Nel 1991 usciva nelle sale Hook – Capitan
Uncino, il film diretto da Steven
Spielberg e accolto da critiche discordanti.
Nonostante ciò divenne ben presto un clamoroso successo al
botteghino e riuscì perfino a conquistare alcune importanti
nomination agli Oscar.
Sebbene il valore del film sia
riconosciuto ormai da tutti, un dettaglio relativo alla produzione
è trapelato nelle ultime ore dopo l’intervista concessa da
Spielberg a Empire in cui il regista racconta le
difficoltà che hanno preceduto il lavoro sulla sceneggiatura e sul
set:
“Mentre giravo Hook mi sentivo
come un pesce fuor d’acqua. Non avevo fiducia nella sceneggiatura.
Avevo fiducia nel primo atto e avevo fiducia nell’epilogo, ma non
nella sua struttura“.
Spielberg ha
poi continuato: “Non sapevo esattamente cosa stavo facendo e ho
cercato di nascondere la insicurezza dando più valore alla
produzione. E più mi sentivo insicuro, più il set diventava grande
e colorato“.
Attualmente trovate nelle
sale l’ultima pellicola diretta dal regista The Post, con
Meryl Streep e Tom Hanks, mentre
uscirà a marzo Ready Player
One, adattamento cinematografico del romanzo omonimo
scritto da Ernest Cline.
È stata rivelata una nuova, lunga e
divertente scena di Thor: Ragnarok in cui Thor si
confronta con Doctor Strange. Partendo dal momento
in cui, nel Sancta Sanctorum, Thor distrugge degli scaffali della
libreria del Dottore, vediamo i due parlare e Strange individuare
l’originale posizione di Odino, nei vicoli di New York. La scena si
conclude con la riapparizione di Loki in un luogo… inconsueto.
Nei primi trailer del film, abbiamo
visto la scena in cui Hela (Cate Blanchett)
distrugge il Martello di Thor ambientata in un vicolo a New York, e
le foto dal set ci avevano mostrato Odino perso per le strade della
città, come fosse un barbone. Come sappiamo adesso, la scena in cui
Hela distrugge il Mjöllnir è successiva alla
morte di Odino ed entrambe le situazioni sono ambientate su una
scogliera a picco sul mare del Nord Europa, non più nel sudicio
vicolo a NYC.
Il cambio di location per la scena
in cui Thor e Loki trovano Odino e poi affrontano per la prima
volta Hela è stato mantenuto in un contenuto extra del DVD del
film: di seguito vediamo infatti una scena alternativa, non una
scena eliminata, in cui Strange indica una piccola strada sulla
cartina della Grande Mela come luogo in cui Odino si nasconde.
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano
il premio OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel.
La presenza di Iron
Man ha costruito il Marvel Cinematic Universe: il primo
eroe dello schermo, quello con l’interprete più carismatico, quello
che è comparso in più film e che, a tutti gli effetti, è il leader
degli Avengers (scusaci Cap!).
Tuttavia, Iron Man
va in coppia con Robert Downey Jr., che dopo
Avengers 4 esaurirà il suo
contratto. Come ci insegna la storia del fumetti, però, può
cambiare il volto sotto la maschera, ma il supereroe non tramonta
mai e quindi anche l’armatura di Iron Man potrebbe essere indossata
da qualcun’altro.
L’introduzione di Shuri nel
MCU, interpretata da
Letitia Wright, sembra una valida alternativa: una
giovane donna di colore, con un intelletto affilato e una
conoscenza tecnologica avanzata potrebbe essere quello che serve al
personaggio, inoltre potrebbe servire benissimo gli altri
Vendicatori, come già fa con suo fratello Black Panther.
In più, il personaggio sarebbe
perfetto per l’interazione con Peter Parker, con cui condivide
l’età, l’energia e il comic relief: entrambi hanno la
battuta pronta e potrebbero formare un ottimo duo. Sarà possibile
per Shuri prendere il posto di Tony Stark? I
fumetti dicono di sì, visto che è recente l’ingresso negli albi di
Riri Williams, molto simile a un’erede per Tony.
A chi le ha chiesto se volesse
interpretare il nuovo Iron Man, Letitia
Wright, che ha interpretato Shuri in Black
Panther e che tornerà in Avengers: Infinity War, ha
dichiarato che vuole essere in realtà la migliore versione
possibile di Shuri, personaggio che ha appena cominciato a
esplorare, quindi vedremo in che modo il suo personaggio,
dall’altissimo potenziale, verrà sviluppato nella misteriosa
Fase 4 del MCU.
Black Panther:
intervista a Letitia Wright e Daniel
Kaluuya
Parlando con LA
Times, l’attrice ha anche articolato dei
commenti su quale sarà l’interazione di Shuri con
Tony Stark e Bruce Banner, i due
Vendicatori esperti in scienza e tecnologia.
“Credo che se la caverà. Credo
che sarà umile, per imparare da loro, e che li sfiderà con i nuovi
design e le nuove idee del Wakanda. Desidera senza dubbio imparare
dall’Ovest, grazie all’apertura del nuovo Re, suo fratello. Credo
che si troverà molto a suo agio e se la caverà alla grande da
sola.”
Non resta che aspettare
Avengers: Infinity War per
vedere il personaggio interagire con gli altri, mentre per il
futuro di Iron Man, dovremo aspettare ancora fino
all’uscita di Avengers 4.
L’ennesima doccia fredda è arrivata
ieri in casa DC in seguito alla rinuncia, da parte di Joss Whedon, al
progetto su Batgirl a cui
stava lavorando. “Mi ci sono voluti mesi per capire che
non avevo una storia ma sono comunque molto grato al presidente
della DC Geoff Johns e al presidente della Warner Picture Group
Toby Emmerich”, ha dichiarato Whedon nelle ultime ore.
È bastata questa notizia ad
allarmare anche i fan di Nightwing,
tanto da chiedere immediatamente al regista assunto dalla
produzione Chris McKay
quale fosse la sua situazione.
“Se mi volessero fuori dal
progetto, mi licenzierebbero” ha scritto il regista, lasciando
intendere che non lascerebbe mai il timone del cinecomic a meno di
un allontanamento forzato da parte della major.
McKay sta lavorando all’adattamento
del personaggio dei fumetti DC da Febbraio 2017, anche se non sono
ancora stati annunciati trama e cast ufficiali.
In merito al progetto
su Nightwing, il regista aveva elogiato
l’approccio della WB: “Warner Bros è lo studio più attento
al processo creativo di qualsiasi altro studio in cui io vorrai
lavorare. Basta guardare il ruolo di registi di classe mondiale che
hanno lavorato alla Warner Bros e l’hanno resa quella che è adesso.
Questo è esattamente il modo di come gestiscono questi
film”.
Andy Serkis, in
questo periodo al cinema nei panni di Ulysses
Klaue in Black
Panther, ha condiviso alcuni dettagli in merito a
Mowgli – Il figlio della giungla, il suo prossimo film
da regista in cui rilegge Il libro della giungla.
Il film, come sappiamo, sarà un
adattamento in live action/motion capture dei personaggi di
Rudyard Kipling e avrà un tono molto diverso da
quello kid friendly di Jon Favreau, che
portò la storia al cinema, per la Disney, nel 2016. Quel film
rientrava nella serie di live action che la Disney sta producendo
partendo dai suoi classici di animazione, mentre il progetto di
Serkis è completamente diverso, a partire dal rating PG-13.
Black
Panther: intervista a Martin Freeman
e Andy Serkis
Il divieto per i bambini più
piccoli di 13 anni sembra un controsenso per una storia che siamo
abituati a considerare per bimbi piccoli, ma Andy
Serkis ha spiegato che il suo approccio è molto adulto,
soprattutto perché il film contiene “immagini sanguinose”
e un Baloo molto diverso, oscuro, lo definisce il regista.
