Lego torna a far
parlare di sé dopo le prime immagine esclusive trapelate su
internet del set dedicato alla serie animata Marvel
What If…?. Questo nuovo diorama, soprannominato
“Bro Thor’s New Asgard”, raffigurerà l’epica
scena di Avengers Endgame mostrando Thor a New
Asgard assieme a Korg e Miek seduti sul divano a guardare la
televisione. I primi due film di Thor hanno visto il personaggio principale evolversi
caratterialmente e, passare dall’essere un ragazzo arrogante a
divenire un guerriero regale e degno. La nuova e rivoluzionare
versione di Thor (Fat Thor) è stata presentata in
Endgame quando Rocket e il Professor Hulk si recano a New
Asgard in Norvegia, trovandolo a beve birra mentre Korg e Miek
giocano a Fortnite.
Ma non è tutto, perché anche la
serie Marvel What
If…? accresce i suoi set LEGO con il nuovo diorama
dedicato alla battaglia tra il capitano Carter, Steve Rogers e il
villain Teschio Rosso. Vediamo nella foto infatti, Peggy Carter
indossare un abito ispirato al Soldato d’Inverno mentre si lancia
all’attacco di Teschio Rosso che cerca di fuggire con il
Tesseract.
Kevin Feige ha
dichiarato che la serie proporrà tutti scenari che abbiamo già
visto, ma che si tratterà di versioni alternative di quegli stessi
scenari. Di seguito, la lista di attori che prenderanno parte alla
serie: Michael
B. Jordan /Killmonger, Sebastian
Stan /Bucky Barnes, Josh
Brolin /Thanos, Mark
Ruffalo /Bruce Banner/The Hulk, Tom
Hiddleston/Loki, Samuel L.
Jackson /Nick Fury, Chris
Hemsworth /Thor, Hayley
Atwell /Agente Peggy Carter, Chadwick
Boseman /Black Panther, Karen
Gillan /Nebula, Jeremy Renner /Occhio di
Falco, Paul
Rudd /Ant-Man, Michael
Douglas /Hank Pym, Neal
McDonough /Dum Dum Dugan, Dominic
Cooper /Howard Stark, Sean
Gunn /Kraglin, Natalie
Portman /Jane Foster, Taika
Waititi /Korg, Toby
Jones /Arnim Zola, Djimon
Hounsou /Korath, Jeff
Goldblum /Granmaestro e Michael
Rooker /Yondu.
Prima dell’arrivo di Black
Widow, film che riempirà quel vuoto narrativo tra gli
eventi di Captain
America: Civil War e Avengers:
Infinity War, il MCU è sempre stato pieno di
riferimenti al passato dei suoi personaggi. Ecco, quindi, che
Screen
Rant ha raccolto i 10 migliori flashback presenti nell’universo
condiviso:
Bucky porta Steve al funerale di
sua madre (Captain America: The Winter Soldier)
Mentre i sodali di Steve
non riuscivano a capire perché continuasse a rischiare la pelle per
un assassino che stava cercando di ucciderli in
Captain America: The Winter Soldier, un flashback del
funerale della madre di Steve rivelò quanto Bucky fosse già un
grande amico di Rogers quando erano giovani.
Bucky porta Steve a casa dopo il
funerale e si offre di dargli un posto dove stare, ma Steve dice:
“Grazie, Buck, ma posso cavarmela da solo”. Bucky risponde
calorosamente: “Il fatto è che non devi. Sarà con te fino alla
fine, amico.”
Tony Stark festeggia Capodanno 1999 (Iron Man 3)
Prima cheIron Man 3di Shane Black deludesse i fan con la
rivelazione del Mandarino, il film inizia in modo assai
interessante con un flashback ambientato a una festa di Capodanno
nel 1999. Con Tony che ha saltato il suo incontro con Aldrich
Killian, questa scena ha gettato le basi per un altro cattivo di
Iron Man che aspira a diventare un nuovo Stark e che è in cerca
di vendetta professionale.
Ma
c’è anche Happy Hogan che assomiglia a Vincent Vega, per non
parlare di un momento straziante, ma comunque esilarante, in cui
Tony snobba Yinsen, l’ingegnere che alla fine avrebbe dato la vita
per sfuggire ai suoi rapitori terroristi.
Viene rivelata l’identità di Killmonger (Black Panther)
Durante il primo atto diBlack Panther, Erik Killmonger viene presentato come un
killer incallito determinato a conquistare Wakanda, ma il “perché”
non viene spiegato fino a quando un flashback cruciale non riempie
i dettagli del misterioso prologo di apertura.
Quando T’Chaka arrestò N’Jobu a
Oakland, alla fine lo uccise per salvare Zuri. Quest’ultima spiega
che N’Jobu aveva un giovane figlio americano che era stato lasciato
indietro dopo l’omicidio di suo padre. Quel ragazzo è cresciuto
fino a diventare Killmonger.
Gli originali Ant-Man e Wasp in azione (Ant-Man)
Durante l’addestramento di Scott Lang nel
primoAnt-Man,Hank Pym lo avverte dei pericoli
di rimanere intrappolati nel Regno Quantico, come fece sua moglie
Janet anni fa (spiegando così il risentimento di Hope verso suo
padre).
Un
flashback mostra gli originali Ant-Man e Wasp in azione durante la
Guerra Fredda, mentre lottano per disabilitare un missile nucleare
sovietico. Janet è scomparsa dopo essersi ridotta tra gli atomi per
entrare nel missile.
Bucky uccide i genitori di Tony
(Captain America: Civil War)
La scena d’apertura di
Captain
America: Civil War vede Bucky inviato dall’Hydra negli
anni ’90 per far sbandare un auto dalla strada e uccidere le
persone all’interno. Nel terzo atto, quando Tony ha finalmente
fatto pace con Bucky e Steve, Zemo riproduce un video che mostra
che l’auto che Bucky ha intercettato quella notte apparteneva ai
genitori di Tony.
Un flashback della notte in
questione mostra quanto brutalmente Bucky, sotto l’influenza del
lavaggio del cervello che lo ha di fatto reso il Soldato d’Inverno,
abbia ucciso i genitori di Tony. Ha picchiato a morte suo padre
fuori dall’auto, poi ha strangolato sua madre sul sedile
posteriore. Non c’è da stupirsi che Tony sia deciso a uccidere
Bucky.
Una piccola Wanda guarda lo show di
Dick Van Dyke (WandaVision)
Quando Agatha si è finalmente rivelata la
cattiva di
WandaVision,ha portato
Wanda in un viaggio a ritroso nella memoria nell’episodio
intitolato “Negli episodi precedenti”. Un flashback mostra che a
Sokovia, devastata ormai dalla guerra, Wanda e Pietro guardavano le
sitcom di un tempo per imparare l’inglese e fuggire dagli orrori
del mondo esterno.
Nello specifico, la famiglia guarda
l’episodio del Dick Van Dyke Show “It May Look Like a Walnut”.
Esplorare l’importanza delle sitcom nell’infanzia di Wanda ha
contribuito notevolmente a spiegare lo stile così particolare della
serie.
La Stanza Rossa (Avengers: Age Of Ultron)
Durante
Avengers: Age of Ultron,
Scarlet Witch usa la Gemma della Mente per costringere gli eroi più
potenti della Terra ad affrontare i loro pensieri più oscuri. Per
Natasha Romanoff, ciò ha significato rivivere il suo primo
addestramento nel programma Vedova Nera della Stanza Rossa, dove le
era stato insegnato a uccidere a sangue freddo.
Prima che le venisse dedicato finalmente il
suo film, questa è stat la cosa più vicina che il pubblico ha avuto
ad una origin story per Black Widow. Alludeva ad un passato decisamente
più oscuro e tragico rispetto alle origini viste nei film della
Fase 1.
Le Valchirie affrontano Hela (Thor: Ragnarok)
Quando Thor si rende conto che è
stata Valchiria ad averlo portato dal Gran Maestro in Thor:
Ragnarok, un flashback spiega perché la guerriera è
disperata e sta cerando di sfuggire alla sua eredità asgardiana
(oltre al fatto che spesso affoga i suoi tormenti nell’alcol).
Anni prima, l’intero esercito delle
Valchirie aveva affrontato Hela nella speranza di sfuggire al suo
esilio. C’era stata sola una sopravvissuta: Valchiaria, appunto. La
maggior parte del film è un’avventura spaziale alquanto bizzarra,
goffa e coloratissima che trae ispirazione da film come Flash
Gordon e Grosso Guaio a Chinatown. Ma è innegabile
quanto quest’inquietante sequenza flashback sia decisamente
sbalorditiva dal punto di vista visivo.
La madre di Quill muore (Guardiani
della Galassia)
I fan ricordano molto bene
la scena d’apertura di Guardiani
della Galassia, quando Peter Quill danza nel tempio che
ospita l’Orb sulle note di “Come and Get Your Love” di Redbone, ma
c’è un flashback prima che spiega perché è cresciuto fino a essere
così immaturo.
Quill si trova in un ospedale negli
anni ’80 mentre sua madre è sul letto di morte. Si rifiuta di
prenderle la mano perché non vuole lasciarla andare. Corre fuori
dall’ospedale, dove viene rapito dagli alieni e congelato in uno
stato di blocco dello sviluppo.
Gamora incontra Thanos (Avengers: Infinity War)
La difficile relazione padre-figlio di Gamora con Thanos è
stata cruciale per Avengers:
Infinity War. Quando Gamora è stata introdotta nel primo
film dei Guardiani, si era già rivoltata contro il Titano Pazzo e
non pensava più a lui come a un caregiver amorevole.
Infinity War è tornato proprio al primo incontro del duo
per mostrare perché Gamora si è preoccupata di Thanos
all’inizio.
Quando arrivò sul pianeta di Gamora e decimò la sua gente,
Thanos decise di tenerla in vita per poterla crescere. Le porge
inoltre il suo coltello a serramanico, a doppia lama, per
dimostrarle lo stato ideale dell’universo: “Perfettamente
equilibrato, come dovrebbero essere tutte le cose”.
