A settantasette anni dal suo debutto
nel 1939, Il Mago di Oz resta ancora oggi
uno dei film più iconici che siano mai stati prodotti a
Hollywood.
Mentre si attende l’arrivo sulla NBC
della serie tv Emerald City ispirata proprio al film
e al romanzo di L. Frank Baum, arriva la notizia
di un nuovo prequel dopo Il grande e potente Oz diretto nel
2013 da Sam Raimi.
I RAMstar Studios hanno
infatti annunciato di essere al lavoro sullo sviluppo di un film
che si baserà sul romanzo del 1991 How the
Wizard Came to Oz dell’autore Donald
Abbot, il quale si occuperà di scrivere anche la
sceneggiatura dell’adattamento.
Il nuovo prequel sarà diretto da
Cole S. McKay, il quale ha lavorato a film
come Cloverfield e Transformers
3.
Esattamento come il film di Raimi,
anche questo nuovo prequel seguirà le avventure del giovane ed
eccentrico Oscar Diggs e del suo viaggio per raggiungere la Città
di Smeraldo. Secondo le prime indiscrezioni, Nathan Fillion (la serie tv
Castle) dovrebbe interpretare il ruolo del Mago,
anche se al momento non esiste alcuna conferma ufficiale in
merito.
Le riprese di How the
Wizard Came to Oz si svolgeranno a Los Angeles e in
Australia.
Il grande e potente Oz (Oz
the Great and Powerful) è un film del 2013 diretto da Sam Raimi e
con protagonisti James Franco, Mila Kunis, Michelle Williams e
Rachel Weisz. Il film si basa sul famoso romanzo di Lyman Frank
Baum Il meraviglioso mago di Oz, ed è l’ideale prequel del film del
1939 Il mago di Oz.
Il mago di Oz (The
Wizard of Oz) ha ricevuto molti riconoscimenti ed è considerato un
classico della storia del cinema. La nota canzone Over the Rainbow
(musica di Harold Arlen, parole di E.Y. Harburg e interpretata
dalla protagonista Judy Garland) è stata successivamente
reinterpretata da molti artisti e usata in diversi ambiti.
Da poche ore è giunta inaspettata
una notizia assolutamente gradita per tutti i nostalgici desiderosi
di viaggiare ancora una volta oltre l’arcobaleno per approdare
nuovamente nel Mondo di Oz.
Per festeggiare l’anniversario
dei 75 anni dall’esordio al cinema
de Il Mago di Oz, storica pellicola
diretta da Victor Fleming ed
interpretata dall’indimenticabile Judy
Garland, nel corso degli
86thAcademy Awards avrà
luogo un omaggio al film ispirato al primo dei quattordici libri di
Oz nati dall’inventiva di L. Frank Baum.
A confermare la notizia
un’affermazione ufficiale da parte dei
produttori Craig
Zadan e Neil Meron:
“Siamo lietissimi di celebrare
il compleanno di uno dei film più amati di tutti i tempi nel corso
degli Oscar di quest’anno.”
Il Mago di
Oz, d’altronde, non è nuovo ai
salotti degli Oscar, già nel 1939 ricevette ben 6 nomination
all’agognata statuetta quali: miglior film, migliore fotografia,
migliore scenografia, migliori effetti speciali, miglior colonna
sonora e migliore canzone, riuscendo, tuttavia, a trionfare solo
nelle ultime due categorie.
Over The
Raimbow, storica colonna sonora del film scritta
da Harold Arlen e resa immortale dalla
stessa Judy Garland è da allora una delle
canzoni più note del panorama musicale e cinematografico.
Per poter scoprire quale sarà
l’omaggio offerto a Il Mago diOz non ci resta che attendere il
prossimo 2 marzo, data in cui gli Oscar
avranno luogo presso il Dolby Theatre.
Presto Il Mago di Oz ,
diretto da Victor Fleming nel 1939, celebrerà il
75esimo anniversario. La Warner Bros, che tanto deve del suo
successo al leggendario film che rese Judy Garland
una star, ha deciso di curare una particolare edizione in 3D
Blu-Ray. Inoltre USA Today ha annunciato oggi che il film verrà
ri-distribuito al cinema in 3D nei cinema IMAX il prossimo
settembre.
Basato sul libro
fantasy per ragazzi di L. Frank Baum, Il Mago di
Oz vede nel cast, come detto,
Judy Garland, Frank Morgan, Ray Bulger, Bert Lahr, Jack
Haley, Billie Burke e Margaret Hamilton
nei panni della Strega Cattiva dell’Est. Dopo tre quarti di secolo,
il film di Fleming conserva un fascino incredibile ed è uno dei
film più visti e amati nella storia del cinema, rivendicando una
grande fetta di fan soprattutto negli Stati Uniti, dove la stessa
Judy Garland è un’icona pop senza tempo.
Dall’1 ottobre è previsto un set di
cinque dischi, che ne include uno in 3D.
Il mondo di Baum, con questa
iniziativa, riceverà un doppio riconoscimento cinematografico
quest’anno, considerata la recente uscita de Il Grande
e Potente Oz, che uscirà in home video la prossima
settimana.
Inoltre è in produzione un film
animato intitolato Dorothy of Oz, del
quale però non si conosce ancora la data d’uscita.
Arriva il primo trailer italiano del film
d’animazione Il magico mondo di Oz,
seguito di una delle fiabe più famose e amate al
mondo.
Il film vede ancora
protagonista Dorothy che, dopo essersi svegliata nella sua
casa in Kansas, si ritrova immediatamente riportata indietro ad Oz,
dove i suoi vecchi amici, lo Spaventapasseri, il Leone, l’Uomo di
latta e Glinda la fata buona, sono minacciati da un nuovo
nemico: un perfido giullare. In questo suo ultimo viaggio
attraverso il coloratissimo paesaggio di Oz, Dorothy
incontrerà dei nuovi amici che si uniranno a lei per riportare pace
e felicità nella Città di Smeraldo: Socrate il gufo, il
Maresciallo Mellow, la Principessa di porcellana e
molti altri ancora.
Accompagnato dalle musiche del
cantautore candidato agli Oscar Brian Adams, IL MAGICO MONDO DI OZ,
nella versione originale inglese può contare su voci davvero
eccellenti, prima tra tutte quella di Lea Michele, candidata ai
Golden Globe “Come migliore attrice televisiva di una commedia o
musical” per GLEE, la serie tv divenuta ormai un cult. Al fianco
della giovane attrice troviamo poi nomi del calibro di Dan
Aykroyd, Jim Belushi, Kelsey Grammer, Martin Short, Oliver Platt,
Patrick Stewart, Hugh Dancy e Bernadette
Peters.
Il trailer de Il
Magico Mondo di Harold il nuovo live-action Sony
Pictures diretto da Carlos Saldanha (L’Era
Glaciale) da una sceneggiatura di David
Guion e Michael Handelman. Tratto dal
celebre libro per bambini del 1955 scritto da Crockett Johnson
“Harold and the Purple Crayon”, Il Magico Mondo di
Harold è interpretato da Zachary Levi (Shazam: Furia
degli Dei), Lil Rel Howery
(Scappa – Get Out), Benjamin
Bottani (Bromates – Coinquilini per la
pelle), Jemaine Clement (Vita da
vampiro – What We Do in the Shadows), Tanya
Reynolds (Sex Education) con
Alfred Molina (Spider-Man: No Way
Home) e Zooey Deschanel (Yes
Man). Il Magico Mondo di
Harold sarà nelle sale italiane dal 12 settembre
prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.
Il Magico Mondo di Harold, la
trama
All’interno del suo libro,
l’avventuroso Harold (Zachary Levi) può dare vita a qualsiasi cosa
semplicemente disegnandola. Dopo essere cresciuto e aver disegnato
se stesso fuori dalle pagine del libro e nel mondo reale, Harold
scopre di avere molto da imparare sulla vita vera e che la sua
fidata matita viola può scatenare scherzi molto più esilaranti di
quanto avesse mai pensato. Quando il potere dell’immaginazione
illimitata finisce nelle mani sbagliate, ci vorrà tutta la
creatività di Harold e dei suoi amici per salvare il suo mondo e
quello reale. Il Mondo Magico di Harold è il
primo adattamento cinematografico dell’amato classico per bambini
che ha affascinato i giovani lettori per decenni.
