Dopo essere stato malamente
investito da un carroattrezzi, un uomo si rianima sfidando ogni
logica e, ai limiti dell’inverosimile, si trascina sull’asfalto per
cercare di recuperare il bignè che è volato a poca distanza da lui
dopo l’incidente. È questa una delle tante, bizzarre,
immagini che restano impresse dopo la visione del film Nevermind,
diretto da Eros Puglielli e presentato alla
scorsa edizione di Alice nella Città, durante la
Festa del Cinema
di Roma. In sala dal 1 agosto, la pellicola è composta
da cinque episodi in cui persone comuni sono costrette a subire
situazioni ed eventi estremamente singolari e paradossali. Tra i
protagonisti dell’opera si ritrovano Andrea Sartoretti, Paolo Sassanelli,
Giulia Michelini e Massimo
Poggio.
Nevermind
segue così la vita di cinque differenti protagonisti, ognuno
coinvolto in situazioni paradossali eppure non implausibili. Da un
avvocato con un’abitudine molto particolare ad una babysitter alle
prese con un nuovo inquietante lavoro; da un vecchio amico
d’infanzia dal torbido presente ad un cuoco con un’ossessione che
non gli dà tregua, fino ad uno psicologo perseguitato da un
carroattrezzi. Situazioni folli e ai confini della realtà,
collegate tra loro attraverso personaggi in comune.
Dopo un breve preludio, che sembra
dettare già il tono dell’opera, il film si apre con un episodio
decisamente grottesco, dove il regista calca la mano su una serie
di sottolineature che hanno come fine non solo quello di presentare
i personaggi protagonisti, ma anche di provocare una reazione di
fastidio nello spettatore, che si ritrova così a vivere un
malessere dato da una vicenda tanto scomoda perché particolarmente
plausibile. Ed è su questa idea che si costruiscono anche i
successivi episodi, sull’idea che per quanto assurdo ciò che
vediamo potrebbe trovare un corrispettivo nella realtà che viviamo.
Eccezion fatta, forse, per l’episodio che conclude il film.
Con Andrea Sartoretti
nel ruolo di un cuoco alle prese con un problema apparentemente
insormontabile, l’episodio conclusivo è, probabilmente, anche il
più affascinante del gruppo. Dai toni grotteschi, sino a questo
momento vigenti sull’intero film, si arriva ad una narrazione che
sfiora il fantasy, con un climax che porta a compimento l’intero
scopo del film: affrontare in chiave umoristica e cinica i desideri
oscuri, scomodi e inconfessabili che si annidano in ognuno di noi e
nel nostro quotidiano.
Nonostante i bizzarri eventi dei
vari episodi, i quali riescono a proporre alcune idee affascinanti,
ciò che penalizza Nevermind è la mancanza
di un più approfondito studio della messa in scena. Puglielli
sembra voler giocare con il genere senza però realmente entrarvi
dentro, non dotando il film di alcune scelte stilistiche, dalla
fotografia alla scenografia, che avrebbero invece potuto
caratterizzare ulteriormente gli episodi e le loro storie. A dar
vita al grottesco è dunque quasi unicamente la sceneggiatura,
scritta insieme a Giulia Gianni, Antonio Muoio e Francesca
Sambataro, e alcune precise inquadrature. Inquadrature che però,
come si diceva, accennano al genere senza realmente
abbracciarlo.
Si resta dunque storditi da alcune
immagini, e altre ancora potranno rimanere impresse nella mente, ma
si avverte anche la sensazione di alcune mancanze che, qualora
fossero state colmate, avrebbero potuto rendere
Nevermind il piccolo cult che vorrebbe
essere. Per quanto si rida o si provi un ricercato fastidio, il
film non riesce così a compiere uno scarto decisivo, affermandosi
come poco più di un buon prodotto di cinico intrattenimento.
Una stella per Guillermo
del Toro. Il regista premio Oscar®, dal 24 ottobre nei
cinema italiani nelle vesti di produttore e sceneggiatore
dell’attesissimo horror Scary Stories to Tell in the Dark di
André Øvredal, si prepara a ricevere un nuovo, prestigioso
riconoscimento: l’autore di capolavori come “Il labirinto del
fauno” e “La forma dell’acqua” il 6 agosto riceverà
una stella tutta sua (la numero 2669) sulla celebre Walk of Fame di
Los Angeles.
“Guillermo del Toro è un
regista con una delle immaginazioni più creative e vivide” –
ha dichiarato Ana Martinez, responsabile della
Hollywood Walk of Fame – “La Camera di Commercio di Hollywood è
orgogliosa di onorarlo per il suo storico lavoro in ambito
cinematografico”. L’evento, previsto per il 6 agosto, sarà
presenziato dal regista J.J. Abrams e dalla cantante Lana Del
Rey.
Il regista tornerà presto sul
grande schermo nelle vesti di produttore e sceneggiatore del film
“Scary stories to tell in the dark” di
André Øvredal, nei cinema italiani dal 24 ottobre
2019 distribuito da Notorious Pictures.
Dietro la macchina da presa André
Øvredal, regista norvegese di “Troll
Hunter” e dell’acclamato horror
“Autopsy”. Il film è tratto dall’omonimo
e terrificante bestseller di Alvin Schwartz,
autore cult della narrativa horror, noto per la sua vasta
produzione letteraria dedicata a opere che, tra miti, leggende e
racconti di paura, esplorano gli aspetti folkloristici del popolo
americano.
Nella saga di “Scary stories to
tell in the dark”, pubblicata tra il 1981 e il 1991 con le
illustrazioni originali di Stephen Grammel, 29 storie di
paura si materializzano in un mondo sospeso tra magia e
terrore: i racconti più macabri di tutti i tempi
prendono vita tra fiabe horror, vendette oscure, entità
agghiaccianti e avvenimenti soprannaturali. Il libro sarà
pubblicato in Italia dall’editore DeA Planeta
Libri nella collana DeA, e uscirà in libreria il 4
settembre 2019 (al prezzo di 16.90 euro).
Affascinato fin da adolescente dai
racconti di Alvin Schwartz, Guillermo del Toro,
autore della sceneggiatura del film insieme a Patrick
Melton e Marcus Dunstan (già sceneggiatori di quattro
capitoli della saga di Saw – L’enigmista e attualmente
impegnati nella stesura del prossimo reboot di
Halloween), porta sul grande schermo i racconti
dell’orrore più spaventosi di sempre.
Completano il cast del film Zoe
Colletti, Austin Abrams, Gabriel Rush, Michael Garza, Austin Zajur,
Dean Norris, Gil Bellows, Lorraine Toussaint e Natalie
Ganzhorn.
Il cinema di genere, specialmente
l’horror, in Italia ha ancora molti seguaci come dimostrano gli
incassi di film recenti quali Us, Pet Sematary,
Polaroid e Annabelle 3. E nel nostro
Paese non sono stati pochi i gli autori del passato che ne hanno
dato lustro: Mario Bava, Lucio Fulci, Dario
Argento solo per citarne alcuni. Oggi però sono in pochi a
produrre queste opere e tra loro troviamo certamente la Mad
Rocket Entertainment, società fondata da Alessio
Liguori, Daniele Cosci, Alessandro Risuleo e
Simone Bracci. Giovane realtà indipendente nata
nel 2015 e con già due film all’attivo, IN THE TRAP e SHORTCUT.
Il 2020 si inaugura con
l’uscita in sala di In The Trap, horror che gioca
tutto sulla psicologia del protagonista. Il film aveva già
riscontrato un notevole successo al Marché du Film dell’ultimo
Festival
di Cannes, merito degli sforzi produttivi che, insieme alla
capofila Dreamworldmovies di Luigi De Filippis, ha curato ogni
minimo dettaglio e ha voluto dare un respiro internazionale al
film.
A partire dal cast – Jamie Paul,
protagonista di un episodio di Black Mirror, Sonya
Cullingford presente in The Danish Girl e nel remake de
La Mummia, David Bailie, attore icona della serie
Pirati dei Caraibi – fino alle atmosfere
dell’ambientazione. Gli interni del film sono infatti stati girati
negli studi della Latina Film Commission mentre alcuni esterni sono
stati girati in Cornovaglia, nelle bellissime scogliere del Devon
che fanno da sfondo all’intera storia.
In the
trapuscirà in Italia il prossimo 26 marzo
2020, distribuito da Zenit Distribution.
Grazie alla preziosa collaborazione con True Colours, il film è
stato venduto anche all’estero e verrà distribuito in diversi paesi
tra cui Canada, Stati Uniti, Russia, Vietnam e Corea del Sud.
Il secondo titolo in fase di
post-produzione, Shortcut, è un fantasy-adventure con
sfumature horror, in cui l’incipit vede alcuni ragazzi a bordo di
un pullman costretti a fermarsi nel mezzo di un bosco desolato e
quindi iniziare un’avventura inaspettata dai risvolti dark. Come
non ricordare le atmosfere di Super 8, The Goonies, Stand by
me o l’attualissima serie Stranger Things?
