All’inizio della giornata di oggi, i
fan hanno notato che il
trailer della
Snyder Cut di Justice
League diffuso lo scorso Agosto in occasione del
DC FanDome, non è più disponibile su nessuna piattaforma online e
questo, ovviamente, ha portato a molte speculazioni infondate.
Voci ridicole secondo cui il film
sarebbe stato “cancellato” dalla Warner Bros. hanno iniziato a
circolare in rete (il fatto che le riprese aggiuntive siano
iniziate la scorsa settimana e che siano anche costate parecchio
allo studio non sembrano fattori presi in considerazione da queste
teorie “ben ponderate”!), ma ora il vero motivo per cui il teaser è
stato rimosso è stato finalmente rivelato.
Secondo qaunto riferito da Aaron
Couch di THR via
Twitter, il trailer è stato rimosso a causa di un problema di
diritti musicali non specificato. Sembra infatti che lo studio non
sia passato attraverso i canali appropriati per ottenere il
permesso di usare “Hallelujah” di Leonard Cohen. Tuttavia,
il trailer dovrebbe essere ripristinato una volta risolto il
problema.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Sembra che i Marvel Studios stiano anticipando
una nuova storia che coinvolgerà Ghost e il Regno Quantico in
Ant-Man 3, ma in realtà le recente voci non
sono propriamente accurate. Il Regno Quantico ha avuto un ruolo
significativo nel viaggio nel tempo al centro di Avengers:
Endgame, ma anche alla fine di Ant-Man
and the Wasp, dal momento che Ant-Man vi era
rimasto intrappolato alla fine di quel film.
Il concetto di Regno Quantico è
stato introdotto per la prima volta nel primo film di Ant-Man e
successivamente in Doctor
Strange, ma è stato utilizzato in modo più prominente
soltanto – come già specificato – in Ant-Man
and The Wasp, come set-up per il ruolo che l’eroe avrebbe
poi avuto nel finale della Saga dell’Infinito. Come spiegato da
Hank Pym, il Regno Quantico è “una realtà in cui tutti i
concetti di tempo e spazio diventano irrilevanti a mano a mano che
ci si restringe per l’eternità”.
L’ultimo profilo della Marvel su
Ghost riassume la sua storia nel MCU. Anche se quasi tutto ciò che
è stato rivelato è in realtà conosciuto ai più grazie proprio ad
Ant-Man
and The Wasp, un particolare estratto
anticipa una storia futura su Scott Lang nel Regno Quantico,
intento a raccogliere Energia Quantica per lei.
“Dopo che Janet Van Dyne è
stata salvata dal Regno Quantico, può percepire lo stato instabile
di Ava ed è in grado di guarirla parzialmente usando parte della
sua stessa energia quantistica. Scott alla fine torna nel Regno
Quantico per raccogliere particelle di guarigione quantistica solo
per lei, il che ovviamente è stato prima che accadesse il Blip e
lui restasse bloccato lì per cinque anni… ma questa è una storia
che verrà affrontata in futuro.”
Il Regno Quantico giocherà ancora
un ruolo fondamentale nel futuro del MCU?
Tale nota su Ghost è probabile che
faccia riferimento al tempo trascorso da Scott nel Regno Quantico,
e quindi a ciò che ha portato agli eventi di Endgame,
piuttosto che a una nuova storia incentrata su di lei. Prima che
Ant-Man si unisse ai restanti Vendicatori, Scott era intrappolato
nel Regno Quantico mentre raccoglieva Energia Quantica per Ghost.
Dato che Hope e il resto dei Pym erano stati ridotti in polvere,
nessuno era rimasto per poterlo tirare fuori dalla dimensione
alternativa come precedentemente concordato.
Mentre si trova in quello stato
subatomico per molto meno tempo rispetto al salto temporale di
cinque anni nel mondo reale visto in Avengers:
Endgame, è possibile che ci sia una storia non raccontata
che i Marvel Studios stanno solo aspettando di affrontare. In
questo modo, ci sarebbe una transizione più fluida tra Ant-Man
and the Wasp ed Endgame.
In ogni caso, il Regno Quantico dovrebbe ancora svolgere un ruolo
importante nel futuro del MCU.
Love For Rent è la
miniserie drammatica romantica turca creata da Meriç Acemi e andata
in onda nel 2015. La serie è stata diretta da Metin Balekoğlu
(1–20) Barış Yöş (21–43) Şenol Sönmez (44–69). La serie è prodotta
da Müge Turalı Pak Yelda Perahya Yalçın Mehmetcan Yüksel.
Love For Rent: trama e cast
Nella serie una cameriera di nome
Defne Topal (Elçin Sangu) si ritrova in un gioco d’amore quando ha
bisogno di soldi per saldare il debito di suo fratello. Defne
si prende cura di sua nonna, sua sorella giovane e suo fratello
maggiore, perché suo padre li abbandona e dopo che sua madre li ha
lasciati per un altro uomo. Un giorno, un uomo di nome Ömer
İplikçi (Barış Arduç) la bacia bruscamente perché vuole salvarsi da
un appuntamento al buio che sua zia ha organizzato per
lui. Sconosciuto a Defne e Ömer, la zia di Ömer Neriman
(Nergis Kumbasar) ha visto il bacio. Dopodiché, Neriman arriva
con un’offerta a Defne di sposarsi e poi lascia l’uomo per cui l’ha
affittata. Neriman è pronto a dare 400.000 lire, ma Defne
prende solo i soldi di cui ha bisogno (200.000 lire) e accetta
l’offerta di salvare suo fratello dalle persone a cui è
indebitato. Inizia come assistente vicino a Ömer İplikçi,
ignara del fatto che lui è l’uomo che l’ha baciata fino a quando
non lo vede nel suo primo giorno di lavoro. Ha 6 mesi per
sposarsi e poi lasciarlo, ma non ne era abbastanza consapevole e si
è accidentalmente innamorata di lui!
In Love For Rent
protagonisti sono Barış Arduç nel ruolo di Ömer İplikçi, Elçin
Sangu nel ruolo di Defne Topal, Salih Bademci nel ruolo di Sinan
Karakaya, Onur Büyüktopçu nel ruolo di Koray Sargın, Müjde Uzman –
Seda Berensel, Seçkin Özdemir – Pamir Marden, Sinem Öztürk nel
ruolo di Yasemin Kayalar, Nergis Kumbasar nel ruolo di Neriman
İplikçi, Melisa Şenolsun nel ruolo di Sude İplikçi, Levent Ülgen
nel ruolo di Necmi İplikçi, Ferdi Merter nel ruolo di Hulusi
İplikçi, e Ayberk Atilla nel ruolo di Sadri Usta.
Nel cast anche Devrim Yalçın nel
ruolo di Deniz Tranba (ospite), Elifcan Ongurlar è Fikret Gallo
(ospite), Ismail Karagöz nel ruolo di Şükrü, Hande Ağaoğlu come
Mine, Hikmet Körmükçü nel ruolo di Türkan Topal, Melisa Giz Cengiz
nel ruolo di Esra Topal, Kerem Fırtına come İsmail, Sanem Yeles nel
ruolo di Nihan Topal, Osman Akça nel ruolo di Serdar Topal, Ragıp
Gülen è Zübeyir Taşçalan, Selin Uzal nel ruolo di Derya, Simge
Doğanlar nel ruolo di Ece, Leyla Lydia Tuğutlu come İz (separata
dall’array), Özlem Gezgin come Nazlıcan (separato dall’array),
Ender Sakallı come Vedat (separato dalla matrice), Bariş Murat
Yagci nel ruolo di Eymen, e Natiq M. Dhahir nel ruolo di
Alhawashim.
In precedenza,
Natalie Portman aveva anticipato che Thor: Love and
Thunder sarebe stato “frivolo, divertente…
semplicemente grandioso”. Adesso l’attrice premio Oscar, che
nel film di Taika Waititi tornerà a vestire i panni di
Jane Foster, ha svelato nuovi dettagli sulla quarta avventura
cinematografica del Dio del Tuono.
Ospite dello show di
Kelly Clarkson (via
CBM), Portman ha specificato alla cantante/conduttrice che nel
film non sentiremo chiamarla “Lady Thor”. Come specificato
dall’attrice: “Jane ha dei poteri. Non sono esattamente gli
stessi di Thor. È la sua versione del Dio del Tuono. Si chiamerà
Mighty Thor.”
Come descritto nell’arco narrativo
di “Death of the Mighty Thor” del 2018 di Jason Aaron, Jane Foster
ottiene poteri quasi identici a quelli di Thor dopo che il figlio
di Odino risulterà indegno di brandire il mjolnir, con Foster che
diventerà il proprietario del mistico martello. Queste
dichiarazioni di Portman sembrano indicare che il film di Waititi
potrebbe andare in una direzione leggermente diversa.
Jane Foster avrà poteri diversi da
quelli del figlio di Odino in Thor: Love and Thunder?
Prima che Foster acquisisse i poteri
di Thor nel 2018, il personaggio era stato precedentemente fuso con
Lady Sif in una trama del 1975 di Gerry Conway dopo che un’entità
nota come Fear ingannò Foster in un tentativo di suicidio.
Trovandosi faccia a faccia con la morte, Sif scelse di sacrificarsi
donando la sua forza vitale per salvare l’amante dell’uomo che
amava.
Un’altra possibilità
potrebbe essere che la Jane Foster di
Natalie Portman diventi una Valkyria, uno
sviluppo recente nei fumetti, il risultato di un attacco a
Manhattan da parte di Malekith. Come parte dei suoi nuovi poteri da
Valkyria, Foster ottiene una mazza d’oro, una catena e persino un
paio di ali. Portman si trova attualmente a Sydney, in
Australia, per prepararsi alle riprese.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è
fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Harrison Ford ha condiviso un affettuoso
ricordo del compianto Sean Connery e del tempo trascorso insieme al
leggendario attore sul set di Indiana Jones e l’ultima
crociata. Uscito nel 1989, all’epoca si credeva che il film
sarebbe stato l’ultimo episodio dell’acclamato
franchise di successo.
Il terzo capitolo, oltre ad essere
stato acclamato da pubblico e critica, ha ufficialmente introdotto
al pubblico il padre di Indiana Jones, ruolo che Connery ha
interpretato con estrema abilità. Il film – vincitore di un Oscar
per il miglior montaggio sonoro – ha probabilmente una delle
migliori trame dell’intero franchise, ed è stato con grande
delusione di molti fan che Connery non è tornato nei panni del
professor Henry Jones in Indiana Jones e il regno del teschio
di cristallo, uscito nel 2007.
Connery è morto lo scorso fine
settimana nella sua casa alle Bahamas, lasciando dietro di sé
un’eredità straordinaria. Conosciuto in gran parte per il ruolo di
James
Bond (è stato il primo attore a vestire i panni dell’iconico
007), il talento di Connery è riuscito con Indiana Jones e
l’ultima crociata ha creare un personaggio che era l’antitesi
del ruvido e capriccioso Indiana Jones di Ford, permettendo ad una
miscela perfetta di umorismo e pathos di trovare la sua strada
all’interno della saga.
Harrison Ford e la scena sulla
motocarrozzetta con Sean Connery in Indiana Jones
Con i tributi alla
genialità di Connery che continuano ad arrivare da un’ampia varietà
di celebrità, è sempre bello ascoltare coloro che hanno avuto modo
di lavorare con la star. Ford ha parlato della scomparsa del suo
co-protagonista in L’ultima crociata, rivelando che
insieme si sono divertiti moltissimo a girare l’amato sequel.
Secondo una dichiarazione ufficiale rilasciata a
Variety, Ford ha ricordato quando ha guidato una
motocarrozzetta con Connery lungo un “sentiero di montagna
accidentato e tortuoso”. Potrebbe essere stato un momento
alquanto spaventoso per l’attore scomparso, ma le parole di affetto
usate da Ford per ricordare quel momento rende chiaro che entrambi
gli attori si sono divertiti molto insieme.
“Era mio padre… non nella vita
reale… ma in Indy 3. Non saprai mai cosa significa il piacere fino
a quando qualcuno non ti paga per portare Sean Connery a fare un
giro su una motocarrozzetta che rimbalza lungo un sentiero di
montagna accidentato e tortuoso, e arrivare a vederlo dimenarsi.
Dio, ci siamo divertiti da matti. Se è in paradiso, spero che
abbiano dei campi da golf. Riposa in pace, caro amico.”
