Anche se lentamente, la produzione
di Suicide
Squad 2 continua e Joel Kinnaman,
interprete di Rick Flag nel primo film, tornerà ad imbracciare il
suo fucile, questa volta diretto da Gavin
O’Connor.
Parlando con Yahoo! durante la
promozione di Altered Carbon, Kinnaman ha
brevemente accennato al suo coinvolgimento in Suicide Squad 2. Sul primo film,
l’attore ha risposto in maniera secca che quello che è andato male
è stato “il terzo atto”. Per quanto riguarda il sequel, invece, ha
spiegato:
“Era un grandioso scenario.
Grandi personaggi. Credo che quando se ne fa un secondo sarebbe
sorprendente se non ne facessimo una versione più realistica. Penso
che i personaggi siano estremi, quindi penso che potrebbe essere
interessante se li vedessimo con meno stregoneria. Perché i
personaggi diventano ancora più estremi se li vedi in circostanze
realistiche.”
Dopo il flop del primo film diretto
da David Ayer, la Warner Bros ha trovato in
Gavin O’Connor colui che potrebbe dare nuova linfa
ai cattivi DC visti sullo schermo. Suicide Squad 2
comincerà la produzione nell’autunno del prossimo anno.
Nel film sono stati confermati, per
adesso, soltanto Margot Robbie come Harley Quinn,
Will Smith nei panni di Deadshot, Joel
Kinnaman che torna a essere Rick
Flag, Jai Courtney con il suo Capitan
Boomerang e, sembra, anche Jay
Hernandez con Diablo.
L’universo cinematografico Marvel, abbreviato MCU, ha preso
ufficialmente piede nel lontano 2008 dopo l’uscita in sala di
Iron Man (il film che apre la Fase 1) e da allora
si sono susseguiti altri sedici titoli, senza contare quelli di
prossima uscita, ovvero Black Panther (16
febbraio) e Avengers: Infinity War (25
aprile); da allora tutti gli attori che abbiamo visto sullo schermo
sono ricomparsi a più riprese non soltanto nei propri standalone ma
anche nei film dei colleghi: ma chi sarà quello con le maggiori
presenze nel MCU?
Scopriamolo insieme grazie a questa
infografica pubblicata sul forum Reddit. A guidare la classifica è
il veterano Tony Stark di Robert Downey Jr.
insieme al Captain America di Chris Evans.
Molti di questi li rivedremo presto
in Avengers: Infinity War, il film diretto da
Anthony e Joe Russo che arriverà nei cinema USA il 4 maggio,
dal 25 aprile in Italia.
Di seguito la sinossi:
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Dopo la prima notizia in merito,
che risale all’Agosto 2017, arrivano nuovi aggiornamenti sul biopic
dedicato a Leonardo Da Vinci interpretato da
Leonardo DiCaprio.
Stando a Deadline, John
Logan, sceneggiatore di Skyfall,
è stato incaricato di realizzare la sceneggiatura dalla biografia
del grande artista italiano scritta da Walker
Isaacson. Logan non è nuovo agli adattamento storici,
avendo lavorato anche alle sceneggiature de Il
Gladiatore e de L’Ultimo Samurai.
Il biopic sarà prodotto dalla
Paramount e sarà l’ennesumo progetto in cui
l’attore premio Oscar interpreterà un illustre personaggio della
storia dell’umanità. Ricordiamo Arthur Rimbaud, Frank
Abagnale Jr., Howard Hughes, J. Edgar Hoover, Jordan
Belfort e l’ultimo Hugh Glass.
Leonardo DiCaprio
sarà Leonardo Da Vinci in un biopic
Ma proprio con Da
Vinci c’è un legame particolare: la loro omonimia infatti
non è un caso, ma proprio un omaggio. La madre di
DiCaprio ha raccontato che durante la gravidanza
stava guardando un quadro di Da Vinci e sentì suo figlio, futuro
premio Oscar e attore di talento e successo, calciare nel suo
grembo. Una sorta di investitura che la spinse a chiamare suo
figlio proprio Leonardo.
E ora Leo interpreterà il grande
artista e inventore in un film biografico basato su una biografia
scritta da Walker Isaacson e prossima alla
pubblicazione. Prima di ottenere le redini del progetto, la
Paramount ha dovuto vedersela con la concorrenza della
Universal.
L’artista e disegnatore Josh
Nizzi ha diffuso online due nuove concept art del personaggio di
Avvoltoio, apparso lo scorso anno come villain
principale di Spider-Man: Homecoming.
Nelle immagini che trovate qui sotto
si nota come Avvoltoio sia raffigurato senza
il suo casco con visiera protettiva e privo dei minacciosi occhi
verdi brillanti; insomma un look che ricorda moltissimo quello dei
classici fumetti Marvel.
Spider-Man:
Homecoming è stato diretto da Jon
Watts. Nel cast Tom Holland,
Marisa Tomei,
Zendaya, Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-GreeneMartin Starr.
Di seguito la sinossi del film:
Dopo la battaglia di New York,
Adrian Toomes guida una squadra di operai per ripulire la città, ma
le loro operazioni vengono interrotte dal Dipartimento di Stato del
Damage Control. Furiosi per aver perso il lavoro, Toomes e i suoi
uomini decidono di tenere la tecnologia dei Chitauri in loro
possesso e usarla per creare armi da vendere sul mercato nero. Otto
anni dopo, in seguito al suo incontro con gli Avengers, Peter
Parker riprende gli studi presso la Midtown School of Science and
Technology, nell’impaziente attesa della sua prossima
missione.
In Avengers: Infinity War, Bucky
Barnes combatterà al fianco di Steve Robers e degli altri Avengers,
nelle schiere di guerrieri Wakandiani, così come abbiamo visto nel
primo trailer.
Del personaggio sappiamo molte cose,
dal momento che è uno dei più interessanti del gruppo e che dovrà
attraversare un cammino alquanto complicato per tornare a essere il
migliore amico di Steve.
Alla fine di Captain America: Civil
War lo abbiamo visto nelle mani di T’Challa e in
quelle degli esperti scienziati di Wakanda, ma adesso sappiamo che
non è genericamente nelle mani di esperti medici ma in quelle di
Shuri, sorella del Re e persona più intelligente dell’Universo
Marvel Cinematografico.
Shuri, come vedremo nel fumetto
preludio al film, riuscirà a “riavviare” il cervello di
Bucky, eliminando i “grilletti” che lo fanno scattare a
seguito del lavaggio del cervello da parte dell’Hydra. Per
riuscirci, la giovane scienziata e esperta di neurobiologia, ha
creato una copia digitale del cervello di Bucky, con tanto di
grilletti e di inneschi per farlo obbedire ai comandi
dell’Hydra.
Solo dopo aver scoperto come
rimuovere gli ostacoli dal modello digitale, passerà a operare sul
cervello reale del suo prezioso paziente. Inoltre, una volta
guarita la testa di Bucky, si può passare anche a dargli un nuovo
bellissimo braccio bionico, in piena tecnologia wakandiana, il che
non è affatto poco.
Riuscirà Shuri a rimettere in piedi
completamente il Soldato d’Inverno? Lo scopriremo dal 25
Aprile in sala (o forse prima, in Black
Panther?).
Avengers: Infinity
War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal
25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe,
da Iron Man (2008) e Black
Panther (2018).
La sorella minore di T’Challa,
Shuri, farà la sua comparsa anche in Avengers: Infinity War dopo
il debutto ufficiale nel MCU con Black
Panther (il cinecomic dei Marvel Studios in uscita fra poche settimane).
A confermare la notizia è proprio l’attrice che la interpreta,
Letitia Wright, durante un’intervista:
“È stata un’esperienza
incredibile e surreale, soltanto vedere tutti quei personaggi che
avevo sempre guardato sullo schermo come spettatrice e poi lavorare
insieme a loro fianco a fianco. Di nuovo, è stato
spettacolare!“.
Di seguito la sinossi ufficiale di Avengers: Infinity
War:
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo
il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i
loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto
nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo
attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin
Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael
Grillo e Stan Lee sono produttori
esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno
scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity
War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25
aprile in Italia.
Ecco il primo teaser trailer di
Mission Impossible: Fallout, la nuova avventura ai limiti della
follia di Ethan Hunt e la sua squadra. Tornano nel
film oltre a Tom Cruise, anche Rebecca
Ferguson, Simon Pegg e Ving
Rhames.
Tra le new entry invece si contano
Henry Cavill e Angela Bassett.
Ecco il teaser trailer:
Mission Impossible:
Fallout, ecco il video in cui Tom
Cruise si è rotto la caviglia
Ecco in che modo il regista ha
commentato il titolo del film, dando anche qualche indizio sulla
trama: “Fallout ha più significati nel film, da quello
letterale, come la minaccia di terrorismo nucleare che pende sulla
trama, ad altri più metaforici, come l’idea che quello che succede
nel film sia il risultato delle scelte che Ethan Hunt ha fatto
nella sua vita. È il suo passato che ritorna a
cercarlo. È la “conseguenza negativa” di tutte le sue buone
intenzioni.”
Nel cast Tom
Cruise, Henry Cavill, Simon Pegg, Rebecca
Ferguson, Ving Rhames, Sean Harris, Angela
Bassett, Vanessa Kirby, Michelle Monaghan, Alec
Baldwin, Wes Bentley, Frederick Schmidt.
Il film arriverà in sala distribuito
da Fox nel corso dell’estate 2018.
Diamo ufficialmente inizio al
countdown: arriverà con molte probabilità tra due settimane il
primo trailer di Venom, il cinecomic che vedrà
protagonista Tom Hardy nei panni di Eddie Brock.
Il debutto del footage inedito del film potrebbe essere rivelato al
pubblico in sala che staccherà un biglietto per il nuovo film dei
Marvel StudiosBlack Panther,
la cui uscita è fissata al 16 febbraio.
La pellicola arriverà al cinema il 5
ottobre 2018 con la regia di Ruben
Fleischer (Zombieland, Gangster
Squad). Tom Hardy interpreterà
il protagonista Eddie Brock. Nel cast
anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny
Slate, Scott Haze e Michelle
Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
C’è stato grande spavento ieri per
Stan Lee, che è stato condotto in ospedale a causa
di una aritmia cardiaca. The Man di casa Marvel è stato ricoverato per degli
accertamenti ma il suo portavoce ha fatto sapere che è tutto nella
norma.
