In un video ora cancellato i
Marvel Studios hanno mostrato ufficialmente la
sua lineup per il 2023, confermando che
Echo e Agatha:
Coven of Chaos faranno davvero il loro debutto il
prossimo anno. Non è chiaro il motivo per cui Marvel UK e Irlanda
abbiano deciso di eliminare il video da Twitter,
soprattutto quando conteneva solo una raccolta di clip di tutti gli
spettacoli e film Disney+ dello studio usciti
quest’anno, tra cui Moon
Knight , Ms.
Marvel e Black
Panther: Wakanda Forever.
— Aggiornamenti di Scarlet Witch
(@ScarletWitchUpd) 30
dicembre 2022
Echo presenterà il ritorno
di Alaqua Cox mentre riprende il ruolo di Maya Lopez dopo aver
debuttato in Hawkeye
dello scorso anno, dove è stato rivelato che Maya aveva una lunga
storia con il personaggio Kingpin interpretato da Vincent
D’Onofrio, che tornerà anche in Echo. Insieme
a D’Onofrio nella serie ci saranno anche Charlie
Cox nei panni di Matt Murdock/Daredevil,
Zahn McClarnon (Fargo), Devery
Jacobs (Reservation Dogs), Cody
Lightning, Chaske Spencer, Tantoo Cardinal e
Graham Greene.
Nei fumetti originali Marvel Comics, Echo – la figlia adottiva di
Kingpin – è una donna nativa americana sorda che possiede la
capacità di copiare perfettamente i movimenti di altre persone pur
essendo un’artista delle arti marziale e una formidabile
acrobata.
In un rapporto all’inizio di
quest’anno, si diceva che le società di produzione di Jason Blum e
James Wan si stessero fondendo. Ora, i due si sono aperti su ciò
che riserva il futuro per le loro società.Parlando
con The
Hollywood Reporter , Blum – che è il
fondatore e CEO di Blumhouse Productions – ha parlato di ciò
che lo ha motivato a provare a fare un accordo con il regista, che
gestisce la sua società di produzione, Atomic
Monster. Secondo Blum, non perdersi il prossimo film
di James Wan è stato un fattore importante.“[Non
perdere il prossimo film di James Wan] è sempre un fattore
motivante per me. Divento molto nervoso ogni volta che
James fa un film dell’orrore senza di me. Mi
arrabbio molto”, ha detto Jason Blum.
Mentre Wan e Blum sono pronti a
lavorare insieme sull’imminente quinto capitolo del franchise
di Insidious, Insidious:
Fear the Dark, la coppia può ora anche guardare
a cosa potrebbe riservare il futuro se le loro società si
unissero. Un film specifico che è stato citato nella
discussione è un sequel di L’uomo invisibile, film del 2020 con Elizabeth Moss
protagonista, molto apprezzato sia da pubblico che critica, per il
quale Jason Blum spera che Wan possa aiutare a rilanciare i
discorsi. “Se tutto va bene, se i nostri sogni si
avverassero e le nostre due società dovessero lavorare insieme,
forse James mi aiuterà a risolvere il problema”, ha detto
Blum, a cui Wan ha aggiunto “Sarei più che felice di
farlo”.
Il prossimo film in uscita
per James Wan sul fronte della regia è l’atteso e
discussoAquaman
e il mondo perdutodel 2023. Come
produttore, Wan è coinvolto in un sacco di film, tra cui il quinto
film di Insidious,
un remake di Salem’s
Lot e il sequel
di The
Nun del 2018, che usciranno tutti
nel 2023.
I Marvel Studios hanno stretto una partnership
con Penguin Random House per l’imminente lancio del suo ultimo
libro intitolato The Marvel Cinematic
Universe: An Official
Timeline dei Marvel
Studios . Questo servirà da guida
per i fan dell’MCU per tenere
traccia della tradizione, delle tempistiche e dei personaggi del
franchise in crescita. Il libro è
attualmente disponibile per il
preordine negli USAe dovrebbe arrivare sugli
scaffali (sempre USA) il 5 settembre 2023.
The Marvel Cinematic Universe An
Official Timeline dei Marvel Studiosè scritto da Anthony Breznican, Amy Ratcliffe e Rebecca
Theodore-Vachon. Oltre a navigare nella
cronologia ufficiale dell’MCU, il libro includerà anche
informazioni più dettagliate sulla storia dello scudo di Captain
America, sulla formazione del Multiverso e altro ancora.
“Il Marvel Cinematic Universe (MCU) è vasto, incredibilmente vario
e riccamente complesso. Mondi diversi, linee temporali
diverse, innumerevoli personaggi. Questa è la guida a
quell’universo. Creato in stretta collaborazione con i
Marvel Studios, il libro risponderà
alle più grandi domande: cosa è successo, quando, dove e perché”,
si legge nella sinossi ufficiale del libro.
“Segui l’intera storia
dell’MCU da prima del Big Bang al Blip e
oltre. Lungo la strada, scopri di più sull’evoluzione delle
armature di Iron Man, la caccia alle Gemme dell’Infinito e la
formazione del Multiverso. Vuoi sapere quante volte gli alieni
hanno invaso la Terra o la storia completa dello scudo di
Cap? Non guardare oltre! Un prezioso ricordo per ogni
appassionato di cinema, pieno di infografiche esclusive, timeline
illuminanti e incredibili fotogrammi di film, questo libro avrà un
posto d’onore sullo scaffale di qualsiasi fan del MCU.
Un nuovo sguardo all’attesissimo
film The
Flash offre ai fan un’anteprima di come sarà il
Batwing di
Michael Keaton nel nuovo film. L’ultima immagine
arriva per gentile concessione di un nuovo giocattolo per il film e
presenta sia The
Flash che Batman in forma di action figure, insieme a
un “Ultimate Batwing” su larga scala.
L’aereo ha la forma del
tradizionale logo di Batman e offre ai fan
un’ulteriore conferma che il Batman di Keaton apparirà nel film e probabilmente avrà
un ruolo importante. Puoi dare un’occhiata al nuovo design Batwing
qui sotto:
A new look at merchandise for ‘THE FLASH’
has surfaced.
The
Flash sarà interpretato da Ezra Miller, che riprenderà il ruolo di
Barry Allen/The Flash dopo averlo interpretato in
Batman v Superman: Dawn of
Justice, Suicide
Squad, Justice League,
Justice League di
Zack Snyder e Peacemaker
di CW.
The Flash uscirà
nelle sale il 16 giugno 2023. Il film è diretto da Andy
Muschietti di IT
dall’ultima sceneggiatura scritta da Christina
Hodson (Birds of Prey).
La produzione esecutiva è stat affidata a Marianne Jenkins con
Michael Disco e Barbara Muschietti come produttori
del film.
Con Avatar:
La Via Dell’Acqua che attualmente domina le sale di
tutto il mondo,
James Cameron ha iniziato a rivelare i primi
dettagli della trama di Avatar
3. Alla domanda su cosa possono aspettarsi i fan dal
terzo film di Avatar, Cameron ha fornito i
primi dettagli sul “popolo delle ceneri”, una nuova cultura Na’vi
che non è necessariamente “dalla parte de giusto” come quelle che
abbiamo visto finora.
“Per mostrare culture diverse
da quelle che ho già mostrato“, ha detto
James Cameron all’outlet francese 20 Minutes. “Il
cuore del film sarà rappresentato dal ‘Popolo della Cenere’. Voglio
rivelare i Na’vi da un’altra angolazione perché, per il momento, ho
mostrato solo i loro lati positivi. Nei primi film ci sono esempi
umani molto negativi ed esempi Na’vi molto positivi. In Avatar
3 avremo l’opposto.”
James Cameron ha anche parlato dei suoi obiettivi con
il franchise e di come la storia continuerà a crescere.
“Esploreremo anche nuovi universi continuando la storia dei
personaggi principali. Posso dire che le ultime parti saranno
le migliori. Gli altri erano un’introduzione, un modo per
apparecchiare la tavola prima di servire il pasto. Ma,
ovviamente, tutto dipenderà da come Avatar
2 verrà accolto, se troverà il suo
pubblico“.
Avatar
3 è provvisoriamente programmato per il 20
dicembre 2024. Ulteriori sequel hanno anche date di uscita
con Avatar
4 fissato
per il 18 dicembre 2026 e Avatar
5 il 22 dicembre 2028.
Con Avatar: La
Via Dell’Acqua, l’esperienza cinematografica raggiunge
nuove vette: Cameron trasporta il pubblico nel magnifico mondo di
Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di azione. Ambientato
più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via Dell’Acqua inizia a
raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro
figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad
arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che
combattono per rimanere in vita e delle tragedie che
affrontano.
Diretto da
James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la
produzione Lightstorm Entertainment è interpretata da
Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Sigourney
Weaver, Stephen Lang e
Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da James
Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di
James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh
Friedman & Shane Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i
produttori esecutivi.
Come sarebbe apparso il The Batman di Ben Affleck così a lungo annunciato da Warner
Bros e poi messo da parte? Non lo sapremo mai, probabilmente, ma
intanto abbiamo avuto la possibilità di vedere come la pensava
Matt Reeves con
Robert Pattinson nel ruolo del Crociato di
Gotham.
Tuttavia, immaginare non costa
niente, e quindi il creator digitale Rahal
Nejraoui ha pensato di utilizzare l’estetica del film di
Matt Reeves con i volti dei personaggi che erano stati scelti per
lo Snyder-Verse. Ecco dunque un Bruce Wayne / Batman con le
fattezze di Ben Affleck, un Alfred/Jeremy
Irons e un Joker/Jared
Leto.
Nel fan-poster compaiono anche
Amanda Waller/Viola
Davis, che abbiamo visto in Black
Adams, l’ultima volta, e Deathstroke, che sotto la
maschera dovrebbe avere il volto di Joe Manganiello, altro personaggio tagliato
dallo studio e che secondo molti fan poteva essere davvero
interessante da esplorare.
Nonostante recitasse da quasi un
decennio, è servito il film Netflix365 giorni per rendere
Michele Morrone una star internazionale. In breve,
egli è diventato uno dei nomi più ricercati e chiacchierati da un
anno a questa parte. Accostandosi alla sua vita, privata e
lavorativa, ci si accorge poi di come Morrone si è sempre distinto
negli anni per diverse attività, che spaziano dalla recitazione al
musica, dalla moda alla danza. A renderlo un attore particolarmente
richiesto vi è inoltre il suo lavorare anche al di fuori dei
confini, italiani, distinguendo in prodotti provenienti da diverse
parti del globo.
Ecco 10 cose che non sai di Michele
Morrone.
Michele Morrone: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in noti
film. Dopo essere stato esclusivamente un volto
televisivo, nel 2018 Morrone debutta sul grande schermo con la
commedia L’ultimo giorno del toro, dove recita come
protagonista dando prova di buone capacità comiche. Successivamente
ottiene ulteriore popolarità grazie alla parte di uno dei
protagonisti, Luigi, nel film Bar Giuseppe (2019). La
consacrazione arriva però grazie a 365 giorni (2020), film
di produzione polacca dove recita nei panni di don Massimo
Torricelli, protagonista accanto all’attrice Anna-Maria
Sieklucka. Il film, che ha diviso tra sostenitori e
detrattori, ha poi avuto due sequel 365 giorni – Adesso
(2022) e Altri 365 giorni (2022). L’attore ha poi recitato
anche nel film Duetto, dove divide la scena con
Giancarlo Giannini.
2. Ha preso parte a diverse
serie televisive. Morrone esordisce in televisione con la
miniserie Come un delfino (2011), dove recita accanto a
Raoul Bova. Da
quel momento inizia a prendere parte, con alcuni piccoli ruoli, in
fiction come Che Dio ci Aiuti 3 (2014), Squadra
antimafia 6 (2014) e Provaci ancora prof! 6 (2015).
Il suo primo ruolo di gran rilievo arriva poi nel 2017 con la
miniserie Sirene, dove recita ei panni di Ares accanto a
Valentina Bellè, Luca Argentero e
Denise Tantucci. Torna poi in televisione nel 2019
per recitare nei panni di Claudio Cavalleri in Il
processo, con Vittoria
Puccini. Dopo aver recitato in due episodi de I
Medici (2019), prende poi parte alla seconda stagione della
serie spagnola Toy Boy (2021).
Michele Morrone in Sirene
3. Si è preparato a lungo
per il suo personaggio. Morrone ha affermato di desiderare
sempre somigliare quanto più possibile al persona che si appresta
ad interpretare. Per dar vita al tritone Ares nella serie
Sirene, di genere fantasy, l’attore si è sottoposto a
diversi mesi di allenamento fisico, al fine di acquisire un fisico
particolarmente possente e scolpito. Ciò gli ha permesso di
assomigliare all’immagine classica del mitologico tritone. Per
prepararsi ad interpretarlo, però, ha dovuto ricorrere anche a
tanta fantasia, costruendo un personaggio virile ma con anche
l’animo di un bambino.
4. Ha avuto difficoltà con
le scene subacquee. Interpretando una creatura di
mare, Morrone si è trovato in più occasioni a dover prendere parte
ad alcune scene subacquee. Inizialmente l’attore si è dovuto
sforzare per non far vedere la difficoltà incontrata durante tali
scene. Per questo motivo si è poi sottoposto a lezioni di apnea con
subacquei professionisti. Alle fine, imparando le tecniche migliori
per immagazzinare l’ossigeno nei polmoni, l’attore è riuscito a
raggiungere grandi profondità senza particolari problemi.
dal film 365 Giorni – Michele Morrone e Anna-Maria
Sieklucka
Michele Morrone e Anna-Maria Sieklucka in 365
giorni
5. Ha ricercato grande
naturalezza nella recitazione. Come noto, nel film 365
giorni vi sono numerose scene di sesso estremamente
realistiche, che hanno suscitato non poco scalpore. Morrone ha
dichiarato che tutte queste sono naturalmente state girate con il
massimo della cura e che si tratta ovviamente di scene finte.
Nonostante ciò, queste hanno richiesto una notevole preparazione
coreografica. Morrone però non si è trovato a suo agio con tale
costruzione e ha preferito dirigersi da solo, con la benedizione
dei due registi. Così facendo è riuscito a risultare naturale e
credibile nella sua interpretazione.
6. Ha ricevuto una sgradita
nomination. Nonostante sia stato uno dei più grandi
successi su Netflix nel 2020, 365 giorni è stato candidato
a ben 6 Razzie Awards, i quali premiano i peggiori film dell’anno.
Tra le nomination per peggior film e peggior sceneggiatura, si
ritrova anche quella di Morrone come peggior attore. Per sua
fortuna, il premio è poi andato ad un altro candidato. Tale
candidatura nulla ha però tolto al successo ottenuto dal film e da
Morrone.
Michele Morrone: la moglie Rouba Saadeh e i figli
7. È stato sposato con una
stilista. Dopo quattro anni di fidanzamento, nel 2014
l’attore si è sposato con la stilista libanese Rouba
Saadeh. Con lei Morrone ha poi avuto due figli, nati
rispettivamente nel 2014 e nel 2017. La coppia, tuttavia, si è poi
separata, arrivando al divorzio nel 2018. L’attore e la Saadeh non
hanno naturalmente rivelato i motivi dietro tale rottura, ma ci
hanno tenuto a precisare che il loro rapporto rimane buono e che
rimangono legati per crescere quanto più possibile insieme i due
figli.
