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The Prom: teaser trailer con Meryl Streep

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The Prom: teaser trailer con Meryl Streep

Il teaser trailer del film originale Netflix diretto da Ryan Murphy The Prom, con Meryl Streep, James Corden, Nicole Kidman, Keegan-Michael Key, Andrew Rannells, Ariana DeBose, Kerry Washington Jo Ellen Pellman.

In The Prom Dee Dee Allen (la tre volte vincitrice del premio Oscar Meryl Streep) e Barry Glickman (il vincitore del Tony Award James Corden) sono star del palcoscenico di New York City alle prese con una situazione critica: il loro nuovo e costoso spettacolo di Broadway è un grosso flop che ha improvvisamente distrutto le loro carriere. Nel frattempo, in una piccola città dell’Indiana, la studentessa del liceo Emma Nolan (l’esordiente Jo Ellen Pellman) sta vivendo un dispiacere molto diverso: nonostante il sostegno del preside del liceo (Keegan-Michael Key), il capo dall’associazione genitori-insegnanti (Kerry Washington) le ha vietato di partecipare al ballo di fine anno con la sua ragazza, Alyssa (Ariana DeBose). Quando Dee Dee e Barry decidono che la difficile situazione di Emma è la causa perfetta per aiutarli a riabilitare la propria immagine pubblica, si mettono in viaggio con Angie (la vincitrice del premio Oscar Nicole Kidman) e Trent (Andrew Rannells), un’altra coppia di cinici attori in cerca di un’ascesa professionale. Ma il loro egocentrico attivismo, tipico delle celebrità, gli si ritorce inaspettatamente contro e i quattro si trovano a capovolgere le proprie vite mentre si riuniscono per offrire a Emma una notte in cui può celebrare chi è veramente.

Diretto da Ryan Murphy e interpretato anche da Tracey Ullman, Kevin Chamberlin, Mary Kay Place, Logan Riley, Nico Greetham, Sofia Deler e Nathaniel J. Potvin, The Prom è lo spettacolare adattamento cinematografico e dal grande cuore del pluripremiato musical di Broadway di Chad Beguelin, Bob Martin e Matthew Sklar, candidato ai Tony Award. La sceneggiatura è scritta da Bob Martin e Chad Beguelin; il film è prodotto da Ryan Murphy, Dori Berinstein, Bill Damaschke, Alexis Martin Woodall e Adam Anders.

Notizie dal mondo: trailer dei film con Tom Hanks

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Notizie dal mondo: trailer dei film con Tom Hanks

La Universal Pictures ha diffuso il trailer di Notizie dal mondo con Tom Hanks, una commovente storia scritta e diretta da Paul Greengrass che per la prima volta torna a lavorare con l’interprete del suo Captain Phillips – Attacco in mare aperto, candidato all’Oscar come miglior film nel 2013.

Cinque anni dopo la fine della Guerra Civile, il Capitano Jefferson Kyle Kidd (Tom Hanks), un veterano di tre conflitti, si sposta di città in città narrando storie vere condividendo con chi lo ascolta vicende di presidenti e regine e racconti di faide gloriose, catastrofi devastanti ed emozionanti avventure vissute in remoti angoli del globo. Nelle pianure del Texas, il suo percorso incrocia quello di Johanna (Helena Zengel, System Crasher), una ragazzina di dieci anni adottata sei anni prima dai membri della tribù nativa dei Kiowa che l’hanno allevata come una di loro. Johanna, ostile ad un mondo mai conosciuto prima, viene rimandata dagli zii biologici contro la propria volontà.

Kidd acconsente a riportare la bambina là dove la legge stabilisce debba vivere. E nel corso del loro viaggio di centinaia di miglia in un territorio caratterizzato da una natura ostile, i due sono costretti ad affrontare immensi ostacoli sia di natura umana che naturale, mossi entrambi dal desiderio di trovare finalmente un luogo da poter chiamare casa.

“Notizie dal mondo è ambientato in un mondo pericoloso e tristemente diviso, ed è un viaggio che conduce sia il capitano Jefferson Kyle Kidd (Tom Hanks) che la ragazzina, Johanna (Helena Zengel), ad una grande scoperta. Sono due personaggi “persi”, anche se in modo diverso, e sono entrambi alla ricerca di un proprio luogo di appartenenza. Ed è proprio questa la grande forza emotiva alla base del loro viaggio. Kidd e Johanna vivono grandi avventure affrontando grandi pericoli e, in pratica, il film è la storia di un viaggio verso la redenzione”.

Tom Hanks sul suo personaggio (Captain Jefferson Kyle Kidd) nel film:

“Mi piace sia ascoltare una magnifica storia che raccontarne una, per questo ero così entusiasta all’idea di interpretare il capitano Jefferson Kyle Kidd. È un gran divulgatore, è motivato, si emoziona, ha un animo nobile ed è spinto dal desiderio di scoprire la verità. Kidd desidera trasmettere al suo pubblico un’onesta visione di ciò che accade nel mondo perché è consapevole del fatto che, insieme ad informare e a divertire, la lettura delle notizie può trasformarsi in un momento altamente educativo”.

Tom Hanks su Helena Zengel, attrice dodicenne che interpreta “Johanna” nel film:

“Non posso far altro che insistere sull’incredibile carisma della giovane Helena Zengel. Credo che attori si nasca. Non si impara ad essere attori, lo si è e basta. I suoi silenzi, i suoi occhi, il suo istinto: magari non è consapevole delle varie regole della recitazione, ma le conosce già”.

I Predatori, recensione del film di e con Pietro Castellitto

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I Predatori, recensione del film di e con Pietro Castellitto

Dopo il premio in Orizzonti a Venezia 77, Pietro Castellitto arriva al cinema con I Predatori, suo esordio alla regia che segue una carriera d’attore già lunga e che lo vede mettere in immagini una storia scritta poco più che ventenne. Il film, premiato proprio alla sceneggiatura, racconta la collisione di due mondi che si trovano messi accidentalmente in comunicazione da Federico, interpretato proprio dallo stesso Castellitto.

La trama de I Predatori

Federico Pavone, rampollo di una famiglia alto borghese intellettuale, padre chirurgo e madre regista, è un giovane dottorando di filosofia che segue da vicino il suo professore, alimentato dalla bruciante passione verso Nietzsche. Quando il progetto che lo vede coinvolto e che riguarda proprio la riesumazione della salma dal filoso tedesco lo esclude per ragioni surreali, Federico medita vendetta. Le sue maldestre e plateali scelte lo porteranno ad entrare in contatto con i Vismara, proletari, ignoranti, di estrema destra e con una illegale dimestichezza con le armi da fuoco.

I Predatori racconta di mondi che si scontrano, ognuno dei quali incontra e incrocia l’altro nella totale inconsapevolezza. I ricchi sono ignari dei poveri che guardano ai ricchi che disprezzano. Un ritratto di lotta svogliata di classe in cui le generazioni a confronto finiscono soltanto per urlarsi addosso senza però ascoltarsi né tanto meno parlarsi e comunicare. Simbolica di questa cattiva abitudine è la scena di una surreale cena di famiglia, con il personaggio interpretato da Maria Catellitto che in rima spiattella sotto al naso di ogni generazione tutte le discrepanze e le incongruenze della loro vita.

Lotta di classi e di generazioni

La sensazione è che Pietro Castellitto guardi con benevolenza il proletario con il quale non ha niente in comune e allo stesso tempo scriva con distacco e feroce critica di quella borghesia alta a cui, grazie alla sua famiglia, di fatto appartiene. Ma oltre ai conflitti privati della persona (che in questa sede poco importano), è interessante vedere come il giovane esordiente non ancora trentenne abbia un occhio per la regia che si sforza di cercare angolazioni insolite e inquadrature ricercate, mentre mostri proprio nella sceneggiatura il suo vero punto di forza.

I Predatori recensioneQuella de I Predatori è una partitura raffinata per un’orchestra formata da tanti strumenti, di ogni ordine e grado, che all’inizio partono tutti insieme discordanti, indipendenti, e solo alla fine trovano un’armonia comune, una storia coesa. Questo tipo di scelta, con tanti personaggi tra raccontare, tante piccole storie da far collimare, fa di questa storia un esordio assolutamente insolito che è sintomo di uno sguardo sveglio sulla contemporaneità e uno spiraglio di speranza per quello che sarà il racconto del nostro tempo al cinema, nel prossimo futuro.

Una commedia grottesca

I Predatori è una commedia grottesca, che offre un punto di vista disincantato, un racconto acido sulle piccolezze della comunità che merita compassione e biasimo, ma che sempre inconsapevole si fronteggia con i propri limiti e i proprio spettri rappresentati con la stessa indifferenza e inconsapevolezza. Fa ridere di gusto, lascia spiazzati, intriga e diverte.

MINI FILMLAB: i 5 cortometraggi prodotti disponibili sul sito Mini

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MINI FILMLAB è il progetto dedicato a giovani filmmaker che vanta la prestigiosa Supervisione Artistica del regista Silvio Soldini, sviluppato da MINI e OffiCine (il Laboratorio di Alta Formazione nel cinema di Anteo e IED Istituto Europeo di Design). Sempre pronta a condividere con la sua community (e non solo) passioni, interessi ed esperienze, MINI insieme a OffiCine porta orgogliosamente avanti da tre anni un laboratorio che, lungo un percorso formativo di tre mesi, permette a un gruppo di giovani aspiranti cineasti di apprendere tutte le fasi di realizzazione di un film.

Il progetto ha ad oggi realizzato 5 cortometraggi apprezzati da critica e pubblico, che raccontano piccole, grandi storie di tutti i giorni, ispirate a quel mondo di emozioni, passione e divertimento che costituiscono l’essenza stessa del Brand.

I corti sono tutti visibili sul sito MINI FILMLAB (a questo link)

Giunto alla terza edizione, MINI FILMLAB ha dato vita a progetti validi e apprezzati da critica e pubblico: Una tradizione di famiglia, Battiti, Tutta colpa di Rocky, Gli Atomici Fotonici e Pepitas, 5 cortometraggi che raccontano piccole, grandi storie di tutti i giorni, ispirate a quel mondo di emozioni, passione e divertimento che costituiscono l’essenza stessa di MINI, e che hanno visto come protagonisti- tra gli altri – volti noti del grande e del piccolo schermo come Vinicio Marchioni, Matilde Gioli, Lino Guanciale, Marina Rocco, Ivano Marescotti, Erica Del Bianco, Ariella Reggio, Emanuele Fortunati. MINI FilmLab rappresenta il contenuto principale di MINI MOVES CINEMA, progetto che celebra la rinascita del legame tra la settima arte e il brand britannico.