Ecco quanto brevemente dichiarato dal portavoce di
Stan Lee: “Stan se la sta cavando bene e si
sente bene. Starà qui per qualche giorno per alcuni controlli di
sicurezza, per precauzione.”
Stan Lee commenta l’arrivo di X-Men e
Fantastici Quattro nel MCU
Negli ultimi mesi si è sentito molto
parlare di Lee, prima per la morte dell’amata moglie, con cui ha
condiviso una vita intera, poi per delle accuse di molestie di cui si è
occupato la squadra di avvocati di Lee che ha dichiarato di voler
combattere “per difendere il buon nome e la reputazione di
Lee”.
L’ultima volta che lo abbiamo visto
al cinema, Stan Lee era in Thor: Ragnarok, nel suo tradizionale
cameo, mentre lo aspettiamo a giorni in Black
Panther. Intanto ha già girato i suoi cameo per i prossimi
quattro film dei Marvel Studios: Avengers: Infinity War, Ant-Man and
the Wasp, Captain Marvel e Avengers 4.
È stata forse la mancanza
di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi più sofferta da parte dei fan, ovvero la scena
del funerale di Han Solo, il cui personaggio
è stato ripreso da Harrison Ford in Episodio VII
per poi morire alla fine del film per mano di suo figlio Kylo Ren.
A motivarne l’assenza è il regista Rian
Johnson:
“Abbiamo
deciso di non mostrare il funerale di Han Solo per un problema di
ritmo narrativo, perché purtroppo non c’era spazio per quella
scena. Nella vecchia trilogia di Star Wars c’era stato un momento
di elaborazione del lutto, quando Luke saluta per sempre Ben, ma in
tutto durava quattro secondi e mezzo. Stavolta non avevamo tempo,
ma d’altronde questo è Star Wars: non ti soffermi sul dolore perché
stai già guardando in avanti.”
Come confermato dal nuovo video di
The Star Wars Show, nel libro di prossima pubblicazione dedicato
a Star Wars: Gli Ultimi Jedi sarà
presente una scena sul funerale di Han Solo,
il compianto pilota del Millennium Falcon ucciso da suo figlio Kylo
Ren sul finale de Il Risveglio della Forza.
Per i fan sarà l’occasione per celebrare nel modo più appropriato
il personaggio, dal momento che in Episodio VIII non c’è stato
tempo per “elaborare” il lutto.
Il libro sarà disponibile a partire
dal 6 Marzo 2018.
Quando si guarda un film ambientato
nel MCU, non si guarda mai
“soltanto” un film ma lo spettatore attento e dedito
all’Universo Cinematografico Marvel sa che deve cercare
sullo sfondo, tra le storie e i volti, per scorgere le
Easter Eggs, i segreti e i messaggi con cui la
Marvel farcisce le sue storie.
Tutti i registi Marvel si sono prestati a questa
consuetudine, dai cameo di Stan Lee agli omaggi
agli altri creatori della Casa delle Idee e, anche se non abbiamo i
problemi di Captain America con la comprensione
dei riferimenti culturali, qualche volta possiamo esserci persi dei
messaggi nascosti.
Se siete fan di Star
Wars saprete già che nel franchise è alquanto frequente che i
protagonisti perdano degli arti, anche solo le mani. Ovviamente il
più famosi sono Luke e Anakin, ma anche C-3PO, Mace Windu, Conte
Dooku e altri personaggi perdono una parte del corpo.
Si dia il caso che Kevin Feige, boss
Marvel Sutidos, sia un grande fan
della Saga di George Lucas, e ha voluto che la Fase 2 del MCU fosse un continuo omaggio a
Star Wars.
Feige ha dichiarato che la cosa non
è cominciata come una consuetudine intenzionale ma lo è diventata:
in ogni film della Fase 2 qualcuno perde una mano (in genere).
Doctor Strange è pieno di
riferimenti al suo incidente
Nella scena in cui
Stephen Strange sta guidando verso il suo incidente, ci sono
diverse Easter Eggs. Durante la corsa in macchina, Strange parla
con Bill di possibili pazienti. Il primo è un Colonnello
dell’Aeronautica di 35 anni che si è rotto la spina dorsale. SI
tratta di War Machine a seguito della caduta rovinosa in Civil
War.
Poi c’è una paziente di 22 anni con
un impianto elettronico nel cervello per controllare la sua
schizofrenia, colpita da un fulmine. Si pensava fosse Carol
Danvers, anche se non è questa l’origine dei suoi poteri, poteva
essere un modo per introdurre il personaggio. Tuttavia non è lei,
visto che la sua storia di origini sarà ambientata durante gli anni
’90.
La canzone che manda la radio
durante l’incidente è Interstellar Overdrive, dei Pink Floyd,
contenuta nell’album A Saucerful of Secrets, album che aveva in
copertina proprio Doctor Strange.
Stan Lee è in ogni serie
Netflix
Pur non essendoci
fisicamente, almeno l’immagine di Stan Lee è presente in ogni serie
Netflix/Marvel diffusa fino a questo
momento. In Daredevil e Jessica Jones è nella stazione di polizia,
raffigurato su una placca decorata. In Luke Cage è su un manifesto
nell’episodio 12, mentre nel tredicesimo episodio di Iron Fist è su
un poster di reclutamento della polizia di New York.
Anche in The Defenders, il volto di
Lee compare su un poster per strada, nel terzo episodio, mentre
Matt Murdock è all’inseguimento di Jessica.
Lo Shawarma Palace
Anche se è la perfetta
location per la scena post credits di The Avengers, il lo Shawarma
Palace dove i Vendicatori vanno a mangiare si vede molto prima nel
film, durante la battaglia di New York, quando Iron Man prende la
rincorsa dalla strada per mettere KO un Leviatano.
Sempre legata alla scena è
l’aneddoto che vede Cap con il volto coperto mentre mangia. La
scena è stata girata dopo le riprese del film, quando Chris Evans
aveva la barba per un altro film e così si è coperto la faccia per
coprire la folta barba.
Gli uccelli di Odino guardano
sempre Loki e Thor
Nei fumetti, Hugin e
Munin sono due corvi che servono Odino così da essere i suoi occhi
e le sue orecchie attraverso i Nove Regni. Li possiamo vedere in
Thor, nella scena dell’incoronazione di Thor. Oppure che vegliano
sul Re durante il suo riposo.
Uno di essi può essere visto anche
nella scena di apertura di Odino, in Thor: The Dark World.
Poi in The Avengers gli uccelli sono
avvistati quando Thor attacca in Quinjet con Loki a bordo.
Probabilmente è Odino che tiene d’occhio i suoi figli, mentre
litigano, poco prima della grande battaglia di New York.
L’albero Yggdrasil è nascosto
in molti film
Il Yggdrasil è l’albero
che nella mitologia norrena tiene uniti i Nove Regni. Thor spiega
il suo significato a Jane Foster nel suo primo film, tuttavia
l’albero è nascosto in molti film del MCU.
In Captain America: Il Primo
Vendicatore, l’albero è intagliato nella parete del luogo in cui
Teschio Rosso trova il Tesseract. In Thor: Ragnarok è intagliato sulla gigantesca
porta di legno dei rifugio in cui Heimdall tiene al sicuro da Hela
gli asgardiani.
Alla fine di Ragnarok, un albero
simile è visto bruciare mentre Surtur distrugge Asgard. Questa
immagine potrebbe essere rappresentativa: se l’albero indica la
salute dei Nove Regni, il fatto che stia bruciando vuol dire che le
cose si metteranno presto male per tutto l’universo.
La lapide di Nick Fury
Come sappiamo, in
Captain America: The Winter
Soldier Nick Fury (Samuel L. Jackson) finge la sua morte.
Tuttavia non sappiamo ancora che il leader dello SHIELD è morto per
finta, per cui piangiamo sulla sua tomba. Quello che non tutti
hanno notato è che la scritta che riporta la lapide è il passo
della Bibbia di Ezechiele 25:17, quello che comincia con “Il
cammino dell’uomo timorato…”.
Non si tratta di altro che dello
stesso passo della Bibbia che ripete con insistenza in Pulp
Fiction Jules Winnfield, personaggio interpretato proprio da
Samuel L. Jackson.
Un omaggio all’attore e alla sua
carriera più che un rimando all’Universo Marvel.
Il gruppo dei terroristi dei Dieci
Anelli torna in Ant-Man
I Dieci Anelli è un
misterioso e letale gruppo terroristico che nei fumetti è connesso
al Mandarino. In Iron Man è il gruppo di terroristi che attacca e
rapisce Tony Stark. Ma ritroviamo il marchio dei Dieci Anelli anche
molto più avanti nel MCU, in Ant-Man.
Quando Darren Cross presenta la tuta
di Yellowjacket ai potenziali acquirenti, uno di loro porta il
tatuaggio del gruppo sul collo, proprio quello che tenta di sparare
a Hank Pym e che viene fermato da Ant-Man. Il tatuaggio è ben
visibile in una delle scene eliminate e presenti nell’Home
Video.
La lista di Cap varia da Paese a Paese
Questo elemento è
alquanto noto tra i fan del MCU. In Captain America: The Winter
Soldier, Steve Rogers deve recuperare decenni di cultura pop e fa
una lista delle cose che non può perdere. Alcune voci di questa
lista cambiano da Paese a Paese.
Negli USA la lista comprende Steve Jobs e l’allunaggio del 1969,
in Russia lo scioglimento dell’URSS e Vladimir Vysotsky. In
Inghilterra invece ci sono I Beatles e Sean Connery, in Francia Cap
deve recuperare i Daft Punk e Louis de Funés; in Corea del Sud Old
Boy e Dance Dance Revolution; in Messico Shakira e Maradona, in
Italia Vasco Rossi.
Star Wars/Star Trek, Nirvana e il cibo Thai sono invece comuni
denominatori.
Occhio di Falco è sempre in giro
Pur considerandolo il
meno forte, i fan degli Avengers devono convenire sul fatto che
Occhio di Falco è sempre in giro. In Thor prende di mira il Figlio
di Odino, mentre questo cerca di riprendersi il Martello. Lo
riconosciamo perché Coulson lo chiama per nome: Agente Barton.
In The Winter Soldier, Vedova Nera indossa un piccolo ciondolo a
forma di freccia e Scarlett Johansson ha rivelato che si
tratta di una piccola connessione trai due personaggi.
