Jacob Tremblay è stato scelto per recitare,
al fianco di Peter Dinklage, in Toxic
Avenger, che sarà prodotto da Legendary. Macon
Blair
è stato scelto in veste di regista del film. Sarà una
rivisitazione contemporanea della commedia d’azione a basso budget
di successo prodotta da Troma Entertainment del 1984.
The Toxic Avenger
sarà una storia che, dietro la maschera di commedia irriverente,
sul genere di Deadpool, porterà con sé contenuti
importanti, come temi ambientali, sovvertendo i canoni del genere
supereroistico hollywoodiano.
Quando un uomo qualunque in
difficoltà viene spinto in una vasca di rifiuti tossici, viene
trasformato in un mostro mutante che da emarginato, evitato dalla
gente, diventa un eroe sfortunato, mentre lotta per salvare suo
figlio, i suoi amici e la sua comunità dalle forze della corruzione
e dell’avidità. Lloyd Kaufman e Michael Herz della
Troma ricopriranno il ruolo die produttori.
Jacob Tremblay ha ricevuto una nomination ai
SAG per la sua straordinaria interpretazione in Room del 2015, al fianco della vincitrice
dell’Oscar Brie Larson, e nel 2017 ha recitato in
Wonder, film di grande successo di critica e pubblico.
È stato il protagonista della commedia di successo della Universal,
Good Boys, nel 2019.
Prossimamente,
Tremblay presterà la voce a Flounder, il
pesciolino amico di Ariel, nell’imminente adattamento live-action
della Disney de La
Sirenetta, nonché il personaggio principale del
prossimo film Disney e Pixar Luca.
Il regista John
McTiernan è celebre per i suoi film di azione con note
thriller, titoli entrati di diritto nella storia del cinema. Si
parla di opere come Predator, Trappola di cristallo, Caccia a Ottobre Rosso e
Last Action Hero. Attualmente, il suo ultimo
film, Basic, è una nuova escursione
nel genere, che va ad esplorare un misterioso caso di agente
scomparsi in una missione particolarmente pericolosa. Girato nel
2003, il film si è avvalso dunque di un regista esperto della
materia e di alcuni grandi interpreti di Hollywood. Nomi
particolarmente noti che hanno portato la pellicola ad assumere il
fascino che ancora oggi la contraddistingue.
Basic è stato scritto da
James Vanderbilt, noto anche per le sceneggiature
di film come Il tesoro dell’Amazzonia,
Zodiac, The Amazing
Spider-Man e Independence Day – Rigenerazione. Nel
dar vita al progetto, Vanderbilt rivelò l’intenzione di trarre
spunto dal film giapponese Rashomon per raccontare una
complessa storia ambientata nel mondo del narcotraffico, con punti
di vista diversi e spesso contraddittori tra loro. La storia sembrò
da subito quella giusta per McTiernan, che si interessò dunque a
portare al cinema quanto scritto dallo sceneggiatore. Con un budget
di 50 milioni di dollari, il film mancò però di affermarsi come
sperato al momento della sua uscita.
Questo arrivò infatti a guadagnare
appena 40 milioni di dollari, e anche la ricezione critica non fu
delle migliori. Basic passò così quasi inosservato,
venendo però piano piano riscoperto. Gli appassionati del genere
troveranno infatti in questo un buon racconto, con tutte le
caratteristiche del suo genere. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Basic: la trama del film
Protagonista del film è l’agente
Tom Hardy, membro della sezione narcotici noto per
le sue capacità persuasive. Uomo di grande esperienza e ingegno,
egli è chiamato ad indagare sulla scomparsa di un gruppo di uomini
durante una spedizione molto speciale. Questa era guidata dal
sergente Nathan West, di cui non si ha più
traccia. Del gruppo vengono ritrovati solo due superstiti,
Raymond Dunbar e Levi Kendall,
quest’ultimo gravemente ferito e figlio di un capo di stato
maggiore. Nessuno dei due, però, sembra disposto a collaborare con
le indagini, rifiutandosi di rivelare cosa realmente sia successo
durante la missione a Panama.
Ad accompagnare Hardy nella sua
investigazione vi è anche il capitano Julia
Osborne, la quale però sembra non apprezzare i metodi del
suo nuovo partner di lavoro. Nonostante ciò, i due dovranno
necessariamente unire le loro forze per poter sperare di risolvere
il caso. Ben presto, Hardy arriverà ad individuare una serie di
contraddizioni in quanto dichiarato dai due superstiti. Scoprire
cosa ci facesse West e il suo team nella giungla, durante un
uragano, e cosa sia realmente accaduto, diventerà una vera e
propria ossessione. Il sentimento di avvicinarsi ad un’orribile
verità, inoltre, si fa sempre più forte.
Basic: il cast del film
Ad interpretare l’agente Tom Hardy
vi è l’attore John Travolta.
Questi, che negli ultimi anni ha recitato in diversi thriller di
buon successo, ha accettato subito il ruolo con grande entusiasmo.
Ad affascinarlo, in particolare, vi erano tutte quelle
caratteristiche psicologiche e comportamentali che rendono Hardy
una personalità controversa tra bene e male. Per prepararsi al
ruolo, inoltre, l’attore ha avuto modo di seguire la routine di
alcuni agenti speciali, cercando poi di riproporre a suo modo
quanto appreso. Accanto a lui, nei panni del capitano Julia
Osborne, vi è l’attrice Connie Nielsen, celebre
per essere la regina Ippolita in Wonder Woman. Questa
accettò la parte lieta di poter dar vita ad un personaggio
femminile di particolare spessore.
Ad interpretare lo scomparso
sergente Nathan West vi è invece il celebre Samuel L.Jackson, il quale torna qui a lavorare insieme
a Travolta dopo il film Pulp Fiction. Il look
del suo personaggio è stato ispirato al regista Sergio Leone e
all’attore fu permesso di avere grande margine di improvvisazione
nelle sue battute. Ad interpretare i due sopravvissuti Raymond
Dunbar e Levi Kendal vi sono invece gli attori Brian Van
Holt e Giovanni Ribisi. Quest’ultimo,
seguendo un suo metodo recitativo, rimase sempre nella mentalità
del suo personaggio, anche durante le pause. Timothy
Daly è il colonnello Bill Styles, mentre Taye
Diggs è il misterioso Pike. L’attrice Roselyn Sanchez
è invece Nunez.
Basic: il trailer e dove vedere il
film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Basic è infatti disponibile nel
catalogo di Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in
questione. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al
meglio della qualità video. In alternativa, il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 14
aprile alle ore 21:10 sul canale
Paramount Channel.
L’invasione aliena suscita da sempre
grande timore e fascino negli spettatori di tutto il mondo. Nel
corso della storia del cinema, innumerevoli sono i film che
affrontano tale evento con punti di vista sempre diversi. Tra i
titoli più celebri dal Duemila ad oggi si annoverano La guerra dei mondi e
Ultimatum alla Terra,
mentre meno noto è L’ora
nera, diretto nel 2011 da Chris
Gorak, qui alla sua opera seconda dopo aver realizzato
Right at Your Door, a sua volta un film di genere
catastrofico. Con questo suo nuovo film il regista ha così modo di
affrontare un evento tanto celebre quanto continuamente
rinnovabile.
A produrre L’ora nera vi è
inoltre Timur Bekmambetov, regista noto in
particolare per aver diretto La leggenda del cacciatore di
vampiri. La presenza di questi, kazako naturalizzato
russo, permise di spostare il punto di vista dal classico Stati
Uniti alla Russia. Un cambio di ambientazione non da poco, che
permette al film di guadagnare una serie di elementi di originalità
di particolare fascino. Anche questo aspetto ha infatti contribuito
al successo economico del film, capace di incassare oltre 60
milioni di dollari a livello globale, a fronte di un budget di 34.
Considerato che il film è stato distribuito direttamente per il
mercato home video in molti Paesi, tra cui l’Italia, si
tratta di un risultato che conferma l’interesse nei confronti del
titolo.
Per chi non avesse ancora avuto modo
di vederlo, si tratta dunque di un film da non perdere, nonostante
i suoi difetti, i quali azi gli donano un atmosfera ancor più
insolita e accattivante. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
L’ora nera: la trama del film
Il film ha per protagonisti cinque
giovani, i quali si ritrovano ad arrivare nella capitale russa
Mosca in un momento particolarmente sfavorevole. Una tempesta
luminosa accoglie infatti Sean e
Ben, giovani imprenditori in cerca di successo
economico, come anche Natalie e
Anne, dirette in realtà verso il Nepal ma
costrette ad uno scalo imprevisto. Le due coppie di amici finiscono
così con l’incontrarsi nei locali notturni della città, dove si
imbatteranno anche in Skylar, l’uomo d’affari
svedese che ha precedentemente imbrogliato Sean e Ben. La frenetica
serata sembra essere il modo per dimenticare ogni problema e
affanno, mettendo da parte rancori e delusioni.
Eppure, ben presto questa si rivela
essere teatro per pericoli maggiori. Un improvvisa invasione aliena
ha infatti luogo quella stessa notte, portando la città al collasso
in tempi rapidi. Quello che fino a poco prima era il teatro di
divertimenti e spensieratezza, è ora divenuto luogo di morte e
paura. Composti da un’energia elettromagnetica, gli alieni uccidono
brutalmente le forme di vita terrestri facendole a pezzi, grazie al
fatto di risultare sostanzialmente invisibili agli esseri umani,
anche se gli oggetti elettrici rivelano la loro presenza. I cinque
ragazzi dovranno allora cercare di uscire vivi da quella
situazione, spostandosi di notte e cercando di arrivare in una zona
più sicura.
L’ora nera: il cast del film
Come anticipato, protagonisti del
film sono cinque ragazzi molto diversi tra loro. Il primo di questi
è Sean, interpretato dall’attore Emile Hirsch,
celebre in particolare per il film Into the Wild –
Nelle terre selvagge. Il suo compare Ben è invece
interpretato da Max Minghella, noto per la serie
The Handmaid’s Tale e regista del film Teen Spirit – A un passo dal
sogno. Graziea a questo film, i due attori sono diventati
grandi amici. Nel ruolo di Natalie si ritrova invece Olivia
Thirlby, vista anche nelle serie Goliath e
The L Word: Generation Q. La sua amica, Anne, ha il volto
di RachelTaylor, celebre come
coprotagonista della serie NetflixJessica Jones. Infine, Joel Kinnaman,
noto per film come RoboCop, Suicide Squad e The Informer,
interpreta l’uomo d’affare Skyler.
