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Karen Gillan protagonista di un action tutto al femminile

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Karen Gillan, la star di Guardiani della Galassia e Jumanji, ha trovato il suo nuovo franchise action, stando a quanto riferisce The Hollywood Reporter. L’attrice si è infatti unita al cast di Gunpowder Milkshake, una storia di assassini “che abbraccia generazioni multiple” e presenta un cast tutto al femminile.

Gillan ha ottenuto la notorietà nel 2008, quando è stata scritturata come Amy Pond in Doctor Who. Da lì, è diventata rapidamente una stella nascente a Hollywood, apparendo in tre film dei Marvel Studios nei panni di Nebula, oltre a essere una dei co-protagonisti nella hit da box office Jumanji: Welcome to the Jungle. Al momento, Karen Gillan apparirà di nuovo nei panni di Nebula, una quarta volta, in Avengers: Endgame ad aprile e ha in programma di iniziare a girare un altro film di Jumanji.

Gunpowder Milkshake sarà basato su una sceneggiatura scritta da Aharon Keshales, Navot Papushado e Ehud Lavski. La trama del film è stata per lo più tenuta segreta, ma si dice che il personaggio di Gillan sia quello principale. Kill Bill di Quentin Tarantino e Baby Driver di Edgar Wright sono stati entrambi citati come esempi del tono che si sta cercando di raggiungere con il film, utilizzando come parole d’ordine “elegante, scattante e violento”.

Le riprese si svolgeranno a Berlino la prossima estate e l’uscita del film è prevista per il 2020.

Karen Gillan nel nuovo Star Wars …. ma solo in parte!

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Karen Gillan sta vivendo un momento molto impegnativo e fortunato per quanto riguarda la sua carriera. L’attric è infatti protagonista di Oculus, horror al cinema in questi giorni, ma sarà anche tra gli attesi protagonisti di Guardians of The Galaxy, film Marvel in cui interpreta Nebula. Adesso l’attrice stessa conferma che sarà anche nel prossimo franchise di Star Wars! O meglio, una parte di lei sarà presente nel franchise. karen-gillan

Spieghiamo meglio: l’attrice, ai tempi delle riprese del film Marvel, ha tagliato i capelli completamente per interpretare la letale nipote di Thanos. Successivamente questi capelli sono stati … donati alla produzione di Star Wars, che li userà in qualche modo nel prossimo film! Ebbene sì, i capelli di Karen Gillan saranno in Star Wars. Ecco cosa ha dichiarato con precisione l’attrice: “Mi ha colpito molto quando mi sono svegliata il giorno dopo aver tagliato i capelli. Mi sono detta ‘Dove sono?’. Ma era necessario per la parte, e poi tutti hanno cercato di tenermi su con il morale. Tutti ridevano e mi raccontavano barzellette. La Marvel è una delle migliori compagnie per cui lavorare, davvero. Ti trattano molto bene. Loro hanno sistemato i miei capelli molto bene e li hanno regalati ai tizi di Star Wars. E’ davvero divertente pernsare che andranno a finire in una delle parrucche del film.”

Si tratterà magari della nuova pelliccia di Chewbacca? Possiamo solo aspettare e magari provare a riconoscere i bellissimi capelli ramati di Karen addosso ad uno qualsiasi dei tanti mostri con tanto di parrucca presenti in Star Wars Episodio VII.

Fonte: io9

Karen Gillan ne I Guardiani della Galassia: sarà Angela?

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Karen Gillan ne I Guardiani della Galassia: sarà Angela?

Karen Gillan vista in Doctor Who è il nuovo nome che si unisce al cast de I Guardiani della Galassia, subito dopo l’annuncio ufficiale che Benicio Del Toro si sarebbe unito al cast del film Marvel. Anche per la Gillen non si conosce con certezza il ruolo che andrà ad interpretare, però oggi dei rumors apparsi su un giornale scozzese hanno detto che in base a fonti interne alla Marvel l’attrice potrebbe essere Angela, cacciatrice di taglie rossa e armata di spada creata da Neil Gaiman.

Il personaggio appare per la prima volta sulle pagine di Spawn della Image e recentemente è passato all’universo Marvel, più precisamente Angela appare nell’ultimo ciclo narrativo dei Guardiani Della Galassia che viene pubblicato in questo periodo negli Usa.

I Guardiani della Galassia sarà diretto da James Gunn e fa parte della Fase Due dei Marvel Studios. La pellicola è attesa negli USA il 1 Agosto del 2014 in 3D. Tutte le news sul film nella nostra scheda: Guardians of the Galaxy. Nel cast del film ci sono Chris Pratt, Dave Bautista, Glenn Close, Lee Pace, Michael Rooker, Ophelia Lovibond, Zoe Saldana, Benicio Del Toro e Karen Gillan.  Il film è attualmente in pre produzione nel Regno Unito e dovrebbe arrivare al cinema il primo agosto 2014. I Guardiani della Galassia (Guardians of the Galaxy) sono un gruppo di personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel Super-Heroes (seconda serie) n. 18 (gennaio 1969).

Karen Gillan entra nel cast di The Circle

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Anche la rossa Karen Gillan si è unita al già nutrito cast di The Circle. La produzione del film comincerà questo mese in California. Il personaggio della Gillan è quello di Annie, una componente del circolo.

The Circle diretto da James Ponsoldt (The Spectacular Now), è un adattamento dall’omonimo romanzo di Dave Eggers (dell’autore è anche A Hologram for the King, la cui trasposizione, diretta da Tom Tykwer, vede tra i protagonisti ancora una volta Tom Hanks).

In The Circle Boyega interpreterà Ty, il ragazzo-prodigio del “Cerchio”, la più influente azienda al mondo nella gestione di informazioni sul web. Lui e una dipendente (la Watson) sviluppano una relazione mentre iniziano a manifestarsi gli inevitabili problemi di esistenza in un’era digitale in cui occorre rinunciare alla propria privacy per un regime di trasparenza assoluta.

Il film è prodotto da Hanks e dalla Playtone di Gary Goetzman, insieme alla Likely Story di Anthony Bregman, Ponsoldt e a Walter Parkes e Laurie Macdonald della Image Nation. La Image Nation Abu Dhabi finanzia completamente il progetto. Le riprese del film inizieranno a settembre in California.

Fonte: CS

Karen Gillan e Hugh Bonneville nella serie di Stephen Moffat Douglas is Canceled

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Secondo quanto apprendiamo da Variety, la star della Marvel Karen Gillan e la star di Downton Abbey Hugh Bonneville hanno firmato per i ruoli da protagonisti nel prossimo dramma limitato intitolato Douglas is Canceled, incentrato su un giornalista veterano la cui vita e carriera vengono bruscamente messe in discussioni dopo essere serie di accuse che si scatenano via social media. Il progetto proviene dal creatore di Sherlock e scrittore di Doctor Who, Stephen Moffat.

Mi sono semplicemente seduto e ho scritto questo“, ha detto Moffat. “Non ho nemmeno detto a nessuno cosa stavo facendo. E ora tutto sta accadendo, grazie alla straordinaria Sue Vertue (famosa produttrice televisiva e, in un raro momento di debolezza, mia moglie). Non riesco a credere che siamo riusciti a coinvolgere il potente Hugh Bonneville nel ruolo di Douglas e che abbiamo attirato la mia vecchia amica Karen Gillan da Hollywood per interpretare Madeline. E come se ciò non bastasse, abbiamo Ben Miles, Alex Kingston, Nick Mohammed e Simon Russell Beale. È il tipo di cast che ti rende terrorizzato all’idea di entrare nella stanza”.

Cosa aspettarsi da Douglas is Canceled ?

Nella serie, Douglas vive una vita perfetta. Si gode il suo status privilegiato di tesoro nazionale e conduttore del programma di attualitàLive at Six”, mentre fuori onda condivide una casa armoniosa con la moglie Sheila, redattrice di un giornale“, si legge nella sinossi. “Ma il loro mondo viene sconvolto quando la famiglia subisce uno ‘scherzo sconsiderato’. Quando un ospite minaccia di smascherare Douglas sui social media, le voci di corridoio vanno a gonfie vele e scatenano una tempesta digitale che sconvolge rapidamente la sua vita e la sua carriera. Con i suoi 2 milioni di follower sui social media, la co-conduttrice Madeline, esperta di tecnologia, potrebbe lanciare a Douglas un’ancora di salvezza pubblicando in sua difesa. . . ma lo farà?

Douglas is Canceled è scritto da Moffat, con Ben Palmer come regista. Insieme a Gillan e Bonneville ci sono Ben Miles, Alex Kingston, Nick Mohammed e Simon Russell Beale. La serie in quattro parti è prodotta da Moffat e Sue Vertue, con Lawrence Till come produttore. È una produzione di Hartswood Films in associazione con SkyShowtime e BBC Studios Distribution.

Karen Gillan da lezioni di scozzese colloquiale [VIDEO]

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Karen Gillan da lezioni di scozzese colloquiale [VIDEO]

La vedremo letale, atletica e blu in Guardiani della Galassia. La verità è che Karen Gillan è una vera burlona, infatti eccola dare lezioni di scozzese!

 

Il film Guardiani della Galassia è atteso negli USA il 1 Agosto del 2014 in 3D. Tutte le news sul film nella nostra scheda: Guardiani della GalassiaNel cast del film diretto da James Gunn ci sono Chris Pratt, Dave Bautista, Glenn CloseLee PaceMichael Rooker, Ophelia Lovibond, Zoe Saldana, Benicio Del Toro e Vin Diesel, con Bradley Cooper e Vin Diesel che presteranno rispettivamente la voce a Rocket Raccoon e Groot.

Trama: L’audace esploratore Peter Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire all’ostinato RonanQuill è costretto a una scomoda alleanza con quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot, un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della galassia.

Fonte: BC

Karem Bürsin: 10 cose che non sai sull’attore

Karem Bürsin: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore turco Karem Bürsin è oggi una star particolarmente amata e popolare in Italia e a livello internazionale. Il merito è di alcune serie televisive in cui l’attore ha recitato e dove ha potuto dar prova del suo fascino e del suo talento. Attivo anche in ambito umanitario, con numerose attività benefiche da lui sostenute, Bursin si è sempre più affermato come una personalità degna di nota.

Ecco 10 cose che non sai di Karem Bürsin.

Karem Bürsin: i suoi film e le serie TV

1. È noto per alcune serie TV. Ad aver reso l’attore una star di livello internazionale sono state in particolare serie come Waiting for the Sun (2013-2014), Matter of Respect (2014-2015) e Bu Sehir Arkandan Gelecek (2017). Ha poi recitato in ruoli di rilievo anche in Immortals (2018), serie Netflix, Muhtesem Ikili (2018-2019) e Aynen Aynen (2019-2021). Nel 2020 viene invece scelto per interpretare l’architetto Serkan Bolat in Love Is in the Air, serie turca che lo rende particolarmente popolare in Italia.

2. Ha lavorato anche per il cinema. Oltre ai tanti progetti televisivi per cui è principalmente noto, l’attore ha avuto modo di recitare anche in film per il cinema come Thursday (2006), Sharktopus (2010), Palace of the Damned (2013) e Whisper if I forget (2014). Negli ultimi anni ha invece preso parte a Can Feda (2018), Good Game (2018) e Eflatun (2021).

3. È anche produttore. Oltre ad avere lavorato come attore, Bürsin si è negli ultimi anni dedicato anche alla produzione. Per il cinema, ha ricoperto tale ruolo per i film Kelebekler, regia di Tolga Karaçelik (2018), e Seçim, regia di Bahri Baykal (2022). Per la televisione, ha invece prodotto la serie Immortals (2018).

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Karem Bürsin è su Instagram e Twitter

4. Possiede un account ufficiale. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo verificato seguito attualmente da 10.9 milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato appena 172 post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

5. È presente anche su Twitter. Oltre ad Instagram, l’attore è presente anche sul social network Twitter, dove possiede un profilo ufficiale certificato dalla nota spunta blu. Qui, seguito da oltre 800 mila persone, Burstin è solito condividere notizie relative ai suoi progetti ma si dedica anche a rispondere a domande e curiosità dei suoi fan. Anche in questo caso, seguendolo su tale piattaforma si potrà rimanere aggiornati sulle sue attività.

Karem Bürsin e la fidanzata Hande Erçel

6. Ha conosciuto la sua fidanzata sul set. Come recita il titolo della serie di cui è attualmente protagonista, l’amore è davvero nell’aria. Il set di Love is in the air ha infatti permesso all’attore di recitare accanto a Hande Erçel, con i loro personaggi sentimentalmente impegnati tra loro. A lungo i fan hanno sperato che anche tra i due attori nascesse un sentimento e dopo alcune voci a riguardo i due hanno infine confermato, con alcune foto su Instagram rilasciate nell’aprile del 2021, la loro relazione.

