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Wonder Woman 1984: ecco quando uscirà in Italia

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Wonder Woman 1984: ecco quando uscirà in Italia

Warner Bros. Entertainment Italia annuncia l’arrivo di Wonder Woman 1984 l’attesissimo film diretto da Patty Jenkins con protagonista Gal Gadot, da giovedì 14 gennaio 2021 nei cinema italiani.

Un rapido salto negli anni ’80 nella nuova avventura per il grande schermo di Wonder Woman, dove dovrà affrontare due nemici completamente nuovi: Max Lord e The Cheetah.

Con il ritorno di Patty Jenkins alla regia e di Gal Gadot nel ruolo principale, “Wonder Woman 1984” è il seguito della Warner Bros. Pictures del primo film campione d’incassi sulla supereroina DC, “Wonder Woman” del 2017, che ha incassato 822 milioni di dollari a livello mondiale. Nel film recitano anche Chris Pine nel ruolo di Steve Trevor, Kristen Wiig nel ruolo di The Cheetah, Pedro Pascal in quello di Max Lord, Robin Wright nei panni di Antiope e Connie Nielsen nei panni di Hippolyta.

Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder, Patty Jenkins, Gal Gadot e Stephen Jones sono i produttori del film. Rebecca Steel Roven Oakley, Richard Suckle, Marianne Jenkins, Geoff Johns, Walter Hamada, Chantal Nong Vo e Wesley Coller sono i produttori esecutivi.

Patty Jenkins ha diretto il film da una sceneggiatura che ha scritto con Geoff Johns e David Callaham, da una storia di Jenkins & Johns, basata sui personaggi DC. Al fianco della regista hanno lavorato dietro le quinte diversi membri del suo team di “Wonder Woman”, tra cui il direttore della fotografia Matthew Jensen, la scenografa candidata all’Oscar® Aline Bonetto (“Il favoloso  mondo di Amélie”) e la costumista premio Oscar® Lindy Hemming (“Topsy-Turvy- Sottosopra”). Il montatore candidato all’Oscar® Richard Pearson (“United 93”) ha curato il montaggio del film. La musica è del compositore premio Oscar® Hans Zimmer (“Dunkirk”, “Il re leone”).

Warner Bros. Pictures presenta una produzione Atlas Entertainment / Stone Quarry, un film di Patty Jenkins, “Wonder Woman 1984.” In uscita nelle sale italiane il 14 Gennaio 2021, sarà distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.

Fuoricinema 2020: L’arte che salva – Edizione Speciale

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Fuoricinema 2020: L’arte che salva – Edizione Speciale

Che cosa sarebbe stata – che cosa sarebbe – la nostra vita senza film, senza libri, senza musica? Che cosa saremmo senza la possibilità di vedere nello sguardo di un artista e nella sua opera il segno di un riconoscimento personale che rende ogni singola vicenda individuale una vicenda universale? In questo periodo storico così crudele siamo sopravvissuti all’isolamento, abbiamo affrontato il dolore e cercato la scintilla di una speranza, anche attraverso l’arte. E abbiamo compreso ancora con più forza il valore della cultura. L’edizione 2020 di Fuoricinema – la quinta – è in un certo senso un’edizione simbolo e simbolica, e per questa ragione – per noi – ancora più preziosa: nello spirito di Fuoricinema cercheremo di portare con momenti di riflessione e di intrattenimento il significato del periodo che stiamo vivendo e – soprattutto – di come possiamo immaginare il futuro, di come possiamo coltivare la condivisione, la relazione – indispensabile e vitale – con il pubblico e il senso di appartenenza a una comunità. Un ringraziamento di cuore alla vicinanza e all’adesione artistica e valoriale di Banco BPM, che ci ha dato fiducia anche quest’anno e nostro partner dalla prima ora.

Il cinema è sviluppo civile, volano di immagini, cultura e intrattenimento. – ha dichiarato Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato di Banco BPM – Credo fermamente che una manifestazione come Fuoricinema che noi affianchiamo sin dal suo esordio e che unisce intrattenimento, cultura e condivisione sia fondamentale per riaffermare i valori in cui la nostra Banca ha sempre creduto e di cui oggi si sente tanto il bisogno. Fare banca non significa solo aiutare la crescita economica, ma anche incentivare la crescita della società civile. Non ci può esser crescita economica senza crescita sociale e culturale”.

Dedichiamo Fuoricinema 2020, che viene dopo quattro edizioni dallo straordinario successo in termini di pubblico e ospiti (oltre 90 mila spettatori nel corso delle quattro edizioni per oltre 300 artisti ospiti sul palco), al cinema, al suo potere salvifico, e, più in generale, all’arte. Il titolo di questa edizione è infatti Fuoricinema – l’arte che salva: mai come oggi abbiamo compreso e stiamo comprendendo il ruolo dell’arte e della cultura in generale come valore fondante della nostra identità, tra luci e ombre, nella ricchezza del talento e della creatività e nella difficoltà di farne sistema a beneficio comune. Fuoricinema si svolgerà presso il giardino di Triennale Milano all’arena AriAnteo nel rispetto delle disposizioni di legge previste. Abbiamo rimodulato il format in un’edizione inevitabilmente ridimensionata, con l’obiettivo di continuare a realizzare un evento – che si fonda sull’esperienza dell’incontro tra persone – live, all’aperto e nel cuore di Milano. La conduzione dell’evento è affidata con grande gioia all’attrice Marina Rocco per il terzo anno consecutivo.

Agli incontri dal vivo si aggiungeranno contributi video e collegamenti in streaming, inoltre l’intera manifestazione sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook di Fuoricinema (https://www.facebook.com/Fuoricinema). Fuoricinema è una maratona no-stop di incontri e proiezioni, che mette in contatto diretto il pubblico con artisti e personalità del mondo del cinema, dello spettacolo, della cultura e dell’informazione, che si alternano sul palco in un dialogo con giornalisti e conduttori. Quest’anno gli incontri saranno a ingresso gratuito con possibilità di prenotazione, le proiezioni saranno invece a pagamento, acquistabili su www.fuoricinema.com.

Il programma, Fuoricinema

L’apertura sarà sabato 19 settembre, alle ore 18.30, con la presidentessa dell’Accademia David di Donatello, Piera Detassis, che anticiperà il primo talk di Fuoricinema, quello con Antonio Albanese. A seguire, ospiteremo la neonata associazione Unita – Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo, presieduta da Vittoria Puccini, ospite di Fuoricinema insieme a Fabrizio Gifuni, Marco Bonini, Edoardo Natoli e Stefano Scherini. E poi ancora una grande regista, di ritorno dalla 77ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: Susanna Nicchiarelli con il suo meraviglioso Miss Marx. Ispirandoci al tema l’arte che salva, abbiamo voluto innescare una riflessione che comprendesse a 360° tutte le forme artistiche, con focus, in particolare, sul cinema. Ma anche musica, architettura, scultura, arti figurative caratterizzeranno la due giorni di Fuoricinema.

Come proiezioni avremo infatti due grandi eventi e a seguire due cortometraggi. Sabato 19, alle ore 21, in esclusiva la diretta mondiale del concerto di Mika  Beirut, seguito dal il documentario collettivo Caro Cinema – visioni sul cinema dalla quarantena; domenica 20 settembre, sempre alle ore 21, avremo l’anteprima del film Paolo Conte. Via con me di Giorgio Verdelli, seguito dal cortometraggio Solitaire di Edoardo Natoli, presentato alle Giornate degli Autori dell’ambito della 77ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.  Il palinsesto della giornata di domenica è costellato da numerosi incontri, come il dialogo tra Stefano Boeri e Folco Orselli, dal titolo Canzoni per vivere meglio Milano, e da conversazioni con protagonisti del mondo del cinema contemporaneo, come Damiano d’Innocenzo e Claudio Giovannesi, ma anche Stefano Accorsi, Neri Marcorè e i fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio. Un altro grande protagonista del mondo del cinema, questa volta internazionale, parteciperà in collegamento video, si tratta di John Turturro, direttamente dal set di Batman.

Domenica ospiteremo anche Enrico Bertolino in un dialogo su Milano all’epoca del Coronavirus; Salvatore Veca, Nicola Montano e Giangiacomo Schiavi che si interrogheranno, anche da un punto di vista medico-sanitario, sul mistero della Notte di Michelangelo. Sarà poi il momento di Tema d’amore, un incontro che vede protagonista Andrea Morricone, musicista e compositore e figlio del Maestro Ennio, che desideriamo sentitamente ricordare. A chiudere in bellezza il palinsesto di incontri di Fuoricinema, un mito della comicità degli anni Ottanta, nonché un tassello della storia dello spettacolo italiano, Cochi Ponzoni.

Un ringraziamento sincero a

Tucano, Lexus, Movie Media, Glitter Make Up, Laser Film, Nuova Digiservice e ai nostri media partner storici Sky e Smemoranda. Grazie anche a Ratanà, nella persona dello chef Cesare Battisti e della sua squadra.

The Mandalorian 2: trailer e poster della nuova stagione

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The Mandalorian 2: trailer e poster della nuova stagione

Oggi Disney+ ha diffuso il nuovo trailer, il poster e le immagini di The Mandalorian 2, l’attesissima seconda stagione della serie Lucasfilm acclamata dalla critica The Mandalorian. Il Mandaloriano e il Bambino continuano il loro viaggio, affrontando nemici e radunando alleati mentre si fanno strada attraverso una galassia pericolosa nell’era tumultuosa dopo il crollo dell’Impero Galattico.

The Mandalorian 2 è interpretata da Pedro Pascal, Gina Carano, Carl Weathers e Giancarlo Esposito. I registi della nuova stagione sono Jon Favreau, Dave Filoni, Bryce Dallas Howard, Rick Famuyiwa, Carl Weathers, Peyton Reed e Robert Rodriguez. Lo showrunner Jon Favreau è il produttore esecutivo insieme a Dave Filoni, Kathleen Kennedy e Colin Wilson, con Karen Gilchrist nel ruolo di co-produttore esecutivo. La nuova stagione parte venerdì 30 ottobre in streaming solo su Disney+.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare The Mandalorian e altre produzioni originali

The Mandalorian 2

The Mandalorian 2 è la seconda stagione della serie tv The Mandalorian live action basata sull’universo di Star Wars prodotta dalla LucasFilm per la piattaforma streaming Disney+.

Ambientata nell’universo di Guerre stellari dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e prima di Star Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del Primo Ordine, The Mandalorian racconta le difficoltà di un pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.

The Mandalorian è prodotta e scritta da Jon Favreau (già produttore de Il Re Leone e delle saghe di Avengers e Iron Man). Nel cast anche Gina Carano (DeadpoolFast and Furious); Carl Weathers (Apollo Creed nella saga di Rocky), Nick Nolte (Cape FearIl Principe delle maree), Emily Swallow (SupernaturalLe regole del delitto perfetto), Taika Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo Rabbit), Giancarlo Esposito (Fa’ la cosa giustaBreaking Bad) e Omid Abtahi (24HomelandStar Wars: The Clone Wars).

The Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi, racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A interpretarlo Pedro Pascal (Game of ThronesNarcos).

Ratched, recensione della serie Netflix di Ryan Murphy

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Ratched, recensione della serie Netflix di Ryan Murphy

Dopo il grande successo di Hollywood, Ryan Murphy torna a proporre al suo pubblico, tramite Netflix, una nuova serie originale che va ad esplorare le origini di uno dei personaggi cinematografici più amati ed odiati di sempre, l’infermiera Mildred Ratched, protagonista di Qualcuno volò sul nido del cuculo. E se è vero che il personaggio originale nasce dalle pagine del romanzo omonimo di Ken Kesey, è altrettanto vero che l’infermiera Ratched è stata consegnata all’immortalità da Louise Flatcher, che per il ruolo vinse premio Oscar, Golden Globe e BAFTA.

Ad incarnare la protagonista della serie di Ryan Murphy è Sarah Paulson, alla quale ancora una volta l’autore chiede uno sforzo importante. L’attrice profonde in Mildred tutto il suo immenso talento e si fa seguire in questa origin story da consumare tutta d’uno fiato; gli otto episodi di Ratched richiedono di essere guardati in binge watching. Ma andiamo con ordine. Mentre il film di Milos Forman era ambientato in Oregon, nel 1963, la storia che racconta Murphy va indietro nel tempo fino al 1947.

Ratched Origin Story

Durante una notte di pioggia, un bel giovane trova riparo in una residenza per prelati, sembra un comune viandante sorpreso da un temporale, fino a che non comincia brutalmente ad uccidere tutti i residenti dell’abitazione. Ci spostiamo poi in California, presso l’istituto per malati di mente Santa Lucia, dove il Dott. Hannover è l’unico dottore che crede che chi soffre di patologie mentali possa effettivamente essere curato, e non solo internato come si era sempre fatto. In questo luogo immacolato e vagamente inquietante arriva Mildred, una donna elegantissima, affascinante e molto sicura, che farà di tutto per essere assunta e per consolidare la sua influenza sul dottor Hannover e il suo potere su tutto l’ospedale.

Pian piano scopriremo qual è il vero scopo di Mildred e impareremo a sondarne la mente e l’animo, pozzi neri ricchi di scintillii e insenature da scandagliare. L’idea di scrivere la storia di origine di un personaggio così affascinante è sicuramente allettante, e Ryan Murphy ha intercettato questa possibilità in mezzo a tanti altri autori che avrebbero potuto fare lo stesso. Certo, l’ideatore di AHS e di ACS sembra essere già sulla carta la persona adatta a raccontare una storia morbosa, violenta, intrigante e controversa e anche nella realtà il suo lavoro si rivela effettivamente vincente.

I due pilastri su cui poggia Ratched

Ratched è una serie che presenta tutti gli elementi di un prodotto che farà parlare di sé e che piacerà tanto ai fan, non solo a quelli di Murphy ma anche a quelli del thriller. La storia infatti si regge su due piedistalli granitici: da una parte un intreccio forte, solido, pieno di personaggi intriganti e di svolte narrative avvincenti; dall’altra una protagonista enorme. Ancora una volta Sarah Paulson dà conferma del suo talento incredibile. La sua Mildred è una donna affascinante, fiera ed elegante, è anche estremamente intelligente, è efferata e volitiva, riesce persino ad essere tenera e compassionevole, presenta in nuce tutte le caratteristiche che andranno poi a solidificarsi intorno alla spietata personalità della protagonista del film di Forman.

