle. Non significa che non succederà.
Voglio dire, mi piacerebbe fare uno di quei film tratti dai
fumetti, magari con Batgirl.
È come se molta gente fosse
ossessionata da questa idea. Se un progetto così dovesse arrivare,
lo farei solo a patto di poter realizzare la mia versione e
apportare il mio contributo. Altrimenti posso fare altre
cose.”
Al momento il progetto di
Batgirl alla Warner è fermo. La sceneggiatrice del
film è Christina Hodson, che ha firmato anche
Bumblebee, e che sta attualmente lavorando allo
script, dopo che Joss Whedonha abbandonato il
progetto nel 2017.
Toy Story 4 conquista il box office
italiano, seguito da Arrivederci Professore e
Nureyev – The White Crow. L’ultimo fine
settimana di giugno chiude un mese piuttosto positivo considerando
il periodo, grazie soprattutto alle nuove uscite.
Così Toy Story 4 apre in testa con 2
milioni di euro incassati in cinque giorni in 815 sale, registrando
una media per sala pari a 2400 euro. Il risultato è al di sotto di
Toy Story 3, ma comunque incoraggiante. Arrivederci Professore scende al
secondo posto con 263.000 euro con cui totalizza 974.000 euro alla
sua seconda settimana di programmazione.
Nureyev – The White
Crow debutta sul terzo gradino del podio con 235.000
euro incassati in 260 sale a disposizione. Aladdin arriva a quota 14,8 milioni con altri
173.000 euro incassati alla sua quinta settimana in sala, mentre
Pets 2 – Vita da animali giunge a 3,1
milioni totali con altri 172.000 euro.
Esordio non molto incoraggiante per
La Mia Vita con John F. Donovan, che
incassa 126.000 euro in 249 sale disponibili. Segue la new entry
Wolf Call – Minaccia in alto mare
(118.000 euro) e X-Men: Dark Phoenix che raccoglie
altri 116.000 euro per un totale di 2,4 milioni. In coda alla top10
troviamo La bambola assassina (107.000
euro) e Il Traditore (68.000 euro), giunti
rispettivamente a 585.000 euro e 4,3 milioni complessivi.
È ambientato a Roma, più
precisamente nelle estreme periferie di Torre Angela e Torre Maura,
My Tyson, il cortometraggio documentario vincitore
del Premio Villanova Monteleone, che ormai per il
settimo anno consecutivo premia il miglior documentario italiano
all’interno del Sardinia Film Festival.
Il film, distribuito da Zen Movies,
racconta la vita quotidiana di Alaoma Tyson, il
campione italiano di boxe dei pesi Youth. Mentre si allena per il
prossimo incontro, sua madre Patience racconta la storia della
famiglia, dal viaggio migratorio alle difficoltà economiche
incontrate in Italia. Rievocando il passato, Patience tesse il
futuro di Tyson, il cui nome sembra predestinato ad essere un
combattente.
Il premio è stato assegnato da una
giuria di assoluta eccellenza, composta dai registi
Antonietta De Lillo e Gianfranco Pannone e dalla
produttrice Marina Piperno, prima donna a
ricoprire il ruolo di produttrice cinematografica negli anni
Sessanta.
“Abbiamo avuto l’opportunità di
vedere documentari che restituiscono frammenti del nostro complesso
paese, e tra questi abbiamo scelto un documentario che mette a
confronto due destini e due generazioni, quelli di una madre e di
un figlio, che ha in sé una forza drammaturgica anche grazie a una
grammatica cinematografica curata ed elegante. Una narrazione che
restituisce speranza e riscatto in un momento assai delicato nel
processo di accoglienza dell’altro” – questa la motivazione
espressa dai tre giurati. Antonietta De Lillo ha tenuto a
precisare, al momento della consegna, quanto sia stata ardua la
scelta tra lavori ben realizzati e di diverso argomento, ma tutti
interessanti nell’evidenziare peculiari realtà del nostro paese e
non solo.
