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Toxic Avenger: Jacob Tremblay nel cast con Peter Dinklage

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Jacob Tremblay è stato scelto per recitare, al fianco di Peter Dinklage, in Toxic Avenger, che sarà prodotto da Legendary. Macon Blair è stato scelto in veste di regista del film. Sarà una rivisitazione contemporanea della commedia d’azione a basso budget di successo prodotta da Troma Entertainment del 1984.

The Toxic Avenger sarà una storia che, dietro la maschera di commedia irriverente, sul genere di Deadpool, porterà con sé contenuti importanti, come temi ambientali, sovvertendo i canoni del genere supereroistico hollywoodiano.

Quando un uomo qualunque in difficoltà viene spinto in una vasca di rifiuti tossici, viene trasformato in un mostro mutante che da emarginato, evitato dalla gente, diventa un eroe sfortunato, mentre lotta per salvare suo figlio, i suoi amici e la sua comunità dalle forze della corruzione e dell’avidità. Lloyd Kaufman e Michael Herz della Troma ricopriranno il ruolo die produttori.

Jacob Tremblay ha ricevuto una nomination ai SAG per la sua straordinaria interpretazione in Room del 2015, al fianco della vincitrice dell’Oscar Brie Larson, e nel 2017 ha recitato in Wonder, film di grande successo di critica e pubblico. È stato il protagonista della commedia di successo della Universal, Good Boys, nel 2019.

Prossimamente, Tremblay presterà la voce a Flounder, il pesciolino amico di Ariel, nell’imminente adattamento live-action della Disney de La Sirenetta, nonché il personaggio principale del prossimo film Disney e Pixar Luca.

Basic: trama, cast e curiosità sul film con John Travolta

Basic: trama, cast e curiosità sul film con John Travolta

Il regista John McTiernan è celebre per i suoi film di azione con note thriller, titoli entrati di diritto nella storia del cinema. Si parla di opere come Predator, Trappola di cristallo, Caccia a Ottobre Rosso e Last Action Hero. Attualmente, il suo ultimo film, Basic, è una nuova escursione nel genere, che va ad esplorare un misterioso caso di agente scomparsi in una missione particolarmente pericolosa. Girato nel 2003, il film si è avvalso dunque di un regista esperto della materia e di alcuni grandi interpreti di Hollywood. Nomi particolarmente noti che hanno portato la pellicola ad assumere il fascino che ancora oggi la contraddistingue.

Basic è stato scritto da James Vanderbilt, noto anche per le sceneggiature di film come Il tesoro dell’Amazzonia, Zodiac, The Amazing Spider-Man e Independence Day – Rigenerazione. Nel dar vita al progetto, Vanderbilt rivelò l’intenzione di trarre spunto dal film giapponese Rashomon per raccontare una complessa storia ambientata nel mondo del narcotraffico, con punti di vista diversi e spesso contraddittori tra loro. La storia sembrò da subito quella giusta per McTiernan, che si interessò dunque a portare al cinema quanto scritto dallo sceneggiatore. Con un budget di 50 milioni di dollari, il film mancò però di affermarsi come sperato al momento della sua uscita.

Questo arrivò infatti a guadagnare appena 40 milioni di dollari, e anche la ricezione critica non fu delle migliori. Basic passò così quasi inosservato, venendo però piano piano riscoperto. Gli appassionati del genere troveranno infatti in questo un buon racconto, con tutte le caratteristiche del suo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Basic: la trama del film

Protagonista del film è l’agente Tom Hardy, membro della sezione narcotici noto per le sue capacità persuasive. Uomo di grande esperienza e ingegno, egli è chiamato ad indagare sulla scomparsa di un gruppo di uomini durante una spedizione molto speciale. Questa era guidata dal sergente Nathan West, di cui non si ha più traccia. Del gruppo vengono ritrovati solo due superstiti, Raymond Dunbar e Levi Kendall, quest’ultimo gravemente ferito e figlio di un capo di stato maggiore. Nessuno dei due, però, sembra disposto a collaborare con le indagini, rifiutandosi di rivelare cosa realmente sia successo durante la missione a Panama.

Ad accompagnare Hardy nella sua investigazione vi è anche il capitano Julia Osborne, la quale però sembra non apprezzare i metodi del suo nuovo partner di lavoro. Nonostante ciò, i due dovranno necessariamente unire le loro forze per poter sperare di risolvere il caso. Ben presto, Hardy arriverà ad individuare una serie di contraddizioni in quanto dichiarato dai due superstiti. Scoprire cosa ci facesse West e il suo team nella giungla, durante un uragano, e cosa sia realmente accaduto, diventerà una vera e propria ossessione. Il sentimento di avvicinarsi ad un’orribile verità, inoltre, si fa sempre più forte.

Basic cast

Basic: il cast del film

Ad interpretare l’agente Tom Hardy vi è l’attore John Travolta. Questi, che negli ultimi anni ha recitato in diversi thriller di buon successo, ha accettato subito il ruolo con grande entusiasmo. Ad affascinarlo, in particolare, vi erano tutte quelle caratteristiche psicologiche e comportamentali che rendono Hardy una personalità controversa tra bene e male. Per prepararsi al ruolo, inoltre, l’attore ha avuto modo di seguire la routine di alcuni agenti speciali, cercando poi di riproporre a suo modo quanto appreso. Accanto a lui, nei panni del capitano Julia Osborne, vi è l’attrice Connie Nielsen, celebre per essere la regina Ippolita in Wonder Woman. Questa accettò la parte lieta di poter dar vita ad un personaggio femminile di particolare spessore.

Ad interpretare lo scomparso sergente Nathan West vi è invece il celebre Samuel L. Jackson, il quale torna qui a lavorare insieme a Travolta dopo il film Pulp Fiction. Il look del suo personaggio è stato ispirato al regista Sergio Leone e all’attore fu permesso di avere grande margine di improvvisazione nelle sue battute. Ad interpretare i due sopravvissuti Raymond Dunbar e Levi Kendal vi sono invece gli attori Brian Van Holt e Giovanni Ribisi. Quest’ultimo, seguendo un suo metodo recitativo, rimase sempre nella mentalità del suo personaggio, anche durante le pause. Timothy Daly è il colonnello Bill Styles, mentre Taye Diggs è il misterioso Pike. L’attrice Roselyn Sanchez è invece Nunez.

Basic: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Basic è infatti disponibile nel catalogo di Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. In alternativa, il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 14 aprile alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

L’ora nera: trama e cast del film con Emile Hirsch

L’ora nera: trama e cast del film con Emile Hirsch

L’invasione aliena suscita da sempre grande timore e fascino negli spettatori di tutto il mondo. Nel corso della storia del cinema, innumerevoli sono i film che affrontano tale evento con punti di vista sempre diversi. Tra i titoli più celebri dal Duemila ad oggi si annoverano La guerra dei mondi e Ultimatum alla Terra, mentre meno noto è L’ora nera, diretto nel 2011 da Chris Gorak, qui alla sua opera seconda dopo aver realizzato Right at Your Door, a sua volta un film di genere catastrofico. Con questo suo nuovo film il regista ha così modo di affrontare un evento tanto celebre quanto continuamente rinnovabile.

A produrre L’ora nera vi è inoltre Timur Bekmambetov, regista noto in particolare per aver diretto La leggenda del cacciatore di vampiri. La presenza di questi, kazako naturalizzato russo, permise di spostare il punto di vista dal classico Stati Uniti alla Russia. Un cambio di ambientazione non da poco, che permette al film di guadagnare una serie di elementi di originalità di particolare fascino. Anche questo aspetto ha infatti contribuito al successo economico del film, capace di incassare oltre 60 milioni di dollari a livello globale, a fronte di un budget di 34. Considerato che il film è stato distribuito direttamente per il mercato home video in molti Paesi, tra cui l’Italia, si tratta di un risultato che conferma l’interesse nei confronti del titolo.

Per chi non avesse ancora avuto modo di vederlo, si tratta dunque di un film da non perdere, nonostante i suoi difetti, i quali azi gli donano un atmosfera ancor più insolita e accattivante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’ora nera: la trama del film

Il film ha per protagonisti cinque giovani, i quali si ritrovano ad arrivare nella capitale russa Mosca in un momento particolarmente sfavorevole. Una tempesta luminosa accoglie infatti Sean e Ben, giovani imprenditori in cerca di successo economico, come anche Natalie e Anne, dirette in realtà verso il Nepal ma costrette ad uno scalo imprevisto. Le due coppie di amici finiscono così con l’incontrarsi nei locali notturni della città, dove si imbatteranno anche in Skylar, l’uomo d’affari svedese che ha precedentemente imbrogliato Sean e Ben. La frenetica serata sembra essere il modo per dimenticare ogni problema e affanno, mettendo da parte rancori e delusioni.

Eppure, ben presto questa si rivela essere teatro per pericoli maggiori. Un improvvisa invasione aliena ha infatti luogo quella stessa notte, portando la città al collasso in tempi rapidi. Quello che fino a poco prima era il teatro di divertimenti e spensieratezza, è ora divenuto luogo di morte e paura. Composti da un’energia elettromagnetica, gli alieni uccidono brutalmente le forme di vita terrestri facendole a pezzi, grazie al fatto di risultare sostanzialmente invisibili agli esseri umani, anche se gli oggetti elettrici rivelano la loro presenza. I cinque ragazzi dovranno allora cercare di uscire vivi da quella situazione, spostandosi di notte e cercando di arrivare in una zona più sicura.

L'ora nera cast

L’ora nera: il cast del film

Come anticipato, protagonisti del film sono cinque ragazzi molto diversi tra loro. Il primo di questi è Sean, interpretato dall’attore Emile Hirsch, celebre in particolare per il film Into the WildNelle terre selvagge. Il suo compare Ben è invece interpretato da Max Minghella, noto per la serie The Handmaid’s Tale e regista del film Teen Spirit – A un passo dal sogno. Graziea a questo film, i due attori sono diventati grandi amici. Nel ruolo di Natalie si ritrova invece Olivia Thirlby, vista anche nelle serie Goliath e The L Word: Generation Q. La sua amica, Anne, ha il volto di Rachel Taylor, celebre come coprotagonista della serie Netflix Jessica Jones. Infine, Joel Kinnaman, noto per film come RoboCop, Suicide Squad e The Informer, interpreta l’uomo d’affare Skyler.