Scritto e diretto da Paul Schrader,
Il maestro giardiniere (qui
la recensione) segue il protagonista in una storia che riserva
sorprese e svolte intriganti. Ultimo capitolo della trilogia
spirituale composta anche da First Reformed e Il
collezionista di carte, il film racconta la storia di
Narvel Roth (Joel
Edgerton), un meticoloso orticoltore che cura i
giardini e i terreni della magnifica e storica tenuta di Gracewood
Gardens. Oltre a occuparsi degli esterni della proprietà, l’uomo
cerca anche di assecondare sempre i bisogni della sua datrice di
lavoro, la signora Norma Haverhill (Sigourney
Weaver), una ricca vedova.
Quando quest’ultima gli chiede di
prendere la sua ribelle nipote Maya
(Quintessa Swindell) come nuova apprendista, la
tranquilla e mite esistenza di Narvel precipita nel caos, portando
a galla oscuri segreti provenienti da un passato che sembrava
sepolto per sempre. Nel finale, decidendo di prendere in mano la
situazione, Roth dà la caccia agli spacciatori del passato di Maya,
con l’intenzione di ucciderli. La ragazza si unisce a lui e i due
fanno irruzione nella casa dell’ex fidanzato RG, spaventando gli
uomini all’interno.
Su indicazione di Maya, però, Narvel
non li uccide, ma si limita a terrorizzarli in modo che non si
accaniscano più su Maya. I due, ormai una coppia, tornano a
Gracewood Gardens dopo la sua distruzione. Il maestro
giardiniere si conclude dunque con Narvel che affronta
Norma ottenendo un accordo: lui ripristinerà il giardino botanico
della sua tenuta se lei si tratterrà dal partire per un altro anno
e permetterà a lui e Maya di vivere insieme come coppia sposata
nella proprietà.
Narvel Roth, maestro giardiniere in
fuga dal passato
Narvel è un orticoltore da qualche
anno, ma il motivo per cui lo è diventato non è del tutto spiegato.
Egli è un ex neonazista che ora si trova nel programma di
protezione testimoni dopo aver denunciato i Proud Boys all’FBI.
Sebbene non sia chiaro il motivo per cui si sia dedicato al
giardinaggio, il giardino botanico è una sorta di rifugio per lui,
un luogo dove può stare in pace e nascondersi dal resto del mondo.
Può lavorare in silenzio e senza essere sospettato, ringiovanendo
le piante nello stesso modo in cui il giardino ringiovanisce lui.
Essere un orticoltore è anche, come suggerisce il film, una forma
di redenzione per Narvel, che mantiene in vita le piante, in
contrasto con il suo passato di violenza.
Narvel, dunque, ha un passato
incredibilmente violento e razzista. Come neonazista, ha ucciso
diversi uomini di colore, alimentato dall’odio razziale. Questo
aspetto è particolarmente evidente in un flashback del passato di
Narvel, presumibilmente ambientato poco prima che decidesse di
cambiare rotta. Il flashback racconta di come sia stato incaricato
di uccidere il reverendo Charles, un pastore nero che i Proud Boys
volevano morto. Narvel porta a termine la missione, tuttavia non
uccide la moglie e la figlia del reverendo, che riescono a fuggire,
anche se traumatizzate. In quel momento si ha dunque un cambiamento
per lui, anche se non c’è molta esplorazione delle conseguenze di
questa azione.
Norma non è felice di avere una
nipote birazziale e interagisce a malapena con Maya, avendo
interrotto da tempo i rapporti con sua sorella (la madre di Maya).
Forse Norma si sente in qualche modo in colpa per aver abbandonato
la sua famiglia e pensa che per Maya sarebbe molto meglio dedicarsi
al giardinaggio invece che alla droga. Inoltre, sembra anche voler
mantenere la proprietà nella mani della sua famiglia, ma senza fare
alcun lavoro per conoscere la nipote, dando questa responsabilità a
Narvel. È il minimo indispensabile, ma Norma ha fatto un tentativo,
anche se certamente non nasce da un amore genuino.
Inoltre, a Norma piace chiaramente
avere il potere e il controllo. Il suo disprezzo per il fatto che
la nipote sia birazziale e il fatto che spinga Narvel, un ex
neo-nazista, a farle da mentore sembra un modo contorto per
ricordargli chi comanda. C’è anche il caso di Norma che ha delle
complicazioni mediche, che non condivide nei dettagli, ma che
lascia intendere che si dimetterà dalla gestione della tenuta prima
di passarla a terzi. Norma potrebbe voler mantenere la piantagione
in famiglia, ma mettere Maya nella posizione di lavorare al fianco
di una persona con un passato di violenza razziale è certamente una
scelta che sembra più una punizione.
Come anticipato, poi, Norma licenzia
Narvel come orticoltore dei Gracewood Gardens dopo aver scoperto
che lui e Maya hanno una relazione, ma dopo che il suo giardino
botanico viene abbattuto dai vendicativi conoscenti di Maya, Narvel
sa che Norma si affiderà solo a lui per rimediare ai danni causati
e ripristinare il giardino. Narvel suggerisce dunque a Norma di
occuparsi ancora dell’asta annuale di fiori che lei ospita se gli
concederà un altro anno per riportare in vita il giardino. Narvel
torna in quel luogo anche perché sa che ora le carte sono nelle sue
mani e che le dinamiche di potere tra lui e Norma sono cambiate a
causa di Maya.
Nel corso del film, Narvel comprende
che Maya ha ricominciato a drogarsi e che il suo ragazzo la
picchia. Cerca dunque di farsi aiutare dal suo supervisore, ma
quando si rende conto che non otterrà l’aiuto richiesto, decide di
prendere in mano la situazione. Insegue quindi l’ex fidanzato di
Maya e gli spacciatori perché comincia a tenere molto a lei e non
vuole vederla soffrire. Nella sua mente, sta salvando Maya da un
futuro di abuso di sostanze e da persone che non mettono al primo
posto il suo benessere.
Anche se i loro passati non sono
affatto uguali, Narvel forse intuisce quanto possano andare male le
cose quando ci si sente intrappolati in una situazione in cui gli
altri esercitano il loro controllo. Per lui, l’unico modo per
staccarsi dal proprio passato, soprattutto quando questo continua a
perseguitare, è eliminare completamente il problema. Narvel non
uccide RG o i suoi amici, ma li spaventa abbastanza da tenerli
lontani da Maya. Ucciderli sarebbe stato un passo indietro per il
suo personaggio e non sarebbe stato in linea con il modo in cui ha
scelto di vivere la sua vita dopo essersi lasciato il passato alle
spalle.
Il vero significato del finale di
Il maestro giardiniere
In Il maestro
giardinierePaul Schrader mette al centro
uomini con storie oscure fornendo loro un percorso di redenzione,
come nel caso del personaggio principale. Narvel cerca di compiere
quelle che ritiene essere buone azioni per compensare il fatto di
essere stato un neonazista. Schrader propone l’idea che una persona
come Narvel possa rimediare alle malefatte del suo passato,
indipendentemente dalla quantità di danni e di dolore che ha
causato, a patto di scegliere una strada diversa e di seguirla
attivamente. Centrare la redenzione di Narvel introducendo anche
dinamiche razziali cambia la percezione del suo arco narrativo.
Questo sottolinea le dinamiche di potere e razziali in gioco, sia
tra lui e Maya che tra Norma.
