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Avengers: Age of Ultron, ecco “l’originale” Captain Marvel

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Avengers: Age of Ultron, ecco “l’originale” Captain Marvel

Un’immagine inedita tratta da Avengers: Age of Ultron ci permette di dare uno sguardo allo stand-in usato al posto di Brie Larson per impersonare Captain Marvel prima che l’attrice premio Oscar venisse ufficialmente ingaggiata dai Marvel Studios. Sappiamo tutti che la Larson ha debuttato nei panni della supereroina nel film omonimo diretto da Anna Fleck e Ryan Boden e uscito nelle sale lo scorso anno. Prima dell’uscita del cinecomic standalone, il personaggio non era mai stato neanche menzionato all’interno del MCU, fatta eccezione per la scena post-credit di Avengers: Infinity War.

Tuttavia, i fan più esperti sanno che all’inizio c’erano dei piani che avrebbero anticipato l’arrivo di Carol Danvers al cinema e che tali piani avevano a che fare con Avengers: Age of Ultron, il secondo film dedicato ai Vendicatori, uscito nel 2015.

Già nel film di Joss Whedon, infatti, avrebbe dovuto fare il suo debutto Captain Marvel: dopo che Tony Stark e Clint Barton si ritirano dagli Avengers, nella scena in cui Steve Rogers e Natasha Romanoff si preparano ad addestrare un nuovo team di Vendicatori composto da Rhodey Rhodes, Wanda Maximoff, Visione e Sam Wilson, sarebbe dovuta apparire anche Carol Danvers, interpretata naturalmente da un’altra attrice (da uno stand-in, appunto) e non da Brie Larson.

Adesso, un’immagine della scena in questione che è stata poi tagliata dal film, è sbucata online su Reddit e ci permette di dare un sguardo dettagliato alla controfigura che inizialmente avrebbe dovuto impersonare Captain Marvel al cinema.

L’idea di introdurre il personaggio di Captain Marvel in Avengers: Age of Ultron è venuta al regista Joss Whedon. Tuttavia, Kevin Feige era contrario, poiché non voleva introdurre il personaggio in quel modo, e dare così ai fan un elemento in più su cui speculare.

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Fonte: ScreenRant

Sebastian Stan contrario alla “separazione” tra Bucky e Cap in Endgame

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Quella tra Steve Rogers e Bucky Burnes è indubbiamente una delle “ship” più amate dal fandom del MCU. Sebastian Stan ha fatto il suo debutto nel MCU al fianco di Chris Evans in Captain America: Il Primo Vendicatore. Nonostante sembrava che il suo personaggio fosse stato ucciso alla fine del film, lo abbiamo visto fare ritorno in Captain America: The Winter Soldier: il migliore amico di Steve era stato manipolato dall’HYDRA e trasformato nel letale assassino noto come Soldato d’Inverno; alla fine è stata proprio la profonda amicizia con Cap (tra i fattori che portarono alla divisione dei Vendicatori in Civil War) a salvargli la vita.

Avengers: Endgame termina con Captain America che ritorna nel 1940 in modo che Steve possa finalmente vivere la sua vita insieme a Peggy Carter (Hayley Atwell). Il vecchio Cap cede il suo scudo in eredità a Sam Wilson (Anthony Mackie), mentre Bucky assiste alla scena. Il momento – al di là della sua valenza emotiva – ha in realtà preparato il terreno per quello che vedremo nell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier, che debutterà quest’anno su Disney+.

Molti fan hanno messo in discussione la fine della storia di Captain America nel MCU, sostenendo quanto fosse controintuitiva l’evoluzione dell’arco narrativo del personaggio nella Fase 3, con Steve che decide di passare il resto della sua vita con Peggy invece di continuare a combattere al fianco degli altri eroi. E pare che lo stesso Sebastian Stan sostenga questa tesi, come dimostrerebbe un recente contenuto di Instagram.

Attraverso le sue storie, infatti, l’attore ha condiviso lo screenshot di un thread di Twitter in cui un fan della Marvel critica apertamente la Casa delle Idee per non aver reso giustizia alla “relazione” fra i personaggi di Steve e Bucky.

Potete vedere lo screen della storia di Stan di seguito:

Poco dopo la pubblicazione della storia da parte di Stan, John Boyega, interprete di Finn nella trilogia sequel di Star Wars, ha pubblicato un tweet per manifestare tutto il suo sostegno verso la star del MCU.

In precedenza, infatti, anche Boyega aveva criticato L’Ascesa di Skywalker, l’ultimo capitolo della trilogia sequel, per come era stato gestito il rapporto tra Rey (Daisy Ridley) e Kylo Ren (Adam Driver) nel film, scelta che ha suscitato le reazioni più disparate tra i fan di Guerre Stellari.

Presumibilmente, Boyega ha voluto dare – in maniera velatamente ironica, ma gettando comunque benzina sul fuoco – il benvenuto a Stan all’interno di una sorta di “club ristretto” che allude a tutti coloro che non hanno paura di criticare, anche in maniera esplicita, alcune scelte narrative legate a determinati personaggi nei film. 

Potete vedere il tweet di Boyega di seguito:

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Fonte: ScreenRant

BOMBSHELL la voce dello scandalo aprirà il Bif&st

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BOMBSHELL la voce dello scandalo aprirà il Bif&st

Sarà BOMBSHELL la voce dello scandalo, il film con Charlize TheronNicole Kidman e Margot Robbie ad aprire, il 21 marzo, l’undicesima edizione del Bif&st. Il festival, quest’anno dedicato a Mario Monicelli, si svolgerà a Bari dal 21 al 28 marzo e ospiterà l’anteprima italiana del film di Jay Roach al Teatro Petruzzelli, nella sezione Anteprime Internazionali.

Basato su fatti realmente accaduti, BOMBSHELL la voce dello scandalo racconta l’incredibile storia delle donne che hanno spodestato l’uomo che ha contribuito a creare il più potente e controverso impero dei media di tutti i tempi, Fox News. Uno straordinario ritratto delle scelte coraggiose di tre donne, molto differenti tra loro, che decidono di lottare contro un sistema di potere e di abusi, che vigeva indisturbato.

Protagonisti del film sono il premio Oscar® Charlize Theron, il premio Oscar® Nicole Kidman, il candidato Oscar® John Lithgow e la candidata Oscar® Margot Robbie. È diretto dal vincitore del premio Emmy® Jay Roach ed è sceneggiato dal premio Oscar® Charles Randolph.

BOMBSHELL la voce dello scandalo è un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema, e sarà in sala dal 26 marzo con 01 Distribution. È una produzione Lionsgate in associazione con Creative Wealth Media e Annapurna Pictures, una produzione Bron Studios / Denver And Delilah / Gramsci / Lighthouse Management & Media.

Bombshell: trailer italiano del film con Kidman, Theron e Robbie

Margot Robbie in trattative per il ruolo di Campanellino

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Margot Robbie in trattative per il ruolo di Campanellino

Il 2019 è stato un anno decisamente fortunato per i live action della Disney, con Aladdin e Il Re Leone che hanno incassato complessivamente oltre 1 miliardo di dollari a testa al box office mondiale. Adesso, pare che lo studio abbia cominciato i lavori sull’annunciato live action di Peter Pan, il cui titolo sarà Peter Pan and Wendy.

Stando a quanto rivelato da The Illuminerdi (via ComicBookMovie), sembra che Margot Robbie, vista di recente in C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino, sia la favorita della Casa di Topolino per interpretare il ruolo di Campanellino, la piccola fata alata, compagna di Peter, nel film.

La fonte riporta che all’attrice è già stato offerto il ruolo, ma che la stessa non ha ancora accettato. Secondo la descrizione del personaggio offerta dalla fonte, pare che la Campanellino del live action sarà molto simile a quella che il pubblico ha imparato ad amare grazie al classico d’animazione del 1953.

Diverso tempo fa, era stato annunciato che la Disney aveva messo in cantiere un live action dedicato a Campenllino, dal titolo Tinker Bell, che avrebbe dovuto raccontare le origini della piccola fata alata. All’epoca, il premio Oscar Reese Witherspoon era stata associata al progetto. Al momento è difficile immaginare che entrambi i film riescano a vedere la luce: se il live action di Peter Pan dovesse avere successo, è probabile che la Disney decida di portare avanti i lavori sullo spin-off di Campanellino, chiaramente nella versione eventualmente interpretata dalla Robbie.

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In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che Margot Robbie è tra le grandi protagoniste della season award di quest’anno grazie ai suoi ruoli in C’era una volta a Hollywood e Bombshell: proprio per quest’ultimo, infatti, ha ricevuto la sua seconda nomination agli Oscar. Dal 6 febbraio la vedremo nelle nostre sale con Birds of Prey, in cui tornerà a vestire i panni di Harley Quinn.

Marvel: i migliori film che non fanno parte del MCU

Marvel: i migliori film che non fanno parte del MCU

Le property Marvel sono da sempre state di grande interesse per il cinema, anche da prima che il Marvel Cinematic Universe facesse il suo debutto e raccogliesse l’enorme successo che ha destato nel pubblico.

Allo stesso modo, sono molti i film che hanno portato in sala personaggi Marvel Comics che però rimangono esterni al MCU, anche in tempi recenti. Ecco di seguito i migliori 10.

Venom (2018)

tom hardy venom 2Il giornalista investigativo Eddie Brock entra in contatto con uno strano simbionte proveniente dallo spazio. Dopo essersi unito a questa specie senziente, Brock ottiene superpoteri e scopre un complotto che riguarda proprio questi parassiti alieni.

