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Ultras: trailer del film di Francesco Lettieri con le musiche di Liberato

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È ora disponibile il trailer ufficiale di Ultras, film originale Netflix in associazione con Mediaset, prodotto da Indigo Film, che uscirà in alcuni cinema selezionati il 9, 10 e 11 marzo distribuito da Indigo Film (per le sale: www.ultrasilfilm.com/) e sarà disponibile su Netflix dal 20 marzo.

Alla regia Francesco Lettieri, autore di oltre sessanta videoclip (per Liberato, Calcutta, Emis Killa, Thegiornalisti, Motta e molti altri che hanno ottenuto 160 milioni di visualizzazioni complessive) e qui al suo esordio con un lungometraggio.

Il film è scritto dallo stesso Lettieri insieme a Peppe Fiore, e ha come protagonisti Aniello Arena, Ciro Nacca, Simone Borrelli, Daniele Vicorito, Salvatore Pelliccia e Antonia Truppo.

Le musiche di Ultras sono di LIBERATO.

Ultras – la sinossi

Napoli. A quasi cinquant’anni Sandro è ancora il capo degli Apache, il gruppo di ultras con cui ha passato tutta la vita allo stadio: una vita di violenza, scontri, passioni e valori incrollabili. Ma ora che un Daspo gli impedisce di avvicinarsi alla curva, quei valori iniziano a vacillare. Sandro sente per la prima volta il bisogno di una vita normale, di una relazione, magari anche di una famiglia. E ha incontrato Terry che è bellissima e non ha paura di niente.

Angelo ha sedici anni e considera gli Apache la sua famiglia, Sandro la sua guida, la persona che ha preso il posto di  suo fratello Sasà, morto anni prima durante gli scontri di una trasferta. ULTRAS è la storia della loro amicizia, di una fede e di un amore scanditi dalle ultime settimane di un campionato di calcio. E dell’inevitabile incontro di entrambi con il proprio destino.

They Shall Not Grow Old: il trailer del documentario di Peter Jackson

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They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani, il documentario prodotto e diretto da Peter Jackson realizzato in occasione del centenario della Grande Guerra, sarà al cinema il 2 – 3 – 4 Marzo 2020, come uscita evento, distribuito da Mescalito Film. Qui il trailer del film.

They Shall Not Grow Old è un documentario realizzato esclusivamente con materiali originali recuperati negli archivi dell’Imperial War Museums e della BBC. Peter Jackson ha però lavorato al materiale raccolto in maniera molto personale, combinando gli audio originali con le testimonianze dei veterani ancora in vita. Le immagini sono state elaborate, colorate e convertite in 3D in alcuni casi, per dare al racconto un impronta originale. In questo modo il regista ha colto l’occasione di raccontare, con del materiale prezioso, un periodo storico che da sempre lo ha interessato.

Tricia Tuttle, direttore artistico del BFI London Film Festival, ha dichiarato: “Cento anni dopo la I Guerrra Mondiale sappiamo molte cose dell’effetto terribile che ha avuto il conflitto sui soldati e sulla quantità di caduti che ha decimato una generazione. Peter Jackson offre una nuova visione della vita al fronte, permettendo ai soldati stessi di raccontare la loro storia. Il lavoro svolto dal suo team è al tempo stesso commovente ed eccezionale, riporta in vita persone vissute cento anni fa, rinnovando il materiale d’archivio. Poterlo avere in anteprima mondiale al BFI London Film Festival è un privilegio”.

Peter Jackson ha commentato: “Volevo attraversare le nebbie del tempo e portare questi uomini da noi, così da fargli riacquistare la loro umanità, invece che farli sembrare delle figure alla Charlie Chaplin in vecchi film d’archivio. Grazie alle moderne tecniche computerizzate, abbiamo potuto ricreare la Grande Guerra come loro l’hanno vissuta”.

Creators – The Past: intervista a Eleonora Fani e Piergiuseppe Zaia

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Arriverà il 19 marzo nelle sale italiane Creators – The Past, il film che, nelle parole dei suoi realizzatori, è il primo blockbuster fantasy italiano con ambizioni internazionali. Ambizioni che vengono confermate anche dal cast del film, che trai protagonisti vede anche Gérard Depardieu e William Shatner.

A dirigere il film c’è Piergiuseppe Zaia, realizzatore di videoclip e qui alla sua prima esperienza con il lungometraggio. Al suo fianco, in veste di sceneggiatrice, produttrice e anche co-protagonista, c’è Eleonora Fani. Abbiamo incontrato entrambi in occasione della presentazione del film al Lucca Comics and Games 2019, e ci hanno parlato del loro incontro, del progetto e delle sue altissime ambizioni.

Creators – The Past, la genesi

“Ci siamo conosciuti tramite amici comuni – comincia Zaia – e ho scoperto che lei aveva una casa perfetta come location per il film che volevo girare. Di quel soggetto è rimasto poco, ma è nata una grande affinità e abbiamo iniziato a lavorare a una sceneggiatura che poi è diventata Creators – The Past, un progetto enorme.”

Zaia ha capito immediatamente l’impulso artistico poliedrico di Fani, che ha cominciato sin da piccola con la recitazione, salvo poi spostare il suo interesse sulla psicologia per poi tornare alla recitazione.

“Tra le tante cose di cui mi sono occupata nel corso della mia carriera, il teatro è stata una delle prime passioni – dichiara Fani – Da piccola ho frequentato la scuola di teatro di Anna Bolens di Torino, che ho frequentato quasi solo con lezioni private proprio con la Bolens. Ero molto piccola e il corso che c’era era per gli adulti, ma lei si era appassionata a me e voleva che recitassi in un suo adattamento da Tennessee Williams, che prevedeva proprio una bambina come protagonista. Ho studiato 5 anni con lei.”

Un percorso didattico che in realtà non l’ha mai abbandonata, anche da grande: “Quando ho finito l’università, ho scritto un libro, pubblicandolo come una sceneggiatura teatrale – continua – Dopo diverse presentazioni ho sviluppato, basandomi anche sui miei studi di psicologia, un mio metodo, che si chiama psicomimesi e che si basa proprio sul teatro e sulla rappresentazione, utilizzando, appunto, gli strumenti psicologici. In realtà, quindi, il mio approccio al cinema e al teatro deriva dalla ricerca di strade terapeutiche. Poi è normale che il fascino per l’arte c’era comunque molto forte in me e quindi quando ci siamo incontrati lui mi ha offerto il ruolo nel film.”

Creators – The Past, world building

Il mondo di Creators – The Past è un’ambientazione completamente fantasy, che ha previsto quindi un lavoro di world building abbastanza articolato, come in ogni fantasy che si rispetti e che voglia avere una coerenza interna inattacabile.

“La costruzione del mondo è stata semplice in quanto abbiamo una visione molto chiara e realistica di quello che sarebbe poi stato il mondo” comincia Zaia. “Ci siamo basati su un sistema simbolico di riferimento, per cui è stato poi semplice procedere e dare coerenza ad un intero mondo – gli fa eco immediatamente Fani – C’è mitologia, c’è il sistema babilonese, c’è un po’ di tutto ma la storia è coerente perché si basa sulla struttura simbolica preesistente. La mia stessa casa, che è il set del film, è un ottagono perfetto e tutta la sua architettura ruota intorno al numero 8.”

Il regista però non riesce a nascondere l’ambizione di un progetto che probabilmente per estensione rappresenta davvero un unicum nel panorama italiano: “Abbiamo cercato di creare qualcosa di culturalmente elevato. È importante che il film dia allo spettatore modo di riflettere e non stiamo qui ad additare la Chiesa o le altre religioni. Abbiamo semplicemente raccontato la nostra versione, che per noi è quella reale.”

Il progetto è tanto più straordinario in quanto non prevede l’utilizzo di fondi pubblici. Una vera e propria autoproduzione ad alto budget che era indispensabile, secondo Zaia, per lavorare con l’indipendenza creativa che desideravano: “Creators –The Past è come un kolossal americano, non esiste lo sponsor perché lo avrebbe rovinato. Noi abbiamo scelto di fare come fanno i grandi film, non abbiamo chiesto soldi pubblici e non ci siamo rivolti a film commission. Volevamo libertà creativa e siamo passati alla censura perché abbiamo realizzato un film fantasy pulito e per tutti. Il gruppo produttivo è formato da amici e abbiamo già una struttura solida per i due seguiti che ci saranno. Questo è Creators – The Past, poi avremo The Present e The Future.”

Il film sarà distribuito in Italia da Artuniverse a partire dal 19 marzo 2020 in collaborazione con 30 Holding.

Avengers: 5 motivi per cui Spider-Man potrebbe esserne il nuovo leader

È il più giovane del gruppo, è quello che ha maggiori potenzialità, ma è anche uno degli eroi più amati di sempre, sia tra gli amanti dei fumetti che tra quelli del cinema: Spider-Man dovrebbe certamente essere uno dei candidati a diventare il nuovo leader degli Avengers, ora che Tony Stark e Steve Rogers si sono “fatti da parte”.

Ed ecco di seguito perché:

Rifiuta l’offerta di Tony

A Peter Parker viene data la prima possibilità nel mondo degli eroi, quando Tony Stark lo recluta per affrontare Captain America in Captain America: Civil War. Da quel momento, tutto ciò che Peter voleva era diventare un Vendicatore.

Durante la sua prima avventura da protagonista, Spider-Man: Homecoming, Peter cerca continuamente di dimostrare di essere pronto a unirsi al team. Alla fine, dopo aver salvato il mondo da Avvoltoio, riceve la chiamata da Tony: è stato scelto per diventare un Avenger. Tuttavia, Peter decide di rimanere nell’amichevole Spider-Man di quartiere fino a che avrà bisogno di qualcuno che lo sorvegli.

Abbandona il ballo

Parte della lotta interiore del personaggio di Spider-Man è sempre stata quella di destreggiarsi tra i suoi doveri di eroe e la sua vita normale negli ordinari panni di Peter Parker. In molti casi, ciò richiede che Peter compia molti sacrifici, soprattutto se si considera che è ancora un giovane adolescente al liceo.

Dopo aver abbracciato la sua vita da ragazzo normale, Peter trova il coraggio di chiedere finalmente a Liz di andare con lui al ballo della scuola. Tuttavia, dopo aver appreso che suo padre, Adrian Toomes, è il malvagio avvoltoio, Peter deve abbandonare il ballo per salvare tutti dai piani di Toomes. È quel tipo di sacrificio personale che dimostra che il ragazzo si assume la responsabilità di essere un eroe.

Sconfigge Mysterio

spider-man far from homeParte di ciò che rende grande un eroe è l’avere fiducia nelle proprie capacità. Peter spesso ha bisogno di spingersi verso nuovi limiti mentre affronta minacce crescenti. Quando combatte contro Mysterio, Peter viene gravemente messo in difficoltà dalla capacità del cattivo di distorcere la realtà. Questo rende Peter molto insicuro.

Tuttavia, quando si incontrano di nuovo, Peter smette di reagire agli attacchi di Mysterio e si affida invece al suo “senso di ragno” per sconfiggerlo. Peter non solo è così abbastanza coraggioso da riprendersi da una terrificante sconfitta, ma è anche in grado di fidarsi delle sue capacità per sconfiggere il cattivo.

Va nello spazio

Peter si sente chiaramente più a suo agio nei panni dell’amichevole Spider-Man di quartiere, ma quando l’universo è in pericolo, si alza e esce dalla sua comfort zone. Quando i servi di Thanos invadono la Terra, Peter non esita a unirsi a Iron Man e agli altri eroi nella lotta. Anche quando quella lotta si sposta nello spazio, anche Peter fa quel grande salto.

Sebbene Tony sia inizialmente arrabbiato per il fatto che Peter lo abbia seguito, alla fine deve ammettere anche il coraggio del giovane. È in questo momento che Spider-Man diventa ufficialmente membro dei Vendicatori.

Intrappolato

Dopo aver incontrato Tony per la prima volta, Peter si guadagna un upgrade importante per il suo costume, il che migliora notevolmente le sue possibilità per la lotta contro il crimine. Tuttavia, Tony deve presto insegnargli la stessa lezione che ha imparato a sua volta: un eroe deve essere tale con o senza il suo costume.

Dopo aver fatto parecchi danni infatti, Tony gli sottrae la sua tuta high-tech, e il ragazzo deve affrontare Avvoltoio nel suo completo “fatto a mano”. Dopo essere stato intrappolato tra le macerie, Peter ricorda a se stesso che era Spider-Man anche prima di avere il nuovo costume targato Stark Industries e usa la propria forza per liberarsi.

The Great: la nuova serie con Elle Fanning su Starz Play

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The Great: la nuova serie con Elle Fanning su Starz Play

Dallo sceneggiatore candidato all’ Oscar Tony McNamara (La Favorita), arriva The Great, un dramma comico, satirico sull’ascesa di Caterina la Grande da un estraneo alla monarca regnante da più tempo nella storia della Russia.

The Great è creato e scritto da Tony McNamara che ne è anche il produttore esecutivo, gli altri produttori esecutivi sono Marian Macgowan, Josh Kesselman e Ron West della Thruline, Brittany Kahan Ward della Echo Lake, Doug Mankoff e Andrew Spaulding, Elle Fanning, Mark Winemaker e Matt Shakman. Il progetto è prodotto dalla Civic Center Media in associazione con MRC Television.

The Great: quando esce e dove vederlo in streaming

STARZPLAY, il servizio di streaming premium di Starz, ha annunciato oggi che ha firmato un accordo di licenza con ViacomCBS Global Distribution Group per MRC Television’s attesissima serie “The Great nel Regno Unito, Repubblica d’Irlanda,  Germania, Austria, Spagna, Francia, Italia, Svizzera, Belgio, Olanda, Lussemburgo, e l’America Latina. La nuova serie andrà in onda nell’estate 2020.