John Boyega ha rivelato di aver avuto una
discussione onesta con un dirigente della Disney rimasto anonimo in
merito alle sue critiche alla trilogia sequel di Star Wars. Boyega è meglio conosciuto per il
ruolo dell’ex Stormtrooper Finn in tutti e tre gli episodi della
trilogia sequel della saga fantascientifica. Quando il personaggio
di Finn è stato introdotto ne Il Risveglio della Forza del 2015, il potenziale
relativo al suo arco narrativo era davvero promettente. Tuttavia,
Finn ha continuato a essere messo sempre più in secondo piano nei
due capitoli successi, Gli
Ultimi Jedi del 2017 e
L’Ascesa di Skywalker del 2019.
Da allora, Boyega ha criticato la
gestione del suo personaggio da parte della produzione,
sottolineando come
Star Warsabbia gestito male le trame di alcuni
personaggi all’interno della trilogia sequel. Ad esempio, la Rose
Tico di Kelly Marie Tran è stato un altro personaggio introdotto
con le medesime premesse di Finn ne Gli
Ultimi Jedi, per poi apparire soltanto per 76
secondi ne
L’Ascesa di Skywalker. Inoltre, Boyega ha avuto
anche fare i conti con il fandom tossico della saga, sin da quando
Finn è apparso per la prima volta sullo schermo. I co-protagonisti
dell’attore nella saga lo hanno pienamente supportato,
sottolineando a loro volta la sua frustrazione per come è stato
gestito il personaggio di Finn.
In una nuova intervista con
THR, John Boyega ha rivelato che un dirigente
della Disney – di cui non ha fatto il nome – lo ha contattato in
seguito alle sue critiche sulla saga Star
Wars. Boyega è apparso fiducioso in merito alla conversazione
avvenuta. “È stata una conversazione molto onesta, molto
trasparente. Ci sono state molte spiegazioni da parte loro sul modo
in cui vedevano le cose. Mi hanno anche dato la possibilità di
spiegare com’è stata la mia esperienza. Spero che l’essere stato
così aperto riguarda la mia carriera, in questo momento, aiuterà
altri attori in futuro, ma non solo… il ragazzo che vuole fare
l’assistente di regia, il ragazzo che vuole diventare produttore.
Spero che le conversazione non siano più un tabù o un elefante nel
stanza.”
La trilogia sequel di Star Wars con
John Boyega: un’occasione sprecata?
È fantastico che
Boyega speri che la sua esperienza con la saga di Star Wars aiuterà chiunque voglia mettere
piede nell’industria cinematografica. Tuttavia, è francamente
inaccettabile che Boyega abbia dovuto affrontare tali avversità in
un franchise che dovrebbe essere incentrato sulla celebrazione
della diversità. Nel complesso, i sequel di
Star Wars hanno rappresentato un’impresa assai
ambiziosa, con diverse buone idee che alla fine sono state
utilizzate nel modo sbagliato o non sviluppate a
dovere.
Lucasfilm e il
regista J.J.
Abrams uniscono ancora una volta le forze per
condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia
lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran,
con Ian McDiarmid e Billy
Dee Williams.
Ray Fisher ha rivelato che le riprese aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League hanno cambiato tutte le scene con protagonista
Cyborg. Sono passati quasi tre anni dall’uscita nelle sale di
Justice
League. Il film del DCEU è stato diretto dal regista
Zack Snyder durante la maggior parte della
produzione, ma in seguito ad una tragedia familiare lo stesso ha
dovuto abbandonare il progetto.
Joss Whedon ha sostituito Snyder e ha così completato
i lavori sul film, riscrivendo la sceneggiatura e apportando enormi
cambiamenti alla visione originale di Snyder, soprattutto in merito
alla storia del personaggio di Cyborg.
Victor Stone/Cyborg,
introdotto per la prima volta in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, ha svolto
un ruolo molto più significativo nella Justice
League di Snyder, con lo stesso regista che in
passato ha anche affermato che la storia del personaggio
era“il cuore del film”. Tuttavia, il taglio
di Whedon ha diminuito drasticamente il ruolo di Cyborg, insieme a
quello di altri personaggi, tra cui la Iris West di Kiersey Clemons
e il Ryan Choi di Zheng Kai. Negli ultimi mesi,
Ray Fisher è stato sempre più esplicito in merito al
comportamento assai poco professionale di Whedon sul set,
descrivendo l’ambiente lavorativo come tossico.
L’attore ha affermato che i tagli
sui personaggi sono stati intenzionali e di recente ha anche
accusato
Joss Whedon di aver alterato la pelle di uno dei membri del
cast di colore attraverso l’impiego della CGI. Naturalmente, un
portavoce di Whedon ha subito negato l’accusa. Negli ultimi mesi,
la Warner Bros. ha avviato un’indagine circa quanto sarebbe
accaduto – a detta di Fisher – durante le riprese. Tuttavia, Fisher
ha accusato anche lo studio di aver influenzato le indagini e di
avere intrattenuto alcune “conversazioni razziste” durante
la post-produzione. Adesso Fisher ha fornito maggiori dettagli
sulle riprese aggiuntive.
Ray fisher sui reshoot di Justice
League: “Ho rigirato quasi l’intero film.”
Parlando dei reshoot con Geek House
Show (via
Snyderspecific su Twitter),
Ray Fisher ha rivelato che ogni singola scena della
versione cinematografica di Justice
League con protagonista Cyborg è stata girata di
nuovo, ad eccezione della sequenza di 30 secondi sul tetto di
Gotham City. “Quello che posso dire sul mio personaggio e su
ciò che avete visto nella versione cinematografica, è che ogni
singola scena, ad eccezione della scena sul tetto della polizia di
Gotham City con il Commissario Gordon, con Batman, Flash e tutti
gli altri… ogni singola scena in cui penso sia apparso Cyborg è
stata rigirata. Ho rigirato quasi l’intero film.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Netflix
ha diffuso il teaser trailer di Bridgerton,
la prima serie targata Shondaland (casa di produzione fondata da
Shonda Rhimes). La serie è stata creata dal suo
collaboratore di lunga data, Chris Van Dusen (Scandal,
Grey’s Anatomy, Private Practice) e
debutterà il 25 dicembre in tutti i
Paesi in cui il servizio è attivo.
Basato sulla serie di bestseller
della scrittrice Julia Quinn, Bridgerton è
una serie romantica, scandalosa e arguta che celebra l’eternità di
amicizie durature, famiglie che trovano la loro strada e la ricerca
di un amore che conquisti tutto. La serie è interpretata da
Phoebe
Dynevor, Regé-Jean Page, Golda Rosheuvel, Jonathan Bailey, Luke
Newton, Luke Thompson, Claudia Jessie, Nicola Coughlan, Ruby
Barker, Sabrina Bartlett, Ruth Gemmell, Adjoa Andoh, Polly Walker,
Bessie Carter e Harriet Cains.
Bridgerton, la trama
Bridgerton
segue le vicende di Daphne Bridgerton (Phoebe Dynevor), la figlia
maggiore della potente famiglia Bridgerton mentre fa il suo debutto
nel competitivo mercato matrimoniale di Regency London. Sperando di
seguire le orme dei suoi genitori e trovare il vero amore, le
prospettive di Daphne inizialmente sembrano non essere messe in
discussione. Mentre suo fratello maggiore inizia a escludere i suoi
potenziali corteggiatori, il foglio dello scandalo dell’alta
società scritto dalla misteriosa Lady Whistledown pone Daphne sotto
una cattiva luce. Entra in gioco il desiderabile e ribelle Duca di
Hastings (Regé-Jean Page), scapolo impegnato e considerato match
ideale dalle mamme delle debuttanti. Nonostante i due affermino di
non volere nulla di ciò che l’altro ha da offrire, la loro
attrazione è innegabile e le scintille volano mentre si trovano
impegnati in una crescente battaglia di ingegni e mentre affrontano
le aspettative della società per il loro futuro.
Nel 2011 è stata E. L. James ad
aprire il cosiddetto vaso di Pandora, pubblicando la chiacchierata
trilogia di Cinquanta
Sfumature. Quello che credevamo fosse solo un fenomeno
passeggero, ha fatto invece da apripista a tantissimi nuovi romanzi
erotici e film di genere. A spopolare, infatti, da mesi su Netflix
è il film 365
Giorni, tratto dall’omonimo romanzo della trilogia di
Blanka Lipińska, con
Michele Morrone e Anna-Maria
Sieklucka nei panni dei protagonisti.
Mentre Michele
Morrone era già conosciuto al pubblico italiano, grazie ad alcuni
ruoli televisivi e cinematografici e alla sua carriera parallela
come cantante, la sua co-protagonista è ancora un mistero tutto da
scoprire. Vediamo quindi insieme tutto quello che c’è da
sapere su Anna-Maria Sieklucka, sul suo passato, la sua
formazione e la sua carriera nel cinema.
Anna-Maria
Sieklucka film e serie tv: gli inizi della carriera
10. Nata il 31 maggio del 1992 a
Lublin, in Polinia, Anna-Maria Sieklucka comincia
sin da piccola a interessarsi al mondo dello spettacolo. Nonostante
suo padre sia un famoso avvocato, Anna-Maria viene lasciata libera
di scegliere il suo percorso di studi e la sua carriera. Per
inseguire il suo sogno di diventare un giorno un’attrice famosa, la
ragazza si iscrive alla scuola di teatro AST National
Academy of Theatre Arts nella città di Wrocław.
9.
Mentre Anna-Maria studia recitazione e teatro, allo stesso tempo si
impegna nello studio delle lingue. Oltre infatti a parlare il
polacco, la sua lingua madre, la ragazza parla fluentemente anche
l’inglese, il francese e il tedesco.
Durante i suoi anni
in accademia, oltre a studiare la storia del teatro, comincia anche
a muovere i primi passi sul palcoscenico. In quel periodo, infatti,
partecipa a diverse produzioni teatrali, affinando così le sue doti
attoriali.
8.
Dopo essersi diplomata all’accademia nel 2018, Anna-Maria comincia
subito a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo. Solo un
anno più tardi, infatti, viene scelta per interpretare il ruolo di
Aniela Grabek nella serie televisiva dal titolo Na Dobre i
Na Zle, una sorta di medical drama polacco
incentrato sulla vita dei paramedici e dello staff
dell’ospedale.
Anna-Maria
Sieklucka in 365 Giorni
7.
Ma la sua prima grande opportunità arriva solo nel 2019 quando
viene scelta insieme a Michele Morrone come protagonista del nuovo
film erotico 365
Giorni, tratto dall’omonimo romanzo di Blanka
Lipińska.
Il film, diretto da
Barbara Białowąs e Tomasz Mandes,
racconta la storia di Massimo Torricelli (Michele
Morrone), un feroce boss della mafia siciliana che
incontra per caso la bella Laura Biel (Anna-Maria
Sieklucka) e se ne innamora a prima vista. Ma l’amore che
prova per quella sconosciuta, si trasforma presto in ossessione.
Massimo infatti decide di rapire Laura e di tenerla prigioniera per
365 giorni. Se alla fine dell’anno la ragazza non si sarà
innamorata di lui, verrà rilasciata.
Durante i suoi mesi
di prigionia, Laura sarà protetta da Massimo e dai suoi scagnozzi e
potrà sperimentare una vita fatta di lusso frenato, ville favolose,
gioielli e abiti costosi, lontana però dal suo lavoro e dai suoi
affetti. La ragazza tenterà più volte, infatti, di fuggire via da
quell’incubo e di schivare le sempre più insistenti
avanches di Massimo. Ma dopo anni passato al fianco di un
noioso e sessualmente inesperto fidanzato, per Laura, resiste al
suo aguzzino diventerà ogni giorno più complicato.
Presto o tardi,
infatti, la ragazza dovrà fare una scelta, se resistere agli
attacchi di Massimo o abbandonarsi per la prima volta al piacere,
senza pensare alle conseguenze nè al futuro, cedendo all’oscuro
fascino del proibito.
Anna-Maria
Sieklucka e Michele Morrone: un amore solo al cinema
6.
Il film 365
Giorni, disponibile su Netflix dal mese di giugno 2020, ha fatto
registrare alla piattaforma di streaming il record di
visualizzazioni in tutto il mondo. Oltre alla storia, che strizza
l’occhio alla trilogia di Cinquanta Sfumature – libri ai quali
l’autrice si è ispirata -, complice di questo successo inaspettato
è l’incredibile chimica tra i due protagonisti. Grazie alla
sintonia perfetta tra Anna-Maria Sieklucka e Michele
Morrone, infatti, anche le scene più piccanti sembrano
credibili e coinvolgenti.
5.
