Qualche settimana fa, Chris
McKay – scelto dalla Warner Bros. per dirigere il film su
Nightwing – aveva risposto alla domanda di un fan
su twitter che chiedeva informazioni sul casting del protagonista.
Questa era stato il commento:
“È presto per parlare di casting
ma a Febbraio…diciamo intorno a San Valentino forse…dovrei avere un
aggiornamento sulla situazione del primo film su
Nightwing!“
Come promesso è arrivato puntale un
nuovo update sul film, sotto forma di sondaggio. McKay ha infatti
chiesto una mano ai fan di Nightwing per trovare
il perfetto attore per il ruolo.
In merito al progetto
su Nightwing, il regista aveva elogiato
l’approccio della WB: “Warner Bros è lo studio più attento
al processo creativo di qualsiasi altro studio in cui io vorrai
lavorare. Basta guardare il ruolo di registi di classe mondiale che
hanno lavorato alla Warner Bros e l’hanno resa quella che è adesso.
Questo è esattamente il modo di come gestiscono questi
film”.
La produzione di Quello che
non uccide (The Girl in the Spider’s Web), prossimo
capitolo della saga cinematografica tratta dalla serie
Millenium, ha aggiunto al proprio cast ufficiale
Vicky Krieps. L’attrice è apparsa quest’anno
nell’ultimo film di Paul Thomas AndersonIl filo nascosto, al fianco di Daniel Day
Lewis.
La pellicola, come annunciato negli
scorsi mesi, non sarà un sequel diretto di Millenium – Uomini che
odiano le donne di David Fincher e vedrà nel ruolo
della protagonista Lisbeth Salander la star di The
CrownClaire Foy.
Da qualche tempo “Millennium”
non naviga in buone acque e Mikael Blomkvist, il giornalista duro e
puro a capo della celebre rivista d’inchiesta, non sembra più
godere della popolarità di una volta. Mai come ora, avrebbe bisogno
di uno scoop capace di risollevare le sorti del giornale insieme
all’immagine – e al morale – del suo direttore responsabile. In una
notte di bufera autunnale, una telefonata inattesa sembra
finalmente promettere qualche rivelazione succosa…Lisbeth Salander,
la ragazza col tatuaggio della quale da troppo tempo non ha più
notizie, torna così a incrociare la sua strada, guidandolo in una
nuova caccia ai cattivi che punta al cuore stesso dell’Nsa, il
servizio segreto americano che si occupa della sicurezza
nazionale.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
Quello che non
uccide arriverà nelle sale americane il 9 novembre
2018 con la regia di Fede Alvarez, si parla
anche di trovare un nuovo volto alla protagonista del film.
A pochissimi giorni dall’uscita
nelle sale di Black
Panther, i Marvel Studios hanno rilasciato un nuovo
trailer internazionale nel quale Robert Downey Jr.
dialoga con l’interprete di T’Challa Chadwick
Boseman sui riferimenti del film al MCU.
Se fate
attenzione, mentre parla di Wakanda, Chadwick insinua che Tony
Stark abbia “rubato” del Vibranio dalle miniere africane – facendo
riferimento alla creazione tecnologica di Tony Stark vista in
Iron Man 2, che si chiamava anch’essa
Vibranium.
Qui sotto potete dare uno
sguardo ai due video.
Vi ricordiamo che i due
attori torneranno insieme sullo schermo in Avengers: Infinity War, al
cinema dal 25 aprile.
New International
#BlackPanther Trailer Shows A Brief Bit Of New Footage And
Further Confirms The Wakanda’ Map Reference In Iron Man 2 While
Chadwick Boseman Details Wakanda’s MCU Connections. pic.twitter.com/yRjqvdjF2k
Black Panther
segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War,
torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione
africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo
re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio
ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova,
quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di
Wakanda e del mondo in pericolo.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
La notizia è di quelle che fanno
tremare le gambe: secondo VarietyJoaquin
Phoenix sarebbe attualmente in trattative per interpretare
Joker nel film diretto da Todd
Phillips (Una notte la leoni, War Dogs) ed
esterno all’universo cinematografico DC.
Il progetto, intitolato The
Joker Origins, riavvierà la storia del personaggio e
necessita quindi di un nuovo attore dopo gli ultimi visti sul
grande schermo (Jared Leto in Suicide Squad e Heath
Ledger nella trilogia de Il cavaliere
oscuro).
Phoenix, come riportato da Variety, è la prima scelta per
la Warner Bros., lui che in passato è stato a lungo corteggiato dai
Marvel Studios per interpretare il
Doctor Strange nell’omonimo cinecomic
e che è stato ad un passo dal diventare Lex Luthor in
Batman v Superman.
The Joker Origins
sarà ambientato nel 1980, e racconterà l’evoluzione di un uomo
ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti
conosciamo.
Non ci resta che attendere conferme
o smentite ufficiali da parte della produzione. Che ne pensate di
questa scelta? Vi piacerebbe vedere Phoenix nei panni del
Joker?
Secondo The Wrap, Michael Bay
è ufficialmente entrato in trattative con la Warner Bros. per
dirigere il cinecomic Lobo, tratto dall’omonimo
fumetto DC su un cacciatore di taglie intergalattico (un po’ la
risposta a Cable o Punisher della Marvel).
Inizialmente si era parlato di
Guy Ritchie, ma il regista aveva abbandonato il
progetto per sviluppare Sherlock Holmes: Gioco di Ombre.
Bay è dunque diventato il nome in
cima alla lista dei papabili registi, mentre la sceneggiatura del
film è stata da tempo affidata a Jason Fuchs
(Wonder Woman). Una volta che lo script
sarà terminato, la Warner Bros. avanzerà la proposta e solo allora
sapremo se l’accordo si farà.
La sua finalizzazione potrebbe
subire dei ritardi o addirittura non realizzarsi nel caso in cui i
costi di produzione si rivelino troppo sostenuti. Secondo
l’Hollywood ReporterLobo
richiederebbe oltre 200 milioni di dollari di budget, una cifra
esageratamente alta per uno standalone d’esordio come questo,
oltretutto su un personaggio che molti spettatori non hanno mai
sentito nominare.
Il progetto poi
potrebbe subire il limite R-Rated, e la Warner Bros. non sembra
entusiasta all’idea di dover investire così tanto denaro su una
pellicola rischiosa. Bay, almeno per quanto ne sappiamo, sarebbe
d’accordo con questa politica.
Dopo incassi record, successo per i
protagonisti e parodie varie, siamo finalmente giunti al capitolo
conclusivo di una delle saghe più amate e detestate allo stesso
tempo degli ultimi anni: arriva oggi al cinema Cinquanta
Sfumature di Rosso con Dakota Johnson e Jamie Dornan per la regia di James
Foley.
