Arriva da
Deadline la notizia che l’attrice Nicole Ari
Parker ha ottenuto un importante ruolo in Chicago
PD 8, l’annunciata ottava stagionediChicago
PD.
Nicole Ari Parker,
ex star di Empire, si unirà al cast di Chicago PD della NBC per un
importante ruolo ricorrente nella prossima ottava stagione della
serie drammatica firmata da Dick Wolf. L’attrice
interpreterà il vice sovrintendente Samatha Miller. Originario
di Atlanta, Miller è un fervente sostenitrice progressista della
riforma della polizia. Vuole aiutare Voight e l’intelligence ad
adattarsi alla nuova realtà, ma non tollererà le violazioni delle
nuove linee guida e protocolli della polizia.
Chicago PD 8
Chicago PD 8 è l’ottava stagione della
serie tv Chicago
PD creata da Dick Wolf e che fa
parte del franchise televisivo basato su Chicago trasmesso dal
network americano NBC.
In Chicago PD
8 ritorneranno i personaggi Henry “Hank” Voight
(stagioni 1-in corso), interpretato da Jason
Begheè il capo dell’Unità Intelligence del
Dipartimento di Polizia di Chicago. Voight è un poliziotto tosto
che finisce sempre quello che comincia, anche se significa non
rispettare le regole. La sua squadra lo rispetta, anche se è
sospettato di essere corrotto. Il suo defunto padre era un agente
di polizia, proprio come lui. È rimasto vedovo di sua moglie,
Camille. Jay Halstead (stagioni 1-in corso), interpretato
daJesse
Lee Soffer, è un membro dell’Intelligence, e partner
del Detective Erin Lindsay, che in seguito diventerà la sua
fidanzata. È stato un Ranger dell’Us Army. È uno dei pochi che
occasionalmente si oppone a Voight, trovando i suoi metodi troppo
discutibili, ma nonostante tutto tra i due vige un forte rispetto
reciproco. Adam Ruzek (stagioni 1-in corso), interpretata da
Patrick John Flueger, è il partner del
Detective Alvin Olinsky. Voight chiese ad Alvin di assumere un
agente dall’accademia, e lui scelse Adam vedendo in lui un grande
potenziale.
Kevin Atwater (stagioni 1-in
corso), interpretato da LaRoyce
Hawkins, è l’ex partner dell’agente Kim Burgess,
promosso all’Intelligence. Nonostante sia cresciuto in un brutto
quartiere, è un ragazzo onesto con un forte senso del
dovere. Kimberly “Kim” Burgess (stagioni 1-in corso),
interpretata da Marina
Squerciati, è l’ex partner dell’agente Kevin Atwater
ed è fidanzata con l’Agente Adam Ruzek. Prima di diventare un
agente di polizia, era un’assistente di volo. Sergente Trudy Platt
(stagioni 1-in corso), interpretata da Amy
Morton, Sean Roman (stagioni 2-3, guest 7), interpretato
da Brian
Geraghty, Hailey Upton (ricorrente stagione 4,
stagioni 5-in corso), interpretata da
Tracy Spiridakos, Detective dell’unità rapine-omicidi,
quando lavorerà insieme all’Intelligence in un caso di rapine in
banca si unirà temporaneamente alla squadra sostituendo Kim la
quale si era presa una pausa dal lavoro, per poi diventare un
membro ufficiale del team in seguito alla partenza di Erin. Vanessa
Rojas (stagione 7), interpretata da Lisseth
Chavez, agente sotto copertura, è afro-latina, si unisce
nell’Intelligence al posto del dimissionario Antonio Dawson. Quando
era giovane ha vissuto in diverse case-famiglia, inoltre, prima di
diventare un poliziotto, si metteva nei guai con la legge. È
intelligente, ma anche impulsiva.
Il leggendario costumista Jeffrey
Kurland ha dichiarato che il James
Bond di
Sean Connery ha influenzato in maniera preponderante il suo
lavoro su Tenet.
Il blockbuster di Christopher Nolan è incentrato sul concetto
dell’inversione del tempo e sulle avventure di un personaggio che
viene identificato soltanto come Il Protagonista, interpretato da
John David Washington. Nonostante la pandemia COVID-19
e i molteplici ritardi del film, alla fine Tenet ha
fatto il suo debutto nelle sale alla fine di Agosto in Europa e
all’inizio di Settembre negli Stati Uniti.
Nonostante i numeri
deludenti al botteghino, è innegabile quanto i costumi di Tenet
siano sbalorditivi. In una recente intervista con
Esquire, Jeffrey Kurland ha spiegato che gli abiti e i costumi
di James Bond lo hanno in parte ispirato: alla domanda se Bond
avesse influenzato le sue bozze, Kurland ha risposto in maniera
affermativa, dichiarando che “Bond è stato il fulcro”.
Sebbene Kurland sapesse di voler dare una svolta ai costumi di
Tenet, al tempo stesso sperava di riuscire a
catturare il look senza tempo e la totale sicurezza che hanno
sempre accompagnato il personaggio di James Bond nell’iterazione di
Sean Connery.
“Se stai girando
un film come questo, Bond è il fulcro”,ha spiegato Kurland. “Più che
altro, ho pensato al Bond di Sean Connery. Non necessariamente allo
stile del suo completo, ma al modo in cui il vestito viene
indossato dal personaggio, cercando sempre di andare oltre. Era più
una questione legata proprio al personaggio di Bond interpretato da
Sean Connery, non necessariamente ai vestiti che indossava, perché
ovviamente quelli sono stati fatti negli anni Sessanta. Era un
periodo totalmente diverso”,
Il costumista ha poi
aggiunto:“Ad ogni modo, si tratta di un
look senza tempo che funziona ancora oggi. Vuoi raggiungere
quell’essenza, senza rubarla, ma ottenere comunque la medesima
soddisfazione che è stata in grado di generare. Chiunque abbia
visto uno dei film di James Bond con Sean Connery avrà pensato:
‘Wow! Questo ragazzo è fantastico, voglio diventare così’. Ecco,
volevo riproporre quella sensazione e quel livello di
qualità.”
Un video deepfake immagina come
sarebbe il MCU se la scelta originale dei
Marvel Studios per il ruolo di Vedova
Nera, ossia l’attrice Emily Blunt, avesse davvero ottenuto la parte.
Come sappiamo tutti, alla fine il ruolo è stato affidato a Scarlett Johansson, che ha debuttato
nell’universo condiviso in
Iron Man 2 del 2010.
In seguito l’abbiamo vista in
Captain America: The Winter Soldier e
Captain America: Civil War, ma anche in tutti i film
dedicati ai Vendicatori, incluso l’ultimo Avengers:
Endgame in cui il pubblico ha assistito alla
scioccante e controversa morte del personaggio. Tuttavia, Johansson
non ha ancora chiuso ufficialmente con Natasha Romanoff, dal
momento che nei prossimi mesi (forse Novembre, ma è probabile che
il film slitti direttamente al 2021) dovrebbe debuttare al cinema
l’attesissimo film in solitaria a lei dedicato, Black
Widow.
Scarlett Johansson non è stata la prima scelta
dei Marvel Studios per il ruolo di
Vedova Nera. Inizialmente la parte era stata pensata per Emily Blunt, che dovette però rinunciare ad
unirsi all’Universo Cinematografico Marvel a causa di altri impegni
lavorativi. Anche John Krasinski – che nella vita reale è
fidanzato proprio con la Blunt dal lontano 2009 – era stato
inizialmente pensato per il ruolo di Captain America, prima che la
parte venisse affidata a Chris Evans. Nel corso degli anni, comunque,
la coppia ha più volte ribadito di essere contenta di non aver
avuto, alla fine, la possibilità di unirsi alla grande famiglia
Marvel a causa degli enormi vincoli
imposti dai contratti con lo studio cinematografico.
Tuttavia, ciò non ha mai impedito ai
fan di speculare su come sarebbe stato il MCU con Blunt che interpretava
Black Widow. Proprio per questo, lo YouTuber
Shamook
ha realizzato un video deepfake in cui la faccia di Blunt
sostituisce quella di Johansson in una serie di scene iconiche
relative al periodo di Natasha nell’universo condiviso, dalla sua
introduzione in
Iron Man 2 fino al suo confronto con Captain Marvel in Avengers:
Endgame. Potete ammirare l’incredibile risultato finale di
seguito:
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
L’attore Ciaran
Hinds è attualmente impegnato con la promozione del suo
ultimo film The Man in the Hat.
NME ne ha approfittato per chiedere all’interprete di
Steppenwolf nella versione cinematografica di
Justice
League la sua opinione in merito all’arrivo della
Snyder Cut il prossimo anno su HBO Max.
La versione del cattivo che abbiamo
visto nel taglio di Joss
Whedon ha deluso la maggior parte dei fan del
personaggio DC, ma stando alle
prime immagini della
Snyder Cut mostrate in occasione del DC FanDome pare che la
versione dello stesso che vedremo nel film di Zack
Snyder sarà molto diversa. Al momento non sappiamo se
Hinds ha dovuto registrare dei dialoghi aggiuntivi per il nuovo
taglio del cinecomic, ma è probabile che ciò sia già stato fatto
prima che Snyder abbandonasse il film all’inizio della
post-produzione.
Hinds non ha voluto commentare la
cosa, ma ha comunque condiviso la sua eccitazione per la visione
del film che Snyder potrà finalmente condividere con il suo
pubblico. “Era il suo sogno realizzarlo, e penso che sia
fantastico che abbia avuto l’opportunità di realizzare quello che
voleva fare fin dall’inizio”, ha spiegato l’attore. “Ha la
possibilità di ricreare quello che voleva fare e spero che resista
al processo mediatico che gli è stato fatto.”
L’interprete di Steppenwolf
commenta le accuse mosse da Ray Fisher alla produzione di Justice
League
Il sito ha anche chiesto a Hinds un
commento in merito alle accuse mosse da parte di Ray Fisher
(interprete di Cyborg) alla produzione di Justice
League e alla Warner Bros., ma dal momento che il suo
lavoro si è svolto principalmente in una sala di registrazione,
l’attore non ha avuto modo di vivere il set del film come magari è
stato fatto dagli altri interpreti. “Tutto il lavoro che ho
fatto era quasi completamente in solitaria”, ha spiegato.
“Non sono stato abbastanza coinvolto sul set per formarmi
un’opinione particolare. Ho solo cercato di fare il mio lavoro nel
migliore dei modi.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Divenuta celebre grazie al suo
ruolo nella saga degli X-Men,
l’attrice olandese Famke Janssen è nota per i suoi
ruoli in film prevalentemente di genere d’azione. Ma con le sue
interpretazioni ha sempre dimostrato di possedere una versatilità
non indifferente, che le ha permesso di distinguersi e rinnovarsi
continuamente. Negli anni, la Janssen ha così ricoperto varie
attività all’interno dell’industria cinematografica, compiendo
infine anche il passaggio dietro la macchina da presa.
Ecco 10 cose che non sai su
Famke Janssen.
Famke Janssen: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 1992 con il
film Presagio di morte, per poi ottenere fama
internazionale grazie al ruolo di Xenia Onatopp in
GoldenEye (1995), con Pierce
Brosnan. Successivamente, viene chiamata a recitare
per i film Conflitto d’interessi (1998),
Celebrity (1998), con Kenneth
Branagh, e Il mistero della casa sulla
collina (1999). La grande popolarità arriva però grazie a
X-Men (2000),
dove interpreta Jean Grey recitando accanto a Hugh
Jackman. Successivamente, riprende il ruolo anche in
X-Men 2 (2003) e
X-Men – Conflitto
finale (2006). In seguito, recita in Fa la cosa
sbagliata (2008), Io vi troverò (2008), con Liam
Neeson, Taken – La
vendetta (2012), Hansel & Gretel –
Cacciatori di streghe (2013), Taken 3 – L’ora
della verità (2015), e C’era una volta a Los Angeles
(2017). Nel 2020 è nel film romantico Endless, con gli attori
Alexandra
Shipp e Nicholas
Hamilton.
9. È nota per i suoi ruoli
cinematografici. Parallelamente all’attività per il
cinema, l’attrice ha preso parte anche ad alcune serie TV, come
Ally McBeal (2000-2001) e Nip/Tuck (2004-2010).
Negli ultimi anni si è poi dedicata maggiormente a recitare per il
piccolo schermo, comparendo da prima in Hemlock Grove
(2013-2015), con Bill Skarsgård, e in seguito in
Le regole del delitto perfetto (2015-2020), con Viola
Davis, dove ricopre il ruolo di Eve Rothlo. Ha poi
interpretato Susan Hargrave in The Blacklist (2016), con
James
Spader, e The Blacklist: Redemption (2017).
Nel 2019 ha invece recitato in due episodi della serie NetflixWhen They See Us.
8. Ha scritto e diretto un
film. Nel 2011, dopo anni di sola recitazione, l’attrice
decide di passare dietro la macchina da presa per il film
Bringing Up Bobby, da lei anche scritto e prodotto. La
pellicola ha per protagonista l’attrice Milla
Jovovich nel ruolo di Olive, un’artista europea in
cerca di un nuovo futuro nello Stato dell’Oklahoma. In sua
compagnia vi è il figlio Bobby, e i due si ritrovano ben presto a
vivere una stravagante avventura on the road, con la donna che si
rivelerà essere in fuga da un passato criminale e intenzionata a
proteggere il suo bambino.
Famke Janssen è Jean Grey in
X-Men
7. Non è stata la prima
scelta per il ruolo. All’interno del mondo degli X-Men, il
personaggio di Jean Grey è particolarmente importante. Per questo
si svolsero degli attenti casting, per ricercare l’interprete che
potesse risultare più idonea. Inizialmente, il ruolo era stato
offerto alle attrici Peta Wilson e Helen
Hunt, ma entrambe declinarono per via di altri impegni. Fu
a quel punto che venne scelta la Janssen per il ruolo. I produttori
erano infatti rimasti colpiti dalle sue qualità nel film
GoldenEye, dove sfoggiava grandi capacità per le sequenze
d’azione e di combattimento.
6. Era a conoscenza del
destino del suo personaggio. Quando al termine di
X-Men 2 il personaggio di Jean Grey muore, gli spettatori
rimasero particolarmente sorpresi dalla cosa. La Janssen, invece,
era a conoscenza del destino che sarebbe stato riservato al suo
ruolo. Il regista Bryan Singer, infatti, decise di
far morire il personaggio a riprese già iniziate, ma volle farlo
sapere solo all’attrice. Lei era infatti l’unica a sapere di questo
cambio di programma, ma sapeva anche il personaggio sarebbe poi
tornato nel terzo film sotto altre spoglie.