L’ora nera: le location, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Il film è stato realmente girato a Mosca, dove Berkamambetov possiede una casa di produzione cinematografica. Ciò ha permesso così di far acquisire al film un’atmosfera sconosciuta a molti dei film di questo genere. Nella capitale russa si sono così svolte riprese tanto nei luoghi più noti e caratteristici, quanto in ambienti meno conosciuti o accessibili ma altrettanto utili al film. La produzione è inoltre andata incontro ad una sospensione di tre settimane a causa dei forti incendi che hanno colpito la Russia nell’estate del 2010. Questi hanno infatti generato una nube di fumo che ha impedito di dar luogo alle riprese del film. Queste sono riprese soltanto nel mese di settembre, costringendo ad alcuni cambiamenti nelle location.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’ora nera è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 14 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 

Time, doc nominato agli Oscar, disponibile gratuitamente su Prime Video e YouTube

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A partire da lunedì 12 aprile, Prime Video ha reso disponibile in streaming gratuito in tutto il mondo, anche senza abbonamento Prime, il documentario Amazon Original nominato agli Oscar Time della regista Garrett Bradley. Per una settimana, l’intenso e potente film sarà disponibile in streaming su Prime Video senza abbonamento Prime e su YouTube. Se Time dovesse vincere l’Oscar, entrerebbe nella storia: per la prima volta una regista nera vincerebbe un Academy Award per il Miglior Documentario.

Time è il documentario più premiato dell’anno, a partire dal debutto al Sundance Film Festival nel 2020, dove Garrett Bradley ha vinto il Best Director award for US Documentary Competition. Da allora, sia la regista che il film hanno continuato a ricevere importanti riconoscimenti tra cui il Gotham Award, il National Board of Review, il National Society of Film Critics, il New York Film Critics Circle, Los Angeles Film Critics Association, il Black Film Critics Circle, oltre ai premi per la regia a Doc NYC e agli IDA Awards.

Fox Rich è una donna combattiva. Imprenditrice e madre di sei figli maschi, ha trascorso gli ultimi vent’anni della sua vita a battersi per ottenere il rilascio del marito, Rob G. Rich, che sta scontando una condanna a sessant’anni di prigione per una rapina che, in un momento di disperazione, commisero insieme agli inizi degli anni novanta. Alternando i video-diari che Fox ha registrato per Rob nel corso degli anni a scorci intimi della vita quotidiana della donna, la regista Garrett Bradley tratteggia un ritratto ipnotico della resilienza e dell’amore instancabile, elementi necessari per riuscire a prevalere sulle infinite separazioni imposte dal sistema carcerario degli Stati Uniti.

Time accosta filmati del passato e del presente incorniciati dalla voce narrante di Fox e dei suoi figli capace di restituire una prospettiva unica e intima sugli effetti a lungo termine della reclusione: bambini che crescono senza padri, mentre le madri sono obbligate a diventare non solo caregiver, ma anche esperte legali. Rivela anche come le famiglie si sostengano grazie alla speranza assoluta, una fede quasi, di riuscire un giorno a prevalere sulla separazione creata dal complesso sistema carcerario – come un antico retaggio di quello che un tempo era la schiavitù. Il film con il suo bellissimo bianco e nero e con un ritmo sinfonico conferisce valore epico alla storia di Fox e Rob – una storia, non solo di lotta, ma anche di amore profondo e resiliente.

Come ha fatto notare Bill Gates nelle sue Gates Notes, http://gatesnot.es/Time-documentary, “Questo è uno dei film più intimi che abbia mai visto. Tiene traccia di avvenimenti dal carico emotivo quasi insostenibile. C’è una scena, verso la fine, che non assomiglia a nient’altro abbia mai visto in un documentario… Se Time vincesse l’Oscar quest’anno, sarebbe il primo documentario diretto da una regista nera a ottenerlo. Il talento di Garrett Bradley la rende sicuramente meritevole di mettere a segno una simile pietra miliare.”

Time: Fox Rich, eroina del nostro tempo, racconta la sua vita e il suo amore

Time è diretto da Garrett Bradley (Alone, America) e prodotto da Lauren Domino (The Earth Is Humming, America), Kellen Quinn (Midnight Family,Brimstone & Glory), e Garrett Bradley. Gli executive producer sono Laurene Powell Jobs (The Price of Free, A Thousand Cuts), Davis Guggenheim (Waiting for ‘Superman,An Inconvenient Truth – 2014 Academy Award winner for Best Feature Documentary), Nicole Stott (Searching for Sugar Man, Restrepo), Rahdi Taylor (Minding the Gap, I Am Not Your Negro), e Kathleen Lingo (Walk Run Cha Cha, 4.1 Miles). Mentre i Co-executive producer sono Jonathan Silberberg (Paradise Lost 3: Purgatory, “Iconoclasts”) e Shannon Dill (Inheritance, He Named Me Malala).

Time è disponibile gratuitamente su Prime Video e su YouTube.

Fast and Furious 9: ecco lo spettacolare trailer!

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Fast and Furious 9: ecco lo spettacolare trailer!

Ecco il trailer di Fast and Furious 9il nono capitolo della saga a quattro ruote che segna il ritorno di Dom Toretto.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release dopo un primo spostamento all’aprile 2021 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020), è fissata al 12 luglio 2021, solo al cinema.

Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Fast and Furious 9 è un film d’azione diretto da Justin Lin con Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, John Cena, Tyrese Gibson, Lucas Black, Michael Rooker, Nathalie Emmanuel, Helen Mirren e Charlize Theron. Il film è un sequel di The Fate of the Furious del 2017, sarà la nona puntata del franchise.

Audrey Hepburn: Jacqueline Hoyt scriverà la serie biografica

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Jacqueline Hoyt (sceneggiatrice, tra le altre, di The Good Wife, The Leftovers, CSI e di The Underground Railroad, la nuova serie di Barry Jenkins) firmerà la serie sulla vita di Audrey Hepburn, tratta da un soggetto scritto dal figlio di Audrey, Luca Dotti, con Luigi Spinola che Wildside, società del gruppo Fremantle, sta sviluppando. I produttori esecutivi sono Mario Gianani, CEO di Wildside, del gruppo Fremantle; Lorenzo Gangarossa con Ludovica Damiani; Luca Dotti e Luigi Spinola.

Nello scrivere quello che è stato un bestseller, Audrey At Home, Luca e Luigi hanno svelato aspetti inediti della personalità e della vita della grande attrice andando oltre l’interprete, madre e filantropa.

Andrea Scrosati, COO di Fremantle ha dichiarato: “Per Audrey il nostro obiettivo sarà ancora una volta quello di produrre un contenuto nato a livello locale ma rivolto a una platea mondiale. Credo che il team creativo riunito dalla Wildside e il progetto stesso abbiano le caratteristiche ideali perché questo accada”.

Sebastian Stan elogia Kevin Feige: “È sempre l’idea migliore a vincere”

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Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige è senza dubbio uno dei motivi principali per cui il MCU è diventato il franchise di grande successo che tutti conosciamo. In una recente intervista con Collider, la star di The Falcon and the Winter Soldier Sebastian Stan ha ribadito il ruolo fondamentale di Feige nei successo dei progetti passati e futuri del MCU.

L’attore ha spiegato che ha sempre amato lavorare con Feige, soprattutto per via dell’umiltà che lo contraddistingue e della passione costante che mette in ogni cosa che fa. “Penso che una delle cose di lui che sento di aver sempre amato è quanto sia modesto e quanto sia incredibilmente grato quando qualcosa funziona”, ha detto Stan su Feige. “10 anni dopo, o 11… insomma, quanti ne sono passati, sento come se quell’esuberanza infantile fosse rimasta intatta. Vedi quel luccichio nei suoi occhi che si illumina quando parli di un personaggio che ama… Penso che sia innamorato di quello che fa, e penso che sia una parte importante del motivo per cui c’è una passione costante da parte sua nel trovare sempre modi interessanti per raccontare una storia che abbia un senso.”

Stan ha poi continuato a lodare Feige e la propensione dei Marvel Studios a correre dei rischi per dare maggiore profondità ai suoi personaggi: “Non lo so, ma credo che Kevin non abbia il giusto riconoscimento che si merita. Ho pensato che WandaVision fosse davvero geniale. E sappiamo che Loki farà la sua stessa cosa. Anche il tono della nostra serie è molto diverso. Poteva sembra più simile a quello dei film, perché molto più radicato in quel tipo di narrazione, ma alla fine ciò che è venuto fuori è questa specie di commedia con al centro questi due personaggi. C’è un aspetto comico nel personaggio del Soldato d’Inverno che prima non si era mai visto. Kevin Feige si circonda delle persone migliori ed è sempre capace di far vincere l’idea giusta. Non si tratta di ego, e questo è molto importante”.

MCU: la cosa migliore che ogni eroe ha fatto

MCU: la cosa migliore che ogni eroe ha fatto

Il MCU è pieno di supereroi molto diversi tra loro, ognuno con i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza. Ad ogni modo, sono tutti eroi che – nel bene e nel male – cercano solo di aiutare gli altri e di fare la cose giusta. Ecco le migliori buone azioni che i principali eroi dell’universo cinematografico Marvel hanno compiuto fino ad ora:

Ant-Man: prendersi cura di sua figlia

Ci sono molti modi per dimostrare di essere una brava persona che fa cose giuste. Non sempre si tratta di sacrificare la propria vita, sebbene anche Ant-Man fosse disposto a farlo. Una delle sue qualità più accattivanti, che inevitabilmente lo rende un personaggio in cui è facile identificarsi, è il fatto che fa sempre del suo meglio per essere un buon padre per sua figlia Cassie.

Questo non vuol dire che sia perfetto, ma la ama molto e cerca di sostenerla e di essere il miglior padre possibile. Scott Lang è un ottimo esempio che spesso l’importante è essere soltanto una brava persona. La cosa migliore che fa Scott è essere, appunto, il papà di Cassie.

Hulk: trasformarsi in Smart Hulk

Più o meno a come accade per Ant-Man, anche i momenti da eroe di Hulk sono spesso più tranquilli, ma questo non significa che non siano importanti. Bruce Banner fatica durante tutto il franchise a sentirsi una brava persona che vale la pena salvare, a causa del fatto che all’inizio non sa come controllare Hulk.

Tuttavia, impara sia come avere il controllo su Hulk in vari modi, sia come accettare di più se stesso e la sua nuova identità. E, anche se questi potrebbero non rendere se paragonati ad altri momenti più spettacolri, anche amare sé stessi è a suo modo qualcosa di eroico. Vedere Hulk trovare finalmente la pace trasformandosi in Smart Hulk è davvero un grande momento.

Thor: diventare il re di Asgard

Thor è ovviamente un eroe che compie molte gesta eroiche usando prima il Mjolnir e poi lo Stormbreaker. È sempre disposto a combattere e a mostrare il guerriero che è in lui per proteggere gli altri, ma uno dei suoi momenti più importanti è quando raduna il resto degli Asgardiani dopo che Hela ha distrutto la loro terra e ha finalmente assunto il ruolo di leader.

Sfortunatamente, Avengers: Endgame ha in un qualche modo rivisitato questo momento, il che è un vero peccato, dal momento che racchiude davvero il significo dello sviluppo del personaggio di Thor nella sua intera trilogia.

