Il regista e sceneggiatore
Taika Waititi non sa ancora se l’attesissimo
Thor: Love and Thunder affronterà il tema
del cancro al seno di Jane Foster, come accaduto
nei fumetti. Lo scorso anno, al San Diego Comic-Con, è stato
annunciato che il premio Oscar Natalie Portman
avrebbe ripreso il ruolo dell’amore terreno del Dio del Tuono nel
quarto film con protagonista Chris Hemsworth.
La Portman, che non era apparsa nel
terzo episodio del franchise, Thor:
Ragnarok, era salita sul palco della
convention nerd impugnando il famoso Mjolnir, confermando così non
solo il suo ritorno, ma anche il fatto che nel film sarà proprio
Jane ad ereditare il mantello del Dio del Tuono, assumendo
l’identità di Mighty Thor.
Adesso, in una recente intervista
con Variety in occasione degli
Oscar 2020 (dov’è stato premiato per la migliore
sceneggiatura non originale grazie al suo JoJo Rabbit), è stato proprio
Taika Waititi a rivelare di aver scritto soltanto
alcune bozze della sceneggiatura di Thor: Love and
Thunder e di non essere ancora certo che la storyline
della malattia di Jane finirà nel film. Queste le sue parole:
“Non lo sappiamo. Quell’arco
narrativo nei fumetti è stato di grande ispirazione e ha
influenzato le prime bozze della sceneggiatura. Ma alla Marvel, cambiamo sempre tutto.
Potrei dire una cosa adesso, e tra due anni sarebbe completamente
l’opposto, addirittura quella cosa potrebbe non esistere più.
Continuiamo a scrivere anche in fase di
post-produzione.”
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
da Natalie Portman, come confermato sabato
durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
Taika
Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e
storie appassionanti con la prima Thor femmina
dell’universo”.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 5 novembre 2021.
Ecco il trailer di The
French Dispatch, il nuovo film di Wes
Anderson che negli USA sarà vietato ai minori di 17 anni
per “nudità esplicita”.
La Searchlight Pictures (ex Fox
Searchlight) ha annunciato finalmente la data di uscita di The
French Dispatch, il decimo film di Wes
Anderson. La pellicola arriverà nelle sale americane il
prossimo 24 luglio 2020. Insieme alla release, è stato diffuso
online anche il teaser poster ufficiale del film, che conferma il
cast completo:
Benicio del Toro, Adrien Brody,
Tilda Swinton, Léa
Seydoux,
Frances McDormand,
Timothée Chalamet, Lyna Khoudri,
Jeffrey Wright, Mathieu Almaric, Stephen Park, Bill
Murray e Owen Wilson.
Nel cast anche
Saoirse Ronan,
Kate Winslet,
Elisabeth Moss, Jason Schwartzman,
Christoph Waltz e Rupert Friend,
precedentemente annunciati nel cast: al momento non sappiamo se gli
attori in questione appariranno comunque nel film o se i loro
personaggi sono stati tagliati dal montaggio finale.
Ecco la nostra intervista a
Maggie Q e Jeff Wadlow,
rispettivamente protagonista e regista e produttore di
Fantasy Island. Il film arriverà in sala
il 13 febbraio distribuito da Sony Pictures Italia / Warner Bros.
Italia.
Fantasy Island – la trama
In Fantasy
Island, prodotto dalla BlumHouse (Scappa – Get
Out e Halloween),
l’enigmatico Mr. Roarke riesce a far avverare i sogni dei suoi
fortunati ospiti, in un lussuoso, quanto remoto, villaggio vacanze
tropicale. Ma quando le fantasie diventano incubi, gli ospiti
dovranno risolvere il mistero dell’isola per fuggire e mettere in
salvo le loro vite.
Nel cast del film, al cinema dal 13
febbraio 2020, ci sono Michael Peña, Maggie Q, Lucy Hale,
Austin Stowell, Portia Doubleday, Jimmy O. Yang, Ryan
Hansen e Michael Rooker.
Al centro di feroci proteste,
scatenate dai fan del personaggio, il film
Sonic si prepara ad arrivare in sala dopo
il costoso processo di post-produzione che ha ridefinito il design
del riccio più veloce del mondo, giudicato insoddisfacente.
Un’operazione che ha portato il budget del film a lievitare da 90 a
125 milioni di dollari, e che appariva come una prima macchia in
quello che sembrava un film destinato a deludere su più fronti.
Sorprendentemente, invece, la pellicola diretta da Jeff
Fowler, e con Jim Carrey tra i
protagonisti, trova il giusto compromesso tra narrazione leggera e
comicità brillante, e nella sua semplicità riesce a regalare
diversi momenti particolarmente attraenti.
Il film è incentrato sull’omonimo
personaggio dei videogames, che vanta un incredibile velocità come
proprio superpotere. Arrivato sulla terra in fuga da forza malvagie
che vorrebbero sfruttarne le capacità, l’alieno blu dalle sembianze
di un riccio, si imbatterà tuttavia in nuovi ostacoli, che
prenderanno forma nello scienziato Ivo Robotnik (Jim
Carrey), il quale userà la propria super intelligenza
per tentare di catturare e studiare Sonic.
Sonic: il potere della CGI
Il personaggio prodotto dalla
celebre società videoludica SEGA è da sempre uno dei più popolari,
capace di attrarre grandi e piccoli, e di dar vita ad un vero e
proprio franchise. È dunque comprensibile il disappunto generatosi
in seguito al rilascio della prima versione realizzata di Sonic,
che umanizzato perdeva totalmente il suo fascino. Il nuovo design
realizzato è invece perfettamente aderente al modo in cui da sempre
lo si conosce. Il riccio blu appare così credibile nella sua
realizzazione in CGI, portando su di sé come un’ombra la spesa in
più resasi necessaria dalla produzione.
Ed è ovviamente attraverso il
personaggio di Sonic che si riapre un vecchio dibattito su cosa
possa essere o meno credibile in CGI, in anni in cui sullo schermo
è possibile davvero imbattersi in creature e oggetti ben lontani da
ogni più fervida immaginazione. Da un punto di vista visivo,
dunque, il film riesce a sfoggiare una serie di affascinanti
effetti speciali, che diventano inevitabilmente i protagonisti
tanto delle sequenze più memorabili quanto della narrazione in
sé.
Questo perché ovviamente Sonic si
inserisce in un filone di film che puntano prevalentemente
sull’intrattenimento visivo, e in particolare su un intrattenimento
per ragazzi, permettendosi dunque di tralasciare alcune leggerezze
di sceneggiatura che fanno apparire, a posteriori, la povertà
inventiva della storia narrata. Povertà da non pensare come un
errore, semplicemente come la consapevolezza che chi guarda film
rientranti in questo canone si aspetta probabilmente di essere
sorpreso maggiormente per gli effetti speciali e la comicità,
elemento quest’ultimo conseguito con successo.
Sonic: la recensione del film
Per quanto il personaggio di Sonic
sia il centro degli interessi per via dei dibattiti generatisi, il
vero motore del film è il dr. Robotnik di Jim
Carrey. C’era preoccupazione quando fu annunciato il
celebre attore per un ruolo del genere, e si prevedeva un ennesima
e non necessaria macchietta nella sua carriera. Robotnik è
certamente sopra le righe, ma l’attore è capace di rendere le sue
stramberie in modo talmente convincente da desiderarne ancora.
A lui sono dedicate le battute
migliori, a lui le sequenze di maggior inventiva, e con la sua
classica faccia di gomma Carrey riesce a dar vita al vero
personaggio in grado di mantenere l’attenzione dello spettatore
dall’inizio alla fine. Ciò che avviene, infine, è che si inizia
quasi inevitabilmente a prendere le parti del villain, e questo
potrebbe in certi casi rivelarsi controproducente.
Se dunque
Sonic sceglie, in modo anche
comprensibile, di non uscire dalle tappe tipiche di una storia di
questo genere, quanto meno offre dei validi motivi per farsi
apprezzare, dal mantenere un buon ritmo al far avvertire l’impegno
profuso nel regalare allo spettatore un prodotto d’intrattenimento
che possa soddisfare i fan del personaggio, offrendo loro anche
numerosi motivi per provare della sana nostalgia verso un’icona con
cui sono cresciute intere generazioni.
L’Academy ha cercato di fornire una
spiegazione all’assenza di Luke Perry nel segmento “In
Memoriam” in occasione della cerimonia di premiazione
degli Oscar
2020. Ogni anno l’Academy celebra le personalità
dell’industria scomparse nei 12 mesi precedenti alla “notte delle
stelle”. Molto spesso, però, capita che alcune di queste vengano
inspiegabilmente omesse, generando malcontento e – nei casi più
estremi – addirittura controversie.
Nel segmento “In Memoriam” di
quest’anno, è stato “dimenticato” – con enorme dispiacere degli
spettatori e, soprattutto, dei fan – Luke Perry, l’indimenticabile Dylan della
serie cult Bevery Hills 90210, che tra
l’altro aveva anche un ruolo in C’era una
volta a Hollywood di Quentin Tarantino, tra i
titoli che quest’anno avevano ricevuto il maggior numero di
candidature.