Venom è ciò che si può considerare un film dedicato esclusivamente ai fan, visto che è stato realizzato con l’unico scopo di compiacere loro, e gli incassi hanno dato ragione a questo proposito produttivo. Venom era considerato l’arcinemico di Spider-Man, ma questo film ha cambiato le cose trasformandolo in un antieroe e vale la pena guardare il film anche solo per godere degli aspetti comedy che sono stati inseriti nel film. La presenza di Tom Hardy, poi, sembra assolutamente adatta al personaggio.

X-Men (2000)

Una ragazza sola trova in un silenzioso e burbero canadese in compagno di viaggio. Un uomo che ha vissuto la prigionia dei campi di concentramento medita la sua vendetta contro il genere umano. Un altro uomo, forse più saggio ma ugualmente potente, vuole fermarlo, proponendo la convivenza tra uomini e… mutanti!

Nel 2000 Bryan Singer porta al cinema i Mutanti Marvel, i personaggi che più di tutti, insieme a Spider-Man, erano amati nel loro formato di carta e inchiostro. Il film è stato una scommessa, un apripista, sicuramente un esempio di come le storie si adattano allo schermo senza per questo tradire lo spirito dei personaggi.

The Amazing Spider-Man (2012)

the amazing spider-man 3Mentre a scuola è un ragazzo tranquillo e isolato, Peter Parker diventa intriso di poteri da ragno dopo un incidente e deve affrontare l’ascesa di un nemico rettile che minaccia l’intera città. The Amazing Spider-Man è stato un degno riavvio di una serie già molto amata e si è dimostrato all’altezza del compito.

Mentre lo sviluppo della sua trama lasciava molto a desiderare, sarebbe difficile trovare un attore che si adatta così bene al calco di Peter Parker al pari di Andrew Garfield. La sua alchimia con il personaggio, ma anche con la Gwen Stacy di Emma Stone, e il generale approccio moderno al supereroe hanno reso The Amazing Spider-Man all’altezza del suo nome.

Men In Black (1997)

Un giovane agente della polizia di New York viene reclutato nell’organizzazione Men in Black, poiché si rende conto che l’universo ospita molti più esseri di quanto non sia pubblicamente noto. In coppia con un veterano esperto, i due agenti cercano di eliminare le minacce extraterrestri.

Non molti sanno che Men in Black è stato adattato da una serie di fumetti della Marvel, eppure rimane uno dei migliori film usciti dall’editore. La prima parte del franchise, che ha visto nel tempo due sequel e un reboot fallimentare lo scorso anno, è sicuramente la meglio riuscita. Inoltre il duo formato da Will Smith e Tommy Lee Jones è una delle migliori coppie del cinema action.

Deadpool (2016)

ryan reynolds DeadpoolWade Wilson, un malato terminale di cancro, assume il soprannome di Deadpool per cercare vendetta sulle persone che hanno deturpato per sempre il suo aspetto fisico e attivato dentro di lui una mutazione che gli rende impossibile la morte.

Deadpool ha fatto a pezzi tutti gli X-Men, osando scrivere per se stesso un cammino personale, che ha ridisegnato le regole. È fondamentalmente una commedia slasher sui supereroi, e tutto funziona così alla perfezione che l’importante è ridere ad ogni scena.

X-Men: Giorni di un futuro Passato (2014)

In un futuro cupo, le Sentinelle hanno messo in ginocchio i mutanti, portandoli quasi all’estinzione, spingendo la resistenza (Xavier, Magneto, Kitty Pride, Tempesta e pochi altri) a riportare la coscienza di Wolverine negli anni ’70, dove cerca di impedire che il programma delle Sentinelle venga messo a punto.

X-Men: Giorni di un Futuro Passato ha riunito gli interpreti di entrambi i corsi dei Mutanti Marvel al cinema, per un film emozionante sui viaggi nel tempo. È più oscuro della maggior parte dei film sugli X-Men, ma è così che si apprezza l’intensità della situazione difficile in cui versano degli eroi. Con scene fantastiche che mostrano il meglio dei poteri dei mutanti e il crossover tra personaggi giovani e vecchi, non c’è quasi nulla di sbagliato in questo film.

Kingsman: The Secret Service (2014)

Un eccentrico tentativo di un supercattivo di provocare il caos globale porta al reclutamento di un giovane di nome Eggsy in un’organizzazione spionistica segreta. Con un agente esperto come suo mentore, Eggsy inizia a diventare un improbabile eroe.

Kingsman è un’altra serie che non molti sanno essere basata su fumetti Marvel, e forse questa mancanza di associazione con il brand è ciò che ha reso The Secret Service così eccezionale. A differenza dei film del MCU, questo ha osato lasciarsi andare alla brutalità e ha mostrato un’azione incredibilmente violenta abbinata a momenti comici esilaranti.

Logan (2017)

LoganNel futuro, l’uomo un tempo noto come Wolverine ha iniziato a diventare un recluso dopo un tragico evento che ha spazzato via la maggior parte del suo genere. Minacciato ancora una volta dai cacciatori, coglie un’ultima possibilità di fare la cosa giusta, aiutando una bambina speciale.

Logan è il film di supereroi più emozionante che sia mai stato realizzato, con una qualità di scrittura che non si trova in nessuno dei film MCU. Ci offre un Wolverine molto diverso da quello a cui eravamo stati abituati, raccontandoci il suo viaggio finale, pieno di dolore, intensità e uno sviluppo del personaggio che gli dà una conclusione appropriata.

Spider-Man (2002)

Il recente diplomato Peter Parker combatte le lotte della vita adulta adattandosi ai suoi nuovi poteri, mentre il maniaco Green Goblin lo insegue. A guidarlo in questa transizione è la convinzione che da un grande potere derivano grandi responsabilità.

Spider-Man è stato un corso di perfezionamento cinematografico per il suo tempo, essendo forse il primo film del genere ad attirare un pubblico così vasto attraverso l’uso di una narrazione di qualità con molti effetti speciali. Il film è infatti pieno di lezioni di vita, ma anche di grande intrattenimento e scene d’azione da manuale. A quasi due decenni di distanza, il film è un classico del genere.

Spider-Man 2 (2004)

Spider-Man 2 film sam raimiL’incapacità di Peter Parker di accettare le responsabilità di essere Spider-Man lo porta a perdere i suoi poteri, proprio quando il malvagio Doctor Octopus minaccia la città con un esperimento scientifico che potrebbe significare la fine di molte persone.

Spider-Man 2 potrebbe essere il film di supereroi migliore che sia mai stato realizzato; in effetti, potrebbe essere uno dei migliori film di tutti i tempi. La sua perfezione deriva dall’equilibrio tra le lotte interiori di Peter Parker e le sue battaglie con Doc Ock. Ogni scena ha un peso significativo per tutti i personaggi, anche le sequenze d’azione hanno un significato profondo che le associa ad ognuno di essi. Non ci sono altri film basati sui fumetti Marvel raffinati come questo, e tutto, dal dialogo alla regia, è pura classe.

Avengers: Endgame, rivelata un’armatura alternativa per War Machine

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È stata rivelata una terza armatura che War Machine avrebbe dovuto indossare in Avengers: Endgame. Rhodey Rhodes è stato uno dei primi eroi ad essere introdotto nel MCU, ma anche uno dei pochi personaggi a subire un recasting: in Iron Man, infatti, il personaggio è stato interpretato da Terrence Howard, mentre a partire da Iron Man 2 l’attore è stato sostituito dal collega Don Cheadle. L’ultima volta che abbiamo visto il personaggio in azione è stato proprio nel cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo.

Rhodey è uno dei sopravvissuti alla decimazione di Thanos alla fine di Infinity War e non ha mai abbandonato le sue responsabilità da eroe: quando i Vendicatori decidono di tornare indietro nel tempo per recuperare le Gemme dell’Infinito in Endgame, Rhodey torna nel 2014 con Nebula nella speranza di riuscire a recuperare la Gemma dello Spazio dalle mani di Peter Quill. Nel cinecomic vediamo War Machine sfoggiare ben due armature, ma in realtà il personaggio avrebbe dovuto indossarne anche una terza.

In Endgame lo abbiamo visto indossare l’armatura Mark VI su Morag e l’armatura War Machine/Iron Patriot Mark VII durante la battaglia finale: in realtà, come rivelato via Instagram da alcuni concept inediti dell’artista Phil Saudners, Rhodey avrebbe dovuto indossare la Mark V, perché la battaglia finale doveva svolgersi nello spazio profondo. I piani sono poi cambiati.

Come spiegato da Saunders, l’armatura era dotata di due booster che ricordano molti i propulsori aggiuntivi che Iron Man ha sfoggiato in Infinity War.

Potete vedere i concept di seguito:

LEGGI ANCHE – Avengers: Endgame, la reaction del pubblico alle scene clou del finale

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Fonte: ScreenRant

Linda Hamilton spera di aver chiuso con Terminator

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Linda Hamilton spera di aver chiuso con Terminator

Linda Hamilton, che abbiamo visto di recente tornare negli iconici panni di Sarah Connor in Terminator: Destino Oscuro, spera di “aver chiuso con il personaggio”. Nonostante si tratti del ruolo che le ha regalato la fama internazionale, a quanto pare l’attrice non sarebbe disposta a tornare nuovamente a vestire i panni di uno dei personaggi femminili più forti e grintosi che il cinema fantascientifico abbia mai conosciuto.

In una recente intervista con THR, infatti, Linda Hamilton ha rivelato di non essere interessata a tornare nei panni di Sarah Connor per un eventuale nuovo film della saga di Terminator. A tal proposito, l’attrice ha spiegato: “Un prossimo eventuale film non dovrebbe essere un’impresa finanziaria ad alto rischio, ma sarei abbastanza felice di non tornare più. Quindi no, non sono fiduciosa, perché mi piacerebbe davvero aver chiuso col personaggio.”

