Harrison Ford è
diventato un’icona di Hollywood grazie a una carriera che ha
affascinato il pubblico di tutto il mondo per oltre quattro
decenni. Nonostante gli anni passino anche per lui, Ford ha
lasciato intendere che non ha intenzione di fermersi e ora ha
chiarito perché desidera ardentemente rimanere davanti alla
telecamera ancora per un po’. Durante una recente intervista su
Variety, l’attore a breve al
cinema con Indiana Jones e il
Quadrante del Destino ha affermato che “non
vado bene quando non ho lavoro. Amo lavorare. Amo sentirmi
utile. Voglio essere utile.” L’attore ha poi continuato a
parlare di ciò che continua a riportarlo sul set, dicendo:
“Sono le persone con cui lavori.
L’intensità e l’intimità della collaborazione. È l’ambizione
combinata in qualche modo forgiata dalle parole su una pagina. Non
pianifico cosa voglio fare in una scena. Non mi sento obbligato a
fare qualsiasi cosa. Sono naturalmente influenzato dalle cose su
cui lavoro “. Possiamo dunque aspettarci di continuare a
vedere Ford sul grande schermo a tempo indeterminato. Dopo aver
vissuto questa nuova avventura nei panni di Indiana Jones, Ford si
unirà ora per la prima volta al Marvel Cinematic Universe, nei
panni del generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross, apparendo in
Captain America: Brave New
World e Thunderbolts.
Insieme a Harrison Ford, il cast
di Indiana Jones e il Quadrante del
Destino include Phoebe
Waller-Bridge (Fleabag), Antonio
Banderas (Dolor y
gloria), John Rhys-Davies (I
predatori dell’arca perduta), Toby
Jones (Jurassic World – Il regno
distrutto), Boyd
Holbrook (Logan – The
Wolverine), Ethann
Isidore (Mortale) e Mads
Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di
Silente). Il film vedrà Indy intento a scoprire un artefatto
che può apparentemente riavvolgere e manipolare il tempo,
particolarmente ambito da un ex nazista ora scienziato presso la
Nasa, dove si sta intanto progettando lo sbarco sulla luna.
Diretto da James
Mangold (Le Mans ‘66 – La grande
sfida, Logan – The Wolverine) e con una
sceneggiatura scritta da Jez
Butterworth & John-Henry
Butterworth e David
Koepp e James Mangold, basata
sui personaggi creati da George
Lucas e Philip Kaufman, il film
è prodotto da Kathleen
Kennedy, Frank
Marshall e Simon Emanuel,
mentre Steven
Spielberg e George
Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora
è composta ancora una volta da John Williams,
che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana
Jones a partire dall’originale I predatori
dell’arca perduta nel 1981.
La casa di produzione
Camaleo è lieta di annunciare che sono da poco iniziate le
riprese nel Lazio del film 30 anni (di meno), diretto
da Mauro Graiani, con Massimo Ghini, Nino Frassica Antonio Catania,
Claudio Gregori (Greg),
Claudio Colica,
Claudio Casisa, Leonardo Ghini e Giulia Elettra Gorietti. Nel cast
anche Fabrizio Nardi e Milena Miconi.
Prodotta da
Camaleo, società di produzione cinematografica e distribuita
prossimamente al cinema da Plaion Pictures, 30 anni
(di meno) è una crazy comedy in cui 3 sessantenni
ricoverati in una clinica (Ghini, Greg e Catania) condividono una
inaspettata esperienza: grazie ad una pillola, acquistata online su
un sito cinese per favorire le prestazioni sessuali, si ritrovano
improvvisamente più giovani di trent’anni (Ghini Jr, Colica e
Casisa) e ne approfittano, sulle prime per fare tutto ciò che alla
loro età gli è fisicamente precluso, in seguito cercando di
utilizzare questo “superpotere” per aggiustare oggi, i torti e gli
errori di ieri. Una seconda occasione da cogliere al volo, peccato
che l’effetto della misteriosa pillola va e viene e i tre
neo-trentenni saranno costretti a scappare dalla clinica per
evitare di spiegare l’inspiegabile.
30 anni di
meno è una commedia scatenata e brillante, una commedia in
stile “Smetto quando voglio incontra Una notte da
leoni” e le risate saranno assicurate: i protagonisti hanno la
possibilità di sperimentare un desiderio comune a tutti, quello di
vivere una nuova giovinezza, non tanto per tornare indietro nel
tempo, ma per affrontare il presente con l’energia e la
spensieratezza che si perde invecchiando.
Il regista di John Wick
4, Chad Stahelski, ha
recentemente rivelato, nel corso di un’intervista con Comic Book Movie, di star
facendo pressioni sull’Academy of Motion Picture Arts and Sciences
per introdurre una categoria per i Migliori Stunt agli Oscar.
“”Abbiamo incontrato dei membri dell’Academy e parlato
realmente dell’argomento. Se devo essere onesto è stato
incredibilmente positivo e formativo. Penso, per la prima volta,
che si siano compiuti dei passi in avanti verso la realizzazione di
questo progetto“.
“Penso che sia qualcosa che può
accadere ai prossimi Oscar o a quelli dopo o al massimo nei
prossimi tre o quattro anni“. – ha continuato poi Stahelski –
“Penso che ci siano molte parti funzionanti, ma c’è anche da
considerare altri aspetti. Ad esempio, ‘okay, sono l’Accademy, sei
venuto da me e hai detto che avremmo dovuto inserire gli Stunt agli
Oscar, e io sono d’accordo con te. Grande. Come lo facciamo? Come
selezioniamo la migliore acrobazia? A chi lo diamo? Presto, quali
sono le tue risposte?’“.
“Non abbiamo avuto veri discorsi
su come determinare cosa premiare, ad esempio, per il miglio Stunt?
È la migliore coreografia? La migliore sequenza d’azione? Il
miglior gruppo di stunt? Lo riceve il coordinatore degli stunt? Chi
gira la scena? Il coreografo di arti marziali? Chi ha coreografato
la lotta? La controfigura? Il regista della seconda unità? Il
montatore? Chi riceve il premio? Tutte queste sono domande
grandiose che devono essere affrontate da individui intelligenti da
entrambi i lati, dalla comunità degli stunt e dall’Academy”,
ha poi spiegato il regista.
“L’Academy vuole gli Stunt agli
Oscar. Succederà. Si tratta di come farlo nel modo più equo e
ponderato possibile. Vogliamo che questo abbia un impatto
sull’industria e sul mondo, vogliamo farlo con classe, vogliamo
farlo bene, vogliamo farlo in modo intelligente, e questo richiede
solo un po’ di tempo e le persone giuste nella stanza per
parlarne“, ha poi concluso il regista. Discorsi complessi
dunque, che stanno però avvenendo e potrebbero portare nel giro dei
prossimi anni all’introduzione della tanto attesa categoria
dedicata agli Stunt.
Una vita dedicata al cinema quella cheDante Ferretti racconta al
Pesaro Film Festival dove insieme a David Miliozzi presenta
la prima autobiografia Immaginare
prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar. Scritta
in occasione dei suoi 80 anni, il tre volte premio Oscar porta il
lettore dietro le quinte della sua vita lavorativa tra Macerata e
Hollywood nel segno di Cinecittà che porta sempre nel cuore.
“Quando avevo un anno e mezzo a
Macerata, dove sono nato, è stata bombardata una caserma. Casa mia
è crollata e sono rimasto bloccato sotto le macerie e mi sono
salvato perché mi è caduto addosso un mobile. Mia madre mi ha
cercato insieme a una sua amica e a un certo punto hanno sentito
qualche rumore, hanno alzato il mobile e mi hanno trovato. Appena
le ho viste ho detto Ciak. Almeno è quello che mi è stato
raccontato. In qualche maniera è tutto collegato”.
Il lungo viaggio verso la
maturità
Prima di lavorare con registi come
Pasolini, Fellini, Rossellini, Petri, Dante Ferretti
racconta la sua lunga carriera scolastica non certo promettente.
“Ho superato la maturità senza che nessuno ci credesse. Tutti mi
guardavano sbalorditi. Dopo anni in cui venivo sempre rimandato a
settembre ho superato la maturità con il massimo dei voti. Prima
del diploma ho detto a mio padre che sarei voluto andare a studiare
scenografia a Roma all’Accademia delle Belle Arti, mio padre mi
disse ‘Così vieni rimandato pure lì’”.
Una vita segnata dalle
coincidenze
L’incontro con Luigi Scaccianoce è
stata sicuramente una svolta nella carriera di Dante
Ferretti. Fin da ragazzo ha lavorato come aiuto scenografo
e ricorda con minuzia tutti i nomi e i momenti passati con ognuno
dei registi con cui ha lavorato. Ricorda il rispetto di Pier
Paolo Pasolini, l’esuberanza di
Martin Scorsese e la complicità con
Federico Fellini.
“Pasolini aveva le idee più
brillanti e io lo seguivo. Gli stavo bene per questo, perché lo
assecondavo. Nonostante gli 11 film insieme ci siamo sempre dati
del lei”. Ferretti ricorda con chiarezza i giorni della
settimana quando venne chiamato da Rossellini che ha fatto da
intermediario per Medea, il film di
Pasolini.
“Ero appena tornato da Ponza,
mi chiama un mio amico per andare al mare. Era domenica. Io non
volevo andare ma alla fine mi sono lasciato convincere. Quando mi
venne a prendere mi sono ricordato che non avevo preso il costume
quindi sono risalito a casa. Squilla il telefono. Era Rossellini.
‘Dantino’, mi dice, ‘sono con Pasolini in Cappadocia, ti vuole per
girare Medea’. Sono partito per Istanbul il giorno dopo senza idea
di cosa fare. Loro non avevano girato neanche un metro di
pellicola, stavano aspettando me”.
Sono sei, invece, i film che
Dante Ferretti ha girato con Federico Fellini, ma ce
n’è voluta di strada. Dopo le prime collaborazioni come aiuto
scenografo sotto la guida di Scaccianoce, ad un certo punto la
collaborazione tra il regista e lo scenografo si interrompe. Anni
dopo Fellini e Ferretti si rincontrano: “Lui voleva ancora
lavorare con me. Gli dissi ‘Vediamoci tra dieci anni quando avrò
più esperienza’”.
Come ha convinto Scorsese
Con L’età
dell’innocenza si inaugura il sodalizio tra Dante
Ferretti e Martin Scorsese. Poi arrivano
gli Oscar, HugoCabret – che per l’occasione è stato
proiettato al Pesaro Film Festival.
“È stato Fellini a presentarmi
Martin Scorsese, la prima volta, era durante il matrimonio con
Isabella Rossellini. Da lì abbiamo iniziato a collaborare. Ricordo
ancora come l’ho convinto a girare Gangs Of New York qui a
Cinecittà. Gli ho spiegato che per le ambientazioni che aveva in
mente lui Cinecittà era perfetta. Venne a Roma con il suo aereo
privato e gli ho fatto girare i teatri, le vie. Quando ha visto i
modellini si è convinto. Gangs of New York è girata interamente a
Cinecittà”.
Qualche giorno fa è uscito il primo
trailer di
Kraven il Cacciatore e, sebbene sia difficile
criticare ciò che è stato incluso in termini di scene action, i fan
dei fumetti hanno scovato 5 aspetti del trailer che,
apparentemente, non hanno senso rispetto alla storia di Kraven
sulla carta. Per anni, i fan dei fumetti hanno sognato di vedere
Kraven dare la caccia a
Spider-Man, molto prima che entrasse a far parte
del MCU, ma
abbiamo la conferma che questo film si soffermerà sulla storia
delle origini del personaggio, perché “i cattivi non nascono.
Vengono creati“.
Anche noi non siamo sicuri di cosa
significhi esattamente questa affermazione, al momento alcuni fan
pensano che Kraven il Cacciatore potrebbe
rivelarsi un altro Morbius. Non è di certo una
conclusione a cui si può giungere sulla base di un solo trailer,
specialmente se si tratta di un film che può contare su talenti
solidi sia dietro che davanti alla macchina da presa. CBM ha
analizzato il trailer, scovando
5 cose per cui questa interpretazione di Kraven sembra non avere
senso, e per dare un’occhiata più da vicino ai passi falsi che la
Sony Pictures ha già fatto con il classico nemico di Spidey…
Quello è il vero Kraven?
