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The Breakfast Club: recensione del film con Molly Ringwald #Cult

The Breakfast Club: recensione del film con Molly Ringwald #Cult

I film e le serie tv destinati agli adolescenti sono da tempo un settore importante dell’industria cinematografica. Ma è con gli anni Ottanta che questo genere ha acquisito una sua autonomia ed ha trovato numerose fortunate strade, sia sul grande che sul piccolo schermo, lanciando attori e attrici che ancora oggi li popolano. Così hanno iniziato Michael J. Fox, John Cusack, Demi Moore e Leonardo DiCaprio, solo per citarne alcuni.

The Breakfast Club e il “brat pack” 

È il caso di The Breakfast Club, un piccolo cult del 1985 diretto da John Hughes, oggi disponibile su Netflix, che portò alla ribalta il cosiddetto “brat pack”, ovvero un manipolo di attori che divennero noti appunto per aver interpretato una serie di pellicole incentrate sugli adolescenti e le loro problematiche. Del gruppo facevano parte tutti i protagonisti del film: Molly RingwaldEmilio Estevez, Anthony Michael Hall, Judd Nelson e Ally Sheedy.

La Trama

Un gruppo di liceali, studenti alla Shermer High School di Chicago, è costretto a passare il sabato nella biblioteca della scuola per punizione. Il preside Richard Vernon, Paul Gleason, li sorveglia, non sempre con scrupolo, e assegna loro un tema dal titolo: chi sono io? Per spingerli a riflettere. Claire, Molly Ringwald, John, Judd Nelson, Andrew, Emilio Estevez, Brian, Anthony Michael Hall, e Allison, Ally Sheedy, sono molto diversi, ma tutti accomunati da un cattivo rapporto coi genitori e da problemi in famiglia, che pian piano li faranno avvicinare uno all’altro, rendendo quest’esperienza di condivisione un’opportunità per crescere, abbandonare i propri pregiudizi e aprirsi agli altri. Non mancheranno poi goliardate, balli e fumo per combattere la noia delle lunghe ore a scuola.

Un film senza sorprese, che però si riscatta nel finale

Dopo Sixteen candles – Un compleanno da ricordare, che nel 1984 aveva fatto conoscere al pubblico la giovane Molly Ringwald e portato sullo schermo un altrettanto giovane John Cusack in una delle sue prime apparizioni, Hughes ci riprovò l’anno successivo con questo The Breakfast Club, costruendo attorno ai giovani attori del brat pack un film per teenagers corale e senza grosse sorprese.

La prima parte del film è piuttosto scontata e poco coinvolgente, a tratti perfino fastidiosa, in particolare il personaggio di John, interpretato da Judd Nelson, è davvero sgradevole. L’attore interpreta anche bene il classico giovanotto spavaldo e strafottente, dai modi bruschi e aggressivi, ma senza neppure quella vena di ironia o simpatia che lo possa rendere in qualche modo accattivante. Le dinamiche fra i vari personaggi sono fin troppo prevedibili e rendono il film piatto. Ognuno è intrappolato in uno stereotipo: c’è Claire la snob, Brian il secchione, Andrew lo sportivo, Allison la pazza e appunto John, lo spaccone aggressivo.  Ciascuno guarda gli altri dall’alto in basso, sentendosi migliore. Nulla di nuovo o di particolarmente esaltante.

Nella seconda parte e verso il finale il film si riscatta, acquista un po’ di spessore e riesce a catturare l’attenzione perché Hughes, anche sceneggiatore e produttore, scompagina le carte e toglie le certezze, rimescolando tutto. Soprattutto, scopre il vero animo dei protagonisti e le loro fragilità. Qui entra finalmente in gioco un po’ di empatia che coinvolge lo spettatore. Cadono così i pregiudizi e nessuno si sente più diverso o meglio dei compagni.

Nell’interminabile giornata a scuola, poi, non mancano momenti goliardici, balletti in stile Footloose o Saranno Famosi, inevitabili figli dell’epoca. Nella colonna sonora, da segnalare Don’t you (forget about me), scritta appositamente per il film da Keith Forsey e Steve Schiff che accompagna i titoli di testa e quelli di coda ed è diventata uno dei maggiori successi dei Simple Minds.

The Breakfast Club Molly RingwaldMolly Ringwald e compagni oggi

Che fine hanno fatto oggi Molly Ringwald e compagni? La bella Claire è apparsa di recente in due prodotti di successo come la serie tv Riverdale, dove ha interpretato la madre di Archie – KJ Apa – Mary Andrews, e nel film Netflix The Kissing Booth (2018) che, seppur non apprezzato dalla critica, ha raccolto un buon successo di pubblico sulla piattaforma.

Emilio Estevez, figlio d’arte, non sembra aver avuto la stessa fortuna professionale del padre Martin Sheen. Oltre a quella di attore ha intrapreso la carriera di regista, ma il suo nome resta legato ai lavori degli anni Ottanta. Tra gli altri, fu nel cast de I ragazzi della 56a strada di Francis Ford Coppola già nel 1983, poi in Young guns – Giovani pistole di Christopher Cain (1988). Più recentemente è stato regista di un film su Bob Kennedy, Bobby (2006) e ha diretto sé stesso e il padre ne Il cammino per Santiago (2010).

Per quel che riguarda  Judd Nelson, si ricorda la sua partecipazione in Fandango accanto a Kevin Costner (1985). Prosegue poi la sua carriera di attore, che lo ha visto recentemente prendere parte al film di James Cox Billionaire Boys Club con Emma Roberts, Kevin Spacey e Ansel Elgort.

Anthony Michael Hall ha partecipato a film come Edward mani di forbice di Tim Burton (1990) ed è apparso come guest star in diverse serie tv. Recentemente è entrato nel cast di Foxcatcher – Una storia americana di Bennett Miller ed ha partecipato ad un episodio della serie Riverdale.

Infine, il nome di Ally Sheedy è rimasto principalmente legato alle pellicole anni Ottanta. Oltre a The Breakfast Club, vi sono St. Elmo’s Fire di Joel Shumacher e Wargames – Giochi di guerra di John Batham.

Robert Downey Jr. e gli Avengers ringraziano il bambino di 6 anni che ha salvato la sorellina

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E’ stato un gesto da vero eroe quello compiuto da un bambino di sei anni nei riguardi della sorellina più piccola e chi se non gli Avengers e Robert Downey Jr. potevano congratularsi per questo incredibile atto d’amore?

Ebbene sia Robert Downey Jr. che parte del cast degli Avengers hanno avuto una dolcissima video call con il piccolo eroe. La conversazione si è svolta via Instagram e nell’occasione Chris Evans  ha promesso al bambino lo scudo di Captain America, mentre Robert Downey Jr  gli ha promesso una grande sorpresa per il suo compleanno. Di seguito l’estratto delle conversazioni:

Il fatto, come riporta la CNN, il 9 luglio il bambino di 6 anni del Wyoming ha salvato la sua sorellina minore da un pastore tedesco che era per strada. Il cane lo ha attaccato al volto e a causa di ciò Bridger ha subito un intervento chirurgico durato due ore con 90 punti sulla ferita.

Hawkeye: la serie con Jeremy Renner ha un regista

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Hawkeye: la serie con Jeremy Renner ha un regista

Arriva dal THR la notizia che l’annunciata serie tv Marvel/Disney+ Hawkeye basata sul personaggio di Occhio di Falco interpretato da Jeremy Renner ha finalmente un regista. Più precisamente più di un regista.

Infatti sembra che i Marvel Studios abbiamo scelto Amber Finlayson (Bert) e Katie Ellwood (Bertie)  noto per aver diretto la commedia per adulti di Amazon, Troop Zero, per dirigere un blocco di episodi della prossima serie tv Hawkeye per Disney+. Dunque finalmente la miniserie sembra prendere forma. Altro nome che figurerà nel ruolo di timoniere sarà quello di Rhys Thomas, regista già del Saturday Night Live che la serie di commedie d’azione di Amazon Comrade Detective.

Come molti di voi sapranno Jeremy Renner, che ha interpretato il ruolo nei film per il grande schermo, riprenderà il personaggio di Clint Barton, che per la prima volta ha fatto il suo debutto nel fumetto in Tales of Suspense # 57 del 1964. Uno degli archi narrativi della serie vedrà Barton interpretare la parte di mentore per una nuova generazione di arcieri, tra cui spiccherà il personaggi di Kate Bishop. Al momento non è chiaro chi interpreterà il ruolo nonostante Hailee Steinfeld era stata disegnata dai rumors come l’attrice in trattative per la parte.

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Hawkeye fa parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios che avrebbero dovuto uscire su Disney+ a partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere stato The Falcon and The Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre serie tv includono WandaVision (sempre nel 2020?)Loki (primavera 2021) oltre a Hawkeye. Tutti vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.

Hawkeye, la serie tv

Hawkeye è l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+.

La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame e si baserà sulle avventure di Young AvengerKate Bishop, che ha assunto il ruolo dopo dopo che Clint Barton lascia in seguito agli eventi di Endgame. La serie vedrà Jeremy Renner tornare nei panni del personaggio, e l’attore stesso ha presentato il progetto alla gremita Hall H durante il Comic-Con di San Diego. Secondo le parole di Renner la serie racconta “la fibra di ciò che è Occhio di Falco, ovvero un supereroe senza super poteri, e questo vuol dire che tutti possono essere dei supereroi.” Secondo le prime indiscrezioni nella serie Kate Bishop utilizza le sue notevoli capacità di combattimento per combattere delle buone battaglia, sia come come Young Avenger, al fianco del mentore Clint Barton, sia da sola.

Via THR

WandaVision: slitta anche l’altra serie Disney+?

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WandaVision: slitta anche l’altra serie Disney+?

Dopo la notizia che vi abbiamo dato ieri su The Falcon and The Winter Soldier, anche la serie WandaVision sembra stia per essere rimandata di qualche mese. Infatti da quanto apprendiamo da un nuovo report di The Hollywood Reporter la serie Disney prodotta dai Marvel Studios WandaVision, rischia seriamente di slittare alla primavera del 2021. In quel caso salterebbe la precedente data di uscita che collocava lo show per un debutto programmato a fine anno.

Il report non chiarisce se ci sono effettivamente dei ritardi nella lavorazione di WandaVision come accaduto per The Falcon and The Winter Soldier, che effettivamente ha subito delle variazioni in seguito all’emergenza in atto in America latina. Da quello che sembra però la serie potrebbe subire lo stesso destino accaduto anche a Loki.

AGGIORNAMENTO: Il giornalista autore del report di The Hollywood Reporter Borys Kit ha corretto la sua affermazione via Twitter rivelando che l’articolo porta un’inesattezza nel rapport originale. L’autore sostiene che WandaVision è ancora sulla buona strada per debuttare nel dicembre 2020 anziché nella primavera del 2021. Di seguito il tweet originale:

WandaVision è uno delle prossime miniserie in uscita su Disney+ creata da Jac Schaeffer e basata sui personaggi Marvel  Scarlet/Scarlet Witch interpretato da Elizabeth Olsen e Vision interpretato da Paul Bettany. La serie è ambientato nel Marvel Cinematic Universe (MCU) e ne condividendo la continuità con i film.

La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame dove in qualche modo Visione tornerà in vita e insieme all’amata Wanda inizieranno la loro vita di coppia in una New York negli anni ’50. La nuova serie tv sarà strettamente collegata con il film Doctor Strange in the Multiverse of Madness previsto per il 2021 dove la Olsen riprenderà il suo ruolo in tale film come co-protagonista accanto a Benedict Cumberbatch l’interprete di Doctor Strange. La serie tv fa parte della Fase 4 del franchise.

 Elizabeth Olsen e Paul Bettany. riprendono rispettivamente i ruoli di Wanda Maximoff / Scarlet Witch e Vision della serie cinematografica. Anche Teyonah Parris, Kat Dennings, Randall Park e Kathryn Hahn sono i protagonisti.

Via THR

Chris Evans promette lo scudo di Cap al bambino di 6 anni che ha salvato la sorellina

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E’ un atto di incredibile sensibilità quello compiuto da Chris Evans nei riguardo del vero eroe nella vita reale: il bambino di 6 anni che ha salvato la sorellina da un attacco di un cane.

L’attore ha chiamato il piccolo eroe per congratularsi con lui e indovinate cosa le ha promesso? lo scudo di CAP!!!! Ecco di seguito la dolce call avuta dall’attore con il piccolo eroe:

Il fatto, come riporta la CNN, il 9 luglio il bambino di 6 anni del Wyoming ha salvato la sua sorellina minore da un pastore tedesco che era per strada. Il cane lo ha attaccato al volto e a causa di ciò Bridger ha subito un intervento chirurgico durato due ore con 90 punti sulla ferita.

Franco Maresco: “Rai Cinema riconosca ‘La mafia non è più quella di una volta’ come un suo film”

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Nel corso di una conferenza stampa indetta per la mattina di sabato 18 luglio 2020, Franco Maresco, regista di La mafia non è più quella di una volta, ha chiesto a Rai Cinema, nella persona dell’amministratore delegato Paolo Del Brocco, di riconoscere il suo film come un film proprio. Alla conferenza erano presenti anche la fotografa Letizia Battaglia, nel cast del film, e l’avvocato di Maresco, Antonio Ingroia.

Maresco ha dichiarato: “Alla cerimonia di premiazione di Venezia dello scorso anno, mentre Rai Cinema si congratulava per il premio a Luca Marinelli, protagonista del film Martin Eden di Pietro Marcello, doveva contemporaneamente essere felice per un altro film, che era il nostro. La Rai però non aveva più riconosciuto La mafia non è più quella di una volta già da diverso tempo, da qualche settimana, perché riteneva che il film non fosse rispettoso nei confronti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Facemmo naturalmente tutto un lavoro tra i legali della Ilapalma [la società di Rean Mazzone, tra i produttori del film, n.d.r.] e quelli della Rai per arrivare a un compromesso. Tra l’altro nessuno di noi poteva pensare che un film di satira e un film che smitizzava la mafia potesse essere censurato. Ma in effetti arrivò questo rifiuto. E allora cercammo un compromesso, provando a eliminare alcune scene che magari potevano dare qualche problema. Togliemmo quelle scene, ma non fu sufficiente perché Rai Cinema non voleva che si parlasse proprio del presidente Mattarella. Tra l’altro, questa è proprio l’occasione per raccontare altri retroscena, perché in realtà ci furono problemi anche con il festival di Venezia, perché il film fu selezionato e il direttore della Mostra, Alberto Barbera, molto dispiaciuto mi telefonò per dirmi: “Franco, mi dispiace, ma dobbiamo sospendere il film, per problemi dall’alto”. Per problemi dall’alto intendeva Paolo Baratta, allora presidente della Biennale, che evidentemente aveva subito pressioni. Ma dopo quei tagli, Barbera mi richiamò dicendomi: “Bene, ora che hai fatto questi tagli, il film può passare”. Avevamo quindi il suo sostegno. Fermo restando che un festival dovrebbe essere un luogo libero e che mai ho sentito di un festival che entra nei contenuti di un film.

La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco – recensione

Comunque, a Rai Cinema questo non andava bene e per questo decise di togliere il logo. E, come sapete, oggi avere il sostegno di Rai Cinema è fondamentale, la maggior parte del cinema italiano vede coinvolta Rai Cinema. E il fatto che la Rai si sia sfilata ha fatto sì che il film venisse danneggiato. Io devo molto alla Rai, faccio questo mestiere da trentacinque anni. E se penso a cosa è successo in questi mesi e ripenso a quello che facevamo in passato in Rai, quando andava in onda la striscia di Cinico TV e alla libertà che avevamo, non c’è paragone. Questa Rai non ha niente a che vedere con quella. Questa Rai è una Rai che si permette di censurare e questa censura è avvenuta per decisione del presidente di Rai Cinema, Paolo Del Brocco. Evidentemente lui è stato più realista del re, perché il film è uscito e non c’è stata una sola nota di protesta da parte della famiglia Mattarella. Semplicemente il 6 di settembre uscì una nota del Quirinale in cui si diceva che le sentenze non si commentano, e si riferiva a un passaggio del film in cui ci domandavamo perché il Presidente non avesse detto nulla sulla sentenza del processo sulla trattativa Stato-mafia. Ecco, a parte questo, nessuno di noi ha ricevuto una qualche lettera da parte del Quirinale. Nessuno ha mai detto che questo film mancasse di rispetto al Presidente della Repubblica, solo Paolo Del Brocco, che rappresenta Rai Cinema, ha deciso che questo film non può passare. Quello che noi chiediamo allora alla Rai è che riconosca questo film, questo suo figlio illegittimo“.

A queste parole molto dirette, sono seguite quelle di Ingroia, che ha dichiarato: “L’opera è stata danneggiata, la Rai non ha comprato soltanto dei diritti, si è assunta anche dei doveri, aveva il dovere di promuovere il film. E rispetto a questo la Rai è inadempiente e il contratto con Franco Maresco è ancora in corso, non c’è stata nessuna rescissione del contratto e sino ad oggi il produttore Rean Mazzone non ha ancora preteso dalla Rai l’ultima tranche di pagamento. Il film è stato censurato, anche perché Rai Cinema, togliendo il logo e disconoscendo il film e non facendo nessun passaggio televisivo, ha danneggiato la sua visibilità (…) Franco Maresco non vuole fare la guerra alla Rai, è la Rai che ha fatto la guerra a Franco Maresco“.

Iron Man: i villain che lui stesso ha creato

Iron Man: i villain che lui stesso ha creato

Se è vero che Iron Man ha sacrificato la sua vita per riportare l’Universo al suo stato primigenio sconfiggendo Thanos, è anche vero che è stato uno dei “buoni” che maggiormente ha contribuito alla nascita dei cattivi. Se la maggior parte delle persone ricorda soltanto il suo contributo nella nascita di Ultron, ci sono molti altri villain del MCU la cui nascita è dipesa direttamente da comportamenti e azioni compiute dallo stesso Tony Stark/Iron Man.

