A poche ore dalla conferma ufficiale
che dirigerà Venom
2, Andy Serkis ha già esternato
alcune dichiarazioni in merito al film che vedrà Tom
Hardy tornare nei panni del protagonista e questa volta
confrontarsi con un temibile villain interpretato da Woody
Harrelson.
“Sono allo stadio iniziale,
quindi ho delle idee molto chiare su ciò che visivamente voglio
creare, e su come possiamo portare i personaggi in altre
direzioni” ha dichiarato Serkis. “Sono eccitato di
lavorare con tutti questi grandi attori che sono coinvolti nel
film. Si tratta di un franchise fantastico, e sono davvero onorato
che mi sia stato chiesto di dirigere Mi sembra una storia molto
contemporanea e spero che diventerà un pezzo di storia del
cinema.”
Sorprendentemente, Serkis ha
continuato, dicendo che Tom Hardy ha contribuito
alla sceneggiatura insieme a Kelly Marcel (che ha
lavorato anche al primo film). “Tom è stato davvero molto
coinvolto nella scrittura della nuova storia, insieme a Kelly
Marcel. Quindi è tutto incentrato intorno al loro
approccio.”
Vi ricordiamo che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel
sequel di Venom, progetto già in
sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso
autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy
Pascal in una recente intervista dove si è parlato, tra le
altre cose, anche del possibile crossover con Spider-Man e del
futuro di Miles Morales.
“Posso dire che Tom Hardy ci
sarà, ma d’altronde aveva interpretato magnificamente quel
personaggio nel primo film. Credo che il trionfo al botteghino sia
stato determinato da un paio di fattori, uno dei quali è l’ottimo
lavoro svolto dalla Sony nel creare quel franchise con una vita e
un mondo tutto suo. Il secondo è ovviamente Tom Hardy. Quando pensi
a Venom, non riusciresti a immaginare nessuno, tranne lui, seduto
in quella vasca di aragoste.“
E sul possibile incontro tra
Spider-Man e Venom al cinema, la
Pascal è sembrata più cauta, spiegando che “l’importante è
assicurarsi che questi franchise funzionino individualmente, ma
siamo ben consapevoli dell’interesse dei fan in merito e a tutti
piacerebbe vedere un crossover. Mai dire mai, magari potrebbe
succedere…“
Screen Junkies ha diffuso il
trailer onesto di Avengers: Endgame e, nonostante si
tratti di uno di quei film che sono piaciuti ai titolari del
canale, il risultato è comunque esilarante. Potete vederlo di
seguito!
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Il finale di Avengers: Endgame ha lasciato
pochi dubbi, Thor sarà presente in Guardiani
della Galassia Vol. 3 e si unirà alla squadra in
quella che potrebbe diventare un’avventura alla ricerca di Gamora.
Ma quanto è positivo, per i Guardiani, che il Dio del Tuono,
barbuto e panciuto, si unisca a loro? Ecco alcuni motivi per cui
Thor sarà in grado di migliorare il film di James
Gunn.
LA GRANDE ALCHIMIA DI THOR CON I
GUARDIANI
Come mostrato nelle sue
scene con i Guardiani in Avengers: Infinity War e
Avengers: Endgame, Thor si adatta perfettamente
alla squadra, perché ha una chimica fantastica con tutti loro.
Dalla sua chiacchierata con Quill su chi è il vero leader della
squadra al suo flirt naturale con Gamora, al fatto che Groot ha
sacrificato il suo braccio per dare una manica alla sua ascia,
Stormbreaker, Thor (o, almeno, la versione di Thor ci viene
presentato da Taika Waititi per salvare il
personaggio) si adatta ai Guardiani come un guanto. Si sente già
come un membro della squadra, quindi sarebbe un gioco da ragazzi
includerlo nel trequel.
STORMBREAKER PUO’ ESSERE USATA PER
COMBATTERE ADAM WARLOCK
La scena dei titoli di
coda di Guardiani della Galassia Vol.
2 in cui Ayesha presenta il suo nuovo essere
artificiale, Adam, con il quale intende distruggere i Guardiani,
sembra aver introdotto Adam Warlock come il cattivo principale del
Vol. 3. Adam Warlock sarebbe uno dei personaggi più potenti che il
MCU abbia mai visto – forse alla
pari con Thanos e Capitano Marvel – quindi sarebbe difficile
da sconfiggere per i Guardiani. Tuttavia, se avessero Thor al loro
fianco e lui fosse armato di Stormbreaker (che potrebbe o meno
finire nelle mani di Beta Ray Bill), potrebbero avere una
possibilità di combattere contro di lui e vincere.
IL TEAM CRESCEREBBE ANCORA
Il primo film di
Guardiani della Galassia ha visto riunirsi i
cinque membri principali del team, il secondo film ha ampliato il
team in modo significativo, quando i nostri eroi sono stati
raggiunti da Mantis, Nebula, Yondu (brevemente, prima del suo
straziante sacrificio) e Kraglin. Quindi, avrebbe senso per il
trequel continuare quella traiettoria espandendo ulteriormente la
squadra. Sembra probabile che nel film sarà presentato Adam Warlock
(prima come nemico, ma forse più tardi come alleato, come nei
fumetti), mentre la riunione della formazione originale della
squadra è stata ipotizzata a seguito di una scena a metà dei titoli
di coda del Vol. 2, ma c’è sicuramente spazio per Thor!
IL RAPPORTO DI THOR CON ROCKET E
GROOT
James Gunn ha esternato
la sua grande emozione per Guardiani della Galassia Vol.
3 e la possibilità di completare l’arco narrativo dei
personaggi di Rocket e Thor è ora una parte enorme di questo
compito. Negli ultimi due film dei Vendicatori, Thor ha stretto una
relazione speciale con Rocket, in particolare in Endgame, quando
sono tornati indietro nel tempo, ad Asgard nel 2013, per recuperare
la Gemma della Realtà. In quella scena, Rocket offre a Thor un
potente discorso sulla loro necessità di concentrarsi sulla
missione e di non distrarsi, perché le persone contano su di loro e
fanno parte di un piano più grande per salvare milioni di vite.
Questo è stato il momento più maturo di Rocket visto sullo schermo
fino ad ora, e solo Thor era lì per testimoniarlo, quindi sarà
importante nella conclusione dell’arco di Rocket.
CHRIS HEMSWORTH È ESILARANTE
Come abbiamo visto dalle sue
apparizioni in Ghostbusters e
Vacation, così come la sua svolta in
Thor: Ragnarok, Chris
Hemsworth è un attore comico. È un attore di talento in
generale, ma la commedia è un altro campo da baseball e Hemsworth
lo conquista sempre. Ciò che rende grandi i film dei Guardiani
è che hanno lo stesso cuore di altri film MCU (forse anche di più), ma sono
anche molto più divertenti, specialmente con attori come
Chris Pratt e Karen Gillan che
recitano perfettamente ogni battuta. La presenza di Hemsworth
contribuirebbe senza dubbio a questo aspetto della squadra.
TUTTO QUELLO CHE SAPPIAMO SU
GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL. 3
La produzione di Guardiani
della Galassia Vol. 3 inizierà nel febbraio del 2021. Il
film è stato messo in pausa dopo il licenziamento da parte di
Disney dello sceneggiatore e regista James
Gunn.
Inizialmente, la Disney non voleva
riassumere Gunn, ma con una mossa, non troppo a sorpresa, la casa
di Topolino è tornata sui suoi passi ed ha reintegrato Gunn, che
nel frattempo aveva ricevuto un nuovo prestigioso incarico presso
Warner Bros: scrivere e
dirigere il reboot di Suicide Squad.
Il film doveva originariamente
arrivare nei cinema in un momento non meglio precisato del 2020, ma
questo incidente di percorso ha cambiato le carte in tavola,
spostando l’inizio della produzione al 2021.
I protagonisti di questo
sotto-franchise erano per lo più sconosciuti al grande pubblico,
fino a quando Gunn li ha trasformati in un grande successo in tutto
il mondo a partire dal primo film del 2014, Guardiani della
Galassia. Non si sa molto sulla trama del film, ma Gunn ha
confermato che completerà la storia della sua versione della
squadra cosmica. Inoltre Guardiani della Galassia Vol.
3 preparerà anche la strada ad un decennio o due di futuri
film Marvel.
Le star Chris Pratt, Pom
Klementieff e Dave Bautista hanno
confermato che torneranno per riprendere i rispettivi ruoli.
Bautista, che di recente è tornato alla WWE, ha difeso Gunn da
quando è stato licenziato dal progetto, e ha persino minacciato di
lasciare il ruolo di Drax a un certo punto. Ma tutto il cast del
film, in maniera coesa, si è schierato dalla parte di Gunn, durante
i mesi in cui era stato licenziato. Il finale di Endgame suggerisce
che anche Chris Hemsworth parteciperà al film nei
panni di Thor.
Il trailer di IT:
Capitolo Due mostrato al Comic Con di San Diego lo
scorso Luglio ha messo sotto al naso di tutti alcuni dettagli e
misteri del film che soltanto i veri fan del romanzo conoscono e
hanno notato. Di seguito, ecco i segreti del libro di
Stephen King nascosti nel trailer e attenzione,
l’articolo potrebbe contenere SPOILER!