Michele Morrone è fidanzato?
8. Gli sono stati attribuiti
diversi flirt. Da quando si è separato dalla moglie ed è
diventato una star internazionale, a Morrone sono stati attribuiti
diversi flirt sentimentali. Il primo di questi lo vorrebbe legato
alla ballerina Elena D’Amario, mentre alcuni
paparazzi lo avevano fotografato insieme a Belen
Rodriguez. Con quest’ultima, però, Morrone ha poi spiegato
esserci solo un’amicizia. Dopo essersi autotatuato le iniziale AMS,
in molti hanno pensato che l’attore avesse intrapreso una relazione
con la sua collega di 365 giorni. Tale notizia non è però
stata confermata dai due e dunque ad oggi rimane ancora un mistero
se Morrone abbia o meno una fidanzata.
Michele Morrone è su Instagram
9. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram, con un profilo verificato attualmente seguito da 15.7
milioni di persone. All’interno di questo, con 567 post, Morrone è
solito condividere immagini relative ai suoi progetti
cinematografici e all’attività di modello. Non manca inoltre di
condividere con i fan anche momenti legati alla sua vita privata,
come momenti di svago trascorsi in compagnia di amici o colleghi.
Sul suo profilo si possono poi ritrovare numerose altre curiosità a
lui legate.
Michele Morrone: età, altezza e fisico
10. Michele Morrone è nato a
Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano, il 3 ottobre del
1990. L’attore è alto complessivamente 189 centimetri. Per
quanto riguarda il suo fisico, sia per il ruolo nella serie
Sirene che per il film 365 giorni, Morrone
si è costruito un corpo estremamente scolpito e muscoloso, con cui
ha potuto dar meglio vita a tutta la possenza dei suoi personaggi.
L’attore, inoltre, è noto per mantenere sempre allenato il proprio
corpo, non mancando di condividere i suoi progressi tramite i
propri profili social. Allo stesso tempo, l’attore ha raccontato di
come il suo fisico sia spesso stato giudicato troppo bello e
irrealistico, divenendo un ostacolo alla propria carriera.
Mentre bisognerà aspettare ancora
un po’ per vedere i due personaggi di nuovo insieme, Andrew Lincoln e
Danai Gurira si sono riuniti per cominciare la
produzione della serie, così come racconta il nuovo post di Gurira
sul suo account Instagram. Nelle immagini possiamo vedere i due
interpreti sorridenti, insieme a Scott M. Gimple, showrunner della
serie in pre-produzione e che porterà il titolo di Rick & Michonne.
Jeremy Renner è in condizioni critiche ma
stabili a seguito di un incidente. L’attore è meglio conosciuto per
aver interpretato Clint Barton, alias Occhio di Falco,
nell’universo cinematografico Marvel. Più di recente, è apparso
nella miniserie Disney+ del Hawkeye, e ha iniziato a recitare in
Mayor of Kingstown, serie della Paramount+ ideata da Taylor
Sheridan. La seconda stagione sarà presentata in anteprima
alla fine di questo mese sul servizio di streaming.
Secondo Variety, Jeremy Renner è stato coinvolto in un
“incidente meteorologico” mentre stava arando, domenica. Il luogo
esatto dell’incidente non è stato ancora reso noto, ma si pensa che
l’incidente si sia verificato vicino alla casa di proprietà di
Renner in Nevada; l’area ha subito forti nevicate sabato notte
(secondo il Reno Gazette Journal). Ulteriori
dettagli sono scarsi al momento, ma il rappresentante dell’attore
ha rilasciato una dichiarazione, dicendo:
“Possiamo confermare che Jeremy
è in condizioni critiche ma stabili con le ferite riportate dopo
aver subito un incidente meteorologico durante la spalatura della
neve, oggi. La sua famiglia è con lui e sta ricevendo cure
eccellenti”.
È con rumore che si apre
la 79ª edizione della
Mostra del Cinema di Venezia. Con il suo
Rumore bianco (White Noise), Noah
Baumbach torna al Lido assieme alla compagna – sulla scena
e nella vita – Greta
Gerwig e ad Adam Driver, che aveva fatto brillare nel
precedente Storia di un Matrimonio. Il film, basato
sull’omonimo romanzo di Don DeLillo, chiede agli
spettatori di approcciarsi al concetto di rumore bianco: un
particolare suono con potenza uguale a tutti i livelli, che
favorisce il rilassamento, aiutando il cervello a ignorare i suoni
che si manifestano naturalmente, ad alta intensità o spiacevoli.
L’adattamento di Baumbach, che verrà distribuito da Netflix, gioca
col concetto di sonorità mascherata: in ultima istanza, saranno le
catastrofi naturali tanto decantate dai protagonisti a fare meno
paura rispetto a un equilibrio familiare che va frantumandosi. Nel
cast del film, anche Raffey Cassidy, Don Cheadle e Jodie Turner-Smith.
Il rumore bianco (White
Noise) delle icone (e di mamma e papà)
La morte fa paura. O
meglio, è il pensiero di questa a logorare costantemente i
protagonisti di Baumbach. Jack e Babette
Gladney si sono trovati dopo una serie di matrimoni
sfortunati e conducono un’esistenza piuttosto stravagante: i
quattro figli Denise, Arlo,
Elliot e Heinrich sono fratelli,
provenienti da matrimoni diversi ma uniti a livello caratteriale.
La paranoia regna infatti sovrana nella famiglia
Gladney, non lascia immuni neanche i più giovani,
ma sortisce un effetto diverso rispetto all’età: nei fratelli,
diventa ingegno e curiosità, negli adulti fomenta il terrore di non
lasciare il segno, tanto dal punto di vista privato quanto da
quello professionale.
C’è un unico modo per sopravvivere
alla morte: diventare icona. Imperatori “musicali”, come
Elvis, o politici – secondo il punto di vista di
Jack, pioniere degli studi su
Hitler – fiori imperituri del consenso, forzato e
non, che sopravvivono ai processi di creazione e disintegrazione.
Non c’é incidente, catastrofe naturale, o cospirazione, che possa
minare gli studi sostanziosi dei due professori. Ma l’insegnamento
si ferma all’università; a casa, sono i figli a domandare, a
captare i segnali negativi di un male che si sta insinuando tanto
all’interno di un nucleo familiare quanto nello spazio geografico.
Jack sa tutto di Hitler, ma poco dei suoi figli.
Babette vive in un
mondo completamente a sè stante: i due membri della coppia cercano
in ogni modo di trovare un appiglio, una scorciatoia per rifuggire
il pensiero intrusivo per eccellenza, quello di non avere
abbastanza tempo. Ed è qui che Baumbach ci offre maggiore
intensità dal punto di vista della scrittura, “sorella” del
meraviglioso Storia di un Matrimonio: infilandosi nei
meandri di un dramma emotivo, di una circoscrizione mentale che
diventa però estremamente materica, tattile, assumendo perfino
forma fisica: quella di una pillola bianca, dalla composizione
incerta, che contiene il rumore assordante di psicologie in
frantumi, quelle di uomini che si professano grandi comunicatori,
ma in realtà perdono vigore proprio nella fatica di confessare che
qualcosa non va.
La cospirazione come legge
matrimoniale
La cospirazione si insinua
così in ogni frangente della comunicazione famigliare. A differenza
delle icone, che ricevono risposte dalle folle,
Babette non ha un riscontro: rimane sola,
infreddolita tra le lenzuola che ne mangiano il volto, che fanno
fare incubi a Jack, inducendolo a domandarsi cosa
sia andato storto nell’alchimia della coppia (che ha lasciato
spazio alla chimica). Jack e Babette erano abituati a procedere
assieme, uniti da una vera e propria psicosi concettuale, che ha a
che fare con le radici più profonde dell’ideologia Americana,
purtroppo non trattate con la stessa enfasi claustrofobica del
romanzo di De Lillo, in cui la paranoia politica
diventa domestica, la comunicazione verbale lascia il passo a
quella tecnologica, i giovanissimi iniziano ad essere più informati
degli adulti.
Se il libro di De
Lillo è assurto ad archetipo della letteratura
postmoderna, con Rumore BiancoBaumbach si appropria di una narrazione
estremamente stratificata, ma riadattata al suo marchio registico
da dark comedy, alla The Squid and The Whale
(2005), non riuscendo tuttavia a impostare al meglio i momenti che
effettivamente avrebbero goduto di satira pungente. Il fantomatico
evento tossico aereo non è nulla rispetto al vero dramma, è –
appunto – un Rumore bianco (White Noise), che
attutisce qualcosa di molto più profondo e potenzialmente
pericoloso.
Rumore Bianco: un adattamento
silenzioso
La catastrofe se ne va via con la
stessa velocità con cui è piombata ad Iron City, è
un frangente fulmineo, dinamico dal punto di vista registico, ma
che non assume la stessa pregnanza visiva e simbolica che gli è
associata nel romanzo. È la preparazione che porta al tragico
evento spartiacque, perpetrato da un lasso di tempo indefinito in
cui all’interno delle famiglie americane, a metà anni ‘80, hanno
iniziato ad insediarsi le fatiche comunicative, la dissociazione
dal ruolo a cui si dovrebbe tenere testa in nome del presagio
negativo, caricato a dismisura dalla comunicazione mediale. Nel
film vi è un ribaltamento dei ruoli: sono i professori a diventarsi
giornalisti, di cronaca, politica, vere e proprie sibille che
impiegano il loro tempo nel sensazionalizzare figure e ideali del
passato e incapaci di reagire e prendere atto dei cambiamenti del
presente.
Rumore bianco (White
Noise) è un adattamento silenzioso, gentile nei confronti
del genere di appartenenza di Baumbach, ma non
altrettanto nei confronti di personaggi surclassati dai nomi delle
star che li impersonano. La difficoltà di passaggio da un genere
all’altro si concilia a fatica con la vastità di una base di
partenza stratificata, aperta a plurivoche interpretazioni e,
soprattutto, controversa. Una pillola che piace sicuramente a
Babette e andrà bene anche su Netflix, un ritorno
forse un po’ sottotono di Baumbach, fagocitato
dalla sovraesposizione ai rumori bianchi.
Ci sono registi che non hanno paura
della serialità nè delle nuove modalità di fruizione offerte dai
servizi streaming. Il potenziale di perenne accessibilità di queste
piattaforme sembra aver donato nuova linfa all’estro creativo di
Nicholas
Winding Refn – mai spentosi veramente – che torna,
dopo Too Old To Die Young, ad approcciarsi a una
nuova idea di sodalizio audiovisivo: quello con Netflix, che
distribuirà la sua nuova serie Copenhagen Cowboy e
quello con una fetta di pubblico che continua a seguire il regista
e aspettava con trepidazione il suo approdo alla
Mostra del Cinema di Venezia 2022.
La Danimarca è il nuovo campo di
battaglia
La trama diCopenhagen Cowboysegue la giovane ed enigmatica eroinaMiu. Dopo una vita di servitù e sull’orlo di un
nuovo inizio,Miu(Angela Bundalovic)
attraversa l’inquietante paesaggio del mondo criminale di
Copenhagen. Alla ricerca di giustizia e di vendetta, incontra la
sua nemesi,Rakel (Lola Corfixen), e si imbarcano in un’odissea attraverso il
naturale e il soprannaturale. Il passato finisce per trasformare e
definire il loro futuro, mentre le due donne scoprono di non essere
sole, di essere molte.
Con Coppenhagen
Cowboy, Refn
torna a casa, nella sua Danimarca, ma lo fa
partendo dai bassifondi, o meglio, una loro rielaborazione
paradossalmente mitizzata. Spacciatori, assassini e trafficanti
d’armi innervano la capitale danese di una violenza spiazzante, che
stride con l’eleganza e l’afflato sovrannaturale incardinato dalle
giovani ragazze prigioniere di questo labirinto
infernale. Quest’ambientazione in cui tutto ciò che è illecito
trova concretezza è la base perfetta per una trama in cui
ambizione, avidità e inganno si fondono per consegnarci un dramma
shakesperiano ultramoderno. In fondo, se
Shakespeare scrivesse oggi, non scriverebbe di
famiglie reali, ma di crimini, ha dichiarato Refn
in conferenza stampa.
Refn
mette a punto una narrazione seriale che ha come fondamento il
viaggio dell’eroe e gli archetipi favolistici, ma è la
contrapposizione tra reale e irreale a seguire la sua protagonista
in divenire. Copenhagen Cowboy è un western, ma
anche una favola noir: il risultato di una commistione di generi
che scatenano una reazione spontanea non solo nello spettatore, ma
anche nel regista e nella sua protagonista, tra cui si instaura un
sodalizio dialogico basato sulla sinuosità della cinepresa e
sull’estensione linguistica che ne diviene il corpo di
Miu: non a caso, l’attrice Angela
Bundalovic ha un passato da ballerina.
Il tipico protagonista silenzioso e
solitario di Refn
– a cui ci siamo affezionati soprattutto con
Drive – in questo caso è Miu, una
ragazza di 19 anni che si addentra nella malavita di
Copenhagen e che, come tanti eroi del Western,
sembra non avere una backstory. Miu non conosce passato, ma vive
nel presente, è una figura esile e intoccabile che è passata di
mano in mano, ritenuta un sarcofago di verità assolute, sfruttata
per la sua presunta abilità di portare fortuna ed esaudire i
desideri che non attecchiscono nella vita reale.
Miu è l’evoluzione
in scala grande di tutti i protagonisti di Refn,
che assume connotazioni femminili plurime, poi sviscerate tramite
il confronto con molteplici variazioni del femminile che troverà
lungo la via: villain, comprimarie, potenziali amiche, alla stregua
di una narrazione da cinecomic. Miu non è
tanto una personalità, non le si attribuiscono parole: si lascia
che esista e la si segue, accompagnandone la ricerca dei molti
significati che risiedono nella sua interiorità. Il suo linguaggio
viene dal silenzio, dall’immobilità: Miu non usa
le parole, ma la musica, i colori e le luci – abbracciando
pienamente le inquadrature musicali di Refn
– per parlarci. Non saremo noi a trovare Miu, sarà
lei a venire da noi.
Magnus Jønk Nordenhof – Courtesy of Netflix
Copenhagen Cowboy: il potere del
silenzio
Il potere metafisico della
femminilità, sublimato dai virtuosismi tecnici e fotografici di
Refn,
trova in Copenhagen Cowboy una completezza
inedita, forte di un’ambientazione che è specchio naturale del
pericolo e dell’inganno, delle fantasie oscure che si celano dietro
a ogni variazione della femminilità mostrataci da Refn.
Miu è come un
angelo caduto brutalmente in terra, personalità enigmatica di una
giovane donna approdata in questo mondo, ma non per scelta sua. Se
nel corso della storia inizia a capire di più su ciò che è, parte
del merito va alla meravigliosa Angela Bundalovic,
che archivia nella sua fisicità tutti gli abusi subiti da
Miu, un crescendo tensivo che non trova fine se
non nell’esplosione enfatica di un corpo che balla, prima ancora di
parlare.
