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Frozen II “sarà una storia più adulta” secondo Kristen Bell

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Frozen II “sarà una storia più adulta” secondo Kristen Bell

Durante la sua presenza al Comic Con di San Diego, Kristen Bell, che tornerà a doppiare la principessa Anna nella versione originale di Frozen II: Il Segreto di Arendelle, ha parlato del film Disney come di un progetto che, pur rimanendo adatto ai bambini, segue il naturale sviluppo della cresciuta delle protagonista, diventando una storia adulta.

“Non posso dire molto, la Disney è molto riservata. Ho visto piccole parti del film, perché quando registriamo le guardiamo, ma non ho visto tutto, ma ovviamente ho letto la sceneggiatura. Non è l’episodio II di Frozen – ha dichiarato l’attrice – Abbiamo aspettato tanto per questa storia, si è rivelata da sola ai creatori. Qual è il prossimo passo nella vita di questi personaggi che ha bisogno di essere raccontato? Hanno pensato a questo, non soltanto a ‘quale può essere una nuova storia’.”

“Sarà ancora appropriato per i bambini e i bambini lo ameranno, ma queste ragazze sono cresciute un po’. Credo che le bambine cresciute con Frozen che pensano che adesso questo film non è più per loro, saranno piacevolmente sorprese.”

Frozen II: Il Segreto di Arendelle, il trailer

Arriverà il sala il prossimo 27 novembre Frozen II: Il Segreto di Arendelle, il sequel del film dei record che ha rilanciato la Walt Disney.

Frozen II: Il Segreto di Arendelle è l’atteso sequel del film d’animazione diretto da Chris Buck e Jennifer Lee.

Della squadra premio Oscar torneranno Lee e Chris Buck in regia, il produttore Peter Del Vecho, il cast originale, Idina Menzel, Kristen Bell, Jonathan Groff Josh Gad, e le musiche di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez.

Walt Disney Animation Studios distribuirà il film nei cinema USA dal 27 novembre 2019.

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Gemini Man: trailer italiano del film con Will Smith

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Gemini Man: trailer italiano del film con Will Smith

Ecco il trailer italiano di Gemini Man, il nuovo film con Will Smith diretto da Ang Lee e in arrivo nei cinema il prossimo 10 ottobre, distribuito da 20th Century Fox.

Il film sarà nelle sale dal 10 ottobre distribuito da 20th Century Fox e sono 5 le cose che dovete assolutamente sapere.

1.  Will Smith come non lo avete mai visto.
Al quadrato. Gemini Man porta sul grande schermo due Will Smith, l’attore interpreta sia un killer di 51 anni sia un ragazzo 23 anni che tenta di ucciderlo. Il se  stesso più giovane è un essere umano realizzato completamente in digitale, così sofisticato che la coppia è in grado di combattere corpo a corpo senza soluzione di continuità sullo schermo, in una sorprendente  doppia performance. “Stai guardando Will che guarda il se stesso, 30  anni più giovane”, afferma il produttore Jerry Bruckheimer. “È  un’esperienza fenomenale per il pubblico”.

2.  Quando Junior piange, sono le lacrime di Will Smith
“Non  si tratta di invecchiamento né di sostituzione del viso: Junior è una creazione completamente digitale, basata al 100% sull’acquisizione delle  prestazioni fisiche di Will Smith”, afferma il supervisore di VFX Bill  Westenhofer. Ogni lacrima che versa, ogni pugno che sferra, tutto ciò  che vedi è puro Will Smith. “Quando l’ho visto per la prima volta”,  afferma l’attore sulla sua doppia interpretazione rivoluzionaria: “è stato strano. Ero io. Stavo guardando la versione perfetta di me di 23 anni, come se qualcuno avesse eliminato tutti i difetti. È sorprendente  dal punto di vista cinematografico. Questo cambierà il modo in cui vengono realizzati i film e come i film sono visti”.

3.  Tieniti pronto per la ‘Bike-Fu’
“Questa  è un’altra dimensione, qualcosa che non abbiamo mai sperimentato  prima”, afferma Ang Lee riguardo questa avanguardistica e coinvolgente esperienza del pubblico. Il regista ha pienamente abbracciato la  possibilità di un’azione senza precedenti, usando il termine “Bike-Fu”  per descrivere uno spettacolare inseguimento in motocicletta a Cartagena in cui assistiamo ad un duello in cui Will Smith usa le moto come vere e proprie armi. “Ang sta facendo un salto in avanti che nessun altro regista ha mai provato a fare”, afferma Jerry Bruckheimer sul visionario premio Oscar. “È strepitoso”, aggiunge Smith.

4.  Sentiti parte dell’azione
Gemini Man è anche un’esperienza visiva 3D davvero al di fuori di tutto ciò che il pubblico ha visto sul grande schermo finora. Il film d’azione  definitivo, realizzato da due grandi nomi sinonimo, per eccellenza, di  spettacolarità – Jerry Bruckheimer (Top Gun, Pirati dei Caraibi) e  Skydance di David Ellison (Mission: Impossible, The Terminator Dark  Fate) – è stato girato in maniera rivoluzionaria: 120 fotogrammi al secondo, in 4K 3D. “Suona complicato, sicuramente”, afferma il  supervisore di VFX Bill Westenhofer. “Ma ciò che significa è semplice:  il pubblico è lanciato proprio nel mezzo dell’azione, lì sulla scena con  gli attori stessi”.

5.  Azione senza artificialità
L’uso del trucco tradizionale sul set era impossibile, con telecamere così  potenti da poter capire come reagivano i vasi sanguigni nei volti degli  attori. Quindi, il reparto trucco ha sviluppato una nuova “traslucenza,”  per catturare le sottigliezze nelle prestazioni. Sia per Ang Lee che  per Will Smith, in questa collaborazione per spingersi insieme sempre oltre ogni limite, i risultati furono sorprendenti. “Non avrei potuto  interpretare Junior a 23 anni”, dice Smith, “ma ora sono in grado di  farlo grazie a tutte le esperienze che ho collezionato finora”. O, come  aggiunge Ang Lee, “ho trovato un nuovo Will Smith”-

Gemini Man, il poster

Gemini Man, una featurette dal film

The King: Timothée Chalamet nella prima foto del film che vedremo a Venezia 76

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Timothée Chalamet è il protagonista della prima immagine ufficiale di The King, il film che sarà presentato a Venezia 76 nella selezione del Fuori Concorso. Il film è diretto da David Michôd ed è l’adattamento di Enrico IV, Parte prima e Parte seconda ed Enrico V.

La sceneggiatura è stata firmata da Michôd e Joel Edgerton e racconta dell’ascesa al potere del giovane Enrico V (Chalamet) alla morte del padre, quando si trova ad affrontare tumulti e tensioni politiche all’interno del suo Regno. Nel cast Edgerton interpreta Sir John Falstaff, Robert Pattinson è Luigi Delfino del Viennois, Ben Mendelsohn è Enrico IV, Sean Harris è Michael Williams, Lily-Rose Depp è Caterina di Valois, Thomasin McKenzie è Philippa d’Inghilterra.

Il film verrà distribuito da Netflix nei prossimi mesi.

La prima immagine di The King

the king
The King – Steven Elder, Timothée Chalamet, Sean Harris – Photo Credit: Netflix

Wonder Woman 1984: al via le riprese aggiuntive

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Wonder Woman 1984: al via le riprese aggiuntive

L’account twitter ufficiale di Wonder Woman 1984 ha annunciato che il film di Patty Jenkins con Gal Gadot è entrato nella fase di riprese aggiuntive che si stanno svolgendo negli studi della Warner Bros di Londra.

Le riprese aggiuntive anche dopo molti mesi dalla fine della produzione ufficiale sono diventate ormai un processo comune per i blockbuster, quando una volta erano invece considerate un fenomeno imprescindibilmente legato al fatto che il film fosse un disastro e andava in qualche modo aggiustato.

Allo stato attuale, la ripresa aggiuntiva è diventata una parte integrante della produzione, e spesso è inserita anche nelle previsioni di spesa e nel piano di lavorazione del film.

https://twitter.com/WonderWoman84HQ/status/1154067310468096000?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1154067310468096000&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.badtaste.it%2F2019%2F07%2F28%2Fwonder-woman-1984-al-via-le-riprese-aggiuntive%2F384500%2F

Wonder Woman 1984come tornerà Steve Trevor?

L’uscita nelle sale è fissata al 6 giugno 2020.

Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale”, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendo Wonder Woman 1984 “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal, in un ruolo ancora misterioso.

Marvel Film: i migliori momenti musicali del MCU

Marvel Film: i migliori momenti musicali del MCU

Ogni film sfrutta la colonna sonora per migliorare l’esperienza dello spettatore ed evocare emozioni, e questo strumento diventa nel Marvel Universe un modo per collegare le avventure “inverosimili” dei supereroi alla realtà di chi guarda. Lo studio ha infatti saputo costruire in ogni capitolo un tappeto sonoro dove era possibile il dialogo tra mondi distanti e una maggiore caratterizzazione dei personaggi al loro interno.

Ma allora quali sono i migliori momenti musicali del franchise?

Iron Man 3 – Blue (Da Ba Dee)

https://www.youtube.com/watch?v=dMztEyjsW74

Nel 2013 il pubblico stava ancora capendo se i Marvel Studios avrebbero voluto prendersi troppo sul serio oppure aderito a una formula rigorosa senza prendersi dei rischi, ma fortunatamente un mix di entrambe le posizioni sono confluite in Iron Man 3 di Shane Black, film che inizia nel modo più straniante possibile con l’indimenticabile “Blue (Da Ba Dee)” degli Eiffel 65 nei titoli di testa.

Far From Home – Back in Black

spider-man far from home

Nel terzo atto di Far From Home Peter si ritrova in Olanda e chiede aiuto a Happy Hogan per raggiungere Londra. E mentre il ragazzo mette mano al suo nuovo costume sul jet privato del braccio destro di Tony, un noto brano risuona a bordo.

È “Back in Black” degli ACDC, la stessa canzone che sentivamo all’inizio di Iron Man quando Stark sta per essere attaccato dai terroristi. Senza dubbio uno dei momenti più esaltanti del film.

Endgame – Dear Mr. Fantasy

avengers: endgame

Dopo l’apertura con la sequenza dedicata alla scomparsa della famiglia di Occhio di Falco, il film dei fratelli Russo stacca rapidamente sul logo dei Marvel Studios insieme alle note della bellissima “Dear Mr. Fantasy” dei Traffic che ci mostrano Tony Stark e Nebula alla deriva nello spazio.

Forse il titolo del brano vuole essere un’allusione a Thanos, ma il tono malinconico sembra l’accompagnamento adeguato dello stato del cinecomic dopo gli eventi di Infinity War.