Se c’è un personaggio che
in questo trailer
si comporta davvero come il Kraven il Cacciatore
che tutti conosciamo dai fumetti, è l’innominato
Kravinoff di Russell Crowe. È
stato stabilito che è il padre di Kraven ma, un po’ per l’accento,
un po’ per il suo comportamento malvagio, ci ricorda molto
Sergei. È possibile che sia lui il vero Kraven e
che Taylor-Johnson interpreti
Vladimir, Alyosha o
Nedrocci? Crediamo di no, ma probabilmente la Sony
si è ispirata a loro per creare questa versione del
personaggio.
Il tutto nel tentativo di ritrarlo
come un antieroe che non ha ancora incontrato
Spider-Man, naturalmente, e sebbene fosse un
cacciatore di grosse prede prima di incontrare il fionda-ragnatela,
il trailer sembra prospettare in tutto e per tutto una storia
originale. Tuttavia, è davvero strano quanto il padre del
protagonista sia molto più simile al vero Kraven!
Un leone magico radioattivo che dà
energia
Sulla pagina, è stato
appurato che Kraven è un atleta di livello
olimpico, abile nel combattimento corpo a corpo, esperto di varie
armi e un tipo tosto a tutto tondo. Tuttavia, diventa all’altezza
di Spider-Man ingerendo una pozione a base di
varie erbe della giungla senza nome. In questo film, però, Kraven
ottiene i superpoteri in modo diverso, dopo che un leone lo ha
attaccato e una goccia del suo sangue è caduta in una ferita aperta
sul suo petto. Chi avrebbe mai immaginato che potesse accadere,
eh?
Stiamo comunque parlando di fumetti,
dunque storie fittizie, quindi anche un’invenzione del genere
potrebbe funzionare. Ciò che lascia più perplessi è il motivo per
cui la Sony ha ritenuto che Kraven dovesse ottenere i poteri da un
leone magico (radioattivo?), in modo da poter acquisire strani
occhi da leone e abilità simili a quelle di
Sabretooth. Oltre a mangiare nasi, scommettiamo
sul fatto che prima o poi si abbuffi di bistecche crude…
Un Kraven anti-eroe
La Sony sarà anche contenta che
Spider-Man faccia parte del MCU, ma senza
l’arrampica-muri a disposizione, lo studio ha deciso di puntare sui
suoi numerosi cattivi. È una decisione che lascia perplessi,
soprattutto perché Kraven, Venom
e Morbius sono tutti ciò che sono grazie a
Peter Parker (e sarebbero fantastici nelle mani
dei Marvel Studios).
Di conseguenza, questo trailer
stabilisce che Kravenil
Cacciatore è un antieroe a caccia di cattivi che, se la
tagline dice la verità, diventa malvagio solo quando incontra
Spidey. Non ha molto senso, soprattutto se si
considera che il cattivo era un pazzo che andava a caccia di grossa
selvaggina già molto prima di dare la caccia all’arrampica-muri.
Madame Web dovrebbe introdurre almeno alcuni eroi
ragno femminili, mentre i progetti Silk e
Spider-Man Noir sono in lavorazione per la TV. I
fan hanno dimostrato di non riporre troppa fiducia in queste
produzioni e non crediamo che il piano attuale preveda la loro
lotta contro i cattivi. Purtroppo, Arad vuole davvero che Peter
torni!
Cenni ai fumetti da far sgranare
gli occhi
Se la Sony è riuscita a
fare qualcosa di buono, è stato farci credere che questi film
saranno davvero fedeli ai fumetti. Nei poster,
Venom e Morbius sembrano entrambi
tratti direttamente dalla pagina, e lo stesso si può dire di
Kraven.
Tuttavia, né Eddie
Brock né Michael Morbius hanno molto in
comune con quello che vediamo nel materiale di partenza, e
l’inserimento di immagini forzate con ragni che rispecchiano
l’emblema della tuta di Peter Parker non sono state viste di buon
occhio. Il costume accurato del fumetto sembra superbo, ma se
dovessimo azzardare un’ipotesi, potrebbe trattarsi di qualcosa
aggiunto nei reshoot e che il personaggio indosserà
proprio alla fine del film.
Un Rhino mutato
Passiamo poi a Rhino: cosa
ha fatto per meritarsi un trattamento del genere? “Sprecare” il
villain e renderlo un personaggio di scarto in Kraven il
Cacciatore potrebbe essere un atteggiamento “da Sony”, ma
il fatto che venga rappresentato come un umanoche si trasforma in
un mostro in stile Rocksteady sembra un’idea presa
direttamente da un adattamento di un fumetto della metà degli anni
2000.
The Amazing Spider-Man 2 ha dimostrato che una
tuta meccanica ha vantaggi e svantaggi, mentre un uomo enorme in
una tuta è un concetto piuttosto difficile da realizzare. In
definitiva, questa sembra ancora la peggiore opzione possibile. È
una mossa sconcertante e i fan hanno paura che l’ennesimo cattivo
che avrebbe potuto rubare la scena nel MCU venga sprecato
come un’aggiunta inutile a un film del tutto superfluo. Tra la
smielata frase d’effetto e i discutibili VFX, ci aspettiamo che
Kraven vada a combattere contro qualcosa di simile a questo…
Sono state diffuse
oggi le prime immagini ufficiali di “Noi Siamo
Leggenda”, il nuovo teen drama a tinte fantasy che
racconta le storie di un gruppo di adolescenti che scopre
improvvisamente di essere dotato di superpoteri.
Diretta da
Carmine Elia (“Mare
Fuori”, “Sopravvissuti”) e ideata da
Valerio D’Annunzio e Michelangelo La
Neve, la serie – prodotta da Nicola e Marco De Angelis – è
una coproduzione Rai Fiction e Fabula Pictures in collaborazione
con Prime Video. Federation International si
occuperà della distribuzione internazionale.
1 di 8
Nel cast
principale, tra gli altri, Emanuele Di Stefano,
Claudia Pandolfi, Antonia
Liskova, Nicolas Maupas, Giacomo
Giorgio, Beatrice Vendramin,
Giulio Pranno, Valentina Romani,
Milo Roussel, Sofya Gershevich,
Margherita Aresti, Giulia Lin,
Lino Guanciale.
“Noi Siamo
Leggenda” è un racconto di formazione che segue le storie di un
gruppo di adolescenti di Roma, con enormi problemi e immensi
poteri. Poteri in grado di capovolgere le loro vite, costringendoli
a fronteggiare i loro limiti, i loro desideri e le loro
responsabilità. Niente missioni iperboliche, nessun universo da
salvare o supercattivi super potenti da combattere. Ma un racconto
di formazione totalmente incentrato sui caratteri in cui i
superpoteri diventano metafora delle difficoltà e delle possibilità
che gli adolescenti sono chiamati ad affrontare, e delle loro
formidabili potenzialità.
Avere un
superpotere può far sembrare tutto più facile, ma presto i
protagonisti scopriranno che non esiste un potere che li aiuterà a
“diventare grandi” e che ad ogni azione corrisponde sempre una
conseguenza.
Come ci si aspettava di un film che
promette viaggi nel tempo in passati e futuri alternativi, The
Flash ci porta attraverso il Multiverso dopo che il
Velocista Scarlatto interpretato da
Ezra Miller fa confusione con le linee temporali.
Ovviamente, una storia che ci porta in universi diversi si offre
benissimo a sfruttare cameo emozionanti, cosa che The
Flash sfrutta al meglio.
Dalla scenografia iniziale alla
scena post-credits, The
Flash rende omaggio a più generazioni di eroi DC,
viaggiando attraverso la storia degli adattamenti live-action di
alcuni dei nostri personaggi preferiti. Ora che il film è
finalmente disponibile in sala, facciamo un breve viaggio
attraverso tutti i cameo che il film offre.
Gal Gadot, Ben Affleck e la Justice
League
La scena di apertura
di The Flash definisce il film chiaramente
come sequel di Justice League. Dopo aver salvato il
mondo da Steppenwolf (Ciarán Hinds), i membri
della Justice League rimangono in contatto tra loro per aiutarsi,
quando necessario. Ciò accade quando Batman (Ben
Affleck) ha bisogno di rinforzi per catturare i
criminali che hanno rubato un virus mortale da un ospedale di
Gotham City. Oltre al Batman di Affleck, la scena di apertura di
The Flash presenta anche Alfred di Jeremy Irons, che lavora come “uomo sulla
sedia” per Bruce Wayne, tenendolo in contatto ad altri membri della
Justice League. E prima che i criminali vengano catturati, Wonder Woman di Gal Gadot si presenta per dare una mano.
L’intera sequenza spiega come la
Justice League continui a lavorare insieme
nell’universo DC, anche se il film è a tutti gli effetti un riavvio
cinematografico che porterà al nuovo DCU. Durante tutto il film, ci vengono presentati
anche diversi cenni a Cyborg di Ray Fisher,
Aquaman di Jason Momoa e Superman di Henry Cavill.
Temuera Morrison
Quando Barry Allen scopre
di aver incasinato la linea temporale, decide di provare a riunire
la Justice League per correggere l’errore dei suoi modi. Quando
Barry cerca di chiamare Aquaman, nella casa al faro non trova
Arthur Curry, ma piuttosto suo padre, Tom Curry.
Tom è interpretato da
Temuera Morrison, che riprende il ruolo già
interpretato in Aquaman
del 2018. Morrison tornerà anche nei panni di Tom in Aquaman e il
Regno perduto, in uscita il 20 dicembre.
Nicolas Cage nei panni dell’Uomo
d’Acciaio
Alla fine di The
Flash, le numerose versioni di Barry Allen hanno
confuso così tanto la sequenza temporale che diversi universi si
scontrano l’uno contro l’altro. Durante questa scena, abbiamo brevi
scorci di chi sono gli eroi di queste linee temporali
alternative.
Questa situazione si presenta come
il pretesto perfetto per realizzare il sogno di migliaia di fan:
Nicolas Cage ha finalmente il suo momento a schermo come
Superman. Cage ha quasi recitato in un film di
Superman diretto da Tim Burton.
Sfortunatamente, il progetto non ha mai visto la luce. Ma grazie a
The Flash, ora possiamo vedere Cage nei panni
dell’Uomo d’Acciaio che combatte contro un ragno gigante.
Adam West, Burt Ward e Cesar
Romero
Durante la sequenza del
Multiverso, The
Flash mostra anche filmati d’archivio per onorare
Adam West, Burt Ward e Cesar
Romero. West ha interpretato Batman nel classico programma
televisivo degli anni ’60, che vedeva anche Ward nei panni di Robin
e Romero nei panni del Joker.
In un momento da non perdere,
possiamo vedere alcuni filmati della serie e sentire Romero ridere
nei panni del Clown Principe del Crimine. Batman del 1966 è stata
la prima serie basata sui fumetti del Cavaliere Oscuro ed è
fantastico che The
Flash abbia onorato una pietra miliare così
importante nella storia della DC.
Il superuomo di George Reeves
Oltre un decennio prima
che Adam West diventasse il più grande detective
del mondo in una serie, George Reeves ha
fatto la storia interpretando Superman nel primo lungometraggio
ispirato ai personaggi DC e nel successivo programma televisivo che
nel 1951.
Il film e le prime due stagioni
della serie sono state girate in bianco e nero, il che spiega
perché The
Flash riporta Reeves in un universo senza
colori.
Christopher Reeve e Helen Slater
nei panni degli eroi kryptoniani
Mentre molte
star iconiche hanno indossato il costume dell’Uomo d’Acciaio,
Christopher
Reeve rimane il kryptoniano preferito da molti
fan della DC. Reeve ha recitato nel ruolo di Superman in quattro
film,
Superman,Superman
II, Superman
III e Superman
IV, tutti usciti tra il 1978 e il 1987.
I suoi film hanno avuto un tale
successo che hanno lasciato il posto a uno spin-off di
Supergirl con protagonista Elena
Slater. Reeve e Slater appaiono fianco a fianco in uno
degli universi in procinto di scontrarsi alla fine di The
Flash, evento che aggiunge l’universo di Superman
degli anni ’80 al canone DC Multiverse.
Teddy Sears nei panni di Jay
Garrick, il Flash della Golden Age
Durante lo scontro delle
dimensioni, vediamo anche la versione di Jay Garrick di
Teddy Sears, il Flash della Golden Age. Nella
continuità di DC, Jay Garrick è il primo personaggio a diventare
Flash, 16 anni prima che Barry Allen apparisse per la prima volta
sulle pagine di DC Comics.
