Home Blog Pagina 63

Giancarlo Esposito: 10 cose che forse non sai sull’attore

Giancarlo Esposito: 10 cose che forse non sai sull’attore

Attivo nel mondo della recitazione sin dagli anni Ottanta, Giancarlo Esposito si è realmente consacrato come una star internazionale solo da poco più di un decennio, regalando al grande pubblico alcuni tra i più memorabili personaggi degli ultimi anni. Principalmente noto per la sua partecipazione ad alcune celebri serie televisive, Esposito ha dimostrato però di possedere una versatilità rara, che gli permette di passare con naturalezza da un ruolo ad un altro, variando nei generi e sperimentando sempre nuove possibilità nell’ambito della recitazione.

Ecco 10 cose che forse non sai su Giancarlo Esposito.

I film e i programmi TV di Giancarlo Esposito

1. Ha recitato in celebri film. Nel corso della sua carriera Esposito ha preso parte a oltre cento film, ottenendo una prima popolarità grazie a Fa’ la cosa giusta (1989) di Spike Lee. Da quel momento ha preso parte a numerosi film, tra cui se ne annoverano alcuni molto celebri come Malcolm X (1992), I soliti sospetti (1995), Alì (2001), Rabbit Hole (2011), Maze Runner – La fuga (2015), Money Monster – L’altra faccia del denaro (2016), di Jodie Foster, Okja (2017), di Bong Joon-ho, Maze Runner – La rivelazione (2018), Live! Corsa contro il tempo (2019) e Stargirl (2020). Ha poi recitato in The Long Home (2020), Beauty (2021), Abigail (2024), MaXXXine (2024), Megalopolis (2024) e Captain America: Brave New World (2025).

2. È noto in particolare per alcune serie TV. Ad avere reso Esposito una celebrità più che il cinema è però stata la televisione. Per il piccolo schermo ha infatti recitato in serie come Miami Vice (1984-1985), Svitati in divisa (1993-1994) e The Street (2000-2001), fino alla consacrazione avvenuta con Breaking Bad (2009-2011), dove ha recitato accanto a Bryan Cranston e Aaron Paul. In seguito ha preso parte a serie come C’era una volta (2011-2017), Revolution (2012-2014), The Get Down (2016-2017) e Better Call Saul (2017-2022), con Bob Odenkirk. Tra le serie più recenti a cui ha preso parte si annoverano anche The Boys (2019-in corso), Godfather of Harlem (2019), The Mandalorian (2019-2023), Caleidoscopio (2023) e The Gentleman (2023).

Giancarlo Esposito Bryan Cranston Breaking Bad
Giancarlo Esposito e Bryan Cranston in Breaking Bad

 

Giancarlo Esposito in Breaking Bad

3. La sua doveva essere una breve apparizione. In Breaking Bad Esposito interpreta il crudele Gus Fring, un personaggio che doveva inizialmente apparire solo in tre o quattro episodi. A Giancarlo Esposito è però poi stato chiesto di tornare per sette episodi nella terza stagione, ma l’attore si è rifiutato di tornare a meno che non potesse apparire in più episodi. Finì per apparire in 11 episodi nella terza stagione e divenire poi uno dei protagonisti della quarta stagione.

4. Ha avuto una precisa fonte d’ispirazione per la propria interpretazione. Secondo quanto rivelato da Giancarlo Esposito, egli ha basato la sua interpretazione di Gus Fring sulla performance di Edward James Olmos nei panni del tenente Martin Castillo in Miami Vice (1984). Esposito aveva infatti trovato molto interessante come Olmos apparisse molto silenzioso e calmo, suggerendo però un tumulto interiore. Ha così costruito Fring a partire da queste caratteristiche, facendolo diventare un personaggio pacato esternamente ma profondamente violento al proprio interno.

Giancarlo Esposito in Una poltrona per due

5. Ha avuto un cameo nel celebre film. Nel film Una poltrona per due, con Eddie Murphy e Dan Aykroyd, l’attore compare in un breve cameo, che oggi tutti i suoi fan stanno riscoprendo. Lo si può infatti ritrovare nella scena ambientata in carcere, quando il personaggio di Murphy, Billy Ray, racconta le sue eroiche gesta a base di arti marziali. Esposito è il giovane con pantaloni blu e canottiera azzurra appoggiato alle sbarre che ascolta quanto il protagonista ha da dire.

Giancarlo Esposito Moff Gideon The Mandalorian
Giancarlo Esposito è Moff Gideon in The Mandalorian

Giancarlo Esposito in The Mandalorian

6. Ha interpretato un villain. Nella serie di Star Wars The Mandalorian, Esposito ha interpretato il villain Moff Gideon, principale antagonista all’interno delle tre stagioni. Un ruolo che l’attore ritiene estremamente interessante e che ha descritto come “un personaggio della malavita. Lo si potrebbe anche vedere come un salvatore, come qualcuno che potrebbe riportare un po’ di ordine nel mondo dopo che tutto è crollato“. Esposito si è poi detto interessato a riprendere il ruolo anche in futuro.

 

Giancarlo Esposito in Far Cry 6

7. Ha interpretato un personaggio nel celebre videogioco. Per il videogioco Far Cry 6, in cui il giocatore assume il controllo di un rivoluzionario che ha intenzione di ribellarsi alla dittatura di una fittizia isola caraibica, Esposito ha interpretato tramite motion capture e doppiato il personaggio dittatore Antón Castillo. L’attore si era detto interessato agli aspetti di motion capture del ruolo, poiché vi aveva avuto a che fare in passato ed era interessato a sperimentare di più con questa tecnica, ma ha anche espresso il suo interesse per il tipo di personaggio che Ubisoft aveva creato per lui.

Giancarlo Esposito ha una moglie?

8. È divorziato. Da sempre molto riservato, si sa poco della vita privata dell’attore. È però noto che nel 1995 Esposito ha sposato Joy McManigal. La coppia ha poi avuto quattro figlie: Kate Lyn, Shayne Lyra, Syrlucia e Ruby. Nel 2015, tuttavia, Esposito e la moglie hanno divorziato ma, come da loro affermato, mantengono un buon rapporto d’amicizia. Ad oggi, non è noto se l’attore sia impegnato in una nuova relazione.

giancarlo-esposito-captain-america-brave-new-world-sidewinder
Giancarlo Esposito è Sidewinter in Captain America: Brave New World

Giancarlo Esposito e i genitori Giovanni ed Elizabeth Foster

9. I genitori si sono conosciuti a Napoli. Giancarlo Esposito è figlio del carpentiere italiano Giovanni Esposito (di Napoli), detto “John” (1931-2002), e della cantante afroamericana Elizabeth Foster, detta “Leesa” (1926-2017), originaria dell’Alabama. I genitori di Esposito si conobbero al Teatro San Carlo di Napoli, dove Giovanni lavorava come tecnico ed Elizabeth come cantante d’opera. Per qualche anno hanno vissuto in Italia, fino a quando Giancarlo aveva sei anni, per poi trasferirsi a nord di New York.

Giancarlo Esposito ha un forte legame con Napoli

Proprio per via del legame dei genitori con la città Napoli, anche Esposito vanta un forte affetto per la città partenopea. In più occasioni vi si reca in vacanza e numerose sono le foto e i video che lo ritraggono insieme a suoi fan che, riconoscendolo per strada, gli chiedono di potersi fare una fotografia con lui.

Giancarlo Esposito ha origini italiane e parla italiano

10. Possiede la cittadinanza italiana. Pur se cresciuto a tutti gli effetti negli Stati Uniti, dove lavora anche, Esposito non ha mai dimenticato il suo amore per l’Italia, che considera come una sua seconda casa. L’attore si reca infatti molto spesso nel Bel Paese in vacanza e nell’estate del 2023 ha ad esempio condiviso alcune foto da Napoli, dove si è recato a visitare il teatro dove si sono conosciuti i suoi genitori. Oltre a ciò, Esposito parla fluentemente l’italiano e possiede anche la cittadinanza italiana.

Fonte: IMDb

Until Dawn: Fino all’alba, un nuovo trailer per il film horror!

0
Until Dawn: Fino all’alba, un nuovo trailer per il film horror!

Ad un mese dal primo trailer, Sony Pictures Entertainment ha rilasciato un nuovo trailer di Until Dawn: Fino all’alba, il nuovo horror diretto da David F. Sandberg (Annabelle 2: Creation, Shazam!, Shazam! Furia degli dei) e scritto da Blair Butler (The Ceremony – Invito mortale) e Gary Dauberman (Annabelle, Annabelle 2: Creation, The Nun – La vocazione del male, Annabelle 3, It e It – Capitolo due) ed tratto dall’omonimo videogioco di PlayStation Studios.

Nel cast ci sono Ella Rubin (Anora), Michael Cimino (Annabelle 3, Love, Victor), Odessa A’zion (Hellraiser), Ji-young Yoo (Freaky Tales), Belmont Cameli (Ti giro intorno), Maia Mitchell (Una torta per l’uomo giusto) e Peter Stormare (Constantine, Educazione siberiana, John Wick – Capitolo 2). Until Dawn: Fino all’alba sarà nelle sale italiane dal 24 aprile prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

La trama di Until Dawn: Fino all’alba

Un anno dopo la misteriosa sparizione di sua sorella Melanie, Clover e i suoi amici si recano nella remota valle in cui è scomparsa, in cerca di risposte. Esplorando un centro visitatori abbandonato, i ragazzi sono inseguiti da un assassino mascherato e orribilmente uccisi uno dopo l’altro… per poi svegliarsi e ritrovarsi all’inizio della stessa notte. Intrappolati nella valle, sono costretti a rivivere l’incubo ripetutamente ma ogni volta la minaccia dell’assassino è diversa, ciascuna più terrificante della precedente. La speranza diminuisce quando il gruppo si rende conto di poter morire per un numero limitato di volte e che l’unico modo per fuggire è sopravvivere fino all’alba.

Bakemono Lab a Oblivion Fair: il 22 e il 23 febbraio a Roma

Bakemono Lab a Oblivion Fair: il 22 e il 23 febbraio a Roma

Bakemono Lab, casa editrice romana specializzata nella pubblicazione di saggi di cinema, libri illustrati e romanzi gotici, è lieta di annunciare la sua partecipazione alla prima edizione di Oblivion: Fiera del libro, del fumetto e dell’irrazionale.

Oblivion è l’evento in cui horror, fantasy, fantascienza e weird trovano il loro spazio naturale, in un contesto che celebra l’indipendenza creativa e l’audacia intellettuale. Oblivion Fair si terrà il 22 e 23 febbraio presso La Città dell’Altra Economia, nel cuore di Testaccio, a Roma. Durante la manifestazione, Bakemono Lab accoglierà i lettori presso il proprio stand, dove saranno presenti gli autori Varla Del Rio, Simone Fiocco, Gaia Magnini, Marco Mancinelli, Lorenzo Marletti, Alessandro Margheriti e Luca Ruocco.

Sarà un’occasione per sfogliare le novità del catalogo tra cui Solo Ossa di Luca RuoccoDi là dall’oscurità e nel tempo di Marco Mancinelli e Lo scettro di Priamo di Simone Fiocco.

Due degli autori Bakemono Lab, inoltre, saranno impegnati in alcuni degli interessanti panel previsti dal programma:

  • Sabato 22 febbraio, 10:00 – 11:00 | I festival del fantastico

Il viaggio di Oblivion inizia con un’immersione nei festival del fantastico, esplorando come il cinema, la letteratura e il fumetto abbiano creato eventi di incontro e celebrazione dell’irrazionale. Intervengono Emmanuele Pilia, Silvio Sosio, Marcello Rossi e Luca Ruocco, con un contributo video di Maddalena Marcarini.

  • Domenica 23 febbraio, 17:00 – 18:00 | Giochi di ruolo e libri-gioco

Come il gioco interattivo trasforma la narrativa? In che modo una storia può essere abitata come uno spazio ludico e qual è il ruolo assegnato al lettore/giocatore? Ne parlano Simone Alberto Grifone, We Are Musli, Yari Lazzaroni e Marco Mancinelli.

Broken Rage, recensione del film di e con Takeshi Kitano

Broken Rage, recensione del film di e con Takeshi Kitano

Dopo la presentazione in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, arriva su Prime Video Broken Rage, nuovo esperimento dell’eclettico attore, regista e provocatore giapponese Takeshi “Beat” Kitano che offre, sostanzialmente, due film in uno, mettendo in scena una delle sue tipiche beffe che, a uno sguardo più attento, si rivela essere la più grande di tutte: uno scherzo infinito.

Un racconto decisamente sui generis

Un sicario riceve un incarico. Lo porta a termine. E si ricomincia. Un sicario riceve lo stesso incarico. E lo esegue di nuovo. Kitano ci regala prima un thriller e poi una commedia esilarante. In realtà, consegna la più folle e geniale riflessione sul cinema che un festival potesse immaginare proprio nel giorno della sua chiusura (ci riferiamo alla presentazione in anteprima a Venezia 2024).

Con Broken Rage, il regista giapponese ha presentato fuori concorso al Lido un esperimento irresistibile, un concentrato di un’ora che sintetizza la sua carriera. Come un disco antologico con un lato A e un lato B: prima il Kitano nei panni di un sicario laconico, brutale e implacabile, un gangster in pensione che sembra uscito da un film di Bresson; poi il Kitano di Mai dire Banzai, che distrugge la propria immagine iconica con ironia, il genio folle che fa ciò che vuole senza curarsi di nulla.

Interpretando un sicario che crolla sotto la pressione della polizia, Kitano trova la comicità sovvertendo le aspettative. La sua sceneggiatura gioca con un genere familiare, mantenendo però quel tanto di logica necessario a dare un ancoraggio alle derive più assurde. Senza cambiare nulla se non il tono, trasforma la tensione in comicità grazie a una conoscenza approfondita di ciò che cattura il pubblico.

Frame da Broken Rage di Takeshi Kitano
Frame da Broken Rage di Takeshi Kitano – Cortesia di Prime Video

L’ultima grande follia di Kitano

Conosciuto con il soprannome di “Beat” Takeshi, Kitano ha guadagnato fama mondiale come creatore e conduttore dello storico programma televisivo Takeshi’s Castle – in poche parole, giapponesi che subiscono colpi esilaranti. Successivamente, si è affermato come un autore venerato dalla cinefilia grazie a film magistrali sulla yakuza come Sonatine (1993) e soprattutto Hana-bi (1997), con cui vinse il Leone d’Oro a Venezia. Da allora, Kitano ha spesso unito nel suo cinema le due anime della sua carriera, commedia e ultraviolenza, ma forse non lo aveva mai fatto con tanta efficacia come in Broken Rage.

Regista inclassificabile e versatile – è anche pittore, conduttore televisivo e comico – ha dimostrato di saper eccellere in tutti i generi cardine del cinema giapponese, dal yakuza eiga al melodramma, fino al chambara. A lungo idolatrato e pluripremiato in Europa, a differenza del suo stesso paese (dove il pubblico ha faticato a separare il Beat Takeshi comico televisivo dal cineasta Kitano), ha però subito un notevole calo di consenso in Occidente dal 2010, quando ha presentato in concorso a Cannes il primo capitolo della sua trilogia, Outrage Coda. Il film fu accolto con freddezza sia dalla critica che dai festivalieri, tanto che tra gli appassionati di Kitano è considerato un fallimento che segna l’inizio del suo declino artistico. Con il suo tono più realistico, le lunghe scene dialogate e uno sguardo cinico e disilluso sulla società giapponese, Outrage abbandonava il lirismo e le rotture di tono tipiche della sua filmografia. Tuttavia, la trilogia non rappresenta affatto una deviazione accidentale, bensì una brillante reinvenzione dei temi kitaniani, in cui il regista smonta in modo quasi masochistico alcuni dei codici che lui stesso aveva contribuito a rendere celebri.