Le parole di Linda Hamilton fanno chiaramente riferimento al flop di Terminator: Destino Oscuro: nonostante sia stato accolto in maniera generalmente positiva dalla critica, il film ha incassato circa 62 milioni di dollari in America e 198 milioni nel resto del mondo, per un totale di 261 milioni di dollari incassati a livello globale, a fronte di un budget superiore ai 185 milioni di dollari.

Visti anche i diversi problemi che ci sono stati durante la produzione del film tra il regista Tim Miller e il produttore James Cameron, la Paramount Pictures non ha ancora reso noti i suoi piani sul futuro della saga al cinema. Per ora, è molto probabile che il franchise di Terminator finisca nuovamente nel limbo, proprio come accaduto dopo l’uscita di Genisys nel 2015.

LEGGI ANCHE – Terminator: Destino Oscuro, recensione del film con Linda Hamilton

Captain Marvel: ecco l’Intelligenza Suprema fedele ai fumetti

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Captain Marvel: ecco l’Intelligenza Suprema fedele ai fumetti

Nelle ultime ore è spuntato online lo screenshot di una scena eliminata da Captain Marvel che rivela una versione dell’Intelligenza Suprema ispirata al design originale del personaggio nei fumetti. Nel film interpretato da Brie Larson, il personaggio in questione è stato interpretato da Annette Bening, ma invece di apparire sotto forma di gigantesca testa verde (esattamente come nei fumetti), la vediamo usare le sue abilità per assumere una forma umana, precisamente qualcuno legato proprio al passato di Carol Danvers.

Adesso, MCU Cosmic ha condiviso l’immagine di una scena tagliata da Captain Marvel che ha come protagonista proprio l’intelligenza artificiale. Nell’immagine è possibile vedere Carol Danvers al cospetto dell’Intelligenza Suprema in una forma estremamente fedele alla versione dei fumetti partorita dalla mente di Jack Kirby.

È un vero peccato che questa versione sia stata scartata dal film. Nulla esclude però che possa tornare in futuro, magari proprio nell’annunciato sequel di Captain Marvel che probabilmente arriverà al cinema già nel 2022.

Potete vedere la foto di seguito:

captain marvel

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I Marvel Studios hanno ufficialmente messo in cantiere il sequel di Captain Marvel, il cinecomic con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale. Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision, si occuperà di curare lo script del nuovo film dedicato alle avventure di Carol Danvers.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto pare, i Marvel Studios sarebbero interessati ad affidare la regia del nuovo film ad una sola regista donna. Boden e Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una delle serie Marvel attualmente in sviluppo e destinate a Disney+.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers.

The Big Sky: la ABC ordina la nuova serie di David E. Kelley

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The Big Sky: la ABC ordina la nuova serie di David E. Kelley

Arriva da Deadline la conferma che la ABC ha dato un ordine diretto alla serie drammatica The Big Sky, creata e prodotta da David E. Kelley.

La nuova serie è basato su The Highway, il primo libro della serie di romanzi Cassie Dewell di CJ Box, e proviene da A + E Studios, che produrrà in associazione con 20th Century Fox Television, parte di Disney TV Studios.

Scritto da Kelley, The Big Sky è un thriller procedurale, in cui il detective privato Cassie Dewell collabora con l’ex poliziotto Jenny Hoyt alla ricerca di due sorelle che sono state rapite da un camionista in una remota autostrada nel Montana. Quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga presa.

Dodici anni dopo la fine del franchise di The Practice-Boston Legal su ABC , David E. Kelley sta tornando a lavorare con la ABC. The Big Sky è nato da un’idea di Kelley che A + E Studios ha acquisito circa due anni fa per essere trasmesso su Epix. Tuttavia il progetto non è andato avanti mentre Kelley e A + E Studios lavoravano a The Lincoln Lawyer per la ABC hanno approfittato per riproporlo alla ABC.

Emily Blunt pronta ad unirsi al MCU?

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Emily Blunt pronta ad unirsi al MCU?

Stando a quanto rivelato da Charles Murphy di Murphy’s Multiverse (via ComicBookMovie), sembra che durante le riprese del film Disney Jungle Cruise, Emily Blunt (Edge of Tomorrow, La ragazza del treno) abbiamo incontrato i Marvel Studios per discutere a proposito di un ruolo ancora top secret in uno dei prossimi film della Casa delle Idee.

Stando alle prime speculazioni, in molti credono che la Blunt possa essere stata considerata per il ruolo di Clea in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, mentre altri fan – ma quest’ipotesi è decisamente più remota – sono convinti che all’attrice sia stato offerto il ruolo di Sue Storm in un’eventuale reboot dei Fantastici Quattro (che i Marvel Studios – tra l’altro – non hanno ancora annunciato ufficialmente).

Per il momento si brancola nel buio, ma non è la prima volta che il nome di Emily Blunt viene associato all’Universo Cinematografico Marvel: già in passato l’attrice è stata in lizza per un ruolo secondario in Iron Man 3, così come è stata ad un passo dall’ottenere sia il ruolo di Natasha Romanoff che quello di Peggy Carter.

Cosa ne pensate? Vi piacerebbe vedere Emily Blunt nel MCU?

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In attesa di nuovi aggiornamenti, ricordiamo che Jungle Cruise è la nuova entusiasmante avventura Disney ispirata all’omonima storica attrazione di Disneyland, in California. Nel film recitano Dwayne Johnson e  Emily Blunt. Diretto da Jaume Collet-Serra, il film arriverà nelle sale italiane quest’estate.

Berlinale 2020: ritirato il premio Bauer, sosteneva il nazionalsocialismo

A poche settimane dall’inizio della Berlinale 2020, il Festival di Berlino ha ufficialmente sospeso uno dei premi assegnati annualmente dalla giuria internazionale proprio in occasione della kermesse cinematografica. Il riconoscimento in questione è il Premio Alfred Bauer, dedicato alla memoria dell’omonimo storico del cinema, direttore della Berlinale dal 1951 al 1976.

Il premio è stato sospeso in seguito ad alcune rivelazioni secondo le quali Bauer era un attivo nazista di alto rango, strettamente coinvolto in un’organizzazione di propaganda istituita da Josef Goebbels, ex politico e giornalista tedesco le cui tecniche di propaganda furono uno dei fattori che consentirono nel 1933 l’ascesa al potere in Germania del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori.

Il controverso passato di Bauer è emerso grazie ad un articolo del celebre settimanale tedesco Die Zeit: alcune ricerche storiche avrebbero rivelato che Bauer era sia un membro del partito nazista sia un membro delle Sturmabteilung (o SA), il primo gruppo paramilitare del Partito Nazista. Sembra, inoltre, che Bauer fosse uno dei membri del “Reichsfilmintendanz” di Goebbels, un ente istituito dal ministero della propaganda nel 1942 per controllare l’industria cinematografica.

In un verbale redatto per il partito nazista, Bauer viene descritto come un “fanatico appartenente alle SA, dalle attitudini politiche impeccabili”.

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Alla luce di quanto riportato da Die Zeit, il Festival di Berlino ha sospeso ufficialmente il Premio Alfred Bauer, che veniva conferito a film ritenuti particolarmente innovativi, capaci di aprire nuove prospettive sull’arte cinematografica. In una nota ufficiale, il Festival ha dichiarato: L’interpretazione di queste fonti suggerisce che Bauer aveva ricoperto posizioni significative durante il periodo nazista. Alla luce di queste nuove scoperte, la Berlinale sospenderà il Premio Orso d’argento Alfred Bauer con effetto immediato. Accogliamo con favore la ricerca e la sua pubblicazione su Die Zeit e cogliamo l’occasione per iniziare una ricerca più approfondita sulla storia del Festival con il supporto di esperti esterni.”

La Berlinale 2020 si svolgerà dal 20 febbraio al 1 marzo. Il film d’apertura sarà My Salinger Year dello scrittore-regista Philippe Falardeau, con Sigourney Weaver e Margaret Qualley.

Fonte: The Guardian

Ultras: trailer film originale Netflix

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Ultras: trailer film originale Netflix

Primo teaser ufficiale di ULTRAS, film originale Netflix in associazione con Mediaset, prodotto da Indigo Film, che uscirà in alcuni cinema selezionati il 9, 10 e 11 marzo  e sarà disponibile su Netflix dal 20 marzo.

Alla regia Francesco Lettieri, autore di oltre sessanta videoclip (per Liberato, Calcutta, Emis Killa, Thegiornalisti, Motta e molti altri che hanno ottenuto 160 milioni di visualizzazioni complessive) e qui al suo esordio con un lungometraggio.

Il film è scritto dallo stesso Lettieri insieme a Peppe Fiore, e ha come protagonisti Aniello Arena, Ciro Nacca, Simone Borrelli, Daniele Vicorito, Salvatore Pelliccia e Antonia Truppo.  Le musiche di Ultras sono di Liberato.

Ultras: la trama

Napoli. A quasi cinquant’anni Sandro è ancora il capo degli Apache, il gruppo di ultras con cui ha passato tutta la vita allo stadio: una vita di violenza, scontri, passioni e valori incrollabili. Ma ora che un Daspo gli impedisce di avvicinarsi alla curva, quei valori iniziano a vacillare. Sandro sente per la prima volta il bisogno di una vita normale, di una relazione, magari anche di una famiglia. E ha incontrato Terry che è bellissima e non ha paura di niente.

Angelo ha sedici anni e considera gli Apache la sua famiglia, Sandro la sua guida, la persona che ha preso il posto di  suo fratello Sasà, morto anni prima durante gli scontri di una trasferta. ULTRAS è la storia della loro amicizia, di una fede e di un amore scanditi dalle ultime settimane di un campionato di calcio. E dell’inevitabile incontro di entrambi con il proprio destino.

