Lasciati i fastosi abiti d’epoca
del nuovo adattamento di Anna Karenina diretto da
Joe Wright e le atmosfere cupe della serie tv
Luther, Ruth Wilson è ora impiegata
negli oscuri meandri del nuovo progetto di Scott
Frank dal titolo Walk Among The Tombstones,
adattamento del regista dal romanzo di Lawrence
Block. In questi giorni è stato definito il cast che
include Dan Stevens al fianco del protagonista
Liam Neeson.
La storia tratta di un ex ufficiale
NYPD impegnato come investigatore privato al servizio di un
trafficante di droga a cui è stata rapita la moglie e che si
ritrova ben presto al centro di una faida tra bande rivali. In
attesa di vedere il ritorno della Wilson nei panni della
psicopatica Alice di Luther, avremo l’opportunità di
ammirarla in due nuovi lungometraggi prodotti dalla Disney;
The Lone Ranger e un nuovo adattamento inedito e
fantasioso di Mary Poppins dal titolo Saving Mr
Banks.
L’attirce Ruth
Negga si è fatta notare negli anni prendendo parte ad
alcuni film di successo, alcuni anche vincitori di Oscar. La stessa
Negga ha poi ricevuto una nomination come miglior attrice per il
film Loving, che ne ha consacrato il talento. Da quel
momento la carriera dell’attrice ha conosciuto nuova vita, tanto al
cinema quanto in televisione.
Ecco 10 cose che non sai di
Ruth Negga.
Ruth Negga film
1. Ha recitato in film di
successo. La carriera cinematografica dell’attrice ha
inizio nel 2004 con il film Capital Letter.
Successivamente prende parte a Breakfast on Pluto (2005),
Isolation – La fattoria del terrore (2005),
Corduroy (2009), Bleach (2010), Fury (2012)
e World War Z
(2013), dove recita in entrambi i casi accanto a Brad
Pitt, 12 anni schiavo
(2013), dove recita invece insieme a Chiwetel
Ejiofor, Jimi: All Is by My Side (2014),
Warcraft –
L’inizio (2016), Loving (2016) e
Ad Astra
(2019).
2. Lavora anche in
televisione. L’attrice è apparsa anche in numerose serie
televisive, recitando in Criminal Justice (2008),
Personal Affairs (2009), Five Daughters (2010),
Misfits (2010), The Nativity (2010),
Love/Hate (2010-2011), ed ottenendo ruoli di rilievo anche
in Agents of S.H.I.E.L.D. (2013-2018) e Preacher
(2016-2019).
Ruth Negga Instagram
3. Non è presente sul social
network. L’attrice non possiede un proprio profilo su
Instagram, preferendo mantenere lontana dai social network la
propria vita. Esistono tuttavia alcune fan page dove è possibile
trovare foto dell’attrice o aggiornamenti sui propri progetti
futuri.
Ruth Negga Dominic Cooper
4. Era fidanzata con
l’attore. La Negga ha conosciuto l’attore Dominic
Cooper quando recitò al suo fianco nello spettacolo
teatrale Phèdre, nel 2010. I due hanno convissuto a lungo,
recitando poi nuovamente insieme nella serie Preacher e
nel film Warcraft. Dopo otto anni, nel 2018, la coppia
annuncia di essersi separata.
Ruth Negga pronuncia
5. Il suo cognome viene
spesso pronunciato male. Ci sono tanti attori costretti a
combattere con le pronuncie errate dei propri nomi o cognomi. Una
di queste è proprio Ruth Negga. L’attrice ha più volte spiegato che
il suo nome si pronuncia “rooth” e il cognome invece come
“nay-guh”, togliendo così ogni dubbio a riguardo.
Ruth Negga Misfits
6. La serie l’ha resa
celebre. Nonostante fosse attiva già da qualche anno nel
mondo dello spettacolo, è stata la serie Misfits nel 2010
a regalare una buona popolarità all’attrice. Pur comparendo
soltanto nella seconda stagione interpretando Nikki, l’attrice ha
saputo farsi notare caratterizzando il suo personaggio a tal punto
da rubare spesso la scena agli stessi protagonisti.
Ruth Negga Agents of
S.H.I.E.L.D.
7. Ha avuto un ruolo
ricorrente. Nella serie targata Marvel l’attrice ha ricoperto il
ruolo di Raina, comparendo in ben 18 episodi. Il suo personaggio è
diventato così influente all’interno della narrazione che un
episodio è stato rinominato in suo onore: Girl in the Flower
Dress, per via dell’abitudine del personaggio di portare
sempre vestiti a fiori.
Ruth Negga Ad Astra
8. Il regista l’ha
fortemente voluta per un ruolo.James
Gray, regista di Ad Astra ha chiesto all’attrice
di ricoprire un ruolo nel film dopo averla vista recitare in
Loving, rimanendone sbalordito. Secondo Gray, l’attrice è
dotata di un’anima estremamente passionale, che si riflette nei
personaggi da lei interpretati. Pur avendo un piccolo ruolo,
l’attrice è stata infatti in grado di rendersi importante nel
film.
Ruth Negga Venezia
9. Ha partecipato all’ultima
edizione del Festival. L’attrice era presente al Festival
di Venezia per presentare il film Ad Astra. Si è fatta
notare anche nel momento della sfilata sul red carpet, indossando
un abito floreale firmato Louis Vuitton, indicato come uno dei più
eleganti e raffinati visti quest’anno.
Ruth Negga età e altezza
10. Ruth Negga è nata ad
Addis Ababa, in Etiopia, il 7 gennaio 1982. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 160 centimetri.
Arriva al cinema Ruth &
Alex – L’amore cerca casa, il nuovo film di Richard
Loncraine con protagonisti nel cast Morgan Freeman e Diane
Keaton.
In Ruth & Alex – L’amore
cerca casa dopo oltre 40 di vita a New York il pittore
Alex Carven e la moglie Ruth decidono, a causa dell’età e della
mancanza di un ascensore condominale, di mettere in vendita il loro
appartamento, confidando nell’aumento del costo degli immobili in
un quartiere diventato nel corso degli anni molto alla moda. Grazie
all’aiuto dell’iperattiva nipote e agente immobiliare Lily, nel
mentre che la città è in subbuglio a causa di un presunto attacco
terroristico, i due anziani sposi iniziano una serie di
roccambolesche trattative con un grottesco gruppo di acquirenti,
accorgendosi ben presto che quell’appartamento impregnato di
ricordi forse vale qualcosa di più di qualche faticosa rampa di
scale. I luoghi hanno il potere di assorbire come una spugna le
memorie e le emozioni di coloro che li abitano, diventando nel
frattempo una vera fotografia vivente e dinamica dello scorrere del
tempo in cui gli uomini possono riconoscersi e rivivere la propria
storia personale. Dunque non c’è da stupirsi se un uomo di tarda
età come Alex, il quale ha consacrato la propria vita all’arte e ai
ricordi non sia poi così convinto di questo grande passo.
Attraverso i toni leggeri e pacati
della più tipica delle commedie americane e con un pizzico di
introspezione psicologica, Ruth & Alex – L’amore cerca
casa dimostra la sapiente capacità di Richard
Loncraine nel tessere le fila di una storia semplice e
lineare ma dal grande valore emozionale, una storia di vecchiaia e
di memoria in cui la frenesia della vita contemporanea,
rappresentata dalla giungla delle offerte del mercato immobiliare e
dalla fauna umana delle orde di acquirenti, si fonde mirabilmente
con lo spessore della memoria evocata dal luogo più intimo; la
propria casa. Il titolo originale (5 rampe di
scale) rimanda metaforicamente non solo alle fatiche
della vita ma a un sotteso sistema metaforico di salite e discese
che caratterizzano la vita di due persone che hanno saputo volersi
bene dinnanzi a ogni difficoltà.
Morgan Freeman dimostra ancora una volta uno
spessore interpretativo di rara bellezza nel dipingere le sembianze
di un artista che deve ormai confrontarsi con l’inattualità e
l’inappetibilità commerciale del suo lavoro, al pari di
Diane Keaton che nelle vesti della genuina Ruth sa
perfettamente rendere l’immagine di una donna che ha dovuto lottare
per tutta la vita difendendo l’amore per il proprio uomo.
Attraverso una serie di rimandi
intertestuali alla difficoltà e ai pregiudizi dell’esistenza,
coagulati nella sub-trama di fondo che vede la caccia a un presunto
terrorista di cui nulla si sa con certezza, il film usa alcune
suggestioni nevrotiche tipiche dello stile di Woody
Allen (rappresentante in primis dalla bravissima
Cynthia Nixon alias Lily) e della commedia
sentimentale di Rob Reiner per portare lo
spettatore in un piacevole e spensierato viaggio ricco di
riflessioni e di emozioni sincere, tutte polarizzate verso la
sacrosanta verità secondo la quale “il miglior nido è casa
propria”.
Rutger Hauer, il
versatile attore olandese reso famoso da Blade
Runner nel 1982, è morto lo scorso 19 luglio in Olanda,
nella sua casa. Aveva 75 anni. L’agente di Hauer, Steve Kenis, ha
confermato la notizia e ha detto che il funerale di Hauer si è
tenuto oggi, mercoledì.
