Biennale Cinema
Channel è la nuova piattaforma streaming promossa dalla
Biennale di Venezia in collaborazione con MYmovies, che presenta online da
oggi un’importante selezione di film acclamati, opere premiate,
rivelazioni, titoli da riscoprire della Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica degli ultimi anni, rimasti inediti in
Italia. Biennale Cinema Channel sarà attiva dalla mezzanotte di
oggi, domenica 4 luglio, agli indirizzi www.labiennale.org e www.mymovies.it/ondemand/biennalecinema/ con una
library iniziale di 36 titoli delle sezioni Concorso, Fuori
Concorso e Orizzonti delle edizioni della Mostra fra il 2007 e il
2020, di autori di tutto il mondo, fra i quali Atom Egoyan,
Amat Escalante, Amos Gitai, Benoît Jacquot, Kiyoshi Kurosawa,
Carlos Reygadas, Arturo Ripstein, Yesim Ustaoglu.
A questo primo gruppo di opere si
aggiungerà dal prossimo settembre la consueta selezione di prime
mondiali della Sala Web della 78. Mostra 2021, in contemporanea con
le proiezioni al Lido. Successivamente l’offerta sarà costantemente
aggiornata e tutti i film della library rimarranno sempre
disponibili online.
“Abbiamo deciso di creare un
canale online in collaborazione con l’affermata piattaforma
streaming italiana MYmovies – ha dichiarato il Direttore della
Mostra Alberto Barbera – per proporre al
pubblico italiano una serie di film di alta qualità presentati in
questi anni alla Mostra e attualmente non disponibili nel nostro
territorio. Con questa iniziativa intendiamo aiutare tutti quei
registi e produttori che credono nella Mostra di Venezia, offrendo
loro la possibilità di ottenere una distribuzione per il mercato
italiano, e sperando di regalare ai loro film una maggiore e più
duratura visibilità”.
Si accede a Biennale Cinema Channel
sottoscrivendo un abbonamento mensile da € 7,90 o trimestrale da €
19,90. L’abbonamento darà diritto ad accedere anche ai film
disponibili online della Sala Web della 78. Mostra dall’1 all’11
settembre 2021. I film saranno in versione originale con i
sottotitoli italiani e inglesi.
Biennale Cinema Channel presenta un
quadro significativo del cinema internazionale d’autore degli
ultimi quindici anni, che può offrire al pubblico stimolanti
percorsi legati ad argomenti, provenienze, stili e idee di vario
tipo.
Nel panorama di titoli selezionati,
il tema della Storia, ad esempio, unisce diverse opere a partire
da Rabin: The Last Day di Amos
Gitai (Concorso, 2015), ricostruzione dell’intrico di
interessi che portò all’uccisione di Yitzhak Rabin il 4 novembre
del 1995. È possibile poi scoprire inedite situazioni di momenti
storici complessi: Linhas de
Wellington di Valeria Sarmiento
(Concorso, 2012), sulla vittoria anglo-portoghese contro le truppe
napoleoniche nel 1810; The
Announcement (Orizzonti, 2018), un noir che affronta
tra serietà e sarcasmo il colpo di stato in Turchia del
1963; The Painted Bird di Václav
Marhoul (Concorso, 2019), l’odissea di un bambino
testimone delle brutalità della Seconda guerra mondiale, raccontata
coi toni del cinema d’autore; Blanco en blanco di
Théo Court (Orizzonti, 2019, miglior regia),
riflessione sul colonialismo bianco e sul genocidio dei popoli
indigeni nel Cile d’inizio ’900; The
Domain (Concorso, 2019), saga di una famiglia
di latifondisti portoghesi dalla dittatura di Salazar ai giorni
nostri.
Uniti da uno sguardo poetico e
astratto, a cavallo fra vita e morte, realtà e immaginazione,
follia e sogno, sono invece alcuni film che a Venezia si sono
imposti come sorprese o scoperte: l’ipnotico
argentino Leones di Jazmin
Lopez (Orizzonti, 2009); In Between Dying
di Hilal Baydarov (Concorso, 2020), espressione di
un talento acerbo e inimitabile; The
Mountain di Rick Alverson (Concorso,
2018) e Frenzy di Emin
Alper (Concorso, 2015), sguardi diversi, uno americano e
l’altro turco, sulla malattia mentale.