Presentato fuori concorso a
Venezia 79, Il maestro
giardiniere (Master Gardener) è il terzo e
probabilmente ultimo capitolo di quella che potremmo definire una
trilogia sulla dicotomia tra punizione e redenzione di Paul
Schrader, iniziata con First Reformed e proseguita con il più recente
The Card Counter. In particolare,
Master Gardener si pone come riflessione ultima
dell’autore sul potere redentivo dell’amore contro l’oscurità
annichilente. Un nuovo esercizio di quel cinema trascendentale di
cui Schrader si è confermato pioniere e concetto
sviluppato nella sua famosa tesi di dottorato, “The
Transcendental Style in Film“.
I fiori di un giardino psicologico
Master
Gardenerracconta la storia
di Narvel Roth, il meticoloso orticoltore
di GracewoodGardens.
Si dedica tanto alla cura dei giardini di questa bellissima e
storica tenuta, quanto all’assecondare la sua datrice di lavora, la
ricca signora Norma Haverhill. Quando la
signora Haverhill gli chiede di assumere come nuova apprendista la
sua bisnipote Maya, ribelle e problematica,
il caos si insinua con prorompenza nella spartana esistenza di
Narvel. Nel cast, Joel
Edgerton (Narvel Roth),Sigourney
Weaver(Mrs.
Haverhill), Quintessa
Swindell (Maya), Eduardo
Losan (Xavier).
Con Master
Gardener siamo di fronte a un corpus filmico che non
funziona sulla base della prosecuzione di una storia, ma attraverso
la ripetizione e la declinazione differente di archetipi narrativi
e filmici già ben consolidati da Schrader. Una
messa in scena ordinata e austera, personaggi che scovano la loro
tridimensionalità attraverso un cammino sofferto che passa per il
potere della catarsi cinematografica e del minimalismo tecnico.
Master Gardener: l’ultimo saluto di Schrader
Laddove First Reformed e The Card Counter univano viaggi personali a
temi scottanti – la crisi climatica nel primo caso, le ferite
inflitte alla psiche yankee dalla lotta amorale contro il
terrorismo globale – in Il maestro giardiniere
(Master Gardener) questa cornice contemporanea non
scompare, ma si fluidifica nello spettro visibilissimo della storia
di un uomo profondamente tormentato dal passato.
Il razzismo radicato nella società
america e l’esistenza di una parte dell’America che, dimenticata
dal sistema, cerca rifugio nell’estremismo sono tematiche
funzionali al delinearsi di un arco caratteriale estremamente
controverso, che deve ricalcare le tracce del passato violento
aggrappandosi a un’esistenza spartana, in cui la cura dell’Altro e
l’insegnamento sono parte fondamentale di un cammino che conduce al
messaggio forse più romantico che Schrader abbia
mai posto su schermo.
È l’onnipresente voce fuori campo
del protagonista a condurci poeticamente dentro di sè,
raccontandoci come la resilienza fondante la vegetazione debba
farci contemplare anche sulla nostra esistenza e, soprattutto,
sopravvivenza. La storia di Narvel esiste
nei confini della soggettività del suo personaggio ma si apre
quanto mai alla speranza tramite l’incontro di psicologie inedite
in Schrader, che si sofferma in maniera arguta su
due diverse declinazioni del femminile, rappresentate da una rosa
matura (Sigourney Weaver) e da un bocciolo di cui
è necessario prendersi cura, nonostante le resistenze iniziali
(Quintessa Swindell). Attraverso il
ricongiungimento con la fisicità delle cose, la terra, la
manualità, si curano non solo giardini ma anche anime. E proprio
l’anima di Schrader sembra cavalcare con
grandissimo affetto una sorta di seconda giovinezza, incapsulata
dalla luminosità di
Maya (Swindell).
Con First Reformed ci siamo chiesti se Dio, in
ultima istanza, ci perdonerà; con The Card Counter siamo a passati
a una riflessione ancora più intimista, se siamo in grado di
perdonare noi stessi. In Il maestro giardiniere
(Master Gardener), la risposta a queste domande trova
soluzione nei legami e nella speranza più pura. “Non avrei mai
voluto andarmene senza fare un film che dicesse al mondo ti voglio
bene“, ha dichiarato Scharader. Nel silenzio
contemplativo con cui Narvel si dedica alla
scrittura privata, ci apriamo alla condivisione del saluto di un
immenso Maestro, che consegna a una nuova generazione di attori le
chiavi per aprire i giardini della sua eredità.
È in arrivo nelle sale
italiane un film che promette di radunare i cinefili più accaniti.
Tratto dal libro di Stephen Rebello (uscito in Italia con il titolo
“Come Hitchcock ha realizzato Psycho”) la pellicola si
concentra sulla lavorazione e l’uscita del film più importante e
apprezzato del regista inglese. A impersonare il ruolo del geniale
regista inglese troviamo il premio oscar Sir Anthony Hopkins
accanto alla “regina” Helen Mirren.
Dopo il grande
successo di pubblico in Spagna e la candidatura a 5 Premi Goya,
Officine UBU è lieta di presentare il poster e il trailer di
Il maestro che promise il mare, diretto da
Patricia Font, nella sale italiane dal 19
settembre.
La regista spagnola
intreccia passato e presente per raccontarci la storia
vera del maestro Antoni Benaiges, un
insegnante di Tarragona, che nel 1935 viene assegnato alla scuola
di Bañuelos de Bureba, una piccola cittadina della provincia di
Burgos. Qui il maestro instaura un intenso legame con i suoi
studenti, ai quali promette di portarli a vedere il mare per la
prima volta nella loro vita. Ma l’imminente avvento del regime
franchista, che sta opprimendo il paese, renderà vana la promessa
del maestro, che si batterà con generosità e coraggio fino
all’ultimo in difesa dei propri ideali. 75 anni dopo, la storia del
maestro ritorna alla luce grazie ad Arianna, una donna che cerca i
resti del proprio bisnonno scomparso durante il nazionalismo
autoritario del generale Franco.
Il maestro che promise il mare, il poster
Il maestro che promise il mare poster
Il maestro che
promise il mare è un film che porta un messaggio quanto mai
attuale di libertà e della necessità di opporre ogni tipo di
resistenza ai regimi oppressivi e autoritari. Attraverso il potere
dell’insegnamento, ci ricorda il dovere della memoria in un
presente che tende a dimenticare le lotte di coloro che sono venuti
prima di noi e che, anche a costo della loro vita, ci hanno
permesso di vivere come persone libere.
Il maestro Antoni –
magistralmente interpretato da Enric Auquer – rende omaggio e onore
alla preziosa opera di tutti gli insegnanti ed esalta la necessità
di consentire la massima libertà di espressione e creatività ai
bambini, mentre Arianna – interpretata da Laia Costa – simboleggia
la forza e le speranze di tante famiglie che ancora oggi cercano i
propri parenti sepolti nelle fosse comuni, accendendo un faro su un
pezzo di storia tanto tragica, quanto vicina, che non deve essere
dimenticata.
L’impegno e la
passione per l’insegnamento del maestro Antoni, la cui preziosa ed
eroica figura merita di essere conosciuta, diffusa e valorizzata,
ci accompagnano in questo poetico viaggio nella memoria, che evoca
nel titolo la promessa di un mare, inteso anche come metafora di
libertà.
Il maestro che promise il
mare, la trama
Nel 1935, il
maestro Antoni Benaiges accetta l’incarico come insegnante in un
piccolo villaggio nella provincia di Burgos, in Spagna. Qui il
giovane maestro instaura un intenso legame con i suoi studenti,
bambini tra i sei e i dodici anni, ai quali fa una promessa:
portarli a vedere il mare per la prima volta nella loro vita. Ma i
metodi di insegnamento innovativi del maestro non incontrano il
consenso del governo di allora, che inizia una dura opposizione nei
confronti dell’insegnante e dei suoi ideali.
75 anni dopo,
la nipote di uno di quegli alunni, ricostruisce la meravigliosa
storia vera nascosta dietro la promessa del maestro. Una storia di
coraggio, dedizione e resistenza che rischiava di rimanere sepolta
dalle ombre del regime franchista.