Parlando con Good
Morning Britain [viaThe List],
Andy Serkis ha parlato prevalentemente del suo
personaggio nel film, l’orso Baloo. La maggior parte del pubblico
ricorda Baloo nell’adattamento Disney del 1967 e in quello in live
action del 2016, con la voce di Bill Murray. Per
cui un orso oscuro potrebbe essere un piccolo shock per i fan della
storia cinematografica. Serkis ha spiegato: “È un bel
personaggio, in realtà è piuttosto duro in questo film. Un Baloo
oscuro”.
Mowgli – Il figlio della giungla arriverà al
cinema il 19 ottobre 2018. Il Libro della
Giungla è stato scritto da Callie
Kloves e co-prodotto da Serkis e lo sceneggiatore di Harry
Potter Steve Kloves. Nel cast Freida
Pinto, Matthew Rhys e Rohan
Chand, mentre Christian Bale, Cate Blanchett,
Benedict Cumberbatch, Jack Reynor e Tom
Hollander presteranno i loro movimenti, con la performance
capture, agli animali del film. Andy Serkis
inoltre interpreterà anche Baloo.
Mowgli – Il figlio della giungla,
recensione del film
di Andy Serkis
Come
confermato negli ultimi mesi, arriverà in sala il film sulla
X-Force basato
sui fumetti creati da Fabian Nicieza e Rob Liefeld nel 1991, che
sarà scritto e diretto da Drew Goddard
(Daredevil di Netflix).
Secondo
Production Weekly la produzione
avrà inizio il prossimo ottobre, con Ryan Reynolds e
Josh Brolin pronti a riprendere i loro rispettivi
ruoli interpretati in Deadpool 2
(wade Wilson e Cable). Anche Zazie Beetz, che
debutterà quest’anno nei panni di Domino, potrebbe essere inserita
nel cast ufficiale di X-Force.
Se consideriamo i tempi di
riprese e la post-produzione, possiamo ipotizzare un’uscita nelle
sale entro il 2019 (magari dopo la release di
New Mutants a
febbraio del prossimo anno).
Il film è diventato una
priorità all’indomani del boom al botteghino di
Deadpool, e sappiamo che includerà Cable. Nel
corso degli anni, la X-Force ha
coinvolto moltissimi mutanti negli albi a fumetti, tra questi
ricordiamo Deadpool, Fantomex, Psylocke, Cyclops, Wolverine,
Colosso, Feral, Sunsopt, Banshee, Boom Boom, Domino, Copycat,
Warpath, Shatterstar, Doop, Spike e molti molti altri.
Possiamo immaginare quindi che nel
film ci sarà, oltre a Reynolds, anche Olivia
Munn nei panni di Psylocke, mentre per il resto del
cast bisognerà aspettare.
Nuovi dettagli sulla produzione di
Flashpoint sono
stati rivelati da una fonte più che affidabile e riportati dal sito
The Hashtag Show nelle ultime
ore, secondo i quali le riprese del cinecomic potrebbero avere
inizio a Londra nella seconda metà del 2018 (probabilmente a
luglio) e che il budget ammonta a oltre 100 milioni di dollari.
L’uscita nelle sale invece è prevista nel
2020.
Oltre ai
numeri e alle date, sono state diffuse alcune informazioni tecniche
circa l’enorme quantità di post-produzione necessaria per
completare gli effetti speciali dei movimenti di Barry Allen; un
lavoro che richiederà più tempo del dovuto, proprio per evitare gli
stessi errori commessi sulla post-produzione disastrosa di Justice
League.
E le novità non finiscono qui:
Warner Bros e DC stanno cercando di assumere il direttore della fotografia Jess Hall,
che lo scorso anno ha curato l’aspetto visivo di Ghost in
the Shell.
Per quanto riguarda
la narrazione, Flashpoint dovrebbe prevedere la
comparsa di personaggi provenienti da Wonder Woman e
altri membri della Justice League nella timeline
alternativa creata da Barry nel tentativo di cambiare il passato,
molto simile a ciò che accade nel fumetto.
Sempre secondo
The Hashtag Show, il film
includerà anche molti altre figure classiche di The
Flash, tra cui Eobard Thawne, Caitlin
Snow, che potrebbe trasformarsi in Killer
Frost, Dr. Arthur Light, alias. Doctor
Light, che potrà essere il grande villain del film, infine
Leonard Snart/Captain Cold e
Mick Rory/Heatwave.
Possibile l’ingresso in scena
dell’ufficiale della città di Keystone Fred
Chyre e del suo partner Jared Morillo che
aiuteranno Barry ad indagare sulla morte di Jonathan
Chambers (alias Johnny Quick).
Sembrerebbe tutto pronto per
l’inizio dei lavori in casa Warner Bros, tuttavia i registi scelti
per portare sullo schermo le avventure nel tempo di Barry
Allen John Francis
Daley e Jonathan Goldstein
hanno raccontato in una recente intervista di non aver ancora
firmato alcun accordo con la produzione: “Siamo
ancora in fase di negoziazione ma ci stiamo lavorando. Inoltre non
abbiamo ancora iniziato a lavorare sulla sceneggiatura e aspettiamo
di firmare l’accordo…Speriamo funzioni“.
La sceneggiatura di Star
Wars: Episodio IX è pronta. A dichiararlo è stato lo
stesso regista designato per il film, J.J. Abrams,
che è stato ospite a The Late Show with Stephen
Colbert.
Ecco cosa ha dichiarato il regista,
sceneggiatore e produttore durante l’intervista:
Abrams ha spiegato
che da bambino non avrebbe mai creduto di poter dirigere un film di
Star Wars e che aveva 10 anni la prima volta che
ha visto un film della saga. Parlando di critiche e commenti da
parte di Disney, George Lucas e dei fan,
J.J. ha detto: “Per quanto possa essere alta
l’aspettativa, l’opportunità è sempre più grande della paura di far
male.” Per poi confermare: “Abbiamo una
sceneggiatura” e “Cominceremo le riprese a
luglio”.
La sceneggiatura del film è stata
firmata dallo stesso Abrams insieme a Chris
Terrio.
Star Wars: Episodio
IX sarà diretto da J.J. Abrams e scritto
da Chris Terrio. Il film arriverà in sala il 20
dicembre 2019.
Confermati nel cast Daisy
Ridley, John Boyega, Adam Driver e Oscar
Isaac. Il film mostrerà anche come la produzione avrà
risolto il paradosso narrativo della Principessa/Generale Leia.
Tramite Reddit, abbiamo la
possibilità di vedere un nuovo Funko dedicato a Avengers: Infinity War, in
cui Thanos, il villain del film e di tutto il
Marvel Cinematic Universe,
interpretato da Josh Brolin, compare, sfoderando
un ghigno smagliante.
Ecco l’immagine del pupazzetto da
collezione:
Avengers: Infinity War – la trama
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal
25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe,
da Iron Man (2008) e Black
Panther (2018).
Avengers: Infinity
War, chi ha indossato il Guanto
dell’Infinito prima di Thanos?
È stato lo stesso Joss
Whedon ad annunciare il suo allontanamento da
Batgirl, film della DC Films e Warner
Bros che avrebbe dovuto scrivere e dirigere. Ecco le
parole che ha affidato a THR:
“Batgirl è un progetto molto
eccitante, e la Warner Bros e la DC sono partner collaborativi e di
grande supporto, per cui mi ci sono voluti mesi per capire che non
ho una storia. Sono molto grato al presidente della DC Geoff Johns
e al presidente della Warner Picture Group Toby Emmerich e tutti
quelli che sono stati di grande supporto quando sono arrivato, e
quindi capiranno che io… uhm, c’è una parola più sexy per dire ‘ho
fallito’?”
Come ogni notizia di questo genere,
si andranno adesso a indagare le ragioni dell’allontanamento di
Whedon, soprattutto considerato che il regista di The
Avengers era stato accolto come il salvatore della WB e
della DC Films, colui che aveva permesso a
Justice League di arrivare in
sala.