Attraverso un comunicato ufficiale,
l’Academy ha spiegato il motivo dell’assenza di Perry – scomparso a
marzo dello scorso anno all’età di 52 anni – nel commovente filmato
trasmesso durante la cerimonia:
“L’Academy riceve centinaia di
richieste per includere persone amate e colleghi dell’industria nel
segmento ‘In Memoriam’ degli Oscar. Un comitato esecutivo che
rappresenta ogni settore della nostra industria analizza la lista e
attua una selezione per il video destinato alla diretta, basandosi
su un tempo a disposizione che è comunque limitato. La lista
completa delle richieste è presente sul sito Oscar.com e resterà
sul sito per tutto l’anno. Luke Perry e Cameron Boyce vengono
ricordati in quella galleria presente su Oscar.com.”
Cameron Boye è un
altro attore che non è stato “incluso” nel segmento “In Memoriam”.
Boyce, noto per la serie Jessie e per i film della saga
Descendants (tutti prodotti Disney Channel), è morto
all’età di 20 anni a luglio dello scorso anno, a causa di
un attacco epilettico.
La campagna a favore della release
della #SnyderCut di Justice
League ha appena ricevuto una nuova ondata di supporto
grazie ad un meraviglioso poster fan-made emerso online nelle
ultime ore. Il celebre artista BossLogic, infatti, ha
rivelato via Twitter che lui e il tuo team ai Lineage Studios hanno
deciso di sostenere l’opera originale di Zack
Snyder realizzando un bellissimo poster ispirato a
quella che sarebbe dovuta essere la prima versione del cinecomic
DC.
Il sorprendente risultato finale è
in grado di esaltare ogni singolo membro della Justice League
cinematografica. Da notare, soprattutto, che Superman, posto al
centro del manifesto, circondato da tutti gli altri eroi, sfoggia
il “chiacchieratissimo” costume nero. Nel poster sono presenti
anche diverse aggiunte al team visto sul grande schermo, tra cui
Lanterna Verde e Martian Manhunter. A troneggiare sulle loro
sagome, il temibile Darkseid.
A corredo del manifesto, Boss Logic ha scritto:
“Non so se la #SnyderCut vedrà mai la luce, ma io ed il mio
team alla @LineageNYC voglio supportarla in modo serio, così
abbiamo creato ciò che volevamo vedere. Spero che vi
piaccia.”
Nelle ultime settimane sono emersi
ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata”
di Justice League, con Snyder che ha
spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati
da varie interferenze con lo studio:
“Partivamo con l’idea che una
minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha
avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione
originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è
mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai
stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei
collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione
scatenata da Batman v Superman […]
Sarebbe stata una lunga storia
da raccontare…saremmo finiti in un futuro a distanza dove
Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione
dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano
in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e
Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a
Bruce…“
PS I Love You è
riconosciuta universalmente come una delle commedie romantiche più
commoventi e strappalacrime della storia del cinema recente.
Adesso, la storia e i personaggi che hanno fatto innamorare,
sognare e piangere un’intera generazione si prepara a tornare sul
grande schermo grazie ad un sequel.
Il film originale, uscito nel 2017 e
diretto da Richard LaGravenese, era tratto tratto
dall’omonimo romanzo di Cecelia Ahern e
aveva come protagonisti il premio Oscar Hilary
Swank e Gerard
Butler. La storia era incentrata su Holly, una vedova
che scopre che il suo defunto marito le ha lasciato 10 messaggi
contenenti altrettanti consigli con l’obiettivo di aiutarla a
superare il dolore ed iniziare così una nuova vita.
Adesso, come riportato da Variety, apprendiamo
che la Alcon Entertainment ha ufficialmente acquistato i diritti di
sfruttamento di “Postscript“, sequel del romanzo
originale della Ahern. Il seguito è ambientato sette anni dopo gli
eventi narrati nel primo libro e vede la sorella di Holly chiedere
alla protagonista di raccontare la sua storia – quella narrata in
PS I Love You – all’interno del suo podcast.
Il romanzo sequel è uscito lo scorso
anno. In Italia è edito col titolo “Il club di PS I Love
You”. Di seguito potete leggere la sinossi ufficiale:
“Sono passati sette anni dalla
morte di suo marito Gerry, e Holly Kennedy ha finalmente ritrovato
un po’ di serenità. Ora che ha un nuovo lavoro e una persona
speciale è entrata nella sua vita, è ben decisa a lasciarsi il
passato alle spalle e a guardare avanti, sempre e soltanto avanti.
Ma quando scopre che la storia sua e di Gerry ha ispirato la
nascita di uno strano fan club, il ricordo dei momenti più
disperati minaccia di tornare a inghiottirla. Solo accettando di
aiutare i membri del club “P.S. I love you” a dire addio a coloro
che amano, Holly potrà capire che cosa desidera veramente. E
scoprire il vero significato delle parole ricordo, passato, amore.
E, soprattutto, futuro.”
Entertainment
Weekly ha dedicato la sua nuova cover a Wonder
Woman 1984. Sulla copertina della famosa rivista di
cinema e spettacolo possiamo ammirare Gal Gadot
con la Golden Eagle, l’armatura dorata di Wonder Woman che
conosciamo bene dai fumetti. Ma non solo, le altre immagini ci
mostrano anche Steve Trevor e uno sguardo ravvicinato proprio alla
stessa armatura di Diana.
Ecco le immagini a seguire:
1 di 4
Vi ricordiamo che Wonder Woman
1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il
film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel
“inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio
grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli
eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero
aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima
iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
Il sequel vedrà ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris Pine (volto del
redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.
Nuove immagini dal set di The
Suicide Squad di James Gunn ci
mostrano finalmente il nuovo look di Harley Quinn,
la Mattacchiona interpretata da Margot Robbie che
proprio in questi giorni è al cinema, protagonista del film
Birds of Prey.
In una delle due immagini è
possibile vedere la Robbie indossare un lungo vestito rosso e degli
stivali da combattimento neri. Tra le mani la vediamo brandire una
sorta di lancia e – da quanto emerso online – sembra che il
personaggio sia intento ad aspettare un taxi fuori da un edificio
sul quale non si hanno informazioni.
Nell’altra, invece, vediamo
Margot Robbie in una pausa con il tradizionale
trucco di Harley Quinn (tatuaggi inclusi), al
fianco del regista James Gunn. Dalle foto emerge
che quasi sicuramente il look del personaggio nel film sarà
ispirato – almeno in alcune scene – da quello sfoggiato dalla
fidanzata del Joker nella serie New 52. Potete vedere gli scatti
diffusi via Twitter di
seguito:
Il cast ufficiale
di The Suicide
Squadcomprende i veterani Margot
Robbie (Harley Quinn), Viola
Davis (Amanda Waller), Joel
Kinnaman (Rick Flag) e Jai
Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry
Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn,
David Dastmalchian, Storm Reid, Taika
Waititi e John Cena. Nel film
reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio,
Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice
Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.
Secondo le ultime
indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe
interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti
ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri
arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento
metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane
sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano
che Sean Gunn potrebbe vestire i panni
di Weasel e Flula Borg quelli di
Javelin; Pete Davidson potrebbe
interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker
Savant.
Lo Spiderverse
della Sony Pictures continua a crescere sempre
più, con un altro misteriosissimo film che la casa di distribuzione
ha appena aggiunto al suo calendario dei film in uscita.
Morbius e Venom
2 arriveranno entrambi prima della fine del 2020,
mentre il terzo capitolo dedicato alle avventure di
Spider-Man è atteso nelle sale per il 16 luglio
2021.
Adesso, come riportato da ComicBookMovie,
l’uscita di un nuovo misterioso film ancora senza titolo e
appartenente allo Spiderverse è stata ufficialmente fissata per l’8
ottobre 2021. Naturalmente, la domanda sorge spontanea: di quale
film si tratta?
Al momento è difficile dirlo, ma in
seguito alla diffusione della notizia è sempre CBM a riportare che –
secondo un nuovo rumor – la Sony avrebbe messo in cantiere un film
interamente dedicato a Jessica Drew, primo
peresonaggio dei fumetti ad adottare l’identità di
Spider-Woman. La cosa più interessante è che, al
momento, i diritti del personaggio sono ugualmente divisi tra la
Sony e i Marvel Studios. Secondo gli
accordi, Kevin Feige e la Casa delle Idee possono utilizzare
Jessica Drew nel MCU, ma con una piccola modifica: il personaggio
può essere utilizzato esclusivamente in qualità di agente segreto,
e non come la supereroina Donna Ragno.
Ricordiamo che già in passato la
Sony aveva rivelato di essere intenzionata a realizzare una serie
di film dedicati alle villain dello Spiderverse, tra cui
Madame Web, Black Cat, Silver Sable e
Jackpot. Al momento, però, su nessuno di questi
progetti ci sono aggiornamenti concreti.
Inoltre, non è da escludere che – al
di là del film dedicato a Spider-Woman – la nuova data di uscita
fissata dalla Sony possa invece riferirsi ad un film dedicato ad
un’altra delle nemesi dell’Uomo Ragno, come il tanto chiacchierato
stand-alone incentrato su Kraven il Cacciatore,
personaggio che dovrebbe fare il suo debutto proprio in
Spider-Man
3.