Come ogni buona protagonista che si
rispetti, Miu è particolarmente interessante
perchè ha una nemesi: Rakel, interpretata dalla
figlia di Refn,
che – a differenza di Miu – proviene da una
pseudofamiglia, ma è ugualmente apprezzata e sfruttuta nei limiti
della sua utilità per gli altri. L’unico momento in cui
Miu reagisce emotivamente a qualcosa è proprio
quando Rakel fa sentire la sua presenza: intuiamo
che c’è qualcosa di molto profondo tra di loro e che, nelle future
stagioni, potrebbero percorrere strade parallele. L’energia di
entrambi i personaggi è stata rinchiusa e confinata fino al loro
incontro: un’inizio, più che una resa dei conti, un’unione rabbiosa
che non fa che confermare quanto Refn
lavori bene sui personaggi femminili, da dopo The Neon Demon.
L’avventura di Miu
in Copenhagen Cowboy cerca di trovare una strada
tra le luci al neon di Refn, per poi essere soffocata
dall’angosciante synth di Cliff Martinez, tracce
musicali così rimbombanti da rischiare di minare ulteriormente la
bussola morale di Miu. Eppure, proprio quando
tutto sta per esplodere, Refn ricorda agli
spettatori che ci sono pochi registi così bravi a manipolare la
tensione e ritorcerla in un istante: così si disvela il segreto di
Miu, manifestando che la poesia del cinema sta nel
silenzio e nell’immobilità, non nell’accelerazione sfrenata e nella
ricerca continua di parole e significati.
I cosiddetti “film in tecnica mista”
sono da sempre particolarmente apprezzati, poiché permettono di far
incontrare sul grande schermo attori in carne ed ossa con
personaggi animati. Tra i più celebri titoli di questa categoria si
citano Chi ha incastrato Roger Rabbit, Looney Tunes: Back In
Action e i più recenti Pokémon: Detective
Pikachu e Sonic – Il
film. Memorabile rimane però anche
Space Jam, uscito al cinema nel 1996 per
la regia di Joe Pytka e affermatosi come un cult
amatissimo ancora oggi. I motivi sono tanti, dalla presenza di
sequenze entrate nell’immaginario collettivo fino alla presenza di
un protagonista d’eccezione.
Il film vanta infatti la presenza
del leggendario giocatore di basket Michael
Jordan, qui in tanto in vesti di sportivo quanto di
attore. Accanto a lui, oltre ad altri interpreti noti a Hollywood,
si ritrovano però in particolare tutti i principali personaggi dei
Looney Tunes, da Bugs Bunny a Duffy Duck. Pur se
inizialmente accolto da critiche contrastanti, molte delle quali
legate al fatto che il film sembrava essere solo un atto
celebrativo nei confronti di Jordan, il film divenne con il tempo
uno straordinario successo di pubblico, incassando oltre 250
milioni di dollari in tutto il mondo.
Oggi il film è amato da grandi e
piccoli, sia per le situazioni comiche presenti sia per gli
straordinari effetti speciali ancora oggi fonte di ispirazione per
numerosi titoli simili. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Space Jam: la trama del
film
La storia ha inizio con l’arrivo
sulla terra di un alieno di nome Mr. Swackhammer,
proprietario di un luna park in declino, il quale è intenzionato a
catturare i Looney Tunes per farne la sua nuova attrazione. Quando
Bugs Bunny e i suoi amici comprendono reali
intenzioni del gruppo alieno Nerdlucks, inviato da
Swackhammer, decidono di sfidarli ad una partita di pallacanestro,
sfruttando la bassa statura dei rivali. Se vinceranno, gli alieni
dovranno tornarsene sul loro pianeta a mani vuote. I Nerdlucks,
tuttavia, vengono a conoscenza che nel campionato NBA giocano i
migliori atleti di basket di tutto il mondo.
Usando quindi un pallone per rubare
il talento di cinque cestisti della NBA e trasformarsi nei
Monstars, un quintetto praticamente imbattibile.
Si presentano quindi per la sfida completamente trasformati nelle
dimensioni e muscolosissimi, ormai certi di vincere. L’unica
speranza di vittoria per Bugs Bunny e gli altri è dunque quella di
arruolare tra loro il più grande giocatore di ogni tempo,
Michael Jordan, il quale si è però ritirato dalle
gare di basket nel 1993. Dopo essere riusciti a convincerlo, Jordan
si trova però ad allenare una squadra di totali inesperti,
rischiando a sua volta di diventare un’attrazione nel luna park di
Swackhammer.
Space Jam: il cast del
film
Come anticipato, il film ruota
intorno alla presenza di Michael Jordan nei panni
di sé stesso. Nel periodo delle riprese, Jordan aveva da poco posto
fine al suo periodo di ritiro dal mondo del basket, durato dal 1993
al 1995. La storia venne dunque costruita come una finta
spiegazione di cosa Jordan avesse realmente fatto in quel periodo.
Come noto, per non far annoiare il celebre cestista durante le
pause sul set, la Warner Bros. costruì un intero campo da basket,
dove Jordan poteva recarsi per mantenersi in allenamento. Tra gli
attori che compaiono fisicamente nel film si annoverano poi anche
Wayne Knight nei panni di Stan Podolak, assistente
di Jordan e Bill Murray nei
panni di sé stesso.
Per quanto riguarda i personaggi
animati, invece, Billy West da voce a Bugs Bunny,
mentre Dee Bradley Baker è Duffy Duck. Bob
Bergen dà voce a Titti e Marvin il Marziano, mentre
Bill Farmer è Gatto Silvestro e Yosemite Sam.
Kath Soucie dà invece voce a Lola Bunny. L’attore
Danny DeVito è
invece chiamato a doppiare il malefico Swackhammer. Nel film
compiono inoltre numerosi campioni di basket nei panni di loro
stessi. I cinque a cui viene sottratto il talento, in particolare,
sono Charles Barkley, Larry Johnson, Muggsy Bogues, Patrick
Weing e Shawn Bradley.
Space Jam: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per anni i fan di questo film atteso
che venisse realizzato un suo sequel. Le speranze sembrarono
concretizzarsi nel 2014, quando la Warner Bros. annunciò un nuovo
progetto a tecnica mista incentrato sul mondo del basket, il quale
avrebbe stavolta avuto come protagonista il celebre campione
LeBron James. La produzione del sequel ha tuttavia
subito diversi ritardi, con svariati cambi di regista. Alla fine il
progetto venne affidato a Malcolm D. Lee,
assumendo il titolo di Space Jam: A New
Legacy (per l’Italia il titolo è stato trasformato in
Space Jam: New Legends).
Questo, oltre a James, vanta gli attori Don Cheadle e
Sonequa
Martin-Green, mentre Zendaya sarà la
voce inglese di Lola Bunny ed è stato distribuito nel corso del
2022.
In attesa di vedere questo sequel, è
possibile fruire del film originale grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Space Jam è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes,
Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29
dicembre alle ore 21:10 sul canale
TwentySeven.
Sky proporrà in prima
tv Jurassic
World – Il Dominio, epica conclusione della serie dei
film Jurassici, domenica 1° gennaio alle 21.15 su Sky
Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alla stessa ora la versione estesa
sarà su Sky Cinema Jurassic World), in streaming su NOW e
disponibile on demand, anche in qualità 4K.
Il
film dagli incassi record, per la regia di Colin
Trevorrow, che vede il ritorno dei protagonisti di
Jurassic Park
Sam Neill,
Laura Dern e
Jeff Goldblum che si uniranno Chris
Pratt e Bryce Dallas Howard della
trilogia Jurassic World. Nel cast anche il ritorno di BD
Wong e Omar Sy e i nuovi ingressi di
Dewanda Wise e Mamoudou
Athie.
La trama
Quattro anni dopo la distruzione di
Isla Nublar, i dinosauri ora vivono e cacciano insieme agli umani
in tutto il mondo. Questo fragile equilibrio rimodellerà il futuro
e determinerà, una volta per tutte, se gli esseri umani rimarranno
i predatori dominanti su un pianeta che ora condividono con le
creature più temibili della storia.
La pellicola fa parte anche della
programmazione del canale SKY CINEMA JURASSIC WORLD
(canale 303) che, in occasione di questa attesa prima
visione, dadomenica 1° a domenica 8
gennaioproporrà tutti e sei i film del franchise
Jurassico. In particolare,JURASSIC WORLD – IL DOMINIO sul canale
dedicato sarà disponibile anche in versione estesa,
domenica 1° gennaio alle 21.15.
Nel 1993 Steven Spielberg stupisce gli spettatori di
tutto il mondo con JURASSIC PARK, il film basato sull’omonimo
romanzo di Michael Crichton, in cui tre scienziati, interpretati da
Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, vengono invitati sull’isola
di un eccentrico miliardario che ha creato un parco a tema popolato
da animali preistorici generati in laboratorio. Il successo è
immediato: il film guadagna 1 miliardo di dollari in tutto il mondo
e ottiene 3 Oscar®, tra cui quello per i migliori effetti
speciali.
Jurassic Park diventa il
capostipite di un franchise, infatti nel 1997 esce nelle sale
IL MONDO PERDUTO: JURASSIC PARK, sempre tratto
da un romanzo di Crichton e diretto da Spielberg, dove ritroviamo
Jeff Goldblum che, insieme alla scienziata Julianne Moore, deve
ostacolare un criminale che vuole trasportare i feroci dinosauri
nell’attrazione di San Diego.
Il 2001 è l’anno di JURASSIC PARK III che vede Spielberg lasciare
le redini della regia a Joe Johnston (Jumanji). In questo
terzo capitolo ritorna il paleontologo interpretato da Sam Neill
che, tornato sull’isola, scopre l’esistenza di bestie preistoriche
più evolute e pericolose.
Nel 2015 vede la luce JURASSIC WORLD il quarto film del franchise di
Jurassic Park e il primo della trilogia di Jurassic World. A 22
anni dagli eventi di Jurassic Park il parco dei
divertimenti con i dinosauri come attrazioni è diventato realtà, ma
il nuovo dinosauro Indominus Rex, generato combinando i DNA di
diverse specie, scappa dal suo recinto e provoca il caos. A dover
risolvere la situazione ci sono la responsabile operativa del parco
Bryce Dallas Howard e l’esperto di Velociraptor Chris Pratt. Al
botteghino è un trionfo e, ad oggi, il film è nella top 10 dei
migliori incassi della storia del cinema con oltre 1 miliardo e
mezzo di dollari.
Nel 2018 il franchise segna un
altro successo d’incassi, superando 1 miliardo di dollari con
JURASSIC WORLD – IL REGNO DISTRUTTO. Pratt e
Bryce Dallas Howard ritornano all’isola di Isla Nublar e questa
volta scoprono una cospirazione mentre tentano di salvare i
dinosauri da un’eruzione.
La pellicola è una produzione
INDIANA PRODUCTION, MEMO FILMS, ADLER
ENTERTAINMENT e VISION DISTRIBUTION.
Prodotto da FRANCESCO MELZI D’ERIL, GABRIELE MORATTI, MARCO
COLOMBO. Prodotto da MARCO COHEN, BENEDETTO
HABIB, FABRIZIO DONVITO, DANIEL CAMPOS PAVONCELLI. In
collaborazione con SKY.
La trama del film
Di Franco Amore si dice che è Amore di nome e di fatto. Di sé
stesso lui racconta che per tutta la vita ha sempre cercato di
essere una persona onesta, un poliziotto che in 35 anni di onorata
carriera non ha mai sparato a un uomo. Queste sono infatti le
parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà all’indomani
della sua ultima di notte in servizio. Ma quella notte sarà più
lunga e difficile di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare. E
metterà in pericolo tutto ciò che conta per lui: il lavoro da
servitore dello Stato, il grande amore per la moglie Viviana,
l’amicizia con il collega Dino, la sua stessa vita. In quella
notte, tutto si annoda freneticamente fra le strade di una Milano
in cui sembra non arrivare mai la luce.
Bella Thorne è stata un punto fermo
su Disney Channel per molti
anni, ma a quanto pare la star di “Shake It Up” ha quasi
perso il lavoro quando aveva 14 anni.Durante
l’episodio di martedì del podcast “High Low With
EmRata” di Emily
Ratajkowski, la Thorne ha parlato di molti casi in cui si è
sentita sessualizzata da giovane, rivelando un particolare
incidente che l’ha vista coinvolta.
“Una volta sono stata quasi
licenziato da Disney Channel perché avevo 14 anni
e indossavo un due pezzi sulla spiaggia”, ha detto la Thorne. “Questo stilista con cui uscivo mi
ha messo questa catena che è, tipo, una catena per il
corpo. Non lo so? Non mi interessa. C’era un fan,
hanno fatto una mia foto sulla spiaggia. Sono quasi stata
licenziata per questo. Era su tutti i media, era letteralmente
virale in quel periodo. Era, ‘Come osa questa ragazzina fare
questo? È così disgustoso.”
Bella Thorne, che ha recitato al fianco di
Zendaya in “Shake It Up” dal 2010 al 2013, ha spiegato
che le persone stavano “mettendo la Disney sotto pressione” per
licenziarla, ma alla fine non l’hanno fatto. “Erano tipo, ‘Ehi,
stiamo ricevendo molte lamentele per questo. Tutti si stanno
scaldando per perché sei in bikini su una spiaggia, quindi devi
assicurarti di uscire con pantaloncini da ragazzo e una maglietta
ampia la prossima volta che sei su una spiaggia.’”
Durante la puntata, l’attrice, 25
anni, ha anche raccontato una situazione inquietante accaduta
quattro anni prima.“Ho avuto un regista che mi ha
dato un feedback una volta e avevo 10 anni. Il direttore del
casting chiama il mio agente e l’agente chiama mia madre, e le
dicono, ‘Non andrà avanti perché il regista sentiva che stava
flirtando con lui, e lo ha messo davvero a disagio’”, ha detto
Bella Thorne. “Di che cazzo stai parlando,
amico?! Non me ne frega un cazzo di quello che ho
detto! Non mi importa se ho detto: ‘Mangiami la figa
adesso!’ Lei ha 10 anni. Perché mai dovresti
pensarlo?”
L’anno 2022 sarà forse ricordato per lo
scoppio della bolla dello streaming – più o meno? Il nuovo modello
di distribuzione digitale chiaramente non funziona economicamente,
ma il genio è ormai fuori dalla bottiglia. E non c’è ritorno.
La televisione via cavo e di rete era un tempo attività
estremamente redditizie ma ora sono versioni appassite del loro
passato, e non c’è risposta in vista per risolvere il modello di
business per lo streaming insostenibile (versando miliardi, si
ottiene – al massimo! – $ 19,95 al mese). Quale futuro dunque per
questa futuro? ancora non ci è dato sapere. Quello che possiamo
fare però è guardare cosa ci riserva il futuro delle serie tv. Il
noto sito americano Variety ci è venuto incontro e
ha stilato una lista delle migliori serie tv in arrivo l’anno
prossimo! Bada bene molte serie in Italia non avranno la stessa
programmazione d’uscita, ma sono comunque serie che arriveranno
prima o poi anche nel nostro PAESE!