La sua performance più amata è stata
quella di Roy Batty, il replicante che non voleva morire, dopo aver
visto, nella sua breve e folgorante vita, “cose che noi umani non
possiamo neanche immaginare”. Nel film era l’antagonista di
Harrison Ford e del suo Deckard, ma in
molti lo considerano il vero eroe, la macchina che vuole ribellarsi
al suo creatore e rifiuta di adempiere al suo triste destino.
Ma la sua carriera è stata lunga e
ricca di ruoli, Verhoeven, Olmi, Noyce, in
moltissimi si sono avvalsi della sua presenza scenica e del suo
carisma. Per il grande pubblico, oltre a Blade
Runner, è noto principalmente per
LadyHawke, il film fantasy di Richard
Donner in cui interpretò Etienne Navarre, condannato a non
poter vivere il suo amore con la bella Isabeau, a causa di una
maledizione.
Di recente ha recitato anche in
Valerian e la città dei mille pianeti per
Luc Besson. La sua ultima apparizione
cinematografica è quella in I fratelli Sisters, di
Jacques Audiard, del 2018.
Vi lasciamo con il più vivido ricordo che ha regalato alla
storia del cinema:
In occasione del 30° anniversario del
rivoluzionario film di Ridley Scott, Blade
Runner, il protagonista della pellicola
cult Rutger Hauer sarà ospite in Italia
per presentare il Cofanetto
Dall’European Film Market del
festival di Berlino, arriva la notizia che vorrebbe Rutger Hauer
partecipare al prossimo Dracula 3D diretto da Dario Argento. Lo
riferisce la Film Export Group di Roberto Di Girolamo, che produrrà
il film, aggiungendo che Hauer interpreterà il suo conterraneo
stokeriano, il prof. Van Helsing.
Nel corso degli anni sono stati
realizzati diversi film basati sulle vere vite di attivisti dei
movimenti per i diritti civili degli afroamericani. Dal Malcolm
X di Spike Lee passando per Selma – La strada per la
libertà, incentrato su Martin Luther King
e fino a Judas and the Black
Messiah, dedicato a Fred Hampton. Ora,
Netflix ha distribuito
sulla propria piattaforma il biopic dedicato ad uno dei più
ingiustamente dimenticati di quel gruppo di attivisti che nel corso
degli anni Sessanta contribuì a cambiare il volto degli Stati
Uniti: Bayard Rustin. Su di lui si concentra
dunque il film Rustin, diretto dal
regista George C. Wolfe, regista anche di
Ma Rainey’s Black
Bottom.
Il film, scritto da Julian
Breece e Dustin Lance Black, si concentra
dunque sul riportare alla luce questa personalità troppo spesso
dimenticata, dimostrando la sua vitale importanza all’interno del
movimento per i diritti civili attivo negli anni Sessanta. In
particolare, ci si concentra sul rapporto di Rustin con lo stesso
Luther King, ma anche nelle sue problematiche personali e
sull’organizzazione dell’evento che dimostrò il suo indiscutibile
valore nella lotta per i diritti degli afroamericani.
Rustin è dunque un film che permette di riscoprire tutto
ciò, oltre a proporre una storia nota ma da un punto di vista
diverso.
Per gli appassionati di quel periodo
storico e di biopic su personalità di questo tipo, si tratta allora
di un titolo da non perdere, molto apprezzato dalla critica e dal
pubblico. Il merito è anche di ottime interpretazioni, a partire da
quella del protagonista. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera. Infine, si
elencheranno anche le procedure da seguire per poter vedere
Rustin in streaming su Netflix.
La trama e il cast di Rustin
Il film ha per protagonista
Bayard Rustin, attivista afroamericano per i
diritti civili e omosessuale dichiarato, che per tutta la sua vita
ha dovuto lottare contro le tante forme di discriminazione nei suoi
confronti. Nonostante ciò, Rustin continua a lottare per ciò in cui
crede ed ispirato da Martin Luther King decide di
partecipare attivamente all’organizzazione della marcia su
Washington prevista per il 28 agosto del 1963. Prima di quel
momento, tuttavia, Rustin si troverà a scontrarsi più che mai con
il razzismo ma anche contro i propri compagni del movimento, i
quali preferirebbero tenerlo in ombra.
Ad interpretare Bayard Rustin vi è
l’attore Colman Domingo, il
quale aveva già recitato in un film incentrato sulla marcia su
Washington. Si tratta di Selma – La strada per la libertà,
dove però egli interpretava Ralph Abernathy mentre Rustin era
interpretato da Ruben Santiago-Hudson. In
Rustin recitano poi anche Chris Rock nel
ruolo di Roy Wilkins, Glynn Turman in quelli di A.
Philip Randolph e Aml Ameen nel ruolo di Martin
Luther King Jr. CCH Pounder interpreta Anna Arnold
Hedgeman, Michael Potts è Cleveland Robinson e
Jeffrey Wright
veste i panni di Adam Clayton Powell Jr. Infine, Audra
McDonald è Ella Baker e Da’Vine Joy
Randolph è Mahalia Jackson.
Rustin: la storia vera dietro il film
Nato nel 1912, nel dopoguerra Rustin
iniziò a svolgere un ruolo attivo nel movimento contro le
cosiddette leggi Jim Crow per mettere fine alla segregazione
razziale ed alla discriminazione degli afroamericani negli Stati
Uniti, sostenendo il metodo della disobbedienza civile e la
necessità di una cooperazione tra “bianchi” e “neri” nella
risoluzione della questione razziale. Nel 1953, tuttvia, Rustin fu
arrestato per omosessualità, all’epoca reato in numerosi stati
degli Stati Uniti. L’attivista non nascose mai il proprio
orientamento sessuale, anche se questo fu poi utilizzato contro di
lui dai suoi detrattori, che lo tennero così dietro le quinte del
movimento senza mai diventarne portavoce.
Ciò non impedì però a Rustin di
diventare uno tra i principali organizzatori del movimento per i
diritti civili promuovendo e gestendo l’organizzazione della famosa
Marcia su Washington per il lavoro e la libertà. Questa, con oltre
duecentomila persone pertecipanti, segnò la svolta del movimento.
Proprio in occasione della marcia, Martin Luther King (che proprio
da Rustin fu “istruito” agli inizi della sua carriera al metodo
della nonviolenza) pronunciò il famoso discorso “I have a
dream“. Dopo l’approvazione del Civil Rights Act del 1964 che
mise fine alla segregazione legale degli afroamericani, Rustin
focalizzò la sua attenzione sui problemi economici e occupazionali
della comunità afroamericana.
Egli sostenne la necessità, per il
movimento per i diritti civili, di passare dalla semplice
“protesta” alla “politica” adottando un approccio più pragmatico e
costruendo per questo un’alleanza con il movimento operaio.
Decisosi ad entrare in politica, nel 1964 Rustin assunse la
leadership del Philip Randolph Institute promuovendo la
sindacalizzazione degli afro-americani, per poi, negli anni
settanta, divenire segretario del Partito Socialista Americano.
Partecipò poi a numerose missioni umanitarie, impegnandosi in
particolar modo sul tema dei rifugiati e dei campi profughi in
Cambogia e Vietnam, ma anche sul tema dei diritti delle comunità
LGBT. Morì poi nel 1987, all’età di 75 anni.
Il trailer di Rustin e
come vedere il film in streaming su Netflix
È possibile fruire di
Rustin unicamente grazie alla sua
presenza nel catalogo di Netflix. Per vederlo,
basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla
piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo
di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità
e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti
gli altri prodotti presenti nella piattaforma.
Rustin,
il biopic diretto da George C. Wolfe e dedicato
all’attivista nero che diventò la “mente” dietro la storica marcia
su Washington del 1963, deve essere quasi necessariamente valutato
adoperando due metodi di giudizio separati, ovvero quello specifico
volto alla critica del film nella sua riuscita estetica e quello
che invece lo inserisce in un discorso e un contesto
cinematgorafico maggiormente ampi.
Rustin, la trama
Partendo dalla
valutazione prettamente rivolta a Rustin, bisogna scrivere che pur
rappresentando un evidente passo indietro rispetto al più viscerale
Ma Rainey’s Black Bottom – in quel caso molto
probabilmente contava il fatto di appoggiarsi sul testo di un
grande autore quale era August Wilson – questo nuovo lungometraggio
di Wolfe non possiede alcun evidente difetto che ne mina la
riuscita in maniera perentoria. Ogni elemento del film biografico –
dalla regia al montaggio, dalle interpretazioni alla ricostruzione
storica – contribuisce alla composizione di un prodotto di qualità,
ideato e realizzato con attenzione ai particolari e la volontà di
soddisfare le esigenze dei un pubblico ampio.
Nel ritmo della
narrazione quanto nell’esposizione filmica Rustin si sviluppa sui
binari consolidati di questo tipo di produzioni, offrendo uno
spettacolo sufficientemente efficace. Colman Domingo come
protagonista in molti momenti regge il film sulle proprie spalle
con un’interpretazione certamente istrionica ma che non sconfina
mai nella forzatura. In un cast di contorno pieno di attori e
caratteristi di consumata professionalità spiccano a nostro avviso
un carismatico Glynn Turman, la sempre efficace
CCH Pounder e Jeffrey Wright che
si distingue pur avendo praticamente a disposizione una sola vera
sequenza. Sono senza dubbio un gruppo di attori affiatati e capaci
di rimanere sempre sulla stessa lunghezza d’onda il pregio maggiore
di questo biopic
di indubbia solidità.