Il talento di Murphy, che non sempre riesce a trapelare dalle sue creazioni (chi scrive non aveva affatto gradito Hollywood, a suo tempo), questa volta si mette al servizio di una storia che è perfettamente adeguata al suo stile e così entrambi ne escono valorizzati. Oltre alle scelte di rappresentazione grafica della violenza, dell’utilizzo espressionistico e anti-naturalistico dei colori e della consueta accuratezza nel decor e nei costumi, l’autore torna a parlare di omosessualità (tra le altre cose), ma per la prima volta lo fa da un punto di vista medico, rievocando con vividi particolari, quel periodo di tempo purtroppo molto lungo, in cui l’omosessualità veniva considerata una patologia mentale, da curare con metodi che poco avevano a che fare con la medicina e tutto invece con la tortura vera e propria. E sarebbe bello dire che, ad oggi, le cose sono completamente cambiate!

Una sorellanza di “streghe”

Intorno a Paulson, Murphy costruisce una rete di personaggi davvero interessanti, sfaccettati e tutti validi, dalla ricca Lenore Osgood, interpretata da Sharon Stone, alla rigida infermiera Betsy Bucket, di Judy Davis, fino al bellissimo personaggio di Gwendolyn Briggs scritto per Cynthia Nixon e tutte le guest star, tra cui spiccano Corey Stoll e Vincent D’Onofrio. Quello che Murphy costruisce, dentro alla storia di Mildred, è anche un inno alla sorellanza, a donne che uniscono le loro forze e i loro intenti, donne risolute e agguerrite, anche di fronte a situazioni spinose, violente, delicate da gestire. Mildred, Betsy, Gwendolyn non perdono mai il controllo, per quanto possano essere difficili le circostanze in cui si trovano, riuscendo sempre a trovare una strada, soprattutto attraverso l’accordo reciproco e questo, più di ogni altro, sembra il vero colpo di scena che l’autore piazza sotto al naso di tutti.

Ratched è a tutti gli effetti figlia di Ryan Murphy, le atmosfere elegantissime che strabordano nel kitsch, la morbosità dei personaggi, la violenza grafica, la riflessione sull’omosessualità, la critica alla società, una trama avvincente, personaggi borderline e a tratti sgradevoli, eroi difficili da incasellare che attraggono e respingono allo stesso tempo. Nella serie originale Netflix, Murphy infonde tutto ciò che ha caratterizzato la sua produzione fino ad oggi, per lo fa con grande maturità ed equilibrio.

Nella conclusione aperta, che lascia ampio spazio alla possibilità di un secondo ciclo, Ratched svela il suo punto debole, ovvero l’incapacità di chiudere una storia che si sa essere buona per cedere piuttosto alla tentazione di annacquarla con altre eventuali stagioni, che potrebbero invece rivelarsi non all’altezza.

Timothy Dalton: 10 cose che non sai sull’attore

Timothy Dalton: 10 cose che non sai sull’attore

Interprete di noti personaggi tra cinema e televisione, tra cui si annovera quello dell’agente segreto più famoso del mondo, Timothy Dalton ha costruito negli anni una carriera ricca di successi, divenendo interprete noto e apprezzato. Con il suo carisma e il suo irresistibile volto, ha sempre ricercato i progetti più giusti per sé, ottenendo un successo dietro l’altro. Negli ultimi tempi si è inoltre distinto come doppiatore, legando il proprio nome ad una delle più celebri saghe d’animazione.

Ecco 10 cose che non sai di Timothy Dalton.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Timothy Dalton film

Timothy Dalton: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dalton debutta sul grande schermo con il film Il leone d’inverno (1968), per poi ottenere popolarità grazie a titoli come Cime tempestose (1970), Maria Stuarda, regina di Scozia (1971), Sextette (1978), Il segreto di Agatha Christie (1979) e Flash Gordon (1980). A renderlo famoso in tutto il mondo è però il ruolo di James Bond, ricoperto per i film 007 – Zona pericolo (1987) e 007 – Vendetta privata (1989). Successivamente, dirada la propria attività cinematografica, limitandosi a comparire in Le avventure di Rocketeer (1991), Vado a vivere a New York (1995), L’amore è un trucco (1997), Se cucini, ti sposo (2000), Gli ultimi fuorilegge (2001), con Colin Farrell, Looney Tunes: Back in Action (2003), con Brendan Fraser, Hot Fuzz (2007), con Simon Pegg, e The Tourist (2010), con Johnny Depp.

9. È noto anche per i suoi ruoli televisivi. Nel corso della sua carriera, Dalton ha partecipato anche a diversi film per la televisione, come Prigioniera d’amore (1969) e Antonio e Cleopatra (1983). Si è poi distinto per miniserie come Colorado (1978-1979), Jane Eyre (1983), La figlia di Mistral (1984), Aquila rossa (1994) e Rossella (1994), con Sean Bean. Dal finire degli anni Novanta ha poi recitato in The Informant (1997), Cleopatra (1999), Hercules (2005), Doctor Who (2009-2010), e Chuck (2010-2011). Suoi recenti ruoli di rilievo sono quelli per la serie Penny Dreadful (2014-2016), con Eva Green, e Doom Patrol (2019-in corso), con Alan Tudyk, dove recita nel ruolo di Niles Caulder.

8. Ha lavorato come doppiatore. Nel 2006 Dalton partecipa al doppiaggio della versione inglese del film d’animazione I racconti di Terramare. Da quel momento, inizia sempre più spesso a ricoprire il ruolo del doppiatore, divenendo celebre come voce di Mr. Pricklepants, un peluche a forma di istrice, presente in Toy Story 3 (2010) e Toy Story 4 (2019). Dalton ha poi avuto modo di riprendere il personaggio anche per una serie di cortometraggi legati alla celebre saga della Pixar.

Timothy Dalton è 007

7. Ha costruito un personaggio più simile a quello dei romanzi. Dopo l’abbandono di Roger Moore, Dalton si trovò ad essere scelto come nuovo interprete di James Bond. Egli accettò la parte a condizione di poter dar vita ad una versione dell’agente segreto che fosse simile a quella presente nei romanzi di Fleming. Egli propose infatti di mantenere il mix di professionalità e simpatia che aveva caratterizzato Bond sino a quel momento, ma volle aggiungere anche una certa vena di durezza, che potesse dare all’agente segreto quel tocco di minacciosità in più. Ottenuto di poter fare ciò, Dalton fu così il primo a tentare questo avvicinamento all’originale letterario, ottenendo diversi apprezzamenti.

6. Il ruolo gli era stato offerto più volte. Dalton sembrava destinato a dover interpretare James Bond, e dopo anni e anni di contrattazioni egli si trovò infine a ricoprirne i panni. Il ruolo gli era infatti stato offerto già nel 1969, ma l’attore si riteneva troppo giovane per la parte. Rifiutò per lo stesso motivo anche nel 1971, mentre nel 1981 per via di altri impegni. Finalmente nel 1987 arrivò a ricoprire il ruolo in due film, per poi abbandonarlo dopo di questi. Il motivo della sua rinuncia sembra essere collegata ad alcuni disaccordi avuti con la casa di produzione.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Timothy Dalton moglie

Timothy Dalton in Cime tempestose

5. Ha interpretato un noto romanzo della letteratura. Già al suo secondo film, l’attore ebbe modo di ricoprire un ruolo di particolare rilievo. Per Cime tempestose, adattamento dell’omonimo romanzo di Emily Brontë, egli si ritrovò infatti a dar vita all’antieroe Heathcliff. Questi è noto per la sua natura romantica e tormentata, che lo porta a struggersi fino a distruggersi. Per Dalton si trattò dunque di interpretare un personaggio particolarmente complesso e ricco di sfumature. La sua performance venne però particolarmente apprezzata, e permise all’attore di conoscere nuova popolarità.

Timothy Dalton in Chuck

4. È stato guest star della serie. Nella popolare serie Chuck, storia di un semplice informatico che si ritrova a custodire pericolosi segreti della CIA, compare anche Dalton nel ruolo del criminale Alexei Volkoff. Questi viene introdotto per la prima volta nell’episodio Chuck Versus the First Fight, settimo della quarta stagione, e rimane in scena per altre cinque puntata, comparendo per l’ultima volta nell’ultimo episodio della quarta stagione. Dalton ha dichiarato di aver particolarmente apprezzato il ruolo, che gli ha permesso di ritrovare molte caratteristiche conosciute con James Bond. Anche il pubblico ha molto apprezzato il suo personaggio, dispiacendosi del suo addio.

Timothy Dalton: non ha una moglie

3. Ha avuto una relazione con una nota attrice. Nel corso della sua vita Dalton ha avuto diverse relazioni, più o meno note, ma non si è mai sposato. Uno dei suoi più grandi amori è stata l’attrice Vanessa Redgrave, conosciuta sul set di Maria Stuarda, regina di Scozia, del 1971. Da quel momento ha inizio la loro relazione, e nel 1979 tornano a recitare insieme per il film Il segreto di Agatha Christie. Il loro rapporto si protrarrà poi fino al 1986, anno in cui decidono di separarsi, senza rendere particolarmente pubblici i motivi di tale decisione.

2. Ha avuto un figlio. Nel 1995 l’attore conobbe la musicista russa Oksana Grigorieva. Con lei intraprese in quello stesso anno una relazione, che li portò poi ad avere un figlio chiamato Alexander, nell’agosto del 1997. I due, non essendo sposati, decisero infine di separarsi nel 2003. Nonostante ciò, sembra siano rimasti in buoni rapporti, anche per poter continuare a crescere insieme il loro unico figlio.

Timothy Dalton: età e altezza

1. Timothy Dalton è nato a Colwyn Bay, in Galles, Gran Bretagna, il 21 marzo del 1946. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonte: IMDb

Timothy Olyphant: 10 cose che non sai sull’attore

Timothy Olyphant: 10 cose che non sai sull’attore

Attivo tanto al cinema quanto in televisione, ma ben più noto sul piccolo schermo, l’attore Timothy Olyphant ha negli anni costruito una carriera di tutto rispetto. Numerosi sono infatti i film di grande successo che vedono la sua partecipazione, e ricercando una continua varietà tra i generi Olyphant ha saputo dar prova di essere dotato di grande versatilità. Grazie ad alcune serie TV di recente successo, inoltre, ha avuto modo di affermarsi nuovamente, rimanendo impresso per il suo carisma e il suo fascino.

Ecco 10 cose che non sai di Timothy Olyphant.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Timothy Olyphant moglie

Timothy Olyphant: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1996 con il film Il club delle prime mogli, con Diane Keaton, per poi distinguersi nel ruolo di Michey Altieri in Scream 2 (1997). Successivamente, prende parte ad una serie di noti titoli come Il club dei cuori infranti (2000), Fuori in 60 secondi (2000), L’acchiappasogni (2003), La ragazza della porta accanto (2004), con Elisha Cuthbert, Die Hard – Vivere o morire (2007), con Bruce Willis, Ti presento Bill (2007), Hitman – L’assassino (2007), La città verrà distrutta all’alba (2010), Sono il Numero Quattro (2011), This Is Where I Leave You (2014), Mother’s Day (2016), con Julia Roberts, Snowden (2016) e C’era una volta a… Hollywood (2019), di Quentin Tarantino.

9. È noto anche per i suoi ruoli televisivi. Parallelamente all’attività per il cinema, Olyphant ha recitato anche in diverse serie TV, che gli hanno conferito ulteriore notorietà. La prima di queste è stata Deadwood (2004-2006), di cui era protagonista. In seguito ha recitato in Samantha chi? (2008), Damages (2009-2010), The Office (2010), con Steve Carell, e Justified (2010-2015), dove era nuovamente protagonista. Tra le serie più recenti a cui ha preso parte si annoverano invece The Mindy Project (2013), The Grinder (2015-2016) e Santa Clarita Diet (2017-2019), dove recita accanto a Drew Barrymore. Nel 2019 è invece nel film Deadwood – il film, mentre nel 2020 recita nella seconda stagione di The Mandalorian e nella quarta di Fargo.

8. È anche produttore. Con la serie Justified l’attore è tornato a far parte in pianta stabile di un prodotto televisivo di successo. Particolarmente legato alla serie, Olyphant non si è limitato a ricoprire il ruolo di interprete, ma per l’occasione ha vestito per la prima volta anche i panni del produttore. Ha ricoperto tale ruolo per oltre 65 episodi, sostenendo così il progetto. In seguito, Olyphant è tornato ad essere produttore anche per Santa Clarita Diet e Deadwood – Il film, tutti progetti che lo hanno visto coinvolto anche come interprete principale.

Timothy Olyphant in Scream 2

7. È stato il suo primo ruolo di rilievo. Nel thriller Scream 2, sequel del grande successo del 1996, l’attore ricopre il suo primo ruolo di particolare importanza. Egli è infatti uno dei protagonisti, con il personaggio di Mickey Altieri. Questi, che è uno dei migliori amici della protagonista Sidney, si rivela essere infine il vero omicida. Dopo aver dato vita ad una sequenza di brutali uccisioni, viene tuttavia fermato dalla protagonista, la quale finisce con l’ucciderlo. Grazie a questo ruolo da villain, Olyphant ha potuto dimostrare grande carattere come attore, conoscendo una prima notorietà.