Una geniale autoparodia e riflessione meta

Come dicevamo, nella sua prima metà Broken Rage è un classico thriller criminale: un sicario è costretto a collaborare con la polizia per eliminare una banda di mafiosi. Successivamente, la storia prende una svolta inaspettata e si trasforma in un’autoparodia. Kitano racconta la stessa vicenda, ma con un’ironia incredibilmente affilata, prendendo in giro le molteplici identità che ha assunto come attore nel corso della sua carriera.

Kitano sfrutta questa struttura per riflettere sul cinema stesso, inserendo momenti di metacinema in cui commenta il suo lavoro e il panorama cinematografico attuale. Prende in giro la tendenza dei film festivalieri a durare troppo a lungo e gioca con il concetto di budget ridotto, sostituendo una scena d’azione con un gioco di sedie musicali e realizzando una delle sequenze di inseguimento in auto più anti-spettacolari di sempre. Il tutto con una consapevolezza e un’ironia che mostrano un Kitano in grande forma, capace di rinnovarsi e sorprendere. Il risultato è un’ora di cinema che zittisce chiunque lo desse per finito e che riesce a far ridere anche lo spettatore più impassibile. Una pellicola alla quale i fan possono rispondere con una sola parola: grazie.

Takeshi Kitano racconta il suo Broken Rage e dell'”imbarazzante” incidente al Festival di Venezia 2024

0

Trai titoli più acclamati della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia 2024, Broken Rage di Takeshi Kitano arriva su Prime Video in esclusiva dal 13 febbraio. Si tratta del primo film giapponese prodotto per un servizio streaming ad essere ufficialmente selezionato dal prestigioso festival internazionale del cinema.

Diretto, scritto e interpretato dal leggendario regista Takeshi Kitano, acclamato in tutto il mondo, Broken Rage è basato sulla sua idea di esplorare “gli elementi della commedia all’interno di un film violento”. Il film, della durata di un’ora, si presenta diviso in due parti. La prima metà è un tipico thriller d’azione hard boiled, in cui un sicario lotta per la sua sopravvivenza, incastrato tra la polizia e l’organizzazione criminale Yakuza. La seconda parte, invece, racconta la stessa storia ma facendo ricorso in maniera brillante a tecniche di auto-parodia, trasformandola in una commedia.

“Ho pensato molto al tipo di film che poteva diventare questo progetto, visto che sarebbe stato un film che gli spettatori avrebbero guardato in salotto – ha spiegato Takeshi Kitanoè venuta fuori una cosa abbastanza sperimentale. Quando Amazon mi ha invitato a realizzare questo film, mi hanno detto di sentirmi libero di sperimentare come preferisci, sono stato molto grato di questa possibilità. Naturalmente, la differenza tra cinema e televisione è, beh, non ne ero davvero consapevole prima, ma alla fine della realizzazione di questo film l’ho capito: l’ambiente in cui si guarda un film cambia la percezione stessa del film.”

Broken Rage di Takeshi Kitano a Venezia 81

La premiere di Broken Rage a Venezia 81 – foto di Mauro Uzzeo

Come anticipato, il film ha ricevuto un’accoglienza calorosa al Lido, lo scorso settembre, in occasione della proiezione ufficiale Fuori Concorso nella Sala Grande. Ma com’è stata l’esperienza del regista al Lido?

“Sono un po’ imbarazzato a dirlo, ma al festival del cinema, sai, ho effettivamente battuto la testa mentre ero sul motoscafo. E non ho molti ricordi, in realtà, neanche del ritorno. Mi vergogno un po’ a dirlo. Ma quando sono arrivato al cinema, il film era in proiezione, ero in compagnia del il signor Omori, il signor Asano, eravamo tutti lì insieme. Ma in realtà non ho alcun ricordo di cosa stesse succedendo lì. E in realtà sono dovuto andare dal dottore, e hanno controllato che fosse tutto a posto nella mia testa. Mi hanno detto che ora è ​ praticamente sistemato. Ma, per me è un po’ imbarazzante dirlo, per tutte le persone che erano lì, che mi chiedono com’è andata. Ma non riesco proprio a ricordare cosa sia successo a Venezia e il festival, sono abbastanza imbarazzato.” (Per fortuna noi c’eravamo e abbiamo applaudito insieme a tutta la sala, ndr).

Chi conosce gli albori della carriera di Takeshi Kitano, sa anche che l’autore ha un legame molto forte con la commedia e il cabaret tradizionale giapponese, e Broken Rage è appunto un omaggio ai generi che Kitano ha affrontato nella sua carriera. “Esordire sui palchi come comico è stato un primo passo che poi mi ha portato al cinema. E dal momento che penso che i film siano la forma d’arte più completa esistente, sono molto contento di essere riuscito a realizzarne molti. Forse è solo un ragionamento a posteriori, ma penso che per me ora il cinema sia il massimo, sia la forma di intrattenimento in cui posso divertirmi di più. Questo tipo di esperienza mi dà grande gioia.”

Le possibilità dello streaming e della sala

Takeshi Kitano a Venezia 81 – Foto di Mauro Uzzeo

Dopo Chime di Kiyoshi Kurosawa, Broken Rage è il secondo capolavoro di appena un’ora che è arrivato dal Giappone negli ultimi mesi. Entrambi sono stati realizzati da due maestri del cinema. Realizzare film lunghi quanto un episodio televisivo può essere una risposta alle possibilità offerte dallo streaming e un nuovo modo di approcciare il cinema? E se lo streaming consente ai registi di esplorare nuove possibilità narrative, dovrebbe essere visto come un “nemico” del cinema o come un nuovo mezzo di espressione?

“Il film in sé come mezzo di espressione è illimitato. Si è sviluppato nel corso degli anni, come forma d’arte per intrattenere il pubblico ha fatto enormi sforzi e si è evoluto e ha fatto un sacco di cose, anche piuttosto creative o sfacciate in un certo senso. E quindi, quando realizziamo film, pensiamo anche al fatto che forniamo un servizio al pubblico, abbiamo questa consapevolezza. E fino ad ora, la sala, il cinema è stato al centro dei nostri pensieri, e quando realizzavamo un film speravamo sempre che le persone andassero in sala a vederlo. Ora siamo a un punto di svolta: con i telefoni cellulari, con diversi mezzi elettronici, con lo streaming e così via, ci sono stati diversi sviluppi tecnologici relativi all’intrattenimento. Si tratta di qualcosa su cui ci stiamo interrogando e faremo tutto il possibile per affrontare nuove sfide.”

Il cinema di Takeshi Kitano non è mai stato un oggetto fermo e uguale a se stesso, e infatti anche questo nuovo progetto rappresenta un momento di passaggio, un film sperimentale, come lo definisce lui stesso, una nuova partenza per un percorso da scrivere: Broken Rage è molto sperimentale come film. Forse non è la cosa migliore mai realizzata, ma penso che se qualcuno pagasse un biglietto per vederlo, poi non se ne pentirebbe. Penso che, grazie alla collaborazione di tutte le persone coinvolte e al talento degli attori, siamo riusciti a realizzare qualcosa che può essere l’inizio di un nuovo percorso, e penso che possiamo continuare a sviluppare la nostra idea. Spero davvero che gli spettatori lo guardino.”

Margaret Qualley, Josh Brolin e Guy Pearce si uniscono a Jacob Elordi nel film di Ridley Scott, The Dog Stars

0

Come riportato da Deadline, Margaret Qualley, Josh Brolin e Guy Pearce sono in trattative finali per affiancare Jacob Elordi in The Dog Stars di Ridley Scott presso i 20th Century Studios. Il film segue il grande successo mondiale de Il gladiatore II, che con un guadagno di poco meno di 500 milioni di dollari è uno dei film di maggior incasso della carriera di Scott. Mark L. Smith, sceneggiatore di The Revenant e autore della recente serie American Primeval, ha adattato il romanzo di Peter Heller, che sarà dunque ora portato al cinema da Scott.

Di cosa parla The Dog Stars?

In The Dog Stars Jacob Elordi interpreta Hig, un pilota che vive in un campo d’aviazione abbandonato del Colorado, isolato ai piedi di una catena montuosa e delle Grandi Pianure e con terreni agricoli e piccole città da tempo deserte. Scopriamo che la società è profondamente cambiata. Chiunque sia sopravvissuto si sforza di esistere in queste tragiche circostanze. Hig condivide i servizi spartani della base con un “ranger” chiamato Bangley, interpretato da Josh Brolin. I due sono costretti a tollerarsi a vicenda nel condividere e navigare in questo nuovo mondo pericoloso e senza compromessi.

Quotidianamente ma sistematicamente, Hig pilota il suo Cessna vecchio di 50 anni con il suo unico amico, l’anziano e amato cane Jasper, suo compagno di cabina. Cerca in diametri sempre più ampi per trovare e rifornirsi di scorte sempre più scarse, ma soprattutto “la sua ricerca”, credendo nella sua domanda che ci deve essere un mondo là fuori. Nella sua ultima e più profonda “ricerca”, è però costretto a schiantarsi in un piccolo ranch dove incontra Cima, interpretata da Margaret Qualley, una dottoressa tirocinante, figlia di un protettivo ranchero stanco del mondo, interpretato da Guy Pearce, che protegge ferocemente la sua famiglia e la sua “fortezza”. Questo incontro si evolve in un futuro ambiguo per tutti.

Dove abbiamo visto di recente Margaret Qualley, Josh Brolin e Guy Pearce

Margaret Qualley è reduce dal ruolo acclamato dalla critica nel thriller horror The Substance, nominato agli Oscar. Recentemente è stata vista anche in Kinds of Kindness e Drive-Away Dolls. Josh Brolin sarà invece tra i protagonisti del terzo capitolo della serie Knives Out, Wake Up Dead Man. Attualmente sta girando The Running Man. Guy Pearce è invece reduce dal ruolo acclamato dalla critica in The Brutalist, dove recita al fianco di Adrien Brody. L’interpretazione non solo gli ha fatto guadagnare alcune delle migliori recensioni della sua carriera, ma gli ha anche fatto ottenere diversi riconoscimenti, tra cui la sua prima nomination all’Oscar come Miglior attore non protagonista.

White Lotus – Stagione 4: una anticipazione sul debutto della stagione

0

Il team di The White Lotus svela l’ambientazione della quarta stagione. The White Lotus – stagione 3 porterà a Singapore nuovi membri del cast, tra cui Parker Posey, Carrie Coon, Aimee Lou Wood e Walton Goggins. Ogni stagione della serie antologica è ambientata in una località turistica diversa, esplorando una nuova serie di dinamiche culturali lungo il percorso. La prima stagione era ambientata alle Hawaii, mentre la seconda ha portato il pubblico in Sicilia. La quarta stagione di The White Lotus è già stata confermata, ma la sua ambientazione non è stata rivelata.

Secondo Deadline, la dirigente della HBO Francesca Orsi accenna a dove si svolgerà la quarta stagione di The White Lotus. Orsi rivela che la ricerca delle location è già in corso per la quarta stagione. Pur non avendo rivelato la location esatta dello show, afferma che “probabilmente sarà da qualche parte in Europa”. Continua dicendo che ambientare la quarta stagione in Europa è “molto probabile” e che ci sono “alcuni paesi sulla mappa di cui abbiamo parlato”. Ecco la citazione completa di Orsi:

Nelle prossime due settimane andremo a fare un po’ di ricognizione dei luoghi, quindi lo sapremo presto. Non posso davvero dire dove andremo a finire, ma ci sono buone probabilità che sia da qualche parte in Europa.

[Ci sono] alcuni paesi sulla mappa di cui abbiamo parlato, ma non c’è nulla da segnalare finché non andranno effettivamente a fare ricognizione dei luoghi.

Cosa significa questo per la quarta stagione di The White Lotus

The White Lotus serie tv 2021

White Lotus potrebbe cambiare il suo piano originale

Se le anticipazioni di Orsi si riveleranno corrette, The White Lotus cambierà rotta rispetto a uno dei suoi piani originali. Una volta rinnovato lo show per la seconda stagione, che sarebbe stata ambientata in Sicilia, si pensava che la serie avrebbe affrontato un continente diverso ogni stagione. Avendo già coperto Europa, Nord America e Asia dopo le prime tre stagioni, la quarta stagione di The White Lotus sarebbe stata ambientata in Africa, Sud America o Oceania. Ora, sembra che la serie potrebbe dedicare del tempo a rivisitare l’Europa piuttosto che passare a un nuovo continente.

Resta da vedere esattamente dove andrà la quarta stagione di The White Lotus. Finora, la serie ha collaborato con la catena alberghiera Four Seasons per girare le prime tre stagioni. Se continueranno con questo schema, ci sono numerose opzioni, dato che l’hotel ha sedi in tutta Europa, tra cui Francia, Spagna, Ungheria, Regno Unito e Portogallo. Deadline ha suggerito che la serie potrebbe scegliere la famosa location della Costa Azzurra del Four Seasons, che si trova fuori Nizza.

Avengers: Doomsday, i membri del cast avvistati a Londra in vista delle riprese

0

All’inizio della settimana abbiamo avuto la conferma che Avengers: Doomsday avrebbe iniziato le riprese nel Regno Unito il mese prossimo e, sebbene la star di Captain America: Brave New World Anthony Mackie ha recentemente indicato che potrebbe essere necessario attendere aprile prima che le telecamere inizino a girare, gli attori del MCU si sono già recati a Londra negli ultimi giorni. Sebastian Stan (Bucky Barnes), Chris Hemsworth (Thor) e il co-regista Joe Russo sono stati avvistati (le foto si possono vedere qui), ed è stato riportato che anche Tom Holland (Spider-Man) sarebbe stato visto da quelle parti. Con l’avvicinarsi delle riprese, possiamo dunque aspettarci di ricevere maggiori informazioni sul film.

Quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, seguito da Avengers: Secret Wars il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Al momento non si hanno certezze sugli attori che comporranno il cast del film, né su precisi elementi di trama.

I dettagli sulla trama di Avengers: Doomsday non sono ancora stati resi noti, ma sappiamo che la Marvel aveva in mente una storia incentrata su Kang nel quinto film dei Vendicatori (precedentemente noto come Avengers: The Kang Dynasty), ma è stata costretta a tornare al tavolo da disegno quando l’attore Jonathan Majors è stato condannato per aggressione. Si è quindi deciso di puntare sul Dottor Destino, che sarà interpretato dall’attore di Tony Stark, Robert Downey Jr..

Abbiamo sempre lavorato a stretto contatto con Markus e McFeely in tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme”, ha dichiarato l’anno scorso il co-regista Joe Russo, quando Stephen McFeely si è unito al team di sceneggiatori. “È un po’ come tornare in bicicletta. Abbiamo un processo davvero codificato attraverso il quale lavoriamo tutti insieme. È molto complicato mettere a punto una storia di questa portata”. “Questi saranno film molto, molto grandi, con molti personaggi e molte trame che si intrecciano”, ha aggiunto Joe Russo. “Siamo davvero soddisfatti di come stanno venendo fuori in questo momento”.

Mortal Kombat 2: i poster rivela il primo sguardo ufficiale a Karl Urban nei panni di Johnny Cage

0

Il produttore Todd Garner ha condiviso foto dietro le quinte di Mortal Kombat 2 per un po’ di tempo, ma finalmente abbiamo del materiale promozionale ufficiale attraverso un poster che mostra Karl Urban nei panni di “Johnny F*cking Cage”. L’attore di The Boys e Star Trek non sembra indossare il suo classico costume da videogioco nei panni dell’amato personaggio di Mortal Kombat, ma è probabile che si tratti di un poster di un film nel film per uno dei film d’azione di Cage, “Uncaged Fury”.