Rian Johnson,
regista de Gli Ultimi Jedi, ha elogiato
Star
Wars:L’Ascesa di
Skywalker in una recente intervista. A due mesi ormai
dalla release del film di J.J. Abrams, una grossa fetta del fandom
della saga continua a sostenere come i due film siano
apparentemente in contrasto tra di loro riguardo la storia generale
dell’intera trilogia sequel. Diversi elementi della trama de
L’Ascesa di Skywalker, infatti, sono stati percepiti come
una “correzione a posteriori” di quanto raccontato ne Gli
Ultimi Jedi, e la sensazione generale è che Episodio
IX non tenga per nulla in considerazione alcuni aspetti della
storia raccontata da Johnson con Episodio VIII.
Adesso però, in una recente
intervista con MTV News in occasione
degli Oscar 2020 (il
regista era candidato per la migliore sceneggiatura originale
grazie a Cena con Delitto – Knives
Out), è stato proprio Rian Johnson a dire
la sua sul capitolo finale della saga degli Skywalker. Questo il
suo commento, chiaramente positivo:
“Ho avuto una folgorazione. Mi
ha reso veramente orgoglioso vedere J.J. mettere la sua anima e il
suo cuore nel film. E vedere i miei amici che erano nel mio film
portare l’intera storia ad una conclusione. Sì, per me, da fan di
Star Wars, è stata un’esperienza davvero speciale.”
Cosa ne pensate? È difficile
immaginare che le parole del regista possano riuscire ad
influenzare il pensiero dei fan, ma da professionista quale
sicuramente Johnson è, probabilmente non ci si poteva aspettare una
risposta più equilibrata e diplomatica di questa.
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris
Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
La Universal
Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di The
Hunt, l’atteso nuovo film prodotto da Jason
Blum con la sua Blum House.
Nel film dodici sconosciuti
si svegliano in una radura. Non sanno dove sono o come sono
arrivati lì. Non sanno di essere stati scelti … per uno
scopo molto specifico … La caccia. All’ombra di una oscura teoria della cospirazione di
Internet, un gruppo di élite si riunisce per la prima volta in una
casa padronale remota per cacciare gli americani comuni per lo
sport. Ma il piano generale delle élite sta per essere deragliato
perché uno dei The Hunted, Crystal (Betty Gilpin, GLOW), conosce il
gioco dei Cacciatori meglio di loro. Gira i tavoli sugli
assassini, prendendoli uno per uno, mentre si fa strada verso la
misteriosa donna (due volte vincitrice dell’Oscar Hilary
Swank) al centro di tutto.
Prodotto da Jason Blum
(Get
Out e
The Purge), e Damon Lindelof, creatore della serie HBO
Watchmen e co-creatore della serie TV Lost, arriva
un nuovo thriller satirico tempestivo e provocatorio che ha già
innescato una conversazione nazionale. Ora è il momento di decidere
da soli.
The Hunt è scritto da Lindelof e dal suo
collega collaboratore di Watchmen Nick Cuse ed è
diretto da Craig Zobel (Z for Zachariah, The
Leftovers). Blum produce per la sua Blumhouse Productions
insieme a Lindelof. Il film è prodotto da Zobel, Cuse e Steven
R. Molen.
Tra le più interessanti interpreti
italiane del momento, vi è Michela Cescon, che
negli anni si è distinta per aver partecipato ad alcuni dei più
celebri film d’autore, grazie a cui ha potuto dar prova delle
proprie doti recitative, più volte premiate dalla critica.
Attiva anche in televisione,
l’attrice può vantare una carriera di tutto rispetto, con scelte
coraggiose che l’hanno portata a distinguersi e a crescere come
interprete anno dopo anno.
Ecco 10 cose che non sai di
Michela Cescon.
Michela Cescon: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi d’autore. L’attrice debutta al cinema con il
film Primo amore (2004), di Matteo
Garrone, che le vale subito una buona notorietà. Negli
anni successivi recita poi in noti film come Cuore sacro
(2005), Tutte le donne della mia vita (2007),
Vincere (2009), Romanzo di una strage (2012),
È nata una star? (2012), Viva la libertà (2013),
Piuma
(2016), La ragazza nella
nebbia (2017), Nome di donna (2018),
Loro (2018), Una vita
spericolata (2018), L’uomo senza gravità (2019) e
Villetta con ospiti (2020), dove recita accanto
all’attoreMarco
Giallini.
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso degli anni l’attrice si è
distinta per aver preso parte anche a film televisivi come Nel
nome del male (2009) e C’era una volta la città dei
matti (2010), ma diventa ulteriormente nota grazie al ruolo di
Piera nella serie Braccialetti rossi (2014). In seguito
recita accanto all’attore Kim Rossi
Stuart nella serie Maltese – Il Romanzo del
Commissario (2017).
Michela Cescon: fidanzato e
figli
3. È fidanzata da molti
anni. L’attrice ha sempre garantito la massima
riservatezza alla sua vita privata, tanto da non rivelare molto a
riguardo. È tuttavia risaputa la sua storia d’amore con il
giornalista Stefano Barigelli, intrapresa nel 2004.
4. La coppia ha dei
figli. Dopo pochi mesi dal loro fidanzamento, la coppia dà
alla luce la prima figlia, nata nel 2005. Successivamente la Cescon
e Barigelli concepiscono il secondo figlio, nel 2008, mentre nel
2010 nasce il terzo bambino.
Michela Cescon è anche regista
5. Debutterà alla
regia. Nel gennaio del 2020 iniziano le riprese del film
d’esordio della Cescon, intitolato Occhi blu. Protagonista
della pellicola è l’attrice Valeria Golino, che si
ritroverà al centro di una storia noir, che con un’inedita figura
femminile esplora Roma nei suoi angoli più violenti e cupi.
Michela Cescon ha recitato in
teatro
6. Si forma come attrice
teatrale. Dopo essersi diplomata alla Scuola Teatro
Stabile di Torino, l’attrice inizia a recitare in importanti
spettacoli teatrali, il più delle volte diretta dal noto Luca
Ronconi. Negli anni, a teatro la Cescon ha preso parte tanto ad
opere di Shakespeare quanto di Pirandello, provando sin da queste
prime esperienze la propria versatilità. Tra i suoi ruoli più
premiati vi è quello di Enda Walsh nello spettacolo
Bedbound, risalente al 2001.
Michela Cescon in Braccialetti
rossi
7. Ha iniziato ad essere
riconosciuta per strada. L’attrice ha dichiarato più volte
di come la serie Braccialetti rossi abbia segnato un vero
e proprio prima e dopo nella sua carriera. Grazie al ruolo della
mamma Piera, l’attrice ha infatti ottenuto un ampio consenso di
pubblico, tanto da venire continuamente riconosciuta per strada, a
tal punto da doversi tagliare i capelli per cercare di passare
inosservata.
8. Considera la serie una
vera e propria novità. In diverse interviste la Cescon ha
dichiarato di non amare particolarmente la serialità televisiva, ma
di aver accettato la sua parte in Braccialetti rossi
perché diversa da qualunque altra fiction vista in TV. L’attrice ha
infatti parlato di come nella narrazione di questa non si
esasperino i sentimenti, mantenendo sempre un rigoroso pudore nei
confronti del dolore.
Michela Cescon in Tutte le donne
della mia vita
9. È stata tra le
protagoniste del film. Nel 2007 l’attrice recita nel film
Tutte le donne della mia vita, al fianco di
Luca
Zingaretti. Qui la Cescon interpreta il personaggio di
Stefania, ex amante del protagonista. Il personaggio si è distinto
rispetto agli altri, caratterizzato dalle manie e i tentativi
attuati per cercare di dimenticare l’ex compagno.
Michela Cescon: età e altezza
10. Michela Cescon è nata a
Treviso, Italia, il 13 aprile 1971. L’attrice è alta
complessivamente 172 centimetri.
Da molti considerato il miglior
interprete della sua generazione, Lucas Hedges è
riuscito ad affermarsi come una delle più belle scoperte attoriali
della decade appena conclusasi, e ciò grazie alla partecipazione ad
alcuni apprezzati film che ne hanno posto sotto i riflettori il
talento.
Versatile e in grado di dar vita a
personaggi memorabili, Hedges è così ad oggi uno degli attori più
richiesti, una delle promesse per il futuro della recitazione,
capace tanto di sfoggiare sfumature drammatiche quanto comiche.
Ecco 10 cose che non sai di
Lucas Hedges.
Lucas Hedges: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Il giovane attore esordisce al cinema nel
2007 con il film L’amore secondo Dan, per poi ottenere
ulteriore notorietà recitando in Moonrise Kingdom (2012).
Negli anni successivi prende parte a titoli come Il mondo di
Arthur Newman (2012), Un giorno come tanti (2013),
The Zero Theorem (2013), Grand Budapest Hotel
(2014) e Anesthesia (2015). Nel 2016 si consacra grazie al
ruolo da co-protagonista nel film Manchester by the
Sea, e da quel momento recita in celebri film come
Lady Bird
(2017), Tre manifesti a
Ebbing, Missouri (2017), Boy Erased
(2018), Mid90s (2018), Ben is Back
(2018), Honey Boy
(2019) e Waves
(2019).
