Un’immagine inedita tratta da
Avengers:
Age of Ultron ci permette di dare uno sguardo
allo stand-in usato al posto di Brie Larson per
impersonare Captain Marvel prima che l’attrice
premio Oscar venisse ufficialmente ingaggiata dai Marvel Studios. Sappiamo tutti che la Larson
ha debuttato nei panni della supereroina nel film omonimo diretto
da Anna Fleck e Ryan Boden e
uscito nelle sale lo scorso anno. Prima dell’uscita del cinecomic
standalone, il personaggio non era mai stato neanche menzionato
all’interno del MCU, fatta eccezione per la scena
post-credit di Avengers:
Infinity War.
Già nel film di Joss
Whedon, infatti, avrebbe dovuto fare il suo debutto
Captain Marvel: dopo che Tony
Stark e Clint Barton si ritirano dagli Avengers, nella scena in cui
Steve Rogers e Natasha Romanoff si preparano ad addestrare un nuovo
team di Vendicatori composto da Rhodey Rhodes, Wanda Maximoff,
Visione e Sam Wilson, sarebbe dovuta apparire anche Carol Danvers,
interpretata naturalmente da un’altra attrice (da uno stand-in,
appunto) e non da Brie Larson.
Adesso, un’immagine della scena in
questione che è stata poi tagliata dal film, è sbucata online su
Reddit e ci permette
di dare un sguardo dettagliato alla controfigura che inizialmente
avrebbe dovuto impersonare Captain Marvel al cinema.
L’idea di introdurre il personaggio
di Captain Marvel in Avengers:
Age of Ultron è venuta al regista Joss
Whedon. Tuttavia, Kevin Feige era
contrario, poiché non voleva introdurre il personaggio in quel
modo, e dare così ai fan un elemento in più su cui speculare.
Quella tra Steve Rogers e Bucky
Burnes è indubbiamente una delle “ship” più amate dal fandom del
MCU. Sebastian
Stan ha fatto il suo debutto nel MCU al fianco di Chris
Evans in Captain America: Il Primo
Vendicatore. Nonostante sembrava che il suo
personaggio fosse stato ucciso alla fine del film, lo abbiamo visto
fare ritorno in Captain America: The Winter
Soldier: il migliore amico di Steve era stato
manipolato dall’HYDRA e trasformato nel letale assassino noto come
Soldato d’Inverno; alla fine è stata proprio la profonda amicizia
con Cap (tra i fattori che portarono alla divisione dei Vendicatori
in Civil War) a salvargli la vita.
Avengers: Endgame termina con
Captain America che ritorna nel 1940 in modo che Steve possa
finalmente vivere la sua vita insieme a Peggy Carter
(Hayley Atwell). Il vecchio Cap cede il suo scudo
in eredità a Sam Wilson (Anthony Mackie), mentre
Bucky assiste alla scena. Il momento – al di là della sua valenza
emotiva – ha in realtà preparato il terreno per quello che vedremo
nell’attesissima serie The Falcon
and the Winter Soldier, che debutterà
quest’anno su Disney+.
Molti fan hanno messo in discussione
la fine della storia di Captain America nel MCU, sostenendo quanto fosse
controintuitiva l’evoluzione dell’arco narrativo del personaggio
nella Fase 3, con Steve che decide di passare il resto della sua
vita con Peggy invece di continuare a combattere al fianco degli
altri eroi. E pare che lo stesso Sebastian Stan
sostenga questa tesi, come dimostrerebbe un recente contenuto di
Instagram.
Attraverso le sue storie, infatti,
l’attore ha condiviso lo screenshot di un thread di Twitter in cui
un fan della Marvel critica apertamente la Casa
delle Idee per non aver reso giustizia alla “relazione” fra i
personaggi di Steve e Bucky.
Potete vedere lo screen della storia di Stan di seguito:
Poco dopo la
pubblicazione della storia da parte di Stan, John
Boyega, interprete di Finn nella trilogia sequel di
Star
Wars, ha pubblicato un tweet per
manifestare tutto il suo sostegno verso la star del MCU.
In precedenza,
infatti, anche Boyega aveva criticato L’Ascesa di
Skywalker, l’ultimo capitolo della trilogia
sequel, per come era stato gestito il rapporto tra Rey
(Daisy Ridley) e Kylo Ren (Adam
Driver) nel film, scelta che ha suscitato le reazioni più
disparate tra i fan di Guerre Stellari.
Presumibilmente,
Boyega ha voluto dare – in maniera velatamente ironica, ma gettando
comunque benzina sul fuoco – il benvenuto a Stan all’interno di una
sorta di “club ristretto” che allude a tutti coloro che non hanno
paura di criticare, anche in maniera esplicita, alcune scelte
narrative legate a determinati personaggi nei
film.
Sarà BOMBSHELL la
voce dello scandalo, il film con Charlize
Theron, Nicole
Kidman e Margot Robbie ad
aprire, il 21 marzo, l’undicesima edizione
del Bif&st. Il festival, quest’anno
dedicato a Mario Monicelli, si svolgerà a Bari dal 21
al 28 marzo e ospiterà l’anteprima italiana del film
di Jay Roach al Teatro Petruzzelli, nella sezione Anteprime
Internazionali.
Basato su fatti
realmente accaduti, BOMBSHELLla
voce dello scandalo racconta l’incredibile storia delle
donne che hanno spodestato l’uomo che ha contribuito a creare il
più potente e controverso impero dei media di tutti i tempi, Fox
News. Uno straordinario ritratto delle scelte coraggiose di tre
donne, molto differenti tra loro, che decidono di lottare contro un
sistema di potere e di abusi, che vigeva indisturbato.
Protagonisti del
film sono il premio Oscar® Charlize Theron,
il premio Oscar® Nicole Kidman,
il candidato Oscar® John Lithgow e
la candidata Oscar® Margot Robbie. È diretto
dal vincitore del premio Emmy® Jay
Roach ed è sceneggiato dal premio Oscar®
Charles Randolph.
BOMBSHELLla voce dello
scandalo è un’esclusiva per
l’Italia Leone Film Group in
collaborazione con Rai Cinema, e sarà in sala
dal 26 marzo con 01
Distribution. È una produzione Lionsgate in
associazione con Creative Wealth Media e Annapurna Pictures, una
produzione Bron Studios / Denver And Delilah / Gramsci / Lighthouse
Management & Media.
Il 2019 è stato un anno decisamente
fortunato per i live action della Disney, con Aladdin e
Il Re
Leone che hanno incassato complessivamente oltre
1 miliardo di dollari a testa al box office mondiale. Adesso, pare
che lo studio abbia cominciato i lavori sull’annunciato live action
di Peter Pan, il cui titolo sarà
Peter Pan and Wendy.
Stando a quanto rivelato da The
Illuminerdi (via ComicBookMovie),
sembra che Margot Robbie, vista di recente in
C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino,
sia la favorita della Casa di Topolino per interpretare il ruolo di
Campanellino, la piccola fata alata, compagna
di Peter, nel film.
La fonte riporta che all’attrice è
già stato offerto il ruolo, ma che la stessa non ha ancora
accettato. Secondo la descrizione del personaggio offerta dalla
fonte, pare che la Campanellino del live action sarà molto simile a
quella che il pubblico ha imparato ad amare grazie al classico
d’animazione del 1953.
Diverso tempo fa, era stato
annunciato che la Disney aveva messo in cantiere un live action
dedicato a Campenllino, dal titolo Tinker
Bell, che avrebbe dovuto raccontare le origini della
piccola fata alata. All’epoca, il premio Oscar Reese
Witherspoon era stata associata al progetto. Al
momento è difficile immaginare che entrambi i film riescano a
vedere la luce: se il live action di Peter Pan dovesse
avere successo, è probabile che la Disney decida di portare avanti
i lavori sullo spin-off di Campanellino, chiaramente nella versione
eventualmente interpretata dalla Robbie.
In attesa di nuovi dettagli,
ricordiamo che Margot Robbie è tra le grandi
protagoniste della season award di quest’anno grazie ai
suoi ruoli in C’era una
volta a Hollywood e Bombshell:
proprio per quest’ultimo, infatti, ha ricevuto la sua seconda
nomination agli Oscar. Dal 6 febbraio la vedremo nelle nostre sale
con Birds of
Prey, in cui tornerà a vestire i panni di Harley
Quinn.
Le property Marvel sono da sempre state di
grande interesse per il cinema, anche da prima che il
Marvel Cinematic Universe
facesse il suo debutto e raccogliesse l’enorme successo che ha
destato nel pubblico.
Allo stesso modo, sono molti i film
che hanno portato in sala personaggi Marvel Comics che però rimangono
esterni al MCU, anche in tempi recenti. Ecco
di seguito i migliori 10.
Venom (2018)
Il giornalista
investigativo Eddie Brock entra in contatto con uno strano
simbionte proveniente dallo spazio. Dopo essersi unito a questa
specie senziente, Brock ottiene superpoteri e scopre un complotto
che riguarda proprio questi parassiti alieni.
Venom è ciò che si può considerare
un film dedicato esclusivamente ai fan, visto che è stato
realizzato con l’unico scopo di compiacere loro, e gli incassi
hanno dato ragione a questo proposito produttivo. Venom era
considerato l’arcinemico di Spider-Man, ma questo film ha cambiato
le cose trasformandolo in un antieroe e vale la pena guardare il
film anche solo per godere degli aspetti comedy che sono stati
inseriti nel film. La presenza di Tom Hardy, poi, sembra
assolutamente adatta al personaggio.
X-Men (2000)
Una ragazza sola trova in
un silenzioso e burbero canadese in compagno di viaggio. Un uomo
che ha vissuto la prigionia dei campi di concentramento medita la
sua vendetta contro il genere umano. Un altro uomo, forse più
saggio ma ugualmente potente, vuole fermarlo, proponendo la
convivenza tra uomini e… mutanti!
