Home Blog Pagina 32

Sniper: L’ultimo baluardo, la spiegazione del finale

Sniper: L'ultimo baluardo

Alla fine di Sniper: L’ultimo baluardo (Sniper: The Last Stand), Brandon Beckett e gli agenti ribelli devono imparare a mettere da parte le loro differenze mentre affrontano uno scenario difficile che potrebbe influenzare la geopolitica locale e il futuro della Costa Verde. Con la battaglia che si svolge davanti ai loro occhi, la squadra affronta un gran numero di miliziani che sono disposti a tutto pur di abbattere Beckett e la sua squadra per la loro insurrezione. Tuttavia, il protagonista dimostra la sua capacità di resistere nelle situazioni più difficili, assumendosi la responsabilità della vita degli altri. Le forze nemiche spingono Beckett e la sua squadra al limite, che si aggrappano disperatamente a tattiche non convenzionali e all’intelligence per livellare quella che sembra una battaglia persa in partenza. Questo porta a numerosi sacrifici, lasciando il destino dei personaggi chiave in bilico mentre ci avviciniamo ai momenti finali. SPOILER IN ARRIVO.

La trama di Sniper: L’ultimo baluardo

All’inizio del film, veniamo catapultati nel mezzo di un’operazione militare condotta dai Phoenix Rebels in un castello nella campagna della Costa Verde. Brandon Beckett è assegnato al ruolo di cecchino insieme a un agente alle prime armi di nome Zondi. I due eliminano numerosi soldati appostati intorno al castello, mentre diverse squadre di forze di terra entrano nel complesso da diverse direzioni. L’operazione è guidata principalmente da Modise, che entra nella struttura con diversi altri per eliminare furtivamente altri nemici senza allertare nessuno. Tuttavia, l’opposizione alla fine scopre la loro presenza, guidata da un famigerato trafficante d’armi di nome Ryker Kovalov. Quest’ultimo contatta il primo ministro di Costa Verde, richiedendo ulteriori rinforzi poiché la maggior parte delle sue forze è stata eliminata.

Dopo intensi scontri a fuoco, la squadra riesce a mettere alle strette Kovalov e il suo capo progettista di armi, Mauser Maxim, in un laboratorio di ricerca all’interno del complesso. Credendo che il gioco del trafficante d’armi sia finito, cercano con sicurezza di arrestarlo e di calmare la situazione. Tuttavia, quando Kovalov usa un’arma sperimentale letale per attaccare il gruppo, le cose prendono una brutta piega. A causa della sua imprevedibilità, l’arma scatena un’onda d’urto omnidirezionale che scaraventa tutti i presenti nella stanza lontano dal centro. Successivamente, lo schermo diventa nero e torniamo indietro di 48 ore per capire il contesto dell’operazione a cui abbiamo appena assistito. Attraverso conversazioni e scambi di battute, scopriamo che Beckett è arrivato in aereo per essere reclutato da Modise per una missione top secret volta a smantellare l’operazione di Kovalov in Costa Verde.

Per la missione, Modise soprannomina la squadra Efile Noma Ephila, che significa che devono catturare il nemico, vivo o morto. Lo stesso trattamento vale anche per loro se le cose non vanno a loro favore. Durante la presentazione della squadra, Beckett si rende conto che ci sono molti volti familiari tra i ranghi, tra cui la sua vecchia amica Rozie. Allo stesso tempo, si imbatte in Casanova Diaz, alias Nova, il cui padre è legato al protagonista. Ci sono quindi molti legami personali in gioco mentre Beckett prende posizione come membro della squadra Overwatch, che deve sparare sul nemico da lontano. Gli altri vengono assegnati a diverse squadre della forza Phoenix prima che l’operazione abbia finalmente inizio. L’obiettivo principale è quello di eliminare Kovalov in un modo o nell’altro, preferibilmente vivo, se possibile.

Il finale di Sniper: L’ultimo baluardo: Beckett e Rozie si sacrificano?

Sniper: L'ultimo baluardo

Una volta iniziata l’operazione, il film torna alla scena in cui Kovalov aziona l’arma letale per far saltare in aria tutti i presenti nella stanza. Quando si risvegliano, l’intera stanza e l’area circostante sono ridotte in macerie. Mentre arrestano Kovalov, gli altri membri della squadra convergono nella stanza per vedere lo stato dell’operazione. La tragedia colpisce quando tutti coloro che sono stati colpiti dall’onda d’urto iniziano a cadere morti, un effetto collaterale dell’uso dell’arma. Beckett, Rozie, Fondi, Hera, Angel e Nova sono i pochi sopravvissuti. Scoprono che l’arma influisce sulle funzioni cerebrali di coloro che si trovano nel raggio dell’esplosione. Beckett capisce quindi che non possono lasciare l’arma incustodita e che devono difenderla a tutti i costi dall’arrivo della milizia.

Mentre gli altri sono sconvolti per aver perso gran parte dei loro compagni, Beckett mostra un certo autocontrollo e calma nel dare i prossimi ordini. Devono scaricare i progetti dell’arma e trasmetterli alle agenzie di intelligence occidentali, che potrebbero essere in grado di studiare un modo per contrastarne gli effetti. Nova ha il compito di occuparsi del download, mentre gli altri si preparano a combattere contro le centinaia di miliziani che stanno arrivando per dare loro la caccia. Beckett si assume la responsabilità di rimanere nel vivo dell’azione, mantenendo fede ai suoi nuovi doveri di leader. Successivamente, ha inizio lo scontro finale, in cui ogni membro dell’equipaggio dimostra il proprio coraggio e la propria determinazione a sconfiggere il nemico, nonostante sia in netta inferiorità numerica. I loro valorosi sforzi consentono a Nova di guadagnare tempo sufficiente per caricare i file. Tuttavia, da questo momento in poi le cose prendono una brutta piega.

Con le forze nemiche che li stanno logorando, la squadra inizia a perdere terreno e Hera è la prima a morire. Anche Nova viene ferito gravemente e deve sdraiarsi per riposare. Lo stesso accade a Beckett, che viene colpito da un assalitore attraverso una fessura nel giubbotto antiproiettile. Disperato di aiutare la squadra a fuggire, ordina loro di andare mentre lui affronta i nemici rimasti. Rozie decide di restare con lui a causa del loro forte legame. I due si precipitano nella mischia mentre Angel e Fondi fuggono. Fortunatamente, né Beckett né Rozie finiscono per sacrificarsi perché i rinforzi dei Phoenix Rebels arrivano al momento giusto per intervenire e abbattere gli ultimi membri della milizia. Questo salva Beckett e la sua amica da una morte inutile.

Nova è viva o morta?

Beckett e Rozie non sono gli unici a sopravvivere per un pelo. Il finale rivela anche che Nova potrebbe essere vivo. Dopo essere stato colpito dalla milizia, Nova si sdraia per riposare mentre gli altri pianificano la loro prossima mossa. Tuttavia, quando i Phoenix Rebels arrivano per sconfiggere i nemici finali, setacciano il complesso alla ricerca di chiunque possa essere sopravvissuto all’assalto. Uno degli uomini controlla i segni di vita sul corpo di Nova e annuncia che ha ancora un debole polso. Ciò significa che è ancora vivo e può essere salvato con cure mediche immediate, che è probabilmente ciò che accade. Questo presenta anche una conclusione più positiva, poiché Beckett si sente personalmente responsabile per Nova, soprattutto perché è stato incastrato per la morte di suo padre in “Sniper: Assassin’s End”. A tal fine, Beckett sarà senza dubbio felice che Nova sia sopravvissuto.

Sebbene la notizia della sopravvivenza di Nova possa essere annunciata all’interno dei Phoenix Rebels, Beckett e Rozie potrebbero non essere a conoscenza dell’informazione. All’indomani della battaglia, i due decidono immediatamente di lasciare Costa Verde per paura che la loro presenza nella regione possa essere collegata a un incidente internazionale con enormi ripercussioni politiche. Pertanto, a causa della rapidità della loro partenza, potrebbero non essere a conoscenza della sopravvivenza di Nova. Tuttavia, riescono a scambiare alcune parole di addio con Fondi e Angel, che esprimono entrambi il desiderio di rimanere e aiutare i Phoenix Rebels per un po’ prima di partire. Fondi promette anche il suo sostegno a Beckett, soprattutto per l’addestramento che gli ha fornito durante la missione. La loro interazione finale suggerisce che potrebbero tornare in un potenziale sequel, soprattutto ora che sono più vicini l’uno all’altro.

Cosa trova la milizia tra le macerie?

Sebbene Beckett e la sua squadra riescano a raggiungere i loro obiettivi e a fuggire con la maggior parte dei loro compagni ancora in vita, la situazione a Costa Verde è probabilmente lungi dall’essere risolta. Ciò emerge in particolare nella scena a metà dei titoli di coda/epilogo, quando un nuovo gruppo di miliziani setaccia le macerie del castello lasciate dopo la battaglia contro le forze di Kovalov. Mentre raccolgono i corpi dei loro compagni caduti, uno dei membri trova un distintivo con la sigla “G.R.I.T.” stampata sopra. Anche se può sembrare innocuo a chi non lo conosce, è il nome della fazione per cui lavora Beckett, ovvero il Global Response & Intelligence Team. Si tratta di un attore fondamentale nella lotta contro le numerose minacce che sorgono in tutto il mondo in regioni politiche instabili e ad alto rischio. A tal fine, la sua scoperta da parte della milizia di Costa Verde potrebbe significare guai per il protagonista.

Ora che il nome è noto alla milizia, potrebbero essere in grado di individuare l’esatta organizzazione che li sta cercando e l’identità di Beckett. Il suo ruolo nel campo dell’antiterrorismo lo mette costantemente in situazioni pericolose. Tuttavia, la sua efficacia dipende in gran parte dal fatto che il nemico non sappia nulla di lui o dei suoi legami. Pertanto, potrebbero essere in grado di superare questo ostacolo con le informazioni in loro possesso e usarle a proprio vantaggio per ottenere un certo potere sul protagonista. In particolare, la questione è più rilevante nel caso della regione di Costa Verde, soprattutto perché è un focolaio di problemi e di continue battaglie tra ribelli e milizie governative. Pertanto, Beckett potrebbe trovarsi all’oscuro durante le future missioni, soprattutto con la rete globale del terrorismo che si espande intorno a lui.

 
 

Lanterns: cast, trama e tutto quello che sappiamo sulla nuova serie Tv

Lanterns 2026
Lanterns - Aaron Pierre e Kyle Chandler nella prima foto della serie - Cortesia di Max

Green Lantern sembra destinato a giocare un ruolo importante nel DCU di James Gunn, con Lanterns che promette di portare una storia di supereroi fantascientifica su HBO, rendendola il primo grande progetto televisivo live-action per il DCU in fase di sviluppo. Con un importante Green Lantern assente per tutta la durata del DCEU, i fan di quell’angolo della DC dovrebbero avere molto da aspettarsi, date le notizie sul casting, la trama e la produzione che sono trapelate sulla nuova serie. Con Guy Gardner che apparirà anche in Superman di James Gunn, è un ottimo momento per essere fan di Lanterna Verde.

Lanterna Verde John Stewart ha dimostrato di essere un eroe significativo nell’universo animato DC con Justice League e la sua serie sequel, Justice League: Unlimited. Questo ha dato il via a una serie animata di breve durata, Green Lantern, che ha puntato i riflettori su altri Lanterna, come Kilowog e Guy Garner. Sul fronte live-action, il Corpo delle Lanterne Verdi ha avuto un destino tragico, con Lanterna Verde di Ryan Reynolds considerato uno dei peggiori film di supereroi mai realizzati. Tuttavia, con James Gunn che sta tentando di rinnovare la DC come nuovo capo creativo, Lanterns potrebbe rappresentare una ventata di aria fresca.

Ultime notizie su Lanterns

Un altro Lanterna Verde sta per apparire

Sono stati annunciati altri casting per Lanterns e questa volta un altro Lanterna Verde apparirà nella serie. È stato confermato che Nathan Fillion tornerà nei panni di Guy Gardner per Lanterns dopo il suo debutto in Superman, in uscita l’11 luglio 2025. Le voci sulla sua partecipazione circolavano già da tempo, quindi è bello avere finalmente una conferma. Guy Gardner potrebbe fornire un divertente contrasto al dramma crudo che Hal e John probabilmente porteranno sullo schermo.

È possibile che Guy Gardner non avrà un ruolo importante in Lanterns, dato che la serie sembra concentrarsi principalmente su Hal Jordan e John Stewart, ma sarà interessante vedere come si svilupperà la sua apparizione. Questo potrebbe anche aprire la possibilità che altri Lanterns entrino a far parte del DCU e di altre stagioni di Lanterns, se decidessero di realizzarne altre, come Kyle Rayner, Jessica Cruz o Simon Baz.

Lanterns è confermato

Lanterns sta arrivando su HBO

Dopo aver cancellato diversi progetti del DC Extended Universe, i co-CEO della DC Studios Peter Safran e James Gunn stanno cercando di risolvere i precedenti problemi del franchise e di dare una nuova svolta alle iniziative cinematografiche della DC. Finalmente, il 31 gennaio 2023, Gunn ha annunciato 10 nuovi film e serie TV, tra cui Lanterns. Da allora, Lanterns ha avuto alcuni sviluppi interessanti, tra cui l’assunzione di Damon Lindelof (Watchmen) e Chris Mundy (Ozark) come sceneggiatori insieme allo scrittore di fumetti Tom King.

Sinossi ufficiale: “La serie segue il nuovo recluta John Stewart e la leggenda dei Lantern Hal Jordan, due poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro mistero sulla Terra mentre indagano su un omicidio nel cuore dell’America”.

Note ufficiali: “HBO in collaborazione con Warner Bros. Television e DC Studios. LANTERNS è scritto da Chris Mundy, Damon Lindelof e Tom King. I primi due episodi sono diretti da James Hawes. La serie è prodotta da Mundy, Lindelof, King e Hawes. Basato sul fumetto DC ‘Green Lantern’”.

Durante un evento stampa per DC Studios guidato da James Gunn e Peter Safran, sono stati svelati alcuni nuovi dettagli su Lanterns. I più importanti riguardano lo stato della produzione, i piccoli collegamenti con Superman e il tono rispetto ad altri progetti. Le dichiarazioni di Gunn e Safran su Lanterns sono le seguenti:

James Gunn: Infine, abbiamo Lanterns, che abbiamo appena iniziato a girare con HBO e Warner Brothers, e che vede un altro team davvero fantastico composto da Tom King, Damon Lindelof e Chris Mundy. Stanno facendo un lavoro meraviglioso. Ho visto i giornalieri. È davvero fantastico perché è collegato a Superman, dato che abbiamo Guy Gardner, e poi abbiamo questi Lanterns verdi. Ha un tono completamente diverso da quello di Superman. Ed è esattamente quello che voglio portare nella DCU: poter avere film e serie televisive molto diversi tra loro, che fanno comunque parte di un mondo collegato, ma con atmosfere completamente diverse.

Peter Safran: Dirò solo che siamo incredibilmente fortunati ad avere Tom Chris e Damon Lindelof al timone. Quei ragazzi sono dei maestri. Aaron Pierre è magnifico, Kyle Chandler è fantastico. Siamo davvero fortunati. James Hawes è il regista.

Ciò che spicca nelle loro dichiarazioni è che Lanterns ha già iniziato le riprese, il che indica che tutto sta procedendo bene per la nuova serie HBO, e i piccoli collegamenti con Superman riguardanti Guy Gardner come Lanterna Verde, forse collegato anche a Lanterns, anche se la dichiarazione sembrava riferirsi a John Stewart e Hal Jordan. Tuttavia, è possibile che Guy Gardner appaia ad un certo punto della serie.

James Gunn, sottolineando il tono diverso che Lanterns avrà rispetto a Superman, è entusiasta perché ha sempre detto che voleva che ogni progetto della DCU fosse diverso e avesse una propria identità. Non tutti i film e le serie devono essere uguali, e questo può aiutare la DCU a sentirsi davvero unica nel modo in cui affronta il suo universo condiviso.

Quando potrebbe uscire Lanterns della DC?

Possibile data di uscita nel 2026

Non è stata annunciata alcuna data di uscita ufficiale per Lanterns, ma secondo alcune indiscrezioni la DC Studios starebbe cercando di iniziare le riprese all’inizio del 2025 per terminarle nel luglio dello stesso anno. Considerando l’enorme quantità di effetti speciali che presumibilmente dovranno essere realizzati, Lanterns sembra destinato a uscire nelle sale nel corso del 2026. Una volta che la produzione sarà ufficialmente avviata, dovremmo avere un’idea più precisa della data di uscita di Lanterns.

Il calendario delle uscite della DCU è ancora in fase di definizione, con Superman, Supergirl: Woman of Tomorrow, e Clayface che sono gli unici progetti con date di uscita effettive. Se Lanterns riuscirà a rispettare la finestra di uscita del 2026, si unirà a Supergirl: Woman of Tomorrow e Clayface, preparando la DC a un 2025 ricco di successi dopo Superman.

Cast di Lanterns

Hal Jordan e John Stewart guidano un cast stellare

Kyle Chandler è stata una scelta sorprendente per Hal Stewart, ma ha dimostrato di saper interpretare egregiamente il ruolo del mentore, soprattutto con la sua interpretazione vincitrice di un Emmy come Coach Eric Taylor in Friday Night Lights. Hal Jordan è tipicamente il Green Lantern principale nella DC, ma non è più apparso in un film dal vivo dopo la sua prima deludente uscita cinematografica. Al fianco di Hal Jordan ci sarà John Stewart, l’altro Lanterna Verde principale, interpretato da Aaron Pierre, che ha recentemente avuto un ruolo da protagonista in Rebel Ridge di Netflix. Nathan Fillion riprenderà il ruolo di Guy Gardner dopo la sua apparizione in Superman.

Nessuna storia è completa senza un cattivo, ed è stato confermato che Ulrich Thomsen (Banshee) avrà un ruolo ricorrente come Sinestro in Lanterns. Sinestro è il cattivo per eccellenza di Green Lantern, con legami significativi con Hal Jordan, dato che era il mentore di Jordan quando entrambi erano membri del Corpo. Non è chiaro se sarà un Green Lantern o se avrà già fondato il Sinestro Corps, i detentori della luce gialla, ma dato che Hal Jordan è una versione molto più anziana del personaggio, è probabile che indosserà il giallo per la serie.

Accanto ai tre personaggi principali di Lanterna Verde, Kelly Macdonald (No Country for Old Men, Brave) interpreterà lo sceriffo Kerry, Garret Dillahunt (Deadwood) interpreterà William Macon e Poorna Jagannathan (The Night Of) interpreterà Zoe. Jason Ritter interpreterà Billy Macon, il figlio di William, Ari Nicole Parker interpreterà Bernadette, la madre di John Stewart, e J. Alphonse Nicholson interpreterà John Stewart Sr.