Will Trento (ABC)
Foto : ABC
La ABC sta lanciando diversi drammi durante
la mezza stagione, incluso questo procedurale basato sull’omonima
serie di libri di Karin Slaughter. Lo spettacolo segue l’agente
speciale Will Trent (Ramón Rodríguez), cresciuto nel sistema di
affidamento di Atlanta prima di ottenere un lavoro di alto livello
con il Georgia Bureau of Investigation (GBI). Ora è determinato a
fare in modo che nessun bambino venga abbandonato come lo era lui.
Lo spettacolo è interpretato anche da Sonja Sohn, Erika
Christensen, Iantha Richardson e Jake McLaughlin.
Prima: 3 gennaio, 22:00
Mayfair Witches (AMC)
AMC continua ad affondare
i denti nei romanzi più venduti di Anne Rice. Dopo il successo di
“Intervista col vampiro” arriva “Mayfair
Witches“. La serie di otto episodi è incentrata sul
neurochirurgo Rowan Fielding (Alexandra
Daddario), che deve trovare un equilibrio nella sua vita dopo
aver appreso di essere l’erede di una famiglia di streghe. Jack
Huston recita anche al fianco di Tongayi Chirisa e Harry Hamlin.
Quando la serie verrà lanciata, sarà presentata in anteprima su AMC
e AMC+, nonché su BBC America, IFC, SundanceTV e WE TV. Inoltre,
AMC trasmetterà un documentario che esplora la storia delle
streghe, “All of Them Witches“, sei giorni prima della
premiere. Prima: 8 gennaio, 21:00
Velma (HBO Max)
Uno degli spettacoli
animati più discussi dell’anno, “Velma” racconta la storia delle
origini di Velma Dinkley di Scooby-Doo, uno dei cervelli della
banda della Mystery Inc.. Doppiato da Mindy Kaling, Velma si allea
con Daphne (Constance Wu), Shaggy (Sam Richardson) e Fred (Glenn
Howerton) per risolvere un omicidio nel loro liceo. Kaling, che è
anche un produttore esecutivo dello show, in precedenza ha
condiviso che lo show reinventerà più personaggi, osservando che il
personaggio principale è di origini dell’Asia meridionale. Velma
esplorerà anche le sue preferenze sessuali. Il cast di voci
originali include anche Jane Lynch, Wanda Sykes, “Weird Al”
Yankovic, Shay Mitchell, Nicole Byer e altri. Prima: 12
gennaio
The Last of Us (HBO)
Foto : HBO
Nel marzo 2020, pochi giorni prima
della chiusura del mondo, HBO ha annunciato che stava sviluppando
una nuova serie basata sul videogioco per PlayStation “The Last of
Us“; è stato ufficialmente ritirato otto mesi dopo. Il gioco
del 2013 è diventato un enorme successo sia tra i fan che tra i
critici, vendendo più di 20 milioni di copie e portando a un’uscita
“Parte II”, quindi non sorprende che HBO speri che lo spettacolo
faccia lo stesso rumore. Il dramma si svolge 20 anni dopo che la
civiltà è stata distrutta, seguendo il sopravvissuto Joel (Pedro
Pascal), assunto per far uscire di nascosto una ragazza di 14 anni
(Bella
Ramseyy, allieva di Game of Thrones) da un’oppressiva
zona di quarantena. Insieme, viaggiano negli Stati Uniti
post-apocalittici. La serie è scritta e prodotta esecutivamente
dallo scrittore di Chernobyl Craig Mazin e da Neil Druckmann, il
direttore creativo del gioco. Prima: 15 gennaio. GUARDA:
The Last of Us: il trailer ufficiale della serie HBO
Netflix sta sfruttando la nostalgia
con il suo spin-off “That ’70s Show”. L’aggiornamento della
popolare sitcom avviene nel 1995 e segue la figlia di Eric e Donna
(Topher Grace e Laura Prepon). Interpretata da Callie Haverda, Leia
Forman conosce Point Place, Wis., mentre fa visita ai suoi nonni,
Kitty (Debra Jo Rupp) e Red (Kurtwood Smith). Oltre a Grace e
Prepon, nella commedia multi-cam di 10 episodi appariranno anche le
star originali Ashton Kutcher, Mila Kunis e Wilmer Valderrama. I
creatori originali Bonnie Turner e Terry Turner scrivono e
producono esecutivamente insieme alla loro figlia, Lindsey, e il
produttore di “That ’70s Show” Gregg Mettler è lo showrunner. Prima
: 19 gennaio
Wolf Pack (Paramount+)
Foto: MTVE
Attenzione fan di “Buffy”,
Sarah Michelle Gellar sta
tornando nel mondo soprannaturale – ma questa volta non sta
combattendo i vampiri… ancora. Basato sulla serie di libri di Edo
Van Belkom, “Wolf Pack” segue una nuova generazione di lupi
mannari, che vengono scoperti durante un incendio in California.
Scritta e prodotta da Jeff Davis (meglio conosciuto per aver
lanciato “Teen Wolf” e la sua enorme base di fan), la serie è
interpretata anche da Rodrigo Santoro, Armani Jackson, Bella
Shepard, Chloe Rose Robertson e Tyler Lawrence Gray. Prima: 26
gennaio
Poker Face (Peacock)
Foto: Evans Vestal Ward/Peacock
Sarebbe difficile avere una serie
con Rian Johnson e
Natasha Lyonne e non parlarne. Il debutto televisivo di Johnson
è una serie misteriosa caso della settimana che segue Charlie Cale
di Lyonne. Charlie sa sempre quando qualcuno sta mentendo,
un’abilità che la aiuta quando incontra uno strano criminale dopo
l’altro. La lunga lista di guest star include Adrien Brody,
Chloë Sevigny, Ron Pearlman, Lil Rel Howery e Joseph
Gordon-Levitt, tra gli altri. Alla data della prima
debutteranno quattro episodi, seguiti da drop settimanali ogni
giovedì. Prima: 26 gennaio
Shrinking (Apple TV+)
Bill Lawrence, Brett
Goldstein,
Jason Segel e
Harrison Ford sono dietro questa commedia di 10 episodi, quindi
è quasi impossibile immaginare che non sarà un successo. Segel, che
ha scritto lo spettacolo, interpreta un terapista in lutto, Jimmy
Johns, che raggiunge il suo punto di rottura e inizia a dire ai
suoi clienti esattamente quello che pensa, nonostante il modo non
etico. Ben presto, i suoi metodi iniziano a cambiare sia la loro
vita che la sua. In un casting perfetto, Ford interpreta il Dr.
Phil Rhodes, un acuto terapista specializzato in terapia
cognitivo-comportamentale a cui è stato recentemente diagnosticato
il Parkinson. Jimmy, Phil e Gaby (Jessica Williams) lavorano tutti
insieme. Prima: 27 gennaio
The Watchful Eye (Freeform)
Foto: Freeform
Dopo aver riscosso successo con
“Cruel Summer“, Freeform si sta appoggiando ancora una
volta al genere del thriller misterioso. “The Watchful Eye” segue
Elena Santos (Mariel Molino), una giovane donna che si fa strada in
un lavoro come baby sitter per una ricca famiglia di Manhattan.
Rapidamente, non solo viene a conoscenza del passato della
famiglia, ma scopre anche i misteri e i secondi fini di coloro che
si trovano all’interno dell’edificio. Andrea Londos ha interpretato
Elena nel pilot, ma è stato successivamente rifuso. Prima : 30
gennaio, 21:00
Freeridge (Netflix)
Foto : KEVIN ESTRADA/NETFLIX
È passato più di un anno
dall’annuncio dello spinoff “On My Block”, ma ora i fan possono
tornare nel quartiere di Los Angeles di Freeridge. La propaggine è
una commedia di formazione che segue un gruppo di quattro amici
“maledetti”: i fratelli Gloria (Keyla Monterroso Mejia) e Ines
(Bryana Salaz) e i loro amici Demi e (Ciara Riley Wilson) e Cameron
(Tenzing Norgay Trainor). . La serie di otto episodi includerà
cameo di alcuni membri del cast di “On My Block”, ma lo spettacolo
si concentra principalmente su un nuovo gruppo che crea la propria
eredità e una nuova parte della città. Prima: 2 febbraio
Dear Edward (Apple TV+)
Infine, il creatore di
“Friday Night Lights” Jason Katims si riunisce con Tami Taylor.
“Dear Edward” segna la prima volta che lo sceneggiatore/produttore
ha lavorato con Connie Britton dall’amato dramma e arriva al
momento perfetto, dopo la devastante cancellazione del suo “As We
See It”. Il nuovo dramma è basato sul best seller di Ann
Napolitano. Proprio come i programmi passati di Katims ( FNL e
Parenthood, in particolare) è probabile che questo attiri molte
lacrime poiché segue il dodicenne Edward Adler (Colin O’Brien),
l’unico sopravvissuto su un volo. Mentre cerca di ricostruire la
sua vita dopo che la sua famiglia è stata uccisa, trova
collegamenti in luoghi improbabili. Taylor Schilling interpreta la
zia di Edward, Lacey, che lo accoglie, mentre Britton interpreta
DeDe, una donna che fa amicizia con Lacey in un gruppo di supporto
dopo aver perso il marito nell’incidente. Prima: 3 febbraio
Not Dead Yet (ABC)
Photo : ABC
Se “Abbott Elementary” può farlo…!
Gina Rodriguez guida la nuova commedia di mezz’ora
della ABC basata sul libro di Alexandra Potter del 2020,
“Confessions of a Forty-Something F**k Up”. Interpreta Nell
Serrano, una giornalista di successo in passato, che ha
sospeso la sua carriera per aiutare gli affari del suo fidanzato.
Ora è single, al verde ed è tornata a casa a Pasadena, dove tutti i
suoi amici sono sposati con grandi carriere. Colpendo il
ripristino, accetta l’unico lavoro che riesce a trovare: scrivere
necrologi. Prima: 8 febbraio, 20:30
Hello Tomorrow (Apple TV+)
Foto : Peter Kramer
Non è un segreto che
Billy Crudup sia amato; basta guardare “The
Morning Show” e il viscido personaggio che interpreta, che
riesce a rubare completamente ogni scena. È probabile che
faccia lo stesso qui in questa serie di mezz’ora di 10 episodi, sia
interpretato che prodotto da Crudup. Ambientato nel futuro, lo
spettacolo segue un gruppo di venditori ambulanti che vendono
multiproprietà lunari. Jack di Crudup è una star in ufficio,
che “ispira i suoi colleghi e” rivitalizza i suoi clienti disperati
“. Il cast comprende Haneefah Wood, Alison Pill, Nicholas
Podany, Dewshane Williams, Hank Azaria, Matthew Maher e Jacki
Weaver. Prima: 17 febbraio
The Company You Keep (ABC)
Foto: ABC
Jack Pearson non più! Milo
Ventimiglia è diventato un po’ più grintoso per il suo primo ruolo
dopo “This Is Us” . Nel suo nuovo spettacolo, di cui è anche
produttore esecutivo tramite Divide Pictures, Ventimiglia
interpreta un truffatore di nome Charlie che viene coinvolto in una
storia d’amore con un ufficiale della CIA sotto copertura
(Catherina Haena Kim). Il cast include anche William Fichtner, Tim
Chiou, Freda Foh Shen nei panni di Grace, James Saito e Sarah Wayne
Callies. Prima: 19 febbraio
Found (NBC)
Foto : Matt Miller/NBC
Lo sceneggiatore e produttore
esecutivo Nkechi Okoro Carroll (“All
American”) non potrebbe essere più orgoglioso di avere in onda
questo dramma della NBC, con Shanola Hampton nel ruolo principale.
La serie, al suo interno, è destinata a sensibilizzare sul fatto
che ogni anno negli Stati Uniti vengono segnalate più di 600.000
persone scomparse, metà delle quali sono persone di colore. Nel
dramma, Hampton interpreta la specialista di pubbliche relazioni
Gabi Mosley, “che una volta era lei stessa una di quelle
dimenticate”, e il suo team, che lavora per garantire che le
persone scomparse dimenticate vengano ricordate. Nel cast anche
Brett Dalton, Gabrielle Walsh, Arlen Escarpeta, Karan Oberoi, Kelli
Williams e Mark-Paul Gosselaar. Prima: 19 febbraio, 22:00
White House Plumbers (HBO)
Photo : Phillip V. Caruso / HBO
Un altro anno, un’altra storia del
Watergate. Nel 2022, Starz ha tentato una nuova prospettiva con
“Gaslit“, che
non ha ricevuto alcun amore dalla TV Academy ed è andato e venuto
in un lampo nonostante un cast di prim’ordine. La serie limitata di
cinque episodi di HBO Max vede protagonisti Woody Harrelson e Justin Theroux nei panni di E. Howard
Hunt e G. Gordon Liddy, rispettivamente, due uomini che hanno
accidentalmente distrutto la presidenza di Nixon, nonostante
lavorassero nella sua squadra. La serie è basata in parte sul libro
di Egil “Bud” Krogh e Matthew Krogh “Integrity”. Il cast stellare
include Lena Headey, Judy Greer, Domhnall Gleeson, Toby
Huss, Ike Barinholtz e Kathleen Turner, tra gli altri.
Prima: marzo
Anche se mancano ancora mesi alla
premiere, “Daisy Jones and the Six” è uno degli spettacoli più
discussi del prossimo anno, proprio come l’omonimo libro di Taylor
Jenkins Reid. Riley Keough è la cantante principale di una band
negli anni ’70, un periodo cruciale nel mondo della musica. La
serie documenta l’ascesa alla fama del gruppo ed esplora il motivo
dietro la loro separazione definitiva. Lo spettacolo, prodotto da
Scott Neustadter, Michael H. Weber, Reese Witherspoon e Lauren
Neustadter, è formattato come un documentario di fantasia, con
segmenti di interviste con diversi membri della band. Nel cast
Camila Morrone, Sam Claflin, Suki Waterhouse, Nabiyah Be e Will
Harrison. Prima: 3 marzo
Love and Death (HBO Max)
Foto : HBO Max
Per anni nessuno ha parlato di
Candy Montgomery, la donna che ha ucciso la sua vicina Betty Gore,
dopo aver avuto una relazione con il marito di Gore. È stato un
crimine che ha scosso Wylie, in Texas, nel 1980. Trent’anni dopo,
non c’è una vera serie poliziesca al riguardo, ma ben due. L’anno
scorso è uscito “Candy”, con Melanie Lynskey e Jessica
Biel. Nel 2023, David E. Kelley
racconterà di nuovo la storia, questa volta con Elizabeth Olsen nel ruolo principale e
Lily Rabe nel ruolo di Betty Gore. Jesse
Plemons e Patrick Fugit interpretano
rispettivamente Allan Gore e Pat Montgomery. Sarà interessante
vedere se questo farà più scalpore della presa di Hulu. Prima:
aprile
Mrs. Davis (Peacock)
Foto : Sophie Kohler/Peacock
Quando due titani televisivi come
Damon Lindelof e Tara Hernandez si uniscono per
creare un nuovo spettacolo, è probabile che faccia una lista molto
attesa. Il creatore di “Lost” e “Watchmen”
sta collaborando con lo scrittore di “The
Big Bang Theory” per questo dramma di otto episodi, che
racconta la “storia assurda ed epica di un’eroina non
convenzionale”. Betty Giplin, che in precedenza ha lavorato con
Lindelof nel film “The Hunt”, guida la serie nei panni di una
suora, Simone, che si scontra con un’onnipotente IA nota come “Mrs.
