Robert Kirkman ha
offerto un aggiornamento sull’annunciato spin-off cinematografico
di The Walking Dead dedicato al personaggio di
Rick Grimes. Rick Grimes sta a The Walking
Dead come Iron Man sta al MCU. La celebre serie tv ha avuto
iniziato proprio con Rick che si svegliava in ospedale, in un mondo
invaso dagli zombie. Da lì, il personaggio sarebbe diventato un
leader della sopravvivenza in un mondo alla deriva. Ecco perché
quando è arrivata la notizia Rick avrebbe lasciato lo show durante
la nona stagione, i fan sono rimasti scioccati.
Nel 2018, Andrew Lincoln è apparso nel suo ultimo
episodio della serie, “What Comes After”. Tuttavia, al
Comic-Con di San Diego dello stesso anno, la AMC ha annunciato il
primo film di The Walking Dead incentrato proprio su Rick.
Non sono stati rivelati molti dettagli sul progetto da quando è
stato annunciato, ma il produttore e guru degli effetti speciali
Greg Nicotero aveva dichiarato lo scorso maggio
che la sceneggiatura era “in fase avanzata di sviluppo”.
Adesso, i fan possono godere di un nuovo aggiornamento sul
film.
Durante una live con Skybound Xpo, Robert
Kirkman e David Alpert– rispettivamente
creatore e produttore di The Walking Dead – hanno dato un aggiornamento
sul film dedicato a Rick Grimes. Sebbene Alpert abbia affermato che
attualmente non è possibile girare il film a causa dell’attuale
situazione mondiale, il produttore ha affermato che si stanno
preparando al momento in cui sarà possibile tornare sul set nel
migliore dei modi. Kirkman ha confermato le parole del collega,
aggiungendo che ci saranno tantissime novità quando “le cose si
calmeranno”. Di seguito le sue dichiarazioni complete:
“Ci sono tonnellate di cose che
si stanno muovendo dietro le quinte. Non voglio che le persone
pensino che siamo rimasti con le mani in mano e che stiamo
aspettando che la pandemia finisca. Direi, piuttosto, che la
pandemia può rendere migliori tantissimi film. E penso che il film
su Rick Grimes sia tra questi. Ci stiamo dedicando molto più tempo
e ci stiamo assicurando che tutto sia perfetto. Appena le cose si
calmeranno, state pur certi che sentirete nuovamente parlare del
film.”
Quali personaggi della serie
vedremo nel film basato su The Walking Dead?
È da tempo che i fan si chiedono
come sarà il film incentrato su Rick Grimes. L’ultima volta che lo
abbiamo visto, Rick è stato messo in salvo su un elicottero, in
rotta verso una destinazione sconosciuta. Come Lincoln, anche
Danai Gurira (Michonne) ha abbandonato lo
show. Al suo personaggio è stato dedicato un intero episodio
nell’ultima stagione, in cui ha scoperto che Rick potrebbe essere
ancora vivo. Dunque, non è escluso che il personaggio di Michonne
possa appare nel film al fianco di Rick. Anche se nulla è
confermato al momento, avere il tempo necessario per finalizzare la
sceneggiatura durante questo periodo molto difficile per
l’industria hollywoodiana potrebbe garantire non solo a Michonne ma
anche ad altri personaggi della serie una maggiore possibilità di
apparire al cinema.
Zack
Snyder ha rivelato di essere eccitato all’idea di
vedere Robert Pattinson in azione in
The
Batman. Grazie a
Batman v Superman: Dawn of Justice, il regista ha
introdotto al mondo la versione più recente del Crociato di Gotham,
quella interpretata da
Ben Affleck. Anche se all’inizio ci sono state parecchie
controverse in merito alla rappresentazione del personaggio da
parte di Snyder (principalmente perché si trattava di un Batman che
aveva ucciso), nel corso degli anni i fan sembrano essersi in
qualche modo riconciliati con quell’iterazione del Cavaliere
Oscuro.
Molto tempo fa
Ben Affleck avrebbe dovuto scrivere, dirigere e
recitare in un nuovo stand-alone dedicato all’Uomo Pipistrello, ma
in seguito l’attore scelse di abbandonare il progetto a causa di
alcune motivazioni personali. La Warner Bros. decise così di
portare il nuovo film dedicato a Batman in una direzione totalmente
diversa, affidando il progetto a Matt
Reeves, che avrebbe poi scelto Robert Pattinson come nuovo interprete di
Bruce Wayne.
Come accaduto con Affleck, anche
dopo l’annuncio del casting di Pattinson i fan si sono scagliati
contro la scelta della produzione; in generale, comunque, c’è molta
eccitazione e grande attesa per quanto riguarda The
Batman. I dettagli sulla trama non sono stati ancora
svelati, ma pare che Reeves intenda concentrarsi in modo
particolare sul ruolo di Batman come detective.
Zack Snyder esprime il suo
entusiasmo nei confronti di The Batman e del casting di Robert
Pattinson
Mentre parlava dell’arrivo della
Snyer Cut di Justice
League durante un’intervista sul canale YouTube
Beyond the
Trailer, Snyder ha discusso brevemente dei vari cambiamenti in
atto all’interno del DCEU, incluso l’arrivo nelle sale di The
Batman (che quasi sicuramente sarà separato dalla
continuity dell’universo condiviso). Snyder è apparso
molto felice di condividere il suo entusiasmo in merito al film di
Reeves, definendosi “molto eccitato” in merito al
progetto. Ha detto che pensa che Reeves sia “un regista
straordinario” e che “Robert è figo!”.
Sembra, quindi, che scorra buon
sangue tra i più recenti registi che sono stati incaricati di
raccontare le gesta di Batman sul grande schermo. D’altronde, nessuna rivalità avrebbe motivo di esistere.
Reeves sta dando vista alla sua visione di Batman che sarà
sicuramente molto diversa da quella di Snyder; parallelamente, il
regista di Justice
League sta avendo finalmente la possibilità di mostrare al
mondo intero la sua versione del cinecomic uscito nel
2017.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Il periodo compreso tra la fine
degli anni novanta e l’inizio dei duemila, ha contribuito alla
nascita di tante nuove star del cinema ma soprattutto della
televisione. Una tra queste è le bella Rachel
Bilson, l’iconica Summer Roberts della serie tv The O.C.
Scopriamo insieme oggi tutto quello
che c’è da sapere su Rachel Bilson.
10. Nata il 15
agosto del 1981, Rachel Bilson ha cominciato la sua carriera
d’attrice solo al college. Incoraggiata dal padre, Danny Bilson,
scrittore, regista e produttore, Rachel inizia a sperimentare nel
mondo dello spettacolo già negli anni novanta quando partecipa agli
episodi pilota delle serie Human Target (1992) –
mai andato in onda – e It’s True (1998).
9. Dopo quel primo
assaggio, la Bilson decide di concentrarsi sui suoi studi e di
portare a termine il liceo senza distrazioni. I suoi primi progetti
seri, infatti, risalgono al 2003; in quell’anno partecipa alla
serie 8 Semplici Regole e al cortometraggio dal
titolo Unborkern.
8. Nel 2003 Rachel
Bilson prende anche parte a un episodio della famosissima serie,
divenuta poi un cult,
Buffy – L’Ammazzavampiri. Nella serie la Bilson, che
ha un ruolo marginale, interpreta la giovane Colleen e compare nel
diciottesimo episodio della settima e ultima stagione, episodio dal
titolo “Ragazze Sporche”.
7. Il successo
vero, tuttavia, raggiunge Rachel Bilson solo nel 2003 quando
l’attrice viene scelta per il ruolo di Summer Roberts nella nuova
serie The O.C.
Creata da Josh
Schwartz, The O.C è un teen drama che racconta la storia
delle famiglie facoltose di Newport Beach, a Orange County,
località della California, Stati Uniti. Pur essendo una serie
corale, la storia è tutta incentrata sul personaggio di Ryan Atwood
(Benjamin
McKenzie), un ragazzo problematico e con una famiglia
disastrata alle spalle. Senza casa né prospettive, Ryan viene
adottato da Sandy Cohen (Peter Gallagher) e sua
moglie Kirsten Cohen (Kelly Rowan) che vivono in
una lussuosa villa a Newport Beach con il loro unico figlio, Seth
Cohen (Adam
Brody).
Ryan entra quindi a far parte di un
mondo a lui completamente estraneo, fatto di case da sogno, scuole
private e adolescenti problematici. Tra i primi incontri di Ryan
c’è Marissa Cooper (Mischa
Barton), figlia maggiore dei Cooper, che vivono
proprio nella villa accanto ai Cohen. Tra i due c’è subito una
forte attrazione ma qualcuno ci si mette di mezzo… Nella serie,
Rachel Bilson interpreta Summer, una ragazza frivola e snob, amica
del cuore di Marissa Cooper, nonché oggetto del desiderio di Seth
Cohen. Il suo personaggio, nel corso di quattro stagioni evolve e
cambia radicalmente, anche grazie alla vicinanza di Seth e altri
personaggi della serie.
The O.C è andata
in onda dal 2003 al 2007, per ben quattro stagioni e 92 episodi.
Rachel Bilson è una delle poche attrici del cast originale che è
rimasta nella serie fino alla fine.
Rachel Bilson dopo The O.C: la sua
carriera continua
6. Grazie alla
popolarità acquisita con la messa in onda di The O.C, Rachel
continua la sua scalata nel mondo dello spettacolo. Proprio durante
le riprese della serie, infatti, negli ultimi anni si dedica anche
ad alcuni progetti cinematografici e televisivi. Nel 2006 partecipa
al film The Last Kiss, diretto da Tony Goldwyn e
nel 2007, invece, compare in due episodi della serie tv
Chuck.
5. Negli anni
successivi la vediamo recitare nei film Jumper
(2008), New York I Love You (2009) e
Waiting for Forever (2010) e partecipare come
guest star in quattro episodi della famosa serie How I Met
Your Mother (2010 e 2014).
Ma uno dei suoi progetti televisivi
più importanti dopo The O.C, arriva nel 2011 quando viene scelta
per il ruolo della protagonista nella serie Hart of
Dixie.
La serie racconta la storia della
neo laureata in medicina Zoe Hart (Rachel Bilson) che, non avendo
ottenuta la borsa di studio per la specializzazione in chirurgia
cardio-toracica, decide di accettare una strana proposta di lavoro
in Alabama. Un uomo misterioso, proprio alla cerimonia della sua
laurea, le offre il posto di medico di base in una cittadina
sperduta dell’Alabama. Nonostante un inizio un po’ difficile,
decide di restare e cominciare una nuova vita. La serie è andata in
onda sul canale della CW dal 2011 al 2015 per un
totale di quattro stagioni e ben 76 episodi.
4. Negli anni
successivi, Rachel Bilson lavora a diversi progetti sia per la tv
che per il cinema. Tra i film di quel periodo ricordiamo
Così è La Vita (2011), Bling Ring (2013, grande successo di Sofia Coppola, The To Do List
(2013) e American Heist (2014). In tv, invece,
lavora in serie tv come Drunk History (2016),
Nashville (2017), Take Two (2018)
e Gossip Girl (2012).
Rachel Bilson in Gossip Girl
3. Nel 2012,
quando Rachel Bilson era ancora impegnata sul set di Hart of Dixie,
l’attrice decide di partecipare all’ultimo episodio della serie
Gossip Girl.
Basata sull’omonima serie di
romanzi scritto da Cecily von Ziegesar. Gossip
Girl racconta delle vite delle famiglie più in vista di Manhattan.
Tra party scatenati, scuole private, giochi di potere e soprattutto
pettegolezzi, nessun personaggio è mai realmente al sicuro,
soprattutto se c’è una misteriosa entità di nome Gossip Girl che si
diverte e spifferare i segreti più oscuri e imbarazzi dell’alta
società newyorkese.
La serie, andata in onda sul canale
della CW dal 207 al 2012 per sei stagioni e ben
121 episodi, ha visto Rachel Bilson tra le sue
guest star in occasione del decimo episodio della sesta stagione,
l’ultimo a chiusura della serie. In questo episodio, il 6×10 dal
titolo “New York I Love You”, Rachel Bilson
interpreta se stessa.
Rachel Bilson e Adam Brody: tra
finzione e realtà
2. Come spesso
accade quando alcuni attori sono ‘costretti’ a passare tanto tempo
insieme sullo stesso set, anche Rachel si è lasciata andare a un
piccolo flirt con il suo compagno di lavoro Adam
Brody.
Rachel Bilson e
Adam Brody si sono conosciuti, ovviamente, sul set
di The O.C e tra i due, dopo qualche mese di
frequentazione, è sbocciato l’amore. Gli attori sono rimasti
insieme, incredibilmente, per tre anni, dal 2003 al 2006. La loro
rottura, molto pubblica e chiacchierata, ha distrutto i sogni dei
fan della serie che speravano che l’amore tra Seth e Summer durasse
anche nella vita reale.
1. Dopo la rottura
con il suo collega Adam Brody, Rachel
Bilson prova a fare il bis. Nel 2007, infatti, durante le
riprese del film Jumper, l‘attrice
comincia una frequentazione con il protagonista
Hayden Christensen. La storia tra i due fa molto
discutere e non va molto a genio ai fan di The O.C ancora scottati
dalla separazione tra Rachel e Adam.
Bilson e Christensen, negli anni
successivi, continuano un estenuante tira e molla; si lasciano nel
2010 per poi riprendersi pochi mesi più tardi e, sebbene i due si
dicano felici, nessuno credo molto a questa relazione.
La loro storia d’amore, nonostante
tutto, continua tanto che nel 2014 vediamo una splendida
Rachel Bilson incintadella sua prima
figlia. Quello stesso anno, il 29 ottobre 2014, nasce la
piccola Briar Rose Christensen. La nascita della
piccola porta grande gioia nella vita della coppia ma purtroppo, il
loro rapporto arriva al capolinea solo tre anni più tardi, nel
2017.
Rachel Bilson è su Instagram
Per essere sempre informata sulla vita privata e professione
dell’attrice, segui l’account Rachel Bilson Instagram
ufficiale.