Se nel primo
capitolo Grigio c’era la scoperta, la novità e
facevamo conoscenza delle abitudine sessuali del caro Mr Grey
(Jamie
Dornan) attraverso gli occhi della ingenua Anastasia
Steele (Dakota
Johnson) e nel secondo film Nero la loro
storia si faceva più seria, tra compromessi e thriller, sempre
accompagnando il tutto con le perversioni di lui, in
Cinquanta Sfumature di Rosso c’è un po’ tutto e un
po’ niente… Il che si traduce in due ore di noia.
Cinquanta Sfumature di
Rosso è il capitolo finale della saga ispirata ai libri di
E.L.James
Ana e Christian sono finalmente
pronti a passare il resto della loro vita insieme suggellando il
loro amore con un matrimonio e successiva romantica e sfarzosa luna
di miele in Francia. Tra una corsa sotto la pioggia su gli Champs
Elysées e una punizione tra le lenzuola da parte di lui perché lei
gli ha disobbedito (scene che, al terzo film nemmeno più
sconvolgono o fanno ridere), vengono informati che una persona non
gradita del loro passato sta cercando di intrufolarsi nuovamente
nelle loro vite.
Si tratta di Jack Hyde
(Eric Johnson), ex capo nella redazione dove
lavorava Ana e licenziato proprio a causa sua. Le premesse per una
vendetta in piena regola ci sono tutte, così la “Signora Grey”
viene controllata a vista da una bella guardia del corpo
(Brant Daugherty), di cui Christian stranamente
non è geloso. La trama “thriller” si infila tra dialoghi alquanto
surreali, scene di sesso buttate lì a caso giustificate solo dalla
natura morbosa di lui che ha contagiato anche lei ormai,
inseguimenti alla Fast & Fourious tra le strade di Seattle,
gravidanze da evitare, rapimenti e antagonisti che si capiscono già
dalle prime scene.
Jamie Dornan e Dakota Johnson arrivano stremati a questo
finale, lui evidentemente annoiato dall’essere ancora Mr.Grey e lei
che cerca di mostrarci (con successo) tutte le sfumature delle
emozioni che prova Ana senza muovere un singolo muscolo del viso e
con sguardo fisso. Tantissimi sono gli elementi piantanti qui e lì
durante il film che potevano essere qualcosa di più, ma il regista
o lo sceneggiatore Niall Leonard non si sono
minimamente preoccupati di svilupparli più di tanto o forse hanno
preferito tagliarli in fase di montaggio, preferendoli all’ennesima
scena di Ana che geme di piacere. Dopo tutto questa è una commedia
romantico erotica…
Il sesso, prima del grande amore
tra i due in Cinquanta Sfumature di Rosso rimane
al centro della storia e ogni momento è buono per riaprire la
stanza segreta di Mr.Grey. Se solo non fosse che la linea tra
pratiche sessuali varie di sottomissione non fosse così sottile da
sembrare spesso e volentieri semplice volere di un uomo che
controlla il corpo di una donna (e non solo a letto), padrone che
la vuole a casa e non a lavoro, geloso fino all’inverosimile e che
può decidere tutto per lei. Ma insomma, le femministe non sono
certo il pubblico tipo di un film del genere e chi va a vedere
Cinquanta Sfumature di Rosso sa bene a cosa va
incontro (si spera)…
Come per i capitoli precedenti,
nulla da dire sulla colonna sonora curata da Danny
Elfman, forse unico aspetto pensato e studiato nel minimo
dettaglio, con canzoni scritte proprio per raccontare questa storia
e piazzate ad hoc nei momenti più giusti. Ma questo e la bella
fotografia da spot tv non riescono a salvare un film che sembra
esser stato girato e montato quasi di fretta, talmente sconnesso
nella sua totalità da non sembrare nemmeno un vero e proprio
finale.
Galleggerete tutti con l’arrivo di
IT (recensione)
in 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD dal 14
Febbraio, distribuito da Warner Bros.Entertainment Italia. Il Blu-ray sarà
disponibile anche in un’esclusiva edizione limitata con cover
lenticolare.
Diretto da Andy
Muschietti (La
madre), IT è basato sull’omonimo
best-seller di Stephen King, uno dei più grandi
classici horror della storia che ha terrorizzato intere
generazioni.
Il promettente cast di
IT ha contribuito a renderlo il film horror
che ha incassato di più nella storia del cinema mondiale. Accanto a
Bill Skarsgård (“Allegiant,” TV’s “Hemlock Grove”), che veste
magistralmente i panni dell’iconico clown Pennywise, c’è un
ensemble di giovanissimi attori quali Finn Wolfhard (protagonista
di Stranger Things), Jaeden
Lieberher (Midnight
Special), Jeremy Ray Taylor (Alvin Superstar
– Nessuno ci può fermare), Sophia Lillis (37), Wyatt
Oleff (Guardiani
della Galassia), Chosen Jacobs, Jack Dylan Grazer
(Tales of Halloween), Nicholas Hamilton (Captain
Fantastic) e Jackson Robert Scott, al suo debutto
cinematografico.
I Contenuti Speciali sveleranno i
segreti della straordinaria e terrorizzante interpretazione di
Pennywise da parte di Bill Skarsgård, vi porteranno sul set con i
giovanissimi protagonisti del film ed includeranno anche
un’intervista a Stephen King in cui lo scrittore condivide il
processo creativo della sua creature più famosa.
IT, la trama
Il capolavoro horror di Stephen
King prende vita per la nuova generazione. A Derry, Maine, sette
giovani amici si uniscono contro una terrificante creatura
soprannaturale che tormenta la loro cittadina da secoli. IT, che si
fa chiamare Pennywise il Clown Danzante, è un mostro dal potere
indicibile che prende la forma delle paure più spaventose di
ognuno. Minacciati dai loro peggiori incubi, l’unica speranza che
questi ragazzi hanno di sopravvivere a IT è di unire le
forze.
Falling
Skies, la serie tv sci-fi divenuta ormai cult sarà in
onda da lunedì a venerdì su Rai 4 con doppio episodio.
Creata dallo sceneggiatore di
Salvate il soldato Ryan, –Robert
Rodat, che ha avuto anche il ruolo di produttore
esecutivo al fianco di Steven
Spielberg, Falling Skies
racconta un presente apocalittico in cui la Terra è stata invasa da
una razza aliena che ha sterminato il 90% della popolazione e
distrutto ogni apparecchiatura elettronica. Nei sei mesi successivi
all’avvento degli extraterrestri, si costituisce la Resistenza
Umana che cerca di salvare quante più vite possibile e ostacolare i
piani degli invasori.
Articolata in cinque stagioni, di
cui la 3, la 4 e la 5 in prima visione free Rai 4, la serie
Falling Skies conta nel cast volti molto
famigliari al pubblico televisivo e cinematografico, come
Noah Wyle, Moon Bloodgood, Drew Roy, Will Patton e
Doug Jones.