Alla mia piccola Sama: trailer del documentario candidato all’Oscar

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Alla mia piccola Sama, che ha ottenuto il maggior numero di riconoscimenti nei principali festival di tutto il mondo (tra questi L’Oeil d’Or al Festival di Cannes e il premio agli EFA come Miglior Documentario), è distribuito da Wanted Cinema con il patrocino di Amnesty International Italia e nella versione italiana vede la preziosa partecipazione di Jasmine Trinca.

Alla mia piccola Sama è una lettera d’amore della regista a sua figlia, nata ad Aleppo sotto i bombardamenti dei missili e dei barili bomba, per spiegarle la scelta di restare in Siria a rischio della loro vita.

Alla mia piccola Sama è un viaggio intimo nell’esperienza femminile della guerra. In forma di video diario la storia di Waad inizia nel 2012, quando da studentessa alla Aleppo University decide di scendere in piazza per protestare contro la terribile dittatura di Bashar al-Assad. Da quel momento, per cinque anni, documenta con la macchina da presa gli anni della rivolta, la sua vita, quando si innamora, si sposa e dà alla luce Sama. Tutto questo mentre intorno esplode il conflitto. La sua camera raccoglie storie tragiche di perdita ma anche incredibili momenti in cui protagonista è la vita che continua, la sopravvivenza. Il dubbio di Waad pervade tutto il film: partire o restare. Fuggire significherebbe proteggere la vita di sua figlia ma anche abbandonare la lotta per la libertà per la quale ha già sacrificato così tanto.

Alla mia piccola Sama: il film

Questo non è solo un film per me, è la mia vita – ha spiegato la regista – Ho iniziato a raccontare la mia storia personale senza avere un piano, solo filmando le proteste in Siria sul mio cellulare, come facevano tanti altri attivisti. Non avrei mai immaginato dove mi avrebbe portato il mio viaggio. Ho continuato a vivere la mia vita. Mi sono sposata e ho avuto una figlia. Mi sono ritrovata a cercare di bilanciare diversi ruoli: Waad madre, attivista, giornalista, cittadina e regista.

Tutte queste parti di me hanno incarnato e portato avanti la mia storia, che non è così diversa da quella che hanno vissuto la maggior parte dei miei concittadini. Centinaia di migliaia di siriani hanno vissuto e continuano ancora oggi a vivere le medesime esperienze. Colui che ha commesso questi crimini è ancora al potere e sta uccidendo persone innocenti. La nostra lotta per la giustizia è rilevante oggi, come lo era quando è iniziata la rivoluzione.

Realizzare il film è stato davvero difficile, ma ho avvertito una grande responsabilità verso la città, la sua gente e i nostri amici affinché le loro storie non venissero mai dimenticate e nessuno potesse mai distorcere la verità rispetto a ciò che abbiamo vissuto.

Judy: 5 ingressi omaggio per vedere il film candidato all’Oscar

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Judy: 5 ingressi omaggio per vedere il film candidato all’Oscar

Cinefilos.it in collaborazione con Notorious Pictures mette in palio 5 ingressi omaggio per due persone per vedere Judy a Milano, nel circuito Stardust, il film nominato all’Oscar in uscita oggi. Per aggiudicarsi l’invito omaggi che vi verrà recapitato a casa occorre scrivere a eventi[@]cinefilos.it (la chiocciola senza parentesi quadre).

I primi cinque fortunati riceveranno una risposta di conferma, per tutti coloro che non riceveranno conferma vorrà dire che non avrete vinto e vi invitiamo a seguirci per le prossime proiezioni omaggio. Vi invitiamo inoltre a iscrivervi alla nostra newsletter per ricevere in anticipo inviti e anteprime omaggio.

Scopri a questo link l’elenco dei cinema Stardust dove poter usufruire dei biglietti per tutto il periodo di programmazione di JUDY, attenzione il buono è valido solo per il film JUDY.

L’emozionante biopic con Renée Zellweger nel ruolo dell’iconica Judy Garland arriva nelle sale italiane da oggi, distribuito da Notorious Pictures.

In JUDY Era il 1939 quando il mondo veniva stregato dalle magiche note di “Over the Rainbow” e dalla voce della dolce e sognatrice Dorothy, protagonista del cult generazionale Il Mago di Oz. Di lì a breve, quel film avrebbe consacrato alla storia del cinema una delle più grandi entertainer mai esistite: Judy Garland. Oggi, la vita pubblica e privata di una vera e propria icona non solo del cinema, ma anche della musica e del glamour, rivive sul grande schermo nel biopic Judy, in arrivo da giovedì oggi nelle sale italiane distribuito da Notorious Pictures. Abilità vocali eccelse, grande presenza scenica, vitalità irresistibile: sono solo alcune delle caratteristiche della vulcanica personalità di Judy Garland che le hanno permesso di conquistare il cuore di milioni di fan in tutto il mondo e di imporsi come una delle artiste più venerate della storia del cinema. Il biopic Judy prova a raccontare la donna che si cela dietro la leggenda: una donna dal carattere indomito, forse incapace di gestirsi, che nonostante la fama e il successo non ha mai smesso di rincorrere un’ideale di vita normale, circondata dall’amore e dalla famiglia.

Protagonista indiscussa del film, nei panni iconici di Judy Garland, è il premio Oscar Renée Zelleweger (Chicago, Ritorno a Cold Mountain, la saga di Bridget Jones), candidata come miglior attrice protagonista agli Oscar  2020. 

Judy, diretto dal regista britannico Rupert Goold (True Story), è basato sul dramma teatrale “End of the Rainbow” di Peter Quilter, che racconta delle ultime apparizioni pubbliche della Garland: nel dicembre del 1968, la diva accettò di tenere a Londra una serie di concerti tutto esaurito al celebre night club “Talk of the Town”, per una durata di cinque settimane.

 

Favolacce: il primo trailer del film dei Fratelli D’innocenzo

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Favolacce: il primo trailer del film dei Fratelli D’innocenzo

Dopo l’annuncio della sua partecipazione in concorso alla Berlinale 2020, ecco il primo trailer di Favolacce, il nuovo film dei Fratelli D’Innocenzo (La terra dell’abbastanza).

La sinossi di Favolacce

C’era una volta una favola nera, ambientata nella periferia sud di Roma, tra la malinconica litoranea brutalmente costruita ed una campagna che è stata palude. Una piccola comunità di famiglie, i loro figli adolescenti, la scuola. Un mondo apparentemente normale dove silente cova il sadismo sottile dei padri, impercettibile ma inesorabile, la passività delle madri, l’indifferenza colpevole degli adulti. Ma soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia sopita e scorre veloce verso la sconfitta di tutti.

Nel cast del film ci sono: Elio Germano, Tommaso Di Cola, Giulietta Rebeggiani, Gabriel Montesi e Justin Korovkin.

Favolacce arriverà nelle sale italiane il 16 aprile.

Star Wars: a breve i dettagli su Project Luminous

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Star Wars: a breve i dettagli su Project Luminous

Stiamo finalmente per scoprire qualcosa in più a proposito di Star Wars: Project Luminous, il misteriosissimo progetto che svelerà finalmente al fandom i piani sul futuro della celebre saga di Guerre Stellari. Per adesso i dettagli sul progetto sono veramente pochissimi: sappiamo soltanto che la Lucasfilm ha intenzione di collegare tra loro le future storie del celebre universo fantascientifico, andando a creare una sorta di grande crossover tra i film, le serie, i videogiochi e persino i fumetti.

Quasi sicuramente, la Disney e la Lucasfilm avranno inviato alla stampa americana gli inviti per la conferenza stampa di presentazione del progetto. Ecco perché poche ore fa Clayton Sandell, corrispondente di ABC News, ha fatto sapere attraverso il suo account Twitter che i dettagli sul misteriosissimo Star Wars: Project Luminous arriveranno a partire dal prossimo 24 febbraio.

Dalle prime indiscrezioni emerse, Project Luminous potrebbe rendere il futuro della saga di Star Wars non molto diverso dall’Universo Cinematografico Marvel, con storie e film profondamente connessi tra loro.

Pare infatti che la Lucasfilm sia intenzionata a lanciare una nuova ondata di storie ambientate nell’universo di Guerre Stellari attraverso fumetti, romanzi, videogiochi e film che saranno ambientate 300-400 anni prima della Saga degli Skywalker.

La trama generale di questo ambizioso progetto ruoterà attorno ad un gruppo di Jedi intenzionati ad esplorare le regioni sconosciute della Galassia: tali esplorazioni li condurranno a numerosi conflitti con diversi tipi di nemici, inclusa un’antica forza del male descritta come una sorta di “Dio dei Sith”; sembra inoltre che la storia in questione servirà a raccontare le origini della rivalità tra Jedi e Sith, in un’epoca definita come “Alta Repubblica”.

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Judy, recensione del film con Renée Zellweger

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Judy, recensione del film con Renée Zellweger

Questa recensione di Judy è di parte. Chi scrive ha un rapporto particolare con l’eroina (è il caso di definirla così) protagonista e questo rende il giudizio sempre fallibile, non imparziale. Ma si farà del proprio meglio, soprattutto alla luce del fatto che, il film, al cinema dal 30 gennaio, è uno dei protagonisti della stagione dei premi, grazie all’interpretazione di Renée Zellweger.

Il film, diretto da Rupert Goold e basato sul dramma teatrale End of the Rainbow di Peter Quilter, è il racconto delle ultime settimane di vita della Garland, il periodo dei concerti londinesi, una serie di spettacoli nel corso di cinque settimane al The Talk of the Town. La storia però non procede come un normale biopic, ma si concentra, oltre che sul presente, su due elementi importanti della vita di Judy Garland: da una parte l’adolescenza a Hollywood; dall’altra la sua esigenza di essere una donna normale, una madre single lavoratrice che lotta per avere il tempo e i soldi per stare con i figli.