Divenuto celebre grazie a fantasy
horror come La mummia, La mummia – Il ritorno e Van Helsing, il regista
Stephen Sommers ha poi scritto e diretto nel 2014
un altro film di questo genere, intitolato Il luogo
delle ombre. In originale, la pellicola porta però il
titolo di Odd Thomas, che oltre ad essere il nome del
protagonista è anche la descrizione precisa di lui e di quanto gli
capita. Il termine “Odd” è infatti traducibile come
“bizzarro” o “stravagante”, aggettivi che rappresentano bene
l’intera opera, ricca di colpi di scena e situazioni
particolarmente imprevedibili e, spesso e volentieri, anche
comiche.
Il film è l’adattamento
cinematografico de Il luogo delle ombre, pubblicato nel
2003 e primo di sette romanzi dedicati al personaggio di Odd
Thomas. Lo scrittore è Dean Ray Koontz, che negli
anni è divenuto celebre per i suoi racconti di genere suspense
thriller, contenenti elementi horror, gialli, di fantascienza
e di satira. Il luogo delle ombre non è il primo romanzo
di Koontz ad ottenere una propria trasposizione cinematografica, ma
è il primo della serie di riferimento. Ad oggi, sfortunatamente, è
anche l’unico di questa ad aver avuto la possibilità di arrivare
sul grande schermo, non essendovi stati suoi sequel.
Al momento della sua uscita in sala,
infatti, il film si affermò come un clamoroso insuccesso
commerciale, arrivando a non superare i 2 milioni di dollari al box
office internazionale. Pur con i suoi difetti, Il luogo delle
ombre è però un film da riscoprire, capace di offrire
intrattenimento su più fronti. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Il luogo delle ombre: la trama del film
Il film racconta di un mondo
fantastico, sovrannaturale, animato da esseri e anime che cercano,
costantemente, di interagire con il mondo vivente. Protagonista è
Odd Thomas, un giovane cuoco di una tavola calda
in una piccola città nel deserto americano. La sua vita viene
stravolta quando si ritrova ad essere prescelto dagli esseri
ultraterreni quale intermediario tra i due universi. Odd cerca
allora in tutti i modi di aiutare le anime senza pace che si
mettono in contatto con lui. Sia che questa vogliano giustizia, sia
che vogliano aiutano a risolvere crimini di ogni tipo, per la gioia
del capo della polizia Wyatt Porter.
Con questa attività, egli spera
anche di poter far colpo sulla bella Stormy
Llewellyn, la ragazza di cui è perdutamente innamorato.
Nonostante queste stranezza, tutto scorre sereno. Almeno fino
all’arrivo nella cittadina di Pico Mundo di un uomo misterioso
circondato da un gruppo di ombre simili a iene che lo seguono
ovunque vada. Neppure i fidi informatori di Odd sono in grado di
capire chi sia. L’unico indizio è una pagina strappata da un
calendario giornaliero. Questa riporta la data del 15 agosto,
esattamente 24 ore dopo al tempo in cui si svolge la vicenda. Odd
capirà ben presto che qualcosa di terribile sta per abbattersi
sulla città e dovrà fare affidamento a tutte le sue capacità per
impedire il peggio.
Il luogo delle ombre: il cast del film
Ad interpretare il protagonista, Odd
Thomas, vi è l’attore russo naturalizzato statunitense
Anton Yelchin. Il compianto interprete, noto per
il ruolo di Pavel Chekov nei nuovi film di Star Trek, è da
sempre stato legato al progetto come unico attore considerato per
la parte. Per prepararsi a questa, egli ha letto diversi dei libri
della serie, così da avere una panoramica il più completa possibile
sul personaggio e i suoi modi di fare. Accanto a lui, nei panni
dello sceriffo Wyatt Porter vi è invece il celebre attore
Willem Dafoe, il quale
accettò poiché affascinato dalla commistione di generi presenti nel
racconto. Per il ruolo, inizialmente, era stato considerato anche
il premio Oscar Tim Robbins.
Nei panni della bella Stormy
Llewellyn si ritrova l’attrice Addison Timlin,
nota in particolare per essere stata protagonista del film
Fallen. Per il ruolo erano state considerate anche le
attrici Lily Collins,
Emma Roberts e
Kat Dennings,
quest’ultima grande amica di Yelchin. Nel film si ritrova poi anche
Gugu Mbatha-Raw, attualmente tra i protagonisti di
Loki, qui nei panni della cameriera Viola. Leonor
Varela è la madre di Odd, che compare solo nei flashback
del protagonista, mentre Nico Tortorella è il
poliziotto Simon Varner, il quale prova forte antipatia per Odd.
L’attore Shuler Hensley, infine, è il misterioso
uomo che il protagonista rinomina “Fungus Man”, per via della sua
carnagione che ricorda la muffa e il suo bizzarro taglio di
capelli.
Il luogo delle ombre: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il luogo delle
ombre è infatti disponibile nel catalogo di
Chili, Google Play, Apple iTunes e
Now. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film,
avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 2 maggio alle ore 21:15
sul canale Italia 2.
Da giovedì 23
luglio arriverà nelle sale italiane Il luogo
delle ombre – titolo originale Odd Thomas – diretto
dal regista Stephen Sommers, campione di incassi
con La mummia, il suo sequel
La mummia – Il ritorno e il film horror
d’azione Van Helsing.
Di seguito il trailer del film con
protagonista Anton Yelchin.
Tratto dall’omonimo romanzo scritto
da Dean R. Koontz, best seller nel mondo, Il luogo
delle ombre racconta di un mondo fantastico,
sovrannaturale, animato da esseri e anime che cercano,
costantemente, di interagire con il mondo vivente. Protagonista del
fantasy è Odd Thomas – interpretato da Antony Yelchin – un giovane
cuoco di una tavola calda in una piccola città nel deserto
americano prescelto dagli esseri ultraterreni quale intermediario
tra i due universi. Odd, che è perdutamente innamorato della bella
Stormy Llewellyn – interpretata da Ashley Sommers – cerca in
tutti i modi di aiutare le anime senza pace che si mettono in
contatto con lui, che vogliono giustizia e che, a volte, aiutano a
risolvere casi e crimini di ogni tipo. Tutto scorre sereno, fino
all’arrivo nella cittadina di Pico Mundo di un uomo misterioso
circondato da un gruppo di ombre simili a iene che lo seguono
ovunque vada. Neppure i fidi informatori di Odd sono in grado di
capire chi sia. L’unico indizio è una pagina strappata da un
calendario giornaliero, quella del 15 agosto…esattamente 24 ore
dopo al tempo in cui si svolge la vicenda…
Un viaggio in un mondo
soprannaturale, una storia d’amore e di coraggio in un’epica
battaglia tra bene e male, Il luogo delle ombre vede protagonisti i
talentuosi Anton Yelchin, Willem Dafoe, Ashley Sommers e
Leonor Varela e sarà al cinema da giovedì 23 luglio con
Eagle Pictures.
Chiunque abbia mai giocato al Lotto
o ne abbia comunque sentito parlare, sa certamente del tradizionale
legame fra smorfia e Lotto nella
storia. Vista la grandissima popolarità sia della Smorfia che
del Gioco del Lotto, non c’è certo da stupirsi se anche il mondo
del cinema li ha spesso messi in primo piano, come del resto ha
messo in primo piano altre tipologie di giochi basati sulla
fortuna.Ma prima di scoprire qualche curiosità cinematografica,
ricordiamo brevemente cosa sono il Lotto e la Smorfia il perché del
loro legame.
Non c’è bisogno di dilungarsi in
grandi spiegazioni sul Lotto; trattandosi infatti
di un gioco italiano popolarissimo, sono ben pochi quelli che non
lo conoscono, perlomeno a grandi linee. Essenzialmente è un gioco
numerico basato sull’estrazione di cinque numeri, compresi tra 1 e
90, su un certo numero di ruote (11 per la precisione). Il
giocatore compila una schedina (cartacea o digitale) scegliendo tra
un minimo di 1 e un massimo di 10 numeri. Oltre a questi il
giocatore deve scegliere le cosiddette “sorti” (tipologie e
modalità di gioco). Il premio, in caso di vincita, dipende
ovviamente dai numeri scelti e dalle modalità di gioco
selezionate.