Falling Skies, la trama
Nella serie La Terra è stata
invasa da una potente razza aliena, che ha messo in ginocchio
l’intero pianeta neutralizzando le apparecchiature elettroniche e
sterminando il 90% della popolazione umana. Tom Mason, ex
professore di storia all’Università di Boston, fa
parte di un gruppo di resistenza nel reggimento Seconda
Massachusetts. Gli alieni invasori, chiamati Espheni, sono umanoidi
alti il doppio di un uomo ed esili come scheletri. Al loro servizio
operano mostruosi esseri detti Skitter, creature molto simili a dei
ragni giganti con sei arti inferiori e due superiori. Gli Skitter,
controllati dagli Espheni, sono frutto di mutazioni genetiche
applicate su razze precedentemente conquistate. Alcuni degli
Skitter, comandati da Occhio Rosso, riescono però a ribellarsi al
giogo Espheni e si alleano con Ben Mason, ma la loro vita non
durerà a lungo. Gli Espheni dispongono inoltre di
potenti Robot detti Mech,
dalla forma bipede e dai micidiali cannoncini laser, ed infine di
navicelle volanti dette Illuminatori.
Potete vedere di seguito i
79 attori che hanno partecipato e la quantità
incredibile di talenti, tutti i una sola stanza, per la foto di
rito dei 10 anni dei Marvel Studios:
Martedì 13 febbraio
2018 a Milano (Cinema
Colosseo) torna Sala Biografilm con l’anteprima
in versione originale
sottotitolata di HANNAH (recensione),
il nuovo film di Andrea Pallaoro (dopo
il clamoroso successo internazionale della sua opera
prima, Medeas) già presentato alla 74. Mostra del
Cinema di Venezia, occasione in cui la
protagonista Charlotte Rampling è stata
premiata con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione
femminile.
Proprio Charlotte
Rampling sarà a Milano in occasione dell’anteprima di Sala
Biografilm e presenterà il film insieme al regista.
Da oltre cinquant’anni una delle
attrici più amate dello scenario artistico internazionale, con le
sue interpretazioni Rampling ha fatto la storia del cinema
(recitando per autori del calibro di Luchino
Visconti, François Ozon, Alan Parker, Todd Solondz, Woody
Allen e molti altri), oltre a dare il volto a memorabili personaggi
televisivi (in miniserie e serie tv quali Dexter e Broadchurch).
HANNAH
sarà nelle sale italiane dal 15 febbraio, distribuito da I Wonder
Pictures.
Inserendo il codice HN14PR sul
sito www.biografilm.it/hannah sarà
possibile ottenere una riduzione sul costo dell’ingresso, da 9 a 6
euro
HANNAH di Andrea
Pallaoro
(Italia, Belgio,
Francia/2017/95’)
La routine a cui Hannah cerca
disperatamente di aggrapparsi, tra lavoro, corsi di teatro e
piscina, va in pezzi all’indomani dell’arresto del marito. Perché è
stato incarcerato? Perché la donna si nasconde dai vicini? Perché
suo figlio non vuole avere niente a che fare con lei e le impedisce
di vedere il nipote? Gli indizi per rispondere a questi dilemmi
sono lì, nascosti nei silenzi e disseminati tra le pieghe di un
dolore inespresso, ma le risposte sono in realtà del tutto
marginali. Al centro di ogni scena c’è Hannah: il suo mondo
interiore esplorato senza giudizi morali, un crollo che traspare
con inquietante compostezza dai gesti, dagli sguardi, dai brevi
momenti di cedimento.
Dopo il successo internazionale
di Medeas, Andrea Pallaoro dirige una magnifica
Charlotte Rampling, in un’interpretazione personalissima e
magistrale, premiata con la Coppa Volpi alla 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia.
CODICE DI
SCONTO
Inserendo il
codice HN14PR sul sito www.biografilm.it/hannah sarà
possibile ottenere una riduzione sul costo dell’ingresso, da 9 a 6
euro
Uscita: 15 febbraio
(I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection)
Il trailer ufficiale di
Hannah
CHARLOTTE
RAMPLING
Dopo l’esordio cinematografico nel
1964 con Non tutti ce l’hanno di Richard Lester
(Palma d’Oro a Cannes), cui segue nel 1966 Georgy,
svegliati, la sua carriera si sviluppa parallelamente in Gran
Bretagna, Francia e Italia: qui in particolare, tra la fine degli
anni 60 e la prima metà dei 70, lavora con autori come Luchino
Visconti (La caduta degli Dei, 1969), Giuliano Montaldo
(Giordano Bruno, 1973) e Liliana Cavani (Il portiere
di notte, 1974).
In seguito, negli Stati Uniti, è al
fianco di Robert Mitchum in Marlowe, il poliziotto
privato di Dick Richards (1975), di Woody Allen
in Stardust Memories (1980) e di Paul Newman
in Il Verdetto di Sidney Lumet (1982).
Tra i molti titoli della sua lunga
filmografia ricordiamo almeno Max amore mio di
Nagisa Oshima (1986), Angel Heart – Ascensore per
l’inferno di Alan Parker (1987), Le ali
dell’amore di Iain Softley (1997), Due volte lei
–Lemming di Dominik Moll
(2005), Verso il sud di Laurent Cantet
(2005), Caotica Ana di Julio Medem (2007), e la
lunga collaborazione con François Ozon, iniziata nel 2000
conSotto la sabbia e proseguita con Swimming
Pool (2003, European Film Award come Migliore
attrice), Angel – La vita, il romanzo (2007)
e Giovane e bella (2013). Tra i suoi film più
recenti: La duchessa di Saul Dibb
(2008) Perdona e dimentica di Todd Solondz
(2009), Melancholia di Lars von Trier
(2011), Treno di notte per Lisbona di Bille
August (2013) e 45 anni di Andrew Haigh (2015),
con cui ottiene numerosi premi internazionali tra cui l’Orso
d’argento, l’European Film Award e la nomination all’Oscar come
migliore attrice.
Nel 2017 è la protagonista di
HANNAH di Andrea Pallaoro.
Uscita: 15 febbraio (I Wonder Pictures e Unipol
Biografilm Collection)
Tra i candidati all’Oscar per il
miglior film del 2018, Il filo nascosto di
Paul Thomas Anderson suscita grande interesse. Il
film, infatti, segna il ritorno di un regista talentuoso, con uno
sguardo originale sulla realtà che lo circonda, capace di far
compiere allo spettatore intensi viaggi all’interno di mondi
sconosciuti e spesso claustrofobici, scandagliando a fondo le
prigioni fisiche e mentali che vincolano i suoi protagonisti.