Nebula: lasciarsi Thanos alle spalle e perdonare Gamora

Anche se Nebula potrebbe non essere il cuore pulsante dei Guardiani della Galassia, è comunque un personaggio importante. Il suo essere cattiva, all’inizio della storia, deriva da una notevole quantità di traumi che ha subito fin dall’infanzia e che l’hanno resa arrabbiata e piena di dolore.

Quando è in grado di lasciarsi alle spalle Thanos e perdonare Gamora, si tratta di qualcosa di molto importante per lei. È un atto di eroismo sicuramente più legato alla sfera personale, ma è piuttosto stimolante in diversi modi. Alla fine, si tratta di rivendicare l’indipendenza e lasciare andare il passato. 

Black Panther: mostrare compassione per Killmonger

T’Challa ha tutte le caratteristiche tipiche di un grande eroe in quanto è saggio, compassionevole e capace di adattarsi. Fa del suo meglio per essere un buon re ed è disposto a provare a cambiare il modo in cui vengono fatte le cose per aiutare più persone possibili.

Tuttavia, una delle sue migliori azioni è stata quando ha avuto compassione per Killmonger, anche dopo che questi aveva tentato di ucciderlo più volte. Poteva comprendere il dolore che Killmonger aveva provato e voleva provare a concedergli misericordia, oltre che giustizia. 

Captain Marvel: aiutare gli Skrull

All’inizio del film Carol, che fa parte della Starforce, crede che gli Skrull siano cattivi. Tuttavia, alla fine scopre che tutto ciò che ha imparato sulla guerra era in realtà una bugia.

È in grado di adattarsi a queste nuove informazioni e decide quindi di lavorare per proteggere gli Skrull. Questo dimostra che è una persona che è capace di distinguere il bene dal male e che vuole davvero proteggere le persone innocenti.

Spider-Man: salvare i suoi compagni di classe

Spider-Man è un eroe in cui è facile identificarsi perché, semplicemente, non è perfetto. È giovane, compassionevole e intelligente, ma spesso si ritrova a capire le cose nel momento in cui ne fa esperienza. Peter Parker ha fatto molte cose eroiche finora nel MCU, ma una delle migliori è stata quando ha salvato i suoi compagni di classe e altre persone al Washington Monument durante Spiderman: Homecoming.

Anche se potrebbe non essere sopraffatto o sapere completamente cosa sta facendo, lavorerà sempre duramente per assicurarsi di salvare vite e fare la cosa giusta. E questo fa parte di ciò che lo rende uno dei migliori supereroi. 

Captain America: far schiantare l’aereo per salvare vite

Ci sono molti momenti in cui Steve Rogers ha dimostrato di essere un vero eroe, anche prima di ricevere il Siero del supersoldato (come quando si gettò su una finta granata pensando che sarebbe esplosa).

In effetti, è noto per tratti della sua personalità come l’essere determinato e leale. Tuttavia, una delle cose migliori che ha fatto e che definisce davvero il suo personaggio è quando fa schiantare il Valkyrie nel ghiaccio per salvare vite umane dal tesseract. Spesso è disposto a sacrificarsi per salvare gli altri. 

Vedova Nera: tenere unita la squadra

Vedova Nera non ha sempre ottenuto quanto meritava nel MCU, ma è stato comunque un personaggio altamente eroico. Alla fine, cerca sempre di salvare le persone a cui tiene e lavora sodo per dimostrare di essere il migliore supereroe.

Uno dei suoi momenti più coraggiosi nel MCU è quando si impegna per tenere unita la squadra dopo lo Snap. Di tutti gli eroi, Nat è quello che fa andare avanti il ​​loro lavoro e che mantiene in funzione il complesso dei Vendicatori, così che ci sia un posto in cui tutti possono tornare. Agisce guidata dal cuore in questo caso ma continua a combattere, continua a sperare, anche quando molti degli altri eroi non lo fanno.

Iron Man: salvare l’universo usando il Guanto dell’Infinito

Questo momento è al primo posto in questa classifica perché non solo perché è davvero eroico, ma anche perché è davvero memorabile. Anche se ci sono molti altri Vendicatori bravi quanto Tony, non si può negare che questo sia stato concepito per essere un alto momento cinematografico.

Tony ha salvato l’intero universo sacrificando se stesso, ma ha anche dimostrato di essere disposto a rinunciare alla sua vita per salvare gli altri nei primi film dedicati ai Vendicatori. Tuttavia, è in questa scena finale che Tony Stark mostra il meglio di sé e del suo vero altruismo.

Star Wars: L’alta Repubblica, una maratona speciale su Twitch con Panini Comics

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Una nuova era ha inizio! Giovedì 22 aprile si aprono ufficialmente anche in Italia le porte de L’Alta Repubblica. Panini Comics porta in libreria, fumetteria e negli store online l’età dell’oro dei Jedi, il nuovo capitolo dell’universo narrativo di Star Wars, in continua espansione tra cinema, serie tv, fumetti e romanzi.

Per celebrare al meglio questa giornata, Panini Comics inaugura il suo canale Twitch TV con una maratona speciale di oltre 10 ore. Il team editoriale, a partire dalle ore 12 di giovedì 22, sarà alla guida di un viaggio nell’era dell’Alta Repubblica per presentare al pubblico questo ciclo senza precedenti, dal piano editoriale alla scoperta di Star Wars, con approfondimenti a cui prenderanno parte tanti ospiti. Alla Maratona Star Wars: L’Alta Repubblica parteciperanno, tra gli altri – in rigoroso ordine alfabetico – Caleel, Giuseppe Camuncoli, Stefano Cavada, MarcoChecchetto, Nicola DeGobbis, Adrian Fartade, Luca Perri, Luca Raina, Violetta Rocks, gli Slim Dogs e Victorlaszlo88. Lettura dal vivo, cucina, giochi, scienza, arte sono solo alcuni dei momenti in cui si svilupperà la Maratona che, grazie anche all’apporto dei creator ospiti, diventerà una vera e propria immersione nel nuovo capitolo di una delle saghe più amate della storia. Il palinsesto completo della giornata è disponibile sui canali social ufficiali Panini Comics Italia.

Nell’epoca dell’Alta Repubblica la Galassia è in pace, governata dalla leggendaria Repubblica e protetta dai nobili e saggi Cavalieri Jedi, in un periodo di massimo splendore. Le storie presentate in questo ciclo sono ambientate nel 232 BBY, ben 200 anni prima degli eventi di Episodio I, un periodo inesplorato della saga di Star Wars. Sono tre le proposte che danno ufficialmente il via all’atteso progetto: i romanzi La Luce dei Jedi e Una Prova di Coraggio e il primo numero della serie a fumetti ambientata nell’Alta Repubblica, impreziosito da una variant cover realizzata daGabriele Dell’Otto.

Firmato da Charles Soule, La Luce dei Jedi è l’opera che pone le basi su cui si sviluppa l’intero ciclo. Prima dell’Impero, i Jedi illuminavano la via della galassia nell’era dell’Alta Repubblica. La pace regnava grazie a un benevolo Senato in cui i Jedi erano un esempio di saggezza e forza. Ma anche la luce più accecante può proiettare un’ombra, e qualcosa di molto sinistro sta per sorgere ai margini dei confini della Repubblica.

  • Prezzo: € 24,00
  • Pagine: 384
  • Rilegatura: Cartonato + sovracover
  • Formato: cm 16,5×24
  • Distribuzione: Libreria, fumetteria, online

Una Prova di Coraggio è il romanzo young adult di L’Alta Repubblica scritto da Justina Ireland. Vernestra Rwoh, diventata un Cavaliere Jedi a soli quindici anni, ha il compito di proteggere il genio undicenne Avon Starros nel viaggio verso la stazione Starlight Beacon. Un attentato sulla nave obbliga però i due, il suo droide J-6 e un altro gruppo di ragazzi a un atterraggio di emergenza su una luna boscosa. Quali pericoli si nascondono nella foresta?

  • Prezzo: € 20,00
  • Pagine: 240
  • Rilegatura: Cartonato + sovracover
  • Formato: cm 14,7×18,8
  • Distribuzione: Libreria, fumetteria, online

Negli USA ha registrato oltre 250.000 copie vendute ed è diventato un evento editoriale senza precedenti. Il primo numero della serie a fumetti L’Alta Repubblica scritta da Cavan Scott e illustrata da Ario Anindito, con i colori dell’italiana Annalisa Leoni, dedicata all’età dell’oro dei Jedi è disponibile anche con una variant cover d’eccezione realizzata da Gabriele Dell’Otto.

  • Prezzo: € 3,00 (variant € 5,00)
  • Pagine: 32
  • Rilegatura: Spillato
  • Formato: 17X26 cm
  • Interni: Colori
  • Distribuzione: fumetteria e online

Siete pronti a entrare in una nuova epoca inesplorata? L’appuntamento è per il 22 aprile su Twitch TV con la Maratona Star Wars: L’Alta Repubblica e in libreria, fumetteria e su Panini.it con i romanzi e i fumetti di questo attesissimo ciclo.

MCU: l’introduzione di Isaiah Bradley potrebbe risolvere un mistero legato al Soldato d’Inverno

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Il MCU potrebbe finalmente chiarire un mistero legato ai giorni di Bucky come Soldato d’Inverno: perché l’Hydra non ha più creato supersoldati? La risposta potrebbe essere stata anticipata in The Falcon and the Winter Soldier, in particolare grazie all’introduzione del supersoldato segreto degli Stati Uniti: Isaiah Bradley. La sua storia (soprattutto quella raccontata nei fumetti) potrebbe anche spiegare perché Bradley è stato imprigionato per decenni, come già confermato nella serie disponibile su Disney+.

Grazie alla serie ambientata nel MCU, il passato di Bucky come Soldato d’Inverno è stato maggiormente delineato rispetto a quanto è stato sviluppato nella moderna linea temporale dell’universo condiviso. Bucky era il prodotto non solo del Siero del supersoldato concepito dall’Hydra, ma anche del programma di condizionamento attivato in lui una volta catturato dopo essere caduto dal treno. Gli orrori indicibili che Bucky ha dovuto subire perché considerato un’arma devastante dall’Hydra, lo hanno reso un essere umano instabile e vulnerabile. Oltretutto, era diventato un grande assassino, particolarmente efficiente, quindi l’Hydra non poteva fermarsi dopo aver sviluppato il Siero e averlo reso una vera e propria arma vivente.

