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Ischia Film Festival 2018: Il Cratere vince la sedicesima edizione

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Ultimo atto per l’Ischia Film Festival 2018, sedicesima edizione da record per numero di film, ospiti, pubblico ed eco nazionale e internazionale. Il Castello Aragonese per otto giorni è stato al centro del cinema italiano, vedendo passare sui suoi cinque palchi e schermi Gabriele Salvatores, Carlo Verdone, Daniele Vicari, Gabriele Muccino, Fabio De Luigi, Nicola Nocella, Andrea Magnani, i fratelli Manetti, Fontana & Stasi, Pippo Mezzapesa e tanti, tanti altri ospiti, dall’Italia e dal mondo. Un festival senza confini che viene confermato dalle decisioni delle giurie dell’Ischia Film Festival che hanno decretato i vincitori dei concorsi internazionali della XVI edizione.

Miglior film è nella sezione lungometraggi è Il cratere di Silvia Luzi e Luca Bellino, ennesimo premio per uno dei migliori film italiani dell’anno, che si è aggiudicato anche il premio SonyATV per la migliore colonna sonora. La Repubblica Dominicana si prende il premio per la migliore regia e per la migliore scenografia per Sambà, film molto amato anche dal pubblico. La migliore fotografia se l’aggiudica Daniel Leo per il film polacco Man Proposes, God Disposes. Premio per il miglior cortometraggio a Domesticado, con una menzione speciale per la breve commedia britannica Call Me Alvy, mentre il premio SonyATV va ad Eyes. Premio Location Negata a Giulio Tonicelli e il suo Happy Today, mentre il premio per il miglior documentario è stato assegnato a Burkinabè Rising, con una menzione speciale per Aperti al pubblico di Silvia Bellotti.

Quest’anno sezione competitiva era anche Scenari Campani e il primo BPER Award se lo aggiudica Je So’ Pazzo di Andrea Canova, con una menzione speciale per La fortezza di Stefano Russo.

Infine l’Audience Award, votato dal pubblico dell’Ischia Film Festival. Prima che la notte, il film di Daniele Vicari con protagonista Fabrizio Gifuni, andato in onda su RAI 1, vince con una straordinaria media di 4,88 su cinque.

Ecco la lista completa dei premi, sezione per sezione, con le giurie e le motivazioni.

La Giuria della sezione Lungometraggi, composta dal giornalista e cineasta svizzero Lorenzo Buccella, dalla regista e sceneggiatrice Laura Bispuri e dal critico cinematografico e direttore generale del Molodist Film Festival di Kiev Andriy Khalpakhci, ha così deliberato:

Ischia Film Award al miglior lungometraggio:
IL CRATERE di Silvia Luzi e Luca Bellino

Motivazione:
Per un linguaggio cinematografico che sfida il legame tra la realtà e l’immagine, inseguendo la relazione tra un padre e una figlia nei suoi spettri psicologici più profondi con una grazia che non arretra di fronte all’abisso.

Premio Castello Aragonese alla miglior Regia:
Laura Amelia Guzmàn e Israel Cardénas
 per il film SAMBÁ

Motivazione:
Per una splendida fusione tra luoghi, storia e personaggi. Una regia vitale, aspra e calibrata che riesce ad attraversare il mondo della boxe e la realtà sociale della Repubblica Domenicana evitando ogni facile cliché.

Premio Epomeo alla miglior Fotografia Cinematografica:
Daniel Leo
 per il film MAN PROPOSES, GOD DISPOSES

Motivazione:
Perché dietro ogni immagine c’è la forza di un viaggio che accompagna e completa i personaggi, con un impatto visivo sempre presente ma mai invadente.

Premio Aenaria alla miglior Scenografia:
Monica de Moya
 per il film SAMBÁ

Motivazione:
Per una scelta di ambientazioni non esotica ma misurata, reale e attenta.

Premio SonyATV per la migliore colonna sonora  in un film italiano
Lungometraggio: 
IL CRATERE per aver coniugato con la musica, emozioni e identità territoriale

La Giuria della sezione Cortometraggi Location Negata, composta dal regista e sceneggiatore Toni D’Angelo, dall’attore Vinicio Marchioni e dallo scenografo Tonino Zera, ha così deliberato:

Ischia Film Award al miglior cortometraggio:
DOMESTICADO
 di Juan Francisco Viruega

Motivazione:
La completezza drammaturgica, lo stilo fotografico in grado di raccontare senza dialoghi una storia semplice ma eterna con echi di tragedia greca ma con lo stile più classico del Grande Cinema.

Menzione speciale a:
CALL ME ALVY di Alexei Slater

Motivazione:
Per la capacità di trasmettere allo spettatore i temi e la poetica di un maestro della storia del cinema come Woody Allen, restituendone sia il graffio cinico che il tocco lieve.

Premio SonyATV per la migliore colonna sonora in un cortometraggio:
EYES di Maria Laura Moraci, per il sapiente uso di canzoni edite reinterpretate in chiave originale 

Ischia Film Award Location Negata:
HAPPY TODAY
 di Giulio Tonincelli

Motivazione:
Un racconto fotograficamente impeccabile e meraviglioso in grado di portare lo spettatore nella dimensione femminile del mondo, celebrando l’Africa attraverso la nascita della vita, sovvertendo in modo poetico gli stereotipi comuni sul sud del mondo.

La Giuria della sezione Documentari, composta dal giornalista e conduttore televisivo Antonello Piroso, dall’attrice Milena Mancini e dal regista Mehdi Fard Ghaderi, ha così deliberato:

Ischia Film Award al miglior documentario:
BURKINABE’ RISING: THE ART OF RESISTANCE IN BURKINA FASO
 di Iara Lee

Motivazione:
Vince il premio come miglior documentario per la sua forza espressiva. Le forma d’arte documentate regalano allo spettatore immagini ricche di speranza, colore e dignità. Dove c’è oppressione, l’arte brulica e vive nonostante tutto. Quello che il mondo chiama spazzatura, in Burkina Faso si ricicla, si reinventa e rinasce come strumento musicale.

Menzione speciale a:
APERTO AL PUBBLICO di Silvia Bellotti

Motivazione:
Vince la menzione speciale nel dimostrare che un documentario può essere un mezzo di espressione artistica che nel comunicare, documentare e spiare una realtà complessa, ha il potere di regalare un sorriso al pubblico.

La giuria della sezione Scenari Campani, da quest’anno diventata competitiva, composta dai ragazzi del Forum Giovani di Ischia, ha così deliberato:

Premio BPER al miglior film categoria Scenari Campani
JE SO’ PAZZO
 di Andrea Canova

Motivazione:
Niente a che vedere con il celebre successo dell’indimenticato Pino Daniele, neanche al punto della strofa ‘nella vita voglio vivere almeno un giorno da leone’ : i ragazzi che si stanno occupando della riqualificazione dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Sant’Eframo, infatti, vogliono provare a vivere tutti i loro giorni da protagonisti. Un ex detenuto, attraverso i ricordi celati nel suo diario, ci guida nella lenta transumanza da quel triste inverno da lui vissuto alla nuova primavera dell’OPG, di cui questi ragazzi sono i veri artefici.

Menzione speciale a: 
LA FORTEZZA di Stefano Russo

Motivazione:
Un padre che prova a ricomporre il rapporto con il figlio, sullo sfondo dei migliori scenari dell’isola di Ischia, condensati in 19 minuti. Natura, cultura, tradizioni e storia che si fondono anche con i tratti di un mondo fantastico ed immaginario, sicuramente rievocativo. Il Malammore di Gomorra insieme al regista Stefano Russo ci regalano una bellissima cartolina, anche in risposta al terremoto dell’agosto 2017, di cui di certo si sottolinea la reazione di orgoglio degli abitanti. Un invito a sentirsi almeno un po’, almeno una volta, isolani, a Ischia.

ISCHIA FILM FESTIVAL AUDIENCE AWARD A:

PRIMA CHE LA NOTTE di Daniele Vicari (con media di votazione di 4,88 su 5)

Ischia Film Festival 2018: Poggi e Guarino raccontano il mostro della bulimia

“Parlare delle disfunzioni alimentari è una cosa complicata.” Esordisce così Giulio Guarino, sceneggiatore di Certe Brutte Compagnie, cortometraggio presentato all’Ischia Film Festival e diretto dall’attore e regista Guglielmo Poggi.

Il corto, presentato nella sezione “Location Negata”, racconta di una ragazza bulimica, con un approccio originale e molto efficace, ispirato dal lavoro di ricerca fatto dai due: “Ci siamo basati su interviste e ricerche – continua Guarino – e la cosa che ci ha colpiti di più è che loro parlano di un mostro, una voce che li comanda, l’unico modo per affrontare il quotidiano. Abbiamo voluto raccontare questo.”

“Avevo già affrontato il tema dell’anoressia, ma la bulimia è più subdola, per certi versi, perché il corpo, esternamente, non dà segnali, un bulimico non lo riconosci. E soprattutto ci sono forme diverse dello stesso disturbo. Sono persone che distruggono pian piano la loro vita.” Spiega Guglielmo Poggi.

Nel corto la bulimia è una voce mostruosa nella testa della protagonista. Come è avvenuta la scelta della rappresentazione della malattia?

Poggi: “L’idea viene dal mio vissuto, quando ero bambino giocavo con garage band e mi è venuta l’idea che la voce del mostro non dovesse essere quella dell’attrice stessa, la bravissima Blu Yoshimi, ma qualcosa di completamente estraneo, diverso da lei e mostruoso.”

Un pregio importante di questo lavoro è che non si pone come un film socialmente impegnato pur parlando di una malattia che spesso è sottovalutata, ma si declina sul genere, ed evoca atmosfere horror.

Guarino: “Non c’era necessità di enfatizzare, perché la realtà è già abbastanza forte. Guglielmo ha poi avuto l’idea di ambientare tutto il film nei bagni, dietro alla protagonista, perché la realtà dei fatti è questa: lei vede più gabinetti che persone. Per me è stata l’unica scelta possibile per rappresentare questa realtà. Alla fine la soluzione che viene suggerita è più semplice di quanto si pensi. L’idea è che c’è la possibilità di stare meglio e di vivere all’interno di una comunità che ci si costruisce da zero. Certo non si parla di guarigione immediata, ma una speranza c’è.”