2. Ha recitato in una serie
TV. Nel 2015 l’attore prende parte al suo per ora unico
progetto televisivo, la miniserie The Slap, composta da 8
episodi. Qui recita nel ruolo di Richie, accanto all’attore
Peter
Sarsgaard, in una trama che ruota intorno a rancori e
segreti venuti a galla in seguito ad un inaspettato schiaffo,
durante il quarantesimo compleanno del personaggio
protagonista.
Lucas Hedges non è su
Instagram
3. Non ha un account sul
social network. L’attore ha dichiarato di non possedere un
account su Instagram, non apprezzando il ruolo che tali social
hanno assunto nella vita quotidiana. Esiste tuttavia, su Instagram,
una fan page dedicata all’attore seguita da oltre 4 mila persone.
All’interno di questa è possibile trovare gli ultimi aggiornamenti
circa i progetti di Hedges, così come anche le sue foto più
recenti.
Lucas Hedges: chi è la sua
fidanzata
4. Ha una relazione
sentimentale. Nel dicembre del 2018 l’attore viene
fotografato in compagnia dell’attrice Taylor
Russell. I due in seguito rendono ufficiale il loro
fidanzamento, apparendo insieme a diversi eventi di gala. La coppia
si ritrova anche a recitare insieme per il film drammatico
Waves.
Lucas Hedges e Timothée
Chalamet
5. Viene spesso associato
al collega. Hedges e Chalamet sono senza dubbio i due
giovani attori più promettenti del momento. I due vengono inoltre
spesso associati per via di alcuni ruoli particolarmente simili,
come anche per l’aver recitato entrambi nel film Lady
Bird. I due vantano inoltre una nomination all’Oscar a testa.
Hedges ha dichiarato di essere contento di dividere la scena
cinematografica con Chalamet, considerandolo un attore di puro
talento.
6. Si sono scontrati per
alcuni ruoli. Come prevedibile, in un paio di casi i due
attori si sono soffiati a vicenda dei ruoli. La prima volta avviene
per il film Interstellar (2014), dove Chalamet ottiene il
ruolo di Tom Cooper battendo Hedges, il quale ha la sua rivincita
nel momento in cui ottiene il ruolo di Patrick per Manchester
by the sea, soffiandolo al giovane collega.
Lucas Hedges agli Oscar
7. È stato nominato per
l’ambito premio. Nel 2017, a soli 21 anni, Hedges ottiene
la sua prima candidatura agli Oscar come miglior attore non
protagonista per il suo ruolo nel film Manchester by the
Sea, dove recita accanto all’attore CaseyAffleck. Nel film ricopre il ruolo di Patrick,
che rimasto orfano di padre instaura un difficile rapporto con lo
zio, cercando di metabolizzare il lutto che l’ha colpito.
Lucas Hedges in Honey Boy
8. Ha interpretato una
versione romanza di Shia LaBeouf. Nel film Honey
Boy, l’attore ricopre il ruolo del ventiduenne Otis,
personaggio ispirato in realtà alla vita dello stesso Shia
LaBeouf, che nel film interpreta invece suo padre. Per
Hedges si è trattato di un affascinante esperimento
meta-cinematografico, e si è dichiarato entusiasta di aver potuto
dar vita ad un personaggio nel quale ha potuto ritrovare anche
molto di sé.
9. Ha vissuto per un
periodo con LaBeouf. Per prepararsi al dover interpretare
una versione romanzata di LaBeouf, Hedges ha speso molto tempo con
lui, arrivando a vivere nella sua stessa casa per un periodo. Il
giovane attore ricorda di aver dormito sul suo divano, di aver
indossato i suoi vestiti e di aver avuto da LaBeouf stesso le
chiavi di casa, così da potersi quasi sostituire in tutto e per
tutti a lui.
Lucas Hedges: età e altezza
10. Lucas Hedges è nato a
New York, Stati Uniti, il 12 dicembre 1996. L’attore è
alto complessivamente 180 centimetri.
Attrice tutta da scoprire,
Ella Balinska ha all’attivo ancora una breve
filmografia, ma promette di essere uno dei nomi più richiesti in
ambito interpretativo. La Balinska ha infatti recentemente preso
parte ad un noto film hollywoodiano, collaborando con celebri
attrici, ottenendo così una prima notorietà.
Attesa in nuovi ruoli che possano
esaltarne le doti, l’attrice si è fatta conoscere anche in
televisione grazie ad un ruolo di rilievo in una serie TV, che le
ha permesso di raggiungere un più ampio pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Ella Balinska.
Ella Balinska: i suoi film
1. Ha recitato in un atteso
sequel. Dopo aver preso parte a piccoli ruoli in film come
Junction 9 (2015) e A Modern
Tale (2017), l’attrice diventa celebre per il ruolo di
Jane Kano, una delle protagoniste del film Charlie’s
Angels, sequel dei precedenti film. Qui ha modo di collaborare
con gli attori Kristen Stewart,
Naomi Scott, Noah Centineo e Patrick
Stewart. Nel 2020 è invece protagonista
dell’horror Run Sweetheart Run.
2. È nota per una serie
TV. L’attrice ha avuto modo di recitare anche per il
piccolo schermo, da prima prendendo parte ad alcuni episodi delle
serie Casualty (2018) e L’ispettore Barnaby
(2018), per poi acquistare maggior popolarità con il ruolo di Nyela
Malik, protagonista nella serie The Athena. La trama
è incentrata intorno ad una modella che, in seguito ad una battuta
d’arresto della sua carriera, si iscrive ad una scuola di moda.
3. Ha iniziato recitando in
diversi cortometraggi. Tra i primi lavori in ambito
recitativo della Balinska, si annoverano diversi cortometraggi,
facilmente ritrovabili sul Web. Tra questi si annoverano
Hunted (2016), Room (2017), Tiers of the
Tropics (2017), Clover (2017), 10 Men & Gwen
(2017). Grazie a questi, l’attrice ha potuto ottenere la visibilità
che l’ha portata ad ottenere ruoli in progetti più grandi.
Ella Balinska è su Instagram
4. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 300 mila persone.
All’interno di questo la Balinska è solita condividere fotografie
scattate per servizi di moda, o tratte da eventi di gala a cui ha
preso parte. Non mancano anche foto ritraenti momenti di svago,
come anche immagini promozionali dei suoi progetti da
interprete.
Ella Balinska su Facebook
5. Non un proprio
profilo. L’attrice non ha rilasciato dichiarazioni in
merito ad un proprio profilo o ad una propria pagina su Facebook,
dimostrandosi ben più attiva su Instagram. Non si riscontrano
infatti profili verificati sul celebre social network, mentre è
possibile imbattersi in diverse fan page dove poter trovare gli
ultimi aggiornamenti circa i progetti dell’attrice.
Ella Balinska è fidanzata?
6. Non si hanno notizie
sulla sua vita sentimentale. Pur dimostrandosi
particolarmente aperta a condividere la propria quotidianità sui
social network, l’attrice non ha rilasciato alcuna dichiarazione in
merito ad una propria relazione sentimentale. Attualmente non è
dunque possibile sapere se l’attrice abbia o meno una relazione, e
bisognerà attendere notizie ufficiali dalla diretta
interessata.
Ella Balinska in Charlie’s
Angels
7. Ha eseguito personalmente
le scene più complesse. Allenata al combattimento e alle
arti marziali sin dall’accademia di recitazione, l’attrice ha
dichiarato di non essersi avvalsa dell’utilizzo di stuntman, ma di
aver personalmente interpretato ed eseguito le numerose scene di
combattimento come anche le acrobazie più complesse.
8. Non pensava sarebbe stata
ricontattata per il ruolo. Quando l’attrice inviò un
proprio video per partecipare al casting del film, non pensava
minimamente che la produzione avrebbe preso sul serio la sua
candidatura. Per questo motivo decise di non porsi troppe
aspettative e di cercare di essere sé stessa. La sua naturalezza
l’ha poi premiata, poiché non molto tempo dopo fu ricontattata per
un ulteriore incontro.
9. Ha stretto un ottimo
rapporto con le co-protagoniste. Uno degli elementi più
apprezzati del film è la chimica che lega le tre protagoniste. La
Balinska ha affermato di aver stretto un rapporto che va al di là
di quello professionale, ed in particolare considera l’attrice
Kristen Stewart una vera e propria amica, oltre
che un modello da imitare.
Ella Balinska: età e altezza
10. Ella Balinska è nata a
Londra, Inghilterra, il 4 ottobre 1996. L’attrice è alta
complessivamente 178 centimetri.
Sembra che le riprese di
Shazam
2 partiranno ufficialmente quest’estate e che si
svolgeranno nello stesso periodo in cui entrerà in produzione anche
Black
Adam, l’annunciato cinecomic DC che vedrà
protagonista Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo. Per
diverso tempo si è parlato della possibilità che il Black Adam di
Johnson potesse apparire in un cameo nel primo Shazam.