Secondo Variety in realtà
Joss Whedon aveva una storia, ed era quella
raccontata in The Million Dollar Debut of Batgirl!,
ovvero l’albo di Detective Comics Vol. 1 #359, il
primo fumetto in assoluto in cui Barbara Gordon faceva il suo
esordio come Batgirl. Pubblicato nel 1967, l’albo racconta di come
Barbara si unì a Batman e Robin per fermare Killer-Motn e i suoi
Moth-Men.
Batgirl: la Warner Bros
vuole una regista donna
Quindi, se il report di Variety è
veritiero, Whedon aveva la storia, ma sembra che il problema fosse
a monte: la Warner Bros voleva una regista donna.
Stando a Tracking
Board infatti, lo studio cerca per
Batgirl lo stesso successo guadagnato con Wonder Woman, e forse vuole
ripetere la formula messa a punto da Patty Jenkins
e Gal Gadot.
Ma chi sono le candidate? In prima
linea ci sono Ava Dunernay e Michelle
McLaren, ma potrebbero essere considerate persino
Katheryn Bigelow e Susanne Bier.
Fuori quota ma sempre papabili, ci sono Reed
Morano e Ana Lily Amirpour.
Insomma, i giochi sono aperti e una
nuova regista presto verrà annunciata per il progetto. Questa nuova
notizia però non fa certo del bene alla Warner
Bros che ancora una volta conferma di non avere
progettualità nella programmazione dei suoi progetti.
Come vi abbiamo mostrato
stamattina, Jennifer Lawrence ha
presentato a Londra il suo nuovo film, Red
Sparrow, in un abito nero firmato
Versace, lungo e molto sexy, che addosso a lei
sortiva il duplice effetto di esaltare il suo corpo e sottolineare
la bellezza dell’abito stesso.
La Lawrence però è stata travolta
da critiche e anche da insulti, proprio per quell’abito. Il
problema, stando ai polemici del web, era che il vestito in
questione era molto succinto e che lei, per mostrarsi con molta
epidermide scoperta e vendere meglio il film, si è sottoposta al
freddo del febbraio londinese, oggettificando la sua
persona andando contro tutto ciò che sta smuovendo negli ultimi
mesi l’industria di Hollywood. Il riferimento è ovviamente al
movimento Time’s Up e al
#MeToo.
In sostanza, visto che faceva
freddo e che tutti i colleghi uomini di Jennifer
Lawrence indossavano pesanti cappotti, perché lei si è
mostrata semi-nuda? Perché svendere così la sua immagine quando è
stata una delle prime a marciare per la parità di diritti e la fine
delle molestie nell’industria del cinema?
Ebbene questi attacchi e queste
critiche non sono piaciuti a Jennifer Lawrence,
che come al solito non le ha mandate a dire, scrivendo sulla sua
pagina Facebook ufficiale quanto
segue:
“Wow, non so davvero da dove
cominciare in merito alla controversia ‘Jennifer Lawrence indossa
un abito succinto al freddo’. Questo non è soltanto completamente
ridicolo, ma sono anche estremamente offesa. Quel vestito Versace
era favoloso, pensate che avrei coperto quello straordinario
vestito con un cappotto o una sciarpa? Sono stata fuori per 5
minuti. Ma serei stata in piedi in mezzo alla neve per quel
vestito, perché amo la moda ed è stata una mia scelta. Questo è
sessismo, questo è ridicolo, questo non è femminismo. Esagerare in
merito a ogni cosa qualcuno dice o fa, creare controversie su
sciocche innocue cose come cosa scelgo di indossare non ci farà
andare avanti. Si tratta di creare stupide distrazioni dai problemi
reali. Tutto quello che mi vedete indossare è una mia scelta. E se
voglio avere freddo, RESTA UNA MIA SCELTA!”
Niente da replicare, pare.
Jennifer Lawrence ha marciato in prima fila per le
donne negli ultimi mesi, dimostrando di avere a cuore il movimento
Time’s Up e sembra che questa frivola controversia l’abbia davvero
infastidita. Come sempre si è rivolta direttamente alla fonte, con
parole schiette e dirette.
Jennifer Lawrence ha presentato a Londra
insieme al cast il suo ultimo film Red Sparrow.
Insieme a lei i co-protagonisti Joel
Edgerton, Matthias
Schoenaerts, Jeremy Irons e il
regista Francis Lawrence.
Basato sul romanzo di Jason
Matthews, Red Sparrow è diretto da e
scritto da Justin Haythe. Nel cast
protagonisti Jennifer Lawrence, Joel Edgerton,
Matthias Shoenaerts, Jeremy Irons, Mary Louise Parker e
Charlotte Rampling.
Red Sparrow la trama
Dominika Egorova
(Jennifer Lawrence) è una prima ballerina, che
viene reclutata nella “Sparrow School”, un servizio di intelligence
russo dove viene educata a diventare una letale amante e
seduttrice. La sua prima missione ha come obiettivo Nathaniel Nash
(Joel Edgerton) un ufficiale della CIA che
monitora le infiltrazioni dei servizi segreti della Russia.
Dal regia del tre
volte Premio Oscar Steven Spielbergarriva
Ready
Player One, l’atteso adattamento dell’omonimo romanzo
di Fantascienza. Oggi la Warner Bros ha diffuso la
prima clip dal titolo “come with me”, protagonista Tye
Sheridan:
Il film è ambientato nel 2045, anno
in cui il mondo sta per collassare sull’orlo del caos. Ma le
persone hanno trovato la salvezza nell’OASIS, un enorme universo di
realtà virtuale creato dal brillante ed eccentrico James Halliday
(Mark Rylance).
A seguito della morte di Halliday,
la sua immensa fortuna andrà in dote a colui che per primo troverà
un Easter egg nascosto da qualche parte all’interno dell’OASIS,
dando il via ad una gara che coinvolgerà il mondo intero. Quando un
improbabile giovane eroe di nome Wade Watts (Tye Sheridan) deciderà
di prendere parte alla gara, verrà coinvolto in una vertiginosa
caccia al tesoro in questo fantastico universo fatto di misteri,
scoperte sensazionali e pericoli.
Ready
Player One ha diretto il film da una sceneggiatura di
Zak Penn ed Ernest Cline. Il film è stato prodotto
da Spielberg, Donald De Line, Kristie
Macosko Krieger e Dan Farah; con Adam Somner,
Daniel Lupi, Chris DeFaria e Bruce Berman come produttori
esecutivi.
Ready Player
One vede protagonisti Tye Sheridan (X-Men:
Apocalisse, Mud), Olivia Cooke (Quel
fantastico peggior anno della mia vita, Bates Motel), Ben
Mendelsohn (Rogue
One – A Star Wars Story, Bloodline) e T.J.
Miller (Deadpool, Silicon Valley), con Simon
Pegg (i film di Star Trek, la saga di Mission: Impossible)
e il premio Oscar Mark Rylance (Il
ponte delle spie e
Dunkirk).
Ready Player One
Dietro la macchina da presa, il tre
volte premio Oscar Steven Spielberg
(Schindler’s List, Salvate il soldato Ryan)
ritrova il suo team creativo de “Il ponte delle spie”, tra cui il
direttore della fotografia premio Oscar Janusz
Kaminski (“Schindler’s List”, “Salvate il soldato Ryan”),
lo scenografo premio Oscar Adam Stockhausen
(“Grand Budapest Hotel”), il montatore premio Oscar® Michael Kahn
(“Salvate il soldato Ryan”, “I predatori dell’Arca perduta”) e la
costumista Kasia Walicka-Maimone (“Moonrise Kingdom – Una fuga
d’amore”). Le musiche sono del compositore candidato all’Oscar
Alan Silvestri (i film di “Ritorno al futuro”,
“Forrest Gump”).
La Warner Bros. Pictures e la
Amblin Entertainment presentano, in associazione con Village
Roadshow Pictures, una produzione Amblin Production, una produzione
De Line Pictures Production, un film di Steven Spielberg, Player
One.