Judy denuncia il lato oscuro dello showbiz

L’intenzione polemica di Goold è chiara, sia in difesa della protagonista che in accusa di un intero sistema. La Hollywood degli anni d’oro, quella che sfornava stelle e divinità dello showbusiness, era una trappola oscura in cui molti, tra cui anche la piccola Garland, sono caduti. Il personaggio viene dunque scritto con precisione: il desiderio di accettazione, la paura di fallire e di essere dimenticati, il bisogno di essere apprezzata ed amata, la voglia di continuare ad esprimere la sua arte e l’immenso e innegabile talento che ne ha costituito anche, purtroppo, la condanna. Judy era tutto questo, ma desiderava anche essere una donna autentica, una madre, una persona normale amata non solo dai fan ma anche dagli affetti normali.

Questo desiderio costante l’ha condotta ai 5 matrimoni, all’abuso di alcol e droghe (che l’hanno consumata fisicamente), all’affannato bisogno di avere i figli con sé, ma anche in ultimo all’estrema solitudine in cui ha vissuto da sempre. Vista da subito come una miniera d’oro, alla ragazza venne rubata l’adolescenza, e in definitiva la possibilità di avere una vita normale.

Judy è un omaggio all’artista e alla donna

judy recensioneIl film di Rupert Goold vuole quindi essere non solo un biopic, ma una denuncia ad una Hollywood che sembra per fortuna essere sempre più diversa da quei modelli produttivi, e anche un omaggio, accorato, delicato, intimo ad una delle figure del mondo dello spettacolo che ancora oggi rappresentano la storia.

Negli Stati Uniti, Judy Garland è un mito, un’icona (non solo per la comunità LGBT), un esempio per chi vuole fare spettacolo e un vero e proprio simbolo. Considerare questo aspetto, per il pubblico non statunitense, potrebbe rendere più chiara la portata di questo film in patria, e soprattutto l’importanza di una performance come quella della Zellweger che davvero si trasforma in Judy, non solo attraverso trucco, postura, voce (parlata e cantata), ma anche perché riesce a metterne in scena i turbamenti profondi, le ferite, i traumi, in una performance che effettivamente rende degno di nota un film altrimenti assolutamente trascurabile.

Renée è davvero Judy

È chiaro l’impegno del regista di dire la propria su un lato oscuro del mondo dello spettacolo e di celebrare la donna, raccontando come gli anni dell’infanzia hanno plasmato la sua età adulta e le sue carenze affettive, tuttavia è innegabile che Judy sia completamente sulle spalle della sua interprete, che riesce a reggere tutti gli insistiti primi piani con cui viene raccontata la storia.

In Judy, Renée Zellweger si trasforma completamente in un’eroina tragica alla fine della sua parabola di vita. Lasciata completamente sola, quella che fu la piccola Dorothy ancora cerca la strada per casa, un posto che in vita, forse, non ha mai trovato, ma che in morte trova ancora oggi, tra quel pubblico che la ama tanto da alzarsi in piedi e cantare per lei, quando anche la sua voce la stava abbandonando.

Judy: intervista al regista Rupert Goold

La Piccola Bottega degli Orrori reboot: Johansson ed Egerton in trattative

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È da un po’ di tempo che non avevamo aggiornamenti sul nuovo adattamento cinematografico de La Piccola Bottega degli Orrori, film del 1960 di Roger Corman che ispirò il celebre musical di Alan Menken e Howard Ashman e la versione cinematografica del 1986 di Frank Oz. Adesso, sembra che due grandi star di Hollywood siano pronte ad entrare a far parte del cast del nuovo film.

Come riportato da Full Circle Cinema (via ComicBook), pare che Taron Egerton (di recente vincitore di un Golden Globe grazie alla sua interpretazione di Elton John nel biopic musicale Rocketman), sa in trattative per interpretare il ruolo del protagonista Seymour, che nel film di Oz aveva le fattezze dell’iconico Rick Moranis. Ma non è tutto: per quanto riguarda la co-protagonista femminile, come spifferato da Jeff Sneider di Collider via Twitter, sembra che il ruolo di Audrey (l’interesse amoroso di Seymour, interpretato nel film del 1986 da Ellen Greene) sia stato offerto nientemeno che a Scarlett Johansson, tra le grandi protagoniste della season award di quest’anno grazie a Storia di un matrimonio e JoJo Rabbit

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In attesa di scoprire se i due attori entreranno ufficialmente a far parte del progetto, ricordiamo che un reboot de La Piccola Bottega degli Orrori è stato annunciato nel 2016: all’epoca Greg Berlanti avrebbe dovuto dirigere il nuovo film per conto della Warner Bros. basandosi su una sceneggiatura di Matthew Robinson.

La prima versione de La Piccola Bottega Degli Orrori era una dark comedy a budget ridotto diretta da Richard Corman nel 1960 che raccontava le vicende di una pianta carnivora gigantesca coltivata da un timido fiorista. Il film divenne poi un musical a Broadway nel 1982 e, nel 1986, Frank Oz diresse un remake con Rick Moranis nei panni di Seymour ed Ellen Greene nelle vesti di Audrey.

His House: il nuovo Horror acquistato da Netflix

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His House: il nuovo Horror acquistato da Netflix

Il colosso dello streaming Netflix ha acquisito da New Regency i diritti in tutto il mondo di His House, il nuovo atteso horror che è stato presentato il 27 gennaio alla Midnight section del Sundance Film Festival 2020.

His House segna il debutto di Weekes alla regia di un lungometraggio. Weekes è stato tra i fondatori di Tell No One, squadra di produzione specializzata in brevi video sperimentali. I suoi cortometraggi e le sue campagne promozionali hanno raccolto milioni di visualizzazioni, vincendo numerosi riconoscimenti, tra cui un premio al Leone di Cannes, arrivando fino a proiezioni in festival cinematografici e prestigiose gallerie d’arte in tutto il mondo, come il Guggenheim di New York e la National Gallery di Londra. A fianco dell’attività con Tell No One, Weekes ha diretto il suo primo cortometraggio, Tickle Monster, commissionato da Film4 per Channel4. Negli USA questa pellicola ha debuttato al SXSW Film Festival, dove è stata accolta con recensioni entusiaste.

Il film è stato scritto da Felicity Evans, Toby Venables e Remi Weekes e prodotto da  Arnon Milchan per New Regency; Roy Lee per Vertigo Entertainment; Martin Gentles ed Edward King per Starchild Pictures; Aidan Elliott; in collaborazione con BBC. Produttori esecutivi sono Yariv Milchan, Michael Schaefer e Natalie Lehmann per New Regency; Eva Yates per BBC Films;  Stuart Manashil e Steven Schneider.

His House: trama e cast

Protagonisti di His House sono Wunmi Mosaku (Animali fantastici e dove trovarli) e Sope Dirisu (Il cacciatore e la regina di ghiaccio). Nel film dopo una difficile fuga dal Sudan del Sud in guerra, una giovane coppia di profughi cerca con fatica di adattarsi a una nuova vita in una cittadina inglese dove si nasconde un male indicibile.

Gli Eterni: 10 anni di Pornhub gratis a Kumail Nanjiani

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Gli Eterni: 10 anni di Pornhub gratis a Kumail Nanjiani

Una delle star de Gli Eterni, Kumail Nanjiani, ha ricevuto un abbonamento gratuito a Pornhub della durata di dieci anni grazie alle immagini del suo fisico scultorio (risultato di un duro allenamento in vista delle riprese del film Marvel) che in breve tempo sono diventate virali sul web.

L’eccezionale forma fisica dell’attore pakistano ha lasciato letteralmente a bocca aperta il popolo della rete: Nanjiani non era certamente noto per il suo corpo, ma principalmente per le sue capacità di attore comico in film e serie tv quali Silicon Valley, The Big Sick e Stuber. In seguito alla diffusione delle immagini attraverso il suo account Instagram, che testimoniavano i risultati raggiunti dall’attore per prepararsi al meglio alla produzione de Gli Eterni, lo stesso ha scoperto che quelle foto sono state utilizzate da Pornhub in una delle sezioni del noto sito a luci rosse, diventando così virali.

Adesso, ospite dello show di Conan O’Brien, è stato lo stesso Kumail a rivelare che il più grande sito di porno free al mondo gli ha regalato un abbonamento gratuito della durata di ben dieci anni: “Mi hanno regalato questo abbonamento gratuito per dieci anni a Pornhub Premium”, ha spiegato divertito l’attore. “Le persone continuano a chiedermi: ‘Perché hai bisogno di pagare per il porno?’, ma vi assicuro che non lo faccio. Non lavoro per Pornhub. Non mi hanno mai pagato per tutto questo, eppure mi hanno dato l’accesso ad un nuovo mondo. Il porno gratis è ok, ma quando hai accesso ad una versione Premium… potrei sviluppare gusti fetish e so che per i prossimi 10 anni loro si prenderanno cura di me.”

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Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh).

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

Fonte: ComicBook

The French Dispatch di Wes Anderson ha una data di uscita

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The French Dispatch di Wes Anderson ha una data di uscita

La Searchlight Pictures (ex Fox Searchlight) ha annunciato finalmente la data di uscita di The French Dispatch, il decimo film di Wes Anderson. La pellicola arriverà nelle sale americane il prossimo 24 luglio 2020. Insieme alla release, è stato diffuso online anche il teaser poster ufficiale del film, che conferma il cast completo: Benicio del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Frances McDormand, Timothée Chalamet, Lyna Khoudri, Jeffrey Wright, Mathieu Almaric, Stephen Park, Bill Murray e Owen Wilson.