In Wonder
Woman 1984 (la cui uscita è attualmente fissata
per il prossimo ottobre nelle sale americane),
Pedro Pascal interpreterà il malvagio Maxwell Lord, un
personaggio che si ritiene cercherà di sfruttare le doti ingegnose
e creative di Diana Prince e Steve Trover per mettere in atto un
piano losco e diventare l’uomo d’affari più potente
dell’universo.
Di più non sappiamo a proposito del
personaggio, ma stando alle prime immagini ufficiali del film,
sembra che Pascal si sia divertito molto ad interpretarlo. Ottobre
si preannuncia un grande mese per l’attore, dal momento che oltre
all’uscita di Wonder
Woman 1984 e previsto anche il debutto su Disney+ della seconda stagione di
The Mandalorian, le cui riprese si sono concluse prima
che l’emergenza Covid-19 bloccasse tutte le produzioni
cinematografiche e televisive su scala mondiale.
La grande domanda,
ovviamente, è con chi
Pedro Pascal preferisce recitare: se con
Gal Gadot o se con il tenerissimo
Baby Yoda. “Sceglierei sempre Gal rispetto a qualsiasi
creatura dell’universo”, ha dichiarato l’attore a Entertainment Weekly (via
CBM). “Ma Baby Yoda non è così male. È un partner di scena
molto accomodante. Mi fa anche sentire molto alto… e poi con lui mi
sento necessario.”
Gal Gadot o Baby Yoda? Una scelta
difficile per Pedro Pascal
Naturalmente, non è
un segreto che Pascal abbia trascorso poco tempo sul set di
The
Mandalorian, dal momento che nelle scene in cui il
personaggio si nasconde sotto il casco figurano gli stunt Brendan
Wayne e Lateef Crowder. Tuttavia, questa non deve essere stata una
scelta facile per l’attore, innegabilmente fortunato ad aver avuto
la possibilità di assumere un ruolo da protagonista in due progetti
così importanti come Wonder
Woman 1984 e The
Mandalorian.
Wonder
Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è
stato definito dal produttore Charles Roven un
sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso
personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che
seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non
dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
La forza di ogni attore sta nella
versatilità, ovvero quella capacità di spaziare con facilità tra
diversi personaggi e generi cinematografici. Eppure ci sono attori
che, per via di caratteristiche fisiche o semplicemente per
impostazione artistica, tendono a prediligere un certo tipo di
personaggio. Uno di questi è proprio Robin Lord
Taylor così bravo a farti accapponare la pelle da non
avere eguali. Perché del resto a qualcuno deve toccare il ruolo
dello psicopatico di turno, no?
Vediamo quindi oggi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Robin Lord
Taylor e la sua incredibile carriera.
Robin Lord Taylor film
Robin Lord Taylor in “The House is Burning”
10. Nato il 4
giugno del 1978 a Shueyville, piccola cittadina della contea di
Johnson, in Iowa, Stati Uniti, Robin Lord Taylor ha sempre sognato
di fare l’attore, sin da bambino. Subito dopo il liceo, frequenta
la Northwestern University per poi nel 2000
trasferirsi a New York. La sua carriera cinematografica inizia
proprio nei primi anni duemila con film come
Ammesso (2006), The House Is
Burning (2006), August (2008),
The Assassination – Al centro del complotto
(2008), Last Day of Summer (2009) e Step
Up 3D (2010).
9. Tra i suoi tanti
progetti cinematografici ce n’è uno in particolare che gli viene
sempre attribuiti erroneamente. In molti pensano che Robin Lord
Taylor faccia parte del cast di 2 Single a Nozze
ma in realtà non è così. Il ruolo dell’inquietante e morboso
Todd Cleary, che ne film tormenta Jeremy Grey
(Vince Vaughn), è invece interpretato dall’attore
australiano Keir O’Donnell.
Robin Lord Taylor John Wick 3
Robin Lord Taylor in “John Wick 3”
8. Tra il 2011 e il
2013, l’attore partecipa alla realizzazione di alcuni film
indipendenti come Fredda è la Notte (Cold Comes
The Night, 2013) e Another Earth (2011).
Quest’ultimo, presentato lo stesso anno al Sundance Film
Festival, vince il premio Alfred P. Sloan.
7. Tra i progetti
cinematografici più recenti dell’attore, ricordiamo
Return (2011), The Melancholy
Fantastic (2011), Would You Rather
(2012), Full-Dress (2019), The Mandela
Effect (2019) e infine John Wick
3 – Parabellum (2019).
John Wick
3 – Parabellum è il terzo capitolo della fortunata
saga action di John Wick, con protagonista Keanu Reeves, cominciata nel 2014. In questo
film John Wick (Keanu
Reeves) è in fuga ma sulla sua testa pesa una taglia
da 14 milioni di dollari. Dopo aver commesso un omicidio non
autorizzato al Continental Hotel di New York, John ha ufficialmente
perso la protezione del ‘Sindacato degli Assassini’ che ora gli
danno la caccia. Wick riuscirà a sopravvivere durante la sua
fuga?
Robin Lord Taylor e le serie
tv
6. Se la carriera
cinematografica di Robin Lord Taylor è per adesso limitata a una
manciata di film, quella televisiva è senza di dubbio ben
avviata.
Un po’ come tutti i suoi colleghi,
approva in tv con piccoli ruoli e ‘comparsate’ in serie di succeso
come Law & Order – I due volti della giustizia
(2005 e 2010), Life on Mars (2008), The
Good Wife (2012), Person of Interest (2012) Law & Order
– SVU (2013), The
Walking Dead (2013 e 2014) e Taxi
Brooklyn (2014).
5. La vera svolta
della sua carriera televisiva, tuttavia, arriva nel 2014 quando
viene scelto per interpretare un ruolo molto importante nella nuova
serie Gotham.
Creata da Bruno Heller e basata sugli iconici personaggi della
DC Comics, Gotham è una serie tv che racconta
dell’adolescenza di Bruce Wayne.
La storia inizia con l’assassinio di
Thomas e Martha, genitori del piccolo Bruce (David
Mazouz), uccisi da un rapinatore armato di pistola
all’uscita del teatro. Bruce assiste all’omicidio ma non è in grado
di fermare il criminale. Più tardi arrivano sulla scena del crimine
il detective Harvey Bullock (Donal Logue) e la
nuova recluta della polizia di Gotham, James Gordon (Benjamin
McKenzie). I due faranno di tutto per rintracciare
l’omicida dei Wayne e consegnarli alla giustizia.
La serie, partendo dall’evento più
traumatico della vita di Bruce Wayne, ripercorre tutte le fasi
della vita di Batman prima che diventasse “l’uomo pipistrello”. In
Gotham, inoltre, vengono introdotti nuovi personaggi come Carmine
Falcone (John Doman), boss locale, Fish Mooney
(Jada Pinkett
Smith), suo braccio destro, la taccheggiatrice Selina
Kyle (Camren
Bicondova), una giovane Catwoman e Oswald Cobblepot
(Robin Lord Taylor), schiavetto di Fish Mooney,
nonché giovane Pinguino.
L’universo di Batman, come l’abbiamo
sempre conosciuto, prende forma davanti ai nostri occhi, puntata
dopo puntata. Il giovane Bruce Wayne che si allena per combattere
il crimine; la piccola Selina Kyle che testa le sue abilità per le
strade di Gotham; James Gordon che si fa strada in polizia; e
infine Oswald Cobblepot che, dopo aver subito i soprusi dei suoi
padroni, si ribella e diventa il malvagio Pinguino. La serie,
trasmessa dalla Fox, è andata in onda dal 2014 al
2019, con cinque stagioni e ben cento episodi all’attivo.
4. Con la fine
della serie Gotham, Robin Lord Taylor può quindi
dedicarsi ad altri progetti televisivi. Il più importante è senza
dubbio la serie tv You, in onda dal 2019.
You, in onda prima su
Lifetime e poi su Netflix, è una serie tratta dall’omonimo
romanzo di Caroline Kepnes, un thriller psicologico che analizza il
fenomeno dello stalking estremo. Il protagonista della serie, come
del romanzo, è Joe (Penn
Badgley), un libraio che lavora a New York e che si
innamora perdutamente di una sua cliente, Guinevere Beck
(Elizabeth
Lail). Invece di avvicinarla e chiederle di uscire,
però, si insinua nella sua vita spiandola ovunque, a casa e via
social, per entrare a far parte della sua vita. Il suo amore quindi
si trasforma in ossessione che a sua volta lo trasforma in un
maniaco dal comportamento violento.
Nella serie Taylor interpreta Will,
un ragazzo all’apparenza dolce e intelligente ma con un lato
oscuro. Will è infatti definito come un ‘fixer’, una persona in
grado di aiutare gli altri a pagamento, fornendo nuovi documenti e
identità fisiche e virtuali. Introdotto a partire dal quinto
episodio della seconda stagione, il personaggio di Will entrerà a
far parte della vita di Joe in maniera assai traumatica…
3.Robin
Lord Taylor, nonostante abbia ormai ottenuto una certa
notorietà, è una persona molto riservata. A oggi conosciamo
pochissimi dettagli della sua vita privata e molti dei quali sono
stati resi noti dallo stesso Taylor. In un’intervista rilasciata a
Glamour,
l’attore ha raccontato di come sia stata sua madre a farlo
avvicinare al mondo dello spettacolo. Pare, infatti, che fosse
proprio sua madre ad accompagnarlo a tutti gli spettacoli teatrali
in città, soprattutto a Chicago.
2. E’ stato proprio
in occasione della sua intervista a Glamour che l’attore ha
confessato di essere sposato e già da molto tempo. Nonostante non
siano mai stati rivelati dettagli delle sue nozze, a oggi sappiamo
che Robin Lord Taylor ha sposato Richard DiBella
nel 2011 e che i due ancora non hanno avuto o adottato dei
bambini.
1. Prima di
convolare a giuste nozze, pare che Robin e Richard siano stati
insieme per quasi dieci anni. Insomma, il loro sembra proprio
essere un amore forte e duraturo. Per seguire la carriera e il
privato di Robin Lord Taylor, vi consigliamo di seguire il suo
account Instagram ufficiale.
Alcune persone sono dotate di
talenti straordinari e, quando questi talenti vengono
opportunamente coltivati, ecco che nascono gli artisti. La giovane
Camren Bicondova, conosciuta soprattutto per il
ruolo di Selina Kyle nella serie Gotham,
è una delle attrici più promettenti degli ultimi anni.
Oggi scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Carmen
Bicondova
Camren Bicondova film: dalla danza
al cinema
Camren Bicondova con le 8 Flavahz
10. Nata a San
Diego, in California, Stati Uniti, il 22 maggio 1999, Camren inizia
la sua carriera nel mondo dello spettacolo come ballerina. All’età
di sei anni, infatti, comincia a studiare ballo in una scuola di
danza classica.
9. Dopo il
trasferimento della sua famiglia dalle Hawaii, continua a studiare
danza in una scuola locale ma si avvicina ad altri stili di ballo
come il jazz-funk e l’hip
hop.
8. Grazie alla sua
formazione classica e al suo talento per il ballo, a undici anni
partecipa a The PULSE on Tour, una sorta di tour
di danza, a cui Camren accede come assistente di alcuni coreografi
e insegnanti statunitensi.
7. Nello stesso
periodo, nel 2011, entra a far parte di una crew
di ballo femminile formata da ben otto elementi. Il gruppo,
chiamato 8 Flavahz, è formato da Camren Bicondova,
Tiara e Tamara Rapp, Summer Waikiki, Jaira Miller, Angel Gibbs,
Charlize Glass e Kaelynn Gobert-Harris.
6.Camren
approda al cinema proprio grazie alla danza. La sua prima
apparizione sul grande schermo è infatti legata anche alla prima
apparizione delle 8 Flavahz; la crew partecipa fa
il suo debutto nel film Battelfield America
(2012), diretto da Chris Stokes. Quello stesso
anno le 8 Flavazh partecipano alla settima stagione di
America’s Best Dance Crew – programma dedicato ai
gruppi di ballo – aggiudicandosi il secondo posto.
5. Due anni più
tardi Camren Bicondova torna al cinema ma questa volta da sola e
con un ruolo minore nel film Girlhouse (2014),
diretto da Trevor Matthews. In questo film una
ragazza al primo anno di college, alla disperata ricerca di soldi
per pagare la sua retta scolastica, si trasferisce in una casa dove
si producono contenuti per il web vietati ai minori.
Camren Bicondova serie tv
4. La carriera
cinematografica di Camren Bicondova è senza dubbio agli inizi, data
la sua giovane età. Tuttavia, l’attrice conosce la vera popolarità
grazie alla televisione. Dopo la sua primissima esperienza sul
piccolo schermo come semplice comparsa nella serie tv del 2011
Shake It Up (A Tutto Ritmo), nel 2014, finalmente,
a Camren viene concessa la sua prima grande opportunità.
Camren Bicondova in Gotham
Camren Bicondova nella serie Gotham
3. Nel 2014 la
giovane Bicondova si aggiudica un ruolo molto importante nella
nuova serie della fox, dal titolo Gotham.
Creata da Bruno Heller e basata sugli iconici personaggi della
DC Comics, la serie racconta dell’adolescenza di
Bruce Wayne.
La storia inizia con l’assassinio
di Thomas e Martha, genitori del piccolo Bruce (David
Mazouz), uccisi da un rapinatore armato di pistola
all’uscita del teatro. Bruce assiste all’omicidio ma non è in grado
di fermare il criminale. Il detective Harvey Bullock (Donal
Logue) e la nuova recluta della polizia di Gotham, James
Gordon (Benjamin
McKenzie) si occuperanno del caso, facendo di tutto
per rintracciare l’omicida dei Wayne e consegnarli alla
giustizia.
La serie, partendo dall’evento più
traumatico della vita di Bruce Wayne, ripercorre tutte le fasi
della vita di Batman prima che diventasse “l’uomo pipistrello”. In
Gotham, inoltre, vengono introdotti nuovi personaggi come Carmine
Falcone (John Doman), boss locale, Fish Mooney
(Jada Pinkett
Smith), suo braccio destro, Oswald Cobblepot
(Robin Lord Taylor), schiavetto di Fish Mooney,
nonché giovane Pinguino e ovviamente la taccheggiatrice Selina Kyle
(Camren Bicondova), una giovanissima Catwoman.