Il debutto della presuntuosa star hollywoodiana trasformata in eroico combattente per la libertà è stato fissato alla fine del primo film, quando Cole Young (Lewis Tan) ha detto ai suoi compagni di lotta che conosceva qualcuno “a Los Angeles” che avrebbe potuto aiutarli nell’imminente rivincita contro le forze di Outworld. Non resta quindi che attendere di poter vedere un primo trailer di Mortal Kombat 2, che potrebbe essere imminente, per poter vedere di più di questo atteso Johnny Cage. Di seguito, ecco il poster:

Quello che sappiamo su Mortal Kombat 2

Gran parte del film Mortal Kombat 2021 ruotava intorno a Lewis Tan nel ruolo di Cole Young. Un discendente dello Scorpione di Sanada, impegnato in una sorta di eterna faida con il non-morto Noob Saibot. Durante il San Diego Comic Con 2024 di agosto, Tan ha parlato in modo approfondito e ha offerto dettagli su ciò che i fan possono aspettarsi dal sequel. L’attore ha accennato a ulteriori combattimenti, affermando che:

“Per il sequel posso promettere molti più combattimenti, molto più lunghi. È molto cruento, molto sanguinoso. Abbiamo Karl Urban che interpreta Johnny Cage. Abbiamo una mia cara amica, Adeline [Rudolph], che interpreta Kitana. Martyn Ford interpreta Shao Khan. C’è un torneo in questo film. È tutto quello che posso dire prima che si arrabbino con me. Ma guardate, hanno davvero ascoltato le persone e quello che abbiamo imparato dal primo film, e lo abbiamo migliorato di 100 volte nel secondo film. Non vedo l’ora che i fan lo vedano”.

Il sequel prevedrà anche l’arrivo di una serie di personaggi da brivido come Karl Urban nei panni di Johnny Cage, Tati Gabrielle nei panni di Jade, Adeline Rudolph nei panni della principessa Kitana, Desmond Chiam nei panni di Re Jerrod, il negromante Quan Chi (Damon Herriman) e Ana Thu Nguyen nei panni della regina Sindel. Tra i volti noti del reboot del 2021 ci saranno Tadanobu Asano nel ruolo di Raiden, Hiroyuki Sanada in quello di Scorpion e Mehcad Brooks nel ruolo di Jax.

Mortal Kombat 2 uscirà nelle sale il 24 ottobre 2025.

Euphoria: HBO promette ai fan una soddisfacente terza e probabilmente ultima stagione

0

La scorsa settimana sono finalmente iniziate le riprese della tanto rinviata terza stagione di Euphoria, la serie drammatica di successo della HBO con protagonista la due volte vincitrice dell’Emmy Zendaya. Anche se i fan dovranno aspettare circa un anno per i nuovi episodi, arrivare a questo punto è un piccolo miracolo, dato che la serie è stata condizionata dallo sciopero della WGA del 2023, dall’impegno del creatore Sam Levinson con l’altra serie HBO, The Idol, e dalla morte inaspettata della star Angus Cloud e del produttore esecutivo Kevin Turen.

Ci sono stati anche dei disaccordi sulla direzione creativa della terza stagione, che hanno fatto slittare la produzione dalla primavera del 2023 al gennaio del 2024, consentendo agli attori di accettare altri lavori. Ora il cast – che presenta probabilmente la più forte schiera di star del cinema attuale mai riunita, oltre a Zendaya ci sono Sydney Sweeney, Jacob Elordi e Colman Domingo – è stato riportato con successo e sta lavorando alla terza stagione a Los Angeles.

Francesca Orsi, responsabile del settore drama della HBO, ha dichiarato di aver programmato di visitare a breve il set. “Volevo dare loro la prima settimana di tempo per ambientarsi. Hanno fatto benissimo”, ha detto durante un’intervista a Deadline sulla prossima serie drammatica della HBO in occasione della première di The White Lotus. “Ho parlato con Sam stamattina alle 6:30 mentre andava sul set. Sono tutti così felici di essere tornati e io sono sollevata che finalmente ci siamo”.

La terza stagione dovrebbe essere inoltre quella conclusiva per Euphoria e a riguardo Orsi ha dichiarato: “Ne abbiamo parlato, non credo che qualcosa sia finito finché non è finito, ma si è discusso che questa è la fine”, ha detto Orsi. Ha poi aggiunto: “Penso che sarete molto soddisfatti di questa stagione e di come abbiamo portato avanti l’intera narrazione di ciascuno dei personaggi”. Come noto, la terza stagione di Euphoria, composta da otto episodi e caratterizzata da un salto temporale che porterà i personaggi fuori dalle scuole superiori, debutterà nel 2026, ovvero quattro anni dopo la seconda stagione dello show.

Guarda anche: Euphoria 3: il first look della nuova stagione, Zendaya torna nei panni di Rue

Willem Dafoe sarebbe in trattative per un ritorno di Green Goblin

0

Willem Dafoe ha debuttato nel ruolo del cattivo Norman Osborn in Spider-Man del 2002, anche se la storia del Green Goblin si è conclusa definitivamente, in modo fedele ai fumetti, quando è stato impalato dal suo aliante. Nonostante ciò, l’attore ha ripreso il ruolo in Spider-Man 2 e Spider-Man 3 come spettro che perseguita suo figlio Harry. Tuttavia, la serie si è conclusa prima che Norman potesse seguire le orme della sua controparte fumettistica tornando dalla morte (vale la pena notare che il regista Sam Raimi non ha mai suggerito che fosse prevista una resurrezione).

Quasi due decenni dopo aver vestito per la prima volta i panni dell’iconico cattivo, Dafoe ha però ripreso il suo ruolo forse più iconico in Spider-Man: No Way Home. Trasportato sulla Terra 616 prima della sua morte, Norman ci ha ricordato perché è il più grande nemico di Spidey, uccidendo zia May e quasi trasformando il Peter Parker di Tom Holland in un assassino. Curato e rispedito nella sua realtà, l’ultima volta abbiamo visto l’amministratore delegato della Oscorp chiaramente devastato da ciò che aveva fatto.

Il ritorno di un Norman sano di mente nella sua realtà avrà creato una nuova linea temporale ramificata o quel mondo ha ora varianti eroiche di Green Goblin, Doctor Octopus e Sandman? A queste domande non ci sono ad oggi risposte. Potremmo però averle presto, dato che lo scooper @MyTimeToShineH riporta oggi la notizia che “Willem Dafoe è in trattative per tornare nei panni di Norman Osborn/Green Goblin”. Non ci sono ulteriori dettagli sul fatto che si tratti di Spider-Man 4, dei prossimi film sugli Avengers o anche di un MCU post-Secret Wars.

Willem Dafoe parla di un possibile ritorno di Green Goblin

Naturalmente, una maggiore presenza del Green Goblin di Dafoe sarebbe tutt’altro che una cattiva cosa, e se anche gli altri Spider-Man dovessero tornare in scena, è logico che qualche volto familiare potrebbe unirsi a loro. In occasione della promozione di Nosferatu, lo scorso dicembre, a Dafoe è stato chiesto se sarebbe disposto a continuare la storia di Norman in Spider-Man 4. “Vedremo. Vedremo. Potrei tornare”, ha stuzzicato. “Ascoltate, Tom è stato fantastico per lavorare con me e l’intera serie di film di Spider-Man che ho fatto è stata molto divertente. Molto divertente”. Willem Dafoe sarebbe dunque disposto a tornare nel ruolo, se l’occasione giusta dovesse presentarsi.

Balle Spaziali: Ariana Grande in lizza per un ruolo?

0
Balle Spaziali: Ariana Grande in lizza per un ruolo?

Si parla di un potenziale sequel di Balle Spaziali da molti anni e di recente abbiamo avuto la conferma che un seguito della parodia di Guerre stellari degli anni ’80 di Mel Brooks è ufficialmente in lavorazione.

Il film è in fase di sviluppo presso Amazon MGM Studios, con Josh Gad (La bella e la bestia, Frozen, Wolf Like Me) che sarà il protagonista e produttore insieme a Brooks. Josh Greenbaum dirigerà il film da una sceneggiatura di Benji Samit, Dan Hernandez e Gad. A parte Gad, non sono stati annunciati membri del cast, ma ora abbiamo sentito che lo studio ha contattato una grande star emergente per un ruolo non rivelato nel film.

Nel profilo di THR di Ariana Grande, nominata agli Oscar 2025 per Wicked, l’articolo menziona che alla pop star sono stati offerti diversi ruoli per i quali deve ancora impegnarsi, tra cui una parte in Balle spaziali 2. “Una commedia di matrimonio catastrofico, una commedia da detective al femminile ambientata in un reality show in stile Housewives e un sequel di Balle spaziali”.

Ariana Grande attrice
Ariana Grande Butera alla premiere di Los Angeles di “Wicked” – Foto di imagepressagency via Depositphotos.com

“Beh, non posso né confermare né negare, ma sto arrossendo”, ha risposto Grande quando le è stato chiesto di questi potenziali ruoli. “Penso solo che sia una cosa così importante rimanere in contatto con quella cosa creativa viscerale nel mio cuore e nel mio petto che vuole abbandonarsi a qualcosa che mi urla contro e dice: ‘Oh, questa è una sfida davvero fantastica’. Ho una cosa, e quando scatta, lo so”.

I dettagli della trama non sono ancora stati resi noti, ma il film originale era una vera e propria farsa, che seguiva la trama generale di Star Wars: Una nuova speranza e prendeva in giro altre ambientazioni spaziali o fantascientifiche come Star Trek, 2001: Odissea nello spazio, Il pianeta delle scimmie e Alien.

Balle spaziali

Balle spaziali è interpretato da Bill Pullman nel ruolo di Stella Solitaria, dal compianto John Candy nel ruolo di Barf, da Daphne Zuniga nel ruolo della Principessa Vespa, da Rick Moranis nel ruolo di Lord Dark Helmet e da Brooks nel doppio ruolo del Presidente Skroob e di Yogurt.

Foto di imagepressagency via Depositphotos.com

James Marsters: l’attore di Spike risponde al reboot della serie Buffy – l’ammazzavampiri

0

James Marsters parla del riavvio di Buffy – L’ammazzavampiri, ma non vuole rivelare dettagli. Buffy – L’ammazzavampiri, in onda dal 1997 al 2003, racconta le vicende di Buffy (Sarah Michelle Gellar), un’ammazzavampiri scelta per combattere vampiri e demoni che sfida la tradizione formando un gruppo affiatato di amici per aiutarla a proteggere Sunnydale. Marsters interpretava Spike, un vampiro che era anche uno degli amori di Buffy. La serie, creata da Joss Whedon, è andata in onda per 7 stagioni su The WB e UPN, e ha ottenuto un punteggio dell’85% su Rotten Tomatoes.

Marsters ha risposto al reboot di Buffy in un video condiviso su Instagram. Ha dichiarato che non spettava a lui discutere del progetto e che, nell’interesse del successo del reboot, avrebbe taciuto sui dettagli. Tuttavia, ha riconosciuto l’entusiasmo che circonda il ritorno di Buffy – L’ammazzavampiri e ha persino espresso il suo entusiasmo per la continuazione del viaggio di Buffy Summers. Guarda il suo post qui sotto:

Quindi, prima di tutto, penso che toglierò di mezzo l’argomento scottante, ovvero che non è una buona cosa per me parlare del reboot di Buffy. Mi dispiace se siete venuti qui sperando in qualche notizia. Ma nell’interesse di far sì che il progetto sia il migliore possibile, è meglio che tenga la bocca chiusa per ora, quindi lo farò. Penso di essere come tutti, sono molto entusiasta del fatto che impareremo di più sul viaggio di Buffy Summers e su come salva il mondo, perché penso che il mondo ne abbia bisogno. Quindi farò la mia parte non facendo nulla.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da James Marsters (@realjamesmarsters)

Cosa significa questo per il futuro di Buffy – l’ammazzavampiri

Nel 2018 sono emerse voci su un reboot di Buffy l’ammazzavampiri. Il progetto è stato descritto come un rinnovamento moderno della serie originale e avrebbe visto la partecipazione della prima ammazzavampiri nera nell’universo di Buffy. Tuttavia, nel 2022, il produttore esecutivo Gail Berman ha dichiarato che il progetto è stato sospeso a tempo indeterminato. Proprio questo mese, l’entusiasmo per il potenziale progetto è stato rinnovato, quando è trapelata la notizia che Gellar sta lavorando con la vincitrice dell’Oscar Chloé Zhao e Hulu a un Buffy sequel series.

Mentre l’originale Buffy the Vampire Slayer rimane una parte importante della cultura popolare, il reboot mira a presentare la serie a un nuovo pubblico. Il franchise ha mantenuto la sua rilevanza grazie alla disponibilità in streaming su piattaforme come Hulu, Disney+ e Tubi, oltre ai fumetti in uscita della Boom! Studios.

Nonostante ciò, non sono stati annunciati dettagli sul cast o sulle tempistiche di produzione. Gellar è l’unico membro del cast originale apertamente coinvolto nella serie, anche se il fatto che Marsters abbia accettato il progetto suggerisce che potrebbe finire per apparire anche lui.

One Piece – Stagione 2: l’attore di Sanji promette che sarà “più grande, più veloce, più forte”.

0

Con la conclusione delle riprese della seconda stagione di One Piece, Taz Skylar ha anticipato cosa riserva la seconda stagione ai nuovi personaggi e cosa ci aspetta oltre la prossima stagione. Il successo fantasy di Netflix è basato sull’amata serie manga di Eiichiro Oda e segue un giovane e ambizioso pirata che si mette alla ricerca di dimostrare il suo valore come re dei pirati. Nelle stagioni 1 e 2 di One Piece, Skylar interpreta Sanji Vinsmoke, un giovane cuoco che si unisce alla ciurma di Monkey D. Luffy dopo aver incontrato il gruppo di disadattati nel ristorante del suo mentore.

Con Skylar pronto a recitare al fianco di Daisy Ridley nel prossimo thriller d’azione Cleaner, l’attore si è seduto con Screen Rant per parlare di ciò che il prossimo capitolo di One Piece ha in serbo per il pubblico. Come uno dei tanti nuovi attori che si uniranno alla troupe, Skylar ha parlato della sua esperienza di lavoro con i nuovi membri del cast. Mentre ognuno ha portato la propria personalità alla produzione, l’attore ha rivelato che ha trovato il resto del cast con cui è stato facile lavorare:

Sì, sai una cosa? Penso che tutti quelli che partecipano a questo show siano così individuali nel profondo che penso che il grado di individualità, di originalità individuale, renda tutti davvero facili da frequentare. Come un piccolo lupo solitario che si unisce al branco solo per stare in compagnia.

Tuttavia, quando gli è stato chiesto se One Piece potrebbe essere rinnovato per un’ulteriore terza stagione, Skylar ha ammesso di non aver guardato troppo avanti nel caso in cui i piani cambino o sorgano altri impegni. Nonostante ciò, l’attore ha affermato che si concentrerà nel momento in cui verrà data conferma della produzione. Guarda la spiegazione di Skylar qui sotto:

Sai una cosa, cerco di non guardare più avanti di un’ora. Non so dove sarò tra due mesi o tre o domani, quindi cerco di non guardare troppo lontano. Una volta che sapremo cosa fare, mi concentrerò su quello che stiamo facendo. È un po’ il mio modo di fare.

Cosa significa la provocazione di Skylar per il futuro di One Piece

ONE PIECE netflix

Il cast della seconda stagione di One Piece vedrà diversi volti nuovi unirsi ai pirati di Cappello di Paglia, sia amici che nemici. Per l’equipaggio della Going Merry, Charithra Chandran e Lera Abova saliranno a bordo rispettivamente nei panni di Nefertari Vivi e Nico Robin, mentre Chopper, la renna medico dell’equipaggio, farà il suo debutto, anche se non è stato ancora rivelato l’attore che interpreterà il personaggio. Dalle anticipazioni di Skylar, è chiaro che il cast si è integrato bene con i membri esistenti dell’equipaggio.