Poggi: “Nel corto c’è una struttura di genere horror, a climax. Da una parte era normale rendere un film sulla bulimia una declinazione horror, perché è così, c’è una presenza minacciosa e costante, sembra un film di possessione.”

Guarino: “L’unica location mostrata nel film è il corpo, per questo siamo nella sezione ‘location negata’. Non c’è bisogno di nessun altro posto per raccontare questa storia perché tutto avviene dentro di lei.”

Ischia Film Festiva 2018, Vicari e Gifuni raccontano Prima che la notte

Dopo aver riscosso un grande successo nelle case degli italiani con Prima che la Notte, Fabrizio Gifuni e Daniele Vicari hanno portato all’Ischia Film Festival il film tv su Pippo Fava.

A posteriori, il lavoro che avete fatto è riuscito a entrare nelle teste delle persone?

Gifuni: “È riuscito ad arrivare dove volevamo. Non è stato un progetto facile per quello che ci eravamo prefissati, ma sembra che davvero abbia toccato la pancia, la testa, e che sia una storia importante. Intanto per il personaggio di Fava, che si conosce molto poco. Aver avuto la possibilità di farlo bene per la televisioni è stato importante proprio per diffondere la storia e il personaggio attraverso il mezzo che più usano per intrattenersi. Avevamo puntato molto sulla cosa più bella fatta da Fava, ovvero la scuola di giornalismo per i giovani, era il suo modo per restituire alla sua terra ciò che aveva ricevuto in dono, facendo un investimento. Dovremmo tutti investire sui passaggi di testimone tra generazioni.”

Ma come è stato confrontarsi con i protagonisti reali delle vicende raccontate?

Vicari: “Per portare sullo schermo i personaggi realmente accaduti, abbiamo affidato agli attori stessi il compito di contattare i loro corrispettivi reali, per mettere a fuoco il personaggio. Poi attraverso un lavoro molto simile a quello teatrale abbiamo messo in comunicazione gli attori.”

È stato importante raggiungere le case degli italiani con questa storia, perché la tv resta il primo mezzo di intrattenimento nel nostro Paese, il più capillare.

Vicari: “Proprio questa è stata la nostra premessa. Ovvero, valeva la pena affrontare questo lavoro solo pensando che sarebbe entrato nelle case di ognuno.”

Come artisti avete entrambi una carriera altrove al cinema e in teatro. Come avete affrontato questo nuovo mezzo, per voi, con questa mole di responsabilità?

Gifuni: “Quando mi capita di girare un film tv, parto sempre dall’impostazione mentale che sia un film normale. Per me il lavoro non cambia. È naturale però che da parte mia e di Daniele è stata una scelta deliberata quella di andare in tv. Il fatto che ci fosse lui alla guida di questo film mi ha fatto capire che per me era la scelta giusta.”

Com’è stato il rapporto con la produzione?

Vicari: “Di fiducia. I produttori non avevano mai lavorato con me, e viceversa, non ci conoscevamo e io normalmente non ho un rapporto conflittuale con le mie produzioni, credo che il conflitto serva solo se serve alla realizzazione di un prodotto ultimo alto. I compromessi che abbiamo raggiunto sono stati tutti votati alla realizzazione di un buon film, e dovrebbe essere così. Quello che mi preoccupava inizialmente è che per fare un buon lavoro c’è bisogno di tempo, cosa che in tv è molto meno disponibile rispetto al cinema.”

Gifuni: “Non potevamo sforare perché avevamo i giorni contati, quindi abbiamo investito il nostro tempo nella preparazione degli attori. Questo investimento ha pagato perché ci ha fatto arrivare preparati a una lavorazione in costume con tantissimi personaggi.”

Non escludete di tornare a lavorare per la televisione?

Vicari: “Per me il punto del cinema indipendente non è che fai quello che ti pare, ma che fai il meglio possibile quello che vuoi, che poi coincide con quello che ti pare. Non escludo di fare delle cose per la televisione, ho vagliato delle proposte. Ma dipende sempre dal progetto e dalla storia. Ci sono molti progetti senza registi che possono essere interessanti. Porto avanti le mie storie personali per il cinema e considero comunque questa strada, perché è una chance di altissimo valore per parlare a tante persone.”

Ciné 2018, Disney: live-action, Marvel e M.Night Shyamalan

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È stato presentato a Riccione, nell’ambito di Ciné 2018 il nuovo listino The Walt Disney Company Italia che si presenta come uno dei più forti di questa edizione. Il primo titolo dell’estate è l’attesissimo Ant-Man and the Wasp, secondo film su Ant-Man, supereroe del Marvel Cinematic Universe. A seguire il 30 Agosto arriverà nelle sale Ritorno al Bosco dei 100 Acri, live-action basato sulle avventure di Christopher Robin e Winnie the Pooh. A seguire sarà la volta dell’animazione con due sequel molto attesi, Gli Incredibili 2 della Pixar (19 Settembre) e Ralph Spacca Internet: Ralph spaccatutto 2 (22 Novembre). Ritorno alla tradizione e al classico invece il 31 ottobre con LO SCHIACCIANOCI E I QUATTRO REGNI, live-action diretto da Lasse Hallström con un cast d’eccezione, per poi chiedere l’anno con l’atteso sequel e il ritorno di una vera e propria icona del cinema Disney, Mary Poppins, con Il ritorno di Mary Poppins, questa volta interpretata da Emily Blunt.

Insieme ai prossimi Dumbo, Aladdin e Il Re Leone la major americana continua nella tradizione di riportare in vita i grandi classici, iniziata con Maleficent con Angelina Jolie. Riguardo a questo proposito abbiamo avuto il piacere di parlare con Giulio Carcano, Director Distribution Walt Disney Italia che ci ha spiegato come non siano soltanto delle trasposizioni cinematografiche o dei film basati su qualcos’altro:

Giulio Carcano“Anche se la formula può sembrare la stessa semplicisticamente si usa dire che è un adattamento da un classico Disney, ma in realtà i film sono uno molto diverso dall’altro. Questa credo che sia una scelta anche molto saggia, altrimenti si rischia di fare sempre le stesse cose, invece la scelta di andare verso una regia molto personale come può essere appunto affidare una storia a Tim Burton o Guy Ritchie, Jon Favreau, Kenneth Branagh. Diciamo sono tutti registi che fanno si che i loro film si differenzino da un adattamento ad un altro. Non vedo onestamente questo un rischio nel riproporre sempre la stessa cosa. Ogni film segue una sua idea che è diversa dall’altro. Per quanto riguarda il discorso generale, proprio a fine anno avremo un film atipico che è Glass, seguito di Unbreakable – Il predestinato e di Split al contempo dato che i film alla fine is univano, nel quale ritorneranno rivedremo Bruce Willis e Samuel l. Jackson che è qualcosa di diverso; confidiamo che M. Night Shyamalan possa tornare ai suo anni migliori, lo sta già facendo, da quando è ritornato a raccontare storie più personali, quindi crediamo molto in questo film.”

Altro tema importante affrontato a Ciné, come del resto ogni anno, è stata la stagionalità del mercato e il problema estate, che mai come quest’anno ha fatto registrare in negativo l’andamento degli incassi. A tal proposito insieme a Giulio Carcano abbiamo cercato di ragionare sul tema: “E’ innegabile che sia un problema del mercato italiano. Secondo me la prima cosa è quella di concertare un’iniziativa da parte di tutta l’industria, non si può pensare di risolvere questo problema con qualche distributore che mette ogni tanto un film. Quello che bisogna cambiare a mio avviso è la cultura o la visione che il pubblico ha del cinema in estate. Il cinema è considerato nel nostro paese un intrattenimento tipico dell’inverno, tanto che i primi scricchiolii si avvertono già ai primi caldi, anche ai primi giorni da 25 gradi. In quel caso non è drammatico come l’estate ma si avverte. Dunque la grande opera concertata da tutti è quella di far diventare il cinema un tipo di intrattenimento cool, renderlo appetibile. Rendere più attrattiva l’esperienza cinematografica per il pubblico anche d’estate. Chiaramente questo non po’ prescindere dal mettere prodotto sul mercato ma questo deve essere parte di un’azione a ampio spettro, di sistema dove si rema tutti dalla stessa parte, dando tutti il proprio contributo.” 

Riguardo a studiare un modo, trovare delle offerte, Carcano riconosce che la strada di sperimentare anche modi diversi di intendere la sala potrebbero aiutare come ad esempio il nuovo abbonamento introdotto nei circuito AMC, negli USA: “Questo potrebbe aiutare, è chiaro che bisogna sperimentare, non penso che si troverà subito la quadratura al primo tentativo, ma bisogna sicuramente prendersi qualche rischio e in questo senso concertare un’azione comune sarà importante. Forse uno dei problemi è anche un mercato ormai strutturato, con più del 50 percento in multiplex, anche se l’espansione di tutti i mercati che hanno registrato una crescita considerevole è stata caratterizzata dall’aumenti dei multiplex, non ultima la Spagna, o addirittura in Olanda anche se è un mercato minore. Ma chiaramente non si può pretendere questa modernizzazione in tempi brevi, soprattutto in un mercato in crisi. Ma mi sembra di scorgere qualche speranza. Come dicevo deve essere un’azione a 360 gradi, che coinvolga tutti ma è chiaro che si può pensare di applicare mille azioni contemporaneamente ma gradualmente con un obiettivo preciso si potrà dare vita ad un miglioramento. 

L’anno scorso Disney ha presentato a Riccione un film italiano nel listino, quest’anno invece nessun titolo è presente: “Si beh dipende dalle occasione che si hanno, bisogna avere un progetto convincente. Ecco l’anno scorso tra Nunziante e Rovazzi era comunque curioso e stimolante e tutto sommato nell’ambito dei film italiani, un risultato di 3.5 milioni è stato più che buono. Però ecco al di là del box office, l’idea di avere un progetto allettante è fondamentale, e non solo farlo tanto per, però non è detto che potrà esserci qualcosa nel prossimo futuro.” 