 
 

“Sempre un vero stronzo”: Nathan Fillion anticipa il dinamismo di Guy Gardner con gli altri Lanterna Verde

Nathan Fillion Guy Gardner

Dato che la DC Universe ha altri progetti per Guy Gardner dopo il suo debutto nel film Superman, Nathan Fillion rivela come sarà la sua dinamica con gli altri Green Lantern. Il capitolo 1 della DCU: “Gods and Monsters” entrerà finalmente nel Green Lantern Corps attraverso la serie TV Lanterns, dopo la loro esclusione durante l’era DCEU.

Mentre Guy Gardner farà il suo debutto nel film Superman di James Gunn, i fan potranno vedere l’Emerald Knight di Fillion anche sul piccolo schermo. Dopo la sua prossima apparizione nella seconda stagione di Peacemaker, la DCU riporterà Guy nel 2026 in Lanterns, in anteprima su HBO.

ScreenRant ha recentemente incontrato Fillion per il film Superman, dove ha anche parlato della sua prossima apparizione nella serie Lanterns. Dato che Guy incrocerà sia Hal Jordan che John Stewart, Fillion ha anticipato quanto segue sulle sue interazioni con gli altri Green Lantern della DCU:

ScreenRant: Nathan, sappiamo che vedremo Guy Gardner in Lanterns. Com’è il suo rapporto con gli altri Lantern?

Nathan Fillion: È sempre lo stesso stronzo.

ScreenRant: Ok. Uno stronzo a tutto tondo.

Nathan Fillion: Sì. È coerente, se non altro. Coerentemente stronzo.

Cosa significano i commenti di Nathan Fillion su Guy Gardner per Lanterns

Uno degli aspetti più ricchi della mitologia di Lanterna Verde nella tradizione DC è proprio quanto siano diversi tra loro tutti i Lanterna Verde, in particolare personaggi come Hal, John e Guy. Con la serie TV Lanterns, il dramma della HBO esplorerà Hal come Lanterna Verde veterano, mentre John è appena all’inizio del suo viaggio.

Nel caso di Fillion, dai suoi commenti è chiaro che Guy porterà alcuni elementi comici nella dinamica del trio, dato che il marketing di Superman ha reso evidente che può essere un po’ difficile lavorare con lui. Con Guy che è uno dei Lanterna Verde più chiassosi, per così dire, la DCU avrà tre Emerald Knights molto distinti allo stesso tempo.

Tuttavia, data la natura più seria di Lanterns della HBO, è anche molto probabile che la prossima serie TV della DCU permetta al supereroe DC di Fillion di essere sviluppato maggiormente in termini di caratterizzazione. Per quanto Guy abbia molti aspetti comici, ci saranno ovviamente dei lati reali del suo personaggio che verranno esplorati man mano che diventerà una parte più importante della DCU.

 
 

Deep: il thriller con Tom Cruise si ferma e cerca una nuova distribuzione

Tom Cruise
Tom Cruise - Foto di Aurora Leone

Il prossimo thriller di Tom Cruise con Ana de Armas, Deep, avrebbe subito una battuta d’arresto a causa di problemi di budget. Cruise e de Armas sono due delle più grandi star d’azione del momento, con il primo protagonista della serie Mission: Impossible e la seconda che si è affermata con No Time to Die e Ballerina.

Infatti, quando Ballerina è uscito nelle sale a giugno, Cruise ha pubblicamente sostenuto il film, aumentando l’attesa per la sua collaborazione con de Armas. Deep è descritto come un’avventura sottomarina e sarà diretto da Doug Liman, con Christopher McQuarrie che fornirà la riscrittura della sceneggiatura di Max Landis.

Deep è ancora in una fase iniziale di produzione, ma secondo Puck sta già incontrando alcuni problemi importanti. Il film è stato realizzato dalla Warner Bros. con un budget piuttosto elevato di 275 milioni di dollari. Tuttavia, secondo quanto riferito, i dirigenti Mike De Luca e Pam Abdy hanno comunicato a Cruise che tale cifra è troppo alta, poiché non intendono superare i 230 milioni di dollari.

Puck sottolinea che Cruise aveva già iniziato i preparativi per il film e che la Warner ha già iniziato a pagare per il lavoro di pre-visualizzazione. Ciononostante, il team di Cruise sta ora cercando Deep altrove, con la Universal e altri studi cinematografici tra i possibili acquirenti. Inoltre, l’attore sarebbe molto insoddisfatto della Warner Bros.

Cosa significa questo per Deep

Cruise è noto per il suo stile cinematografico rigoroso. La sua attenzione ai dettagli, il suo intenso rispetto per l’esperienza teatrale e la sua dedizione nell’eseguire personalmente acrobazie pratiche e strabilianti gli hanno fatto guadagnare sia elogi che critiche. Per quanto riguarda queste ultime, è più che altro che alcune persone sono diffidenti nel lavorare con lui.

È probabile che Deep preveda numerose acrobazie intense e ingenti compensi sia per Cruise che per de Armas. Inoltre, l’elemento subacqueo richiederà l’uso di CGI e set accuratamente costruiti. Tutti questi elementi combinati indicano che questo film avrà bisogno di un budget consistente.

Tuttavia, l’esitazione della Warner Bros. è comprensibile. Budget più elevati significano che i film devono incassare molto di più al botteghio per essere redditizi, e questo sta diventando sempre più difficile per i film originali. Proprio quest’estate, lo stesso Cruise con Mission: Impossible – The Final Reckoning ha faticato a recuperare il suo enorme budget di 400 milioni di dollari.

Mission: Impossible – The Final Reckoning ha incassato 562,9 milioni di dollari in tutto il mondo, ma per essere considerato redditizio dovrebbe raddoppiare il suo budget.

Considerando la sua storia, sembra improbabile che Cruise sia disposto a fare marcia indietro quando si tratta del budget di Deep. Pertanto, a meno che la Warner Bros. non ceda, sembra che il film avrà bisogno di un’altra casa di produzione se vuole essere realizzato.

 
 

DCU Capitolo Uno – Dei e Mostri: tutti i film e le serie TV del nuovo universo DC

Il DC Universe di James Gunn e Peter Safran inizierà con sei film e sei serie televisive che faranno parte del primo capitolo della DCU, “Gods and Monsters”. Dopo che Aquaman Il mondo Perduto ha concluso la serie di 15 film del DC Extended Universe, il franchise DC della Warner Bros. rinasce come DCU, un reboot di tutti i film e le serie televisive DC. Altri progetti non direttamente collegati al DC Universe principale continueranno come titoli Elseworlds, il che significa che personaggi come il Batman di Robert Pattinson non faranno parte del DCU, ma coesisteranno con l’universo cinematografico di James Gunn come una continuità parallela.

Pertanto, molti dei prossimi film e serie della DC non interferiranno con i piani di James Gunn per la DCU. E mentre alcuni attori del DCEU riprenderanno i loro ruoli nella DCU nonostante il reboot, non interpreteranno esattamente la stessa versione dei loro personaggi del DCEU. Infatti, il reboot non dovrebbe essere riconosciuto da nessun progetto DCU, almeno durante il suo primo capitolo.

DC Universe Capitolo Uno: Tutti i film di Gods And Monsters

Come confermato da James Gunn nel suo primo annuncio ufficiale, il primo capitolo della DCU include più dei dodici progetti già rivelati: sei film per il cinema e sei serie TV, tutti parte di un piano decennale accuratamente pianificato per il franchise. Tuttavia, lo studio si asterrà dall’annunciare tutti i titoli in fase di sviluppo, poiché alcuni di essi potrebbero contenere spoiler sulla prima parte di “Gods and Monsters”. A differenza del DCEU, il DCU include anche progetti animati, che si svolgono nella stessa continuity dei titoli live-action.

Superman

David Corenswet in Superman (2025)
© Warner Bros Discovery

Diretto da James Gunn, con David Corenswet, in uscita nel 2025

Superman è il primo film live-action della DCU, la cui uscita è prevista per l’11 luglio 2025. Scritto e diretto da James Gunn, Superman segue Clark Kent nei suoi primi anni da Superman in un mondo già popolato da metaumani. Dopo nove anni di Henry Cavill nei panni dell’Uomo d’Acciaio nel DCEU, David Corenswet è stato scelto per interpretare Superman nel DCU, con Rachel Brosnahan nel ruolo di Lois Lane e Nicholas Hoult in quello di Lex Luthor. Mentre il cattivo principale di Superman deve ancora essere confermato, The Engineer (un membro dell’Autorità) interpretato da María Gabriela de Faría sembra essere l’antagonista principale del film.

A differenza dei precedenti film dedicati a Superman, Superman di James Gunn presenta diversi supereroi nel cast di supporto, ovvero Isabela Merced nel ruolo di Hawkgirl, Edi Gathegi in quello di Mister Terrific, Nathan Fillion in quello di Guy Gardner e Anthony Carrigan in quello di Metamorpho. Gli aggiornamenti dietro le quinte di James Gunn sulla produzione di Superman sottolineano l’importanza della Fortezza della Solitudine all’interno della storia, e la rivelazione dello stemma ispirato ai fumetti di Superman suggerisce che il film tragga ispirazione dalla trama di Kingdom Come di Alex Ross e Mark Waid, in cui Superman cerca di cambiare la percezione pubblica dei supereroi e dei vigilanti.

Superman è stato annunciato per la prima volta con il titolo Superman: Legacy. Il 2 marzo 2023, la parola “Legacy” è stata eliminata.

Supergirl 

Supergirl: Woman of Tomorrow

Scritto da Ana Nogueira, con Milly Alcock

Supergirl continuerà a sviluppare il mito di Superman nell’universo DC attraverso sua cugina kryptoniana, Kara Zor-El. Ispirato alla trama omonima della DC Comics, Supergirl: si distingue da tutti i precedenti adattamenti live-action della storia di Supergirl per le sue origini uniche. Questa Supergirl rimane su un frammento sopravvissuto di Krypton fino all’adolescenza, quando finalmente viaggia verso la Terra. Nel fumetto Supergirl: Woman of Tomorrow di Tom King, Supergirl inizia un’inaspettata missione per aiutare uno sconosciuto a vendicare la morte del padre, perdendo i suoi poteri lungo il percorso.

È stato confermato che Milly Alcock, star di House of the Dragon, interpreterà Kara Zor-El, alias Supergirl, in Supergirl: Woman of Tomorrow e nei futuri progetti DCU. James Gunn ha anche anticipato l’aggiunta di un animale alla storia, che probabilmente sarà Krypto il Supercane, un membro importante della famiglia di Superman che non ha ancora avuto la possibilità di apparire sullo schermo. Non è stata confermata la partecipazione di David Corenswet nei panni di Superman in Supergirl: Woman of Tomorrow, ma è possibile.

The Brave and the Bold

The Brave and the Bold

Diretto da Andy Muschietti, incentrato su Batman e Damian Wayn

The Brave and the Bold è il primo film di Batman nell’universo DC, che segue un esperto Cavaliere Oscuro mentre cerca di conciliare la sua crociata con il suo ruolo di padre. The Brave and the Bold segna la prima apparizione del figlio di Bruce Wayne, Damian Wayne, in un progetto live-action della DC, e forse la prima volta che Robin recita in un film DC dal 1997, Batman & Robin. Considerando il punto della carriera di Batman esplorato in The Brave and the Bold, è possibile che l’intera Bat-Family e la galleria dei nemici di Batman siano già state stabilite all’inizio della storia.

Diretto dal regista di The Flash Andy Muschietti, The Brave and the Bold non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma potrebbe aspettare fino al 2026, quando uscirà The Batman – Part II di Matt Reeves, per presentare il proprio Batman. Allo stesso modo, potrebbe volerci un po’ di tempo prima che venga annunciato il cast principale di The Brave and the Bold, poiché sia Batman che Damian Wayne devono avere l’età giusta quando vengono presentati. James Gunn ha confermato che The Brave and the Bold si ispira alla serie di fumetti Batman di Grant Morrison del 2006, che ha introdotto Damian Wayne nell’universo DC.

Swamp Thing

swamp thing mostri dc

Diretto da James Mangold, ispirato all’horror

Swamp Thing sottolinea la parte “mostruosa” del capitolo “Gods and Monsters” dell’universo DC. Il tragico personaggio titolare è stato adattato più volte al cinema dal 1982 con Swamp Thing, ma non è mai riuscito ad avere successo né con la critica né al botteghino. Dopo che il tentativo della serie Swamp Thing del 2019 di dare vita al mostro è stato cancellato poco dopo la prima, la DCU di James Gunn è pronta a investire tutto il budget di un film DC nella proprietà. Il regista di Logan, James Mangold, è stato ingaggiato per dirigere il film Swamp Thing della DCU, anche se non è stato ancora confermato nessun membro del cast.Adattamento di Swamp ThingAnnoSwamp Thing (Film)1982Il ritorno di Swamp Thing (Film)1989Swamp Thing (Serie)1990Swamp Thing (Serie)

The Authority

The Authority film 2026

Probabilmente ideato dall’ingegnere che ha debuttato in Superman

The Authority è il primo progetto a squadre annunciato per la DCU. Sebbene non sia famoso come la Justice League, The Authority della DC Comics è un team di eroi di lunga data della DC Comics, composto da potenti antieroi come Jenny Sparks, dotata di poteri elettrici, Apollo, alimentato dall’energia solare, il super soldato Midnighter, il mago The Doctor, l’alato Swift e The Engineer, in grado di piegare il metallo (che fa il suo debutto nella DCU in Superman). Considerando le possibili ispirazioni dei fumetti di Superman, Superman e The Authority sembrano essere i primi due titoli DCU ad avere un importante crossover.

Teen Titans

Teen Titans (2003)

Scritto da Ana Nogueira, Teen Titans è il secondo film a squadre della DCU

Il film Teen Titans della DCU non era incluso nel primo annuncio di James Gunn sulla line-up della DCU. Il 15 marzo 2024 è stato riportato che un film su Teen Titans è in fase di sviluppo, con la sceneggiatrice di Supergirl: Woman of Tomorrow Ana Nogueira come sceneggiatrice principale. Non sono stati confermati né il regista né il cast. Tuttavia, il fatto che The Brave and the Bold sia incentrato su Batman e Damian Wayne suggerisce che il film Teen Titans non avrà come protagonista il primo Robin di Batman, Dick Grayson. Al suo posto, un Robin più giovane, forse lo stesso Damian, potrebbe guidare i Teen Titans della DCU.CorrelatiCasting per Teen Titans: 10 attori perfetti per il film DCUIl DC Universe di James Gunn sta sviluppando un film sui Teen Titans e alcuni attori sarebbero perfetti per interpretare i membri più popolari della giovane squadra di supereroi.

DC Universe Capitolo Uno: Tutti le serie tv che fanno parte di “Gods And Monsters”

Il DCEU ha aperto la strada alla sinergia tra film e serie TV ancora prima che il MCU inaugurasse la sua serie Disney+, con la prima stagione di Peacemaker di James Gunn che funge da spin-off diretto di The Suicide Squad e si collega a Justice League. Il DCU raddoppia questa stretta connessione tra film e serie TV. Spin-off, prequel e serie animate si svolgono nello stesso universo dei film, e i personaggi sono ora in grado di passare dal formato animato a quello live-action.

Creature Commandos

Creature Commandos serie tv

Scritto da James Gunn, primo capitolo della DCU

Lanciando l’intera DCU, Creature Commandos è destinato a presentare una squadra insolita di eroi DC: il leader della squadra Rick Flag Sr., l’anfibia Nina Mazursky, il mostruoso Eric Frankenstein, l’automa G.I. Robot, l’antropomorfo Weasel e il dottor Phosphorus, che maneggia il fuoco. L’annuncio del casting di Anya Chalotra nella DCU nel ruolo della cattiva Circe di Wonder Woman suggerisce che sarà lei l’antagonista principale della serie. Il cast di doppiatori di Creature Commandos include la star dell’MCU Frank Grillo e l’esperto doppiatore Alan Tudyk. Scritto da James Gunn, Creature Commandos uscirà su Max alla fine del 2024.

Waller

Waller serie tv 2024

Scritto da Christal Henry e Jeremy Carver, con Viola Davis

Amanda Waller, interpretata da Viola Davis, è uno dei personaggi sopravvissuti al passaggio dal DCEU al DCU. Originariamente concepita come sequel di The Suicide Squad e della prima stagione di Peacemaker, la prossima serie Waller servirà a reintrodurre il personaggio titolare nella nuova continuity del DCU. Secondo quanto riferito, il creatore di Doom Patrol, Jeremy Carver, e la sceneggiatrice di Watchmen, Christal Henry, scriveranno la serie, che uscirà su Max. Non è ancora noto se la nuova versione di Waller interpretata da Viola Davis abbia già lavorato con qualche versione della Task Force X nel DCU.

Paradise Lost

Paradise Lost serie tv 2025

Serie incentrata su Themyscira e le Amazzoni

Paradise Lost, come Waller, era stato originariamente concepito come uno spin-off di una proprietà della DCEU, in questo caso Wonder Woman. Ma con il rilancio dell’intero franchise DC da parte della DCU, Paradise Lost precede l’introduzione di Wonder Woman nella DCU. Secondo James Gunn, Paradise Lost è “quasi come ‘Il Trono di Spade’ con ‘Westeros’, ma con tutti gli abitanti di Paradise Island”. Nei fumetti DC, l’isola natale di Wonder Woman, Themyscira, è anche conosciuta come Paradise Island. Se Paradise Lost sia ambientato nel passato o nel presente della DCU rimane un mistero.

Booster Gold

booster-gold-fumetti

Serie incentrata sul supereroe Mike Carter, che viaggia nel tempo nel XXV secolo

Booster Gold è una serie DCU basata sull’omonimo supereroe DC. Nel materiale originale, Mike Carter, residente a Gotham City, ottiene un lavoro come guardia di sicurezza in un museo dei supereroi a Metropolis, dove ruba una macchina del tempo e viaggia nel presente, diventando un eroe famoso. Il migliore amico di Booster Gold nei fumetti è Ted Kord, il cui successore Jaime Reyes è stato confermato per apparire nella DCU, interpretato da Xolo Maridueña. La scelta di Sean Gunn per il ruolo di Maxwell Lord in Superman suggerisce anche che la DCU potrebbe alla fine riunire la Justice League International, di cui Booster Gold fa parte.

Blue Beetle di Xolo Maridueña è stato il primo personaggio della DCU ad essere confermato da James Gunn e uno degli eroi della DCEU sopravvissuti al reboot della DCU.

Lanterns

Lanterns 2026
Lanterns – Aaron Pierre e Kyle Chandler nella prima foto della serie – Cortesia di Max

Serie incentrata sui Green Lantern John Stewart e Hal Jordan

I Green Lantern Hal Jordan e John Stewart faranno parte del primo capitolo della DCU dopo la loro assenza dalla DCEU. La serie DCU Lanterns seguirà entrambi gli eroi mentre svelano una minaccia cosmica. Secondo James Gunn, la serie Lanterns “è quasi come True Detective con un paio di Lanterna Verde che sono poliziotti spaziali che sorvegliano il distretto terrestre”. Gunn ha accennato all’idea che Lanterns sarà collegato “alla nostra storia più ampia della DCU”, ma non ha specificato esattamente in che modo. È possibile che qualsiasi cosa Hal Jordan e John Stewart scopriranno potrebbe portare al primo evento crossover di tutta la DCU.