MEMORIE CHE RITORNANO
I fan del romanzo
capiranno subito il fatto che il Club dei Perdenti adulto sta
tornando a Derry, ma quasi tutti hanno dimenticato l’oscurità e
l’orrore che hanno vissuto da ragazzini. Nel romanzo come in questo
film, la riunione degli amici inizia a riportare alla mente i
ricordi del mostro che hanno promesso di tornare a cacciare qualora
fosse ritornato, non solo, cominciano anche a ricordare gli orrori
che li attendono. È proprio questa la speranza del loro amico Mike,
unico rimasto in città, quando all’inizio della storia richiama
tutti.
UNA SCENA CONTROVERSA
Una delle prime
inquadrature del trailer si concentra sul primo attacco di
Pennywise, che rivendica la sua prima vittima. Sorprendentemente,
non si tratta di un attacco a un bambino, ma ad un giovane uomo di
nome Adrian Mellon, che sarà interpretato da Xavier Dolan. Come nel
libro, l’attacco è controverso a causa della violenza che il povero
Adrian si trova a fronteggiare: è un omosessuale che viene
attaccato da un gruppo di adolescenti omofobi, mostrando che,
mostri a parte, gli abitanti di Derry in generale non sono poi così
buoni. Sembra quindi che anche la cattiveria delle persone sia
qualcosa di metaforico con cui il mostro si nutre.
UN PERDENTE SCOMPARSO?
Durante il trailer, ci
sono molte scene che mostrano il Club dei Perdenti che si riunisce
per affrontare l’antico male che è Pennywise, oltre a riunirsi tra
loro. Eppure in tutte le scene, c’è un fattore che dovrebbe far
porre alcune domande a chi non conosce la storia: manca Stanley.
Chi ha letto il romanzo sa il motivo di questa assenza ma sa anche
che più avanti nella storia Stanley ricomparirà in una forma
“alternativa” per spaventare i suoi amici.
IL TRIANGOLO AMOROSO
Uno degli aspetti
principali che i fan del libro e del primo film saranno in grado di
riconoscere è la presenza di una specie di triangolo amoroso che si
è sviluppato tra Bill, Beverly e Ben. Mentre i tre sono stati
lontani l’uno dall’altro per anni, è chiaro che sia Bill che Ben
provano sentimenti per Beverly. Mentre la storia d’amore è
forte tra Bill e Beverly, anche il suo legame con Ben è sempre
stato forte, specialmente dopo che le ha inviato quella poesia. Dal
trailer, sembra che l’aspetto romantico non sia cambiato, con Bill
e Beverly che si avvicinano mentre Ben nutre più in segreto i suoi
sentimenti per lei.
HENRY BOWERS È VIVO
Uno dei momenti
scioccanti del primo film è stata la sorpresa e la fine improvvisa
di Henry Bowers, il bullo adolescente che è stato attirato da
Pennywise per diventare il suo agente del caos. Alla fine del film,
Mike spinge Henry in una fogna, lasciando in sospeso il suo destino
agli occhi del pubblico. Tuttavia, il trailer mostra una scena
iconica per i fan del romanzo: un Henry ormai adulto risiede
all’interno di un ospedale psichiatrico dopo la morte di suo padre,
e Pennywise gli manda un palloncino rosso per ricordare a Henry la
sua lealtà.
RITROVO AL RISTORANTE
Una scena iconica del
romanzo che sembra essere una parte importante dell’ultimo trailer
è la riunione del Club dei Perdenti in un ristorante cinese, qui il
gruppo ricorda i momenti divertenti della loro infanzia mentre
sembrano essere nel mezzo di una riunione memorabile. Fino a
che non aprono i loro biscotti della fortuna (almeno nel romanzo)…
in quel momento i ricordi dell’orrore che hanno affrontato da
piccoli torna a galla, portando alla luce il vero scopo di questa
riunione: sconfiggere Pennywise. Il trailer ha reso questa scena
fondamentale per il tono e la storia.
IL PASSATO DI PENNYWISE
Una delle cose accennate
molto nel primo e nel secondo trailer di IT: Capitolo
Due è l’esplorazione del passato della creatura. Mentre la
sua principale forma spaventosa non è altro che Pennywise il
Pagliaccio Danzante, la vera natura della creatura è molto più
oscura. Nel romanzo, Stephen King lega la storia
della creatura al suo universo di romanzi di lunga data, rendendolo
un’antica creatura che è scesa sulla Terra e alla fine ha assunto
la forma di Pennywise dopo aver visto un clown in quello che ora è
Derry. Il trailer sembra suggerire che questa storia verrà
ricordata.
CONNESSIONI CON LA TORRE NERA?
È qui che i veri fan
sfegatati di Stephen King entreranno in gioco, dato che le ultime
tre cose individuate o accennate nel trailer provengono dal
profondo dell’universo dello scrittore. Come molti fan sanno,
l’opera più grande di Stephen King è la serie La Torre Nera, in cui
convergono molti dei suoi altri romanzi. Nel trailer si vedono
molte scene metafisiche del romanzo, incluso il posizionamento
delle porte. Mentre le porte sono state presentate nel primo film,
sono anche un indizio che farebbe pensare a un collegamento con La
Torre Nera. Si tratta di una ipotesi improbabile e forse sarà
soltanto un omaggio ai fan che conoscono l’universo di King.
MATURIN LA TARTARUGA
Un’altra immersione
profonda nel mondo di King, e che potrebbe comparire nel film
stando al trailer, sembra essere Maturin la tartaruga, che,
nell’universo dello scrittore, è uno dei dodici guardiani delle
travi che tengono in posizione la Torre Oscura. Il motivo per cui
Maturin potrebbe essere presente potrebbe essere l’esplorazione
della backstory del mostro. Nel romanzo e nei materiali successivi,
si spiega che Maturin è una creatura che ha espulso l’universo che
occupiamo e successivamente ha liberato la creatura dal vuoto
all’interno del Macroverse. Pennywise afferma anche che Maturin è
suo fratello e Maturin ha aiutato i perdenti nella loro lotta
contro il clown.
IL RITUALE DI CHÜD
Il Rituale di Chüd è la
principale arma che il Club dei Perdenti usa contro Pennywise e
potrebbe essere uno dei momenti più intensi del film. Questo
Rituale di Chüd era essenzialmente una battaglia di volontà
psichiche tra il Club dei Perdenti e Pennywise, con gli amici che
usavano la loro forza di volontà per infondere un forte potere in
pezzi d’argento da usare come proiettili contro la vera forma di
Pennywise. Nel romanzo, sia la prima che la seconda volta, i
nostri eroi hanno fatto il rituale sono stati aiutati sia da
Maturin che dall’entità nota come Gan. Il trailer indica il rituale
in corso.
Ci vorrà poco meno di un anno prima
che Tenet di Christopher Nolan
arrivi nei cinema, il 17 luglio 2020, ma i fan che hanno visto
Fast & Furious:
Hobbs & Shaw nei cinema questa settimana, negli USA,
hanno già visto per la prima volta il misterioso trailer del film.
Si tratta di un video di
40 secondi che pone ancora più domande sul misterioso progetto
di Nolan. Tra queste domande c’è la teoria secondo cui Tenet sia un
sequel di Inception.
Da tutte le descrizioni del teaser,
non c’è molto con cui lavorare in termini di dettagli. Le logline
nel teaser annunciano che “È giunto il momento per un nuovo
protagonista” e “È giunto il momento per una nuova missione” prima
di mostrare il protagonista John David Washington,
che secondo la descrizione del teaser di The Hollywood Reporter
sembra “muoversi al contrario come in un loop”.
Il teaser e la descrizione
ufficiale del film – “un’epopea d’azione che coinvolge il mondo
dello spionaggio internazionale” – insieme all’assenza di altri
dettagli, hanno spinto i fan a fantasticare su un collegamento del
film con Inception. Come ricordano i fan, il film vede Dominick
“Dom” Cobb (Leonardo DiCaprio) e il suo team usare
la tecnologia militare sperimentale per entrare nel subconscio
degli obiettivi e estrarre informazioni preziose da un mondo dei
sogni condiviso, in un atto di spionaggio aziendale.
Nel film, Cobb affronta anche
un’accusa di omicidio negli Stati Uniti derivante dal suicidio di
sua moglie, mentre i suoi figli sono lasciati alle cure di suo
suocero (interpretato da Michael Caine). Alla fine
del film, avendo apparentemente svolto con successo una grande
missione per un uomo d’affari giapponese, è in grado di tornare a
casa dai suoi figli, anche se il finale è lasciato aperto dalla
famosissima trottola, il suo totem, che sembra rimanere in piedi,
senza cadere (verificando così il suo trovarsi nel mondo
reale).
Con Tenet, i fan
stanno pensando che la fine di Inception è stata reale, non si sia
trattato di un sogno, e che ora vedremo la storia di quei bambini,
espandendo così l’universo di Inception, consentendo anche
l’esplorazione di nuovi temi e nuove storie. Come ipotizzato da The
Hollywood Reporter, Tenet potrebbe rivelare che la
tecnologia dei sogni sviluppata per i militari in
Inception è andata ancora oltre, o è stata
sviluppata in qualcosa di ancora più pericoloso, questa volta
permettendo alle missioni di spionaggio di non funzionare nel regno
dei sogni ma di attraversare tempo.
Forse gli eventi di
Inception hanno avuto conseguenze terribili e
impreviste, portando la prossima generazione a dover affrontare
proprio quei cambiamenti.