I corti sviluppati da MINI FILMLAB in questi anni si sono rivelati un successo inaspettato, diventando protagonisti acclamati dei Festival dedicati agli short movie. Numerosi sono stati i premi aggiudicatisi dai vari corti: Pepitas, del regista Alessandro Sampaoli, con la partecipazione degli attori Lino Guanciale e Ariella Reggio, in occasione di Cortinametraggio 2019 ha ottenuto il Premio Del Pubblico – FarecantinePremio Rai Cinema Channel per il “corto più web”; il Premio Augustus Color; il Premio Miglior Corto Commedia, assegnato dall’ospite d’onore del Festival Barbara Bouchet e il Premio Miglior Attrice – Dolomia per l’interpretazione di Ariella Reggio; mentre a Inferenze Short Film Festival 2019 si è aggiudicato il Premio Miglior Regia e il Premio Miglior Cast. Il corto Battiti invece, del regista Michele Bizzi, con Vinicio Marchioni ed Erica Del Bianco, si è distinto sempre a Inferenze 2019 per la Miglior Sceneggiatura, realizzata da Alessia Rotondo; Una tradizione di famiglia, attualmente iscritto a numerosi Film Festival, ha vinto il premio Miglior Attore per Ivano Marescotti a Zerotrenta Festival.

Avengers: Endgame, ecco come sarebbe dovuta essere la battaglia finale

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Il concept artist Ryan Lang ha condiviso sul suo account Instagram una bozza di lavorazione e un concept su come sarebbe dovuta apparire la battaglia finale contro Thanos in Avengers: Endgame. Eccolo di seguito:

https://www.instagram.com/p/CGic35el1O9/?utm_source=ig_embed

CORRELATE: 

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019. Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Justice League Snyder’s Cut: due produttori di WB fuori dal progetto

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Dopo la notizia che Jared Leto riprenderà il ruolo di Joker visto in Suicide Squad per delle scene di Justice League Snyder’s Cut, arrivano nuovi aggiornamenti, dal versante produttivo, sul film di Snyder. Due produttori della versione di Joss Whedon distribuita nelle sale non sono più associati al progetto e non saranno accreditati sulla Snyder Cut. È solo l’ultimo sviluppo ora che il tanto atteso recut del film sta finalmente arrivando ai fan dopo anni di richiesta.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Si accende Sky Cinema Halloween: oltre 70 titoli

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Si accende Sky Cinema Halloween: oltre 70 titoli

Come ogni anno, è tempo di dolcetto o scherzetto, ma anche di qualche brivido di terrore. E in occasione della notte più spaventosa dell’anno, da sabato 24 a sabato 31 ottobre torna ad accendersi Sky Cinema Halloween:oltre 70 titoli “da paura” che spaziano tra vari generi, dai film per tutta la famiglia e le divertentissime parodie, fino agli horror più spaventosi. I film saranno disponibili anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.

La collezione comprende ben tre prime visioni sul canale, tutte da non perdere: sabato 24 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Halloween andrà in onda il successo La famiglia Addams, la nuova versione animata dedicata alla famiglia più dark del piccolo e grande schermo, con alcuni doppiatori italiani d’eccezione, come Pino Insegno, Virginia Raffaele, Raoul Bova e Loredana Bertè. Lunedì 26 ottobre sarà il turno di Sono solo fantasmi, commedia dai toni soprannaturali interpretata e firmata da Christian De Sica, con Carlo Buccirosso e Gianmarco Tognazzi, che verrà trasmessa alle 21.15 su Sky Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Halloween.  E per la notte di Halloween, sabato 31 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Halloween l’horror “Il colore venuto dallo spazio”, tratto da una storia di H.P. Lovecraft, con protagonista Nicolas Cage alle prese con un meteorite che si scaglia improvvisamente nel giardino di casa.

Da non perdere inoltre, sul canale Premium Cinema 1 (canale 313 di Sky satellite e internet, canale 463 del digitale terrestre), venerdì 30 ottobre alle 21.15 la prima tv di It – Capitolo Due, il sequel del film del 2017 “It” e basato anch’esso sul romanzo di Stephen King.

Oltre alle prime visioni, su Sky Cinema Halloween anche tanti film da rivedere: tra quelli per tutta la famiglia ci sono“Casper”, la commedia fantastica con Christina Ricci e Bill Pullman; “Monster House”, il travolgente film d’animazione prodotto da Steven Spielberg e Robert Zemeckis ambientato proprio durante la notte di Halloween; “Stardust”, l’avventurosa fiaba fantasy con Michelle Pfeiffer, Charlie Cox e Robert De Niro; “Biancaneve e il cacciatore”, la rilettura della famosa fiaba con Kristen Stewart, Chris Hemsworth e Charlize Theron; e “Il mistero della casa del tempo”, l’intrigante fantasy di Eli Roth con Jack Black, Cate Blanchett e Kyle MacLachlan. Non mancano le parodie a tema, come i primi tre capitoli della saga “Scary Movie”, “Horror Movie”, l’immortale “Frankenstein Junior” e l’esilarante fantaparodia “La fine del mondo” con Simon Pegg, Nick Frost e Martin Freeman.

Ci sarà spazio anche per gli horror più spaventosi e inquietanti come “Ghost Rider”, il cinecomic in cui Nicolas Cage è uno stuntman che deve sfidare un esercito di terribili demoni; il reboot sul supereroe demoniaco “Hellboy”con David Harbour e Milla Jovovich; “Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe”, la versione action-fantasy dell’immortale fiaba con Jeremy Renner e Gemma Arterton; l’horror gotico di Tim Burton, premiato con l’Oscar® per la scenografia, “Il mistero di Sleepy Hollow” con Johnny Depp e Christina Ricci. E ancora, il primo capitolo della saga “Scream” di Wes Craven; il cult degli anni 90 che ha consegnato alla leggenda Brandon Lee, morto durante le riprese, “Il corvo – The crow”, e il sequel “Il corvo 2”; l’horror sul tema del doppio con Lupita Nyong’o “Noi” di Jordan Peele; il capolavoro del cinema horror contemporaneo “It Follows”; e la storia intrisa di paure e superstizioni “Il signor diavolo”, che ha segnato il ritorno di Pupi Avati al genere horror.

Star Wars: Liam Neeson non è mai stato consultato per nuovi progetti

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A Liam Neeson non è stato mai chiesto di tornare in Star Wars. L’attore ha interpretato Qui-Gon Jinn, il maestro Jedi di Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor) in Star Wars: Episodio I – La Minaccia Fantasma del 1999. Sfortunatamente, Qui-Gon è morto per mano di Darth Maul, il che significa che non è apparso in altri film, successivamente.

Dopo il successo della trilogia originale, il creatore George Lucas ha escogitato un modo per continuare la saga di Skywalker attraverso la trilogia prequel. Il trio di film ha raccontato il viaggio di Anakin Skywalker nel suo percorso che lo ha portato dall’apprendistato Jedi fino alla caduta nel Lato Oscuro, corrotto dall’imperatore Palpatine. I prequel di Star Wars hanno la loro serie di problemi, ma generalmente hanno funzionato bene in termini di scelte di casting. McGregor era perfetto nel ruolo del giovane Obi-Wan Kenobi, che in precedenza era interpretato da Sir Alec Guinness. Lo stesso si potrebbe dire di Neeson, che ha dato vita al valoroso Maestro Jedi Qui-Gon Jinn.

Con la rinascita di Star Wars dopo l’acquisizione di Lucasfilm da parte della Disney, il franchise ha sviluppato nuovi progetti sia sul grande che sul piccolo schermo. Detto questo, si potrebbe presumere che Neeson sia stato avvicinato per riprendere il suo ruolo di Qui-Gon Jinn, ma l’attore ha detto a Collider che non è accaduto.

“Ho doppiato Qui-Gon Jinn in un paio di versioni animate. Non riesco a ricordarne i nomi. Io e Sam Jackson abbiamo interpretato i nostri cavalieri Jedi per quei film lì. Penso di averne fatto due. Ma per i film non sono stato contattato, no. Non li ho davvero seguiti, ad essere onesto. Non so se si sono conclusi o meno. Ho sentito che hanno fatto un film sul personaggio di Harrison [Ford], Han Solo, e che ha avuto un po’ di problemi.”

A dispetto della cattiva fama de La Minaccia Fantasma, il personaggio di Liam Neeson rimane molto amato, e sarebbe bello vederlo in qualche altra storia del franchise.

Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, recensione del film di Glen Keane

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Dopo il delicato Duet e il premiato (con l’Oscar) Dear Basketball, a cui ha lavorato insieme al compianto campione Kobe Bryant, Glen Keane si cimenta finalmente nella regia del lungometraggio d’animazione, lui che ha passato la vita a ideare ed animare personaggi, contribuendo a costruire l’immaginario collettivo di intere generazioni. Dopo aver mosso i capelli della Sirenetta ed aver guidato i passi di Basil l’Investigatopo, Keane arriva a Netflix e firma la regia di Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, film d’animazione originale in arrivo il 23 ottobre sulla piattaforma.

La trama di Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria

Fei Fei ha la vita perfetta, ama ed è amata dai suoi genitori, passano le giornate a confezionare dolcetti di luna, mooncake, e la vita è perfetta così. La bambina cresce curiosa e coccolata, dall’affetto e dalle storie che le racconta la madre sulla Dea della Luna, Chang’e. Purtroppo la madre di Fei Fei muore, e lei e suo padre si fanno forza, riuscendo comunque a conquistarsi una piccola porzione di serenità. Fino a che l’uomo non decide di risposarsi. Ma il desiderio più che legittimo del padre non trova comprensione nella figlia, ai cui occhi si sta perpetrando un tradimento! Decide così di costruire un razzo per andare sulla luna, nella speranza di dimostrare a tutti che la Dea delle storie che le raccontava la madre esiste e di ricordare al padre l’amore che lui provava per lei e allontanare la nuova compagna. Il viaggio di Fei Fei si rivelerà molto più avventuroso e istruttivo di quanto lei stessa avrebbe mai immaginato e il ritorno sulla Terra avrà risultati altrettanto imprevisti.

Da una sceneggiatura di Audrey Wells, alla cui memoria è dedicato il film (la sceneggiatrice di The Hate U Give si è spenta nel 2018), Glen Keane realizza uno spettacolo visivo assolutamente magnifico, vivace e magico, al chiaro di luna che non è mai stato tanto romantico, almeno da lontano! Perché quando la guardi da vicino, la luna di Over the Moon è uno spettacolo pop, frizzante e luminoso, come la sua Dea, l’irresistibile Chang’e. Il film è un viaggio nella cultura familiare cinese, intrisa di riti e tradizioni, ma anche di problemi e dinamiche che sono comuni a tutte le famiglie in tutte le parti del mondo, ma su questo sfondo si stagliano le figure principali di Fei Fei e Chang’e, due donne, due caratteri, due mondi che si intrecciano e scoprono le loro similitudini attraverso il mezzo del viaggio e della scoperta.