Iron Monger

Quando i genitori di Tony morirono, Obadiah Stane, alias Iron Monger, amico di Stark, assunse per la prima volta il ruolo di guida delle Stark Industries. Tuttavia, Tony prese il controllo del business quando aveva 18 anni e spinse Stane lontano dai riflettori. Ciò fece arrabbiare Stane, che amava la leadership, e lo spinse ad assumere i Dieci Anelli che tentarono poi di uccidere Tony.

Chiaramente Tony non ha usurpato un posto, ma ha preso le redini dell’azienda di famiglia, ma scommettiamo che se si fosse comportato in maniera più diplomatica, avrebbe trasformato l’ostilità di Stane in un rapporto di co-leadership e amicizia.

Whiplash

Sia la nascita di Iron Man che il passato di Tony e suo padre hanno contribuito a far sì che Anton Vanko si trasformasse in Whiplash. Il padre di Anton, Ivan, aveva lavorato con il padre di Tony, Howard Stark, sui progetti originali dei reattori ARC, ma non ha ottenuto il dovuto credito.

Una volta che Ivan morì, Anton raccolse, insieme all’eredità paterna, anche l’ostilità per gli Stark, replicando il reattore ARC miniaturizzato con alcuni miglioramenti. Anton diventa così più potente di Iron Man, che riesce ad avere la meglio solo grazie all’aiuto di War Machine. Anche in questo caso, se gli Stark fossero stati meno arroganti, forse si sarebbero risparmiati un nemico.

Aldrich Killian

Tony e Killian si incontrarono per la prima volta alla vigilia di Capodanno del 1999, quando Killian voleva parlare con Tony e discutere di investimenti in Advanced Idea Mechanics. Sebbene Stark avesse promesso di incontrarlo più tardi sul tetto, Killian lo aspettò per tutta la notte, Tony non si presentò e così il giovane scienziato cominciò a coltivare l’odio verso l’uomo che lo aveva snobbato.

Un decennio dopo questo non incontro, Killian vuole rovinare la vita di Tony e si inietta l’Extremis per diventare più potente. Questo porta agli scontri tra Tony e Killian, che è sostenuto da dozzine gusci vuoti di Iron Man controllati da Jarvis. Questa volta è Pepper Potts (potenziata con Extremis) a salvare Tony Stark e a vincere il combattimento contro Killian. Di nuovo, se Tony non avesse illuso il giovane ed entusiasta Aldrich, forse non sarebbe accaduto nulla.

Ultron

Tony e Bruce Banner hanno progettato Ultron usando il codice della Gemma della Mente. La missione di Ultron era proteggere l’umanità da minacce esterne, ancora sconosciute. Tuttavia, Ultron si rese presto conto che la più grande minaccia per l’umanità era l’umanità stessa, ed essendo diventato senziente, si è dato come missione quella di distruggerla.

Ultron usò uno dei robot della Iron Legion di Tony come corpo ospite in modo che potesse liberarsi. Cominciò immediatamente a costruire un piano per abbattere i Vendicatori e portare un disastro sulla Terra. Solo lo sforzo congiunto dei Vendicatori con Visione, che era alimentato dagli stessi poteri di Ultron (la Gemma della Mente), riesce a sconfiggerlo. Questi eventi hanno portato Tony a ritirarsi dal ruolo di Iron Man, e questa volta non si può non dire che Tony aveva agito per quello che credeva essere il bene.

Avvoltoio

Tony Stark è anche responsabile per la nascita dell’identità segreta e malvagia di Adrian Toomes: l’Avvoltoio. Durante la battaglia di New York in The Avengers, la città subì pesanti danni i Vendicatori combattevano le forze di Loki e dei Chitauri. La pulizia di New York dalle macerie e dai resti alieni sarebbe dovuta essere portata a termine dall’azienda di Toomes, ma la Damage Control, società che faceva capo alle Stark Industries, prese il comando dell’operazione, lasciando Tomes senza lavoro e senza soldi.

Così, Adrian ha sviluppato delle armi di contrabbando utilizzando la tecnologia chitaura rubata, mettendo un piedi un business fuori dai radar. Sappiamo che poi in Spider-Man: Homecoming, questo business è venuto alla luce ed è toccato a Peter Parker raccogliere i cocchi di quello che aveva metaforicamente rotto Tony Stark!

Mysterio

Jake Gyllenhaal is Mysterio in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN: ™ FAR FROM HOME.

Tony Stark ha anche avuto un ruolo nella creazione del Mysterio. Quentin Beck in Captain America: Civil War era un dipendente delle Stark Industries che lavorava specificamente sulle tecnologie olografiche. Il lavoro di Beck ha attirato l’attenzione di Tony, che ha sfruttato la sua tecnologia.

Tony lo ha marchiato come B.A.R.F. (Binary Augmented Retro-Framing) tale tecnologia e ha licenziato Beck che si era lamentato del nome. Ma, una volta che Tony è morto salvando l’universo in Avengers: Endgame, Beck ha usato la sua tecnologia olografica come voleva e si è trasformato in Mysterio. Ha progettato ologrammi elaborati usando i droni per fare di sé un eroe e rubare E.D.I.T.H. a un ingenuo Peter Parker. Alla fine, Spider-Man è riuscito a risolvere tutto, sconfiggendo Mysterio e arginando i problemi causati dall’ego smisurato di Tony.

Ryan Reynolds vuole che Disney+ aggiunga le versioni non censurate dei film di Deadpool

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Il tema Disney+ e censura continua a tener banco e dopo aver appreso che il colosso sembra abbia preso una posizione più morbida nei confronti della censura di recente, oggi l’attore Ryan Reynolds che interpreta Deadpool nell’universo Marvel al cinema è tornato a richiedere a gran voce le versioni non censurate dei film di Deadpool.

L’occasione è stata ghiotta per l’attore quando il collega e star di X-Men Hugh Jackman ha celebrato proprio l’uscita di X-Men: giorni di un futuro passato su Disney+; il film, secondo Jackman, è il primo ad essere disponibile sulla piattaforma di streaming completamente senza censure. Di seguito il post di Jackman:

 

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Days Of Future Past becomes the first movie to air on Disney+ uncensored. That was my future but let’s be honest … it’s more like my past.

Un post condiviso da Hugh Jackman (@thehughjackman) in data: 11 Lug 2020 alle ore 8:00 PDT

Ryan Reynolds dal canto suo ha risposto all’attore in maniera piccata manifestando a sua speranza che Deadpool possa ottenere lo stesso trattamento. Ecco il suo commento:

The Falcon and the Winter Soldier: Disney+ la rimuove dalle prossime uscite

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Arrivano brutte notizie per i fan del Marvel Universe, infatti da quanto apprendiamo oggi sembra che Disney+ abbiamo rimosso dalle prossime uscite la serie The Falcon and The Winter Soldier.

Secondo un rapporto di Laughing Place, The Falcon and The Winter Soldier non figurava più nell’elenco dei titoli in arrivo su Disney+ nell’agosto 2020. Mentre Walt Disney Studios non ha ancora fatto una dichiarazione ufficiale su The Falcon and the Winter Soldier , si prevede che lo spettacolo non rispetterà la finestra di lancio inizialmente prevista dal servizio Streaming che collocava lo show ad agosto. In aggiunta a questa notizia, Entertainment Weekly ha rivelato poco dopo che una nuova premiere per la serie sarà annunciata dalla Disney: “presto … se tutto va bene”. Si potrebbe presumere che lo studio attenderà fino a quando i piani non saranno definiti per poo annunciare la data di uscita.

COSA SIGNIFICA

The Falcon and The Winter Soldier fino a qualche tempo fa doveva ancora finire le riprese per alcuni giorni nella Repubblica Ceca e ad Atlanta, in Georgia. Ma la cosa non sorprende considerati gli enormi ritardi accumulati per via dell’emergenza, il che ha reso impossibile  concludere le riprese principali in tempo per rispettare i tempi.

È probabile che anche gli altri spettacoli Disney+ come  WandaVision e  Loki subiranno dei ritardi, dato che la schedule di Disney sia al cinema che in tv sta subendo delle modifiche in corso. Questo darà a ogni serie tutto il tempo necessario per terminare le riprese e la post-produzione, senza dover essere legato a una finestra di rilascio che si troppo ravvicinata.

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The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon and The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

Henry Cavill, dopo la torta di compleanno, assembla da solo il suo pc gaming

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Henry Cavill è proprio un tesoro. Il ragazzone britannico che interpreta una delle più grandi icone della cultura pop made in USA, Superman, si sta (di)mostrando sempre più vicino alle persone normali e a tutti quei fan che lo seguono sui social, dove Henry si racconta.

Dopo ever mostrato via Instagram che, in occasione del suo compleanno in tempo di pandemia, si è preparato da solo una bella torta, adesso Cavill ha pubblicato un video che ha fatto esplodere il web. Nessun allenamento forsennato, nessun bicipite teso a favore di camera, solo un ragazzo che assembla da solo il suo pc gaming. Non è davvero un tesoro?

Sempre dai social, sappiamo che Henry Cavill è anche un appassionato di statuine e miniature, tanto che ha mostrato pure il modo in cui lui stesso le dipinge, altro passatempo che sembra lo stia aiutando moltissimo durante il periodo di reclusione che, lo ricordiamo, negli Stati Uniti continua ancora a causa dell’indice ancora alto di contagio da coronavirus.

Per quanto riguarda invece la sua carriera, sembra che Henry Cavill non sia ancora pronto ad appendere il mantello di Superman al chiodo, soprattutto ora che la Snyder Cut, che dovrebbe dare giustizia al suo Uomo d’Acciaio risorto, arriverà su HBO Max nel 2021. Il suo futuro nei panni dell’eroe sembra ancora incerto, ma sicuramente non è una partita da considerarsi chiusa.

Chris Evans e i Fratelli Russo insieme per il più grande film Netflix

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Arriva da Deadline la “bomba” secondo la quale Netflix riunirà Chris Evans e i Fratelli Russo per il più grande film Netflix mai prodotto. Il film sarà The Grey Man, una spy-story che vedrà protagonisti Chris Evans e Ryan Gosling per la regia di Joe e Anthony Russo, i registi del record d’incassi Avengers: Endgame. L’intenzione di Netflix è quella di costruire un franchising alla James Bond ad alto budget e per questa ragione supererà i 200 milioni investiti per The Irishman facendo diventare il film, il più grande della storia della piattaforma streaming americana.

The Grey Man sarà prodotto dalla AGBO dei Russos e si baserà su una sceneggiatura scritta da Joe Russo, al fianco di Christopher Markus e Stephen McFeely, che hanno già sceneggiato i film Captain America e Avengers diretti da Russo. I due sceneggiatori sono anche co-presidenti del comparto story della AGBO. Il film si baserà sul romanzo di Mark Greaney del 2009 che introduceva le vicende de “L’uomo grigio“, un assassino indipendente ed ex agente della CIA di nome Court Gentry.

The Grey Man, il film

The Grey Man sarà prodotto dai Russo e Mike Larocca della AGBO, insieme a Joe Roth e Jeff Kirschenbaum per Roth Kirschenbaum. Le riprese dovrebbero iniziare il prossimo gennaio a Los Angeles, con alcune location internazionali che si aggiungeranno man mano. La storia racconterà di uno scontri mortali tra spietati assassini e sarà incentrato sul personaggi di Gentry (Gosling) che viene cacciato in tutto il mondo da Lloyd Hansen (Chris Evans), ex coorte di Gentry della CIA. Il primo romanzi di The Grey Man si è trasformato in una serie di libri di successo e l’aspettativa di Netflix è che i personaggi di Ryan Gosling e Chris Evans  continueranno a duellare in più puntate. Il progetto originale è stato sviluppato anni fa alla New Regency e vedeva Brad Pitt nei panni di James Gray, ma alla fine il film ha avuto diversi blocchi fino a che i Russo sono subentrati. La coppia di registi sta sviluppando il fil ormai da anni.

“Il film è una vero e proprio tête-à-tête con quei due grandi attori che rappresentano due diverse versioni della CIA: la prima racconta cosa si può essere, e la seconda cosa si può diventare”, ha detto Anthony Russo a Deadline. “Per coloro che erano fan di Captain America: Winter Soldier, in pratica siamo noi che ci trasferiamo in territorio e in un ambiente più reale. Questo è ciò che questo film significa davvero per noi.”

Joe Russo in merito alla scala del film ha aggiunto: “L’intenzione è quella di fare un film che sia competitivo con qualsiasi franchise d’azione per il cinema prodotto fino ad ora, e la possibilità di lavorare con Ryan Gosling ed Chris Evans è un sogno per noi. L’idea è quella di creare un franchising e costruire un intero universo, con Ryan Gosling al centro di esso. Ci siamo tutti impegnati per il primo film, e questo deve essere fantastico e di buon auspicio per portarci al secondo film. Questi sono maestri assassini, il personaggio di Gosling viene fatto fuori  dalla CIA e il personaggio di Evans deve dargli la caccia. Abbiamo un ottimo rapporto di lavoro con Netflix, e dopo quasi 20 anni ritorniamo a lavorare con Scott Stuber. Abbiamo formato AGBO per essere una compagnia di narrazione agnostica, dove abbiamo trovato la migliore piattaforma. Pensiamo che Netflix sia il posto perfetto per questo film.”

L’investimento che verrà fatto è la testimonianza di quanto Netflix abbia fiducia nei Fratelli Russo, soprattutto dopo che il film d’azione prodotto da AGBO Extraction con Chris Hemsworth, Golshifteh Farahani e Randeep Hooda è diventato il film originale Netflix più visto di tutti i tempi e un sequel è già in lavorazione con Sam Hargrave che torna come regista e Joe Russo che scrive la sceneggiatura.

Step Up: tutti i film del franchise cinematografico

Step Up: tutti i film del franchise cinematografico

Nel corso della storia del cinema, il mondo del ballo ha da sempre dimostrato uno stretto legame con la settima arte. Sono numerosi i film incentrati su tale arte performativa, e in tempi recenti è esemplare il caso di Step Up. Divenuto con gli anni un vero e proprio franchise, composto da cinque film e una serie televisiva, questo ha raccolto numerosi fan in tutto il mondo, affermandosi come uno dei maggiori successi di pubblico per questo genere.

Con nuove storie ad ogni capitolo, la serie è arrivata al cinema in un arco temporale che va dal 2006 al 2014, coinvolgendo il grande pubblico con alcune delle migliori sequenze di ballo viste sul grande schermo. Le coreografie, curate da alcuni dei più rinomati ballerini statunitensi, sono divenute in breve tempo estremamente famose, attirando la curiosità di sempre nuovi appassionati. I film hanno inoltre contribuito a lanciare la carriera di alcuni interpreti oggi particolarmente famosi.

Con l’arrivo di una serie TV basata sugli omonimi film, il mondo narrativo si è espanso ulteriormente, e con il rinnovo ad una seconda e terza stagione si è confermato il grande favore che il genere tutt’oggi riscuote. Al di là del ballo, infatti, la serie riesce a catturare gli appassionati anche grazie ai sentimenti e alle storie d’amore messe in gioco. Ad oggi, il franchise cinematografico vanta un incasso globale di oltre 630 milioni, e con potenziali futuri capitoli tale cifra potrebbe continuare a crescere ancora.

Step Up (2006)

Tyler Gage (Channing Tatum) e Nora Clark (Jenna Dewan) sono due giovani della città di Baltimora. Questa è l’unica cosa che sembrano avere in comune, poché lui ha un passato problematico ed è cresciuto per strada, mentre lei viene da una ricca famiglia benestante. Le loro vite si incrociano alla Maryland School of the Arts, dove Nora è prima ballerina. Tyler si trova invece lì per scontare ore di lavoro socialmente utile dopo essersi messo nei guai con la giustizia.

Ritrovati senza il proprio partner di danza, Nora sembra impossibilitata a partecipare a un’importante competizione, per la quale si allenava da molto tempo. Fortunatamente, imbattutasi in un’esibizione di ballo di Tyler, la ragazza non può fare a meno di notare il grande talento di lui. Ritrovatisi con questa passione in comune, i due decidono allora di fare coppia e gareggiare insieme. Allo stesso tempo, però, dovranno fare i conti con diverse difficoltà, come con i sentimenti che iniziano a provare l’uno per l’altra.

Step Up 2 – La strada per il successo (2008)

Il secondo capitolo della serie, ambientato sempre a Baltimora, ha per protagonista Andie (Briana Evigan), giovane ballerina di strada. Con un’infanzia problematica alle spalle, Andie è una ribelle facente parte di una crew chiamata “410”, con la quale si sta preparando per l’evento di street dance più importante della città. Sono ormai sei anni che Andie partecipa, senza successo, a questa competizione illegale, e questa volta è determinata a vincere. Per poter rimanere in città, viene però costretta dalla sua tutrice a frequentare la Maryland School of the Arts, prestigiosa scuola di danza.

Qui si ritrova a dover lottare per adattarsi a questo nuovo mondo, cercando allo stesso tempo di rimanere legata alla sua vecchia vita di strada. Tuttavia, il suo doversi dividere tra le due realtà, la porta a venir ciacciata dalla sua crew. Costretta ad abbandonare i suoi sogni di gloria, Andie conoscerà però Chase (Robert Hoffman), ballerino talentuoso che aiuterà la giovane a realizzare il proprio sogno di fondare una crew tutta sua con cui gareggiare all’importante competizione.

Step Up 3D (2010)

Con Step Up 3D si narra ancora una nuova storia incentrata nel mondo del ballo. Protagonista è Luke (Rick Malambri) ballerino di strada orfano, il quale è impegnato nel disperato tentativo di non perdere la sua unica “casa”. Questa è in realtà un vecchio magazzino decadente, divenuto luogo di allenamento ed esibizione per i ballerini di strada provenienti da tutto il mondo. Per non essere sfrattati, lui e la sua banda dovranno impegnarsi a vincere la World Jam Competition, dove i migliori ballerini del mondo si ritrovano per competere e decretare chi sia il più forte.