Peacemaker – Stagione 2

The Peacemaker - stagione 2

Scritta da James Gunn, con John Cena, soft reboot e sequel della stagione 1 di Peacemaker della DCEU

Peacemaker – stagione 2 riporta i personaggi della serie originale nella continuity della DCU. L’antieroe interpretato da John Cena continuerà il suo arco narrativo dalla stagione 1, con il ritorno anche di Emilia Harcourt interpretata da Jennifer Holland e John Economos interpretato da Steve Agee. La seconda stagione di Peacemaker del DCU probabilmente retconnerà il cameo della Justice League nel finale della prima stagione di Peacemaker, e precederà gli eventi di Waller. Scritta da James Gunn, la seconda stagione di Peacemaker inizierà le riprese nell’estate del 2024, e la data di inizio più vicina possibile è la fine del 2025, poiché James Gunn ha confermato che avrà luogo direttamente dopo gli eventi di Superman.

 
 

Batman: James Gunn conferma che a breve dovrà leggerà e studiare due sceneggiature

James Gunn 2023
Il regista statunitense James Gunn arriva alla premiere di Los Angeles della Warner Bros. 'The Flash' tenutasi al TCL Chinese Theatre IMAX il 12 giugno 2023 a Hollywood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di imagepressagency - DepositPhotos

Il film The Brave and The Bold, che rilancerà Batman nell’universo DC, riceve un importante aggiornamento da James Gunn. Il capitolo 1 della DCU: “Gods and Monsters” vede diversi eroi della Justice League reinventati sul grande e piccolo schermo, tra cui il Cavaliere Oscuro nella serie di Gunn.

Poiché The Brave and The Bold ha ingaggiato Andy Muschietti per dirigere la rivisitazione di Batman della DCU, la storia si concentrerà su Bruce Wayne che scopre l’esistenza di suo figlio, Damian Wayne, alias Robin. Anche se al momento non è stata ancora fissata una data di uscita per The Brave and The Bold, il film sta compiendo passi da gigante per diventare realtà.

Durante una nuova intervista con Omelete per promuovere il film Superman di Gunn, il sito ha chiesto al co-CEO della DC Studios quanti copioni di Batman prevede di leggere nei prossimi mesi. Con una risata, Gunn ha risposto: “Due”. Uno è The Batman – Parte 2 di Matt Reeves, mentre l’altro è chiaramente The Brave and The Bold.

Sebbene Gunn abbia già dichiarato di stare lavorando con uno sceneggiatore alla sceneggiatura di The Brave and The Bold, rimane ancora un mistero chi sia effettivamente lo sceneggiatore, dato che non ha ancora rivelato il suo nome. Probabilmente questa intervista è stata condotta proprio prima dell’aggiornamento sulla sceneggiatura di The Batman 2 di Reeves, avvenuto il 27 giugno.

Cosa significa l’aggiornamento di James Gunn sulla DCU per Batman della DC Studios

Mentre il tempo dirà chi sta lavorando con Gunn alla sceneggiatura del film The Brave and The Bold, questa è forse la più grande novità sul reboot di Batman della DCU per il 2025, almeno finora. Se la sceneggiatura sarà pronta nei prossimi mesi e verrà approvata, ciò significa che il casting potrebbe iniziare alla fine di quest’anno o nel 2026.

La domanda più importante, tuttavia, è dove finirà The Brave and The Bold nel calendario delle uscite della DCU. Dato che la DC Studios intende distribuire solo due film live-action della DCU all’anno, il 2026 è già occupato da Supergirl il 26 giugno e Clayface l’11 settembre.

Al più presto, The Brave and The Bold potrebbe non uscire prima del 2027, ma dipende anche da quando il film entrerà effettivamente in fase di riprese e se la sceneggiatura attuale sarà quella definitiva. Tuttavia, l’ultimo aggiornamento di Gunn sulla sceneggiatura di The Brave and The Bold è ancora motivo di grande entusiasmo.

 
 

Ahsoka – Stagione 2: trama, aggiornamenti e tutto quello che sappiamo

Ahsoka - Stagione 2

Ahsoka – Stagione 2 è ufficialmente in lavorazione, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che la serie venga pubblicata. Con Rosario Dawson nel ruolo di Ahsoka Tano, la prima stagione di Ahsoka era incentrata sulla sua missione per impedire il ritorno del Grand’Ammiraglio Thrawn (Lars Mikkelsen). La serie ha raggiunto proporzioni impressionanti, con i suoi eroi che viaggiano lungo il sentiero per Peridea verso un’altra galassia.

Ahsoka è il prossimo passo di un viaggio ancora più emozionante, con Star Wars che si prepara a un film epico ambientato nell’era Mandalorian, diretto da Dave Filoni. Thrawn è già stato confermato come il cattivo principale del film, il che significa che il futuro è roseo per le star di Ahsoka. Dopo mesi di attesa, Ahsoka – stagione 2 ha ricevuto nuovi entusiasmanti aggiornamenti, mentre i fan di Star Wars attendono con impazienza la sua uscita.LinkLe riprese della seconda stagione di Ahsoka sono iniziate subito dopo lo Star Wars Celebration 2025Nuovi dettagli sono stati rivelati al panel dello Star Wars Celebration dedicato alla seconda stagione di AhsokaRory McCann porterà avanti l’eredità di Ray Stevenson nei panni di Baylan Skoll nella seconda stagione di AhsokaIl cast e la troupe di Ahsoka sono entusiasti per la seconda stagioneQuando uscirà la seconda stagione di Ahsoka?

Le riprese della seconda stagione di Ahsoka sono iniziate subito dopo lo Star Wars Celebration 2025

La notizia è stata confermata il giorno prima del panel dedicato ad Ahsoka

Natasha Liu Bordizzo, che ha interpretato Sabine Wren nella prima stagione di Ahsoka, aveva precedentemente lasciato intendere che la seconda stagione sarebbe stata girata nell’estate del 2025. Tuttavia, sembra che sarà ancora prima, con Dave Filoni che ha rivelato allo Star Wars Celebration che Ahsoka la seconda stagione inizierà le riprese la settimana successiva. Ha anche confermato che Carrie Beck, vicepresidente della Lucasfilm per l’animazione e lo sviluppo live-action, era nel Regno Unito per i preparativi.

Nuovi dettagli sono stati rivelati al panel di Ahsoka – stagione 2 allo Star Wars Celebration

Personaggi, trame, casting e molto altro!

Al panel dedicato ad Ahsoka allo Star Wars Celebration, i partecipanti hanno potuto assistere a uno speciale riassunto della prima stagione e scoprire nuovi dettagli sulla trama della seconda stagione di Ahsoka. Tra le rivelazioni, il ritorno di alcuni personaggi, il collegamento della stagione con i prossimi film di Star Wars, la conferma del cast e molto altro ancora:

  • La seconda stagione di Ahsoka influenzerà i futuri progetti di Dave Filoni legati a Star Wars
  • Hayden Christensen tornerà nei panni di Anakin Skywalker nella seconda stagione di Ahsoka
  • L’ammiraglio Ackbar apparirà nella seconda stagione di Ahsoka e affronterà Thrawn
  • Altri personaggi di Star Wars Rebels si riuniranno nella seconda stagione di Ahsoka
  • La seconda stagione di Ahsoka seguirà gli eroi che affrontano i nemici in due galassie

I fan hanno anche potuto godersi un esclusivo trailer con i concept art della seconda stagione di Ahsoka, che ha rivelato ulteriori dettagli e ha dato un’idea di come sarà la stagione.

Rory McCann porterà avanti l’eredità di Ray Stevenson nei panni di Baylan Skoll nella seconda stagione di Ahsoka

Una scelta azzeccata che darà alla storia di Baylan una conclusione adeguata

Ray Stevenson è tragicamente scomparso pochi mesi prima della premiere della prima stagione di Ahsoka nel 2023, lasciando i fan a chiedersi come sarebbe stato gestito il personaggio di Baylan Skoll nella seconda stagione. Dopo un commovente tributo a Stevenson al panel di Ahsoka, Filoni ha parlato di quanto fosse difficile continuare la storia dopo la sua scomparsa. Filoni ha anche parlato con la famiglia di Stevenson e ha iniziato a considerare l’idea di inserire un nuovo attore per Baylan.CorrelatiRory McCann confermato nel ruolo di Baylan Skoll nella seconda stagione di Ahsoka in una splendida anteprima del Dark JediDopo la tragica scomparsa dell’attore Ray Stevenson, Rory McCann continuerà ufficialmente la sua eredità nel ruolo di Baylan Skoll nella seconda stagione di Ahsoka.2

È stato poi rivelato che McCann avrebbe interpretato il personaggio nella seconda stagione di Ahsoka, cosa che era stata vociferata per molto tempo ma mai confermata. McCann e Stevenson erano buoni amici e colleghi, rendendo la sua scelta un commovente tributo alla memoria di Stevenson. Filoni ha assicurato ai fan che McCann sta prendendo molto sul serio il ruolo e si impegna a onorare ciò che Stevenson ha apportato alla sua interpretazione nella prima stagione.

Il cast e la troupe di Ahsoka sono entusiasti per la seconda stagione

Tutti i membri del cast e della troupe non vedono l’ora che i fan possano vedere questa storia

Filoni è stato affiancato da diversi membri del cast durante il panel dedicato ad Ahsoka, che hanno condiviso il loro entusiasmo per la seconda stagione. Hayden Christensen ha parlato con ScreenRant di come si sente “ancora più legato ad Anakin ora che mai” e di essere “molto entusiasta di tornare per la seconda stagione e continuare con questo personaggio”. Rosario Dawson e gli altri presenti sul palco hanno espresso pensieri simili sul ritorno per la seconda stagione di Ahsoka.

Altri membri del cast, come Eman Esfandi (Ezra Bridger) e Natasha Liu Bordizzo (Sabine Wren), hanno già condiviso sui social media il loro entusiasmo per la seconda stagione di Ahsoka. Filoni ha anche approfondito alla Star Wars Celebration la sua passione per Ahsoka e come la sua visione di Star Wars funzioni “in archi narrativi e linee temporali molto ampi”. Tutti i membri del cast hanno elogiato il valore della narrazione e la professionalità di alto livello sul set, il che rende il loro ritorno ancora più dolce.

Quando uscirà la seconda stagione di Ahsoka?

Probabilmente uscirà alla fine del 2026

Sebbene le riprese siano già iniziate, Ahsoka – stagione 2 probabilmente non uscirà prima della fine del 2026. Il processo di ripresa richiederà diversi mesi, seguiti da una lunga post-produzione, e gli altri film e serie TV di Star Wars in uscita complicheranno ulteriormente le cose. The Mandalorian and Grogu uscirà il 22 maggio 2026, quindi l’uscita di Ahsoka – stagione 2 più avanti nell’anno eviterebbe qualsiasi potenziale conflitto.

Filoni aiuterà Jon Favreau con The Mandalorian e Grogu in qualità di produttore esecutivo, oltre agli altri progetti Star Wars che deve supervisionare. In termini logistici, questo renderà difficile la gestione della seconda stagione di Ahsoka, ma non impossibile. Tuttavia, potrebbero verificarsi ulteriori ritardi, quindi gli spettatori di Star Wars non dovrebbero aspettarsi di vedere la serie prima della fine del 2026.

 
 

L’Odissea: tutto quello che c’è da sapere sul prossimo film di Christopher Nolan

The Odyssey film 2026

L’Odissea (The Odyssey) è il prossimo film di Christopher Nolan, che dovrebbe entusiasmare gli appassionati del cinema epico. Christopher Nolan si è affermato come uno dei registi più prolifici del XXI secolo. I film di Nolan spaziano da film di fantascienza sottovalutati come Interstellar, biopic introspettivi come Oppenheimer e i thriller di successo della trilogia Il cavaliere oscuro. Ciò mette in evidenza la versatilità e la poliedricità del regista britannico. Indipendentemente dal tema trattato, Nolan conferisce ai suoi film un senso epico di grandezza, spesso rafforzato dall’uso di tecnologie all’avanguardia.

Dopo aver finalmente vinto un Oscar per Oppenheimer, il pubblico di tutto il mondo attendeva con impazienza la conferma del suo prossimo film. Per mesi, le star hanno fatto il giro del misterioso progetto, che secondo alcune indiscrezioni poteva essere un film incentrato sui piloti di elicotteri o una storia sui vampiri. Tuttavia, è stato ora confermato che The Odyssey sarà il prossimo film di Nolan, che avrà così l’opportunità di dirigere un film storico epico.

Cos’è L’Odissea (The Odyssey)? Il film di Christopher Nolan del 2026 spiegato

Nolan affronta uno dei racconti epici più importanti della storia

Il prossimo film di Christopher Nolan sarà The Odyssey, un adattamento dell’antico poema epico greco. Dopo il suo debutto nel 1998 con il thriller poliziesco britannico Following, Nolan ha diretto una dozzina di film che hanno ottenuto un successo costante di critica e di pubblico. Nolan è diventato uno dei registi più iconici e importanti della Hollywood moderna, aggiudicandosi finalmente il suo primo Oscar come miglior regista con Oppenheimer​​​​​​ del 2023.

Per il suo prossimo film, Nolan torna a uno dei capolavori fondamentali della narrativa moderna. The Odyssey sarà un nuovo adattamento dell’epopea greca di Omero e sarà girato appositamente (come molti dei film di Nolan) in formato IMAX. Il film continuerà la collaborazione di Nolan con la Universal Pictures, che ha finanziato e distribuito Oppenheimer con enorme successo dopo vent’anni di lavoro con la Warner Bros. In uscita il 17 luglio 2026, The Odyssey è stato descritto come un “epico film d’azione mitico girato in tutto il mondo utilizzando la nuova tecnologia cinematografica IMAX”.

Cosa sappiamo della storia dell’Odissea dall’epopea di Omero

L’Odissea è una delle storie più importanti della storia

L’Odissea sarà basata sull’omonimo poema epico di Omero, incentrato su Ulisse. Re dell’isola di Itaca, il brillante Ulisse fu fondamentale per la vittoria dei Greci nella guerra di Troia durante gli eventi dell’Iliade. Prima di poter tornare a casa dalla moglie Penelope e dal figlio Telemaco, Ulisse fece infuriare il dio Poseidone accecando uno dei suoi figli ciclopi e si ritrovò completamente fuori rotta. Perso in mare, Ulisse affrontò diverse minacce mostruose e seducenti mentre lottava per tornare a casa.

Si ritiene che sia stata scritta nell’VIII secolo a.C. e tradotta per la prima volta in inglese nel XVI secolo, L’Odissea è considerata una delle storie più longeve della letteratura.

Mentre la maggior parte dell’Odissea è incentrata sui suoi incontri con creature come i Ciclopi e la dea-strega Circe, la storia racconta anche le difficoltà affrontate da Penelope e Telemaco nel decennio in cui Ulisse è disperso in mare. Il poema epico ha ispirato innumerevoli rivisitazioni ed è rimasto un punto fermo della narrativa per migliaia di anni. Questo fa pensare che l’interpretazione di Nolan potrebbe essere il film più epico del regista.

Quando uscirà L’Odissea (The Odyssey)?

L’Odissea (The Odyssey) uscirà nelle sale il 17 luglio 2026.

Chi è stato confermato nel cast di The Odyssey

Matt Damon 21
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

L’Odissea (The Odyssey) ha già un mix di collaboratori che tornano a lavorare con Nolan insieme a nuovi attori

Ancor prima che fosse confermato il soggetto del prossimo film di Christopher Nolan,il film stava già attirando un cast stellare. Al momento della stesura di questo articolo, Matt Damon, Anne Hathaway, Tom Holland, Zendaya, Robert Pattinson, Lupita Nyong’o e Charlize Theron hanno tutti confermato la loro partecipazione al cast. Tuttavia, i loro ruoli specifici non sono ancora stati confermati. La vastità della storia suggerisce inoltre che molti altri attori si uniranno al cast.

Secondo Deadline, The Odyssey di Nolan dovrebbe iniziare le riprese all’inizio del 2025, con l’obiettivo di uscire nelle sale nel 2026. Ciò riflette il tipico programma di lavoro di Nolan, soprattutto nell’ultimo decennio. Interstellar, Dunkirk, Tenet e Oppenheimer sono stati tutti distribuiti a distanza di tre anni l’uno dall’altro, e The Odyssey dovrebbe debuttare tre anni dopo l’uscita di Oppenheimer.

L’interpretazione di Christopher Nolan dell’Odissea potrebbe essere il suo adattamento più importante

Nolan è perfetto per portare sul grande schermo l’epopea di Omero

L’Odissea è già stata portata sul grande schermo in passato, tra cui Ulisse del 1954 con Kirk Douglas, la miniserie The Odyssey del 1997 con Armand Assante e, più recentemente, The Return del 2024 con Ralph Fiennes. È stata anche fonte d’ispirazione per diversi film e serie TV di vari generi, tra cui O Brother, Where Art Thou?, Cold Mountain e Star Trek: Odyssey. Tuttavia, l’esperienza di Nolan nella realizzazione di film epici e la sua abilità nell’utilizzare la tecnologia IMAX fanno pensare a un film in grado di eguagliare le vette epiche del poema originale.

La tecnologia IMAX dovrebbe essere ideale anche per mostrare appieno la portata dell’epopea e probabilmente sarà una vetrina visiva straordinaria.

Il talento di Nolan come regista dovrebbe emergere in tutto il suo splendore con The Odyssey, poiché la storia esplora il trauma e la pericolosa arroganza di un eroe brillante. È un tema che è apparso in molti altri film di Nolan e che troverà perfettamente spazio in The Odyssey. La tecnologia IMAX dovrebbe inoltre essere ideale per mostrare appieno la portata dell’epopea e probabilmente sarà una vetrina visiva imponente. Considerando il pedigree del cast e dei creativi coinvolti, The Odyssey di Christopher Nolan è destinato a diventare uno dei film più importanti del 2026.

C’è un trailer per The Odyssey?

Il primo teaser di The Odyssey è stato presentato in anteprima esclusiva nei cinema a luglio, prima di Jurassic World – La rinascita. In breve tempo, le immagini del trailer sono trapelate online, apparendo su X e TikTok.

Il trailer si apre con immagini del mare e una voce fuori campo che racconta la vittoria di Ulisse nella guerra di Troia, secondo The New York Times.

“Oscurità. Le leggi di Zeus sono state infrante. Un regno senza re da quando il mio signore è morto”, dice una voce che appartiene al personaggio di Leguizamo.

Una voce che sembra appartenere al personaggio di Pattinson aggiunge poi: “Sapeva che era una guerra impossibile da vincere, eppure in qualche modo… in qualche modo, l’ha vinta”.

Poi, i fan vedono Telemaco, interpretato da Holland, che dice a Jon Bernthal (il cui personaggio non è ancora stato reso pubblico) che deve “scoprire cosa è successo a mio padre”. Il teaser passa poi a “un anno dopo”, prima di rivelare che l’Ulisse di Damon è bloccato in mare.