Over the Moon, un’avventura per scoprire se stessi

Over the Moon è anche un viaggio musicale che tocca diversi generi e avvicina il film alla migliore tradizione Disney, non a caso Keane è un veterano della Casa di Topolino che si è lanciato in quest’avventura con Netflix portando con sé tutto il suo bagaglio di esperienza e collaborando con nuovi visionari talenti che hanno arricchito il suo linguaggio. Nei tratti, nei movimenti, nelle linee morbide si intercetta lo stile d’animazione di Keane, nello humor e nello spessore degli argomenti trattati si riconosce invece lo stile di Wells, sceneggiatrice puntuale, sempre attenta al racconto delle diversità che si incrociano.

Ricco di stimoli visivi, debitore all’iconografia orientale, Over the Moon racconta l’amore nelle sue declinazioni, racconta l’elaborazione del lutto e della perdita, ma racconta anche l’avventura, la determinazione, la spensieratezza, la capacità di lottare per ciò in cui si crede e il coraggio di abbracciare il cambiamento, anche quando fa paura e rappresenta un salto nell’ignoto.

Glen Keane: intervista al regista di Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria

SEAL Team 4×01: foto e anticipazioni

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SEAL Team 4×01: foto e anticipazioni

Il network americano della CBS ha diffuso foto e anticipazioni di SEAL Team 4×01, il primo episodio dell’annunciata quarta stagione di SEAL Team.

In SEAL Team 4×01 che si intitolerà dall’episodio “God of War” Bravo Team entra in territorio nemico nella catena montuosa di Spin Ghar innevata per catturare Al-Hazred, il leader di un gruppo terroristico e figlio del leader terrorista che Jason ha abbattuto all’inizio della sua carriera e lo ha reso Bravo One . Quando vengono attaccati, Jason e Cerberus, il membro canino di Bravo, vengono separati dalla squadra, nella prima parte della premiere in due parti della quarta stagione di SEAL TEAM, che debutterà mercoledì 25 novembre sulla CBS.

In SEAL Team 4×01 protagonisti David Boreanaz (Jason Hayes) Max Thieriot (Clay Spenser) Neil Brown Jr. (Ray Perry) AJ Buckley (Sonny Quinn) Toni Trucks (Lisa Davis) Jessica Paré (Mandy Ellis) Justin Melnick (Brock Reynolds) Tyler Grey (Trent Sawyer) Scott Foxx (Full Metal) Judd Lormand ( Lt. Cdr. Eric Blackburn). Le guest star sono Parisa Fakhri (Naima Perry) Callard Harris (Curtis “Cujo” Johnson) Bailey Chase (Eddie Guzman) Tim Chiou (Michael “Thirty Mike” Chen) Joe Pistone (Romeo OIC) Jay Abdo ( Asim Al-Hazred) Ali Eldein (Young Azfaar Al-Hazred).

SEAL Team 4×01

SEAL Team 4 è la quarta stagione della nuova serie tv SEAL Team creata da Benjamin Cavell per il network americano della CBS. Nel cast di SEAL Team 4 protagonisti David Boreanaz interpreterà il capitano Jason Hayes, Max Thieriot, Neil Brown Jr., A.J. Buckley, Jessica Paré e Tony Trucks.

I Seal non saranno solo impiegati sul suolo americano, ma anche in giro per il mondo dove dimostreranno il loro forte patriottismo e senso di appartenenza alla terra stelle e strisce. Lasciare figli e famiglia per partire in missione non è mai un compito facile, ma i nostri paladini saranno pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo per la difesa del proprio Paese. SEAL Team debutterà in America a Settembre 2017.

Elodie: “Sono molto legata al mondo dell’animazione, mi immedesimo sempre”

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“Sono molto legata al mondo dell’animazione, anche perché credo che sia fatto più per gli adulti per far capire loro delle cose che i bambini già sanno.” Così Elodie, voce amatissima della scena pop italiana, esordisce, parlando del suo coinvolgimento nel nuovo progetto Netflix, Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria per la regia del leggendario Glen Keane.

“Spesso quando guardo i cartoni animati mi commuovo molto, ed è capitato anche in Over the Moon. C’è un dialogo, alla fine del film, tra i personaggi di Fei Fei e Chang’e che mi ha colpita molto. Il film mostra dei momenti molto belli e si parla dell’amore a 360° in termini molto importanti, soprattutto visto che ci si rivolge ai bambini.”

Il film parla di famiglia, amore, ed ha una protagonista estremamente caparbia e determinata, non sembra difficile immaginare in quale parte di Over the Moon Elodie si sia identificata di più: “Mia sorella si chiama Fei, la protagonista Fei Fei. Ci ho visto tanto della mia famiglia, di mia sorella di più, di come eravamo da bambine e di come ci siamo vissute. Di come abbiamo trattato l’argomento dell’amore, nel film si parla di amore perso, di amore trovato, dell’accettazione. In questo ho ritrovato molto di quando ero piccola, mi ha colpito particolarmente, mi immedesimo sempre tanto nelle cose che guardo.”

“Questa canzona mi ha messo alla prova”

Sorridente e disponibile, Elodie spiega anche che il suo approccio all’originale di Volo Via, Over the Moon, il brano principale della colonna sonora del film, si è sentita intimidita ma non per questo ha evitato la sfida: “Quando ho sentito la versione in inglese, mi è preso un colpo perché è tanto diversa dalla mia vocalità e dal mio modo di cantare, però mi piace sempre mettermi alla prova e fare cose che mi mettono in difficoltà. Non nego che ci sono stati momenti di frustrazione, perché io sono una testa dura. Anche se ascolto cosa dicono gli altri, devo fare di testa mia, quindi cantare un pezzo che si ispira molto al pop lirico, un approccio alla musica diverso dal pop, con la proiezione della voce in testa, ti frustra perché non ti fa sentire all’altezza. Però lo volevo fare e quindi ho detto che ci avrei comunque provato.”

La canzone entrerà in tante vite attraverso il film, che arriva direttamente dentro alle case degli spettatori. Questo ingresso nell’immaginario dei più piccoli le piace molto, come dice lei stessa: “Mi fa sentire un po’ una fatina, è una bella sensazione. Mi piace l’idea di far parte di un progetto che amo, mi piace come l’animazione tratta argomenti importanti, con semplicità e sensibilità. Per quello mi sento molto orgogliosa”.

Elodie non è nuova alla collaborazione con l’animazione, visto che lo scorso Marzo l’abbiamo ascoltata in Trolls World Tour di Universal, in cui doppia Barb. La nuova collaborazione con Netflix e con Over the Moon l’ha riconnessa con un pubblico molto giovane che già aveva ad inizio carriera: “Quando ho fatto il talent, sono sempre stata un’attrattiva per i più piccoli, avevo anche i capelli rosa. Ero esteticamente irresistibile per i bambini, fan giovanissimi che ho perso nel tempo, ma sono abituata ad avere fan molto giovani. Mi piacerebbe in realtà incontrarli di persona, avere un confronto con i bambini.”

Elodie: “Pocahontas era fichissima!”

Pocahontas
dal film Disney, Pocahontas (1995)

Come su tutte le cose di cui parla, anche sui film d’animazione e sulle loro eroine Elodie ha le idee belle chiare: “Fei Fei mi piace perché ha dei difetti, sia lei che Chang’e hanno caratteristiche positive, ma anche aspetti decisamente negativi. Le eroine del passato erano troppo belle, troppo buone, perfette, idealizzate. Non potrai mai identificarti con una Cenerentola, con una Ariel, con una Biancaneve. Sono delle donne che non esistono. Uno dei miei cartoni animati preferiti è Pocahontas, perché lei era una donna che vedeva le cose senza la necessità di dire, era attaccata alle cose importanti, alla natura, era fichissima!”

E proprio in merito alle eroine d’animazione del passato e alla tendenza che si ha oggi a ri-raccontarle, Elodie spiega: “Il passato serve per ricordarci che il presente è così per un motivo, non dobbiamo cancellarlo o revisionarlo, anche tramite i cartoni animati. È meglio raccontare storie nuove, con personaggi nuovi, c’è tanto da dire e dare spazio a queste nuove storie secondo me è importante.”

Ricordiamo che Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria arriva su Netflix il 23 ottobre, è diretto dal maestro Glen Keane e vede il coinvolgimento di Elodie, nella versione italiana, per il brano Volo Via.

Glen Keane: intervista al regista di Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria

Disney+ lancia GroupWatch, la nuova opzione di co-viewing

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Disney+ lancia GroupWatch, la nuova opzione di co-viewing

Oggi Disney+ lancia in Italia GroupWatch, la nuova funzionalità di visione condivisa per connettersi con amici e familiari e guardare insieme film e show dell’intera library Disney+ anche quando si è distanti. GroupWatch permette la visione in contemporanea fino a 7 persone collegate con diversi dispositivi: da web, mobile, dispositivi connessi alle TV e Smart Tv.

“La narrazione prende vita quando si è in grado di condividerla e godersela con gli altri, e in questo momento in cui molti sono ancora lontani dai loro amici e dalla famiglia, GroupWatch offre un modo per connettersi virtualmente in modo sicuro, guardando in maniera condivisa le proprie storie Disney+ preferite con le proprie persone preferite comodamente dal proprio salotto”, ha dichiarato Jerrell B Jimerson, SVP Product Management per Disney+.

Gli abbonati possono dare il via a questa esperienza attraverso l’icona GroupWatch che si trova nella pagina dei dettagli delle serie e dei film della vasta library Disney.

Verrà poi fornito un link per invitare fino ad altre sei persone a condividere la visione (è richiesto l’abbonamento a Disney+). Gli inviti devono essere originati dal cellulare o dal web, ma è possibile guardare il film o la serie dal dispositivo TV collegato o dalla Smart TV.

La riproduzione sincronizzata di GroupWatch permette ad ogni partecipante di interrompere la visione per una pausa bagno, giocare, riavvolgere per guardare di nuovo una scena preferita o avanzare velocemente per l’intero gruppo.

Durante la visione, gli spettatori possono reagire in tempo reale con sei diverse emojis: “allegro”, “divertente”, “triste”, “arrabbiato”, “spaventato” e “sorpreso” attraverso l’app Disney+.

Ghostbusters: Legacy, rimandata l’uscita all’11 giugno 2021

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Ghostbusters: Legacy, rimandata l’uscita all’11 giugno 2021

La SONY ha posticipato ancora l’uscita di Ghostbusters: Legacy, posizionandone l’uscita l’11 giugno 2021, esattamente a 37 anni dall’originale.

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2021 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

Fonte: Variety

Sophia Loren nel trailer del film Netflix La vita davanti a sé

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Sophia Loren nel trailer del film Netflix La vita davanti a sé

Netflix Italia ha diffuso il trailer ufficiale di La vita davanti a sé, il nuovo film originale Netflix di Edoardo Ponti con protagonista Sophia Loren. Il film che uscirà il 13 Novembre 2020 in tutto il mondo vede nel cast anche Ibrahima Gueye, Renato Carpentieri, Iosif Diego Pirvu, Abril Zamora, Massimiliano Rossi, Babak Karimi.