Tutto cambia nel momento in cui Luke incontra Natalie, ballerina di talento che lui convincerà ad entrare a far parte della banda. In breve, il ragazzo si innamorerà di lei, arrivando però a scoprire che questa è la sorella del suo grande nemico Julian, il quale l’ha mandata soltanto per spiarli. Innamoratasi però a sua volta, Natalie cerca in tutti i modi di farsi perdonare, e, ricomposta la squadra che nel frattempo si era sciolta, insieme si preparano per la grande competizione.

https://www.youtube.com/watch?v=JkVQ6Wn_sMY

Step Up Revolution (2012)

Protagonisti di Step Up Revolution sono Sean (Ryan Guzman) ed Eddy, amici d’infanzia i quali lavorano come camerieri nell’elegantissimo Dimont Hotel di Miami. Quando non sono in servizio, però, i due sono i leader di una spavalda crew conosciuta come i “MOB”. Questa è composta da ballerini, musicisti e artisti d’avanguardia, i quali guadagnano sempre più popolarità grazie ai loro spettacolari flash mob. Le esibizioni del gruppo attraggono l’attenzione della figlia di un ricco uomo d’affari, Emily (Kathryn McCormick), che il suo talento per il ballo decide di unirsi al gruppo.

Quando però suo padre annuncia un piano per radere al suolo il quartiere dove vivono i ragazzi della banda, al fine di costruirvi un gigantesco centro residenziale, il gruppo deve escogitare un piano per evitare che ciò avvenga. Decidono pertanto di organizzare il loro flash mob più coraggioso. Allo stesso tempo, Emily e Sean, innamoratisi, si trovano costretti a scegliere tra i legami di sangue e il loro amore appena nato.

Step Up All In (2014)

Ad oggi l’ultimo capitolo uscito al cinema, Step Up All In ha per protagonista di nuovo Sean, il quale si è ora trasferito a Hollywood per inseguire il suo sogno di notorietà e successo. Qui si renderà però conto che il nuovo ambiente non è come se lo immaginava, e che per ottenere popolarità nel mondo della danza professionista dovrà scontrarsi con grandi difficoltà. Non tutti sono pronti a sacrificarsi per queste, e molti membri della bandi di Sean, i MOB, decideranno di tornare a Miami. Sean però decide di non seguirli, non avendo intenzione di rinunciare al suo sogno.

Ritrovatosi però senza un gruppo e senza amici, dovrà ora trovare un modo per reinventarsi. L’occasione arriva nel momento in cui decide di partire per Las Vegas e partecipare a un’imminente gara di ballo in un reality tv. Qui entrerà a far parte di una nuova crew formata insieme alla bella e testarda Andie, già protagonista del secondo film della serie. Arrivati alle fasi finali del reality, Sean si troverà ora ad un passo dal raggiungere il proprio sogno. Per guadagnarsi la vittoria, tuttavia, sarà costretto a mettere da parte vecchie rivalità, dedicando anima e corpo alla danza

Step Up: High Water

Basata sul franchise, nel 2018 è stata realizzata la serie intitolata Step UP: High Water. Prodotta anche da Tatum e Dewan, protagonisti del primo film, questa si concentra su di un gruppo di studenti della High Water, scuola di ballo dove la competizione è all’ordine del giorno. Tra di loro spiccano Janelle e Tal, due gemelli trasferitisi da poco nel nuovo ambiente. Per realizzare il loro sogno di diventare ballerini professioni, si ritroveranno ben presto a doversi scontrare con il duro contesto della scuola, dove dovranno continuamente dar prova del loro valore.

La prima stagione della serie, composta da 10 episodi, è stata rilasciata sulla piattaforma YouTube Premium nel gennaio del 2018. Rinnovata poi per una seconda stagione, composta sempre da 10 episodi, la serie viene tuttavia cancellata per via degli ascolti al di sotto delle aspettative. Nel maggio del 2020 la serie viene però acquistata dall’emittente Starz, che l’ha così rinnovata per una terza stagione di prossima uscita.

Step Up: dove vedere i film in streaming

Per gli amanti del franchise, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I film di Step Up sono infatti presenti nei cataloghi di Netlix, Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederli, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video. La serie Step Up: High Water è invece interamente disponibile su YouTube Premium.

Fonte: IMDb

Mischa Barton: 10 cose che non sai sull’attrice

Mischa Barton: 10 cose che non sai sull’attrice

C’è chi la ricorda per il suo ruolo più celebre nella serie The O.C e chi invece di Mischa Burton ricorda solo gli incidenti con l’auto e i suoi continui esaurimenti nervosi. Noi oggi vogliamo rispolverare un po’ tutti gli step della lunga carriera dell’attrice statunitense.

Venite con noi a (ri)scoprire tutto quello che c’è da sapere su Mischa Barton.

Mischa Barton vita privata: l’inizio della sua carriera

10. Nata a Londra il 24 gennaio del 1986, Mischa si trasferisce molto presto con la sua famiglia negli States. Cresciuta a New York, entra subito in contatta con l’atmosfera più artistica della Grande Mela. Nel 1994, infatti, inizia a prendere lezioni di recitazione, imparando dai migliori come lo scrittore e regista James Lapine, Naomi Wallace e Tony Kushner.

9. I suoi primi passi nel mondo dello spettacolo, Mischa li muove all’età di soli nove anni quando viene scelta da Tony Kushner per la sua opera teatrale Slavs!: Thinking About the Longstanding Problems of Virtue and Happiness. L’opera, ambientata tra il 1985 e il 1992, racconta della dissoluzione dell’Unione Sovietica e della successiva nascita di nuove nazioni indipendenti. In Slavs! Mischa interpretava la parte della protagonista, Vodya Domik, una bambina russa scappata dalla guerra ma purtroppo contaminata dalle radiazioni.

L’interpretazione della Barton, nonostante la sua giovane età, convince e sconvolge il pubblico che, stupito, s’innamora di quel talento così autentico e primordiale.

8. Grazie ad un inizio così spumeggiate, la carriera teatrale di Mischa Barton prosegue negli anni successivi. Dal 1995 al 1997, la giovane attrice viene scelta come protagonista di altri tre spettacoli, Twelve Dreams (1995), Where the Truth Lies (1996) e One Flea Spare (1997).

Mischa Barton film

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7. Dopo aver avuto un assaggi di notorietà con i suoi successi teatrali, Mischa Barton si butta nel mondo del cinema. Alla fine degli anni novanta, l’attrice partecipa a diverse produzioni minori come Lawn Dogs (1997), Pups (1999) e ad altre molto più importanti come Notting Hill (1999) e Il Sesto Senso (1999).

6. Nonostante non le sia stato ancora assegnato il ruolo della protagonista, Mischa continua la sua scalata. Gli anni duemila sono per lei estremamente importanti; l’attrice infatti è continuamente impegnata sul set di qualche film. Sono di questo periodo i film Paranoid (2000), Skipped Parts (2000), L’altra metà dell’amore (2001), Julie Johnson (2001), Tart – Sesso, droga e… college (2001), Octane (2003), Prima o poi s…vengo! (2006) Closing the Ring (2007), St. Trinian’s (2007), Decameron Pie (2007), The Assassination – Al centro del complotto (2008), Walled In – Murata viva (2009) e Homecoming (2009).

5. Negli ultimi dieci anni, parallelamente alla sua carriera in tv, Mischa continua a recitare sul grande schermo. In questo periodo ricordiamo Don’t Fade Away (2010), You and I (2011), Beauty and the Least: The Misadventures of Ben Banks (2012), I Will Follow You Into The Dark (2012), 1303 – La paura ha inizio (2012), A Resurrection (2013), Beyond Justice (2014), Mining for Ruby (2014), Starcrossed (2014), Bhopal: A Prayer for Rain (2014), Hope Lost (2015), Zombie Killers: Elephant’s Graveyard (2015), 24 Hours (2015), The Hoarder (2015), L.A. Slasher (2015), Checkmate (2015), American Beach House (2015), Codice d’emergenza (2015), The Disaster Artist (2017), Gli acchiappamostri (2018), Painkillers (2018), Ouija House (2018), Camper Killer (2018), Papa (2018), The Basement (2018) e Spree (2020).

Mischa Barton serie tv

4. Dopo il teatro e parallelamente al cinema, Mischa inizia a esplorare anche il mondo della televisione. Il suo primo esperimento televisivo riguarda il film Un Angelo a New York, trasmesso in tv nel 1996. A questo primo assaggio di tv ne seguono altri.

Negli anni successivi vediamo Mischa nei film per la tv Frankie & Hazel (2000) e A Ring of Endless Light (2002) e con ruoli minori nelle serie Ancora Una Volta (2001-2002) e Fastlane (2003).

Mischa Barton in The O.C.

Mischa Barton in The O.C.
Mischa Barton in “The O.C.”

3. La vera grande occasione per Mischa Barton arriva solo nel 2003 quando viene scelta per la nuovissima serie The O.C..

Creata da Josh Schwartz, The O.C è un teen drama che racconta la storia delle famiglie facoltose di Newport Beach, a Orange County, località della California, Stati Uniti. Pur essendo una serie corale, la storia è tutta incentrata sul personaggio di Ryan Atwood (Benjamin McKenzie), un ragazzo problematico e con una famiglia disastrata alle spalle. Senza casa né prospettive, Ryan viene adottato da Sandy Cohen (Peter Gallagher) e sua moglie Kirsten Cohen (Kelly Rowan) che vivono in una lussuosa villa a Newport Beach con il loro unico figlio, Seth Cohen (Adam Brody).

Ryan entra quindi a far parte di un mondo a lui completamente estraneo, fatto di case da sogno, scuole private e adolescenti problematici. Tra i primi incontri di Ryan c’è Marissa Cooper (Mischa Barton), figlia maggiore dei Cooper, che vivono proprio nella villa accanto ai Cohen. Tra i due c’è subito una forte attrazione ma qualcuno ci si mette di mezzo…

Andata in onda per ben quattro stagioni prima della cancellazione, dal 2003 al 2007, la serie conta un totale di 92 episodi complessivi. Mischa Barton, tuttavia, ha lasciato la serie nel 2006 alla fine della terza stagione. L’ultima puntata che vede Marissa Cooper nella serie è la 3×25, dal titolo “I Diplomati”.

2. Conclusasi la sua avventura sul set di The O.C., Mischa continua la sua carriera tra cinema e televisione. Mentre al cinema continua a partecipare a film più o meno dello stesso genere, in tv si dedica a progetti sempre diversi. In questi anni la vediamo ricoprire piccoli ruoli in serie come La Valle dei Pini (2006), The Beautiful Life (2009), Law & Order – SVU (2010) e Recovery Road (2016).

Mischa Barton oggi: tra meltdown e problemi giudiziari

1. Entrare a far parte del mondo dello spettacolo molto giovane non è quasi mai un bene. Ne sa qualcosa Mischa che soprattutto negli ultimi dieci anni, ne ha passate di cotte e di crude. Dal suo primo arresto nel 2007 per guida in stato d’ebbrezza, per l’attrice è stato tutto una lunga parabola discendente.

Dopo essere stata arrestata e messa in libertà vigilata, nel 2009 la Barton viene portata in ospedale per un sospetto tentativo di suicidio a base di tranquillanti. Nonostante l’attrice abbia poi spiegato di aver preso gli antidolorifici a causa di un dente dolorante, Mischa resta in osservazione e completa la sua riabilitazione.

Per la Barton sembra andare tutto bene fino a quando nel 2015 decide di far causa a sua madre, nonché sua ex manager, per averle sottratto dei soldi a sua insaputa. Il processo, problematico e doloroso, porta Mischa di nuovo in una spirale autodistruttiva. Nel gennaio del 2017, infatti, viene di nuovo arrestata a seguito di una chiamata da parte dei vicini per schiamazzi notturni. L’attrice viene condotta in ospedale dove scopre di essere sotto l’effetto di GHB, la cosiddetta droga da stupro.

La Barton cerca di andare avanti e buttarsi alle spalle quella brutta esperienza eppure quello stesso anno, nel 2017, finisce col fare causa al suo ex per ‘revenge porn’. L’attrice scopre che il fidanzato l’ha filmata in atteggiamenti compromettenti a sua indaputa e che ha intenzione di rendere pubblici quei video. Prontamente Mischa chiede un ordine restrittivo e riesce a recuperare i video in questione.

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Dopo averne passate di cotte e di crude, Mischa Barton oggi pare aver ripreso di nuovo in mani le redini della sua vita. Il suo ultimo progetto televisivo che le ha restituito un pizzico di popolarità è il reboot dell’iconico reality show The Hills.

Fonte: IMDB, EOnline

Maze Runner: tutti i film della trilogia e le curiosità

Maze Runner: tutti i film della trilogia e le curiosità

Negli ultimi anni il cinema è stato invaso da numerosi film di fantascienza ambientati in un futuro distopico, ma pochi hanno avuto successo quanto la trilogia di Maze Runner. Composta dai capitoli Il labirinto, La fuga e La rivelazione, questa è la trasposizione dell’omonima saga letteraria, composta da una trilogia principale e due romanzi prequel. Scritti da James Smith Dashner tra il 2009 e il 2011, i libri ebbero un ampio successo tra le giovani generazioni di lettori, i quali potevano ritrovare al loro interno molte tematiche a loro care.

I film contribuirono inoltre a lanciare le carriere dei giovani protagonisti. Attori come Dylan O’Brien, Kaya Scodelario, Thomas Brodie-Sangster e Will Poulter sono oggi apprezzati interpreti distintisi in altri noti film di successo. Proprio per questa trilogia, inoltre, molti di loro ebbero modo di vedersi premiati a popolari premi come i Teen Choice Awards e gli MTV Movie Awards. La ricerca degli interpreti fu portata avanti in modo piuttosto scrupoloso dalla 20th Century Fox, che intendeva trovare volti nuovi con i quali il pubblico potesse entrare in sintonia.

Le attente ricerche, così come l’attenzione riposta negli adattamenti dei romanzi, furono poi premiati da un considerevole successo di pubblico. Il primo film arrivò infatti ad incassare circa 348 milioni di dollari nel mondo, seguito dai 312 milioni del secondo e dai 288 del terzo. Ciò ha portato la trilogia ad essere una delle più riuscite di tale genere, distinguendosi all’interno di un panorama particolarmente ricco di opere simili ma dal minore impatto.

Maze Runner: dove vedere i film in streaming

Per gli amanti della trilogia, o per chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I film di Maze Runner sono infatti presenti nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Microsoft Store, Apple iTunes, Tim Vision e Infinity. Per vederli, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.

Maze Runner: il cast dei film

Protagonista del film è l’attore Dylan O’Brien, nel ruolo di Thomas. Questi, tuttavia era stato inizialmente scartato dal regista Wes Ball, poiché la sua capigliatura non lasciava trasparire la fragilità che invece si ricercava per il ruolo. In quel periodo l’attore era infatti impegnato nelle riprese della serie Teen Wolf, dove sfoggiava una capigliatura particolarmente vistosa. Per sua fortuna, una sua foto con i capelli corti finì successivamente nelle mani di Ball, il quale si pentì di averlo giudicato negativamente e decise di richiamarlo, convinto che avrebbe potuto essere l’attore giusto per la parte. Una volta comunicatagli la notizia, O’Brien ebbe soltanto quattro giorni di tempo per leggere il romanzo e informarsi sulla sua storia.

Per il ruolo di Teresa, l’attrice Kaya Scodelario fu da subito la prima scelta per il regista. Questi si convinse che fosse la persona giusta per la parte dopo averla vista recitare nella serie Skins. Particolarmente coinvolta dal progetto, la Scodelario decise di allenarsi al fine di poter eseguire personalmente le acrobazie richieste per il film, senza avvalersi di controfigure. L’attrice è infatti nota per tale sua volontà, e così facendo riesce a calarsi meglio nel personaggio e nel contesto di riferimento. L’attore Will Poulter decise invece di proporsi sia per il ruolo di Newt che per quello di Gally, finendo con l’ottenere quest’ultimo.

Per prepararsi al film, l’intero cast di giovani protagonisti fu portato a partecipare ad una sfida di sopravvivenza nella radura, dove hanno imparato a costruirsi da sé strumenti e a mettersi al riparo dalla natura circostante. Questo fu anche un modo per la produzione per testare le abilità fisiche degli attori, al fine di capire se qualcuno di loro avesse bisogno di ulteriori allenamenti in vista del film. Tutti i ragazzi riuscirono però a cavarsela durante la sfida, risultando così pronti per le riprese.

Maze Runner: la trama e i trailer dei film

Maze Runner – Il labirinto (2014)

Maze Runner - Il labirinto film 2014Con il primo film della trilogia lo spettatore fa la conoscenza di Thomas, adolescente che si risveglia all’interno di un ascensore sotterraneo, senza alcun ricordo della sua identità. Da qui viene condotto in un’area erbosa chiamata “la Radura”, dove si unisce ad altri ragazzi che vivono seguendo le regole di una società rudimentale. Lentamente, il ragazzo apprende che l’unica via d’uscita da quella sorta di prigione è il vasto labirinto che circonda il lembo di terra in cui vivono. Questo nasconde tuttavia più pericoli di quello che sembra, come i “Dolenti”, misteriose creature che vagano nel labirinto.