Allora, perché il Soldato d’Inverno era l’unico supersoldato dell’Hydra nonostante avessero tra le mani un valido Siero del supersoldato? È possibile che ci fossero dei piani per l’esplorazione di un maggior numero di supersoldati e per la creazione di un esercito superiore. Ma se questi stessi piani fossero stati sventati dopo la trasformazione di Bucky? La storia segreta di Isaiah Bradley potrebbe essere usata per spiegare questo buco di trama: nei fumetti, Isaiah ha distrutto il programma per i supersoldati nazisti dopo aver rubato un costume di Captain America.

The Falcon and the Winter Soldier ha anche anticipato come ciò è stato possibile, con Bucky che ha menzionato di aver già incontrato Isaiah Bradley nel 1951, durante la Guerra di Corea. Quella missione potrebbe giustificare il fatto che non solo Bradley ha dato la caccia al Soldato d’Inverno, ma ha anche cercato di abbattere l’intera operazione dei supersoldati dell’Hydra.

Anche se ci sarebbe bisogno di ulteriori episodi o di altri progetti per spiegare perché l’Hydra ha aspettato così a lungo per sviluppare altri supersoldati, non è così privo di logica che non l’abbia effettivamente fatto. Teschio Rosso scomparse nel 1945, lo stesso anno in cui Steve Rogers venne ibernato nel ghiaccio. L’Hydra venne distrutta, con alcuni scienziati che iniziarono a lavorare con gli Stati Uniti per evitare di collaborare con i sovietici. Inevitabilmente, ciò portò all’infiltrazione dell’Hydra nello SHIELD, che proseguì per decenni fino agli eventi di Captain America: The Winter Soldier.

Alla fine degli anni ’40, l’Hydra non era già più un’entità formata. Mantenere una pretesa di estinzione, simultanea ad un’eventuale ricostruzione, avrebbe richiesto più attenzione di quella consentita dall’esecuzione del programma Winter Soldier. Non si sono prove sufficienti che il Soldato d’Inverno fosse già attivo fino a quando non venne scongelato nel 1951 e l’infiltrazione di Zola nello SHIELD avrebbe richiesto al dottore di nascondersi da occhi indiscreti, in modo da adattarsi alla timeline. Inoltre, il siero di Bucky era una variante sperimentale del prototipo, non il composto finito (ecco perché ha perso il braccio!): sembra quindi improbabile che nel 1945 la versione di Project Rebirth ad opera dell’Hydra fosse già attiva.

Ma nel 1951, tutto sarebbe potuto cambiare e l’attacco di Isaiah Bradley all’Hydra e al Winter Soldier potrebbe essere spiegato retroattivamente come un riflesso (una conseguenza) della distruzione da parte di Bradley del programma dei supersoldati nazisti al campo di concentramento di Schwarzebitte e dell’assassinio del Dr. Koch dell’Hydra. Il MCU potrebbe anche giustificare ciò come il motivo per cui Bradley è stato incarcerato per decenni, essendo stato processato dalla corte marziale per non aver seguito gli ordini e per essere diventato un ladro come accaduto nei fumetti.

Questo, per lo meno, giustificherebbe il motivo per cui l’Hydra – apparentemente – ha interrotto i piani per sviluppare il Siero del supersoldato, nonostante il successo del programma Winter Soldier. Mancano solo due episodi alla fine di The Falcon and the Winter Soldier, ma raccontare il passato di Bradley sembra non solo inevitabile ma anche necessario, non solo come ricompensa per quello che ha dovuto subire, ma anche come mezzo per rispondere a questo mistero legato al Soldato d’Inverno e all’Hydra.

Fonte: Screen Rant

The Iron Anniversary: maratona di Game of Thrones per i 10 anni dello show

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Debuttava dieci anni fa su HBO il primo episodio di una serie che avrebbe in pochissimi anni segnato un prima e un dopo nel mondo della serialità: IL TRONO DI SPADE, dal ciclo “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, l’amatissima saga di George R. R. Martin.

Ecco il promo di The Iron Anniversary

Per il decimo anniversario della serie dei record, dal 16 al 23 aprile Sky propone un canale interamente dedicato alla saga (canale 111), SKY ATLANTIC MARATONE – IL TRONO DI SPADE: THE IRON ANNIVERSARY: tutte le 8 stagioni per un indimenticabile viaggio lungo 73 episodi arricchito da interviste inedite realizzate proprio per l’anniversario e diversi contenuti speciali, dedicati sia ai fan che a chi vorrà scoprire la serie per la prima volta. Tutti i contenuti di Sky Atlantic Maratone – Il Trono di Spade: The Iron Anniversary saranno disponibili anche on demand su Sky e in streaming su NOW.

Fra questi, una prima TV esclusiva: The Game of Thrones Reunion, uno speciale in due parti condotto da Conan O’Brien e girato a Belfast durante le riprese dell’ottava e ultima stagione de Il Trono di Spade. Per una durata complessiva di novanta minuti, lo show vedrà il cast e la crew della serie celebrare il lungo viaggio che li ha visti protagonisti di un fenomeno di portata mondiale, dando vita a uno show divertente, dinamico, ricco di aneddoti, curiosità e racconti, e che permetterà di scoprire interessanti retroscena legati a quest’epica saga.

Fra i maggiori eventi della storia della TV, Il Trono di Spade è culminato in un finale seguito da addirittura 45 milioni di spettatori solo in America – e da record anche in Italia, su Sky Atlantic, una distribuzione in 207 territori nel mondo e un incredibile esercito di fan pronti a tutto per celebrare la serie e in trepidante attesa del primo spin-off ufficiale della serie, quell’“House of the Dragon” che entrerà in produzione già quest’anno.

Per i dieci anni dal debutto, il cast de Il Trono di Spade mobiliterà i fan per chiedere loro di contribuire a una di queste dieci nobili cause: quelle di Women for Women International, World Central Kitchen, Conservation International, International Rescue Committee (IRC), UNICEF, FilmAid International, SameYou, Royal Mencap Society, National Urban League and The Trevor Project.

SKY ATLANTIC MARATONE – IL TRONO DI SPADE: THE IRON ANNIVERSARY, DAL 16 AL 23 APRILE AL CANALE 111 DI SKY

Azzurro Scipioni: BNL e Bnp Paribas salva la sala di Silvano Agosti

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“A Silvano Agosti dal nome estivo e faunesco” è solo uno dei messaggi che si legge all’entrata dell’Azzurro Scipioni, la sala che Agosti ha tenuta aperta per tanti anni a due passi da San Pietro, a Via degli Scipioni, a Roma. La stessa sala della quale a metà marzo era stata annunciata la chiusura, ma che adesso ha una possibilità di sopravvivenza grazie a BNL e a Bnp Paribas.

Il gruppo ha messo in atto un piano d’azione per evitare che chiuda la sala che ha ospitato negli anni nomi del calibro di Antonioni, Fellini, Monicelli, Scola, Bertolucci, Bellocchio. Si tratta di un investimento su 5 anni che permetterà alla struttura di rinnovare i locali, seguendo un piano di restauro conservativo, di darle quindi una nuova vita e di mettere sul tavolo nuove prospettive di sviluppo.

Il Gruppo Bnp Paribas ha dichiarato di essere lieto “di sostenere la continuità dell’Azzurro Scipioni, che occupa un posto importante nella vita culturale romana ed è parte integrante della storia del grande cinema italiano. Sono convinto che il futuro della settima arte non sarà scritto senza i cinema. Più che mai, dobbiamo mostrare loro il nostro sostegno collettivo e tutelare questa parte del patrimonio cinematografico”.

In questo modo l’Azzurro Scipioni, la sala nata nel 1983 per idea di Silvano Agosti che lamentava la mancanza di spazi per le produzioni indipendenti, avrà una seconda possibilità e si spera una seconda lunghissima nuova vita.

Fonte: ilSole24ore

Star Trek: Zachary Quinto disposto a tornare nei panni di Spock

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Star Trek: Zachary Quinto disposto a tornare nei panni di Spock

Zachary Quinto sarebbe disposto a tornare nei panni di Spock in un nuovo film di Star Trek. L’attore statunitense ha raccolto l’eredità del celebre Leonard Nimoy e ha interpretato il ruolo dell’eminente vulcaniano Spock nella saga reboot creata da J.J. Abrams a partire dal 2009.

Dopo il flop di Star Trek: Beyond, il franchise è caduto in una sorta di limbo. Nonostante i successi delle serie tv Star Trek: Discovery e Stark Trek: Picard, sul versante cinematografico sono mesi che continuano a susseguirsi notizie che puntualmente non vengono mai confermate ufficialmente.

L’ultima in ordine di tempo risale a qualche giorno fa, quando un nuovo film della saga di Star Trek è stato ufficialmente annunciato da Paramount, che ha fissato anche una data di uscita: 9 giugno 2023. Al momento non sappiamo nulla di questo nuovo progetto: sarà un reboot? Un prosieguo della saga riavviata da Abrams?

In attesa di nuovi dettagli, Zachary Quinto ha lasciato intendere che sarebbe disposto a vestire nuovamente i panni di Spock in un nuovo film della saga. Tuttavia, parlando con PopCulture, l’attore – che lo scorso anno abbiamo visto nel bellissimo The Boys in the Band – ha ammesso di non conoscere quale sia lo stato del franchise.

“Onestamente, non ho idea di cosa stia succedendo con Star Trek. Ma ci vogliamo tutti un gran bene e abbiamo amato tutti quell’esperienza. Se ci fosse la possibilità e la conseguente disponibilità da parte di tutti, sono certo che saremmo felici di tornare a bordo. Ma ora come ora, non lo so. Il franchise è nelle mani di altre persone. Per quanto mi riguarda, sono andato avanti e non ho più alcun tipo di aspettativa. Tuttavia, non sai mai quello che potrebbe succedere. Se dovesse accadere, sarebbe divertente.”

Zachary Quinto sulla possibilità di interpretare Spock in una nuova serie di Star Trek

Quinto ha anche parlato della possibilità di interpretare Spock in una futura serie destinata magari ad un servizio di streaming: “Amo quel personaggio. Amo quel mondo. Penso che ci siano molte possibilità a livello narrativo in quell’universo e sarei certamente aperto a qualsiasi tipo di conversazione, ma dipende da chi, cosa, dove, quando, come e perché. Ma sono domande a cui mi piace rispondere in modo specifico, senza ipotizzare. Per cui, vedremo.”

Renfield: Chris McKay dirigerà un nuovo spin-off di Dracula

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Renfield: Chris McKay dirigerà un nuovo spin-off di Dracula

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che Chris McKay, regista di Lego Batman – Il film e dell’atteso The Tomorrow War, è in trattative con Universal Pictures per occuparsi della regia di Renfield, monster movie basato sul celebre servitore del Conte Dracula.

McKay sarà coinvolto nel progetto anche in qualità di produttore insieme alla Skybound Entertainmen di Robert Kirkman e a David Alpert, Bryan Furst e Sean Furst. Kirman, creatore di The Walking Dead, è autore dell’idea originale sulla quale sarà basato il film.