7. Si sono separati. Negli scorsi mesi i due attori avevano però lasciato intendere che la loro relazione era terminata, spezzando i cuori dei loro numerosi fan. I due non hanno dato motivazioni a riguardo, ma foto recentemente trapelate online di Bürsin mano nella mano con l’attrice spagnola Stephanie Cayo hanno spinto a pensare che possa essere stata quest’ultima il motivo della rottura. I due sono poi stati paparazzati più volte nel corso dell’estate, ma nessuna comunicazione ufficiale è arrivata dai diretti interessati.

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8. Sembra esserci un ritorno di fiamma. Nelle ultime settimane, per la gioia dei loro fan, tra Bürsin e la Erçel sembra esserci un ritorno di fiamma. I due sono infatti stati avvistati insieme in giro per Istanbul e ciò ha spinto a pensare che sia in atto un riavvicinamento tra di loro. Attualmente, anche per questa notizia, non ci sono ancora conferme ufficiali, perciò occorrerà aspettare e vedere quali saranno i risvolti futuri.

Karem Bürsin a Verissimo

9. È stato ospite del noto programma. Nel settembre del 2021 l’attore è stato ospite del programma di Canale 5 Verissimo. Nel corso dell’intervista, egli ha avuto modo di parlare tanto delle sue attività lavorative quanto della sua sfera sentimentale. In particolare, Bürsin si è concentrato proprio sul raccontare della sua relazione con la Erçel e su come egli intenda vivere l’amore. L’intervista integrale è facilmente ritrovabile sui canali ufficiali del programma.

Karem Bürsin: età e altezza dell’attore

10. Karem Bürsin è nato a Istanbul, il 4 giugno del 1987. L’attore è alto complessivamente 1.80 metri.

Fonte: IMDb, Instagram

Karate Kid: Ming-Na Wen si unisce al cast del film

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Karate Kid: Ming-Na Wen si unisce al cast del film

Ming-Na Wen si è unita al cast del nuovo film della Sony Karate Kid. I membri del cast precedentemente annunciati includono l’attore di American Born Chinese Ben Wang nel ruolo principale, oltre a Jackie Chan e Ralph Macchio, che riprenderanno i loro personaggi dei precedenti capitoli della serie. Nel cast ci saranno anche Joshua Jackson e Sadie Stanley.

Al momento la trama di The Karate Kid è ancora nascosta. Voci precedenti indicavano che la storia si concentrerà su un adolescente cinese-americano che cresce attraverso l’arte del karate, con l’aiuto di un maestro. Analogamente al riavvio di The Karate Kid del 2010, il film Karate Kid del 2024 non sarà un remake esatto del film originale del 1984, ma piuttosto prenderà in prestito la struttura generale della trama e i temi.

Macchio riprenderà il ruolo di Daniel LaRusso, che ha interpretato nella trilogia cinematografica originale di Karate Kid iniziata nel 1984 e ripreso nella serie Cobra Kai di Netflix, che ha da poco annunciato la sua sesta e ultima stagione. Chan tornerà nel ruolo di Mr. Han, un maestro di kung fu ispirato al personaggio del Maestro Miyagi, che ha allenato Dre Parker di Jaden Smith nel film remake del 2010.

Ming-Na Wen interpreta Fennec Shand nella serie Disney+ The Book of Boba Fett, uno spin-off di The Mandalorian, ed è stata recentemente vista nella seconda stagione di Hacks della HBO. È stata premiata come Leggenda Disney nel 2019 per il suo lavoro in numerosi progetti Disney, tra cui Mulan, Marvel’s Agents of Shield e The Joy Luck Club. Ming-Na Wen ha ricevuto una stella sulla Hollywood Walk of Fame nel maggio 2023.

Karate Kid: Legends: recensione del film con Jackie Chan

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Karate Kid: Legends: recensione del film con Jackie Chan

Con Karate Kid: Legends (qui per approfondire), il franchise inaugurato nel 1984 da Ralph Macchio e Pat Morita torna sul grande schermo con un nuovo capitolo che, pur attingendo a piene mani alla nostalgia, cerca anche di dire qualcosa di nuovo. E, sorprendentemente, ci riesce – almeno in parte.

Un’operazione audace: fondere passato e presente

Diretto da Jonathan Entwistle (The End of the F**ing World*), Karate Kid: Legends si presenta da subito come un’operazione audace: fondere passato e presente, arti marziali cinesi e giapponesi, icone come Jackie Chan e Ralph Macchio, in un racconto che tenta di accontentare nuove generazioni di spettatori senza alienare i fan storici. Il risultato è un film che traballa, corre, inciampa e si rialza, proprio come il suo giovane protagonista. Ma nel farlo, conquista.

Karate Kid Legends: da Pechino a New York

Al centro della narrazione c’è Li Fong (Ben Wang), adolescente emigrato da Pechino a New York insieme alla madre iperprotettiva (Ming-Na Wen), dopo una tragedia familiare che ha lasciato cicatrici profonde. Appena arrivato a Manhattan, Li si ritrova invischiato in una situazione che coinvolge Victor (Joshua Jackson), un pizzaiolo con il vizio del gioco e dei debiti con un losco strozzino (Tim Rozon). Invece di combattere per sé, Li inizia ad allenare Victor per un torneo di boxe, in una dinamica mentore-allievo che ribalta gli schemi consueti. Ma il colpo basso che priva Victor della vittoria risveglia in Li vecchi traumi e lo spinge a scendere in campo, stavolta davvero, sotto la guida di due maestri d’eccezione: l’iconico Mr. Han (Jackie Chan) e il leggendario Daniel LaRusso (Ralph Macchio).

Karate Kid: Legends – Cortesia Sony Pictures

Un mosaico di generi

La trama è un mosaico di generi e suggestioni: dal dramma familiare al racconto di formazione, dalla commedia scolastica al torneo da videogioco live-action. E proprio in questo caos controllato risiede parte del fascino del film. Il rischio di “troppa carne al fuoco” è reale – ci sono almeno tre film potenziali compressi in 94 minuti – ma il ritmo è sostenuto, le scene d’azione abbondano, e i momenti di cuore non mancano.

Ben Wang, volto Disney già rodato, si cala nel ruolo di Li con carisma e vulnerabilità, offrendo dei lineamenti atipici e simpatici a quello che una volta sarebbe stato un “belloccio che non si valorizza” (vedi Macchio nel film originale). La sua chimica con Sadie Stanley (Mia, la figlia di Victor e interesse amoroso) funziona senza mai sfociare nel sentimentalismo stucchevole e Joshua Jackson, ormai lontano dai tempi di Dawson’s Creek, interpreta un padre sull’orlo del baratro con sorprendente gravitas e notevole presenza scenica. Ming-Na Wen sembra invece fuori parte, forse perché da un momento all’altro ci aspettiamo di vederla sferrare un colpo di kung-fu… colpo che puntualmente non arriva (non da lei, almeno).

Le vere leggende del film

Ma l’evento più atteso era senza dubbio l’incontro tra Jackie Chan e Ralph Macchio, che poi sarebbero le VERE leggende del titolo. La loro alleanza arriva forse un po’ troppo tardi nel corso del film, e viene introdotta con una certa goffaggine narrativa. Tuttavia, quando finalmente condividono lo schermo, l’energia cambia. C’è una strana, inaspettata alchimia tra i due – Chan porta la sua inconfondibile comicità fisica, Macchio una malinconia che riecheggia la figura del defunto Mr. Miyagi. Alcuni momenti, come la rievocazione di un vecchio insegnamento o un semplice sguardo tra i due, riescono a evocare emozioni autentiche e non solo nostalgia preconfezionata. Anche perché il film abbraccia ogni aspetto della contemporaneità senza mai lasciarsi andare al sentimento passatista in agguato, osando persino nella messa inscena e nella scelta di integrare al live action grafiche da videogame.

Visivamente, Karate Kid: Legends non ha particolari guizzi: le scene ambientate per le strade di Atlanta (che qui fingono di essere New York) hanno una buona vitalità urbana, mentre i combattimenti – sebbene talvolta troppo stilizzati – offrono coreografie divertenti e accessibili al pubblico più giovane. E parlando di pubblico: il film sembra pensato per loro, per quella nuova generazione che magari conosce il mondo di Karate Kid solo tramite la serie Netflix Cobra Kai.

Karate Kid: Legends – Cortesia Sony Pictures

Luci e ombre di Karate Kid: Legends

Non tutto però fila liscio. Il villain principale, Conor (Aramis Knight), è poco più che un bulletto con la faccia arrabbiata, e alcune trovate di sceneggiatura – come un cameo pubblicitario decisamente cringe – spezzano il patto con lo spettatore, il suo ruolo è fortemente stereotipato, anche se viene il sospetto che in sceneggiatura il personaggio fosse meglio tratteggiato. Inoltre, la presenza di due mentori porta con sé una certa confusione tonale: il film sembra indeciso tra omaggio affettuoso e operazione commerciale.

Eppure, nella sua imperfezione, Karate Kid: Legends funziona. Forse proprio perché non cerca mai di essere qualcosa che non è. È un film che mescola generi, emozioni e linguaggi con la spensieratezza di chi sa che l’essenza del racconto è sempre la stessa: imparare a rialzarsi dopo una caduta. E in questo, Li Fong è un degno erede di Daniel-san.

Un ponte tra generazioni

Per chi ha amato il film originale, Legends rappresenta un tuffo nel passato condito da qualche sorriso malinconico. Per i neofiti, è un’avventura dinamica e divertente, con un protagonista in cui è facile immedesimarsi. E per tutti gli altri? È una scusa perfetta per rispolverare la vecchia bandana e ricordarsi che, a volte, anche due vecchi maestri possono insegnare qualcosa di nuovo.

Karate Kid: Legends, la spiegazione del finale: dove vanno il signor Han e Daniel, e chi fa un cameo alla fine

Karate Kid: Legends è una grande espansione del franchise, con le destinazioni finali del signor Han e Daniel che aprono la strada a potenziali apparizioni future, oltre a un cameo piuttosto importante da parte di Cobra Kai. Karate Kid: Legends è il sesto film della lunga serie, incentrata su un gruppo di giovani di epoche diverse che imparano lezioni di vita attraverso la pratica delle arti marziali e del karate. Il nuovo film funge da ponte tra il mondo dell’originale The Karate Kid e gli spin-off come Cobra Kai e il remake del 2010 con Jackie Chan.

Karate Kid: Legends riunisce entrambe le scuole al servizio di Li Fong, un allievo dotato ma tormentato del signor Han che si trasferisce a New York con la madre dopo la morte del fratello. Il risultato è un film che si sente in debito con i tropi dei film originali, lo stile del remake del 2010 e l’attenzione ai personaggi di Cobra Kai. Ecco come si svolge tutto in Karate Kid: Legends e come lascia la porta aperta a potenziali sequel.

Johnny Lawrence appare nel finale di Karate Kid: Legends come amico di Daniel

Johnny Lawrence appare nell’ultima scena di Karate Kid: Legends

Il cameo di Johnny Lawrence in Karate Kid: Legends consolida il legame tra la serie di film e Cobra Kai. Dopo essere stato reclutato dal signor Han per aiutare ad allenare Li Fong per il torneo Five Boroughs, Daniel LaRusso torna finalmente a casa nel sud della California. La scena finale del film mostra Daniel che riceve una pizza da New York come ringraziamento per il suo aiuto, cosa che Johnny commenta.

I due scherzano, soprattutto quando Johnny sostiene che dovrebbero aprire una pizzeria a tema Mr. Miyagi.

È un cameo divertente, che riprende in modo significativo il finale di Cobra Kai. La serie era incentrata principalmente sull’evoluzione del personaggio di Johnny, che da uomo violento e violento si trasforma in un uomo migliore, mentre la sua rivalità con Daniel si trasforma gradualmente in un’amicizia affettuosa. Questo legame è in primo piano nelle loro interazioni in Karate Kid: Legends, che mette in risalto le battute sarcastiche ma amichevoli che hanno affinato nel corso di Cobra Kai. Anche se Karate Kid: Legends non fa molti riferimenti a Cobra Kai, il ritorno di Johnny è un divertente omaggio per i fan dell’approccio della serie al personaggio.