Listino Walt Disney Pictures Italia

Ant-Man and the Wasp – Uscita 14 Agosto

Ritorno al Bosco dei 100 Acri – Uscita 30 Agosto

Gli Incredibili 2 – Uscita 19 Settembre

LO SCHIACCIANOCI E I QUATTRO REGNI – Uscita 31 ottobre

Ralph Spacca Internet: Ralph spaccatutto 2 – Uscita 22 Novembre

Il ritorno di Mary Poppins – Uscita Natale 2018

Anticipazioni 2019

GLASS – Gennaio 2019

Captain Marvel – Uscita Marzo 2019

DUMBO – Marzo 2019 

UNTITLED AVENGERS MOVIE – Aprile 2019

ALADDIN – Maggio 2019

IL RE LEONE – Agosto 2019

Ciné 2018: Adler all’insegna della diversità, intervista a Mattia Della Puppa

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È stato presentato a Riccione, nell’ambito di Ciné 2018, il nuovo listino Adler Entertainment che presenta una serie di film di grande interesse nella seconda e più importante parte di stagione del 2018. Tra i titoli più vicini all’uscita c’è A Modern Family,  la commedia diretta da Andrew Fleming, con protagonisti una coppia inedita: Steve Coogan e Paul Rudd, in uscita il 12 luglio. Il 22 agosto invece sarà la volta di un horror, ma non sarà un film qualunque, si intitola La settima musa ed è il ritorno di Jaume Balaguerò, creatore tra gli altri del cult “Rec“, al genere.

La qualità del listino Adler Entertainment è evidente e va ricercata nella eterogeneità della proposta della casa di distribuzione. Proprio riguardo a questa peculiarità abbiamo avuto il piacere di parlare con Mattia Della PuppaHead of Marketing di Adler che ci ha spiegato quanto è difficile nel mercato internazionale riuscire a trovare e a differenziare il prodotto: “È dura, è difficile, si leggono un sacco cose, si scartano tante cose. Ci si arrabbia, perché il film all’ultimo cambia l’attore e perde di appeal, però è ancora fattibile. Probabilmente è più difficile rispetto a quando ho cominciato io dieci anni fa, si fa più fatica però i prodotti ci sono. Il prodotto c’è, si fa più fatica ma tengo ben presente che molte cose di questo mestiere sono un giro di roulette, perché sceneggiature meravigliose diventano film che poi non funzionano ad esempio. Oppure che una sceneggiatura non brillante poi diventi un grande film. Ricordo di aver letto la sceneggiatura di Arrival e leggendola mi son detto “mamma mia che storia difficile”, poi ho visto il film e questo mestiere ti sorprende perché delle cose si mettono insieme e arriva poi la magia.”

don't worryLa diversità della proposta Adler è lampante quando si scopre che nel listino c’è Don’t Worry, il nuovo film di Gus Van Sant, autore e regista di film di successo come Will Hunting, Belli e annati, Elephant che torna al cinema dopo  La foresta dei sogni. Nel film in uscita a settembre protagonisti sono Joaquin Phoenix, Jonah Hill e Rooney Mara

“Questa cosa nasce dal fatto che abbiamo un approccio un po’ punk – continua Della Puppa Non è che abbiamo bisogno di riempire delle caselle, o essere fedeli a noi stessi nella nostra visione del mondo e delle cose. Spesso si usa la parola marketing come se fosse il nemico ma non è vero. È uno strumento che non è né bene né male, semplicemente dipende dall’utilizzo che se ne fa. All’interno di questo strumento noi cerchiamo di capire sempre cosa funziona e quali sono gli elementi che ci convincono e soprattutto se pensiamo che il film possa essere comunicato in un certo modo ad un certo tipo di pubblico, allora non importa se è un fantasy o un action perché abbiamo la sensazione di poter comunicare  bene ad un pubblico perché è questa la grande sfida nel fare uscire un film. È farlo arrivare ad un pubblico, e perché no, anche se è un film di Gus Van Sant, che esce una settimana dopo un horror che va nei multiplex.”

Ottobre invece sarà il mese di Zanna Bianca, il film d’animazione basato sul capolavoro di Jack London tradotto in oltre 90 lingue. L’avventura che ha emozionato intere generazioni, per la prima volta arriva in una straordinaria animazione. 

Uno dei temi centrali di questa edizione di Ciné è stato la brutta estate in termini di incassi del mercato italiano, che come accade ormai da sempre soffre la stagionalità, rispetto invece ai mercati europei e mondiali. Un dato preoccupante è che recentemente la Spagna ci ha superati in termini di incasso. Riguardo a questo e alla possibilità di trovare soluzioni per incentivare il pubblico italiano ad andare in sala d’estate Della Lupa ha commentato: “Io sono giovane ma sono vecchio dentro [sorride] e quindi… questa è una domanda difficile perché secondo me ci sono delle abitudini che sono difficili da scardinare. Credo che si debba fare un percorso ma bisogna farlo tutti insieme con i fatti. Non so se un abbonamento (come quello proposto da AMC Theatre negli USA) possa essere la soluzione, sicuramente può aiutare… spesso si fanno paragoni con le altre nazioni ma è difficile paragonarli ad un mercato dove tu praticamente da Bologna in giù sei a 200 km di distanza o ad un’ora di macchina dal mare dappertutto, il che no vuol dire che non si possono scardinare certe abitudini ma sicuramente ci vuole più tempo. Vedremo adesso cosa succederà a Luglio con il secondo appuntamento di CinemaDays a 3€. Sono contento che adesso sembra stiano facendo un percorso di associazione, ho il timore che ci sia veramente un’ostacolo culturale ma bisogna vedere cosa succede. Noi i film d’estate li mettiamo, ma vedremo cosa succederà adesso.”

Adler Entertainment – Listino seconda parte di stagione

  • A Modern Family – uscita 12 Luglio 2018
  • La settima Musa – uscita 22 agosto 2018
  • Don’t Worry – da settembre al cinema
  • Zanna Bianca – uscita l’11 ottobre 2018

Justice League: una foto inedita mostra i laboratori S.T.A.R.

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Un’immagine inedita di Justice League pubblicata nelle ultime ore su Reddit mostra uno scorcio dei laboratori S.T.A.R. con i personaggi di Wonder Woman, Aquaman e Flash in azione.

La nota location dei fumetti era già comparsa brevemente in L’Uomo d’Acciaio e Batman v Superman: Dawn of Justice, ma è soltanto in Justice League che i tre eroi riescono a liberare questi luoghi dalla presa dell’esercito di Steppenwolf. Sfortunatamente la sequenza non è stata inclusa nel montaggio finale del film e nemmeno nel cofanetto homevideo uscito pochi mesi fa.

SOCIAL MEDIA: Wonder Woman, Aquaman and The Flash in Star Labs (Source: @KEVINTOMIRANDA)
by inDC_Cinematic

Justice League: un’immagine di Superman conferma l’esistenza della cut di Zack Snyder?

Justice League è disponibile dal 21 Marzo nei formati DVD, Blu-ray, Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Diretto da Zack Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di Batman, Henry Cavill come Superman, Gal Gadot nel ruolo dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra Miller come The FlashJason Momoa nei panni di Aquaman e Ray Fisher come Cyborg.

Contenuti Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non presente nel film al cinema.

Justice League: recensione del film con Ben Affleck

Captain Marvel: Samuel L. Jackson rivela la presenza di un altro personaggio dei fumetti?

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L’ultima foto postata da Samuel L. Jackson dal set di Captain Marvel potrebbe aver rivelato la presenza di un noto “personaggio” dei fumetti originali: come vedete qui sotto, l’attore mostra la stampa di una bandiera dove sono stati posti i due loghi dello SHIELD e dell’eroina sopra la sagoma di un….gatto!

L’animaletto somiglia in maniera impressionante a Chewie, il gattino di Carol Danvers nei fumetti originali (il nome è un omaggio alla saga di Star Wars, di cui lei è grande appassionata), dunque è facile ipotizzare che potrebbe esserci spazio per lui nel film.

Dovete sapere che la sua controparte venne portata nello spazio dalla padrona ed è stato allora che Rocket Raccoon ha rivelato che Chewie faceva parte di una specie aliena felina conosciuta con il nome di Flerken. Quindi Chewie non è un normale gatto di compagnia, ma un animale dotato di superpoteri come il teletrasporto e la capacità di liberare oggetti mostruosi dalla sua bocca.

Captain Marvel: 10 segreti sulla prossima eroina del MCU

Vi ricordiamo che alla regia del cinecomic con protagonista Brie Larson, ci saranno Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Captain Marvel: il cinecomic “sarà qualcosa di mai visto prima nel MCU”

Ant-Man and The Wasp: Steven Spielberg ha “raccomandato” Hannah John-Kamen

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L’antagonista annunciato di Scott Lang e Hope Van Dyne in Ant-Man and The Wasp è Ghost, personaggio interpretato sullo schermo da Hannah John-Kamenche di recente è apparsa in Ready Player One di Steven Spielberg nei panni di F’Nale Zandor.

Proprio il regista sembra aver svolto un ruolo chiave nel casting dell’attrice britannica, inviando ai Marvel Studios una vera lettera di raccomandazione di cui è stato svelato il contenuto:

Caro Peyton [Reed], sono entusiasta del fatto che girerai il film e volevo solo mettere una buona parola per Hannah. Ho lavorato con lei ed è stata fantastica. Firmato, Steven Spielberg.

Da parte sua Reed ha spiegato che “quando Hanna ha letto per la prima volta il copione è stata davvero dura e fisica, ma ha anche compreso la vulnerabilità di quel personaggio. Ci è piaciuta l’idea di presentare una antagonista con poteri potenzialmente pericolosi e letali che sono al tempo stesso un peso per lei, qualcosa che non sa controllare.