Al progetto era inizialmente collegato Dexter Fletcher, regista di Rocketman. La sceneggiatura sarà firmata dall’autore di Rick and Morty Ryan Ridley. Non sono trapelati altri dettagli sulla trama del film, ma diverse fonti sostengono che il film dovrebbe svolgersi ai giorni nostri.

Le varie iterazioni di Renfield sul grande schermo

Vi ricordiamo che nel romanzo originale di Bram Stoker, Renfield è un paziente ricoverato nell’ospedale psichiatrico del dottor Seward perché si nutre in modo compulsivo di vari animali, convinto che più ne mangerà e più vivrà a lungo. Il suo rapporto speciale con il Conte Dracula è al centro della storia e ricorre nei vari adattamenti, come il Dracula del 1931 (dove viene interpretato da Dwight Frye), o il Dracula di Bram Stoker, dove a vestirne i panni era Tom Waits.

Ricordiamo che il MonsterVerse di Universal è in continua espansione. Dopo il successo de L’uomo invisibile, sono stati messi in cantiere The Wolfman con Ryan Gosling, The Invisible Woman che sarà diretto e interpretato da Elizabeth Banks e un nuovo adattamento di Dracula che vedrà dietro la macchina da presa Karyn Kusama, regista statunitense nota per aver diretto AEon Flux e Jennifer’s Body.

Vedova Nera: l’oscuro passato di Natasha va oltre gli eventi di Budapest

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Nei fumetti, così come nel MCU, la storia di Vedova Nera è piuttosto complessa. Dopo la sua permanenza nella Stanza Rossa, dove si è formata per diventare un’esperta assassina, Natasah Romanoff (Scarlett Johansson), ha preso parte a molte missioni che hanno messo a dura prova il suo codice morale. Il suo partner, Occhio di Falco (Jeremy Renner), ne ha menzionata uno durante The Avengers del 2012, facendo riferimento ad una missione a Budapest.

Anche se il passato di Nat è in gran parte sconosciuto, durante le sue molteplici apparizioni cinematografiche sono stati disseminati numerosi indizi in merito a ciò che Nat ha dovuto affrontare. Ad esempio, sempre in The Avengers, Loki (Tom Hiddleston) schernisce Natasha ricordandole gli eventi a cui aveva preso parte, parlando di una missione a San Paolo e di un incendio scoppiato in un ospedale situazto in Bulgaria. Tuttavia, la maggior parte di queste missioni non sono state raccontate sul grande schermo, ma soltanto accennate. Ora, una scena eliminata da Captain America: The Winter Soldier, contribuisce ad ampliare l’oscuro passato di Natasha, tirando in ballo altri luoghi che nel MCU non sono mai neanche stati menzionati.

Intitolata “Widow Revelas Her Past”, la scena ha luogo durante il culmine del film, quando Romanoff ha deciso di rivelare lo SHIELD, l’HYDRA e i suoi stessi segreti al mondo. In un ultimo disperato tentativo di fermarla, il capo dell’HYDRA, Alexander Pierce (Robert Redford), le ricorda che il mondo avrebbe saputo tutte le cose discutibile che aveva fatto. Pierce dichiara: “Se lo fai, niente del tuo passato resterà nascosto. Né Budapest, né Osaka, nè il reparto pediatrico”. Proprio quest’ultimo sembra colpire Nat nel profondo, che arriva ad esitare per un breve momento prima di portare a termine la sua missione. Tuttavia, la maggior parte degli eventi legati al suo passato rimangono ancora senza una spiegazione.

Da un lato, Pierce potrebbe aver fatto riferimento alla Stanza Rossa, dove Nat si è formata quando era ancora una bambina. Tuttavia, avrebbe potuto facilmente menzionare quel luogo per nome. Senza un apparente legame con i fumetti, il reparto pediatrico sembra essere un’idea completamente originale, partorita appositamente per il film. In realtà, una spiegazione potrebbe essere stata data in The Avengers del 2012.

L’evoluzione di Vedova Nera: da spia egoista a eroe altruista

Durante l’interrogatorio con Loki, dove ha menzionato l’incendio dell’ospedale, Natasha ha una reazione molto simile a quella avuta in The Winter SoldierLa breve esitazione della stoica spia significava che quell’evento aveva avuto un impatto davvero profondo sulla sua vita. Non si sa molto in merito all’incendio dell’ospedale, ma nel fumetto tie-in “Black Widow Strikes” viene fatta luce su quando è accaduto in realtà. Secondo il fumetto, Romanoff avrebbe dovuto far sembrare un incidente quello che in realtà era un omicidio, dando fuoco, appunto, ad un ospedale. Tuttavia, ha lasciato che alcune giovani ragazze restassero intrappolate nell’edificio, senza riuscire a salvarle.

Potrebbe trattarsi dello stesso evento del reparto pediatrico a cui si riferisce Pierce, ma non ci sono prove chiare che colleghino effettivamente i due eventi. La storia di Natasha Romanoff include molte decisioni oscure del suo passato che la stessa ha capito che non potevano essere evitate. Ciò che ha reso The Winter Soldier così speciale è stato il fatto che ha contribuito a dare a Natasha un nuovo inizio come Avenger e l’ha spinta verso un arco narrativo grazie al quale da spia egoista è riuscita a trasformarsi in eroe altruista.

Fonte: CBR.com

The Falcon and the Winter Soldier: Wyatt Russell ha anticipato il cameo di Chris Evans?

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Wyatt Russell potrebbe aver anticipato il cameo di Chris Evans in The Falcon and the Winter Soldier. Mancano ormai due episodi alla fine della serie ambientata nel MCU e siamo ormai entrati nel vivo di quella che rappresenta la trama principale, ossia il peso dell’eredità del mantello di Captain America.

Dalla scoperta dell’esistenza di Isaiah Bradley al crollo pubblico di John Walker che ha ucciso un membro dei Flag-Smashers, la serie ha ormai messo in discussione tutto ciò che il pubblico credeva di sapere sull’amatissimo supereroe. A differenza di Sam Wilson, però, John Walker non ha alcun legame personale con Steve Rogers.

Durante una recente intervista con BBC Radio 1, è stato chiesto a Wyatt Russell se avesse mai incontrato Chris Evans. La risposta dell’attore è stata la seguente: “Se ho mai incontrato Chris Evans? Credo di sì. Non credo di averli ‘stretto la mano’, ma credo di averlo incontrato da qualche parte e di averlo guardato negli occhi. Che equivale più ad essere uno stalker che ad aver realmente incontrato qualcuno. Comunque penso di sì. Dovrete solo aspettare la fine della serie. Resterete tutti sorpresi.”

The Falcon and the Winter Soldier e il misterioso cameo nell’episodio 5

Le parole di Russell sono molto difficile da interpretare. Sicuramente l’attore ha lasciato intendere che il finale della serie ci regalerà più di una sorpresa, ma ad oggi non possiamo sapere se ciò abbia davvero qualcosa a che fare con Chris Evans e con un suo ipotetico ritorno nel MCU. Ricordiamo che di recente era esplosa la notizia del ritorno dell’attore nell’universo condiviso, poi smentita sia dallo stesso Evans che da Kevin Feige.

Tuttavia, è da tempo che si parla di un possibile ritorno di Steve Rogers e non è escluso che Evans possa aver girato le sue scene in gran segreto, proprio per evitare eventuali spoiler. Inoltre, nel quinto episodio della serie – che debutterà questo venerdì – è atteso il cameo di un personaggio che sembra essere già noto ai fan del MCU (è già stato confermato che non si tratterà di Black Panther). Come al solito, non possiamo far altro che attendere la messa in onda per scoprire come andranno realmente le cose e quali eventuali sorprese la Marvel ha riservato ai suoi fan.

Big Sky 1×12: promo e trama dall’episodio

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Big Sky 1×12: promo e trama dall’episodio

Il network americano ABC ha diffuso promo e trama di Big Sky 1×12, il dodicesimo episodio dell’annunciata nuova serie tv Big Sky.

Iscriviti a Disney+ per guardare gli episodi di Big Sky e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

In Big Sky 1×12 che si intitolerà  “No Better Than Dogs ” Cassie e Jenny affrontano ciascuna un pericoloso tentativo di scacciarle fuori città mentre Jerrie ha un incontro ravvicinato con una sua pericolosa minaccia. Tornato al ranch, Blake torna a casa, dove riceve tutt’altro che un caloroso benvenuto. Questa non è la tipica riunione di famiglia nel Big Sky”, MARTEDÌ 20 APRILE (10: 00-23: 00 EDT), su ABC. (TV-14, LV) Gli episodi possono essere visualizzati anche il giorno successivo su richiesta e su Hulu.

“No Better Than Dogs” è stato scritto da Elwood Reid e Brian McCauley Johnson e diretto da Oliver Bokelberg. Guest di Big Sky 1×12 star Omar Metwally nei panni di Mark Lindor, Michael Raymond-James nei panni di Blake Kleinsasser, Ryan Dorsey nei panni di Rand Kleinsasser, Britt Robertson nei panni di Cheyenne Kleinsasser, Michelle Forbes nei panni di Margaret Kleinsasser e Kyle Schmid nei panni di John Wayne Kleinsasser.

Big Sky 1×12

Big Sky è la nuova serie tv creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big Sky in streaming è disponibile su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

Zack Snyder elogia il lavoro con Netflix, lanciando frecciate alla Warner

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Nel pomeriggio di oggi, Zack Snyder, in compagnia di Dave Bautista, ha presentato il primo trailer ufficiale di Army of the Dead, il suo nuovo film originale Netflix, uno zombie movie sui generis.

Il regista ha colto l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa mentre ha elogiato il lavoro portato avanti con la piattaforma e sottintendendo quanto invece è stato difficile lavorare con la Warner Bros, senza però nominare lo studio.

“Con Netflix la mia esperienza è stata fantastica, il mio team lì è stato di grande aiuto, mi hanno supportato, sono stati collaborativi, un’esperienza meravigliosa (…) è stata l’esperienza più gratificante per me, dallo scrivere il film, tutto ciò che lo ha riguardato è stato divertente, il cast, la crew, Netflix stesso, una vera gioia lavorare insieme (…) Questo è il film e non ce n’è un altro, non ho dovuto litigare per farlo, è stato l’opposto. Questa è la director’s cut ed e la versione definitiva”.

Chiaramente il regista si riferisce all’esperienza alla Warner, alludendo quindi al fatto che la sua defezione alla regia di Justice League non è stata dovuta solo dal lutto personale, ma anche da incomprensioni con lo studio che gli hanno impedito, nel 2017, di portare a termine il film.