L’uscita italiana al cinema è
prevista a partire da marzo 2018, il film sarà distribuito dalla
Warner Bros. Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment
e in alcuni territori selezionati, dalla Village Roadshow
Pictures.
Dopo la presentazione al
Festival di Berlino 2018, arriva il trailer
ufficiale italiano di Unsane, il nuovo film di
Steven Soderbergh girato completamente con un
iPhone.
Il film, con protagonista
Claire Foy (The
Crown), è l’esempio di quanto Soderbergh sia in grado
di spaziare tra generi e tecniche, tanto che questa volta si è
affidato soltanto alle riprese di un iPhone.
Il film fu annunciato l’anno scorso,
pur non avendo mai avuto un titolo prima d’ora. Del progetto si
parlava come il “film segreto di Soderbergh girato con un
cellulare”. Nel cast del film compaiono anche
Juno Temple, Joshua Leonard, Amy Irving e
Jay Pharoah.
Il film racconta di una donna
terrorizzata dall’idea di essere seguita da uno stalker. Il film si
gioca molto sull’eventualità che le paure del personaggio della Foy
siano vere o se lei stia semplicemente avendo esperienza traumatico
a seguito di un esaurimento.
Il film vira quindi verso dei toni
dark in cui possiamo vedere Claire Foy alle prese
con toni meno “aristocratici”. L’attrice vincitrice di un
Golden Globe metterà da parte la corona di
Elisabetta II per interpretare sul grande schermo
Lisbeth Salander in Quello che non
Uccide.
Per quanto riguarda invece
Soderbergh, che intanto ha dichiarato di voler girare i suoi
prossimi film solo con un iPhone, lo aspettiamo al cinema con
Logan Lucky, divertente ma acnhe commovente heist
movie visto alla Festa di Roma.
È stato firmato l’atto
costitutivo della nuovaBugs
Comics, che rinnova il percorso e potenzia il
progetto cominciato tre anni fa dalla casa editrice romana
guidata da Gianmarco Fumasoli e Paolo
Altibrandi, con due grandi obiettivi principali: l’arrivo
dei prodotti Bugs – fino a oggi distribuiti solo in fumetteria –
anche nel mercato delle edicole e la nascita di
una nuova scuola del fumetto. La nuova società,
costituitasi in forma di S.r.l., si muoverà dunque su questo
innovativo binomio, aggiungendo al lavoro di valorizzazione delle
competenze dei singoli autori che già svolge, quello di scoperta e
formazione di nuovi talenti.
Negli ultimi anni l’ambiente
fumettistico della Capitale ha mostrato crescita e vivacità
produttiva, il lavoro parte dunque da Roma, con l’obiettivo di
ampliare il raggio d’azione verso l’intero territorio nazionale e
poi all’estero, dando risposta a interessi diversi e ampliando così
l’offerta.
Per quanto riguarda i progetti “da
edicola” gli autori della Bugs sono già al lavoro sulla prima
serie, che avrà un formato diverso da quanto prodotto dalla casa
editrice finora, allontanandosi dal modello della rivista
antologica già sperimentato con Mostri, Alieni e
Gangster, riviste che, comunque, continueranno il loro
percorso affiancando le novità.
Il progetto è stato resto possibile
grazie al contributo di un gruppo di finanziatori che lo hanno
abbracciato, tra cui spicca la società di consulenza strategica e
comunicazione integrata Pezzilli & Company, che
apporterà know how, capacità imprenditoriale e spinta
commerciale.
A quasi dieci anni dal bellissimo
Fantastic MrFox (2009)
Wes Anderson torna a giocare con una delle
sue tecniche cinematografiche predilette, ovvero l’animazione
stop-motion, regalandoci L’Isola dei Cani, un
film tanto originale, quanto perfetto, che tocca nel profondo tutte
le corde emotive, commuovendo, strabiliando, tenendo con il fiato
sospeso e soprattutto facendo rimanere lo spettatore attaccato allo
schermo per tutta la durata della storia.
Ambientato in un futuro non troppo
lontano e tutt’altro che improbabile, L’Isola dei
Cani racconta la fantastica avventura di
Atari Kobayashi, un ragazzo di 12 anni, figlio
adottivo dello spietato e cinico sindaco di una città del Giappone,
Megasaki City. Il politico odia i cani, anche in
conseguenza di un antica tradizione e decide di emanare un decreto
di espulsione per tutti i cani della città. Una terribile malattia
che sembra aver colpito tutti questi animali convince anche
l’opinione pubblica che non ci possa essere altra scelta.
Così, uno ad uno, tutti i
cani vengono deportati su un isola discarica, trasformata in una
vera e propria terra di nessuno, dove le tante bestiole
sopravvissute all’esilio si riorganizzano in bande disperate. I
cani sono alla continua ricerca di cibo, di speranza e di un
barlume di sopravvivenza.
Atari fugge di casa e pilotando
maldestramente un mini aereo si schianta sulla discarica. Vuole
ritrovare Spot, il suo amato cane da guardia. Ferito, privo di un
rene, azzoppato e con un pezzo di elica conficcato nella testa, il
ragazzo stringe amicizia con un branco di cani ribelli e con loro
intraprende un epico viaggio nella misteriosa e pericolosa isola
dei cani.
L’Isola dei
Cani è una storia che regala poesia, umorismo e
azione. È un racconto sull’ amicizia, sulla lealtà, sulla difesa
dei propri ideali. È una moderna fiaba animalista e ambientalista,
che non diviene mai stucchevole e non cade mai in luoghi comuni e
facili sentimentalismi, alternando momenti struggenti a sequenze
molto violente, assai rare nel cinema di animazione.
L’Isola dei Cani
erede del cinema di Kurosawa
Wes Anderson con
il suo inconfondibile stile raffinato, colorato, simile ad un
bellissimo libro illustrato, rende omaggio alla portata epica e
alla bellezza del cinema giapponese e all’eredità narrativa di
Akira Kurosawa, alla nobile lealtà dei compagni
canini, qui ridotti a pulciosi samurai pronti alla morte per
la difesa di un ideale.
Anderson dipinge in punta di
pennello, emulo delle raffinatezze di
Hokusai, una serie di meravigliose
illustrazioni animate a passo uno, per raccontare il caparbio
eroismo pieno di speranze del piccolo Atari, il suo rifiuto totale
per l’ingiustizia e l’intolleranza, la sua difesa spasmodica
dei sentimenti che lo legano dall’infanzia al suo amico a
quattro zampe.
L’idea del film è
iniziata con un improbabile, ma potente mix di fascinazioni
condivise da Anderson e dai suoi collaboratori
Roman Coppola, Jason Schwartzman e Kunichi
Nomura, ovvero i cani, il futuro, le discariche, le
avventure d’infanzia, i film giapponesi. Dice Anderson:
“Volevo fare qualcosa di futuristico. Volevo un branco di
cani alfa che fossero tutti i leader contemporaneamente. E volevo
far vivere questa storia in una terra sconfinata fatta di
spazzatura. Amo il Giappone e il cinema giapponese
e volevo fare qualcosa che fosse davvero ispirato ai film
giapponesi, ma che si mescolasse ai film che hanno i cani come
protagonisti.”
L’Isola dei Cani è
un film raro, di difficile catalogazione, fuori da qualsiasi schema
e assolutamente non paragonabile ad altre pellicole. E’ un’opera
piena zeppa di invenzioni visive e anche linguistiche (per questo
motivo sarà difficile che il doppiaggio possa rendergli giustizia).
Si tratta di un film talmente originale che potrebbe anche
spiazzare lo spettatore, confondendolo con una struttura narrativa
complessa, divisa in capitoli come fosse un libro e con continui
salti avanti e indietro nel tempo, oltretutto sottolineati da un
alternanza stilistica per differenziare visivamente le raffinate
stratificazioni della storia.