Tuttavia, mentre il pubblico è ansioso di scoprire se i futuri capitoli dell’amato manga di Oda saranno portati sullo schermo, è chiaro che il futuro dello show deve ancora essere determinato oltre la seconda stagione. La stagione 1 di One Piece non solo è diventata la serie Netflix con le migliori performance nella seconda metà del 2023, ma ha anche acceso l’interesse per l’anime originale, con il co-CEO di Netflix Greg Peters che ha celebrato il suo successo di fronte a molto scetticismo. Nonostante ciò, con i costi che una serie come One Piece comporterà, Netflix potrebbe aspettare di vedere come andrà la seconda stagione per decidere il suo futuro.

Jenna Ortega sarebbe in lizza per un importante ruolo nel MCU

0
Jenna Ortega sarebbe in lizza per un importante ruolo nel MCU

Grazie ai ruoli di spicco nel revival di Scream, nella serie Mercoledì di Netflix e nel sequel Beetlejuice Beetlejuice dello scorso anno, Jenna Ortega sta rapidamente diventando una delle giovani attrici più richieste di Hollywood, quindi probabilmente non sarà una sorpresa sapere che sembra sia corteggiata anche dai Marvel Studios. Già in precedenza era stato riportato che la Ortega era stata presa in considerazione per un ruolo da supereroe, ma Daniel Richtman riferisce ora che l’attrice sarebbe stata presa in considerazione per un ruolo descritto come “importante” nel Marvel Cinematic Universe.

Vale sempre la pena di notare che la Marvel incontra molti talenti, ma se la Ortega è effettivamente entrata in trattative per un progetto imminente, c’è una buona probabilità che i trade entrino in possesso della storia prima di troppo tempo. Anche se fosse in trattativa, non c’è garanzia che le cose vadano a buon fine. Jenna Ortega ha un’agenda fitta di impegni, con un ruolo da protagonista nell’adattamento di Klara and the Sun di Taika Waititi e altri progetti ancora, tra cui l’imminente Death of a Unicorn con Paul Rudd.

La Ortega è diventata nota come una sorta di “Scream Queen” grazie a una serie di parti in film horror, ma non è ancora apparsa in un progetto basato sui fumetti. In passato si diceva che fosse in lizza per il ruolo di White Tiger in Daredevil: Rinascita, ma ora sappiamo che non è così. Di certo è un’attrice in grande ascesa, per cui sarebbe più che comprensibile se i Marvel Studios volessero averla dalla loro parte. Al momento non ci sono però conferme ufficiali, per cui non resta che attendere di scoprire se quanto riportato da Richtman si rivelerà fondato o meno.

 

Last Samurai Standing: Netflix rivela il primo sguardo alla nuova serie giapponese, descritta come “Shogun incontra Squid Game”

0

Netflix ha pubblicato la prima immagine di Last Samurai Standing, una nuova serie giapponese. Il thriller storico di sopravvivenza si svolge alla fine del periodo Edo e segue 300 guerrieri samurai che si sono riuniti al tempio Tenryuji di Kyoto, tentati dal fascino di un premio da 100 miliardi di yen. Il debutto della serie Netflix è previsto per novembre 2025 e il cast comprende Junichi Okada, Masahiro Higashide, Shota Sometani, Hiroshi Tamaki, Takayuki Yamada, Jyo Kairi, Wataru Ichinose, Hideaki Ito e Yasushi Fuchigami.

Ha anche paragonato la serie a Shōgun e Squid Game, con la serie simile a quest’ultima nell’esplorazione di persone comuni che lottano per la propria vita in condizioni estreme. Date un’occhiata ai commenti di Sakamoto qui sotto:

Last Samurai Standing” racconta cosa accadrebbe se questi guerrieri – i più duri e i migliori del Giappone – diventassero improvvisamente persone comuni e dovessero combattere per la loro vita. Pensate a “Shōgun” che incontra “Squid Game”.

Cosa significa per Netflix e Last Samurai Standing

Netflix sta investendo attivamente in serie in lingua giapponese e Last Samurai Standing è l’ultima aggiunta al suo catalogo in crescita. I drammi storici e d’azione si sono dimostrati un successo per il pubblico televisivo in passato, con spettacoli come Shogun che hanno ottenuto il plauso della critica e hanno ottenuto buoni risultati anche a livello internazionale. Inoltre, l’aspetto di sopravvivenza promesso da Last Samurai Standing si allinea ai precedenti successi di Netflix, in particolare a Squid Game, che è diventato un fenomeno globale poco dopo la sua uscita nel 2021.

Inoltre, la strategia di Netflix su Last Samurai Standing riflette la direzione attuale dell’industria cinematografica e televisiva. Le piattaforme di streaming continuano a investire in produzioni internazionali per espandere la loro portata globale e il loro pubblico. Con l’annuncio di Last Samurai Standing, Netflix continua a espandere la sua offerta di film e serie giapponesi, dopo titoli come Alice in Borderland e House of Ninjas.

Constantine, il regista Francis Lawrence aggiorna sul sequel: “Siamo più vicini che mai”

0

Francis Lawrence, regista di Constantine, ci aggiorna sullo stato di avanzamento del sequel del film. In una nuova intervista, il regista ha infatti fatto intendere che il seguito dell’horror supereroistico del 2005 con protagonista Keanu Reeves è “più vicino che mai”. “Dirò che siamo più vicini che mai a poter fare un sequel, il che è una cosa fantastica”, ha detto Lawrence a Collider. Il regista ha anche affermato che hanno in cantiere qualcosa di “veramente forte”, aggiungendo che lui, Reeves e il produttore Akiva Goldsmansono super, super eccitati al riguardo”.

Per quanto riguarda il sequel, Lawrence afferma poi che “hanno una grande idea”, aggiungendo: “Abbiamo esaminato un sacco di fumetti nel corso degli anni e abbiamo valutato le cose”. Lawrence afferma che l’idea del sequel deriva dal fatto che il personaggio “è rimasto nella nostra mente per vent’anni, e che abbiamo messo a punto idee, storie e personaggi che amiamo, e idee che amiamo”. Al momento non ci sono altri dettagli, per cui non resta che prendere per buone le parole del regista e rimanere fiduciosi sulla realizzazione di questo atteso sequel.

Di cosa parla Constantine?

L’originale Constantine (2005) segue John Constantine, un esorcista e demonologo che può vedere esseri soprannaturali. Quando aiuta la detective della polizia di Los Angeles Angela Dodson (interpretata da Rachel Weisz) a indagare sull’apparente suicidio della sorella gemella, scoprono un complotto dei demoni che cercano di entrare nel mondo umano. Nel film recitano anche Tilda Swinton nel ruolo di Gabriel, un angelo con motivazioni discutibili; Djimon Hounsou nel ruolo di Papa Midnite, un ex stregone diventato neutrale; Peter Stormare nel ruolo di Lucifero, il diavolo in persona; Gavin Rossdale nel ruolo di Balthazar, un antagonista mezzo demone; e un giovane Shia LaBeouf nel ruolo di Chas Kramer, amico, apprendista e autista di Constantine.

Keanu Reeves in Constantine

Quello che sappiamo sul sequel di Costantine

Constantine si basa vagamente su Hellblazer della DC Comics/Vertigo Comics. Kevin Brodbin e Frank Cappello hanno scritto la sceneggiatura sulla base di una storia di Brodbin. Keanu Reeves dà vita a John Constantine, un cinico fumatore con la capacità di percepire il vero volto di mezzi angeli e mezzi demoni. Quel film, diretto da Francis Lawrence, ha creato una fanbase devota e il sequel mira dunque a essere a sua volta un film vietato ai minori, esplorando di più il mondo soprannaturale con Reeves che riprende il suo ruolo di esorcista cacciatore di demoni.

Il progetto ha dovuto però affrontare dei ritardi a causa dello sciopero della Writers Guild of America del 2023, ma con la sceneggiatura ora completata, segna un passo avanti significativo per il film. Il produttore Lorenzo Di Bonaventura ha elogiato lo sceneggiatore Goldsman per il suo duro lavoro, accennando a uno sviluppo entusiasmante per i fan del film originale. Con la sceneggiatura ora terminata, sono attesi presto altri aggiornamenti su Constantine 2, poiché i fan attendono con ansia il suo ritorno.

Harry Potter: John Lithgow in trattative per interpretare Albus Silente

0

Un attore molto amato sarebbe pronto a interpretare un personaggio altrettanto molto amato di Harry Potter. Come riportato da Deadline, John Lithgow, vincitore di sei Emmy, è in trattative finali per interpretare il professor Albus Silente nella serie di alto profilo della HBO, adattamento dei popolarissimi libri fantasy. La HBO ha rifiutato di commentare, ma ha rilasciato un comunicato che afferma: “Ci rendiamo conto che una serie di così alto profilo attirerà molte voci e speculazioni. Mentre ci stiamo facendo strada nella pre-produzione, confermeremo i dettagli solo quando avremo concluso gli accordi”.

Il potente mago Silente, come ormai ben noto, è il preside della scuola per maghi di Hogwarts e il leader dell’Ordine della Fenice, il cui obiettivo è combattere il mago oscuro Lord Voldemort. Al cinema, Silente è stato interpretato dai compianti Richard Harris e Michael Gambon nella serie di film uscita tra il 2001 e il 2011. Jude Law ha interpretato una versione più giovane del personaggio nei film prequel di Animali fantastici. Sebbene tutti loro siano britannici o irlandesi e Lithgow sia americano, in passato ha già interpretato personaggi britannici, sfoggiando un perfetto accento.

Lithgow è dunque sulla buona strada per essere il primo attore a partecipare a un progetto che ha suscitato un enorme interesse. Le voci di corridoio sono andate avanti per mesi con speculazioni su chi avrebbe interpretato i personaggi più iconici dei libri. Inizialmente, era stato riportato che il premio Oscar Mark Rylance fosse in trattative per il ruolo di Silente, ma l’accordo potrebbe nono essere giunto a compimento. Non resta a questo punto che attendere l’ufficialità riguardo il coinvolgimento di Lightgow.

Tutto quello che ad oggi sappiamo sulla serie di Harry Potter

La serie televisiva di Harry Potter, che sarà girata presso i Warner Bros Studios Leavesden dove sono stati girati i film e dovrebbe debuttare sulla HBO alla fine del 2026 o all’inizio del 2027. La serie, che avrà una durata decennale, è stata ideata dalla sceneggiatrice/showrunner Francesca Gardiner e dal regista/produttore esecutivo Mark Mylod. Casey Bloys, presidente e amministratore delegato di HBO e Max Content, al momento dell’annuncio originale ha definito la serie un “adattamento fedele” dei romanzi di J.K. Rowling che “si immergerà in profondità in ognuno dei libri iconici”.

“La serie presenterà un nuovo cast per guidare una nuova generazione di fandom, ricca di fantastici dettagli e personaggi amatissimi che i fan di Harry Potter amano da oltre venticinque anni. Ogni stagione porterà Harry Potter e queste incredibili avventure a nuovi pubblici in tutto il mondo, mentre i film originali, classici e amati rimarranno al centro del franchise e disponibili per la visione a livello globale”, è stato poi aggiunto.

Ad oggi, si è parlato di Paapa Essiedu per il Maestro di Pozioni Severus Piton e di Sharon Horgan e Lesley Manville per la vicepreside Minerva McGonagall, di Brett Goldstein per il guardiacaccia di Hogwarts, Rubeus Hagrid, e persino del premio Oscar Cillian Murphy perLord Voldemort, con Ralph Fiennes, che ha interpretato il ruolo nei film, che ha appoggiato l’idea. A Phoebe Waller-Bridge sarebbe invece stato offerto il ruolo di Petunia Dursley, l’odiosa zia di Harry Potter. Al momento non ci sono conferme ufficiali sul cast.

True Detective – Stagione 5: rivelata la location in un nuovo aggiornamento su riprese e casting

0

La location della quinta stagione di True Detective è stata rivelata in un nuovo aggiornamento sulle riprese e sul casting. Con Nic Pizzolatto come showrunner, le prime tre stagioni della serie antologica della HBO, vincitrice di un Emmy, sono state ambientate in Louisiana, California e negli Ozarks. La quarta stagione, sottotitolata Night County, ha visto Issa López assumere il ruolo di showrunner ed è stata ambientata in Alaska. La quinta stagione di True Detective è stata ufficialmente rinnovata con il ritorno di Lopez al timone.

Anche il lancio avverrà nel 2027, ha dichiarato Orsi. Leggete i suoi commenti completi qui sotto:

È ambientato a New York, a Jamaica Bay. Issa ha molto da dire, non diversamente da quanto ha fatto con Night Country. È un ambiente diverso, ma altrettanto potente… Sono davvero entusiasta. Abbiamo una piccola writers room con Issa; lei è entusiasta. Abbiamo appena preso appunti sui primi due episodi e sull’intera stagione. Sinceramente, non vedo l’ora che inizi. È tutta una questione di casting e di preparazione.

Cosa significa per lo show l’ambientazione della quinta stagione di True Detective

Le isole paludose, con le loro maree mutevoli e l’inquietante isolamento, dovrebbero creare un’atmosfera di costante inquietudine, perfetta per una narrazione poliziesca intrisa di mistero. L’ambientazione si presta bene anche all’atmosfera di isolamento e degrado tipica di True Detective.

Secondo Issa López, anche se la quinta stagione sarà caratterizzata da una nuova storia e da nuovi personaggi, ci saranno comunque alcuni importanti collegamenti con tutto ciò che è accaduto in Alaska nella quarta stagione. Nonostante le diverse ambientazioni, Lopez dovrebbe continuare a esplorare i temi del trauma, del lutto e del potere ossessionante del passato.

 

The Handmaid’s Tale – Stagione 6: teaser trailer della sesta stagione svela l’esercito di ancelle di June e la ribellione di Gilead

0

È stato presentato il trailer ufficiale della sesta stagione di The Handmaid’s Tale. Basata sul romanzo distopico di Margaret Atwood, la serie di successo di Hulu è stata un dramma avvincente e politico fin dal suo debutto nel 2017. The Handmaid’s Tale – Stagione 6 segue June (Elisabeth Moss) mentre resiste all’oppressivo regime di Gilead, una società totalitaria del prossimo futuro che schiavizza le donne come ancelle partorienti. In cinque stagioni, la serie ha ricevuto 15 Emmy Awards. Per il suo capitolo finale, la sesta stagione di The Handmaid’s Tale è prevista per l’8 aprile.

Ora, Hulu ha rilasciato un nuovo trailer di The Handmaid’s Tale – Stagione 6, che mostra June che prepara il suo esercito di ancelle per la guerra contro Gilead. A un certo punto, June dichiara: “Il vestito è diventato la nostra uniforme. E siamo diventate un esercito”, mentre le vittime velate del regime diventano la sua più grande minaccia. Insieme agli scorci di Moira (Samira Wiley), Luke (O-T Fagbenle) e Nick (Max Minghella), il trailer anticipa la resa dei conti quando la lotta per la libertà raggiunge il suo apice. Guardate il video qui sotto:

Cosa significa il trailer della sesta stagione di The Handmaid’s Tale

Con l’esercito di ancelle di June che sta formando una vera e propria ribellione, il capitolo finale di The Handmaid’s Tale è impostato su una guerra che va oltre i loro piccoli atti di sfida. Dopo un culmine di sofferenza e pianificazione, June e i suoi alleati sembrano pronti a portare la loro lotta direttamente alla leadership di Gilead. Il finale della quinta stagione di Handmaid’s Tale ha portato June e Serena (Yvonne Strahovski) insieme sullo stesso treno in partenza da Toronto, suggerendo l’inizio di un’improbabile alleanza.