Davis.» Protagonisti Jake McDorman e Andy McQueen.
La serie debutterà con quattro episodi, seguiti da nuovi episodi
ogni giovedì. Prima: 20 aprile
Tiny Beautiful Things (Hulu)
Che il decennio di
Kathryn Hahn continui. In “Tiny Beautiful Things”, basato sulla
raccolta di Cheryl Strayed, Clare di Hahn è una scrittrice la cui
vita personale e professionale è in difficoltà: il suo matrimonio
sta andando in pezzi, sua figlia la sta allontanando e la sua
carriera di scrittrice è inesistente. Anche se pensa che non abbia
senso tenere una rubrica di consigli quando non riesce a rimettere
insieme la propria vita, trova qualcosa dentro di sé mentre prende
il posto di Dear Sugar. La serie è interpretata anche da
Sarah Pidgeon, Quentin Plair, Tanzyn Crawford, Owen
Painter, Merritt Wever, Elizabeth Hinkler e Michaela Watkins. Liz
Tigelaar (“Little Fires Everywhere”) è la showrunner.
Paramount + sta spolverando tutti i
suoi titolo noti per incontrare un successo facile, La serie
musicale di 10 episodi è ambientata nel 1954, quattro anni prima
degli eventi del film “Grease“.
La scuola non era ancora governata dai T-Birds; invece, quattro
donne emarginate indipendenti si unirono per cambiare Rydell High.
Sebbene la storia sia ambientata quasi 70 anni fa, i temi saranno
rilevanti per il pubblico di oggi. Il prequel è interpretato da
Tricia Fukuhara, Marisa Davila, Cheyenne Wells e Ari
Notartomaso.
Fatal Attraction (Paramount+)
Foto : Monty Brinton/Paramount+
Sebbene “Attrazione fatale” possa essere una
storia familiare grazie al film di Glenn Close del 1987,
l’adattamento televisivo capovolge la situazione. La
rivisitazione del thriller erotico guarda al matrimonio e
all’infedeltà mentre esamina la salute mentale e i disturbi della
personalità.Joshua
Jackson interpreta Dan Gallagher, che ha una relazione
con Alex Forrest interpretata da Lizzy Caplan. La moglie di Dan, Beth, è
interpretata da Amanda Peet e Alyssa Jirrels
interpreta sua figlia, Ellen Gallagher. Mentre il film si concentra
su Dan come l’eroe e Alex come il cattivo, la serie approfondirà i
retroscena e le motivazioni di ogni personaggio, pur onorando
l’originale. Prima: Primavera
Justified: City Primeval (FX)
Foto: Chuck Hodes/FX
Riprenderà esattamente 15 anni dopo che il
vice maresciallo degli Stati Uniti Raylan Givens interpretato da
Timothy Olyphant ha lasciato il Kentucky, la
nuova serie è ispirata al libro di Elmore Leonard “City Primeval:
High Noon in Detroit”. Quando inizia, Givens lavora a Miami ed è
padre part-time di una quindicenne (interpretata dalla vera figlia
di Olyphant, Vivian). Tutto cambia quando viene mandato a Detroit e
incontra un sociopatico, “The Oklahoma Wildman”, e il suo avvocato,
Carolyn Wilder, che “si ritrova intrappolata tra poliziotto e
criminale”. Prima: Estate
Attiva tra cinema e televisione,
l’attrice Elizabeth Mitchell si è resa celebre
grazie ad alcune interpretazioni in opere di particolare
importanza. Negli anni è dunque divenuta un’interprete
particolarmente apprezzata, capace di donare intensità e carisma ad
ognuno dei suoi personaggi.
Ecco 10 cose che non sai di Elizabeth
Mitchell.
Elizabeth Mitchell: i suoi film e le serie TV
1. Ha preso parte a noti
film. Pur avendo recitato più per la televisione che per
il cinema, l’attrice ha avuto modo di prendere parte ad alcuni
importanti film per il grande schermo. Tra i principali si
annoverano Gia – Una donna oltre ogni limite (1998), con
AngelinaJolie, Frequency – Il futuro è in
ascolto (2000), Che fine ha fatto Santa Claus?
(2002), Running (2006), con Paul Walker, e
La notte del giudizio – Election
Year (2016), terzo capitolo della saga di La notte del
giudizio e con protagonista Frank Grillo.
Nel 2021 ha invece recitato in Queen Bees,
con Ellen Burstyn e Christopher
Lloyd.
2. Ha recitato in celebri
serie TV. Al di là del cinema, l’attrice è divenuta
particolarmente celebre grazie alle numerose serie TV in cui ha
recitato. Tra le più importanti si annoverano Codice
d’emergenza (1996), Cenerentola a New York
(1999-2000), E.R. – Medici in prima linea (2000-2001),
Law & Order – Unità vittime speciali (2003-2011), The
Lyon’s Den (2003) e Dr. House – Medical Division
(2004). Grande popolarità l’ha però ottenuta grazie a Lost (2006-2010), dove ha
recitato accanto a Matthew Fox. In seguito ha
preso parte a serie come V (2009-2011),
Revolution (2012-2014), C’era una volta (2014),
con Ginnifer
Goodwin, Crossing Lines (2015), Dead of
Summer (2016), The Expanse (2018-2021), Outer Banks (2021), First Kill
(2022) e Nuovo Santa Clause cercasi (2022), con TimAllen.
Elizabeth Mitchell in Lost
3. È entrata a far parte
della seria dalla terza stagione. Dalla terza sino alla
sesta e ultima stagione di Lost, l’attrice ha interpretato
il ruolo della dottoressa Juliet Burke, che l’ha resa
particolarmente celebre. Il suo personaggio acquisisce sempre più
importanza nel corso delle stagioni, arrivando infine ad essere uno
dei più decisivi nella risoluzione finale. L’attrice, però, ha
raccontato di non essersi mai sentita realmente parte della serie,
quanto piuttosto un ospite. Nonostante questa sua sensazione, sono
molti i fan che la ritengono tra i volti più importanti della
serie.
4. È soddisfatta del
finale. Parlando di Lost, l’attrice si è detta
soddisfatta dal finale pensato e scritto dagli sceneggiatori,
ritrovando coerenza tra quanto mostrato sino al finale e il modo in
cui poi il tutto si concludo. La Mitchell non ha nascosto di aver
desiderato che la serie durasse più delle 6 stagioni che la
compongono, cosa che avrebbe permesso di esplorare meglio
alcuni personaggi, tra cui la sua Juliet, ma è consapevole che il
finale è arrivato al momento giusto e che è proprio così che il
tutto doveva concludersi.
Elizabeth Mitchell in C’era una volta
5. È stata una delle
antagoniste della serie. A partire dalla quarta stagione
di C’era una volta, l’attrice ha interpretato il ruolo
della Regina delle Nevi, antagonista principale della prima parte
di quella stagione. Il personaggio si rivela da subito molto
temibile, essendo dotato di straordinari poteri. La sua storia si
stringe poi a quella delle sorelle Elsa e Anna, di cui afferma di
essere la zia. Tra i tanti antagonisti presenti nella serie, la
Regina delle Nevi interpretata dalla Mitchell si è affermata come
uno dei personaggi più apprezzati dai fan.
6. Ha avuto difficoltà a
girare alcune scene. Come raccontato in seguito dalla
Mitchell, interpretare la Regina delle Nevi non è stato affatto
semplice. Tra le cose più complesse che le sono state chieste di
fare vi è il camminare con i tacchi alti nel bosco. Una cosa che,
dopo alcuni tentativi, l’attrice ha giudicato rischiosa e
impraticabile. Per questo motivo ha chiesto e ottenuto di poter
girare tali scene da scalza. Così facendo, ha inoltre potuto
sottolineare il rapporto tra il suo personaggio e l’ambiente
circostante.
Elizabeth Mitchell e Santa Clause
7. È stata la sposa di Babbo
Natale. Ad aver reso l’attrice celebre al cinema ci hanno
pensato i film Che fine ha fatto Santa Clause? e Santa
Clause è nei guai, dove l’attrice recita nei panni di Carol
Calvin, che diventa poi la sposa di Babbo Natale. Molto legata a
tale ruolo, la Mitchell ha accettato di riprenderlo a distanza di
molti anni per la serie Nuovo Santa Clause cercasi,
disponibile su Disney+. Già rinnovata per una seconda
stagione, la Mitchell si è detta aperta alla possibilità di
interpretare la signora Clause anche in futuro.
Elizabeth Mitchell ha un figlio
8. Ha avuto un figlio
dall’ex marito. Della vita privata dell’attrice non si sa
molto, poiché la Mitchell è attenta a non condividere particolari
informazioni a riguardo. Si sa però che nel 2004 ha sposato
l’attore Chris Soldevilla, con cui è stata legata
fino al 2013, anno del loro divorzio. Nel 2005, dalla loro unione,
è nato l’unico figlio dell’attrice, chiamato Christopher
Joseph Soldevilla Jr.. Come mamma, la Mitchell si guarda
bene dal condividere troppe immagini o notizie sul bambino, che ad
ogni modo è oggi un adolescente.
Elizabeth Mitchell è su Instagram
9.È
presente sul social network. L’attrice è presente sul
social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito
da 153 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare 76
post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da
attrice, ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a
cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può
dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.
Elizabeth Mitchell: età e altezza dell’attrice
10. Elizabeth Mitchell è
nata il 27 marzo del 1970 a Los Angeles, Stati Uniti.
L’attrice è alta complessivamente 1,74 metri.
Vin
Diesel ha annunciato quando potremo vedere finalmente
il primo trailer di Fast
and Furious 10, il prossimo emozionante capitolo di
una saga familiare che di puntata in puntata arricchisce sempre di
più le sue fila di fan. Sul suo account Instagram Diesel ha pubblicato una foto che
lo ritrae abbracciato a Jordana Brewster, nella serie di
film interprete di Mia Toretto, sua “sorella” e “moglie” del
personaggio di Paul Walker. Nella didascalia alla foto annuncia:
mancano due mesi all’uscita del primo trailer del film!
Sicuramente Thunderbolts è
uno dei titoli più attesi della Fase 5 dei Marvel Studios, e non c’è quindi da
meravigliarsi se in rete circolano già prodotti fan made che
anticipano quello che probabilmente accadrà nel film. Lo testimonia
questo fan- trailer in cui Harrison Ford, nuovo Generale Ross, mette
insieme la squadra già annunciata degli anti-eroi Marvel.
In attesa dell’arrivo dell’ultimo
dell’anno, Netflix oltre
ai film ha reso nota la lista delle serie tv più visti e
popolari dell’anno 2022. I due elenchi che troverete di seguito
sono divisi in quanto la piattaforma streaming americana divide le
opere Netflix Original in serie tv in lingua
inglese e serie tv non in lingua inglese.
Le serie tv non in lingua inglese
più visti nel 2022 su Netflix
10. Benvenuti a Eden: stagione 1
(Spagna)
Sei felice? Con questa domanda Zoa e
altri quattro giovani attraenti e attivi sui social media ricevono
un invito alla festa più esclusiva della storia, organizzata in
un’isola segreta dal marchio di una nuova bevanda. Quella che
inizia come un’avventura entusiasmante si trasformerà presto in un
viaggio memorabile. Ma in paradiso non è tutto oro quel che
luccica… Welcome to Eden.
9. Entrevías (Wrong Side of the
Tracks): stagione 1 (Spagna)
Quando la nipote adolescente cade
vittima degli spacciatori che invadono il suo quartiere, un
veterano di guerra, ormai stancatosi, decide di prendere in mano la
situazione.
8. Business Proposal: stagione 1
(Corea del Sud)
Ha Ri acconsente a presentarsi ad
un appuntamento al buio al posto di un’amica per spaventare il
pretendente. Ma i piani saltano quando scopre che lui è il suo
capo, e vuole sposarla.
7. L’imperatrice (The Empress) :
stagione 1 (Germania)
Quando la ribelle Elisabetta
(“Sisi”) incontra l’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe,
l’amore inebriante della giovane coppia stravolge completamente la
gerarchia di potere presso la corte viennese. Dopo il matrimonio la
giovane imperatrice deve farsi valere non solo nei confronti della
suocera Sofia, sovrana assetata di potere, ma anche con il cognato
Maxi, che desidera il trono (e anche Sisi). Mentre le truppe
nemiche si assembrano al confine dell’impero asburgico, i viennesi
si ribellano contro l’imperatore. Elisabetta deve scoprire di chi
si può fidare e qual è il prezzo da pagare per essere una vera
imperatrice e un esempio di speranza per il popolo.
6. Chi Scherza col Fuoco (High
Heat): stagione 1 (Spagna)
Poncho scopre il cadavere di suo
fratello e seguendo gli indizi del crimine arriva in una caserma
dei pompieri in un quartiere di Città del Messico. Qui, utilizzando
una falsa identità, trova lavoro come pompiere e incontra la
collega Olivia, l’unica persona che scopre il suo segreto e che lo
aiuta a trovare la verità. Nel frattempo Ricardo, un ex detenuto,
ritorna per cercare il figlio che ignora la sua esistenza.
5. Elite: stagione 5 (Spagna)
Dopo la morte di Samuel, Las
Encinas si prepara per un nuovo anno scolastico cercando di
mascherare al meglio i disastri del passato, ma i conflitti tra le
classi sono sistemici: razzismo, sessismo, violenza domestica e
odio nei confronti di LGTBI sono solo alcune delle problematiche
che si manifestano nei corridoi del prestigioso istituto questa
stagione. Se i responsabili della scuola non intervengono per
sistemare le cose, dovranno farlo gli studenti.
4. Til Money Do Us Part: stagione
1
È un adattamento dell’omonima
telenovela colombiana del 2006 scritta da Fernando Gaitán. La serie
è interpretata da Sebastián Martínez e Carmen Villalobos.
3. Pálpito (The Marked Heart):
stagione 1 (Spagna)
La moglie di Simon viene assassinata per
poterle asportare il cuore e trapiantarlo poi alla moglie di un
potente milionario. In cerca di vendetta, Simon si getta nel
pericoloso mondo del traffico di organi.
2. Avvocata Woo (Extraordinary
Attorney Woo): stagione 1 (Corea del Sud)
La giovane avvocata Woo Young Woo è l’ultima
arrivata in un importante studio legale. Woo convive con la
sindrome di Asperger che la porta ad affrontare sfide dentro e
fuori il tribunale.
1. Non siamo più vivi (All of Us
Are Dead): stagione 1 (Corea del Sud)
Dopo lo scoppio di un’epidemia che
trasforma le persone in zombi, un eterogeneo gruppo di studenti
intrappolato in un liceo, abbandonati dal governo, cerca di
sopravvivere in attesa di soccorsi senza cibo, acqua o
Internet.
Le serie tv in lingua inglese più
visti nel 2022 su Netflix
10. Virgin River stagione 4
Nonostante non sappia se il padre
del suo bambino è Mark, il marito deceduto, oppure Jack, Mel inizia
la quarta stagione con un senso di ottimismo. Per anni ha
desiderato essere una madre e il suo sogno si sta per realizzare.