È possibile, anzi probabile, che
Tenet sia completamente scollegato da
Inception. Una delle cose che rende così
affascinante il film del 2012 è il finale ambiguo, dato che i fan
possono decidere da soli se il ritorno a casa di Dom nella sua
famiglia è reale o è un sogno. Se Tenet fosse davvero un sequel di
Inception, potrebbe risolvere questa ambiguità. Ma per ora si
tratta solo di congetture.
Tenet,
una produzione Warner Bros. Pictures, per la
regia di Christopher Nolan, è un film epico d’azione
che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Nolan
dirige il film da una sua sceneggiatura originale, e verrà
realizzato con un mix di IMAX e pellicola
in 70mm. Il cast internazionale coinvolto è
formato da John David Washington al fianco di
Robert Pattinson, Elizabeth
Debicki, Dimple Kapadia, Aaron
Taylor-Johnson, Clémence Poésy,
con Michael
Caine e Kenneth Branagh.
Tenet
è prodotto da Christopher
Nolan ed Emma Thomas,
con Thomas Hayslip in veste di
produttore esecutivo. Il team creativo di Nolan che ha lavorato
dietro le quinte include il direttore della
fotografia Hoyte van Hoytema, lo
scenografo Nathan Crowley, la
montatrice Jennifer Lame, il
costumista Jeffrey Kurland e il
supervisore degli effetti visivi Andrew
Jackson. Musiche ad opera del
compositore Ludwig Göransson. Warner Bros.
Pictures distribuirà Tenet in tutto il
mondo.
È stato svelato il programma
completo del 57° New York Film Festival. Dopo l’annuncio importante
che l’apertura era stata affidata a Martin
Scorsese e al suo The
Irishman, ecco la completa line-up in cui spiccano i
titoli di Pedro Almodovar
e di Bong Joon-ho, che portano
rispettivamente Dolor y Gloria e
Parasite, entrambi premiati a Cannes 2019 (premio
al migliore attore per Antonio Banderas e Palma
d’Oro).
Ecco di seguito l’elenco completo
dei titoli selezionati per la cinquantasettesima edizione del New
York Film Festival:
The 57th New York Film Festival Main
Slate
Opening Night The Irishman
Dir. Martin Scorsese
Centerpiece Marriage Story
Dir. Noah Baumbach
Closing Night Motherless Brooklyn
Dir. Edward Norton
Atlantics: A Ghost Love Story
Dir. Mati Diop
Bacurau
Dir. Kleber Mendonça Filho and Juliano Dornelles
Beanpole
Dir. Kantemir Balagov
Fire Will Come
Dir. Oliver Laxe
First Cow
Dir. Kelly Reichardt
A Girl Missing
Dir. Koji Fukada
I Was at Home, But…
Dir. Angela Schanelec
Liberté
Dir. Albert Serra
Martin Eden
Dir. Pietro Marcello
The Moneychanger
Dir. Federico Veiroj
Oh Mercy!
Dir. Arnaud Desplechin
Pain and Glory
Dir. Pedro Almodóvar
Parasite
Dir. Bong Joon-ho
Film Comment Presents Portrait of a Lady on Fire
Dir. Céline Sciamma
È stato diffuso il trailer di
Vivere,
il nuovo film di Francesca Archibugi che sarà
presentato in anteprima mondiale alla Mostra d’Arte cinematografica
di Venezia nella selezione ufficiale, Fuori Concorso.
Trasportati dalle note magiche
della canzone Il cuore è uno zingaro ci immergiamo
nell’intreccio di storie ed emozioni raccontate da
Vivere. Diretto da Francesca
Archibugi, con Micaela Ramazzotti, Adriano
Giannini, Massimo Ghini, Marcello Fonte, Roisin O’Donovan, Andrea
Calligari, Elisa Miccoli, Valentina Cervi econ la
partecipazione straordinaria di Enrico
Montesano.
Distribuito da 01 Distribution,
Vivere arriverà
in sala il 26 settembre 2019.
Ecco la nuova Sneak Peek da
Angry
Birds 2 – nemici amici per sempre che si intitola
“La chiave”. Nel film, dal 12 settembre al cinema, i pennuti e
i maialini più amati del cinema diventeranno i migliori nemici
amici di sempre per salvare il loro mondo!
I pennuti arrabbiati e gli astuti
maialini verdi arrivano nei cinema con una nuova avventura,
Angry
Birds 2 – nemici amici per sempre. All’emergere di una
nuova minaccia, che metterà in pericolo entrambe le loro isole, Red
(Jason Sudeikis), Chuck (Josh
Gad), Bomb (Danny McBride), e Grande
Aquila (Peter Dinklage) recluteranno la sorella di
Chuck, Silver (Rachel Bloom) e si uniranno alla
squadra dei maialini, Leonard (Bill Hader), il suo
assistente Courtney (Awkwafina) e il tecnologico
Garry (Sterling K. Brown) per giungere a una
tregua e creare un’improbabile supersquadra per salvare le loro
isole.
Dopo otto film che hanno incassato
quasi 5 miliardi di dollari in tutto il mondo, la serie
cinematografica Fast &
Furious presenta ora il suo primo film che non è
un capitolo della stessa, ma una nuova storia indipendente
con Dwayne Johnson e Jason
Statham che tornano nei loro ruoli di Luke Hobbs e
Deckard Shaw in Fast
& Furious – Hobbs & Shaw.
Da quando il corpulento veterano
del dipartimento di polizia Hobbs (Johnson), fedele agente del
Diplomatic Security Service americano, e il fuorilegge Shaw
(Statham), ex membro delle forze speciali britanniche, si sono
affrontati per la prima volta nel film Fast & Furious 7
del 2015, i due si sono scambiati battute e non si sono risparmiati
colpi bassi nel tentativo di annientarsi a vicenda.
Ma quando l’anarchico Brixton
(Idris Elba), cyber-geneticamente potenziato,
ottiene il controllo di una insidiosa arma biologica che potrebbe
modificare per sempre l’umanità – e riesce a surclassare una
brillante e indomita agente del MI6 (Vanessa
Kirby della serie TV The
Crown), che oltretutto è la sorella di Shaw – questi due
nemici giurati saranno costretti ad allearsi per annientare l’unico
cattivo che potrebbe essere ancor più cattivo di loro.
Fast & Furious – Hobbs & Shaw spalanca una nuova porta
nell’universo di Fast propagando l’azione tipica
della serie in tutto il mondo, da Los Angeles a Londra e dalle
desolate e tossiche lande di Chernobyl, alla lussureggiante
bellezza delle Isole Samoa.
Diretto da David Leitch
(Deadpool 2) da una sceneggiatura del navigato architetto
della narrativa di Fast & Furious Chris Morgan,
il film è prodotto da Morgan, Johnson, Statham e Hiram Garcia. I
produttori esecutivi sono Kelly McCormick, Dany Garcia, Steven
Chasman, Ethan Smith e Ainsley Davies.
Fast & Furious – Hobbs & Shaw arriva in sala l’8
agosto.
Al Comic-Con di San Diego,
Kevin Feige ha annunciato il reboot di
Blade,
con
Mahershala Ali nei panni del protagonista, ruolo che
era stato di Wesley Snipes. Nonostante ci siano
ancora persone che chiedono un Blade 4 con
l’attore originale, sono molti gli aspetti positivi di questo
recasting. Ecco 5 motivi per essere felici della scelta dei
Marvel Studios di affidare il ruolo a Ali.
È un grande attore
Con due premi Oscar
all’attivo in Moonlight e Green
Book (entrambi come migliore non protagonista), e la
sua magnifica interpretazione nella terza stagione di True
Detective,
Mahershala Ali ha provato senza dubbio di essere
uno dei migliori attori di questi anni, con una carriera brillante
di fronte a lui. Non si è mai lasciato incasellare da un solo tipo
di ruoli, ed ha interpretato diversi personaggi, con background e
stati sociali differenti, spaziando anche trai generi e dimostrando
ogni volta grande talento. Si tratta di quel tipo di attore che
porterà al mondo dei cinecomic un carisma visto solo, in passato,
in attori del calibro di Heath Ledger.
Un nuovo approccio al
personaggio
Wesley
Snipes ha interpretato un Blade molto
amato e non avrebbe potuto essere più perfetto per il ruolo, ma
abbiamo già visto la sua lettura del personaggio nei tre film che
ha interpretato.
Mahershala Ali introdurrà una versione completamente
nuova del personaggio per integrarlo nell’universo cinematografico
Marvel. Questa tecnica è stata già
utilizzata in precedenza con un enorme successo: Tom
Holland ci ha fornito una versione di
Spider-Man che non avevamo mai visto prima, e
continua a sorprenderci mantenendo le distanze e le differenze con
i cinque film su Spider-Man già realizzati in passato, nel corso
degli anni. Ali farà la stessa cosa con Blade,
dandoci una versione diversa rispetto a quella di Snipes, ma
altrettanto eccezionale e altrettanto fedele al personaggio.
Ha la benedizione di Snipes
Se tra Wesley Snipes e
Mahershala Ali ci fosse stato cattivo sangue, o se
Snipes avesse ritenuto che Ali gli avesse rubato il ruolo che era
legittimamente suo, ci sarebbe potuto anche essere da parte dei fan
un astio giustificato, a difendere il “loro Blade“.
