Durante una recente intervista rilasciata a Collider incentrata sul lancio pubblicitario dell’atteso xXx Il ritorno di Xander Cage, il regista D.J. Caruso ha avuto modo di esprime le sue personali idee circa la possibile realizzazione di un G.I. Joe 3, progetto per il quale egli è stato preso in seria considerazione malgrado al momento siano subentrati tutta una serie di intoppi e di rallentamenti che ritardano il concretizzarsi delle riprese. Il regista ha affermato addirittura che un ipotetico crossover con la mitologia dei Transformers potrebbe dar vita a qualcosa di davvero interessante, essendo entrato più volte in fase di ideazione.
G.I. Joe 3: trovato il regista del film?
Pur ammettendo che la saga cinematografica di G.I. Joe non gode certamente al momento di ottima salute – soprattutto dopo gli esiti sottotono dei due capitoli finora prodotti, G.I Joe La nascita dei cobra e G.I Joe La vendetta -, D.J. Caruso ha affermato che ci sarebbero tutte le carte in regola per un G.I Joe 3 davvero innovativo, anche se al momento forse non tutte le carte giocano a favore. Il regista ha infatti dichiarato che “beh, sì, l’idea c’è sicuramente, ma la Paramount non è ancora pronta ad imbarcarsi nel progetto. Tuttavia penso che se G.I. Joe incontrasse in qualche modo Transformers allora ne verrebbe fuori qualcosa di grosso. Questo è esattamente quello che dovrebbero accadere secondo me, ma capisco che i tempi non siano a ancora maturi, perché in realtà la sceneggiatura che si stava pensando di sviluppare e che avrebbe dovuto prevedere una sorta di collisione fra i due mondi è risultata poco credibile in questa forma iniziale. Infatti quando l’ho letta ho capito subito che non eravamo ancora pronti … penso tuttavia che alla fine questi due mondi avranno modo di incontrasi e ciò probabilmente accadrà quando Michael Bay deciderà di conseguenza“.
Parlare di un possibile crossover fra due saghe così particolari come quelle di G.I Joe e Transformers appare al momento qualcosa che supera persino l’immaginario fantascientifico più spinto, tuttavia è indubbio che se il progetto dovesse andare a buon fine in maniera coerente, entrambi i franchise ne trarrebbero reciproco vantaggio. Con l’uscita del prossimo Transformers The Last Knight diretto da Michael Bay, è probabile che D.J. Caruso arrivi prima o poi a uno scambio di opinioni in grado dare corpo alla sua folle idea.
Ultimamente non ci sono state molte novità da parte della Paramount a proposito di G.I. Joe 3, ma ora che lo studio ha portato lo sceneggiatore Jonathan Lemkin a bordodel progetto per scrivere la sceneggiatura del film, le cose dovrebbero iniziare a muoversi diversamente.
L’ultima volta che si era sentito parlare del film è stato da parte del produttore Lorenzo di Bonaventura ed erano in atto le prime negoziazioni. I dettagli della trama del terzo episodio sono ancora vaghi, ma ci si aspetta che ruoterà intorno al personaggio diDwayne Johnson, Roadblock. Ci si aspetta che Adrianne Palicki e la maggior parte del cast di G.I. Joe – La Vendetta facciano ritorno nel nuovo film.
Per quanto riguarda il nuovo sceneggiatore Jonathan Lemkin, egli ha già lavorato con di Bonaventura per Shooter del 2007 con Mark Wahlberg, oltre ad aver già firmato sceneggiature come quella de L’avvocato del diavolo e quella di Arma Letale 4.Adesso che c’è uno sceneggiatore, è plausibile che la fase produttiva di G.I. Joe 3 abbia luogo tra la fine del primo trimestre e l’inizio del secondo trimestre del 2015.
Ci si aspetta che G.I. Joe 3 faccia il suo debutto in una data ancora non precisata.
Fote: Collider














Per onorare i 15 anni trascorsi dall’inizio dell’avventura di Peter Jackson, ecco i 15 momenti più epici della
Più che epico, è un momento davvero emozionante, in cui il “piccolo” Sam si fa davvero carico della sorte della Terra di Mezzo. Quello che però rende più autentico il gesto del giardiniere è che le sue motivazioni profonde non sono legate alla salvezza delle razze ma all’amore e alla devozione verso Frodo stesso.
La scena è disponibile soltanto nella versione estesa (240 minuti) de Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re e vede Aragorn, ormai investito del suo ruolo di condottiero dell’esercito dell’Ovest, confrontarsi con il portavoce di Sauron. Chiacchiere, veleno e cattiveria, i tentativi di spezzare la volontà degli eroi viene messo a tacere da Aragorn con un bel taglio netto della sua mitica Anduril.