Nel 2000 Bryan Singer porta al
cinema i Mutanti Marvel, i personaggi che più di
tutti, insieme a Spider-Man, erano amati nel loro formato di carta
e inchiostro. Il film è stato una scommessa, un apripista,
sicuramente un esempio di come le storie si adattano allo schermo
senza per questo tradire lo spirito dei personaggi.
The Amazing Spider-Man (2012)
Mentre a scuola è un
ragazzo tranquillo e isolato, Peter Parker diventa intriso di
poteri da ragno dopo un incidente e deve affrontare l’ascesa di un
nemico rettile che minaccia l’intera città. The Amazing Spider-Man è stato un
degno riavvio di una serie già molto amata e si è dimostrato
all’altezza del compito.
Mentre lo sviluppo della sua trama
lasciava molto a desiderare, sarebbe difficile trovare un attore
che si adatta così bene al calco di Peter Parker al pari di Andrew
Garfield. La sua alchimia con il personaggio, ma anche con la Gwen
Stacy di Emma Stone, e il generale approccio moderno al supereroe
hanno reso The Amazing Spider-Man all’altezza del suo nome.
Men In Black (1997)
Un giovane agente della
polizia di New York viene reclutato nell’organizzazione Men in
Black, poiché si rende conto che l’universo ospita molti più esseri
di quanto non sia pubblicamente noto. In coppia con un veterano
esperto, i due agenti cercano di eliminare le minacce
extraterrestri.
Non molti sanno che Men in Black è
stato adattato da una serie di fumetti della Marvel, eppure rimane uno dei
migliori film usciti dall’editore. La prima parte del franchise,
che ha visto nel tempo due sequel e un reboot fallimentare lo
scorso anno, è sicuramente la meglio riuscita. Inoltre il duo
formato da Will Smith e Tommy Lee Jones è una delle migliori coppie
del cinema action.
Deadpool (2016)
Wade Wilson,
un malato terminale di cancro, assume il soprannome di Deadpool per
cercare vendetta sulle persone che hanno deturpato per sempre il
suo aspetto fisico e attivato dentro di lui una mutazione che gli
rende impossibile la morte.
Deadpool ha fatto a pezzi tutti gli
X-Men, osando scrivere per se stesso un cammino personale, che ha
ridisegnato le regole. È fondamentalmente una commedia slasher sui
supereroi, e tutto funziona così alla perfezione che l’importante è
ridere ad ogni scena.
X-Men: Giorni di un futuro Passato
(2014)
In un futuro cupo, le Sentinelle
hanno messo in ginocchio i mutanti, portandoli quasi
all’estinzione, spingendo la resistenza (Xavier, Magneto, Kitty
Pride, Tempesta e pochi altri) a riportare la coscienza di
Wolverine negli anni ’70, dove cerca di impedire che il programma
delle Sentinelle venga messo a punto.
X-Men: Giorni di un Futuro Passato
ha riunito gli interpreti di entrambi i corsi dei Mutanti Marvel al cinema, per un film
emozionante sui viaggi nel tempo. È più oscuro della maggior parte
dei film sugli X-Men, ma è così che si apprezza l’intensità della
situazione difficile in cui versano degli eroi. Con scene
fantastiche che mostrano il meglio dei poteri dei mutanti e il
crossover tra personaggi giovani e vecchi, non c’è quasi nulla di
sbagliato in questo film.
Kingsman: The Secret Service
(2014)
Un eccentrico tentativo di
un supercattivo di provocare il caos globale porta al reclutamento
di un giovane di nome Eggsy in un’organizzazione spionistica
segreta. Con un agente esperto come suo mentore, Eggsy inizia a
diventare un improbabile eroe.
Kingsman è un’altra serie che non
molti sanno essere basata su fumetti Marvel, e forse questa mancanza di
associazione con il brand è ciò che ha reso The Secret Service così
eccezionale. A differenza dei film del MCU, questo ha osato lasciarsi
andare alla brutalità e ha mostrato un’azione incredibilmente
violenta abbinata a momenti comici esilaranti.
Logan (2017)
Nel futuro, l’uomo un tempo
noto come Wolverine ha iniziato a diventare un recluso dopo un
tragico evento che ha spazzato via la maggior parte del suo genere.
Minacciato ancora una volta dai cacciatori, coglie un’ultima
possibilità di fare la cosa giusta, aiutando una bambina
speciale.
Logan è il film di supereroi più
emozionante che sia mai stato realizzato, con una qualità di
scrittura che non si trova in nessuno dei film MCU. Ci offre un Wolverine molto
diverso da quello a cui eravamo stati abituati, raccontandoci il
suo viaggio finale, pieno di dolore, intensità e uno sviluppo del
personaggio che gli dà una conclusione appropriata.
Spider-Man (2002)
Il recente diplomato Peter
Parker combatte le lotte della vita adulta adattandosi ai suoi
nuovi poteri, mentre il maniaco Green Goblin lo insegue. A guidarlo
in questa transizione è la convinzione che da un grande potere
derivano grandi responsabilità.
Spider-Man è stato un corso di
perfezionamento cinematografico per il suo tempo, essendo forse il
primo film del genere ad attirare un pubblico così vasto attraverso
l’uso di una narrazione di qualità con molti effetti speciali. Il
film è infatti pieno di lezioni di vita, ma anche di grande
intrattenimento e scene d’azione da manuale. A quasi due decenni di
distanza, il film è un classico del genere.
Spider-Man 2 (2004)
L’incapacità di Peter
Parker di accettare le responsabilità di essere Spider-Man lo porta
a perdere i suoi poteri, proprio quando il malvagio Doctor Octopus
minaccia la città con un esperimento scientifico che potrebbe
significare la fine di molte persone.
Spider-Man 2 potrebbe essere il film
di supereroi migliore che sia mai stato realizzato; in effetti,
potrebbe essere uno dei migliori film di tutti i tempi. La sua
perfezione deriva dall’equilibrio tra le lotte interiori di Peter
Parker e le sue battaglie con Doc Ock. Ogni scena ha un peso
significativo per tutti i personaggi, anche le sequenze d’azione
hanno un significato profondo che le associa ad ognuno di essi. Non
ci sono altri film basati sui fumetti Marvel raffinati come questo, e
tutto, dal dialogo alla regia, è pura classe.
È stata rivelata una terza armatura
che War Machine avrebbe dovuto indossare in
Avengers:
Endgame. Rhodey Rhodes è stato uno dei primi eroi
ad essere introdotto nel MCU, ma anche uno dei pochi
personaggi a subire un recasting: in Iron Man, infatti, il
personaggio è stato interpretato da Terrence
Howard, mentre a partire da Iron Man 2 l’attore è
stato sostituito dal collega Don Cheadle. L’ultima
volta che abbiamo visto il personaggio in azione è stato proprio
nel cinecomic campione d’incassi di Anthony e
Joe Russo.
Rhodey è uno dei sopravvissuti alla
decimazione di Thanos alla fine di Infinity War
e non ha mai abbandonato le sue responsabilità da eroe: quando i
Vendicatori decidono di tornare indietro nel tempo per recuperare
le Gemme dell’Infinito in Endgame, Rhodey torna nel 2014
con Nebula nella speranza di riuscire a recuperare la Gemma dello
Spazio dalle mani di Peter Quill. Nel cinecomic vediamo War Machine
sfoggiare ben due armature, ma in realtà il personaggio avrebbe
dovuto indossarne anche una terza.
In Endgame lo abbiamo visto
indossare l’armatura Mark VI su Morag e l’armatura War Machine/Iron
Patriot Mark VII durante la battaglia finale: in realtà, come
rivelato via Instagram da alcuni concept inediti dell’artista
Phil
Saudners, Rhodey avrebbe dovuto indossare la Mark V,
perché la battaglia finale doveva svolgersi nello spazio profondo.
I piani sono poi cambiati.
Come spiegato da Saunders,
l’armatura era dotata di due booster che ricordano molti i
propulsori aggiuntivi che Iron Man ha sfoggiato in Infinity
War.
Ricordiamo
che Avengers: Endgame è il
film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo
dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta
da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un
arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un
esperimento produttivo senza pari.
Linda Hamilton, che
abbiamo visto di recente tornare negli iconici panni di
Sarah Connor in Terminator: Destino
Oscuro, spera di “aver chiuso con il
personaggio”. Nonostante si tratti del ruolo che le ha
regalato la fama internazionale, a quanto pare l’attrice non
sarebbe disposta a tornare nuovamente a vestire i panni di uno dei
personaggi femminili più forti e grintosi che il cinema
fantascientifico abbia mai conosciuto.
In una recente intervista con
THR, infatti,
Linda Hamilton ha rivelato di non essere
interessata a tornare nei panni di Sarah Connor
per un eventuale nuovo film della saga di
Terminator. A tal proposito, l’attrice ha
spiegato: “Un prossimo eventuale film non dovrebbe essere
un’impresa finanziaria ad alto rischio, ma sarei abbastanza felice
di non tornare più. Quindi no, non sono fiduciosa, perché mi
piacerebbe davvero aver chiuso col personaggio.”
Le parole di Linda Hamilton fanno
chiaramente riferimento al flop di Terminator: Destino
Oscuro: nonostante sia stato accolto in maniera
generalmente positiva dalla critica, il film ha incassato circa 62
milioni di dollari in America e 198 milioni nel resto del mondo,
per un totale di 261 milioni di dollari incassati a livello
globale, a fronte di un budget superiore ai 185 milioni di
dollari.