Perché Li risparmia Conor nella finale del torneo Five Boroughs

La decisione di Li di non ferire gravemente Conor è coerente con la moralità del franchise

Al centro di Karate Kid: Legends c’è il torneo Five Boroughs, una competizione di arti marziali che coinvolge tutta la città. Il premio in denaro per il campionato sarebbe sufficiente per aiutare Victor e Mia a pagare i debiti, cosa a cui Victor stava lavorando prima di finire in ospedale. Li si lancia nel torneo, con Conor come sfidante finale. Il loro duello è molto equilibrato, con Li che riesce a strappare la vittoria ingannando Conor con la tecnica della “trappola della tigre” che ha affinato con il signor Han e Daniel.

Sebbene Li abbia la possibilità di ferire gravemente Conor dopo che questi lo attacca alle spalle, gli risparmia ulteriori lesioni e festeggia la vittoria con i suoi cari. Li lo risparmia grazie all’addestramento ricevuto da Daniel e dal signor Han, che riflette l’approccio generale della serie al combattimento onorevole. La capacità di Li di sconfiggere Conor ma di trattenere la propria rabbia frustrata dimostra quanto il personaggio sia cresciuto rispetto all’inizio del film, quando era stato provocato per affrontare lo studente.

Dove vanno il signor Han e Daniel dopo il torneo

Il finale di Karate Kid: Legends vede tutti i personaggi principali tornare alle loro rispettive case, che siano Pechino, New York City o Los Angeles. Dopo la vittoria di Li, Victor e Mia riescono non solo a salvare la loro pizzeria, ma anche ad aprirne una seconda, con Li che si dedica anima e corpo per aiutare l’attività. Nel frattempo, il signor Han e Daniel tornano entrambi alle loro rispettive case. Per Daniel ha perfettamente senso, dato che ha una famiglia, una carriera e una palestra da gestire nel quartiere di Reseda, a Los Angeles.

Tuttavia, il finale del film suggerisce che il signor Han sarebbe interessato ad aiutare Victor ad espandere la sua attività in Cina…

Per il signor Han, il ritorno a Pechino ha senso. Era venuto a trovare Li solo a causa della sua improvvisa mancanza di comunicazione, che gli aveva fatto capire che qualcosa non andava con il suo allievo. Dopo che Li è riuscito a uscire dalla sua depressione e a vincere il torneo Five Boroughs, Han decide di tornare in Cina per prendersi cura dei suoi altri allievi. Tuttavia, il finale del film suggerisce che il signor Han sarebbe interessato ad aiutare Victor ad espandere la sua attività in Cina, il che gli consentirebbe facilmente di tornare a New York City in futuro.

Perché Li soffre di PTSD in Karate Kid: Legends

Uno dei fili conduttori emotivi di Karate Kid: Legends è il disturbo da stress post-traumatico di Li. Li alla fine rivela la verità a Victor, raccontandogli di come si era allenato insieme a suo fratello maggiore. Tuttavia, dopo che suo fratello aveva vinto un torneo di arti marziali, erano stati attaccati dal perdente della competizione. Nella rissa che ne seguì, Li si bloccò quando vide estrarre un coltello e non riuscì a impedire che suo fratello venisse pugnalato a morte. Il senso di colpa per questo evento opprime Li, che diventa ancora più forte dopo che si blocca quando Victor viene ferito sul ring.

Il disturbo da stress post-traumatico di Li è la sfida principale che Li deve superare, poiché inizialmente sembra impedirgli di impegnarsi completamente nei combattimenti. Una volta fatto i conti con la tragedia, Li riesce a liberare la mente e a combattere meglio, ottenendo la vittoria su Conor. Questo gioca a favore della morale del film, ma conferisce anche a Li un livello di tragedia personale che gli altri protagonisti della serie di film Karate Kid non riescono a eguagliare.

Come Karate Kid: Legends prepara il terreno per un sequel

Karate Kid: Legends è un film abbastanza autonomo, che si basa sull’eredità della serie per introdurre un nuovo personaggio in grado di collegare i film classici con il remake del 2010. Karate Kid: Legends ha anche preparato silenziosamente il terreno per ulteriori sequel. L’espansione dell’attività di Victor in Cina potrebbe fornire a lui e a Li una facile scusa per visitare la città natale di quest’ultimo, creando numerosi nuovi conflitti o sfide. La natura annuale del torneo Five Boroughs potrebbe anche facilmente guidare la trama di un altro film.

Inizialmente distribuito come remake del film del 1984 The Karate Kid, The Karate Kid del 2010 avrebbe dovuto essere seguito da un altro sequel incentrato sul signor Han e Dre Parker, interpretato da Jaden Smith. Tuttavia, quei piani sono falliti e il franchise si è invece orientato verso Cobra Kai e The Karate Kid: Legends. Il nuovo film colloca The Karate Kid del 2010 nello stesso universo.

La rabbia di Conor per la sconfitta, così come la chiara frustrazione del suo mentore O’Shea, potrebbero tornare a tormentare Li e i suoi cari in un sequel. Il fatto che O’Shea sia uno strozzino non fa che aumentare la pericolosità del personaggio, che si dimostra sempre più disposto a ricorrere a tattiche brutali pur di vendicarsi di Victor e Li dopo la loro vittoria. I film potrebbero esplorare ulteriormente il legame con Cobra Kai, mettendo Li contro alcuni degli allievi di Daniel e Johnny.

Il fatto che il Miyagi Dojo abbia ora connessioni in tutto il mondo potrebbe anche facilmente entrare in gioco in un potenziale sequel. Daniel potrebbe persino chiedere a Li di ricambiare il favore che gli deve per aiutarlo ad affrontare i suoi problemi. Il mondo di Karate Kid è sempre stato sorprendentemente vasto, ma la posta in gioco e i tornei di Karate Kid: Legends aumentano il numero di modi in cui il franchise potrebbe continuare se la serie dovesse andare avanti con altri sequel.

Il vero significato di Karate Kid: Legends

Karate Kid: Legends affronta molti degli stessi temi che hanno caratterizzato il primo Karate Kid, mettendo in evidenza le qualità senza tempo di quella storia. La storia dell’outsider che affronta un campione di combattimento ha funzionato per il franchise in diverse iterazioni, e non è diverso in Karate Kid: Legends. Tuttavia, il nuovo film si orienta verso il concetto di resistenza di fronte alle avversità piuttosto che sulla necessità di sviluppare abilità specifiche, dato che Li è già un combattente esperto quando viene presentato e ha solo bisogno di imparare a concentrarsi completamente.

Questo si ricollega al tema centrale di Karate Kid: Legends, che sottolinea la difficoltà di Li nel perdonarsi per la morte del fratello, non riuscendo a impegnarsi adeguatamente nell’addestrare gli altri o nel combattere per se stesso. È solo quando il signor Han gli ricorda che il kung fu consiste nel rialzarsi che la lezione diventa chiara. Karate Kid: Legends riprende i temi classici della serie e li applica in una storia potente sulla crescita di Li non solo come combattente, ma anche come giovane uomo sicuro di sé.

Karate Kid: la Sony annuncia un nuovo film!

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Karate Kid: la Sony annuncia un nuovo film!

Arriva da Deadline la notizia che la Sony ha aggiunto tre nuovi film alla loro uscita nelle sale 2023-2024, spostandone alcuni altri a causa dell’inceppamento di post-produzione che continua ad affliggere una serie di grandi film. La buona notizia è che nulla si sta muovendo dal 2022. Ma la vera notizia qui è che lo studios ha annunciato un nuovo film di Karate Kid  che dovrebbe arrivare il 7 giugno 2024. Attualmente il progetto però non ha alcun talento legato sia come attori che come regista.

Un altro film senza titolo True Haunting di Screen Gems si sposta dal 2022 al 2023; quel primo fine settimana dell’anno è stato ricco per la Sony e per i film di genere; è qui che hanno lanciato il primo capitolo di  Escape Room nel 2019 con un’apertura di $ 18,2 milioni e $ 57 milioni negli Stati Uniti, $ 155 milioni + WW. True Haunting  è l’unica nuova uscita su larga scala il 6 gennaio oltre all’attesissimo film della Paramount Babylon di Damien Chazelle. 

Un’altra novità nel calendario SONY per il prossimo anno è la prossima puntata del  franchise di Searching, dal titolo Missing  che uscirà  il 24 febbraio, con Nia Long e Storm Reid. Le altre due grandi grandi uscite in quella data sono Cocaine Bear  della Universal con Keri Russell e Margo Martindale e Jesus Revolution della Lionsgate. 65 diretto da Scott Beck-Bryan Woods, con Adam Driver, uscirà invece prima, il 10 marzo 2023 anziché il 28 aprile. Rispetto al film di Karate Kid non si sa davvero nulla, dunque non resta che aspettare ulteriori sviluppi in merito.

Karate Kid: Jackie Chan e Ralph Macchio insieme per un nuovo film

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Jackie Chan e Ralph Macchio, che hanno recitato in diversi film di Karate Kid a decenni di distanza, si incontreranno per un nuovissimo film ambientato nel franchise di arti marziali. Il nuovo film, della Sony Pictures, diretto da Jonathan Entwistle e scritto da Rob Lieber, sarà presentato in anteprima nelle sale il 13 dicembre 2024. Karen Rosenfelt sta producendo.

I dettagli della trama del nuovo film sono tenuti nascosti, ma Macchio riprenderà il ruolo di Daniel LaRusso, che ha interpretato nella trilogia cinematografica originale di Karate Kid iniziata nel 1984 e ripreso nella serie Cobra Kai di Netflix, che ha da poco annunciato la sua sesta e ultima stagione. Chan tornerà nel ruolo di Mr. Han, un maestro di kung fu ispirato al personaggio del Maestro Miyagi, che ha allenato Dre Parker di Jaden Smith nel film remake del 2010.

Non è chiaro in che modo la vasta storia di Cobra Kai influenzerà il nuovo film di Karate Kid, ma l’annuncio è stato fatto su Youtube dai due interpreti che hanno anche informato i fan che il progetto è alla ricerca del prossimo attore che interpreterà il ragazzo protagonista del film. I video dei casting dovranno essere inviati a KarateKidCasting.com.

 

 

Karate Kid: cresce il cast del nuovo film Sony

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Karate Kid: cresce il cast del nuovo film Sony

Aramis Knight (Ms. Marvel) e Wyatt Oleff (Guardiani della Galassia, It) sono i nuovi membri del cast del prossimo Karate Kid di Sony Pictures, con Ben Wang nel ruolo del protagonista.

Come annunciato in precedenza, Jackie Chan e Ralph Macchio riprenderanno i loro ruoli per continuare la mitologia del franchise originale, con Joshua Jackson, Sadie Stanley e Ming-Na Wen a bordo. I dettagli sui ruoli che ricopriranno i nuovi arrivati sono ancora segreti. Jonathan Entwistle (The End of the F***ing World) dirigerà da una sceneggiatura di Rob Lieber (Peter Rabbit), con la produzione di Karen Rosenfelt (The Summer I Turned Pretty).

Fenomeno della cultura pop che abbraccia quasi tre decenni, i film di Karate Kid hanno guadagnato 618 milioni di dollari a livello globale, stimolando la creazione della serie nominata agli Emmy Cobra Kai, che ha introdotto il franchise a un’intera nuova generazione in tutto il mondo.

Macchio riprenderà il ruolo di Daniel LaRusso, che ha interpretato nella trilogia cinematografica originale di Karate Kid iniziata nel 1984 e ripreso nella serie Cobra Kai di Netflix, che ha da poco annunciato la sua sesta e ultima stagione. Chan tornerà nel ruolo di Mr. Han, un maestro di kung fu ispirato al personaggio del Maestro Miyagi, che ha allenato Dre Parker di Jaden Smith nel film remake del 2010.

Karate Kid sconfigge l’A-Team nel Box office USA

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Karate Kid sconfigge l’A-Team nel Box office USA

Sorprendente esordio americano di Karate Kid, remake dell’omonimo film con Ralph Macchio, che mette letteralmente al tappeto i reduci di guerra incazzati.

La nuova versione della storia, interpretata dal giovane Jaden Smith e Jackie Chan, ha infatti portato a casa nel primo week-end ben 56 milioni di dollari. Un altro remake/adattamento, quello di A-Team, non è riuscito nemmeno a scalfire il ritorno di “dai la cera, togli la cera”: solo 26 milioni di dollari.

The Karate Kid : La leggenda continua apparirà nelle sale italiane non prima del 3 settembre, ma A-Team si approssima all’uscita nostrana questo venerdì.