Lo scorso ottobre è arrivata la
notizia che Sarah Shahi, protagonista di
Sex/Life (serie che sta attualmente spopolando su Netflix), si era ufficialmente unita al cast di
Black
Adamnei panni di Adrianna
Tomaz/Isis. Ora, l’attrice ha svelato alcuni dettagli in merito al
suo personaggio, e forse potrebbe aver rivelato più di quanto in
realtà le era concesso…
Finora pensavamo che Teth Adam
(Dwayne
Johnson) sarebbe stato presentato come un antagonista
(almeno, inizialmente) della Justice Society, ma sembra che gli
eroi avranno le mani impegnate ad affrontare un altro gruppo di
individui malvagi. “Interpreto un personaggio di nome Adrianna.
È una combattente per la libertà che sta guidando questa grande
resistenza contro un perfido gruppo davvero malvagio chiamato
Intergang”, ha dichiarato Shahi a
THR.
Questa è una rivelazione al
significativa! Nei fumetti, l’Intergang è un gruppo criminale
organizzato, armato di tecnologia fornita da Darkseid e dai Nuovi
Dei. La banda ha avuto a che fare sia con Tomaz che con Teth nelle
pagine della serie “52”. Sembra quindi che l’Intergang sia
destinata a fare il suo debutto proprio in Black
Adam…
Tutto quello che sappiamo su Black
Adam
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a
non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo.
Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le
cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio.
L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio
2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Di recente è emerso che in
Black
Widow è presente una battuta con cui Yelena
Belova prende in giro la classica “posa” di Natasha Romanoff,
entrata ormai nell’immaginario collettivo ma che, nel corso degli
anni, è stata oggetto di numerosi dibattitti in materia di
sessualizzazione.
Durante una recente intervista con
il Time,
è stata proprio la regista Cate Shortland a spiegare perché ha voluto
inserire proprio questo riferimento nel film: “Ho deciso che
dovesse essere un aspetto importante. Yelena dice a Natasha: ‘Sei
una poser. Il modo in cui ti muovi non è reale. Per chi lo fai?’.
Volevamo che la cosa emergesse, permettendo al pubblico di essere
consapevole della differenza tra ciò che aveva visto in passato e
ciò che sta vedendo adesso.”
Shortland ha poi aggiujnto che sia
lei che il team che ha lavorato a Black Widow hanno compiuto
“uno sforzo coscienzioso” per cercare di non oggettivare i
membri del cast femminile, sottolineando che “Natasha era un
personaggio creato per lo sguardo maschile. Inizialmente, anche il
modo in cui si muoveva, il modo in cui si vestiva: è stato utile
come trampolino di lancio. Ma non rappresentava chi era è
davvero.”
Altrettanto controversa è stata,
all’epoca, la sottotrama di
Avengers: Age of Ultron che aveva rivelato che la
Stanza Rossa aveva impedito a Natasha, tramite un intervento, di
avere figli. La questione viene affrontata apertamente nello
standalone e la regista era determinata a conferirle un significato
e un’importanza totalmente diverse questa volta (dal momento
l’interpretazione di Joss Whedon in merito era stata ampiamente
criticata).
“La produttrice esecutiva di
Black Widow,
Victoria Alonso, ed io siamo entrambe madri adottive”, ha
spiegato Shortland. “Volevamo sottolineare il fatto che se tu
non hai figli non significa che sei inferiore ad un’altra persona.
Volevamo comunque dare potere a Natasha.”
Black Widow avrà davvero un sequel?
È stato detto in più occasioni che
Black
Widow porterà a termine la storia di Natasha, ma
in un’altra intervista con
Deadline, sempre Shortland ha lasciato intendere che potrebbero
esserci altre storie da raccontare. “Penso che queste ragazze
abbiano ancora un sacco di sederi da prendere a calci”, ha
ironizzato, lasciando una porta aperta ad un eventuale sequel
(probabilmente incentrato su Yelena Belova).
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
In una recente intervista con
EW,
Simu Liu, protagonista dell’attesissimo
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli, ha parlato
del suo casting e dell’esperienza di essere stato scelto come
interprete di uno dei prossimi grandi personaggi del MCU.
Definendo
Shang-Chi “una celebrazione della cultura
asiatica”, l’attore ha dichiarato: “Solo perché ora c’è un
supereroe asioamericano nel MCU, questo non implica che la
nostra battaglia sia finita. Quando non ci sarà più motivo per
festeggiare ogni singola vittoria, allora saremo più vicini al
raggiungimento del nostro obiettivo, ma fino ad allora ci sarà
ancora molto da fare. Mi rendo conto di trovarmi in una posizione
in cui posso davvero mettere in atto un cambiamento e dare voce a
tutte quelle persone che si trovano in una posizione diversa dalla
mia e che, normalmente, non avrebbero la possibilità di ritrovarsi
in una storia raccontata sul grande schermo.”
Liu ha poi rivelato che si trovava
in mutande nel suo appartamento quando ha ricevuto la chiamata in
merito a
Shang-Chi. L’attore era appena tornato a casa
da una dura giornata sul set di Kim’s Convenience quando è
stato chiamato da Kevin Feige, dal regista
Destin Daniel Cretton e dalla casting director
Sarah Finn. Quattro giorni dopo, Liu si è
ritrovato sul palco della Sala H del Comic-Con di San Diego accanto
a star quali
Scarlett Johansson e
Angelina Jolie, annunciando il suo casting come primo supereroe
asiatico nel MCU. “Mi sono trovato sul palco
con alcune delle persone più famose al mondo, indossando il mio
maglione Zara da 20 dollari e jeans attillati”, ha ricordato
Liu. “È stato folle.”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Nonostante tutti i segnali indichino
che nuove iterazioni di Superman stanno per affacciarsi nel DCEU,
Charles Roven, produttore de L’uomo d’acciaio, crede che sia spazio per l’esistenza
di più versioni dell’iconico supereroe nell’universo condiviso.
Parlando con
ComicBook, Roven ha spiegato che dal momento che più versione
di Batman appariranno in The
Flash, la stessa cosa potrebbe tranquillamente
succedere con Superman. Dopotutto, come sottolineato dal
produttore, gli stessi fumetti presentano spesso diverse iterazioni
dello stesso personaggio, come succede ad esempio con la figura di
Lanterna Verde.
“Se consentono la visione di un
regista, allora devi consentire visioni multiple. È così che
funziona”, ha dichiarato Roven. “Forse non tutti la
penseranno come me, ma quando si arriva ad una visione coesa, anche
se potrei sbagliarmi, visto che non ho letto la sceneggiatura, può
succedere quello che accadrà in The
Flash, dove ci saranno più versioni di Batman. Quel film
incorporerà al suo interno una visione già coerente dell’universo,
che è stata creata molto prima che Ezra Miller interpretasse Barry
Allen. È importante non tirarsi mai indietro davanti alle
possibilità. Questa cosa mi piace. Questo tipo di approccio deve
necessariamente funzionare.”
“Dopotutto, gli stessi fumetti
si basano su questo tipo di principio”, continua Roven.
“Basta pensare a quello che Geoff Johns ha fatto con New 52,
quando il canone stava iniziando a diventare un po’ stantio. Oppure
a tutte le versioni di Lanterna Verde. Quindi, per quale motivo non
dovrebbero essere in grado di fare la stessa cosa anche al
cinema?”
Poi ha aggiunto: “Sono attaccato
solo a tutto ciò che è arrivato dopo L’uomo d’acciaio. Quindi una volta che Henry
Cavill non sarà più Superman, allora neanche io sarà più attaccato
al personaggio. In questo momento penso di essere legato a titoli
come Justice League, Wonder Woman e The Suicide Squad.”
Il futuro di Superman sul grande schermo
Ci sono molti fan che vorrebbero
vedere Henry Cavill tornare nei panni dell’Uomo
d’Acciaio, incluso il regista
Zack Snyder, che ha definito l’attore il “suo”
Superman. Tuttavia, non è ancora chiaro quali siano i piani
ufficiali della DC in merito al personaggio. Per quanto lo studio
sia concentrato sul futuro, sembra che il DCEU sia ancora in
costruzione.
Tuttavia, i piani potrebbero
diventare più chiari una volta che The
Flash arriverà nelle sale, anche se manca ancora più
di un anno alla sua uscita nelle sale. Parallelamente, anche il
reboot dedicato all’eroe kryptoniano che sarà prodotto da J.J. Abrams è ancora in fase di sviluppo
iniziale.
Venom: La
furia di Carnage vedrà Andy Serkis prendere il posto di Ruben
Fleischer in qualità di regista, ma ora è emerso che Tom
Hardy, che nel franchise interpreta proprio il
simbionte del titolo, verrà accreditato anche per il suo contributo
alla storia del sequel.
Oltre a riprendere il ruolo di Eddie
Brokc, infatti, Hardy riceverà anche il credito in qualità di
autore del soggetto (il cosiddetto “Story by” che si legge
nei titoli di testa). A rivelarlo è stata proprio la sceneggiatrice
Kelly Marcel in una recente intervista con
Empire: “Si tratta di una cosa nuova per lui, intendo
ricevere un credito in via ufficiale”, ha spiegato. “Anche
se non è la prima volta che viene coinvolto a questi livelli nel
processo creativo. Tom si impegna al 100% in tutto ciò che fa. È
come se fosse sposato con Venom. Ama questo personaggio. È sempre
coinvolto in tutto ciò che pensa dovrebbe accadere.”
Sebbene Hardy non sarà accreditato
come sceneggiatore, Marcel ha specificato di aver lavorato insieme
a lui alla costruzione della storia e che molte delle idee finite
nella sceneggiatura da lei scritta sono state elaborate da
entrambi: “Abbiamo passato mesi a raccontarci la storia insieme
su FaceTime, a tirare fuori idee, a vedere cosa funzionava e cosa
no. Poi ho raccolto tutto quello di cui abbiamo parlato e mi sono
rintanata da qualche parte per tre mesi, in silenzio, scrivendo la
sceneggiatura.”