15 anni dopo gli eventi dello show originale, il seguito della serie dovrebbe concentrarsi su un altro gruppo di donne di Gilead, con Ann Dowd che riprenderà il suo ruolo di zia Lydia. Aggiornamenti significativi su The Testaments potrebbero arrivare solo dopo la conclusione della sesta stagione, rendendo il 2026 un anno importante per il futuro dell’universo di The Handmaid’s Tale.

 

 

Black Phone, la spiegazione del finale

Black Phone, la spiegazione del finale

La fine di Black Phone ha svelato gli elementi soprannaturali di The Grabber e il suo destino. The Black Phone racconta la storia di Finney (Mason Thames), un tranquillo ragazzino di 13 anni vittima di bullismo. Quando è il sesto ragazzino ad essere rapito da un serial killer chiamato “The Grabber” (Ethan Hawke) e rinchiuso in uno scantinato insonorizzato, fa tutto il possibile per ritrovare la sorellina Gwen (Madeleine McGraw). Tuttavia, trova un aiuto inaspettato in Black Phone tenuto nella sua cella nello scantinato

Anche se il telefono non è collegato a nulla nel mondo esterno, quando Finney lo prende, è in grado di comunicare con le vittime passate di The Grabber. Attraverso i loro consigli e la spiegazione dei giochi contorti a cui il killer ama giocare, Finney è in grado di rimanere in vita e iniziare a elaborare un piano per sfuggire alla prigionia. Tutto porta a una conclusione emozionante in cui Finney deve affrontare The Grabber in uno scontro finale.

Alla fine di Black Phone Finney uccide il rapitore

Ethan Hawke e Mason Thames in Black Phone (2021)
Foto di Photo Credit: Fred Norris/Univer – © 2021 UNIVERSAL STUDIOS.

Il film horror si conclude con una vittoria

Dopo che The Grabber ha brutalmente ucciso il proprio fratello che ha scoperto Finney nel suo seminterrato, il suo gioco con Finney è finito ed è pronto ad uccidere il ragazzino. Si avvicina a lui con un’ascia, con l’intenzione di infliggergli la morte nel modo più doloroso possibile. In preda alla disperazione, Finney scappa e innesca una trappola che è riuscito a preparare con l’aiuto delle altre vittime di The Grabber.

A differenza di alcuni dei film horror più cupi, The Black Phone ha un finale in cui l’eroe trionfa sul cattivo. Il Predatore cade in una fossa, si rompe una caviglia su una grata e viene colpito con il telefono pieno di terra che Finney ha preparato per questo scopo. Quando sembra che il Predatore possa ancora avere la meglio, Finney gli toglie la maschera e lui dà di matto, cercando di proteggersi il viso. Finney è quindi in grado di avvolgere il cavo del telefono intorno al collo e spezzarglielo. In definitiva, Black Phone parla del trionfo del bene sul male.

Il Grabber poteva sentire il telefono fin dall’inizio?

Ethan Hawke in Black Phone (2021)

Il racconto suggerisce che il Grabber conosce il telefono

Nel seminterrato insonorizzato del Grabber, Black Phone che dà il titolo al racconto è appoggiato a una parete, scollegato. È un’arma utile contro Il Predatore, quindi si potrebbe pensare che l’abbia portato fuori molto tempo fa. Black Phone è un adattamento di un racconto di Joe Hill che finisce in modo molto simile, anche se prima, rispetto al film. Il racconto Black Phone spiega che Il Predatore può sentire il telefono.

Poi rivela che “Anche Il Predatore può sentirlo”.

Uno dei bambini deceduti dice a Finney che il telefono sta squillando, ma che Finney è la prima vittima che può sentirlo. Poi rivela che “Anche il Predatore può sentirlo”. Anche se il Predatore non riconosce il telefono o le sue chiamate soprannaturali per gran parte del film, quando Finney alla fine strangola l’assassino, le voci delle sue vittime passate lo scherniscono e l’orrore sul suo volto suggerisce che può sentirle.

Black Phone rappresenta la colpa del rapitore

Il sadico assassino sa di essere nel torto

Il Rapitore dice a Finney di riattaccare il telefono nella prima scena in cui viene mostrato. Si può capire che il telefono è un elemento necessario della psiche del Rapitore. È perseguitato dai suoi peccati passati, che lo chiamano per vendicarsi e impedirgli di uccidere altri bambini. Lui ignora la loro chiamata. Nel momento quasi perfetto del film horror, il cavo di Black Phone viene usato per uccidere il Rapitore.

Quando Finney risponde al telefono e tutti i bambini hanno la possibilità di dire l’ultima parola al loro assassino, è chiaro che sono stati loro a orchestrare la sua morte. Black Phone, che è più profondo di quanto la maggior parte delle persone creda, è emblematico

Quando Finney risponde al telefono e tutti i bambini hanno la possibilità di dire l’ultima parola al loro assassino, è chiaro che sono stati loro a orchestrare la sua morte. Black Phone, che è più profondo di quanto la maggior parte delle persone creda, è emblematico Quando Finney risponde al telefono e tutti i bambini hanno la possibilità di dire l’ultima parola al loro assassino, è chiaro che sono stati loro a orchestrare la sua morte. Black Phone, che è più profondo di quanto la maggior parte delle persone pensi, è emblematico della colpa di The Grabber, proprio come la sua maschera è emblematica della sua vergogna. Gioca con i bambini che rapisce, costringendoli a comportarsi in modo “cattivo” in modo da poter giustificare meglio il fatto di picchiarli e ucciderli.

Non può portare il telefono fuori dalla cantina perché non può assolversi dagli omicidi che ha commesso. Il fatto che Black Phone venga usato per uccidere The Grabber dimostra la cura con cui è stata scritta questa storia, che sostanzialmente afferma che Black Phone è la storia del bene che sconfigge il male.

I temi di Black Phone sul bullismo

Il finale del film 

Il bullismo è un aspetto ricorrente in The Black Phone. Finney è vittima di bullismo a scuola, Finney e Gwen vengono picchiati dal padre alcolizzato e The Grabber è profondamente disturbato e violento, nonostante si atteggi a essere amichevole. The Black Phone ha qualcosa da dire sulla violenza nei confronti dei bambini, in particolare con alcune delle sue scene più scomode che vedono come protagonista il padre di Finney e Gwen invece del suo terrificante cattivo.

Finney non può impedire a suo padre di picchiare Gwen. Non può impedire ai bulli di picchiarlo.

Il film trasmette un messaggio: difendersi da soli e, quando ciò non basta, trovare un gruppo che ti sostenga. Finney non può impedire a suo padre di picchiare Gwen. Non può impedire ai bulli di picchiarlo. Ma, incoraggiato dalle altre vittime degli abusi di The Grabber, riesce a riprendere il controllo e ad avere il coraggio di opporsi alla malvagità e alla violenza dell’assassino. Questo lo segue fino alla fine del film, quando Finney dimostra di essere sicuro di sé e non più infelice e spaventato a scuola.

Il vero significato del finale di The Black Phone

Scott Derrickson

Una storia horror del bene contro il male

The Black Phone non è solo l’ennesimo film horror di Ethan Hawke, ma parla di come dare potere alle vittime di abusi e violenza. Il film trasmette un messaggio di comunità e di come il terrore possa essere scongiurato dalla forza del numero. Nessun male è così grande da non poter essere scacciato dall’unione degli individui.

Il finale di The Black Phone parla della necessità che l’umanità ha di distruggere il male, anche se questo significa risorgere dalla tomba per farlo. Potrebbe essere un film horror, ma The Black Phone è in realtà più una storia di speranza che di orrore e più di distruzione del male che di essere feriti da esso.

Il finale di Black Phone potrebbe aver creato problemi per il sequel

The Black Phone 2

Ethan Hawke tornerà nel sequel

The Black Phone era stato inizialmente concepito come un film horror unico. Tuttavia, The Black Phone ha incassato 152,8 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget di 18 milioni di dollari e, in seguito al successo del film, sono stati fatti progetti per The Black Phone 2. Detto questo, il finale di The Black Phone non prepara in alcun modo un sequel, il che potrebbe creare enormi problemi.

The Black Phone si conclude con un finale definitivo, in cui Finney uccide il Grabber con l’aiuto delle sue vittime, il che solleva alcune domande su come proseguirà il sequel, dato che Ethan Hawke tornerà nel ruolo del cattivo. Gli studios dovranno ovviamente trovare un modo per riportare in vita il serial killer. Dati gli elementi soprannaturali della storia, è probabile che il Grabber tornerà in quella veste.

C’è anche la possibilità di rendere Finney il nuovo Grabber. Anche in questo caso, bisognerebbe gestire bene la cosa per realizzare un buon sequel.

La questione dovrebbe essere affrontata con delicatezza, poiché le resuscitazioni gestite male rischiano di sminuire un franchise. C’è anche la possibilità di rendere Finney il nuovo Grabber. Anche in questo caso, bisognerebbe gestire bene la cosa per realizzare un buon sequel. Se Finney fosse rimasto abbastanza traumatizzato dal periodo trascorso in prigione, è possibile che questo lo trasformi nel nuovo serial killer. In ogni caso, il finale di The Black Phone suggerisce che The Grabber sarà molto diverso nel sequel.

Il finale di Black Phone è molto più breve

Il film si aggiunge alla vittoria di Finney

Nel portare il racconto sullo schermo, sono state apportate un numero sorprendente di modifiche a The Black Phone e al suo finale. Alcuni cambiamenti importanti, come il fatto che Bruce fosse l’unica vittima con cui Finney avesse parlato al telefono e che Finney non avesse a disposizione alcun attrezzo, hanno modificato in modo significativo il finale. La fuga di Finney non era stata pianificata nel racconto breve The Black Phone, ma è avvenuta all’improvviso. Vale anche la pena ricordare che The Grabber aveva due case nella storia, una dove teneva i bambini e una dove li seppelliva.

Il film The Black Phone ha aggiunto anche altro al finale, con la relazione di Finney con suo padre e sua sorella che suggerisce un cambiamento nella sua vita che lo porta ad avere il coraggio di avvicinarsi alla ragazza che gli piace. Il film The Black Phone ha dato un vero senso di chiusura alla storia di Finney, cosa che il racconto non ha fatto.

Come il soprannaturale gioca in The Black Phone

Finney e Gwen hanno abilità speciali?

The Black Phone è un’interessante combinazione tra una storia di serial killer e una storia soprannaturale. Mentre il sequel potrebbe portare il personaggio in un’altra direzione, The Grabber in The Black Phone è solo un uomo. È terrificante e mortale, ma i suoi metodi sono tutti basati sulla realtà. Nella maggior parte dei film horror, è l’assassino che introduce gli aspetti soprannaturali nella storia. Tuttavia, The Black Phone ribalta la situazione e suggerisce che gli aspetti soprannaturali sono ciò che salva la situazione.

Questo crea un’interessante mitologia dietro queste abilità che può essere esplorata nei sequel.

Ci sono anche indizi che Finney e sua sorella Gwen abbiano un legame con il soprannaturale. Come conferma il materiale originale, il telefono aveva squillato in passato, ma Finney era l’unico a sentirlo. Nel frattempo, mentre suo fratello è intrappolato nel seminterrato di The Grabber, le vittime iniziano ad apparire anche nei sogni di Gwen, aiutandola a localizzare Finney. Questo crea un’interessante mitologia dietro queste abilità che può essere esplorata nei sequel.

Come è stato accolto il finale di The Black Phone

Black Phone

Un film horror cupo ottiene un finale che piace al pubblico

Sebbene The Black Phone sia stato un successo inaspettato al botteghino, probabilmente non avrebbe avuto lo stesso successo se non fosse stato per il finale. Il pubblico può accettare conclusioni cupe nei film horror, come il rapimento di bambini da parte di un serial killer, ma vuole vedere che le cose si risolvano per il giovane eroe. I realizzatori hanno capito chiaramente questo aspetto e hanno offerto un finale davvero soddisfacente che ha trasformato questa storia cupa e inquietante in un sorprendente successo di pubblico.

Il Rapitore è stato un cattivo così terrificante per gran parte del film che è davvero emozionante vederlo finalmente essere quello che ha paura.

Il finale del piano di Finney che va in porto e il Rapitore che cade nella sua trappola è un momento così soddisfacente dopo tutta la tensione e la cupezza del resto del film. Il Rapitore è stato un cattivo così terrificante per gran parte del film che è davvero emozionante vederlo finalmente essere quello che ha paura.

Come se la vittoria di Finney non fosse già abbastanza soddisfacente, il fatto che le altre vittime del Grabber lo abbiano aiutato a sconfiggere il loro assassino e gli abbiano fatto capire che hanno avuto un ruolo nella sua sconfitta sembra una forma di giustizia per loro. Per quanto oscuro, The Black Phone alla fine dà al pubblico ciò che vuole.

Esiste una sorta di sequel/spin-off di The Black Phone

V/H/S/85 presenta un cortometraggio collegato a The Black Phone

Mentre è in lavorazione un vero e proprio sequel di The Black Phone, è uscito di recente un film spin-off segreto che è passato in gran parte inosservato ai fan. V/H/S/85 è stato il film del 2023 della lunga serie horror V/H/S. Scott Derrickson, il regista di The Black Phone, ha contribuito a questo film della serie con un cortometraggio scritto insieme al suo partner di The Black Phone, C. Robert Cargill.

Il cortometraggio si intitola “Dreamkill” e segue un detective che incontra un adolescente che sostiene di vedere gli omicidi prima che accadano e di essere in grado di registrarli. Mentre il detective è comprensibilmente scettico sull’intera faccenda, il padre del ragazzo spiega che le capacità psichiche sono un fenomeno ricorrente nella loro famiglia e fa riferimento a sua sorella, morta suicida perché sopraffatta dalle sue visioni, e a sua nipote, che le ha usate per cercare di salvare suo fratello rapito.

Anche se la spiegazione potrebbe non essere chiara ad alcuni fan, sembra chiaro che si tratti di un riferimento ai tentativi di Gwen di salvare Finney in The Black Phone con i suoi sogni profetici. Il riferimento alla sorella morta è la madre di Gwen e Finney, morta all’inizio di The Black Phone. È un modo sottile per collegare “Dreamkill” agli eventi di The Black Phone e allo stesso tempo creare un mondo più ampio di abilità soprannaturali.

Captain America: Brave New World, le differenze di Sabra tra fumetto e film

0

L’inclusione pianificata di Sabra in Captain America: Brave New World è stata incredibilmente controversa fin dall’inizio. La versione a fumetti dell’eroina è un agente dei servizi segreti israeliani, il Mossad. Tuttavia, con le tensioni nel mondo reale a causa del conflitto israelo-palestinese in corso, molti hanno sostenuto che i Marvel Studios avrebbero dovuto evitare di adattare proprio questo personaggio.

Invece, è stata presa la decisione di apportare una serie di cambiamenti radicali a Ruth Bat-Seraph dell’MCU (interpretata dalla candidata agli Emmy Shira Haas). Questi cambiamenti sono stati resi noti e chiari ora dal produttore del film, Nate Moore, in un’intervista con The National.

“È israeliana, ma non è il Mossad. Ora lavora nel governo degli Stati Uniti”, ha confermato Moore. “Ciò che abbiamo trovato interessante è che molti dei personaggi del film ruotano attorno al presidente Thaddeus Ross [Harrison Ford]. Ruth lavora nel governo sotto Ross, quindi la sua prospettiva su quel personaggio e quella di Sam li mettono in rotta di collisione”.

“È israeliana di prima generazione, ma lavora nel governo degli Stati Uniti”, ha aggiunto prima di spiegare come i Marvel Studios hanno affrontato l’idea di portare Sabra in live-action. “Cerchiamo di prendere l’essenza di un personaggio ma di reinterpretarla in un modo che troviamo interessante”.