Ecco il Final International Trailer
di C’era una volta a Hollywood, il nuovo film di
Quentin Tarantino con Leonardo DiCaprio,
Brad Pitt e Margot Robbie.
La storia si
svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene
chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton
(Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo
stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno
lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma
Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon Herriman sarà
Charles Manson. Il film segnerà anche l’ultima apparizione
cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
Il 5 settembre IT: Capitolo
Due sarà finalmente al cinema. Per celebrare l’uscita del
film Warner Bros. è stata realizzata una statua di sabbia di oltre
4 metri dedicata all’iconica figura di Pennywise, e una
‘domination’ di sette spiagge con enormi palloni rossi ‘sospesi’
lungo il litorale italiano, in onore dei sette componenti del ‘Club
dei Perdenti’.
Da Cervia a Trapani passando per
Camaiore, Grosseto, Lecce, Rimini e Latina. Queste le locations
scelte per celebrare uno dei film più attesi del prossimo autunno:
‘IT CAPITOLO DUE’, nelle sale italiane a partire da giovedì 5
settembre. Dopo l’incredibile successo di ‘IT’, il film horror con
il maggior incasso di sempre, gli amanti dell’horror si preparano
quindi a vivere il capitolo finale diretto da Andy Muschietti.
L’attività parte da Cervia dove è
stata realizzata una scultura dedicata al mutaforma Pennywise
dall’artista Michela Ciappini, una delle migliori performer delle
sculture di sabbia al mondo. Alla realizzazione dell’opera ha
contribuito anche Antonio Molin, fondatore e artista di punta
dell’Accademia della Sabbia, prima accademia nazionale dedicata
alle sculture di sabbia.
L’imponente ed inquietante scultura
rappresenta il volto di Pennywise e la sua mano, dalla quale parte
l’immancabile ‘palloncino’ rosso, che per l’occasione è stato
“raddoppiato” proprio ad indicare il secondo capitolo. È possibile
ammirare l’opera presso il ‘Beach Stadium’ nella spiaggia libera di
Cervia.
Inoltre, sette spiagge distribuite
per tutta la penisola saranno il palcoscenico di un simbolico
tributo agli altrettanti componenti del ‘Club dei Perdenti’, con
due enormi palloni aerostatici rossi per ogni spiaggia, ancorati
sul bagnasciuga dei rispettivi lidi, pronti a dominare le seguenti
località:
Cervia (Ravenna) Beach Stadium,
presso la spiaggia libera
Lido di Camariore (Viareggio) Bagno Imperiale
Gallipoli (Lecce) Lido San Giovanni
Sperlonga (Latina) Lido Il Veliero
Monte Argentario – Porto Ercole (Grosseto) Riva del Marchese
San Vito Lo Capo (Trapani) Al Sabbione
Rimini – Samsara beach
Vi ricordiamo che l’uscita
nelle sale di IT: Capitolo
Due è fissata al 5 settembre
2019. Nel cast figurano, oltre a McAvoy,Jessica Chastain nei panni di Bev, mentre
Jay Ryan sarà
Ben, Isaiah
Mustafa Mike, Bill
Hader Richie, James
Ransone Eddie, Andy Bean Stan,
e Bill Skarsgård tornerà a interpretare
Pennywise il Clown Ballerino.
01 Distribution ha
diffuso il trailer ufficiale di 1917, il nuovo
attesissimo film del regista premio Oscar Sam
Mendes. Nel cast protagonisti George MacKay e Dean-Charles
Chapman.
Sam Mendes, il regista premio Oscar
di
Skyfall,
Spectre e American Beauty, porta al
cinema la sua singolare visione dell’anno cruciale della prima
guerra mondiale, il 1917.
1917, la trama
Al culmine della prima guerra
mondiale, due giovani soldati britannici, Schofield
(George
MacKay di
Captain Fantastic) e Blake (Dean-Charles Chapman di Game
of Thrones) ricevono una missione apparentemente impossibile. In
una corsa contro il tempo, devono attraversare il territorio nemico
e consegnare un messaggio che arresterà un attacco mortale contro
centinaia di soldati, tra cui il fratello di Blake.
1917 è diretto da
Sam Mendes, che ha scritto la sceneggiatura con Krysty
Wilson-Cairns (Penny Dreadful di Showtime). Il film è
prodotto da Mendes e Pippa Harris (Revolutionary Road, Away We Go)
per le loro produzioni Neal Street, Jayne-Ann Tenggren (produttore
associato, Spectre), Callum McDougall (produttore esecutivo, Mary
Poppins Returns, Skyfall) e Brian Oliver (Rocketman, Black
Swan).
In queste settimane si stanno
svolgendo a Liegi le riprese di The
Shift, opera prima di Alessandro
Tonda. Il film è una co-produzione Italia-Belgio tra
Notorious Pictures in quota maggioritaria e la società belga
Tarantula.
The
Shift nasce dall’urgenza di raccontare l’Europa
contemporanea in uno dei suoi aspetti socialmente e culturalmente
più drammatici ovvero lo scontro tra Islam radicale e civiltà
occidentale. Ambiziosa è la strategia narrativa e registica del
film, che per quasi tutta la sua durata costringe due paramedici e
un giovane kamikaze a condividere lo spazio angusto di
un’ambulanza.
The
Shift è un drama/thriller claustrofobico con una
forte unità spazio-temporale, e uno stile iperrealistico e
immersivo per lo spettatore. E per queste ragioni sono stati scelti
ad affiancare il Alessandro Tonda due figure di grande esperienza
nel cinema d’autore e documentaristico quali il direttore della
fotografia Benoit Dervaux, e lo scenografo
Igor Gabriel che hanno lavorato al fianco di
cineasti del calibro dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne.
La sceneggiatura è scritta a
quattro mani da Davide Orsini e Alessandro
Tonda che fa il suo esordio alla regia dopo una decennale
esperienza di aiuto alla regia (Romanzo Criminale – La
serie, Gomorra – La serie, Suburra e Sicilian
Ghost Story).
Nel cast: Adam
Amara per la prima volta sul grande schermo nel ruolo di
Eden, Clotilde Hesme nel ruolo di Isabelle
(Les Chansons d’amour di Christophe Honoré, Angèle e
Tony di Alix Delaporte e la serie TV Les Revenants di
Fabrice Gobert) e Adamo Dionisi nel ruolo di Adamo
(Pasolini
di Abel Ferrara, Suburra – La serie e Dogman di Matteo Garrone).
La trama di The
Shift
Bruxelles. I 17enni Eden e Abdel
compiono un attentato terroristico nella loro scuola. Isabelle e
Adamo, due paramedici accorsi sul posto dopo l’esplosione, trovano
Eden ferito e privo di sensi, e lo caricano sull’ambulanza senza
immaginare che sia uno dei terroristi. Quando Isabelle si accorge
che indossa una cintura esplosiva, è ormai troppo tardi: Eden si è
svegliato.
Terzo titolo annunciato della Fase
4 del MCU, Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings
segnerà il debutto al cinema di un personaggio inedito e meno noto
dei fumetti. Ma cosa sappiamo finora del film, della trama e del
cast?
Ecco tutte le informazioni utili:
Quando inizieranno le
riprese?
Stabilita l’uscita nelle sale il
12 febbraio 2021, è possibile che le riprese del
film inizino – o almeno è ciò che suggerisce Collider – ad agosto
2019 a Sydney, in Australia. Questa location dovrebbe ospitare
anche la produzione di Thor: Love and Thunder (che però
uscirà alla fine del 2021).
Il cast
SAN DIEGO, CALIFORNIA – JULY 20: Simu Liu of Marvel Studios’ ‘Shang-Chi and the Legend of
the Ten Rings’ at the San Diego Comic-Con International 2019
Marvel Studios Panel in Hall H on
July 20, 2019 in San Diego, California. (Photo by Alberto E.
Rodriguez/Getty Images for Disney)
Il protagonista di Shang-Chi sarà
interpretato dall’attore canadese Simu Liu, visto
di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast,
figureranno anche Tony LeungChiu-wai nei panni del Mandarino e
Awkwafina in un ruolo ancora misterioso.
Il regista e lo sceneggiatore
Destin Daniel
Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e
The Glass Castle (prossimamente uscirà il suo ultimo
lavoro Just Mercy, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx, e
Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film
che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham
(The Expendables, Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).
Il personaggio
Creato da Steve Englehart e Jim
Starlin, Shang-Chi esordisce sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è
considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è
un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento
oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua
storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se
questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo
studio eviterà del tutto.
A meno di un anno dall’uscita di
Vedova Nera, primo titolo della Fase 4 che vedrà
protagonista Scarlett
Johansson nei panni dell’eroina, tiriamo le somme su
ciò che i Marvel Studios hanno rivelato e sulle diverse
indiscrezioni trapelate online.
Ecco allora tutto ciò che sappiamo finora del cinecomic:
La scena mostrata al Comic-Con
Il footage mostrato
in anteprima al Comic-Con si apre con un
combattimento corpo a corpo in quel di Budapest all’interno di un
vecchio appartamento, dove ritroviamo Natasha Romanoff di fronte
alla sua amica del passato Yelena. Alla fine del teaser invece,
l’eroina si confronta con il presunto villain del film, Taskmaster,
in un’ambientazione che sembra confermare gli eventi post Civil
War.