La Smorfia è
invece una tradizione popolare di antichissime origini; oggi si
distingue fra Smorfia napoletana e Smorfia moderna; la prima è
quella che ha le sue radici nelle tradizioni campane; di fatto è un
libro dei sogni molto dettagliato utilizzato dai giocatori per
ricavare dai sogni i corrispondenti numeri da puntare al
Lotto; sul libro dei sogni determinati vocaboli, eventi,
persone od oggetti che vengono trasformati in numeri attraverso una
particolare codifica.
La Smorfia moderna, invece,
raccoglie tutte le altre Smorfie presenti in Italia, decisamente
meno famose di quella napoletana e meno legate alla tradizione.
Gioco del Lotto, Smorfia e
cinema
Il Gioco del Lotto e la Smorfia
sono spesso stati ricordati dal mondo del cinema; alcuni celebri
omaggi sono per esempio arrivati da due grandissimi attori
napoletani: Totò e Peppino de Filippo che hanno girato insieme
molti film; Totò, Peppino e
la smorfia sono per esempio protagonisti nel celebre film
Totò ePeppino divisi a
Berlino(1961) e, ancora prima,
nel film Totò e i re di Roma (1951).
Un vecchio film la cui trama è
incentrata sul Gioco del Lotto e sulla Smorfia napoletana è Non
ti pago! pellicola diretta dal Carlo Ludovico Bragaglia e
tratta dall’omonima commedia di Eduardo De Filippo.
Gioco e cinema: un connubio
frequente
Non solo il Lotto viene omaggiato
al cinema; sono infatti molte le pellicole, italiane e no, che
mettono i giochi numerici al centro della trama; un esempio è il
film
The Gambler (2014), diretto da Rupert Wyatt e
interpretato dall’attore
Mark Wahlberg.
Si può poi ricordare il film
Gratta e Vinci, un film del 1996 diretto dal regista
Ferruccio Castronuovo.
Possiamo poi segnalare il
bellissimo Rain Man – L’uomo della pioggia, diretto nel
1988 da Barry Levinson e interpretato da Tom Cruise, Dustin Hoffman
e la nostra
Valeria Golino.
Altro film sul gioco è
Asso, girato nel 1981 da Castellano e Pipolo e
interpretato dal grande Adriano Celentano.
La trama ufficiale del film diretto
da Joss Whedon è la seguente: Quando Tony Stark cerca di avviare un
programma di pace, le cose degenerano e i più grandi eroi della
Terra, tra cui Iron Man, Captain America, Thor, l’Incredibile Hulk,
Vedova Nera e Occhio di Falco, saranno messi alla prova, mentre il
destino del pianeta è a rischio. Il villain Ultron emerge, e
spetterà agli Avengers impedirgli di attuare i suoi terribili
piani, e presto scomode alleanze e situazioni inaspettate apriranno
la strada a un’avventura originale, su scala globale. La squadra
deve riunirsi per sconfiggere James Spader nei panni di Ultron, un
terrificante megacattivo deciso ad annientare il genere umano.
Sulla strada, gli eroi affronteranno due misteriosi nuovi arrivati,
Wanda Maximoff, interpretata da Elizabeth Olsen, e Pietro Maximoff,
interpretato da Aaron Taylor-Johnson, incontrando anche un vecchio
amico in vesti nuove, quando Paul Bettany diventerà Visione.
Avengers:
Age of Ultron uscirà – nei formati 2D, 3D e IMAX 3D –
il primo maggio 2015 negli Stati Uniti mentre per quanto concerne
le sale cinematografiche italiane l’uscita è prevista qualche
giorno prima, il 22 aprile 2015.
Tanto tempo fa, in una galassia
lontana lontana… Così inizia una delle saghe più famose della
storia del cinema. Una saga che non ha bisogno di presentazioni,
una storia che parla dell’eterna lotta tra bene e male, con
protagonisti eroi ed eroine, mostri e simpatiche creature.
Ed ecco arrivare anche
il look Back di Darth Vader su facebook:
Anakin Skywalker, in seguito conosciuto col
suo nome Sith Dart Fener, è il protagonista dell’intera saga di
Guerre stellari, nonché, di conseguenza, uno degli unici quattro
personaggi ad apparire in ognuno dei sei film della saga
cinematografica (insieme a Obi-Wan Kenobi, C-3PO e R2-D2). Il nome
originale nella versione inglese è Darth Vader.
I Wonder Pictures in collaborazione
con Unipol Biografilm Collection ha diffuso il trailer italiano di
Il libro delle soluzioni, diretto dal regista Michel
Gondry (Se mi lasci ti cancello, Be Kind Rewind)
con protagonisti Pierre Niney e Blanche
Gardin, e in arrivo nelle sale dal primo novembre.
Presentato all’ultimo festival di
Cannes e in anteprima italiana al Biografilm 2023 con plauso di
pubblico e critica,
Il libro delle soluzioni è una riflessione ironica e
intelligente, personale e parzialmente autobiografica, sugli
eccessi della creatività che segna il ritorno di Gondry sul grande
schermo dopo 8 anni. Realismo, gag e momenti di surrealismo
grottesco sono gli ingredienti del film.
“Il fallimento è una sequenza di
soluzioni intervallate da problemi. Il successo è una sequenza di
problemi, intervallati da soluzioni.” Il libro delle soluzioni,
cap. I Marc, estroso e impulsivo, per terminare il suo nuovo film
si rifugia con un manipolo di fedelissimi a casa di sua zia, in uno
sperduto villaggio nelle Cevennes. Ma qui, la sua creatività
esplode in mille direzioni diverse, gettando la lavorazione nel
caos. Per fronteggiare la situazione, Marc inizia a comporre Il
libro delle soluzioni, un manuale che raccolga le soluzioni a tutti
i problemi del mondo… Dal genio di Michel Gondry (Se mi lasci
ti cancello), una commedia imprevedibile e scatenata, una
parabola sulla creatività sfrenata e sulle sue incognite, con un
clamoroso Pierre Niney.
Il libro delle
soluzioni di Michel Gondry sarà distribuito nei cinema italiani
dall’1 novembre da I WONDER PICTURES in collaborazione con Unipol
Biografilm Collection.
Ecco un nuovo spot de Il
Libro della Giungla, nuovo film di Jon
Favreau e versione live action del classico d’animazione
della Watl Disney Animation. Nell’emozionante promo potete vedere
tutti i protagonisti della classica storia, compreso il piccolo
Mowgli, unico personaggio su “due zampe”, interpretato
dall’esordiente Neel Sethi.
Nel cast vocale de Il
Libro della GiunglaBen Kingsley,
Lupita Nyong’o, Idris
Elba, Scarlett Johansson
e Neel Sethi, unico attore in carne e ossa
del film nei panni di Mowgli.
Disney
ha già adattato la storia raccontata da Rudyard
Kipling in due occasioni. La prima nel 1967, con un
film d’animazione diretto da Wolfgang
Rethierman, ultimo film prodotto da Walt
Disney, che morì durante la produzione. La seconda nel
1994, con un remake live-action diretto da Stephen
Sommers.
Il Libro della
Giungla è diretto da Jon Favreau
(Iron Man, Chef) da una sceneggiatura di
Justin Marks (Street Fighter: The
Legend of Chun-Li). Nel frattempo, c’è un altro Libro
della Giungla in lavorazione alla rivale Warner
Bros., con Ron Howard alla regia.
Ecco un avvincente video dietro la
quinte da Il libro della Giungla, il film
della Disney diretto da Jon Favreau che riporta
sullo schermo le storie di Kipling in un
adattamento in live action.