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.
Il film uscirà in autunno al cinema.
David Ayer ha sempre sostenuto quanto la sua
versione originale di Suicide Squad fosse molto diversa dal film che
la Warner Bros., alla fine, avrebbe deciso di far uscire nelle
sale. Di recente, il regista aveva dichiarato di aver realizzato
“un film incredibile” che “aveva spaventato a morte i
dirigenti”.
Il regista non ha mai approfondito
esattamente cosa li avesse resi così “nervosi” in merito al suo
film, ma è chiaro che lo studio si è aperto solo col tempo alla
prospettiva di un film dedicato alla Task Force X vietato ai
minori, come ha dimostrato quando ha permesso a James Gunn di realizzare il suo The Suicide
Squad apparentemente senza alcun tipo di vincolo
o restrizione.
Nella giornata di ieri, in risposta
ad un articolo pubblicato da Collider, Gunn ha voluto ribadire su
Twitter che la Warner Bros. ha accettato la sua visione di un
film dedicato alla Squadra Suicida vietato ai minori senza alcuna
esitazione. “A proposito di The Suicide Squad, ho sempre detto che avrebbe
dovuto essere un film di guerra classificato come R, senza alcuna
esclusione di colpi”, ha scritto il regista. “Sono sempre
sincero con che le persone con cui lavoro su ciò che voglio
realmente fare. E loro erano d’accordo. Una volta stabilite le
regole, siamo partiti. Amo questo film.”
La cosa davvero interessante,
tuttavia, è che Ayer
ha risposto al tweet di Gunn, limitandosi però ad esprimere la
sua delusione per le parole del collega con un semplice:
“Cavolo!”, a dimostrazione di quanto sia rimasto colpito
(probabilmente in negativo) da queste rivelazioni. Gunn ha poi
risposto ad Ayer, specificando che alcune delle persone che
svolgono un ruolo chiave all’interno dello studio e che prendono
determinate decisioni, ora sono diverse.
“Sebbene molte delle principali
figure della Warner fossero persone diverse all’epoca, non c’è
dubbio che i loro problemi con te abbiano contribuito a spianare
una strada più facile per me, David”, ha scritto il regista.
“Quindi, sono molto grato per questo e per tutto il resto che
hai fatto per aiutare il mio film lungo il suo percorso.”
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2,
Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita
di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Zack Snyder ha spesso dichiarato che se gli
fosse stata data la possibilità di dirigere un film della saga di
Star Wars, avrebbe reso omaggio al grande Akira
Kurosawa con un’avventura spaziale ispirati a I sette
samurai.
A quanto pare, il regista di
Justice League si sarebbe stancato di attendere
un’eventuale chiamata da parte della Lucasfilm, dal momento che ha
deciso di portare la sua idea direttamente a Netflix. Come ci informa
The Hollywood Reporter, infatti, il prossimo progetto del
regista per il colosso dello streaming (dopo
Army of the Dead) sarà Rebel Moon, un
epico fantasy sci-fi che scriverà insieme a Shay
Hatten (già sceneggiatore di
Army of the Dead) e Kurt Johnstad
(co-sceneggiatore di
300).
La trama di Rebel
Moon ruota attorno ad una una pacifica colonia ai
margini della galassia che viene improvvisamente minacciata dagli
eserciti di un tirannico reggente di nome Balisarius. Alcune
persone, in preda alla disperazione, inviano una giovane donna con
un misterioso passato a cercare guerrieri che popolano i pianeti
vicini per aiutarla a sconfiggere il nemico.
“Questo sono io, che sono
cresciuto come fan di Akira Kurosawa e come fan di Star
Wars”, ha spiegato Snyder. “È il mio amore per la
fantascienza. Sarà un’avventura gigantesca. La mia speranza è che
anche questa diventi un’enorme proprietà e un universo che si possa
costruire ed espandere di volta in volta.”
Snyder produrrà Rebel
Moon insieme alla sua partner di produzione,
nonché moglie, Deborah Snyder attraverso la loro
Stone Quarry. Le riprese dovrebbe partire all’inizio del prossimo
anno.
Vi
ricordiamo che Rebel
Moon è il prossimo film di fantascienza originale Netflix
di Zack Snyder che si baserà su una sceneggiatura scritta dal
regista insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Protagonista
annunciata è Sofia Boutella, l’ex modella e sportiva Nike
diventata attrice, Boutella ha raggiunto il successo con il suo
ruolo nel franchise Kingsman. Ha poi recitato in La mummia con Tom
Cruise per Universal, Atomica bionda al fianco di Charlize
Theron, Fahrenheit 451 di Ramin Bahrini per HBO e
Climax di Gaspar Noé per A24.
Nel film
L’esercito del tiranno Regent Balisarius minaccia gli abitanti di
una colonia pacifica al confine della galassia, che decidono di
inviare una giovane donna dal passato misterioso a esplorare
pianeti vicini alla ricerca di guerrieri disposti a combattere al
loro fianco.
È nata in Russia, dove è stata
addestrata a diventare la più abile e
letale delle spie. Poi le hanno dato un costume e
l’hanno mandata negli USA con un nome in codice: Black
Widow. Natasha Romanoff, questo il suo vero nome,
approda il 7 luglio nelle sale cinematografiche
italiane e dal 9 luglio su Disney+ con Accesso VIP* con
Black Widow, il lungometraggio a
lei dedicato. Per conoscere tutti i suoi segreti, Panini
Comics propone tre titoli imperdibili da
leggere prima e dopo la visione del film.
*Richiede un abbonamento attivo
e un pagamento aggiuntivo per Accesso VIP.
Natasha Romanoff è una spia
russa, inviata negli Stati Uniti per portare a termine anche la più
dura delle missioni senza alcuna difficoltà. Che si tratti di dare
la caccia alla Dinamo Cremisi quando questa attacca la base degli
Avengers, o dare una mano a Reed Richards dei Fantastici Quattro,
per lei non fa differenza, né si tira indietro se ci sono da
aiutare amici come Nick Fury o Daredevil. Queste e altre avventure
sono raccontate in Marvel-Verse: Black
Widow, un’antologia unica nel suo genere, ideale per
iniziare a conoscere il personaggio.
In America Natasha
Romanoff ha presto disertato passando dalla parte dello
Zio Sam e da allora combatte insieme agli Avengers
contro le più grandi minacce che il super gruppo deve affrontare.
Il suo passato però, fatto di piccoli e grandi segreti, di figure
controverse ed esperimenti degni del peggior scienziato pazzo, non
è facile da dimenticare e la tormenta come una macchia che non
riesce a togliere… Per approfondire la sua storia, il titolo da
annotare è Io sono Black Widow, un volume
antologico, in grande formato, che propone
sedicidelle più belle e importanti storie che la
vedono protagonista, sia come spia che come super eroina, dagli
inizi in Russia fino ai giorni nostri e un ricco apparato
redazionale per contestualizzare al meglio il personaggio.
Dopo averla vista in azione
in missioni in giro per il mondo, è il momento di seguire la vita
quotidiana di Natasha. Black Widow 1 – I legami
che contano raccoglie il primo story arc
della serie regolare dedicata a Vedova Nera, un nuovo capitolo
della vita di BlackWidow scritto
da Kelly Thompson (Captain Marvel) e Elena
Casagrande (Ultimate Spider-Man). Natasha è stata
abituata sin da bambina ad affrontare momenti durissimi nella
famigerata Stanza Rossa. Da adulta è stata agente
del KGB, poi pedina dello S.H.I.E.L.D e infine parte della squadra
degli Avengers. Ora la sua vecchia vita fatta di fughe,
inseguimenti e adrenalina è solo un ricordo, o forse neanche
quello. Natasha si è costruita una famiglia, un’esistenza ordinaria
e non le manca nulla. Ma la realtà è che le cose non sono sempre
come appaiono…
StudioCanal ha
annunciato durante il Festival
di Cannes che Paddington 3 ha
fissato una data di inizio riprese per i primi mesi del 2022.
L’orsetto dal cappello rosso gentile ed educato preferito da tutti,
sta tornando al cinema per l’attesissimo terzo capitolo con una
nuova e avvincente storia di Paul
King , Simon
Farnaby e Mark Burton e la
sceneggiatura di Burton, Jon
Foster e James Lamont. Il
franchise si è rivelato molto redditizio per StudioCanal che con i
primi due film ha incassato oltre $ 280 milioni con il primo
capitolo e $ 225 milioni con il secondo. Tale è stato il successo
che dopo l’uscita del film, nel 2019 è stata prodotta anche una
serie animata intitolata “Le avventure di Paddington”
da 26 episodi di 22 minuti. Non vediamo l’ora di scoprire nuovi
dettagli sulla trama e al cast di questo atteso sequel.
Paddingtonè
il film del 2014 diretto da Paul
King con Ben
Whishaw, Nicole
Kidman, Sally Hawkins, Hugh Bonneville, Jim Broadbent, Julie
Walters, George Newton, Tim Downie, Peter Capaldi
Le riprese di John Wick
4 sono iniziate il mese scorso e il cast sta facendo
crescere sempre più l’attesa sui social postando i loro video
durante la preparazione. Shamier Anderson è
l’ultima star a pubblicare un video del suo addestramento con le
armi su instagram promettendo ai fan della saga un film ricco di
azione e di sparatorie, come possiamo notare dalla didascalia del
post intitolato “Sta arrivando una tempesta”. Ad oggi il
ruolo di Anderson è ancora segreto, quindi non sappiamo ancora se
sarà amico o nemico del John Wick di
Keanu Reeves. L’attore, che ha recitato in alcune
recenti pellicole come Wynonna Earp e
Stowaway, esordisce con un primo piano di centinaia di
proiettili circondati da numerosissime armi da assalto. La seconda
parte invece ci mostra Anderson alle prese con l’allenamento di
boxe in un ring, fino alla conclusione dove si
allena facendo cardio. Sembra veramente che stia arrivando una
tempesta per il nostro John Wick!