Timothy Olyphant in The Office

6. È stato guest star della celebre sit-com. Nel 2010 l’attore appare in due episodi della settima stagione di The Office, popolare sit-com statunitense. Egli interpreta il commesso viaggiatore Danny Cordray, introdotto per la prima volta nell’episodio The Sting. Pur essendo comparso in qualità di guest star nella serie, l’attore ha ottenuto numerosi consensi per il suo ruolo, particolarmente apprezzato dai fan. Egli si è in particolare reso celebre per la competizione a cui dà vita con gli altri dipendenti dell’ufficio.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Timothy Olyphant Hitman

Timothy Olyphant in Hitman – L’assassino

5. Ha acquisito molti muscoli per il film. Adattamento dell’omonimo videogioco, il film ha per protagonista Olyphant nel ruolo dell’Agente 47, spietato e freddo assassino, noto per la sua risolutezza a portare a termine le sue missioni. Per poter ricoprire un ruolo tanto dinamico quanto fisico, l’attore si trovò a dover seguire un allenamento mirato a fargli acquisire massa muscolare. Inoltre, si allenò anche nelle arti marziali, richieste per alcune scene del film. Al momento delle riprese, grazie ai giusti esercizi e alla giusta dieta, Olyphant era infatti arrivato a guadagnare circa 10 chili di muscoli, apparendo così più massiccio e minaccioso.

4. Non era la prima scelta per il ruolo. Originariamente, il ruolo dell’assassino protagonista era stato offerto all’attore Vin Diesel, divenuto celebre grazie a Fast & Furious. Questi, tuttavia, preferì non accettare la parte, e si limitò a svolgere il ruolo di produttore esecutivo del film. Il ruolo dell’Agente 47 venne allora offerto a Jason Statham, ma anche questi dovette rinunciare per via di altri impegni. Fu a quel punto che Olyphant venne scelto, e l’attore lavorò a lungo per poter risultare convincente in un ruolo così tanto incentrato sull’azione.

Timothy Olyphant: chi è sua moglie

3. Si è sposato prima di diventare famoso. Nel 1991, diversi anni prima di intraprendere la carriera da interprete a Hollywood, l’attore si era sposato con Alexis Knief, all’età di 23 anni. I due si erano conosciuti durante il college, e hanno da sempre formato una solida e riservata coppia. Dopo essere divenuto celebre grazie ai suoi primi ruoli, Olyphant ebbe poi il primo figlio nel 1999. Questo venne seguito da altri due bambini, nati rispettivamente nel 2001 e nel 2003. Ad oggi la coppia risiede a Los Angeles, dove vive una tranquilla esistenza lontano dai riflettori della mondanità.

Timothy Olyphant non è su Instagram

2. Non possiede un account personale. Cercare un profilo verificato dell’attore sul social network Instagram non porterà a nessun risultato. L’attore, infatti, notoriamente non possiede alcun profilo di questo tipo, e si è più volte dichiarato non interessato ai social network. Si possono tuttavia ritrovare diverse fan page a lui dedicate, alcune particolarmente seguite e aggiornate. Tramite queste sarà possibile scoprire curiosità sull’interprete, come anche rimanere continuamente aggiornati sui suoi progetti cinematografici o televisivi.

Timothy Olyphant: età e altezza

1. Timothy Olyphant è nato a Honolulu, nelle Hawaii, Stati Uniti, il 20 maggio del 1968. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Brendan Fraser: 10 cose che non sai sull’attore

Brendan Fraser: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre negli anni Novanta per i suoi numerosi ruoli d’azione, Brendan Fraser è in breve tempo diventato uno dei nomi più richiesti da Hollywood, ottenendo una popolarità rara. Anche se oggi le apparizioni dell’attore si sono diradate, egli continua ad essere un personaggio particolarmente amato, con cui intere generazioni di spettatori sono cresciuti. In particolare, è iconico il suo Rick O’Connell, protagonista della trilogia de La mummia.

Ecco 10 cose che non sai di Brendan Fraser.

Brendan Fraser patrimonio

Brendan Fraser: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Fraser debutta al cinema con il film Dogfight – Una storia d’amore (1991), per poi diventare protagonista di film come Scuola d’onore (1992), Il mio amico scongelato (1992), 110 e lode (1994), Scambio di identità (1996), e George re della giungla… ? (1997). Ottenuta la popolarità, recita in Demoni e dei (1998), con Ian McKellen e, soprattutto, nel kolossal La mummia (1999), con Rachel Weisz. Divenuto ora una star, l’attore recita poi in Indiavolato (2000), La mummia – Il ritorno (2001), Looney Tunes: Back in Action (2003), Crash – Contatto fisico (2005), con Don Cheadle, La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone (2008), Viaggio al centro della terra 3D (2008), Inkheart (2009), con Paul Bettany, Misure straordinarie (2010), Non lasciarmi sola (2013), con Rosario Dawson, e La rosa velenosa (2019), con John Travolta.

9. È noto anche per i suoi ruoli televisivi. Parallelamente all’attività per il cinema, l’attore recità anche in diversi film televisivi nel corso degli anni Novanta. Questi sono My Old School (1991), Figlio delle tenebre (1991), Presumed Guilty (1991) e Nel nome di mio figlio (1997). Torna poi in televisione per recitare nella popolare sit-com Scrubs, dove ricopre il ruolo di Ben Sullivan. Delle tante guest star avvicendatesi nel corso della serie, la sua partecipazione è probabilmente la più nota e apprezzata.  Negli ultimi anni Fraser si è poi dedicato principalmente al piccolo schermo, recitando nelle serie Texas Rising (2015), The Affair (2016-2017), Condor (2018) e Trust (2018), con Donald Sutherland. Dal 2019 è tra i protagonisti di Doom Patrol, dove recita nel ruolo di Cliff Steel alias Robotman. Nel 2020 ha poi preso parte a Professionals.

8. È anche produttore. Nel corso degli anni, Fraser non si è distinto solo come interprete, ma in diversi casi ha deciso di assumere anche il ruolo di produttore delle opere che lo vedevano come protagonista. Nel 2006 ricopre per la prima volta l’attività per il thriller L’ultima occasione, dove recita accanto a Michael Keaton. Successivamente, produce i film Viaggio al centro della Terra e Puzzole alla riscossa, da lui anche interpretati. Nel 2011 è invece produttore della commedia crime Rapina a Belfast, mentre nel 2013 di Breakout – weekend di paura. Dopo anni in cui non ha più svolto tale ruolo, Fraser torna alla produzione per la serie Professionals, da lui particolarmente voluta e sostenuta.

Brendan Fraser in Doom Patrol

7. Non interpreta fisicamente il suo personaggio. Quando all’inizio della serie Doom Patrol il pubblico ha fatto la conoscenza del personaggio di Robotman, è rimasto particolarmente stupito nel riconoscere la voce, in lingua originale di Fraser. Ciò ha portato in molti a credere che sotto l’inespressiva maschera di ferro del personaggio vi fosse il celebre attore. In realtà, Fraser presta a Robotman soltanto la propria voce, e raramente egli si trova sul set. A dar vita al personaggio in carne ed ossa è invece un altro attore. I due si sono inoltre accordati per ricercare una comune idea del ruolo, così da poterlo far risultare più realistico.

Brendan Fraser in Scrubs

6. Il regista della serie ha fortemente voluto la sua partecipazione. In una recente intervista, Fraser ha raccontato di come arrivò ad essere una delle più amate guest star nella serie Scrubs. Pur comparendo soltanto in tre episodi, il suo personaggio è stato particolarmente amato dagli spettatori e la sua è una delle stoyline ancora oggi più celebri. L’attore disse di non aver mai incontrato Bill Lawrence, ideatore della serie, ma le loro due mogli erano grandi amiche e questo li mise in contatto. Lawrence offrì così una piccola parte a Fraser, allegando al copione anche dei pantaloncini sportivi. Fu proprio tale inaspettato dono che convinse Fraser ad accettare il ruolo.

Brendan Fraser La mummia

Brendan Fraser in La mummia

5. Ha rischiato di morire sul set del film. La mummia ha rappresentato una vera e propria svolta nella carriera dell’attore, e ancora oggi è ricordato come il suo ruolo più celebre. Questo ha però rischiato di essere anche l’ultimo per Fraser, il quale è stato coinvolto in un incidente che ha rischiato di ucciderlo. Per una scena era infatti previsto che il suo personaggio si trovasse ad essere impiccato, salvo poi liberarsi giusto in tempo. Qualcosa, tuttavia, andò storto, e l’attore si ritrovò a rischiare realmente il soffocamento. Fortunatamente, fu liberato in tempo e venne aiutato da un equipe di medici a riprendersi.

4. Era la prima scelta del regista. Dopo aver realizzato il film George re della giungla… ?, l’attore era diventato estremamente popolare come interprete di film d’avventura con vene comiche. Fu per questo motivo che il regista di La mummia decise di affidare a Fraser la parte nel film. Egli lo riteneva la giusta combinazione tra personaggio d’avventura e personaggio comico. Quest’ultimo aspetto era particolarmente fondamentale, perché avrebbe permesso agli spettatori di provare empatia nei suoi confronti. Fraser dunque puntò molto sul costruire un personaggio che non si prendesse troppo sul serio.

Brendan Fraser: chi è sua moglie

3. È stato sposato con un’attrice. Nel 1993, arrivato da poco a Los Angeles, l’attore si ritrovò a partecipare ad un party esclusivo per celebrità. Qui ebbe modo di conoscere l’attrice Afton Smith, con la quale strinse subito un certo legame. Dopo qualche anno di frequentazione, i due si sono infine fidanzati ufficialmente e hanno dato vita al loro matrimonio il 27 settembre del 1998. In seguito, hanno avuto tre figli, nati rispettivamente nel 2002, nel 2004 e nel 2006. Da sempre molto riservata, la coppia ha sempre cercato di non rivelare dettagli sulla propria vita privata. Nel dicembre del 2007, tuttavia, hanno reso pubblica la loro volontà di divorziare.

Brendan Fraser: il suo patrimonio

2. Ha ottenuto ottimi salari nel corso della sua carriera. Anche se oggi l’attività da interprete di Fraser si è piuttosto ridotta rispetto alla fine degli anni Novanta, l’attore vanta ancora un considerevole patrimonio, attestato intorno ai 20 milioni di dollari. Questo è il frutto del grande successo ottenuto con titoli come la trilogia di La mummia. Per il primo capitolo, infatti, Fraser ottenne un compenso di 4 milioni. Dato il grande successo del film, per i due sequel gli venne offerto un salario di 12.5 milioni e 14 milioni.

Brendan Fraser: età e altezza

1. Brendan Fraser è nato a Indianapolis, in Indiana, Stati Uniti, il 3 dicembre del 1968. L’attore è alto complessivamente 189 centimetri.

Fonte: IMDb

Film romantici: i 10 momenti più tristi di sempre

Film romantici: i 10 momenti più tristi di sempre

I film romantici (o sentimentali) sono tra i preferiti della maggior parte del pubblico di tutto il mondo. Alcuni dei film più iconici della storia del cinema hanno al centro una storia d’amore spesso tormentata, che in genere è quasi sempre capace di resistere alla caducità del tempo. È innegabile, quindi, che una storia d’amore – se raccontata ovviamente nella maniera più sincera possibile – sarà sempre in grado di fare breccia nei nostri cuori. Come stabilito da Shakespeare ormai secoli fa, una grande storia d’amore è sempre costellata da eventi tragici. Cosa può esserci di più straziante di una coppia di innamorati che viene costantemente messa alla prova dall’ostilità del destino? Screen Rant ha raccolto i 10 momenti più tristi in altrettante celebri storie d’amore raccontate al cinema:

Vacanze romane

Iconica storia d’amore del cinema targato anni ’50, Vacanze romane è interpretato Gregory Peck e Audrey Hepburn. Il film rimane una delle commedie romantiche più amate di tutti i tempi con protagonista una coppia di interpreti tanto elegante quanto sofisticata.

Tuttavia, a differenza di quello che ci si potrebbe aspettare da un film scaldacuore come questo, Vacanze romane non termina con il tradizionale “lieto fine”. Nell’ultima scena, infatti, vediamo Joe Bradley (Peck) impegnato in una lunga e agonizzante passeggiata attraverso il corridoio del palazzo dopo essersi reso conto che il suo breve tempo con la principessa Ann (Hepburn) è ormai giunto al termine. In qualche modo, il fatto che il film rimanga ancorato alla realtà e non unisca i due amanti rende il finale ancora più memorabile.

Un amore splendido

Una storia d’amore classica con protagonista un disinvolto Cary Grant e un’affascinante Deborah Kerr. Un amore splendido ha conquistato i cuori di milioni di spettatori, facendoli annegare in fiumi di lacrime ad ogni ripetuta visione.

La coppia al centro della storia si incontra su una nave da crociera e si innamora, ma entrambi sono già fidanzati con altre persone. Promettono di rivedersi dopo sei mesi sul ponte di osservazione dell’Empire State Building. La tragedia incombe quando Terry (Kerr) viene investita da un’auto proprio mentre si precipita all’incontro con Nickie (Grant). Tuttavia, il momento che lascia davvero gli spettatori con il fiato sospeso arriva nell’ultima scena, quando Nickie, compreso finalmente il motivo per cui Terry non gli aveva detto niente delle sue condizioni (dopo l’incidente la donna aveva perso l’uso delle gambe), le chiede perdono per aver dubitato di lei.

Via col vento

Il capolavoro di Margaret Mitchell, Via col vento, venen adattato per il grande schermo nel 1939. Il film vedeva protagonisti Clark Gable e Vivien Leigh nei ruoli principali, entrambi all’apice della loro carriera in quel momento.

I fan del classico sanno che il film segue l’esuberante Scarlett O’Hara (Leigh) mentre è alle prese non soltanto con la ricerca dell’amore ma anche con le incredibili conseguenze della guerra civile americana. Quando Scarlett finalmente torna a casa da Tara, è estasiata al pensiero di imbattersi nelle braccia amorevoli e confortanti di sua madre. Ma poi, in un momento davvero commovente, fa una scoperta straziante: sua madre è morta di tifo mentre lei era stata via e suo padre ha quasi perso la testa per l’enorme dolore. 

Insonnia d’amore

Una delle commedie romantiche più amate degli anni ’90, in cui un giovane Tom Hanks interpreta un vedovo in lutto che si trasferisce a Seattle con il figlio di 8 anni dopo la tragica scomparsa della moglie.

Il film si conclude con una nota felice: Sam (Hanks) e Annie (Meg Ryan) si incontrano in cima all’Empire State Building, un tributo al già citato Un amore splendido, che viene menzionato più volte nel film. Tuttavia, ci sono alcuni momenti alquanto tristi che restano nei ricordi dello spettatore anche durante lo scorrere dei titoli di coda, come ad esempio la scena in cui Sam, di notte, parla da solo e si rivolge alla moglie defunta, mentre il suo figlioletto dorme. 