Sears ha interpretato Jay Garrick
nella serie televisiva The
Flash, che raccontava anche del Multiverso e di linee
temporali alternative. La star è apparsa anche nei panni dei
cattivi Zoom e Black Flash nello show televisivo.
George Clooney nei panni di Bruce
Wayne
Dopo la battaglia finale
con se stesso e dopo aver miracolosamente evitato lo scontro tra
gli universi, Barry torna indietro nel tempo per tornare alla sua
realtà. Tuttavia, per far uscire suo padre di prigione, Barry
cambia leggermente il passato in modo tale da permettere a suo
padre di avere un alibi che lo possa assolvere dalle sue accuse di
omicidio ai danni della madre. Barry pensa che questo cambiamento
sia così piccolo da non causare ripercussioni sulla sua linea
temporale. Tuttavia, scopriamo insieme a lui che è in errore.
Mentre il mondo intero sembra
rimanere lo stesso, Bruce Wayne è una persona diversa, interpretata
da George Clooney invece di
Ben Affleck. Clooney ha indossato il mantello e il
cappuccio in Batman e Robin, il che rende questo
cameo il più inaspettato dell’intero film. Questa scelta porta con
sé molte domande, tuttavia, se anche queste domande non dovessero
trovare risposta, si tratta comunque di un bel finale e di un
divertente cenno alla storia del personaggio di Batman al
cinema.
Jason Momoa nel ruolo di
Aquaman
Nell’unica scena dopo i
titoli di coda del film, Barry esce a bere con l’Aquaman di
Jason Momoa. Quando incontriamo Arthur Curry
in Justice League è un ragazzone allo sbando,
molto dedito all’alco, salvo poi trovare un suo scopo nobile in
Aquaman
del 2018.
Quindi, è strano vedere il nuovo re
di Atlantide svenire in una pozzanghera. La scena è leggera, e lega
anche la storia di Barry a quella degli altri membri della
Justice League. Probabilmente si tratta soltanto
di un ultimo rimando a quel film di Aquaman che
arriverà a dicembre e che la Warner ha deciso comunque di far
uscire, anche se ormai il DCEU è ufficialmente stato
accantonato.
Secondo un tweet del fidato scooper
CanWeGetSomeToast, il film dell’MCUDeadpool 3 presenterà più di due
varianti di Deadpool e almeno un altro
Wolverine. Con l’imminente film che sembra
presenterà il viaggio attraverso il Multiverso come principale
snodo narrativo, il protagonista potrebbe facilmente imbattersi in
diverse varianti di sé stesso. Se questa voce si rivelasse vera,
Deadpool 3 si unirebbe dunque ad un elenco crescente di
film di supereroi che hanno basato la propria storia attorno al
concetto di Multiverso.
The
Flash dei DC Studios è l’esempio più recente, ma anche
Spider-Man: No Way Home, Doctor Strange nel
Multiverso della Follia e la serie Disney+Loki hanno infatti
presentato più versioni del loro eroe titolare. Sull’effettiva
trama del film, le cui riprese sono attualmente in corso, vige però
un gran riserbo e ad ora non ci sono certezze del fatto che faranno
loro comparsa più versioni dei personaggi interpretati da Ryan Reynolds e
Hugh Jackman.
Non resta dunque che attendere maggiori informazioni, anche se è
noto come la Marvel sia sempre restia a dare
conferme riguardo al Multiverso e ai personaggi che da esso
potrebbero comparire.
Deadpool 3: quello che sappiamo sul film
Sebbene i dettagli ufficiali della
storia di Deadpool
3 non siano infatti ancora stati rivelati,
si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più
semplice per i Marvel
Studios di unire la serie di film
di Deadpool – l’unica parte del franchise
degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della
Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si
siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli
X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a
Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare
nell’universo principale dell’MCU.
In attesa di ulteriori conferme,
sappiamo che Shawn
Levy dirigerà Deadpool
3, mentre Rhett
Reese e Paul Wernick, che hanno
già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone,
scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati
da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra
creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati
sostituiti da Lizzie
Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux. Il presidente dei Marvel
Studios, Kevin Feige, aveva
precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R,
proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film
dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà
il 8 novembre 2024.
Tom Cruise si è rifiutato di prendere a calci
Pom Klementieff nello stomaco durante le riprese
di una scena di combattimento in Mission: Impossible
7, che si intitola ufficialmente Mission:
Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno.
Tom Cruise riprende il ruolo dell’agente del
FMI Ethan Hunt in settima puntata della serie e vede Ethan e il suo
team affrontare una nuova minaccia guidata da Gabriel (Esai
Morales). Pom Klementieff, nota per il suo ruolo
di Mantis nei film dei Guardiani della Galassia,
appare nel film come Paris, un’alleata di Gabriel che funge da
antagonista secondario del film.
Durante una sequenza ambientata a
Venezia, Ethan e Paris hanno una scena di
combattimento. Durante le riprese, Klementieff ha incoraggiato
Tom Cruise a prenderla a calci nello
stomaco. “Continuavo a dirgli di prendermi a calci qui“,
ha ricordato l’attrice a Entertainment
Weekly , indicando la sua parte del corpo. “Stavo
stringendo gli addominali. [Ho detto], ‘Puoi semplicemente
provarci.’ Era come ‘No, no, no, no, no.’ Ero tipo, ‘Ma
mi aiuterà!’ Ma non lo farebbe”.
Klementieff ha descritto il suo
personaggio di Mission: Impossible 7 Mission:
Impossible – Dead Reckoning – Parte uno come “un
elemento molto, molto, molto caotico nella storia. Non importa
quanto sia profonda nel background, la guarderai in ogni momento e
ti chiederai cosa farà”. L’attrice ha rivelato che Paris
“distrugge tutto sul suo cammino. È una ribelle, è
un’assassina, è estremamente abile e anche piuttosto
sola“.
Il settimo capitolo di MI si
intitolerà Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part One, mentre l’ottavo,
Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part Two. Nei prossimi due
capitoli della saga di Mission
Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai Morales(Ozark).Christopher McQuarrie scriverà e
dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane
rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.
In Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte UnoEthan
Hunt (Tom
Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte
alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e
disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera
umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi
a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il
mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di
fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze
oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare
tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli
stanno più a cuore.
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aggiornato su tutte le ultime novità, i film in uscita e le
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Il regista James
Mangold, a breve in sala con il suo nuovo film Indiana Jones e il
Quadrante del Destino, ha già un prossimo
progetto tra le mani: Swamp Thing per il
DC
Universe. Parlando proprio di quel progetto, Mangold
ha ora chiarito il modo in cui il film, di genere horror, si legherà ai
piani di James
Gunn. In un’intervista con Variety, il regista ha spiegato
che Swamp Thing sarà in grado di reggersi da solo, senza
avere alcuna connessione diretta con gli altri film del primo
capitolo del DCU in arrivo. Il film sarà dunque costruito come
un “film horror gotico e pulito” che racconterà la storia
di Alec Holland e di come diventa il personaggio DC titolare.
“Mentre sono sicuro che la DC
vede ‘Swamp Thing’ come un franchise, io lo vedo come un film
horror gotico molto semplice, pulito su questo uomo/mostro. Ho
fatto una telefonata amichevole [quando James Gunn e Peter Safran
hanno preso le redini della DC lo scorso autunno]. Sto solo facendo
le mie cose con questo, solo uno standalone”. Stando alle
parole di Mangold, Swamp Thing si concentrerà dunque
maggiormente sul raccontare la propria storia all’interno
dell’universo DC, il che permette di ipotizzare che, all’interno di
questo grande universo cinematografico connesso, ci sarà anche
spazio per storie indipendenti.
Quando i DC Studios hanno annunciato
la loro lista iniziale di progetti, Gunn e Safran hanno infatti
chiarito che la loro priorità è che ogni film e spettacolo del
DC
Universe abbia una grande storia piuttosto che forzare le
connessioni e i crossover per il solo gusto di farlo. Sulla base
dei commenti di Mangold per Swamp Thing, si conferma che i
DC Studios chiaramente non stanno cercando di seguire gli errori
passati con team-up affrettati. In questo modo, si renderanno più
organici i crossover all’interno dell’Universo DC quando sarà il
momento giusto, sia che si tratti di personaggi di Swamp
Thing o di altri progetti del DCU.
Il produttore Todd Garner ha
annunciato su Twitter che la
produzione di Mortal Kombat
2 sul prossimo sequel d’azione fantasy di New
Line Cinema Mortal
Kombat è ufficialmente iniziata. Nel suo post, ha
promesso che hanno imparato dai loro errori passati con la prima
puntata e sono “impegnati a realizzare il miglior MK2
possibile”.
Al momento, la Warner Bros. non ha
ancora fatto alcun annuncio in merito alla data di uscita del
sequel. Mortal Kombat
2 vedrà il ritorno di quasi tutto il suo cast
originale, portando anche Karl Urban nei panni di Johnny Cage,
Tati Gabrielle nei panni di Jade e Adeline Rudolph nei
panni di Kitana. Il cast di Mortal Kombat
2 si sta espandendo con l’aggiunta di
Martyn Ford, Desmond Chiam,
Ana Thu Nguyen e Damon Herriman.
Ford interpreterà l’iconico cattivo Shao Kahn,
Herriman il famoso antagonista Quan Chi, Chiam nei
panni del re edeniano Jerrod e Nguyen nei panni
della regina Sindel. È però interessante notare
che Herriman aveva recitato nel fortunato riavvio di Mortal
Kombat del 2021 come voce di Kabal, richiedendo potenzialmente
ora un recasting del personaggio, qualora questi dovesse tornare,
oppure un doppio ruolo per Herriman.
Off we go! I’m thrilled to start & trust me,
we’ve listened. We’ve learned from the mistakes & are committed to
making the best MK2 possible. I, 100% support everyone’s right to
their opinion, but I have the right not to be abused & will block
you. So…let’s have an amazing ride!
Mortal Kombat
2 è diretto da Simon McQuoid da una sceneggiatura
scritta dallo sceneggiatore di Moon
Knight Jeremy Slater.Il sequel vedrà il ritorno di Lewis Tan
come Cole Young, Jessica McNamee come Sonya Blade, Josh Lawson come
Kano, Tadanobu Asano come Lord Raiden, Mehcad Brooks come Jax, Ludi
Lin come Liu Kang, Chin Han come Shang Tsung, Joe Taslim come
Bi-Han e Sub-Zero, Hiroyuki Sanada nei panni di Hanzo Hasashi e
Scorpion e Max Huang nei panni di Kung Lao.
Il sequel d’azione introdurrà anche
una serie di nuovi personaggi nella forma di The
Boys: Karl Urban nei panni di Johnny Cage, Adeline Rudolph
(Resident Evil) nei panni di Kitana, Tati Gabrielle (You) nei panni
di Jade, Martyn Ford (F9) nei panni dell’imperatore Shao Kahn,
Damon Herriman di Mindhunter nei panni del demone di Netherrealm
Quan Chi, Desmond Chiam (The Falcon and the Winter
Soldier) nei panni del Re Edeniano Jerrod e Ana Thu Nguyen (Get
Free) nei panni della Regina Sindel. Ulteriori dettagli sulla trama
della prossima puntata sono ancora tenuti nascosti. Il film è
prodotto da James Wan, Michael Clear, Todd Garner e E.
Bennet Walsh.
In una recente intervista
con The Hollywood
Reporter, il
creatore di Yellowstone Taylor
Sheridanha finalmente affrontato
l’uscita dell’attore e registaKevin Costnerdal dramma familiare di
successo. Sheridan ha ammesso di essere
decisamente “deluso” dal fatto che il personaggio principale di
Costner, John Dutton, non avrà una conclusione adeguata al
suo arco narrativo. Tuttavia, non incolpa l’attore premio
Oscar per volersi concentrare sul suo progetto appassionante su cui
lavora da anni: un’epopea western intitolata
Horizon.
“La mia ultima
conversazione con Kevin è stata che aveva questo progetto
appassionato che voleva dirigere“, ha rivelato Sheridan.
“Lui e la rete stavano discutendo su quando avrebbe potuto
farla finita con Yellowstone.