Natalie Portman protagonista dell’adattamento HBO di I giorni dell’abbandono

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Natalie Portman ha firmato per capitanare il cast della prossima produzione della HBO Films The Days of Abandonment, che altro non è che l’adattamento americano de I giorni dell’abbandono di Elena Ferrante.

Il romanzo aveva già avuto un adattamento omonimo per il cinema, nel 2005, per opera di Roberto Faenza. Nel film, quando Tess (Portman), una donna che ha abbandonato i propri sogni per una vita familiare stabile, viene a sua volta abbandonata dal marito, e il suo mondo viene sconvolto.

Maggie Betts scriverà, dirigerà e produrrà l’adattamento. Natalie Portman sarà produttore esecutivo oltre a recitare insieme a Sophie Mas sotto la produzione di MountainA. Celine Rattray e Trudie Styler di Maven Screen Media saranno anche produttori esecutivi, così come Len Amato di Crash & Salvage, Ferrante, Domenico Procacci di Fandango e Maria Zuckerman. The Days of Abandonment sarà prodotto in associazione con Medusa.

Natalie Portman è al momento impegnata nelle riprese di Thor: Love and Thunder.

Fonte: Variety

Army of the Dead: Zack Snyder e Dave Bautista presentano il trailer

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Direttamente dalla sua casa a Los Angeles Zack Snyder ha presentato, ad un ristretto numero di giornalisti e fan, l’entusiasmante trailer di Army of the Dead, il suo nuovo film in uscita il 21 maggio su Netflix. 

Il trailer è stato introdotto da una intro moderata insieme al protagonista del film Dave Bautista che si è detto entusiasta all’idea di mostrare anche solo poche immagini del lavoro fatto “quando ho sentito per la prima volta parlare del progetto non ne sapevo molto, sapevo fosse uno zombie movie e ne ero super curioso, ma quando ne ho parlato con Zack e mi ha spiegato come era stratificato il personaggio e la storia, di come si fondesse tutto con emozione, dramma, c’era cosi tanto in ballo che non vedevo l’ora di lavorare con lui di nuovo. 300 per me è stato l’occasione della vita, quella che ha cambiato tutto, in più adoro lavorare con persone stimolanti dalle quali poter apprendere, in questo caso vedere Zack all’azione e poter rubare i suoi trucchi!”.

Emozioni, dramma e humor sembrano essere le caratteristiche di questo zombie movie con protagonisti un insieme di strambi personaggi che vengono ingaggiati per una rapina e si ritrovano davanti una squadra di non morti evoluti, in grado di combattere e di ragionare. In un futuro post apocalittico Las Vegas è stata conquistata dagli zombie che sono decisamente diversi da come li immaginiamo. Dimenticate i classici film che descrivono i mangiatori di umani come semplici corpi  inanimi, stupidi e deambulanti, Army of the Dead porta la firma di Zack Snyder e nulla è come sembra, nel trailer possiamo addirittura vedere una tigre zombie che fa più spavento di una vera!

Gli unici immuni a detta del regista sono gli uccelli: “Volevo che fosse un film che potesse contenere più generi, con uno humor asciutto, un dramma, ma anche visualmente valido e divertente” spiega il regista, che si lascia andare sul protagonista della pellicola lodandolo “sono un fan di Dave da sempre, in Guardiani della Galassia il suo personaggio era irresistibile, anche qui c’è una grande componente di humor, ma c’c’è anche molto di più . È un padre che deve riconnettersi con la figlia, un badass, un killer professionista, pieno di fragilità e conflitti che soffre perché vuole a tutti i costi salvare il suo rapporto familiare, ma al tempo stesso è devoto alla missione e sa che deve essere un buon leader. Il film è davvero pieno di sorprese”.

A completare il cast Ella Purnell, Omari Hardwick, Garrett Dillagunt, Theo Rossi, Matthias Schweighofer, Nora Arnezeder, Hiroyuki Sanada, Tig Notaro, Raul Castillo, Huma Qureshi, Michael Cassidy e Micheal Reid McKay.

Il trailer di Army of the Dead

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Army of the Dead, l’atteso zombie movie di Zack Snyder, reduce dal successo della Zack Snyder’s Justice League.

Dal regista Zack Snyder (300, Zack Snyder’s Justice League), Army of the Dead è ambientato a Las Vegas dopo un’invasione di zombie che l’ha lasciata in rovina e isolata dal resto del mondo. Quando Scott Ward (Dave Bautista), ex eroe della guerra contro gli zombie che ora cucina hamburger alla periferia della città, viene avvicinato dal boss di un casinò Bly Tanaka (Hiroyuki Sanada), riceve una proposta incredibile: entrare nella zona di quarantena infestata dagli zombie per recuperare 200 milioni di dollari sepolti nel caveau del casinò prima che la città venga bombardata dal governo entro 32 ore. Spinto dalla speranza che la ricompensa possa aiutare a spianare la strada ad una riconciliazione con la figlia Kate (Ella Purnell), Ward accetta la sfida, mettendo insieme  una squadra sconclusionata. Maria Cruz (Ana de la Reguera), un asso della meccanica e vecchia amica di Ward; Vanderohe (Omari Hardwick), una macchina ammazzazombie; Marianne Peters (Tig Notaro), cinico pilota di elicotteri; Mikey Guzman (Raúl Castillo), un influencer stravagante e Chambers (Samantha Win), il suo ride-or-die; Martin (Garret Dillahunt), capo della sicurezza del casinò; un audace guerriero conosciuto come il Coyote (Nora Arnezeder) che recluta Burt Cummings (Theo Rossi), una viscida guardia di sicurezza; e un abile scassinatore tedesco di nome Dieter (Matthias Schweighöfer). Scott trova un inaspettato ostacolo emotivo quando Kate si unisce alla spedizione per cercare Geeta (Huma Qureshi), una madre scomparsa in città. Con il ticchettio del tempo che scorre, un caveau notoriamente impenetrabile e un’orda di zombie Alpha più intelligenti e veloci che si avvicina, solo una cosa è certa nella più grande rapina mai tentata: i sopravvissuti si prendono tutto.

Army of the Dead è diretto da Zack Snyder (qui anche direttore della fotografia) con una sceneggiatura di Snyder & Shay Hatten e Joby Harold, tratta da una storia di Snyder. Il film è prodotto da Deborah Snyder, p.g.a .; Wesley Coller, p.g.a .; Zack Snyder, p.g.a. Il film è interpretato anche da Richard Cetrone e Michael Cassidy.

Lovely Boy: al via le riprese del film Sky Original di Francesco Lettieri

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Sky annuncia le riprese di Lovely Boy, il nuovo film Sky Original, prodotto da Indigo Film in coproduzione con Vision Distribution e Sky, con il sostegno di Alto Adige Film Commission.

Lovely Boy è il secondo film di Francesco Lettieri dopo Ultras. Già regista di riferimento della scena indie italiana, Lettieri si è imposto nel panorama dei videoclip musicali con un’estetica riconoscibile e originale, girando per artisti come LIBERATO, Calcutta, Thegiornalisti. Con Lovely Boy torna alla musica, raccontando l’ascesa e il declino di una star della trap. Le riprese del film si terranno tra Roma e il Trentino-Alto Adige.

Lovely Boy, la trama

Nic, in arte Lovely Boy, è l’astro nascente della scena trap romana. Tatuaggi in faccia, talento puro, completa strafottenza per il mondo. Inizialmente proiettato verso una folgorante ascesa musicale, rischia di essere risucchiato in una spirale di autodistruzione.

Scritto da Peppe Fiore e Francesco Lettieri, Lovely Boy ha tra i protagonisti Andrea Carpenzano (La terra dell’abbastanza, Il Campione), Ludovica Martino (Il Campione, Skam Italia, Sotto il sole di Riccione, Carosello Carosone) ed Enrico Borello (Il filo invisibile, Settembre), e si avvale della direzione della fotografia di Gianluca Palma, della scenografia di Marcella Mosca, dei costumi di Antonella Mignogna e del montaggio di Mauro Rodella.

Il regista e sceneggiatore Francesco Lettieri ha dichiarato: “Lovely Boy è il mio secondo film.  È un film che mi metterà alla prova, sia per la complessità tecnica di tante scene, sia per la difficoltà di affrontare una tematica così delicata. Il film non si sofferma su questioni di ordine morale, né tenta di dare un giudizio, piuttosto si concentra sulle emozioni. Voglio fare un film che faccia ridere e piangere, come tutti i film che amo. Questo mi interessa più di tutto, spero di riuscirci.

“Lovely Boy conferma la varietà della nostra proposta di film Sky Original” ha dichiarato Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming Sky Italia e CEO di Vision Distribution.“Raccontiamo infatti una storia di crescita difficile, nella quale sarà evidente come in un mondo dominato dall’apparenza, si rischia di prendere direzioni pericolose. La forza di Lovely Boy è quella di dimostrare come attraverso l’amore e il dialogo si possa prendere in mano la propria vita, cambiare il proprio destino, anche quando si è imboccata una strada rischiosa. La collaborazione con Indigo e la regia di Lettieri sono assoluta garanzia di qualità”

Nicola Giuliano, Produttore e Fondatore di Indigo Film, ha dichiarato: “È sempre molto bello accompagnare un giovane e grande talento come Francesco Lettieri nel suo esordio. Ancora più bello proseguire il percorso con lui e trovare un partner che sposa entusiasticamente un progetto come ha fatto Sky per il nostro Lovely Boy.” Lovely Boy arriverà in prima assoluta prossimamente su Sky e NOW.

Netflix annuncia la terza e la quarta stagione di Bridgerton

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Netflix annuncia la terza e la quarta stagione di Bridgerton

Netflix annuncia la terza e la quarta stagione di Bridgerton, la prima serie targata Shondaland (casa di produzione fondata da Shonda Rhimes), creata dal suo collaboratore di lunga data, Chris Van Dusen (Scandal, Grey’s Anatomy, Private Practice) e da Betsy Beers. Intanto, la seconda stagione è ora in produzione e, in linea con i romanzi, racconterà una nuova storia d’amore, quella della ricerca dell’amore di Lord Anthony Bridgerton.

“Bridgerton ci ha fatto innamorare. Il team creativo, guidato da Shonda, conosceva il materiale e ha prodotto un bellissimo drama, emozionante e romantico. Hanno dei piani entusiasmanti per il futuro e pensiamo che il pubblico continuerà ad apprezzare questo show. Stiamo pianificando di lavorare su Bridgerton per molto altro tempo ancora a venire”, dice Bela Bajaria, Head of Global TV di Netflix.

“Dalla prima volta che ho letto la deliziosa storia di Bridgerton di Julia Quinn, sapevo avrebbe affascinato il pubblico. Tuttavia, l’evoluzione di questo adattamento non sarebbe stato un successo senza i numerosi e significativi contributi dell’intero team di Shondaland. Il rinnovo della seconda stagione è un forte voto di fiducia nel nostro lavoro e mi sento incredibilmente grato di avere partner collaborativi e creativi come Netflix. Betsy e io siamo entusiasti di avere l’opportunità di continuare a portare il mondo di Bridgerton a un pubblico mondiale” , afferma Shonda Rhimes.