Tuttavia, in questo caso non è affatto così. Ali ha la benedizione
di Snipes. Quando Ali è stato annunciato come nuovo
Blade,
i fan hanno reagito subito con violenza, ma Snipes ha
tranquillizzato tutti dicendo loro che era entusiasta di vedere il
personaggio affidato ad Ali. Sui social media, Snipes
ha dichiarato: “Congratulazioni e Salaam a Mahershala Ali, un
artista incredibile e di talento che non vedo l’ora di vedere per
molti anni a venire. Inshallah, un giorno lavoreremo insieme.
Benvenuto nella cricca dei Daywalker.”
I casting della Marvel sono sempre
stati perfetti
Finora ogni ruolo nel
MCU è sempre stato interpretato
perfettamente. Se esistesse qualche macchina in grado di prendere
una pagina di un fumetto e creare un attore da essa, non
riuscirebbe a fare meglio di quanto Chris
Hemsworth ha fatto con Thor. E nonostante il fatto che
Chris Evans avesse già interpretato la Torcia
Umana, la Marvel ha intuito che l’attore era
più adatto al buon cuore di Steve Rogers rispetto all’arroganza di
Johnny Storm. E Robert Downey, Jr.
fondamentalmente è Tony Stark nella vita reale. Quindi, se i
vertici della Marvel si sono incontrati con
Mahershala Ali e hanno discusso del ruolo e del modo
in cui lo avrebbe interpretato e poi lo hanno scelto, allora
possiamo davvero essere certi che la scelta sarà appropriata.
Sta benissimo con gli occhiali da
sole
Non appena
Mahershala Ali è stato scelto per il ruolo di
Blade, gli
spettatori che hanno visto Alita: L’Angelo
della Battaglia alcuni mesi fa si sono subito
ricordati che il suo personaggio, Vector, aveva una sorprendente
somiglianza con l’amato cacciatore di vampiri della Marvel. Indossava occhiali da sole,
aveva un atteggiamento freddo come il ghiaccio e in alcune scene
indossava persino un lungo spolverino nero – e sembrava un duro,
come se fosse nato per interpretare Blade
(proprio come lo era Wesley Snipes; sembra più un
passaggio di testimone che una detronizzazione). Ali ha il talento
per interpretare praticamente chiunque, quindi non c’è dubbio che
interpreterà un grande Blade – ciò
che lo rende davvero perfetto è che ha anche l’aspetto per essere
Blade.
Blade – tutto ciò che sappiamo
In occasione del
Comic-Con di San Diego, i Marvel Studios hanno annunciato il
reboot di Blade che
avrà protagonista l’attore due volte premio Oscar
Mahershala Ali. Ad annunciarlo è stato Kevin
Feige durante il panel dedicato allo studio, appuntamento
di punta dell’edizione di quest’anno della convention, la numero
50.
In precedenza, era stato Wesley
Snipes ad interpretare il protagonista, nella trilogia
formata da Blade, Blade II e Blade:
Trinity. Quest’ultimo capitolo fu prodotto proprio da
Feige. La serie di film si focalizza sul personaggio del titolo, un
vigilante che protegge gli uomini dai vampiri e che possiede lui
stesso la forza dei vampiri.
Mahershala Ali è uno dei nomi più “caldi” del momento,
a Hollywood. Dopo il suo exploit nel 2016 con Moonlight,
che gli ha regalato il primo Oscar da non protagonista, Ali ha
fatto doppietta quest’anno con Green
Book, nella stessa categoria. Intanto ha continuato a
coltivare il cinema da blockbuster (è nel cast di Alita:
l’Angelo della Battaglia) e la grande serialità televisiva
(è stato protagonista della terza stagione di True
Detective).
Ali non è estraneo al cinema di
supereroi. Ha dato la voce a Prowler in Spider-Man: Un
Nuovo Universo ed è stato Cottonmouth nella prima
stagione di Luke Cage per Marvel/Netflix. David Leicjt è il primo regista ad essersi
autocandidato per dirigere il film.
All’inizio di Infinity
War, Hulk si scontra contro Thanos e perde clamorosamente,
rimanendo traumatizzato dallo scontro, tanto che poi per tutto il
film si rifiuta di “uscire”, lasciando Banner in difficoltà. Alla
luce di questa situazione, sarebbe stato lecito aspettarsi un
confronto, una resa dei conti trai due in Avengers: Endgame, cosa che però
non è avvenuta.
Parlando con Backstory (tramite
ComicBook), il co-sceneggiatore del film, Stephen
McFeely, ha spiegato perché la rivincita di Hulk su Thanos
non era una storia da raccontare in Endgame.
Apparentemente, la decisione di non farli scontrare di nuovo ha a
che fare con lo stato dell’essere di Hulk stesso, nel film. Non
avrebbe avuto senso farlo correre a capo chino alla carica contro
Thanos, non adesso che è diventato Smart Hulk! E
in effetti sembra davvero che non sia più nelle corde del Gigante
di Giada scendere in battaglia in maniera così sconsiderata!
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
L’attrice Zoey
Deutch vorrebbe interpretare Batgirl nel
film in cantiere alla Warner Bros. Creata dallo scrittore
Bill Finger e dal fumettista Sheldon
Moldoff, Batgirl è apparsa per la prima
volta nel fumetto Batman n. 139. Originariamente nota come
Betty Kane, il personaggio si è evoluto in Barbara Gordon. Come
suggerisce il nome, Batgirl è una sorta di
controparte femminile di Batman.
Nel corso degli anni, vari
personaggi femminili hanno assunto l’identità di
Batgirl, tra cui Helena Bertinelli alias
Cacciatrice, Cassandra Cain e Stephanie Brown. Negli anni ’60,
Batgirl fu incarnata da Yvonne Craig nella serie
ABC su Batman. Per il film del 1997, Batman &
Robin, Alicia Silverstone ne ha
interpretato una versione chiamata Barbara Wilson. Negli ultimi
anni, una versione bambina di Batgirl è apparsa nella serie Fox,
Gotham, e Rosario Dawson ha
doppiato Barbara Gordon aka Batgirl nel film The Lego
Batman.
Adesso su Twitter, Deutch ha
risposto a un tweet che recitava: “Zoey Deutch dovrebbe
interpretare Batgirl in un film. Voglio solo lei. Grazie, DC
Comics.” L’attrice ha semplicemente dichiarato: “Sì, per
favore”, e ha incluso un’emoji da pipistrello. Il messaggio di
Deutch ha attualmente ricevuto oltre 5.000 Mi piace e quasi 1.000
Retweet. Il fan ha anche pubblicato quattro immagini che mostrano
le somiglianze fisiche tra Batgirl e Deutch e DC Comics.
Ad aprile, secondo quanto riferito,
Christina
Hodson è stata assunta per scrivere un film su
Batgirl, questo dopo che aveva già scritto
Bumblebee e l’imminente film di Harley Quinn,
Birds of Prey. Inizialmente Joss
Whedon avrebbe dovuto dirigere Batgirl
per il DCEU, ma a quanto si dice sarà sostituito da un regista
donna.
Nel recente passato del personaggio,
le candidate al ruolo sono state numerose, da Daisy
Ridley a Kristen
Stewart, in molte sono state accostate al ruolo.
Per quanto riguarda la regia del
film, già quando venne annunciato l’addio di Whedon, si parlò della
volontà di assumere una regista. Ma chi sono le candidate? In
prima linea ci sono Ava
Dunernay e Michelle McLaren, ma
potrebbero essere considerate persino Katheryn
Bigelow e Susanne Bier. Fuori
quota ma sempre papabili, ci sono Reed
Morano e Ana Lily Amirpour.
Stephen McFeely,
co- sceneggiatore di Avengers: Infinity War, ha
condiviso un segreto in merito a una delle prime stesure dello
script del film in cui la presenza di Nick Fury era prevista in un
contesto molto diverso.
Ricordiamo che, nel film visto in
sala, Fury e la sua fidata mano destra Maria Hill (Cobie
Smulders) sono i protagonisti della scena post-credits del
film, in cui i due sono in macchina e scoprono su se stessi gli
effetti dello schiocco di Thanos. Fury esce allarmato
dall’abitacolo dell’automobile e fa in tempo a mandare un messaggio
a Carol Danvers, prima che anche lui diventi cenere.
Nel corso della sua assenza, i fan e
persino Jackson erano curiosi di sapere dove fosse Fury e cosa
stesse facendo, visto che l’ultima volta che lo avevamo visto prima
di allora è stato in Age of Ultron. La scena
post-credits di Spider-Man: Far From Home
ci ha però mostrato che il Nick Fury che adesso opera sulla Terra è
in realtà Talos, il leader degli Skrull, e che il vero Fury è nello
spazio, impegnato in un’altra missione che potrebbe portare il
Marvel Universe verso la
sua Fase 4 e 5.
In un’intervista con Backstory (tramite
ComicBook), McFeely ha rivelato che esisteva un’altra versione
del cameo di Fury in Infinity War. Nella
“seconda o terza bozza” del film, appariva in una stazione
ferroviaria mentre un Captain Marvel invisibile lo chiama.
“Penso che a un certo punto abbiamo pensato che avremmo girato
in qualche posto simile a una stazione ferroviaria. Quindi ne
abbiamo scritto una versione in cui Nick Fury era tra i
treni”, ha dichiarato lo sceneggiatore. Non ha detto perché si
sia poi deciso per la scena che è finita nel film. In ogni caso,
questa versione sembra essere molto precoce nel processo di
scrittura del film, a cui ha lavorato con Christopher
Markus.