Ho detto: “Possiamo certamente lavorare su un programma verso [la
sua data di uscita preferita]”, cosa che abbiamo
fatto”.Ha aggiunto: “La mia opinione su
Kevin come attore non è cambiata. La sua creazione di John
Dutton è simbolica e potente… e non ho mai avuto problemi con Kevin
che io e lui non riuscissimo a risolvere al telefono. Ma una
volta coinvolti gli avvocati, le persone non riescono a parlarsi e
iniziano a dire cose che non sono vere e tentano di scaricare la
colpa in base a come la stampa o il pubblico sembrano
reagire. Ha preso molto di questo sul mento e non so se
qualcuno se lo merita. Il suo film sembra essere una grande
priorità per lui e vuole spostare l’attenzione. Spero davvero
che [il film valga] la pena – e che sia buono”.
Yellowstone si conclude con la
stagione 5
Dopo la scioccante notizia
dell’uscita di Kevin Costner, Paramount Network ha annunciato
che Yellowstone terminerà la sua corsa dopo la quinta
stagione, attualmente in sviluppo con la seconda e ultima parte
della quinta stagione. Attualmente è stato annunciato uno
spin-off di Yellowstone guidato da
Matthew McConaughey che è in lavorazione.
“La serie racconta la
famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più
grande ranch contiguo negli Stati Uniti”, si legge nella
sinossi. “Tra alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite
aperte e rispetto meritato – il ranch è in costante conflitto con
quelli con cui confina – una città in espansione, una riserva
indiana e il primo parco nazionale d’America”.
Yellowstone è
stato creato da Taylor Sheridan e John Linson. Nel cast oltre
al protagonista, troviamo Luke Grimes,
Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken
Merrill, Jefferson White, Forrie Smith, Denim Richards, Ian Bohen,
Finn Little, Ryan Bingham, Gil Birmingham, Jen Landon e Kathryn
Kelly. “La serie racconta la famiglia Dutton, guidata
da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli
Stati Uniti“, si legge nella sinossi. “Tra alleanze
mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il
ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una
città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale
d’America“.
13 anni dopo l’uscita di
Inception (leggi qui la recensione), il
regista Christopher
Nolan ora finalmente spiegato il vero significato dell’ambiguo
finale del film e il suo intento. Molti dei film di Nolan sono
strabilianti per ciò che propongono al pubblico, ma forse nessuno è
più potente in ciò di Inception, il suo film su una rapina
che si svolge in diversi livelli dei sogni. Il film si conclude
notoriamente con il Cobb di Leonardo
DiCaprio apparentemente riunitosi alla sua famiglia,
ma non è chiaro se ciò che si vede stia realmente accadendo o se
tutto si stia svolgendo all’interno di un sogno, dove egli è dunque
rimasto intrappolato per sempre.
Ora, Nolan ha chiarito il suo
approccio all’ambiguo finale di
Inception nel corso di un’intervista con Wired. Pur non rivelando in
realtà se Cobb stia sognando o meno, il regista rivela che, per
lui, ciò potrebbe non essere importante in definitiva rispetto al
viaggio emotivo del personaggio. “Voglio dire, la fine di
Inception, è esattamente questo. C’è una visione nichilista di quel
finale, giusto? Ma anche lui è andato avanti ed è con i suoi figli.
L’ambiguità non è un’ambiguità emotiva. È intellettuale per il
pubblico.“
Inception, cosa accade nel finale del film
Quando il pubblico incontra per la
prima volta il personaggio di DiCaprio in Inception,
questi è un uomo separato dai suoi figli, incapace di tornare da
loro perché ricercato per il suo coinvolgimento nella morte di sua
moglie. Non solo è ricercato da forze esterne, ma anche la sua
mente è avvelenata dal senso di colpa. Per convincere sua moglie,
Mal (Marion Cotillard), ad abbandonare la vita che
si erano costruiti nel limbo (essenzialmente un infinito paesaggio
onirico subconscio), Cobb ha instillato nella sua mente l’idea che
il loro mondo non fosse reale.
Mentre riesce a far uscire Mal dal
limbo, l’idea che ha piantato nella sua mente ha preso piede così
fortemente che lei finisce per uccidersi nella vita reale per
sfuggire a un’esistenza che crede sia ancora un sogno. Cobb porta
con sé questo senso di colpa per tutto il film, il che è
ulteriormente complicato dal fatto che quando sogna i suoi figli,
non riesce a vedere i loro volti, un ossessionante ricordo di come
li ha abbandonati. Dopo aver portato a termine una complessa rapina
da sogno a più livelli, essere “rinato” nel limbo ed essere stato
liberato dal suo status di ricercato, Cobb torna finalmente a casa
dai suoi figli.
Inception termina dunque
con il suo viaggio emotivo ora completo. È libero di vivere la sua
vita con i suoi figli non solo assolto dai suoi problemi legali ma
anche dai pensieri e dai sensi di colpa che lo hanno perseguitato
per così tanto tempo. Potrebbe benissimo essere un sogno quello
alla fine di Inception (anche se ci sono indizi che
suggeriscono che non lo sia), ma Cobb, vedendo i figli, distoglie
lo sguardo dal suo totem rotante perché ora ha trovato la pace e il
resto non importa. Per Nolan, dunque, non ci sono dubbi sul fatto
che il protagonista si sia riunito con i propri figli e questo è
tutto quello che importa sapere. Se ciò sia vero o meno è, appunto,
un problema intellettuale del singolo spettatore.
Il regista di
TitanicJames
Cameron ha commentato la recente tragedia del
sottomarino Titan, definendo la situazione simile al famigerato
disastro stesso. Parlando con ABC News, Cameron ha lamentato la tragedia. Il
regista è rimasto “colpito” dalla somiglianza tra la storia del
Titan e la storia del vero Titanic. Entrambi presentavano un capitano che
era stato avvertito dei problemi, ma ha deciso di non
ascoltare.
“Sono colpito dalla
somiglianza del disastro del Titanic stesso”, ha detto Cameron,
“dove il capitano è stato ripetutamente avvertito del ghiaccio
davanti alla sua nave e tuttavia è andato a tutta velocità in un
campo di ghiaccio“.James Cameron non è estraneo al mondo delle
immersioni in acque profonde, essendo stato più volte sul relitto
del Titanic. Il regista ha sottolineato che le persone devono
imparare che intraprendere tali sforzi richiede un’ampia
pianificazione.
“Come progettista di
sommergibili io stesso, ho progettato e costruito alcuni esemplari
per raggiungere il punto più profondo dell’oceano, tre volte più
profondo del Titanic“, ha dichiarato Cameron. “Quindi
capisco i problemi ingegneristici associati alla costruzione di
questo tipo di veicolo e tutti i protocolli di sicurezza che devi
seguire. E penso che [è] assolutamente fondamentale ottenere
davvero il messaggio da portare a casa dal nostro sforzo qui è
[che] l’immersione in immersione profonda è un’arte
matura. Dai primi anni ’60, dove ci sono stati alcuni
incidenti, fino ad ora nessuno è rimasto ucciso nella profonda
sommersione. [Questo è] più tempo che tra Kitty Hawk e il volo
del primo 747.
Il sommergibile Titan – di
proprietà di OceanGate, una società con sede a Washington –
originariamente partì per un viaggio per esplorare il relitto del
Titanic domenica, poco dopo essere entrato in acqua intorno alle
8:00 EST.Da allora, il sommergibile è
scomparso. Giovedì scorso, la Guardia Costiera degli Stati
Uniti ha rivelato che detriti coerenti con il sommergibile sono
stati trovati vicino al relitto del Titanic. Si presume che
tutti e cinque i passeggeri siano morti a causa dell’implosione
della nave.Le persone a bordo del Titan includevano
il pilota Stockton Rush, il capo dell’Oceangate; Paul-Henri
Nargeolet, esperto francese di relitti
sottomarini; l’imprenditore britannico Hamish Harding; e
i cittadini pakistani padre-figlio Shahzada e Suleman
Dawood.
Secondo quanto riferito, è stata
rivelata la prima sinossi della trama del prossimo film di
Star
Wars con protagonista Rey, ambientato durante
l’era del Nuovo Ordine Jedi. Confermato in occasione dello Star
Wars Celebration, il film, diretto da
Sharmeen Obaid-Chinoy e che deve ancora
ricevere un titolo ufficiale, vedrà Daisy Ridley
tornare nei panni di Rey per la prima volta da Star Wars: L’ascesa
diSkywalker. La Lucasfilm aveva originariamente rivelato
che tale nuovo film di Star Wars su Rey avrebbe avuto
luogo 15 dopo L’ascesa di Skywalker, ma non è stato condiviso molto
altro sulla storia.
Secondo il numero 1355 di Production Weekly, è stata però
rivelata la prima sinossi di quello che ad ora viene chiamato
“Star Wars: New Jedi Order“, dove si descrive il ruolo di
Rey nell’addestrare due apprendisti Jedi, uno dei quali potrebbe
plasmare il futuro della galassia. Gizmodo, però, contesta questa
sinossi, affermando che le fonti suggeriscono come questa sia
“per lo più imprecisa“. Supponendo che ci sia del vero
nella sinossi del nuovo film di Star Wars di Rey,
tuttavia, sembra indicare che Rey Skywalker potrebbe non essere il
personaggio principale del film, suggerendo dunque un nuovo inizio
con nuovi personaggi. Di seguito: ecco la sinossi riportata:
“Ambientato circa 15 anni dopo
la vittoria di Rey su Palpatine alla fine di Star Wars: L’ascesa di
Skywalker. Il sequel approfondisce il coraggioso tentativo di
Rey di restaurare l’Ordine Jedi, assumendo il ruolo di mentore per
due giovani studenti promettenti: una ragazza e un ragazzo. Man
mano che la sua formazione procede, diventa evidente che la ragazza
possiede capacità straordinarie, destinate a farla emergere come
futura leader”
Mentre c’è ancora molto da sapere
sul nuovo film di Star Wars con Rey, incluso il suo titolo
ufficiale, Production Weekly sembra inoltre aver confermato che
sarà questo film, tra i tre annunciati, ad uscire a maggio 2026,
più precisamente il 22 maggio 2026. Si tratta di
dettagli però ancora non ufficialmente confermati dalla Lucasfilm o
dalla Disney, per cui bisognerà attendere la conferma che tale
sinossi e tale data di uscita siano effettivamente veritieri. Se
così fosse, però, si potrebbe iniziare ad immaginare qualcosa di
più su questo atteso nuovo progetto.
Controverso film comico del 2016,
Nonno scatenato (qui la recensione) ha
indiscutibilmente diviso tanto la critica quanto il pubblico. Il
titolo viene infatti da molti ricordato come uno dei peggiori film
nella carriera del premio Oscar Robert De
Niro, mentre non manca chi ne ha apprezzato lo spirito
goliardico privo di limiti morali. Quale che sia il giudizio, il
film è comunque diretto da un veterano della commedia politicamente
scorretta come Dan Mazer, autore insieme a
Sacha Baron
Cohen degli irriverenti Ali G, Borat, e
Brüno.
Inoltre, la storia scritta da
John M. Phillips venne inserita nel 2011 nella
cosiddetta Black List, ovvero l’annuale lista comprendente
le migliori sceneggiature ancora non prodotte. Dopo essere comparsa
lì, non passò molto prima che qualcuno si fece avanti per
finanziare il progetto, intravedendo il potenziale comico del film.
Tale scommessa venne infatti ripagata da un risultato al botteghino
estremamente soddisfacente. Nonno scatenato, infatti, a
fronte di un budget di circa 20 milioni di dollari, riuscì ad
incassarne oltre 100 in tutto il mondo.
Il successo economico andò
naturalmente in forte contrasto con il parere dei critici, molti
dei quali indicarono il film come il più brutto mai visto. A
sconvolgere, in particolare, è stata la comicità utilizzata, da
molti giudicata al limite del sessismo, del razzismo e
dell’omofobia. Il titolo si ritrovò poi nominato a cinque Razzie
Awards, tra cui peggior film e peggior attore, senza però riportare
vittorie. Le tante discussioni generatesi intorno al film, hanno
però spesso avuto l’esito di favorire la sua popolarità, dando vita
a quello che potrebbe un giorno essere ricordato come un vero e
proprio scult.
Nonno scatenato: la trama
del film
La vicenda è incentrata sul giovane
avvocato Jason Kelly, il quale vive una tranquilla
e composta esistenza in procinto di raggiungere importanti
traguardi per il suo futuro. Egli è infatti prossimo alle nozze con
la figlia del suo capo, di cui diventerà poi socio nel suo studio
legale. I suoi piani vengono tuttavia sconvolti nel momento in cui
l’anziana nonna, in seguito ad una lunga malattia, muore. Nelle sue
ultime volontà, tuttavia, questa lascia scritto il suo desiderio
per cui il nipote faccia un viaggio insieme al nonno
Dick. Il giovane, un tempo molto legato a questi,
lo aveva infatti perso di vista una volta cresciuto. Desideroso di
rispettare la volontà della nonna, Jason parte dunque per una
vacanza primaverile insieme all’anziano.