Nel teaser poster ufficiale non vengono menzionati Saoirse Ronan, Kate Winslet, Elisabeth Moss, Jason Schwartzman, Christoph WaltzRupert Friend, precedentemente annunciati nel cast: al momento non sappiamo se gli attori in questione appariranno comunque nel film o se i loro personaggi sono stati tagliati dal montaggio finale.

Potete ammirare il teaser poster di seguito:

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The French Dispatch sarà una lettera d’amore al giornalismo, ambientata nella sede parigina di un quotidiano americano, e ruoterà intorno a tre diverse linee narrative. La raccolta di storie pubblicate sulla rivista prenderà vita grazie alla visione di Wes Anderson.

La pellicola arriva a due anni da L’isola dei Cani, candidato come miglior film d’animazione ai Golden Globe e agli Oscar 2019.

Di recente Wes Anderson è stato tra gli ospiti della quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma dove ha consegnato il Premio alla Carriera a Bill Murray, moderando l’Incontro Ravvicinato con il pubblico durante il quale l’attore ha ripercorso le tappe principali della sua carriera artistica.

The French Dispatch, il film

The French Dispatch, è il decimo film di Wes Anderson. La pellicola arriverà nelle sale americane il prossimo 24 luglio 2020. Insieme alla release, è stato diffuso online anche il teaser poster ufficiale del film, che conferma il cast completo: Benicio del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Frances McDormand, Timothée Chalamet, Lyna Khoudri, Jeffrey Wright, Mathieu Almaric, Stephen Park, Bill Murray e Owen Wilson.

Nel cast anche Saoirse Ronan, Kate Winslet, Elisabeth Moss, Jason Schwartzman, Christoph WaltzRupert Friend, precedentemente annunciati nel cast: al momento non sappiamo se gli attori in questione appariranno comunque nel film o se i loro personaggi sono stati tagliati dal montaggio finale.

Fonte: ScreenRant

The New Mutants: ecco perché non vedremo la X-Mansion

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The New Mutants: ecco perché non vedremo la X-Mansion

Nonostante sia un film della saga degli X-Men a tutti gli effetti, in The New Mutants non vedremo i ragazzi protagonisti della storia all’interno della X-Mansion, la dimora di Charles Xavier che lo stesso mutante dotato di poteri telepatici ha trasformato in una scuola privata per giovani dotati. E c’è un motivo ben preciso dietro questa scelta…

La storia di The New Mutants segue un gruppo di cinque adolescenti alle prese con la scoperta dei loro poteri e delle loro abilità mentre sono intrappolati in una struttura segreta. Questa struttura segreta è molto lontana dalla X-Mansion di Charles Xavier, che i fan degli X-Men – anche grazie ai film, non solo ai fumetti – hanno sempre riconosciuto come una sorta di vera e propria oasi felice per bambini e adolescenti mutanti. Questa struttura segreta invece – si tratta del Medfield State Hospital di Medfield (Massachusetts) – sembra essere molto più pericolosa.

In occasione della visita di ScreenRant al set, il regista Josh Boone ha spiegato le ragioni dietro la scelta di cambiare ambientazione: “Questi ragazzi si trovano in un posto che è come una sorta di psico-rifugio per mutanti che sono troppo pericolosi per vivere nella X-Mansion. Vorrei poter dire di più, ma ci sono un sacco di colpi di scena… ad ogni modo, ci sarà un dottore in questa struttura che li aiuterà mentre saranno impegnati a fare le loro cose. Questo è film è a metà tra un horror, Ragazze Interrotte e Qualcuno volò sul nido del cuculo.”

Qualche dettaglio in più a proposito della struttrua segreta è stato rivelato dalla scenografa Molly Hughes: “Abbiamo scelto il Medfield State Hospital perché è un posto bellissimo e al tempo stesso isolato. Abbiamo buttato giù tante mura per creare i nostri interni: non potevamo lasciare le cose così com’erano e iniziare a girare. Molte di queste stavano già cadendo. Adoro i mattoni rossi, le finestre… gli alberi tutti attorno. Ha quel tocco tipico del New England, del periodo dei processi alle streghe di Salem, che gioca con l’immagine della X-Mansion e la ribalta completamente. E così che siamo finiti qui.”

Sempre in occasione della visita al set del film, ScreenRant ha avuto la possibilità di intervistare anche Alice Braga, che nel film avrà il ruolo della Dottoressa Cecilia Reyes. L’attrice ha parlato della produzione del film, rivelando che Boone e il co-sceneggiatore Knate Lee non sono mai arrivati impreparati sul set: ecco perché ci sono stati pochissimi reshoot e pochissime riscritture del copione in fase di riprese. Proprio per questo motiv, Boone e Lee hanno avuto modo di lavorare scrupolosamente al tipo di atmosfera che doveva permeare l’intera pellicola, cercando di sfruttare al massimo le potenzialità del Medfield State Hospital (già utilizzato da Martin Scorsese per la produzione del suo acclamatissimo thriller Shutter Island). 

Nello specifico, la Braga ha spiegato: “Josh era davvero preparato. Lui e Knate erano sempre in anticipo su tutto, a partire dalla sceneggiatura. Ecco perché non ci sono state molte riscritture durante la realizzazione. Erano molto concentrati sull’ambiente, sulle atmosfere e sull’energia che doveva esserci sul set. Quel luogo è davvero incredibile… hanno girato Shutter Island lì, il film di Scorsese. Puoi davvero percepire delle cose…”

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The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire.

Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry ZagaThe New Mutants è prodotto da Simon KinbergKaren Rosenfelt Lauren Shuler Donner, mentre Stan Lee Michele Imperato Stabile sono i produttori esecutivi.

Batman non è un supereroe? Robert Pattinson ritratta!

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Batman non è un supereroe? Robert Pattinson ritratta!

In maniera assolutamente scherzosa, Robert Pattinson ha ritrattato le sue precedenti dichiarazioni su The Batman, l’attesissimo cinecomic di Matt Reeves che vedrà l’attore negli iconici panni del Crociato di Gotham. Di quali dichiarazioni si tratta? A dicembre dello scorso anno, Pattinson aveva rilasciato un’intervista a Today nella quale aveva dichiarato che dal suo punto di vista Batman non è un supereroe: “Lui non conta come supereroe – aveva detto l’attore – devi avere dei poteri magici per essere un supereroe, e lui non li ha”. All’intervistatore che gli aveva poi fatto notare che il personaggio in effetti indossa un mantello, Pattinson aveva risposto: “Ok, il mantello, ti concedo quello.”

Adesso, intervistato da Time Out, Robert Pattinson è ritornato proprio su quei commenti che, ovviamente, avevano scatenato le reazioni più disparate del fandom. L’attore ha spiegato che fino al momento dell’intervista non era a conoscenza del polverone che le sue parole avevano alzato; nella speranza di placare gli animi di tutti coloro che si sono sentiti “offesi”, Pattinson ha scherzosamente ritrattato le sue dichiarazioni iniziali:

“Non ero istruito sull’argomento. Le persone si sono molto arrabbiate per questo. È bizzarro. Non riesco ancora a comprendere il punto della questione. Okay, è un supereroe. Mi dispiace! Il prossimo titolo sui giornali sarà: ‘Pattinson ritratta: ‘Batman è, in effetti, un supereroe’. Ritira ciò che ha detto’.”

Al di là dello scherzo, però, Pattinson ha poi ammesso di tenere molto a cuore il giudizio del pubblico, ma al tempo stesso di preoccuparsene sinceramente soltanto dopo l’uscita del film in sala: “Mi preoccuperà soltanto quando alle persone piacerà il film una volta che uscirà al cinema. Per ora, possono dire quello che vogliono”, ha dichiarato. 

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Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

One Piece: Netflix ordina la serie live action

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One Piece: Netflix ordina la serie live action

Arriva da Deadline la conferma che il colosso dello streaming Netflix ha dato il via libera a ONE PIECE, una serie live action basata su uno dei titoli manga più venduti di tutti i tempi.

La serie tv sarà scritta e prodotta in qualità di showrunner dal veterano Steven Maeda (Lost, The X-Files), affiancato da Matt Owens (Agents of SHIELD, Luke Cage). La serie di 10 episodi sarà prodotta da Tomorrow Studios in collaborazione con l’editore di One Piece Shueisha. Tomorrow Studios è anche dietro un altro adattamento della serie Netflix live-action di una classica proprietà manga, l’imminente Cowboy Bebop.

Marty Adelstein e Becky Clements of Tomorrow Studios ( Cowboy Bebop, Snowpiercer, Hanna ) sono produttori esecutivi al fianco di Eiichiro Oda, l’autore della serie manga. One Piece segue le avventure di Monkey D. Luffy e il suo equipaggio pirata mentre esplorano un mondo fantastico di infiniti oceani e isole esotiche alla ricerca del tesoro finale del mondo noto come “One Piece” per diventare il prossimo re dei pirati.

One Piece è una coproduzione tra Netflix e Tomorrow Studios, una partnership tra Adelstein e ITV Studios. Netflix gestirà la produzione fisica. La serie ha venduto oltre 460 milioni di copie pubblicate in tutto il mondo. La serie ha anche fatto la storia nel 2015 ottenendo il titolo di Guinness World Record per avere il maggior numero di copie pubblicate per la stessa serie di fumetti da un singolo autore.

Birds of Prey: le prime reazioni al film sono positive

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Birds of Prey: le prime reazioni al film sono positive

Si è tenuta ieri a Londra la premiere di Birds of Prey, l’atteso cinecomic DC diretto da Cathy Yan che vedrà il ritorno di Margot Robbie nei panni di Harley Quinn. Come da tradizione, sono arrivate su Twitter le primissime reazioni della stampa internazionale al film. In generale, i commenti sono estremamente positivi: a ricevere il maggior numero di elogi è stato l’intero cast del film, con Mary Elizabeth Winstead che pare offra un’interpretazione davvero convincente.