Il fatto che dei personaggi
riemergano in uno scenario simile a quello di un ferrovia potrebbe
essere stato riutilizzato, poi, nel momento in cui entrano in scena
Captain America (Chris Evans), Vedova Nera
(Scarlett Johansson) e Falcon
(Anthony Mackie)per soccorrere Vision
(Paul Bettany) e Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) che se la stanno vedendo brutta contro i membri
dell’Ordine Nero, Corvus Glaive e Proxima Midnight.
L’idea sembra quindi essere stata
trasformata e riciclata, e a risultato già visto, sembra evidente
che le scelte degli sceneggiatori hanno contribuito al bene del
film.
La Warner Bros. ha posticipato
l’uscita del film drammatico di Ben Affleck,
The Way Back, spostando l’uscita da ottobre 2019 a
marzo 2020. Il film, che ha cambiato titolo diverse volte nel corso
della sua produzione (The Has-Been e Torrance),
vede Affleck che recita nei panni di una ex superstar del basket
che, nel tentativo di lasciarsi alle spalle i suoi problemi di
dipendenza, inizia un lavoro come allenatore di basket al liceo
presso la scuola dove ha studiato.
Affleck è il produttore del film,
insieme a O’Connor, Jennifer Todd, Gordon Gray e
Ravi Mehta. La sceneggiatura è stata scritta da
Brad Ingelsby e O’Connor. Il film
vede la partecipazione di Al Madrigal nei panni
dell’assistente allenatrice, Janina Gavankar, Hayes
MacArthur, Brandon Wilson e Rachael
Carpani.
Affleck e O’Connor hanno collaborato
per The
Accountant, uscito nel 2016, che ha guadagnato 155
milioni al botteghino mondiale.
Secondo Deadline, la WB ha deciso di
spostare la data di uscita di The Way Back dal 18
ottobre 2019 al 6 marzo 2020, aggiungendo che le prime proiezioni
di test per il film sono state positive, quindi questo ritardo non
è necessariamente un segno di problemi legati al film. Piuttosto,
l’indicazione è che WB ritiene che il film di O’Connor può essere
sfruttato meglio commercialmente in una data primaverile.
Leggendo tra le righe, sembra quindi
che The Way Back possa essere un titolo per il grande pubblico. Lo
studio uscirà comunque in autunno con due titoli importanti, Il
cardellino e Joker, che potrebbero arrivare agli Oscar, mentre il
film con Affleck a marzo consentirà alla studio di non doversi
confrontare con titoli appetibili come Zombieland: Doppio
Colpo e Maleficent:
Signora del Male.
La rivista riporta anche che non
è chiaro quale personaggio potrebbe interpretare la Chan, ma sembra
sia improbabile che riprenda il ruolo di Minn-Erva e che si
dedicherà ad incarnare un nuovo personaggio. IMarvel Studios non hanno commentato
il report. Inoltre a completamento di questa notizia, Collider
riferisce che Barry Keoghan, visto in
Dunkirk ma anche nella recente serie
Chernobyl, è in
trattative per un ruolo, non specificato, nel film.
Confermati nel cast de Gli
Eterni ci sono Angelina Jolie, Salma Hayek,
Richard Madden, Brian Tyree Henry, Kumail Nanjiani, Lauren
Ridloff e Don Lee.
“Questo film permetterà a coloro
che non si sono mai sentiti rappresentati nei film, in questo caso
i supereroi, di essere rappresentati. Amo la mia famiglia
eterogenea”, ha detto Salma Hayek. Il film
uscirà il 6 novembre 2020.
Il film, secondo gli ultimi
aggiornamenti, includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come
Eterni e i
mostruosi Devianti, creati da esseri
cosmici conosciuti come Celestiali. La
sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo.
Il film racconterà la guerra tra Dei
e Dei e il cast sarà guidato, come confermato, dalla Jolie nel
ruolo di Thena. Nel cast: Richard Madden è
Ikaris, Kumail Nanjiani è Kingo, Lauren
Ridloff è Makkari, Brian Tyree Henry è
Phastos, Salma Hayek è Ajak, Lia
McHugh è Sprite, Don Lee è Gilgamesh.
Dopo i rumors insistenti che
volevano Andy Serkis sempre più vicino alla regia
di Venom
2, con tanto di indicazione
chiarissima di Tom Hardy sui suoi canali
social, arriva da THR la
conferma che sarà proprio l’attore e regista a dirigere il sequel
del film SONY con protagonista il simbionte.
A riprova di quanto dichiarato
dalla rivista, lo stesso Serkis ha condiviso sul suo account Twitter l’immagine che segue
con la didascalia: Sta
succedendo. Il Simbionte ha trovato un corpo ospite in me e sono
pronto per la corsa… non vedo l’ora!#venom#venom2#marvel
Vi ricordiamo che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche in
Venom
2, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato
successo al box office dello scorso autunno, e a confermarlo è
stata la produttrice Amy Pascal in una recente
intervista dove si è parlato, tra le altre cose, anche del
possibile crossover con Spider-Man e del futuro di Miles
Morales.
“Posso dire che Tom Hardy ci
sarà, ma d’altronde aveva interpretato magnificamente quel
personaggio nel primo film. Credo che il trionfo al botteghino sia
stato determinato da un paio di fattori, uno dei quali è l’ottimo
lavoro svolto dalla Sony nel creare quel franchise con una vita e
un mondo tutto suo. Il secondo è ovviamente Tom Hardy. Quando pensi
a Venom, non riusciresti a immaginare nessuno, tranne lui, seduto
in quella vasca di aragoste.“
E sul possibile incontro tra
Spider-Man e Venom al cinema, la
Pascal è sembrata più cauta, spiegando che “l’importante è
assicurarsi che questi franchise funzionino individualmente, ma
siamo ben consapevoli dell’interesse dei fan in merito e a tutti
piacerebbe vedere un crossover. Mai dire mai, magari potrebbe
succedere…“
Il dibattito intorno alla
Snyder Cut di Justice League continua a
imperversare, e in particolare si parla di quanto manca al
completamento del film così come lo avrebbe voluto Zack
Snyder.
In occasione del Comic Con di San
Diego, è stata lanciata una petizione per completare quel film e
anche una raccolta fondi da devolvere ad un’associazione che cerca
di prevenire i suicidi. Dall’uscita in sala della versione di
Joss Whedon, si è discusso dell’esistenza o meno
di una Snyder Cut, e nel 2018 è stato confermato che il regista ha
completato il 100% delle riprese principali della sua versione del
film, prima di abbandonare la produzione.
Questa versione è stata
confermata dai collaboratori di Snyder e ora sembra che il film
sia completo, con montaggio e post-produzione, circa al 90%. Al
coro di voci si unisce anche quella di Kevin
Smith, grande fan di Snyder e della sua visione degli eroi
DC, che conferma l’esistenza della Snyder Cut di Justice
League e soprattutto il fatto che il film è quasi
pronto.
Sempre Kevin Smith
ci informa che il film non è comunque pronto per la distribuzione,
perché in alcune scene si vedono ancora i green screen e i VFX non
sono completi. Secondo un nuovo report di The
Telegraph, che cita un esperto di effetti visivi:
“Il film era ancora a pochi mesi
dalla consegna quando Joss è salito a bordo. Mi sembra molto
improbabile che ci sia qualcosa di simile a un montaggio del film
pronto per la distribuzione. Detto in altro modo: se ci fosse un
film quasi finito di cui tutti erano contenti, allora WB avrebbe
avuto il montatore adatto per completarlo invece di buttarci dentro
altri 30-40 milioni di dollari.”
Questa dichiarazione, oltre a
confermare il fatto che, a rigore di logica, esiste un film
realizzato di Snyder che è quasi pronto, ci dice anche che
basterebbero 30-40 milioni di dollari per completare il film e
renderlo distribuibile. A questo punto sembra che la palla passa ai
fan: in quanti vogliono vedere la Snyder Cut di Justice
League? Se la Warner Bros dovesse riuscire a vedere
all’orizzonte un guadagno, potrebbe realisticamente pensare di dare
a Snyder i fondi necessari a completare la sua visione!
Sviscerata la versione
home video di Avengers: Endgame e messi alla
luce tutti i segreti, o quasi, dal backstage del film, cominciano
ad arrivare i primi remake dei fan del film dei Fratelli
Russo. Di seguito potete vedere cosa sarebbe accaduto se
la locomotiva Thomas, protagonista di una famosa serie di libri per
bambini, avesse avuto gli stessi poteri della nostra amata
Captain Marvel.
Ecco l’esilarante video comparso
sull’account Twitter di C. Robert
Cargill:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Il carisma dei personaggi
Marvel ha molto
influenzato il successo del singolo, ma è innegabile che i momenti
migliori del MCU sono quelli legati alle
relazioni che legano questi personaggi tra loro. È incredibilmente
divertente vedere questi individui così straordinari e potenti,
combattere, scherzare e condividere lo stesso mondo fianco a
fianco. E proprio per questo profondo grado di condivisione, ecco
che vi raccontiamo quali sono le migliori coppie di
BFF, ovvero migliori amici del Marvel Cinematic
Universe.