L’universo “John
Wick” è destinato a espandersi dopo il grande successo riscosso
con la prima apparizione nel 2014, arriva così la conferma di un
quinto film e uno spin-off
intitolato Ballerina. Pensate che
con il primo film ha totalizzato a livello mondiale 89 milioni di
dollari, con il secondo capitolo è riuscito a raddoppiare le cifre
al botteghino arrivando a 170 milioni e ha concluso
con John
Wick 3 Parabellum con 76 milioni di dollari in solo
una settimana. Ora si pensa già a una serie televisiva di tre
episodi incentrata sul The Continental ambientata negli anni
’70.
John Wick 4, il film
John Wick 4 uscirà al cinema
giovedì il 27 maggio 2022. Distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Amazon Prime Video ha diffuso in rete il primo
trailer ufficiale di Val,
documentario sulla vita dell’attore Val Kilmer.
Chi è Val Kilmer? Lui è Batman, è Iceman, è Jim Morrison. Ed è un
filmmaker da tutta la vita. Il film uscirà su Prime Video il
prossimo 6 agosto.
Il regista coreano Bong Joon
Ho tornerà sulla Croisette, dopo il trionfo di Parasite
nel 2019, l’ultima Palma d’oro fino ad oggi e la prima nella storia
del cinema coreano. Il regista sarà uno degli ospiti speciali della
Cerimonia di Apertura il 6 luglio e presenterà un eccezionale
“Rendez-vous con…” il giorno successivo al Teatro Buñuel
del Palais des Festivals.
Tra le altre sorprese in serbo alla
cerimonia di apertura, il regista di Memories of
Murder e Mother dichiarerà aperto il
74esimo Festival
di Cannes. Due anni dopo la proiezione di
Parasite in Concorso al Grand Théâtre Lumière,
Bong Joon Ho torna a Cannes, luogo che con la
Palma d’Oro ha inaugurato il successo del film, culminato durante
la notte degli Oscar.
Figura di spicco del mondo del
cinema asiatico e grande amico del Festival di Cannes, Bong
Joon Ho parlerà con il pubblico di ciò che lo ha
influenzato, della sua passione per il cinema e della sua pratica
artistica.
Sex/Life,
attualmente la serie tv più vista su Netflix, è disponibile sulla
piattaforma dal 25 Giugno 2021. Ideata da Stacy
Rukeyser, la serie è basata sul romanzo 44 Chapter
About 4 Men di BB Easton.
Sex/Life: la trama
Billie
(Sarah Shahi) è una giovane ragazza che decide di
lasciare la Georgia per studiare e lavorare a New York. Nella
Grande Mela Billie incontra Sasha
(Margaret Odette), sua futura coinquilina e
migliore amica, con cui trascorre le giornate e sogna di grandi
progetti. Billie inoltre, dopo diverse frequentazioni, tra cui il
bello e maledetto Brad (Adam
Demos), decide di cambiare vita e sposare
Cooper (Mike Vogel).
Billie diventa quindi una casalinga
newyorchese dalla vita apparentemente perfetta. Nonostante ciò,
Billie si scopre essere però particolarmente insoddisfatta: il
marito infatti non riesce a regalarle una vita sessuale appagante
come l’ex fidanzato, Brad appunto, un aitante produttore
discografico, che la fece però soffrire in precedenza. La donna
inizia quindi a scrivere un diario segreto, a cui confida tutto del
bollente passato con Brad, che torna nel mentre a far parte della
sua vita. Inaspettatamente però Cooper scova il diario e viene a
conoscenza dei dettagli scabrosi concernenti le esperienze
pregresse di Billie e Brad. Gli otto episodi della serie seguono
quindi il viaggio di autoconsapevolezza di Billie e come si
evolveranno le dinamiche familiari, in bilico tra il ricordo
ingombrante ma seducente di un amore non più così lontano e le
certezze di un matrimonio e di una famiglia costruita assieme al
marito.
Il titolo della seria è da sé
esplicativo: Sex/life, un racconto che ruota
interamente attorno alla scelta, da parte della protagonista, tra
vita sessuale appagante o matrimonio felice – dal momento che,
secondo la logica interna alla narrazione, una di queste scelte
esclude categoricamente l’altra. La serie, nel complesso, è
architettata mischiando un po’ di Sex and the City e
Desperate Housewives con una serie infinita di scene
bollenti, che vorrebbero identificare al massimo la mentalità della
protagonista, eppure risultano ben poco funzionali allo svolgimento
dei fatti.
Sex/Life consta di una trama debole e personaggi
monodimensionali
Dato che la narrazione muove le
fila dalla figura di una moglie e madre, sarebbe stato interessante
proporre una riflessione sulla depressione a cui molte donne vanno
incontro dopo il parto, o sulle difficoltà che incombono nella
quotidianità di una coppia; riflessioni del genere non sono
tuttavia previste da un prodotto seriale il cui scopo altro non è
che aggiungere pepe alla narrazione, costellandola di scene osè. Le
turbe psicologiche della protagonista così come i confronti tra
personaggi sono esposte in modo poco accattivante e mai vanno al di
là della confezione da romanzo rosa per adulti: la ripetitività di
scene e avvenimenti è eccessiva e non riesce ad essere trainata da
personaggi con i quali è davvero impossibile creare empatia.
Risulta difficile complessivamente
riuscire a portare a termine la visione della serie, dato che non
si riesce a creare nessuna connessione con gli spettatori, né vi è
un minimo cenno di empatia. L’identificazione con la protagonista,
che dovrebbe essere regola necessaria per la conduzione di una
narrazione, risulta un compito piuttosto arduo, dato che le
premesse da cui si diparte la confusione mentale di Billie sono
piuttosto deboli. La rappresentazione della donna risulta essere in
questa serie paradossale, giacchè i tratti che vorrebbero essere
identificative delle protagoniste – donne emancipate, disinibite e
professionali – descrivono in realtà personaggi assolutamente
monodimensionali, per cui non è previsto alcun picco nell’arco di
trasformazione. La caratterizzazione dei personaggi non è
minimamente contemplata in un assetto narrativo che si occupa di
fortificare l’atmosfera bollente della serie e poco altro.
In conclusione
Sex/Life non consta né di una trama costruita
diligentemente, né di personaggi forti, caratterizzati e incisivi;
la serie si identifica come prodotto di intrattenimento per cui non
è richiesta una visione attiva né interessata: unico obiettivo
narrativo è portare avanti il filone seriale erotico di notevole
successo negli ultimi tempi, senza ambire a una finzione filmica e
strutturale ben architettata.
Negli ultimi anni si sono
avvicendati sul grande schermo una serie di intriganti thriller
psicologici con protagoniste figure femminili controverse e
particolarmente carismatiche. Tra i titoli più noti si annoverano
senza dubbio Gone Girl – L’amore
bugiardo e Dark Places. Nel 2016 è
invece uscito La ragazza del treno
(qui la recensione), film diretto
da Tate Taylor, il quale ha per protagonista una
problematica donna alle prese con un mistero che la riguarda molto
da vicino. Scritto da Erin Cressida Wilson, già
autrice di Secretary e Chloe – Tra seduzione e
inganno, il film è un puro giallo che coinvolge lo spettatore
dall’inizio sino alla sua risoluzione.
Il lungometraggio è l’adattamento
dell’omonimo romanzo best seller scritto da Paula
Hawkins e pubblicato nel 2015. Fino a quel momento la
Hawkins era nota come scrittrice di romanzi rosa, ma ha raggiunto
il successo internazionale proprio grazie a La ragazza del
treno, che ha segnato il suo passaggio al genere thriller.
Caratterizzato da una narrazione che procede tra presente e
flashback sul passato, il libro ha visto esaltata questa struttura
nella sua trasposizione cinematografica. L’intento degli autori era
quello di far provare anche allo spettatore il senso di spaesamento
provato dalla protagonista.
Pur con i suoi difetti, il film non
ha mancato di affermarsi come un grandissimo successo, guadagnando
oltre 173 milioni di dollari a fronte di un budget di 45. La
ragazza del treno ha così non solo ribadito la fortuna di cui
gode il suo genere di riferimento, ma ha anche provato una volta di
più la bravura della sua protagonista. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La ragazza del treno: la trama del film
Il film racconta di Rachel
Watson, una donna alcolizzata che condivide l’appartamento
con l’amica Cathy, a seguito del sofferto
divorzio. L’ex marito Tom, infatti, l’ha lasciata
per l’amante Anna, che l’ha reso padre della
piccola Evie. La frustrazione di Rachel è
amplificata dalla dipendenza e dalle accuse di Tom, che le
attribuisce la colpa del licenziamento. Fingendo di recarsi al
lavoro per non insospettire la coinquilina, Rachel prende ogni
giorno il treno e fantastica sull’emblema della coppia perfetta,
incarnata da Scott e Megan, la
cui villa è osservabile proprio dal finestrino del treno che Rachel
è solita prendere.
Un giorno, tuttavia, Megan scompare
a poche ore dall’ultimo avvistamento di Rachel, che l’ha osservata
in compagnia di un misterioso uomo. La donna è decisa ad indagare e
contatta Scott, fingendosi amica di sua moglie. Rintraccia poi,
l’amante di Megan, lo psicologo Abdic Kamal, il
suo indiziato numero uno. Quando Rachel crede di essere giunta alla
soluzione dell’enigma, un uomo la avvicina sul treno e le rivela
che, nel giorno della scomparsa di Megan, l’ha trovata svenuta
sotto ad un tunnel, dopo averla sentita inveire contro una donna.
La posizione di Rachel sembra complicarsi, con i sospetti pronti a
ricadere tutti su di lei.