L’ora nera: le location, il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
Il film è stato realmente girato a
Mosca, dove Berkamambetov possiede una casa di produzione
cinematografica. Ciò ha permesso così di far acquisire al film
un’atmosfera sconosciuta a molti dei film di questo genere. Nella
capitale russa si sono così svolte riprese tanto nei luoghi più
noti e caratteristici, quanto in ambienti meno conosciuti o
accessibili ma altrettanto utili al film. La produzione è inoltre
andata incontro ad una sospensione di tre settimane a causa dei
forti incendi che hanno colpito la Russia nell’estate del 2010.
Questi hanno infatti generato una nube di fumo che ha impedito di
dar luogo alle riprese del film. Queste sono riprese soltanto nel
mese di settembre, costringendo ad alcuni cambiamenti nelle
location.
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. L’ora nera è infatti
disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play,
Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 14 aprile alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
A partire da lunedì 12 aprile,
Prime Video ha reso disponibile in streaming
gratuito in tutto il mondo, anche senza abbonamento Prime, il
documentario Amazon Original nominato agli Oscar Time della regista Garrett
Bradley. Per una settimana, l’intenso e potente film sarà
disponibile in streaming su Prime Video senza abbonamento Prime e
su YouTube. Se Time dovesse vincere l’Oscar, entrerebbe
nella storia: per la prima volta una regista nera vincerebbe un
Academy Award per il Miglior Documentario.
Time è il documentario più premiato dell’anno, a
partire dal debutto al Sundance Film Festival nel 2020, dove
Garrett Bradley ha vinto il Best Director award for US Documentary
Competition. Da allora, sia la regista che il film hanno continuato
a ricevere importanti riconoscimenti tra cui il Gotham Award, il
National Board of Review, il National Society of Film Critics, il
New York Film Critics Circle, Los Angeles Film Critics Association,
il Black Film Critics Circle, oltre ai premi per la regia a Doc NYC
e agli IDA Awards.
Fox Rich è una donna combattiva. Imprenditrice e madre di sei
figli maschi, ha trascorso gli ultimi vent’anni della sua vita a
battersi per ottenere il rilascio del marito, Rob G. Rich, che sta
scontando una condanna a sessant’anni di prigione per una rapina
che, in un momento di disperazione, commisero insieme agli inizi
degli anni novanta. Alternando i video-diari che Fox ha registrato
per Rob nel corso degli anni a scorci intimi della vita quotidiana
della donna, la regista Garrett Bradley tratteggia un ritratto
ipnotico della resilienza e dell’amore instancabile, elementi
necessari per riuscire a prevalere sulle infinite separazioni
imposte dal sistema carcerario degli Stati Uniti.
Time accosta filmati del passato e del presente
incorniciati dalla voce narrante di Fox e dei suoi figli capace di
restituire una prospettiva unica e intima sugli effetti a lungo
termine della reclusione: bambini che crescono senza padri, mentre
le madri sono obbligate a diventare non solo caregiver, ma
anche esperte legali. Rivela anche come le famiglie si sostengano
grazie alla speranza assoluta, una fede quasi, di riuscire un
giorno a prevalere sulla separazione creata dal complesso sistema
carcerario – come un antico retaggio di quello che un tempo era la
schiavitù. Il film con il suo bellissimo bianco e nero e con un
ritmo sinfonico conferisce valore epico alla storia di Fox e Rob –
una storia, non solo di lotta, ma anche di amore profondo e
resiliente.
Come ha fatto notare Bill Gates nelle sue Gates Notes,
http://gatesnot.es/Time-documentary, “Questo è uno dei film più
intimi che abbia mai visto. Tiene traccia di avvenimenti dal carico
emotivo quasi insostenibile. C’è una scena, verso la fine, che non
assomiglia a nient’altro abbia mai visto in un documentario… Se
Time vincesse l’Oscar quest’anno, sarebbe il primo
documentario diretto da una regista nera a ottenerlo. Il talento di
Garrett Bradley la rende sicuramente meritevole di mettere a segno
una simile pietra miliare.”
Time è diretto da Garrett
Bradley (Alone, America) e prodotto da Lauren
Domino (The Earth Is Humming, America), Kellen
Quinn (Midnight Family,Brimstone & Glory), e
Garrett Bradley. Gli executive producer sono Laurene Powell Jobs
(The Price of Free, A Thousand Cuts), Davis
Guggenheim (Waiting for ‘Superman,’ An
Inconvenient Truth – 2014 Academy Award winner for Best
Feature Documentary), Nicole Stott (Searching for Sugar
Man, Restrepo), Rahdi Taylor (Minding the
Gap, I Am Not Your Negro), e Kathleen Lingo (Walk
Run Cha Cha, 4.1 Miles). Mentre i Co-executive
producer sono Jonathan Silberberg (Paradise Lost 3:
Purgatory, “Iconoclasts”) e Shannon Dill
(Inheritance, He Named Me Malala).
Ecco il trailer di Fast and
Furious 9, il nono capitolo della saga a quattro
ruote che segna il ritorno di Dom Toretto.
La regia sarà firmata
da Justin Lin, già regista di numerosi
capitoli del franchise, mentre la release dopo un primo spostamento
all’aprile 2021(inizialmente il film sarebbe
dovuto arrivare al cinema nel 2020), è fissata al 12 luglio 2021,
solo al cinema.
Ricordiamo che il decimo capitolo
della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il
capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie
principale Fast
and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel
nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del
franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due
film separati.
Jacqueline Hoyt
(sceneggiatrice, tra le altre, di The Good Wife, The
Leftovers, CSI e di The Underground Railroad, la nuova
serie di Barry Jenkins) firmerà la serie sulla vita di
Audrey Hepburn, tratta da un soggetto scritto dal
figlio di Audrey, Luca Dotti, con Luigi Spinola che Wildside,
società del gruppo Fremantle, sta sviluppando. I produttori
esecutivi sono Mario Gianani, CEO di Wildside, del gruppo
Fremantle; Lorenzo Gangarossa con Ludovica Damiani; Luca Dotti e
Luigi Spinola.
Nello scrivere quello che è stato un
bestseller, Audrey At
Home, Luca e Luigi hanno svelato aspetti
inediti della personalità e della vita della grande attrice andando
oltre l’interprete, madre e filantropa.
Andrea Scrosati, COO di Fremantle ha
dichiarato: “Per Audrey il nostro obiettivo sarà ancora una
volta quello di produrre un contenuto nato a livello locale ma
rivolto a una platea mondiale. Credo che il team creativo riunito
dalla Wildside e il progetto stesso abbiano le caratteristiche
ideali perché questo accada”.
Il presidente dei Marvel StudiosKevin
Feige è senza dubbio uno dei motivi principali per cui il
MCU è diventato il franchise di grande successo che tutti
conosciamo. In una recente intervista con
Collider, la star di The Falcon and the Winter SoldierSebastian Stan ha ribadito il ruolo
fondamentale di Feige nei successo dei progetti passati e futuri
del MCU.
L’attore ha spiegato che ha sempre
amato lavorare con Feige, soprattutto per via dell’umiltà che lo
contraddistingue e della passione costante che mette in ogni cosa
che fa. “Penso che una delle cose di lui che sento di aver
sempre amato è quanto sia modesto e quanto sia incredibilmente
grato quando qualcosa funziona”, ha detto Stan su Feige.
“10 anni dopo, o 11… insomma, quanti ne sono passati, sento
come se quell’esuberanza infantile fosse rimasta intatta. Vedi quel
luccichio nei suoi occhi che si illumina quando parli di un
personaggio che ama… Penso che sia innamorato di quello che fa, e
penso che sia una parte importante del motivo per cui c’è una
passione costante da parte sua nel trovare sempre modi interessanti
per raccontare una storia che abbia un senso.”
Stan ha poi continuato a lodare
Feige e la propensione dei Marvel Studios a correre dei rischi per
dare maggiore profondità ai suoi personaggi: “Non lo so, ma
credo che Kevin non abbia il giusto riconoscimento che si merita.
Ho pensato che WandaVision fosse davvero geniale. E sappiamo che
Loki farà la sua stessa cosa. Anche il tono della nostra serie è
molto diverso. Poteva sembra più simile a quello dei film, perché
molto più radicato in quel tipo di narrazione, ma alla fine ciò che
è venuto fuori è questa specie di commedia con al centro questi due
personaggi. C’è un aspetto comico nel personaggio del Soldato
d’Inverno che prima non si era mai visto. Kevin Feige si circonda
delle persone migliori ed è sempre capace di far vincere l’idea
giusta. Non si tratta di ego, e questo è molto
importante”.
Il MCU è pieno di supereroi molto diversi tra
loro, ognuno con i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza.
Ad ogni modo, sono tutti eroi che – nel bene e nel male – cercano
solo di aiutare gli altri e di fare la cose giusta. Ecco le
migliori buone azioni che i principali eroi dell’universo
cinematografico Marvel hanno compiuto fino ad
ora:
Ant-Man: prendersi cura di sua figlia
Ci sono molti modi per
dimostrare di essere una brava persona che fa cose giuste. Non
sempre si tratta di sacrificare la propria vita, sebbene anche
Ant-Man fosse disposto a farlo. Una delle sue qualità più
accattivanti, che inevitabilmente lo rende un personaggio in cui è
facile identificarsi, è il fatto che fa sempre del suo meglio per
essere un buon padre per sua figlia Cassie.
Questo non vuol dire che sia
perfetto, ma la ama molto e cerca di sostenerla e di essere il
miglior padre possibile. Scott Lang è un ottimo esempio che spesso
l’importante è essere soltanto una brava persona. La cosa migliore
che fa Scott è essere, appunto, il papà di Cassie.
Hulk: trasformarsi in Smart Hulk
Più o meno a come accade
per Ant-Man, anche i momenti da eroe di Hulk sono spesso più
tranquilli, ma questo non significa che non siano importanti. Bruce
Banner fatica durante tutto il franchise a sentirsi una brava
persona che vale la pena salvare, a causa del fatto che all’inizio
non sa come controllare Hulk.
Tuttavia, impara sia come avere il
controllo su Hulk in vari modi, sia come accettare di più se stesso
e la sua nuova identità. E, anche se questi potrebbero non rendere
se paragonati ad altri momenti più spettacolri, anche amare sé
stessi è a suo modo qualcosa di eroico. Vedere Hulk trovare
finalmente la pace trasformandosi in Smart Hulk è davvero un grande
momento.
Thor: diventare il re di Asgard
Thor è ovviamente un eroe
che compie molte gesta eroiche usando prima il Mjolnir e poi lo
Stormbreaker. È sempre disposto a combattere e a mostrare il
guerriero che è in lui per proteggere gli altri, ma uno dei suoi
momenti più importanti è quando raduna il resto degli Asgardiani
dopo che Hela ha distrutto la loro terra e ha finalmente assunto il
ruolo di leader.