La data di uscita
È stato confermato nel corso degli
annunci al Comic-Con che Vedova Nera sarà il primo titolo della
Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, seguito
da Gli Eterni a Novembre, mentre la sua uscita è fissata al
1 maggio 2020.
Natasha Romanoff sarà quindi una
fuggitiva internazionale all’inizio della storia, dopo aver violato
gli Accordi di Sokovia e le nuove avventure la porteranno a
Budapest, in Ungheria, dove sarà costretta ad affrontare i demoni
del suo passato.
Alexei aka Guardiano Rosso
David
Harbour interpreterà Alexei
Shostakov. Chi ha letto i fumetti Marvel saprà che l’alter ego del
personaggio è Guardiano Rosso, creato da Roy
Thomas e John Buscema e apparso per la prima volta sulle pagine di
Avengers #43 nel 1967 come la risposta sovietica a Captain
America.
Da bambino Alexei viene accolto da
Vasily Karpov, ex spalla di Cap e degli Invasori nel corso della
seconda guerra mondiale, e una volta scoperto il potenziale del
ragazzo, l’uomo inizia ad addestrarlo con l’idea di trasformarlo in
un simbolo dell’URSS.
Di fatto Alexei cresce fino a
diventare uno dei piloti di caccia più bravi dell’Unione Sovietica,
tanto da attirare l’attenzione del KGB (i servizi segreti russi)
che più tardi disporrà il matrimonio con la famosa ballerina
Natasha Romanova, futura allieva della Stanza Rossa dove assume
l’identità di Vedova Nera.
Yelena Belova
Diverse indiscrezioni sul
filmhanno riguardato il personaggio
interpretato da Florence Pugh,
ovvero Yelena Belova. Chi conosce i fumetti
originali saprà che Yelena è la seconda donna nell’universo
Marvel ad assumere l’identità di
Vedova Nera, addestrata nella stessa scuola di Natasha Romanoff (la
Stanza Rossa che abbiamo intravisto in Age of
Ultron). Le due non hanno mai avuto un buon rapporto nel
corso degli anni, e dopo un temporaneo ritiro dalle scene la Belova
torna come supereroina dei Thunderbolts, la squadra formata da
Norman Osborn.
Teoricamente questo sarebbe il
debutto sul grande schermo di Yelena, anche se il MCU ha già reso omaggio al
personaggio in modo indiretto grazie ai capelli biondi sfoggiati
dalla “rivale” in Avengers: Infinity War. Di certo
la prospettiva è interessante e la dinamica tra le due potrebbe
dare vita ad uno scenario inedito al cinema ma fedele ai
fumetti.
Mason
La maggior parte dei personaggi
menzionati può essere confrontata con la sua controparte dei
fumetti, ma lo stesso non si può dire del misterioso
Mason che sarà interpretato da OT
Fagbenle.
Si dice che possa essere un alleato
di Natasha Romanoff, oltre che probabile interesse amoroso (o
aspirante tale), ma non abbiamo ulteriori dettagli in merito. Forse
i Marvel Studios stanno mantenendo il
segreto in vista di qualche rivelazione sorprendente…
Melina
Come affermato da Rachel
Weisz durante il Comic-Con, nel film potrebbero esserci
diverse “black widow” e non soltanto quella a noi più
nota, Natasha Romanoff. Una tra queste sarà proprio il suo
personaggio, Melina:
“Melina è stata addestrata nel
programma della Stanza Rossa cinque volte prima dell’inizio del
film. In pratica ha iniziato il percorso di addestramento da
bambina, e ora è una spia e un’assassina di grande talento, ma non
posso dirvi che tipo di relazione avrà con gli altri
personaggi […] Nel film ci saranno diverse Vedova Nere.
Io, quella interpretata da Scarlet Johansson e quella di Florence
Pugh. Tanti altri personaggi che incontrerete sono a loro volta
vedove nere“.
Taskmaster
Il footage di
Vedova Nera mostrato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con ha
rivelato il villain del film, ovvero Taskmaster,
personaggio che i fan attendevano da tempo nel MCU. Alter ego di Anthony “Tony”
Masters, è originario di Brooklyn, dove fin da giovane acquisisce
un’incredibile notorietà per il suo essere capace di replicare
qualsiasi gesto semplicemente osservando gli altri.
Per questo motivo, il villain
diventa un cliente difficile da affrontare, soprattutto nei
combattimenti corpo a corpo, dove può esprimere altre mosse
assimiliate da guerrieri del passato che ha visto. E un altro
vantaggio del suo ricco arsenale di abilità è l’essere esperto di
tantissime tipologie di armi, dalla spada allo scudo, passando per
fucili e pistole.
Che il Joker di
Todd Phillips sia un film diverso rispetto agli
adattamenti Marvel e DC dal fumetto al
cinema, era cosa ben nota, visto che il film verrà presentato a
Festival del calibro di Venezia e
Toronto, ma non alle
varie convention di fumetto, come il Comic Con di San Diego. Ma
semmai avessimo ancora il dubbio della natura del film, il
produttore dello stesso, Michael E. Uslan,
ha di recente
commentato proprio l’alterità del Joker di
Joaquin Phoenix rispetto a tutti gli altri
prodotti del genere.
Il produttore esecutivo ha detto che
il film è “diverso e unico” e “diverso rispetto a
qualsiasi film di fumetti che tu abbia mai visto”.
“Todd Phillips è il regista e
lui ha avuto una visione incredibile della storia. Tutto ciò che
posso dirti è che, a mio modesto parere, il mondo sta diventando un
po’ troppo saturo di film e serie TV sui fumetti”, ha Uslan a
Colonia, nell’ambito della CCXP.
“Quando prendo un giornale e
scopro che il 5 maggio 2027 uscirà Ant-Man 5… Oh mio Dio, è meglio
che lo scriva nel mio calendario! Non essendo un grande fan della
saturazione dei media, adoro quando esce qualcosa che è diverso ed
è unico”.
Uslan, che al CCXP ha anche difeso
il casting di Robert Pattinson in The
Batman e ha consigliato ai detrattori di fidarsi della
visione dello sceneggiatore-regista Matt Reeves,
ripone la stessa fiducia nella visione di Phillips per il suo film
spin-off senza Batman.
“Pensavo che Guardiani della Galassia fosse
diverso e unico quando è uscito. Ho pensato che Deadpool fosse
diverso e unico quando è uscito. Questo film di Joker è diverso e
unico ed è diverso da qualsiasi film di fumetti abbiate mai
visto”, ha detto Uslan.
“Forse è più simile a un film di
Martin Scorsese, drammatico noir a basso budget, ma ho tutta la
fiducia nel mondo in Todd, nel brillante talento Joaquin Phoenix,
in Robert De Niro. È un gruppo incredibile di persone che ha dato
vita a questa opera.L’approccio che Todd Phillips ha
adottato è più una storia di origine che uno studio di una persona
malata di mente che poi diventa Joker. È un film intimo con uno
scopo molto specifico. Sarà davvero interessante vedere come verrà
accolto.”
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà
ambientato nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario
e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Il modo in cui i Marvel Studios sono riusciti a intrecciare
storie e personaggi nei ventidue film finora prodotti è davvero
ammirevole, motivando ogni scelta, dettaglio o apparizione fugace
apparentemente banale. Questo non ha impedito allo studio di
lasciare indietro alcune figure del MCU, smettendo di
menzionarle nel corso del franchise per svariate ragioni.
Ecco allora le più celebri “assenze”
di cui non si parla più:
Lady Sif
La guerriera interpretata da
Jaime Alexander è letteralmente scomparsa dopo
Thor: The Dark World (ma era apparsa in
alcuni episodi di Agents of S.H.I.E.L.D.) e da allora abbiamo perso
le sue tracce. La speranza è rivederla nel corso di
Thor: Love and Thunder,
come auspicato dai fan e
dalla stessa attrice, al fianco di Valchiria, nuova regina di
Asgard…
Betty Ross
Che dire invece di Betty
Ross, figlia del generale Thaddeus Ross e ex interesse
amoroso di Bruce Banner in L’incredibile Hulk? Il
personaggio ha lasciato cadere i suoi sentimenti irrisolti alla
fine del film con Edward Norton, e ogni
aspetto del suo percorso è scomparso dopo l’ingresso di Mark Ruffalo nel
franchise.
