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Netflix: un film a settimana per il 2021, il trailer

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Netflix: un film a settimana per il 2021, il trailer

Le prime immagini di Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence nella commedia di Adam McKay, Don’t Look Up, sono arrivate grazie al trailer Netflix che mostra i film che la piattaforma in streaming proporrà ai suoi abbonati nel corso del 2021. Un film nuovo ogni settimana.

Trai titoli più attesi, oltre al nuovo di Adam McKay, ci sono Army of the Dead di Zack Snyder, Bruised di Halle Berry, Escape from the Spiderhead con Chris Hemsworth e Sweet Girl con Jason Momoa. Dato che trai protagonisti della prossima stagione dei premi ci saranno sicuramente Da 5 Bloods di Spike Lee, Mank di David Fincher e Il processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin, tutti e tre film Netflix, è plausibile che anche in questo reel ci saranno dei film che riusciranno a lasciare il segno nell’anno cinematografico.

A introdurre il reel, ci sono Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds che pubblicizzano la loro spy comedy Red Notice, che senza dubbio sarà una delle maggiori attrattive di Netflix nel 2021.

Don’t Look Up: Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence nelle prime foto

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In occasione della presentazione del prossimo anno cinematografico di Netflix, abbiamo avuto la possibilità di vedere le prime immagini di Don’t Look Up, il nuovo atteso film di Adam McKay che vede protagonisti Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence, entrambi con un look insolito. Eccole di seguito:

Pieces of a woman, recensione del film con Vanessa Kirby

Pieces of a woman, recensione del film con Vanessa Kirby

Il regista ungherese Kornel Mundruczo, amato dai festival europei, diverse volte in concorso a Cannes, vinse nel 2014 nella sezione Un certain regard con Withe god – Sinfonia per Hagen, mentre l’ultima partecipazione risale al 2017 con Una luna chiamata Europa.

Nel 2020 è tornato dietro la macchina da presa con il suo primo film in lingua inglese, che vede  Martin Scorsese nel team produttivo. In coppia con la compagna Kata Weber, che firma la sceneggiatura, Mundruczo ha dato vita a Pieces of a woman, progetto ambizioso e riuscito, che esplora la maternità e il suo momento più delicato, la nascita, facendola coesistere con quanto di più lontano da essa vi possa essere, la morte, e ponendo la protagonista, un’ottima Vanessa Kirby, di fronte all’elaborazione di una tragedia devastante. Sbarcato a Venezia lo scorso anno, il film è valso proprio all’attrice britannica, nota per la sua partecipazione alla serie tv The Crown, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile e chissà che non possa aspirare a un premio dell’Academy.  

Pieces of a woman, la trama

Martha, Vanessa Kirby, e Sean, Shia LaBeouf, sono una coppia di Boston in attesa della loro prima figlia. Martha ha scelto il parto in casa e quando inizia il travaglio, Sean chiama l’ostetrica che segue la coppia, Barbara. Questa però non può recarsi sul posto e manda la sua collega Eva, Molly Parker. Martha e Sean sono inizialmente perplessi, ma poi si lasciano convincere dai modi pacati e rassicuranti della donna. Purtroppo, nonostante l’esperienza di Eva, qualcosa va storto, il feto va in sofferenza e la bambina muore pochi minuti dopo la nascita. Di fronte a questa tragedia, Martha e Sean reagiscono in modo diverso e iniziano ad allontanarsi. La madre di Martha, Elizabeth, Ellen Burstyn, poi, vorrebbe che la figlia facesse causa all’ostetrica, giudicandola colpevole dell’accaduto, e pensa che questo sia il modo ideale per affrontare la questione e poter lasciarsi poi tutto alle spalle. Martha però, vuole trovare il suo modo per elaborare questo lutto. 

Un film intenso e duro, che non cede al melò e apre le porte alla speranza 

Kornel Mundruczo parte bene, dimostrando di padroneggiare la macchina da presa con la sequenza iniziale del parto, lunga e dal forte impatto, che colpisce e avvince, tiene lo spettatore incollato allo schermo per scoprire cosa succede, cosa va storto. È adrenalinica, fa entrare lo spettatore nel vivo di un momento così delicato e potente al tempo stesso, che spesso al cinema viene stereotipato. Qui è raccontato con autenticità, senza tacerne il dolore e la forza, grazie alla bravura di Kirby, intensa ma mai eccessiva, alla capacità sua e di LaBeouf di rendere l’intesa della coppia, alla capacità del regista di mostrare il comportamento e il punto di vista di ogni attore della vicenda senza giudicare, ma cercando di comprenderne le ragioni, di portare all’immedesimazione, con la volontà di non edulcorare. Caratteristiche che si ritroveranno in tutto il film. Merito infine anche del montaggio di David Jancso. 

pieces of a woman recensionePoi arriva il dolore, che si spalanca dopo la tragedia della morte della piccola. Questo non è trattato dal regista con uno stile melodrammatico. Martha è una donna dura, forte, che non si vuole far vincere dalla sofferenza, non vuole mostrare le lacrime, la disperazione. In qualche modo però, il dolore trova una sua strada per emergere, e allora sono scoppi d’ira, nervi a fior di pelle di una donna provata, ma che non vuole mollare. Il regista mostra due modi di affrontare la cosa, strade diverse che portano Martha e Sean a separarsi.

Mostra anche una terza via, quella del processo, perseguita strenuamente da Elizabeth, rendendo bene il rapporto conflittuale di Martha con una madre autoritaria, le sue conseguenze sulle scelte della figlia e la voglia di questa di dimostrare a sé stessa e ad Elizabeth il proprio valore, ma anche emanciparsi e trovare un proprio modo di elaborare questo trauma. Alla fine sarà una strada più emotiva e meno razionale, più istintiva, fatta di sensazioni e odori, quella che traghetterà Martha fuori dal buio. Nel cast anche Iliza Shlesingher nel ruolo di Anita, sorella di Martha, Benny Safdie, che interpreta il compagno di Anita, Chris, e Sarah Snook, Suzanne, l’avvocato che segue la causa. 

Il paesaggio è metafora del mondo interiore dei protagonisti. La veduta panoramica da un ponte si ripete e scandisce i vari momenti della vicenda. Tutto è grigio e plumbeo, fino a quando, finalmente, compaiono i colori e il sole. La fotografia è curata da Benjamin Loeb. 

Il simbolico finale di Pieces of a woman

La sequenza finale, su cui scorrono i titoli di coda, è  poi l’esatto contraltare dell’inizio. Dominano la quiete e la serenità della natura, con un elemento chiave, che non sveliamo, a fare da protagonista, simbolo proprio dell’elaborazione, che non significa oblio, ma trasformazione di un dolore profondo in qualcosa che diventa un punto di partenza per ricominciare. È dunque un messaggio di speranza, di fiducia nel futuro e di ripartenza quello che il regista vuol dare e che ben si concilia con i tempi difficili che stiamo vivendo.

Pieces of a woman, dove vederlo in streaming

Prodotto da Little Lamb e Bron Studios con Proton Cinema e Creative Wealth Media, Pieces of a woman è disponibile in streaming su Netflix dal 7 gennaio. 

MCU, Fase 4: 10 new entry che potrebbero giocare un ruolo chiave

MCU, Fase 4: 10 new entry che potrebbero giocare un ruolo chiave

Ci sono state molte grandi aggiunte al casting per la Fase 4 del MCU, ma alcune sono state trascurate e hanno invece la possibilità di cambiare per sempre questo mondo condiviso. Ecco chi sono le 10 aggiunte all’Universo Cinematografico Marvel dal potenziale enorme secondo ComicBookMovie:

Xochitl Gomez – America Chavez (Doctor Strange 2)

Xochitl Gomez recita dal 2016, ma al di fuori de Il club delle babysitter, è improbabile che qualcuno si ricordi di lei. I Marvel Studios vedono chiaramente qualcosa di speciale nell’attrice, dal momento che è stata scelta per interpretare il membro degli Young Avengers, America Chavez, in Doctor Strange in the Multiverse of Madness. L’eroe ha il potere di attraversare le dimensioni, quindi è probabile che sarà proprio per questo motivo che incontrerà lo Stregone Supremo. Da lì, quasi sicuramente la vedremo riunirsi come parte di quella squadra di supereroi.

Gomez avrà probabilmente un brillante futuro nel MCU, come qualcuno che potrebbe portare a storie maggiormente ambientate in dimensioni alternative. Anche Chavez è una potenza assoluta: ecco perché non è sicuramente un personaggio – o un’attrice – che dovrebbe essere trascurati in futuro. 

Florian Munteanu – Razor Fist (Shang-Chi)

Shang-Chi and the Legend of the Ten RingsFlorian Munteanu è un pugile professionista nella categoria pesi massimi che ha fatto il suo debutto nel mondo della recitazione con Creed II. Tuttavia, di gran lunga il suo ruolo più importante promette di essere quello in Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings. Nel film, interpreterà il ruolo del classico cattivo dei fumetti Razor Fist. Come suggerisce il nome, il cattivo ha delle lame al posto delle mani e le ha usate efficacemente nel corso degli anni contro personaggi del calibro di Capitan America, Wolverine e, ovviamente, Shang-Chi.

Ora, è possibile che questa versione sarà coinvolta solo nel torneo di combattimento in cui Shang-Chi compete per vincere i Dieci Anelli per il Mandarino. Tuttavia, sarebbe un enorme spreco. Come Crossbones prima di lui, Razor Fist ha il potenziale per essere una presenza ricorrente nel MCU e potrebbe mirare a un numero qualsiasi di eroi nel corso degli anni.

Ray Winstone – Dreykov (Black Widow)

black widowRay Winstone è stato aggiunto al cast di Black Widow qualche tempo fa, ma sicuramente non ha ricevuto l’attenzione che merita. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che è una star più grande nel Regno Unito rispetto agli Stati Uniti, ma ignorare Dreykov, l’uomo dietro la Stanza Rossa, sarebbe un grave errore.

Non ci sono molti indizi a cui possiamo rivolgerci nei fumetti per avere un’idea di cosa aspettarci, ma ci sono tutte le possibilità che Dreykov abbia legami con altre operazioni governative clandestine. Il suo gruppo ha chiaramente imparato il lavaggio del cervello, quindi forse avrà anche legami con Weapon X? In ogni caso, i Marvel Studios hanno tenuto nascosto Dreykov, e ci deve essere una ragione per tale scelta…

Dominique Thorne – Ironheart (Ironheart)

Sono arrivate così tante grandi notizie dall’Investor Day di Disney il mese scorso, che molti fan hanno finito per perdere completamente la notizia che Dominique Thorne sembra destinata a interpretare Ironheart nel MCU. Ad oggi l’abbiamo vista soltanto in Se la strada potesse parlare, ma si tratta di un’altra new entry a cui i Marvel Studios puntano per inaugurare una nuova ondata di storie in questo mondo condiviso.