5. Ha condotto diverse
ricerche per il suo personaggio. Nel terzo film della
trilogia, infatti, Jean Grey torna in vita con la pericolosa
personalità di Fenice. Per poter rappresentare la scissione presente nel personaggio, che si ritrova
divisa tra l’una e l’altra parte di sé stessa, l’attrice condusse
diverse ricerche sui disturbi della personalità e sulla
dissociazione psicologica. Così facendo, ha avuto modo di
comprendere in modo più accurato i conflitti della mutante,
riuscendo a darne una più convincente interpretazione.
Famke Janssen: chi è suo
marito
4. Era sposata con un
regista. Nel 1995, quando doveva ancora ottenere i primi
successi cinematografici, l’attrice sposò il regista Tod
“Kip” Williams. Questi è oggi noto per aver diretto nel
2010 il film Paranormal Activity 2. La coppia rimase
sposata per cinque anni, fino al 2000, anno in cui divorziarono.
Durante questo tempo, i due mantennero la propria vita personale
piuttosto riservata, evitando di incorrere nell’esposizione
mediatica portata dai loro rispettivi mestieri. Gli stessi motivi
della loro separazione non sono stati resi noti, anche se diverse
voci parlano di differenze inconciliabili.
Famke Janssen: il suo fisico
3. Ha lavorato come
modella. Prima di diventare un’affermata attrice, la
Janssen è stata una nota modella nei Paesi Bassi. Qui ha infatti
iniziato lavorando per nomi come Chanel e Victoria’s Secret.
Successivamente si trasferisce negli Stati Uniti, dove continua per
un po’ l’attività prima di dedicarsi al cinema. A renderla celebre
come modella l’ha certamente aiutata il suo fisico prorompente, le
cui misure sono attestate a 92-61-92. La sua presenza scenica e il
suo carisma le hanno poi permesso di distinguersi dalle tante altre
modelle incontrate negli anni.
Famke Janssen: oggi
2. Ha nuovi progetti in
arrivo. L’attrice ha confermato di essere attualmente
impegnata nella lavorazione di due nuovi lungometraggi per il
cinema. Il primo di questi è il thriller action Way Down,
dove recita nel ruolo di Margaret accanto all’attore Freddie
Highmore. Sarà poi una duchessa nel film Redeeming
Love, basato sull’omonimo romanzo di carattere storico
ambientato intorno al 1835. Con questi progetti l’attrice avrà modo
di tornare all’attenzione del grande pubblico, dando prova di nuove
carismatiche interpretazioni.
Famke Janssen: età e altezza
1. Famke Janssen è nata ad
Amstelveen, in Olanda, il 5 novembre del 1964. L’attrice è
alta complessivamente 182 centimetri.
Considerata la più bella tra le
favole di Guillermo Del Toro, Il Labirinto del
Fauno è ricco di magia, amore e speranza, ma non
manca anche la sofferenza, il dolore e la paura, elementi dati dal
contesto storico in cui il film è ambientato. Il regista, come suo
solito, rielabora un dato periodo arricchendolo di elementi
fantastici, sempre simbolici e funzionali al racconto. Con questo
film del 2006, uno dei suoi più apprezzati e premiati, egli porta
lo spettatore nel bel mezzo della guerra civile spagnola. La
pellicola, insieme al precedente La spina del
diavolo, fa infatti parte di un duologia informale ambientata
proprio in tale contesto.
La storia del film si è formata
nella mente del suo autore nel corso di oltre vent’anni. Per tutto
questo tempo, infatti, Del Toro ha avuto con sé un prezioso
taccuino che riempì di aneddoti, bozzetti e appunti vari. Molto di
quanto si ritrova nel suo film proviene da eventi di violenza
realmente accaduti davanti ai suoi occhi, come anche da sogni da
lui fatti o antiche leggende popolari. Con il tempo, il tutto ha
iniziato ad assumere una forma sempre più organica, trovando poi
concretezza al momento della scrittura. Questa subì comunque
diverse modifiche nel corso del tempo, con il regista che però si
batté fino all’ultimo contro i produttori affinché il film venisse
realizzato così come l’aveva immaginato lui.
Nonostante fosse un progetto
difficile da commercializzare, data l’atmosfera sinistra e la
lingua spagnola, il film si rivelò un grande successo di pubblico e
critica. A fronte di un budget di circa 19 milioni di dollari, la
pellicola riuscì ad incassare globalmente circa 83 milioni.
Inoltre, ottenne riconoscimenti in tutto il mondo, tra cui sei
nomination al premio Oscar, dove vinse nelle categoria per la
miglior fotografia, miglior scenografia e miglior trucco. Con il
tempo, è diventato il titolo più celebre nella filmografia del
regista, e ancora oggi è considerato il film dove egli ha potuto
meglio infondere tutta la propria affascinante poetica.
Il Labirinto del Fauno: la trama
del film
La vicenda del film è ambientata
nel 1944, in Spagna, dove sono in corso gli scontri tra i ribelli e
i fedeli alla dittatura di Francisco Franco. Tra le fila di questi
ultimi vi è il crudele capitano Vidal, che ha il compito di
eliminare senza pietà i dissidenti. Questi, situatosi in un
avamposto nel bosco, ordina a sua moglie Carmen di raggiungerlo per
dare alla luce il loro bambino. La donna porta con sé anche la
figlia Ofelia, nata dal precedente matrimonio. Quest’ultima,
spaventata dal clima angosciante che abita in quel luogo, inizia a
ricercare una fuga dalla realtà nella fantasia. Ben presto,
scoprirà che quanto da lei immaginato è più reale del previsto.
Durante un’escursione nel bosco, infatti, si ritrova ad entrare in
un misterioso e antico labirinto.
Qui, dopo averne percorso le
disorientanti vie, si imbatte nel Fauno che vi abita. La creatura
si rivela però pacifica, e le confessa una serie di verità su un
passato che la bambina non sembra ricordare. Egli sostiene infatti
che Ofelia sia la reincarnazione della principessa di un mondo
fatato, smarritasi secoli prima. Per poter tornare in quel luogo, e
ricongiungersi con la sua vera famiglia, dovrà però superare tre
prove. Per lei non sarà facile eseguire quanto richiestole,
specialmente alla luce degli eventi che avvengono intorno a lei.
Quando il conflitto si farà più acceso, infatti, il tempo per
portare a termine la sua missione sembrerà venire meno. Tutto
sembra allora perduto, ma un macabro sacrificio potrebbe essere
l’unica salvezza per la giovane.
Il Labirinto del Fauno: il cast
del film
Il film è interpretato
prevalentemente da soli attori spagnoli, poco conosciuti
all’estero. Anche per questo i produttori erano preoccupati, non
avendo nomi di particolare richiamo su cui puntare. Per Del Toro
però, era important dar voce ai personaggi, e non ai volti di chi
li interpretava. Procedette così nel ricercare i giusti interpreti.
Per il ruolo della piccola Ofelia, in particolare, il regista
ricercava un’attrice tra gli 8 e i 9 anni. Dopo aver provinato
oltre cento candidate, rimase però colpito dall’allora undicenne
Ivana Baquero. Convintosi che fosse la giusta
attrice per il ruolo, le assegnò la parte, che riscrisse affinché
si adattasse alla sua età. Inoltre, l’attrice ricevette dal regista
diversi libri e fumetti di fiabe, con i quali poteva entrare
ulteriormente nel ruolo e nel mondo narrato.
Per la fondamentale parte del Fauno
e dell’Uomo Pallido, Del Toro si affidò ad un suo storico
collaboratore. Questi è l’attore Doug Jones, noto
per la sua capacità di dar vita alle creature più strane e
incantevoli. Egli aveva già lavorato con il regista per
Mimic ed Hellboy, e tornò in seguito a recitare
per lui anche in Crimson Peak
e La forma
dell’acqua. Jones accettò subito il doppio ruolo, ma fu
intimorito dal fatto che il film sarebbe stato recitato in sola
lingua spagnola. Egli decise allora di sfruttare le cinque ore
giornaliere di trucco per imparare i propri dialoghi. Il regista,
alla fine, preferì comunque farlo doppiare da un attore spagnolo,
ma gli sforzi di Jones resero certamente più semplice il lavoro di
questi.
Altro personaggio rimasto celebre
del film è quello del capitano Vidal. Del Toro, nonostante la
contrarietà dei produttori, offrì la parte all’attore Sergi
López, divenuto noto in quegli anni grazie ad alcuni film
internazionali. Lopez ottenne la parte un anno e mezzo prima delle
riprese del film, ed iniziò così a lavorarvi sopra. Rimase
impressionato dalla malvagità del personaggio, considerandolo
talmente tanto ben scritto da non dovervi aggiungere altro. Per lui
la sfida fu quella di rappresentare la sua natura risultando
realistico in questa. Gli fu anche difficile comprendere le sue
motivazioni, cosa che gli rese naturalmente complesso il processo
di immedesimazione.
Il Labirinto del Fauno: la
spiegazione del film
Il Labirinto del Fauno è
una favola, e va guardato tenendo bene a mente questo principio.
Ciò non significa però che quanto avviene nel film sia frutto
dell’immaginazione della protagonista, ma l’esatto opposto. Per Del
Toro, infatti, era importante lasciare una serie di indizi che
permettessero di capire la realtà di quanto avviene alla
protagonista, e lo stretto rapporto che c’è tra il mondo magico e
quello terrestre infestato dai conflitti bellici. Sapendo ciò, ci
si può approcciare alla visione con occhi diversi, specialmente in
vista di quanto avviene nello svolgersi della narrazione.
Tra le tante tematiche trattate, il
regista si è in particolare concentrato sul concetto di immortalità
e sulla necessità di guadagnarsi tale possibilità. Alla giovane
protagonista vengono infatti richieste tre prove da superare se
vuole tornare nel suo regno incantato. Le prove, come suggerisce lo
stesso fauno, sono pensate per stabilire se l’essenza della
principessa non sia andata perduta, e non sia quindi diventata una
mortale. Per quanto Ofelia si trovi a disubbidire a molte delle
raccomandazioni del fauno, fallendo di conseguenza le proprie
missioni, ella dimostra invece quanto si sperava. La disobbedienza,
che per il regista è una virtù, è infatti ciò che le permette di
manifestare le proprie qualità.
Lo scopo delle prove, infatti, si
rivela essere non il recuperare ciò che il fauno le chiede, quanto
prendere delle decisioni difficili se messa alle strette. Quando le
viene chiesto di uccidere per avere salva la propria anima, Ofelia
preferisce sacrificare sé stessa, e così facendo le viene concessa
l’immortalità. Alla luce di ciò, Del Toro sembra dunque raccontare
la necessità di perseguire la disobbedienza in un mondo di regole
dittatoriali, e, ancor di più, di agire secondo una morale umana,
caritatevole, volta al bene. Solo perseguendo tali valori, infatti,
si può pensare di sconfiggere il male, incarnato nel film dai
feroci fascisti spagnoli.
Il Labirinto del Fauno: il libro,
i premi, il trailer e dove vedere il film in streaming
Da sempre legato al film e alla sua
storia, Del Toro non manca mai di tornarvi su, approfondendone
aspetti e dettagli. Nel 2019, inoltre, ha annunciato la
pubblicazione di un’antologia di racconti che permetteranno di
approfondire ed espandere la mitologia alla base del film. Il libro
viene scritto dallo stesso Del Toro insieme alla scrittrice
Cornelia Funkle, celebre per i suoi racconti di
genere fantasy e d’avventura. Pubblicato poi in Italia nell’ottobre
dello stesso anno, il libro è diventato un oggetto particolarmente
imperdibile per i fan del film, che potranno grazie a questo
conoscere molti retroscena sulle fiabe narrate o accennate nel
lungometraggio.
Come anticipato in apertura, il
film è stato accolto con grande entusiasmo a livello globale, ed è
indicato come uno dei migliori film del 2006. Presentato
inizialmente all’interno del concorso ufficiale del Festival
di Cannes, il film è stato poi protagonista della stagione dei
premi di quell’anno, arrivando infine a vincere i già citati tre
premi Oscar. Prima di ciò, però, Il Labirinto del fauno
fece incetta di vittorie anche al premio Goya (gli Oscar spagnoli),
dove si aggiudicò 7 premi su 13 nomination. Si annoverano anche 3
BAFTA Awards su 8 nomination, e 8 Ariel Award (gli Oscar messicani)
su 12 nomination. Numerosissimi sono poi i riconoscimenti ricevuti
dai premi dedicati al cinema di genere fantasy.
Per gli amanti del film, o per chi
volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Il Labirinto del Fauno è
infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema,
Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video.
Netflix ha diffuso il nuovo trailer di
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, il
nuovo film di animazione originale diretto dal leggendario
animatore e regista premio Oscar Glen Keane, che
sarà disponibile dal 23 ottobre in tutti i Paesi
in cui il servizio è attivo.
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria una
co-produzione Pearl Studio e
Netflix, vede come produttrici le celebri
Gennie Rim e Peilin
Chou. Nella versione originale del film, la voce
della giovane protagonista Fei Fei è dell’attrice
rivelazione Cathy Ang. Il voice cast originale
vede inoltre la presenza di Phillipa Soo
(Chang’e), Robert G. Chiu (Chin), Ken
Jeong (Gobi), John Cho (Papà),
Ruthie Ann Miles (Mamma), Margaret
Cho (Zia Ling), Kimiko Glenn (Zia Mei),
Artt Butler (Zio) e Sandra Oh
(Signorina Zhong).
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, la
trama
Una brillante ragazzina, spinta
dalla determinazione e dalla passione per la scienza, costruisce
una navicella spaziale per andare sulla Luna e dimostrare
l’esistenza della leggendaria dea che vi abita.
Una volta atterrata, rimane
coinvolta in una ricerca inaspettata e scopre un luogo bizzarro
popolato da creature fantastiche. Diretto dal leggendario animatore
Glen Keane e prodotto da Gennie Rim e Peilin Chou, “Over the Moon –
Il fantastico mondo di Lunaria” è un’emozionante avventura musicale
che racconta la capacità di andare avanti, l’accettazione di novità
inattese e il potere dell’immaginazione.