In molti, dopo aver visto il film, hanno infatti ipotizzato che tra
i due attori ci potesse essere una reale storia d’amore. Purtroppo
però non è così. Mentre, infatti, Michele Morrone, divorziato e con
due bambini, sembra essere ancora single, Anna-Maria è invece
impegnata. L’attrice è fidanzata con Łukasz
Witt-Michałowski, un famoso registra teatrale polacco,
conosciuto durante gli anni dell’accademia.
Nonostante Łukasz
abbia quasi vent’anni più di Anna-Maria, tra i due le cose sembrano
andare a gonfie vele. La coppia convive ormai da diversi anni a
Varsavia ed entrambi pare non abbiano problemi a lavorare insieme.
Negli anni infatti i due si sono spesso trovati sullo stesso set e
addirittura Łukasz ha diretto Anna-Maria in uno spettacolo
teatrale.
L’attrice ha sempre
dichiarato di voler mantenere la sua vita sentimentale quanto più
privata possibile. Tuttavia, dopo l’uscita di 365
Giorni, Anna-Maria è stata costretta ad agire e a bloccare
il flusso di pettegolezzi pubblicando una sua foto insieme al
compagno. Nonostante le scene super hot girate insieme per il film
e le strane teorie dei fan, il suo rapporto con Michele Morrone
resta solo professionale.
Anna-Maria
Sieklucka Instagram e curiosità
4.
Un po’ come accadde anni fa prima per i libri e poi per i film di
Cinquanta
Sfumature, anche 365 Giorni si è beccato non poche
critiche. Nonostante infatti il record di visualizzazioni in tutto
il mondo, il film è stato aspramente criticato sia dal pubblico che
dalla critica. Molti spettatori, anche coloro che in passato hanno
appoggiato l’intera trilogia di Fifty Shades, hanno
trovato il film eccessivamente spinto e a tratti volgare. Le
critiche inoltre hanno investito i due protagonisti, definiti molto
meno dotati dei predecessori Dakota
Johnson e Jamie
Dornan.
3.
Per Anna-Maria Sieklucka, fresca di accademia
teatrale, non è stato per nulla semplice decidere di accettare una
parte in un film così controverso. Il ruolo di Laura in 365 Giorni,
segna infatti il suo debutto al cinema e l’attrice ha riflettuto
tanto prima di firmare il contratto. Anna-Maria ha lavorato per
settimane con autori e registi per far si che le scene non la
mettessero eccessivamente a disagio e che tutto filasse
liscio.
2.
Nonostante quindi il film sia stato considerato un po’ da tutti
eccessivo e poco sofisticato, la sua uscita ha trascinato la
Sieklucka sotto i riflettori. L’attrice, quasi sconosciuta fino a
quel momento, è diventata famosa da un giorno all’altro. Grazie a
365 Giorni e al suo lavoro parallelo come
modella, Anna-Maria è riuscita a guadagnarsi un
bel po’ di fan in giro per il mondo. Non a caso, infatti, l’attrice
a oggi conta più di due milioni e mezzo di followers su
Instagram.
1.
Per continuare a restare aggiornati sulla sua carriera e sulla sua
vita privata, vi consigliamo di seguire l’account Instagram ufficiale
di Anna-Maria Sieklucka.
We Are The Thousand –
L’incredibile storia di Rockin’1000 racconta la
storia di Rockin’1000, la più grande Rock Band al mondo, iniziata
nel 2015 quando per la prima volta al mondo 1000 musicisti si
incontrarono nel Parco Ippodromo di Cesena, per eseguire il più
grande tributo mai realizzato: suonare all’unisono Learn To Fly e
recapitare il video ai Foo Fighters. Diventato virale in poche ore,
il video attirò l’attenzione della band statunitense che non
esitò a rispondere con un concerto epico, proprio a Cesena.
We Are The Thousand – L’incredibile storia di
Rockin’1000, il progetto cinematografico diretto da
Anita Rivaroli, racconta l’evento attraverso le testimonianze dei
suoi protagonisti, mille musicisti di tutte le età provenienti da
ogni parte d’Italia uniti dall’amore per la musica. Un mega
concerto unico nel suo genere che grazie alle immagini live e ai
racconti di chi l’ha vissuto riesce a emozionare e appassionare lo
spettatore, coinvolto e trasportato quasi per magia nel Parco
Ippodromo di Cesena.
Oggi Rockin’1000 è una realtà
conosciuta a livello globale, che riceve riconoscimenti, inviti e
proposte di collaborazione in tutto il mondo. Dal 2016 organizza
veri e propri concerti negli stadi – Cesena, Firenze, Parigi,
Francoforte – e iniziative speciali che vedono protagonisti 1000
musicisti. Rockin’1000 nasce da un’idea di Fabio Zaffagnini,
Claudia Spadoni, Martina Pieri, Mariagrazia Canu, Francesco Ridolfi
“Cisko” e Anita Rivaroli.
Sotto la sapiente regia di Anita
Rivaroli, We Are The Thousand – L’incredibile storia di
Rockin’1000 porta sul grande schermo un momento epico
della storia della musica live italiana. “E’ prodotto da Indyca in
collaborazione con Rockin’1000 e New Lanark Film & Music,
sostenuto dalla Film Commission Emilia Romagna e dal Piemonte Doc
film Fund”; We Are The Thousand – L’incredibile storia di
Rockin’1000 sarà sugli schermi italiani come evento I
Wonder Stories dal 25 al 28 ottobre.
Sabato è arrivata come un fulmine a
ciel sereno la notizia che Sean Connery è morto all’età di 90 anni.
L’attore aveva una lunga lista di ruoli iconici alle spalle, anche
se la sua fama sarà sempre legata indissolubilmente al personaggio
di James
Bond.
L’attore scozzese ha interpretato
007 in sei film dal 1962 al 1983, e ora
Variety ha condiviso le dichiarazioni dell’attuale interprete
di 007, Daniel Craig, e degli storici produttori del
franchise Michael G. Wilson e Barbara Broccoli. Craig ha
interpretato per la prima volta l’agente segreto nato dalla mente
di Ian Fleming in Casino Royale del 2006 e dirà addio al
ruolo in No Time to
Die, in uscita il prossimo aprile. “È con enorme
tristezza che ho appreso della scomparsa di uno dei veri grandi del
cinema”, ha detto l’attore alla celebre rivista. “Sir Sean
Connery sarà ricordato come Bond e molto altro ancora. Ha definito
un’epoca e uno stile. L’arguzia e il fascino che ha ritratto sullo
schermo possono essere misurati in megawatt. Ha contribuito a
creare il blockbuster moderno”.
“Continuerà a influenzare attori
e registi negli anni a venire”, ha continuato Craig. “I
miei pensieri vanno alla sua famiglia e ai suoi cari. Ovunque sia,
spero che ci sia un campo da golf”. In un’altra nota,
Wilson e Broccoli hanno affermato che Connery “era e sarà
sempre ricordato come l’originale James Bond, il cui ingresso
indelebile nella storia del cinema è iniziato quando ha annunciato
quelle parole indimenticabili: ‘Il mio nome è Bond… James
Bond’.”
In No Time to Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
Certamente, Black Widow non è stato
posticipato tante volte quanto
Wonder Woman 1984, ma adesso il film dei Marvel Studios non arriverà nelle
sale fino ad un anno di distanza dalla release originale. È una
cosa alquanto frustrante per i fan, e con la possibilità di vedere
il film su Disney+ ormai totalmente fuori
discussione, la speranza è che il Covid-19 sia solo un brutto e
lontano ricordo entro l’inizio del prossimo anno.
In un’intervista con
Marie Claire, la star di Black Widow,Scarlett
Johansson, ha condiviso i suoi pensieri in merito al
rinvio del film, ammettendo di non esserne mai stata sorpresa.
“Penso di aver avuto un presentimento”, ha dichiarato.
“Sono davvero triste all’idea che le persone non a vedere il
film fino alla prima metà del prossimo anno, ma non è stata una
cosa che mi ha turbata, perché la cosa più importante in questo
momento è preservare la salute di tutti.”
“Ne avevo parlato con Kevin Feige e con i nostri colleghi produttori,
cercando di capire quale fosse la strada percorribile”, ha
spiegato l’attrice. “Siamo tutti ansiosi di far uscire il film,
ma più importante di ogni altra cosa è offrire al pubblico
un’esperienza sicura. Le persone devono essere in grado di sentirsi
veramente quando stanno seduto al chiuso, in un cinema.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Nonostante al momento i dettagli
sulla trama del film sia piuttosto scarsi, sembra proprio che
l’attesissimo Spider-Man 3 sarà un adattamento di
Spider-Verse. In attesa di scoprire maggiori dettagli
sulla terza avventura di Peter Parker collegata al MCU, ecco che
ComicBookMovie ha raccolto 10 storie dai fumetti che potrebbero
servire da ispirazione per un eventuale prossimo film dedicato
all’Uomo Ragno.
The Master Planner Saga
I Marvel Studios hanno già
tratto una scena molto celebre da “The Master Planner Saga”, ma
questa storia è talmente ricca che funzionerebbe anche da sola in
un eventuale film futuro, cosa che la Casa delle Idee dovrebbe
assolutamente considerare. In questo classico racconto di Stan Lee
e Steve Ditko, il simpatico arrampicamuri incontra per la prima
volta Gwen Stacy e Harry Osborn, mentre è impegnato a trovare una
cura per sua zia May, ormai in fin di vita.
Il Master Planner del titolo è in
realtà il Doctor Octopus, cosa che ha rappresentato un bel colpo di
scena. Prendere in prestito alcune delle idee qui offerte per
introdurre nuovamente quel cattivo potrebbe essere una mossa
intelligente da parte dei Marvel Studios. “Chiunque può vincere
un combattimento quando le probabilità sono facili! È quando il
gioco si fa duro e sembra che non ci siano possibilità… è allora
che conta!”, afferma Spidey ad un certo punto, sottolineando
il suo status di eroe.
Coming Home
Il capitolo d’apertura di
J. Michael Straczynski nella sua serie Amazing Spider-Man è
sicuramente degno di un adattamento per il grande schermo, e il
presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha persino scritto una prefazione per
TPB! Ha introdotto alcuni elementi mistici nei poteri di Spider-Man
(qualcosa che avrebbe sicuramente funzionato dopo la sua
collaborazione con Doctor Strange), un misterioso nuovo mentore
sotto forma di Ezekiel (che ha le stesse abilità
dell’arrampicamuri), e il maledetto vicino inarrestabile
Morlun.
Determinato a consumare l’essenza di
Spidey, Morlun ha inseguito l’eroe attraverso New York City in una
delle prove di forza più lunghe e brutali di sempre per il
personaggio. I Marvel Studios hanno sostanzialmente adattato la
scena finale di questo arco – zia May che scopre che suo nipote è
Spider-Man -, quindi non sarebbe troppo sorprendente per loro
tornare a “Coming Home” come fonte d’ispirazione.
The Six Arms Saga
Questa trama dei primi anni
’70 ha toccato molti argomenti particolarmente pesanti, tra cui la
tossicodipendenza di Harry Osborn e la morte di alcuni dei più
stretti alleati di Spider-Man. Credendo di dover appendere le sue
ragnatele per sempre, Peter crea un intruglio che pensa lo libererà
dai suoi poteri, ma il giorno dopo si sveglia con sei braccia
invece di due.
Sulla base di quello che è successo
alla fine di Spider-Man: Far From Home, il lanciatore di
ragnatele del MCU che prende una decisione simile non sarebbe una
grande sorpresa, ma tutto ovviamente dipenderà da cosa accadrà in
Spider-Man 3. La trama includeva Lizard e Morbius, il
vampiro vivente, e se si pensa all’unicità di vedere Spider-Man con
sei braccia, potrebbe essere un vero spasso per un film destinato
al grande schermo.
The Death of Jean DeWolff
Anche se il Capitano Stacy
è stato incluso sia in Spider-Man 3 di Sam Raimi che in
The Amazing Spider-Man di Marc Webb, nessuno dei film
precedenti ha davvero esplorato la relazione tra l’Uomo Ragno e il
NYPD. Dare a Peter un alleato sarebbe piuttosto interessante –
anche se probabilmente ora è un fuggitivo – e questo potrebbe un
giorno portare ad un adattamento per il grande schermo di “The
Death of Jean DeWolff”.
Il fumetto segue i tratti tipici
della storia relativa ad un misterioso omicidio e alla sua
risoluzione: Spidey ha scoperto che Jean è stata uccisa, e rendere
la caccia al potenziale serial killer la sottotrama di un futuro
film di Spider-Man avrebbe sicuramente un sacco di potenziale
(Sin-Eater sarebbe anche una grande, inaspettata scelta come
cattivo del MCU). Anche la sua relazione con Spider-Man è
affascinante e merita di essere esplorata, soprattutto perché lei
aveva scoperto di provava dei sentimenti per lui dopo il suo
omicidio. Potrebbe non essere appropriato nel MCU, considerando il
fatto che Peter è ancora un adolescente, ma vedere questi due
interagire in un film sarebbe certamente un must.