L’Isola dei
Cani è la conferma felice dell’estro espressivo smisurato
di Wes Anderson, uno dei più grandi autori
contemporanei, che riesce con questo nuovo meraviglioso tassello
della sua filmografia a traghettare l’animazione stop-motion in un
isola felice, dove allontanata dallo stereotipo del cinema per
famiglie, dimostra tutte le peculiarità espressive di una tecnica
magica, che permette di dare vita a mondi strabilianti, tangibili (
cosa che l’animazione 2D e 3D non riescono a fare) e proprio per
questo a volte appare perturbante.
Sky Cinema è da
sempre la casa degli Oscar e, anche quest’anno, in occasione della
90ª edizione degli Academy Awards, dedica
un intero canale – acceso 24 ore su 24 e
in alta definizione – ai film premiati con
l’ambita statuetta. Per tre settimane, da lunedì 19
febbraio a domenica 11 marzo, infatti, Sky Cinema
Hits (canale 304) si trasforma in
Sky Cinema OscarHD, con i
migliori titoli disponibili anche su Sky On
Demand.
Una programmazione speciale che
accompagnerà lo spettatore fino all’attesa Notte degli
Oscar 2018, trasmessa in diretta e in
esclusiva su Sky, la notte tra
domenica 4 e lunedì 5 marzo a partire dalle 22:50
fino all’alba su Sky Cinema
OscarHD.
Si comincia subito con una prima
visione: lunedì 19 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno HD
e alle 21.45 su Sky Cinema Oscar HD andrà in onda LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE, il film diretto
da Mel Gibson con Andrew Garfield
e Vince Vaughn, vincitore nel 2017 di due
statuette (Miglior montaggio e Miglior sonoro), che racconta la
vera storia di Desmond Doss, primo obiettore di coscienza
dell’Esercito statunitense a ricevere la medaglia d’onore.
Da non perdere lunedì 26
febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno HD e alle 21.45 su Sky Cinema
Oscar HD la prima visione di LA LA LAND, l’attesissimo film
vincitore lo scorso anno di 6 statuette tra cui
Miglior regia e Migliore attrice protagonista,
diretto da Damien Chazelle, con Emma
Stone e Ryan Gosling. Una moderna storia
d’amore che ha incantato pubblico e critica, un musical che
racconta la passione fra Mia (Emma Stone), aspirante attrice con un
lavoro da barista nel Caffè della Warner Bros, e Sebastian (Ryan
Gosling), un pianista jazz con il sogno di aprire un locale
finalmente tutto suo.
L’appuntamento più atteso è con la
diretta esclusiva della Notte degli Oscar 2018
prevista per domenica 4 marzo. Ad accompagnare gli spettatori
durante la 90° edizione degli Academy Awards, il
giornalista Francesco Castelnuovo che dagli studi
Sky commenterà i momenti salienti della Cerimonia assieme al
critico cinematografico Gianni Canova e tanti
altri ospiti d’eccezione.
La diretta esclusiva sarà preceduta
alle 21.00 su Sky Cinema Oscar HD dalla prima
visione di MOONLIGHT – TRE STORIE DI UNA VITA. La
pellicola, diretta da Barry Jenkins e premiata nel
2017 con tre Oscar tra cui quello del Miglior Film, segue
tre momenti della vita di Chiron, un giovane ragazzo afroamericano
alle prese con la scoperta della vita, tra una madre
tossicodipendente, i compagni di scuola che lo bullizzano e un
amore omosessuale che non è in grado di capire fino in fondo.
Tra i titoli proposti, anche alcuni
tra i più grandi successi dell’ultima edizione degli Oscar: da
BARRIERE, adattamento cinematografico dell’opera
teatrale Fences, un dramma sulle ingiustizie sociali
diretto e interpretato da Denzel Washington,
premiato con una statuetta per l’interpretazione di Viola
Davis nel ruolo di Rose Lee Maxson, ad ARRIVAL (premio Oscar per il Miglior
montaggio sonoro), il film fantascientifico diretto da
Denis Villeneuve con Amy Adams e
Jeremy Renner.
La programmazione dedicata al
premio più importante del cinema mondiale continua con alcuni dei
titoli premiati negli anni scorsi come Miglior film
straniero tra cui IL GIARDINO DEI FINZI
CONTINI, il capolavoro diretto da Vittorio De
Sica nel 1972; TUTTO SU MIA MADRE, il
film drammatico scritto e diretto da Pedro
Almodóvar, premiato nel 2000; e IL
CLIENTE, la pellicola diretta dall’iraniano Asghar
Farhadi nella passata edizione.
E ancora, da non perdere
DALLAS BUYERS CLUB, il crudo ed emozionante film
basato sulla storia vera di Ron Woodroof, diretto nel 2013 da
Jean-Marc Vallée, conMatthew
McConaughey (miglior attore protagonista) e
Jared Leto (miglior attore non
protagonista); THE HOURS, un intreccio delle
vite di tre donne legate dal romanzo Mrs. Dalloway di
Virginia Woolf, diretto da Stephen David Daldry
con Nicole Kidman (Oscar® come Miglior
attrice nel 2002); MEMORIE DI UNA GEISHA
diretto da Rob Marshall nel 2005 e vincitore di 3
statuette, che racconta la storia della geisha dalla bellezza
leggendaria Chiyo, dagli occhi grigio – blu; COLAZIONE DA
TIFFANY (in versione restaurata), la memorabile commedia
vincitrice nel 1962 di due premi Oscar® (Miglior colonna
sonora, Miglior canzone per Moon River), diretta da
Blake Edwards con Audrey Hepburn
e George Peppard; THE ARTIST, il
film muto in bianco e nero del 2011 vincitore di 5 statuette tra
cui miglior regia e migliorattore
protagonista, scritto e diretto da Michel
Hazanavicius, interpretato da Jean
Dujardin e Bérénice Bejo.
Fra gli oltre 100
titoli in onda su Sky Cinema Oscar® HD sono da segnalare
inoltre IERI, OGGI, DOMANI, LA GRANDE
BELLEZZA (versione integrale), COME
ERAVAMO, LAWRENCE D’ARABIA (versione
restaurata), IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI,
IL LATO POSITIVO – SILVER LININGS PLAYBOOK,
ROSEMARY’S BABY e CASA HOWARD, il
film musicale FLASHDANCE e
SAYONARA.
Tutti gli aggiornamenti sulla
programmazione e sul live sono disponibili su skycinema.it/oscar, sulle pagine
Facebook e Instagram di Sky Cinema e su Twitter con
#SkyCinemaOscar.
Da oggi al cinema
The Disaster Artist, il
film con il vincitore
al Golden Globe James
Franco nel ruolo
di Tommy
Wiseau, e con Dave Franco, Seth
Rogen, Alison Brie, Ari Graynor, Jacki Weaver, Josh Hutcherson, Zac
Efron, Bryan Cranston, Sharon Stone, Melanie Griffith.
In
The Disaster Artist, il regista James
Franco (As I Lay Dying, Child of God) trasforma la
tragicomica storia vera dell’aspirante regista, e famoso outsider
di Hollywood, Tommy Wiseau – artista la cui
passione era genuina tanto quanto discutibili erano i suoi metodi –
nella celebrazione dell’amicizia, dell’espressione artistica e
dell’inseguimento dei sogni contro ogni pronostico.
Basato sul best seller di Greg
Sestero, che rivelava ogni cosa sulla realizzazione del
“disastroso” classico di culto di Tommy, The Room (“Il Più Grande
Peggior Film Mai Realizzato”), The Disaster Artist è un ironico e
gradito avvertimento che ci ricorda come ci sia più di un modo per
diventare una leggenda, e che non ci sono limiti a quello che si
può ottenere anche quando non si ha assolutamente idea di cosa si
stia facendo.
Può un finale determinare il
successo o l’insuccesso di un film? La risposta è ovviamente
positiva. Nel caso di un genere come il cinecomic però,
le ultime sequenze e le scelte narrative non sempre sono state
risolutive, proprio perché la loro ricchezza risiede spesso nel
centro dell’azione, negli universi ricreati e nelle avventure dei
supereroi.