 
 

Julian McMahon, morto l’attore di Nip/Tuck, I Fantastici Quattro e FBI: Most Wanted

Julian McMahon film

L’attore Julian McMahon, noto per i suoi ruoli da protagonista in Nip/Tuck, Streghe, FBI: Most Wanted e nei film dei Fantastici Quattro degli anni 2000, è morto il 2 luglio a Clearwater, in Florida, dopo una battaglia privata contro il cancro. Aveva 56 anni.

“Con il cuore aperto, desidero condividere con il mondo che il mio amato marito, Julian McMahon, è morto serenamente questa settimana dopo un coraggioso tentativo di sconfiggere il cancro”, ha dichiarato la moglie di McMahon, Kelly McMahon, in una dichiarazione a Deadline. “Julian amava la vita. Amava la sua famiglia. Amava i suoi amici. Amava il suo lavoro e amava i suoi fan. Il suo desiderio più profondo era portare gioia nel maggior numero possibile di vite. Chiediamo il vostro sostegno in questo momento per permettere alla nostra famiglia di elaborare il lutto in privato. E auguriamo a tutti coloro a cui Julian ha portato gioia di continuare a trovare gioia nella vita. Siamo grati per i ricordi.”

McMahon è nato a Sydney, in Australia, il 27 luglio 1968. Iniziando la sua carriera come modello, McMahon è passato alla recitazione con un ruolo da protagonista nella soap opera australiana di breve durata del 1989 “The Power, the Passion”. Passò poi a un’altra soap opera australiana, la longeva Home and Away, dove apparve dal 1990 al 1991, prima di debuttare come attore principale al fianco di Elliott Gould nel film australiano-americano del 1992 Wet and Wild Summer! McMahon si trasferì poi a Hollywood e iniziò la sua carriera americana proprio come aveva fatto con quella australiana: con un ruolo in una soap opera diurna.

Dopo un’apparizione in Another World della NBC nel 1993, Julian McMahon passò al primetime come personaggio fisso nella serie drammatica poliziesca Profiler, della rete, per quattro stagioni. In seguito, partecipò alla popolare serie drammatica soprannaturale della WB, Charmed, per tre stagioni, interpretando il demoniaco Cole Turner.

Successivamente, McMahon ha ottenuto il suo primo ruolo da protagonista in una serie quando, insieme a Dylan Walsh, è stato il protagonista principale della serie drammatica di successo di Ryan Murphy sulla chirurgia plastica Nip/Tuck, andata in onda su FX per sei stagioni e che gli è valsa una nomination ai Golden Globe per l’interpretazione del bel, affascinante (e promiscuo) Dr. Christian Troy.

Il ruolo ha consacrato McMahon come protagonista televisivo, e il suo status è stato riconfermato quando è stato scelto come protagonista di FBI: Most Wanted della CBS. Ha interpretato il capo squadra Jess LaCroix dell’unità Most Wanted dell’FBI per tre stagioni prima della sua sorprendente uscita di scena nel marzo 2022.

Il curriculum televisivo di McMahon include anche un ruolo fisso nella serie Marvel’s Runaways di Hulu. Per quanto riguarda il cinema, è noto soprattutto per il ruolo da protagonista del Dr. Destino nei due film dei Fantastici Quattro di Tim Story, Fantastici Quattro del 2005 e il sequel del 2007 Fantastici Quattro e Silver Surfer. Tra i film di McMahon figurano anche Premonition, RED, Paranoia, You’re Not You, Swinging Safari e, più recentemente, The Surfer del 2024 e The Supremes all’Earl’s All-You-Can-Eat.

Il suo ultimo ruolo è stato nella serie Netflix The Residence. In un momento di svolta, McMahon ha riscoperto le sue origini per il ruolo, interpretando il Primo Ministro australiano.

 
 

Superman: il drone show nel cielo di Roma – le foto e il video!

Cortesia WARNER BROS. DISCOVERY

Nella serata di ieri, giovedì 3 luglio, il cielo sopra Castel Sant’Angelo a Roma è stato illuminato da uno spettacolare drone show realizzato per celebrare l’arrivo in sala di Superman, il nuovo film diretto da James Gunn, al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Nel corso della serata si sono svolte le riprese di una straordinaria coreografia di 500 droni che hanno disegnato nel cielo le forme simbolo di Superman – il supereroe più amato di sempre – e altre iconiche immagini ispirate al film e ai suoi protagonisti.

Lo spettacolo ha attirato una folla di curiosi, incantando romani e turisti con un tributo che ha unito tecnologia e patrimonio culturale, valorizzando uno dei luoghi più rappresentativi della Capitale e celebrando l’eroe leggendario della DC Comics, pronto a tornare sul grande schermo in una nuova epica avventura firmata da uno dei registi più visionari del nostro tempo.

Superman, il primo film dei DC Studios in arrivo sul grande schermo, è pronto a volare nei cinema di tutto il mondo quest’estate, distribuito da Warner Bros. Pictures. Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo universo DC reinventato, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano.

Il film è prodotto da Peter Safran e James Gunn – responsabili dei DC Studios – e diretto dallo stesso Gunn su una sua sceneggiatura, basata sul personaggio della DC, Superman, ideato da Jerry Siegel e Joe Shuster.

Del film sono protagonisti David Corenswet nel duplice ruolo di Superman/Clark Kent, Rachel Brosnahan come Lois Lane e Nicholas Hoult nei panni di Lex Luthor. Fanno parte del cast anche Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell.

Produttori esecutivi di “Superman” sono Nikolas Korda, Chantal Nong Vo e Lars Winther. Dietro la macchina da presa, Gunn si è avvalso del lavoro di suoi collaboratori fidati, tra cui il direttore della fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle, la costumista Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, oltre al compositore David Fleming, ai montatori William Hoy e Craig Alpert.

DC Studios presenta una produzione Troll Court Entertainment/The Safran Company, un film di James Gunn, Superman. Distribuito da Warner Bros. Pictures, il film arriverà al cinema il 9 luglio 2025.

 
 

Into the Storm: la spiegazione del finale del film

Into the Storm spiegazione finale
Foto di © 2012 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Ci sono pochi cose più “esaltanti” in natura che trovarsi davanti all’imbuto di un enorme tornado. Classici film catastrofici come Twister e il suo remake Twisters hanno dato agli spettatori un assaggio di questa emozionante esperienza dalla sicurezza di casa propria. Il thriller del 2014 Into the Storm – diretto da , regista anche di Final Destination 5 -porta il genere a un altro livello, utilizzando un approccio di found footage per far sentire gli spettatori nel bel mezzo dell’azione.

Il film si svolge nella sonnolenta cittadina di Silverton, Oklahoma, dove gli studenti del liceo locale si stanno preparando per il diploma filmando dei video-diari da mettere in una capsula del tempo che verrà aperta tra 25 anni. A loro insaputa, non avrebbero potuto scegliere un giorno peggiore per i festeggiamenti. Un’imponente tempesta si abbatte sulla città durante la cerimonia, gettando nel caos l’evento e gettando nel panico la classe dei diplomandi che corre a mettersi al riparo.

Con i tornado arriva anche una squadra di cacciatori di tempeste. Guidati dal determinato e ambizioso Pete (Matt Walsh) e dalla misurata meteorologa Allison (Sarah Wayne Callies di The Walking Dead), i professionisti si trovano in difficoltà nel tentativo di realizzare un filmato unico nella vita e di salvare i liceali locali, il tutto affrontando un sistema temporalesco di proporzioni storiche.

LEGGI ANCHE: Into the Storm: la storia vera dietro al film

Into the Storm cast
Sarah Wayne Callies in Into the Storm. Foto di Courtesy of Warner Bros. Picture – © 2013 Warner Bros. Entertainment Inc.

La squadra affronta tragedie e trionfi

Nel caos iniziale causato dal tornado, il team di Pete e Allison finisce per unire le forze con il vicepreside della Silverton High School, Gary (Richard Armitage), e uno dei suoi figli, Trey (Nathan Kress). Il figlio maggiore di Gary, Donnie (Max Deacon), si trovava in una cartiera alla periferia della città con un amico quando è scoppiata la tempesta, e Gary teme che possano essere in pericolo.

Mentre tutti salgono sul veicolo di Pete per inseguire la tempesta, un rover simile a un carro armato chiamato Titus, Jacob (Jeremy Sumpter), uno dei cameraman del gruppo, esprime delle riserve sul pericolo crescente della loro missione. Il collega cameraman Daryl (Arlen Escarpeta) lo incoraggia però a pensare ai soldi che guadagnerà una volta terminato l’incarico. Sfortunatamente per Jacob, non riuscirà mai a raccogliere i frutti di quel lavoro.

Quando un altro gruppo di nubi a imbuto scende dal cielo mentre il convoglio è in viaggio verso la cartiera, Jacob decide infatti di alzare la posta in gioco e si ferma per cercare di filmare un tornado infuocato. La tempesta lo travolge e lo trascina nel suo imbuto mortale, mentre il resto della sua squadra assiste con orrore. Allison rimprovera Peter dopo la morte di Jacob, poiché ritiene che la sua dedizione nel voler ottenere le riprese sia una grottesca dimostrazione di avidità.

Vedere Jacob morire è senza dubbio ancora più intenso per lei, poiché questo incarico è la prima volta che si allontana dalla sua giovane figlia e ora che si trova in una situazione estremamente pericolosa, il senso di colpa e la paura stanno diventando palpabili. Si scambiano parole tese, ma alla fine la squadra si sposta alla cartiera dove trovano Donnie e il suo amico intrappolati e in pericolo, ma ancora vivi. Tuttavia, il calvario di tutti è lungi dall’essere finito.

Matt Walsh in Into the Storm
Matt Walsh in Into the Storm. Foto di Ron Phillips – © 2012 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Pete si reca al centro della tempesta

Dopo aver salvato Donnie, il gruppo viene a sapere che nelle vicinanze si è formato un gigantesco tornado. Le sirene di allarme tornado sono state messe fuori uso in tutta la città, il che significa che chi si nasconde ancora nella scuola superiore non sa cosa lo aspetta. Ancora peggio è il fatto che la forza dell’enorme tempesta è sufficiente a distruggere il rifugio della scuola, il che significa che tutti quelli che si trovano lì sono in pericolo di morte.

Il gruppo riesce a tornare alla scuola superiore e a convincere chi si è rifugiato lì ad evacuare. Ma quando i detriti bloccano le strade che portano fuori città, tutti sono costretti a cercare rifugio in un tubo di drenaggio lungo la strada. Purtroppo, si rivela un nascondiglio imperfetto. La griglia sul tubo viene strappata via dalla forza del vento, che minaccia di risucchiare tutti verso la morte. Questo fino a quando Pete non si fa avanti per compiere il sacrificio estremo.

Pete consegna i dischi rigidi della sua videocamera a Gary e dice: “Queste riprese e questi dati potranno salvare delle vite un giorno”. Poi esce dal tubo e guida il Titus davanti alla griglia danneggiata, creando un ostacolo sufficiente a impedire che chi si trova all’interno venga ucciso. È sia un atto di estrema coraggio che una rivelazione: la determinazione di Pete a filmare i tornado ha meno a che fare con le sue ambizioni di regista che con il suo desiderio di aiutare le persone.

All’inizio sembra che il Titus possa sopravvivere alla gigantesca tempesta. Alla fine, però, il veicolo non può competere con la potenza del tornado. Il Titus viene risucchiato in aria, offrendo a Pete una vista spettacolare dell’interno del vortice e del cielo limpido sopra di lui, mentre viene lanciato in alto nella stratosfera prima di precipitare di nuovo sulla terra.

Into the Storm finale
Sarah Wayne Callies in Into the Storm. © 2013 Warner Bros. Entertainment Inc.

Tutti riflettono sulla loro straziante esperienza

L’atto eroico di Pete finisce quindi per salvare la maggior parte delle persone nascoste nel tunnel. Una volta passata la tempesta, il film si conclude con alcune interviste in stile documentario ai sopravvissuti. Con la figlia in grembo, Allison dice alle telecamere che, nonostante i suoi conflitti con Pete, ora sa che lui ha affrontato il loro incarico con buone intenzioni. Non era l’avidità a guidarlo, ma piuttosto il desiderio di contribuire a una maggiore comprensione scientifica dei tornado, al fine di renderli più sopravvivibili. “So perché ha sacrificato la sua vita”, dice. “Voleva fare la differenza”.

Gli studenti della Silverton High School hanno a loro volta le loro lezioni da condividere. Durante l’intervista, uno studente parla dell’ironia del fatto che la loro odissea sia iniziata con la creazione di video per la capsula del tempo. Dice: “Venticinque anni? Non importa, sapete? Basta vivere un giorno alla volta. Ogni giorno va bene. Perché sono vivo. Tutto qui. Nient’altro conta”. Il tema del godersi i giorni che si hanno a disposizione è centrale nel film. I tornado arrivano durante la cerimonia di diploma delle scuole superiori, un momento in cui ai giovani viene chiesto di iniziare a pensare a come sarà il resto della loro vita.

Ma, come dimostra la distruzione causata dalla tempesta, guardare al futuro può portare solo a risultati limitati. La natura ha il potere di annientare tutti quei piani. Uno dei messaggi chiave per diversi personaggi è quello di concentrarsi maggiormente sul godersi ogni giorno che viene, piuttosto che preoccuparsi di quelli che non sono garantiti. Sebbene le sequenze catastrofiche siano al centro del film, il finale di Into the Storm conclude l’azione con un momento di riflessione commovente.

 
 

I cento passi: la storia vera dietro il film

I cento passi film storia vera
Luigi Lo Cascio è Peppino Impastato in I cento passi

I cento passi, diretto da Marco Tullio Giordana e uscito nel 2000, è uno dei film più significativi del cinema italiano contemporaneo, capace di coniugare impegno civile, narrazione storica e forza emotiva. Dopo aver esordito negli anni Ottanta con titoli attenti al contesto politico e sociale italiano, Giordana raggiunge con I cento passi una delle vette della sua filmografia, affermandosi definitivamente come autore in grado di raccontare il nostro Paese attraverso la lente della memoria e dell’etica pubblica.

Il film può contare su un cast di altissimo livello, guidato da Luigi Lo Cascio nei panni di Peppino Impastato, giovane attivista e giornalista siciliano ucciso dalla mafia nel 1978. Accanto a lui, attori come Luigi Maria Burruano e Lucia Sardo regalano interpretazioni intense e credibili, contribuendo a restituire l’autenticità del contesto familiare e sociale in cui si muove il protagonista. I cento passi ha avuto un forte impatto culturale e sociale, contribuendo a far conoscere al grande pubblico la storia di Impastato e a consolidare un immaginario collettivo di resistenza civile alla mafia.

Nel corso dell’articolo approfondiremo la vicenda vera che ha ispirato il film, analizzando il contesto storico e politico della Sicilia degli anni ’70, il percorso personale e ideologico di Peppino Impastato e il modo in cui Marco Tullio Giordana ha saputo trasformare una storia tragica in un’opera di denuncia e di speranza. Un racconto che continua a risuonare con forza anche oggi, a più di vent’anni dall’uscita del film e a quasi cinquant’anni dalla morte del suo protagonista.

Luigi Maria Burruano in I cento passi
Luigi Maria Burruano in I cento passi

La trama del film

Protagonista della vicenda è Peppino Impastato (Luigi Lo Cascio), giornalista attivo nella lotta alla mafia in Sicilia. Nato e cresciuto in una famiglia legata all’ambiente mafioso, soprattutto a causa del padre Luigi (Luigi Maria Burruano), Peppino cercherà in tutti i modi di dissociarsi dalla malavita, anche se questo gli costerà caro. Un’esistenza, quella del giovane attivista, segnata da una serie di eventi che ne decideranno il destino: prima l’assassinio dello zio mafioso Cesare Manzella (Pippo Montalbano), poi l’incontro col pittore comunista Stefano Venuti (Andrea Tidona) e, infine, il rifiuto netto del legame tra la sua famiglia e la mafia.

Peppino decide, infatti, di sfidare il boss del paese Gaetano Badalamenti (Tony Sperandeo), detto don Tano, denunciandone pubblicamente le attività illecite. Nonostante le ripetute minacce, la sua battaglia non si arresta: oltre a scrivere moltissimi articoli portando alla luce verità sempre più scomode, apre Radio Aut, emittente radiofonica dalla quale attacca duramente la mafia, beffeggiando boss e criminali. Peppino diventa agli occhi di tutti un simbolo anti-mafia e, per fare qualcosa di ancora più concreto per il suo paese, decide di candidarsi alle elezioni comunali schierandosi con il partito Democrazia Proletaria.

La storia vera dietro film

La storia vera dietro I cento passi affonda dunque le sue radici nella Sicilia degli anni ’70, una terra attraversata da profondi contrasti sociali, politici ed economici. In questo periodo, l’isola era dominata da un sistema di potere fortemente intrecciato con la mafia, che agiva indisturbata non solo nei traffici illeciti, ma anche nella gestione del territorio, nella politica locale e nella vita quotidiana delle persone. La popolazione era spesso rassegnata o complice, anche per paura, e il silenzio era una condizione diffusa. Parlare apertamente di mafia, denunciarne le collusioni e fare nomi significava mettersi in pericolo. È in questo contesto che emerge la figura di Peppino Impastato, un giovane che decise di rompere quel silenzio.

Peppino nacque nel 1948 a Cinisi, un piccolo paese in provincia di Palermo, in una famiglia legata alla mafia: il padre Luigi era vicino al boss locale Gaetano Badalamenti. Fin da ragazzo, Peppino si oppose con forza a quella cultura mafiosa che permeava il suo ambiente familiare e sociale. Dopo la morte dello zio, mafioso ucciso in un regolamento di conti, la sua presa di coscienza si fece più radicale. Si avvicinò alla sinistra extraparlamentare, al movimento antimilitarista e a quello studentesco, maturando un pensiero politico lucido e fortemente critico verso le strutture oppressive del potere mafioso.

Paolo Briguglia e Luigi Lo Cascio in I cento passi
Paolo Briguglia e Luigi Lo Cascio in I cento passi

La sua fu una lotta culturale oltre che politica: fondò collettivi, organizzò manifestazioni e soprattutto diede vita a una radio libera, Radio Aut, con cui denunciava corruzione, malaffare e violenza con un linguaggio ironico e dissacrante. Attraverso i microfoni di Radio Aut, Peppino prendeva di mira soprattutto Badalamenti, che chiamava sarcasticamente “Tano Seduto”, mettendone in ridicolo la figura pubblica e rivelandone i crimini. La sua voce diventava ogni giorno più forte, più scomoda. Nonostante fosse costantemente minacciato e ostacolato, Impastato non smise mai di esporsi, convinto che la cultura e l’informazione fossero armi fondamentali contro la mafia.

La sua militanza era tanto più straordinaria perché esercitata in un contesto in cui la mafia era non solo potere criminale, ma anche consuetudine, mentalità, cultura dominante. Il 9 maggio 1978, tuttavia, Peppino fu assassinato in maniera brutale: il suo corpo venne fatto esplodere sui binari della ferrovia, in un evidente tentativo di inscenare un attentato suicida. La sua morte, avvenuta nello stesso giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, passò inizialmente sotto silenzio, e le indagini furono da subito segnate da depistaggi e coperture.

