Io e Annie, è un
film del 1977 di
Woody Allen e
con protagonista oltre a Woody
Allen, Diane Keaton, Tony Roberts, Carol Kane, Paul Simon,
Christopher Walken.
Trama: Alvy Singer
è un comico tanto apprezzato sul lavoro, quanto profondamente
pessimista e insoddisfatto nella vita, che racconta la sua storia
d’amore con la stravagante Annie. Il rapporto è finito proprio per
la continua e ridicola frustrazione dell’uomo che ripercorre tutte
le tappe della relazione con Annie e tenta, con scarsi risultati,
di rifarsi una vita.
Analisi: È proprio
l’analisi, anche se psicoanalitica, a dar vita a questa commedia e
in generale a tutta la produzione del miglior
Woody Allen, quello degli anni Settanta e
Ottanta.
Io e Annie recensione del film di
Woody Allen
Quattro premi Oscar e un Golden
Globe, più innumerevoli nomination e riconoscimenti e, non ultima,
la presenza di una Diane Keaton praticamente
perfetta sotto ogni punto di vista, fanno di questo film
sentimental-nevrotico uno degli indiscussi punti di forza della
cinematografia dell’ex enfant prodige, nato nel Bronx nel 1935.
All’inizio si sarebbe dovuto intitolare
Anedonia, come “omaggio” a una sindrome che
colpisce chi non riesce a divertirsi o trarre piacere neanche in
circostanze positive, favorevoli o semplicemente normali, come
dormire, mangiare o avere rapporti con l’altro sesso. Si pensò, in
seguito, di chiamarlo Io e le donne, ma infine
Allen scelse di magnificare la sua musa anche nel titolo che, in
inglese, è Annie Hall. Il cognome è infatti
quello vero della Keaton, mentre Annie è il soprannome con
cui il regista era solito chiamarla. Il film, arriva dopo
l’esilarante Provaci ancora, Sam, del 1972,
adattamento di una commedia scritta da Allen e diretta, per il
cinema, da Herbert Ross. Provaci
ancora, Sam sarà la causa dell’incontro con la Keaton,
allora 23enne, che Woody, che all’epoca aveva 34 anni e già due
divorzi alle spalle, non avrebbe mai smesso di definire come “il
grande amore” della sua vita.
Io e
Annie è cucito addosso all’attrice, che per anni ha
incarnato il simbolo della donna newyorkese nevrotica, un tantino
disillusa, autoironica, ma così affascinante da mettere
completamente in discussione l’ideale di bellezza e di femminilità
dell’epoca.
Il punto di forza del
lungometraggio sono le interpretazioni degli attori e i dialoghi.
Nonostante la vena malinconica che circonfonde tutti i migliori
film del grande paroliere Allen, in Io e Annie i
giochi linguistici, le boutade, i paradossi e le geniali trovate
del cervellone del cabarettista, musicista e autore Allen, lasciano
lo spettatore senza respiro e regalano al film quello che ogni
pellicola dovrebbe avere per essere goduta appieno: un ritmo
perfetto. Anche i personaggi secondari, come quello di Allison
(Carol Kane), e soprattutto quello di Duane,
psicolabile fratello della protagonista, interpretato da un attore
immenso come
Christopher Walken, non fanno altro che
incastrarsi perfettamente nell’ingranaggio messo a punto da Allen.
Last but not least, non si può non citare il cammeo in
cui, nell’immaginario di Alvy, il sociologo Marshall
McLuhan fa a pezzi un ragazzotto che sfrutta le sue teorie
per far colpo.
Forse, proprio in virtù di un amore
così grande e di un’attrazione così limpida, sebbene con tutte le
contorsioni psicologiche e le nevrosi del caso, Woody
Allen riesce, con Io e Annie, a regalare
un nuovo significato alla parola
“commedia”.
La trama di Io e Annie
Alvy Singer, attore comico di
origini ebree, incontra casualmente Annie Hall, una ragazza carina,
un po’ svitata, di famiglia benestante del Middle West. Alvy, già
scottato da due matrimoni falliti, inizia il nuovo rapporto con
paura; ma anche Annie, istintivamente, dubita del successo del loro
rapporto e mantiene un ampio margine d’evasione.
Ciò nonostante, la relazione segue
il più tipico dei corsi: incontro, studio reciproco, amore e
scoperta delle rispettive debolezze. Un poco alla volta, quando lo
slancio iniziale ha perduto mordente, i due procedono verso la
separazione. Annie abbandona New York e si reca a Los Angeles dove
spera in qualcosa di meglio…
Completano il cast
di Io e Annie gli attori Tony
Roberts, Carol Kane, Paul Simon, Shelley Duvall, Christopher
Walken, Janet Margolin, Colleen Dewhurst, Donald Symington, Helen
Ludlam, Mordecai Lawner, Joan Neuman, Jonathan Munk, Ruth Volner,
Martin Rosenblatt, Hy Anzell, Rashel Novikoff, Christine Jones,
Mary Boylan, Wendy Girard, Jeff Goldblum, Sigourney
Weaver.
Il trailer di Io e Annie
Io e Annie, frasi dal film di Woody Allen
- Amore è un termine troppo debole.
Ecco, io ti straamo, ti adamo, ti abramo! (Alvy)
- Lyndon Johnson? È un politico!
Conosciamo la morale di quella gente: è un gradino più giù di
quelli che si inchiappettano i bambini. (Alvy)
- Mi spiego, anche da piccolo io mi
buttavo sulle donne sbagliate. Credo che sia questo, il mio
problema. Quando la mamma mi portò a vedere Biancaneve, tutti
quanti erano innamorati di Biancaneve. Io no. Io mi innamorai
subito della Regina Cattiva. (Alvy)
- Non mi hanno preso sotto le armi
perché non ero abile, ma alienabile: in caso di guerra, ero da dare
in ostaggio. (Alvy)
- Usi la teoria del complotto solo
perché non vuoi fare l’amore con me. (Allison)
- Adoro essere ridotta ad uno
stereotipo culturale. (Allison)
- Chi non sa fare, insegna. Chi non
sa insegnare, insegna ginnastica. Quelli che neanche la ginnastica
li mandavano alla mia scuola. (Alvy)
- [Parlando di sesso]
È stata la cosa più divertente che ho fatto senza ridere.
(Alvy)
- I politici hanno una loro etica.
Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco
sessuale. (Alvy)
- Ma il sole fa male! Come tutto
quello che faceva bene prima: il sole, il latte, la carne,
l’università… (Alvy)
- Ehi, non denigrare la
masturbazione: è sesso con qualcuno che amo. (Alvy)
- Mia nonna non mi ha mai fatto
regali, era troppo impegnata a farsi stuprare dai cosacchi.
(Alvy)
- Non ti stavo pedinando: ti seguivo
a distanza non perdendoti di vista. (Alvy)
- A scuola mi esclusero dalla
squadra di scacchi a causa della mia statura. (Alvy)
- Si sono geloso un pochetto, come
Otello! (Alvy)
- Una relazione credo sia come uno
squalo sai, che deve costantemente andare avanti o muore. Eh… credo
che quello sia restato a noi sia uno squalo morto.
(Alvy)
- Sylvia Plath! Interessante
poetessa il cui suicidio ha suscitato l’interesse della rivista
Caccia e Pesca! (Alvy)