Iron Man è morto alla fine di Avengers: Endgame, e mentre War Machine assumerà un ruolo da protagonista nella serie di Armor Wars in arrivo su Disney +, ci aspettiamo di vedere anche Ironheart. Fondamentalmente, sarà il nuovo Iron Man del MCU e, data la popolarità di quel personaggio, tutti gli occhi saranno puntati su Thorne per vedere se potrà riempire il vuoto lasciato dal Tony Stark di Robert Downey Jr.

Alaqua Cox – Echo (Hawkeye)

hawkeyeAlaqua Cox è un altra new entry, un volto essenzialmente sconosciuto. Ancora una volta, sembra probabile che i Marvel Studios abbiano grandi progetti per un personaggio come Echo e, data l’età di Cox, è probabile che questa versione si unirà agli Young Avengers.

Come il personaggio che interpreta, Cox è sorda e questo aggiungerà una rappresentazione necessaria al MCU. L’attrice nativa americana potrebbe e dovrebbe essere una parte importante delle future storie del MCU, ed è giusto che debutti in Hawkeye, soprattutto considerando il tempo che Maya Lopez ha trascorso nei panni di Ronin. Aggiungete il fatto che Echo una volta è stata un’assassina per conto di Kingpin… ed ecco che si presentano un sacco di possibilità su dove i Marvel Studios potrebbero portarla nei prossimi anni.

Iman Vellani – Ms. Marvel (Captain Marvel 2)

ms. marvelIman Vellani è un’altra attrice emergente che raggiungerà sicuramente la notorietà grazie ai due progetti Marvel Studios a cui è legata: Ms. Marvel e Captain Marvel 2. Anche se non vediamo l’ora di vedere che tipo di impatto avrà Kamala Khan sulla serie Disney+, è il sequel ad incuriosire maggiormente.

Kamala potrebbe diventare una parte fondamentale del MCU dopo la serie. Inoltre, se resterà un’Inumana (in caso contrario, i Marvel Studios si stanno prendendo alcune grandi libertà rispetto al materiale originale), allora è probabile che li vedremo in qualche modo prendere in considerazione ciò che avverrà dopo per Carol Danvers. Vellani sembra destinato ad essere un talento da tenere sott’occhio e Ms. Marvel è certamente un personaggio che può fare un’enorme differenza nel più grande dei franchise.

Kathryn Newton – Cassie Lang (Ant-Man 3)

Ant-Man and the Wasp: QuantummaniaEmma Fuhrmann ha interpretato Cassie Lang in Avengers: Endgame, ma con il personaggio impostato per assumere un ruolo molto più ampio nel MCU, i Marvel Studios volevano chiaramente qualcuno di più esperto. Newton ha una lunga lista di credits impressionanti a suo nome, tra cui Supernatural, Big Little Lies e Detective Pikachu. È tutt’altro che sconosciuta, ma è comunque qualcuno che non andrebbe assolutamente ignorare mentre ci dirigiamo verso la Fase 4.

Per chi non lo sapesse, Cassie quasi certamente assumerà l’identità Stature (o Stinger), e da lì ci aspettiamo sicuramente che si unisca agli Young Avengers. Col tempo, c’è una forte possibilità che Cassie diventi il ​​principale supereroe mutaforma del MCU.

Tenoch Huerta – ? (Black Panther 2)

cinema-genere-black-pantherÈ difficile parlare di questo personaggio, soprattutto perché non sappiamo chi effettivamente interpreterà Tenoch Huerta in Black Panther 2. Tuttavia, è stato riferito che la star di Narcos: Mexico sarà il cattivo principale, e secondo le speculazioni più in voga online  potrebbe essere Namor il Submariner.

Indipendentemente se sarà o meno così, è emozionante immaginare cosa porterà l’attore nel MCU. Non è esattamente un nome di grido, ma l’attore messicano ha avuto un grande successo in America Latina e Spagna. Oltre ad aggiungere un po’ di diversità al MCU, è anche particolarmente talentuoso, almeno in base a quanto visto nella serie Netflix. Quindi, indipendentemente da chi interpreta nel sequel, c’è da considerarsi entusiasti.

Tony Dalton – Jack Duquesne (Hawkeye)

hawkeyeUn altro attore che si è fatto un nome in America Latina: Better Call Saul che ha portato Tony Dalton all’attenzione della maggior parte delle persone. Nei panni del sinistro Lalo Salamanca, ha dimostrato di essere una presenza terrificante e sinistra nella serie e uno degli attori più talentuosi che lavorano oggi. Aggiungerlo al MCU è stata una mossa geniale da parte di Kevin Feige, soprattutto nei panni del carismatico Jack Duquesne.

Conosciuto dai fan dei fumetti come Swordsman, ha iniziato la sua carriera come artista circense dove ha aiutato ad addestrare un giovane Occhio di Falco. Alla fine si separarono e Jack divenne un mercenario. Avrebbe poi visto l’errore dei suoi modi e si sarebbe unito agli Avengers. Non vediamo l’ora di vedere come si svolgerà la sua storia nel MCU, ma speriamo che questo personaggio rimarrà in giro per un lungo periodo.

 Kumail Nanjiani – Kingo (Eternals)

gli eterniCi sono molti grandi attori in Gli Eterni, molti dei quali stanno ottenendo le loro grandi occasioni con il film dei Marvel Studios. Abbiamo comunque buone ragioni per decidere di puntare i riflettori su Kumail Nanjiani. Ha avuto ruoli degni di nota in prodotti come The Twilight Zone, Stuber e The Lovebirds, ma dopo essere cresciuto abbastanza da interpretare Kingo, potremmo essere davvero lui la prossima grande star d’azione di Hollywood.

Il personaggio suona anche come un vero ladro di scene, dato che il suo Eterno è diventato una famosa star di Bollywood che ama le luci della ribalta. Potrebbero esserci grandi cose all’orizzonte sia per Nanjiani che per Kingo, quindi bisogna tenerli d’occhio entrambi!

Tenet in Blu-Ray dal 13 gennaio. Ecco le uscite Warner Bros

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Tenet in Blu-Ray dal 13 gennaio. Ecco le uscite Warner Bros

Tenet, l’imperdibile evento cinematografico, è pronto a sbarcare in Italia in DVD, Blu-Ray, 4K UHD e STEELBOOK 4K UHD dal 13 gennaio. Scritto, diretto e prodotto dall’acclamato regista Christopher Nolan (“Inception”, “Dunkirk”), “Tenet” è uscito a livello globale nell’agosto 2020 incassando ad oggi 350 milioni di dollari. “Tenet” in 4K UHD e in Blu-ray conterrà diversi contenuti speciali, tra cui lo speciale ‘Looking at the World in a New Way: The Making of Tenet’, con l’esplorazione della durata di un’ora sullo sviluppo e la produzione del film, raccontata dal cast e dalla troupe.

Armato solo di una parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista (John David Washington) è coinvolto in una missione attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo. MaInversione.

Tenet” presenta un cast internazionale capitanato da John David Washington (“BlacKkKlansman,” la serie TV “Ballers”) nel ruolo del Protagonista. Il film è interpretato anche da Robert Pattinson (i film di “Twilight”, “The Lighthouse”, “The Batman”), Elizabeth Debicki (“Guardiani della Galassia Vol. 2”, “Il grande Gatsby”), Dimple Kapadia (“Angrezi Medium”), Martin Donovan (“Ant-Man”, “Fahrenheit 451”), Fiona Dourif (“Il culto di Chucky”), Yuri Kolokolnikov (“Come ti ammazzo il bodyguard”), Himesh Patel (“Yesterday”), Clémence Poésy (“Harry Potter e i Doni della Morte”), Aaron Taylor-Johnson (“Avengers: Age of Ultron”), con Michael Caine (“Inception”, “Le regole della casa del sidro”, “Il cavaliere oscuro”) e Kenneth Branagh (“Dunkirk”, “Assassinio sull’Orient Express”). Il film è prodotto da Emma Thomas e Nolan. Thomas Hayslip è il produttore esecutivo.

Il team creativo di Nolan che ha lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, lo scenografo Nathan Crowley, la montatrice Jennifer Lame, il costumista Jeffrey Kurland, il supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson e il supervisore degli effetti speciali Scott Fisher. La colonna sonora è opera del compositore da Ludwig Göransson.

Tenet” è inoltre già disponibile per l’acquisto in digitale su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV, e per il noleggio su Infinity e Sky Primafila.

Non è finita qui, sempre dal 13 gennaio arriva in DVD e Blu-Ray anche “Le Streghe”, il film di Robert Zemekis, tratto dall’amato racconto di Roald Dahl, con Anne Hathaway, Octavia Spencere Stanley Tucci.

LE STREGHE

Dal 13 gennaio in DVD e Blu-Ray

Le streghe“, il film fantasy diretto dal regista premio Oscar Robert Zemeckis (“Forrest Gump”, “Ritorno al futuro”) e tratto dall’amato racconto di Roald Dahl, arriva in Italia in DVD e Blu-Ray dal 13 gennaio. “Le Streghe” in Blu-ray conterrà diversi contenuti speciali tra cui le scene eliminate e diverse featurette.

Il film, presentato in anteprima alla 18° edizione di “Alice nella Città”, è interpretato dalle attrici premi Oscar Anne Hathaway (“Les Misérables”, “Il Diavolo veste Prada”, “Ocean’s 8”) e Octavia Spencer (“The Help”, “La forma dell’acqua – The Shape of Water”), dal candidato all’Oscar Stanley Tucci (i film di “Hunger Games”, “Amabili resti”), con Kristin Chenoweth (le serie TV “Glee” e “BoJack Horseman”) e il pluripremiato comico leggendario Chris Rock. Fa parte del cast anche l’esordiente Jahzir Kadeem Bruno (“Atlanta” in TV), al fianco di Codie-Lei Eastick (“Holmes & Watson”).

Rivisitando per un pubblico moderno l’amato racconto di Roald Dahl, edito in Italia da Salani editore nella prestigiosa collana Gl’Istrici, la visione innovativa de “Le streghe” di Zemeckis, narra la storia commovente e ricca di humor nero di un giovane orfano (Bruno) che, alla fine del 1967, va a vivere con la sua adorata nonna (Spencer) a Demopolis, una cittadina rurale dell’Alabama. Il ragazzo e sua nonna si imbattono in alcune streghe apparentemente glamour ma completamente diaboliche, così la nonna saggiamente decide di portare il nostro giovane eroe in una sfarzosa località balneare. Purtroppo arrivano esattamente nello stesso momento in cui la Strega Suprema (Hathaway) ha riunito la sua congrega di fattucchiere di tutto il mondo -sotto copertura- per portare a termine i suoi piani malefici.

Con un libro venduto ogni 2,5 secondi per un totale di oltre 300 milioni di copie vendute, tradotto in 41 diverse lingue nel mondo, il racconto di Roald Dahl rimane uno dei testi di riferimento per i ragazzi di tutte le generazioni.