Scritto da Ugo Chiti e Edoardo Ponti, il film si basa sul romanzo “La vie devant soi” di Romain Gary e racconta la storia di Madame Rosa, un’anziana ebrea ed ex prostituta che per sopravvivere negli ultimi anni della sua vita ospita nel suo piccolo appartamento una sorta di asilo per bambini in difficoltá. Riluttante, accetta di prendersi carico di un turbolento dodicenne di strada di origini senegalesi, di nome Momò. I due sono diversi in tutto: età, etnia e religione. Per questo all’inizio la loro relazione è molto conflittuale, ma ben presto si trasformerà in un’inaspettata e profonda amicizia, quando, nonostante tutto, si renderanno conto di essere anime affini, legate da un destino comune che cambierà le loro vite per sempre.

Prodotto da Carlo Degli Esposti, Nicola Serra per Palomar La vita davanti a sé vede cooinvolti alla fotografia Angus Hudson, al montaggio Jacopo Quadri, alla scenografia Maurizio Sabatini, ai costumi Ursula Patzak e le musice sono firmate da Diane Warren.

Glen Keane: intervista al regista di Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria

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Ecco la nostra intervista con Glen Keane, storico animatore della Walt Disney Pictures, che si cimenta con la regia del lungometraggio animato con Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, dal 23 ottobre disponibile su Netflix.

Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, nuovo trailer

Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria una co-produzione Pearl Studio e Netflix, vede come produttrici le celebri Gennie Rim e Peilin Chou. Nella versione originale del film, la voce della giovane protagonista Fei Fei è dell’attrice rivelazione Cathy Ang. Il voice cast originale vede inoltre la presenza di Phillipa Soo (Chang’e), Robert G. Chiu (Chin), Ken Jeong (Gobi), John Cho (Papà), Ruthie Ann Miles (Mamma), Margaret Cho (Zia Ling), Kimiko Glenn (Zia Mei), Artt Butler (Zio) e Sandra Oh (Signorina Zhong).

Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, la trama

Una brillante ragazzina, spinta dalla determinazione e dalla passione per la scienza, costruisce una navicella spaziale per andare sulla Luna e dimostrare l’esistenza della leggendaria dea che vi abita.

Una volta atterrata, rimane coinvolta in una ricerca inaspettata e scopre un luogo bizzarro popolato da creature fantastiche. Diretto dal leggendario animatore Glen Keane e prodotto da Gennie Rim e Peilin Chou, “Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria” è un’emozionante avventura musicale che racconta la capacità di andare avanti, l’accettazione di novità inattese e il potere dell’immaginazione.

  • Regista: il premio Oscar Glen Keane (Dear Basketball)
  • Produttori: Gennie Rim (Gli Incredibili, Cars, Ratatouille e Up), Peilin Chou (Mulan, Romy & Michelle, Il piccolo yeti)
  • Autore: Audrey Wells (The Hate U Give)
  • Co-regista: il premio Oscar John Kahrs (Paperman)
  • Produttori esecutivi: Janet Yang (The Joy Luck Club), Glen Keane, Ruigang Li, Frank Zhu, Thomas Hui
  • Musiche di: Christopher Curtis (Chaplin), Marjorie Duffield, Helen Park (KPOP)
  • Compositore: il premio Oscar Steven Price (Gravity)
  • Scenografa: Céline Desrumaux

Un altro giro: la recensione del film con Mads Mikkelsen #RFF15

Un altro giro: la recensione del film con Mads Mikkelsen #RFF15

 Una teoria del filosofo norvegese Finn Skårderud sostiene che l’essere umano nasca con un deficit di 0,5% di alcol nel sangue. Cosa succederebbe dunque se si provasse a colmare tale mancanza, mantenendo poi costante il nuovo livello alcolemico? È questa la domanda a cui tenta di rispondere il regista danese Thomas Vinterberg (Il sospetto, Kursk) con il suo nuovo film Un altro giro.

Sviluppando questa premessa egli arriva così a costruire un film che è tanto un ode all’alcol quanto una riflessione sulla mezza età e sulla necessità di sentirsi liberi. Dotato di grande umorismo, ma anche di una forte componente drammatica, il film si è affermato come uno dei migliori visti durante la Festa del Cinema di Roma. Qui è stato accolto dopo il mancato svolgimento del Festival di Cannes.

La storia è quella di Martin (Mads Mikkelsen), annoiato professore di storia consapevole di vivere una vita ogni giorno più grigia e priva di stimoli. In seguito ad un crollo emotivo durante il compleanno di un suo storico amico, egli viene introdotto ad una particolare teoria. Secondo questa, mantenendo un livello costante di alcol nel sangue si può aumentare la creatività e ridurre la pressione dei propri problemi. Questi, insieme ai tre amici, anche loro insegnanti e con esistenze problematiche, decide di intraprendere tale esperimento. I primi risultati si rivelano per loro emozionanti e particolarmente positivi. Ben presto i loro eccessi presenteranno però anche l’altro lato della medaglia, con cui i quattro dovranno inevitabilmente fare i conti.

Un altro giro: un brindisi alla vita

Un film che elogia gli aspetti positivi dell’alcol sembra una vera e propria follia. Eppure, in mano a Vinterberg tale premessa è diventata l’occasione per una riflessione sulla società e le sue problematiche. Tutto nasce dalle ricerche condotte su grandi personalità della storia, da Churchill ad Hemingway, i quali hanno dato il meglio di sé grazie all’influenza degli alcolici. Il regista, pur non nascondendo mai gli inevitabili effetti negativi, dimostra il potenziale di tali bevande nell’aiutare gli oppressi a sentirsi più disinibiti. L’alcol diventa così il pretesto per parlare di personalità apparentemente giunte al capolinea. Grazie a quella che viene ritratta come una vera e propria bevanda magica, i quattro protagonisti riescono invece a riscoprire quel senso di libertà tanto tipico dei giovani che riempiono le prime immagini del film.

Ha così per loro inizio una rinascita che li porta ad essere protagonisti dei momenti migliori del film, carichi di un umorismo tanto semplice quanto efficace. Può infatti essere scontato ridere nel guardare quattro uomini adulti in preda all’ubriachezza. Vinterberg, però, arricchisce tali sequenze facendo mantenere ai personaggi credibilità e umanità, e sono proprio tali valori a renderli tanto comprensibili da generare la risata. Su di loro, quasi come fosse un documentario, il regista costruisce poi lo svolgersi della teoria, da confermare o sfatare. Il risultato di questa può forse essere prevedibile, ma le conclusioni a cui il film giunge sono piuttosto inaspettate.

L’alcol sembra infatti qui servire ad ognuno dei personaggi per prendere coscienza dei propri limiti. Ma sfuggire a lungo da questi non è possibile, e ben presto arriva dunque il momento di fare i conti con la propria vita. È così che dopo tanto divertimento, con sequenze realmente memorabili, si entra in un terzo atto ben più introspettivo e cupo. Un cambio di registro certamente rischioso, ma che permette di esaltare il racconto di quattro amici e del loro desiderio di sentirsi nuovamente parte della vita. Poiché, oltre a trattare del ruolo e del peso dell’alcol nelle passate e presenti generazioni, il cuore narrativo non ruota che intorno ad una storia di esseri umani fragili e feriti dalla mezza età. Questi non aspirano ad altro se non ad una seconda possibilità.

Another Round Mads Mikkelsen
DRUK

Un altro giro: la recensione

Con Un altro giro (di bevute, ma anche della giostra della vita) si costruisce così un discorso più universale di quanto si potrebbe pensare. Tale capacità è data in primo luogo dal grande intrattenimento fornito, composto da una sovrabbondanza di colori, musiche, luoghi, ma anche dalla grande umanità dei personaggi. La stessa sceneggiatura, scritta da Vinterberg insieme a Tobias Lindholm, è un tripudio di situazioni che danno vita ad un’epica dell’alcol, risultando avvincente ed emotivamente toccante su più fronti. Questa non è però certo priva di pecche. Specialmente nel corso del terzo atto, qui particolarmente complesso per contenuti, si avverte infatti un’incertezza nei confronti del finale. Questo sembra più volte sul punto di arrivare, salvo poi ritardare ancora di qualche scena il suo arrivo vero e proprio.

Lo spettatore dovrebbe in realtà qui riabituarsi ad un ritmo più pacato, ben lontano da quello festoso e comico che ha caratterizzato i primi due terzi del film. Per contenuti e riflessioni è infatti questo il momento più complicato dell’opera. Attraverso questo si può però evincere tutta la forza della storia e della pellicola in sé. La possibile frustrazione avvertita nell’attesa del vero finale viene però infine ampiamente ricompensata. Un gigantesco Mads Mikkelsen (ma anche gli altri tre co-protagonisti non sono da meno) si lancia infatti in quella che è probabilmente una delle sequenze finali di maggior impatto viste di recente. Durante questa Un altro giro riafferma tutta la sua forza, la sua vitalità e il suo valore più profondo.

Home, la recensione del film di Franka Potente #RFF15

Home, la recensione del film di Franka Potente #RFF15

L’abbiamo vista in decine di film, europei e statunitensi, action e drammatici, ma per molti di noi Franka Potente sarà sempre – e per sempre – Lola corre. Dal fortunato film di Tom Tykwer, allora suo compagno di vita, in realtà sono cambiate molte cose. Negli ultimi ventidue anni, tra alti e bassi, abbiamo imparato a conoscerli in vesti anche molto diverse da quelle di allora, eppure non può essere un caso che la prima scena di Home, il suo tanto atteso esordio alla regia, ci mostri un ragazzone tatuato, dai capelli colorati di rosso, sfrecciare su uno skate sulle strade deserte della California meno celebrata.

Home: accoglienza, rifiuto e inserimento

Una citazione? Un’esca per vecchi fan? Una casualità? Un’omaggio alla cultura Underground alla quale si è sempre mostrata molto legata? Tutto è possibile, ma sono domande che si dimenticano rapidamente quando si inizia a prestare attenzione alla storia che si va sviluppando. Quella di Marvin Hacks, tornato a casa per accudire la madre, gravemente malata, dopo aver scontato 17 anni di carcere per l’omicidio di una signora del paese. Ma oggi, a 40 anni, non riconosce quello che era il suo mondo. A malapena conosce il mondo esterno che lo circonda, dove non ci sono più CD e chiunque ha uno smartphone. L’unica costante sembra essere l’odio dei Flintow, nipoti della vittima, ma è l’intera comunità a rifiutarlo, a non accettare il suo ritorno.