Ciò che il giovane non sa, è che
dopo oltre quarant’anni di vita coniugale, il nonno non ha nessuna
voglia di trascorrere una vacanza adeguata alla sua età. Egli è
infatti in cerca di una seconda giovinezza, e trascina il nipote in
un folle viaggio a base di eccessi e trasgressioni. Così facendo,
spera anche di far riflettere il ragazzo sulla necessità di
rifuggire la monotona vita borghese a cui sembra destinato. Tra
avventure in party esclusivi, serate a base di alcol, risse
improvvise e frequentazioni poco raccomandabili, i due
rispolvereranno il rapporto che li univa un tempo, abbracciando il
desiderio di vivere liberi e senza ostacoli.
Nonno scatenato: il cast
del film
Per aumentare l’interesse intorno al
film, i produttori hanno affermato di aver ricercato a lungo i
giusti interpreti per Jason e Dick. La coppia formata da nonno e
nipote necessitava infatti di un brillante carattere comico, sui
cui si basava l’intero film. Nella ricerca dell’attore che potesse
dar volto all’anziano, vennero considerati grossi nomi di Hollywood
come Jeff
Bridges e Michael
Douglas. Alla fine, tuttavia, a vincere il ruolo è
stato il premio Oscar Robert De Niro, che negli
ultimi anni aveva già preso parte a diverse irriverenti commedie.
Per l’occasione, l’interprete di Toro scatenato decise di
sottoporsi ad una serie di allenamenti per riacquistare una
notevole forma fisica.
Al suo fianco, nei panni del nipote,
vi è invece l’attore Zac Efron.
Anche lui non nuovo a tale tipologia di film comico, fu
particolarmente entusiasta di poter prendere parte al progetto e
condividere così la scena con il leggendario De Niro. Efron,
inoltre, in quel periodo si stava preparando per le riprese di
Baywatch, ed ebbe così modo di sfoggiare una forma fisica
smagliante. Accettò inoltre di interpretare personalmente le varie
scene che lo vedevano nudo, fatta eccezione per la sequenza sulla
spiaggia. Accanto a loro, vi sono poi le attrici Zoey
Deutch nel ruolo di Shadia, nuovo interesse amoroso di
Jason, e Aubrey Plaza, la quale nei panni di
Leanor vivrà invece una focosa storia con l’iconico nonno.
Le canzoni in Nonno
scatenato, alcuni film simili e dove vederlo in streaming o in
TV
In un film esplosivo come Nonno
scatenato, non può certo mancare una colonna sonora adeguata.
Proprio per questo, è stata data vita ad una ricerca volta a
trovare i brani che meglio potevano accompagnare le spericolate
avventure del nonno Dick e del giovane nipote. A partire da
Downtown del gruppo Macklemore insieme a Ryan Lewis,
presente nel trailer, ecco di seguito l’elenco dei principali brani
del film: Coffee Cold, di Galt MacDermot; Club
Scout, di Nicholas Patrick Kinsgley; Full House, di
Nick Catchdubs; Country Jones, di Swinging Doors; e
Turn The Bass Up, di TJR.
Esistono poi diverse pellicole più o
meno dissacranti come Nonno scatenato. A partire da
Jackass Presents: Bad Grandpa (2013), anche questo con
protagonista un controverso nonno, sino a Nonno questa volta è
guerra! (2020). Vi sono poi i film Cattivini
vicini (2014) e Cattivi vicini 2
(2016), con protagonisti Zac Efron e Seth
Rogen. Anche la trilogia composta da Ti presento i
miei (2000), Mi presenti i tuoi? (2004) e Vi
presento i nostri (2010), con protagonisti lo stesso De Niro,
Dustin
Hoffman e Ben
Stiller, vanta una comicità simile a quella del titolo
qui approfondito.
Infine, per chi ha visto e adorato
il film, o per chi non lo avesse ancora visto e vuole farsi una
propria idea a riguardo, è possibile ritrovarlo su alcune
delle principali piattaforme oggi presenti in rete.
Nonno scatenato è infatti disponibile su
Chili Cinema, Google Play, Now ed Apple
iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o
noleggiare il singolo film. In questo modo si avrà la possibilità
di gustarne la comicità in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 22 giugno alle ore
21:10 sul canale
TwentySeven.
Apple Original Films ha rilasciato
il trailer dell’attesissimo film “The Beanie Bubble –
Inflazione da peluche” con Zach Galifianakis, Elizabeth Banks, Sarah Snook
e Geraldine Viswanathan, in anteprima mondiale
su Apple TV+
il 28 luglio.
Perché il mondo ha improvvisamente
trattato i pelouche come fossero oro? Ty Warner era un venditore di
giocattoli frustrato fino a quando non ha avviato una
collaborazione con tre donne e insieme hanno trasformato la sua
geniale idea nei giocattoli più in voga della storia. “The Beanie
Bubble” è una storia di fantasia ispirata a fatti realmente
accaduti, su chi e cosa apprezziamo, e sugli eroi non celebrati i
cui nomi non compaiono sulla famosa etichetta a forma di cuore.
Dai registi moglie e marito Kristin
Gore (“Foxcatcher – Una storia americana”) e Damian Kulash, Jr.
(cantante principale del gruppo rock OK Go), e scritto da Kristin
Gore, arriva una delle storie di successo più stravaganti
d’America.
“The Beanie Bubble – Inflazione da
peluche” è prodotto da Brian Grazer, Ron Howard e Karen Lunder di
Imagine Entertainment e i produttori esecutivi sono Galifianakis e
Douglas S. Jones.
Torna Creuza de Mà –
Musica per Cinema, la manifestazione ideata e diretta dal
regista Gianfranco Cabiddu e organizzata
dall’associazione culturale Backstage, la cui diciassettesima
edizione si svolgerà dal 18 al 23
luglio in una location dal fascino unico come
Carloforte, nel sud della Sardegna.
L’appuntamento sull’isola di San
Pietro sarà ancora una volta un momento in cui raccontare
l’incontro tra due arti come la musica e il cinema e avviare
insieme a registi, musicisti, studenti e appassionati una
riflessione su questo connubio, in un luogo magico che con la
musica ha un rapporto privilegiato. Le atmosfere di Carloforte, i
suoi vicoli, gli scorci e gli scenari incantevoli che ospitano
numerosi appuntamenti, i “sentieri che conducono al
mare” del brano di Fabrizio De André che dà il nome alla
manifestazione, contribuiscono a creare la magia che un
appuntamento come Creuza de Mà ha saputo consolidare negli
anni.
Tra i primi ospiti annunciati
dell’edizione 2023, sarà a Carloforte Mauro
Pagani, figura chiave della storia della musica italiana
nonché autore di numerose colonne sonore per autori tra cui
Gabriele Salvatores, Davide Ferrario, Roberta Torre. L’omaggio a un
maestro come Mauro Pagani, la cui carriera è contraddistinta dal
sodalizio artistico con Fabrizio De André con cui scrisse a quattro
mani Creuza de Mà, non è ovviamente casuale. Mauro
Pagani sarà celebrato con la cittadinanza onoraria di Carloforte,
sarà protagonista di un incontro dedicato alla sua carriera e
regalerà a Creuza de Mà la sua unica data
estiva con uno speciale concerto in Piazza della
Repubblica.
Ma oltre al cartellone di proiezioni
e concerti e agli incontri con gli ospiti, Creuza de Mà vuole anche
essere un momento di riflessione più profonda rivolta a quelli che
saranno i cineasti e i compositori di domani. Proprio per questo
nel 2017 è nato il progetto di summer school, consolidato poi nel
2019 con la creazione di un vero e
proprio Campus. Ed è questa la seconda anima
di Creuza de Mà, un festival con un focus centrale su un progetto
di formazione didattica grazie al quale 30 allievi del Centro
Sperimentale di Cinematografia insieme ad altri 12 allievi
musicisti provenienti da diverse realtà formative arrivano a
Carloforte per un’esperienza di condivisione e apprendimento
impagabile. I futuri registi, musicisti e tecnici qui cominciano un
rapporto che sfocerà poi nella collaborazione per le colonne sonore
dei cortometraggi prodotti dal Centro Sperimentale come esercizio
del secondo anno. “CAMPUS musica e suono per il
cinema e per l’audiovisivo” è infatti una parte
quotidiana del programma di Creuza de Mà dedicata, oltre alle
masterclass e agli incontri con i maestri ospiti del festival, a
mostrare i cortometraggi CSC prodotti negli scorsi anni, per un
totale di oltre 32 opere musicate proprio all’interno del percorso
CAMPUS.
“Ogni Festival è l’arte
dell’incontro, e non potrebbe essere che così, ma soprattutto negli
ultimi cinque anni, da quando al Festival Creuza de Mà – Musica per
cinema, si è affiancato il progetto CAMPUS musica e suono per
cinema e audiovisivi, qualcosa, nei vecchi carruggi dell’isola
sarda dove risuona la parlata ligure dei suoi abitanti, è
cambiato”commenta Gianfranco Cabiddu, ideatore e direttore
artistico di Creuza de Mà “Un Festival che esiste da
17 anni, ambientato in una piccola isola, fuori dal quotidiano del
mondo, nato come occasione di riflessione sul cinema, e sulla
musica per cinema con registi e musicisti di fama, ha oggi un senso
diverso e forse più profondo”.
Creuza de Mà e Carloforte vogliono
rappresentare un approdo e una partenza, un luogo ideale per la
didattica e la riflessione, anche perché per loro natura le isole
sono circondate dal mare ma aperte a tutte le rotte. E proprio
nell’ottica del partire per poi tornare, nella giornata di sabato
22 luglio saranno proiettati i cortometraggi degli allievi
diplomati Centro Sperimentale di Cinematografia, musicati
nell’ambito del progetto CAMPUS 2021/22. Creuza de Mà ha inoltre
deciso di istituire il Premio Giovani Compositori
musica per cinema ad honorem ad Alessandro Speranza,
giovane compositore prematuramente scomparso: un premio rivolto ai
giovani a cui concorrono i cortometraggi delle scuole di cinema di
tutto il mondo. Come omaggio sarà proiettato Il
Barbiere complottista, cortometraggio vincitore del
premio La Cinéfondation a Cannes 2022 diretto da Valerio Ferrara,
allievo di regia del CSC – Scuola Nazionale di Cinema nel triennio
2019 – 2021, e musicato proprio da Alessandro Speranza.
Gli appuntamenti di Creuza de Mà si
terranno, come di consueto, nei due cine-teatri Mutua e Cavallera
per le proiezioni e gli incontri, ma saranno scenario del festival
anche il centro cittadino con la Piazza e il suggestivo Giardino di
Note, oltre che lo straordinario scenario delle “Ciassette” che
come da tradizione ospiterà il concerto al tramonto. Il programma
completo di Creuza de Mà sarà annunciato nelle prossime
settimane.
Hai mai
avuto paura? di Ambra Principato è un
film dalle tinte
horror/mistery e racconta un passaggio fondamentale nella vita
e nella formazione di ogni individuo: l’accettazione di sé, della
propria vera natura e delle proprie ombre. La storia si dispiega e
prende forma attraverso gli occhi di un bambino alle prese con un
timore ancestrale e universale: LA PAURA DEL BUIO, DELL’OSCURITÀ E
DELL’IGNOTO. In questo racconto paura, oscurità e ignoto si
rincorrono e si intrecciano esercitando un fascino magnetico, che
avvolge e conduce verso le più profonde zone d’ombra…
Justin
Korovkin, Lorenzo Ferrante, Elisa
Pierdominici, Mirko Frezza, Marta
Richeldi, Mauro Marino, Claudia
Della Seta, Maurizio Di Carmine,
Sveva Mariani, Alessandro Bedetti
e David Coco, sono i protagonisti di questo
racconto ricco di colpi di scena.