La sceneggiatura, basata sul libro di Roald Dahl, è di Robert Zemeckis e Kenya Barris (la serie TV “black-ish“, “Shaft”) e il premio Oscar Guillermo del Toro (“La forma dell’acqua – The Shape of Water”). Il film è prodotto dallo stesso Zemeckis, al fianco di Jack Rapke, del Toro, Alfonso Cuaron e Luke Kelly; mentre la produzione esecutiva è di Jacqueline Levine, Marianne Jenkins, Michael Siegel, Gideon Simeloff e Cate Adams.

La squadra creativa di Zemeckis che ha lavorato dietro le quinte, include un elenco di suoi frequenti collaboratori, tra cui il direttore della fotografia nominato all’Oscar Don Burgess (“Forrest Gump”), lo scenografo Gary Freeman, i montatori Jeremiah O’Driscoll e Ryan Chan, la costumista candidata all’Oscar Joanna Johnston (“Allied: Un’ombra nascosta”, “Lincoln”) e il compositore nominato all’Oscar Alan Silvestri (“Polar Express”, “Forrest Gump”).

“Le Streghe”, che vede tra i produttori anche Guillermo del Toro e Alfonso Cuaron, è inoltre giàdisponibile per l’acquisto in digitale su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, Timvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV, e anche per il noleggio su Sky Primafila e Infinity.

L’Ultimo Paradiso: trailer del film di Rocco Ricciardulli con Riccardo Scamarcio

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Netflix ha diffuso il trailer di L’Ultimo Paradiso, il film originale Netflix diretto da Rocco Ricciardulli con protagonista Riccardo Scamarcio. Scritto da Rocco Ricciardulli  e Riccardo Scamarcio il film è prodotto da LEBOWSKI e SILVER PRODUCTIONS. Nel cast anche Gaia Bermani Amaral, Antonio Gerardi e Valentina Cervi. Il film è stato girato a Gravina, Bari e Trieste, per sette settimane di riprese.

L’Ultimo Paradiso, la trama

Siamo nel 1958 in un piccolo paese del sud Italia. Ciccio (Riccardo Scamarcio) è un contadino di 40 anni. È sposato con Lucia (Valentina Cervi) e hanno un figlio di 7 anni. Ciccio sogna di cambiare le cose e lotta con i suoi compaesani contro chi da sempre sfrutta i più deboli. È segretamente innamorato di Bianca (Gaia Bermani Amaral), la figlia di Cumpà Schettino (Antonio Gerardi), un perfido e temuto proprietario terriero che da anni sfrutta i  contadini. Ciccio vorrebbe fuggire insieme a lei ma, non appena Cumpà Schettino verrà a conoscenza della loro relazione, una serie di eventi inizierà a sconvolgere la vita di tutti e niente sarà più come prima.

L’Ultimo Paradiso film originale Netflix prodotto da Lebowski e Silver Productions, disponibile su Netflix dal 5 febbraio.

CAST TECNICO
Regia e soggetto
SceneggiaturaDirettore della fotografia
Scenografia
Costumi
Suono in presa diretta
MontaggioTrucco
Acconciature
CastingMusiche originaliProduttore esecutivo
Prodotto da
ROCCO RICCIARDULLI
ROCCO RICCIARDULLI e RICCARDO SCAMARCIO
GIAN FILIPPO CORTICELLI
ISABELLA ANGELINI
GRAZIA ERMELINDA MATERIA
BRANDO MOSCA
LEONARDO ALBERTO MOSCHETTA
MAURIZIO SILVI
ALDO SIGNORETTI
FRANCESCO VEDOVATI
VITTORIA LOSAVIO
FEDERICO FERRANDINA
PASQUALE RICCIARDULLI
ROCCO RICCIARDULLI
IVO MICIONI
RICCARDO SCAMARCIO
CAST ARTISTICO
Ciccio
Bianca
Cumpà Schettino
Lucia
Ninetta
Don Luigi
Maria
Cosimo Schettino
Rocchino
Mariella
Vincenzo
RICCARDO SCAMARCIO
GAIA BERMANI AMARAL
ANTONIO GERARDI
VALENTINA CERVI
ANNA MARIA DE LUCA
MIMMO MIGNEMI
FEDERICA TORCHETTI
DONATO DEMITA
MATTEO SCALTRITO
NICOLETTA CARBONARA
ERMINIO TRUNGELLITO

Spider-Man 3: Kevin Feige commenta i rumor su Maguire e Garfield

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Spider-Man 3: Kevin Feige commenta i rumor su Maguire e Garfield

Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha commentato le voci circa il ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield in Spider-Man 3. La trilogia di Spider-Man di Sam Raimi interpretata da Maguire ha contribuito a inaugurare, quasi due decenni fa, un’era di adattamenti dei fumetti per il grande schermo. Le differenze creative tra Raimi e lo studio hanno impedito un quarto film, spingendo Sony a riavviare il franchise nel 2012 con Garfield. Dopo il flop di The Amazing Spider-Man 2 di Marc Webb, Sony ha chiuso un accordo con i Marvel Studios per portare Spider-Man nel MCU attraverso l’iterazione di Tom Holland.

Quentin Beck/Mysterio ha anticipato l’esistenza del Multiverso in Spider-Man: Far From Home del 2019. L’idea di universi paralleli ha permeato anche Doctor Strange e Avengers: Endgame; quest’ultimo ha introdotto il viaggio nel tempo e la creazione di più linee temporali. Sulla scia di Far From Home, molti progetti della Fase 4 come WandaVision, Loki, Doctor Strange in the Multiverse of Madness e il threequel ancora senza titolo di Spider-Man sono pronti ad esplorare ulteriormente questo aspetto. Proprio Spider-Man 3 presenterà Doctor Strange (Benedict Cumberbatch), così come due attori dei precedenti franchise di Sony: Jamie Foxx è stato confermato come Electro (The Amazing Spider-Man 2) e Alfred Molina come Otto Octavius ​​(Spider-Man 2). Altri report indicano il ritorno nel film di altri membri dei precedenti franchise, come gli eroi di Garfield e Maguire.

In una recente intervista con ComicBook, Feige ha affrontato le crescenti speculazioni sul prossimo film di Spider-Man. In maniera simile a quanto hanno detto Sony e altre parti coinvolte, Feige non ha confermato né smentito le recenti voci sui presunti casting. Piuttosto, ha detto semplicemente che parte di ciò che ha letto online potrebbe essere vero. “Ho letto alcune cose”, ha spiegato. “Non sono sicuro di aver letto tutto quello che hanno scritto. La cosa divertente delle speculazioni online quando si tratta delle nostre cose è che a volte non potrebbero essere più fuori luogo, mentre altre risultano essere sorprendentemente vicine alla verità. E questo è accaduto soprattutto negli ultimi anni. Ma dire fin da ora cosa c’è di vero e cosa no  toglierebbe tutto il divertimento.”

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

X-Men nel MCU: le discussioni “sono durate a lungo” ma sono ancora “in corso”

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Uno dei momenti clou dell’Investor Day 2020 di Disney dello scorso dicembre è stato sicuramente l’annuncio del reboot dei Fantastici Quattro, che sarà diretto da Jon Watts, regista di Spider-Man: Homecoming, Spider-Man: Far From Home e dell’atteso Spider-Man 3 (ancora senza un titolo ufficiale!). Tuttavia, nessun riferimento al futuro degli X-Men è stato fatto in occasione di quell’evento.

I Marvel Studios hanno riacquistato i diritti sui celebri mutanti quando la Disney si è fusa con la Fox, ma dopo gli insuccessi tanto di critica quanto di pubblico di Dark Phoenix e The New Mutants, Kevin Feige ed il suo team stanno chiaramente prendendosi tutto il tempo necessario per rivedere questi personaggi. Tuttavia, durante una recente intervista con Screen Rant, il presidente dei Marvel Studios ha voluto rassicurare i fan, spiegando di non aver dimenticato gli X-Men.

“Sapete quanto amo gli X-Men”, ha detto il boss della Marvel. “Ho già detto più volte che è da lì che ho iniziato. Non posso dire nulla prima di annuncio ufficiale, ma potete star tranquilli: le discussioni sono state lunghe ma sono attualmente in corso.”

È un aggiornamento vago, ma decisamente positivo! È probabile che i semi per l’eventuale debutto degli X-Men verranno piantati durante la Fase 4. Sempre di recente, Feige aveva commentato la possibilità che possa essere proprio l’attesissima WandaVision a servire come trampolino di lancio per l’ingresso dei mutanti nell’universo condiviso, ma anche in quel caso la risposta del produttore statunitense era stata piuttosto ambigua.

MCU: il viaggio di Visione consiste nell’imparare a essere “umano”

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Paul Bettany ha dichiarato che l’intero viaggio di Visione nel MCU riguarda un solo grande obiettivo: imparare ad essere un umano. Bettany ha fatto parte del MCU sin dall’inizio, quando ha doppiato JARVIS in Iron Man del 2008. La voce di Bettany è apparsa spesso in vari progetti durante le Fasi 1 e 2, ma è stato grazie ad Avengers: Age of Ultron del 2015 che è stato messo in atto il cambiamento più grande per l’attore: quando il sistema operativo di JARVIS è stato trasferito nel corpo sintetico creato da Ultron, Bettany è ufficialmente diventato Visione, uno dei personaggi più strani e affascinanti del franchise.

Finora Visione è apparso in tre film del MCU, ma è sempre rimasto un personaggio di supporto all’interno dell’universo più ampio. Tuttavia, questa settimana lo vedremo finalmente entrare nel territorio destinato agli eroi di primo piano, quando WandaVision farà finalmente il suo debutto su Disney+. La serie vedrà Visione e Wanda (Elizabeth Olsen) ambientarsi in un’idilliaca vita suburbana, anche se non tutto è come sembra. A rendere le cose ancora più complicate è il fatto che Visione è ufficialmente morto per mano di Thanos in Avengers: Infinity War. Il modo in cui il personaggio tornerà in vita è uno dei più grandi misteri della serie.

Screen Rant ha avuto l’opportunità di parlare con Paul Bettany proprio di WandaVision, con l’attore che si è soffermato proprio sul viaggio in continua evoluzione di Visione all’interno del MCU. Alla domanda su cosa potrebbe volere Visione nella sua vita oltre a Wanda, Bettany ha sottolineato come, in definitiva, lo sviluppo del personaggio sia stato incentrato sull’imparare ad essere un umano.

“Ero davvero preoccupato all’idea di mantenere intatta l’idea di chi fosse davvero Visione, ma poi ho capito che, in realtà, Visione era in parte Ultron… in parte Jarvis… in parte Tony Stark. È sempre diventato qualcosa e ad ogni nuovo step c’era sempre un’aggiunta. È cresciuto: lo abbiamo visto nascere. È ingenuo, ma anche onnipotente. Con il passare del tempo, di film in film, diventa sempre più umano. Alla fine, questo è il centro del suo interesse: l’umanità. L’ironia è che diventa una specie di super-umano. Alla fine, Visione è semplicemente una brava persona, una persona molto gentile. E poi è veramente innamorato di Wanda…”

Il futuro di Visione e Wanda nel MCU

L’ultima volta che il pubblico ha visto Visione in Infinity War, di tanto in tanto il personaggio ha assunto dei caratteri tipicamente umani, in modo che lui e Wanda potessero vivere dei momenti tranquilli insieme. La sensazione era che volesse che quell’aspetto fosse reale, specialmente quando si trattava del suo potenziale futuro con Wanda. Sembra che questo desiderio/conflitto interiore continuerà a svolgere un ruolo importante in WandaVision, il che avrebbe ovviamente senso. Visione e Wanda vivranno finalmente la vita dei loro sogni, ma quando l’androide scoprirà la verità sulla sua mortalità, probabilmente si sentirà in conflitto in merito alla sua esistenza.