Ant-Man and the Wasp: il trailer italiano

Ant-Man and the Wasp, arriverà al cinema il 15 agosto 2018. È diretto da Peyton Reed, mentre alla sceneggiatura ci sono Chris McKenna & Erik Sommers, Paul Rudd, Andrew Barrer & Gabriel Ferrari. Nel cast sono stati confermati i protagonisti Paul Rudd e Evangeline Lilly.

Confermati nel cast Michael Douglas, Michael Pena e David Dastmalchian. Si sono uniti al cast anche Michelle Pfeiffer che interpreta Janet Van Dyne, Hannah John-Kamen è Ghost, Randall Park è Agent Jimmy Woo, Laurence Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.

Dal Marvel Cinematic Universe, arriva Ant-Man and the Wasp, un nuovo capitolo del MCU con protagonisti i due eroi con la straordinaria abilità di cambiare dimensione. A seguito degli eventi di Captain America: Civil War, Scott Lang deve scendere a patti con le conseguenze della sua scelta sia come super eroe che come padre. Lotta per trovare un nuovo equilibrio tra la sua vita a casa e le sue responsabilità in quanto Ant-Man, deve confrontarsi con Hope van Dyne e suo padre, Hank Pym, per una missione urgente. Scott deve indossare di nuovo la sua tuta e imparare a combattere al fianco di Wasp come compagna di squadra per collaborare e svelare dei mistero del passato.

Ant-Man and The Wasp: ecco perché non ci saranno cameo degli Avengers

2001: Odissea nello spazio, Stanley Kubrick spiega la fine in un video inedito

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Arriva direttamente dal 1980 il contributo video inedito del regista asiatico Jun’ichi Yaoi che intervistò Stanley Kubrick sul set di Shining in cui tentò di spiegare il finale di 2001: Odissea nello spazio.

Jun’ichi Yaoi è un noto esperto di fenomeni paranormali e andò sul set per indagare i presunti incidenti avvenuti nell’Overlook Hotel. Nei materiali video oggi pubblicati possiamo vedere il regista essere accolto dai collaboratori di Kubrick, anche se poi l’intervista al regista avvenne solo telefonicamente, nonostante fossero entrambi nello stesso luogo. In questa telefonata surreale, tra le varie domande Jun’ichi Yaoi chiede spiegazioni sul finale di   2001: Odissea nello spazio. Per la nostra fortuna il regista fu disponibile a parlarne.  

La risposta di Stanley Kubrick fu: “Ho cercato fino ad ora di evitare di dare spiegazioni. Quando spieghi le tue idee finisce che sembrano folli, mentre se le drammatizzi allora puoi farle sentire. Comunque ci provo. L’idea è che il protagonista sia stato preso da entità simil divine, creature di pura energia e intelligenza senza corpo né forma. Loro lo mettono in un luogo che si può descrivere come uno zoo umano per studiarlo e da quel momento in poi, la sua vita scorre in quella stanza senza percepire il senso del tempo. Semplicemente accade, così come lo si vede nel film”. 

“Queste entità scelgono una stanza che replichi l’arredo francese, un arredo inaccurato perché noi supponiamo che loro possano avere un’idea di qualcosa senza esserne sicuri. Esattamente come noi non siamo sicuri di come arredare gli zoo per gli animali e tentiamo di replicare il loro ambiente naturale. Comunque, quando finiscono con lui, come accade in molti miti e molte culture del mondo, si trasforma in una sorta di super essere che viene rispedito sulla Terra, come se fosse una specie di Superman. A questo punto possiamo soltanto immaginare cosa succeda quando torna. È un disegno di una grande mitologia ed è questo ciò che cerchiamo di evocare”.

2001: Odissea nello spazio finale

Ecco di seguito i video

Via Comingsoon.it

Star Wars: Episodio IX, Keri Russell entra nel cast del film

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Variety ha riportato che Keri Russell è entrata ufficialmente nel cast di Star Wars: Episodio IX, capitolo conclusivo della nuova trilogia affidato a J.J.Abrams, le cui riprese partiranno a fine luglio in Inghilterra.

L’attrice e il regista si erano già incontrati sul set di Mission Impossible III, film diretto da Abrams e uscito nelle sale nel 2006. Nella notizia viene inoltre segnalato che la Lucasfilm porterà altri due nuovi volti nel team prima di iniziare i lavori di produzione.

Star Wars: Episodio IX, rivedremo il tempio di Yavin 4?

Episodio IX è ora noto con il titolo di lavorazione trIXie.

Non si hanno dettagli su cosa voglia dire questo nome, a parte il gioco di lettere all’interno che indica il numero romano 9, con cui è identificato l’Episodio. Sembra interessante ricordare che il titolo di lavorazione di Episodio VII era AVCO, un riferimento al nome del cinema in cui J.J. Abrams vide la prima volta Una Nuova Speranza, per cui anche trIXie potrebbe essere un riferimento personale riferito ad Abrams.

Alcuni dei titoli di lavorazione dei recenti capitoli della saga contenevano piccoli riferimenti alla storia del rispettivo film, come Los Alamos per Rogue One, con riferimento al posto dove si svolsero gli esperimenti nucleari, o Space Bear per Gli Ultimi Jedi.

Per quanto riguarda trIXie, può essere interessante sottolineare che Trixie è un nomignolo che significa “portatore di gioia”. Dal momento che Star Wars è un franchise che ha sempre piacevolmente intrattenuto i fan, è plausibile congetturare che questo titolo è il modo della Lucasfilm di assicurarci che tutto andrà bene, alla fine, per gli Skywalker.

Star Wars: Episodio IX, J.J. Abrams dirigerà il film

Captain Marvel: Nick Fury e l’agente Coulson saranno ringiovaniti digitalmente?

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Come annunciato mesi fa, Captain Marvel sarà ambientato nei primi anni Novanta, un’epoca ancora inesplorata dai Marvel Studios e vedrà protagonisti – oltre a Carol Danvers – anche Nick Fury e l’Agente Coulson, i cui ruoli verranno ripresi rispettivamente da Samuel L. Jackson e Clark Gregg.

A questo punto è lecito chiedersi come farà la produzione a “ringiovanire” i due personaggi che hanno debuttato nel MCU dieci anni fa in Iron Man e che sono ovviamente cambiati rispetto all’esordio; la risposta ce la fornisce Kevin Feige:

Penso che avere l’opzione di poterli ringiovanire usando gli effetti digitali sia fantastico. E senza svelarvi nulla, posso dirvi che Samuel L. Jackson sta girando per noi un film dove è più giovane di 25 anni quindi…

Su Coulson invece Feige ha dichiarato che “per la prima volta avrà molto più spazio in un film del MCU, e anche lui sarà più giovane. Quindi si, è possibile, sperando che funzioni…

Captain Marvel: 10 segreti sulla prossima eroina del MCU

Vi ricordiamo che alla regia del cinecomic con protagonista Brie Larson, ci saranno Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Captain Marvel: il cinecomic “sarà qualcosa di mai visto prima nel MCU”

Ready Player One: ecco perché Spielberg ha scelto la sequenza di Shining

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L’omaggio a Shining realizzato da Steven Spielberg in Ready Player One ha ripreso un’intera sequenza del film originale di Stanley Kubrick ricreando meticolosamente i corridoi e le stanze dell’Overlook Hotel, oltre a disseminare cenni come le gemelline di Grady, la macchina da scrivere di Jack, il fiume di sangue e, ovviamente, anche la stanza 237 e molto altro.

Come spiegato dallo stesso Spielberg durante la promozione della pellicola tratta dal romanzo di Ernest Cline, si è trattato di un omaggio nell’omaggio, innanzitutto per riconoscere la grandezza di un autore come Kubrick, ma anche per ricordare il momento esatto in cui il giovane Steven conobbe per la prima volta il grande Stanley: il set dell’Overlook fu costruito infatti nello stesso posto in cui Spielberg aveva appena finito di girare I predatori dell’arca perduta, e mentre un capolavoro era stato appena girato e uno si accingeva a prendere forma, i due registi si incontrarono e divennero amici.

Ready Player One: Easter Eggs, cameo, riferimenti nel film

La storia di Ready Player One vede come protagonista Wade Watts, un teenager che scappa dai luridi sobborghi in cui vive per raggiungere OASIS, un mondo virtuale e utopico dove i cittadini posso vivere vite alternative. Quando l’eccentrico creatore di OASIS muore decide di lasciare il suo impero al vincitore di una grande caccia al tesoro, a cui Wade partecipa scontrandosi con la realtà di concorrenti senza scrupoli, pronti a tutto pur di accaparrarsi il bottino.

Nel cast Olivia Cooke (Bates Motel, Quel fantastico peggior anno della mia vita), nei panni della protagonista Art3misTye Sheridan (The Tree of Life, X-Men Apocalypse), che interpreta il protagonista maschile Wade Owen Watts a.k.a. Parzival, e Ben Mendelsohn (Rogue One a Star Wars Story), che invece sarà il villain Nolan Sorrento. Si aggiungono Mark Rylance, Simon Pegg, TJ Miller Win Morisaki.

Ready Player One, recensione del film di Steven Spielberg

Hereditary – Le radici del male: il nuovo trailer “Follia”

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Ecco il nuovo trailer italiano di Hereditary – le radici del male, dal titolo “Follia”. L’horror è scritto e diretto da Ari Aster con protagonisti Toni Collette, Alex Wolff, Milly Shapiro, Ann Dowd e Gabriel Byrne.

Hereditary – Le radici del male

In Hereditary quando l’anziana Ellen muore, i suoi familiari cominciano lentamente a scoprire una serie di segreti oscuri e terrificanti sulla loro famiglia che li obbligherà ad affrontare il tragico destino che sembrano aver ereditato. Lo sceneggiatore e regista Ari Aster trasforma una tragedia famigliare in qualcosa di funesto e di profondamente inquietante, spingendo il genere horror su un nuovo terreno ancora più agghiacciante.

“Questa è una storia che parla di persone che sono incapaci di agire” ha commentato il regista Aster. “I Graham sono come delle statuette in una casa delle bambole manipolata da forze maligne”.