La ragazza del treno: il cast del film
Ad interpretare il ruolo della
protagonista, Rachel Watson, vi è l’attrice Emily Blunt,
anche nota per i film Il ritorno di Mary Poppins, Sicario e A Quiet
Place. All’inizio delle riprese l’attrice si scoprì anche
incinta, ma decise di mantenere il segreto per non mettere in
dubbio le sue possibilità di partecipare al film. Al termine delle
riprese, la Blunt era ormai al quinto mese e poté rivelare la
notizia. Per il ruolo si preparò in particolare approfondendo la
condizione psichica degli alcolizzati, cercando di poter essere il
più realistica possibile a riguardo. Ha inoltre indossato lenti a
contatto iniettate di sangue per le scene in cui è fortemente
ubriaca.
Accanto a lei, nei panni dell’ex
marito Tom vi è l’attore Justin Theroux,
da sempre amico della Blunt. La nuova amante di lui, Anna, è
interpretata dall’attrice Rebecca
Ferguson, anche nota per The Greatest Showman
e Mission: Impossible – Rogue Nation.
Luke Evans, invece, è Scott Hipwell. Nel ruolo della
moglie di questi, Megan, vi è Haley Bennett. Per
questo ruolo erano state considerate anche le attrici
Margot Robbie e Kate Mara. La
premio Oscar Allison Janney interpreta il sergente
Riley, mentre Edgar Ramirez è
il dottor Kamal Abdic. Chiudono il cast Lisa
Kudrow, la celebre Phoebe di Friends, nel ruolo
di Martha, e Laura Prepon,
celebre per la serie Orange is the New Black, in quello di
Cathy.
La ragazza del treno: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. La ragazza del
treno è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision,
Now, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di martedì 6 luglio alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
La serie Loki ha introdotto una serie di varianti del
Dio dell’Inganno nel corso dei primi quattro episodi. Ce ne sono
ancora di più nei fumetti, alcune delle quali hanno fornito la base
per quelle apparse nella serie disponibile su Disney+. Alcune varianti sono migliori
di altre, e molte di queste potrebbero ancora apparire nello show
prima del gran finale. Difficile dire quali siano le migliori in
assoluto, ma Screen
Rant ha comunque provato a classificare le migliori varianti di
Loki in base ai fumetti e al MCU:
Loki alligatore (MCU)
Una delle migliori varianti
di Loki finora è quella che ha avuto il minor tempo a disposizione
sullo schermo. La variante alligatore presente nella scena
post-credits del quarto episodio è la versione più assurda vista
finora. Anche se l’alligatore non ha un corrispettivo diretto nei
fumetti, da tradizione Loki si trasforma in molti animali diversi
sia nella mitologia norrena che nella tradizione dei fumetti
Marvel.
È possibile che questo sia un Loki
travestito, ma è altrettanto possibile che sia un Loki appartenente
ad un universo di alligatori che probabilmente si adatterebbe
perfettamente alle dimensioni folli di una serie come Rick and
Morty.
Loki presidente (Fumetti)
I vari trailer della serie
hanno mostrato che il Loki presidente apparirà nello show, ma
finora ciò deve ancora succedere. Tale personaggio è basato su una
delle migliori varianti di Loki nei fumetti.
È
apparsa in “Vote Loki”, una miniserie di quattro numeri del 2016.
La storia segue la corsa di Loki alla Casa Bianca, con il Dio
dell’Inganno che mente apertamente al popolo americano. Nisa
Contreras, giornalista del Daily Bugle, cerca di smascherarlo, ma
la serie, ricca di satira, si tuffa in profondità nel complesso
gioco della verità e della finzione nel mondo della
politica.
Re Loki (Fumetti)
Re Loki è sempre stato uno
dei candidati per il ruolo di grande cattivo della serie, ma ora la
cosa sembra essere fuori discussione. Re Loki è quella versione di
Loki, molto rara nei fumetti, che alla fine arriva a vincere
davvero. Si tratta di una versione futura del personaggio che sale
al trono di Asgard e depone brutalmente suo fratello Thor.
Re
Loki è una delle versioni più potenti e crudeli del personaggio.
Conosciuto anche come Ikol, questa versione di Loki ha afflitto
l’iterazione di Kid Loki per qualche tempo nei fumetti, prima di
essere sconfitto definitivamente.
Loki di Terra-TRN707 (Fumetti)
Una delle varianti più
interessanti di Loki nei fumetti deve ancora apparire nel MCU. Il Loki di Terra-TRN707 è
anche uno dei più potenti. In possesso di tutte le Gemme
dell’Infinito, le indossa direttamente sul suo costume.
Era anche degno di brandire il
Mjolnir, il mistico martello di Thor. Questa versione del
personaggio è apparsa in una realtà alternativa nell’evento a
fumetti di “Infinity Wars” del 2017. È stato ucciso dal personaggio
di Requiem e le Gemme gli sono state tolte.
Kid Loki (Fumetti)
Kid Loki fa un breve cameo
alla fine del quarto episodio della serie, nella scena
post-credits, ma è una parte importante della storia dei fumetti
Marvel degli anni 2010. Dopo la
morte di Loki, il Dio dell’Inganno è risorto sotto forma di
bambino. Anche se gli è stata data la possibilità di ricominciare,
nessuno si fidava davvero di lui e si è ritrovato a combattere una
battaglia persa contro i suoi amici e la sua famiglia.
Sarebbe poi diventato un membro
chiave della squadra dei Giovani Vendicatori, che a quanto pari si
stanno preparando a fare il loro ingresso ufficiale nel MCU…
Lady Loki (Fumetti)
Lady Loki è un personaggio
importante nel MCU, dal momento che il personaggio
di Sylvie sembra essere una fusione tra l’Incantatrice dei fumetti,
Sylvie Lushton, e l’originale Lady Loki dei fumetti. Lady Loki è
apparsa per la prima volta in “Thor n. 5” del 2008, dopo che il
Loki originale era morto a seguito di Ragnarok.
Il suo spirito si è reincarnato nel
corpo di Lady Sif, dandole un aspetto molto diverso da quello di
Sylvie nel MCU. Anche se in seguito avrebbe
restituito il corpo di Sif al guerriero, i fan dei fumetti sanno
che Lady Loki continua a svolgere un ruolo nel Multiverso.
Boastful Loki (MCU)
Si tratta di una delle varianti di Loki più intriganti finora
appare alla fine dell’episodio 4. Accreditato come “Boastful
Loki“, questa versione del
personaggio sembra brandire una sua versione del Mjolnir. Il
martello è molto diverso, con una maniglia fatta da quella che
sembra essere una chiave inglese e il martello stesso che sembra
essere fatto da un pezzo di una linea ferroviaria.
Ciò
suggerisce che Boastful Loki è degno del martello nel suo universo,
rendendolo una delle migliori varianti di Loki finora e
potenzialmente anche una delle più potenti.
Comic Loki (MCU)
L’incarnazione originale
del fumetto di Loki è fantastica, ma Richard E. Grant nel classico
costume giallo e verde di “Journey Into Mystery #85” nell’ottobre
1962 è decisamente un’altra cosa.
Finora si sa molto poco del
personaggio del MCU, tranne per il fatto che è più
vecchio delle sue controparti. È possibile che sia anche Re Loki,
ma è sicuramente una delle migliori varianti finora, con il
classico costume dei fumetti al pari di quanto fatto più o meno in
WandaVision con Scarlet Witch e Visione
nell’episodio di Halloween.
Variante Loki (MCU)
La variante Loki al centro
della serie in molto modi è solo il Loki del MCU che i fan hanno imparato ad
amare nel corso degli anni. Purtroppo, per molti versi non lo è,
come la serie sta lentamente rivelando. Questo Loki è al centro di
un viaggio emotivo diverso dal suo io originale, il cui arco
narrativo è stato graduale e per certi versi impercettibile.
Questo Loki affronta la sua verità e
le sue azioni in modo molto più diretto di quanto non abbia mai
fatto la sua controparte, ed è possibile che sarà una persona
completamente diversa entro la fine della serie.
Sylvie (MCU)
Finora, la migliore variante di Loki nei fumetti e nel
MCU è senza dubbio Sylvie. Sebbene
all’apparenza sembrasse Lady Loki, è in realtà un personaggio
originale ibrido che incorpora anche alcuni aspetti
dell’Incantatrice.
Con
un’infanzia straziante e la determinazione di abbattere la Time
Variance Authority per quello che le hanno fatto, è una Loki molto
più pragmatica e molto più capace di quanto i fan abbiano visto
finora. Il suo viaggio è di certo uno dei più affascinanti tra le
tante storie avvincenti all’interno dell’universo raccontato nella
serie.
Ci sono state diverse storie in
merito al dietro le quinte di Suicide Squad, in gran parte incentrate su
alcuni scherzi che Jared Leto, interprete del Joker, avrebbe
fatto al resto del cast. Di recente Viola
Davis, che nel film ha interpretato Amanda Waller, ha
svelato i dettagli di un’altra storia su un scherzo fatto a
Margot Robbie, interprete di Harley Quinn… una
storia con un finale inaspettato.
In una recente intervista con
Vogue, l’attrice premio Oscar ha ricordato uno scherzo che Leto
aveva pianificato e che coinvolgeva una scatola e una brutta
sorpresa all’interno. Robbie non era a conoscenza dello scherzo.
“Le ho urlato ad alta voce: ‘Non aprire quella scatola!’. Ma
ero a metà della porta quando l’ha aperta… e ci ha trovato dentro
il topo nero più grande che si possa immaginare”. L’attrice ha
poi descritto la reazione di Robbie dopo aver visto il roditore:
“Allora… lei lo coccolava, gli parlava. Non aveva paura. Era
aperta. Ricettiva. Piena di gioia.”
Sia Robbie che Davis torneranno
rispettivamente nei panni di Harley Quinn e Amanda Waller in
The
Suicide Squad di James
Gunn. Mettendo a paragone la Mattacchiona di The Suicide
Squad con la sua rappresentazione nel film del 2016,
Robbie ha precedentemente spiegato che il film di Gunn vedrà Harley
ormai libera dall’influenza del Joker, sicura delle sue capacità e
della sua identità sia come individuo sia come supercriminale
anarchico.