Regista: il premio Oscar Glen Keane (Dear
Basketball)
Produttori: Gennie Rim (Gli
Incredibili, Cars, Ratatouille e
Up), Peilin Chou (Mulan,Romy & Michelle, Il
piccolo yeti)
Autore: Audrey Wells (The Hate U
Give)
Co-regista: il premio Oscar John Kahrs
(Paperman)
Produttori esecutivi: Janet Yang (The Joy
Luck Club), Glen Keane, Ruigang Li, Frank Zhu, Thomas Hui
Musiche di: Christopher Curtis
(Chaplin), Marjorie Duffield, Helen Park
(KPOP)
Compositore: il premio Oscar Steven Price
(Gravity)
Nel magico mondo Disney, uno
dei personaggi più amati soprattutto dai più piccoli è
Pluto, l’adorabile e dolcissimo cane, compagno
d’avventure di Topolino e soci. Migliore amico
dell’uomo, e nello specifico anche del ‘topo’, Pluto si trova
spesso coinvolto in bizzarre e divertenti situazioni ed è sempre
pronto ad aiutare il suo padroncino dalle orecchie giganti e i suoi
amici. Ma cosa sappiamo di Pluto e della sua storia nell’universo
Disney?
Scopriamo insieme tutto
quello che c’è da sapere su Pluto, il cane di Topolino
nonché uno dei più famosi personaggi della Disney.
Pluto Disney: la genesi del suo
personaggio
La genesi del personaggio di
Pluto è assai complessa e affonda le sue radici
molto in profondità. Un primissimo prototipo di cagnolino simile a
Pluto risale al 1930, anno d’uscita del
cortometraggio animato dal titolo Fuga di Topolino
(in inglese The Chain Gang). In questo corto, il
cane in questione è però molto diverso da quello targato Disney a
cui siamo abituati; si tratta infatti di un chien de
Saint-Hubert, una particolare razza canina vicina a quella di
Pluto ma non esattamente la stessa. Inoltre, nel corto, questo
cagnolino non è affatto il migliore amico di Topolino ma bensì il
segugio che gli dà la caccia dopo la sua evasione.
Più somigliante al Pluto che tutti
conosciamo e amiamo è invece il cagnolino del cartone animato
Il Picnic di Topolino, sempre datato
1930. In questo caso specifico, il cane del
cartone si chiama Rover e appartiene alla dolce
Minnie.
Nonostante i miglioramenti apportati dagli animatori, quello de Il
Picnic di Topolino è ancora una versione abbozzata di Pluto ma,
questo tentativo è l’ennesimo passo verso la giusta direzione.
https://youtu.be/_KcO96pJjPY
Soltanto un anno più tardi, nel
1931, finalmente compare la prima immagine
completamente formata di Pluto in Topolino a
Caccia. In questo cartone animato, il cagnolino Rover
cambia aspetto e nome e diventa Pluto, compagno di Topolino che
diventa suo amico e padroncino. Questa trasformazione che sembra
così radicale e repentina nei cartoni animati, in realtà nelle
strisce a fumetti è molto più lenta e graduale.
L’incontro tra Pluto e
Topolino
Nei fumetti dedicati al mondo
Disney di quegli anni,
si assiste all‘incontro tra Pluto e Topolino,
episodio che addirittura viene raccontato in due versione
differenti. La prima apparizione di Pluto è nella storia a fumetti
intitolata Topolino Domatore e Saltimbanco in cui
il cane vede per la prima volta Topolino mentre insegue un
criminale che ha rapito una fanciulla indifesa.
A distanza di pochi giorni dalla
pubblicazione della sua prima apparizione, il cagnolino Disney
compare nuovamente nelle strisce a fumetti dal titolo Pluto
The Pup. In questi fumetti, pubblicati orientativamente
dall’8 al 18 luglio del 1931, lo vediamo attirato da Topolino che
sta mangiando un enorme gelato che quest’ultimo sta portando alla
sua bella Minnie. Pluto comincia a seguire Topolino e, al momento
giusto, si avventa sul gelato divorandolo in un morso solo.
Nonostante i suoi tentativi di sbarazzarsi del cane, Topolino alla
fine non può fare altro che adottare Pluto e portarlo via con
se.
Dopo questi due incontri casuali,
il 10 gennaio del 1932 il cagnolino divora gelati entra
ufficialmente a far parte della squadra Disney. Questa data segna
infatti il suo esordio nelle strisce domenicali a fumetti della
Disney; in questo particolare episodio, Pluto è inseguito da un
malvagio accalappiacani ma viene poi salvato dal suo fedele padrone
Topolino. Da quel momento in poi, il suo personaggio comincia
comparire sempre più spesso nei fumetti Disney fino a quanto, dal 7
febbraio 1932, diventa una presenza ricorrente.
Nel 1932 la Disney, quindi,
presenta questo nuovo personaggio non con il vecchio nome di
Rover. Sembra che gli animatori abbiano
voluto catturare l’attenzione del pubblico dando al loro nuovo
cagnolino il nome del nuovo pianeta appena scoperto. Nel 1930,
infatti, l’astronomo Clyde Tombaugh scoprì
l’allora nono pianeta Plutone, in inglese
Pluto.
Pluto e Pippo: uguali ma
diversi
Pluto, simile
nell’aspetto a un cane di razza bracco, di colore
giallo ocra e con una sottile coda nera, è uno dei pochissimi
personaggi Disney a non parlare e a non avere caratteristiche
antropomorfe. Quasi tutti i componenti della squadra Disney dei
primi anni, sono infatti animali ma con tratti umani e in grado di
parlare. Uno dei pochi personaggi borderline è
Paperino che, pur essendo in grado di comunicare,
fa fatica a farsi capire.
Negli anni il cane resta sempre un
personaggio minore all’interno dell’universo Disney eppure anche
per lui non mancano di certo i momenti di gloria. Nel
1933, ad esempio, diventa il protagonista del
corto Pluto L’amico di Topolino. In questa piccola
fiaba, il cane salva un dolce gattino che, adottato da Topolino,
sembra attirare su di se tutte le attenzioni di quest’ultimo. Sul
finale, il cucciolone si redime, supera la sua gelosia e accetta la
presenza del nuovo membro della famiglia. Questa è in assoluto la
prima volta in cui Pluto ruba, per così dire, la scena a Topolino,
fino a quel momento unico protagonista.
Da quella prima apparizione nel
1932, Pluto diventa un personaggio ricorrente e comincia a
interagire sempre di più con gli amici di Topolino come
Minnie, Paperino,
Clarabella e Pippo. In particolare, è
proprio l’interazione tra Pluto e Pippo a generare
confusione nel pubblico. Gli spettatori sono convinti che entrambi
siano dei cani ma mentre Pippo ha sembianze umane e può parlare,
l’altro è semplicemente un buffo animale da compagnia.
A chiarire le idee è stato
Bill Farmer, voce originale di Pippo, in
un’intervista per Yahoo!.
“Non è un cane […] Pippo
appartiene alla famiglia canina allo stesso modo di un lupo, che
non è un cane. Però entrambi sono dentro la famiglia
canina.”
I cartoni di Pluto
Tutti i cartoni di
Pluto, così come di tutti gli altri personaggi
della Disney, sono disponibili in streaming solo
sulla piattaforma a pagamento di Disney Plus.
Storie uniche, originali,
interpretate dai volti più popolari e premiati di grande e piccolo
schermo e raccontate da alcuni degli autori più apprezzati di
cinema e TV. Ai blocchi di partenza le nuove grandi
storie targate Sky Original, su Sky e NOW
TV a partire dal prossimo anno. Crime drama, comedy,
produzioni di genere, storie ispirate a fatti di cronaca rimasti
nella memoria storica dell’intero Paese: tutte all’insegna del
talento, davanti e dietro la macchina da presa, e accomunate da una
forza espressiva che fa di questi progetti storie in grado di
arrivare a tutti.
Storie italiane pronte ad
appassionare anche il pubblico internazionale grazie a Sky
Studios, l’hub pan-europeo di produzione e sviluppo
nato poco più di un anno fa, attualmente al lavoro su oltre 50
progetti scripted targati Sky Original e attraverso
cui Sky si è impegnata a raddoppiare, da qui al 2024, il proprio
investimento in titoli originali.
Sono appena partite le riprese di
ALFREDINO – UNA STORIA ITALIANA, con Anna
Foglietta nei panni di Franca Rampi, madre del piccolo Alfredo,
caduto in un pozzo artesiano a Vermicino, nel 1981, e rimasto nel
cuore e nella memoria di tutti anche grazie a una – per quei tempi
– inedita copertura mediatica.
Come annunciato pochissimi giorni
fa, primo ciak fra la fine del 2020 e l’inizio del nuovo anno per
IL RE, il primo prison drama
italiano, con Luca Zingaretti – fra gli attori più amati del
cinema e della TV italiani – in un ruolo oscuro e controverso,
quello del direttore di un carcere di frontiera dove non vige
alcuna legge al di fuori della sua.
Riprese al via a ottobre per
RIDATEMI MIA MOGLIE, comedy che riunisce, per la
prima volta in tv dopo tanti successi al box office, Fabio De Luigi e Alessandro
Genovesi, davanti e dietro la macchina da presa
dell’adattamento della produzione BBC I Want My Wife
Back.
Una storia originale è
CHRISTIAN, racconto di genere fra sovrannaturale e
supereroistico, con Edoardo Pesce nei panni dello
scagnozzo di un boss della Roma di periferia. Christian “mena le
mani”, fino a quando un giorno non prenderanno a fargli male e a
sanguinare: sono stimmate, con cui farà miracoli.
Produzioni che vanno ad arricchire
ulteriormente una line-up straordinaria, di grande varietà, fatta
dei titoli Sky Original annunciati negli ultimi mesi: la prima
serie TV dei visionari e talentuosi GEMELLI
D’INNOCENZO, attualmente in fase di scrittura, che sarà la
prima in-house production Sky Studios per l’Italia, seguita da
BLOCCO 181, ambientata tra le comunità
multietniche della Milano di periferia, con un artista come
Salmo produttore creativo e musicale nonché
attore; ANNA, la seconda serie TV per Sky (dopo il
successo de Il Miracolo) di Niccolò
Ammaniti le cui riprese si concluderanno a giorni;
DOMINA con Kasia Smutniak, protagonista di un dramma
storico più attuale che mai nonostante l’ambientazione nell’Antica
Roma, con Isabella Rossellini e Liam Cunningham e un grande cast
internazionale; SPERAVO DE MORÌ PRIMA, la serie su
Francesco Totti con Pietro Castellitto – appena
premiato a Venezia per la miglior sceneggiatura per I
Predatori, suo esordio alla regia – nei panni del leggendario
numero 10 della Roma. E ancora A CASA TUTTI BENE,
la prima serie TV firmata da Gabriele Muccino,
reboot dell’omonimo film campione d’incassi del regista; e
l’attesissima quinta stagione di GOMORRA, con il
ritorno in scena di Marco D’Amore nei panni di
Ciro l’Immortale, di nuovo accanto a Genny (Salvatore
Esposito), nel cast insieme ad Arturo Muselli nei panni di
Enzo Sangue Blu e Ivana Lotito in quelli di Azzurra Avitabile.
E ancora, dopo il successo della
prima stagione, sono attualmente in fase di scrittura i nuovi
episodi di DIAVOLI, il thriller finanziario con
Alessandro Borghi, Kasia Smutniak e Patrick Dempsey. Inizio riprese
previsto per l’anno prossimo.
Se queste sono le serie Sky
Original in arrivo a partire dal prossimo anno, gli ultimi mesi del
2020 saranno all’insegna di produzioni firmate da grandi autori:
WE ARE
WHO WE ARE di Luca Guadagnino, una
storia sui misteri dell’adolescenza e sulla ricerca dell’identità,
già acclamata dalla critica americana, ambientata in una base
militare americana in Italia, dal 9 ottobre su Sky e NOW TV;
ROMULUS,
creata e diretta da Matteo Rovere che fra storia e
leggenda ricostruisce il mito fondativo della nascita di Roma, in
programma a novembre.
Prossimamente su Sky anche la
grande commedia italiana: COPS – UNA BANDA DI
POLIZIOTTI, con un talentuoso cast corale in due storie
dirette da Luca Miniero, regista di Benvenuti
al Sud, uno dei maggiori successi del cinema italiano degli
ultimi anni; e il ritorno dell’amatissimo BARLUME,
per due nuove storie – ancora dirette da Roan Johnson – che vedono
il ritorno di tutto il cast, da Filippo Timi, Lucia Mascino e
Alessandro Benvenuti fino a Enrica Guidi, Stefano Fresi, Corrado
Guzzanti.
Oltre alle produzioni italiane, Sky
continua a produrre sempre più contenuti in tutti i Paesi in cui è
presente: gli Studios raddoppieranno il numero di Original
tedesche, fra queste le nuove Funeral for A Dog, Ich und die
Anderen e Souls nonché l’esplosivo documentario sullo
scandalo Wirecard. E continuano a riscuotere l’entusiasmo di
critica e pubblico anche le produzioni Sky Original inglesi, come
l’imminente The Third Day (su Sky e NOW TV dal 19 ottobre)
con Jude Law e Naomie Harris, la prossima Intergalactic, o
le nuove stagioni di Britannia, Code 404 o A
Discovery of Witches – Il manoscritto delle streghe.
Wanda Maximoff è uno dei personaggi
più potenti – se non il più potente – finora conosciuti grazie
all’Universo
Cinematografico Marvel. Ha fatto il suo debutto nella Fase 2
del franchise ed è diventata rapidamente una delle protagoniste
principali della trama legata ai Vendicatori. Avrà un ruolo chiave
anche nelle prossime fasi, con progetti come
WandaVision, che si dice la vedrà entrare ufficialmente
nel ruolo di Scarlet Witch. Nonostante la maggior parte dei
riflettori sul campo di battaglia siano stati dati ai Vendicatori
originali, Wanda ha già dimostrato il suo valore come membro del
team e la sua forza come personaggio più e più volte. Screen Rant
ha raccolto i 10 migliori contributi di Wanda alle numerose
battaglie che abbiamo visto nel MCU:
Avengers Facility (Captain America: Civil War)
Ciò che mancava a questa
battaglia in termini di dimensioni e posta in gioco, viene
compensato con la tensione. Il conflitto tra Visione, Occhio di
Falco e Wanda in questa scena è stata la prima delle battaglie di
Civil War in cui i Vendicatori avrebbero combattuto
l’uno contro l’altro. È diventato subito chiaro che Clint avrebbe
perso se Wanda non fosse intervenuta per aiutarlo, cosa che ha
fatto, rivoltandosi contro Visione.
Il suo ruolo nella battaglia è
stata la manifestazione della sua decisione di ribellarsi agli
Accordi con il resto del team di Capitan America. Molti fan
ritengono sia stata una decisione sbagliata per il suo personaggio,
considerando anche la sua storia a quel momento nel film.