Le modifiche apportate al personaggio di Shira Haas

“Quando abbiamo realizzato il film ‘Black Widow’, ci siamo resi conto che c’era l’opportunità di collegare quella mitologia a personaggi che pensavamo fossero interessanti e che forse non volevamo tradurre in modo uno a uno rispetto all’editoria”, ha continuato Moore. “La Ruth Bat-Seraph che incontri nel film ha molto, direi, l’atteggiamento del personaggio dei fumetti, ma la storia passata è diversa”.

“Non è più una mutante. E’ stata addestrata nella stanza rossa [da ‘Black Widow’]”, ha osservato. “Vuoi creare la versione migliore di un personaggio: sii onesto con le radici del personaggio senza necessariamente fare ciò che ha fatto l’editoria. Non volevamo metterla in una boa di piume e farle lanciare orecchini di diamanti alla gente [come nei fumetti], ma ci piaceva l’atteggiamento del personaggio”.

Leggi al recensione di Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreterà la cattiva Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Il film è al cinema dal 12 febbraio.

Ghost in the Shell, la spiegazione del finale: la vera identità del Maggiore Killian

Ghost in the Shell è un manga scritto da Shirow Masamune nel 1991, che è stato adattato su numerosi media. Tra questi figurano il film anime del 1995, la serie del 2002 intitolata Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, e l’adattamento live-action del 2017 con Scarlett Johansson. Il film del 2017 vede Scarlett nei panni del maggiore Mira Killian, sopravvissuta a un attacco terroristico e ricostruita con un nuovo corpo artificiale da Hanka Robotics. L’amministratore delegato dell’azienda, Cutter, decide di arruolare Killian come agente antiterrorismo e di farla assegnare alla Sezione 9.

Il finale di Ghost in the Shell (la nostra recensione) rivela che la storia del maggiore Killian è stata inventata. La sua identità originale era quella di una radicale giapponese anti-aumento di nome Motoko Kusanagi. La Hanka Robotics l’aveva rapita insieme al suo connazionale Hideo e a innumerevoli altri per usarli come cavie. Il film si conclude con Motoko che riacquista i suoi veri ricordi, vendicando se stessa e Hideo. Il capo della Sezione 9, Aramaki, uccide Cutter con il consenso di Motoko, che si riunisce a sua madre e continua a lavorare alla Sezione 9, libera dall’influenza della Hanka Robotics.

Cosa succede in Ghost in the Shell?

Ghost-in-the-Shell-manga

Il film è interpretato da Scarlett Johansson nel ruolo del maggiore Killian. (Immagine via Paramount) Ghost in the Shell segue la storia di Mira Killian (Scarlett Johansson), sopravvissuta a un attacco terroristico. Il suo corpo viene ricostruito dalla Hanka Robotics, che ha scoperto come trapiantare il cervello umano in un “guscio” artificiale, trasformando Killian in un cyborg. Nonostante i timori del dottor Ouelet, che ha progettato il nuovo guscio di Killian, il CEO della Hanka Robotics, Cutter, decide di assumere Killian come agente antiterrorismo. Successivamente viene assunta dalla Sezione 9. Lavora sotto il comando del capo Daisuke Aramaki e i suoi compagni di squadra sono Batou e Togusa. Nel giro di un anno, Killian sale al grado di maggiore.

Le cose precipitano quando sventa un attacco terroristico a una conferenza d’affari della Hanka e viola il protocollo per “tuffarsi” digitalmente in una geisha robotica controllata a distanza come parte dell’attacco. Il controllore, noto solo come Kuze, attira la Sezione 9 in un nightclub yakuza dove viene teso un’imboscata, e gli occhi di Batou e il corpo di Killian vengono danneggiati in un’esplosione. Cutter è incredibilmente sconvolto dal comportamento ribelle di Killian e avverte Aramaki di tenerla in riga, per non far chiudere la Sezione 9.

Kuze uccide la dottoressa Dahlin, consulente della Hanka per la Sezione 9, e si prepara a dare la caccia alla dottoressa Ouelete. Killian e Batou riescono a sventare l’attacco sconfiggendo gli operatori sanitari che Kuze aveva assoldato per il lavoro. Togusa rintraccia Kuze in un sito di rete improvvisato, composto da persone che si sono collegate mentalmente tra loro. Kuze cattura Killian e rivela di essere stata ingannata sulle sue origini e che le sono stati prescritti farmaci che sopprimono i suoi veri ricordi. Poi la libera e lei si reca dal dottor Ouelete per affrontarlo. A questo punto del film Ghost in the Shell, Cutter ha considerato Killian un peso e ha ordinato a Ouelete di ucciderla.

Invece, Ouelete ammette di aver fabbricato i ricordi di Killian e le dà un indirizzo dove può andare per scoprire la verità sulle sue origini. Dopo che Killian se ne va, arriva Cutter e uccide Ouelete. Attribuisce l’omicidio a Killian e dice alla Sezione 9 che è diventata una ribelle. Il film affronta i temi dell’identità umana nell’era della cibernetica. (Immagine via Paramount) Quando Killian si reca all’indirizzo indicato, incontra una donna vedova in un appartamento. Sua figlia, Motoko Kusanagi, è scappata di casa ed è stata arrestata dalla polizia.

Ghost in the Shell

Secondo loro, Motoko si è successivamente suicidata. Killian riferisce ad Aramaki queste informazioni. Cutter li ascolta di nascosto e manda i suoi uomini a cercare la Sezione 9, ma Batou, Aramaki e Togusa sventano l’imboscata. Killian segue i suoi ricordi fino all’ultima posizione nota di Motoko. Incontra Kuze e scopre che una volta lo conosceva come Hideo. Erano entrambi radicali anti-aumento che furono rapiti da Hanka per la sperimentazione umana. Cutter cerca di ucciderli usando un carro armato ragno, che ferisce gravemente Kuze e costa a Killian un braccio prima di essere distrutto.

Killian promette di mantenere vivi i ricordi di Kuze e Hideo mentre soccombe alle ferite prima che un cecchino di Hanka lo finisca. Il Settore 9 salva Killian e Aramaki uccide Cutter con la sua benedizione. Il giorno dopo viene curata e abbraccia la sua vera identità di Motoko Kusanagi mentre si riconcilia con sua madre.

Il film live-action di Ghost in the Shell si è rivelato una produzione controversa, sia per la gestione dei temi del materiale originale che per il casting di Scarlett Johansson nel ruolo di un personaggio originariamente giapponese. La qualità complessiva e i meriti del film Ghost in the Shell rimangono ancora oggi oggetto di accesi dibattiti.

Rachel Brosnahan racconta che tipo di giornalista sarà Lois in Superman

0

Si è detto molto su come Superman affronterà cosa significa essere un giornalista moderno e l’attrice che interpreta Lois Lane, Rachel Brosnahan, ha già parlato di come l’intrepida reporter del Daily Planet gestirà le fake news, ma la vedremo impegnata in qualcosa di più del semplice lavoro in redazione?

Che Lois sia una reporter televisiva o addirittura qualcuno che usa i social media per comunicare con i cittadini di Metropolis ha senso nel mondo di oggi. Tuttavia, sembra che James Gunn stia adottando un approccio classico, del classico lavoro a un giornale cartaceo.

“Ho parlato con una manciata di giornalisti davvero brillanti per aiutarmi a entrare nella mentalità di persone che hanno lavorato sia in una redazione che in una trasmissione, cosa che Lois ovviamente non fa ma… comunque utile”, conferma Rachel Brosnahan. “Sono stati fantastici [e] molto generosi con il loro tempo”.

La notizia che Lois non sarà una giornalista televisiva è stata accolta con favore dalla maggior parte dei fan. Non c’è un vero bisogno di modernizzare The Daily Planet: la serie TV Supergirl ci ha provato con “Catco Worldwide Media” e rendere Clark Kent e Lois dei veri reporter non è una cosa negativa. Sarà davvero interessante vedere come Lois concilia lo scrivere dell’Uomo d’Acciaio con il fatto di sapere presumibilmente che Clark è segretamente Superman.

Di cosa parla Superman

Questo film parla dell’umanità di Clark Kent“, ha detto in precedenza James Gunn di Superman. “Sì, è un alieno di un altro pianeta che è super potente, ma è anche profondamente, profondamente umano. Ha emozioni e sentimenti, e lui, sai, ogni giorno si sveglia e cerca di fare le scelte migliori che può, e a volte fallisce, ed è di questo che parla questo film”.

“Questo riguarda un personaggio complesso, e penso che sia la cosa che sorprenderà completamente il pubblico. Ciò che non si vede nel trailer, sono queste complesse relazioni tra Clark e Lois e Lex e Clark, e come interagiscono, e i diversi valori che hanno e come, sai, si rafforzano a vicenda e si indeboliscono a vicenda”, ha aggiunto il regista.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

Con la sua solita cifra stilistica, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e dall’innato convincimento nel bene del genere umano.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio 2025.

Independence Day: Rigenerazione, la spiegazione del finale del film

Da sempre impegnato a portare al cinema storie di carattere catastrofico come The Day After Tomorrow, 2012 e Moonfall, il regista tedesco Roland Emmerich è oggi sinonimo per il grande schermo di distruzione, attacchi terroristici o invasione aliena. Proprio su quest’ultimo argomento, è ormai celebre il suo Independence Day, che nel 1996 lo consacrò come regista di questa tipologia di opere. Immaginato come una nuova rilettura di La guerra dei mondi, il racconto fantascientifico di H. G. Wells, il film rappresentò una vera e propria svolta nella storia dei blockbuster cinematografici, portando questi a conoscere un nuovo periodo di grande fortuna al cinema. Vent’anni dopo, nel 2016, è poi arrivato il sequel Independence Day: Rigenerazione (qui la recensione).

La volontà di realizzare un seguito di quel fortunato primo capitolo girava già da tempo ad Hollywood, ma inizialmente questo progetto sembrava non doversi concretizzare. Quando infine è stato confermato, Independence Day: Rigenerazionedovette scontrarsi con l’impossibilità della star del primo film, Will Smith, a riprendere il proprio ruolo. Buona parte del successo di Independence Day è da attribuire proprio a Smith, all’epoca al massimo della propria popolarità e che grazie al suolo di Steven Hiller, un soldato dotato di grande umorismo ma anche coraggio, si consacrò ulteriormente presso il grande pubblico. Si è dunque cercato di compensare l’assenza di Smith con nuovi personaggi e attori.

Una nuova generazione di interpreti, dunque, ma anche di alieni, pronti a replicare l’invasione del pianeta Terra con mezzi ancor più massicci e letali. Per chi ha apprezzato il primo iconico film, Independence Day: Rigenerazione è dunque un titolo da non perdere, pur sapendo che non raggiunge le vette del primo lungometraggio. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Independence Day Rigenerazione

La trama di Independence day: Rigenerazione

Sono trascorsi vent’anni da quando gli umani sono riusciti ad impedire l’invasione aliena e gli Stati Uniti d’America hanno deciso di creare un piano ad hoc, nell’eventualità che gli extra-terresti tornino a far visita al pianeta Terra. David Levinson e la dottoressa Catherine Marceaux vengono dunque incaricati di ispezionare l’unica navicella aliena che riuscì ad atterrare durante lo scontro. Si rendono così conto che l’equipaggio era riuscito ad inviare un segnale di soccorso, prima che l’astronave madre fosse distrutta. Nel mentre l’ex presidente americano Thomas Whitmore e il signore della guerra Dikembe Umbutu dichiarano di aver strane e inquietanti visioni sul futuro.

Quando una piccola navicella extraterrestre si avvicina pericolosamente alla stazione spaziale lunare, diventa evidente che i restanti membri della specie aliena hanno ricevuto il segnale di soccorso ed sono ora intenzionata a riprendere l’invasione. Contro il parere dei suoi superiori, il pilota Jake Morrison contatta Levinson e Marceaux, convinto che solo loro possano sventare il prossimo tentativo di invasione aliena. Questi ultimi, tuttavia, conoscono ormai i punti deboli degli umani e non hanno intenzione di essere sconfitti una seconda volta. La battaglia per la sopravvivenza umana ha dunque nuovamente inizio e stavolta sarà molto più brutale del previsto.

Il cast di attori

Ad interpretare David Levinson vi è nuovamente l’attore Jeff Goldblum, il quale si è detto entusiasta di poter esplorare nuovi aspetti del suo personaggio. Accanto a lui nel ruolo di Catherine Marceaux vi è invece l’attrice fracese Charlotte Gainsbourg. Altro attore a riprendere il proprio ruolo, quello di Thomas Whitmore, dal primo film è Bill Pullman. L’ex Presidente degli Stati Uniti viene però ora qui ritratto come un uomo affetto da disturbo post-traumatico da stress e con un legame psichico permanente con i nemici alieni. Judd Hirsch, oggi noto per il film The Fabelmans, invece, riprende il ruolo di Julius Levinson, padre di David.

Gli attori Brent Spiner (dr. Brackish Okun), Vivica A. Fox (Jasmine Dubrow-Hiller), John Storey (dr. Isaacs) e Robert Loggia (generale Grey), sono gli altri attori a tornare in questo sequel dal primo film. Tra i nuovi ingressi vi sono invece l’attore Liam Hemsworth nel ruolo di Jake Morrison e Maika Monroe in quello di Patricia Whitmore, figlia di Thomas. Il personaggio era interpretato da Mae Whitman nel primo film e il recasting ha generato diverse polemiche, in quanto l’attrice sarebbe stata sostituita poiché ritenuta non corrispondente a determinati canoni di bellezza. Completano il cast gli attori Jessie T. Usher in quelli di Dylan Hiller, figlio adottivo di Steven Hiller, il personaggio interpretato da Will Smith nel primo film.

Jeff Goldblum e Liam Hemsworth in Independence Day - Rigenerazione
Jeff Goldblum e Liam Hemsworth in Independence Day – Rigenerazione

La spiegazione del finale

Una delle maggiori sorprese di Independence Day: Rigenerazione è l’introduzione della sfera aliena, l’ultimo membro di una specie aliena buona venuta ad avvertire la Terra del ritorno degli alieni invasori e ad invitare i terrestri a guidare un esercito di resistenza, andando nei luoghi più remoti dello spazio per combattere insieme ad altri alieni rifugiati per eliminare finalmente l’universo dalla specie malvagia. La sfera, inoltre, rivela che l’astronave madre sta rapidamente perforando la crosta terrestre per raggiungere il nucleo e assorbirne l’energia. L’unica speranza è uccidere la Regina. Eliminando lei, l’invasione si fermerebbe subito. Jake, Dylan e i loro compagni riescono a impadronirsi di un paio di caccia alieni e a fuggire per aiutare i soldati a sconfiggere la Regina.

Dopo aver scoperto che la sfera si trova presso l’Area 51, una navetta con a bordo la Regina si stacca dall’astronave e si dirige sul luogo. Onde annientare la minaccia e impedire agli invasori di impadronirsi della sfera, il generale Adams, appena nominato nuovo Presidente degli USA, decide dietro suggerimento di Levinson di tendere agli invasori un tranello. Viene così introdotta con l’inganno all’interno della navetta un’arma nucleare, che l’ex Presidente Whitmore si offre di trasportare. Grazie al sacrifico di Whitmore, la navetta viene distrutta, ma la Regina riesce a salvarsi grazie a un proprio ulteriore schermo protettivo.

Solo la tenacia dei piloti superstiti, tra cui Jake, Dylan e Patricia Whitmore, permette infine l’uccisione della Regina aliena. A seguito di ciò, le navicelle da combattimento aliene cadono una dopo l’altra, come api inanimate, mentre la gigantesca astronave si risolleva autonomamente per allontanarsi nello spazio e, soprattutto, l’assorbimento dell’energia del nucleo terrestre e la conseguente fine della vita sul pianeta vengono scongiurati. La sfera, stupita dalle potenzialità del genere umano, si offre di condividere col dottor Okun le sue conoscenze tecnologiche militari, e invita nuovamente i terrestri a unirsi all’alleanza universale per combattere e distruggere definitivamente gli Harvester, spostando il campo di battaglia nel cosmo: l’invito viene accettato.