Darcy Lewis
Arriviamo ad un altro “fantasma” di
Thor: The Dark World, film citato di recente in
Avengers: Endgame, ovvero la Darcy
Lewis interpretata da Kat Dennings. Alcuni credono che sia
stata eliminata dal MCU per ragioni di poca sostanza e
per il fatto che lei e Ian Boothby siano considerati tra i
personaggi più insignificanti del franchise, ma nulla esclude che
potrebbe tornare in Thor: Love and Thunder…
Abominio
Se ricordate bene,
Abominio era tornato protagonista di uno dei corti
dei Marvel Studios in cui veniva presa
in considerazione l’idea di farlo unire agli Avengers prima
dell’ingresso di Hulk. Ma che ne è stato di quella storyline? Si
dice che Emil Blonsky sia tenuto in osservazione
nel ghiaccio in una cella criogenica sotto il controllo dello
S.H.I.E.L.D., ma ci piacerebbe rivederlo…
Mitchell Carson
Il nome di Mitchell
Carson non vi dice nulla? Questo personaggio apparso in
Ant-Man come rivale di Hank Pym e membro dell’H.Y.D.R.A. che fuggì
alla fine del film con alcune particelle in una valigetta è stato
completamente dimenticato. Che fine ha fatto, e soprattutto, perché
non era in Ant-Man e The Wasp?
Justin Hammer
Da grande antagonista di Tony Stark
a detenuto nel penitenziario di Seagate, Justin
Hammer ha terminato il suo viaggio nel MCU in Iron Man 2
e da allora sembra esser stato dimenticato. Sicuramente ci
piacerebbe rivedere l’ex leader delle Hammer Industries, magari
come membro di una squadra di supercattivi.
Sharon Carter
La nipote di Peggy Carter ha svolto
un ruolo abbastanza cruciale in Captain America: Civil War,
aiutando Steve in un paio di situazioni, ma tutta la storyline del
presunto flirt non ha funzionato a tal punto da meritare uno
sviluppo. Sappiamo che tornerà nella serie su Falcon e The
Winter Solider, quindi forse riprenderemo a parlarne.
Erik Selvig
Nelle prime fasi del MCUErik Selvig
sembrava essere uno dei personaggi chiave del franchise ma dopo
Avengers: Age of Ultron non abbiamo
più avuto notizie né giustificazioni della sua scomparsa. Lo
rivedremo in Thor: Love and Thunder, a sorpresa, dopo anni di
assenza?
The Leader
Chiudiamo questa lista con un altro
volto de L’incredibile Hulk che avrebbe potuto tramutarsi in uno
dei villain più interessanti: The Leader. Un
decennio dopo stiamo ancora aspettando che questa figura emerga e
probabilmente tutto ciò non accadrà mai. Peccato, perché la squadra
di supercattivi del MCU ne avrebbe davvero bisogno…
Dopo lo slittamento della data
d’uscita, comunicato lo scorso anno dalla produzione, non si
erano più sentite notizie in merito alla produzione di Indiana
Jones 5, con Harrison Ford. Fino a
questo momento, quando Discussing Film ha
annunciato la data di inizio riprese del film.
Secondo l’account Twitter del
giornale, il film entrerà nella fase di riprese il prossimo aprile
2020, negli studi di Londra.
Si tratterà del primo film della
serie a cui George Lucas non lavorerà, e sembra
che questa cosa turbi un po’ Frank Marshall che,
consapevole del nuovo regime produttivo, ha comunque in altre sedi
esternato il suo dispiacere per non poter godere anche questa volta
della presenza e della consulenza di Lucas al film.
Alla regia Steven Spielberg, con Indiana
Jones 5 che vedrà tornare anche il leggendario
protagonista, Harrison Ford. I veterani del
franchise, Kathleen
Kennedy e Frank Marshall, si
occuperanno della produzione. A firmare la sceneggiatura
Jonathan Kasdan, figlio di Lawrence
Kasdan (autore dello script de I predatori
dell’arca perduta).
Alan Horn,
Presidente dei Walt Disney Studios, ha
dichiarato: “Indiana Jones è uno dei più grandi eroi della
storia del cinema. È raro avere una tale perfetta combinazione di
regista, produttori, attore e personaggi e noi non potevamo essere
più eccitati di avere quest’altra avventura con Harrison e
Steven.”
Finalmente vede la luce (almeno in
Italia) Un giorno di pioggia a New York, l’ultimo
film del regista culto Woody Allen, finito
nell’oblio per non si sa per quale ragione (dato che fu assolto in
due stati diversi e in due procedimenti diversi) in seguito alle
accuse riaffiorate dopo vent’anni grazie al movimento Me
Too. Ebbene ecco il film girato e pronto da diversi anni
che uscirà al cinema in Italia grazie a Lucky Red
il 10 Ottobre.
Woody Allen torna
alla commedia romantica e lo fa in grande stile. Sullo sfondo di
una poetica New York, una coppia di giovani fidanzati è alle prese
con improbabili incontri che cambieranno il corso di un weekend
romantico, mandandolo in fumo. Un cast d’eccezione diretto
magistralmente da Woody Allen. Tra i protagonisti
il candidato all’Oscar
Jude Law, il candidato all’Oscar
Timothée Chalamet, le giovani star
Selena Gomez ed
Elle Fanning.
Un giorno di pioggia a New York, il film
Woody Allen torna a Manhattan con
Un giorno di pioggia a New York, una commedia romantica che
racconta la storia di due fidanzatini del college, Gatsby (Timothée
Chalamet) e Ashleigh (Elle Fanning), i cui piani per un weekend
romantico da trascorrere insieme a New York vanno in fumo non
appena mettono piede in città. I due, fin dal loro arrivo a New
York, si ritrovano separati e si imbattono in una serie di incontri
casuali e bizzarre avventure, ciascuno per proprio conto.
Pochi giorni fa l’Hollywood
Reporter aveva menzionato il nome di Andy Serkis
come possibile sostituto di Ruben Fleischer alla regia di Venom
2, sequel già in cantiere da diversi mesi, ma non
c’era stata ancora la conferma ufficiale da parte della Sony. Nelle
ultime ore però ha fatto parlare l’immagine – poi cancellata dal
profilo Instagram – pubblicata da Tom Hardy che
ritraeva proprio Serkis.
Il mistero rimane: perché l’attore
ha tempestivamente tolto la foto? Forse non era ancora autorizzato
a rivelare l’identità del nuovo regista? Per saperlo non ci resta
che attendere il responso dello studio nelle prossime
settimane.
A quanto pare Serkis, che ha già
diretto due lungometraggi (Breathe e
Mowgli), è dato come potenziale regista del film
sul simbionte dei fumetti Marvel insieme ad altri candidati
in lizza incontrati dalla Sony. Lo studio inoltre, vorrebbe
iniziare i lavori entro Novembre 2019.
Vi ricordiamo che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel
sequel di Venom, progetto già in
sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso
autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy
Pascal in una recente intervista dove si è parlato, tra le
altre cose, anche del possibile crossover con Spider-Man e del
futuro di Miles Morales.
“Posso dire che Tom Hardy ci
sarà, ma d’altronde aveva interpretato magnificamente quel
personaggio nel primo film. Credo che il trionfo al botteghino sia
stato determinato da un paio di fattori, uno dei quali è l’ottimo
lavoro svolto dalla Sony nel creare quel franchise con una vita e
un mondo tutto suo. Il secondo è ovviamente Tom Hardy. Quando pensi
a Venom, non riusciresti a immaginare nessuno, tranne lui, seduto
in quella vasca di aragoste.“
E sul possibile incontro tra
Spider-Man e Venom al cinema, la
Pascal è sembrata più cauta, spiegando che “l’importante è
assicurarsi che questi franchise funzionino individualmente, ma
siamo ben consapevoli dell’interesse dei fan in merito e a tutti
piacerebbe vedere un crossover. Mai dire mai, magari potrebbe
succedere…“
Il premio Oscar Lupita
Nyong’O è la protagonista di una nuova commedia horror,
Little Monsters, in cui interpreta un’insegnante
che tenta di mettere in salvo i suoi studenti durante un’apocalisse
zombie.
L’attrice di 12 anni
schiavo interpreta Miss Caroline, che si ritrova a dover
affrontare orde di non morti quando fa visita allo zoo con i suoi
studenti. Sfortunatamente, gli unici sopravvissuti sono il suo
collega (Alexander England) e un personaggio
televisivo ubriaco interpretato da Josh Gad.
Il regista Abe
Forsythe descrive il film come un “film Pixar vietato ai
minori”, e il trailer del film sembra riassumere perfettamente
questo concetto.
Lupita Nyong’O è
arrivata di recente nelle nostre sale nei pannid ella protagonista
di Noi – Us, l’horror
distopico di Jordan Peele, mentre la rivedremo nel
ruolo di Maz Kanata in Star Wars: L’Ascensa di
Skywalker, l’Episodio IX della saga di Guerre
Stellari che arriverà al cinema a dicembre 2019.
Nell’edizione homevideo di
Avengers: Endgame, oltre alle
scene eliminate, alle
gag e alle interviste
al cast, sarà possibile dare uno sguardo al film insieme al
commento audio dei registi Joe e Anthony
Russo e degli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen
McFeely, e quelli che trovate qui sotto sono tutti i segreti
svelati sul film:
Come ha fatto Captain Marvel a
trovare Tony Stark nello spazio?