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2,
Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita
di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Durante la riapertura ufficiale del
Warner Bros. Studio Tour, la regista Patty
Jenkins ha avuto modo di riflettere in merito ai piani
della major relativi alle uscite “congiunte” in streaming e al
cinema, che di fatto hanno interessato anche la sua ultima fatica
cinematografica, Wonder
Woman 1984.
Secondo la regista, quest’approccio
non è stato pensato per essere longevo e duraturo, ma è soltanto
qualcosa che è dipeso dalla pandemia di Covid-19, per far fronte
alla chiusura delle sale cinematografiche. “Non credo che
durerà”, ha detto a
The Hollywood Reporter.
Poi ha aggiunto: “Lo streaming è
fantastico, ma tutti lo inseguono per motivi finanziari e non credo
che il supporto finanziario sia lì per sostenere l’industria così
com’è. Una cosa è se fosse solo Netflix, ma ora ogni azienda ha lo streaming. Le
persone non si abboneranno a così tante piattaforme. Gli studios
rinunceranno davvero a film da miliardi di dollari solo per
supportare il loro servizio di streaming? Finanziariamente, non
credo che abbia senso.”
La regista è dunque convinta che le
sole uscite in sala torneranno ad essere la normalità: “Stiamo
tornando a cinema. Entrambe le realtà dovrebbero esistere. Sarà
così”, ha detto. “Alla gente piace andare al cinema. E non
perché non potevano vedere i film a casa. Siamo sempre stati in
grado di vedere i film a casa nostra. Non è niente di nuovo. Penso
che l’esperienza in sala stia tornando ad essere la
normalità.”
Wonder
Woman 1984 è uscito negli Stati Uniti lo scorso
dicembre, in contemporanea nelle sale (quelle aperte, ovviamente) e
su HBO Max. In Italia, invece, il film è arrivato direttamente in
esclusiva su Sky e NOW. Ricordiamo che Patty Jenkins è stata confermata alla regista
di Wonder Woman 3 (ancora senza un titolo
ufficiale), che vedrà anche il ritorno di Gal Gadot nei panni di Diana Prince.
La regista francese Amanda
Sthers ha guadagnato negli anni grande popolarità come
scrittrice di romanzi, autrice di testi teatrali e, più
recentemente, come regista cinematografica. Attualmente impegnata
nel dar vita al suo nuovo film, Promises, la Sthers è
ancora oggi lodata in particolare per il suo secondo
lungometraggio,
Madame, uscito nel 2017 e
affermatosi come una brillante commedia e satira sulle divisioni di
classe nella Parigi di oggi. Questo è stato anche il suo primo film
in lingua inglese, che le ha permesso di lavorare con un cast
internazionale e ottenere grande successo estero.
Dalla Sthers anche scritto, insieme
a Matthew Robbins (sceneggiatore di Sugarland
Express e Crimson Peak), Madame si è così da
subito distinto per il suo trattare un tema molto ricorrente nel
cinema, ma affrontato qui in modo originale, con una chiave di
lettura dedicata in particolare al contesto francese. Attraverso
una commedia ad equivoci, la regista si concentra sull’esaltare
l’umorismo e il sentimento di un’involontaria scalata sociale.
Costato circa 5 milioni di dollari, il film trova poi nei suoi
attori protagonisti una delle sue punte di diamante. Le altre sono,
come anticipato, la scrittura pungente della Sthers e le sue
abilità da regista.
Per tutti gli appassionati di quei
film che riflettono su questo tema, tra cui si può annoverare pur
con le sue tante diversità anche il premio Oscar Parasite,
Madame è un’irriverente titolo da non lasciarsi sfuggire.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Madame: la trama del film
Protagonisti del film sono
Bob Fredericks e la sua giovane moglie
Anne. Particolarmente facoltosi, i due coniugi
vivono in una stupenda ed enorme villa a Parigi. Nonostante la loro
sembri una vita piena di agi e particolarmente felice, Bob ed Anne
sono tutt’altro che una coppia serena. Il loro rapporto è infatti
nel pieno di una profonda crisi, che la donna cerca di dimenticare
dandosi allo shopping sfrenato. Questo senza sapere però che il
conto in banca del marito è in realtà in rosso. Per cercare di
rimediare a ciò e ripagare i suoi debiti, Bob è intanto impegnato
nella vendita di un suo quadro.
Questo viene indicato come un
Caravaggio originale di grandissimo valore. L’occasione perfetta
per dar vita alla vendita si presenta con una cena in villa con
altri dodici membri dell’alta società. Tra questi,
inaspettatamente, si presenta anche Steven, il
figlio del primo matrimonio di Bob. Per non essere tredici a
tavola, però, Anne finisce con il chiedere alla sua domestica
Maria di prendere parte alla cena con loro. La
donna viene scambiata così per una principessa spagnola, attirando
le attenzioni del commerciante d’arte David
Morgan. Da quel momento, avranno inizio una serie
imprevedibile di eventi che porteranno alla luce segreti e
scheletri nell’armadio.
Madame: il cast del film
Ad interpretare la coppia di
protagonisti, Bob ed Anne Fredericks, la regista ha chiamato due
icone del cinema statunitense. Nei panni dell’uomo vi è il celebre
Harvey Keitel, attore ricordato in particolare per
i film di Scorsese Mean Streets e The Irishman, come
anche Le Iene e Pulp Fiction di Tarantino. Anne
ha invece il volto di Toni Collette,
distintasi negli ultimi anni con i film Hereditary – Le radici del
male e Cena con delitto – Knives Out. I due hanno
in seguito di essere rimasti particolarmente colpiti dal tono della
sceneggiatura e di aver accettato di recitare nel film anche in
quanto fan delle altre opere della Sthers.
Nel ruolo di Maria, vera
protagonista della vicenda, vi è la celebre attrice spagnola
Rossy de Palma. Scoperta dal regista Pedro
Almodovar, questa ha recitato in numerosissimi dei suoi film,
distinguendosi poi anche grazie a ruoli internazionali e alcuni per
film italiani. Nel ruolo del commerciante d’arte David Morgan si
ritrova invece l’attore Michael Smiley, attore
irlandese visto in particolare nei lungometraggi The
Lobster e La ragazza dei tulipani. Tom
Hughes è Steven Frederick, figlio di Ben, mentre
Brendan Patricks interpreta Toby. Sono poi
presenti anche gli attori Stanislas Merhar nel
ruolo di Antoine Bernard e Joséphine de La Baume
in quello di Fanny.
Madame: il trailer e dove vedere il
film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Madame è
infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV,Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di martedì 6 luglio
alle ore 21:30 sul canale
TV8.
Hollywood è chiaramente scossa dalla
notizia, e piano piano cominciano ad arrivare tutti i messaggi in
ricordo del regista e produttore che ha indubbiamente contribuito,
attraverso i suoi film, a ridefinire il concetto di blockbuster. A
Deadline, Mel Gibson, uno degli attori feticcio di
Donner (oltre alla saga di
Arma letale, lo aveva diretto anche in
Maverick e in
Ipotesi di complotto), ha dichiarato: “Donner! Il
mio amico, il mio mentore. Le cose che ho imparato da lui… Sminuiva
sempre il suo talento e la sua grandezza con enorme umiltà,
definendosi semplicemente ‘un vigile del traffico’. Metteva sempre
il suo ego da parte e voleva che anche gli altri facessero così.
Era magnanimo d’animo e di cuore, che ha donato generosamente a
tutti coloro che lo conoscevano. Se accumulassimo tutte le buone
azioni che ha fatto, la lista si estenderebbe in qualche luogo
inesplorato nel firmamento. Mi mancherà moltissimo, soprattutto il
suo umorismo malizioso e la sua saggezza.”
Anche Danny Glover, partner di Gibson nella saga di
Arma letale, ha ricordato Donner attraverso le pagine di
Deadline: “Il mio cuore si è spezzato. Lavorare con
Dick Donner, Mel Gibson e tutta la squadra di Arma letale è stato
uno dei momenti della mia carriera di cui vado più fiero. Gli sarò
per sempre grato per essersi preso sinceramente cura di me, della
mia vita e della mia famiglia. Eravamo amici e ci volevamo bene al
di là della collaborazione sul grande schermo e del successo che il
franchise di Arma letale ci ha portato. Mi mancherà
tantissimo.”
Deadline ha contattato anche Steven Spielberg, autore del soggetto e
produttore de I Goonies, il piccolo grande cult diretto da Donner
nel 1985: “Dick aveva una padronanza davvero incredibile dei
suoi film ed era a suo agio con qualsiasi tipo di genere. Essere
nella sua cerchia era come uscire con il tuo allenatore preferito,
il professore più intelligente, il motivatore più feroce, l’amico
più tenero, l’alleato più fedele e, ovviamente, il più grande
Goonie di tutti. Era un bambino in fondo. Lo è sempre stato. Non
posso credere che se ne sia andato. La sua risata roca e cordiale
rimarrà sempre con me.”
Sean Astin, interprete di Mikey Walsh ne
I Goonies, ha invece scritto su
Twitter: “Richard Donner aveva la voce più forte e
rimbombante che si potesse immaginare. Era in grado di attirare
l’attenzione e rideva come nessun uomo ha mai riso prima. Dick era
davvero divertente. Quello che ho percepito in lui, da ragazzino di
12 anni, è che gli importava davvero. Adoro quanto gli importasse.
– I Goonies non dicono mai la parola morte.”
Kevin Feige e Zack Snyder ricordano
Richard Donner
Anche il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha ricordato Richard
Donner attraverso i canali ufficiali della Marvel
(“Richard Donner non solo mi ha fatto credere che un uomo possa
volare, mi ha fatto credere che i personaggi dei fumetti potessero
essere portati in vita sul grande schermo con cuore, umorismo,
umanità e verosimiglianza”), così come Zack Snyder, regista de
L’uomo d’acciaio, che su
Twitter ha scritto: “Grazie, Richard Donner. Mi hai fatto
credere.”