Superior Spider-Man
La maggior parte della
serie di Amazing Spider-Man ad opera di Dan Slott non ha mai
ottenuto il concenso sperato, ma Superior Spider-Man aveva un’idea
alla base abbastanza buona, ed è qualcosa che potrebbe creare una
divertente sottotrama in un film. Certamente, non vorremmo che
questo malvagio Spidey diventasse lo status quo nel MCU, ma un
eventuale scontro futuro con Doctor Octopus che finisce con la
rivelazione che ha preso il controllo del corpo di Peter Parker
potrebbe essere una rivelazione divertente.
Tuttavia, vorremmo vedere Peter
riprendere il controllo prima della metà del film. Ciò potrebbe
portare ad uno scontro finale con Doc Ock, per non parlare di
alcuni cattivi che il leader dei Sei Sinistri potrebbe senza dubbio
incrociare durante l’arco narrativo.
The Clone Saga
Se sei un
fan delle avventure dei fumetti di Spider-Man, è probabile che tu
voglia dimenticare che la The Clone Saga. Un
disastro certamente contorto, con Marvel Studios e Sony dovrebbero
tagliare molto da questa trama affinché funzioni nell’universo
cinematografico Marvel. È stato The Jackal – segretamente il
professor Miles Warren, uno dei tutor del college di Peter – a
clonare l’eroe, ed è un cattivo che ha un grande potenziale per
essere altrettanto grande sullo schermo, nonostante non sia così
famoso.
Anche il fatto che
il giovane Peter si trovi faccia a faccia con un’altra versione di
se stesso sarebbe davvero interessante, e aprirebbe le porte ad un
potenziale spin-off dedicato a Scarlet Spider. È ora che Peter
lasci il liceo, quindi è così che Warren potrebbe entrare in
gioco.
Legacy
Norman e Harry Osborn sono
stati una parte importante della trilogia di Sam Raimi di
Spider-Man e di The Amazing Spider-Man 2, ma ciò
non significa che il Green Goblin debba essere lasciato in
disparte. Anche se sarebbe bello vedere il Peter Parker di Tom
Holland che si scontra con Norman (un cattivo con il potenziale
per diventare un grande villain dell’universo cinematografico
Marvel se gestito nel modo giusto), vestito nel suo classico
costume verde e viola, è necessario prendere le cose in una
direzione drasticamente diversa rispetto al passato.
È qui che potrebbe entrare in gioco
questo racconto di Ultimate Spider-Man. “Legacy” ha caratterizzato
un Norman che si è trasformato in una bestia massiccia capace di
lanciare fiamme dalle sue mani e volare. Mettere il giovane eroe
contro un avversario così terrificante potrebbe sicuramente essere
diverso da quello che abbiamo visto negli adattamenti
precedenti.
The Scorpion
Questa non
è una trama in quanto tale, ma la prima apparizione di Scorpion
risalente agli anni ’60 potrebbe essere facilmente adattata in
Spider-Man 3. Mac Gargan era un investigatore privato
assunto da J. Jonah Jameson per scoprire l’identità segreta
dell’eroe, ma l’editore del giornale alla fine decise di finanziare
un esperimento per trasformarlo in Scorpion quando quel piano
fallì.
Sfortunatamente, Mac
è impazzito nel processo e ha finito per inseguire sia Spider-Man
che Jonah, qualcosa che ha costretto Peter a salvare l’uomo che ha
creato uno dei suoi più grandi nemici. Le basi per questo sono
state gettate alla fine di Spider-Man: Homecoming, con il
direttore del Daily Bugle presumibilmente impostato per assemblare
gli Ammazzaragni nel prossimo film. La domanda sorge dunque
spontanea: perché non inserire anche Scorpion?
Kraven’s Last Hunt
Kraven il Cacciatore
potrebbe non avere gli stessi poteri appariscenti di alcuni degli
altri cattivi di Spider-Man, ma è qualcuno che i fan dei fumetti
non vedono l’ora di vedere sul grande schermo. Il cattivo che
arriva a New York City per dare la caccia al giovane vigilante ha
davvero molto senso, soprattutto ora che Peter è stato incastrato
come un assassino da Mysterio.
Saltare direttamente a “Kraven’s
Last Hunt” può sembrare prematuro, quindi perché non preservarlo
per il film dedicato al villain che è in lavorazione? Farlo
potrebbe essere un modo intelligente per preparare il terreno per
un’entusiasmante rivincita.
Spider-Verse
“Spider-Verse” vedeva Peter Parker
incontrare innumerevoli versioni alternative di se stesso quando un
gruppo di esseri simili a vampiri quasi immortali iniziò a
viaggiare attraverso il Multiverso nel tentativo di uccidere ogni
Spider-Man mai esistito. Per fare ciò, questa antica famiglia di
esseri mistici si nutriva fondamentalmente di tutte quelle diverse
versioni dell’eroe, portando alla nascista di un esercito di
Spider-Men che si riuniva per fermarli.
Anche se Spider-Man 3 stuzzicherà solo il concetto della Rete
della Vita e del Destino, i Marvel Studios potrebbero abbracciare
pienamente il concetto in un film futuro con un vero e proprio
evento “Spider-Verse”. Sarebbe un vero spasso (specialmente se
significasse introdurre una tonnellata di nuove versioni di
Spidey), ed è probabilmente un passo successivo logico dopo che
Peter Parker incontrerà davvero, nel nuovo film, le sue controparti
dei franchise di Spider-Man e Amazing
Spider-Man.
L’ex interprete di Catwoman,
Anne Hathaway, ha rivelato che Zoe Kravitz è la scelta perfetta per il
ruolo nell’attesissimo The
Batman di Matt Reeves. Hathaway
è stata la terza attrice ad interpretare Catwoman in soli due
decenni, quando ha vestito i panni dell’iconico personaggio ne
Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, l’ultimo film della
trilogia di Christopher Nolan dedicata a Batman.
In precedenza, anche Halle Berry aveva interpretato il personaggio
nel dimenticabile film omonimo del 2004, così come Michelle Pfeiffer aveva interpretato Selina
Kyle dando vita nel sequel di
Tim Burton del 1992, Batman – Il ritorno, a quella che
ancora oggi è ricordata come l’iterazione cinematografica più forte
della supercriminale.
Adesso Kravitz, figlia dell’attrice
Lisa Bonet e del musicista Lenny Kravitz, raccogliere l’ingombrante
eredità, interpretando Catwoman al fianco del Batman di Robert Pattinson. Il primo trailer del film,
pubblicato ad agosto, ci ha regalato soltanto un breve assaggio di
Kravitz nei panni del personaggio, ma alcune successive foto dal
set hanno rivelato sicuramente di più.
Anne Hathaway ha rivelato ciò che pensa del
casting di Zoe Kravitz nei panni di Catwoman durante
un’intervista con Collider
in occasione della promozione del film
Le Streghe. Su un eventuale consiglio che Hathaway darebbe
a Kravitz, l’attrice premio Oscar ha risposto che la collega non ne
ha affatto bisogno. Proprio come fatto dalla stessa in relazione al
ruolo della Strega Suprema nel film di Robert Zemeckis (in passato
già interpretato magnificamente da Anjelica Huston),
Anne Hathaway ha spiegato che ogni attrice e ogni regista
devono portare la propria interpretazione di Catwoman sullo
schermo. L’attrice ha concluso dicendo che pensa che Kravitz sia la
“scelta perfetta” per il ruolo.
Anne Hathaway sul ruolo di
Catwoman: “L’unico modo è darne una propria
versione.”
“Hai visto la foto di lei che
scendeva quelle scale, giusto? Beh, non ha bisogno di alcun mio
consiglio. Se avessi un consiglio da darle, sarebbe quello di non
ascoltare nessuno perché penso che l’unico modo per interpretare
quel ruolo sia darne una propria versione. Abbiamo avuto tutti
registi diversi e tutte le nostre interpretazioni erano specifiche
per i film a cui abbiamo preso parte, un po’ come la mia Strega
Suprema era specifico per Robert Zemeckis e quella di Anjelica
Huston lo era per il film di Nicolas Roeg, ed è fantastico! E tutti
i Joker erano specifici per ogni regista che hanno avuto, quindi
non credo che ci si possa impantanare troppo con i confronti. E
soprattutto, quando non sei tu a farlo, perché il tuo lavoro è dare
il massimo e pensare a quello che devi fare. Sono entusiasta di
vedere cosa farà Zoe. Ho sempre pensato che fosse la scelta
perfetta.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Felicity Jones è
interessata ad interpretare di nuovo Jyn Erso in un progetto futuro
di Star Wars, e di recente ha spiegato come le
piacerebbe veder tornare il suo personaggio. L’attrice candidata
all’Oscar si è unita alla galassia lontana, lontana nel 2016,
quando ha interpretato la protagonista del primo spin-off della
saga,
Rogue One: A Star Wars Story. Il film era ambientato
prima degli eventi di Una Nuova Speranza e mostrava come la Ribellione
veniva in possesso dei piani della Morte Nera e gli eroici
sacrifici necessari per raggiungere quell’obiettivo.
È qui che il pubblico ha incontrato
per la prima volta Jyn Erso, leader naturale e figlia di Galen
Erso, l’uomo che ha progettato un difetto fatale nella Morte Nera.
Dopo aver accettato con riluttanza di aiutare i ribelli, Jyn guidò
il gruppo di
Rogue One e giocò un ruolo determinante nella sconfitta
finale dell’Impero. Tuttavia, Jyn non è mai riuscita a vedere
questa vittoria poiché lei e il resto della sua squadra sono morti
alla fine del film di Gareth Edwards. Era sulle
spiagge di Scarif quando la Morte Nera l’ha attaccata e
apparentemente è morta a seguito dell’attacco insieme a Cassian
Andor (Diego Luna).
Nonostante questo finale, Jones vorrebbe tornare ad interpretare
l’eroina.
In una recente intervista con THR
(via
Screen Rant), a Felicity Jones è stato
chiesto di un possibile ritorno nei panni di Jyn Erso in un futuro
progetto di Star Wars. È noto che Disney e Lucasfilm hanno
un’opzione contrattuale con l’attrice, che potrebbe tornare nei
panni di Jyn qualora la storia o i piani in merito alla saga lo
richiedessero. Quando le è stato chiesto a proposito di un sequel
di Rogue
One, Jones ha scherzato sul fatto che la reincarnazione
sia possibile in Star Wars prima di affermare: “Sento che ci sono
una serie di affari in sospeso per Jyn, questo è sicuro!”.
L’attrice ha anche in mente un’idea
ben su come Jyn potrebbe tornare: “Penso che sarebbe
affascinante vederla invecchiare. Vederla più saggia e vederla
combattere le forze oscure nell’universo. Ce ne sono molte, a
quanto pare.”
In tempo di conflitto, un gruppo di
improbabili eroi si unisce per una missione: rubare i piani della
Morte Nera, l’arma di distruzione definitiva dell’Impero. L’evento
chiave nella timeline degli eventi di Star
Wars mette insieme persone ordinarie che scelgono di fare cose
straordinarie, diventando così parte di qualcosa di più grande di
loro stessi.
Il regista di Suicide
Squad, David Ayer, ha smentito le voci secondo cui la
sua versione del film arriverà su HBO Max. Ayer è stato scelto per
scrivere e dirigere il primo film del DCEU incentrato sulla Task
Force X, e sebbene l’hype attorno al progetto fosse davvero enorme,
Suicide
Squad– nonostante il successo al botteghino – ha
ottenuto recensioni feroci da parte della critica e risposte
mediocri da parte dei fan.
Di conseguenza (o almeno
apparentemente), la Warner Bros. ha scelto di andare in una
direzione completamente diversa per il sequel, ingaggiando questa
volta
James Gunn, il regista di Guardiani della
Galassia. Negli ultimi anni, Ayer ha parlato più volte di come
la versione cinematografica del film fosse il risultato
dell’ingerenza dello studio. La versione originale del cinecomic
avrebbe avuto un tono molto più cupo e avrebbe incluso archi
narrativi diversi e molto più sviluppati per alcuni personaggi. Il
successo della campagna dei fan per la
Snyder Cut di Justice
League ha portato alcuni a chiedersi se la
cosiddetta Ayer Cut di Suicide
Squadavesse qualche possibilità di essere
rilasciata, con lo stesso Ayer ha incoraggiato i fan a condividere
il loro interesse per il progetto e a far sentire la loro voce.