Visti anche i diversi problemi che
ci sono stati durante la produzione del film tra il regista
Tim Miller e il produttore James
Cameron, la Paramount Pictures non ha ancora reso noti i
suoi piani sul futuro della saga al cinema. Per ora, è molto
probabile che il franchise di Terminator
finisca nuovamente nel limbo, proprio come accaduto dopo l’uscita
di Genisys nel 2015.
Nelle ultime ore è spuntato online
lo screenshot di una scena eliminata da Captain Marvel che rivela una
versione dell’Intelligenza Suprema ispirata al
design originale del personaggio nei fumetti. Nel film interpretato
da Brie
Larson, il personaggio in questione è stato
interpretato da Annette Bening, ma invece di
apparire sotto forma di gigantesca testa verde (esattamente come
nei fumetti), la vediamo usare le sue abilità per assumere una
forma umana, precisamente qualcuno legato proprio al passato di
Carol Danvers.
Adesso, MCU Cosmic ha
condiviso l’immagine di una scena tagliata da Captain
Marvel che ha come
protagonista proprio l’intelligenza artificiale. Nell’immagine è
possibile vedere Carol Danvers al cospetto dell’Intelligenza
Suprema in una forma estremamente fedele alla versione dei fumetti
partorita dalla mente di Jack Kirby.
È un vero peccato che questa
versione sia stata scartata dal film. Nulla esclude però che possa
tornare in futuro, magari proprio nell’annunciato sequel di
Captain Marvel che
probabilmente arriverà al cinema già nel 2022.
I Marvel Studios hanno ufficialmente messo in
cantiere il sequel di Captain Marvel, il
cinecomic con protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box
office mondiale. Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’attesa
serie WandaVision, si
occuperà di curare lo script del nuovo film dedicato alle avventure
di Carol Danvers.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto
pare, i Marvel Studios sarebbero
interessati ad affidare la regia del nuovo film ad una sola regista
donna. Boden e Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una
delle serie Marvel attualmente in sviluppo e
destinate a Disney+.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie Larson tornerà nei
panni di Carol Danvers.
Arriva da
Deadline la conferma che la ABC ha dato un ordine
diretto alla serie drammatica TheBig
Sky, creata e prodotta da David E.
Kelley.
La nuova serie è basato su The
Highway, il primo libro della serie di romanzi Cassie Dewell di CJ
Box, e proviene da A + E Studios, che produrrà in associazione con
20th Century Fox Television, parte di Disney TV
Studios.
Scritto da Kelley, The Big
Sky è un thriller procedurale, in cui il detective
privato Cassie Dewell collabora con l’ex poliziotto Jenny Hoyt alla
ricerca di due sorelle che sono state rapite da un camionista in
una remota autostrada nel Montana. Quando scoprono che queste
non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre
contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna
venga presa.
Dodici anni dopo la fine
del franchise di The Practice-Boston
Legal su ABC , David E. Kelley sta tornando a
lavorare con la ABC. The Big Sky
è nato da un’idea di Kelley che A + E Studios ha acquisito
circa due anni fa per essere trasmesso su Epix. Tuttavia il
progetto non è andato avanti mentre Kelley e A + E Studios
lavoravano a The Lincoln Lawyer per la ABC hanno
approfittato per riproporlo alla ABC.
Stando a quanto rivelato da Charles
Murphy di Murphy’s
Multiverse (via ComicBookMovie),
sembra che durante le riprese del film Disney Jungle Cruise,Emily Blunt (Edge of Tomorrow, La ragazza del
treno) abbiamo incontrato i Marvel Studios per discutere a
proposito di un ruolo ancora top secret in uno dei prossimi film
della Casa delle Idee.
Stando alle prime speculazioni, in
molti credono che la Blunt possa essere stata considerata per il
ruolo di Clea in Doctor Strange in
the Multiverse of Madness, mentre altri fan – ma
quest’ipotesi è decisamente più remota – sono convinti che
all’attrice sia stato offerto il ruolo di Sue Storm in un’eventuale
reboot dei Fantastici
Quattro (che i Marvel Studios – tra l’altro – non
hanno ancora annunciato ufficialmente).
Per il momento si brancola nel buio,
ma non è la prima volta che il nome di Emily Blunt viene associato
all’Universo Cinematografico Marvel: già in passato l’attrice è
stata in lizza per un ruolo secondario in Iron Man
3, così come è stata ad un passo dall’ottenere
sia il ruolo di Natasha Romanoff che quello di
Peggy Carter.
Cosa ne pensate? Vi piacerebbe
vedere Emily Blunt nel MCU?
In attesa di nuovi aggiornamenti,
ricordiamo che Jungle Cruise è la nuova
entusiasmante avventura Disney ispirata all’omonima storica
attrazione di Disneyland, in California. Nel film recitano
Dwayne Johnson e Emily
Blunt. Diretto da Jaume Collet-Serra, il
film arriverà nelle sale italiane quest’estate.
A poche settimane dall’inizio della
Berlinale 2020, il Festival di
Berlino ha ufficialmente sospeso uno dei premi assegnati
annualmente dalla giuria internazionale proprio in occasione della
kermesse cinematografica. Il riconoscimento in questione è il
Premio Alfred Bauer, dedicato alla memoria
dell’omonimo storico del cinema, direttore della Berlinale dal 1951
al 1976.
Il premio è stato sospeso in seguito
ad alcune rivelazioni secondo le quali Bauer era un attivo nazista
di alto rango, strettamente coinvolto in un’organizzazione di
propaganda istituita da Josef Goebbels, ex politico e giornalista
tedesco le cui tecniche di propaganda furono uno dei fattori
che consentirono nel 1933 l’ascesa al potere in Germania del
Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori.
Il controverso passato di Bauer è
emerso grazie ad un articolo del celebre settimanale tedesco
Die Zeit: alcune ricerche storiche
avrebbero rivelato che Bauer era sia un membro del partito nazista
sia un membro delle Sturmabteilung (o SA), il primo
gruppo paramilitare del Partito Nazista. Sembra,
inoltre, che Bauer fosse uno dei membri del “Reichsfilmintendanz”
di Goebbels, un ente istituito dal ministero della propaganda nel
1942 per controllare l’industria cinematografica.
In un verbale redatto per il partito
nazista, Bauer viene descritto come un “fanatico appartenente
alle SA, dalle attitudini politiche impeccabili”.
Alla luce di quanto riportato da Die
Zeit, il Festival di Berlino ha sospeso ufficialmente il Premio
Alfred Bauer, che veniva conferito a film ritenuti particolarmente
innovativi, capaci di aprire nuove prospettive sull’arte
cinematografica. In una nota ufficiale, il Festival ha dichiarato:
“L’interpretazione di queste fonti suggerisce che
Bauer aveva ricoperto posizioni significative durante il periodo
nazista. Alla luce di queste nuove scoperte, la Berlinale
sospenderà il Premio Orso d’argento Alfred Bauer con effetto
immediato. Accogliamo con favore la ricerca e la sua pubblicazione
su Die Zeit e cogliamo l’occasione per iniziare una ricerca più
approfondita sulla storia del Festival con il supporto di esperti
esterni.”
La Berlinale 2020
si svolgerà dal 20 febbraio al 1 marzo. Il film d’apertura sarà
My Salinger
Year dello
scrittore-regista Philippe Falardeau, con
Sigourney Weaver e Margaret
Qualley.
Primo teaser ufficiale di
ULTRAS, film originale Netflix in associazione con
Mediaset, prodotto da Indigo
Film, che uscirà in alcuni cinema selezionati
il9, 10 e 11 marzo e sarà
disponibile su Netflix dal 20 marzo.
Alla regia Francesco Lettieri, autore di oltre
sessanta videoclip (per Liberato, Calcutta, Emis Killa,
Thegiornalisti, Motta e molti altri che hanno ottenuto 160 milioni
di visualizzazioni complessive) e qui al suo esordio con un
lungometraggio.
Il film è scritto dallo stesso Lettieri insieme a Peppe
Fiore, e ha come protagonisti Aniello Arena, Ciro
Nacca, Simone Borrelli, Daniele Vicorito, Salvatore
Pelliccia e Antonia Truppo. Le
musiche di Ultras sono di
Liberato.
Ultras: la trama
Napoli. A quasi
cinquant’anni Sandro è ancora il capo degli Apache, il gruppo di
ultras con cui ha passato tutta la vita allo stadio: una vita di
violenza, scontri, passioni e valori incrollabili. Ma ora che un
Daspo gli impedisce di avvicinarsi alla curva, quei valori iniziano
a vacillare. Sandro sente per la prima volta il bisogno di una vita
normale, di una relazione, magari anche di una famiglia. E ha
incontrato Terry che è bellissima e non ha paura di niente.
Angelo ha sedici anni e
considera gli Apache la sua famiglia, Sandro la sua guida, la
persona che ha preso il posto di suo fratello Sasà, morto
anni prima durante gli scontri di una trasferta. ULTRAS è la storia
della loro amicizia, di una fede e di un amore scanditi dalle
ultime settimane di un campionato di calcio. E dell’inevitabile
incontro di entrambi con il proprio destino.
Alla mia piccola
Sama, che ha ottenuto il maggior numero di riconoscimenti
nei principali festival di tutto il mondo (tra questi L’Oeil d’Or
al Festival di
Cannes e il premio agli EFA come Miglior Documentario), è
distribuito da Wanted Cinema con il patrocino di
Amnesty International Italia e nella versione
italiana vede la preziosa partecipazione di
Jasmine Trinca.
Alla mia piccola
Sama è una lettera d’amore della regista a sua figlia,
nata ad Aleppo sotto i bombardamenti dei missili e dei barili
bomba, per spiegarle la scelta di restare in Siria a rischio della
loro vita.