Una questione di contesto
Perché dunque
Rustin risulta un lungometraggio che
verosimilmente non lascerà tracce considerevoli nella storia del
cinema di impegno civile? E questo ci porta adesso a considerare il
secondo fatto di cui abbiamo accennato all’inizio della recensione,
ovvero il contesto a cui appartiene e in cui è stato realizzato.
Appare ormai evidente che l’establishment hollywoodiano cerca ormai
il consenso di una fetta di pubblico ben precisa gratificando le
esigenze con film che non problematizzano più quello che
raccontano, e peggio ancora non prendono più in considerazione
molti dei temi e dei problemi presenti nel passato della storia
americana almeno quanto nel presente.
Non possiamo parlare di
cinema agiografico, forse il termine è eccessivo, ma di certo non
si tratta di un prodotto che spinge lo spettatore verso un
qualsiasi tipo di turbamento emotivo o intellettuale. Se pensiamo
ai film che negli ultimi anni hanno raccontato le tappe storiche
della battaglia per i diritti civili negli Stati Uniti, e di
conseguenza la piaga del razzismo nelle sue molteplici forme,
pochissime situazioni o questioni vengono realmente presentate come
elemento capace, anzi desideroso di generare dibattito sul
presente.
Rustin non si sforza di farsi
metafora del presente
Rustin
rispecchia questa univocità di visione in maniera puntuale quanto,
in almeno una scena come quella dell’”addestramento” degli agenti
di polizia, francamente sconfortante. Un lungometraggio che rimane
nel passato e non proietta alcuno sforzo per farsi metafora di
quello che non funziona oggi nella società americana. Questo tipo
di cinema, ed è forse il suo peggior torto, si sta facendo sempre
piû classista: si rivolge infatti – e sembra sempre piû voler
compiacere – una fetta di pubblico che rappresenta un contesto
socioeconomico elevato, stabile, mentre la popolazione rimasta in
condizioni maggiormente disagiate, e che proprio per questo subisce
le varie declinazioni del pregiudizio in maniera ancor più
drammatica, non trova piú rappresentazione a Hollywood.
La lezione di
Spike Lee – fino al suo ultimo, “sbagliato” ma
schierato Da 5 Bloods – appare tristemente dimenticata,
se non addirittura “ripudiata” al fine di dimostrare che, come
Rustin appunto, il cinema nero ha raggiunto
posizione di saldezza all’interno dell’industria dello spettacolo
americana. Ma quale costo è stato pagato? Se vi capita di vedere o
rivedere Fa’ la cosa giusta, Malcolm X o
He Got game, tanto per citare alcuni titoli di
Lee, allora lo capirete…
La Warner Bros. ha annunciato di
aver interrotto i suoi piani per l’uscita di The
Batman in Russia. “Alla luce della crisi
umanitaria in Ucraina, WarnerMedia ha sospeso l’uscita del suo film
‘The Batman’ in Russia”, ha affermato un portavoce di
WarnerMedia in una nota. “Continueremo a monitorare la
situazione mentre si evolve. Speriamo in una soluzione rapida e
pacifica a questa tragedia”.
Dopo la decisione di WarnerMedia,
anche Sony Pictures ha fatto sapere che non ha intenzione di
distribuire il suo prossimo film, Morbius,
nelle sale russe. “Data l’azione militare in corso in
Ucraina e la conseguente incertezza e la crisi umanitaria che si
sta verificando in quella regione, metteremo in pausa le nostre
uscite previste nelle sale in Russia, incluso l’imminente
Morbius”, ha detto lunedì un portavoce della Sony Pictures
Entertainment. “I nostri pensieri e le nostre preghiere sono
con tutti coloro che sono stati colpiti e speriamo che questa crisi
si risolva rapidamente”.
Lo stesso discorso si applica a
Disney, che aveva in uscita in quei territori Assassinio
sul Nilo, di 20th Century Fox, e Red,
della Pixar.
“Data l’invasione non provocata
dell’Ucraina e la tragica crisi umanitaria, stiamo mettendo in
pausa l’uscita di film cinematografici in Russia, incluso il
prossimo Red della Pixar”, ha detto un portavoce della Disney
in una dichiarazione. “Prenderemo future decisioni aziendali in
base alla situazione in evoluzione. Nel frattempo, data la portata
dell’emergente crisi dei rifugiati, stiamo lavorando con le nostre
ONG partner per fornire aiuti urgenti e altra assistenza umanitaria
ai rifugiati”.
Gli studi di Hollywood in generale
stanno discutendo la prospettiva di distribuire contenuti in Russia
durante l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze militari
russe.
L’attore Russell
Tovey ha costruito la sua carriera dividendosi tra cinema
e televisione, dove è diventato celebre grazie al ruolo di Harry
Doyle nella serie Quantico. Ad oggi Tovey si divide tra
progetti più indipendenti e altri più mainstream, in cerca del
ruolo che possa consacrarne il talento e la popolarità.
Ecco 10 cose che non sai su
Russell Tovey.
Russell Tovey: i suoi film
1. Ha recitato in diversi
lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 2001 con il
film I vestiti nuovi dell’imperatore, per poi recitare in
The History Boys (2006), Words of the Blitz
(2010), Grabbers (2012), Effie Gray – Storia di uno
scandalo (2014), Muppets 2 – Ricercati (2014),
Pride (2014), The Lady in the Van (2015), The
Pass (2016), Mindhorn (2016) e L’inganno
perfetto (2019), dove recita accanto agli attori
Helen Mirren e Ian
McKellen.
2. È celebre per i suoi
ruoli televisivi. L’attore è principalmente noto per aver
ricoperto personaggi di rilievo in alcune popolari serie TV. Tra
queste si annoverano Poirot (2001-2002), Doctor
Who (2007-2010), Being Human (2009-2012),
Sherlock (2012), Him & Her (2010-2013),
Looking (2014-2015), Quantico (2016-2018),
The
Flash (2017), Legends of
Tomorrow (2017) e Years and Years (2019-in
corso).
Russell Tovey è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 638 mila persone.
All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie
scattate in momenti di svago, ma anche numerose immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete.
Russell Tovey e Steve Brockman
4. Ha una relazione
sentimentale. Apertamente gay, l’attore ha intrapreso una
storia all’inizio del 2018 con Steve Brockman, ex giocatore di
rugby. I due si erano poi separati sul finire del 2018, ma sono
tornati insieme pochi mesi dopo, attestando la cosa con una foto
rilasciata sui rispettivi profili Instagram.
Russell Tovey in The Pass
5. È stato protagonista del
film. Nel 2016 l’attore è il protagonista nel ruolo di
Jason del film The Pass, il quale tratta il tema
dell’omosessualità nel mondo del calcio. L’attore ha dichiarato di
essere molto fiero del film, che porta alla luce un argomento
spesso taciuto ma reale.
6. Aveva già ricoperto il
ruolo in precedenza. Il film è basato sull’omonima opera
teatrale di John Donnelly, e Tovey aveva già ricoperto il ruolo di
Jason proprio a teatro, nel 2014.
Russell Tovey in Quantico
7. Non sapeva se sarebbe
tornato nella serie. Nella serie Quantico,
l’attore ricopre il ruolo di Harry Doyle, con il quale è diventato
celebre. Dopo essere stata rinnovata per una terza stagione,
l’attore si era detto incerto riguardo il suo ritorno o meno.
Fortunatamente Tovey e la produzione hanno raggiunto un nuovo
accordo, permettendo all’interprete di continuare a far parte del
cast principale.
Russell Tovey in Legends of
Tomorrow
8. Ha interpretato un
supereroe gay. L’attore è apparso nella serie Legends
of Tomorrow ricoprendo il ruolo di The Ray, supereroe che ha
acquisito i suoi poteri dopo essere stato esposto ad una bomba. I
produttori hanno inoltre confermato che il suo personaggio sarà
dichiaratamente omosessuale.
Russell Tovey in Sherlock
9. Ha recitato nella serie
con Benedict Cumberbatch. L’attore è stato guest star in
un episodio della serie Sherlock, precisamente in quello
intitolato Il Mastino di Baskerville, dove ha
ricoperto il ruolo di Henry Knight.
Russell Tovey età e altezza
10. Russell Tovey è nato
nell’Essex, Inghilterra, il 14 novembre 1981. L’altezza
complessiva dell’attore è di 177 centimetri.
Eroico gladiatore, genio della
matematica, pugile disperato, leggendario arciere britannico,
spietato ispettore e padre di Superman: ecco i mille volti di
Russell Crowe. Tra le icone di Hollywood degli
ultimi dieci anni, Russell Crowe è uno dei divi
più intensi e carismatici della celluloide, in grado di misurarsi
con film di generi diversi e di trasformarsi in
personaggi memorabili in pellicole di ampio respiro che spesso si
reggono interamente sulle sue spalle. Fascino rude, voce
profondissima, fisico imponente e magnetico carisma,
Russell Crowe ha la presenza di un leader, e non
ha caso ha spesso vestito i panni di condottieri di impagabile
dignità, sfruttando l’autorità e l’immagine di guida che ispira gli
altri.
La Biografia
Russell Crowe
nasce il 7 aprile 1964 a Wellington, in Nuova Zelanda, figlio di
Alex e Jocelyn, addetti al servizio catering sui set
cinematografici. Suo nonno, Stan Wemyss, era un operatore filmico
che ha ripreso le drammatiche immagini della Seconda Guerra
Mondiale, ottenendo per il lavoro svolto un’onorificenza dalla
Regina Elisabetta. Russell Crowe è alto 1 metro e 82
centimetri.