Purtroppo, anche a causa della crescente popolarità di “The Rock”
negli ultimi anni e dei suoi numerosissimi impegni di lavori, le
cose sono andate diversamente e il debutto del personaggio sul
grande schermo è stato direttamente “affidato” ad un film in
solitaria.
È comunque soltanto una questione
di tempo prima che i percorsi narrativi di Black Adam e Shazam si
incontrino all’interno del DCEU, cosa che potrebbe accadere prima
del previsto. Stando infatti a quanto riportato da GWW, le riprese di
Shazam
2 dovrebbe partire il prossimo luglio, ossia lo
stesso mese in cui inizierà la produzione di Black
Adam (come rivelato da Johnson
in persona lo scorso autunno).
Considerate le date di uscita dei
rispettivi film – che arriveranno al cinema a tre mesi e mezzo di
distanza l’uno dall’altro (22 dicembre 2012 Black Adam e 1
aprile 2022 Shazam 2) – c’è già chi sta speculando sul
fatto che nel sequel con Zachary Levi possa fare
la sua apparizione anche il guerriero egiziano potenziato, e
preparare così il terreno ad un eventuale scontro diretto tra i due
che dovrebbe avere luogo in Shazam 3 (ammesso che il film
venga mai realizzato!). Sarà davvero così? Non ci resta che
attendere eventuali aggiornamenti.
Lo scorso aprile abbiamo appreso
che sarà Henry Gayden ad occuparsi ancora una
volta della sceneggiatura del sequel di Shazam, con
David F. Sandberg (Annabelle 2: Creation) pronto a
tornare dietro la macchina da presa.
Shazam! è
uscito nelle sale lo scorso 3 aprile. Nel
cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack
Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand,
Cooper Andrews, Marta Milans e Djimon
Hounsou.
Abbiamo tutti un supereroe dentro
di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso
di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! –
affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel
Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino
all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione
adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe
con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i
compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità
con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare
rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male
controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.
Arriva da
Deadline la notizia che l’attrice Gugu
Mbatha-Raw è entrato a far parte del cast di LOKI,
l’attesissima serie Marvel Studios in arrivo
su Disney+.
Dopo essere apparsa in The Morning
Show di AppleTV dunque Gugu Mbatha-Raw si sta dirigendo verso
un altro dramma in streaming. L’attrice britannica è stata
scritturata per apparire al fianco di Tom
Hiddleston nei panni del semidio Dio e fratello di Thor.
Come in ogni progetto Marvel, i dettagli sul ruolo di Mbatha-Raw
sono nascosti, ma secondo le indiscrezioni interpreterà un
personaggio di spicco, descritto come protagonista femminile.
La serie Loki seguirà la versione
del personaggio di Hiddleston che è fuggito da New
York City nel 2012 della MCU durante una scena in
Avengers: Endgame. La versione originale del
personaggio morì in Avengers: Infinity War per
mano di Thanos di Josh Brolin.
LOKI
LOKIè
l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa
parte della fase
4 del Marvel
Cinematic Universe che si estenderà
nel racconto seriale per debuttare su Disney+.
La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers:
Endgame e seguirà le vicende del Loki che è
fuggito nel 2012 grazie al Tesseract.
Come rivelato dall’attore stesso,
il Loki della linea temporale principale è stato ucciso
da Thanos in Avengers: Infinity
War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano
nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno
fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers. In
LOKIl’attore Tom
Hiddleston riprenderà il ruolo di Loki. Nel cast
protagonisti saranno anche Sophia Di Martino,
Owen Wilson e Gugu Mbatha-Raw in dei
ruoli non ancora annunciati.
Il nuovo numero di Entertainment Weekly
è tutto dedicato a Wonder Woman 1984,
l’atteso sequel con Gal Gadot ancora una volta nei
panni dell’eroina amazzone, che arriverà nelle sale il prossimo
giugno. Tanti sono i dettagli emersi grazie al coverage, dettagli
che riguardano soprattutto il villain Cheetah, e i
personaggi di Maxwell Lord e Steve
Trevor.
Partendo proprio da quest’ultimo,
Chris Pine – interprete del personaggio – ha
rivelato che lo Steve che vedremo nel sequel sarà un tantino
diverso rispetto alla versione che i fan hanno conosciuto
attraverso il primo film, senza ovviamente rivelare come farà il
suo personaggio a tornare in vita:
“Nel primo film, ho interpretato
il soldato stanco del mondo che ha visto tutta la depravazione che
l’umanità è in grado di mostrare. E nel sequel arrivo ad essere
molto più generoso e gioioso. Il mio ruolo è proprio come quello di
un amico, un amante, un fidanzato/guardia del corpo che sta facendo
del suo meglio per aiutare Diana nella sua missione. Sono come
Watson per la ‘sua’ Holmes.”
Per quanto riguarda invece
Cheetah, alter ego di Barbara Ann
Minerva, il magazine rivela come il personaggio
interpretato da Kristen Wiig e quello di Diana si
incontreranno nel film. Barbara sarà una delle collaboratrici di
Diana al Natural History Museum. Barbara, però, non è
un’archeologa, ma bensì una gemmologa, una donna estremamente
timida e socialmente imbarazzante. Maxwell Lord (Pedro
Pascal) userà i suoi amuleti per cercare di corrompere le
due donne, ma mentre Diana ne sarà immune, al contrario Barbara no.
Probabilmente, sarà proprio la sua influenza a spingere Barbara ad
assumere lentamente l’identità di Cheetah.
A proposito di Maxwell
Lord, il personaggio viene descritto come un guru che si è
fatto da sé, una sorta di mix insidioso di alcune icone anni ’80,
sia di finzione (Gordon Gekko) che reali (Tony Robbins). Come
spiegato da Pedro Pascal, ciò che spinge Maxwell
ad agire è la sua avidità, cosa che lo induce ad approfittarsi
intenzionalmente anche dell’avidità degli altri per raggiungere i
suoi obiettivi:
“Max è un venditore di sogni. È
un personaggio in cui è molto radicata una mentalità tipica della
nostra cultura, quella che pensa ad ottenere quello che vuole,
usando qualsiasi mezzo, convinta che sia un suo diritto. In realtà,
è solo avido. È quel lato della medaglia relativa al raggiungimento
del successo che pensa a come fare per essere la versione migliore
di sé stessi e per vincere ad ogni costo.”
Vi ricordiamo
che Wonder Woman 1984 uscirà
il 6 giugno 2020. Il film è stato definito
dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che
poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso
team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma
che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v
Superman: Dawn of Justice per poi tornare al
vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel
vedrà ancora Gal Gadot nei panni di
Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta
per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno
anche Chris Pine (volto del redidivo
Steve Trevor) e Pedro Pascal.
Dopo l’annuncio della data
d’uscita, Searchlight Pictures ha diffuso il
primo poster e le prime immagini ufficiali di The
French Dispatc, il nuovo attesissimo film di
Wes Anderson. Eccole di seguito:
Nel cast anche
Saoirse Ronan,
Kate Winslet,
Elisabeth Moss, Jason Schwartzman,
Christoph Waltz e Rupert Friend,
precedentemente annunciati nel cast: al momento non sappiamo se gli
attori in questione appariranno comunque nel film o se i loro
personaggi sono stati tagliati dal montaggio finale.
SimuLiu,che sarà il protagonista di Shang-Chi and the Legend of the Ten
Rings prossimo film Marvel Studios, ha confessato di
aver amato Birds of Prey, ma di non aver
gradito Suicide Squad, per una ragione
molto particolare.
Su Twitter, Liu ha scritto che il
film con Margot Robbie è stato molto divertente, pieno di action e
di grandi sequenze, in più con bellissimi personaggi femminili.
Suicide Squad invece… ha bloccato l’entrata del suo condominio per
settimane, rendendo un incubo la sua vita da pendolare!
Ecco il tweet:
Watch
#BirdsOfPrey – it's a great film w/ strong comedy, great action
and incredible performances – PLUS features kick-ass female
heroes!!
Also unlike Suicide Squad they DIDN'T block off my condo
entrance to film for a week, making my commute a living nightmare…
#StillSalty
L’uscita nelle sale
di Shang-Chi
and The Legend Of The Ten Rings è fissata
al 12 febbraio 2021.Il personaggio ha
esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è considerata
l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è un noto
esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento oltre
che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua storia era
considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se questa
connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo studio
eviterà del tutto.
Destin Daniel
Cretton, acclamato regista di Short Term
12 e The Glass Castle (prossimamente
uscirà il suo ultimo lavoro Just Mercy, con Michael
B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato
scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura
di Dave Callaham (The Expendables,
Godzilla, Doom e Wonder Woman
1984).
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di
Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast,
figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe
interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il
villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime
possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti
saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Tra le più premiate e apprezzate
interpreti italiane, Giovanna Mezzogiorno si è da
sempre distinta per le sue scelte in ambito cinematografico, che
l’hanno portata in più occasioni a ricoprire ruoli da protagonista,
collaborando con importanti attori e registi, e ottenendo in più
occasioni il plauso della critica.