Sfortunatamente, Avengers:
Endgame ha in un qualche modo rivisitato questo momento,
il che è un vero peccato, dal momento che racchiude davvero il
significo dello sviluppo del personaggio di Thor nella sua intera
trilogia.
Nebula: lasciarsi Thanos alle spalle e perdonare Gamora
Anche se Nebula potrebbe non essere il cuore pulsante dei
Guardiani della Galassia, è comunque un personaggio importante. Il
suo essere cattiva, all’inizio della storia, deriva da una notevole
quantità di traumi che ha subito fin dall’infanzia e che l’hanno
resa arrabbiata e piena di dolore.
Quando è in grado di lasciarsi alle spalle Thanos e perdonare
Gamora, si tratta di qualcosa di molto importante per lei. È un
atto di eroismo sicuramente più legato alla sfera personale, ma è
piuttosto stimolante in diversi modi. Alla fine, si tratta di
rivendicare l’indipendenza e lasciare andare il
passato.
Black Panther: mostrare compassione per Killmonger
T’Challa ha tutte le caratteristiche tipiche di un grande eroe
in quanto è saggio, compassionevole e capace di adattarsi. Fa del
suo meglio per essere un buon re ed è disposto a provare a cambiare
il modo in cui vengono fatte le cose per aiutare più persone
possibili.
Tuttavia, una delle sue migliori azioni è stata quando ha
avuto compassione per Killmonger, anche dopo che questi aveva
tentato di ucciderlo più volte. Poteva comprendere il dolore che
Killmonger aveva provato e voleva provare a concedergli
misericordia, oltre che giustizia.
Captain Marvel: aiutare gli Skrull
All’inizio del film Carol,
che fa parte della Starforce, crede che gli Skrull siano cattivi.
Tuttavia, alla fine scopre che tutto ciò che ha imparato sulla
guerra era in realtà una bugia.
È in grado di adattarsi a queste
nuove informazioni e decide quindi di lavorare per proteggere gli
Skrull. Questo dimostra che è una persona che è capace di
distinguere il bene dal male e che vuole davvero proteggere le
persone innocenti.
Spider-Man: salvare i suoi compagni di classe
Spider-Man è un eroe in cui è facile identificarsi perché,
semplicemente, non è perfetto. È giovane, compassionevole e
intelligente, ma spesso si ritrova a capire le cose nel momento in
cui ne fa esperienza. Peter Parker ha fatto molte cose eroiche
finora nel MCU, ma una delle migliori è stata quando ha salvato i
suoi compagni di classe e altre persone al Washington Monument
durante Spiderman:
Homecoming.
Anche
se potrebbe non essere sopraffatto o sapere completamente cosa sta
facendo, lavorerà sempre duramente per assicurarsi di salvare vite
e fare la cosa giusta. E questo fa parte di ciò che lo rende uno
dei migliori supereroi.
Captain America: far schiantare l’aereo per
salvare vite
Ci sono molti momenti in cui Steve Rogers ha dimostrato di
essere un vero eroe, anche prima di ricevere il Siero del
supersoldato (come quando si gettò su una finta granata pensando
che sarebbe esplosa).
In effetti, è noto per tratti della sua
personalità come l’essere determinato e leale. Tuttavia, una delle
cose migliori che ha fatto e che definisce davvero il suo
personaggio è quando fa schiantare il Valkyrie nel ghiaccio per
salvare vite umane dal tesseract. Spesso è disposto a sacrificarsi
per salvare gli altri.
Vedova Nera: tenere unita la squadra
Vedova Nera non ha sempre ottenuto quanto meritava nel MCU, ma
è stato comunque un personaggio altamente eroico. Alla fine, cerca
sempre di salvare le persone a cui tiene e lavora sodo per
dimostrare di essere il migliore supereroe.
Uno
dei suoi momenti più coraggiosi nel MCU è quando si impegna per
tenere unita la squadra dopo lo Snap. Di tutti gli eroi, Nat è
quello che fa andare avanti il loro lavoro e che mantiene in
funzione il complesso dei Vendicatori, così che ci sia un posto in
cui tutti possono tornare. Agisce guidata dal cuore in questo caso
ma continua a combattere, continua a sperare, anche quando molti
degli altri eroi non lo fanno.
Iron Man: salvare l’universo usando il Guanto
dell’Infinito
Questo momento è al primo
posto in questa classifica perché non solo perché è davvero eroico,
ma anche perché è davvero memorabile. Anche se ci sono molti altri
Vendicatori bravi quanto Tony, non si può negare che questo sia
stato concepito per essere un alto momento cinematografico.
Tony ha salvato l’intero universo
sacrificando se stesso, ma ha anche dimostrato di essere disposto a
rinunciare alla sua vita per salvare gli altri nei primi film
dedicati ai Vendicatori. Tuttavia, è in questa scena finale che
Tony Stark mostra il meglio di sé e del suo vero altruismo.
Una nuova era ha
inizio!Giovedì 22 aprile si aprono
ufficialmente anche in Italia le porte de L’Alta
Repubblica. PaniniComics porta in libreria, fumetteria e negli store
online l’età dell’oro dei Jedi, il nuovo capitolo dell’universo
narrativo di StarWars, in
continua espansione tra cinema, serie tv, fumetti e romanzi.
Per celebrare al meglio questa
giornata, Panini Comics inaugura il suo canale Twitch
TV con una maratona speciale di oltre
10 ore. Il team editoriale, a partire dalle ore 12 di giovedì 22,
sarà alla guida di un viaggio nell’era dell’Alta Repubblica per
presentare al pubblico questo ciclo senza precedenti, dal piano
editoriale alla scoperta di Star
Wars, con approfondimenti a cui prenderanno parte tanti ospiti.
Alla Maratona Star Wars: L’Alta
Repubblica parteciperanno, tra gli altri – in
rigoroso ordine alfabetico – Caleel,
GiuseppeCamuncoli,
StefanoCavada,
MarcoChecchetto,
NicolaDeGobbis,
AdrianFartade,
LucaPerri, LucaRaina, ViolettaRocks, gli SlimDogs e Victorlaszlo88. Lettura
dal vivo, cucina, giochi, scienza, arte sono solo alcuni dei
momenti in cui si svilupperà la Maratona che, grazie anche
all’apporto dei creator ospiti, diventerà una vera e propria
immersione nel nuovo capitolo di una delle saghe più amate della
storia. Il palinsesto completo della giornata è disponibile sui
canali social ufficiali Panini Comics Italia.
Nell’epoca dell’Alta Repubblica la
Galassia è in pace, governata dalla leggendaria Repubblica e
protetta dai nobili e saggi Cavalieri Jedi, in un periodo di
massimo splendore. Le storie presentate in questo ciclo sono
ambientate nel 232 BBY, ben 200 anni prima degli eventi di
Episodio I, un periodo inesplorato della saga di Star
Wars. Sono tre le proposte che danno ufficialmente il via
all’atteso progetto: i romanzi La Luce dei
Jedi e Una Prova di
Coraggio e il primo numero della serie a fumetti
ambientata nell’Alta Repubblica, impreziosito da una
variant cover realizzata daGabriele
Dell’Otto.
Firmato da Charles
Soule, La Luce dei Jedi è
l’opera che pone le basi su cui si sviluppa l’intero ciclo. Prima
dell’Impero, i Jedi illuminavano la via della galassia nell’era
dell’Alta Repubblica. La pace regnava grazie a un benevolo Senato
in cui i Jedi erano un esempio di saggezza e forza. Ma anche la
luce più accecante può proiettare un’ombra, e qualcosa di molto
sinistro sta per sorgere ai margini dei confini della
Repubblica.
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Pagine: 384
Rilegatura: Cartonato + sovracover
Formato: cm 16,5×24
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Una Prova di
Coraggio è il romanzo young adult di
L’Alta Repubblica scritto da JustinaIreland. Vernestra Rwoh, diventata un Cavaliere
Jedi a soli quindici anni, ha il compito di proteggere il genio
undicenne Avon Starros nel viaggio verso la stazione Starlight
Beacon. Un attentato sulla nave obbliga però i due, il suo droide
J-6 e un altro gruppo di ragazzi a un atterraggio di emergenza su
una luna boscosa. Quali pericoli si nascondono nella foresta?
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Pagine: 240
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Negli USA ha registrato oltre
250.000 copie vendute ed è diventato un evento editoriale senza
precedenti. Il primo numero della serie a fumetti L’Alta
Repubblica scritta da CavanScott e illustrata da ArioAnindito, con i colori dell’italiana
Annalisa Leoni, dedicata all’età dell’oro dei Jedi
è disponibile anche con una variant cover d’eccezione realizzata da
GabrieleDell’Otto.
Prezzo: € 3,00 (variant € 5,00)
Pagine: 32
Rilegatura: Spillato
Formato: 17X26 cm
Interni: Colori
Distribuzione: fumetteria e online
Siete pronti a entrare in una nuova
epoca inesplorata? L’appuntamento è per il 22
aprile su Twitch TV con la Maratona
Star Wars: L’Alta Repubblica e in libreria, fumetteria e su
Panini.it con i romanzi e i
fumetti di questo attesissimo ciclo.
Il MCU potrebbe finalmente
chiarire un mistero legato ai giorni di Bucky come Soldato
d’Inverno: perché l’Hydra non ha più creato supersoldati? La
risposta potrebbe essere stata anticipata in The Falcon and the Winter Soldier, in
particolare grazie all’introduzione del supersoldato segreto degli
Stati Uniti: Isaiah Bradley. La sua storia (soprattutto quella
raccontata nei fumetti) potrebbe anche spiegare perché Bradley è
stato imprigionato per decenni, come già confermato nella serie
disponibile su Disney+.
Grazie alla serie ambientata nel
MCU, il passato di Bucky come Soldato d’Inverno è stato
maggiormente delineato rispetto a quanto è stato sviluppato nella
moderna linea temporale dell’universo condiviso. Bucky era il
prodotto non solo del Siero del supersoldato concepito dall’Hydra,
ma anche del programma di condizionamento attivato in lui una volta
catturato dopo essere caduto dal treno. Gli orrori indicibili che
Bucky ha dovuto subire perché considerato un’arma devastante
dall’Hydra, lo hanno reso un essere umano instabile e vulnerabile.
Oltretutto, era diventato un grande assassino, particolarmente
efficiente, quindi l’Hydra non poteva fermarsi dopo aver sviluppato
il Siero e averlo reso una vera e propria arma vivente.