Le T-Shirt di Iron Man contengono Easter Eggs
Tony Stark ha un
guardaroba “che parla”. Le sue T-Shirt non sono mai casuali. In The
Avengers, per esempio, ne indossa una dei Black Sabbath. Il gruppo
nel 1970 realizzarono una canzone su un uomo che viaggia nel futuro
e vede l’apocalisse, dal titolo “Iron Man”. Un divertente
riferimento all’alter ego di Tony Stark.
In Thor: Ragnarok invece, una volta tornato Bruce Banner, il
personaggio ha solo indumenti di Tony Stark da indossare, ritrovati
sul Quinjet parcheggiato su Sakaar.
La maglietta riporta la cover di un
album dei Duran Duran, Hungry Like a Wolf. Di lì a poco, Bruce
dovrà cedere di nuovo il timore a Hulk per combattere contro
Fenris.
L’altro ruolo di Chris Evan nella
Marvel si vede ne Il Primo Vendicatore
Nel film d’esordio di
Captain America, Steve Rogers e Bucky Barnes vanno alla Star Expo,
dove, in una teca di vetro, è visibile un androide con una tuta
rossa. SI tratta dell’originale Torcia Umana, personaggio Marvel nato nel 1939, che fu
l’ispirazione di Stan Lee per Johnny Storm dei Fantastici
Quattro.
Proprio Johnny Storm è il ruolo che
lo stesso Chris Evans ha interpretato nei due film sulla prima
Famiglia Marvel alla Fox.
I nickname degli asgardiani
In Thor, al nostro eroe,
sulla Terra, viene affidato il nome di Donald Blake; non si tratta
di un nome casuale ma di un omaggio al personaggio creato da Odino
per ospitare suo figlio Thor. Nel fumetto Blake batte il suo
bastone al suolo e questo lo trasforma in Thor.
Anche Valchiria è nominata con un
nickname che è in realtà un Easter Egg. Il Granmaestro la chiama
“Cacciatrice 142”, ma anche qui il numero non è causale. Il debutto
di Valchiria risale a The Incredible Hulk #142.
I manifesti in Thor e Iron Man
I riferimenti più
difficili sono quelli che sono celati sullo sfondo della scena. In
Thor, ci sono un paio di inquadrature che pubblicizzano il New
Mexico con queste parole “Land of Enchantment… Journey Into
Mystery.” Si dia il caso che proprio Journey Into Mistery sia il
titolo dell’albo che segna il debutto di Thor nei fumetti.
Anche in Iron Man si trova un
riferimento del genere. In una scena che mostra una strada, sul
fondo, si vede il manifesto che raffigura un drago, il famigerato
Fin Fang Foom, nemesi di Iron Man.
Il MCU è ossessionato dal 12
Tutto è cominciato quando
Tony Stark ha dato a Pepper Potts il 12% del credito per la
progettazione della Star Tower. Poi, in Avengers: Age of Ultron ci è stato
detto che i gemelli Maximoff sono nati a 12 secondi di distanza.
Infine, in Guardiani della Galassia, Rocket si prende gioco di Star
Lord dicendogli che ha solo il 12% di un piano.
Secondo James
Gunn si tratta di un numero utilizzato nella commedia a causa
della sua lunghezza e della sua musicalità.
Lo scudo di Captain America spunta
spesso nei film Marvel
Cap spunta in quasi ogni
film del MCU, anche se bisogna fare
attenzione. In Iron Man, vediamo il suo scudo nel laboratorio di
Tony, mentre lui cerca di rimuoversi di dosso l’armatura fabbricata
in Afghanistan durante la sua prigionia. In quel momento alle sue
spalle si può vedere lo scudo di Cap.
Anche in Iron Man 2 appare lo scudo,
quando Coulson fa visita a Stark. E questa volta è l’agente che
chiede al miliardario dello scudo. Nello stesso film, mentre Tony
fruga nelle cose del padre, si vedono dei fumetti di Cap.
In una scena eliminata de
L’Incredibile Hulk, si vede lo scudo di Cap congelato nel ghiaccio,
e in The Avengers lo scudo è visibile sulle figurine di
Coulson.
Il nome delle invenzioni di Iron
Man
In Age of Ultron, Iron
Man perde il suo JARVIS, data la nascita di Visione. Quando cerca
una AI per sostituirlo, vediamo un cip che porta il nome di
Jocasta, che nei fumetti è una sposa robotica creata per Ultron.
Nella storia a fumetti lei tradisce il suo sposo e si unisce ai
Vendicatori.
Inoltre, trai cip c’è Tadashi,
riferimento al personaggio di Big Hero 6, film Disney sui
supereroi. Nel film il personaggio inventa la sua AI, Baymax.
Il programma che sceglie alla fine è
FRIDAY, in riferimento a un assistente olografico che vediamo in
Iron Man Vol. 3 #53.
Gli Avengers in Spider-Man:
Homecoming
Nel film su Peter Parker
abbiamo visto chiaramente Tony Stark/Iron Man e anche Cap, nei
video scolastici. Ma non si tratta degli unici Avengers che
compaiono nel film.
Durante la lezione di chimica di
Peter, vediamo sulla parete le foto di grandi scienziati e tra essi
c’è anche Bruce Banner. Ma la scuola porge il suo omaggio anche ad
Howard Stark, a cui è dedicato un murales nei corridoi.
Quando Peter e zia May vanno a
mangiare Thai, vediamo che la porta accanto a quella del ristorante
porta una scritta in coreano che dice “Chiesa coreana di Asgard”,
come riferimento al culto di Odino.
Infine, Peter indossa anche una
T-Shirt uguale a quella indossata da Pepper Potts in Iron Man 3,
mentre il cargo che trasporta le cose di Tony contiene un nuovo
scudo di Cap e la testa di Ultron.
Le tante citazioni Disney
La Disney ha comprato i
Marvel Studios nel 2009, non c’è da stupirsi
se quindi si è infilata nei film. Quando Bucky è prigioniero in
Civil War, viene custodito nel modulo D-23, proprio il nome del fan
club ufficiale Disney, e della convention disneyana annuale.
Il codice A113 è stato per molti
anni un riferimento nascosto in tutti i film Pixar perché indica la
classe dove molti famosi creatori della Pixar hanno cominciato a
lavorare. In The Avengers è contrassegnata con A113 il file che
vede la testimonianza di un vecchietto al parco, il cameo di Stan
Lee.
La Disney ha anche inserito qualche
sua celebre canzone nei film, come It’s A Small World in Ant-Man e
I’ve Got No Strings on Me in Avengers: Age of Ultron.
La collezione di Easter Eggs del…
Collezionista
La collezione del
Collezionista è il posto più adatto del mondo per disseminare
riferimenti e Easter Eggs. E James Gunn ha colto l’occasione.
Chiari sono i riferimento al cane Cosmo, a Howard il Papero e al
bozzolo di Adam Warlock, ma ci sono riferimenti più difficili da
cogliere.
Si può scorgere un Elfo Oscuro
dietro l’assistente del Collezionista, un Gigante di Ghiaccio
congelato in una teca e un Chitauro seduto dietro Rocket. La
piccola creaturina simile a una lumaca nella teca di vetro sospesa
è invece in omaggio a Slither, la comedy horror di James Gunn del
2006 e una tuta della NASA.
Arriverà l’1 Marzo in sala Dark
Night, diretto da Tim
Sutton con Robert Jumper, Eddie
Cacciola, Aaron Purvis, Shawn Cacciola, Anna Rose
Hopkins e le musiche di Maica
Armata. A distribuire il film in
Italia Mariposa Cinematografica e
30Holding.
Ecco il trailer:
Liberamente ispirato al tragico caso
del Massacro di Aurora, Dark
Night ritrae sei personaggi, compreso il giovane killer,
nelle ore precedenti l’attentato criminale. Sei giovani individui
galleggiano in un vuoto di relazioni, ciascuno di loro potrebbe
essere l’artefice del folle gesto. Le loro azioni e il loro vissuto
sembrano condurli a piccoli passi verso il dramma finale, lo stesso
che si consumò nel cinema Century 16 alla prima
di The Dark Knight
Rises (Il cavaliere oscuro – Il
ritorno, di Christopher Nolan).
Dark Night è stato
presentato al Sundance Film
Festival, nella selezione ufficiale 2016 e ha vinto
il Premio Lanterna Magica alla
73a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia, nella sezione Orizzonti de La Biennale di Venezia
2016
È la stessa Nintendo ad
annunciare che, grazie a una partnership raggiunta con la
Illumination Entertainment, divisione d’animazione
della Universal, è pronta a portare sul grande
schermo con un film a cartoni animati Mario.
Si tratta del primo tentativo di
portare al cinema con questo strumento il famosissimo personaggio
Nintendo, che era già stato protagonista di un poco fortunato
adattamento live action.
La notizia che più rassicura i fan
del famoso idraulico, è che il film sarà co-prodotto dal creatore
di Mario e leader della Nintendo Shigero
Miyamoto, insieme al CEO della Illumination, Chris
Meledandri.
Lo stile di animazione della
Illumination (Cattivissimo Me) sembra l’ideale per
portare sul grande schermo le storie di Mario, così come meritano,
per la gioia di moltissimi fan.
Sembra tutto pronto per la
produzione di Wonder Woman 2, secondo capitolo
cinematografico dedicato all’eroina dei fumetti DC facente parte
ormai del DCEU. Nel frattempo è stato rivelato che le riprese
inizieranno quest’estate in Inghilterra, nei Leavesdon Studios a
Londra. Per ora è tutto ciò che sappiamo sul progetto.
Tempo fa Patty
Jenkins aveva anticipato qualche dettaglio del film
spiegando che “approfondirà tutte le altre qualità di
Diana e i suoi valori con il solito obiettivo di realizzare un film
divertente e godibile. Inoltre abbiamo deciso di mantenere
invariata la struttura narrativa del primo Wonder
Woman, con un terzo atto risolutivo ed emotivamente
potente, dal peso diverso”
La
Jenkins tornerà alla regia del film che vedrà
ancora come protagonista Gal Gadot. Il film
sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata
curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.
Wonder Woman
2 arriverà al cinema il 1 novembre
2019.
Tom Cruise ha
condiviso sul suo account Twitteruna
nuova foto da Mission Impossible: Fallout in cui, questa volta, ci offre il
primo sguardo ufficiale a Simon Pegg e
Ving Rhames, che tornano a
interpretare Benji e Luther
nel franchise.
Ecco l’immagine:
Mentre aspettiamo ancora il primo
trailer, che forse arriverà durante il SuperBowl, vi ricordiamo che
questa è la terza foto ufficiale del film, dopo il first look a
Henry Cavill e Angela Bassett e la
foto di Rebecca
Ferguson con Cruise
stesso.