Un tema che vanta mille e più declinazioni nella storia del cinema e della letteratura, uno dei topoi più sfruttati e universali che si possa scegliere, ma per la sua Opera Prima l’attrice e cantante tedesca dai bisnonni siciliani non poteva non avere qualcosa di più da raccontare. Soprattutto dopo l’esperienza precedente della regia del cortometraggio Digging for Belladonna, presentato al Festival di Berlino del 2006, dai toni decisamente più sentimental-surreal-fantasy.

homeGrandi interpreti, emozioni forti

Autrice di una sceneggiatura asciutta, quasi povera a tratti, la Potente si rivela molto abile nel gestire le incredibili interpretazioni dei suoi protagonisti principali, Jake McLaughlin (Marvin) e Kathy Bates (sua madre). Due figure che emergono gradualmente, senza bisogno di parole o grandi dialoghi, grazie all’intensità delle espressioni e a una fisicità che pur massiccia riesce a trasmettere tenerezza e resilienza, forza e dignità allo stesso tempo.

Nel loro silenzio, nel loro continuare a vivere il quotidiano con la normalità che gli è consentita, resistendo al peso delle colpe del passato e dei facili giudizi altrui, germogliano i semi di una umanità che appariva impossibile. Nella scoperta reciproca dei due, nella loro sorpresa, c’è anche quella degli spettatori, che inevitabilmente rischieranno di ritrovarsi ad asciugarsi gli occhi davanti a un amore tanto puro e semplice.

Più che espiazione e giustizia a muovere questi personaggi sono la disperazione, l’isolamento, l’incapacità di far spaziare lo sguardo e i sentimenti. Di riconoscere la pietà dentro di sé e la diversità nell’altro, da quel che ci si aspetta che sia e da quel che era. Il ritorno a casa del nostro antieroe, in questo dramma esplicitamente e insistentemente non violento, sembra suggerire altro. Altri viaggi, esodi, incontri, più comuni e – di nuovo – universali, che siamo abituati a giudicare come i cittadini di Clovis, nella contea di Fresno. Per i quali il perdono è solo una conseguenza, lo sforzo maggiore quello di scoprire di esser in grado di cambiare se stessi e la vittoria più grande quella di saper vincere la paura di farlo e delle sue conseguenze.

Lezioni di persiano, la recensione del film con Lars Eidinger

Lezioni di persiano, la recensione del film con Lars Eidinger

Il regista ucraino Vadim Perleman, noto soprattutto per il suo La casa di sabbia e nebbia, che nel 2003 ricevette diverse nomination agli Oscar, torna ad affacciarsi al panorama internazionale con Lezioni di persiano, un dramma ambientato nel 1942 che mostra l’inferno dei campi di concentramento nazisti, in particolare di un cosiddetto campo di transito in Germania.

Sceglie però di farlo da un punto di vista insolito e in un certo senso privilegiato: il microcosmo di una relazione che diventa via via più stretta tra un prigioniero ebreo e un ufficiale delle SS. Una relazione in cui il linguaggio e la parola la fanno da padroni, restituendo dignità alle vittime e riequilibrando, sia pure in minima parte, le sorti.

Lezioni di persiano, la trama

Nel 1942 l’ebreo Gilles, Nahuel Pérez Biscayart, viene arrestato dalle SS nella Francia occupata dai nazisti. La maggior parte degli arrestati con lui vengono brutalmente fucilati poco dopo la partenza. Per salvarsi Gilles dice di non essere ebreo, ma persiano. La menzogna gli salva la vita, dal momento che l’ufficiale Koch, Lars Eidinger, sta cercando proprio un persiano che gli possa insegnare la lingua farsi, avendo deciso dopo la guerra di andare in Iran e aprire un ristorante a Teheran. Gilles scopre presto, però, quanto sia difficile creare ogni giorno parole in una lingua inventata da insegnare all’ufficiale, finché non trova un efficace stratagemma. La sua sopravvivenza è comunque appesa a un filo. Il trattamento preferenziale riservatogli suscita infatti invidie e gelosie sia tra i prigionieri che tra le guardie del campo, come Max, Jonas Nay, ed Elsa, Leonie Benesch, per nulla convinti che Gilles sia davvero persiano.

Lezioni di persiano, un nuovo linguaggio per vivere, far vivere e ricordare

Basato sul racconto Invenzione di una lingua di Wolfgang Kohlhaase, e sceneggiato da Ilya Zofin, Lezioni di persiano utilizza la chiave del linguaggio come metafora di fronte al dramma dello sterminio degli ebrei, come veicolo di riscatto e di memoria. La lingua inventata da Gilles prende vita nella sua mente e poi nella realtà quando viene insegnata a Koch, proprio grazie ai nomi dei prigionieri del campo. Attraverso la parola, gli uomini ridotti a numeri, a massa, disumanizzati e infine uccisi, ritrovano vita e dignità. I loro nomi restano in questa lingua inventata e resteranno poi nella memoria del protagonista, laddove invece lo scritto, i registri dei campi, andranno perduti, bruciati dai nazisti in fuga. Altro tema fondamentale dunque è l’importanza della memoria, da mantenere a qualunque costo. I nomi dei prigionieri, unica cosa che resta di loro in un campo che si riempie e si svuota di continuo, in un ciclo di morte,  sono anche quelli che consentono a Gilles di salvare la propria vita.

lezioni di persiano recensioneLa relazione tra Gilles e Koch  – cui danno corpo le efficaci interpretazioni di Nahuel Pérez Biscayart (120 Battiti al minuto di Robin Campillo, Ci rivediamo lassù di Albert Dupontel) e Lars Eidinger (Sils Maria e Personal Shopper di Olivier Assayas) – non sarebbe possibile senza il tramite di questa lingua, i due resterebbero distanti. Invece grazie ad essa, un legame si crea, consentendo anche a Koch di esprimersi, paradossalmente a pieno, in modo sincero. Il suo personaggio ha così un’evoluzione, seppur parziale.

L’arma più efficace contro il male: l’ironia

Altro aspetto fondamentale del film che riesce ad alleggerire, inaspettato, la narrazione è l’ironia, il sarcasmo che permea la scrittura e restituisce lo sguardo del regista sui nazisti. Si mostrano anche le piccole invidie e rivalità nel campo, come quella tra Elsa, una brava Leonie Benesch (Il nastro bianco di Michael Haneke) e Jana, Luisa-Céline Gaffron. Non mancano neppure i pettegolezzi, per quanto sia strano pensare che ve ne siano in un contesto simile. Ciò può risultare straniante, ma è anche divertente. Il risultato è a tratti una vera messa in ridicolo delle figure dei gerarchi nazisti e dell’intero ambiente in cui si muovono. Si pensi sia a Koch, che al comandante del campo, interpretato da Alexander Beyer. Emblema di questo è appunto la figura di Koch nei panni del discente: qui è lui in posizione subordinata ed è vittima di una vera e propria presa in giro da parte di Gilles, che peraltro avrà su Koch conseguenze. Quest’inversione di ruoli fa sorridere. Attraverso di essa Perelman fa, in un certo qual modo, giustizia, innescando anche una riflessione.

Il film non aggiunge granché al genere cui appartiene, ma risulta piacevole, ben recitato e curato nella ricostruzione realistica, dalle ambientazioni ai costumi di Alexey Kamyshov, a tutta la messa in scena. Le scenografie sono affidate a Dmitri Tatarnikov e Vlad Ogai. La fotografia di Vladislav Opelyants restituisce lo sguardo del regista sul mondo del campo, che dà comunque una visione prevalentemente cupa, plumbea e nebbiosa. Oltre due ore passano senza che ci si annoi, proprio grazie all’alternanza tra dramma e ironia e alle buone prove degli attori. Nonostante la vasta produzione cinematografica sul tema della Shoah, la trattazione non è banale. Questo è già un buon risultato. Distribuito in Italia da Academy Two e Lucky Red, Lezioni di persiano è in sala dal 5 novembre 2020.

The Courier, la recensione del film con Benedict Cumberbatch #RFF15

Il motivo hitchcockiano dell’uomo ordinario calato in una situazione straordinaria è un po’ il piedistallo drammatico di The Courier – L’ombra delle spie, spy story diretto da Dominic Cooke (che aveva esordito al cinema con il debole adattamento di Chesil Beach di Ian McEwan): la storia raccontata è quella vera di Greville Wynne, uomo d’affari britannico che durante la Guerra Fredda aiutò la CIA a penetrare nel programma nucleare sovietico facendosi aiutare dalla sua fonte russa, Oleg Penkovsky. Pochi sanno che il contributo dei due fornì le informazioni cruciali che posero fine alla crisi dei missili cubani, e The Courier li celebra nel segno della classica formula eroica-biografica.

The Courier, la recensione

Prevedibilmente il film si muove all’interno della grammatica di genere provocando una serie di déjà vu cinematografici fin troppo recenti nella memoria collettiva: ci sono schegge de Il ponte delle spie di Steven Spielberg – riprendendo la dinamica del rapporto tra due personaggi di schieramenti diversi che collaborano per un fine comune – e di The Imitation Game, il biopic su Alan Turing, e non soltanto per la presenza di Benedict Cumberbatch (che qui interpreta il protagonista Wynne), ma anche per il tono e l’andamento, la gestione dei momenti più sentimentali e i ruoli ben definiti dei personaggi all’interno dell’impianto drammaturgico.

Cooke viene dal teatro e si sente, perché sembra prediligere l’azione che provocano i dialoghi anziché insistere sugli spostamenti tra Inghilterra e Russia. A sostenerlo, più che in Chesil Beach, è proprio la “confezione” produttiva, dalla suggestiva e plumbea fotografia di Sean Bobbitt (Hunger, Shame, 12 anni schiavo e Widows) alle musiche di Abel Korzeniowski (Animali Notturni, Penny Dreadful), senza contare la fortuna di avere nel cast attori del calibro di Cumberbatch, Rachel Brosnahan e Jessie Buckley. E nell’insieme il film funziona, forse grazie alla spinta dell’ordinario che diventa straordinario e che ci ricorda come sono le persone che non ti aspetti a cambiare il corso della storia. Nel bene e nel male.

Justice League Snyder’s Cut: Jared Leto di nuovo Joker

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Justice League Snyder’s Cut: Jared Leto di nuovo Joker

Jared Leto sta tornando alla DC Comics, riprendendo il ruolo di Joker visto in Suicide Squad del 2016, per apparire nella nuova versione di Justice League di Zack Snyder, come riferisce Variety.

Non è chiaro se Leto avrebbe sempre dovuto apparire in Justice League prima che Snyder lasciasse il film all’inizio del 2017 in anticipo, o se Leto sia una nuova aggiunta data la durata di quattro ore della Justice League Snyder’s Cut, che sarà presentato in anteprima su HBO Max nel 2021.

Indipendentemente da ciò, il coinvolgimento di Leto unisce ulteriormente i due film, Justice League e Suicide Squad, che vedeva Batman di Ben Affleck in un cameo mentre cercava di sconfiggere il Joker di Leto e Harley Quinn di Margot Robbie. Batman v Superman: Dawn of Justice, anch’esso diretto da Snyder, presenta una ripresa del costume di Robin in una teca della BatCaverna che riporta la scritta in vernice gialla “Ha Ha Ha Joke’s on you Batman”, un riferimento alla trama del fumetto di Batman in cui il Joker uccide Robin.