STEPHEN STRANGE E WONG
Nel loro primo incontro,
il dottor Strange e Wong sembrano amici improbabili. Wong è il
rigoroso guardiano del sanatorio dove Stephen va per curare le sue
mani e il suo spirito, e non sembra molto colpito
dall’atteggiamento strafottente e un po’ arrogante di Strange, né
dalla sua inosservanza delle regole. Ma nel tempo entrambi
crescono, come personaggi, e creano una solida collaborazione che
diventa amicizia. Questo lo notiamo all’inizio di Infinity War,
quando li troviamo gestire insieme il Sancta Sanctorum: hanno un
rapporto divertente e si sono allentati l’uno con l’altro. Anche se
Strange sembra aver preso il comando, siamo sicuri che Wong abbia
ancora molto da insegnargli.
KORG E MIEK
Thor: Ragnarok è stato un capitolo
importantissimo nel percorso cinematografico di Thor, ma forse i
contributi più memorabili al MCU sono stati quelli offerti da
Korg e Miek. Queste due strane creature sono tra i nuovi amici che
Thor incontra durante il suo soggiorno obbligato su Sakar. Non
sappiamo come si sono incontrati o se si capiscono, ma sembrano
affiatati. Nonostante il fatto che Korg sembri poco attento
all’amico, quando pensa che Miek sia morto, i due sono
inseparabili. Sembrano anche essere diventati dei cari amici per
Thor, rimanendogli vicini nel momento in cui il Re di Asgard ha
perso tutto e si lascia andare alla sofferenza.
SCOTT LANG E LUIS
Scott Lang sembra il più
alla mano di tutti i Vendicatori. È un ragazzo normale e spesso, in
compagnia degli Avengers famosi si comporta come farebbe uno di
noi, è un vero fan di Steve Rogers, per esempio. Questo
atteggiamento è probabilmente condiviso con il suo amico Luis, una
delle persone più positive al mondo. Scott e Luis sono, sì,
ex-criminali ma sembrano persone abbastanza gradevoli, tutto
sommato. Sono ancora disposti a fare la cosa giusta quando vengono
chiamati in causa e trovano il modo di farlo, divertendosi.
Potrebbero sembrare eroi improbabili, ma si fidano l’uno l’altro
anche quando nessun altro lo fa.
TONY STARK E JAMES RHODES
Anche con un recasting
importante, questo duo è riuscito a mantenere una bella alchimia.
Tony e Rhodey hanno quell’atteggiamento reciproco rilassato e
sicuro, oltre a un continuo scambio di battute che deriva solo da
una relazione che dura da tempo. In passato hanno avuto gravi
divergenze, ma il più delle volte si sono coperti le spalle a
vicenda. Robert Downey Jr. e Terrence Howard avevano una
grande chimica in Iron Man, ma quando Don Cheadle sostituì Howard,
regalò al personaggio un tocco più leggero. La routine della coppia
di sposi è divertente, ma questi due hanno anche condiviso alcuni
momenti difficili insieme e si sono aiutati a vicenda attraverso
tutto questo.
CAROL DANVERS E NICK FURY
Nick Fury non sembra il
tipo di ragazzo che ha molti amici. Anche quando esce con tutte le
super persone che conosce, non sembra affatto impressionato dalla
compagnia o coinvolto in alcun modo. Forse è perché è difficile
paragonare chiunque al suo migliore amico, Capitano Marvel. Fury e Carol si sono
conosciuti negli anni ’90 e hanno rapidamente formato una sorta di
relazione molto divertente, una specie di coppia di poliziotti
molto buffa. Fury aiutò Carol a scoprire il suo passato mentre lei
lo rendeva testimone dell’esistenza dei supereroi. Sono due
professionisti seri che non lasciano che nessuno si frapponga tra
loro e la loro missione, e sembrano aver trovato un buon amico
l’uno nell’altra.
TONY STARK E HAPPY HOGAN
La collaborazione tra
Robert Downey Jr. e Jon Favreau è una parte importante del motivo
per cui la MCU è diventata quella che è oggi.
Per fortuna, i due sono anche una squadra efficace sullo schermo.
Nonostante il rapporto datore di lavoro-dipendente, sembrano più
che fratelli. Tony non perde mai occasione per concedere a Happy
qualche privilegio da dipendente preferito, mentre Happy aiuta Tony
a mantenersi radicato nella realtà. A testimonianza della forza
della loro relazione, il coinvolgimento di Happy in Spider-Man: Far From Home ha
contribuito a far sembrare Tony ancora più parte di quella
storia.
NATASHA ROMANOFF E CLINT
BARTON
Essendo le uniche due
persone normali gettate in un gruppo di supereroi, ha senso che
Natasha e Clint tendano a rimanere uniti. Tuttavia, la loro storia
insieme va più indietro di quanto abbiamo visto sul grande schermo
fino ad ora. Quando Natasha era un’assassina di fama mondiale, fu
Clint che decise di farla diventare una dello S.H.I.E.L.D.
piuttosto che ucciderla. Quando Clint percorse un sentiero
oscuro simile, è Natasha a riportarlo indietro. Conoscono i segreti
oscuri l’uno dell’altra e si fidano a vicenda senza esitazione.
Come abbiamo visto in Endgame, sono entrambi disposti a morire per
salvare l’altro.
PETER PARKER E NED LEEDS
Per un ragazzo delle
superiori nascondere il fatto di essere segretamente un supereroe
deve essere stressante. Fortunatamente per Peter Parker, il suo
migliore amico Ned ha scoperto il suo segreto abbastanza
rapidamente. Peter e Ned hanno quel tipo di amicizia adolescenziale
in cui possono davvero essere se stessi, quando sono insieme, non
importa quanto siano strani. A parte alcune domande iniziali sui
suoi poteri che sono molto comprensibili, Ned non tratta Peter in
modo diverso. E anche se ogni tanto Peter esce con gli Avengers,
non trascura mai Ned.
ROCKET E GROOT
La relazione tra Rocket e
Groot è cresciuta in modo significativo da quando abbiamo
conosciuto per la prima volta la coppia. Essendo due dei personaggi
più stravaganti nel MCU, Rocket e Groot sembravano una
coppia piuttosto disomogenea, ma non appena trascorri qualche
minuto con loro, capisci immediatamente che sono fatti l’uno per
l’altro. Sebbene all’inizio Rocket sia duro con Groot, la morte di
Groot mostra quanto a questi due importi davvero gli uni degli
altri. La relazione di Rocket con Baby Groot è più genitoriale e
nonostante si trasformi, rimane un legame molto solido e bello.
STEVE ROGER E BUCKY BARNES
Anche se è stato
commovente vedere Steve Rogers conquistare il suo lieto fine con
Peggy Carter, è un po’ triste che abbia dovuto dire addio al suo
migliore amico, Bucky. Anche Steve e Sam Wilson condividono
un’amicizia molto solida, ma Steve e Bucky hanno vissuto molto di
più insieme. Da prima che Steve diventasse un super soldato, questi
due si cercavano l’un l’altro, si conoscevano e si proteggevano a
vicenda. Sebbene uno sfortunato lavaggio del cervello li abbia resi
nemici per un po’, Steve non ha mai rinunciato a Bucky e lo ha
aiutato a fuggire dal suo oscuro passato. È chiaro che questi due
farebbero qualsiasi cosa l’uno per l’altro.
Ecco il primo trailer
italiano di Zombieland –
Doppio Colpo, sequel che arriverà nelle sale
dieci anni dopo l’originale cult diretto da Ruben
Fleischer.
Le riprese del film sono
iniziate lo scorso gennaio Los Angeles, mentre la trama – ancora
avvolta nel mistero – dovrebbe riprendere le sorti dei quattro
protagonisti (Columbus, Tallhassee, Witchita e Little Rock) che
oggi vivono in un mondo in cui l’apocalisse zombie si è
evoluta.
Vi ricordiamo che Zombieland –
Doppio Colpovede ancora alla
regia Fleischer mentre Jesse
Eisenberg, Woody
Harrelson, Emma
Stone e Abigail
Breslin riprendono i rispettivi ruoli del film
originale. Nel cast anche Zoey
Deutch, Bill
Murray e Dan Aykroyd.
L’uscita nelle sale è fissata ad
ottobre 2019 mentre la sceneggiatura è stata firmata da Dave
Callaham (Godzilla, Wonder Woman 1984) con Paul Wernick e
Rhett Reese (Deadpool, Deadpool 2). Nel cast
anche Zoey Deutch, Bill
Murray e Dan Aykroyd.
Adler Entertainment ha diffuso il
trailer e il poster italiani di E poi c’è
Katherine, il film di Nisha Ganatra che
arriva al cinema dal 12 settembre, interpretato da Emma
Thompson, Mindy Kaling, Max Casella, Hugh Dancy, John Lithgow,
Denis O’Hare, Reid Scott e Amy Ryan.
La sinossi di E poi c’è Katherine
Katherine Newbury è
una conduttrice pionieristica e leggendaria nel circuito dei talk
show di tarda notte. Quando viene accusata di essere una “donna che
odia le donne”, mette in atto delle azioni precise e Molly viene
assunta come l’unica donna nella stanza degli scrittori maschili di
Katherine. Ma Molly potrebbe essere arrivata un po’ in ritardo,
dato che la formidabile Katherine affronta anche la realtà dei
bassi ascolti e un’azienda che vuole comunque sostituirla. Molly,
volendo dimostrare che non è stata assunta semplicemente perché
donna, è determinata ad aiutare Katherine rivitalizzando il suo
spettacolo e la sua carriera, e forse effettuando anche cambiamenti
più grandi allo stesso tempo.
l Premio SIAE,
assegnato ogni anno nel quadro delle Giornate degli Autori, va
quest’anno a Marco Bellocchio che raccoglie il
testimone di Mario Martone, premiato nel 2018.