Mission Impossible:
Fallout, ecco il video in cui Tom
Cruise si è rotto la caviglia
Ecco in che modo il regista ha
commentato il titolo del film, dando anche qualche indizio sulla
trama: “Fallout ha più significati nel film, da quello
letterale, come la minaccia di terrorismo nucleare che pende sulla
trama, ad altri più metaforici, come l’idea che quello che succede
nel film sia il risultato delle scelte che Ethan Hunt ha fatto
nella sua vita. È il suo passato che ritorna a
cercarlo. È la “conseguenza negativa” di tutte le sue buone
intenzioni.”
Nel cast Tom
Cruise, Henry Cavill, Simon Pegg, Rebecca
Ferguson, Ving Rhames, Sean Harris, Angela
Bassett, Vanessa Kirby, Michelle Monaghan, Alec
Baldwin, Wes Bentley, Frederick Schmidt.
Il film arriverà in sala distribuito
da Fox nel corso dell’estate 2018.
Mentre Lucasfilm e
Disney sono già proiettate verso Star
Wars: Episodio IX, alcuni fan ancora discutono sulla
decisione di Rian Johnson di mettere fine alla
vita del Lord Supremo Snoke ne Gli Ultimi
Jedi.
La scena che vede Kylo
Ren uccidere Snoke ha lasciato tutti gli spettatori a
bocca aperta, visto che si immaginava al Lord Supremo del Primo
Ordine come a un personaggio simile a Palpatine, un vero villain,
importante fino all’ultimo fotogramma di questa nuova trilogia. Le
cose sono andate invece diversamente, ma non è detto che il
personaggio sia uscito di scena completamente.
Interpretato in Motion Capture da
Andy Serkis, Snoke potrebbe infatti tornare a
raccontare la sua storia, secondo l’attore. Parlando
con Screen
Crush, Serkis ha detto che ha avuto una conversazione con
J.J. Abrams, regista di Episodio
IX, in merito al passato di Snoke, storia che, come ha
vagamente confermato, potrebbe essere raccontata anche ai fan:
“Ne abbiamo parlato per un po’.
Volevamo mantenere tutto segreto e misterioso, sapete, tuttavia si
tratta di Star Wars, quindi chi può sapere cosa accadrà nel futuro.
Senza rovinare troppo agli spettatori.”
Star Wars: Episodio
IX sarà diretto da J.J. Abrams e scritto
da Chris Terrio. Il film arriverà in sala il 20
dicembre 2019.
Confermati nel cast Daisy
Ridley, John Boyega, Adam Driver e Oscar
Isaac. Il film mostrerà anche come la produzione avrà
risolto il paradosso narrativo della Principessa/Generale Leia.
Dopo mesi di silenzio, torniamo a
parlare del sequel de La Passione di Cristo, con
Jim Caviezel che ha confermato lo sviluppo del
film.
Secondo USA Today,
Caviezel tornerà a interpretare Gesù mentre il film si concentrerà
sulla Resurrezione. Durante un’intervista con la rivista, l’attore
ha spiegato che non poteva essere più esplicito né dare
maggiori informazioni, limitandosi a dire: “Ci sono cose che
non posso dire e che scioccherebbero le persone. Si tratta di un
grande progetto, rimanete sintonizzati!”.
Mel Gibson ovviamente tornerà alla
regia dell’ambizioso ed inedito progetto, reduce dal grandissimo
successo de La Battaglia di Hacksaw Ridge, presentato a Venezia 73
e arrivato fino agli Oscar 2017.
Randall Wallace,
che ha scritto la sceneggiatura insieme a Mel
Gibson, guida la facoltà di religione alla Duke University
e ha spiegato di essere molto esperto nel tema della Risurrezione:
“Ho sempre voluto raccontare questa storia. La Passione è
l’inizio, ma c’è molta altra storia da raccontare (…) La comunità
evangelica considera The Passion il più grande film Hollywoodiano
di sempre, continuano a dirci che un sequel avrebbe ancora più
successo.”
Interpretato da Jim
Caviezel, La Passione di Cristo
è costato 30 milioni di dollari ed è stato girato a Matera.
Distribuito nella primavera del 2004, il film ha portato a casa 612
milioni.
Il regista di
Black PantherRyan Coogler
(Fruitvale Station, Creed) ha
rivelato durante il tour promozionale che lo script originale del
film aveva previsto la partecipazione di Patriot,
uno dei giovani Vendicatori dei fumetti Marvel. Come spiegato dallo stesso
Coogler, il personaggio è stato successivamente rimosso per dare
maggiore spazio a Wakanda:
“Per un
po’ ci siamo divertiti con il personaggio di Patriot perché eravamo
interessati a metterci le mani…Poi insieeme a Robert Cole, lo
sceneggiatore, abbiamo capito che dovevamo concentrarci su Wakanda
e sugli altri personaggi M’Baku, Killmonger, T’Challa, Nakia,
Okoye, Shuri, Ramonda, Klaue e Everett Ross. Insomma dovevamo
assicurarci che tutti avessero degli archi narrativi coerenti, e
Wakanda in questo era fondamentale.“
Le parole di Coogler
lasciano aperte una serie di possibilità sul futuro, a cui si
mescolano i sogni e le aspettative dei fan: Kevin
Feige sarà interessato ad introdurre Patriot nel MCU? Staremo a vedere. Nel
frattempo vi ricordiamo che Black Panther arriverà
nelle nostre sale il 16 febbraio.
Il film segue T’Challa che, dopo gli
eventi di Captain America Civil War, torna a
casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione
africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo
re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio
ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova,
quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di
Wakanda e del mondo in pericolo.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Per noi italiani si tratta “solo”
del quarto sequel di una fortunata saga cinematografica, ma per gli
americani The Purge 4 è già qualcosa di più.
Previsto per il 4 Luglio in sala e
anticipato da una campagna promozionale che fa eco a quella che fu
la campagna di Donald Trump, il film si presenta
come segue nel primo teaser trailer:
Il film arriverà al cinema i 4
luglio 2018 e sarà diretto da Gerard
McMurray, che si è fatto notare al Sundance con
Burning Sands. Il film è stato distribuito da
Netflix, visibile in Italia con il titolo di
Il Codice del Silenzio.
A scrivere la sceneggiatura c’è
James DeMonaco. Il franchise ha incassato fino a
questo momento 318 milioni di dollari, a fronte di una irrisoria
spesa di 22 milioni per tutti e tre i film. Motivo più che valido
per continuare a sfruttare la formula.
Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwald ci darà la
possibilità di veder tornare sul grande schermo “il più grande
mago della Storia e il miglior Preside che Hogwarts abbia mai
avuto”: Albus Silente in persona.
A interpretarlo, in una versione più
giovane rispetto a quella vista nella saga di Harry
Potter, ci sarà Jude Law che sarà al
fianco di Eddie Redmayne, di nuovo nei panni di
Newt Scamander, per cercare di arginare i piani malvagi di Gellert
Grindelwald, interpretato invece da Johnny
Depp.
Dopo la conclusione della saga di
Harry Potter, la Rowling aveva dichiarato che
Silente era in realtà gay, innamorato da ragazzo di Gellert, con
cui aveva condiviso grandi progetti, ma che poi si è rivelato
essere malvagio.
In molti si sono chiesti se questo
aspetto privato della vita del grande mago sarebbe poi emerso nel
momento in cui Gellert e Albus si fossero incontrati sul grande
schermo, ma per David Yates, non succederà.
Parlando de I Crimini di
Grindelwald con EW il
regista ha chiarito che la sessualità di Silente non sarà
approfondita. Questo perché la storia si concentra sull’attività
criminale di Grindelwald e quindi l’amore da adolescente di Albus
verso di lui si sarà già infranto contro la realtà che Gellert è un
mago oscuro.
“Tutti i fan sono al corrente di
questa cosa. Ha avuto una relazione molto intensa con Grindelwald
quando erano giovani uomini. Si sono innamorati l’uno dell’altro,
delle loro idee e delle loro menti geniali.”
Tuttavia, la vera natura di Gellert,
insieme all’incidente che ha portato alla morte di Ariana Silente,
come si legge in Harry Potter e i Doni della
Morte, hanno messo fine a questa storia d’amore.
Animali Fantastici: i
Crimini di Grindelwald – first look
In uscita il 15 novembre 2018, il
film presenta un cast capitanato da Eddie Redmayne,
Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra
Miller, con Jude Law e Johnny
Depp.
Alla fine del primo film, il potente
mago oscuro Gellert Grindelwald era stato catturato dal MACUSA (il
Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di Newt
Scamander. Ma, come aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a
fuggire e inizia ad adunare i suoi sostenitori, la maggior parte
dei quali ignorano il suo vero obiettivo: far salire i maghi
purosangue a capo di tutti gli esseri non magici.
Per sventare i piani di Grindelwald,
Albus Silente recluta il suo ex studente
Newt Scamander, che acconsente ad aiutarlo, ignaro
dei pericoli che lo aspettano. Si creano divisioni, mentre l’amore
e la lealtà vengono messi alla prova, anche tra gli amici più
sinceri e in famiglia, in un magico mondo sempre più
frammentato.
Animali Fantastici: i
Crimini di Grindelwald è diretto da David
Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K. Rowling, e prodotto da
David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e
Lionel Wigram.
Il sito Digital Spy ha appena
diffuso alcune immagini inedite di Ant-Man and The Wasp rubate dal
set, dove possiamo dare uno sguardo più ravvicinato al personaggio
di Ghost mentre è in azione. Villain femminile del cinecomic
targato Marvel Studios, sarà interpretato sullo
schermo dall’attrice Hannah John-Kamen
e la sua origine sarà molto diversa rispetto a quella dei
fumetti.
Ant-Man and the Wasp,arriverà al cinema
il 6 luglio 2018. È diretto da Peyton
Reed, mentre alla sceneggiatura ci sono Chris
McKenna & Erik Sommers, Paul Rudd, Andrew Barrer & Gabriel
Ferrari. Nel cast sono stati confermati i
protagonisti Paul
Rudd e Evangeline Lilly.
Confermati nel
cast Michael Douglas, Michael
Pena e David
Dastmalchian. Si sono uniti al cast
anche Michelle Pfeiffer che
interpreta Janet Van
Dyne,Hannah
John-Kamen è Ghost, Randall
Park è Agent Jimmy Woo, Laurence
Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.