Potrebbe darsi che il Batman della Justice League Snyder’s Cut possa avere la possibilità di vendicare il suo amico, mettendo Joker in manette.

Le riprese aggiuntive della Snyder Cut di Justice League dovrebbero avere luogo questo mese e durare soltanto per una settimana. Nonostante la breve durata, il budget sarà comunque elevato: pare infatti che saranno necessari 70 milioni di dollari per girare il nuovo materiale. Le riprese aggiuntive coinvolgeranno Ben Affleck (Batman), Henry Cavill (Superman), Gal Gadot (Wonder Woman) e probabilmente anche Ray Fisher (Cyborg). Al momento non sappiamo se anche Jason Momoa (Aquaman) e/o Ezra Miller (Flash) saranno coinvolti nei reshoot.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Escobar – Il fascino del male: trama e cast del film con Javier Bardem

La figura di Pablo Escobar è divenuta particolarmente ricorrente nel cinema e nella serialità degli ultimi anni. Personalità controversa e dall’innegabile fascino, egli ha calcato più volte lo schermo interpretato da diversi celebri interpreti. Ogni opera basata su di lui ne ha esplorato aspetti e punti di vista diversi. Nel film del 2017 Escobar – Il fascino del male, diretto da Fernando Léon de Aranoa, il celebre narcotrafficante è narrato a partire dal suo rapporto con la giornalista e amante Virginia Vallejo. Tale coppia è qui interpretata da due attori realmente sposati al di fuori delle scene: Javier Bardem e Penélope Cruz.

La pellicola è infatti basata sul bestseller della Vallejo Amando Pablo, odiando Escobar, pubblicato per la prima volta nel 2007. All’interno di questo l’autrice racconta della sua relazione amorosa con il capo del Cartello di Medellìn. Nel libro si raccontano una grande serie di dettagli privati, poi utilizzati nel film per poter dar vita ad un ritratto inedito del celebre criminale colombiano. Da sempre desideroso di interpretarlo, Bardem spinse affinché venissero acquistati i diritti sull’opera, da cui è poi in breve stato realizzato il film.

Questo venne poi presentato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, dove ricevette una tiepida accoglienza da parte della critica. Diverse lodi furono però state riservate ai due protagonisti, poi candidati anche ai prestigiosi premi Goya. Al momento della sua uscita in sala il film riuscì ad incassare un totale di più di 17 milioni in diversi territori, confermando il grande interesse del pubblico nei confronti del personaggio. Numerose sono poi le curiosità legate al titolo, in particolare quelle relative al suo cast di attori. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire le principali tra queste come anche le piattaforme dove è possibile ritrovare il film in streaming.

Escobar – Il fascino del male: la trama del film

Il film prende le mosse dall’ascesa criminale di Escobar e arriva fino al 1993, anno della sua morte. Un percorso che si snoda lungo la vita privata e professionale del narcotrafficante, ripercorrendo i turbolenti anni Ottanta, il periodo del narcoterrorismo, la lotta contro la possibile estradizione negli Stati Uniti e il rapporto con la giornalista Virginia Vallejo. È proprio grazie al supporto della donna che Escobar diventa un personaggio pubblico, ottiene il sostegno di gran parte del popolo colombiano e decide di avviarsi alla carriera politica: vuole governare e finalmente cambiare le sorti di un Paese logorato dalla povertà. La storia ha così inizio proprio quando Escobar è già un affermato uomo d’affari.

La sua gente però comincia a rendersi conto che dietro alle sue azioni ci sono intenzioni oscure ed egoistiche, che quei suoi modi bonari celano sete di ricchezza e potere, senza scrupoli né rimorsi. Escobar deve riconquista la loro fiducia, e per riuscirvi si affida all’amante Virginia Vallejo. Questa godeva di un accesso privilegiato alla mente di Escobar, alle sue idee e alle sue intenzioni più intime. Per questo decide di sostenerlo nella sua carriera politica, chiudendo un occhio su quella criminale. Ciò non dura però a lungo, e ben presto la donna non riuscirà più a reggere il peso delle azioni dell’uomo che amava. Quando l’agente della DEA, l’agenzia antidroga americana, Neymar le offrirà una via di fuga, la Vallejo non potrà che accettarla.

Escobar cast

Escobar – Il fascino del male: il cast del film

Nel ruolo dei due protagonisti vi è quindi la celebre coppia di attori spagnoli composta da Bardem e la Cruz. Per poter interpretare il ruolo del celebre narcotrafficante, l’attore ha dovuto sottoporsi ad una non indifferente trasformazione fisica. Bardem ha infatti dovuto acquisire diversi chili, al fine di ottenere una stazza fisica somigliante a quella di Escobar. Ciò gli ha richiesto una particolare dieta, che gli ha permesso di raggiungere il peso necessario nel giro di breve tempo. Inoltre, l’attore si è dedicato a lunghe ricerche, leggendo numerose testimonianze su Escobar, così da poterlo comprendere al meglio e risultare realistico nel suo ritratto. Ad oggi la sua è considerata una delle più affascinanti interpretazioni del criminale.

Allo stesso modo la Cruz si è documentata a lungo sulla Vallejo, cercando di immedesimarsi nelle sue scelte e nelle situazioni da lei dovute affrontare. L’attrice ha in seguito raccontato che quella per questo film è stata una delle sfide più difficili della sua carriera. A favorire la buona riuscita del tutto vi era però il legame che la unisce a Bardem. Questo ha infatti permesso di conferire una certa credibilità alle scene che li ritraggono insieme. Nel film è infine presente anche il noto attore Peter Sarsgaard, interprete di numerosi film di successo, e che dà qui vita all’agente DEA Shepard. Questi è poi l’uomo che riesce ad andare incontro cattura di Escobar. Nel film sono poi presenti numerosi altri attori di origini sudamericane o spagnole, come Oscar Jaenada, che recita nel ruolo di Santoro.

Escobar – Il fascino del male: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Escobar – Il fascino del male è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per mercoledì 21 ottobre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

 

Elysium: trama, cast e curiosità del film con Matt Damon

Elysium: trama, cast e curiosità del film con Matt Damon

Dopo il folgorante esordio cinematografico con District 9, il regista sudafricano Neill Blomkamp porta sul grande schermo una nuova storia di fantascienza, ambientata in un futuro particolarmente distopico. Si tratta di Elysiumavvincente idea originale scritta dallo stesso Blomkamp al cui interno si ritrovano tutte le caratteristiche tipiche del regista e già riscontrabili nel precedente film. Egli torna infatti ad utilizzare il genere per esplorare tematiche di tipo politico e sociale, dall’immigrazione alla sovrappopolazione, dalla divisione in classi sociali alle diritto alla salute.

Il regista raccontò di aver avuto l’idea per il film nel momento in cui provò ad immaginare un realistico futuro per la specie umana. Durante la fase di scrittura, tuttavia, si rese conto che ciò che stava descrivendo era sempre più simile all’effettivo presente. Decise così di calcare alcuni aspetti, in modo da rendere il film una vera e propria distopia non tanto lontana da quella in cui l’umanità già vive. Per dar vita ai suoi personaggi si è poi avvalso della partecipazione di alcuni noti attori di Hollywood, i quali insieme ai grandi effetti speciali sono diventati la vera attrazione del film.

Al momento della sua uscita in sala, il film si rivelò nuovamente un buon successo per il regista. A fronte di un budget di circa 115 milioni di dollari, Elysium arrivò ad incassarne oltre 286 in tutto il mondo. Il titolo venne accolto positivamente dalla critica, la quale pur sottolineando alcune ingenuità narrative riscontrò una grande capacità di intrattenere e stupire lo spettatore. Ad oggi quella di Blomkamp è una fantascienza particolarmente affascinante, capace di unire invenzione cinematografica a tematiche attuali e scottanti. Numerose sono le curiosità riguardo al film, molte delle quali legate al suo cast di attori. Di seguito si potranno scoprire le principali tra queste.

Elysium: la trama del film

La storia è ambientata nel  2154 in un mondo ormai sovrappopolato, dove l’umanità si è spaccata in due classi nettamente divise. Pochi eletti hanno infatti la possibilità di vivere all’interno di un’enorme stazione spaziale chiamata Elysium. Questa orbita attorno alla terra, e contiene tutti i lussi desiderabili. Al contrario, la parte povera della popolazione è costretta a vivere sul pianeta Terra, ormai luogo inquinato e destinato al degrado. Le città sono diventate veri e propri ammassi di gente, senza un preciso ordine a regolare la loro esistenza. Molti di questi ultimi, però, tentano continuamente di introdursi illegalmente all’interno di Elysium, il quale però ha delle regole particolarmente rigide riguardo l’immigrazione.

In questo contesto vive Max Da Costa, giovane operaio con un turbolento passato alle spalle. Egli lavora nella compagnia produttrice di robot che vengono poi utilizzati a scopi di vigilanza su Elysium. Max nutre un profondo fascino nei confronti della stazione spaziale. Cresciuto in un orfanotrofio, egli da sempre possiede il desiderio di potervisi recare un giorno, dando una svolta alla propria vita. Le cose per lui subiscono una piega inaspettata nel momento in cui, a causa di un incidente in fabbrica, viene sottoposto ad una dose di radiazioni gamma che gli conferiscono solo pochi giorni di vita. Per potersi salvare, Max avrà bisogno di recarsi su Elysium, dove si trovano le cure adatte a lui. Arrivare fin lassù, però, non sarà affatto facile. Per lui ha così inizio una pericolosa ma necessaria avventura.

Elysium cast

Elysium: il cast del film

Per il suo primo film girato con il supporto di Hollywood, il regista ha avuto la possibilità di avvalersi della partecipazione di alcuni grandi nomi della recitazione. Originariamente, egli aveva offerto il ruolo del protagonista al rapper e attore Eminem. Questi, però, chiede di girare il film nella città di Detroit, ma ciò non era possibile. Blomkamp affidò allora la parte a Matt Damon, il quale si era dichiarato interessato al progetto. Per poter dar vita al personaggio, egli si sottopose ad un lungo allenamento fisico, con il fine di implementare la propria capacità muscolare. Ciò gli permise di ottenere l’aspetto possente richiesto per la parte. L’attore decise anche di radersi realmente la testa, così da avvertire ulteriormente la realisticità della cosa.

Nel film è poi presente la premio Oscar Jodie Foster nel ruolo di Jessica Delacourt, segretario della difesa di Elysium e principale antagonista del film. Per l’attrice tale ruolo fu una vera novità, sia per il suo carattere sia per la sua evoluzione all’interno del film. L’attrice brasiliana Alice Braga, nota anche per Io sono leggenda, recita invece nel ruolo di Frey Santiago, amica di lunga data di Max. Sharlto Copley torna invece a lavorare con Blomkamp dopo District 9 nel ruolo dello spietato agente Kruger. Nel film sono poi presenti anche gli attori Diego Luna e Wagner Moura nei ruoli di Julio e Spider, due rivoluzionari che aiuteranno il protagonista a dotarsi dell’armatura giusta per poter raggiungere Elysium.