Hai mai avuto paura? la
trama
Italia, 1813. Un
piccolo borgo italiano è scosso da inspiegabili episodi violenti
che sembrano accadere ad ogni plenilunio: un animale selvatico sta
uccidendo il bestiame e i contadini sono disperati. Il piccolo
Orazio nota il comportamento misterioso del fratello maggiore
Giacomo che ai suoi occhi appare molto strano. Giacomo nel pieno
dell’adolescenza e della ribellione cerca il calore che non riesce
a trovare nel freddo ambiente familiare. Quando la sete di sangue
della “bestia” – così soprannominata dalla gente del villaggio – si
scaglia sulla prima vittima umana, un cacciatore venuto dalle
montagne si mette alla sua ricerca nei boschi e nel paese. Ricerca
che, parallelamente, Orazio sta svolgendo nei confronti del
fratello prima, e dei suoi antenati poi, riscoprendo il passato
oscuro e nebuloso della sua famiglia. Intanto, a ogni luna piena,
una morte si aggiunge andando ad ingrossare il fiume di sangue: è
ormai una lotta contro il tempo per un’indagine che culminerà in
una rivelazione che Orazio non è in grado di accettare.
Jurassic Park rappresenta uno dei più grandi
film della storia del cinema: un’avventura ricca di azione che
contrappone l’uomo ai predatori preistorici nella battaglia finale
per la sopravvivenza.
Caratterizzato da immagini
visivamente sbalorditive ed effetti speciali rivoluzionari
(vincitori del premio Oscar®), dalla straordinaria regia di
Steven Spielberg che è stata
definita il “trionfo dell’arte degli effetti speciale” (Roger
Ebert, Chicago Sun-Times), questo film epico è pura magia
cinematografica nel raccontare un processo iniziato 65 milioni di
anni.
Il capostipite di una franchise di
grandissimo successo, che si è arrichita negli anni con la trilogia
campione di incassi di Jurassic World, con serie TV, videogames,
contenuti digitali e merchandising.
In occasione del 30esimo
anniversario dell’uscita cinematografica del film, Universal ha
organizzato nel mese di giugno una vasta serie di attività che
hanno coinvolto tante diverse realtà per celebrare il mito di
Jurassic Park.
JURASSIC STREET
ART
A febbraio è stato lanciato un
sondaggio, promosso sulle pagine ufficiali di Jurassic Park e di
Universal Pictures Italia in cui è stato chiesto agli utenti di
votare il dinosauro preferito dal pubblico italiano. Il dinosauro
risultato vincitore è stato il T-Rex.
Nel mese di giugno il T-Rex
è stato oggetto di un’opera d’arte realizzata in una maniera mai
vista prima dall’artista Kaneda, fotografo, graphic designer e
illustratore torinese la cui specialità risiede nell’arte
vettoriale e nella tecnica mista attraverso frammenti di colori
scintillanti.
L’opera di Kaneda ha preso
vita a Milano attraverso una serie di installazioni realizzate in
diversi punti della città. Sono state previste 30 diverse location
sul territorio milanese in cui è stata riprodotta una versione
stencil con un QR code che rimandava a un sito dedicato per
scoprire tutte le fasi dei festeggiamenti del 30esimo anniversario
di Jurassic Park
LIVE ORCHESTRA
Il primo imperdibile
appuntamento si è tenuto nelle date del 31 maggio e del 1 giugno:
presso l’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo si è potuto
sperimentare e rivivere Jurassic Park come mai prima d’ora: il film
è stato proiettato in HD con un’intera orchestra sinfonica che ha
eseguito dal vivo l’iconica colonna sonora di John
Williams.
Il film è stato proiettato in lingua
originale con sottotitoli in italiano.
AUDITORIUM DI MILANO FONDAZIONE CARIPLO
Largo Gustav Mahler, MILANO (MI)
2 date: 31 maggio / 1 Giugno
NUOVI SET LEGO
Dal 1° giugno sono inoltre
disponibili 5 nuovi set LEGO per festeggiare i 30 anni di Jurassic
Park.
Tutti i nuovi set sono disponibili
per l’acquisto su LEGO.com, nei LEGO Store, Toys Center e Fao
Schwarz.
LEGO® Jurassic Park La fuga del Velociraptor (76957)
LEGO® Jurassic Park L’agguato del Dilofosauro (76958)
LEGO®Jurassic Park La ricerca del Triceratopo (76959)
LEGO® Jurassic Park La scoperta del Brachiosauro (76960)
LEGO ®Jurassic Park Centro visitatori: l’attacco del T.Rex e del
Raptor (76961)
Sempre in collaborazione con
LEGO Italia, Universal ha fatto realizzare un T-Rex celebrativo del
30° anniversario, alto oltre 2 metri.
Anche Mattel ha lanciato
attraverso il canale YouTube dedicato a Jurassic World, e ora
celebrativo dell’anniversario, l’arrivo di una linea di prodotti
celebrativi del 30esimo compleanno di Jurassic Park, concentrandosi
sulle action figure più celebri degli anni ’90, complete di
dinosauri, accessori e altro ancora.
La figure che rappresenta il Dr.
Alan Grant (interpretato da Sam Neill) completa di accessori per la
cattura dei dinosauri e, naturalmente, dei dinosauri stessi sarà
disponibile in esclusiva da Toys Center e Fao Schwarz.
NUOVI EPISODI DELLA SERIE
BOING
Anche Boing (canale 40 del
DTT) partecipa alle celebrazioni del 30esimo anniversario di
Jurassic Park, presentando in esclusiva Prima TV free i nuovissimi
episodi della serie animata JURASSIC WORLD – NUOVE AVVENTURE.
L’appuntamento è a partire dal 5 giugno, dal lunedì al venerdì,
alle 16.00.
JURASSIC EXPERIENCE PRESSO
FAO SCHWARZ
E non finisce qui… Il 3
giugno, presso il centralissimo punto vendita Fao Schwarz (via
Orefici 15, a pochi passi dal Duomo di Milano) è stata creata
un’esperienza unica! Si è potuto interagire con un ranger del
Jurassic Park e il suo baby Blue scattando una foto ricordo con un
digital selfie mirror ispirato al parco più famoso del
cinema.
JURASSIC PARK – 4K ULTRA HD
+ BLU-RAY
UNIVERSAL ESSENTIAL COLLECTION
In occasione del 30esimo
anniversario di Jurassic Park è stata realizzata una edizione
speciale della Essential Collection che sarà disponibile dal 22
giugno e che comprende: – Steelbook 4k Ultra HD + Blu-ray – Libretto di 44 pagine con curiosità dal dietro le quinte,
storyboard, creatività originali, trivia e molto
altro! – Replica di un fotogramma da una scena iconica del
film – 4 cartoline illustrate – Certificato di autenticità – Contenuti inediti con dietro le quinte
PRIMARK
Ai festeggiamenti si unisce
anche Primark con una nuova collezione dedicata ai piccoli
esploratori fan della franchise.Una linea
dedicata ai bambini dai 2 ai 15 anni, che include abbigliamento,
calzature ed accessori.Per gli esploratori di
domani!
Ce n’è per tutti i gusti, una
celebrazione che continuerà per il tutto il resto del 2023 con
attività che non mancheranno di intrattenere ed affascinare grandi
e piccini.
Ecco il trailer il trailer di
Rido Perché ti Amo, il nuovo film di Paolo
Ruffini, in sala dal 6 luglio con Medusa. Nel cast del
film ci sono:
Nicola Nocella, Paolo Ruffini, Daphne Scoccia, Barbara
Venturato e Greg.
Ecco il trailer:
https://vimeo.com/834688681/5d99ffbbb0?share=copy
Rido Perché ti Amo, la trama
In una piccola
piazza di una città italiana, due bambini, Amanda e Leopoldo, si
giurano amore eterno davanti a una torta a forma di cuore. Dopo 25
anni, qualcosa traballa e tutto sembra andare perso. Leopoldo, non
è, infatti, il classico principe azzurro, e invece di conquistare
la principessa, la fa scappare, e cercherà̀ poi per tutto il tempo
di migliorare quelli che sono i suoi limiti, con la speranza che
così facendo lei possa tornare…
“Il bambino che eri
sarebbe orgoglioso dell’adulto che sei diventato?”. È questo il
cartello che precede l’inizio del film, un interrogativo di grande
fascino posto da Antoine de Saint-Exupéry qualche decade fa. “Come
si fa a tornare bambini quando ormai si è adulti?” Forse l’unico
modo è diventare grandi davvero, raggiungere quella consapevolezza
purissima che da bambini era un talento spontaneo, e che adesso si
ottiene solo col ragionamento e l’esperienza. Spesso gli anziani
sembrano tornare bambini, e non può̀ essere un caso. È come un
cerchio, un girotondo: come nella piazza, dove si accende la vita
del film.
Il brano che
dà il titolo al film è scritto da Giugliano
Sangiorgi e arrangiato e interpretato da Malika
Ayane.
La produttrice di
The
Flash (leggi qui la recensione),
Barbara Muschietti, ha riso quando a sentito le
voci secondo cui il team che lavorava al film avrebbe preso in
considerazione l’idea di sostituire Ezra
Millernel film, a seguito delle
notizie che si stavano susseguendo sul comportamento dell’attore,
ma riconosce di aver tenuto d’occhio la situazione. Con le
polemiche che circondano Ezra Miller che
continuano a peggiorare, sembra si sia effettivamente considerato,
alla Warner Bros, di bloccare il film che lo vede protagonista.
Dal momento che The
Flash è stato molto più costoso di
Batgirl, film che invece è stato abbandonato e
cancellato, ad esempio, l’idea di fare lo stesso con il film di
Andy Muschietti era altamente improbabile, ma ci sono comunque
state delle conversazioni, anche solo teoriche, sulla eventuale
sostituzione di Miller.
Non sarebbe stato facile,
ovviamente, e con l’attore che interpreta un doppio ruolo,
praticamente l’intero film avrebbe dovuto essere girato di
nuovo. Durante una recente intervista con MovieMaker, alla produttrice di
The
Flash Barbara Muschietti è
stato chiesto come lei e il fratello/regista Andy hanno gestito ciò
che stava accadendo con Miller, in fase di post produzione del
film, e se hanno mai pensato che il film fosse a rischio di andare
in pezzi.
“No, sai, come cineasti, devi
abbassare la testa e fare solo il tuo lavoro. Certo, prendiamo
queste cose molto sul serio, ma ci stavamo concentrando sul
film”. Alla domanda se avessero mai preso in considerazione la
possibilità di sostituire Miller, il produttore ha aggiunto:
“No, sarebbe stato assolutamente impossibile. Quando abbiamo
iniziato a leggere nelle notizie che Ezra sarebbe stato sostituito,
abbiamo riso, perché non sapevamo da dove provenissero”.
Muschietti ha concluso dicendo: “Quella voce sicuramente non è
venuta da noi o dallo studio”.
Il team creativo del film è stato
preso di mira per aver elogiato Miller nelle ultime settimane,
soprattutto perché è stato percepito che il team stesso ignorasse
le questioni più ampie che circondano la travagliata storia privata
dell’attore.
The Flash: la trama e il cast del film
The
Flash è uscito al cinema il 15 giugno
2023 distribuito da Warner Bros Italia.
Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro
nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo
di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry
rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”),
in quelli del Generale Zod, Ron Livingston
(“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”),
Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también –
Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack
Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”),
Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo
d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
Il 21 giugno scorso è arrivato su
Disney+Secret
Invasion, il nuovo prodotto seriale dei Marvel Studios che riporta al centro della
storia del MCUNick Fury e il
suo rapporto con gli Skrulls, visto nascere in
Captain Marvel.
La serie, che ha ricevuto per lo più
recensioni positive, sta però facendo discutere a causa dei suoi
titoli di testa, una sequenza di animazione in computer grafica
completamente generata con l’Intelligenza Artificiale. Mentre per
alcuni si tratta di uno strumento utile, per molti altri è
un’espediente che toglie lavoro a molti artisti e creativi.
Il regista e produttore esecutivo di
Secret
Invasion, Ali Selim, ha ora rivelato
a Polygon che la sigla
introduttiva della serie è stata progettata da Method Studios
utilizzando l’intelligenza artificiale, che secondo lui “gioca
con i temi stessi della serie”. I crediti mutevoli, in stile
acquerello, sono certamente efficaci nel trasmettere la sensazione
di paranoia che aleggia nella serie improntata su un linguaggio da
spy-thriller, ma, come ci si potrebbe aspettare, questa notizia ha
ricevuto un’accoglienza ostile.