P.S I Love You

Ad essere onesti, l’intero film si basa su una premessa deprimente: la morte prematura di un giovane che lascia una vedova in lutto. Gerard Butler è incredibilmente affascinante e Hilary Swank fa emozionare il pubblico nei panni di una donna che non sembra capace di superare la scomparsa dell’amore della sua vita.

Holly (Swank) inizia a ricevere lettere dal defunto Gerry attraverso cui quest’ultimo cerca di aiutarla ad andare avanti, consapevole che altrimenti avrebbe rovinato ciò che era rimasto della sua vita. Quando la madre di Holly finalmente le dice che Gerry le aveva fatto promettere di farle avere le sue lettere dopo la sua morte… in quel momento, diventa davvero difficile riuscire a trattenere le lacrime.

Titanic

Un film che ha infranto i cuori, ha scosso il botteghino e si è aggiudicato quasi tutti i premi per i quali è stato nominato. La storia d’amore tra Jack e Rose ha definito un’epoca e ha catapultato i due protagonisti verso una fama a dir poco immediata.

Un’intera generazione pianse con Rose mentre lasciava andare il suo amante nelle acque scure e gelide dell’Oceano Atlantico. La porta rotta su cui Rose galleggiava è stata anche oggetto di alcune gag nel corso degli anni, con diverse prese in giro sul fatto che fosse stata abbastanza robusta da poter trasportare anche Jack. Tuttavia, il regista James Cameron voleva dare alla storia dei due amanti un finale tragico, e così ha fatto.

One Day

Emma e Dexter continuano ad incontrarsi in questa sorta di rivisitazione di Harry, ti presento Sally dal finale tragico. Anche se è evidente che i due si piacciono, non riescono mai davvero a stare insieme, fino a quando il destino non gioca loro la più crudele delle carte.

Emma viene investita da un camion subito dopo aver lasciato a Dexter un messaggio vocale e aver promesso di rivedersi presto. Per un film che per la maggior parte del tempo sembra alquanto spensierato, il finale e il modo in cui la coppia viene fatta a pezzi è davvero crudele.

Le pagine della nostra vita

Questa storia d’amore tratta dal romanzo di Nicholas Sparks è capace di commuoversi fino alla lacrime anche dopo l’ennesima visione. La storia tra Noah e Allie attraversa numerosi alti e bassi e sembra addirittura condannata a non durare, fino a quando la coppia finalmente capisce di voler costruire una vita insieme.

La loro storia d’amore continua anche durante la vecchiaia, e non è certamente immune al dolore: la vecchia Allie ha perso la memoria e non ricorda nemmeno l’unico vero grande amore della sua vita, ossia Noah. Quest’ultimo è deciso, tuttavia, a far accadere un miracolo: si ritrova con lei nella stessa struttura per anziani e decide di ricordarle ogni giorno della loro storia. Siamo certi che il momento in cui Noah e Allie vengono trovati morti, sdraiati l’uno accanto all’altro, è capace di far emozionare anche i cuori di pietra.

Espiazione

Espiazione di Joe Wright è una commovente storia di rimorso, amore sfortunato e morte. Una fantasiosa e presuntuosa ragazzina di 13 anni rovina le vite della sorella maggiore, del suo amante e di se stessa sulla scia della gelosia.

Per gran parte del film lo spettatore è spinto a credere che tutto si risolverà per il meglio, ma ecco che il regista sgancia una bomba: gli amanti, fatti a pezzi dalla menzogna del personaggio di Briony, non hanno mai avuto il lieto fine che tanto desideravano. La guerra è scoppiata: Robbie è morto proprio l’ultima notte prima che la sua guarnigione venisse evacuata e Cecelia è morta pochi mesi dopo, in un bombardamento. La scena in cui Robbie giace morto, fissando il nulla e immaginando la fotografia del minuscolo cottage in cui aveva progettato di vivere con Cecelia, è destinata a lasciarci in uno stato di profonda angoscia…

Colpa delle stelle

Il giovane ma purtroppo già condannato amore tra Gus e Hazel è al centro di un film strappalacrime che potrebbe far intenerire anche lo spettatore più insensibile. Hazel è una ragazza malata di cancro che incontra Gus – anch’egli malato – in un gruppo di supporto, finendo per ritrovarsi subito attratta dal suo temperamento positivo.

Ma il pubblico sa che una storia del genere difficilmente potrebbe finire bene: alla fine, infatti, Gus soccombe alla sua malattia. Verso la fine del film Gus, Hazel e il loro comune amico Isaac si incontrano in chiesa per leggere le lettere che i due si erano scritti l’un l’altro come elogi. L’amore puro e genuino che Hazel e Gus nutrono l’uno per l’altro è duraturo, anche se le loro vite non lo sono state (o non lo saranno… ).

The Flash sarà un film tanto divertente quanto terrificante

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The Flash sarà un film tanto divertente quanto terrificante

A quanto pare, ogni nuova informazione su The Flash non fa altro che accrescere l’hype dei fan attorno al progetto. Ovviamente, l’interesse nei confronti del film è aumentato a dismisura dopo la conferma dell’introduzione del Multiverso e della presenza di entrambi i Batman interpretati in passato da Michael Keaton e Ben Affleck.

Durante un Q&A con i fan, il regista Andy Muschietti ha anticipato un po’ quello che sarà il tono del film, dichiarando che se si conosce il suo lavoro, allora è facile immagine come potrebbe essere il suo film dedicato al Velocista Scarlatto: “Il mio Flash non avrà un tono leggero o un tono dark. Sarà una combinazione di entrambi. Se avete visto i miei film precedenti, come ad esempio IT e IT – Capitolo Due, allora sapete quanto mi piaccia contaminare le cose. Quello che vedrete nel mio Flash sarà una storia emotiva molto profonda, ma spero che sarà anche molto divertente e, allo stesso tempo, una grande avventura epico. E spero, a volte, anche terrificante. Questo è ciò che posso dire. Quindi, preparatevi!” 

Anche Ezra Miller ha preso parte al Q&A organizzato in occasione della seconda parte del DC FanDome, rivelando che, nonostante i nuovi allettanti concept art rivelati durante la prima parte del grande evento live dedicato all’universo DC, non ha ancora visto il suo costume, né tantomeno lo ha provato. Proprio per questo, c’è anche una piccola possibilità che il costume possa ancora subire delle piccole modifiche.

“Devo ancora vederlo. Ma ho sentito alcune cose al riguardo e sono estremamente eccitanti. Ci saranno alcuni colpi di scena… in un certo senso, credo che sarà un costume più tradizionale, basato sui fumetti, ma per certi aspetti potrebbe anche essere meno convenzionale. Ho sentito che potrebbe essere più leggero del mio ultimo abito, e questo potrebbe essere un esempio di alcuni dei cambiamenti apportati. Non sono sicuro di quanto posso effettivamente svelare.” 

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

Uncharted, Tom Holland: “È il film che ho sempre sognato che fosse”

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Uncharted è tra le produzioni di Hollywood che sono ripartite dopo lo stop causato dalla pandemia di Coronavirus. Un piccolo miracolo, considerando quante volte il film è stato ritardato negli ultimi anni. Purtroppo, non abbiamo visto nessuna foto dal set, e da quando sono cominciate ufficialmente le riprese gli aggiornamenti davvero significativi sul progetto sono stati ben pochi.

Adesso, grazie a un video condiviso su Instagram dal protagonista Tom Holland, adesso sappiamo che il team che sta lavorando alla produzione dell’adattamento del celebre videogioco non ha ancora riscontrato alcun problema (a differenza di quanto invece accaduto a The Batman, con le riprese che sono state nuovamente sospese dopo che Robert Pattinson è risultato positivo al Covid-19).

“Le riprese stanno andando bene, stanno andando davvero bene”, ha spiegato la star di Spider-Man: Far From Home. “Il film è veramente tutto ciò che ho sempre sognato che fosse. Non so se voi avete mai giocato ai videogiochi, ma io ero un grande fan e sono contento per come stanno andato le cose sul set.”

“Ho il livido più grande di sempre, sulla gamba, ma è una zona abbastanza rivelatrice per una diretta su Instagram. Penso che potrebbero chiudermi il profilo… però sì, è un livido importante”, ha scherzato l’attore in merito a quello che probabilmente è il grande impegno – anche fisico – che una produzione come quella di Uncharted richiede. 

È sicuramente una buona cosa ricevere un aggiornamento positivo sul progetto, anche se Holland non ha condiviso alcun dettaglio specifico su ciò che i fan devono aspettarsi. Attualmente, la data di uscita del film è ancora fissata per il prossimo Luglio, nonostante la Sony non abbia ancora annunciato il cast completo né diffuso alcuna sinossi ufficiale.

Tutto quello che sappiamo su Uncharted

In UnchartedTom Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story.

La sceneggiatura del film, che arriverà al cinema il 16 luglio 2021, è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.

Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.

Jake Gyllenhaal e Denis Villeneuve stanno lavorando a un nuovo progetto

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Durante un intervento in occasione del podcast Team Deakins, Jake Gyllenhaal ha confermato che lui e Denis Villeneuve starebbero lavorando ad un nuovo progetto insieme. Il regista canadese e l’attore americano avevano già lavorato insieme in Prisoners e Enemy, entrambi usciti nel 2013.

Sul progetto non sono stati rivelati ancora dettagli, ma sappiamo che molto probabilmente sarà qualcosa a cui Villeneuve si dedicherà dopo aver terminato la lavorazione di Dune, l’attesissimo nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di Frank Herbert che dovrebbe arrivare nelle sale a Dicembre.

Gyllenhaal ha anticipato questa nuova collaborazione con Villeneuve proprio mentre ricordava l’esperienza sul set di Enemy e il modo bizzarro in cui il regista è riuscito a coinvolgerlo nel progetto: “Denis mi disse che doveva fare questo film, ma non sapeva il perché. Ricordo solo che mi disse: ‘Devo realizzare questo film, e devo farlo con te. Posso trovare qualcun altro, ma non riesco a togliermi la tua immagine dalla testa’.”

L’attore ha poi aggiunto: “È qualcosa di molto raro… C’è qualcosa di nuovo a cui stiamo lavorando, e ancora oggi Denis mi scrive: ‘Non vedo l’ora di lavorare di nuovo con te’. E anche per me è così. Ci sono queste persone che incontri nella vita e con le quali hai semplicemente queste connessioni… quello fu l’inizio di questa connessione.”

Già in passato Villeneuve aveva dichiarato che dopo l’uscita di Dune avrebbe voluto dedicarsi ad un progetto più piccolo, qualcosa di molto più vicino a SicarioDopo aver lavorato a due grandi blockbuster (prima di Dune, aveva diretto Blade Runner 2049), potrebbe essere davvero interessante – oltre a vederlo dirigere nuovamente un attore come Gyllenhaal -, vederlo tornare in qualche modo alle origini e dedicarsi a progetti più piccoli ma non per questo meno ambiziosi. Non ci resta che attendere aggiornamenti in merito.

Fonte: IndieWire

Jack in the Box: clip esclusiva dall’horror Adler Entertainment

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Jack in the Box: clip esclusiva dall’horror Adler Entertainment

Arriva nei cinema italiani dal 17 settembre con Adler Entertainment Jack in the Box diretto dal regista britannico Lawrence Fowler. Ecco una clip esclusiva dal film. La pellicola horror vede protagonisti Ethan Taylor, Philip Ridout, Lucy-Jane Quinlan e, soprattutto, un clown formato bambola che si scoprirà presto avere vita propria…

Jack in the Box contiene una presenza demoniaca, nascosta sotto le sembianze della celebre scatola per bambini dalla quale sbuca il pagliaccio a molla. Ritrovata nella campagna inglese, la scatola non racchiude dunque un semplice giocattolo ma un inquietante pagliaccio assassino che semina morte ovunque.

Ad un museo viene donata una Jack-In-The-Box vintage ma non passa molto tempo prima che il membro dello staff Casey si accorge che quella raccapricciante bambola da clown ha vita propria. Mentre scopre che i suoi colleghi stanno inspiegabilmente morendo, uno dopo l’altro, Casey capisce che sta a lui trovare un modo per porre fine all’incubo, per non diventare un’altra vittima della maledizione della scatola.

Jason Momoa sostiene Ray Fisher nelle accuse contro la WB

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Jason Momoa sostiene Ray Fisher nelle accuse contro la WB

A pochi giorni di distanza dalla condivisione di una storia su Instagram a sostegno del collega Ray Fisher tramite l’hashtag #IStandWithRayFisher, Jason Momoa continua ad esprimere pubblicamente il suo supporto nei confronti dell’amico e collega, lasciandosi andare questa volta a vere e proprie dichiarazioni.

L’interprete di Aquaman nel DCEU ha infatti condiviso – sempre via Instagram – un nuovo post in cui accusa la Warner Bros. di aver utilizzato la notizia del suo casting nel live action di Frosty the Snowman per distogliere l’attenzione da tutto l’interesse suscitato dalle accuse di Fisher ai danni di Joss Whedon, che a detta dell’interprete di Cyborg avrebbe assunto dei comportamenti poco professionali durante la post-produzione di Justice League.

“Bisogna fermare questo schifo. È arrivato il momento di indagare su quanto Ray Fisher e altri hanno dovuto affrontare sotto la sorveglianza della Warner Bros. Mi rendo conto che tutto è degenerato da quando la gente ha iniziato a diffondere un annuncio falso su Frosty senza il mio permesso, soltanto per cercare di distogliere l’attenzione da Ray Fisher e dalla sua decisione di parlare del modo schifoso in cui siamo stati trattati durante le riprese aggiuntive di Justice League. È successa roba seria. C’è bisogno di indagini e di persone che siano ritenute responsabili.”