Seoul, South Korea (Avengers: Age Of Ultron)
La scelta che Wanda fa in questa
battaglia rappresenta un altro punto di svolta per il suo
personaggio. All’inizio venne reclutata da Ultron per aiutarlo a
distruggere i Vendicatori, cosa che la convince che renderà il
mondo un posto migliore e più sicuro. Dopo aver visto che la sua
vera intenzione è porre fine non solo ai Vendicatori ma a tutta
l’umanità, abbandona il suo piano.
Invece di scappare, lei e Pietro
combattono contro Ultron per salvare Captain America e una folla di
persone da un treno che attraversa la città, permettendo agli altri
Vendicatori di ottenere la Culla con la
Gemma della Mente.
Lagos, Nigeria (Captain America: Civil War)
Il suo ruolo nella
battaglia di Lagos è stato un momento decisivo non solo per lei ma
per l’intera squadra. La missione, sebbene intesa a sottomettere
un’arma chimica nelle mani di Crossbones, si concentra su Wanda e
sul suo addestramento come Vendicatore. Cerca di contenere il gas
velenoso quando Rumlow lo rilascia, ma lo guida accidentalmente in
un edificio pieno di soccorritori del Wakanda.
L’errore che commette serve a
ricordare quanto sia giovane e inesperta, nonostante sia uno dei
più potenti Vendicatori. Questa è una nota importante da
sottolineare prima che la sua storia nel MCU continui e la
porti ad ottenere un ruolo più importante.
Scozia (Avengers: Infinity War)
Dopo che Visione è
gravemente ferito, Wanda li difende entrambi e riesce quasi a
sfuggire a due dei guerrieri di
Thanos. Non si tira indietro nemmeno quando Visione le dice di
andarsene. Restando per proteggere la persona che ama, protegge
anche la
Gemma della Mente, che finisce per dare ai Vendicatori la loro
ultima speranza di fermare
Thanos.
La parte iniziale della battaglia
nelle strade della città potrebbe essere vista come un precursore
della sua parte nella battaglia finale di Infinity
War. È probabile che avrebbe potuto vincere la battaglia
da sola, ma gli aggressori si ritirano dopo che Captain America,
Occhio di Falco e Vedova Nera intervengono per aiutarla.
Base dell’HYDRA, Sokovia
(Avengers: Age Of Ultron)
Anche Wanda era stata
inizialmente presentata brevemente durante la scena post-credits di
Captain America: The Winter Soldier, la battaglia iniziale
in Age
of Ultron è la prima a mostrare le sue abilità in
combattimento. È presumibilmente la prima volta che Wanda usa i
suoi poteri in modo offensivo.
Dopo che lei e Pietro hanno
disorientato i Vendicatori mentre prendono d’assalto la base
dell’HYDRA, Wanda fa capolino nella mente di Tony e vede le sue
paure relative alla fine del mondo. Invece di riprendersi lo
scettro, ha abbastanza lungimiranza per prevedere che userà lo
strumento per trasferire l’incubo su di lui.
Salvage Yard, Costa Africana
(Avengers: Age Of Ultron)
Wanda incontra i
Vendicatori per la seconda volta su una nave che contiene il
vibranio di cui Ultron ha bisogno per costruire la sua arma che
distrugge il mondo. Simile al modo in cui aveva dato a Tony un
anticipo delle sue peggiori paure durante il loro primo incontro,
usa i suoi poteri di manipolazione mentale anche contro Thor,
Steve, Natasha e Banner.
Lo sforzo mette alla prova i limiti
dei suoi poteri; sembra infatti assorbire i ricordi e le
allucinazioni che provoca. È possibile che questo viaggio nelle
loro menti abbia modellato la sua prospettiva, le abbia fatto
capire che i Vendicatori non erano le persone malvagie che credeva
fossero, e potrebbe anche aver influenzato la sua successiva
decisione di unirsi a loro.
La città di Sokovia (Avengers: Age Of Ultron)
Se la battaglia a Seoul è
dove Wanda decide di fidarsi dei Vendicatori, Sokovia è dove i
Vendicatori decidono di fidarsi di lei. È la prima volta che
diventa veramente parte della squadra, le loro intenzioni si
allineano dall’inizio alla fine. Questa accettazione è
simboleggiata da Clint, che aveva minacciato la sua vita solo poche
ore prima, facendole un discorso di incoraggiamento e assicurandole
che faceva parte della squadra.
È anche la prima volta che vediamo
tutta la portata delle sue capacità telecinetiche, dal momento che
le sue precedenti battaglie si erano concentrate solo sui suoi
poteri ipnotici. Elimina orde di sentinelle di Ultron in pochi
secondi ed è abbastanza ben equipaggiata da proteggere da sola il
nucleo di vibranio.
Avengers Facility (Avengers: Endgame)
È importante ricordare che
durante questa battaglia in Endgame, Wanda – come metà dei
suoi compagni – era morta a causa dello schiocco, e l’ultimo
frammento di coscienza nella sua memoria includeva la perdita
contro
Thanos e Visione che veniva ucciso davanti a lei. È giusto
presumere che si sentisse giustamente vendicativa per quanto
accaduto, non solo per la sua temporanea scomparsa, ma anche per la
morte dell’amore della sua vita.
Il suo confronto con
Thanos è ciò che lo motiva a spendere tutte le risorse del suo
esercito. Non si tira indietro quando ha l’opportunità di sparare
alla versione del 2012 del cattivo, che rivela di non sapere lei
chi sia. “Lo saprai” risponde lei, lacerando la sua
armatura e indebolendolo.
Aeroporto, Germania (Captain America: Civil War)
Nonostante
non abbia un ruolo grandissimo in questa scena già ricca di eroi, i
combattimenti di Wanda riflettono ciò che lei crede essere la
rettifica delle sue azioni catastrofiche a Lagos.Probabilmente la più potente del gruppo, è la
principale difesa del Team Captain America contro
Visione.
Preservarla durante
la
Civil War segna una sorta di rito di passaggio per lei
come personaggio e membro della squadra: smette di essere una
ragazzina e una tirocinante, e inizia il suo viaggio come entità
autonoma.
Wakanda (Avengers: Infinity War)
Lasciata all’inizio a
proteggere Visione e la
Gemma della Mente, Wanda capisce presto che la sua squadra ha
un disperato bisogno di aiuto sul campo. Entra così in azione, dove
elimina una parte enorme dell’esercito di
Thanos. Sulla via del ritorno, viene interrotta da Proxima
Midnight, così Natasha e Okoye corrono in suo aiuto.
Ciò che rende davvero il culmine
della battaglia tra lei e
Thanos è che Wanda è l’unica a non essere immediatamente
sconfitta dal titano mentre brandisce le
Gemme. Con una mano lo tiene lontano da Visione, mentre con
l’altra distrugge la
Gemma della Mente.
Sidney Poitier e Paul
Newman sono i protagonisti dell’immagine ufficiale della
quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che si
svolgerà dal 15 al 25 ottobre 2020 presso l’Auditorium Parco della
Musica con la direzione artistica di Antonio
Monda, prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma
presieduta da Laura Delli Colli, Direttore
Generale Francesca Via.
La foto, scattata in occasione delle
riprese di Paris Blues di Martin Ritt (1961), film
candidato all’Oscar® per la Miglior colonna sonora firmata da Duke
Ellington, rappresenta un omaggio a due icone della storia del
cinema. Il senso di complicità, la gioia di stare insieme, la
condivisione delle esperienze, il valore della collaborazione umana
e artistica sono il beat della Festa del Cinema 2020.
“Ho fortemente voluto questa
immagine per la quindicesima edizione – ha detto
Antonio Monda– È una foto che celebra il
glamour del grande cinema, l’idea di festa che ho cercato di
comunicare sin dalla prima edizione che ho avuto il privilegio di
dirigere e, mai come in questo periodo, il senso di comunione e
amore interraziale”.
Adesso è ufficiale: partiranno il
prossimo anno le riprese del primo film interamente girato nello
spazio che vedrà coinvolti Tom Cruise in qualità di protagonista e
il regista Doug Liman dietro la macchina da presa.
La conferma è arrivata dall’account
Twitter ufficiale di Space Shuttle Almanac, il quale ha
confermato che il progetto ha finalmente ricevuto il via
libera.
L’account Twitter conferma che
Cruise, Liman e un altro “turista” non specificato (forse un
operatore e un membro del cast non ancora annunciato)
parteciperanno insieme al comandante Lopez Alegria per lo “Space X
Crew Dragon Axiom Tourist Flight”, uno dei numerosi viaggi
programmati dallo Space Shuttle Alamac fino al 2023. Stando al
tweet, il viaggio avrà luogo ad Ottobre del 2021.
Oltre a figurare come
regista, Doug Liman sarà coinvolto anche
in qualità di produttore insieme a Tom
Cruise: i due avevano già lavorato insieme
per Edge of
Tomorrowe Barry
Seal – Una storia americana. Il budget del film sarà
di 200 milioni di dollari, cifra indicativa che potrebbe ancora
variare, visto che la pre-produzione del film non è ancora
iniziata. Secondo fonti interne, invece, Cruise potrebbe guadagnare
tra i 30 e i 60 milioni di dollari per la parte. L’imprenditore ed
inventore sudafricano Elon Musk e la
NASA collaboreranno attivamente al progetto, che
arriverà nelle sale grazie alla Universal.
I piani futuri di Tom Cruise e Doug Liman
Ricordiamo che tra i piani
di Tom
Cruise e del regista Doug
Liman ci sarebbe anche la realizzazione di un altro
film per conto della Paramount Pictures, che dovrebbe
intitolarsi Luna Park e che dovrebbe
raccontare di una storia ambientata sempre nello spazio; su
quest’altro progetto, però, i dettagli sono piuttosto scarsi.
Inoltre, Liman è da tempo impegnato con la scrittura
dell’annunciato sequel di Edge
of Tomorrow, che dovrebbe vedere il ritorno di Cruise
al fianco di Emily
Blunt.
Sebbene Spider-Man
sia il personaggio più popolare della Marvel, non tutti i suoi
incredibili cattivi sono ancora arrivati sul grande schermo.
Insieme a quello di Batman della DC, potremmo dire che l’universo
dell’Uomo Ragno presenta la migliore schiera di antagonisti
rispetto a qualsiasi altro supereroe dei fumetti. Nei prossimi
decenni, è molto probabile che molti di questi cattivi faranno il
loro debutto sul grande schermo. Dopo tutto, Marvel e Sony non possono
continuare a proporre gli stessi vecchi cattivi in eterno. ComicBook
ha stilato una lista di 10 celebri nemici di Spider-Man che non
sono ancora apparsi al cinema:
Gli Esecutori
Questa squadra composta da
tre mafiosi è stata una spina nel fianco di Spider-Man per un bel
po’ di tempo all’inizio della storia del personaggio nei fumetti.
Spesso assunti da Granduomo, questi cattivi hanno dato parecchio
filo da torcere a Spidey.
I tre membri de Gli
Esecutori sono Fancy Dan, Ox e Montana. Ognuno di questi cattivi
può tormentare Spidey attraverso modi che oseremo definire unici:
Dan con la sua esperienza nelle arti marziali e la sua rapida
agilità, Ox con la sua incredibile forza e Montana con il suo lazo
di fiducia e l’incredibile capacità nell’usarlo.
Man-Wolf
John Jameson, figlio di J.
Jonah Jameson, ha una storia piuttosto contorta all’interno della
tradizione di Spider-Man. Dopo aver trovato – ed essersene
accidentalmente impossessato – una gemma magica e misteriosa, John
è diventato il cattivo noto come Man-Wolf.
J. Jonah Jameson è ora uno dei
personaggi cinematografici più iconici di Spider-Man grazie alla
meravigliosa interpretazione offerta da
J.K. Simmons. Avere un film in cui Jameson è emotivamente
legato al cattivo, cioè suo figlio, sarebbe qualcosa di
assolutamente nuovo ed eccitante per il franchise dell’Uomo
Ragno.
Testa di Martello
Questo boss della mafia e
la sua testa d’acciaio hanno causato a Spidey parecchi problemi
negli ultimi decenni. Testa di Martello potrebbe non adattarsi al
classico profilo dei cattivi di Spider-Man – che tipicamente sono a
“tema” animale – ma è comunque abile e scaltro come il resto di
loro.
Già nei videogiochi
Testa di Martello è stato uno degli antagonisti principali. Per
tutti quei fan che hanno sempre pensato che il personaggio sarebbe
potuto essere un ottimo supercriminale sullo schermo, il suo
aspetto nel gioco ha tolto qualsiasi tipo di dubbio. Non c’è che
dire: sarebbe davvero un grande cattivo al cinema.
Hydro-Man
In un certo senso, Moris
Bench è apparso in un film di Spider-Man, anche se in senso
canonico. In Spider-Man:
Far From Home, uno dei mostri che Mysterio crea è basato
proprio sull’Hyrdo-Man dei fumetti. Tuttavia, non è altro che
un’illusione, mentre Hydro-Man nei fumetti è un personaggio reale a
tutti gli effetti.
Se i film di Spider-Man riuscissero
a far debuttare una versione dei Sei Sinistri sullo schermo,
Hydro-Man sarebbe senza alcun dubbio una grande aggiunta alla
squadra. I suoi poteri sono davvero unici rispetto a qualsiasi
altro cattivo di Spidey. Questo lo aiuterebbe davvero a
distinguersi dalla massa.
Mister Negativo
Anche se la stragrande
maggioranza dei grandi cattivi di Spider-Man è stata creata decenni
fa, c’è un gruppo ristretto di nuovi villain che ha debuttato negli
ultimi anni che si è davvero distinto rispetto alla più ampia
schiera di antagonisti. Mister Negativo è certamente uno di
questi.
Essendo uno dei principali
antagonisti nei gioco Spider-Man per PS4, Mister Negativo ha
dimostrato di possedere la profondità del personaggio necessaria
per essere un grande antagonista principale per qualsiasi
iterazione live-action. Per non parlare dei suoi poteri:
visivamente unici, rappresentano un enorme ostacolo da superare per
Spider-Man.
Lapide
Lapide è un altro boss del
crimine con cui Spider-Man si è dovuto scontrare nei fumetti. A
differenza di molti altri, tuttavia, ha un’incredibile superforza e
una pelle indistruttibile, che lo rendono un avversario piuttosto
formidabile per Spidey contro cui combattere, sia intellettualmente
che fisicamente.
Nella serie animata The
Spectacular Spider-Man, Lapide viene usato come sostituto di
Kingpin, dal momento che a quest’ultimo non è stato permesso di
apparire nella serie. Lapide è stato un ottimo sostituto e siamo
certi che se avesse interpretato lo stesso ruolo in un film
campione d’incassi sarebbe stato altrettanto avvincente.