I genitori decidono di tentare
nuove opportunità professionali, così nel 1968 si trasferiscono in
Australia insieme ai figli Terry e Russell. Quest’ultimo fa la sua
prima comparsa davanti alle telecamere ad appena sei anni, in un
episodio della serie tv australiana Spyforce.
A 14 anni, il giovane Russell torna
in Nuova Zelanda insieme alla famiglia, quando il padre ottiene la
gestione di un pub. Durante il liceo, il ragazzo mette su una rock
band chiamata 30 Odd Foot of Grunts, di cui è cantante e
chitarrista. L’esperienza in ambito musicale contribuisce alla sua
decisione di intraprendere una carriera nello show business. Così a
18 anni torna in Australia e ottiene un ruolo in una versione
teatrale di Grease e in seguito in The Rocky Horror
Show.
Nel 1990 il regista George
Ogilvie lo sceglie Russell Crowe come protagonista
del film drammatico The Crossing. Sul set
di questo film, l’attore conosce Danielle Spencer
che, dopo un lungo fidanzamento, diventerà sua moglie nel 2003 e
gli darà i figli Charles (2003) e Tennyson (2006). I due si
separeranno nel 2012.
La filmografia di Russell
Crowe
Dopo aver attirato l’attenzione
della critica in Proof, vincendo il premio
come migliore attore non protagonista assegnato dall’Australian
Film Institute, ottiene la rilevanza a livello internazionale nel
1992 per la sua performance in Skinheads,
in cui interpreta il cinico e spavaldo Hando, leader di una gang di
skinheads.
ìFolgorando una diva del calibro di
Sharon Stone, Russell Crowe
comincia a essere paragonato a star già affermate, come Mel
Gibson, per la sua presenza carismatica nei film e sul
grande schermo, e mostra di saper spaziare abilmente tra i generi,
passando da drammi storici a film per l’infanzia.
Russell Crowe nel
1997 recita nell’acclamato Film thriller L.A.
Confidential insieme a Guy Pearce e
Kevin Spacey. Crowe interpreta il duro detective
Bud White, conquistando Hollywood con la sua performance.
Ormai lanciatissimo, nel 1999
riscuote ampi consensi nel ruolo del dottor Jeffrey
Wigand in Insider – Dietro la
verità di Michael Mann, per il quale
viene candidato per la prima volta agli Academy Awards come
Migliore attore protagonista. Crowe mette su diversi chili per
calarsi nei panni di un uomo di mezz’età che rischia la vita e la
reputazione e, in virtù della sua grandiosa abilità mimetica, viene
paragonato a icone quali Marlon Brando e
Robert De Niro.
Il 2000 è l’anno della
svolta professionale e della definitiva consacrazione.
Russell Crowe torna in piena forma e inizia il
proficuo sodalizio con il regista Ridley Scott, che lo sceglie come
protagonista dell’indimenticabile kolossal Il
Gladiatore. Crowe è Massimo Decimo Meridio, il
valoroso generale ridotto in schiavitù che, dopo aver perso la
famiglia assassinata, lotta come gladiatore nell’arena romana fino
a scontrarsi direttamente con il viscido imperatore Commodo (un
incredibile Joaquin Phoenix), che si era già
macchiato del crimine di parricidio dopo aver ucciso il padre Marco
Aurelio (il compianto Richard Harris).
Il
Gladiatore è un trionfo di pubblico e di critica,
conquista innumerevoli riconoscimenti, tra cui cinque statuette
agli Academy Awards e lo stesso Russell Crowe
vince l’Oscar come Migliore attore protagonista. La sua memorabile
interpretazione entra nella storia del cinema, mentre il suo
gladiatore si afferma come un’icona nell’immaginario collettivo.
Numerose le citazioni che, dopo oltre dieci anni, evocano lo status
immortale della sua performance. Tra le tante, la frase diventata
ormai proverbiale: “Al mio segnale, scatenate
l’inferno!”.
Dopo Il
Gladiatore, Crowe entra definitivamente nell’olimpo
delle star hollywoodiane più amate e ricercate e, infatti, i ruoli
di primo piano si moltiplicano. L’attore si dimostra tuttavia molto
selettivo, rifiutando diversi ruoli tra i quali Wolverine e
Aragorn. Alla trilogia del Signore degli
Anelli di Peter Jackson, girato nella
nativa Nuova Zelanda, preferisce un progetto più intimo, che gli
regalerà nuove soddisfazioni.
Il 2001 è infatti l’anno di
un’altra acclamata interpretazione, quella del matematico John Nash
nel biopic di Ron Howard, A Beautiful Mind.
In questa grande prova attoriale, Crowe si cala perfettamente nei
panni dello scienziato accusato di schizofrenia, ma che fu in grado
di superare la malattia sino a vincere il Premio Nobel per
l’economia. Per la sua interpretazione ricca di sfumature, Crowe
ottiene la terza nomination consecutiva all’Oscar, ma questa volta
si limita a vincere il Golden Globe come Miglior attore.
Inizia un periodo di crisi
personale, quando Crowe mostra tratti della sua indole selvaggia
(si ricordano, ad esempio, le sue minacce backstage al produttore
dei BAFTA) e i media ne approfittano per gettare su di lui una luce
negativa. Per l’eccessiva attenzione dei media alla sua vita
privata, Crowe si nasconde per un paio d’anni dai riflettori,
facendo ritorno sul grande schermo nel 2004 in Master &
Commander: Sfida ai confini del mare. Nel kolossal
storico di Peter Weir, l’attore rivela ancora una
volta il suo carisma di leader nei panni del Capitano Jack Aubrey,
il cui fervente onore e spirito patriottico palpitano sul volto
dell’impavido interprete.
Nel 2005 ritrova Ron
Howard, che lo dirige in Cinderella
Man al fianco di Renée Zellweger,
ispirato alla vera storia del pugile James Braddock. L’attore
presta la sua fisicità al lottatore disperato che combatte con
integrità per sopravvivere alla Grande Depressione e viene
nuovamente candidato al Golden Globe.
Dopo un temporaneo
arresto seguito all’ennesima dimostrazione del suo carattere
irruente, l’attore si scusa pubblicamente per il suo comportamento
durante un’apparizione al David Letterman Show. Si immerge nel
lavoro, riprendendo la collaborazione con Ridley
Scott in Un’ottima annata. Si
tratta di una produzione meno imponente rispetto a quelle cui
l’attore ci ha abituato, misurandosi anche con un ruolo inedito.
Crowe è un funzionario bancario della City di Londra che, dopo la
morte dello zio (Albert Finney), eredita una
tenuta nella bucolica Provenza. Conquistato dalla campagna
francese, l’uomo finisce per innamorarsi di un’affascinante
cameriera, interpretata da una Marion Cotillard
che comincia a farsi strada nel cinema americano.
L’attore continua il
sodalizio con Ridley Scott anche nella pellicola successiva,
American Gangster, in cui è un
detective che dà la caccia al gangster Denzel
Washington. Passa dall’altra parte della legge in
Quel treno per Yuma, western di
James Mangold in cui affianca Christian Bale e interpreta un
pericoloso fuorilegge.
Dopo la parentesi da
cinico agente della CIA che collabora con Leonardo DiCaprio in Nessuna
verità di Ridley Scott, altro ruolo
per cui ingrassa di diversi chili, Crowe si misura con la leggenda
dell’arciere più famoso di sempre nella pellicola successiva del
regista, il kolossal
Robin Hood. Il film è una sorta di prequel della
storia del fuorilegge che, dopo aver combattuto nelle crociate al
fianco di Re Riccardo, torna in Inghilterra per annunciare a Lady
Marion (Cate
Blanchett) la morte del marito. Robin
Hood di Scott è la storia di come Robert Longstride
divenne il fuorilegge della foresta di Sherwood perseguitato da Re
Giovanni (Oscar Isaac) e dallo Sceriffo di
Nottingham (Matthew Macfadyen). L’inizio della
leggenda è dunque affidato a Crowe che, non sfoggiando più il
fisico prestante di un tempo, interpreta ancora una volta un
personaggio eroico.
In arrivo sui nostri
schermi, Les Misérables di Tom Hooper
vanta un cast stellare capitanato da Hugh Jackman, in cui il nostro fronteggia la
co-star australiana nei panni dello spietato ispettore Javert, che
dà la caccia per tutta la vita a Jean Valjean. Nell’atteso musical
di Tom Hooper, gli attori avranno modo di
mostrarci le loro capacità canore. Così, per interpretare al meglio
le canzoni del film, Crowe ha rivelato di aver preso lezioni di
canto, benché il panorama musicale non sia del tutto inedito per
l’attore che, come abbiamo visto, sin da ragazzo si è dedicato alla
musica. Ricordiamo anche la sua esibizione a Roma, in Piazza di
Spagna, insieme ad alcune co-star di
Robin Hood durante la promozione del film nel 2010.
Tuttavia, in quanto professionista che prepara minuziosamente i
propri ruoli, Crowe ha voluto perfezionare la sua tecnica.