Il servizio di streaming premium STARZPLAY è disponibile sull’applicazione Apple TV, e da agli abbonati accesso a serie di successo come “The Act” and “Ramy”;  ed il prequel di Batman della DC Comics “Pennyworth”; la secondo stagione della serie psicologica d’orrore scritto da Stephen King e JJ Abrams, ‘Castle Rock’ oltre ad una crescente selezione di Originali esclusivi STARZ come “The Spanish Princess” e la serie di prossima uscita “Dublin Murders” nello stesso giorno del loro lancio negli USA, oltre che a film di successo come The Kingdom e Terminator 2: Judgement Day.

Gli abbonati al canale STARZPLAY sulla App Apple TV possono guardare online o scaricare e godersi offline le loro serie ed i film preferiti attraverso STARZPLAY, che è disponibile su iPhone, iPad, Apple TV ed alcune smart TV della Samsung.

“The Great ha tutto quello che STARZPLAY cerca di offrire al nostro pubblico a livello mondiale, pubblico che da noi si aspetta solo contenuti premium,” ha affermato Superna Kalle, EVP, Starz International Digital Networks. “Un premiato sceneggiatore, un cast di grande talento, e. dulcis in fundo, una storia di grande intrattenimento molto divertente e, al tempo stesso, toccante. Siamo molto orgogliosi di aggiungere ‘The Great’ to our content offering.”

The Great: la trama e il cast

Con solo fatti storici occasionali la serie è interpretata da Elle Fanning, Nicholas Hoult, Phoebe Fox, Adam Godley, Gwilym Lee, Charity Wakefield, Douglas Hodge, Sacha Dhawan, Sebastian de Souza, Bayo Gbadamosi e Belinda Bromilow.

 

Rooney Mara: 10 cose che non sai sull’attrice

Rooney Mara: 10 cose che non sai sull’attrice

Indicata come una tra le migliori attrici della sua generazione, Rooney Mara ha dato prova del proprio talento grazie a personaggi fragili, imperfetti ma dotati allo stesso tempo di un invincibile gamma di sentimenti. Negli ha collaborato con alcuni dei più affermati attori e autori, maturando come interprete fino a diventare una delle più richieste del panorama hollywoodiano.

Attiva tanto al cinema quanto in importanti cause ambientali e animaliste, la Mara è senza dubbio una delle personalità più affascinanti oggi presenti nel mondo dello spettacolo, capace di coniugare semplicità, eleganza e professionalità. Ecco 10 cose che non sai di Rooney Mara.

Parte delle cose che non sai di Rooney Mara

Rooney Mara: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dopo aver recitato in piccoli ruoli al cinema, l’attrice ottiene una prima notorietà grazie al film The Social Network (2010), dove recita accanto all’attore Jesse Eisenberg. Con Millennium – Uomini che odiano le donne (2011) raggiunge poi un nuovo livello di fama, ottenendo in seguito ruoli di rilievo in celebri film come Senza santi in paradiso (2013), Effetti collaterali (2013), Her (2013), Trash (2014) Carol (2015), Pan – Viaggio sull’isola che non c’è (2015), Lion – La strada verso casa (2016), Il segreto (2016), Una (2016), La scoperta (2017), Storia di un fantasma (2017), Song to Song (2017), Don’t Worry (2018) e Maria Maddalena (2018), dove recita accanto all’attore Joaquin Phoenix. Attualmente è impegnata nelle riprese del film Nightmare Alley.

2. Ha ottenuto due nomination ai premi Oscar. Nel corso della sua carriera l’attrice è stata candidata a due premi Oscar. Nel 2012 fa infatti parte della cinquina come miglior attrice, con il film Millennium – Uomini che odiano le donne, mentre nel 2016 viene candidata come miglior attrice non protagonista per il suo ruolo nel film Carol.

Rooney Mara: chi è sua sorella

3. Anche sua sorella è una nota attrice. Rooney Mara è la sorella dell’attrice Kate Mara, nota per i suoi ruoli nei film I segreti di Brokeback Mountain, Fantastic 4 – I Fantastici Quattro e Sopravvissuto – The Martian. L’attrice celebre per il film Millennium ha in diverse occasioni affermato di essersi appassionata alla recitazione grazie alla sorella, la quale l’ha poi incoraggiata a debuttare in tale mondo.

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Rooney Mara e Joaquin Phoenix

4. Ha una relazione con il noto attore. Dal 2016 l’attrice ha una relazione con Joaquin Phoenix, conosciuto sul set del film Her. I due hanno confermato la loro storia apparendo insieme ad alcuni eventi di gala, come anche al Festival di Cannes. Nessuno dei due attori possiede un account social network, e conducono una vita piuttosto riservata, dividendosi tra il cinema e le numerose cause animaliste e ambientali da loro sostenute. Nel luglio del 2019 viene ufficialmente annunciato il loro fidanzamento.

5. Hanno recitato insieme più volte. Dopo essersi conosciuti sul set del film Her, dove interpretavano il ruolo di una coppia in procinto di divorziare, i due attori hanno nuovamente condiviso la scena per il film Don’t Worry, dove Phoenix ha voluto accanto la compagna. Ha poi reso il favore prendendo parte al film Maria Maddalena, dove la Mara era protagonista. In tutti e tre questi film, i loro personaggi hanno o hanno avuto una relazione.

Parte delle cose che non sai di Rooney Mara

Rooney Mara e Givenchy

6. È l’ambasciatrice di un noto profumo. Dal 2018 l’attrice è il volto che fa da testimonial al profumo L’interdit, della celebre Givenchy. Tale ruolo era un tempo ricoperto dall’iconica Audrey Hepburn, e la Mara si è detta onorata di poter essere parte di tale progetto. L’attrice ha dichiarato di non essere solita legarsi a marche di questo tipo, ma la politica e le persone dietro Givenchy l’hanno convinta ad usare la propria immagine per rilanciare un profumo che sfida a superare i propri limiti.

Rooney Mara in Millennium – Uomini che odiano le donne

7. Ha ottenuto la parte in un modo insolito. Il regista David Fincher era certo che Mara fosse la scelta giusta per la parte di Lisbeth Salander, ma altrettanto non erano i produttori. Per convincerli, Fincher chiese all’attrice di passare una serata fuori e di ubriacarsi in modo eccessivo. Il giorno dopo, Fincher la presentò, in pieno stato di post sbornia, ai produttori, i quali si convinsero che aveva la tempra giusta per la parte.

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8. Ha perso molto peso per il ruolo. Nonostante non le fosse stato richiesto, l’attrice decise di perdere una grande quantità di peso, così da risultare maggiormente pelle e ossa e poter caratterizzare il proprio personaggio a partire da questo aspetto fragile. Alla fine, divenne così magra che Fincher, spaventato, la incoraggiò a riacquisire qualche chilo.

Rooney Mara in Carol

9. La prima scena d’amore è stata girata in una data speciale. Per pura casualità, la scena in Carol che vede l’attrice intenta in un rapporto sessuale con la sua co-protagonista Cate Blanchett, è stata girata il 17 aprile, che è anche la data di compleanno della Mara. Questa ha dichiarato che poter recitare insieme alla Blanchett è stato un vero e proprio sogno che si realizza.

Rooney Mara: età e altezza

10. Rooney Mara è nata a Bedford, nello stato di New York, Stati Uniti, il 17 aprile 1985. L’attrice è alta complessivamente 160 centimetri.

Fonte: IMDb

Kurt Russell: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto iconico grazie ad alcuni personaggi in celebri film come La cosa, Grosso guaio a Chinatown e 1997: Fuga da New York, Kurt Russell è negli divenuto uno degli attori più apprezzati dell’attuale panorama statunitense. Distintosi per la sua versatilità, Russell ha saputo distaccarsi dal ruolo del duro per ricoprire panni ben diversi, che gli hanno permesso di ottenere il favore di un ampio pubblico. Ecco 10 cose che non sai di Kurt Russell.

Parte delle cose che non sai di Kurt Russell

Kurt Russell: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema con il film Il californiano (1964), per poi recitare in I ragazzi di Camp Siddons (1966), La TV ha i suoi primati (1971), L’uomo dinamite (1971), Charley e l’angelo (1973), L’uomo più forte del mondo (1975) e La fantastica sfida (1980). Grazie al film 1997: Fuga da New York (1981) e La cosa (1982) raggiunge una grande popolarità, che lo porta ad ottenere ruoli da protagonista in Silkwood (1983), Grosso guaio a Chinatown (1986), Fuoco assassino (1991), Stargate (1984), Tango & Cash (1989), Fuga da Los Angeles (1996), Vanilla Sky (2001), Miracle (2004), Sky High – Scuola di superpoteri (2005), Poseidon (2006) e Grindhouse – A prova di morte (2007). Negli ultimi anni ha poi recitato in Fast & Furious 7 (2015), The Hateful Eight (2015), Deepwater – Inferno sull’oceano (2016), Fast & Furious 8 (2017), Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017), Qualcuno salvi il Natale (2018) e C’era una volta a… Hollywood (2019).

2. Ha preso parte a prodotti televisivi. Negli anni Russell ha partecipato in diverse occasioni ad alcune serie TV come Disneyland (1967-1972), Alla ricerca di un sogno (1974) e Racconti della frontiera (1976). Il suo primo ruolo di rilievo arriva però grazie al film televisivo Elvis – Il re del rock (1979), dove interpreta il celebre cantante, e con cui ottiene una nomination agli Emmy Award.

3. Non utilizza controfigure. L’attore ha affermato di non utilizzare controfigure per le scene più difficili da girare, preferendo eseguire da sé le acrobazie richieste. Molti dei film in cui ha recitato sono infatti ricchi di sequenze d’azione, a cui Russell non si è mai tirato indietro sfoggiando grande passione per questo mestiere, come anche una gran capacità di saper padroneggiare la situazione.

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Kurt Russell: chi è la sua compagna

4. Ha una relazione da molto tempo con una nota attrice. Nel 1983 l’attore conosce l’attrice Goldie Hawn sul set del film Swing Shift, e intraprendono una relazione che dura ancora oggi. I due non si sono mai sposati, preferendo considerarsi semplicemente fidanzati, e nel 1986 hanno dato alla luce il loro unico figlio. Russell è inoltre il padre adottivo della figlia che la Hawn aveva avuto da un precedente matrimonio.

5. Hanno recitato insieme in diversi film. Oltre ad aver recitato insieme nel film Swing Shift, grazie al quale si sono potuti conoscere meglio, la coppia aveva già recitato insieme nel film Pazza banda di famiglia (1968), e poi ancora in Una coppia alla deriva (1987), e in Qualcuno salvi il Natale (2018), dove la Hawn interpretava il ruolo di Mrs. Claus. Torneranno a recitare insieme nell’atteso sequel Qualcuno salvi il Natale 2.

Parte delle cose che non sai di Kurt Russell

Kurt Russell è Santa Claus

6. Ha fatto comporre una speciale lista dei bambini buoni. Nel suo ruolo di Santa Claus, Russell ha il compito di portare durante la notte di Natale regali ai bambini che si sono comportati bene. Nella lista a riguardo che si può vedere in un dato momento del film, è possibile leggere diversi nomi. Questi non sono inventati, bensì sono i nomi dei reali nipoti dell’attore, che egli ha voluto far inserire come regalo inaspettato.

Kurt Russell in La Cosa

7. Ha dovuto farsi crescere la barba per molto tempo. Per ottenere la celebre barba sfoggiata nel film da MacReady, il personaggio interpretato da Russell, l’attore ha impiegato all’incirca un anno. Tale pazienza è stata poi premiata, poiché il look del personaggio è divenuto iconico e ha contribuito alla sua fortuna.

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8. Non era convinto del risultato del film. Durante le prime proiezioni di prova del film, l’attore aveva espresso alcuni dubbi sul film completo, affermando che gli effetti utilizzati per il mostro non rendessero giustizia. Questa era in realtà un’opinione condivisa da tutto il cast, il quale in seguito ritornò sui propri passi, e lo stesso Russell affermò che a distanza di anni La cosa è uno dei suoi migliori film.

Kurt Russell e Quentin Tarantino

9. Ha lavorato in diverse occasioni con il noto regista. Russell è uno degli attori ricorrenti nel cinema di Quentin Tarantino, essendo comparso in tre dei suoi film. Il primo fu Grindhouse – A prova di morte, dove Russell interpreta il ruolo dello stuntman Mike, venne poi The Hateful Eight, dove ricopre il ruolo di John Ruth “il Boia”, e infine appare brevemente in C’era una volta a… Hollywood, nel ruolo del casting director Randy, nonché del narratore esterno.

Kurt Russell: età e altezza

10. Kurt Russel è nato a Springfield, nel Massachusetts, Stati Uniti, il 17 marzo 1951. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Taissa Farmiga: 10 cose che non sai sull’attrice

Taissa Farmiga: 10 cose che non sai sull’attrice

Nota per i suoi ruoli horror, tanto al cinema quanto in televisione, l’attrice Taissa Farmiga si è affermata in breve tempo per le sue doti interpretative, raggiungendo un ampio pubblico grazie ai titoli di rilievo in cui ha recitato. Ad oggi è considerata una giovane promessa della recitazione, avendo collaborato anche con importanti attori e autori, grazie ai quali ha potuto maturare rapidamente. Ecco 10 cose che non sai di Taissa Farmiga.

Parte delle cose che non sai di Taissa Farmiga

Taissa Farmiga: i suoi film

1. Ha recitato in noti film horror. L’attrice debutta al cinema nel 2011 con il film Higher Ground, per poi ottenere maggior notorietà con Bling Ring (2013). Successivamente recita in Innamorarsi a Middleton (2013), Mindscape (2013) e nella commedia horror The Final Girls (2015). È poi protagonista di 6 anni (2015), per poi prendere parte a Nella valle della violenza (2016), L’eccezione alla regola (2016), e What They Had (2018). Nel 2018 ha poi un ruolo di rilievo nei film Il corriere – The Mule, Mistero al Castello BlackWood e The Nun – La vocazione del male, con cui torna a recitare nel genere horror.

2. È nota per i suoi ruoli televisivi. La Farmiga è particolarmente celebre per aver preso parte alla serie antologica American Horror Story, rispettivamente nelle stagioni Murder House (2011), Coven (2013), Roanoke (2016) e Apocalypse (2018). Ha poi recitato anche nella serie Wicked City (2015), dove ricopre il ruolo di Karen McClaren. Nel 2019 recita invece nell’episodio Not All Men di The Twilight Zone, mentre prossimamente è attesa tra i protagonisti della serie The Gilded Age.