Alla mia piccola
Sama è un viaggio intimo nell’esperienza femminile della
guerra. In forma di video diario la storia di Waad inizia nel 2012,
quando da studentessa alla Aleppo University decide di scendere in
piazza per protestare contro la terribile dittatura di Bashar
al-Assad. Da quel momento, per cinque anni, documenta con la
macchina da presa gli anni della rivolta, la sua vita, quando si
innamora, si sposa e dà alla luce Sama. Tutto questo mentre intorno
esplode il conflitto. La sua camera raccoglie storie tragiche di
perdita ma anche incredibili momenti in cui protagonista è la vita
che continua, la sopravvivenza. Il dubbio di Waad pervade tutto il
film: partire o restare. Fuggire significherebbe proteggere la vita
di sua figlia ma anche abbandonare la lotta per la libertà per la
quale ha già sacrificato così tanto.
Alla mia piccola Sama: il film
Questo non è solo un film per
me, è la mia vita – ha spiegato la regista – Ho iniziato a
raccontare la mia storia personale senza avere un piano, solo
filmando le proteste in Siria sul mio cellulare, come facevano
tanti altri attivisti. Non avrei mai immaginato dove mi avrebbe
portato il mio viaggio. Ho continuato a vivere la mia vita. Mi sono
sposata e ho avuto una figlia. Mi sono ritrovata a cercare di
bilanciare diversi ruoli: Waad madre, attivista, giornalista,
cittadina e regista.
Tutte queste parti di me hanno
incarnato e portato avanti la mia storia, che non è così diversa da
quella che hanno vissuto la maggior parte dei miei concittadini.
Centinaia di migliaia di siriani hanno vissuto e continuano ancora
oggi a vivere le medesime esperienze. Colui che ha commesso questi
crimini è ancora al potere e sta uccidendo persone innocenti. La
nostra lotta per la giustizia è rilevante oggi, come lo era quando
è iniziata la rivoluzione.
Realizzare il film è stato
davvero difficile, ma ho avvertito una grande responsabilità verso
la città, la sua gente e i nostri amici affinché le loro storie non
venissero mai dimenticate e nessuno potesse mai distorcere la
verità rispetto a ciò che abbiamo vissuto.
Cinefilos.it in
collaborazione con Notorious Pictures mette in
palio 5 ingressi omaggio per due persone per vedere Judy a Milano, nel circuito
Stardust, il film nominato all’Oscar in uscita
oggi. Per aggiudicarsi l’invito omaggi che vi verrà recapitato a
casa occorre scrivere a eventi[@]cinefilos.it (la chiocciola senza
parentesi quadre).
I primi cinque fortunati
riceveranno una risposta di conferma, per tutti coloro che non
riceveranno conferma vorrà dire che non avrete vinto e vi invitiamo
a seguirci per le prossime proiezioni omaggio. Vi invitiamo inoltre
a iscrivervi alla nostra
newsletter per ricevere in anticipo inviti e anteprime
omaggio.
Scopri a questo
link l’elenco dei cinema Stardust
dove poter usufruire dei biglietti per tutto il periodo di
programmazione di JUDY, attenzione il buono è valido solo per il
film JUDY.
L’emozionante biopic con Renée Zellweger nel ruolo dell’iconica
Judy
Garland arriva nelle sale italiane da oggi, distribuito da
Notorious Pictures.
In JUDY Era il 1939 quando il mondo
veniva stregato dalle magiche note di“Over
the Rainbow”e
dalla voce della dolce e sognatrice Dorothy, protagonista del cult
generazionaleIl
Mago di Oz. Di lì a breve, quel film avrebbe consacrato alla
storia del cinema una delle più grandientertainermai
esistite:Judy
Garland. Oggi, la vita pubblica e privata di una vera e
propria icona non solo del cinema, ma anche della musica e del
glamour, rivive sul grande schermo nel biopicJudy,
in arrivo da giovedì oggi nelle sale italiane
distribuito daNotorious
Pictures. Abilità vocali eccelse, grande presenza scenica,
vitalità irresistibile: sono solo alcune delle caratteristiche
della vulcanica personalità di Judy Garland che le hanno permesso
di conquistare il cuore di milioni di fan in tutto il mondo e di
imporsi come una delle artiste più venerate della storia del
cinema. Il biopicJudyprova
a raccontare la donna che si cela dietro la leggenda: una donna dal
carattere indomito, forse incapace di gestirsi, che nonostante la
fama e il successo non ha mai smesso di rincorrere un’ideale di
vita normale, circondata dall’amore e dalla famiglia.
Protagonista indiscussa del film,
nei panni iconici di Judy Garland, è ilpremio
Oscar Renée Zelleweger(Chicago,
Ritorno a Cold Mountain, la saga diBridget
Jones), candidata come
miglior attrice protagonista agli
Oscar 2020.
Judy, diretto dal
regista britannicoRupert
Goold(True
Story), è basato sul dramma teatrale “End of the Rainbow” di Peter
Quilter, che racconta delle ultime apparizioni pubbliche della
Garland: nel dicembre del 1968, la diva accettò di tenere a Londra
una serie di concerti tutto esaurito al celebre night club “Talk of
the Town”, per una durata di cinque settimane.
Dopo l’annuncio della sua
partecipazione in concorso alla Berlinale
2020, ecco il primo trailer di
Favolacce, il nuovo film dei
Fratelli D’Innocenzo (La terra
dell’abbastanza).
La sinossi di Favolacce
C’era una volta una favola nera,
ambientata nella periferia sud di Roma, tra la malinconica
litoranea brutalmente costruita ed una campagna che è stata palude.
Una piccola comunità di famiglie, i loro figli adolescenti, la
scuola. Un mondo apparentemente normale dove silente cova il
sadismo sottile dei padri, impercettibile ma inesorabile, la
passività delle madri, l’indifferenza colpevole degli adulti. Ma
soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti e crudeli,
incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia sopita e
scorre veloce verso la sconfitta di tutti.
Nel cast del film ci sono:
Elio Germano, Tommaso Di Cola, Giulietta Rebeggiani,
Gabriel Montesi e Justin
Korovkin.
Favolacce arriverà nelle sale
italiane il 16 aprile.
Stiamo finalmente per scoprire
qualcosa in più a proposito di Star
Wars: Project Luminous, il misteriosissimo progetto
che svelerà finalmente al fandom i piani sul futuro della celebre
saga di Guerre Stellari. Per adesso i dettagli sul
progetto sono veramente pochissimi: sappiamo soltanto che la
Lucasfilm ha intenzione di collegare tra loro le future storie del
celebre universo fantascientifico, andando a creare una sorta di
grande crossover tra i film, le serie, i videogiochi e
persino i fumetti.
Quasi sicuramente, la Disney e la
Lucasfilm avranno inviato alla stampa americana gli inviti per la
conferenza stampa di presentazione del progetto. Ecco perché poche
ore fa Clayton Sandell, corrispondente di ABC
News, ha fatto sapere attraverso il suo account Twitter che i
dettagli sul misteriosissimo Star Wars: Project
Luminous arriveranno a partire dal prossimo 24
febbraio.
Dalle prime indiscrezioni emerse,
Project Luminous potrebbe rendere il futuro della
saga di Star Wars non molto diverso dall’Universo
Cinematografico Marvel, con storie e film
profondamente connessi tra loro.
Pare infatti che la Lucasfilm sia
intenzionata a lanciare una nuova ondata di storie ambientate
nell’universo di Guerre Stellari attraverso
fumetti, romanzi, videogiochi e film che saranno ambientate 300-400
anni prima della Saga degli Skywalker.
La trama generale di questo
ambizioso progetto ruoterà attorno ad un gruppo di Jedi
intenzionati ad esplorare le regioni sconosciute della Galassia:
tali esplorazioni li condurranno a numerosi conflitti con diversi
tipi di nemici, inclusa un’antica forza del male descritta come una
sorta di “Dio dei Sith”; sembra inoltre che la storia in questione
servirà a raccontare le origini della rivalità tra Jedi e Sith, in
un’epoca definita come “Alta
Repubblica”.
Questa recensione di
Judy è di parte. Chi scrive ha un
rapporto particolare con l’eroina (è il caso di definirla così)
protagonista e questo rende il giudizio sempre fallibile, non
imparziale. Ma si farà del proprio meglio, soprattutto alla luce
del fatto che, il film, al cinema dal 30 gennaio, è uno dei
protagonisti della stagione dei premi, grazie all’interpretazione
di Renée
Zellweger.
Il film, diretto da Rupert
Goold e basato sul dramma teatrale End of the
Rainbow di Peter Quilter, è il racconto delle
ultime settimane di vita della Garland, il periodo dei concerti
londinesi, una serie di spettacoli nel corso di cinque settimane al
The Talk of the Town. La storia però non procede
come un normale biopic, ma si concentra, oltre che sul
presente, su due elementi importanti della vita di Judy
Garland: da una parte l’adolescenza a Hollywood;
dall’altra la sua esigenza di essere una donna normale, una madre
single lavoratrice che lotta per avere il tempo e i soldi per stare
con i figli.
Judy denuncia il lato oscuro dello
showbiz
L’intenzione polemica di Goold è
chiara, sia in difesa della protagonista che in accusa di un intero
sistema. La Hollywood degli anni d’oro, quella che sfornava stelle
e divinità dello showbusiness, era una trappola oscura in
cui molti, tra cui anche la piccola Garland, sono
caduti. Il personaggio viene dunque scritto con precisione: il
desiderio di accettazione, la paura di fallire e di essere
dimenticati, il bisogno di essere apprezzata ed amata, la voglia di
continuare ad esprimere la sua arte e l’immenso e innegabile
talento che ne ha costituito anche, purtroppo, la condanna. Judy
era tutto questo, ma desiderava anche essere una donna autentica,
una madre, una persona normale amata non solo dai fan ma anche
dagli affetti normali.