Nel cast vocale de Il
Libro della GiunglaBen Kingsley,
Lupita Nyong’o, Idris
Elba, Scarlett Johansson
e Neel Sethi, unico attore in carne e ossa
del film nei panni di Mowgli.
Disney ha già
adattato la storia raccontata da Rudyard
Kipling in due occasioni. La prima nel 1967, con un
film d’animazione diretto da Wolfgang
Rethierman, ultimo film prodotto da Walt
Disney, che morì durante la produzione. La seconda nel
1994, con un remake live-action diretto da Stephen
Sommers.
Il Libro della
Giungla è diretto da Jon Favreau
(Iron Man, Chef) da una sceneggiatura di
Justin Marks (Street Fighter: The
Legend of Chun-Li). Nel frattempo, c’è un altro Libro
della Giungla in lavorazione alla rivale Warner
Bros., con Ron Howard alla
regia.
Uno dei più fortunati film
dell’epoca dei rifacimenti in live action dei classici d’animazione
Disney è Il libro della giungla (qui la recensione). Basato
sull’originale del 1967, che è tutt’oggi tra i più amati film dello
studios, il film è diretto da Jon
Favreau, regista anche del recente Il re
leone, e vanta straordinari effetti di computer
grafica, utilizzati per dar vita ai vari personaggi animali tanto
amati dal pubblico. A questi, sia nella versione originale che in
quella italiana, è stata poi data la voce di alcuni famosissimi
attori, cimentatisi qui con un’esperienza totalmente nuova.
La storia è come sempre basata
sull’omonimo romanzo di Rudyard Kipling,
pubblicato a fine Ottocento. Tuttavia, come avvenne anche per la
versione animata, anche questo nuovo rifacimento si discosta molto
dalla trama originale, prendendo forme più canonicamente vicine a
quelle richieste dal cinema. È così che nei teatri di posa di Los
Angeles si sono svolte le riprese, con un intero mondo riprodotto
in computer grafica e il piccolo interprete di Mowgli come unico
attore in carne ed ossa coinvolto nelle riprese.
Al momento della sua uscita in sala,
poi, il film si è affermato come uno dei maggiori successi tra i
rifacimenti in live action della Disney. A fronte di un
considerevole budget di 175 milioni di dollari, Il libro della
giungla è arrivato ad un incasso complessivo di circa 966
milioni a livello mondiale. Con tale cifra, si è affermato come il
quarantatreesimo film di maggiore incasso nella storia del cinema.
Ben accolto anche dalla critica, le maggiori lodi sono andate agli
effetti speciali. I realizzatori di questi hanno poi anche ricevuto
il prestigioso premio Oscar.
Il libro della giungla: la
trama del film
La storia è quella di
Mowgli, cucciolo d’uomo ritrovatosi a crescere
nella giungla, allevato da un branco di lupi guidati dal sapiente
Akela. A vegliare su di lui vi sono però anche la
pantera Bagheera e l’orso Baloo.
Con gli anni, il ragazzo cerca sempre più di assomigliare ai suoi
amici lupi, si ritrova spesso involontariamente ad agire come un
essere umano. Bagheera è preoccupato di ciò, poiché sa che Mowgli
non potrà mai nascondere la sua vera natura, e crescendo finirà con
l’allontanarsi dal branco. Fino a che è un bambino, però, va
assolutamente protetto dai pericoli che si nascondono nella
giungla. Il più minaccioso di questi è la tigre Shere
Khan, che da tempo ha puntato il ragazzo e vuole farne una
sua preda.
La tigre prova infatti una profonda
avversione nei confronti degli esseri umani, e non tollera che ve
ne sia uno in quello che considera il suo regno. Shere Khan è
infatti certo che crescendo Mowgli diventerà una minaccia per
tutti, anche per i lupi che l’hanno allevato. Akela, Bagheera e
Baloo sono però convinti del contrario, e si oppongono con tutte le
loro forze alla tigre. Consapevole di far correre dei rischi ai
suoi amici, Mowgli decide però di abbandonarli, intraprendendo un
viaggio attraverso la giungla. Qui incontrerà nuovi amici e
numerosi pericoli. Ad ogni tappa imparerà qualcosa di più su di sé
e sulle leggi che governano la giungla. Ben presto, però, lo
scontro con Shere Khan sarà inevitabile.
Il libro della giungla: il
cast e i personaggi del film
Come anticipato, l’unico attore in
carne ed ossa è quello che ha dato volto al giovane Mowgli,
protagonista del film. Per trovare il giusto bambino, i produttori
hanno dato vita ad audizioni negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in
Nuova Zelanda e in Canada. Migliaia di bambini sono stati
provinati, ma solo uno è riuscito infine a convincere tutti circa
le sue qualità. Questi è Neel Sethi, qui al suo
primo film. Due settimane dopo essere stato scelto, il giovane
attore iniziò le riprese. Queste si rivelarono difficili per lui,
che non aveva veri animali con cui interagire sul set. Per
aiutarlo, il regista e altri membri della troupe si posizionavano
lì dove il bambino doveva immaginare che fossero i personaggi.
Per dar voce ai personaggi animali,
invece, Favreau si è rivolto ad una serie di celebri attori di
Hollywood, tra cui anche diversi premi Oscar. Il primo da citare è
certamente Bill
Murray, che dà voce all’orso Baloo.
Una performance vocale, la sua, particolarmente apprezzata. Seguono
poi Ben
Kingsley per la pantera Bagheera, e
Idris
Elba per la minacciosa tigre Shere
Khan. Lupita
Nyong’o è invece la lupa Raksha e
Giancarlo Esposito il lupo Akela.
Per il ruolo di Re Luigi, che passa dall’essere un
orango ad un gigantopithecus, è stato invece scelto l’attore
Christopher Walken. Anche il personaggio del
serpente Kaa è stato modificato, ottenendo qui la
voce femminile dell’attrice Scarlett
Johansson.
Anche il doppiaggio italiano non è
stato da meno nella scelta delle voci dei personaggi. L’orso Baloo
è infatti stato affidato a Neri
Marcorè, anch’egli molto apprezzato nella parte.
Begheera ha invece l’ammaliante voce di Toni
Servillo, mentre Violante
Placido interpreta Raksha. Il doppiatore
Alessandro Rossi, celebre per essere la possente
voce di Liam
Neeson, dà qui vita allo spietato Shere Khan.
Giovanna
Mezzogiorno ha dato invece voce al seducente serpente
Kaa. Si fa poi notare la partecipazione di Giancarlo
Magalli, celebre conduttore televisivo, che offre una
convincente interpretazione del mastodontico Re Luigi.
Il libro della giungla: le
canzoni, il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e
in TV
Il classico d’animazione, come molti
degli altri titoli Disney, è ricco di canzoni famose e divenute
addirittura tra le più celebri mai realizzate per i film del
celebre studios. Per la versione live action, Favreau ha però
scelto di ridurre la presenza di queste, inserendo però ovviamente
le amate Lo stretto indispensabile e Voglio essere
come te, quest’ultima riscritta per una nuova versione proprio
dal suo autore originale Richard M. Sherman.
Queste sono cantante dagli stessi interpreti dei personaggi
coinvolti, Murray e Walken. La colonna sonora è poi stata
pubblicata come album nell’aprile del 2016, dall’etichetta
discografica Walt Disney Records.
Dato il successo del film, la Disney
ha dato il via libera alla realizzazione di un sequel. Favreau si
riconferma alla regia del film, e ha affermato di aver intenzione
di far partire le riprese poco dopo quelle de Il re leone.
Nel 2018 è stato poi dichiarato che una prima versione della
sceneggiatura era pronta, e che la trama si concentrava su
ulteriori aspetti del romanzo di Kipling. Ulteriore fonti di
ispirazioni sono poi alcune bozze realizzate e poi scartate per la
versione animata del 1967. Infine, tra le ultime notizie a riguardo
vi è quella che vede il giovane Sethi riconfermato per il ruolo del
giovane Mowgli.