Tra i meriti della Mezzogiorno vi è
inoltre quello di aver portato sul grande schermo personaggi
tragici, esseri umani piegati dalla vita ma con ancora barlumi di
speranza a cui aggrapparsi.
Ecco 10 cose che non sai di
Giovanna Mezzogiorno.
Giovanna Mezzogiorno: i suoi
film
1. Ha recitato in noti film
italiani. L’attrice debutta al cinema nel 1997 con il film
Il viaggio della sposa, per poi recitare in Del
perduto amore (1998), Un uomo perbene (1999) e
Asini (1999). Nel 2001 ottiene grande popolarità grazie al
film L’ultimo bacio, di Gabriele
Muccino. Con la fama acquisita ottiene ruoli di
rilievo in film come La finestra di fronte (2003), La
bestia nel cuore (2005), Lezioni di volo (2007),
L’amore ai tempi del colera (2007), Palermo
Shooting (2008) e Vincere (2009), che le fa
guadagnare nuove lodi da parte della critica. Negli ultimi anni
recita in Basilicata coast to
coast (2010), I nostri
ragazzi (2014), Come diventare grandi
nonostante i genitori (2016), La
tenerezza (2017), Napoli
velata (2017) e Tornare (2019).
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso degli anni la Mezzogiorno
è apparsa anche sul piccolo schermo, recitando sia in film come
Più leggero non basta (1999) e Il segreto di
Thomas (2003), sia in serie come I miserabili (2000),
Virginia, la monaca di Monza (2004) e nella terza stagione
di In Treatment (2017), dove ricopre il ruolo di Adele,
recitando accanto all’attore Sergio
Castellitto. Nel 2019 è invece protagonista in TV
della serie La compagnia del cigno.
3. Ha partecipato al
doppiaggio di un film. Nel 2016 l’attrice viene scelta per
partecipare al doppiaggio del film Il libro della giungla,
live-action del classico Disney diretto da Jon
Favreau. Qui l’attrice presta la voce al celebre
serpente Kaa, che in lingua inglese ha la voce di ScarlettJohansson.
Giovanna Mezzogiorno non è su
Instagram
4. Non ha un profilo su
Instagram. L’attrice si è dichiarata profondamente critica
nei confronti dei social network, affermando di ritenersi
«sbalordita da questa voglia di essere continuamente guardati in
ogni fase della propria vita». La Mezzogiorno ha per tanto
confermato di non possedere alcun profilo sui vari social
network.
Giovanna Mezzogiorno: marito e
figli
5. È sposata. Sul
set del film Vincere, l’attrice conosce il macchinista
Alessio Fugolo, con cui intraprende una relazione. Dopo pochi mesi
i due si sposano, nel 2009, con una cerimonia civile
particolarmente riservata, a chi sono invitati solo i parenti e gli
amici più stretti.
6. Hanno avuto due
gemelli. Nell’agosto del 2011 la coppia dà alla luce due
gemelli, e a comunicare la notizia è l’ufficio stampa dell’attrice.
Nel corso degli anni, come è normale che sia, i due genitori si
dimostrano particolarmente protettivi, evitando che i riflettori
della loro vita professionale si riversino anche su quella
privata.
Giovanna Mezzogiorno: chi sono i
suoi genitori
7. È figlia d’arte.
L’attrice è figlia del noto attore napoletano Vittorio
Mezzogiorno, celebre tanto per i suoi ruoli
cinematografici quanto per quelli teatrali. Sua madre è invece
Cecilia Sacchi, anche lei nota attrice, e figlia a
sua volta del celebre critico cinematografico Filippo
Sacchi, nonno di Giovanna.
Giovanna Mezzogiorno e Piazza
Fontana
8. Ha recitato nella
docufiction. Nel dicembre del 2019 l’attrice torna in
televisione con la docufiction Piazza Fontana. Io ricordo,
andata in onda proprio il 12 dicembre, nel cinquantesimo
anniversario dalla nota strage. Qui l’attrice ricopre il ruolo di
Francesca, attraverso cui si intreccia la narrazione storica con
l’amore di una figlia per il padre.
Giovanna Mezzogiorno: il suo
2019
9. È tornata a recita al
cinema. Il 2019 ha segnato il ritorno al cinema per
l’attrice, che ha recitato nel film Tornare, presentato
alla Festa del Cinema di Roma. Nello stesso anno ha poi preso parte
alle riprese del film Gli indifferenti, basato
sull’omonimo romanzo di Alberto Moravia, ed atteso
al cinema nel corso del 2020.
Giovanna Mezzogiorno: età e
altezza
10. Giovanna Mezzogiorno è
nata a Roma, Italia, il 9 novembre 1974. L’attrice è alta
complessivamente 168 centimetri.
Divenuto celebre per aver recitato
in celebri pellicole blockbuster, Sam Claflin ha
negli anni costruito una carriera degna di attenzioni, puntando
spesso a dimostrare la propria versatilità. Così facendo ha potuto
conquistare tanto un pubblico dedito a film d’azione, quanto quello
più appassionato di commedie romantiche.
Nel corso del decennio appena
conclusosi, Claflin ha inoltre avuto modo di collaborare con
importanti attori e attrici, avendo così modo, al loro fianco, di
maturare come interprete.
Ecco 10 cose che non sai di
Sam Claflin.
Sam Claflin: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore ha esordito al cinema recitando
accanto a Johnny Depp nel film Pirati dei
Caraibi – Oltre i confini del mare (2011), per poi prendere
parte a celebri pellicole come Biancaneve e il
cacciatore (2012), Hunger Games: La
ragazza di fuoco (2013), Le origini del male
(2014), #Scrivimiancora (2014), Hunger Games: Il
canto della rivolta – Parte 1 (2014), Hunger Games –
Il canto della rivolta – Parte 2 (2015), Il cacciatore e
la regina di ghiaccio (2016) e Io prima di
te (2016), dove ottiene maggior popolarità recitando
insieme all’attrice Emilia
Clarke. Negli ultimi anni recita poi in L’ora più
bella (2016), Rachel
(2017), Resta con me
(2018), The
Nightingale (2018) e Charlie’s Angels (2019).
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. L’attore intraprende la propria
carriera recitando nella serie I pilastri della Terra
(2010), per poi ottenere ruoli di rilievo anche in Any Human
Heart (2010) e White Heat (2012). Nel 2019 ottiene il
ruolo di Oswald Mosley nella celebre serie Peaky Blinders,
mentre attualmente è al lavoro sulla serie Daisy Jones & The
Six.
Sam Claflin è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 3,2 milioni di
persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere
notizie circa i suoi progetti da interprete, ma non mancano anche
foto scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o
colleghi.
Sam Claflin: moglie e figli
4. È stato sposato.
Durante il provino per un film, nel 2012, Claflin conosce l’attrice
Laura Haddock, celebre per aver recitato nel film
Guardiani della Galassia (2014). Dopo essere apparsi
insieme a diversi eventi mondani, la coppia ha annunciato il
fidanzamento, sposandosi poi nel luglio del 2013. Tuttavia,
nell’agosto del 2019, i due annunciano con un post sui rispettivi
account social di essersi ufficialmente separati.
5. Hanno avuto due
figli. Un paio d’anni dopo il matrimonio, i due danno alla
luce il primo figlio, nato nel dicembre del 2015. Successivamente,
nel gennaio del 2018, nasce il secondo figlio della coppia,
stavolta una bambina. In entrambi i casi, i due hanno mantenuto
piuttosto riservata la gravidanza, evitando che la notizia venisse
diffusa sui social media.
Sam Claflin in Io prima di te
6. Ha avuto difficoltà con
il ruolo. Nel 2016 l’attore è tra i protagonisti del film
Io prima di te, dove ricopre il ruolo di Will Traynor,
ricco banchiere finito sulla sedia a rotelle in seguito ad un
incidente. In un’intervista, l’attore ha parlato delle difficoltà
riscontrate nell’interpretazione di tale personaggio. Claflin ha
infatti affermato di essere una persona che gesticola molto, e
doversi limitare al solo uso delle espressioni facciali è stata una
sfida non indifferente per lui.
7. Ha dovuto perdere molto
peso. Per ricoprire il ruolo del tetraplegico Will,
l’attore si è dovuto sottoporre ad una rigida dieta che lo ha
portato a perdere 18 chili. L’attore ha aggiornato i fan sui suoi
progressi di dimagrimento attraverso il proprio profilo Instagram,
dove ha postato diverse foto a riguardo.
8. Ha rischiato un incidente
con la co-protagonista. Durante una scena del film,
l’attrice Emilia Clarke, il cui personaggio
intraprende una complicata storia d’amore con quello interpretato
da Claflin, si ritrova sulle gambe di Will a manovrare la sedia a
rotelle. L’attore ha raccontato che per poco non si è verificato un
brutto incidente, poiché la Clarke aveva perso il controllo del
mezzo e stava per investire anche un cameraman.
Sam Claflin: il suo fisico
9. È pronto a trasformarsi
per i suoi personaggi. Dopo aver perso diversi chili per
il film Io prima di te, l’attore ha anche mostrato sui
propri social il processo per riacquistare una forma più salutare.