Questo desiderio costante l’ha
condotta ai 5 matrimoni, all’abuso di alcol e droghe (che l’hanno
consumata fisicamente), all’affannato bisogno di avere i figli con
sé, ma anche in ultimo all’estrema solitudine in cui ha vissuto da
sempre. Vista da subito come una miniera d’oro, alla ragazza venne
rubata l’adolescenza, e in definitiva la possibilità di avere una
vita normale.
Judy è un omaggio all’artista e alla
donna
Il film di Rupert
Goold vuole quindi essere non solo un biopic, ma
una denuncia ad una Hollywood che sembra per fortuna essere sempre
più diversa da quei modelli produttivi, e anche un omaggio,
accorato, delicato, intimo ad una delle figure del mondo dello
spettacolo che ancora oggi rappresentano la storia.
Negli Stati Uniti, Judy
Garland è un mito, un’icona (non solo per la comunità
LGBT), un esempio per chi vuole fare spettacolo e un vero e proprio
simbolo. Considerare questo aspetto, per il pubblico non
statunitense, potrebbe rendere più chiara la portata di questo film
in patria, e soprattutto l’importanza di una performance come
quella della Zellweger che davvero si trasforma in Judy, non solo
attraverso trucco, postura, voce (parlata e cantata), ma anche
perché riesce a metterne in scena i turbamenti profondi, le ferite,
i traumi, in una performance che effettivamente rende degno di nota
un film altrimenti assolutamente trascurabile.
Renée è davvero Judy
È chiaro l’impegno del regista di
dire la propria su un lato oscuro del mondo dello spettacolo e di
celebrare la donna, raccontando come gli anni dell’infanzia hanno
plasmato la sua età adulta e le sue carenze affettive, tuttavia è
innegabile che Judy sia completamente
sulle spalle della sua interprete, che riesce a reggere tutti gli
insistiti primi piani con cui viene raccontata la storia.
In Judy,Renée Zellweger si trasforma completamente in
un’eroina tragica alla fine della sua parabola di vita. Lasciata
completamente sola, quella che fu la piccola Dorothy ancora cerca
la strada per casa, un posto che in vita, forse, non ha mai
trovato, ma che in morte trova ancora oggi, tra quel pubblico che
la ama tanto da alzarsi in piedi e cantare per lei, quando anche la
sua voce la stava abbandonando.
È da un po’ di tempo che non
avevamo aggiornamenti sul nuovo adattamento cinematografico de
La Piccola Bottega degli Orrori,
film del 1960 di Roger Corman che ispirò il
celebre musical di Alan Menken e Howard
Ashman e la versione cinematografica del 1986 di
Frank Oz. Adesso, sembra che due grandi star di
Hollywood siano pronte ad entrare a far parte del cast del nuovo
film.
Come riportato da Full Circle Cinema
(via ComicBook), pare che
Taron
Egerton (di recente vincitore di un Golden Globe
grazie alla sua interpretazione di Elton John nel biopic musicale
Rocketman), sa
in trattative per interpretare il ruolo del protagonista Seymour,
che nel film di Oz aveva le fattezze dell’iconico Rick Moranis. Ma
non è tutto: per quanto riguarda la co-protagonista femminile, come
spifferato da Jeff Sneider di Collider via Twitter, sembra che il ruolo di Audrey
(l’interesse amoroso di Seymour, interpretato nel film del 1986 da
Ellen Greene) sia stato offerto nientemeno che a Scarlett Johansson, tra le grandi
protagoniste della season award di quest’anno grazie a
Storia di un
matrimonio e JoJo
Rabbit.
In attesa di scoprire se i due
attori entreranno ufficialmente a far parte del progetto,
ricordiamo che un reboot de La Piccola Bottega degli
Orroriè stato annunciato nel 2016:
all’epoca Greg
Berlanti avrebbe dovuto dirigere il nuovo film per
conto della Warner Bros. basandosi su una sceneggiatura di
Matthew Robinson.
La prima versione
de La Piccola Bottega Degli
Orrori era una dark comedy a budget ridotto
diretta da Richard Corman nel 1960 che
raccontava le vicende di una pianta carnivora gigantesca coltivata
da un timido fiorista. Il film divenne poi un musical a Broadway
nel 1982 e, nel 1986, Frank Oz diresse
un remake con Rick Moranis nei panni di
Seymour ed Ellen Greene nelle vesti di
Audrey.
Il colosso dello streaming
Netflix
ha acquisito da New Regency i diritti in tutto il mondo di
His House, il nuovo atteso horror che è
stato presentato il 27 gennaio alla Midnight section del
Sundance Film Festival 2020.
His
House segna il debutto di Weekes alla regia di un
lungometraggio. Weekes è stato tra i fondatori di Tell No One,
squadra di produzione specializzata in brevi video sperimentali. I
suoi cortometraggi e le sue campagne promozionali hanno raccolto
milioni di visualizzazioni, vincendo numerosi riconoscimenti, tra
cui un premio al Leone di Cannes, arrivando fino a proiezioni in
festival cinematografici e prestigiose gallerie d’arte in tutto il
mondo, come il Guggenheim di New York e la National Gallery di
Londra. A fianco dell’attività con Tell No One, Weekes ha diretto
il suo primo cortometraggio, Tickle Monster,
commissionato da Film4 per Channel4. Negli USA questa pellicola ha
debuttato al SXSW Film Festival, dove è stata accolta con
recensioni entusiaste.
Il film è stato
scritto da Felicity Evans, Toby Venables e Remi Weekes e prodotto
da Arnon Milchan per New Regency; Roy Lee per Vertigo
Entertainment; Martin Gentles ed Edward King per Starchild
Pictures; Aidan Elliott; in collaborazione con BBC.
Produttori esecutivi sono Yariv Milchan, Michael
Schaefer e Natalie Lehmann per New
Regency;Eva Yates per BBC Films;
Stuart Manashil e Steven Schneider.
His House: trama e cast
Protagonisti di His
House sono Wunmi Mosaku (Animalifantasticiedovetrovarli) e
Sope Dirisu(Il
cacciatore e la regina di ghiaccio). Nel film dopo una
difficile fuga dal Sudan del Sud in guerra, una giovane coppia di
profughi cerca con fatica di adattarsi a una nuova vita in una
cittadina inglese dove si nasconde un male indicibile.
Una delle star de Gli
Eterni,Kumail Nanjiani, ha ricevuto
un abbonamento gratuito a Pornhub della durata di
dieci anni grazie alle immagini del suo fisico
scultorio (risultato di un duro allenamento in vista delle
riprese del film Marvel) che in breve tempo sono
diventate virali sul web.
L’eccezionale forma fisica
dell’attore pakistano ha lasciato letteralmente a bocca aperta il
popolo della rete: Nanjiani non era certamente noto per il suo
corpo, ma principalmente per le sue capacità di attore comico in
film e serie tv quali Silicon Valley, The Big Sick e
Stuber. In seguito alla diffusione delle immagini
attraverso il suo account Instagram, che testimoniavano i risultati
raggiunti dall’attore per prepararsi al meglio alla produzione de
Gli Eterni, lo stesso ha scoperto che
quelle foto sono state utilizzate da Pornhub in una delle sezioni
del noto sito a luci rosse, diventando così virali.
Adesso, ospite dello show di Conan
O’Brien, è stato lo stesso Kumail a rivelare che il più grande sito
di porno free al mondo gli ha regalato un abbonamento gratuito
della durata di ben dieci anni: “Mi hanno regalato questo
abbonamento gratuito per dieci anni a Pornhub Premium”, ha
spiegato divertito l’attore. “Le persone continuano a
chiedermi: ‘Perché hai bisogno di pagare per il porno?’, ma vi
assicuro che non lo faccio. Non lavoro per Pornhub. Non mi hanno
mai pagato per tutto questo, eppure mi hanno dato l’accesso ad un
nuovo mondo. Il porno gratis è ok, ma quando hai accesso ad una
versione Premium… potrei sviluppare gusti fetish e so che per i
prossimi 10 anni loro si prenderanno cura di me.”
Gli
Eterni, diretto da Chloe
Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh).
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6
novembre 2020.
La Searchlight Pictures (ex Fox
Searchlight) ha annunciato finalmente la data di uscita di The
French Dispatch, il decimo film di Wes
Anderson. La pellicola arriverà nelle sale americane il
prossimo 24 luglio 2020. Insieme alla release, è stato diffuso
online anche il teaser poster ufficiale del film, che conferma il
cast completo:
Benicio del Toro, Adrien Brody,
Tilda Swinton, Léa
Seydoux,
Frances McDormand,
Timothée Chalamet, Lyna Khoudri,
Jeffrey Wright, Mathieu Almaric, Stephen Park, Bill
Murray e Owen Wilson.
Nel teaser poster ufficiale non
vengono menzionati Saoirse Ronan, Kate Winslet, Elisabeth
Moss, Jason Schwartzman, Christoph Waltz
e Rupert Friend, precedentemente annunciati
nel cast: al momento non sappiamo se gli attori in questione
appariranno comunque nel film o se i loro personaggi sono stati
tagliati dal montaggio finale.
The French
Dispatch sarà una lettera d’amore al giornalismo,
ambientata nella sede parigina di un quotidiano americano, e
ruoterà intorno a tre diverse linee narrative. La raccolta di
storie pubblicate sulla rivista prenderà vita grazie alla visione
di Wes Anderson.
La pellicola arriva a due anni
da L’isola dei
Cani, candidato come miglior film d’animazione ai
Golden Globe e agli Oscar 2019.