Taissa Farmiga è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove possiede un profilo seguito da 1,9 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, come anche curiosità quotidiane. Non mancano poi immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

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Taissa Farmiga: chi è il suo fidanzato

4. Ha una relazione con un giovane regista. Nel 2014 l’attrice annuncia tramite un post sul proprio profilo Instagram di avere una relazione il regista e sceneggiatore Hadley Klein. I due sono soliti condividere alcune tappe della loro relazione sui rispettivi social network, facendo intendere che la loro relazione diventa ogni giorno più solida.

Taissa Farmiga e Evan Peters

5. Non ha avuto nessuna relazione con il collega. Dopo aver percepito un’ottima chimica di coppia tra la Farmiga e l’attore Evan Peters, suo collega nella serie American Horror Story, numerosi fan hanno ipotizzato che tra i due ci fosse una relazione. Tali voci non sono mai state confermate, e vengono infine messe a tacere nel momento in cui l’attrice rivela la sua relazione con Klein.

Parte delle cose che non sai di Taissa Farmiga

Taissa Farmiga e Vera Farmiga

6. È la sorella della nota attrice. L’attrice è sorella di Vera Farmiga, da cui la separano 21 anni di differenza. Nonostante ciò le due hanno più volte dichiarato di avere un profondo legame ed un rapporto di amicizia, che si è poi tramutato anche in collaborazioni lavorative. Fu proprio Vera Farmiga ad introdurre la sorella minore nel mondo della recitazione, convincendola a partecipare al suo debutto da regista. Da quel momento la piccola Farmiga rimase incantata da tale mondo, decidendo di perseguire tale strada.

7. Hanno interpretato i ruoli di madre e figlia. Per via della differenza di età tra di loro, ma date anche le somiglianze dovute all’essere sorella, le due si sono ritrovate ad interpretare madre e figlia nella commedia romantica Innamorarsi a Middleton, sfoggiando un’ottima chimica di coppia.

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Taissa Farmiga in American Horror Story

8. Ha interpretato ruoli diversi. Per via della natura antologica della serie, l’attrice si è trovata a ricoprire personaggi diversi in base alla stagione. Nella prima è Violet Harmon, problematica adolescente che con il resto della sua famiglia si trasferisce nella casa in cui avrà luogo la narrazione. Nella terza stagione è invece la strega Zoe Benson. Riprenderà poi entrambi i ruoli per l’ottava stagione.

9. Non ha problemi con l’horror. La Farmiga ha dichiarato di non riscontrare difficoltà nel recitare in prodotti di genere horror, ma anzi di trovare lo spavento in sé piuttosto facile da interpretare, potendo attingere ai reali momenti di paura che si possono provare quotidianamente.

Taissa Farmiga: età e altezza

10. Taissa Farmiga è nata a Readington, New Jersey, Stati Uniti, il 17 agosto 1994. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

Jeff Goldblum: 10 cose che non sai sull’attore

Jeff Goldblum: 10 cose che non sai sull’attore

Popolare sin dai suoi primi ruoli cinematografici, Jeff Goldblum si è negli anni distinto per il suo carisma e la sua versatilità, che lo hanno portato a prendere parte a progetti di varia natura, dal grande blockbuster hollywoodiano al piccolo film d’autore. Reinventatosi negli ultimi anni, Goldblum non manca di dimostrarsi interprete di alto livello, capace di affascinare il pubblico e la critica e di stupire per le sue continue trovate attraverso cui porre in risalto la propria personalità. Ecco 10 cose che non sai di Jeff Goldblum.

Parte delle cose che non sai di Jeff Goldblum

Jeff Goldblum: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. Goldblum esordisce al cinema con il film Il giustiziere della notte (1974), e recita poi in opere di rilievo come Nashville (1975), Io e Annie (1977), Terrore dallo spazio profondo (1978) e Il grande freddo (1983). Ottiene ulteriore popolarità recitando in Tutto in una notte (1985), La mosca (1986) e Jurassic Park (1993). In seguito, continua a guadagnare consensi grazie a film come Independence Day (1996), Il mondo perduto – Jurasic Park (1997), Come cani e gatti (2001), Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), e L’uomo dell’anno (2006). Negli ultimi anni si è poi affermato grazie ai film Grande Budapest Hotel (2014), Independence Day – Rigenerazione (2016), Thor: Ragnarok (2017), Jurassic World – Il regno distrutto (2018), Hotel Artemis (2018) e The Mountain (2018).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Agli inizi della sua carriera l’attore ha recitato anche in diversi episodi di serie TV di successo, tra cui si annoverano Starsky & Hutch (1977), Premiata agenzia Whitney (1980), Freinds (2003), Will & Grace (2005), Raines (2007), Law & Order: Criminal Intent (2009-2010), Glee (2012), e Portlandia (2012-2015). Dal 2019 è protagonista, nei panni di sé stesso, della serie documentaria The World According to Jeff Goldblum.

3. Si è distinto come doppiatore. Nel corso degli anni Goldblum ha ricoperto in diverse occasioni anche il ruolo di doppiatore. Ciò è avvenuto sia per le serie animate Capitan Planet e i Planeteers (1990-1991), I Simpson (1996) e King of the Hill (1992), quanto per i film d’animazione Il principe d’Egitto (1998), Zambezia (2012) e L’isola dei cani (2018). Ha inoltre partecipato al doppiaggio dei videogiochi Independence Day (1997), Call of Duty: Black Ops III (2015) e Jurassic World Evolution (2018).

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Jeff Goldblum è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, dove ha un profilo seguito da 2 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, condividendo anche curiosità quotidiane con i propri fan. Non mancano poi immagini realizzate per servizi di moda o per promuovere i propri progetti da interprete.

Jeff Goldblum: moglie e figli

5. È stato sposato più volte. Goldblum ha avuto in totale tre mogli. La prima è stata l’attrice Patricia Gaul, con cui è stato sposato dal 1980 al 1986. Dal 1987 al 1991 è invece impegnato nel matrimonio con l’attrice Geena Davis. Dopo alcune relazioni nel corso degli anni, l’attore si sposa una terza volta con la ginnasta olimpica Emilie Livingston, nel 2014. Nel 2015 e nel 2017 nasceranno i due figli della coppia.

Parte delle cose che non sai di Jeff Goldblum

Jeff Goldblum in Jurassic Park

6. Non condivide alcuni pensieri del suo personaggio. Nel celebre film Jurassic Park, Goldblum ricopre il ruolo di Malcom, uno dei protagonisti che si recano all’interno del misterioso parco divertimenti. Il personaggio è oggi riconosciuto come uno dei più celebri nella carriera dell’attore, tuttavia questi ha dichiarato di non condividerne alcuni aspetti. Il principale di questi è che, contrariamente a Malcolm, Goldblum pensa che un parco tematico con veri dinosauri sarebbe un’idea molto attraente.

7. Una battuta in particolare è tra le sue preferite.  Tra le diverse battute del film divenute celebri, l’attore è particolarmente legato a quella che recita “Life finds a way“, che esprime tanto la filosofia del personaggio quanto un concetto filosofico applicabile a numerosi altri aspetti della vita e del suo progredire.

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Jeff Goldblum in La mosca

8. Per il suo ruolo ha dovuto sottoporsi ad ore di trucco. Per dar vita alle più mostruose mutazioni del suo personaggio all’interno del film La mosca, l’attore si è dovuto sottoporre a più di cinque ore quotidiane di trucco, necessarie per applicare le deformità richieste. Il trucco al completo arrivava inoltre a pesare più di 2 chili.

Jeff Goldblum in Thor

9. Il colore della pelle del suo personaggio è stato cambiato per lui. Nel film Thor: Ragnarok l’attore ricopre il ruolo del Grandmaster. Originariamente nei fumetti questo viene raffigurato con la pelle di color blu, ma il regista Taika Waititi ha dichiarato di non aver voluto far applicare tale trucco a Goldblum poiché egli è un ottimo attore e non necessitava di un ulteriore strumento per la caratterizzazione del personaggio.

Jeff Goldblum: età e altezza

10. Jeff Goldblum è nato a Pittsburgh, in Pennsylvania, Stati Uniti, il 22 ottobre 1952. L’attore è alto complessivamente 195 centimetri.

Fonte: IMDb

Nathan Parsons: 10 cose che non sai sull’attore

Nathan Parsons: 10 cose che non sai sull’attore

Noto per i suoi ruoli televisivi, l’attore Nathan Parsons si è negli anni distinto grazie alla sua partecipazione a celebri titoli, che gli hanno permesso di raggiungere un ampio pubblico. Agli occhi di questo Parsons ha potuto sfoggiare le proprie doti ed una buona versatilità. In breve tempo ha infatti ricoperto una buona varietà di ruoli, cosa che gli ha permesso di dimostrare la sua capacità nel calarsi in contesti spesso molto diversi l’uno dall’altro. Ecco 10 cose che non sai di Nathan Parsons.

Parte delle cose che non sai di Nathan Parsons

Nathan Parsons: i suoi film

1. Si è distinto per diversi lungometraggi horror. L’attore esordisce al cinema con un piccolo ruolo film Denti (2007), a metà tra la commedia e l’horror. Successivamente continua a recitare in film dell’orrore come The Brotherhood V: Alumni (2009), The Roommate – Il terrore ti dorme accanto (2011), e Pet (2016). Nel 2020 ottiene invece un ruolo nel film drammatico sentimentale Cosa mi lasci di te.

2. È noto per i suoi ruoli televisivi. Parsons diventa celebre sul piccolo schermo grazie alla soap opera General Hospital, dove dal 2009 al 2015 recita nel ruolo di Ethan Lovett. Successivamente ottiene ruoli di rilievo nelle serie A passo di danza (2012-2013), True Blood (2014) e The Originals (2014-2018). Dal 2017 al 2018 ricopre il ruolo di Nick Branson nella serie C’era una volta, mentre dal 2019 è Max Evans in Roswell, New Mexico.

3. Ha iniziato la sua carriera come doppiatore. Prima di diventare un volto noto della televisione, Parsons ha ricoperto il ruolo di doppiatore per le versioni statunitensi di alcuni anime giapponesi. Tra questi si annoverano Nadia – Il mistero della pietra azzurra (1990-1991), Nadia e il mistero di Fuzzy (1991) e Devilman Lady (1998).

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Nathan Parsons è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, dove possiede un profilo seguito da 101 mila persone. All’interno di questo Parsons è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche diverse curiosità quotidiane o immagini di posti visitati. Non mancano, infine, anche foto e video promozionali dei suoi progetti da interprete.

Nathan Parsons: la sua vita privata

5. È molto riservato. All’attore non piace rendere pubblico ciò che fa parte della propria vita privata, tra cui eventuali relazioni sentimentali. Poco o nulla si sa infatti riguardo all’attore celebre per General Hospital. Sui suoi profili social non vengono condivisi post che farebbero pensare ad una relazione sentimentale, e per tanto non è possibile stabilire se Parsons abbia o meno una fidanzata.

Parte delle cose che non sai di Nathan Parsons

Nathan Parsons e Jeanine Mason

6. Si vociferava avesse una relazione con la collega. Tra le poche indiscrezioni circolate intorno al nome dell’attore, vi è quella secondo cui sul set di Roswell, New Mexico, avesse intrapreso una relazione con la collega Jeanine Mason. I due sono i protagonisti della serie, ed hanno partecipato insieme a numerosi eventi di gala, tanto da far immaginare una loro possibile relazione, ma nessuna conferma è arrivata a riguardo.

Nathan Parsons in C’era una volta

7. È entrato a far parte della serie. Parsons ha fatto la sua comparsa nella nota serie fantasy a partire dalla settima stagione di questa. Qui ha ricoperto il ruolo di Nick, un avvocato sicuro di sé e carismatico. Il personaggio è comparso nell’episodio Pretty in Blue, ed ha fatto la sua ultima comparsa in The Guardian, limitando la comparsa dell’attore alla sola settima stagione.

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Nathan Parsons in The Originals

8. Aveva lasciato il ruolo. Nella prima stagione della serie TV The Originals, andata in onda nel 2014, l’attore ricopriva il ruolo del lupo mannaro Jackson. Tuttavia, decise di lasciare la parte per recitare nel ruolo di un vampiro in True Blood. Questa tuttavia si concluse nello stesso 2014, e Parsons tornò così a riprendere il proprio ruolo in The Originals.

9. Sapeva a cosa andava incontro il suo personaggio. Nella quinta stagione il personaggio interpretato dall’attore, Jackson Kenner, raggiunge l’apice del suo arco narrativo, il quale si conclude con l’episodio The Tale of Two Wolves. Parsons ha dichiarato che sapeva da tempo cosa sarebbe accaduto al suo personaggio, anche già prima di iniziare a girare la prima stagione, ritenendosi poi grato per il percoso che ha potuto compiere.

Nathan Parsons: età e altezza

10. Nathan Parsons è nato ad Adelaide, in Australia, il 16 giugno 1988. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Benicio del Toro: 10 cose che non sai sull’attore

Benicio del Toro: 10 cose che non sai sull’attore

Popolare e versatile attore hollywoodiano, Benicio del Toro si è negli anni distinto grazie ad alcuni iconici ruoli, che hanno fatto la sua fortuna. Con il tempo ha così potuto raggiungere le vette dell’industria cinematografica, collaborando con alcuni tra i più importanti attori e registi.

Vincitore di un premio Oscar, l’attore è celebre anche per aver alternato progetti più mainstream a lungometraggi indipendenti, in cui ha potuto maggiormente dimostrare le proprie doti da interprete. Ecco 10 cose che non sai di Benicio del Toro.