Captain Marvel – Just a Girl

https://www.youtube.com/watch?v=CyYcXV1mAnQ

Gli anni ’90 verranno ricordati per gli artisti che portavano nei loro testi temi di rivendicazione femminile attraverso l’atteggiamento disincantato e sarcastico del decennio, e nessuno ha mai raggiunto l’efficacia dei No Doubt di Gwen Stefani, vera portavoce e icona di una generazione.

Just a Girl”, nonostante il beat innegabilmente attraente e ottimista, sfoga in realtà profonde frustrazioni verso il modo in cui una giovane donna viene sottovalutata ogni giorno, e grazie all’ironia la Stefani trasforma questa sottovalutazione in un’arma proprio come fa Captain Marvel nella battaglia finale con la Starforce.

Endgame – Supersonic Rocket Ship

Ecco un altro brano tratto da Endgame che sottolinea un momento molto emozionante del film, ovvero il viaggio di Hulk e Rocket verso la Nuova Asgard dove si trova Thor, depresso e ingrassato dopo gli eventi di Infinity War.

I Marvel Studios hanno optato per “Supersonic Rocket Ship” dei Kinks, il cui umore spensierato si sposa benissimo con l’inizio dell’avventura.

Homecoming – Blitzkrieg Bop

Quale modo migliore di rappresentare New York facendo una panoramica dei suoi luoghi più iconici attraversati da Spider-Man sulle note di “Blitzkrieg Bop” dei Ramones? Il brano della band punk accompagna un bellissimo montaggio delle sue attività contro il crimine in Homecoming ed è qualcosa che ogni ragazzo dell’età di Peter ascolterebbe nel suo i-pod.

The Avengers – Shoot to Thrill

Nel MCU Tony Stark fa rima con gli ACDC: dalla sua prima apparizione la band ha accompagnato le imprese dell’eroe fino all’incontro con Loki e Captain America in The Avengers dove si presenta sulle note di “Shoot to Thrill“.

Un altro momento epico e un po’ tamarro da aggiungere alla lunga lista di episodi che caratterizzano il personaggio.

Guardiani della Galassia Vol.2 – Mr. Blue Sky

https://www.youtube.com/watch?v=4UUIC4wC4WU

Come non inserire in questa lista uno dei momenti più divertenti, esaltanti e musicalmente indimenticabili della storia del MCU: i titoli di testa di Guardiani della Galassia Vol. 2, dove le note di “Mr. Blue Sky” seguono la danza scatenata di Baby Groot ai bordi di un combattimento.

Le movenze del personaggio sono state “rubate” a quelle dello stesso James Gunn.

Ragnarok – Immigrant Song

https://www.youtube.com/watch?v=Ihjx3mX75y8&t=31s

In Thor: RagnarokImmigrant Song” dei Led Zeppelin diventa il leitmotiv di una riflessione molto più ampia e meno banale del previsto sul tema dell’appartenenza ad un luogo e più in generale sull’immigrazione, e quasi sembra scritta appositamente per il film.

Ma è nel contesto della battaglia finale contro Hela che il brano acquista ancora più potere, nel modo in cui è utilizzato per fomentare l’entusiasmo del momento e della trasformazione di Thor.

Endgame – It’s been a long, long time

Concludiamo tra le lacrime citando il bellissimo epilogo di Avengers: Endgame dove troviamo Steve Rogers e Peggy Carter finalmente riuniti in una dimensione alternativa che danzano sulle note di “It’s Been A Long, Long Time“, concedendosi quell’appuntamento mancato negli anni Quaranta.

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Heathen: Catherine Hardwicke alla regia del fantasy femminista

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Come riportato da Deadline, Catherine Hardwicke (Thirteen, Lords of Dogtown, Twilight) dirigerà l’adattamento cinematografico di Heathen, fumetto fantasy edito da Vault Comics che segue le avventure di Aydis, una coraggiosa guerriera vichinga ripudiata dal suo villaggio per aver baciato un’altra donna e dichiarato guerra contro Odino.

L’acclamata serie intreccia infatti rivendicazione femminista e temi più bizzarri nello scenario immerso nella mitologia norrena, ed è stata ideata, scritta e disegnata da Natasha Alterici debuttando nel 2017 grazie all’aiuto di una campagna Kickstarter.

Natasha ha creato un classico istantaneo in grado di legarsi in modo intelligente all’attuale panorama socio-politico pur essendo una storia d’avventura di prim’ordine e senza tempo“, ha dichiarato Adrian Askarieh della Prime Universe Film. “Portare questi personaggi al cinema non è solo il frutto della nostra grande passione per Heathen, ma anche un vero onore.

La Hardwick partirà dalla sceneggiatura di Kerry Willamson, scritta insieme a Tyler Perry e nel frattempo continuerà a lavorare allo show di Quibi Don’t Look Deeper, con Don Cheadle, Emily Mortimer e Helena Howard nel cast.

Fonte: Deadline

Spider-Man: Far From Home, un indizio suggerisce l’arrivo dei Fantastici 4?

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Insieme agli annunci del panel dei Marvel Studios al Comic-Con sui film e le serie tv di Disney + in arrivo per la Fase 4, Kevin Feige ha menzionato anche altri progetti in sviluppo come Black Panther 2, Captain Marvel 2, Guardiani della Galassia Vol.3 e l’ingresso dei Mutanti e dei Fantastici 4 nel MCU, titoli sui quali il presidente dello studio è rimasto ancora vago. Ma secondo una teoria di un fan, c’è un indizio nel finale di Spider-Man: Far From Home che sembra suggerire l’arrivo della prima famiglia Marvel.

Ci troviamo in una delle due scene post credits, quella che rivela l’attuale posizione del vero Nick Fury mentre sulla Terra, al suo posto, c’è lo Skrull Talos insieme alla “finta” Maria Hill: l’ex direttore dello SHIELD si trova infatti nello spazio e sta lavorando insieme agli alieni a bordo di una enorme astronave (per alcuni la base di SWORD, la nuova organizzazione segreta) ed è qui che entrerebbero in gioco i Fantastici Quattro.

La teoria infatti crede che i supereroi saranno i membri della nuova forza intergalattica che garantirà il mantenimento della pace governata da Nick Fury, e sarà proprio questa situazione a fornire ai quattro i loro poteri. Ovviamente non abbiamo la certezza né gli strumenti per poter verificare quanto detto, tuttavia si tratta di un’interpretazione interessante del modo in cui i Marvel Studios potrebbero raccontare le origini degli eroi.

Che ne pensate?

Leggi anche – Spider-Man: Far From Home, tutti gli indizi del possibile film sui Sinistri Sei

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Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

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Fonte: Reddit

Mandarino: tutto quello che c’è da sapere sul villain di Shang-Chi

Annunciato durante il Comic-Con come uno dei titoli più attesi della Fase 4, Shang-Chi and the legend of the Ten Rings farà luce sulle origini e l’aspetto del “vero” Mandarino, personaggio già introdotto nel MCU grazie al colpo di scena di Iron Man 3 (dove era interpretato da Ben Kingsley).

Ma cosa sappiamo del celebre villain? Ecco qualche curiosità:

È stato principalmente un antagonista di Iron Man

Il Mandarino si è scontrato con diversi personaggi dei fumetti Marvel, ma possiamo riconoscere che Iron Man sia stato il suo principale avversario nel corso degli anni. Tony Stark ha infatti ostacolato più volte i tentativi del villain di dominare il mondo, ed è in un certo senso un riflesso contorto dell’eroe in quanto dotato di un’intelligenza incredibile e dell’accesso a tecnologie avanzate.

Sfortunatamente però non abbiamo mai visto uno scontro tra Iron Man e il vero Mandarino nel MCU.

Ognuno dei dieci anelli ha un potere specifico

Tolta l’intelligenza e l’abilità in diverse arti marziali, il Mandarino utilizza anche dieci anelli di cui ognuno è in grado di esprimere un potere specifico: dall’emissione di onde fredde al riordino della materia, queste armi offrono al villain un’infinità di strumenti per combattere gli avversari e provengono da un relitto di una nave appartenente a un alieno chiamato Axonn-Karr.

Visto il titolo del film su Shang-Chi, è logico supporre che anche il Mandarino del MCU userà gli anelli per i suoi scopi.

Ha mentito sulle sue origini

Nella storia originale il Mandarino viene ritratto come il figlio di ricco cinese e di una nobildonna inglese (discendente di Gengis Khan), morti poco dopo la sua nascita, motivo per cui viene cresciuto da sua zia maturando un odio vero il mondo. Il personaggio usa quindi tutta la sua eredità per allenare il suo corpo e la sua mente, e una volta lasciata la Cina scova l’astronave di Axonn-Karr nella Valle degli Spiriti, diventando ufficialmente il Mandarino.

Il vero colpo di scena arriva più tardi, quando i fumetti rivelano che ogni dettaglio sul suo passato è stato inventato. Grazie alla run di Iron Man scritta da Matt Fraction infatti scopriamo che il Mandarino ha rapito un regista per girare un film sulla sua vita, e che questa persona realizza durante le ricerche che l’uomo era in realtà il figlio di una prostituta.

Un figlio problematico

I fumetti ci presentano anche il figlio del Mandarino, Temugin, cresciuto in un monastero sull’Himalaya senza avere contatti con il padre. Quando il genitore muore durante uno scontro con Iron Man, il ragazzo riceve un pacco contenente le sue mani mozzate e tutti i potenti anelli, iniziando così a preparare la vendetta verso Tony Stark.

Ora, supponiamo che il Mandarino del MCU finisca per essere il padre di Shang-Chi , sarebbe altamente improbabile vedere questo personaggio nel film, mentre potrebbe diventare una buona occasione per dare a Shang-Chi un fratello nascosto.

Gli indizi nel MCU

La presenza del Mandarino nel MCU si è respirata fin dall’inizio, quando il gruppo di terroristi che rapisce Tony Stark viene chiamato appunto “I Dieci Anelli”. I membri di quell’organizzazione sono tornati in Iron Man 2 e Ant-Man, e infine in Iron Man 3 dove il villain si è ufficialmente rivelato sotto forma di inganno.

Grazie al corto All Hail the King, dove vediamo Trevor Slattery in prigione ricevere la visita di Jackson Norriss, sono stati svelati tutti i segreti relativi al vero Mandarino e del suo arrivo imminente.

Leggi anche – Shang-Chi and the legend of the Ten Rings, i dettagli ufficiali dal Comic-Con

Fonte: Cinemablend

Mad Max: George Miller annuncia due sequel e un film su Furiosa

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Mad Max: George Miller annuncia due sequel e un film su Furiosa

L’ultimo aggiornamento sui possibili sequel di Mad Max risale allo scorso febbraio, quando un’indiscrezione diffusa da Fandango aveva parlato dello sviluppo del nuovo film del franchise. Questa ipotesi era già stata confermata da Tom Hardy in un’intervista con Variety dove si spiegava che Fury Road era solo il primo capitolo di una nuova trilogia scritta e diretta da George Miller il cui sviluppo veniva frenato unicamente dai costi e dall’impegno di una produzione così grande.