Independence Day - Rigenerazione sequel
Una scena dal film Independence Day – Rigenerazione

Il sequel Independence Day 3 ci sarà?

Rispetto al suo predecessore, Independence Day: Rigenerazione non ha raggiunto lo stesso successo. Il film è infatti stato criticato per la sua prevedibilità, per i suoi buchi di trama e anche perché, per spiegare l’assenza di Smith, il suo personaggio è semplicemente stato dichiarato morto. Questo riscontro negativo, tradottosi in soli 389 milioni di dollari guadagnati a livello globale, hanno dunque rallentato le possibili conversazioni su un Independence Day 3. Nel 2019 Emmerich ha poi dichiarato che dopo l’aquisto della Fox da parte della Walt Disney, si ritiene ancora fiducioso sulla possibilità di realizzare il terzo film.

La sua idea per questo è quella di un viaggio intergalattico, ambientato uno o due anni dopo gli eventi del secondo film, in quanto il regista desidera mantenere lo stesso gruppo di attori, soprattutto i giovani protagonisti. Tuttavia, come rivelato dallo stesso Emmerich nel luglio 2024, la Disney si sarebbe in realtà detta non interessata ad un nuovo film. “Ora è la Disney a decidere, il che è ancora peggio, perché non hanno mai parlato di un accordo per un nuovo film”, ha affermato il regista, offrendo dunque un deludente aggiornamento riguardo ad un sequel, che ad oggi sembra di improbabile realizzazione.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Independence Day: Rigenerazione grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Disney+, Tim Vision, Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 12 febbraio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Il silenzio degli innocenti: la spiegazione del finale del film

Il silenzio degli innocenti: la spiegazione del finale del film

Il silenzio degli innocenti è famoso per la sua grintosa protagonista, per il suo spietato “mentore” e per il suo agghiacciante finale. Il film del 1991 di Jonathan Demme segue Clarice Starling, una tirocinante dell’FBI che lavora con il famoso cannibale Dr. Hannibal Lecter per cercare di fermare il serial killer Buffalo Bill. Hannibal è ispirato a killer realmente esistiti, anche se molti dimenticano che non è il cattivo principale del film. L’assassino Buffalo Bill, invece, sta dando la caccia alle donne per costruirsi un vestito di pelle. Sebbene Clarice e Hannibal siano un’accoppiata improbabile, nel profondo si rispettano a vicenda, anche quando Hannibal non è più al sicuro dietro le sbarre nel finale del film.

Questo thriller sconvolgente ha guadagnato notorietà per le sue interpretazioni e i suoi personaggi avvincenti. Il silenzio degli innocenti vinse infatti diversi premi Oscar l’anno della sua uscita, tra cui Anthony Hopkins come miglior attore protagonista, Jodie Foster come miglior attrice protagonista e miglior film. Da allora, il film è stato citato e citato molte volte in tanti altri media, divenendo un titolo di culto. Nonostante la sua popolarità e la sua influenza, il finale de Il silenzio degli innocenti lascia ancora oggi il pubblico con alcune domande sul destino dei personaggi. Analizziamole in questo approfondimento.

Cosa succede nel finale de Il silenzio degli innocenti

Nell’ultimo atto de Il silenzio degli innocenti, l’FBI crede di aver localizzato Buffalo Bill a Chicago e si affretta a catturarlo. Incarica invece Clarice di rimanere in Ohio, dove continua a interrogare le persone collegate alla prima vittima. Questo compito la porta però proprio a casa di Buffalo Bill, che la invita a entrare e le fa alcune domande sul caso. Una volta che Clarice si rende conto di dove si trova, si scatena un inseguimento, con Buffalo Bill che la conduce nel suo laboratorio sotterraneo. Dopo lo spegnimento delle luci, Buffalo Bill indossa gli occhiali per la visione notturna e segue Clarice, anche se il suono dell’arma da fuoco rivela la sua posizione, inducendo Clarice a sparargli e ucciderlo.

Dopo aver fermato Buffalo Bill, Clarice si diploma all’accademia, ottenendo il titolo di agente speciale. Il suo superiore, Crawford, le stringe la mano, suggerendole di volerla assumere per lavorare nell’unità di scienze comportamentali, che lei dichiara essere il lavoro dei suoi sogni. Inoltre, durante la cerimonia, Hannibal chiama Clarice per sapere come sta dopo la sua fuga all’inizio del film. La telefonata dimostra che sa esattamente dove si trova e cosa sta facendo, ma assicura a Clarice che non la cercherà. Hannibal è passato a un altro bersaglio familiare e l’ultima inquadratura del film lo ritrae mentre pedina la sua nuova vittima, il dottor Chilton, ancora una volta un uomo libero.

Anthony Hopkins e Joide Foster in Il silenzio degli innocenti
Anthony Hopkins e Joide Foster in Il silenzio degli innocenti © 1991 – MGM

Il significato del titolo “Il silenzio degli innocenti

Riguardo il titolo occorre fare una precisazione: la traduzione letterale del titolo originale sarebbe Il silenzio degli agnelli (The Silence of the Lambs). Detto ciò, questo titolo si riferisce agli agnelli dell’infanzia di Clarice, il cui belato la perseguita ancora da adulta. Sono il simbolo del desiderio di Clarice di porre fine alle sofferenze altrui, proprio come aveva cercato di aiutare gli agnelli che venivano macellati nella fattoria della sua famiglia. In una confessione incauta ad Hannibal, Clarice ammette di aver cercato di scappare per salvare uno degli agnelli, ma di essere stata fermata e l’agnello ucciso. Mettere a tacere gli agnelli significherebbe per Clarice smettere di sentire la compassione degli altri ed essere in grado di prendere decisioni da sola.

Gli agnelli sono poi una metafora delle vittime innocenti che Clarice incontra nel caso. Sono creature indifese che si sono allontanate e ora sono in pericolo e hanno bisogno dell’aiuto di Clarice. È chiaro che farà di tutto per aiutare a salvare queste vittime, anche a costo di mettersi in pericolo. Ad esempio, corre dietro a Buffalo Bill nella sua casa e cerca immediatamente di aiutare e proteggere Catherine, prima ancora di pensare di chiamare i rinforzi e cercare aiuto per se stessa. Sebbene questo sia un tratto ammirevole, l’empatia di Clarice e la sua scelta lavorativa fanno sì che probabilmente non sarà mai in grado di mettere a tacere le grida degli agnelli metaforici della sua vita.

Il significato simbolico della falena

Culturalmente, le falene hanno molti significati, come la distruzione invisibile e la ricerca della luce. Sebbene queste siano entrambe possibili letture dell’inclusione delle falene ne Il silenzio degli innocenti, esse rappresentano più ovviamente il cambiamento e la crescita. Questo simbolismo è evidenziato dall’ossessione di Buffalo Bill per le falene, in particolare per la falena testa di morto, mentre cerca di subire una trasformazione. Proprio come una pupa si evolve in un insetto più bello, Buffalo Bill spera chiaramente di sentirsi più a suo agio dopo aver completato il suo vestito di pelle di donna. Lascia i bozzoli nella gola delle vittime per rappresentare il viaggio che sente di intraprendere.

La specificità della falena aiuta l’FBI a identificare Buffalo Bill dopo aver collegato un ordine della falena testa di morto al suo vero nome, Jame Gumb. Il nome della falena deriva dal disegno sul dorso, che ricorda un teschio umano. Rappresenta letteralmente la morte e Buffalo Bill lascia le sue vittime con questo simbolo, anche dopo la loro morte. Anche i suoi metodi di violenza sono derivati dalla falena, tagliando dalla schiena di una vittima dei modelli di cucitura a forma di diamante che ricordano le ali.

Ted Levine in Il silenzio degli innocenti
Ted Levine in Il silenzio degli innocenti © 1991 – MGM

Come ha fatto Clarice a trovare il vero Buffalo Bill?

Seguendo gli indizi di Hannibal su dove Buffalo Bill potrebbe aver trovato la sua prima vittima, Frederica, Clarice si reca a Belvedere, in Ohio, per parlare con persone che la conoscevano. Un’amica di Frederica dice di aver svolto attività di cucito con la signora Lippman e dà a Clarice l’indirizzo. Senza saperlo, questo è l’indirizzo di Buffalo Bill, e la rivelazione è un capolavoro di montaggio ricco di suspense, che rispecchia il resto dell’arrivo dell’FBI a Chicago. Clarice entra in casa di Buffalo Bill senza rendersi conto di dove si trova, ma alla vista di una falena e di altri oggetti sospetti, gli punta rapidamente la pistola contro.

Come la maggior parte delle rivelazioni del film, Clarice è stata condotta lì dalla guida di Hannibal. È chiaro che Hannibal sapeva che Buffalo Bill si trovava a Belvedere, ed è per questo che ha dato a Clarice degli indizi che le suggeriscono di cercarlo lì. Altrettanto intenzionalmente, fornisce indizi fuorvianti all’FBI, sapendo che li rallenterà. Sapeva dove stava mandando entrambe le parti nell’atto finale. Si può sostenere che Hannibal abbia fatto questo per far emergere Clarice come agente, aiutandola a ottenere una promozione, ma potrebbe anche essere che lei fosse l’unica a cui teneva abbastanza da aiutarla.

Il controverso rapporto tra Hannibal e Clarice

Hannibal apprezza chiaramente Clarice come rivale intellettuale. Pur sapendo di essere un intellettuale, Hannibal confida che Clarice sia in grado di risolvere gli enigmi che le propone, aiutandola a condurre a Buffalo Bill. Poiché la ragazza è giovane e ancora in fase di addestramento, non la considera una minaccia per la sua sicurezza, ma la vede come una persona nuova e divertente con cui confrontarsi. Le numerose battute di Hannibal le offrono solo i più piccoli indizi per assicurarsi che lei torni da lui quando li ha risolti, cercando la sua compagnia.

Alcuni spettatori ipotizzano anche che lei gli piaccia di più dopo aver sentito parlare della sua bontà e delle sue intenzioni pure. Apprezza la sua vulnerabilità e il suo coraggio, soprattutto in contrasto con i medici della struttura che lo trattano come un animale. La donna rivela anche che la sua motivazione è sempre quella di aiutare gli innocenti, cosa che Hannibal sembra rispettare a modo suo. Ha chiaramente una morale e dei valori, come quando punisce un altro paziente per essersi comportato male con Clarice, dicendo: “La scortesia è indicibilmente brutta per me”.

La loro amabilità è esemplificata al meglio dalla telefonata di Hannibal a Clarice alla fine del film. Non l’avrebbe fatto se non la rispettasse almeno un po’. Promette anche che non la cercherà, ma entrambi sanno che alla fine lei potrebbe cercarlo di nuovo, nel tentativo di rimetterlo in prigione. Questo legame evidentemente lo eccita e la chiama per farle capire i suoi piani, stuzzicandola con la sua onnipresenza nella sua vita. Vede il potenziale ritorno di Clarice nella sua vita come una sfida che non vede l’ora di affrontare, dicendole: “Il mondo è più interessante con te dentro”.

Anthony Hopkins in Il silenzio degli innocenti
Anthony Hopkins in Il silenzio degli innocenti © 1991 – MGM

Hannibal torna in libertà

Quando Hannibal chiama Clarice, le dice di non cercare di rintracciare la chiamata perché non sarà in linea per molto tempo. Con gentilezza, le dice anche che ha un vecchio amico “per cena”. Sebbene sia un’espressione comune, è chiaro che Hannibal la intende alla lettera. Poiché non dice a Clarice dove si trova, lei non ha modo di sapere cosa sta facendo o chi sarà la sua prossima vittima. Tuttavia, viene rivelato al pubblico che Hannibal sta osservando affamato la discesa da un piccolo aereo del dottor Chilton, dell’ospedale statale per pazzi di Baltimora.

La destinazione finale di Hannibal non viene mai rivelata. Sebbene alcuni ipotizzino che si tratti di Firenze, dato che Hannibal e Clarice hanno discusso del luogo, l’ambientazione non assomiglia molto a una città italiana. La scena è stata girata all’aeroporto di Bimini, alle Bahamas, che sembra più probabile di Firenze. Non è chiaro come Hannibal sapesse che Chilton sarebbe stato alle Bahamas e come sia arrivato lì, ma tant’è che è riuscito a raggiungerlo ed evidentemente intende riprendere la sua attività di cannbile cibandosi dell’uomo che tanto lo ha infastidito per troppo a lungo.

Il vero significato del finale de Il silenzio degli innocenti

Il finale de Il silenzio degli innocenti si concentra sulla battaglia di Clarice contro il male. Sebbene sia riuscita a trovare e uccidere Buffalo Bill, salvando Catherine Martin, il suo lavoro non è finito. L’ultima telefonata di Hannibal le ricorda che lui è ancora là fuori a uccidere persone. Anche se le promette di non ucciderla, entrambi sanno che le loro strade si incroceranno di nuovo quando lei dovrà rintracciarlo. La telefonata è breve ma scuote chiaramente Clarice, anche se Hannibal non sembra turbato. L’inquadratura finale de Il silenzio degli innocenti ha anche lo scopo di far sentire il pubblico a disagio, sapendo che Hannibal è libero, ricordando agli spettatori la lotta continua e senza fine contro il male e che dunque il silenzio degli innocenti potrebbe non arrivare mai.

Nova: Jonathan Bailey potrebbe essere considerato per il ruolo di Richard Rider

0

Dopo molti rumors e voci riguardo l’introduzione del personaggio di Nova nel MCU, è stato confermato che Richard Rider farà il suo debutto nell’universo condiviso in una serie tv, e ora sembra che ci siano già dei nomi di attori che vengono associati al ruolo principale.

Secondo lo scooper MTTSH, Jonathan Bailey è stato preso in considerazione per interpretare Richard Rider nella prossima serie Disney+. Oltre a Bridgerton, che lo ha lanciato, di recente Bailey è stato visto al cinema in Wicked di Jon. M Chu, e arriverà di nuovo sul grande schermo con Jurassic World – La rinascita. È il secondo attore a essere menzionato in relazione a questo progetto dopo la star di It Ends With Us Brandon Sklenar.

I dettagli della trama di Nova sono ancora per lo più segreti, ma secondo una recente indiscrezione di Daniel Richtman, Annihilus sarà il cattivo della serie. I Nova Corps sono stati introdotti nel primo Guardiani della Galassia, il che ha portato a speculazioni sul fatto che Richard Rider avrebbe trovato la sua strada nel franchise GOTG. James Gunn ha mostrato scarso interesse per il personaggio, ma la serie Nova molto probabilmente si svilupperà a partire da quel momento off screen di Infinity War in cui Thanos decima la maggior parte della popolazione di Xandar.

 

Annihilus: i piani del MCU vanno molto oltre la serie tv di Nova!

Per quanto riguarda chi dovrebbe interpretare Nova, ci sono infinite possibilità entusiasmanti e al momento non sappiamo a quale fascia d’età lo studio si rivolgerà. L’anno scorso, Brad Winderbaum, responsabile dello streaming, dell’animazione e della televisione di Marvel Studios, ha affermato: “Amiamo Nova. Siamo nelle prime fasi di sviluppo di Nova. Abbiamo un nuovo sistema dietro le quinte presso Marvel Studios. Ora siamo più simili a uno studio tradizionale. Stiamo sviluppando più di quanto effettivamente produrremo”.