Donne forti, testarde, sognatrici o
folli sono invece protagoniste
in Tales di Rakhshan
Banietemad (Concorso 2014, miglior sceneggiatura), mosaico
di storie nell’Iran contemporaneo; nei racconti anch’essi corali
dell’afghano Hava, Maryam, Ayesha di
Sahraa Karimi (Orizzonti, 2019) e
dell’argentino Kékszakállú (Orizzonti,
2016, Premio Fipresci); nell’altro ritratto della società
patriarcale iraniana Malaria di
Parviz Shahbazi (Orizzonti, 2016) e nel dramma
sentimentale Yema, ambientato in un villaggio
algerino soffocato dal fondamentalismo islamico; nei thriller
psicologici L’autre di Patrick-Mario
Bernard e Pierre Trividic (Concorso, 2008), À
jamais di Benoît Jacquot (Fuori
concorso, 2016, tratto da Body Art di Don Delillo)
e Algunas Chicas (Orizzonti, 2013) e nella
miniserie Shokuzai di Kiyoshi
Kurosawa, che nel 2012 fu tra gli eventi della Mostra di
Venezia.
Chi invece era presente nel 2015
difficilmente avrà scordato Dominique, il pescatore protagonista
del commovente Tempête di Samuel
Collardey (Orizzonti), padre amorevole e tenace, al
contrario dell’ispettore sanitario interpretato da David Thewlis
in Guest of Honour di Atom
Egoyan (Concorso, 2019) o dei genitori della dinastia di
imprenditori al centro di Parc di
Arnaud des Pallières (Orizzonti, 2007).
Infine, tra gli altri titoli in
programma, i film di quattro grandi registi: ancora Amos
Gitai, in concorso lo scorso anno con Laila
in Haifa; Arturo Ripstein, fuori concorso
nel 2015 con La calle de la Amargura;
Amat Escalante, Leone d’oro per la regia nel 2016
con La region salvaje, esplorazione “alla
Zulawski” di un mondo di mostri e desideri; Carlos
Reygadas, autore con Nuestro tiempo
(Concorso, 2019) di un capolavoro sospeso fra autofiction e
indagine sentimentale.
Sono questi solo alcuni dei titoli
da scorrere e scoprire nel catalogo di Biennale Cinema Channel, in
attesa di Venezia 78 e dei film che la piattaforma proporrà in
contemporanea con le proiezioni al Lido di Venezia.
I film disponibili su Biennale Cinema
Channel
· Algunas Chicas di Santiago
Palavecino (Orizzonti, 2013)
· The Announcement di Mahmut Fazil Coşkun (Orizzonti,
2018)
· L’autre di Patrick-Mario Bernard e Pierre Trividic (Concorso,
2008)
· Balloon di Pema Tseden (Orizzonti, 2019)
· Blanco en blanco di Théo Court (Orizzonti, 2019)
· La calle de la Amargura di Arturo Ripstein (Fuori Concorso,
2015)
· Carmine Street Guitars di Ron Mann (Fuori Concorso, 2018)
· The Cousin di Tzahu Grad (Orizzonti, 2017)
· Disappearance di Ali Asgari (Orizzonti, 2017)
· The Domain Tiago Guedes (Concorso, 2019)
· The Eremites di Ronny Trocker (Orizzonti, 2016)
· Free In Deed di Jake Mahaffy (Orizzonti, 2015)
· Frenzy di Emin Alper (Concorso, 2015)
· Guest of Honour di Atom Egoyan (Concorso, 2019)
· Hava, Maryam, Ayesha di Sahraa Karimi (Orizzonti, 2019)
· In Between Dying di Hilal Baydarov (Concorso, 2020)
· À jamais di Benoît Jacquot (Fuori concorso, 2016)
· Kékszakállú di Gastón Solnicki (Orizzonti, 2016)
· Laila in Haifa di Amos Gitai (Concorso, 2020)
· Leones di Jazmin Lopez (Orizzonti, 2009)
· Linhas de Wellington di Valeria Sarmiento (Concorso,
2012)
· Malaria di Parviz Shahbazi (Orizzonti, 2016)
· The Man Who Surprised Everyone di A. Chupov e N. Merkulova
(Orizzonti, 2018)
· Maudite Poutine di Karl Lemieux (Orizzonti, 2016)
· The Mountain di Rick Alverson (Concorso, 2018)
· Nuestro tiempo di Carlos Reygadas (Concorso, 2019)
· The Painted Bird di Václav Marhoul (Concorso, 2019)
· Parc di Arnaud des Pallières (Orizzonti, 2007)
· Rabin: The Last Day di Amos Gitai (Concorso, 2015)
· La region salvaje di Amat Escalante (Concorso, 2016)
· Shokuzai di Kiyoshi Kurosawa (Fuori Concorso, 2012)
· Somewhere in Between di Yesim Ustaoglu (Orizzonti, 2012)
· Tales di Rakhshan Banietemad (Concorso, 2014)
· Tempête di Samuel Collardey (Orizzonti, 2015)
· Yellow Cat di Adilkhan Yerzhanov (Orizzonti, 2020)
· Yema di Djamila Sahraoui (Orizzonti, 2012)