Il dibattito sull’utilizzo della
Intelligenza Artificiale nei lavori creativi si è
acuiti molto negli ultimi mesi, portando diversi gruppi di artisti
a fare squadra per avere la possibilità di
beneficiare di una regolamentazione che possa permettere un
utilizzo consapevole e legale delle AI, senza che queste si
approprino di proprietà intellettuali altrui. Il dibattito promette
però di tenere banco per molto tempo e potrebbe anche diventare più
aspro di quello che è al momento.
This is the new
#SecretInvasion title sequence…
Big studios are taking a clear stance on AI issues for artists by
using exploitative and morally very questionable AI tools for their
current productions.
It is disgusting. 🧵1/ pic.twitter.com/m4O1RnP09s
Basato sulla serie di fumetti di
Brian Michael Bendis, Leinil Francis Yu, Mark Morales e Laura
Martin, Secret Invasion è prodotto da Kyle
Bradstreet, con il regista di Let Him Go Thomas Bezucha e Ali Selim
come registi.
SONY Pictures ha deciso di rimuovere
dalla sua schedule di uscite El Muerto, il
film affidato a Jonas Cuaron che doveva avere
come protagonista Bad Bunny. A causa dello
sciopero degli sceneggiatori, il film è ora sospeso, anche se lo
studio sembra intenzionato a portarlo avanti.
Sebbene El Muerto non sia stato ancora cancellato del
tutto, il frenetico programma di tournée del rapper e wrestler
professionista Bad Bunny potrebbe ulteriormente
rendere difficile la realizzazione del film, quindi questo potrebbe
essere un ulteriore difficoltà sulla via della realizzazione.
Il cast di supporto non era stato
finalizzato, ma secondo quanto riferito lo studio stava
corteggiando Mercedes Varnado, la wrestler
prestata alla serialità con The Mandalorian, per un ruolo
sconosciuto, e Marvin Jones III per interpretare
il malvagio Tombstone.
Il progetto dovrebbe essere il
primo, tratto dai fumetti Marvel, a vedere protagonista un
personaggio latino, il che potrebbe essere invece un incentivo
importante per portare avanti la produzione, nonostante le
difficoltà.
“Un lottatore ottiene il super
potere attraverso una maschera mistica che originariamente ha
combattuto Spider-Man in un incontro di wrestling di beneficenza in
cui ha quasi smascherato il webslinger prima di essere punto da
Spider-Man con un veleno paralizzante“, si legge nella sinossi
ufficiale.
Il Logan
del 2017 ci aveva lasciati orfani, in maniera però splendida ed
emozionante, di uno degli eroi più amati del cinema, dal 2000 a
oggi: Wolverine. Il mutante con lo scheletro di Adamantio aveva
trovato la sua morte nel film diretto da James
Mangold, ma grazie a Deadpool 3 ha trovato la
strada per tornare sul grande schermo.
Logan
del 2017 era originariamente concepito come un canto del cigno per
la versione di Hugh Jackman dell’iconico eroe degli
X-Men, quindi la notizia che l’attore riprenderà il ruolo di
Deadpool 3 è stata una vera sorpresa.
Mentre c’è chiaramente
dell’eccitaizone all’idea che Jackman torni al cinema per fare
squadra con il Mercenario Chiacchierone di Ryan Reynolds,
c’è chi pensa che Logan fosse un perfetto saluto per il
personaggio, ed esprime preoccupazione per il fatto che riportare
indietro il mutante artigliato possa “offuscare” il suo commosso
addio.
Il regista James
Mangold ha precedentemente chiarito che non ha nulla
contro la decisione dei Marvel Studios di utilizzare Wolverine per il
trequel di Deadpool poiché è ambientato prima
degli eventi del suo film, ma durante una nuova intervista con
Variety, ha ammesso di essere un
po’ preoccupato.
“Non posso dire che c’è una
parte di me che non vorrebbe che accadesse”, ha detto Mangold.
“Ma ci sarebbe sempre stato un altro Wolverine. Potrebbero
esserci un Wolverine bambino e un Wolverine da cartone animato.
Quanto più liquido riusciranno a spremere da quello straccio, ci
proveranno sempre. Non misuro il mio successo su un film come Logan
in base al fatto che abbiamo concluso un percorso con esso o meno.
Io ho concluso la mia conversazione.”
Sebbene i dettagli della trama siano
ancora nascosti, si prevede che Wolvie e Wade si ritroveranno
(intrappolati?) nell’Universo Cinematografico Marvel (probabilmente
facilitato dalla TVA di Loki), il che pone la domanda: Hugh Jackman rimarrà nel franchise come una
versione del personaggio ufficiale del MCU, oppure sarà solo un ritorno
provvisorio, un omaggio a quanto è stato e un ponte per quello che
sarà?
A Jackman è stata posta proprio
questa domanda durante una recente intervista con l’Empire Podcast, e sebbene la sua
risposta non sia stata esaustiva, sembra certamente che da parte
sua ci sarebbe la disponibilità a continuare a interpretare il
personaggio: “Immagino ogni film come unico e finito, è così che lo
vedo”, ha detto “Sarò onesto, all’inizio avevo un contratto per
due film, ma pensavo ancora che fosse uno e poi basta. Sai, allora
non c’erano film sui fumetti, quindi ne concepivo solo uno alla
volta. Mi sentivo fortunato così, non devo pensare oltre, ma penso
che sia la strada migliore da percorrere”.
Siamo sicuri che a un certo punto
Wolverine, al cinema, dovrà avere un nuovo volto, ma per adesso ci
godiamo ancora un po’ Hugh Jackman, che è diventato una vera e
propria istituzione nel ruolo del mutante artigliato.
Sebbene non sia stato condannato per
nessuna delle accuse di cui è stato chiamato a rispondere, l’attore
Tenoch Huerta, il
Namor di Black
Panther: Wakanda Forever, ha abbandonato un imminente
progetto di Netflix in cui
avrebbe dovuto recitare per concentrarsi sul ripristino della sua
reputazione.
La scorsa settimana, Tenoch
Huerta, che ha portato al cinema per la prima volta una
versione in carne e ossa del personaggio Marvel, è stato accusato dalla
sassofonista María Elena Ríos di essere un
“predatore sessuale” in una serie di Tweet.
Huerta ha rilasciato una
dichiarazione poco dopo, negando categoricamente le affermazioni di
Rios e definendole “false e completamente prive di
fondamento”. Tuttavia, l’attore ha ora abbandonato la
produzione di Fiesta en la Madriguera, un film
Netflix
in cui avrebbe dovuto interpretare il ruolo principale.
“Dato l’impatto delle recenti
false dichiarazioni di María Elena Ríos e il danno che hanno
causato, non ho altra scelta che ritirarmi dalla partecipazione al
film Fiesta en la Madriguera”, ha detto l’attore in una
dichiarazione affidata a Variety. “E’ con grande
tristezza che lo faccio, ma non posso permettere che le sue azioni
danneggino non solo me, ma anche il lavoro di dozzine di persone di
talento coinvolte nel progetto. Il mio obiettivo ora è semplice:
continuare il processo di ripristino della mia
reputazione.”
Rios non ha ancora fornito ulteriori
dettagli e non sappiamo se abbia effettivamente intentato una causa
contro Tenoch Huerta, ma siamo sicuri che ne
sapremo di più su questa situazione a tempo debito.
Huerta dovrebbe riprendere il ruolo
del
Submariner nel MCU ad un certo punto, ma, come
Jonathan Majors di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, non
sappiamo se rimarrà nel ruolo una volta che si sarà fatta chiarezza
sulle accuse.
Sono state diffuse delle immagini
dal backstage di Spider-Man:
Accross the Spider-verse che mostrano un grosso
spoiler dal film attualmente al cinema e che racconta la seconda
avventura in animazione di Miles Morales.
Nelle foto vediamo Donald Glover nei panni di Prowler. Il
personaggio compare nel film in una brevissima scena ed è uno dei
pochissimi inserti in live action nel mondo animato di Morales. La
particolarità di questo cameo è il rimando ai film di Spider-Man di
Tom Holland. In Spider-Man:
Homecoming, infatti, Glover compare in una breve scena
nei panni di Aaron Davis. Già all’epoca si era speculato su questo
personaggio, che i fan dei fumetti sapevano già essere lo zio di
Miles. La storia di
Spider-Man: Un nuovo universo ha poi mostrato lo zio
di Miles nei panni di Prowler, e questo cameo in
Accross the Spider-Verse ha in qualche modo chiuso il
cerchio, rimandando forse a qualche svolta futura per l’avvenire
degli Spider-man in live action a casa SONY/Marvel.
SPOILERS AHEAD
Keep scrolling if you haven’t yet watched
#AcrossTheSpiderVerse (on the big screen while you still
can!)
This was a fun day we had playing around with an old pal.
Miles Morales torna nel nuovo
capitolo della saga Spider-Verse, vincitrice di un premio Oscar®,
Spider-Man: Across the Spider-Verse. Dopo essersi riunito con Gwen
Stacy, l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene
catapultato nel Multiverso, dove incontra una squadra di
“Spider-Eroi” incaricata di proteggerne l’esistenza. Ma quando gli
eroi si scontrano su come affrontare una nuova minaccia, Miles si
ritrova contro gli altri “Ragni” e dovrà ridefinire cosa significa
essere un eroe per poter salvare le persone che ama di più.
Sony Pictures Animation ha
ingaggiato Joaquim Dos
Santos(Voltron: Legendary Defender, La leggenda
di Korra), il candidato all’Oscar Kemp
Powers(Soul) e Justin
K. Thompson(Piovono polpette) per
dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta
da Phil Lord e Chris
Miller (che tornano anche come produttori insieme a
Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione
con David Callaham(Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman
1984).
Non è stato ancora confermato, ma
sia Shameik Moore che la candidata
all’Oscar Hailee
Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare
rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero
ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro
voci nel primo film, tra cui Jake
Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez,
Zoë Kravitz, John Mulaney,
Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La
voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason
Schwartzman.
La figura dell’assassino è stata
esplorata in innumerevoli modi al cinema, rielaborando
continuamente il modusoperandi, le motivazioni e
le vicende che si costruiscono intorno a tale figura. Alcuni dei
titoli più celebri di sempre appartengono al genere thriller ed
horror ed hanno contribuito a fortificare tale immaginario.
Probabilmente poco noto, ma altrettanto interessante è
Prossima fermata: l’inferno, il cui
titolo originale è The Midnight Meat Train. Questo è stato
diretto nel 2008 dal regista giapponese Ryūhei
Kitamura, qui al suo primo film statunitense in lingua
inglese. Se le dinamiche del film sono le canoniche, del tutto
inaspettati sono invece una serie di colpi di scena.
Scritto da Jeff
Buhler, il film è l’adattamento del racconto
Macelleria mobile di mezzanotte, contenuto nella raccolta
Infernalia, primo dei sei volumi della serie Book of
Blood scritti da Clive Barker. Questi è da
sempre considerato uno dei maestri del brivido in letteratura,
conosciuto anche per aver prodotto film horror come
Hellraiser e Candyman – Terrore dietro lo
specchio. Prossima fermata: l’inferno, dunque, pur
appartenendo al genere thriller sfocia con grande facilità
nell’orrore puro, tra sangue e violenza inaudite. A questo
proposito non sorprende dunque che tra i produttori del film figuri
anche il regista Quentin
Tarantino, anch’egli noto per la sua passione per la
violenza cinematografica.
In Italia Prossima fermata:
l’inferno è stato distribuito direttamente in DVD, cosa che lo
ha dunque reso un film poco noto. Ma per gli amanti del genere si
tratta di un titolo imprescindibile, contenente tutte le
caratteristiche che possono oggi renderlo un vero e proprio cult.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Prossima fermata: l’inferno, la trama del film
Protagonista del film è Leon
Kauffman, un fotografo che ama scattare foto in giro per
la sua città, soprattutto di notte, al fine di catturarne l’anima
più autentica. Dopo una carriera trascorsa abbastanza in sordina,
grazie all’intercessione della sua
compagna Maya e dell’amico in comune dei
due Jurgis, Leon riesce ad ottenere un
colloquio con la proprietaria di un’importante galleria d’arte, a
sua volta amica di Jurgis. La donna riconosce in lui del talento,
tuttavia lo sprona ad osare di più e fare scatti più coraggiosi se
vuole un posto nella sua galleria. Si tratta dell’occasione che
Leon attendeva da tempo e che non intende assolutamente lasciarsi
sfuggire.
Egli decide dunque di andare subito
alla ricerca di qualcosa di particolarmente forte da fotografare.