Mentre la versione di Justice
League ad opera di
Zack Snyder arriverà davvero su HBO Max il prossimo anno, una
teoria alquanto accreditata è che anche la prima versione di
Suicide
Squad di David Ayer seguirà lo stesso percorso.
Non è mai stato annunciato nulla di ufficiale, ma da tempo
circolano voci che suggeriscono che WB abbia già stretto un accordo
con Ayer per rilasciare la sua versione del cinecomic sul servizio
di streaming. Proprio per questo, un fan ha contattato Ayer
direttamente sui social media chiedendogli di commentare tali
rumor,
e Ayer ha semplicemente risposto con un definitivo
“Non è vero”.
Suicide Squad Ayer Cut: i fan
devono rinunciare alla speranza?
Questo, ovviamente, non significa
che non potremmo mai vedere la versione originale di Suicide
Squad, dal momento che David Ayer potrebbe benissimo essere in
trattative con la Warner Bros. per il rilascio del suo taglio del
cinecomic: semplicemente, potrebbe non essergli ancora stato
concesso il permesso di parlarne. Inoltre, altro aspetto da non
sottovalutare, è che HBO Max potrebbe aspettare di vedere quanto
successo avrà la
Snyder Cutdi Justice
League prima di dare il via libera alla versione
originale di Suicide
Squad. Per ora non ci sono piani circa una release della
Ayer Cut, ma non è detto che per questo i fan debbano
gettare la spugna e rinunciare alla speranza.
Suicide
Squad è un film del 2016 diretto da David
Ayer con Will
Smith, Margot
Robbie, Jared
Leto, Joel
Kinnaman, Jai Courtney, Cara
Delevingne, Viola
Davis, Scott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike
Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin
Downes e David
Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del
mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per
costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito
alla morte di Superman avrà il compito di
difendere l’umanità da ogni genere di minaccia.
In un commovente video diffuso
online il giorno di Halloween, la star dell’attesissimo
Spider-Man 3,Tom
Holland, ha aiutato un giovane paziente sottoposto ad
un trapianto di cuore a diventare l’Uomo Ragno. Holland ha
interpretato l’eroe Marvel sia in
Spider-Man: Homecoming che in Spider-Man: Far From
Home ed è apparso anche in Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame insieme ai suoi compagni Vendicatori, uniti nella
lotta contro Thanos.
Di recente Holland è arrivato ad
Atlanta dopo la fine delle riprese di Uncharted, per iniziare a
girare proprio Spider-Man 3. Nel nuovo film
tornerà al fianco dei membri del cast dei due film precedenti,
Jacob Batalon e Zendaya, che questa volta dovrebbero entrambi
avere dei ruoli di maggior rilievo. Il regista di
Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From
Home,Jon Watts, tornerà a
dirigere il nuiovo film, che uscirà nel 2021.
In un video su Twitter pubblicato da
Jaimie
Trueblood ad Halloween, Holland è apparso sullo schermo per
conto della C0hildren’s Healthcare di Atlanta, affidando i suoi
doveri di Spider-Man ad un giovane ragazzo di nome Jerry che di
recente ha subito un trapianto di cuore. Nel video, simile ad un
trailer, Holland si dirige di fretta verso un’aula e dice che anche
i supereroi devono sostenere gli esami finali.
Chiede così a Jerry di sostituirlo e
il video si interrompe con la presentazione del nuovo eroe dello
Spider-Verse: SpiderJerry. Un Jerry eccitato spara
ragnatele dai polsi e assume il suo ruolo come se fosse qualcosa di
naturale, istintivo. Potete vedere il filmato “SpiderJerry: Close
to Home” cliccando
qui.
Cosa sappiamo di Spider-Man 3?
Di Spider-Man
3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si
sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella
secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga
dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il
personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce).
Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori
dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe
catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle
precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter
Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave
all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film
dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di
restare nel MCU per ancora un altro film
a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
L’attore di Justice
League, Ray Porter, spera di tornare
nei panni di
Darkseid in un progetto futuro della DC. Porter è uno dei tanti
attori che sono stati rimossi da Justice
League quando Joss Whedon ha preso
in mano le redini del progetto, dopo che Zack
Snyder ha dovuto abbandonare la produzione del
film a causa di una tragedia familiare. Whedon ha stravolto gran
parte dei piani originali di Snyder, dall’alterazione degli archi
narrativi dei personaggi alla cancellazione totale di intere
performance. Il
Darkseid di Porter era destinato ad essere il cattivo
principale del film, ma alla fine è stato sostituito con
Steppenwolf (interpretato da Ciarán Hinds).
Dopo anni di campagne da parte dei
fan, la versione di Justice
League ad opera di Zack
Snyder (affettuosamente conosciuta dai fan come
Snyder Cut) arriverà su HBO Max il prossimo anno. A
Snyder è stato dato il totale controllo creativo sul progetto, che
adesso verrà rilasciato come miniserie suddivisa in quattro parti.
Ancora non si sa quando verrà ufficialmente rilasciata la
Snyder Cut, ma sono attualmente in corso le riprese
aggiuntive con attori quali Ben Affleck (Batman) e
Ray Fisher (Cyborg). L’attesa è piuttosto alta,
soprattutto perché vedremo finalmente il
Darkseid di Porter in azione.
In una nuova intervista con
Geek House Show, Ray Porter ha parlato del
ruolo di
Darkseid e condiviso le sue speranze in merito al futuro. In
passato l’attore aveva già condiviso il suo entusiasmo per la
Snyder Cut di Justice
League, così come per il ruolo che così come il ruolo
che il suo personaggio avrà nel nuovo film. Adesso, Porter ha
rivelato che gli piacerebbe interpretare nuovamente
Darkseid. Quando gli è stato chiesto se gli piacerebbe vedere
un prosieguo della storia del villain, l’attore ha
spiegato:
“Lo spero. Mi piacerebbe. Mi
piacerebbe tanto vedere un prosieguo. Spero che chiunque lo faccia
mi tenga presente. Sì, mi piacerebbe vederne una continuazione. E
onestamente, mi piacerebbe vedere una continuazione della storia di
Zack. Quindi sì, lo spero davvero. Sarebbe grandioso. Non ne ho
sentito parlare, ma in questi casi la speranza è sempre l’ultima a
morire.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Il Black
Adam di Dwayne Johnson avrebbe dovuto debuttare come
antagonista principale in una prima versione del sequel di Suicide
Squad. Il DC
Extended Universe si sta attualmente preparando all’arrivo di
The
Suicide Squad di
James Gunn nel 2021, ma prima di quell’iterazione Warner Bros.
e DC avevano iniziato a sviluppare Suicide Squad 2, subito dopo che il film
di David Ayer era uscito nelle sale, nonostante
il regista non sarebbe dovuto tornare dietro la macchina da presa e
dedicarsi a Gotham City Sirens (altro progetto mai
realizzato).
Durante lo sviluppo di
Suicide Squad 2, è stato rivelato che
Gavin O’Connor, regista di The
Accountant con
Ben Affleck, si sarebbe occupato di scrivere e dirigere il
sequel. O’Connor ha lavorato a Suicide Squad 2 per quasi
un anno prima che venisse rivelato che aveva lasciato il progetto e
che Gunn ne avesse preso il comando. Da allora, una delle voci più
insistenti era che Black Adam sarebbe stato il villain principale
del film di O’Connor, anche se quella voce non è mai stata
confermata.
La promozione di The Suicide
Squad è già iniziata da un bel pezzo ed Empire
Magazine (via
Screen Rant) è stata la fonte di numerosissime rivelazioni a
proposito del film. Proprio grazie al recente speciale della
rivista interamente dedicato al cinecomic di
James Gunn, è emerso che nella sceneggiatura di Suicide
Squad 2 ad opera di Gavin O’Connor, Black Adam era
effettivamente l’antagonista principale.
Quando le voci sulla comparsa di
Black Adam in Suicide Squad 2
sono circolate per la prima volta alla fine del 2017, venne
rivelato che la storia avrebbe seguito la Task Force X impegnata in
una missione per trovare un’arma di distruzione di massa, solo che
nessuno sapeva che quell’arma fosse proprio Black Adam. Non è mai
stato reso noto perché la WB e la DC abbiamo deciso di eliminare il
personaggio dal sequel.
Si è spento a 80 anni Gigi Proietti, l’attore romano è stato
ricoverato nella notte dell’1 novembre in terapia intensiva, per
problemi cardiaci e non per complicazioni dovute al
coronavirus.
Non era la prima volta che Proietti
aveva complicazioni al cuore, infatti già 10 anni fa, stato
ricoverato per una forte tachicardia. “Nelle prime ore del mattino
è venuta a mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Ne danno l’annuncio Sagitta,
Susanna e Carlotta. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle
esequie” così si legge nella nota diffusa dalla famiglia.
Nella sua carriera di doppiatore,
Gigi Proietti ha prestato la sua voce a Marlon
Brando, Robert De Niro, Dustin Hoffman e soprattutto al Genio di
Aladdin, per la Disney, una delle sue interpretazioni vocali più
amate e famose.
Al cinema, in teatro e in tv ha
avuto successo nei ruoli più disparati, da Mandrake di Febbre da
Cavallo al maresciallo Rocca in tv. Dall’Accademia al teatro
d’avanguardia, dal teatro Tenda al varietà e alla tv attraversa
oltre mezzo secolo di spettacolo italiano, mostrando sempre
eleganza, tecnica, ironia e carisma, soprattutto dimostrandosi
sempre in grado di saper parlare ad ogni tipo di pubblico.
Morto Gigi Proietti
L’ultima volta che lo abbiamo visto
sul grande schermo è stato nel breve ma tenerissimo ruolo di Mangia
Fuoco nel Pinocchio di Matteo Garrone. Tornerà al cinema con Marco
Giallini e la regia di Edoardo Falcone in Io sono Babbo
Natale, che, apertura delle sale permettendo, dovrebbe
arrivare il 13 dicembre.
In 50 anni di attività, Gigi
Proietti ha lavorato in fiction e film, a teatro sopra il palco e
dietro la tenda rossa, è stato attore, regista, doppiatore,
intrattenitore e grande amico dell’Italia e della sua Roma, che
oggi, più di tutti, lo piange.
Una serata emozionante e
assolutamente unica, un vero evento epocale per il mondo del
fumetto e del gioco: sono stati svelati ieri, nel
corso di una puntata di Wonderland su Rai4, i Lucca Comics & Games
Awards. Per la prima volta, grazie alla partnership con
Rai, anche il grande pubblico televisivo è stato reso partecipe
all’assegnazione dei premi italiani dedicati alla miglior selezione
di fumetti e giochi pubblicati durante l’anno.
Da oggi è possibile riguardare lo
speciale su RaiPlay,
nella sezione dedicata a Lucca Comics &
Games: un’opportunità per conoscere le eccellenze
di due delle anime fondanti del festival, gli autori e le
opere raccontati tramite le voci dei
protagonisti.
I Lucca Comics Awards, suddivisi
in nove categorie, nascono dall’evoluzione dei premi Gran Guinigi,
i riconoscimenti nati a Lucca per premiare le migliori
opere a fumetti pubblicate ogni anno in Italia e i loro
autori, indipendentemente da nazionalità, formato
editoriale e modalità di distribuzione. In accordo ai valori di
comunità e inclusione che Lucca Comics & Games ha fatto propri fin
dalla dichiarazione d’intenti dei 10+1 Dreamers, anche queste
categorie sono state riformulate in un linguaggio più
inclusivo.
Ed ecco i vincitori e le vincitrici dell’edizione Changes:
Fumetto dell’anno: Un’estate fa,
di Zidrou e Jordi Lafebre, BAO Publishing. Autorǝ dell’anno, ex aequo: Eleanor Davis
(Il futuro non promette bene, Rizzoli Lizard) e Manuele
Fior (Celestia, Oblomov Edizioni). Maestro del fumetto: AkaB, la cui opera
continua a vivere nel progetto Stigma. Miglior fumetto seriale: Attica, di
Giacomo Bevilacqua, Sergio Bonelli Editore Miglior fumetto breve o raccolta: Ho
ucciso Adolf Hitler, di Jason, 001 Edizioni Migliore sceneggiatura: Teresa Radice
per Le ragazze del Pillar, Bao Publishing Miglior disegno: Vittoria Macioci
per Desolation Club, Saldapress Miglior esordiente: Walter Leoni
per SS Tata, Dentiblù – Edizioni BD Premio Stefano Beani per la Miglior iniziativa
editoriale: Čapek
Quest’ultimo si qualifica come il Premio Lucca
Changes, unico riconoscimento in denaro reso possibile
grazie alla collaborazione con la Fondazione Banca del Monte di
Lucca: non solo un elogio formale ma un vero e proprio investimento
e supporto concreto al lavoro autoriale fumettistico.