Black
Widow avrebbe dovuto inaugurare ufficialmente la Fase
4 del MCU ma, come ben sappiamo, a causa
della pandemia di Coronavirus e della chiusura dei cinema in tutto
il mondo, i piani dei Marvel Studios sono stati letteralmente
stravolti.
Ad inaugurare la Fase 4, infatti, è
stata la serie WandaVision, seguita poi da The Falcon and the Winter Soldier.
Quest’ultima, nello specifico, ha introdotto una serie di nuovi
personaggi che, in base a quanto rivelato da Kevin Feige, avrebbero dovuto, in origine,
debuttare altrove.
Parlando con
On the Red Carpet proprio in occasione della premiere di
Black
Widow, il presidente dei Marvel Studios ha rivelato che i
continui rinvii del film con Scarlett Johansson hanno portato ad un
importante cambiamento nella rivelazione di un easter egg relativo
proprio al MCU e, nello specifico, alla serie
con Anthony Mackie e Sebastian Stan.
“C’era questo easter egg che, in
origine, sarebbe dovuto apparire prima in Black Widow e poi in The Falcon and the Winter
Soldier, ma a causa della pandemia abbiamo dovuto stravolgere
le cose. È l’unica cosa, nella Fase 4, ad essere effettivamente un
po’ contorta”, ha spiegato Feige. “Ad ogni modo, per i fan
che hanno visto The Falcon and the Winter Soldier, sappiate che c’è
un easter egg che vi aspetta in questo film.”
Sebbene Kevin Feige non abbia rivelato a chi si
riferisce l’easter egg in questione, è molto probabile che possa
trattarsi della
Contessa Valentina Allegra de Fontaine interpretata da
Julia Louis-Dreyfus, che ha fatto il suo debutto
proprio in
The Falcon and the Winter Soldier: in passato, infatti,
sia l’attrice che lo sceneggiatore della serie, Malcolm
Spellman, hanno rivelato che il personaggio della Contessa
doveva originariamente debuttare in Black
Widow prima di apparire nella serie Disney+. Sarà ancora così? Lo
scopriremo a partire da domani, quando il film arriverà finalmente
nelle sale di tutto il mondo…
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Nelle ultime ore, alcune recenti
storie di Hugh Jackman su Instagram hanno
letteralmente mandato in confusione i fan. Il motivo? Secondo
alcuni, pare che l’attore stia anticipando, in maniera velata, un
possibile ritorno di Wolverine nel MCU…
Da quando l’attore ha salutato
ufficialmente l’iconico personaggio con l’uscita di Logan
– The Wolverine di James Mangold, sono tantissimi i fan che
vorrebbero vederlo ancora una volta nei panni del mutante con gli
artigli di adamantio, soprattutto ora che gli X-Men – grazie
all’acquisizione della Fox da parte della Disney – si preparano a
fare il loro attesissimo debutto ufficiale nell’Universo
Cinematografico Marvel.
Chiaramente, le storie condivise da
Jackman potrebbe non significare assolutamente nulla, ma è anche
naturale che le teorie e le speculazione dei fan, quando un attore
posta determinati contenuti sui propri account sociali, tendano a
moltiplicarsi rapidamente. Nello specifico, l’attore ha condiviso
prima un fan art di Wolveine realizzata dal celebre Boss Logic e
poi una foto in cui è possibile vederlo al fianco di Kevin Feige.
La domanda sorga spontanea: perché
Jackman ha voluto condividere queste foto? Semplice momento
nostalgico o qualcosa di più? In effetti, una volta l’attore aveva
dichiarato che se gli X-Men fossero davvero entrati a far parte del
MCU, allora avrebbe continuato ad
interpretare Wolverine. Per ora non possiamo far altro che
continuare a far viaggiare la nostra immaginazione…
Il futuro di Wolverine al cinema,
oltre Hugh Jackman
Dopo l’uscita di Logan –
The Wolverine del 2017, Hugh
Jackman ha ufficialmente detto addio al personaggio.
Al momento non sappiamo ancora chi raccoglierà l’eredità
dell’attore australiano sul grande schermo, dal momento che il
mutante con gli artigli di adamantio debutterà prossimamente nel
MCU. Chiunque si
ritroverà ad interpretare il personaggio di Wolverine avrà
ovviamente l’arduo compito di doversi confrontare con un ritratto
che ancora oggi è uno dei più popolari e dei più amati per quanto
riguarda i film di supereroi.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
SUL QUARTO EPISODIO DI LOKI!!!
L’attore Jonathan
Majors, che interpreterà Kang il Conquistatore nel
MCU, è stato avvistato al Golden
Apple Comics durante una pausa dalle riprese di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Ancora non
sappiamo con esattezza quale sarà il suo ruolo all’interno
dell’universo condiviso, ma sono in molti a credere che il villain
in grado di viaggiare nel tempo sarà il prossimo grande cattivo del
franchise.
Parallelamente, continuano a farsi
sempre più insistenti le voci secondo cui l’attore debutterà
ufficialmente nei panni del personaggio in Loki, probabilmente attraverso un cameo in una
scena post-credits. Sulla scia del finale del quarto episodio, in
cui abbiamo scoperto che la TVA è in realtà composta da varianti
strappate dalla sacra linea temporale e che i Custodi del Tempo non
sono altro che degli androidi, tutti gli occhi sono ora puntati sul
giudice Ravonna Renslayer che – è importante ricordarlo! – nei
fumetti ha una lunga storia legata proprio a Kang. E se fosse
proprio Kang il grande burattinaio che tiene insieme le redini
della TVA?
Molti hanno ipotizzato che la TVA
esista all’interno del Regno Quantico, che sarà ulteriormente
esplorato in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. In
occasione del weekend del 4 luglio, Majors ha visitato il
leggendario Golden Apple Comics di Los Angeles, negozio frequentato
anche da molti dei creativi dei Marvel Studios. In una foto pubblicata
sull’account Instagram
del negozio, Major ha in mano una copia di “The Avengers #267”, il
cui sottotitolo è “Kang Lives!”. L’attore ha anche firmato un
oggetto di scena presente nel negozio come Kang, dicendo che era la
prima volta che firmava qualcosa usando il nome del suo nuovo
personaggio.
Vale la pena notare che “Avengers
#267” vede Kang tentare di eliminare tutte le sue varianti, create
ogni volta che viaggiava nel tempo, da una versione più vecchia,
soprannominata Immortus, che diventa un custode delle linee
temporali, a una versione più giovane, ossia l’eroe Iron Lad. Nella
run fa il suo debutto anche il Consiglio di Kang, che alcuni
sospettavano sarebbero stati i Custodi del Tempo in Loki.
Nei fumetti Marvel Comics, Kang viaggia in tutto il
Multiverso, quindi il MCU avrebbe potenzialmente a
disposizione una varietà infinita di modi in cui introdurre il
personaggio. Considerati i vari temi esplorati fin’ora nella serie
con
Tom Hiddleston, un’apparizione di Kang nello show prima del suo
debutto nel terzo
Ant-Man avrebbe perfettamente senso.
Dopo le innumerevoli foto apparse in
rete dei costumi dei protagonisti, il video di Zachary Levi sul set di Shazam 2:
Furia degli Dei, e numerosi rumors che vogliono il cameo
del Superman di Henry Cavill, ora il regista David F.
Sandberg stuzzica i suoi fan con un post alquanto curioso.
Guardando l’immagine i fan hanno
teorizzato che il fulmine fluorescente su di un
muro di pietra scura potesse nascondere un indizio di un possibile
cameo di Black Adam, visto che indossa un costume
nero con un fulmine luminoso al centro sul petto. Questa foto è
stata chiaramente postata dal regista, famoso per essere un grande
appassionato dei social, per far accrescere maggiormente l’attesa
degli appassionati del personaggio che non vedono l’ora di vederlo
nel sequel. Se aggiungiamo che il film con Dwayne
Johnson è in uscita prima di Shazam 2, c’è la
forte possibilità di vedere lo stesso Shazam fare un cameo nel film
del suo avversario.
Shazam 2: Furia degli Dei
– Film (2023): uscita e cast
Shazam 2: Furia
degli Dei è il film del 2023 diretto
da David F.
Sandberg con Jack Dylan Grazer, Angelo
Asher, Zachary
Levi, Helen
Mirren, Adam
Brody, Lucy
Liu, Marta Milans, Rachel
Zegler e Faithe Herman.
Shazam 2: Furia degli Dei uscirà al
cinema il 1 luglio 2023 distribuito da Warner
Bros Italia.
Il celebre regista Richard
Donner è scomparso oggi nella giornata di oggi, 5 luglio
2021 all’età di 91 anni. Nato il 24 aprile del 1930 nel Bronx di
New York, egli, dove essersi avvicinato al mondo dello spettacolo
tramite la televisione, si è consacrato negli anni Settanta con uno
dei primi e più grandi film dedicati ai celebri supereroi dei
fumetti. Si tratta di Superman, che con
protagonisti Christopher Reeve, Gene Hackman e
Marlon Brando divenne
da subito un successo senza precedenti.
Quello fu solo il primo di una serie
di grandi titoli cinematografici che sempre più hanno consolidato
la fama di Donner come regista eclettico e capace di esaltare la
forza del racconto attraverso generi diversi. Dopo il film dedicato
al supereroe, seguirono infatti veri e propri cult come Lady Hawke e IGoonies, per arrivare poi nel 1987 a dar vita ad una delle
più celebri saghe action, con elementi di commedia: Arma Letale.
Interpretato da Mel Gibson,
questo fu il primo di quattro film, tutti diretti con successo da
Donner. Grazie a questi egli consolido anche il suo sodalizio
artistico con Gibson, da lui diretto anche in Maverick e Ipotesi di
complotto.