“Ringrazio il Sardinia Film Festival
e la giuria per questo premio. Riceverlo da professionisti del
vostro calibro è un onore ancora maggiore”, ha dichiarato il
giovane regista romano Claudio Casale alla
consegna della targa. “Il documentario è qualcosa che tu inizi a
girare e poi non sai dove andrai a finire, soprattutto quando ti
tuffi nella vita di qualcun altro come ho fatto io. La storia di
‘My Tyson’ è un racconto intergenerazionale. Nel raccontare la
seconda generazione, di italiani nati da genitori stranieri,
abbiamo provato a metterlo in relazione con la generazione
d’arrivo. Abbiamo provato a cercare di capire dove sta andando
questa Italia multiculturale di cui tanto si parla; a volte è vista
come una risorsa, altre come una minaccia, ma la realtà è che è già
qui. Nelle periferie soprattutto, che sono sia per opportunità che
per mancanza di risorse, la trincea di ogni comunità, si possono
vedere questi fenomeni. Per questo Alahoma Tyson, campione italiano
dei pesi medi Youth, cresciuto a Torre Angela, ci ha dato i suoi
quadri di vita quotidiana di adolescente romano, rapportandolo alle
memorie di sua madre riguardo le sue origini, il viaggio
migratorio, la sua difficoltà di adattarsi in Italia e la sua
volontà di integrazione che, come storicamente abbiamo visto anche
noi italiani quando siamo emigrati all’estero, si compie in più di
una generazione”.
Claudio Casale ha inoltre voluto
dedicare il suo premio a qualcuno di davvero speciale: “Dedico
sentitamente questo premio a Carola Rakete di Sea
Watch, per l’azione che ha compiuto. La Capitana
rappresenta un simbolo di cosa può essere fatto, al di là di come
la si pensi e al di là delle leggi italiane. C’è una presa di
posizione e c’è una presa di responsabilità per un fenomeno, che è
quello migratorio, che sta accadendo e che nessuno vorrebbe. Non lo
vorrebbero le persone che partono e nemmeno le persone che
accolgono, ma è un fenomeno che esiste, davanti al quale si deve
fare una scelta. Personalmente credo che la figura del regista
documentarista sia quella di uno che la realtà la segue e al
massimo cerca di portare l’attenzione per pochi minuti su qualcosa.
Carola e le persone come lei fanno molto di più: si attivano,
mettono la propria vita, la posizione sociale e legale in gioco per
cercare di salvare vite umane. La storia darà ragione a Carola
Rakete, a Mediterranea, a Sea Watch”.
Claudio Casale nasce a Roma, dove si
laurea in Economia Aziendale. Vive per anni in India e Sud-Est
Asiatico, dove sviluppa la sua passione per il documentario.
Tornato in Italia gira “Buio in sala”, web-documentario di
analisi sulle sale cinematografiche dismesse, e “Piccolo mondo
cane”, documentario sulla precarietà. Nel 2018 realizza
“My Tyson”, con il contributo del MiBAC, che viene
presentato in anteprima mondiale alla 75° Mostra del Cinema Venezia
nella sezione MigrArti, vincendo il premio per il Miglior
Documentario. Come regista concentra la sua ricerca sul docufilm,
con l’obiettivo di raccontare storie vere emozionanti utilizzando
immagini forti e un linguaggio cinematografico. Per raggiungere
questo, trascorre diversi mesi ricercando e osservando i soggetti
prima di girare una singola inquadratura. Nel 2019 “My Tyson”
riceve il premio Villanova Monteleone per il miglior documentario
italiano alla XIV edizione del Sardinia Film Festival.
La giuria ha anche assegnato una
menzione speciale a “Retour au Village”, di Flora
Presenti, “Perché affronta un tema importante, quello dello
spopolamento dei paesi rurali, che ci riguarda tutti. Corsica,
Sardegna, Europa”.
Il Sardinia Film Festival si sposta
ora a Bosa per la sezione dedicata al cinema d’animazione, nelle
giornate del 1 e 2 luglio, e quindi ad Alghero, dal 3 al 7
luglio.
Seconda giornata della
diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival
ed è la serata di Michele Placido che ha ricevuto
il Premio alla carriera, consegnato dalle mani del fondatore del
festival Michelangelo Messina e del co-direttore
artistico Boris Sollazzo.
L’attore e regista ha presentato
all’Ischia Film Festival 2019 (29 giugno – 6 luglio), Stupor Mundi,
il film tratto dal suo spettacolo su Federico II di Svevia,
accompagnato dal produttore Oscar di Montigny.