Un giorno, giunge nella radura Teresa, una giovane ragazza che giace svenuta sul pavimento dell’ascensore. Su di lei gli altri ragazzi trovano un bigliettino con su scritto che sarà l’ultima persona a unirsi alla compagnia. Thomas decide allora di avventurarsi nel labirinto per trovare una via di fuga. Imbattutosi in un Dolente, riesce ad ucciderlo dopo un breve scontro, e grazie a un pezzo della creatura riesce a scovare un varco. Tuttavia, per aver tentato di imbrogliare, il ragazzo viene rispedito indietro, e quella notte l’ingresso del labirinto viene lasciato aperto, permettendo ai Dolenti di entrare nella radura. A questo punto, per il gruppo di ragazzi, la fuga sarà l’unica possibilità di sopravvivere.

Maze Runner – La fuga (2015)

Maze Runner - La fuga (2015)Con Maze Runner – La fuga si torna a seguire le avventure del giovane Thomas, il quale dopo essere riuscito a scappare dal Labirinto insieme ai suoi compagni, ha delle terribili visioni che rivelano la verità su perché lui e gli altri ragazzi si trovino lì. Questi furono infatti rapiti e riuniti da una misteriosa organizzazione chiamata W.C.K.D. Nel frattempo, il gruppo trova accoglienza presso il signor Janson in una struttura dove possono finalmente ricevere l’assistenza necessaria. Sebbene l’atmosfera del rifugio sia positiva e distesa, Thomas non riesce a rilassarsi e indagando scopre che la struttura non è altro che un enorme laboratorio, nel quale i ragazzi sopravvissuti vengono sottoposti ad atroci esperimenti.

Alla luce di questa sconcertante scoperta, Thomas e i suoi amici decidono di organizzarsi per fuggire nuovamente. All’esterno, tuttavia, saranno costretti a confrontarsi con un’orda di infetti e con il clima impervio e desertico della Zona Bruciata. Il gruppo viene però soccorso da Brenda e Jorge, leader di un altro gruppo di sopravvissuti. A interrompere la loro pace vi è però l’arrivo di Janson e dei suoi uomini, pronti a rapire nuovamente i ragazzi. Chiedendosi come abbiano fatto ad essere scovati, Thomas arriva a fare la terribile scoperta che qualcuno del loro gruppo li sta tradendo segretamente, mettendo in serio pericolo le loro vite.

Maze Runner – La rivelazione (2018)

Maze Runner - La RivelazioneIl terzo ed ultimo capitolo della trilogia, Maze Runner – La rivelazione, si apre con la scoperta del tradimento di uno dei membri del gruppo. Teresa, pur pentendosi di tale gesto, si allontana dal gruppo per dirigersi in una misteriosa struttura. Thomas decide di guidare i suoi compagni verso ‘L’Ultima Città’, dove i ragazzi credono che Teresa si trovi e dove la crudele Ava Paige ha imprigionato il loro compagno Minho. Dopo aver aggirato diversi ostacoli, ed eluso il sistema di sicurezza, i ragazzi riescono ad entrare nella Città e localizzare Teresa, costringendola a creare una cura per Newt, il quale nel frattempo è stato infettato dalle creature incontrate precedentemente, denominati gli Spaccati.

Nel frattempo, la situazione in città precipita e la folla invade le strade. Thomas, consapevole di essere arrivati alla resa dei conti, raggiunge Ava in cerca di vendetta. Viene però interrotto dall’arrivo di Janson, il quale a sua volta infettato dagli Spaccati desidera trovare un siero che possa guarirlo. Nella lotta che ne scaturisce, Thomas dovrà attingere a tutte le sue forze e alla sua astuzia per sopravvivere, mentre Teresa si troverà a dover scegliere da che parte stare. Come ben presto capirà, le sorti dell’umanità dipendono infatti dalla sua scelta

Fonte: IMDb

Patrick Flueger: 10 cose che non sai sull’attore

Patrick Flueger: 10 cose che non sai sull’attore

Il mondo del cinema e della televisioni sono sempre pronti ad accogliere nuove star e Patrick Flueger sembra essere tra queste. A soli trentasei anni e con una carriera già abbastanza lunga alle spalle, l’attore sembra ormai pronto a reclamare la sua fetta di successo.

Scopriamo insieme oggi tutto quello che c’è da sapere su Patrick Flueger.

Patrick Flueger film: debutto targato Disney

10. Nato il 10 dicembre del 1983 nella piccola Red Wing, città del Minnesota, Stati Uniti, Patrick è il maggiore di tre fratelli. La sua infanzia trascorre serena fin quando, durante gli anni dell’adolescenza, comincia a interessarsi al mondo della recitazione. Subito dopo il diploma, infatti, inizia la sua carriera nel mondo del cinema.

9. Nel 2001, fresco diplomato, ottiene il suo primo vero ingaggio e viene arruolato dal regista Garry Marshall per il film targato Disney, dal titolo Pretty Princess. Sul set ha l’opportunità di recitare al fianco di attori come una giovanissima Anne Hathaway e la leggenda del cinema Julie Andrews.

Il film racconta della giovane Mia Thermopolis (Anne Hathaway) che, a soli quindici anni, scopre di punto in bianco di essere principessa del regno (immaginario) di Genovia. A darle la notizia, alla morte del padre, è sua nonna paterna Clarisse (Julie Andrews) che, dopo aver regnato su Genovia per decenni, adesso è pronta a passare il testimone alla nipote. Ma per governare una nazione c’è bisogno di un’adeguata istruzione e di tanto aiuto da parte degli amici. Mia farà di tutto per trasformarsi nella principessa Genovia merita, senza però stravolgere se stessa. Ci riuscirà?

Pretty Princess è senza dubbio uno dei film Disney per ragazzi più amati al mondo, film che lanciato la carriera di Anne Hathaway insieme a quella di tante altre star del cinema e della televisione come Heather Matarazzo – migliore amica di Mia – e ovviamente Patrick Flueger. L’attore, infatti, nel film interpreta il ruolo di Jeremiah, un compagno di scuola di Mia, buffo e impacciato, dai capelli rossi e appassionato di magia.

Patrick Flueger filmografia: le grandi produzioni

8. A quattro anni di distanza dal suo debutto con Pretty Princess, Patrick fa il bis con Indian – La Grande Sfida (2005). Il film, diretto da Roger Donaldson, racconta la storia di Burt Munro (Anthony Hopkins), un ultrasettantenne che vive in Nuova Zelanda, un uomo semplice e cortese con la passione per le moto e la velocità. Dopo aver passato anni a ricostruire e restaurare una moto Indian del 1920, Burt sembra intenzionato a realizzare finalmente il suo sogno nel cassetto, quello di battere il record di velocità alla Bonneville Salt Flats.

Nonostante la sua precedente esperienza sul set di Pretty Princess, nel film, Patrick Flueger ricopre un ruolo minore. Negli anni successivi Patrick partecipa ad altre produzioni minori come Yu Are Here (2007), Kill Theory (2009) e The Job (2009).

7. Le esperienze di Flueger nel cinema continuano nel 2009 con Brothers. Questo film, diretto da Jim Sheridan, racconta la storia del marine Sam Cahill (Tobey Maguire) che, dopo la sua partenza per una missione in Afganistan, viene dichiarato prima disperso e poi deceduto. Sua moglie Grace (Natalie Portman) e le sue figlie sono disperate e cercano conforto nell’affetto di Tom Cahill (Jake Gyllenhaal), fratello di Sam e ex galeotto.

Dopo aver scontato i suoi anni in galera per rapina a mano armata, Tom si gode la riacquistata libertà e, alla morte del fratello, si fa in quattro per aiutare le sue giovani nipoti e sua cognata. Ma il rapporto tra i due ben presto si trasforma in qualcosa di più. Nel frattempo, si scopre che Sam, creduto morto, è in realtà prigioniero dei talebani…

Nel film, che per la trama ricorda molto Pearl Harbor, Patrick Flueger interpreta il marine Joe Willis, tenuto prigioniero e torturato insieme a Sam Cahill.

leggi anche: LaRoyce Hawkins: 10 cose che non sai sull’attore

6. Nel 2010, a Patrick viene offerto un ruolo più consistente nel film Mother’s Day, diretto da Darren Lynn Bousman.

I tre fratelli Koffin decidono di rapinare una banca; purtroppo qualcosa va storto e i ragazzi sono costretti a fuggire. Decidono quindi di rifugiarsi in casa della madre ma quando arrivano al suo domicilio, ci trovano una coppia di nuovi inquilini. Da tempo, infatti, la casa è stata pignorata alla madre dalla banca. Non avendo altra scelta, i tre fratelli fanno irruzione in casa di Beth e Daniel Sohapi, nel bel mezzo di una festa di compleanno. I rapinatori prendono quindi in ostaggio i coniugi Sohapi e i loro ospiti, mentre organizzano la loro prossima mossa.

In questo film, Flueger interpreta uno dei fratello Koffin.

5. Nuovo anno, nuova avventura. Nel 2011 Flueger partecipa al remake del celebre film del 1984, Footloose.

Nella cittadina di Bomont, la danza e la musica rock sono state messe al bando dal governo locale, a causa di un grave incidente che ha coinvolto alcuni giovani della comunità. Tuttavia gli adolescenti della città non sembrano intenzionati a piegarsi a quest’assurda legge. Nel cast del film, diretto da Craig Brewer, insieme a Patrick Flueger, figurano attori come Julianne Hough, Andie MacDowell e il grande Dennis Quaid.

Negli anni successivi Flueger partecipa ad altri progetti cinematografici minori come Loades (2015), The Tell-Tale Heart (2016) e Lawless Range (2016).

Patrick Flueger serie tv: la sua carriera in televisione

4. Dopo aver ottenuto il sul primo ingaggio nel film Pretty Princess, parallelamente a quella cinematografica, Patrick Flueger comincia anche a coltivare la sua carriera televisiva. Dal 2003 al 2013 lo vediamo impegnato in piccoli ruoli o ‘comparsate’ in alcune delle serie più famose della tv americana come Giudice Amy (2003), JAG – Avvocati in Divisa (2003), CSI Miami (2003), Boston Public (2003), I Finnerty (2003), Law & Order – SVU (2004), Criminal Minds (2013) e Warehouse (2013).

Partecipa anche ad alcuni film per la televisione come L’Estate della Nostra Vita (2003) e Hatfields & McCoys (2013) ma il successo vero per l’attore arriva quando ottiene una parte in Chicago PD.

Patrick Flueger in Chicago PD

3. Spinoff della serie televisiva Chicago Fire, creata da Dick Wolf nel 2012, Chicago PD segue le vicende della polizia di Chicago, sia l’unità di pattuglia che quella di intelligence. La squadra è composta da tredici elementi e a capo dell’unità intelligence c’è Henry “Hank” Voight (Jason Beghe), un poliziotto dai modi duri e che non si ferma davanti a niente e nessuno pur di arrivare alla verità. I suoi modi, infatti, sono spesso contestati dagli altri membri della squadra e non solo.

Nella serie Patrick Flueger interpreta Adam Ruzek, partner del detective Alvin Olinsky (Elias Koteas). Dopo aver seguito le orme del padre diventando poliziotto e distinguendosi in accademia, Adam mette in luce tutte le sue qualità quando viene scelto per far parte della squadra del capitano Voight. Nonostante il suo carattere non troppo facile da gestire e la sua arroganza, Adam è un poliziotto davvero in gamba.

L’attore, ancora impegnato con Chicago PD, è comparso anche nella serie madre Chicago Fire in alcuni episodi crossover e in un paio di episodi dello spinoff Chicago Med.

Patrick Flueger lascia Chicago PD?

2. A metà del mese di gennaio 2020, è cominciata a girare sul web la notizia secondo cui Patrick fosse in procinto di lasciare Chicago PD. Inutile dire che la news ha mandato subito in agitazione tutti i fan della serie. Tuttavia, questa notizia non ha trovato conferma né smentita a causa del blocco delle riprese durante l’epidemia Corona Virus.

Patrick Flueger è su Instagram

1. Come quasi tutti gli attori di Chicago PD e non solo, anche Patrick Flueger è in possesso di un account Instagram ufficiale dove l’attore condivide molto della sua vita privata e professionale. Tra le foto più belle del suo account ci sono senza dubbio quelle in compagnia della sua fidanzata, Reem Amara, un’affascinante modella e attrice americana ma di origini giordane.

Fonte: IMDB

Brian Geraghty: 10 cose che non sai sull’attore

Brian Geraghty: 10 cose che non sai sull’attore

Gli appassionati di serie tv e non solo, riconosceranno subito questo affascinante biondino dagli occhi color acquamarina. Si tratta di Brian Geraghty, uno dei protagonisti dell’amatissima serie tv crime Chicago PD.

Se volete conoscere i dettagli della sua vita e della sua carriera, venite quindi a scoprire con noi tutto quello che c’è da sapere su Brian Geraghty.

Brian Geraghty vita privata

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10. Nato il 13 maggio del 1975 a Rom River, in New Jersey, Brian si è subito mostrato molto interessato al mondo dello spettacolo. La sua famiglia, di origini irlandese, lo ha sempre incoraggiato a seguire i proprio sogni; per questo motivo, subito dopo il diploma, nel 1993, si trasferisce a New York per studiare recitazione.

9. Venendo dal New Jersey, e quindi molto vicino alla Grande Mela, per Brian è stato molto semplice cominciare la sua carriera nel mondo dello spettacolo. Appena uscito dal liceo, infatti, si iscrive subito al Neighborhood Playhouse School of Theater di New York per studiare recitazione, dove resta fino al completamento dei suoi studi. Con il suo bel diploma tra le mani, dopo gli studi, si trasferisce a Los Angeles, California, per cominciare a cercare lavoro nel mondo dello spettacolo.

8. Prima di diventare un attore famoso, Brian Geraghty ha lavorato come istruttore di surf per molti anni. Per sostenersi a Los Angeles e prima di sfondare nel cinema e nella tv, Brian ha fatto del suo hobby un e vero e proprio lavoro a tempo pieno. Surfare è sempre stato un passatempo per lui ma pare si divertisse molto a insegnare questo sport ai suoi allievi.

Adesso, con un carriera d’attore ben avviata, ha smesso di insegnare ma, di tanto in tanto, torna ancora in mare con la sua tavola quando ha bisogno di rilassarsi.

Brian Geraghty film

Brian Geraghty in Jarhead
Brian Geraghty in “Jarhead”

7. Nonostante sia principalmente conosciuto per i suoi ruoli televisivi, Brian Geraghty ha avuto un carriera cinematografica assai movimentata. Comincia con alcuni piccoli progetti nel 2002, film e corti come Town Diary (2002), Aller simple pour Manhattan (2002), Earl & Puppy (2003), Stateside – Anime Ribelli (2004), Cruel World (2005) e Conversations with Other Women (2005).

La sua prima esperienza importante arriva nel 2005 quando partecipa al film Jarhead, diretto da Sam Mendes.

Anthony Swofford (Jake Gyllenhaal), deciso a seguire le orme del padre, nel 1988 si arruola nei Marines. Tuttavia, dopo un lungo addestramento, si convince di non essere tagliato per la vita militare. Eppure, deciso a rendere orgoglioso il padre, continua la sua carriera nei Marines fin quando non viene mandato in missione in Arabia Saudita, durante la guerra del Golfo.

Durante la missione, a causa di una festa non autorizzata organizzata con i suoi commilitoni finita in tragedia, per colpa del soldato Fergus O’Donnell (Brian Geraghty), Swofford viene degradato dal suo superiore, il sergente maggior Sykes (Jamie Foxx). Swafford dovrà subire umiliazioni e angherie per sopravvivere e portare a casa la pelle e, nel frattempo, redimersi agli occhi dei suoi superiori.

Negli anni seguenti Geraghty partecipa ad altri film, sempre con ruoli minori, come Art School Confidential – I segreti della scuola d’arte (2006), Bobby (2006), Chiamata da uno sconosciuto (2006), The Guardian – Salvataggio in mare (2006), The Elder Son (2006), We Are Marshall (2006), An American Crime (2007), Il nome del mio assassino (2007), Love Lies Bleeding – Soldi sporchi (2008) e Easier with Practice (2009).

Brian Geraghty filmografia

Brian Geraghty in The Hurt Locker
Brian Geraghty in “The Hurt Locker”

6. Nel 2008 Brian Geraghty viene scelto per interpretare un ruolo nel film The Hurt Locker, diretto da Kathryn Bigelow e scritto dal giornalista Mark Boal. Presentato in anteprima alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film portò a casa nel 2010 ben sei premi Oscar come miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro, miglior regista e miglior film.

Il film racconta la storia di un gruppo di artificieri e ‘sminatori’ dell’esercito americano mandati in missione in Iraq per neutralizzare ogni tipologia di esplosivo. La squadra è composta da tre soldati, il sergente William James (Jeremy Renner), il sergente JT Sanborn (Anthony Mackie) e lo specialista Owen Eldrige (Brian Geraghty). I tre compagni di squadra hanno il compito di girare tutte le piccole città irachene colpite dalla guerra, alla ricerca di pericolosi ordigni da disinnescare.

Negli ultimi dieci anni della sua carriera è nel cast di Krews (2010), The Chameleon (2010), Open House (2010), Seven Days in Utopia (2011), 10 Years (2011), ATM – Trappola mortale (2012), Flight (2012), Refuge (2012), Ass Backwards (2013), Kilimanjaro (2013), Date and Switch (2014), The Identical (2014), Loitering with Intent (2014), Wildlike (2014), Aveneus (2017), My Days of Mercy (2017), Mercy (2017) e Ted Bundy – Fascino criminale (2019).

Brian Geraghty serie tv

5. Il debutto televisivo di Brian Geraghty risale al 1999 quando per la prima volta compare in tv nella famosissima serie Law & Order – I Due Volti della Giustizia. A quella sua prima ‘comparsata’, negli anni ne seguono altre e in altrettante serie di successo come I Soprano (1999), Ed (2001), Law & Order – SVU (2010 e poi 2015) e True Blood (2012).