Allora, perché il Soldato d’Inverno
era l’unico supersoldato dell’Hydra nonostante avessero tra le mani
un valido Siero del supersoldato? È possibile che ci fossero dei
piani per l’esplorazione di un maggior numero di supersoldati e per
la creazione di un esercito superiore. Ma se questi stessi piani
fossero stati sventati dopo la trasformazione di Bucky? La storia
segreta di Isaiah Bradley potrebbe essere usata per spiegare questo
buco di trama: nei fumetti, Isaiah ha distrutto il programma per i
supersoldati nazisti dopo aver rubato un costume di Captain
America.
The Falcon and the Winter Soldier ha anche
anticipato come ciò è stato possibile, con Bucky che ha menzionato
di aver già incontrato Isaiah Bradley nel 1951, durante la Guerra
di Corea. Quella missione potrebbe giustificare il fatto che non
solo Bradley ha dato la caccia al Soldato d’Inverno, ma ha anche
cercato di abbattere l’intera operazione dei supersoldati
dell’Hydra.
Anche se ci sarebbe bisogno di
ulteriori episodi o di altri progetti per spiegare perché l’Hydra
ha aspettato così a lungo per sviluppare altri supersoldati, non è
così privo di logica che non l’abbia effettivamente fatto. Teschio
Rosso scomparse nel 1945, lo stesso anno in cui Steve Rogers venne
ibernato nel ghiaccio. L’Hydra venne distrutta, con alcuni
scienziati che iniziarono a lavorare con gli Stati Uniti per
evitare di collaborare con i sovietici. Inevitabilmente, ciò portò
all’infiltrazione dell’Hydra nello SHIELD, che proseguì per decenni
fino agli eventi di Captain America: The Winter Soldier.
Alla fine degli anni ’40, l’Hydra
non era già più un’entità formata. Mantenere una pretesa di
estinzione, simultanea ad un’eventuale ricostruzione, avrebbe
richiesto più attenzione di quella consentita dall’esecuzione del
programma Winter Soldier. Non si sono prove sufficienti che il
Soldato d’Inverno fosse già attivo fino a quando non venne
scongelato nel 1951 e l’infiltrazione di Zola nello SHIELD avrebbe
richiesto al dottore di nascondersi da occhi indiscreti, in modo da
adattarsi alla timeline. Inoltre, il siero di Bucky era una
variante sperimentale del prototipo, non il composto finito (ecco
perché ha perso il braccio!): sembra quindi improbabile che nel
1945 la versione di Project Rebirth ad opera dell’Hydra fosse già
attiva.
Ma nel 1951, tutto sarebbe potuto
cambiare e l’attacco di Isaiah Bradley all’Hydra e al Winter
Soldier potrebbe essere spiegato retroattivamente come un riflesso
(una conseguenza) della distruzione da parte di Bradley del
programma dei supersoldati nazisti al campo di concentramento di
Schwarzebitte e dell’assassinio del Dr. Koch dell’Hydra. Il MCU
potrebbe anche giustificare ciò come il motivo per cui Bradley è
stato incarcerato per decenni, essendo stato processato dalla corte
marziale per non aver seguito gli ordini e per essere diventato un
ladro come accaduto nei fumetti.
Questo, per lo meno,
giustificherebbe il motivo per cui l’Hydra – apparentemente – ha
interrotto i piani per sviluppare il Siero del supersoldato,
nonostante il successo del programma Winter Soldier. Mancano solo
due episodi alla fine di The Falcon and the Winter Soldier, ma
raccontare il passato di Bradley sembra non solo inevitabile ma
anche necessario, non solo come ricompensa per quello che ha dovuto
subire, ma anche come mezzo per rispondere a questo mistero legato
al Soldato d’Inverno e all’Hydra.
Debuttava dieci anni fa su HBO il
primo episodio di una serie che avrebbe in pochissimi anni segnato
un prima e un dopo nel mondo della serialità: IL TRONO DI
SPADE, dal ciclo “Cronache del ghiaccio e del fuoco”,
l’amatissima saga di George R. R. Martin.
Ecco il promo di The Iron Anniversary
Per il decimo anniversario della
serie dei record, dal 16 al 23 aprile Sky propone un canale
interamente dedicato alla saga (canale 111), SKY ATLANTIC
MARATONE – IL TRONO DI SPADE: THE IRON ANNIVERSARY: tutte
le 8 stagioni per un indimenticabile viaggio lungo 73 episodi
arricchito da interviste inedite realizzate proprio per
l’anniversario e diversi contenuti speciali, dedicati sia ai fan
che a chi vorrà scoprire la serie per la prima volta. Tutti i
contenuti di Sky Atlantic Maratone – Il Trono di
Spade: The Iron Anniversary saranno disponibili anche on
demand su Sky e in streaming su NOW.
Fra questi, una prima TV esclusiva:
The
Game of Thrones Reunion, uno speciale in due parti
condotto da Conan O’Brien e girato a Belfast durante le riprese
dell’ottava e ultima stagione de Il Trono di Spade. Per
una durata complessiva di novanta minuti, lo show vedrà il cast e
la crew della serie celebrare il lungo viaggio che li ha visti
protagonisti di un fenomeno di portata mondiale, dando vita a uno
show divertente, dinamico, ricco di aneddoti, curiosità e racconti,
e che permetterà di scoprire interessanti retroscena legati a
quest’epica saga.
Fra i maggiori eventi della storia
della TV, Il Trono di Spade è culminato in un finale
seguito da addirittura 45 milioni di spettatori solo in America – e
da record anche in Italia, su Sky Atlantic, una distribuzione in
207 territori nel mondo e un incredibile esercito di fan pronti a
tutto per celebrare la serie e in trepidante attesa del primo
spin-off ufficiale della serie, quell’“House of the Dragon” che entrerà in
produzione già quest’anno.
Per i dieci anni dal debutto, il
cast de Il Trono di Spade mobiliterà i fan per chiedere
loro di contribuire a una di queste dieci nobili cause: quelle di
Women for Women International, World Central Kitchen, Conservation
International, International Rescue Committee (IRC), UNICEF,
FilmAid International, SameYou, Royal Mencap Society, National
Urban League and The Trevor Project.
SKY ATLANTIC MARATONE – IL TRONO DI SPADE: THE IRON
ANNIVERSARY, DAL 16 AL 23 APRILE AL CANALE 111 DI
SKY
“A Silvano Agosti dal nome
estivo e faunesco” è solo uno dei messaggi che si legge
all’entrata dell’Azzurro Scipioni, la sala che
Agosti ha tenuta aperta per tanti anni a due passi da San Pietro, a
Via degli Scipioni, a Roma. La stessa sala della quale a metà marzo
era stata annunciata la chiusura, ma che adesso ha una
possibilità di sopravvivenza grazie a BNL e a Bnp Paribas.
Il gruppo ha messo in atto un piano
d’azione per evitare che chiuda la sala che ha ospitato negli anni
nomi del calibro di Antonioni, Fellini, Monicelli, Scola,
Bertolucci, Bellocchio. Si tratta di un investimento su 5 anni che
permetterà alla struttura di rinnovare i locali, seguendo un piano
di restauro conservativo, di darle quindi una nuova vita e di
mettere sul tavolo nuove prospettive di sviluppo.
Il Gruppo Bnp Paribas ha dichiarato
di essere lieto “di sostenere la continuità dell’Azzurro
Scipioni, che occupa un posto importante nella vita culturale
romana ed è parte integrante della storia del grande cinema
italiano. Sono convinto che il futuro della settima arte non sarà
scritto senza i cinema. Più che mai, dobbiamo mostrare loro il
nostro sostegno collettivo e tutelare questa parte del patrimonio
cinematografico”.
In questo modo l’Azzurro
Scipioni, la sala nata nel 1983 per idea di Silvano Agosti
che lamentava la mancanza di spazi per le produzioni indipendenti,
avrà una seconda possibilità e si spera una seconda lunghissima
nuova vita.
Zachary Quinto sarebbe disposto a tornare nei
panni di Spock in un nuovo film di Star Trek.
L’attore statunitense ha raccolto l’eredità del celebre
Leonard Nimoy e ha interpretato il ruolo
dell’eminente vulcaniano Spock nella saga reboot creata da J.J. Abrams a partire dal 2009.
Dopo il flop di Star Trek:
Beyond, il franchise è caduto in una sorta di limbo.
Nonostante i successi delle serie tv Star
Trek: Discovery e
Stark Trek: Picard, sul versante cinematografico sono
mesi che continuano a susseguirsi notizie che puntualmente non
vengono mai confermate ufficialmente.
L’ultima in ordine di tempo risale a
qualche giorno fa, quando un nuovo film della saga di Star
Trek è stato ufficialmente annunciato da Paramount, che ha
fissato anche una data di uscita: 9 giugno 2023. Al momento non
sappiamo nulla di questo nuovo progetto: sarà un reboot? Un
prosieguo della saga riavviata da Abrams?
In attesa di nuovi dettagli,
Zachary Quinto ha lasciato intendere che
sarebbe disposto a vestire nuovamente i panni di Spock in un nuovo
film della saga. Tuttavia, parlando con PopCulture, l’attore
– che lo scorso anno abbiamo visto nel bellissimo The Boys
in the Band – ha ammesso di non conoscere quale sia lo
stato del franchise.
“Onestamente, non ho idea di
cosa stia succedendo con Star Trek. Ma ci vogliamo tutti un gran
bene e abbiamo amato tutti quell’esperienza. Se ci fosse la
possibilità e la conseguente disponibilità da parte di tutti, sono
certo che saremmo felici di tornare a bordo. Ma ora come ora, non
lo so. Il franchise è nelle mani di altre persone. Per quanto mi
riguarda, sono andato avanti e non ho più alcun tipo di
aspettativa. Tuttavia, non sai mai quello che potrebbe succedere.
Se dovesse accadere, sarebbe divertente.”
Zachary Quinto sulla possibilità di
interpretare Spock in una nuova serie di Star Trek
Quinto ha anche parlato della
possibilità di interpretare Spock in una futura serie destinata
magari ad un servizio di streaming: “Amo quel personaggio. Amo
quel mondo. Penso che ci siano molte possibilità a livello
narrativo in quell’universo e sarei certamente aperto a qualsiasi
tipo di conversazione, ma dipende da chi, cosa, dove, quando, come
e perché. Ma sono domande a cui mi piace rispondere in modo
specifico, senza ipotizzare. Per cui, vedremo.”
McKay sarà coinvolto nel progetto
anche in qualità di produttore insieme alla Skybound Entertainmen
di Robert Kirkman e a David Alpert, Bryan Furst e
Sean Furst. Kirman, creatore di The
Walking Dead, è autore dell’idea originale sulla quale
sarà basato il film.