La controversia è iniziata lo scorso 29 giugno, quando Ray Fisher ha utilizzato il suo account Twitter per ritrattare alcuni commenti a sostegno di Joss Whedon fatti durante il Comic-Con di San Diego del 2017. Le cose, da lì, sono aumentate a dismisura, con Fisher che ha tirato in ballo anche Geoff Johns, Jon Berg e Walter Hamada, tutti dirigenti di alto livello della WB che, sempre a detta dell’attore, avrebbero sorvolato sui comportamenti di Whedon, consentendogli di assumere atteggiamenti non professionali.

Recentemente, anche l’interprete di Iris West, Kiersey Clemons, ha condiviso il suo sostegno nei confronti di Fisher attraverso il suo Instagram. Alla fine il suo ruolo in Justice League è stato tagliato dal montaggio finale; resta da capire se apparirà nel film in solitaria di Andy Muschietti ispirato alla miniserie “Flashpoint”.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Ostaggi: iniziate le riprese del film con Gianmarco Tognazzi e Vanessa Incontrada

Sono iniziate a Rende (CS) le riprese di Ostaggi, il film di Eleonora Ivone tratto dall’omonima pièce teatrale di grande successo scritta da Angelo Longoni, qui autore della sceneggiatura insieme alla regista.

Interpretata da Gianmarco TognazziVanessa IncontradaElena Cotta, Francesco Pannofino, Alessandro Haber, Jonis Bascir, Eleonora IvoneOstaggi è una commedia movimentata, caratterizzata da una comica adesione alla realtà sociale dei tempi che viviamo.

In Ostaggi, un uomo è inseguito dalla polizia perché ha rapinato una banca, entra in una panetteria e prende in ostaggio gli avventori. Ne nasce una commedia imprevedibile in cui Marco (Gianmarco Tognazzi), rapinatore improvvisato, è un piccolo imprenditore che all’ennesima cartella esattoriale dà di matto. Ambra (Vanessa Incontrada) è una ex infermiera, ora prostituta “in proprio”. Regina (Elena Cotta) è una pensionata cardiopatica dai guizzi rivoluzionari. Remo (Francesco Pannofino), un panettiere pavido e aggressivo. Nabil (Jonis Bascir) è un venditore siriano saggio. Il commissario (Alessandro Haber) e la negoziatrice Anna (Eleonora Ivone) devono risolvere la situazione. Questo mix umano si ritrova intrappolato in una situazione tragicomica, dove il gioco si fa sempre più imprevedibile.

«Ostaggi è un divertente apologo sulla profonda crisi che in molti cercano di negare. Il concetto che sta alla base del racconto è semplice ma fondamentale: “se nessuno fa nulla, non cambierà mai nulla”. Quelle dei cinque personaggi sono le tensioni e le paure di chi è ostaggio in altri modi e in altre situazioni all’interno della società», dichiara la regista Eleonora Ivone, attrice teatrale riconosciuta, che con Ostaggi esordisce nel lungometraggio. La sua precedente esperienza cinematografica è il cortometraggio da lei scritto e diretto Apri le labbra, sul tema dell’abuso infantile, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e alla Festa di Roma, Premio Migliore Opera Prima al Terra di Siena Film Festival, Premio Migliore Sceneggiatura e Colonna Sonora al Festival dei Popoli e delle Religioni di Terni.

Il direttore della fotografia è Patrizio Patrizi, la scenografia è di Fabio Vitale, i costumi sono di Grazia Materia e Rosanna Sisto.

Ostaggi è prodotto da Fenix Entertainment Spa in associazione con Wake Up, società di Eleonora Ivone, regista e sceneggiatrice del film, e Angelo Longoni, co-sceneggiatore del film e autore della pièce teatrale da cui la pellicola è tratta. Sarà realizzato con un budget di 1,5 milioni di euro, di cui 160000 finanziati dalla Calabria Film Commission, previo impegno della produzione di reinvestire l’apporto sul territorio calabro.

Disney+ debutta in altri 8 paesi europei

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Disney+ debutta in altri 8 paesi europei

Disney+, l’attesissimo servizio di streaming di The Walt Disney Company, arriva in Portogallo, Norvegia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Islanda, Belgio e Lussemburgo. Con centinaia di film, Original Movie esclusivi e serie, e migliaia di episodi televisivi Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro, Disney+ è la casa dello streaming di alcune delle storie più amate al mondo.

“Abbiamo superato i 60,5 milioni di abbonati a livello mondiale e oggi continuiamo la nostra espansione internazionale con il lancio di Disney+ in otto paesi. In qualità di uno dei maggiori  player  nel settore del direct-to-consumer a livello mondiale, stiamo portando lo storytelling di alta qualità che ci si aspetta dai nostri brand a un numero sempre maggiore di persone”, ha detto Rebecca Campbell, Chairman of Walt Disney Direct-to-Consumer and International.

Da oggi, gli abbonati possono vedere i titoli Disney+ Originals, incluse le tre serie nominate agli Emmy: The Mandalorian, la prima epica serie live-action di Star WarsIl Mondo Secondo Jeff Goldblum, la docuserie di National Geographic e Dietro le quinte dei Parchi Disney: The Imagineering Story, il documentario in sei episodi diretto da Leslie Iwerks, regista nominata agli Emmy e agli Oscar.

Tra gli altri titoli Disney+ Originals disponibili ci sono: Marvel’s Hero Project, che celebra straordinari ragazzi che fanno la differenza nelle loro comunità; Encore!, che vede la talentuosa Kristen Bell come produttrice esecutiva; e le raccolte di corti animati SparkShorts e I Perché di Forky di Pixar Animation Studios.

Disney+ è anche la nuova casa dello streaming dell’iconica serie animata I Simpson, con oltre 600 episodi disponibili on-demand per la prima volta insieme. Le prime 30 stagioni sono ora disponibili, mentre la stagione 31 arriverà sulla piattaforma entro la fine dell’anno.

Guardalo dove vuoi, quando vuoi

Da oggi, il pubblico di questi otto paesi può guardare Disney+ in streaming sulla maggior parte dei dispositivi mobili e TV connesse. Gli abbonati possono godere di una visione senza interruzioni pubblicitarie, fino a 4 stream contemporanei, download illimitati su 10 dispositivi, suggerimenti di visione personalizzati, e la possibilità di creare fino a 7 profili differenti, inclusa l’opportunità per i genitori di impostare profili per i bambini che li facciano accedere solo a contenuti appropriati alla loro età.

Gli utenti possono iscriversi a Disney+ direttamente dal sito DisneyPlus.com o tramite acquisto in-app da:

  • Apple (iPhone, iPad, iPod touch e Apple TV, e completamente integrate con l’app Apple TV)
  • Google (telefoni Android, dispositivi Android TV, dispositivi Google Chromecast e Chromecast integrati, ad eccezione di Islanda e Groenlandia)
  • Amazon (dispositivi Fire TV, smart TV Fire TV Edition, e Fire Tablet solo in Lussemburgo).

Gli abbonati possono accedere all’app di Disney+ anche tramite smart TV, incluse le Smart TV LG webOS e Smart TV Samsung, console di gioco incluse Microsoft Xbox One e Sony PlayStation 4 e tramite browser web. La lista completa dei dispositivi supportati è disponibile su help.disneyplus.com.

L’abbonamento annuale a Disney+ è proposto ai seguenti prezzi:
·         €6.99/€69.99 in Portogallo, Belgio, Finlandia, Islanda e Lussemburgo
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Star Wars: Liam Neeson è “fiero” de La Minaccia Fantasma

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Star Wars: Liam Neeson è “fiero” de La Minaccia Fantasma

Il trattamento che i fan hanno riservato alla trilogia sequel di Star Wars potrebbe ricordare – anche se per ragioni totalmente opposte – l’accoglienza che all’epoca il fandom della saga fantascientifica riservò alla trilogia prequel di George Lucas. Adesso, uno degli attori che hanno preso parte agli episodi usciti tra il 1999 e il 2005 ha voluto esprimere tutto il suo sostegno nei confronti di quel trittico.

Stiamo parlando di Liam Neeson, che ne La Minaccia Fantasma ha interpretato il ruolo di Qui-Gon Jinn. In un’intervista con Andy Cohen in occasione di un nuovo episodio della trasmissione Radio Andy (via The Hollywood Reporter), il celebre attore ha parlato della sua partecipazione nel film e della possibilità di aver interpretato il Maestro Jedi: “Mi piace quel film. Ne sono orgoglioso e sono orgoglioso di averne fatto parte. Volevo essere un Jedi. Ho avuto modo di giocare con quelle meravigliose spade laser e cose del genere. È stato fantastico, Andy. Lo è stato davvero.”

Neeson ha poi parlato anche di uno dei personaggi ancora oggi più bistrattati dell’intera saga, ossia Jar Jar Binks, il goffo gungan interpretato da Ahmed Best, che viene esiliato dal suo popolo e che accompagna Qui-Gon e Obi-Wan Kenobi per tutto il film: “È stato oggetto di molte critiche, al punto che hanno davvero influenzato la sua carriera. E devo ammettere che quando stavo girando quel film… Ahmed era probabilmente uno dei ragazzi più divertenti e di talento con cui abbia mai lavorato”. Neeson ha anche rivelato che una volta ha detto al suo manager che credeva che Best sarebbe potuto diventare il futuro Eddie Murphy

Per il ruolo di Jar Jar Binks, Best ricevette una nomination ai Razzie Awards come miglior attore non protagonista. Critica e pubblico detestarono il personaggio, con Lucas che venne anche tacciato di razzismo (accuse che sono sempre state respinte anche dallo stesso Best). Molti anni più tardi l’attore ha rivelato di aver addirittura tentato il suicidio dopo il caso mediatico suscitato dalla pessima accoglienza riservata all’umanoide.

Sam & Cat, sitcom: cast, trama, attori, curiosità

Sam & Cat, sitcom: cast, trama, attori, curiosità

Nel mondo dell’intrattenimento per ragazzi, sono i due i network americani a farla da padroni. La maggior parte dei contenuti teen proviene infatti dai canali di Disney Channel e Nickelodeon, che propongono cartoni e serie tv adatti a bambini e adolescenti. Grazie a questi programmi sono nate tantissime star della tv, del cinema e della musica come Zendaya, Zac Efron, Dove Cameron, Selena Gomez, Demi Lovato, Miley Cyrus e molte altre ancora. Oggi vi parliamo di una sitcom per ragazzi targata Nickelodeon, dal titolo Sam & Cat, che ha lanciato la stella del pop Ariana Grande.

Sam & Cat cast e trama

In onda dal 2014, Sam & Cat è una sitcom di Nickelodeon per ragazzi, creata da Dan Schneider, considerata come spin-off/sequel delle famose iCarly e Victorius. Grazie a questa nuova serie, alcuni dei personaggi secondari delle due sitcom principali trovano una propria dimensione e possono raccontare le loro storie.

Nel finale della serie iCarly, la protagonista Carly (Miranda Cosgrove), parte per l’Italia con il padre mentre la sua amica Samantha “Sam Puckett (Jannette McCurdy) decide di cominciare uno strano tour in motocicletta. Durante i suoi giri in moto, Sam capita a Venice, Los Angeles, dove si trova a soccorrere una ragazza da un camion della spazzatura. La ragazza in questione si chiama Cat Valentine (Ariana Grande) e vive in un piccolo appartamento insieme a sua nonna.

Grata a Sam per averla salvata, Cat invita la ragazza a vivere con lei, dopo che la nonna decide di trasferirsi in una casa di riposo. Le due ragazze dunque diventano coinquiline e, dovendo mantenersi da sole a Venice, decidono di avviare una piccola attività. Nonostante le ragazze siano completamente diverse ed entrambe assai pasticcione, Sam e Cat aprono una società di baby sitter, aiutate da Dice (Cameron Ocasio), un loro amico nonché manager di uno stranissimo lottatore di nome Goomer (Zoran Korach).

Nonostante la serie fosse molto amata dal pubblico, Sam & Cat è andata in onda per una sola stagione – divisa in due parti – di 36 episodi rispetto alle 40 previste. La sitcom è stata infatti cancellata prematuramente e all’improvviso dal network che ha imputato la fine dello show ai dissapori tra le due protagoniste. In quello stesso periodo inoltre alcune foto private di Jannette McCurdy vengono diffuse online e Ariana Grande inizia la sua carriera musicale. Per questi motivi la serie si chiude senza un conclusione.

Sam & Cat attori e attrici: Ariana Grande vs Jannette McCurdy?

Essere una giovane attrice in un mondo di squali televisivi non è mai facile ma sia Jannette McCurdy che Ariana Grande si sono fatte valere durante la loro permanenza a Nickelodeon. Nonostante le due ragazze fossero molto professionali sul set e si facessero in quattro per far si che la sitcom avesse successo, Sam & Cat non è arrivata a festeggiare il suo secondo compleanno.

Negli anni sono stati tanti i rumour associati alla cancellazione della serie ma, a chiarire la situazione è stata la McCurdy nel 2015 rilasciando un’intervista per il magazine Seventeen. Secondo quanti dichiarato da Jannette, pare che non sia stata una faida tra lei e Ariana a creare problemi alla serie. Sembra infatti che, nonostante le sue attrici condividessero le stesse responsabili da co-protagoniste, i loro cachet fossero decisamente diversi e che la McCurdy fosse pagata di meno rispetto alla sua collega.

leggi anche: Cameron Boyce: 10 cose che non sai sull’attore

Ariana Grande ha più volte negato questo pettegolezzo ma Jannette ha anche dichiarato di essersi sentita a disagio ad un certo punto a lavorare in Nickeloden. Nel 2014, infatti, la madre della McCurdy, da tempo malata di cancro è purtroppo venuta a mancare, lasciando la figlia e tutti i suoi cari nello sconforti.

“Sei giorni dopo la morte di mia madre sono tornata a lavoro […] Ho pensato ‘Oh magari se giro questo video o faccio questo episodio starò bene perché avrò qualcos’altro su cui concentrarmi’. Ma la verità è che stavo solo ignorando questo episodio gettandolo nel dimenticatoio, cosa che mi stava distruggendo dal punto di vita emotivo”. [fonte: Seventeen]

A causa quindi di questo trauma e dei già tanti problemi sul set, la McCurdy ha deciso di abbandonare Sam & Cat, dedicandosi alla sua salute fisica e mentale. Nel frattempo, anche la piccola Ariana Grande è andata avanti; grazie alla notorietà acquisita, ha iniziato la sua carriera da cantante, poi esplosa in un successo mondiale.