Basato sulla serie di best seller della scrittrice Julia Quinn, Bridgerton è una serie romantica, scandalosa e arguta, ambientata nel mondo sontuoso e competitivo dell’alta società della Regency London. Dalle scintillanti sale da ballo di Mayfair ai palazzi aristocratici di Park Lane e oltre, la serie rivela un mondo seducente, pieno di regole intricate e drammatiche lotte di potere. Al centro della storia c’è la famiglia Bridgerton, composta da otto fratelli affiatati, un gruppo divertente, spiritoso, audace e intelligente che deve navigare nel mercato matrimoniale alla ricerca di romanticismo, avventura e amore.

Asimmetria: dal 16 aprile in esclusiva su Nexo+

Asimmetria: dal 16 aprile in esclusiva su Nexo+

Dal prossimo 16 aprile, arriverà in anteprima esclusiva in streaming su Nexo+ ASIMMETRIA, diretto dalla giovanissima Maša Nešković.

Accolto con entusiasmo al Trieste Film Festival, Asimmetria è il primo lungometraggio della Nešković e racconta tre storie di separazione, amicizie, amori, addii. Tre racconti che, in fondo, raccontano una stessa storia. Una ragazza e un ragazzo trascorrono insieme gli ultimi giorni della loro spensierata pausa estiva, mentre si avvicina il giorno in cui la ragazza dovrà lasciare il paese per sempre. Una giovane donna e un giovane si incontrano ascoltandosi attraverso le pareti di un vecchio edificio. Si legano rapidamente e si buttano in una appassionata relazione amorosa. Mentre esplora con lui la città che aveva lasciato da bambina, la giovane inspiegabilmente sente di averlo già incontrato prima. Una donna e un uomo si separano dopo 20 anni di matrimonio. Ognuno cerca di trovare un posto tutto suo, ma c’è qualcosa che impedisce loro di andare avanti.  L’estate è calda, le strade di Belgrado si riempiono delle storie vuote di queste coppie che si intrecciano in modo quasi casuale. Mentre la narrazione si svolge, emerge il quadro più ampio di una sola coppia – una coppia in tre fasi chiave della propria vita.

Nata nel 1984 a Belgrado, in Serbia, dove si è laureata in Regia cinematografica, Maša Nešković ha diretto 11 cortometraggi e 10 documentari che sono stati proiettati in diversi festival cinematografici internazionali e hanno vinto numerosi premi.

Spiega la produttrice Ines Vasiljevic: “Ho deciso di produrre il film di Maša Nešković perché da anni stavo cercando una storia che raccontasse la mia Belgrado, una Belgrado intima e urbana, fuori dalla narrazione comune fatta di guerra, fatalismi o mitologie rurali. Allo stesso tempo desideravo produrre l’opera di una voce giovane e femminile, proprio per uscire dalla logica del maschilismo belligerante che domina in quasi tutta la produzione post jugoslava. E Asimmetria è tutto questo”.

Prodotto da Nightswim per l’Italia con This and That Productions (Serbia) e Korektif (Slovenia), Nightswim (Italy), ASIMMETRIA sarà in esclusiva su Nexo+ dal 16 aprile.

La piattaforma in streaming di Nexo+ è un progetto Nexo Digital sostenuto dai media partner Radio DEEJAY, Radio Capital, Rockol.it, Classic Voice, Danza&Danza, ARTE.it.

Guarda il trailer di Asimmetria

Non mi uccidere: presentato il film con Alice Pagani e Rocco Fasano

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Mirta ama Robin alla follia, lui le promette che sarà amore eterno. In una cava abbandonata, la voglia di trasgredire costa la vita a entrambi. La ragazza però si risveglia e non può che sperare che Robin faccia lo stesso, proprio come le aveva promesso. Ma niente è come prima. Mirta capisce di essersi trasformata in una creatura che per sopravvivere si deve nutrire di carne umana. Ha paura. Braccata da uomini misteriosi, combatte alla disperata ricerca del suo Robin.

NON MI UCCIDERE è un teen drama, in una intensa storia d’amore dalle tinte horror, scritto da Gianni Romoli, il collettivo GRAMS e lo stesso Andrea De Sica e liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Chiara Palazzolo, che riuscirà nelle librerie il 29 aprile edito da SEM Società Editrice Milanese.

Il film è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Vivo film, prodotto da Marta Donzelli e Gregorio Paonessa, con il sostegno di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e IDM Alto Adige e Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo.

La fotografia è di Francesco Di Giacomo, la scenografia di Daniele Frabetti, i costumi di Chiara Ferrantini, il montaggio di Pietro Morana, il casting di Gabriella Giannattasio. Le musiche originali sono composte da Andrea Farri e Andrea De Sica.

Starlight: Joe Cornish scriverà e dirigerà il film basato sul fumetto di Mark Millar

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Arriva da Deadline la notizia che i 20th Century Studios (ora proprietà dei Walt Disney Studios) sono ufficialmente tornati a lavoro sullo sviluppo di Starlight, film basato sull’omonimo fumetto di Mark Millar, in cantiere dal lontano 2013, prima ancora della pubblicazione dell’opera.

In origine, Simon Kinberg (regista di X-Men: Dark Phoenix) avrebbe dovuto scrivere e produrre il film; in seguito, la sceneggiatura venne affidata a Gary Whitta, autore del soggetto di Rogue One: A Star Wars Story. Oggi apprendiamo che il progetto è invece passato nelle mani di Joe Cornish, regista di Attack the Block – Invasione aliena e Il ragazzo che diventerà re, che si occuperà di scrivere e dirigere il film.

Creato da Millar e dall’artista Goran Parlov, Starlight segue le avventure di un eroe spaziale di nome Duke McQueen, che ha salvato l’universo da un diabolico cattivone 35 anni fa, ma che ritornato sulla Terra ha scoperto che nessuno credeva alla sua storia di coraggio. Scrollandosi di dosso la delusione, cerca di andare avanti con la sua vita, si innamora e si sposa. Ora, decenni dopo, vecchio e con figli a carico, è chiamato a ritornare in azione quando il vecchio cattivone minaccia di ritornare. Pubblicato a marzo 2014, il fumetto viene descritto come un incrocio tra Flash Gordon e The Dark Knight Returns.

Il racconto di un sogno – Ritorno a Twin Peaks, di Ilaria Mainardi

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Is it the future or is it the past? Con David Lynch non ne siamo mai certi: i bordi si sfumano, le maglie si allargano, lo spaziotempo e ogni sua logica esplodono in un Big Bang di intuizioni e suggestioni. Raccontare tale caos primigenio come se fosse un sogno è l’obiettivo di questa disamina del terzo capitolo dell’iconico Twin Peaks, una lettura metaforica che ne esplora il simbolismo con l’ausilio della critica cinematografica e della filosofia, della religione e della psicologia. Provando a fare ordine, a comprenderlo quanto più possibile senza

annullarne del tutto il mistero. Perché forse è proprio lì, nella sua perturbante indeterminatezza, che si annida il fascino visionario del regista di Missoula.

BIOGRAFIA. Ilaria Mainardi risiede a Pisa, sua città d’origine. Qui ha visto maturare l’amore per il cinema, scrutato col rispetto e la sospensione incredula che si deve a ciò che è al tempo stesso familiare e misterioso. Con Les Flâneurs Edizioni ha pubblicato il romanzo La quarta dimensione del tempo (2020). Collabora con il sito di critica cinematografica www.spietati.it.

The Falcon and the Winter Soldier: 10 cose da sapere su Sharon Carter

Quando Sharon Carter ha fatto il suo debutto nel MCU in Captain America: The Winter Soldier, alcuni fan pensavano che l’agente dello S.H.I.E.L.D. sarebbe stata soltanto l’interesse amoroso di Captain America. Tuttavia, la serie The Falcon and the Winter Soldier ha dimostrato che il suo ruolo nell’universo condiviso potrebbe essere assolutamente cruciale. In attesa di scoprire se è davvero Sharon a nascondersi dietro l’identità di Power Broker, ecco 10 cose che bisogna necessariamente sapere sul personaggio:

Il nome in codice

Lo SHIELD è un’organizzazione molto intrigante nei fumetti, perché impiega parecchi modi diversi per classificare gli agenti. Alcuni mantengono i loro nomi in codice dalle precedenti attività, come Occhio di Falco e Vedova Nera. Altri agenti, invece, ottengono classificazioni in base ai numeri.

Si tratta di agenti che, nel vecchio sistema dei fumetti, avevano un’autorizzazione di Livello 6 o comunque superiore. Sharon Carter è una di questi, designata come Agente 13 quando ha incarichi sotto copertura. Condivide tale designazione con sua zia Peggy Carter.

Quando ha debuttato nei fumetti?

Creata da Stan Lee e Jack Kirby, Sharon Carter ha fatto la sua prima apparizione in un fumetto nel 1966. È apparsa in una delle storie del numero di marzo di “Tales Of Suspense” dal titolo “30 Minutes To Live!”.

Nella sua prima apparizione, il suo nome non è stato rivelato: è stata indicata solo con il suo nome in codice, Agente 13. Lei e Captain America si sono incrociati quando era in missione, con l’eroe che ha notato una certa somiglianza con la sua precedente ragazza. Alla fine, è stato rivelato che Sharon era la sorella di Peggy Carter, anche se nei fumetti successivi la retcon ha stabilito che Sharon fosse la nipote di Peggy.

Con quale cattivo si è scontrata nella sua prima missione?

La prima missione di Sharon nei fumetti riguardava il recupero di un cilindro pieno di materiale esplosive da un agente che l’aveva sottratto all’Hydra. Sfortunatamente per lei, si è imbattuta in una serie di complicazioni quando un cattivo ha cercato di rubargliela.

Quel cattivo è anche apparso anche nella prima incursione del personaggio nel MCU: Batroc il Saltatore. I fan dei film lo ricorderanno come lo stesso cattivo che ha preso in ostaggio la Stella Lemuriana con il suo equipaggio in Captain America: The Winter Soldier. Ha anche fatto un’apparizione nel primo episodio di The Falcon and the Winter Soldier.

Di quale speciale team dello SHIELD è stata capo?

Nei fumetti, lo SHIELD ha diversi team molto specializzati. Alcuni sono impiegati per scopi scientifici; altri fanno lavori sotto copertura. Alcuni ruotano semplicemente attorno ad un tipo specifico di agente.