Al progetto era inizialmente
collegato Dexter Fletcher, regista di
Rocketman. La sceneggiatura sarà firmata
dall’autore di Rick and Morty Ryan Ridley. Non sono
trapelati altri dettagli sulla trama del film, ma diverse fonti
sostengono che il film dovrebbe svolgersi ai giorni nostri.
Le varie iterazioni di Renfield sul grande schermo
Vi ricordiamo che nel romanzo
originale di Bram Stoker, Renfield è un
paziente ricoverato nell’ospedale psichiatrico del dottor Seward
perché si nutre in modo compulsivo di vari animali, convinto che
più ne mangerà e più vivrà a lungo. Il suo rapporto speciale con il
Conte Dracula è al centro della storia e ricorre nei vari
adattamenti, come il Dracula del 1931 (dove viene
interpretato da Dwight Frye), o il Dracula di Bram
Stoker, dove a vestirne i panni era Tom Waits.
Ricordiamo che il
MonsterVerse di Universal è in continua
espansione. Dopo il successo de L’uomo
invisibile, sono stati messi in cantiere The Wolfman con Ryan Gosling, The Invisible Woman che sarà diretto e
interpretato da Elizabeth Banks e un nuovo adattamento di
Dracula che vedrà dietro la macchina da presa
Karyn Kusama, regista statunitense nota per
aver diretto AEon Flux e Jennifer’s
Body.
Nei fumetti, così come nel MCU, la storia di Vedova
Nera è piuttosto complessa. Dopo la sua permanenza nella
Stanza Rossa, dove si è formata per diventare un’esperta assassina,
Natasah Romanoff (Scarlett
Johansson), ha preso parte a molte missioni che hanno
messo a dura prova il suo codice morale. Il suo partner, Occhio di
Falco (Jeremy
Renner), ne ha menzionata uno durante The Avengers del 2012, facendo riferimento ad una
missione a Budapest.
Anche se il passato di Nat è in gran
parte sconosciuto, durante le sue molteplici apparizioni
cinematografiche sono stati disseminati numerosi indizi in merito a
ciò che Nat ha dovuto affrontare. Ad esempio, sempre in
The Avengers, Loki (Tom
Hiddleston) schernisce Natasha ricordandole gli eventi
a cui aveva preso parte, parlando di una missione a San Paolo e di
un incendio scoppiato in un ospedale situazto in Bulgaria.
Tuttavia, la maggior parte di queste missioni non sono state
raccontate sul grande schermo, ma soltanto accennate. Ora, una
scena eliminata da Captain America: The Winter Soldier,
contribuisce ad ampliare l’oscuro passato di Natasha, tirando in
ballo altri luoghi che nel MCU non sono mai neanche stati
menzionati.
Intitolata “Widow Revelas Her Past”,
la scena ha luogo durante il culmine del film, quando Romanoff ha
deciso di rivelare lo SHIELD, l’HYDRA e i suoi stessi segreti al
mondo. In un ultimo disperato tentativo di fermarla, il capo
dell’HYDRA, Alexander Pierce (Robert
Redford), le ricorda che il mondo avrebbe saputo tutte
le cose discutibile che aveva fatto. Pierce dichiara: “Se lo
fai, niente del tuo passato resterà nascosto. Né Budapest, né
Osaka, nè il reparto pediatrico”. Proprio quest’ultimo sembra
colpire Nat nel profondo, che arriva ad esitare per un breve
momento prima di portare a termine la sua missione. Tuttavia, la
maggior parte degli eventi legati al suo passato rimangono ancora
senza una spiegazione.
Da un lato, Pierce potrebbe aver
fatto riferimento alla Stanza Rossa, dove Nat si è formata quando
era ancora una bambina. Tuttavia, avrebbe potuto facilmente
menzionare quel luogo per nome. Senza un apparente legame con i
fumetti, il reparto pediatrico sembra essere un’idea completamente
originale, partorita appositamente per il film. In realtà, una
spiegazione potrebbe essere stata data in The Avengers del 2012.
L’evoluzione di Vedova Nera: da
spia egoista a eroe altruista
Durante l’interrogatorio con Loki,
dove ha menzionato l’incendio dell’ospedale, Natasha ha una
reazione molto simile a quella avuta in
The Winter Soldier. La breve esitazione della stoica
spia significava che quell’evento aveva avuto un impatto davvero
profondo sulla sua vita. Non si sa molto in merito all’incendio
dell’ospedale, ma nel fumetto tie-in “Black Widow
Strikes” viene fatta luce su quando è accaduto in realtà.
Secondo il fumetto, Romanoff avrebbe dovuto far sembrare un
incidente quello che in realtà era un omicidio, dando fuoco,
appunto, ad un ospedale. Tuttavia, ha lasciato che alcune giovani
ragazze restassero intrappolate nell’edificio, senza riuscire a
salvarle.
Potrebbe trattarsi dello stesso
evento del reparto pediatrico a cui si riferisce Pierce, ma non ci
sono prove chiare che colleghino effettivamente i due eventi. La
storia di Natasha Romanoff include molte decisioni oscure del suo
passato che la stessa ha capito che non potevano essere evitate.
Ciò che ha reso The Winter Soldier così speciale è stato il fatto che
ha contribuito a dare a Natasha un nuovo inizio come Avenger e l’ha
spinta verso un arco narrativo grazie al quale da spia egoista è
riuscita a trasformarsi in eroe altruista.
Wyatt Russell
potrebbe aver anticipato il cameo di Chris Evans in The Falcon and the Winter Soldier. Mancano
ormai due episodi alla fine della serie ambientata nel MCU e siamo ormai entrati nel vivo
di quella che rappresenta la trama principale, ossia il peso
dell’eredità del mantello di Captain America.
Dalla scoperta dell’esistenza di
Isaiah Bradley al crollo pubblico di John Walker che ha ucciso un
membro dei Flag-Smashers, la serie ha ormai messo in discussione
tutto ciò che il pubblico credeva di sapere sull’amatissimo
supereroe. A differenza di Sam Wilson, però, John Walker non ha
alcun legame personale con Steve Rogers.
Durante una recente intervista con
BBC Radio 1, è stato chiesto a Wyatt Russell
se avesse mai incontrato Chris Evans. La risposta dell’attore è stata
la seguente: “Se ho mai incontrato Chris Evans? Credo di sì.
Non credo di averli ‘stretto la mano’, ma credo di averlo
incontrato da qualche parte e di averlo guardato negli occhi. Che
equivale più ad essere uno stalker che ad aver realmente incontrato
qualcuno. Comunque penso di sì. Dovrete solo aspettare la fine
della serie. Resterete tutti sorpresi.”
The Falcon and the Winter Soldier e
il misterioso cameo nell’episodio 5
Le parole di Russell sono molto
difficile da interpretare. Sicuramente l’attore ha lasciato
intendere che il finale della serie ci regalerà più di una
sorpresa, ma ad oggi non possiamo sapere se ciò abbia davvero
qualcosa a che fare con Chris Evans e con un suo ipotetico ritorno nel
MCU. Ricordiamo che di recente era esplosa la notizia del ritorno
dell’attore nell’universo condiviso, poi smentita sia dallo stesso
Evans che da Kevin Feige.
Tuttavia, è da tempo che si parla di
un possibile ritorno di Steve Rogers e non è escluso che Evans
possa aver girato le sue scene in gran segreto, proprio per evitare
eventuali spoiler. Inoltre, nel quinto episodio della serie – che
debutterà questo venerdì – è atteso il cameo di un personaggio che
sembra essere già noto ai fan del MCU (è
già stato confermato che non si tratterà di Black Panther).
Come al solito, non possiamo far altro che attendere la messa in
onda per scoprire come andranno realmente le cose e quali eventuali
sorprese la Marvel ha riservato ai suoi fan.
In Big Sky 1×12 che si intitolerà
“No Better Than Dogs ” Cassie e Jenny affrontano ciascuna un
pericoloso tentativo di scacciarle fuori città mentre Jerrie ha un
incontro ravvicinato con una sua pericolosa minaccia. Tornato
al ranch, Blake torna a casa, dove riceve tutt’altro che un
caloroso benvenuto. Questa non è la tipica riunione di
famiglia nel Big Sky”, MARTEDÌ 20 APRILE (10: 00-23: 00 EDT), su
ABC. (TV-14, LV) Gli episodi possono essere visualizzati anche il
giorno successivo su richiesta e su Hulu.
“No Better Than Dogs” è stato scritto da Elwood Reid e Brian
McCauley Johnson e diretto da Oliver Bokelberg. Guest di Big Sky
1×12 star Omar Metwally nei panni di Mark Lindor, Michael
Raymond-James nei panni di Blake Kleinsasser, Ryan Dorsey nei panni
di Rand Kleinsasser, Britt Robertson nei panni di Cheyenne
Kleinsasser, Michelle Forbes nei panni di Margaret Kleinsasser e
Kyle Schmid nei panni di John Wayne Kleinsasser.
Big Sky 1×12
Big
Sky è la nuova serie tv creata da David E.
Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà
lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di
CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross
Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e
Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th
Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios,
insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big
Sky in streaming è disponibile su Star,
il nuovo canale per adulti di Disney+.
La serie racconta degli
investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze
con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due
sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota
autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le
uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo
per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita.
Big
Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
Nel pomeriggio di oggi, Zack
Snyder, in compagnia di Dave Bautista, ha
presentato il primo
trailer ufficiale di Army of the Dead, il suo
nuovo film originale Netflix, uno zombie movie sui generis.
Il regista ha colto l’occasione per
togliersi qualche sassolino dalla scarpa mentre ha elogiato il
lavoro portato avanti con la piattaforma e sottintendendo quanto
invece è stato difficile lavorare con la Warner
Bros, senza però nominare lo studio.
“Con Netflix la mia esperienza è
stata fantastica, il mio team lì è stato di grande aiuto, mi hanno
supportato, sono stati collaborativi, un’esperienza meravigliosa
(…) è stata l’esperienza più gratificante per me, dallo scrivere il
film, tutto ciò che lo ha riguardato è stato divertente, il cast,
la crew, Netflix stesso, una vera gioia lavorare insieme (…) Questo
è il film e non ce n’è un altro, non ho dovuto litigare per farlo,
è stato l’opposto. Questa è la director’s cut ed e la versione
definitiva”.
Chiaramente il regista si riferisce
all’esperienza alla Warner, alludendo quindi al fatto che la sua
defezione alla regia di Justice League non è stata dovuta
solo dal lutto personale, ma anche da incomprensioni con lo studio
che gli hanno impedito, nel 2017, di portare a
termine il film.