Sam & Cat episodi completi in italiano

Tutti gli episodi della sitcom Sam & Cat di Nickelodeon con Jannette McCurdy e Ariana Grande sono disponibili in streaming sulla piattaforma a pagamento di Netflix. Inoltre, sul sito ufficiale di Nickelodeon Italia sono disponibili tantissimi contenuti interattivi, giochi, test e tante curiosità sulla serie.

Sam & Cat: la prima stagione

S1, Ep1 – L’ex assistente di iCarly Sam Puckett collabora con Cat Valentine, studente della Hollywood Arts High School, per assumere il servizio di babysitter della nonna di Cat.

S1, Ep2 – Cat è devastato quando una rete via cavo cancella uno show televisivo su una famiglia di travestiti.

S1, Ep3 – Sam e Cat fanno da baby-sitter a due educate ragazze inglesi; Sam cerca di soddisfare un requisito di servizio alla comunità presso Elderly Acres.

S1, Ep4 – Sam e Cat si prendono cura di una capra e cercano di conquistare il figlio del padrone di casa, che li vuole sfrattati. Dice inizia a gestire Goomer, uno stupido combattente di MMA.

S1, Ep5 – Cat scopre che Sam è molto veloce nel mandare messaggi e la convince a competere in una gara di messaggi contro un dolce ragazzo, Butler, che ha una mamma prepotente. Dice cerca di evitare un vecchio amico fastidioso.

S1, Ep6 – Quando un cliente di babysitter dice: “Sei la mia baby sitter preferita di sempre”, Sam e Cat discutono su quale di loro intendesse. Competono per l’affetto dei loro nuovi clienti per vedere chi è davvero la migliore baby sitter.

S1, Ep7 – Quando Sam e Cat accettano di fare da babysitter a Goomer mentre Dice se ne va, applicano erroneamente il farmaco di Goomer che gli fa perdere temporaneamente la vista prima di una partita importante.

S1, Ep8 – Un servizio di babysitter concorrente pubblica false recensioni negative sul servizio di babysitter di Sam e Cat. Sam e Cat affrontano la loro nuova concorrenza e scoprono che non sono quello che sembrano.

S1, Ep9 – La mamma di Goomer sta venendo a trovarla ma non ha idea che suo figlio sia un combattente di MMA. Dice chiede l’aiuto di Sam e Cat per convincere la mamma di Goomer che Goomer è un insegnante di scuola superiore.

S1, Ep10 – Per aumentare la loro attività di babysitter, Sam e Cat realizzano uno spot pubblicitario che presenta l’amato cane di Dice. Una famiglia riconosce il cane e chiede la proprietà legale, sostenendo che il cane appartiene a loro.

S1, Ep11 – I truffatori britannici Gwen e Ruby tornano e, fingendo di essere amichevoli, guidano un cuneo tra Sam e Cat. Quando Sam e Cat capiscono questo, capovolgono la situazione su Gwen e Ruby.

S1, Ep12 – Sam, Dice e Goomer vanno a una rissa di MMA e lasciano la casa di Cat per studiare. Al ritorno, scoprono che la moto di Sam è scomparsa e Cat non riesce a ricordare il giorno. Il gruppo si propone di risolvere il mistero e recuperare la bici di Sam.

S1, Ep13 – Sam apre una cassaforte nella sua camera da letto e scopre un tunnel che conduce a una stanza segreta. Cat si filma per 24 ore in modo che il suo sé futuro possa guardarlo tra 10 anni.

S1, Ep14 – Le abilità di babysitter di Sam e Cat vengono messe alla prova quando si prendono cura di un ragazzino, Oscar, che è molto incline agli incidenti. Le ragazze sono determinate a mostrare a Oscar un momento divertente mentre lottano per tenerlo fuori dai guai.

S1, Ep15 – Ad Halloween, Sam e Cat vengono assunti per fare da babysitter a una bambola, con risultati insoliti e inquietanti. Cat pensa anche che possa aver accidentalmente trasformato Dice in una scimmia con un incantesimo.

S1, Ep16 – Sam ottiene un lavoro come assistente dell’enorme star del rap Peezy B. Cat trova molto più difficile fare da babysitter senza Sam in giro ad aiutarlo.

S1, Ep17 – Quando viene ordinato di rinominare la loro attività di babysitter perché è troppo simile a “Salmon Cat”, un programma televisivo degli anni Settanta, Sam e Cat devono rintracciare i creatori dello spettacolo e risolvere una lunga faida di anni.

S1, Ep18 – Per dimostrare di essere intelligente, Cat gioca un brutto scherzo a Sam usando una coppia di gemelli che stanno facendo da babysitter. Sam si rivolge alla sua gemella, Melanie, per fare un brutto scherzo a Cat.

S1, Ep19 – Sam e Cat sono incaricati di convincere una cliente baby sitter a rinunciare al suo “Poober” – il suo vecchio animale di peluche. Ciò si rivela molto più difficile di quanto sembri a prima vista.

S1, Ep20 – Quando Sam mangia tutte le polpette di carne della luna che Cat ha preparato per una cena speciale della luna, Cat deve farne altre. Cat si distrae quando trova una scarpa e diventa ossessionata dal trovare la sua coppia corrispondente.

S1, Ep21 – Sam nota che Cat ha speso molti soldi. Quando le chiede da dove proviene, Cat porta Sam a un “bancomat magico” che le dà soldi gratis. Sam teme che questo potrebbe non essere legale.

S1, Ep22 – Sam e Cat cercano di inserire la parola “grumoso” nel dizionario dopo aver scommesso che “grumoso” è una parola reale.

S1, Ep23 – L’amica di Cat, Jade, arriva a Los Angeles e Sam è diventato amico di lei. Cat invita il vecchio amico di Sam (ed ex fidanzato) a LA e le cose si rivelano così strane. Nel frattempo, Dice riceve un sacco di tonno e anche lui diventa strano.

S1, Ep24 – Cat inventa una vacanza, “Yay Day”, che è solo una scusa per comprare regali per tutti. Quando Cat finge quello che le altre persone le hanno ricevuto, scopre un regalo offensivo da parte di Sam.

S1, Ep25 – Sam e Cat notano che tutti, compresi i loro amici, stanno diventando ossessionati da un nuovo gioco per telefono, “Brain Crush”. Il gioco distrae il pubblico allo spettacolo di una donna di Cat.

S1, Ep26 – Sam e Cat devono trovare un modo per godersi il loro drink preferito dopo che è stato bandito dalla California. Ma una volta che riescono ad averne il più possibile ea condividerlo con tutti gli altri, scoprono che le autorità stanno cercando il venditore.

S1, Ep27 – Il cast di Sam & Cat condivide errori durante le riprese dello spettacolo come una tradizione di tutti gli spettacoli di Dan Schneider.

S1, Ep28 – Sam e Cat promettono di comprare una bambola per una ragazza se aumenta i suoi voti. Sam e Cat sono finanziariamente tesi; Nel frattempo, Goomer perde la sua maglietta fortunata.

S1, Ep29 – La banda deve salvare Cat quando è intrappolata in uno dei trucchi magici di Dice.

S1, Ep30 – Nora prende di mira Dice come un modo per vendicarsi di Sam; Sam e Cat sono costretti a chiedere aiuto a Nevel.

S1, Ep31 – Sam e Cat incontrano problemi quando provano un nuovo servizio di consegna di droni online.

S1, Ep32 – Sam e Cat vengono assunti per accompagnare due bambini odiosi su un volo per le Bahamas.

S1, Ep33 – Mentre aiuta Goomer con un bullo nella sua palestra, Sam mette fuori combattimento un campione di MMA.

S1, Ep34 – Quando Sam e Cat mettono accidentalmente fuori combattimento il musicista Del DeVille, le cose si intensificano rapidamente mentre cercano di evitare di finire nei guai.

S1, Ep35 – Quando Cat porta Dice in Arizona per un concerto di modellazione dei capelli, Sam è bloccato a casa con una nuova coinquilina inaspettata per il fine settimana: Nona.

Fonte: WIKI, Nickelodeon, Seventeen

The Falcon and the Winter Soldier: Emily VanCamp sul set

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The Falcon and the Winter Soldier: Emily VanCamp sul set

Come molti di voi sapranno la lavorazione di The Falcon and The Winter Soldier è ripartita e oggi dal set arrivano alcuni scatti che mostrano l’attrice Emily VanCamp impegnata in alcune scene.

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The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon And The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

Shazam 2: il regista anticipa dei villain inattesi

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Shazam 2: il regista anticipa dei villain inattesi

Durante lo scorso weekend si è svolta la seconda parte del DC FanDome e il regista di Shazam!, David F. Sandberg, si è reso disponibile per condividere con i fan alcuni aggiornamenti sull’atteso sequel, il cui titolo ufficiale sarà Shazam! Fury of the Gods.

Allo stato attuale, non c’è molto che il regista abbia potuto rivelare a proposito del film, ma quando gli è stato chiesto di accennare ai villain che vedremo nella nuova avventura di Billy Batson, il regista ha spiegato: “Non posso assolutamente parlare del cattivo del film o dei cattivi del film. Tutto quello che posso dire è che il pubblico resterà sorpreso. Sarà qualcosa di decisamente inaspettato.”

Nella scena durante i titoli di coda del primo Shazam! abbiamo visto il personaggio di Sivana, in prigione, che viene raggiunto da Mr. Mind, con il quale stringe un’alleanza per cercare di sconfiggere Billy. È chiaro che il sequel prenderà le mosse proprio da quest’alleanza, ma stando alle parole del regista sembra che Sivana e Mr. Mind non saranno gli unici antagonisti che appariranno nel film.

Un dettaglio che invece Sandberg sembra aver confermato è il fatto che in Shazam! Fury of the Gods scopriremo molto di più sulla famiglia Shazam e sui vari supereroi alter ego apparsi alla fine del primo film. “Ora sono tutti supereroi, sono un’intera famiglia con dei superpoteri”, ha spiegato il regista. “E ora, finalmente, possiamo vederlo. L’abbiamo visto solo di sfuggita nel primo film, quindi è sicuramente un aspetto che non vedo l’ora di approfondire.”

Tutto quello che c’è da sapere su Shazam!

Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Fonte: ComicBook

Chicago Fire 9: Adriyan Rae nel cast

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Chicago Fire 9: Adriyan Rae nel cast

Un nuovo paramedico si unirà al team di Firehouse 51 di Chicago Fire 9.  Secondo quanto apprendiamo da Deadline l’attrice Adriyan Rae (Light as a Feather, Vagrant Queen) si unirà al cast di Chicago Fire come personaggio regolare della serie per la nona stagione.

Rae entrerà nel ruolo di Gianna Pierce nel procedimento. Il suo personaggio è descritto come “un adorabile piantagrane con uno scintillio negli occhi”. È anche “affascinante, grintosa, divertente, spiritosa e di buon carattere”. Gianna Pierce proviene da una famiglia di genitori della classe operaia che sono adorati dalla loro comunità. Questo rende Gianna un individuo accogliente e amichevole che tratta tutti come una famiglia, ma non stravolgerlo. Non è un avversario. È dura e veloce nel difendere gli indifesi, non ha paura di un po ‘di caos e rotola con i pugni mentre si avvicina a tutto con un po’ di ironia.

Chicago Fire 9

Chicago Fire 9 è la nona stagione di Chicago Fire, la serie creata da Michael Brandt e Derek Haas e prodotta da Dick Wolf per la NBC.

Nel cast di Chicago Fire 9 ritorneranno i personaggi Matthew Casey (stagione 1-in corso), interpretato da Jesse Spencer, Tenente del Camion 81. Quando non è di turno, lavora nel suo business di costruzione. Nella prima stagione è fidanzato con la tirocinante di medicina Hallie Thomas ma successivamente la ragazza lo lascia. Torna alla fine della stagione nel quale i due riprendono la relazione, fino a quando Hallie non rimane uccisa nell’incendio della clinica in cui lavorava. Nella seconda stagione si fidanza ufficialmente con Gabriela Dawson. Diventerà consigliere del quartiere, sotto incoraggiamento di Dawson.

Kelly Severide (stagione 1-in corso), interpretato da Taylor Kinney, tenente della Squadra di Soccorso 3. Ha vissuto insieme a Leslie Shay, sua migliore amica. È un “don Giovanni”. Nella prima stagione soffre di dolori alla spalla, che terrà sotto controllo prendendo antidolorifici senza prescrizioni. Soltanto alla fine della stagione si deciderà ad affrontare il problema e a farsi operare. Nella terza stagione si sposa a Las Vegas, ma dopo pochi mesi di relazione i due si lasciano; nonostante questo, la donna, aiuta Kelly a superare il trauma pe la morte di Shay. Nella quinta stagione, Kelly si metterà in testa di aiutare una donna malata di leucemia, facendo di tutto per donare il suo midollo osseo. Gabriela Dawson (stagione 1-in corso), interpretata da Monica Raymund, paramedico nell’Ambulanza 61 e amica di Leslie Shay. Successivamente seguirà il corso per diventare vigile del fuoco. Ha una relazione con Peter Mills nella prima stagione. Nella seconda stagione si fidanza con Matthew Casey di cui successivamente rimarrà incinta, ma nella quarta stagione perde il bambino. Successivamente prenderà in affido un bambino salvato da un incendio, Louie.