Carisma e forza nei film che
interpreta
Dopo
Les Misérables, Russell Crowe ha già
in cantiere altri progetti sul grande schermo, di cui ricordiamo i
due più attesi:
Noahdi Darren Aronofsky,
l’adattamento cinematografico della storia biblica (in arrivo nel
2014) e L’uomo d’acciaio di Zack
Snyder. Previsto per l’estate 2013, il film reinventa il
mito del supereroe per antonomasia, Superman, che avrà il volto di
Henry Cavill. E per interpretare il
padre Jor-El (ruolo affidato in passato a Marlon
Brando), è stato chiamato proprio Russell
Crowe, ovvero l’interprete per eccellenza di valorosi
condottieri in grado di infondere fiducia negli altri. Profetiche
in tal senso le parole da lui pronunciate nel teaser trailer del
film: “Tu darai alla gente un ideale al quale ispirarsi.
Correranno con te, vacilleranno, cadranno, ma col tempo saranno
accanto a te nella luce. Col tempo, li aiuterai a compiere
meraviglie.”
Che sia un passaggio di testimone?
L’immortalità delle immagini sul grande schermo saprà fornirci una
risposta perché il cinema, per dirla come il gladiatore,
“riecheggia nell’eternità”.
Russell Crowe è uno
degli attori più apprezzi, e anche controversi di Hollywood, in
grado di saper conquistare il pubblico con le sue tante diverse
interpretazioni. L’attore ha sempre lavorato sodo per costruirsi
una carriera solida, sapendo scegliere i propri ruoli con cura e
senza delurere mai i suoi fan.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Russell Crowe.
2. È anche produttore e
regista. Nel corso della sua carriera, l’attore ha avuto
modo di sperimentare diversi ambiti cinematografici, tanto da
vestire i panni del regista per il documentario Texas
(2002), i corti 60 Odd Hours in Italy (2002), Danielle
Spencer: Wish I’d Been Here (2009), Remedy (2014) e
il film The Water Diviner. Inoltre, l’attore è anche
produttore: infatti, ha lavorato alla realizzazione dei film
Texas, Robin Hood, Padri e figlie e della serie tv
Damage Control (2010).
Russell Crowe e la moglie
3. Si è sposato una
volta. La relazione più lunga dell’attore è quella con
l’attrice Danielle Spencer. La loro relazione è
iniziata nel 1989, quando entrambi avevano condiviso il set
australiano del film The Crossing, per poi lasciarsi
all’inizio del 1990. Dopo diversi anni, i due si sono ritrovati nel
2001 e si sono fidanzati ufficialmente l’anno successivo. Dopo
essersi sposati il 7 aprile del 2003, aver avuto i figli
Charles Spencer Crowe, nato il 21 dicembre 2003, e
Tennyson Spencer Crowe, nato il 7 luglio 2007, i
due si sono separati nell’ottobre 2012. Anche se c’era aria di
possibile riconciliazione, la coppia ha ottenuto ufficialmente il
divorzio il 9 aprile 2018.
4. Ha avuto alcune fidanzate
famose. Prima di sposarsi, l’attore neozelandese ha
frequentato diverse donne, tra cui molte attrici. Tra flirt veri o
presunti, si citano Meg Ryan, con cui si sarebbe
frequentato per due anni a partire dal 1999, Nicole Kidman,
Dita Von Teese e Sophia Forrest.
Dalla separazione, pare che nel 2016 si sia frequentato con
Terri Irwin: ad oggi sembra che l’attore sia
impegnato, ma non è chiaro con chi.
Russell Crowe in Robin
Hood
5. Avrebbe dovuto avere i
capelli lunghi. Originariamente, l’attore decise di farsi
crescere i capelli per il ruolo da protagonista in Robin
Hood. Ha indossato delle parrucche in Nessuna verità
(2008) e State of Play (2009) per nascondere la chioma
ormai lunga. Tuttavia, poco prima che iniziassero le riprese,
cambiò idea e decise di tagliarli corti, ed è così che lo si può
vedere nel film.
Russell Crowe in Il
gladiatore
6. Si è fatto male sul
set. Durante le riprese del film, l’attore ha subito
diversi infortuni. Tra gli altri, ha perso la sensazione all’indice
destro per due anni dopo i conflitti con la spada, ha aggravato
l’infortunio ad un tendine d’Achille, ha rotto un osso del piede,
ha incrinato un’anca e gli sono dovuti andare a recuperare con
un’operazione alcuni tendini del bicipite.
7. Ha dovuto perdere diverso
peso. L’attore ha iniziato a girare Il gladiatore
dopo aver terminato le riprese di Insider – Dietro la
verità. Per questo film aveva preso circa 18 chili e, per
girare il film di Ridley Scott,
li ha dovuti perdere tutti. Sul suo lavoro fisico, Crowe ha sempre
ammesso di non aver fatto nulla di speciale se non aver svolto del
lavoro nella sua fattoria australiana.
8. Non gli piaceva la
sceneggiatura. Pare che fosse molto infelice della
sceneggiatura, tanto da riscrivere da sé diversi passaggi per
adattarsi ai suoi scopi. Spesso se ne andava dal set se non
prendeva la strada che diceva lui. Basti pensare che, quando doveva
recitare la frase “E avrò la mia vendetta, in questa vita o
nella prossima”, è arrivato addirittura a dire allo
sceneggiatore William Nicholson, “Le tue
battute sono spazzatura, ma io sono il più grande attore al mondo e
riesco anche a rendere bene anche i rifiuti”.
Russell Crowe: oggi
9. Ha diversi progetti in
arrivo. Attualmente Crowe ha diversi progetti in fase di
lavorazione, a partire dal suo nuovo film da regista, Poker
Face, di cui è anche protagonista e atteso per il 2022.
L’attore reciterà poi anche in The Georgetown Project, The
Greatest Beer Run Ever e Rothko, incentrato sul
pittore Mark Rothko. Crowe è inoltre pronto a fare il suo ingresso
nel Marvel Cinematic Universe. Avrà
infatti un cameo nei panni di Zeus nel film Thor: Love and Thunder.
Russell Crowe: età e altezza
10. Russel Crowe è nato il 7
aprile del 1964a Wellington, in Nuova
Zelanda. La sua altezza complessiva corrisponde a 182
centimetri.
Il film del 2003 con Russell Crowe e diretto da Peter Weirs, Master and Commander:
Sfida ai confini del mare, è diventato un argomento di
tendenza su Twitter domenica scorsa, dopo che la sua star ha
risposto a un ragazzo che aveva criticato il film sul social.
“Molte persone si sono lamentate
della mancanza di sonno durante la pandemia. Posso consigliare
Master And Commander con protagonista Russell Crowe, di solito accattivante e che
attira l’attenzione – ha scritto un utente di Twitter accanto
a una foto di Crowe nel film – Non ho mai superato i dieci
minuti. Prego. E grazie Russell.”
L’utente ha anche taggato Crowe nel
post, forse per assicurarsi che l’attore lo vedesse, ma certo non
si aspettava che l’attore decidesse di impiegare parte del suo
tempo per rispondergli a tono, è il caso di dirlo:
“Questo è il problema con i
bambini di questi tempi. Nessun focus – ha risposto Crowe
– Il film di Peter Weirs è brillante. Un racconto epico,
rigoroso, attento ai dettagli, di fedeltà all’Impero e al servizio,
indipendentemente dal costo. Incredibile fotografia di Russell Boyd
e una maestosa colonna sonora. Sicuramente un film per
adulti”.
Master and Commander: Sfida
ai confini del mare conquistò, all’epoca dell’uscita, un
grandissimo favore di critica e venne nominato per ben 10 Oscar
alla 76° edizione degli Academy Awards. Ha vinto per la migliore
fotografia e il miglior montaggio del suono.
Russell Crowe non è nuovo ai film sui
fumetti/supereroi, essendo già apparso in
Man of Steel e Thor:
Love and Thunder. Ha anche un ruolo nel prossimo
Kraven il
cacciatore della Sony Pictures, e sembra che il premio Oscar
non abbia molto tempo per gli altri attori che firmano per questo
tipo di film e poi si lamentano di non aver raggiunto un certo
standard.
Nel corso di una chiacchierata con
GQ, a Russell Crowe è stato chiesto di parlare della
sua esperienza nella realizzazione di progetti di supereroi, in
particolare alla luce del fatto che la star di Madame
Web, Dakota Johnson, in una
recente intervista ha dichiarato di sentirsi come se il film
fosse stato realizzato “da un comitato”.
“Non si può fare arte basandosi
su numeri e algoritmi“, ha dichiarato l’attrice. “Da tempo
ho la sensazione che il pubblico sia estremamente intelligente,
mentre i dirigenti hanno iniziato a credere che non lo sia. Il
pubblico sarà sempre in grado di riconoscere le stronzate. Anche se
i film inizieranno a essere realizzati con l’intelligenza
artificiale, gli esseri umani non vorranno vederli“.
Molti si sono detti d’accordo con i
commenti della Johnson e l’hanno elogiata per la sua onestà
dopo che Madame
Web è stato brutalmente criticato, ma sembra che
Russell Crowe ritenga che stia prendendo
l’intera faccenda un po’ troppo sul serio.
“Non voglio fare alcun commento
su ciò che gli altri potrebbero aver detto o sulla loro esperienza,
ma… stai facendo emergere la qualità impetuosa del mio umorismo.
[Mi stai dicendo che hai firmato per un film della Marvel e per un universo di
personaggi dei cartoni animati… e non hai avuto abbastanza pathos?