Fonte:box office usa

Karate Kid 2 cambio totale alla regia e alla sceneggiatura

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Karate Kid 2 cambio totale alla regia e alla sceneggiatura

karate-kidCambio totale per regia e sceneggiatori di Karate Kid 2, infatti a causa di conflitti nella pianificazione, il regista Breck Eisner (La Città Verrà Distrutta all’Alba, Sahara) ha lasciato la produzione, seguito a ruota da Zak Penn, Ethan Reiff e Cyrus Voris che avevano già scritto la sceneggiatura.
Sony ha comunicato che Jeremiah Friedman e Nick Palmer (entrambi esordienti alla scrittura di un lungometraggio) riscriveranno la sceneggiatura, mentre ancora non ha fatto nomi per la regia; per quanto riguarda il cast sia Jackie Chan che Jaden Smith hanno intenzione di tornare, ma ancora si attende l’ufficialità.
Breck Eisner nel frattempo potrà quindi dedicarsi totalmente a The Last Witch Hunter con protagonista assoluto Vin Diesel.

Fonte: CS.net

Karadayi, la serie tv: stagioni, trama, cast ed episodi

Karadayi, la serie tv: stagioni, trama, cast ed episodi

Karadayı è la serie drammatica televisiva turca prodotta da Ay Yapım e trasmessa su ATV dal 20121.  È stato diretto da Uluç Bayraktar. È stato trasmesso originariamente l’8 ottobre 2012 in Turchia. Ha come protagonista Kenan İmirzalıoğlu nel ruolo di Mahir Kara e Bergüzar Korel nel ruolo di Feride Şadoğlu.

Il titolo “Karadayı” è un gioco di combinazione sulla parola turca “Kabadayı” (un vigilante garante della giustizia) e Mahir Kara, il nome del protagonista della serie. Karadayı , che significa “Lo zio in nero” in lingua turca, in riferimento al nipote di Mahir, Junior Nazif, che chiama suo zio “Karadayı”. La serie è composta da tre stagioni.

Karadayi: trama e cast

Mahir combatte per la giustizia. Vuole far uscire suo padre, Nazif Kara, di prigione. Mentre si unisce alla corte di Istanbul come avvocato tirocinante per combattere il caso di suo padre, il destino lo trova a fare la sua strada. Si trova a un bivio dove deve scegliere tra Feride, il giudice del caso di suo padre, e suo padre. Questa affascinante storia si svolge mentre ti riporta nella magica Istanbul degli anni ’70 con tutto il suo fascino e la sua mistica. La città di Istanbul è ritratta magnificamente per rappresentare lo splendore storico del luogo e la sua gente incantevole.

Protagonisti di Karadayı sono Kenan İmirzalıoğlu nei panni di Mahir Kara (Karadayı), Il figlio di Nazif di Nihal Altun, che lotta sempre valorosamente contro l’ingiustizia. Un nuovo falso avvocato tirocinante in tribunale, Salih Ipek. Bergüzar Korel nei panni di Feride Şadoğlu, Giudice presso il tribunale, anche giudice del caso Nazif Kara. Si innamora di Mahir Kara senza sapere di essere figlio di Nazif Kara. Çetin Tekindor nei panni di Nazif Kara (Kibar), padre di Mahir, che è stato condannato per un omicidio che non ha commesso. Yurdaer Okur nei panni di Turgut “Yaver” Akın, Procuratore del tribunale di Istanbul. Fa anche parte della mafia del contrabbando e del contrabbando.

Funda Eryiğit nei panni di Belgin Türe, Donna intelligente che fa parte della mafia. Fatih Al nei panni di Sosyete Yusuf, uno dei mafiosi di Istanbul. Hüseyin Soyaslan nei panni di Kütük Nail. Erkan Avcı nei panni di Necdet Barut Güney, una ecora nera nella banda Raza di Dalyan, coinvolta in un attacco al nuovo mercato. Fratello di Osman. Necdet vuole che si laurea all’università. Ama Ayten. Melike İpek Yalova nei panni di Ayten Alev, il fidanzato di Mahir. Rıza Kocaoğlu nei panni di Yasin Kibrit Ulutaş, l’amico di Mahir. Commissario della polizia di Istanbul. Elif Sönmez nei panni di lknur Tiryaki, la sorella di Mahir. Şebnem Dilligil nei panni di Safiye Kara, la matrigna di Mahir. Moglie di Nazif Kara. Ucciso da Mehmet Saim. Diren Polatoğulları nei panni di İbrahim İbo Durak, il ragazzo di Necdet. Ha attaccato il nuovo mercato.

La trama completa di Karadayi

Istanbul Beyazıt Square nel 1973 .. Le professioni dei commercianti, i paesi in cui sono nati e persino le religioni di alcuni sono diverse … Ma conoscono la stessa piazza come una casa, si conoscono come fratelli, la loro unica preoccupazione è la lotta per il pane …

Kibar Nazif e suo figlio Mahir sono anche gli alunni del quartiere .. Perché non contavano le loro vite solo per se stessi, i guai degli altri, la felicità degli altri. Per anni padre e figlio hanno costruito un muro spalla a spalla contro i vagabondi che bramano i tre centesimi dei negozianti del quartiere. Tant’è che tutti i signori che hanno tenuto gli angoli di Istanbul sanno che Beyazıt Kibar è la casa di Nazif e Mahir. Non puoi entrare senza supporto.

Mahir si considera l’uomo più fortunato del mondo .. Perché suo padre è un uomo coraggioso e coraggioso come Kibar Nazif. I racconti che suo padre raccontava della sua infanzia non sono solo favole per lui, sono gli insegnamenti della vita, sono la regola. “Se vuoi essere un uomo come un uomo, non ti spaventerai. Farai cose buone per le persone .. capisci dal polso umano. Conosci l’assenza. Recuperare il ritardo con niente. Impara a condividerlo quando esiste. Fino all’ultimo centesimo in tasca. “

Il percorso intrapreso da suo padre è stato determinato dalla giusta direzione. Ha imparato ad amare molto le persone da suo padre, ma ha sempre preferito mantenere la bilancia della giustizia più in alto rispetto ai giusti e agli oppressi. Quando Kibar Nazif è diventato più grande, ha ereditato i suoi negozi di scarpe, il suo posto in tavola e la sua reputazione nel quartiere a suo figlio. Mahir è ora il pilastro sia della casa che del quartiere. Amavano Mahir del vicinato come i suoi veri fratelli e sorelle e lo abbracciarono. Poiché li hanno nominati più saggi e più forti, hanno persino scelto di seguirlo.

Ma il fatto che Mahir sia sempre più amato dalla gente disturba molto i signori di Istanbul. Perché Mahir si erge come una fortezza di fronte alla ricchezza e alla reputazione che raggiungeranno. Ecco perché provano a comprare molte volte, non possono impedire a Mahir di contare i francobolli per denaro. Provano a scaricarlo con il piombo, Mahir è rimasto incantato dalla preghiera di un enorme quartiere. Anche il piombo non funziona. Torna dalla morte ma non si allontana dal suo cammino, Mahir. Ecco perché, ogni volta che passa, l’amore per lui porta con sé rispetto e riverenza.

Il giorno del fidanzamento di Mahir sta arrivando. Non solo Kibar Nazif, ma l’intero vicinato si prepara con entusiasmo per il fidanzamento. Sarà fidanzato con Ayten, la ragazza più bella del quartiere, Mahir. Ma ha detto di sì a questo matrimonio a causa della parola di suo padre piuttosto che della bellezza. Perché sa che “suo padre non sbaglia mai” .. Viene affidato a Kibar Nazif, Ayten dai suoi defunti genitori. Ecco perché Kibar Nazif vuole che Ayten sia sua sposa … Mahir non ha saputo cosa sia l’amore, la famiglia è santa per lui. Pertanto, non si oppone a ciò che è ritenuto appropriato per loro.

Mentre Mahir e il quartiere sono impegnati in un fidanzamento, nel tribunale di Istanbul viene commesso un omicidio. Il procuratore generale Süleyman viene ucciso dal procuratore Turgut, di cui ha rivelato la corruzione. Turgut, senza esitazione, uccise il procuratore generale che minacciò di togliergli ogni potere che aveva creato fino a quel momento. Cerca subito Necdet, che conosce fin dall’infanzia ed è stato il suo braccio destro in questi lavori. Qualcuno deve commettere questo omicidio per se stesso. Ma Turgut lo sa. La pena per l’uccisione di un ufficiale nel suo ufficio è la morte! Necdet sa che nessuno andrà al patibolo volontariamente. Ecco perché vuole prendere due piccioni con una fava. Decide di mandare Mahir, l’allievo del popolo Beyazit, al patibolo. Così, quando l’ombra di Mahir si alza dalla piazza, sarà un gioco da ragazzi per Necdet diventare famoso da queste parti e diventare il capo del casinò che desidera così tanto. Perché Necdet sa che quando tagli la corda che tiene il ponte, si romperà. Non è Mahir? I commercianti di Beyazıt sono pernici pronte a cacciare.

Il piano inizia a funzionare. La polizia viene a portare Mahir lontano dalla sua festa di fidanzamento. Il crimine sarà commesso e Mahir sarà catturato come se avesse ucciso il procuratore generale in quel momento. Ma succede qualcosa che non hanno calcolato, Kibar Nazif, che non vuole mandare suo figlio in tribunale, partecipa all’invito. Quando il procuratore generale entra nella sua stanza ed è etichettato come un assassino, si inserisce in un breve momento. Nazif si ritrova in prigione con un dispositivo per omicidio in mano e un’etichetta assassina sulla fronte. Non è il primo ingresso di Nazif nel tetto della prigione. Ma è la prima volta che gli vengono chiuse le sbarre a causa di un crimine che non ha commesso.

Mahir impazzisce. Va persino in un buco nero per trovare coloro che hanno messo suo padre in questa attività. Scava il nido delle talpe e frantuma l’oro di ogni pietra. Ma trova solo il silenzio. Mahir non ha mai lottato illegalmente fino a questo momento ed era fiducioso in prima linea in tutti i combattimenti. Ma questa volta il suo avversario si è nascosto. Mahir si rende conto che non è possibile salvare suo padre senza risolvere questo segreto. Si sta sgretolando in tribunale sull’intero nodo. Tanto che hanno affidato un caso così importante a una giovane giudice donna. Il giudice ha inoltre ordinato la riservatezza del fascicolo in prima udienza. Ciò significa che anche l’avvocato di Nazif non verrà a conoscenza di quanto accaduto nelle indagini. Agli occhi di Mahir, questa donna fa parte di questo gioco. Mahir deve entrare in tribunale e stare con questa donna per interrompere il gioco. Grazie all’avvocato Erdal, un loro vecchio amico di famiglia, come giudice tirocinante in tribunale

Karadayi: il promo della serie

Kara Killmer lascierà dopo la dodicesima stagione Chicago Fire

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Kara Killmer lascierà dopo la dodicesima stagione Chicago Fire

L’ambulanza del Chicago Fire ha perso un altro membro. Anche se la dodicesima stagione di Chicago Fire segnerà il ritorno di Kara Killmer nei panni della paramedica Sylvie Brett, questa sarà anche l’ultima che l’attrice apparirà nella serie di successo ABC.

Secondo TVLine, l’attrice uscirà dal drama della NBC durante la dodicesima stagione. L’episodio esatto deve ancora essere rivelato. Killmer si è unito al dramma procedurale nella première della terza stagione nel 2014, sostituendo Leslie Shay interpretata da Lauren German. L’attrice è apparsa in 193 episodi, con ruoli ricorrenti in altri spin-off di Chicago, come Chicago PD e Chicago Med

Anche la dodicesima stagione di Chicago Fire, come altri programmi televisivi, ha subito ritardi a causa degli scioperi di Hollywood. E mentre la serie di lunga data ha annunciato il suo attesissimo ritorno, un altro personaggio lascerà lo show, il che non è una buona notizia per la serie di Chicago Fire.

La sinossi della dodicesima stagione di Chicago Fire: “In seguito a un incendio/minaccia estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey le ha proposto, nel frattempo lei stava cercando di adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.

Kapò: il capolavoro di Gillo Pontecorvo sugli orrori dell’Olocausto

Kapò è un film del 1959 diretto da Gillo Pontecorvo. Fu nominato per l’Oscar al miglior film straniero nel 1961.

A Parigi si vivono i terribili e oscuri giorni dell’occupazione nazista; gli ebrei vengono quotidianamente prelevati dalle loro abitazioni nel ghetto e caricati sui lugubri treni della morte, diretti verso la Germania e i campi di concentramento.