Ora è lo stesso Miller a tornare sulla questione rivelando a Indiewire che si, due film del franchise sono in arrivo insieme ad uno spin-off dedicato al personaggio di Furiosa, l’eroina interpretata da Charlize Theron.

Secondo il regista infatti, “il caos si è stabilizzato” (in riferimento ai problemi tra la Warner Bros. e la sua casa di produzione) e la squadra è pronta per iniziare i lavori:

È stato difficile attirare l’attenzione di chiunque, e come conseguenza siamo arrivati al litigio. Il caos si è stabilizzato e la situazione è diventata estremamente positiva poiché la polvere sembra essersi stabilizzata dopo la fusione di AT&T […] Ci saranno due storie, ed entrambe coinvolgeranno Mad Max, e anche una su Furiosa. Stiamo ancora risolvendo la faccenda ma sembra abbastanza chiaro che succederà“.

Mad Max: Tom Hardy spera ancora in un nuovo film

Fonte: Indiewire

Venom 2: Andy Serkis dirigerà il sequel con Tom Hardy?

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Come riportato nei mesi scorsi da Variety, Ruben Fleischer non avrebbe potuto dedicarsi dedicarsi a Venom 2 perché occupato con altri progetti, spingendo così la produzione a individuare il perfetto sostituto per la regia del sequel in cantiere. Ora, secondo l’ultimo aggiornamento dell’Hollywood Reporter, il candidato numero uno sarebbe Andy Serkis.

L’attore, che ha già diretto due lungometraggi (Breathe e Mowgli), è dato come potenziale regista del film sul simbionte dei fumetti Marvel insieme ad altri nomi in lizza incontrati dalla Sony. Lo studio inoltre, vorrebbe iniziare i lavori entro Novembre 2019.

Vi ricordiamo che Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal in una recente intervista dove si è parlato, tra le altre cose, anche del possibile crossover con Spider-Man e del futuro di Miles Morales.

Posso dire che Tom Hardy ci sarà, ma d’altronde aveva interpretato magnificamente quel personaggio nel primo film. Credo che il trionfo al botteghino sia stato determinato da un paio di fattori, uno dei quali è l’ottimo lavoro svolto dalla Sony nel creare quel franchise con una vita e un mondo tutto suo. Il secondo è ovviamente Tom Hardy. Quando pensi a Venom, non riusciresti a immaginare nessuno, tranne lui, seduto in quella vasca di aragoste.

E sul possibile incontro tra Spider-Man e Venom al cinema, la Pascal è sembrata più cauta, spiegando che “l’importante è assicurarsi che questi franchise funzionino individualmente, ma siamo ben consapevoli dell’interesse dei fan in merito e a tutti piacerebbe vedere un crossover. Mai dire mai, magari potrebbe succedere…

Venom: gli indizi sulla trama del sequel sono già nel film

Fonte: THR

Avengers: Endgame, l’ultimo saluto a Tony Stark nella scena eliminata

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Continuano ad arrivare piccoli assaggi dell’edizione homevideo di Avengers: Endgame che sarà disponibile a partire dal 13 agosto (più tardi in italia), e stavolta il protagonista assoluto della scena eliminata è Tony Stark, ripreso dopo la sua morte insieme ai compagni Vendicatori che piangono il sacrificio dell’eroe.

Nella versione uscita in sala infatti abbiamo visto soltanto Pepper Potts, War Machine e Spider-Man al capezzale di Stark, mentre in questa clip estesa compaiono anche Occhio di Falco, Black Panther e Captain Marvel che si inchinano dando l’esempio al resto del gruppo.

Potete dargli uno sguardo qui sotto.

https://twitter.com/usatodaylife/status/1154787642736893953?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1154787642736893953&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2477188%2Favengers-endgame-deleted-scene-reveals-emotional-tribute-to-tony-stark

Leggi anche – Avengers: Endgame, 10 segreti dal dietro le quinte

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Vi ricordiamo che Endgame ha ufficialmente superato Avatar al box office mondiale diventando così il maggior incasso di sempre della storia del cinema e mettendo fine al dominio del film di James Cameron che durava da dieci anni.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Iron Man: i momenti chiave del MCU che hanno deciso il destino dell’eroe in Endgame

Fonte: USA Today

I migliori trailer che devi vedere questa settimana

I migliori trailer che devi vedere questa settimana

I trailer non sono altro che brevi filmati promozionali di film che in breve tempo saranno nelle sale cinematografiche italiane o che saranno presenti su una delle tante piattaforme di streaming digitale.

Il loro compito è creare e far sviluppare nel pubblico una certa attesa circa il film promosso, affinché si corra subito al cinema a guardarlo già nei primi giorni di uscita.

Ma quali sono i trailer usciti questa settimana da non perdere assolutamente? Scopriamoli insieme!

Zombieland: Double Tap

Zombieland Double Tap

Sony Pictures ha diffuso il primo trailer ufficiale di Zombieland: Double Tap, il sequel del film diretto da Ruben Fleischer e diventato un cult.

La trama del film non è ancora molto chiara, ma il sequel dovrebbe riprendere le sorti dei quattro protagonisti (Columbus, Tallhassee, Witchita e Little Rock) che oggi vivono in un mondo in cui l’apocalisse zombie si è evoluta.

Diretto nuovamente da Fleischer, e con uscita prevista per ottobre 2019, questo sequel vedrà il ritorno di Jesse Eisenberg, Woody Harrelson, Emma Stone e Abigail Breslin, che saranno accompagnati da Zoey Deutch, Bill Murray e Dan Aykroyd.

Martin Eden

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Successivamente all’annuncio della selezione ufficiale in Concorso a Venezia 76, è stato rilasciato il primo video promozionale di Martin Eden, film di Pietro Marcello con protagonista Luca Marinelli.

Il film, che arriverà nelle nostre sale il prossimo 4 settembre grazie a 01 Distribution, racconta la storia di Martin Eden, un marinaio che salva da un pestaggio Arturo, un giovane rampollo della borghesia industriale.

Ricevuto nella famiglia del ragazzo, egli conosce la sorella, Elena, della quale si innamora, diventando per lui un’ossessione e un simbolo dello status sociale cui il ragazzo aspira a elevarsi. Con molta fatica, Marin segue il sogno di diventare scrittore e si avvicina ai circoli socialisti, entrando in conflitto con il mondo che stava ammirando.

JoJo Rabbit

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Selezionato per il Festival di Toronto, è stato diffuso il trailer di JoJo Rabbit, il film diretto da Taika Waititi con Scarlett Johansson e Sam Rockwell come protagonisti.

Definito come una satira anti-nazista, il film segue la storia di un giovane soldato nell’esercito di Hitler che scopre che sua madre sta nascondendo un bambino ebreo in casa. Waititi – anche sceneggiatore del film – interpreterà l’amico immaginario del ragazzo protagonista, che sarò proprio Adolf Hitler.

A Beautiful Day in the Neighborhood

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Finalmente è arrivato il primo trailer ufficiale del film A Beautiful Day in the Neighborhood, film in cui Tom Hanks interpreta Fred Rogers, figura iconica diventata protagonista di un adattamento biografico.

Diretto da Marielle Heller e in uscita il prossimo novembre, il film ruota intorno alla dinamica tra Rogers e il cinico giornalista Lloyd Vogel, che ha il compito di scrivere il profilo di Rogers per una rivista.

Tra i vari interpreti, in questo film Tom Hanks e Matthew Rhys sono protagonisti indiscussi.

DIAMANTINO – Il calciatore più forte del mondo

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Il prossimo 15 agosto arriverà nelle sale italiane, grazie a I Wonder Pictures, DIAMANTINO – Il calciatore più forte del mondo, diretto da Gabriel Abrantes & Daniel Schmidt.

Questo film, che vede tra i protagonisti Carloto Cotta, Cleo Tavares, Anabela Moreira, Margarida Moreira, Filipe Vargas e Carla Maciel, ha conquistato la Settimana della Critica al Festival di Cannes.

Diamantino è un campione di calcio di fama mondiale, un genio del pallone, finchè, un brutto giorno, il genio sparisce. Tramite bizzarre vicende del protagonista, Diamantino di veste da commedia stravagante per giocare con intelligenza con i conflitti della contemporaneità.

Alé

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Il canale YouTube di Infinity Tv ha messo in rete il trailer di Alé, il documentario realizzato dalla casa indipendente Soul Film e disponibile sulla piattaforma streaming a partire da agosto.

Alé è la parola più usata nel mondo dell’arrampicata in Italia e in Europa e deriva dal francese Allez: è un incitamento giocoso, un grido corale, una preghiera auto-motivazionale in situazioni difficili.

Alé nasce dall’esperienza diretta degli ideatori: Giada pratica arrampicata da due anni e, con Marco, è entrata in contatto con diverse realtà romane (e non). Da giovani addetti ai lavori, dopo aver conosciuto il mondo dei climbers, hanno divorato le produzioni che l’hanno raccontato: Valley Uprising, Mountain, ma anche A Line Across the Sky.

The Witcher

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In occasione del Comic-Con a San Diego, dal panel dedicato alla nuova serie Netflix è stato rilasciato il primo video ufficiale di Witcher, serie con Henry Cavill.

The Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga bestseller, è il racconto epico di una famiglia e del suo destino.

Geralt di Rivia, un solitario cacciatore di mostri, lotta per trovare il proprio posto in un mondo in cui le persone spesso si dimostrano più malvagie delle bestie. Il suo destino, poi, si intreccerà con quello di una potente strega e una giovane principessa con un pericoloso segreto.

Watchmen

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Sempre al Comic-Con è stato rilasciato il trailer ufficiale della serie su Watchmen, targata HBO.

Adattamento televisivo firmato da Damon Lindelof per la HBO, la serie parte dallo stesso fumetto già trasposto al cinema nel 2009 con il film diretto da Zack Snyder.

Le storie di Watchmen sono ambientate in una realtà alternativa molto simile a quella del mondo reale, in un 1985 in cui Stati Uniti e Unione Sovietica sono in piena guerra fredda e sull’orlo di una guerra nucleare. La differenza con il mondo reale, risiede nella presenza di supereroi nella società, che hanno influenzato e comportato un diverso epilogo per alcuni avvenimenti storici.

https://youtu.be/1yKq1PRvPJQ

Star Trek: Picard

trailer

Sempre in quel di San Diego è stato rilasciato il video promozionale di Star Trek: Picard, la nuova serie su Jean-Luc Picard che sarà disponibile su Amazon Prime Video.

Questa serie vedrà il ritorno di Sir Patrick Stewart, che vestirà nuovamente i panni di Jean-Luc Picard, ruolo da lui interpretato per sette stagioni in Star Trek: Next Generation.