Comandante Wallace Boden (stagione 1-in corso), interpretato da Eamonn Walker, è il Comandante della Caserma 51. È molto autorevole e ha la mano ferma, ma è sempre in prima linea quando si tratta di difendere i suoi uomini. È divorziato e ha un figliastro che non vede da anni. Nella seconda stagione si sposa con Donna Robins da cui poi avrà un figlio, Terrence. Ha avuto una relazione con la madre di Peter Mills.Christopher Herrmann (stagione 1-in corso), interpretato da David Eigenberg, Vigile del fuoco del Camion 81. È sposato e ha 5 figli. Insieme a Dawson e Otis ha un locale, il Molly’s. Brian “Otis” Zvonecek (stagione 1-in corso), interpretato da Yuri Sardarov Vigile del fuoco del Camion 81. Ha avuto una relazione con la sorellastra di Kelly Severide. Ha abitato con Leslie Shay e Kelly Severide. Joe Cruz (stagione 1-in corso), interpretato da Joe Minoso, Vigile del fuoco del Camion 81. Ha avuto una relazione con Zoya, la cugina di Otis, arrivando anche a chiederle di sposarlo ma lei lo lascia tornando in Russia. È coinquilino di Otis e ha avuto una relazione con Sylvie Brett. Randy “Mouch” McHolland (stagione 1-in corso), interpretato da Christian Stolte, Vigile del fuoco del Camion 81. Si sposerà con il sergente Trudy Platt di Chicago P.D..

James Gunn rivela la reazione di Kevin Feige a The Suicide Squad

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James Gunn rivela la reazione di Kevin Feige a The Suicide Squad

La storia del licenziamento di James Gunn da parte della Disney è ormai nota a tutti. Dopo che una serie di vecchi tweet del regista, ritenuti offensivi, balzarono nuovamente all’attenzione, la Casa di Topolino decise di interrompere i rapporti con Gunn impedendogli di portare a compimento i suoi lavori su Guardiani della Galassia Vol. 3. Successivamente, il regista venne nuovamente assunto dalla multinazionale, tornando nuovamente a lavorare al terzo capitolo del franchise dedicato a Star Lord & co.

Nel mezzo, James Gunn avrebbe stretto un accordo con la Warner Bros. per occuparsi del nuovo adattamento cinematografico basato sui personaggi della Squadra Suicida, l’attesissimo The Suicide Squad che arriverà al cinema il prossimo anno. Adesso, nei commenti ad un recente post condiviso via Instagram, è stato proprio Gunn a spiegare come hanno reagito i Marvel Studios e Kevin Feige quando hanno appreso che sarebbe andato a lavorare per la “concorrenza”.

“Prima di accettare il lavoro l’ho detto a Kevin Feige ed è stato molto gentile e di supporto, come sempre. Voleva solo che facessi un bel film. Lui e Lou D’Esposito sono persino venuti a visitare il set e ci hanno guardato girare. Non c’è inimicizia dietro le quinte come spesso accade invece nella comunità dei fan.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Ant-Man 3: Jonathan Majors sarà Kang Il Conquistatore

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Ant-Man 3: Jonathan Majors sarà Kang Il Conquistatore

Jonathan Majors sarà Kang Il Conquistatore in Ant-Man 3. Dopo un ruolo di spicco in The Last Black Man in San Francisco, Jonathan Majors è apparso recentemente anche in Da 5 Bloods di Spike Lee ed è la star della nuova imponente serie della HBO, Lovecraft Country. Chiaramente, è un attore incredibile, uno dei grandi talenti emergenti di Hollywood. Quindi, naturalmente, non ci è voluto molto perché i Marvel Studios lo catturassero per un film futuro.

Secondo Deadline, Majors si è unito a Paul Rudd ed Evangeline Lilly nel prossimo sequel di Ant-Man, ancora senza titolo. Sebbene non ci siano dettagli sulla trama di Ant-Man 3 (questo è un film dei Marvel Studios, dopotutto), il report afferma che Majors non sarà dalla parte degli eroi, ma invece, l’attore molto probabilmente interpreterà Kang Il Conquistatore, uno dei cattivi più iconici di tutto l’Universo Marvel.

L’ultimo film del franchise di Ant-Man che abbiamo visto al cinema è stato  Ant-Man and the Wasp, diretto da Peyton Reed e uscito nel 2018. Il cast del film comprende Paul RuddEvangeline LillyMichael Peña, Walton Goggins, Bobby Cannavale, Judy Greer, Hannah John-Kamen, Michelle PfeifferLaurence Fishburne Michael Douglas.

Fonte: The Playlist

Pietro Castellitto parla de I Predatori a Venezia 77

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Pietro Castellitto parla de I Predatori a Venezia 77

Pietro Castellitto, che presenta in Orizzonti la sua opera prima, che scrive, dirige e interpreta, I Predatori, parla del film e della stesura di una sceneggiatura complicata che gli ha permesso di vincere il premio per la Migliore Sceneggiatura in Orizzonti.

I predatori, film d’esordio alla regia di Pietro Castellitto è stato presentato in Concorso in Orizzonti alla 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura. Protagonisti sono Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Pietro Castellitto, Giorgio Montanini, Dario Cassini, Anita Caprioli, Marzia Ubaldi, Antonio Gerardi, Nando Paone, Vinicio Marchioni, Claudio Camilli, Liliana Fiorelli, Renato Marchetti, Giulia Petrini, Francesco Borghese.

Sono profondamente felice – dichiara il regista – che il mio film venga presentato nella sezione Orizzonti. Lo sconquasso della pandemia ha distrutto molte certezze aprendo le porte a un nuovo scontro fra culture e visioni del mondo, premessa fondamentale per qualsiasi era artistica. C’è un che di bellico in quest’alba veneziana e farne parte è motivo di orgoglio. Ringrazio Alberto Barbera e tutti i selezionatori per la fiducia data. Spero di esserne all’altezza.

       Pietro.

Nel film  I predatori È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Nuclei opposti che condividono la stessa giungla, Roma. Un banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un ragazzo di 25 anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti predatori.

I predatori è una produzione FANDANGO con RAI CINEMA prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci, opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.

Alex de la Iglesia vuole dirigere un film su She-Hulk!

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Alex de la Iglesia vuole dirigere un film su She-Hulk!

Ospite a Venezia 77, dove ha presentato Fuori Concorso la sua nuova serie 30 monedas, Alex de la Iglesia ha dichiarato di voler dirigere un film su She-Hulk.

Il regista spagnolo ha presentato Fuori Concorso l’episodio pilota della sua nuova serie horror. Al centro della trama un pugile ex detenuto ed esorcista mandato a fare il parroco in uno sperduto paesino che verrà stravolto da strani accadimenti.

Howard: la vita, le parole, intervista al regista Don Hahn

Howard: la vita, le parole, intervista al regista Don Hahn

Da agosto è disponibile su Disney+ il documentario Howard: la vita, le parole (qui la nostra recensione), dedicato, appunto, alla vita e alle parole di Howard Ashman. Il nome non dirà molto ai più ma se pensate a Part of your world o a Be my Guest, canzoni memorabili della storia dell’animazione Disney, ecco che una lampadina si accende. Ebbene sì, Ashman è l’autore delle parole di alcune delle canzoni più belle dei classici Walt Disney. Insieme ad Alan Menken ha scritto la storia del genere musicale, del genere animato, ha cambiato la storia e la struttura dei classici Disney e, come apprendiamo grazie a questo documentario, ha denunciato la sua condizione di omosessuale malato di AIDS, che lo ha portato via ai suoi cari troppo giovane e con ancora tanto da dare al mondo dell’arte.

A raccontarne la storia è Don Hahn, regista in forze alla Casa di Topolino che a lungo lavorò con Ashman. Come mai proprio adesso Don ha sentito il bisogno di raccontare la storia del suo amico e collega? Cosa gli ha fatto desiderare di raccontare finalmente la storia di Howard?

Avevo un po’ paura che si sarebbe persa la sua memoria. Sua sorella gestisce un blog, in cui parla di lui, ma non esiste una biografia ufficiale, né in forma di libro né in forma di film. Volevo approfondirne la storia, conoscevo lui e le persone che hanno fatto parte della sua vita. Ho iniziato a mettere insieme gli elementi per vedere se riuscivo a mettere in piedi un film. E alla fine, eccolo, ed è stato più avvincente di quanto pensassi. È la stessa cosa quando pensi di conoscere le persone con cui lavori, ma non è così fino a che non scavi nelle loro vite e vedi le loro lotte.

Il documentario si apre su un dietro le quinte de La bella e la bestia. Come mai questa scelta?

Abbiamo provato molte cose diverse, incluso Howard che raccontava storie alla sua sorellina. Abbiamo ricreato la fantasia che avrebbe potuto essere nella sua mente, ma non era abbastanza avvincente. Il vero titolo della storia di Howard è una vita brillante troppo breve. Quindi quell’apertura era un modo per mostrare, in breve, “Ecco un ragazzo all’apice della sua carriera all’opera su alcuni dei suoi lavori migliori – e il segreto nascosto che nessuno conosceva tranne Howard”. Dopo quella ripresa, non sarebbe stato in giro per ancora molto tempo. Questa è la triste verità sulla storia, e quell’introduzione sembrava il gancio giusto nel resto del racconto. (Ashman morì di AIDS tre giorni prima della prima de La bella e la bestia, nel 1991, ndt).

Howard: la vita, le parole – intervista al regista Don Hahn

Howard: la vita, le parole non è pieno di tutti i suoi successi, hai parlato più della sua famiglia e della storia di questo bambino che cresce. Come hai affrontato la narrazione?

Il soggetto che stavo raccontando era Howard, e lui era così interessante e intelligente, dovevo lasciare che lui conducesse la storia e che lui la raccontasse in qualche modo, quindi niente narratore e niente teste parlanti. Nemmeno io volevo partecipare, non volevo inserire un gruppo di vecchietti che stavano lì a dire quanto fosse bravo. È stato più interessante conoscere l’uomo e la sua arte. È l’uomo che ci ha dato Part of your world o a Be my Guest, ma qui raccontiamo anche cosa è accaduto alla persona. E sono convinto che sarebbe felice di sapere che le sue lotte sono diventate parte della storia che ho raccontato.

Quali sono stati alcuni dei momenti più difficili da lasciare fuori dal montaggio finale?

Mi sono imbattuto in un nastro di Howard e Tina Turner; vorrei che tutti lo potessero sentire. Dura due ore e Tina prepara il pranzo a Howard mentre lui le chiede della sua vita. In quel periodo stava scrivendo una sceneggiatura sulla sua vita. Ma non era fondamentale per la sua carriera perché non è mai stato realizzato. Il suo caro amico Kyle Rennick aveva alcune registrazioni di quando Howard era malato, parlando della sua vita a teatro. Probabilmente dovrei fare un podcast su questi audio, ma dovevo attenermi ai momenti chiave e a ciò che è essenziale per la storia e ciò che non lo è. Ma quelli erano alcuni dei momenti affascinanti.

Come ha reagito la sua famiglia al documentario quando glielo hai mostrato?

Ero terrorizzato. Ma invece di avere una reazione a film completo, ho inviato loro parti del documentario mentre lo realizzavo. Ho finito il primo atto e l’ho mandato. Sono stati di supporto, ma sedersi per intervistarli è stato difficile, specialmente quando ho dovuto sedermi con Bill, il compagno di Howard. Ho dovuto chiedergli di come è stato essere un compagno di vita ma anche un assistente e infermiere. Aveva dedicato molti anni della sua vita a prendersi cura di quest’uomo. Volevo che parlasse di una relazione gay in un momento in cui era difficile. E lui è stato incredibilmente onesto.

Howard: la vita, le parole è disponibile su Disney+.

Howard: la vita, le parole recensione

Moran Atias: 10 cose che non sai sull’attrice

Moran Atias: 10 cose che non sai sull’attrice

Nota attrice di origini israeliane, Moran Atias si è negli anni affermata grazie alla sua versatilità, elemento che le ha permesso di trovare fortuna tanto nel proprio paese quanto negli Stati Uniti e in Italia. Oggi principalmente conosciuta per i suoi ruoli televisivi, l’interprete continua ad ottenere consensi, consolidando una carriera già ricca di importanti collaborazioni e riconoscimenti.

Ecco 10 cose che non sai di Moran Atias.

Moran Atias Instagram

Moran Atias: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in diversi film tra Italia e Stati Uniti. L’attrice intraprende la propria carriera al cinema recitando in Italia. Qui ha modo di ottenere popolarità grazie a titoli come Gas (2005), con Paolo Villaggio, Le rose del deserto (2006), con Michele Placido, La terza madre (2007) e Oggi sposi (2009), con Luca Argentero. Allo stesso tempo, l’attrice amplia i propri orizzonti recitando anche in Israele nel film Yamim Shel Ahava (2005) e poi negli Stati Uniti in Land of the Lost (2008), con Will Ferrell. Da quel momento, inizia a consolidare la propria popolarità in America con film come The Next Three Days (2010), con Russell Crowe, Third Person (2013), con Liam Neeson e Speed Kills (2018), con John Travolta.

9. È nota per i suoi ruoli televisivi. Giunta negli Stati Uniti, l’attrice inizia a farsi conoscere in particolare per i suoi ruoli in alcune note serie televisive. La prima di queste è Crash (2008-2009), seguita poi da CSI: NY (2010), White Collar – Fascino criminale (2011) e Tyrant (2014-2016), dove diventa popolare con il personaggio di Leila Al-Fayeed. Terminata questa, entra a far parte del cast di 24: Legacy (2017), ispirata alla celebre serie con Kiefer Sutherland. Negli ultimi anni ha invece recitato in The Resident (2018) e The Village (2019), dove è protagonista nel ruolo di Ava Behzadi.

8. Ha partecipato a diversi programmi italiani. Prima di diventare un’affermata attrice, la Atias era nota come modella. Intraprese tale carriera a livello internazionale, arrivando poi a sfilare per celebri stilisti italiani come Versace, Cavalli e Dolce&Gabbana. In Italia conosce infatti una certa popolarità, e ben presto viene chiamata a partecipare a diversi programmi televisivi in qualità di valletta. Tra questi si annoverano Carramba che fortuna (2000), Superconvenscion (2000-2001), Italiani (2002), Matricole & Meteore (2003) e I raccomandati (2003-2004). Così facendo, ha modo di affermarsi ulteriormente, arrivando poi ad ottenere ruoli in diversi film.

Moran Atias in The Resident

7. È stata un personaggio ricorrente della serie. Tra i primi grandi successi televisivi dell’attrice si annovera The Resident, medical drama con aspirazioni particolarmente realistiche sulla vita negli ospedali. Qui l’attrice ha recitato nel ruolo di Renato Thorpe, donna d’affare dotata di grande astuzia e fascino. Il personaggio era inizialmente stato affidato ad un’altra attrice, apparsa nel pilota della serie, ma per motivi non resi noti questa ha lasciato il ruolo. Gli sceneggiatori lo hanno allora riadattato affinché la Atias potesse prenderne i panni.