Parte delle cose che non sai di Benicio del Toro

Benicio del Toro: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con un piccolo ruolo nel film 007 – Vendetta privata (1989), per poi recitare in Lupo solitario (1991), Fearless – Senza paura (1993) e I soliti sospetti (1995), che ne decreta una prima popolarità. Partecipa poi a lungometraggi di rilievo come Basquiat (1996), Paura e delirio a Las Vegas (1998), Snath – Lo strappo (2000) e Traffic (2000), con cui si consacra come interprete. Tra gli altri titoli celebri a cui del Toro ha preso parte si annoverano 21 grammi (2003), Sin City (2005), Che – L’argentino (2008), Che – Guerriglia (2008), Wolfman (2010), Le belve (2012), Guardiani della Galassia (2014), Escobar (2014), Vizio di forma (2014), Sicario (2015), Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017), Soldado (2018) e The French Dispatch (2020).

2. Ha preso parte a prodotti televisivi. Meno frequenti sono invece le incursioni di del Toro sul piccolo schermo. Dopo aver recitato in serie come Miami Vice (1987), Agente speciale Kiki Camarena sfida ai narcos (1990), Racconti di mezzanotte (1994) e Fallen Angels (1995), l’attore torna in televisione con la serie Escape at Dannemora (2018), diretta da Ben Stiller e di cui è protagonista nei panni di un detenuto in fuga, a cui le autorità danno la caccia.

3. Ha ricoperto il ruolo di doppiatore. Nel corso della sua carriera, in due occasioni del Toro ha prestato la propria voce. La prima avviene nel 2015 per il film d’animazione Il piccolo principe, dove doppia il personaggio del serpente. La seconda è invece per Swiper la volpa del film live action Dora e la città perduta.

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Benicio del Toro non ha una moglie

4. Non è mai stato sposato. In più occasioni del Toro ha dichiarato la sua intenzione di non sposarsi né di avere relazioni ufficiali. L’attore ha infatti messo la sua carriera sempre in cima alle sue priorità, rilasciando ben poche notizie circa la sua vita sentimentale. Tra le poche cose note a riguardo, vi è la breve storia avuta con Kimberly Stewart, figlia del noto Rod Stewart, con la quale l’attore ha avuto una figlia nel 2011.

Benicio del Toro e Brad Pitt

5. Ha una forte somiglianza con il noto attore. Negli anni sono in molti ad aver riconosciuto una certa somiglianza tra del Toro e Brad Pitt. I due sono infatti stati più volte scambiati l’uno per l’altro, e sul Web è possibile ritrovare numerosi siti e foto che pongono a confronto i due, sottolineandone somiglianze e differenze. del Toro è stato anche definito come la versione sudamericana di Pitt.

Parte delle cose che non sai di Benicio del Toro

Benicio del Toro è Che Guevara

6. Si è preparato per anni al ruolo. Il progetto su un film dedicato a Ernesto “Che” Guevara era in cantiere da anni, con del Toro sempre confermato per il ruolo del celebre rivoluzionario. Per prepararsi al meglio ad un ruolo che sentiva come uno dei più importanti per la sua carriera, l’attore ha speso ben sette anni a fare ricerche su Guevara, tra interviste, documentari e libri a lui dedicati.

7. Ha girato la seconda parte per prima. La storia di Guevara viene raccontata in due parti, Che – L’argentino e Che – Guerriglia. Pur narrando eventi successivi, quest’ultima venne girata prima per via di alcune esigenze narrative. Tra queste vi è era la necessità per del Toro di tagliarsi la barba per poter recitare la versione giovane del personaggio, che compare in alcuni flashback.

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Benicio del Toro in Escobar

8. Ha interpretato il noto narcotrafficante. Nel 2014 l’attore interpreta il noto criminale colombiano in un film a lui dedicato. In diverse interviste del Toro ha affermato che tra tutti i cattivi da lui interpretato, questo è il più crudele. L’attore ha svelato di aver anche avuto dei dubbi, inizialmente, riguardo all’accettare il ruolo, ma fu infine convinto dal regista Andrea Di Stefano.

Benicio del Toro in Star Wars

9. Ha preso parte alla celebre saga di fantascienza. Nell’ottavo film della saga, Gli ultimi Jedi, l’attore dà vita al personaggio di DJ, un disonesto manipolatore che approfitta delle situazioni per trarne il massimo vantaggio personale. Il personaggio ha soltanto una parte relativamente significativa nel film, e in molti si aspettavano un approfondimento futuro. Tuttavia, nel capitolo successivo, L’ascesa di Skywalker, questo non è ricomparso.

Benicio del Toro: età e altezza

10. Benicio del Toro è nato a San Germán, Puerto Rico, il 19 febbraio 1967. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

Simon Pegg: 10 cose che non sai sull’attore

Simon Pegg: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre per i suoi ruoli comici, tanto al cinema quanto in televisione, l’attore Simon Pegg non ha disdegnato negli anni anche importanti partecipazioni a film di diverso genere, con buona prevalenza della fantascienza. Pegg si è così distinto come un brillante interprete, capace di dar vita a personaggi divenuti iconici.

Protagonista indiscusso della “Trilogia del Cornetto”, Pegg ha negli anni guadagnato sempre più popolarità, tanto presso il pubblico quanto presso la critica, che ne ha in più occasioni premiato il talento. Ecco 10 cose che non sai di Simon Pegg.

Parte delle cose che non sai di Simon Pegg

Simon Pegg: i suoi film

1. Ha recitato in celebri commedie e film di fantascienza. L’attore debutta al cinema con il film Guest House Paradiso (1999), per poi recitare in Un’insolita missione (2001) e 24 Hour Party People (2002). Ottiene grande popolarità grazie al film L’alba dei morti dementi (2004), per poi distinguersi anche in Mission: Impossible III (2006), Hot Fuzz (2007), Star System – Se non ci sei non esisti (2008), Star Trek (2009), Ladri di cadaveri – Burke & Hare (2010), Paul (2011), Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno (2011), Mission: Impossible – Protocollo fantasma (2011), Into Darkness – Star Trek (2013), La fine del mondo (2013), Mission: Impossible – Rogue Nation (2015), Star Wars: Il risveglio della Forza (2015), Star Trek Beyond (2016), Ready Player One (2018) e Mission: Impossible – Fallout (2018).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Pegg si fa inizialmente conoscere grazie alla partecipazione di serie come Faith in the Future (1996-1998), We Know Where You Live (1997) e Big Train (1998-2002). La vera notorietà arriva però con la serie Spaced (1999-2001), di cui è ideatore e sceneggiatore. Successivamente, in modo più sporadico, parteciperà a titoli come Band of Brothers – Fratelli al fronte (2001), Black Books (2004), Doctor Who (2005) e Mob City (2013). Nel 2019 recita poi nel ruolo di Hugh Campbell nella serie Amazon The Boys (2019). Nel 2020 sarà invece protagonista della serie Truth Seekers.

3. Si è distinto come doppiatore. In più occasioni l’attore si è dimostrato un abile doppiatore, ricoprendo tale ruolo per i film d’animazione L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri (2009), L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva (2012) e L’era glaciale – In rotta di collisione (2016), dove dà voce al personaggio di Buck. Ha poi partecipato al doppiaggio della serie Netflix Dark Crystal – La resistenza (2019).

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4. È un affermato sceneggiatore. Pegg è speso anche l’autore delle sceneggiature dei film in cui recita. Tra queste si annoverano quelle facenti parte della cosiddetta “Trilogia del Cornetto”, ovvero L’alba dei morti dementi, Hot Fuzz e La fine del mondo. Ha poi contribuito alla scrittura di Paul, Star Trek Beyond e della serie Spaced.

Simon Pegg e Nick Frost

5. Hanno lavorato insieme in diversi film. Pegg è noto per la sua collaborazione con l’attore Nick Frost, con il quale ha recitato nei film che compongono la “Trilogia del Cornetto”. I due sono diventati celebri come formidabile coppia comica, e non nascondono la forte amicizia che li lega anche fuori dal set. Prossimamente torneranno a recitare insieme nella serie Truth Seekers, incentrata sulle disavventure di una squadra di investigatori del paranormale.

Parte delle cose che non sai di Simon Pegg

Simon Pegg in Star Trek

6. Non ha sostenuto alcun provino per il suo ruolo. Nei nuovi film dedicati a Star Trek, l’attore ricopre il ruolo di Scotty, membro dell’USS Enterprise. Pegg ha dichiarato di non aver sostenuto alcun provino per la parte, ma di aver semplicemente ricevuto una mail dal regista J. J. Abrams, il quale gli offriva la parte. L’attore ha poi dichiarato che avrebbe pagato pur di essere in quel film, accettando immediatamente il ruolo.

7. Ha lavorato sull’accento del proprio personaggio. Per dar vita a Scotty, personaggio noto per il suo accento scozzese, l’attore si è fatto aiutare da sua moglie, originaria di Glasgow, per poter risultare realistico a riguardo. Il lungo studio di Pegg è poi stato premiato dai fan, i quali hanno particolarmente apprezzato la sua versione del personaggio.

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Simon Pegg in Star Wars

8. Ha dato voce ad un personaggio nella saga. Appassionato di fantascienza, Pegg chiese al regista Abrams di poter partecipare anche con una piccola parte al film Star Wars – Il risveglio della forza. Questi gli assegnò il doppiaggio del personaggio Unkar Plutt, losco commerciante che si può ritrovare nelle prime scene del film, dove è intento in una trattativa con la protagonista Rey.

Simon Pegg: il suo patrimonio

9. È un comico molto pagato. Negli anni Pegg si è affermato come una delle personalità comiche più di rilievo all’interno dell’industria hollywoodiana, e grazie ai numerosi ruoli ricoperti come attore, doppiatore e sceneggiatore è arrivato a raggiungere il considerevole patrimonio di circa 25 milioni di dollari.

Simon Pegg: età e altezza

10. Simon Pegg è nato a Gloucester, in Inghilterra, il 14 febbraio 1970. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Paul Dano: 10 cose che non sai sull’attore

Paul Dano: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più talentuosi attori della sua generazione, Paul Dano si è negli anni distinto come un interprete in grado di assumere ruoli continuamente diversi, da loschi e controversi personaggi ad altri ben più ricchi di compassione. Si è inoltre affermato grazie alla sua collaborazione con importanti attori e autori, grazie ai quali ha potuto maturare continuamente.

Ad oggi Dano si distingue per la sua filmografia ricca di alcuni tra i maggiori successi degli ultimi anni, che gli hanno permesso di ottenere le attenzioni del pubblico e della critica. Ecco 10 cose che non sai di Paul Dano.

Parte delle cose che non sai di Paul Dano

Paul Dano: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema con il film The Newcomers (2000), e negli anni seguenti recita in titoli come Il club degli imperatori (2002), La ragazza della porta accanto (2004), Identità violate (2005), La vera storia di Jack & Rose (2005), e The King (2005). La notorietà arriva però con Little Miss Sunshine (2006), dove recita accanto all’attrice Abigail Breslin. Nel 2007 si consacra con il suo intenso ruolo in Il petroliere, dove condivide la scena con Daniel Day-Lewis. Negli anni seguenti partecipa a film di rilievo come Motel Woodstock (2009), Un perfetto gentiluomo (2010), Innocenti bugie (2010), Cowboys & Aliens (2011), Ruby Sparks (2012), Looper (2012), Prisoners (2013), 12 anni schiavo (2013), Love & Mercy (2014), Youth – La giovinezza (2015), Swiss Army Man (2016) e Okja (2017).

2. Ha debuttato alla regia. Nel 2018 l’attore presenta al Sundance Film Festival il suo primo film da regista, Wildlife, da lui anche scritto. Protagonisti sono gli attori Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan, marito e moglie nell’America degli anni ’60, il cui matrimonio naufraga sotto gli occhi del loro figlio adolescente. Il film ha ricevuto ottimi apprezzamenti da parte della critica, venendo poi presentato anche al Festival di Cannes.

3. Ha partecipato al doppiaggio di un noto film. Nel 2009 l’attore è tra i doppiatori del film Nel paese delle creature selvagge, diretto da Spike Jonze e tratto dall’omonimo libro illustrato. Qui presta la voce al personaggio di Alexander, una delle creature protagoniste che faranno parte dell’avventura vissuta dal giovane Max, protagonista del film.

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Paul Dano e Daniel Day-Lewis

4. Ha lavorato in più occasioni con il celebre attore. Tra le collaborazioni più importanti nella carriera di Dano, vi è certamente quella con l’attore Daniel Day-Lewis, con cui ha recitato sia in La storia di Jack & Rose che in Il petroliere. Per quest’ultimo in particolare, il loro rapporto è stato piuttosto particolare. Dano ha dichiarato che durante le riprese Day-Lewis non gli ha mai rivolto la parola, rimanendo nel proprio personaggio, il quale nel film è in duro conflitto con quello del giovane attore.

Paul Dano in Il Petroliere

5. Inizialmente aveva un ruolo minore. Originariamente Dano era stato scelto per ricoprire il ruolo del fratello di Eli, il quale compare solo per poche scene. Dopo averle girate, però, il regista Paul Thomas Anderson rimase così colpito dalla sua interpretazione che decise di affidargli anche il ruolo di Eli, particolarmente importante nella storia, rendendo così i due fratelli dei gemelli.

Parte delle cose che non sai di Paul Dano

6. È stato malmenato per un maggior realismo. In una delle scene più intense del film, il personaggio protagonista interpretato da Day-Lewis aggredisce fisicamente quello di Dano. Per rendere più realistica la scena, l’attore ha acconsentito affinché l’aggressione non venisse simulata, di fatto prendendo numerosi schiaffi e botte in diverse parti, cosa che lo ha anche aiutato a rimanere nella parte e fornire una performance migliore.

Paul Dano in Youth – La giovinezza

7. Ha recitato per un celebre regista italiano. Nel 2015 Dano ricopre un ruolo di rilievo nel film Youth – La giovinezza, di Paolo Sorrentino. Qui è Jimmy Tree, un attore hollywoodiano deluso e in cerca di riscatto, il quale per prepararsi ad un nuovo ruolo si ritira presso la struttura dove si trovano anche i protagonisti. Il personaggio è stato descritto come un’ode a tutti quegli attori che provano frustrazione nel vedersi ricordati sempre e solo per gli stessi ruoli.