L’attore ha tuttavia dichiarato di essere pronto a cambiare il
proprio fisico per necessità narrative, e che potrebbe farlo
nuovamente qualcosa il personaggio lo richiedesse.
Sam Claflin: età e altezza
10. Sam Claflin è nato a
Ipswich, Inghilterra, il 27 giugno 1986. L’attore è alto
complessivamente 180 centimetri.
Nota attrice televisiva,
Maggie Siff si è negli anni fatta notare grazie
alla sua partecipazione ad importanti serie e film, distinguendosi
sempre per la classe con cui si dedica ad ogni nuovo ruolo.
Negli anni la Siff ha inoltre avuto
modo di recitare al fianco di celebri attori e per importanti
registi, dimostrando di saper padroneggiare la scena e di poter dar
vita a ruoli che le permettono di esaltare la propria
versatilità.
Ecco 10 cose che non sai di
Maggie Siff.
Maggie Siff: i suoi film e le serie
TV
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’esordio al cinema dell’attrice risale al
2007, quando recita nel film Michael Clayton al fianco di
George Clooney e Tilda
Swinton. Successivamente prende parte ai
film Quando tutto cambia (2007), Push
(2009), Funny People (2009), Fratelli in erba
(2010), Concussion (2013) e La quinta onda
(2016).
2. È celebre per i ruoli
televisivi. Dopo aver recitato in alcuni episodi di
Squadra d’emergenza (2004), Rescue Me (2005),
Law & Order – Unità vittime speciali (2006), 3
libbre (2006) e Grey’s Anatomy (2007), la Siff
acquista popolarità grazie al ruolo di Rachel Menken nella serie
Mad Men (2007-2015), dove recita accanto a Jon
Hamm. Successivamente ricopre il ruolo di Tara Knowles
nella serie Sons of Anarchy (2008-2013), mentre dal 2016
recita nel ruolo di Wendy Rhoades nella
serie Billions, accanto all’attore Paul
Giamatti.
Maggie Siff non è su Instagram
3. Non ha un profilo
social. L’attrice ha dichiarato di non possedere alcun
profilo ufficiale sul social network Instagram, preferendo tenere
lontana la propria vita privata dall’esposizione mediatica dei
social network. Esiste tuttavia una fan page a lei dedicata,
seguita da 20,6 mila persone, dove vengono continuamente postate
nuove foto dell’attrice così come gli ultimi aggiornamenti sui suoi
progetti.
Maggie Siff: Paul Ratliff e i
figli
4. È sposata.
Particolarmente riservata, l’attrice è sempre restìa a condividere
dettagli riguardo la propria vita sentimentale. È tuttavia risaputo
che nel 2012 ha sposato Paul Ratliff, noto giocatore di baseball,
con il quale l’attrice ha ancora oggi una solida relazione.
5. Hanno una
figlia. Nell’aprile del 2014 nasce la prima figlia della
coppia, chiamata con il nome di Lucy. I due si sono da sempre
dimostrati protettivi nei suoi confronti, evitando che circolassero
sue foto sui social network o sul Web, continuando così a
mantenersi lontani da riflettori.
Maggie Siff in Sons of Anarchy
6. Non si aspettava le sorti
del suo personaggio. Nella sesta stagione della serie
Sons of Anarchy, il personaggio interpretato dall’attrice
va incontro ad una inaspettata fine. La Siff ha dichiarato di aver
saputo soltanto all’ultimo della decisione presa dagli
sceneggiatori, e di aver dovuto passare diverso tempo a
metabolizzare la notizia.
7. È particolarmente grata
al ruolo. Per sei anni l’attrice ha vissuto con il
personaggio di Tara al suo fianco, e anche dopo aver appeso i panni
al chiodo, l’attrice ha dichiarato di ricordare con affetto per
quel ruolo, poiché è stato quello che più di altri le ha aperto
numerose porte nell’industria, spingendola a convincersi che quella
era la strada giusta da intraprendere.
Maggie Siff in Billions
8. È felice dell’evoluzione
intrapresa dalla serie. Nel ricoprire il ruolo di Wendy
Rhoades per la serie Billions, l’attrice si è dichiarata
particolarmente felice delle trasformazioni narrative proposte,
dovute anche al cambiamento della società americana. Stando alle
sue parole, la serie sarebbe infatti diventata maggiormente
inclusiva da un punto di vista del gender.
Maggie Siff in Grey’s Anatomy
9. Ha recitato nella celebre
serie. Prima di ottenere una buona popolarità, l’attrice
era apparsa nel ruolo di Ruthie Sales nella celebre serie medical
drama. Qui, il personaggio ricoperto dall’attrice soffriva di
osteoporosi giovanile, un delicato caso che ha messo in difficoltà
i protagonisti nell’episodio The Heart of the Matter.
Maggie Siff: età e altezza
10. Maggie Siff è nata a New
York, Stati Uniti, il 21 giugno 1974. L’attrice è alta
complessivamente 168 centimetri.
Birds of Prey e la
Fantasmagorica rinascita di Harley Quinn è stato un
gigante flop al botteghino, ma la Warner Bros non vuole mollare e
tenta il rilancio del progetto cambiando addirittura il titolo del
film.
Lo studio ha infatti deciso per una
mossa di marketing che sembra assolutamente inutile ma può essere
un tentativo di scuotere i fan e puntare l’attenzione su quello che
è l’elemento di maggiore interesse del film: Harley
Quinn.
Il film ha incassato fino a questo
momento 33 milioni negli USA e 48 in tutto il mondo, con una
previsione di incasso a fine programmazione di circa 300 milioni.
Una cifra decisamente bassa rispetto alle aspettative.
Harley Quinn: Birds of Prey è il
nuovo titolo del film
A seguito di questo tonfo, la Warner
Bros ha pensato che possa essere una mossa intelligente e proficua
quella di sostituire il titolo del film con Harley
Quinn: Birds of Prey. In questo modo, il personaggio
di Harley, vero e proprio centro del film e di nuovo interpretato
da Margot Robbie, viene messo davvero al centro
dell’attenzione.
Sarà una mossa adeguata? Riuscirà a
risollevare il destino al box office del film?
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, arriverà
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast
anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black
Canary), Rosie Perez (Renee Montoya)
e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).
Ewan McGregor interpreta invece uno dei
due principali villain del film, Maschera
Nera, alter ego di Roman Sionis.
Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi
nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi
del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham
City.
Di seguito la nuova sinossi ufficiale:
“Avete mai sentito la storia del
poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della
principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita
di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa
Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista
di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta
per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e
Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra
scelta che allearsi per abbattere Roman.“
Un finale ambiguo è qualcosa di
molto difficile da concepire per un regista e, forse, qualcosa di
ancora più difficile da metabolizzare per lo spettatore. Quasi
sempre, il pubblico si approccia alla visione di un film con la
speranza che tutti i nodi della trama vengano sciolti prima del suo
epilogo. Non sempre però accade, e molto spesso alla fine di un
film ci troviamo con più domande che risposte.
Per costruire un finale aperto, bisogna essere estremamente
abili, lasciare allo spettatore le giusti tasselli per arrivare ad
una propria chiave di lettura, o altrimenti si correrà il rischio
di deludere le sue aspettative.
Di seguito abbiamo raccolto i 10 film con i finali più
ambigui della storia del cinema:
1Taxi Driver
Se
facciamo riferimento agli eventi così come ci vengono raccontati
sullo schermo, Taxi Driver
sembra concludersi in maniera apparentemente felice. La sanguinosa
furia di Travis Bickle nel bordello ha permesso ad Iris di tornare
a casa dai suoi genitori. Una volta ripresosi dalle sue ferite,
invece di essere condannato, Travis viene celebrato come un eroe
metropolitano; persino Betsy sembra voler ritornare sui suoi
passi.
In
realtà, non è assolutamente ciò che è accaduto. Il finale è così
assurdamente idealizzato – e anche ottimista, in contrasto con il
tono del resto del film – che quasi sicuramente si tratta di un
allucinazione partorita dalla mentre di un delirante Travis in
punto di morte.
Abbiamo già parlato di abiti agli
Oscar 2020, dei top e dei flop da red
carpet, dei trend in fatto di colori e sfumature di paillettes,
ma non avevamo ancora affrontato il trend più “hot” della notte
delle stelle di Hollywood, che ha visto
Parasite incoronato miglior film
dell’anno.
Ebbene sì, perché in nome della
sostenibilità e di una moda più “conscious”, come direbbero gli
americani, ovvero una moda più attenta all’inquinamento e
sostenibile, diverse star hanno deciso di “riciclare”, persino per
una notte così glamour.
Sapevamo di Joaquin
Phoenix, che lungo il suo percorso netto di vittorie, dai
Golden Globes agli Oscar, aveva detto che avrebbe
indossato sempre lo stesso completo. Una promessa che è stata
mantenuta. Ma non è stato il solo. Ecco chi, insieme a Joaquin, ha
riciclato l’abito!