La motivazione del premio, che sarà
consegnato alle 17.30 del 2 settembre alla Villa degli
Autori, spiega: «Con questo riconoscimento la
Società Italiana degli Autori ed Editori saluta,
all’indomani dell’unanime consenso per il suo ultimo film ‘Il
Traditore’, Marco Bellocchio, figura unica di regista,
intellettuale e organizzatore culturale, uomo di cinema che ha
sempre saputo connotare con una cifra originale e personale la sua
arte. Il suo lavoro riflette un pensiero di respiro internazionale
erede di una riflessione politica e storica che ha radici nella
migliore cultura italiana. Ribelle lucido e osservatore critico,
viaggiatore curioso e testimone del suo tempo, Marco Bellocchio sa
coniugare l’analisi introspettiva di sé con quella di una nazione,
senza fare sconti all’individuo e alla società civile, ma indicando
una consapevolezza che contrasta, ieri come oggi, ogni tipo di
conformismo. Il riconoscimento gli viene assegnato in un anno
importante della sua carriera segnato dal completamento di una
trilogia di storia italiana che ha già regalato capolavori come
‘Buongiorno notte’ e ‘Vincere’. Ma il premio segnala anche il suo
impegno costante a difesa dei diritti di tutti gli autori».
Dopo la consegna del riconoscimento, Marco Bellocchio
dialogherà con Andrea Purgatori e Giorgio Gosetti sul suo
cinema e sul tema del tradimento nella sua tradizione storica
italiana (anche cinematografica) e come concetto più che
ambivalente.
Sarà un incontro pubblico, aperto specialmente ai giovani, che
si inserisce a pieno titolo in quell’attività di ricerca e
approfondimento che rappresenta la vera costante delle Giornate
degli Autori.
Inoltre, come ogni anno, SIAE conferisce il premio speciale a un
film italiano della selezione delle Giornate. Il premio al
“Talento Creativo” andrà per il 2019 a
Gianfranco Pannone e ad Ambrogio
Sparagna per l’originale lavoro tra immagini d’archivio e
la ricerca cinematografica e musicale che raggiunge sorprendenti
risultati nel film Scherza coi fanti,
evento speciale delle Giornate 2019.
Judy, l’emozionante
biopic con Renée Zellweger nel ruolo dell’iconica
Judy Garland arriva nelle sale italiane dal 19
dicembre, distribuito da Notorious Pictures.
Era il 1939 quando il mondo veniva
stregato dalle magiche note di “Over the Rainbow” e dalla voce
della dolce e sognatrice Dorothy, protagonista del cult
generazionale Il Mago di Oz. Di lì a breve, quel film avrebbe
consacrato alla storia del cinema una delle più grandientertainer
mai esistite: Judy Garland.
Oggi, la vita pubblica e privata di
una vera e propria icona non solo del cinema, ma anche della musica
e del glamour, rivive sul grande schermo nel biopic Judy, in arrivo
dal 19 dicembre nelle sale italiane distribuito da Notorious
Pictures.
Abilità vocali eccelse, grande
presenza scenica, vitalità irresistibile: sono solo alcune delle
caratteristiche della vulcanica personalità di Judy Garland che le
hanno permesso di conquistare il cuore di milioni di fan in tutto
il mondo e di imporsi come una delle artiste più venerate della
storia del cinema.
Il biopic Judy prova a raccontare la
donna che si cela dietro la leggenda: una donna dal carattere
indomito, forse incapace di gestirsi, che nonostante la fama e il
successo non ha mai smesso di rincorrere un’ideale di vita normale,
circondata dall’amore e dalla famiglia.
Protagonista indiscussa del film,
nei panni iconici di Judy Garland, è il premio Oscar Renée
Zelleweger (Chicago, Ritorno a Cold Mountain, la saga di Bridget
Jones). “Ho pensato che fosse una grande opportunità”, ha
dichiarato l’attrice. “Avevo la possibilità di esplorare a fondo il
lato della vita di un’artista che in pochi conoscono. Sappiamo
tutti i traguardi che Judy ha raggiunto durante la sua carriera, ma
quanto le è costato tutto ciò e che effetto ha avuto sulla sua vita
privata?”
Judy, diretto dal regista britannico
Rupert Goold (True Story), è basato sul dramma teatrale “End of the
Rainbow” di Peter Quilter, che racconta delle ultime apparizioni
pubbliche della Garland: nel dicembre del 1968, la diva accettò di
tenere a Londra una serie di concerti tutto esaurito al celebre
night club “Talk of the Town”, per una durata di cinque
settimane.
Arriva al cinema nell’anno del 50°
anniversario della morte della Garland (scomparsa prematuramente
nel 1969, a soli 47 anni), ma anche nell’anno dell’80° anniversario
dell’uscita de Il Mago di Oz.
Sinossi ufficiale: Il film racconta
l’ultimo periodo della vita della grande attrice e cantante Judy
Garland, sul finire di una carriera sfolgorante iniziata
giovanissima con la Dorothy del Mago di Oz. Un mix di fama e
successo, fra Oscar® e Golden Globe, e poi la battaglia con il suo
management, i rapporti con i musicisti, i fan, i suoi amori
tormentati e il dramma familiare che la spinse a fare i bagagli e a
trasferirsi a Londra. In quegli anni ci ha regalato alcune delle
performance più iconiche della sua carriera.
Il 22 agosto arriva
nei cinema L’OSPITE, il secondo lungometraggio di
Duccio Chiarini (Short Skin, Hit The
Road, nonna), distribuito da Mood Film. Il
film vede la partecipazione di Daniele Parisi,
Silvia D’Amico, Anna Bellato,
Thony, Sergio Pierattini,
Milvia Marigliano, Daniele Natali
e Guglielmo Favilla.
L’ospite ha avuto la sua
premiere mondiale durante la scorsa edizione del Locarno
Festival nella sezione Piazza Grande.
Successivamente è stato presentato in Nord America al
Chicago International Film Festival, nella sezione
Spotlight Comedy a cui è seguita anche la partecipazione
al Seattle International Film Festival nella
sezione Cinema Italian Style. Parallelamente il film ha
partecipato a molti concorsi e rassegne di cinema italiano
all’estero tra cui Annecy Cinéma Italien, Festival du Film
Italien de Villerupt, Festival du Film Italien a Aiacciu, Quinzaine
du Cinéma Italien a Chambérly e il Mittle Cinema
Fest di Budapest e Bratislava. Infine ha debuttato in
Italia nella sezione Festa Mobile / TorinoFilmLab alla
passata edizione del Torino Film Festival, e sta
proseguendo il suo cammino internazionale dopo essere stato
acquistato da 22 paesi, tra cui Francia e Svizzera che hanno
coprodotto il film.
L’Ospite è prodotto
da Mood Film in coproduzione con
Cinedokke e House On Fire con
Rai Cinema e RSI Radiotelevisione
Svizzera in associazione con Relief e
Bravado Film, con il sostegno di
RegioneLazio, MIBACT,
Eurimages, UfficioFederaleDellaCultura, FondodiCo-sviluppo Italia-Francia
MIBACT-CNC e TorinoFilmLab, in collaborazione con
Wildside.
Arriva l’8 agosto in sala,
distribuito da Universal, Fast & Furious –
Hobbs & Shaw, il primo spin off della saga a quattro ruote
con protagonista Vin Diesel. Questa volta il forzuto attore cede
però lo scettro di prima donna a ben altri interpreti.
Sarà
anche vero che per salvare il mondo Luke Hobbs ha sempre allenato
mente e muscoli, ma diciamoci la verità: in questo universo di
supereroi senza superpoteri dove la fantascienza scende per strada
e si fa aiutare da tecnologie all’ultimo grido la fisicità ha lo
stesso valore della filosofia. Se poi le dimensioni sono quelle di
Dwayne “The Rock”
Johnson, il concetto in sé risuona ancora
meglio.
La
precisazione è d’obbligo quando ci si accinge a parlare di un pop
corn movie come Fast & Furious – Hobbs & Shaw, il
cui titolo tradisce l’appartenenza a un noto franchise e i nomi dei
due protagonisti che conosciamo fin troppo bene; non serve sapere
altro o di caratterizzarli più di quanto sia necessario, perché per
quello basta la sequenza a schermo diviso all’inizio del film
quando gli agenti vengono seguiti in una giornata tipo con
colazioni rigorosamente diverse e metodi alternativi di sbrigare le
missioni. Uno combatte con un ago da tatuaggi, l’altro con una
bottiglia di champagne.
Non
sorprende nemmeno che a dirigere lo spin-off sia stato chiamato
David Leitch: il regista di John
Wick, Atomica
Bionda e Deadpool
2 mette al servizio dello spettacolo i tre ingredienti
evidenziati nei precedenti lavori, ovvero la valorizzazione del
corpo degli attori, l’umorismo e l’azione intesa come linguaggio e
unico mezzo possibile per comunicare con il pubblico.