Eppure ci sono dei celebri finali
nella storia dei cinecomic che in realtà nascono da decisioni prese
all’ultimo minuto da sceneggiatori, registi e produttori, onde
evitare qualsiasi errore.
Volete sapere quali? Scorrete di
seguito la lista.
The Wolverine
Nel finale
originale di The Wolverine, il protagonista veniva
presentato con il classico vestito giallo regalato da Yukio, ma
James Mangold decise di non includere questa scena
per evitare di mettere sotto pressione il prossimo regista degli
X-Men nel fargli includere Wolverine nel
costume iconico (e non del tutto funzionante sullo
schermo).
Men In Black II
Il primo film di
Men in Black si
rivelò un tale successo da generare un sequel uscito nel 2002. In
una scena fondamentale una delle torri gemelle di New York era
diventata una fonte di Luce di Zartha per un alieno da inviare al
suo pianeta natale ma durante le riprese, le stesse torri sono
state vittima dell’attentato dell’11 settembre. Per questo tragico
motivo il finale è stato poi sostituito da quello che abbiamo visto
nel film.
Iron Man 2
In origine,
Iron Man 2 sarebbe
dovuto finire con il rapimento di Whiplash Pepper:
Tony gli donava un’armatura, sotto richiesta, e i due avevano un
confronto. Stark lo avrebbe poi sconfitto e
sarebbe fuggito con Pepper prima della morte di Whiplash per mano
di Rhodey. Il video è su youtube, per chi volesse.
Teenage Mutant Ninja Turtles
Nel 1990 Teenage Mutant Ninja
Turtles si concluse con la vittoria delle tartarughe
su Shredder l’abbraccio fra April e Casey. Un happy ending
hollywoodiano che in realtà tradiva l’idea originale dello script.
Nel primo finale infatti vediamo April avere un’idea per
“Teenage Mutant Ninja Heroes” da presentare ad un editore,
per poi sentirsi dire che l’idea è troppo
“inverosimile”.
Avengers: Age of Ultron
La morte di
Quicksilver
alla fine di Avengers: Age of Ultron non
è stata sempre l’unica possibilità per i produttori: Joss
Whedon ha infatti girato una scena in cui Quicksilver
è effettivamente sopravvissuto alle sue 47 ferite da
proiettile e si unisce alla squadra secondaria degli Avengers
insieme a sua sorella, Scarlet
Witch.
Batman Forever
C’è un omaggio ai
film di Tim Burton
proprio alla fine di Batman Forever: il
cinecomic, come prevedeva il finale originale, vedeva Alfred
guidare nei dintorni di Chase Meridian, con Batman e Robin che fissavano il
segnale dell’uomo pipistrello da un tetto.
La leggenda di Zorro
Se avessimo visto
La leggenda di Zorro con il finale originale, il
franchise forse avrebbe avuto un seguito: originariamente, il film
mostrava Joaquin, il figlio di Zorro, che
indossa il celebre mantello di suo padre. Il finale fu poi
cambiato.
Il Corvo 2
Quando è arrivato
il momento di lavorare su Il Corvo 2,
regista, sceneggiatore e produttori si sono concentrati su ciò che
doveva essere incluso nel film e cosa no. Molto è stato modificato
tra la prima stesura e il cut finale: nel finale
Judah muore dopo essersi sciolto in un cluster CGI
ma in origine doveva essere mangiato vivo dai corvi scatenati da
Ashe.
Ant-Man
Alla fine di
Ant-Man,
vediamo il capo dello S.H.I.E.L.D. e l’agente dell’Hydra sotto
copertura Mitchell Carson fuggire con valigia di Pym Particles
mentre Ant-Man sta combattendo Darren Cross.
Questo lasciava un grande arco possibilità per ciò che potrebbe
accadere nel sequel di prossima uscita: il regista Peyton
Reed ha rivelato che, in origine, il piano era di vedere
Ant-Man
arrestare Carson e ottenere le particelle, ma per una serie di
motivi si decise che sarebbe stato meglio cambiare il
finale.
Guardiani della Galassia
Il regista di
Guardiani della
GalassiaJames
Gunn aveva originariamente pensato di chiudere il film
con una scena che mostrasse il nonno di Peter
sulla terra mentre aspettava il ritorno di Quill.
Gunn ha effettivamente girato la scena, ma ha realizzato in
post-produzione quanto fosse triste decidendo poi di
eliminarla.
Hancock
Se
Hancock avesse avuto il suo finale originale, il
film sarebbe stato molto più dark di quanto è in realtà apparso.
Nella sceneggiatura originale, l’eroe assalta quasi sessualmente
Mary prima di riuscire a controllarsi. Caduto in
basso, uccide una squadra di poliziotti venuta in soccorso di Mary.
Dopo che la carneficina è finita, Hancock
raccoglie uno dei cannoni dell’ufficiale e gli ficca una pallottola
nel cranio.
Kick-Ass 2
Il personaggio di
Christopher Mintz-Plasse di Kick-Ass,
Chris, diventa un supercriminale in piena regola in
Kick-Ass 2. Nella sceneggiatura originale di
Mark Miller il villain veniva ucciso perché si era
spinto troppo oltre le sue possibilità, ma all’ultimo minuto,
Miller ricevette l’ordine di non ucciderlo perché serviva un
cattivo per il terzo film (mai realizzato).
Chronicle
In origine, la
battaglia finale di Chronicle avrebbe dovuto
concludersi con Matt che sviene e si risveglia
come cavia sperimentale dei militari da cui stava fuggendo. Con un
flash forward ambientato due anni dopo, scopriamo che
Matt in realtà sta salvando delle persone come
supereroe in Corea. Il finale fu cambiato probabilmente per ragioni
di budget.
Tank Girl
Basato sulla serie
post-apocalittica di fumetti con lo stesso nome, Tank
Girl è stata adattata al cinema nel 1995 con Lori
Petty come protagonista e una giovane Naomi Watts
come sua spalla, Jet Girl. Esiste però un finale
alternativo a quello montato (in cui Sub Girl aiuta Tank Girl e la
sua squadra a liberare gli schiavi) e vedeva invece un’enorme
sequenza d’azione con Tank Girl che scendeva delle rapide d’acqua.
Solo dopo i produttori capirono che il loro budget non avrebbe
permesso di girare scene del genere.
Logan
Hugh
Jackman ha raccontato in un’intervista che aveva
immaginato il finale di Logan simile a
quello di Unforgiven. Logan vive, realizzando che
non può sfuggire al suo passato, ed è costretto a cavalcare al
tramonto. Jackman aveva effettivamente presentato questa idea al
regista, ma James Mangold
ha deciso di optare per l’epilogo visto nel film.
Netflix annuncia il trailer
e la locandina di
Annientamento, l’attesissimo film con
Natalie Portman.
Annientamento sarà
disponibile su Netflix a partire dal 12 Marzo
2018, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.
Annientamento, la trama
Per scoprire cosa è successo a suo
marito, Lena, biologa ed ex soldatessa, si unisce a una missione
nell’Area X, un misterioso e inquietante fenomeno che si sta
espandendo lungo la costa degli USA. Una volta al suo interno, la
spedizione scopre un mondo con paesaggi trasformati, dove delle
creature modificate, tanto belle quanto pericolose, minacciano la
loro vita e sanità mentale.
Dal visionario sceneggiatore e
regista Alex Garland (Ex
Machina, 28 giorni dopo) e tratto dai libri di successo
della Trilogia dell’Area X di Jeff
VanderMeer, Annientamento vede come protagonisti
Natalie Portman, Oscar Isaac,
Jennifer Jason Leigh, Tessa
Thompson, Gina Rodriguez e Tuva
Novotny.
La Showtime
ha diffuso il nuovo teaser “Threat” Billions 3, l’attesissima terza stagione di
Billions,
la serie tv con Paul Giamatti.
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Billions 3×01 debutterà il 25 Marzo 2018 sulla
Showtime.