Il film vanta un cast di grandi attori, tra cui, Toni Colette (Little Miss Sunshine, United States of Tara), Gabrile Byrne (In Treatment della HBO, I soliti Sospetti), Alex Wolff (Jumanji: Benvenuti Nella Giungla), Milly Shapiro (Matilda, lo spettacolo di Broadway) e la vincitrice del premio Emmy, Ann Dowd (The Handmaid’s Tale). La colonna sonora è opera del sassofonista di avanguardia, Colin Stetson.

Birds of Prey: Margot Robbie conferma che Harley Quinn avrà un nuovo look

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Arriva qualche nuovo aggiornamento su Birds of Prey, spin-off di casa DC Film che vedrà protagonista la gang tutta al femminile capitanata dalla Harley Quinn di Margot Robbie. Proprio l’attrice ha confessato in una recente intervista che il suo personaggio avrà un look completamente rinnovato rispetto a Suicide Squad e che le riprese dovrebbero iniziare a gennaio 2019.

Il film rifletterà anche la diversità etnica del mondo reale, sarà insomma un’immagine della realtà che ci circonda“, ha poi dichiarato la Robbie.

Birds of Prey: Catwoman non sarà nel film con Harley Quinn

Il film vedrà Margot Robbie ritornare nei panni di Harley Quinn, personaggio DC Comics che ha esordito in Suicide Squad. Il film sarà basato sul fumetto omonimo e a momento la Robbie è l’unica attrice ufficialmente coinvolta.

A produrre il film ci sarà proprio la LuckyChap di Margot Robbie insieme alla Kroll & Co Entertainment di Sue Kroll e la Clubhouse Pictures di Bryan Unkeless.

Dopo Patty Jenkins, Cathy Yah sarà la seconda regista donna legata a un film tratto dai fumetti DC, cosa che potrebbe essere un buon auspicio per la Warner Bros, visto che quello della Jenkins è l’unico film DC Comics che ha davvero registrato un grande successo.

Birds of Prey: in sviluppo due sceneggiature, entrambe con Batgirl

È morto Steve Ditko, co-creatore di Spider-Man e ideatore di Doctor Strange

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Si è spento all’età di 90 anni Steve Ditko, indimenticabile fumettista che insieme a Stan Lee aveva creato il personaggio di Spider-Man e ideato quello del Doctor Strange per la Marvel Comics.

Ditko era nato nel 1927 a Johnstown, in Pennsylvania, e fin da piccolo aveva coltivato l’amore per i fumetti leggendo i primi numeri di Batman nelle storie di Will Eisner. Ma è nel 1945, quando si arruola nell’esercito, che ottiene il suo primo lavoro nell’industria dei fumetti disegnando vignette per i giornali militari.

Steve Ditko: Muore il “papà” di Spider-Man

Una volta congedato, Ditko studia con il maestro Jerry Robinson a New York e più tardi incontra l’allora redattore capo e futuro CEO della Marvel Comics Stan Lee. Insieme a lui e a Jack Kirby diventerà un membro insostituibile del team creativo dell’azienda, creando nel 1962 Spider-Man e nel 1963 Doctor Strange.

Nel 1968 passa alla concorrenza DC Comics e lavora alla creazione di Creeper, antagonista di Batman.

Ischia Film Festival 2018, Fabio De Luigi con Fontana e Stasi: “Dalla crisi nascono le possibilità”

Fabio De Luigi e Miriam Leone sono stati i protagonisti della commedia italiana vero e proprio caso del box office di quest’anno, Metti la Nonna in Freezer. L’attore, ospite all’Ischia Film Festival 2018 con i due giovani registi del film, Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, ha parlato del film e del suo successo.

“Il grande successo è legato non solo ai numeri, ma anche il periodo di programmazione – ha esordito l’attore – E la cosa che ci ha colpito tutti è stato il riscontro che il film ha avuto, uscendo in un periodo senza giorni festivi, puntando tutto sui fine settimana in cui in genere le persone vanno più numerose al cinema.”

A Fontana e Stasi, da registi agli inizi come vi siete approcciati al lavoro con due attori di successo che sono anche molto amati dal pubblico?

Stasi: “Un po’ di timore c’era, perché siamo entrambi cresciuti con Fabio e i suoi personaggi, la sua tv, che in qualche modo ha anche condizionato il nostro modo di approcciarci a questo lavoro. Poi abbiamo capito che avevamo un universo di riferimento comune e anche delle idee sul film affini. È stato abbastanza facile perché ci capivamo.”

Per quello che riguarda il futuro della loro collaborazione invece, Stasi è cauto.

“Ci auguriamo che la collaborazione continui, ma come al solito ci vuole il progetto giusto. In questo caso, leggendo la sceneggiatura avevamo già pensato a lui, era perfetto per il ruolo oltre ad aver regalato al film una personalità nuova e insolita.”

Fontana: “Miriam ha sempre interpretato ruoli drammatici ed è stata un’intuizione. Conoscendola si scopre che è una persona vitale e divertente. Abbiamo fatto dei provini e abbiamo visto tantissime attrici, ma con lei è stato amore a prima vista. È stata una grande soddisfazione lavorare con questo cast.”

Qual è l’immaginario comune che lega De Luigi a Fontana e Stasi?

De Luigi: “Una volta incontratomi con loro e dopo esserci scambiati i dubbi sulla sceneggiatura, abbiamo lavorato qualche giorno sul testo. Io ho capito subito che entrambi avevano le idee talmente chiare che dovevo affidarmi a loro, è così che faccio sempre, anche a costo di non fare un buon lavoro e di pagarne le conseguenze. Magari ci metto molto a decidere se fare un film o meno, ma quando dico sì, mi affido completamente. Mi hanno fatto vedere dei film per darmi esempi di riferimento, e quindi gli scambi e le battute sono venute di conseguenza, in maniera molto naturale.”

Fautore di questo incontro è stato però il produttore Nicola Giuliano, che con pazienza ha aspettato che De Luigi si convincesse ad accettare il ruolo. “Sceglie le persone giuste nel momento giusto e grazie a lui ho accettato.” Ha commentato l’attore.

In rapporto al panorama cinematografico italiano, in cui si stanno facendo finalmente spazio molti giovani, Fontana e Stasi sembrano la conferma di un movimento in pieno evolversi. “Le cose sono effettivamente un po’ cambiate. Negli ultimi anni ci sono molti più registi giovani.” Afferma Stasi.

Fabio De Luigi: “Il problema è stato, negli ultimi anni, che ci siamo portati dietro l’eredità della commedia all’italiana troppo a lungo. Questo tipo di film, oggi, non funziona più perché il contesto sociale è differente. I giovani di oggi sono più liberi mentalmente, non hanno sovrastrutture o timore reverenziale verso chi è venuto prima e sono riusciti a trovare uno spazio. Questo fenomeno dipende dal fatto che il cinema è in crisi, e spesso dalle crisi nascono opportunità.”

Ischia Film Festival 2018: Carlo Verdone e Nicola Guaglianone sui luoghi del cinema

Hanno portato al cinema Benedetta Follia nella scorsa stagione cinematografica, e, ospiti all’Ischia Film Festival 2018 nella sezione Best of, Carlo Verdone e Nicola Guaglianone hanno parlato del loro lavoro e delle difficoltà del cinema italiano oggi.

In che modo i luoghi dove ambientate le storie influiscono sulle storie stesse?

Nicola Guaglianone: “Quando passeggio per Roma ad agosto all’EUR e sento solo il frinire delle cicale, non posso fare a meno di pensare ai personaggi di Carlo. Quella è l’ambientazione che rispecchia lo stato d’animo dei suoi personaggi comici, tutti che nascondono una profonda fragilità e tristezza. Questa è la Roma che amo vedere, e infatti con Benedetta Follia siamo tornati nel Centro Storico, con tutti i personaggi, i comprimari, persone reali che vedevo nei film di Carlo e che ho conosciuto quando abitavo a Campo de’ Fiori. Per quanto riguarda i miei film, ho sempre scelto delle location di carne a sangue, sono luoghi che interpretano un altro protagonista, perché per Indivisibili o Lo Chiamavano Jeeg Robot, per esempio, ho raccontato storie che avevano degli elementi fantastici all’interno, e dovevano essere equilibrati e resi credibili con un contesto iperrealista. Per forza, quindi, sono andato in quei mondi dove si cade in tutte le trappole sociali possibili e questa scelta mi è servita per rendere credibile qualcosa che credibile non era.”

E questi film testimoniamo anche una certa elasticità, tra un genere e l’altro.

Nicola Guaglianone: “Io sono cresciuto con la televisione, con i manga giapponesi. La mia generazione, più che la precedente, è cresciuta con le immagini. E quando poi ti trovi a scrivere, queste immagini riemergono. Quello che ho sempre amato fare era unire i vari mondi, contaminarli. Unire Germi con Mazinga o con gli zombie. Io voglio fare un film di zombie con Carlo da anni.”

In che stato è il cinema nel momento in cui esistono adesso tanti altri mezzi per vedere un film?

Carlo Verdone: “Il cinema è in un momento di difficoltà, e non conosco le soluzioni. Dipende molto dai produttori e dai distributori, ma io posso parlare per gli autori e dire che tutto ciò che possiamo fare è solo cercare di scrivere bene i film. Non vedo altre soluzioni. Una volta fare 15 milioni di euro era un incasso di successo, adesso ci siamo assestati intorno agli 8, 9 milioni, per dire che un film è andato bene. Sarebbe davvero un peccato perdere la sala cinematografica come posto per il cinema perché si perde anche un luogo di aggregazione, mentre guardare i film a casa da soli sembra un modo di fruire il cinema autistico, sembra che più nessuno abbia voglia di condividere le esperienze. È il rapporto umano che è cambiato.”

Se da un punto di vista distributivo ed economico il cinema è in difficoltà, da un punto di vista creativo non si registra un certo fermento?

Carlo Verdone: “La cosa incredibile è che ci sono film molto buoni, ma vengono visti da poche persone. Per esempio Indivisibili, è un film bello, poetico, è stato visto e premiato, ma meritava molto di più. La gente non ha più la sensibilità, e questo mi dispiace, perché perdiamo qualcosa di importante nelle nostre esperienze.”