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Paul Dano in Prisoners

8. È tra i protagonisti del thriller di Denis Villeneuve. Tra i ruoli più celebri di Dano vi è quello di Alex Jones nel film Prisoners. L’attore ha ricordato l’esperienza come una delle più difficili della sua carriera, affermando che la parte più difficile fu proprio la costruzione del personaggio. Nel fare ricerca a riguardo, Dano si è infatti reso conto di quanto sia difficile portare in scena un ruolo con una storia dolorosa alle spalle.

Paul Dano sarà L’Enigmista

9. Darà vita al noto villain. Nel 2021 l’attore tornerà al cinema con il film The Batman, nuova versione cinematografica del celebre cavaliere oscuro di Gotham, stavolta interpretato da Robert Pattinson. Nel film uno dei villain principali sarà quello de L’Enigmista, uno dei più noto e perfidi nemici di Batman, già apparso al cinema nel 1995 nel film Batman Forever, dove era interpretato da Jim Carrey.

Paul Dano: età e altezza

10. Paul Dano è nato a New York, Stati Uniti, il 19 giugno 1984. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonte: IMDb

Andy Serkis: 10 cose che non sai sull’attore

Andy Serkis: 10 cose che non sai sull’attore

Considerato a buon diritto il massimo esponente della recitazione tramite motion capture, Andy Serkis è una delle personalità più poliedriche attualmente in attività nell’industria hollywoodiana. Distintosi come regista, produttore e interprete, Serkis è particolarmente noto per aver prestato movenze e voce ad alcune delle più celebri creature del cinema recente, dal Gollum di Il Signore degli Anelli al primate Cesare in L’alba del pianeta delle scimmie Ecco 10 cose che non sai di Andy Serkis.

Parte delle cose che non sai di Andy Serkis

Andy Serkis: i suoi film

1. È noto per le sue performance tramite motion capture. Serkis raggiunge grande popolarità grazie ai film Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’anello (2001), Il Signore degli Anelli – Le due torri (2002) e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re (2003), dove con l’inedita tecnologia della motion capture dà vita al personaggio di Gollum, che riprenderà anche nel prequel Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato (2012). Successivamente nel film King Kong (2005), utilizza nuovamente tale tecnologia per dare corpo al gigantesco gorilla, mentre nei film L’alba del pianeta delle scimmie (2011), Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie (2014) e The War – Il pianeta delle scimmie (2017) veste i panni di Cesare.

2. Ha recitato anche in modo tradizionale. In più occasioni l’attore ha recitato senza l’utilizzo della motion capture, prendendo parte a film come Ragazze (1997), Blessed – Il seme del male (2004), The Prestige (2006), Inkheart – La leggenda di cuore d’inchiostro (2008), Ladri di cadaveri – Burke & Hare (2010), Avengers: Age of Ultron (2015), Black Panther (2018) e Non succede, ma se succede… (2019). Nel 2021 ricoprirà il ruolo di Alfred Pennyworth nell’atteso The Batman con Robert Pattinson.

3. Si è distinto come regista. Negli ultimi anni Serkis si è interessato anche alla regia, debuttando con il film drammatico Ogni tuo respiro (2017). Successivamente realizza una versione in motion capture de Il libro della giungla, con un film intitolato Mowgli (2018) e distribuito su Netflix. Nel 2020 Serkis è atteso alla regia di Venom 2, sequel basato sul celebre villain con Tom Hardy nuovamente nel ruolo di protagonista.

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Andy Serkis e gli Avengers

4. Ha servito come consulente per la motion capture. Oltre ad aver recitato in Avengers: Age of Ultron con il personaggio del pericoloso terrorista Ulysses Klaue, l’attore ha ricoperto il ruolo di consulente alla motion capture, in quanto massimo esperto di tale tecnologia. La sua presenza ha infatti contribuito alla miglior resa di personaggi ricreati in CGI come Hulk o il villain Ultron.

Andy Serkis è Gollum

5. Ha lavorato a lungo sulla voce del personaggio. Per ottenere la particolarissima voce di Gollum, il personaggio che ha reso celebre Serkis, questi ha dichiarato di aver cercato di riprodurre alcuni suoni emessi dai suoi gatti, umanizzandoli affinché potessero essere uno spunto di partenza per i lamenti tipici del personaggio.

Parte delle cose che non sai di Andy Serkis

6. Inizialmente doveva solo doppiare il personaggio. Quando sostenne il provino per il ruolo di Gollum, era previsto che Serkis fornisse solo una prova vocale per il personaggio. Tuttavia, il regista Peter Jackson fu così colpito dalla prova dell’attore da decidere di affidargli anche i movimenti del personaggio.

Andy Serkis in Star Wars

7. È l’attore dietro un noto personaggio. Nella nuova trilogia di film dedicati a Star Wars, l’attore ha interpretato tramite motion capture il personaggio del Leader Supremo Snoke, che si presenta come un potente Sith nonché maestro di Kylo Ren. Il personaggio si è affermato come uno dei più misteriosi, generando molteplici teorie da parte dei fan. Serkis ha dichiarato di sapere da sempre le origini del villain, ma che non rivelerà mai ciò che gli è stato detto a riguardo.

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Andy Serkis è King Kong

8. Ha studiato il movimento dei gorilla. Per poter dar vita ad una realistica rappresentazione di King Kong nel film del 2005, l’attore ha trascorso molto tempo a studiare il modo in cui i gorilla si muovono e interagiscono con l’ambiente circostante. Nel corso di queste ricerche ha inoltre sviluppato una grande amicizia con uno dei gorilla dello zoo di Londra

Andy Serkis dirige Venom

9. È il regista del sequel. Serkis è stato chiamato alla regia del sequel dedicato alla celebre nemesi di Spider-Man. Tra i motivi per cui è stato scelto, vi è l’aiuto che egli può dare per le performance di motion capture richieste ai protagonisti. Serkis ha inoltre affermato che esplorerà ulteriormente i personaggi principali, spingendo al massimo il loro potenziale visivo.

Andy Serkis sarà Alfred Pennyworth

10. È stato annunciato come il nuovo interprete del personaggio. Tramite un tweet, il regista Matt Reeves ha annunciato che Serkis ricoprirà il ruolo di Alfred Pennyworth nell’atteso nuovo film sul cavaliere oscuro di Gotham. L’attore aveva già lavorato con Reeves nella trilogia dedicata al pianeta delle scimmie, e per ora non ha rivelato alcuna fonte di ispirazione per la sua versione di Alfred.

Fonte: IMDb

Caity Lotz: 10 cose che non sai sull’attrice

Caity Lotz: 10 cose che non sai sull’attrice

Celebre per il suo ruolo televisivo in alcune note serie TV targate DC Comics, l’attrice Caity Lotz ha in breve tempo guadagnato le attenzioni del grande pubblico, costruendo una carriera divisa tra cinema e televisione. Affermatasi in diversi generi, grazie a cui ha potuto mettere alla prova la propria versatilità, l’attrice è oggi ricordata prevalentemente per il ruolo di White Canary, entrato rapidamente nell’immaginario televisivo. Ecco 10 cose che non sai di Caity Lotz.

Parte delle cose che non sai di Caity Lotz

Caity Lotz: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in alcuni noti lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 2006 con il film Ragazze nel pallone – Tutto o niente, per poi recitare in The Pact (2012), The Machine (2013), Battle of the Year – La vittoria è in ballo (2013), The Pact 2 (2014), Missed Call (2015), 400 Days (2015), Small Town Crime (2017) e Year One (2018).

2. È celebre per i ruoli televisivi. La Lotz è ben più nota per le sue partecipazioni televisive, che la vedono inizialmente recitare con un ruolo ricorrente nella quarta stagione della serie Mad Men (2011), accanto all’attore Jon Hamm. Successivamente ha avuto un ruolo di rilievo nella serie Death Valley (2011), per poi ottenere il ruolo di Sara Lance, alias White Canary nella serie Arrow (2013-2020), condividendo la scena con l’attore Stephen Amell. Ruolo che riprenderà anche in Supergirl (2017-2019), Batwoman (2019), The Flash (2016-2019) e in modo più continuativo in Legends of Tomorrow (2016-2020).

3. Ha diretto un episodio della serie in cui recita. Particolarmente legata alla serie Legends of Tomorrow, che le ha permesso di ottenere una notevole celebrità, l’attrice ha compiuto il passo dietro la macchina da presa per firmare la regia dell’episodio Mortal Khanbat, la cui messa in onda negli Stati Uniti è prevista per il 25 febbraio 2020. Per l’attrice si tratta della prima esperienza come regista.

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Caity Lotz è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, come anche curiosità quotidiane. Non mancano inoltre diversi dietro le quinte dai set da lei frequentati, e immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Caity Lotz è single?

5. È molto riservata circa la sua vita sentimentale. Negli anni la Lotz si è dimostrata particolarmente restìa a condividere dettagli della propria vita sentimentale, preferendo tenere questa completamente nascosta ai media, ai fan e in generale ai riflettori che il lavoro da attrice porta inevitabilmente con sé. Per tanto, attualmente non è possibile sapere se la Lotz sia single o sia impegnata in una relazione.

Parte delle cose che non sai di Caity Lotz

Caity Lotz e Lady Gaga

6. Ha ballato per la nota cantante. Inizialmente la Lotz aveva intrapreso la carriera da ballerina, arrivando ad esibirsi per celebri cantanti nei loro spettacoli dal vivo o nei videoclip delle loro canzoni. Tra questi vi è la cantante Lady Gaga, e in particolare nei video ufficiali dei brani Paparazzi e LoveGame è possibile ritrovare la Lotz tra le ballerine presenti.

Caity Lotz: i suoi addominali

7. È nota per il suo fisico. Parallelamente alla carriera d’attrice, la Lotz ha continua a seguire la propria passione per le arti marziali, come anche del parkour. Tali discipline le hanno permesso di affermarsi anche come stuntman, tanto da non aver bisogno di alcuna controfigura durante le scene più complicate da girare. È dunque comprensibile che la Lotz sfoggi un fisico particolarmente scolpito, con degli addominali particolarmente evidenti.

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Caity Lotz in Arrow

8. È tornata a recitare nella serie. Dopo aver fatto parte delle prime stagioni di Arrow, l’attrice era stata poi trasferita in Legends of Tomorrow. Tuttavia nella settima stagione della serie dedicata al celebre arcere, la Lotz compie un annunciato ritorno nell’episodio Lost Canary. Stando a quanto dichiarato dall’attrice, la puntata è ispirata alle Birds of Prey, noto gruppo di supereroine DC.

9. Ha sostituito un’altra attrice. Inizialmente il ruolo di Sara Lance in Arrow era stato affidato all’attrice Jacqueline MacInnes Wood, che ha dato vita al personaggio per l’intera prima stagione. Alla fine di questa la Lance muore, salvo poi ritornare in vita nella seconda stagione con l’alias di White Canary e con il volto della Lotz, che sostituì dunque la precedente attrice.

Caity Lotz: età e altezza

10. Caity Lotz è nata a San Diego, California, Stati Uniti, il 30 dicembre 1986. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

Ricky Gervais: 10 cose che non sai sull’attore

Ricky Gervais: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più spietati e dirompenti comici attualmente in attività, Ricky Gervais è divenuto celebre per non avere peli sulla lingua, trovando sempre il modo più brillante per dire la sua su fatti di attualità e sull’ipocrisia vigente nel mondo dello spettacolo. Apprezzato anche per i suoi ruoli cinematografici e televisivi, Gervais ha in più occasioni dato prova di saper portare in scena una grande umanità, dimostrando di essere ben più di un cinico comico. Ecco 10 cose che non sai di Ricky Gervais.

Parte delle cose che non sai di Ricky Gervais

Ricky Gervais: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film comici. Dopo essere divenuto comico come stand-up comedian, Gervais debutta al cinema con il film For Your Consideration (2006), per poi diventare volto ancor più noto grazie al film Una notte al museo (2006), con Ben Stiller. Successivamente recita in Stardust (2007), Ghost Town (2008), Una notte al museo 2 – La fuga (2009), Il primo dei bugiardi (2009), L’ordine naturale dei sogni (2010), Muppets 2 – Ricercati (2014), Notte al museo – Il segreto del faraone (2014), Special Correspondents (2016) e David Brent: Life on the Road (2016).

2. È noto per i suoi ruoli televisivi. Nel 1999 l’attore conquista il pubblico interpretando diversi personaggi in The Jim Taveré Show, per poi diventare celebre grazie al ruolo di David Brent nella serie britannica The Office (2001-2003). Negli anni successivi prende parte alle serie Extras (2005-2007), Life’s Too Short (2011-2013), Learn Guitar with David Brent (2013), e Derek (2012-2014). Dal 2019 è protagonista della serie Netflix After Life, dove ha messo in luce anche le proprie doti drammatiche.

3. È anche produttore, sceneggiatore e regista. Negli anni Gervais si è distinto come personalità poliedrica, ricoprendo anche il ruolo di sceneggiatore e regista dei film Il primo dei bugiardi, L’ordine naturale dei sogni e Special Correspondents, ma anche delle serie The Office, Extras, Life’s Too Short, Derek e After Life. L’attore ha poi prodotto anche tali titoli, insieme ad i suoi numerosi spettacoli da comico.

Ricky Gervais: i suoi show

4. Ha raggiunto il successo grazie ai suoi show comici. Dalla fine degli anni ’90 Gervais inizia a rendersi protagonista di diversi show da stand-up comedian, dando vita con questi a veri e propri tour in giro per il mondo e guadagnando ottimi riscontri di critica e pubblico. Tra i più noti si ricordano Animals (2003), Politics (2004), Fame (2007), Science (2009), Humanity (2017) e SuperNature (2020). Questi ultimi due sono disponibili anche sulla piattaforma di streaming Netflix.

Ricky Gervais: chi è la sua compagna

5. Ha una lunga relazione sentimentale. Gervais ha conosciuto la sua attuale compagna nel 1982, durante gli studi universitari a Londra. Questa è Jane Fallon, scrittrice e produttrice. I due sono sempre stati riservati circa la loro vita privata, e rare occasioni l’attore ha parlato della loro relazione. A riguardo ha affermato che non hanno intenzione di sposarsi poiché la ritengono una cerimonia superflua, come anche hanno espresso la volontà di non avere figli.