Moran Atias in The Village

6. È la protagonista della nuova serie drammatica. Dal 2019 l’attrice è impegnata con la serie The Village, di cui è protagonista. Qui interpreta Ava Behzadi, in una storia incentrata sui legami tra i residenti di un condominio, i quali tra drammi e gioie arrivano a formare un’unica grande famiglia. Si tratta di un progetto molto speciale per l’attrice, che ha dichiarato come consideri questa l’occasione con cui dar prova delle proprie capacità.

Moran Atias fisico

Moran Atias è su Instagram

5. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo ufficiale seguito da 396 mila persone. All’interno di questo, con oltre 700 post, è solita condividere immagini relative a propri momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi anche foto di curiosità a lei legate, come anche di serate di gala o eventi a cui ha preso parte e luoghi visitati.

4. Utilizza il social per promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo, inoltre, l’attrice condivide con i propri follower immagini promozionali dei suoi progetti da interprete e modella. Sono infatti presenti interviste, servizi fotografici, foto di backstage tratte dai set e immagini o video promozionali vari. Così facendo, l’attrice ha modo di tenere continuamente aggiornati i propri follower sui suoi progetti, attuali o futuri.

Moran Atias e i suoi fidanzati

3. Ha avuto relazioni con note personalità dello spettacolo. L’attrice ha più volte lasciato intendere di voler mantenere il più privata possibile la propria vita sentimentale. Negli anni, infatti, ha molto limitato le notizie a riguardo, evitando anche di condividere particolari a riguardo sui propri social. Nel tempo le sono poi comunque state attribuite diverse relazioni, tra cui quella con il calciatore romeno Adrian Mutu e con l’imprenditore Lapo Elkann. La Atias non si è però mai sbilanciata a riguardo, mantenendo per sé i dettagli delle sue vicende sentimentali.

Moran Atias: il suo fisico

2. Si è affermata come modella. L’attrice ha perseguito sin da giovanissima la volontà di diventare una modella. Il suo fisico particolarmente curato e rientrante nei canoni di bellezza le ha poi permesso di ottenere il successo a cui aspirava. Con le misure 90-61-90, la Atias ha infatti iniziato sin da adolescente a posare per note riviste e comparire in televisione. All’età di 17 anni si è poi trasferita in Germania, dove ha vissuto per sette mese, raggiungendo importanti risultati. Partecipò infatti ai concorsi Miss Globe International e Top Model of the World, vincendo poi quest’ultimo.

Moran Atias: età e altezza

1. Moran Atias è nata ad Haifa, in Israele, il 9 aprile del 1981. L’attrice è alta complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

No Time To Die: clip “Rami Malek nel ruolo di Safin”

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No Time To Die: clip “Rami Malek nel ruolo di Safin”

Manca oramai poco all’arrivo al cinema di No Time To Die, il nuovo film su James Bond che è diretto da Cary Joji Fukunaga e prodotto da Michael G. Wilson e Barbara Broccoli

Protagonisti del cast sono Daniel Craig, Léa Seydoux, Ralph FiennesRami Malek e Naomie HarrisBen WhishawRory Kinnear, Jeffrey Wright Dali BenssalahBilly MagnussenAna De ArmasDavid Dencik e Lashana Lynch. Ebbene oggi la Universal Pictures Italia ha diffuso un nuovo contributo video di No Time To Die che ci svela Rami Malek nel ruolo di Safin:

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Il meraviglioso mondo di Topolino, la serie di corti in arrivo su su Disney+

Topolino e i suoi amici stanno arrivando su Disney+ con la nuova serie di corti animati Il meraviglioso mondo di Topolino. Dal team dei creatori di Topolino, la serie di cortometraggi animati targata Disney Channel vincitrice degli Emmy Awards, arriva la nuova serie originale Disney+ che debutterà lo stesso giorno del compleanno di Topolino, mercoledì 18 novembre. A partire dal 27 novembre, ogni venerdì, verranno poi rilasciati due nuovi cortometraggi. Quest’anno debutteranno in anteprima un totale di dieci corti, con altri 10 previsti per l’estate 2021.

Ne Il meraviglioso mondo di Topolino non c’è altro che divertimento ed entusiasmo per Topolino e i suoi migliori amici – Minni, Paperino, Paperina, Pippo e Pluto – che intraprendono le più grandi avventure vissute finora, destreggiandosi tra gli imprevisti di un mondo selvaggio e bizzarro in cui la magia Disney rende possibile l’impossibile. Ogni cortometraggio, della durata di sette minuti, è pieno di momenti esilaranti, ambientazioni moderne, storie senza tempo, nuova musica e l’inconfondibile stile artistico classico dei corti di Topolino. La serie includerà storie ispirate alle varie aree tematiche dei parchi Disney e cammeo dei classici personaggi della tradizione Disney.

Contrassegnati da uno stile artistico contemporaneo che rimanda agli inizi di Topolino nel 1928, la serie di cortometraggi animati di Topolino è stata presentata in anteprima su Disney Channel nel 2013, in onda per cinque stagioni per un totale di 96 episodi, e ha vinto sette Primetime Emmy Awards, due Daytime Emmy Awards e 21 Annie Awards. Questi corti hanno ispirato una linea mondiale di prodotti su licenza, giocattoli e abbigliamento, nonché Mickey & Minnie’s Runaway Railway, la prima attrazione nella storia Disney con Topolino e Minni, ora aperta ai Disney’s Hollywood Studios di Walt Disney World Resort in Florida. Tutte e cinque le stagioni di Topolino sono attualmente disponibili in streaming su Disney+.

Il meraviglioso mondo di Topolino è prodotta da Disney Television Animation con l’artista e regista vincitore di un Emmy Award, Paul Rudish, nel ruolo di produttore esecutivo e supervising director. Christopher Willis, il compositore dei cortometraggi di Topolino nominato all’Emmy Award, ha realizzato la musica anche per questa serie.

Un Divano a Tunisi: trailer ufficiale

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Un Divano a Tunisi: trailer ufficiale

BIM Distribution ha diffuso il trailer ufficiale di Un Divano a Tunisi di Manèle Labidi con Golshifteh Farahani, Majd Mastoura, Aïcha Ben Miled, Feriel Chamari, Hichem Yacoubi, Najoua Zouhair, Jamel Sassi e Ramla Ayari.

In Tunisia c’è stata la Primavera araba, ma forse aprire uno studio da psicanalista per una donna è ancora troppo presto… Selma (Golshifteh Farahani) è una giovane psicanalista dal carattere forte e indipendente cresciuta a Parigi insieme al padre, quando decide di tornare nella sua città d’origine, Tunisi, determinata ad aprire uno studio privato le cose non andranno come previsto…. La ragazza si scontrerà con un ambiente non proprio favorevole, i suoi parenti cercheranno di scoraggiarla, lo studio inizierà a popolarsi di pazienti alquanto eccentrici…

 

Molecole, recensione del film di Andrea Segre #Venezia77

Molecole, recensione del film di Andrea Segre #Venezia77

È stato presentato nella serata di Pre-apertura di Venezia 77 ed è in sala dal 3 settembre Molecole, il nuovo lavoro del regista veneto Andrea Segre. Autore di lungometraggi come Io sono Li e La prima neve. Apprezzato regista di documentari che indagano il rapporto tra luoghi e persone, con un’attenzione particolare al suo Veneto, ma anche alle migrazioni e alle marginalità, da La mal’ombra a Mare chiuso, al più recente Il Pianeta in Mare, Segre propone con Molecole un lavoro documentaristico dalla forma e dal contenuto inattesi, come inatteso è stato per lui e per tutti il confronto con l’emergenza Covid 19 e il confinamento che ne è scaturito.

Come nasce Molecole

Molecole è sgorgato. Come l’acqua”. Queste le parole usate dal regista per descrivere la genesi del lavoro. L’espressione rende bene l’idea del suo carattere imprevisto e naturale. Altro era infatti il progetto di Segre: un documentario che trattasse due grandi questioni centrali per la Venezia di oggi: il turismo di massa e l’acqua alta. Due fenomeni apparentemente molto diversi, ma che pongono sfide alla città. Era tutto pronto, quando è arrivato il Covid, che ha imposto il lockdown. E’ in questo nuovo scenario, con una città svuotata, che Segre prova a riflettere sui due temi di cui sopra. Una riflessione in absentia, dal momento che, come ovvio, dei turisti non c’è l’ombra e sono giorni di una bassa marea eccezionale.

Contestualmente, prende vita l’altro filone che percorre il documentario: un dialogo per parole e immagini col padre, Ulderico Segre, scomparso dieci anni fa. Sono le parole delle lettere che il regista scriveva al padre, ma è anche la sua voce off che spesso si rivolge direttamente alla figura paterna con domande e osservazioni, e le immagini, foto e filmati in Super 8 che il genitore girava in gioventù, ritrovati nella casa di famiglia in cui il regista ha trascorso il periodo del confinamento. Il dialogo è continuo, in uno scambio padre-figlio che arricchisce il lavoro, grazie anche al montaggio di Chiara Russo. La  sceneggiatura è firmata dallo stesso Andrea Segre.

Lo sguardo di Andrea Segre su Venezia

La Venezia che interessa a Segre è nel vuoto da confinamento e nei pochi elementi che lo popolano: concerti di gabbiani affamati, canti di donne solitarie, sprazzi di un carnevale mai partito. Due vogatrici si allenano in un canale della Giudecca deserto – sono Elena Almansi e Giulia Tagliapietra – e parlano a Segre della città che vivono e di quella che vorrebbero. È vuoto e fragilità Venezia, incapacità di controllare qualcosa che non si conosce, ma è anche la grandiosità delle sue bellezze, la sua impressionante capacità di adattamento,  è resilienza. Venezia è per antonomasia città in costante dialogo con l’ineluttabile, in equilibrio precario – un turismo che è vitale, ma che spesso sembra soffocarla, un’acqua che è natura, ma sempre più insidiosa per ciò che l’uomo ha costruito. Eppure Venezia e la sua laguna per Segre non sono solo uno splendido luogo che tutto il mondo ci invidia, esso stesso in bilico tra grandezza e fragilità, emblema della condizione collettiva in cui la pandemia ha gettato tutti, ma sono luoghi del cuore – sebbene il regista affermi di avere con la città un rapporto controverso – qui riscoperti. La Venezia di oggi, in costante dialogo con quella di ieri, immortalata dai filmati paterni. Due mondi sorprendentemente simili, a causa di una pandemia che ha colto tutti di sorpresa, riportando però l’ambiente ad una dimensione più autentica.

Dal punto di vista visivo, ciò è reso con un’estrema cura del dettaglio, con inquadrature in cui dominano due elementi: la nebbia e l’acqua, con la vastità vuota della città. Immagini girate di giorno, ma anche, spesso, di notte. Ombre, aloni, vetri appannati. Una fotografia suggestiva, curata da Matteo Calore e dal regista.

Le musiche di Teho Teardo accompagnano alla scoperta delle calli veneziane, colte con prospettive non comuni, alimentando il mistero di una città sospesa. Le atmosfere ricordano da vicino quelle di un grande veneto, cultore del rapporto tra l’uomo e i suoi luoghi, Carlo Mazzacurati.

Il proprio passato alla luce del presente

È dunque un lavoro intimo e personale Molecole, influenzato dal confinamento, da quella nebbia che spinge a riflettere e a guardarsi dentro, a riannodare i fili col passato. Ulderico Segre, padre del regista, era uno scienziato chimico-fisico, il cui oggetto di studio erano appunto le molecole. Quelle particelle di cui siamo fatti, che non vediamo e ci determinano. Era forse quello del padre, riflette il regista, un tentativo di venire a patti, di dialogare con ciò che non poteva controllare, quella parte fisica di sé predeterminata che ne ha segnato il destino ed ha portato alla sua prematura scomparsa. Sembra essere proprio questo l’aspetto che il regista non aveva compreso fino in fondo della figura paterna, e che oggi gli appare improvvisamente più chiaro, mentre affronta l’incertezza di una pandemia contro la quale ci si sente impotenti. È questo confronto con ciò che appare ineluttabile che accomuna oggi le due figure, oltre all’essere entrambi padri, consentendo al figlio di rinsaldare il legame con il genitore.

Si prende i suoi tempi Molecole, ha l’incedere lento e ovattato dell’atmosfera di quei giorni. E’ forse meno ricco di contributi di confronti, ridotto all’essenziale, rispetto a quello che era il progetto iniziale. Forse anche assai distante da quello, come era inevitabile che fosse. Tuttavia, riesce ad evitare il rischio di annoiare lo spettatore, cosa che poteva succedere con un’opera dall’incedere così meditativo e riflessivo. Merito della delicatezza poetica che Segre mette nel racconto, ma anche di una giusta durata, 71 minuti, che rende agile il lavoro.

Tanti se ne vedranno, sulle città svuotate dal Covid. Non tutti racconteranno qualcosa, oltre ad essere cartoline da città deserte, che mai si sarebbe immaginato di vedere così. Questo invece, lo fa. Perché non nasce a causa del lockdown, ma è la rielaborazione durante il lockdown di un progetto preesistente, che conserva una riflessione sui temi del turismo di massa e dell’acqua alta nella città lagunare, forse anche arricchita dalla prospettiva del confinamento. Inoltre, non è solo un’occasione per riflettere sulla fragilità e precarietà dell’esistenza e sull’impotenza umana di fronte a una natura che non sembra si possa controllare, ma che si dovrebbe invece rispettare di più. È soprattutto un viaggio esistenziale a ritroso, nei ricordi, a riallacciare i fili di un legame con un padre amato, ma non fino in fondo compreso. Un viaggio che sa coinvolgere col suo incedere sentito e poetico.

Prodotto da ZaLab Film, con Rai Cinema, in associazione con Vulcano e Istituto Luce Cinecittà, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni, distribuito da ZaLab e Deckert Distribution GMBH, Molecole è nelle sale dal 3 marzo.

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