Nicola Guaglianone: “Credo che ci siano degli autori molto bravi adesso, quest’anno per esempio ho amato molto A Ciambra di Jonas Carpignano. Io credo che paghiamo il prezzo di anni e anni di assistenzialismo, in cui venivano elargiti dei soldi senza pensare a quella che era la qualità della scrittura, c’era un rispetto verso l’autore che poteva fare come gli pareva e così si realizzavano dei film senza capo né coda, e l’autore considerava poi ignorante lo spettatore che non lo capiva, invece di farsi delle domande su come aveva lavorato. La presunzione ha allontanato il pubblico dalle sale per quanto riguarda il cinema d’autore. La crisi del cinema, se c’è, è dovuta a diversi fattori. Da una parte ai produttori, che hanno la presunzione di sapere cosa piace al pubblico, ma questo è difficilissimo da prevedere. L’idea dovrebbe essere quella di creare il desiderio di un cinema nuovo. Un altro problema è quello delle sale; spesso la gente guarda i film a casa, molte nostre sale sono vecchie e non attrezzate. Bisognerebbe creare un’esperienza in sala insostituibile con qualsiasi altro modo di vedere un film. Un altro problema importante sono le scuole di cinema, che non insegnano un mestiere, ma a sentirsi poeti. In questo modo tutti si sentono autori ma nessuno sa fare un lavoro, almeno per quanto riguarda le categorie di sceneggiatori e registi. e il risultato è che si diplomano classi di disoccupati.”

Thor: Ragnarok il 9 Luglio su Sky Cinema Uno

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Thor: Ragnarok, il  nuovo film del Marvel Cinematic Universediretto da Taika Waititi basato sull’omonimo fumetto della saga Lunedì 9 luglio in prima tv alle 21.15 su Sky Cinema Uno, alle 21.45 su Sky Cinema Hits  e disponibile anche on demand.

Nel cast stellare: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Cate Blanchett, Mark Ruffalo e Anthony Hopkins.

THOR: RAGNAROK, il nuovo film del Marvel Cinematic Universe, basato sull’omonimo fumetto della saga che racconta le avventure dell’eroe della mitologia norrena e diretto da Taika Waititi (Eagle vs Shark, Selvaggi in fuga), arriva in prima tv lunedì 9 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, alle 21.45 su Sky Cinema Hits e disponibile anche on demand.

Dopo aver vagato per il cosmo alla ricerca delle Gemme dell’Infinito, Thor (Chris Hemsworth, Biancaneve e il Cacciatore, The Avengers) torna ad Asgard e scopre che il fratellastro Loki (Tom Hiddleston, Thor: The Dark World, Avengers: Infinity War) si è sostituito al padre sul trono. Il dio del tuono riesce a rintracciare in Norvegia il padre Odino (Anthony Hopkins, Hannibal, Tutti gli uomini del re), il quale rivela ai figli di essere prossimo alla morte e che con la sua dipartita Hela (Cate Blanchett, The Aviator, Elizabeth: The Golden Age), la sua primogenita, verrà liberata dalla prigione in un cui era stata rinchiusa millenni fa. Proprio Hela, dea della morte, è pronta a vendicarsi su Asgard.

Con un incasso del primo weekend tra i migliori del 2017, il film ha riscosso anche un notevole successo di critica in tutto il mondo: per il Washington Post il film è “una favolosa miscela di azione e risate, gran parte dell’umorismo è sublime”, mentre per l’Hollywood Reporter “L’esperimento di inserire nel film una nota comica riesce sapientement

Da non perdere sempre lunedì 9 luglio alle 21.00 su Sky Cinema Uno una nuova puntata di CINEPOP, il programma quotidiano di infotainment che racconta il mondo del cinema in sala e in onda su Sky Cinema con un linguaggio nuovo, diretto ed ironico. Uno studio fantascientifico, un luogo di incontro con i volti più famosi del cinema, abitato ogni mese da una nota attrice che consiglia film imperdibili e ne svela tutte le curiosità, grazie a rubriche, quiz e interviste ai protagonisti. Al timone delle nuove puntate, l’attrice e regista Michela Andreozzi(Tutta colpa di Freud, Natale col boss, Nove lune e mezza).

THOR: RAGNAROK – in prima tv lunedì 9 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, alle 21.45 su Sky Cinema Hitse disponibile anche on demand.

 

Ischia Film Festival 2018: chiusura a sorpresa con Edoardo Leo

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Ischia Film Festival straordinario fino all’ultimo giorno. Dopo un tour de force di due giorni in cui sono arrivati al Castello Aragonese Carlo Verdone, Nicola Guaglianone, Fabio De Luigi, Fontana & Stasi, i The Jackal e i Manetti Bros, anche l’ultima sera avrà il suo ospite d’eccezione. Sarà infatti Edoardo Leo a chiudere a sorpresa una già ricchissima sedicesima edizione. Doveva arrivare il primo giorno, per accompagnare Alessandro Aronadio nella presentazione di Io c’è, di cui Leo è protagonista e co-sceneggiatore. Impegni di lavoro glielo hanno impedito, ma non voleva ripagare il pubblico di Ischia che lo aveva aspettato all’inizio della settimana. Sabato 7 luglio sarà quindi sul palco, prima quello della Piazza d’Armi, dove Gianni Canova lo intervisterà sulla sua carriera e il suo cinema. E a seguire su quello della Cattedrale dell’Assunta, per premiare uno dei film vincitori dell’Ischia Film Festival 2018.

L’appuntamento in Piazza d’Armi è per le 20:40, a seguire il cortometraggio Octa e Easy – un viaggio facile facile, di Andrea Magnani, con protagonista il candidato al David di Donatello Nicola Nocella. La serata della Piazza d’Armi verrà completata dalla proiezione dei film vincitori dell’Ischia Film Festival 2018.

Alla Cattedrale dell’Assunta dalle ore 20:30 andrà in scena l’ultimo atto di questa sedicesima edizione, la cerimonia di premiazione, condotta dal co-direttore artistico Boris Sollazzo e da Aurora Cecchi. Comunque andrà, anche quest’anno all’Ischia Film Festival ha vinto il cinema e la qualità.

7 attori che hanno recitato nel MCU e nel DCEU

Laurence Fishburne, che presto sarà nelle sale con Ant-Man and The Wasp (oggi esce in America, in Italia arriverà il 15 agosto), è soltanto l’ultimo della lista di attori che nel corso degli anni è apparso sia nel Marvel Cinematic Universe che nel DC Extended Universe.

Scopriamo di seguito gli altri nomi che forse vi saranno sfuggiti:

Laurence Fishburne (L’Uomo d’Acciaio, Batman v Superman: Dawn of Justice / Ant-Man and The Wasp)

Come detto qui sopra, Laurence Fishburne esordirà nel MCU nei panni del dottor Bill Foster, ex collega di Hank Pym in Ant-Man and The Wasp (e c’è chi specula sul fatto che sia lui il vero villain del film). Qualche anno fa invece era apparso in L’Uomo d’Acciaio e Batman v Superman nel ruolo di Perry White, caporedattore del Daily Planet.

Ayelet Zurer (L’Uomo d’Acciaio / Daredevil)

Ayelet Zurer ha interpretato la madre naturale di Superman ne L’Uomo d’Acciaio di Zack Snyder prima di apparire nella serie targata Netflix di Daredevil con il ruolo di Vanessa Marianna, gallerista che attraeva l’attenzione del villain Kingpin.

Zachary Levi (Thor: The Dark World, Thor: Ragnarok / Shazam!)

Zachary Levi ha vestito i panni del guerriero Fandral nella saga di Thor subentrando al posto di Joshua Dallas in Thor: The Dark World e Thor: Ragnarok. Per la DC Film sarà invece il supereroe Shazam! nello standalone in uscita il prossimo anno, diretto da David F. Sandberg.

Florence Kasumba (Wonder Woman / Black Panther)

Florence Kasumba ha debuttato nel MCU interpretando la guardia del corpo di T’Challa in Captain America: Civil War, riprendendo lo stesso ruolo in Black Panther e Infinity War. I più attenti l’avranno notata anche nel cinecomic DC Wonder Woman, tra le fila delle amazzoni di Themyscira.

Adewale Akinnuoye-Agbaje (Suicide Squad / Thor: The Dark World)

È probabile che non ricordiate la presenza di Adewale Akinnuoye-Agbaje in nessun film del MCU o del DCEU, questo perché in entrambi i casi l’attore era coperto da un massiccio make-up. Tuttavia è stato Killer Croc in Suicide Squad e Algrim in Thor: The Dark World.

Callan Mulvey (Batman v Superman: Dawn of Justice / Captain America: The Winter Soldier)

Callan Mulvey si è fatto notare nei panni di Anatoli Knyazev, il sicario ingaggiato da Lex Luthor che rapisce Martha Kent in Batman v Superman, ma è anche apparso in un ruolo piuttosto simile in Captain America: The Winter Soldier, interpretando l’agente dell’HYDRA Jack Rollins.

Kobna Holdbrook-Smith (Justice League / Doctor Strange)

Kobna Holdbrook-Smith ha interpretato il fisioterapista che aiuta il protagonista durante la sua riabilitazione in Doctor Strange, mentre è apparso di recente anche in Justice League nei panni del Detective Crispus Allen (nei fumetti è chiamato Spectre).

Evangeline Lilly: “Grazie a Lo Hobbit non ho smesso di recitare”

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Intervistata dall’Hollywood Reporter in occasione dell’uscita di Ant-Man and The Wasp, Evangeline Lilly ha dichiarato che se non fosse stato per Lo Hobbit e Peter Jackson, probabilmente avrebbe smesso di recitare, accantonando la carriera da attrice lanciata dalla serie di culto Lost.

Se non contiamo qualche piccola apparizione in The Hurt Locker e Real Steel, il percorso cinematografico della Lilly si è concentrato sui set di alcuni dei più importanti franchise come Lo Hobbit e i cinecomic Marvel, tuttavia la scelta di continuare il mestiere è arrivata solo dopo la fine delle riprese di Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate.