Dal Marvel Cinematic Universe, arriva
Ant-Man and the Wasp, un nuovo capitolo del MCU con protagonisti i due eroi con
la straordinaria abilità di cambiare dimensione. A seguito degli
eventi di Captain America: Civil War, Scott
Lang deve scendere a patti con le conseguenze della sua scelta sia
come super eroe che come padre. Lotta per trovare un nuovo
equilibrio tra la sua vita a casa e le sue responsabilità in quanto
Ant-Man, deve confrontarsi con Hope van Dyne e suo padre, Hank Pym,
per una missione urgente. Scott deve indossare di nuovo la sua tuta
e imparare a combattere al fianco di Wasp come compagna di squadra
per collaborare e svelare dei mistero del passato.
Con un messaggio pubblicato su
Twitter il rapper Kendrick Lamar ha rivelato ai
fan la lista ufficiale dei brani composti per Black
Panther insieme ad altri artisti della scena americana, il
cinecomic dei Marvel Studios in arrivo nelle sale tra
pochissimi giorni.
Di seguito la tracklist completa
della colonna sonora, disponibile su iTunes a partire dal 9
febbraio.
1. Black Panther – Kendrick Lamar
2. All The Stars – Kendrick Lamar and
SZA
3. X – Schoolboy Q, 2Chainz, and Saudi
4. The Ways – Khalid and Swae Lee
5.Opps – Vince Staples and Yugen Blakrok
6. I Am – Jorja Smith
7. Paramedic! – SOB X RBE
8. Bloody Waters – Ab-Soul, Anderson .Paak and James
Blake
9. King’s Dead – Jay Rock, Kendrick Lamar,
Future and James Blake
10. Redemption Interlude
11. Redemption – Zacari and BabesWodumo
12. Seasons – Mozzy, Sjavaand Reason
13. Big Shot – Kendrick Lamar and Travis Scott
14. Pray For Me – Kendrick Lamar and The Weeknd
Vi ricordiamo che Black
Panther uscirà in Italia il 16 febbraio,
diretto da Ryan Coogler.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black Panther segue T’Challa che,
dopo gli eventi di Captain America Civil War,
torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione
africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo
re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio
ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova,
quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di
Wakanda e del mondo in pericolo.
L’attore fa infatti parte di quella
schiera di interpreti che si sono affacciati al cinecomic prima che
fosse un genere sdoganato. In particolare, Snipes lo ha fatto con
la trilogia di Blade.
Durante un’intervista
con THR,
Wesley Snipes ha ribadito la sua propensione
al personaggio, chiarendo anche che è aperto ad apparire in
qualsiasi altro film di supereroi: “Sono molto propenso a ogni
possibilità. Se dovesse presentarsi Blade 4, è una conversazione
che si può intavolare. E ci sono anche altri personaggi
nell’universo Marvel che, se mi invitassero,
sarei felice di interpretare. Credo che i fan siano affamati di una
nuova versione di Blade, quindi questo potrebbe limitare le mie
possibilità di interpretare un altro personaggio.”
Già nel 2016 l’attore aveva
proposto un nuovo film della saga di Blade, senza però trovare
risposta nelle produzioni. Staremo a vedere se il suo
desiderio si realizzerà o se rimarrà soltanto un desiderio di un
interprete nostalgico.
Blade è un film del
1998 diretto da Stephen Norrington e basato
sull’omonimo personaggio dei fumetti della Marvel Comics creato da Marv Wolfman (testi) e
Gene Colan (disegni) nel 1973.
Il film ha avuto due seguiti (2002
e 2004). Sebbene fosse un prodotto di ispirazione Marvel, la pellicola, come anche il
suo seguito, non riporta il logo della casa editrice all’inizio
della pellicola, che è stato introdotto nella saga solo con il
terzo capitolo.
In Blade Trinity ha
recitato anche Ryan Reynolds, poi protagonista –
dopo 12 anni – di un altro cinecomic di successo,
Deadpool, uscito nelle nostre sale lo
scorso febbraio.
Nel 2006 è stata anche prodotta
(per una sola stagione) una serie ispirata al personaggio, dal
titolo Blade La serie, prodotta da
David S. Goyer, sceneggiatore dei tre film nonché
regista del terzo, e dai Marvel Studios. Nella serie Blade era
interpretato dal rapper Kirk Jones, meglio
conosciuto meglio Sticky Fingaz.
Dopo mesi di attesa e domande da
parte dei fan, preoccupati dall’improvviso licenziamento di
Phil Lord e Chris Miller alla
regia (sostituiti in corsa da Ron Howard),
sembrerebbe ufficiale l’arrivo del primo trailer di
Solo: A Star Wars Story
nella notte del Superbowl, ovvero domenica 4 febbraio.
A dare la notizia, non ancora
confermata dalla Disney, è l’Hollywood Reporter. Che si
tratti poi di una piccola anteprima da 30 o 60 secondi o di un
trailer vero e proprio, questo resta ancora un mistero.
Non ci resta quindi che attendere
qualche giorno e scoprire se ci sarà o meno una sorpresa.
Vicordiamo che lo spin-off sarà
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
L’uscita del film è fissata al
25 maggio 2018.
La sinossi:
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Grazie alle parole della sorella
Kate, veniamo a conoscenza di un aneddoto finora rimasto nascosto
su Heath Ledger e la sua volontà di interpretare
Joker un’altra volta dopo il successo de Il
cavaliere oscuro. Un ruolo iconico per la storia del genere
cinecomic e forse per la storia del cinema.
“Era molto orgoglioso del lavoro
svolto nel film e so che aveva in programma di tornare in un altro
film su Batman. Aveva amato collaborare con Christopher Nolan,
Christian Bale e Gary Oldman, ed era stata una delle migliori
esperienze della sua vita“.
Kate Ledger ha poi spiegato che la
teoria dietro la morte del fratello è sempre stata lontana dalla
verità: “Non era assolutamente depresso né continuava a vivere
nel personaggio come molti supponevano. Heath era una persona
allegra e aveva grandi piani per il suo futuro. Il giorno prima che
morisse ci siamo sentiti al televono e scherzava e
rideva“.
Qualche giorno fa è ricorso
l’anniversario della morte di Heath Ledger, scomparso
tragicamente martedì 22 gennaio 2008 in seguito ad una
intossicazione acuta da farmaci.
Accolto da recensioni entusiaste in
America, Black Panther potrebbe certamente
ricevere lo stesso trattamento anche dagli spettatori una volta che
il nuovo film dei Marvel Studios arriverà nelle sale. Non tutti
però. A quanto pare alcuni fan della concorrenza, ovvero della DC,
avrebbero organizzato un piano di sabotaggio mirato a recensire
negativamente il film su Rotten Tomatoes, noto aggregatore di voti
della critica e del pubblico.
Per l’occasione è stato creato
addirittura un evento con tanto di locandina ufficiale, dove
compare lo slogan “Give Black Panther a Rotten Audience Score
on Rotten Tomatoes”, come potete vedere nell’immagine qui
sotto.
Benché l’operazione di questo
manipolo di fan DC a tratti rasenti il ridicolo, c’è da comprendere
un’altra questione fondamentale, cioè che la piattaforma di Rotten
Tomatoes stia pian piano perdendo di senso e ragione. Da
aggregatore di voti oggettivi quale dovrebbe essere, il sito si sta
trasformando in una piazza dove gridare a gran voce il proprio
giudizio spesso falsato da gusti personali e sentimenti che nulla
hanno a che fare con un’attenta analisi critica del film.
Nel frattempo vi ricordiamo che
Black Panther uscirà in Italia il 16 febbraio, diretto da Ryan
Coogler. Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black Panther segue T’Challa che,
dopo gli eventi di Captain America Civil War,
torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione
africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo
re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio
ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova,
quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di
Wakanda e del mondo in pericolo.
Sono state annunciate le nomination
ai César 2018, gli Oscar del cinema francese,
la cui cerimonia si terrà il prossimo 2 Marzo. Trai film più
nominati c’è 120 battiti al minuto di
Robin Campillo, completamente ignorato dai premi
americani (Golden Globes e Oscar) nella corsa a miglior film
straniero, ma già premiato al Festival
di Cannes 2017.