Parte delle cose che non sai di Ricky Gervais

Ricky Gervais in Humanity

6. È diventato uno dei suoi show più di successo. Con Humanity, Gervais torna alla stand-up comedian dopo anni di assenza. In questo show, distribuito su Netflix, l’attore dà sfogo alle sue opinioni, scagliando il proprio noto sarcasmo contro l’essere famosi, la mortalità e una società che prende tutto sul personale. Humanity è in breve diventato uno dei suoi più grandi successi, dando vita ad un fortunato tour in diversi paesi del mondo.

Ricky Gervais in The Office

7. È l’ideatore della serie. Nel 2001 Gervais ottiene grande notorietà grazie alla serie The Office, da lui ideata, scritta, diretta, prodotta e interpretata. Girata come un mockumentary, la serie si incentra sul personaggio di David Brent, direttore di una piccola filiale di un impresa cartaria. Gran parte del successo deriva dai frequenti tentativi di Brent di guadagnare l’approvazione dei suoi dipendenti, il più delle volte con risultati catastrofici.

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8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Con tale serie Gervais ebbe accesso ad un vasto pubblico, ottenendo una grande popolarità. Per il suo dirompente ruolo arrivò a vincere un Golden Globe per il miglior attore in una serie televisiva musical o comedy. The Office è stata inoltre la prima ed unica serie britannica a vincere il premio come miglior serie televisiva comedy o musical.

Ricky Gervais e i Golden Globe

9. È noto per le sue conduzioni imprevedibili. Data la sua popolarità, Gervais è stato chiamato a condurre ben cinque edizioni dei premi Golden Globe, rispettivamente nel 2010, 2011, 2012, 2016 e 2020. Durante questi eventi ha guadagnato ulteriore notorietà per i suoi monologhi comici ma allo stesso tempo particolarmente critici nei confronti dei presenti in sala o dei più recenti fatti di attualità, rubando letteralmente l’attenzione di tutti.

Ricky Gervais: il suo patrimonio

10. È uno dei comici più ricchi del mondo dello spettacolo. Grazie ai suoi numerosi lavori come attore, produttore, regista e sceneggiatore, Gervais ha guadagnato negli anni numerosi riconoscimenti, che gli hanno permesso di raggiungere un patrimonio stimato di 130 milioni di dollari. Questo ha fatto di lui uno dei comici più redditizi e più ricchi del mondo dello spettacolo.

Fonte: IMDb

Bad Boys For Life: recensione del film con Will Smith

Bad Boys For Life: recensione del film con Will Smith

La tendenza di Hollywood di riproporre a distanza di anni sequel di fortunati film si ripresenta attraverso Bad Boys For Life, terzo capitolo della trilogia iniziata nel 1995 e proseguita nel 2003 dal regista Michael Bay, il quale ora cede la cabina di regia agli esordienti Adil El Arbi e Bilall Fallah. Come per gli altri casi di questo tipo, l’elemento su cui costruire la narrazione diventa il tempo trascorso, con tutti i cambiamenti che questo ha inesorabilmente portato con sé. Così, anche i due celebri ragazzacci protagonisti, interpretati nuovamente da Will Smith e Martin Lawrence, si trovano a fare i conti con un mondo le cui regole sono cambiate, e dove gli anni alle proprie spalle sono più di quelli che si hanno ancora davanti sé.

Al centro della trama di questo terzo episodio vi è la volontà dell’agente Marcus Burnett (Martin Lawrence) di appendere il distintivo al chiodo e andare in pensione, decisione presa in seguito al suo essere diventato nonno. Il suo collega, Michael Lowery (Will Smith) non è però entusiasta di questa sua scelta, desiderando ancora vivere grandi avventure in compagnia della sua spalla. L’occasione si presenta nel momento in cui alcuni spietati assassini tentano di uccidere Lowery, il quale non resterà con le mani in mano e si metterà in cerca di chi lo vuole morto, convincendo Burnett a seguirlo nell’impresa.

Bad Boys For Life: il tempo passa per tutti

Non è pensabile realizzare un sequel a distanza di diciassette anni senza prendere in considerazione il tempo passato tra un capitolo e l’altro. Di questo parere sono anche gli sceneggiatori Joe Carnahan e Peter Craig, che pongono già nella sequenza introduttiva la necessità dei protagonisti di prendere coscienza del non essere più gli agguerriti giustizieri di un tempo, trovandosi invece a confrontarsi con ruoli più “umili” come quelli dati dalla nascita di figli e nipoti.

Un cambiamento che non può non portare in campo tanta nostalgia, che diventa allo stesso tempo l’elemento di disaccordo tra i due protagonisti. Se Burnett assume un ruolo più pacato, Lowery al contrario cerca di rimanere dinamico ed esplosivo sino all’ultimo. Una contrapposizione permessa anche dalla differente fisicità portata in scena dai due attori protagonisti, dove Lawrence è appesantito dagli anni, Smith sembra non essere mai stato più in forma di così.

I due sceneggiatori costruiscono così un film che tiene conto delle differenze tra i due, ponendole in rilievo per poter dar vita a continue situazioni comiche, e sfruttandole anche per far evolvere la narrazione. Ne deriva un’opera che mantiene le sue caratteristiche da irriverente poliziesco, facendo però prevalere un aspetto umano che, comprensibilmente, nei precedenti capitoli era meno sottolineato, e che ora apporta invece nuovo valido materiale alla storia dei due bad boys.

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Nonostante tali premesse, Bad Boys For Life non manca di regalare adrenaliniche sequenze d’azione, riprendendo le caratteristiche dei precedenti due film e rielaborandole tenendo conto delle novità linguistiche generatesi negli anni. Nel suo mantenere quell’atmosfera da cop movie anni novanta, con la strana coppia di protagonisti, il temibile villain di turno, la violenza dilagante ma non gratuita e il linguaggio spinto, la pellicola sfoggia infatti un altro dei suoi pregi nel non scadere nelle esagerazioni che oggi sempre più spesso è facile ritrovare nel genere. Per riuscire in ciò sembra essere stato determinante non avere più Bay alla regia.

I due nuovi registi provenienti dal Belgio liberano infatti il film dagli eccessi di cui il cinema di Bay è costellato, ricercando un equilibrio tra la narrazione e l’intrattenimento visivo, senza che quest’ultimo finisca con l’oscurare il primo. Ciò significa meno azione, ma quella che c’è garantisce quel tasso di spettacolarità e di adrenalina che si ricerca in un film come questo, dimostrando allo stesso tempo quel controllo che spesso sembra invece sfuggire a Bay.

Ottenendo ciò, i registi riescono a raggiungere l’obiettivo di esaltare la coppia protagonista, vero e proprio carburante per il ritmo di un film che non manca ad ogni modo di porre sul piatto una forse esagerata presenza di eventi, che finiscono talvolta per essere sacrificati rispetto all’approfondimento che avrebbero invece meritato. Se si tralasciano alcune leggerezze di sceneggiatura, tuttavia, sarà possibile fruire di un prodotto pensato per intrattenere al meglio il suo pubblico, e che ci racconta qualcosa di più sui suoi due brillanti protagonisti.

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Hilary Swank: 10 cose che non sai sull’attrice

Hilary Swank: 10 cose che non sai sull’attrice

Celebre e apprezzata attrice, Hilary Swank ha negli anni recitato in celebri film hollywoodiani, affermandosi per la devozione riposta nel dar vita ai personaggi a lei affidati. Grazie al suo talento l’attrice ha inoltre potuto ottenere alcuni dei premi più prestigiosi dell’industria, continuando ancora oggi a distinguersi per la sua versatilità e la ricerca di progetti sempre diversi tra loro. Ecco 10 cose che non sai di Hilary Swank.

Hilary Swank: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. La Swank debutta con un ruolo da co-protagonista nel film Buffy – L’Ammazza Vampiri (1992), per poi ottenere una prima celebrità grazie al film Karate Kid 4 (1994). Successivamente recita nei film A volte ritornano ancora (1996), Lolita – I peccati di Hollywood (1997) e Boys Don’t Cry (1999), che ne consacra la carriera. Qui la Swank recita accanto all’attrice Chlöe Sevigny. Negli anni seguenti prende parte ai film The Gift (2000), Insomnia (2002), The Core (2003), Ore 11:14 – Destino fatale (2003), e Million Dollar Baby (2004), di Clint Eastwood, dove dà vita ad una delle interpretazioni migliori della sua carriera. In seguito recita nei film Black Dahlia (2006), PS. I Love You (2007), Amelia (2009), Capodanno a New York (2011), The Homesman (2014), La truffa dei Logan (2017), I Am Mother (2019) e The Hunt (2020).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. All’inizio della sua carriera la Swank recita in alcune puntate di serie TV come Evening Shade (1991-1992), Genitori in blue jeans (1991-1992), Camp Wilder (1992) e Beverly Hills 90210 (1997-1998). Reciterà poi anche nei film televisivi Victim of Rage (1994), Terror in the Family (1996), Prove mortali (1997), Delitto senza movente (1997) e MAry e Martha (2013). Nel 2018 è tra i protagonisti della serie Trust – Il rapimento Getty, mentre prossimamente è attesa nella serie Away.

3. Si è affermata come produttrice. Nel corso degli anni l’attrice ha svolto anche il ruolo di produttrice, in particolare per alcuni lungometraggi da lei anche interpretati. Tra questi si annoverano i film Ore 11:14 – Destino fatale, Beautiful Ohio (2006), Amelia, The Resident (2011), Something Borrowed – L’amore non ha regole (2011), Qualcosa di buono (2014) e What They Had (2018).

4. Ha partecipato al doppiaggio di una nota serie. Tra il 2019 e il 2020 la Swank presta la voce al personaggio di Joey Pogo, famosa pop star presente in alcuni episodi dell’ultima stagione della celebre serie animata BoJack Horseman, distribuita su Netflix.

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Hilary Swank: chi è il marito

5. Conobbe il primo marito sul set di un film. Nel 1997 la Swank sposa l’attore e regista Chad Lowe, conosciuto sul set del film Lolita – I peccati di Hollywood, dove entrambi recitavano. Un divertente aneddoto riguardante la coppia è quello che vede l’attrice dimenticarsi di ringraziare Lowe durante il suo discorso per l’Oscar vinto nel 2000. L’attrice avrà tuttavia modo di rimediare alla dimenticanza nel 2005, quando ritirerà il suo secondo Oscar. Tuttavia, nel 2006, la coppia annuncia la separazione e in seguito il divorzio.

6. Si è sposata una seconda volta. Dopo alcune relazioni di diversi anni, l’attrice ha annunciato nel giugno del 2018 le nozze con Philip Schneider, produttore conosciuto tramite amici comuni. I due hanno celebrato l’evento in un ranch in California, circondati da sequoie e alberi secolari.

Hilary Swank e gli Oscar

7. Ha vinto l’ambito premio. L’attrice vanta due nomination ai premi Oscar come miglior attrice protagonista, ed in entrambe le occasioni ha poi riportato la vittoria, facendo di lei una delle poche interpreti ad aver vinto per ogni volta in cui è stata nominata. L’Oscar vinto per Million Dollar Baby di Clint Eastwood ha poi fatto di lei la prima interprete a vincere tale premio per il ruolo di un pugile donna.

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Hilary Swank in Karate Kid 4

8. È il ruolo che l’ha resa celebre. Dopo il successo della trilogia di Karate Kid, la produzione decise di realizzare un quarto capitolo. Tuttavia l’attore Ralph Macchio annunciò che non avrebbe ripreso il ruolo di Daniel LaRusso. Per sostituirlo, fu indetto un casting per una protagonista femminile. La Swank vinse la parte battendo oltre 500 candidate, e grazie a quel ruolo avrebbe poi ottenuto grande popolarità.

Hilary Swank e il suo fisico

9. È da sempre una sportiva. Sin da giovane la Swank si è dichiarata un amante dello sport, partecipando anche come nuotatrice alle Olimpiadi giovanili e ai campionati dello Stato di Washington. Questa sua passione la caratterizza ancora oggi, e grazie anche ai ruoli da lei ricoperti, da Karate Kid 4 a Million Dollar Baby, ha avuto in più occasioni di sfoggiare un fisico particolarmente allenato.

Hilary Swank: età e altezza

10. Hilary Swank è nata a Lincoln, nel Nebraska, Stati Uniti, il 30 luglio 1974.

Fonte: IMDb

Onward – Oltre la magia: Dan Scanlon e i doppiatori italiani presentano il film

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Si è svolta a Roma la presentazione alla stampa di Onward – Oltre la magia, il nuovo film Disney Pixar diretto da Dan Scanlon che arriverà nelle sale italiane a partire dal 16 aprile. Presente all’incontro stampa c’era non solo il regista, noto agli appassionati Pixar per aver diretto Monsters University, ma anche parte del cast di doppiatori italiani: Sabrina Ferilli, Raul Cremona, Favj, Fabio Volo e David Parenzo.

Sabrina Ferilli, che non è nuova al doppiaggio e al lavoro con Pixar, ha esordito: “Io adoro il doppiaggio, e non capita a tutti, a me piace proprio. È un’arte a sè stante. Poi c’è da dire che ti può aiutare, quando devi doppiare te stessa in scene dal vero che non sono venute bene. E mi piacciono i film animati. Doppiare Laurel è stata un’esperienza ottima.”

Favij, che pure ha già lavorato come doppiatore per la Pixar in Ralph Spacca Internet, è invece figlio unico quindi forse un po’ distante dalla storia del film, che racconta l’avventura di due fratelli orfani di padre, sulle tracce del genitore. “Già dal trailer ho visto una forte somiglianza del protagonista con me. Non mi era mai successo prima d’immedesimarmi così in un film, era da tempo che non piangevo al cinema. Pensavo a come avrei agito io al suo posto, da figlio unico. Per me mio padre è stato anche un po’ mio fratello.”