Fisicità e semplicità sono dunque la chiave di questo evidente
omaggio alla commedia degli anni Ottanta in cui le tematiche della
famiglia e dell’allontanamento da parte dei personaggi (con tanto
di ovvia riconciliazione finale) sono solo pretesti per sviluppare
l’arco drammatico; siamo lontani dal cuore e dal sentimentalismo
ispirato di Fast & Furious 7, ma lì aveva contribuito la
vita e le sue curve imprevedibili, e più vicini alla struttura dei
primi episodi della saga nel tentativo di rimanere entro i
parametri del genere senza spingersi oltre. Il cinema
d’intrattenimento si fa così, la ricetta è sempre la stessa, quindi
che senso ha uscire dalla carreggiata?
E a
differenza di un Men in Black:
International, che ha fallito in ogni aspetto e che
più o meno si muove nel medesimo territorio del film di Leitch,
Hobbs & Shaw non sbaglia un colpo, è
consapevolmente disimpegnato come dovrebbe essere, non tradisce le
premesse dell’etichetta (il pubblico vuole vedere Hobbs e Shaw che
si picchiano fra loro e picchiano la gente, ed è ciò che otterrà)e
soprattutto non cerca inutili approfondimenti politici e sociali
sulla posizione della donna in un contesto maschile.
Anzi,
proprio non si pone il problema. Il personaggio di Vanessa
Kirby, Hattie Shaw, è la classica figura femminile di Fast
& Furious: bellissima, ammiccante e tosta. La lotta tra sessi non
esiste, lei combatte come un uomo, non peggio e non meglio, non è
in una posizione svantaggiata, non deve e non vuole essere salvata.
Semplicemente sta lì in mezzo a Jason Statham,
Dwayne Johnson e Idris
Elba e se la cava egregiamente. Per una volta a
contare è l’azione complessiva e non dei singoli soggetti, il
valore del divertimento lo determina il lavoro di squadra (un altro
dei temi del film) e la filosofia del corpo vince
ancora.
Guarda il trailer di Fast & Furious – Hobbs & Shaw
Uno dei momenti cruciali di
Avengers: Infinity War è il
culmine della battaglia su Titano tra Thanos e l’inedito team che
si viene a formare su quel pianeta. Per la prima volta,
Tony Stark, Spider-Man, Doctor Strange e i
Guardiani si incontrano e cercano di capirsi al
volo per contrastare la minaccia evidente del Titano Pazzo.
La scena avrebbe visto Thanos
conquistare la Gemma del Tempo e quindi uscire vittorioso da quello
scontro. Tutto doveva convergere allo schiocco finale, quindi il
cattivo doveva vincere. Tuttavia c’è il momento in cui lo sforzo
congiunto di questa inedita squadra di eroi sta per avere la meglio
su Thanos. Mentre Mantis indebolisce il nemico, gli altri tentano
di sfilargli il Guanto, ma alla notizia della morte di Gamora,
Star Lord perde il
controllo, e agisce in maniera impulsiva.
Molti, tra gli spettatori, hanno
biasimato il personaggio, tuttavia gli sceneggiatori sono tornati
su questo punto, spiegando che si tratta di un comportamento
perfettamente in linea con il carattere di Quill. Quindi se da una
parte il personaggio non è stato tradito, dall’altra si aveva
comunque il finale obbligato da ottenere, ovvero Thanos che
sconfigge gli eroi e arriva sulla Terra con la Gemma del Tempo sul
guanto.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Millie Bobby Brown
ha condiviso su Instagram la sua prima foto nei panni di
Enola Holmes, il personaggio che si trova ad
interpretare per Legendary Pictures. Si tratta della sorella minore
di Sherlock Holmes, che sarà protagonista di
avventure completamente nuove ed estranee al canone di
Arthur Conan Doyle.
La star di Stranger Things, Millie
Bobby Brown, è stata scelta dalla Legendary
Pictures per interpretare Enola Holmes,
sorella quattordicenne di Sherlock Holmes.
A dare la notizia è Deadline che riporta le
prime novità in merito all’ennesimo progetto basato sui personaggi
di Sir. Arthur Conan Doyle. Questa volta però la
fonte principale del film saranno i sei romanzi Young Adult firmati
da Nancy Springer, che hanno come
protagonista proprio la piccolina di casa Holmes.
La giovane Millie
produrrà il film sotto il marchio della sua PCMA
Productions.
I programmi sono quelli di dare il
via a un franchise, forti del grande appeal della famiglia Holmes
sul pubblico e del nome della Brown, molto amata dai fan della
serie Netflix.
Nell’episodio della serie
BBC Sherlock, con Benedict
Cumberbatch e Martin Freeman, abbiamo
visto Eurus Holmes, sorella minore di Sherlock e Mycroft,
interpretata da Sian Brooke. Adesso però il
personaggio assumerà dei tratti completamente diversi.
Intanto Millie Bobby
Brown è stata protagonista di Godzilla King of Monsters al cinema, mentre
è tornata nei panni di Eleven/Jane nella terza stagione di Stranger
Things, serie che dovrebbe chiudersi al quinto ciclo, secondo gli
accordi tra DUffer e Netflix.
L’uscita dell’edizione in Home Video
di Avengers: Endgameha portato alla luce una
serie di nuovi dettagli dal backstage del film con il maggiore
incasso nella storia del cinema. Come se non bastasse, anche
Kevin Feige, promuovendo questa nuova uscita,
continua a commentare il film dei Fratelli Russo e
a dare nuove interessanti e divertenti informazioni sul making
of.
Durante un’ospitata da VUDU (via
CBR), il boss della
MarvelKevin Feige
ha rivelato che la battuta sul miglior fondo schiena americano era
stata cancellata dalla sceneggiatura del film, eliminata di fatto
dalla storia, fino a che il produttore esecutivo Louis D’Esposito
non ha chiesto di riprovare ad inserirla. Feige ha detto:
“Non eravamo certi che fosse
divertente, ma abbiamo deciso di riprovarla nella proiezione test
con il pubblico, visto che ne facciamo diverse. E ha colpito, ha
colpito all’istante, senza dubbio. E così è rimasto nel film, e più
tardi abbiamo avuto modo di integrarla con delle riprese aggiuntive
in cui Cap stesso commenta il suo fondo schiena. Ci siamo chiesti
se fosse nel personaggio, ma poi abbiamo visto che funzionava
benissimo.”
Invero, la scena di Cap contro Cap e
dei commenti sul suo fondo schiena, sono trai momenti più
divertenti e gustosi di Endgame, che, nonostante
l’enorme carica emotiva, non rinuncia a battute per alleggerire i
toni.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Lo scorso aprile, Netflix ha reso disponibile nel suo catalogo
una versione estesa di The Hateful
Eight, l’ottavo film di Quentin
Tarantino, in un formato insolito. Il film con Samuel L.
Jackson è stato tagliato come fosse una miniserie con episodi da
circa 50 minuti, in questo modo:
Capitolo
uno: L’ultima diligenza per Red Rock (50 minuti)
Capitolo
due: L’emporio di Minnie (51 minuti)
Capitolo
quattro: Domergue ha un segreto (53 minuti)
Ultimo
capitolo (56 minuti)
Sembra adesso che la stessa sorte
toccherà a C’era una volta a Hollywood, il
prossimo film di Tarantino in uscita a settembre. Tuttavia, mentre
per The Hateful Eight si tratta della
riproposizione della versione cinematografica integrale, mai
arrivata in Home Video, per il film con Pitt e
DiCaprio si tratterà di un cut diverso, una versione
estesa di quattro ore che non arriverà in sala.
Il film infatti uscirà in un
montaggio di 2:41 minuti, con il risultato che molte parti del
film, girate e ultimate, non sono rientrate nel montaggio finale,
come, per esempio, le scene con Tim Roth,
completamente tagliato dal film (ma accreditato nei titoli di
coda).
Se questo progetto dovesse giungere
a compimento, potremmo sicuramente godere di un nuovo scorcio della
mente geniale di Tarantino!
All’inizio della produzione, si
pensava che il film fosse una cronaca degli omicidi della
Famiglia Manson, che hanno avuto proprio Sharon
tra le vittime più famose, tuttavia, abbiamo poi scoperto che
Tarantino racconterà la storia di una star di una serie tv western
(DiCaprio), vicino di casa della Tate (Robbie).
Nel cast di C’era una volta a…
Hollywood compaiono Leonardo DiCaprio,
Brad Pitt, Margot Robbie, Damian Lewis,
Dakota Fanning, Nicholas Hammond,Emile Hirsch, Luke Perry,
Clifton Collins Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael Madsen. Rumer
Willis, Dreama Walker, Costa Ronin, Margaret
Qualley, Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon Herriman sarà
Charles Manson.
Durante il D23, che si svolgerà tra
il 23 e il 25 agosto prossimi, sicuramente Kevin
Feige troverà modo di svelare cosa c’è in serbo per
T’Challa e il suo Wakanda, dopo che le sue armate hanno contribuito
alla sconfitta di Thanos in Endgame.
Sembra che i primi rumors vogliano
l’introduzione di Namor nel film, tanto che
cominciano a circolare nomi per fanta casting e artwork non
ufficiali che invocano l’arrivo del Sub-Mariner. Bosslogic, in
particolare, ha realizzato un fan poster molto evocativo, che
vorrebbe Black Panther 2
incentrato sulla rivalità tra il protagonista e Namor.
Black Panther,
prodotto da Kevin Feige,
con Chadwick Boseman, Michael B.
Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel
Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy
Serkis, è stato nominato a ben sette premi Oscar: film,
scenografia, colonna sonora, canzone originale, costumi, montaggio
sonoro e missaggio sonoro.