Kevin Feige paragona l’impatto di Thanos sulla Fase 4 del MCU alla pandemia

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Il direttore creativo dei Marvel Studios Kevin Feige ha paragonato il Blip di Thanos alla pandemia di Coronavirus, affermando che l’esperienza condivisa nella vita reale aggiunge maggiore gravità al disastro immaginario raccontato nel MCU. In Avengers: Infinity War, il signore della guerra intergalattico usa il potere finale concesso dal Guanto dell’Infinito per cancellare metà della popolazione dell’universo con uno schiocco delle dita.

Dopo aver assistito alla distruzione del suo pianeta natale Titan a causa della sovrappopolazione, Thanos credeva che stesse effettivamente salvando l’universo. Avengers: Endgame vede i supereroi annullare il massacro di Thanos in un evento successivamente chiamato Blip, mentre tutti quelli che erano scomparsi sono tornati in vita. La pandemia di Coronavirus è stata una catastrofe su scala globale, con oltre 89 milioni di casi confermati e quasi 2 milioni di morti, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità.

Dai vari lockdown alla divisione politica su come affrontare il virus, la vita umana del singolo quanto le relazioni sociali ne hanno risentito pesantemente. Molte industrie sono rimaste paralizzate, al pari di quella dell’intrattenimento. Per tutto il 2020 non ci sono state nuove uscite legate al MCU, dal momento che l’intero calendario è stato ripristinato proprio in seguito allo scoppio della pandemia. Di recente, Feige ha dichiarato che se la pandemia avesse colpito prima, nel 2018 o nel 2019, quando si stava per arrivare alla conclusione della Saga dell’Infinito con Endgame, sarebbe stato molto peggio per il franchise.

Il Blip e le ripercussioni sul futuro del MCU

Parlando con Variety, Feige ha discusso in merito alle implicazioni creative della pandemia sul MCU. Feige ha ricordato per la prima volta la battaglia di New York, che costituisce il terzo atto di The Avengers ed è stato indicato come un evento catastrofico nell’universo. Sentiva che il trauma globale del Blip poteva seguire i medesimi binari, ma era diffidente nel ripetere lo stesso tema. Inizialmente erano pronti a lasciarselo alle spalle ed esplorare nuovi temi, ma Feige ha affermato che i parallelismi con il trauma globale della pandemia nella vita reale hanno aggiunto nuovo peso al Blip.

“Lo scorzo marzo, quando siamo entrati per la prima volta in contatto con questa pandemia globale, è come se avessimo sperimento il Blip. È un’esperienza universale, che ha colpito ogni essere umano sulla faccia della Terra. Ora c’è un parallelismo diretto tra ciò che i personaggi del MCU hanno incontrato e ciò che tutti noi nel mondo reale abbiamo vissuto. Come vedrete, in molti dei nostri prossimi progetti ci saranno ancora più parallelismi. I personaggi si ritroveranno a parlare delle conseguenze del Blip… come se stessero parlando della pandemia di Covid nel mondo reale.”

Ben Affleck dirige l’adattamento di Keeper of the Lost Cities

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Ben Affleck continua a ricostruire pezzo dopo pezzo la sua carriera. Al momento, l’attore, regista, sceneggiatore e produttore due volte premio Oscar ha trovato un nuovo progetto che potrebbe coinvolgerlo in qualità di regista.

Si tratta di un nuovo progetto per la Disney, un film live-action basato sulla serie di libri bestseller Keeper of the Lost Cities di Shannon Messenger. Nel romanzo bestseller, una ragazza con poteri telepatici deve capire perché lei è la chiave del suo mondo nuovo di zecca prima che la persona sbagliata trovi la risposta, prima di lei. Quando Sophie, 12 anni, scopre finalmente da dove proviene la sua abilità telepatica segreta, scopre in realtà di non essere umana ma di provenire da un altro mondo che esiste fianco a fianco con il nostro.

La serie di romanzi sta vedendo un’impennata netta del suo successo e sembra una property interessante per la Disney da portare al cinema. Per quanto riguarda Ben Affleck, lo abbiamo visto lo scorso anno in Tornare a Vincere, film che lo ha visto tornare in sella, in veste di attore, e che gli è valso numerose recensioni positive e un buon successo di pubblico.

Gotham Awards 2020, tutti i vincitori

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Gotham Awards 2020, tutti i vincitori

Sono stati assegnati i Gotham Awards 2020, in un panorama cinematografico degli ultimi 12 mesi pesantemente modificato dalla pandemia, e che ha attinto a piene mani dai prodotti che sono arrivati direttamente sulle piattaforme di streaming, saltando l’uscita in sala.

I Gotham Independent Film Awards sono premi cinematografici statunitensi destinati al cinema indipendente, assegnati annualmente a partire dal 1991. Presentati dall’organizzazione non a scopo di lucro Independent Filmmaker Project (IFP), i premi erano originariamente destinati solo ai film prodotti negli Stati Uniti nord-orientali, in particolare nello stato di New York, per poi ampliarsi nel corso degli anni a tutti gli Stati Uniti.

Best Feature

  • Nomadland” – Chloé Zhao, director; Frances McDormand, Peter Spears, Mollye Asher, Dan Janvey, Chloé Zhao, producers (Searchlight Pictures)

Best Documentary

  • “A Thousand Cuts” – Ramona S. Diaz, director; Ramona S. Diaz, Leah Marino, Julie Goldman, Christopher Clements, Carolyn Hepburn, producers (PBS Distribution | FRONTLINE )

a parimerito con

  • Time” – Garrett Bradley, director; Lauren Domino, Kellen Quinn, Garrett Bradley, producers (Amazon Studios)

Best International Feature

  • “Identifying Features” – Fernanda Valadez, director; Astrid Rondero, producer (Kino Lorber)

Bingham Ray Breakthrough Director Award

Best Screenplay

  • “The Forty-Year-Old Version” – Radha Blank (Netflix)
  • “Fourteen” – Dan Sallitt (Grasshopper Film)

Best Actor

Best Actress

  • Nicole Beharie, “Miss Juneteenth” (Vertical Entertainment)

Breakthrough Actor

Breakthrough Series – Long Format (over 40 minutes)

  • “Watchmen” – Damon Lindelof, Creator for Television; Tom Spezialy, Nicole Kassell, Stephen Williams, Joseph E. Iberti, executive producers (HBO) – WINNER

Breakthrough Series – Short Format (under 40 minutes)

  • “I May Destroy You” – Michaela Coel, creator; Michaela Coel, Phil Clarke, Roberto Troni, executive producers (HBO)

Audience Award

  • “Nomadland” – Chloé Zhao, director; Frances McDormand, Peter Spears, Mollye Asher, Dan Janvey, Chloé Zhao, producers (Searchlight Pictures)

Black Panther 2 esplorerà il mondo e la mitologia di Wakanda

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Black Panther 2 esplorerà il mondo e la mitologia di Wakanda

Secondo quanto rivelato da Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, Black Panther 2 si concentrerà sul mondo di Wakanda. L’imminente sequel del cinecomic uscito nel 2018 entrerà ufficialmente in produzione quest’estate, mentre la data di uscita è stata fissata per l’8 luglio 2022. Il primo film è diventato uno titoli di maggior successo del MCU, con oltre 1,3 miliardi di dollari incassati al botteghino (nonché il film con il maggior incasso mai realizzato da un cineasta di colore).

Il supereroe del titolo è stato portato in vita per la prima volta in Captain America: Civil War del 2016, prima che il suo film da solista si concentrasse sulla sua ascesa a re di Wakanda, paese altamente avanzato ma anche nascosto. Anche se il regista Ryan Coogler e la maggior parte del cast originale torneranno per il sequel, la tragica scomparsa di Chadwick Boseman ha purtroppo sancito la fine delle avventure del personaggio di T’Challa sul grande schermo.

Kevin Feige aveva già confermato in passato che Pantera Nera non sarebbe stato interpretato da nessun altro attore, proprio per mantenere intatta l’eredità di Boseman. Tuttavia, sono in molti a credere che il mantello dell’eroe possa ufficialmente passare nelle mani della sorella minore di T’Challa, la geniale Shuri, interpretata da Letitia Wright. Al momento, però, non si conoscono i dettagli sulla trama del sequel.

In una recente intervista con Deadline, Feige ha parlato del futuro del franchise di Black Panther dopo la morte di Boseman. Pur confermando che il personaggio non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI, Feige ha rivelato che il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

“Gran parte dei fumetti e quel primo film è il mondo di Wakanda. Wakanda è un luogo da esplorare ulteriormente con personaggi e diverse sottoculture. Questo è sempre stato, anche inizialmente, l’obiettivo principale della storia successiva. Non avremo un Chadwick in CG e non sottoporremo T’Challa ad un recasting. Ryan Coogler sta lavorando molto duramente in questo momento sulla sceneggiatura con tutto il rispetto, l’amore e il genio che ha, il che ci dà grande conforto, quindi si è sempre trattato di promuovere la mitologia e l’ispirazione di Wakanda. C’è anche il compito di onorare e rispettare gli apprendimenti e gli insegnamenti in corso che Chad ci ha lasciato.”

Il villain principale di Black Panther 2

A proposito di Black Panther 2, di recente è stato annunciato che l’attore Tenoch Huerta sarebbe in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale. Huerta è noto per il ruolo di Rafale Caro Quintero nella serie Narcos: Mexico; il prossimo anno sarà tra i protagonisti di The Forever Purge, quinto e ultimo capitolo del celebre franchise horror/distopico. Al momento i dettagli sul personaggio che l’attore interpreterà nel sequel di Black Panther non sono stati svelati.

Nicole Kidman e Javier Bardem in trattative per il nuovo film di Aaron Sorkin

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Nicole Kidman e Javier Bardem sono in trattative per interpretare l’iconica coppia di Hollywood, formata da Lucille Ball e Desi Arnaz, nel film Being the Ricardos, che sarà scritto e diretto da Aaron Sorkin. 

Il film si svolgerà durante una settimana di produzione sul set di “I Love Lucy”, a partire da un tavolo di lettura del lunedì fino alle riprese con il pubblico di venerdì. Ball e Arnaz dovranno affrontare sfide che potrebbero porre fine alla loro carriera e al loro matrimonio.

Sorkin ha naturalmente firmato la sceneggiatura, che già dal primo abbozzo di trama indica il classico approccio dello sceneggiatore che si concentra su periodi circoscritti delle biografie che racconta al cinema, per poi spaziare su tutta la vita dei suoi soggetti e restituirne un ritratto sempre interessante. Le date di produzione del film sono ancora in sospeso, dati i ritardi attribuibili al Covid-19.