Ecco i nominati ai César 2018
CÉSAR DE LA MEILLEURE ACTRICE
JEANNE BALIBAR dans BARBARA
JULIETTE BINOCHE dans UN BEAU SOLEIL INTÉRIEUR
EMMANUELLE DEVOS dans NUMÉRO UNE
MARINA FOÏS dans L’ATELIER
CHARLOTTE GAINSBOURG dans LA PROMESSE DE L’AUBE
DORIA TILLIER dans MONSIEUR & MADAME ADELMAN
KARIN VIARD dans JALOUSE
CÉSAR DU MEILLEUR ACTEUR
SWANN ARLAUD dans PETIT PAYSAN
DANIEL AUTEUIL dans LE BRIO
JEAN-PIERRE BACRI dans LE SENS DE LA FÊTE
GUILLAUME CANET dans ROCK’N ROLL
ALBERT DUPONTEL dans AU REVOIR LÀ-HAUT
LOUIS GARREL dans LE REDOUTABLE
REDA KATEB dans DJANGO
CÉSAR DE LA MEILLEURE ACTRICE DANS UN SECOND
RÔLE
LAURE CALAMY dans AVA
ANAÏS DEMOUSTIER dans LA VILLA
SARA GIRAUDEAU dans PETIT PAYSAN
ADÈLE HAENEL dans 120 BATTEMENTS PAR MINUTE
MÉLANIE THIERRY dans AU REVOIR LÀ-HAUT
CÉSAR DU MEILLEUR ACTEUR DANS UN SECOND
RÔLE
NIELS ARESTRUP dans AU REVOIR LÀ-HAUT
LAURENT LAFITTE dans AU REVOIR LÀ-HAUT
GILLES LELLOUCHE dans LE SENS DE LA FÊTE
VINCENT MACAIGNE dans LE SENS DE LA FÊTE
ANTOINE REINARTZ dans 120 BATTEMENTS PAR MINUTE
CÉSAR DU MEILLEUR ESPOIR FÉMININ
IRIS BRY dans LES GARDIENNES
LAETITIA DOSCH dans JEUNE FEMME
EYE HAÏDARA dans LE SENS DE LA FÊTE
CAMÉLIA JORDANA dans LE BRIO
GARANCE MARILLIER dans GRAVE
CÉSAR DU MEILLEUR ESPOIR MASCULIN
BENJAMIN LAVERNHE dans LE SENS DE LA FÊTE
FINNEGAN OLDFIELD dans MARVIN OU LA BELLE ÉDUCATION
PABLO PAULY dans PATIENTS
NAHUEL PÉREZ BISCAYART dans 120 BATTEMENTS PAR MINUTE
ARNAUD VALOIS dans 120 BATTEMENTS PAR MINUTE
CÉSAR DU MEILLEUR SCÉNARIO ORIGINAL
ROBIN CAMPILLO pour 120 BATTEMENTS PAR MINUTE
MATHIEU AMALRIC, PHILIPPE DI FOLCO pour BARBARA
JULIA DUCOURNAU pour GRAVE
CLAUDE LE PAPE, HUBERT CHARUEL pour PETIT PAYSAN
ERIC TOLEDANO, OLIVIER NAKACHE pour LE SENS DE LA FÊTE
CÉSAR DE LA MEILLEURE ADAPTATION
ALBERT DUPONTEL, PIERRE LEMAITRE pour AU REVOIR LÀ-HAUT
XAVIER BEAUVOIS, FRÉDÉRIQUE MOREAU, MARIE-JULIE MAILLE pour LES
GARDIENNES
GRAND CORPS MALADE, FADETTE DROUARD pour PATIENTS
ERIC BARBIER, MARIE EYNARD pour LA PROMESSE DE L’AUBE
MICHEL HAZANAVICIUS pour LE REDOUTABLE
CÉSAR DE LA MEILLEURE MUSIQUE ORIGINALE
ARNAUD REBOTINI pour 120 BATTEMENTS PAR MINUTE
CHRISTOPHE JULIEN pour AU REVOIR LÀ-HAUT
JIM WILLIAMS pour GRAVE
MYD pour PETIT PAYSAN
MATTHIEU CHEDID pour VISAGES VILLAGES
CÉSAR DU MEILLEUR SON
JULIEN SICART, VALÉRIE DE LOOF, JEAN-PIERRE LAFORCE pour 120
BATTEMENTS PAR MINUTE
JEAN MINONDO, GURWAL COÏC-GALLAS, CYRIL HOLTZ, DAMIEN LAZZERINI
pour AU REVOIR LÀ-HAUT
OLIVIER MAUVEZIN, NICOLAS MOREAU, STÉPHANE THIÉBAUT pour
BARBARA
MATHIEU DESCAMPS, SÉVERIN FAVRIAU, STÉPHANE THIÉBAUT pour GRAVE
PASCAL ARMANT, SÉLIM AZZAZI, JEAN-PAUL HURIER pour LE SENS DE LA
FÊTE
CÉSAR DE LA MEILLEURE PHOTO
JEANNE LAPOIRIE pour 120 BATTEMENTS PAR MINUTE
VINCENT MATHIAS pour AU REVOIR LÀ-HAUT
CHRISTOPHE BEAUCARNE pour BARBARA
CAROLINE CHAMPETIER pour LES GARDIENNES
GUILLAUME SCHIFFMAN pour LE REDOUTABLE
CÉSAR DU MEILLEUR MONTAGE
ROBIN CAMPILLO pour 120 BATTEMENTS PAR MINUTE
CHRISTOPHE PINEL pour AU REVOIR LÀ-HAUT
FRANÇOIS GEDIGIER pour BARBARA
JULIE LENA, LILIAN CORBEILLE, GRÉGOIRE PONTECAILLE pour PETIT
PAYSAN
DORIAN RIGAL ANSOUS pour LE SENS DE LA FÊTE
CÉSAR DES MEILLEURS COSTUMES
ISABELLE PANNETIER pour 120 BATTEMENTS PAR MINUTE
MIMI LEMPICKA pour AU REVOIR LÀ-HAUT
PASCALINE CHAVANNE pour BARBARA
ANAÏS ROMAND pour LES GARDIENNES
CATHERINE BOUCHARD pour LA PROMESSE DE L’AUBE
CÉSAR DES MEILLEURS DÉCORS
EMMANUELLE DUPLAY pour 120 BATTEMENTS PAR MINUTE
PIERRE QUEFFÉLÉAN pour AU REVOIR LÀ-HAUT
LAURENT BAUDE pour BARBARA
PIERRE RENSON pour LA PROMESSE DE L’AUBE
CHRISTIAN MARTI pour LE REDOUTABLE
CÉSAR DE LA MEILLEURE RÉALISATION
ROBIN CAMPILLO pour 120 BATTEMENTS PAR MINUTE
ALBERT DUPONTEL pour AU REVOIR LÀ-HAUT
MATHIEU AMALRIC pour BARBARA
JULIA DUCOURNAU pour GRAVE
HUBERT CHARUEL pour PETIT PAYSAN
MICHEL HAZANAVICIUS pour LE REDOUTABLE
ERIC TOLEDANO, OLIVIER NAKACHE pour LE SENS DE LA FÊTE
CÉSAR DU MEILLEUR FILM DE COURT MÉTRAGE
LES BIGORNEAUX réalisé par ALICE VIAL, produit par JONATHAN
HAZAN
LE BLEU BLANC ROUGE DE MES CHEVEUX réalisé par JOSZA ANJEMBE,
produit par NELSON GHRÉNASSIA, GABRIEL FESTOC
DEBOUT KINSHASA ! réalisé par SÉBASTIEN MAITRE, produit par LAURA
TOWNSEND
MARLON réalisé par JESSICA PALUD, produit par SYLVAIN LAGRILLÈRE,
LUCAS TOTHE
LES MISÉRABLES réalisé par LADJ LY, produit par TOUFIK AYADI,
CHRISTOPHE BARRAL
CÉSAR DU MEILLEUR FILM D’ANIMATION
pour le COURT MÉTRAGE
LE FUTUR SERA CHAUVE réalisé par PAUL CABON, produit par YANN
LEGAY
I WANT PLUTO TO BE A PLANET AGAIN réalisé par MARIE AMACHOUKELI,
VLADIMIR MAVOUNIA-KOUKA,
produit par NICOLAS SCHMERKIN
LE JARDIN DE MINUIT réalisé par BENOÎT CHIEUX, produit par RON
DYENS
PÉPÉ LE MORSE réalisé par LUCRÈCE ANDREAE, produit par JÉRÔME
BARTHÉLEMY, DANIEL SAUVAGE
pour le LONG MÉTRAGE
LE GRAND MÉCHANT RENARD ET AUTRES CONTES… réalisé par BENJAMIN
RENNER, PATRICK IMBERT,
produit par DAMIEN BRUNNER, DIDIER BRUNNER
SAHARA réalisé par PIERRE CORÉ,
produit par ERIC ALTMAYER, NICOLAS ALTMAYER, PIERRE CORÉ, CHRISTIAN
RONGET, MICHEL CORTEY
ZOMBILLÉNIUM réalisé par ARTHUR DE PINS, ALEXIS DUCORD,
produit par HENRI MAGALON, LÉON PERAHIA
CÉSAR DU MEILLEUR FILM DOCUMENTAIRE
12 JOURS réalisé par RAYMOND DEPARDON, produit par CLAUDINE
NOUGARET
À VOIX HAUTE – LA FORCE DE LA PAROLE réalisé par STÉPHANE DE
FREITAS, LADJ LY,
produit par HARRY TORDJMAN, ANNA TORDJMAN
CARRÉ 35 réalisé par ERIC CARAVACA, produit par LAETITIA GONZALEZ,
YAËL FOGIEL
I AM NOT YOUR NEGRO réalisé par RAOUL PECK, produit par RÉMI
GRELLETY, RAOUL PECK
VISAGES VILLAGES réalisé par AGNÈS VARDA, JR, produit par ROSALIE
VARDA
CÉSAR DU MEILLEUR PREMIER FILM
GRAVE réalisé par JULIA DUCOURNAU, produit par JEAN DES FORÊTS,
JULIE GAYET, NADIA TURINCEV
JEUNE FEMME réalisé par LÉONOR SERRAILLE, produit par SANDRA DA
FONSECA
MONSIEUR & MADAME ADELMAN réalisé par NICOLAS BEDOS,
produit par FRANÇOIS KRAUS, DENIS PINEAU-VALENCIENNE
PATIENTS réalisé par GRAND CORPS MALADE, MEHDI IDIR,
produit par ERIC ALTMAYER, NICOLAS ALTMAYER, JEAN-RACHID
PETIT PAYSAN réalisé par HUBERT CHARUEL, produit par STÉPHANIE
BERMANN, ALEXIS DULGUERIAN
CÉSAR DU MEILLEUR FILM ÉTRANGER
LE CAIRE CONFIDENTIEL réalisé par TARIK SALEH, distribution France
MEMENTO FILMS DISTRIBUTION
DUNKERQUE réalisé par CHRISTOPHER NOLAN, distribution France WARNER
BROS
L’ÉCHANGE DES PRINCESSES réalisé par MARC DUGAIN,
coproduction France HIGH SEA PRODUCTION (Patrick André)
FAUTE D’AMOUR réalisé par ANDREÏ ZVIAGUINTSEV,
coproduction France WHY NOT PRODUCTIONS (Pascal Caucheteux,
Grégoire Sorlat)
LA LA LAND réalisé par DAMIEN CHAZELLE, distribution France SND
NOCES réalisé par STEPHAN STREKER,
coproduction France FORMOSA PRODUCTIONS (Michaël Goldberg, Boris
Van Gils)
THE SQUARE réalisé par RUBEN ÖSTLUND,
coproduction France SOCIÉTÉ PARISIENNE DE PRODUCTION (Philippe
Bober)
CÉSAR DU MEILLEUR FILM
120 BATTEMENTS PAR MINUTE produit par HUGUES CHARBONNEAU,
MARIE-ANGE LUCIANI,
réalisé par ROBIN CAMPILLO
AU REVOIR LÀ-HAUT produit par CATHERINE BOZORGAN, réalisé par
ALBERT DUPONTEL
BARBARA produit par PATRICK GODEAU, réalisé par MATHIEU AMALRIC
LE BRIO produit par DIMITRI RASSAM, BENJAMIN ELALOUF, réalisé par
YVAN ATTAL
PATIENTS produit par ERIC ALTMAYER, NICOLAS ALTMAYER,
JEAN-RACHID,
réalisé par GRAND CORPS MALADE, MEHDI IDIR
PETIT PAYSAN produit par STÉPHANIE BERMANN, ALEXIS DULGUERIAN,
réalisé par HUBERT CHARUEL
LE SENS DE LA FÊTE produit par NICOLAS DUVAL ADASSOVSKY, YANN
ZENOU, LAURENT ZEITOUN,
réalisé par ERIC TOLEDANO, OLIVIER NAKACHE
La cerimonia di premiazione si
svolgerà a Parigi il 2 marzo e durante la serata Penelope
Cruz riceverà il César onorario mentre Vanessa
Paradis aprirà simbolicamente al cerimonia con un omaggio
a Jeanne Moreau, morta a 89 anni il 31 luglio
scorso.