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Il libro della
giungla è infatti presente su Rakuten TV,
Chili Cinema, Tim Vision, Apple iTunes, Amazon Prime Video e, naturalmente,
Disney+. In base alla
piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione
per martedì 15 febbraio alle
ore 21:20 sul Italia
1.
È stato pubblicato online il trailer
finale della rivisitazione, in chiave live
action, del classico d’animazione Disney Il
Libro della Giungla. Ve lo mostriamo:
La rivisitazione in chiave live
action del celebre classico d’animazione Disney, Il
Libro della Giungla, arriverà nelle sale italiane il
14 aprile anche con uno spettacolare 3D, distribuito da The Walt
Disney Company Italia. Diretto da Jon Favreau (Iron Man,
Iron Man 2), il film vanta la presenza di un incredibile
cast di voci italiane, chiamate a interpretare gli indimenticabili
personaggi che il giovane Mowgli incontra in questa avventura senza
tempo.
L’amorevole lupa Raksha, che adotta
il cucciolo d’uomo abbandonato nella giungla, avrà la voce della
nota attrice Violante Placido. Il pluripremiato
attore Toni Servillo sarà Bagheera, la splendida e
nobile pantera, severo mentore del ragazzo, e il celebre attore
e conduttore Neri Marcorè sarà Baloo, lo
spensierato orso dallo stile anticonformista. Il gigantesco King
Louie, il sovrano adulatore alla disperata ricerca del segreto del
letale “fiore rosso” degli uomini (il fuoco), avrà la voce del
popolare attore e conduttore televisivoGiancarlo
Magalli, mentre la pluripremiata attrice Giovanna
Mezzogiorno sarà Kaa, il gigantesco pitone che utilizza la
sua voce seducente e il suo sguardo ipnotico per far cadere Mowgli
nella trappola del suo ‘avvolgente’ abbraccio.
La storia, nata originariamente
dalla fantasia dello scrittore inglese Rudyard Kipling, narra le
vicende di Mowgli, un giovane cucciolo di uomo cresciuto da una
famiglia di lupi e costretto a lasciare la giungla quando la
temibile tigre Shere Khan, segnata dalle cicatrici dell’uomo, giura
di eliminarlo per evitare che diventi una minaccia. Mentre
abbandona la sua unica casa, Mowgli s’imbarca in un avvincente
viaggio alla scoperta di se stesso, guidato dalla pantera Bagheera
e dallo spensierato orso Baloo.
Guarda il teaser trailer italiano
de Il Libro della Giungla, il film
diretto da Jon Favreau e che arriverà nelle sale
italiane il 14 aprile 2016 in un emozionante formato live
action.
Il 14 aprile Disney Italia porterà
sul grande schermo la trasposizione live-action di uno dei classici
d’animazione più amati, basato sui racconti senza tempo di Rudyard
Kipling: Il Libro della Giungla. Diretto da Jon
Favreau, apprezzato regista di grandi successi come Iron
Man, il film catturerà gli spettatori portandoli in un’emozionante
avventura nel cuore della giungla.
Il Libro della
Giungla, che racconta la storia di Mowgli
(l’esordiente Neel Sethi), è un incredibile e perfetto mix di scene
girate dal vivo con ambientazioni digitali e straordinari animali
frutto di un’animazione fotorealistica.
“Il Libro della Giungla è una
storia universale, in cui tutti possono identificarsi, che racconta
il percorso di crescita di un bambino”, dice il produttore Brigham
Taylor. “Walt Disney ha raccontato la storia attraverso
l’animazione tradizionale ma noi oggi abbiamo la tecnologia adatta
per portare in vita questi personaggi, rendendoli fotorealistici:
possiamo inserire perfettamente un bambino vero all’interno di un
ambiente digitale, in modo totalmente credibile”.
Secondo Favreau,
la storia è comunque il fattore principale. “Penso che i film
debbano offrire un’esperienza emozionante”, dice il regista.
“Un grande spettacolo visivo non ha valore se il pubblico non
riesce a creare un legame emotivo con i personaggi. Ogni storia
deve possedere umanità, emozioni e umorismo, senza però tradire le
intenzioni del film. L’obiettivo è quello di trasportare il
pubblico in un’avventura. Il pubblico vuole il brivido, il
divertimento. Ho cercato di fare un film che vorrei vedere
anch’io”.
Ecco la prima clip originale de
Il Libro della Giungla, in cui vediamo
protagonista la temibile Shere Khan, la tigre doppiata da
Idris Elba nella versione originale che dà la
caccia al piccolo Mowgli (Neel Sethi).
Nel cast vocale de Il
Libro della GiunglaBen Kingsley,
Lupita Nyong’o, Idris
Elba, Scarlett Johansson
e Neel Sethi, unico attore in carne e ossa
del film nei panni di Mowgli.
Disney
ha già adattato la storia raccontata da Rudyard
Kipling in due occasioni. La prima nel 1967, con un
film d’animazione diretto da Wolfgang
Rethierman, ultimo film prodotto da Walt
Disney, che morì durante la produzione. La seconda nel
1994, con un remake live-action diretto da Stephen
Sommers.
Il Libro della
Giungla è diretto da Jon Favreau
(Iron Man, Chef) da una sceneggiatura di
Justin Marks (Street Fighter: The
Legend of Chun-Li). Nel frattempo, c’è un altro Libro
della Giungla in lavorazione alla rivale Warner
Bros., con Ron Howard alla regia.
Ecco il poster triplo completo de
Il Libro della Giungla, in cui vediamo
tutti iprotagonisti, dalla minacciosa Shere Khan con la voce di
Idris Elba, al gigantesco Re Louie, con il timbro
inconfondibile di Christopher Walken.
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Nel cast del film Ben
Kingsley, Lupita Nyong’o, Idris
Elba, Scarlett Johansson
e Neel Sethi, unico attore in carne e ossa
del film nei panni di Mowgli.
Disney ha già
adattato la storia raccontata da Rudyard
Kipling in due occasioni. La prima nel 1967, con un
film d’animazione diretto da Wolfgang Rethierman,
ultimo film prodotto da Walt Disney, che morì
durante la produzione. La seconda nel 1994, con un remake
live-action diretto da Stephen Sommers.
L’ultima versione sarà diretto da
Jon Favreau (Iron Man,
Chef) da una sceneggiatura di Justin
Marks (Street Fighter: The Legend of
Chun-Li). Nel frattempo, c’è un altro Libro della
Giungla in lavorazione alla rivale Warner
Bros., con Ron Howard alla regia.
Ecco una nuova clip de
Il libro della giungla in cui vediamo
Shere Khan, con la possente voce di Idris Elba, alle prese con il popolo
della giungla, mentre cerca di far valere la sua sete di sangue e
vendetta a spese del piccolo Mowgli. A presentare il video c’è la
star di Quantico, Priyanka Chopra, che nella versione
indiana del film presteràla voce al serpente Kaa.
Nel cast vocale de Il
Libro della GiunglaBen Kingsley,
Lupita Nyong’o, Idris
Elba, Scarlett Johansson
e Neel Sethi, unico attore in carne e ossa
del film nei panni di Mowgli.
Disney
ha già adattato la storia raccontata da Rudyard
Kipling in due occasioni. La prima nel 1967, con un
film d’animazione diretto da Wolfgang
Rethierman, ultimo film prodotto da Walt
Disney, che morì durante la produzione. La seconda nel
1994, con un remake live-action diretto da Stephen
Sommers.
Il Libro della
Giungla è diretto da Jon Favreau
(Iron Man, Chef) da una sceneggiatura di
Justin Marks (Street Fighter: The
Legend of Chun-Li). Nel frattempo, c’è un altro Libro
della Giungla in lavorazione alla rivale Warner
Bros., con Ron Howard alla regia.
L’atteso film Il
Libro della Giungla ha chiuso il secondo fine
settimana d’incasso in cima alla classifica del Box Office USA.