Apprezzato e spesso premiato nei festival internazionali, candidato
già sei volte all’Oscar – miglior sceneggiatura per Boogie Nights e
Magnolia, miglior film, regia e sceneggiatura per Il petroliere,
miglior sceneggiatura non originale per Vizio di Forma – Anderson
non ha, però, mai ottenuto per sé una statuetta dell’Academy.
La consacrazione ad Hollywood è
arrivata comunque con Il petroliere, che nel 2007 ne ha portate a
casa due: per la migliore fotografia e, soprattutto, per
l’interpretazione di Daniel Day-Lewis nel ruolo
principale. Proprio su un nuovo sodalizio con l’attore britannico,
tre volte premio Oscar (Il mio piede sinistro, il succitato Il
petroliere e Lincoln), che ha da poco annunciato il suo ritiro
dalle scene, il regista punta per tentare di acciuffare l’ambìto
premio. Per affiancare Day-Lewis nel suo nuovo lavoro, Anderson,
che ne è anche sceneggiatore e produttore, ha scelto
Lesley Manville, attrice britannica di cinema e
teatro di lungo corso (Il segreto di Vera Drake, Another Year,
Turner,) e Vicky Krieps (Hanna, Anonymus). La
colonna sonora è affidata a Jonny Greenwood,
chitarrista dei Radiohead, che da anni collabora con il regista
statunitense.
Il film racconta di Reynolds
Woodcock (Daniel Day-Lewis), tra i più apprezzati sarti della
Londra anni Cinquanta. Accanto a lui, sua sorella Cyril (Lesley
Manville). Le creazioni di Woodcock vestono tutta l’alta
società britannica, reali compresi. Complice il lavoro, egli è
attorniato da donne, ma resta uno scapolo convinto, che non
permette a nessuna di entrare davvero a far parte della sua vita.
Poi, incontra la giovane Alma (Vicky Krieps). L’amore per lei
scompagina l’equilibrio che l’uomo si è costruito, fatto di
rigidità, misura e controllo.
La pellicola si presenta agli Oscar
con sei candidature: oltre a quella per il miglior film, la
nomination a Paul Thomas Anderson per la miglior regia.
Daniel Day-Lewis è alla sua sesta candidatura come
miglior attore protagonista, mentre Lesley
Manville è in lizza per gli Oscar per la prima volta, come
miglior attrice non protagonista. Anche Jonny
Greenwood è alla sua prima nomination per la miglior
colonna sonora. Inoltre, trattandosi di un film in costume che fa
del mondo della moda e della sartoria ben più che un’ambientazione,
non poteva mancare una candidatura per i migliori costumi a
Mark Bridges – già premio Oscar per The
Artist.
Il Filo Nascosto, recensione del film
di Paul Thomas Anderson con Daniel Day-Lewis
Il film ha fatto parlare molto di
sé per l’annuncio a sorpresa di ritiro dalle scene da parte
di Daniel Day-Lewis, lo scorso giugno, dopo la
fine del lavoro con Anderson. Pubblico e critica attendevano di
poter conoscere gli esiti di questa nuova collaborazione,
dopo i fasti de Il petroliere, così come attendevano il ritorno di
Day-Lewis davanti a una macchina da presa dopo sei anni – l’ultima
sua interpretazione risaliva infatti al 2012, quando il ruolo di
Lincoln nell’omonimo film di Steven Spielberg gli aveva permesso di
vincere il suo terzo Oscar, facendolo entrare di diritto nella
storia del cinema (finora nessun collega ha fatto meglio di
lui). Si attendeva di poter di nuovo ammirare il meticoloso
lavoro di questo straordinario attore, famoso per le sue doti di
immedesimazione, affinate vivendo per mesi come i personaggi che
interpreta, dentro e fuori dal set. E nonostante si sia spesso
concesso lunghe pause lontano dai riflettori, nessuno pensava certo
che quella de Il filo nascosto sarebbe stata la sua ultima
interpretazione. Invece stavolta Daniel Day-Lewis, sessant’anni
compiuti lo scorso aprile, fa sul serio.
Si capisce allora il fermento che
si è creato attorno al film e a questa nuova (e ultima) sfida
interpretativa per l’attore londinese, che ha tutte le carte in
regola per sorprendere ancora una volta. Fedele al principio
dell’immedesimazione totale, per prepararsi al ruolo Day-Lewis ha
imparato l’arte dell’alta sartoria, con un apprendistato tra i
costumisti del New York City Ballet, diretti da Mark Happel.
Inoltre, per mettersi alla prova, ha voluto ricreare un abito dello
stilista Cristóbal Balenciaga, alla cui figura
pare sia ispirato il personaggio di Woodcock.
In Usa il film è uscito il 25
dicembre ed ha finora incassato 14,2 milioni di dollari. Lodi
pressoché unanimi hanno riscosso, ad oggi, sia la performance
attoriale di Day-Lewis che la regia di Anderson. Il filo nascosto
ha ottenuto anche due candidature ai Golden Globe:
una a Daniel Day-Lewis, come miglior attore in un
film drammatico, l’altra per la miglior colonna sonora. Nessuna,
però, si è concretizzata. Il film ha vinto, invece, il Critics’
Choice Award per i migliori costumi grazie a Mark Bridges.
Ora restano da assegnare i
riconoscimenti più ambìti, appunto gli Oscar. Le nomination
ottenute dal film non hanno sorpreso, anzi, erano ampiamente
attese. Paul Thomas Anderson, alla sua ottava candidatura,
potrebbe essere vicino al sospirato riconoscimento. Tuttavia, colui
che ha maggiori chance di portare a casa un premio tra i sei cui il
film aspira è proprio Daniel Day-Lewis, complice anche il
definitivo allontanamento dalle scene. L’Academy, dunque, gli
assegnerà la quarta statuetta, nonostante i tre Oscar già vinti
come attore protagonista, trasformandolo a tutti gli effetti
nell’uomo dei record?
In attesa di sapere chi saranno i
trionfatori della notte degli Oscar, il 4 marzo, non resta che
accomodarsi in sala. L’uscita de Il filo nascosto in Italia è
prevista per il 22 febbraio.
Oscar 2018 nomination:
ecco tutti i candidati ai 90° Academy Awards
Arriva l’8 Febbraio al cinema
15:17 – Attacco al Treno, il nuovo film di
Clint Eastwood che ha il sapore di un western
nel titolo e racconta un fatto realmente accaduto, il 21 Agosto del
2015, su un treno diretto a Parigi.
Anthony Sadler, Alek
Skarlatos e Spencer Stone sono tre
ragazzi di Sacramento in viaggio attraverso l’Europa. Sono
cresciuti insieme, vengono da famiglie cattoliche e tutti e tre
hanno una visione idilliaca della guerra come strumento per fare
del bene. Due di loro sono anche arruolati nelle forze armate. Sul
treno che li porta alla nuova tappa del loro tour europeo, Parigi,
si trovano per caso a fermare un uomo armato fino ai denti e con
l’intenzione di compiere una strage.