Natalie Portman ha firmato per capitanare il
cast della prossima produzione della HBO Films The Days of
Abandonment, che altro non è che l’adattamento americano
de I giorni dell’abbandono di Elena Ferrante.
Il romanzo aveva già avuto un
adattamento omonimo per il cinema, nel 2005, per opera di Roberto
Faenza. Nel film, quando Tess (Portman), una donna che ha
abbandonato i propri sogni per una vita familiare stabile, viene a
sua volta abbandonata dal marito, e il suo mondo viene
sconvolto.
Maggie Betts scriverà, dirigerà e
produrrà l’adattamento. Natalie Portman sarà produttore esecutivo
oltre a recitare insieme a Sophie Mas sotto la produzione di
MountainA. Celine Rattray e Trudie Styler di Maven Screen Media
saranno anche produttori esecutivi, così come Len Amato di Crash &
Salvage, Ferrante, Domenico Procacci di Fandango e Maria Zuckerman.
The Days of Abandonment sarà prodotto in
associazione con Medusa.
Direttamente dalla sua
casa a Los Angeles Zack Snyder ha presentato, ad
un ristretto numero di giornalisti e fan, l’entusiasmante trailer
di Army
of the Dead, il suo nuovo film in uscita il 21 maggio
su Netflix.
Il trailer è stato
introdotto da una intro moderata insieme al protagonista del film
Dave Bautista che si è detto entusiasta all’idea
di mostrare anche solo poche immagini del lavoro fatto “quando
ho sentito per la prima volta parlare del progetto non ne sapevo
molto, sapevo fosse uno zombie movie e ne ero super curioso, ma
quando ne ho parlato con Zack e mi ha spiegato come era
stratificato il personaggio e la storia, di come si fondesse tutto
con emozione, dramma, c’era cosi tanto in ballo che non vedevo
l’ora di lavorare con lui di nuovo. 300 per me è stato l’occasione
della vita, quella che ha cambiato tutto, in più adoro lavorare con
persone stimolanti dalle quali poter apprendere, in questo caso
vedere Zack all’azione e poter rubare i suoi trucchi!”.
Emozioni, dramma e humor
sembrano essere le caratteristiche di questo zombie movie con
protagonisti un insieme di strambi personaggi che vengono
ingaggiati per una rapina e si ritrovano davanti una squadra di non
morti evoluti, in grado di combattere e di ragionare. In un futuro
post apocalittico Las Vegas è stata conquistata dagli zombie che
sono decisamente diversi da come li immaginiamo. Dimenticate i
classici film che descrivono i mangiatori di umani come semplici
corpi inanimi,
stupidi e deambulanti, Army of the Dead porta la
firma di Zack Snyder e nulla è come sembra, nel
trailer possiamo addirittura vedere una tigre zombie che fa più
spavento di una vera!
Gli unici immuni a detta
del regista sono gli uccelli: “Volevo che fosse un film che
potesse contenere più generi, con uno humor asciutto, un dramma, ma
anche visualmente valido e divertente” spiega il regista, che
si lascia andare sul protagonista della pellicola lodandolo
“sono un fan di Dave da sempre, in Guardiani della Galassia il
suo personaggio era irresistibile, anche qui c’è una grande
componente di humor, ma c’c’è anche molto di più . È un padre che
deve riconnettersi con la figlia, un badass, un killer
professionista, pieno di fragilità e conflitti che soffre perché
vuole a tutti i costi salvare il suo rapporto familiare, ma al
tempo stesso è devoto alla missione e sa che deve essere un buon
leader. Il film è davvero pieno di sorprese”.
A completare il cast
Ella Purnell, Omari Hardwick, Garrett Dillagunt, Theo
Rossi, Matthias Schweighofer, Nora Arnezeder, Hiroyuki Sanada, Tig
Notaro, Raul Castillo, Huma Qureshi, Michael Cassidy e
Micheal Reid McKay.
Dal regista Zack Snyder (300,
Zack Snyder’s Justice League), Army
of the Dead è ambientato a Las Vegas dopo un’invasione
di zombie che l’ha lasciata in rovina e isolata dal resto del
mondo. Quando Scott Ward (Dave
Bautista), ex eroe della guerra contro gli zombie che ora
cucina hamburger alla periferia della città, viene avvicinato dal
boss di un casinò Bly Tanaka (Hiroyuki Sanada), riceve una proposta
incredibile: entrare nella zona di quarantena infestata dagli
zombie per recuperare 200 milioni di dollari sepolti nel caveau del
casinò prima che la città venga bombardata dal governo entro 32
ore. Spinto dalla speranza che la ricompensa possa aiutare a
spianare la strada ad una riconciliazione con la figlia Kate (Ella
Purnell), Ward accetta la sfida, mettendo insieme una squadra
sconclusionata. Maria Cruz (Ana de la Reguera), un asso della
meccanica e vecchia amica di Ward; Vanderohe (Omari Hardwick), una
macchina ammazzazombie; Marianne Peters (Tig Notaro), cinico pilota
di elicotteri; Mikey Guzman (Raúl Castillo), un influencer
stravagante e Chambers (Samantha Win), il suo ride-or-die; Martin
(Garret Dillahunt), capo della sicurezza del casinò; un audace
guerriero conosciuto come il Coyote (Nora Arnezeder) che recluta
Burt Cummings (Theo Rossi), una viscida guardia di sicurezza; e un
abile scassinatore tedesco di nome Dieter (Matthias Schweighöfer).
Scott trova un inaspettato ostacolo emotivo quando Kate si unisce
alla spedizione per cercare Geeta (Huma Qureshi), una madre
scomparsa in città. Con il ticchettio del tempo che scorre, un
caveau notoriamente impenetrabile e un’orda di zombie Alpha più
intelligenti e veloci che si avvicina, solo una cosa è certa nella
più grande rapina mai tentata: i sopravvissuti si prendono
tutto.
Army
of the Dead è diretto da Zack Snyder
(qui anche direttore della fotografia) con una sceneggiatura di
Snyder & Shay Hatten e Joby Harold, tratta da una storia di Snyder.
Il film è prodotto da Deborah Snyder, p.g.a .; Wesley Coller, p.g.a
.; Zack Snyder, p.g.a. Il film è interpretato anche da Richard
Cetrone e Michael Cassidy.
Sky annuncia le
riprese di Lovely
Boy, il nuovo film Sky Original,
prodotto da Indigo Film in coproduzione
con Vision Distribution e Sky, con il sostegno di
Alto Adige Film Commission.
Lovely
Boy è il secondo film di Francesco
Lettieri dopo Ultras. Già regista di riferimento della scena indie
italiana, Lettieri si è imposto nel panorama dei videoclip musicali
con un’estetica riconoscibile e originale, girando per artisti come
LIBERATO, Calcutta, Thegiornalisti. Con Lovely Boy torna
alla musica, raccontando l’ascesa e il declino di una star della
trap. Le riprese del film si terranno tra Roma e il Trentino-Alto
Adige.
Lovely Boy, la trama
Nic, in arte Lovely Boy, è
l’astro nascente della scena trap romana. Tatuaggi in faccia,
talento puro, completa strafottenza per il mondo. Inizialmente
proiettato verso una folgorante ascesa musicale, rischia di essere
risucchiato in una spirale di autodistruzione.
Scritto da Peppe Fiore e Francesco
Lettieri, Lovely Boy ha tra i protagonisti
Andrea
Carpenzano(La terra dell’abbastanza, Il
Campione),
Ludovica Martino(Il Campione, Skam Italia, Sotto
il sole di Riccione, Carosello Carosone) ed Enrico
Borello (Il filo invisibile, Settembre), e si avvale
della direzione della fotografia di Gianluca Palma, della
scenografia di Marcella Mosca, dei costumi di Antonella Mignogna e
del montaggio di Mauro Rodella.
Il regista e sceneggiatore
Francesco Lettieri ha dichiarato: “Lovely
Boyè il mio secondo film. È un film che mi metterà
alla prova, sia per la complessità tecnica di tante scene, sia per
la difficoltà di affrontare una tematica così delicata. Il film non
si sofferma su questioni di ordine morale, né tenta di dare un
giudizio, piuttosto si concentra sulle emozioni. Voglio fare un
film che faccia ridere e piangere, come tutti i film che amo.
Questo mi interessa più di tutto, spero di riuscirci.”
“Lovely Boy conferma la varietà
della nostra proposta di film Sky Original” ha dichiarato
Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming Sky Italia e
CEO di Vision Distribution.“Raccontiamo infatti una storia di
crescita difficile, nella quale sarà evidente come in un mondo
dominato dall’apparenza, si rischia di prendere direzioni
pericolose. La forza di Lovely Boy è quella di dimostrare come
attraverso l’amore e il dialogo si possa prendere in mano la
propria vita, cambiare il proprio destino, anche quando si è
imboccata una strada rischiosa. La collaborazione con Indigo e la
regia di Lettieri sono assoluta garanzia di qualità”
Nicola Giuliano, Produttore e
Fondatore di Indigo Film, ha dichiarato: “È sempre molto bello
accompagnare un giovane e grande talento come Francesco Lettieri
nel suo esordio. Ancora più bello proseguire il percorso con lui e
trovare un partner che sposa entusiasticamente un progetto come ha
fatto Sky per il nostro Lovely Boy.”Lovely Boy
arriverà in prima assoluta prossimamente su Sky e NOW.
Netflix
annuncia la terza e la quarta stagione di Bridgerton,
la prima serie targata Shondaland (casa di produzione fondata da
Shonda Rhimes), creata dal suo collaboratore di lunga
data, Chris Van Dusen (Scandal, Grey’s Anatomy, Private Practice) e da Betsy
Beers. Intanto, la seconda
stagione è ora in produzione e, in linea con i romanzi,
racconterà una nuova storia d’amore, quella della ricerca
dell’amore di Lord Anthony Bridgerton.
“Bridgerton ci ha fatto
innamorare. Il team creativo, guidato da Shonda, conosceva il
materiale e ha prodotto un bellissimo drama, emozionante e
romantico. Hanno dei piani entusiasmanti per il futuro e pensiamo
che il pubblico continuerà ad apprezzare questo show. Stiamo
pianificando di lavorare su Bridgerton
per molto altro tempo ancora a venire”, dice Bela Bajaria, Head of
Global TV di Netflix.