Nella serie targata Fox, Camren
Bicondova interpreta Selina Kyle, un piccola ma
scaltra ladruncola molto attiva a Gotham City. Il suo destino si
incrocia con quello del giovane Bruce Wayne quando la ragazza si
trova ad assistere all’omicidio dei genitori del ragazzo. Lei si
sente subito attratta in qualche modo da Bruce, attrazione
assolutamente ricambiata dal ragazzo che sembra molto interessato
alla vita selvaggia di Selina.
Gotham, in onda
sul canale della Fox, è andata in onda dal 2014 al
2019 per cinque stagioni e ben cento episodi.
Camren Bicondova oggi: curiosità
sull’attrice
2. Grazie al
successo di Gotham e alla sua bravura nei panni della più giovane
Catwoman mai apparsa sul piccolo schermo, la Bicondova nel 2015 ha
ricevuto una candidatura ai Saturn Award nella
catergoria “miglior prestazione di una giovane attrice in una
serie televisiva”.
1. Nonostante la
sua giovane età, Camren è molto attiva nel campo della beneficenza.
Oltre infatti a sostenere l’USO (United Service
Organization) che sostiene gli ex membri dell’esercito americano e
le rispettive famiglie, sostiene anche la North Shore
Animal League America. Questa organizzazione salve e si
prende cura di animali abbandonati e fa in modo che essi trovino
una famiglia adottiva.
Affari in sospeso, spionaggio,
missioni segrete e un nuovo costume completamente bianco;
Black Widow
riserverà tantissime sorprese ai fan che non vedono l’ora di
ritrovare sul grande schermo Scarlett
Johansson nei panni della super spia russa.
Ecco di seguito alcune official art
promozionali del film, in cui Vedova Nera compare in azione:
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
David
Ayer ha rivelato ancora nuovi dettagli a proposito del
ruolo originale del Joker di
Jared Leto in Suicide
Squad. Quando il film venne rilasciato al cinema nel
2016, venne accolto in maniera alquanto negativa sia dalla critica
che dai fan. In molti criticarono la trama e il tono del film,
critiche alla quali Ayer sembrava inizialmente aver dato molto
credito.
Ad ogni modo, nel corso degli anni,
è stato lo stesso regista a parlare di come il suo Suicide
Squad sia stato cambiato dalla Warner Bros.
durante la post-produzione. Le rivelazioni del regista hanno
attirato l’attenzione dei fan, a tal punto che negli ultimi mesi –
in seguito all’ufficializzazione della release della Snyder Cut di Justice
League – si è parlato spesso della possibilità
che anche la versione originale del cinecomic di Ayer possa essere
rilasciata prima o poi.
Uno dei maggiori cambiamenti
apportati alla versione cinematografica del film è stato il ruolo
del Joker interpretato dal premio OscarJared
Leto, come sostenuto nel corso degli anni dallo stesso
David
Ayer. Il personaggio del Clown Principe del Crimine è
stato uno dei grandi protagonisti della campagna marketing del
film, ma di fatto nel film lo vediamo pochissimo in scena. La cosa
ha ovviamente deluso le aspettative di tutto coloro che speravano
in un’altra grande incarnazione dell’iconico villain dei fumetti.
Più volte Ayer ha affermato che il personaggio del Joker è stato
trattato ingiustamente durante la post-produzione del film,
confermando che in origine il personaggio aveva un ruolo molto più
importante.
Adesso, attraverso le sue storie di
Instagram,
David
Ayer ha condiviso una nuova foto di Leto nei panni del
Joker, insieme ad una pagina della sceneggiatura della sua versione
di Suicide
Squad. Come si evince dalla pagina in questione – che
fa riferimento al finale originale del film -, la Squadra Suicida
avrebbe affrontato il personaggio di Incantatrice (Cara
Delevigne) soltanto per imbattersi poi in quello che
sarebbe dovuto essere l’antagonista principale del film, proprio il
Joker di Leto, che minacciava di far esplodere con una serie di
bombe tutti i membri della Task Force X. Su
Twitter, un fan ha quindi chiesto ad Ayer se avesse
effettivamente girato quella scena, con il regista che ha
confermato: “Sì, l’ho fatto. Ho girato la scena e l’ho montata.
Ovviamente, non ti è stata data la possibilità di vederla, amico
mio.”
1 di 2
James Gunn sostiene la Ayer Cut di
Suicide Squad
Nelle ultime settimane, a sostenere
l’uscita della Ayer Cut di Suicide
Squad era stato anche James
Gunn, che di recente ha scritto e diretto il nuovo
riavvio cinematografico della Squadra Suicida, ossia The Suicide
Squad, che arriverà al cinema il prossimo anno. Al
momento non sappiamo ancora se il film di Gunn sarà un reboot, un
sequel del film di Ayer o un mix di entrambe le cose: la cosa certa
è che il regista e sceneggiatore – che in passato aveva dichiarato
che i due cinecomic non saranno collegati – non ha alcun problema
qualora la Ayer Cut di Suicide Squad dovesse davvero essere
rilasciata prima del suo film.
Suicide
Squad è un film del 2016 diretto da David
Ayer con Will
Smith, Margot
Robbie, Jared
Leto, Joel
Kinnaman, Jai Courtney,
Cara Delevingne,
Viola Davis, Scott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez,
Ike Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin
Downes e David
Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del
mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per
costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito
alla morte di Superman avrà il compito di difendere l’umanità da
ogni genere di minaccia.
Zack Snyder
ha parlato di come la sua versione di Justice
League sarà collegata al DCEU. La Snyder Cut, la cui release è stata fortemente
voluta dai sostenitori del regista fin dall’uscita della versione
cinematografica nel 2017, vedrà finalmente la luce nel corso dei
primi mesi del 2021 sul servizio di streaming HBO Max.
In una recente intervista con il
canale YouTube Beyond
the Trailer, Zack
Snyder ha spiegato che il suo taglio di
Justice
League dovrebbe essere considerato come separato
dal resto del DCEU. Snyder ha dichiarato che i tre film
dell’universo condiviso da lui diretti –
L’Uomo d’Acciaio,
Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice
League – posso essere considerati come parte di una stessa
continuity, tre film indipendenti che hanno seguito
“un loro percorso”. Il regista ha aggiunto che
dovrebbero essere considerati come separati da altri film del DCEU
che arriveranno in futuro, come The
Batman e The Suicide
Squad.
“Per me il film inizia a
rappresentare un suo percorso”, ha spiegato Zack Snyder.
“È separato dall’Universo Cinematografico DC e dalla sua
continuity. Da questo punto di vista, si differenzia e credo sia
una buona cosa. Il potere della DC, uno dei suoi punti di forza, è
il concetto del Multiverso. Allo stesso tempo, però, hanno anche
saputo mettere il regista al primo posto. Dicevano: ‘Vogliamo
sentire la tua voce. Prendi questi personaggi e sviluppa un arco
narrativo. Facci vedere cosa vorresti fare’. L’ho sentito dire a
qualcuno una volta: ‘Adesso entrerai nello SnyderVerse’. Mi piace
l’idea che ci sia una sorta di continuity tra questi tra Justice League, Batman v Superman e L’Uomo d’Acciaio. Il mio obiettivo
principale era quello di soddisfare quella struttura narrativa e
continuare quella storia.”
Zack Snyder anticipa l’arrivo di un
nuovo teaser della Snyder Cut di Justice League
Sempre nel corso della medesima
intervista, Snyder ha confermato che nel corso del weekend arriverà
un nuovo teaser della Snyder Cut di Justice
League. La nuova clip verrà mostrata in occasione del
Justice-Con, l’evento organizzato da The Nerd Queens e Comic Book
Debate, che si terrà online il 25 e il 26 luglio e che sarà
dedicato proprio all’universo narrativo creato dal regista.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Partiranno il 03 Agosto le riprese
di Lei
Mi parla Ancora, il nuovo film di Pupi
Avati. Il film, liberamente tratto dall’omonimo libro di
Giuseppe Sgarbi, racconta la storia d’amore tra Nino e Caterina: un
amore lungo 65 anni e mai finito, neanche con la morte di lei, come
scrisse lo stesso autore. “Finché morte non vi separi è una bugia.
Il minimo sindacale. Un amore come il nostro arriva molto più in
là. E il tuo lo sento anche da qui.” Le riprese dureranno sei
settimane tra Roma e Ferrara, dove Sgarbi trascorse parte della sua
vita.
La sceneggiatura e il soggetto sono
di Pupi e Tommaso Avati. Tra gli interpreti principali
Renato Pozzetto (Nino), Stefania
Sandrelli (Caterina), Isabella Ragonese (Caterina giovane),
Lino Musella (Nino giovane),
Fabrizio Gifuni (Amicangelo). Insieme a loro
anche Chiara Caselli, Alessandro Haber, Serena Grandi,
Gioele Dix, Nicola Nocella. Il film è coprodotto da
Bartlebyfilm e Vision Distribution in collaborazione con Duea Film
e sarà distribuito nelle sale italiane da Vision Distribution.
“Con
LEI MI PARLA ANCORA ho voluto raccontare la
storia di un grande amore, quello tra Nino e Caterina, un amore
lungo 65 anni, un amore che dura oltre la morte. Il pretesto
narrativo è un libro di memorie che il protagonista, rimasto
vedovo, si è deciso a pubblicare affidandone la scrittura a un
ghost writer romano, ambizioso e disincantato. Ed è proprio
nella dialettica fra questi due personaggi, così apparentemente
diversi tra loro, che ho scorto la possibilità di affrontare il
presente della nostra terra e il suo meraviglioso passato, in
quella porzione dell’Emilia così speciale che ha saputo
trattenere, accanto alla modernità, il grande fascino del suo
passato. Delle sue tante memorie. Ho raccontato la nostra
terra, la nostra gente, attraverso una ennesima, diversa,
angolazione. Per continuare a dare un senso al nostro lavoro”.
Pupi Avati, la trama
Nino e Caterina sono sposati da
sessantacinque anni e si amano profondamente dal primo momento che
si sono visti. Alla morte di Caterina, la figlia Elisabetta, nella
speranza di aiutare il padre a superare la perdita della donna che
ha amato per tutta la vita, gli affianca Amicangelo, un editor con
velleità da romanziere, per scrivere attraverso i ricordi del padre
un libro sulla loro storia d’amore. Amicangelo accetta il lavoro
solo per ragioni economiche e si scontra subito con la personalità
di un uomo che sembra opposta a lui. Ma il rapporto tra i due
diventerà ogni giorno più profondo fino a trasformarsi in
un’amicizia sincera.
Non abbiamo bisogno di un altro
motivo per amare Keanu Reeves, eppure Winona Ryder ce ne ha offerto un
altro. Durante una recente intervista con il Sunday Times,
Ryder ha raccontato un episodio sul set di Dracula di Bram
Stoker in cui il regista del film, Francis Ford
Coppola, ha esortato gli altri attori sul set a unirsi a
lui per ricoprirla di insulti, al fine di suscitare una risposta
emotiva. Ryder ha detto che le sue costar Reeves e Anthony Hopkins,
tuttavia, si sono rifiutati.
La scena in questione vede il
personaggio di Ryder, Mina Murray, sdraiata su un letto con Dracula
(Gary Oldman) chee si trasforma in un gruppo di topi. Fuori dal
campo visivo della camera, Coppola le gridava: “Puttana! Puttana!”
nel tentativo di farla piangere. “Nella scena dovevo piangere,
letteralmente, e Francis stava cercando di convincere Richard E.
Grant, Anthony Hopkins, Keanu a urlare cose che mi avrebbero fatto
piangere. Ma Keanu no, Anthony no… Semplicemente non ha
funzionato.”
Winona Ryder ha aggiunto che lei e Coppola
sono “a posto”, ma considerando la gentilezza di Reeves nei suoi
confronti, è chiaro che i due sono poi diventati amici ed hanno
lavorato insieme molto spesso, in A Scanner Darkly
(2006), The Private Lives of Pippa Lee (2009) e
Destination Wedding (2018).
In realtà Winona Ryder e Keanu Reeves spesso scherzano sul fatto
di essere spostati tra loro. Infatti, proprio sul set del film di
Coppola, i due hanno interpretato una coppia che si sposa e il
regista scelse un vero prete romeno per celebrare le nozze nella
scena. Visto che il rito fu completato, Winona scherza spesso sul
fatto che per la chiesa romena i due sono sposati, tanto che spesso
chiama Reeves con il nomignolo di “marito”.
La Warner Bros. ha rimosso Tenet dal
suo calendario di uscite, dando un duro colpo al settore
distributivo in un momento in cui i cinema vedevano proprio nel
film di Christopher Nolan il segnale di una ripresa.
La decisione deriva dalla situazione
di incertezza in cui versa in questo momento il territorio
statunitense a seguito della pandemia da COVID. Naturalmente
l’uscita di un film come Tenet,
che richiede una distribuzione capillare per potersi definire
un’uscita vincente. Le date previste in precedenza, prima il 17
luglio e poi il 12 agosto, sono state accantonate e ora il film
giace in un limbo.
“Condivideremo imminentemente
una nuova data di uscita nel 2020 per Tenet,
il film assolutamente originale e strabiliante di Christopher
Nolan – ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner
Bros. – Non stiamo trattando Tenet come
una tradizionale uscita globale day and date.”
“I nostri obiettivi durante
questo processo sono stati garantire le più alte probabilità di
successo per i nostri film, pur essendo pronti a supportare i
nostri partner, le sale, con nuovi contenuti non appena potranno
riaprire in sicurezza – ha affermato Emmerich – Siamo
grati per il supporto che abbiamo ricevuto dagli espositori e
rimaniamo fermi nel nostro impegno per l’esperienza cinematografica
in tutto il mondo. Sfortunatamente, la pandemia continua a
proliferare, facendoci rivalutare le nostre date di
uscita”.
La notizia è pessima, non solo per i
fan di Nolan e per i curiosi che non vedono l’ora di vedere
Tenet in
sala, ma perché un’uscita importante come quella di Tenet
nelle sale Usa significa, prima di tutto che una volta uscito in
patria, il film può uscire nel resto del mondo, dato che come
affermato la WB non tende per i day and date. In secondo luogo,
l’uscita di Tenet avverrà soltanto nel momento in cui le sale
saranno a pieno regime, e quindi quando l’emergenza COVID sarà
definitivamente rientrata. Questo vuol dire che l’uscita di
Tenet, con ogni probabilità, segnerà la fine della
pandemia.
Sembra che sia proprio la Lucasfilm
a volere che Natalie Portman compaia nei flashback dell’era prequel
dedicata a Obi-Wan per aggiungere più profondità alla relazione tra
Padme e Anakin la quale nei film, per ragioni naturalmente
drammaturgiche, è finita in tragedia nei film.
Mentre le cose possono sempre
cambiare dal momento in cui le sceneggiature sono ancora in fase di
scrittura, il recente ritorno della Portman nell’universo
cinematografico Marvel indica che l’attrice è
disposta a ritrattare la sua posizione che sembrava ripudiare i
franchise a cui aveva partecipato e quindi potrebbe essere disposta
anche a tornare a essere Padme.
Con la fine del lockdown, la
finestra di #cinemadacasa, si apre al Laghetto dell’Eur, per
realizzare in collaborazione con Eur Spa, la prima esperienza di
arena galleggiante della città di Roma.
Il FLOATING THEATRE porta con sé lo
spirito delle 200 finestre sparse per il mondo che nelle giornate
di chiusura forzata hanno tenuto insieme le persone attraverso il
cinema, usando come schermo le facciate dei palazzi, proiettando le
trame e le immagini dei film che ci legano di più. L’arena
presenterà trenta giorni di programmazione (dal 24 agosto al 24
settembre) realizzati in uno dei quartieri più cinematografici
della città.
Spazi iconografici che ci legano
all’immenso patrimonio culturale dell’EUR, alla modernità
dell’architettura razionalista, essenza del sogno folle di Fellini
e leggerezza metafisica di Michelangelo Antonioni. Uno spazio
ideale dove valorizzare al massimo la sostenibilità green dando
vita ad un’esperienza unica, ambiziosa e capace di esaltare il
bello della città e le caratteristiche del sogno di cui si nutre il
cinema.
“Abbiamo accolto con entusiasmo –
commenta Alberto Sasso, presidente di Eur Spa, società proprietaria
del Parco Centrale del Lago e del Laghetto dell’Eur – la proposta
di ospitare e collaborare alla realizzazione di questo innovativo
progetto, che siamo certi contribuirà a rilanciare questa area
della città, sulla quale stiamo investendo importanti risorse, non
soltanto nella cura del verde, ma anche nel rivitalizzare l’area
con nuove idee, nuovi servizi ed infrastrutture, nella
consapevolezza che l’Eur sia non solo un luogo stupendo dal punto
di vista urbanistico ed architettonico, ma anche fortemente
attrattivo, curato, inclusivo e sicuro sia per i romani che per i
turisti anche internazionali. Una scelta capace di valorizzare il
legame che c’è tra l’Eur e il cinema e che guarda al futuro per
dare un forte segnale di ripartenza – conclude Alberto Sasso –
all’insegna di valori che sentiamo fondamentali: la sostenibilità,
il paesaggio, l’innovazione e la cultura“.
L’arena avrà una capienza di 150
posti con audio diffuso con cuffie wireless, e sarà inserita nel
progetto Moviement village. Il cartellone metterà al centro il
rapporto tra partecipazione e sicurezza, cultura e cittadinanza,
programmando sul grande schermo film cult, classici, rassegne a
tema e film di genere. Una selezione di anteprime, esordi alla
regia e conferme originali provenienti da tutto il mondo, abbinati
ad incontri speciali con registi e attori che accompagneranno
l’inizio delle proiezioni.
L’arena farà anche da teatro al
programma di anteprime di Aspettando Alice: tra i titoli
confermati, il film candidato agli oscar Mister link di Chris
Butler, che torna alla regia dopo il successo di
Paranorman, con le voci originali di Zoe
Saldana, Hugh Jackman,
Timothy Olyphant e Emma Thompson –
animazione in stop-motion gentilmente concessa dalla Leone Film
Group e da 01 Distribution che lo distribuirà nelle sale italiane
dal 17 settembre.
Mister Link è una bestia un po’
buffa, sorprendentemente intelligente e piena di sentimenti che Sir
Lionel scoprirà. Probabilmente è l’ultimo della sua specie ed è
irrimediabilmente solo e crede che Sir Lionel sia l’unico uomo in
grado di aiutarlo. Insieme intraprenderanno un’audace ricerca in
tutto il mondo per cercare dei lontani parenti di Mister Link nella
favolosa valle di Shangri-La. In tutto questo il fascino disarmante
di Mister Link e il suo costante buon umore, sono le basi emotive e
comiche di questo avventuroso e divertente film per famiglie.
Tra le anticipazioni del concorso
ufficiale di Alice nella città, diretta da Fabia Bettini e Gianluca
Giannelli, che si terrà come da tradizione in contemporanea alla
Festa del cinema di Roma (15-25 ottobre 2020) c’è Gagarine,
l’esordio fulminante dei registi Fanny Liatard e Jérémy Trouilh,
definito da Variety la rivelazione del Marchè du film di Cannes
2020.
Distribuito in Italia da Officine Ubu, il film si stacca dalla
narrazione dei tipici film sulle banlieue. Pur essendo quasi
contemporaneo al successo dei Miserabili,ne rappresenta l’altra
faccia della medaglia, con un approccio sognante, un realismo
magico e uno sguardo rivolto verso l’alto più che verso il basso,
lì dove è forte il richiamo della strada. Un cinema che riesce a
mescolare memoria e sogno con sguardo non banale su cosa sia il
senso di appartenenza a un luogo, e su cosa comporti smantellare
una comunità.
Alla periferia sud di Parigi,
l’enorme complesso residenziale Cité Gagarine, un tempo simbolo di
modernità e progresso, sta per essere demolito dopo anni di degrado
rampante. Tra le 370 famiglie in attesa di essere assegnate ad
altre abitazioni c’è chi è più pronto di altri a dire addio a un
luogo così significativo, ma su tutti è il sedicenne Youri, che lì
è cresciuto, a non volersi rassegnare. Mentre gli appartamenti
attorno a lui si svuotano, e mentre i cantieri e gli operai si
moltiplicano, il ragazzo che porta il nome del primo uomo nello
spazio mette il talento ingegneristico e una fantasia “cosmica” al
servizio di un sogno.
Nella cronaca incessante di una
diaspora invisibile, abbondano i personaggi sfumati al di là degli
stereotipi così come i volti di attori subito memorabili, che siano
quello nuovo del protagonista Alséni Bathily, quello già noto di
Lyna Khoudri (fresca di un premio César come miglior promessa per
Non conosci Papicha), o quelli della coppia Jamil McCraven –
Finnegan Oldfield, che ritorna da un altro fondamentale film che
esplora la gioventù francese di oggi (Nocturama di Bertrand
Bonello).
GRANDE SPAZIO COME DI CONSUETO AL
CINEMA ITALIANO
Il primo titolo del Panorama Italia
è “Il mio corpo” documentario di Michele Pennetta. Una riflessione
aperta sullo stato di abbandono in cui versa una regione intera.
Non è né un reportage né un documentario classico. È un’immersione
nella vita di alcune persone che, reagendo all’abbandono dello
Stato e delle istituzioni, hanno escogitato metodi di sopravvivenza
che si collocano fuori dal sistema e seguono regole che si sono
creati da soli.
Prodotto da Close Up Films, Kino
Produzioni, Rai Cinema, RSI Televisione Svizzera, racconta una
Sicilia profonda e abbandonata in cui la vita di Oscar, figlio di
un rigattiere, e Stanley, un giovane immigrato, vivono ai margini
della società.
Oscar e il fratello maggiore,
Roberto, lavorano con il padre raccogliendo ferraglia dalle
discariche abusive. Ogni metallo ha il suo valore e la famiglia di
Oscar sopravvive trasformando i rifiuti altrui in una nuova merce
di scambio. È un lavoro estenuante, svolto per un padre-padrone
incontentabile. Per Stanley il peggio sembra essere alle spalle: ha
un piccolo appartamento per sé, un permesso di soggiorno di due
anni e un amico con cui dividere un piatto di banku e qualche
ricordo.Potrebbe lasciare la Sicilia e tentare la fortuna in un
paese che gli dia una vera chance, ma qualcosa lo trattiene in
questo limbo. In questo luogo dimenticato, tra detriti e ferraglia,
le solitudini di Oscar e di Stanley si sfioreranno per un breve
momento.
SINTONIE
Quest’anno Alice nella città avvia una nuova linea di ricerca:
SINTONIE. Nata dal dialogo con Alberto Barbera, Direttore della
Mostra del Cinema di Venezia, con la volontà di sostenere il cinema
con al centro il tema dell’infanzia e dell’adolescenza, in questi
tempi di eccezionale difficoltà. Un programma di cinque film della
Mostra di Venezia, selezionati dal Direttore e dai suoi
collaboratori, che saranno riproposti nel programma di Alice nella
città; per approfondire e amplificare tra i giovani i temi che più
li riguardano. Giovani che quest’anno non potranno essere presenti
numerosi come in passato alle proiezioni veneziane. Ogni film sarà
raccontato e approfondito attraverso schede didattiche, arricchite
da video recensioni e bibliografie che permetteranno alle scuole di
costruire, durante tutto l’anno percorsi legati agli spunti
tematici che attraversano i ragazzi e discutendone in classe.
“Siamo davvero grati, in quest’anno
così complicato, ad Alberto Barbera e alla Mostra del Cinema di
Venezia per aver aperto questo dialogo con Alice nella città,
perché esso ci permette di avere uno sguardo su una nuova
generazione che in questo modo può essere meglio compresa”.
Una sintonia – hanno dichiarato Gianluca Giannelli e Fabia Bettini
Direttori Artistici di Alice nella città – che va al di là dei
confini e delle regole tradizionali nei festival, realizzando
un’eccezione nel panorama del dialogo culturale”.
“Non posso che aderire con favore
all’iniziativa di riproporre nell’ambito di Alice nella Città
alcuni film della Mostra del Cinema di Venezia che riflettono su
tematiche giovanili. È un modo concreto – dichiara Alberto Barbera,
Direttore Artistico della Mostra del Cinema di Venezia – di mettere
in contatto film meritevoli con un pubblico più vasto di quello che
potrà venire al Lido, specie in un anno che sconta pesanti
restrizioni sanitarie”. Barbera ha aggiunto: “Ed è anche la
conferma, dopo la collaborazione già annunciata con la Cineteca di
Bologna, che i festival e le istituzioni culturali possono e devono
individuare modalità condivise per uscire dall’isolamento provocato
dalla pandemia, contribuendo alla ripartenza della vita culturale
del Paese”.
Rispetto agli anni passati la
struttura del festival subirà una razionalizzazione del programma
nel rispetto dei contenuti e dei protocolli stabiliti per
l’emergenza Covid- 19.
Queste le sezioni ufficiali
2020:
Concorso – Fuori concorso – Eventi Speciali – Masterclass –
Panorama Italia – Concorso Cortometraggi
FILM ANNUNCIATI:
ASPETTANDO ALICE – FLOATING
THEATRE
Mister link di Chris Butler
CONCORSO ALICE NELLA CITTÀ
Gagarine di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh
PANORAMA ITALIA CITTÀ
Il mio corpo di Michele Pennetta
Affermatasi come una delle più
popolari saghe cinematografiche d’animazione di tutti i tempi,
L’era glaciale ha negli anni esteso i
propri orizzonti, arrivando ad essere composta da film, serie
televisive, cortometraggi, speciali televisivi, attrazioni a tema e
videogiochi. Con un guadagno complessivo di oltre 6 miliardi, il
titolo è oggi uno dei franchise con il maggio incasso di sempre, e
ciò grazie anche al legame sviluppato negli anni con diverse
generazioni di spettatori. Ideata da Carlos
Saldanha e Chris Wedge, la saga
principale è oggi composta da bene cinque titoli, tutti di più o
meno grande successo.
A contribuire all’esito positivo
dei film sono in particolare i suoi brillanti personaggi, ognuno
con una propria ben definita e riconoscibile personalità.
Inizialmente composto dal mammut Manfred, dal bradipo Sid e dallo
smilodonte Diego, il gruppo di protagonisti si è negli anni
arricchito senza perdere il proprio fascino originale. A renderli
poi ulteriormente memorabili sono le voci da loro sfoggiate,
appartenenti a noti e apprezzati doppiatori italiani, i quali hanno
saputo conferire ulteriore carattere ai personaggi
protagonisti.
Con diversi progetti in programma
per il futuro, la saga sembra tutt’altro che essersi conclusa. I
due autori hanno però annunciato l’intenzione di tornare alle
origini del racconto, ricercando il calore emotivo che ancora oggi
il primo film diffonde nei suoi spettatori. Il film fu inoltre il
primo prodotto realizzato dalla Blue Sky Studios,
fondata dallo stesso Wedge e negli anni specializzatasi nella
realizzazione di film d’animazione in grafica computerizzata.
Ambientato intorno al 18 mila a.C.,
nel bel mezzo dell’era glaciale, la storia narra di Manny, un
mammuth scontroso, Sid, un bradipo pasticcione, e Diego, un’astuta
tigre dai denti a sciabola. Il trio si ritrova loro malgrado a
dover collaborare per riportare un piccolo bambino smarrito dalla
sua famiglia. Diego, in realtà, all’oscuro dei suoi compagni, li
sta conducendo tutti verso una trappola organizzata dal suo branco.
Il viaggio, tuttavia, consentirà loro di conoscersi meglio, e i tre
finiranno con lo svelarsi a vicenda il proprio passato, spesso
doloroso. Sviluppando così un legame, i tre diventeranno un
insolito branco, e si ritroveranno ad affrontare pericoli e
avventure inaspettate in un mondo che va sempre più coprendosi di
ghiaccio.
Nel momento in cui si ritroveranno
ad aver quasi raggiunto il gruppo di umani a cui il bambino
appartiene, i tre animali si ritroveranno però a dover fare i conti
con la trappola preparata dai simili di Diego. Questi, tuttavia,
deciderà di avvertire gli amici, chiedendo loro di fidarsi di lui,
poiché è l’unico modo che hanno per uscirne vivi. Parallelamente
alla loro avventura, un’altra creatura, uno scoiattolo preistorico
di nome Scrat, tenta disperatamente di portare a termine la sua
missione di vita: seppellire la sua adorata ghianda. Nel cercare di
riuscirci, tuttavia, innescherà una comica serie di calamità.
L’era glaciale 2 – Il disgelo
(2006)
Con il secondo film, l’era glaciale
è ormai quasi terminata, e gli animali tornano finalmente a
prosperare nel loro habitat naturale. Manny, Sid e Diego si godono
ora i vantaggi della nuova condizione. Tale tranquillità viene
tuttavia sconvolta nel momento in cui una gigantesca inondazione,
provocata dallo scioglimento dei ghiacciai, minaccia di cancellare
ogni forma di vita. I tre protagonisti lanciano così l’allarme, e
spingono tutti gli animali a intraprendere un viaggio per trovare
un nuovo luogo abitabile prima che l’intera valle venga sommersa.
Durante il viaggio, Manny incontra Ellie, l’unica mammut femmina
rimasta al mondo.
Tuttavia, il rapporto tra di loro
non è dei migliori, specialmente per il fatto che Ellie ha due
“fratelli” opossum dispettosi e burloni, Crash e Eddie, e per
questo motivo crede fermamente di essere anche lei un opossum. Sid
tenta però di far avvicinare i due mammut, in modo tale che possano
preservare la loro specie. I rischi dati dalla loro nuova missione
porterà infine a far sbocciare un sentimento tra i due, che a
questo punto si renderanno però conto della necessità di salvarsi,
non potendo rischiare di perdere l’amore appena trovato.
L’era glaciale 3 – L’alba dei
dinosauri (2009)
Superate le vicende del precedente
fil, Manny ed Ellie sono ora una coppia, e aspettano la nascita del
loro primo figlio. Tale novità, tuttavia, sembra sconvolgere gli
equilibri del gruppo. Diego inizia infatti a sentirsi di troppo
all’interno del gruppo, accorgendosi inoltre di non possedere più
l’agilità di una volta a causa della vita tranquilla che conduce
con i suoi amici. Decide pertanto di separarsi dal branco. Sid,
invece, caduto in un buco nel ghiaccio, trova tre grandi uova in
una caverna sotterranea e decide di prenderle con sé, ignaro di chi
sia il loro proprietario. Desideroso di crearsi una famiglia tutta
sua, Sid decide di non riportare indietro quanto trovato, ma nel
momento in cui le uova si schiudono, da queste escono fuori tre
piccoli dinosauri.
Nonostante lo shock del gruppo, Sid
si affeziona subito ai piccoli e non sembra intenzionato a
lasciarli neanche quando una femmina di T-rex esce dalla caverna
per recuperare i propri figli. Questa, nel riprendersi ciò che è
suo, porta però via con sé anche il bradipo. Il resto del gruppo, a
cui si riunisce anche Diego, decide perciò di mettersi sulle tracce
del T-rex per salvare lo sfortunato compagno. Entrando nella
caverna, si trovano di fronte a uno spettacolo a dir poco
straordinario: un gigantesco mondo sotterraneo privo di ghiaccio e
popolato da dinosauri. Il gruppo di amici viene qui subito
attaccato da minacciose creature, ma a tirarli fuori dai guai ci
pensa Buck, un coraggioso furetto che li guiderà attraverso quel
mondo sconosciuto per ritrovare Sid.
A dare il via alla vicenda al
centro del quarto film della saga è lo scoiattolo Scrat, il quale
sta ancora cercando appropriarsi dell’inafferrabile ghianda, e nel
tentativo di riuscirci apre involontariamente una fenditura nel
terreno che provocherà accidentalmente una catastrofe continentale:
la deriva dei continenti. Nel frattempo, il gruppo è alle prese con
problemi di carattere famigliare. Il mammut Manny, infatti, si
trova a dover gestire l’adolescenza della figlia Pesca, rivelandosi
un padre molto protettivo quando la giovane vuole stringere
amicizia con dei suoi coetanei. Sid, invece, dopo un’iniziale
ricongiungimento con la sua famiglia, viene nuovamente abbandonato,
e con lui anche Nonnina, l’anziana della famiglia, considerata
ormai un peso.
All’improvviso, il ghiaccio sotto
di loro inizia a tremare fino a rompersi. Il mammut viene così
separato da Ellie e Pesca, ritrovandosi su un iceberg alla deriva
con Diego, Sid e nonnina. Nell’allontanarsi sempre di più, promette
però loro che troverà un modo per tornare a casa. Costretti a dover
attraversare l’oceano, i quattro verranno però catturati dal
crudele pirata Capitan Sbudella e dalla sua ciurma. I tre si
ritroveranno così a dover escogitare una fuga, rubando la nave
pirata per tornare casa e destreggiandosi in una delle avventure
più pericolose da loro affrontate.
Ancora una volta il maldestro
scoiattolo Scrat cerca il posto perfetto per custodire la sua
preziosa ghianda. Finisce tuttavia per mettersi nuovamente nei
guai, risvegliando un’antica navicella aliena che dirotta un
asteroide verso la Terra. Qui, ignari del pericolo in arrivo, Sid è
in disperata ricerca dell’amore, mentre Pesca presenta il fidanzato
Julian ai suoi genitori, e Manny sembra ovviamente non sembra
apprezzare il nuovo arrivato, poiché molto geloso della sua unica
figlia. Le sue angosce, tuttavia, sono interrotte da una festa a
sorpresa organizzata da Ellie in onore del loro anniversario.
Proprio quando Manny sta per rivelare alla compagna di aver
scordato l’importante ricorrenza, una serie di colorati fuochi
d’artificio illuminano il cielo, facendo credere a tutti che quello
sia il suo regalo per la moglie.
In realtà, scopriranno ben presto
che i responsabili delle esplosioni sono una serie di meteoriti, i
quali iniziano a colpire la crosta terrestre. Manny conducendo
allora il suo gruppo al riparto in una caverna, dove ritrovano
Buck, che li avvisa dell’imminente catastrofe che si sta per
abbattere sulla Terra. Il furetto, infatti, ha scoperto l’esistenza
di un grande pilastro che contiene una sventurata predizione sulla
fine del mondo. Il gruppo si trova così a dover escogitare un piano
per poter salvare il pianeta, con la speranza di potervi continuare
a vivere in tranquillità.
L’era glaciale: i doppiatori dei
film
Il cast vocale dei film si compone
di noti nomi tanto per il doppiaggio americano quanto per quello
italiano. Famosissima è divenuta, in particolare, la voce del
bradipo Sid. In Italia questi è doppiato dall’attore Claudio
Bisio, mentre la voce originale è di John
Leguizamo. Per doppiare il personaggio, questi ha
guardato numerosi documentari di Discovery Channel sui bradipi,
arrivando a provare oltre 30 varietà di voci diverse. Scelse infine
quella che desse l’impressione che il personaggio parlasse con del
cibo nelle guance, pratica di immagazzinamento realmente tipica dei
bradipi.
Per doppiare il mammut Manny,
furono considerati numerosi noti attori, come Pierce Brosnan,
Robert De
Niro e Johnny Depp.
La parte fu però affidata all’attore Ray Romano,
noto per i suoi ruoli televisivi. In Italia il personaggio è invece
doppiato da Leo Gullotta. Questi venne tuttavia
sostituito per il quarto e il quinto capitolo dall’attore Filippo
Timi. Tale scelta venne tuttavia poco apprezzata dai
fan, ormai abituatisi ad associare il mammut con la voce di
Gullotta.
Per la voce della tigre Diego, è
invece popolare il doppiaggio svolto da Pino
Insegno, in quello che è uno dei suoi personaggi ormai più
iconici. Con il lavoro svolto per il primo film si è infatti
aggiudicato il nastro d’argento per il miglior doppiaggio maschile
nel 2003. Per la voce originale del personaggio furono invece
considerati gli attori Antonio
Banderas, Anthony
Hopkins e Ralph
Fiennes, ma il ruolo venne infine assegnato a
Denis Leary, il quale a sua volta vinse numerosi
premi per il suo iconico doppiaggio.
L’era glaciale: dove vedere i film
in streaming
Per gli amanti della serie, o per
chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. I film di L’era glaciale
sono infatti presenti nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play,
Microsoft Store, Apple iTunes, Tim Vision e Infinity. Tutti e
cinque i film sono inoltre presenti all’interno della piattaforma
Disney+. Per vederli, una volta scelto
il sito di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di
guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.
Non sappiamo ancora nulla di
concreto circa un possibile
Avengers 5 nella Fase 4 del MCU. Eppure, in vista di quando il
film diventerà una realtà, i fan continuano a chiedersi con chi
dovrebbero (o potrebbero) scontrarsi gli eroi più potenti della
Terra.
ComicBookMovie ha raccolto 10 villain che potrebbero giocare il
ruolo del principale antagonista di un nuovo ipotetico film che
riunirà gli amati Vendicatori dell’universo condiviso:
L’Arcano
I fratelli Russo hanno
dichiarato che sarebbero disposti a tornare nell’Universo
Cinematografico Marvel per un eventuale adattamento
di
Secret Wars: è qui che entra in gioco L’Arcano. È stato
lui a riunire tutti gli eroi e i cattivi nella miniserie a fumetti
crossover per soddisfare il proprio piacere: è un essere
cosmico enormemente potente, destinato ad essere testimone della
sconfitta di Thanos da parte dei Vendicatori.
Dopotutto, la distruzione delle
Gemme dell’Infinito del Titano Pazzo è destinata ad avere un
impatto in tutto il cosmo e potrebbe spiegare perfettamente il
motivo per cui L’Arcano decide di raggiungere la Terra.
Avengers 5 sarebbe il film perfetto in cui
adattare questa storia, in quanto potrebbe anche permettere
l’ingresso degli X-Men e dei Fantastici Quattro, facendo ciò che
nessuno credeva possibile: realizzare qualcosa di ancora più grande
di Avengers:
Endgame.
Mefisto
Dal momento che con la Fase
4 sembra che i Marvel Studios abbiano intenzione di
abbracciare il soprannaturale, il debutto sul grande schermo di
Mefisto è sicuramente tra i più attesi. Guardando i film e le serie
tv in arrivo, ci sono molte avventure del MCU in cui il personaggio potrebbe
fare il suo debutto, come ad esempio Doctor Strange in
Multiverse of Madness, la serie tv Loki o anche
Thor: Love
and Thunder.
Cattivo dall’indole sadica e
pericolosa, Mefisto è un potente demone che risiede in una
dimensione infernale dove spesso manipola ciò che sta accadendo
altrove per i propri interessi. Ruba anche anime e nei fumetti è
responsabile della fine del matrimonio tra Peter Parker e Mary
Jane. Dopo un’introduzione in uno dei prodotti citati in
precedenza, sarebbe bello vedere Mefisto dare del filo da torcere
ai più potenti eroi della Terra. Sarebbe sicuramente diverso da
qualsiasi altro malvagio che hanno affrontato fino ad ora, e
un’avventura soprannaturale di questa portata potrebbe preparare il
terreno per l’arrivo di personaggi del calibro di Blade, Moon
Knight e Ghost Rider.
I Signori del Male
Ci sono state molte
iterazioni dei Signori del Male nel corso degli anni: mettere in
competizione gli Avengers contro una squadra di supercattivi è
qualcosa che i fan sono ansiosi di vedere ormai da molto tempo. Con
il Barone Zemo pronto a tornare in
The Falcon and the Winter Soldier, forse
Avengers 5 sarebbe il momento perfetto per
riunire la sua squadra?
Ci sono innumerevoli criminali del
passato che i Marvel Studios potrebbero usare nel
film, inclusi molti cattivi che devono ancora debuttare sul grande
schermo e che hanno fatto parte dei Signori del Male assemblati da
Zemo. Tutto ciò potrebbe anche portare al tanto debutto nel
MCU dei Thunderbolts, con i Signori del Male che – in
futuro – potrebbero facilmente diventare i co-protagonisti di un
lungo elenco di storie nel MCU.
Veranke
Tutti rimasero scioccati
quando Captain
Marvel ha presentato gli Skrull sotto una luce eroica,
senza riuscire così a preparare il terreno per l’adattamento di
Secret Invasion che praticamente tutti
stavano aspettando. Si dice che ciò accadrà prima o poi: nonostante
le serie Disney+ in arrivo e i piani per un
sequel del cinecomic con
Brie Larson,
Avengers 5 è probabilmente il miglior film
in cui far debuttare la Regina Veranke ed i suoi piani per
conquistare la Terra insieme ai suoi Skrull.
Nei fumetti, Veranke ha
interpretato la parte di Spider-Woman, ma nel film potrebbe
facilmente fingere di essere chiunque, da The Wasp a Scarlet Witch,
prima che altri eroi rivelino la loro vera identità di Skrull. È
una grande criminale ed un personaggio che i Marvel Studios potrebbero sfruttare
cinematograficamente nel migliore dei modi.
MODOK
M.O.D.O.K. era un normale
scienziato A.I.M. prima di sottoporsi ad una procedura che lo ha
trasformato in uno dei cattivi più temibili (e repellenti) dei
fumetti. Con un aspetto così bizzarro, tale minaccia orribilmente
deformata potrebbe rivelarsi perfetta per un ipotetico
Avengers 5. Le prime immagini di
The Falcon and the Winter Soldier (almeno apparentemente)
includevano il ritorno dell’A.I.M., quindi è possibile che sia già
stato tutto programmato per il debutto sul grande o piccolo schermo
di questo cattivo.
Tuttavia, in base
ai rumor sempre più insistenti che lo vorrebbero invece in
Ant-Man
3, è probabile che diventerà un personaggio con il
potenziale necessario per avere un impatto maggiore su più film del
franchise. Non ci resta che sperare che il regista Peyton Reed
faccia un lavoro migliore con M.O.D.O.K. rispetto a quello fatto
con Yellowjacket e Ghost.