Non sono sicuro di come possa migliorare la situazione per te. È
una macchina gigantesca, e fanno film di una certa dimensione… sono
lavori. Sai: ecco il tuo ruolo, recita la parte. Se vi aspettate
che questo sia un evento che vi cambierà la vita, credo che siate
qui per le ragioni sbagliate“.
Russell Crowe ha precisato che non stava
facendo “un commento diretto su di lei perché non la conosco e
non so cosa abbia passato“, riconoscendo che “si può avere
un’esperienza di merda in un film… Sì, si può“.
“Ma è questo il processo
Marvel? Non sono sicuro che si possa dire così”, ha aggiunto. “Non
ho avuto una brutta esperienza. Voglio dire [in ‘Thor’], ok, è un
film Marvel, ma è il mondo di Taika Waititi, ed è stato un gas ogni
giorno, essere sciocchi. E poi, con JC Chandor in ‘Kraven’, sto
solo portando un po’ di peso alle circostanze, in modo che i
giovani attori abbiano un attore a cui appoggiarsi. Lavorare con JC
è stato divertente. Sai, molti di questi registi hanno un certo
livello di abilità: sono dei veri e propri geni“.
Russell Crowe ha fatto delle considerazioni
valide, ma è davvero troppo aspettarsi che un film,
indipendentemente dal genere, raggiunga un certo livello di
qualità?
Ospita a Roma per la presentazione
alla stampa di The Nice Guys, film
scritto e diretto da Shane Black passato anche al
Festival di Cannes 2016, Russell
Crowe ha risposto con interesse alla domanda un po’
polemica relativa al suo coinvolgimento nell’ennesimo remake
hollywoodiano, quello de La Mummia, con
protagonista Tom
Cruise. Il premio Oscar per Il Gladiatore interpreterà
nel film un piccolo ruolo del Dottor Jekyll.
Ecco cosa
ha detto Russell Crowe: “Per quello che mi
riguarda (in merito ai sequel e remake, ndr) è una questione di
ambiente. Il cinema è un ambiente difficile, non è come il teatro,
dove anche ogni anno esce fuori una rappresentazione di Amleto e
nessuno se ne lamenta. Nel cinema questo sembra essere un problema.
Nella Mummia interpreto un piccolo ruolo, ma non si tratta di un
remake. Gli Studios stanno cercando di portare l’attenzione degli
spettatori su cose che questi già conoscono, le loro risorse sono
utilizzate per sviluppare un’idea che ha delle mire molto alte. Si
tratta di riportare in auge l’Universo dei Mostri dei film anni ’40
e ’50, ci saranno tanti personaggi e tanti film a loro dedicati il
Mostro della Laguna Nera, l’Uomo Invisibile, la Moglie di
Frankenstein, per me è un’altra faccia del discorso di invecchiare
bene continuando a fare cinema, in maniera consapevole. Si tratta
di far parte dei trend, per esempio con i supereroi ho già dato, ho
fatto il padre di Superman e mi sta bene. Ma per
questo nuovo universo dei mostri Universal, beh, vedetela dalla
prospettiva di A Beautiful Mind, dove andrà a parare questo
racconto?”
Che ve ne pare? Sarà davvero un
occhio moderno e interessante quello che ci racconterà i mostri
Universal al cinema?
[nggallery id=2648]
Malgrado si pensasse che fosse
al sicuro, deposta in una cripta sepolta nelle profondità
dell’arido deserto, un’antica Regina (Sofia Boutella vista in
Kingsman: Secret Service e prossimamente in Star Trek: Beyond),
privata ingiustamente della vita, viene risvegliata ai nostri
giorni portando con sé tutta la malevolenza cresciuta nel corso dei
millenni e un terrore che sfida l’umana comprensione.
Dalle dune
del deserto mosse dal vento nel Medio Oriente agli intricati
labirinti sotterranei della Londra moderna, La Mummia porta una
sorprendente intensità e un equilibrio di meraviglia ed emozioni in
una nuova versione che inaugura un nuovo mondo di dei e
mostri.
Il film, remake del classico horror
del 1932, sarà ambientato ai nostri giorni, a differenza della
trilogia con Brendan Fraser, e che il personaggio
di Cruise non sarà un archeologo ma un militare in
pensione, la Wallis sarà una scienziata. Sofia
Boutella interpreterà la Mummia, mentre per Jake
Johnson è stato creato appositamente un ruolo: sarà un
membro dell’esercito.
Alla regia ci sarà
Alex Kurtzman, titolare dello sviluppo
dell’Universo Condiviso dei Mostri Universal, e che la
sceneggiatura è stata scritta da Jon
Spaihts (Doctor
Strange).
Nel cast del film Tom
Cruise, Sofia Boutella, Annabelle Wallis, Russell Crowe e
Jake Johnson.
Ricordiamo che il progetto è
inserito nel contesto di un universo condiviso dei Mostri Universal
che è organizzato con la supervisione di Alex
Kurtzman. Trai progetti in sviluppo, oltre alla
Mummia, ci sono L’uomo
invisibile e La moglie di
Frankenstein.
Russell Crowe sta
promuovendo il suo prossimo film, La Mummia, in
cui comparirà nella duplice veste di Dottor Jekyll e Mr.
Hyde, e durante l’incontro con News.com.aul’attore ha
finalmente spiegato perché, nel 2001, rifiutò il ruolo di Wolverine
per il primo adattamento degli X-Men, ruolo che
poi fece la fortuna di Hugh Jackman.
“Bryan Singer – ha
cominciato Russell Crowe– era un amico
all’epoca e mi metteva davvero molta pressione. Se ricordate,
Massimo aveva un lupo al centro della sua corazza, così come i suoi
compagni… il che ho pensato che poteva essere un affare, all’epoca…
Così ho detto di no, perché non volevo essere una specie di Mr.
Wolf.”
Chiaramente Crowe si riferisce al
personaggio de Il Gladiatore, mentre la questione
dei lupi, che risulterà poco comprensibile ai più, è da ascrivere
al fatto che molte di quelle sequenze a cui fa si riferisce
l’attore non sono state montate nel film. A parte questa
considerazione, sarebbe stato improbabile che il pubblico avesse
accostato i due personaggi.
Il film, remake del classico horror
del 1932, sarà ambientato ai nostri giorni, a differenza della
trilogia con Brendan Fraser, e che il personaggio
di Cruise non sarà un archeologo ma un militare in
pensione, la Wallis sarà una scienziata. Sofia
Boutella interpreterà la Mummia, mentre per Jake
Johnson è stato creato appositamente un ruolo: sarà un
membro dell’esercito.
Alla regia ci sarà Alex
Kurtzman, titolare dello sviluppo dell’Universo Condiviso
dei Mostri Universal, e che la sceneggiatura è stata scritta da
Jon Spaihts (Doctor
Strange).
Durante una recente intervista al programma radiofonico australiano
Fitzy and Wippa, a
Russell Crowe è stato chiesto se fa parte del sequel.
“Niente affatto”, ha
risposto. “Quindi, so più o meno come [Ridley
Scott] sta dando forma alla storia. Ma sì, ti ricordi, c’era un
ragazzino che voleva battere il Gladiatore? Il che porta al
discorso ‘Mi chiamo’…. cresciuto, e ora è l’imperatore.“Non so cos’altro accadrà a quel punto, ma questa è
l’idea”, ha concluso l’attore, apparentemente confermando
i dettagli approssimativi della trama.
Mentre alcuni potrebbero obiettare
che avrebbe senso per Russell Crowe interpretare un ruolo di
supporto come Maximus Decimus Meridius solo per il
potenziale di marketing, molte persone sembrano aver dimenticato un
dettaglio cruciale: il personaggio nel film muore! Dopo essere
diventato un
Gladiatore, ottiene la sua vendetta sul malvagio Commodo, ma
alla fine viene ucciso e si riunisce con la sua famiglia
nell’aldilà. Con questo in mente, concentrarsi su un nuovo
protagonista e affrontare l’eredità di Commodo e Massimo è
destinato a portare a una storia molto più interessante che se
quest’ultimo fosse in qualche modo resuscitato.
Il Gladiatore è stato un grande successo, incassando
460,5 milioni di dollari al botteghino mondiale e vincendo cinque
premi Oscar, tra cui “Miglior film” e “Miglior attore” per Russell Crowe. L’annunciato sequel Il
Gladiatore 2 sarà diretto da Sir Ridley Scott, ma al momento non ha una data di
uscita confermata.
Una grande star si è unita al reboot
di Highlander
con Henry Cavill, ovvero l’ex gladiatore
Russell Crowe. Il film originale, uscito nel 1986,
vedeva protagonisti Christopher Lambert e Sean Connery in una battaglia tra guerrieri
immortali attraverso lo spazio e il tempo. Da allora sono stati
realizzati diversi sequel e spin-off, e il franchise si è anche
ampliato fino a includere una serie TV. Recentemente, Amazon MGM e
United Artists hanno iniziato a collaborare per una nuova versione,
con Chad Stahelski di John Wick alla regia e Cavill come protagonista.
Secondo Collider, dunque,
Russell Crowe si è ora unito al progetto, dove
interpreterà un ruolo chiave al fianco di Cavill (il che segna
anche una reunion per i due, già padre e figlio in L’Uomo d’Acciaio). Secondo quanto riportato poi da
Deadline, la star di Il gladiatore è stata scelta per interpretare
Ramirez, il mentore immortale di MacLeod, un ruolo
che era stato interpretato da Connery nell’originale del 1986.