Potete leggere alcune delle reazioni di seguito:

Sean O’Connell, Cinemablend: “Credeteci! #BirdsOfPrey spacca i c**i. È una storia sulle origini di questo team insolente e senza peli sulla lingua. Uno strumento fantastico e vizioso per #MargotRobbie. Violento, divertente e con tanta azione folle. Ewan McGregor viaggia ad un’altra velocità, ma è comunque in grado di intrattenere enormemente. Andate a vederlo!”

Tim Leong, Entertainment Weekly: “Mi sono veramente divertito con #BirdsOfPrey. Uno dei miei film DC preferiti. Un grande mix di azione e divertimento. Raggiunge vette che non ho mai visto raggiungere prima da un film di supereroi.”

Mike Rougeau, Game Spot: “Ho appena visto #BirdsOfPrey e sono felice di dire che è già il mio film DC preferito tra quelli usciti di recente. Come Shazam!, traccia il suo percorso con un’estetica davvero unica, con azione e con un tono ben definito. Ewan e il resto del cast sono al 100% favolosi. Perché non sono ci sono state più scene d’azione sui pattini a rotelle?”

Brandon Davis, ComicBook: “L’unico confronto equo per #BirdsOfPrey, se proprio ne volete uno, è con Deadpool. Hanno molto in comune, soprattutto il modo in cui rompono la quarta parete e il divieto ai minori.”

Scott Mendelson, Forbes: “#BirdsOfPrey è deliziosamente modesto e non si preoccupa del suo posto all’interno di un universo condiviso più ampio. È una commedia poliziesca completamente folle ed un party movie assolutamente genuino. Tutti si divertono, ma Mary Elizabeth Winstead interpreta Cacciatrice come fosse un personaggio secondario di The Tick. Spacca!”

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Birds of Prey, diretto da Cathy Yan, arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya) e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).

Ewan McGregor interpreta invece uno dei due principali villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman Sionis. Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham City.

Di seguito la nuova sinossi ufficiale:

Avete mai sentito la storia del poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per abbattere Roman.

Fonte: ComicBookMovie

Spawn: il reboot sulla scia del successo di Joker

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Spawn: il reboot sulla scia del successo di Joker

Nonostante una lunga ed estenuante battaglia per riuscire ad ottenere i permessi necessari alla realizzazione del film, Todd McFarlane è apparso decisamente ottimista in merito al futuro del suo Spawn, nuovo adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto dello stesso McFarlane, che sarà coinvolto nella pellicola in qualità di regista, firmando così il suo esordio dietro la macchina da presa.

McFarlane non ha mai nascosto il desiderio di voler realizzare un film vietato ai minori e, come rivelato dallo stesso in una recente intervista con Newsarama, pare che il successo di Joker di Todd Phillips – il primo cinecomic r-rated ad incassare 1 miliardo di dollari al box office mondiale – abbia spinto numerosi studios a credere in un nuovo film su Spawn e a cercare di accaparrarsene i diritti per la distribuzione.

Alla fonte, Todd McFarlane ha spiegato: “Quando ho partecipato al Comic Con di New York, Joker era appena uscito. Hollywood è sempre attenta a ciò che funziona, perché poi tende a voler replicare quel successo nel tempo. Joker si è fatto strada e ha guadagnato un miliardo di dollari, che è comunque il 33% in più rispetto ad ogni altro film vietato nella storia del cinema. Adesso Hollywood scalpita per i film di supereroi vietati ai minori. Il mio telefono ha squillato all’impazzata e adesso ci sono un sacco di studios che sono interessati a Spawn. Entro il prossimo mese credo che ci sarà un grande annuncio a proposito del film.”

Ciononostante, McFarlarne sembra essere convinto che se la produzione del film non dovesse iniziare entro la fine dell’anno, potrebbe essere già troppo tardi per il progetto: “Le possibilità ci sono adesso e se non dovessi riuscire a farlo quest’anno, le cose diventeranno soltanto più difficili… sono abbastanza certo che tutto andrà per il meglio, ma datemi un altro mese di tempo”.

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Il film Spawn sembra essersi già assicurato dei buoni nomi, da Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo e Jeremy Renner nel ruolo di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali. Infine, il film sarà prodotto da Jason Blum e dalla sua Blumhouse Productions.

Il film non è ancora entrato in fase di produzione, per via di alcuni problemi legati alla mancanza di supporto da parte della major. Attualmente non vi è una data di distribuzione, ma stando alle parole di McFarlane tutto sembra pronto per iniziare.

Ali Wong: 10 cose che non sai sull’attrice

Ali Wong: 10 cose che non sai sull’attrice

Apprezzata stand-up comedian, l’attrice Ali Wong si è negli anni distinta per le sue doti attoriali, non mancando di mettersi alla prova anche come sceneggiatrice. Così, in breve tempo, ha avuto modo di partecipare ad importanti progetti cinematografici e televisivi, affermandosi per la sua versatilità. Per i suoi ruoli, l’attrice ha inoltre ricevuto l’apprezzamento di critica e pubblico, che l’hanno resa uno dei nomi su cui puntare per l’intrattenimento degli anni a venire.

Ecco 10 cose che non sai di Ali Wong.

Ali Wong: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. La Wong esordisce al cinema nel 2012 con il film Le belve, per poi, dopo una parentesi televisiva prendere parte a 2 gran figli di… (2017) e Finche forse non vi separi (2019). Nel 2020 tornerà al cinema nel film Birds of Prey, dove ricoprirà un ruolo ancora ignoto, recitando accanto all’attrice Margot Robbie

2. È celebre per i ruoli televisivi. Ben più ricca è la carriera televisiva dell’attrice, che esordisce con la serie Breaking In (2011), per poi recitare in Are You There, Chelsea? (2012), Black Box (2014), Inside Amy Schumer (2014-2015) e American Housewife (2016-2020), grazie a cui diventa celebre interpretando il ruolo di Doris.

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3. È un’apprezzata doppiatrice. In più occasioni la Wong ha prestato la propria voce per film e serie d’animazione, facendo apprezzare nel ruolo di doppiatrice. Tra i film da lei doppiati si annoverano Angry Birds (2016), The Lego Ninjago Movie (2017), Ralph spacca Internet (2018) e l’atteso nuovo film Pixar Onward: Oltre la magia (2020). Ha inoltre doppiato il personaggio di Bertie nella serie Netflix Tuca & Bertie (2019).

4. Ha scritto diverse sceneggiature. Oltre ad aver lavorato come interprete, la Wong ha dimostrato di essere interessata anche alla scrittura. Ha infatti partecipato alla sceneggiatura della serie Fresh Off the Boat (2015-2016) ed è l’autrice del film Finché forse non vi separi, in cui figura anche da protagonista. Ha inoltre personalmente scritto la sceneggiatura dei suoi show comici, come Ali Wong: Baby Cobra (2016).

Ali Wong è su Instagram

5. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 1,9 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere foto scattate in momenti di svago, in compagnia della famiglia o di amici, ma anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete o riguardanti i suoi tour da stand-up comedian.

Ali Wong: chi è suo marito

6. È sposata. Nel 2010, al matrimonio di amici, l’attrice conosce Justin Hakuta, figlio di una celebre personalità della televisione. I due intraprendono così una relazione, arrivando al matrimonio nel 2014. Nel novembre 2015 nasce la prima figlia, mentre nel dicembre del 2017 la coppia dà alla luce la secondogenita.

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Ali Wong: il suo libro

7. Ha pubblicato un libro. Nel 2019 l’attrice pubblica il suo primo libro, intitolato Dear Girls: Intimate Tales, Untold Secrets and Advice for Living Your Best Life, inedito in Italia. Il libro si propone come una guida per le sue due figlie, ma adattabile a chiunque, da leggere nel percorso di crescita, per aspirare a diventare i migliori adulti possibili.

Ali Wong è su Netflix

8. Ha reso disponibili i suoi show sulla piattaforma streaming. Su Netflix è possibile trovare gli spettacoli di stand-up scritti, prodotti e interpretati dall’attrice, intitolati Baby Cobra e Hard Knock Wife. Qui l’attrice è solita dar vita a veri e propri spettacoli comici, toccando numerosi argomenti in modo ironico e brillante, con la comicità che la contraddistingue.

Ali Wong in Baby Cobra

9. Ha trattato in modo ironico la maternità. Nello spettacolo Baby Cobra, l’attrice parla dei suoi exploit sessuali, dell’accumulo patologico e della gravidanza. Lo show è infatti stato registrato nel periodo in cui l’attrice era incinta, ed ha pertanto dato voce alle proprie riflessioni sulla maternità, illustrandone pro e contro.

Ali Wong: età e altezza

10. Ali Wong è nata a San Francisco, California, Stati Uniti, il 19 aprile 1982. L’attrice è alta complessivamente 160 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Il Corvo: il reboot torna in sviluppo alla Sony

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Il Corvo: il reboot torna in sviluppo alla Sony

Sembra che il reboot de Il Corvo sia ufficialmente tornato in sviluppo alla Sony. Tutti ricordano quanto sia stato travagliato il processo di realizzazione di un nuovo film basato sull’omonimo fumetto di James O’Barr. Dopo gli ultimi avvicendamenti (l’uscita di scena di Jason Momoa e del regista Corin Hardy), il progetto sembrava definitivamente morto. E invece, pare che la Sony non sia intenzionata a gettare la spugna.