Fabio Volo, invece, dà la voce al papà dei due elfi, anche questo un ruolo marginale, a dispetto della centralità della figura del padre. “Ho fatto altre esperienze di doppiaggio, trovo che sia un ponte tra la radio e la recitazione. Ho seguito bene la storia, poi ho due figli maschi. Il tema mi ha ricordato una canzone di Janis Joplin, dove un verso fa: I would trade all my tomorrow for a single yesterday (Scambierei tutti i miei domani per un solo ieri, Me and Bobby McGee, ndr). Il film risponde a un desiderio profondo di recuperare le cose che prima eravamo troppo piccoli per capire, di parlare con tuo padre come faresti ora, da uomo a uomo.”

David Parenzo, anche lui voce in un breve cameo, è felice del suo impegno, seppur minimo: “Sono contento di averlo fatto per i miei tre figli, che tra poco saranno quattro. È un onore, perché il film ha tantissimi livelli di lettura. Non lo dico per fare una marchetta: siamo davanti a un’esperienza familiare che può essere condivisa da grandi e piccoli.”

Raul Cremona, anche lui ospite della conferenza, pronuncia una sola parola, ovviamente magica: “Io volevo fare il mago sin da quando avevo 16 anni, ma la magia che vale la pena di scoprire è quella nelle persone. Non devi smettere di provare a essere chi ti senti di essere.”

Onward - Oltre la magia conferenza

Ospite d’onore però è stato Scanlon in persona, che ha portato sullo schermo una storia che ha un fortissimo spunto personale. Il regista ha infatti un fratello e i due sono rimasti orfani di padre quando erano troppo piccoli per ricordarlo. “Io e mio fratello ci siamo sempre chiesti come sarebbe stato trascorrere una giornata con nostro padre e questo è stato l’inizio, la genesi di Onward- oltre la magia”.

A chi dice che il film parla di legami familiari, Scanlon risponde che se da una parte quella è la lettura più immediata e giusta, c’è anche un’altra componente molto importante nella storia: “Credo sia un film che parla di sostegno, di persone che nella nostra vita hanno fatto di tutto per aiutarci a diventare quello che siamo, un fratello, un amico, un insegnante. C’è sempre qualcuno nella vita che ci ha aiutato a diventare quello che siamo oggi e questo è un modo per ringraziare queste persone.”

Onward – Oltre la magia è il primo film Pixar che presenta un personaggio apertamente omosessuale, un ruolo minuscolo, ma un segno di apertura e normalizzazione verso la rappresentazione della diversità in maniera realistica: “Per questo film abbiamo voluto che i mondi rappresentati fossero estremamente realistici e mettessero in scena tutte le diversità. Ora non so cosa accadrà in futuro, però per questo film siamo orgogliosi di aver presentati la realtà.”

Dan Scanlon chiude spiegando cos’è per lui la vera magia: “Nel film, la magia è il potenziale nascosto dentro di noi. Il nostro protagonista è un ragazzo timido che non realizza il suo potenziale perché ha paura. Lo scopo del film è ricordarci che se tutto ci sembra facile con la tecnologia, può essere interessante scegliere la strada più contorta a volte e mettersi alla prova.”

Onward – Oltre la magia arriverà in sala il 16 aprile, distribuito da Disney.

Onward - Oltre la magia gadget

Horror: 10 film che sono arrivati agli Oscar

Horror: 10 film che sono arrivati agli Oscar

Una delle discussioni più interessanti ed affascinanti sorte ancor prima dell’assegnazione degli Oscar di quest’anno, era relativa al “genere” di appartenenza di Parasite: può l’acclamato film di Bong Joon-ho essere considerato un horror? Nell’ottima di critca acuta alla società e alla lotta di classe – argomenti che sempre più di recente sono stati affrontati dal genere horror (prendiamo ad esempio Scappa – Get Out e Noi, entrambi di Jordan Peele) -, Parasite potrebbe tranquillamente essere annoverato come horror capace di rompere gli schemi narrativi del genere.

Di recente, sempre più titoli dalle venature horror (e non propriamente tali, dal momento che il genere è sempre stato considerato di serie B) sono riusciti a catturare l’attenzione tanto della critica quanto del pubblico, fino ad arrivare ad essere riconosciuti dai più illustri sindacati o dalle più rinomate organizzazioni, ricevendo validissimi riconoscimenti.

Ecco 10 horror (o presunti tali) che, prima di Parasite, hanno ricevuto premi molto importanti:

Dracula di Bram Stoker (1992)

Le interazioni di Dracula sul grande schermo non si contano. Quella di Francis Ford Coppola è sicuramente una delle più conosciute e amate, ma anche quella ad aver ricevuto il maggior numero di riconoscimenti. Il film con Gary Oldman ha ricevuto tre Oscar, per il miglior trucco, per i migliori costumi e per il miglior montaggio sonoro (ma era stato candidato anche per la miglior scenografia). Ha anche vinto ben cinque Saturn Award: per il miglior film horror, la miglior regia (Coppola), il miglior attore protagonista (Goldman), la migliore sceneggiatura e i migliori costumi.

Lo Squalo (1975)

Lo Squalo di Steven Spielberg è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi blockbuster di tutti i tempi. È un thriller avventuroso, sì, ma è in grado anche di mescolare sapientemente numerosi elementi proveniente dal genere horror. All’inquietante, tensiva ed immortale colonna sonora di John Williams sono stati conferiti l’Oscar, il Golden Globe, il BAFTA e persino un Grammy. Altri due Academy Awards sono stati vinti dal film nelle categorie miglior montaggio e miglior sonoro.

Il Presagio (1976)

Vero e proprio classico del genere horror, ha dato vita a tre sequel ed un remake. Al pari de Lo Squalo, Il Presagio di Richard Donner non era propriamente uno dei titoli che avrebbe potuto incontrare i gusti dell’Academy, almeno all’epoca della sua uscita. Ciononostante, il film ottenne l’Oscar per la miglior colonna sonora, nominata ai Grammy e premiata anche con l’International Film Music Critics Awards. Indubbiamente, una colonna sonora sensazionale, capace di suggerire a pieno il vero terrore intriso nella storia.

Un Lupo Mannaro Americano a Londra (1981)

Il film horror diretto da John Landis nel 1982 viene ancora oggi ricordato come uno dei titoli sui lupi mannari a contenere al suo interno la migliore scena di trasformazione di un personaggio (da uomo a bestia) della storia del cinema. Quella scena è talmente incredibile e potente da aver permesso al film di conquistare l’Oscar al miglior trucco, oltre a due Saturn Award: miglior film horror e – ancora – miglior trucco.

A Quiet Place (2018)

A Quiet Place di John Krasinski è sicuramente uno degli horror moderni più riusciti. Nella season award del 2018, il film riuscì a conquistare un numero sconfinato di candidature, nonostante non sia riuscito a vincere nessun riconoscimento importante. Agli Oscar e ai Golden Globe è stato candidato rispettivamente per il miglior montaggio sonoro e per la miglior colonna sonora originale. L’American Film Institute l’ha inserito tra i dieci miglior film dell’anno, mentre Emily Blunt ha trionfato agli Screen Actors Guild come migliore attrice non protagonista. Il sequel arriverà nelle sale americane il prossimo 20 marzo.

Rosemary’s Baby (1968)

Un classico del genere, nonché uno dei capolavori di Roman Polanski. Un film senza tempo, capace ancora oggi di affascinare, sedurre e spaventare allo stesso tempo. Ruth Gordon (interprete di Minnie Castevet) portò a casa l’Oscar e il Golden Globe come migliore attrice non protagonista, mentre Polanski ricevette il Directo’s Guild Award. Anche due David di Donatello nel palmarès della pellicola: miglior regista straniero (Polanski) e migliore attrice straniera (Mia Farrow).

Alien (1979) e Aliens (1986)

Due dei più grandi titoli appartenenti al genere horror/fantascientifico, che nonostante siano stati diretti da due registi diversi (Ridley Scott e James Cameron) e presentino dei toni altrettanto discordanti, hanno entrambi avuto un successo incredibile. Il primo Alien ha ottenuto l’Oscar per i migliori effetti visivi ed una candidatura per la migliore scenografia (premiata, invece, con il BAFTA). Il secondo, invece, ottenne ben sette candidature agli Oscar, portando a casa due statuette: miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali. Entrambi i capitoli della saga hanno vinto il Saturn Award come miglior film. Per il suo ruolo in Aliens, Sigourney Weaver ricevette una nomination all’Oscar e al Golden Globe come migliore attrice.

Scappa – Get Out (2017)

Scappa – Get Out di Jordan Peele è stato uno dei “casi cinematografici” del 2017. L’incredibile successo riscosso dal film, culminò con la vittoria – assolutamente inaspettata – dell’Oscar alla migliore sceneggiatura originale. Il film ottenne altre tre candidature: miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista (Daniel Kaluuya). La sceneggiatura di Jordan Peele conquistò anche il Writer’s Guild Award, mentre l’American Film Institute lo inserì tra i dieci migliori film dell’anno.

Il Silenzio degli Innocenti (1991)

Uno dei più grandi film della storia del cinema, nonché uno dei titoli il cui genere di appartenenza è stato ampiamente dibattuto. Un thriller? Un dramma? Un poliziesco? O addirittura un horror? Semplicemente, il capolavoro del compianto Jonathan Demme è tutte queste cose messe insieme, e anche di più. Ad oggi, è il terzo film, dopo Accadde una notte e Qualcuno volò sul nido del cuculo, ad aver vinto i cinque premi Oscar più ambiti: miglior film, miglior regia (Demme), miglior attore (Anthony Hopkins), miglior attrice (Jodie Foster) e sceneggiatura (Ted Tally).

L’Esorcista (1975)

Universalmente riconosciuto come il più grande film horror di tutti i tempi, L’Esorcista di William Friedkin ricevette ben 10 candidature agli Oscar, incluso quella per il miglior film (vero e proprio clamore per l’epoca e per il genere di film). Due le statuette vinte: migliore sceneggiatura non originale e miglior sonoro. Tra gli altri riconoscimenti importanti che il classico si è aggiudicato, ricordiamo quattro Golden Globe (miglior film, miglior regia (Friedkin), migliore attrice non protagonista (Linda Blair), miglior sceneggiatura) e quattro Saturn Award (miglior film horror, migliore sceneggiatura, miglior trucco e migliori effetti speciali).

Fonte: ScreenRant

Nico, 1988: il film e la musica di Christa Päffgen

Nico, 1988: il film e la musica di Christa Päffgen

La musa dei Velvet Underground raccontata nella sua dimensione più intima, la vita di Christa Päffgen dopo Nico, quando l’artista esprime a pieno sé stessa, allontanandosi dai cliché che la volevano bella e fatale per percorrere con rabbia e passione sentieri musicali oscuri e malinconici, per riannodare le fila della propria esistenza. È questa l’essenza di Nico, 1988, diretto e sceneggiato da Susanna Nicchiarelli, trionfatore a Venezia 2017 nella sezione Orizzonti. Prodotto da Vivo Film e Rai Cinema, Nico 1988 ha raccolto ampi consensi anche ai David di Donatello 2018 – Migliore Sceneggiatura, Miglior Trucco (Marco Altieri), Miglior Acconciatore (Daniela Altieri) e Miglior Suono (Adriano Di Lorenzo, Alberto Padoan, Marc Bastien, Eric Grattepain, Franco Piscopo). La colonna sonora del film si deve a Gatto Ciliegia contro il grande freddo e conta su diversi brani di Nico interpretati dall’attrice protagonista, la danese Trine Dyrholm (Festen, Love is all you need, Orso d’Argento a Berlino per La comune di Thomas Vinterberg).

Nico, 1988 secondo Susanna Nicchiarelli

Intervistata, la regista ha dichiarato che con Nico 1988 il suo intento non era fare un film biografico, ma “fare un film su una cosa che nessuno sa, che sta dietro a qualcosa che tutti sanno. Ed è proprio questa la forza del film: mostrare una Nico inedita, ormai lontana dal clamore dei riflettori del primo periodo, ma più autentica, facendola conoscere a quanti ancora la identificano solo con la limitata e limitante esperienza assieme ai Velvet Underground. “Mi sembrava che la vita di Nico diventasse più interessante dopo i quarant’anni, quando era meno famosa e meno bella”.

Mentre sulla scelta di Trine Dhyrolm per il ruolo della protagonista Nicchiarelli ha affermato: “Ho scelto lei perché aveva l’energia giusta, era brava, e soprattutto non somigliava a Nico. Quando ho iniziato a cercare un’attrice, sapevo di doverne trovare una che non somigliasse a Nico. Era l’unico modo per distaccarmi dall’originale e creare la mia Nico”.

Trine Dyrholm è Nico

Trine Dyrholm si cala ottimamente nel ruolo della protagonista, pur non somigliandole esteticamente. L’attrice riesce a rendere con un’interpretazione toccante ed emotivamente sentita il tormentato personaggio di Nico. Una donna forte, nonostante l’infanzia turbolenta, la vita sregolata, la dipendenza, l’allontanamento dal figlio Ari, col quale in ultimo recupera un rapporto. Nico non si arrende e affronta i propri demoni, cercando una tranquillità che trova forse solo nell’ultimo periodo della sua vita. Ne emerge il ritratto vivido di chi ha voluto con tenacia tracciare la propria strada, scontrandosi con la fatica di affermarsi per ciò che realmente era.

Trine Dyrholm cantante per Nico, 1988

L’attrice danese mette al servizio del personaggio le proprie doti canore. La stessa Dyrholm è infatti anche una cantante ed ha interpretato tutti i brani di Christa Päffgen presenti nel film, riarrangiati per l’occasione. Il personaggio di Nico è stato creato proprio a partire dalla vocalità così particolare, parte integrante della sua identità, che Dyrholm ha saputo efficacemente ricreare. Una serie di pezzi accuratamente selezionati dal repertorio della cantante – tra cui Nibelungen, My heart is empty, My only child, These days – dai toni oscuri ma grintosi, e alcune emblematiche esibizioni live scandiscono i momenti salienti del film e accompagnano lo spettatore a scoprire cosa si agita nell’animo della protagonista. Significativa la performance durante il concerto oltre la cortina di ferro, un’esplosione di energia davanti a pochi ma entusiasti fan.