Mentre Jack la incoraggia con entusiasmo, il dubbio della paternità
continua a tormentarlo. Le cose sono rese più complicate
dall’arrivo di un nuovo affascinante medico che vuole mettere su
famiglia. Hope è ancora in via di guarigione dopo l’incidente
d’auto e i persistenti effetti psicologici del trauma cerebrale
avranno profonde conseguenze per lei e Doc. Brie è determinata a
provare l’innocenza dell’uomo che ama e si trova coinvolta suo
malgrado in una relazione più stretta con Mike e pericolosamente
vicina alla violenta rete criminale di Calvin. Anche quando stringe
un nuovo legame romantico, Preacher non può fare a meno di
mantenere viva la speranza di riunirsi con Christopher e Paige.
9. The Umbrella Academy stagione
3
Dopo aver evitato la catastrofe nel
1963, l’Umbrella
Academy torna a casa nel presente con la convinzione di aver
sventato l’apocalisse iniziale e di aver risolto il problema della
linea temporale una volta per tutte. Ma dopo festeggiamenti di
breve durata, il gruppo si rende conto che le cose non sono per
niente come le aveva lasciate. Entra in scena la Sparrow Academy.
Geniali, eleganti e affettuosi come degli iceberg, gli Sparrow
affrontano immediatamente gli Umbrella in un violento scontro che
finisce per essere la preoccupazione minore. Tra sfide, perdite,
sorprese e un’entità distruttiva non identificata che scatena il
caos nell’universo (situazione che potrebbero aver provocato loro
stessi), ora dovranno riuscire a convincere la nuova e forse
migliore famiglia del padre ad aiutarli a risolvere il problema
causato dai nuovi arrivati. Ce la faranno a tornare alle loro vite
pre-apocalittiche? O forse questo mondo rivelerà qualcosa di più di
un semplice intoppo nella linea temporale?
Tratta dalla premiata serie di fumetti di DC Comics scritta da
Neil Gaiman, THE SANDMAN è
un ricco connubio tra mitologia e fantasy dark che si intrecciano
nel corso di dieci incredibili capitoli incentrati sulle numerose
avventure di Sogno. La serie è ideata da Gaiman, dallo showrunner
Allan Heinberg e da David S. Goyer, che ne sono anche i produttori
esecutivi, ed è prodotta da Warner Bros. Television. Il cast
include inoltre Boyd Holbrook, Patton Oswalt, Vivienne Acheampong,
Gwendoline Christie, Charles Dance, Jenna Coleman, David Thewlis,
Stephen Fry, Kirby Howell-Baptiste, Mason Alexander Park, Donna
Preston, Vanesu Samunyai (conosciuta in precedenza con il nome “Kyo
Ra”), John Cameron Mitchell, Asim Chaudhry, Sanjeev Bhaskar, Joely
Richardson, Niamh Walsh, Sandra James-Young e Razane Jammal.
Dean (Bobby Cannavale) e Nora
Brannock (Naomi Watts) hanno appena acquistato la casa dei sogni
nell’idilliaca zona residenziale di Westfield nel New Jersey, ma
dopo aver investito tutti i loro risparmi per concludere l’affare
si rendono presto conto che il quartiere non è affatto accogliente.
Per esempio, ci sono una donna anziana e stravagante di nome Pearl
(Mia Farrow) e suo fratello Jasper (Terry Kinney), che si intrufola
in casa Brannock e si nasconde nel montacarichi. Poi c’è Karen
(Jennifer Coolidge), l’agente immobiliare nonché vecchia conoscenza
di Nora, che li fa sentire come se non fossero davvero a casa loro,
e i vicini ficcanaso Mitch (Richard Kind) e Mo (Margo Martindale),
che sembrano non comprendere il concetto di confine di proprietà.
Il loro gelido benvenuto si trasforma rapidamente in un vero e
proprio inferno quando iniziano ad arrivare lettere minacciose da
parte di qualcuno che si fa chiamare “L’Osservatore” e spaventa a
morte i Brannock, mentre i sinistri segreti del quartiere vengono a
galla.
Divisa in due parti da 7 episodi ciascuna, la quarta stagione di
Ozark arriverà su Netflix il 21 gennaio con la prima parte. La
nuova stagione è interpretata dai premi Emmy® Jason Bateman, Laura
Linney e Julia Garner, insieme a Sofia Hublitz, Skylar Gaertner,
Charlie Tahan, Jessica Frances Dukes, Lisa Emery, Felix Solis,
Damian Young, Alfonso Herrera, Adam Rothenberg, John Bedford Lloyd,
Joseph Sikora, Bruno Bichir, CC Castillo, Katrina Lenk, Bruce
Davison, Ali Stroker e Veronica Falcón. Il candidato agli Emmy®
Chris Mundy torna nel ruolo di showrunner, sceneggiatore e
produttore esecutivo. La produzione esecutiva è affidata a Jason
Bateman, Mark Williams, John Shiban, Patrick Markey e Bill Dubuque,
al fianco della coproduttrice esecutiva Laura Linney. La serie è
targata MRC Television.
5. Inventing Anna
In
Inventing Anna una giornalista che deve dimostrare quanto vale
indaga sul caso di Anna Delvey, la leggendaria ereditiera tedesca,
famosa su Instagram, che ha conquistato il cuore degli esponenti
della società di New York mentre rubava il loro denaro. Ci troviamo
davanti alla più grande truffatrice di New York o semplicemente si
tratta di una nuova personificazione del sogno americano? Tra Anna
e la reporter si forma un legame curiosamente oscuro di amore-odio,
mentre la prima aspetta il processo e la cronista affronta una
lotta contro il tempo per rispondere alla domanda che tutti in
città si fanno: chi è Anna Delvey? La serie s’ispira all’articolo
del New York Magazine “How Anna Delvey Tricked New York’s Party
People” (“Come Anna Delvey ha ingannato i festaioli di New York”)
scritto da Jessica Pressler.
Da Shondaland e dall’ideatore Chris
Van Dusen, la serie Bridgerton segue la storia della figlia maggiore
della potente famiglia Bridgerton, Daphne (Phoebe
Dynevor), e del suo debutto nel competitivo mercato
matrimoniale londinese nell’età della Reggenza. Daphne vuole
seguire le orme dei genitori e trovare il vero amore, e
inizialmente le sue speranze sembrano ben riposte. Ma quando il
fratello maggiore inizia a scartare alcuni papabili pretendenti, le
cronache scandalistiche diffuse dalla misteriosa Lady Whistledown
rischiano di metterla in cattiva luce. In società entra anche
l’affascinante e ribelle duca di Hastings (Regé-Jean Page), scapolo
convinto e buon partito che cattura l’attenzione di tutte le mamme
delle debuttanti. Daphne e il duca dicono di non avere nulla da
offrirsi, ma la loro attrazione è innegabile. Coinvolti in una
battaglia di astuzia e sentimenti, dovranno fare i conti con le
aspettative dell’alta società per il loro futuro.
Tra il 1978 e il 1991
Jeffrey Dahmer ha ucciso con ferocia diciassette vittime
innocenti. La serie getta luce su questi crimini atroci,
focalizzando l’attenzione sulle vittime trascurate e sulle comunità
oggetto di razzismo sistemico e dell’incompetenza della polizia che
hanno permesso a uno dei più celebri serial killer degli Stati
Uniti di perpetrare la propria follia omicida alla luce del sole
per oltre un decennio.
La serie è un giallo con toni
investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì
Addams come studentessa presso la Nevermore Academy, descrivendo i
tentativi di controllare i suoi poteri paranormali, di sventare una
mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di
risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni
prima… tutto ciò mentre esplora le nuove e complicate relazioni
alla Nevermore.
1. Stranger Things 4
Dal suo debutto nel 2016, il
fenomeno globale di Stranger Things ha ottenuto oltre 65
riconoscimenti e 175 candidature a premi tra cui Emmy, Golden
Globe, Grammy, SAG, DGA, PGA, WGA, BAFTA, un Peabody Award, AFI
Program of the Year, People’s Choice Awards, MTV Movie & TV Awards,
Teen Choice Awards e molti altri. Lo show candidato per tre volte
come Miglior serie drammatica agli Emmy è uno dei titoli più
guardati su Netflix. La terza stagione ha totalizzato 582 milioni
di ore di visione classificandosi come la seconda serie in lingua
inglese più popolare nella Top 10 di Netflix. Stranger Things è
ideata dai Duffer Brothers e prodotta da Monkey Massacre
Productions e 21 Laps Entertainment. I Duffer Brothers sono i
produttori esecutivi della serie assieme a Shawn Levy e Dan Cohen
di 21 Laps Entertainment, Iain Paterson e Curtis Gwinn.
In
Stranger Things 4 sono passati sei mesi da quando la battaglia
di Starcourt ha portato terrore e distruzione a Hawkins.
All’indomani dell’evento i nostri eroi si separano per la prima
volta e ne affrontano le conseguenze, rese ancora più complicate
dalla vita al liceo. In questo periodo di vulnerabilità una nuova e
terrificante minaccia soprannaturale si presenta con un mistero
cruento, la cui risoluzione potrebbe finalmente porre fine agli
orrori del Sottosopra.
Il regista Kristoffer
Borgli ha pubblicato su Instagram le prime foto dietro le quinte
dal set del film commedia prodotto da Ari
AsterDream
Scenario con al fianco la A24
Films. Le foto ci danno il nostro primo sguardo al
personaggio protagonista senza nome di
Nicolas Cage, mentre il vincitore dell’Oscar subisce
un’altra trasformazione fisica. Il suo personaggio è stato
precedentemente descritto come un “professore schlubby che diventa
famoso dopo essere apparso inspiegabilmente nei sogni di tutti”
Dream Scenario è scritto e diretto da
Kristoffer Borgli. Ulteriori dettagli sulla
trama e sui personaggi sono ancora tenuti nascosti. Cage sarà
affiancato nel cast da Michael Cera, Julianne Nicholson,
Dylan Baker, Tim Meadows, Dylan Gelula, Kate Berlant e
altri. Il film è prodotto da Aster e Lars Knudsen
per Square Peg, insieme a Jacob Jaffke,
Tyler Campellone e A24.
Il prossimo progetto sarà
ufficialmente l’ultima collaborazione tra Ari
Aster e lo studio, che hanno lavorato insieme a tutti i
film di Aster, come Hereditary, Midsommar e
l’imminente Disappointment
Blvd. interpretato da Joaquin
Phoenix. Tuttavia, Dream
Scenario segna il primo progetto che Aster non da
regista.
Dopo le apprezzate interpretazioni
del thriller drammatico Pig e della
commedia d’azione The Unbearable Weight of
Massive Talent,
Nicolas Cage sarà presto visto nel film drammatico
western Butcher’s Crossing e nella commedia
horror della Universal Pictures Renfield,
dove apparirà come Dracula.
Hugh Jackman ha recentemente parlato del suo
piano per mettersi in ottima forma per Deadpool
3e cosa lo motiva esattamente a
farlo. Alla domanda se il suo addestramento come
Wolverine sia diventato più facile, Hugh Jackman ha rivelato che la sua esperienza
è stata l’opposto.
“No, molto più
difficile. Sto facendo otto spettacoli a settimana in questo
momento, quindi sollevo pesi solo tre volte a settimana “, ha
detto Jackman al podcast Empire
Film . “Ma entrerò nel perssonaggio
una o due volte al giorno non appena questo sarà fatto in un mese.
E avrò sei mesi per prepararmi, e ho sempre lo stesso approccio
ogni volta che entro nel personaggio.”
Hugh Jackman ha continuato a parlare delle
motivazione sul perché ha deciso di riprendere il personaggio,
ammettendo che la possibilità di attaccare il co-protagonista di
Deadpool
3Ryan
Reynolds ogni giorno è stato “un ulteriore incentivo”.
“Voglio che il prossimo Wolverine sia migliore che mai,
per essere più in forma che mai, più capace di fare le cose che
mai”, ha dichiarato Hugh Jackman. “Ho solo l’ulteriore
incentivo di portare fuori Ryan Reynolds ogni
giorno.”
Deadpool
3 è stato scritto da Rhett Reese e Paul
Wernick da una bozza precedente del duo
Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Loeglin
di Bob’s Burgers
. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige,
aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con
rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il
primo film dei Marvel Studios ad essere lanciato
con tale classificazione solo per adulti.
Deadpool
3 servirà come primo film della serie di film
diDeadpool ad essere
distribuito dopo l’acquisizione da parte della
Disney della 20th Century
Fox. L’uscita del film è attualmente prevista per l’8
novembre 2024.
Avatar: La via dell’Acqua continua la sua
corsa impressionante mentre l’ultimo film di successo di James Cameron è già riuscito a superare la
soglia del miliardo di dollari al botteghino. Secondo un rapporto
di Variety ,
il film è diventato il film più veloce quest’anno a raggiungere $ 1
miliardo in soli 14 giorni. Il sequel di Avatar diventa
anche solo il terzo film a raggiungere il traguardo per il 2022,
unendosi a Top
Gun: Maverick (che ha impiegato 31 giorni per farlo) e
Jurassic World – Il dominio (che ha richiesto circa
quattro mesi). Rispetto al 2021, La via dell’Acqua è il film più veloce a
raggiungere $ 1 miliardo al botteghino. L’anno scorso Spider-Man: No Way Home , ha avuto bisogno di
12 giorni in totale per arrivarci.
Dopo essere uscito all’inizio
di questo mese, Avatar: La via dell’Acquaè
rapidamente salito a $ 134 milioni in Nord America e $ 435 milioni
a livello globale ed è rimasto il film più atteso alla fine
dell’anno. Finora, il film ha generato $ 317,1 milioni in Nord
America e $ 712,7 milioni all’estero, e senza altri grandi titoli
in programma per la premiere fino a Ant-Man and the Wasp:
Quantumaniaa
febbraio, queste cifre potrebbero teoricamente continuare a
salire.
Attualmente, i piani per il
futuro del franchiseAvatar includono il suo sequel, un terzo film – che
ha terminato le riprese, secondo Cameron – e due potenziali nuovi
sequel. Tuttavia, James Cameron ha affermato più volte che se il
sequel eAvatar
3non si comportano abbastanza bene al
botteghino, un quarto e un quinto film potrebbero non
accadere.
Si è spento all’età di 83 anni, il
29 dicembre 2022, Ruggero Deodato regista
considerato il vero e proprio re del cannibal movie. Professionista
serio e dedito alla sua idea di cinema, è stato forse più famoso e
celebrato all’estero che in Italia.
Dopo un inizio di carriera con film
poliziotteschi, afferma la sua identità di autore nel 1977 con
Ultimo mondo cannibale e poi nel 1980 con il suo vero capolavoro,
Cannibal Holocaust. Non solo il film fu un
capostipite del genere cannibal, ma contribuì in maniera
fondamentale alla nascita del mockumentary, il finto documentario
che poi ha spopolato anche a Hollywood (basti pensare a Borat).
Ruggero Deodato è un membro
importantissimo della scuola del genere horror e delle sue
varianti, con il quale il mondo del cinema internazionale sarà
sempre in debito.