Ancora una volta, per difendere il suo padrone, Sam è disposto a fare qualsiasi cosa, persino ad affrontare Shelob, una delle creature più oscure e antiche della Terra di Mezzo. Incredibile ma vero, il coraggio del piccolo hobbit avrà la meglio sulla disgustosa e perfida creatura. Da standing ovation.
La bravura di Liv Tyler e i magnifici effetti della WETA rendono la scena della Fuga al Guardo ne La Compagnia dell’Anello uno dei momenti più epici dell’intera trilogia. Ricordiamo che la scena, nei romanzi, vede protagonista Glorfindel, un elfo di Gran Burrone, ma Jackson ha saggiamente scelto di affidare la parte di salvatrice ad Arwen.
Nonostante sia uno stregone molto potente, Gandalf compie davvero poche magie in senso stretto nell’intera trilogia. Uno dei momenti più potenti in cui l’Istari si avvale del suo potere è quello dell’incontro con Theoden, sovrano di Rohan. La dote di “riaccendere il fuoco negli animi” che deriva a Gandalf dall’Anello di Fuoco, Narya, si unisce al rinnovato potere acquisito con la rinascita a Gandalf il Bianco e scaccia l’incantesimo di Saruman dal vecchio re.
Si tratta della prima volta che vediamo Grampasso in battaglia. L’eroe riluttante sfodera la sua spada per difendere gli hobbit a Colle Vento, dopo che Frodo è stato ferito dallo stregone di Angmar. Il futuro re di Gondor, con il fuoco, la sua forza e il suo coraggio, riuscirà a mettere in fuga momentaneamente i Nazgul.
Quando lo spettatore assiste alla rivelazione del vero, cattivo volto di Saruman, siamo di fronte a un rovesciamento di ruoli che nell’immediato non cogliamo, ma che con la rinascita di Gandalf il Bianco coglieremo appieno. Di nuovo la musica sostiene questa lotta senza esclusione di colpi, tra due potentissimi essere antichi quanto la Terra di Mezzo stessa.
Non esiste combattente più valoroso di Aragorn, e il testa a testa contro Lurtz, leader degli Huruk-hai, lo testimonia. Nonostante la bestialità del suo avversario, il nostro eroe riesce ad avere la meglio.
Probabilmente il momento più famoso, più dramamtico e più replicato dell’intera trilogia cinematografica. Gandalf, di fronte all'”oscura figura fiammeggiante” sacrifica se stesso per dare alla Compagnia la possibilità di continuare l’importante missione. Non c’è sacrificio più grande che quello di dare la propria vita per gli altri, e per fortuna Gandalf aveva ancora qualche asso nella manica.
“I morti risponderanno al Re”. La sequenza, anche questa disponibile nella versione estesa de Il Ritorno del Re, non solo è forte a livello narrativo, con la tensione costruita sullo sguardo di Viggo Mortensen, ma è potente anche dal punto di vista narrativo. Gli spettri pensano di essere di fronte a un uomo qualsiasi, ma di fronte alla presa di coscienza (la spada di Aragorn che ferma quella del leader degli spettri) che quello che hanno davanti è l’Erede di Isildur in persona, devono sottomettersi al loro giuramento e scendere in battaglia.
“Il re è solo” – “Non più”. Si tratta del momento di gloria di Eomer, la vittoria degli Uomini contro i mostri. Il Fosso di Helm, sequenza lunghissima e complessa, distribuita in tutta la seconda metà de Le Due Torri, esemplifica meglio della battaglia del Pelennor del terzo film la resistenza umana contro l’attacco mostruoso di Saruman. L’aiuto che giunge da Est, con Gandalf, Eomer e l’alba è non solo singificativo e poetico, ma anche cinematograficamente perfetto.
Le acrobazie di Legolas si articolano e si complicano man mano che la trilogia prende piede, e il suo acrobatico combattimento contro l’Olifante sui campi del Pelennor è senza dubbio uno di quei momenti da applausi.
Colui che nessun uomo vivente può uccidere viene messo KO da una donna e da un hobbit. Eowyn, la fredda principessa che sogna una vita da guerriera pone la sua firma sulla sanguinosa battaglia che ha messo fine alla vita del re Theoden, suo zio e per lei come un padre. La rivincita delle donne, ma soprattutto la rivincita di coloro che la Storia considera piccoli e poco adatti ad affrontare gli eventi terribili che attendono il mondo.
La morte di Boromir è la tragica e struggente conclusione de La Compagnia dell’Anello. L’uomo di Gondor, fiero e desideroso di salvare la sua città, si è fatto accecare dall’avidità e sedurre dal potere dell’anello. Il suo riscatto, il sacrificio estremo per salvare Merry e Pipino, è quanto di più eroico ci possano raccontare Tolkien e Jackson. Fare ammenda dei propri peccati e pagarne lo stesso il prezzo più alto. Onore a Boromir, figlio di Gondor!