Ramirez è nato nell’898 a.C. in
Egitto, con il nome di Tak-Ne. In quanto immortale che ha preso
MacLeod sotto la sua ala protettrice, ha un ruolo cruciale
nell’aiutare l’immortale protagonista a prepararsi per la sua
battaglia contro Kurgan, interpretato da
Clancy Brown nel film originale. La scelta di
Crowe significa che ci sarà un po’ di tempo condiviso sullo schermo
tra lui e Cavill. In una passata intervista con Collider, Stahelski
ha anticipato “un ampio arco narrativo” con il McLeod di
Cavill, che è stato addestrato per oltre 500 anni.
Il ruolo di Crowe comporterà senza
dubbio molta azione. Noto per aver interpretato il gladiatore
protagonista nel film di Ridley Scott vincitore dell’Oscar nel 2000,
l’attore è apparso in diversi film d’azione, tra cui Master and
Commander, Quel treno per Yuma e il recente Land of
Bad. Il vincitore dell’Oscar apparirà prossimamente in
Nuremberg, dove reciterà al fianco di Rami Malek e Michael Shannon. Nel frattempo, è anche
previsto che interpreti una spia nel thriller sulla Guerra Fredda
Billion Dollar Spy e che appaia come proprietario di un
club nel thriller d’azione Bear Country di Derrick
Borte.
Cosa sappiamo del nuovo
Highlander con Henry
Cavill e Russell Crowe
Il regista di John
Wick, Chad Stahelski, stava lavorando
duramente dietro le quinte, determinato a definire ogni dettaglio
per il suo reboot di Highlander,
in gestazione da tempo. Stahelski Stahelski ha poi confermato che
le riprese inizieranno “a metà settembre, a partire da
Londra“. Al momento il film è previsto per un’uscita nelle
sale cinematografiche nel 2026.
Highlander sarà
prodotto dalla United Artists insieme a 87Eleven Entertainment, la
casa di produzione di Stahelski, Josh Davis della Davis Panzer
Productions e Louise Rosner. La United Artists si è assicurata
tutti i diritti dell’originale del 1986, sviluppato dalla
Lionsgate, con la possibilità di sviluppare anche una nuova serie.
Il film originale vedeva come protagonista Christopher Lambert ed
era incentrato su un gruppo di guerrieri quasi invincibili e senza
età.
Dopo le prime foto di Colin Farrell
dal set di Winter’s Tale, ecco che arrivano oggi
le prime immagini di Russell Crowe dal set del
film, con tanto di cicatrice posticcia
Russell Crowe è entrato
ufficialmente nel cast Man of Steel, il nuovo film della
saga di Superman diretto
da ZackSnyder. A dare la
notizia ci ha pensato Variety, aggiungendo che l’attore
interpreterà nientemeno che Jor-El, padre
biologico di Superman, che ricordiamo avrà il volto
di Henry Cavill. A completare il cast
importante anche Amy Adams, Diane Lane, Kevin Costner, Michael
Shannon e Antje Traue. Ricordiamo inoltre che a produrre la
pellicola saranno Christopher Nolan, Charles Roven, Emma
Thomas e Deborah Snyder. Le riprese inizieranno a luglio, mentre il
film è atteso nelle sale al fine di Luglio
Dopo la diffusione della sinossi
ufficiale de La Mummia ieri, arriva un altro particolare
aggiornamento dalla Universal: Russell Crowe
interpreterà Dr. Jekyll (e quindi supponiamo anche Mr. Hide) nel
film con protagonista Tom
Cruise.
Dopo i primi rumor, la notizia arriva
direttamente dal profilo Twitter di Crowe che conferma la particolare scelta.
Immaginiamo che dopo la comparsa in questo film, il personaggio
avrà poi uno sviluppo personale in uno stand alone che si inserirà
nell’Universo Condiviso dei Mostri Universal, anche se al momento
non c’è nulla di confermato.
Malgrado si pensasse che fosse
al sicuro, deposta in una cripta sepolta nelle profondità
dell’arido deserto, un’antica Regina (Sofia Boutella vista in
Kingsman: Secret Service e prossimamente in Star Trek: Beyond),
privata ingiustamente della vita, viene risvegliata ai nostri
giorni portando con sé tutta la malevolenza cresciuta nel corso dei
millenni e un terrore che sfida l’umana comprensione.
Dalle dune
del deserto mosse dal vento nel Medio Oriente agli intricati
labirinti sotterranei della Londra moderna, La Mummia porta una
sorprendente intensità e un equilibrio di meraviglia ed emozioni in
una nuova versione che inaugura un nuovo mondo di dei e
mostri.
Il film, remake del classico horror
del 1932, sarà ambientato ai nostri giorni, a differenza della
trilogia con Brendan Fraser, e che il personaggio
di Cruise non sarà un archeologo ma un militare in
pensione, la Wallis sarà una scienziata. Sofia
Boutella interpreterà la Mummia, mentre per Jake
Johnson è stato creato appositamente un ruolo: sarà un
membro dell’esercito.
Alla regia ci sarà
Alex Kurtzman, titolare dello sviluppo
dell’Universo Condiviso dei Mostri Universal, e che la
sceneggiatura è stata scritta da Jon
Spaihts (Doctor
Strange).
Nel cast del film Tom
Cruise, Sofia Boutella, Annabelle Wallis, Russell Crowe e
Jake Johnson.
Ricordiamo che il progetto è
inserito nel contesto di un universo condiviso dei Mostri Universal
che è organizzato con la supervisione di Alex
Kurtzman. Trai progetti in sviluppo, oltre alla
Mummia, ci sono L’uomo
invisibile e La moglie di
Frankenstein.
Russell Crowe
è in una prima fase di trattative con la Universal epr interpretare
un personaggio simile al Dottor Jekill ne La
Mummia con Tom
Cruise.
Mentre altri attori all’interno del
Monster-Universe, come Johnny Depp per L’Uomo
Invisibile, appariranno prima in un film in
solitaria, un insider ha riferito a Variety che un altro dei personaggi classici
della letteratura horror in forze allo studio potrebbe avere prima
un cameo nel film attualmente in fase di riprese.
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I dettagli sulla storia sono ancora
piuttosto scarsi, ma quello che sappiamo per adesso è che il film,
remake del classico horror del 1932, sarà ambientato ai nostri
giorni, a differenza della trilogia con Brendan Fraser, e che il
personaggio di Cruise non sarà un archeologo ma un militare in
pensione.
Alla regia ci sarà
Alex Kurtzman, titolare dello sviluppo
dell’Universo Condiviso dei Mostri Universal, e che la
sceneggiatura è stata scritta da Jon
Spaihts (Doctor
Strange).
Nel cast del film Tom
Cruise, Sofia Boutella, Annabelle Wallis e Jake
Johnson.
Ricordiamo che il progetto è
inserito nel contesto di un universo condiviso dei Mostri Universal
che è organizzato con la supervisione di Alex
Kurtzman. Trai progetti in sviluppo, oltre alla
Mummia, ci sono L’uomo
invisibile e La moglie di
Frankenstein.
Dopo mesi di rumours che negli
ultimi tempi si sono andati via via rafforzandosi, ora sembra sia
arrivata la conferma : Russel Crowe è ufficialmente in trattative
per interpretare Noè nel film dedicato da Darren Aronofsky al
Diluvio Universale. L’inizio delle riprese è previsto per luglio:
per allora si spera che i negoziati per la partecipazione di Crowe
vadano a buon fine. Paramount e New Regency sono i finanziatori del
film, sul quale resta il mistero riguardo all’angolazione dalla
quale Aronofsky guarderà alla leggenda biblica.
Il regista è stato autore di una
prima stesura della sceneggiatura, assieme ad Ari Handel; John
Logan (Hugo) è stato incaricato di aggiustarla. Crowe è attualmente
impegnato sul set de I miserabili di Tom Hooper; oltre a quello di
Noè, l’attore starebbe valutando la propria partecipazione ad
Harcker, detective story incentrata su Dracula e quella, nel ruolo
del cattivo, a A Winter’s Tale di Akiva Goldman. Oltre che ne I
miserabili, lo vedremo prossimametne in The Man With The Iron Fists
e Broken City, oltre che nel ruolo di Jor-El in Man of Steel, rilancio cinematografico di
Superman firmato da Zack
Snyder.
E come spesso accade ormai da
qualche tempo a questa parte, anche Russell
Crowe ci informa sui suoi prossimi progetti
via tweet: in questo del 24 Settembre posta una foto
suggestiva del deserto con il titolo del film a cui sta
lavorando: In Sand and Blood.
Tratto dalla storia raccontata
nel libro di Dean King: Skeletons
on the Zahara: A True Story of Survival, basato sulle
memorie del Capitano James Riley, il film,
ambientato nel 1815, racconterà la cattura in Africa dell’Ufficiale
americano e della sua ciurma dopo un naufragio sulle coste desolate
del Sahara. Riley riuscirà ad assicurare a sé e ai suoi il
ritorno a casa con un gioco d’astuzia, prima convincendo
un mercante Arabo a comprarli come schiavi, e poi a rivenderli ad
un prezzo molto più alto ad un Ufficiale europeo in Marocco.
Il libro, pubblicato inizialmente
con il titolo Authentic Narrative of the Loss of the
American Brig Commerce e poi riproposto
come Sufferings in Africa, divenne
best-seller e fu citato dal presidente Abraham
Lincoln come uno dei testi più ispiranti che
abbia letto.