Billions 3
Nella
terza stagione di Billions
Chuck e Axe sono i protagonisti di una lunghissima, estenuante,
appassionante partita a scacchi, giocata tra battute memorabili e
svolte inaspettate; compiono azioni spietate, finalizzate solo ed
esclusivamente al proprio guadagno personale, utilizzando strategie
contorte e imprevedibili.
Nel
cast di Billions
3 oltre al grande Paul Giamatti (Sideways; La versione di
Barney) e Damian Lewis (Homeland) uno degli
attori più versatili e carismatici in circolazione, si rivelano
fondamentali e di spessore anche i ruoli femminili. Maggie Siff (Wendy Rhoades), attrice che i
cultori di Mad Men
e Sons of Anarchy ricordano nei ruoli,
rispettivamente, di Rachel Menken e Tara Knowles, e che in Billions
ha un ruolo chiave: è la moglie di Chuck e lavora come psicologa
nella compagnia di Axe, una situazione che contribuisce
inevitabilmente ad aggravare il contrasto tra i due uomini. Malin
Âkerman (Watchmen) è Lara Axelrod, moglie di Axe, bellissima
e senza scrupoli, madre e moglie fedelissima, sostiene il marito in
maniera incondizionata ed è pronta a tutto per difendere la sua
famiglia e il loro patrimonio.
Sebbene
i personaggi della serie non siano reali, Billions si
ispira vagamente al lavoro del procuratore Preet Bharara e in
particolare alla sua crociata contro i reati finanziari nel
Southern District di New York.Inoltre, Andrew Ross Sorkin, uno dei
co-ideatori, oltre ad essere un giornalista finanziario del New
York Times, è noto per avere scritto sulla crisi economica del
2008-15 il bestseller “Il crollo: Too Big to Fail”, dal quale è
stato tratto nel 2011 il film di HBO Too Big to Fail: Il crollo
dei giganti.
Michael B. Jordan
non ha mai nascosto il suo profondo amore per le anime giapponesi e
per la cultura nerd in generale, dunque non sorprende che un utente
di Twitter abbia accostato i personaggi di
Killmonger (il villain interpretato dall’attore in
Black
Panther) e Vegeta di
Dragonball Z e notato una certa somiglianza nel
costume.
Qui sotto l’immagine dei due a
confronto: che ne pensate? Vi sembra un omaggio fedele di Jordan al
celebre protagonista dei manga e dell’anime?
Vi ricordiamo che l’attore è nelle
sale con Black
Panther. Il film è stato diretto da Ryan Coogler e
vede nel cast Chadwick
Boseman, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin
Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Di seguito la sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Un mese fa circa si era diffusa la
notizia, riportata da Collider, di un probabile cameo
di Tom
Holland in Venom, lo spin-off
prodotto dalla Sony che porterà sul grande schermo il personaggio
Marvel, precisando che non vedremo
Spider-Man bensì Peter Parker.
“Holland è stato visto sul set
in borghese, senza il costume di Spider-Man.” dichiarava
la fonte. E così è stato: l’attore ha effettivamente girato una
piccola scena ma non è ancora chiaro come il personaggio sarà
introdotto all’interno della trama.
A questa domanda ha provato a
rispondere ScreenRant: secondo
una fonte vicina alla produzione, è stata girata una scena con
gruppo di studenti in visita al quartier generale della Life
Foundation, l’azienda guidata dal personaggio di Riz
Ahmed, Carlton Drake.
Sebbene Tom Holland
non sia stato visto sul set quel giorno, le riprese si sono svolte
in una proprietà privata, dunque sarebbe stato complicato scattare
foto dell’attore o almeno vederlo in azione.
Vi ricordiamo
che nel MCU Peter Parker vive nel Queens, a
New York, mentre Venom è ambientato a San Francisco. In
Spider-Man: Homecoming
abbiamo però visto Peter e i suoi compagni di squadra del Decathlon
Accademico fare un viaggio a Washington DC, quindi è probabile che
il gruppo si recherà alla Life Foundation per una gita.
Venom arriverà
al cinema il 5 ottobre 2018 con la regia di Ruben
Fleischer (Zombieland, Gangster
Squad). Tom Hardy interpreterà
il protagonista Eddie Brock. Nel cast
anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny
Slate, Scott Haze e Michelle
Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Dopo la rinuncia di Sam
Mendes, sembra che la Disney abbia
finalmente ingaggiato il regista definitivo per il live action di
Pinocchio: si tratta di Paul
King (Paddington, Paddington
2), a cui verrà affidata la sceneggiatura di Jack
Thorne.
Lodato dalla critica per i suoi
precedenti lavori, King ha appena firmato un
contratto con la Warner Bros per dirigere un nuovo adattamento di
Willy Wonka
e la fabbrica di cioccolato, il classico per bambini di
Roald Dahl.
Pinocchio si
aggiunge alla lunga lista di live action finora prodotti dalla
Disney, come Alice nel Paese delle
Meraviglie, Il libro della
giungla, Cenerentola e il più
recente La Bella e la Bestia.
Sono iniziate circa un mese fa le
riprese di Shazam!, il cinecomic che farà parte del
DCEU e che sarà diretto da David F. Sandberg.
Proprio il regista ha svelato nelle
ultime ore alcuni preziosi dettagli sul costume che indosserà il
supereroe, a quanto pare molto simile a quello che i fan hanno
visto nel film d’animazione Justice League: War uscito nel
2014.
“L’uniforme di Shazam!
presentarà alcune somiglianze con il look del personaggio in
Justice League: War. Una volta che le prime foto sono saranno
pubblicate, potrò dirvi di più sulle ispirazioni e sul perché sono
state fatte certe scelte.“
Questo, stando ai riferimenti del
film d’animazione, dovrebbe essere l’aspetto del costume. Che ne
pensate?
Il film farà parte
dell’Universo Cinematografico DC e seguirà le
uscite di Aquaman e Wonder Woman 2, gli altri due
attesi titoli di casa DC.
Abbiamo tutti un
supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo
fuori. Nel caso di Billy Batson, gli basta gridare una sola parola
– SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni possa
trasformarsi nel Supereroe Shazam per gentile concessione di un
antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam
si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che
qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi!
Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole
testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un
bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per
combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus
Sivana.
Il cast: Zachary
Levi (Shazam!), Asher
Angel (Billy Batson), Mark
Strong (Dr. Thaddeus
Sivana), Jack Dylan
Grazer (Freddy), Grace
Fulton (Mary), Faithe
Herman (Darla), Ian
Chen (Eugene), Jovan
Armand (Pedro), Cooper
AndrewseMarta
Milans(genitori adorrivi di Billy, Victor e
Rosa Vasquez), Ron Cephas Jones (Il
Mago).
Due anni fa, a ridosso dell’uscita
nelle sale di Spectre, Sam Mendes
annunciava che quella sarebbe stata la sua ultima regia di un film
di Bond, lasciando così aperta la ricerca ad un
nuovo autore. Da allora si sono rincorse diverse voci sul papabile
sostituto, da Christopher Nolan a Denis
Villeneuve, tutte messe a tacere dai diretti
interessati.
È di ieri invece la notizia secondo
cui Danny Boyle potrebbe raccogliere l’eredità di Mendes e dirigere
così Bond
25, ma se la proposta al regista di
Trainspotting non è ancora stata inviata per vie
ufficiali, sembra che il britannico sia già al lavoro sulla stesura
dello script insieme al collaboratore di lunga
data John Hodge.
Serviranno
ancora due mesi a Hodge per terminare la sceneggiatura del film,
dopo di che starà alla MGM giudicare il prodotto. La società
riuscirà a mettere da parte la storia di Bond 25 scritta da Neal
Purvis e Robert Wade (autori di Casino Royale,
Skyfall e Spectre) scegliendo
così Boyle in regia?
Se invece si deciderà di
attenersi al precedente copione di Purvis e Wade, molto
probabilmente Boyle non dirigerà Bond 25. Rimane invariata per ora
la data di uscita nelle sale, fissata all’8 novembre
2019.