L’evento, che poteva trasformarsi
in un nuovo capitolo della Guerra che il terrorismo mediorientale
ha dichiarato all’Occidente, è diventato invece un atto eroico
compiuto da tre ragazzi (e un signore inglese) che hanno saputo
agire in un momento di massimo pericolo, fermando il terrorista e
salvando molte vite umane.
15:17 – Attacco al
Treno e la trilogia dell’eroe americano di Clint
Eastwood
Con 15:17 – Attacco al
Treno, Clint Eastwood conclude la sua trilogia di
storie di eroi americani, dopo American Sniper e Sully. Tutti e tre i film sono basati su
storie vere recenti. Il film in questione ha in comune con American Sniper l’ambientazione militare e con
Sully il fatto che la vicenda protagonista si
svolga in pochissimi minuti e che intorno a questi minuti sia stato
costruito un intero film. Per Sully, si trattava di mettere sulle spalle di
Tom Hanks l’intero film, affidandogli il ruolo
dell’eroe americano puro: il pilota di linea Chesley
‘Sully‘
Sullenberger, professionista integerrimo, estremamente
esperto nel suo lavoro.
In questo caso, Eastwood fa il
passo successivo, affidando ai veri Anthony Sadler, Alek
Skarlatos e Spencer Stone il ruolo di se
stessi in tutto l’arco del film, che parte dalla radice della loro
amicizia. Quello che sembra un excursus banale e
raffazzonato sull’infanzia dei tre ragazzini è in realtà
disseminato di piccoli indizi che ci spiegano in che ambiente sono
cresciuti. La fede cieca in Dio, la passione per la guerra, la
vocazione, quasi spasmodica, a voler salvare vite umane, a voler
fare del bene.
La cosa che paradossalmente
sorprende del film è che i ragazzi protagonisti sono assolutamente
normali, anzi mediocri: non riescono ad eccellere nemmeno nei
settori in cui vorrebbero primeggiare, come notiamo nella prima
parte del film. Mentre nella seconda, dove ci viene raccontato il
viaggio in Europa e l’effettivo scontro, si rivelano i turisti
medi, con tanto di rappresentazione banale del Vecchio Continente
visto attraverso i loro occhi. Roma diventa una sfilata di
monumenti con mandolini in sottofondi, Venezia solo canali e musei,
Berlino un bacino di Storia (esclusivamente la Seconda
Guerra Mondiale), Amsterdam un luogo di divertente
perdizione.
Fino ad arrivare su quel treno per
Parigi, dove in pochissimi minuti girati in maniera ineccepibile,
Eastwood mette in scena il sangue freddo di tre normalissimi
ragazzi di fronte a un’emergenza. E forse, allo spettatore spaesato
che pensa di trovarsi di fronte a un brutto film, bisogna suggerire
o sottolineare proprio questo. Il regista normalizza l’atto eroico,
raccontando effettivamente il livello medio di questi ragazzi.
Clint Eastwood non fa niente per migliorare i
suoi protagonisti, a loro agio davanti alla macchina da presa, li
racconta per come sono e forse proprio per questa loro mediocrità
siamo disposti a essere dalla loro parte, a essere fisicamente con
loro sul quel vagone, a sentirci coinvolti alla fine, persino
commossi da questo atto di coraggio.
Anthony Sadler, Alek
Skarlatos e Spencer Stone sono eroi che
hanno ricordato al mondo che ancora esiste un’America buona, ma
restano normali, anzi mediocri. La retorica eastwoodiana trova il
suo coronamento in 15:17 – Attacco al Treno,
muovendosi sul confine tra consapevolezza della propria americanità
e presa di coscienza che quella stessa è sempre più messa in
discussione.
Ecco il primo trailer di
Venom, il nuovo cinecomic targato SONY con
protagonista Tom Hardy nei ruolo di Eddie Brock.
Il film è diretto da Ruben Fleischer e
uscirà in sala il 5 ottobre 2018.
La pellicola arriverà al cinema il 5
ottobre 2018 con la regia di Ruben
Fleischer (Zombieland, Gangster
Squad). Tom Hardy interpreterà
il protagonista Eddie Brock. Nel cast
anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny
Slate, Scott Haze e Michelle
Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Dopo il successo del primo concorso
“Scrivi Il Ragazzo Invisibile 2” che ha coinvolto più di 18.000
studenti italiani, Indigo Film – con il patrocinio
dell’Agiscuola e con il sostegno del
Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani
(SNGCI) – indice un nuovo concorso a livello nazionale
destinato agli studenti delle Scuole secondarie di I e II grado,
legato al film “Il
Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione” di Gabriele
Salvatores.
Dopo la visione del film, gli
studenti sono invitati a scrivere una recensione del film.
Tra i premi in palio: la
Mostra del Cinema di Venezia,
un’esperienza sul set, ingressi al cinema e
l’opportunità per la scuola di avere una lezione con
Gabriele Salvatores e Ludovico Girardello.
I vincitori saranno decretati da
una giuria di critici cinematografi formata da: la
Presidente del SNGCI Laura Delli Colli, la
giornalista de Il Corriere delle SeraStefania
Ulivi e il giornalista dell’HuffingtonPost e de
Il FoglioGiuseppe Fantasia.
Per partecipare ogni scuola dovrà
effettuare l’iscrizione attraverso il sito www.ilragazzoinvisibile.it/concorso
e organizzare, con l’aiuto di Indigo Film, una proiezione dedicata
al film.
Successivamente i docenti delle
classi partecipanti inviteranno gli alunni a scrivere una
recensione de “Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione”.
Ciascuna classe potrà partecipare con un massimo di due
elaborati.
C’è tempo fino alla mezzanotte di
Lunedì 11 Giugno 2018.
Nel primo film Michele era
tredicenne, ora ha a diciassette anni ed è nel pieno
dell’adolescenza. Un’ età non facile, che lo pone di fronte a delle
domande complesse: Chi sono io? Qual è la mia strada? Nel
“Il
Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione” Michele
cerca di darsi una risposta. La crescita interiore è
accompagnata dall’ evoluzione della storia: entra in contatto con
due mondi, quello dei normali e quello degli “speciali”, due
famiglie e deve capire a quale di esse appartiene.
Il Ragazzo Invisibile –
Seconda Generazione, la
recensione
L’8 febbraio arriva nei cinema
italiani Final Portrait, un biopic incentrato
sulla vita del pittore e scultore Alberto
Giacometti. A dirigere Stanley
Tucci, qui al suo quinto film come regista.
Tucci è cresciuto nel clima artistico della
propria famiglia (suo padre era insegnante d’arte) e ed è un grande
estimatore delle opere di Giacometti. Una scelta non facile, quella
di prendere spunto dalla vita di uno dei più controversi artisti
del ‘900. È infatti difficile inserire Alberto Giacometti
all’interno di una precisa corrente artistica, e sebbene sia
ormai universalmente noto (chi non conosce le sue sculture
lunghissime e longilinee?), il biopic sceglie di raccontarne il
temperamento artistico estremamente instabile.