Se vi stavate chiedendo come avesse
fatto Captain Marvel a trovare l’astronave
su cui si trovavano Tony Stark e Nebula, i Russo potrebbero avere
la risposta giusta. Secondo i registi l’eroina era stata “educata”
a tenere d’occhio tutto ciò che accadeva nell’universo, e a quanto
pare c’è una specie di segnale di riferimento sulla nave che Carol
ha utilizzato per rintracciarla.
L’easter egg preferito
Tra tutti gli easter
egg del film ce n’è uno particolarmente amato dai Russo, e
possiamo scovarlo nella scena ambientata nel diner con
Hulk che fa uno spuntino con “Hunka Hulka Burnin
‘Fudge” di Ben & Jerry. Se ricordate, Doctor Strange e Tony Stark avevano discusso
dei gusti di gelato in Avengers: Infinity War ed è lì che
avevamo appreso che Iron Man aveva anche dato il nome ad un gusto
(lo “Stark Raving Hazelnuts”).
Che fine ha fatto Teschio
Rosso?
Sceneggiatori e registi non sembrano
concordare su ciò che è accaduto a Teschio Rosso
una volta trafugata la gemma dell’anima da Vormir. Il team ha
confermato che Captain America potrebbe aver fatto arrabbiare il
suo vecchio nemico, ma c’è una possibilità che il villain sia stato
anche liberato dai suoi legami con il pianeta una volta restituita
la gemma alla fine del film.
I costumi del Regno Quantico sono
realizzati in cgi
Ebbene si: i costumi indossati dai
Vendicatori per entrare nel Regno Quantico sono
frutto di accurati lavori in post-produzione e non c’è niente di
“reale” in ciò che abbiamo visto nel film. Si tratta infatti di
uniformi realizzati interamente in CGI. Come abbiamo visto nelle foto
dal backstage, nella scena in cui i Vendicatori si avviano
verso la macchina per il viaggio nel Regno Quantico, gli attori
indossano i loro costumi normali, dotati però di sensori per la
motion capture e la lavorazione in post produzione delle
immagini.
I viaggi nel tempo di Thanos
Come ha fatto
Thanos a viaggiare nel tempo per affrontare gli
Eroi più potenti della Terra? La spiegazione viene fornita dai
registi: il Titano e Mascella d’Ebano sono riusciti a decodificare
le particelle Pym dalla tuta di Nebula per ridurre la loro nave e
arrivare ai giorni nostri. E’ grazie alla Nebula del futuro che
infatti la Sanctuary 2 arriva nel presente (5 anni dopo la
Decimazione), ed è lì che Thanos troverà la sua fine per mano dei
Vendicatori.
Nebula non sa come è morta
Gamora
A quanto pare tutti, tranne
Nebula, erano a conoscenza del fatto che Thanos
aveva sacrificato Gamora su Vormir per ottenere la gemma
dell’anima. L’eroina, secondo gli sceneggiatori, “sa solo che
sua sorella non è tornata e che suo padre è andato via con la
gemma“. Questa informazione in più potrebbe accrescere
maggiormente l’astio di Nebula nei confronti del padre adottivo,
visto che Gamora era l’unico legame umano che avesse mai stretto.
Ma date le torture e l’infanzia di sofferenza, Nebula aveva già
sufficienti ragioni per odiare Thanos.
L’ultimo ruolo di Robert
Redford
Robert Redford ha
annunciato il suo ritiro dalla recitazione più di un anno fa, e
ritrovarlo in Avengers: Endgame è stata una
sorpresa per tutti. Ora è lo sceneggiatore Markus a rivelare che lo
stesso Redford aveva firmato per chiudere la sua carriera con i
Marvel Studios, segnando la sua ultima
apparizione sul grande schermo.
La battuta più controversa
Visto l’obbligo di rimanere entro il
target del PG-13, i Marvel Studios non sono autorizzati
ad usare un linguaggio scorretto, ma questa tradizione è stata
interrotta – se vogliamo – con la battuta sul “culo più
bello d’America” riferito a Steve Rogers. A quanto
pare quella frase è stata al centro di diverse discussioni con il
team creativo ma alla fine ha trovato comunque spazio nel film.
Il debutto di Smart Hulk
Con l’uscita di Avengers:
Infinity War sono stati diffusi diversi giocattoli che
ritraevano Hulk (non Bruce Banner) insieme
all’armatura Hulkbuster. Quel momento non è mai arrivato nel film,
e gli sceneggiatori hanno spiegato che si trattava di una scena
originariamente prevista e poi tagliata. “L’intero arco
della storia prevedeva il conflitto tra Banner e Hulk che non
andavano d’accordo. Hulk non sarebbe uscito per aiutarlo. Ma nel
momento di maggior bisogno, i due sarebbero giunti ad una sorta di
compromesso, con Smart Hulk che strappava l’armatura e combatteva
contro Astro Nero“.
La perdita di peso di Tony
Per far sembrare Tony Stark così
magro all’inizio del film è stato necessario il lavoro degli
effetti speciali che hanno cambiato drasticamente l’aspetto di
Robert Downey Jr. L’intento è stato quello di far
credere agli spettatori che l’eroe poteva davvero morire di fame in
quel tragico prologo in cui sembra perso per sempre nello
spazio.
Perché Occhio di Falco non era in
Infinity War?
Durante il commento del film è stato
confermato che la scena di Occhio di Falco con sua
figlia era stata originariamente pensata per Avengers:
Infinity War, e che alla fine dei giochi sarebbe stata
“troppo disorientante” passare dallo schiocco di Thanos a quel
momento intimo con la famiglia di Clint. Si è scelto quindi di
rendere quella scena parte di un flashback in Endgame, così da dare
coesione e giustizia alla storia di Ronin/Clint.
Quando è stata girata l’ultima
scena di Iron Man?
L’ultima scena di Robert
Downey Jr. è stata anche l’ultima girata per il film
dall’attore, a gennaio presso i Raleigh Studios di Hollywood, lo
stesso luogo dove la star aveva girato gran parte di Iron Man nel
2007. In questo modo, per RDJ si è chiuso un cerchio personale e
professionale che ha formato la storia del cinema e di molti
spettatori, nell’arco degli ultimi undici anni.
Una diversa introduzione per
Captain Marvel
Originariamente l’introduzione nel
film di Captain Marvel era stata pensata
in modo diverso da ciò che abbiamo visto al cinema. Carol sarebbe
tornata sulla Terra a bordo di una nave, ma a sentire gli
sceneggiatori, la transizione era troppo brusca e non aveva
convinto il team. “Volevamo quella luce arancione sulla faccia
di Tony, vedere qualcosa che nemmeno il pubblico poteva
prevedere“.
Una sitcom con Thor e Korg?
Uno dei momenti più comici del film
arriva quando Rocket e Hulk raggiungono Thor nella
nuova Asgard dove vive insieme a Korg e
Miek. Joe Russo ha paragonato quella parte ad una
sublime sitcom della BBC dicendo che gli piacerebbe vedere sette
stagioni di questo ipotetico show televisivo. Dopotutto i Russi
sono dei veri e propri geni della commedia.
Come ha fatto Iron Man a togliere
le gemme dal guanto di Thanos?
Ci sono state molte discussioni in
merito al come Iron Man fosse stato grado di
rimuovere le gemme dell’Infinito dal Guanto indossato da Thanos.
Ora sono i registi a spiegare che Tony ha usato la nano tecnologia
della sua tuta e del Guanto che ha creato in modo tale da farli
comunicare e agire così da riuscire ad entrare in possesso delle
Gemme all’ultimo secondo utile.
Il topo supereroe
Molti pensano che il vero
eroe del film sia il topo che sale sul pannello di controllo
del furgone di Scott Lang azionando il Regno
Quantico. “Si tratta di coincidenze“, ha spiegato
McFeely, “In qualche modo il topo ha davvero salvato
l’universo.” Diciamo che la fortuna ha un pizzico aiutato i
nostri eroi, e così, anche grazie al roditore, l’ordine
dell’universo è stato stabilito di nuovo.
Peggy Carter poteva non essere nel
film
Durante i viaggi nel tempo,
Steve Rogers torna negli anni ’70 e si ritrova
nell’ufficio di Peggy Carter, osservandola da
lontano. Tuttavia quella scena non era stata inclusa nelle versioni
originali del film. “La nostra prima bozza non aveva
questa sequenza, e sarebbe stato un peccato escluderla“,
conferma McFeely. “È un momento davvero adorabile, per la
struttura, il design della produzione, con questo ufficio che
metteva lui in ombra e lei illuminata“. Joe Russo ha poi
lodato la performance di Evans, “che esprime tutto il desiderio
senza una sola battuta di dialogo“.
Thanos distrugge lo scudo di
Cap
Nei fumetti, Thanos riesce a
distruggere lo scudo di Captain America a mani nude, mentre la sua
controparte cinematografica è sembrata altrettanto potente ma
diversa, facendo leva sulla forza della sua spada. Lo scontro,
anche al cinema, è brutale ed emozionante, e mostra la grandissima
forza del Super Soldato che, oltre ad essere fisica, è alimentata
da una volontà di ferro.