Il primo cut di Aquaman è stato mostrato ieri durante uno
screening privato della Warner Bros., un modo piuttosto usuale per
testare le impressioni degli spettatori ed eventualmente apportare
qualche modifica al film.
Secondo alcune fonti vicine a chi ha
avuto l’opportunità di vedere il cinecomic con Jason
Momoa, il risultato sarebbe più che soddisfacente. Questo
il messaggio comparso ieri su Twitter:
“Due diverse fonti mi hanno
detto di aver amato Aquaman! C’è molta azione ma è anche un film
molto emozionante.“
Che ne pensate?
So far two different sources told me they
loved
#Aquaman! There’s tons of action but it’s a very emotional
movie as well.
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio
di Jason Momoa è stato protagonista
di Justice League, diretto
da Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg).
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Cresce l’attesa attorno
a Guardiani della Galassia Vol.
3, soprattutto dopo l’enorme successo del secondo
capitolo, e oggi finalmente arrivano le prime anticipazioni sul
film che chiuderà la trilogia firmata James
Gunn.
Secondo quanto apprendiamo
da That Hashtag
Show la produzione del regista di James
GunnGuardiani della Galassia Vol
3potrebbe iniziare molto prima del
previsto, ovvero all’inizio del 2019. Sempre secondo il sito
americano, il film dovrebbe essere girato ad Atlanta.
La notizia non dovrebbe
sorprenderci più di tanto dato che la Marvel è solita iniziare la
produzione immediatamente prima di un anno dalla sua uscita, e
dato che James
Gunn ha confermato che Guardiani della
Galassia Vol 3 arriverà nei cinema nel 2020, è logico
pensare che la pre-produzione sia già in corso ai Pinewood Atlanta
Studios nella contea di Fayette, in Georgia.
Gunn, che è sempre stato molto
aperto sui social media ha anche fatto sapere ai fan che aveva
quasi finito il trattamento per il film, avendo scritto già quasi
70 pagine.
Per quanto riguarda il
Marvel
Cinematic Universe, al momento la lista di titolo
oltre la Fase Tre non è stata resa nota, anche se sappiamo che c’è
il sequel di Spider-Man Homecoming in sviluppo. Lo
studios ha già annunciato altre dare di uscita senza proferire
ulteriori informazioni e la data del 1° Maggio 2020 con ogni
probabilità sarà quella assegnata al terzo capitolo dei Guardiani.
Le altre date annunciate sono il 7 agosto 2020 e l’11 novembre
2020.
Intanto vi ricordiamo che i
Guardiani della Galassia saranno a breve al cinema
in Avengers:
Infinity War, diretto da Joe e Anthony
Russo.
Con Figlia
Mia, dopo Vergine Giurata e tre
cortometraggi, sembra chiara la direzione dichiaratamente autoriale
del cinema di Laura Bispuri. Almeno nelle
intenzioni e nel modo in cui il suo sguardo incontra temi,
personaggi, luoghi e un linguaggio visivo molto simile a quello di
alcuni suoi contemporanei. In questo senso, la culla di un Festival
internazionale come Berlino, dove ha presentato sia l’opera prima
nel 2015, sia Figlia Mia, sembra aver “frenato”
dall’esterno ogni possibile atto di contraddizione; perché va bene
il prestigio, la confezione, il plauso nei confronti di una giovane
regista e il suo tentativo di distanziarsi dal canone italiano più
commerciale, ma ciò che resta al termine del è un misto di
delusione e rimpianto.
La Bispuri sa come muovere la
macchina da presa, ha gusto per le belle immagini, lavora bene con
gli attori – anzi, principalmente attrici – e anche qui ci tiene a
ribadire che i racconti migliori dimorano nei territori all’ombra
della nostra civiltà, alla fine del mondo, tra le montagne albanesi
o in mezzo alle sterpaglie sarde. Sull’isola è ambientato
Figlia Mia, ma potrebbe essere un luogo qualsiasi,
l’ancestrale tragedia con un triplice punto di vista: quello di
Angelica, lasciva, ubriacona e zoppicante, di Tina, devota moglie e
madre, e infine della piccola Vittoria, un nome che nasconde tutte
le insicurezze del film e una chioma di capelli arancioni.
Parte benissimo Figlia
Mia, camera a mano a inseguire i colori del cielo e
della terra extra-saturi grazie alla fotografia di Vladan
Radovic (Smetto
Quando Voglio,
La pazza gioia), direttamente dentro l’azione senza
nemmeno prendere la rincorsa. E così si procede, una scena dopo
l’altra, verso la cima del dramma che non troverà mai un reale
sfogo a causa di questa costruzione millimetrica che esclude
qualsivoglia partecipazione empatica alle sorti dei personaggi.
Tre, di cui due purtroppo inverosimili, costrette ad agire in un
mondo che non esiste e che si appella ad un realismo immaginario,
fittizio, tutto il contrario di ciò che la Bispuri vorrebbe
suggerire.
È un’Italia rurale piena
di simbolismi quella di Figlia Mia, persa tra
campagne e bar di paese illuminati con neon fosforescenti, e questa
ricerca ostinata di autorialità del tutto avulsa dal suo stesso
concetto (è davvero autoriale ciò che somiglia pericolosamente ad
altre decine, forse centinaia di pellicole?) fa subito sprofondare
le buone idee che pure la regista ha in testa ma che evidentemente
non riesce ad esprimere al meglio. Anche l’interpretazione di un
topos come la maternità – che più classico non si può – risulta
superficiale e sfocata, quasi macchiettistica. Perfino Alba Rohrwacher e Valeria Golino, talmente sopra il livello di
recitazione dei colleghi, stonano con il resto, contribuendo ad
aumentare lo spazio tra racconto e personaggi, tra l’emozione (solo
evocata, ma mai raggiunta) e lo spettatore.
Proprio come nel cinema di Alice Rohrwacher – sorella di Alba e regista
di Corpo Celeste e Le meraviglie – questo immaginario che sogna
l’iper-realismo sfocia spesso nel fantastico, in mondi che non
riusciamo a sentire vicini e quindi a comprendere. La sensazione è
che, da Vergine Giurata a Figlia
Mia, Laura Bispuri non riesca lasciarsi
andare pienamente perché fin troppo attaccata ad un’idea di cinema
superato, che tanti prima di lei hanno proposto, e che oggi nulla
aggiunge alla produzione.
Sono opera
dell’artista Keith Christensen questi nuovi
meravigliosi concept art dedicati ai personaggi di Black
Panther, il cinecomic targato Marvel Studios che sta letteralmente facendo
impazzire il pubblico americano in sala.
Diretto da Ryan
Coogler, il film porta in scena le avventure di T’Challa
dopo la sua breve apparizione in Captain America: Civil
War.
Potete dare uno sguardo ai disegni
qui sotto sfogliando la gallery:
Di seguito la sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tecnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa. Nei
ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Jennifer Lawrence ha presentato a Londra
insieme al cast il suo ultimo film Red
Sparrow e lo ha fatto indossando un abito lungo di
Versace super scollato e non particolarmente invernale.
Insieme a lei i co-protagonisti Joel
Edgerton, Matthias
Schoenaerts, Jeremy Irons e il
regista Francis Lawrence.
Ecco l’attrice:
Basato sul romanzo di Jason
Matthews, Red Sparrow è diretto da e scritto
da Justin Haythe. Nel cast protagonisti Jennifer
Lawrence, Joel Edgerton, Matthias Shoenaerts, Jeremy Irons, Mary
Louise Parker e Charlotte Rampling.
Red Sparrow la trama
In Red
Sparrow Dominika Egorova (Jennifer Lawrence) è una
prima ballerina, che viene reclutata nella “Sparrow School”, un
servizio di intelligence russo dove viene educata a diventare una
letale amante e seduttrice. La sua prima missione ha come obiettivo
Nathaniel Nash (Joel Edgerton) un ufficiale della CIA che monitora
le infiltrazioni dei servizi segreti della Russia.