Gli intrecci tra le varie anime della cultura pop è una delle
caratteristiche chiave di Lucca Comics & Games e per questo assume
un ruolo speciale il Joe Dever Award, il
premio alla miglior opera crossmediale dedicato all’autore della
mitica saga Lupo Solitario e attribuito dallo scrittore
Pierdomenico Baccalario, dal giornalista Paolo Cupola e dall’editor
e docente di economia Alessandro Stanchi.
E chi se non il più popolare idraulico italiano nel mondo può far
scoprire al pubblico nuove passioni attraverso la diffusione su più
media? Il premio è stato infatti assegnato a Super
Mario Bros e al suo trentacinquesimo
anniversario.
Ma lo staff del festival ha voluto anche riconoscere chi si è
distinto negli anni nell’ambito del gioco, assegnando un vero e
proprio Premio alla carriera che
nell’edizione Changes è stato assegnato a Ennio
Peres: matematico, insegnante ed enigmista italiano, che
ha ideato per sé la definizione di giocologo (e già insignito
nel 2005 del Premio personalità ludica allora
attribuito da Lucca Comics & Games).
Nonostante la particolarità di questa
annata, l’interesse e la partecipazione degli editori
del mondo del Gioco sono cresciuti sensibilmente: un
segnale importante della vivacità di un settore in continua
espansione, che sta ampliando la platea di fan anno dopo anno.
Il premio per il miglior Gioco di Ruolo
dell’Anno – nato nel 2013 sulla scorta
dell’esperienza del Best of Show di Lucca Games
– è stato assegnato a Not the
end, una produzione italiana del game
designer Claudio Pustorino che arriva
da Fumble Gdr e che non ha
un’ambientazione, lasciando piena libertà alla fantasia di
giocatori e master. Il gioco si basa sulla gestione del rischio: i
giocatori espongono volontariamente i propri personaggi a
situazioni avventate con l’intento di ottenere importanti benefici;
tuttavia, le sventure e i guai che ne deriveranno cambieranno per
sempre gli eroi, mutandone la personalità e i valori in cui
credono. Il titolo di Fumble GDR è
stato apprezzato per l’originalità del sistema di
gioco, per la sua elegante immediatezza, che lo rende
adatto anche per giocatori alle prime armi, e per la sua capacità
di costruire – con grande libertà da parte dei partecipanti –
storie profonde e intense.
Nell’ambito “Games”, lo speciale di Wonderland dedicato
ai Lucca Comics & Games Awards si è concluso con
l’annuncio del Gioco dell’Anno assegnato
a Kill the
Unicorns. In questo titolo
francese, creato da Cyril Besnard, Loic Chorvot ed Alain Fondrille,
spavaldi e improbabili eroi (bardi, principesse e maghi), devono
elaborare ardite trappole per catturare gli unicorni ed eludere la
sgradita concorrenza degli avversari. Facendo attenzione, però, al
manto delle creature magiche… e a non confondere i maestosi
quadrupedi con i simpatici porcellini nascosti nel mazzo.
Caratterizzato da una buona qualità dei
materiali (compresa la confezione, del tutto
inconsueta per un gioco da tavolo), la Giuria ha apprezzato, oltre
all’eccellente lavoro di localizzazione, anche la
grafica, coloratissima e irriverente, che ben si adatta ad
un concept che non premia necessariamente il giocatore
più bravo e che, proprio per questo, spinge i
concorrenti a cimentarsi più e più volte nell’imprevedibile caccia
agli sfuggenti e mitologici equini.
Si è tenuto domenica 1 novembre
alle ore 14.00 l’incontro in streaming con Marco e Antonio
Manetti – in arte i Manetti bros. –
registi e autori del film Diabolik,
prossimamente in uscita per 01 Distribution.
Nell’appuntamento conclusivo del programma dell’Area
Movie a Lucca Changes, i fratelli Manetti
sono stati protagonisti di un panel online moderati da Roberto
Recchioni, insieme a Mario Gomboli, sceneggiatore
e direttore editoriale dell’Editrice Astorina, responsabile della
serie a fumetti.
Si è parlato delle origini del mito
partendo dalla prima trasposizione cinematografica di Diabolik,
personaggio creato dalle sorelle Giussani negli anni Sessanta,
arrivata dopo soli sei anni dalla comparsa del personaggio in
edicola. All’epoca il film di Mario Bava non aveva soddisfatto le
sorelle, che non avrebbero mai accettato un altro film non
“rispettoso” del personaggio.
Da fan e lettori di Diabolik
i Manetti bros hanno spiegato di aver lavorato all’interno di una
cornice ben precisa, inserendo certo delle novità, ma in linea con
il personaggio. Gli autori hanno raccontato di sognare da
tempo di riuscire a realizzare il film: “Ci siamo approcciati
al progetto da fan e non volevamo modificare una cosa già perfetta
di suo” hanno dichiarato i due registi.
In occasione di Lucca
Changes 2020, l’edizione rinnovata e ripensata del
community event internazionale dedicato al fumetto, al
gioco, all’animazione e all’immaginario fantasy,
PaniniComics celebra gli
80 anni di Flash, l’eroe apparso per la prima
volta in America nel 1940 sulla testata Flash Comics che nel tempo
si è modernizzato e trasformato, rinnovando i suoi tratti
inconfondibili ma restando fedele al suo DNA.
Per celebrare al meglio il
Velocista Scarlatto, PaniniComics – in sinergia con MINI –
ha coinvolto CarmineDi
Giandomenico, uno dei disegnatori italiani più noti e
attivi all’estero, che ha grande familiarità con
Flash, avendone disegnato oltre 34 numeri. Il
supereroe DC appare quindi magicamente e velocemente, grazie a Di
Giandomenico, sulla carrozzeria della Nuova MINI Full Electric: due
vere icone di stile, linearità e – senza dubbio – velocità.
Il Flash di Carmine
Di Giandomenico è un corridore che fa esplodere ogni
pagina con il suo dinamismo, pur rimanendo fedele agli elementi
chiave del personaggio, a partire dal costume. Carmine Di
Giandomenico ha sì disegnato il VelocistaScarlatto, ma ne ha fatte proprie anche alcune
peculiarità, come la velocità: nel 2016 infatti ha
conquistato un importante record mondiale realizzando ben 56 tavole
in sole 48 ore (e con cinque ore di anticipo rispetto a quanto
preventivato). Un traguardo unico, tipico di chi possiede le
caratteristiche dei supereroi, come quelli del Multiverso DC Comics
che lui ben conosce, che gli è valso l’appellativo di “disegnatore
più veloce del mondo”.
Il lavoro svolto su MINI
Full Electric da Di Giandomenico è una
reinterpretazione della copertina dello storico numero 123 del
personaggio, disegnata da Carmine Infantino, in
cui si incontrano la versione classica – o golden age –
del personaggio, JayGarrick e la
sua incarnazione moderna, BarryAllen, reso ormai famosissimo da film e serie tv.
Sullo sfondo, come nella copertina originale, la città che accomuna
tutte le avventure di Flash, Central City.
Carmine di Giandomenico ha unito ad un segno molto
plastico e dinamico una velocità prodigiosa, proprio come il
Velocista Scarlatto, disegnando interamente la MINI Full
Electric in sole 10 ore ed utilizzando una tecnica
mista.
Si è tenuto sabato 31 ottobre alle
ore 18.30 l’incontro in streaming con Gabriele
Mainetti, regista dell’acclamato Lo chiamavano
Jeeg Robot e dell’attesissimo Freaks
out, nell’ambito di Lucca Comics & Games – edizione
Changes.
Dopo esser stato ospite dell’Area
Movie di Lucca Comics & Games nel 2015, proprio per
presentare Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriele
Mainetti è tornato, anche se solo virtualmente, nel capoluogo
toscano per raccontare le sue passioni, il suo cinema, il suo
rapporto con Lucca e i fumetti in un incontro dal
titolo Gabriele Mainetti – Passione
Lucca, moderato da Gianmaria Tammaro.
Il regista ha dichiarato di avere un
ricordo molto bello di quella prima volta a Lucca nel 2015, dove
aveva percepito una vitalità difficile da immaginarsi oggi in un
momento come quello che stiamo vivendo, una sensazione di
collettività di un pubblico unito dalla passione. “Mi sono
sentito un po’ come una rockstar” ha dichiarato Mainetti
“Vedere persone vestite come i personaggi del mio film mi ha
emozionato”.
Rispetto al suo rapporto con i
fumetti, Mainetti ha raccontato di aver letto
molto Topolino, Lupo Alberto, Alan Ford, durante la
sua infanzia fino alla scoperta di Dylan Dog a
10 anni, ma l’ispirazione per Jeeg Robot è arrivata dagli
anime.
Riguardo alla possibilità di un
ipotetico sequel del suo successo Lo chiamavano Jeeg
Robot, Mainetti risponde di non essere interessato al
momento, perché impegnato su altri progetti e perché considera
conclusa quell’esperienza.
Si è spento all’età di 90 anni
Sean Connery, attore scozzese amato e
conosciuto in tutto il mondo e che si era ritirato dalle scene da
diverso tempo.
Meglio noto come agente 007,
James
Bond, la sua memoria rimarrà sempre legata a quel personaggio,
tanto che in molti degli estimatori della serie lo considerano il
migliore interprete dell’agente al servizio di Sua Maestà.
La sua carriera ha attraversato
diversi decenni, che gli sono valsi molti riconoscimenti, tra cui
un premio Oscar, due premi BAFTA, tre Golden Globes. A riportare la
notizia della sua scomparsa è stata la BBC.
Tra le altre iconiche parti
cinematografiche da lui portate in vita, ricordiamo il Professor
Jones Senior in Indiana Jones e l’Ultima Crociata,
Jim Malone ne Gli Intoccabili, John Patrick Mason
in The Rock, ma anche Re Artù ne Il Primo
Cavaliere, Allan Quatermain ne La leggenda degli
Uomini Straordinari, Ramirez in Highlander –
L’Ultimo Immortale e Guglielmo da Baskerville ne
Il nome della rosa.
Nel 2018 venne
annunciato il film, con nomi degli sceneggiatori, dei
produttori, di tutti i comparti che avrebbero dato vita al
progetto. Nel 2019 abbiamo
visto i volti dei protagonisti, abbiamo conosciuto il regista e
ci sono stati mostrati alcuni estratti dal backstage del film, in
Romania. Nell’anno della pandemia, in una insolita Lucca Comics and
Games (Lucca Changes) “a distanza”, Michele
Masiero, Direttore Editoriale di Sergio Bonelli Editore,
ha condotto un panel dedicato interamente a Dampyr –
il film, in cui ha ospitato nel suo studio digitale il
regista Riccardo Chemello, alla sua opera prima
per il cinema, con Stuart
Martin (Kurjak), Wade
Briggs (Harlan) e Frida
Gustavsson (Tesla), il trio protagonista del film.
E sembra davvero chiaro che le
riprese del film, in circostanze fisicamente difficili, abbiano
cementato un bel legame trai protagonisti, dal momento che non
perdono occasione per scherzare su chi sia in effetti il
personaggio più importante della storia, salvo poi convenire tutti
con le sagge parole di Gustavsson: “Il film si
chiama Dampyr, quindi è chiaramente la storia del viaggio di
Harlan, ma nessuno dei tre avrebbe potuto farcela senza gli altri,
ed è questa la cosa bella.”
Ma è Masiero a fare un riassunto
perfetto dell’evoluzione e dell’importanza dei tre personaggi,
senza rovinare nulla della trama del film: “Abbiamo tre
personaggi che affrontano una profonda trasformazione nel corso del
film. All’inizio abbiamo un vampiro, un soldato e… come definirlo…
un ciarlatano ubriacone. E poi diventate un trio davvero in gamba,
destinato a salvare il mondo.”
La particolarità di Dampyr – il
film, che sembra emergere dalle poche immagine dal
backstage e dalle foto di scena, è che per quanto si tratti di un
horror fantasy, il film ha un’ambientazione estremamente
realistica, dal momento che i set sono quasi completamente reali e
si immerge inun periodo storico poco indagato dal cinema: la guerra
nei Balcani.
Dampyr – il film girato tutto in location
Martin infatti spiega: “Siamo
stati molto fortunati, per via dell’atmosfera creata da Riccardo e
da tutti gli altri. Non abbiamo filmato nulla in studio, ma sempre
in location, credo che quello sia stato l’elemento che ha dato
maggiore concretezza al mondo in cui ci siamo infilati. Dalle
fotografie che vedete, dal set, si può vedere quel mondo. Mettevi
il costume, eri sul set e lo sentivi, proprio quel mondo, vivido,
sporco e fumoso.”