“Dalla prima volta che ho
letto la deliziosa storia di Bridgerton
di Julia Quinn, sapevo avrebbe affascinato il pubblico. Tuttavia,
l’evoluzione di questo adattamento non sarebbe stato un successo
senza i numerosi e significativi contributi dell’intero team di
Shondaland. Il rinnovo della seconda stagione è un forte voto di
fiducia nel nostro lavoro e mi sento incredibilmente grato di avere
partner collaborativi e creativi come Netflix. Betsy e io siamo entusiasti di avere
l’opportunità di continuare a portare il mondo di Bridgerton
a un pubblico mondiale” , afferma Shonda Rhimes.
Basato sulla serie di
best seller della scrittrice Julia Quinn, Bridgerton
è una serie romantica, scandalosa e arguta, ambientata nel mondo
sontuoso e competitivo dell’alta società della Regency London.
Dalle scintillanti sale da ballo di Mayfair ai palazzi
aristocratici di Park Lane e oltre, la serie rivela un mondo
seducente, pieno di regole intricate e drammatiche lotte di potere.
Al centro della storia c’è la famiglia Bridgerton, composta da otto
fratelli affiatati, un gruppo divertente, spiritoso, audace e
intelligente che deve navigare nel mercato matrimoniale alla
ricerca di romanticismo, avventura e amore.
Dal prossimo 16 aprile, arriverà in
anteprima esclusiva in streaming su Nexo+
ASIMMETRIA, diretto dalla giovanissima
Maša Nešković.
Accolto con entusiasmo al Trieste
Film Festival, Asimmetria è il primo lungometraggio della
Nešković e racconta tre storie di separazione, amicizie, amori,
addii. Tre racconti che, in fondo, raccontano una stessa storia.
Una ragazza e un ragazzo trascorrono insieme gli ultimi giorni
della loro spensierata pausa estiva, mentre si avvicina il giorno
in cui la ragazza dovrà lasciare il paese per sempre. Una giovane
donna e un giovane si incontrano ascoltandosi attraverso le pareti
di un vecchio edificio. Si legano rapidamente e si buttano in una
appassionata relazione amorosa. Mentre esplora con lui la città che
aveva lasciato da bambina, la giovane inspiegabilmente sente di
averlo già incontrato prima. Una donna e un uomo si separano dopo
20 anni di matrimonio. Ognuno cerca di trovare un posto tutto suo,
ma c’è qualcosa che impedisce loro di andare avanti. L’estate
è calda, le strade di Belgrado si riempiono delle storie vuote di
queste coppie che si intrecciano in modo quasi casuale. Mentre la
narrazione si svolge, emerge il quadro più ampio di una sola coppia
– una coppia in tre fasi chiave della propria vita.
Nata nel 1984 a Belgrado, in Serbia,
dove si è laureata in Regia cinematografica, Maša
Nešković ha diretto 11 cortometraggi e 10
documentari che sono stati proiettati in diversi festival
cinematografici internazionali e hanno vinto numerosi premi.
Spiega la produttrice Ines
Vasiljevic:“Ho deciso di produrre il film di
Maša Nešković perché da anni stavo cercando una storia che
raccontasse la mia Belgrado, una Belgrado intima e urbana, fuori
dalla narrazione comune fatta di guerra, fatalismi o mitologie
rurali. Allo stesso tempo desideravo produrre l’opera di una voce
giovane e femminile, proprio per uscire dalla logica del
maschilismo belligerante che domina in quasi tutta la produzione
post jugoslava. E Asimmetria è tutto questo”.
Prodotto da Nightswim per l’Italia
con This and That Productions (Serbia) e Korektif (Slovenia),
Nightswim (Italy), ASIMMETRIA sarà in esclusiva su Nexo+ dal 16
aprile.
La piattaforma in streaming
di Nexo+ è un progetto Nexo Digital sostenuto dai media partner
Radio DEEJAY, Radio Capital, Rockol.it, Classic Voice, Danza&Danza,
ARTE.it.
Mirta ama Robin alla follia, lui
le promette che sarà amore eterno. In una cava abbandonata, la
voglia di trasgredire costa la vita a entrambi. La ragazza però si
risveglia e non può che sperare che Robin faccia lo stesso, proprio
come le aveva promesso. Ma niente è come prima. Mirta capisce di
essersi trasformata in una creatura che per sopravvivere si deve
nutrire di carne umana. Ha paura. Braccata da uomini misteriosi,
combatte alla disperata ricerca del suo Robin.
NON MI
UCCIDERE è un teen drama, in una intensa storia
d’amore dalle tinte horror, scritto da Gianni
Romoli, il collettivo GRAMS e lo stesso
Andrea De Sica e liberamente ispirato all’omonimo
romanzo di Chiara Palazzolo, che riuscirà nelle
librerie il 29 aprile edito da SEM Società Editrice
Milanese.
Il film è una produzione
Warner Bros. Entertainment Italia e
Vivofilm, prodotto da
Marta Donzelli e Gregorio
Paonessa, con il sostegno di MiC – Direzione
Generale Cinema e Audiovisivo e IDM Alto Adige e
Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e
l’Audiovisivo.
La fotografia è di Francesco
Di Giacomo, la scenografia di Daniele
Frabetti, i costumi di Chiara Ferrantini,
il montaggio di Pietro Morana, il casting di
Gabriella Giannattasio. Le musiche originali sono
composte da Andrea Farri e Andrea De
Sica.
Arriva da
Deadline la notizia che i 20th Century Studios (ora proprietà
dei Walt Disney Studios) sono ufficialmente tornati a lavoro sullo
sviluppo di Starlight, film basato sull’omonimo
fumetto di Mark Millar, in cantiere dal lontano
2013, prima ancora della pubblicazione dell’opera.
Creato da Millar e
dall’artista Goran Parlov,
Starlight segue le avventure di un eroe spaziale
di nome Duke McQueen, che ha salvato l’universo da un diabolico
cattivone 35 anni fa, ma che ritornato sulla Terra ha scoperto che
nessuno credeva alla sua storia di coraggio. Scrollandosi di dosso
la delusione, cerca di andare avanti con la sua vita, si innamora e
si sposa. Ora, decenni dopo, vecchio e con figli a carico, è
chiamato a ritornare in azione quando il vecchio cattivone minaccia
di ritornare. Pubblicato a marzo 2014, il fumetto viene descritto
come un incrocio tra Flash Gordon e The Dark
Knight Returns.
Is it the future or is
it the past? Con David Lynch non ne siamo mai
certi: i bordi si sfumano, le maglie si allargano, lo spaziotempo e
ogni sua logica esplodono in un Big Bang di intuizioni e
suggestioni. Raccontare tale caos primigenio come se fosse un sogno
è l’obiettivo di questa disamina del terzo capitolo dell’iconico
Twin Peaks, una lettura metaforica che ne esplora
il simbolismo con l’ausilio della critica cinematografica e della
filosofia, della religione e della psicologia. Provando a fare
ordine, a comprenderlo quanto più possibile senza
annullarne del tutto il
mistero. Perché forse è proprio lì, nella sua perturbante
indeterminatezza, che si annida il fascino visionario del regista
di Missoula.
BIOGRAFIA.Ilaria Mainardi risiede a
Pisa, sua città d’origine. Qui ha visto maturare l’amore per il
cinema, scrutato col rispetto e la sospensione incredula che si
deve a ciò che è al tempo stesso familiare e misterioso. Con Les
Flâneurs Edizioni ha pubblicato il romanzo La quarta dimensione
del tempo (2020). Collabora con il sito di critica
cinematografica www.spietati.it.
Quando Sharon Carter ha fatto il suo debutto nel
MCU in
Captain America: The Winter Soldier, alcuni fan pensavano
che l’agente dello S.H.I.E.L.D. sarebbe stata soltanto l’interesse
amoroso di Captain America. Tuttavia, la serie The Falcon and the Winter Soldier ha
dimostrato che il suo ruolo nell’universo condiviso potrebbe essere
assolutamente cruciale. In attesa di scoprire se è davvero Sharon a
nascondersi dietro l’identità di
Power Broker, ecco 10 cose che bisogna necessariamente sapere
sul personaggio:
Il nome in codice
Lo SHIELD è
un’organizzazione molto intrigante nei fumetti, perché impiega
parecchi modi diversi per classificare gli agenti. Alcuni
mantengono i loro nomi in codice dalle precedenti attività, come
Occhio di Falco e Vedova Nera. Altri agenti, invece, ottengono
classificazioni in base ai numeri.
Si tratta di agenti che, nel vecchio
sistema dei fumetti, avevano un’autorizzazione di Livello 6 o
comunque superiore. Sharon Carter è una di questi, designata come
Agente 13 quando ha incarichi sotto copertura. Condivide tale
designazione con sua zia Peggy Carter.
Quando ha debuttato nei fumetti?
Creata da Stan Lee e Jack
Kirby, Sharon Carter ha fatto la sua prima apparizione in un
fumetto nel 1966. È apparsa in una delle storie del numero di marzo
di “Tales Of Suspense” dal titolo “30 Minutes To Live!”.
Nella sua prima apparizione, il suo
nome non è stato rivelato: è stata indicata solo con il suo nome in
codice, Agente 13. Lei e Captain America si sono incrociati quando
era in missione, con l’eroe che ha notato una certa somiglianza con
la sua precedente ragazza. Alla fine, è stato rivelato che Sharon
era la sorella di Peggy Carter, anche se nei fumetti successivi la
retcon ha stabilito che Sharon fosse la nipote di Peggy.
Con quale cattivo si è scontrata
nella sua prima missione?
La prima missione di Sharon
nei fumetti riguardava il recupero di un cilindro pieno di
materiale esplosive da un agente che l’aveva sottratto all’Hydra.
Sfortunatamente per lei, si è imbattuta in una serie di
complicazioni quando un cattivo ha cercato di rubargliela.
Quel cattivo è anche apparso anche
nella prima incursione del personaggio nel MCU: Batroc il
Saltatore. I fan dei film lo ricorderanno come lo stesso cattivo
che ha preso in ostaggio la Stella Lemuriana con il suo equipaggio
in
Captain America: The Winter Soldier. Ha anche fatto
un’apparizione nel primo episodio di
The Falcon and the Winter Soldier.
Di quale speciale team dello SHIELD è stata capo?
Nei fumetti, lo SHIELD ha
diversi team molto specializzati. Alcuni sono impiegati per scopi
scientifici; altri fanno lavori sotto copertura. Alcuni ruotano
semplicemente attorno ad un tipo specifico di agente.
Nei fumetti, per un breve periodo,
Sharon è stata il capo di uno di questi team specializzati. Si
chiamava “Femme Force” perché era composta solo da agenti donne.
Nei fumetti, non tutti i membri del team dello SHIELD sono stati
rivelati nel corso del tempo, ma l’idea era di rafforzare
l’uguaglianza tra agenti maschi e femmine.
