Si è svolta presso l’Auditorium
Parco della Musica la presentazione della rassegna Le vie
del cinema da Cannes a Roma, XIX edizione, che ogni anno
porta nella Capitale in anteprima il meglio del Festival di Cannes. La manifestazione,
diretta da Georgette Ranucci, si deve ad ANEC Lazio e il suo
Presidente, Giorgio Ferrero, ricorda: “fa parte della nostra
iniziativa Il cinema attraverso i grandi festival,
che portiamo avanti da diversi anni per rendere accessibili a tutti
i grandi festival, in questo caso Cannes per la città di
Roma”. Ma anche alla collaborazione dell’Assessorato alla
Cultura e al Turismo di Roma Capitale e, per la prima volta, della
Fondazione Cinema per Roma. Dal 10 al 15 giugno
dunque, alcune delle pellicole più significative di Cannes
arriveranno in quattro sale romane – Intrastevere, Alcazar, Eden
Film Center e Giulio Cesare.
Giovanna Marinelli,
Assessore Cultura e Turismo di Roma Capitale: “C’è un legame
antico con i grandi festival a Roma, che nasce da un’idea di Gianni
Borgna e dalla convinzione che sia importante lavorare per ridare
una veste internazionale il più forte ed evidente possibile a Roma.
Quest’iniziativa, poi, ha un posto di primo piano all’interno del
Mese della Cultura internazionale, che prevede oltre 100 eventi
internazionali a Roma”.
Piera Detassis, Presidente di
Fondazione Cinema per Roma: “Sono felice di avere iniziato un
dialogo con ANEC Lazio, per noi le sale sono fondamentali. Lo è
diffondere il lavoro della Fondazione e della Festa del Cinema
nella città. Cannes a Roma è un’esperienza straordinaria di
pubblico e d’intensità culturale. Inoltre crea un grande
passaparola, importante per il cinema”.
Purtroppo, ad oggi in programma non
è presente il film Palma d’Oro. Spiega Georgette Ranucci: “Non
abbiamo incluso il film Dheepan di Audiard, perché
il regista sta trattando con la produzione per rimettere mano ai
titoli di coda. Se la produzione glie lo concederà, non potremo
avere il film. Speriamo fino all’ultimo che il problema si risolva,
in questo caso gli dedicheremo una proiezione speciale martedì 16
al cinema Quattro Fontane”. Mentre afferma che l’assenza di
altri titoli attesi, come The assassin, Premio per
la miglior regia a Hou Hsiao-Hsien, o La loi du
marché, Premio come miglior attore a Vincent Lindon, si
deve alla difficoltà di alcuni distributori italiani ad ottenere i
film in tempo utile per la rassegna, immediatamente successiva a
Cannes.
Dei film in concorso sono presenti
invece Mon roi di Maïwenn Le Besco, Premio come
miglior attrice, ex aequo con Rooney Mara, a Emmanuelle Bercot – anche regista
di La tete haute, nella sezione Fuori Concorso –
l’opera prima dell’ungherese László Nemes, il drammatico
Son of Saul, Gran Prix e Premio Fipresci,
The lobster di Yorgos Lanthimos, Premio della
giuria, e l’atteso film cinese Mountains may de
part di Jia Zhang-K.
Nell’illustrare il programma, che
definisce “vasto e attento a un pubblico di qualità”, il
Direttore Artistico sottolinea i film della Quinzaine de
Réalisateurs, “il cuore della rassegna, una sezione che ha
sempre offerto film originali, che non avrete più la possibilità di
vedere, perche molti di essi non sono stati comprati”. Tra
questi, il documentario di Marcia Tambutti Allende su suo nonno,
dal titolo Allende, mi abuelo Allende, Premio al
miglior documentario; ma anche A perfect day dello
spagnolo Fernando León de Aranoa, con Benicio del Toro e Tim Robbins; i francesi
Trois souvenirs de ma jeunesse di Arnaud
Desplechin e Le cowboys, opera prima di Thomas
Bidegain, già sceneggiatore di Audiard; passando per il
franco-marocchino Much loved, di Nabil Ayouch,
sulla prostituzione in Marocco, che ha visto un gruppo di donne
denunciare la violenza del regime ed è stato vietato nel paese.
Dalla Semaine de la Critique, ecco
il colombiano La tierra y la sombra di Césare
Augusto Acevedo, Premio Camera d’Or, mentre da Un Certain Regard
arriva il vincitore del premio omonimo, il film islandese
Hrutar (Rams).
Le pellicole sono presentate in
lingua originale, sottotitolata.