 

Nico, 1988, le frasi più significative 

Ecco come risponde il personaggio di Nico in un’intervista a chi le chiede perché porti sempre con sé un registratore, rendendo il profondo legame tra musica e memorie d’infanzia: “Cerco un suono che ho sentito quando ero bambina. Non quello in particolare, ma la sua qualità. Era il vento che lo portava, era il suono di Berlino bombardata, della guerra che finiva, della città che bruciava. Non era un vero suono. Era tante cose allo stesso tempo. Era il suono della sconfitta”.

Sugli alti e bassi di una carriera e di una vita: “Sono stata in cima, sono caduta in basso. Entrambi i luoghi sono vuoti”. Infine, una frase che sintetizza il difficile rapporto con la bellezza e con la propria immagine, oltre a racchiudere tutta la grinta di Nico: “Sono brutta? Bene, perché non ero felice quando ero bella”. Chi volesse approfondire, può consultare la recensione del film:

Nico, 1988: recensione del film di Susanna Nicchiarelli

The Batman: una nuova arma nel dettaglio della Batsuit

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Le foto dal set di The Batman hanno evidenziato una Batsuit abbastanza simile a una tuta da combattimento, un costume che sembra ricavato da sesti meccanici, il che si sposa alla perfezione con l’approccio realistico e crudo che Matt Reeves sembra voglia portare avanti nella sua versione per il cinema dell’Uomo Pipistrello.

In particolare, su Instagram sono state pubblicate nuove immagini che mostrano il dettaglio di un “bracciale” del costume del Crociato di Gotham e sembra che il nostro eroe sarà munito di nuove armi. Il manicotto del costume presenta infatti una specie di “faretra” e dentro sono chiaramente visibili dei dardi che sicuramente saranno utili sia nel combattimento corpo a corpo che in quello a distanza.

Ecco le immagini da vicino:

The Batman: cosa pensa Ben Affleck di Robert Pattinson

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Star Wars: High Republic non avrà collegamenti con film e serie

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Star Wars: High Republic non avrà collegamenti con film e serie

È stato annunciato da tanto tempo e finalmente è arrivato. Il nuovo fumetto di Star Wars: High Republic è stato presentato dalla Lucasfilm come una nuova iniziativa editoriale che prevede l’approfondimento di un periodo storico dell’universo creato da George Lucas che non è stato ancora raccontato: si tratta dei periodo molto precedente ai fatti di La Minaccia Fantasma.

L’idea è che questi fumetti e romanzi si concentreranno sulla Repubblica e sull’Ordine Jedi quando entrambe le istituzioni erano al culmine, e la speranza è che da questi testi potremmo apprendere cose in più anche di più sull’ascesa dei Sith.

Con il tempo sapremo cosa ci racconterà questa nuova serie, ma al momento la Lucasfilm ha diffuso un comunicato che chiarisce il fatto che “questo periodo nella sequenza temporale di Star Wars non si sovrapporrà a nessuno dei film o serie attualmente previsti per la produzione, dando a creatori e partner spazio per raccontare storie di Star Wars in una sequenza temporale mai esplorata prima.”

In altre parole, è improbabile che, almeno per adesso, serie su Disney+ o film, dal futuro quantomai incerto, possano affrontare storie ambientate nello stesso periodo.

Candyman: teaser e poster del film prodotto da Jordan Peele

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Candyman: teaser e poster del film prodotto da Jordan Peele

Attraverso l’account Twitter ufficiale del film, è stato diffuso un teaser che anticipa l’arrivo – previsto per la giornata di domani – del primo trailer ufficiale di Candyman, “sequel spirituale” del piccolo cult horror del 1992 (noto in Italia col titolo Candyman – Terrore dietro lo specchio), che sarà sceneggiato e prodotto da Jordan Peele, acclamato regista di Scappa – Get Out e Noi

Potete vedere il teaser trailer di seguito:

Di seguito, invece, il poster ufficiale:

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Il cast di Candyman annovera Yahha Abdul Mateen II (Aquaman), Teyonah Parris (Se la strada potesse parlare), Nathan Stewart-Jarrett (Misfits) e Colman Domingo (Euphoria).

Yahha Abdul Mateen II ha vestito i panni di Black Manta in Aquaman, il cinecomic campione di incassi targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare anche nella serie The Get Down, prodotto originale Netflix, e lo abbiamo visto anche nel thriller Noi diretto dallo stesse Peele.

Per quanto riguarda Candyman, la regia è stata affidata a Nia Da Costa, mentre lo studio ha annunciato che il film sarà un “sequel spirituale” dell’originale e che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la leggenda.

L’uscita nelle sale americane è prevista il 12 Giugno 2020.

Coronavirus: altre uscite rimandate a data da destinarsi

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Coronavirus: altre uscite rimandate a data da destinarsi

L’emergenza coronavirus non accenna a diminuire e, dopo i primi giorni di allarmismo, per fortuna sia i mezzi di comunicazione che il buon senso stanno contenendo l’isteria di massa che si è sfiorata durante il fine settimana.

Tuttavia, l’epidemia è molto lontana dall’essere debellata, per cui continuano le misure cautelari e la chiusura degli esercizi pubblici. In particolare, i cinema del nord Italia restano chiusi e anche le uscite in sala dei film vengono rimandate a data da destinarsi.

Di seguito, ecco l’elenco completo dei film previsti per le prossime settimane che hanno sospeso la distribuzione e che non si sa ancora quando arriveranno in sala.

Si vive una volta sola
Volevo nascondermi
Ritorno al crimine (rinvio non ancora ufficiale)
Cambio Tutto
Artic – Un’avventura glaciale
Lupin III – The First
Dopo il matrimonio
Onward (16 aprile)
Il Talento del Calabrone
The Grudge
Un Amico Straordinario
Charlie’s Angels
Salvo amato, Livia mia

Deadpool 2: Brad Pitt è Cable nei concept inediti

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Deadpool 2: Brad Pitt è Cable nei concept inediti

Un terzo film dedicato a Deadpool vedrà la luce prima o poi sotto l’egida della Disney, come confermato anche da Ryan Reynolds alla fine dello scorso anno. In attesa di un annuncio ufficiale, il concept artist Andrew Domachowski ha condiviso attraverso la sua pagina ArtStation, alcuni bellissimi concept inediti di Deadpool 2.

I concept ci mostrano i looki alternativi dei personaggi di Juggernaut, Domino, Cable e Omega Red. Alcuni ci mostrano anche gli attori Brad Pitt e Janelle Monáe, che erano stati inizialmente pensati dalla Fox per i ruoli rispettivamente di Cable e Domino (poi affidati a Josh Brolin e Zazie Beetz). L’ironia della sorte ha poi voluto che lo stesso Pitt apparisse brevemente nel film, nei panni di un mutante invisibile.

Potete vedere i concept di seguito:

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Deadpool è un personaggio molto amato, non solo dai lettori dei fumetti, e i primi due film sotto l’egida della Fox sono stati un vero successo al box office: non sorprende, dunque, che la Marvel abbia deciso di far proseguire le avventure di Wade Wilson sul grande schermo. La vera domanda adesso è un’altra: il film sarà vietato ai minori? Deadpool 3 rappresenterà ufficialmente il primo film R-rated dei Marvel Studios?

Vi ricordiamo che a confermare l’ingresso di Deadpool nel MCU era stato Alan Horn, presidente di Walt Disney Studios, durante il CinemaCon di Las Vegas, rassicurando il pubblico accorso al panel che presto arriverà un altro titolo della serie di film con Ryan Reynolds.

Fonte: ComicBookMovie

No Time to Die: dietro le quinte di Bond 25

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No Time to Die: dietro le quinte di Bond 25

A circa un mese dall’arrivo nelle sale di No Time to Die, la Universal Pictures ha diffuso online una nuova bellissima featurette che ci porta dietro le quinte dell’attesissimo Bond 25, che segnerà l’ultima apparizione di Daniel Craig nei panni dell’iconico agente segreto.

Nonostante i dettagli sulla trama del film non siano ancora stati resi noti, la nuova featurette anticipa che il nuovo misterioso villain della pellicola, ossia Safin (interpretato dal premio Oscar Rami Malek), sarà il nemico più pericoloso che Bond ha mai dovuto affrontare. Sembra anche che il personaggio non avrà alcun tipo di collegamento con il precedente Spectre, e che opererà attraverso una propria organizzazione separata per cercare di abbattere Bond e i suoi alleati.

Potete ammirare la featurette nella parte alta dell’articolo.

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Il film, atteso nelle sale l’8 aprile 2020, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami MalekBilly Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

 

Shang-Chi: nel film apparirà anche un mutante dai fumetti?

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Shang-Chi: nel film apparirà anche un mutante dai fumetti?

Continuano a piovere rumor sui personaggi che potrebbero apparire nel nuovo film Marvel Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings, le cui riprese partiranno a breve in Australia. Secondo quanto riportato da MCU Cosmic, infatti, un mutante dei fumetti potrebbe apparire nel cinecomic.

Si tratta di Taki Matsuya, meglio conosciuto come Wiz Kid, un genio del computer purtroppo confinato su una sedia a rotelle. Il suo potere consiste nella capacità di creare macchinari con la sola forza della mente, qualcosa che potrebbe tornare utile al Mandarino o agli agenti del MI6. Qualora il personaggio dovesse davvero apparire nel film, non sappiamo se nei suoi confronti verrà usato il riferimento di “mutante”, dal momento che i piani della Disney per introdurre gli X-Men nel MCU sembrano non aver ancora trovato una propria forma compiuta.

In passato è stato riportato che i Marvel Studios avrebbero intenzione di spianare la strada all’arrivo dei mutanti nel MCU con l’attesissimo film dedicato a Gli Eterni: se davvero sarà così, la presenza di Wiz Kid in Shang-Chi potrebbe avere una sua ragion d’essere.

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L’uscita nelle sale di Shang-Chi and The Legend Of The Ten Rings è fissata al 12 febbraio 2021.Il personaggio ha esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo studio eviterà del tutto.

Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (prossimamente uscirà il suo ultimo lavoro Just Mercy, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Liam Neeson dopo Il Cavaliere Oscuro: “I supereroi non sono il mio genere”

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Liam Neeson è sicuramente uno degli attori più amati della sua generazione. Al di là dell’indiscutibile talento, la fama dell’attore è innegabilmente legata ad una serie di ruoli che hanno contribuito a definire il suo status di icona di Hollywood. Tra questi, c’è sicuramente quello di Henri Ducard/Ra’s al Ghul, leader della Setta delle Ombre e mentore di Bruce Wayne, nella saga de Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan.

In una recente intervista con ET in occasione della promozione del film Ordinary Love, in cui recita al fianco di Lesley Manville (Il Filo Nascosto), è stato chiesto a Neeson se ci sarà, in futuro, la possibilità di rivederlo all’interno di un film di supereroi. Sorprendentemente, la risposta dell’attore è stata negativa, con lo stesso che ha in realtà ammesso di non essere un grande appassionato del genere:

“Ad essere onesti, no. Non credo. Non sono un grande fan del genere cinecomic”, ha dichiarato Neeson.  “Voglio dire, è Hollywood… con tutte le campanelle e i fischietti e tutti i risultati in campo tecnologico che sono stati raggiunti… una cosa che ammiro… ma onestamente, non ho alcuna voglia di andare in palestra per tre mesi, pomparmi e infilarmi in una tuta di velcro con un mantello.”

L’attore ha poi aggiunto: “Ammiro gli attori che lo fanno. Alcuni li conosco personalmente e so che interpretano i loro personaggi in un modo fantastico. È solo che non è il mio genere. Davvero, non lo è. Il primo Star Wars che mi ha visto coinvolto è stato girato 22 anni fa. Lì mi sono divertito, perché era comunque qualcosa di nuovo. Mi ricordo che recitavo davanti a delle palline da tennis, che poi sarebbero diventate delle piccole creature pelose o roba del genere. È stato interessante, da un punto di vista recitativo, provare a farla sembrare una cosa reale. Ma è stata la mia prima e ultima volta. È abbastanza estenuante.”

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Doctor Strange 2: la bizzara teoria su un “nuovo” Mysterio

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Doctor Strange 2: la bizzara teoria su un “nuovo” Mysterio

In attesa di scoprire se Sam Raimi dirigerà ufficialmente Doctor Strange 2 (ricordiamo che il regista è in trattative con i Marvel Studios per sostituire Scott Derrickson), arriva un nuovo interessantissimo rumor sulla trama del film, in particolare su un attore che potrebbe apparire in un breve cameo all’interno del nuovo cinecomic incentrato sul personaggio di Stephen Strange.

Secondo una teoria riportata da CBR che sta prendendo sempre più piede nel web, sono in molti ad essere convinti che, qualora Raimi venisse confermato alla regia di Doctor Strange 2, il regista coinvolgerà nel film Bruce Campbell, suo attore feticcio per eccellenza. Per quale motivo? È presto detto: Campbell, protagonista dell’iconica saga de La Casa ad opera di Raimi, avrebbe dovuto interpretare il personaggio di Mysterio in Spider-Man 4, ultimo capitolo della saga dedicata all’Uomo Ragno che venne però cancellato dalla Sony.

Ma cosa c’entra Mysterio con il sequel di Doctor Strange? Nonostante il personaggio nel MCU sia interpretato da Jake Gyllenhaal, molti fan sono convinti che proprio grazie all’esplorazione dei numerosi Multiversi presenti all’interno dell’Universo Marvel, nel cinecomic con Benedict Cumberbatch verrà introdotta una versione alternativa di Quentin Beck che sarà interpretata proprio da Campbell.

Una teoria che potrebbe apparire assurda, ma che in realtà potrebbe rappresentare per Raimi l’occasione perfetta per permettere finalmente al suo attore feticcio di interpretare il celebre villain ed esaudire così un recondito desiderio. Voi cosa ne pensate?

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Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision. Le riprese dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 7 maggio 2021.

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