Con The
Avengers abbiamo assistito alla prima apparizione dei Vendicatori
in quanto team. Nel 2012, sei eroi MCU già celebri si
uniscono e il film si dimostra un successo al botteghino su scala
mondiale. Grazie agli effetti visivi della fotocamera e agli
effetti speciali tanto cari ai film Marvel, gli
Avengers risaltano alquanto mastodontici rispetto
al mondo attorno a loro. Nonostante ciò, l’MCU è riuscito a creare un
universo credibile per il pubblico.
La bellezza del
gruppo originario degli Avengers sta proprio nella
creazione di un team di eroi molto diversi tra loro ma comunque
uniti. I fan della Marvel hanno sempre fatto
paragoni tra i Vendicatori e ognuno di loro ha i propri punti di
forza e di debolezza. L’altezza è uno degli aspetti più discussi e
più evidenti degli Avengers. Quanto sono realmente
alti questi sei eroi?
Black Widow
La più bassa dei sei Avengers originali è Black Widow. Anche se
Scarlett Johansson–
l’attrice che interpreta l’eroina – è alta solo 160 cm, grazie al
digitale e alle inquadrature nell’MCU
Natasha Romanoff riesce a guadagnare qualche
centimetro. Black Widow non è un super
soldato e non è neppure così alta, ma ha dimostrato più e più
volte che sa difendersi anche dagli avversari tosti. Non
dimentichiamo infine la sua acutezza e la sua mente brillante,
elementi essenziali per un supereroe.
Hawkeye
Interpretato da Jeremy
Renner, Hawkeye è
poco più alto di Natasha. Occhi di
falco sfiora i 175 cm. Nella vita
reale, Renner è poco più alto (arriva a 180
cm), ma ha il fisico perfetto per interpretare l’arciere e tiratore
esperto dell’MCU.
Non sarà il più alto della squadra,
ma Occhio di Falco svolge un ruolo significativo negli
Avengers. Inoltre, il personaggio di
Renner è cresciuto enormemente nel corso degli
anni, non in altezza ma in notorietà, ed ha ottenuto addirittura
una serie da solista su Disney+.
Captain
America
Prima che gli effetti del Siero
delSuper Soldato facciano effetto, Steve Rogers è un soggetto piccolo e leggero: pesa 40
kg ed è alto meno di 165 cm. Quando diventa Capitan
America, l’eroe arriva quasi a 190 cm. Il suo
interprete, l’attore Chris Evans è molto alto nella vita reale
(183 cm), ma comunque non arriva ai numeri di Cap.
Il fisico di Rogers viene
completamente trasformato dal siero e diventa il corpo perfetto per
un guerriero umano ma superdotato in forza, velocità e capacità di
guarigione. L’alta statura di Capitan America è coerente
anche con il ruolo di leader e di bussola morale che Steve
svolge rispetto agli altri Avengers.
Iron Man
Il ruolo svolto da Tony
Stark nell’MCU, gli ha fatto
guadagnare il soprannome di “padrino dell’MCU“. Il franchise ha
infatti aperto i battenti con Iron Man del
2008. Nella sua armatura, Iron Man è molto alto: arriva a 190
cm. L’interprete
di Stark, Robert Downey Jr. non
raggiunge di certo l’altezza del suo alter ego: l’attore è alto 174
cm.
Thor
Gli Dei sono in genere raffigurati
come creature alte e il Dio del Tuono non fa eccezione:
Thor arriva facilmente a 2 metri. Con tutta
la sua stazza brandisce il potente martello,
il Mjolnir, e si lancia in battaglia per
proteggere la Terra e Asgard, la sua patria. ChrisHemsworth, l’attore
australiano che interpreta Thor, è un po’ più basso nella
vita reale, ma solo di 7 cm. Forse non si percepisce troppo
vedendolo insieme agli altri Avengers ma
Thor è, insieme ad Hulk, il più alto del
gruppo.
Hulk
Bruce Banner è
alto ”solo”’ 180 cm, ma quando si trasforma nel mostruoso
Hulk, diventa più alto di tutti gli altri
Avengers. Come abbiamo visto anche in She-Hulk: attorney atLaw, con i
suoi 2 metri e 60 il personaggio
di Mark Ruffalo sovrasta i suoi compagni
e qualsiasi limite umano.
Arriva in prima tv
assoluta Il Prodigioso Maurice, film d’animazione
Sky Original tratto dal libro fantasy per bambini
Il prodigioso Maurice e i suoi geniali roditori, di Sir
Terry Pratchett, in onda mercoledì 28 dicembre alle 17.50
su Sky Cinema Uno, in streaming su N0W e disponibile on demand,
anche in qualità 4K.
Coprodotto da Sky,
Ulysses Filmproduktion e Cantilever
Media in collaborazione con Global
Screen, gli studi di animazione Studio
Rakete e Red Star Animation, il film è
diretto da Toby Genkel, mentre il co-regista è
Florian Westermann e la sceneggiatura è di
Terry Rossio. Il film ha il pieno sostegno degli
eredi di Terry Pratchett ed è prodotto in associazione con
Narrativia.
Il Prodigioso
Maurice è un’avventura vivace e divertente, una parodia
delle fiabe popolari ispirata alla favola tedesca del pifferaio
magico di Hamelin. Il libro da cui il film è tratto è il
ventottesimo romanzo della serie Discworld di Terry Pratchett, ma
il primo scritto per i bambini. È stato pubblicato nel 2001 da
Doubleday e ha venduto quasi 100 milioni di copie in tutto il
mondo. Per questo libro Sir Pratchett ha vinto il Carnegie Medal in
Literature, il più alto riconoscimento britannico nel campo della
letteratura per bambini.
La trama
Lo scaltro gatto di strada Maurice
viaggia di città in città per liberarle a pagamento dai topi.
L’idea di una truffa gli viene in mente quando conosce Keith, un
ragazzino che sa suonare il flauto, e un gruppo di topi parlanti
con cui si mette d’accordo per spillare più soldi alle città. Tutto
va per il meglio, fino a quando arrivano alla città di Bad Blintz.
Lì incontrano Malicia e il loro piano va presto in malora.
Sono Lillo è
l’attesa serie in 8 episodi è una produzione Lucky Red in
collaborazione con Prime
Video ed è diretta da Eros Puglielli
(Gli idoli delle
donne, Copperman, Nevermind),
creata da Lillo Petrolo, Matteo Menduni e Tommaso
Renzoni che ne hanno curato anche il soggetto e la
sceneggiatura. Nel cast con Lillo, Pietro Sermonti,
Cristiano Caccamo, Sara Lazzaro, Camilla Filippi, Marco Marzocca,
Maryna, Paolo Calabresi, Anna Bonaiuto, e tante guest star di
puntata tra cui Valerio Lundini, Edoardo Ferrario, Emanuela
Fanelli, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Stefano Rapone,
Michela Giraud, Maccio Capatonda, Serra Yilmaz.
La trama del film
Chi è Posaman? Un supereroe,
ovviamente! E qual è il suo super potere? Saper fare delle pose da
copertina. Ma chi si nasconde dietro il costume? Beh … c’è
Lillo! Il successo, si sa, ha i suoi risvolti negativi e
per Lillo è arrivato il momento di scegliere tra fama e vita
privata, perché la moglie (Sara Lazzaro) sembra davvero non
sopportarlo più. Accompagnato dai comici più amati della scena
contemporanea, da Pietro Sermonti, a Paolo Calabresi, da Caterina e
Corrado Guzzanti a Valerio Lundini, da Michela Giraud a Edoardo
Ferrario e tanti altri, Lillo cercherà di ritrovare se stesso
dietro la maschera che si è costruito.
Arriva in prima tv su Sky
L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat,
venerdì 30 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su
NOW e disponibile on demand.
Diretto da John
Madden (Shakespeare in Love, Marigold Hotel), il film è
una rocambolesca spy story con l’attore premio Oscar Colin Firth (Il discorso del re, Shakespeare
in love, Il paziente inglese), Matthew MacFadyen (Orgoglio e pregiudizio),
Kelly MacDonald (Trainspotting, Boardwalk
Empire – L’impero del crimine), Penelope Wilton
(Downton Abbey) e Johnny Flynn (Beast). Il film è
stato distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures.
La trama del film
Siamo nel 1943. Gli alleati sono
determinati a spezzare la morsa di Hitler sull’Europa occupata, il
loro piano è un assalto totale in Sicilia ma si trovano ad
affrontare un grande dilemma – come fare per proteggere una
massiccia forza d’invasione da un potenziale massacro. Il compito
ricade su due straordinari agenti dell’intelligence, Ewen Montagu
(Colin Firth) e Charles Cholmondeley (Matthew Macfadyen) che danno
vita alla più geniale e improbabile strategia di disinformazione
della guerra – incentrata sul più improbabile degli agenti segreti:
un uomo morto. L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat, è la
straordinaria storia vera di un’idea che sperava di cambiare il
corso della guerra – correndo rischi enormi, sfidando ogni logica e
mettendo a dura prova il coraggio dei suoi ideatori.
La Fase 4 della Marvel è giunta al
termine, dopo una corsa interessante tra cambiamenti e delusioni
all’interno del MCU.
L’aggiunta più significativa al franchise è stata sicuramente la
vetrina di
Disney+ che, negli ultimi due anni, ha incluso nove serie tv –
sette live action, una animata e una serie di cortometraggi
intitolata I Am Groot.
Tuttavia, alla fine del 2022 è
emersa un’altra novità per il franchise: il formato delle
Presentazioni Speciali. Questi progetti, della durata di
circa 45 minuti ciascuno, fungono da “bonus” e storie autonome che
non richiedono la quantità di tempo dedicato alla visione standard
di un film o una serie tv. Finora sono state
realizzate solo due Presentazioni Speciali Marvel, ma alcuni fan chiedono già
che queste vadano a sostituire direttamente il formato della
serie.
Sebbene l’avvento delle
Presentazioni Speciali apra molte possibilità per i futuri
contenuti del MCU,
c’è sicuramente ancora un posto per tutti e tre i formati nel
franchise in futuro. Se un formato “funziona” o meno è solo una
questione di come i Marvel Studios scelgono di utilizzarlo.
Film
Le fondamenta dei
Marvel Studios sono state
costruite sui film: per la maggior parte della sua esistenza,
questo è stato l’unico linguaggio utilizzato dall’azienda. I
responsabili del Marvel Cinematic Universe
sanno quindi come mettere insieme un buon film, curando al contempo
le trame in modo da adattarle alle convenzioni e alla durata
prevista per il medium.
Detto questo, ci sono ancora alcuni
film del MCU
che probabilmente sarebbero stati più adatti ad altri formati. Ad
esempio, i film di minore importanza come quelli di
Ant-Man avrebbero potuto essere trasformati in
presentazioni speciali se la serie fosse partita dopo la
Saga dell’Infinito. Inoltre, sebbene il
personaggio abbia sempre meritato un film, il desiderio di
Vedova Nera di condividere la storia di
Natasha Romanoff avrebbe potuto dare vita a
un’interessante serie
Disney+ che mostrasse le diverse epoche della sua vita,
introducendo al contempo nuovi personaggi come Yelena
Belova.
Ma l’esempio più ovvio è Eternals, che, come parte della Fase 4, in teoria avrebbe potuto diventare una
serie. Eternals doveva fungere da storia delle
origini per 10 diversi personaggi, ognuno dei quali era in
circolazione da migliaia di anni. Avevano tutti una grande storia
alle spalle e, sebbene il film offra a ciascuno di loro almeno un
paio di momenti per brillare, l’introduzione di tutti loro e il
racconto del loro ricongiungimento è troppo da inserire in un solo
film, anche per uno dei film più lunghi del franchise.
Ai fini editoriali del MCU,
i film devono sembrare eventi. Che sia giusto o meno, bisogna
riconoscere che questa è l’aspettativa del pubblico al momento. Lo
spazio per i film è limitato e questi sono i progetti che
otterranno il maggior numero di spettatori (e di profitti), quindi
la maggior parte – se non tutti – i progetti “essenziali” per
comprendere la narrazione complessiva dovrebbero diventare
pellicole. Ciò significa che i personaggi “principali” dell’epoca
attuale dovrebbero apparire nei film e che il pubblico dovrebbe
essere in grado di comprendere loro e i loro percorsi tanto da
affezionarsi a questi solo attraverso i film.
Presentazioni speciali
Uno speciale televisivo è
come un mini-film o, a volte, un lungo episodio di uno show
televisivo; la posta in gioco è di solito a metà tra ciò che ci si
aspetterebbe da ciascuno di questi due formati. Finora ci sono
state solo due presentazioni speciali dei Marvel Studios. Werewolf by Night ha rappresentato
l’introduzione di nuovi personaggi, un’opportunità di
sperimentazione di genere all’interno del MCU
e il debutto alla regia del compositore Michael
Giacchino. Lo speciale natalizio di Guardiani della Galassia
ha invece permesso al pubblico di passare più tempo con alcuni dei
personaggi preferiti dai fan in una storia a basso impatto che
riempie una nicchia (contenuti natalizi) a cui lo studio
probabilmente non avrebbe dedicato un film.
Sono molte le cose che la
Marvel può fare con queste
presentazioni, che sono la categoria con il rischio, la durata e il
budget più bassi e le cui date di uscita sono molto più flessibili
di quelle dei film o delle serie. L’uso migliore delle
Presentazioni speciali in futuro sarebbe quello di
dare spazio e sviluppo a personaggi che non riusciranno a essere
inclusi in film e serie. Possono anche essere utilizzati per
introdurre o approfondire nuovi personaggi che meritano una propria
backstory, ma per i quali i film non hanno tempo, un ruolo che
hanno svolto finora diversi show di
Disney+. È più probabile che il pubblico sia disposto a dare
una possibilità a una storia autoconclusiva che a una serie ma,
ancora una volta, non tutti coloro che normalmente vedono i film
Marvel al cinema hanno accesso a
Disney+, quindi questi episodi autoconclusivi non possono
essere troppo “succosi”. Le Presentazioni speciali dovrebbero
essere destinate principalmente agli angoli sperimentali e poco
calcolati del MCU,
che possono aiutare gli spettatori ad apprezzare la narrazione
principale del franchise, offrendo allo stesso tempo la possibilità
di allontanarsi da questioni rilevanti per la storia principale, se
il team creativo lo desidera.
Serie tv
Le serie
Disney+ sono state il maggior contributo all’aumento
significativo di contenuti del MCU
all’anno da quando è iniziata la Fase 4. Ce ne sono state otto in soli due
anni, il che è stato travolgente per molti spettatori, soprattutto
per quelli più occasionali. Ora che la Marvel ha debuttato con il formato
delle Presentazioni speciali, molti fan si chiedono se non sia il
caso di abbandonare le serie tv a favore di questo stile di
programmazione che richiede un impegno di tempo minore.
Per alcuni potrebbe essere facile
dimenticarlo, visto che nessuna delle serie Marvel
Disney+ del 2022 ha raggiunto l’impatto culturale che hanno
avuto alcuni dei suoi show del 2021, ma ci sono cose che la
Marvel può fare solo con questo
formato. Tenendo conto di ciò, dovrebbe esserci ancora spazio per
altre serie tv nel futuro del franchise.
