Stoccolma, 1982. Bobo, tredici anni,
affronta con una certa intraprendenza la propria adolescenza
inquieta. La sua amica del cuore è la coetanea Klara, con la quale
condivide una fiera marginalità rispetto agli altri compagni di
scuola. Bobo suona il basso e Klara la batteria, amano il punk,
vorrebbero una band tutta loro. La svolta avviene quando conoscono
Hedvig, bravissima a suonare la chitarra (classica). La convertono
al rock e a tagliarsi i capelli suscitando l’ira della madre e
finalmente, suonano. Il loro motto è: “Il punk non è mai morto”.
Sono inseparabili, finché incontrano un ragazzo già affermato
nell’emergente giro “rockettaro” della città, e del quale si
invaghiscono sia Bobo che Klara. Il film è tratto dal romanzo a
fumetti Aldrig Godnatt di Coco Moodysson,
moglie del regista.
In una mostra del cinema che mostra
prevalentemente la solitudine e il disagio dell’essere umano, il
film di Moodysson con protagoniste tre ragazzine alle soglie
dell’adolescenza che restano insieme superando litigi e gelosie, è
una bella boccata d’aria. Non tanto perchè infonde nuovamente una
certa speranza nel genere umano, non solo cinico, traditore e
violento come mostrato da molti dei film visti fino adesso,
ma che sa dare il giusto valore ad un aspetto importante della vita
quale è l’amicizia.
Le ragazzine protagoniste vogliono
essere speciali ma non solitarie, cercano di inserirsi in un
contesto di appartenenza, il movimento punk, che però in quegli
anni in Svezia, come nel resto d’Europa veniva abbandonato dalle
mode, superato dalla disco music, facile nella patria degli
ABBA.
La musica è un elemento importante
in tutti i film di Moodysson, gli ABBA erano anche nella colonna
sonora del suo film più conosciuto, Together, così come al
regista piace raccontare la Svezia degli anni passati, nel film
appena citato si ricordavano le comuni e la vita nella Stoccolma
anni ‘70, in questo siamo negli anni ‘80.
Le ragazzine sono libere,
rivoluzionarie, almeno per i parametri dei loro tredici anni,
periodo della vita in cui quasi tutto è tollerato dallo scroccare
le patatine da un locale fast food, al chiamare un ragazzo
sconosciuto cercando il numero nell’elenco.
Viene facile citare Spring
breakers a questo punto, che era al Lido giusto un anno
fa: ma le adolescenti punk, non sensibili al loro corpo che coprono
con maglioni oversize e il rifiuto del make up del film del regista
svedese sono distanti sideralmente dalle sensuali ma comunque
ragazzine terribili in bikini di Harmony Korine. In tutti e due i
casi, sono alla ricerca di qualcosa, probabilmente di definire la
propria posizione nel mondo, quale sia il metodo giusto non è dato
sapere, nè giudicare.
VI AR BAST! (We are the
best) è in concorso nella sezione Orizzonti ed alla
proiezione ufficiale è stato applaudito da pubblico e giornalisti
molto calorosamente.