La scena chiave del finale
Ecco un dettaglio che probabilmente
non avevamo notato: alla fine del film, quando Captain
America e Peggy Carter finalmente danzano
insieme, la porta di casa è aperta e questo perché la scena si
svolge pochi minuti dopo l’arrivo dell’eroe. Dopotutto quel ballo
di fine film lo hanno atteso per ottant’anni!
La decapitazione di Steve
Rogers
Abbiamo sentito parlare di una
sequenza eliminata che prevedeva la decapitazione di
Captain America, approfondita poi durante il
commento: “Esisteva un’altra versione in cui Thanos apriva un
grande portale sul campo di battaglia e diventava evidente che nel
suo arco di tempo era arrivato sulla Terra“, spiega
Markus. “Si sarebbe avvicinato ai Vendicatori del futuro
lanciandogli la testa di Captain America del 2012“.
Mentre la D23 Expo
2019 si avvicina sempre di più, la Disney continua a
diffondere dettagli su quelli che saranno i panel della convention.
Sappiamo già che trai protagonisti di questa edizione ci saranno la
serie Disney+The Mandalorian e alcuni annunci importanti
dei Marvel Studios, ma sappiamo anche che molte
novità potrebbero arrivare dalle piattaforme di servizi in
streaming sotto il controllo della Casa di Topolino: Disney+, Hulu ed ESPN+.
Durante la presentazione, verranno
mostrati “contenuti mai visti prima, ospiti a sorpresa, spettacoli
e rivelazioni” per i film e le serie di Disney, Pixar, Marvel, Star
Wars, National Geographic e altro ancora. Il panel offrirà
anche un primo sguardo a Lilly e il Vagabondo, The Mandalorian e
High School Musical: The Musical: The Series.
D23 Expo 2019 si svolgerà presso il
Convention Center di Anaheim dal 23 al 25 agosto 2019. Ecco di
seguito il programma dei panel Disney+, Hulu e ESPN+:
Venerdì, 23 agosto
10 a.m. – ESPN+ Presents Peyton’s Places Special
Screening and NFL 100th Anniversary Trivia
12 p.m. – Walt Disney Animation Studios Panel with Eric
Goldberg and Mark Henn
12:30 p.m. – The World According to Jeff Goldblum Q&A
with Jeff Goldblum
1:15 p.m. – Phineas and Ferb Conversation with Dan
Povenmire and Jeff “Swampy” Marsh
In occasione della presentazione a
Londra de Il Re
Leone di Jon Favreau, ecco
l’intervista ai doppiatori originali del film, Billy
Eichner (Timon), Seth Rogen (Pumbaa) ed
Elton John, autore e interprete di The Circle
of Life, la canzone principale della colonna sonora originale
del film, e di tutte le altre canzoni del film. Il Re Leone
arriverà in sala il prossimo 21 agosto.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy Eichner
doppieranno
Pumba e Timon. Nel cast
anche John Kani, visto in Civil War, che darà
voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Continuano a trapelare on line
dettagli si Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, il film del franchise che chiuderà, si dice
per sempre, la parabola narrativa degli Skywalker. Qualche
settimana fa era stato rivelato in rete il primo Sith Trooper, e
adesso arrivano nuove indiscrezioni su chi sono e cosa
rappresentano queste nuove guardie.
Sembra infatti che si tratti di un
corpo di guardia armato che ha dei legami nientemeno che con
l’Imperatore Palpatine. Apparentemente, questi nuovi
Stormtrooper sono “nascosti all’interno di una flotta enorme” nelle
Regioni sconosciute, e da alcuni recenti romanzi, collegati al
film, sappiamo che si tratta di una zona di interesse di
Palpatine.
Si dice anche che questa flotta sia
composta da Star Destroyer e con altre armi molto simili alla Morte
Nera, capaci di distruggere interi pianeti, quindi. Kylo Ren ha un
dispositivo chiamato Wayfinder che sta pianificando di utilizzare
per trovare quelle navi e “sbloccare l’eredità di Palpatine”. È
difficile dire come questo si leghi all’apparente risurrezione del
maestro Sith.
Questo potrebbe indicare che tra
Palpatine e Snoke potrebbe esserci stata complicità, dopotutto i
Sith Trooper somigliano, per look, alla guardia Pretoriana del
defunto Leader Supremo.
L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nelle sale a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Sappiamo ormai che Avengers: Infinity War ed
Endgame sono film la cui produzione ha lavorato
con un livello di segretezza elevatissimo, tanto che per alcune
scene importanti dei film, sono stati scritti copioni finti o
battute alternative, così da confondere degli eventuali leak.
Nel video che segue, diffuso in
occasione dell’arrivo in Home Video di Avengers: Endgame, Kevin Feige
spiega che durante la produzione dei due film esisteva un codice
rosso, che indicava lo script originale, e un codice blu, che
invece si riferiva allo script vero.
Tuttavia, quello che lo Studio ha
pensato di regalare ai propri fan è un oggetto davvero prezioso,
ovvero un video in cui vengono mostrate, in forma di animazione, le
scene fake che erano state scritte per i film, in particolare per
le morti di Infinity War. Ecco il video di
seguito:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Netflix ha finalmente pubblicato il primo trailer
ufficiale di The
Irishman, il nuovo film di Martin
Scorsese che aprirà la 57ma edizione del New York Film
Festival prima di debuttare sulla piattaforma di streaming in
autunno. Protagonisti della pellicola, Robert De
Niro, Al Pacino e Joe
Pesci, in un’epica saga sulla criminalità organizzata
nell’America del dopoguerra.
La storia è raccontata attraverso
gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran
– imbroglione e sicario – che ha lavorato al fianco di alcune delle
figure più importanti del 20° secolo: nel corso dei decenni, uno
dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la
scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, ci accompagnerà
in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine
organizzato, i suoi meccanismi interni, le rivalità e le
connessioni con la politica tradizionale.
Il percorso di Ben
Affleck nell’universo DC si è concluso due anni fa con
Justice League, con l’attore che ha
definitivamente detto addio al progetto solista su
Batman ora nelle mani di Matt
Reeves che riavvierà per l’ennesima volta le sorti del
crociato di Gotham al cinema.
Nuovi dettagli sul film mai
realizzato da Affleck sono emersi durante il podcast Happy Sad
Confused di Josh Horowitz in cui il reporter di MTV ha parlato con
il direttore della fotografia Robert Richardson
delle scene ambientate all’interno dell’Arkham
Asylum, con la presenza di alcuni personaggi dei fumetti
ad esso connessi:
“Volevo girare Batman con Ben
perché quello era il prossimo film che avevamo in programma. C’era
una sceneggiatura, ma non era particolarmente amata. Ci stava
lavorando molto per cambiarla e sottolineare gli aspetti più folli
della storia, cercando di entrare di più ad Arkham dove c’erano i
villain“.
Vi ricordiamo che le motivazioni che
hanno spinto l’attore a lasciare il progetto erano di natura
creativa, non avendo trovato “il modo più adatto per raccontare
la mia versione di Batman, pure se in compagnia di un ottimo
sceneggiatore. È come se non riuscissi a decifrarlo fino
in fondo…Quindi ho pensato che fosse giunto il momento di
permettere a qualcun altro di provarci, e vi assicuro che la Warner
Bros. si trova davvero in ottime mani“.
The
Batman, il cinecomic diretto da Matt
Reeves che riavvierà le sorti del crociato di Gotham al
cinema con Robert Pattinson nel ruolo del
protagonista. l cinecomic dovrebbe svolgersi negli anni Novanta,
epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie
al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.
Per alcuni 1990 fa rima con gli
adattamenti di Batman di Tim
Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e
che sono stati fonte di ispirazione per Zack
Snyder per quanto riguarda una scena particolare di
Batman V
Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Per The Batman è
stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno
2021.
In Avengers:
Endgame abbiamo ritrovato un Thor irriconoscibile, con
problemi di dipendenza dall’alcoolizzato, sovrappeso, senza onore e
nobiltà, rassegnato dagli eventi di Infinity War che gli hanno
strappato via la famiglia e il suo popolo.
“Mi piaceva quella
direzione“, ha dichiarato Chris
Hemsworth a proposito del Lebowski Thor, “Perché
stava contraddicendo tutte le aspettative.” E a quanto pare la
bozza iniziale del film prevedeva un ritorno alla sua solita forma
fisica verso la metà del film, decisione a cui l’attore si è
opposto senza indugi. “Amavo quella versione di Thor, era così
diversa da qualsiasi altro modo in cui avevo interpretato il
personaggio che poi ha preso una piega tutta sua“.