Brian Geraghty in True Blood

4. Uno dei suoi ruoli televisivi di maggiore rilevanza è senza dubbio in True Blood. Brian ha partecipato alle serie, come guest star, nel 2012, in occasione della sua quinta stagione. Nella serie l’attore interpreta Brian Eller e compare negli episodi 5×02 “Autorità”, 5×04 “Progenie” e 5×05 “Tracce dal Passato”.

Brian Geraghty in Boardwalk Empire

Brian Geraghty in Boardwalk Empire
Brian Geraghty in “Boardwalk Empire”

3. Questa è forse il ruolo televisivo più importante per la carriera di Brian Gerarghty. L’attore, infatti, nel 2012 ottiene un piccolo ruolo nella famosa serie tv Boardwalk Empire – L’Impero del Crimine.

Si tratta di una serie, creata da Terence Winter e co-prodotta da Martin Scorsese (anche regista dell’episodio pilota) e Mark Wahlberg, trasmessa dalla HBO dal 2010 al 2014 per ben cinque stagioni. Boardwalk Empire è ambientata ad Atlantic City nel 1920, durante gli anni del Proibizionismo e l’ascesa delle organizzazioni criminali. La serie, infatti, prende ispirazione dalla storia di Al Capone e ci racconta di uno spaccato degli States del primo dopoguerra.
La serie ha avuto un enorme successo di pubblico e critica grazie non solo alla qualità degli episodi ma anche al suo cast. Tra i protagonisti di Boardwalk Empire ricordiamo Steve Buscemi, Michael Pitt, Michael Shannon, Bobby Cannavale e Ron Livingston.

Brian Geraghty prende parte ai primi dieci episodi della quarta stagione, andati in onda nel 2012, e nei quali interpreta il personaggio di Warren Knox.

Brian Geraghty in Ray Donovan

2. Dopo il successo ottenuto con Boardwalk Empire, Brian ottiene nel 2014 un altro ingaggio, sempre per un ruolo minore, nella serie Ray Donovan, trasmessa da Showtime dal 2013 al 2020.

La serie ha come protagonista Ray Donovan (Liev Schreiber), un uomo dalla vita complicata, che lavora come ‘fixer’ a Los Angeles. Il suo lavoro è risolvere i problemi di personalità di spicco come attori, atleti, cantanti e uomini d’affari che si trovano invischiati in attività che devono restare nell’ombra. La sua vita, nonostante sia complicata, funziona alla perfezione ma quando suo padre viene scarcerato per lui e la sua famiglia cominciano i veri problemi.

Geraghty fa il suo debutto nella serie in occasione del quarto episodio della seconda stagione, dal titolo “Fuori Controllo”. In Ray Donovan, l’attore interpreta il poliziotto Jim, sempre alle calcagna del protagonista e della sua famiglia.

Brian Geraghty in Chicago PD

Brian Geraghty in Chicago PD
CHICAGO P.D. — “Forget My Name” Episode 308 — Pictured: (l-r) Marina Squerciati as Kim Burgess, Brian Geraghty as Sean Roman — (Photo by: Matt Dinerstein/NBC)

1. Il successo televisivo vero arriva per Brian Geraghty quando viene scelto per interpretare un ruolo da ‘regular’ nella nuova serie crime Chicago PD.

Spinoff della serie televisiva Chicago Fire, creata da Dick Wolf nel 2012, Chicago PD segue le vicende della polizia di Chicago, sia l’unità di pattuglia che quella di intelligence. La squadra è composta da tredici elementi e a capo dell’unità intelligence c’è Henry “Hank” Voight (Jason Beghe), un poliziotto dai modi duri e che non si ferma davanti a niente e nessuno pur di arrivare alla verità. I suoi modi, infatti, sono spesso contestati dagli altri membri della squadra e non solo.

Nella serie Brian Geraghty interpreta Sean Roman, agente di pattuglia che sostituisce Kevin Atwater (LaRoyce Hawkins), diventando partner di Kim Burgess (Marina Squerciati). Poliziotto dall’animo buono, Sean è poco ambizioso e si ‘accontenta’ del suo lavoro di pattuglia. Amato da tutti i suoi colleghi, instaura da subito un buon rapporto di amicizia con Kim che ben presto diventa la sua partner anche nella vita privata. Purtroppo, un brutto incidente lo costringerà a ritirarsi dal suo lavoro come agente operativo.

Geraghty sarà un personaggio ‘regular’ solo nella seconda e terza stagione per poi tornare come guest star nella settima.

Dopo aver lasciato il set di Chicago PD, Brian si è dedicato ad altri progetti televisivi partecipando a serie come L’alienista (2018), Briarpatch (2019-2020), The Fugitive (2020) e The Big Sky (2020), attualmente fermo in fase di pre-produzione causa Corona Virus.

Per essere sempre aggiornato sulla vita privata e professionale di Brian Geraghty, segui il suo account Instagram.

Fonte: IMDB

Le verità nascoste: trama, cast, episodi e finale

Le verità nascoste: trama, cast, episodi e finale

Le verità nascoste è la serie tv spagnola del 2018 prodotta da Mediaset España e trasmessa in Italia da Canale 5 e in Spagna da Telecinco. La serie tv, un thriller giallo ambientato in Spagna è stata ideata da Aitor Gabilondo e César Benítez ed è prodotta da César Benítez, Aitor Gabilondo per la società Plano a Plano.

Le verità nascoste: dove vederla in streaming

La serie tv è stata trasmessa per una stagioni a partire dal 2018. Le verità nascoste in streaming è disponibile su Mediaset play, il servizio VOD Free di Mediaset.

Le verità nascoste: la trama e il cast

La serie tv è incentrata sulla storia di Paula, una ragazzina  scomparsa in strane circostanze da bambina, che riappare come una bellissima ed enigmatica adolescente di 17 anni. Marcos, un ambizioso poliziotto, è il responsabile delle indagini, soprattutto perché la storia della ragazza è piena di incognite che le fanno dubitare della sua veridicità. La ragazza viene restituita ai suoi genitori, ma nessuno è abbastanza sicuro che sia davvero chi dice di essere. Soprattutto Lalo, un giornalista veterano, che getta più benzina sul fuoco assicurando che se la famiglia ha ricevuto la ragazza senza fare domande è perché ha qualcosa da nascondere. Un mistero difficile da districare per un poliziotto inesperto come Marcos, soprattutto quando sembra incapace di resistere alla personalità enigmatica, sensuale e pericolosamente attraente di Paula, un animale ferito che persegue solo una cosa: convincerli a volerlo, qualunque sia il costo.

Le verità nascoste serie episodiIn Le verità nascoste protagonisti sono Lidia McMahón, interpretata da Lydia Bosch, Marcos Eguía, interpretato da Jon Kortajarena, Paula García McMahón, interpretata da Elena Rivera, Eduardo “Lalo” Ruiz, interpretato da José Luis García Pérez, Fernando García, interpretato da Ginés García Millán, Alicia Costa, interpretata da Irene Montalà.

Nei ruoli ricorrenti troviamo invece Ana Llanos, interpretata da Ana Álvarez, Enrique McMahón, interpretato da Juan Messeguer, Toni García McMahón, interpretato da Oriol Puig, Laura Santos, interpretata da Esmeralda Moya, Luis Fonseca, interpretato da Pedro Mari Sánchez, Ramiro Lousa, interpretato da Xavier Estévez, Commisario Laguna, interpretata da Susi Sánchez, Rosario, interpretata da Berta Ojea, Andrés Herrera, interpretato da Paco Marín.  Nel cast anche. Ricardo Vega , interpretato da Sergio Peris-Mencheta, Andrea López, interpretata da Leire Zuazua, Bashir, interpretato da Ayoub El Hilali, Izquierdo, interpretato da Juan Carlos Vellido. Adela, interpretata da Mariana Cordero. Garrido, interpretato da Raúl Tejón, Arregui, interpretato da Tomás del Estal. Uomo di Luis Fonseca, interpretato da Javier Tolosa.

Gli Episodi

La serie in Italia ha debuttato con 10 episodi lunghi 100 minuti. La serie originale invece è andata in onda in due parti: 8 + 8 per un totale di 16 episodi lungi 70 minuti l’uno.

Titolo italiano Prima TV Italia
1 La libertà 25 maggio 2018
2 Il dubbio 1º giugno 2018
3 Il passato 8 giugno 2018
4 L’accordo 16 giugno 2018
5 L’amore 22 giugno 2018
6 L’intervista 29 giugno 2018
7 La rivelazione 13 luglio 2018
8 La fuga 20 luglio 2018
9 Il riscatto 27 luglio 2018
10 La verità 3 agosto 2018

Il gran finale

L’ultima puntata della serie si apre con il funerale di Enrique, durante il quale Fernando sorprende tutti annunciando di essere diventato il nuovo presidente della banca. Nel frattempo Lalo è riuscito a smuovere Puri, ottenendo da lui importanti informazioni riguardo al caso di Paula: l’uomo ha infatti visto a casa di Cirilo i vestiti che la piccola indossava quando è scomparsa. Questo indizio mette in moto la macchina della giustizia e la polizia inizia a pedinare Fernando nella speranza che l’uomo compia un passo falso e sveli la sua colpevolezza. Mentre Paula cerca di aiutare Lidia Fernando le fa finalmente capire che i due hanno ottenuto ciò che volevano. Solo a quel punto Paula si rende conto di aver partecipato al piano diabolico di Fernando contro Lidia.

Le verità nascoste 2 si fara

Le verità nascoste 2 si farà?

Purtroppo la serie non è stata rinnovata per una seconda stagione forse dovuto ad alcune diatribe tra la parte italiana e la parte spagnola. Infatti oltre al montaggio rifatto la serie ha avuto alcune problematiche di programmazione. Inizialmente doveva essere trasmessa nel 2016 su Telecinco, ma venne posticipata. In una conferenza stampa di Mediaset España del 2018, la messa in onda era stata annunciata per il 14 febbraio, facendo anche un conto alla rovescia nei social network, ma a causa di vari cambi di programmazione, anche tale data è saltata. Dopo che Canale 5, ha annunciato la messa in onda dal 25 maggio 2018, la televisione spagnola ha iniziato a trasmettere la serie dal 21 maggio 2018.

Generalmente le serie vengono rinnovata poco tempo prima della fine del primo ciclo ma ormai sono passati diversi anni, dunque è probabile che una seconda stagione de Le verità nascoste non ci sarà.

Steven Spielberg Collection, il cofanetto dedicato a tre film cult

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Koch Media ha fatto uscire 16 luglio 2020 in DVD e Blu-Ray la Steven Spielberg Collection, un imperdibile cofanetto dedicato a tre film cult diretti dallo straordinario regista che non ha bisogno di presentazioni: Steven Spielberg. La Collection include 1941 – Allarme ad Hollywood (1979), Always – Per sempre (1989) e Sugarland Express (1974).

Il cofanetto presenta Sugarland Express, terzo film del regista culto con una mastrizzazione 2.35.1 ad ottima risoluzione a 1080p con formato DB-50 a doppio strato. Il secondo titolo è Allarme ad Hollywood, in due edizioni la nota theatrical cut e la extended cut con ben 20 min circa in più. Terzo film è il famosissimo Always che vede il regista tornare a lavorare con Richard Dreyfuss.

Steven Spielberg Collection1941 – Allarme a Hollywood

Pochi giorni dopo l’attacco a Pearl Harbor, a Los Angeles si sparge la voce che i giapponesi si apprestino ad attaccare gli Stati Uniti. Effettivamente un sommergibile nipponico sta cercando di individuare Hollywood per attaccarla. È il panico e la città è in preda al caos.
Nel cast del film Dan Aykroyd, Ned Beatty, John Belushi, Lorraine Gary, Murray Hamilton e Christopher Lee.

Always – Per sempre

Pete è un pilota addetto allo spegnimento degli incendi nelle foreste. Nel corso di una missione muore per un incidente, lasciando nella disperazione la fidanzata Dorinda. Una volta in cielo, accetta di fare da angelo custode all’amico Ted, non solo per trasmettergli la sua esperienza, ma anche per aiutarlo a conquistare Dorinda. Nel cast del film Richard Dreyfuss, Holly Hunter, Brad Johnson, John Goodman e, per l’ultima volta sullo schermo, Audrey Hepburn.

Sugarland Express

Clevis Poplin dovrebbe scontare ancora quattro mesi di galera: non ha motivi per evadere, perché l’hanno destinato a un penitenziario modello. Sua moglie, Lou Jean Poplin, che vuole riprendersi il fi glioletto affidato a un’anziana coppia di coniugi di Sugarland, decide però di farlo scappare. La fuga riesce, e per la coppia comincia un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti alla volta di Sugarland… Nel cast del film Goldie Hawn, Michael Sacks, William Atherton, Ben Johnson e Gregory Walcott. Questo nuovo cofanetto, disponibile in DVD e Blu-Ray, presenta anche due versioni di 1941 – Allarme a Hollywood: Theatrical (114’) ed Extendend (140’). Steven Spielberg Collection vi attende in DVD e Blu-Ray dal 16 luglio 2020 solo su IBS e Feltrinelli.

Festa del Cinema di Roma 2020: le prime anticipazioni della quindicesima edizione

Il Direttore Artistico Antonio Monda, d’intesa con Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttore Generale, ha annunciato oggi alcune anticipazioni del Festa del Cinema di Roma 2020, la quindicesima edizione che si svolgerà dal 15 al 25 ottobre 2020 all’Auditorium Parco della Musica. Quest’anno la manifestazione fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso da Roma Capitale.

Fra le opere della prossima edizione della Festa del Cinema ci sarà Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli, pluripremiato regista di Almost Blue e S Is for Stanley. È la notte che precede l’addio al calcio e Francesco Totti ripercorre tutta la sua vita, come se la vedesse proiettata su uno schermo insieme agli spettatori. Le immagini e le emozioni scorrono tra momenti chiave della sua carriera, scene di vita personale e ricordi inediti. Un racconto intimo, in prima persona, dello sportivo e dell’uomo. Diretto da Alex Infascelli, soggetto e sceneggiatura di Alex Infascelli e Vincenzo Scuccimarra, il film è tratto dal libro Un Capitano scritto da Francesco Totti con Paolo Condò (edito da Rizzoli). Prodotto da Lorenzo Mieli, Mario Gianani e Virginia Valsecchi, una produzione The Apartment e Wildside, entrambe del gruppo Fremantle, con Capri Entertainment, Fremantle, con Vision Distribution e Rai Cinema, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video. Sarà distribuito da Vision Distribution nelle sale italiane, che ne curerà anche le vendite internazionali. Nel corso della prossima edizione, la Festa del Cinema ospiterà alcuni film della Selezione Ufficiale 2020 del Festival di Cannes in un evento speciale dedicato alla celebre manifestazione francese: i titoli saranno presentati dal Delegato Generale Thierry Frémaux.

Siamo entusiasti di poter organizzare un evento dedicato al Festival di Cannes durante la Festa del Cinema di Roma e onorati di far parte del tour di Cannes che include molti prestigiosi festival – ha dichiarato Antonio Monda, Direttore Artistico della Festa del Cinema di Roma – Per noi è un grande onore poter collaborare con il più importante festival cinematografico del mondo e avere Thierry Frémaux a Roma per presentare film della Selezione Ufficiale 2020”.

In quest’anno così particolare è più importante che mai sostenere i film e le sale cinematografiche così come essere vicini agli artisti e agli spettatori – ha detto Thierry Frémaux, Delegato Generale del Festival di CannesQuest’anno il Festival di Cannes non si è svolto ma è onorato di presentare i film della Selezione Ufficiale 2020 nei festival in cui vengono invitati. E a Roma, con la sua Festa, la sua storia e il suo spirito, il cinema è più vivo che mai!”.

Satyajit Ray, considerato uno dei più maggiori cineasti della storia della settima arte, sarà protagonista di una retrospettiva alla prossima Festa del Cinema, a cura di Mario Sesti. Produttore, regista, sceneggiatore e compositore dei temi per i suoi film, Satyajit Ray esplora nella sua opera i generi più diversi con stili e linguaggi sempre nuovi: forti le influenze della letteratura e della tradizione indiana, i richiami al neorealismo italiano e l’attenzione al contesto internazionale che lo porterà ad affrontare anche i conflitti ideologici con la cultura occidentale. Numerosi i riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni, dal Leone d’Oro al Premio Oscar alla Carriera.

La quindicesima edizione della Festa del Cinema presenterà al pubblico due pietre miliari del cinema italiano: In nome della legge di Pietro Germi, nella versione restaurata da CSC – Cineteca Nazionale, e Padre padrone di Paolo e Vittorio Taviani, restaurato da CSC – Cineteca Nazionale e Istituto Luce Cinecittà. Il primo è uno dei principali successi del cineasta genovese, autore di straordinaria cultura in grado di affrontare con la stessa intensità dramma, commedia e satira, vincitore di un Oscar per la sceneggiatura di Divorzio all’italiana.

Padre padrone è considerato uno dei capolavori dei fratelli Taviani e una delle pellicole più rappresentative del cinema italiano. Palma d’oro al Festival di Cannes e Nastro d’argento, il film contiene tutti i tratti che hanno reso celebri i due registi toscani con continui richiami al realismo e alla poesia, alla letteratura e all’attualità dei temi civili e politici.

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2020: voglia di ricominciare

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Sedicicorto Forlì International Film Festival, in programma dal 2 all’ 11 ottobre 2020, annuncia la prima sezione competitiva. Si parte da CortoInLoco, concorso riservato alle produzioni realizzate nella Regione Emilia Romagna e ai suoi filmmaker. Una selezione quanto mai importante quella di quest’anno. Oltre che per i meriti dei quindici film selezionati perché dimostra la vitalità di un territorio e l’efficacia di un sistema in un momento di estrema e tragica crisi.