“Federico II mi ha affascinato
perchè aveva un grande umanità. Pensava all’uomo indipendentemente
dall’essere occidentali, ebrei, mussulmani. Oggi è diverso, ci
sono le fazioni, ragione e torto,e se ci dividiamo non si va
avanti. Ognuno deve fare la sua parte. Ad accogliere quella nave
doveva esserci la Merkel, l’Europa, così Salvini sarebbe rimasto
spiazzato”.
L’attore e regista ha anche
annunciato in anteprima il suo nuovo progetto, un film che
accarezzava da tempo. “Farò finalmente il film su Caravaggio.
Abbiamo chiuso la co-produzione con la Francia e inizieremo a
girare entro la fine dell’anno. Nonostante tutto, Caravaggio è un
artista ancora non sufficientemente conosciuto. Nasce
artisticamente nella scuola lombarda, arriva a Roma per mettere in
scena la Bibbia e il Vangelo, ma lo fa usando come modelli poveri e
puttane, facendoli santi. Questa è stata la sua vera grandezza.
Muore assassinato su una spiaggia, come Pier Paolo Pasolini, altro
grande artista contro. Alla fine chi vuole cambiare le cose ci
rimette sempre le penne”.
La serata nelle “sale” del Castello
Aragonese è proseguita con Agostino Ferrente che ha presentato il
suo Selfie, un film “che sta avendo un successo straordinario in
tutto il mondo. La storia di questi due ragazzi è universale, fare
film per farli stare chiusi dentro I confini di una città non è il
modo di raccontare delle storie che sono di tutti. E sono felice di
essere qui con Selfie, perché l’Ischia Film Festival è diventato in
questi ultimi anni un evento importantissimo per il cinema”.
Un festival che non dimentica quanto
importante sia anche la leggerezza, quella per esempio di Modalità
aereo, la commedia di Fausto Brizzi presentata al festival dai
protagonisti Lillo e Violante Placido. Un film che “fa ridere di
cuore, ma anche dare spunti di riflessione” a detto Lillo, che ha
ricordato di avere letto il copione per la prima volta proprio
durante la scorsa edizione dell’Ischia Film Festival. “Mi colpì
subito, mi ha ricordato le commedie italiane degli anni Ottanta,
che sapevano raccontare vicissitudini varie trasformandole in
risate”. Violante Placido ha invece sottolineato il piacere di
interpretare Linda, “una donna forte, che non ha bisogno di
chiedere e sa gestire le situazioni. È stato bello tornare al
cinema con un ruolo così”.
Dwayne Johnson, Jack Black,
Kevin Hart e Karen Gillan di nuovo
protagonisti nel primo trailer italiano di Jumanji: The
Next Level. A due anni dall’uscita nelle sale di
Jumanji: Benvenuti nella Giungla, reduce da uno
straordinario successo al box office italiano e internazionale, i
protagonisti del film si imbattono di nuovo nel celebre gioco
apparso per la prima volta sul grande schermo nell’iconico film del
1995 con protagonista Robin Williams.
Diretto ancora una volta da Jake
Kasdan, Jumanji: The Next Level arriva nelle sale a
gennaio distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.
Completano il cast Danny Glover, Danny DeVito e Nick Jonas, che
torna ad interpretare il ruolo di Jefferson “Idrovolante”
McDonough,.
Sinossi: In
Jumanji: The Next Level la gang è tornata ma il gioco è
cambiato. Rientrati in Jumanji per salvare uno dei loro, i
giocatori scoprono che nulla è come avevano previsto. Per
sopravvivere al gioco più pericoloso del mondo i protagonisti
dovranno affrontare zone sconosciute e inesplorate: dagli aridi
deserti fino alle montagne innevate.
Netflix diffonde le prime immagini dei protagonisti
dell’attesissima serie originale The
Witcher: Geralt (Henry Cavill),
Yennefer (Anya Cholatra) e Ciri (Freya
Allan).
Con le prime immagini del cast,
vengono diffusi oggi anche il logo della serie e il teaser
poster.
SINOSSI
The
Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga bestseller, è
il racconto epico di una famiglia e del suo destino. Geralt di
Rivia, un solitario cacciatore di mostri, lotta per trovare il
proprio posto in un mondo in cui le persone spesso si dimostrano
più malvagie delle bestie. Il suo destino si intreccerà poi con
quello di una potente strega e una giovane principessa con un
pericoloso segreto. I tre si ritroveranno ad attraversare insieme
un mondo sempre più instabile.