Camaleonte
Il primo supercriminale che
Spider-Man ha affrontato nei fumetti Marvel non era altro che
Camaleonte. Maestro del travestimento, Camalentone non ha mai avuto
poteri appariscenti, ma continua a dimostrarsi uno dei più grandi
nemici di Spidey.
Un film con Camaleonte come
principale antagonista sarebbe certamente un prodotto non
convenzionale. Questo è esattamente il motivo per cui
funzionerebbe, perché i film di supereroi al giorno d’oggi sono
quasi obbligati a rompere gli schermi e cercare di proporre
qualcosa di nuovo.
Hobgoblin
Per un lungo periodo
durante gli anni ’70, Hobgoblin è stato il principale antagonista
di Spider-Man. Rubando la tecnologia che Norman Osborn usò per
diventare Green Gobin, Hobgoblin si dimostrò un nemico altrettanto
formidabile sotto diversi punti di vista.
Sebbene il MCU non abbia ancora mostrato la
sua versione del Green Goblin, sarebbe divertente se i fan
potessero vedere anche Hobgoblin apparire nell’universo condiviso.
Ned Leeds, il migliore amico di Peter nei film, era in realtà uno
degli Hobgoblin nei fumetti, quindi forse potrebbe esserci una
svolta in tal senso prima o poi…
Scorpione
Nei fumetti J. Jonah Jameson ha
finanziato un esperimento che ha dato al detective privato Mac
Gargan incredibili poteri simili a quelli di uno scorpione, ma
invece di tenerli per sempre, Gargan li ha usati per diventare uno
dei supercriminali più pericolosi dell’Universo Marvel.
In natura, gli scorpioni cacciano i
ragni e sono molto più forti delle loro controparti aracnide.
Questo era il motivo per cui Jameson e Gargan volevano ricreare i
poteri di uno scorpione per la trasformazione di Gargan. Ciò lo
rende l’esemplare perfetto per affrontare un superumano con poteri
da ragno.
Kraven il Cacciatore
Kraven il Cacciatore è di
gran lunga il miglior cattivo di Spider-Man che deve ancora
arrivare sul grande schermo. Si dice che Kraven sarà il principale
antagonista di Spider-Man 3, ma al momento non ci sono ancora
conferme.
Durante la sua “carriera”, Kraven è
sempre stato alla ricerca della prossima preda da conquistare,
possibilmente più grande della precedente. Alla fine, per lui, non
c’è mai stato bersaglio più grande dello stesso Uomo Ragno.
Sfortunatamente per il supercriminale, non ha mai avuto veramente
successo.
John David Washington, protagonista di Tenet,
ha dichiarato che, dal suo punto di vista, il film lascia una porta
aperta per un eventuale sequel, sperando di poterlo effettivamente
realizzare. L’ultima fatica di Christopher Nolan ha lasciato i fan con
più domande che risposte, cosa che non dovrebbe sorprendere
considerato l’amore del regista britannico per le trame
particolarmente intricate.
Il film, che vede nel cast anche
Robert Pattinson ed
Elizabeth Debicki, gioca con il concetto di inversione
temporale e nonostante la maggior parte della critica lo abbia
apprezzato, l’entusiasmo attorno al progetto è stato mitigato dai
risultati non proprio soddisfacenti ottenuti dal film al box office
globale e dalle difficoltà in cui si trovano al momento le sale di
tutto il mondo, in particolare quelle americane, a causa della
pandemia di Covid-19.
In una recente intervista con
Esquire, Washington ha dichiarato che dal suo punto di vista il
finale di Tenet lascia
la porta aperta ad un eventuale sequel. Se così sarà, Washington ha
dichiarato di volerne essere assolutamente coinvolto. Il finale del
film rivela che il suo personaggio, il Protagonista, ha sempre
tirato le fila della storia e che nel futuro sarà lui stesso il
fondatore dell’organizzazione che dà il titolo al film. Ciò apre
naturalmente a tutta una serie di potenziali nuove storie da poter
raccontare. Tuttavia, Washington avverte i fan di non volare subito
con la fantasia…
“In realtà, non lo so. Chris fa
quello che vuole. Forse ha qualcosa che ha sviluppato per anni e
che adesso vorrà finalmente fare, forse è stato ispirato da
qualcos’altro che ha visto e vuole fare quello… non lo so. Spero
comunque che ci riusciremo, spero che potremo esplorare di più a
proposito di Tenet,
perché penso che abbiamo raccontato qualcosa di veramente
unico.”
In genere si sa che i bambini amano
molto gli animali, anche solo per il fascino che sulle loro menti
inesperte esercitano queste creature, grandi o piccole che siano,
così diverse dall’uomo. Non è quindi strano che la Casa di
Topolino, realtà che fa dei bambini i principali destinatari dei
suoi contenuti, abbia realizzato, in collaborazione con National
Geographic, una serie di documentari che raccontano proprio gli
animali. In particolare, Gli Eroi del Disney’s Animal
Kingdom offre agli spettatori un accesso esclusivo alla
magia di due delle attrazioni con gli animali più amate di tutto il
mondo, il parco a tema Disney’s Animal Kingdom e The Seas with Nemo
& Friends a EPCOT.
La serie di documentari, otto in
tutti da circa 40 minuti, arriverà su Disney+ il prossimo 25 settebre, e vede
coinvolto, in qualità di voce narrante, l’amatissimo Josh
Gad, attore che se ne intende in fatto di prestare la sua
voce a produzioni Disney, visto che è lui l’originale doppiatore
del pupazzo di neve Olaf, amatissimo comprimario di Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di
Arendelle.
Gli spettatori potranno scoprire
non solo alcune delle creature più rare e belle del pianeta, ma, e
qui sta l’aggiunta preziosa della serie, la macchina da presa ci
porta anche ad incontrare gli esperti nella cura degli animali che
hanno stretto dei legami straordinari con gli oltre 5.000 esemplari
dei parchi.
Gli Eroi del Disney’s Animal
Kingdom, la nuova serie Disney+ e National Georgephic
Maclean, Mac for short, the African Elephant. (Disney)
Infatti, ciascuno degli 8 episodi
trasporta lo spettatore nei segreti di ogni parco, svelando i
molteplici aspetti della cura degli animali, delle diverse attività
e dell’Imagineering, ovvero il braccio di ricerca e sviluppo di The
Walt Disney Company, responsabile della creazione, progettazione e
costruzione di parchi a tema e attrazioni Disney in tutto il mondo,
zoo conpresi.
Celebrando la magnificenza di oltre
300 specie, Gli Eroi del Disney’s Animal Kingdom è un vero
e proprio invito ai fan Disney, della natura e degli animali ad
immergersi in questo mondo con tutti gli abitanti dei parchi. Tra
questi, gli spettatori incontreranno Grace, il nuovo membro del
branco dei gorilla. Poi, nella Harambe Wildlife Reserve, ci si
ritrova faccia a faccia con la supermamma giraffa Masai, Kenya,
fino ad un incontro ravvicinato e personale con l’ippopotamo Gus.
Gli spettatori possono viaggiare nella savana per vedere Dakari, il
leone africano maschio alfa, regnare sulla sua terra; e incontrare
Kinsey, la leonessa alfa, che è la vera capa del branco.
Da un punto di vista tecnico, la
serie si avvale di una tecnologia all’avanguardia, tra cui
postazioni GoPro costruite su misura, gru di oltre 5 metri e
sistemi di telecamere subacquee, per permettere allo spettatore di
volare, nuotare, camminare accanto a tutti gli animali. E
naturalmente anche allo scopo di omaggiare il lavoro che il
personale dei parchi, sotto al marchio Disney, porta avanti,
contribuendo a far crescere in reputazione e prestigio il nome
dell’azienda.
The Falcon and The Winter Soldier è la serie di
prossima uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldierè previsto anche il
ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero
Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni
del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato
in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
Yahya Abdul-Mateen II, che il grande pubblico
ha imparato a conoscere grazie al ruolo del villain Black Manta in
Aquaman,
figura tra le new entry dell’attesissimo Matrix
4, anche se non sappiamo ancora quale ruolo andrà a
ricoprire. In una recente intervista con
Collider, l’attore statunitense ha anticipato che il film avrà
diversi elementi in comune con la trilogia originale.
Fresco della vittoria dell’Emmy come
miglior attore non protagonista grazie all’acclamata miniserie
Watchmen e protagonista dell’atteso “sequel
spirituale” di Candyman
prodotto da Jordan Peele che arriverà in sala il prossimo anno,
Yahya Abdul-Mateen II non ha ovviamente potuto
rivelare nulla a proposito della storia di Matrix
4 o del suo personaggio nel film, limitandosi a
raccontare della sua reazione dopo aver letto la sceneggiatura del
film. Proprio per questo, l’attore ha spiegato che, sebbene il
nuovo capitolo sarà molto diverso, al tempo stesso condividerà con
la trilogia originale tutta una serie di elementi.
“La mia reazione alla
sceneggiatura è stata: ‘Wow, al pubblico piacerà davvero. Mi piace
questa cosa. Alla gente piacerà davvero’. È diverso ma allo stesso
tempo è anche uguale a ciò che abbiamo visto in passato. È come se
fosse una miscela molto intelligente di ciò che vogliamo e di ciò
che potremmo non sapere di volere.”
I personaggi che collegheranno
Matrix 4 ai precedenti capitoli della saga
Matrix 4 promette
di presentare forti connessioni con il passato già attraverso il
ritorno di
Keanu Reeves,
Carrie-Ann Moss e di altri membri del cast originale. Tuttavia,
sarà anche molto diverso proprio a causa di alcuni vecchi
personaggi che non ritroveremo nel nuovo film. A Laurence Fishburne, che ha interpretato
Morpheus nella trilogia originale, non è stato chiesto di tornare
nel nuovo capitolo, mentre a causa di altri impegni lavorativi
Hugo Weaving non ha potuto riprendere il ruolo
dell’Agente Smith. Si spera che i nuovi personaggi compensino
queste “dolorose” assenze e contribuiscano a rendere questo nuovo
film qualcosa di veramente speciale.
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwicke Toby
Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 1 aprile
2022. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a
sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
Kit Harington ha ammesso di aver chiuso con i
ruoli da eroe stoico e silenzioso dopo la sua esperienza con la
serie Game
of Thrones nei panni di Jon Snow. La carriera
dell’attore britannico è iniziata sui palcoscenici londinesi, ma la
sua prima vera grande occasione è stata la celebratissima serie
targata HBO. Harington ha interpretato Snow per quasi un decennio e
ad oggi la sua fama ed il suo volto sono indissolubilmente legati
proprio a quel personaggio.
Dopo la fine della serie tratta dai
romanzi di George R. R. Martin, Harington sta cercando di mettersi
alla prova con i progetti più disparati. Tra i titoli più
interessanti che vedranno coinvolto l’attore in futuro c’è
sicuramente Gli
Eterni, l’attesissimo film dei Marvel Studios in cui avrà il ruolo di Dane
Whitman, alter ego di Black Knight. In realtà, il ruolo non sembra
essere molto diverso da quello interpretato in Game of
Thrones, o almeno sono in molti ad aver già riscontrato
delle analogie tra il personaggio di Jon Snow e quello di
Whitman.
A quanto pare, però, sembra che
Kit Harington abbia ben in mente quale
tipologia di personaggi voglia interpretare nella sua carriera da
questo momento in avanti.
The Independent ha riportato una recente intervista dell’attore
e pare che lo stesso abbia ammesso di non voler più interpretare
eroi silenziosi con emozioni represse in futuro. Secondo l’attore,
tale archetipo rafforza l’idea che gli uomini forti evitano di
affrontare le proprie emozioni in quanto simbolo di debolezza.
Kit Harington intenzionato a
stravolgere gli standard della mascolinità al cinema
A quanto pare, ciò che interessa
davvero l’attore è ricercare, attraverso i ruoli, nuove
rappresentazioni della mascolinità. Harington ha fatto riferimento
anche al contesto familiare in cui è cresciuto, sottolineando
quanto sua madre lo abbia allevato in un ambiente assolutamente
gender fluid, in cui qualsiasi standard relativo alla
mascolinità non è mai stato avallato.
Senza dubbio, le parole di Kit Harington indicano la volontà da parte
dell’attore di intraprendere una nuova direzione per la sua
carriera. Nelle intenzioni dell’attore pare ci sia la volontà di
abbracciare ruoli maschili completamente diversi, che siano in
qualche modo in grado di evolvere determinati archetipi. Sarà
interessante vedere se Harington ha avuto la possibilità di mettere
già alla prova queste sue volontà con il personaggio che si
ritroverà a dover interpretare ne Gli
Eterni.
Il network americano ABC ha diffuso il promo
ufficiale di Big
Sky, l’annunciata nuova serie tv in arrivo questo
autunno.
Big Sky
Big
Sky è la nuova serie tv creata da David E. Kelley per
il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della
prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è
prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul
McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th
Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios,
insieme a ABC Signature e Touchstone Television.
La serie racconta
degli investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt
uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny
Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un
camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono
che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono
correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra
donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti
Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
J.K.
Simmons è tornato nei panni di J. Jonah Jameson nella
scena durante i titoli di coda di
Spider-Man: Far From Home. L’attore premio Oscar aveva
già interpretato il direttore del Daily Bugle nella trilogia
dell’Uomo Ragno diretta da
Sam Raimi e adesso, in una nuova intervista, ha parlato del suo
futuro nel MCU.
Sappiamo –
per stessa ammissione dell’attore – che Simmons ha firmato per
tornare nuovamente nei panni di Jameson, anche se al momento non
sappiamo se lo rivedremo nell’attesissimo Spider-Man
3 o magari in qualche altro titolo dello
SpiderVerse (come ad esempio Morbius o
Venom: Let
There Be Carnage). Intervistato da
Collider, Simmons ha così commentato l’eventuale ritorno di
Jameson sul grande schermo:
“C’è una possibilità concreta.
Ci sono state alcune discussioni, ma non dirò nulla di definitivo…
perché non so se mi è permesso farlo. Ma sì, sono molto ottimista
sul fatto che ci sarà ancora un po’ di JJJ nel mio
futuro.”
Parlando sempre con
Collider, J.K.
Simmons ha anche spiegato i retroscena dietro il look
sfoggiato dal personaggio nella scena post-credits di Far
From Home, molto diverso rispetto a quello della trilogia
di Raimi. “L’unica cosa sulla quale non siamo andati proprio
d’accordo con la Marvel è stato il look del
personaggio. Era tutta una questione se renderlo più fedele ai
fumetti o ai film di Raimi. Se bisognava evolverlo in qualche modo
e renderlo più contemporaneo…”, ha spiegato Simmons.
J.K. Simmons parla del “nuovo” look di J. Jonah Jameson
“Ero molto attaccato a ciò che
avevo fatto in precedenza per una serie di motivi. Quindi, alla
fine, abbiamo raggiunto un compromesso e abbiamo optato per farlo
apparire senza capelli (ride). Credo però che si sia
trattata più di una questione di tempistiche. Forse non c’era il
tempo per realizzare una parrucca. J. Jonah Jameson potrebbe aver
perso i capelli negli ultimi anni, oppure ha indossato un
parrucchino per tutto il tempo. Onestamente non lo so. Scegliete
voi.”
Spider-Man
3 vedrà ancora una volta riuniti Tom
Holland e il regista Jon
Watts, che aveva già
direttoSpider-Man:
Homecoming del 2017 e Spider-Man: Far From
Home dello scorso anno. Le riprese del film sarebbero
dovute partire quest’estate, ma a causa della pandemia di Covid-19
sono bloccate. Al momento non sappiamo ancora quando partirà la
produzione, mentre l’uscita nelle sale è fissata per il 17 Dicembre
2021.
La diciassettesima stagione di
Grey’s Anatomy uscirà giovedì 12 novembre 2020. Vincitrice del
Golden Globe Award 2007 per la migliore serie televisiva drammatica
e nominata per più Emmy, inclusa la serie drammatica “Grey’s
Anatomy” è considerato uno dei più grandi programmi televisivi del
nostro tempo. Il medical drama ad alta intensità, giunto alla
diciassettesima stagione, segue Meredith Gray e il team di medici
del Grey Sloan Memorial che devono affrontare quotidianamente
decisioni di vita o di morte. Cercano conforto l’uno dall’altro e,
a volte, qualcosa di più della semplice amicizia. Insieme
scoprono che né la medicina né le relazioni possono essere definite
in bianco e nero.
In
Grey’s Anatomy 17ritorneranno i personaggi
Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Grey’s Anatomy 17 è stato creato ed è prodotto da
Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station
19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”,
“Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff
(“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred
Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi.
“Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei
Disney Television Studios, insieme a 20th Television e Touchstone
Television.
Arriva direttamente su Netflix la nuova declinazione del mito di
Sherlock Holmes, questa volta però nei panni di
Enola Holmes, la sorellina sedicenne. Il film,
diretto da Harry
Bradbeer (Fleabag, Killing
Eve), arriva sulla piattaforma il 24 settembre ed è basato
sulla serie di romanzi di Nancy Springer, The Enola Holmes
Mysteries, ispirati proprio alle storie crime di Conan Doyle.
Questa volta però al timone dell’indagine c’è Enola, e non più
Sherlock, una ragazzina di 16 anni che ha il volto di Millie Bobby Brown, che torna a Netflix che,
con Stranger Things, le ha dato la
notorietà globale.
Enola Holmes, la trama
Enola vive da sola con sua madre,
Eudoria (Helena
Bonham Carter), che a differenza di tutte le signore
benestanti dell’epoca, ha provveduto da sola all’educazione della
figlia: storia, chimica, lotta corpo a corpo, libero pensiero,
esercizi di logica, rebus e, naturalmente, niente corsetti! Una
notte però la madre della ragazza sparisce, lasciando alla figlia
degli indizi per farsi trovare. Anche se Enola è una ragazza
sveglia, caparpia, indipendente, ha ancora 16 anni, quindi di
fronte alla scomparsa della genitrice, viene affidata a Mycroft
(Sam
Claflin), il suo serioso fratello maggiore, che
vorrebbe rinchiuderla in un istituto per signorine, così da
supplire alla mancanza di educazione tradizionale che l’originalità
della madre ha sottovalutato per la giovane donna.
Lei però scappa e si mette alla
ricerca della madre. Lungo il suo cammino, però, incontra
Lord Tewksbury (Louis Partridge), un giovane rampollo che
scappa dalla sua famiglia. Enola sente di dover aiutare il ragazzo,
soprattutto quando scopre che è in serio pericolo, così alla
ricerca della madre, affiancherà anche un altro caso da risolvere.
Alle sue spalle, nell’ombra, si muove però un’altra persona, il suo
secondo fratello, maestro del ragionamento deduttivo: Sherlock
(Henry
Cavill). Ebbene sì, Enola altri non è che
Enola Holmes, sorella del grande detective e non
troppo diversa da lui!
Enola Holmes si
presta benissimo alla serialità, dal momento che nell’arco della
sua durata esaurisce un mistero per lasciarne un altro non
completamente risolto. Questo potrebbe aprire la strada a molti
altri episodi delle avventure della giovane detective sorella
d’arte, dato anche il fatto che l’originale letterario è proprio
una serie di romanzi. A sostenere questa ipotesi c’è la presenza di
Millie Bobby Brown, che dismessi i panni di Undici
di Stranger Things, qui si dimostra una giovane
donna volitiva, caparbia, tenace e molto molto sveglia.
Si rompe la quarta parete ma non si cattura lo spettatore
Le scelte registiche di rompere la
quarta parte e di aggiungere scene animate, rebus e indovinelli
sciolti con divertenti accorgimenti di montaggio rende il ritmo
veloce, la storia divertente, peccato però per gli interpreti.
Carter è l’ombra di se stessa, Claflin scompare, soprattutto se si
paragona questa alla sua performance nella quinta stagione di
Peaky Blinders, Cavill è poco più di una comparsa
che fa da tappezzeria, e Brown, sebbene sia fiorita in bellezza, ha
molto poco della veracità e della spontaneità che l’aveva resa
molto credibile nella prima stagione di Stranger
Things. Smorfiette e sguardo in macchina non aiutano.
Enola Holmes
snocciola tutti i punti principali di un coming of age in
chiave femminile e (ci prova) femminista, tanto che, naturalmente,
la conclusione romantica non rappresenta un punto di arrivo per il
personaggio, che invece comincia a scrivere davanti a sé un radioso
futuro da detective, e un’infinita possibilità di sequel per
Netflix.
Come previsto, Nomadland di Chloe Zhao,
già vincitore del Leone d’Oro a Venezia 77, ha vinto
il premio People’s Choice del Toronto International Film
Festival, che in molte occasioni si è rivelato una buona
spia per il destino del film vincitore in vista degli Oscar.
One Night in Miami di Regina
King, anche questo visto a Venezia 77, si è classificato al secondo
posto, e Beans è arrivato terzo nella competizione
del festival che quest’anno è stata presentata in formazione
ridotta, con un sesto dei film in gara.
Ora la stagione autunnale dei
Festival continua con il New York Film Festival, già cominciato e
anch’esso in forma ridotta data la pandemia di COVID-19 che sta
costringendo tutto il mondo a rallentare.
Ad aprire il film diretto da
Antonio Campos, è la
calda e ammaliante voice-over di Donald Ray Pollock,
autore del romanzo da cui è tratto Le strade del
male. Questo non troppo piccolo dettaglio la dice
lunga sull’operazione di trasposizione che i fratelli Campos hanno
scelto di adottare per il film. Per tutta la durata di questo,
infatti, la voce narrante di Pollock tornerà in più occasioni,
spiegando, anticipando o riflettendo su quanto accade in scena. La
sua, si capirà, è una lettura delle esatte parole utilizzate nel
suo libro, da cui sembra prendere vita un adattamento
cinematografico il più fedele possibile ad esso.
All’interno di questo racconto si
ritrova un cast corale composto da alcuni tra i più noti interpreti
del momento, da Tom
Holland a Robert
Pattinson, passando per Bill Skarsgård,
Mia Wasikowska,
Jason Clarke,
Sebastian Stan,
Eliza Scanlen, Harry
Melling e Riley Keough. Ambientate in un
arco temporale che va dalla Seconda guerra mondiale alla guerra del
Vietnam, le loro storie, talvolta apparentemente indipendenti l’una
dall’altra, finiranno per essere tutte collegate da una spirale di
violenza e vendetta che ha origini ben più antiche e radicate di
quanto possa sembrare.
Nel cuore dell’America, tra fede e
odio
Quello di Pollock è stato acclamato
come uno dei romanzi più affascinanti del 2011, capace di
raccontare senza mezzi termini le ferite della generazione che ha
combattuto nella Seconda guerra mondiale, e di come queste siano
poi state ereditate anche dai loro discendenti. Non è un caso,
infatti, che il racconto si apra e si chiuda tra i due conflitti
che più hanno sconvolto gli Stati Uniti, ad indicare che tutto
sembra destinato a ripetersi all’infinito. In questa parentesi,
germogliano così quei semi del male che infesteranno le vite dei
protagonisti di questa storia. Mano mano che il racconto del film
procede, risulta infatti sempre più interessante scoprire come i
singoli percorsi finiranno con l’intrecciarsi con quelli degli
altri, con esiti talvolta disastrosi.
In questa giostra si avvicendano
così veterani delusi dalla fede, serial killer in giro per gli
Stati Uniti, mogli fin troppo devote, e reverendi dalla dubbia
morale. In ultimo, i figli di tutti loro, su cui ricadono colpe che
si annidavano sulla terra già prima dei loro vagiti da infanti. Il
contesto in cui si muovono è sporco, rozzo, tutt’altro che
rassicurante. Un ruolo centrale a riguardo lo gioca la fede
religiosa. Dio appare infatti essere un passivo e silenzioso
osservatore, e coloro che dovrebbero professare la sua parola sono
i primi a portare corruzione morale. Se non c’è giustizia sulla
terra, non ce n’è neanche nel Regno dei Cieli. E se Dio è una
figura assente, a farla da padrone è allora il diavolo tentatore. A
questo proposito il titolo originale The Devil All The
Time, risulta ben più esplicativo dell’italiano Le strade
del male.
Ancora una volta, il cuore del
racconto sembra essere la violenza che sopravvive al suo artefice,
e che come un virus si diffonde in cerca di nuove vite da
distruggere. Si è sempre detto che l’America è fondata su tale
concetto, e Pollock sembra descriverlo davvero bene. Così bene che
ai due sceneggiatori deve essere sembrato un peccato rinunciare a
qualcosa del suo romanzo. Come si diceva in apertura, un’operazione
di trasposizione così fedele, con perfino brani riportati parola
per parola e letti dal loro stesso autore, è certamente una trovata
interessante. Dato il peso delle tematiche trattate, ciò non
significa però che sia stata del tutto un bene per il film.
Robert Pattinson in una scena del film.
Le strade del male: la
recensione
La sensazione, intraprendendo la
visione di Le strade del male, è infatti quella di
trovarsi davanti ad un racconto che non sa scegliere a cosa
rinunciare. I due autori riportano un’enorme quantità di eventi,
che per quanto affascinanti avrebbero probabilmente trovato maggior
compiutezza in un prodotto seriale. Qui invece finiscono con
l’essere compressi e male approfonditi. Ciò porta a due principali
e ben evidenti conseguenze. La prima è l’altalenante ritmo del
film, che fatica a conquistare davvero l’attenzione dello
spettatore. Molto spesso non è infatti chiaro quale direzione si
stia prendendo, passando in breve dal dramma famigliare, al
thriller al racconto di formazione. Un mix di generi certamente
possibile, ma che qui non dimostra una particolare, e naturale,
coesione.
La seconda conseguenza è quella di
sprecare un cast tanto ricco di talento. Fatta eccezione per
Holland, Pattinson e Skarsgård, che avendo più tempo a disposizione
riescono a rendere più tridimensionali i loro personaggi, gli altri
finiscono con l’essere quasi delle comparse. Molti di loro, la
Wasikowska su tutti, non riescono così ad esprimere il potenziale
che fanno intuire. Provare dunque un qualche coinvolgimento nei
loro confronti diventa così non sempre semplice. Ed è questo un
problema non indifferente per un film che punta tutto sul suo cast.
Fortunatamente, come detto, Holland e Pattinson riescono a
catturare l’attenzione, dimostrando di essere attori sempre più
maturi e meritevoli di considerazione.
Nel suo voler raccontare troppo,
dunque, Le strade del male inciampa nelle proprie
ambizioni e finisce con il lasciar solo intuire la propria forza.
Un racconto tanto ricco e affascinante avrebbe certamente meritato
un respiro più ampio, che potesse far sentire parte della sua
epica. Non si tratta di un’occasione totalmente mancata, va detto.
La pellicola riesce comunque ad assestare una serie di immagini e
scelte di regia avvincenti (il confronto tra Pattinson ed Holland è
certamente tra questi). Ma considerando le premesse non riesce a
non essere più fragile del dovuto. Rimane dunque il dubbio se non
sarebbe stato meglio adattare il romanzo in una miniserie.
Personaggi, eventi e racconto in sé ne avrebbero probabilmente
giovato.
È in arrivo nelle sale italiane,
distribuito da Vision Distribution e Cloud
9 Film,
The Secret – le verità nascoste, diretto da
Yuval Adler (Bethlehem, The Operative) e
tratto da una sceneggiatura di Ryan Covington e
Yuval Adler.
THE SECRET – Le verità nascoste è un thriller
emozionante che analizza in profondità le conseguenze della
vendetta e della violenza. È un esame di coscienza che ruota in
modo provocatorio intorno alla difficile scelta tra perdono e
desiderio di riscatto, raccontata attraverso gli occhi di una
sopravvissuta all’Olocausto.
Il film è interpretato da
Noomi Rapace (Millennium-Uomini che odiano le
donne, Seven Sisters), Joel Kinnaman(Suicide Squad, RoboCop, L’ora nera)Chris Messina (Harley Quinn Birds of Prey, La
legge della notte, Julie & Julia, Sharp Objects), e
Amy Seimetz(Pet Sematary, Alien:Covenant,
Stranger Things).
THE SECRET – Le verità nascoste, la trama
Maja (Noomi Rapace) scampata agli
orrori della guerra, si è ricostruita una vita serena in una
piccola cittadina americana, insieme a suo marito Lewis (Chris
Messina). Un giorno, lungo la strada, le sembra di riconoscere il
suo carnefice (Joel Kinnaman) e, dopo vari dubbi e appostamenti,
decide di rapirlo, pensando di vendicarsi per gli atroci crimini di
guerra che crede abbia commesso contro di lei.
Notorious Pictures
ha diffuso il trailer ufficiale di Trash,
l’atteso nuovo film d’animazione diretto da Luca Della
Grotta, Francesco Dafano con Rossy De
Palma e dal 16 ottobre al cinema.
E se fossero i rifiuti stessi
a desiderare una seconda vita? – Trashribalta le parti e affronta uno dei temi caldi
dell’attualità legati all’ambiente, il riciclo dei rifiuti e
come con le nostre azioni concrete possiamo fare la differenza.
Nasce così un adventure movie per i più piccoli che unisce
divertimento e mission educativa, protagonisti un gruppo
rocambolesco di “rifiuti”, oggetti ormai dismessi alla ricerca di
un nuovo scopo che dia un senso alla loro vita. Grazie ai temi
principali del film, quali l’importanza del riciclo e delle seconde
possibilità, Trash riceve il sostegno di Corepla, Comieco
Carta-cartone, CoreVe vetro, Cial Alluminio, Ricrea Acciaio,
consorzi italiani che ogni giorno si impegnano nella valorizzazione
dei materiali di scarto, contribuendo a ridurre il nostro impatto
sull’ambiente. Dal cinema alla realtà, insieme per un mondo
più green e sostenibile.
Trash: la trama del film
Scatole, bottiglie, latte. Rifiuti.
Abbandonati in strada, nei mercati, sotto i ponti. Ignorati da
chiunque. Inerti. Finché non cala la notte… Slim è una scatola di
cartone rovinata. Vive in un mercato, con il suo amico Bubbles –
una bottiglia da bibita gassata – e altri compagni. Sopravvive
nascondendosi dai Risucchiatori, macchine aspiratutto addette alla
pulizia. Slim è rassegnato, non crede più in nulla, neanche alla
leggenda della Piramide Magica, un luogo mitico in cui è possibile
per i rifiuti avere una seconda possibilità, rinascere ed essere
ancora dei Portatori utili a se stessi e agli altri, fino a quando
un imprevisto cambierà il suo destino.
La Universal
Pictures ha diffuso il trailer ufficiale italiano di
I
Croods 2: Una nuova Era, l’atteso sequel del film
d’animazione in arrivo a Natale nelle sale cinematografiche
italiane.
I Croods 2: Una nuova Era, la trama
I Croods sono sopravvissuti ad
innumerevoli pericoli e disastri, dalle zanne di bestie
preistoriche alla possibile fine del mondo, ma ora dovranno
affrontare la loro sfida più grande: un’altra famiglia. I Croods
devono trovare un nuovo posto in cui vivere e perciò la nostra
prima famiglia preistorica inizia a perlustrare il mondo alla
ricerca di un luogo più sicuro da poter chiamare casa. Quando
scoprono un paradiso idilliaco recintato da un muro che soddisfa
tutti i loro bisogni, pensano che i loro problemi siano risolti …
tranne uno.
Un’altra famiglia già vive lì: i Superior.
I Superior (di nome e di fatto), con
la loro ingegnosa casa sull’albero, le invenzioni sorprendenti e
gli acri ricchi di prodotti freschi, sono un paio di gradini sopra
i Croods sulla scala evolutiva. Dopo aver accolto i Croods come i
primi ospiti del mondo, non passa molto tempo prima che le tensioni
aumentino tra la famiglia delle caverne e la famiglia moderna.
Proprio quando tutto sembra perduto, una nuova minaccia porterà
entrambe le famiglie in un’avventura epica fuori dalla sicurezza
del muro, che le costringerà ad abbracciare le loro diversità, a
darsi forza l’un l’altra e a forgiare un futuro insieme.
Celebre saga di stampo poliziesco,
Arma Letale è tutt’oggi considerata un
classico del suo genere, merito anche all’iconico duo di
protagonisti. Benché all’interno di questi vengano trattati anche
temi come la morte e la violenza, i quattro film che compongono il
franchise sono considerati delle vere e proprie commedie. Al loro
interno, infatti, si possono ritrovare numerose situazioni insolite
e divertenti, che hanno fatto la fortuna tanto dei titoli quanto
della coppia di protagonisti.
Eppure, originariamente, la
sceneggiatura iniziale del primo film aveva ben altro tono.
Shane
Black, che ideò la storia, ha infatti raccontato di
aver concepito il primo film come un western urbano, dal tono
particolarmente cupo e violento. Tali aspetti sono poi stati
alleggeriti nel corso delle varie riscritture, mantenendo però
l’idea di base dell’autore. Incontrato l’interesse della Warner
Bros., Black si vide così produrre il suo primo film. A fronte di
un budget di 15 milioni di dollari, il film si rivelò un grande
successo, guadagnando globalmente oltre 120 milioni.
Un simile successo spinse ovviamente
lo studios a realizzare dei sequel, ed è così che presero vita
Arma Letale 2 (1989), Arma Letale 3 (1992) e
Arma Letale 4 (1998). Pur mantenendo inalterati i due
protagonisti, i sequel non si avvalsero della partecipazione di
Black, che preferì non continuare il lavoro con la serie. Fu
probabilmente anche per via della sua assenza che questi si
avvicinarono sempre più alla commedia in quanto a tono e
situazioni. Ad oggi sembra inoltre sempre più probabile la realizzazione di un
quinto capitolo, a conferma del grande interesse nei confronti
della saga, anche a distanza di anni.
Arma Letale: la trama dei film
Arma Letale (1987)
Protagonista del primo film è Martin
Riggs, membro della squadra narcotici della polizia di Los Angeles,
la cui vita viene irrimediabilmente segnata dalla morte della
moglie. Riggs si ritrova così in una spirale di autolesionismo che
lo porta a compiere una serie di azioni pericolose per se e per gli
altri suoi colleghi. Viene allora trasferito dalla squadra
narcotici alla squadra omicidi, dove si ritrova assegnato come
partner il Sergente Roger Murtaugh. Questi, più anziano rispetto a
Riggs, ha come obiettivo quello di tenersi lontano dai guai, ma con
il nuovo collega sarà molto difficile.
In breve, i due si trovano coinvolti in un caso. Roger, infatti,
riceve una chiamata da un suo vecchio amico ed ex compagno di armi,
Michael Hunsaker. Questi incarica i due poliziotti di indagare
sulla morte della figlia, dietro alla quale sembrano nascondersi
loschi segreti. Ricercando informazioni, i due si ritrovano ad
entrare nel torbido mondo della droga e della prostituzione, dove
sembra che anche la giovane morta fosse finita. Il caso diventa
sempre più complesso, e i due poliziotti capiranno che per poterlo
risolvere sarà necessario che uniscano le loro forze come anche le
loro competenze.
Arma Letale 2 (1989)
Nel secondo capitolo della saga,
Martin Riggs è ora un uomo nuovo, profondamente cambiato grazie
all’amicizia nata con il collega Roger Murtaugh. La coppia si è
affermata per il loro gioco di squadra, e non passa molto prima che
gli venga assegnato un nuovo caso. I due devono infatti proteggere
Leo Getz, testimone di un’indagine riguardante un grande traffico
di droga. Grazie a lui, si viene a scoprire che a capo di ciò vi è
Arjen Rudd, appartenente ai vertici del consolato sudafricano, e
abilissimo a sfruttare la sua immunità diplomatica per condurre il
traffico illecito di droga, senza essere mai sospettato.
I due poliziotti, però, non sembrano
curarsi della sua immunità, convinti di avere abbastanza prove per
poterlo incriminare una volta per tutte. Le loro indagini finiscono
così con l’intralciare i piani del criminale, che infastidito
ordina ai suoi uomini di eliminare quanti possono rappresentare una
minaccia per i suoi affari, tra cui Riggs, Murtaugh e Getz. Per i
tre ha così inizio una lotta alla sopravvivenza, dove riuscire a
concretizzare l’arresto di Arjen potrebbe essere la loro unica
fonte di salvezza. Ancora una volta, la tranquillità tanto
desiderata si troverà a dover essere messa da parte.
Arma Letale 3 (1992)
Con il terzo film, per Roger
Murtaugh sembra finalmente giunto l’atteso momento di andare in
pensione. A soli otto giorni dall’evento, tuttavia, lui e il suo
compagno Martin Riggs si ritrovano, per via di un avventato
intervento, a far saltare in aria un intero edificio. Per questo
motivo si ritrovano ad essere degradati e spediti a dirigere il
traffico. Mentre si trovano a svolgere questo compito, assistono a
una tentata rapina a un furgone portavalori. Grazie alla loro
esperienza, riescono ad arrestare uno dei malviventi coinvolti,
Billy Phelps, e trovano nella sua pistola una pallottola in grado
di perforare i giubbotti antiproiettile.
Mentre i due poliziotti tentano di
indagare a riguardo, Phelps viene misteriosamente ucciso. Le
telecamere nascoste rivelano, con un primo piano, l’autore
dell’omicidio: l’ex sergente Jack Travis, riuscito a entrare nella
centrale di polizia con credenziali false. Riusciti a farsi
reintegrare nella omicidi, Riggs e Murtaugh hanno ora modo di
svolgere al meglio le indagini, e le loro ricerche li conducono ad
un furto di armi illegali, a cui sembra essere irrimediabilmente
collegato Travis. I due agenti non saranno però soli stavolta,
poiché dall’Ufficio degli Affari Interni gli viene affiancata
l’affascinata Lorna Cole, dal carattere deciso e disposta a tutto
pur di risolvere il caso.
Arma Letale 4 (1998)
Giunti al quarto capitolo, Riggs e
Murtaugh sono uomini molto diversi da come erano al loro primo
incontro. Il primo è in procinto di diventare padre insieme alla
compagna Lorna Cole, mentre il secondo sta finalmente per diventare
nonno, anche se non ha idea di chi sia il compagno della figlia. I
due poliziotti, inoltre, si ritrovano promossi al grado di
capitano, poiché il Dipartimento spera che così i due non combinino
altri danni da dover poi risarcire. Ma per loro è difficile
astenersi dall’azione, e ben presto si interesseranno ad una serie
di crimini commessi nell’ambito dell’immigrazione clandestina.
Iniziate le indagini, i due si
ritroveranno catapultati nel pericoloso mondo della triade cinese,
dove dovranno scontrarsi come il leader Wah Sing Ku, uomo senza
scrupoli e particolarmente temuto nel settore. Anche in questo
caso, Riggs e Murtaugh si ritroveranno affiancati da un terzo uomo.
Questi è il detective Lee Butters, che Riggs scopre poi essere il
padre del futuro nipote di Murtaugh. Prevedendo tensioni a
riguardo, consapevole che il collega non vuole che sua figlia sposi
un ufficiale di polizia, Riggs dovrà riuscire a mantenere il
segreto, almeno fino a missione compiuta.
Arma Letale: il cast dei film
Buona parte del successo dei film è
dovuto all’ottima coppia di protagonisti. Per dar vita a questa,
però, lo studios ha dovuto condurre numerose ricerche e casting, al
fine di trovare gli interpreti più adatti. Inizialmente, per il
ruolo di Riggs erano stati presi in considerazione gli attori
Bruce
Willis e SylvesterStallone. Nonostante fosse più giovane
dell’età prevista per il personaggio, Mel Gibson
venne infine preferito per la parte, essendo stato in quegli anni
già protagonista di titoli di gran successo. Per interpretare il
ruolo dello spericolato poliziotto, l’attore rinunciò a recitare
nei film La mosca e Gli intoccabili.
Per il ruolo del pacato Murtaugh,
invece, lo studios scelse l’attore Danny Glover,
reduce dal successo del film Il colore viola. Glover e
Gibson diedero ottimi risultati al momento dei provini, convincendo
tutti sul loro potenziale di coppia. I due, inoltre, decisero di
allenarsi insieme per raggiungere la forma fisica richiesta.
Visitarono anche alcuni distretti di polizia, per parlare con gli
agenti e studiare lo svolgersi delle loro giornate. Grazie ai film
di Arma Letale, inoltre, Glover è diventato celebre per la
battuta “sono troppo vecchio per queste stronzate”,
ripetuta più volte nel corso della serie e divenuta un vero e
proprio tormentone.
Grazie al successo del primo film,
molti noti attori richiesero di poter ottenere una parte nei
sequel. Il più noto di questi è l’attore Joe
Pesci, che a partire dal secondo film e fino al quarto
interpreta il ruolo di Leo Getz, il quale diventerà sempre più
centrale nella storia. Nel terzo film compare invece il personaggio
di Lorna Cole, futura compagna di Riggs e interpretata dall’attrice
Rene Russo. Infine, nel quarto e attualmente
ultimo capitolo della saga vi è la partecipazione di Chris
Rock, che interpreta Lee Butters, detective e padre
del nipote di Murtaugh.
Arma Letale: la serie e dove vedere
i film in streaming
Dal 2016 al 2019 è andata in onda
sulla Fox la serie Lethal Weapon, basata sui personaggi
del film. I protagonisti sono infatti sempre Martin Riggs e Roger
Murtaugh, ma ad interpretarli vi sono altri attori. Questi sono
rispettivamente Clayne Crawford e Damon
Wayans. La serie si è però resa nota anche per una
serie di problemi produttivi, come anche di ostilità tra il cast e
la crew. Ciò ha inevitabilmente portato ad un generale disinteresse
nei confronti del titolo, che è stato infine cancellato dopo 3
stagione e un totale di 55 episodi.
Per gli amanti della saga, o per chi
volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. I film di Arma Letale sono
infatti presenti nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema,
Tim Vision, Google Play e Apple iTunes. Per vederli, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarli in totale comodità e al meglio della qualità
video.
Il trailer si apre con la
Wanda e Visione che si sono appena sposati. Nessuno dei due è
morto, sono felici e sono appena arrivati nella pittoresca
cittadina suburbana di Westview. Sembra che l’estetica in bianco e
nero da sitcom anni ’50 sia ciò che caratterizzerà l’inizio della
serie, prima che il colore (e la realtà) inizino a dominare la
scena (e il racconto).
È interessante notare come Wanda
abbia una conoscenza davvero approfondita delle sitcom americane.
Forse le guardava durante la sua infanzia a Sokovia, o forse ha
fatto un bel po’ di binge-watching quando era agli arresti
domiciliari nel complesso degli Avengers durante Captain
America: Civil War.
Il ritorno della Gemma della Mente
Le Gemme dell’Infinito sono
state distrutte da Thanos all’inizio di Avengers:
Endgame e le Gemme dell’Infinito prese in prestito dal
passato che sono state utilizzate per annullare lo schiocco sono
state riportate al loro legittimo posto all’interno della timeline.
Nel mondo di
WandaVision, tuttavia, la Gemma della Mente è
ancora piantata al sicuro al centro della fronte di Visione.
È stato proprio da questa Gemma che
Wanda ha originariamente ottenuto i suoi poteri, quando era ancora
nello scettro di Loki, quindi ha senso che ritorni in
WandaVision, anche se forse sarà solo una copia creata da
Wanda piuttosto che l’oggetto reale. Da notare che anche la piccola
finestra sulla porta d’ingresso della casa di Wanda e Visione ha la
forma della Gemma della Mente.