Per strada si imbatte in tre ragazzi impegnati nel tentativo di
violentare un’attraente ragazza asiatica. Dopo aver scattato delle
fotografie, Leon riesce ad intervenire e a salvare la giovane. Il
giorno dopo, tuttavia, vede quella stessa donna sui telegiornali,
dove viene data per scomparsa. Inizia così per lui un’ossessione
che lo porterà a ricercare cosa le sia accaduto, arrivando a
scoprire che l’ultimo luogo dove questa è stata vista è la
metropolitana. Qui, però, Leon si imbatterà in qualcosa di molto
più spaventoso di quanto avrebbe potuto immaginare.
Prossima fermata: l’inferno, il cast del film
Ad interpretare il protagonista Leon
Kauffmann vi è l’attore Bradley Cooper.
Al momento di prendere parte a questo film, egli aveva già
all’attivo diversi successi commerciali, ma la grande svolta data
da Una notte da leoni
doveva per lui ancora arrivare. Cooper, inoltre, fino a quel
momento aveva recitato quasi solo in commedie, con l’unica
eccezione dell’horror My Little Eye del 2002. Prossima
fermata: l’inferno ha però rappresentato la sua prima volta da
protagonista in tale genere, e ad oggi rimane l’ultimo film
dell’orrore a cui ha partecipato. Accanto a lui, nei panni della
compagna Maya vi è invece l’attrice Leslie Bibb,
meglio nota per film come Iron Man, Giustizia privata o La
babysitter – Killer Queen.
L’amico Jurgis è invece interpretato
da Rober Bart, noto in particolare per la serie
Desperate Housewives. Brooke Shields,
celebre per la serie Susan, è presente nei panni di Susan
Hoff, la proprietaria della galleria per cui Leon spera di esporre.
L’ex calciatore e attore Vinnie Jones ricopre il
ruolo di Mahogany, il serial killer della metropolitana. Per lui si
è trattato di dar vita ad un personaggio muto sino alla fine del
film, dove lo si sente pronunciare una sola parola. Per lui si è
trattato della seconda volta in cui interpreta un personaggio senza
battute. La prima era stata per il film Fuori in60
secondi. Tony Curran, noto per il ruolo
dell’anziano vampiro Marcus Corvinus in Underworld:
Evolution, interpreta infine il ruolo dell’autista della
metropolitana.
Prossima fermata:
l’inferno, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. La città verrà distrutta
all’alba è infatti disponibile nel catalogo di Chili
Cinema e Microsoft Store. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione
o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in
totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che
in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un dato periodo
temporale entro cui vedere il titolo. In alternativa, il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 21
giugno alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Nel 2009 il film Una notte da leoni è
stato indicato come uno dei film comici simbolo degli ultimi anni,
avendo inoltre significativamente contribuito a lanciare le
carriere dei suoi protagonisti, oggi tra i più affermati interpreti
dell’industria hollywoodiana. Brillantemente demenziale ed
emotivamente coinvolgente, il film diretto da Todd
Phillips ha conquistato fan in tutto il mondo, tanto
da ottenere poi altri due sequel. Il primo di questi,
Una notte da leoni 2 (qui la recensione) è arrivato in
sala nel 2011, riproponendo il trio di protagonisti stavolta alle
prese con una nuova avventura, non priva di imprevisti e caotici
risvolti.
Dato il grande successo del primo
film, capace di incassare oltre 450 milioni di dollari in tutto il
mondo, era inevitabile che la storia di Stu, Phil e Alan
proseguisse ancora. Replicare il successo del precedente capitolo
era però particolarmente difficile e replicare la medesima formula
non era un’opzione particolarmente valida. Per questo motivo, gli
sceneggiatori hanno deciso di concentrarsi su nuovi imprevisti che
coinvolgessero l’amato trio di amici. In particolare, i
protagonisti si ritrovano ora al di fuori degli Stati Uniti, in uno
scenario esotico che li metterà ulteriormente a dura prova.
Ritornano ovviamente gli elementi
classici del primo film, dalla notte di follie di cui non si ha
memoria ad una missione da portare a termine entro un certo periodo
di tempo. Con numerosi riferimenti al primo film, questo secondo si
è affermato come il maggior successo della trilogia, con un incasso
di 586 milioni di dollari. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Una notte da leoni 2: la trama del film
Il film riprende la sua storia due
anni dopo dalla folle notte di Las Vegas. Stavolta è
Stu a sposarsi, in Thailandia con la sua nuova
ragazza, Lauren. Al matrimonio sono invitati anche
Doug e Phil con le rispettive
consorti, ma non Alan, poiché Stu teme che la sua
presenza possa rovinare tutto. Tracy riesce però a
far intercedere il marito affinché Stu acconsenta all’invito per il
fratello, che alla fine arriva, e Doug, Phil e Stu, entrando nella
stanza di Alan, scoprono che le fotografie dell’episodio a Las
Vegas sono appese in camera. Oltre a questo, scoprono che Alan è
diventato amico di Leslie Chow.
Dopo il volo si dirigono al resort
sulla costa dove iniziano i preparativi per le nozze, e fanno la
conoscenza del padre della sposa, il signor
Srisai. La sera, dopo un brindisi, i quattro amici
e Teddy, il fratello della sposa, si recano
in spiaggia per gustarsi dei marshmallow. Il giorno seguente però,
Phil, Alan e Stu si risvegliano in un motel di Bangkok
completamente disorientati: Alan è rasato a zero, Stu ha un
tatuaggio alla Mike Tyson in faccia, nella stanza c’è una
scimmietta e di Teddy si ritrova solo il suo dito. Per i tre amici
sarà dunque vitale scoprire cosa sia successo e, soprattutto, cosa
sia accaduto al povero Teddy, il tutto prima che arrivi l’ora del
matrimonio.
Una notte da leoni 2: il cast del film
Ad interpretare i mitici Phil, Alan
e Stu vi sono naturalmente gli stessi attori del precedente film.
Bradley Cooper
riprende così il ruolo di Phil, ruolo che anche in quest’occasione
gli ha permesso di affermarsi ulteriormente per le proprie capacità
comiche e da attore protagonista. Accanto a lui, nei panni di Alan,
vi è invece ZachGalifianakis, divenuto
una star dopo il primo film. Per questo sequel era originariamente
previsto che Alan si risvegliasse con la barba rasata, ma l’attore
rifiutò categoricamente, accettando però di farsi radere i capelli,
come si può notare nel film. Ed Helms, invece, è
nuovamente l’isterico Stu. Il set fu però per lui particolarmente
difficile, avendo contratto un avvelenamento da cibo.
Nel film sono poi presenti
Justin Bartha nei panni di Doug, l’amico dei
protagonisti, e Sasha Barrese in quelli di sua
moglie Tracy. Jamie Chung, nota come Mulan in
C’era una volta, interpreta Lauren, la promessa sposa di
Stu. Mason Lee, attore di origini taiwanesi e
figlio del regista Ang Lee,
interpreta invece Teddy, fratello di Lauren. L’attore Paul Giamatti
entra a far parte del film nei panni di Kinglesy, agente sotto
copertura dell’Interpol. Compaiono poi anche Jeffrey
Tambor come Sid Garner, padre di Tracy ed Alan, e
Ken Jeong che riprende i panni del criminale
Leslie Chow. Anche in questo sequel il pugile Mike
Tyson fa un cameo, mentre il regista Nick
Cassavetes compare brevemente nei panni di un tatuatore,
ruolo inizialmente offerto a Liam Neeson e
Mel Gibson.
Una notte da leoni 2: il
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dopo che il secondo capitolo incassa
quasi 600 milioni di dollari la Warner Bros commissiona un terzo e
ultimo capitolo della saga che arriva al cinema nel 2013. Una notte da leoni 3 è
stato infatti realizzato con la promessa, richiesta dagli attori
protagonisti, che non vi sarebbero stati altri sequel. Cooper,
Galifianakis ed Helms sentivano infatti che già il secondo film
aveva esaurito la comicità dell’idea iniziale. Questo terzo
capitolo vede una formula ben diversa dai precedenti due capitoli,
con i tre amici intenti a dover fare i conti ancora una volta con
Leslie Chow i suoi traffici criminali, che li porranno in diversi
pericoli. Il film ha infine incassato 351 milioni, il minor
risultato della trilogia.
È possibile fruire di
Una notte da leoni 2 grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes,
Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì
21 giugno alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Era tanto tempo che la
DisneyPixar non si concedeva il
confortante e tradizionale lusso di una storia d’amore classica nei
suoi lungometraggi animati, ma con Elemental torna
a una dimensione semplice e diretta di narrazione, un racconto che
rievoca il classicoRomeo e Giulietta in un
mondo di forze… elementali.
Elemental, la trama
La storia è quella di
Ember, giovane e fumante ragazza di fuoco, che è
destinata a rilevare il negozio del padre. L’uomo ha sacrificato
tutta la sua vita, le sue origini, il suo passato, pur di trovare
un posto nel mondo in cui costruire un futuro solido per la sua
famiglia. E al sopraggiungere della vecchiaia, si sente pronto a
cedere il suo posto alla figlia… o quasi. Il problema è che insieme
all’insorgere dei primi acciacchi arriva nel suo negozio, inatteso
e non invitato, anche Wade, un ispettore delle
tubature, un ragazzo emotivo e molto dolce, fatto di acqua. Acqua e
fuoco, non c’è combinazione peggiore, a quanto pare, ma la natura
dei loro elementi opposti non scoraggia Wade, che è ormai
completamente innamorato di questa fiamma luminosa e tenace.
Dopo una lunghissima
gavetta e la finalizzazione della regia di Il Viaggio di Arlo, Peter Sohn arriva finalmente a dirigere il suo
primo lungometraggio Pixar, pescando a piene mani
dal suo background personale. Figlio di immigrati coreani, ha
vissuto un’infanzia e un’adolescenza da semi-espiantato, dovendo
costruire da solo la sua stessa storia, testimone consapevole degli
sforzi e dei sacrifici che i genitori hanno fatto per crescere lui
e suo fratello nel Bronx, lontanissimo dalla Corea. La sua storia
si è conclusa con un felice matrimonio con una donna di origine
italiana, e sebbene Corea e Italia forse non siano così agli
antipodi come sicuramente lo sono l’acqua e il fuoco, la sua
parabola non è molto diversa da quella di Ember.
La forte componente
auto-biografica della storia di Elemental la rende
quindi molto accessibile al pubblico. Quella di Ember è una vicenda
archetipica in cui l’adolescente deve lasciare il nido e decidere,
eventualmente, di seguire la propria strada invece che quella che i
genitori hanno immaginato e costruito per lei. Non solo, Ember deve
anche imparare a correre il rischio, a fidarsi di un altro
elemento, di aprirsi a una natura così tanto diversa dalla sua:
Wade infatti non solo è acqua a differenza di lei che è fuoco, ma è
anche aperto, sensibile e terribilmente emotivo, cosa che Ember,
per carattere e per l’esempio dei genitori, ha sempre evitato,
preferendo tenere dentro tutte le sue paure e le sue emozioni.
Elemental racconta anche di mondi che collidono,
di differenze che si impara a superare e di convivenza tra diversi,
di coesistenza. Sì, anche di questo, come se gli altri aspetti non
fossero già abbastanza strutturati e archetipici da costruirci
intorno una storia. Per fortuna le ricchezza delle immagini, di
Elemental City, delle animazioni, soprattutto la bellezza della
fiamma di Ember, nel film, incantano gli occhi e la genuinità delle
emozioni esposte inumidisce gli occhi.
Gli elementi diventano personaggi
L’aspetto tecnico è la
componente di maggiore interesse in Elemental. La
resa dei personaggi composti unicamente da elementi naturali
(acqua,
fuoco, terra e aria) senza una struttura fisica a sostenerli
sembra davvero un unicum, una prima volta per il cinema e ci
conferma che, nonostante qualche anno di incertezza e delle
produzioni recenti che non sono al livello dei classici
d’animazione che lo studio ha generato all’inizio della sua
attività, la Pixar è ancora una fucina di eccellenze tecniche, che
forse deve di nuovo imparare a porre la sua attenzione sulla
storia, sui suoi elementi, appunto, senza per forza sentire la
necessità di spuntare caselle di contenuto.
Elemental sembra un passo avanti dal punto di
vista tecnico, rispetto al recente passato dello studio, benché si
affatichi a inseguire troppi temi che poi non trovano il giusto
spazio nel corso del film.