Accanto a Stewart, il cast della serie vede anche la presenza di Alison Pill, Harry Treadaway, Isa Briones, Santiago Cabrera, Evan Evagora e Michelle Hurd.

https://youtu.be/YhBBXHwEsIo

8 cose che non sapevate sul logo della Disney

8 cose che non sapevate sul logo della Disney

Quante volte ci siamo imbattuti nel logo della Disney? Prima di guardare un film, durante un viaggio a Disneyland, davanti al merchandise ufficiale, quel marchio è praticamente ovunque.

Ma cosa sappiamo davvero di questo iconico logo? Ecco 10 curiosità:

All’inizio non esisteva un logo

Per i primi 48 anni, la Disney non ha avuto un logo e il pubblico vedeva semplicemente la scritta “Walt Disney Presents” o “Walt Disney Pictures Presents” sullo schermo. Da allora ad oggi il logo si è rinnovato con altre versioni partendo dall’introduzione del castello nel 1985.

Il logo moderno

Man mano che la tecnologia diventava più avanzata, la Disney ha aggiornato il proprio logo per riflettere i cambiamenti del tempo e dello studio, mostrando al pubblico di stare al passo con la modernizzazione e alzando ogni volta lo standard.

Di chi è il castello?

Questo è uno dei misteri che tormentano ogni fan? A chi appartiene il castello introdotto per la prima volta come parte del logo Disney nel 1985? L’aspetto si basa sui magici luoghi di Cenerentola e La bella addormentata, entrambi fonte di ispirazione per il brand che vediamo ancora oggi.

Rievocare le emozioni

Jasmine Principesse Disney

Mentre il logo Disney viene aggiornato di volta in volta per riflettere le nuove tendenze della tecnologia, esiste un significato nascosto che resta lo stesso perché speciale per il pubblico; perché quando vedi apparire il castello sullo schermo è facile lasciarsi condurre dal vortice di emozioni provocate da quel loro. Che poi è la ragione per cui amiamo così tanto la casa di Topolino.

Il font

La creazione di un logo può diventare un’impresa complicata: deve essere facilmente riconoscibile e in grado di distinguersi tra la massa, a partire dalla scelta del font che la Disney ha ideato appositamente.

Mickey Mouse

L’icona più celebre dell’universo Disney è Mickey Mouse, un personaggio in circolazione da generazioni che venne inserito per abbellire il logo dei primi anni dell’azienda, come potete vedere nell’immagine reperto qui sopra.

Il marchio più potente del mondo

Nel 2016, una società di consulenza di valutazione e strategia di branding con sede a Londra ha nominato la Disney come il marchio più potente del mondo. Perché? A quanto pare le ultime acquisizioni (tra cui la Fox), i prodotti originali e la storia dello studio sono fattori significativi per realizzare questa impresa e arrivare in cima.

Possiamo poi supporre con sicurezza che il logo abbia contribuito nel tempo al successo della Disney.

Il logo attuale

Film Disney-fox

Il logo attuale presenta un castello molto più dettagliato, il font unico e un fossato intorno, con l’aggiunta di una stella cadente che si inarca attraverso la scena. Oltre a evocare un senso di meraviglia, riesce a portare un messaggio nascosto di desideri che diventano realtà.

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Fonte: Screenrant

Thor: Love And Thunder, spiegati i motivi del ritorno di Natalie Portman

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Tra tutti gli annunci del panel dei Marvel Studios al Comic-Con di San Diego, il ritorno di Natalie Portman nel MCU per interpretare la “nuova” Thor in Thor: Love And Thunder di Taika Waititi è stato sicuramente il più inaspettato. Molti ricorderanno infatti i dissidi tra l’attrice e lo studio relativi al periodo di The Dark World, dopo i quali sembrava definitivamente spezzato il rapporto professionale delle due parti, anche se di recente la stessa Portman si era detta disponibile a tornare nell’universo cinematografico.

Così è stato e quanto pare il progetto su Jane Foster e la sua nuova identità era in sviluppo da diversi anni, come dichiarato dal presidente dello studio Kevin Feige insieme ai motivi che hanno spinto il premio oscar a tornare nei panni dell’eroina:

Amiamo la storia di Aaron e Russell Dauterman Mighty Thor, e la ritengo una delle migliori serie a fumetti. Taika Waitit ha sfogliato e letto quella run mentre lavorava a Ragnarok, e appena ha accettato l’idea di girare un altro film di Thor ci siamo subito chiesti come saremmo riusciti a tradurla sullo schermo. Si tratterà di un film molto grande con molti elementi, ma il piano di Taika ci è piaciuto subito e abbiamo detto si. Poi ci siamo messi in contatto con Natalie, che faa parte della famiglia Marvel, e l’abbiamo fatta parlare con Taika. Un incontro è stato sufficiente per accettare la proposta.

Feige ha inoltre spiegato il ragionamento che sta alla base della lista dei titoli inseriti nella Fase 4, e che per il futuro del franchise potremo aspettarci ancora più sorprese:

C’è sempre una visione più ampia, e in un certo senso viene visualizzata solo quando diventa concreta. Chiedetemi della Fase 5 alla fine del 2021. Faremo lo stesso delle prime tre fasi, partendo da un film su un personaggio che conoscete già, Vedova Nera, in un modo che non vi aspettate“.

Leggi anche – Thor: Love And Thunder, tutto quello che c’è da sapere sulla “nuova” Jane Foster

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: EndgameL’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Fonte: CNN

Vedova Nera: a quali film si ispira il cinecomic?

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Vedova Nera: a quali film si ispira il cinecomic?

Nel corso delle prime tre fasi di universo condiviso i Marvel Studios hanno saputo destreggiarsi in armonia tra vari generi cinematografici, dando a ogni film un’impronta diversa che va dal thriller politico al teen movie, dall’action alla space opera. Ora gli occhi sono tutti puntati verso Vedova Nera, il titolo che aprirà la Fase 4 e che è attualmente in produzione con Scarlett Johansson ancora nei panni della super-spia Natasha Romanoff.

E se vi stavate chiedendo a quali pellicole si ispirerà il cinecomic e quale sarà il tono della storia, l’attrice sembra aver fornito la risposta a qualsiasi dubbio:

Vedova Nera sarà un film piuttosto grintoso, ma anche sorprendente” ha dichiarato la Johansson dopo il panel dello studio al Comic-Con di San Diego (dove sono stati annunciati tutti i progetti della prossima fase), “È un po’ il primo del suo genere. Abbiamo discusso di vari riferimenti, come Logan, Terminator 2 o Il Fuggitivo“.

Tre pellicole, tre grandi cult della storia del cinema contemporaneo molto diversi tra loro ma con in comune uno sguardo inedito sull’azione e svariati aspetti che speriamo vengano tradotti dalla Marvel.

Il Fuggitivo, uscito nel 1993 e diretto da Andrew Davis, vede protagonista Harrison Ford nei panni di un uomo ingiustamente condannato per l’omicidio di sua moglie e in fuga per trovare il vero assassino; Logan è forse il miglior adattamento del personaggio mai arrivato sul grande schermo, con un indimenticabile canto del cigno e uno straordinario Hugh Jackman; e che dire di Terminator 2, molto più che un semplice action movie, e un saggio di genere di James Cameron?

Leggi anche – Vedova Nera: la descrizione del footage mostrato al Comic-Con

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Vi ricordiamo che il film vedrà Scarlett Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man 2. Il titolo di lavorazione è “Blue Bayou” e in regia c’è Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel.

La sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.

Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima segretezza intorno al progetto attualmente in produzione e presumibilmente ambientato prima degli eventi che l’hanno portata a diventare una fuggitiva in Avengers: Infinity War.

Fonte: Cinemablend

Thor: Love And Thunder, tutto quello che c’è da sapere sulla “nuova” Jane Foster

Quella che vedremo in Thor: Love And Thunder, quarto capitolo del franchise annunciato dai Marvel Studios durante il Comic-Con, non sarà semplicemente una versione al femminile di Thor ma Jane Foster in veste di Mighty Thor, nome della celebre run scritta da Jason Aaron in cui l’eroina impugna il Mjolnir al posto del Dio del Tuono.

Ma cosa sappiamo del personaggio che sarà interpretato da Natalie Portman? Ecco qualche curiosità:

L’identità segreta

La nuova identità di Jane Foster assunta dopo aver impugnato per la prima volta il Mjolnir rimase inizialmente segreta e perfino Thor (che era ritenuto indegno) non aveva idea che il nuovo protettore di Asgard fosse la sua vecchia fiamma.

Probabilmente la stessa trama non verrà adottata nel film e la Portman sarà presentata come Mighty Thor senza indugi e misteri, ma staremo a vedere…

La malattia di Jane Foster

La trasformazione di Jane Foster in Potente Thor coincide con il periodo più buio della sua vita: suo marito e suo figlio muoiono in un incidente d’auto e, come se non bastasse, le viene stato diagnosticato un cancro al seno.

Essere Mighty Thor porta ovviamente dei vantaggi, perché ogni volta che Jane cambia “pelle” il suo corpo viene ripulito da tutte le tossine, ma mentre Thor si offre di aiutarla con la magia asgardiana, l’eroina rifiuta qualsiasi trattamento.

Jane e il Mjolnir

Come accennato nel primo punto, Jane Foster acquisisce il potere di Thor sollevando il Mjolnir al posto del figlio di Odino, che invece si ritrova senza arma diversamente da quanto accaduto nel MCU (dove ottiene la Stormbreaker).

Al posto del martello utilizza invece Jarnbjorn, la prima arma nella storia dei Marvel Comics ad essere associata all’eroe asgardiano.

La relazione problematica con Thor

Nell’immaginario delle coppie Marvel, Thor e Jane sono lontani dal fascino eterno di Tony e Pepper o di Peter e Mary Jane, e il MCU ne ha mostrato gli alti e bassi senza mettere un punto definitivo alla loro storia dopo The Dark World.

Forse il nuovo film saprà ri-aggiornare la situazione con i due che vivono felici e contenti, oppure la rottura è davvero definitiva?

Il sacrificio del Mjolnir

Uno dei momenti più emozionanti della storia di Jane Foster la vede impegnata nella lotta contro Mangog, mostro potentissimo di origini poco chiare che, se lasciato incontrollato, potrebbe distruggere Asgard.

Jane riesce a legare Mangog con alcune catene mistiche e insieme al Mjolnir, lanciando le due cose direttamente disintegrando entrambe. Qualcosa del genere sarebbe perfetto per Thor: Love and Thunder, resta da capire solo in che modo Taika Waititi riuscirà a incorporare questa trama nel film.

È diventata Thor prima di essere Mighty

Sappiamo già che il nuovo film di Thor è tratto dall’omonimo fumetto Mighty, tuttavia Jane Foster diventa Thor la prima volta nel corso di What If, elevandosi a protettrice di Asgard e ottenendo lo status di dea.