La maggior parte delle opere erano state completate prima del lockdown per il Covid-19, il che dà loro un valore ancora più profondo. La selezione di CortoInLoco è già testimonianza di un cinema di un’altra epoca. L’Anno Zero Dopo Covid, in cui un film come L’estasi di Oleg, storia di un pittore senza ispirazione che decide di mettersi in quarantena per ritrovarla, ha un significato completamente diverso rispetto a pochi mesi fa

Lo stesso vale per Il fagotto, ambientato in un futuro mondo da ripopolare, in cui le donne non potranno più scegliere se, ma solo quando essere madri. Le storie hanno un valore diverso, un’intensità differente. Il pullman berlinese di Vomag di Riccardo Salvetti sembra oggi un’utopia meravigliosa. Il sogno di Leo, protagonista di Senza vento, di diventare un centometrista è un collettivo desiderio di libertà. Le preoccupazioni di Christian per suo fratello Giulio a ricordarci dell’importanza della tutela dei più piccoli, come raccontato in Giusto il tempo di una sigaretta di Valentina Casadei. Il piccolo protagonista di Sam’s Castle, che costruisce un castello di sabbia che non finisce mai, è una metafora della primavera perduta del 2020. Come il guardare al suo passato per riuscire a ricostruire il suo futuro, che ci porta nella Gas Station di Olga Torrico. A valutare la selezione sono stati chiamati gli studenti della Scuola di Cinema di Cesena, realtà accademica sempre più riconosciuta in Regione

La determinazione di Sedicicorto Forlì International Film Festival nel realizzare la sua diciassettesima edizione, in forma ibrida, con i concorsi “proiettati” in streaming su MyMovies.it, partner tecnico della manifestazione, sta tutta nel desiderio di continuare a raccontare storie.

CortoInLoco è solo formalmente una sezione regionale, perché segnare dei confini ha sempre meno senso in un mondo che si è scoperto interconnesso nel modo più drammatico. L’augurio di Orfeo Orlando, Buon viaggio, corto girato durante il lockdown, è quanto mai gradito e necessario.

CortoInLoco – Selezione ufficiale 2020

Balkanika, di Lu Pulici

Buon viaggio, di Orfeo Orlando | Italy

Cheratina Rossa, Alessandro Fiori | Italy

Disambigua, Francesca Leoni | Italy

Gas Station, Olga Torrico | Italy

Giusto il tempo per una sigaretta, Valentina Casadei

Il Fagotto, Giulia Giapponesi

L’ Attesa di Daouda, Kristian Gianfreda

L’ Estasi di Oleg, Francesco Selvi

L’ Occasione di Rita, Francesco Barozzi

Quasi Attori, Alessandro Valbonesi

Salse Connection, Francesco Barozzi

Sam’s Castle, Giona Dapporto

Senza vento, Christian Betti, Nicola Rossi

Vomag, Riccardo Salvetti

XVII Sedicicorto Forlì International Film Festival, dal 2 al 11 Ottobre 2020, su MyMovies.it, sito ufficiale Sedicicorto, Sala  San Luigi e Auditorium Intesa Sanpaolo.

Sedicicorto Forlì International Film Festival è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Daniele Alessandrini Abbigliamento e Cantine DreiDonà, con il patrocinio del Parlamento Europeo.

Mattia Torre, omaggio di Sky ad un anno dalla scomparsa

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«Mattia era tutto ciò che scriveva, diventava tutto ciò di cui si occupava, perché era curioso, entrava dentro le cose, guardava le stesse cose che tutti noi vediamo da un punto di vista nuovo», così Geppi Cucciari ricorda il suo amico e collega Mattia Torre, prematuramente scomparso esattamente un anno fa – il 19 luglio 2019 – all’età di 47 anni, in un passaggio della puntata speciale di 100X100 Cinema – nata da un’idea del suo amico e produttore storico Lorenzo Mieli e dell’Executive Vice President Programming di Sky Italia Nicola Maccanico – con cui Sky ha scelto di ricordare il geniale scrittore, sceneggiatore e regista e che andrà in onda domenica 19 luglio su Sky Cinema Uno. in

LO SPECIALE

L’intero palinsesto di Sky Cinema Uno sarà dedicato a Mattia, con in prima serata alle 20.45 lo speciale di 100X100 Cinema condotto da Francesco Castelnuovo, con i ricordi di alcuni degli amici e colleghi a lui più legati: Valerio Mastandrea, Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Valerio Aprea e Geppi Cucciari. Ad esempio, Valerio Mastandrea ricorda gli inizi della loro amicizia, nata da un litigio tra i due dopo aver dibattuto in modo sincero e franco su una sceneggiatura scritta da Torre, mentre Geppi Cucciari fu accolta in casa di Torre e della compagna in un momento difficile della sua vita. L’inconfondibile stile iperbolico e a tratti surreale di Mattia emerge anche negli SMS che mandava ai suoi amici, che ne daranno diretta testimonianza: tra questi anche Caterina Guzzanti messa in guardia dall’utilizzo smodato della parola “tema”, Ninni Bruschetta elogiato come cuoco e Giacomo Ciarrapico al quale Mattia faceva gli scherzi modificandogli le impostazioni del suo telefonino. Non mancherà il ricordo dei difficili momenti della malattia, come raccontato da Paolo Calabresi, vicino a lui proprio in quelle settimane più dure.

LA PROGRAMMAZIONE DEDICATA

Nella programmazione dedicata su Sky Cinema Uno saranno presenti alcuni dei lavori più amati di Mattia Torre: si inizierà alle 12.25 con i 4 episodi della mini-serie originale Sky “Dov’è Mario?”, da un’idea di Corrado Guzzanti scritta con Mattia Torre, in cui Guzzanti interpreta Mario Bambea, un intellettuale di sinistra molto glamour caduto in disgrazia, che dopo un incidente d’auto presenta degli strani disturbi di personalità. In particolare affiora in lui un ingombrante alter ego, il comico romano Bizio Capoccetti, che con la sua comicità truce e di bassa lega giunge presto ad un successo inaspettato.

A seguire, alle 15.25 andranno in onda gli 8 episodi della serie “La linea verticale”, basata sull’omonimo romanzo scritto da Mattia Torre e interpretata da Valerio Mastandrea. La serie nasce dall’esperienza ospedaliera dello stesso Torre e racconta, in tono surreale e satirico, la vita quotidiana del reparto di urologia oncologica di un ospedale italiano. La storia è raccontata dal punto di vista dei pazienti che, tramite uno stile di racconto libero e formalmente spregiudicato, dipingono un affresco realistico dei casi clinici e, soprattutto, di quelli umani.

Alle 19.00 si vedrà l’ultimo lavoro di Mattia Torre, “Figli”, concluso dopo la sua morte e nato proprio da un monologo che lo stesso Torre aveva scritto per l’amico Valerio Mastandrea, protagonista del film insieme a Paola Cortellesi. “Figli” racconta la storia di una giovane coppia, Sara e Nicola, sposati e innamorati. Hanno una bambina di 6 anni, Anna, e una vita felice. L’arrivo del secondo figlio, Pietro, sconvolge gli equilibri di tutta la famiglia dando vita a situazioni tragicomiche.

A chiudere la serata alle 21.45 –  dopo lo speciale di 100X100 Cinema“Boris – Il film”, lungometraggio realizzato dopo le tre stagioni dell’omonima serie tv, la più famosa scritta da Mattia, che per l’occasione torna tutta disponibile on demand su Sky e NOW TV. I personaggi del film sono quelli, indelebili, della serie: il regista René Ferretti (Francesco Pannofino) riesce finalmente a mollare la brutta fiction tv che ha fatto per anni e tenta il grande salto: un film d’autore, per il cinema. Ma il mondo del cinema con i suoi snobismi può essere perfino peggio di quello della tv. Soprattutto per una troupe, quella di Ferretti, a dir poco estranea all’Arte con la ‘a’ maiuscola. Tra cinematografari snob, attrici nevrotiche, sceneggiatori modaioli, eroinomani, squali e improvvisati vari, “Boris – Il film” mette a nudo un mondo, quello del cinema italiano, che aspira a una nuova giovinezza e vive invece solo una perenne immaturità.

Tutti questi film e serie tv, insieme allo speciale di 100X100 Cinema, saranno disponibili anche on demand su Sky e NOW TV.

Volevo Nascondermi, dal 19 agosto di nuovo al cinema

Volevo Nascondermi, dal 19 agosto di nuovo al cinema

Dopo la vittoria dell’Orso d’argento per il Miglior Attore a Elio Germano, il premio come Film dell’Anno ai Nastri d’Argento e il Globo d’Oro come Miglior Film e Migliore Fotografia, VOLEVO NASCONDERMI di Giorgio Diritti con Elio Germano, prodotto da Palomar con Rai Cinema, uscirà di nuovo nelle sale con 01 Distribution da mercoledì 19 agosto.

SINOSSI

Volevo nascondermi…ero un uomo emarginato, un bambino solo,
un matto da manicomio, ma volevo essere amato.

Toni, figlio di una emigrante italiana, respinto in Italia dalla Svizzera dove ha trascorso un’infanzia e un’adolescenza difficili, vive per anni in una capanna sul fiume senza mai cedere alla solitudine, al freddo e alla fame. L’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura, è l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte è l’unico tramite per costruire la sua identità, la vera possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo.

“El Tudesc,” come lo chiama la gente è un uomo solo, rachitico, brutto, sovente deriso e umiliato. Diventerà il pittore immaginifico che dipinge il suo mondo fantastico di tigri, gorilla e giaguari stando sulle sponde del Po. Quella di Ligabue è una “favola” in cui emerge la ricchezza della diversità e le sue opere si rivelano nel tempo un dono per l’intera collettività.

European Film Academy, appello per il rilascio immediato di Moataz Abdelwahab

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L’International Coalition for Filmmakers at Risk ICFR* e le sue istituzioni fondatrici, European Film Academy, lnternational Documentary Film Festival Amsterdam e International Film Festival Rotterdam, insieme a Human Rights Film Network, Movies that Matter Foundation e PEN America, e anche Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, German Film Academy, Hellenic Film Academy, Icelandic Film- & TV Academy, Luxembourg Film Academy, Polish Film Academy, Swiss Film Academy e Ukrainian Film chiedono alle autorità egiziane il rilascio immediato e incondizionato del produttore Moataz Abdelwahab.

Moataz Abdelwahab (43 anni) ha prodotto il film WHEN WE’RE BORN (2019) del regista Tamer Izzat, presentato all’ El Gouna International Film Festival e Les Journées Cinématographique de Cartage nel 2019, oltre ad un paio di documentari assolutamente apolitici, tra cui KHAN’S FINGERPRINTS, ritratto del celebre regista egiziano Mohammad Khan, THE HEART OF CAIRO, che ripercorre la storia della città, e più di recente A CURFEW, film di imminente uscita del noto filmmaker egiziano Amir Ramses. Moataz Abdelwahab è scomparso il 5 maggio dal suo ufficio al Cairo, per ricomparire poi l’11 maggio per un’audizione presso la Corte Suprema per la Sicurezza dello Stato, nel corso della quale è stato accusato di “collaborare con un’organizzazione terroristica” e “diffondere false notizie” (caso 586).

Queste accuse arrivano dopo che ha prodotto una serie di documentari culturali che sono stati venduti e messi in onda da Aljazeera Documentary Channel.  Secondo gli esperti legali l’arresto si baserebbe su accuse false e inventate.

Siamo molto preoccupati per la sua sicurezza e per quella dei suoi familiari (è padre di due figli, Zeina (12 anni) e Yousef (6 anni)) e chiediamo alle autorità egiziane il rilascio immediato e incondizionato di Moataz Abdelwahab, invitando le istituzioni cinematografiche e culturali di tutto il mondo a fare altrettanto.

17 luglio 2020

*NOTA: Fondata da International Documentary Film Festival Amsterdam, International Film Festival Rotterdam e European Film Academy, la missione dell’International Coalition for Filmmakers at Risk è di sostenere e agire in solidarietà con i cineasti a rischio. La coalizione si attiva in caso di persecuzioni o minacce alla sicurezza personale di questi cineasti per difendere il loro diritto a continuare il proprio lavoro, attraverso la mobilitazione della comunità cinematografica internazionale.

Cursed: recensione della serie Netflix con Katherine Langford

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Cursed: recensione della serie Netflix con Katherine Langford

In epoca di empowerment femminile, arriva su Netflix la serie che prende una delle leggende più maschili di sempre, il ciclo arturiano, e lo declina al femminile, mettendo al centro del racconto uno dei suoi personaggi secondari e reinventandone la storia. Cursed, serie Netflix originale basata sul romanzo scritto da Tom Wheeler e disegnato da Frank Miller (che producono anche lo show), arriva sulla piattaforma digitale il 17 luglio, pronta a mandare all’aria tutto ciò che sapevamo della leggenda, per raccontare una storia che porta avanti valori, temi e motivazioni differenti.

Cursed è ispirata al libro di Tom Wheeler e Frank Miller

A parte nomi e personaggi, il più importante punto di contatto tra Cursed e la leggenda di Re Artù è che entrambi i racconti sono, in qualche misura, storie di formazione in cui due giovani trovano il loro posto nel mondo. Mentre, nell’originale, Artù estrae la spada dalla roccia e diventa re, in questa storia Nimue è una fanciulla Fey, una specie che vive in boschi e caverne, prevalentemente pacifica e versata nelle arti magiche. I Fey sono però perseguitati dai Paladini Rossi, il braccio armato della chiesa cattolica, un gruppo di monaci che vestono tonache rosse e trucidano queste creature, responsabili di praticare la magia, assimilata a pratiche demoniache. Quando anche sua madre viene uccisa dai Paladini, Nimue riceve da lei un compito: portare a Merlino una spada misteriosa e prodigiosa. Da questa missione parte l’avventura di Nimue, che oltre ad appartenere al popolo Fey, è anche considerata “maledetta”, da un antico spirito che le ha conferito, suo malgrado, poteri sconosciuti e temuti dalla stessa ragazza.

Cursed
Cr. ROBERT VIGLASKY/Netflix © 2020

Cursed presenta tutti i personaggi della leggenda, da Artù, a Merlino, passando per Re Uther e il Cavaliere Verde, fino alla vera protagonista di questa storia, Nimue. Nella leggenda, il personaggio si identifica spesso con La dama del Lago, custode di Excalibur, ma qualche volta è anche la nemica di Merlino stesso, oppure la sua innamorata. Nella miniserie tv del 1998, Merlin, con Sam Neill nei panni del grande mago consigliere di Re Artù, Nimue, interpretata da Isabella Rossellini, è l’amore della sua vita, che viene sfregiata e si rifugia a vivere in un convento, per non mostrare al mondo il suo volto sfigurato.

In Cursed, Nimue, interpretata dalla Katherine Langford di Tredici, è un’adolescente alla ricerca di sé, una giovane donna che appartiene ad una minoranza perseguitata e che, nella sua stessa minoranza, è una reietta. La sua ricerca di identità e di appartenenza, il suo coming of age è quindi reso più complesso da questa sua peculiarità, oltretutto trattandosi di un’eroina che non sempre agisce nel giusto e che fatica un po’ a trovare la sua dimensione, porta con sé un grado di complessità che diventa un valore aggiunto.

L’immortalità del ciclo arturiano

L’ambientazione puramente fantasy colloca il prodotto nel cono d’interesse di quella fetta di spettatori appassionati del genere e, parallelamente, la storia del cinema e della tv ci insegna che la leggenda arturiana trova sempre una via per essere raccontata in maniera originale, dal classico dei classici firmato Disney, con l’amato Merlino con il cappello a punta blu, fino alla muscolare lettura di Guy Ritchie con Charlie Hunnam.

A tutti questi elementi accattivanti, Cursed unisce anche il fatto che si pone il problema di essere inclusivo, e così la protagonista è donna, Artù è di colore, i cattivi sono esponenti ottusi della chiesa cattolica, i perseguitati sono una piccola minoranza di un popolo che vive in maniera semplice. Sulla carta Cursed era la serie perfetta per l’estate 2020. Purtroppo dalla scrittura alla messa in scena, passando per la direzione degli attori, la serie Netflix si dimostra sciatta e approssimativa, proponendo un racconto molto semplice e facendo leva con enfasi e retorica sui suoi elementi di punta (la protagonista donna che diventa una leader) senza una vera e propria cura nel racconto e nella realizzazione.

Sapore di amatorialità per il prodotto indirizzato agli adolescenti

Cursed non è la prima serie targata Netflix nella quale si riscontra una produzione che sembra accontentarsi di un risultato finale che ha il sapore di amatorialità. Nonostante la piattaforma offra ancora prodotti del calibro di Dark, le tendenze in tutte le divisioni nazionali si stanno allineando verso una diffusa mediocrità che purtroppo coincide troppo spesso con la volontà di realizzare un prodotto dedicato ai teenager, come se il target teen potesse accettare anche serie tv scadenti. Si tratta chiaramente di una tendenza, ci sono ancora esempi virtuosi nella produzione della piattaforma, ma sono lontani gli inizi e i tempi in cui fare una serie su Netflix permetteva sperimentazione, libertà che coincidevano poi con una grande qualità del prodotto finito.

The New Mutants: tutti i segreti del nuovo trailer

The New Mutants: tutti i segreti del nuovo trailer

Assolutamente a sorpresa, nelle ultime ore i Marvel Studios hanno diffuso online un nuovissimo teaser di The New Mutants, in attesa del panel dedicato all’ultimo film della saga degli X-Men sotto l’egida della Fox che si terrà durante il Comic-Con@Home. Screen Rant ha raccolto tutti i nuovi dettagli emersi sulla trama del film grazie al nuovo trailer. Ve li proponiamo di seguito:

I Nuovi Mutanti vengono trattenuti contro la loro volontà

Nei fumetti, i Nuovi Mutanti frequentano la Scuola di Charles Xavier per Giovani Mutanti, dove tutti erano delle reclute volontarie. In The New Mutants, invece, i giovani superumani  protagonista della storia vengono chiaramente trattenuti contro la loro volontà.