Il film si concentra su un momento
molto preciso della vita di Giacometti: quello in cui lo scrittore
James Lord (Harmie
Hammer) gli commissiona il proprio ritratto. La
sceneggiatura, dello stesso Tucci, prende spunto proprio dalla biografia
di Lord, e fa della cura dei dettagli il suo punto di forza.
Tutto è messo in scena
meticolosamente, a partire dalla scelta dell’attore protagonista,
un Geoffrey Rush in stato di grazie, la cui
fisicità richiama moltissimo quella dell’artista.
Rush ha svolto ricerche per circa due anni (il
tempo per regista e produzione di trovare i soldi necessari per il
film), nel tentativo di comprendere o quantomeno assimilare i
propri atteggiamenti a quelli di Giacometti.
Non deve essere stato
facile riprodursi negli eccessi di ira, come in quelli di pathos,
tipici del classico artista “dannato” della Parigi bohémien. Lo
studio del pittore, fedelmente riprodotto, è il palcoscenico
principale all’interno del quale si svolge l’azione, molto semplice
eppure mai troppo statica o tediosa. I due attori principali,
Rush e Hammer, si “sfidano” in un
gioco di sguardi e primissimi piani, a suon di battute taglienti e
imprecazioni (del nevrotico artista).
Anche il cast di contorno collabora
a questa rappresentazione che pare teatrale: TonyShalhoub – che interpreta Diego Giacometti,
fratello meno in luce di Alberto (eppure anche egli scultore) e
Sylvie Testud – che riveste i panni della moglie
di Giacometti – rendono perfettamente il senso di totale
sottomissione eppure di amore incondizionato verso una persona
tanto difficile e tormentata.
Tucci si riconferma un regista molto
intimista, capace di indagare la dimensione più “interna” e
personale dell’animo umano. Senza azzardare un giudizio, si limita
a mettere in mostra i contrasti, le ambiguità, le luci e le ombre
del suo protagonista, proprio come in un dipinto. Spesso mostrando
una certa crudezza che non indulge mai però nel patetismo (si veda
la particolare relazione di Giacometti con la moglie e con la sua
musa/prostituta).
L’individualismo di Stanley Tucci costituisce però anche il suo
tallone d’Achille, in quanto Final Portrait per
quanto ottimamente confezionato, non è sicuramente un prodotto che
incontrerà le grazie del grande pubblico, sempre e comunque Giudice
incontrastato dei risultati al botteghino.
Il trailer di Deadpool
2 ci ha dato una prima idea di quello che sarà la seconda
avventura cinematografica del Mercenario Chiacchierone, sempre
interpretato da Ryan Reynolds.
A commentare il film e il trailer è
intervenuto Rob Liefeld, creatore del personaggio,
che ha fatto un paragone molto interessante trai primi due
capitoli, tirando in ballo la differenza che c’è tra
Alien e Aliens.
“Deadpool era Alien, brillante,
funziona perfettamente, è un capolavoro. Deadpool 2 è Aliens, è
come quando James Cameron ha detto ‘Volete che lo faccia io? Lo
faremo più grande, metteremo su più azione’.”
Deadpool 2: il teaser trailer del
film con Ryan Reynolds
Inoltre, di seguito, ecco la nuova
sinossi del film:
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il
barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con
il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la
sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade
deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Diretto da David
Leitch, Deadpool
2 vedrà Ryan
Reynolds tornare nei pani del Mercenario
Chiacchierone della Marvel. Zazie
Beetz sarà Domino, Josh
Brolin sarà invece Cable.
Nonostante le buone doti di attore
drammatico e le eccellenti doti comiche, Chris
Hemsworth è noto al grande pubblico per il ruolo action di
Thor, nel Marvel Cinematic
Universe.
L’attore è stato infatti
protagonista di Thor: Ragnarok lo scorso ottobre,
mentre tornerà nei panni del Dio del Tuono a partire dal 25 Aprile
per Avengers: Infinity War.
Tuttavia questo film sui Vendicatori
e il prossimo Avengers 4 segneranno la fine del
suo contratto con la Casa delle Idee, è quindi normale che
Hemsworth stia cominciando a guardarsi intorno.
Chris Hemsworth
potrebbe prendersi un anno di pausa dalla
recitazione
Durante un’intervista l’attore ha
ammesso che gli piacerebbe interpretare un ruolo come quello di
James
Bond, ma ha anche constatato che forse si tratta di un ruoli
che si confà meglio ad attori britannici.
“Credo che ogni attore vorrebbe
una tale opportunità. Sono sicuramente un fan e un ruolo così
metterebbe un sacco di pressione. Penso che i fan di Bond siano più
esigenti dei fan dei fumetti. Ma non saprei, ci sono tantissimi
attori che farebbero una cosa del genere meglio di me. Un sacco di
attori e attrici inglesi che vorrebbero interpretare quel ruolo… Mi
sembra come un mondo molto Inglese.”
E in effetti l’unica caratteristica
comune degli attori che hanno interpretato Bond nel corso degli
anni è proprio la loro appartenenza al Regno Unito, e ovviamente
Chris Hemsworth è australiano.
I vedi fan del Marvel Cinematic Universe
avranno senz’altro notato l’assenza di Occhio di Falco
(Jeremy Renner) dai primi contenuti promozionali
di Avengers: Infinity War,
trailer e spot del Super Bowl.
Nonostante i video diffusi in rete
rivelino molto dei personaggi, dalla tuta di Iron Spider al
voltafaccia, ennesimo, di Loki, sembra che di Occhio di Falco non
ci sia traccia.
Così, per sopperire alla mancanza di
informazioni sul nostro Vendicatore arciere, i
fan hanno realizzato un fan poster che vede Clint Barton nella
sua modalità Ronin.
Eccolo, che ve ne pare?
Alcune foto rubate dal set
hanno mostrato Jeremy Renner con un look molto
diverso da quello tradizionale, per i film del MCU, che la trasformazione in Ronin
sia plausibile per l’arco narrativo di Barton?
Avengers: Infinity War – la trama
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal
25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe,
da Iron Man (2008) e Black
Panther (2018).
L’attrice, che ha trovato la fama
internazionale con Star
Wars, ma che era già nota agli appassionati di cinema d’autore
(vedi Leon), ha anche partecipato al franchise Marvel nei panni di Jane Foster,
mentre adesso la aspettiamo in Annientamento, nuovo sci-fi di Alex
Garland.
Milla Jovovich
sostituirà Olivia Munn (che aveva già preso il posto di Zoe
Saldana) nel ruolo da protagonista di Hummingbird,
thriller fantascientifico diretto da Markus
Kryler e Fredrik
Akerstrom (Battlefield 1). A confermare la
notizia di casting è Deadline.