A questa drammatica sorte non sfuggono nemmeno la giovane Nicole (Susan Strasberg) e i suoi amati genitori. Catapultata d’improvviso nella realtà apocalittica del lager, la timida e graziosa fanciulla riuscirà a sopravvivere grazie all’aiuto di un medico del campo che le fornirà la divisa con il triangolo nero, quello dei “ladri”, decisamente meno sconveniente del distintivo portato dagli ebrei, destinati a morte sicura.

La vita nel campo è dura e sopravvivere è l’unica preoccupazione di ogni giorno, per farlo, spesso, bisogna sopraffare il prossimo, le normali regole della convivenza civile non valgono più. Nicole comprende questo al punto di accettare l’incarico di Kapo, le terribili sorveglianti, aguzzine delle loro stesse compagne. Il degrado morale oltre che fisico a cui la ragazza si abbandona verrà riabilitato in uno straziante finale nel quale la giovane troverà la forza di un estremo sacrificio nell’amore verso Sasha (Laurent Terzieff), un giovane soldato russo prigioniero nel campo.

Kapo è un film del 1959 diretto mirabilmente da Gillo Pontecorvo che qui si presentava con il suo secondo lungometraggio in carriera. Sceneggiato insieme all’amico Franco Solinas, il regista prese lo spunto per raccontare questa storia dalla lettura di Se questo è un uomo di Primo Levi. Infatti il tema dominante del film è proprio quell’assuefazione all’orrore di cui lo scrittore piemontese parla e descrive nel suo celeberrimo libro.

Pontecorvo narra la storia della giovane Nicole come fosse una sorta di parabola, in cui la giovane ed innocente fanciulla buona e  generosa tanto da cedere il suo misero rancio alle compagne più anziane, cede alla paura e all’orrore dilagante corrompendo la propria anima e perdendo ogni rimasuglio di umanità. Una degradazione morale che inizia rubando una semplice patata ad una compagna e che continua gradualmente sino ad accettare l’incarico più infame, quello di Kapò, le temute e ignobili sorveglianti del campo.

Il regista pisano ci racconta questa storia con il suo abituale tratto documentaristico, fedele strumento per fare quel cinema-verità a cui rimarrà legato per tutta la sua carriera. Come lui stesso racconta, per raggiungere un livello di realismo simile a quello dei cine-giornali del tempo, venne usata una particolarissima tecnica conosciuta come “fotografia controtipata” adatta a rendere un’immagine più granulosa ed un effetto meno cinematografico.

Nel cast artistico spiccano le interpretazioni di Didi Perego ed Emanuelle Riva, quest’ultima reduce dal successo di Hiroshima mon amour, così come di Laurent Terzieff nel ruolo del protagonista maschile Sasha, colui che ridarà amore e dignità a Nicole. Susan Strasberg, figlia di Lee Strasberg fondatore dell’Actor Studio, fu invece una scelta difficile per Pontecorvo e anche sul set non mancarono momenti di difficoltà legati ad una capacità interpretativa non sempre naturale e immediata. Il risultato è comunque notevole in quanto la giovane Susan riesce a trasmettere quel senso di innocente candore che progressivamente lascia il posto all’insensibilità e al maligno opportunismo necessario per sopravvivere nel campo.

Da buon compositore mancato (i genitori non gli fecero concludere gli studi al conservatorio) Gillo Pontecorvo riserba un ruolo fondamentale alla musica che scandisce la varie sequenze narrative in modo estremamente efficacie, accompagnando con note prima dolci e melanconiche e poi grevi e drammatiche la degradazione morale della protagonista.

Convintosi solo dopo lunghe discussioni con il suo co-sceneggiatore, Pontecorvo introduce nell’ultima parte del film la storia d’amore tra Nicole ed il bel soldato russo Sasha, una scelta narrativa inizialmente osteggiata dal regista poco propenso a mescolare l’amore tra due giovani nel contesto drammatico del film.

L’amore per il prigioniero russo sarà la leva per riabilitarsi come essere umano in quanto grazie e per lui Nicole deciderà di sacrificarsi ed aiutare così la fuga dal campo. Pontecorvo avrebbe preferito un altro finale, con la protagonista ancora viva e “sola” in mezzo alle compagne festanti per la liberazione, accentuandone così l’alienazione morale.

Forse convinto da una produzione più orientata ad un finale più spettacolare e ad effetto, il regista ha in fine optato per la morte di Nicole e l’intima disperazione di Sasha che dimentica il successo di tutti e soffre per la donna amata.

Ma è evidente che la relazione tra i due giovani sia estremamente marginale nel contesto di un film che ha ben altri scopi e finalità; una delle più fedeli e crude testimonianze cinematografiche riguardo il tema dell’Olocausto, in cui Gillo Pontecorvo tocca uno dei punti più alti, se non il più alto, della sua importante carriera. Un realismo forte e non sempre compreso dalla critica del tempo, il critico e regista francese Jacques Rivette definì “un’abiezione” la carrellata in avanti sul cadavere imprigionato nei fili dell’alta tensione, ma che in realtà rimane ad oggi uno delle migliori testimonianze su un tema tanto battuto ma sempre attuale come quello dell’Olocausto.

Un film da vedere e rivedere periodicamente per non dimenticare l’orrore a cui la follia dell’uomo può portare, per mantenere vigile l’attenzione verso ogni rigurgito di odio e intolleranza.

Kaos: recensione della nuova serie di Charlie Covell

Kaos: recensione della nuova serie di Charlie Covell

Dopo The end of the f***ing world, lo  sceneggiatore inglese Charlie Covell sorprende nuovamente il pubblico con Kaos. La serie è un’originale rivisitazione di alcuni miti greci, ambientati in una realtà in cui il politeismo si è mantenuto radicato nei secoli. Diretta da Runyararo Mapfumo (regista di Sex Education), Kaos è al momento formata da una sola stagione di otto episodi, ognuno di circa 50 minuti. Nel cast ritroviamo figure già note nel panorama cinematografico internazionale: Jeff Goldblum (Jurassic Park, Indipendence Day) qui interpreta Zeus, il dispotico ed eccentrico re degli dei, al suo fianco Janet McTeer (The menu) è nel ruolo di Era, regina dell’Olimpo. Altri personaggi principali sono interpretati dal britannico David Thewlis (Remus Lupin nell’universo di Harry Potter), il quale qui è nei panni di Ade, e Stephen Dillane (Stannis Baratheon ne Il trono di spade), che qui interpreta Prometeo.

Kaos: la caduta dell’Olimpo

Una linea appare, l’ordine si azzera

la famiglia cade, il caos regna.

Zeus vive allegramente sul monte Olimpo, circondato da sfarzo, con una schiera di servitori raccatta palle e  venerato da tutti gli umani. Pur essendo l’essere più potente dell’universo, la sua sete di potere e la paura di perdere il proprio trono si annidano continuamente nella sua mente. Ad amplificare la sua paura è la profezia che prevede la sua distruzione. L’apparire di una linea, di una ruga sul suo volto, sarà per Zeus l’inizio della sua fine.

Diverse sono le figure cruciali che dovranno adempiere al proprio destino affinché il dispotico re degli dei incontri il suo: Euridice dovrà morire, Orfeo dovrà scendere nell’Ade per riportarla indietro e Caronte dovrà aiutarlo. Tutto dovrà avvenire come previsto, e Prometeo, la voce narrante della storia, si premurerà, dall’alto della montagna in cui è stato esiliato da Zeus, che tutto vada secondo i piani.

Nel frattempo sulla terra gli dei non  sono più venerati come una volta: durante l’Olimpia, giorno sacro dedicato agli dei, viene profanato a Creta il tempio sacro. Zeus trama una feroce repressione contro tutti gli umani e gli dei ribelli.

Kaos: il politeismo ai giorni nostri

La mitologia greca può sembrare qualcosa di indicibilmente lontano rispetto ai giorni nostri: Kaos riesce a riempire questo gap temporale immaginando una società attuale in cui, presumibilmente, il cristianesimo e le altre religioni non siano mai esistite, in cui Creta è una grande potenza. In questo modo viene attualizzata la realtà terrestre, pur mantenendo alcune delle tradizioni legate proprio al politeismo: pur trattandosi di una società tecnologica come la nostra, continuano a perpetrarsi riti violenti quali i sacrifici umani in nome degli dei e le lotte all’ultimo sangue.

Gli stessi dei vengono rappresentati in una chiave più attuale: Poseidone, dio dei mari, vive in un enorme yacht in mezzo al mare, gli dei comunicano tra loro con un telefono e perfino le moire sono rappresentate come giudici che permettono agli umani di scendere nell’Ade!

A rendere la serie ancora più attuale contribuiscono anche le musiche utilizzate: lo stesso primo episodio si apre con la narrazione di Prometeo, accompagnata in sottofondo da Money for nothing dei Dire Straits. Dioniso, il dio del piacere, viene presentato sulle note di Gimme! Gimme! Gimme! degli ABBA.

Inesattezze mitiche

Nel vedere una serie come Kaos bisogna chiaramente tenere a mente che si tratta di una serie, un mero prodotto cinematografico, nel quale gli eventi narrati nei miti sono fusi e romanzati. Di conseguenza, per coloro che hanno una buona conoscenza della mitologia greca, sarà facile riconoscere come le vicende non rispecchino a pieno i personaggi dei miti.

Prima di tutto, non sono presenti dei miti specifici sulla morte di Zeus: il dio è soggetto al fato, forza superiore perfino a lui, ma il tema non è approfondito nella mitologia. Di conseguenza, il presupposto base della serie, presentato anche ne trailer, è un elemento inventato. Inoltre, la relazione segreta tra Poseidone ed Era non è presente nella mitologia greca.

Ciononostante, in Kaos ci sono abbastanza elementi vicini ai miti originali da attirare il pubblico verso questa rivisitazione: ne sono esempi Prometeo sospeso su una rupe con un aquila che gli divora costantemente il fegato e Orfeo che riesce a riportare indietro dall’oltretomba la sua amata.

Zeus il dio tiranno

In Kaos il re degli dei viene rappresentato in maniera assolutamente eccentrica e, specialmente all’inizio, comica. Con l’avanzare della preoccupazione per la sua profezia e del disappunto per il comportamento blasfemo degli umani, lo si vede pian piano mostrare, episodio dopo episodio, tutta la sua ferocia. Quando Zeus inizia a vedere anche gli altri dei come una minaccia, la sua violenta repressione si scatena anche contro di loro, dando così  lui stesso inizio alla sua fine.

Kaos risulta essere un prodotto originale, capace di attirare il pubblico. Con un finale cliffhanger in questa prima stagione, non resta che attendere e sperare in una seconda parte della serie!

Kaos: Netflix ha diffuso un teaser della serie sulla mitologia greca con Jeff Goldblum

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Netflix ha pubblicato un breve teaser trailer per la sua prossima serie sulla mitologia greca, Kaos, dandoci un primo sguardo a Jeff Goldblum (La mosca, Jurassic World: Il Dominio) nei panni dell’onnipotente re degli dei, Zeus.

Dallo sceneggiatore di The End of the F*cking World e dai produttori di Chernobyl, la serie in 8 episodi è una dark-comedy mitologica che ruota attorno a sei esseri umani che scoprono il loro legame l’uno con l’altro e con un’antica profezia di lunga data, mentre sono costretti a confrontarsi con gli DEI corrotti e arroganti della mitologia greca.

Il promo non mostra molto, ma vediamo l’elegante interpretazione di Jeff Goldblum come che vive nel lusso e pretende che i mortali lo venerino. “Onoratemi… è un comando, non una richiesta“.

Naturalmente Jeff Goldblum  ha una certa esperienza nell’interpretare esseri divini dopo aver debuttato nel MCU con il ruolo del Gran Maestro in Thor: Ragnarök, anche se questo personaggio sembra un po’ più maligno.

Descritto come “una rivisitazione in chiave dark comedy e contemporanea della mitologia greca, che esplora i temi della politica di genere, del potere e della vita negli inferi“, il progetto avrà come protagonista anche Janet McTeer nel ruolo di Hera, David Thewlis nel ruolo di Ade, Cliff Curtis nel ruolo di Poseidone, Killian Scott nel ruolo di Orfeo, Aurora Perrineau nel ruolo di una mortale di nome Riddy, Misia Butler nel ruolo di Caneo, Leila Farzad nel ruolo di Ari, Nabhaan Rizwan nel ruolo di Dioniso e Debi Mazar nel ruolo di Medusa.