Con un incasso globale di oltre 525
milioni di dollari (a fronte di un budget di circa $ 100 milioni),
Dunkirk è stato forse il film più amato del
2017. Attesissimo dai fan di Christopher Nolan, ha
ricevuti allori ed elogi dalla critica di tutto il mondo e in
generale ha saputo mettere d’accordo esperti, spettatori, veterani
e neofiti del cinema. La sua partecipazione a questa 90’ edizione
degli Academy rappresenta di fatto il riconoscimento ufficiale di
Nolan e delle sue opere come uno dei maestri della settima
arte.
Christopher Nolan
arriva al suo decimo lungometraggio. Un percorso costellato di
grandi successi, non solo e non soltanto per gli ingenti incassi
ricavati, ma soprattutto per aver saputo ridefinire il mondo
cinematografico con un proprio linguaggio, cosa che solo ai Grandi
Maestri riesce. In Dunkirk la bravura del regista
sta anche nel saper azzardare: accanto a nomi di grandi
professionisti – da Tom Hardy a Kenneth
Branagh – il cast scommette su volti nuovi, a partire dal
protagonista Finn Whitehead (qui al suo primo
lungometraggio), fino ad arrivare all’ottima prova di Harry
Styles (cantante degli One
Direction).
Confinate dai tedeschi sulle brulle
spiagge di Dunkerque – Francia, le truppe inglesi
ormai allo stremo delle forze attendono con ansia di essere
rimpatriate. Ma gli aiuti militari non arrivano. Ci penseranno
quindi i civili, mossi dallo spirito patrio, a mettere in salvo
quasi mezzo milione di soldati britannici.
L’azione è scandita in tre tempi e
in tre luoghi: terra, mare e cielo. I dialoghi sono pochi ma i
sentimenti proliferano e riecheggiano nel ticchettio incalzante
della colonna sonora.
8 le nomination per Dunkirk: non
solo nelle candidature principali, ma anche nelle più importanti
categorie tecniche, ad avvalorare il perfezionismo di regista e
crew.
Oltre a Miglior Film e Miglior
Regia (Christopher Nolan),
Dunkirk è opzionato anche per il Miglior Montaggio
(Lee Smith); per la Miglior Fotografia
(Hoyte Van Hoytema); per la Miglior Scenografia
(Nathan Crowley); per il Miglior Sonoro e Miglior
Montaggio Sonoro; e infine per l’apprezzatissima Colonna Sonora di
Hans Zimmer.
Dunkirk non è un
film “americano”. Non parla di battaglie. Non esagera in dialoghi e
azione. Se si pensa che inizialmente Nolan non voleva nemmeno
creare una sceneggiatura per questa sua opera, si capisce come
Dunkirk piuttosto che trattare di temi “tangibili”, affronti a modo
suo il sentimento della Speranza, che è poi la chiave del film.
In un cinema che ci ha abituato ai
supereroi con i super poteri, Nolan parla di eroi reali, semplici:
quei civili che, nel loro piccolo, hanno messo in salvo 400.000
soldati.
Nato da un’idea tenuta in
gestazione per venticinque anni, Dunkirk è frutto
della mente perfezionista del suo creatore, che qui raggiunge
altissimi livelli di tecnicismo (e infatti l’uso degli effetti
speciali è davvero minimo).
Girato su pellicola IMAX da 65 mm,
certe accortezza consentono allo spettatore di “entrare dentro” al
film, e partecipare a quell’angosciante climax ascendente di azioni
e sentimenti che è incalzato, in più, dalla colonna sonora
“ticchettante” di Hans Zimmer.
La vittoria di
Dunkirk agli Oscar 2018 è data
16.1, mentre Nolan come Miglior Regista è quotato 13.8. Se le
categorie del sonoro possono essere un campo dove
Dunkirk avrà da dire la sua, è difficile che il
film la spunterà nella categoria principale, mentre il premio a
Nolan è improbabile ma non impossibile. Il favorito è
Guillermo del Toro, ma la prima nomination di
categoria al regista britannico fa pensare che Hollywood potrebbe
aver trovato il momento giusto per premiare la sua eccellenza nella
regia.
Oscar 2018 nomination: ecco tutti
i candidati ai 90° Academy Awards
Il 3 luglio 2017 gli Studi
di Cinecittà, lo storico complesso di via Tuscolana 1055,
la fabbrica del cinema d’Italia e uno dei sinonimi del cinema nel
mondo, sono tornati – nell’80mo anniversario dalla loro
nascita – alla gestione pubblica, grazie all’acquisizione
di ramo d’azienda da parte di Istituto Luce-Cinecittà, la più
antica istituzione pubblica di cinema del mondo.
Un avvenimento per il cinema italiano di portata
storica, che segna la nascita di un soggetto rinnovato:
una delle più grandi aziende culturali pubbliche del
Paese.
E un avvenimento economico, come
può esserlo il ritorno in mano pubblica di un simile soggetto. Un
patrimonio spaziale, fisico, e immateriale, in un perimetro dove si
riuniscono il cinema e l’audiovisivo, la memoria storica
dell’Istituto Luce, con l’innovazione e creatività degli
Studios.
L’acquisizione degli Studios da
parte del Luce ha significato in primis la salvaguardia
delle professionalità presenti a Cinecittà.
Basti soltanto pensare alle maestranze, o ai tecnici di produzione
e post-produzione di film, di competenza nota nel mondo.
E ha significato l’apertura
del cantiere di una vera impresa culturale. In pochi
chiari numeri: oggi Istituto Luce Cinecittà conta circa 250
lavoratori; un piano di investimenti per il
periodo 2018-2022 di oltre 37 milioni di euro; un
ricavo di budget 2018 di 46 milioni di euro, di cui il 60%
autofinanziato da attività commerciale (affitti dei Teatri
di posa, eventi, servizi alle produzioni).
Numeri di un piano industriale
frutto di una visione generale: unire in un unico soggetto
le attività di mercato di Cinecittà Studios, legate alla gestione
dei Teatri e alla produzione di opere audiovisive – dai
film alle serie televisive, dai programmi TV alla pubblicità, alle
web series – con le attività di interesse generale
storicamente affidate a Istituto Luce: dalla promozione
all’estero del cinema italiano classico e contemporaneo, alla
conservazione e diffusione dello straordinario Archivio Storico
dell’Istituto Luce, il sostegno ai film opere prime e seconde, la
produzione di documentari, l’informazione cinematografica,
l’editoria, il realizzando MIAC – Museo Italiano del Cinema e
dell’Audiovisivo, la gestione dei Media Desk di Europa Creativa e
la gestione dei Fondi Cinema del MiBACT.
La creazione in una parola,
di un polo di riferimento per l’intero comparto
dell’audiovisivo. E uno strumento strategico del suo
sviluppo. In un unico complesso fisico, l’unione
dell’intera filiera del cinema: produzione e
post-produzione, distribuzione, promozione, merchandising, eventi,
attività culturali, espositive ed editoriali, formazione didattica
e professionale.
Un luogo interamente al
servizio del settore, e del suo pubblico. Della società civile.
I sei mesi dall’avviamento
del nuovo Piano di Sviluppo, hanno visto la partenza del ‘Cantiere
Cinecittà’ con l’inizio di molte attività già nel 2018, e
il varo dei progetti di maggiore respiro per il triennio
2018-2020.
NUOVE PRODUZIONISono attesi per il 2018 i primi ciak
di nuove produzioni italiane e coproduzioni internazionali di serie
tv, realizzate nei Teatri di posa. La prima di questa
stagione, sul set da due settimane, è l’attesa trasposizione
televisiva de Il nome
della rosa, dal best-seller mondiale di Umberto
Eco, per la regia di Giacomo Battiato e
la fotografia di John Conroy. A vestire qui i
panni del protagonista Guglielmo da Baskerville, un attore di culto
come John Turturro, a fianco
dell’antagonista Rupert Everett. Il
nome della rosa è prodotto da 11 Marzo Film, Palomar
e TMG in collaborazione con Rai Fiction.
Si attendono a breve gli
annunci di altre produzioni di serie tv a Cinecittà, di livello e
firma internazionali.
NUOVI TEATRI (E TEATRI
RINNOVATI)Sono il centro
propulsivo di Cinecittà, e il suo cuore. Il piano del sito non può
non mettere i 20 Teatri di Cinecittà in testa al suo progetto di
sviluppo. Perciò il piano prevede un investimento di 7
milioni di euro per la manutenzione straordinaria: il
cablaggio, una nuova rete elettrica, il rifacimento delle strade
del Complesso, sono alcuni degli interventi per adeguare gli studi
alle esigenze di tutte le produzioni italiane e internazionali. Per
attirarle e comunicare con la loro qualità che se l’Italia e Roma
sono il set ideale per realizzare una storia, Cinecittà ha gli
strumenti più adeguati per farlo.
Il prossimo triennio vedrà
la costruzione di 2 nuovi grandi Teatri di posa,
maggiori per dimensione del mitico Teatro 5, la ‘seconda casa’ di
Federico Fellini. I nuovi spazi porteranno Cinecittà a un
livello di cubatura dei set tra i più alti al mondo.
Si ricostruirà anche il
Teatro 7, distrutto durante la Seconda
Guerra mondiale. L’interno ospiterà tra l’altro una
sofisticata piscina dedicata alle riprese
subacquee. Saranno poi notevolmente ammodernati i Teatri
20 e 21, e completamente ripristinata l’area
backlot, lo spazio per le riprese esterne di Cinecittà, 10
ettari di spazio che già ospitano set magnifici come quelli di
Rome e della Firenze rinascimentale, e una piscina già
teatro delle riprese del Casanova di Fellini.
NUOVI SPAZI CULTURALI,
FORMATIVI, DIDATTICI
In una visione finalmente organica
che riunisce tutta la filiera dell’audiovisivo, la
Cinecittà del futuro punta con ambizione alla sua vocazione
culturale. Gli 80 anni di Cinecittà, gli oltre 90
dell’Istituto Luce, hanno un valore storico, di memoria, di
immaginario collettivo, che non è un ‘a parte’ del fare
cinema, ma una sua continuazione: il legame tra il fare cinema e il
pubblico. Con la conoscenza, l’intrattenimento, l’offerta di
bellezza di quel patrimonio unico del nostro secolo che è
l’immagine in movimento. È il cinema come bene collettivo, utilità
sociale e accrescimento dei cittadini.