Kidman ha recentemente recitato nella serie drammatica della HBO The Undoing, al fianco di Hugh Grant. È stata anche protagonista del musical Netflix di Ryan Murphy The Prom. Quest’anno reciterà in Nine Little Strangers di Hulu e in The Northman di Robert Eggers.

Bardem è invece trai protagonisti di Dune, di Denis Villeneuve, uno dei titoli più attesi del 2020 e che non abbiamo ancora visto a causa della Pandemia. Trai futuri impegni di Bardem, anche il live action de La Sirenetta di Disney, in cui interpreterà il Re Tritone.

Sorkin è invece uno dei possibili protagonisti della prossima insolita stagione dei premi con il suo Il Processo ai Chicago 7, uscito su Netflix alla fine del 2020. Considerato il migliore sceneggiatore vivente, Sorkin ha firmato nel corso della sua carriera degli script entrati nella storia del cinema: The Social Network, Moneyball – L’Arte di Vincere, Codice d’Onore. Ha esordito alla regia nel 2017 con Molly’s Game.

Morbius: il film con Jared Leto posticipato di ben 7 mesi

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Morbius: il film con Jared Leto posticipato di ben 7 mesi

Sony Pictures ha deciso di posticipare ancora una volta l’uscita nelle sale di Morbius, l’atteso cinecomic che avrà come protagonista Jared Leto. Dopo il riavvio delle avventure di Spider-Man come parte integrante del MCU, Sony ha deciso di realizzare il proprio universo condiviso, spinta anche dall’enorme successo ottenuto al botteghino da Venom

Uno dei tanti progetti a cui Sony sta attualmente lavorando è proprio Morbius, che vedrà Leto nei panni del celebre vampiro vivente della Marvel. La produzione del film è ufficialmente terminata nel 2019 e, inizialmente, l’uscita nelle sale era prevista per l’estate 2020. Soltanto pochi mesi dopo il lancio del primo trailer, Sony ha dovuto rivedere totalmente i suoi piani, dal momento che la pandemia di Coronavirus ha portato alla chiusura dei cinema. Proprio per questo, la casa di distribuzione e produzione è stata costretta a posticipare il film al 2021.

La nuova data di uscita di Morbius era stata fissata per la prima metà del 2021. Sfortunatamente, nonostante l’arrivo dei primi vaccini, i casi di Covid-19 continuano ad aumentare in tutto il mondo e la speranza che le sale cinematografiche riaprano prima del previsto è una possibilità ancora troppo remota. Ecco perché, a circa due mesi dall’arrivo, Morbius è stato nuovamente posticipato.

Come riportato da Screen Rant, Sony ha annunciato ufficialmente che Morbius non uscirà più il 19 marzo 2021. Lo studio ha deciso di ritardare di ben sette mesi la prossima avventura dei personaggi Marvel al centro dello Spider-Verse. La nuova data di uscita di Morbius è stata ora fissata per il prossimo 8 ottobre. Se questa nuova data resterà valida, il film uscirà nelle sale 15 mesi dopo rispetto alla data di uscita originale.

Tutto quello che sappiamo su Morbius

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Matt SmithTyrese Gibson, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Deadpool 3 sarà vietato ai minori e sarà collegato al MCU

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Deadpool 3 sarà vietato ai minori e sarà collegato al MCU

Adesso è ufficiale: Deadpool 3 sarà vietato ai minori e farà ufficialmente parte del MCU. Il terzo dell’irriverente franchise con protagonista l’attore Ryan Reynolds è atteso dai fan ormai da parecchio tempo. Nonostante il budget ridotto, il primo film ha raccolto enormi consensi e il sequel ha ricevuto la medesima reazione entusiasta. All’inizio, il franchise è stato considerato come parte della continuity dei film degli X-Men sotto l’egida di Fox, narrativamente separati rispetto ai film del MCU di proprietà di Disney.

Tuttavia, quando Disney ha acquisito Fox all’inizio del 2019, il futuro dei film degli X-Men e di Deadpool in particolare è diventato sempre meno chiaro. La Marvel si trova in questo momento a decidere se tenere separate le due continuity o trovare un modo per unirle da un punto di vista narrativo. Quando Disney ha rivelato i piani della Marvel lo scorso dicembre in occasione dell’Investor Day, Deadpool 3 non è stato menzionato in alcun modo, cosa che ha spinto molto fan a credere che i film degli X-Men non sarebbero più stati collegati al MCU. Tuttavia, ora sappiamo finalmente che non sarà così.

In una nuova intervista con Collider, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha confermato che Deadpool 3 farà effettivamente parte del MCU e che il personaggio del Mercenario Chiacchierone esisterà insieme agli Avengers. Tuttavia, questo non significa che il franchise dovrà essere “rimodellato” per un pubblico più giovane: Feige ha anche confermato che Deadpool 3 sarà ancora una volta rivolto ad un pubblico adulto, mantenendo il suo tradizionale rating R. Ad ogni modo, le riprese di Deadpool 3 non inizieranno prima del 2022.

Ricordiamo che Deadpool 3 sarà scritto da nuovo duo di sceneggiatrici, Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin, che andranno a sostituire gli storici Rhett Reese e Paul Wernick, che avevano firmato sia Deadpool che Deadpool 2 (quest’ultimo co-sceneggiato insieme a Reynolds).

Darren Aronofsky sceglie Brendan Fraser per il suo nuovo film, The Whale

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Darren Aronofsky dirigerà Brendan Fraser in The Whale, film che adatterà la pièce teatrale di Samuel D. Hunter, su un “recluso morbosamente obeso” scrive Variety. La A24 ha acquistato i diritti del film la cui storia è già stata acclamata dalla critica al debutto a Off-Broadway nel 2012, quando vinse sia il Drama Desk che il Lucille Lortel Award per migliore opera teatrale.

La storia è quella di Charlie, un uomo di mezza età di oltre 270 chili che cerca di riconnettersi con la figlia di 17 anni. I due si erano allontanati dopo che Charlie aveva abbandonato la famiglia per stare con il suo amante gay. Alla morte dell’uomo, Charlie ha trasformato il suo dolore in appetito compulsivo.

Aronofsky ha firmato diversi successi in carriera, tra cui si ricordano in particolare Black Swan e Requiem for a Dream, tuttavia Mother!, il suo film più recente, è stato male accolto dal pubblico che ne ha sancito l’insuccesso economico, ma anche la critica è stata divisiva e poco clemente nei suoi confronti.

L’argomento che tratterà The Whale è avvicinabile a quanto Aronofsky ha raccontato in The Wrestler, del 2008, con Mickey Rourke. I due progetti hanno in comune anche il fatto che i protagonisti, Fraser e Rourke, dopo un inizio di carriera promettente, hanno poi passato anni nell’oscurità dell’anonimato. Per Mickey Rourke, il film con Aronofsky fu quello “del ritorno”, chissà che non accada lo stesso a Fraser!

WandaVision: il promo “Expand”

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WandaVision: il promo “Expand”

Disney+ dopo le nuove immagini ha diffuso il promo “Expand” di WandaVision, la serie originale Marvel Studios che arriverà in esclusiva su Disney+ il 15 gennaio 2021 e che vede nel cast Elizabeth Olsen e Paul Bettany.

WandaVision è uno delle prossime miniserie in uscita su Disney+ creata da Jac Schaeffer e basata sui personaggi Marvel  Scarlet/Scarlet Witch interpretato da Elizabeth Olsen e Vision interpretato da Paul Bettany. La serie è ambientato nel Marvel Cinematic Universe (MCU) e ne condividendo la continuità con i film.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

Disney+ è il servizio di streaming dedicato ai film e ai prodotti di intrattenimento di Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e altri brand, riuniti insieme, per la prima volta. Come parte della divisione Media ed Entertainment Distribution di Disney, Disney+ è disponibile sulla maggior parte degli schermi connessi a Internet e offre una programmazione senza interruzioni pubblicitarie con una varietà di lungometraggi originali, documentari, serie live-action e animate e cortometraggi. Oltre ad offrire un accesso senza precedenti allo sterminato archivio cinematografico e televisivo di Disney, Disney+ è il nuovo servizio di streaming dove trovare le ultime uscite cinematografiche distribuite da The Walt Disney Studios. Tutte le informazioni e le modalità di abbonamento sono disponibili sul sito DisneyPlus.com.

Lei mi parla ancora di Pupi Avati su Sky Cinema

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Lei mi parla ancora di Pupi Avati su Sky Cinema

Un nuovo film italiano targato Sky Original è pronto al debutto su Sky: lunedì 8 febbraio arriva in prima assoluta su Sky Cinema e in streaming su NOW TV Lei mi parla ancora, scritto e diretto da Pupi Avati, una co-produzione Bartlebyfilm e Vision Distribution in collaborazione con la storica Duea Film dei fratelli Avati, prodotto da Antonio Avati, Luigi Napoleone e Massimo Di Rocco per Vision Distribution e Bartlebyfilm in collaborazione con Duea Film.

Il film, liberamente tratto dall’omonimo libro di Giuseppe Sgarbi, racconta la storia d’amore tra Nino e Caterina: un amore lungo 65 anni e mai finito, neanche con la morte di lei, come scrisse lo stesso autore. «Finché morte non vi separi è una bugia. Il minimo sindacale. Un amore come il nostro arriva molto più in là. E il tuo lo sento anche da qui».

Lei mi parla ancora, la trama

Nino e Caterina sono sposati da sessantacinque anni e si amano profondamente dal primo momento che si sono visti. Alla morte di Caterina, la figlia, nella speranza di aiutare il padre a superare la perdita della donna che ha amato per tutta la vita, gli affianca Amicangelo, un editor con velleità da romanziere, per scrivere attraverso i ricordi del padre un libro sulla loro storia d’amore. Amicangelo accetta il lavoro solo per ragioni economiche e si scontra subito con la personalità di un uomo che sembra opposta a lui. Ma il rapporto tra i due diventerà ogni giorno più profondo fino a trasformarsi in un’amicizia sincera.

Nel cast Renato Pozzetto e Stefania Sandrelli interpretano Nino e Caterina, insieme a Isabella Ragonese (Caterina da giovane), Lino Musella (Nino da giovane) e Fabrizio Gifuni nei panni dello scrittore Amicangelo. Insieme a loro anche Chiara Caselli, Alessandro Haber, Serena Grandi, Gioele Dix, Nicola Nocella. La sceneggiatura e il soggetto sono di Pupi e Tommaso Avati.