Di recente Wes
Anderson è stato tra gli ospiti della quattordicesima
edizione della Festa del Cinema
di Roma dove ha consegnato il Premio alla Carriera a
Bill Murray, moderando l’Incontro Ravvicinato con
il pubblico durante il quale l’attore ha ripercorso le tappe
principali della sua carriera artistica.
Nel cast anche
Saoirse Ronan,
Kate Winslet,
Elisabeth Moss, Jason Schwartzman,
Christoph Waltz e Rupert Friend,
precedentemente annunciati nel cast: al momento non sappiamo se gli
attori in questione appariranno comunque nel film o se i loro
personaggi sono stati tagliati dal montaggio finale.
Nonostante sia un film della saga
degli X-Men a tutti gli effetti, in
TheNew Mutants non
vedremo i ragazzi protagonisti della storia all’interno della
X-Mansion, la dimora di Charles
Xavier che lo stesso mutante dotato di poteri
telepatici ha trasformato in una scuola privata per
giovani dotati. E c’è un motivo ben preciso dietro questa
scelta…
La storia di
TheNew
Mutants segue un gruppo di cinque adolescenti
alle prese con la scoperta dei loro poteri e delle loro abilità
mentre sono intrappolati in una struttura segreta. Questa struttura
segreta è molto lontana dalla X-Mansion di Charles Xavier, che i
fan degli X-Men – anche grazie ai film, non solo ai fumetti – hanno
sempre riconosciuto come una sorta di vera e propria oasi felice
per bambini e adolescenti mutanti. Questa struttura segreta invece
– si tratta del Medfield State Hospital di
Medfield (Massachusetts) – sembra essere molto più pericolosa.
In occasione della visita di
ScreenRant al set, il
regista Josh Boone ha spiegato le ragioni dietro
la scelta di cambiare ambientazione: “Questi ragazzi si trovano
in un posto che è come una sorta di psico-rifugio per mutanti che
sono troppo pericolosi per vivere nella X-Mansion. Vorrei poter
dire di più, ma ci sono un sacco di colpi di scena… ad ogni modo,
ci sarà un dottore in questa struttura che li aiuterà mentre
saranno impegnati a fare le loro cose. Questo è film è a metà tra
un horror, Ragazze Interrotte e Qualcuno volò sul nido del
cuculo.”
Qualche dettaglio in più a proposito
della struttrua segreta è stato rivelato dalla scenografa
Molly Hughes: “Abbiamo scelto il Medfield
State Hospital perché è un posto bellissimo e al tempo stesso
isolato. Abbiamo buttato giù tante mura per creare i nostri
interni: non potevamo lasciare le cose così com’erano e iniziare a
girare. Molte di queste stavano già cadendo. Adoro i mattoni rossi,
le finestre… gli alberi tutti attorno. Ha quel tocco tipico del New
England, del periodo dei processi alle streghe di Salem, che gioca
con l’immagine della X-Mansion e la ribalta completamente. E così
che siamo finiti qui.”
Sempre in occasione della visita al
set del film, ScreenRant ha avuto
la possibilità di intervistare anche Alice Braga,
che nel film avrà il ruolo della Dottoressa Cecilia
Reyes. L’attrice ha parlato della produzione del film,
rivelando che Boone e il co-sceneggiatore Knate
Lee non sono mai arrivati impreparati sul set: ecco perché
ci sono stati pochissimi reshoot e pochissime riscritture del
copione in fase di riprese. Proprio per questo motiv, Boone e Lee
hanno avuto modo di lavorare scrupolosamente al tipo di atmosfera
che doveva permeare l’intera pellicola, cercando di sfruttare al
massimo le potenzialità del Medfield State Hospital (già utilizzato
da Martin
Scorsese per la produzione del suo acclamatissimo
thriller Shutter
Island).
Nello specifico, la Braga ha
spiegato: “Josh era davvero preparato. Lui e Knate erano sempre
in anticipo su tutto, a partire dalla sceneggiatura. Ecco perché
non ci sono state molte riscritture durante la realizzazione. Erano
molto concentrati sull’ambiente, sulle atmosfere e sull’energia che
doveva esserci sul set. Quel luogo è davvero incredibile… hanno
girato Shutter Island lì, il film di Scorsese. Puoi davvero
percepire delle cose…”
The New
Mutants è un thriller con sfumature horror,
originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di
giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano
ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti
e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di
fuggire.
Diretto da Josh
Boone e scritto da Boone e Knate
Lee, il film vede nel cast la presenza
di Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton,
Alice Braga, Blu Hunt e Henry
Zaga. TheNew
Mutants è prodotto da Simon
Kinberg, Karen
Rosenfelt e Lauren Shuler
Donner, mentre Stan
Lee e Michele Imperato
Stabile sono i produttori esecutivi.
In maniera assolutamente scherzosa,
Robert Pattinson ha ritrattato le sue precedenti
dichiarazioni su The
Batman, l’attesissimo cinecomic di Matt
Reeves che vedrà l’attore negli iconici panni del Crociato
di Gotham. Di quali dichiarazioni si tratta? A dicembre dello
scorso anno, Pattinson aveva rilasciato
un’intervista a Today nella quale aveva dichiarato che dal suo
punto di vista Batman non è un supereroe: “Lui non conta come
supereroe – aveva detto l’attore – devi avere dei
poteri magici per essere un supereroe, e lui non li ha”.
All’intervistatore che gli aveva poi fatto notare che il
personaggio in effetti indossa un mantello, Pattinson aveva
risposto: “Ok, il mantello, ti concedo quello.”
Adesso, intervistato da
Time Out, Robert Pattinson è ritornato proprio
su quei commenti che, ovviamente, avevano scatenato le reazioni più
disparate del fandom. L’attore ha spiegato che fino al momento
dell’intervista non era a conoscenza del polverone che le sue
parole avevano alzato; nella speranza di placare gli animi di tutti
coloro che si sono sentiti “offesi”, Pattinson ha scherzosamente
ritrattato le sue dichiarazioni iniziali:
“Non ero istruito
sull’argomento. Le persone si sono molto arrabbiate per questo. È
bizzarro. Non riesco ancora a comprendere il punto della questione.
Okay, è un supereroe. Mi dispiace! Il prossimo titolo sui giornali
sarà: ‘Pattinson ritratta: ‘Batman è, in effetti, un supereroe’.
Ritira ciò che ha detto’.”
Al di là dello scherzo, però,
Pattinson ha poi ammesso di tenere molto a cuore il giudizio del
pubblico, ma al tempo stesso di preoccuparsene sinceramente
soltanto dopo l’uscita del film in sala: “Mi preoccuperà
soltanto quando alle persone piacerà il film una volta che uscirà
al cinema. Per ora, possono dire quello che vogliono”, ha
dichiarato.
Il cast di The
Batman è formato da molti volti noti: insieme
a Robert Pattinson nei panni di Bruce
Wayne, ci saranno anche Andy
Serkis (Alfred), Colin
Farrell (Oswald
Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey
Wright (Jim Gordon) e Paul
Dano (Enigmista). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero
sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of Justice,
Justice League, Wonder Woman e del
sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita
nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The Batman esplorerà un caso di
detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone
iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà
scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere
il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali
di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues
Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale
fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché
sono tutti sospettati“.
Arriva da Deadline la conferma che il colosso dello
streaming
Netflix ha dato il via libera a ONE
PIECE, una serie live action basata su uno dei titoli
manga più venduti di tutti i tempi.
La serie tv sarà scritta e prodotta
in qualità di showrunner dal veterano Steven Maeda
(Lost,
The X-Files), affiancato da Matt Owens (Agents of
SHIELD, Luke Cage). La serie di 10 episodi sarà prodotta
da Tomorrow Studios in collaborazione con
l’editore di One
Piece Shueisha. Tomorrow Studios è anche dietro
un altro adattamento della serie Netflix live-action di una classica proprietà manga,
l’imminente Cowboy Bebop.
Marty Adelstein e Becky Clements of
Tomorrow Studios ( Cowboy Bebop, Snowpiercer, Hanna )
sono produttori esecutivi al fianco di Eiichiro Oda, l’autore della
serie manga. One Piece segue le avventure di
Monkey D. Luffy e il suo equipaggio pirata mentre esplorano un
mondo fantastico di infiniti oceani e isole esotiche alla ricerca
del tesoro finale del mondo noto come “One Piece” per diventare il
prossimo re dei pirati.
One Piece è una
coproduzione tra Netflix e Tomorrow Studios, una partnership tra
Adelstein e ITV Studios. Netflix gestirà la produzione fisica.
La serie ha venduto oltre 460 milioni di copie pubblicate in tutto
il mondo. La serie ha anche fatto la storia nel 2015 ottenendo il
titolo di Guinness World Record per avere il maggior numero di
copie pubblicate per la stessa serie di fumetti da un singolo
autore.
Si è tenuta ieri a Londra la
premiere di Birds of Prey, l’atteso
cinecomic DC diretto da Cathy Yan che vedrà il
ritorno di Margot Robbie nei panni di Harley
Quinn. Come da tradizione, sono arrivate su Twitter le primissime
reazioni della stampa internazionale al film. In generale, i
commenti sono estremamente positivi: a ricevere il maggior numero
di elogi è stato l’intero cast del film, con Mary Elizabeth
Winstead che pare offra un’interpretazione davvero
convincente.
Potete leggere alcune delle reazioni di seguito:
Sean O’Connell,
Cinemablend: “Credeteci! #BirdsOfPrey spacca i c**i. È una
storia sulle origini di questo team insolente e senza peli sulla
lingua. Uno strumento fantastico e vizioso per #MargotRobbie.
Violento, divertente e con tanta azione folle. Ewan McGregor
viaggia ad un’altra velocità, ma è comunque in grado di
intrattenere enormemente. Andate a vederlo!”