Elysium: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Elysium è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per martedì 20 ottobre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

Palm Springs: intervista al regista Max Barbakow

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Palm Springs: intervista al regista Max Barbakow

Ecco la nostra intervista a Max Barbakow, regista di Palm Springs presentato alla Festa del Cinema di Roma 2020 e che arriverà nelle sale italiane il 22 ottobre distribuito da I WONDER PICTURES.

La commedia è diretta da Max Barbakow e vede protagonisti Andy Samberg, Cristin Milioti, J. K. Simmons, Meredith Hagner, Camila Mendes, Tyler Hoechlin e Peter Gallagher.

Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani è diventato in breve tempo un cult negli USA, forte del successo di critica e pubblico raccolto in occasione del Sundance Film Festival, dove la pellicola è stata acquistata per oltre 17 milioni e mezzo di dollari da Neon e Hulu, segnando il record storico di vendita per un film al Sundance. La scatenata commedia sarà presentata alla quindicesima Festa del Cinema di Roma per poi arrivare sugli schermi italiani dal 22 ottobre grazie ad I WONDER PICTURES.

Romantica e divertente, Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani, segue le vicende di due sconosciuti, Nyles (Andy Samberg) e Sarah (Cristin Milioti), che si incontrano casualmente a un matrimonio a Palm Springs e restano bloccati in un loop temporale tra amore, disillusione e confusione.

SINOSSI: Mentre è bloccato a un matrimonio a Palm Springs, Nyles (Andy Samberg – Brooklyn Nine-Nine, SNL) incontra Sarah (Cristin Milioti – How I Met Your Mother, Modern Love), damigella d’onore e pecora nera della famiglia. Dopo essere stata salvata da un brindisi disastroso, Sarah inizia ad essere attratta da Nyles e dal suo nichilismo insolito. Ma quando il loro incontro improvvisato è ostacolato da un’interruzione surreale, anche Sarah deve cominciare ad abbracciare l’idea che nulla ha davvero importanza e cominciare a… vivere come se non ci fosse un domani!

Mank: il trailer del film di David Fincher

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Mank: il trailer del film di David Fincher

Dopo aver lanciato brand del calibro di House of Cards e Mindhunter, David Fincher torna a lavorare con Netflix. Mank, un progetto dalla lunghissima gestazione per lui, racconta dell’uomo che ha condiviso con Orson Welles il premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale di Quarto Potere.

A interpretare lo sceneggiatore, Herman J. Mankiewicz, ci sarà Gary Oldman, mentre il film è stato scritto da Howard Fincher il padre defunto di David. Il film dovrebbe entrare in fase di riprese il prossimo novembre a Los Angeles, e Fincher girerà in bianco e nero. A produrre il film invece troviamo Ceán Chaffin, frequente collaboratrice di Fincher, e Douglas J. Urbanski che aveva già prodotto L’ora più buia, film per il quale Oldman ha il premio Oscar come migliore attore protagonista. Mank doveva essere il progetto a cui David Fincher voleva dedicarsi dopo The Game del 1997, con Kevin Spacey accreditato come protagonista, tuttavia la produzione è stata rallentata a causa della decisione di Fincher di girare in bianco e nero, proprio come Quarto Potere.

Mankiewicz è stato uno degli sceneggiatori più noti e meglio pagati nei primi anni di Hollywood e ha lavorato con Orson Welles per Quarto Potere. Ex-corrispondente di Berlino per il Chicago Tribune e critico teatrale del New York Times e del New Yorker, Mankiewicz ha scritto alcuni dei film più importanti del suo periodo, e sia lui che Welles hanno condiviso l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale per Quarto Potere nel 1941. Altri film a cui ha lavorato durante la sua carriera includono Il mago di Oz, L’uomo del mondo, Pranzo alle otto, L’idolo delle folle e The Pride of St. Louis. Oldman ha appena recitato per Netflix nel film diretto da Steven Soderbergh The Laundromat, il film drammatico che racconta lo scandalo dei Panama Paper, insieme a un cast che include Meryl Streep e Antonio Banderas. Sempre per Netflix, David Fincher ha prodotto la raccolta di racconti animati Love, Death & Robots.

Il poster di Mank

Nuvole: il virtual concert e il tributo musicale virtuale al Disney+ Original movie

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Nuvole: il virtual concert”, il tributo musicale virtuale al Disney+ Original movie e all’eredità di Zach Sobiech, sarà trasmesso in live streaming su Facebook.com/DisneyPlus sabato 24 ottobre alle 20.00. Il concerto vedrà la partecipazione di: OneRepublic, renforshort, Fin Argus, Sabrina Carpenter e Sammy Brown (il migliore amico e partner musicale di Zach Sobiech), tutti presenti nella colonna sonora del film. Tra le altre esibizioni e apparizioni ci saranno Jason Mraz, DCapella, Neve Campbell, Justin Baldoni, Tom Everett Scott, Madison Iseman, Lil Rel Howery e molti altri.

Nuvole (titolo originale: Clouds) è disponibile in streaming su Disney+, mentre è possibile trovare la colonna sonora del film della Interscope Records su tutte le piattaforme digitali. Il singolo di Zach Sobiech, “Clouds”, ha raggiunto il primo posto su iTunes negli Stati Uniti lo scorso fine settimana, arrivando in cima alla classifica per la seconda volta dal 2013.

Basato su un’incredibile storia vera, Nuvole è un inno alla vita del cantautore Zach Sobiech (Fin Argus). Zach è uno studente diciassettenne che ama divertirsi e dotato di un naturale talento musicale, che convive con l’osteosarcoma, un raro cancro alle ossa. All’inizio del suo ultimo anno scolastico si sente pronto per affrontare il mondo ma, quando riceve la notizia che la malattia si è diffusa, lui e la sua migliore amica e coautrice di canzoni Sammy (Sabrina Carpenter) decidono di trascorrere il tempo limitato che gli rimane inseguendo i loro sogni. Con l’aiuto del suo mentore e insegnante, il signor Weaver (Lil Rel Howery), a Zach e Sammy arriva l’occasione della vita e viene offerto loro un contratto discografico. Con il sostegno dell’amore della sua vita, Amy (Madison Iseman), e dei suoi genitori, Rob e Laura (Tom Everett Scott e Neve Campbell), Zach intraprende un viaggio indimenticabile sull’amicizia, l’amore e il potere della musica. Nuvole è disponibile su Disney+

Nuvole è diretto da Justin Baldoni e prodotto da Andrew Lazar, Justin Baldoni e Casey La Scala. La sceneggiatura è di Kara Holden su una storia di Casey La Scala & Patrick Kopka e Kara Holden. Il film è prodotto dai Wayfarer Studios, Warner Bros. Pictures e Mad Chance / La Scala Films.

Raya e l’Ultimo Drago: teaser trailer del nuovo film d’animazione Disney

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Guarda il teaser trailer di Raya e l’Ultimo Drago, diretto da Don Hall e Carlos López Estrada e prodotto da Osnat Shurer e Peter Del Vecho, il nuovo lungometraggio d’animazione Walt Disney Animation Studios Raya e l’Ultimo Drago arriverà prossimamente nelle sale italiane.

Raya e l’Ultimo Drago, la trama

Molto tempo fa, nel fantastico mondo di Kumandra, umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non basterà un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e lavoro di squadra.

Raya e l’Ultimo Drago è diretto da Don Hall e Carlos López Estrada, co-diretto da Paul Briggs e John Ripa, e prodotto da Osnat Shurer e Peter Del Vecho.  Nella versione originale del film, Kelly Marie Tran presta la propria voce a Raya, mentre Awkwafina interpreta Sisu, l’ultimo drago.

Ritorno al futuro: il 35° anniversari con nuovo cofanetto

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Ritorno al futuro: il 35° anniversari con nuovo cofanetto

Grande Giove! Nel 1985, il regista Robert Zemeckis, il produttore esecutivo Steven Spielberg ed il produttore e sceneggiatore Bob Gale cominciarono un viaggio in tre tappe attraverso il tempo che distrusse tutti i record ai botteghini di tutto il mondo e fece di Ritorno al futuro una delle più amate trilogie nella storia del cinema.

Universal Pictures Home Entertainment Italia celebra il 35° anniversario del primo entusiasmante film con Back to the future: The Ultimate Trilogy, disponibile per la prima volta in 4k Ultra HD e in Blu-Ray e DVD dal 21 ottobre – proprio nel fatidico “Back to the future day”!

Questa collection è ricca di materiali inediti esclusivi, tra cui un bonus disc che arriva con oltre un’ora di contenuti speciali inediti, come i rari video delle audizioni di Hollywood delle star Ben Stiller, Kyra Sedgwick, Jon Cryer, Billy Zane, Peter DeLuise e C. Thomas Howell, un tour dei gadget e souvenir del film accompagnati da Bob Gale, uno sneak peek del nuovo show musicale ed un episodio speciale della popolare serie Youtube “Could You Survive The Movies?”. Unisciti a Marty McFly (Michael J. Fox), Doc Brown (Christopher Lloyd) e alla mitica DeLorean nell’avventura di una vita, attraverso passato, presente e futuro, che mette in moto una esplosiva reazione a catena che minaccia il continuum spazio-tempo!

Back to the future: The Ultimate Trilogy include tutti e tre i film della trilogia in formato da collezione digipack, oltre ad un disco bonus che contiene i contenuti speciali (nelle edizioni Blu-Ray e 4K). Per la prima volta, il passato, il presente ed il futuro si uniscono per mostrarsi nella magnifica risoluzione dell’Ultra HD per festeggiare questo anniversario. I nuovi formati 4k Ultra HD e Blu-ray rimasterizzato portano con loro una qualità estrema di visione, più colori che mai, ed un sonoro immersivo e multi-dimensionale. Creato da Steven Spielberg, Robert Zemeckis e Bob

Tutti e tre i film saranno disponibili per la prima volta in 4k Ultra HD, ma saranno disponibili anche in Dvd in una collection standard.

Universal Pictures Home Entertainment Italia metterà quindi sul piatto una grande quantità di prodotti imperdibili targati Ritorno al futuro: oltre alla collection Dvd standard, saranno infatti disponibili le collection premium Digipack in formato Blu Ray e 4k UHD. Ma non finisce qui: oltre a queste edizioni, saranno rilasciate ben due Collector’s Edition imperdibili presso rivenditori selezionati in edizione limitata:

  • BACK TO THE FUTURE 35TH ANNIVERSARY TRILOGY LIMITED EDITION GIFT SET (4K UHD): Include una replica esclusiva e fluttuante dell’iconico Hoverboard.
  • BACK TO THE FUTURE 35TH ANNIVERSARY: LIMITED STEELBOOK COLLECTION (4K UHD): Include tre steelbook con un design nuovo e… complementare!