Solo dopo anni di battaglie da parte della famiglia, in particolare della madre Felicia e del fratello Giovanni, e del Centro siciliano di documentazione a lui intitolato, fu riconosciuto il vero mandante: proprio quel Gaetano Badalamenti, il boss che Peppino aveva sfidato a viso aperto. I cento passi riprende allora questa vicenda reale e la racconta con una tensione emotiva e politica che non cede mai al patetismo o alla retorica. Marco Tullio Giordana compie un’operazione preziosa: non solo ricostruisce con rigore i fatti, ma riesce a restituire il fermento intellettuale e il coraggio etico che animavano Peppino.

Il titolo stesso del film richiama la distanza tra la casa degli Impastato e quella del boss Badalamenti: solo cento passi, simbolo concreto e potente di una prossimità fisica e di un’enorme distanza morale. Il lascito di Peppino Impastato continua a vivere oggi in scuole, associazioni, libri e opere cinematografiche che portano avanti il suo esempio. La sua storia è diventata emblematica del potere della parola e dell’impegno civile in un Paese che spesso ha fatto fatica a guardare in faccia la verità. I cento passi ha contribuito in modo decisivo a far conoscere la sua vicenda anche alle generazioni più giovani, trasformando la memoria in strumento di lotta e coscienza collettiva.

 
 

Acqua scura: la spiegazione del finale del film

Acqua scura spiegazione finale

Acqua scura (Honogurai mizu no soko kara), diretto da Hideo Nakata nel 2002, è uno dei titoli più emblematici dell’ondata horror giapponese che ha conquistato l’Occidente tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000. Dopo il successo internazionale di Ringu – The Ring (1998), Nakata torna a esplorare le paure più profonde attraverso un horror psicologico che mescola fantasmi, trauma e tensione domestica, proseguendo quel percorso stilistico fatto di atmosfere opprimenti, silenzi carichi di inquietudine e una minuziosa attenzione al dettaglio.

Il film si inserisce pienamente nel filone del J-horror, caratterizzato da una visione meno spettacolare ma più suggestiva e disturbante dell’orrore, dove la componente sovrannaturale è spesso legata a traumi irrisolti e al dolore della perdita. Tratto da un racconto breve di Koji Suzuki, autore anche del romanzo Ring, Acqua scura affronta temi come l’abbandono, la maternità, l’infanzia tradita, l’isolamento, i quali si intrecciano con elementi sovrannaturali, dando vita a una narrazione che lavora sottotraccia, più evocativa che esplicita, ma capace di generare un senso di disagio crescente.

Il successo di Acqua scura ha consolidato ulteriormente la reputazione internazionale di Nakata, spingendo Hollywood a realizzarne un remake nel 2005: Dark Water, diretto da Walter Salles e interpretato da Jennifer Connelly, che pur mantenendo l’impianto narrativo originale, opta per una resa più esplicita e drammatica. Il film originale giapponese resta tuttavia quello più sottile e disturbante, capace di colpire per la sua ambiguità e per la profondità emotiva del finale. Ed è proprio il finale di Acqua scura – enigmatico, toccante e carico di simbolismo – che merita un’analisi più attenta. Nei prossimi paragrafi, ci concentreremo dunque su ciò che accade nel segmento conclusivo del film.

Hitomi Kuroki e Rio Kanno in Acqua scura
Hitomi Kuroki e Rio Kanno in Acqua scura

La trama di Acqua scura

La storia è quella di Yoshimi Matsubara (Hitomi Kuroki), una giovane madre che si trova nel pieno di un doloroso divorzio insieme alla figlia di sei anni, Ikuko (Rio Kanno). Pressata dalla battaglia per l’affidamento e dalla necessità di dimostrare stabilità, Yoshimi si trasferisce con la bambina in un modesto appartamento all’interno di un grigio e vecchio palazzo alla periferia di Tokyo. Ma l’apparente tranquillità finisce rapidamente. Dal soffitto iniziano a cadere misteriose gocce d’acqua e inquietanti rumori provengono dall’appartamento di sopra, un tempo abitato da una famiglia ora scomparsa senza spiegazioni chiare. Yoshimi cercherà dunque di venire a capo di quel mistero, riportando a galla una realtà molto dolorosa.

La spiegazione del finale del film

Nel corso del terzo atto di Acqua scura, la protagonista Yoshimi comincia a comprendere la vera natura degli eventi sovrannaturali che infestano l’appartamento in cui vivono. Le continue infiltrazioni d’acqua dal soffitto, gli indumenti da bambina che appaiono misteriosamente, l’ascensore che sembra agire autonomamente e la figura spettrale che si manifesta in modo sempre più insistente sono tutti segnali che portano Yoshimi a una terribile scoperta: la presenza che infesta l’edificio è lo spirito di Mitsuko, una bambina scomparsa anni prima nello stesso complesso residenziale.

Uno dei momenti chiave avviene quando Yoshimi trova una cartella scolastica identica a quella di sua figlia, che però risulta appartenere a Mitsuko, e successivamente scopre che la bambina era stata trascurata e abbandonata dalla madre fino a morire, dimenticata, nel serbatoio d’acqua sul tetto dell’edificio. Questo particolare spiega anche la causa delle macchie e delle infiltrazioni d’acqua contaminata che affliggono l’appartamento. L’acqua diventa così simbolo di putrefazione, ma anche di memoria: è la materia che trasporta il ricordo e la rabbia dello spirito di Mitsuko, che cerca non tanto vendetta, quanto attenzione e una figura materna che possa finalmente colmare il vuoto lasciato dalla propria madre assente.

Rio Kanno in Acqua scura
Rio Kanno in Acqua scura

Il climax emotivo del film si consuma quando Yoshimi, rendendosi conto che Mitsuko sta cercando di prendere il posto di sua figlia Ikuko, si trova di fronte a una scelta estrema: sacrificarsi per salvare la bambina. Nella scena più potente del film, Yoshimi abbraccia lo spirito di Mitsuko come se fosse sua figlia, accettando di restare con lei per sempre, e scompare nell’ascensore insieme al fantasma. È un gesto di disperazione ma anche di amore, in cui la protagonista si sostituisce alla madre assente di Mitsuko, pur sapendo che questo significa perdere tutto. Anni dopo, Ikuko ormai adolescente torna al palazzo e rivede lo spirito della madre, intrappolata ma ancora amorevole: un ultimo sguardo che unisce il mondo dei vivi e dei morti con una tenerezza struggente.

Il finale di Acqua scura, lontano da una risoluzione liberatoria, si carica di un senso profondo di malinconia e sacrificio. Non c’è una vittoria contro il male, ma una scelta consapevole di protezione materna portata alle estreme conseguenze. La maternità, infatti, è il nucleo tematico del film: da un lato quella negata o assente, dall’altro quella assoluta, che diventa oblativa. Yoshimi, nel suo tentativo di essere una madre migliore di quella che lei stessa ha avuto e di salvare la figlia da un’infanzia traumatica, finisce per incarnare il ruolo salvifico anche per una bambina che non è sua, ma che ha bisogno disperatamente d’amore.

In questo senso, l’horror di Nakata si distingue per la sua dimensione profondamente umana. I fantasmi non sono semplicemente entità maligne, ma anime tormentate da traumi irrisolti. L’acqua – elemento onnipresente – non è solo un veicolo di paura, ma anche un simbolo di memoria e dolore sommerso, che risale alla superficie in cerca di riscatto. Il finale lascia lo spettatore con un senso di inquietudine, ma anche di compassione: la tragedia non può essere evitata, ma può essere compresa. E in quella comprensione, si cela la vera forza del film.

 
 

Superman: due noti personaggi appariranno nel film [SPOILER]

Oggi è stata pubblicata una recensione completa di Superman dopo che il sito The Daily Beast ha violato l’embargo. L’articolo è poi stato rimosso, ma alcune informazioni contenute in esso sono diventate virali. Ormai è diventata una pratica comune per i critici rivelare spoiler mentre condividono i loro verdetti, ad esempio svelando un cameo importante o un punto chiave della trama.

Da qui seguono spoiler sul film Superman

È così anche in questa recensione, che conferma non uno ma ben due cameo importanti. Se avete seguito le voci e le indiscrezioni sulla trama di Superman, queste rivelazioni non vi sorprenderanno, e anche James Gunn ha volutamente svelato alcune grandi sorprese durante le interviste promozionali. “Il film di Gunn – si legge nell’articolo – finisce per ricorrere alla creazione di futuri capitoli del franchise attraverso apparizioni veloci di Maxwell Lord (Sean Gunn) e Supergirl (Milly Alcock)”.

L’apparizione di Maxwell Lord era prevedibile, dato che finanzia la “Justice Gang” ed è il proprietario della Hall of Justice. Insieme a Guy Gardner e Hawkgirl, Sean Gunn riprenderà il ruolo in Peacemaker il mese prossimo. Per quanto riguarda Supergirl interpretata da Alcock, era ugualmente prevedibile che facesse un cameo con il film Supergirl all’orizzonte (soprattutto perché Krypto dovrebbe appartenere a lei). La cosa eccitante di questa rivelazione è che significa che manca solo una settimana per vedere Supergirl della DCU in costume!

È possibile che Superman abbia ancora qualche sorpresa in serbo? Non si direbbe, tra le indiscrezioni e le recenti interviste di Gunn, ma il regista ha detto fin dall’inizio che questo film non è necessariamente incentrato sul futuro della DCU, quindi Darkseid non farà come Thanos apparendo in una scena post-credits. L’identità di Ultraman è ancora un po’ un mistero, almeno, e non tutti seguono le voci così da vicino, quindi il film dovrebbe comunque garantire un bel divertimento quando arriverà nei cinema il prossimo fine settimana.

Il cast di Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Il film sarà al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Superman”, il primo film dei DC Studios in arrivo sul grande schermo, è pronto a volare nei cinema di tutto il mondo quest’estate, distribuito da Warner Bros. Pictures. Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo universo DC reinventato, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano.

Produttori esecutivi di “Superman” sono Nikolas Korda, Chantal Nong Vo e Lars Winther. Dietro la macchina da presa, Gunn si è avvalso del lavoro di suoi collaboratori fidati, tra cui il direttore della fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle, la costumista Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, oltre al compositore David Fleming (“The Last of Us”), ai montatori William Hoy (“The Batman”) e Craig Alpert (“Deadpool 2”, “Blue Beetle”).

 
 

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, un fumetto tie-in svela le origini della squadra. Galactus si mostra nel nuovo spot

I Fantastici Quattro - Gli inizi
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

È stato pubblicato un nuovo spot televisivo per I Fantastici Quattro: Gli Inizi, che rivela forse la nostra migliore occhiata finora al Galactus di Ralph Ineson. Nel video, la telecamera si allarga abbastanza da permetterci di vedere un po’ del volto del Divoratore di Mondi, prima di mostrare la sua figura imponente mentre cammina per New York. Vediamo anche la Cosa barbuta, e il promo fa un lavoro, osiamo dire, fantastico nel promuovere questo film come un’avventura epica.

Diamo anche un’occhiata a I Fantastici Quattro: Gli Inizi #1, il fumetto tie-in di prossima uscita del film, scritto da Matt Fraction e illustrato da Mark Buckingham. L’idea è che questo fumetto esista anche nel mondo di I Fantastici Quattro: Gli Inizi e che venga pubblicato in occasione del quarto anniversario del team per celebrare i loro numerosi successi. Per i fan del mondo reale, è l’occasione di vedere la storia ufficiale delle origini del team nel MCU.

Ne abbiamo un assaggio nell’anteprima a questo link, con Reed, Sue, Ben e Johnny che tornano dallo spazio con nuovi fantastici poteri. Simile alla sua controparte nei fumetti degli ultimi anni, Sue è un medico e sembra che questa versione del quartetto sia stata bombardata da raggi cosmici, proprio come quella che abbiamo visto per la prima volta sulla pagina decenni fa.

L’anteprima si conclude con la Donna Invisibile che avvisa il team di un incidente a New York, e scommettiamo che si tratterà dell’attacco dell’Uomo Talpa, a giudicare dalla copertina del fumetto.

 
 

Hayley Atwell parla del futuro di Captain Carter in Avengers dopo il suo deludente cameo in Doctor Strange 2

hayley atwell

Hayley Atwell si apre sul desiderio di riportare in vita Captain Carter nell’Universo Cinematografico Marvel. Nonostante Peggy Carter di Terra-616 sia scomparsa in Captain America: Civil War, la linea temporale del MCU ha comunque trovato il modo di riportare in vita altre sue versioni nella Saga del Multiverso. L’introduzione di Captain Carter, apparsa sia in progetti animati che live-action, ha aperto una nuova strada per Atwell, e i fan hanno chiaramente espresso il desiderio di vederla di più.

In una nuova intervista con Den of Geek, ad Hayley Atwell è stato chiesto se sarebbe stata disponibile a tornare nei panni del Captain Carter in Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars, soprattutto dopo che il suo cameo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia l’ha portata ad essere uccisa da Scarlet Witch in un cameo deludente. Atwell, che è nel MCU da Captain America: Il Primo Vendicatore, ha detto che le piacerebbe molto interpretare il Captain Carter nei prossimi film di Avengers, come ha dichiarato:

Mi piacerebbe molto. Ci sono così tante cose che potrebbe fare, c’è così tanto altro che sento di poter apportare a un personaggio perché sono cresciuta nel tempo. La cosa fantastica di avere del tempo alle spalle e di avere una carriera ventennale è lo sviluppo delle proprie capacità, e penso che Peggy possa fare ancora molto. È un personaggio decisamente poco valorizzato.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd / Ant-Man, Simu Liu / Shang-Chi, Tom Hiddleston / Loki, Lewis Pullman / Bob-Sentry, Florence Pugh / Yelena, Danny Ramirez / Falcon, Ian McKellen / Magneto, Sebastian Stan / Bucky, Winston Duke / M’Baku, Chris Hemsworth / Thor, Kelsey Grammer / Beast, James Marsden / Cyclops, Channing Tatum / Gambit, Wyatt Russell / U.S. Agent, Vanessa Kirby / Sue Storm, Rebecca Romijn / Mystique, Patrick Stewart / Professor X, Alan Cumming / Nightcrawler, Letitia Wright / Black Panther, Tenoch Huerta Mejia / Namor, Pedro Pascal / Reed Richards, Hannah John-Kamen / Ghost, Joseph Quinn / Johnny Storm, David Harbour / Red Guardian, Robert Downey Jr. / Doctor Doom, Ebon Moss-Bachrach / La Cosa, Anthony Mackie / Captain America.

 
 

Chi è Mefisto? 5 cose da sapere sul nuovo cattivo del MCU interpretato da Sacha Baron Cohen

Il segreto è svelato: i Marvel Studios hanno ufficialmente presentato Mefisto, un personaggio che i fan chiedevano di vedere fin dall’uscita di WandaVision nel 2021 (in difesa di Kevin Feige, Sacha Baron Cohen è stato scelto e ha girato le sue scene per Ironheart nel 2022).

Il cattivo ha un discreto minutaggio nel finale di Ironheart e si afferma rapidamente come una minaccia terrificante e potente. Ora ha l’anima di Riri Williams in pugno e senza dubbio ha piani ancora più sinistri più brillanti personaggi del MCU.

Sebbene il nome di Mefistofele venga spesso menzionato, non è il cattivo più noto e molti di voi potrebbero non conoscere le sue origini, i suoi poteri e le sue relazioni più importanti – con eroi e cattivi – presenti sulle pagine. Bene, ora ne avete una panoramica completa.

La storia delle origini di Mefisto

Mefisto non ha una storia delle origini definitiva, il che non sorprende, visto che l’onestà non è esattamente una delle sue caratteristiche distintive. Una versione sostiene che, quattro miliardi di anni fa, Mefisto fosse poco più di una mosca che deponeva vermi e assistette alla caduta di un Celestiale.

C’è anche un racconto che suggerisce che, dopo che Atum/il Demogorgo attaccò i demoni della Terra, l’umanità creò inavvertitamente una nuova stirpe di demoni, plasmata dai suoi desideri più oscuri. Fu allora che Mefisto nacque come il più malvagio di tutti.

Un’altra storia ancora sostiene che quando l’entità primordiale nota come Nemesis cercò di creare la vita, creò inavvertitamente creature malvagie (una delle quali divenne Mefisto). Inorridita da ciò che aveva portato all’esistenza, Nemesis si suicidò e i suoi resti divennero le Gemme dell’Infinito.

Chi sono i suoi alleati?

Mefisto ha pochi amici, ma spesso si allea con coloro che crede di poter manipolare nella sua ricerca di maggiore potere. In genere, lo si può trovare in squadra con gli altri abitanti dell’Inferno Hela, Ade, Asmodeus, Satannish e Satana.

Ognuno di questi Signori dell’Inferno governa il proprio dominio, il che significa che tutti desiderano le anime. Raramente rimangono a lungo dalla stessa parte, e l’alleanza più degna di nota di Mefisto è sicuramente quella con Thanos.

Si sono alleati un paio di volte, ma solo perché Mefisto voleva salvaguardare l’esistenza a causa del ruolo che questa gioca nel suo potere (se tutto cessa di esistere, allora non ci saranno anime da cui trarre potere).

L’importanza delle anime

In termini di poteri, Mefisto ha tutti i tratti che ci si aspetterebbe da un demone. È una minaccia degna degli Avengers e trae il suo immenso potere dalle anime che colleziona. Più diventano corrotte – come Hood in Ironheart, per esempio – più questo cattivo ne trae vantaggio.

Con queste immense capacità, Mefisto è diventato un maestro della manipolazione, immortale, quasi invulnerabile e con il potere sulla vita e sulla morte. Il tempo conta poco per lui, e l’abitudine dell’umanità a commettere atti malvagi significa che ha una scorta infinita di anime dirette verso di lui.

Tuttavia, Mefisto non è onnipotente, e il suo posto nel cosmo come “diavolo” sembra essere ciò che gli impedisce di conquistare l’intero universo. Forse è per questo che si è scontrato (ed è stato sconfitto) con così tanti supereroi nel corso degli anni…

I suoi legami con alcuni supereroi chiave

Spider-Man 4
Tom Holland in Spider-Man: No Way Home (2021) © Marvel Studios

Mefisto ha tormentato e tentato di corrompere molti supereroi, tra cui Thor, Silver Surfer e Spider-Man. Nel caso di quest’ultimo, quando zia May stava morendo, la salvò in cambio di qualcosa di ancora più prezioso di un’anima: il matrimonio di Peter Parker con Mary Jane Watson.

Creò il primo Ghost Rider e strinse l’accordo che trasformò Johnny Blaze nello Spirito della Vendetta. Il diavolo tormentò anche Scarlet Witch, giocando un ruolo chiave nel crollo, che alla fine portò ad Avengers Disassembled e House of M.

Parte del motivo per cui Victor Von Doom cadde nelle mani del male è perché Mefistofele intrappolò l’anima di sua madre all’inferno. Il cattivo ha corteggiato la Morte e gli viene persino attribuito un patto con Norman Osborn che alla fine portò lo scienziato a diventare il malvagio Goblin. Quindi, sì, è un figlio di puttana perverso.

Qual è il piano per Mefisto nell’MCU?

MefistoIronheart racconta che “The Hood” appartiene a Mefisto (un cambiamento rispetto ai fumetti, dove è legato a Dormammu). Prese l’anima di Parker Robbins in cambio del manufatto e in seguito strinse un accordo con Riri Williams per prendere la sua in cambio della resurrezione della vera Natalie.

L’interpretazione di questo personaggio nell’MCU è altrettanto potente della sua controparte nei fumetti, e il vero volto del diavolo si mostra brevemente nel riflesso del cucchiaio che tiene in mano. Quindi, cosa riserva il futuro al grande cattivo soprannaturale di Sacha Baron Cohen?

Immagino che farà parte di Midnight Sons, Ghost Rider e forse anche di quel futuro film di Scarlet Witch di cui abbiamo sentito tanto parlare. Poi, c’è la possibilità che venga preso in considerazione anche in film come Spider-Man: Brand New Day e Avengers: Doomsday.

 
 

La Grazia di Paolo Sorrentino apre in Concorso il Festival di Venezia 2025

Paolo Sorrentino
Paolo Sorrentino al 77esimo Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La Grazia di Paolo Sorrentino, una storia d’amore che vede nuovamente il regista dirigere Toni Servillo, è stato scelto come film d’apertura della prossima Mostra del Cinema di Venezia. La Grazia sarà presentato al Lido in concorso.

Servillo recita in La Grazia al fianco di Anna Ferzetti, recentemente apparsa nel grande successo di Ferzan Ozpetek Diamanti. I dettagli della trama del nuovo film di Sorrentino sono ancora segreti, a parte il fatto che si tratta di una storia d’amore ambientata in Italia.

La Grazia segnerà la settima collaborazione di Servillo con Sorrentino, che ha diretto finora 10 lungometraggi. La prima collaborazione avvenne nel 2001, con lo strepitoso debutto di Sorrentino, L’uomo in più, in cui Servillo interpretava un cantante attempato e dipendente dalla cocaina. Servillo è noto anche al pubblico internazionale per la sua memorabile interpretazione dello scrittore romano e socialite Jep Gambardella, che intraprende una discesa dantesca tra i grotteschi e mondani personaggi della Città Eterna ne La Grande Bellezza, vincitore dell’Oscar come miglior film internazionale nel 2014. Ha inoltre interpretato un contabile mafioso e dipendente dall’eroina nel secondo film di Sorrentino Le conseguenze dell’amore; Giulio Andreotti ne Il Divo; e Silvio Berlusconi in Loro di Sorrentino.

“Sono molto felice che l’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si apra con il nuovo e attesissimo film di Paolo Sorrentino”, ha dichiarato il direttore artistico di Venezia Alberto Barbera in una nota. Ha poi sottolineato che Sorrentino ha debuttato a Venezia nel 2001 con L’uomo in più, durante i primi anni di Barbera alla guida della Mostra.

Sebbene Sorrentino abbia lanciato diverse opere successive da Cannes, il suo rapporto con Venezia si è consolidato nel corso degli anni con il lancio al Lido dei primi episodi della sua innovativa serie “The Young Pope” (prima e seconda stagione) e con il suo film del 2021 E’ stata la mano di Dio, che ha vinto il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria.

“Il ritorno di Paolo Sorrentino [a Venezia] in concorso arriva con un film destinato a lasciare il segno per la sua grande originalità e la sua forte attualità, che il pubblico della Mostra del Cinema di Venezia avrà il piacere di scoprire la sera dell’apertura”, ha concluso Barbera.

La Grazia, ​​scritto e diretto da Paolo Sorrentino, è un film Fremantle prodotto da The Apartment, una società Fremantle, dalla Numero 10 di Sorrentino e da PiperFilm, che lo distribuirà in Italia. Mubi detiene i diritti mondiali, esclusa l’Italia. The Match Factory si occupa delle vendite internazionali.

Come annunciato in precedenza, il due volte premio Oscar Alexander Payne presiederà la giuria del Concorso. L’82a edizione del Festival di Venezia si terrà dal 27 agosto al 6 settembre. Il programma sarà annunciato il 22 luglio.

 
 

Ahsoka – Stagione 2: nuovo look di Ezra Bridger anticipato da Eman Esfandi

Ahsoka - Stagione 2

La star della seconda stagione di Ahsoka Eman Esfandi ha svelato il nuovo look post-esilio di Ezra Bridger. Ora ufficialmente in produzione, Ahsoka – stagione 2 riunirà gli spettatori con l’ex Jedi Ahsoka Tano, la Jedi mandaloriana in addestramento Sabine Wren, l’ex Jedi esiliato Ezra Bridger, il generale Hera Syndulla e i leader della Nuova Repubblica, mentre cercano di affrontare il ritorno del Grand’Ammiraglio Thrawn.

In un tragico colpo di scena nel finale della prima stagione di Ahsoka, Ezra ha scambiato il posto con Ahsoka e Sabine, riuscendo a fuggire sul Star Destroyer improvvisato del Grand’Ammiraglio Thrawn. Ora, Ahsoka, Sabine e il droide dell’Ordine Jedi Huyang sono intrappolati nella galassia secondaria di Star Wars senza alcun mezzo evidente per tornare a casa.

Dopo anni di isolamento su Peridea, Ezra merita davvero di ricongiungersi con i restanti membri dell’equipaggio della Ghost. È chiaro, però, che si sta preparando per un’altra battaglia, come rivela il nuovo look condiviso da Esfandi in una storia su Instagram, salvata e condivisa dall’utente X Mandoverse Updates, che mostra un Ezra Bridger leggermente più curato e pronto alla battaglia, che apparirà nella seconda stagione di Ahsoka.

Ha senso che Ezra si rifaccia il look nella seconda stagione di Ahsoka

Il piccolo restyling di Ezra non è poi così sorprendente. È rimasto bloccato per anni nelle lande desolate di Peridea, evitando di essere scoperto da Thrawn e sopravvivendo con nient’altro che i Noti a fargli compagnia. Per quanto possa essere rimasto positivo, questo deve averlo segnato profondamente.

È logico che voglia lasciarsi alle spalle quella parte della sua vita, e tagliarsi i capelli è una rappresentazione fisica di questo desiderio. Il suo nuovo taglio di capelli ricorda molto quello di Ezra nelle stagioni 1 e 2 di Star Wars Rebels. Manca solo quella caratteristica lucentezza blu della serie animata.

 
 

Jurassic World – La Rinascita, la spiegazione del finale: c’è una scena post credits?

Scarlett Johansson è Zora Bennett in JURASSIC WORLD - LA RINASCITA, diretto da Gareth Edwards. © Universal Studios. All Rights Reserved.

Jurassic World – La Rinascita è arrivato nelle sale e, nel film, il regista Gareth Edwards ci porta su una nuova isola piena di dinosauri Mutadon mai visti prima per un’avventura standalone divertente, perfetta per l’estate.

Il franchise di Jurassic ha prodotto molti successi al botteghino, ed è ovvio che la Universal Pictures spera che questo possa essere il primo capitolo di una nuova trilogia. Dipenderà da diversi fattori, tra cui l’andamento del botteghino in questo weekend festivo. Per ora, commentiamo il finale del film, spiegando come si sviluppa, cosa significa per il futuro e se vale la pena rimanere a guardare dopo i titoli di coda.

In Jurassic World – La Rinascita, il rappresentante di una casa farmaceutica, Martin Krebs (Rupert Friend), ingaggia un gruppo di mercenari, insieme al paleontologo Dr. Henry Loomis (Jonathan Bailey), per recuperare tre campioni di DNA di dinosauro da una terza isola precedentemente inesplorata, l’Île Saint-Hubert.

La squadra, guidata da Zora Bennett (Scarlett Johansson), incontra infine la famiglia Delgado e la salva da un Mosasaurus. Scoprono anche di avere a che fare con dinosauri geneticamente modificati, considerati troppo pericolosi per Jurassic Park, ma raccolgono i campioni necessari (anche quando tutto inizia ad andare storto) e progettano una fuga dall’isola.

Più facile a dirsi che a farsi quando vengono braccati da mutanti inferociti. Mentre la situazione peggiora, l’avido Krebs si ammanetta la valigetta contenente i campioni al polso nel tentativo di assicurarsi che non vadano persi e che la sua compagnia tragga profitto da ciò che è stato recuperato.

Nel tentativo di fuggire attraverso un tunnel, la giovane Isabella Delgado riesce a raggiungere un pannello di controllo che aprirà loro la strada verso una barca vicina. Il D-rex prende di mira Krebs, divorandolo in un solo boccone… ma lasciandogli il braccio e i campioni. Zora afferra la valigetta e Duncan Kincaid (Mahershala Ali) distrae il mostro abbastanza a lungo da permettere a tutti di scappare.

Fortunatamente, Kincaid si rivela sopravvissuto e il gruppo salpa verso la salvezza. Krebs aveva pianificato di trarre grandi profitti dai campioni, ma mentre Henry e Zora discutono su cosa farne, concludono che dovrebbero essere resi open source, in modo che tutti possano beneficiare degli enormi benefici medici che offrono. Meglio così che vengano usati per consolidare i profitti di una grande multinazionale farmaceutica.

C’è una scena post credits in Jurassic World – La Rinascita?

Quindi, si tratta di un lieto fine e i buoni vincono, ma Edwards anticipa i suoi piani per un sequel per il nuovo inizio del franchise di Jurassic World con una scena post-credit?

No, Jurassic World – La Rinascita non ha nulla di extra dopo i titoli di coda; questo film potrebbe essere una storia a sé stante o l’inizio di una nuova serie di avventure con questi personaggi. Anche il D-Rex è ancora in circolazione, quindi potremmo vederne di più in futuro.

Fonte

 
 

Ironheart: tutte le conseguenze che la serie può avere sul MCU

Ironheart

Gli ultimi tre episodi di Ironheart hanno riservato un sacco di grandi sorprese, ed ecco quali possono essere le più grandi conseguenze che la miniserie potrà avere sul MCU.

Non siamo ancora del tutto sicuri del perché i Marvel Studios abbiano deciso di distribuire Ironheart in sole due settimane. La serie è “Certified Fresh” con l’86% di recensioni positive su Rotten Tomatoes, e aveva un potenziale notevole per congetture e teorie, soprattutto quando sono iniziati a circolare quegli riferimenti a Dormammu. Questa velocità di fruizione non ha però impedito alla serie di avere potenziali conseguenze sul’MCU in generale.

Cosa riserva il futuro a Riri Williams a cosa Mefisto porterà al gioco, e come Ironheart potrebbe influenzare altri film e serie TV?

Ezekiel Stane: Supereroe o Supercattivo?

Ironheart non sembra esplorare appieno le capacità bioniche di Ezekiel Stane, ma può sparare elettricità dalla punta delle dita e sbarazzarsi rapidamente della corazzata Riri Williams, quando si scontrano.

La serie si conclude con lei che aiuta Ezekiel a sfuggire all’influenza di The Hood, ma lui è ancora arrabbiato e suggerisce che la loro storia è tutt’altro che finita. Una rivincita potrebbe essere in programma, a meno che, ovviamente, il figlio di Iron Monger non decida di usare i suoi poteri per il bene.

Il piano originale dei Marvel Studios era che Ezekiel venisse menzionato in Captain America: Brave New World come colui che aveva fornito alla Serpent Society i suoi potenziamenti cibernetici. Tra questo e Armor Wars (progetto scartato), sembra che l’intenzione fosse quella di renderlo completamente cattivo.

La scienza incontra la magia

Ironheart riri williamsQuando Ironheart finisce, Riri è riuscita a combinare scienza e magia, usando il potere della Dimensione Oscura per creare un’armatura persino migliore di quella che le avevano fornito i Wakandiani.

Dopo il suo scontro con Hood (e un incontro fatale con Mefisto), Riri viene mostrata mentre ricerca freneticamente la magia, scrivendola in un modo che non si discosta troppo da un’equazione scientifica. La versione a fumetti di Mister Fantastic ha elogiato i legami tra scienza e magia, ed è logico che l’adolescente abbia trovato un filo conduttore tra le due discipline.

Questo promette di rendere Ironheart incredibilmente formidabile, e molto più di una semplice imitazione di Iron Man al femminile. Oltre a radicarla saldamente nell’angolo soprannaturale del MCU, potrebbe farla finire nel radar di Dormammu, insieme a quello di Mefisto, ovviamente.

The Hood trova un nuovo alleato inaspettato

Nella scena post-credits di Ironheart, Parker Robbins, non più The Hood dopo essere stato sconfitto da Riri, visita il negozio di Zelma Stanton. A quanto pare, vuole che lei lo metta in contatto con Wong, lo Stregone Supremo, probabilmente nel tentativo di riconquistare la sua anima da Mefisto.

Si tratta di un abbinamento intrigante, e scommettiamo che i Marvel Studios avevano inizialmente pianificato di espandere nella serie TV Strange Academy, che era in lavorazione. Ora, però, questo è un filo conduttore della trama in sospeso e che potrebbe rimanere irrisolto per il prossimo futuro.

Zelma è un personaggio fantastico e dovrebbe essere preso in considerazione per i Giovani Vendicatori (Campioni?). Tuttavia, lo spazio narrativo è limitato, quindi, a seconda di quanto sia importante per i Marvel Studios riprendere la trama di questi due personaggi, potremmo dover aspettare un po’.

Incontro con Mefisto

Nel finale di Ironheart, incontriamo il diavolo dell’MCU, Mefisto. Interpretato da Sacha Baron Cohen, il cattivo ha dato a Parker il suo Cappuccio per permettergli di ottenere ciò che desiderava. Tuttavia, la sua influenza lo ha reso sempre più demoniaco con il passare del tempo, con il Cappuccio che è diventato quasi una dipendenza che lo lascia nel dolore quando non può accedervi.

Quindi, stringere un patto con il diavolo non è una mossa intelligente, ed è fortemente insinuato che quando Mefisto dice di volere qualcosa di cui non sentirà la mancanza in cambio del suo aiuto, si riferisca a un’anima. I fan di Ghost Rider sapranno cosa ha significato per Johnny Blaze, quindi non siamo sorpresi di vedere che Parker si trovi ad affrontare una sofferenza simile.

Avere Mefisto nel MCU è un’enorme opportunità e apre le porte a innumerevoli progetti per Cohen. Potrebbe scontrarsi con Thor, stringere un patto con Spider-Man, dare una mano al Dottor Destino quando combatterà contro gli Avengers e dovrebbe quasi certamente essere il villain principale nel presunto film di Midnight Sons. Il futuro è comunque molto luminoso per questo grande cattivo.

Morte e Resurrezione

Ci sono indizi dell’incommensurabile potenza di Mefisto quando si siede con Riri. Tuttavia, è solo quando riporta in vita Natalie (la vera Natalie, non N.A.T.A.L.I.E.) che capiamo di cosa è veramente capace.

In cambio dell’anima di Riri, ha resuscitato una ragazza uccisa in una sparatoria anni prima. Cosa gli impedisce di riportare in vita Iron Man o Zia May? Niente, a quanto pare, e questo sarà sicuramente un aspetto importante delle storie in cui alla fine entra in gioco.

Chiedete a qualsiasi appassionato di fumetti e vi dirà che la morte non significa nulla sulla pagina. Nel MCU, è rimasta per lo più immutata, ma introducendo qualcuno che può cambiare le cose, si apre la porta a una nuova strada narrativa per un franchise bisognoso di nuove idee.

L’anima (o la mancanza di essa) di Riri Williams

Dominique Thorne in Ironheart
Dominique Thorne in Ironheart. Foto di Jalen Marlowe/Jalen Marlowe – © 2024 MARVEL. All Rights Reserved.

Ironheart si conclude con Riri che fa un patto con il diavolo e, così facendo, la sua migliore amica le viene restituita. Dovrebbe essere un momento felice per l’eroina, ma mentre abbraccia Natalie, vediamo sul suo braccio cicatrici simili a quelle che alla fine ricoprivano il corpo di Hood.

Si è trattato di un patto una tantum o ora è al servizio di Mefisto? In ogni caso, senza un’anima, finirà per soffrire della stessa afflizione demoniaca di Hood, più a lungo Natalie rimarrà tra i vivi? Queste sono domande a cui solo i Marvel Studios possono rispondere.

Riri, Parker e presumibilmente Ghost Rider (che si vocifera debutterà in Avengers: Doomsday) hanno venduto le loro anime a Mefisto, quindi forse è questo che li unisce in Midnight Sons.

 
 

Volge al termine la 14ma edizione di Ciné – Giornate di Cinema

Ciné – Giornate di Cinema

Volge al termine la 14ma edizione di Ciné – Giornate di Cinema, la manifestazione dell’industria cinematografica promossa da ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) in collaborazione con ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici), con la partecipazione di ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema), sostenuta dal MiC, dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Emilia-Romagna Film Commission e dalComune di Riccione, prodotta e organizzata da Cineventi.

La quattro giorni riccionese si conclude venerdì 4 luglio con una mattinata ricchissima con le ultime convention della società di distribuzione che presenteranno alla platea il prodotto cinematografico dei prossimi mesi. Si parte con PiperFilm (ore 9.45), che porterà sul palco della sala Concordia Lillo PetroloNaska e Maurizio Lastrico per Tutta colpa del rock di Andrea Jublin, Claudio Amendola per Fuori la verità di Davide Minnella e Edoardo Leo per Per te di Alessandro Aronadio. A seguire le presentazioni dei listini di Movies Inspired (ore 10.45) e Europictures (ore 11.15), e a chiudere ufficialmente i lavori la convention Warner Bros. (ore 11.30).

Ultimi appuntamenti anche per i giovani appassionati e appassionate di cinema che nella settimana hanno frequentato CinéCamp con il laboratorio di set cinematografico a cura di Almost Famous Produzione, e l’ultimo degli appuntamenti Meet the Star alla presenza di Roberto Proia,  sceneggiatore del film Il ragazzo dai pantaloni rosa.

 
 

Il Maestro: il poster del nuovo film di Andrea Di Stefano

In occasione di Cinè, Giornate di Cinema di Riccione è disponibile il teaser poster di Il Maestro, il nuovo film di Andrea Di Stefano con Pierfrancesco Favino, Tiziano Menichelli, Giovanni Ludeno, Dora Romano, Paolo Briguglia con Valentina Bellè e con Edwige Fenech.

Il film è prodotto da INDIANA PRODUCTION, INDIGO FILM e VISION DISTRIBUTION in collaborazione con MEMO FILMS, in collaborazione con SKY in collaborazione con PLAYTIME e uscirà nelle sale distribuito da VISION DISTRIBUTION.

La trama Il Maestro

Estate, fine anni Ottanta. Dopo anni di allenamenti duri e regole ferree, Felice, tredici anni e sulle spalle tutte le aspettative del padre, arriva finalmente ad affrontare i tornei nazionali di tennis.

Per prepararlo al meglio, il padre si affida al sedicente ex campione Raul Gatti, che vanta addirittura un ottavo di finale al Foro Italico. Di partita in partita, i due iniziano un viaggio lungo la costa italiana che, tra sconfitte, bugie e incontri bizzarri, porterà Felice a scoprire il sapore della libertà e Raul a intravedere la possibilità di un nuovo inizio.

Tra i due nasce un legame inatteso, profondo, irripetibile. Come certe estati, che arrivano una volta sola e non tornano più.

 
 

Tim Burton al lavoro su un nuovo film d’animazione

Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Il regista di Beetlejuice Beetlejuice Tim Burton ha annunciato il suo prossimo progetto dopo il successo travolgente del suo sequel 2024. A 36 anni di distanza dall’originale Beetlejuice – Spiritello porcello del 1988, l’atteso seguito della commedia horror di culto di Burton ha infatti generato ben 451,9 milioni di dollari di incassi in tutto il mondo a fronte di un budget originale di 99 milioni di dollari. Nonostante il considerevole ritardo tra il primo e il secondo capitolo del franchise, ci sono già dei progetti in atto per Beetlejuice 3. Nell’aprile di quest’anno, l’amministratore delegato della Warner Bros. Pictures Michael De Luca ha infatti annunciato che i lavori per il terzo film sarebbero iniziati a breve.

Tuttavia, durante una recente intervista con Milenio, Burton ha suggerito che il suo prossimo progetto lo vedrà tornare all’animazione. Dopo aver concepito e prodotto Nightmare Before Christmas e aver diretto La sposa cadavere e Frankenweenie, il regista ha dichiarato di sperare che la sceneggiatura venga completata a breve e di essere “molto eccitato” al riguardo. “Sto lavorando a un progetto d’animazione, sì. Quindi spero di avere presto una sceneggiatura e poi la prenderò in considerazione. Ma è qualcosa che mi entusiasma molto”, sono le sue esatte parole.

Cosa aspettarsi da un nuovo film animato di Tim Burton?

Nonostante la Warner Bros. abbia affermato che i lavori su Beetlejuice 3 sarebbero iniziati a breve, le ultime dichiarazioni di Burton fanno pensare che al momento abbia altre priorità, ovvero questo nuovo progetto animato. I fan del lavoro di Tim Burton saranno senza dubbio ansiosi di vederlo tornare all’animazione, visto che è il mezzo con cui ha iniziato la sua carriera e con cui ha sempre dato vita a risultati estremamente affascinanti.

Sostenitore dichiarato delle tecniche tradizionali di stop-motion, è probabile che il prossimo progetto di Burton continuerà a evitare il tipo di immagini generate al computer della maggior parte dei film d’animazione moderni. Non si sa esattamente cosa significherà per la tempistica di Beetlejuice 3, ma è probabile che la Warner Bros. voglia assicurarsi che Burton non perda di vista il threequel tra i suoi altri progetti. Né lo studio né il pubblico sarebbero disposti ad aspettare altri 36 anni per un seguito.

 
 

Michael Madsen: Hollywood rende omaggio all’attore scomparso

The Hateful Eight

Il mondo di Hollywood è in lutto per la scomparsa di Michael Madsen, attore iconico venuto a mancare il 3 luglio all’età di 67 anni a causa di un arresto cardiaco. Interprete magnetico e carismatico, Madsen ha lasciato un segno indelebile nel cinema americano grazie a ruoli indimenticabili in film come Le iene, Kill Bill, Donnie Brasco e Sin City.

La notizia della sua morte ha subito generato una valanga di tributi e messaggi di affetto da parte di colleghi, registi e amici, che hanno voluto ricordarlo per il suo talento, la sua umanità e il suo spirito libero. Tra le prime a esprimere il proprio cordoglio è stata Vivica A. Fox, sua co-protagonista in Kill Bill, che ha dichiarato: “Michael era un uomo di talento con una presenza incredibile sullo schermo. Le mie più sentite condoglianze e preghiere alla sua famiglia.”

Anche Stephen Baldwin, con cui Madsen aveva condiviso il set di 2047: Sights of Death, ha scritto: “Un vero originale, coraggioso e indimenticabile. Le mie preghiere vanno a sua moglie DeAnna e a tutta la famiglia Madsen. Riposa in pace, fratello.” L’attore Harvey Keitel, suo compagno di scena in Le iene, lo ha invece ricordato così: “Abbiamo perso un altro grande poeta americano. Addio, mio caro amico… Non dimenticherò mai una delle migliori scene che abbia mai visto in un film — quella in cui tu e Chris Penn vi scontrate in Le iene. Abbraccia Chris da parte mia.

Particolarmente toccante il tributo di sua sorella, l’attrice Virginia Madsen, che ha affidato il proprio dolore a un messaggio profondamente personale: “Mio fratello Michael ha lasciato il palcoscenico. Era tuono e velluto. Malizia avvolta nella tenerezza. Un poeta travestito da fuorilegge… Mi mancheranno le nostre battute interne, le risate improvvise, il suo suono. Mi mancherà il ragazzo che era prima della leggenda. Mi manca il mio fratello maggiore“.

Anche molti altri attori e registi hanno voluto esprimere il proprio ricordo sui social. Su X (ex-Twitter), Jennifer Tilly, sua partner in The Getaway, ha scritto: “Michael Madsen è stato uno dei miei attori preferiti con cui abbia mai lavorato… Era audace e turbolento in modo selvaggio… Un talento immenso. Se n’è andato troppo presto.” Rob Schneider ha aggiunto: “Michael Madsen era un sogno con cui lavorare… Un attore e un gentiluomo davvero dotato, che metteva tutti a proprio agio sul set; generoso con le sue storie e con la sua risata contagiosa. Vorrei solo che avessimo potuto fare più cose insieme in questo pazzo mestiere.

James Woods, che aveva condiviso il set con lui in più occasioni, ha ricordato: “Oh amico, questa è dura. Io e Michael abbiamo fatto The Getaway insieme. Abbiamo fatto anche Straight Talk. Sono sempre stato toccato dalla sua natura dolce e dalla generosità, l’assoluto opposto dei ‘duri’ che interpretava così brillantemente. Riposa in pace, caro amico.Walton Goggins, compagno di set di Madsen in The Hateful Eight, ha invece affidato a Instagram parole cariche di affetto e ammirazione: “Michael Madsen… quest’uomo… questo artista… questo poeta… questo mascalzone… Una dannata ICONA… Un’aura come nessun altro… Ti voglio bene, amico. Un H8TER per sempre.

Commovente anche il ricordo di Robert Rodriguez, che lo aveva diretto in Sin City: “Frank Miller e io abbiamo sempre voluto essere fedeli al fumetto, nessuna improvvisazione nei dialoghi. Ma facevamo eccezione ogni volta che lavoravamo con Michael Madsen. Scriveva battute d’oro e ci faceva ridere così tanto da dirci: ‘Se dobbiamo infrangere la regola con qualcuno, che sia Michael’. Era così straordinario, così ‘larger than life’, che abbiamo capito subito che sarebbe stato il partner perfetto per il detective di Bruce Willis. Un vero piacere lavorare con lui. Mi mancherai, Michael. Sei davvero uno dei più grandi.

 
 

Buffy l’Ammazzavampiri: anche Charisma Carpenter nel reboot nonostante la morte di Cordelia?

Sebbene non confermi nulla, sembra che potremmo vedere Charisma Carpenter riprendere il ruolo di Cordelia Chase nella prossima serie sequel di Buffy l’Ammazzavampiri.

Sarah Michelle Gellar, che riprenderà il ruolo principale di Buffy l’ammazzavampiri nella prossima serie revival di Hulu, ha recentemente affermato che idealmente vorrebbe che la serie presentasse un mix di personaggi nuovi e di ritorno, inclusi alcuni che non sono sopravvissuti.

“Sarà più leggera delle ultime stagioni dell’originale”, ha dichiarato la Gellar a Vanity Fair. “Cercheremo di trovare un equilibrio tra personaggi nuovi e vecchi. Il mio sogno è riportare in vita tutti coloro che sono morti, ma bisognerà fare spazio anche per nuove storie.”

La cheerleader diventata cacciatrice di demoni Cordelia Chase è sopravvissuta agli eventi della serie originale di Buffy, ma è stata uccisa nell’ultima stagione dello spin-off di Angel. Parlando con IGN, l’attrice Charisma Carpenter ha dichiarato di essere “fiduciosa” che Cordelia apparirà nella nuova serie. “Sono così emozionata per i fan, e so che sarà fantastico per via di chi sarà coinvolto. Vedere che questo accada davvero per i fan mi rende elettrizzata. Sono davvero fiduciosa di essere inclusa, che Cordelia faccia parte di questa nuova iterazione.”

Charisma Carpenter non ha confermato apertamente il suo ritorno, ma sembra proprio che ne sappia un po’ più di quanto sia disposta a rivelare per il momento.

“Non so davvero cosa pensare”, ha detto quando le è stato chiesto cosa pensasse dei commenti di Gellar. “Sono sicura che ci siano delle riserve: Cordelia è morta in Angel, non in Buffy. Non so cosa significhi specificamente per Cordelia, ma spero che includa ovviamente anche Cordelia, sarebbe un sogno essere inclusa, e sarebbe così poetico che ciò accadesse, e che accadesse con questo gruppo.”

“Questi autori sono incredibilmente creativi, sono sicura che potrebbero trovare una soluzione se volessero, se fosse una cosa da fan, se ci fosse sete, desiderio o bisogno che Cordelia fosse lì, sono sicura che con un team creativo formidabile a capo della sala autori, sarebbe possibile.”

La scomparsa di Cordelia si è rivelata molto controversa tra i fan della serie, poiché è stata lasciata senza troppe cerimonie in coma per quasi un’intera stagione prima di essere richiamata come guest star per il centesimo episodio della serie… e uccisa.

“[Cordelia] è stata costruita così grande, è cresciuta così tanto, ha fatto questo percorso straordinario, e il fatto che se ne sia andata in quel modo è sembrato così ingiusto”, ha aggiunto Carpenter.

Abbiamo appreso di recente che la nuova Cacciatrice del revival sarà interpretata dalla quindicenne rivelazione di Star Wars: Skeleton Crew, Ryan Kiera Armstrong.

 
 

David Corenswet vuole vedere un progetto di Superman vietato ai minori; James Gunn si è ispirato a Bollywood

David Corenswet ha espresso interesse nel vedere la sua interpretazione di Superman in un progetto vietato ai minori, mentre il regista James Gunn ha rivelato di essersi ispirato ai film di Bollywood.

Se c’è un personaggio che la maggior parte dei fan dei fumetti concorderebbe sul fatto che non debba necessariamente essere “dark e crudo”, è Superman. Questo non vuol dire che una versione leggermente più seria dell’iconico supereroe non potrebbe funzionare, ma in generale non sembra esserci molta richiesta di vedere Superman vietato ai minori, almeno non tra i fan!

Durante un’intervista con Nerdist, la star David Corenswet ha espresso interesse nel vedere la sua interpretazione dell’eroe iconico in un progetto più per adulti. “Mi piacerebbe vedere questo Superman in un progetto vietato ai minori… in qualcosa come Lanterns, dove si respira quell’atmosfera di “True Detective”. Nonostante questa versione sia brillante e giocosa, credo che ci sia spazio per la flessibilità.”

Il film di James Gunn sembra avere un tono piuttosto leggero, ed è difficile immaginare l’Uomo di Domani di Corenswet scatenare l’inferno della sua visione termica sui suoi nemici. Ma il DCU sarà composto da progetti per famiglie e vietati ai minori, quindi non c’è nulla che impedisca che Superman possa apparire nella seconda stagione di Peacemaker, per esempio. Il personaggio non avrebbe necessariamente bisogno di cambiare, si adatterebbe semplicemente a un ambiente diverso.

In un’altra intervista con HT City, James Gunn ha rivelato di essersi ispirato a una fonte sorprendente per il suo film su Superman. “I film di Bollywood sono la cosa più importante per me. È da lì che traggo ispirazione per Superman”. Possiamo aspettarci di vedere un paio di numeri di canto e ballo nel film? Gunn si riferiva molto probabilmente all’estetica generale del film, ma non si sa mai!

Il cast di Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Il film sarà al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Superman”, il primo film dei DC Studios in arrivo sul grande schermo, è pronto a volare nei cinema di tutto il mondo quest’estate, distribuito da Warner Bros. Pictures. Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo universo DC reinventato, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano.

Produttori esecutivi di “Superman” sono Nikolas Korda, Chantal Nong Vo e Lars Winther. Dietro la macchina da presa, Gunn si è avvalso del lavoro di suoi collaboratori fidati, tra cui il direttore della fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle, la costumista Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, oltre al compositore David Fleming (“The Last of Us”), ai montatori William Hoy (“The Batman”) e Craig Alpert (“Deadpool 2”, “Blue Beetle”).

 
 

The Bear – Stagione 5: uscita, trama cast e tutto quello che sappiamo

The Bear - Stagione 5

Per quattro stagioni, The Bear di FX su Hulu ha tenuto gli spettatori con il fiato sospeso, e l’ultima serie di episodi ci ha lasciato con la voglia di scoprire cosa riserverà la quinta stagione al ristorante protagonista della serie e al suo personale tormentato. Creata da Christopher Storer, che è anche co-showrunner insieme a Joanna Calo, la serie è incentrata sugli sforzi del giovane chef Carmy Berzatto (Jeremy Allen White) per trasformare la paninoteca del fratello recentemente scomparso in un ristorante di successo. La missione di Carmy è ancora più difficile nella quarta stagione di The Bear, poiché deve affrontare problemi personali e ansie.

Nelle sue prime quattro stagioni, The Bear è stato un successo di critica, ottenendo ampi consensi per il modo in cui ha trattato le prove e le difficoltà personali del cast, nonché per la rappresentazione delle difficoltà del lavoro in un ristorante. Le stagioni 1, 2 e 3 hanno ottenuto punteggi su Rotten Tomatoes che hanno costantemente posizionato la serie sopra l’80%, oltre a ottenere nomination e vincere diversi premi da vari enti, tra cui i Golden Globe e gli Emmy. Nonostante sia stata accolta positivamente, il consenso della critica per la quarta stagione di The Bear le ha fatto ottenere solo un punteggio del 77%, con i critici che hanno trovato la trama e il ritmo troppo contorti.

Nelle sue prime quattro stagioni, The Bear è stato un successo di critica, ottenendo ampi consensi per il modo in cui ha trattato le prove e le difficoltà personali del cast, nonché per la rappresentazione delle difficoltà del lavoro in un ristorante.

Le stagioni 1, 2 e 3 hanno ottenuto su Rotten Tomatoes punteggi che hanno costantemente collocato la serie al di sopra dell’80%, oltre a ottenere nomination e vincere diversi premi da vari enti, tra cui i Golden Globe e gli Emmy. Nonostante sia stato accolto positivamente, il consenso della critica per la quarta stagione di The Bear ha visto la serie ottenere solo un punteggio del 77%, con i critici che hanno trovato la trama e il ritmo troppo contorti.

Ultime notizie su The Bear – Stagione 5

La quinta stagione di The Bear è stata confermata

Il cast principale di The Bear è sotto contratto per la quinta stagione (via Variety). pochi giorni dal debutto della quarta stagione di The Bear, FX ha rinnovato l’acclamata comedy vincitrice di un Emmy per una quinta stagione, come ha annunciato John Landgraf, Chairman, FX. Tutte le stagioni, compresa la quarta appena uscita, sono ora disponibili in streaming su Disney+.

“The Bear continua a essere una delle serie preferite dai fan di tutto il mondo e la risposta a questa stagione, come dimostra la grande attenzione da parte del pubblico, è stata spettacolare come quella delle stagioni precedenti“, ha dichiarato Landgraf. “Anno dopo anno, Chris Storer, i produttori, il cast e la troupe hanno reso The Bear uno dei migliori show. Siamo entusiasti del fatto che continueranno a raccontare questa magnifica storia”.

Nell’ultima stagione, Carmen “Carmy” Berzatto (Jeremy Allen White), Sydney Adamu (Ayo Edebiri) e Richard “Richie” Jerimovich (Ebon Moss-Bachrach) vanno avanti con determinazione, decisi non solo a sopravvivere, ma anche a portare il “The Bear” a un livello superiore. Con nuove sfide dietro ogni angolo, il team dovrà adattarsi, reagire e superare gli ostacoli. Cercare l’eccellenza non significa solo migliorarsi, ma decidere cosa valga davvero la pena tenersi stretto. La serie è interpretata anche da Abby Elliott, Lionel Boyce, Liza Colón-Zayas e Matty Matheson, con Oliver Platt e Molly Gordon in ruoli ricorrenti.

Nominata programma televisivo AFI dell’anno per ognuna delle prime tre stagioni, The Bear di FX ha di recente vinto 11 Emmy Award per la sua seconda stagione, il numero più alto di vittorie in un solo anno per una serie comedy. La serie ha inoltre ottenuto nomination e/o vittorie ai Golden Globe Award, agli Screen Actors Guild Award, ai Peabody Award, ai Critics Choice Award, agli Writers Guild Award, ai Directors Guild Award, ai Producer Guild Award, ai NAACP Image Award, agli Independent Spirit Award, ai MPSE Golden Reel Award, ai CAS Award, agli ACE Eddie Award e ai TCA Award, solo per citarne alcuni.

Dettagli sul cast di The Bear – Stagione 5

La quarta stagione sembra aver preparato l’uscita di scena di un membro importante del cast

Dopo una battaglia serrata per mantenere aperto il ristorante in seguito a una recensione mista-negativa pubblicata sul Chicago Tribune durante gli eventi della terza stagione, la quarta stagione di The Bear ha spinto il cast a compiere passi importanti nella propria vita personale e professionale. Uno di questi sviluppi ha visto Carmy, che dopo aver ricucito i rapporti con Claire (Gordon) e sua madre Debra (Jamie Lee Curtis), decidere di abbandonare il mondo della ristorazione, rendendosi conto che la sua carriera stava danneggiando la sua vita. Carmy ha quindi nominato Sydney (Ayo Edebiri) e Natalie (Elliott) co-proprietarie, lasciando incerto il futuro ruolo di White in The Bear.AttoreThe Bear RuoloJeremy Allen WhiteCarmen “Carmy” BerzattoAyo EdebiriSydney AdamuEbon Moss-BachrachRichard “Richie” JerimovichAbby ElliottNatalie ‘Sugar’ BerzattoLiza Colon-ZayasTina MarreroLionel BoyceMarcus BrooksMatty MathesonNeil FakOliver PlattJimmy “Cicero” KalinowskiMolly GordonClaireEdwin Lee Gibson

La presenza di Edebiri in una stagione futura sembra però più certa, poiché nonostante l’offerta di lasciarsi alle spalle lo stress di The Bear, Sydney ha scelto di rimanere anche prima di sapere di essere stata nominata co-proprietaria. Inoltre, ha insistito affinché Carmy rendesse Richie (Ebon Moss-Bachrach) co-proprietario insieme a lei, cosa che lui ha accettato dopo aver avuto un’altra conversazione inizialmente tesa ma illuminante con Carmy sul loro dolore per la morte di Mikey (Jon Bernthal). Pertanto, è probabile che Edebiri e Bachrach saranno i protagonisti della prossima stagione, dato che Carmy ha soprannominato Sydney “The Bear” e le ha detto che credeva che avrebbe avuto successo.

Dettagli sulla trama della quinta stagione di The Bear

Il finale della quarta stagione di The Bear ha lasciato il cast in una situazione incerta, ma ottimistica

Tuttavia, come già visto nelle stagioni precedenti, The Bear ha lasciato ancora una volta gli spettatori con il fiato sospeso, poiché, nonostante la loro crescita personale, i due nuovi co-proprietari del ristorante dovevano ancora affrontare la questione della sostenibilità dell’attività. Sono state prese misure per garantire che il Bear potesse migliorare le sue prospettive durante i due mesi di grazia, come il franchising della vetrina dei panini e la concentrazione su un unico menu. Nonostante ciò, la stagione ha visto Sydney e Richie ammettere di non essere sicuri che il ristorante potesse continuare sotto la loro gestione, mentre il conto alla rovescia di Cicero (Platt) arrivava a zero.

Pertanto, se The Bear venisse rinnovato per la quinta stagione, potrebbe essere l’ultima, dato che alcuni elementi della quarta stagione sembravano spingere i personaggi verso la loro conclusione. Una potenziale quinta stagione potrebbe vedere The Bear, ora sotto la guida completa di Sydney e Richie, cercare di rinnovarsi, non solo dimostrando il proprio successo finanziario, ma anche ottenendo recensioni molto più positive. Ciò consentirebbe alla nuova coppia protagonista di dare ragione a Carmy, dimostrando di essere in grado di correggere l’errore che ha quasi portato alla loro fine.

Nel frattempo, l’addio di Carmy potrebbe permettergli di riscoprire la scintilla che Mikey aveva visto in lui e che era desideroso di preservare, qualora White decidesse di riprendere il suo ruolo. Sebbene abbia affermato che la sua decisione è stata presa perché ha perso la passione, in un momento chiave della terza stagione Mikey dice a Tina (Colón-Zayas) in un flashback prima della sua morte che ha fiducia nella generazione di Carmy, elogiando ciò che il fratello minore è diventato nella sua carriera culinaria. Pertanto, dando a Carmy la possibilità di guarire, la quinta stagione di The Bear potrebbe facilmente diventare il catartico canto del cigno della serie.

 
 

Antlers – Spirito insaziabile: la spiegazione del finale del film

Antlers - Spirito insaziabile spiegazione finale
Keri Russell e Jeremy T. Thomas in Antlers - Spirito insaziabile

 Il film horror Antlers – Spirito insaziabile, diretto da Scott Cooper e interpretato da Keri Russell e Jesse Plemons, è un’opera che esplora una creatura della tradizione indigena e l’oscurità che si nasconde nell’animo umano. Prodotto da Guillermo del Toro, il film segue Julia Meadows, un’insegnante di scuola media dell’Oregon che si preoccupa per il benessere di Lucas, uno dei suoi studenti. Insieme a suo fratello Paul, lo sceriffo locale, Julia cerca di capire cosa sta realmente succedendo a Lucas, cosa è successo a suo padre e a suo fratello e quale creatura soprannaturale sia assetata di sangue e stia seminando il caos.

Si tratta dunque di un film horror sempre più inquietante man mano che si avvicina al finale, con un paio di sottotrame scioccanti e strazianti che cambiano la direzione della conclusione. Il colpo di scena finale e la mitologia preparano inoltre il terreno per un sequel, che però non è mai stato realizzato e probabilmente non è mai realmente stato nei piani. Ad ogni modo, in questo approfondimento, andiamo alla scoperta di ciò che accade nel finale, di ciò che ci rivela e dei significati nascosti, come anche alla scoperta della mitologia a cui si fa riferimento.

La spiegazione del finale di Antlers – Spirito insaziabile

Dopo la spiegazione di Warren Stokes sul wendigo, questa la natura della misteriosa creatura, Julia e Paul si ritrovano alle prese con il mostro che li segue a casa nel tentativo di trovare Lucas. Il ragazzo era convinto che se avesse continuato a nutrire il wendigo, credendo che fosse una nuova versione di suo padre, questo lo avrebbe amato incondizionatamente e lui avrebbe potuto renderlo felice. Lucas ha ancora paura della creatura, ma la sua reazione è frutto di traumi e abusi, poiché il film rivela che Lucas, come Julia e Paul, aveva un padre violento. È un meccanismo di difesa per Lucas e un modo per continuare a ricevere affetto aiutando qualcuno minacciato di pericolo.

Dopo l’aggressione del wendigo a Paul e all’agente Dan, Lucas va dunque nella caverna con la creatura; Julia lo segue, sapendo che deve pugnalare il wendigo e strappargli il cuore per salvare Lucas e il resto della città. Sfortunatamente, Aiden, il fratello minore di Lucas, è una vittima del primo attacco del wendigo. Intuendo che sta per trasformarsi completamente e abbandonare la sua carne umana come suo padre Frank prima di lui, Julia pugnala anche Aiden prima che ciò possa accadere. Con il regno del wendigo apparentemente finito, Julia e Paul, ora ripresisi dall’attacco della creatura, accolgono Lucas, tre orfani che si prendono cura l’uno dell’altro.

Keri Russell in Antlers - Spirito insaziabile
Keri Russell in Antlers – Spirito insaziabile

Perché Julia è tornata in Oregon dopo tanto tempo

Gli abusi subiti da Julia da parte del padre durante la sua infanzia sono mostrati in flashback della sua giovinezza. Tuttavia, Antlers – Spirito insaziabile mantiene le cose vaghe, alludendo alla brutalità e alla devastazione senza mostrare i dettagli raccapriccianti. Il motivo per cui è tornata in Oregon dopo aver vissuto a Los Angeles per così tanto tempo era quello di stare più vicina a suo fratello Paul, che aveva lasciato nel tentativo di allontanarsi dal padre.

Julia avrebbe potuto tornare anni prima, ma non lo ha fatto fino alla morte del padre, probabilmente perché non riusciva ad affrontare il ritorno nella casa della sua infanzia se lui fosse stato ancora vivo. Julia sta elaborando un trauma persistente, ed è facile capire come i maltrattamenti di suo padre la influenzino ancora. Affrontarlo sarebbe stata un’esperienza emotivamente molto difficile, quindi Julia è rimasta lontana fino a quando non è stato sicuro tornare da Paul e ristabilire il loro rapporto.

La spiegazione della mitologia di Antlers – Spirito insaziabile e perché è stato usato il wendigo

Antlers – Spirito insaziabile adatta la mitologia del wendigo, che ha origine dalla tribù algonchina delle Prime Nazioni. La creatura fa parte del folklore dei popoli di lingua algonchina, tramandato di generazione in generazione. Nella mitologia, un wendigo è una creatura soprannaturale che può possedere gli esseri umani e assumerne le sembianze, diventando malvagia e cannibale. Questo cannibalismo la consuma, poiché il wendigo continua a nutrirsi di carne umana senza mai sentirsi sazio. L’uso del wendigo è significativo se si considerano l’ambientazione e i personaggi del film.

Il wendigo è una rappresentazione del consumo eccessivo, motivo per cui compaiono i tratti cannibalistici, con la fame della creatura che non viene mai saziata. L’aspetto del wendigo trasmette uno squilibrio nella natura, l’avidità e la distruzione della terra e dello stato naturale delle cose. In breve, la creatura è divoratrice, un riferimento lampante a come la colonizzazione delle terre indigene abbia consumato e distrutto le tribù delle Prime Nazioni, prendendo senza restituire nulla. Il wendigo ha essenzialmente consumato Frank perché questi ha violato e disturbato le miniere, ignorando i simboli che erano stati posti come avvertimento per chiunque entrasse; inoltre, era anche una persona cattiva.

La creatura soprannaturale è anche rappresentativa dell’oscurità che si nasconde negli esseri umani, che si nutre del loro odio, della loro energia negativa e del disprezzo che hanno gli uni per gli altri e per l’ambiente, tra le altre cose. L’esistenza del wendigo nella tradizione popolare è profondamente legata alle lotte degli indigeni contro la violenza coloniale, l’avidità e la fame che affliggono le loro comunità. Il wendigo è dunque la personificazione di queste cose, con legami con il ripristino di ciò che è stato perso.

Antlers - Spirito insaziabile wendigo
Un disegno del wendigo di Antlers – Spirito insaziabile

Come la leggenda del wendigo viene modificata in Antlers – Spirito insaziabile

Nelle storie indigene sul wendigo, la creatura è umanoide e ha un cuore di ghiaccio. Inoltre, il folklore nativo suggerisce che l’ambiente circostante diventa freddo ogni volta che un wendigo è vicino, il che non è dissimile da uno spirito che entra in una stanza nelle storie di fantasmi. Il freddo è specifico della leggenda della creatura, che è più strettamente associata ai mesi invernali. In Antlers – Spirito insaziabile, il Wendigo appare invece in quello che sembra essere il tardo autunno piuttosto che nel pieno inverno. La creatura nel film si libera della sua pelle umana quando è pronta a prendere il sopravvento, piuttosto che essere un gigante umanoide con la carne strappata e le ossa sporgenti.

Inoltre, nel film il wendigo ha delle vere e proprie corna che gli spuntano dalla testa. Questo tratto estetico non è prevalente nelle storie indigene sul wendigo; le corna, o le cornucopie, come talvolta vengono raffigurate, sono più in linea con la visione hollywoodiana delle creature. Ciò che Antlers – Spirito insaziabile tralascia dal film è anche l’agilità del wendigo, la sua capacità di imitare le voci, che usa per attirare le persone, e l’infiltrarsi non solo nella carne, ma anche nella mente delle persone.

Come il finale a sorpresa di Antlers – Spirito insaziabile prepara il terreno per un sequel

Antlers – Spirito insaziabile termina in modo piuttosto inquietante. Certo, tutti i nodi sembrano essere stati sciolti, con Julia e Paul che prendono Lucas sotto la loro ala protettrice (almeno per un po’), ma non è tutto. Ciò che è inaspettato è vedere Paul iniziare a sanguinare dall’occhio mentre Julia e Lucas si allontanano. C’è un primo piano sulla sostanza nera, simile a terra, che macchia le mani di Paul, e questo preannuncia chiaramente la sua trasformazione in wendigo.

Il colpo di scena di Antlers – Spirito insaziabile sembra dunque preparare il terreno per un sequel in cui Julia dovrà affrontare suo fratello. Sarebbe emotivamente coinvolgente perché lei e Paul hanno vissuto molte cose insieme durante la loro infanzia e sono ancora molto legati. Nel film abbiamo visto Julia uccidere Aiden con rimorso perché sapeva che era troppo tardi per salvarlo. Considerando il suo stretto rapporto con Paul e il fatto che sembrano finalmente essersi riconciliati dopo la morte del padre, un sequel potrebbe creare tensione tra loro, costringendo Julia a combattere per suo fratello o ucciderlo come ha fatto con Frank e Aiden.

Antlers - Spirito Insaziabile film 2021
Keri Russell, Jesse Plemons, e Jeremy T. Thomas in Antlers – Spirito insaziabile. Foto di Florian Hoffmeister

Ciò che alla fine spicca, tuttavia, è che nonostante abbia ucciso il wendigo che infestava la città, esso continua a infettare gli altri, trasmettendo le sue caratteristiche da una persona all’altra mentre divora altra carne, sempre affamato e mai soddisfatto. Resta da vedere se ci sarà davvero un sequel horror di Antlers – Spirito insaziabile (che, come già detto, non sembrerebbe essere stato nei piani del regista), ma il colpo di scena con Paul che è stato infettato lascia sicuramente aperta la porta a ulteriori sviluppi della storia sua e di Julia.

Il vero significato del finale di Antlers – Spirito insaziabile

Sebbene alcuni potrebbero liquidare questo come un film di mostri che non offre molto commento sociale, non è così. Oltre a presentare una creatura spaventosa, il film usa il wendigo per simboleggiare la natura mostruosa di un abusatore e la natura ciclica di tale abuso. Julia, dopotutto, è una persona che ha subito lei stessa abusi e ne riconosce i segni negli altri. Usa la sua esperienza per offrire aiuto. Si dà il caso che il suo aiuto si concretizzi nella lotta contro una creatura mostruosa invece che contro un essere umano. Julia è in grado di porre fine agli abusi, ma distruggendo sia il wendigo che Aiden, che è stato infettato, dimostra di essere in grado di interrompere il ciclo.

Sebbene Paul non sia lui stesso un abusatore, il fatto che sia lui la persona successiva che potrebbe diventare un wendigo nel colpo di scena finale  di Antlers – Spirito insaziabiledimostra quanto sia difficile superare gli effetti del trauma e dell’abuso. Il wendigo è stato a lungo usato come allegoria per coloro che danneggiano la terra, ma qui questa idea è combinata con coloro che danneggiano altre persone. Sia Julia che Paul lottano per superare il proprio trauma, e entrambi si trovano nel mezzo della violenza quando ci provano.

 
 

Final Destination 5: la spiegazione del finale del film

Final Destination 5 spiegazione finale
Nicholas D'Agosto e Jacqueline MacInnes Wood in Final Destination 5. Foto di DOANE GREGORY - © 2011 New Line Productions, Inc.

Final Destination 5 (qui la recensione) rappresenta un punto di svolta importante all’interno della longeva saga horror inaugurata nel 2000. Pur rimanendo fedele alla formula che ha reso iconico il franchise – la fuga impossibile dal destino e le morti spettacolari orchestrate da una forza invisibile e inesorabile – questo quinto capitolo introduce alcune variazioni significative che aggiornano la struttura narrativa e ne ampliano l’universo concettuale. Diretto da Steven Quale e uscito nel 2011, il film si distingue per una regia più raffinata e un uso sapiente del 3D, che intensifica l’impatto visivo delle sequenze più cruente senza cadere nel mero effetto gratuito.

Dal punto di vista della saga, Final Destination 5 ha il compito non solo di rilanciare la serie dopo il deludente quarto capitolo, ma anche di ricollegarsi con maggiore coerenza ai temi e al tono dei primi film, in particolare al capostipite. L’atmosfera torna a essere più cupa e meno giocata sull’eccesso grottesco, e viene reintrodotto un sottotesto più profondo legato al senso di colpa, al sacrificio e alla possibilità (o meno) di ingannare la morte. In questo contesto, il film assume un valore quasi metanarrativo, che si rivelerà pienamente solo nel suo atto conclusivo.

Uno degli aspetti più interessanti di Final Destination 5 è il modo in cui riesce a sorprendere anche i fan di lunga data, offrendo un finale che rilegge retroattivamente tutta la vicenda in modo originale e inatteso. L’evoluzione narrativa si manifesta proprio nel colpo di scena finale, che getta una nuova luce sull’intera esperienza e sul posto che questo film occupa nella cronologia della saga. Nei prossimi paragrafi esploreremo nel dettaglio il significato di questo epilogo, spiegando in che modo riesce a chiudere un cerchio tematico e narrativo inaspettato per il pubblico.

Tony Todd in Final Destination 5
Tony Todd in Final Destination 5. Foto di Doane Gregory – © 201 New Line Productions, Inc.

La trama di Final Destination 5 

Protagonista del film è il giovane Sam Lawton, il quale mentre si trova in viaggio con alcuni colleghi di lavoro per un ritiro aziendale ha una premonizione che annuncia un imminente disastro: il pullman dove si trova insieme ai colleghi sta per attraversare il ponte di North Bay, il quale crollerà facendo morire tutte le persone che vi si trovano sopra. Convinto che si tratti della verità, il ragazzo cerca di avvertire gli altri della sciagura che sta per accadere. Sfortunatamente, il collasso del ponte causa la morte della maggior parte delle persone che vi transitavano. Pochi sono i superstiti, i quali scopriranno ben presto che la morte non può essere ingannata e che non tarderà a reclamare ciò che gli spetta.

La spiegazione del finale del film

Nel finale di Final Destination 5, i protagonisti Sam e Molly sembrano dunque essere tra i pochi sopravvissuti al tragico crollo del ponte, evento che ha dato inizio alla serie di morti guidate dal “disegno” della Morte. Dopo aver creduto di aver ingannato il destino grazie a un sacrificio e a una presunta “sostituzione” della morte, Sam e Molly si imbarcano su un volo diretto a Parigi, convinti di aver chiuso definitivamente i conti con la Morte. Ma qui avviene il colpo di scena decisivo: l’aereo sul quale stanno volando è il volo 180, lo stesso aereo che esplode all’inizio del primo Final Destination del 2000.

La scena si conclude dunque proprio con i due protagonisti che assistono con orrore all’espulsione violenta di Alex Browning, il personaggio originale del primo film, mentre viene trascinato via dagli agenti di sicurezza dopo aver avuto la sua premonizione. Poco dopo, l’aereo esplode in volo, e Sam e Molly – che non hanno in questo caso avuto alcuna premonizione – muoiono nel disastro. Nell’intera timeline della saga, questo quinto capitolo si rivela quindi essere un prequel, posizionato cronologicamente prima del primo film della saga.

Emma Bell, Nicholas D'Agosto, Arlen Escarpeta e Miles Fisher in Final Destination 5
Emma Bell, Nicholas D’Agosto, Arlen Escarpeta e Miles Fisher in Final Destination 5. Foto di Doane Gregory – © 201 New Line Productions, Inc.

Questa rivelazione sorprende completamente lo spettatore e si completa nei minuti finali, quando viene mostrato il funerale di un personaggio secondario, Nathan, che credeva di aver scampato la morte: un frammento del carrello dell’aereo precipita infatti sulla sua testa, chiudendo in modo beffardo e definitivo il cerchio. Egli muore così schiacciato un attimo dopo essersi reso conto che al suo dipendente (a cui egli ha indirettamente provocato la morte, “guadagnando” quindi il suo tempo di vita restante) non rimanevano altro che pochi giorni a causa di un aneurisma già diagnosticatogli.

Questo finale ha una doppia funzione narrativa: da un lato offre una spiegazione coerente della cronologia interna della saga, ricollegando Final Destination 5 direttamente al primo film, e dall’altro sottolinea in modo ancora più esplicito l’ineluttabilità della morte. L’idea che non ci sia via di fuga, nemmeno attraverso i sacrifici o le sostituzioni, rafforza il senso di impotenza che permea tutta la saga. Anche quando i personaggi credono di avere trovato un modo per spezzare il ciclo, la Morte si rivela sempre un passo avanti.

Inoltre, il finale rivisita con efficacia la mitologia della serie, dimostrando che il destino non può essere riscritto e che ogni tentativo umano di eludere la morte è destinato al fallimento. Questo colpo di scena ha avuto un impatto decisivo anche sulla saga nel suo complesso: pur essendo stato seguito da Final Destination: Bloodlines, il finale di questo quinto film chiude simbolicamente un ciclo, riportando la storia alle sue origini. È un atto di chiusura tanto elegante quanto crudele, che rilegge l’intera saga in chiave circolare, lasciando intendere che, nell’universo di Final Destination, ogni inizio è anche una fine.