Il film sarà diretto
da Saul Dibb (Suite
Francaise, The
Duchess) e completamente finanziato
dalla IM Global.
Dopo l’enorme insuccesso
di Quello che so sull’Amore – Playing for
Keeps, Gabriele Muccino ci riprova e dal
suo profilo twitter annuncia che il suo prossimo film sarà la
pellicola Fathers and Daughters, che
avrà come protagonista niente meno che Russell
Crowe. Ecco le parole del regista italiano:
Il Gladiatore sia con me.
Fathers and Daughters con protagonista
Russell Crowe sarà il mio prossimo film. “Questo è un film
tutto incentrato sulla recitazione, e quindi non potevo chiedere un
un attore migliore di Russell per dar vita a questo dramma emotivo.
E’ tagliente, straziante, ed esaltante al tempo stesso. Per me è
come un film classico americano che ricorda i grandi drammi e i
personaggi degli anni ‘70 , come Kramer vs . Kramer e Qualcuno volò
sul nido del cuculo”.
Quindi, dopo Will Smith e Gerard
Butler, Muccino avrà l’occasione di dirigere un altro divo, questa
volta una star di primo piano, vincitore del Premio Oscar e visto
recentemente nel film Warner L’Uomo
d’Acciaio. Fathers and
Daughtersracconterà di una storia d’amore tra
un padre vedovo e in lotta contro una malattia mentale e una 30enne
con un passato turbolento. A scrivere la sceneggiatura è stato il
semisconosciuto Brad Desch (Shotgun
Lovesongs). A produrre la pellicola sarò la Voltage
Productions di Craig J. Flores e
Nicolas Chartier, insieme alla Busted
Shark Productions di Sherryl Clark. Tra i
produttori lo stesso Crowe, con la sua
Fear Of God Films.
Al momento si cerca la protagonista
femminile per un inizio di riprese fissato per Dicembre.
Il premio Oscar Russell Crowe (Il
Gladiatore) collaborerà nuovamente con il regista di
Il giorno sbagliato Derrick Borte nel thriller
d’azione Bear Country.
Crowe interpreterà il vecchio ma
formidabile proprietario di un club, Manco Kapak, che è stato
derubato da un uomo armato mascherato. Ora, le sue aspirazioni di
vendere il suo club e cavalcare verso il tramonto insieme alla sua
ragazza appaiono più lontane che mai. I capi del cartello gli
stanno con il fiato sul collo e un giovane parvenu si è spacciato
per un nuovo ragazzo in città desideroso di acquistare il club.
Borte, insieme a Daniel
Forte (American Dreamer), ha scritto la
sceneggiatura basata sul romanzo di Thomas Perry,
Strip. A Higher Standard gestirà le vendite sul mercato di
Cannes. Mark Fasano (Marlowe) della Nickel City
Pictures produrrà insieme a Jeffrey Greenstein
(The Bricklayer) di A Higher Standard,
Mark Bower e Bruno Mustic di Life
& Soul Pictures, e David Lipper e Robert
A. Daly jr. di film di Latigo che stanno cofinanziando con
Gramercy Park Media.
Russell Crowe, star
di A Beautiful Mind, LA
Confidential e Il Gladiatore, è coinvolto
attualmente in una produzione a Norimberga e ha in arrivo
Kraven il Cacciatore.
Riguardo alla collaborazione con
Russell Crowe, Borte ha detto: “Dopo la
grande esperienza che abbiamo condiviso su Il giorno
sbagliato, stavo cercando un altro progetto con Russell –
uno che gli permettesse di mostrare di più di ciò che così tante
persone (incluso me) hanno amato tanto. Ed entrambi abbiamo capito
subito che Bear Country era il progetto giusto”.
“Bear Country manterrà gli
spettatori col fiato sospeso con molta azione e sorprese in serbo.
Russell porta sullo schermo un’energia accattivante e ha
contribuito a coltivare alcuni dei migliori thriller degli ultimi
tempi”, ha aggiunto Fasano.
L’attore Russell
Crowe, intervistato da Reelz ha rilasciamo alcune
dichiarazioni circa il prossimo supermanL’Uomo
d’Acciaio, che lo vede fra i protagonisti nel ruolo di
Jor-El, padre naturale di Clark Cant che vi ricordiamo è
interpretato da Hanry Cavill:
“E’ molto complicato, è
davvero complesso. Io non credo che nessuno ha davvero cercato di
entrare nella psicologia di cosa vuol dire essere Superman, oltre a
chiedersi su cosa la gente penserebbe di un supereroe simile nella
società moderna. Credo che a Zack Snyder è stata data una grande
responsabilità, perché quando si tratta di eroi dei fumetti e film
di supereroi, in cima alla piramide c’è sicuramente Superman. Penso
che il più grande indicatore per me sia stato l’aver ricevuto
delle email entusiaste da parte dei produttore del film.
“Non vedo l’ora di vederlo. E’
stato un impegno enorme. Ci hanno portato su Krypton, n un pianeta
dove il sole appare quattro volte più grande del nostro. Le persone
adoreranno il film e se avete visto il trailer vi rendete conto che
questo Superman non è solo un uomo che vola appeso ad un filo,
questo Superman è supersonico. Non vedo l’ora di vedere come le
persone reagiranno ad esso.”
L’Uomo d’Acciaio, il film
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano L’Uomo
d’Acciaio, con
Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman,
per la regia di Zack Snyder. Il film è
interpretato anche da
Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte
agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane,
e il candidato all’Oscar
Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”)
in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei
genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la
candidata agli Oscar
Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il
premio Academy Award
Kevin Costner(“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe
sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod,
interpretato dal candidato agli Oscar
Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora,
interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton
sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van,
interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e
il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award
Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche
Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick,
Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy
e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil
Hamilton. Tutte le news nel nostro
speciale: Superman: Man of
steel.
L’attore Russell
Crowe oggi era a Roma per incontrare Papa Francesco per
cercare di convincerlo a vedere il suo ultimo film, il kolossal
biblico Noahdi Darren Aronofsky, che
lo vede protagonista nei panni del patriarca. Ebbene, l’attore
nonostante i tentativi non è riuscito a parlare con il Papa per la
presenza di troppi pellegrini.
Noah
di Darren Aronofsky arriverà in Italia il
prossimo 10 aprile 2014. La storia riprende la storia Noè, il
patriarca biblico, il più importante dopo Adamo e prima di
Abramo. Secondo la narrazione biblica è il costruttore
dell’Arca di Noè grazie a cui l’Umanità continuò la propria
esistenza sulla Terra; sull’Arca furono ospitate 7 coppie degli
animali puri ed una coppia di tutti gli altri animali (secondo
Genesi 6,19; secondo Genesi 7,2).
Eagle Pictures ha diffuso il
trailer italiano di
L’Esorcismo – Ultimo Atto, il nuovo film con
protagonista Russell Crowe che, dopo L’esorcista del Papa, torna a schierarsi dalla
parte del bene, indossando una tonaca e armandosi di crocifissi e
acqua santa. Il film è al cinema dal 30 maggio e con Crowe,
nel cast, ci sonoRyan Simpkins, Chloe
Bailey, David Hyde Pierce, Adam Goldberg, Sam Worthington, Tracey
Bonner, Marcenae Lynette,Joshua
John Miller, Hallie Samuels, Samantha Mathis, Anna Maria
Reyer.
Anthony Miller
(Russell
Crowe) è un attore ormai alla deriva, tormentato dai
demoni del suo passato. Quando finalmente ottiene un ruolo da
protagonista in un film horror sugli esorcismi, Anthony sembra
riprendere contatto con la realtà, ricucendo persino il rapporto
complesso con sua figlia adolescente. Durante le riprese, però,
inquietanti fenomeni iniziano a susseguirsi sul set del film,
trascinando Anthony in un baratro di follia. Scena dopo scena, il
comportamento dell’uomo si fa sempre più sinistro, rendendolo una
pericolosa minaccia persino per sua figlia.
Quale
terrificante mistero aleggia sul set del film e sui suoi
protagonisti? Quale oscuro segreto si cela nel passato di Anthony?
Ma soprattutto, potrebbe esserci un demone che vuole impossessarsi
di lui?
Russell Crowe è in
trattative per entrare a far parte del cast del nuovo progetto
dell’impegnatissimo James Franco:
Meridiano di sangue, l’adattamento
dell’omonimo romanzo di Cormac McCarthy che
sarà scritto e diretto dallo stesso attore e regista.
Russell Crowe si
unirebbe ai già annunciati Tye
Sheridan e Vincent D’Onofrio.
Anche James Franco avrà una parte nel film
prodotto da Scott Rudin, Cassian
Elwes e Vince Jolivette. Ambientato
nel 1850, al confine tra Messico e Stati Uniti, il romanzo
di Cormac McCarthy segue l’iniziazione alla
violenta frontiera western di un ragazzo di 14 anni
del Tennessee, the Kid, che si unisce a una banda di
cacciatori di scalpi, di cui fa parte il minaccioso giudice
Holden.
È un periodo intenso per
Russell Crowe, che vedremo al Festival di Cannes
con The Nice Guys al fianco di
Ryan Gosling e potrebbe comparire
anche nel reboot targato Universal di La Mummia con
Tom
Cruise.
In quale ruolo vedreste meglio
l’interprete de Il Gladiatore?