“Dopo il primo Thor mi sentivo
limitato dall’atteggiamento rigido e serioso del personaggio.”
ha raccontato Hemsworth in un’intervista con Variety, “Così in
vista di Ragnarok ho contattato Kevin Feige per proporgli un’idea
abbastanza radicale. Il problema era che passati The Avengers e The
Dark World ero come intrappolato nel ruolo, costretto in una
tipologia di casting che mi avrebbe perseguitato per sempre. Quello
era tutto ciò che aveva da offrirmi? Pensavo ci fosse dell’altro
che potevamo fare.“
Questa trasformazione fisica è stata
documentata sul set, e qui sotto potete vederne un assaggio con la
“vestizione” del Dio del Tuono.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Tra i vari cinecomic attualmente in
sviluppo tratti dai fumetti DC c’è anche New Gods,
affidato alla regia di Ava DuVernay che scriverà
la sceneggiatura insieme a Tom King (fumetttista
conosciuto per i suoi lavori su Mister Miracle, Swamp Thing,
Nightwing, The Vision). Non abbiamo ancora nessun dettaglio
sulla trama, ma proprio grazie alla DuVernay sappiamo che
Darkseid, il principale antagonista del Quarto
mondo di Jack Kirby, sarà nell’adattamento.
Chi ha familiarità con i fumetti
saprà che la frase “Darkseid Is” è apparsa per la prima
volta durante la run di Grant Morrison, ripresa nella recente
miniserie di Mister Miracle scritta da Tom King. Fondamentalmente
significa che Darkseid è assoluto, che le cose muoiono e saranno
distrutte, ma Darkseid non morirà mai.
Restano quindi da scoprire gli
ulteriori dettagli su New Gods, che a quanto pare presenterà
Mister Miracle e Big Barda come
protagonisti e Granny Goodness e le Furie
Femminili nel ruolo di antagoniste principali. Chi conosce
i fumetti DC saprà che la prima fa parte dell’Elite di
Darkseid, il signore di Apokolis, e gestisce
l’orfanotrofio del pianeta con una feroce disciplina,
servendosi anche delle Furie per creare un’élite di guerrieri
attraverso il lavaggio del cervello e la tortura.
Con il contributo di King la Warner
Bros gioca in casa, affidandosi ad una delle penne più affermate e
amate dai lettori dei fumetti che ha contribuito al recente riavvio
delle avventure di Batman (serie terminata prematuramente).
Creato e disegnato
da Jack Kirby, il fumetto originale fu
pubblicato la prima volta nel 1971, portando al grande pubblico le
storie dei Nuovi Dei, ovvero
i nativi dei pianeti gemelli di Nuova Genesi e
Apokolips.
Vi ricordiamo che, anni fa, la
DuVernay è stata ad un passo dal dirigere un altro atteso
cinecomic, ovvero Black
Panther, finito poi nelle mani di Ryan
Coogler. Secondo alcune
indiscrezioni, New Gods non sarà
collegato all’universo cinematografico DC, dunque la speranza di
vedere nel film i personaggi già introdotti è pari a zero.
A quattro mesi dagli ultimi
aggiornamenti è Deadline a riportare che Jonathan
Goldstein e John Francis Daley sono
entrati ufficialmente in trattative per scrivere e dirigere il film
su Dungeons
& Dragons, il celebre gioco di ruolo nato nel 1974 e
già adattato sul piccolo schermo come serie animata nel 1984 e al
cinema nel 2002 (allora diretto da Courtney Solomon,
con Jeremy Irons e Justin Whalin).
La coppia è reduce dalla regia di
Game Night, commedia prodotta da New Line e Warner
Bros, ma tra i lavori più recenti c’è anche la sceneggiatura di
Spider-Man: Homecoming e l’impegno,
poi abbandonato, con The
Flash, il cinecomic con Ezra Miller
che invece è stato affidato a Andy Muschietti.
A Marzo That Hashtag Show aveva
diffuso una una lista di possibili candidati ad interpretare il
ruolo protagonista del film, tra cui spiccavano i nomi di
Will Smith, Josh Brolin, Chris
Pratt, Vin Diesel, Matthew McConaughey,
Jamie Foxx, Joel Edgerton, Dave Bautista, Jeremy
Renner, eJohnny
Depp.
L’uscita nelle sale di Dungeons
& Dragonsè stata invece fissata
al 19 novembre 2021.
Stanno facendo molto discutere delle
affermazioni di Joe Russo, uno dei due registi di
Avengers: Endgame, in merito al
suo “odio” verso Tony Stark. Il regista ha infatti scherzato,
durante un’ospitata al Tonight Show, sul fatto che la
prima volta che ha sentito Stark definirsi un “miliardario,
playboy, filantropo”, avrebbe voluto ucciderlo, e così ha deciso
che l’avrebbe fatto in Endgame.
La polemica è stata immediata, da
parte dei fan che invece, a ragione, adorano l’eroe interpretato da
Robert Downey Jr.. E così, Joe
Russo, per replicare, ha rincarato la dose con un
tweet:
In questo caso ribadisce che non
solo avrebbe voluto vedere Tony Stark morire, ma avrebbe voluto
farlo addirittura in Civil War.
Si tratta, naturalmente, di
affermazioni provocatorie, che però il popolo di internet dei fan
Marvel non è pronto ad accogliere,
tanto che le reazioni in rete sono state violente e numerose:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Avengers:
Endgame arriverà tra pochi giorni in versione
homevideo, con contenuti extra, interviste e scene inedite da
gustare rivivendo tutte le emozioni evocate dal film in sala.
Quelle che trovate di seguito sono
alcune delle foto più belle raccolte nel dietro le quinte con gli
attori e i registi sul set: da Chris
Hemsworth che indossa i panni del nuovo Thor a
Brie
Larson che torna in quelli di Captain Marvel.
Il nuovo Thor
Il radicale cambiamento fisico di
Thor, che ritroviamo in Avengers:
Endgame sovrappeso, depresso e con problemi di
dipendenza dall’alcool, è stato uno degli argomenti più discussi
dall’uscita del film e ancora oggi occupa i dibattiti dei fan sul
web.
In merito alla trasformazione
fisica, gli sceneggiatori del film hanno raccontato in
un’intervista che i riferimenti a Il Grande
Lebowski erano intenzionali: “Sapevamo che sarebbe
diventato un po’ trasandato e che si aggirasse per casa in maniera
stralunata, quindi Lebowski è un riferimento immediato. Almeno per
il look. Così abbiamo dato le nostre idee al reparto costumi e loro
ci hanno consegnato un Thor in accappatoio con occhiali da sole.
All’improvviso la cosa ha fatto click“.
Brie Larson e il guanto dell’infinito
Senza il contributo di
Captain Marvel la battaglia finale
avrebbe preso risvolti decisamente peggiori: l’arrivo della
supereroina nel terzo atto mette gli eroi nella condizione di
rialzare la testa e combattere con orgoglio, ed eccola qui in
questo scatto rubato dove vediamo Brie Larson stringere
tra le mani il guanto dell’infinito, protagonista di una
emozionante staffetta con altri personaggi (compreso
Spider-Man):
Anthony Russo, Evangeline Lilly e Brie Larson
Sempre relativa alla scena che vede
schierate fianco a fianco tutte le supereroine Marvel, ecco un’altra immagine
delle prove con Anthony Russo, Evangeline
Lilly (meravigliosa Wasp tornata in azione dopo il
sequel di Ant-Man) e la Larson. La Lilly, prima ancora di Brie
Larson, aveva espresso il desiderio che il suo personaggio, durante
i combattimenti e una volta toltasi l’elmetto del costume,
apparisse spettinato e sudato, e non con un make up innaturalmente
perfetto.
Costruire Thor Lebowski
Sapevate che il look di Chris
Hemsworth in Endgame è il frutto di lunghe ed
estenuanti sessioni di trucco? Questa foto ritrae la vistosa
protesi che l’attore ha dovuto indossare durante le scene a petto
nudo di Thor. Un lavoro incredibile di tutto il team che rende
l’aspetto dell’eroe ancora più impressionante. Per fortuna a
Hemsworth non è stato chiesto di ingrassare sul serio!
I consigli di Gwyneth Paltrow
La saggezza della veterana Gwyneth
Paltrow trasmessa alle nuove arrivate: ecco l’attrice,
che interpreta Pepper Potts dal 2008 e può essere considerata la
prima vera eroina del MCU, sul set durante una pausa
insieme a Brie Larson e Pom
Klementieff (Mantis) mentre indossa l’armatura di Rescue.
Dopo aver salvato il suo amato in Iron
Man 3, finalmente anche Pepper scende in campo.
Foto di gruppo
Un attimo di tranquillità e risate
prima del ciak: il gruppo è quasi al completo nella foto che ritrae
alcuni degli attori sul set della battaglia finale, quella che ha
visto sacrificarsi il padrino del MCU, Iron Man. Da
notare come la “potenza” di RDJ all’interno dello studio, gli
permetta di godere di un trattamento speciale in merito al costume,
l’attore infatti non indossa quasi mai l’armatura completa,
definita una vera e proprio trappola.
I Vendicatori verso il Regno Quantico
Una delle scene più emozionanti dei
trailer, poi vista anche nel film, vedeva i Vendicatori
sopravvissuti alla Decimazione marciare verso la nuova missione:
entrare nel Regno Quantico, viaggiare nel tempo e
recuperare le gemme dell’infinito. Eccoli qui, sul set, pronti a
partire. Da notare la presenza di Sean Gunn, che regala le movenze
a Rocket Raccoon, ma lo interpreta anche sul set, come riferimento
per le altre performance, in modo tale da rendere tutto più
realistico.