La ricerca delle location naturali
giuste ha coinvolto naturalmente Chemello, che ha detto quanto
questa fase sia stata importante per la buona riuscita del film:
“Cercare le location è stata una delle parti migliori, perché
sappiamo quanto è difficile registrare con uno schermo verde. E
trovare le giuste location è stato un passo
importantissimo.”
1 di 4
Frida Gustavsson -
Tesla
Stuart Martin -
Kurjak
Wade Briggs - Harlan
Riccardo Chemello -
regista
Ma se per calarsi nei panni di
Kurjak e Harlan si è trattato di prepararsi fisicamente a
scazzottate, imparando un po’ di tecnica militare, per diventare
una fascinosa e letale vampira il cammino è stato più difficile.
Gustavsson ha detto infatti: “Per me la
preparazione è stata legata principalmente all’aspetto fisico,
Tesla è una vampira ed è capace di fare cose fuori dalla norma. Per
me è stata un’esperienza magnifica, imparare a ‘volare’ ma sono
d’accordo con ciò che dice Stuart. Siete stati in grado di creare
un ambiente in cui tutto sembrava davvero reale, e sono molto grata
per questo e per come abbiamo collaborato a creare il mondo del
film.”
E al di là di preparazioni fisiche,
location reali, freddo e difficoltà, sembra davvero che il cuore
della storia saranno i personaggi e il loro viaggio iniziatico
verso quello che immaginiamo sarà un racconto molto più lungo, data
la presenza, all’orizzonte, di due sequel già annunciati e di un
ancora molto misterioso universo condiviso di personaggi Bonelli al
cinema. “Credo sia interessante vedere come il fatto che Dampyr
sia un fumetto, poteva farci cadere nell’errore che in genere
capita in questo tipo di film, di non investigare a 360° il
personaggio – ha spiegato Wade Briggs –
Credo che qui invece ci sia stato fatto un vero e proprio
regalo, di tre personaggi che davvero si trasformano e crescono nel
corso del film. Sarà sicuramente interessante da
esplorare.”
Un blockbuster con l’anima indie
“Il film è come un blockbuster
americano, per budget e sequenze d’azione, però alla base sembra un
film indipendente perché è tutto basato sui personaggi, sulla loro
intimità.” Conclude Martin. Ma quello che veramente interessa
a tutti, ed arriva a fine panel, è la data d’uscita di
Dampyr – il film. A rispondere è Chemello, che
però rimane molto misterioso. Le riprese del film si sono concluse,
per fortuna, poche settimane prima dello scoppio della pandemia,
mentre il montaggio è stato fatto durante il primo lockdown. Ma,
stando a quanto dice il regista, il film sarà pieno di sequenze con
effetti visivi, che hanno bisogno di tempo per essere elaborati e
realizzati come si deve. “Non so quanti mesi – spiega
Chemello – ma diciamo, abbiamo ancora una lunga strada per
finire questo film perché abbiamo molti. Credo che metà film abbia
effetti digitali, quindi immaginate la quantità di lavoro”
Dampyr – il film è
diretto da Riccardo Chemello, su sceneggiatura di
Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro
Uzzeo, il film è basato sul personaggio creato da
Mauro Boselli e Maurizio Colombo.
Prodotto da Sergio Bonelli Editore, Eagle Pictures e
Brandon Box, il film segnerà l’avvio del Bonelli Cinematic
Universe, universo condiviso con altri progetti cinematografici e
televisivi realizzati dalla Bonelli Entertaiment, divisione
multimedia della casa editrice. Nel cast del film Wade
Briggs (Harlan), Stuart Martin (Kurjak),
Frida Gustavsson (Tesla), Sebastian
Croft (Yuri), David Morrissey (Gorka).
Dampyr – il film uscirà nel 2021.
Arriva da
Deadline la notizia che le due attrici Claudia
Doumit e Colby Minifie sono state
promosse a regular di The Boys 3, l’annunciata
terza stagione di The
Boys, la serie Amazon. Claudia Doumit e Colby Minifie,
che hanno recitato rispettivamente nei panni di Victoria e Ashley,
sono state promosse a serie regolari per la prossima terza stagione
della serie Amazon.
Victoria Neuman di Doumit è una
giovane donna prodigio del Congresso che nasconde un oscuro
segreto. Doumit si è unito come un personaggio ricorrente
nella seconda stagione, apparendo in cinque episodi. Ashley Barrett
di Minifie è il vicepresidente di Hero Management di Vought, spesso
stressato. Minifie è ricomparso dalla prima stagione, apparendo in
13 episodi.
The Boys 3
The Boys 3 sarà la
terza stagione della serie originale Amazon Studios The
Boys, ideata da Eric Kripke per conto
di Amazon Studios, basata sull’omonimo fumetto creato da
Garth Ennis e Darick
Robertson.
La serie tv The
Boys racconta in un modo divertente e irriverente cosa
succede quando i supereroi – che sono famosi come celebrità,
influenti come politici e venerati come dei – abusano dei loro
superpoteri piuttosto che usarli per salvare le persone. E
‘l’impotente contro il superpotere di The Boys, che intraprende una
ricerca eroica per esporre la verità su “The Seven” e Vought – il
conglomerato multimiliardario che gestisce questi supereroi.
Nella terza stagione di
The
Boys torneranno i protagonisti sono William
“Billy” Butcher (stagione 1-in corso), interpretato da Karl Urban, Hugh “Hughie” Campbell (stagione
1-in corso), interpretato da Jack Quaid, John /
Patriota (stagione 1-in corso), interpretato da Antony
Starr, Annie January / Starlight (stagione 1-in corso),
interpretata da Erin Moriarty, Queen Maeve
(stagione1-in corso), interpretata da Dominique
McElligott, A-Train (stagione 1-in corso), interpretato da
Jessie Usher, Marvin / Latte Materno (stagione
1-in corso), interpretato da Laz Alonso, Kevin /
Abisso (stagione 1-in corso), interpretato da Chace Crawford, Frenchie (stagione 1-in
corso), interpretato da Tomer Kapon, Kimiko / Femmina (stagione
1-in corso), interpretata da Karen Fukuhara, Black
Noir (stagione 1-in corso).
Nei ruoli ricorrenti Agente
Susan Raynor (stagione 1-in corso), interpretata da
Jennifer Esposito, Ashley Barrett (stagione 1-in
corso), interpretata da Colby Minifie, Hugh
Campbell Sr. (stagione 1-in corso), interpretato da Simon Pegg, Ezechiele (stagione 1-in corso),
interpretato da Shaun Benson, Nathan (stagione
1-in corso), Donna January (stagione 1-in corso), interpretata da
Ann Cusack, Seth Reed (stagione 1-in corso),
interpretato da Malcolm Barrett, Evan Lambert
(stagione 1-in corso), interpretato da David
Reale, Cherie (stagione 1-in corso), interpretata da
Jordana Lajoie, Shockwave (stagione 1-in corso),
interpretato da Mishka Thébaud e Becca Butcher
(stagione 1-in corso), interpretata da Shantel
VanSanten.
Poeta, regista, scrittore,
intellettuale e molto altro ancora. Pier Paolo
Pasolini è stato una delle figure chiave del mondo della
cultura italiana del Novecento. La sua vita, al pari della sua
attività, è tutt’oggi oggetto di studi e ricerche, i quali non
hanno però fatto del tutto luce su molti aspetti rimasti un
mistero. Anche il cinema, tra le arti predilette da Pasolini, ha
negli anni tentato di rendere omaggio all’autore di film come
Accattone e Mamma Roma. Nel 2014 è stato il
regista Abel Ferrara a portare al cinema la sua
storia con il film Pasolini.
Questo era da anni uno dei progetti
più ambiti dal cineasta newyorkese, anche se inizialmente non
avrebbe dovuto essere un vero e proprio biopic. Con il tempo, però,
Ferrara ha deciso di concentrarsi nel raccontare le ultime ore di
vita di Pasolini. Per farlo si affidato ad una produzione italiana,
con anche attori e location del bel paese. Pasolini è poi
stato presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia e al Toronto International Film Festival. In entrambi
questi il titolo non mancò di suscitare accese reazioni, sia
positive che negative.
In particolare, si contestavano al
film molti contenuti ritenuti scandalosi e poco veritieri nei
confronti dei fatti intorno alla morte di Pasolini. Particolarmente
apprezzato è stata però l’interpretazione dell’attore protagonista,
Willem Dafoe, giudicato estremamente somigliante
al vero intellettuale. Con un approccio inusuale, il film di
Ferrara sembra certamente destinato a rimanere una delle opere più
intriganti dedicate a Pasolini. Prima di vedere il film, però, può
essere utile essere a conoscenza di alcune curiosità circa la trama
e il cast del film. Infine, si riporteranno anche le piattaforme
streaming dove è possibile vedere tale lungometraggio.
Pasolini: la trama del film
Nel 1975 Pier Paolo Pasolini è ormai
estremamente noto per la sua attività da intellettuale come per
quella da regista. Egli ha da poco rilasciato il suo ultimo film,
Salò, o le 120 giornate di Sodoma, il quale ha generato un
vero e proprio scandalo in tutta Italia. Contestato e temuto, egli
è ora intento a intraprendere lo sviluppo di un nuovo film, che
promette essere ancor più provocatorio nei confronti del popolo
italiano. Protagonisti di questo dovrebbero essere Eduardo De
Filippo e Ninetto Davoli, con cui ha da sempre avuto un rapporto
speciale. Nella giornata tra l’1 e il 2 novembre, Pasolini incontra
così amici e parenti, ricercando l’ispirazione giusta.
Attraverso un intreccio tra realtà e
immaginazione, egli si trova così a vivere una serie di strane
esperienze. Il tutto culminerà, quella stessa notte, con il suo
viaggio in auto ad Ostia. Qui incontra il giovane Giuseppe Pelosi,
che finirà per essere il suo omicida. Pasolini viene infatti
ritrovato la mattina dopo privo di vita. Numerose teorie iniziano a
generarsi a riguardo, tra chi ipotizza l’incidente e chi sospetta
un complotto politico ben più ampio. La morte di Pasolini rimane
tutt’oggi un mistero, e tale evento ha inevitabilmente posto fine
al nuovo film da lui immaginato, come anche ad una delle
personalità più poliedriche e brillanti del panorama italiano.
Pasolini: il cast del film
Per poter interpretare una
personalità complessa e ricca di sfumature come quella di Pasolini
non basta avere un attore che gli somigli. Occorre infatti
affidarsi ad un interprete in grado di poter sostenere la
responsabilità di quel ruolo. Nell’assegnarlo, Ferrara ha
dichiarato di non aver avuto dubbi. Per lui, Willem
Dafoe, recentemente visto in Van Gogh – Sulla
soglia dell’eternità, era l’unico interprete possibile.
Dafoe ha accettato con grande entusiasmo tale parte, trascorrendo
molto tempo a studiare la vita e le opere di Pasolini. Così facendo
ha non solo potuto comprenderlo meglio, ma anche imitarlo nel modo
di comportarsi e parlare. Accanto a lui si sono poi avvicendati
diversi noti attori italiani in ruoli di particolare rilievo
all’interno del film.
Riccardo
Scamarcio, infatti, è presente nei panni di Ninetto
Davoli, l’attore che in più occasioni ebbe modo di collaborare con
Pasoli. Per interpretarlo, Scamarcio ebbe modo di intrattenere
diverse conversazioni con il vero NinettoDavoli, cercando non di imitarlo ma di trarne una
propria interpretazione. Davoli è inoltre presente nel film nel
ruolo del celebre Eduardo De Filippo. Adriana Asti
dà invece volto a Susanna Colussi, madre tanto amata di Pasolini.
La portoghese Maria de Medeiros interpreta Laura
Betti, attrice che nel corso della sua carriera strinse un duraturo
sodalizio con Pasolini, recitando in molti dei film di lui.
L’attore Valerio
Mastandrea, invece, ricopre il ruolo di Domenico
Naldini, scrittore e regista, autore di diverse opere su
Pasolini.
Pasolini: il trailer e dove vedere
il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Pasolini è infatti
presente nei cataloghi di Rakuten TV,Apple iTunes, Netflix e Tim Vision. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film verrà inoltre trasmesso in televisione nella giornata di
venerdì 30ottobre, alle ore
00:40 sul canale Rete 4.