Ha ucciso Captain America?
Una cosa che molti fan dei fumetti ricordano
di Sharon Carter è che è stata responsabile della morte di Captain
America. In realtà, non è del tutto vero, anche se i fan non lo
sapevano quando si è svolta la trama.
Sharon è stata sottoposta al lavaggio del
cervello e indotta a sparare a Captain America. È stato un evento
tragico che l’ha lasciata con un senso di colpa incredibile. Alla
fine, tuttavia, ha scoperto che la pistola che ha usato non era
affatto una pistola: era un dispositivo complice dello spostamento
del tempo. In realtà, ha mandato Capitan America indietro nel
tempo, finendo per convincere gli scienziati Hank Pym e Reed
Richards ad aiutarla a risolvere la situazione.
Doveva apparire in Agents of S.H.I.E.L.D.?
Il debutto nel MCU di Sharon Carter ha
coinciso con il lancio degli ultimi episodi della prima stagione
diAgents of S.H.I.E.L.D.La caduta dello SHIELD sul grande schermo ha
causato un effetto a catena per la serie e alcuni fan hanno pensato
che i personaggi dei film Marvel appartenenti
all’organizzazione potessero apparire nella serie
tv.
Mentre Nick Fury e Maria Hill hanno fatto
diverse apparizioni nello show, Sharon Carter non l’ha mai fatto.
Secondo l’attrice Emily Van Camp, tuttavia, ci sono state
discussioni in merito alla possibilità. Sfortunatamente, all’epoca
stava lavorando alla serie televisiva Revenge e non
sarebbe stata disponibile per girare.
Una delle sue ossessioni
I fan del MCU potrebbero
non aver ancora avuto la possibilità di conoscere bene Sharon, ma
con decenni di storia dei fumetti, ci sono molte informazioni
interessanti che potrebbero non essere note. Una cosa che i fan
potrebbero essere interessati a sapere su di lei è proprio ciò da
cui è “ossessionata”.
Trovare il cheeseburger perfetto è
stata una vera e propria missione di vita per Sharon, come rivelato
nella serie “Captain America” del 2005, scritta da Ed Brubaker. È
un bene che sia un’agente che viaggia in tutto il pianeta: ha molte
più possibilità di provare tutti i diversi tipi di cheeseburger
prodotti in tutte le diverse parti del mondo.
Suo nonno era un cattivo?
Sebbene Sharon sia la
nipote di Peggy nei fumetti dell’era moderna, in realtà è la nipote
del fratello di Peggy nel MCU. Tuttavia, a causa del fatto che la
serie Agent Carter è stata cancellata dopo la seconda
stagione, il pubblico del MCU non ha avuto modo di conoscere meglio
Michael Carter.
Molto tempo dopo la cancellazione
dello show, lo sceneggiatore e produttore Jose Molina ha rivelato
che c’era un piano per coinvolgere Michael in “imbrogli degni
di un supercriminale”. Quindi, ad un certo punto, il nonno di
Sharon sarebbe stato un cattivo: se si fosse redento o meno, questo
il pubblico potrebbe non scoprirlo mai…
È stata vittima dello Snap?
La metà del MCU è svanita quando Thanos ha schioccato le dita
in Avengers:
Infinity War. Tuttavia, non è stato mostrato sullo schermo
il destino di tutti i personaggi dell’universo condiviso: Sharon,
ad esempio, non era nel film, quindi i fan non sapevano se era
stata vittima anche lei dello Snap.
Il
suo destino non è stato rivelato fino a Avengers:
Endgame. La sua immagine viene vista sullo schermo dopo
che Carol Danvers ha parlato con Steve Rogers e Natasha Romanoff in
merito proprio alle vittime della decimazione di Thanos. Sebbene
sia l’immagine di Sam Wilson quella su cui l’inquadratura si
concentrare, quella di Sharon viene mostrata proprio alla sua
destra. Come Sam e Bucky Barnes, anche Sharon è scomparsa per
cinque anni.
Quante volte è stata direttore dello SHIELD?
Ci sono molti personaggi che sono stati nominati direttore
dello SHIELD nei fumetti, ma solo pochi hanno diretto
l’organizzazione per più mandati. Sharon è una di questi, avendo
diretto per ben due volte l’organizzazione.
La
prima volta che ha sostituito Nick Fury nel ruolo. In realtà aveva
simulato la sua morte, quindi il suo tempo come direttore non è
durato troppo a lungo. La seconda volta, è apparsa come direttore
ad interim al seguito di Maria Hill, che si è trovata nei guai dopo
che il suo esperimento per riabilitare i criminali attraverso un
cubo cosmico non aveva funzionato. Anche in questo caso, Sharon non
è stata direttore per molto tempo, ma le è stato affidato il
compito di dirigere l’organizzazione in assenza di Hill o
Fury.
È un omaggio al film Da
qui all’eternità (From Here to Eternity) di
Fred Zinnemann il manifesto ufficiale della 67ma edizione del
Taormina Film Fest che accenderà i riflettori del Teatro Antico sul
grande cinema dal 27 Giugno al 3 Luglio. Rivisitazione stilizzata
in chiave moderna, con una scelta cromatica più calda e luminosa,
di una delle sequenze più intense e sensuali nella storia del
cinema, il manifesto è stato realizzato da Ginevra Chiechio su una
palette di colori ispirati alla luce e al calore di Taormina per
reinterpretare l’iconica scena del bacio sulla spiaggia fra
Deborah Kerre Burt
Lancaster.
L’immagine del Taormina Film Fest 67
celebra in questo modo anche i due protagonisti: Burt Lancaster al
quale, in seguito, la figura del Principe di Salina, intramontabile
Gattopardo, regalerà un legame indissolubile con la Sicilia e
Deborah Kerr classe 1921, nell’anno del suo centenario, che proprio
a Taormina era stata invitata nel 1959 e che vincerà un Oscar alla
carriera nel 1994. Vincitore di 8 Academy Awards, Da
qui all’eternità è stato un film cruciale nel
percorso dell’attrice che questa scena d’amore, al tempo giudicata
molto audace, ha consacrato e consegnato all’immaginario
collettivo. “Kerr rhymes with star”, recitava un vecchio adagio
sottolineando l’origine scozzese del suo cognome che la pronuncia
Scottish vuole “Kar”.
Il manifesto del Taormina Film Fest
67 li ricorda così – con un’immagine emblematica dei nostri tempi –
in una spiaggia assolata, avvolti nell’abbraccio di un’invincibile
estate.
Diretto da Francesco Alò,
Alessandra De Luca e Federico Pontiggia,
il Festival è prodotto e organizzato da Videobank Spa nell’ambito
di un mandato triennale – su concessione della Fondazione Taormina
Arte Sicilia e con il patrocinio dell’Assessorato del Turismo dello
Sport e dello Spettacolo della Regione Sicilia, della Sicilia Film
Commission, del Comune di Taormina e del MIBACT.
Empire ha dedicato un lungo speciale a Loki, l’attesa serie dei Marvel Studios in cui
Tom Hiddleston tornerà a vestire i panni del Dio
dell’Inganno. La serie debutterà il prossimo 11 giugno e arriverà
dopo il grande successo ottenuto da WandaVision (la serie dedicata a Wanda Maximoff e
Visione) e The Falcon and the Winter Soldier (incentrata, invece,
su Sam Wilson e Bucky Barnes).
Naturalmente, essendo Loki morto in
Avengers:
Infinity War, la serie sarà incentrata su una versione
leggermente diversa del personaggio. Il Dio dell’Inganno, infatti,
è stato uccido da Thanos nel film del 2018, ponendo fine – almeno
all’apparenza – alle sue continue resurrezioni. Tuttavia, una
versione alternativa del personaggio del 2012 ha rubato il
Tessercat in Avengers:
Endgame e ha creato una linea temporale ramificata: è
proprio quel Loki che sarà al centro della serie.
Gran parte della trama di
Loki è ancora avvolta nel mistero, ma durante
l’intervista con Empire è stato proprio Hiddleston a fornire nuovi
dettagli in merito, invitando i fan a prestare molta attenzione al
logo ufficiale dello show. “Voglio preservare la freschezza
della serie per quando debutterà, ma qualcosa a cui bisogna
prestare attenzione è il logo, che sembra ripristinarsi e
riaggiornarsi”, ha spiegato l’attore.
“Il font sembra continuare a
cambiare forma e sappiamo che Loki è il mutaforma per eccellenza.
La sua è una natura mutevole nel MCU: non sai se è un eroe, un
cattivo o un anti-eroe. Non sai se puoi fidarti di lui oppure no.
Cambia sempre forma: può essere una guardia asgardiana e subito
dopo Captain America.”
Poi ha aggiunto: “Penso che il
logo possa fornire una chiave di lettura per la serie. Loki
riguarda l’indentità e l’integrazione dei frammenti disparati dei
molti sé che questo personaggio rappresenta. Ho pensato che fosse
molto eccitante perché ho sempre trovato Loki un costrutto molto
complesso. Chi è questo personaggio che può indossare così tante
maschere e cambiare forma e sentimenti così rapidamente come un
sixpence?”
01
Distribution ha diffuso il teaser poster di After
3, l’annunciato terzo capito della sla fortunata saga
di libri di Anna Todd. Dopo il successo del primo AFTER, che nel
2019 ha incassato più di 6 milioni di euro al box office italiano,
e l’incredibile risultato del
secondo film, che uscito in sala il 2 settembre 2020, oltre
ogni aspettativa, ha superato i 4 milioni di euro, arriva al cinema
l’atteso sequel After
3, con protagonisti
Josephine Langford (Tessa Young) e
Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott).
Proprio quando Tessa sta
per prendere la più grande decisione della sua vita, tutto cambia.
Alcune scoperte sulla sua famiglia, e su quella di Hardin,
mettono in dubbio tutto ciò che fino a quel momento era certo
e rendono la conquista del loro futuro insieme ancor più
difficile da rivendicare.
AFTER è la
fortunata saga di libri di Anna Todd, nata online da una
fanfiction, divenuta in poco tempo un impressionante
fenomeno della letteratura young adult. La saga AFTER è
stata pubblicata in 35 paesi in tutto il mondo, e solo in
Italia ha venduto oltre 2 milioni di copie (Sperling&
Kupfer).
After
3 è tratto dai romanzi After
3 – Come mondi lontani e After 4 – Anime Perdute: in
Italia, infatti, sono stati pubblicati cinque romanzi invece dei
quattro originali. After We Fell, terzo romanzo originale, è stato
pubblicato in due parti: Come mondi lontani e Anime Perdute.