Tim Leong, Entertainment
Weekly: “Mi sono veramente divertito con #BirdsOfPrey. Uno
dei miei film DC preferiti. Un grande mix di azione e divertimento.
Raggiunge vette che non ho mai visto raggiungere prima da un film
di supereroi.”
Mike Rougeau, Game
Spot: “Ho appena visto #BirdsOfPrey e sono felice di dire
che è già il mio film DC preferito tra quelli usciti di recente.
Come Shazam!, traccia il suo percorso con un’estetica
davvero unica, con azione e con un tono ben definito. Ewan e il
resto del cast sono al 100% favolosi. Perché non sono ci sono state
più scene d’azione sui pattini a rotelle?”
Brandon Davis,
ComicBook: “L’unico confronto equo per #BirdsOfPrey, se
proprio ne volete uno, è con Deadpool. Hanno molto in comune,
soprattutto il modo in cui rompono la quarta parete e il divieto ai
minori.”
Scott Mendelson,
Forbes: “#BirdsOfPrey è deliziosamente modesto e non si
preoccupa del suo posto all’interno di un universo condiviso più
ampio. È una commedia poliziesca completamente folle ed un party
movie assolutamente genuino. Tutti si divertono, ma Mary Elizabeth
Winstead interpreta Cacciatrice come fosse un personaggio
secondario di The Tick. Spacca!”
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, arriverà
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast
anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black
Canary), Rosie Perez (Renee Montoya)
e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).
Ewan McGregor interpreta invece uno dei
due principali villain del film, Maschera
Nera, alter ego di Roman Sionis.
Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi
nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi
del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham
City.
Di seguito la nuova sinossi ufficiale:
“Avete mai sentito la storia del
poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della
principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita
di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa
Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista
di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta
per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e
Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra
scelta che allearsi per abbattere Roman.“
Nonostante una lunga ed estenuante
battaglia per riuscire ad ottenere i permessi necessari alla
realizzazione del film, Todd McFarlane è apparso
decisamente ottimista in merito al futuro del suo
Spawn, nuovo adattamento cinematografico
dell’omonimo fumetto dello stesso McFarlane, che sarà coinvolto
nella pellicola in qualità di regista, firmando così il suo esordio
dietro la macchina da presa.
McFarlane non ha mai nascosto il
desiderio di voler realizzare un film vietato ai minori e, come
rivelato dallo stesso in una recente intervista con Newsarama, pare che
il successo di Joker di
Todd Phillips – il primo cinecomic r-rated ad
incassare 1 miliardo di dollari al box office mondiale – abbia
spinto numerosi studios a credere in un nuovo film su
Spawn e a cercare di accaparrarsene i diritti per
la distribuzione.
Alla fonte, Todd
McFarlane ha spiegato: “Quando ho partecipato al Comic
Con di New York, Joker era appena uscito. Hollywood è sempre
attenta a ciò che funziona, perché poi tende a voler replicare quel
successo nel tempo. Joker si è fatto strada e ha guadagnato un
miliardo di dollari, che è comunque il 33% in più rispetto ad ogni
altro film vietato nella storia del cinema. Adesso Hollywood
scalpita per i film di supereroi vietati ai minori. Il mio telefono
ha squillato all’impazzata e adesso ci sono un sacco di studios che
sono interessati a Spawn. Entro il prossimo mese credo che ci sarà
un grande annuncio a proposito del film.”
Ciononostante, McFarlarne sembra
essere convinto che se la produzione del film non dovesse iniziare
entro la fine dell’anno, potrebbe essere già troppo tardi per il
progetto: “Le possibilità ci sono adesso e se non dovessi
riuscire a farlo quest’anno, le cose diventeranno soltanto più
difficili… sono abbastanza certo che tutto andrà per il meglio, ma
datemi un altro mese di tempo”.
Il
film Spawn sembra essersi già assicurato
dei buoni nomi, da Jamie
Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo
e Jeremy
Rennernel ruolo di Twitch
Williams. Greg Nicotero, truccatore
di The Walking Dead, si occuperà del
trucco e degli effetti speciali. Infine, il film sarà prodotto
da Jason Blum e dalla sua Blumhouse
Productions.
Il film non è ancora entrato in fase
di produzione, per via di alcuni problemi legati alla mancanza di
supporto da parte della major. Attualmente non vi è una data di
distribuzione, ma stando alle parole di McFarlane tutto sembra
pronto per iniziare.
Apprezzata stand-up comedian,
l’attrice Ali Wong si è negli anni distinta per le
sue doti attoriali, non mancando di mettersi alla prova anche come
sceneggiatrice. Così, in breve tempo, ha avuto modo di partecipare
ad importanti progetti cinematografici e televisivi, affermandosi
per la sua versatilità. Per i suoi ruoli, l’attrice ha inoltre
ricevuto l’apprezzamento di critica e pubblico, che l’hanno resa
uno dei nomi su cui puntare per l’intrattenimento degli anni a
venire.
Ecco 10 cose che non sai di
Ali Wong.
Ali Wong: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. La Wong esordisce al cinema nel 2012 con il
film Le belve,
per poi, dopo una parentesi televisiva prendere parte a 2 gran
figli di… (2017) e Finche forse non vi separi (2019).
Nel 2020 tornerà al cinema nel film Birds of Prey,
dove ricoprirà un ruolo ancora ignoto, recitando accanto
all’attrice Margot
Robbie.
2. È celebre per i ruoli
televisivi. Ben più ricca è la carriera televisiva
dell’attrice, che esordisce con la serie Breaking In
(2011), per poi recitare in Are You There, Chelsea?
(2012), Black Box (2014), Inside Amy Schumer
(2014-2015) e American Housewife (2016-2020), grazie a cui
diventa celebre interpretando il ruolo di Doris.
3. È un’apprezzata
doppiatrice. In più occasioni la Wong ha prestato la
propria voce per film e serie d’animazione, facendo apprezzare nel
ruolo di doppiatrice. Tra i film da lei doppiati si annoverano
Angry Birds (2016), The Lego Ninjago Movie
(2017), Ralph spacca Internet (2018) e l’atteso nuovo film
Pixar Onward: Oltre la magia (2020). Ha inoltre doppiato
il personaggio di Bertie nella serie NetflixTuca & Bertie (2019).
4. Ha scritto diverse
sceneggiature. Oltre ad aver lavorato come interprete, la
Wong ha dimostrato di essere interessata anche alla scrittura. Ha
infatti partecipato alla sceneggiatura della serie Fresh Off
the Boat (2015-2016) ed è l’autrice del film Finché forse
non vi separi, in cui figura anche da protagonista. Ha inoltre
personalmente scritto la sceneggiatura dei suoi show comici, come
Ali Wong: Baby Cobra (2016).
Ali Wong è su Instagram
5. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 1,9 milioni di
persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere foto
scattate in momenti di svago, in compagnia della famiglia o di
amici, ma anche immagini promozionali dei suoi progetti da
interprete o riguardanti i suoi tour da stand-up comedian.
Ali Wong: chi è suo marito
6. È sposata. Nel
2010, al matrimonio di amici, l’attrice conosce Justin Hakuta,
figlio di una celebre personalità della televisione. I due
intraprendono così una relazione, arrivando al matrimonio nel 2014.
Nel novembre 2015 nasce la prima figlia, mentre nel dicembre del
2017 la coppia dà alla luce la secondogenita.
Ali Wong: il suo libro
7. Ha pubblicato un
libro. Nel 2019 l’attrice pubblica il suo primo libro,
intitolato Dear Girls: Intimate Tales, Untold Secrets and
Advice for Living Your Best Life, inedito in Italia. Il libro
si propone come una guida per le sue due figlie, ma adattabile a
chiunque, da leggere nel percorso di crescita, per aspirare a
diventare i migliori adulti possibili.
Ali Wong è su Netflix
8. Ha reso disponibili i
suoi show sulla piattaforma streaming. Su Netflix è
possibile trovare gli spettacoli di stand-up scritti, prodotti e
interpretati dall’attrice, intitolati Baby Cobra e
Hard Knock Wife. Qui l’attrice è solita dar vita a veri e
propri spettacoli comici, toccando numerosi argomenti in modo
ironico e brillante, con la comicità che la contraddistingue.
Ali Wong in Baby Cobra
9.Ha
trattato in modo ironico la maternità. Nello spettacolo
Baby Cobra, l’attrice parla dei suoi exploit sessuali,
dell’accumulo patologico e della gravidanza. Lo show è infatti
stato registrato nel periodo in cui l’attrice era incinta, ed ha
pertanto dato voce alle proprie riflessioni sulla maternità,
illustrandone pro e contro.
Ali Wong: età e altezza
10. Ali Wong è nata a San
Francisco, California, Stati Uniti, il 19 aprile 1982.
L’attrice è alta complessivamente 160 centimetri.
Sembra che il reboot de
Il Corvo sia ufficialmente tornato in
sviluppo alla Sony. Tutti ricordano quanto sia stato travagliato il
processo di realizzazione di un nuovo film basato sull’omonimo
fumetto di James O’Barr. Dopo gli ultimi
avvicendamenti (l’uscita di scena di Jason Momoa e
del regista Corin Hardy), il progetto sembrava
definitivamente morto. E invece, pare che la Sony non sia
intenzionata a gettare la spugna.
È Bloody Disgusting,
infatti, a riportare in esclusiva la notizia: pare che la Sony sia
tornata sui suoi passi e abbia nuovamente messo in cantiere lo
sviluppo di un nuovo adattamento de Il
Corvo. Sembra, inoltre, che i lavori sul reboot siano
già in fase avanzata. Nessun ulteriore dettaglio è stato sviscerato
dalla fonte, ma a questo punto è soltanto una questione di tempo
prima che la storia di Eric Draven torni nuovamente ad invadere lo
schermo, magari con una trasposizione più fedele al fumetto
originale rispetto al celeberrimo film del 1994 con Brandon
Lee, divenuto negli anni un vero e proprio cult.