Infatti il film diretto da Jon
Favreau nonostante una perdita del 41 % ha incassato
altri 60,8 milioni di dollari portandosi ad un totale a livello
nazionale di 191 milioni in soli dieci giorni. Il film della
Walt Disney
Pictures va forte anche all’estero con un guadagno di
circa 156 milioni di dollari per un totale mondiale di 528
milioni.
In seconda posizione si posiziona
la nuova uscita Il
cacciatore e la regina di ghiaccio, il film della
Universal
Pictures ha incassato 20 milioni, dunque un debutto
non entusiasmante che potrebbe minare la riuscita al box office di
un film che è costato ben 115 milioni di dollari.
Nel cast vocale de Il
Libro della GiunglaBen Kingsley,
Lupita Nyong’o, Idris
Elba, Scarlett Johansson
e Neel Sethi, unico attore in carne e ossa
del film nei panni di Mowgli.
Disney ha già
adattato la storia raccontata da Rudyard
Kipling in due occasioni. La prima nel 1967, con un
film d’animazione diretto da Wolfgang
Rethierman, ultimo film prodotto da Walt
Disney, che morì durante la produzione. La seconda nel
1994, con un remake live-action diretto da Stephen
Sommers.
Il Libro della
Giungla è diretto da Jon Favreau
(Iron Man, Chef) da una sceneggiatura di
Justin Marks (Street Fighter: The
Legend of Chun-Li). Nel frattempo, c’è un altro Libro
della Giungla in lavorazione alla rivale Warner
Bros., con Ron Howard alla
regia.
Un brillante 3D ci porta in una
rigogliosa e verde giungla, seguiamo un bambino che fugge,
inseguito da un animale feroce. Il ritmo è concitato, i suoi veloci
nelle nostre orecchie, il fiatone della corsa, la paura della
preda, pensiamo che possa farcela ma poi cade e su di lui piomba
una pantera, elegante, feroce, austera e… amichevole. È questo il
coinvolgente inizio de Il Libro della
Giungla, nuovo capitolo della riproposizione dei
classici Disney in live action firmato da Jon
Favreau. Dopo Maleficent e
Cenerentola, Mamma Disney torna con uno
dei classici più vecchi e amati, quel cartone animato del 1967
basato sulle raccolte di Kipling.
Il Libro della
Giungla ripercorre fedelmente l’originale nella
struttura narrativa, cambiando però i toni e le indicazioni di
insegnamento che ogni film Disney ha nel suo DNA. Il buffo racconto
diventa un’avventura a tratti cupi, concitati, nel momento in cui
il linguaggio degli anni ’60 si adatta a un pubblico smaliziato,
soprattutto nella famosa e ipnotica sequenza di Kaa il serpente, ma
anche nelle scene di lotta vera e feroce che vedono protagonista la
tigre Shere Khan. Per questo il film si addice anche agli adulti
che vogliono divertirsi e soprattutto che possono godere davvero
dei prodigi della tecnica. Il film, realizzato completamente in
CGI, vede protagonisti i magnifici animali della giungla ricreati a
computer con effetto realistico da far impallidire i disegni a due
dimensioni di tanti anni fa (che comunque conservano il loro
romantico fascino).
Quello che più convince de
Il Libro della Giungla è il messaggio per
quanto edulcorato ed elementare: il film invita il giovane pubblico
ad accogliere se stessi. Mowgli è un bambino che vuole essere un
lupo perché vive con loro e vuole essere uguale a loro, ma troverà
la sua strada e la sua felicità insieme agli stessi lupi solo
quando accetterà di essere un uomo. Come accadeva in Cenerentola, che ricordava
l’importanza della gentilezza in un mondo (quello della storia come
quello reale) dove tutto è prepotenza, anche in questo film la
Disney inserisce un messaggio semplice, che però nell’era
dell’omologazione può fare la differenza. Accogliere se stessi può
essere molto più difficile che fingere di essere uguali agli altri
e ognuno lo impara a spese proprie. Magari i giovani spettatori
potrebbero partire avvantaggiati dopo la visione.
Altro plauso che raccoglie il film
nella versione italiana è un doppiaggio davvero eccellente, che
vanta nomi illustri di talent (tra cui spiccano Toni Servillo, Giovanna
Mezzoggiorno e Giancarlo Magalli) che per
una volta non deludono le aspettative e scompaiono dietro i
personaggi.
Il libro della
Giungla è un viaggio potente, coinvolgente (da un
punto di vista emotivo e sensoriale), realizzato con un tecnica che
ha davvero poco da perfezionare e un grande senso del ritmo
cinematografico.
Nel cast vocale de Il
Libro della GiunglaBen Kingsley,
Lupita Nyong’o, Idris
Elba, Scarlett Johansson
e Neel Sethi, unico attore in carne e ossa
del film nei panni di Mowgli.
Disney ha già
adattato la storia raccontata da Rudyard
Kipling in due occasioni. La prima nel 1967, con un
film d’animazione diretto da Wolfgang
Rethierman, ultimo film prodotto da Walt
Disney, che morì durante la produzione. La seconda nel
1994, con un remake live-action diretto da Stephen
Sommers.
Il Libro della
Giungla è diretto da Jon Favreau
(Iron Man, Chef) da una sceneggiatura di
Justin Marks (Street Fighter: The
Legend of Chun-Li). Nel frattempo, c’è un altro Libro
della Giungla in lavorazione alla rivale Warner
Bros., con Ron Howard alla
regia.
Disney ha pubblicato il primo
concept art de Il Libro della Giungla,
nuovo adattamento a metà tra live action e animazione. Il
cast comprende già nomi importanti, come quelli
di Idris Elba e Scarlett Johansson, oltre alla
recente vincitrice dell’Oscar come miglior attrice, Lupita
Nyong’o, straordinaria in 12 years a
Slave. A doppiare la pantera Bagheera ci sarà
Ben Kingsley.
L’immagine che la Disney ha
pubblicato sul proprio account Twitter mostra Mowgli a piedi
nella giungla, proprio insieme a Bagheera:
Possiamo dare un primo sguardo anche al logo ufficiale del film,
che Disney ha mostrato in anteprima sulla sua pagina Facebook:
Disney ha già
adattato la storia raccontata da Rudyard
Kipling in due occasioni. La prima nel 1967, con un
film d’animazione diretto da Wolfgang Rethierman,
ultimo film prodotto da Walt Disney, che morì
durante la produzione. La seconda nel 1994, con un remake
live-action diretto da Stephen Sommers.
L’ultima versione sarà diretto da
Jon Favreau (Iron Man,
Chef) da una sceneggiatura di Justin
Marks (Street Fighter: The Legend of
Chun-Li). Nel frattempo, c’è un altro Libro della
Giungla in lavorazione alla rivaleWarner Bros.,
con Ron Howard alla regia.
Iniziate le riprese dell’atteso
nuovo adattamento cinematografico Il Libro della
Giungla di Jon Favreau che vede
protagonisti nel cast Bill
Murray, Ben
Kingsley, Lupita
Nyong’o, Christopher
Walken, Idris
Elba e Scarlett Johansson. La pellicola,
ennesima trasposizione del racconto di Rudyard
Kiplingm fa parte della strategia della Disney di
riproporre i classici in live action.
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Come
anticipato, regista del film è Jon
Favreau, mentre lasceneggiatura sarà opera diJustin Marks. “Il casting è
l’elemento più importante di un film e trovare il ragazzo giusto
per interpretare Mowgli era indispensabile”, ha dettoFavreauin un comunicato. Il regista ha inoltre aggiunto
che“Neel ha enorme talento e carisma
sulle sue piccole spalle.”
Sethisarà l’unico attore
visibile sullo schermo nel film, visto che il resto dei personaggi
interpreteranno creature generate al computer. Questo cast di
creature deIl libro della
Giunglasarà
animato niente meno che daScarlett Johansson,
Idris Elba, Lupita Nyong’o,Ben Kingsley,
Christopher WalkeneGiancarlo
Esposito.
La Disney distribuirà Il libro della Giunglanelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 9
ottobre 2015.