Girare quei film è stato bellissimo, ho vissuto un anno in Nuova Zelanda e mi sono sentita parte di quella famiglia. Tutto ciò mi ha aiutato ad aprire gli occhi e a capire che si, questo lavoro può essere una gioia, e dipende soltanto dal modo in cui ci si avvicina. Così, mentre stavo finendo il tour promozionale de Lo Hobbit, ricevetti la chiamata dai Marvel Studios, e pensai di smettere definitivamente. Dovevo solo far pace con la cosa, e trovare un modo per essere felice. È allora che presi una decisione, anzi, decisi di decidere, ed eccomi qua“.

Evangeline Lilly non vede l’ora di essere di nuovo Wasp per la Marvel

Vi ricordiamo che Ant-Man and the Wasp, arriverà al cinema in Italia il 14 agosto 2018, diretto da Peyton Reed, e sceneggiato da Chris McKenna & Erik Sommers, Paul Rudd, Andrew Barrer & Gabriel Ferrari.

La sinossi: Dal Marvel Cinematic Universe, arriva Ant-Man and the Wasp, un nuovo capitolo del MCU con protagonisti i due eroi con la straordinaria abilità di cambiare dimensione. A seguito degli eventi di Captain America: Civil War, Scott Lang deve scendere a patti con le conseguenze della sua scelta sia come super eroe che come padre. Lotta per trovare un nuovo equilibrio tra la sua vita a casa e le sue responsabilità in quanto Ant-Man, deve confrontarsi con Hope van Dyne e suo padre, Hank Pym, per una missione urgente. Scott deve indossare di nuovo la sua tuta e imparare a combattere al fianco di Wasp come compagna di squadra per collaborare e svelare dei mistero del passato.

Fonte: The Hollywood Reporter

Avengers 4: un fan-made poster riunisce gli eroi sopravvissuti e Captain Marvel

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È opera di Andrew V. M questo fantastico fan-poster di Avengers 4 che riunisce gli eroi sopravvissuti all’epilogo di Infinity War insieme a Captain Marvel, posta sotto Thanos che stringe il guanto dell’infinito completo di gemme.

Nel poster compaiono anche Ant-Man e Occhio di Falco, i grandi assenti di Avengers: Infinity War, che secondo quanto riportato finora avranno un ruolo più importante nel prossimo capitolo.

Che ne pensate?

Avengers 4: il titolo ufficiale dovrebbe spaventare i fan

CORRELATI:

La prima sinossi di Avengers 4“Il culmine di 22 film interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per sostenerla.”

Ant-Man and The Wasp: il regista ha già un’idea per un film sui Fantastici 4

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Peyton Reed, regista di Ant-Man and The Wasp, non ha mai nascosto il suo desiderio di lavorare ad un nuovo adattamento delle storie dei Fantastici 4 per il cinema, possibilità che potrebbe concretizzarsi nel caso in cui la Fox cedesse i diritti dei personaggi alla Disney (la trattativa è ancora in corso).

Qualche giorno fa, durante la promozione del cinecomic targato Marvel Studios, Reed aveva dichiarato che “portare i Fantastici 4 nel MCU sarebbe un sogno, quindi per ora lasciatemi sognare“, e ora è tornato a ribadirlo raccontando che ha già un’idea in merito:

Sviluppai una versione dei Fantastici 4 nel 2003, molto vicina alla tipologia di film con la quale sono cresciuto e che amerà sempre. Questi personaggi sono dei gioielli, e credo che sarebbe incredibile rivederli in azione nel MCU. Inoltre, a livello di tematiche e toni, sono molto simili a ciò che abbiamo fatto con Ant-Man”.

Ant-Man and The Wasp: ecco le prime reazioni della stampa americana

Dal Marvel Cinematic Universe, arriva Ant-Man and the Wasp, un nuovo capitolo del MCU con protagonisti i due eroi con la straordinaria abilità di cambiare dimensione. A seguito degli eventi di Captain America: Civil War, Scott Lang deve scendere a patti con le conseguenze della sua scelta sia come super eroe che come padre. Lotta per trovare un nuovo equilibrio tra la sua vita a casa e le sue responsabilità in quanto Ant-Man, e deve confrontarsi con Hope van Dyne e suo padre, Hank Pym, per una missione urgente. Scott dovrà indossare di nuovo la sua tuta e imparare a combattere al fianco di Wasp come compagna di squadra per collaborare e svelare dei misteri del passato.

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Ant-Man and the Wasp, arriverà al cinema il 6 luglio 2018. È diretto da Peyton Reed, mentre alla sceneggiatura ci sono Chris McKenna & Erik Sommers, Paul Rudd, Andrew Barrer & Gabriel Ferrari. Nel cast sono stati confermati i protagonisti Paul Rudd e Evangeline Lilly.

Confermati nel cast Michael Douglas, Michael Pena e David Dastmalchian. Si sono uniti al cast anche Michelle Pfeiffer che interpreta Janet Van Dyne, Hannah John-Kamen è Ghost, Randall Park è Agent Jimmy Woo, Laurence Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.

Ant-Man and the Wasp, full trailer: Scott e Hope in azione

Ari Gold all’Ischia Film Festival: “Faccio film per insegnare a ‘sentire'”

Una storia di musica, d’amore e di memoria. Così Ari Gold, regista indipendente americano, definisce il suo ultimo film, The Song of Sway Lake, presentato in concorso alla XVI edizione dell’Ischia film Festival e che Variety considera trai titoli da tenere d’occhio nella stagione 2018/2019.

“Per certi versi il mio è un film sulla nostalgia e sul paradosso della bellezza che causa dolore.” Ha spiegato Gold, con i suoi modi rilassati, nonostante il fatto che con sole due ore di sonno si è costretto giù dal letto per esplorare il posto, mentre l’isola dorme. “The Song of Sway Lake è ambientato in un bel posto, come questo, e la musica è fondamentale. In America c’è questa grande cultura di musica jazz, che abbraccia più decenni. Queste musiche non sono più tanto famose, ma per alcune persone hanno la stessa influenza che nelle vite da tante persone hanno un bel posto o di un buon odore perché innescano ricordi reali e anche ricordi ancestrali, sensazioni. Quindi la ricerca di una canzone, nel film, diventa la ricerca di un ricordo e la musica del film è una combinazione di musiche del periodo che ho messo insieme alle canzoni originali scritte da mio fratello Ethan. La musica e le location sono state la parte più difficile del film, perché riflettono la personalità dei personaggi.”

Vorrei che raccontassi meglio il concetto della bellezza che causa dolore. Cosa intendi?

“È un concetto astratto solo perché le persone pensano che la bellezza sia piacere, ma la ricerca della bellezza, in particolar modo la bellezza ideale, o anche sessuale, o di un ricordo, causa dolore. Come mai? Questa ricerca ti fa tendere in una direzione che non è il tuo stato nel presente. Io medito, e sui social si vedono foto di persone che meditano in bei posti, foto bellissime al mare, ma è ridicolo per me. Perché se mediti puoi farlo ovunque, anche in mezzo alla spazzatura, riguarda soltanto l’essere presente, esattamente dove sei, non riguarda il mostrare dove sei. Se sei una persona realmente felice sei sempre nel presente. Ora parlo con te, non penso all’intervista che farò dopo, non penso a quella che ho fatto ieri, sono qui adesso con te. Se riesco a farlo tutto il giorno, sono felice, sempre. Tutti i miei personaggi sono bloccati nel passato, e il risultato è che sono tutti congelati, tutti sofferenti.”

Sei sempre nel tuo momento presente, ma fai film nella vita, e questi durano per sempre, o comunque più delle nostre vite. Perché fai film se sei proiettato solo nel presente?

“Non credo di farli per una specie di illusione di immortalità. È bello immaginare che altre persone vedranno i miei film anche quando non ci sarò più. Sono un regista indipendente, i miei film non sono visti da così tante persone, quindi posso fantasticare che in futuro magari lo saranno. In realtà, faccio film per comunicare con le persone adesso. Viviamo in un momento in cui il sentire non è incoraggiato. Nella struttura cassica del cinema hollywoodiano l’eroe è destinato a vincere, e questo approccio riflette molto la situazione politica attuale, quella del mio Paese, ma anche quella del tuo Paese.”

E poi continua: “Le storie che raccontiamo diventano i sogni della nostra cultura e quindi io faccio film per insegnare a sentire, in opposizione ai film che insegnano a vincere. Per me è una specie di atto politico, nonostante si tratti di una storia che parla di musica e amore. Per me è questo l’obbiettivo.”

X-Men: Dark Phoenix, per Sophie Turner sarà “emozionante e molto distante da Apocalypse”

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Un mese fa circa le prime reazioni al trailer di X-Men: Dark Phoenix mostrato al CineEurope avevano segnalato un netto cambio di tono del franchise, meno “dark” di quanto si potesse immaginare e più leggero rispetto ai precedenti capitoli.

Tuttavia le ultime dichiarazioni di Sophie Turner, che tornerà protagonista nei panni di Jean Grey, suggeriscono un approccio comunque drammatico, “basato molto sulle emozioni di Jean e su temi concreti. Ci saranno naturalmente gli elementi soprannaturali, ma questo film è davvero dedicato alla storia di una ragazza che combatte contro i suoi problemi mentali e con l’essere un supereroe“. L’attrice ha poi aggiunto che “questo è un film sulla lotta personale, sull’abbandono e sul fatto che non conosciamo noi stessi, e credo sia molto distante da Apocalypse“.

La produzione ha in programma un reshoot di alcune scene, ma la Turner ha dichiarato di non sapere ancora cosa dovranno rigirare e quando.

X-Men: Dark Phoenix, vedremo un Quicksilver “più vecchio e saggio”

Vi ricordiamo che X-Men: Dark Phoenix, l’annunciato seguito di X-Men Apocalypse diretto da Simon Kimberg, vede protagonisti nuovamente James McAvoyMichael FassbenderJennifer LawrenceNicholas Hoult nel cast dei mutanti. Come recita il titolo, la protagonista sarà Sophie Turner, nei panni di Jean Grey/La Fenice.