Hugh Grant (Wonka) avrebbe dovuto interpretare Zeus, ma un conflitto di programmazione lo ha costretto a rinunciare. Anche Billie Piper farà un cameo, ma il suo personaggio non è stato rivelato. Date un’occhiata al teaser qui sotto e fateci sapere cosa ne pensate nella sezione commenti.

KAOS, la spiegazione del finale: Che cosa o chi è il Kaos?

KAOS, la spiegazione del finale: Che cosa o chi è il Kaos?

Netflix potrebbe aver trovato la sua minaccia di livello TVA per l’umanità in KAOS di Charlie Covell, un racconto contemporaneo di mitologie greche intrecciate. Jeff Goldblum guida la serie nei panni di Zeus, una divinità egoista e assetata di potere la cui presa sul controllo dell’universo sta iniziando a scivolare. Ma secondo il narratore della storia, Prometeo (Stephen Dillane), “c’è un piano per abbatterlo”. Tre esseri umani, Euridice, o “Riddy” (Aurora Perrineau), Caeneus (Misia Butler) e Ariadne, o “Ari” (Leila Farzad), hanno ricevuto una profezia identica: “Una linea appare, l’ordine tramonta, la famiglia cade e il kaos regna”. Per coincidenza, anche il re degli dei ha ricevuto la stessa profezia. I tentativi paranoici di Zeus di impedire che la sua profezia si realizzi lo portano a intromettersi nei destini degli esseri umani e a sconvolgere le vite di coloro che lo circondano. La profezia si è avverata per ognuno di loro e le loro storie si concludono con una serie di KAOS alla fine della stagione.

In KAOS, tutto inizia con una battuta

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Credit © Netflix

Una “linea” nella profezia ricorrente di KAOS significa tensione; uno strappo nell’arazzo, un’increspatura sull’acqua ferma, una crepa nel muro. Zeus scopre una linea fisica sotto forma di una nuova ruga sulla fronte. Zeus ha ricevuto una profezia dalle Parche, cosa che solo gli uomini ricevono. Dopo essersi trasformato in un dio assorbendo anime umane, si è abituato a sentirsi invincibile. Quel minuscolo segno di invecchiamento diventa un grosso problema per lui, che intende mantenere la sua immortalità. La sua urgenza di dimostrare che una profezia (ma soprattutto la sua) può essere infranta lo porta a prendere di mira la profezia del devoto presidente di Krete, il presidente Minos (Stanley Townsend). La sua ambizione di impedire che la sua stessa profezia si realizzi lo porta a sconvolgere i confini sociali e politici e ad attraversare le linee che un tempo separavano i mortali, gli dei e tutti coloro che si trovavano nel mezzo.

Per i personaggi umani di KAOS, le linee che appaiono sono un po’ meno fisiche. Riddy ha deciso di disinnamorarsi di Orpheus (Killian Scott), ma la loro storia non è come si svolge convenzionalmente. Sono amanti incrociati il cui amore è destinato a durare per sempre. La battuta di Riddy è la consapevolezza che il suo amore per Orfeo si sta esaurendo. Precedentemente conosciuto come Caenis, Caeneus è nato in una tribù di Amazzoni, che sono tradizionalmente una tribù di donne guerriere. Fu costretto ad andarsene quando sua madre ritenne che il suo corpo non fosse adatto a diventare un’Amazzone. Riteneva che la sua riassegnazione di genere, in seguito alla profezia della madre, segnasse la linea della sua profezia. La linea di Ari appare quando scopre di non essere responsabile della morte del fratello durante la loro infanzia. Questa epifania incrina il suo senso di sé, lasciando una crepa nello specchio metaforico che ha tenuto aperto a se stessa per tutta la vita.

L’ordine svanisce prima che Kaos regni in KAOS

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Credit © Netflix

Dioniso (Nabhaan Rizwan), il dio del piacere, della follia e della frenesia selvaggia, tenta di uscire dal suo compito e di fare qualcosa di più significativo con il suo potere. Scopre che l’amore è importante per lui e sceglie di aiutare Orfeo a vincere la battaglia tra amore e morte permettendogli di recuperare Riddy dagli Inferi. Permettere a un umano di riportare qualcuno dagli Inferi è una violazione dell’ordine dell’universo stesso. Ma quando sembra che il piano possa funzionare, Poseidone (Cliff Curtis) avverte che se Zeus scopre il successo di Orfeo, le conseguenze potrebbero essere più pericolose di quanto Dioniso si aspetti.

Ade (David Thewlis), il dio della morte, con sua moglie Persefone (Rakie Ayola), regina degli Inferi, avverte Zeus che il sistema della Tela sta sovraccaricando il Nulla. Gli esseri umani che muoiono sono portati a passare attraverso la Cornice con la scusa che le loro anime saranno rinnovate. Ma si scopre che Zeus aveva in realtà ordinato ad Ade di guidare i morti attraverso la Cornice, in modo che gli dei potessero sfruttare le loro anime per rimanere immortali. Proprio come il Telaio Temporale in Loki della Marvel, il sistema della Cornice è diventato insostenibile e Ade fa pressione per cambiare l’ordine.

Ari ha una rivelazione che ristabilisce l’ordine del potere politico nella sua famiglia. La profezia di suo padre recita: “La tua fine inizia nel letto matrimoniale: Il primo figlio che esalerà il respiro ti ucciderà”. La donna fa un collegamento con il fatto che, anche se suo fratello gemello Glauco (Fady Elsayed) è stato il primo a nascere, lei è stata quella che “è uscita urlando”. Uccide il padre per averle mentito per tutta la vita e per aver ucciso Glauco secondo il volere degli dei. Vendicando il fratello, capovolge l’ordine politico assumendo il ruolo di nuovo leader di Krete, sfidando la volontà degli dei. Il caso più evidente di declino dell’ordine (meglio dire di combustione) in KAOS è quando Zeus distrugge le Parche. Dopo che la profezia del presidente Minosse fallisce, beh, fallisce, Zeus decide di dare fuoco alle Parche. Se le Parche sono responsabili della scrittura e della conservazione di tutte le profezie, allora distruggerle deve essere la risposta al suo problema.

Le famiglie in KAOS sono destinate a disgregarsi

Ognuno degli umani di KAOS subisce una frattura nei propri legami familiari. Sulla carta, Riddy e Orpheus sono destinati a essere una famiglia, ma lo sviluppo dei sentimenti di Riddy verso Orpheus rompe il loro rapporto. La madre di Caeneo lo ha allontanato dalla sua tribù in gioventù, ma il suo rispetto per lei viene meno quando viene a sapere che è stata lei a venderlo e a farlo uccidere dalle Amazzoni. Ari credeva nel meglio di suo padre, Minosse, e confidava che lui amasse e vivesse per lei. Le Erinni dimostrano ad Ari che non era responsabile della morte del fratello gemello e lei scopre in seguito che Minosse lo imprigionò da bambino, facendo crollare la sua fiducia nel padre.

Il trattamento riservato da Zeus alla sua famiglia nell’Olimpo porta tutti a rivoltarsi contro di lui nel momento di maggiore insicurezza. Dioniso fatica già a stabilire un legame emotivo con Zeus, che si rivela un padre piuttosto meschino e indifferente. Ma il rifiuto di Zeus di concedergli maggiori poteri lo spinge a comportarsi in modo violento (anche se con gentilezza) nel tentativo di farsi rispettare da lui. Era (Janet McTeer), moglie di Zeus (e anche sua sorella), cerca di impedirgli di creare altri semidei, mentre nasconde attivamente una relazione con Poseidone (che è il loro fratello). Stremato dall’infedeltà di Era, Zeus si oppone ai tentativi di controllare le azioni della moglie. Insoddisfatto anche del governo di Krete da parte di Poseidone, trama per annientare la città alle spalle del fratello. Dopo essere stato avvertito di rivolgersi al Nulla, Zeus minaccia Ade di non alterare il sistema fulminandolo. Era convoca una riunione di famiglia tra lei, Zeus, Dioniso, Poseidone e Persofone, che fa le veci del marito. Ma la riunione è soprattutto un intervento per mettere Zeus di fronte al suo comportamento distruttivo, e lui non fa altro che raddoppiare la sua crudeltà (addio al dolce e irreprensibile Dennis).

Cosa succede nel finale di KAOS?

kaos prometheus finale
Credit © Netflix

Le linee sono apparse metaforicamente e fisicamente, l’ordine è stato capovolto e le famiglie umane e divine sono completamente crollate. Se la prossima parte della profezia deve realizzarsi, allora il kaos deve regnare. Ma cosa (o chi) è esattamente il “kaos”? Il “caos” ha già dilagato nel regno umano e, francamente, anche sul Monte Olimpo. Quindi la definizione di kaos si riferisce solo alla mancanza di controllo di Zeus sul modo in cui ritiene opportuno gestire le cose, o il kaos si riferisce a un personaggio? Nel finale di stagione, Caeneus e sua madre passano attraverso la Cornice e il Nulla, ma Caeneus improvvisamente rianima e rinnova sua madre. La prima cosa che lei dice, dopo aver ritrovato la vita, è “Kaos”. Caeneus tenta di riorientare i suoi sensi ricordandole che il suo nome è Caeneus, ma lei lo guarda e persiste: “Kaos”. Sempre nel finale, Prometeo viene liberato dalla sua eterna tortura e si ritrova seduto sul trono di Zeus mentre indossa la veste di Zeus, che gli dichiara: “Kaos sta arrivando”. In questo senso, “Kaos” potrebbe essere un nuovo nome per Caeneo o Prometeo, come la fine di un’era di Zeus e l’inizio di un’era di Kaos.

Alla fine, i personaggi si concentrano sull’abbattimento di Zeus e dei suoi presunti sistemi di grazia. Gli umani decidono di sfidare gli dei dopo aver capito che agli dei non importa nulla di loro, Prometeo aveva avvertito e da allora aspettava che il potere di Zeus vacillasse, Dioniso lotta per l’amore di fronte alla generale meschinità di Zeus nei suoi confronti, Era lascia l’Olimpo e chiama un discendente non rivelato per radunare le truppe e Ade inizia a lavorare per rinnovare effettivamente le vite umane invece di assorbirle per rimanere immortale. La seconda stagione è stata programmata per vedere Ari ricostruire Troia come nuovo presidente di Krete, Riddy liberare i vivi dal servire ciecamente gli dei, Caeneus combattere per aiutare Ade a rinnovare le anime e Prometeo avere libero regno sull’Olimpo.

Kanye West vuole governare l’America come il Wakanda

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Kanye West vuole governare l’America come il Wakanda

Non vi sarà probabilmente sfuggito che Kanye West, musicista, rapper, produttore, regista, stilista e chi più ne ha, più ne metta… ha annunciato attraverso un tweet di volersi candidare alla presidenza USA. Adesso, in una recente intervista con Forbes, una delle personalità certamente più discusse d’America ha parlato dei piani per il suo programma.

Nel corso dell’intervista, Kanye West ha esposto alcuni dei suoi piani per un eventuale mandato, spiegando che sta usando Wakanda – la nazione immaginaria dei fumetti Marvel, al centro del cinecomic di grande successo Black Panther – come base per un’ipotetica gestione della Casa Bianca.

A molti africani non è piaciuto il film e la rappresentazione della nostra cultura in Wakanda. Ma userò subito la strategia di Wakanda, perché è la migliore spiegazione di ciò che il nostro gruppo di design ha pensato per la Casa Bianca”, ha spiegato West. “Questa è un’idea positiva: hai Kanye West, uno degli esseri umani più potenti – non sto dicendo di essere il più potente, perché ci sono molte altre persone con questo superpotere di livello alieno ed è solo collettivamente che possiamo migliorarsi. Ma torniamo a Wakanda… anche la nostra America sarà basata sulla quantità di innovazione, sulla quantità di innovazione nella medicina, come le grandi industrie farmaceutiche. Lavoreremo e innoveremo… insieme.”

Le idee di Kanye West sembrano sposare il messaggio finale di Black Panther

Sebbene le dichiarazioni di West siano piuttosto vaghe e decisamente bizzare, sembrano sposare il messaggio finale del film Black Panther, secondo cui l’umanità è in grado di prosperare se le persone si uniscono per innovare e creare nuove tecnologie a beneficio delle persone di tutte le nazioni. Ad ogni modo, se per miracolo West dovesse davvero finire alla guida della Casa Bianca, è impossibile dire con certezza ciò che gli americani – e il resto del mondo – dovranno aspettarsi…

Kanun – La legge del sangue: tutto quello che c’è da sapere sul film

Quello del revenge movie è da sempre un filone di film particolarmente popolari e acclamati, dove l’eroe intraprende una spedizione punitiva nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito dei suoi cari. Negli anni sono diversi i titoli che hanno riconfermato la fortuna di questo genere, da Io vi troverò a Io sono vendetta. Particolarmente interessante su questo tema è però il thriller co-prodotto da Francia e Belgio dal titolo Kanun – La legge del sangue.