Pensavamo tutti quello di Cinquanta
Sfumature fosse solo un fenomeno letterario e
cinematografico passeggero. Eppure a oggi continuano a spuntar
fuori nuovi libri e saghe dal fascino proibito, pronti a scaldare
le fredde notti invernali dei single e delle coppie più
avventurose. L’ultima scoperta fatta dagli amanti del genere
erotico contemporaneo è 365 Giorni, trilogia
letteraria nonché nuovo successo cinematografico.
Diretto da Barbara
Białowąs e Tomasz Mandes, 365
giorni (titolo originale 365 Dni) è un film
co-prodotto da Italia e Polonia e distribuito dalla piattaforma
streaming di Netflix. Adattamento dell’omonimo romanzo
scritto da BlankaLipińska 365 Giorni è solo il primo
capitolo della nuova saga erotica che sta spopolando sul web. Che
sia il nuovo Cinquanta Sfumature? Scopriamo insieme di cosa si
tratta.
365 Giorni cast e trama
Per Massimo Torricelli
(Michele Morrone) è un giorno di lavoro come
tanti. Membro di una delle famiglie mafiose siciliane più potenti,
quella mattina insieme a suo padre organizza un incontro con alcuni
spacciatori del mercato nero per discutere di affari. Il meeting è
lungo e complesso e Massimo si concede qualche minuto di
distrazione guardando il mare dal terrazzo della sua villa. Col
binocolo, mentre cammina sulla sabbia bagnata, avvista una donna
bellissima che cattura la sua attenzione.
Ma quel piacevole momento di
distrazione viene interrotto bruscamente. Il padre di Massimo viene
colpito improvvisamente da un proiettile vagante che,
attraversandogli il cuore, lo uccide sul colpo. Anche Massimo viene
ferito e stramazza al suolo in una pozza di sangue. La storia con
un flash forward ci porta a cinque anni più tardi. Dopo la
morte del padre, adesso è Massimo al comando della famiglia
Torricelli e dei suoi loschi affari.
Nel frattempo a Varsavia, una
giovane imprenditrice, Laura Biel (Anna-Maria
Sieklucka), sembra attraversare una profonda crisi
sentimentale. La sua relazione con il fidanzato sembra ormai giunta
a un punto morto. La ragazza non prova infatti più niente per
Martin (Mateusz Łasowski) e non riesce da tempo ad
avere rapporti intimi con lui.
Tuttavia, il suo ventinovesimo
compleanno si avvicina e Laura decide di partire per la Sicilia con
Martin e alcuni suoi amici per festeggiare in grande stile.
Purtroppo per lei però, i suoi problemi non si prendono una
vacanza. Nonostante il viaggio sia per il compleanno della sua
ragazza, Martin non perde occasione per mettere Laura in
imbarazzo.
365 Giorni: l’incontro tra Massimo
e Laura
La ragazza non ne può più del
comportamento di Martin e si allontana con una scusa. Per
schiarirsi le idee decide di fare una passeggiata ma non si accorge
che qualcuno la sta seguendo. All’improvviso un uomo le sbarra la
strada, le somministra un tranquillante e Laura si abbandona a un
sonno profondo.
[SPOILER
ALERT]
Il giorno dopo Laura si risveglia
sentendosi ancora stordita e in una casa che non conosce. Decide
quindi di scendere dal letto e di avventurarsi in quella sontuosa
villa. Durante il suo girovagare, la ragazza si imbatte in Massimo,
l’uomo che le aveva sbarrato la strada la sera prima. Laura
spaventata, cerca di fuggire ma Massimo la ferma e trascina nel suo
salotto dove le rivela un incredibile segreto.
Massimo le racconta di averla già
vista sulla spiaggia cinque anni prima e di non aver mai
dimenticato il suo viso, nemmeno quando dei colpi di arma da fuoco
l’hanno quasi ucciso. E’ stato il ricordo di Laura a tenerlo in
vita e a tormentarlo fino a quel momento. Dopo averla cercata
invano per tanto tempo, quando qualche giorno prima Massimo vede
Laura in aeroporto, capisce che quello è un segno del destino e
decide di rapirla.
Laura è terrorizzata dalla storia
che ha appena ascoltato e tenta nuovamente la fuga ma Massimo ha
dei piani un po’ diversi. La ragazza resterà prigioniera per 365
giorni al termine dei quali, se non si sarà innamorata perdutamente
di lui, verrà rilasciata. Per tranquillizzarla, Massimo le promette
che la proteggerà da qualunque pericolo e che non la sfiorerà mai
senza prima il suo consenso. La ragazza quindi non ha scampo.
Ma l’attrazione tra i due è
innegabile e ben presto Laura si ritroverà a lottare contro sé
stessa per non cadere tra le braccia del suo aguzzino.
365 Giorni libro: la saga erotica
di Blanka Lipińska
Nel 2011 aveva
fatto assai scalpore l’uscita del primo volume della trilogia di
Cinquanta
Sfumature di E. L. James, un libro
così controverso da scomodare lettori e critici, tutti pronti a
gridare allo scandalo. Molti condannavano il contenuto del libro,
troppo scabroso e non necessario, mentre altri puntavano il dito
sulla forma, sottolineando la poca esperienza della scrittrice.
Dall’altra parte, invece, c’erano coloro che pur non avendo gli
strumenti analitici necessari, avevano apprezzato il coraggio
dell’autrice, pronta a parlare del sesso da un inedito (o poco
conosciuto) punto di vista.
A distanza di
sette anni tocca invece alla scrittrice polacca Blanka
Lipińska scioccare i lettori con la trilogia di
365 Giorni. Dopo aver lavorato per molto tempo
come terapeuta-ipnotizzatore, Blanka ha deciso di dare spazio alla
sua creatività pubblicando una saga erotica ispirata a Cinquanta
Sfumature di Grigio. Chi ha infatti familiarità con la storia di
Christian
Grey e Anastasia Steele, noterà in
365 Giorni molti richiami alle vicende narrate da E. L.
James.
A cambiare
completamente sono invece l’ambientazione e l’atmosfera della
storia. I romanzi di Blanka Lipińska sono ambientati tra la Polonia
e la Sicilia, meta scelta dall’autrice dopo una vacanza nella
splendida isola italiana. Essendo il protagonista maschile un boss
mafioso, tutto risulta un po’ più chiassoso e decisamente meno
sofisticato. Christian Grey è un miliardario
affascinante, colto e di buona famiglia mente Massimo
Torricelli è un criminale ricco e prepotente. I due non
potrebbero essere più diversi ma c’è qualcosa che li accomuna,
l’attaccamento ossessivo alle donne che amano.
La saga letteraria di
BlankaLipińska comprende tre volumi:
365 dni (365 giorni) – 2018
Ten dzień (This Day) – 2018
Kolejne 365 dni (Another 365 Days) – 2019
Purtroppo però a oggi la trilogia
non è ancora stata tradotta in italiano.
365 Giorni in streaming
Il film 365
Giorni, record di visualizzazioni in tutto il mondo, è
disponibile in streaming in abbonamento sulla piattaforma
Netflix. In attesa quindi della
traduzione dei libri di Blanka Lipińska e del
sequel 365 Giorni 2 già annunciato dallo stesso
protagonista Michele Morrone, vi lasciamo al trailer di 365
Giorni.
Dopo l’attesissimo lancio globale
di “Welcome to the Blumhouse”, Prime
Video ha annunciato oggi i prossimi quattro
film, nell’antologia di otto film di genere prodotti
da Amazon Studios e da Blumhouse Television di Jason Blum. I
titoli sono: The Manor scritto e diretto
da Axelle Carolyn, Black as
Night della regista Maritte Lee
Go, Madres diretto da Ryan
Zaragoza
e Bingo della regista Gigi
Saul Guerrero. I thriller ricchi di suspense saranno
disponibili nel 2021 su Prime Video, in oltre 240 paesi e territori in
tutto il mondo.
Il progetto di “Welcome to the
Blumhouse” prosegue nell’eredità di una
narrazione di genere originale
e raffinata, marchio di fabbrica di Blumhouse.
Incentrati su temi inquietanti di orrori istituzionali e fobie
personali, i film attingono alle paure più profonde di
ciascuno. Questi thriller sociali presentano una
visione tipica e una prospettiva unica. Come i
primi quattro film della raccolta, proseguono nello
sviluppo di un unico filone che fa di questo il primo
progetto in assoluto di film Amazon Original su Prime Video
collegati tematicamente tra loro. I film continuano a mettere
in luce validissimi registe e registi emergenti, insieme ad attori
affermati che interpretano nuovi ruoli eccezionali e
scioccanti.
“Dopo il successo del lancio dei
primi quattro film del programma, che ha superato le nostre
aspettative, siamo entusiasti di rivelare il prossimo capitolo in
arrivo nel 2021 ” ha dichiarato Jennifer Salke, Head
of Amazon Studios. “I brividi lungo la schiena che
tengono lo spettatore col fiato sospeso
continueranno nella prossima raccolta di titoli che
sicuramente intratterranno, sorprenderanno e sconvolgeranno il
nostro pubblico in tutto il mondo”.
“Siamo molto felici di vedere la
maniera in cui il pubblico da varie parti del mondo ha reagito ai
film di “Welcome to the Blumhouse”. Non potremmo essere
più fieri del lavoro di questi talentuosi filmmaker, ma anche
dei cast e delle crew di tutti i film” ha affermato
Jeremy Gold, presidente di Blumhouse Television. “E siamo
entusiasti di presentare la prossima selezione di
film e i bravissimi filmmakers alla regia”.
The Manor, il film
The Manor è scritto e
diretto da Axelle Carolyn, con Barbara Hershey, Bruce Davison,
Nicholas Alexander, Jill Larsen, Fran Bennett e Katie Amanda
Keane. Dopo un infarto, Judith Albright si trasferisce in una
casa di riposo d’epoca, dove inizia a sospettare che qualcosa di
sovrannaturale stia incombendo sui suoi ospiti. Per riuscire a
scappare avrà bisogno di convincere tutti intorno a sé che non c’è
alcun motivo per lei di restare lì. Executive
producer sono Jason Blum, Jeremy Gold, Marci Wiseman,
Lisa Bruce, Sandy King e Richard J Bosner.
Black as the Night
Black as the Night è
diretto da Maritte Lee Go e scritto da Sherman Payne. Nel cast
Asjha Cooper, Fabrizio Guido, Craig Tate, Keith David, Mason
Beauchamp, Abbie Gayle e Frankie Smith. Un’adolescente
con problem di autostima ritrova la sicurezza
in se stessa in maniera alquanto
inusuale: trascorre l’estate a combattere i vampiri che
minacciano i senza tetto di New Orleans con l’aiuto
del suo migliore amico, il ragazzo per il quale ha sempre
avuto un debole, e una strana ragazza di buona
famiglia. Executive producer sono Jason Blum, Jeremy Gold,
Marci Wiseman, Lisa Bruce, Maggie Malina e Guy Stodel.
Madres
Madres è il
lungometraggio di debutto di Ryan Zaragoza, scritto da
Marcella Ochoa & Mario Miscione, e interpretato da Tenoch
Huerta, Ariana Guerra, Evelyn Gonzalez, Kerry Cahill, e Elpidia
Carrillo. Una coppia americana di origini messicane in
attesa del primo figlio si trasferisce in una comunità di
agricoltori migranti nella California degli
anni ‘70. Quando la moglie inizia ad avere strani sintomi
e visioni terrificanti, proverà a capire se il tutto è legato a una
leggendaria maledizione o a qualcosa di ancor più terribile. Gli
executive producer sono Jason Blum, Jeremy Gold, Marci Wiseman,
Lisa Bruce, Sanjay Sharma e Matthew Myers.
Bingo
Bingo diretto da Gigi
Saul Guerrero e scritta da Shane McKenzie & Gigi Saul Guerrero
affiancati da Perry
Blackshear. Nel barrio di Oak Springs
vive un caparbio gruppo di anziani amici che
rifiutano la gentrificazione del quartiere. Il loro
leader, Lupita, li tiene uniti come una comunità, una famiglia. Non
possono di certo immaginarsi che la sala del loro amato
Bingo sta per essere venduta ad una forza ben
più potente del denaro. Executive producer del film
sono Jason Blum, Jeremy Gold, Marci Wiseman e Raynor Shima.
Attualmente sono disponibili su
Prime
Video i primi quattro film del
progetto: The
Lie dall’acclamata autrice e regista Veena
Sud, Black
Boxdall’esordiente regista/autore Emmanuel
Osei-Kuffour Jr., Evil
Eye dalle giovani promesse Elan Dassani e
Rajeev Dassani, e Nocturne del
regista Zu Quirke.