Il suo ultimo film, Solo 2
ore, risale al 2006. Dall’inizio del nuovo Millennio Richard
Donner si è poi distinto principalmente come produttore di grandi
blockbuster come X-Men e X-Men le origini –
Wolverine. Con la sua scomparsa si perde dunque uno dei più
affascinanti registi dell’action e del fantastico, le cui opere e
immagini hanno accompagnato e sorpreso intere generazioni di
spettatori. Sono proprio queste che permetteranno però al regista
di rimanere immortale, motivo per cui è valido anche in questa
occasione ricordare che, citando uno dei film di Donner,
“Goonies never say die“.
Venerdì 2 Luglio è
uscito sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video, il nuovo film di fantascienza con Chris Pratt: The Tomorrow
War. Viaggi nel tempo, alieni famelici e un pianeta da
salvare sono alla base di questo successo inaspettato, talmente
grande da spingere l’attore a prendersi una pausa dai
festeggiamenti del 4 luglio e a pubblicare un
video su Instagram annunciando che
The Tomorrow War è ora il film in streaming numero uno
al mondo. Possiamo leggere dalla didascalia del post che
Pratt ha definito questo record una
“vittoria fuoricampo” e che non sarebbe stato possibile sconfiggere
le idre bianche senza l’appoggio dei suoi fan.
In La guerra di domani (The
Tomorrow War) il mondo rimane sotto shock quando un gruppo di
viaggiatori nel tempo arriva dal 2051 per portare un messaggio
urgente: di lì a trent’anni la razza umana sarà sul punto di
perdere una guerra globale contro una letale specie aliena. L’unica
speranza per sopravvivere è che soldati e civili del presente
vengano trasportati nel futuro e si uniscano alla battaglia. Tra le
reclute c’è l’insegnate di liceo e padre di famiglia Dan Forester
(Pratt). Determinato a salvare il mondo per la sua giovane figlia,
Dan si unisce a una brillante scienziata (Yvonne
Strahovski)
e al padre da cui si era allontanato (J.K.
Simmons) nella disperata impresa di riscrivere il
destino del pianeta.
Il regista James
Gunn sempre molto attivo sui social, a un mese all’uscita nei
cinema di The Suicide Squad – Missione Suicida,
risponde a un post su twitter di un fan che evidenza l’errore di
battitura su un pezzo del merchandising per Ratcatcher
II interpretato da Daniela Melchior. La card
pubblicitaria, presente in un kit di tinture per capelli
Splat, riportava erroneamente l’alter-ego errato: Clio
Cazo. Gunn avrebbe sottolineato che l’ortografia del vero nome di
Ratcatcher II era sbagliato, poiché il nome
corretto era Cleo Cazo. Sembra che il personaggio di
Melchior avvolto da un alone mistero fin
dall’inizio delle riprese, invece avrà un ruolo molto importante
nel film vista la sua stretta relazione con Bloodsport.
The Suicide Squad – Missione suicida:
uscita al cinema e dove vederlo in streaming
The Suicide Squad –
Missione suicida uscirà al cinema il 06 Agosto 2021.
Distribuito da Warner Bros Pictures. The Suicide Squad
– Missione suicida in
streaming arriverà nei mesi successivi all’uscita in
sala.
The Suicide Squad – Missione suicida:
trama e il cast del film
Suicide Squad – Missione suicida è
interpretato da Margot
Robbie, Idris
Elba, John
Cena, Joel
Kinnaman, Jai
Courtney, Peter Capaldi, David
Dastmalchian, Daniela Melchior, Michael Rooker, Alice
Braga, Pete Davidson, Joaquín Cosio, Juan Diego Botto, Storm
Reid, Nathan
Fillion, Steve Agee, Sean Gunn, Mayling Ng, Flula Borg,
Jennifer Holland, Taika
Waititi e Tinashe
Kajese con Sylvester
Stallone e Viola Davis.
Gunn (i film “Guardiani della Galassia”) ha
diretto il film da una sua sceneggiatura, basata sui personaggi
della DC. Il film è prodotto da Charles
Roven e Peter Safran,
con Zack Snyder, Deborah Snyder, Walter Hamada,
Chantal Nong Vo, Nikolas Korda e Richard
Suckle come produttori esecutivi.
Oggi Netflix ha rilasciato il primo trailer del
terzo e ultimo capitolo della trilogia di Transformers War
for Cybertron:Kingdom disponibile dal 29
Luglio. Questa nuova serie animata iniziata nel 2020, raffigura i
Transformers in una vesta mai vista prima d’ora e ci porta in
profondità nel cuore di un franchise amatissimo dai fan. Divisa in
tre parti racconta l’eterna battaglia tra i buoni e valorosi
Autobot, capitanti dal comandante Optimus Prime, e i temibili Decepticon
capitanati dal malvagio Megatron per la salvezza
del loro pianeta Cybertron. In questo nuovo e ultimo capitolo gli
Autobot troveranno nuovi e sorprendenti alleati nei personaggi di
Beast Wars: Transformers. Che la
Hasbro ci stia preparando al film Transformers: Rise of the Beasts?
Nel primo capitolo, intitolato
Assedio, diviso in sei episodi la trama era incentrata sulla guerra
civile tra gli Autobot e i Decepticon che sta facendo a pezzi il
pianeta natale Cybertron. Megatron vuole utilizzare a suo vantaggio
la fonte della vita di Cybertron, l’Allspark, per resettare i
cittadini e unire il pianeta. Optimus Prime a capo degli eroici
Autobot farà di tutto per fermare Megatron. Il secondo
capitolo, intitolato Il sorgere della Terra, era arrivato il 30
dicembre.
Quello del revenge movie è
da sempre un filone di film particolarmente popolari e acclamati,
dove l’eroe intraprende una spedizione punitiva nei confronti di
quanti hanno ucciso o rapito dei suoi cari. Negli anni sono diversi
i titoli che hanno riconfermato la fortuna di questo genere, da
Vendetta finale a Il giustiziere della
notte. La maggior parte di questi titoli, però, sono
frutto di racconti inventati. Vi è però un film di questo filone
che, pur se in modo romanzato, è basato proprio su una vicenda
realmente accaduta. Si tratta di Aftermath – La
vendetta (qui la recensione), diretto nel
2017 da Elliot Lester.
Scritto da Javier
Gullon e prodotto dal regista Darren
Aronofsky, il film ripercorre infatti una triste vicenda
scaturitasi da un terribile incidente aereo. È il luglio del 2002
quando il volo Bashkirian Arilines 2937 e il volo cargo DHL 611
entrano in rotta di collisione. Nell’impatto morirono tutti i 71
passeggeri più i due piloti del cargo. La responsabilità
dell’accaduto fu ricondotta al controllore di volo Peter
Nielsen, il quale però venne poi prosciolto dalle accuse.
Incapace di accettare il dolore per la perdita della famiglia, che
si trovava sul volo, l’architetto Vitaly Kaloyev
ricercò Nielsen e nel 2004 lo uccise accoltellandolo.
Il film rielabora tale incidente
modificando i nomi dei personaggi e degli eventi, costruendo così
un racconto particolarmente drammatico sugli imprevedibili risvolti
della vita, sul dover convivere con i propri errori e sugli eventi
che ci legano a quelli che prima erano solo degli sconosciuti.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Aftermath – La vendetta: la trama
del film
Protagonisti del film sono
Roman Melnyk e Jake Bonanos. Il
primo è un architetto che lavora vicino Pittsburgh, mentre il
secondo un controllore di volo. A loro insaputa, il destino di
entrambi è legato ad un aereo, quello che dovrebbe riportare a casa
per Natale la moglie e la figlia di Roman, Nadiya,
in attesa di un bambino. Dell’atterraggio di questo si occupa
Jacob, ma è solo nella torre di controllo. Il suo collega si è
allontanato e lui si trova a gestire diversi imprevisti, tra cui un
volo inaspettato che ha bisogno di un cambio di rotta. Una
disattenzione è sufficiente a provocare la tragedia.
Due aerei finiscono infatti per
scontrarsi, di cui uno è quello su cui viaggiano la moglie e la
figlia di Roman. Nessun passeggero sopravvive. Da quel momento le
vite dei due uomini sono ugualmente e specularmente sconvolte.
Roman non si dà pace e non riesce a riprendere la sua vita di
prima. Jacob entra invece in una profonda crisi depressiva, che
porta sua moglie Christina e suo figlio
Samuel ad allontanarsi da lui. Ben presto, Jacob
dovrà fare i conti con lo stesso Roman, il quale lo sta cercando in
cerca di vendetta.
Aftermath – La vendetta: il cast
del film
Ad interpretare il ruolo del
tormentato protagonista vi è l’attore Arnold Schwarzenegger, il quale accettò
anche di produrre il film. Egli era interessato in particolare a
dar vita ad un nuovo ruolo drammatico e pur non potendo incontrare
il vero Kaloyev egli si documentò molto sull’accaduto.
Schwarzenegger si concentrò in particolare sul rendere credibile il
processo di logoramento psicologico del suo personaggio, così da
far trasparire al meglio tutto il suo dolore. Per l’attore si è
trattato del settimo film in cui interpreta un uomo che perde la
propria famiglia.
Nel ruolo di Jacob Bonanos, il
personaggio ispirato al controllore Peter Nielsen, vi è l’attore
Scott McNairy. Questi è noto in particolare per i
film Herbie – Il super Maggiolino, Cogan – Killing Them
Softly e C’era una volta a… Hollywood. Nel ruolo di
sua moglie Christina si ritrova l’attrice Maggie
Grace, celebre invece per essere stata Shannon Rutherford
nella serie Lost, Kim Mills nella trilogia di Taken e Irina nella saga di
Twilight. Il loro figlio Samuel ha invece il volto di
Judah Nelson. Nel film si ritrovano poi anche
Martin Donovan nei panni di Robert, Hannah
Ware in quelli di Tessa e Kevin Zegers
nel ruolo di John Gullick.
Aftermath – La vendetta: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Aftermath – La
vendetta è infatti disponibile nel catalogo di
Google Play, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di lunedì 5 luglio alle ore
21:15 sul canale Cielo.