«Poter offrire al pubblico di Sky questo nuovo film Sky Original, firmato da Pupi Avati, è la conferma del nostro impegno e della qualità dei film che intendiamo offrire in anteprima ai nostri abbonati», commenta Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming di Sky Italia. «Una storia intima, umana e straordinariamente universale, “Lei mi parla ancora” è un lavoro pienamente riuscito, nel quale si incontrano e confrontano epoche diverse, generazioni diverse, esseri umani con interessi diversi, ma tutti uniti da un legame indissolubile. Con questo film Pupi Avati ci porta in quel territorio intimo e sacro che è una grande storia d’amore, raccontandocela con delicatezza struggente e attraverso le interpretazioni di un cast straordinario. A partire dal ritorno al cinema di Renato Pozzetto, qui in un ruolo decisamente originale per lui, assieme a Stefania Sandrelli, Fabrizio Gifuni, Isabella Ragonese e Lino Musella. Alcuni tra i migliori interpreti del cinema italiano per raccontare la storia di un amore profondo e inesauribile».

Il regista e sceneggiatore Pupi Avati ha commentato: «Due anni fa, dopo una lunga esperienza televisiva, siamo tornati al cinema con “Il signor Diavolo”. Un film prodotto in primis per le sale cinematografiche. Debbo dire che si è trattato di un’esperienza appagante l’accompagnare il nostro ultimo nato in una specie di tour elettorale dal Nord al Sud del paese. Quest’estate nel realizzare “Lei mi parla ancora”, in quella sorta di tempo sospeso che ci ha concesso la pandemia, immaginavamo di poter replicare quell’esperienza. Ma non è andata così. La nuova situazione che si è presentata ci ha fatto comprendere che ben difficilmente avremmo potuto contare su una prossima riapertura delle sale. L’opportunità che Sky e Vision Distribution ci hanno prospettato di programmare immediatamente il film, di poter mostrare il prodotto del nostro lavoro ad una così vasta platea, affrancandoci da una snervante attesa, ci ha molto lusingato.  L’immaginare di entrare nelle case degli italiani con una storia così “intima” e personale, con una storia così “affettuosa”, non può che lusingarci».

 “Lei mi parla ancora” è un film Sky Original, prodotto da Bartlebyfilm e Vision Distribution in collaborazione con Duea Film dei fratelli Avati, liberamente tratto dal libro “Lei mi parla ancora” di Giuseppe Sgarbi (edito da Skira). Il film è scritto da Pupi e Tommaso Avati. Il direttore della fotografia è Cesare Bastelli, la scenografia è affidata a Giuliano Pannuti e i costumi sono di Beatrice Giannini.

Doctor Octopus vs Sandman: chi è il miglior villain della trilogia di Raimi?

Alfred Molina e Thomas Haden Church hanno interpretato Doctor Octopus e Sandman rispettivamente in Spider-Man 2 e Spider-Man 3, entrambi diretti da Sam Raimi. Con la possibilità che entrambi i personaggi ritornino nell’atteso sequel di Spider-Man: Far From Home con Tom Holland, sono in molti a chiedersi quale dei due villain sia effettivamente il migliore. Ecco – secondo Screen Rant – 5 motivi per cui Doc Ock è il miglior cattivo della trilogia di Raimi, e altrettanti 5 per cui lo è invece Flint Marko…

Sandman: la CGI è ancora impressionante

Quando si tratta della trilogia di Sam Raimi, parlare di effetti digitali è come lanciare una moneta. È il caso di molti blockbuster dei primi anni 2000: alcune cose invecchiano semplicemente male, mentre altre sembrano grandiose ancora oggi, come nel caso di Sandman.

Ogni singola particella di sabbia è stata portata in vita magnificamente. Le capacità di trasformazione e di geocinetica di Flint Marko sembrano tutte fantastiche ancora oggi. Anche la CGI di Doc Ock è ancora impressionante, ma principalmente a causa delle braccia: ogni volta che Alfred Molina è stato trasformato in un personaggio CGI, sembra davvero fuori posto.

Doc Ock: l’alchimia con Spider-Man

Prima di diventare Doc Ock, Alfred Molina ha interpretato un simpatico personaggio di nome Otto Octavius. Lui e Tobey Maguire hanno sempre dimostrato un’ottima chimica attoriale.

Ciò ha avuto modo di riflettersi anche nei loro scontri in qualità di Spider-Man e Doc Ock. I tira e molla sono stati davvero pochi, cosa che ha reso i loro combattimenti ancora più memorabili e la discesa di Doc Ock nella malvagità molto più tragica.

Sandman: la fedeltà al look originale

Anche se Sam Raimi ha seguito, comprensibilmente, una sua direzione con i look dei cattivi, ha deciso di onorare i fumetti di grande successo con Sandman. La camicia a righe verdi, i pantaloni marrone chiaro e il taglio di capelli piatto facevano sembrare Thomas Haden Church come se fosse uscito direttamente dai fumetti.

Anche le diverse particelle e i costrutti di sabbia che Sandman crea provengono direttamente dai fumetti. Certo, l’accuratezza rispetto ai fumetti non è proprio essenziale per realizzare un buon film, ma in questo caso è stata certamente un’ottima ciliegina sulla torta…

Doc Ock: meglio dei fumetti

Sebbene sia un nemico iconico di Spider-Man, nei fumetti Dock Ock non è così speciale. È il classico scienziato pazzo che è disposto a fare di tutto per completare i suoi malvagi esperimenti o portare a termine i suoi loschi piani.

Il film parte da quest’idea e regala molto di più al personaggio di Doc Ock. Otto viene mostrato come un brav’uomo che, fondamentalmente, perde tutto: diventa vittima della follia e della persuasione, nonché dell’ossessione nei confronti dei tentacoli cibernetici. Questa versione più oscura ma affascinante di Doc Ock è diventata così amata che anche i nuovi videogiochi della serie Marvel’s Spider-Man ne hanno tratto ispirazione.

Sandman: la migliore scena di combattimento

Prima dell’arrivo di Emo-Peter, c’è una scena perfetta con il più oscuro Spider-Man. È allora che indossa la tuta da simbionte per dare la caccia a Flint Marko nelle metropolitane. Ciò porta ad un confronto tra eroe e cattivo che dovrebbe essere realizzato più spesso nei film.

A causa del legame personale tra Spider-Man e Sandman, il combattimento è molto più brutale e viscerale. Le mosse sono pesanti, i colpi sono carichi di rabbia e combinati attraverso immagini brillanti ed una fotografia incredibile: è tutto perfetto! Questo è il motivo per cui i fan concordano sul fatto che Sandman avrebbe dovuto essere l’unico cattivo per il resto del film, piuttosto che introdurre anche Venom…

Doc Ock: combattimenti più iconici

Dal momento che Doc Ock è stato l’unico cattivo a combattere per Spider-Man, ha diversi grandi combattimenti con il personaggio. Ognuno di essi è in qualche modo memorabile e alcuni sono diventati addirittura iconici. Questo è uno dei tanti meriti di Sam Raimi, che ha saputo mettere tutto il suo genio al servizio delle scene d’azione del suo Spider-Man.

Probabilmente il più famoso è il duello tra Doc Ock e Spider-Man sul treno. È così amato che non solo ha generato tonnellate di meme, ma è stato fonte d’ispirazione per molte famose scene di combattimento nei cinecomic a venire… 

Sandman: un cattivo ragazzo? Non proprio…

Più o meno come Doc Ock, Sandman nei fumetti non aveva una grandissima storia. Era soltanto un brutale delinquente che acquisì capacità geocinetiche ed un corpo nuovo: questo è tutto. Spider-Man 3 ha decisamente migliorato il suo background, dandogli una connessione personale con Spider-Man e una motivazione riconoscibile.

Thomas Haden Church inchioda decisamente il lato emotivo di Flint Marko. Non è malvagio, vuole solo salvare sua figlia dalla morte, ma se la cava piuttosto male. Culmina in una scena finale tra lui e Peter che è la parte migliore del climax. Perché? Perché è un momento strappalacrime ed è una fine diversa, ma perfetta, per un cattivo come lui.

Doc Ock: un arco narrativo migliore

Come accennato, Spider-Man 3 ha sofferto molto a causa del tentativo di raccontare troppe cose. Ciò è ancora più evidente quando Sandman viene relegato ad un ruolo di supporto in favore di rendere Venom il cattivo principale all’ultimo secondo possibile.

Spider-Man 2, d’altra parte, mantiene le cose molto più semplici. Sicuramente Harry Osborn è un cattivo, ma è più una sottotrama, mentre invece Doc Ock rimane una grande minaccia per tutta la durata del film. La discesa di Doc Ock nella malvagità si concretizza perfettamente, così come il suo arco di redenzione. Il vero Otto Octavius ​​rompe l’influenza dell’IA e finisce per sacrificarsi per New York City.

Sandman: la resurrezione

La scena migliore di Sandman, e probabilmente dell’intero film, è quando in realtà diventa Sandman per la prima volta. Non c’è dialogo, nessun monologo interiore: è solo Sam Raimi che dimostra di essere un genio per pochi minuti.

Flint Marko sta scoprendo di non essere più un essere umano. Nonostante tutta questa crisi esistenziale, l’unica cosa a cui tiene è sua figlia. Quindi, attraverso la pura forza di volontà, impara a sfruttare i suoi nuovi poteri. Non solo l’animazione sulla sabbia è bellissima, ma la colonna sonora di Christopher Young è perfetta.

Doc Ock: il carisma

Thomas Haden Church non è stato di certo un cattivo interprete per Sandman, lungi dall’essere un padre determinato e disperato. Tuttavia, il personaggio non aveva la stessa quantità di personalità e di carisma che Alfred Molina ha riversato in Doc Ock così bene.

Che si tratti di scherzare con Spider-Man, tramare con l’IA dei tentacoli o semplicemente di parlare con Peter Parker, Alfred Molina ha trasformato Doc Ock in un personaggio a tratti adorabile. Anche quando ha catturato zia May, ci mette tutta la sua arguzia per rendere la scena decisamente migliore. Molina porta magniloquenza al personaggio, ma non arriva mai al punto di esagerare, trovando così l’equilibrio perfetto.

Wonder Woman 1984 punta agli Oscar: WB lancia la campagna “For Your Consideration”

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Wonder Woman 1984 è stato al centro dell’attenzione nelle ultime settimane. Dopo infiniti ritardi, la Warner Bros. ha finalmente deciso di distribuire il sequel sia nei cinema (quelli aperti, naturalmente!) che su HBO Max a partire dallo scorso 25 dicembre. La decisione è stata ovviamente accompagnata da numerose polemiche: addirittura, si dice che lo studio abbia dovuto pagare sia la regista Patty Jenkins che l’attrice Gal Gadot almeno 10 milioni di dollari per convincerle ad accettare la strategia distributiva.

All’inizio Wonder Woman 1984 ha debuttato con brillanti reazioni sui social media e, in seguito, ci siano state recensioni decisamente positive da parte della stampa al sequel. In breve tempo, però, è passato dall’avere un punteggio superiore all’80% (e ad essere quindi “Certified Fresh”) sul celebre aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, all’essere considerato appena sufficiente, con un punteggio pari al 59%.