Il film sarà disponibile in 4K Ultra HD in una confezione doppia che include il 4K Ultra HD Blu-rayTM e il Blu-rayTM. Il disco 4K Ultra HD disc comprende gli stessi contenuti extra della versione Blu-rayTM, tutti nella straordinaria risoluzione 4K. 4K Ultra HD è la migliore esperienza visiva per la visione di un film. Il 4K Ultra HD presenta la combinazione della risoluzione 4K di quattro volte superiore al classico HD, la brillantezza dei colori dell’High Dynamic Range (HDR) con una resa audio totalmente immersiva per un’esperienza sonora multidimensionale. Blu-rayTM sfodera il potere della tua TV HD e si dimostra il modo migliore per vedere i film a casa, con la risoluzione di 6 volte superiore rispetto al DVD, extra esclusivi e un sonoro in modalità surroud, come al cinema.

Fast and Furious 11 sarà il film di chiusura del franchise

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Fast and Furious 11 sarà il film di chiusura del franchise

Fast and Furious 11 sarà l’ultimo film di Toretto and Family, così come annuncia ufficialmente Universal. A dirigere è stato chiamato Justin Lin, che ha già diretto il terzo, quarto, quinto, sesto e nono episodio della saga e che si occuperà del capitolo 10 e 11.

Questo, naturalmente, significa che la storia legata al personaggio di Vin Diesel si concluderà, ma anche che non è certo detto che tutta la saga si interromperà, dal momento che il franchise ha dimostrato di essere adeguato ad una serie di spin off che possono essere sfruttati.

Il primo di questi spin off, Hobbs & Shaw con Dwayne Johnson e Jason Statham, è uscito nel 2019 e ha incassato oltre 759 milioni di dollari in tutto il mondo. Con soli $ 174 milioni di quel totale provenivano dai cinema negli Stati Uniti e in Canada, si sottolinea quanto siano diventati cruciali gli incassi internazionali per questo franchise. Il film con il maggior incasso del franchise, il numero 7 del 2015, ha incassato 1,16 miliardi di dollari solo da incassi esteri e ha guadagnato di più in Cina (390,9 milioni di dollari) di quanto abbia fatto con incassi nazionali (353 milioni di dollari).

L’ultimo film della serie principale, il titolo conciso “F9”, avrebbe dovuto debuttare all’inizio di quest’anno, ma la Universal ha spinto il progetto al Memorial Day 2021 sulla scia della pandemia COVID-19.

In Fast and Furious 9 reciteranno i veterani del franchise Vin DieselCharlize TheronJohn CenaMichelle RodriguezJordana BrewsterLudacrisTyrese Gibson e Helen Mirren. Nel cast anche Michael Rooker e Cardi B.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata all’aprile 2021 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020).

Fonte: Variety

Fortuna: la recensione del film con Valeria Golino #RFF15

Fortuna: la recensione del film con Valeria Golino #RFF15

È il 2014 quando Fortuna Loffredo, una bambina di 6 anni, precipita giù dall’ottavo piano di un edificio a Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli. Per anni tale vicenda rimane avvolta dal mistero, finché la verità non viene a galla. Proprio a partire da tale spunto prende forma il film Fortuna, esordio alla regia di Nicolangelo Gelormini.

Questo è poi stato presentato in anteprima alla 15ᵃ edizione della Festa del Cinema. Egli, insieme allo sceneggiatore Massimiliano Virgilio, costruisce un racconto di formazione che non manca di tingersi di sfumature horror e risvolti surreali, con l’intento di raccontare di un mondo brutale caratterizzato dall’omertà. Il film diventa così una rilettura di quell’evento che sfiora il grottesco, ma che nella sua ambizione formale rischia di distrarre dal vero cuore tematico.

Protagonista è Nancy (Cristina Magnotti), una bambina timida che vive con i genitori in un palazzone di una periferia degradata. Chiusa da qualche tempo in un silenzio che allarma sua madre (Valeria Golino), viene seguita da Gina (Pina Turco, Il vizio della speranza), una psicologa dell’Asl distratta e scostante. La bambina sembra non riconoscersi nel nome con cui gli adulti la chiamano e sente di non appartenere a ciò che la circonda. Come in una favola a cui a volte stenta a credere, pensa di essere una principessa in attesa di tornare sul suo pianeta nello spazio. Sono Anna (Denise Aisler) e Nicola (Leonardo Russo), i suoi amici del cuore, a chiamarla Fortuna. Ed è solo con loro che condivide un segreto indicibile, che appartiene a un mondo nero di adulti senz’anima.

Fortuna: in un mondo di piccoli e giganti

È una creatura strana Fortunata. Sin dalle sue prime scene lascia intendere l’esistenza di un problema, il quale viene però taciuto fino a tempo debito. Si assiste così ad una lunga serie di stranezze, nevrosi, frenesie e situazioni al limite dell’assurdo. Da queste emerge in maniera prepotente il contrasto tra la generazione dei bambini e quella degli adulti. La comunicazione tra loro risulta difficile se non addirittura negata nella maggior parte delle situazioni. Il quasi mutismo della protagonista non fa che sottolineare tale aspetto. Attraverso di lei entriamo dunque in un contesto che appare caratterizzato tanto dalla fantasia dei piccoli quanto dalla squallida realtà dei più grandi, i quali all’occorrenza assumono l’aspetto di spaventosi giganti da cui è bene fuggire.

Questa dualità, tra bambini e adulti ma anche tra indifesi e potenti, diventa in modo sempre più evidente l’elemento caratteristico dell’intero film. Il regista sottolinea ciò attraverso inquadrature dalla composizione spaccata a metà, ma ancor di più dalla struttura stessa del film. Questo si compone di due atti, attraverso i quali possiamo inizialmente scoprire un lato della protagonista, per poi entrare in contatto con il suo opposto, ben meno dedito a fantasiose fughe dalla realtà. Si snoda così un dramma che ha alla base un mondo dell’infanzia che viene distrutto, insieme ai suoi sogni, da una società che l’innocenza l’ha ormai persa da tempo. In entrambe le parti di cui si compone il film si può dunque fare la conoscenza di personaggi misteriosi e sgradevoli. Essi sono evidenti rappresentati di orrori indicibili, con cui Fortuna e i suoi amici sono costretti ad interagire.

Tematiche forti, sempre attuali, ancora troppo spesso veri e propri tabù del nostro mondo. Consapevole della loro gravità, Gelormini tenta di comunicarcele attraverso una cornice che prova a proporle con un approccio quasi sperimentale, giocando sul montaggio, sul sonoro, sull’immagine e sulle sue possibilità. Via via che la realtà dei fatti si intromette nella storia però, anche questi orpelli lasceranno spazio al vero cuore del film. Nel portarlo a questo, lo spettatore è però sottoposto ad una narrazione che facilmente genera un certo distacco emotivo. Non è chiaro se il regista aspirasse in modo consapevole a tale sensazione, volendo forse trasmettere il senso di smarrimento della protagonista. L’impenetrabilità del tutto risulta però in modo eccessivo una pecca del film.

Fortuna Valeria Golino

Fortuna: la recensione

Con Fortuna il regista dimostra il coraggio di portare al cinema una storia difficile. La volontà di non prenderla di petto ma costruirvi intorno qualcosa di diverso è poi a suo modo affascinante. Non lo è più, però, nel momento in cui si viene sottoposti ad un sempre più continuo uso di simbolismi volti a raccontare quanto a viene. Talvolta questi risultano troppo espliciti, altre volte troppo fuori da ogni logica, finendo così con il perdere quel precario equilibrio della credibilità. Arriva infatti un momento in cui si è bombardati da una serie di immagini che dovrebbero comunicare stati d’animo, ma finiscono solo con l’infastidire in modo irrecuperabile. Viene dunque da chiedersi se non ci fossero modi più coinvolgenti e meno sensazionalistici nel raccontare tale storia.

Ciò che però in modo ancor più evidente preoccupa di Fortuna è l’apparente mancanza di un pubblico di riferimento. Troppo forte per i bambini, forse troppo sperimentale per gli adulti. Mancando tale individuazione il film non riesce ad acquisire una propria specificità né un linguaggio adeguato. La commistione dei generi, che vanno dal grottesco al drammatico senza disdegnare alcune caratteristiche da horror, non è qui utilizzata in modo da permettere la comprensione della vera natura del progetto. Tant’è che giunti al finale si rimane quasi spiazzati per le rivelazioni fatte, e che risultano un troppo brusco cambio rispetto a quanto fino a quel momento visto.

FarEastStream: la piattaforma del Far East Film

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FarEastStream: la piattaforma del Far East Film

Un nuovo link da aggiungere ai preferiti: www.fareastream.it. Di che cosa si tratta? Si tratta, appunto, di Fareastream, la prima piattaforma italiana completamente dedicata al cinema asiatico e lanciata dal più grande festival orientale d’Europa, cioè il Far East Film di Udine!

Dalle 21.00 di mercoledì 21 ottobre tutti gli appassionati e tutti i curiosi potranno dunque avere a portata di click il meglio del made in Asia, dai blockbuster che hanno polverizzato i botteghini ai cult che hanno fatto innamorare i cinefili, e anche il meglio del FEFF, come l’irresistibile road movie Survival Family o i due dei titoli-rivelazione del 2020: lo splendido noir coreano Beasts Clawing at Straws di Kim Young-hoon e l’esplosivo, mistico, psichedelico Labyrinth of Cinema, l’opera d’arte totale di Obayashi Nobuhiko.

Il 21 ottobre, per iniziare, saranno subito disponibili 30 titoli: chi desidera viaggiare per tutta l’Asia senza fermarsi mai potrà guardarsi un film al giorno per un mese intero! Sulla piattaforma verranno poi caricati periodicamente nuovi contenuti, tra evergreen del FEFF e capolavori da riscoprire, grandi classici e primissime visioni come Throw Down di Johnnie To (restaurato dal FEFF con L’Immagine ritrovata di Bologna) e Ramen Heads, l’incredibile documentario di Koki Shigeno su migliori chef del Giappone. Gli spettatori potranno muoversi dentro il menu della library in base al genere e alla provenienza geografica o potranno scegliere di percorrere uno degli itinerari monografici già messi a punto: quello dedicato al sommo maestro Ozu, per esempio, e quello dedicato alla mitica coppia Ip Man-Donnie Yen.

Fareastream, ricordiamo, ha come partner tecnico Mymovies.it e sarà attiva solo sul territorio italiano. I film saranno disponibili nella versione doppiata (ove esistente) e in quella originale (con sottotitoli italiani).

– ABBONAMENTO MENSILE : € 5,90

– ABBONAMENTO ANNUALE (prezzo speciale): € 59,00  

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