Scritto e diretto da questo affronta, pur se ambientato in Belgio, una precisa legge albanese che regola la vendetta di sangue. È dunque questo il tema al centro del film, insieme a quello dell’identità e delle radici culturali, la difficoltà di conciliare identità diverse e l’alienazione che può derivare dall’essere lontani dalle proprie radici. In fin dei conti, però, Kanun – La legge del sangue è anche una storia d’amore e un film sulla difficoltà di mantenere sentimenti puri in un mondo corrotto.

Un’opera dunque particolare, che merita di essere scoperta, che tra grandi passioni e un approccio crudo e realistico, offre una visione assolutamente valida. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Kanun – La legge del sangue. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del Kanun. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Kanun - La legge del sangue trama

La trama e il cast di Kanun – La legge del sangue

Protagonista del film è Lorik, trentenne sicario della mafia albanese a Bruxelles, che lavora con il suo maestro Aleks. La sua vita cambia quando si innamora di Sema, una ragazza turca che studia Belle Arti e inizia a sperare in una via di fuga dal mondo criminale. Tuttavia il suo passato lo perseguita: un individuo del suo villaggio natale, il cui padre è stato ucciso dallo zio di Lorik, lo trova con l’intenzione di vendicarsi tramite il Kanun, l’antico codice d’onore albanese.

Che cos’è il Kanun? La spiegazione del codice d’onore

Il Kanun è un insieme secolare di leggi consuetudinarie tradizionali albanesi, che ha diretto tutti gli aspetti della società tribale albanese. Il Kanun ha mantenuto un’autorità sacra incrollabile e incontrastata, con un’efficacia interreligiosa sugli albanesi. Regolando da secoli la vita nelle zone montuose a nord del paese il codice si occupa sia di diritto civile sia penale disciplinando aspetti come la famiglia, il fidanzamento e il matrimonio, la proprietà privata e la successione, l’onore, il risarcimento dei danni, il lavoro e la vendetta.

Proprio quest’ultima si ritrova dunque alla base del film. Sulla vendetta, il Kanun fissa in maniera rigorosa il dovere di vendicare l’uccisione del proprio consanguineo, colpendo l’assassino o i suoi parenti maschi fino al terzo grado di parentela. Adempiere alla vendetta è considerato un obbligo, pena la perdita dell’onore. La regola della vendetta di sangue obbliga i maschi a restare rinchiusi per mesi all’interno delle proprie abitazioni, senza mai uscire di casa, con i clan mafiosi che provvedono a sorvegliare le abitazioni, pronti ad uccidere qualsiasi maschio osi uscire all’aperto, sfidando le regole del codice.

Kanun - La legge del sangue cast

Il cast del film

L’attore Waël Sersoub interpreta Lorik, mentre l’attrice Tugba Sunguroglu è Sema. Il primo aveva avuto precedentemente a questo film dei piccoli ruoli in Happy End L’ombra del giorno. Sunguroglu, invece, è nota per aver interpretato Selma nel film Mustang. Arben Bajraktaraj, attore visto in Io vi troverò e in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 nel ruolo di Antonin Dolohov, ricopre qui il ruolo di Aleks. Completano il cast Luli Bitri nel ruolo della madre di Lorik e Recep Yagizoglu in quello del padre di Sema.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di sabato 14 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Kang vs Thanos: l’head writer di Loki parla delle differenze tra i due grandi villain

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Nel gran finale di Loki è stato finalmente introdotto Colui che rimane, che abbiamo scoperto essere la mente creativa dietro la TVA. In realtà, il suo arrivo ha preparato il terreno al debutto di una delle sue varianti più malvage, ossia Kang il Conquistatore, che giocherà il ruolo di principale antagonista in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

Sono in molti a credere che Kang sarà il nuovo grande cattivo del MCU, quindi un paragone con Thanos è quasi inevitabile. Potrebbe volerci ancora molto tempo prima di scoprire realmente quale sarà il ruolo di Kang nel futuro del franchise di successo, eppure sembra che delle differenze sostanziali tra lui e il Titano Pazzo esistano già.

Durante un’ospitata all’interno del podcast di The Playlist, Michael Waldron, head writer di Loki e sceneggiatore dell’attesissimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness, ha parlato proprio delle principali differenze che esistono tra Kang il Conquistatore e Thanos. Secondo lo sceneggiatore, i fan dovranno aspettarsi un nuovo cattivo del MCU molto più irregolare (nel senso di più caotico) rispetto al suo predecessore.

“La cosa più eccitante dell’aver dato origine a quel personaggio sulla pagina del MCU è stata creare un’energia completamente diversa da quella che rappresenta Thanos, che è misurata e basata su dei principi, quasi come un monaco alle prese con le sue aspirazioni malvagie. E ovviamente, Colui che rimane è una presenza molto più disordinata, caotica e narcisistica. Quindi è stato molto divertente.”

Non sappiamo cosa accadrà quando Kang il Conquistatore inizierà a far sentire davvero la sua presenza nel MCU, ma quel che è certo è che le cose non si metteranno bene per gli eroi più potenti della Terra. Senza dubbio, Kang è un cattivo che ha tutto il potenziale per diventare il nuovo Thanos dell’universo condiviso, nonché la mente dietro gli eventi che potrebbero condurre, chissà… forse a Secret Wars?

Kang il Conquistatore: tutto ciò che bisogna sapere sul villain di Ant-Man 3

Nei giorni scorsi abbiamo appreso la notizia che Jonathan Majors (star della serie Lovecraft Country) interpreterà l’antagonista principale di Ant-Man 3, ossia Kang il Conquistatore. In attesa di sapere di più sulla trama del film e sul ruolo del personaggio creato da Stan Lee e Jack Kirby nel terzo capitolo dedicato alle avventure di Scott Lang, Screen Rant ha raccolto tutto ciò che bisogna sapere su Nathaniel Richards per meglio prepararsi al suo debutto nel MCU:

Alcune precisazioni sul Multiverso

I film di Ant-Man hanno impostato il concetto di viaggio nel tempo all’interno del MCU introducendo il Regno Quantico, “una realtà in cui lo spazio e il tempo diventano irrilevanti”. Tale concetto è diventato centrale in Avengers: Endgame, con Tony Stark che ha capito come sfruttare proprio quel Regno Quantico per tornare indietro nel tempo. Ciò ha permesso ai Vendicatori di annullare lo schiocco di Thanos, ripristinando metà della vita nell’universo e permettendo finalmente agli eroi di sconfiggere il Titano Pazzo.

È diventato quindi chiaro che il Multiverso, un concetto che abbraccia sia il tempo che il viaggio dimensionale, sarà la chiave della Fase 4 del MCU. In tal senso, il titolo ufficiale del sequel di Doctor Strange è abbastanza indicativo: Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Parallelamente, l’annunciata serie Disney+ dedicata a Loki vedrà il Dio dell’Inganno provenire da una linea temporale alternativa. Inoltre, le foto dal set dello show hanno anticipato l’arrivo della Time Variance Authority, un’organizzazione che nei fumetti si occupa di controllare proprio i viaggi nel tempo e le timeline alternative.

Fatte queste premesse assolutamente necessarie, non sorprende che il MCU stia per introdurre un cattivo tanto complesso come quello di Kang il Conquistatore, dal momento che la sua peculiarità è per l’appunto quella di poter viaggiare nel tempo.

Le origini di Kang

I viaggi nel tempo sono una faccenda piuttosto complicata. Sfortunatamente, questo significa che molti personaggi che viaggiano nel tempo hanno retroscena altrettanto complessi. Nei fumetti, Kang il Conquistatore è l’alter ego di Nathaniel Richards, un antenato di Reed Richards e Sue Storm dei Fantastici Quattro. È nato nel 30° secolo, un’epoca in cui il mondo era consumato dalla violenza; Kang ha portato la pace conquistando il pianeta. Quando ottenne l’accesso ad una macchina del tempo, Kang iniziò ad espandere la sua conquista nel corso della storia, assumendo spesso altre identità come Immortus, il Centurione Scarlatto o il Faraone Rama-Tut.

Il viaggio nel tempo di Kang lo trasforma essenzialmente in un complesso evento spazio-temporale a sé stante, con le linee temporali che sono cambiate molte volte grazie a lui. Si preoccupa poco delle leggi del tempo e ha spesso interagito con la sua storia personale. In diverse occasioni qualcosa è andato storto, dal momento che il suo io adolescente era sconvolto dal suo futuro e ha tentato di cancellarlo viaggiando indietro nel tempo e fondando gli Young Avengers in qualità di Iron Lad. Tutte le diverse identità di Kang – Immortus, Rama-Tut e così via – si sono frammentate e sono diventate esseri quasi diversi a pieno titolo. Non è insolito per una storia di Kang vedere due diverse versioni del viaggiatore nel tempo che si scontrano.

I poteri di Kang

Kang il Conquistatore ha origine nel 30° secolo, un periodo in cui l’umanità aveva già imparato a migliorare le sue qualità fisiche, come forza e velocità. In quanto tale, è già oltre il tradizionale picco umano, agendo facilmente ai livelli di super soldati moderni come Capitan America. Discendente di Reed Richards, Kang è un genio senza precedenti ed è anche un eroe tattico estremamente abile. È stato in grado di conquistare tuto il 30° secolo e di estendere la sua conquista nel tempo in una dimensione nota come Limbo, una sorta di luogo analogo al Regno Quantico nel MCU. Sfortunatamente, la più grande forza di Kang – la sua determinazione implacabile e la sua volontà indomabile – è spesso anche la sua più grande debolezza. Non può accettare una sfida senza voler sconfiggere il suo avversario, e in un’occasione la sua tenacia – ha viaggiato costantemente indietro nel tempo per combattere più e più volte la stessa battaglia contro Ultron – ha quasi distrutto l’intero Multiverso, frantumando il tempo e lo spazio.

Kang indossa una potente armatura da battaglia e ha accesso a tutte le armi della storia, comprese alcune di quelle create dopo il 30° secolo e che ha intravisto attraverso i viaggi nel tempo. Ha incorporato la tecnologia di evocazione nella sua armatura, permettendogli di entrare in possesso di qualsiasi arma che ritenga necessaria durante il flusso temporale. Inoltre, Kang viaggia attraverso la storia per reclutare i più grandi guerrieri, sconfiggendoli in combattimento o reclutandoli nel suo esercito. Ovviamente preferisce essere il leader.

L’interprete di Kang nel MCU

Jonathan Majors, star della serie Lovecraft Country, è stata scelta per interpretare Kang il Conquistatore in Ant-Man 3. La Marvel deve ancora renderlo ufficiale, ma fonti vicine allo studio hanno suggerito che Kang sarà uno dei principali cattivi del sequel, anche se alcuni indizi suggeriscono che il personaggio sarà molto diverso dalla controparte cartacea.

La cosa potrebbe avere un senso, dal momento che il Kang dei fumetti è un personaggio incredibilmente complesso, dal momento che il tempo si è sostanzialmente frantumato intorno a lui, creando innumerevoli e diverse incarnazioni dello stesso. Majors è una stella nascente, e oltre alla serie Lovecraft Country ha recitato anche in Da 5 Bloods di Spike Lee. La Marvel sarà senza dubbio lieta di aggiungere l’attore alla grande famiglia Marvel.

Il ruolo di Kang nel futuro del MCU

Peyton Reed ha lavorato alla sceneggiatura di Ant-Man 3 durante la pandemia, ma ovviamente in questo momento sta ancora cercando di essere il più criptico possibile sul film.“Penso che il terzo film di Ant-Man sarà… un film molto più grande e articolato dei primi due”, aveva dichiarato il regista. “Avrà un modello visivo molto, molto diverso. Questo è tutto quello che posso dire”. Tuttavia, per quanto grandi possano essere le ambizioni di Reed per Ant-Man 3, è lecito ritenere che Kang apparirà sì come antagonista principale di quel film, ma non è escluso che possa giocare un ruolo ancora più importante come cattivo ricorrente all’interno del MCU, diventando quindi una sorta di Thanos delle prossime fasi. Dato che Majors è già stato scelto per la parte, è possibile che possa apparire anche prima di Ant-Man 3, magari proprio nella serie dedicata a Loki

In Captain America: Civil War, Visione ha giustificato gli Accordi di Sokovia spiegando che avrebbero rappresentato una vera sfida per i Vendicatori. Avengers: Endgame potrebbe anche aver segnato la fine per i personaggi di Tony Stark e Steve Rogers, ma ci osno ancora innumerevoli personaggi che un personaggio come Kang non vedrebbe l’ora di sfidare. Captain Marvel era abbastanza potente da abbattere il Sanctuary-II e sconfiggere Thanos; Thor brandisce un’arma con il potenziale per distruggere i pianeti; il MCU sta per introdurre gli Eterni, esseri i cui poteri superano quasi tutto ciò che abbiamo visto nell’universo condiviso fino ad oggi. È facile immaginare, quindi, che Kang decida che la Terra del 21° secolo sia pronta per la conquista, iniziando ad orchestrare la caduta degli Eroi più potenti del Pinaeta. Se tutto ciò dovesse essere confermato, Jonathan Majors si è appena guadagnato il ruolo del prossimo grande cattivo del MCU.