Nei fumetti, per un breve periodo, Sharon è stata il capo di uno di questi team specializzati. Si chiamava “Femme Force” perché era composta solo da agenti donne. Nei fumetti, non tutti i membri del team dello SHIELD sono stati rivelati nel corso del tempo, ma l’idea era di rafforzare l’uguaglianza tra agenti maschi e femmine.

Ha ucciso Captain America?

Una cosa che molti fan dei fumetti ricordano di Sharon Carter è che è stata responsabile della morte di Captain America. In realtà, non è del tutto vero, anche se i fan non lo sapevano quando si è svolta la trama.

Sharon è stata sottoposta al lavaggio del cervello e indotta a sparare a Captain America. È stato un evento tragico che l’ha lasciata con un senso di colpa incredibile. Alla fine, tuttavia, ha scoperto che la pistola che ha usato non era affatto una pistola: era un dispositivo complice dello spostamento del tempo. In realtà, ha mandato Capitan America indietro nel tempo, finendo per convincere gli scienziati Hank Pym e Reed Richards ad aiutarla a risolvere la situazione.

Doveva apparire in Agents of S.H.I.E.L.D.?

Il debutto nel MCU di Sharon Carter ha coinciso con il lancio degli ultimi episodi della prima stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. La caduta dello SHIELD sul grande schermo ha causato un effetto a catena per la serie e alcuni fan hanno pensato che i personaggi dei film Marvel appartenenti all’organizzazione  potessero apparire nella serie tv.

Mentre Nick Fury e Maria Hill hanno fatto diverse apparizioni nello show, Sharon Carter non l’ha mai fatto. Secondo l’attrice Emily Van Camp, tuttavia, ci sono state discussioni in merito alla possibilità. Sfortunatamente, all’epoca stava lavorando alla serie televisiva Revenge e non sarebbe stata disponibile per girare. 

Una delle sue ossessioni

I fan del MCU potrebbero non aver ancora avuto la possibilità di conoscere bene Sharon, ma con decenni di storia dei fumetti, ci sono molte informazioni interessanti che potrebbero non essere note. Una cosa che i fan potrebbero essere interessati a sapere su di lei è proprio ciò da cui è “ossessionata”.

Trovare il cheeseburger perfetto è stata una vera e propria missione di vita per Sharon, come rivelato nella serie “Captain America” del 2005, scritta da Ed Brubaker. È un bene che sia un’agente che viaggia in tutto il pianeta: ha molte più possibilità di provare tutti i diversi tipi di cheeseburger prodotti in tutte le diverse parti del mondo.

Suo nonno era un cattivo?

Sebbene Sharon sia la nipote di Peggy nei fumetti dell’era moderna, in realtà è la nipote del fratello di Peggy nel MCU. Tuttavia, a causa del fatto che la serie Agent Carter è stata cancellata dopo la seconda stagione, il pubblico del MCU non ha avuto modo di conoscere meglio Michael Carter.

Molto tempo dopo la cancellazione dello show, lo sceneggiatore e produttore Jose Molina ha rivelato che c’era un piano per coinvolgere Michael in “imbrogli degni di un supercriminale”. Quindi, ad un certo punto, il nonno di Sharon sarebbe stato un cattivo: se si fosse redento o meno, questo il pubblico potrebbe non scoprirlo mai…

È stata vittima dello Snap?

La metà del MCU è svanita quando Thanos ha schioccato le dita in Avengers: Infinity War. Tuttavia, non è stato mostrato sullo schermo il destino di tutti i personaggi dell’universo condiviso: Sharon, ad esempio, non era nel film, quindi i fan non sapevano se era stata vittima anche lei dello Snap.

Il suo destino non è stato rivelato fino a Avengers: Endgame. La sua immagine viene vista sullo schermo dopo che Carol Danvers ha parlato con Steve Rogers e Natasha Romanoff in merito proprio alle vittime della decimazione di Thanos. Sebbene sia l’immagine di Sam Wilson quella su cui l’inquadratura si concentrare, quella di Sharon viene mostrata proprio alla sua destra. Come Sam e Bucky Barnes, anche Sharon è scomparsa per cinque anni. 

Quante volte è stata direttore dello SHIELD?

Ci sono molti personaggi che sono stati nominati direttore dello SHIELD nei fumetti, ma solo pochi hanno diretto l’organizzazione per più mandati. Sharon è una di questi, avendo diretto per ben due volte l’organizzazione.

La prima volta che ha sostituito Nick Fury nel ruolo. In realtà aveva simulato la sua morte, quindi il suo tempo come direttore non è durato troppo a lungo. La seconda volta, è apparsa come direttore ad interim al seguito di Maria Hill, che si è trovata nei guai dopo che il suo esperimento per riabilitare i criminali attraverso un cubo cosmico non aveva funzionato. Anche in questo caso, Sharon non è stata direttore per molto tempo, ma le è stato affidato il compito di dirigere l’organizzazione in assenza di Hill o Fury. 

Taormina Film Fest 67 celebra Da qui all’eternità nel poster

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Taormina Film Fest 67 celebra Da qui all’eternità nel poster

È un omaggio al film Da qui all’eternità (From Here to Eternity) di Fred Zinnemann il manifesto ufficiale della 67ma edizione del Taormina Film Fest che accenderà i riflettori del Teatro Antico sul grande cinema dal 27 Giugno al 3 Luglio. Rivisitazione stilizzata in chiave moderna, con una scelta cromatica più calda e luminosa, di una delle sequenze più intense e sensuali nella storia del cinema, il manifesto è stato realizzato da Ginevra Chiechio su una palette di colori ispirati alla luce e al calore di Taormina per reinterpretare l’iconica scena del bacio sulla spiaggia fra Deborah Kerr e Burt Lancaster.

L’immagine del Taormina Film Fest 67 celebra in questo modo anche i due protagonisti: Burt Lancaster al quale, in seguito, la figura del Principe di Salina, intramontabile Gattopardo, regalerà un legame indissolubile con la Sicilia e Deborah Kerr classe 1921, nell’anno del suo centenario, che proprio a Taormina era stata invitata nel 1959 e che vincerà un Oscar alla carriera nel 1994. Vincitore di 8 Academy Awards, Da qui all’eternità è stato un film cruciale nel percorso dell’attrice che questa scena d’amore, al tempo giudicata molto audace, ha consacrato e consegnato all’immaginario collettivo. “Kerr rhymes with star”, recitava un vecchio adagio sottolineando l’origine scozzese del suo cognome che la pronuncia Scottish vuole “Kar”.

Il manifesto del Taormina Film Fest 67 li ricorda così – con un’immagine emblematica dei nostri tempi – in una spiaggia assolata, avvolti nell’abbraccio di un’invincibile estate.

Diretto da Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia, il Festival è prodotto e organizzato da Videobank Spa nell’ambito di un mandato triennale – su concessione della Fondazione Taormina Arte Sicilia e con il patrocinio dell’Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo della Regione Sicilia, della Sicilia Film Commission, del Comune di Taormina e del MIBACT.

Tom Hiddleston su Loki: “È una serie che parla di identità”

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Tom Hiddleston su Loki: “È una serie che parla di identità”

Empire ha dedicato un lungo speciale a Loki, l’attesa serie dei Marvel Studios in cui Tom Hiddleston tornerà a vestire i panni del Dio dell’Inganno. La serie debutterà il prossimo 11 giugno e arriverà dopo il grande successo ottenuto da WandaVision (la serie dedicata a Wanda Maximoff e Visione) e The Falcon and the Winter Soldier (incentrata, invece, su Sam Wilson e Bucky Barnes).

Naturalmente, essendo Loki morto in Avengers: Infinity War, la serie sarà incentrata su una versione leggermente diversa del personaggio. Il Dio dell’Inganno, infatti, è stato uccido da Thanos nel film del 2018, ponendo fine – almeno all’apparenza – alle sue continue resurrezioni. Tuttavia, una versione alternativa del personaggio del 2012 ha rubato il Tessercat in Avengers: Endgame e ha creato una linea temporale ramificata: è proprio quel Loki che sarà al centro della serie.

Gran parte della trama di Loki è ancora avvolta nel mistero, ma durante l’intervista con Empire è stato proprio Hiddleston a fornire nuovi dettagli in merito, invitando i fan a prestare molta attenzione al logo ufficiale dello show. “Voglio preservare la freschezza della serie per quando debutterà, ma qualcosa a cui bisogna prestare attenzione è il logo, che sembra ripristinarsi e riaggiornarsi”, ha spiegato l’attore.

Loki con Tom Hiddleston: le rivelazioni più importanti dal nuovo trailer della serie

“Il font sembra continuare a cambiare forma e sappiamo che Loki è il mutaforma per eccellenza. La sua è una natura mutevole nel MCU: non sai se è un eroe, un cattivo o un anti-eroe. Non sai se puoi fidarti di lui oppure no. Cambia sempre forma: può essere una guardia asgardiana e subito dopo Captain America.”

Poi ha aggiunto: “Penso che il logo possa fornire una chiave di lettura per la serie. Loki riguarda l’indentità e l’integrazione dei frammenti disparati dei molti sé che questo personaggio rappresenta. Ho pensato che fosse molto eccitante perché ho sempre trovato Loki un costrutto molto complesso. Chi è questo personaggio che può indossare così tante maschere e cambiare forma e sentimenti così rapidamente come un sixpence?”

After 3: teaser poster del terzo capitolo

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After 3: teaser poster del terzo capitolo

01 Distribution ha diffuso il teaser poster di After 3, l’annunciato terzo capito della sla fortunata saga di libri di Anna Todd. Dopo il successo del primo AFTER, che nel 2019 ha incassato più di 6 milioni di euro al box office italiano, e l’incredibile risultato del secondo film, che uscito in sala il 2 settembre 2020, oltre ogni aspettativa, ha superato i 4 milioni di euro, arriva al cinema l’atteso sequel After 3, con protagonisti Josephine Langford (Tessa Young) e Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott).

Proprio quando Tessa sta per prendere la più grande decisione della sua vita, tutto cambia. Alcune scoperte sulla sua famiglia, e su quella di Hardin, mettono in dubbio tutto ciò che fino a quel momento era certo e rendono la conquista del loro futuro insieme ancor più difficile da rivendicare.

After 3 teaser posterAFTER è la fortunata saga di libri di Anna Todd, nata online da una fanfiction, divenuta in poco tempo un impressionante fenomeno della letteratura young adult. La saga AFTER è stata pubblicata in 35 paesi in tutto il mondo, e solo in Italia ha venduto oltre 2 milioni di copie (Sperling& Kupfer).

After 3 è tratto dai romanzi After 3 – Come mondi lontani e After 4 – Anime Perdute: in Italia, infatti, sono stati pubblicati cinque romanzi invece dei quattro originali. After We Fell, terzo romanzo originale, è stato pubblicato in due parti: Come mondi lontani e Anime Perdute.