“Ci sono progetti per sviluppare Nova. Amo Nova anch’io. Amo Richard Rider anch’io. Spero che arrivi sullo schermo”, ha aggiunto. “Il mondo è sempre caos. Ci sono sempre delle cose. Devi evocare queste cose per farle accadere, ma mi piacerebbe vedere uno show di Nova, un giorno”.

Nova nei fumetti

Creato dallo scrittore Marv Wolfman e dall’artista John Romita Sr., Richard Rider è apparso per la prima volta in The Man Called Nova n. 1 nel 1976. Ha ottenuto i suoi poteri quando l’ultimo centurione sopravvissuto del Nova Corps, Rhomann Dey, gli ha trasferito le sue abilità per combattere il cattivo Zorr. Siamo curiosi di scoprire cosa riserva il futuro a Nova sullo schermo e cosa significherà la sua introduzione per l’angolo cosmico del Marvel Cinematic Universe.

Secret Team 355, la spiegazione del finale: come il film anticipa un sequel

Il finale di Secret Team 355 (qui la recensione), il film di spionaggio del 2022 di Simon Kinberg, lascia diversi interrogativi, dato che ci sono più di un colpo di scena prima dei titoli di coda. Questi sono generalmente attesi in un film sugli agenti segreti, ma Secret Team 355 li lancia al pubblico molto rapidamente e con poche spiegazioni. Ma andiamo con ordine. Il film segue una squadra di agenti donne interpretate da un cast all-star, tra cui Jessica Chastain, Lupita Nyong’o e Penélope Cruz. Ognuna di queste super-spie ha una serie di abilità diverse che utilizza per recuperare un pezzo di tecnologia che potrebbe portare il mondo al caos totale se finisse nelle mani sbagliate.

Sebbene ognuna delle donne lavori per una diversa agenzia di intelligence nazionale, imparano a fidarsi l’una dell’altra nel tentativo di ottenere il dispositivo. Il film contiene molti dei tratti distintivi dei film di spionaggio/agenti segreti, come le false morti e i doppi agenti. Tuttavia, Secret Team 355 ha ricevuto recensioni ampiamente negative prima e dopo la sua uscita, che sottolineano questi elementi e colpi di scena come cliché, oltre alla mancanza di sviluppo dei personaggi principali. Sebbene ci fosse la speranza che un approccio femminile alla “James Bond” proposto da questo film potesse smuovere e scuotere la formula, il risultato sono un sacco di domande rimast senza risposta.

Tutti in cerca del disco

Anche con i molteplici colpi di scena che si susseguono nel corso di Secret Team 355, i fili della trama continuano a intrecciarsi intorno a un misterioso disco rigido, un dispositivo introdotto nella prima scena del film e che passa più volte di mano in mano tra agenti dei servizi segreti e maestri criminali. In particolare, l’uomo dietro le quinte che cerca di impossessarsi del disco è Elijah Clarke (Jason Flemyng). Ma cosa rende speciale questo dispositivo apparentemente innocuo? Come si spiega vagamente nel corso del film, l’unità contiene uno speciale programma di decrittazione in grado di accedere a qualsiasi sistema. A un certo punto del film, quando il dispositivo è in mano al nemico, viene usato per causare interruzioni di corrente in tutta la città e incidenti aerei.

Penélope Cruz, Diane Kruger, Lupita Nyong'o e Jessica Chastain in Secret Team 355
Penélope Cruz, Diane Kruger, Lupita Nyong’o e Jessica Chastain in Secret Team 355

L’agente della CIA Mace (Jessica Chastain) e la sua compagnia sono terrorizzati da ciò che l’uso di questo dispositivo potrebbe significare, descrivendo un mondo che cade a pezzi. Non viene spiegato il motivo per cui l’unità è stata creata o il modo in cui effettivamente fornisce accesso e controllo rispetto a sistemi complicati, come l’elettricità cittadina, che viene gestita attraverso reti elettriche e non sistemi basati su computer. Nonostante ciò, il disco è molto richiesto. La CIA offre inizialmente un sacco di soldi a Luis Rojas (Edgar Ramirez), un agente disonesto del DNI colombiano, per l’unità prima che venga rubata, e in seguito viene messa all’asta per una cifra esorbitante sul darkweb.

Il tradimento di Nick e Mark

Il fascino del disco porta al più grande colpo di scena di Secret Team 355, sotto forma di tradimento di Nick Fowler (Sebastian Stan) nei confronti di Mace. Il drive è di per sé un McGuffin da manuale, ovvero un oggetto in un film che esiste realmente come espediente narrativo per guidare la trama (si pensi alla valigetta in Pulp Fiction). Come colleghi, Fowler e Mace iniziano a cercare il disco insieme, presumibilmente per conto della CIA. I due iniziano una storia d’amore prima di essere separati durante un intenso inseguimento. Sebbene a Mace sia stato detto che Nick è morto durante l’inseguimento, è scioccata dal fatto di trovarsi di nuovo faccia a faccia con lui.

Questo dopo che il suo superiore della CIA, Larry Marks (John Douglas Thompson), l’ha incoraggiata a fare la spia per recuperare il disco in suo onore. Nick rivela quindi a Mace di aver lavorato per Clarke per tutto il tempo e di essere stato inviato all’asta d’arte di Shanghai per fare un’offerta su un’opera d’arte in cui è nascosto il disco. Solo poco dopo si scopre che anche Marks era sul libro paga di Clarke e che Mace è stata ingannata da entrambi. Nick e Marks stavano sfruttando le capacità e la vena ribelle di Mace per ottenere l’unità per Clarke. La spia è quindi comprensibilmente sconvolta dal tradimento, ma è combattuta dal suo attaccamento a Nick, il che fornisce una posta in gioco emotiva.

Sebastian Stan in Secret Team 355
Sebastian Stan in Secret Team 355

La verità sull’asta di opere d’arte

Il tradimento di Nick viene quindi svelato nella scena più affascinante di Secret Team 355, una lucrosa asta d’arte in una galleria di Shanghai. Dopo aver trasformato l’unità in Marchi, viene rapidamente rubata di nuovo da un agente dell’MSS cinese (Bingbing Fan). L’ex agente dell’MI6 Khadijah Adiyeme (Lupita Nyong’o) rintraccia l’unità a Shanghai e informa Mace, l’agente tedesca Marie Schmidt (Diane Kruger) e la psicologa colombiana del DNI Graciela Rivera (Penélope Cruz). Con l’unità nascosta all’interno di un pezzo d’arte antica, i partecipanti hanno fatto offerte per il vaso e contemporaneamente per l’unità attraverso il darkweb. Le agenti elaborano quindi un piano per infiltrarsi nell’asta e recuperare il dispositivo, ma vengono ostacolate.

Vengono quindi portate in uno spazio sicuro dall’agente cinese, che si rivela essere Lin Mi Sheng, e dice al gruppo che l’asta era un’elaborata messinscena. Il colpo di scena di Secret Team 355 rivela dunque che Sheng e suo padre facevano parte di un piano dell’MSS per vedere chi si sarebbe presentato all’asta. L’MSS avrebbe poi usato queste informazioni per cercare di incastrare coloro che erano coinvolti in attività illegali. L’unità collocata nell’opera d’arte era dunque falsa; Sheng ha avuto l’unità per tutto il tempo. Il piano funziona per un breve periodo, finché Clarke non scopre che Nick ha offerto un’enorme quantità di denaro per un’unità falsa.

Come il film prepara un potenziale sequel

Nick cerca quindi di fare ammenda localizzando il rifugio di Sheng, minacciando i cari degli agenti finché Sheng non rinuncia al drive. Khadijah distrugge il disco, ma le donne vengono coinvolte nei crimini e si danno alla fuga. Un paio di mesi dopo, Mace e le altre donne cercano di vendicarsi di Nick, che è stato promosso dalla CIA. Mace inizia a ricordare a Nick la storia, raccontata durante l’addestramento, dell’agente 355, una donna senza nome che servì come spia per le colonie durante la Rivoluzione Americana. Dopo aver avvelenato Nick e averlo fatto arrestare per i suoi crimini, le donne si separano ma sembrano avere un’intesa sul fatto che probabilmente lavoreranno di nuovo insieme.

Jessica Chastain e Lupita Nyong'o in Secret Team 355
Jessica Chastain e Lupita Nyong’o in Secret Team 355

Il film non annuncia apertamente un sequel, come fanno i film Marvel con una scena post-credits, ma il finale lascia evidentemente aperta la storia per un sequel. Nonostante il titolo del film, il gruppo di protagoniste non viene mai chiamato formalmente “355”. Questo lascia un potenziale per il proseguimento della storia; forse Mace potrebbe fondare una nuova agenzia, insieme alle sue nuove compagne. O forse un sequel potrebbe rimanere con il nucleo di cinque donne come le 355, mentre cercano di indagare sulla corruzione delle loro agenzie di intelligence.

Il vero significato del finale di Secret Team 355

Il finale di Secret Team 355 non è particolarmente profondo, nonostante il numero di colpi di scena che lo caratterizzano. Il film, come già detto, è un thriller di spionaggio nella sua essenza, e rinuncia a temi pesanti in favore di azione e intrighi avvincenti. Nel migliore dei casi, il significato del finale potrebbe essere definito un messaggio che predica l’importanza dell’unità di fronte alla corruzione. La squadra si unisce per sconfiggere Nick, mettendo da parte le loro diverse ideologie per vendicarsi di un antagonista che rappresenta tutti coloro che utilizzano le agenzie di sicurezza internazionali per portare avanti i loro programmi personali.

La Ruota del Tempo: trailer della terza stagione in arrivo su Prime Video

0

Prime Video ha rilasciato un entusiasmante nuovo trailer della terza stagione de La Ruota del Tempo, che debutterà globalmente il 13 marzo 2025. La Ruota del Tempo è basata sull’omonima e amata serie di libri fantasy di Robert Jordan, ed è co-prodotta da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios.

Il trailer ricco di azione mette in evidenza un dramma a tinte forti e offre uno sguardo sul mondo in cambiamento, dove la potente Aes Sedai, Moiraine Damodred (Rosamund Pike), è tormentata dalle sue visioni del futuro, e Rand al’Thor (Josha Stradowski) lotta per assolvere al suo destino come Drago Rinato. Sceglierà la Luce o lascerà che le Tenebre lo consumino?

La trama della terza stagione

La trama della terza stagione si basa principalmente sul quarto libro della serie di Jordan, “L’ascesa dell’ombra” (“The Shadow Rising”), che è uno dei preferiti dai fan, e condurrà gli spettatori in molte nuove regioni e città attraverso il continente immaginario delle Terre Occidentali, che include i vasti deserti della Triplice Terra, la pericolosa e affascinante città portuale di Tanchico, e la proibita e nebbiosa città antica di Rhuidean, dove Rand e Moiraine verranno a conoscenza di rivelazioni che cambieranno la loro vita. Nel frattempo, dall’altra parte del mondo, nell’umile luogo natale di Rand, Fiumi Gemelli, il suo amico di lunga data Perrin Aybara (Marcus Rutherford) intraprenderà a sua volta un viaggio intimo che lo sconvolgerà per sempre.

La terza stagione de La Ruota del Tempo debutterà con i primi tre episodi il 13 marzo, nuovi episodi saranno poi disponibili ogni settimana fino al coinvolgente finale di stagione del 17 aprile.

Nel cast de La Ruota del Tempo figurano Rosamund Pike (Saltburn, Gone Girl – L’amore bugiardo) nel ruolo di Moiraine Damodred, Daniel Henney (Criminal Minds) in quello di al’Lan Mandragoran, Josha Stradowski (Gran Turismo) nei panni di Rand al’Thor, Zoë Robins (Power Rangers Ninja Steel) come Nynaeve al’Meara, Madeleine Madden (Dora e la città perduta) nel ruolo di Egwene al’Vere, Marcus Rutherford (Obey) è Perrin Aybara mentre Dónal Finn (SAS: Rogue Heroes) è Mat Cauthon; Ceara Coveney (Il giovane Wallander) veste i panni di Elayne Trakand, Sophie Okonedo (Hotel Rwanda, Slow Horses) è Siuan Sanche, Kate Fleetwood (Harlots) Liandrian Guirale, Natasha O’Keeffe (Peaky Blinders) nel ruolo di Lanfear, Ayoola Smart (Killing Eve) come Aviendha, Kae Alexander (Il Trono di Spade) è Min Farshaw, ancora Priyanka Bose (Lion) è Alanna Mosvani, Taylor Napier (Hanna) invece Maksim, Hammed Animashaun (Black Ops) è Loial, Meera Syal (The Devil’s Hour) veste i panni di Verin Mathwin, Jennifer Cheon Garcia (Van Helsing series) è Leane, Johann Myers (Halo series) è Padan Fain, Jay Duffy (Northern Lights) interpeta Dain Bornhald, Laia Costa (The Diplomat) è Moghedien, Isabella Bucceri (Everything In Between) è Faile Bashere, e Shohreh Aghdashloo (Casa Saddam, The Penguin) nel ruolo di Elaida do Avriny a’Roihan.

La Ruota del Tempo è stata adattata in forma seriale dall’executive producer e showrunner Rafe Judkins (Agents of S.H.I.E.L.D., Hemlock Grove). Rick Selvage e Larry Mondragon di iwot productions (Winter Dragon), Ted Field di Radar Pictures (Jumanji: The Next Level, Winter Dragon), Mike Weber (Jumanji: The Next Level, Beirut), Marigo Kehoe (Outlander, The Crown), Ciaran Donnelly (Kin), Justine Juel Gillmer (Harry Haft: Storia di un sopravvissuto, Halo), Dave Hill (Il Trono di Spade) e Rosamund Pike (Saltburn, Gone Girl – L’amore bugiardo) sono executive producer della serie. La Ruota del Tempo è una co-produzione Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios.

Avengers: Secret Wars sarà un “cambio di guardia”, parola di Anthony Mackie

0

Nel giorno di uscita al cinema di Captain America: Brave New World sembra crudele concentrarsi su altri film Marvel che non siano l’esordio di Anthony Mackie con Captain America sul grande schermo, eppure è ovvio che il pensiero dei fan del MCU è sempre rivolto agli eventi crossover che culmineranno nel 2027 con Avengers: Secret Wars.

Quest’anno, vedremo in sala Thunderbolts*, I Fantastici Quattro: Gli Inizi e altri programmi TV Disney+ da tenere d’occhio. Parlando con Deadline, Anthony Mackie ha confermato che inizierà le riprese di Doomsday a marzo o aprile. Da lì, “Gireremo a Londra per tutta l’estate e poi l’estate successiva gireremo il prossimo [Avengers: Secret Wars]. Sarà una serie completa”.

Avengers: Secret Wars film 2027L’attore non ha potuto rivelare molto su entrambi i film e ha affermato di essere stato tenuto all’oscuro su quali dei suoi compagni Avengers si riuniranno nell’epico film in due parti. “Non so quanti torneranno. RDJ [Robert Downey Jr.] ha fatto il grande annuncio che tornerà. A parte lui, non so chi della troupe originale tornerà, ma so che lui lo farà”, ha spiegato Mackie. “Sono emozionato di poter andare a lavorare con lui, di poterlo affrontare faccia a faccia. È un’esperienza unica nella carriera, incredibile quanto lavorare con Harrison Ford, perché è una leggenda”.

“Ora sono io l’OG. Sono l’unico”, ha aggiunto. “Sono l’Avenger del vecchio gruppo che porta avanti il nuovo gruppo. Quindi sarà un cambio della guardia. Come vedi nel nuovo trailer, Ross dice tipo, ‘Voglio che tu dia inizio agli Avengers.’ Quindi devo capire chi saranno i nuovi Avengers. Questo è il vantaggio di essere Captain America. Posso scegliere con chi voglio uscire.”

Quello che sappiamo su Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, seguito da Avengers: Secret Wars il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Al momento non si hanno certezze sugli attori che comporranno il cast del film, né su precisi elementi di trama.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità