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Infinity: a ottobre è in arrivo un mese ricco di novità

Infinity: a ottobre è in arrivo un mese ricco di novità

Con l’arrivo dell’autunno, Infinity si arricchisce con tante novità e titoli da non perdere: da Superman: Red Son a Shaft, ma anche Civiltà Perduta e Se Son Rose con Leonardo Pieraccioni. E per le serie tv, in arrivo la prima stagione di All Rise e la seconda stagione di Splitting Up Together.

CINEMA

Spin-off del film Suicide Squad, Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn), già disponibile su Infinity in 4K, arriverà su Infinity Premiere dal 2 all’8 ottobre. Il cinecomic è incentrato sul personaggio di Harley Quinn ed interpretato, ancora una volta, da Margot Robbie. Quando il malvagio narcisista di Gotham Roman Sionis e il suo zelante braccio destro Zsasz prendono di mira la piccola Cass, la città viene messa sotto sopra per trovarla. Le strade di Harley, Huntress, Black Canary e Renee Montoya si incrociano, e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per sconfiggere Roman.

Il Diritto di Opporsi, basato su fatti realmente accaduti, sarà disponibile su Infinity Premiere dal 9 al 15 ottobre. Già disponibile in 4k e interpretato da Michael B. Jordan e dai premi Oscar® Jamie Foxx e Brie Larson, il film segue il giovane avvocato Bryan Stevenson e la sua storica battaglia per la giustizia: dopo essersi laureato ad Harvard, Bryan avrebbe potuto scegliere fin da subito di svolgere dei lavori redditizi ma, al contrario, si dirige in Alabama con l’intento di difendere persone condannate ingiustamente, con il sostegno dell’avvocatessa locale Eva Ansley.

Il film d’animazione Superman: Red Son è in arrivo su Infinity Premiere dal 16 al 22 ottobre. Basato sul fumetto scritto da Mark Millar, il film racconta cosa sarebbe successo se la navicella del piccolo Kal-El fosse atterrata in Unione Sovietica anziché negli Stati Uniti.

Tratto dall’acclamato romanzo di Nicholas Searle, L’Inganno Perfetto, che vede insieme per la prima volta sul grande schermo l’attrice premio Oscar Helen Mirren e il candidato a due premi Oscar Ian McKellen, sarà disponibile su Infinity Premiere dal 23 al 29 ottobre. Il genio della truffa Roy Courtnay non riesce a credere alla propria fortuna quando incontra online la benestante vedova Betty McLeish. Mentre Betty gli apre le porte di casa e della sua vita, Roy rimane sorpreso scoprendosi affezionato alla donna: quella che avrebbe dovuto essere una truffa veloce e rapida si trasforma in un percorso da funambolo, il più infido della sua vita.

Dal 30 ottobre al 5 novembre arriverà su Infinity Premiere il film con protagonista Samuel L. Jackson, Shaft. Quando il suo migliore amico muore in circostanze sospette, l’agente dell’FBI J.J. Shaft chiede aiuto al padre che lo aveva abbandonato 25 anni prima: lo sfrontato detective John Shaft.

Nel film Quando un Padre, in arrivo su Infinity dall’8 ottobre, Gerard Butler interpreta Dane Jensen, un selezionatore di personale che lavora tutti i giorni fino a tardi per assicurare alla moglie e ai tre figli il tenore di vita che desiderano. In realtà, moglie e figli desidererebbero soprattutto averlo di più accanto a loro e la situazione si fa drammatica quando Ryan, il maggiore, si ammala di leucemia: a questo punto Dane dovrà scegliere a chi e a cosa dare la priorità.

Terzo capitolo di Annabelle, la serie di film con protagonista la famigerata bambola malefica dell’universo di The Conjuring, Annabelle 3 arriverà su Infinity dal 10 ottobre. Determinati a impedire ad Annabelle di continuare a seminare il caos, i demonologi Ed e Lorraine Warren portano la bambola posseduta nella stanza dei manufatti chiusa a chiave della loro casa, mettendola “al sicuro” dietro un vetro consacrato e ottenendo la santa benedizione di un sacerdote. Ma li attende una spietata notte di orrore, quando Annabelle risveglia gli spiriti maligni nella stanza, pronti a mettere gli occhi su un nuovo bersaglio: Judy, la figlia di dieci anni dei Warren, e le sue amiche. Inoltre, dal 22 ottobre sarà disponibile su Infinity Annabelle 2: Creation, anche in 4K. Nel prequel del successo del 2014 Annabelle, un fabbricante di bambole e sua moglie, diversi anni dopo la tragica morte della loro bambina, accolgono in casa una suora e alcune ragazze provenienti da un orfanotrofio che è stato chiuso: presto diventano l’obiettivo della bambola posseduta Annabelle.

Blinded by the Light – Travolto dalla musica arriverà su Infinity dal 14 ottobre. Ispirato a una storia vera, il film è ambientato nel 1987 e segue le vicende di Javed, adolescente britannico di origine pakistana che, nel mezzo dei tumulti razziali ed economici dell’epoca, scrive poesie come mezzo per sfuggire all’intolleranza della sua città e all’inflessibilità tradizionalista di suo padre. Ma quando un suo compagno di classe gli fa conoscere la musica di Bruce Springsteen, Javed scopre nei suoi testi dei parallelismi con la sua vita da classe operaia. Una storia di coraggio, amore, speranza, famiglia, ispirata dalla musica e dai testi delle canzoni senza tempo di Bruce Springsteen.

Con protagonisti Charlie Hunnam,  Robert Pattinson e  Sienna Miller, Civiltà Perduta arriverà su Infinity il 23 ottobre. Nella Gran Bretagna dell’inizio del secolo scorso, il militare Percy Fawcett ha davanti a sé scarse possibilità di avanzare di grado. Accetta quindi la proposta della Royal Society di recarsi in Amazzonia, ai confini tra Brasile e Bolivia, per mappare un territorio sino a quel momento privo di definizioni cartografiche. Fawcett lascia la moglie per una missione che dovrebbe durare due anni ma rimane così affascinato dalla foresta amazzonica da decidere di tornarvi alla ricerca di una città nascosta di cui è convinto di aver trovato significative tracce.

Cosa succederebbe se qualcuno mandasse di nascosto alle ex dal tuo cellulare: “Sono cambiato. Riproviamoci!”? È quello che accade a Leonardo Giustini nel film diretto e interpretato da Leonardo Pieraccioni Se Son Rose, in arrivo su Infinity dal 29 ottobre. Sua figlia decide di mandare il fatale messaggino e come zombie usciti dalle tombe dell’amore, alcune delle ex incredibilmente rispondono all’accorato appello: quella che era nata come l’innocua provocazione di un’adolescente si trasforma in un emozionante e divertente viaggio nel passato e nel presente.

Sarà disponibile su Infinity dal 31 ottobre IT – Capitolo Due, sequel del grande successo di critica e box office del 2017 IT che ha ridefinito il genere horror, diventando parte del nostro immaginario collettivo, nonché il film horror dai più alti incassi di tutti i tempi. Poiché ogni 27 anni il male torna a manifestarsi nella cittadina di Derry, nel Maine, IT – Capitolo Due riunisce i personaggi divenuti adulti, e che da tempo hanno intrapreso strade diverse, a distanza di trent’anni dagli eventi del primo film.

Dal 31 ottobre è in arrivo su Infinity anche Pets – Vita da Animali: con le voci di Alessandro Cattelan, Laura Chiatti, Francesco Mandelli e Lillo, questo divertente film d’animazione racconta le vite e le emozioni dei nostri animali domestici e come vivono le loro giornate quando rimangono a casa da soli.

SERIE TV

La seconda e ultima stagione completa di Splitting Up Together arriverà su Infinity il 4 ottobre, andandosi ad aggiungere alla prima stagione già disponibile sulla piattaforma. La serie racconta la storia di una coppia che, dopo il divorzio, preferisce non vendere la casa e decide di vivere a turno nell’appartamento del garage. La situazione però non sarà facile da gestire!

Dall’11 ottobre sarà disponibile su Infinity la quinta stagione di Superstore, con un episodio a settimana. La serie, con protagonista America Ferrera nei panni di Amy, racconta l’esilarante vita degli impiegati di un grande magazzino. Su Infinity sono disponibili anche la terza e la quarta stagione complete.

In arrivo su Infinity dal 17 ottobre con un episodio a settimana, la prima stagione di All Rise, la nuova serie che apre il sipario sul sistema giudiziario e mostra le caotiche, fiduciose e a volte assurde vite di giudici e avvocati zelanti mentre lavorano con ufficiali giudiziari, cancellieri, poliziotti e giurati per rendere giustizia agli abitanti di Los Angeles.

La settima stagione di The 100 arriverà su Infinity dal 27 ottobre con un episodio a settimana. In questa ultima stagione, i protagonisti dovranno affrontare nuovi ostacoli che li spingeranno oltre i loro limiti, sia fisici che emotivi, mettendo in discussione le loro concezioni di famiglia, amore e sacrificio, e dovranno trovare da soli la risposta alla domanda di cosa significhi vivere veramente, e non solo sopravvivere.

Dal 28 ottobre, con un episodio a settimana, l’agente dell’FBI Jane Doe, interpretata da Jaimie Alexander, torna su Infinity nella quinta e ultima stagione di Blindspot per cercare di portare a termine un’ultima missione in cui la posta in gioco è altissima. Su Infinity sono disponibili anche la terza e la quarta stagione complete della serie.

Hogwarts Legacy: Warner Bros annuncia il GDR a tema Harry Potter

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Hogwarts Legacy: Warner Bros annuncia il GDR a tema Harry Potter

Warner Bros. Games annuncia Hogwarts Legacy, un gioco di ruolo (GdR) d’azione single-player ambientato nel Mondo Magico del 1800. I giocatori vivranno come mai prima d’ora un’inedita avventura nei panni degli studenti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e potranno intraprendere un viaggio pericoloso alla scoperta di una verità nascosta del Mondo Magico. Sviluppato da Avalanche e pubblicato da Warner Bros. Games per l’etichetta Portkey Games, Hogwarts Legacy sarà rilasciato nel 2021 per PlayStation®5, PlayStation®4, PlayStation®4 Pro, console Xbox Series X, Xbox Series S, Xbox One e PC.

Hogwarts Legacy è pervaso da una magia coinvolgente che pone i giocatori al centro dell’avventura per trasformarli nelle streghe o nei maghi che hanno scelto di essere. Imparando a padroneggiare potenti incantesimi, affinando le tecniche di combattimento e scegliendo compagni con cui affrontare nemici letali, i giocatori svilupperanno le abilità del proprio personaggio; incontreranno inoltre missioni e ambientazioni che porranno loro scelte difficili e dovranno stabilire per quale fazione schierarsi.

Ecco il trailer di lancio ufficiale di Hogwarts Legacy:

Festa di Roma 2020: Soul della Pixar film d’apertura

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Festa di Roma 2020: Soul della Pixar film d’apertura

Il film Disney e Pixar Soul, diretto da Pete Docter, aprirà la quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 15 al 25 ottobre 2020 all’Auditorium Parco della Musica. Lo annuncia il Direttore Artistico Antonio Monda, d’intesa con Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttore Generale.

Il regista, sceneggiatore, animatore e produttore statunitense Pete Docter, attuale Chief Creative Officer di Pixar Animation Studios, vincitore di due Premi Oscar® per Up e Inside Out, firma con Soul un nuovo lungometraggio d’animazione che porterà il pubblico a scoprire le risposte ad alcune delle domande più importanti della vita: da dove provengono le nostre passioni, i sogni che ci ispirano e gli interessi che ci animano? Che cosa ci rende davvero ciò che siamo?

Il protagonista di Soul è Joe Gardner, un insegnante di musica di scuola media che ha l’occasione di suonare nel migliore locale jazz della città. Un piccolo passo falso lo proietterà dalle strade di New York fino a un luogo fantastico in cui le nuove anime ricevono personalità, peculiarità e interessi prima di andare sulla Terra. Determinato a ritornare alla propria vita, Joe si allea con 22, un’anima ancora in formazione che non capisce il fascino dell’esperienza umana. Mentre Joe cerca disperatamente di mostrare a 22 cosa renda la vita così speciale, troverà le risposte alle questioni più rilevanti della nostra esistenza.

Soul: il trailer del nuovo film Pixar diretto da Pete Docter

Soul è prodotto da Dana Murray, nominata all’Academy Award® per il cortometraggio Lou, e codiretto dal drammaturgo Kemp Powers (“One Night in Miami”). Il film ospita alcune composizioni jazz firmate dal celebre pianista Jon Batiste mentre ai vincitori dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus Ross (The Social Network) dei Nine Inch Nails è affidata la colonna sonora originale.

“Ritengo che la Pixar rappresenti una delle novità più entusiasmanti e rivoluzionarie avvenute nel cinema negli ultimi trent’anni – ha detto Antonio Monda – Sono orgoglioso ed estremamente felice di poter inaugurare la quindicesima edizione della Festa del Cinema con un film straordinario che riesce a parlare a tutti: Soul esalta la dimensione internazionale che abbiamo dato in questi anni alla Festa. Ancora una volta, la Pixar riesce a commuovere, divertire, far riflettere e, soprattutto, a raggiungere la profondità nella leggerezza”.

Young Avengers: 10 membri del team che vorremmo vedere nel MCU

Young Avengers: 10 membri del team che vorremmo vedere nel MCU

Diversi segnali indicano che gli Young Avengers fanno il loro debutto nell’Universo Cinematografico Marvel in Ant-Man 3 o comunque, in uno dei prossimi film dell’universo condiviso. Ma quali sono i membri del team che vorremmo vedere sul grande schermo? ComicBookMovie ha avanzato 10 ipotesi:

Hulkling

Captain Marvel sembra aver preparato il terreno per l’introduzione di Teddy Altman, alieno per metà Kree e per metà Skrull, cresciuto come un umano. L’imminente sequel – che secondo i primi rumor sarà un adattamento di “Secret Invasion” – potrebbe esplorare l’idea che un Kree e uno Skrull hanno trovato l’amore e hanno trascorso anni a nascondersi sulla Terra.

Hulkling è apertamente gay ed è l’interesse amoroso di Wiccan, quindi è davvero tanto l’apporto che il personaggio potrebbe dare all’Universo Cinematografico Marvel, in particolare in termini di diversità. Non siamo proprio certi che l’universo condiviso abbia bisogno di un altro Hulk, quindi un cambio di nome non sarebbe l’idea peggiore del mondo. Inoltre, esplorare cosa significa avere i poteri sia di un Kree che di uno Skrull potrebbe rivelarsi parecchio interessante… 

Ms. Marvel

Ms. Marvel è un Avenger nei fumetti e non si è mai effettivamente unita ai ranghi degli Young Avengers. Tuttavia, questa potrebbe essere una mossa logica per l’introduzione del personaggio nell’universo condiviso, e c’è molto che la giovane Inumana potrebbe apportare alla squadra in qualità di membro di una nuova iterazione. Kamala Khan non è propriamente una scelta naturale per Ant-Man 3, ma se – al pari di Teddy – dovesse alla fine apparire in Captain Marvel 2, allora i due personaggi potrebbero diventare amici e andare alla ricerca dei loro compagni eroi.

Ms. Marvel ha sicuramente bisogno di restare un eroe a sé stante (a differenza degli altri membri del team, può reggere il confronto in una serie o in un film in solitaria), ma gli Young Avengers trarrebbero sicuramente beneficio dal suo coinvolgimento. Inoltre, Kamala potrebbe rivelarsi un’ottima scelta come leader del gruppo.

Hawkeye

Kate Bishop sarà introdotta nella serie dedicata a Occhio di Falco in arrivo su Disney+, e tutti i segnali indicano che il personaggio raccoglierà l’eredità di Clint Barton. Non è assurdo ipotizzare un’apparizione del personaggio in Ant-Man 3 (probabilmente come amica di Cassie Lang o come personaggio che semplicemente si troverà “al posto giusto nel momento giusto”). Rendere Kate un membro degli Young Avengers potrebbe essere un buon inizio per la sua storia nel MCU!

Occhio di Falco è sempre stato al suo meglio in qualità di membro dei Vendicatori e ci auguriamo che la stessa sorte possa toccare a Kate Bishop (che dovrebbe essere interpretata da Hailee Steinfeld).

America Chavez

Secondo quanto riferito, America Chavez farà il suo debutto nel MCU in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, e poiché sa tutto sui viaggi nel tempo e sulle realtà alternative, qualcosa ci dice che potrebbe tornare molto utile quando Ant-Man e Wasp dovranno scontrarsi contro Kang.

Anche se non era un membro dell’iterazione originale del team, è sempre stata uno dei membri più divertenti e la sua presenza conferisce all’ipotetica iterazione dell’universo condiviso una vera potenza su cui fare affidamento. Alla fine ha persino guidato gli Young Avengers, quindi dopo le avventure con Doctor Strange e Scarlet Witch (che probabilmente la porteranno ad incontrare Wiccan e Speed), potrebbe anche essere in quel sequel che i primi membri della squadra si riuniranno per il prima volta, per poi fare ritorno in Ant-Man 3.

Wiccan

C’erano alcuni grandi indizi nel primo teaser di WandaVision circa l’introduzione dei gemelli di Scarlet Witch e Visione nell’universo condiviso, e si dice che entrambi invecchieranno ad ogni episodio, per poi arrivare alla fine della serie nelle loro vesti di adolescenti (età perfetta per permettere ai due personaggi di universi agli Young Avengers).

Come sua madre, Wiccan usa la magia in maniera incredibilmente potente, ed è anche in grado di alterare la realtà. Parte integrante della squadra, può essere capace di teletrasportarli in tutto il mondo e ha anche un sacco di altre abilità impressionanti. Nonostante stia appena iniziando ad acquisire consapevolezza dei suoi poteri, si ritiene che un giorno sarà in grado di “riscrivere le leggi della magia”. Si tratta quindi di un personaggio che può avere un impatto davvero incredibile sul futuro del MCU.

Speed

Copia sputata di suo zio Pietro (meglio conosciuto come Quicksilver), Speed ​​è, come suggerisce il nome, un velocista. Visto che Quicksilver è stato ucciso nello stesso film in cui è apparso per la prima volta – Avengers: Age of Ultron -, il MCU potrebbe utilizzare Speed come una sorta di suo sostituto! Non è solo un clone di Quicksilver, ovviamente… si tratta di un grande personaggio a pieno titolo.

Anche se Joss Whedon ci ha già mostrato gli effetti della super-speed sul grande schermo, non saremmo affatto sorpresi di vedere Speed ​​unirsi a Wiccan sia in Doctor Strange in the Multiverse of Madness che in Ant-Man 3. È solo un gran peccato che, purtroppo, non lo vedremo mai gareggiare con suo zio!

Spider-Man

In seguito agli eventi di Spider-Man: Far From Home, l’identità di Peter Parker è stata svelata al mondo intero ed è stata marchiata a fuoco anche dalla morte di Mysterio. Al momento non è chiaro quali saranno le conseguenze di tutto ciò nell’annunciato Spider-Man 3.

Sebbene è escluso che i Marvel Studios pensino a Spider-Man come ad un possibile personaggi di supporto in Ant-Man 3, la presenza di Peter Parker in un possibile film dedicato agli Young Avengers non è da scartare. Ha esperienza nella lotta al fianco degli Eroi più potente da Terra, quindi il nuovo giovane team non potrebbe che trarre benefici dall’esperienza del simpatico arrampicamuri.

Stature

Considerando il fatto che in Avengers: Endgame abbiamo visto una Cassie Lang già cresciuta e che Ant-Man 3 includerà Kang in Conquistatore, è inevitabile che i Marvel Studios utilizzeranno quel film per farla diventare Stature. Ha anche assunto l’identità di Stinger nei fumetti, ma preferiremmo di gran lunga vedere l’identità di Stature nel MCU.

Ad ogni modo, qualunque sia l’identità della supereroina che gli Young Avengers assumeranno, si tratta di un personaggio che deve essere parte integrante del team. Se Scott Lang seguirà la sua controparte dei fumetti e morirà prima che sua figlia diventi un supereroe, Stature potrebbe benissimo dimostrare di essere più importante per il MCU di quanto in molti si aspettano.

Ironheart

Ironheart è un altro eroe che non ha mai combattuto al fianco degli Young Avengers, ma c’è un modo per poterlo far funzionare nell’Universo Cinematografico Marvel e rendere parallelamente omaggio ai fumetti. Come i più esperti sapranno, Iron Lad è un membro fondatore della squadra che si è rivelato essere una versione più giovane di Kang, che ha viaggiato indietro nel tempo per cercare di sfuggire al suo futuro da cattivo.

Non ci aspettiamo di vederlo in Ant-Man 3, ma Riri Williams potrebbe tranquillamente essere il suo antenato o addirittura sua figlia! Potrebbe essere un modo divertente per portare Ironheart nel MCU ed evita la necessità di legare il personaggio ad Iron Man (dal momento che è improbabile che Robert Downey Jr. voglia tornare come suo aiutante sotto forma di A.I.).

 Patriot

Membro fondatore dei Young Avengers che è stato messo da parte negli ultimi anni, lijah Bradley è il nipote di Josiah-X e di Isaiah Bradley, e quest’ultimo dovrebbe fare il suo debutto nella serie The Falcon and the Winter Soldier in arrivo su Disney+.

Dotato di tutte le capacità di un Super Soldato, non pensiamo che servirà necessariamente come nuovo Captain America del MCU, ma sicuramente sarebbe un’esplorazione affascinante dell’eredità di un personaggio come Isaiah. Soltanto il tempo ce lo dirà, ma è innegabile quanto ci piacerebbe vedere Patriot far il suo debutto nel MCU il prima possibile.

ENDLESS al cinema dal 23 settembre

ENDLESS al cinema dal 23 settembre

Arriva al cinema da mercoledì 23 settembre ENDLESS, il teen drama del regista e produttore Scott Speer, noto per aver diretto Il sole a mezzanotte (Midnight Sun), altra celebre pellicola destinata ad un pubblico di giovani ed interpretata da Bella Thorne.

Il film, distribuito da Eagle Pictures, è interpretato da Nicholas Hamilton – conosciuto per le sue interpretazioni in Captain Fantastic e nei recenti adattamenti cinematografici It – Capitolo 1 e It – Capitolo 2 – e da Alexandra Shipp – la super eroina “Storm” negli ultimi due episodi della saga cinematografica dedicata agli X-Men; in Endless sono due ragazzi follemente innamorati, separati da un terribile incidente che lascerà il giovane intrappolato in uno stano limbo a metà tra la vita e la morte. I due troveranno un modo per entrare in connessione e condividere ancora momenti memorabili insieme, al di là della drammatica realtà.

È una storia di amore e di perdita, nella quale alla fine i protagonisti sono costretti ad imparare la lezione più dura di tutte: lasciare andare chi si ama.

Christopher Nolan visita un cinema della catena Regal a sostegno di Tenet

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Christopher Nolan e sua moglie (nonché storica produttrice) Emma Thomas hanno fatto visita ad una cinema della catena Regal in California per supportare la release nelle sale di Tenet, l’ultima fatica del regista britannico. Il film, da molti considerato come il blockbuster che avrebbe potuto “salvare” l’industria cinematografica, è stato il primo grande film di una major a debuttare in sala dopo la pandemia di Covid-19 che ha praticamente messo in ginocchio il settore (e non solo).

Tuttavia, come alcuni esperti avevano previsto, Tenet – considerando anche il budget investito per la sua realizzazione – non è riuscito a soddisfare le aspettative al box office nelle settimane successive alla sua uscita, con diversi report che affermano che i cinema che non hanno aperto in vista dell’uscita del film potrebbero aver causato “danni” ancora peggiori rispetto alla stato in cui si trovavano le sale durante il lockdown.

In effetti, la corsa al box office di Tenet è stata fin da subito alquanto problematica. Il film ha debuttato nelle sale prima che alcuni dei mercati principali venissero ufficialmente riaperti, con i cinema che hanno dovuto necessariamente rispettare le principali linee guida in merito al distanziamento sociale. Le performance a livello internazionali sono state decisamente più incoraggianti di quelle a livello nazionale: nel primo weekend d’apertura, il film ha incasso soltanto 10 milioni di dollari, mentre nel secondo è arrivato a quota 6,7 milioni. Tuttavia, visto che la concorrenza nei prossimi mesi non sarà così elevata, sono in molti a ritenere che, alla fine, Tenet finirà la sua corsa con un incasso che si potrà comunque ritenere positivo.

Christopher Nolan a sostegno di Tenet e del ritorno in sala

Adesso Nolan e Thomas, che collaborano insieme fin dal primo film del regista britannico, sono stati immortalati dallo staff di un cinema della catena americana Regal a Irvine, in California. La coppia era lì per supportare l’uscita in sala di Tenet, probabilmente nel tentativo di sensibilizzare il pubblico e di normalizzare il ritorno al cinema. La foto, condivisa sull’account Twitter ufficiale della catena, mostra Nolan e Thomas – con tanto di mascherine – in piedi vicino allo staff del cinema, mantenendo ovviamente le dovute distanze di sicurezza. Un enorme manifesto pubblicitario del film sovrasta tutti nella bellissima immagine, che potete ammirare di seguito:

Tenet di Christopher Nolan arriverà al cinema il 03 Agosto. Il cast annovera John David WashingtonRobert PattinsonElizabeth DebickiMichael CaineKenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di uscita di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale.

UCI Cinemas annuncia la riapertura di UCI Pioltello (MI)

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UCI Cinemas annuncia la riapertura di UCI Pioltello (MI)

UCI Cinemas annuncia che da giovedì 17 settembre UCI Pioltello (MI) riaprirà al pubblico con la ripresa delle proiezioni. UCI Cinemas coglie questa occasione per dare il bentornato ai clienti affezionati e ringraziarli per la loro pazienza e comprensione durante questo periodo difficile.

Prosegue così il percorso di graduale riapertura del Circuito UCI Cinemas, che ha già interessato UCI Alessandria, UCI Arezzo, UCI MilanoFiori, UCI Showville Bari, UCI Bicocca (MI), UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO), UCI Bolzano, UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Casoria (NA), UCI Catania, UCI Certosa (MI), UCI Montano Lucino (CO), UCI Curno (BG), UCI Ferrara, UCI Firenze, UCI Fiume Veneto (PN), UCI Fiumara (GE), UCI Seven Gioia del Colle, UCI Lissone (MB), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI RedCarpet Matera, UCI Mestre (VE), UCI Molfetta (BA), UCI Orio (BG), UCI Palermo, UCI Parco Leonardo (RM), UCI Perugia, UCI Piacenza, UCI Porta di Roma, UCI Reggio Emilia, UCI Roma Est, UCI Romagna Savignano sul Rubicone, UCI Sinalunga, UCI Torino Lingotto, UCI Luxe Marcon, UCI Villesse, UCI Gualtieri.

Dal 1° ottobre inoltre sarà aperto al pubblico il nuovo UCI Luxe Palladio a Vicenza, presso il Centro Commerciale Palladio.

Nella multisala di UCI Pioltello (MI), così come nelle multisala già riaperte, sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico e dello staff, come le nuove misure di distanziamento sociale che includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli spettatori. Sono state inoltre adottate misure speciali affinché il percorso all’interno del cinema possa avvenire senza alcun tipo di contatto diretto e infine sono state potenziate le procedure di pulizia, con interventi più regolari.

The Suicide Squad: Joel Kinnaman e il lato “comico” di Rick Flagg

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Il Suicide Squad di David Ayer non è stato accolto particolarmente bene dalla critica, ma ai fan il film è piaciuto. Ecco perché c’è parecchia attesa per The Suicide Squad, la nuova rivisitazione dei supercattivi DC sul grande schermo che porterà la firma di James Gunn, regista di Guardiani della Galassia

Il film mescolerà nuovi personaggi ad altri che abbiamo già visto nella versione di Ayer, con diversi attori di quel film che riprenderanno i loro ruoli. Tra questi figura anche Joel Kinnaman, che tornerà a vestire i panni di Rick Flag, braccio destro di Amanda Waller (il personaggio interpretato dal premio Oscar Viola Davis) e soldato che guida la Task Force X in battaglia.

Durante un’intervista con CBR, Kinnaman ha elogiato il lavoro di Gunn e ha rivelato: “Quando mi è stata inviata la sceneggiatura, mi sono ritrovato a leggere una storia davvero divertente. Ad ogni pagina che leggevo scoppiavo a ridere. Ero seduto a casa a leggerla e scoppiavo a ridere ad alta voce.”

L’attore ha poi aggiunto: “Ci siamo divertiti moltissimo a girare il primo film, ma questo di Gunn è stato qualcosa di veramente speciale. Non avevo mai preso parte ad una commedia prima, e questa mi è sembrata davvero la prima vera commedia della mia carriera. Non sono deluso dal primo Suicide Squad, ma penso che il mio personaggio non si sia mai realmente divertito lì. Sentivo come se avesse dei parametri che lo confinassero entro certi limiti.”

Joel Kinnaman sull’evoluzione del personaggio di Rick Flagg in The Suicide Squad

“Quindi è stato molto importante per me avere l’opportunità di fare un altro film, perché James ha davvero vagliato tutte le possibilità per il personaggio, che è diventato molto più divertente in un certo senso. Mi ha davvero insegnato come trovare il lato comico del personaggio e sfruttare ogni tipo di opportunità. Ho imparato veramente tanto da lui.”

“È stato davvero divertente, e penso che sia io che James ci siamo divertiti moltissimo a lavorare insieme”, ha continuato Kinnaman. “Non vedo l’ora che la gente veda il film. Penso che sarà veramente bello. Lo studio è al settimo cielo per il film e ha avuto veramente pochissime cose da dire sul taglio del regista, cosa parecchio inusuale per un film del genere.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Chadwick Boseman: il ricordo di Chris Evans e Samuel L. Jackson

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Chadwick Boseman: il ricordo di Chris Evans e Samuel L. Jackson

Dopo la tragica scomparsa di Chadwick Boseman a seguito di una lunga battaglia contro il cancro durata quattro anni, abbiamo assistito a innumerevoli tributi in onore del “Re di Wakanda” da parte della grande famiglia Marvel.

La star di Black Panther è stata oggetto di molte testimonianze toccanti e, dopo aver condiviso le loro condoglianze attraverso Twitter, sia Chris Evans che Samuel L. Jackson si sono aperti su ciò che l’attore ha significato per loro nel corso di una recente intervista. 

“È stata dura”, ha spiegato Evans quando gli è stato chiesto come ha affrontato la morte del suo amico e collega nelle ultime settimane. “È stata dura per tutti… e questo mette in luce il potere che aveva su tutti noi. Il suo impatto culturale era incommensurabile, non solo come artista, ma anche come uomo. Ha contribuito a coltivare un senso di fedeltà. Ha galvanizzato. Ha ispirato. La sua eredità vivrà per sempre.”

Anche Samuel L. Jackson ha condiviso i suoi pensieri sulla morte di Boseman, spiegando quale impatto l’attore ha avuto sulla società e il modo in cui ha ispirato i bambini interpretando il ruolo di Black Panther. 

“Stavo cercando di ricordare l’ultima volta che ho visto Chadwick… è stato dopo una premiere di Captain Marvel”, ha spiegato Jackson. “Abbiamo iniziato a parlare di un altro progetto su cui speravo avremmo lavorato insieme… Lui ha detto: ‘Mi dispiace… vorrei esserci, ma non ci sarò’.”

“È stato straziante perdere qualcuno che è una parte così importante della cultura, soprattutto in termini di ciò che è diventato per il mondo, in qualità di Black Panther. Quando lavoriamo, speriamo tutti che le persone ricordino le cose che facciamo. Chadwick ha lasciato un’impronta nella società con il suo lavoro… specialmente la cultura nera. Ha dato ai bambini di colore un eroe a cui poter aspirare… e poi l’abbiamo perso. Non so se potrei mai dire ai miei figli una cosa del genere. Probabilmente aspetterò fino a quando non saranno più grandi, in modo che possono elaborarlo.”

Fonte: CBR

Birds of Prey: Chris Messina vuole essere ancora Victor Zsasz

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Birds of Prey: Chris Messina vuole essere ancora Victor Zsasz

Birds of Prey non è stato propriamente un successo al botteghino, anche se il personaggio di Harley Quinn tornerà nuovamente sul grande schermo nell’attesissimo The Suicide Squad di James Gunn. Tuttavia, gli attori del cast devono essersi divertiti parecchio a girare il cinecomic diretto da Cathy Yan, come lasciato intuire di recente da Chris Messina, che nel film ha interpretato il ruolo di Victor Zsasz.

Nonostante il braccio destro di Maschera Nera (interpretato da Ewan McGregor) sia morto alla fine del film, in una recente intervista con Comic Book in occasione della promozione del film The Secrets We Keep, Messia ha rivelato che amerebbe tornare nei panni del personaggio: “Ho amato interpretare quel personaggio e amo quel gruppo di persone con le quali ho lavorato. È stato un qualcosa di assolutamente nuovo per me. Mi piacerebbe poter dare un’altra possibilità a quel personaggio, esplorarlo sotto una luce differente. Al momento non ci sono piani, ma se chiamassero… accetterei subito.”

Al momento non sappiamo se Birds of Prey avrà mai un sequel, e anche se dovesse essere confermato, la storia dovrebbe fare comunque i conti con la morte di Zsasz alla fine del primo film. Ad ogni modo, Messina non è l’unico membro del cast ad aver ammesso di voler tornare per un nuovo capitolo. Già in passato, infatti, anche Jurnee Smollett-Bell, interprete di Black Canary, aveva espresso il forte desiderio di tornare nei panni del personaggio. Nonostante l’accoglienza riservata al film, è palese che l’esperienza sul set di Birds of Prey sia stata piacevole e anche parecchio entusiasmante per l’intero cast.

Birds of Prey, diretto da Cathy Yan, è uscito nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast Margot Robbie(Harley Quinn), Mary Elizabeth Winstead Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), ma anche Rosie Perez (Renee Montoya) e Ella Jay Basco (Cassandra Cain). Ewan McGregor interpreta invece uno dei due principali villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman Sionis; l’altro villain principale, Victor Zsasz, è intepretato da Chris Messina.

Matrix 4 avrà uno stile visivo diverso rispetto ai primi film

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Matrix 4 avrà uno stile visivo diverso rispetto ai primi film

Come sappiamo ormai da diverso tempo, Keanu Reeves e Carrie-Ann Moss torneranno negli iconici panni di Neo e Trinity nell’attesissimo Matrix 4. Naturalmente, il nuovo capitolo della celebre saga fantascientifica prevede anche la presenza di tutta una serie di new entry che andranno ad arricchire una storia sulla quale, ancora oggi, vige il più assoluto riserbo.

Tra i nuovi ingressi in questione figura anche Neil Patrick Harris, l’amatissimo volto di serie quali How I Met Your Mother e Una Serie di Sfortunati Eventi. In una recente intervista con Sirius XM (via THR), Harris ha anticipato non solo che il suo ruolo nel film sarà molto “piccolo”, ma anche che lo stile visivo adottata da Lana Wachowski questa volta sarà molto diverso rispetto ai primi tre film.

“Penso che Lana possegga una grande energia inclusiva e penso che il suo stile sia cambiato molto visivamente rispetto a ciò che ha fatto in passato”, ha spiegato Harris. “Ho sempre voluto essere il protagonista di un grande blockbuster d’azione, pieno di fili e cose del genere. Anche se ho un ruolo abbastanza piccolo, è stata comunque una benedizione per me… mi ha permesso di capire come funzionava il lavoro dietro le quinte.”

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 1 aprile 2022. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

Deadpool 2: Morena Baccarin difende il suo ruolo nel film

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Deadpool 2: Morena Baccarin difende il suo ruolo nel film

Dopo aver avuto un ruolo fondamentale nel primo Deadpool, il personaggio di Vanessa Carlysle interpretato da Morena Baccarin non ha avuto molto da fare nel sequel, concentratosi maggiormente sull’introduzione del personaggio di Nathan Summers/Cable interpretato da Josh Brolin. Tuttavia, la stessa Baccarin non sembra amareggiata per come sono andate le cose.

In una nuova intervista concessa a ComicBook in occasione della promozione del suo prossimo film Greenland (che arriverà nelle sale italiane il 1 Ottobre), Baccarin ha dichiarato di essere sempre stata d’accordo con il minutaggio dedicato al personaggio di Vanessa nel sequel, dal momento che era possibile avvertire la presenza dello stesso lungo tutto l’arco della narrazione. 

“Posso capire perché alcune persone si sentissero in quel modo e di certo sono rimasta delusa dal fatto di non avere più cose da fare, perché ho adorato veramente tanto il personaggio. Guardando il film e leggendo la sceneggiatura, però, mi è sembrato che Vanessa avesse comunque un ruolo emotivamente cruciale durante tutto l’arco del film, messo in moto a causa di ciò che le accade. Quindi ho avuto la sensazione di essere davvero molto coinvolta nel film anche se non sono presente in tantissime scene”, ha spiegato l’attrice.

Il futuro di Deadpool sul grande schermo

Ovviamente, prima della fine del film, il Deadpool di Ryan Reynolds riesce a viaggiare indietro nel tempo e a salvare Vanessa (incinta) dalla morte per mano degli spacciatori. Ciò ha portato molti fan a ipotizzare che un terzo film avrebbe visto Wade Wilson alle prese con la paternità. Tuttavia, l’acquisizione di Fox da parte della Disney ha fatto sorgere numerosi dubbi sul futuro del franchise. Con il MCU che prima o poi riavvierà i personaggi degli X-Men introducendoli ufficialmente nel suo universo, il franchise sul Mercenario Chiacchierone così come lo conosciamo potrebbero non avere più vita sul grande schermo.

Mulan: curiosità sulla combattente principessa Disney

Mulan: curiosità sulla combattente principessa Disney

I film d’animazione della Disney hanno cresciuto intere generazioni di bambini e principi e principesse sono diventati delle vere icone nonché modelli di comportamento. Ma se i principi sono sempre stati raffigurati come forti, valorosi e pronti a battersi per salvare la damigella in pericolo, le principesse spesso avevano un ruolo marginale all’interno della storia. Nonostante sulla carta fossero le protagoniste, erano sempre presentate come donne deboli, un po’ svampite e bisognose di un uomo che salvi. Per fortuna però nel tempo lo stereotipo femminile della principessa Disney si è evoluto, arrivando a concepire personaggi come la valorosa Mulan.

Se le assonnate Biancaneve e Aurora e la remissiva Cenerentola avevano necessariamente bisogno di un principe per tirarsi fuori dalle loro tristi situazioni, la principessa Mulan era ella stessa artefice del proprio destino. Dagli anni novanta in poi, infatti, la Disney comincia la sua piccola rivoluzione al femminile portando al cinema la studiosa ed emancipata Belle de La Bella e La Bestia (1991), la ribelle Jasmine di Aladdin (1992), la saggia e selvaggia Pocahontas (1995) e la rivoluzionaria Mulan (1998).

Queste tre principesse, molto diverse tra loro, hanno però in comune un tratto fondamentale, ovvero quello dell’anticonformismo. Intrappolate in un mondo in cui è l’uomo a comandare, usando talvolta anche la forza per ottenere ciò che vuole, queste giovani donne lottano per un futuro diverso, più libero e giusto.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Mulan, sulle origini del suo personaggio e sulle trasposizioni cinematografiche della Disney.

La Ballata di Mulan: dal libro al cinema

La maggior parte delle persone conosce il personaggio di Mulan grazie al cartone animato del 1998 e anche grazie al più recente live action sempre targato Disney. Eppure la giovane guerriera cinese ha origini molto più antiche. La Mulan che tutti abbiamo imparato a conoscere e amare è probabilmente nata dalla penna del filosofo e scrittore Liang Tao, autore di Hua Mulan, poema cinese conosciuto come La Ballata di Mulan.

Questo poema, il cui testo originale è andato perduto, risale al VI secolo, durante le Dinastie nel Nord e del Sud, periodo che va dal 420 al 618 e in cui l’impero cinese si frantumò in tanti piccoli imperi minori.

Il poema narra di un periodo in cui l’impero cinese, tartassato dai continui attacchi delle tribù nomadi e degli Unni, richiama alle armi tutti gli uomini iscritti nell’elenco dei riservisti. In questo elenco di riserve militari c’è anche Hua Hu, padre di Mulan e valoroso condottiero. Hua Hu, nonostante la sua età avanzata e il suo debole stato di salute, decide di rispondere alla chiamata per onorare il nome della sua famiglia e la memoria dei suoi antenati. Preoccupata per la salute di suo padre, la giovane figlia di Hua Hu, Mulan, prende il posto del padre usando il nome di suo fratello minore e si arruola nell’esercito cinese.

Mulan comincia così il suo durissimo addestramento militare per imparare così a combattere per difendere il suo paese e l’onore della sua famiglia. Grazie alla sua tenacia, diventa un condottiero forte e valoroso, pur sempre nascondendo la sua vera identità, arrivando a sconfiggere il generale unno in battaglia, decretando così la fine della guerra. Soltanto molti anni più tardi un generale anziano scopre il suo segreto, continuando a mostrare ammirazione per la sua caparbietà e le sue gesta.

Mulan cartone Disney: la nuova principessa guerriera

La prima trasposizione cinematografica de La Ballata di Mulan risale al 1998, anno in cui la Disney porta sul grande schermo il suo nuovo film d’animazione, Mulan. Diretto da Tony Bancroft e Barry Cook, il film è il 36esimo lungometraggio Disney, ispirato alla leggenda cinese di Hua Mulan.

Ci troviamo durante il regno della Dinastia Sui quando un’armata di Unni, condotti dal malvagio Shan Yu, invade la Cina oltrepassando la Muraglia Cinese, razziando e distruggendo ogni cosa sul suo cammino. A causa dell’invasione unna, l’imperatore è costretto a richiamare alle armi tutti gli uomini del regno e nessuna famiglia può rifiutarsi di partecipare all’impresa.

Mentre la guerra incombe, la giovane Mulan (Laura Lenghi e Marianna Cataldi), unica figlia della famiglia Fa, cerca in tutti i modi di diventare una ragazza a modo, imparando le buone maniere e tutte le arti femminili per onorare i suoi genitori e diventare la sposa di un uomo di buona famiglia. Ma nonostante la sua buona volontà, Mulan continua a fallire, mostrandosi fin troppo ribelle per la società cinese dell’epoca di stampo patriarcale.

Quando arriva la chiamata alle armi, la ragazza, preoccupata per la salute dell’anziano padre, decide di prendere il suo posto in battaglia e si arruola nell’esercito fingendosi un uomo. Nel frattempo i suoi antenati, per proteggerla, evocano il piccolo draghetto Mushu (Enrico Papi), che dovrà vegliare su di lei e aiutarla a diventare un’eroina. Ad assistere Mulan nella sua impresa ci sono anche il grillo portafortuna Cri-Kee, regalatole dalla donna, e il cavallo Khan.

Mulan comincia dunque il duro addestramento sotto il comando de generale Li Shang (Silvio Pozzoli) che le insegnerà a combattere come un vero soldato. La ragazza dovrà quindi fare del suo meglio per tenere nascosta la sua identità, sconfiggere gli Unni e portare a casa la pelle.

Mulan 2: il sequel animato Disney

Grazie al successo ottenuto dal primo lungometraggio, la Disney decide nel 2004 di riportare sul grande schermo la giovane e valorosa combattente cinese con un nuovo film dal titolo Mulan – La Leggenda Continua.

Diretto da Darrell Rooney e Lynne Southerland, questo secondo capitolo, riprende la storia da dove si era interrotta. Dopo aver sconfitto l’armata unna, Fa Mulan è tornata a casa e il generale Li Shang, perdutamente innamorato di lei, ha chiesto la sua mano, proposta che la ragazza ha accettato con gioia. Tutti sono in gran fermento per il matrimonio di Mulan, tutti tranne uno. Il draghetto Mushu, affezionato alla ragazza, sarà costretto ad abbandonarla dopo il matrimonio. Mulan, prendendo il nome del marito, sarà infatti protetta dai guardiani degli antenati della sua nuova famiglia. Per questo motivo, Mushu tenta il tutto per tutto per dividere i due amanti e non perdere l’amicizia di Mulan.

Mentre fervono i preparativi per il matrimonio, Mulan e Li Shang vengono convocati dall’imperatore per una missione speciale. I due innamorati dovranno condurre le sue tre figlie, Ting Ting, Mei e Su attraverso la Cina affinchè le ragazze arrivino a sposare i tre principi del Qui Gong. Questi matrimoni combinati uniranno i due paesi rendendoli più forti agli attacchi mongoli che minacciano i confini dell’impero. Mulan e Li Shang hanno solo tre giorni per portare le ragazze all’altare altrimenti i piani salteranno e le armante mongole assalteranno il paese.

Nonostante l’apparente semplicità della missione, i due incontreranno molte difficoltà causate dai piani ‘malvagi’ e un po’ maldestri di Mushu e dall’imprevedibilità delle principesse. Durante il viaggio le tre sorelle perderanno la testa per i soldati Chien-Po, Ling e Yao, mandando all’aria i loro matrimoni combinati.

Mulan film 2009

Lasciamo adesso il mondo dell’animazione per ragazzi e parliamo del primo vero film ispirato alla Ballata di Mulan. Si tratta di un action movie cinese del 2009 poco conosciuto dal pubblico ma amato dai cultori del genere, diretto da Jingle Ma, dal titolo Mulan: Rise of a Warrior.

Tratto anch’esso dallo stesso poema di Liang Tao, anche questo film racconta una storia simile a quella del celebre lungometraggio Disney. Ci troviamo nel 450 d.C, durante la dinastia del Wei settentrionale, quanto le tribù Rouran minacciano i confini dell’impero. Per difendersi dagli attacchi, l’imperatore chiama a raccolta tutti i soldati del regno ma alla chiamata alla armi risponde Hua Mulan (Zhao Wei). La ragazza, fingendosi un uomo, prende il posto del padre nell’esercito. Nell’esercito Wei, Mulan trova subito un alleato, il suo vecchio amico Fei Xiaohu, detto Tiger (Jaycee Chan), che promette di custodire il suo segreto.

Durante l’addestramento Mulan fa amicizia con il comandante Wentai (Kun Chen) e con alcune altre reclute che diventeranno i suoi amici. Abile con la spada e molto coraggiosa, la ragazza riesce subito a distinguersi guadagnandosi il rispetto del suo comandate e soprattutto dei suoi commilitoni. Mulan è infatti l’unica a difendere i suoi amici dalle angherie di Turtle, nipote del comandante che si diverte a tormentare i più deboli.

Purtroppo, proprio a causa di Turtle e dei suoi complotti, Mulan sarà accusata ingiustamente di furto e messa in prigione in attesa della sua sentenza. Condannata per un crimine che non ha commesso, la ragazza dovrà trovare il modo per evadere, ripulire il suo nome e combattere contro gli invasori.

Mulan, il film 2020: il nuovo live action Disney

Ventidue anni dopo l’uscita del primo film d’animazione, la Disney prova a fare il bis, portando sul grande schermo la storia della valorosa condottiera cinese stavolta però in live action.

Più vicino quindi alla versione del 2009, il film di Mulan del 2020 si distacca completamente dal mondo dell’animazione e ripropone l’antica storia di Hua Mulan con un approccio più moderno e accattivante. La storia, infatti, questa volta, è un tantino diversa.

Addestrata sin da bambina al combattimento da suo padre, Hua Mulan (Liu Yifei) è la primogenita della famiglia, ragazza ribelle e poco femminile, lontana anni luce dall’ideale di moglie e madre di famiglia. Non essendo in grado di imparare le buone maniere e trovare marito, la ragazza è considerata il disonore della famiglia.

Nel frattempo, l’impero cinese è minacciato dalle tribù Rouran, comandate dal malviagio Bori Khan (Jason Scott Lee), che tentano di penetrare nel paese. Per difendere i confini del regno, l’imperatore chiama alle armi tutti gli uomini del regno e per la famiglia Hua, è proprio Mulan a rispondere. La ragazza decide di prendere il posto del padre malato e si arruola nell’esercito al suo posto come Hua Jun, fingendosi un ragazzo.

L’addestramento è durissimo ma la ragazza non si arrende e continua a lottare per difendere l’onore della famiglia. Distinguendosi dagli altri, Mulan si guadagna il rispetto del comandante Tung (Donnie Yen), vecchio amico del padre, e del suo compagno Chen Hongui (Yoson An). La ragazza dovrà quindi incontrare in battaglia lo spietato Bori Khan, aiutato nella sua impresa dalla malvagia strega mutaforma Xianniang (Gong Li). Riuscirà a sconfiggere i nemici mantenendo segreta la sua vera identità?

Mulan Disney Plus

I film d’animazione di Mulan e il nuovissimo live action sono tutti disponibili in streming sulla piattaforma a pagamento di Disney Plus. Inoltre, i due film d’animazione Disney, Mulan e Mulan 2 sono disponibili in acquisto o noleggio su Youtube.

In ultimo, se volete conoscere altri dettagli sulla magica e leggendaria storia di Hua Mulan, sul sito di IBS o su Amazon è possibile acquistare il libro del poema di Liang Tao.

Fonte: Wiki, IBS, IMDB

Nicholas Hamilton: 10 cose che non sai sull’attore

Nicholas Hamilton: 10 cose che non sai sull’attore

Tra gli attori della nuova generazione cinematografica spicca il talentuoso australiano Nicholas Hamilton, conosciuto per aver partecipato a film come Capitan Fantastic, al fianco di Viggo Mortensen, La Torre Nera con Idris Elba e Matthew McConaughey e It con Bill Skarsgård.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Nicholas Hamilton, sulla sua carriera cinematografica e sulla sua vita privata.

Nicholas Hamilton film e vita privata

10. Nato il 4 maggio del 2000 a Lismore, in Australia, Nicholas Hamilton viene da una famiglia molto unita. Figlio di Vicki Atkins e Craig Hamilton, Nicholas ha un fratello, Joshua, e due sorelle, Rebecca e Rachel. Molte persone, per via del suo cognome, tendono a confonderlo con il Nicolas Hamilton fratello di Lewis Hamilton, entrambi piloti di formula uno.

Nicholas è invece cresciuto in Australia e ha mostrato da subito un interesse per il cinema e la recitazione. A spingerlo nello giusta direzione pare sia stato suo zio, morto purtroppo di cancro nel 2011. Pare che Nic abbia preso la morte dello zio come un segno e che abbia intrapreso la carriera d’attore per onorare la sua memoria.

9. Comincia a recitare quando è ancora un bambino. In quinta elementare, infatti, viene scelto per interpretare il ruolo di Elvis, il re del rock anni cinquanta, in una recita scolastica. Inizialmente pare che Nicholas non fosse molto contento del ruolo assegnatogli ma che alla fine si è goduto l’esperienza. E quel primo assaggio pare sia bastato. Poco dopo, infatti, è entrato a far parte di una scuola di recitazione locale.

8. Il suo primo ingaggio ufficiale risale al 2013 quando partecipa come protagonista al cortometraggio Time, diretto da Liam Connor. Il corto racconta la storia di un ragazzino deciso a esplorare la possibilità di viaggiare attraverso il tempo. Deciso a provare le sue strampalate teorie, il dodicenne James dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni e accettare le reazioni dei suoi compagni di classe.

Grazie a questo cortometraggio, presentato al Tropfest Short Film Festival, Hamilton comincia a farsi conoscere e ad attirare l’attenzione di alcuni importanti talent agents di Melbourne. Sarà infatti l’agente Catherine Poulton a procurargli alcuni importanti ingaggi in tv e al cinema.

Nicholas Hamilton in Strangeland

7. Negli anni successivi all’uscita di Time, Nicholas Hamilton partecipa alla serie tv Mako Mermaids – Vita da Tritone (2013) e ai cortometraggi The Streak (2013), Jackrabbit (2013), Long Shadows (2014) e Letter to Annabelle (2014).

6. Nel 2015, tuttavia, arriva il suo primo ruolo importante, nel lungometraggio Strangeland, con Nicole Kidman, Joseph Fiennes e Hugo Weaving. Presentato al Sundance Film Festival di quello stesso anno, il film racconta la storia di una complicata famiglia australiana e di una tragedia che si abbatte su di essa.

I coniugi Catherine (Nicole Kidman) e Matthew Parker (Joseph Fiennes), si sono da poco trasferiti nella piccola e sperduta cittadina di Nathfari, nel deserto australiano, insieme ai lori figli, Tom (Nicholas Hamilton) e Lily (Maddison Brown). Questo trasferimento, avvenuto per ‘colpa’ di Lily, non sembra entusiasmare Tom e Matthew che non riescono ad abituarsi alla loro nuova realtà. In particolare Tom sembra essere il più agitato della famiglia, tanto che molte notte esce di casa e cammina al buio nel deserto per schiarirsi le idee, provocando l’ira dei suoi genitori.

Una notte Matthew vede uscire di casa Tom seguito da Lily ma, stanco dei loro colpi di testa, decide di non seguirli e di andare a dormire. Il giorno dopo i ragazzi sembrano misteriosamente scomparsi nel nulla. Mentre Catherine è decisa a chiamare la polizia affinché le autorità ritrovino i suoi ragazzi, Matthew le consiglia di non farlo per evitare che i loro affari di famiglia diventino di dominio pubblico.

La famiglia Parker nasconde un oscuro passato e il detective David Rae (Hugo Weaving), incaricato delle indagini per la scomparsa di Tom e Lily, dovrà scavare a fondo per arrivare alla verità.

Nicholas Hamilton in Captain Fantastic

5. Nel 2016 Nicholas viene scelto per entrare a far parte del cast di Captain Fantastic, film diretto da Matt Ross e con Viggo Mortensen.

Presentato prima al Sundance e poi al Festival di Cannes, il film racconta la storia di una bizzarra famiglia, abituata a vivere ai margini della società. Nei boschi a nord-ovest dello stato di Washington, Ben Cash (Viggo Mortensen) vive insieme alla sua famiglia, lontano dalla civiltà, cacciando e coltivando il suo cibo. Alcuni lo definiscono un selvaggio a causa del suo stile di vita alternativo ma Ben è in effetti una persona molto colta e istruita, che vive seguendo dei sani principi.

Padre di Bodevan ‘Bo’ (George MacKay), Kielyr (Samantha Isler), Vespyr (Annalise Basso), Rellian (Nicholas Hamilton), Zaja (Shree Crooks) e Nai (Charlie Shotwell), Ben cresce i suoi sei figli con regole molto severe. I ragazzi sono sottoposti a un addestramento fisico e intellettuale molto duro per prepararsi ad affrontare ogni difficoltà.

I ragazzi cacciano e coltivano il loro cibo, si allenano, stanno a contatto con la natura e studiano di tutto, dalla letteratura alla politica, dalla matematica alla filosofia, rifiutando però qualsiasi tipo di dottrina religiosa. La famiglia Cash parla di marxismo, recita a memoria la Costituzione Americana e festeggia la Giornata di Noam Chomsky ma non il Natale.

Mentre Ben si occupa di crescere i suoi figli, la loro madre Leslie (Trin Miller) si allontana per curare il suo disturbo bipolare scoperto dopo la nascita del suo primo figlio. Un giorno purtroppo la donna si suicida e l’intera famiglia è costretta a lasciare i boschi per andare a reclamare i suoi resti. Ben dovrà quindi scontrarsi con i genitori di Leslie per far si che le ultime volontà della moglie siano rispettate.

Nicholas Hamilton in It

4. Un anno dopo il successo di Captain Fantastic, Nicholas partecipa a due grandi produzioni hollywoodiane, La Torre Nera – film con Idris Elba e Matthew McConaughey – e It al fianco di Bill Skarsgård.

Quest’ultimo film, tratto dall’omonimo romanzo del maestro dell’orrore Stephen King, diretto da Andrés Muschietti, nel 2017 non è da considerarsi come un semplice remake della miniserie in due puntate del 1990 ma come una vera e propria reinterpretazione della storia.

Il film, considerato solo come il primo capitolo della storia, racconta di una malvagia entità di nome Pennywise, vestita da pagliaccio, che vive nella rete fognaria della città di Derry, nel Maine. Ogni ventisette anni, la creatura soprannominata It, si risveglia per divorare i bambini della città, attirando a sé le vittime con infiniti stratagemmi. Per riuscire a salvarsi, i bambini dovranno restare uniti e far fronte comune, sconfiggendo il terribile pagliaccio assassino.

Quando si tocca un classico della filmografia come It, il pubblico diventa suscettibile. Eppure la rivisitazione di Andrés Muschietti è riuscita a convincere tutti anche gli spettatoli più scettici. Merito ovviamente del talentuoso e inquietante protagonista; pur non riuscendo a eguagliare l’interpretazione di Tim Curry, Bill Skarsgård è un nuovo, perfetto e terrificante Pennywise.

Grazie al successo ottenuto con il primo film, nel 2019 Andrés Muschietti ha diretto anche It – Capitolo due, il cui protagonista è sempre il giovane Skarsgård. In entrambi i film, Nicholas Hamilton interpreta il ruolo di Henry Bower, il malvagio bullo della scuola, a capo di una banda di teppisti che terrorizza i ragazzini della città.

Nicholas Hamilton in Endless

3. Finalmente arriva per Nicholas l’occasione di mettersi alla prova con il suo primo ruolo da protagonista. La sua ultima fatica cinematografica è Endless, film diretto da Scott Speer, che uscirà in Italia il 23 settembre 2020.

Il film racconta la storia di due ragazzi, Chris (Nicholas Hamilton) e Riley (Alexandra Shipp), che si innamorano dopo la fine della scuola e passano tutta l’estate insieme. Tra giri in moto, bagni al lago e serate danzanti, i due giovani innamorati vorrebbero che la loro estate non finisse mai.

Una sera, di ritorno da una festa un po’ troppo movimentata, Chris e Riley hanno un piccolo battibecco in macchina e la ragazza va a schiantarsi contro un’altra auto. Dopo l’incidente entrambi i ragazzi finiscono in ospedale ma mentre Riley se la cava con ferite superficiali, Chris non supera la notte.

La morte di Chris distrugge Riley che è tormentata dai sensi di colpa e dalla sua mancanza. La ragazza farebbe di tutto per tornare indietro nel tempo, evitare quel brutto incidente e poter riabbracciare il suo Chris. E un giorno, i suoi improbabile desideri vengono esauditi…più o meno!

A causa dei sensi di colpa di Riley, l’anima di Chris è bloccata in una sorta di limbo, dove non può tornare indietro ma nemmeno andare avanti e trovare pace. Incredibilmente i due riusciranno a trovare il modo di comunicare e sistemare le cose prima di dirsi addio.

Il film di Scott Speer è già disponibile solo negli States in acquisto o noleggio sulle piattaforme streaming a pagamento Amazon Prime, Vudu e Fandango Now e tra qualche giorno lo sarà anche qui in Italia al cinema. L’uscita del film, infatti, programmata per l’inizio del 2020, è stata posticipata a causa della pandemia di Coronavirus ancora in corso.

Nicholas Hamilton è su Instagram

2. Nonostante la sua giovane età, Nicholas Hamilton ha già le idee molto chiare. Dopo aver lavorato in produzioni minori e sui grandi set hollywoodiani, l’attore australiano non vede l’ora di mettersi alla prova con nuovi esaltati progetti. In un’intervista rilasciata qualche tempo fa a The Italian Reve, Nicholas ha raccontato quali sono i suoi desideri e le sue aspettative professionali.

“Mi piacerebbe fare un biopic su David Bowie. Penso che ne stiano facendo uno in questo momento. Adoro questo tipo di storie, voglio dire, il film di Freddy Mercury e quello di Elton John sono entrambi fantastici. Le storie vere devono essere raccontate. Raccontare di qualcuno come Freddy Mercury che ha affrontato le proprie battaglie, non solo nella sua carriera ma anche nella sua vita personale… È davvero bello vedere cosa c’è ‘dietro le quinte’ e cose simili […] adoro la musica in generale. Ultimamente ho cercato di dedicarmici a livello professionale. Amo la musica, e il potermi esibire. Sono una di quelle persone che può ascoltare praticamente tutti i generi di canzoni e, anche se una non mi piace, sono in grado di apprezzarla.” [fonte: The Italian Reve]

1. Per essere sempre aggiornati sulle ultime novità riguardanti la sua vita privata e professionale vi consigliamo si seguire l’account ufficiale Nicholas Hamilton Instagram.

 

Fonte: Wiki, IMDB, The Italian Reve, Rottentomatoes

Walt Disney: 10 cose che non sai sull’animatore e produttore

Walt Disney: 10 cose che non sai sull’animatore e produttore

Riassumere in poche righe una personalità come Walt Disney è pressocché impossibile. Considerato uno dei più importanti e rivoluzionari cineasti della storia dell’audiovisivo, nonché uno dei più brillanti imprenditori di sempre, a lui va il merito di aver dato al mondo dell’animazione l’importanza che oggi esso ha nel patrimonio culturale. Grazie al suo talento e al suo genio, egli ha costruito un vero e proprio impero, che ancora oggi detta regole e canoni. Un’eredità, la sua, dal valore inestimabile.

Molti sono gli aspetti ancora poco conosciuti della sua vita e della sua opera, dunque ecco di seguito 10 cose che non sai di Walt Disney.

Walt Disney Company

Walt Disney: i suoi film e i cartoni

10. Ha prodotto numerosissimi progetti. Nel corso della sua carriera, Disney si è affermato in particolare per il suo ruolo di produttore. Egli infatti partecipava alla realizzazione di grossomodo tutti i titoli usciti dal suo studios. Ad oggi, infatti, egli è accreditato come produttore di quasi 700 opere tra lungometraggi, film animati, documentari e cortometraggi. Tra questi si annoverano titoli estremamente celebri come Biancaneve e i sette nani (1937), Dumbo (1941), Bambi (1942), I racconti dello zio Tom (1946), Cenerentola (1950), Alice nel Paese delle meraviglie (1951), Ventimila leghe sotto i mari (1954), Lilli e il vagabondo (1955), La spada nella roccia (1963), e Mary Poppins (1964).

9. Ha diretto e doppiato molti cortometraggi. Disney era però una personalità estremamente poliedrica, e nella sua carriera non si è limitato alla produzione. Egli ha infatti partecipato all’animazione di film e cortometraggi, e per questi ultimi ha spesso ricoperto anche il ruolo di regista e doppiatore. Egli vanta infatti oltre cento crediti per queste due attività, anche se molti dei titoli da lui diretti risalgono alla prima parte della sua carriera. Disney è però noto per aver dato più volte voce al personaggio di Topolino, da molti considerato il suo alter ego.

8. Ha rivoluzionato il rapporto tra immagine e musica. Con i film da lui ideati e prodotti, Disney ha contribuito ad elevare il valore artistico del cinema, dando vita ad una serie di primati e di nuovi traguardi in tale arte. Uno dei più significativi è quello relativo al rapporto tra immagine e musica. Disney ha infatti lavorato a lungo con i suoi collaboratori per dar vita a delle vere e proprie innovazioni tra immagine e sonoro, generando uno stretto rapporto tra le due componenti. Inoltre, la cura per le colonne sonore è tutt’oggi insuperata e tratto distintivo delle opere Disney.

Walt Disney Animation Studios

7. È il fondatore del celebre studios d’animazione. Elemento chiave del suo impero, i Walt Disney Animation Studios vennero fondati nel 1923 con il nome di Disney Brothers Cartoon Studios, per poi assumere il nome di Walt Disney Productions nel 1929. Soltanto nel 2007 assunsero l’attuale denominazione. Esso è il più antico studio d’animazione ancora in attività, e il primo lungometraggio prodotto fu Biancaneve e i sette nani. Nel corso degli anni, Disney diede tutto sé stesso per rendere grande la sua attività, che film dopo film cominciò ad ottenere sempre più attenzione e prestigio. Sotto la sua supervisione, tale studios divenne una delle più potenti major del cinema mondiale.

Walt Disney Company

6. Ha dato vita ad una multinazionale. Nel 1923 Disney fonda la Walt Disney Company, divenuta nel corso del tempo una vera e propria multinazionale specializzata nel settore dei media e dell’intrattenimento. La compagnia ottenne un primo successo con la serie animata Mickey Mouse, del 1928, e negli anni cominciò ad affermarsi con la realizzazione di cortometraggi e lungometraggi. Nel 1955, poi, Disney ha inaugurato il parco giochi Disneyland, dando così vita a quella differenziazione di attività che è oggi alla base del successo della compagnia. La Walt Disney Company ha infatti oggi un fatturato di oltre 50 miliardi di dollari all’anno.

Walt Disney Oscar

Walt Disney e gli Oscar

5. Possiede un ineguagliato primato. Grazie ai numerosi traguardi raggiunti, Disney non è rimasto indifferente agli occhi del premio Oscar. L’Academy ha infatti negli anni premiato in molteplici occasioni il produttore, portandolo a stabilire un primato ancora oggi ineguagliato. Disney, infatti, vanta un totale di 26 Oscar vinti a fronte di 59 candidature. Questo fa di lui la persona più premiata nella storia del premio. In particolare, le sue vittorie si concentrano nella categoria al miglior cortometraggio d’animazione, ma vinse anche per il miglior documentario, nonché tre oscar alla carriera e uno alla memoria.

4. Vinse 4 statuette in una sola edizione. Un altro importante primato stabilito da Disney è quello relativo alle vittorie ottenute in una singola edizione del premio. Nel 1954, infatti, egli vinse ben quattro statuette per le categorie al miglior documentario, al miglior cortometraggio documentario, al miglior cortometraggio d’animazione e al miglior cortometraggio a 2 bobine. In quello stesso anno ottenne poi anche altre due candidature. Il record venne poi eguagliato dal regista coreano Bong Joon-Ho nel 2020 con il film Parasite.

Walt Disney, il suo patrimonio

3. Era miliardario. Anche se l’impero Disney è oggi più forte che mai, già nei suoi anni di massima attività il fondatore ebbe modo di godere dei frutti del suo lavoro. Grazie allo studio d’animazione, come anche ai parchi giochi inaugurati e alle numerose attività collaterali ai suoi prodotti, Disney divenne infatti uno degli uomini più ricchi e potenti d’America. Si stima che egli fosse arrivato infine a possedere un patrimonio pari ad un miliardo di dollari.

Walt Disney è stato ibernato?

2. Vi è una leggenda sulla sua morte. A porre fine alla gloriosa esistenza di Disney fu, nel 1966, un tumore al polmone. Eppure, un’ormai diffusa leggenda vorrebbe che egli non sia in realtà morto, ma che si trovi invece in uno stato di criogenia. Stando a questa versione dei fatti, prima di morire l’imprenditore avrebbe sostenuto la ricerca di uno scienziato, convinto sul potenziale di tale pratica. Disney giacerebbe dunque in un sarcofago conservato a Disneyland, alla temperatura di -223 gradi, in attesa che la medicina possa trovare una cura al suo male. Tale leggenda è però stata smentita più volte, poiché Disney venne cremato e le ceneri sono conservate nel Forest Lawn Memorial Park di Glendale.

Walt Disney: le sue frasi

1. Era noto per i suoi aforismi. Nel corso della sua vita Disney ebbe modo di comunicare la propria visione del mondo e dell’arte attraverso i suoi numerosi prodotto cinematografici. Non mancava però di dar voce anche ad aforismi oggi entrati a far parte dell’immaginario collettivo. Sia che parlasse di sogni o di ispirazioni personali, Disney ha sempre attratto il fascino di tutti con le sue parole. Ecco di seguito alcune delle sue frasi più famose.

  • Se puoi sognarlo, puoi farlo.
  • Fare l’impossibile è una specie di divertimento.
  • L’unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlare e iniziare a fare.
  • Potete immaginare, creare e costruire il luogo più meraviglioso della terra ma occorreranno sempre le persone perché il sogno diventi realtà.
  • La risata è la più importante delle esportazioni degli Stati Uniti.

Fonte: IMDb

Black Widow, Florence Pugh: “Parla degli abusi sulle donne”

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Black Widow, Florence Pugh: “Parla degli abusi sulle donne”

Mentre aspettiamo che la Disney ufficializzi la nuova data di uscita dell’attesissimo Black Widow (stando agli ultimi report, il film non arriverà più nelle sale a Novembre), Total Film ha dedicato la cover del suo prossimo speciale al cinecomic Marvel con protagonista Scarlett Johansson.

Intervistata dalla rivista, la co-star del film Florence Pugh ha condiviso alcuni nuovi e intriganti dettagli a proposito della storia. “Questo film parla degli abusi sulle donne”, ha spiegato l’attrice candidata all’Oscar. “Si parla di come vengono sottoposte all’isterectomia contro la loro volontà all’età di otto anni. Si tratta di ragazze che vengono rapite da tutto il mondo. È così doloroso ed è al tempo stesso così importante.”

“Uno degli aspetti più entusiasmanti per me è sapere che le donne e le ragazze di tutto il mondo vedranno questo film e assisteranno ad una storia di abusi che ha messo davvero alla prova le sue stesse vittime. Per un film Marvel raggiungere tutti questi livelli è veramente eccitante. La cosa ancora più bella è che non si è cercato di edulcorare nulla. Vedrete queste donne lottare ed essere forti. Sono delle assassine, eppure hanno ancora bisogno di discutere della maniera in cui sono state abusate. È un aspetto incredibilmente potente.”

Anche se è difficile immaginare che la Marvel abbia permesso ad uno dei sui film di soffermarsi in maniera così approfondita su questo tipo di argomenti, appare evidente che Black Widow toccherà alcuni temi importanti in maniera molto più seria di quanto siamo abituati a vedere, in genere, in un film di supereroi. Di seguito potete ammirare tre nuove immagini dal film, in cui è possibile vedere, oltre ai personaggi di Natasha e di Yelena Belova in azione, anche il carro armato del villain Taskmaster, già mostrato nel trailer mentre il leader della Stanza Rossa dà la caccia a Nat. 

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Cherry Season – La stagione del cuore, trama, cast, episodi

Cherry Season – La stagione del cuore, trama, cast, episodi

Cherry Season – La stagione del cuore è la serie tv turca creata da Asli Zengin e andata in onda su FOX nel 2014 – 2015.

Cherry Season – La stagione del cuore: dove vederla in streaming

Cherry Season – La stagione del cuore è andata in onda nel 2015 ed è tuttora in programmazione su Mediaset. Cherry Season – La stagione del cuore in streaming è disponibile su PremiumPlay.

Cherry Season – La stagione del cuore: la trama e il cast

La serie racconta le appassionanti vicende della bella Oyku, aspirante stilista che vive con la madre e il fratello, ed il cui padre ha lasciato la famiglia quando Oyku era ancora una bambina. Oyku è innamorata sin dall’infanzia di Mete, il fratello della sua migliore amica Burcu, ma lui, purtroppo, la considera solo come una sorella.

In Cherry Season – La stagione del cuore protagonisti sono Özge Gürel nei panni di Öykü Acar, Serkan Çayoğlu nei panni di Ayaz Dinçer, Dağhan Külegeç nei panni di Mete Uyar, Nilperi Şahinkaya nei panni di Şeyma Çetin, Fatma Toptaş nei panni di Sibel Korkmaz, Ayşegül Ünsal nei panni di Meral Acar, Hakan Çimenser nei panni di Bülent Uyar, Nezih Cihan Aksoy nei panni di Olcay, Neslihan Yeldan nei panni di Önem Dinçer, Mehti Aras Aydın nei panni di Emre Yiğit, Nihal Işıksaçan nei panni di Burcu Meltem Uyar, Serkan Börekyemez nei panni di İlker Korkmaz, Tamer Berke Sarıkaya nei panni di Cem Acar, Atilla Saral nei panni di Mehmet Karaylı, Jale Arıkan nei panni di Monika Sessa, e Özge Ince nei panni di Naz Hosgor.

Cherry Season – La stagione del cuore, la prima stagione

Nella prima stagione di Öykü, una giovane ragazza il cui sogno più grande è fare la stilista, abita con la madre e il fratello, mentre il padre è scappato con l’amante quando lei era bambina. Fin da piccola è innamorata di Mete, il fratello della sua migliore amica Burcu, unica a conoscenza di questo sentimento, ma lui l’ha sempre vista come una sorella. Mete s’interessa a Şeyma, amica e vicina di casa di Öykü, gentile e buona esteriormente, ma che in realtà non esita ad approfittarsi degli altri e intrattenere relazioni con uomini più grandi solo per la loro ricchezza. Intanto, a causa di un equivoco, Öykü si ritrova a uscire con Ayaz, figlio del suo capo, la stilista Önem, e i due, nonostante gli attriti iniziali, finiscono per innamorarsi. Il serial segue anche la relazione tra Bürcu ed Emre, compagno d’università e amico di Öykü, e le storie di gelosie di Ilker e sua moglie Sibel. La storia d’amore tra Öykü e Ayaz sfocia nel matrimonio, ma timori e ansie spingono la ragazza a scappare in Italia.

Cherry Season – La stagione del cuore, la seconda stagione

Dopo le nozze con Ayaz, Öykü va a Roma a lavorare nel ristorante di Monika senza far sapere niente a nessuno; Ayaz, però, riesce a trovarla grazie a Mete. All’inizio la storia tra i due sposi sembra essere finita, ma un lungo bacio sul treno diretto verso il lago di Nemi riesce a far capire a Öykü che la storia con suo marito non è mai finita. Infine, i due diventeranno genitori di due gemelli: Özge e Serkan.

Welcome to the Blumhouse trailer: quattro film, sotto lo stesso tetto

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Amazon Prime Video presenta Welcome to the Blumhouse, il nuovo progetto Amazon Studios & Blumhouse Television che hanno fatto squadra per una serie di quattro film, unici, inquietanti thriller, che mostrano storie di genere originali con cast e filmmaker differenti. Tutti i film saranno disponibili da Ottobre su Prime.

Ecco di seguito i trailer e i poster dei film:

BLACK BOX

Directed By: Emmanuel Osei-Kuffour Jr.

Teleplay by: Emmanuel Osei-Kuffour Jr. and Stephen Herman

Story by: Stephen Herman

Starring:  Mamoudou Athie, Phylicia Rashad, Amanda Christine, Tosin Morohunfola, Charmaine Bingwa, and Troy James

 

EVIL EYE

Directed by Elan Dassani and Rajeev Dassani

Written by: Madhuri Shekar 

Starring: Sarita Choudhury, Sunita Mani, Omar Maskati, and Bernard White

 

 

 

THE LIE

Written and Directed by: Veena Sud

Starring: Mireille Enos, Peter Sarsgaard, and Joey King

 

 

 

 

NOCTURNE

Written and Directed by: Zu Quirke

Starring: Sydney Sweeney, Madison Iseman, Jacques Colimon, and Ivan Shaw

Undine, recensione del film di Christian Petzold

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Undine, recensione del film di Christian Petzold

Si è portato a casa l’Orso d’Argento per la migliore interpretazione femminile all’ultimo Festival di Berlino, Undine, il nuovo film di Christian Petzold, che arriva a due anni dall’ultimo La donna dello scrittore. Con questo film, il regista tedesco si conferma interessato a raccontare l’amore, ma questa volta assume una deriva che potremmo definire, senza paura di essere smentiti, fantastica.

La trama di Undine

Undine è ad un bar accanto al Märkisches Museum di Berlino, dove lavora. Il suo compagno la sta lasciando, ma lei non accetta la notizia, gli dice, con sguardo spiritato: “Se mi lasci non potrai fare altro che morire”, e poi va al lavoro, dicendo all’uomo di rimanere lì, lo raggiungerà durante la sua pausa. Seguiamo la donna che arriva al museo, con movimenti nervosi si cambia, conduce una visita guidata ad un gruppo di visitatori, il suo compito è spiegare ai visitatori i plastici che raffigurano la città nei suoi progressivi stadi evolutivi, e poi scappa di nuovo al bar, dove il suo ormai ex compagno non c’è più. Entra nel locale, sperando di trovarlo ai servizi, ma di lui non c’è traccia. Qui viene raggiunta da Christoph, uno dei visitatori del museo, che era rimasto ammaliato dalla sua bellezza e della sua bravura nel condurre il tour.

Improvvisamente la donna si sente chiamare, crede che sia un piccolo pupazzetto a forma di palombaro, all’interno di un acquario, che senza preavviso esplode e travolge, acqua, vetri e pesciolini, i due. Da questo momento in poi, le vite di Undine e quella di Christoph si intrecciano.

Con grazia, Petzold intreccia realtà e fantasia, disorientando lo spettatore, senza mai farci capire bene su quale piano ci troviamo, un’affermazione di forte autonomia e consapevolezza del racconto, che si svolge su due piani, quello terrestre, in cui le vite dei protagonisti scorrono più o meno normalmente, e quello subacqueo. Christoph infatti è un palombaro e nelle sue incursioni nello Sprea, entra in contatto con pesci gatto leggendari, creature marine fantastiche che hanno le sembianze di Undine. Il nome stesso della protagonista rievoca una mitologia nordica legata alle ninfe dell’acqua, per cui lei, con gli occhi blu e i riccioletti color del rame assume a tutti gli effetti le caratteristiche di una sirena che, con il suo amore terribile e totale dà e prende la vita.

undine recensioneUndine, la ninfa del fiume

Il film sembra dunque diviso tra un realismo totale, legato alle contingenze della vita della nuova coppia, e un’impalpabile velo di fantasia, che sembra caricare di significato piccoli gesti, oggetti ed elementi del racconto. Due entità che si fondono e si completano, in qualche modo, come le due nature di Berlino, quella dell’Est e quella dell’Ovest che solo dal ’89 in poi hanno cominciato a mescolarsi, come la stessa Undine spiega, nei suoi tour del museo.

Paula BeerFranz Rogowski sono una coppia insolita, tanto è bella, eterea lei quanto particolare lui, e la loro fisicità rispecchia i loro personaggi, uno legato alla terra, nonostante il lavoro sbacque, l’altra legata all’acqua, all’indefinito, al mistero. Undine è un film affascinante che nell’insidioso ed originale incontro tra realtà e fantasia pone il suo punto di maggiore interesse che, nel finale si scioglie in un invito a “rimanere con i piedi per terra”, una soluzione realistica e solida alle fantasie della vita.

Mister Link, recensione del nuovo film Laika

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Mister Link, recensione del nuovo film Laika

A quattro anni dall’avventuroso e magico Kubo e la Spada Magica, la Laika di Travis Knight porta al cinema una nuova avventura in stop motion, Mister Link, diretto da Chris Butler e che nel corso dell’ultima stagione cinematografica ha portato a casa diverse soddisfazioni, come la nomination agli Oscar al miglior film d’animazione e la vittoria, nella stessa categoria, ai Golden Globes.

L’avventura di Mister Link

Sir Lionel Frost è un esploratore britannico nell’epoca vittoriana. Sembra che il nobile dalle maniere raffinate e il temperamento risoluto sia nato esattamente nel periodo storico più propizio alla sua passione per l’esplorazione e la scoperta, tanto che il suo più grande desiderio è entrare a far parte di uno di quei club londinesi, per soli uomini, che nel corso dei secoli hanno adunato scienziati e ricercatori, ma che proprio non vogliono Mr. Frost. L’uomo è avventato e progressista, appassionato e curioso, tutte qualità che sembrano destabilizzare l’antico ordine di queste società. Da avventuriero sognatore e impavido, Lionel si lancia alla ricerca del mitico Sasquatch, più comunemente noto come Big Foot, convinto che questa trovare questa creatura lo farà entrare nelle grazie degli anziani membri del club. Non sa però che il suo viaggio riserverà moltissime sorprese e che il suo semplice ritrovamento dello Sasquatch sarà solo l’inizio di un’avventura che lo porterà a capire finalmente qual è il suo posto nel mondo.

Trovare il proprio posto nel mondo

Mister Link film 2020Già con Paranorman, Chris Butler aveva raccontato la storia di un ragazzino che doveva imparare ad accettare la sua diversità e doveva imparare a convivere con chi parimenti non la accettava. In questa recensione di Mister Link scopriremo come anche in questo nuovo lungometraggio, Butler voglia far passare gli stessi concetti. Lionel Frost infatti è un uomo che vuole a tutti i costi rientrare all’interno di uno schema preesistente, perché crede di far parte di quel mondo, di quell’ambiente e desidera per questo farne parte. A sorpresa anche il Sasquatch, mitologico anello di congiunzione tra l’uomo e la scimmia e per questo soprannominato Mister Link da Lionel, vorrebbe ricongiungersi con la sua famiglia, gli Yeti, la sua specie che si è trasferita in Asia, sui monti dell’Himalaya, perché nonostante sia molto diverso da loro, pensa che quello sia il suo posto.

Mister Link e Lionel Frost troveranno quindi insieme una strada alternativa, che dimostra ancora una volta che spesso la famiglia di sangue non è la famiglia degli affetti e che qualche volta bisogna abbracciare il diverso per potersi sentire davvero a casa. Terzo personaggio di spicco del film è la Adelina, una vecchia fiamma di Lionel, che cerca l’avventura: donna risoluta e indipendente è determinata a trovare il suo spazio all’interno di un’avventura tutta sua, senza più seguire nessuno. Una liberazione più fisica che mentale, visto che già quando ci viene presentata, Adelina è una donna moderna e libera dalle convenzioni del tempo.

Una risata che fa bene al cuore

Il vero collante di Mister Link, però, è l’ironia, lo scontro continuo tra le due realtà, quella del rustico bestione dal cuore d’oro e quella del lord inglese ben educato ma inesperto per quello che concerne i rapporti con gli altri. Nello sporcarsi a vicenda, anche attraverso divertenti dialoghi e scambi, i due troveranno la perfetta dimensione personale e la sintonia con l’altro.

Come accade in ogni film di avventura che si rispetti, anche in Mister Link è il viaggio stesso, l’esperienza che è formativa e rappresenta il vero traguardo, non la meta o la scoperta alla fine di esso. E così Mister Link si candida ad essere un altro gioiello, l’ennesimo nella scuderia Laika, una vera e propria opera d’artigianato raffinatissimo, con un concept semplice ed accattivante ed un lavoro su costumi e scenografie davvero impeccabile. Uno sforzo produttivo e creativo lungo e dispendioso, che però ha dato il suo scintillante frutto.

Becoming: recensione della nuova docuserie Disney+

Becoming: recensione della nuova docuserie Disney+

Da sempre la Disney cerca di trasmettere attraverso le proprie opere dei valori positivi, attraverso cui i propri spettatori possano crescere come individui e cittadini migliori. Che piaccia o meno, il celebre studios sembra infatti avere molto a cuore la realizzazione personale di ogni essere umano. Con la docuserie Becoming – Questa è la mia storia aspira così a compiere un ulteriore passo in avanti a riguardo. Con un produttore esecutivo del calibro di LeBron James, oggi considerato il più grande giocatore di basket in circolazione, e che ha fortemente voluto la realizzazione di questo progetto, si può infatti entrare nella vita di alcune note celebrità, scoprendone i loro segreti. La loro formazione, i loro successi e anche gli ostacoli diventano così fonte di ispirazione, materia con cui lo spettatore può sognare in grande. E come diceva Walt Disney: se puoi sognarlo, puoi farlo.

Disponibile sulla piattaforma Disney+ a partire dal 18 settembre, la serie si compone di 10 episodi, ognuno di questi dedicati ad una singola celebrità. Si va dal giocatore di football Ron Gronkowski all’attore di Stranger Things Caleb McLaughlin, dalla giocatrice di basket Candace Parker alla cantante Colbie Caillat. Ogni episodio segue il protagonista di turno nella propria città natale mentre rivisita i luoghi memorabili che sono stati fondamentali per la propria educazione. Membri della famiglia, allenatori, insegnanti, mentori e amici intimi condividono ricordi personali significativi di queste star prima che raggiungessero il successo. Queste storie raramente raccontate forniscono uno sguardo intimo nei momenti centrali del viaggio di ogni celebrità che li ha portati a diventare ciò che sono oggi.

Becoming recensioneLa strada verso il successo

L’aspetto interessante di Becoming è che, salvo qualche nome, sceglie celebrità non particolarmente blasonate, ottenendo da loro dei racconti inediti, che seppur molto simili tra loro presentano inevitabilmente dei particolari unici. In modo estremamente umile questi personaggi ci conducono con loro nei luoghi in cui sono cresciuti, ci permettono di entrare nelle loro case e ammirare i loro ricordi. Assume così i toni di un vero e proprio viaggio nel passato, alla ricerca di quel momento in cui le loro vite si sono trovate davanti ad un bivio. Ognuna delle celebrità intervistate racconta infatti delle proprie scelte, di come abbiano perseguito le loro ambizioni invece di soffocarle. Ciò che forse è ancora più interessante, però, è notare come la serie non tenti di oscurare i loro momenti difficili, ma anzi li esalti.

Nei tre episodi visti in anteprima, infatti, si ritrova l’elemento comune della caduta. Ognuno degli intervistati si trova inevitabilmente a fare i conti anche con gli aspetti più bui o dolorosi della propria celebrità. È così, ad esempio, che l’attrice Ashley Tisdale, celebre grazie alla serie Zack e Cody al Grand Hotel, o per i film di High School Musical con Zac Efron, ricorda del suo momento di crisi. Una crisi generata dalla paura per quella popolarità improvvisa, e che sembrava soffocarla. Becoming dimostra allora l’umanità di queste persone, troppo spesso idolatrate e considerate invincibili. Se c’è qualcosa che questa serie può insegnare, non si ritroverà nel come questi personaggi siano diventati celebri, ma nel come abbiano saputo gestire la popolarità anche nei momenti più difficili.

Becoming: la recensione

L’aspirazione a diventare qualcuno al giorno d’oggi è sempre più diffusa, anche se molto spesso tale ardente desiderio viene spento da fattori diversi. Il più comune è quello relativo alla sensazione di non essere nati nel momento giusto o al posto giusto. Becoming tenta invece di sfatare anche questo mito, e per questo diventa fondamentale il ritorno a casa delle celebrità intervistate. Vedere il loro luogo d’origine permette allo spettatore di ritrovarsi nella loro semplice quotidianità, di immedesimarsi e accorgersi di come anche loro siano partiti da zero, costruendo sé stessi nonostante tutto e tutti. Grazie a questi due elementi, la caduta e il ritorno a casa, la serie riesce ad allontanarsi dal pericolo di diventare un documentario didattico senza particolari segni distintivi.

Non meno importante, la sua breve durata (complessivamente circa 25 minuti ad episodio) è un valore aggiunto al tutto. Se da un lato rischia di dare alla puntata un aspetto sbrigativo su alcuni aspetti, dall’altro certamente aiuta nella sua fruizione. Mantenendo viva l’attenzione dello spettatore, può così trasmettere al meglio il proprio messaggio. E se anche chi guarda non avesse aspirazioni in nessuno degli ambiti trattati, potrà comunque ritrovare preziosi insegnamenti, comunicati in modo semplice ed efficace. Becoming, infatti, aspira a parlare ad un pubblico più vasto possibile, in puro stile Disney.

L’uomo delfino, il documentario al cinema 5, 6 e 7 ottobre

L’uomo delfino, il documentario al cinema 5, 6 e 7 ottobre

L’uomo delfino, il documentario diretto dal regista greco Lefteris Charitos, che ripercorre la straordinaria storia di Jacques Mayol, leggendario campione di immersione che rivoluzionò il mondo dell’apnea con record di immersione di oltre 100 metri di profondità, la cui vita è stata fonte d’ispirazione per il film culto Le Grand Bleu di Luc Besson, arriva nelle sale italiane il 5, 6 e 7 ottobre con Wanted Cinema.

Narrato da Jean-Marc Barr, l’attore che ha interpretato il ruolo di Mayol nel film di Besson, il documentario rivela il ritratto di un uomo che è riuscito a superare i limiti del corpo umano e della mente, per scoprire la più profonda affinità tra gli esseri umani e il mare e lo fa grazie alle preziose testimonianze dei più stretti amici, collaboratori e familiari dell’apneista, tra cui i suoi figli Dottie e Jean-Jacques e i campioni mondiali di tuffi liberi Umberto Pelizzari, William Trubridge e Mehgan Heaney-Grier.

L’uomo Delfino – ha spiegato il regista – racconta la storia di un uomo carismatico che ha diviso la sua vita tra terra e acqua, portando consapevolezza sulla nostra affinità con il mondo acquatico. Atleta, filosofo e avventuriero, Jacques Mayol ha viaggiato in tutto il mondo, dal Mediterraneo al Giappone, dall’India alle Bahamas, divulgando una visione olistica dell’esperienza umana che si basa sul bisogno di riconnettersi con la natura. Il film tratta questioni essenziali dell’esistenza umana: la morte, i limiti del corpo, il ritorno alla natura, le trappole dell’ambizione personale e della fama, l’equilibrio del corpo e dell’anima attraverso la meditazione. Questi sono i temi dominanti della vita di Mayol e che guidano la narrativa del film.

Dampyr tra Lucca e Matera: la mostra Sassi, Nuvole e Lupi al Matera Film Festival

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Sarà inaugurata il 24 settembre a Matera la mostra SASSI, NUVOLE E LUPI, organizzata da APT Basilicata e dal Matera Film festival (24-26 settembre 2020) e promossa da Lucca Changes (Lucca Comics & Games) in collaborazione con la Sergio Bonelli Editore.

L’evento è dedicato alla città dei Sassi, al fumetto Dampyr, sceneggiato da Giorgio Giusfredi e disegnato da Alessio Fortunato, e all’arte di Giuseppe Palumbo.

Nel dettaglio la mostra si dividerà in due spazi. Nello spazio principale saranno esposte in anteprima alcune tavole de “Il licantropo di Matera” di Alessio Fortunato e alcune tavole bonelliane di Giuseppe Palumbo ambientate a Matera.

Nel secondo spazio invece saranno esposte le tavole del libro PASOLINI 1964 – Oltre Matera e il Mediterraneo” di Maurizio Camerini, Alessandro Manna e Giuseppe Palumbo.

La mostra fa parte della programmazione ufficiale di Lucca Changes l’edizione 2020 di Lucca Comics & Games (il festival più importante in Europa dedicato al fumetto, al gioco, al videogioco, alla narrativa fantasy, e alle serie TV) e si inserisce all’interno dell’offerta proposta dai Campfire, di cui la città di Matera fa parte. I campfire non sono altro che avamposti sparsi su tutta la penisola, coordinati dallo staff centrale del festival, con il duplice obiettivo di raggiungere i fan appassionati di fumetti e giochi che quest’anno non potranno raggiungere Lucca e coinvolgerli in attività pensate esclusivamente per loro stringendo i rapporti con le realtà locali che sono per loro un riferimento durante tutto l’anno. L’offerta culturale si arricchisce in questo caso proprio grazie alla collaborazione con un editore partner come la Sergio Bonelli Editore.

Grazie alla partnership stretta con APT Basilicata e il Matera Film Festival sarà possibile partecipare fisicamente all’evento, ai talk e agli incontri.

Una collaborazione unica quella tra la città di Lucca e di Matera, entrambe conosciute per il loro patrimonio artistico e culturale, che sottolinea l’importanza di fare rete per valorizzare opere d’arte e artisti del nostro Paese.

Di seguito il programma dettaglio dell’evento:

24 settembre – 1° novembre               
Exhibition Matera SASSI, NUVOLE E LUPI            
“Due artisti Bonelli a Matera – Palumbo e Fortunato”
Spazio Basilicata Openspace (P.zza Vittorio Veneto, Matera)

24 Settembre, ore 11.00      
Inaugurazione mostra SASSI, NUVOLE E LUPI apertura del Matera Film Festival
Intervengono direttore APT, disegnatore Dampyr
Creative Director MFF, Produttore e Presidente onorario MFF.

26 Settembre, ore 18.00

Talk dal vivo con gli ospiti Alessio Fortunato, Giuseppe Palumbo, in collegamento streaming da Lucca Giorgio Giusfredi, sceneggiatore e co-curatore editoriale Dampyr e Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics & Games.

Diretta Streaming disponibile dal canale  Youtube di Lucca Comics & Games

Il meglio deve ancora venire, recensione del film con Fabrice Luchini

Arriva in sala dal 17 settembre il nuovo lavoro di Matthieu Delaporte e Alexandre De La Patellière, registi di Cena tra amici, la scoppiettante commedia corale che era stata un successo del 2012, tratta dalla pièce teatrale scritta dagli stessi autori, Le Prénom, che aveva dato luogo anche ad una versione italiana molto apprezzata: Il nome del figlio, di Francesca Archibugi.

I due registi tornano dietro la macchina da presa dopo essere stati autori di teatro e di numerose sceneggiature per il cinema. Scelgono di nuovo Patric Bruel, che era stato tra i protagonisti di Cena tra amici, e vi affiancano, lavorandovi per la prima volta, uno dei più noti volti della commedia francese contemporanea, Fabrice Luchini – ha lavorato tra gli altri con Éric Rohmer, Claude Lelouch e Patrice Leconte. Con Bruel ha condiviso un progetto cinematografico molti anni fa (P.R.O.F.S di Patrick Schulmann). Si dà vita così a una commedia sull’amicizia, la morte e la vita. Tre elementi che erano stati al centro di altri efficaci lavori cinematografici come lo spagnolo Truman – un vero amico è per sempre con la coppia Ricardo Darín e Javier Cámara. Anche questo aveva trovato un adattamento italiano in Domani è un altro giorno, protagonisti Marco Giallini e Valerio Mastandrea.

Il meglio deve ancora venire, la trama

Arthur, Fabrice Luchini, e César, Patric Bruel, sono amici dai tempi della scuola. Quando, per caso, Arthur scopre che César ha un cancro all’ultimo stadio, non sa come dirglielo ed è talmente in ansia che, nel momento fatidico, si confonde e lascia intendere all’amico di essere lui il malato terminale. Anche perché César gli ha appena detto di essere al settimo cielo e che sta per diventare padre. Da quel momento César si trasferisce da Arthur e i due decidono che insieme cercheranno di esaudire i desideri reciproci e di vivere la vita mettendosi realmente in gioco, fino all’ultimo giorno che gli resta da condividere. Tra equivoci, dolore e risate, saranno sorpresi da imprevisti e nuove scoperte.

Delaporte e De La Patellière omaggiano la commedia francese anni ’70

Sono gli stessi registi ad aver dichiarato di aver fatto riferimento alla commedia francese anni ’70 ed in particolare a registi come Francis Veber – il suo  La capra con Gerard Depardieu e Pierre Richard – e l’Yves Robert di Certi piccolissimi peccati, protagonista Jean Rochefort. Per quel che riguarda gli attori che avevano in mente mentre elaboravano il progetto del film, i riferimenti vanno da  Yves Montand  – il nome César è un omaggio all’omonimo personaggio interpretato da Montand in E’ simpatico ma gli romperei il muso di Claude Sautet – appunto a Rochefort. Non manca poi la commedia all’italiana e quella commistione di comicità, amarezza e anche tragedia, tipiche del genere. Su tutte, il capolavoro di Dino RisiIl sorpasso, con uno straordinario Vittorio Gassman, che però non sarebbe stato così efficace senza il suo contraltare Jean-Louis Trintignant. Ecco, dunque, chiarirsi l’idea di commedia amara, che si nutre di contrasti, a cui pensavano Delaporte e De La Patellière quando hanno immaginato il film. I due cercavano perciò una coppia di attori che fosse il più possibile esplosiva, ricca di sorprese.

Due penne raffinate e puntuali con qualche soluzione un po’ troppo facile

La ricerca della verità, della spontaneità è un cardine del lavoro, che traspone in parte il forte legame d’amicizia tra i due registi e prende spunto anche da reali problemi di salute patiti da Matthieu Delaporte. Nel mettere a punto la sceneggiatura, i due hanno cercato un costante equilibrio tra commedia e dramma, con la dominante della commedia, ma con frequenti cambi di tono. Loro stessi affermano che si tratta di “un film sulla parola”, su ciò che viene detto o non detto, sull’idea di proteggere le persone a cui si vuole bene, dicendo o non dicendo qualcosa. I dialoghi sono efficaci, in un continuo botta e risposta dei protagonisti, due anime complementari. Questo, unito alla bravura degli interpreti e alla loro facilità nel passare dal registro comico al drammatico e vice versa, fa si che il lavoro sia godibile ed abbia un buon ritmo. 

Tuttavia, da due penne raffinate come Delaporte e De La Patellière, ci si poteva aspettare qualcosa di più nel costruire il dipanarsi della vicenda, che sa sorprendere con un twist nella trama, portatore di un cambio di prospettiva e di un supplemento di riflessione, ma nel finale scivola verso alcune soluzioni un po’ troppo facili, dissonanti rispetto allo spessore e all’approfondimento sui legami e le relazioni umane fondanti della vita che gli autori avevano dimostrato nel resto della pellicola. In particolare, risente di ciò l’evoluzione del rapporto fra César e il padre, interpretato da Jean-Marie Winling, come quella della relazione tra Arthur e Randa, Zineb Triki, che lo accompagna in questo percorso nella malattia.  Sorprende invece.

Una buona alchimia tra gli interpreti   

Colonna portante del film è il cast, ben assortito e dove tutti appaiono in parte. L’alchimia della coppia Luchini-Bruel funziona e riesce a dare vita a un fecondo contrasto tra la vitalità quasi infantile del personaggio di Bruel e la prevedibilità timorosa, ma anche rigorosa e affidabile di Arthur. Anche le interpreti femminili danno il loro contributo. Zineb Triki interpreta con sensibilità e inaspettata levità il personaggio di Randa, mentre Pascale Arbillot è una buona Virginie, grande amore, finito, di Arthur e ora sua affettuosa amica, oltre che madre della loro figlia Julie, Marie Narbonne.

Nella colonna sonora di Jérome Rebotier spiccano i brani dei Cure e dei Pink Floyd, che ben accompagnano la spensieratezza del personaggio di Cesar. Il meglio deve ancora venire resta una commedia piacevole che riesce a far sorridere della morte con la scanzonata vitalità e le inattese goffaggini dei suoi protagonisti, celebrando la vita e l’amicizia nelle forme più semplici e autentiche.

Il meglio deve ancora venire, il trailer

Kang il Conquistatore: tutto ciò che bisogna sapere sul villain di Ant-Man 3

Nei giorni scorsi abbiamo appreso la notizia che Jonathan Majors (star della serie Lovecraft Country) interpreterà l’antagonista principale di Ant-Man 3, ossia Kang il Conquistatore. In attesa di sapere di più sulla trama del film e sul ruolo del personaggio creato da Stan Lee e Jack Kirby nel terzo capitolo dedicato alle avventure di Scott Lang, Screen Rant ha raccolto tutto ciò che bisogna sapere su Nathaniel Richards per meglio prepararsi al suo debutto nel MCU:

Alcune precisazioni sul Multiverso

I film di Ant-Man hanno impostato il concetto di viaggio nel tempo all’interno del MCU introducendo il Regno Quantico, “una realtà in cui lo spazio e il tempo diventano irrilevanti”. Tale concetto è diventato centrale in Avengers: Endgame, con Tony Stark che ha capito come sfruttare proprio quel Regno Quantico per tornare indietro nel tempo. Ciò ha permesso ai Vendicatori di annullare lo schiocco di Thanos, ripristinando metà della vita nell’universo e permettendo finalmente agli eroi di sconfiggere il Titano Pazzo.

È diventato quindi chiaro che il Multiverso, un concetto che abbraccia sia il tempo che il viaggio dimensionale, sarà la chiave della Fase 4 del MCU. In tal senso, il titolo ufficiale del sequel di Doctor Strange è abbastanza indicativo: Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Parallelamente, l’annunciata serie Disney+ dedicata a Loki vedrà il Dio dell’Inganno provenire da una linea temporale alternativa. Inoltre, le foto dal set dello show hanno anticipato l’arrivo della Time Variance Authority, un’organizzazione che nei fumetti si occupa di controllare proprio i viaggi nel tempo e le timeline alternative.

Fatte queste premesse assolutamente necessarie, non sorprende che il MCU stia per introdurre un cattivo tanto complesso come quello di Kang il Conquistatore, dal momento che la sua peculiarità è per l’appunto quella di poter viaggiare nel tempo.

Le origini di Kang

I viaggi nel tempo sono una faccenda piuttosto complicata. Sfortunatamente, questo significa che molti personaggi che viaggiano nel tempo hanno retroscena altrettanto complessi. Nei fumetti, Kang il Conquistatore è l’alter ego di Nathaniel Richards, un antenato di Reed Richards e Sue Storm dei Fantastici Quattro. È nato nel 30° secolo, un’epoca in cui il mondo era consumato dalla violenza; Kang ha portato la pace conquistando il pianeta. Quando ottenne l’accesso ad una macchina del tempo, Kang iniziò ad espandere la sua conquista nel corso della storia, assumendo spesso altre identità come Immortus, il Centurione Scarlatto o il Faraone Rama-Tut.

Il viaggio nel tempo di Kang lo trasforma essenzialmente in un complesso evento spazio-temporale a sé stante, con le linee temporali che sono cambiate molte volte grazie a lui. Si preoccupa poco delle leggi del tempo e ha spesso interagito con la sua storia personale. In diverse occasioni qualcosa è andato storto, dal momento che il suo io adolescente era sconvolto dal suo futuro e ha tentato di cancellarlo viaggiando indietro nel tempo e fondando gli Young Avengers in qualità di Iron Lad. Tutte le diverse identità di Kang – Immortus, Rama-Tut e così via – si sono frammentate e sono diventate esseri quasi diversi a pieno titolo. Non è insolito per una storia di Kang vedere due diverse versioni del viaggiatore nel tempo che si scontrano.

I poteri di Kang

Kang il Conquistatore ha origine nel 30° secolo, un periodo in cui l’umanità aveva già imparato a migliorare le sue qualità fisiche, come forza e velocità. In quanto tale, è già oltre il tradizionale picco umano, agendo facilmente ai livelli di super soldati moderni come Capitan America. Discendente di Reed Richards, Kang è un genio senza precedenti ed è anche un eroe tattico estremamente abile. È stato in grado di conquistare tuto il 30° secolo e di estendere la sua conquista nel tempo in una dimensione nota come Limbo, una sorta di luogo analogo al Regno Quantico nel MCU. Sfortunatamente, la più grande forza di Kang – la sua determinazione implacabile e la sua volontà indomabile – è spesso anche la sua più grande debolezza. Non può accettare una sfida senza voler sconfiggere il suo avversario, e in un’occasione la sua tenacia – ha viaggiato costantemente indietro nel tempo per combattere più e più volte la stessa battaglia contro Ultron – ha quasi distrutto l’intero Multiverso, frantumando il tempo e lo spazio.

Kang indossa una potente armatura da battaglia e ha accesso a tutte le armi della storia, comprese alcune di quelle create dopo il 30° secolo e che ha intravisto attraverso i viaggi nel tempo. Ha incorporato la tecnologia di evocazione nella sua armatura, permettendogli di entrare in possesso di qualsiasi arma che ritenga necessaria durante il flusso temporale. Inoltre, Kang viaggia attraverso la storia per reclutare i più grandi guerrieri, sconfiggendoli in combattimento o reclutandoli nel suo esercito. Ovviamente preferisce essere il leader.

L’interprete di Kang nel MCU

Jonathan Majors, star della serie Lovecraft Country, è stata scelta per interpretare Kang il Conquistatore in Ant-Man 3. La Marvel deve ancora renderlo ufficiale, ma fonti vicine allo studio hanno suggerito che Kang sarà uno dei principali cattivi del sequel, anche se alcuni indizi suggeriscono che il personaggio sarà molto diverso dalla controparte cartacea.

La cosa potrebbe avere un senso, dal momento che il Kang dei fumetti è un personaggio incredibilmente complesso, dal momento che il tempo si è sostanzialmente frantumato intorno a lui, creando innumerevoli e diverse incarnazioni dello stesso. Majors è una stella nascente, e oltre alla serie Lovecraft Country ha recitato anche in Da 5 Bloods di Spike Lee. La Marvel sarà senza dubbio lieta di aggiungere l’attore alla grande famiglia Marvel.

Il ruolo di Kang nel futuro del MCU

Peyton Reed ha lavorato alla sceneggiatura di Ant-Man 3 durante la pandemia, ma ovviamente in questo momento sta ancora cercando di essere il più criptico possibile sul film.“Penso che il terzo film di Ant-Man sarà… un film molto più grande e articolato dei primi due”, aveva dichiarato il regista. “Avrà un modello visivo molto, molto diverso. Questo è tutto quello che posso dire”. Tuttavia, per quanto grandi possano essere le ambizioni di Reed per Ant-Man 3, è lecito ritenere che Kang apparirà sì come antagonista principale di quel film, ma non è escluso che possa giocare un ruolo ancora più importante come cattivo ricorrente all’interno del MCU, diventando quindi una sorta di Thanos delle prossime fasi. Dato che Majors è già stato scelto per la parte, è possibile che possa apparire anche prima di Ant-Man 3, magari proprio nella serie dedicata a Loki

In Captain America: Civil War, Visione ha giustificato gli Accordi di Sokovia spiegando che avrebbero rappresentato una vera sfida per i Vendicatori. Avengers: Endgame potrebbe anche aver segnato la fine per i personaggi di Tony Stark e Steve Rogers, ma ci osno ancora innumerevoli personaggi che un personaggio come Kang non vedrebbe l’ora di sfidare. Captain Marvel era abbastanza potente da abbattere il Sanctuary-II e sconfiggere Thanos; Thor brandisce un’arma con il potenziale per distruggere i pianeti; il MCU sta per introdurre gli Eterni, esseri i cui poteri superano quasi tutto ciò che abbiamo visto nell’universo condiviso fino ad oggi. È facile immaginare, quindi, che Kang decida che la Terra del 21° secolo sia pronta per la conquista, iniziando ad orchestrare la caduta degli Eroi più potenti del Pinaeta. Se tutto ciò dovesse essere confermato, Jonathan Majors si è appena guadagnato il ruolo del prossimo grande cattivo del MCU.

Black Is King: intervista a Kwasi Fordjour

Black Is King: intervista a Kwasi Fordjour

Si è parlato moltissimo di questo progetto, il visual album di Beyoncé prodotto dalla Parkwood Entertainment disponibile su Disney+ da fine luglio. Il progetto è basato sulle musiche di The Lion King: The Gift, ricordiamo che la stessa Queen B ha fatto parte del live action lo scorso anno, ed è una reinvenzione dei temi dell’iconico film Disney per guidare i giovani di oggi in un viaggio alla ricerca di se stessi e del proprio paese dove essere re e regine.

È il primo esperimento del genere per Beyoncé, abituata ai successi, che è stato una sfida anche dal punto di vista produttivo. Il film, infatti, è stato girato in diverse location, la fotografica si concentra su personaggi e paesaggio per sottolinearne la bellezza e l’importanza. Si va dall’Africa a Londra, da New York a Los Angeles fino in Belgio per vedere danzare l’incredibile gruppo di ballerini e attori, ognuno volto a valorizzarne il proprio paese.

La produzione è durata più di un anno e si avvale della collaborazione di persone note all’entourage dell’artista come il co-regista Kwasi Fordjour, che abbiamo avuto il piacere di intervistare e chiedergli come è stato partecipare a questo incredibile progetto.

Intervista a Kwasi Fordjour, co-regista di Black is King

Com’è il tuo rapporto con Beyoncé e come è cambiato in tutti questi anni?

“La nostra collaborazione lavorativa non fa che crescere e evolvere perché siamo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, facciamo molto brainstorming e siamo molto creativi”

È difficile lavorare con lei?

“No assolutamente, è una visionaria, è appassionata in tutto quello che fa, ti spinge a dare sempre il meglio e non ci sono mai stati problemi”

Cosa ti è piaciuto di più di questo progetto?

“La cosa che più amo di questo progetto è sono i messaggi che contiene, quelli del rispetto, delle tradizioni, dei nostri antenati, è un racconto di maturità, riguarda tutti gli adulti e i bambini che stanno cercando loro stessi all’interno di un nucleo, e l’essere collegati a Il Re Leone che ha una storia così iconica e universale è la mia parte preferita”

Che ricordo hai de Il Re Leone?

“Ricordo di averlo visto con mia madre che stava piangendo moltissimo, avrò avuto sei o sette anni, la guardavo e non riuscivo a capire perché piangesse in quel modo, l’ho realizzato lavorando a questo progetto. È il mio ricordo più dolce, realizzare che impatto questa storia possa avere per più di una generazione”

Come siete riusciti a costruire il progetto?

“Non è stato facile, tutto è iniziato nel giardino di Beyoncé negli Hampton, quello che avevamo era un obiettivo e dei messaggi da voler comunicare, abbiamo iniziato a confrontarci con registi di tutto il mondo per espandere la nostra visione e poi poter unire tutto insieme. Ne abbiamo parlato per ore ci siamo confrontati su tutto”

Hai avuto paura?

“Nel momento no, perché quando lavori con persone splendide, positive, che hanno un obiettivo non pensi al progetto in se e per se, pensi al messaggio che vuoi comunicare, è  stato un vero lavoro d’amore. Ora ti guardi indietro e pensi Wow, ce l’abbiamo fatta” ma sul momento no, non ho avuto paura”

È un anno difficile per tutti noi e con le proteste che stanno verificandosi per tutto il mondo viene da chiedersi, cosa si può fare per cambiare la mente delle persone?

“Per me tutto inizia in casa, il modo in cui cresci i tuoi figli, consentirgli, a prescindere dalla razza, di guardare prodotti come Black Is King, perché ti forza e ti insegna a comprendere il valore di persona con tradizioni e eredità culturali differenti dalle tue, una volta compreso quello capisci che siamo tutti uguali, con gli stessi traumi, la stessa storia e nessuno è migliore di chi gli sta seduto accanto. Siamo tutti sullo stesso pianeta.”

Un film può essere d’esempio?

“Credo che l’educazione possa esserlo, non solo un film.”

Jurassic World: Dominion, Colin Trevorrow sul rapporto con il cast originale

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Colin Trevorrow ha rilasciato una nuova intervista a Premiere in cui ha parlato delle riprese di Jurassic World: Dominion e del rapporto con il cast originale di Jurassic Park, che come sappiamo ormai da diverso tempo tornerà per il nuovo capitolo della saga dedicata ai dinosauri.

Jurassic World: Dominion è stato uno dei primi blockbuster di Hollywood a tornare in produzione dopo lo stop causato dalla pandemia di Covid-19. A proposito delle riprese, Trevorrow ha spiegato: “Siamo perfettamente in linea con il programma. Ovviamente, non è facile girare in queste condizioni. Stiamo lavorando tutti in maniera disciplinata, mantenendo le distanza e portando le mascherine. La Universal e i produttori hanno messo a disposizione tutto il necessario. Quindi, nonostante lo slittamento a causa della pandemia, siamo comunque nei tempi previsti. Si tratta di una produzione enorme e naturalmente non abbiamo ancora finito. Mancano ancora un bel po’ di settimane.”

Per quanto riguarda, invece, il lavoro con Sam Neill, Laura Derne Jeff Goldblum, ha dichiarato: “Avere la possibilità di dirigere il trio originale di Jurassic Park insieme agli attori di Jurassic World è la cosa più emozionante che potesse capitarmi. Non so se riuscirò mai a fare qualcosa di meglio! C’è davvero tantissima comprensione sul set… almeno tra gli attori, perché potrebbe non essercene invece tra i personaggi!”

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Diane Guerrero: 10 cose che non sai sull’attrice

Diane Guerrero: 10 cose che non sai sull’attrice

Protagonista di celebri serie televisive, Diane Guerrero si è in pochi anni guadagnata la fama di attrice versatile e di talento, sempre pronta a nuove sfide. Attualmente coinvolta in nuovi progetti, la Guerrero sembra intenzionata a dimostrare, interpretazione dopo interpretazione, di poter ambire ad essere uno dei nomi di punta della televisione. I suoi fan aspettano però di vederla anche sul grande schermo, con un film che possa ulteriormente metterla alla prova.

Ecco 10 cose che non sai di Diane Guerrero.

Diane Guerrero Orange is the new black

Diane Guerrero: i suoi film e le serie TV

10. È nota per i suoi ruoli televisivi. Dopo aver inizialmente recitato in alcuni episodi di serie come Body of Proof (2011) e Person of Interest (2013), l’attrice ha modo di ottenere grande popolarità ricoprendo il ruolo di Maritza Ramos nella serie Orange Is The New Black (2013-2019), dove recita accanto alle attrici Taylor Schilling, Natasha Lyonne e Laura Prepon. Parallelamente, dal 2014 al 2019 recita anche nel ruolo di Lina in Jane the Virgin, con Gina Rodriguez. Ha poi recitato anche nella serie Superior Donuts (2017-2018). Dal 2019, invece, ricopre il ruolo di Crazy Jane in Doom Patrol, accanto agli attori Brendan Fraser e Timothy Dalton.

9. Ha recitato in alcuni film per il cinema. Ciò che attualmente manca all’attrice è un ruolo cinematografico in un film di particolare importanza. L’attrice è infatti già approdata sul grande schermo, ma solo in film poco conosciuti o privi di distribuzione estera. Tra le sue prime esperienze si annoverano i titoli Festival (2011), Beyond Control (2012), e l’horror Open Vacancy (2012). In seguito, anche grazie alla popolarità ottenuta con la televisione, recita in titoli più apprezzati come Emoticon 😉 (2014), My Man Is a Loser (2014), Peter and John (2015) e Happy Yummy Chicken (2016). Nel 2019 è in Killerman, con Liam Hemsworth, per poi recitare in Blast Beat (2020) e Blood Brothers (2021).

8. È anche doppiatrice. Una prima, seppur anonima, incursione nel mondo del doppiaggio, è stata per la Guerrero quella svolta per il videogioco Grand Theft Auto V, del 2013, dove dava voce ad alcuni personaggi della città dove si svolge la storia. L’attrice tornerà poi a dar voce ad un personaggio animato con la serie Disney Elena di Avalor, dove interpreta Vestia. Questa parte le ha permesso di consolidare e farsi conoscere anche per le sue qualità da doppiatrice. In seguito, ha dato voce a Jessica Cruz nel film animato Justice League vs. the Fatal Five.

Diane Guerrero in Orange Is the New Black

7. Ha condiviso una parte di sé con il personaggio. Dopo la sua assenza nella sesta stagione di Orange Is the New Black, l’attrice venne richiamata per la settima ed ultima, dove ha potuto dare una conclusione alla storia del proprio personaggio. Negli ultimi episodi, infatti, la sua Maritza Ramos si ritrova ad essere deportata in Colombia. Questo evento è stato particolarmente difficile da rappresentare per l’attrice, la quale ha realmente visto deportati nel paese sudamericano i suoi genitori quando lei aveva solo 14 anni. Dopo aver condiviso tale evento in un libro di memorie, l’ideatore della serie decise di farlo diventare parte della serie, così da poter mostrare la brutalità di queste separazioni forzate.

6. Ha vinto importanti premi grazie alla serie. Grazie alla serie Netflix, l’attrice ha avuto modo di affermarsi all’interno dell’industria, ottenendo anche prestigiosi riconoscimenti. Infatti, si è ritrovata a vincere ben 3 Screen Actors Guild Awards, nella categoria per il miglior cast in una serie commedia. Condivisi con tutte le altre sue colleghe, questi premi hanno ulteriormente dimostrato la grande coesione del gruppo, elemento di forza della serie. Pur non trattandosi di premi alla singola interpretazione, la Guerrero si è dichiarata entusiasta dei riconoscimenti, i quali l’hanno aiutata ad ottenere maggiore visibilità.

Diane Guerrero Instagram

Diane Guerrero in Jane the Virgin

5. È stata la migliore amica della protagonista. Nella serie Jane the Virgin, incentrata sulla giovane ragazza del titolo, la quale si ritrova ad essere incinta pur non avendo mai perso la verginità, la Guerrero ha svolto un ruolo molto importante. L’attrice ha infatti ricoperto il ruolo di Lina Santillan. Questa è la migliore amica della protagonista, che la supporta nelle sue peripezie. Il personaggio di Lina non compare però sempre in modo fisso all’interno della serie. Nelle prime tre stagioni è infatti una presenza ricorrente, ma nelle ultime due stagioni assume la forma di una guest star.

Diane Guerrero è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un profilo seguito da 2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere immagini relative ai propri momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano però anche tante curiosità, foto di luoghi visitati, immagini promozionali dei suoi progetti o foto di backstage dai set a cui ha preso parte. Con oltre 400 post, qui è infatti possibile rimanere sempre aggiornati sulla vita dell’interprete, venendo a conoscenza dei suoi progetti cinematografici o televisivi attuali o futuri.

3. Utilizza il social per sostenere diverse battaglie sociali. L’attrice ha da sempre utilizzato la popolarità raggiunta per far sentire la propria voce in sostegno di alcune battaglie sociali a lei molto care. La Guerrero si è infatti dichiarata molto contrariata dall’amministrazione Trump, specialmente sul tema dell’immigrazione. È dunque solita condividere nel suo profilo pensieri a riguardo, come anche riguardo alle numerose questioni raziali di questi ultimi tempi. Attraverso l’utilizzo di video e di Instagram TV, poi, condivide con ulteriore incisività il proprio punto di vista.

Diane Guerrero ha un fidanzato?

2. È molto riservata. L’attrice ha più volte manifestato il desiderio di mantenere la propria vita sentimentale il più privata possibile. Lei preferisce infatti far parlare di sé per le proprie interpretazioni o per le cause sociali sostenute. Ad ogni modo, è nota la sua relazione con Joseph Ferrara, con il quale sembrava pronta al matrimonio, salvo poi annunciare la fine della relazione. Nel 2019, invece, l’attrice è stata vista in compagnia dell’attore Milo Ventimiglia, ma nessuna voce riguardo una loro relazione è stata confermata.

Diane Guerrero: età e altezza

1. Diane Guerrero è nata nel New Jersey, Stati Uniti, il 21 luglio del 1986. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

Venom: Carnage doveva essere l’antagonista principale

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Venom: Carnage doveva essere l’antagonista principale

Alcuni nuovi concept art di Venom rivelano che Carnage avrebbe dovuto essere il villain principale del film. Nonostante non abbiamo alcun esplicito collegamento con Spider-Man, il cinecomic con Tom Hardy è stato uno dei più grandi successi del 2018, arrivando ad incassare oltre 800 milioni di dollari in tutto il mondo. Sulla scia dell’enorme successo del primo film, è stato annunciato il sequel, Venom: Let There Be Carnage, che a causa della pandemia di Covid-19 è stato posticipato a Giugno del 2021 (sarebbe dovuto arrivare in sala il mese prossimo).

Nonostante il grande successo di pubblico, Venom non è stato accolto bene dalla critica, nonostante la scena post-credit del film abbia suscitato un notevole interesse per il futuro del personaggio sul grande schermo. Nella scena in questione, infatti, Eddie si prepara a intervistare il serial killer Cletus Kasady (interpretato da Woody Harrelson) in carcere, anticipando così l’arrivo di Carnage sul grande schermo. Adesso i fan saranno sorpresi nell’apprendere che, in origine, il principale antagonista del film doveva essere proprio il simbionte alieno di colore rosso e nero.

Sono infatti stati diffusi online alcuni concept art realizzati per il film dall’artista Paolo Giandoso (via The Venom Site) che ci mostrano proprio come Carnage faceva parte del film, prima che il dott. Carlton Drake/Riot (Riz Ahmed) divenne il villain principale. Gli artwork ci mostrano Carnage e Venom impegnati in un duro scontro, che presumibilmente avrebbe dovuto rappresentare il climax del film. Potete vedere alcuni dei concept di seguito. Per vederli tutti, cliccate qui.

L’uscita del sequel di Venom nelle sale

In Venom: Let There Be Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man. Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock. Nel cast del sequel anche Michelle Williams nei panni di Anne Weying, Woody Harrelson nei panni di Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.

Venom: Let There Be Carnage dovrebbe arrivare al cinema il 25 Giugno 2021, ma di recente Tony Vinciquerra, presidente di Sony Pictures Entertainment, ha lasciato intendere in una recente intervista che lo studio non rischierà di far uscire film ad alto budget in un momento in cui i cinema stanno ancora risentendo della pandemia di Covid-19. Ciò significa che Venom 2, così come altri attesi titoli dello Spider-Verse, tra cui Morbius – potrebbero subire ancora ritardi.

Ethan Hawke dirigerà un doc dedicato a Paul Newman e Joanne Woodward

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Come riportato da Deadline, la Nook House Productions ha incaricato Ethan Hawke di dirigere un documentario dedicato alle vite e alle carriere di Paul Newman e Joanne Woodward, autorizzato dalla famiglia.

Emily Wachtel e Lisa Long Adler della Nook House Productions figureranno come produttori insieme ad Adam Gibbs e Ryan Hawke della Under the Influence Productions. In una dichiarazione ufficialmente Hawke ha promesso “uno sguardo raro ed esclusivo alle carriere di entrambi gli attori e ad una complessa relazione di 50 anni che alla fine è riuscita a battere incredibili aspettative.” 

La storia d’amore tra Newman e Woodward è davvero una di quelle storie che sembrano essere state scritte da uno sceneggiatore di Hollywood. I due si incontrarono per la prima volta all’inizio degli anni ’50 durante la produzione di uno spettacolo di Broadway basato sul dramma romantico Picnic. Subito dopo avrebbero lavorato di nuovo insieme nel film La lunga estate calda di Martin Ritt. L’anno successivo all’uscita della pellicola, Newman e Woodward si sposarono, diventando una delle più celebri e amate coppie hollywoodiane.

Paul Newman è scomparso nel 2008, pochi mesi prima che la coppia potesse celebrare il loro 50esimo anniversario di nozze. Per Ethan Hawke si tratterà della seconda esperienza alla regia di un documentario: l’attore aveva già diretto Seymour: An Introduction, che ripercorre la carriera di Seymour Bernstein, un pianista americano che lo stesso Hawke ha sempre descritto come una figura di mentore.

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