La saga della Fenice Nera è stata male accennata in X-Men: Conflitto Finale, tanto che gli eventi raccontati in X-Men: Giorni di un Futuro Passato hanno completamente cancellato, grazie al viaggio nel tempo, gli effetti di quel film sulla saga, contribuendo però a pasticciarne la continuity.

Di seguito una breve sinossi del film: Jean Grey inizia a sviluppare poteri incredibili che la corrompono e la trasformano in un Dark Phoenix. Ora gli X-Men dovranno decidere se la vita di un membro del team vale più di tutte le persone che vivono nel mondo.

X-Men: Dark Phoenix, ecco il nuovo titolo sul teaser poster

Fonte: Digital Spy

Venom: ecco Carnage in una nuova fan-art per il film

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Sebbene la sua presenza non sia stata ancora ufficialmente confermata, un’incredibile fan-art ha immaginato come potrebbe essere il look di Carnage in Venom, spin-off che vedrà protagonista Tom Hardy nei panni di Eddie Brock.

L’attore che in teoria dovrebbe interpretare Carnage, Woody Harrelson, ha di recente dichiarato che non ci sarà molto spazio per lui nel film, ma che tornerà in azione nel sequel.

Che ne pensate?

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Venom, il trailer italiano del film con Tom Hardy

Venom è atteso nelle sale il 5 ottobre 2018 con la regia di Ruben Fleischer. Nel cast anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny Slate, Scott Haze e Michelle Williams.

Il personaggio è stato già portato sul grande schermo da Sam Raimi in Spider-Man 3 con Topher Grace nei panni di Eddie Brock.

Di seguito la sinossi del film:

Eddie Brock è un giornalista che, cercando di svelare gli esperimenti illegali del dottor Carlton Drake, finisce per essere contaminato da un organismo alieno simbiontico, il quale, dopo averne preso il controllo, lo trasforma in un essere chiamato Venom. Sfuggendo agli uomini di Drake, Eddie dovrà vedersela anche con un altro contagiato, il serial killer Cletus Kasady, trasformato in Carnage.

Fonte: CBM

Spider-Man: Far From Home, ci sarà un cameo di Doctor Strange?

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Come confermato settimane fa, Spider-Man: Far From Home inizierà subito dopo gli eventi di Avengers 4, con buona parte delle scene ambientate a Londra, e sebbene i fan abbiano iniziato a speculare sulla presenza o meno di altri personaggi del MCU, Kevin Feige ha finalmente fatto chiarezza in merito:

Non ci saranno cameo degli Avengers, e non comparirà Doctor Strange. Non voglio che i fan si entusiasmino troppo, ma posso dirvi che Tom Holland e Benedict Cumberbatch si sono divertiti moltissimo a lavorare insieme“.

È probabile che il presidente dei Marvel Studios si riferisca ai giorni trascorsi sul set di Infinity War e Avengers 4, e non ad un eventuale ritorno in Spider-Man: Far From Home.

Spider-Man: Far From Home: un personaggio di Homecoming tornerà nel sequel

Il sequel sarà diretto ancora una volta da Jon Watts ed uscirà nelle sale il 5 luglio 2019. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle.

Secondo i recenti report, il film sarà girato in diverse città europee oltre che a New York. Le fortunate del Vecchio Continente sono Londra, Venezia Praga.

Dopo la notizia che Jake Gyllenhaal è in trattative per interpretare Mysterio nel sequel di Spider-Man: Far From Home, arriva una nuova conferma sul film che vedrà di nuovo Tom Holland nei panni dell’Uomo Ragno.

Secondo VarietyMichael Keaton tornerà a essere Avvoltoio nel film con vedrà tornare nel cast anche Zendaya e Marisa Tomei, stando alle prime dichiarazioni ufficiali. Non sappiamo però da che parte starà il “nuovo” Avvoltoio. Dato il finale di Homecoming, sarebbe plausibile che questa volta il personaggio possa essere dalla parte di Peter, ma non è detto che invece si schieri con Mysterio, una volta accertato il coinvolgimento del personaggio nel film.

Spider-Man: Far From Home, Kevin Feige conferma il titolo e promette “diversi significati”

Fast & Furious: Idris Elba sarà il villain dello spin-off su Hobbs e Shaw

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Idris Elba è il nuovo acquisto del cast dello spin-off di Fast & Furious dedicato ai personaggi di Luke Hobbs e Deckard Shaw, interpretati rispettivamente da Dwayne Johnson e Jason Statham. A confermare la notizia è Variety.

Elba, fa sapere il report, ricoprirà il ruolo di villain, compito che gli era stato già affidato nel franchise di Star Trek e nel live action de Il Libro della Giungla. Ieri invece è stata ufficializzato il casting di Vanessa Kirby (The Crown).

Fast & Furious: Vanessa Kirby entra nel cast dello spin-off su Hobbs e Shaw

Sarà David Leitch (Atomica BiondaDeadpool 2) a dirigere Fast & Furious – Hobbs & Shaw dedicato ai personaggi di Luke Hobbs e Deckard Shaw.

Il progetto era in cantiere da diversi mesi in casa Universal, con la sceneggiatura che verrà curata da Chris Morgan e gli attori protagonisti già confermati nel cast. Nello spin-off vedremo l’agente dei servizi segreti diplomatici Hobbs formare un’improbabile alleanza con uno dei suoi nemici storici, ovvero Shaw.

In una recente intervista, Dwayne Johnson aveva consolidato il suo affetto per la saga, mostrandosi però piuttosto incerto su un suo eventuale ritorno in Fast and Furious 9: Non c’è altro franchise che mi stia più a cuore di questo. Per l’incredibile team ci lavora, per la Universal che è stata un ottimo partner, e per le mie fantastiche colleghe che amo alla follia. Il discorso cambia per i miei colleghi uomini […] Alcuni si comportano da uomini e da veri professionisti, mentre altri no.Vi ricordiamo che Fast and Furious 9 arriverà al cinema il 19 aprile 2019, mentre Fast and Furious 10 uscirà il 2 aprile 2020.

Ischia Film Festival 2018: Alberto Rondalli e Caterina Murino raccontano Agadah

Alberto Rondalli e Caterina Murino hanno presentato all’Ischia Film Festival 2018, in Concorso, Agadah, l’ultimo film del regista che, tra gli altri, ha scelto la Murino come componente del numerosissimo cast della pellicola liberamente tratta dal celebre “Manoscritto trovato a Saragozza” di Jan Potocki

“Il progetto nasce molti anni fa e parte da un romanzo del quale mi sono innamorato sperando di riuscirne a fare un giorno una riduzione cinematografica, complicatissima.” Così Rondalli ha spiegato da dove è arrivata l’ispirazione e come ha proseguito a lavorare al progetto. “Mi rendevo conto che l’impresa sarebbe stata impegnativa e allora ho messo il progetto nel cassetto.”

Come spesso accade, a distanza di anni, l’occasione giusta è arrivata: “Tre anni fa ho conosciuto questo imprenditore che ha deciso di intraprendere questa nuova attività, fare film. Mi ha chiesto se avessi già sceneggiature e ho scelto questa storia, forse il progetto più complesso, che nessuno avrebbe mai realizzato.”

Sulla scelta della Murino, Rondalli è stato molto deciso, aveva bisogno di determinate caratteristiche, nonostante il ruolo fosse molto piccolo: “Avevo bisogno di un’attrice che potesse interpretare il ruolo di un demonio. Quindi doveva essere molto bella ma anche carismatica. Doveva avere questa caratteristica. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata ed è nata questa intesa.”

Per quanto riguarda Caterina Murino, nonostante la marginalità del ruolo, Agadah era un progetto da sposare: “Tengo tanto a questo film, come a ogni film che faccio. Perché quando dico sì a un progetto, non solo voglio recitarci ma anche partecipare fino alla fine, e non sopporto i miei colleghi che non si interessano per niente alla promozione del film.”

“Quando credo in un’opera e quando accetto di partecipare al film – continua la Murino – lo faccio fino alla fine. Raramente mi interessano le cose accessorie, chi è il regista e cosa ha fatto, potete vederlo dalla mia carriera. Voglio leggere la sceneggiatura ed è la cosa che mi interessa di più. Spielberg potrebbe fare dei brutti film, e anche una scimmietta, messa davanti a un computer, potrebbe scrivere Romeo e Giulietta, quindi anche un giovane regista può fare un capolavoro. E per me lo è Agadah.”

Cineteca di Bologna: rogo nell’archivio storico

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La notte scorsa è scoppiato un incendio in un magazzino della Cineteca di Bologna, un locale che ospita l’archivio storico. Le prime stime parlano di danni, anche se non sono state intaccate le pellicole più preziose. Le fiamme sarebbero divampate intorno alle 2.30 e hanno bruciato una sezione che custodiva bobine di vecchi film, che fanno parte dell’archivio storico di pellicole custodite dalla Cineteca.

Per fortuna, il materiale della Cineteca è custodito in sezioni separate, per contenere gli eventuali danni e il sistema di sicurezza ha innescato immediatamente l’allarme. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco, da Bologna e da Pianoro, che hanno spento il rogo, scongiurando che l’incendio si estendesse al resto della struttura.

Le cause dell’incendio non sono ancora certe ma le prime stime non rilevano tracce di effrazione e di introduzione di estranei. Tra le ipotesi i fulmini della notte scorsa o un episodio di autocombustione. 

La Cineteca di Bologna ha dichiarato, “a riprova del perfetto funzionamento del sistema di sicurezza, che, anche grazie al celere intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale di Bologna, ha impedito il diffondersi delle fiamme in altre aree della struttura. La particolare natura delle pellicole in nitrato è quella di essere potenzialmente auto-combustibile, e purtroppo episodi di auto-combustione negli archivi che nel mondo conservano pellicole in nitrato avvengono con una certa regolarità. L’archivio di Sasso Marconi è stato pensato e realizzato in modo tale da proteggere il più possibile struttura e pellicole in caso di episodi di questa natura, e fortunatamente le pellicole perdute a causa dell’incendio della scorsa notte non sono tra le più rare e preziose della collezione”.

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