“I mutanti sono pericolosi”… viene detto ai bambini, mentre alcune scene ci mostrano i mutanti che vengono chiusi a chiave nelle loro stanze. Già in passato il regista Josh Boone aveva rivelato che una delle principali fonti d’ispirazione per il film era stato Qualcuno volò sul nido del cuculo. È ragionevole supporre che i Nuovi Mutanti, al pari dei detenuti del capolavoro di Milos Forman, all’inizio crederanno di essere lì per il loro bene, prima di realizzare a mano a mano l’amara verità.

Cecilia Reyes è in realtà il rapitore dei Nuovi Mutanti

L’istituto è gestito dal personaggio di Cecilia Reyes interpretato da Alice Braga, scelta che potrebbe rivelarsi molto interessante. Nei fumetti, Cecilia Reyes è una mutante con la capacità di generare un campo di forza bioplasmatica attorno a se stessa; il suo potere sembra essere stato esteso in The New Mutants, considerate le immagini che la mostrano imprigionare gli altri all’interno dei campi di forza.

Sebbene poco fedele ai fumetti, questa è un’estensione intelligente che riguarda il tema della prigionia, perché nel momento in cui tutte le altre forme di prigionia falliscono, Reyes ha il potere di creare lei stessa il modo per poter “trattenere” i giovani mutanti. Speriamo che la storyline di Reyes sia ben sviluppata; cosa potrebbe spingere un mutante a rivoltarsi contro la sua stessa specie, fino ad arrivare a credere che la specie debba essere imprigionata?

Le più grandi paure dei Nuovi Mutanti

Stando a quanto mostrato dall’ultimo trailer, qualcosa nell’istituto fa sì che le persone vivano o rivivano le loro più grandi paure. Questa è una svolta sorprendente, perché nei fumetti si tratta in realtà del potere posseduto da Dani Moonstar, il personaggio interpretato nel film da Blu Hunt.

Ci sono state alcune speculazioni sul fatto che in realtà sia lei la principale antagonista di The New Mutants, con le sue abilità che fanno sperimentare a tutti i loro peggiori incubi, ma sembra che la trama sia molto più complessa e originale di così. Nel trailer vediamo che il personaggio di Wolfsbane viene perseguitato da Demon Bear. La domanda a questo punto sorge spontanea: il personaggio sarà davvero parte integrante della storia o sarà soltanto una delle visioni da incubo? Già in passato il regista Josh Boone si era rifiutato di definire Demon Bear il villain principale del film… 

Un istituto progettato per tenere in trappola i Nuovi Mutanti

L’intero istituto è circondato da un campo di forza impenetrabile. L’effetto energetico è identico a quella che Josh Boone ha scelto di usare per i poteri di Cecilia Reyes, volendo forse suggerire che non si tratta di qualcosa basato sulla scienza, ma piuttosto su mutanti, le stesse che riescono a tenere prigionieri i protagonisti.

Ciò spiegherebbe anche le scene in cui vediamo Reyes monitorare attentamente gli adolescenti attraverso dei filmati di sicurezza: ha bisogno di sapere quando ricorrere all’uso dei suoi poteri per rafforzare le difese naturali dell’istituto, qualunque esse siano. I Nuovi Mutanti credono che il luogo sia progettato per tenerli in catene, e questo potrebbe essere vero… ma c’è sicuramente una via di fuga; devono solo capire come mettere fuori gioco Cecilia Reyes…

Wolfsbane riconosce Magik

Wolfsbane crede che l’istituto sia governato dalla magia, e non dalla scienza. È impossibile dire, ad ora, se questa deduzione sia corretta. Nei fumetti Wolfsbane è profondamente superstizioso e tende a saltare a questo tipo di ipotesi molto facilmente.

Allo stesso tempo, però, il duo Claremont/Sienkiewicz – la principale fonte d’ispirazione di Boone – ha effettivamente esplorato minacce soprannaturali come il Demon Bear. Indipendentemente da ciò, l’insistenza di Wolfsbane sull’aspetto magico sembra collegarsi perfettamente ad una battuta di Anya Taylor-Joy: “Anch’io”, esclama ad un certo punto Magik.

Magik e il Limbo

La Magik di Anya Taylor-Joy viene mostrata in piedi davanti ad uno dei suoi portali, che si apre su un paesaggio infernale identico ad un regno dei fumetti chiamato Limbo. Nei fumetti originali degli X-Men, si tratta di una dimensione infernale in cui Illyana è stata educata e alla fine ne è diventata padrona.

La Soulsword che brandisce è il simbolo della sua autorità nel Limbo e ogni volta che la evoca, il suo corpo è parzialmente racchiuso in un’armatura spettrale. Anche questa armatura è visibile nel trailer, quando Magik si prepara ad entrare nel Limbo. Non è chiaro quanto accurata sarà questa parte della storia; è del tutto possibile che, in The New Mutants, Magik stia per attraversare un portale nel luogo da cui proviene il suo vero nemico.

Sunspot si scatena!

Nel trailer vediamo Sunspost che usa i suoi poteri al massimo, con il suo intero corpo che viene racchiuso dell’energia cosmica. Nei fumetti, Sunspot è una batteria umana che assorbe l’energia solare ed è capace di trasformarsi in una forma di energia in cui la forza e la resistenza alle lesioni sono potenziate; ha, inoltre, la capacità di proiettare esplosioni devastanti.

Josh Boone sembra aver modificato un po’ il personaggio dal punto di vista degli effetti visivi, poiché Sunspot è tradizionalmente racchiuso in un campo di energia nero come la pece: qualcosa di simile si intravede brevemente verso la fine del trailer, ma è difficile dire se si tratti realmente di Sunspot o di un altro misterioso personaggio. 

Magik respinge i campi di forza di Cecilia Reyes

Nel trailer c’è un breve momento in cui Magik che usa la sua Soulsword per colpire uno dei campi di forza di Cecilia Reyes. Ha senso che Magik sarebbe in grado di evitarli, dato che il suo potere principale è la capacità di teletrasportarsi, ma è comunque interessante vederla impegnarsi per salvare gli altri. I vari trailer hanno mostrato una Magik entrare in azione con una certa dose di spavalderia, ma evidentemente non è il tipo che lascia i suoi amici nei guai.

Cannonball pronto a lanciarsi!

L’ultimo trailer di The New Mutants ci mostra anche Cannonball in tutta la sua gloria, con il suo corpo racchiuso in un campo di energia scintillante. I trailer iniziali sembravano suggerire che Boone si era concesso alcune libertà con i poteri di Cannonball, dandogli semplicemente la capacità di generare esplosioni concussive, ma appare chiaro a questo punto che ci sarà un’evoluzione durante il film.

Nei fumetti, questo campo esplosivo lascia Cannonball completamente invulnerabile a danni fisici, permettendoli di spingersi nell’aria come una palla di cannone umana (da qui il nome del supereroe). 

Magik contro gli Smiley Men

La Marvel crede chiaramente che la Magik di Anya Taylor-Joy sarà il personaggio principale di The New Mutants, con la maggior parte dei trailer che terminano con una scena incentrata su di lei. Nell’ultimo trailer, usa il Soulsword per respingere alcuni degli Smiley Men, suscitando un commento ammirato da parte di Sunspot. Chiaramente, Henry Zaga/Sunspot parla a nome degli spettatori quando dichiara: “Molto sexy!”

The New Mutants al Comic-Con@Home

Il nuovo trailer di The New Mutants termina non con la data di uscita, ma piuttosto con un’anticipazione del panel che si terrà in  occasione del Comic-Con@Home. È un approccio sorprendente, che potrebbe significare che la Marvel ha intenzione di far uscire il film direttamente in digitale. Anche se sarà un peccato non vederlo sul grande schermo, lo stesso regista ha espresso il suo supporto circa un’eventuale uscita in streaming. Il film è stato posticipato così tante volte che adesso è arrivato soltanto il momento di farlo uscire… indipendentemente dal formato.

Secret Wars: il film potrebbe “sminuire” l’intera Saga dell’Infinito

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In una recente intervista con BroBible, i registi Anthony e Joe Russo hanno parlato in maniera approfondita del loro viaggio attraverso la regia di ben quattro dei film dell’Universo Cinematografico Marvel e del loro contributo alla realizzazione di alcuni dei più maggiori successi cinematografici di tutti i tempi.

I due fratelli hanno parlato di cosa sarebbe necessario per spingerli ad accettare la regia di un nuovo film del MCU. Magari una storia come quella raccontata nella miniserie Secret Wars? Questa la risposta dei due registi: “Sai, ho letto quella serie quando avevo 10 o 11 anni”, ha spiegato Joe Russo. “Dentro c’erano praticamente tutti gli eroi dell’universo. È stata una delle prime miniserie a fare una cosa del genere. Per me è stato davvero il più grande esempio di racconto di eventi… di cosa succede quando metti insieme tante personalità diverse. E poi mi piaceva anche l’idea che i cattivi dovevano fare squadra con gli eroi. Io e mio fratello amiamo le relazioni complicate tra eroi e cattivi. Ci piacciono i cattivi che credono di essere degli eroi nelle loro run. E tutti questi aspetti sono chiaramente integrati in Secret Wars. Quello che abbiamo fatto in Infinity War era direttamente collegato al sogno di realizzare qualcosa come quella serie a fumetti, che naturalmente sarebbe un’impresa ancora più grande.”

Anthony Russo ha poi aggiunto: “Sarebbe il film più grande che si possa immaginare, ed è questo l’aspetto che che ci entusiasma davvero della storia: l’ambizione alla base della serie è ancora più grande dell’ambizione alla base dell’intera Saga dell’Infinito.”

Secret Wars potrebbe segnare il ritorno dei fratelli Russo nel MCU

Non è la prima volta che Anthony e Joe Russo tirano in ballo Secret Wars quando si parla di un loro ipotetico ritorno nell’Universo Marvel, ed è certamente interessante sentirli andare così in profondità in merito alle motivazioni che li spingerebbero a farsi carico di un progetto del genere. Quando hanno parlato dei “cattivi che devono fare squadra con gli eroi”, entrambi i registi hanno palesato di essere degli amanti delle complicate che possono instaurarsi tra i personaggi della serie, che a quanto pare potrebbe tranquillamente figurare tutti come degli eroi a sé stanti.

Anthony e Joe hanno già dato vita a titoli del MCU divenuti già dei classici, come Captain America: The Winter Soldier, Captain America Civil War e la monumentale combo Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Sarebbe quindi necessario un altro grande progetto come Secret Wars per convincerli a ritornare nella grande famiglia Marvel.

Star Wars: tutti i film e le curiosità sulla celebre saga di fantascienza

“Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…”, queste le parole che aprivano, nel 1977, il primo film di una saga oggi diventata un vero e proprio fenomeno culturale. Da quel momento e ancora sino ad oggi, Star Wars è per eccellenza la più celebre serie cinematografica di fantascienza della storia del cinema, frutto del genio di George Lucas e della sua passione per la mitologia. Attualmente composta da 9 film, 2 spin-off, e diverse serie collegate, è oggi uno degli esempi più completi, riusciti ed apprezzati di universo narrativo.

La serie si è infatti negli anni ampliata fino a diventare un vero e proprio franchise, capace di estendersi tanto alla letteratura, quanto ai fumetti, ai videogiochi e al merchandising più vario. Ciò dimostra ulteriormente la grandissima influenza che la saga ha nella cultura di massa, e che oggi più che mai sembra espandere sempre di più i propri orizzonti. In seguito all’acquisizione della Disney, infatti, l’Universo di Star Wars è pronto per raccontare nuove storie, puntando sulla passione delle precedenti generazioni e attraendone di nuove.

Ad oggi, quello di Star Wars è il secondo franchise cinematografico più redditizio di sempre, con un incasso totale di oltre 10 miliardi di dollari. Il valore totale del marchio è inoltre stato stimato intorno ai 43 miliardi, e tali cifre possono ulteriormente chiarire il peso che la saga ha sull’immaginario collettivo. Con i suoi variegati mondi, le sue spaventose e affascinanti creature, i suoi coraggiosi eroi e i malvagi cattivi, Star Wars continua a raccontare l’antica lotta tra bene e male, con quell’atmosfera che da sempre affascina generazioni di spettatori.

Star Wars: l’ordine in cui vedere i film

Composta da ben tre trilogie e due spin-off, la saga ha negli anni reso sempre più complessa la propria linea temporale, costringendo i fan a dar vita a diverse teorie su quale sia l’ordine più consono per vedere i film. Finché esisteva soltanto la trilogia originale, infatti, non vi erano di questi problemi, ma con l’arrivo della trilogia prequel prima, e della trilogia sequel poi, si è reso necessario fare chiarezza a riguardo.

Le due teorie principali prevedono una scelta tra una visione secondo l’ordine di uscita in sala, oppure una visione secondo l’ordine cronologico degli eventi narrati nei film. Per aiutare nell’orientamento di quest’ultima opzione, la Disney ha recentemente rilasciato una mappa chiarificatrice dove viene illustrata in modo aggiornato e completo la timeline della saga, così da poter evitare confusione. All’interno di questa si vanno poi a ricollegare anche le varie serie realizzate nel corso degli anni.

L’ordine di visione secondo l’uscita in sala:

  1. Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (1977)
  2. Star Wars: Episodio V – L’impero colpisce ancora (1980)
  3. Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi (1983)
  4. Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999)
  5. Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002)
  6. Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005)
  7. Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della forza (2015)
  8. Rogue One: A Star Wars Story (2016)
  9. Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi (2017)
  10. Solo: A Star Wars Story (2018)
  11. Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker (2019)

L’ordine di visione secondo la cronologia degli eventi:

  1. Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999)
  2. Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002)
  3. Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005)
  4. Solo: A Star Wars Story (2018)
  5. Rogue One: A Star Wars Story (2016)
  6. Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (1977)
  7. Star Wars: Episodio V – L’impero colpisce ancora (1980)
  8. Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi (1983)
  9. Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della forza (2015)
  10. Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi (2017)
  11. Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker (2019)

Star Wars timeline

Star Wars: la trama dei film

Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (1977)

Nel pieno del dominio dell’Impero Galattico, il malvagio Imperatore ha rafforza giorno dopo giorno il suo potere, mentre il suo allievo Darth Fener, seguace del Lato Oscuro della Forza e capo della Flotta Stellare Imperiale, è impegnato a spezzare la resistenza. Una nuova speranza si accende nel momento in cui l’Alleanza Ribelle riesce a rubare i piani della Morte Nera, la potente base spaziale dell’Impero. Le preziosi informazioni sono ora nelle mani della principessa Leila Organa (Carrie Fisher), la quale prima di essere catturata, riesce a nasconderle nella memoria del droide R2-D2. Questi, insieme al robot protocollare C-3PO, viene inviato sul pianeta Tatooine in cerca di aiuto.

Qui i due droidi verranno ritrovato da Luke Skywalker (Mark Hamill). Questi viene così chiamato alla battaglia, e grazie all’aiuto di Obi-Wan Kenobi (Alec Guinness) entrerà in contatto con la cultura dei Jedi, scoprendo inoltre che suo padre fu ucciso proprio da Darth Fener. Dotato ora di una spada laser, il giovane, aiutato dal contrabbandiere Ian Solo (Harrison Ford) e dal fido Chewbacca, parte in missione per salvare la principessa Leila, ignaro di andare incontro ad un destino imprevisto.

Star Wars: Episodio V – L’impero colpisce ancora (1980)

Nonostante i successi della Resistenza, la flotta imperiale continua a inviare droidi sonda per tutta la Galassia, al fine di scovare il rifugio dei ribelli. Scoperti, questi subiscono un feroce attacco che li costringe alla ritirata. Luke Skywalker decide dunque, su suggerimento del maestro Kenobi, di dirigersi su Dagobah, dove dovrà terminare il suo addestramento con il potente maestro Yoda. Seppur inizialmente riluttante, questi accetta infine di insegnare al giovane ciò che gli manca sapere sull’arte degli Jedi. La poca pazienza di Luke, tuttavia, si rivelerà un grande ostacolo, nonché il suo punto più debole.

Intanto l’astronave Millennium Falcon, con a bordo Ian, Leila, Chewbacca e i droidi, approda nella galleggiante Città delle Nuvole, sul pianeta gas di Bespin, gestito da un vecchio amico di Ian, Lando Calrissian (Billy Dee Williams). Quest’ultimo, tuttavia, tradisce i ribelli consegnandoli direttamente a Darth Fener, il quale intende usarli come esca per attirare Luke. Il giovane Skywalker, infatti, avvertito il pericolo decide di abbandonare il suo addestramento per andare a salvare i suoi amici, disobbedendo però all’avvertimento di Yoda a non cadere nella trappola.

Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi (1983)

Ultimo capitolo della trilogia originale, Il ritorno dello Jedi si apre con il tentativo di Luke e gli altri di salvare Ian Solo dal perfido Jabba the Hutt. Riuscitici dopo diverse peripezie e rischi, il gruppo è finalmente riunito, e ricongiuntosi con gli altri membri dell’Alleanza Ribelle iniziano a pianificare una strategia per distruggere l’Impero una volta per tutte. Questo, nel frattempo, ha iniziato la costruzione di una nuova Morte Nera, la quale se completata si rivelerà essere una pericolosissima arma di distruzione di massa. Questa si rivela dunque essere l’ultima possibilità per attaccare

Nell’attesa della battaglia, Luke decide di ritornare a Dagobah dal maestro Yoda. Questi, ormai in punto di morte, afferma di non avere più nulla da insegnarli, e che egli è un vero e proprio Jedi ora, forse l’ultimo rimasto e l’unico in grado di sconfiggere Darth Fener e l’Imperatore. Per Luke si avvicina dunque il momento culminante del suo destino, ma prima di impegnarsi nella battaglia finale dovrà fare i conti con alcune rivelazioni sul suo passato, che cambieranno per sempre il suo presente e il suo futuro.

Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999)

Con la trilogia prequel, la saga porta lo spettatore a scoprire gli eventi accaduti prima dell’avvento dell’Impero, quando la Galassia era ancora governata da una repubblica democratica. Ambientato 32 anni prima di Una nuova speranza, il film segue le vicende del Maestro Jedi Qui-Gon Jinn (Liam Neeson) e il suo giovane apprendista Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor), i quali hanno il compito di proteggere la regina di Naboo, Padmé Amidala (Natalie Portman), e cercare di favorire una fine pacifica ad una disputa interplanetaria. Dovuti atterrare d’emergenza sul pianeta Tatooine, qui si imbattono in Anakin Skywalker (Jake Lloyd), bambino che subito manifesta una forte presenza della Forza.

Qui-Gon si convince che egli sia il “Prescelto” della profezia Jedi, che riporterà equilibrio nella Galassia. Per tale motivo, il Maestro chiede al Consiglio Jedi il permesso di addestrare Anakin, ottenendo però risposta negativa. Il Consiglio, composto tra gli altri da Yoda e da Mace Windu (Samuel L. Jackson), infatti, avverte particolare vulnerabilità nel giovane, risultando quindi potenzialmente incline al Lato Oscuro della Forza. Nel frattempo, gli scontri politici continuano, indebolendo l’autorità della Repubblica. A minare tale stabilità, si ripresenta inoltre la minaccia dei Sith, che per quasi un millennio si erano creduti estinti.

Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002)

Ambientato 10 anni dopo gli eventi del precedente film, L’attacco dei cloni presenta una Galassia sull’orlo della guerra civile, e la Repubblica è più debole che mai. La senatrice Padmé Amidala, impegnata nel tentativo di scongiurare tutto ciò, viene coinvolta in un tentativo di assassinio. Per tale motivo, viene nuovamente posta sotto la protezione del Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi e del suo apprendista Anakin Skywalker, ormai cresciuto. Passando molto tempo con insieme, Anakin e Padmé finiscono per innamorarsi, decidendo però di tenere segreta la cosa.

Sul pianeta Geonosis, intanto, Obi-Wan scopre un raduno separatista guidato dal Conte Dooku (Christopher Lee). Obi-Wan trasmette le sue scoperte al Consiglio Jedi, il quale per contrastare la minaccia, decide di affidare poteri speciali al Cancelliere Supremo Palpatine (Ian McDiarmid). La cattura di Obi-Wan, tuttavia, sconvolge i piani, e Anakin e gli altri Jedi saranno costretti a ingaggiare una sanguinosa battaglia contro le forze del male pur di riportare l’equilibrio.

Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005)

La vendetta dei Sith, terzo ed ultimo capitolo della trilogia prequel, si apre con Obi-Wan Kenobi e il Anakin Skywalker intenti in una missione di salvataggio nei confronti del Cancelliere Supremo Palpatine. Questi è tenuto ostaggio dal Generale Grievous, comandante dei Separatisti e droide programmato per combattere i Jedi. A missione terminata, Anakin si riunisce con sua moglie Padmé Amidala, che gli rivela di essere incinta. Il Jedi, tuttavia, comincia ad avere visioni in cui Padmé muore in seguito al parto.

Intanto il Cancelliere Palpatine nomina Anakin suo rappresentante e informatore al Consiglio Jedi, il quale lo accetta come membro, ma rifiuta di assegnargli il grado di Maestro. Palpatine, accorgendosi della preoccupazione dello Jedi per Padmé, lo tenta con il Lato Oscuro della Forza, che gli permetterebbe di prevenire la morte della moglie. Anakin, vulnerabile, inizia a cedere alla tentazione, con conseguenze disastrose per la Repubblica e la Galassia. Dal suo tradimento, infatti, nascerà l’Impero, nonché il temibile Darth Fener.

Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della forza (2015)

Ambientato circa trent’anni dopo Il ritorno dello Jedi, Il risveglio della forza è il primo capitolo della trilogia sequel, realizzata in seguito all’acquisizione della saga da parte della Disney. Nonostante l’Impero sia stato distrutto, una nuova forza malvagia si affaccia nella Galassia, con l’intento di governarla. Si tratta del Primo Ordine, i cui due esponenti principali sono il Generale Hut (Domhnall Gleeson) e il Sith Kylo Ren (Adam Driver). Consapevole di tale minaccia, la Resistenza si riarma pronta ad una nuova battaglia. A capitanarla vi è nuovamente Leila Organa.

Allo stesso tempo, anche la luce dei Jedi sembra rianimarsi, e nonostante la scomparsa di Luke Skywalker, una nuova eroina si propone sulla scena. Si tratta di Rey (Daisy Ridley), orfana in cerca di verità sul proprio passato, che scopre di possedere i poteri dei celebri Cavalieri. Chiamata a far parte della Resistenza da Poe Dameron (Oscar Isaac) e Finn (John Boyega), la ragazza dovrà per prima cosa mettersi sulle tracce di Skywalker, il quale è l’unico che possa addestrarla come si deve. Nel frattempo, Kylo Ren si trova diviso tra il lato oscuro e i suoi genitori, Leila e Ian Solo, e dovrà decidere una volta per tutte da che parte stare.

Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi (2017)

La coraggiosa Rey riesce a trovare la rotta per il nascondiglio segreto dove Luke Skywalker si è ritirato in esilio volontario. Attraversato l’universo fino al pianeta sperduto, arriva infine ad imbattersi nel leggendario guerriero che ha combattuto e sconfitto l’Impero. Questi, tuttavia, si rivela essere molto cambiato nel corso degli anni, ed è ora un vecchio deluso che ha abbandonato il credo degli Jedi. I motivi di ciò verranno lentamente ad emergere, e Rey dovrà fare i conti con il precario equilibrio tra bene e male che vive in ogni cosa, compresa lei. Luke accetterà infine di addestrarla, rimanendo però spaventato dal potere della giovane.

Nel frattempo, la Resistenza si trova coinvolta in una terribile imboscata. Il Primo Ordine sferra un attacco violentissimo dal quale questi riescono con gran difficoltà a difendersi. Ridotta a pochi membri, la Resistenza sembra sul punto di sparire per sempre, e solo l’intervento di Rey potrà salvarli. Prima, però, questa dovrà scontrarsi con Kylo Ren, con il quale è sempre più misteriosamente legata. Questi la porterà inoltre al cospetto dei malvagio Leader Supremo Snoke (Andy Serkis), il quale è la vera mente dietro ai piani del Primo Ordine.

Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker (2019)

L’ascesa di Skywalker è l’episodio finale dell’epica epopea sugli Skywalker. Un anno dopo gli eventi del precedente film, quello che rimane della Resistenza si prepara ad affrontare per l’ultima volta il Primo Ordine. Nessuno sembrava però pronto al ritorno dal passato di un’oscura minaccia: l’Imperatore Palpatine. Questi, apparentemente sopravvissuto agli eventi di Il ritorno dello Jedi, è pronto a riprendere il controllo della Galassia, richiamando a sé tutta la malvagità dei Sith. Per farlo, tuttavia, avrà bisogno di Kylo Ren, come anche di Rey e del suo potere.

La giovane Jedi si avverte infatti sempre più tentata dal Lato Oscuro, e percepisce ora più che mai la scissione da cui Luke Skywalker l’aveva messa in guardia. Mentre lei cerca di scoprire la propria forza, come anche la verità sulle proprie misteriose origini, allo stesso tempo Kylo Ren si sente sempre più richiamato dal bene che è in lui, e che i suoi genitori lo spingono a riabbracciare. Nel frattempo, la Resistenza chiama a raccolta quanti più aiuti possibili da ogni parte della Galassia, decisa ad annientare il male una volta per tutte con un’ultima epica battaglia.

Star Wars: gli spin-off della saga

Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Primo spin-off della saga, Rogue One: A Star Wars, è ambientato subito prima degli eventi di Una nuova speranza. Il film si apre con lo scienziato Galen Erso (Mads Mikkelsen) il quale si è ora ritirato a vita privata. Le sue doti sono però particolarmente ambite dal Direttore Imperiale Orson Krennic (Ben Mendelsohn), che vuole costringerlo a completare il progetto della Morte Nera. Condotto via, sua figlia Jyn (Felicity Jones) viene presa sotto la custodia
del ribelle Saw Gerrera (Forest Whitaker), il quale la addestra a diventare una combattente. Tredici anni dopo, il pilota Bodhi Rook (Riz Ahmed) tradisce l’Impero e recapita un messaggio segreto da parte di Galen Erso.

Questi rivela infatti l’esistenza di alcuni progetti segreti che svelano i punti deboli della Morte Nera, da lui progettata. Insieme al pilota Cassian Andor (Diego Luna) e al droide K-2SO (Alan Tudyk), Jyn viene così incaricata di sottrarre tali progetti dal database imperiale del pianeta Scarif, con il codice ‘Rogue One’. Desiderosa di vendicare il padre, la ragazza organizza così un piano per riuscire nella missione, la quale si rivelerà essere la miccia che darà un nuova speranza all’Alleanza Ribelle nella lotta contro il malvagio Impero.

Solo: A Star Wars Story (2018)

Il secondo degli spin-off realizzati è dedicato ad uno dei personaggi più celebri della saga: Ian Solo. Ambientato pochi anni dopo La vendetta dei Sith, il film segue le avventure del giovane solo (Alden Ehrenreich), il quale si guadagna da vivere insieme al suo mentore, il criminale Beckett (Woody Harrelson). I suoi insegnamenti permettono al giovane di destreggiarsi tra i pericoli della Galassia, ma nel momento in cui si imbatterà nell’Impero, la sua vita cambierà drasticamente.

Incaricato dal misterioso Dryden Vos (Paul Bettany) di portare a termine una missione segreta, Solo manifesta il bisogno di possedere un’astronave adeguata. Si rivolge così all’ex contrabbandiere Lando Calrissian (Donald Glover), il quale si offre di aiutarli. Insieme a lui, vi è inoltre l’amata Qi’ra (Emilia Clarke), dalla quale era a lungo stato separato e verso cui nutre ora dei sospetti circa il suo coinvolgimento con l’Impero. Nel corso dell’avventura, Solo si troverà così a scontrarsi con alleati e rivali, imparando ad essere l’esuberante personaggio poi incontrato anni dopo nella taverna di Mos Eisley da Luke Skywalker e Obi-Wan Kenobi.

Star Wars: dove vedere i film in streaming

Con l’arrivo della piattaforma Disney+, è possibile ritrovare nel catalogo di questa tutti e nove i film della saga principale, nonché i due spin-off poc’anzi citati. Qui è possibile inoltre ritrovare anche le serie animate collegate alla saga: The Clone Wars, Rebels, Resistance e Forces of Destiny. Sono diverse anche le serie in versione LEGO ispirate alla saga. È inoltre presente la prima serie live-action di Star Wars, The Mandalorian, ideata da Jon Favreau con protagoniste Pedro Pascal nei panni di un misterioso e valoroso cacciatore di taglie.

Sempre sulla piattaforma è inoltre possibile ritrovare diversi extra e curiosità, con i quali è possibile approfondire la mitologia di Star Wars. Per poter vedere tutto ciò, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma, potendo così fruire di tali titoli in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: Collider, IMDb

Jurassic World: Dominion, neve e lividi sul set

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Jurassic World: Dominion, neve e lividi sul set

La scorsa settimana, dopo la paura forzata a causa dell’emergenza Covid-19, sono ufficialmente ripartite le riprese di Jurassic World: Dominion, l’attesissimo nuovo capitolo della mitica saga dedicata ai dinosauri, che sarà diretto ancora una volta da Colin Trevorrow, già regista di Jurassic World. 

I set del nuovo film, oltre a dover rispettare tutta una serie di norme per garantire la sicurezza di tutte le persone coinvolte, sono ovviamente blindatissimi. Ciononostante, il Sun è riuscito ad entrare in possesso di alcuni scatti dei Pinewood Studios di Londra dove pare sia stato ricreato un paesaggio artico.

Parallelamente, l’attrice Bryce Dallas Howard, che nel film tornerà a vestire i panni di Claire Dearing, ha condiviso attraverso il suo profilo Twitter ufficiale una serie di scatti dal set che testimoniano non solo la sua felicità per essere tornare a lavorare al fianco di Chris Pratt (interprete di Owen Grady), ma anche i lividi dovuti agli stunt e alle acrobazie a cui l’attrice si è già dovuta sottoporre.

Le riprese di Jurassic World: Dominion

In occasione delle riprese di Jurassic World: Dominion, la Universal Pictures ha dovuto implementare sul set tutta una serie di rigidi protocolli sanitari per permettere a tutti i membri coinvolti nella produzione di poter lavorare in sicurezza. Tra i protocolli che entreranno in vigore, figura anche un’area dedicata che gestirà tutti i requisiti medici della produzione, inclusi test sierologici e tamponi.

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

I’m Thinking of Ending Things di Charlie Kaufman: le prime immagini

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Entertainment Weekly ha diffuso online le prime immagini ufficiali di I’m Thinking of Ending Things, il nuovo film di Charlie Kaufman (sceneggiatore di Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee e Se mi lasci, ti cancello e regista di Anomalisa) che debutterà su Netflix a partire dal prossimo 4 settembre.

La sceneggiatura del film è tratta dal romanzo omonimo di Iain Reid, che a sua volta racconta la storia di Jake, in viaggio per andare a trovare i suoi genitori nella loro fattoria isolata in compagnia della sua fidanzata che sta pensando di terminare la loro relazione. Quando però il ragazzo prende una decisione inaspettata lasciandola senza prospettiva, la coppia entrerà in uno stato di palpabile tensione, fragilità psicologica e puro terrore.

Il cast del film annovera Jesse Plemons (Breaking Bad, Fargo), David Thewlis (Wonder Woman), Toni Collette (Hereditary – Le Radici del Male) e Jessie Buckley (Taboo, Chernobyl).

Premio Bookciak, azione! 2020, Mannarino presidente di Giuria

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Premio Bookciak, azione! 2020, Mannarino presidente di Giuria

Mannarino, tra i maggiori cantautori italiani contemporanei, è il presidente di Giuria della IX edizione di Bookciak, Azione! 2020, evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori, in collaborazione con SNGCI. Il Premio, ideato e diretto da Gabriella Gallozzi, celebra l’intreccio tra cinema e letteratura attraverso i bookciak, corti ispirati a romanzi e graphic novel, realizzati da giovani filmmaker. La premiazione si svolgerà il 1° settembre al Lido di Venezia, durante la tradizionale serata di benvenuto alla stampa. Dopo la prima veneziana i bookciak vincitori andranno in tour per festival e premi, fino ad approdare a Parigi.

Mannarino si aggiunge così al lungo elenco di presidenti di giuria che Bookciak ha avuto in questi anni, fatto di grandi nomi del cinema (Ettore Scola, Citto Maselli, Ugo Gregoretti, Gabriele Salvatores, Daniele Vicari) del teatro (Ascanio Celestini) della letteratura (Lidia Ravera) e dell’arte (Lorenzo Mattotti).

In un anno così difficile segnato dalla pandemia, il premio Bookciak, Azione! sceglie la vitalità musicale di un artista fuori dagli schemi, un’icona culturale definito in Francia “poeta segreto”. Romano, classe 1979, figlio della borgata di San Basilio, Mannarino ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui nel 2018 il prestigioso Premio De André, artista di cui ha sempre riconosciuto la profonda influenza, mentre nel 2019 si è aggiudicato il primo Premio Gabriella Ferri, nato in memoria della grande interprete della canzone popolare romana.
È tra queste coordinate che si muove il suo lavoro; un artista cittadino del mondo che mette insieme l’elettronica e canzone d’autore, attingendo sempre a ritmi d’Oltreoceano e a storie di vita vissuta.

Dall’esordio nel 2009 con Bar della rabbia a oggi, ha saputo dare dignità di poesia a canzoni indimenticabili: brani come Me so ‘mbriacato, Apriti Cielo o Marylou sono diventati dei grandi classici. Con l’ultimo album, Apriti cielo (2017) ha raggiunto la definitiva consacrazione: un inno alla vita, una visione libera del mondo e della sua ferocia, che si è guadagnato il disco di platino e un tour di nuova concezione che in appena un anno ha superato i 150mila spettatori.

Mannarino è inoltre il primo artista italiano ad essere stato invitato a suonare come ospite d’onore sotto la Navata Centrale del Musée d’Orsay di Parigi in occasione dell’evento Curieuse Nocturne, a gennaio 2020. In quell’occasione il cantautore ha annunciato il suo ritorno live con un tour nei palazzetti. Attualmente è in studio per la registrazione del nuovo album. Mannarino, in veste di presidente di giuria di Bookciak, Azione! 2020, sarà affiancato da Wilma Labate, Teresa Marchesi e Gianluca Arcopinto, componenti della giuria permanente di Bookciak, Azione!

La IX edizione del premio conferma le sezioni speciali Memory Ciak, in collaborazione con LiberEtà, Spi-CGIL e Premio Zavattini, quella di Rebibbia aperta alle allieve-detenute del Liceo artistico Enzo Rossi, interno al carcere romano e la nuova arrivata, Fuori sala, spazio di riflessione sul futuro, dopo quanto accaduto al pianeta.

Il premio dopo la prima veneziana porterà in tour i bookciak vincitori attraverso un prezioso circuito di festival (Solinas, Festival Premio Emilio Lussu, Festa Cinema del reale, Le giornate della Luce, Cinema d’iDEA) che quest’anno toccherà anche Parigi (Vo-VF. Le monde en livres).

Bookciak, Azione! è prodotto dall’Associazione culturale Calipso, Bookciak Magazine, col sostegno di MiBACT, MIAC, 8 e 1/2, Spi-CGIL, LiberEtà, Regione Lazio. In collaborazione con Giornate degli Autori, SNGCI, ANAC, Premio Zavattini, FICC, Nel Blu Studios. Col patrocinio di Biblioteche di Roma. RAI è mediapartner.

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