Galactus
Non è un segreto che Kevin
Feige sia un grande fan di Galactus (una volta ha anche offerto
alla Fox la possibilità di tenere Daredevil in cambio di lui e
Silver Surfer!): è inevitabile, quindi, che il personaggio farà
sentire la sua presenza ad un certo punto nella Fase 4. Silver
Surfer dovrebbe comunque essere introdotto prima e, ovviamente, se
qualcuno dovrebbe occuparsi di Galactus, sarebbero i Fantastici
Quattro.
Il loro ingresso nel MCU non può essere ancora troppo
lontano: ci sono diversi modi in cui si potrebbe anticipare
l’arrivo del villain nell’universo condiviso, e data la sua
potenzia, si potrebbe tranquillamente mettere in discussione quanto
fatto in precedenza dal temibile Thanos. Il film dedicato ai
Fantastici Quattro potrebbe regalarci un “primo round” tra gli eroi
e l’antagonista, con
Avengers 5 che invece racconterebbe del “secondo
round” tra il grande villain e gli eroi più potenti della
Terra.
Apocalisse
Non sappiamo quando gli
X-Men torneranno sul grande schermo, ma ci sono già alcuni segnali
che i Marvel Studios stanno facendo buon
uso dei nuovi personaggi e delle location che hanno acquisito da
Fox (ad esempio, l’isola di Madripoor apparirà nella serie tv
The Falcon and the Winter Soldier). In base a ciò, la Fase
4 potrebbe sicuramente gettare le basi per l’arrivo di En Sabah
Nur, e anche se non molto tempo fa lo abbiamo visto in X-Men:
Apocalisse, un approccio CGI in stile Thanos garantirebbe
ai fan una versione del personaggio degna di nota.
Presumibilmnete, sia Gli
Eterni che Moon Knight
faranno un tuffo nella storia passata del MCU; anche solo un riferimento a
questo antico mutante potrebbe preparare il terreno per molte
storie ancora più eccitanti. Potrebbe essere usato in
Avengers 5, presumibilmente per portare
insieme sullo schermo sia i Vendicatori che gli X-Men.
Dottor Destino
Un altro grande criminale
su cui dovrebbe concentrarsi il franchise dei Fantastici Quattro è
ovviamente il Dottor Destino, in modo da rendere il villain come
una minaccia per l’intero Universo Cinematografico Marvel nella Fase 5. Ancora una
volta, si potrebbero riunire i due team in un unico film (un modo
efficace per renderli parte del MCU dopo i disastrosi sforzi della
Fox): ci sono innumerevoli storie dei fumetti che potrebbero
servire come ispirazione per uno scontro con il Dottor Destino.
Victor Von Doom e
Latveria devono diventare una parte importante di questo universo
condiviso e un nuovo team di Vendicatori che si riunisce per
cercare di fermare una guerra mondiale orchestrata da Doom potrebbe
costituire una premessa entusiasmante. Inoltre, questo film
potrebbe persino essere usato per stabilire la rivalità tra Doom,
Black Panther e Namor!
Kang il Conquistatore
Si dice che Loki getterà
le basi per il debutto sul grande schermo di Kang in Conquistatore:
questo avrà un senso se la serie è effettivamente destinata ad
introdurre la Time Variance Authority. La teoria più accreditata è
che l’agente interpretato da
Owen Wilson verrà trasformato in Kang, e avrebbe senso per il
personaggio prendere di mira gli eroi più potenti della Terra,
specialmente se viene spinto dal Dio dell’Inganno a farlo;
dopo tutto, questa la versione che vedremo di Loki nella è ancora
quella di un cattivo in piena regola…
Una lotta contro Kang potrebbe
richiamare gli eroi dell’intera linea temporale del MCU e persino quelli appartenenti
ad un futuro desolato… magari gli X-Men proveniente da una realtà
alternativa in stile “L’Era di Apocalisse”. Dopo tutti i
principali nemici dei Vendicatori usati dai Marvel Studios, è giunto il momento
di vedere anche Kang entrare in azione.
Green Goblin
Norman Osborn ha avuto un
ruolo chiave sia nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi che nei film del franchise
The Amazing Spider-Man, quindi i Marvel Studios potrebbero essere
comprensibilmente riluttanti a riportarlo di nuovo al cinema.
Tuttavia, c’è ancora molto che si potrebbe fare con il personaggio
sul grande schermo, soprattutto se quei rumor che lo vorrebbero
alla guida degli Oscuri Vendicatori dovrebbero rivelarsi
fondate.
Abbiamo detto che ci sono molti
cattivi di cui Avengers 5 potrebbe fare buon uso, ma Norman assume un
ruolo secondario in questo discorso, a meno che Green Goblin non
venga usato come una sorta di figura oscura in Spider-Man 3,
prima che lo stesso decida di affronta Peter Parker e il resto
degli eroi nel prossimo film sugli Avengers.
La decisione è stata presa dal Cda
della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la
proposta del Direttore della Mostra Alberto
Barbera.
Ann Huinell’accettare la proposta ha dichiarato: “Sono davvero
felice di ricevere questa notizia e sono onorata per il premio!
Sono così felice che non riesco a trovare le parole. Spero solo che
nel mondo tutto volga presto per il meglio e che ognuno possa
sentirsi di nuovo felice come io mi sento in questo
momento.”
Tilda Swintonnell’accettare la proposta ha dichiarato: “Porto nel cuore
questo grande festival da tre decenni: è con grande umiltà che
ricevo questo riconoscimento. Sarà per me una vera gioia venire a
Venezia, soprattutto quest’anno, per celebrare l’immortale arte del
cinema e la sua ribelle capacità di sopravvivenza di fronte a tutte
le sfide che il cambiamento può porre a noi tutti.”
A proposito di questi
riconoscimenti, il Direttore Alberto Barbera ha
dichiarato: “Ann Hui è una delle registe più
apprezzate, prolifiche e versatili del continente asiatico, la cui
carriera copre quattro decenni e attraversa tutti i generi
cinematografici. Da subito riconosciuta come una delle figure
cardine della cosiddetta Hong Kong New Wave – il movimento
cinematografico che tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta
rivoluzionò il cinema hongkonghese, trasformando la città
cosmopolita in uno dei centri creativi più vivaci del decennio – ha
diretto film di generi molto diversi, dal melodramma alla ghost
story, dal film semi-autobiografico all’adattamento di importanti
testi letterari, senza trascurare i drammi familiari, i film di
arti marziali e il thriller. È stata anche uno dei primi registi
della scena hongkonghese a unire materiale documentario al cinema
di finzione. Pur prestando attenzione anche all’aspetto commerciale
del cinema e riuscendo a riscuotere ampio successo di pubblico, il
cinema di Ann Hui non ha mai abbandonato la prospettiva autoriale.
Nel suo cinema ha sempre mostrato particolare interesse per le
vicende umane e sociali, raccontando con sensibilità ma anche con
la raffinatezza dell’intellettuale, storie individuali che
intrecciano temi sociali importanti quali quelli dei rifugiati,
degli emarginati e degli anziani. In modo pioneristico, il suo
linguaggio e la sua peculiare impronta visiva non solo hanno saputo
cogliere gli aspetti più specifici della città e dell’immaginario
di Hong Kong ma hanno anche saputo trasporli e tradurli in una
prospettiva universale”.
Prosegue AlbertoBarbera: “Tilda Swinton è
unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali
ed intense affermatesi sul finire del secolo scorso. La sua unicità
riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità
fuori del comune, la capacità di passare dal cinema d’autore più
radicale a grandi produzioni hollywoodiane, senza mai rinunciare al
proprio inesausto bisogno di dar vita a personaggi
inclassificabili. Ogni sua interpretazione è una sfida temeraria
alle convenzioni, siano esse artistiche o sociali, il frutto della
necessità di mettersi continuamente in gioco senza mai
accontentarsi dei risultati raggiunti, e il desiderio di esplorare
risvolti inediti dei comportamenti e delle emozioni umane, che la
Swinton non si limita a veicolare ma di cui offre la
personificazione più sorprendente e straniante. Ha lavorato con
alcuni dei maggiori registi contemporanei, ma è soprattutto fedele
ad alcuni autori, di cui è stata una musa più che una semplice
attrice prediletta. Esemplare, ad esempio, il sodalizio con Derek
Jarman, del quale interpretò tutti i film dal 1985 alla morte del
regista inglese avvenuta nel 1994, e quello con Luca Guadagnino,
con il quale ha realizzato quattro film, condividendone il progetto
di dar vita a un cinema fuori degli schemi. In questo senso, Tilda
Swinton si conferma come l’interprete per eccellenza del cinema
contemporaneo, che non si accontenta della semplicità e del
richiamo delle mode, ma aspira all’inosabile”.
Dopo aver studiato all’Università
di Hong Kong e alla London Film School all’inizio degli anni
Settanta, Ann Hui entra nella scena
cinematografica di Hong Kong come assistente alla regia del maestro
del cinema di arti marziali King Hu. Nel 1979 fa il suo esordio
alla regia con il thriller The Secret, interpretato da
Sylvia Chang e da subito viene riconosciuta come una delle figure
cardine della cosiddetta Hong Kong New Wave, il movimento
cinematografico di cui fanno parte tra gli altri anche John Woo,
Tsui Hark e Patrick Tam. Dal suo esordio, Ann Hui ha diretto 26
film, due documentari, vari cortometraggi ed ha contribuito in
qualità di produttore esecutivo ai film di Yim Ho e Xie Jin.
I suoi film sono stati selezionati
da tutti i più importanti festival internazionali sin dalle prime
fasi della sua carriera con la presentazione a Cannes di Boat
People (1982) e Song of the Exile (1990),
interpretato da Maggie Cheung. Summer Snow (1995) e
Ordinary Heroes (1999) sono stati presentati in concorso a
Berlino e, successivamente, A Simple Life (2011) e The
Golden Era (2014) a Venezia. Ann Hui è l’unica regista ad aver
ottenuto tutti i principali premi agli Hong Kong Film Awards per
ben due volte. Con Summer Snow e A Simple Life ha
infatti ricevuto il premio per il miglior film, la miglior regia,
il miglior attore, la miglior attrice e la miglior sceneggiatura.
Oltre ad aver ricevuto per ben sei volte il premio per la miglior
regia agli Hong Kong Film Awards e in vari altri festival, i
riconoscimenti alle attrici protagoniste dei suoi film – tra cui
Maggie Cheung, Deanie Ip (Coppa Volpi a Venezia per A
Simple Life) e Tang Wei tra le altre – hanno
confermato l’abilità di Ann Hui di dirigere grandi star e saper
scolpire indimenticabili personaggi femminili. La sua intera
carriera la conferma come una delle maggiori registe del cinema
contemporaneo.
Tilda Swinton ha
esordito nel cinema nel 1985 con il film Caravaggio di
Derek Jarman. Da quel momento in poi i due gireranno altri sette
film assieme, fino alla prematura scomparsa del regista nel 1994.
Tra le loro collaborazioni si ricordano Ciò che resta
dell’Inghilterra (1987), The Garden (1990), War
Requiem (1989), Edoardo II (1991, Coppa Volpi
per la migliore interpretazione femminile) e
Wittgenstein (1993). Nell’Orlando (1992) di Sally
Potter, basato sull’omonimo romanzo di Virginia Woolf, ottiene
ampio riconoscimento internazionale per l’incomparabile
interpretazione del protagonista.
Tilda Swinton ha stabilito lunghe e
importanti collaborazioni con registi quali Jim Jarmusch (Solo
gli amanti sopravvivono, 2013; I morti non muoiono,
2019), Joel e Ethan Coen, Lynne Ramsay (…e ora parliamo di
Kevin, 2011) e Luca Guadagnino (Io sono l’amore,
2009; A Bigger Splash, 2015; Suspiria, 2018). Ha
lavorato inoltre con Bong Joon Ho nei film Snowpiercer
(2013) e Okja (2017), entrambi grandi successi
internazionali.
Tilda Swinton ha recitato in Un
disastro di ragazza (2015), commedia acclamata dalla critica,
scritta da Amy Schumer e diretta da Judd Apatow; ha interpretato
l’iconica Strega Bianca nella saga di Narnia e l’Antico
nel blockbuster dei Marvel StudiosDoctor Strange (2016). La parte in
Michael Clayton (2007) di Tony Gilroy le è valsa un premio
BAFTA e un premio Oscar® come miglior attrice non protagonista.
Tilda Swinton ha recentemente
recitato per Wes Anderson nel film The French Dispatch –
si tratta della sua quarta collaborazione col regista americano –
per Joanna Hogg nel film The Souvenir: Part II e per
Apichatpong Weerasethakul nel film Memoria.
Nel 2008 Tilda Swinton ha lanciato,
con il co-fondatore Mark Cousins, la 8 ½ Foundation, un’iniziativa
cinematografica mondiale rivolta ai bambini. Ha curato la
programmazione di numerosi festival cinematografici in varie zone
del mondo, nelle Highlands scozzesi, in Thailandia e a Pechino; tra
i festival da lei organizzati c’è anche Pilgrimage, una sorta di
cinema mobile trainato a piedi attraverso la Scozia.
Ad oggi Tilda Swinton ha prodotto i
seguenti film: Derek (2008), un ritratto del regista Derek
Jarman; Io sono l’amore; il progetto The Seasons in
Quincy (2016) che comprende quattro ritratti dedicati
all’amico John Berger (Swinton ne ha diretto uno e sceneggiato un
secondo); …e ora parliamo di Kevin; Okja; la
serie Women Make Film: A New Road Movie Through Cinema
(2018).
Attualmente Tilda Swinton sta
lavorando ai nuovi progetti di Pedro Almodóvar e George Miller.
Tilda Swinton vive nelle Highlands
in Scozia ed è madre di due gemelli.
Vincitore di tre Premi Oscar,
Dante Ferretti ha iniziato la sua carriera al
fianco di Pasolini, per poi dare forma ai sogni di Federico
Fellini, e alle visioni di altri grandi registi come
Marco Ferreri, Elio Petri, Luigi Comencini, Liliana Cavani,
Ettore Scola, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, ma
anche Martin Scorsese, Tim Burton, Terry Gilliam, Anthony
Mingella, Julie Taymor. E intraprendere un sodalizio di
vita e di lavoro unico, con la compagna di vita Francesca
Lo Schiavo, interior designer di valore mondiale, a sua
volta vincitrice di tre premi Oscar.