Tuttavia, la Warner Bros. ha comunque lanciato la campagna “For Your Consideration” per Wonder Woman 1984 in occasione dell’inizio della stagione dei premi (che quest’anno è slittata considerevolmente a causa della pandemia di Covid-19) e dell’avvicinarsi della prossima edizione degli Oscar. Il sequel è stato proposto per un totale di quindici categorie, ossia:

Best Picture
Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder, Patty Jenkins, Gal Gadot Stephen Jones

Best Director
Patty Jenkins

Best Adapted Screenplay
Screenplay by Patty Jenkins, Geoff Johns & Dave Callaham
Story by Patty Jenkins & Geoff Johns

Best Actress
Gal Gadot

Best Supporting Actress
Kristen Wiig
Robin Wright
Connie Nielsen

Best Supporting Actor
Chris Pine
Pedro Pascal

Best Ensemble Cast
Gal Gadot, Chris Pine, Kristen Wiig, Pedro Pascal, Robin Wright, Connie Nielsen

Best Cinematography
Matthew Jensen

Best Film Editing
Richard Pearson

Best Production Design
Production Designer: Aline Bonetto
Set Decorator: Anna Lynch-Robinson

Best Costume Design
Lindy Hemming

Best Makeup and Hairstyling
Makeup & Hair Designer: Jan Sewell
Prosthetic Designer: Mark Coulier
Makeup Artist to Gal Gadot: Sarah Brock

Best Sound
Production Sound Mixer: Peter J. Devlin
Supervising Sound Editors: Richard King, Jimmy Boyle
Re-Recording Mixers: Gary A. Rizzo, Gilbert Lake

Best Visual Effects
Visual Effects Supervisors: John Moffatt, Alexis Wajsbrot, Huw J. Evans
Special Effects Supervisor: Mark Holt

Best Original Score
Hans Zimmer

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Star Wars: Anakin Skywalker non era il più giovane dei Cavalieri Jedi

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Il canone di Star Wars ha chiarito che Anakin Skywalker non è stato l’unico giovane prodigio a diventare un Cavaliere Jedi: infatti, un Padawan ha superato le prove all’età di quindici anni. Il Codice Jedi divide i Jedi in sei ranghi: Initiate, Youngling, Padawan, Knight, Master e Grandmaster. I Padawan sono essenzialmente Jedi apprendisti, apprendisti di un membro più esperto dell’Ordine da cui imparare.

Senza dubbio Anakin Skywalker aveva qualcosa di speciale. Era il Prescelto, destinato a portare equilibrio nella Forza, e il suo punteggio midi-chlorian era più alto persino di quello del Maestro Yoda. Di conseguenza, sebbene Anakin si unì all’Ordine Jedi solo quando aveva nove anni, divenne un Cavaliere Jedi solo dieci anni dopo. Il suo talento naturale nella Forza significava che apprendeva ad un ritmo senza precedenti e che, presumibilmente, Obi-Wan Kenobi era un buon insegnante. Ma, sebbene Anakin Skywalker fosse chiaramente un prodigio, in realtà non è stato il più giovane Padawan a diventare un Cavaliere Jedi né, presumibilmente, è stato il Padawan che ha richiesto il minimo addestramento.

Il romanzo tie-in di Justina Ireland “A Test of Courage” è ambientato al culmine dell’era dell’Alta Repubblica, circa 200 anni prima degli eventi di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma. Al centro della storia vi è il Cavaliere Jedi Vernestra Rwoh, un Cavaliere Jedi Mirialan che ha completato con successo le Prove Jedi all’età di 15 anni. Questo risultato è ancora più impressionante se si considera il fatto che è improbabile che Vernestra sia stata scelta come Padawan fino a quando non è stato vicina all’adolescenza, il che significa che non aveva bisogno di tantissima formazione.

Nel caso di Anakin, il Jedi ha commesso un errore durante la cerimonia, prima che Anakin fosse realmente pronto; era tutt’altro che dedito al lato chiaro, cosa che alla fine hanno imparato a proprie spese. Ma “A Test of Courage” dimostra che Vernestra era notevolmente sensibile alla Forza. Poche settimane prima degli eventi narrati nel romanzo, Vernestra ha percepito la Forza che le dava un design completamente nuovo per la sua spada laser, trasformandola in una frusta. Questo grado di sensibilità alla Forza è senza precedenti, anche per l’era dell’Alta Repubblica, molto prima che il velo del Lato Oscuro cadesse attraverso la galassia.

L’importanza di Anakin nell’universo di Star Wars

Probabilmente ci sono stati molti bambini prodigio nella storia dell’Ordine Jedi, ma Vernestra Rwoh è davvero impressionante. Naturalmente, per quanto potente e sensibile alla Forza possa essere stata, la verità è che Anakin è sempre stato qualcosa di molto diverso; è il Prescelto, un evento che accade una volta nell’eternità, una vergenza della Forza a tutti gli effetti. Sebbene Anakin fosse un povero Jedi, servì la volontà della Forza e alla fine riportò la Forza in equilibrio. È stato un risultato che nemmeno un Jedi come Vernestra Rwoh avrebbe mai potuto ottenere.

WandaVision servirà per introdurre gli X-Men nel MCU? La risposta di Kevin Feige

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È da tempo ormai che i fan si chiedono come i Marvel Studios introdurranno i personaggi degli X-Men nel MCU, sin da quando la Disney ha acquistato la 20 th Century Fox nel 2019. Ad oggi, molti credono che l’introduzione dei mutanti nell’universo condiviso potrebbe avvenire attraverso l’esplorazione del Multiverso.

Sappiamo già che il sequel di Doctor Strange, che sarà diretto da Sam Raimi, approfondirà l’esistenza di varie realtà alternative, e dal momento che Scarlet Witch sarà tra i protagonisti di quell’avventura, si ipotizza che la serie WandaVision possa preparare il terreno affinché “i figli dell’atomo” si uniscano al MCU.

Durante un’intervista con Deadline proprio in occasione della promozione di WandaVision, a Kevin Feige è stato chiesto se la prima serie Disney+ della Marvel servirà effettivamente come trampolino di lancio per la tanto attesa introduzione degli X-Men nel MCU. Come previsto, il boss non ha potuto confermare la cosa, ma al tempo stesso ha suggerito che potrebbe essere una possibilità…

Deadline: “Sappiamo, grazie alla presenza di Monica Rambeau in WandaVision, che il suo persnaggio di collegherà Captain Marvel 2 e che la serie sarà collegata a Doctor Strange in the Multiverse of Madness. WandaVision è quindi una trampolino di lancio per il revival degli X-Men che state attualmente pianificando?”

Feige: “Col senno di poi, tra cinque anni, quando riparleremo di tutto quello che è successo, tutto potrebbe essere stato un trampolino per tutto. Nello specifico… sì, per Monica in Captain Marvel 2 e per Wanda che collabora con Doctor Strange nel sequel.”

È una risposta vaga (come da tradizione), ma è vero che WandaVision sembra gettare le basi per un MCU molto diverso rispetto al passato. Ad oggi è improbabile che vedremo davvero il debutto degli X-Men nello show, ma nulla esclude che alla fine della prima stagione possa esserci una sorta di riferimento o qualche anticipazione in relazione al futuro cinematografico dei mutanti…

Lupin, recensione della serie Netflix con Omar Sy

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Lupin, recensione della serie Netflix con Omar Sy

Arrivata il 8 gennaio sulla piattaforma streaming, Lupin, la nuova serie francese Netflix vede protagonista Omar Sy nei panni del ladro gentiluomo del titolo, rivisitato in chiave moderna. Balzato al primo posto nella classifica delle serie più viste in Italia, lo show ha tutti i requisiti per diventare una serie di lungo corso, conquistando l’attenzione di moltissimi abbonati.

Lupin, la trama

Assane Diop, adolescente immigrato a Parigi, vive con il padre, che è al servizio della facoltosa famiglia Pellegrini. Quando nella residenza viene rubata una preziosissima collana, appartenuta alla Regina Maria Antonietta, il padre di Assane viene ingiustamente accusato del furto e arrestato. Morirà in carcere, suicida, non prima di aver disseminato indizi nascosti che ne sveleranno l’innocenza. A distanza di 25 anni, Assane, ormai un uomo, impiega le sue doti fisiche e mentali per scagionare la memoria del padre. Sua bibbia di vita è il libro “Arsène Lupin, ladro gentiluomo”, che gli venne regalato proprio dal genitore, e che lui legge, studia e custodisce come una reliquia.

Creata da George Kay in collaborazione con François Uzan e diretta da Louis Leterrier (episodi 1, 2 e 3) e Marcela Said (episodi 4 e 5), Lupin di Netflix è una sorpresa davvero piacevole. Lontana dall’originale letterario e anche dal famosissimo e amato adattamento anime di Monkey Punch, la serie gira intorno al protagonista interpretato da Omar Sy, replica in maniera sbiadita le caratteristiche del ladro gentiluomo e si struttura intorno ad una trama orizzontale molto forte, che ne fa un thriller investigativo, contaminato con l’heist movie e con il dramma.

Omar Sy superstar di Lupin su Netflix

Lupin serie tv 2020 (1)Tutti questi toni e sfumature sono portate avanti con grande eleganza da Sy, che con la sua incredibile presenza scenica riesce ad alternare leggerezza e serietà con grande equilibrio, il tutto condito dal tocco elegante che in qualche modo richiama il Lupin letterario, vero e proprio nume tutelare del protagonista.

Basta arrivare a metà del primo episodio per capire che il titolo e il coinvolgimento del ladro gentiluomo è un gancio per attirare il pubblico, e che senza quel nome e quella eredità, la serie rimarrebbe comunque in piedi sulle gambe del suo solido intreccio. Il riferimento rimane comunque un divertente gioco di scrittura e un ottimo modo per attirare l’attenzione dello spettatore.

Da un punto di vista narrativo, Lupin è accattivante, misteriosa, una storia che contamina diversi topoi narrativi, dalla parabola di vendetta alla “grande rapina”, tutto amalgamato con un linguaggio contemporaneo funzionale, facendo leva in alcuni momenti anche sull’aspetto più patetico ed emotivo dei rapporti umani.

Omar Sy, che conferma un talento duttile e forse sfruttato troppo poco (o male) dal grande schermo, ha trovato un personaggio che gli calza a pennello con il quale riesce a mettersi alla prova e che ha un innegabile appeal sul pubblico.

Black Widow: Kevin Feige non può garantire sull’uscita in sala

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Black Widow: Kevin Feige non può garantire sull’uscita in sala

Black Widow, l’attesissimo nuovo capitolo del MCU, è stata posticipato da maggio 2020 a maggio di quest’anno, quando è diventato chiaro che la pandemia di COVID-19 si sarebbe protratta più a lungo di quanto ognuno di noi avesse inizialmente previsto.

I vaccini stanno cominciando ad arrivare e ci sono buone possibilità che le cose tornino ad una parvenza di normalità entro la metà del 2021. Ovviamente, nulla può essere dato per certo, e i Marvel Studios non sembrano più escludere categoricamente una distribuzione esclusiva su Disney+ per il tanto atteso film in solitaria dedicato a Natasha Romanoff.