Kang il Conquistatore: la Marvel ha valutato la possibilità di sostituire il villain con Doctor Doom

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Tramite un rapporto esclusivo, Variety ha rivelato che presso i Marvel Studios si starebbe effettivamente discutendo della sostituzione di Kang il Conquistatore, per via delle accuse di aggressioni rivolte al suo interprete, Jonathan Majors. Mentre alcuni ipotizzavano che si sarebbe potuto procedere con un recasting, Variety suggerisce invece che ad un certo punto si è discusso della possibili di sostituire non solo l’attore ma anche Kang stesso. A prendere il suo, sempre secondo il rapporto, sarebbe potuto arrivare Doctor Doom.

Majors, lo ricordiamo, ha debuttato come variante di Kang il Conquistatore, Colui Che Rimane, nella stagione 1 di Loki, apparendo poi come Kang a tutti gli effetti in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Nel marzo 2023, tuttavia, Jonathan Majors è stato arrestato con l’accusa di aggressione e ad oggi deve ancora svolgersi un effettivo processo che possa stabilire la sua colpevolezza o meno. La sua situazione, tuttavia, ha ovviamente messo a repentaglio il suo futuro nel MCU.

Sembra tuttavia che l’ipotesi di sostituire Kang con Doom sia stata accantonata, in quanto pur risolvendo alcuni problemi ne avrebbe introdotti di nuovi. La Multiverse Saga sembra essere ormai troppo costruita intorno alla minaccia di Kang, che la seconda stagione di Loki ha ora ribadito. Sostituirlo, dunque, rischierebbe non solo di vanificare quanto fino ad ora realizzato ma anche di far crollare ciò che ancora c’è da fare, compresi i due film culminanti di questa nuova saga, ovvero Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars.

Jonathan Majors deve affrontare  tre capi d’accusa di aggressione di terzo grado, molestie aggravate di secondo grado, tre capi d’imputazione di tentata aggressione di terzo grado e molestie di secondo grado. Queste accuse arrivano da un incidente avvenuto a marzo in cui è accusato di aver aggredito una donna di 30 anni. La polizia afferma che Majors avrebbe colpito “[la vittima] al viso con la mano aperta, provocandole un dolore notevole e una lacerazione dietro l’orecchio“. Inoltre, le avrebbe afferrato la mano e il collo, “causando lividi e dolore notevole“.

Un precedente rapporto di ABC News  ha rivelato che Jonathan Majors ha chiamato lui stesso i servizi di emergenza, a cui ha risposto la polizia. La chiamata era “presumibilmente preoccupata per la sua ragazza, con la quale vive in un attico nel quartiere di Chelsea“. Dopo l’arrivo della polizia, la ragazza ha detto agli agenti che erano insieme su un taxi dopo essere tornati da un bar e che Majors l’ha aggredita fisicamente. Majors è stato poi arrestato dopo che la polizia ha notato i segni sulla donna.

L’avvocato difensore penale di Majors ha precedentemente affermato che Majors è “dimostrabilmente innocente” e si aspetta che le accuse vengano ritirate  a causa di molteplici testimoni e ritrattazioni scritte da parte della vittima, seguite da una successiva affermazione secondo cui esistono prove video dell’innocenza di Majors.

Kang il Conquistatore: Jonathan Majors dichiara le sue ispirazioni per il nuovo villain MCU

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La star di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Jonathan Majors, che nel film darà vita a Kang il Conquistatore, delinea alcune delle profonde ispirazioni a cui ha attinto per creare la sua versione di Kang nel prossimo sequel. Servendo come primo film della Fase 5 del MCU, l’imminente terzo ingresso nel franchise Marvel di Paul Rudd dovrebbe uscire il prossimo febbraio. Il film, che vede il ritorno del regista Peyton Reed, dovrebbe essere l’avventura più significativa di Ant-Man in solitaria, con il debutto ufficiale di Kang il Conquistatore. Una variante di Kang è apparsa per la prima volta nel finale della prima stagione di Loki, ma questa nuova versione del personaggio dovrebbe essere il cattivo centrale nella Fase 6.

Con Kang destinato a essere la prossima minaccia di livello-Thanos da sconfiggere per i Vendicatori, Majors, in una recente intervista con CinePOP, rivela alcune delle sue ispirazioni per lo sviluppo del formidabile nuovo Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Parte della preparazione dell’attore per il ruolo includeva il prendere ispirazione dagli altri cattivi dei Vendicatori come Loki, Ultron e Thanos, ma Majors rivela che si è ispirato anche a una serie di altre fonti e che il significato del personaggio non gli è sfuggito.

“È divertente, perché ci sono passato e ho guardato Ultron, ho guardato Loki, ho guardato Thanos. E avevo un’idea, solo per me, di cosa volevo portare al MCU attraverso Kang. E c’è un certo requisito che deve esserci.

Penso che Ultron, Loki e Thanos siano i cattivi o gli antieroi per eccellenza. Avevano tutti qualità molto interessanti e alcuni di loro condividevano qualità, il che è solo una necessità per prendere il sopravvento. E così una volta li ho tirati fuori e li ho messi nella ‘zuppa Kang’, poi ho guardato, ‘Di cosa altro abbiamo bisogno per questo periodo di tempo?’

La nostra generazione, cosa rappresentiamo, cosa è un grande male per noi? Cosa vedranno i nostri figli? Cosa vedranno i nostri partner? Cosa vedranno i nostri leader? Cos’è che il nostro zeitgeist, cito senza virgolette, bisogni? Cosa stiamo evocando? Cosa c’è nell’inconscio del nostro tempo adesso? E la Marvel ha, a mio parere, la più grande piattaforma di intrattenimento. E quindi per portare il grande male, il grande cattivo deve rappresentare così tante cose e deve essere collegato a così tante cose. Quindi ho letto il giornale, ho guardato i libri di storia… ho parlato con le persone, guardo mio figlio, parlo con il mio partner. Di cosa abbiamo paura in questo momento? Cosa “È questo che ci spaventa? Perché Kang deve essere… qualsiasi grande male è una manifestazione delle nostre più profonde insicurezze come società”.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

Kang il Conquistatore: Hot Toys rivela una nuova statuina del personaggio Marvel

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Hot Toys ha annunciato una statuina in scala uno a sei basata su Kang il Conquistatore, il personaggio Marvel interpretato da Jonathan Majors in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Disponibile per il pre-ordine su Sideshow, questa action figure Marvel presenta “una testa di nuova concezione scolpita con funzione separata di bulbi oculari rotanti, occhi e viso illuminati a LED, un corpo che ripropone la muscolatura del personaggio, un abito su misura in tono metallico con armature scolpite e mantello di tessuto, ma anche accessori ad effetto in blu traslucido per ricreare il suo look che sfoggia quando usa i suoi poteri”.

La figura è alta circa 30,9 centimetri e presenta oltre 30 punti di articolazione nel corpo insieme a sei mani guantate intercambiabili. È incluso anche un supporto con il logo del trequel di Ant-Man e il nome del personaggio. Si prevede che Sideshow darà il via alle spedizioni di tale action figure tra aprile e settembre 2024. Come si può vedere nelle foto pubblicate dal sito Sideshow, si tratta di un pezzo da collezione particolarmente pregiato, che nessun fan della Marvel o del personaggio dovrebbe farsi sfuggire. Ad oggi, è possibile preordinarla su Sideshow al costo di 285 dollari.

Per quanto riguarda il Kang dei film, invece, ricordiamo che dopo aver interpretato Colui che Rimane nel finale della prima stagione di Loki, Majors è tornato nei panni del villain Ant-Man and the Wasp: Quantumania, dove Scott Lang/Ant-Man (Paul Rudd) e Hope van Dyne/The Wasp (Evangeline Lilly), vengono accidentalmente risucchiati nel Regno Quantico con Hank Pym (Michael Douglas), Janet van Dyne (Michelle Pfeiffer) e Cassie Lang (Kathryn Newton). Mentre cercano una via di casa, saranno costretti a fare i conti proprio con Kang il Conquistatore, che spera di usare le loro abilità per sfuggire a sua volta al Regno Quantico.

Fonte: CBR

Kang il Conquistatore: ecco in cosa sarà diverso da Colui che Rimane

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Il regista di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Peyton Reed, discute di come Kang il Conquistatore sarà diverso dalla sua variante di Colui che Rimane che abbiamo incontrato in Loki. L’anticipazione di Kang ha già incuriosito i fan del Marvel Cinematic Universe in merito a come influenzerà gli eventi futuri della saga del multiverso. I Marvel Studios intendono sfruttare il viaggio nel tempo del personaggio e le sue capacità di distorsione della realtà alternativa per raccontare storie più complesse e ricche che sorprenderanno e sconvolgeranno il pubblico. Dal momento che Jonathan Majors interpreterà il cattivo maniacale, la sua recitazione versatile promette già una performance indimenticabile.

Parlando con Empire, Peyton Reed ha approfondito il personaggio di Kang, le sue motivazioni e ciò che lo distingue da ciò che il pubblico ha già visto. Quando Majors è stato visto per la prima volta come la variante Colui che Rimane, lo ha ritratto come un enigma eccentrico ma intelligente e con buone intenzioni, ma un’etica discutibile. Ora Reed promette che la sua interpretazione di Kang non sarà così gentile e ha dei piani in serbo per il eroi protagonisti di Ant-Man and the Wasp: Quantumania: Kang Il Conquistatore nel nostro film è un personaggio molto diverso. È qualcuno che ha il dominio sul tempo, ed è un guerriero e uno stratega.”

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

Kang il Conquistatore: Colman Domingo parla della possibilità di assumere il ruolo

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Da quando Jonathan Majors è stato licenziato dai Marvel Studios, i fan hanno subito indicato l’attore Colman Domingo come il sostituto ideale per il ruolo di Kang il Conquistatore. Ad oggi i Marvel Studios non hanno ancora annunciato chi sostituirà Majors né quale sarà il ruolo effettivo del villain nel resto della Saga del Multiverso. Mentre si attende di saperne di più, è ora lo stesso Domingo a rompere il silenzio a riguardo durante un’intervista con Vanity Fair. “Il mio team ha avuto conversazioni con la Marvel su alcuni aspetti del MCU per anni. So che questo [il recasting] è vero o no? In realtà non lo so. Il mio team non mi porta qualcosa se non è reale. Quindi non lo so“.

Potrei essere in conversazione, ma non ne sono sicuro. Sarei felice di parlarne. Qualunque cosa stiano elaborando con Jonathan [Majors] e la sua eredità nel MCU, sento di dover rimanere nella mia corsia, qualunque essa sia. Ci sono voci, ci sono conversazioni, ma non ne sono nemmeno sicuro perché sento che non mi viene in mente nulla finché non c’è qualcosa di reale. Ma sarei d’accordo“. L’attore, pur affermando di non sapere nulla a riguardo, rimane dunque cauto e sembra non rivelare più del dovuto.

Chi potrebbe assumere il ruolo di Kang il Conquistatore?

I fan hanno ad oggi fatto diversi nomi per sostituire Majors nei panni di Kang il Conquistatore e se alcuni di loro, come John Boyega o Denzel Washington, potrebbero essere molto interessanti, Domingo – ora candidato all’Oscar per il film Rustin risulta essere la scelta migliore per il ruolo del villain del MCU. L’attore ha esperienza nell’interpretare un cattivo in un grande franchise, essendo stato un Victor Strand particolarmente avvincente e ricco di sfumature in Fear The Walking Dead, con l’attore che ha dimostrato di essere in grado di presentare diversi aspetti di un personaggio, proprio come Majors ha fatto per ogni variante di Kang.