Wanda è ancora una strega
Il sogno di di Wanda
Maximoff di avere una vita “normale” non include la perdita dei
suoi poteri. In una scena del trailer la vediamo infatti alla prese
con un bel po’ di magia e con alcuni movimenti della mano molto
familiari; addirittura, la vediamo far levitare una bottiglia di
vino.
L’influenza più evidente per questa
parte della nuova realtà di Wanda è certamente la sitcom Vita
da strega con Elizabeth Montgomery nei panni di Samantha
Stephens, una strega che sposa un uomo mortale e che deve mantenere
segreti i suoi poteri mentre vive una vita da perfetta casalinga di
periferia.
Cosa c’è di nuovo a Westview?
Nella stessa scena in cui
vediamo Wanda usare i suoi poteri, vediamo anche Visione stringere
tra le mani una copia del Westview Herald, dove la notizia in prima
pagina riguarda la nascita di un adorabile bambino.
Sembra che dopo essere emersa dalla
più grande guerra mai combattuta nella storia dell’universo, Wanda
abbia compensato in maniera fin troppo eccessiva, creando un mondo
senza alcun tipo di conflitto.
La trasformazione umana di Visione
Visione ha dimostrato per
la prima volta la sua capacità di assumere una forma umana in
Avengers:
Infinity War, quando lui e Wanda erano in fuga sulla scia
di Captain
America: Civil War. Dopotutto, è difficile
rimanere sotto copertura quando sei un robot bordeaux con una
roccia gialla brillante in mezzo alla testa.
In
WandaVision, la trasformazione umana di Visione
passa attraverso un grazioso restyling con tanto di effetti sonori,
scintillii e un piccolo movimento della testa che ricorda la
contrazione del naso di Samantha in Vita da strega.
Kathryn Hahn è una vicina ficcanaso
Il personaggio di Kathryn
Hahn in WandaVision è attualmente sconosciuto, con la
stessa attrice che in passato ha dichiarato di essere stata scelta
per interpretare una “vicina ficcanaso” (qualcosa di molto simile
alla vicina ficcanaso Gladys Kravitz in Vita da
strega).
Hahn sembra essere
molto amichevole nella sua prima apparizione nel trailer. Tuttavia,
potrebbe essere che il personaggio di Hahn, in realtà, è il vero
antagonista di
WandaVision, soprattutto se le teorie dei fan su
quale personaggio dei fumetti l’attrice stia interpretando si
dimostreranno accurate.
House of M
Questo momento del trailer
ci mostra Wanda che usa i suoi poteri per versare una bottiglia di
vino “Maison du Mépris”, una scena che sembra molto romantico…
almeno all’apparenza. “Mépris”, infatti, in francese significa
disprezzo, indice del fatto che le cose in realtà non stiano
andando affatto bene. Ancora più importante, “Maison du” significa
“Casa di”, con il collo della bottiglia che riporta chiaramente una
“M”.
“House of M” è stato un crossover
nei fumetti Marvel in cui Scarlet Witch è
impazzita a causa del dolore dopo aver perso i suoi due figli che
aveva creato con la magia dai frammenti del demone Mefisto. Ha
usato i suoi poteri per alterare il tessuto della realtà in modo
che i suoi figli le venissero restituiti, con conseguenze assai
peggiori. Anche se sta soffrendo per una perdita diversa nel
MCU, sembra che
WandaVision sarà vagamente ispirato ad “House
of M”.
Un sacco di domande
WandaVision non sarebbe un vero omaggio alla sitcom
senza un pizzico di “eredità” proveniente direttamente da quel tipo
di genere. Nel trailer è possibile vedere Debra Jo Rupp, che ha
interpretato il personaggio di Kitty Forman nella celebre serie
targata Fox, That 70’s Show.
Rupp sembra interpretare un’altra
vicina ficcanaso (questa, però, è solo colpa di Wanda, che scelto
di ambientare la sua vita “perfetta” nel bel mezzo della periferia
americana). Il personaggio sembra porre una serie di domande
alquanto interessanti sulla storia di Wanda e Visione e sui loro
piani per un’eventuale famiglia.
Wanda inizia a perdere il controllo
Dopo essere stata
bombardata di domande, Wanda inizia a lottare per cercare di
mantenere intatta la fantasia della sua realtà. In questa
particolare scena iniziare ad agitare le mani, come se volesse in
qualche modo agire “magicamente” sul momento che sta vivendo per
cercare di modificarlo.
A quanto pare, le
domande sulla loro storia e sulla loro vita sembrano riportare alla
memoria di Wanda i ricordi di quanto accaduto in realtà.
I ricordi di Visione
Questo momento nel trailer è anche
la prima indicazione che Wanda potrebbe aver riportato indietro
Visione come una persona che è in grado di pensare e di sentire,
piuttosto che un mero prolungamento della sua stessa personalità
(Visione sta effettivamente iniziando a rendersi conto che c’è
qualcosa che non va).
Poiché il nuovo mondo di Wanda e
Visione è il risultato della manipolazione della realtà, la loro
vita prima che arrivassero a Westview in realtà non esiste, e
Visione si ritroverà a non ricordare come sia finito lì.
Il personaggio di Arthur
Dall’altra parte del tavolo
c’è Arthur, interpretato da Fred Melamed, che non è così gentile
nelle sue domande circa il passato di Wanda e Visione. Melamed è
noto per il suo ruolo nel film del 2009 A Serious Man dei
fratelli Coen, e ha fatto anche molte apparizioni nei film di Woody
Allen.
Insieme a quello di Debra Jo Rupp,
sembra essere una scelta di casting perfetta, in quanto gli
spettatori probabilmente lo riconosceranno, ma non saranno certi di
dove lo avranno già visto. Se Scarlet Witch sta attingendo ai suoi
ricordi legati alle sitcom per creare questa realtà, è giusto che
il mondo sia popolato da volti più o meno familiari, ma non così
eccessivamente noti.
Un cambio di scenario
Dopo un brusco rewind in
seguita alla scena della cena, sembra che Scarlet Witch cerchi di
ricominciare da capo, questa volta trasportando se stessa e Visione
in uno show televisivo degli anni ’80, completo di colori e di
nuove proporzioni.
Visione, guardando i colori che
avvolgono la sua persona, sembra un po’ perplesso, e la voce fuori
campo di Wanda che chiede “Sta succedendo davvero?”
suggerisce che forse neanche lei è consapevole del fatto che sta
creando tutte queste realtà. Dopo il cambio di colore, l’estetica
adesso ricorda maggiormente le sitcom degli anni ’80 come Gli
amici di papà, in particolare quando scopriamo che ci sono
anche un paio di ragazzini coinvolti.
I gemelli di Wanda e Visione
Come accennato in
precedenza, il crossover “House of M” ha luogo dopo che Scarlet
Witch “crea” i figli suoi e di Visione usando la magia. Tuttavia, i
due bambini che ha sono in realtà fatti con delle parti di Mefisto
e finiscono per essere reincorporati nel demone.
Per riavere i suoi
figli, Wanda strappa quel tessuto della realtà per creare un mondo
in cui ha di nuovo i suoi bambini. Non ha perso nessun figlio nel
MCU, quindi i gemelli in
WandaVision sono probabilmente intesi soltanto come un
accenno ai fumetti e anche al tentativo di Wanda di “aggiustare” le
cose dopo che le è stato chiesto perché lei e Visione non hanno
ancora figli.
Il ritorno del vicinato
C’è una cosa con cui Wanda
apparentemente non ha fatto i conti quando ha si è trasportata
negli anni ’80: il personaggio di Kathryn Hahn ritorna con un nuovo
fantastico look che coinvolge scaldamuscoli e anche una fascia,
apparentemente sentendosi molto a suo agio nella loro cucina.
Questo suggerisce che la vicina
ficcanaso di Hahn è diversa dal resto delle persone che popolano la
nuova realtà di Scarlet Witch: qualcuno del mondo “reale” che è
stato trascinato nel “tessuto” del mondo creato da Wanda.
Halloween
Il costume di Halloween di Scarlet
Witch e il fatto che Visione che si avventuri nel mondo distraggono
per un attimo dal fatto che sembra esserci stato un altro
spostamento in avanti nel tempo (o, per lo meno, che i due abbiano
momentaneamente abbandonato la realtà tipicamente anni ’80).
A questo punto nel trailer le cose
stanno cominciando a sembrare di nuovo normali, ad eccezione di una
casa dall’aspetto che sembra tutto tranne che veritiero…
La prospettiva di Visione
Questa scena di Visione che
vola sopra la città di Westview, con Scarlet Witch che non sembra
essere nei paraggi, indica ulteriormente che è stato sicuramente
riportato indietro come “persona”, e ora sta cercando i confini
della sua nuova realtà.
Ciò è particolarmente interessante
poiché solleva la possibilità che Visione possa essere
completamente riportato in vita anche dopo che la nuova realtà di
Scarlet Witch collasserà inevitabilmente.
Il tocco magico di Visione
Dopo aver sorvolato la
città, Visione scende davanti all’auto del personaggio di Hahn,
apparentemente in trance. Le tocca un lato della testa e le
trasferisce un’energia gialla: a quanto pare, Visione sta usando su
di lei i poteri della Gemma della Mente.
Ancora una volta, questo solleva
alcune domande interessanti sui poteri di Visione nella nuova
realtà di Scarlet Witch e da dove questi provengano. Ha
semplicemente creato un simulacro delle sue abilità precedenti o in
qualche modo ha riportato in vita una Gemma dell’Infinito?
“Sono morta?”
Dopo essere stata
risvegliata dal suo apparente stato di trance, la prima reazione
del personaggio di Hahn nel vedere Visione è quella di esclamare:
“Sono morta?”. Quando le chiede perché lo pensa, lei
risponde: “Perché tu lo sei”.
Questa è un’ulteriore prova che Hahn
interpreta un personaggio che è stato trascinato nel nuovo mondo di
Scarlet Witch, ma ha ancora ricordi del mondo precedente, incluso
il fatto che Visione dovrebbe essere morto. Può darsi che un
piccolo aiuto da parte dealla Gemma della Mente sia ciò che le ha
permesso di ricordare queste informazioni da cui era stata
precedentemente tagliata fuori.
Kathryn Hahn interpreta Agatha Harkness?
Con Han che indossa un
costume da strega e schiamazza, è arrivato il momento di tirare in
ballo una teoria dei fan secondo cui l’attrice, in realtà,
interpreta il personaggio di Agatha Harkness. Agatha è una potente
strega e ha agito come mentore di Wanda Maximoff.
Fondamentale, ha anche guidato Wanda
verso la magia che ha usato per creare i suoi figli, nella trama
che è diventata poi il preludio ad “House of M”. È possibile che
Scarlet Witch sia andata da Agatha dopo la fine di Avengers:
Endgame per dei consigli su come riportare il suo
amore perduto in vita, modificando la realtà stessa e
ricomponendola.
Un look classico per Visione
Le precedenti anticipazioni
di
WandaVision ci avevano già mostrato che Wanda
indosserà il suo classico costume da Scarlet Witch in occasione di
Halloween.
Il nuovo trailer della serie rivela
che Scarlet Witch non sarà la sola a sfoggiare un look retrò,
poiché anche Visione adotterà una versione piuttosto stravagante
del suo tradizionale costume tradizionale dei fumetti. Si tratta di
un look decisamente cool: forse, se l’avesse indossato nella lotta
contro Thanos non sarebbe morto…
Il tessuto della realtà
La vera bomba esplode
finalmente verso la fine del trailer di
WandaVision, quando vediamo Monica Rambeau
che viene scagliata con la forza fuori dalla realtà che Scarlet
Witch ha creato e catapultata nel mondo reale.
Questo offre un’idea di ciò che
Scarlet Witch potrebbe aver fatto: non cambiare il mondo intero, ma
requisire la città di Westview e trasformarla nella sua personale
“casa delle bambole”. Probabilmente, l’universo può sostenere
una realtà completamente diversa al suo interno solo per certo
periodo di tempo prima che le cose inizino ad andare male.
Il perimetro
Al di fuori dei confini del mondo di
WandaVision, vediamo quello che sembra un
perimetro militare allestito con l’intenzione di contenere la magia
di Scarlet Witch e tentare di rompere la sua presa sulla
realtà.
Monica Rambeau
Una dei momenti più eccitanti del
trailer di
WandaVision è sicuramente quando appare Monica
Rambeau. Interpretata nella versione bambina da Akira Akbar in
Captain
Marvel, l’adulta Monica è interpretata adesso da Teyonah
Parris. Ad un certo punto Monica ha anche assunto l’identità di
Captain Marvel nei fumetti e aveva un potere
simile a quello di Carol Danvers.
Pare sia sopravvissuta dopo essere
stata scagliata fuori dalla realtà di Scarlet Witch, quindi è
possibile che abbia già i suoi poteri all’inizio di
WandaVision. In alternativa, potremmo
effettivamente vedere il momento in cui la magia di Scarlet Witch
dona a Monica i suoi superpoteri…
È stato un altro fine settimana al
quanto fiacco per il box office globale, ma Tenet
è riuscito a superare i 200 milioni di dollari all’estero: ad oggi
il film di Christopher Nolan ha guadagnato 250,1 milioni
di dollari. Il debutto in Giappone ha davvero aiutato il film:
durante il primo weekend di apertura, infatti, il film è riuscito a
genere un guadagno sorprendente di 4,3 milioni di dollari.
La Warner Bros.
continua a nascondere i dati del botteghino ai distributori, ma
Deadline conferma che Tenet è
riuscito a portare a casa 4,7 milioni di dollari in Nord America
questo fine settimana, un calo del 30% rispetto ai 6,7 milioni
della scorsa settimana. Il 74% dei cinema americani hanno di nuovo
riaperto, ma quelli di New York, Los Angeles e San Francisco
rimangono, purtroppo, ancora chiusi.
Solo 36,1 milioni di dollari degli
incassi a livello globale di Tenet,
infatti, provengono dal mercato nazionale, con gli altri 241
milioni di dollari proveniente invece dai mercati internazionali.
Non è un risultato soddisfacente, ed è facile capire perché le
major in questo momento siano molto diffidenti.
Come si legge nel report della
fonte: “La Warner Bros. prevede di dare a Tenet
un grande rilancio a livello di marketing una volta che i cinema di
New York, Los Angeles e San Francisco riapriranno. Hanno cercato di
contenere la sponsorizzazione negli Stati Uniti a livello
televisivo con spot durante la NBA e la NFL, concentrandosi
principalmente su una campagna digitale.”