Il MCU
si è sempre sentito come una sorta di immensa serie
televisiva per il grande schermo, quindi l’aggiunta di serie
televisive vere e proprie all’interno del franchise (oltre a quelle
di dubbia canonicità su ABC e Netflix) è sembrata una scelta naturale. Il
team dei Marvel Studios si trova però in una
situazione un po’ difficile con queste serie. Come nel caso delle
Presentazioni speciali, devono assicurarsi che le serie non siano
una visione “obbligatoria”, in modo che i fan che non hanno accesso
a
Disney+ possano comunque seguire la trama dei film. Tuttavia,
il formato della serie comporta un’aspettativa di “importanza” per
la storia complessiva da cui le Presentazioni speciali sono in gran
parte libere.
L’apice dell’interesse per le serie
Marvel
Disney+ nella Fase 4 è stato raggiunto con
WandaVision. In parte, ciò è stato
probabilmente dovuto alla novità di una serie ambientata nel
MCU,
oltre al fatto che si trattava della prima uscita dei Marvel Studios dopo un anno e mezzo
e che è uscita in un periodo in cui erano in vigore molte
limitazioni a causa della pandemia. Ma, se si guarda alla serie
insieme all’altra serie di maggior successo della Fase 4, Loki, diventa chiaro cosa il formato
Disney+ può offrire rispetto agli altri: la speculazione
collettiva tra i fan di settimana in settimana, le teorie fomentate
dall’attesa dell’episodio successivo.
La parte migliore del
formato serie per la Marvel è stata indubbiamente l’aver
incentivato la speculazione collettiva tra i fan di settimana in
settimana. Le due serie sopra citate, WandaVision
e Loki, sono state di gran lunga le migliori in
questo senso, offrendo colpi di scena e cliffhanger a ogni episodio
per far sì che i fan continuassero a guardare la serie per
verificare le loro ipotesi. Al contrario, altre serie tv hanno
faticato a sfruttare la formula delle serie tv (è qui che il
formato delle presentazioni speciali sarebbe stato utile per serie
come She-Hulk
e Ms. Marvel, e forse anche per la storia di
Hawkeye).
In sostanza, quando si parla di
MCU,
le serie dovrebbero essere storie che hanno bisogno di un tempo più
lungo per essere raccontate rispetto a un film. Alcune di quelle
della Fase 4 sembrano più progetti che, per qualche
motivo, non sono stati ritenuti abbastanza degni di diventare film
dallo studio e sono stati quindi “estesi” nel formato delle serie,
piuttosto che progetti che traggono effettivamente beneficio da
un’uscita settimanale. In realtà, gli unici due live action che si
sono meritati di essere veramente considerati serie tv sono
Loki, per la sua capacità di suddividere la storia
in sezioni distinte, ognuna adatta a un episodio a sé stante, e
WandaVision, per lo stesso motivo, la formula
episodica e i richiami televisivi.
Questo non vuol dire che altri show
Marvel non abbiano
beneficiato in qualche modo del formato serie. Moon Knight è stato percepito dagli spettatori
come un film parcellizzato, ma ha avuto un paio di buoni
cliffhanger che hanno fatto parlare di sé e il formato più lungo ha
permesso una maggiore introspezione, che è stata una delle cose
migliori che siano venute fuori da quel progetto. The Falcon and the Winter Soldier aveva così
tanto terreno da coprire che non sarebbe stato realizzabile in
nessun altro formato, ma una versione più mirata della storia –
potenzialmente in forma di film – con il taglio di alcune
sottotrame avrebbe potuto dare vita a un prodotto finale più
curato. E il formato antologico del film animato What If…? in teoria andava bene come serie,
anche se lo studio avrebbe fatto meglio a realizzare delle
presentazioni speciali con le migliori idee di quel progetto
piuttosto che produrlo come uno show settimanale, obbligato a
legare insieme tantissime storyline.
La conclusione è che i film
del MCU
devono sembrare eventi (non per forza al livello di quelli sui
Vendicatori, ma comunque eventi) con un’alta posta
in gioco; le serie del MCU
devono configurarsi come storie corpose che mantengano l’interesse
di settimana in settimana, e le Presentazioni Speciali del MCU
devono essere adatte a sperimentare stili e a mettere in primo
piano personaggi che il pubblico del franchise non è abituato a
vedere sotto i riflettori.
In attesa dell’arrivo dell’ultimo
dell’anno, Netflix ha reso nota la lista dei film più
visti e popolari dell’anno 2022. I due elenchi che troverete di
seguito sono divisi in quanto la piattaforma streaming americana
divide le opere Netflix Original in film in lingua
inglese e film non in lingua inglese.
I film non in lingua inglese più
visti nel 2022 su Netflix
10. Furioza (Film d’azione
Polacco)
Una poliziotta fa al suo ex
un’offerta che non può rifiutare: si dovrà infiltrare in una gang
di hooligan facendo la spia oppure suo fratello …
9. Testimone misterioso
(Restless, film d’azione francese)
Un poliziotto corrotto fa di tutto
per insabbiare un incidente, ma la sua vita prende una brutta piega
quando inizia a ricevere minacce da un misterioso testimone.
8. Il mio nome è vendetta (film
d’azione italiano)
Dopo aver vissuto nell’ombra per
anni in una tranquilla cittadina del Trentino-Alto Adige, le vite
di Santo, un ex sicario della criminalità organizzata, e sua figlia
Sofia, un’adolescente campionessa di hockey, cambiano del tutto.
Due criminali entrano in casa loro e uccidono barbaramente la madre
e lo zio di Sofia, scatenando un regolamento di conti covato per
quasi vent’anni. Sofia scoprirà che la verità le è sempre stata
taciuta e che Santo nasconde un oscuro passato di affiliato alla
‘ndrangheta. Non senza conflitto, la ragazza accetterà un’eredità
fatta di furia e violenza e si alleerà con il padre per vendicarsi
senza pietà.
7. Carter (film d’azione
coreano)
“Ti chiami Carter. Se vuoi
sopravvivere, fidati di me.” A due mesi dall’inizio di una pandemia
mortale che ha avuto origine nella zona demilitarizzata e che ha
devastato Stati Uniti e Corea del Nord, “Carter” si risveglia senza
alcuna memoria del passato. Nella sua testa c’è un misterioso
dispositivo e in bocca ha un ordigno letale. Una strana voce che
sente solo lui gli dice cosa fare. La bomba può scoppiare da un
momento all’altro, a meno che non riesca a salvare la bambina che è
l’unico antidoto al virus, ma per riuscirci dovrà vedersela con la
CIA e con i golpisti nordcoreani. Carter deve completare la
missione e andare nel Nord per trovare la bambina. La sua lotta per
la sopravvivenza è al centro di questo film d’azione girato in
un’unica sequenza a ripresa continua!
6. Un marito fedele (Loving
Adults, film danese)
Christian rimane parcheggiato nel
bosco così Leonora non può vederlo. Corre là fuori per strada, sua
moglie da vent’anni. Con la musica nelle orecchie, immerso nella
sua corsa e in se stesso. Lei non vede niente, non sa che tra poco,
nascosto dal buio e dalla pioggia, lui la raggiungerà.
5. Due agenti molto speciali 2
(The Takedown, commedia d’azione francese)
Ousmane Diakité (Omar Sy) e
François Monge (Laurent Lafitte) sono due poliziotti con stili,
origini e carriere assai differenti. Ora l’insolita coppia si
ritrova a lavorare insieme in una nuova indagine attraverso la
Francia. Quella che sembrava una semplice operazione per traffico
di droga si rivela un caso criminale in piena regola, in cui non
mancano il pericolo e una comicità inaspettata.
4. Dalla mia finestra (Through My
Window, film romantico spagnolo)
Raquel è perdutamente innamorata
dell’attraente e misterioso vicino di casa Ares, ma lo osserva da
lontano perché purtroppo non si sono mai parlati. La ragazza però
ha chiaro in mente un piano: fare innamorare Ares. Tutt’altro che
innocente e indifesa, Raquel non è preparata a perdere tutto per
ottenere ciò che vuole… sicuramente non se stessa.
3. Granchio nero (Black Crab, film
d’azione svedese)
GRANCHIO NERO è un thriller
d’azione svedese ambientato in un mondo postapocalittico dilaniato
dalla guerra. Nel corso di un inverno lungo e rigido sei soldati
intraprendono una missione segreta attraverso un arcipelago
ghiacciato per trasportare un misterioso pacco che potrebbe metter
fine alla guerra. Quando si addentrano in territorio nemico, non
hanno idea dei pericoli che li aspettano o di chi possano fidarsi.
Ma per la pattinatrice di velocità divenuta soldatessa Caroline
Edh, la missione è completamente diversa. Diretto da Adam Berg e
interpretato da
Noomi Rapace, GRANCHIO NERO segue i sei soldati nella disperata
missione attraverso i ghiacci. Mentre si spingono oltre i loro
limiti, devono decidere quale prezzo sono disposti a pagare per
sopravvivere.
2. Niente di nuovo sul fronte
occidentale (All Queit on the Western Front, film di guerra tedesco
e inglese)
Niente di nuovo sul fronte
occidentale racconta l’avvincente storia di un giovane soldato
tedesco sul fronte occidentale durante la Prima guerra mondiale.
Paul e i suoi compagni scoprono in prima persona come l’euforia
iniziale della guerra si trasforma in disperazione e paura quando
si trovano a lottare per le proprie vite e tra di loro nelle
trincee. Il film del regista Edward Berger è tratto dal famoso
bestseller omonimo di Erich Maria Remarque.
Nella remota montagna di Dovre, una
gigantesca creatura intrappolata per migliaia di anni si risveglia
distruggendo tutto ciò che incontra sul suo cammino verso la
capitale della Norvegia. Come fermare qualcosa che dovrebbe
esistere solamente nel folklore norvegese?
I film in lingua inglese più visti
nel 2022 su Netflix
Jamie Foxx interpreta un padre che lavora sodo
per offrire una vita decente alla figlia intelligente e vivace, ma
il suo modesto lavoro di pulizia di piscine è una copertura per la
vera fonte di reddito: stanare e uccidere vampiri per un gruppo
internazionale di cacciatori di vampiri.
9. The Man from Toronto
Un caso di scambio
d’identità emerge dopo che un consulente fallito e il killer più
pericoloso al mondo, noto solo come “L’uomo di Toronto”, si
incontrano per caso in una casa in affitto per le vacanze.
8. Cheerleader per sempre (Senior
Year)
Dopo un coma durato
vent’anni a causa di un’acrobazia da cheerleader finita
tragicamente, una trentasettenne si risveglia decisa a realizzare
un sogno, ovvero diventare reginetta del ballo.
7. Enola Holmes 2
Harry Bradbeer firma la
regia di
ENOLA HOLMES 2, mentre Jack Thorne la sceneggiatura ed Harry
Bradbeer e Jack Thorne il soggetto. Tra nuovi amici e nemici, il
cast comprende Millie Bobby Brown, Henry Cavill, David Thewlis,
Louis Partridge, Susan Wokoma, Adeel Akhtar, Sharon Duncan-Brewster
ed Helena Bonham Carter.
Fresca del successo del suo primo
caso risolto, Enola Holmes (Millie Bobby Brown) decide di seguire
le orme del famoso fratello Sherlock (Henry Cavill) e apre la sua
agenzia investigativa, scoprendo che la vita da detective a
contratto non è priva di problemi. Rassegnata ad accettare la
gelida realtà della vita adulta, la giovane sta per chiudere
bottega quando una fiammiferaia squattrinata le offre il suo primo
vero incarico: ritrovare la sorella scomparsa. Ma il caso è più
complesso del previsto ed Enola si ritrova in un mondo pieno di
pericoli, dalle sinistre fabbriche e i vivaci auditorium londinesi
all’alta società fino al 221B di Baker Street. Davanti a un
pericoloso complotto, Enola chiede l’aiuto degli amici e anche del
fratello per andare a fondo del mistero. L’agenzia si rimette in
moto!
6. Il mostro dei mari (The Sea
Beast)
In un’epoca in cui
creature terrificanti solcano i mari, i cacciatori di mostri sono
considerati veri e propri eroi. E il grande Jacob Holland è di
certo il più osannato. Ma quando la giovane Maisie Brumble
s’imbarca clandestinamente sulla sua nave leggendaria, l’uomo trova
a sorpresa un’alleata. Insieme intraprendono un viaggio epico in
acque inesplorate ed entrano nella storia. Con la regia del premio
Oscar Chris Williams (Oceania, Big Hero 6, Bolt: un eroe a quattro
zampe), Il mostro dei mari conduce lo spettatore ai confini del
mondo, dove ha inizio la vera avventura.
5. Il truffatore di Tinder
Tra uno swipe e l’altro,
trovare l’amore online non è facile. Per questo Cecilie non crede
ai propri occhi quando fa match con un playboy ricco e belloccio,
scoprendo che è l’uomo dei suoi sogni. Ma la realtà si rivela ben
diversa: quando la donna si rende conto che il sedicente uomo
d’affari internazionale non è chi dice di essere, lui le ha già
preso tutto e la favola lascia il posto a un thriller con vendetta.
Cecilie scopre chi sono le altre persone finite nel mirino, le
donne uniscono le forze e smettono di essere vittime, dando a IL
TRUFFATORE DI TINDER pane per i suoi denti. Questo avvincente
documentario dai produttori di L’impostore – The Imposter e Giù le
mani dai gatti: caccia a un killer online racconta la loro storia
mentre svelano la sua vera identità e si battono per consegnarlo
alla giustizia.
4. Hustle
Dopo aver scoperto un
giocatore eccezionale ma dal passato turbolento, un talent scout
del basket (Adam
Sandler) in cerca di riscatto decide di convincere il
fenomeno sportivo a trasferirsi negli Stati Uniti senza chiedere
l’approvazione della squadra. Contro ogni previsione, i due avranno
un’ultima occasione per dimostrare di essere all’altezza
dell’NBA.
Nonostante le loro differenze, la
cantautrice in difficoltà Cassie (Sofia Carson) e il marine
tormentato Luke (Nicholas Galitzine) decidono di sposarsi
unicamente per ottenere le agevolazioni offerte dall’esercito, ma
il confine tra finzione e realtà si fa più labile quando sono
colpiti da una tragedia.
2. The Adam Project
Un pilota viaggia nel
tempo e fa squadra con se stesso ragazzino e il padre defunto per
fare i conti con il passato e salvare il futuro.
Ryan Gosling interpreta l’Uomo grigio, mentre
Chris Evans è l’antagonista psicopatico in
questo thriller prodotto da Netflix/AGBO, diretto da Anthony e Joe Russo e interpretato da
Ana de Armas, Regé-Jean Page, Billy Bob Thornton, Jessica
Henwick, Dhanush, Wagner Moura e Alfre Woodard. Tratto dal
romanzo “Tre giorni per un delitto” di Mark Greaney, il film è
sceneggiato da Joe Russo, Christopher Markus e Stephen McFeely. La
produzione è affidata a Joe Roth, Jeffery Kirschenbaum, Anthony
Russo, Joe Russo, Chris Castaldi e Mike Larocca, mentre la
produzione esecutiva è di Patrick Newall, Jake Aust, Todd Makurath,
Palak Patel e Geoffrey Haley.