L’attrice torna quindi a collaborare
con suo marito Paul W.S. Anderson, che è stato
incaricato di riscrivere la sceneggiatura ultimata da John
McClain, dopo l’esperienza nel franchise di Resident
Evil.
La trama di
Hummingbirdruoterà intorno
ad una serial killer e al suo viaggio di scoperta di sé dopo aver
conosciuto la verità su ciò che è e da dove viene.
Entertainment Weekly
ha dedicato a Solo: A Star Wars Story la
nuova copertina e anche un’abbondante numero di pagine in cui, come
potete vedere di seguito, sono state rivelate nuove immagini
ufficiali dal film di Ron Howard.
1 di 9
Alden Ehrenreich is Han
Solo
Donald Glover is Lando
Calrissian
Alden Ehrenreich is Han
Solo and Joonas Suotamo is Chewbacca
Emilia Clarke is Qi'ra and
Alden Ehrenreich is Han Solo
Pictured: Alden Ehrenreich
is Han Solo and Joonas Suotamo is Chewbacca
Joonas Suotamo is
Chewbacca, Woody Harrelson is Beckett and Alden Ehrenreich is Han
Solo
Ricordiamo che lo spin-off sarà
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
È tramite un annuncio ufficiale
divulgato dall’Hollywood Reporter che Adam
Bonnett, produttore esecutivo di Disney
Channel, ha confermato che l’azienda sta attualmente
sviluppando un progetto sulla trasposizione in live action di
Kim Possible, la serie televisiva andata in onda
dal 2002 al 2007.
“Mark
McCorkle e Bob Schooley hanno creato un personaggio in cui i
bambini di tutto il mondo hanno trovato un’amica, una ragazza
normale che trascorre le sue ore scolastiche a combattere i
cattivi. Ci stiamo lanciando nella sfida di rendere Kim e gli altri
personaggi dimensionali, e siamo entusiasti all’idea di lavorare
ancora con loro dando il benvenuto ad un nuovo dinamico team
creativo“.
Nel 2005 la serie ha
vinto il Daytime Emmy Awards per la categoria Outstanding
Sound Mixing – Live Action and Animation.
In passato la
Disney aveva già prodotto due lungometraggi televisivi basati sulla
serie (Kim Possible: A Stitch in Time nel 2003 e
Kim Possible: So the Drama nel 2005).
I fan di Deadpool 2
hanno avuto ieri la possibilità di vedere il primo trailer
ufficiale del film con Ryan Reynolds e soprattutto
hanno visto Cable in tutto il suo splendore.
Ovviamente il breve video è pieno di
riferimenti, battute e, come si nota immediatamente, una presa in
giro palese di Justice League (la battuta iniziale
sul realizzare in CGI un braccio robotico rispetto al “cancellare”
un paio di baffi).
Quello che forse non tutti hanno
notato sono le due citazioni e riferimenti a Thanos, cattivo di
Avengers: infinity War e
interpretato sempre da Josh Brolin, il nostro
Cable.
All’inizio, quando Deadpool in
persona ferma il trailer per polemizzare sul braccio di Cable in
CGI, come abbiamo detto sopra, il Mercenario Chiacchierone dice
“Ah, fanculo, lo farò da solo!”. “Lo farà da solo!” è
l’ultima battuta che abbiamo sentito pronunciare da Thanos sul
grande schermo, nei titoli di coda di Avengers: Age of Ultron.
Chiaramente la battuta è la stessa ma declinata alla Deadpool.
A seguire, si prende di mira
Toy Story. Deadpool mette in scena un teatrino con
le action figure, vestendo quella di Deadpool come
Woody lo sceriffo di Toy Story, appunto. Di
seguito, prima che la figure di Deadpool attacchi quella di Cable
mettendogli sulla faccia la zona dell’inguine, il Mercenario gli
dice: “Non temere Cable, ho le pietre per aiutarti.” Il
doppio senso anatomico è chiaro, ma anche il riferimento alla
Gemme dell’Infinito, ossessione di Thanos in
Infinity War (in inglese STONE sta sia per pietre,
rocce, che per Gemme, appunto).
Deadpool 2: il teaser trailer del film con Ryan
Reynolds
Inoltre, di seguito, ecco la nuova
sinossi del film:
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il
barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con
il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la sua
spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade deve
combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Diretto da David
Leitch, Deadpool
2 vedrà Ryan
Reynolds tornare nei pani del Mercenario
Chiacchierone della Marvel. Zazie
Beetz sarà Domino, Josh
Brolin sarà invece Cable.
Arriverà al cinema distribuito da
Videa Nome di Donna, il nuovo film
di Marco Tullio Giordana con protagonisti
Cristiana Capotondi, Valerio Binasco, Stefano Scandaletti,
Michela Cescon, Bebo Storti, Laura Marinoni, e con Anita Kravos,
Stefania Monaco, Ronato Sarti, Patrizia Punzo e Patrizia
Piccinini.
Nome di Donna uscirà al cinema dall’08 Marzo
2018.
Marco Tullio Giordana ha
commentato: “Questo film parla delle molestie sul luogo di
lavoro, tema balzato di recente agli onori della cronaca ma
nascosto per anni sotto il tappeto. Non è un film di “denuncia”,
l’ultima cosa al mondo che m’importa è fare il moralista. Il film
indaga più che sul “fatto”, sul sasso lanciato nello stagno, sulle
conseguenze che ne derivano, sui cerchi che si allargano fino a
lambire sponde anche molto lontane. Una di queste è l’ostilità che
immediatamente avvolge la vittima, l’insinuazione che “se la sia
cercata”, la solitudine in cui si trova chi non intende sottostare.
Un film che racconta l’omertà, la compiacenza, il disonore generale
e il coraggio invece di una giovane donna che sfida tutto questo e
si ribella dimostrandosi più forte del luogo comune.”
Nome di Donna, la trama
Nina (Cristiana Capotondi) si
trasferisce da Milano in un piccolo paese della Lombardia, dove
trova lavoro in una residenza per anziani facoltosi. Un mondo
elegante, quasi fiabesco. Che cela però un segreto scomodo e
torbido. Quando Nina lo scoprirà, sarà costretta a misurarsi con le
sue colleghe, italiane e straniere, per affrontare il dirigente
della struttura, Marco Maria Torri (Valerio Binasco) in
un’appassionata battaglia per far valere i suoi diritti e la sua
dignità.
Nel cast di
Cinquanta Sfumature di
Rossoanche Eric
Johnson, Eloise Mumford, Rita Ora, Luke Grimes, Victor Rasuk, Max
Martini, Callum Keith Rennie, Bruce Altman, Arielle Kebbel,
Robinne Lee, Brant Daugherty, e con Kim Basinger e
Marcia Gay Harden.