Sono sedici le nomination agli Oscar
per Ferretti, innumerevoli i premi vinti in tutto il mondo fra cui
spiccano tre Bafta, quattro David di Donatello e dodici Nastri
d’argento nell’arco di oltre cinquant’anni di carriera.
Appuntamento martedì 21
luglio, alle 20.30, su Miocinema.it: Dante Ferretti dialoga
con Laura Delli Colli e ripercorre le tappe della sua
meravigliosa carriera.
Per l’occasione sarà presentato il
documentario Dante Ferretti: scenografo italiano.
Il regista Gianfranco Giagni
intraprende un viaggio alla scoperta della vita e della carriera di
un uomo che ha fatto la storia del cinema, mostrandolo attraverso i
suoi lavori, la sua voce e le testimonianze dei grandi con cui
ha lavorato.
Come di consueto, la presentazione
sarà visibile gratuitamente, senza alcuna necessità di
registrazione, sul sito e sulla pagina Facebook di Miocinema.
DANTE FERRETTI: SCENOGRAFO
ITALIANO
Un film di Gianfranco Giagni
Prodotto da Nicoletta Ercole per
Cinecittà Studios e Nicomax Cinematografica e da Flavia Parnasi per
Combo Film.
Distribuzione italiana Istituto
Luce Cinecittà
SINOSSI
Il film documentario
“Dante Ferretti: scenografo italiano” presenta un
ritratto appassionante a 360 gradi di uno dei più geniali artefici
della storia del cinema italiano, dalle origini alla ribalta del
più grande cinema d’autore, compagno di visionarie avventure di
Fellini, Pasolini, Scorsese, Tim Burton, e di una “complice”
davvero speciale come Francesca Lo Schiavo. Il film si avvale della
viva voce dello stesso Maestro Ferretti, e di testimoni
eccezionali come Martin Scorsese, Terry Gilliam, Leonardo DiCaprio,
Giuseppe Tornatore, Liliana Cavani e di tanti altri amici e
collaboratori, partecipi di un capitolo e di un autore fondamentali
del libro della settima arte.
Con The
Book of Vision, Carlo S.
Hintermann firma il suo primo lungometraggio e dirige
un cast internazionale che vanta nomi come Charles
Dance, attore inglese star della serie TV Game of
Thrones, Lotte Verbeek, molto nota al
mondo delle serie TV (The Black List, Outlander, I
Borgia), Sverrir
Gudnason protagonista di Borg
McEnroe, Isolda Dychauk (I
Borgia, Faust, TwoGirls) e Filippo
Nigro. Il film aprirà la 35° edizione della Settimana
Internazionale della Critica a Venezia il 3 settembre.
Nel trailer ufficiale del film,
co-prodotto con Entre Chien et Loup (Belgio) e Luminous Arts
Productions (UK) con Rai Cinema e il sostegno della Direzione
Generale Cinema e la Provincia di Trento, si possono cogliere le
atmosfere visionarie e le suggestive ambientazioni in location
straordinarie. Altissimo il valore artistico, estetico e produttivo
del film, che porta la firma di eccellenze del settore a partire
dal produttore esecutivo Terrence Malick.
Direttore della fotografia Joerg Widmer, tra
i più celebrati direttori della fotografia europei,
Scenografo David Crank, considerato uno dei
più talentuosi scenografi americani e
costumista Mariano Tufano, vincitore del
David di Donatello per i costumi
di Nuovomondo nel 2007.
Musiche Hanan Townshend in
collaborazione con Federico Pascucci.
L’artwork è stato realizzato
da Lorenzo Ceccotti, in
arte LRNZ, Conceptual Visual Designer del
film.
“Di questo lavoro ho provato a
cogliere e isolare la visione trascendente e immanente della
natura, che brulica fuori e dentro il corpo, sempre in mutamento
come l’anima. Per un artista visuale raccontare le storie senza
tempo è allo stesso tempo una grande sfida formale e di onestà, ma
anche un’opportunità rarissima. Non posso quindi che essere grato
per essere stato considerato all’altezza di presentare un’opera
tanto profonda, complessa e ricca.” LRNZ
SINOSSI
Eva (Lotte Verbeek), una giovane e
promettente dottoressa, abbandona la sua carriera per immergersi
nello studio della Storia della medicina e mettere in discussione
tutto: la propria natura, il proprio corpo, la propria malattia e
un destino che sembra segnato. Johan Anmuth (Charles Dance) è
un medico nella Prussia del Settecento, in bilico tra nuove spinte
razionaliste e antiche forme di animismo. Book of Vision è il
manoscritto capace di intrecciare le loro esistenze in un vortice
ininterrotto. Lontano dall’essere un testo scientifico, il libro
contiene le speranze, le paure e i sogni di più di 1800 pazienti:
il medico prussiano sapeva come ascoltarli e il loro spirito vaga
ancora tra le pagine, dove vita e morte fanno entrambe parte di un
unico flusso. La storia di Anmuth e dei suoi pazienti darà così a
Eva la forza per vivere appieno la propria vita, comprendendo che
niente si esaurisce nel proprio tempo.
Un’altra città italiana si aggiunge
ai luoghi visitati dai supereroi DC SHAZAM!È la volta di Bologna e di Shazam!,
il “mortale più potente del mondo”, nella variant inedita disegnata
da Giovanni Timpano perShazam! e i Sette
Regni della Magia. Disponibile dal 20 agosto
2020
Shazam! (sì, con
il punto esclamativo), protagonista dello spassoso film dello
scorso anno diretto da David F. Sandberg (Warner Bros Pictures), è
una delle figure più originali dell’intero pantheon DC e possiede
delle peculiarità che lo distinguono da qualunque altro supereroe.
William“Billy”Batson è un orfano adolescente di Philadelphia che
un giorno, tramite un tunnel abbandonato della metropolitana, si
ritrova al cospetto dell’ultimo componente rimasto del potente
Consiglio dell’Eternità, il Mago Shazam, che gli
trasferisce i suoi formidabili poteri. Da quel momento in poi, al
ragazzo basta esclamare “Shazam!” per acquisire le fattezze di un
adulto dotato di capacità straordinarie! Billy ha presto deciso di
rinunciare a parte di questo enorme potenziale per condividerlo con
i suoi fratelli acquisiti Mary, Freddy, Darla, Eugene e Pedro,
tutti adottati dai coniugi Vasquez.
Nonostante il personaggio di
Shazam! esista da ben ottant’anni, il brossurato
Shazam! e i Sette Regni della Magia in
uscita il 20 agosto per PaniniComics, è il volume perfetto per cominciare a
leggere le sue avventure. All’interno, i primi sei numeri della
serie regolare americana, lanciata dalla DC in occasione
dell’esordio cinematografico del personaggio, firmata dal
collaudato team creativo di Geoff Johns e Dale Eaglesham.
Shazam! e i sette Regni della Magia è un
perfetto sequel a fumetti della pellicola e, allo stesso tempo, una
grande occasione per attualizzare le origini e ampliare
l’affascinante mitologia del “mortale più potente del mondo”.
Se non fosse stato assunto dai
Marvel Studios per interpretare il genio
miliardario playboy filantropo Tony Stark, alias Iron Man,
Robert Downey Jr. sarebbe voluto essere… Occhio di
Falco! A dichiararlo è stato lo stesso attore durante un’intervista
con BBC Radio 1.
Il format di BBC Radio 1, presentato
da Dev & Alice, prevede che a porre le domande siano i bambini,
qualche volta anche molto piccoli, e spesso il risultato è
esilarante, come quando viene chiesto a
Robert Downey Jr. se ha mai fatto pipì in una piscina!
Di seguito il video e al minuto 4:14 potete ascoltare la risposta
di Downey Jr. alla domanda “Quale Vendicatore saresti voluto essere
se non fossi stato Iron Man?”.
Robert Downey Jr. è stato per 12 anni il volto del
Marvel Cinematic Universe, il suo
Tony Stark/Iron Man ha settato uno standard altissimo per i casting
Marvel Studios e da lui in poi
nessuna scelta dello studio è stata mai sbagliata. Lo stesso Occhio
di Falco, interpretato da Jeremy Renner, per
quanto leggermente defilato rispetto a Captain America, Thor o lo
stesso Iron Man, è uno degli Original Six e un eroe dal percorso
affascinante e coinvolgente. Chissà come sarebbe stato se avesse
avuto il visto di Robert Downey Jr.!
Idris Elba crede che i vecchi film con scene o
tematiche razziste non debbano essere censurati, ma necessitino
piuttosto di appositi avvertimenti prima dei titoli di testa. Elba,
conosciuto principalmente per aver interpretato il ruolo del boss
della droga Russell “Stringer” Bell nelle prime tre stagioni di
The Wire, nonché per il ruolo di Charles Miner nella
quinta stagione di The Office, ha commentato le recenti
discussioni nate attorno a vecchi film e serie tv che sono stati
modificati o ritirati dai servizi di streaming.
Esempi recenti includono diversi
episodi di serie come Scrubs, 30 Rock e Cuori senza
età che sono stati rimossi dai servizi di streaming a causa
del blackface. Inoltre, anche un episodio della stagione 9 di
The Office è stato modificato a causa dell’utilizzo del
blackface. Ancora, di recente c’è stato anche il caso eclatante di
Via Col Vento, che è stato rimosso da HBO Max: due
settimane dopo è stato reso di nuovo disponibile, con un video di
avvertimento posto all’inizio del film. Questi cambiamenti sono
stati il risultato del movimento Black Lives Matter, che ha aperto
una nuova ed accesa discussione sulle rappresentazioni razziste in
film e serie tv.
Ora, Idris Elba ha approfondito la questione in
un’intervista con
RadioTimes, dicendo che non crede che i film e le serie tv
dovrebbero essere censurati o rimossi dai servizi di streaming.
L’attore ha affermato che dovrebbero piuttosto essere corredati da
un avvertimento o essere sottoposti ad una sorta di sistema di
classificazione, in modo che gli spettatori siano consapevoli che
ciò che stanno per guardare contiene visioni o scene obsolete o
razziste. La star di Luther ha dichiarato fermamente che
crede nella libertà di parola, ma che al tempo stesso non ci si può
sottrarre da determinate responsabilità, ritenendo che sia giusto
far sapere al pubblico in che tipo di contenuti si stanno
imbattendo.
Idris Elba: “Sono un grande
sostenitore della libertà di parola. Non credo nella
censura.”
“Sono un grande sostenitore
della libertà di parola”, ha detto Elba.“Ma il fatto è che
la libertà di parola è un concetto non adatto a tutti. Ecco perché
abbiamo un sistema di classificazione: ti diciamo che questo
particolare contenuto è classificato U, PG, 15, 18, X. Per imitare
la realtà, devi conoscere la realtà. Ma per censurare i temi
razzisti all’interno di uno show, si dovrebbe prima riflettere,
perché credo che gli spettatori dovrebbero sapere che sono stati
realizzati film o serie tv del genere. In rispetto dei tempi e dei
movimenti, commissari e detentori di archivi cancellano contenuti
che pensano siano eccezionalmente fuori contesto al giorno d’oggi.
Penso che le persone dovrebbero sapere che la libertà di parola è
stata accettata, ma al tempo stesso dovrebbe sapere a cosa vanno
incontro. Non credo nella censura. Credo che dovremmo essere
autorizzati a dire ciò che vogliamo dire. Perché, dopo tutto, siamo
dei creatori di storie.”
Durante la scorsa settimana,
Tom
Holland ha utilizzato il suo profilo Instagram
ufficiale per far sapere che la produzione del travagliatissimo
Uncharted
è finalmente pronta a partire. Ad ogni modo, i fan del giovane
attore vogliono sapere quando partiranno le riprese dell’altro
franchise che lo vede coinvolto, quello dell’Uomo Ragno, dal
momento che le anche riprese dell’annunciato Spider-Man
3 (ancora senza un titolo ufficiale) sono state bloccate a
causa della pandemia di Covid-19.
Come riportato da
SuperHeroHype, di recente Holland è apparso in un video
pubblicato sul Patreon di suo padre, il comico inglese Dominic
Holland. Apparentemente, Holland dovrà concludere i suoi impegni
con Uncharted
prima di poter tornare a lavorare per il MCU. “Finito Uncharted, finiremo Spider-Man a febbraio del
prossimo anno”, ha dichiarato l’attore. “Due tour
promozionali, forse insieme, che dovrebbero richiedere sei
settimane di lavoro”. Dalle parole di Holland, è facile
ipotizzare che le riprese di Spider-Man 3
dovrebbero partire il prossimo autunno.
La Marvel aveva in programma di
iniziare a girare Spider-Man 3 questo mese ad
Atlanta. Sfortunatamente, la pandemia di Coronavirus lo ha reso
impossibile, con la Georgia che rimane uno degli Stati più colpiti
dall’emergenza. Inoltre, lo studio non ha ancora annunciato nuovi
casting, quindi ad oggi non sappiamo ancora chi saranno i nuovi
personaggi che appariranno nel film. Finora, tutto ciò che sappiamo
è che il sequel riunirà Holland con il regista Jon
Watts e con la co-protagonista Zendaya, che tornerà nei panni di MJ.
Cosa sappiamo di Spider-Man 3?
Di Spider-Man
3 si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più
accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà
costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di
Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe
sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di
fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo
film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto
diversa dalle precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei
panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe
chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre
film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per
ancora un altro film a lui dedicato –
l’annunciato Spider-Man 3 – e per un
altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi
del MCU.
Come apprendiamo grazie a
USA Today, Keanu
Reeves si è ufficialmente lanciato nel mondo dei
fumetti in qualità di “sceneggiatore”. La star delle saghe
cinematografiche di Matrix e John Wick,
infatti, ha scritto per conto di BOOM! Studios, nota casa editrice
statunitense, la miniserie BRZRKR in
collaborazione con il veterano Matt Kindt.