Intervistato da Deadline in occasione della promozione di WandaVision, a Kevin Feige è stato chiesto se pensa che Black Widow rimarrà fedele alla sua attuale data di uscita nelle sale o se verrà dirottato ufficialmente verso lo streaming, chiarendo che a questo punto tutte le possibili opzioni sono in discussione.

“Non chiedetemi, settimana dopo settimana, cosa succederà in questo mondo. Non ne ho idea e non voglio provare a indovinare”, ha risposto il boss dei Marvel Studios. “Tutto quello che abbiamo fatto si è sempre basato su un unico pensiero: ‘OK, se tutto va come deve andare, ecco cosa faremo’. E fino allo scorso anno le cose sono andate straordinariamente bene. Spero che il mondo si rimetta in carreggiata e che presto torneremo tutti al cinema. Spero che le persone sperimenteranno tutti i contenuti che arriveranno su Disney+ ad un costo mensile davvero basso, così come spero che non vedranno l’ora di incontrarsi con le persone delle loro vita, tornare al cinema e condividere con un gruppo di estranei l’esperienza della sala.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Avengers: Infinity War o Endgame? Ecco quale preferisce Elizabeth Olsen

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Elizabeth Olsen ha rivelato perché preferisce Avengers: Infinity War a Endgame. L’interprete di Scarlet Witch ha recitato in quattro importanti film del MCU. La prossima  volta che la vedremo nei panni di Wanda sarà sul piccolo schermo, precisamente nell’attesissima serie WandaVision, che debutterà questo venerdì su Disney+ e che ha già ricevuto un’accoglienza positiva da parte della stampa.

È difficile parlare del MCU senza menzionare in qualche modo Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Culmine in due parti dell’universo cinematografico, la storia vede Thanos portare a compimento il suo piano, oltre alle conseguenze delle terribili azioni del Titano Pazzo e all’ultima grande battaglia affrontata dagli eroi più potenti della Terra. Entrambi i film sono ormai radicati nella cultura popolare ed entrambi presentano così tanti elementi significativi che scegliere tra i due appare quasi sempre impossibile.

Proprio in occasione della promozione di WandaVision, Elizabeth Olsen è stata intervistata da CinemaBlend, che le ha chiesto quale dei due recenti film dedicati agli Avengers preferisse. L’attrice ha scelto Avengers: Infinity War, dicendo che si sente “più legata” a quel film. “Beh, mi sento più legata a Infinity War, perché ho avuto modo di sperimentarne di più”, ha spiegato. “Endgame… ero confuso. Perché era tipo: ‘Da dove sono appena uscita?’ (ride)

Il ruolo di Scarlet Witch negli ultimi due Avengers

La risposta di Olsen non dovrebbe apparire come una sorpresa. In Avengers: Infinity War succedono molte cose a livello narrativo e Wanda gioca un ruolo decisamente chiave all’interno della storia. Ovviamente, la sua grande scena è al culmine del film, quando deve distruggere la Gemma della Mente, e quindi Visione, per fermare Thanos.

Il gesto di Wanda, sfortunatamente, si vanifica a causa della Gemma del Tempo, ma gli spettatori hanno davvero percepito la sua tristezza mentre prendeva quella decisione così difficile. In confronto, il suo ruolo in Avengers: Endgame è stato molto più piccolo, anche se è stato comunque protagonista di uno scontro memorabile contro Thanos.

Solo: Paul Bettany tornerebbe nei panni di Dryden Vos

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Solo: Paul Bettany tornerebbe nei panni di Dryden Vos

Paul Bettany ha dichiarato che amerebbe tornare nei panni di Dryden Vos, personaggio interpretato in Solo: A Star Wars Story, se si presentasse l’opportunità. Nel corso degli anni, Bettany è diventato parte integrante del MCU. Ha iniziato come voce di J.A.R.V.I.S., l’assistente AI di Tony Stark (Robert Downey Jr.). Tuttavia, Avengers: Age of Ultron del 2015 ha rappresentato un grande cambiamento per l’attore, che ha ufficialmente assunto il ruolo di Visione. Inoltre, questa settimana debutterà su Disney+ l’attesissima WandaVision, la prima serie ambientata nel MCU in cui rivedremo Bettany nei panni dell’androide sintezoide.

Dato che Bettany è una parte così importante del MCU, è facile dimenticarsi che l’attore ha preso parte anche all’universo di Star Wars. Nel 2018, infatti, Bettany ha interpretato Dryden Vos in Solo, il secondo film antologico della celebre saga fantascientifica. Concentrandosi sulle avventure di un giovane Han Solo (Alden Ehrenreich), Solo ha presentato al pubblico Dryden, che ha prestato servizio come capo del crimine operante sotto Darth Maul (che è tornato in un sorprendente cameo). Sebbene Solo presentasse la prematura scomparsa di Dryden, il personaggio ha fatto in seguito un cameo in Star Wars: The Clone Wars, alludendo così alla possibilità di un’espansione della sua storia.

Intervistato da Jake’s Takes proprio in occasione della promozione di WandaVision, a Paul Bettany è stato chiesto se ci fossero altri suoi personaggi del passato che sarebbero interessante da interpretare in modo episodico, simile appunto alla serie Marvel. Bettany non ha dovuto pensare troppo a lungo alla risposta, facendo subito il nome di. “Oh, mi piacerebbe interpretare ancora Dryden Vos. Adoro l’idea.”

Il futuro di Solo: ci sarà mai un sequel?

Sebbene Solo abbia ottenuto recensioni generalmente positive, gli incassi al botteghino alquanto deludenti sembra abbiano schiacciato ogni speranza di un sequel. Tuttavia, lo scorso autunno il regista Ron Howard ha accennato che potrebbero esserci dei piani in serbo per Solo. Sebbene nulla sia in fase di sviluppo al momento, Howard aveva sottolineato l’interesse da parte dei fan nei confronti dei personaggi, che alla fine potrebbe portare allo sviluppo di una sorta di nuovo progetto. Chiaramente, Bettany è uno di quelli interessate a continuare le storie dei personaggi di Solo.

MCU: i rinvii sarebbero stati più problematici, se la pandemia avesse colpito prima

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Secondo Kevin Feige, le cose sarebbero andate molto peggio per il MCU se la pandemia si fosse verificata nel 2018 o nel 2019. Dopo più di un anno senza nuovi contenuti, i Marvel Studios stanno finalmente per dare il via alla Fase 4 con WandaVision, la prima serie ambientata nell’universo condiviso che debutterà su Disney+ il prossimo 15 gennaio.

Alla luce di ciò, la mente dietro la creazione del franchise ha riflettuto sulle difficoltà che lo studio ha dovuto affrontare quando il coronavirus ha costretto Hollywood e il resto del mondo ad una svolta senza precedenti. Avengers: Endgame è stato il culmine della Saga dell’Infinito, con Spider-Man: Far From Home che funge in qualche modo da epilogo. Entrambi i film, usciti nel 2019, sono stati gli ultimi due progetti targati Marvel ad arrivare nelle sale prima dello scoppio della pademia di Covid-19, che ha costretto la Fase 4 e Black Widow (il suo film di lancio) a slittare di un intero anno.

Parlando con il New York Times in occasione della promozione di WandaVision, l’architetto del MCU ha dichiarato candidamente che se questa pausa essenziale fosse avvenuta prima del rilascio di Endgame, le cose sarebbero andate molto peggio per lo studio. Ha poi aggiunto che, dal momento che il microcosmo delle serie tv deve ancora essere inaugurato ufficialmente, questa pausa forzata non ha fatto altro che giovare all’intero assetto dell’universo condiviso.

“Se la corsa che abbiamo avuto nel 2018 e nel 2019 fosse stata interrotta in questo modo, nel passaggio a Endgame, sarebbe stato un mal di testa ancora più grande. Per quanto riguarda questi nuovi progetti, invece, ha funzionato bene”, ha dichiarato Feige.

Lo stato delle produzioni del MCU

Oltre a far slittare l’intero calendario delle uscite della Fase 4, la pandemia di Coronavirus ha anche ritardato tutte le produzioni in corso del MCU. WandaVision, The Falcon and the Winter Soldier, Loki tutti erano nel bel mezzo delle riprese principali quando hanno dovuto sospendere la produzione per misure precauzionali. Soltanto diversi mesi dopo hanno avuto la possibilità di tornare sul set.

Attualmente, i Marvel Studios hanno una serie di progetti in fase di produzione, tra ci Spider-Man 3 e la serie Hawkeye. Per quanto riguarda, invece, Thor: Love and Thunder, le riprese inizieranno a breve in Australia.

Malcolm & Marie: trailer del film Netflix con Zendaya

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Malcolm & Marie: trailer del film Netflix con Zendaya

Netflix ha diffuso il trailer italiano di Malcolm & Marie, il nuovo film originale in arrivo con protagonisti Zendaya e John David Washington. Dal 5 febbraio 2021 su Netflix.

Malcolm & Marie è scritto e diretto da SAM LEVINSON e prodotto da KEVIN TUREN, ASHLEY LEVINSON, SAM LEVINSON, ZENDAYA & JOHN DAVID WASHINGTON

In Malcolm & Marie in questo dramma romantico toccante di Sam Levinson con Zendaya e John David Washington, un regista  (Washington) torna a casa assieme alla fidanzata (Zendaya) dopo il trionfo dell’anteprima di un suo film, sicuro dell’imminente successo finanziario e di critica.  La serata subisce però una svolta imprevista quando iniziano a emergere alcune rivelazioni sulla coppia, che ne mettono a dura prova la solidità dell’amore. In collaborazione con il direttore della fotografia Marcell Rév, Levinson dà vita a un film di un’originalità rara, un’ode alle straordinarie storie d’amore hollywoodiane e un’espressione commovente della fiducia nel futuro del settore cinematografico.

Noir in Festival 2021: slitta di una settimana l’edizione numero 30

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A causa della concomitanza con la prossima edizione online della Berlinale (e dell’EFM), la direzione del Noir in Festival ha accettato, per rispetto della ben più anziana e importante vetrina festivaliera, di slittare le sue date, precedentemente annunciate, alla settimana successiva. L’edizione del Trentennale del Noir in Festival si svolgerà quindi a Milano da lunedì 8 a sabato 13 marzo 2021.

La scelta, motivata come si evince da ragioni di armonizzazione del calendario internazionale e già comunicata alla FIAPF (di cui il festival è membro fin dalla nascita) e all’AFIC (di cui è co-fondatore), porta con sé una felice coincidenza poiché il Noir si inaugurerà quest’anno nella Giornata internazionale della donna.

“Inaugurare il festival l’8 marzo”, dicono i direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, “diventa un modo per omaggiare una nuova generazione di autrici, in letteratura come nel cinema e nella serialità, che stanno rinnovando lo spirito e i caratteri del noir con una forza e un’identità dirompenti. Non è la prima volta che il Noir parla al femminile – anzi, per noi è quasi una tradizione – ma se c’è un anno in cui tutto ciò acquista forza e significato, questo è proprio quello in cui festeggiamo il nostro trentesimo anniversario”.