Cinquanta Sfumature di rosso
In
Cinquanta Sfumature di Rosso l’amore di Christian a
Anastasia giunge al bivio definitivo. I due sono pronti a
coronare il loro sogno d’amore, ma il passato oscuro di Christian
non rimarrà tale per molto tempo, e questa volta anche Ana ha i
suoi scheletri che torneranno a cercare vendetta. Tra erotismo,
amore e un pizzico di thriller, si conclude qui la storia d’amore
più bollente del cinema e della letteratura.
Come annunciato nei mesi scorsi, è
attualmente in fase di sviluppo una nuova serie animata su
Harley Quinn, con target rated-r (vietata quindi
ai minori) prodotta da Justin Halpern, Patrick Schumacker e Dean
Lorey (Powerless). Ovviamente Margot
Robbie, che ha interpretato il personaggio in
Suicide Squad, tornerà molto
probabilmente per doppiare Harley nella versione televisiva.
Nel frattempo, grazie a The Hashtag Show, possiamo dare
uno sguardo alla lista dei personaggi principali che compariranno
nella serie, tra cui Joker e Poison Ivy.
Dunque ecco chi vedremo in azione
nei nuovi episodi: Joker, Poison
Ivy, Sy Borgman, Dr.
Psycho, Malice Vundabar, King
Shark e Clayface.
Ancora aggiornamenti in merito
all’accordo Disney/Fox annunciato lo scorso dicembre. La recente
notizia che la Comcast avesse messo i bastoni tra le ruote alla
Disney in merito alla sua acquisizione della Fox è stata smentita
indirettamente da Bob Iger, CEO della Casa di
Topolino, che ha annunciato le tempistiche della effettivamente in
atto acquisizione.
“Il processo normativo è
iniziato in numerose giurisdizioni in tutto il mondo – ha
detto Iger – E ho passato le ultime settimane a incontrare un
certo numero di business leader in Fox, ottenendo intuizioni che
saranno preziose quando si tratterà di integrare le nostre
organizzazioni una volta ottenuta l’approvazione
regolamentare.”
Accordo
Disney/Fox: la Comcast fa un’offerta più
alta?
Ha aggiunto: “Dopo queste
discussioni, sono ancora più entusiasta delle attività che stiamo
acquisendo e dei team di gestione che le stanno guidando. Come
abbiamo detto, quando abbiamo annunciato questo accordo, ci sono
tre priorità strategiche principali soddisfatte da questa
acquisizione. Fornirà più contenuti e capacità di produzione e
talento per produrre ancora di più. Potenzierà le nostre iniziative
dirette al consumatore con piattaforme, tecnologie, marchi e
relazioni con i clienti esistenti da sviluppare. E diversificherà
notevolmente le nostre attività geograficamente. Tutti e tre questi
elementi si sincronizzano perfettamente con le nostre strategie di
base, e tutti e tre sono progettati per creare crescita in un
mercato globale molto dinamico.”
Inoltre, Bob Iger
ha parlato delle specifiche relative ai tempi del processo di
regolamentazione.
“Non abbiamo alcun aggiornamento
sul fronte normativo – ha affermato – stiamo attraversando
il processo, che è significativo, a causa del numero di
giurisdizioni che dobbiamo archiviare e della dimensione e della
complessità di questo accordo.”
In pratica, la
Comcast sembra non aver fatto nessuna offerta e
l’accordo Disney/Fox è in cassaforte, ma i tempi per poter
effettivamente vedere i cambiamenti sono molto lunghi.
Il fresco candidato
all’oscar Willem Dafoe ha rilasciato una lunga e
interessante intervista all’Hollywood Reporter nella quale
viene ricordato un aneddoto relativo alla fine degli anni Ottanta,
prima dell’uscita nelle sale di Batman di
Tim Burton.
L’attore racconta di come
fosse venuto a conoscenza dello script e che il suo amico e
sceneggiatore Sam Hamm pensasse quanto fosse perfetto per la parte
di Joker, poi andata a Jack
Nicholson.
“Sam Hamm
pensava che fossi fisicamente perfetto per interpretare Joker,
nello specifico a causa dei miei zigomi, ma la produzione non mi ha
mai offerto la parte“.
All’epoca Dafoe aveva già lavorato
con Martin Scorsese sul set de La passione
di Cristo e con Oliver Stone su
Platoon; nel 2002, come saprete, ricoprirà invece
il ruolo di Goblin nel primo Spider-Man diretto da
Sam Raimi.
Che ne pensate? Avreste voluto
vedere l’attore come Joker nel film di Burton al posto di
Nicholson?
Il sito Omega Underground ha riportato
il titolo di lavorazione, ovviamente provvisorio e non definitivo,
di Wonder Woman 2: il film per ora si
chiama “Magic Hour” e, come fatto notare dalla
fonte, questo potrebbe addirittura svelare qualche anticipazione
sul villain principale del film.
Sembra
infatti che il titolo rimandi al personaggio di
Circe, apparso come nemico ricorrente di Diana sin
dal suo debutto nel 1949 in Wonder Woman Vol. 1, numero 37
scritto da Robert Kanigher.
Nei fumetti, Circe mostra una
serie di poteri molto simili alla principessa amazzone, oltre alla
sua buona padronanza della stregoneria spesso trasformando gli
esseri umani in animali.
La Jenkins tornerà alla regia del film
che vedrà ancora come protagonista Gal Gadot.
Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura
è stata curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.
Wonder Woman
2 arriverà al cinema il 1 novembre
2019.
“Sotto questa giacca… indosso il
costume diShazam!Gelosi?“, ha scritto
l’attore Zachary Levi pubblicando una foto dal set
del cinecomic. Le riprese sono iniziate pochi giorni fa con il
regista David F. Sandberg, anche lui molto attivo
sui social condividendo immagini relative alla lavorazione di
Shazam!.
Il film farà ovviamente parte
dell’Universo Cinematografico DC e seguirà le
uscite di Aquaman e Wonder Woman 2, gli altri due
attesi titoli di casa DC.
Abbiamo tutti un
supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo
fuori. Nel caso di Billy Batson, gli basta gridare una sola parola
– SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni possa
trasformarsi nel Supereroe Shazam per gentile concessione di un
antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam
si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che
qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi!
Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole
testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un
bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per
combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus
Sivana.
Il cast: Zachary
Levi (Shazam!), Asher
Angel (Billy Batson), Mark
Strong (Dr. Thaddeus
Sivana), Jack Dylan
Grazer (Freddy), Grace
Fulton (Mary), Faithe
Herman (Darla), Ian
Chen (Eugene), Jovan
Armand (Pedro), Cooper
AndrewseMarta
Milans(genitori adorrivi di Billy, Victor e
Rosa Vasquez), Ron Cephas Jones (Il
Mago).