Captain Marvel al quartier generale
Era attesa dalla scena post credits
di Infinity War ed ha finalmente raggiunto i Vendicatori dopo il
salvataggio di Tony Stark nello spazio: Carol
Danvers, aka Captain Marvel, si presenta agli eroi in
tutta la sua magnificenza. La prima apparizione di Carol in questo
contesto aveva generato delle polemiche per via del make up che a
quanto pare non si confaceva al personaggio.
Appuntamento con Thanos
Il primo piano degli Avengers è
raggiungere Thanos, prendere il guanto e
ripristinare gli eventi di Infinity War. Una volta trovato il
Titano nella sua fattoria, gli eroi si rendono conto della
situazione irrevocabile e in un momento di rabbia Thor decapita il
villain. Questa immagine ritrae il cast poco prima di quella
scena.
Abbraccio fra donne
Cosa c’è di meglio di un
bell’abbraccio fra donne per scaricare la tensione? Ecco tutte le
eroine del MCU festeggiare le riprese della
scena dell’A-Team arrivata nel terzo atto del
film. La scena potrebbe anticipare un futuro in cui gli Studios
sceglieranno di portare in scena un gruppo di sole donne che
lottano contro il male per difendere il mondo. I tempi sono maturi
e i nomi coinvolti garantiscono spettacolo.
Le supereroine del MCU
Eroine riunite! Un altro scatto da
una prospettiva diversa della sequenza dove Captain
Marvel guida la carica
proteggere Peter Parker e il guanto dell’infinito. Parliamo sempre
di questa scena: i pochi secondi di girl power sono stati accolti
con grande entusiasmo, pur non avendo basi drammaturgiche, dal
momento che le eroine schierate non si conoscono affatto tra loro,
è perciò un po’ forzato vederle schierarsi l’una al fianco
dell’altra.
Risate sul set
Nell’ edizione homevideo che
arriverà il prossimo 13 agosto sarà presente, oltre alle scene
eliminate e all’omaggio a Stan Lee, anche la tradizionale raccolta
degli errori e delle papere sul set con protagonisti gli attori di
questa epica avventura. Qui sopra una piccola anteprima con un
sorridente Chris
Hemsworth.
Passaggio di consegne
Dopo aver restituito tutte le gemme
dell’infinito, Steve
Rogers torna dal Regno Quantico come uomo anziano e
l’eroe decide di passare lo scudo a Sam Wilson, il
nuovo Captain America del MCU. Qui sopra un dettaglio rubato
dal dietro le quinte della scena con Chris
Evans e Anthony Mackie.
Scarlett Johansson e Jeremy Renner
Non avevamo ancora menzionato due
dei nostri eroi preferiti, Vedova Nera e Occhio di Falco, riunitosi
in Giappone dopo gli eventi della Decimazione e la scomparsa della
famiglia di Clint Barton. Eccoli sul set prima dell’emozionante
abbraccio fra Scarlett
Johansson e Jeremy
Renner.
All’attacco!
Un’altra immagine che ritrae le
eroine all’attacco, con Nebula in carica e dietro tutte le compagne
del MCU. Alle loro spalle c’è Peter
Parker, ferito e a terra. Anche le tecniche per realizzare la tuta
di Peter Parker si sono evolute con il tempo, come si può vedere
dall’attrezzatura da mo-cap indossata da Tom Holland, sullo
sfondo.
Ripasso della scena
Anthony e Joe Russo ripassano con il
cast le battute della scena ambientata nel diner dove Natasha,
Steve e Scott ritrovano Bruce Banner nella sua nuova forma di
Smart Hulk. Nel film si tratta dell’esordio di
Smart Hulk, ma sappiamo che nelle intenzioni c’erano una serie di
scene che dovevano introdurre diversamente il personaggio al
pubblico.
Tony alla deriva
L’inizio diAvengers: Endgame ci ha mostrato
uno dei sopravvissuti alla Decimazione di Thanos, Tony Stark, alla
deriva nello spazio insieme a Nebula senza più cibo e ossigeno.
Questo scatto riprende Robert Downey
Jr. prima del ciak con i fratelli Russo.
I magnifici tre
Li chiamavano i magnifici tre: Thor,
Captain America e Iron Man finalmente riuniti per combattere a viso
aperto Thanos nel confronto definitivo con Thanos. Sono loro il
cuore della Infinity Saga, visto che sono stati protagonisti di
trilogie e hanno formato il cuore forte dei primi Vendicatori.
IT: Capitolo Due
durerà quasi tre ore. A dichiararlo è lo stesso regista,
Andy Muschietti, a Digital Spy,
durante un’intervista con il giornale. Forte del successo riscosso
dal primo film, il regista si sente spinto ad osare e giocare di
più anche perché la seconda parte del romanzo di Stephen
King che racconterà è quella più intensa, sia per quello
che riguarda le emozioni sia per la componente spaventosa, senza
dubbio la parte che più attira il pubblico.
A DS, Muschietti ha spiegato che un
film è sempre molto diverso in fase di scrittura, durante la quale
tutto sembra fondamentale. Questo però spesso porta a primi
montaggi che durano anche quattro ore, una lunghezza difficilmente
vendibile e sostenibile da parte dello spettatore, per cui, dopo un
lavoro di taglia e cuci in sala di montaggio, Muschietti è riuscito
ad avere la sua versione di 2 ore e 45 minuti, una
durate corposa ma a quanto pare necessaria per inserire tutti i
dettagli importanti nella storia.
Sembra che dopo i primi screen,
nessuno si sia lamentato del prodotto finale, né tanto meno della
durata, mentre King in persona ha definito EPICA la scena del
confronto finale tra i Perdenti e il Clown Pennywise.
Vi ricordiamo che l’uscita
nelle sale di IT: Capitolo
Due è fissata al 6 settembre
2019. Nel cast figurano, oltre a McAvoy,Jessica Chastain nei panni di Bev, mentre
Jay Ryan sarà
Ben, Isaiah
Mustafa Mike, Bill
Hader Richie, James
Ransone Eddie, Andy Bean Stan,
e Bill Skarsgård tornerà a interpretare
Pennywise il Clown Ballerino.
Dopo lo sfogo di
Emanuelle Seigner, attrice e moglie di
Roman Polanski, che aveva commentato negativamente
un aspetto particolare del nuovo lavoro di Quentin
TarantinoC’era una volta a
Hollywood, è arrivato un altro sfogo nei confronti del
regista e del trattamento di un personaggio particolare mostrato
sullo schermo: stavolta ad intervenire è la figlia di Bruce Lee, Shannon Lee,
affermando che il ritratto del padre offerto dal regista è
“scoraggiante”.
Nel film lo stuntman interpretato
da Brad Pitt, Cliff Booth, scambia una serie di
insulti arroganti con Lee (che ha il volto di Mike Moh), e i due
concordano di sfidarsi sul set dello show televisivo “The Green
Hornet” in cui la star delle arti marziali sconfigge facilmente
Booth nel primo round, mentre nel secondo, è Booth a colpire Lee
stordendolo.
La figlia di Lee ha descritto la
scena “scoraggiante” per il modo in cui viene rappresentato il
personaggio, ovvero un “arrogante sbruffone, e in verità, mio
padre era un asiatico-americano nella Hollywood degli anni ’60 che
ha dovuto lavorare molto più duramente degli altri per riuscire a
guadagnarsi il rispetto“.
“Riesco a capire tutto il
ragionamento alla base di ciò che è ritratto nel film“, ha
detto in un’intervista, “Capisco che i due personaggi sono
antieroi e questo è un po’ come una fantasia rabbiosa di ciò che
potrebbe accadere, e che stanno rappresentando un tempo
caratterizzato da razzismo ed esclusione. Capisco anche che
volevano rendere il personaggio di Brad Pitt un supereroe in grado
di battere Bruce Lee. Ma non avevano bisogno di
trattarlo come faceva la Hollywood bianca quando era
vivo.”
“Ho visto il film sabato, ed
è stato spiacevole trovarmi in quel cinema e ascoltare le
risate del pubblico davanti alle scene con mio
padre“, ha concluso la Lee.
L’uscita nelle sale
di C’era
una volta a Hollywood è fissata al 9 settembre
2019. Di seguito la prima sinossi: La
storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che
viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick
Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva
western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi
stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono
più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon
Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon Herriman sarà
Charles Manson. Il film segnerà anche l’ultima apparizione
cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
In occasione della presentazione a
Londra de Il Re
Leone di Jon Favreau, ecco l’intervista ai doppiatori
originali del film, Chiwetel Ejiofor (Scar) e
Florence Kasumba (Shenzi), e ad Hans
Zimmer, compositore delle musiche originali, tornato a
lavorare su questo particolare live action. Il Re
Leone arriverà in sala il prossimo 21 agosto.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy Eichner
doppieranno
Pumba e Timon. Nel cast
anche John Kani, visto in Civil War, che darà
voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.