La miniserie, i cui disegni saranno
opera dell’italiano Alessandro Vitti, sarà
disponibile a partire dal prossimo autunno. Gli artisti
Rafael Grampá e Mark Brooks si
sono occupati della realizzazione delle copertine. Oltre ad averla
creata, Reeves è stato anche utilizzato come modello su cui è stato
disegnato Berzerker, il protagonista della miniserie.
La sinossi ufficiale del fumetto
recita: “L’uomo noto solo come Berzerker è mezzo mortale e
mezzo Dio, maledetto e costretto alla violenza… anche a costo della
sua sanità mentale. Ma dopo aver girato il mondo per secoli,
Berzerker sembra aver finalmente trovato uno scopo: lavorare per il
governo americano e combattere battaglie troppo violente e
pericolose per chiunque altro. In cambio, Berzerker otterrà l’unica
cosa che desidera: la verità sulla sua interminabile e sanguinaria
esistenza… e come porvi fine.”
Le tavole di BRZRKR, il fumetto
co-sceneggiato da Keanu Reeves per BOOM! Studios
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In merito al progetto,
Keanu Reeves ha dichiarato: “Amo i fumetti
sin da quando ero bambino e hanno avuto un’importante influenza
artistica su di me. Avere l’opportunità di creare BRZRKR e
collaborare con leggende dell’industria come lo sceneggiatore Matt
Kindt, il disegnatore Alessandro Vitti, il colorista Bill Crabtree,
il letterista Clem Robins e l’artista concettuale e autore di
copertine Rafael Grampá – insieme all’incredibile team dei Boom!
Studios – è un sogno che si avvera.”
Il network americano
CBS ha annunciato che S.W.A.T. 4, la quarta stagione della serie
S.W.A.T.
arriverà in autunno e non questa estate. Dunque la serie tv
interpretata da Shemar Moore, si unisce al programma autunnale e si
sposta definitivamente.
In S.W.A.T. 4
ritorneranno i protagonisti sono Shemar Moore (Daniel “Hondo”
Harrelson) Alex Russell (Jim Street) Jay Harrington (David “Deacon”
Kay) Lina Esco (Christina “Chris” Alonso) Kenny Johnson (Dominique
Luca) David Lim (Victor Tan) Patrick St. Esprit (comandante Robert
Hicks) Amy Farrington (tenente Piper Lynch) Karissa Lee Staples
(Bonnie) Rochelle Aytes (Nichelle) April Parker Jones (Winnie).
S.W.A.T. 4
S.W.A.T. 4 è la
quarta stagione della nuova serie tv
S.W.A.T. creata da Aaron Rahsaan
Thomas per il network americano della CBS.
Nel cast di
S.W.A.T. protagonisti sono Sergente Daniel
“Hondo” Harrelson, interpretato da
Shemar Moore, Jessica Cortez, interpretata da Stephanie
Sigman, Jim
Street, interpretato da Alex Russell, David “Deacon” Kay,
interpretato da Jay Harrington,Christina “Chris”
Alonso, interpretata da Lina
Esco, Dominique Luca, interpretato
da Kenny Johnson, Jeff Mumford,
interpretato da Peter Onorati,Victor
Tan, interpretato da David Lim.
La scena di Avengers:
Endgame che ha visto lo scontro Cap vs
Cap ha entusiasmato i fan. Due Steve Rogers differenti,
uno puro e incorruttibile e l’altro segnato dall’esperienza e più
scaltro, si scontrano e se le danno di santa ragione. Ma a parità
di forza, si sa, vince sempre chi ha più esperienza.
Abbiamo già rivelato
qualche dettaglio dello scontro e un
segreto dal set in merito alla realizzazione della scena che ha
visto impegnato
Chris Evans e i suoi stunt double, ma adesso vi
mostriamo un nuovo video dal set che vede protagonisti proprio due
controfigure dell’attore.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
David Hayter,
co-sceneggiatore di Watchmen del 2009, ha rivelato in
un’intervista che il finale originale del film avrebbe potuto
essere completamente diverso da quello che i fan hanno visto sul
grande schermo. Un adattamento live-action del fumetto di Alan
Moore e Dave Gibbons era in lavorazione da decenni, con numerosi
registi di spicco (tra cui Terry Gilliam, Paul
Greengrass e Darren Aronofsky) che
vennero incaricati di dirigere il film durante le numerose fasi di
sviluppo. Il fumetto si è rivelato particolarmente complicato da
adattare, con diverse argomentazioni (incluse alcune dello stesso
Moore) che sostenevano che il fumetto era praticamente
“infilmabile”. Tuttavia, nel 2009 è finalmente uscito il live
action, diretto da Zack
Snyder.
Il finale del Watchmen di Snyder presenta alcune differenze
sostanziali rispetto al materiale originale: ciò è da sempre
considerato l’aspetto più controverso dell’adattamento. Creare
l’atto finale del film è stata la sfida ricorrente con cui hanno
dovuti confrontarsi tutti i registi coinvolti nel progetto nel
corso degli anni. Il fumetto termina con la rivelazione che
Ozymandias aveva costruito un calamaro gigante e lo aveva lasciato
cadere su Manhattan, sperando così di estinguere le tensioni tra
gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, facendo credere che il mondo
fosse stato attaccato dagli alieni. La versione di Snyder contiene
la stessa tipologia di attacco, ma nel film Ozymandias fa sembrare
che sia il Dr. Manhattan il responsabile dell’accaduto. Il
cambiamento è stato oggetto di numerosi dibattiti all’interno del
fandom, sebbene ci siano dei meriti in entrambe le tipologie di
finale.
In una recente
intervista con
Script Apart, il co-sceneggiatore di
Watchmen,David Hayter (che a sua volta
era anche stato incaricato di dirigere l’adattamento), ha rivelato
che il finale che aveva scritto quando Paul
Greengrass era in procinto di dirigere il film, era molto
diverso dal finale che abbiamo visto nella versione di Snyder.
Ozymandias avrebbe creato una falsa proiezione del Dr. Manhattan
che avrebbe attaccato diverse città, nonostante il tempo per
festeggiare il suo successo sarebbe stato relativamente breve: Nite
Owl, infatti, avrebbe avuto il sopravvento su Ozymandias
schiacciandolo con la sua nave Archie, uccidendo l’uomo più
intelligente del mondo, nonché il responsabile della morte di
milioni di persone.
Un adattamento tematicamente
accurato di Watchmen è possibile
Questa rivelazione
arriva in un momento in cui Watchmen ha vissuto
una nuova impennata di rilevanza all’interno del panorama della
cultura pop. L’omonima serie targata HBO del 2019, ideata da
Damon Lindelof e che funge da sequel del fumetto,
ha ricevuto ampi consensi da parte della critica. Alcuni sostengono
che la serie di Lindelof corrisponda narrativamente al materiale
originale più del film di Zack
Snyder. Nonostante la sua storia particolarmente
travagliata, il tempo ha dimostrato che un adattamento
tematicamente accurato di Watchmen è molto
possibile.
Tenet
di Christopher Nolan potrebbe rischiare di
non uscire in Cina a causa della durata del film, che entrerebbe in
contrasto con le attuali restrizioni del Paese relative al
Coronavirus. L’attesissimo nuovo film del regista britannico
sarebbe dovuto arrivare nelle sale a luglio: nonostante
l’insistenza da parte dello stesso Nolan a mantenere la release
originale, alla fine la Warner Bros. si è vista costretta a
posticiparne l’uscita ad agosto proprio a causa della pandemia.
Naturalmente, con l’emergenza
Covid-19 ancora in atto e con molte aree messe di nuovo in lockdown
dopo un ritorno forse troppo prematuro alla normalità, quella data
di uscita fissata per agosto non rappresenta in realtà alcuna
certezza. Ad oggi, nessuno sa con certezza quando il pubblico potrà
finalmente vedere l’ultima fatica di Nolan. Come riferito dagli
analisti, il film dovrebbe arrivare a guadagnare 800 milioni di
dollari al box office globale per non essere considerato un flop:
data l’attuale situazione, raggiungere un risultato del genere
rappresenta, ora come ora, un’impresa a dir poco titanica.
A peggiorare ancora di più la
situazione, arriva la notizia (riportata da
IndieWire) che l’uscita di Tenet
in Cina sarebbe a rischio a causa della durata del film. In base
alle restrizioni dovute all’emergenza di Covid-19, il governo
cinese ha stabilito che la durata di un film deve essere contenuta
nelle due ore affinché lo stesso possa essere distribuito nelle
sale: essendo Tenet lungo
ben 150 minuti, il suo minutaggio lo renderebbe “inadatto” ad una
distribuzione sul mercato cinese.
Nolan disposto a cedere alle
restrizioni della Cina pur di garantirsi una distribuzione per
Tenet?
Ad oggi Tenet non
ha ancora una data di uscita ufficiale in Cina, ma non ci sono
dubbi che il film verrà rilasciato, considerata l’ampia popolarità
dei film di Nolan sul mercato (il più grande successo del regista
in Cina è stato Interstellar, che ha incassato ben 122 milioni
di dollari soltanto nella nazione dell’Asia Orientale). Resta da
capire se, qualora Tenet
non possa essere distribuito a causa del suo minutaggio, Nolan sarà
disposto ad effettuare dei tagli e ridurre la durata del film entro
i 120 minuti.
In passato, molti
studi e molti registi hanno ceduto alle restrizioni della Cina e
hanno tagliato i loro film pur di garantirsi una distribuzione nel
Paese, che continua a rappresentare una grossa fetta del mercato
cinematografico globale. Ci sono stati anche casi notevoli di
cineasti che si sono rifiutati di eseguire dei tagli, come Quentin
Tarantino, che ha rinunciato all’uscita di
C’era una volta a… Hollywood in Cina, dopo che il
paese ha chiesto di rimuovere le scene che pensava fossero
umilianti nei confronti dell’eroe nazionale Bruce Lee.
A quanto pare i fan della saga di
Star Wars dovranno prepararsi a dire
ufficialmente addio al personaggio di Finn interpretato da John Boyega, dal momento che l’attore ha
dichiarato di non essere interessato a ritornare nel franchise.
L’ultima volta che abbiamo visto il personaggio in azione è stato
ne L’Ascesa di Skywalker, ultimo capitolo della
trilogia sequel che ha chiuso ufficialmente la saga degli
Skywalker.
Nonostante abbia interpretato uno
dei personaggi principali della nuova trilogia, Boyega non ha mai
nascosto le sue opinioni contrastanti in merito alla celebre saga
fantascientifica: dopo l’uscita nelle sale de
Gli Ultimi Jedi di Rian
Johnson, infatti, l’attore ha espresso il suo
disappunto in merito ad alcune scelte narrative operate in fase di
sceneggiatura. Per quanto riguarda
L’Ascesa di Skywalker, invece, l’attore è sempre stato un
grande sostenitore del film, nonostante lo stesso abbia
letteralmente diviso in due tanto la critica quanto il
pubblico.
Il ruolo di Finn gli ha regalato la
fama internazionale, ma a quanto pare John Boyega non ha intenzione di tornare a
recitare nel franchise di
Star Wars. È quanto rivelato dallo stesso attore in un
commento su Instagram, sotto
una foto che lo ritrae sul set di uno dei suoi prossimi progetti,
ossia la serie tv Small Axe. Un fan gli ha chiesto se
in futuro sarebbe tornato nei panni di Finn nello storico
franchise, e Boyega ha risposto: “No, grazie. Sono andato
avanti”, dichiarazione accompagnata dall’emoji di un
cuore.
Una nuova trilogia nel futuro di Star Wars
In realtà, l’affermazione di
John Boyega circa un possibile ritorno nei
panni di Finn non dovrebbe cogliere di sorpresa i fan. Già in
passato, infatti, l’attore aveva rivelato che probabilmente non
sarebbe tornato a recitare in nessun altro film di Star Wars. Nel futuro del franchise
c’è già in cantiere una nuova trilogia, ma non è da escludere che
uno dei personaggi principali della trilogia sequel possa apparire
nei nuovi episodi. A quanto pare, però, sembra proprio che non sarà
Finn.
L’Agente Coulson è
morto per mano di Loki nel film The Avengers del 2012, evento che spinse
Captain America, Iron Man, Thor, Occhio di Falco, Vedova Nera e
Hulk – motivati anche da Nick Fury – a fare squadra per cercare di
sconfiggere il nemico. Da allora, Coulson è stato riportato in vita
nella serie Agents
of SHIELD, ma al di là del personaggio di Fury, non
abbiamo più visto il percorso dell’agente incrociarsi con quello di
altri personaggi del MCU.
Nonostante sembri che qualsiasi
occasione di rivedere Coulson nel MCU sia andata ormai persa, in
molti ancora si chiedono se Coulson possa mai riunirsi con gli eroi
più potenti della Terra. In una recente intervista con
ComicBook.com, l’attore Clark Gregg ha ammesso la sua delusione circa
il fatto che il suo personaggio non ha avuto la possibilità di
incontrarsi nuovamente con il team di Vendicatori prima degli
eventi di Avengers:
Endgame.
“La cotta per Cap non muore mai.
Provo sempre una certa tristezza quando penso a come tutti è
iniziato. Penso che il motivo per cui Coulson sia diventato ciò che
rappresenta oggi sia merito delle scene con Robert Downey Jr. e di
tutti quei botta e risposta”, ha spiegato l’attore.
“Riesci a farti sentire meglio e
a mettere in evidenza molto più di quello che potresti vedere
normalmente in una scena. Il modo in cui ha preso quelle scene e
quel personaggio, in un certo senso mi ha portato alla vita, in
modo in cui da solo forse non sarei riuscito. Ho sempre pensato:
‘Dai, non avete ancora fatto un One-Shot’. Perché non ci potrebbe
essere un One-Shot in cui gli Avengers sono in missione, noi agenti
siamo in missione… sarebbe interessante!”, ha continuato
Gregg.
Un futuro per Phil Coulson nel MCU è possibile?
Un corto della serie
One-Shot sarebbe stato divertente da vedere, ma ad oggi è
decisamente improbabile che accada. Tuttavia, ora che Kevin
Feige è responsabile della Marvel Television, chissà… forse
troverà un modo per incorporare gli eventi di Agents of
SHIELD nel MCU? Ancora, più semplicemente
potrebbe trovare un modo per far tornare Coulson nell’universo
condiviso.