In quella run finisce per sposare Odino mentre Thor sceglie Lady Sif come compagna di vita.

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Fonte: Cinemablend

Henry Cavill interpreterebbe di nuovo Superman, ma ad una condizione

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A settembre la notizia riportata dall’Hollywood Reporter dava quasi per certo l’addio di Henry Cavill al ruolo di Superman, interpretato in L’uomo d’acciaio, Batman V Superman e Justice League, mettendo in disparte ogni progetto riguardante Man of Steel 2, sequel mai confermato ma fortemente voluto dall’attore. Da allora si sono rincorse più indiscrezioni, tra cui quella secondo cui la Warner Bros. avrebbe aperto delle trattative per portare sul grande schermo le nuove avventure del supereror sviluppando il film parallelamente allo standalone su Supergirl.

Anche durante la promozione di Mission Impossibile: Fallout, intervistato da Collider, Cavill aveva confessato che erano in corso delle discussioni dietro le quinte con la Warner Bros:“Il mio più grande desiderio è realizzare un sequel diretto di Man of Steel perché c’è tutta una serie di storie di Superman che voglio raccontare e non vedo l’ora che arrivi l’opportunità per farlo“.

Ovviamente nessuna di queste voci è stata confermata nel tempo, ma a quanto pare l’attore sarebbe ancora disposto a calarsi nei panni dell’amato personaggio ad una condizione, come segnalato da un utente di Twitter che ha parlato con lui durante il Comic-Con di San Diego. La star di The Witcher vorrebbe infatti un cinecomic che esplori “il modo in cui il potere assoluto influenza le persone“.

Henry Cavill sarà ancora Superman? Ecco i PRO e i CONTRO

Nel frattempo vi ricordiamo che l’attore sarà presto su Netflix con la serie The Witcher, e che è stato scelto per essere il volto nel nuovo Sherlock Holmes in Enola Holmes, film prodotto da Legendary Pictures e tratto dalla serie di libri di Nancy Springer. Al suo fianco, nei panni della sorella minore di Sherlock e Mycroft, Enola, vedremo la star di Stranger Things Millie Bobby Brown, mentre Helena Bonham Carter interpreterà sua madre.

La regia è stata affidata a Harry Bradbeer (Killing Eve) al quale verrà affiancato lo sceneggiatore Jack Thorne, che di recente ha firmato l’adattamento di Queste Oscure Materie.

 

Orphan Black: 10 cose che non sai sulla serie

Orphan Black: 10 cose che non sai sulla serie

Orphan Black è una di quelle serie che ha contribuito a rivoluzionare il concetto di serie stesso, grazie alla sua struttura narrativa e visiva.

Questa serie è entrata sin da subito nel cuore degli spettatori, rimasti colpiti dalla sua originalità narrativa e dalle interpretazione della giovane protagonista, diventando uno dei prodotti del piccolo schermo più apprezzati degli ultimi anni.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Orphan Black.

Orphan Black serie

orphan black

1. L’idea è nata nel 2003. Il concetto di base, dal quale poi è stata sviluppata la serie, ha avuto origine nel 2003, quando Graeme Manson e John Fawcett ci hanno pensato.

2. I cloni sono interpretati dalla stessa attrice. Tatiana Maslany ha interpretato tutti i cloni presenti nella serie e la cosa è ancora più impressionante quando li nota mentre interagiscono tra di loro. Tutto ciò è stato reso possibile anche grazie al lavoro compiuto dalla computer grafica.

3. Secondo uno degli attori, la serie cambia il punto di vista sull’umanità. Jordan Gavaris ha infatti sostenuto che, secondo lui, la serie ribalta di molto la classica narrativa che punta sulla concezione dell’essere umano: “Penso, e adoro questo termine, che è con la mitologia che ci raccontiamo cose su cosa significhi essere degli esseri umani e di come semplicemente non è vero… la mitologia dell’uomo, la mitologia della donna, la mitologia di è lesbica, la scienza dei disadattati, la casalinga, sono tutti miti”.

Orphan Black streaming

4. La serie è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere la Orphan Black, basta sapere che è disponibile sulla piattaforma di streaming digitale legale di Netflix.

Orphan Black episodi

5. Ci sono titoli non originali. Stando a quanto confermato dalla BBC, i titoli degli episodi della quarta stagione sono stati tratti o ispirati dagli scritti di Donna J. Haraway, illustre professoressa emerica presso l’Università della California, Santa Cruz. Gli autori dello show sono stati influenzati dai suoi scritti nel comprendere come le considerazioni etiche della clonazione umana potrebbero influenzare la psiche dei personaggi principali.

6. Una serie durata cinque stagioni. Questa serie era già stata programmata idealmente per durare circa cinque stagioni e così è stato, andando in onda dal 2013 al 2017, per un totale di 50 episodi da 42 minuti l’uno.

Orphan Black cast

orphan black

7. La protagonista aveva un aiuto. Tatiana Maslany, interprete principale della serie, ha dichiarato di avere avuto una squadra che le impediva di confondere i personaggi. Ad esempio, se stava recitando in una scena in cui sono presenti di Alison che Sarah e lei recitava nel ruolo di Alison, se la sceneggiatura le diceva di alzare gli occhi la squadra di assicurava che fosse un momento di Alison e non di Sarah.

8. Maslany ha recitato con dei doppi. Per girare le scene con i suoi cloni, l’attrice avrebbe recitato insieme ad alcuni attori doppi, per poi ripetere la scena cambiando il doppio. Il regista John Fawcett ha descritto tutto ciò come un processo che ha richiesto molto tempo.

9. Una parte è stata scritta per un’attrice. Evelyne Brochu, che nella serie interpreta Delphine, è stata una delle attrici in corsa per ottenere il ruolo principale. Non è stata scritturata, tuttavia, la parte di Delphine è stata scritta appositamente per lei, così come confermato dal creatore della serei Graeme Manson.

Orphan Black premi

10. La serie è stata candidata a diversi premi. Nel corso delle cinque stagioni, la serie ha ricevuto diverse nomination, prevalentemente rivolte a Tatiana Maslany, nominata ai Golden Globe, ai Screen Actors Guild, ai People’s Choice, ai Satellite e agli Emmy. Di fatto, i premi vinti consistono principalmente in un Critics’ Choice Award nel 2014 e un Emmy nel 2016 per la Miglior attrice protagonista in una serie drammatica.

Fonte: IMDb

Midsommar – il villaggio dei dannati, recensione del film di Ari Aster

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In svedese, Midsommar significa Mezza Estate, il periodo dell’anno in cui la natura celebra la sua lussureggiante vita, in cui le giornate sono lunghe e luminose e in cui è ambientato il film che proprio da questo giorno prende il nome: Midsommar – il villaggio dei dannati, opera seconda di Ari Aster (Hereditary).

A dispetto dell’immaginario evocato (estate, luce, fiori e colori), già il sottotitolo del film, creato a esclusivo beneficio del pubblico italiano, indica che qualcosa, in questa festosa e lussureggiante estate svedese, non quadra. E la storia, a dire il vero, comincia negli Stati Uniti, con Dani, attanagliata da attacchi di panico, durante una sequenza notturna claustrofobica, da manuale. Siamo di fronte alla nostra protagonista, una ragazza che deve fare i conti con una terribile perdita familiare e che si aggrappa con tutta se stessa a Chris, il fidanzato che non la ama più e che, a sua volta, non riesce a staccarsi da lei proprio perché la ragazza sta vivendo questo grande dolore ed è sola al mondo. Per cercare di tirarla su di morale, il ragazzo decide quindi di portarla in vacanza con lui e i suoi amici in Svezia, nel villaggio immaginario di Hårga, dove in occasione della Mezza Estate si celebrano rituali antichi di rigenerazione e purificazione, all’interno di una comunità rurale ancorata alle tradizioni del posto.

Come in Hereditary, la donna deve gestire un forte senso di inadeguatezza e deve elaborare un lutto in un contesto estraneo che la mette a disagio, mantenendola sotto stress. Tuttavia, se nel suo esordio, Aster adotta una struttura narrativa con climax ascendente, secondo cui la rivelazione finale mette tutti i pezzi del puzzle al suo posto e sfrutta al meglio i canoni del cinema horror, sia da un punto di vista formale che contenutistico, in Midsommar – il villaggio dei dannati il regista mescola le carte, disperde il concetto di maligno e mette lo spettatore di fronte a un racconto che dalla metà del film in poi diventa un lungo rettilineo che ci costringiamo a percorrere, sapendo che alla fine qualcosa di orribile accadrà, ma continuando a mettere un piede davanti all’altro perché cullati dai colori sgargianti, dai suoni ovattati, dalla luce accecante che non va mai del tutto via, come accade ogni estate nel Nord del Mondo.

Ari Aster sembra adottare per il suo film la forma del dolore, nel senso che abbandona le strutture narrative tradizionali e realizza un racconto che resta fermo, nell’immobilità della luce accecante, nella perfezione delle simmetrie sulle quali indugia, sulla ricerca linguistica di una simbologia scritta che racconta di credenze, riti e incantesimi che non vengono mai spiegati, ma costantemente suggeriti, ad aumentare la sensazione di inquietudine.

Come la protagonista, anche lo spettatore, da un certo punto in poi, smette di combattere contro ciò che non comprende ed abbraccia la danza, il rito, la fine della realtà per come la conosce, lascia andare persino il suo dolore, riversandolo in un ritrovato senso di appartenenza al quale sembra aggrapparsi soltanto perché le offre la possibilità di lasciarsi alle spalle quel nero pozzo di disperazione nel quale stava affondando.

Visivamente, Midsommar – il villaggio del dannati raggiunge i suoi lussureggianti picchi di bellezza nel finale, quando le coreografie dei riti pagani, le danze, le decorazioni, conferiscono alle immagini una bellezza statica che ricorda Peter Greenaway, nelle suggestioni, ribadendo però la sua forte identità di prodotto unico.

Con Midsommar – il villaggio dei dannati, Ari Aster riesce a raccontare uno stato d’animo attraverso impressioni, e anche per questo la comunicazione in senso stretto diventa secondaria, lasciando spazio alla vitalità espressiva dell’immagine.

Il trailer di Midsommar – il villaggio del dannati

Men in Black: International, l’intervista ai produttori del franchise

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In occasione dell’uscita al cinema di Men In Black: International, ecco l’intervista a Laurie MacDonald e Walter F. Parkes, produttori storici della serie, che hanno parlato del ritorno del franchise, della scelta di Tessa Thompson come protagonista e soprattutto di come si fa a sapere se il film al quale si sta lavorando sarà un successo.