IL MIAC –
Punta di diamante di questa visione, già annunciato nei mesi
scorsi, è il MIAC, il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del
Cinema, fortemente voluto da Luce-Cinecittà e dal MiBACT,
uno spazio polifunzionale che sarà installato negli spazi dell’ex
laboratorio di Sviluppo e Stampa, in una superficie di
4.000 metri quadrati. Uno spazio che ospiterà
un’esposizione permanente, spettacolare e
immersiva sull’immaginario degli italiani nel XX e XXI
secolo, e l’evoluzione della nostra società vista dalle
lenti del cinema, della TV, degli audiovisivi, attraverso filmati e
fotografie dei maggiori archivi e cineteche del Paese,
videoinstallazioni, materiali audio, testi, oggetti di scena,
macchinari. E ancora mostre temporanee, una biblio-videoteca, e
laboratori didattici.
Complementare al MIAC, una
serie di attività di formazione rivolte ai giovani, declinate in
formato ERASMUS con scambi e residenze internazionali,
svolta in collaborazione con il Centro Sperimentale di
Cinematografia e altre istituzioni di settore.
Nell’ambito del MIAC sarà inoltre
promosso un Laboratorio di Conservazione e
Restauro, specializzato nel restauro analogico della
pellicola. Nell’epoca segnata dal ‘passaggio al digitale’, un luogo
di attenzione a un supporto, come la pellicola, unico e
insostituibile, di cui è divenuta necessaria la conoscenza
per tutelare la sopravvivenza dei capolavori del
passato.
RESTYLING DI ‘CINECITTÀ
SI MOSTRA’– Con migliaia di
visitatori ogni anno e i suoi percorsi storici e didattici,
Cinecittà si Mostra è divenuta nel tempo una delle
attrazioni cinematografiche della Capitale, aperta a un pubblico
trasversale di curiosi, turisti, scuole del territorio e non solo;
un momento di intrattenimento per tutti e di alfabetizzazione
all’immaginario cinematografico per i ragazzi. L’esposizione
permanente, curata da Alida Cappellini e Giovanni Licheri, la
ricerca scientifica di Italo Moscati, i costumi curati da Nicoletta
Ercole, la sezione didattica curata da Barbara Goretti con ‘Senza
titolo’ – Progetti aperti alla cultura, vedrà nel 2018
un grande riallestimento curatoda due
firme della scenografia mondiale: i premi Oscar
Dante Ferretti e Francesca Lo
Schiavo.
NON SOLO CINEMA E TV:
CINECITTÀ COME CENTRO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA
La storia dell’arte cinematografica
lo insegna: l’evoluzione delle storie, delle narrazioni, sullo
schermo è spesso passata per l’evoluzione tecnica. Dalle lenti, ai
sistemi di ripresa e montaggio, agli aggiornamenti continui della
post-produzione… Una di queste grandi trasformazioni del racconto
per immagini ad opera della tecnologia è in atto da qualche anno,
con evidenza degli operatori del settore, e del pubblico, nella
sfera del videogame, un comparto che sempre più va
dialogando con il cinema. Non solo sotto forma di adattamenti sullo
schermo di giochi popolarissimi, ma come tecniche, linguaggio,
modalità espressive. E sempre più spesso alcuni videogiochi
realizzano scenari da film, da puro cinema. Il cinema italiano non
può restare indietro rispetto ai partner internazionali, in un
settore in via di affermazione definitiva dell’industria
creativa.
CINECITTÀGAME HUB – La
Casa dell’industria del Videogame – In un quadro in cui
Luce-Cinecittà vuole giocare un ruolo leader nell’innovazione dei
processi di trasformazione del mercato audiovisivo, l’azienda
creerà nel 2018 Cinecittà Game Hub, un
grande incubatore di ricerca e sviluppo delle
relazioni tra videogame e audiovisivo. Un luogo fisico nel
complesso di Cinecittà, di 1000 metri quadri, in cui
svolgere attività a supporto della filiera videoludica: una
scuola di formazione finalizzata a corsi di tecnica
superiore e avviamento professionale; uno
sportello di consultazione e orientamento per le
imprese del settore; uno spazio di co-working per
piccole-medie imprese di settore, dove affermate imprese e
giovani professionisti faranno insieme ricerca e sviluppo su
start-up di videogame; un’offerta formativa dedicata alle
scuole.
L’Hub verrà concesso a un
gestore privato (singolo, o un raggruppamento di soggetti)
che lo coordinerà confrontandosi costantemente con
Luce-Cinecittà, attraverso un’innovativa procedura di
appalto. Un ‘dialogo competitivo’ in due fasi, di cui si trova già
on line il bando (www.cinecitta.com – Amministrazione
trasparente) e che sarà a breve diffuso sui media.
La più antica istituzione
di Cinema pubblico, il Luce, apre come già in passato (si
pensi al primo grande archivio filmico digitalizzato, alla
condivisione del patrimonio archivistico su YouTube) alle
frontiere del racconto per immagini. Con una consueta
visione doppia, di ricerca e di creatività, di servizio e di
mercato.
Un futuro di cui possiamo già
immaginare gli scambi creativi, a partire dal progetto di
un videogame ambientato a Cinecittà.
Inoltre, verrà creato il
primo Teatro di posa 4.0 di Cinecittà. Un Teatro
esclusivamente dedicato al sistema del Motion Capture, alle
produzioni in Realtà Virtuale, ai videogame. Un luogo di
realizzazione delle forme più avanzate di narrazione
cinematografica.
Infine Istituto
Luce-Cinecittà co-produrrà il Primo Festival dell’Industria
Videoludica ‘Romevideogamelab’, dal 4 al 6 maggio
2018. Un appuntamento per operatori, appassionati e
nuovi spettatori.
E se il Videogame immagina i
confini futuribili delle nuove attività di Cinecittà, un grande
appuntamento del prossimo futuro ci riporta alla sua più
immaginifica storia.
Nel 2020 si festeggiano i
100 anni di Federico Fellini. Il cineasta che più di
chiunque ci ha indicato Cinecittà come l’indirizzo dove il Cinema e
l’immaginario hanno la residenza ideale.
I binari paralleli della ricerca
sull’innovazione e di una festa per un Maestro dell’arte
cinematografica, vanno nella stessa direzione: il cinema e
l’audiovisivo come la possibilità che abbiamo di sognare la nostra
realtà, e progettarla più bella.
È questo che la Cinecittà Futura
vuole offrire nei prossimi anni ai suoi operatori, e alla comunità
dei suoi spettatori.
A pochi giorni dall’inizio del
Festival di Sanremo 2018, Reputation
Manager, principale istituto italiano nell’analisi e
misurazione della reputazione online dei brand e delle figure di
rilievo pubblico, rende noti i risultati di un’analisi condotta
negli ultimi tre mesi per capire cosa si aspetta il pubblico social
dal Festival e in particolare l’opinione sui conduttori di questa
edizione. Negli ultimi tre mesi sono stati pubblicati già
31.131 commenti sui canali social ufficiali del Festival e
su quelli dei tre conduttori.
IL 57% DEI COMMENTI È SU
CLAUDIO BAGLIONI, AMATO DAI SUOI FAN MA CRITICATO PER LE SCELTE
ARTISTICHE.
Capitan Baglioni alla guida di
Sanremo 2018 è un protagonista che divide: se da un lato i suoi fan
storici lo amano incondizionatamente e aspettano con ansia questa
sua edizione del Festival (43%), dall’altro una considerevole fetta
di pubblico social (42%) critica decisamente la decisione della RAI
di affidargli il timone della kermesse perché lo ritiene troppo
conservatore nelle scelte artistiche.
Chi elogia il suo stile scrive:
“La musica al centro. L’onestà, l’attenzione e l’umiltà
che metti in ogni tuo progetto sono già garanzia di uno
spettacolo che sarà davvero all’insegna della passione e della
professionalità. Classe e pacatezza ti vedranno conducente
vincitore su quel palco. Un abbraccio grande, caro Claudio. Noi
saremo con te.” Al contrario chi lo critica
punta il dito contro la scarsa selezione di
giovani: “Quest’anno ci sono un sacco di nomi “ma
esiste ancora” ah ma canta ancora” “ma non era morto questo” … ci
credo metti alla guida uno come Baglioni conservatore delle
tradizioni. Non è moderno.Sanremo
andrebbe presentato da gente tipo Cattalan la Comello ecc
ecc”. A questo proposito una critica illustre è arrivata dalla
conduttrice della scorsa edizione Maria De Filippi che ha
contestato apertamente la scelta di Baglioni di escludere dal
Festival i ragazzi dei talent.
MICHELLE HUNZIKER CATALIZZA
IL 35% DEI COMMENTI, MA SONO QUASI TUTTI NEGATIVI. Braccio
destro di Baglioni nella conduzione di Sanremo 2018, Michelle
Hunziker ha raccolto sul web, almeno finora, solo
critiche: il cachet di 400mila
euro pattuito per le cinque serate del Festival, nonostante sia una
cifra che non arriva neanche alla metà di quella che aveva ricevuto
alla sua prima esperienza sanremese con Pippo Baudo, le è costato
in termini reputazionali il 61% di commenti
negativi. Su Twitter si ironizza: “Finalmente ho
capito perché Michelle Hunziker ride sempre:
prenderà 400.000€ per condurre
Sanremo. Ora è tutto chiaro.”; “La prima brutta notizia del 2018 la
Hunziker a Sanremo e la pagano pure!”.
FAVINO PROMOSSO, MA POCO
COMMENTATO.
Forse il più outsider dei tre
conduttori, Pierfrancesco Favino, introdotto dal Festival come il
“Banderas italiano”, ha ricevuto in questa fase preliminare solo
l’8% dei commenti, che sono però positivi nel 38% dei
casi. Già prima che venisse confermato il suo nome c’era
chi faceva il tifo per lui: “Favino sarebbe un’ottima scelta.
Molto simpatico, poliedrico (canta bene!) e colto. Lui sì che è un
bravissimo attore.”; “Se sarà davvero Favino sono contenta perché è
un bravo attore, anche se non lo conosco mi dà l’impressione che
sia una bella persona”.