È Bloody Disgusting, infatti, a riportare in esclusiva la notizia: pare che la Sony sia tornata sui suoi passi e abbia nuovamente messo in cantiere lo sviluppo di un nuovo adattamento de Il Corvo. Sembra, inoltre, che i lavori sul reboot siano già in fase avanzata. Nessun ulteriore dettaglio è stato sviscerato dalla fonte, ma a questo punto è soltanto una questione di tempo prima che la storia di Eric Draven torni nuovamente ad invadere lo schermo, magari con una trasposizione più fedele al fumetto originale rispetto al celeberrimo film del 1994 con Brandon Lee, divenuto negli anni un vero e proprio cult.

Inizialmente, il reboot de Il Corvo sarebbe dovuto arrivare nelle sale l’11 ottobre 2019. La pre-produzione del film era già cominciata, con Jason Momoa e il regista Corin Hardy (The Nun – La vocazione del male) che avevano condiviso attraverso i social il loro entusiasmo riguardo il progetto. Improvvisamente, entrambi annunciarono di aver deciso di lasciare il film, gettando nuovamente il reboot in una sorta di limbo. Prima ancora del coinvolgimento di Momoa e Hardy, per un periodo anche Luke Evans è stato associato al progetto.

LEGGI ANCHE – Da Il Corvo a L’Esorcista: i film dai set maledetti

Il Corvo (The Crow) è un film del 1994 diretto da Alex Proyas, tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr. Il film segna l’ultima e più famosa interpretazione cinematografica di Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola durante le riprese del film.

Proyas dovette ricorrere a trucchi digitali e a controfigure per poter terminare l’opera, raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170 milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi al primo), Il corvo 3 – Salvation e Il corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto il successo del primo capitolo.

Meagan Tandy: 10 cose che non sai sull’attrice

Meagan Tandy: 10 cose che non sai sull’attrice

Nota per i suoi ruoli televisivi, l’attrice Meagan Tandy ha negli anni acquisito una sempre maggiore popolarità, che l’ha portata a collaborare in importanti produzioni. Ad oggi è membro del cast principale della serie Batwoman, che le ha permesso di ottenere una fama più ampia presso il grande pubblico, dando prova delle sue abilità e sfoggiando una buona versatilità nell’interpretare il proprio ruolo.

Ecco 10 cose che non sai di Meagan Tandy.

Meagan Tandy: i suoi film e le serie TV

1. Ha debuttato in televisione. L’attrice intraprende la propria carriera recitando in alcuni episodi delle serie CSI: NY (2009), 90210 (2009), Secret Girlfriend (2009), 10 cose che odio di te (2010) e CSI: Miami (2011), ottenendo una prima fama con la serie Jane stilista per caso (2012). Successivamente recita in Terapia d’urto (2013), NCIS: Los Angeles (2014) e Teen Wolf (2013-2016), dove ricopre il ruolo di Braeden. Con la nuova popolarità raggiunta entra a far parte del cast principali di UnReal (2016) e Survivor’s Remorse (2015-2017). Dopo aver recitato in due episodi della serie Streghe (2018), entra a far parte della serie Batwoman (2019-in corso), nel ruolo di Sophie Moore.

2. Ha partecipato ad alcuni film. L’attrice esordisce al cinema nel 2010 con il film Unstoppable, dove recita accanto agli attori Denzel Washington e Chris Pine. Nel 2012 recita invece nell’horror Piranha 3DD, mentre nel 2019 torna al cinema con i film The Trap e Always a Bridesmaid.

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Meagan Tandy è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 303 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano tuttavia anche immagini promozionali dei suoi progetti da attrice, come anche foto tratte dalle premier a cui prende parte.

Meagan Tandy e Tyler Hoechlin

4. Hanno condiviso una storia sullo schermo. Nella serie True Blood, l’attrice ha condiviso lo schermo con Tyler Hoechlin, il qualche interpretava il personaggio di Derek. I due si sono ritrovati a dar vita, da copione, ad una storia d’amore, ma i fan hanno trovato la loro interpretazione così realistica da ipotizzare una reale relazione tra i due. Gli interpreti hanno poi smentito la cosa.

Meagan Tandy in The Trap

5. È tra i protagonisti del film. Nel 2019 l’attrice torna al cinema ricoprendo il ruolo di Sasha nel film The Trap, commedia incentrata sulle rocambolesche vicende di un uomo che, tornato nella natìa Atlanta, si vede costretto ad aiutare il fratello con i suoi problemi nel gestire il ristorante di famiglia.

Meagan Tandy in Batwoman

6. È l’interesse amoroso della protagonista. Nella serie Batwoman, l’attrice interpreta il ruolo di Sophie Moore, ovvero l’ex fidanzata di Kate Kane, vero nome della supereroina Batwoman, interpretata dall’attrice Ruby Rose. Sarà proprio la loro relazione a mettere in moto gli eventi principali della serie.

7. È fiera della diversità portata avanti dal suo personaggio. L’attrice ha ribadito quanto sia difficile vedere al cinema o in televisione personaggi di colore omosessuali, per questo è grata di poter contribuire ad abbattere questo tabù con il proprio ruolo, affermando che la sua presenza potrà dimostrare che tali personaggi esistono e possono funzionare.

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Meagan Tandy e Ruby Rose

8. Hanno un’ottima chimica di coppia. Tra gli elementi di maggior successo della serie vi è senza dubbio la chimica sfoggiata tra le due attrici protagoniste. La Tandy ha infatti dichiarato che la Rose l’ha aiutata molto ad entrare in relazione con il proprio personaggio, contribuendo così alla nascita di quel rapporto sincero che i fan non hanno mancato di apprezzare.

Meagan Tandy in Streghe

9. Ha recitato in due episodi della serie reboot. Nel 2018 l’attrice ha inoltre preso parte a due episodi della serie reboot Streghe, recitando nel ruolo di Summer accanto alle attrici Sarah Jeffery e Melonie Diaz.

Meagan Tandy: età e altezza

10. Meagan Tandy è nata a Fremont, in California, Stati Uniti, il 3 maggio 1985. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Kennedy McMann: 10 cose che non sai sull’attrice

Kennedy McMann: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta nota nel corso del 2019 con la serie Nancy Drew, dove ricopre il ruolo di protagonista, l’attrice Kennedy McMann ha dato prova di saper gestire la scena, affermandosi grazie alle sue doti recitative. Apprezzata da critica e pubblico, l’attrice è attesa in nuovi progetti e alle prese con nuovi ruoli, che possano provarne la versatilità.

Ecco 10 cose che non sai su Kennedy McMann.

Kennedy McMann: la sua filmografia

1. Ha esordito in televisione. L’attrice ha debuttato in televisione nel 2017, recitando nell’episodio Family Photo della serie Gone, dove ricopre il ruolo di Sara Moreland. Nel 2018 partecipa invece all’episodio Revenge della celebre serie Law & Order: Unità speciale, con il personaggio di Carol Solomon. Grazie a questi ruoli, l’attrice inizia ad ottenere una prima notorietà.

2. È la protagonista di una serie TV. A partire dal 2019 l’attrice diventa popolare come protagonista della serie Nancy Drew, ispirata all’omonima serie di romanzi gialli per ragazzi. Presente in tutti i 13 episodi, l’attrice tornerà a vestire i panni della celebre detective adolescente nell’annunciata seconda stagione.

Kennedy McMann è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 27 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie realizzate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano inoltre immagini e video promozionali della serie Nancy Drew, ma anche scatti realizzati per celebri riviste.

Kennedy McMann ha un fansite

4. Esiste un sito interamente dedicato a lei. In seguito al successo della serie, e alla conseguente popolarità della sua attrice, alcuni fan hanno istituito il sito “kennedy-mcmann.com”, dove è possibile ritrovare tutte le ultime notizie sull’attrice, come anche curiosità e dettagli sulla sua vita privata. Vengono inoltre riproposti articoli che approfondiscono la serie e il suo personaggio protagonista, mentre sono presenti anche sezioni dedicate a foto dell’attrice o ai suoi profili social.

Kennedy McMann: i suoi piedi

5. È presente su un noto sito Web. Un’insolita curiosità legata all’attrice è legata al sito WikiFeet, dove vengono raccolte foto dei piedi di numerose celebrità, uomini e donne. Nel caso specifico della McMann, gli utenti del sito le hanno fatto ottenere un punteggio di 4 stelle su 5, equivalente ad un “bei piedi”.

Kennedy McMann è Nancy Drew

6. È una grande fan del personaggio. Commentando la notizia che la confermava come interprete della serie Nancy Drew, la McMann ha affermato di essere stata da sempre una grande fan del personaggio, avendo letto tutti i libri a lei dedicati, senza farsi mancare i numerosi giochi basati sulle sue vicende. L’attrice ha dichiarato che poter interpretare un ruolo del genere è un sogno che diventa realtà.

7. Le piace esaltare l’aspetto umano del personaggio. Tra le cose che più la rendono orgogliosa dell’interpretare Nancy Drew, l’attrice ha indicato il suo aspetto umano. Per la McMann era infatti importante sottolineare come anche lei possa commettere errori e pagarne le conseguenze, imparando come gestire le situazioni che vengono a generarsi.

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8. È una fan della precedente versione del personaggio. La McMann ha dichiarato di essere una grande fan della serie Nel tunnel dei misteri con Nancy Drew e gli Hardy Boys, andata in onda dal 1977 al 1979. In particolare, la McMann ha affermato di considerare l’attrice Pamela Sue Martin, che ricopriva lì il ruolo di Nancy Drew, come un vero e proprio modello.

9. Non vuole sapere quale sarà il finale della serie. L’attrice ha chiesto agli sceneggiatori, che normalmente hanno già un’idea di come si concluderà una serie, di non rivelarle il finale, preferendo affrontare ogni episodio e ogni situazione con lo stesso livello di consapevolezza del suo personaggio.

Kennedy McMann: età e altezza

10. Kennedy McMann è nata a Holland, nel Michigan, Stati Uniti, il 30 ottobre 1996. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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