Men In Black: International, film diretto da F. Gary Gray, è uno spin-off della celebre saga nata nel 1997 che per anni ha visto protagonisti Will Smith e Tommy Lee Jones nei panni degli agenti J e K. In questo nuovo capitolo è una giovane donna, l’agente M (Tessa Thompson), a indossare gli eleganti abiti e gli occhiali neri dei MiB. Ma il suo primo contatto con in Men in Black è avvenuto molto tempo prima, nel 1996, quando Molly – questo il vero nome dell’agente – era solo una bambina. Dopo aver visto una creatura aliena nella sua stanza, il futuro agente M ha assistito a una scena alquanto strana: i suoi genitori sono stati sparaflashati da due misteriosi uomini in giacca e cravatta.

Leggi la recensione di Men in Black: International

Zombieland: Double Tap, ecco il primo trailer!

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Zombieland: Double Tap, ecco il primo trailer!

Come promesso Sony Pictures ha diffuso il primo trailer ufficiale di Zombieland: Double Tap, sequel che arriverà nelle sale dieci anni dopo l’originale cult diretto da Ruben Fleischer.

Le riprese del film sono iniziate lo scorso gennaio Los Angeles, mentre la trama – ancora avvolta nel mistero – dovrebbe riprendere le sorti dei quattro protagonisti (Columbus, Tallhassee, Witchita e Little Rock) che oggi vivono in un mondo in cui l’apocalisse zombie si è evoluta.

Vi ricordiamo che Zombieland – Doppio Colpo vede ancora alla regia Fleischer mentre Jesse EisenbergWoody HarrelsonEmma Stone e Abigail Breslin riprendono i rispettivi ruoli del film originale. Nel cast anche Zoey DeutchBill Murray e Dan Aykroyd.

L’uscita nelle sale è fissata ad ottobre 2019 mentre la sceneggiatura è stata firmata da Dave Callaham (Godzilla, Wonder Woman 1984) con Paul Wernick e Rhett Reese (Deadpool, Deadpool 2). Nel cast anche Zoey DeutchBill Murray e Dan Aykroyd.

Correlato – Zombieland 2: ecco il cast e i nuovi personaggi

Venezia 76: le giurie della selezione ufficiale sono al femminile

Concorso, Orizzonti, Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, Venice Virtual Reality, Venezia Classici prevedono quest’anno, per Venezia 76, una formazione al femminile.

Si parte con la giuria del Concorso ufficiale, che come sappiamo è presieduta da Lucrecia Martel, insieme a Piers Handling (Canada), storico e critico, Jennifer Kent (Australia), regista, Stacy Martin (UK), attrice, Rodrigo Prieto (Messico), direttore della fotografia, Tsukamoto Shinya (Giappone), regista, Paolo Virzì (Italia), regista.

In Orizzonti invece la giuria sarà presieduta da Susanna Nicchiarelli, che vinse nella categoria due anni fa e che è affiancata da Mark Adams (UK), direttore artistico, Rachid Bouchareb (Francia), regista, Mary Harron (Canada), regista, Eva Sangiorgi (Italia), direttore artistico.

La Giuria Internazionale del premio Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” è composta da Emir Kusturica – Presidente (Serbia), regista, Antonietta De Lillo (Italia), regista, Hend Sabry (Tunisia), attrice, Michael J. Werner (USA), produttore, e da un componente ancora da annunciare.

La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality vede: Laurie Anderson – Presidente (USA), compositrice, artista, regista, Francesco Carrozzini (Italia), fotografo, e Alysha Naples (Italia), designer.

La giuria di Venezia Classici è composta da 22 studenti dei corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, e assegnerà, senza possibilità di ex aequo, il Premio Venezia Classici per il Miglior film restaurato. La Giuria è guidata da Costanza Quatriglio (regista) e premierà anche il Miglior documentario sul cinema presentato all’interno della Sezione.

Martin Eden: trailer del film con Luca Marinelli in concorso a Venezia 76

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Subito dopo l’annuncio della sua selezione in Concorso a Venezia 76, è stato diffuso il primo trailer di Martin Eden, il film di Pietro Marcello con protagonista Luca Marinelli che vedremo al Lido e che arriverà nelle nostre sale a partire dal 4 settembre, distribuito da 01 Distribution.

Dopo aver salvato da un pestaggio Arturo, giovane rampollo della borghesia industriale, il marinaio Martin Eden viene ricevuto in casa della famiglia del ragazzo e qui conosce Elena, la  bella sorella di Arturo, e se ne innamora al primo sguardo. La giovane donna, colta e raffinata, diventa non solo un’ossessione amorosa ma il simbolo dello status sociale cui Martin aspira a elevarsi. A costo di enormi fatiche e affrontando gli ostacoli della propria umile origine, Martin insegue il sogno di diventare scrittore e – influenzato dal vecchio intellettuale Russ Brissenden – si avvicina ai circoli socialisti, entrando per questo in conflitto con Elena e con il suo mondo borghese…

Martin Eden racconta la nostra storia, la storia di chi si è formato non nella famiglia, o nella scuola, ma attraverso la cultura incontrata lungo la strada. È il romanzo degli autodidatti, di chi ha creduto nella cultura come strumento di emancipazione e ne è stato, in parte, deluso. Ma è anche un libro in grado, specie ad una seconda lettura, di rivelare – al di là del melodramma – la capacità di Jack London di vedere come in uno specchio le fosche tinte del futuro, le perversioni e i tormenti del Novecento. Per questo Martin Eden è un romanzo di grande attualità politica, e per questo abbiamo immaginato il nostro Martin attraversare il Novecento, o meglio una “crasi”, una trasposizione trasognata del Novecento, libera da coordinate temporali, ambientata non più nella California del romanzo ma in una Napoli che potrebbe essere una qualsiasi città portuale (non solo) d’Italia. (Maurizio Braucci e Pietro Marcello).

Venezia 76, il programma ufficiale: Polanski, Larraìn e il Joker di Joaquin Phoenix

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È stato presentato, durante una conferenza stampa al cinema The Space Moderno di Roma, il programma di Venezia 76, la settantaseiesima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, che si svolgerà al Lido dal 28 agosto al 7 settembre. A presiedere la giuria del concorso ufficiale di questa edizione 2019 c’è Lucrecia Martel.

Dopo l’annuncio del titolo d’apertura della Mostra di quest’anno, La vérité di Kore-eda Hirokazu, sembrava chiaro che il festival di Baratta e Barbera stesse riabbracciando la sua natura di Mostra del cinema, mettendo un po’ da parte il glamour che ha caratterizzato la selezione degli ultimi anni.

La conferenza stampa e lo svelamento dei titoli scelti da Barbera e dalla sua commissione mostrano invece una equilibrata via di mezzo tra quello che è il glamour da tappeto rosso, l’esigenza cinefila di chi partecipa ai festival epr amore della settima arte, e una manciata di grandi autori che non mancano mai nelle selezioni di questo prestigio.

C’è inoltre la gara sotterranea con Cannes e la “corsa agli Oscar” che da anni è vinta dal festival lidense che presenta i film che più di tutti vengono premiati durante la stagione dei premi fino agli Academy Awards.

Per quanto riguarda il cinema di casa nostra, quest’anno verrà rappresentato da Mario Martone con Il Sindaco del Rione Sanità e dal brillante Franco Maresco, che aveva già fatto sognare il Lido con Belluscone, che presenta in concorso La mafia non è più quella di una volta. Infine Pietro Marcello con Martin Eden.

Kore-eda, Andersson, Assayas, Baumbach, Egoyan, Guerra, Soderbergh formano un gruppo di autori solidi, interessanti e amati dal circuito dei Festival. A questi si aggiungono James Gray e Todd Philips i cui Ad Astra e Joker erano attesi addirittura in apertura di festival. Coronano un Concorso di grande prestigio, nomi del calibro di Pablo Larraìn e Roman Polanski.

Il manifesto di quest’anno, come accadde anche lo scorso anno, è firmato da Lorenzo Mattotti, che però quest’anno sceglie un fotogramma dalla nuova sigla, che vedremo durante il Festival e che quindi immaginiamo disegnata sempre del celebre fumettista e illustratore che, ricordiamo, ha esordito al lungometraggio animato con La famosa invasione degli orsi in Sicilia proprio quest’anno (il film è stato presentato a Cannes).

Nonostante le testate internazionali abbiano già puntato il dito sul fatto che solo due film del concorso sono diretti da donne, sembra che i temi e le storie selezionati siano attenti alla rappresentazione di genere, come si può capire dell’intera selezione ufficiale.

Ecco la SELEZIONE UFFICIALE:

FILM D’APERTURA

“The Truth,” Hirokazu Kore-eda
(in competition)
FILM DI CHIUSURA
“The Burnt Orange Heresy,” Giuseppe Capotondi (out of competition)

CONCORSO

“The Perfect Candidate,” Haifaa Al-Mansour
“About Endlessness,” Roy Andersson
“Wasp Network,” Olivier Assayas
“Marriage Story,” Noah Baumbach
“Guest of Honor, Atom Egoyan
“Ad Astra,” James Gray
“A Herdade,” Tiago Guedes
“Gloria Mundi,” Robert Guediguian
“Waiting for the Barbarians,” Ciro Guerra
“Ema,” Pablo Larrain
“Saturday Fiction,” Lou Ye
“Martin Eden,” Pietro Marcello
“The Mafia Is No Longer What It Used to Be,” Franco Maresco
“The Painted Bird,” Vaclav Marhoul
“The Mayor of the Rione Sanità,” Mario Martone
“Babyteeth,” Shannon Murphy
“Joker,” Todd Phillips
“An Officer and a Spy,” Roman Polanski
“The Laundromat,” Steven Soderbergh
“No. 7 Cherry Lane,” Yonfan

EVENTO SPECIALE

“Goodbye, Dragon Inn,” Tsai Ming-Liang

FUORI CONCORSO – Fiction

“Seberg,” Benedict Andrews
“Vivere,” Francesca Archibugi
“Mosul,” Matthew Michael Carnahan
“Adults in the Room,” Costa-Gavras
“The King,” David Michod
“Tutto Il Mio Folle Amore,” Gabriele Salvatores

FUORI CONCORSO – Non Fiction
“Woman,” Yann Arthus-Bertrand, Anastasia Mikova
“Roger Waters Us + Them,” Sean Evans, Roger Waters
“I Diari Di Angela – Noi Due Cineasti. Capitolo Secondo,” Yervant Gianikian
“Citizen K,” Alex Gibney
“Citizen Rosi,” Didi Gnocchi, Carolina Rosi
“The Kingmaker,” Lauren Greenfield
“State Funeral,” Sergei Loznitsa
“Collective,” Alexander Nanau
“45 Seconds of Laughter,” Tim Robbins

FUORI CONCORSO – PROIEZIONI SPECIALI

“No One left Behind,” Guillermo Arriaga
“Il Pianeta in Mare,” Andrea Segre
“Electric Swan,” Konstantina Kotzamani
“Irreversible,” Gaspar Noe”
“Zerozerozero,” Stefano Sollima
“The New Pope,” Paolo Sorrentino
“Never Just a Dream: Stanley Kubrick and Eyes Wide Shut,” Matt Wells
“Eyes Wide Shut,” Stanley Kubrick