1Rita Moreno agli Academy Awards (2018,
1962)
Rita Moreno ha lanciato il trend etico before
it was cool. L’attrice, presentatrice degli Oscar 2018, ha
indossato lo stesso abito che aveva nel 1962, quando venne premiata
come migliore attrice non protagonista in West Side Story. Dati gli
anni passati, il vestito ha avuto bisogno di qualche adeguamento da
look per giovane attrice a look per attrice non più tanto giovane,
tuttavia il risultato è incredibile in entrambi i casi.
Nuove immagini dal set delle riprese
aggiuntive di Morbius rivelano un nuovo
collegamento con lo Spider-Man di Tom
Holland. Il primo trailer del
film con Jared Leto ci ha permesso di dare un
primo sguardo all’atteso cinecomic Sony, confermando la presenza
del personaggio di Avvoltoio interpretato da Michael
Keaton (già apparso in Spider-Man:
Homecoming).
Adesso, nuove immagini dal set ci
forniscono ulteriori dettagli sul modo in cui Peter Parker verrà
inserito all’interno della narrazione. Sono attualmente in corso,
infatti, alcune riprese aggiuntive del film diretto da
Daniel Espinosa e come mostrato da alcune foto
apparse su Twitter, un autobus con un annuncio del Daily Bugle
anticipa la sparizione dell’Uomo Ragno.
Le immagini sono state condivise dall’account Twitter MorbiusUpdates:
These leaked images are from Morbius, this
week Tyrese confirmed that they were filming more scenes. pic.twitter.com/GiqcyR5A8b
Al momento non sappiamo ancora in
che modo i film dell’Universo Sony saranno connessi tra di loro,
cosa che crea ancora più confusione in relazione al collegamento
tra gli stessi ed il MCU. A lungo si è parlato di un
cameo di Tom Holland in
Venom di Ruben Fleischer, ma alla fine le
cose sono andate diversamente.
Inoltre, tutti questi dettagli sulla
presenza di Spider-Man in
Morbius non confermano che Holland
apparirà effettivamente nel film; piuttosto, l’annuncio apparso
sull’autobus potrebbe essere collegato a ciò che vedremo invece
nella terza avventura in solitaria dell’Uomo Ragno.
È una premessa interessante pensare
che Spider-Man sia scomparso dopo essere stato incastrato per la
morte di Mysterio (Jake Gyllenhaal) alla fine di Far From Home.
Considerate le circostante, sembra l’occasione perfetta per il
debutto di Kraven il Cacciatore
nella narrazione.
Jared Leto è
il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello
Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il
Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael
Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del
sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando
Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per
il sangue umano.
Tyrese Gibbs, Adria
Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Con Morbius continua il piano
della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel
Studios, inaugurato lo scorso anno da Venom di Ruben
Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel
Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life –
Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata
firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio
curriculum titoli come Power
Rangers, Dracula Untold, The Last Witch
Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of Egypt.
Creato dallo
scrittore Roy Thomas e
dall’artista Gil Kane, il personaggio di
Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di
Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe
dei fumetti nel corso dei decenni.
È stato scovato un errore di VFX in
Avengers: Endgame, il cinecomic Marvel campione d’incassi diretto
da Anthony e Joe Russo. L’erroe
in questione riguarda il personaggio del temibile
Thanos interpretato da Josh
Brolin.
Dopo aver decimato metà della
popolazione mondiale alla fine di Infinity War, Thanos è
tornato in Endgame in un modo che – almeno dal punto di
vista narrativo – non ha avuto lo stesso impatto del precedente
capitolo dedicato ai Vendicatori. In effetti, la presenza del
personaggio in tutta la sua grandezza si è avvertita soltanto nel
corso dell’epica battaglia finale, durante la quale lui e il suo
esercito hanno praticamente affrontato ogni singolo supereroe del
MCU. A causa però dell’elevato numero di inquadrature che sono
state realizzate per la scena in questione, era quasi inevitabile
che venisse commesso un errore in fase di post-produzione, durante
il processo di perfezionamento del girato attraverso l’utilizzo
degli effetti visivi.
In una nuova puntata di “VFX Artists
React” del canale YouTube Corridor Crew,
Matt Aiken, artista della WETA
Digital che ha lavorato ad Avengers:
Endgame, è stato messo dai presentatori dello show di
fronte ad un errore di VFX scovato nel cinecomic Marvel. Ad un
certo punto, nel video, Corridor Crew fa notare come Thanos abbia
avuto un problema di taglio quando schiocca le dita con il Guanto
dell’Infinito costruito con la nanotecnologia di Tony Stark
(Robert Downey Jr.). Candidamente, Aiken ammette
di non aver mai notato l’errore.
Potete vedere il momento a partire dal minuto 5:03 del video a
seguire:
Ricordiamo
che Avengers: Endgame è il film
di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei
Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony
e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e
11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Sembra che i Marvel Studios stiano pianificando
il ritorno di Jaimie Alexander nei panni di
Lady Sif. Il personaggio in questione, creato da
Stan Lee e Jack Kirby, è apparso nei primi due capitoli di
Thor e successivamente nella serie tv Agents of
SHIELD. Da allora, è completamente sparito dal MCU.
E se le cose stessero per cambiare?
In una recente intervista emersa inizialmente su Reddit, alla
Alexander è stato chiesto di ricordare la sua esperienza nei panni
della temibile guerriera asgardiana e se era davvero capace di
brandire una spada mentre cavalcava: “Sì, una volta ero in
grado di farlo e credo che potrei rifarlo in futuro. Non ho ancora
perso quel dono… o almeno, si spera.”
Quando è stato poi chiesto
all’attrice dei suoi piani per il futuro, la stessa ha dichiarato:
“Probabilmente smetterebbero di esistere se vi dicessi davvero
ciò che sta per succedere, ma grazie per avermelo
chiesto.”
Naturalmente, sono subito partite le
speculazioni a proposito di un possibile ritorno del personaggio di
Sif in Thor: Love and
Thunder o magari nella serie Loki, o magari
in entrambi i progetti. Sarà davvero così? Non ci resta che
attendere maggiori dettagli.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
da Natalie
Portman, come confermato sabato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con.
Taika
Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e
storie appassionanti con la prima Thor femmina
dell’universo”.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 5 novembre 2021.
James Gunn ha
rivelato che lui e Margot Robbie adorano l’idea di
un film che veda schierati insieme i personaggi di Harley
Quinn e Groot. Il regista e l’attrice
candidata all’Oscar torneranno a lavorare insieme per
The Suicide Squad, nuovo adattamento
cinematografico dedicato alla Task Force X dopo il film del 2016
diretto da David Ayer.
Nel film di Gunn ci saranno
tantissimi nuovi personaggi interpretati da attori quali
John Cena, Taika Waititi, Idris Elba, Alice Braga
e Nathan Fillion. Fortunatamente, una delle poche
cose che sono state apprezzate della versione di Ayer, ossia
l’incarnazione della Mattacchiona ad opera della Robbie, sarà
presente nel reboot.
Di recente Margot
Robbie è tornata a vestire i panni di Harley Quinn in
Birds of
Prey, film che la stessa ha scelto di sviluppare
al posto di Gotham City
Sirens, e che a differenza di Suicide
Squad è stato accolto positivamente dalla critica.
Adesso, come rivelato da James Gunn, il regista
incaricato di riportare nuovamente la Harley di Margot al cinema,
sembra che lui e la diretta interessata abbiano discusso a
proposito di un’idea davvero unica per una nuova potenziale storia
della supercriminale sul grande schermo.
Su Twitter, Gunn ha
risposto ad un fan che gli ha chiesto quale membro dei
Guardiani della Galassia inserirebbe in
The Suicide Squad se ne avesse la
possibilità. La risposta del regista è stata: “Ho ampiamente
parlato di questa cosa con Margot Robbie e penso che Harley e Groot
potrebbe essere i protagonisti di avventure favolose insieme”.
Poi ha aggiunto: “Ci sono altre grandi combinazioni a cui mi
piacerebbe dare vita… se le cose con #TheSuicideSquad non fossero
così segrete…”
Cosa avrà voluto “insinuare”
James Gunn con quest’ultima affermazione?
Nonostante il regista stia attualmente lavorando sia per la DC sia
per la Marvel, è altamente improbabile che
un giorno riuscirà davvero ad avere i personaggi di Harley
Quinn e Groot all’interno dello stesso
film.
Eppure, le parole di Gunn sembrano
lasciare aperta la possibilità che in The Suicide
Squad potremmo vedere insieme personaggi –
chiaramente appartenenti all’Universo DC – che forse non avremmo
mai immaginato di vedere fare squadra sul grande schermo…
Il cast ufficiale
di The Suicide Squad comprende
i veterani Margot
Robbie (Harley Quinn), Viola
Davis (Amanda Waller), Joel
Kinnaman (Rick Flag) e Jai
Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris
Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn,
David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film
reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio,
Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice
Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.
Secondo le ultime
indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe
interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti
ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri
arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento
metallico antigravità.
Altri nomi circolati nelle ultime
settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano
che Sean Gunn potrebbe vestire i panni
di Weasel e Flula Borg quelli di
Javelin; Pete Davidson potrebbe
interpretare Blackguard, mentre Michael
Rooker Savant.