Inizialmente, il reboot de
Il Corvo sarebbe dovuto arrivare nelle
sale l’11 ottobre 2019. La pre-produzione del film era già
cominciata, con Jason Momoa e il regista
Corin Hardy (The Nun – La vocazione del male) che
avevano condiviso attraverso i social il loro entusiasmo riguardo
il progetto. Improvvisamente, entrambi annunciarono di
aver deciso di lasciare il film, gettando nuovamente il reboot
in una sorta di limbo. Prima ancora del coinvolgimento di Momoa e
Hardy, per un periodo anche Luke
Evans è stato associato al progetto.
Il Corvo (The
Crow) è un film del 1994 diretto da Alex
Proyas, tratto dall’omonimo fumetto di James
O’Barr. Il film segna l’ultima e più famosa
interpretazione cinematografica di Brandon Lee,
morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola durante le
riprese del film.
Proyas dovette ricorrere a trucchi
digitali e a controfigure per poter terminare l’opera,
raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film
ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad
incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170
milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il
corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi
al primo), Il corvo 3 – Salvation e Il
corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto
il successo del primo capitolo.
Nota per i suoi ruoli televisivi,
l’attrice Meagan Tandy ha negli anni acquisito una
sempre maggiore popolarità, che l’ha portata a collaborare in
importanti produzioni. Ad oggi è membro del cast principale della
serie Batwoman, che le ha permesso di ottenere una fama
più ampia presso il grande pubblico, dando prova delle sue abilità
e sfoggiando una buona versatilità nell’interpretare il proprio
ruolo.
Ecco 10 cose che non sai di
Meagan Tandy.
Meagan Tandy: i suoi film e le
serie TV
1. Ha debuttato in
televisione. L’attrice intraprende la propria carriera
recitando in alcuni episodi delle serie CSI: NY (2009),
90210 (2009), Secret Girlfriend (2009), 10
cose che odio di te (2010) e CSI: Miami (2011),
ottenendo una prima fama con la serie Jane stilista per
caso (2012). Successivamente recita in Terapia d’urto
(2013), NCIS: Los Angeles (2014) e Teen Wolf
(2013-2016), dove ricopre il ruolo di Braeden. Con la nuova
popolarità raggiunta entra a far parte del cast principali di
UnReal (2016) e Survivor’s Remorse (2015-2017).
Dopo aver recitato in due episodi della
serie Streghe (2018), entra a far parte della
serie Batwoman (2019-in corso), nel ruolo di
Sophie Moore.
2. Ha partecipato ad alcuni
film. L’attrice esordisce al cinema nel 2010 con il film
Unstoppable, dove recita accanto agli attori Denzel
Washington e Chris Pine.
Nel 2012 recita invece nell’horror Piranha3DD,
mentre nel 2019 torna al cinema con i film The Trap e
Always a Bridesmaid.
Meagan Tandy è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 303 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non
mancano tuttavia anche immagini promozionali dei suoi progetti da
attrice, come anche foto tratte dalle premier a cui prende
parte.
Meagan Tandy e Tyler
Hoechlin
4. Hanno condiviso una
storia sullo schermo. Nella serie True
Blood, l’attrice ha condiviso lo schermo con Tyler
Hoechlin, il qualche interpretava il personaggio di Derek.
I due si sono ritrovati a dar vita, da copione, ad una storia
d’amore, ma i fan hanno trovato la loro interpretazione così
realistica da ipotizzare una reale relazione tra i due. Gli
interpreti hanno poi smentito la cosa.
Meagan Tandy in The Trap
5. È tra i protagonisti del
film. Nel 2019 l’attrice torna al cinema ricoprendo il
ruolo di Sasha nel film The Trap, commedia incentrata
sulle rocambolesche vicende di un uomo che, tornato nella natìa
Atlanta, si vede costretto ad aiutare il fratello con i suoi
problemi nel gestire il ristorante di famiglia.
Meagan Tandy in Batwoman
6. È l’interesse amoroso
della protagonista. Nella serie Batwoman,
l’attrice interpreta il ruolo di Sophie Moore, ovvero l’ex
fidanzata di Kate Kane, vero nome della supereroina
Batwoman, interpretata dall’attrice Ruby Rose.
Sarà proprio la loro relazione a mettere in moto gli eventi
principali della serie.
7. È fiera della diversità
portata avanti dal suo personaggio. L’attrice ha ribadito
quanto sia difficile vedere al cinema o in televisione personaggi
di colore omosessuali, per questo è grata di poter contribuire ad
abbattere questo tabù con il proprio ruolo, affermando che la sua
presenza potrà dimostrare che tali personaggi esistono e possono
funzionare.
Meagan Tandy e Ruby Rose
8. Hanno un’ottima chimica
di coppia. Tra gli elementi di maggior successo della
serie vi è senza dubbio la chimica sfoggiata tra le due attrici
protagoniste. La Tandy ha infatti dichiarato che la Rose l’ha
aiutata molto ad entrare in relazione con il proprio personaggio,
contribuendo così alla nascita di quel rapporto sincero che i fan
non hanno mancato di apprezzare.
Meagan Tandy in Streghe
9. Ha recitato in due
episodi della serie reboot. Nel 2018 l’attrice ha inoltre
preso parte a due episodi della serie reboot Streghe,
recitando nel ruolo di Summer accanto alle attrici Sarah
Jeffery e Melonie
Diaz.
Meagan Tandy: età e altezza
10. Meagan Tandy è nata a
Fremont, in California, Stati Uniti, il 3 maggio 1985.
L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.
Divenuta nota nel corso del 2019 con
la serie Nancy Drew, dove ricopre il ruolo di
protagonista, l’attrice Kennedy McMann ha dato
prova di saper gestire la scena, affermandosi grazie alle sue doti
recitative. Apprezzata da critica e pubblico, l’attrice è attesa in
nuovi progetti e alle prese con nuovi ruoli, che possano provarne
la versatilità.
Ecco 10 cose che non sai su
Kennedy McMann.
Kennedy McMann: la sua
filmografia
1. Ha esordito in
televisione. L’attrice ha debuttato in televisione nel
2017, recitando nell’episodio Family Photo della serie
Gone, dove ricopre il ruolo di Sara Moreland. Nel 2018
partecipa invece all’episodio Revenge della celebre
serie Law & Order: Unità speciale, con il personaggio
di Carol Solomon. Grazie a questi ruoli, l’attrice inizia ad
ottenere una prima notorietà.
2. È la protagonista di una
serie TV. A partire dal 2019 l’attrice diventa popolare
come protagonista della serie Nancy Drew, ispirata all’omonima
serie di romanzi gialli per ragazzi. Presente in tutti i 13
episodi, l’attrice tornerà a vestire i panni della celebre
detective adolescente nell’annunciata seconda stagione.
Kennedy McMann è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 27 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
realizzate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.
Non mancano inoltre immagini e video promozionali della serie
Nancy Drew, ma anche scatti realizzati per celebri
riviste.
Kennedy McMann ha un fansite
4. Esiste un sito
interamente dedicato a lei. In seguito al successo della
serie, e alla conseguente popolarità della sua attrice, alcuni fan
hanno istituito il sito “kennedy-mcmann.com”, dove è possibile
ritrovare tutte le ultime notizie sull’attrice, come anche
curiosità e dettagli sulla sua vita privata. Vengono inoltre
riproposti articoli che approfondiscono la serie e il suo
personaggio protagonista, mentre sono presenti anche sezioni
dedicate a foto dell’attrice o ai suoi profili social.
Kennedy McMann: i suoi piedi
5. È presente su un noto
sito Web. Un’insolita curiosità legata all’attrice è
legata al sito WikiFeet, dove vengono raccolte foto dei piedi di
numerose celebrità, uomini e donne. Nel caso specifico della
McMann, gli utenti del sito le hanno fatto ottenere un punteggio di
4 stelle su 5, equivalente ad un “bei piedi”.
Kennedy McMann è Nancy Drew
6. È una grande fan del
personaggio. Commentando la notizia che la confermava come
interprete della serie Nancy Drew, la McMann ha affermato
di essere stata da sempre una grande fan del personaggio, avendo
letto tutti i libri a lei dedicati, senza farsi mancare i numerosi
giochi basati sulle sue vicende. L’attrice ha dichiarato che poter
interpretare un ruolo del genere è un sogno che diventa realtà.
7. Le piace esaltare
l’aspetto umano del personaggio. Tra le cose che più la
rendono orgogliosa dell’interpretare Nancy Drew, l’attrice ha
indicato il suo aspetto umano. Per la McMann era infatti importante
sottolineare come anche lei possa commettere errori e pagarne le
conseguenze, imparando come gestire le situazioni che vengono a
generarsi.
8. È una fan della
precedente versione del personaggio. La McMann ha
dichiarato di essere una grande fan della serie Nel tunnel dei
misteri con Nancy Drew e gli Hardy Boys, andata in onda dal
1977 al 1979. In particolare, la McMann ha affermato di considerare
l’attrice Pamela Sue Martin, che ricopriva lì il ruolo di Nancy
Drew, come un vero e proprio modello.
9. Non vuole sapere quale
sarà il finale della serie. L’attrice ha chiesto agli
sceneggiatori, che normalmente hanno già un’idea di come si
concluderà una serie, di non rivelarle il finale, preferendo
affrontare ogni episodio e ogni situazione con lo stesso livello di
consapevolezza del suo personaggio.
Kennedy McMann: età e altezza
10. Kennedy McMann è nata a
Holland, nel Michigan, Stati Uniti, il 30 ottobre 1996.
L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.