ORIZZONTI

“Zumiriki,” Osker Alegria
“Blanco En Blanco,” Theo Court
“Mes Jours De Gloire,” Antoine De Bary
“Pelican Blood,” Katrin Gebbe
“Un Fils,” Mehdi M Barsaouli
“Nevia,” Nunzia De Stefano
“Moffie,” Oliver Hermanus
“Hava, Maryam, Ayesha,” Sahraa Karimi
“Rialto,” Peter Mackie Burns
“The Criminal Man,” Dmitry Mamuliya
“Revenir,” Jessica Palud
“Giants Being Lonely,” Grear Patterson
“Verdict,” Raymund Ribay Gutierrez
“Balloon,” Pema Tseden
“Just 6.5,” Saeed Roustaee
“Shadow of Water,” Sasidharan Sanal Kumar
“Sole,” Carlo Sironi
“Madre,” Rodrigo Sorogoyen
“Atlantis,” Valentyn Vasyanovych

SCONFINI

“Unposted,” Elisa Amoruso
“The Scarecrows,” Nouri Bouzid
“Once More Unto the Breach,” Federico Ferrone, Michele Manzolini
“Effetto Domino, Alessandro Rossetto

RESTAURI
“The Incredible Shrinking Man,” Jack Arnold (1957)
“The Grim Reaper,” Bernardo Bertolucci (1962)
“The Spider’s Stratagem,” Bernardo Bertolucci (1970)
“The Criminal Life of Archibaldo del la Cruz,” Luis Buñuel (1955(
“The Crossing of the Rhine,” “Andre Cayatte (1960)
“Maria Zef,” Vittorio Cottafavi (1981)
“Crash,” David Cronenberg (1996)
“Francesca,” Manoel de Oliveira (1981)
“The House is Black,” Forough Farrokhzad (1962)
“The White Sheik,” Federico Fellini (1952)
“Current,” Istvan Gaal (1963)
“The Hills of Marlik,” Ebrahim Golestan (1964)
“Death of a Bureaucrat,” Tomas Gutierrez Alea (1966)
“Out of the Blue,” Dennis Hopper (1980)
“Ecstacy,” Gustav Machaty (1932)
“Mauri,” Merata Mita (1988)
“Pigeon Shoot,” Giuliano Montaldo (1961)
“New York, New York,” Martin Scorsese (1977)
“The Red Snowball Tree,” Vasiliy Shukshin (1973)
“Way of a Gaucho,” Jacques Tourneur (1952)

Venice College Cinema
“The End of Love,” Keren Ben Rafael
“Lessons of Love,” Chiara Campara
“This is Not a Burial, It’s a Resurrection,” Jeremiah Lemonhang Mosese

Gli Eterni: 10 cose che il film potrebbe rivelare sul MCU

Gli Eterni: 10 cose che il film potrebbe rivelare sul MCU

Tra i titoli annunciati della Fase 4 dei Marvel Studios c’è anche Gli Eterni, il cinecomic affidato alla regia di Chloe Zhao che vede nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris),  Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite) e Don Lee (Gilgamesh).

Sappiamo pochissimo della trama, che a quanto pare includerà anche la presenza dei Celestiali. Ma cosa possiamo aspettarci dal film e quali aspetti potrebbe rivelare sull’universo Marvel e le sue origini?

Le origini dell’Ovunque

Guardiani della Galassia Vol.2 ha presentato tramite Ego i Celestiali, vere e proprie divinità dell’universo e responsabili della creazione degli Eterni. Possiamo scommettere che questi personaggi avranno un ruolo centrale all’interno della trama e per il futuro del MCU, così come l’Ovunque, luogo misterioso contenuto nella testa mozzata di un Celestiale.

Gli antichi dell’Universo

Si vocifera che il film sugli Eterni inizi in contemporanea con l’alba del Marvel Universe e che insieme ai Celestiali e ai personaggi del titolo figureranno anche con gli Antichi dell’Universo,  un gruppo che i lettori dei fumetti conosceranno bene.

Alcuni di questi sono già stati presentati, come il Collezionista e il Granmaestro, quindi nulla esclude che possano apparire nel film.

Il passato di Asgard

Gli unici personaggi che ci hanno offerto uno sguardo nell’antico passato del MCU sono gli Asgardiani, ma a parte alcuni scorci dell’infanzia di Thor, il trono di Odino e suo padre Bor non abbiamo avuto molto su cui discutere.

Forse il film sugli Eterni potrebbe esplorare le origini del regno in un tempo in cui Asgard nemmeno esisteva, oppure mostrare le prime fasi di una società in espansione.

La nascita dei Mutanti

Da quando è stato annunciata la fusione tra Fox e Disney, l’ingresso degli X-Men nel MCU sembra essere diventata la priorità dei fan, e il commento di Kevin Feige alla fine del panel del Comic-Con lascia ben sperare sul loro arrivo nella Fase 5.

Gli Eterni potrebbero essere il modo più interessante per dimostrare che i mutanti sono in circolazione da più tempo di quanto pensiamo, e che un evento al corrente degli eroi del titolo potrebbe aver dato il via alla mutazione umana.

Gemme dell’infinito

Gemme dell'Infinito

Tutto l’arco narrativo dell’ Infinity Saga si basava sulla ricerca e il ruolo delle gemme dell’infinito, ed è possibile che dopo Endgame tornino nella Fase 4.

Diverse teorie suggeriscono infatti che nel film sugli Eterni vedremo la loro creazione scoprendo che ne esiste ancora una in circolazione da qualche parte nell’universo.

Hercules

Diverse fonti hanno riportato che tra i personaggi principali del cinecomic ci sarebbe stato anche Hercules, creato nel 1940 e pubblicato all’epoca dalla Timely Comics (divenuta più tardi la Marvel Comics).
Nei fumetti questo eroe rilegge la mitologia del Dio Greco attraverso la storia dello scienziato idealista Dottor David, che abbandona la civiltà per allevare suo figlio in nome della perfezione fisica e mentale. Il ragazzo crescerà sull’Isola Artica, fortificando il proprio corpo e imparando a sopportare la fatica, il clima rigido, e sviluppando un’intelligenza pari a quella del padre. E dopo la morte di quest’ultimo, il personaggio viene rintracciato da circensi che lo catturano e lo portano in America per farlo esibire nei loro spettacoli come Hercules, il titano più alto di tutti i tempi.

Le origini di Thanos

thanos

Avengers: Endgame ha capitolato il percorso del miglior villain delle prime tre fasi del MCU, ma nulla esclude che sia proprio il film sugli Eterni a raccontarci l’infanzia di Thanos e e il suo tragico passato legato agli Eterni.

Kang il Conquistatore

Interessante come conoscere le origini di Thanos, c’è anche l’idea di introdurre nel MCU il prossimo grande antagonista dei nostri eroi cosmici, e chi meglio di Kang il Conquistatore potrà raccogliere questa eredità?

La sua storia legata agli Eterni presenta scenari affascinanti e il suo potere di viaggiare nel tempo offre possibilità infinite per la sceneggiatura.

I primi “Vendicatori” dell’universo

avengers endgame

Iron Man ha presentato al pubblico l’Avengers Initiative, Captain Marvel ha mostrato le origini quel progetto, e ora gli Eterni potrebbero tornare ancora più indietro nel tempo per raccontarci la formazione dei primi difensori della Terra.

Gli Eterni furono infatti creati dai Celestiali per proteggere il nostro pianeta, quindi sarà interessante vedere come ciò si collegerà all’eventuale formazione dei Vendicatori…

Dove sono ora gli Eterni?

marvel studios gli eterni

Come gli Asgardiani, gli Eterni sembrano essere presenti nell’universo da tantissimi anni, quindi il mistero da risolvere è: dove sono ora, e in che punto della timeline del MCU saranno inseriti?

Fonte: Screenrant

Men in Black: International, da oggi al cinema

Men in Black: International, da oggi al cinema

Arriva in sala oggi Men In Black: International, il quarto capitolo del franchise che vede protagonisti, questa volta, Tessa Thompson e Chris Hemsworth. Alla regia F. Gary Gray.

I Men in Black hanno sempre protetto la terra dalle insidie dell’universo. In questa nuova avventura dovranno affrontare la più grande minaccia di sempre: una talpa all’interno dell’organizzazione Men in Black.

Men in Black: International, film diretto da F. Gary Gray, è uno spin-off della celebre saga nata nel 1997 che per anni ha visto protagonisti Will Smith e Tommy Lee Jones nei panni degli agenti J e K. In questo nuovo capitolo è una giovane donna, l’agente M (Tessa Thompson), a indossare gli eleganti abiti e gli occhiali neri dei MiB. Ma il suo primo contatto con in Men in Black è avvenuto molto tempo prima, nel 1996, quando Molly – questo il vero nome dell’agente – era solo una bambina. Dopo aver visto una creatura aliena nella sua stanza, il futuro agente M ha assistito a una scena alquanto strana: i suoi genitori sono stati sparaflashati da due misteriosi uomini in giacca e cravatta.

Non avendo subito la cancellazione dei ricordi, Molly è cresciuta con un solo desiderio nella vita, quello di rintracciare il quartiere generale dei Men in Black. Grazie alla sua determinazione, conquista l’agente O (Emma Thompson) e viene reclutata tra i MiB della cellula londinese. Nella capitale inglese M incontra High T (Liam Neeson), che le assegna come partner il biondo e affascinante agente H (Chris Hemsworth). Sarà proprio quest’ultimo, nonostante il suo carattere un po’ ribelle, a insegnarle le basi per affrontare le creature aliene.

Hight T decide di affidare alla coppia una missione delicata: combattere una specie aliena in grado di prendere le sembianze degli agenti e scovare la talpa che si nasconde nell’organizzazione…

Men in Black: International, recensione del film con Chris Hemsworth e Tessa Thompson

The Batman: assunto il direttore della fotografia di Rogue One

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The Batman: assunto il direttore della fotografia di Rogue One

L’Hollywood Reporter conferma che Greig Fraser, candidato all’oscar nel 2016, sarà il direttore della fotografia di The Batman, il cinecomic diretto da Matt Reeves che riavvierà le sorti del crociato di Gotham al cinema con Robert Pattinson nel ruolo del protagonista.

L’australiano, noto per aver lavorato a pellicole come Vice, Zero Dark Thirty, Foxcatcher, Maria Maddalena e Rogue One: A Star Wars Story, ha commentato così la notizia:

È bello collaborare di nuovo con Matt dopo Blood Story, e il franchise di Batman è così iconico, quindi per me è un privilegio poterlo visualizzare a modo mio. Soprattutto con il potenziale creativo di tutti i talenti e i tecnici coinvolti davanti e dietro la macchina da presa.”

Il cinecomic dovrebbe svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.

Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di Batman di Tim Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda una scena particolare di Batman V Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman Returns del 1992), per non parlare del fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul personaggio provengono proprio da quel decennio.

Secondo i report, Reeves ha optato per le storie di Batman: Anno Uno come possibile punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe. Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros. impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain prevista.

Per The Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno 2021.

Leggi anche – The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson

Fonte: THR

Thor: Love And Thunder, Jeff Goldblum conferma il ritorno del Granmaestro?

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Annunciato ufficialmente durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con di San Diego, Thor: Love And Thunder è il quarto capitolo del franchise sul Dio del Tuono e farà parte dei titoli che andranno a comporre la Fase 4 del Marvel Universe. E insieme a Natalie Portman, Chris Hemsworth e Tessa Thompson, un altro voto volto potrebbe tornare in azione nel film di Taika Waititi…

A suggerirlo è Jeff Goldblum, interprete del Granmaestro in Thor: Ragnarok, con un misterioso tweet che sembra anticipare in grande stile la presenza del suo personaggio nel cinecomic.

Love and Thunder. 2021. Grazie Taika Waititi“. Cosa avrà voluto dire l’attore con l’immagine del logo modificata che recita “E non dimenticate il Granmaestro“? Ovviamente ci auguriamo che l’indizio porti ad una notizia ufficiale. Che ne pensate?

https://twitter.com/jeffreygoldbIum/status/1153007865835266055?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1153007865835266055&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2477087%2Flooks-like-jeff-goldblum-is-teasing-grandmasters-return-in-thor-love-and-thunder

Leggi anche – Thor: Love and Thunder, le domande sul MCU a cui il film potrebbe rispondere

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: EndgameL’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Avengers: Endgame, gli errori e le papere sul set [VIDEO]

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Avengers: Endgame, gli errori e le papere sul set [VIDEO]

Avengers: Endgame arriverà in edizione homevideo il prossimo 13 agosto e nel disco saranno presenti, oltre alle scene eliminate e all’omaggio a Stan Lee, anche diversi video che raccontano il dietro le quinte del film. Non mancherà l’ormai tradizionale raccolta degli errori e delle papere sul set con protagonisti gli attori di questa epica avventura.

Vi ricordiamo che Endgame ha ufficialmente superato Avatar al box office mondiale diventando così il maggior incasso di sempre della storia del cinema e mettendo fine al dominio del film di James Cameron che durava da dieci anni.

Di seguito potete dare uno sguardo al video con le gag del cast.

https://www.youtube.com/watch?v=xR7p5Hb23m8&t=11s

Leggi anche – Avengers: Endgame, 10 segreti dal dietro le quinte

CORRELATI:

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, tutti i dettagli dell’edizione homevideo

Marvel Studios: i film che potrebbero arrivare nella Fase 5

Marvel Studios: i film che potrebbero arrivare nella Fase 5

Non si fa in tempo ad abituarsi ai film che comporranno la Fase 4 dei Marvel Studios che già si pensa al futuro dell’universo condiviso e ai personaggi che torneranno in azione al cinema e in tv. Grazie all’annuncio del Comic-Con conosciamo tutti gli sviluppi della prossima ondata di cinecomic, ma che dire invece della Fase 5?

Ecco di seguito i titoli più papabili:

Black Panther 2

Black Panther

Come confermato dallo stesso Kevin Feige l’anno scorso e durante il Comic-Con, il sequel di Black Panther è in cantiere con il ritorno di Ryan Cooglier dietro la macchina da presa (scriverà anche la sceneggiatura) e di Chadwick Boseman nei panni di T’Challa.

Inoltre vi ricordiamo che in base alle dichiarazioni di Angela Bassett sul red carpet dei SAG Awards, sembrerebbe confermata la presenza di Killmonger nel nuovo film, ma non ci sono state ancora notizie ufficiali in merito.

Guardiani della Galassia Vol.3

Guardiani della Galassia Vol. 3 film

Su questo progetto sappiamo pochissimo, e lo scorso marzo si era detto che la produzione non sarebbe iniziata prima del 2021. Tuttavia un report dell’Hollywood Reporter fa sapere che le riprese potrebbero essere state anticipate addirittura al 2020 (ma non è chiaro a quale mese ci si riferisca).

Ovviamente nei mesi che precedono l’inizio dei lavori con i Marvel Studios James Gunn si occuperà della regia di The Suicide Squad, reboot che rilancia le sorti della squadra di supercriminali del DC Extended Universe.

Vi ricordiamo che Gunn è tornato alla regia di Guardiani della Galassia vol. 3 dopo il licenziamento avvenuto la scorsa estate.

Captain Marvel 2

Il sequel delle avventure di Carol Danvers è stato nominato da Feige alla fine della presentazione al Comic-Con, e fa parte di quei titoli papabili per la Fase 5. Il primo film ha incassato più di 1 miliardo al box office mondiale, quindi non stupisce che i Marvel Studios ne abbiano messo in cantiere un altro, e l’idea che la supereroina di Brie Larson sia al momento la più potente del MCU ci spinge a pensare che possa diventare il vero simbolo post Iron Man dell’universo Marvel.

Tante le trame sfruttabili, dagli Skrull che si infiltrano sulla Terra al posto di Nick Fury e Maria Hill (come visto nel finale di Spider-Man: Far From Home) allo sviluppo personale del personaggio principale e dei suoi poteri.

Spider-Man 3

Un’altra notevole assenza della Fase 4 è il terzo film di Spider-Man, ma era piuttosto prevedibile. A differenza di Black Panther 2 o Captain Marvel 2, si tratta di un franchise i cui diritti appartengono ancora a Sony Pictures che distribuisce i film, quindi sarà lo studio ad annunciare quando arriverà al cinema.

Blade

Come annunciato sabato durante il Comic-Con, i Marvel Studios lavoreranno al reboot di Blade con un nuovo protagonista, il premio oscar Mahershala Ali, e la speranza di ridare respiro alla saga del cacciatore di vampiri più amato dei fumetti già tradotto al cinema in tre occasioni (nel 1998, nel 2002 e nel 2004).

Il riavvio con Alì verrà sicuramente inserito nella Fase 5, dunque l’uscita nelle sale è prevista non prima del 2022.

Fantastici Quattro (?)

La nuova fase dell’universo Marvel è stata presentata ufficialmente sabato scorso da Kevin Feige durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con e non è mancata la menzione ad altri progetti in sviluppo tra cui l’arrivo deiFantastici 4 nel MCU.

E proprio riguardo la prima famiglia Marvel già portata al cinema due volte da Tim Story e Josh Trank, il presidente dello studio ha promesso che il futuro renderà giustizia ai personaggi creati da Stan Lee:

Tutto quello che potrei dire è spoiler, ma sono estremamente entusiasta di quei personaggi e all’idea di portarli al livello che meritano“.

Il commento di Feige lascia ben sperare per lo sviluppo di una linea narrativa e un cinecomic che dia finalmente il giusto peso ai Fantastici Quattro dopo i fallimentari tentativi del passato. Nella testa dei fan infatti risuona ancora il trattamento deludente adottato da Trank con l’ultimo reboot, dal quale lo stesso regista si è emancipato.

X-Men (?)

Lo stesso discorso fatto sui Fantastici 4 vale per i Mutanti, nominati da Feige nella coda del panel di San Diego. Resta da capire quando e soprattutto come: ora che la Disney ha accesso ai diritti sui personaggi ottenuti grazie alla fusione con la 21st Century Fox, gli scenari possibili sono infiniti.

Ant-Man 3 (?)

evangeline lilly ant-man 3

Questa sarebbe una gradita sorpresa: sappiamo che il personaggio ha avuto un ruolo chiave in Avengers: Endgame e sebbene i numeri al box office non siano gli stessi di altri titoli, esistono ancora storie estremamente divertenti da offrire al pubblico insieme alla collega Wasp.

Paul Rudd ha indetto una campagna per promuovere Ant-Man 3, e la Fase 5 sarebbe l’occasione perfetta per il suo ritorno in scena.

Nova (?)

Secondo gli ultimi rumor, sarebbe ormai prossima l’introduzione nell’universo cinematografico di un altro personaggio noto ai fan, ovvero Nova. A quanto pare infatti il team creativo di Kevin Feige potrebbe già essere al lavoro su uno standalone, e se ricordate era stato lo stesso presidente dello studio a rivelare che Richard Rider figurava tra i supereroi con il “potenziale più immediato” per via della sua connessione con l’universo dei Guardiani della Galassia e per gli spunti interessanti provenienti dai fumetti originali.

Gli scenari possibili sono due, nel caso questa voce venisse confermata: nel primo, James Gunn introdurrà Nova come eroe partecipante alle avventure nello spazio di Guardiani della Galassia Vol.3, andando a complicare le teorie circa la struttura di un film con il vecchio cast e Thor (che si è unito al team dopo Endgame), mentre nel secondo lo studio svilupperà un titolo indipendente con Rider protagonista assoluto e maggiori libertà di movimento per la trama.

Young Avengers (?)

Altro film di cui si vocifera da mesi: Young Avengers. L’ultima notizia relativa ad un possibile arrivo dei personaggi risale allo scorso giugno, quando le parole di Kevin Feige lasciavano intendere che un cinecomic sui giovani Vendicatori era nei progetti futuri dell’universo condiviso: “Vedremo in che modo si evolveranno queste idee…Stiamo preparando il terreno.”, aveva commentato il presidente dei Marvel Studios in merito al personaggio di Cassie Lang, apparso nel franchise di Ant-Man e membro storico del team.

Ora però, secondo quanto riporta We Got This Covered, gli studios sarebbero pronti per lanciarsi in questo nuovo esperimento corale lavorando ad un cinecomic interamente dedicato agli Young Avengers: le voci parlano di un prossimo film dei Vendicatori con altri personaggi, e non quelli che siamo stati abituati a vedere sul grande schermo, che risponderebbero ai nomi di Kate Bishop (la figlia di Occhio di Falco), Hulkling, Iron Lad, Patriot, Wiccan, Stature e Visione (non la versione di Paul Bettany ovviamente).

Secret Wars (?)

I Marvel Studios stanno mettendo in piedi in silenzio e al riparo dalle indiscrezioni qualcosa di epico che possa eguagliare la riuscita della Infinity Saga. Il problema è capire quale sia il filo conduttore della nuova Fase. Film come Shang-Chi, Gli Eterni e Vedova Nera non sembrano avere molto in comune, e c’è chi ipotizza un futuro arrivo alla storyline di Secret Wars.

Questo evento crossover coinvolge un personaggio noto come The Beyonder che teletrasporta i vari eroi e i cattivi dell’Universo Marvel in un luogo chiamato Battleworld, e avrebbe senso, in tal caso, introdurre anche X-Men e Fantastici 4. Staremo a vedere…

Leggi anche – Marvel Fase 4: tutti i titoli annunciati al Comic-Con

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